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In giro per il Sud Centrale

In giro per l’Islanda con Iceland Travel

In giro per il Sud Centrale

La porta di accesso alla magnifica regione della costa Sud-Ovest dell’Islanda e al suo immediato entroterra è la Strada n. 1 nel tratto da Hveragerði a Selfoss. La zona è dominata dal Monte Hekla, uno dei vulcani più distruttivi del paese, e dall’immenso campo di lava del Þjórsárhraun, che si pensa sia il campo di lava più voluminoso prodotto sulla terra dalla fine dell’ultima glaciazione. Qui, i fiumi Hvítá, Rangá e il possente Þjórsá il fiume più lungo d’Islanda nutrono tratti impressionanti di terra fertile.

Essendo solo un’ora di auto da Reykjavík, la zona è ideale per escursionisti che desiderano conoscere la varietà della natura islandese e i suoi dram-matici contrasti di colore e composizione.

Da Hveragerði a Selfoss

La città di Hveragerði si distingue per i suoi gruppi di serre illuminate e riscaldate, un luogo dove gli abitanti sono stati molto bravi (fin dal 1920) nello sfruttare la potenza dell’energia geotermica. Così sono stati in grado di coltivare una ampia varietà di frutta e verdura, comprese varietà esoti-che come la papaia e le banane.

Il principale centro di informazioni turistiche per la regione della costa occidentale-meridionale si trova a Hveragerði. Gli uffici sono ben forniti di informazioni turistiche e mappe, con la possibilità un regalo per gli appassionati di geologia di visitare una interessante mostra sul terremoto che ha scosso violentemente la città nel maggio 2008.

Nel caso in cui vi siate chiesti che cosa si senta con un terremoto di magnitudo 6,3 della scala Richter (e non abbiate paura del buio), potete provare sul posto il loro simulatore e lo scoprire! Sunnumörk 2-4, south.is

Hengill. Le alture che si ergono sopra Hveragerði sono piene di sentieri e fumanti sorgenti termali, e per coloro che apprezzano escursioni non troppo impegnative e dalla durata non eccessiva, con in più il valore aggiunto di un piscina geotermica alla fine del percorso, il Hengill è quindi meta perfetta per una deviazione prima di esplorare la regione costiera del Sud nel suo tratto più a Ovest.

Non sarà così impressionante o faticoso

come fare trekking sulla Laugavegur, il fomoso cammino dell’altipiano degli interni, o sul Fimmvörðuháls, ma le 2 ore e mezzo di cammino verso la fumante vallata di Reykjadalur nell’area di Hengill, è comunque una escursione ben gratificante.

Se poi siete una di quelle persone ambiziose a cui proprio non piace tornare indietro, si può continuare sul sentiero fino a Þingvallavatn, durata del percorso un giorno. L’accesso principale al cammino, chiamato Rjúpnabrekkur (“piste della pernice bianca”), è via Breiðumörk la strada principale che attraversa Hveragerði in direzione nord.

Selfoss è un ottimo punto in cui fermarsi per un boccone presso uno dei ristoranti del posto, fare scorte e rifornimento prima di proseguire. La cosa più caratteristica è il ponte sospeso costruito nel 1945 sopra l’ampio fiume Ölfusá. È stato costruito in tempi record per sostituire un vecchio ponte costruito nel 1891 che crollò quando due camion del latte vi ci passarono sopra nello stesso momento.

Lungo la Strada n. 32

Il Þjórsárdalur, o ‘valle del fiume del toro’, nei primi secoli della storia islandese era una zona densamente abitata, ma ora è il luogo dove si sono conservati solo rari cimeli dei tempi vichinghi. Numerose sono le località interessanti nella valle del Þjórsárdalur. Con forti contrasti tra paesaggi di boschi di betulle, fiumi e una serie di celebri cascate, l’area è incorniciato da montagne dalla cima piatta e pavimentata con un antico campo sabbioso. Seguendo il corso del possente fiume Þjórsá giungiamo a luoghi che vi impressioneranno per bellezza e splendore. La strada per le meraviglie della valle di Þjórsárdalur si trovano a 15 chilometri o giù di lì da Selfoss, sulla Strada n. 30, che si stacca in direzione nord-est dalla Strada n. 1 seguendo la sponda occidentale del fiume Þjórsá in direzione dell’interno. Si prende quindi, girando a destra, la Strada n. 32 che si estende verso la valle e attraversa il piccolo borgo di Árnes. Nei pressi poi di Hagafell la meravigliosa vista sul Hekla invita coloro che hanno occhio fotografico ad una sosta ai bordi della strada per scattare un’istantanea. Altre attrazioni della zona si trovano proseguento a cerchio lungo il lato nord del fiume in direzione est, lungo la Strada n. 32 per poi tornare indietro sull’altro lato del fiume, lungo la Strada n. 26, verso la circonvallazione principale della Strada n. 1.

