Il Mensile della Valdichiana / n. 21-19 L'aria del centro

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Crostone: il «marinaio» della Valdichiana

Si fa presto a dire «Ragù della nonna»

L’aria

del centro Qual è lo stato di salute del nostro ambiente? Ecco cosa dicono i dati periodico di informazione in distribuzione gratuita - n. 21 novembre 2019


Editoriale Un tempo nessuno si sarebbe messo a dubitare della qualità dell’aria e in generale dell’ambiente nella provincia toscana. In passato abbiamo assistito alla crescita di allarmi soprattutto dai grandi centri urbani o industriali o ancora intorno a quegli insediamenti che hanno rappresentato simboli e minacce per la salute. Pochi a dir la verità sanno che buona parte delle cattive sostanze che respiriamo dipendono dai nostri spostamenti quotidiani, dal nostro uso e abuso del motore a scoppio e anche dal modo in cui riscaldiamo le nostre abitazioni. È indubbio invece che la più grossa fetta di sostanze dannose per la salute dipendano da questo genere di emissioni, senza sottovalutare ovviamente l’impatto di industrie in particolare di quelle che «fanno il lavoro sporco», ovvero si occupano dello smaltimento dei rifiuti. Tuttavia se volessimo davvero iniziare a tutelare la nostra salute dovremmo incominciare lasciando l’auto in garage, e cercando di spostarci a piedi, in bici o con i mezzi pubblici, oppure ad organizzare gli spostamenti quotidiani con gli amici, i vicini o i colleghi di lavoro, in modo da ridurre il numero di tubi di scappamento in circolazione. Dovremmo altresì fare molta attenzione nei nostri acquisti quotidiani, preferire merci che fanno pochi chilometri, bere acqua del rubinetto, preferire alimenti venduti sfusi anziché quelli confezionati in plastica, scegliere

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Indice strumenti tecnologici che si possono riparare invece di quelli che «tanto risparmi se lo ricompri». È indubbio che i nostri centri siano stati ideati urbanisticamente quando nessuno si aspettava un così elevato numero di auto e furgoni in circolazione. Solo gli insediamenti più recenti sono stati progettati in un’ottica di motorizzazione collettiva, ma durante il boom edilizio nessuno faceva i conti col fatto che presto ci sarebbe stato un tubo di scappamento per testa. Ecco perché sarebbe giusto e doveroso indagare sull’impatto di questa trasformazione e adattamento forzato dei nostri agglomerati urbani, invece le autorità pubbliche si limitano (per un fatto normativo e di risorse disponibili) a indagare sulle grandi città e ci sono poche ricerche che analizzano come vanno le cose nei piccoli centri storici. È anche questo lo scopo della nostra inchiesta del mese, quello di mettere insieme quante più informazioni per fotografare lo stato dell’arte e stimolare chi di dovere a fare il resto. Non solo ambiente, ma anche tanti eventi e appuntamenti che ripercorriamo nelle prossime pagine, oltre a un gustoso excursus su uno dei re della domenica italiana, il ragù della nonna. Apriamo proprio con ama la cucina, il personaggio del mese è Crostone ed è grazie anche lui se la ristorazione popolare si è evoluta.

Buona lettura Massimo Pucci

il mensile della valdichiana - n. 21 novembre 2019

4 IL PERSONAGGIO DEL MESE Roberto Moretti «Crostone»

6 SPECIALITÀ

Si fa presto a dire «ragù della nonna»

7 CORTONA

Gioco di squadra per un mese di eventi

8 CASTIGLION FIORENTINO

Domanda e offerta di lavoro si incontrano

9 LUCIGNANO

Il nuovo impianto sportivo con dedica

10 MARCIANO

Da Leonardo ai robot in tre giorni

11 FOIANO

Campi da calcetto: nuovi investimenti

12 L’INCHIESTA DEL MESE L’aria del centro

16 LA SERATA

A Pupo il San Michele d’Oro

17 ISTRUZIONE

Scuola: rivoluzione al «Campus Vegni»

18 RASSEGNE

Il mese dedicato ai libri e alla lettura

19 LEGALITÀ

Italia e Vaticano a confronto a Cortona

20 GIORNALISMO

A Ferruccio De Bortoli il premio Pancrazi


Opinioni

In che modo pensi di trovare lavoro?

Studio e applicazione pratica, ecco su cosa puntano i giovani per realizzare il desiderio di una professione che possa appagare le loro ambizioni

Tenacia e talento per un’occupazione davvero gratificante di Luca Amodio «Cosa vuoi fare da grande?» Una domanda a cui avremo dato risposte diverse almeno un milione di volte. Crescendo, entrando a contatto con i vari aspetti del mondo, si comprendono le infinite complicazioni e si valutano nuove professioni. Tuttavia, il sogno nel cassetto impatta inevitabilmente con la dura realtà dei fatti che la si può sintetizzare in due dati: disoccupazione quasi al 10% e disoccupazione giovanile circa al 30%. Dunque, da questo sconcertante quadro, sorge spontanea un’altra domanda «Come pensi di trovare lavoro?» Vorrei tanto lavorare nel settore dei miei studi, ovvero nell’ingegneria civile, ma credo che sarò costretto ad andare via dall’Italia perché qui le occasioni sono scarse

Mi piacerebbe lavorare come traduttrice nelle forze dell’ordine o in un’ambasciata o magari presso la camera di commercio, dovrò affrontare selezioni dure

Voglio lavorare come traduttrice e nel settore degli interpreti per questo sto studiando all’università, ma credo mi occorrerà fare gavetta in un’agenzia

Dovrò affrontare tutte le prove del caso perché io voglio fare il carabiniere e quindi me la dovrò vedere con la concorrenza perché non ci sono molti posti

Voglio entrare a far parte dell’amministrazione di una società calcistica di livello e quindi dovrò cogliere al volo le occasioni giuste e fare molta esperienza

Mi piacerebbe fare la maestra d’asilo e sicuramente dovrò impegnarmi moltissimo nello studio visto che i posti al concorso sono davvero pochi

Voglio continuare a lavorare a stretto contatto con l’arte e la musica. Per questo dall’anno scorso ho iniziato un percorso di studio mirato

L’Italia non è il luogo migliore per chi vuole fare l’ingegnere, io sto studiando per diventare questo, ma credo che qui troverò difficoltà, molti preferiscono partire

Mi piacerebbe lavorare nel Parlamento europeo. Dovrò coniugare una buona istruzione con l’esperienza concreta e pratica nel settore già negli anni dello studio

