Francesco Attesti, la musica dalle mani
«Misericordia» per la provinciale 25
Il check up all’ospedale A 13 anni da quando è stato realizzato ecco le cose che funzionano e quelle che vanno migliorate al «Santa Margherita» periodico di informazione in distribuzione gratuita - n. 9 ottobre 2018
Calcinaio, serve un impegno per la tutela
Editoriale Un viaggio nei reparti dell’ospedale Santa Margherita. Per una volta il «check-up» è toccato all’ospedale. In questo numero de Il Mensile prendiamo in esame le performance del presidio sanitario della Valdichiana. L’ospedale di Fratta vive e lotta insieme a noi da 13 anni e ancora il dibattito intorno alla sua ragion d’essere non si è placato. Qualche volta viene a t ta cca to in maniera strumentale, altre volte vengono sollevate obiezioni concrete, d’altro canto non mancano anche le «good news» e i fatti che vedono un luogo dove lavorano bravi professionisti. Nell’inchiesta di questo numero abbiamo cercato di raccontare l’ospedale nel modo più concreto possibile: non siamo del parere che i piccoli presidi, coi loro ambulatori e i loro pronto soccorso debbano fare tutto ed essere attrezzati per qualsiasi esigenza. Siamo però del parere che i servizi previsti debbano essere svolti in modo efficiente, massimizzando le risorse a disposizione. Anche un piccolo presidio come
Indice quella de la Fratta deve contribuire all’abbattimento delle liste d’attesa che rappresentano il problema principale della sanità pubblica. Il Santa Margherita ha dei centri di eccellenza, la procreazione medicalmente assistita viaggia a gonfie vele, ma è una risposta che solo marginalmente riguarda il territorio locale. La chirurgia ortopedica, con l’arrivo della robotica, sta facendo passi in avanti ma non riesce a rispondere a tutta la domanda del territorio. Il pronto soccorso sta annoverando novità interessanti, ma resta prigioniero di limiti infrastrutturali. Non solo ospedale in questo numero, fari accesi sulla provinciale 25 e sul ponte che si trova fra Cesa e Manciano. Sono al contagocce le risorse che le Province hanno a disposizione per le manutenzioni stradali e meno male che il ponte è stato rinforzato 8 anni fa. Apriamo qui a fianco con un giro di opinioni sulle case della salute e siamo sempre a disposizione per ogni vostra segnalazione su temi di interesse generale.
Buona lettura Massimo Pucci Simona Santi Laurini
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4. Il personaggio del mese: Francesco Attesti 6. Illuminati: Una stagione con frutta di grande qualità
7. L’acqua di Montedoglio finalmente a Foiano 8. Marciano investe sul dopo scuola, confermato il progetto 9. I lavori alla chiesa di piazza Sant’Agostino a Castiglion F.no
10. Lucignano: anziani protagonisti con la mostra di pittura 11. Cortona: parte il sondaggio sul futuro del Maec e del Sodo 12. L’INCHIESTA DEL MESE: Il check up all’ospedale 16.La Bpc raddoppia ad Arezzo, aperta la decima filiale 17. Le attività dei rioni castiglionesi 18. Viabilità: la SP 25 «Misericordia» specchio delle Province 19. Il «Pancrazi» a Mauro Corona
20. Calcinaio: la politica si prenda l’impegno per la tutela 22. Fisco: cos’è il «conto base»?
Opinioni
Case della salute, come funzionano i servizi sanitari sul territorio?
Clima sostanzialmente positivo fra i cittadini/utenti dei servizi sanitari territoriali, le aggregazioni dei medici di famiglia avvenute nelle «Cds» sono largamente promosse dai nostri interlocutori anche se permangono delle situazioni di criticità. A Castiglion Fiorentino e a Foiano ci sono persone che ritengono più giusto un ritorno agli ambulatori tradizionali, perché erano più comodi e perché generavano movimento di persone nei centri storici. Per alcuni le case della salute non hanno portato miglioramenti soprattutto sul fronte della viabilità, perché richiedono l’uso dell’auto e sarebbero necessari parcheggi più grandi. Tuttavia, la stragrande maggioranza di coloro che abbiamo sentito apprezza l’integrazione dei servizi sanitari. Piccola curiosità a Camucia dove ci segnalano alcuni furbetti che usano un escamotage per saltare le attese agli esami del sangue. Prima a Foiano della Chiana era più comodo con il medico di famiglia in paese, ma tutto sommato è un bene avere tutti i servizi in un’unica sede
Rimpiango il vecchio ospedale, ma devo anche riconoscere che la Casa della Salute funziona, il problema sono i parcheggi e la viabilità della zona
I segnali non sono chiari e c’è troppa confusione, a me andava meglio prima negli ambulatori dei medici, fortunatamente a Montecchio è ancora così
È una bella realtà per noi, gli spazi sono accoglienti e c’è la possibilità di avere più servizi tutti messi insieme, non tornerei indietro
È un’ottima soluzione perché troviamo tutti insieme, in un unico luogo tanti servizi per la popolazione: oltre ai medici anche il Cup per gli esami
A Castiglion Fiorentino funziona bene e io ho trovato sempre tutte le risposte che mi servivano inoltre credo sia ben gestita anche la parte della rsa per gli anziani
Sono soddisfatta perché c’è bisogno di maggiore integrazione dei servizi, è molto più pratico così anche per le persone anziane, io per fortuna sono utente sporadica
Per me non è cambiato molto, le code ci sono sempre anche alla Casa della salute e spesso dobbiamo attendere molto. Inoltre nella zona servono più parcheggi
La casa della salute per noi foianesi resta sempre il nostro vecchio ospedale, io comunque per il medico continuo ad andare all’ambulatorio in centro
È una situazione troppo caotica, ci sono lunghi tempi d’attesa, hanno fatto per risparmiare, io preferivo prima quando c’erano gli ambulatori tradizionali
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Il personaggio
«Passione e concretezza per la musica» A colloquio con Francesco Attesti, artista e imprenditore
Uno zio organista, tanta passione e la capacità di proporsi. Sono questi alcuni degli ingredienti della carriera musicale di Francesco Attesti, pianista cortonese che si divide fra tour all’estero, la casa di Monte San Savino e gli uffici della sua agenzia di spettacoli a Camucia. Incontriamo Attesti proprio qui per parlare della sua crescita e maturazione artistica che lo ha reso uno dei musicisti più dinamici del nostro territorio, non fosse altro per i chilometri macinati ogni anno dalla Russia agli Stati Uniti dove svolge anche sessioni di insegnamento. «È grazie ad un mio zio organista se ho cominciato a conoscere la musica – ricorda Attesti – e a sei anni sono passato al pianoforte, frequentando lezioni fino al Conservatorio dove il mio insegnante di riferimento è stato Luigi Tanganelli. Intorno alla maggiore età sono stato esonerato dal servizio militare obbligatorio per meriti artistici, era prevista questa possibilità, altrimenti avrei provato a diventare pilota dell’aeronautica militare, ma questa è un’altra storia. Perché dopo il Conservatorio ho fatto molti corsi di perfezionamento a Roma, Parigi, Londra e Salisburgo, che è stata una tappa molto importante». Attesti inizia con la classica, ma è interessato alle sperimentazioni come la musica contemporanea e da poco si sta avvicinando al jazz: «Ho iniziato a trascrivere alcuni brani di Bach in versione jazzistica, abbiamo un trio contrabbasso, pianoforte e batteria
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con Maurizio Bozzi e Maicol Cucchi – afferma Attesti – e fra novembre e dicembre faremo una piccola tournée in cinque differenti stati degli Usa. In passato cose analoghe sono state fatte da grandi musicisti, non siamo di certo noi a scoprire queste possibilità, è un modo per rendere moderno e fruibile un grande compositore del passato, abbiamo avuto una piccola anticipazione al festival delle musiche di Monte San Savino e c’è stato un buon riscontro». Attesti spiega che non tutta la musica clas-
