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In giro per la Costa Sud
In giro per l’Islanda con Iceland Travel
In giro per la Costa Sud
Il Sud dell’Islanda è la patria di molti dei luoghi più celebri del paese, tra cui Gullfoss, Geysir e il sito storicamente significativo di Þingvellir. La maggioranza delle persone che visitano la regione tendono a concentrarsi su queste aree, ma per l’esploratore più determinato la costa meridionale ha una ricchezza di tesori naturali da scoprire.
La bellezza della strada costiera, che si estende dalla valle del Markarfljót al villaggio meridionale di Vík, è dovuta al fatto che essa attraversa alcuni dei paesaggi più belli d’Islanda, in modo da infilare in progressione diverse meraviglie naturali, tra cascate, fiumi, vulcani famosi e ghiacciai.
La zona è anche famosa per il suo ricco folclore e le sue numerose leggende, quindi una sosta in molti di questi luoghi potrebbe vedervi sul luogo di un evento leggendario o in compagnia di troll e folletti islandesi!
Lungomare
Ci sono alcune città disseminate lungo la costa, un po’ defilati rispetto alla Strada n. 1, degne di attenzione. Queste città sono piccole, facilmente raggiungibili con brevi deviazioni dalla strada principale, attraverso i terreni umidi del Flói (una regione adatta per la nidificazione di molte specie di uccelli), e purtroppo tendono ad essere trascurate a favore delle località più celebrate della regione.
Eyrarbakki. Fino al 1925 Eyrarbakki era il centro commerciale e il porto più importante di tutta la costa sud dell’Islanda, dove per secoli le barche dovevano essere letteralmente trascinate a largo, in acque più profonde. Oggi è nota più per essere la sede della più grande prigione d’Islanda, Litla-Hraun. Non lasciatevi però scoraggiare da questo primato, perché la cittadina offre una preziosa occasione per conoscere la storia di una antica comunità di pescatori islandesi. Essa ospita infatti alcune mostre storiche e interessanti edifici, tra i quali la più antica scuola elementare del paese, il Museo Marittimo e la Húsið (La casa), un complesso architettonico di un certo pregio ben conservato, con una casa in legno giunta dalla Scandinavia e qui assemblata nel 1765. La più recente chiesa parrocchiale è stata costruita nel 1890 ed è nota per l’attenzione che ebbe dalla regina Luisa di Danimarca che donò alla
chiesa un suo dipinto, oggi sull’altare. Húsið, byggdasafn.is
Stokkseyri. Questo graziosa cittadina, con le sue belle spiagge di sabbia nera e la sua ricca cultura, è stata fondata intorno al 900 d.C. da Hásteinn Atlason. Come il suo più grande vicino Eyrarbakki, essa era una volta un importante villaggio di pescatori, Al giorno d’oggi è più conosciuta per la sua super-famosa minestra di aragoste, servita presso il ristorante di pesce Fjöruborðið, Eyrarbraut 3, fjorubordid.is Stokkseyri è anche nota per le sue paurose installazioni del Centro dei fantasmi (aperto tutti i giorni in estate dalle 13:00 alle 18:00), con mostra su elfi, troll e aurore boreali. Hafnargata 9, draugasetrid.is
Un modo assolutamente originale per visitare in profondità l’interessante zona è fare un escursione sul kayak lungo le impressionanti lagune e i canali d’acqua della costa: raccomandato soprattutto agli amanti degli uccelli! (Partenze dalla piscina di Stokkseyri) Stjörnusteinar, kajak.is
CHI PORTA I PANTALONI? Stokkseyri è la città natale di una grande avventuriera di mare di nome Þuríður Einarsdóttir. Capitano di una barca da pesca nel tardo XVIII secolo e nei primi anni del XIX secolo, Þuríður fu sicuramente un gran bel personaggio, la cui vita (trascorsa cosa eccentrica per l’epoca in pantaloni da uomo) può essere esplorata nei dettagli alla casa di Þuríður, una ricostruzione ben fatta della vecchia baracca di pescatori costruita in sua memoria.