Sto studiando enologia, il mio sogno sarebbe diventare sommelier. Penso che combinando lo studio all’esperienza si possa raggiungere un buon traguardo

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Il personaggio

Crostone, il «marinaio» della Valdichiana Con la cucina di pesce ha rivoluzionato la gastronomia popolare Da Napolitano a Veltroni, parla lo chef che ha messo a tavola elettori ed eletti

«Dalle scissioni a sinistra non è mai nato niente di buono» Un monumento della ristorazione, della partecipazione civile e politica. Roberto Moretti «Crostone» si definisce chef solista e a 79 anni è un fiume di ricordi ed emozioni. Lo incontriamo nella sua casa nel centro di Foiano dove abita con la moglie Livia, ma è solo per una circostanza perché il mitico Crostone trascorre buona parte della sua giornata nello storico bar del «Piazzone». Venuto alla luce quando l’Italia stava scivolando nel dramma della Seconda Guerra Mondiale, dopo quasi ottant’anni anche oggi è difficile strappargli una lettura ottimistica della situazione. I tempi non si possono paragonare, ma la crescita di fenomeni di intolleranza, la propensione collettiva a rinchiudere lo sguardo nel piccolo orizzonte e pure la persistente incertezza economica, sono una miscela non confortante. Tuttavia, lui perde di rado il sorriso grazie ai suoi ricordi e alla sua passione. Roberto Moretti è nato che si pativa la fame, andava a cacciare di frodo per mettere sul piatto qualco-

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sa, allevato da una famiglia amorevole, addolorato dalla prematura perdita della madre Angiolina e coccolato da una seconda madre come suor Annita, personaggio amatissimo. Sempre insieme al babbo Bruno, detto il Nappa, ha cominciato presto a lavorare, come era d’abitudine a quei tempi. «Fatta la quinta elementare mi sono messo subito all’opera – ricorda Crostone – avevamo una bottega di famiglia [la data di avvio attività risale al 1932], ho iniziato da lì, ma la mia passione per la cucina è ancora precedente, quando sapevo che il giorno dopo si sarebbe fatto il pane, io non chiudevo occhio e mi alzavo presto per impastare con le mani. Sul tavolone di marmo si facevano anche il torrone, il croccante e pure le castagne secche». Negli anni ‘50 lui era stato subito soprannominato dal padre come «il Fattore» perché da primo genito maschio l’uomo di casa gli aveva già di fatto concesso il ruolo di piccolo manager della bottega. Una di quelle in cui si vendeva di tutto, dai generi alimentari

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alle scale di legno «quelle fatte arrivare dal Monte Cimino che erano lunghe e dritte, non avevano eguali per la raccolta delle olive, tutti le cercavano». Alla bottega, che ancora esiste ad inizio corso ed è portata avanti dal fratello Carlo, arrivavano anche i produttori agricoli del posto che portavano quel che la stagione consentiva. «Mi ricordo i viaggi in Ape col mio babbo – ricorda Moretti – andavamo in piazza Vasari ad Arezzo dove c’era una sorta di mercato generale e poi

allo spaccio del Bardi in Borgunto che era per noi di provincia una sorta di market per i rifornimenti. I pranzi erano d’obbligo in viale Michelangelo ad Arezzo dove c’era ‘Lo spiedo d’oro’, ma buona parte dell’economia ancora andava avanti con il baratto». Dalla bottega Roberto quando era adolescente passa anche a fare il garzone dal barbiere, ma presto poi finisce per fare anche il manovale e sono le tracce di calce che gli facevano le croste sulle spalle a consegnargli il soprannome che


Il personaggio

poi si porterà dietro per tutta la vita. Come per molti anche per lui un altro momento di svolta è il militare, in particolare la visita medica all’ospedale militare San Gallo di Firenze dove arriva con una lettera da consegnare all’oculista. La missiva è firmata dalla maestra Migliacci di Foiano, zia del dottore, e da qui gli si apre un mondo: dal soggiorno a casa degli zii fiorentini si passa alla vacanza di lavoro a Castiglioncello. Qui Crostone imparerà a cucinare il pesce e soprattutto a fare il cacciucco, specialità che lo continua a rendere celebre alla sagra di Renzino. Ritrovarsi a vent’anni sulla Lancia Fulvia con Marcello Mastroianni, lì per le sue vacanze nel periodo fra «La dolce vita» e «Otto e mezzo» è un’al-

tra delle esperienze che lui non si dimentica. Si sposa con Livia che a sentire i ricordi del marito durante la nostra conversazione, trattiene a stento la commozione, insieme hanno messo al mondo una figlia, Lara, che gli ha dato due nipoti. L’anno scorso per Roberto e Livia non sono mancate belle celebrazioni delle nozze d’oro. Fra i ricordi che affiorano anche quelli del fratello Mario, scomparso prematuramente, lo chiamavano «Picche» ed era uno degli amici del «Topo», altro personaggio da romanzo di Arezzo e conosciutissimo per aver fondato l’Osteria l’Agania, le sorelle portano avanti ancora il negozio di fiori. Crostone resta uno con pochi fronzoli e orgogliosamente «Chianino», a Foiano

inizia il lavoro al bar: «Prima negli anni ‘70 – ricorda – era l’epoca del biliardo, un passatempo fondamentale, poi abbiamo puntato sulla gelateria. È dal 1973 che gestisco quel locale, ne ho visti aprire diversi di bar a Foiano, al tempo era bello ma massacrante perché si stava sempre aperti, facevamo anche 4 quintali di gelato al giorno». Sempre negli anni ‘70 inizia l’avventura di Crostone da chef alle Feste de l’Unità, da quella che si teneva a Foiano passando anche alla festa che la Polisportiva faceva ai giardini comunali, fino a Renzino e pure a Pozzo, dove lo vollero all’opera. A Renzino è ancora un appuntamento di culto, la sagra del cacciucco che poi è la Festa locale del Partito Democratico. «Prima alle feste si cucinavano cose alla buona – ricorda Crostone – io comincia a introdurre piatti sfiziosi, gli antipasti, primi con condimenti di cacciagione come le pappardelle alla lepre o al cinghiale e poi il pesce». Può sembrare paradossale ma le specialità marittime non erano alla portata di tutti in Valdichiana ai tempi e i primi pesci spada che arrivavano da Piombino andavano letteralmente a ruba. Insomma

il fenomeno gastronomico Crostone dilaga e nel 1986 approda anche alla grande Festa de l’Unità a Campi Bisenzio dove arrivavano specialisti dei fornelli da tutta Italia. «Io mi ritrovai insieme a dei compagni del Valdarno nello stand ‘Pietro l’Aretino’ ma le cose partirono male e io volevo andare via – spiega Crostone – non mi appassionava cucinare ravioli e la carne in quel modo, riuscì a far svoltare su piatti meglio elaborati, fu un successo incredibile». A Foiano veniva spesso anche Walter Veltroni, di origini del posto, al tempo era segretario della Federazione giovanile del Pci, ma Crostone ricorda uno dietro l’altro numerosi esponenti

del partito fino alla «svolta della Bolognina». «Ricordo Giorgio Napolitano e quando cucinai per la sua festa di compleanno a Cantalena – dice Moretti – al tempo ero chiamato un po’ ovunque alle feste del partito e ho avuto modo di conoscere tantissimi leader. Le scissioni? Sono una malattia del nostro mondo, non finiscono più ed hanno sempre lo stesso risultato, quello di indebolire le forze che rappresentano il progresso e la difesa dei più deboli». per le due foto sopra grazie a Roberto Menchetti

