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La Bottega creativa
Progetto di tesi in collaborazione con Makinarium
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Relatore: Alessandro Casadei Correlatore: Gianfranco Bombaci Model Making: Mario Boni, Giampaolo Barbieri Tecnologia: Mauro Merlo Comunicazione: Alessandro Ciocci
Agli studenti è stato richiesto di sviluppare un progetto di uno spazio di lavoro innovativo che accogliesse un’azienda dinamica e in forte espansione come la società di effetti visivi per il cinema Makinarium. Nella prima parte del corso i candidati hanno indagato tutti i temi relativi agli spazi di lavoro creativo. La natura stessa di Makinarium è stata oggetto di ricerca da parte degli studenti: la comprensione delle caratteristiche intrinseche dell’azienda, dalla capacità di coniugare aspetti profondamente innovativi con pratiche artigianali, alla flessibilità come elemento fondante sia della produzione che della forma imprenditoriale, è stata per tutti la base di partenza per le prime scelte progettuali. Oltre a ciò si è dovuto tenere ovviamente conto della morfologia dell’edificio esistente caratterizzato fondamentalmente da un susseguirsi di spazi lungo la direttrice longitudinale che ha comportato la ricerca di soluzioni innovative anche riguardo alla distribuzione funzionale. Il risultato di un intero anno di lavoro è stato un catalogo di proposte progettuali che hanno indagato in campi diversi la ricerca di soluzioni innovative. Gli studenti sono stati incoraggiati a sviluppare il progetto seguendo le proprie intuizioni cercando di valorizzare le diverse sensibilità e attitudini. A ciascuno è stato richiesto di costruire un sistema coerente che, partendo dalle singole idee progettuali, non solo tenesse conto delle richieste della committenza, ma rispettasse anche le prescrizioni della normativa vigente relativamente ad esempio alla sicurezza e alla sostenibilità. Alcuni progetti hanno come punto centrale la definizione della giusta soluzione funzionale, altri sono partiti dalla ricerca del mood affine alla produzione artistica di Makinarium e altri ancora hanno indagato sulle potenzialità dell’interior design come strumento di comunicazione: tema comune a tutti la flessibilità e la trasformabilità. Un aspetto importante trasversale a molti progetti è stato il riferimento al cinema, in alcuni casi solo accennato, in altri evidente al punto da essere considerato come vera e propria citazione, in altri ancora quasi involontario. Infine c’è chi si è concentrato su Makinarium, e di conseguenza sul cinema stesso, cercando riferimenti e ispirazioni nella parte più tecnica mettendo in essere delle vere e proprie macchine sceniche. L’intero percorso progettuale si è sviluppato per tutti i candidati nel tentativo di coniugare la fattibilità con l’innovazione e, più in generale, con la ricerca architettonica e, spostando lo sguardo dalle esigenze specifiche dell’azienda Makinarium, lo sforzo dei progettisti è stato quello di indagare più in generale sulle dinamiche e sulle mutate esigenze dello spazio di lavoro creativo contemporaneo.
THE CREATIVE WORKSHOP
The students were asked to develop a project for an innovative workspace that would accommo-date a dynamic and rapidly expanding company. During the first part of the course, candidates analysed themes related to creative workspaces. The students’ research subject was Makinarium’s essence. The initial design choices were developed by understanding the intrinsic characteristics of the company; from its ability to combine profoundly innovative aspects with artisan practices, to flexibility as a founding element of both production and entrepreneurial form. In addition to this, it was obviously necessary to take into account the morphology of the existing building, characterized by a succession of spaces along the longitudinal axis that involved searching for new functional distribution solutions. The result of a whole year’s work was a catalogue of design proposals that examined different fields seeking for innovative solutions. The students were encouraged to develop the project fol-lowing their own intuitions, by enhancing different sensibilities and attitudes. Each student was asked to build a coherent system that, starting from the individual design ideas, would not only take into account the requests of the client, but would also comply with the requirements of cur-rent legislation regarding, among other things, safety and sustainability. Hence there are projects for which the core was the definition of the accurate functional solu-tion, others that started from the research of the mood related to Makinarium’s artistic produc-tion and others that investigated the potential of interior design as a communication tool. How-ever, flexibility and transformability remained fundamental themes, for all of them. An important transversal aspect of many projects were the many movies references. Some were only alluded to, while others so evident as to be considered as authentic quotes and some others almost unintentional. Finally, there are those who focused on Makinarium, and consequently on cinema itself, looking for more technical references and inspirations by putting up actual scenic machines. The entire design path was developed for all candidates in an attempt to combine feasibility with innovation and, more generally, with architectural research transposing Makinarium specific needs. The designers’ effort was then to analyse more broadly the dynamics and changing needs of the contemporary creative workspace.