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STORIA

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SOLIDARIETÀ

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Quando lo zucchero nasceva nell’«astronave» di Castiglion Fiorentino Decine di lavoratori, centinaia di «stagionali», gli stipendi buoni e quell’odore inconfondibile della «giostra industriale» della Valdichiana C’era una volta l’estate alla Sadam, camion carichi di barbabietole sfrecciavano per le stradine di campagna, il rumore e le luci dell’«astronave» caratterizzavano le nottate a Castiglion Fiorentino, dalle finestre delle case del centro storico si vedeva in lontananza questa grande giostra. Un’estate anch’io decisi di andare a lavorare lì e allora mi recai negli uffici a riempire il modulo per la richiesta di assunzione del personale. Al tempo avevo 23 anni e facevo lo studente universitario a Firenze, prendevo il treno per seguire le lezioni, dare gli esami, ma vivevo ancora a casa dei miei. D’estate c’era un lungo periodo di vacanza che quell’anno decisi di dedicare a questa esperienza, era il 2000, avevamo superato indenni il «Millenium bug» e c’erano ancora le Torri gemelle, Manuel Agnelli degli Afterhours cantava «Bianca» e non si sarebbe mai immaginato di finire a X Factor. Io volevo andare a vivere a Firenze, in una di quelle case condivise fra studenti universitari, per questo decisi che lo zuccherificio sarebbe stata la mia salvezza. Arrivato alla Sadam mi fecero riempire la domanda di assunzione stagionale, mi ricordo che oltre ai dati personali in fondo al modulo c’era anche uno spazio in cui era possibile riportare il nome di chi ti aveva segnalato. Una sorta di certificazione della «raccomandazione», sì perché lo zuccherificio era un posto ambìto, se lavoravi di notte e nei

Quella mostra del Circolo Fotografico Castiglionese

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Risale al 1997, quando c’era ancora la Sadam, la mostra di cui pubblichiamo due degli oltre 70 scatti. Le immagini di quello spaccato di storia industriale sono ancora presenti negli archivi del Circolo Fotografico Castiglionese che ringraziamo per averceli concessi. Queste foto rappresentano uno dei pochi documenti in grado di raccontare quello che è stato un fenomeno sociale così importante come lo zuccherificio castiglionese. Il Circolo Fotografico di Castiglion Fiorentino è stato fondato nel 1982 ed organizza corsi, mostre e concorsi collaborando con le associazioni locali e l’amministrazione comunale.

L’impianto saccarifero Sadam di Castiglion Fiorentino nelle immagini scattate dal Circolo Fotografico Castiglionese (1996). In alto fotografia aerea del sito produttivo. In basso uno scatto notturno, quando lo zuccherificio con le sue luci assumeva le sembianze di un’astronave.

Quando lo zucchero nasceva nell’«astronave» di Castiglion Fiorentino Decine di lavoratori, centinaia di «stagionali», gli stipendi buoni e quell’odore inconfondibile della «giostra industriale» della Valdichiana giorni festivi, si guadagnavano diversi milioni di lire e anche da semplice operaio stagionale potevi riportare a casa un bel gruzzolo. Fino ad allora per me che bazzicavo Radio Onda Blu Castiglion Fiorentino, lo zuccherificio era indissolubilmente associato a quella terribile puzza che infestava l’estate. Un’odore dolciastro al limite del nauseabondo che decisi si affrontare di petto, puntando il mio scooter verso quelle strade mezze asfaltate e piene di buche che portavano alla Sadam. In quei giorni infatti mi arrivò la notizia che ero stato destinato al reparto dello scarico, uno di quei posti dove ti fai le ossa, non certo il laboratorio di chimica o altre destinazioni «vip» per la manovalanza estiva saccarifera. Si passavano i turni a sganciare e riagganciare i camion facendo attenzione a non fare la fine del sandwich fra rimorchio e motrice. Prima le barbabietole venivano scaricate e sommariamente ripulite dalla terra e poi il camion doveva riprendersi la terra per il calcolo del netto. Le barbabietole poi andavano a finire nell’impianto produttivo, dove subivano tutti i processi fino a diventare dolci granelli bianchi nelle mitiche buste con la scritta rossa «Sadam». Mi ricordo di quell’orgoglio che tutti noi avevamo al bar quando vedevamo la gente che dosava lo zucchero nel caffè: «ecco quello lo faccio io». La storia dello zuccherificio è iniziata nel 1962 e si è conclusa nel 2004, perché l’azienda decise cessare la produzione. Sta di fatto che nel mio lavoro di cronista mi sono dovuto occupare della storia della chiusura dell’impianto e del lungo iter per la riconversione. Una vicenda che ha finito per spaccare la città di Castiglion Fiorentino, fra chi voleva una nuova fabbrica che garantisse l’occupazione e chi invece avversava la prospettata riconversione in centrale a biomasse. Il progetto di centrale elettrica a combustione venne affossato al Consiglio di Stato nel 2016, ma il «fantasma della Sadam» ogni tanto ancora ritorna alle cronache per qualche motivo. Capita che un politico avanzi fantomatici progetti, oppure che qualcuno punti il dito sui problemi ambientali della zona. Sta di fatto che nel frattempo Manuel Agnelli è davvero stato ad X Factor, anche se ne è uscito di recente, mentre della Sadam rimangono solo i laghi e le solite stradine piene di buche, oltre che i ricordi. Quelli dei cento lavoratori assunti in pianta stabile e quelli degli oltre 200 stagionali che ogni anno, come me una volta, sono andati là in quella «giostra industriale».

Massimo Pucci L’impianto saccarifero Sadam di Castiglion Fiorentino nelle immagini scattate dal Circolo Fotografico Castiglionese (1996). In alto fotografia aerea del sito produttivo. In basso uno scatto notturno, quando lo zuccherificio con le sue luci assumeva le sembianze di un’astronave.

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