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Specialità

Si fa presto a dire «ragù della nonna» Chianacce, Foiano e Montecchio, ecco la geografia della tradizione

di Luca Amodio La domenica, per alcuni, è il giorno della gita fuori porta, della scampagnata; per altri, domenica è sinonimo di relax e l’imperativo è l’accoppiata divano-Netflix; per altri ancora, è il giorno della Serie A; e così via discorrendo. Tuttavia, c’è un fattor comune in ciascuno di questi idealtipi: il pranzo dalla e della nonna. Verosimilmente, rappresenta uno degli appuntamenti più attesi di tutta la settimana visto l’incontro ravvicinato con sua maestà, il sugo, o tradotto per i diversamente chianini - il ragù di carne. Casereccio, rustico ma tendente al trascendente per le nostre papille gustative; frutto dell’amore per i nipoti ed esaltazione delle tradizioni bucoliche; il ragù della nonna è il ricordo più bello della nostra infanzia. Tuttavia, parlare di questa istituzione al singolare sarebbe assai impreciso. Difatti - sebbene le nonne siano concordi rispetto gli aspetti principi della pietanza - ognuna di loro tende a declinare la propria specialità in funzione dei propri ricordi, dei gusti della propria famiglia, della memoria della propria terra. Ecco a voi, allora, tre splendide nonne, di estrazione geo-culinaria diver-

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sa, che ci parleranno della loro vivanda per eccellenza. Elda Zacchei (foto in alto a sinistra), classe ‘33; nata a Fasciano, sposata a Fasciano e ancora residente a Fasciano; rappresenta evidentemente un baluardo dell’arte culinaria cortonese. Maria Villarecci (foto in alto al centro), 76enne; ex sigaraia poi regina del ciambellino al «Forno Donati»; oggi nostra portabandiera del sugo foianese. Pia Lepri (foto in alto a sinistra), del ‘35, appena ventenne si trasferisce a Montecc h i o Vesponi; qui lavorando come massaia presso il conte, affinerà le sue ricette calibrandole ai palati aristocratici. Veniamo ora, finalmente, alla preparazione del sugo. Il fondo di cottura è essenzialmente il medesimo: in un bel giro d’olio abbondante si soffrigge l’aglio e, una volta imbiondito, si aggiunge la trinità dei sughi, carote, sedano, cipolla bianca. E’ bene puntualizzare che - se alla Elda piace l’aglio tagliato bello fino insieme ad un paio dei suoi peperon-

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cini rossi secchi - le altre due nonne preferiscono mettere la specchia intera e sbucciata (per poi rimuoverla) ed aggiungere un po’ di prezzemolo tritato per dare freschezza al piatto. Fatto trascorrere il tempo necessario, che varia dalla dimensione in cui sono stati tagliati gli odori, è il momento di addizionare la ciccia. Tutte le nonne, ovviamente, utilizzano sia la salsiccia, che viene aggiunta per prima, e il macinato; le proporzioni non sono fiscalmente predefinite ma cadono a vantaggio del macinato. Nonna Elda ci racconta che, da bambina, usava nel suo paesino mettere anche un po’ di pancetta tesa dei propri maiali per dare ancora più sapore all’intingolo; la Pia ci ricorda che un tempo usava, invece, sostituire al macinato i fegatini. Rosolata bene la carne è il momento di versare la passata di pomodoro; non prima, secondo l’Elda, di sfumare con del vino rosso. Fatto ciò entra in gioco la discrezionalità delle cuoche: la nonna Maria

preferisce solo salare, senza aggiungere pepe, al massimo aggiusta il sapore a fine cottura con un po’ di rosmarino o di alloro; la nonna Pia aggiunge una crosta di parmigiano nel sugo per diffondere i sapori della caciotta; la nonna Elda insaporisce con un rametto di rosmarino. Decorse almeno tre ore di cottura a fuoco dolce, il nostro sugo è pronto per avvolgere la pastasciutta, anche se alla Maria piace prima passarlo tutto. Una grattugiata di parmigiano e buon appetito. «Io sono un uomo antico [...] che è poi vissuto in piccole città dalla stupenda forma impressa nelle età artigianali, in cui [...] bastano un fiumicello o una collina per dividere due stili e creare due mondi. Non so dunque cosa farmene di un mondo unificato [...]», così ci diceva Pasolini. Qualcuno magari storcerà il naso ma, a parer mio, quanto detto rappresenta pragmaticamente la filosofia del poeta bolognese. Il fascino del sugo sta nell’unicità della sua tradizione e, contestualmente, nelle sue infinite versioni ognuna delle quali testimonia un angolo della nostra amata Valdichiana. Grazie sugo, grazie nonne.