sica si può riadattare con una formula del genere: «Il buon Bach funziona quasi sempre perché in alcuni brani ha una parte contrappuntistica e poi ha un repertorio di grande popolarità ed è subito riconoscibile anche al grande pubblico». Fra i prossimi programmi di Francesco Attesti c’è la registrazione delle Variazioni Goldberg di Bach, il pianista cortonese nei primi giorni di novembre andrà in Svezia dove può contare su uno straordinario pianoforte e uno dei migliori studi di re-
Il personaggio pacità e questo è uno dei problemi per le orchestre e la lirica italiana». Per questa ragione Francesco Attesti ha creato «AMartists», la sua agenzia di spettacoli che raccoglie alcuni artisti e stabilisce collaborazioni. Non solo tour all’estero, Francesco Attesti lavora anche sul territorio: «Abbiamo stabilito una buona collaborazione con Castiglion Fiorentino, Monte San Savino, Cortona e Castiglione del Lago, passo dopo passo le cose stanno andando bene anche nella dimensione locale». A 43 anni il pianista cortonese non smetgistrazione, il tutto all’interno di una cappella di una chiesa evangelica dove c’è un’acustica perfetta. Ma facciamo un passo indietro, c’è un momento nella vita di ogni aspirante musicista in cui si comprende che quella sarà la professione del proprio futuro: «A me è capitato a 14
anni – ricorda Attesti – cominciavo ad avere i primi risultati, non sentivo fatica o noia, avevo un grande entusiasmo. Per suonare il pianoforte servono esercizi tutti i giorni, è un impegno quotidiano e si vede abbastanza rapidamente se uno ha
la giusta abnegazione. Subito dopo il Conservatorio ho smesso di insegnare e mi sono concentrato sulla parte concertistica». Tuttavia, non basta saper suonare per riuscire a fare in un anno fino a 70 concerti e quindi a vivere del proprio talento: «Devi sviluppare anche le giuste competenze per proporti – spiega Attesti – devi essere un esperto di marketing di te stesso, altrimenti rischi di non emergere e questo l’ho imparato negli Stati Uniti dove con la cultura e con la musica è cosa ordinaria fare reddito e non come in Italia dove spesso è un’impresa arrivare a pareggiare il bilancio. Il business è fondamentale anche nella classica, investo soldi in un concerto e ho un ritorno economico. Negli Usa – spiega il musicista – ci sono sgravi fiscali per le sponsorizzazioni, ci sono grandi mecenati e poi ci sono i manager che sono delle figure a noi ignote, molti dei nostri organizzatori non hanno queste ca-
te di coltivare sogni: «Mi piacerebbe provare l’esperienza della direzione d’orchestra – afferma Attesti – è una cosa che mi è sempre interessata, è un mondo affascinante e difficile».
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Agricoltura
«Stagione con frutta di grande qualità»
Francesco Illuminati: difficile trovare personale capace e motivato Una stagione con una ottima qualità. Alla Illuminati Frutta c’è soddisfazione per il livello dei prodotti stagionali, merito di un clima favorevole, ma anche degli accorgimenti adottati dall’azienda. Secondo quanto riferito da Francesco Illuminati (foto sotto), pere e mele sono di altissimo livello, mentre i quantitativi sono di livello medio. Il fattore meteo è stato fondamentale perché sul territorio dell’azienda di Pieve al Toppo non si sono verificate precipitazioni violente e fortunatamente ove si è verificato
fenomeni di grandine gli appezzamenti erano provvisti di reti con copertura antigrandine. La stagione ha visto l’impiego a regime di tutti i nuovi macchinari che derivano dai recenti investimenti realizzati. È stata la prima raccolta con il nuovo capannone, completamente ricostruito dopo l’incendio che oltre
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ad avere un gradevole impatto estetico, permette una migliore gestione degli spazi del magazzino. Inoltre nello stabilimento della Illuminati è in funzione una telecamera a tre dimensioni che riesce a «valutare» automaticamente le caratteristiche estetiche della frutta, distinguendo quella dalla forma perfetta, da quella con difetti. Si tratta di un sistema (foto grande) particolarmente innovativo che poche realtà a livello internazionale possono vantare, uno strumento che permette di velocizzare la selezione della frutta e quindi di migliorare la produttività e soprattutto garantisce una selezione qualitativa migliore. Una stagione positiva con alcune
criticità sul fronte della ricerca dei lavoratori, temporanei e non. Alla Illuminati Frutta è stato dato seguito alle intese con i Comuni di Civitella e Foiano per la selezione e l’assunzione del personale dedicato alla raccolta, ma nonostante gli sforzi messi in campo da tutti gli attori coinvolti, ancora non si trovano lavoratori dotati di una certa professionalità, sia per l’impiego in agricoltura e sia per il lavoro nel magazzino. Come afferma Francesco Illuminati, le possibilità di impiego possono infatti estendersi e non limitarsi al solo periodo della raccolta, ma occorrono giovani motivati e capaci con discreta preparazione professionale.
Foiano
L’acqua di Montedoglio ora è realtà
Completata l’adduzione: «Una risorsa sicura e di grande qualità»
Da oggi, anche i cittadini di Foiano della Chiana capoluogo avranno completamente a disposizione l’acqua dell’invaso di Montedoglio per l’approvvigionamento idrico. Nuove Acque ha completato i lavori iniziati nella primavera del 2017 fornendo così a circa 6.200 abitanti una risorsa di maggiore qualità, garantita 365 giorni all’anno anche nei periodi di siccità tipici della stagione estiva. Si tratta di un investimento, come previsto dal piano concordato con l’Autorità Idrica Toscana, di circa 250mila euro. La novità è stata presentata dal presidente di Nuove Acque, Paolo Nannini (nella foto insieme al sindaco Francesco Sonnati e all’assessore all’Ambiente Jacopo Franci) Per collegare Foiano della Chiana
a Montedoglio è stata posata nel sottosuolo una condotta adduttrice di 1,2 km collegata al potabilizzatore locale La Pialla per il trattamento dell’acqua prima che sia immessa in rete, con una portata di 13,5 litri al secondo. La realizzazione dell’intervento nel corso dei mesi ha comportato la trivellazione orizzontale controllata per consentire l’attraversamento del canale Maestro della Chiana, del torrente Esse di Foiano della Chiana, della Fossetta del Terchio e della variante della SP327, limitando al minimo i disagi alla circolazione del traffico. «Voglio ringraziare Nuove Acque e anche le Amministrazioni comunali precedenti che hanno contribuito a ottenere questo importante risultato – ha dichiarato il sindaco Francesco
Sonnati - Sono molto contento di poter chiudere oggi questo percorso che rappresenta per noi un risultato epocale, vista la storica carenza idrica del nostro Comune. Oggi finalmente abbiamo messo in sicurezza l’approvvigionamento idrico di Foiano della Chiana, portando nelle case e nelle nostre aziende una risorsa idrica di altissima qualità come quella di Montedoglio. Un altro importante impegno preso con i cittadini è stato mantenuto». Grazie a questo collegamento si amplia ulteriormente la disponibilità di acqua di Montedoglio destinata a Foiano della Chiana, che già ne beneficiava in parte dal 2016 quando Nuove Acque rinnovò l’impianto di potabilizzazione di Follonica per il collegamento di Pozzo della Chiana. L’acqua di Montedoglio è garantita al 100% per il capoluogo di Foiano della Chiana e Pozzo della Chiana, grazie a un investimento complessivo di 650mila euro. I pozzi sotterranei utilizzati finora per l’approvvigionamento di Foiano della Chiana continueranno a essere attivi ma solo per garantirne la funzionalità, nel caso in cui dovessero rendersi necessarie adduzioni straordinarie. In situazioni di normalità, l’acqua immessa in rete sarà quella prelevata dal grande bacino toscano.
