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LUCIGNANO

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SOLIDARIETÀ

SOLIDARIETÀ

L’incantevole borgo degli innamorati Lucignano, piccolo borgo toscano, esempio straordinario di urbanistica medievale, per il suo impianto a forma ellittica ad anelli viari concentrici (XIII/XVI sec), pervenutoci intatto è divenuto famoso anche per un gioiello d’arte dell’oreficeria senese che vi è conservato: l»Albero d’oro». Il grande reliquiario che accompagna da secoli la vita dei lucignanesi, e che fa tutt’uno con il mistero dell’amore, copia esso stesso di quell’idea di amore (divino) che la comunità lucignanese volle tradotta nell’opera quando la commissionò agli artisti/ artigiani che lo eseguirono tra il ‘3 e ‘400. Il fascino di questa leggenda ispirò anche il registra Abbas Kiarostami che volle l’albero d’oro ed il suo paese dell’amore come testimone del viaggio/ ricerca dei due protagonisti di Copia Conforme. Torna «Segni d’amore» un weekend dedicato a San Valentino Con questo film l’attrice Juliette Binoche ha vinto la palma d’oro al festival del cinema di Cannes. Il fascino dell’Albero d’oro legato sì alla sua originalità, che lo rende quasi esempio unico, è accresciuto dalla leggenda locale che vi si è creata attorno: quella di portare fortuna agli innamorati che si scambiano promesse d’amore davanti ai suoi rami. Ogni anno l’Amministrazione Comunale il 14 febbraio, San Valentino, dà la possibilità a tutte le coppie di rinnovare le promesse d’amore davanti al magnifico «Albero d’oro». Quest’anno l’evento avrà inizio venerdì 14 febbraio al museo con l’anteprima dello spettacolo «Le piccole cose che amo di te» alle 18 seguito dalla consegna delle pergamene alle coppie. Il sabato seguente visita guidata al museo e alle 17,30 di fronte all’albero il concerto di bossa nova del chitarrista Fabrizio Bai, segue aperitivo. Domenica al teatro Rosini lo spettacolo «Le piccole cose che amo di te», mentre tutte le sere i ristoranti del centro aderenti a «Segni d’amore» proporranno cene a tema. Foto in alto a sinistra di Nicola Barbagli Qui sopra di Stefano Cresti

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