Il Mensile della Valdichiana n. 2 2018

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mensile della valdichiana

Le mani d’oro di Franco Barucchieri

È pronto il soccorso? Come funziona, cosa manca e perché la gente boccia o promuove l’ospedale della Fratta il mensile della valdichiana - N. 2 - febbraio 2018

Entra nel vivo il Carnevale di Foiano

Via del Filo, nuovo stop a settembre


È l’ospedale di Fratta l’obiettivo dell’inchiesta di questo numero del nostro giornale, vi possiamo già annunciare che non finisce qui e che avremo nuovi approfondimenti in futuro per inquadrare “lo stato di salute” dei nostri servizi sanitari. L’impegno che ci diamo è quello di non accantonare nessuno dei grandi temi sociali del territorio che affronteremo, ma di proseguire in un racconto e in un’analisi costante delle necessità, delle cose fatte e di quelle che restano da fare. Cominciamo con il pronto soccorso e dopo aver ascoltato i pareri dei cittadini, facciamo parlare gli addetti ai lavori. Le inchieste di questo mese riguardano anche la viabilità con un approfondimento sulla strada provinciale 27 che fra qualche mese dovrà chiudere per il completamento dei lavori. Abbiamo intervistato i cittadini di Camucia per capire se esiste un “effetto variante”, se cioè la nuova viabilità porta dei benefici in termini di circolazione e sicurezza. Il tutto in attesa di vedere realizzata la seconda parte del tracciato alternativo della Umbro Casentinese che collegherà il Vallone di Camucia allo svincolo della superstrada a Pietraia. In questo numero vi facciamo conoscere un grande artigiano specializzato nella costruzione e il restauro di strumenti musicali non certo di massa. Barucchieri con i suoi meravigliosi clavicembali rappresenta una di quelle perle nascoste della Valdichiana. A proposito di “mani d’oro” in queste pagine troverete ampie cronache e immagini del Carnevale di Foiano dove il lavoro di decine di volontari si concretizza ogni anno in quattro carri davvero mirabili, in attesa di conoscere chi vincerà questa edizione.

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Meno camion con la variante?

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Franco Barucchieri, il clavicembalaio

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Nuovo polo scolastico a Cortona

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Si chiude la travagliata vicenda della Castiglioni Innova

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Foiano: obiettivo teatro, si parte dal tetto

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A Lucignano torna «Segni d’amore 2018»

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siamo noi 11

Via del Filo, presto nuova chiusura

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E’ pronto il soccorso?

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Il carnevale di Foiano è entrato nel vivo

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Spettacoli da non perdere

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Il corto antispreco degli alunni di Pergo

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Buona lettura.

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Palio dei Rioni: si cerca il pittore per il drappo

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Massimo Pucci Simona Santi Laurini

Marciano: La protezione civile

Centro sociale di Camucia 13 anni di aggregazione

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Scatti della Valdichiana


Opinioni

Meno camion con la variante? Parlano i cittadini di Camucia Effetti positivi dalla nuova variante di Camucia, la stragrande maggioranza dei cittadini della zona ritiene che con la nuova disciplina del traffico passino meno mezzi pesanti dal centro. Dal mercato del giovedì si leva un coro praticamente unanime: «è meglio così», ma ci sono anche delle persone che chiedono che vengano fatti maggiori controlli dalla polizia municipale in modo da evitare che i furbetti non si approfittino e taglino corto per il centro. In questi giorni il Comune ha annunciato i finanziamenti per il nuovo tratto verso Pietraia che secondo i cortonesi porterà ancora maggiori benefici in termini di traffico, ma la variante verso Castiglion Fiorentino ed Arezzo a quando? Assolutamente positivo, passano meno camion e si sta decisamente meglio, ho visto che stanno prendendo le misure per il nuovo tratto verso la Pietraia e quello porterà ancora maggiori benefici.

Non sono sicura di quanto la nuova strada sia riuscita a far diminuire i camion, una certa differenza si vede e ho visto fare anche molti controlli. In alcune ore della giornata con l'auto si procede a passo d'uomo.

Effettivamente molti camion passano di sotto, si sono dovuti adattare al nuovo percorso obbligato. Io personalmente con l'auto la uso poco perché mi sposto sempre verso il centro di Camucia.

L'effetto è evidente, li hanno obbligati a girare al largo, qui possono fare solo carico e scarico ma bisogna fare l'altro pezzo di strada fino a Pietraia, perché qui sfogano nell'area industriale.

Io uso la variante perché ci abito vicino e quindi mi torna comodo sfruttarla per gli spostamenti e la ritengo un fatto positivo comunque.

Risultati ancora migliori ci saranno quando la variante sarà collegata alla superstrada Siena Perugia: i mezzi pesanti avranno un percorso più razionale. Comunque già adesso si vedono i risultati.

Passano meno camion ed è meglio così perché nel centro di Camucia siamo molto stretti e la loro presenza costituisce un pericolo, soprattutto per i pedoni

Ci vorrebbero varianti fino ad Arezzo perché anche il nuovo progetto favorisce gli spostamenti verso Perugia e l'Umbria, mentre molti viaggiatori sono diretti verso il nostro capoluogo e attraversare paesi e frazioni è un calvario. Che passi qualche camion in meno da quando c'è la nuova strada è vero, ma io vedo pochi controlli da parte dei vigili urbani che invece dovrebbero essere più presenti perché qualcuno ancora se ne approfitta. Di camion se ne vedono di meno. Questo è un bene per la nostra cittadina, personalmente però non ho fatto caso a controlli dei vigili urbani comunque credo che la nuova strada convenga anche ai camionisti.

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Il personaggio

Franco Barucchieri, il clavicembalaio La storia della sua passione, condivisa con la moglie Mariella

Mani d'oro, passione, tecnica, semplicità e determinazione. Sono queste le caratteristiche che hanno portato alla nascita del marchio “Barucchieri” nel mondo dei clavicembali. Un mondo che non può essere definito di nicchia, comunque un mondo ai più poco conosciuto, ma che merita seriamente di essere scoperto e portato al l a l uce. F ranco Barucchieri, originario di Firenze, primo di tre fratelli, abita a Castiglion Fiorentino da diciotto anni con la moglie Mariella Beato, insegnante di pianoforte e profonda conoscitrice dei clavicembali. In quaranta anni di attività da clavicembalaio, ha realizzato e restaurato circa 160 strumenti. Strumenti peraltro molto affascinanti, con una profonda storia alle spalle. La musica

barocca trae le sue origini ad inizio '500. I primi disegni di clavicembalo si trovano in Francia, in Provenza, già nel 1400. Per la scuola italiana si deve attendere il 1525, poi prendono campo la scuola fiamminga, tedesca e francese. Con l'avvento della lirica, la musica barocca rimane più in disparte, se ne perde un po' la tradizione, ma non del tutto. Anche perché nel frattempo è nato il forte piano, l'antenato del pianoforte, nel 1760, a Firenze, alla Corte dei Medici con Bartolomeo Cristofori. Il forte piano ha la struttura simile al clavicembalo, ma il suono è prodotto dai martelletti e non dalle corde pizzicate. Questa premessa storica è d'obbligo per contestualizzare il mondo che si scopre con il racconto della vita e dell'attività