Cortona

Gioco di squadra per un mese di eventi

Presentato il cartellone di Natale a Cortona: le prime novità Gli ultimi tasselli sono in arrivo in questi giorni, ma la struttura del cartellone degli eventi di Natale è stata già svelata a metà ottobre a Cortona. Uno sforzo che vede protagonista il sindaco Luciano Meoni e l’assessore Francesco Attesti, con il supporto di Cortona Sviluppo, insieme alle associazioni, un programma che dialoga con tutti gli angoli del territorio cortonese e che vede come principale ribalta il centro storico. Le iniziative si terranno dal 6 dicembre al 6 gennaio per un mese di eventi con appuntamenti dedicati a Camucia e Terontola. Per la prima volta la Natività è l’elemento principale delle attrazioni del centro storico, il tutto grazie al Presepe Vivente di Pietraia che realizzerà le rappresentazioni natalizie in vicolo Buio e nel centro con la presenza di attrazioni itineranti e zampognari. Il programma

è ancora in costruzione, ma sono stati fissati i punti principali fra questi anche la presenza di cannoni spara neve che renderanno suggestiva l’atmosfera in centro. Il programma di Natale vedrà il coinvolgimento delle scuole, con la esibizioni di musica corale il 6, 7 e 14, confermata la data del Toscana Gospel Festival (il 27 dicembre), altra conferma la colazione al museo, in spazi probabilmente diversi vista la presenza del cantiere al Maec. La Confcommercio si sta occupando della gestione delle casette di legno,

ce ne saranno una ventina nel centro storico per dare vita al Mercatino di Natale con la casa di Babbo Natale a palazzo Ferretti con la mostra di presepi organizzata dal Rotary, a fianco in vicolo Buio ci sarà la Natività del presepe vivente di Pietraia. Le attività si svolgeranno nei fine settimana, per la Proloco di Pietraia sono confermate le date della rappresentazione del presepe vivente nel paese. Per Camucia c’è il contributo del Comune, insieme a quello dei commercianti, per le luminarie, sia qui che a Terontola si terran-

no eventi l’8 di dicembre, confermato l’arrivo di Babbo Natale in treno, a Camucia appuntamenti anche nei weekend successivi, così come al centro commerciale i Girasoli dove si terranno alcune attività, il programma dettagliato sarà reso noto a breve. Fra gli eventi già in scaletta segnaliamo il 7 dicembre le rassegne canore alla chiesa San Filippo, il giorno dopo il lancio di lanterne con poesie dei bambini e zampognari in centro. Il 14 la rassegna canora a San Domenico e il 15 poesie in piazza con sparo di neve artificiale, il 22 dicembre artigiani in piazza della Repubblica con ancora la neve artificiale, il 23 il concerto degli Amici della musica a San Domenico, il 28 la conclusione della rassegna canora e per San Silvestro la festa in piazza con musica, compresa poi un festa per l’Epifania, con la Befana in centro.

Ecco il nuovo presidente del Comitato del Maec

Sì a Nicola Caldarone da Comune, Accademia e Soprintendenza Il professor Nicola Caldarone è stato votato all’unanimità come nuovo Presidente del Comitato tecnico del MAEC, nomina prestigiosa che avrà la responsabilità di dettare le linee guida per il prossimo quinquennio del Museo cortonese. Alla riunione erano presenti Luciano Meoni, Sindaco di Cortona, Francesco Attesti, Vice-Sindaco e Assessore alla cultura, Luigi Donati Lucumone dell’Accademia Etrusca, Dr. Paolo Bruschetti, Prof. Sergio Angori, Dr. Simone Allegria, Pietro Zucchini, Prof. Nicola Caldarone, Dott. Roberto Dottori Segretario Comunale, Dott. ssa Ada Salvi in rappresen-

tanza della Soprintendenza, Dott.ssa Maria Gatto in rappresentanza del Polo Museale della Toscana. Per il nuovo presidente il museo non deve essere solo un contenitore di reperti e di opere d’arte ma porsi come una realtà capace di trasmettere importanti valori; «la civiltà etrusca può essere una fucina di idee su alcuni tratti significativi e tuttora rilevanti, quali la religiosità, la centralità della donna all’interno della società, l’abilità e la

maestria nell’artigianato». Il museo, inoltre, non è costituito solo da materiali etruschi; «la ricchezza delle collezioni che custodisce (da quella egizia a quella di Severini, la quadreria, la storia accademica e via dicendo) offrono la possibilità di far conoscere l’ampio patrimonio culturale. E’ auspicabile che a partire dal Museo si riesca a sensibilizzare e coinvolgere la realtà cortonese, nelle sue varie espressioni, valorizzandone le eccellenze».

Il prossimo futuro del Museo sarà quindi ricco d’iniziative, con una mostra annuale che avrà rilevanza internazionale, una prevista per il 2020 sull’illuminazione presso gli Etruschi, l’altra - prevista per il 2021 - intende far conoscere i disegni di Pietro Berrettini e della sua scuola, appartenenti alla collezione Gnerucci, sui legami intercorrenti tra Cortona e Roma nel Seicento ma anche di meglio conoscere l’opera delle botteghe artigiane della nostra città. «Da parte dell’Amministrazione comunale tutta vanno a Caldarone i migliori auguri di buon lavoro» ha dichiarato il sindaco Meoni.

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Castiglion F.no

Domanda e offerta di lavoro si incontrano

Torna «Meeting job»: il 16 novembre un giorno per l’occupazione Il Comune di Castiglion Fiorentino ormai da anni attento al tema del lavoro presenta nella sua terza edizione il «Meeting Job: workshop su orientamento al lavoro e formazione», una giornata dedicata alla ricerca del lavoro e formazione. Far incontrare domanda e offerta di lavoro, riuscire a mettere in contatto giovani ma non solo con agenzie di reclutamento e associazioni di categoria, ma anche il terzo settore, quello del volontariato. Ecco gli obiettivi che si pone la giornata in programma sabato 16 novembre nella ormai consueta palestra degli Scolopi di corso Italia, 33. Le attività si apriranno dalle 10 fino alle 17, i partecipanti hanno la possibilità di recarsi personalmente muniti di curriculum e trovare un servizio di consulenza e orientamento al lavoro. Dall’altra parte del banco ci saranno i professionisti delle risorse umane, esperti in grado di valutare la stesura dei curriculum

e di qualificare l’orientamento delle persone. Non sempre inoltre si ha contezza delle figure professionali più richieste dal territorio, ed ecco che «Meeting Job» può svolgere anche la funzione di orientamento al lavoro nei confronti degli studenti o di coloro che si dedicano alla formazione professionale. Si tratta di un appuntamento che vede la partecipazione di alcune fra le più importanti agenzie interinali, come Openjobmetis, Randstad, GiGroup, Manpower, Alispa e Adecco, alle quali si affiancano

associazioni di categoria come Confindustria con Asso servizi, Confesercenti, Confcommercio e Confagricoltura, presenti anche realtà del mondo del volontariato come la Misericordia di Castiglion Fiorentino, impegnata con i bandi per il Servizio Civile, quest’anno inoltre ci sarà uno stand dell’istituto scolastico Vegni di Cortona. « L’ o b i e t t i vo di questo evento – dichiara Beatrice Berti (foto nel tondo), consigliera comunale delegata al tema dell’occupazione – è favorire l’incontro

tra domanda e offerta di lavoro, in questa giornata si potranno presentare curriculum e fare dei colloqui conoscitivi con le agenzie ma capire anche quali sono le esigenze richieste dalle aziende del nostro territorio e partecipare agli eventi formativi proposti dalle varie associazioni in un momento in cui sono sempre più richieste figure specializzate. Una giornata – conclude Berti – in cui il lavoro viene messo al centro e nella quale si è creduto fin da subito per poter accrescere le possibilità di inserimento nel mondo del lavoro».