Le Isole delle Vestmannaeyjar
Se sei un fan di Gordon Ramsey, il famoso cuoco britannico conduttore di programmi televisivi di cucina quali The F-word Cooking Show, potreste già essere stati introdotti alle meraviglie delle Vestmannaeyjar e alle loro pulcinelle di mare. Non è solo la popolazione di gustose pulcinelle che attrae visitatori sull’arcipelago, a circa 10 km dalla terraferma, formato da 15 isole e pieno di luoghi di grande importanza storica, paesaggistica e geologica. Le isole sono famose fin dall’anno 870 quando secondo la leggenda un gruppo di schivi ribelli di origine celtico-britannica (detti appunto “uomini dell’ovest”, “Vestmann” appunto) vi si rifugiarono dopo aver ucciso il loro padrone Hjörleifur Hróðmarsson e che quindi divennero i primi abitanti dell’arcipelago. Quando suo fratello di latte, Ingólfur Arnarson (il primo colono islandese), seppe dell’accaduto li inseguì e li massacrò tutti.
Delle 15 isole la più grande è Heimaey (“isola casa”), l’unica ad essere abitata. Nel corso dei secoli la popolazione andò sempre crescendo fino a che le isole attirarono l’attenzione di alcuni pirati algerini, che sbarcati a Ræningjatangi (“punta dei pirati”) nel 1627 uccisero 40 persone e ne rapirono altri 250, ovvero la metà degli abitanti dell’isola (la maggior parte finì come esotici schiavi nell’Impero Ottomano). Il paese fu così scosso da quell’evento che che fino al 1970 c’era una legge che imponeva l’uccisione di ogni “Turco” trovato sull’isola.
Le isole “degli uomini dell’Ovest” (Vestmannaeyjar) sono considerate dei neonati in termini geologici: la più antica emerse con un’eruzione vulcanica sottomarina circa 10.000 anni fa. Surtsey è l’isola più giovane, che spuntò dal mare nel corso di una serie di scenografiche eruzioni iniziate nel 1963 e durate quattro anni. Con un settore della pesca prospero e una flotta di 60 navi da pesca l’economia di Heimaey è fiorente e lo è sempre stata. Fu grazie proprio alla sua grossa flotta da pesca che nel 1973 l’isola fu evacuata dell’intera sua popolazione (5.000 persone allora) in poco tempo in seguito all’inizio di una grossa eruzione iniziata nel mezzo di un notte di gennaio. Questo evento vulcanico, durato fino al luglio dello stesso anno, ricoprì di cenere e lava il 30% della città ma ingrandendo l’isola con un totale di 230 milioni di metri cubi di materiale vulcanico.
Le isole delle Vestmannaeyjar sono raggiungibili con voli giornalieri da Reykjavík o attraverso i collegamenti del traghetto Herjólfur che opera dal porto di Landeyjarhöfn, a pochi km a est di Hvolsvöllur (fa diversi viaggi al giorno e la traversata richiede solo 30 minuti).
Traghetto Herjólfur, Landeyjarhöfn, herjolfur.is Voli Aereoporto domestico di Reykjavík, icelandair.com/flights/vestmannaeyjar Le attrazioni maggiori delle isole Vestmannaeyjar. Prima di dirigervi a Stórhöfði per ammirare la grande abbondanza di pulcinelle di mare (le isole sono la più grande colonia di pulcinella di mare di tutto il mondo), prendete in considerazione una visita ad alcune importanti mostre informative disponibili in centro. Il Museo di Storia Naturale (aperto tutti i giorni durante l’estate dalle 10:00 alle 17:00) ha un collezioni interessante di rocce, animali imbalsamati e un interessante acquario con fauna marina, mentre più in alto su una delle strade principali, nei locali del cinema della cittadina, in estate vengono organizzate proiezioni con immagini delle eruzioni vulcaniche. Il documentario cinematografico include le eruzioni di Surtsey e dà anche una introduzione alla famosa avifauna dell’isola. Tali mostre e proiezioni vi prepareranno alla visita all’area La Pompei del Nord (un progetto di scavi in corso sulle rovine dell’eruzione del 1973) e all’escursione alle curiosità vulcaniche, vecchie e nuove, dei due vulcani di Helgafell e Eldfell. Heiðarvegur 12.