professionale di Franco Barucchieri. E anche per potervi aggiungere un'altra data: gli anni '70 quando Barucchieri, un po' per scommessa, un po' per caso, si cimenta nella creazione dei suoi primi due strumenti. Come nasce questa passione poi trasformata in lavoro? “Da quando avevo 15 anni, mi sono sempre dilettato con l'aeromodellismo, partecipando anche a gare - racconta Barucchieri - sviluppando quindi una certa manualità con il legno. Poi, sono diventato geometra e nel gruppo di amici e colleghi, tra ingegneri ed architetti, c'erano anche musicisti con i quali amavano ragionare e confrontarci sugli strumenti. Un giorno, andai con uno di loro a ritirare un clavicembalo a Lucca per la figlia e rimasi affascinato ed incuriosito da quello strumento, tanto che decisi di tentare di costruirne uno. Gli amici rimasero sorpresi e io raccolsi la sfida, quasi per scommessa, per mettermi alla


Cassa armonica

Il primo strumento 1976

prova. Pensai, anzi, di realizzarne due, per cercare poi di venderli e di utilizzare i guadagni per dedicarmi alla costruzione di una barca, altra mia passione”. E così, un po' per gioco, è partita questa avventura. Barucchieri si recò al museo Stibbert di Firenze, dove con l'ok della Soprintendenza, fece il rilievo di uno strumento lì presente per avere misure reali con cui lavorare. Il caso volle che nello stesso periodo i due fratelli, Paolo e Giovanni, stessero avviando i lavori per la creazione della prima sede del College Santa Chiara, poi trasferito a Castiglion Fiorentino, vicino a F i g l i n e Va l d a r n o . F r a n c o , geometra, fu coinvolto nei lavori e proprio nel cantiere ricavò uno spazio che adibì a laboratorio. In più proprio lì, fece la conoscenza dei falegnami che vi lavoravano, che lo avvicinarono al mondo del legno e dei macchinari adeguati per lavorarlo, conoscenza indispensabile per cimentarsi nella realizzazione dei clavicembali. E così, presero

Scuola fiamminga 1988 dipinto dal pittore Piero Dorazio

forma i primi due strumenti, che iniziarono ad essere apprezzati dagli amici musicisti. Ma la vera sorpresa arrivò quando un musicista di fama internazio-nale, Robert Conen, conosciuto tramite un'amicizia comune a Bruxelles, suonò proprio il clavicembalo numero uno. Lo suonò per tre ore di fila e poi disse: “Franco, tu non puoi smettere”. Insomma, la manualità dell'aeromodellismo, le conoscenze da geometra, il biennio di fisica all'università e la musica ascoltata sin da piccolo con il padre e i fratelli hanno contribuito ad indirizzare Barucchieri verso la sua vera natura, il clavicem-balaio. E in effetti, da lì a tre mesi, arrivarono una quarantina di ordini e così nel 1977 nacque il primo labora-torio a Firenze. Del resto, Franco all'epoca era pratica-mente l'unico artigiano presente, ad esclusione di due colleghi che si dividevano tra più strumenti. L'ascesa è stata una strada tutta dritta, costellata di successi, richieste e soddisfazioni. I suoi clavicembali si trovano nei conservatori

Il marchio «Franco Barucchieri»

più noti, Bologna, Cuneo, To r i n o , M a n t o v a , N a p o l i , Trieste, in Austria e Svizzera solo per citarne alcuni, oltre che in Fondazioni e alla corte di famosi musicisti. Gustav Leonard, per capirsi, olandese, una stella del firmamento internazionale, si è sempre esibito ai suoi concerti con uno strumento Barucchieri. A n c h e Ke n n e t h G i l b e r t a Perugia nel 1988 ha suonato un Barucchieri. A Franco si deve anche la creazione, assieme a Pinchi di Foligno, del claviorgano, uno strumento doppio, formato da un clavicembalo appoggiato su un organo. Tra le peculiarità, anche uno strumento smontabile detto brisé, suonato da Gordon Murray a Venezia, alla Fondazione Cini a S. Giorgio. E per l'appunto sempre a Venezia, il clavicembalo ed un corso di formazione per l'accordatura sono stati l'occasione per incontrare sua moglie Mariella, l'altro amore della vita di Franco, le mani fatate che danno vita agli straordinari strumenti da lui creati

Copia Grimaldi decorata con foglia oro 1987


Cortona

Verso il nuovo polo scolastico Un territorio a misura di bambino. Inaugurata Terontola

In questi mesi l'Amministrazione Comunale di Cortona ed il Sindaco Francesca Basanieri hanno comunicato alcuni grandi risultati riguardanti le scuole. Al di là delle strategie elettorali e di consenso, questi risultati raccontano del raggiungimento di traguardi reali, promesse attuate con serietà e lavoro e opportunità per il territorio. Tra i tanti interventi ci concentriamo su tre, senza dubbio i più impegnativi e quelli che stanno cambiando il volto delle scuole cortonesi. Camucia, centro abitato più popoloso del territorio, dove è in programma la realizzazione di un nuovo polo scolastico, ha ricevuto un finanziamento da parte del Ministero di ben 2 milioni di euro, che rappresentano il 50% del costo dei lavori. Un'opera attesa, necessaria e fondamentale per costruire il comune del futuro. Avremo un vero e proprio campus in cui i ragazzi potranno usufruire anche degli impianti sportivi adiacenti come la piscina, il campo da calcio e pallavolo e naturalmente la palestra riuscendo così a costruire dei progetti di formazione e benessere psicofisico .

Finalmente a Camucia avremo una scuola moderna, sicura e confortevole dove i nostri figli trascorreranno gran parte delle loro giornate. Terontola, dove il 27 gennaio è stata inaugurata la nuova ala ed il nuovo centro cottura. Un investimento di oltre 600 mila euro, che ha permesso di dotare le scuole cortonesi del più grande e più moderno centro cottura della Valdichiana. I finanziamenti erano stati richiesti nel 2015 e in meno di tre anni tutto è stato progettato, finanziato e realizzato con una visione lungimirante accompagnata da lavoro, impegno, costanza e trasparenza. Cortona, centro storico, cuore pulsante della cultura e dell'immagine di tutto il territorio, ha ricevuto un finanziamento di 350 mila euro che andranno a migliorare in maniera evidente il plesso di via Giuoco del Pallone sotto il profilo antisismico, adeguamento degli spazi esterni per abbattere le barriere architettoniche, per migliorare i sistemi antincendio, elettrici e molto

altro. Anche in questo caso, l'importanza del finanziamento va al di là del semplice intervento di ristrutturazione, ma è una precisa volontà dell'Amministrazione di mantenere un servizio essenziale per il centro storico e di renderlo il più possibile di qualità in modo che sia motore di crescita e sviluppo della città. Lo slogan “Un territorio a misura di bambino”, che abbiamo sempre utilizzato, oggi è ampiamente applicato con azioni concrete nell'ambito dell'istruzione (e non solo) con un investimento di oltre cinque milioni di euro. Solo garantendo ai nostri ragazzi, gli adulti di domani, un'istruzione adeguata in ambienti sani e moderni, con una lungimiranza che va ben oltre il mandato di un sindaco, a formare una comunità solida e consapevole. Pochi altri comuni sono riusciti a fare un lavoro così capillare e completo cercando ostinatamente finanziamenti per tutte le scuole del territorio.