I circoli non sono ristoranti: ecco nuovi paletti

Gestione dei rifiuti e cerimonie: il Comune detta le regole

Il regolamento comunale «Feste e Sagre» è stato redatto nel 2015. Due le questioni ancora sul tavolo: quella dei materiali usa e getta e quella degli eventi non coerenti con le attività di un circolo, associazione o rione come feste di complean-

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no, comunioni, cresime e intrattenimenti vari. Molti circoli stanno abbandonando la plastica: «Ci auguriamo che vengano adottate stoviglie tradizionali e ci auguriamo che ci sia un rispetto delle regole nell’ambito della somministrazione», dichiara

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Francesca Sebastiani, assessore all’Ambiente. Il regolamento comunale negli articoli 5, 5 bis e 6, disciplina la durata di un evento, il contributo della promozione e la programmazione annuale. L’a m m i n i s t r a z i o n e comunale, nel ribadire che la finalità degli eventi di somministrazione temporanea ha anche quella della crescita sociale, non può non ribadire la necessitià di un fondo per la promozione del territorio castiglionese, gestito dalla Pro Loco e la realiz-

zazione di un calendario eventi. I circoli, le associazioni, i rioni devono dare comunicazione entro il 31 ottobre. «Io sto dalla parte di chi paga i tributi tutto l’anno e contribuisce al sostegno dell’economia e al rispetto dell’ambiente anche se riconosco il valore fondante del nostro volontariato e associazionismo. C’è bisogno della buona volontà di tutti per raggiungere un obiettivo che potrà portare benefici a tutti», conclude il sindaco Mario Agnelli.


Lucignano

Il nuovo impianto sportivo con dedica

Inaugurato il campo di calcio intitolato ad Osvaldo Tavarnesi

Inaugurazione con dedica per il nuovo campo sportivo di Lucignano, sabato 26 ottobre si è tenuta una breve cerimonia per presentare la novità che porterà il nome di Osvaldo Tavarnesi, compianto cronista lucignanese. L’impianto è finalmente realtà e si trova nella frazione della Croce, si tratta dell’adeguamento e ristrutturazione del preesistente campo sportivo. A suggellare la giornata inaugurale si è tenuto un match che ha visto di fronte

le formazioni composte da amministratori e sportivi locali, a dare il calcio d’inizio è stato il sindaco Roberta Casini. Presenti al taglio del nastro il presidente Valerio Del Zonzo e i familiari del compianto Tavarnesi. Si è trattato di un momento particolarmente atteso dalla comunità locale e dalla società sportiva Lucignano che ha in gestione l’impianto. È stata l’associazione dilettantistica a farsi carico della richiesta di finanziamento al Credito sportivo

delle risorse necessarie ai lavori. Grazie alla convenzione con il Comune, la Usd ha potuto beneficiare di un mutuo di 120 mila euro. Con queste risorse sono stati eseguiti i lavori necessari alla messa a norma del campo pre esistente, la nuova recinzione, gli interventi sulle coperture degli spalti e gli adeguamenti agli spogliatoi. L’impianto presente nel centro di Lucignano, per dimensioni e ubicazione, non poteva garantire gli standard richiesti dai campionati

dove milita la formazione calcistica locale che ora può contare su una nuova casa. «Grande soddisfazione per questo risultato – dichiara Roberta Casini – onorata di poter dedicare ad Osvaldo questo impianto rinnovato del quale sarebbe stato molto orgoglioso. Un ringraziamento alla Asd lucignano per l’impegno che ha messo in questo progetto, ed infine un ringraziamento al vice sindaco Juri Sicuranza per il corposo lavoro svolto per il raggiungimento di questo non scontato traguardo».

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Marciano

Da Leonardo ai robot in tre giorni Mostra e conferenza in torre per parlare del futuro dei giovani In occasione della ricorrenza dei 500 anni dalla morte del genio toscano, si intende realizzare un evento con il duplice obiettivo di raccontare e valorizzare la figura e le opere del Da Vinci in Valdichiana e di promuovere e far conoscere le realtà produttive ad alto contenuto tecnologico del nostro territorio. Leonardo come cartografo si occupò di realizzare la mappa della Valdichiana «a volo d’uccello», partendo dalla sua capacità visionaria di creare macchine innovative. Il Comune di Marciano con la collaborazione dei Lions Club Cortona Valdichiana Host e Lucignano e Val d’Esse, ha aderito all’iniziativa promossa da alcuni docenti di realizzare un evento con l’obiettivo di raccontare e valorizzare la

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figura e le opere di Leonardo da Vinci. L’evento si terrà dal 14 al 16 novembre, quando sarà possibile visitare la mostra multime diale ed immersiva, la conferenza si terrà sabato 16 alle 16. La mostra sarà suddivisa su più sale all’interno dello spazio espositivo della Torre di Marciano. L’intento è quello di creare un

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percorso che unisca disegni e riproduzioni dalle macchine ideate da Leonardo con dimostrazioni del funzionamento di moderni robot sia in ambito accademico che industriale. Saranno presenti numerose aziende del territorio che utilizzano la robotica all’interno delle loro attività produttive o che producono robot.

Inoltre saranno allestiti spazi espositivi curati dall’Università degli Studi di Siena e da alcuni istituti superiori dove sarà possibile interagire con robot di ultima generazione ed applicazioni della robotica ai settori della medicina e dell’intrattenimento. La mostra sarà visitabile per tutti e tre i giorni dell’evento. Al mattino saranno previste visite guidate delle classi terze delle scuole secondarie di primo grado dei comuni della Valdichiana aretina. L’obiettivo è quello di sensibilizzare i ragazzi prossimi alla scelta delle scuole di secondo grado alle discipline STEAM (Science, Technology, Engineering , Arts and Mathematics). La conferenza sarà l’evento conclusivo con gli interventi degli esperti


Foiano

Campi da calcetto: nuovi investimenti

Completata la riqualificazione e nasce la squadra femminile

Terminati i lavori per il rifacimento completo del manto in erba sintetica dei 2 campi da calcetto presenti nell’area sportiva di Foiano. Dopo circa 3 settimane di lavorazioni, che hanno previsto la rimozione completa del vecchio manto ormai usurato e l’installazione del nuovo terreno in erba

sintetica, lunedì sera sono stati inaugurati i due campi da calcio a 5 con una partitella organizzata per l’occasione tra l’Amministrazione comunale da una parte e la società della Nuova A.C. Foiano dall’altra. «Con questo intervento», ha dichiarato l’Assessore allo Sport Gabriele Corei «diamo finalmente una risposta a tutte le persone che frequentano quell’area, migliorando qualitativamente ancora di più una zona in grado di attirare sportivi anche dai Comuni limitrofi e non solo, creando un indotto positivo per tutto il Paese. Una buona notizia anche e soprattutto per i tanti ragazzi e ragazze che potranno giocare e divertirsi in spazi moderni, adeguati e sicuri».