APPROFONDIMENTO GEOLOGICO Il Þjórsárhraun è un’antico strato di lava che copre tutta la superficie della pianura della valle del Þjórsárdalur. Tale strato di lava fu creato circa 8000 anni fa durante una enorme eruzione fessurale formatasi a sud-ovest delle montagne del Gjáfjöll. Secondo i geologi, la lava fuoriuscì da una fessura grande 20-30km comprendo in breve tempo una distanza di 140 chilometri, arrivando velocemente fino al mare. Si è detto che sia la più grande colata di lava prodotta da un’eruzione singola dai tempi dell’era glaciale.

Gaukshöfði. All’ingresso della valle del Þjórsárdalur, tra Árnes e Hjálparfoss, ci si può fermare per una breve salita in cima al Gaukshöfði, uno sperone di roccia con il grande fiume ai suoi piedi e una splendida vista del Hekla. Se il tempo lo permette, è anche un luogo ideale per un pic-nic!

Hjálparfoss. Una breve deviazione di 1 km su una strada sterrata dalla Strada n. 32 vi porta a Hjálparfoss, una cascata piuttosto suggestiva che si forma dove il fiume si sdoppia tra colonne di basalto. Da non perdere, anche per una visita veloce e un’istantanea alle sue pittoresche caratteristiche. Tra le molte straordinarie formazioni rocciose cercate la forma di un curioso orso di basalto, eternamente di vedetta. Un po’ più avanti sulla Strada n. 32 c’è la sterrata Strada n. 327 che vi porta fino a Stöng, dove è possibile visitare l’area archeologica con le rovine di una grande casa contadina vichinga del XII secolo. Prima della devastante eruzione del Hekla del 1104 tutta la zona era piena di insediamenti fiorenti, con fino a 20 centri abitati. Mappe illustrative su pannelli spiegano sul posto come era in origine l’insediamento, la vita al suo interno e molto altro. Prima di tornare a percorrere la Strada n. 32 portatevi alla Þjóðveldisbær (la fattoria dei tempi del ‘Commonweath’), un insediamento vichingo ricostruito sulla base delle informazioni raccolte con gli scavi archeologici di Stöng. Un po’ di paradiso si trova a Gjáin dove fiori selvatici e uniche formazioni rocciose incorniciano una bella gola, completa di ruscelli gorgheggianti, cascate e popolate da anatre arlecchino. Un sentiero ben battuto vi conduce dalle rovine di Stöng a questa deviazione deliziosa.

Háifoss. Se non vi scoraggia un’escursione di 8 km, Háifoss è un’altra attrazione clou della zona e vale la pena una visita. Con la sua altezza spettacolare di 120 m ( 394 piedi), questa è la terza cascata più alta d’Islanda. È difficile non rimanere impressionati dal torrente sottile che precipita fragorosamente in una pura e semplice gola. Il bivio per questa località è circa 10 km più avanti, lungo la Strada n. 32.

Hekla e dintorni

Proseguendo oltre Búrfell sulla Strada n. 32, ad un certo punto la strada attraverserà il fiume Þjórsá e poi troverà dopo circa 15 km l’incrocio con la Strada n. 26. A meno che non siate ben preparati per una lunga deviazione a Landmannalaugar, girare a sud-ovest, a destra, e proseguire sulla Strada n. 26, attraverso la regione del Hekla. Questa strada vi porta attraverso un deserto con paesaggi di tipo lunare e ambienti scenografici tempestati di spessi strati di cenere vulcanica, lava e pomice gialla prodotta da precedenti eruzioni vulcaniche. Proseguendo su questa strada si ritorna alla Strada n. 1 passando dal Hekla e dalla zona di Landsveit.

Monte Hekla. Prima dell’eruzione del Eyjafjallajökull del 2010 il Monte Hekla era la stella tra tutti i vulcani d’Islanda, con un record di 18 eruzioni accadute

nell’ultimo millennio. La prima eruzione conosciuta si ebbe nel 1104: fu questa a distruggere e in parte a preservare l’insediamento vichingo di Stöng. Invece del classico cono vulcanico, il Hekla è parte di una serie piuttosto irregolare di creste, spesso nascoste dietro un banco di nubi spesse da cui il nome un po’ minaccioso di ‘l’incappucciato’. La silenziosa neve, tranquillamente appollaiata sul picco allungato della montagna, sembra pacificare il suo cuore fuso, che dal 1970 ha erutato una volta ogni dieci anni. L’ultima eruzione risale al 26 febbraio del 2000 ed è durata 12 giorni.