Castiglion Fiorentino

Si chiude la travagliata vicenda della Castiglioni Innova E’ stato rilevato il capannone prima dell'inevitabile fallimento

Si è chiusa così una delle più complicate e intrecciate vicende dell'era moderna ereditata dalle precedenti amministrazioni comunali. Resta tutta da interpretare la completa assenza alla seduta dei consiglieri comunali del gruppo Democratici per Castiglioni. L'unico consigliere di minoranza presente al consiglio comunale che ha votato contro l'acquisto dell'immobile di via Maestri del Lavoro d'Italia attraverso l'utilizzo dell'avanzo di amministrazione non vincolato è stato Giuseppe Mazzoli. E' bene ricordare che la vicenda del famigerato “capannone” è degenerata nel 2013 quando fu acceso un mutuo da 1.750.000 euro da rimborsare in 25 anni con oltre 2.430.000 euro tra capitale e interessi, in più agli 834.000 euro di interessi passivi pagati alle banche per scoperti di conto corrente e finanziamenti. 776.225 euro è il totale dei canoni di affitto già versati dal comune alla Castiglioni Innova dal primo ottobre 2010 al 31 dicembre 2017 oltre ai

260.000 euro e passa di compensi e indennità pagati agli organi amministrativi della stessa società. Somme che sono state pagate in modo troppo ardito e che alla fine della fiera hanno gravato sulle tasche dei cittadini castiglionesi fino a quando il Sindaco Agnelli e la sua Giunta hanno detto basta acquistando la porzione della tettoia nel 2016 per 240.000 euro più iva e il restante capannone su due piani per 340.000 euro più iva grazie

appunto all'ultima delibera del consiglio comunale del 12 gennaio 2018. E' bene anche precisare che questi ultimi due investimenti sono stati sostenuti esclusivamente attraverso l'utilizzo di avanzi di bilancio non vincolati, evitando qualsiasi altra forma di indebitamento o pagamento dilazionato, azzerando di fatto la spesa corrente per gli affitti che sosteneva il comune di 135.000 annui. Con questa operazione si chiude di fatto un'era dove gli amministratori pubblici, anche da noi, pensavano in grande, troppo in grande per le potenzialità dell'Ente che amministravano. La nostra politica deve essere valutata nei fatti, con la diminuzione delle imposte locali nonostante il taglio dei trasferimenti dal Governo centrale e per come abbiamo affrontato e risolto la complicatissima vicenda della Castiglioni Innova Srl.


Foiano della Chiana

Obiettivo teatro: si parte dal tetto Alla ricerca di finanziamenti per completare la ristrutturazione

Nelle prossime settimane prenderanno il via i lavori per la ristrutturazione del tetto del Teatro Garibaldi di Foiano, per un costo di 340.000 mila euro. Il progetto, che sarà svolto in varie fasi a motivo del costo dei lavori complessivo che supera il milione di euro, servirà per mettere in

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sicurezza l’intera struttura. L’intervento prevede il recupero della vecchia copertura in legno, recupero che avverrà rispettando i vincoli artistici e quindi senza in alcun modo alterare la connotazione settecentesca del tetto del Teatro. Il lavoro sarà portato avanti dai tecnici del Comune, dal Genio Civile e dalla Soprintendenza. Successivamente saranno necessari interventi alla zona della platea e a quella della galleria, ma perché ciò accada c'è bisogno soprattutto di finanziamenti statali ed europei, che il Comune sta cercando. A conclusione dei lavori sul tetto, verrà valutato se sarà già possibile riaprire il Teatro, chiuso ormai da più di 15 anni,magari per iniziative particolari e puntuali o se dovremmo pazientare un altro poco. Tuttavia l’obiettivo dell’amministrazione Sonnati è chiaro: riaprire il Teatro Garibaldi storia di Foiano.


Lucignano

Torna «Segni d'amore 2018» Tutto il calendario degli appuntamenti della XVII edizione

Torna l'appuntamento con “Segni d'amore”, la manifestazione nata nel 2002 nel giorno universalmente dedicato all'amore, per promuovere l”Albero d'oro”, tra i reliquiari fitomorfi unicum insuperato di oreficeria medievale senese-aretina (sec. XIV-XV) conservato nel Museo Comunale, nella splendida Sala del Tribunale, affrescata con il ciclo degli uomini illustri. Il grande reliquiario (alto cm 260 e largo cm 90), conosciuto come Albero d'oro o Albero di S. Francesco o Albero di Lucignano, realizzato per conservare le reliquie dei santi francescani e della Croce di Cristo, accompagna da secoli la vita dei lucignanesi, e fa

tutt'uno con il mistero dell'amore, copia esso stesso di quell'idea di amore (divino) che la comunità lucignanese volle tradotta nell'opera. Il suo fascino è cresciuto nel tempo dalla leggenda locale che vi si è creata attorno: quello di portare fortuna agli innamorati che si scambiano promesse d'amore davanti ai suoi rami, in una straordinaria trasposizione da simbolo di fede a simbolo d'amore che si spiega, del resto, con la leggenda stessa dell'albero della vita, ben conosciuta nel Medioevo. Lucignano luogo d'aure ha affascinato artisti, scrittori e filosofi come Elémire Zolla che ha scritto pagine memorabili sulle bellezze artistiche del borgo e sull'Albero d'oro, così come il grande regista Abbas Kiarostami che con Copia Conforme, premiato a Cannes nel 2010, ha fatto conoscere al mondo intero una Toscana “minore” di grande valore artistico e paesaggistico ed insieme una dimensione dove è ancora forte il valore delle relazioni umane e delle tradizioni, una dimensione ideale per sancire legami d'amore se, come i dati dimostrano, è cresciuto negli ultimi anni il numero di coppie, soprattutto straniere, che scelgono Lucignano per il loro matrimonio (dal 2005 è stata denominata “Town of Lowe” - città dell'amore e promossa per questo in tutte le maggiori riviste del Sol levante dalla famosa stilista

giapponese di abiti da sposa Yumi Katsura che, in quell'anno, fece visita a Lucignano). L'edizione 2018 coincide con l'ultima settimana del Carnevale per cui avrà una declinazione particolarmente giocosa con inizio da sabato 10 febbraio e fino al sabato successivo: una settimana ricca di appuntamenti tra arte, cultura, divertimento…tutto da gustare. Tra gli appuntamenti: sabato 10 febbraio, Festa in maschera al Teatro Rosini, organizzata da Aion Cultura in collaborazione con la Pro-Loco di Lucignano, domenica 11 Milonga dell'abbraccio! serata di tango argentino ed apericena, sabato 17 febbraio Serata latinoamericana ed apericena, al Teatro Rosini. Il 13 e 14 febbraio il Museo Comunale sarà aperto e nel giorno di S. Valentino verrà proposto un ingresso speciale alle coppie che vorranno scambiare la loro promessa d’amore davanti all'Albero d’oro. Info e prenotazioni Fb segni d’amore a Lucignano, Fb Comune di Lucignano Museo comunaleUfficio Informazioni Turistiche 0575/838001.

