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L’export digitale in sintesi

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Il webshop proprio

Il webshop proprio

L’EXPORT DIGITALE

IN SINTESI

Se si tiene conto del fatturato, il web rappresenta il canale di vendita di beni e servizi con il tasso di crescita maggiore. Perciò per molte imprese, anche altoatesine, il commercio online è diventato uno strumento necessario. I fatturati online crescono di anno in anno e fanno ben sperare anche per il futuro.

L’intensificarsi dell’uso di internet, il continuo aumento della velocità di trasmissione e il numero sempre maggiore di dispositivi connessi sono i fattori alla base della rapida espansione delle transazioni commerciali digitali. Negli anni scorsi in Italia l’export digitale ha fatto registrare tassi di crescita addirittura superiori al 10%. Le relazioni commerciali non avvengono solo tra le aziende e i consumatori finali (B2C) ma anche direttamente tra le aziende (B2B) e tra le aziende e la pubblica amministrazione (B2G). Lʼutilizzo delle tecnologie digitali offre l’accesso ai mercati esteri anche alle piccole e medie imprese (PMI), poiché consente di ridurre o di aggirare le barriere commerciali. I confini tra i Paesi, che costituivano una barriera tra i mercati nazionali, stanno progressivamente cadendo e l’accesso ai mercati esteri genera nuove opportunità per chi intende esportare. In questo modo le aziende si trovano di fronte a nuove sfide, dal mutato comportamento della clientela a situazioni giuridiche del tutto nuove. Questo manuale affronta tutti gli aspetti fondamentali dell’export digitale: dallo sviluppo di una strategia di export tramite il web alla scelta dei mercati di destinazione, dalla creazione di un sito internet finalizzato all’esportazione al marketing online e a tutte le più importanti questioni legali e fiscali. Le destinazioni più importanti e ricche di opportunità per l’export altoatesino vengono descritte attraverso brevi profili di alcuni Paesi interni o esterni UE.

COSA SIGNIFICA DIGITAL EXPORT?

Alcuni termini possono disorientare: export digitale, digital trade, cross border e-commerce... Tutti questi concetti definiscono i processi commerciali che sfruttano le reti di comunicazione digitale. In questa guida si parla dell’esportazione di beni e servizi attraverso il commercio elettronico (detto anche commercio online o web commerce), ossia utilizzando siti web o app. Non si parla invece di vendite automatizzate tramite Electronic Data Interchange (EDI), in cui i sistemi digitali delle imprese comunicano direttamente tra loro.

CHI SONO I MIEI CLIENTI E DOVE SONO?

L’interrogativo più importante che deve porsi chi vende è: intendo rivolgermi ai clienti privati o alle aziende? Come e dove compiono i loro acquisti i miei clienti? Da queste domande dipende sia lo stile del sito web sia l’attività di marketing. Inoltre questa domanda riguarda i settori giuridico e fiscale, nonché la gestione operativa delle vendite.

B2C – BUSINESS TO CONSUMER

Gran parte delle attività di e-commerce riguarda beni di consumo e si rivolge al consumatore finale (B2C). A livello europeo da vari anni la maggior parte del fatturato è generata dall’abbigliamento e dalle calzature, seguiti dai dispositivi elettronici, dai libri e dai cosmetici. Generi alimentari e medicine hanno recuperato molto terreno, mentre più indietro troviamo articoli per lo sport e il tempo libero, complementi d’arredo e decorazioni, giocattoli, prodotti per animali, integratori alimentari e accessori auto. Le motivazioni che spingono all’acquisto online sono evidenti: innanzitutto la convenienza dei prezzi e la comodità, seguite dalla possibilità di accedere a prodotti non disponibili localmente.

B2B – BUSINESS TO BUSINESS

Anche le aziende acquistano sempre più spesso online, influenzate dai comportamenti del mercato B2C: comodità, rapidità e una scelta più ampia di prodotti sono i vantaggi più attesi. Per i clienti B2B dei negozi online è molto importante poter avere una panoramica dei prodotti disponibili oltre a informazioni sui dettagli tecnici. A differenza del mercato B2C, gli shop online B2B sono di preferenza transfrontalieri: tre quarti circa di essi si rivolgono a una clientela internazionale.

IL B2B È IL NUOVO B2C

Dalla loro comparsa, gli shop online hanno subito una differenziazione: indirizzati al cliente finale e spesso preoccupati di catturare l’attenzione a ogni costo nel settore B2C, più essenziali e prodighi di informazioni concrete nel mercato B2B. Anche in questo caso, comunque, le schede tecniche dei prodotti non bastano più, perché i clienti B2B sono comunque persone reali che apprezzano la fruibilità e la personalizzazione tipiche del mercato consumer. Un tema su cui vale la pena di riflettere.

B2C: MOTIVAZIONI CHE SPINGONO ALL’ACQUISTO DA VENDITORI ONLINE ESTERI SU SCALA GLOBALE, 2020

prezzi o offerte più convenienti

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4%

2% 14% 24% 82%

Fonte: dpd-Group: E-shoppersʼ behaviour in 2021 – World

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