È aperto il nuovo Infopoint turistico
Inaugurato il nuovo Ufficio Turistico della città. Ecco la risposta ai visitatori in cerca di informazioni sulle iniziative e le cose da vedere in città. Lo sportello si trova posizionato al numero 1 del centralissimo Corso Vittorio Emanuele. La nascita di questo importante servizio rivolto ai tanti turisti italiani e stranieri che giungono da ogni dove a visitare la Città del Carnevale è stata resa possibile grazie al significativo investimento e alla stretta collaborazione di Comune e Pro Loco, sarà quest’ultima infatti a garantirne l’apertura tutti i giorni (la mattina dalle 9 alle 13 e il pomeriggio dalle 15 alle 19). Rispetto alla precedente modalità, i visitatori di Foiano troveranno anche ambiente completamente rinnovati grazie all’intervento dell’associazione.
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Marciano
Il Comune investe su «Scuola aperta» Il Comune di Marciano della Chiana ha attivato anche per l’anno scolastico 2018/2019, in collaborazione con l’Istituto Comprensivo “Rita Levi Montalcini”, il progetto “Scuola Aperta”, articolato come sempre in due parti: una parte prevalentemente didattica, di recupero e rinforzo, con spazio compiti, letture animate, approfondimento linguistico, giochi logici, etc., curata dall’Istituto Comprensivo tramite il corpo insegnanti; un’altra parte prevalentemente ludico-educativa di doposcuola, curata dall’Amministrazione Comunale, con laboratori di didattica museale, per gli alunni delle scuole elementari del capoluogo e di Cesa, a titolo completamente gratuito per i genitori e con un notevole impegno finanziario da parte dell’ente (con riferimento all’intero anno scolastico, ammonta complessivamente a € 29.039,00). Il progetto, portato avanti ormai da molti anni dal Comune, ha riscosso sempre un notevole successo e numerose adesioni: si svolge in ambito extrascolastico ed è principalmente incentrato su particolari attività ludi-
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co-educative, ma anche momenti di socializzazione, animazione, laboratori, giochi, visite guidate, etc. Tale servizio, oltre ad essere un importante aiuto per le famiglie nella
conciliazione dei tempi tra vita lavorativa e vita familiare, è indirizzato a promuovere esperienze educative e di socializzazione nei periodi extrascolastici, anche con finalità di educazione civica, volte a migliorare la formazio-
ne degli alunni; non meno importante, la finalità di prevenzione nei confronti di eventuali fenomeni di disagio in ambito scolastico, favorendo l’integrazione attraverso lo studio e la sperimentazione di percorsi curricolari innovativi. Riusciamo così a coniugare due aspetti fondamentali: l’esistenza di specifici bisogni concernenti il sostegno ai genitori che lavorano (prolungando il normale orario scolastico) e, dall’altro lato, gli alunni che incontrano eventuali difficoltà in ambito scolastico (dando loro l’opportunità di poter recuperare e approfondire con ore extra). Anche per quest’anno, il progetto sarà incentrato in particolare sulla didattica museale e sarà curato dalla cooperativa Aion Cultura. Un progetto fortemente voluto dall’Amministrazione comunale, che ha ritenuto fin da subito di proseguire e di potenziare tale strumento, investendo importanti risorse e cercando così sempre più di offrire agli alunni e alle loro famiglie un livello qualitativamente elevato, mantenendo sempre la gratuità del servizio.
Castiglion F.no
Sant’Agostino: partiti i lavori al tetto Accordo fra Comune e Diocesi, investimento da 400 mila euro scovo Riccardo Fontana, durante la conferenza stampa di questa mattina, in sala consiliare – L’edificio, realizzato nel 1333 dagli Eremiti Agostiniani trasferitisi in paese dopo la distribuzione del loro convento di Montozzo, ha costituito da sempre uno stretto legame con il territorio e questo legame oggi, grazie al necessario restauro della chiesa e alle attività culturali che qui avranno il loro luogo naturale, si farà ancora più stretto perché la popolazione di CaCollaborazione, sogno e futuro. Si può riassumere con queste tre parole il progetto di ristrutturazione e di rilancio della chiesa di San Paolo Eremita in Sant’Agostino nella sua doppia veste, di culto e di Polo Culturale-Congressuale. Lo scorso 10 settembre, infatti, è stata effettuata la consegna dei lavori di consolidamento e restauro della copertura della chiesa. L’importo di questo primo step del progetto complessivo ammonta a 403 mila euro finanziati dalla CEI con il contributo dell’8 per mille e in parte dal comune di Castiglion Fiorentino. «La chiesa trecentesca di Sant’Agostino a Castiglion Fiorentino è un gioiello del nostro patrimonio artistico, oltre che un prezioso documento per comprendere la nostra storia – così l’Arcive-
stiglion Fiorentino sappia animares, come sempre ha fatto, la vita culturale e sociale di questo bello spaccato della nostra Diocesi». La chiesa di Sant’Agostino non è solo un bellissimo edificio religioso ma è anche il luogo della cultura per eccellenza con i suoi frati agostiniani, i monaci contepliativi, che hanno favorito la cultura tra il popolo. «Oggi si è avverato un sogno: ridare nuova linfa a questo luogo che, nel passa-
to, produsse tante idee, suggerì tanti stimoli, fu fucina di suggestioni e di fermenti culturali – ha continuato il vescovo Riccardo – e, sono certo, che la collaborazione tra l’Amministrazione comunale e la Diocesi continuerà ad essere foriera di nuovi frutti per il bene di tutta la popolazione. Un ringraziamento particolare va, quindi, al sindaco Mario Agnelli e alla sua giunta per la continua attenzione alla salvaguardia del nostro comune patrimonio culturale, autentico vessillo della nostra identità». Sono trascorsi 4 anni da quella drammatica mattina, 1 settembre 2014, quando intorno alle 13 crollò parte del tetto. «E’ stata una ferita per tutti noi, un brutto ricordo che non scorderò mai - ha dichiarato il sindaco Mario Agnelli che ha aggiunto - ci siamo subito attivati insieme a S.E. Arcivescovo Fontana affinchè l’edificio potesse essere messo in sicurezza per scongiurare anche problemi di’incolumità alle persone. Abbiamo ritenuto giusto contribuire ai lavori affinchè i castiglionesi e non solo si possano riappropriare di un bene così prezioso come una chiesa che, nel caso specifico, diventerà anche un Centro Congressi. Dopo la costituzione della onlus e grazie all’impegno di tutti il sogno diventerà una realtà».