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Marciano

La Protezione civile siamo noi Dopo l'approvazione del nuovo piano, la presentazione agli studenti

Giornate di condivisione del Nuovo Piano di Protezione Civile Comunale con gli studenti. È quanto accaduto a Marciano della Chiana dove il documento recentemente elaborato dall'Amministrazione è stato approvato dal consiglio comunale e successivamente presentato nelle scuole. I punti

salienti consistono nell'individuazione delle aree di ricovero della popolazione (tre, rispettivamente nel capoluogo e nelle frazioni di Cesa e Badicorte), della zona di ammassamento di soccorritori e materiali (zona sportiva di Cesa), delle aree di attesa della popolazione e della nuova sede del Centro Operativo Comunale, alla scuola di Marciano che, in caso di emergenza, assume la funzione di sede comunale per il coordinamento delle operazioni. L'Amministrazione intende procedere alla formazione di un vero e proprio Gruppo di Protezione Civile Comunale, composto dalle realtà associazionistiche del territorio, ma anche da cittadini che vogliono

essere di supporto a questo progetto così importante. Il costituendo gruppo potrà anche essere di aiuto alle singole manifestazioni che si svolgeranno nel territorio, applicando le conoscenze e le nozioni che ogni componente del gruppo riceverà nel corso della formazione prevista. La presentazione del piano agli studenti è avvenuta il 9 e 11 gennaio all'Istituto Comprensivo «Rita Levi Montalcini» a cui ha partecipato la Consulta del Volontariato della Protezione Civile della Provincia di Arezzo. Particolarmente utili le indicazioni fornite dal geometra Paolo Emilio Cherubini uno dei massimi esperti in materia.

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Viabilità

Via del Filo, presto nuova chiusura Stop di quattro mesi per completare i lavori sul ponte

Se c'è una strada da salvare in Valdichiana, quella strada è la Sp27 che collega Castiglion Fiorentino a Foiano. Dopo la chiusura e l'intervento di ripristino del ponte sull'allacciante sinistro del Canale Maestro la storia non è finita e l'amministrazione provinciale ha fissato a settembre il prossimo step dei lavori. Sì perché quello andato in onda la scorsa è state è stato solo un antipasto della mole di interventi che riguardano questa strada. Sotto il ponte pericolante è stato posizionato un «tutor», una struttura in ferro che riporta la struttura all'antica stabilità, ma ora è il momento del completamento dell'intervento. Dal luglio dello scorso anno dopo tre mesi di stop al transito dei veicoli, la strada è stata riaperta. In quel periodo la Provincia, con le risorse al contagocce, è com unque

riuscita a commissionare i lavori urgenti per la riapertura. Ora si va verso una nuova chiusura per l'esecuzione dell'intervento finale, sì ma quando chiuderà di nuovo la strada? Il progetto deve ottenere il via libero del genio civile e successivamente anche quello paesaggistico, visto che siamo nella zona di pregio delle Colmate di Brolio. Teoricamente i lavori potrebbero partire anche in primavera, ma la Provincia di Arezzo punta ad evitare i disagi ai viaggiatori nel periodo estivo e inoltre a non intralciare le operazioni di raccolta della frutta da parte delle aziende del territorio. Si profila pertanto una nuova chiusura della strada a partire da settembre, i cantiere occuperà tutto il periodo autunnale. Se si eviteranno i disagi alle aziende ortofrutticole, qualche problema ce l'avranno gli utenti dei trasporti

pubblici e in particolare gli studenti. Ci vorrà del tempo per poter completare il lavoro, ci sarà fra l'altro da sistemare anche il secondo ponte sul Canale Maestro della Chiana, in questo caso la ditta incaricata dovrà ripristinare le spallette. Al di là dei ponti malconci, la «via del Filo» dovrà essere interessata anche da interventi di nuova asfaltatura. Il sottofondo della strada è ricco di argilla, una caratteristica che pregiudica la stabilità del manto stradale. Sulla Sp27 il passaggio dei mezzi pesanti «segna» costantemente le pieghe e gli avvallamenti di questa strada. A questo problema non c'è soluzione e anche nei prossimi anni gli strati d'asfalto si poseranno l'uno sull'altro come sottilette.

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Inchiesta

E’ pronto il soccorso? Come funziona, cosa manca e perché la gente lo boccia o lo promuove Parte da qui l’inchiesta a puntate sull’ospedale della Valdichiana La vetrina di ogni ospedale è il suo pronto soccorso. È questo di fatto l'ingresso principale dei pazienti ed è questo il primo contatto con la sanità pubblica. L'opinione che ognuno di noi si fa di un ospedale in larga misura deriva dall'esperienza avuta nelle stanze dell'emergenza, indipendentemente dal codice con cui si entra. I tempi d'attesa, la relazione con il personale, gli ambienti e il risultato finale, sono gli ingredienti attraverso cui diamo la nostra valutazione di un ospedale. Per questo abbiamo deciso di dedicare al pronto soccorso del nostro ospedale di vallata la prima inchiesta sulla sanità del territorio. Sicuramente non mancheranno altre puntate, ma era inevitabile partire da qui e soprattutto dare voce a chi lavora in questa struttura.

Il pronto soccorso dell’ospedale Santa Margherita della Fratta è diretto dal dottor Giorgio Sgrevi. Con lui, abbiamo cercato di comprenderne le caratteristiche, l’organizzazione interna, i punti di forza e le debolezze, per avere un quadro a 360° di una struttura spesso sotto l’occhio del ciclone, oggetto di critiche, lamentele, dibattiti politici e campagne elettorali. Partiamo proprio dalla fotografia nuda e 12