Un territorio vivace sul fronte sportivo quello di Foiano ed ecco che è nata la prima squadra di calcio a 5 femminile. Il nuovo team si chiama «Amatrici Foiano» e parteciperà alla Serie A del campionato provinciale Uisp. Le giovani sono iscritte alla ASD Renzino, il cui presidente è Gianni Tiezzi. La rosa di questa formazione è composta da Sara Minichiello, Elisa Peruz-

zi, Elena Bordacchini, Elvira Albrizio, Martina Menchetti, Giulia Valdambrini, Benedetta Toti, Cecilia Cuomo, Samantha Pasqui, Ilaria Minichiello e Monica Di Cioccio, allenatore Andrea Tiezzi, i dirigenti accompagnatori sono Luca Daviddi, Lorenzo Scasciafratti e Alessandro Mazzetto. Un in bocca al lupo alle ragazze dall’assessore allo Sport del Comune Gabriele Corei.

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Inchiesta

L’aria del centro Ecco qual è lo stato di salute del nostro ambiente, il report grazie ai principali indicatori: atmosfera, acqua e rifiuti in primo piano

Migliora la differenziata, allarme inquinamento dei corsi d’acqua La raccolta differenziata aumenta, ma non la smettiamo di usare mezzi di trasporto inquinanti. Il risultato è che mentre sappiamo quanti rifiuti non riusciamo a riciclare, non conosciamo cosa finisce nelle nostre narici. Ad oggi non esistono rilevazioni ufficiali della qualità dell’aria nei piccoli centri urbani, quelle viuzze in cui passano auto e furgoni in continuazione e dove si sviluppa l’«effetto canion». Senza stare a fare allarmismi, forse è il caso che qualcuno inizi ad occuparsi delle condizioni dell’aria. E poi c’è un allarme che da troppi anni suona la Chiusa dei Monaci, ultima tappa del canale maestro in Valdichiana. Il principale fiume è contaminato da sostanze inquinanti, l’agricoltura bio per ora è in minoranza

Viviamo in città gonfie di tubi di scappamento, abbiamo leggi poco efficaci per limitare le emissioni e i Comuni hanno ben pochi strumenti per alleggerire lo stress che i veicoli generano ai centri urbani. Le ztl non mancano ma l’adozione di orari e spazi liberi dalle auto avviene per questioni di sicurezza e viabilità. Le autorità di controllo della qualità dell’aria non possono ficcare il naso nei vicoli e nelle piazze dei nostri centri perché le leggi impongono tecniche di rilevazione che necessitano di ampi spazi.

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Sembra una contraddizione, ma il cosiddetto «effetto canion», quello generato dalle emissioni nocive, è più incisivo nelle strade antiche che nei vialoni. Tuttavia, la ricerca aveva offerto delle soluzioni alternative per valutare la qualità dell’aria che respiriamo tutti i giorni in casa, nel negozio o nell’ufficio, ma poi sono arrivati i tagli per la crisi e tanti saluti. Ecco che infatti per il territorio aretino (tabelle sulla destra) gli unici dati disponibili sono quelli del capoluogo e di Chitignano,

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verso La Verna, zona nella quale si può respirare a pieni polmoni. Se l’aria non sorride, nemmeno l’acqua fa cin cin. Secondo i dati del rapporto Arpat il canale maestro della Chiana è uno dei fiumi più inquinati della regione con livelli di pesticidi e glifosato che non si registrano altrove. Segno che in agricoltura si deve lavorare ancora molto prima di parlare di «Valdichiana bio» e che occorre una svolta verso logiche di produzione più sostenibili per l’ambiente. Secondo le

rilevazioni che trovate nelle pagine seguenti, il principale fiume della vallata peggiora in maniera sensibile nel tratto fra Monte San Savino ed Arezzo. Fino alle zone di Marciano il canale maestro della Chiana offre parametri non critici, ma poi gli indici precipitano nei parametri chimici ed ecologici. Da segnalare che nel 2018, data a cui si riferiscono le rilevazioni, non era ancora a regime un nuovo player nazionale delle colture non-bio che si trova a monte dell’area critica.


NESSUNA RILEVAZIONE A CORTONA, come anche negli altri centri storici, attualmente le leggi non consentono alle agenzie di protezione ambientale come Arpat di eseguire rilevazioni in vicoli o strade dove non ci sono distanze .

BIOSSIDO DI AZOTO, ecco la media annuale espressa in micro grammi per metro cubo, la zona Fs di Arezzo è prossima al limite di legge fissato a 40.

PM10, le rilevazioni di questo genere di polveri sottili, appaiono migliori rispetto quelle delle precedenti.

SUPERAMENTI PM10, la centralina di rilevazione di piazza della Repubblica ha contato 14 superamenti delle soglie Pm10, il limite di legge fissa il massimo a 35.

OZONO, sono valori limite per la protezione della vegetazione, e leggermente inferiori all’allerta per la soglia relativa alla salute umana.

LA RICERCA, Stefano Loppi è professore associato al dipartimento di Scienze per la vita dell’Università di Siena. Si occupa degli effetti biologici dell’inquinamento e dell’utilizzo di organismi sensibili come bioindicatori di qualità ambientale.