Una festa doppia per Leonardo Pieraccioni
Premio e cena di beneficenza con il popolare regista e attore Premio «San Michele d’Oro» a Leonardo Pieraccioni. La cerimonia è prevista per sabato 20 ottobre alle 18 alla chiesa di Sant’Angelo al Cassero. A seguire il regista e attore sarà l’ospite speciale della cena di beneficenza che si terrà alla polisportiva Montecchio Vesponi, il cui ricavato andrà all’associazione Solidarietà in buone mani a cui è molto legato. Per questo suo impegno Pieraccioni riceve il «San Michele d’Oro»: «Nonostante la fama e la popolarità riscossa grazie ai suoi film di grande successo ha sempre sostenuto la comunità di Castiglion Fiorentino nelle iniziative di carattere sociale ed umanitario. «Nel paese di Roberto Benigni siamo ben lieti di premiare
un artista simbolo della toscanità arguta e perspicace che nonostante la celebrità ottenuta con le sue opere cinematografiche è rimasto una persona genuina, impegnato nel sociale abbracciando anche le cause portate avanti dall’associazione locale Solidarietà in buone mani. Contenti, quindi, di ospitarlo» dichiara il sindaco Mario Agnelli. Durante la cerimonia verrà consegnata la statuetta che rappresenta il patrono della Città. Pieraccioni poi continuerà la serata, con la sua grande simpatia a Montecchio Vesponi dove ad accolgierlo ci sarà don Giuliano Faralli, il parroco suo grande amico che lo ha avvicinato alla solidarietà. Per partecipare all’evento occorre prenotarsi. il mensile della valdichiana - n. 9 - ottobre 2018
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Lucignano
«Creativi sempre», una mostra speciale
Apprezzamento a Lucignano per la mostra «Creativi sempre», inaugurata lo scorso 15 settembre dal sindaco Roberta Casini. Un’iniziativa che vuole confermare l’impegno dell’amministrazione in favore degli anziani, il tutto nasce dall’incontro con Katariina, pittrice finladese in viaggio alla scoperta dell’Italia. Katariina ha soggiornato per due settimane a Lucignano e si è resa disponibile per organizzare, insieme all’animatrice, dei laboratori di pittura con acquerelli con gli anziani del Centro Residenziale Arrighi-Griffoli. I quattro incontri si sono tenuti nel mese di agosto e hanno avuto come tema principale gli scorci di Lucignano ma anche la natura, i fiori e tutto ciò che potesse stimolare i ricordi di una vita degli anziani. Dopo un primo senso di smarrimento di fronte ad un fo-
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glio bianco, gli anziani si sono lasciati trasportare dai ricordi, dalle emozioni, dalle sensazioni e il risultato è stato visibilmente un’esplosione di creatività decisamente inaspettata non solo per
operatori e familiari, ma anche per gli stessi anziani. Una creatività che non finisce con il trascorrere degli anni o con il declino delle proprie capacità manuali e cognitive. Una creatività che, se opportunatamente stimolata, può essere fonte di inaspettate creazioni. Ed è stata
proprio la creatività il tema principale della nostra mostra dal titolo, appunto, «Creativi sempre». La mostra è una raccolta di 25 lavori accompagnata alla mostra delle foto fatte durante i vari laboratori. Per l’occasione gli anziani, divenuti a tutti gli effetti i veri protagonisti, hanno partecipato in prima linea al taglio del nastro tra gli innumerevoli complimenti ricevuti dai familiari e da tutti i presenti all’inaugurazione. È stata un’occasione per vedere nuovamente, e chissà dopo quanti anni, la bellissima Piazza del Tribunale che ha fatto da cornice al buffet offerto a tutti i partecipanti e preparato dalle cuoche del Centro Residenziale. È stata sicuramente una giornata fuori dall’ordinario; una giornata che ogni anziano porterà sicuramente con sé.
Cortona
Progetto Maec/Parco archeologico
Conoscere e migliorare i servizi per il visitatore e per il territorio E’ stato prodotto un Questionario/ Cartolina da staccare per pubblici potenziali per avere nello specifico l’idea di come viene immaginato il sistema Museo-Parco. L’idea è di avvicinare più fasce di pubblico possibile, utilizzando le postazioni desk posizionati in punti strategici per la raccolta e contemporaneamente creare una campagna online che ne indica l’ubicazione per invogliare gli utenti del territorio ad andare a cercarli e compilarli. Allo stesso modo è stato creato un modulo compilabile online scaricabile dal sito del museo www.cortonamaec.org . Il Museo MAEC è sempre di più il fulcro della strategia culturale e di promozione turistica per Cortona. In questi mesi, grazie ad un programma costruito per il progetto Valore Museo (bando finanziato dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze con la collaborazione di Icom International Council of Museums, Polo Museale Toscana e la consulenza di Fondazione Fitzcarraldo), una giovane esperta di strategie e marketing culturale Stefania Rinaldi, sta lavorando per realizzare, assieme allo staff dell’Accademia Etrusca e del Comune di Cortona azioni che mirano ad implementare le competenze professionali e manageriali del sistema museale cortonese. L’obiettivo è il sistema Maec – Parco Archeologico è quello di Maec nuovi pubblici, far conoscere il Parco Archeologico e le sue potenzialità e servizi, trasmettere l’idea di sistema musea-
le (collegamento tra museo e parco), promuovere le giornate e trasmettere la territorialità del sistema Maec-Parco, valorizzare e comunicare il restyling e la prossima apertura del Parco Archeologico, arrivare a pubblici potenziali attraverso la comunicazione.
Fresu riscopre il Laudario
Al grande artista il Premio Cortonantiquaria
«Ciao Inge» È scomparsa giovedì 20 settembre 2018 Inge Feltrinelli. Per Cortona è stata una amica carissima, una persona a cui tutti noi dobbiamo molto e che abbiamo ammirato ed amato. E’ stata una delle donne più importanti del Novecento. La sua forza, la sua cultura, la sua determinazione hanno aiutato tutte le donne del mondo nella lotta per l’emancipazione e la conquista del proprio ruolo nella società. Dal 2016 cittadina onoraria di Cortona sigillo ad una amicizia vera e profonda con la città di Cortona da più di 30 anni. Francesca Basanieri
Fresu musicista jazz di livello internazionale e grande sperimentatore. Il suo ultimo progetto è una riduzione musicale del Laudario Cortonese; lavoro assolutamente inedito e di straordinaria bellezza. Il Laudario è uno dei simboli della città di Cortona, della sua storia e della sua spiritualità, Paolo Fresu ha lavorato ad una riproposizione di questa straordi-
naria testimonianza musicale ed ha realizzato un progetto sono solo rispettoso della tradizione ma innovativo e denso di sensibilità. Cortona ha reso omaggio con affetto e ammirazione a Paolo Fresu per aver riportato alla luce, con ancora più forza ed efficacia l’antica spiritualità della città ed aver rafforzato la consapevolezza verso la nostra comune storia spirituale. il mensile della valdichiana - n. 9 - ottobre 2018
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Inchiesta
Il check up all’Ospedale della Fratta
Cosa va e cosa c’è da migliorare per rendere il presidio in grado di rispondere alle esigenze del territorio, ecco il punto della situazione Ha appena spento 13 candeline e da qualche mese l’ospedale della Fratta lavora insieme ad altri tre «fratelli», quello di Nottola e di Abbadia San Salvatore. Il «Santa Margherita» è un piccolo ospedale e in questo trittico è come se fosse un fratello mezzano, perché è sicuramente più attrezzato del nosocomio dell’Amiata, ma lo è di meno di quello di Montepulciano. La Fratta è il centro regionale della procreazione medicalmente assistita, vanta una chirurgia di elezione di grande qualità, al suo interno lavorano bravi professionisti, ma soffre di un paio di problemi «genetici». Il primo è la localizzazione, magagna peraltro condivisa con Nottola, arrivare all’ospedale cortonese vuol dire incamminarsi lungo strade comunali e provinciali, i servizi di trasporto pubblico non sono il massimo. Recarsi agli ospedali di Cortona e Montepulciano è unanimemente definito scomodo. La seconda è la conformazione del pronto soccorso che lo rende un luogo poco arioso e buio, soprattutto per chi si trova nella sala d’attesa. Ma il pronto soccorso, argomento che abbiamo affrontato nel numero dello scorso febbraio, non rientra se non di striscio nell’inchiesta di questo mese.