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cruda del pronto soccorso che serve la Valdichiana. Sul fronte del personale, sono dodici i medici in forza alla Fratta, uno per turno. Il medico è presente h.24. Con lui, sono in turno tre infermieri di giorno e due di notte, in realtà due anche di giorno più uno destinato all’obi, osservazione breve intensiva. A questa équipe, si aggiunge un oss di giorno, nessuno per la notte. Da sottolineare che siamo di

fronte all’unico pronto soccorso aretino che si affidi ad un solo medico per turno, tutti gli altri hanno almeno il medico del 118 che quando non parte, può comunque dare una mano. E già da questa semplice descrizione si può iniziare a capire come nei momenti di massima affluenza, non sia semplice la gestione dei pazienti. “Teniamo presente che nel 2010: quando sono arrivato da Arezzo, eravamo 16


medici in totale - spiega il dottor Sgrevi - questo ci consentiva di organizzare i turni come quelli attuali, con una sorta di jolly, un medico che faceva un mini turno intermedio, flessibile in base alle esigenze, a cavallo tra mattina e pomeriggio, per poter coadiuvare il collega di turno”. Veniamo agli spazi, altra nota dolente, che tuttavia ha visto un’evoluzione in positivo rispetto alla nascita dell’os-pedale. Quando infatti è stata inaugurata la struttura, non erano stati previsti gli ambienti da destinare a triage e nemmeno a sala d’attesa. I pazienti, quindi, per anni, si sono ritrovati, in ordine, ad arrivare al pronto soccorso, suonare un campanello qualunque per poter essere accolti ed infine attendere nei corridoi, senza alcuna dignitosa accoglienza, nè un minimo di comfort e di decoro, ostacolando spesso anche il lavoro stesso dei soccorritori. Negli ultimi anni, almeno su questo fronte, sono state apportate modifiche significative: da un anno e mezzo, è nata l’accettazione dei pazienti, mentre due anni e mezzo fa è arrivata anche la sala d’aspetto, dove i pazienti possono sostare e attendere, appunto, il loro turno. Nel recente passato, la gestione dei pazienti in attesa è stata anche affidata ai ragazzi del servizio civile, una soluzione che aveva i suoi vantaggi. All’interno del pronto soccorso, inizialmente erano presenti due posti visita e due posti di osservazione. Una realtà che non riusciva a soddisfare in toto le esigenze degli operatori e dei pazienti. “Una ristrutturazione complessiva non è stata possibile - racconta l’attuale direttore però da allora abbiamo creato un ambulatorio per codici minori, la terapia breve, l’osservazione breve con quattro posti letto e ora siamo arrivati ad avere

quattro posti visita”. Veniamo al capitolo strumentazioni. La tac, spesso oggetto di dibattiti politici, è effettivamente la più anziana del territorio ex asl 8. Funzionare funziona, ma è adeguata per gli esami di base, perchè ha una definizione ridotta e non può essere d’aiuto in patologie più particolari. Nel caso di una angiografia cerebrale, ad esempio, non può essere utilizzata. Senza dimenticare che spesso è ferma per guasti. In ogni caso, viene utilizzata per esami al cranio, perchè per addome e contrasto, si va direttamente ad Arezzo. Il radiologo è presente h.12, cioè di giorno e nei feriali. La notte e la domenica c’è il tecnico reperibile e poi con la teleradiologia, il referto viene letto ad Arezzo. Lo stesso vale per le ecografie. “Avremmo bisogno di un ecografo nuovo - sostiene il dott. Sgrevi - ci manca anche la sonda cardiologica. Non abbiamo nemmeno la telecardiologia (unico pronto soccorso non dotato) di giorno ci coadiuvano i colleghi cardiologi diretti dal dottor Cosmi, la notte e i festivi non c’è il cardiologo”. Rimanendo sulle necessità in stand by, alla Fratta è stato annunciato anche l’arrivo di un’auto medica per rafforzare la rete del 118 e volendo anche del pronto soccorso, perché il medico dell’auto, quando non è chiamato, può prestare soccorso in loco. Una nota dolente per la Fratta è la mancanza della chirurgia d’urgenza. O meglio l’interruzione di questo servizio, da due anni ormai, data la cronica carenza di anestesisti. Per un pronto soccorso, non avere la chirurgia a disposizione non è certamente un punto di forza. Anche perché una buona fetta dei pazienti che arrivano con dolori addominali, devono poi

Le sale del codice rosso

Lo sportello per l’accettazione

Osservazione breve intensiva

Sala visita

Un altro spazio per i pazienti

La porta d’accesso

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essere trasferiti a Nottola o ad Arezzo. Quello che non è cambiato nel tempo, sono invece gli accessi, piuttosto costanti, sui 13 mila all’anno. Anche con l’introduzione delle case della salute, il pronto soccorso non sembrerebbe tirare un po’ un respiro di sollievo. Nella medicina territoriale sono stati effettuati importanti investimenti e il sentore sembrava che fosse quello di tentare di dirottare nel territorio una parte dei pazienti che spesso intasano le strutture di pronto soccorso, anche indebitamente. Gli accessi impropri non aiutano a migliorare i tempi di attesa, altra nota dolente, tallone di Achille un po’ per tutti. L’ospedale della Fratta, poi, pronto soccorso compreso, viene spesso messo sotto tiro. Perchè, domandiamo proprio al suo direttore, il dott. Sgrevi. “Ci troviamo a combattere tutti i giorni pregiudizi negativi. A mio avviso siamo di fronte ad un forte retaggio culturale che viene dal passato: la chiusura dell’ospedale di Castiglion Fiorentino ha influenzato molto i nostri pazienti, è purtroppo un’eredità che persiste”. E sui tempi di attesa

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che ci dice? “A dire il vero, non abbiamo più pazienti in barella. L’attesa con un solo medico per turno purtroppo è inevitabile. Notiamo poi anche un inasprimento dell’atteggiamento dell’utenza nei nostri confronti. Del resto, questo avviene in tutta Italia, dove ormai si verifica regolarmente un ricorso improprio al pronto soccorso, con pazienti che potrebbero tranquillamente evitare di ingolfare le strutture, rallentando i tempi per tutti gli altri”. Con il personale così risicato, poi, basta una malattia o le ferie estive per far saltare tutta l’organizzazione. Il dottor Sgrevi tiene comunque a riconoscere la professionalità dei propri medici, oltre che degli infermieri, un’equipe professionale, “un gruppo in gamba, validi come professionisti e come persone”. Fratta, il brutto anatroccolo della sanità, ma perché? Scavare nelle ragioni di questa vicenda non è facile, si tratta di una sensazione popolare che non è condivisa da tutta l'opinione pubblica. Lo testimonia il giro di pareri che abbiamo raccolto nel precedente numero, i cittadini

si dividono in soddisfatti e non, quasi matematicamente. Spesso questi convincimenti non provengono da esperienze dirette, ma dai racconti di quelle di parenti e amici oppure dal clamore di casi mediatici che spesso tendono a enfatizzare le cose che non funzionano. È il pronto soccorso la vetrina di ogni ospedale, gioco forza è questa la «porta d'accesso» dalla quale si entra in contatto con la struttura. Nel bene o nel male, è l'esperienza che ogni utente ha con questo servizio a contrassegnare la considerazione di tutto il presidio. Se c'è una ragione del motivo per cui si valuta in maniera negativa l'ospedale della Valdichiana aretina questo deriva dalla sua genesi. La nascita del Santa Margherita della Fratta avviene nel 2005 e avviene a seguito di un lungo dibattito e scontro sociale relativo alla chiusura dei precedenti ospedali, quello di via Maffei a Cortona, quello di Castiglion Fiorentino in via Madonna del Rivaio e quello di Foiano, in fondo a viale Umberto I. Era inevitabile che nel processo di razionalizzazione della sanità di quel