Un altro luogo di sicuro interesse è il Museo di Eldheimar in cui, in maniera interattiva, viene illustrata l’eruzione del 1973 e le sue drammatiche conseguenze sulla vita degli abitanti di Heimaey. Suðurvegur / Gerðisbraut 10, eldheimar.is
La Costa South Road
Ritornati sulla Strada n. 1 e ripreso il viaggio avrete la costa sempre più dominata da montagne ricoperte di ghiacciai, mentre il paesaggio si farà sempre più impressionante fino a Vík e oltre. È grazie a queste montagne che la costa è ricca di cascate alimentate dai ghiacciai. Completa il tutto una gran varietà di cascate e pericolosi torrenti alimentati dai ghiacciai.
Seljalandsfoss. Questa cascata è maestosa vi sta di fronte (non dovete per forza rischiare di rompervi la mascella andando dietro alla cascata). Ma la possibilità di vedere l’acqua che cade dall’interno verso l’esterno, è così emozionante che i visitatori non si rendono nemmeno conto (almeno fino a quando non sono tornati davanti alla cascata) che avrebbero dovuto mettersi l’impermeabile lungo!
Skógar è conosciuta soprattutto per il suo Museo della cultura popolare il cui proprietario ha raccolto un grande assortimento di manufatti fin dal 1949. È aperto tutti i giorni dalle 9:00 alle 18:00. Skógar, skogasafn.is
Stando davanti alla cascata di Skógafoss, alta 60 m (197 piedi) e ben visibile dalla strada, con la sua bellezza seducente, la voglia di dargli un’occhiata più da vicino è irresistibile. In una giornata di sole la cascata può produrre splendidi arcobaleni, e se vi ponete nella giusta posizione per la macchina fotografica, è possibile ottenere una fotografia con un arcobaleno che esce dal cappello menti creative hanno fatto alcuni scatti eccellenti in questo posto! Una scalinata di lato alla cascata conduce fino in cima, dove iniziano i pendii erbosi della montagna e si gode una vista mozzafiato su un ampio tratto della costa sud: perché non fermarsi là per un pic-nic? La scala segna anche l’inizio del sentiero che porta al passo del Fimmvörðuháls.

I picchi glaciali
Mýrdalsjökull. In questa zona dell’Islanda ci sono vari ghiacciai e questo in particolare è il quarto più grande del paese. Con uno spessore che arriva in alcuni punti anche a 700 metri, questa massa solida congelata spesso splendidamente luccicante si trova saldamente aggrappata al Katla, un massiccio vulcano centrale sub-glaciale. La sua caldera ha un diametro di 10 km (6,3 miglia) e dai tempi della colonizzazione dell’isola ha eruttato 16-20 volte (con un intervallo medio di 40-80 anni). Ogni volta che l’acqua formatasi dallo scioglimento del ghiacciaio esonda, i danni nella pianura sottostante sono catastrofici. Nel tempo queste esondazioni hanno creato il vasto deserto del Mýrdalssandur, sul lato sud-est del ghiacciaio. Katla ha eruttato l’ultima volta nel 1918.
Indipendentemente da quanto attraenti i ghiacciai possano sembrarvi, non fatevi tentare di lanciarvi alla loro conquista da soli, o almeno non senza adeguata preparazione e esperienza i ghiacciai possono essere estremamente pericoli. Il modo migliore per affrontare questi giganti di ghiaccio è in compagnia di una guida esperta e magari simpatica. Se sei interessato a visitare un ghiacciaio, puoi prenotare questa escursione attraverso la tua applicazione o sul sito icelandtravel.is
CURIOSITÀ PER GLI APPASSIONATI DI CULTURA TELEVISIVA Se sei un fan della serie televisiva Il Trono di Spade (Game of Thrones), probabilmente già sapevi che alcune scene della seconda stagione di quella serie (andata in onda nel maggio-giugno 2012 su una televione privata italiana) sono state girate in cima al ghiacciaio Mýrdalsjökull. Tuttavia, è assai probabile che non sappiate che durante le riprese l’attività varia e l’illuminazione usata dalla troupe cinematografica provocò il lancio di un allarme per un’eruzione vulcanica con conseguente intervento della protezione civile, chiamata a fare i sopralluoghi necessari!