Era il 4 ottobre 2005 quando veniva tagliato il nastro all’ospedale Santa Margherita della Fratta, in estate era stato avviato il trasloco delle attività dai vari nosocomi della vallata. A questa novità si giunse dopo un dibattito infinito nei territori che si sono visti chiudere i rispettivi presidi. I cortonesi salutavano la struttura di via Maffei, a Castiglion Fiorentino l’ospedale di via Madonna del Rivaio veniva picchettato dai cittadini che si opponevano alla chiusura e ci sono voluti anni per cambiare destinazione a questa sede, poi divenuta una delle prime casa della salute a livello
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nazionale. A Foiano è rimasto un piccolo ospedale di comunità, ma ovunque in Valdichiana la riunificazione dei servizi ospedalieri è stata e continua ad essere un elemento di grande dibattito. Tanto che la localizzazione alla Fratta del nuovo ospedale pare sia avvenuta anche col righello, tenendo conto dell’equidistanza dagli ex ospedali. A Castiglion Fiorentino non si contano i «malinconici», basti pensare che i piccoli ospedali di una volta facevano praticamente tutto, adesso sarebbe impensabile immaginare di realizzare un punto nascita alla Frat-
ta, ma molti degli utenti sono nati nei «presidi di campanile» di una volta. La considerazione di un fenomeno, in questo caso il processo di centralizzazione degli ospedali alla Fratta, dipende in modo consistente dalla sua genesi. Non c’è dubbio che alcuni sentimenti di opposizione a questo «giovane» ospedale derivino da quel dibattito apertosi circa 30 anni fa, quando si iniziò a progettare e costruire paventando la chiusura dei vecchi ospedali. Il primo mattone del Santa Margherita venne posato nel 2000 e quattro anni dopo avvenne l’inaugurazione.
Tutti i numeri della Fratta: posti letto, ricoveri, accessi e personale
Dall’Amiata a Sant’Egidio, tre ospedali che lavorano insieme
Sono circa 70 i posti letto dell’ospedale della Valdichiana, la fetta più grossa è quella della medicina (26), oltre i 5 del day hospital, poi c’è l’ortopedia con 15 unità e altri due nel day surgery (quelli dedicati agli interventi che prevedono la dimissione in giornata). Altri 5 sono della chirurgia che poi ne conta altri 4 in day surgery. La Asl ne indica 7 per la cardiologia, il dato si riferisce a gennaio, adesso il primario ci segnala che il numero è sceso a 5. A questi vanno aggiunti i due della riabilitazione neurologica e i 5 della riabilitazione ortopedica e poi c’è l’oncologia che ha un posto in day hospital. Dal 2015 al 2017 i ricoveri all’ospedale della Fratta sono stabili intorno ai 2.800 all’anno, composti da oltre 2.100 ordinari e quasi 700 in Dh, quota quest’ultima che è cresciuta di circa 100 unità negli ultimi tre anni. Nel primo semestre del 2018 si nota una leggera flessione dei ricoveri rispetto all’anno precedente. I tassi di occupazione dei posti letto si sono attestati all’80% nel 2017 (81% 2015 e 85% 2016) con una degenza media di 6,1 giorni, era stata di 6,5 l’anno prima e di 6,2 nel 2015. I medici in servizio si attestano a 43 unità a cui vanno aggiunti 96 infermieri e 18 tecnici, questi dati, spiega la Asl, si riferiscono al 2016. Complessivamente alla Fratta ogni giorno si recano in media 250 utenti per ricevere cure, senza contare il pronto soccorso che in media colleziona 35 accessi quotidiani Nel 2017 si è registrata una crescita degli interventi di chirurgia di elezione, da 2.278 a 2.323, calano gli interventi in urgenza da 154 a 134, mentre nella fascia pomeridiana notturna c’è stata una crescita da 73 a 87. Rispetto al primo semestre dello scorso anno, nel 2018 il numero di interventi di chirurgia di elezione è cresciuto ancora, da 1.198 a 1.365 casi e si è verificato un calo consistente degli interventi chirurgici in urgenza, da 112 a 52 con la scomparsa delle attività in notturna. Dalla fine di novembre del 2017 all’ospedale Santa Margherita è arrivato un robot per gli interventi chirurgici in ortopedia, nel primo semestre del 2018 gli interventi eseguiti da «Mako», questo il nome del macchinario, sono stati 62: 24 per la sostituzione del ginocchio e 38 per l’anca.
Come spiegato dalla dirigente Asl Rosa La Mantia, Fratta, Nottola e Abbadia San Salvatore costituiscono un presidio unico, anche sul fronte dell’attività chirurgica. Complessivamente la dotazione è di otto sale operatorie. Il plesso di Montepulciano comprende anche la rianimazione e per questo è quello attrezzato per gli interventi chirurgici più complessi, il suddetto «matrimonio a tre», prevede che i pazienti «complessi» della Fratta vengano indirizzati a Nottola e non più ad Arezzo, mentre quelli non complessi da Montepulciano approdano a Cortona. Il primario della chirurgia, Andrea Bufalari, è lo stesso per tutti e tre gli ospedali e questo facilita e non poco la logistica dei pazienti, tuttavia come vedremo ancora c’è molto da lavorare per perfezionare questo gioco di squadra.
La Fratta riferimento toscano per la fertilità della coppia Il Santa Margherita è il centro regionale della Pma, si tratta dell’attività che meglio qualifica il presidio ospedaliero della Valdichiana. A livello regionale è stato deciso di dare una connotazione speciale ad ogni piccolo presidio ospedaliero ed è stata per l’appunto la Regione Toscana a decidere che questa struttura ospitasse la «capitale» della rete regionale della fertilità. Il tema riguarda tante persone, si stima che una coppia su cinque in Italia abbia problemi di fertilità, grazie al lavoro del dottor Luca Mencaglia e del suo staff composto da circa 15 professionisti, l’ospedale della Fratta è un punto di eccellenza nazionale in questa specialità. Intorno alla Pma della Valichiana ruotano 7 ambulatori nei relativi consultori che sono collegati in rete al centro cortonese, a ottobre inoltre prenderanno il via le riunioni settimanali in videoconferenza per affrontare i casi più complessi. Dal 2010 al 2016 sono stati 4 mila gli utenti della Pma e da quando ha preso il via la «rete» con i consultori c’è stato un incremento del 40 per cento di accessi. Il 65% degli utenti proviene da fuori regione, un elemento che comporta anche un beneficio economico per tutta la sanità pubblica toscana. Fra le prossime estensioni del servizio c’è
Il corridoio di accesso ai reparti al primo piano
Rosa La Mantia dirige il presidio ospedaliero
Il banco informazioni nel salone d’ingresso
Luca Mencaglia è a capo del centro Pma della Fratta il mensile della valdichiana - n. 9 - ottobre 2018
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Inchiesta da annotare quello della chirurgia ginecologica che verrà ulteriormente attrezzata con i trattamenti per il ringiovanimento ovarico e vaginale con le cellule staminali.