tempo sorgessero delle resistenze, malumori che persistono ancora nonostante la riconversione dei poli castiglionese e foianese in Case della salute, ovvero nei presidi che ospitano gli ambulatori dei medici di famiglia e dove è possibile effettuare tutta una serie di analisi. Discorso differente è la Casa della salute di Camucia che è nata nei locali del distretto sanitario. È pacifico che ai cittadini i servizi pubblici piacciano nella misura in cui si trovano più vicini e accessibili ed è altrettanto pacifico che l'accentramento di tre prece-denti ospedali in un unico presidio abbia lasciato una ferita, soprattutto nelle genera-zioni adulte che l'hanno vissuta in prima persona. Altra storia è sostenere che l'ospedale di Fratta sia peggiore in termini di performance della precedente organizzazione. Per arrivare ad una conclusione del genere servirebbe una ricerca mirata, materia che potrebbe essere oggetto di una tesi di laurea. Tuttavia come testimonia la nostra inchiesta, esistono molti aspetti su cui si deve lavorare per migliorare il nostro polo ospedaliero. Ve r s o F r a t t a 4 . 0 . C o m e dovrebbe diventare il pronto soccorso A sentire Giorgio Sgrevi, per progredire servono maggiori professionalità e strumenti. Sul fronte delle risorse umane, attualmente il pronto soccorso e la rete delle postazioni 118 soffrono di carenza di organico. Per aumentare il livello delle prestazioni, dai 12 medici attuali servirebbe arrivare a 19 unità. In questo modo ci sarebbe un presidio costante del medico nelle tre postazioni 118 e in ospedale si farebbero meno salti mortali per garantire a tutti i professionisti tempi di lavoro e riposo. La questione però è

complessa, perché coloro che si specializzano in medicina d'urgenza sono pochi e le facoltà universitarie sono a numero chiuso. Un cane che si morde la coda, perché per aumentare la qualità dei pronto soccorso servirebbe poter contare su un maggior numero di candidati a questo tipo di mansioni che spesso invece provengono da altre specializzazioni. L'arrivo dell'automedica porterebbe con sé un doppio beneficio, perché il territorio potrebbe contare su un sistema di soccorso veloce. La stazione di partenza sarebbe proprio il S. Margherita e il medico del 118 potrebbe dare manforte al pronto soccorso quando non ci sono chiamate. Come indicato dal dottor Sgrevi, la struttura andrebbe cambiata, servirebbe un intervento di riqualificazione edile. La direzione indicata dal dirigente è quella di ridurre il numero di pareti e puntare su una concezione «open space», ovviamente con tutti i crismi a garanzia della riservatezza. Sul f r o n t e s t r u m e n t i , l a Ta c attualmente presente è di vecchia generazione e non si possono eseguire diversi tipi di esami e quindi dovrebbe essere sostituita, serve inoltre un ecografo dotato di sonda cardiologica. Altra necessità è quella della telecardiologia, una tecnologia presente in tutte le ambulanze che permette di inviare il tracciato del paziente direttamente al cardiologo in ospedale. All'ospedale di Fratta ne esiste una versione non aggiornata che rende molto lenta la trasmissione dei dati. Infine per ottimizzare le risorse è quella di prevedere un monitor in ciascun punto della stanza Obi, l'osservazione breve intensiva, dove attualmente ce n'è solo uno su tre.

I corridoi del pronto soccorso

Il dottor Giorgio Sgrevi

I pazienti in attesa

L’ingresso dell’ospedale

La rampa d’accesso

il piazzale del pronto soccorso

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Eventi

Il Carnevale di Foiano è entrato nel vivo La 479edizione è ricca di eventi, gran finale il 25 febbraio

Ecco i giganti di cartapesta, entra nel vivo l'edizione 2018 del Carnevale di Foiano della Chiana. Dopo l'avvio dello scorso 28 gennaio, la manifestazione terrà banco per tutto il mese di febbraio, fino a domenica 25, giorno del Testamento di Re Giocondo e del verdetto finale. Chi vincerà è ancora un mistero, la giuria ha espresso le proprie valutazioni, ma tutto rimarrà segreto fino alla fine, come prevede la tradizione. Anche quest'anno i carri sono tutti di grande livello e il plauso va ai cantieri che elenchiamo nel rigoroso ordine di estrazione. I Nottambuli hanno scelto il tema delle ludopatie, un aspetto purtroppo diffuso nella nostra società che ogni anno manda in fumo milioni di euro, il carro si chiama «Vinti dalla fortuna». Bombolo ha dato una connotazione più politica al carro «Leoni e pecore» che contrappone i popoli italici della storia, combattivi e lottatori, alla rassegnazione odierna nei 16

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confronti dei politici e delle loro promesse. Per i Rustici c'è il carro «Non sarà l'ultimo ballo questo apoca-twist», un'allegoria del bene che fa la pace col male, Dio che balla con Satana, ma attenzione ai 4 cavalieri dell'Apocalisse, perché la fine del mondo è vicina. Gli Azzurri sono in concorso con «Fuori dall'incubo», il carro delle leggende indiane con sciamani e burattinai, una spinta ad uscire dalle paure della società di oggi. Impossibile fare pronostici, c'è solo da godersi lo spettacolo. Quest'anno come affermato dal presidente dell'Associazione Carnevale, Massimo Di Chiara, lo sforzo organizzativo per la manifestazione è ancora maggiore degli anni passati e vedere in piazza le quattro meraviglie dei cantieri è già un grande risultato. Il tutto è reso possibile dai numerosi addetti ai lavori del Carnevale e dalla collaborazione dell'Amministrazione Comunale, anche se il sindaco riprenderà in mano le

chiavi della città solo il 25 febbraio quando sarà dato l'addio a Re giocondo. Da non perdere anche Carnevalandia, lo spazio per i più piccoli con tantissime attrazioni studiate appositamente per loro: spettacoli di burattini, teatro, giocolieri, gonfiabili, giostre, Parata Disney Valdichiana tutto gratuito con animazioni e spettacoli dalla mattina a cura dell'associazione C'entro Anch'io. Un nuovo spazio di ristorazione con oltre 40 banchi di cibo di strada e un mercato dell’artigianato a cura dell’Associazione ManoDopera. L'assessorato alla Cultura, le associazioni e la Proloco hanno curato gli eventi collaterali: «The King of Paparazzi, Gli anni della dolce vita - scatti di Rino Barillari» a cura di Daniele Brocchi, alla Carbonaia e la tripla personale dei vincitori della Biennale «Foiano Città del Carnevale 2017» con Simone Anticaglia, Bruno Nardi e Gianfranco Zenerato alla galleria Del Furia.