Una deviazione dalla strada principale sulla Strada n. 218 porta a Dyrhólaey un magnifico promontorio roccioso con pareti a strapiombo che segnano l’estremità meridionale dell’Islanda. La sua caratteristica più fantastica è un enorme arco roccioso creato dall’erosione del mare. Si dice che sia abbastanza grande da poterci passare dentro con una barca a vela, il che rende il luogo anche un richiamo irresistibile per fotografi e aviatori temerari! L’area ospita numerose specie di uccelli, che occupano la robusta scogliere e nidificano nei pendii erbosi. Dyrhólaey è un santuario dell’avifauna e area invalicabile durante la stagione riproduttiva (1 maggio - 25 giugno).
CONSIGLI PER LA SICUREZZA Fate molta attenzione mentre salite sulla cima di Dyrhólaey, non essendoci recinzioni (che rovinerebbero la vista) a proteggervi dalle cadute. L’Islanda per fortuna non è uno statobaby sitter, cosicché non trovere grandi segni di avvertimento di pericolo di fronte a pericoli palesemente evidenti. La strada per la cima è molto ripida e non è raccomandata per i veicoli più piccoli né per i guidatori inesperti soprattutto in caso di pioggia.
Vík e dintorni
Una deviazione a destra sulla Strada n. 215 porta al simbolo visivo di Vík: le Rocce dei Troll di Reynisdragar. Secondo la tradizione, questa serie di impressionanti faraglioni di basalto (che raggiungono i 66 m 216 piedi di altezza e che ricordano la forma di un gigantesco dinosauro a mollo nell’acqua di mare), sono gli alberi di una nave troll pietrificata nel sole del mattino.
Nella stessa posizione all’estremità meridionale della Strada n. 215 si trova la bella spiaggia nera di Reynisfjara, che forma una lingua di terra che si estende oltre 2 km dalla montagna Reynisfjall verso Dyrahólaey. Alla base della stessa montagna una grotta di basalto, la Hálsanefshellir dalla forma singolare come di una bocca spalancata, potrebbe risvegliare in voi lo spirito da speleologo.

CONSIGLI PER LA VOSTRA SICUREZZA Prestare la massima attenzione sulla spiaggia di Reynisfjara poiché le onde possono avanzare improvvisamente con forza sufficiente per trascinarvi in mare, che in quel tratto è pieno di pericolose correnti. Sulla strada per Vík, appena a nord della città, merita di esser segnalato il lago d’acqua dolce di Heiðarvatn dove potreste trascorrere memorabili momenti di pesca alla trota almeno che abbiate una licenza di pesca!
Vík. Questo tranquillo villaggio è situato nella mite e fertile valle di Mýrdalur, incorniciata su tutti i lati con superbe viste naturali. Il limite occidentale dell’area di Vík è segnato dal fiume glaciale Jökulsá, a est dal fiume Blautakvísl, e a sud da nere spiagge vulcaniche e dall’Oceano Atlantico.
Il Mýrdalur è una zona di grandi contrasti con verdi pascoli, vaste sabbie nere vulcaniche, montagne ricoperte di ghiacciai che si innalzano verso il cielo. La zona è un paradiso per gli ornitologi e ospita la più grande colonia di nidificazione del paese di sterne artiche. Nei primi mesi estivi (maggio-luglio) pulcinelle di mare, gabbiani e innumerevoli fulmare fanno i loro nidi sulle scogliere a ovest del villaggio.
FATE ATTENZIONE AGLI UCCELLI! Le sterne artiche sono estremamente protettive nei confronti delle loro uova e dei loro piccoli. Gli intrusi si sentiranno presto come comparse in un film dell’orrore di Alfred Hitchcock se si metteranno a disturbare le loro area di nidificazione. Questi pazzi uccelli non esiteranno ad ingaggiare una lotta con il vostro cuoio capelluto, attaccandovi a turno in picchiata. Se non potete farea meno di attraversare il loro regno, procuratevi un bastone o un ombrello per tenerle lontane (attaccheranno quello e non voi).