«Solo» 14 sforamenti di soglia delle Pm10 all’anno Verrebbe da dire che «l’aria che tira» non è per niente male rispetto ai grandi agglomerati urbani. Il territorio aretino è ancora un’isola felice a leggere i dati dell’annuario Arpat (tabelle sotto), ma il metodo di rilevazione di queste informazioni, pur rispondendo a tutti i criteri di legge, è parziale. Su quello che circola nei vicoli e nelle strade interne dei centri urbani, più o meno storici, resta un interrogativo e la presenza di un semaforo o di una discesa (vedremo perché) sotto le finestre di casa è un elemento in grado di far impennare il livello di polveri sottili che finiscono nelle nostre narici. È la dirigente Arpat di Arezzo Cecilia Scarpi a chiarirci perché le stazioni di rilevazione se ne stanno in quei posti: in primo luogo perché costano e un piccolo Comune non può permettersi questo genere di rilevazioni, in secondo luogo perché non possono stare vicino agli edifici, ma in spazi aperti. Sono anni infatti che in Valdichiana non si vede una centralina Arpat, l’ultima volta esisteva ancora il semaforo in mezzo a Camucia e non c’era la variante esterna e in quel luogo l’aria era di pessima qualità a causa degli incolonnamenti di veicoli. Tuttavia, come è noto con la volontà si fa tutto e come spiega Scarpi «particolari situazioni possono essere valutate mediante campagne di misurazione tramite autolaboratorio con misure di 15 giorni per ogni stagione (le stazioni fisse effettuano misurazioni per tutto l’anno), comunque indicative della situazione della qualità dell’aria. In questi casi – specificano da Arpat – l’amministra-

zione comunale può fare richiesta per stipulare una specifica convenzione. La conoscenza dei flussi di traffico giornalieri relativi al centro storico può fornire informazioni indicative sulla qualità dell’aria in relazione a siti in cui sono noti sia valori di qualità dell’aria che dei flussi veicolari». Circa dieci anni fa un ricercatore aretino, ora professore associato all’Università di Siena, aveva proposto studi sperimentali sulla qualità dell’aria utilizzando i licheni. Stiamo parlando di Stefano Loppi: «le postazioni fisse per il rilevamento della qualità dell’aria – spiega il docente – hanno costi elevati e ce ne sono molto poche; anche le postazioni mobili hanno costi elevati e inoltre garantiscono periodi di misurazione limitati. Alternative, o meglio complementazioni, adeguate e scientificamente ormai ben validate ci sono: le tecniche di monitoraggio biologico sono oramai pratica standard in tutto il mondo e offrono una soluzione «low-cost» al problema. Ad esempio – spiega Loppi – usare banalmente le foglie delle alberature stradali o organismi molto più sensibili all’inquinamento atmosferico come i muschi o i licheni, può essere utile per misurarne il contenuto di metalli pesanti». Questo metodo fra anni ‘90 e 2000 era apprezzato da Arpat, ma poi la questione è finita nel dimenticatoio perché si tratta di attività istituzionali non obbligatorie. «Al momento – continua Loppi – un po’ tutti gli studi indicano la stessa cosa: i principali inquinanti atmosferici in ambito urbano sono le cosiddette polveri sottili. La novità importante, confermata anche da studi recenti effettuati dall’Università

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Inchiesta di Siena in aree urbane di varia taglia (Siena, Montecatini Terme, Milano) è che la maggior parte delle polveri sottili urbane origina dall’abrasione dei freni dei veicoli. Ciò ha delle implicazioni assai importanti: limitare l’accesso ai centri urbani al traffico dei mezzi «non inquinanti», es. auto alimentate a metano o elettriche, risolve il problema solo grazie al fatto che diminuisce drasticamente il numero dei mezzi circolanti, ma se per assurdo tutte le auto fossero elettriche il problema sarebbe irrisolto». Cosa possono fare e cosa fanno i Comuni per migliorare l’aria che tira è presto detto, in primo luogo occorre creare le condizioni per allontanare i veicoli dai centri senza allontanare dai centri le persone e quindi senza far spopolare il cuore delle nostre città. Sembra una contraddizione ma le soluzioni esistono puntando sulla qualità delle attività produttive e su eventi che tengano vive le realtà urbane. Altra questione

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riguarda la previsione di spazi verdi, la presenza di vegetazione contribuisce ad assorbire gli inquinanti atmosferici. Le amministrazioni comunali sono impegnate sul fronte dello smaltimento dei rifiuti, negli ultimi anni si è assistito ad un incremento pressoché generalizzato della raccolta differenziata, il modello adottato finora è stato quello di prossimità con la presenza di bidoni stradali solo per umido e vetro. La modalità ha consentito di «allenare» la popolazione locale alla differenziazione dei rifiuti, le performance certificate (vedasi tabella a fianco) riportano di un trend di crescita delle percentuali dei rifiuti differenziati. Cortona, con una superficie non paragonabile agli altri territori, fa più fatica ad agganciare quota 60%, mentre Foiano è indietro rispetto alla sostituzione dei vecchi cassonetti e solo nel 2020 riuscirà ad attivare in modo esteso un sistema più efficace di raccolta differenziata. Altra questione da tenere d’occhio è quella relativa ai costi, il sistema porta a

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porta prevede l’impiego di maggiore manodopera, ma al contempo consente un migliore presidio del territorio sul fronte dell’attenzione al decoro. Si fa largo fra le scelte di alcuni Comuni, la possibilità di istituire cassonetti con apertura tramite card, per orientare una tariffa pro quota, ma ancora non ci sono decisioni ufficiali. Il Comune di Marciano ci fa sapere che adotterà le pratiche del cosiddetto «plastic free», ovvero l’abbandono di plastiche monouso non biodegradabili durante le manifestazioni pubbliche e collaborare con gli esercizi comunali per ridurne la vendita. Inoltre in collaborazione con il gestore idrico e mettendo anche risorse proprie doterà tutti gli alunni di borracce. Anche il Comune di Castiglion Fiorentino ha annunciato azioni volte alla riduzione dei rifiuti durante gli eventi, ma in questo caso la direzione è quella di puntare all’uso di stoviglie riutilizzabili e quindi di evitare la produzione di rifiuti seppur biodegradabili.

La Chiana a valle suona l’allarme ormai da anni Fra gli agenti contaminanti dei bacini idrici della Valdichiana c’è l’attività agricola. Come riferiscono i dati, il canale maestro della Chiana presenta percentuali di glifosato e pesticidi critici nella zona terminale. Tuttavia, le rilevazioni di Arpat si riferiscono al 2018, nel frattempo nel territorio a sud si è fatta più intensa la produzione agricola non biologica. Non è escludibile pertanto che anche la parte cortonese e castiglionese della Chiana nel frattempo abbia cambiato dei parametri. A innescare una spirale negativa può essere anche l’attività di ripulitura dei fossi, dove si trovano quantità significative di metalli pesanti che se non debitamente smaltiti, possono comportare contaminazioni dei corsi dove defluiscono le acque. Il problema della manutenzione e del rifacimento dei canali di scolo, al di là delle competenze che si ripartiscono dal Consorzio di bonifica, ai Comuni ai tratti di fossi nelle proprietà private, può comportare questo ulteriore aggravio


Castiglion F.no Cortona Foiano Lucignano Marciano

2018

2017

2016

2015

60,8 48,6 28,9 68,1 57,3

40,7 35,4 27,2 57,7 56,8

27,8 32,0 29,5 27,3 25,1

26,7 28,2 31,2 27,2 15,4

RACCOLTA DIFFERENZIATA, nella tabella qui sopra i dati certificati dalla Agenzia regionale recupero risorse. Cifre espresse in percentuale rispetto ai rifiuti prodotti.