In alto a sinistra «Vinti dalla Fortuna, carro dei Nottambuli, a fianco «Leoni & pecore», carro di Bombolo, sotto a sinistra «Non sarà l’ultimo ballo questo apoca-twist», il carro dei Rustici e a destra «Fuori dall’incubo» il carro degli Azzurri. In basso a sinistra i componenti delle giuria, a fianco la folla della prima domenica dei corsi mascherati nel centro di Foiano, quindi le animatrici di Carnevalandia dell’associazione Centro Anch’io e infine la Filarmonica Mascagni durante l’inaugurazione. il mensile della valdichiana

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Teatro

Gli spettacoli da non perdere

“Non c’è duo senza te” 23 febbraio

“Il sindaco del rione sanità” 27 febbraio

“Un alt(r)o Everest” 28 febbraio

Si inizia al Mario Spina di Castiglion Fiorentino, venerdì 23 febbraio con “Non c’è duo senza te” con Katia Beni e Anna Meacci, un happening semiserio con il coinvolgimento del pubblico, attraverso improvvisazioni, sketch di repertorio, fino a mettere in scena un piccolo ed inedito evento: un quadro sulla cattiveria che vede protagoniste due donne non più giovani, grette, pettegole, razziste che da un terrazzino del centro di Firenze puntano il loro bieco sguardo sul mondo.

Il 27 febbraio al Signorelli di Cortona va in scena “Il sindaco del rione sanità” di Eduardo De Filippo per la regia di Mario Marton, con Francesco Di Leva e Giovanni Ludeno. La novità sta nell’aver affidato il ruolo del Sindaco del Rione Sanità a un uomo giovane e deciso, in opposizione al personaggio misurato e mediatore creato dal drammaturgo. Il mese si chiude il 28 febbraio al Rosini di Lucignano, con “Un alt(r)o Everest”, una storia che racconta le difficoltà e i passaggi obbligatori che la vita

propone. Il sogno di una vita, una vetta ambita da ogni scalatore, un passaggio obbligatorio per chi, nato in America, vuole definirsi Alpinista. “The Montain” come la chiamano a Seattle. Ma le cose non sono mai come ce le aspettiamo e quella scalata non sarà solo la conquista di una vetta. Sarà un punto di non ritorno, un cammino impensato dentro alle profondità dell’amicizia. Nella stessa serata, anche la cena altoatesina, a cura dei Ristoratori di Lucignano.

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Scuola

Contest «Giovani consumatori virtuosi» vincono gli alunni della scuola di Pergo Hanno realizzato un cortometraggio contro lo spreco alimentare

Hanno realizzato un video animato dal titolo “Io non spreco. E tu?” E si sono aggiudicati il primo premio del concorso regionale toscano dedicato ai giovani consumatori. Ma soprattutto, hanno fatto squadra, si sono impegnati ed hanno dimostrato che la tecnologia è utile, ma la vera essenza sta nella fantasia e nella creatività applicate alla tecnologia. Loro sono gli alunni della quarta A della Scuola Primaria "M. Moneti" di Pergo, I.C. "Gino Bartali" Cortona 2, guidati dall’insegnante Alessandra Valdarnini e non sono affatto nuovi a simili affermazioni. L'attività ha avuto inizio da una discussione collettiva sul termine "sprecare" e su una riflessione su quanto fosse una

pratica diffusa. Le domande emerse dalla conversazione sono state riportate in un questionario, che i bambini hanno proposto a genitori e parenti. L'analisi dei dati raccolti ha permesso di individuare una serie di punti chiave che sono stati rielaborati nel corso dell'attività successiva. Alcuni articoli di giornale, portati spontaneamente dai bambini, hanno permesso di spostare il problema su scala mondiale e la ricerca guidata in Internet ha permesso di reperire ulteriori informazioni. L'intervento degli esperti della Regione ha permesso di confermare le criticità individuate ed ha suggerito nuovi spunti di riflessione. Mentre da una parte il lavoro veniva documentato sui quaderni, dall'altra il bisogno di

presentare i risultati della ricerca ha portato all'idea di un cartone animato, semplice e rudimentale, che potesse coinvolgere sia i bambini nella fase di realizzazione, sia un eventuale pubblico a cui sottoporre la visione. La produzione si è avvalsa del supporto di tutte le discipline: italiano, matematica, geografia, scienze, tecnologia, arte si sono integrate per comporre la "cornice" operativa. Nella fase iniziale i bambini hanno realizzato con materiale di facile consumo o di recupero gli "oggetti" per le animazioni. Una specifica applicazione per tablet ha permesso poi la registrazione delle singole clip. Successivamente, in fase di montaggio, sono state aggiunte le voci dei bambini ad illustrazione dei contenuti visualizzati e i vari effetti. La fase di produzione ha permesso un'ulteriore e continua riflessione sulla problematica relativa allo spreco alimentare, sulla quale gli alunni si sono dimostrati molto sensibili, anche a casa in famiglia. E anche il territorio cortonese dimostra di essere sensibile alla lotta allo spreco alimentare: di recente è stato siglato un patto con la Caritas di Camucia per utilizzare gli alimenti prossimi alla scadenza, ma del tutto integri delle mense delle scuole. Tornando al concorso, i ragazzi di Pergo si sono aggiudicati il primo premio, ricevendo una dotazione tecnologica che consentirà loro di proseguire nel loro percorso formativo con strumenti decisamente all’avanguardia. il mensile della valdichiana

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Manifestazioni

Palio dei Rioni: si cerca il pittore per il drappo Il Palio dei Rioni di Castiglion Fiorentino si corre la terza domenica del mese di giugno, in onore alla Madonna delle Grazie del Rivaio. E proprio l’immagine della Madonna deve essere presente nel bozzetto di drappo che gli artisti interessati potranno presentare entro il primo marzo 2018 per partecipare al nuovo bando indetto dalla Pro Loco assieme all’Ente Palio, all’amministrazione comunale e all’ICEC. Tra i requisiti richiesti dal concorso, anche la denominazione della Città di Castiglion Fiorentino, i colori dei tre Rioni castiglionesi e l’anno della manifestazione, con riferi-

mento alla corsa dei cavalli, per rispettare il significato storico, religioso e folkloristico della manifestazione. I bozzetti, su carta o cartoncino, dovranno essere realizzati con tecnica pittorica manuale, mentre il drappo che verrà assegnato al vincitore, sarà realizzato mediante pittura su stoffa. Il concorso è rivolto a tutti coloro che abbiano compiuto il diciottesimo anno d’età entro il primo marzo 2018. Gli interessati dovranno spedire o consegnare il materiale insieme al proprio curriculum vitae inserito in apposita busta sigillata, all’Ufficio Pro Loco di Castiglion Fiorentino entro il 1 marzo

2018. Per ulteriori informazioni e per prendere visione del bando ufficiale è possibile consultare il sito e la pagina facebook dell’Associazione Pro Loco e del Comune di Castiglion Fiorentino. Lo scorso anno il drappo è stato realizzato dalla pittrice senese Claudia Nerozzi, la pittrice dei cavalli, autrice anche di altri drappi, compreso quello di Siena nel 2013.