«Arrivano i nostri»: la tac, il mammografo e l’automedica Sono i tre nuovi strumenti in dotazione all’ospedale della Valdichiana, con un investimento di 300 mila euro la Asl ha acquisito la Tac a 16 slides che è in funzione da settembre al Santa Margherita. La nuova Tac serve sia al pronto soccorso che per gli esami ambulatoriali, la Asl ha annunciato anche l’installazione di un mammografo (un macchinario rigenerato in arrivo dal San Donato di Arezzo) e l’imminente implementazione della chirurgia flebologica con tecnica laser holmio. La battaglia tuttavia è quella per la permanenza del servizio di chirurgia robotica che rappresenta uno dei maggiori passi in avanti di questo piccolo presidio di vallata. Altro ossigeno arriva al pronto soccorso grazie all’automedica, il medico di fatto affianca il professionista di turno al pronto soccorso quando non impegnato negli interventi esterni. Il «medico in più» in servi-
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zio sulla vettura adesso ruota nelle 24 ore e secondo le indicazioni della Asl al pronto soccorso si occupa dei codici minori. Il pronto soccorso nel 2017 ha totalizzato 12.694 accessi con una flessione rispetto ai 13.575 del 2015, il primo semestre di quest’anno ci sono stati 6.273 accessi, circa 130 in meno rispetto ai primi sei mesi del 2017. L’automedica in funzione dalla scorsa primavera ha effettuato una
media di cento interventi al mese ed è probabile che con l’entrata in servizio per tutte le 24 ore, questa cifra aumenti di circa il 40%. La novità comporta una rivoluzione del sistema di soccorso, il mezzo munito di medico e infermiere staziona di base all’ospedale di Fratta e nei tre punti 118 di Castiglion Fiorentino, Camucia e Foiano è presente il personale dei volontari su ambulanza con defibrillatore.
Liste d’attesa e impiego delle strumentazioni diagnostiche
Un pronto soccorso claustrofobico che amplifica l’attesa
Utilizzare in modo efficiente le strumentazioni diagnostiche, migliorare il lato delle prescrizioni degli esami. La lotta al cronico problema della sanità pubblica, quello delle liste d’attesa, passa da questi due aspetti. Quello delle liste d’attesa è un tema che riguarda il comparto sanitario nazionale e sul quale la Regione Toscana è intervenuta con un provvedimento, ancora sulla carta, che aumenta la disponibilità di posti con l’esecuzione di esami anche in orari prima improbabili per la sanità pubblica. Per il nostro caso, secondo i primari di medicina generale e cardiologia dell’ospedale della Valdichiana, rispettivamente il dottor Rino Migliacci e Franco Cosmi, si tratta di una criticità che si combatte con investimenti e con prescrizioni di esami in modo oculato. Spesso infatti si riscontra un eccesso di richieste a fronte di situazioni per cui basterebbe un numero inferiore di esami diagnostici. Altra criticità è quella dell’offerta da parte dei privati, ad esempio nel territorio della Valdichiana si riscontra un numero di esami di risonanza magnetica superiore a quello della media della regione. Le liste d’attesa, in particolare quelle della chirurgia ortopedica, fanno perdere un utente su cinque al presidio della Fratta. Secondo quanto illustrato dal dottor Patrizio Caldora, rispetto alle potenzialità dell’ospedale, a causa della carenza di personale non si riesce ad abbattere le liste d’attesa. Il risultato è che circa il 25% del bacino di utenza finisce per rivolgersi ad altre strutture private. Secondo il noto chirurgo ortopedico a limitare l’efficienza del sistema sono anche i limiti ad una mobilità vera del «personale di sala», inoltre per attrarre professionisti di spessore il sistema sanitario pubblico dovrebbe poter offrire incentivi e «ingaggi» personalizzati, altrimenti il settore privato resta quello più attrattivo rispetto agli standard regionali. Abbattere le liste d’attesa per gli esami della medicina e della chirurgia è possibile grazie ad una migliore integrazione con i medici di medicina generale e a prescrizioni appropriate, di certo lo sblocco del turn over e l’assunzione di nuovo personale costituiscono il lato primario su cui lavorare.
Con buona pace degli sforzi del personale in servizio, il pronto soccorso della Fratta è uno dei talloni d’Achille dell’ospedale. Il fatto dipende da come è stato costruito, non sembra una struttura concepita all’alba del nuovo millennio, ma ricalca logiche da anni ‘80: non esiste un vero spazio per il triage, quello che è stato realizzato in modo posticcio è solo il frutto della buona volontà degli operatori che hanno approntato uno sportello alla buona. La sala d’attesa è concepita come luogo a sé stante e chi siede non ha una bella visuale.
Il primario del reparto di cardiologia Franco Cosmi
Una localizzazione sfortunata e i trasporti da migliorare Come abbiamo scritto in apertura, la localizzazione dell’ospedale della Fratta è avvenuta con il righello. La decisione è evidentemente il frutto di un processo esclusivamente politico in cui è risultata vincente la scelta dell’equidistanza. Un modo per scontentare o accontentare i territori che «perdevano» l’ospedale. La scelta della Fratta è peculiare per questo motivo, il luogo è scomodo per tutti da raggiungere, sia se si proviene da Foiano che da Cortona o da Castiglion Fiorentino. Per arrivare all’ospedale si devono percorrere strade provinciali e comunali che nel periodo delle vacche magre per gli enti locali non godono di adeguata manutenzione. Resta ancora da comprendere la storia della variante alla strada Umbro casentinese che dovrebbe creare un nuovo passaggio da Montecchio Vesponi alla zona dell’ospedale. La Regione Toscana nel 2010 aveva previsto una somma in compartecipazione, ma il successivo default del Comune di Castiglion Fiorentino impose il ritiro del finanziamento regionale, nonostante il risanamento del Municipio, l’ipotesi non è stata più ripresa in considerazione dalla Regione. I servizi pubblici di trasporto di Tiemme, prevedono una decina di corse da Foiano, Cortona e Castiglion Fiorentino, compresi i servizi scolastici. A dare un sostegno a questo servizio ci ha pensato il Comune di Cortona che ha previsto un servizio di minibus in funzione dalle 7,25 alle 18,25 da e verso l’ospedale.
Il team al lavoro sulla Tac 16 slides
Alla guida della chirurgia ortopedica Patrizio Caldora
L’ingresso dell’ospedale Santa Margherita il mensile della valdichiana - n. 9 - ottobre 2018
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Economia
La filiale fatta su misura per il cliente
La Banca Popolare di Cortona ha aperto la decima sede ad Arezzo Via Spallanzani n 31 ad Arezzo. È l’indirizzo dove dal primo di ottobre sono aperte le porte della la nuova filiale della Banca Popolare di Cortona. L’inaugurazione della nuova sede è avvenuta sabato 29 settembre alla presenza della massime autorità civili e religiose cittadine tra cui l’Arcivescovo Mons Riccardo Fontana, il Sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli, il Presidente della Camera di Commercio di Arezzo Andrea Sereni. Presente inoltre anche Giuseppe De Lucia Lumeno Segretario Generale di Asso Popolari. Una filiale che nasce con una concezione molto diversa dal passato e che mette al centro il concetto di relazione.