Per una conoscenza più diretta del Hekla proseguite lungo la Strada n. 26 fino a raggiungere una cascata sulla destra denominata Tröllkonahlaup (‘balzo della donna troll’). La strada qui vi porta nel punto più vicino possibile alla base del vulcano, altrimenti dovreste dedicarvi ad una scalata impegnativa.

Salire sul Hekla

Per molti anni la gente ha vissuto con la paura di salire su questo bel bestione di montagna, alta 1.491 m (4.891 piedi), soprattutto a causa della sua reputazione, di origine medievale, di essere la porta dell’inferno. Dopo ogni eruzione il monte tende a rumoreggiare per un po’ a volte per mesi. Un fatto che nel Medioevo veniva considerato il suono delle “voci angosciate delle anime tormentate”, alimentando la leggenda. Nonostante queste temibili storie, un paio di giovani islandesi coraggiosi di nome Eggert Ólafsson e Bjarni Pálsson nel 1750 si arrampicarono e domarono la bestia. Se avete in programma una salita alla cima di questa montagna, allora è consigliabile venire ben preparati e anche avere familiarità con le procedure di emergenza in caso di improvvisi cambiamenti climatici ed eruzioni. La brochure “Linee guida in caso di emergenza da eruzione” (Eruption Emergency Guidelines) è normalmente disponibile nei centri di informazione turistica.

Se si vuol salire sulla vetta, il sentiero inizia dalla strada F225 per Landmannalaugur. La stessa salita dura almeno 7 ore (4 ore per salire, e 3 per scendere). Chiedere al Centro Hekla per un buon consiglio e una mappa dettagliata.

ALLARME TROLL All’ombra del Monte Hekla sul lato Sudest della valle del Þjórsá si trova la cascata Tröllkonuhlaup, dove torrenti di acqua dolce si gettano verso il basso tra rocce sporgenti. Secondo la tradizione, la donna troll del Búrfell pose le rocce come appoggio per portarsi dall’altro lato del fiume in modo tale da poter ritrovare la sorella senza doversi bagnare i piedi. In un altro racconto popolare si narra che un contadino del luogo di nome Gissur dalla vicina Landsveit avesse avuto un incontro ravvicinato con una delle sorelle, che si diceva essere affamata di carne umana. Le signore troll non si fecero certo trovare impreparate, visto che una di queste fu sentita chiedere alle sorelle un pentolone in cui intendeva cucinare il contadino! Þjófafoss. Questa ampia cascata ma dalla modesta portata è nota come ‘la cascata del ladro’. Incorniciata mirabilmente sullo sfondo dal Monte Búrfell, fornisce un tocco colorato di benvenuto in una zona altrimenti assai anemica. Il nome della cascata richiama una storia cruenta fatta di ladri annegati per i loro crimini. La strada sterrata alquanto accidentata che conduce a questa attrazione si diparte dalla Strada n. 26 non lontano da Tröllkonuhlaup.

Il Centro Hekla (Heklusetur). Sul lato occidentale del Hekla, proseguento in direzione sud-ovest sulla Strada n. 26, si trova il centro espositivo di Leirubakki un locale agriturismo, hotel e negozio. La mostra documenta gli eventi sismici del passato, riportandoli in vita con riprese video e pannelli didattici, presentando la storia generale della famosa montagna attiva. È aperto tutti i giorni dalle 10:00 alle 21:00. Hekla Centre, Leirubakki, 851 Hella, leirubakki.is

Leirubakki. Oltre ad offrire la ben realizzata esposizione al Centro Hekla, questa fattoria è interessante per come ha saputo crescere nel tempo offrendo una gamma piuttosto ampia di servizi e strutture, tra cui una stazione di carburante, un ristorante e un hotel, con una piscina all’aperto e addirittura vasche per l’idromassaggio. La fattoria fornisce inoltre escursioni con attività nel caso in cui siate interessati ad esplorare la zona a cavallo o andare a pesca nel vicino Ytri-Rangá, un bel fiume alimentato da sorgive e ricco di salmoni nella regione di Hekla. Visita il sito per ulteriori informazioni e prenotazioni.

SCEGLIERE IL VERDE Dopo numerose storiche eruzioni dell’Hekla, importanti aree di verde lussureggiante della valle sono state soffocate sotto spessi strati di cenere. Negli ultimi anni sia il servizio forestale sia l’autorità per l’energia hanno unito le forze per proteggere la vegetazione rimanente e hanno fatto un grosso sforzo per rinverdire la valle, piantando migliaia di alberi.