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Territorio

Centro sociale di Camucia, 13 anni di aggregazione Attività stagionali e settimanali per la cultura, lo svago e il benessere Una realtà in crescita che mira a fare aggregazione, il Centro sociale di Camucia, a 13 anni dalla sua nascita, continua ad essere un punto di riferimento per la popolazione locale. Nel corso delle stagioni vengono portate avanti attività ricreative come le vacanze al mare, in montagna o nelle zone termali. Inoltre si tengono sessioni quotidiane dedicate alla cultura e al benessere: l’attività fisica adattata (lunedì e venerdì dalle 9 alle 11), la ginnastica fisico mentale (martedì dalle 15

alle 17), corso di yoga (martedì dalle 10 alle 11) e corsi di lingua inglese (mercoledì mattina in due turni di un’ora e mezza dalle 9). Classico appuntamento ricorda il presidente Ivan Landi - è quello con i pomeriggi danzanti della domenica. Inoltre c’è spazio per la presentazione di libri, per incontri pubblici su temi di interesse come la sanità e l’ambiente. I soci attualmente sono 350, ogni giorno ciascuno di loro

può recarsi al centro sociale per leggere i giornali e incontrare gli amici. Il centro sociale di Camucia si trova in via 2 giugno ed è aperto a tutti coloro che vogliano richiedere informazioni per partecipare alle attività.

Fisco

Come portare in detrazione le spese scolastiche A cura di Stefano Capaccioli Partiamo dai figli piccoli e dall'asilo: la detrazione del 19% si calcola sulle rette pagate agli asili nido pubblici e privati. L'importo della spesa agevolata non può comunque superare i 632 euro per ciascun figlio. Stessa percentuale di detrazione anche per le spese d'istruzione per le scuole materne, elementari, medie e superiori, sia statali sia paritarie private e degli enti locali. Stessa sorte anche per la mensa e per i servizi scolastici integrativi. Insieme a loro si calcolano anche le somme pagate per gite scolastiche, assicurazione della scuola e corsi supplementari. Per ciascuno studente, il bonus si calcola su un importo massimo di 717 euro per l'anno 2017, 786 euro per il

2018 e 800 euro a partire dal 2019. Cosa si deve conservare per la dichiarazione dei redditi? Ricevute o quietanze di pagamento con gli importi e il titolo della spesa. Per la mensa serve la ricevuta del bollettino postale o del bonifico, con la relativa causale e il nome e cognome dell'alunno. Gli importi vanno divisi tra i beneficiari (ovvero i genitori), ripartendo la spesa in base all'onere sostenuto che se diverso dal 50% va specificato. Buone notizie per gli aspiranti musicisti, perché è stato confermato anche per il 2018 il contributo una tantum pari al 65% del prezzo finale (fino a un massimo di 2.500 euro) per l'acquisto di uno strumento musicale nuovo, a favore degli

studenti iscritti ai licei musicali e a quelli di diploma di primo e secondo livello dei conservatori di musica. Il contributo è erogato come sconto sul prezzo di vendita direttamente dal produttore e rivenditore, anche online. Altre detrazioni per i genitori che hanno figli all'Università al Conser vatorio e per gli eventuali affitti fuori sede. il mensile della valdichiana

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Scatti dalla Valdichiana 1

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1) Festum Turris, l'evento dedicato al Rinascimento alla Torre di Marciano dell'associazione Scannagallo 2) Davide Vecchi, Antonella Tognazzi e il sindaco Mario Agnelli a Castiglion Fiorentino per la presentazione del libro «Il caso David Rossi» 3) Francesco Morselli - nuovo capo della Squadra mobile di Arezzo 4) Il mercato settimanale di Camucia 5) Andy Luotto al Teatro Rosini «Assaggi di teatro» a cura di Comune di Lucignano e Officine della Cultura 6) L'amministratore delegato di Bonifiche Ferraresi Federico Vecchioni e il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi alla presentazione del progetto Leopoldine 7) Gli interventi di demolizione dell’ex consorzio agrario di Castiglion Fiorentino 8) La presentazione del progetto per la Fortezza del Girifalco di Cortona, da sinistra Albano Ricci, Marco Donati, Marica Bruni, Francesca Basanieri, Nicola Tiezzi, Paolo Giulierini e Lorenza Carlini. 22

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Nel prossimo numero

Ci vediamo a marzo Nel prossimo numero affronteremo un argomento «di casa», sta già scritto nel nome della nostra testata. Si tratta della strada regionale 71, di recente la notizia dello stanziamento di risorse per la realizzazione del tratto dal Vallone alla Pietraia. In attesa che parta questo nuovo grande cantiere, andremo ad analizzare lo stato dell'arte e soprattutto le cose che mancano, perché la Umbra Casentinese avrebbe bisogno di una «sorella» che dia un'alternativa a tutti gli automobilisti che si spostano sull'asse Arezzo – Castiglion Fiorentino – Cortona. In altre parole ser virebbero delle alternative rispetto al transito all'interno dei centri abitati e una nuova soluzione anche per gli spostamenti da e verso l'ospedale di Fratta. Non dimenticheremo il tema

della sanità al quale in questo numero abbiamo dedicato lo spazio centrale della nostra inchiesta e torneremo a raccogliere le opinioni della gente. Scadute le iscrizioni alle scuole superiori, argomento principale del primo numero del «Mensile», cercheremo di comprendere quali sono state le scelte di studenti e famiglie. Non mancherà la celebrazione finale di questa edizione del Carnevale di Foiano, il 25 febbraio sarà reso noto il cantiere vincitore, inoltre faremo un bilancio complessivo della manifestazione. Ci mettiamo subito al lavoro e vi aspettiamo con il prossimo numero. Per le vostre segnalazioni e richieste potete contattarci per email a re d a z i o n e @ s r 7 1 . i t o p p u re attraverso la nostra pagina Facebook Sr71 News.

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Periodico mensile dell’associazione culturale «Sr71vie di comunicazione» P. IVA 02296870518 C.F. 92088590515, sede: piazza Verdi 5, 52043 - Castiglion Fiorentino (AR)

In redazione: Massimo Pucci e Simona Santi Laurini. Direttore responsabile: Massimo Pucci redazione@sr71.it Testata iscritta al registro stampa Tribunale di Arezzo n. 6/2017 28192869/2017vg Pubblicità: Impaginazione: Tipografia Tanganelli Castiglion Fiorentino (Ar) Stampa: Onlineprinters GmbH Rudolf Diesel Strasse 10 91413 Neustadt a.d. Aisch - Germania

Fondazione Nicodemo Settembrini Cortona il mensile della valdichiana

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Il Ristoro

di Via Dante

di Felici Grazia

Ristorante, pizzeria gastronomia pranzo menù d’asporto a € 10 piatti d’asporto a cena Via Dante, 4 - 52043 Castiglion Fiorentino (Ar) E-mail: ilristoro4viadante@gmail.com

Tel. 0575 659964


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