«Un modello di filiale che anche negli ambienti fisici è profondamente diverso dal passato – sottolinea il Direttore Generale della BPC Roberto Calzini e di cui siamo molto orgogliosi. Crediamo ancora in questo modello di servizio e crediamo che non tutte le esperienze umane debbano diventare necessariamente virtuali. Dobbiamo ricordarci che certi sistemi economico-produttivi, come quello italiano, sono formati da aziende piccole e molto piccole, da aziende a carattere familiare. Queste imprese hanno bisogno di una banca che sia specialista di territorio, con una catena del comando snella e veloce». La Filiale di via Spallanzani è al passo anche con la tecnologia. All’interno dell’agenzia trova posto una moderna zona self con un’area cablata a disposizione dei clienti che potranno como-
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damente sedersi nelle poltrone sotto il simbolico albero stilizzato che rappresenta il «cuore antropologico» della filiale. È stata allestita esternamente anche un’apposita area h24 per effettuare le principali operazioni bancarie in qualsiasi momento si desideri. Al primo piano della nuova sede è stato creato uno spazio che potrà ac-
cogliere 50/60 persone e che è stato progettato per ospitare momenti di formazione e informazione per i propri clienti e per chi volesse approfondire temi anche non legati strettamente all’attività bancaria. «Non si può essere sempre uguali in un mondo che cambia ad una rapidità veramente impressionante – ha sottolineato convintamente il Presidente della BPC Giulio Burbi - e la nostra Banca lo ha dimostrato e lo sta dimostrando con i fatti. Questa è un’agen-
zia dove il lavoro dovrà essere diverso. Dopo un periodo in cui abbiamo pensato a rinforzare strutturalmente e organizzativamente la Banca ci siamo concentrati sull’estensione territoriale. Questa Filiale è importante perché è il secondo sul capoluogo aretino. Uno più uno in matematica fa due, ma in questo caso credo che uno più uno faccia molto più di due. Siamo molto interessati ad Arezzo e alle aziende proponendo un convinto lavoro di squadra”. Per la Banca Popolare di Cortona quella inaugurata oggi è la decima filiale. Ad Arezzo è presente già da 10 anni con l’agenzia di via Giotto.
foto Gaetano Poccetti Rivedi l’inaugurazione ->
Mondo Palio
«Disco for school» Bis per Buccelletti Porta Fiorentina dona 2 mila euro
Porta Romana al voto, ecco l’esito
Calici e solidarietà grazie a «I giorni di bacco», la kermesse del Terziere di Porta Fiorentina ha nuovamente portato un beneficio alle scuole del territorio, organizzando una serata dance il cui ricavato è stato donato all’istituto comprensivo Città di Castiglion Fiorentino. L’evento denominato «Music On», ha consentito di raccogliere e destinare 2 mila euro che l’istituto scolastico utilizzerà per l’acquisto di materiale didattico.
Al voto dello scorso 30 settembre una larghissima maggioranza ha confermato alla guida del rione di Porta Romana il presidente uscente e ricandidato Francesco Buccelletti, entrano in consiglio Jacopo Barbagli, Giacomo Bennati, Maurizio Bertocci, Luca Borghesi, Lucia Casagni, Alex Fabiani, Luisa Meacci, Stefano Meacci, Dario Pancini, Ciro Sannino, Diletta Sguerri, Luca Trippi e Margherita Turchi.
Bianco Azzurri: un altro tour di successo Conclusa la stagione degli sbandieratori e musici del Rione Cassero
Oltre venti appuntamenti, senza contare le piccole occasioni. È stata un’altra stagione in viaggio per gli sbandieratori, le chiarine e i tamburi del Rione Cassero, sempre molto richiesti all’estero e in Italia per feste e rievocazioni storiche. Un modo per far girare anche il nome di Castiglion Fiorentino, oltre che per fare aggregazione. I bianco azzurri tengono corsi di musica e formano nuovi sbandieratori, un’opportunità aperta ai giovani.
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Viabilità
«Misericordia» per le strade provinciali
La sp25 collega le due sponde della vallata. E la manutenzione?
La provinciale della Misericordia, ovvero la strada provinciale 25 è una delle vie di comunicazione più sotto stress di tutta la Valdichiana. Prendiamo in esame il tratto da Manciano a Cesa, da qui passano numerosi mezzi pesanti che vanno e vengono dal casello A1 di Monte San Savino. Simbolo di questa strada è il ponte sul Canale Maestro della Chiana, si tratta di un’opera che risale al secondo Dopoguerra che l’allora Genio civile costruì
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ispirandosi ai ponti provvisori che gli alleati avevano posizionato per ripristinare la viabilità dopo i bombardamenti. La curiosa struttura si chiama a trave invertito e nel 2010 ha subito un importante intervento di ristrutturazione con la posa in opera di nuovi incatenamenti in calcestruzzo armato. Tuttavia questa struttura è molto stretta per gli «ospiti» che quotidianamente è costretta a far transitare, due camion in contemporanea devono trattenere il fiato per evitare spiacevoli inconvenienti ed è molto complicata la situazione se la coincidenza si verifica mentre sul ponte passano dei ciclisti.
Buche e avvallamenti non si contano e sebbene la situazione sia sensibilmente migliore della «sorella» Sp 27 o via del Filo, anche lungo la via della Misericordia si sobbalza spesso e volentieri. Le asfaltature in programma non sono affatto intense, secondo il programma della Provincia ci saranno soltanto degli interventi su segmenti nella zona di Porto a Cesa e il cimitero del paese e anche nel tratto che conduce verso Castiglion Fiorentino.
Eventi
A Mauro Corona il «Premio Pancrazi»
Il 20 ottobre la cerimonia di assegnazione con lo scrittore alpinista
Un incontro speciale per tutti gli amanti dell’ambiente e della lettura. A Cortona arriva Mauro Corona, sabato 20 ottobre lo scrittore alpinista riceverà il premio «Pietro Pancrazi» che ogni anno assegna la Fondazione Nicodemo Settembrini. Un paladino delle bellezze ambientali, una persona che ha scelto la natura come stile di vita, per questo il riconoscimento va a lui. Corona ha 68 anni ed è uno scultore nonché alpinista e scrittore, vive a Erto e Casso nella provincia di Pordenone. Corona è un grande conoscitore delle Dolomiti, ha aperto circa 300 vie di scalata, ma vanta anche un’am-
pia produzione letteraria che va dai racconti, ai romanzi fino ai saggi, alle fiabe e alle poesie. L’appuntamento con Corona sarà uno degli ultimi dell’anno per il programma della Fondazione che negli ultimi mesi ha portato nella città etrusca Marica Branchesi astrofisica definita fra le più importanti studiose da Time. Il premio «Pancrazi» si conferma appuntamento di punta per gli appassionati di scrittura e giornalismo. Basti pensare al livello dei personaggi che lo hanno ricevuto. La prima edizione del premio 2012 è stata assegnata al Fai, Fondo ambientale italiano, nella persona del
suo presidente, Ilaria Borletti Buitoni, la seconda del 2013 a Salvatore Settis, grande studioso impegnato sul fronte della tutela dell’ambiente e del paesaggio. La terza edizione del 2014 a Massimo Cacciari, filosofo e sindaco di Venezia da sempre impegnato su questo fronte, la quarta edizione del premio «Pancrazi» del 2015 è andata a Milena Gabanelli, già presentatrice della trasmissione d’inchiesta Report. Nelle ultime edizioni, il premio è andato a Donatella Bianchi, giornalista e presidente Wwf Italia nel 2016, mentre l’ultima edizione ha visto protagonista un altro volto noto dell’ecologismo. Lo scorso anno al teatro Signorelli il riconoscimento è andato al geologo e presentatore tv Mario Tozzi. «Il Premio – come riferisce la Fondazione Nicodemo Settembrini – è riservato a personaggi del nostro tempo che, con il loro impegno e con la produzione di opere, servizi giornalistici, apparsi su carta stampata o sul piccolo schermo, abbiano promosso la tutela e la valorizzazione dell’ambiente e del paesaggio. Una giuria di esperti, nominata dalla fondazione – recita la nota – ha deciso all’unanimità di premiare, per la settima edizione lo scrittore Mauro Corona, per le numerose pubblicazioni, orientate alla difesa e alla valorizzazione delle bellezze naturali e paesaggistiche dell’Italia».