Da Hella a Hvolsvöllur

Ritornati sulla Strada n. 1, un breve itinerario in direzione sud-est vi porterà, attraverso alcuni pascoli verdi piuttosto piacevoli, al villaggio agricolo di Hella, una piccola comunità con servizi modesti. Hella però è famoso per la gran passione per i cavalli che i suoi abitanti hanno. E quindi per questo potresti trovarti a guidare lentamente, dietro a un quattro ruote motrici con rimorchio al seguito, guardando il didietro di un cavallo!

Questa città scarsamente popolata è anche la porta d’ingresso alla regione della Saga di Njáll, dove storicamente il legame con le saghe è più intenso. Con uno piccolo centro servizi e bei panorami (coronati sullo sfondo dal Monte Hekla), è un ottimo posto per fare una breve pausa prima di dirigersi verso il cuore della regione della Saga di Njáll. Þingskálir. Mille anni fa, ai tempi di Njáll (il protagonista della omonima saga), l’assemblea annuale del distretto di Rangárvellir si riuniva in questo luogo, appena a est del fiume Ytri-Rangá (ci si arriva con la Strada n. 268). Anche se poco visibili, qui sono state scavate 37 abitazioni temporanee di epoca vichinga. Un luogo d’interesse assai più sinistro, chiamato “pietra del sacrificio”, si trova a breve distanza, nei pressi di un monticello che si fa notare nel paesaggio. Questo grosso masso veniva usato come luogo di esecuzione dei criminali.

Keldur ora funziona come un caseificio moderno, ma i dintorni di questa antica fattoria particolare, con le sue casa di torba ben conservate, sono piene di luoghi che odorano, in senso positivo, di storia e risalgono al periodo delle saghe dei vichinghi. L’insediamento è infatti spesso citato nella Saga di Njáll come la residenza di uno dei suoi personaggi, Ingjaldur Höskuldsson. Per arrivare a Keldur prendete la Strada n. 264, girando a destra 1 km a sud-est di Hella, e procedete per circa 16 km, fino al suo termine più orientale.

Gunnarssteinn. Circa 3 km a est di Keldur un masso segna il luogo in cui si svolse un episodio particolarmente cruento della Saga di Njáll. Qui infatti Gunnar, uno dei personaggi principali della saga, cadde insieme ai suoi uomini in un’imboscata e ne seguì una sanguinosa battaglia. Chissà se il braccialetto con due cuoricini, scoperto nel XIX secolo nella zona durante uno scavo, apparteneva a Hjörtur (“cuore”), fratello di Gunnar, che fu sepolto, secondo la saga, proprio a Gunnarssteinn.

Il Lava Center, situato nella regione di Hvolsvöllur, è una mostra educativa, interattiva ad alto contenuto tecnologico, che mostra l’attività vulcanica, terremoti e la formazione dell’Islanda nell’arco di milioni di anni.

Hvolsvöllur. Viaggiando più a sud fino alla piccola cittadina sviluppatasi lungo la strada n. 1, entrate nel cuore del paese della Saga di Njáll. Gli amanti della letteratura e della storia vichinga potranno godersi una fermata presso il ristorante Valhalla e Saga Centre (a Rte. 261). Puoi goderti un barbecue e ammirare un’esposizione di modellini di costruzioni del periodo delle saghe e riproduzioni dei costumi d’epoca. Quadri e pannelli informativi rivelano gli interessanti eventi storici del periodo vichingo. La novità è un arazzo fatto a mano che raffigura gli eventi della Saga di Njáll. L’arazzo è realizzato secondo lo stile di quello di Bayeux. È aperto tutti i giorni d’estate, dalle 09:00 alle 18:00. Hlíðarvegur 14, 860 Hvolsvöllur.

Bergsþórshvoli. Prima di lasciare la zona per godersi le attrazioni della strada costiera, non dimenticate di fare una visita alla località di origine di Njáll stesso (raggiungibile dalla Strada n. 252), dove viveva con la moglie Bergþóra. Anche se non siate troppo delusi dalla moderna casa che attualmente occupa il posto. Secondo la storia, la casa originale di Njáll fu data alle fiamme dal temibile Flosi e dai suoi “piromani” l’anno 1011, uccidendo Njáll e la maggior parte della sua famiglia. Alcuni resti carbonizzati ritrovati in loco sono stati analizzati dagli archeologici e sono stati datati all’età in cui si svolge la saga.

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