via Nazionale, 81 - Cortona Telefono 0575 603595
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Il caso
Calcinaio: un impegno per la tutela Servono risposte chiare per la chiesa capolavoro del Rinascimento C’era uno stanziamento di 1,7 milioni per i lavori alla chiesa del Calcinaio, poi è cambiato il Governo ed è arrivato un decreto che ha limato 700 mila euro dalla previsione iniziale, il Comune di Cortona ha contestato la decisione e la parlamentare di riferimento della maggioranza ha spiegato il perché di questa decurtazione. Può finire così la storia dei fondi dell’antisismica destinati al Calcinaio? La risposta è no. Non è possibile accettare che la questione finisca con qualche laconica giustificazione. A coloro che amano il patrimonio artistico e che vogliono che venga tutelato non può bastare una triste enunciazione dei principi burocratici che hanno portato alla decurtazione che ora mette a rischio l’intero progetto. La politica non può limitarsi al «compitino» di riportare gli effetti di una decisione tecnica, la politica deve trovare soluzioni e prendersi impegni. I rappresentanti del territorio a livello nazionale devono metterci la
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faccia sulle questioni rilevanti e questa è una di quelle. E allora ricominciamo, c’era uno stanziamento da 1,7 milioni per la sicurezza sismica di questa chiesa-monumento? Ebbene, la politica che ha tolto le risorse ab-
bia il coraggio e si prenda l’impegno di trovare una soluzione a questo problema per il rispetto che si deve alle persone che si sono impegnate per tutelare un bene di grande valore come questo.
Scatti dalla Valdichiana 1
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5 4 6 7 1) La cerimonia di intitolazione del campo sportivo a Matteo Roghi a Foiano, al centro i genitori del giocatore, da sinistra l’assessore allo Sport Roberto Bellini, il capitano dei giovanissimi del Bologna, il sindaco Francesco Sonnati, il senatore Riccardo Nencini e il consigliere della Figc Mario Tralci 2/3) Due momenti di Zero Spreco, la rassegna di Aisa Impianti: Shade protagonista del concerto del Warehouse Festival e l’accoglienza dei bambini pronti per le attività didattiche 4) Il sindaco di Cortona Francesca Basanieri, la vice Tania Salvi, a sinistra l’assessore ai Lavori pubblici Miriano Miniati durante l’inaugurazione del ponte della Fratticciola a destra la presidente del consiglio comunale Lorena Tanganelli e i consiglieri Gino Cavalli e Silvia Ottavi 5) Lo staff della Svi di Lucignano alla Fiera Innotrans di Berlino 6) Melissa Righeschi, Antonio Sensitivi e Samuele Meoni, tre aretini vincitori alla finale di Talent Kids 7) Il direttore generale della Menci, Massimo Menci e il sindaco di Castiglion Fiorentino Mario Agnelli all’evento conclusivo del corso di formazione per saldatori. il mensile della valdichiana - n. 9 - ottobre 2018
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Fisco
Come funziona il conto corrente base? a cura di Stefano Capaccioli Un conto corrente a zero spese, un conto fatto apposta per le persone con un basso reddito e quindi con un canone annuale basso. No, non è l’ennesimo spot pubblicitario di qualche istituto di credito, è una novità che finalmente arriva anche in Italia grazie al recepimento di una direttiva europea. Un Conto corrente base gratuito per pensionati e lavoratori con reddito basso: con la pubblicazione del decreto attuativo del Ministero dell’Economia e delle Finanze in Gazzetta Ufficiale del 19 giugno 2018 sono stabiliti i requisiti per poter risparmiare sulle ormai sempre più care spese di gestione. Non tutti potranno beneficiare di questa forma di conto corrente, potranno aderire a questo tipo di proposta i pensionati con assegno inferiore o uguale ai 18 mila euro lordi l’anno e coloro che presentano un modello Isee di valore inferiore ad 11.600 euro: solo in questi due casi sarà possibile richiedere il conto gratis. Alle persone con problemi economici non saranno addebitate spese di gestione nonché l’imposta di bollo sui conti correnti, l’iniziativa
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serve appunto a garantire la possibilità di avere un conto corrente senza spese. C’è da sottolineare, tuttavia, che il conto base a costo ridotto, così come il conto gratuito, prevede servizi limitati e i titolari potranno effettuare soltanto un de-
terminato numero di operazioni. Il conto base è stato introdotto dalla direttiva 2014/92/UE e con il successivo decreto del governo vengono resi noti quelli che sono i requisiti per richiederlo. La proposta di un conto basic nasce per dare a tutti la possibilità di effettuare pagamenti e accedere ad uno strumento di risparmio, senza dover sostenere i
costi di un normale conto corrente. Per i contribuenti che apriranno un conto di base, sarà necessario pagare soltanto un canone annuo, che dovrà essere di importo limitato e coerente con la finalità di inclusione sociale, mentre non potranno essere addebitate spese e commissioni ulteriori. Tale tipologia di conto corrente presenta il vantaggio di avere, rispetto a quelli ordinari, un costo annuo notevolmente ridotto. Tra gli svantaggi vi è, invece, il numero ridotto di operazioni che sarà possibile effettuare. Fra le operazioni più frequenti, si potranno effettuare sei prelievi allo sportello e ottenere sei elenchi dei movimenti, mente saranno illimitati i prelievi al bancomat della banca e delle sue filiali, per le banche differenti il tetto di prelievi gratuito è fissato a 12, sempre 12 i versamenti di contanti e assegni nel conto. Sarà possibile avere zero costi per l’accreditamento di stipendi o pensioni o per l’esecuzione di bonifici. Al di sopra di queste soglie ciascuna banca applica le proprie tariffe che comunque non possono essere superiori a quelle standard.
Arrivederci a novembre Sarà ancora la sanità al centro del prossimo numero del nostro giornale. Stavolta lasciamo l’ospedale e approdiamo alle Case della salute, dalla più longeva di Castiglion Fiorentino a quella più recente di Camucia, passando per Foiano, senza dimenticare le azioni dei Comuni di Marciano e Lucignano per potenziare la cosiddetta sanità di territorio. Sarà questo l’argomento centrale, le case della salute funzionano? rispondono alle esigenze dei cittadini? Hanno contribuito a migliorare i servizi e la qualità della vita delle persone, oppure sono ancora dei progetti incompiuti? La Casa della salute di Castiglion Fiorentino è stata probabilmente una delle prime a livello nazionale ed è il modello al quale si sono ispi-
rate tutte queste strutture che racchiudeono i medici di famiglia, i pediatri, il punto prelievi, ospitano la guardia medica e il presidio del 118, oltre a tutta una serie di ambulatori. Queste strutture riescono a dialogare in modo efficiente con l’ospedale? Riescono a fronteggiare il problema delle malattie croniche? E inoltre, sono in grado di far risparmiare tempo e risorse agli utenti e al sistema sanitario nel suo complesso? A tutti questi interrogativi cercheremo di dare risposta nel prossimo numero del mensile. Qui a fianco trovate tutte le coordinate per mettervi in contatto con noi e per dare i vostri suggerimenti o le vostre recensioni sulla base dell’esperienza che avete avuto.
CERCHI NUMERI ARRETRATI? Li trovi anche online Il Mensile della Valdichiana si può leggere sulla più grande «edicola digitale» del mondo, ovvero Issuu.com Per ottenere il mensile cartaceo scrivi a info@sr71.it
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