ARPAT, è l’Agenzia regionale di protezione ambientale, il distaccamento di Arezzo è diretto da Cecilia Scarpi,

di oneri di smaltimento. Va da sé che non si possono escludere smaltimenti di materiali eseguiti in modo non accurato. Stando a quanto verificato nel 2018, nel sotto bacino della Chiana «non si evidenziano forti criticità, fatta eccezione per alcuni punti a valle della canale», riferisce Arpat. L’Agenzia regionale ci ha prodotto un report specifico a livello provinciale e con riferimento alla nostra vallata riporta un quadro in chiaro scuro. «In questo tratto [Valdichiana aretina ndr.] sono presenti 6 stazioni di monitoraggio «Mas» riferisce Arpat – e una di queste, sul canale maestro della Chiana, nel Comune di Arezzo, evidenzia, da sempre, uno stato chimico non buono (si tratta della Mas 113, si veda la tabella in basso) con corrispondente stato ecologico scarso». La situazione è positiva invece nel resto del tratto a monte del canale maestro, salvo la premessa che facevamo in apertura del nostro articolo. «Per tutti i restanti corpi idrici monitorati – dichiara ancora Arpat – lo stato chimico risulta buono, compreso il canale maestro

della Chiana a Marciano (Mas 112). Su entrambe le stazioni presenti sul Canale Maestro (Mas 112 e il già citato Mas 113) e nella stazione Mas 521 (fiume Ambra nel Comune di Bucine) lo stato ecologico risulta scarso, mentre, sempre nel tratto Arno-Chiana, nella zona di Castiglion Fiorentino (Mas 2007- Mas 2008), lo stato ecologico dei fiumi Esse e Mucchia risulta buono e quello del fiume Allaciante Rii Catiglionesi (Mas 513), ad Arezzo, sufficiente». In conclusione Arpat aggiunge che «a livelli inferiori di qualità, come quello riscontrato per il Canale Maestro, possono concorrere ovviamente più motivi: senz’altro le attività antropiche, tra cui quelle agricole, lo sfruttamento della risorse ad uso irriguo e le attività connesse alla depurazione. Tuttavia, non sono da trascurare fattori legati ai cambiamenti climatici con secche prolungate o eventi estremi che risultano particolarmente significativi in un canale con scarso dinamismo e problemi di ossigenazione e che impediscono una funzionalità migliore e quindi anche una migliore qualità».

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La serata

Ricordi, sorrisi ed emozioni con Pupo

«Al grande amico Enzo Ghinazzi» il premio San Michele d’Oro Bella accoglienza per Enzo Ghinazzi a Castiglion Fiorentino. A Pupo è andato il premio San Michele d’Oro, la cerimonia si è tenuta sabato 12 ottobre nella sala di Sant’Angelo al Cassero. Un appuntamento organizzato dal Comune con il supporto della Banca Popolare di Cortona e la partecipazione dei rioni castiglionesi. Il sindaco Mario Agnelli ha consegnato all’artista il riconoscimento che è stato realizzato da Andrea Roggi, presenti alla cerimonia ance i parenti di Pupo, tanti amici venuti a trovarlo per l’occasione, l’intervista pubblica è stata condotta da Francesca Muzzi del Corriere di Arezzo e da Sergio Rossi da La Nazione. Dai temi più frivoli, passando per le grandi passioni ai momenti più difficili della vita di «Enzo da Ponticino», ecco cos’è andato in onda durante la cerimonia. La chiacchierata con Pupo

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è passata dalla grande Fiorentina di Antognoni, alla genesi del brano «Gelato al cioccolato», per toccare anche i momenti più difficili del periodo in cui ha sofferto per la dipendenza da gioco d’azzardo: «Posso testimoniare e posso mandare un messaggio di fiducia a tutte le famiglie che vivono questo dramma – ha detto il cantante – perché io ce l’ho fatta ad uscire e come me ce la possono fare tutti, serve una grande forza di volontà». Il legame fra Pupo e Castiglion Fiorentino passa dal mitico «Magino» dove veniva a ballare in treno, fino alla ditta Navini dove riusciva a comprare gli strumenti a rate e all’amicizia con Silvano Navini con cui ha suonato nella band «Four Cents», passando per la radio e per tutti gli amici che ha conosciuto in gioventù. Ora l’amicizia con il sindaco grazie alla passione comune per l’Arezzo e il calcio amaranto.


Istruzione

Scuola: rivoluzione al «Campus Vegni» Nuovi indirizzi tecnici per la comunicazione e la settimana corta Una rivoluzione nelle scuole della Valdichiana, nasce il «Campus Vegni»: una nuova e più ricca offerta didattica, un luogo dove vivere, studiare e fare sport. Fra le novità quella della possibilità di adozione della settimana corta, coloro che soggiornano nel campus possono contare su un intero weekend di relax in famiglia, perché dopo la campanella del venerdì si torna a casa. Ecco tutti gli indirizzi per l’anno scolastico 2020/2021: per l’istituto tecnico Agrario, agroalimentare e agroindustria sono previste tre articolazioni in Produzioni e trasformazioni, Gestione dell’ambiente e del territorio e Viticoltura

Primo Open Day 23 novembre ore 15,30 ed enologia. Nasce anche l’indirizzo Agrario sportivo e poi due nuove applicazioni in Informatica e Telecomunicazioni, Grafica e Comunicazione. Per l’istituto professionale Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera le quattro articolazioni sono: Enogastronomia, Enogastronomia – Prodotti dolciari artigianali e industriali, Servizi di Sala e Vendita e infine Accoglien-

za turistica. Inoltre nasce la novità Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale. Attivo ormai da due anni il corso post-diploma per enotecnico svolto in stretta relazione con le aziende vitivinicole e un corso serale enogastronomico. Un ventaglio di opportunità che saranno presentate dal dirigente scolastico Luciano Tagliaferri e dai docenti durante gli «Open days» che si apriranno nei giorni di sabato 23 novembre ore 15,30 per poi proseguire anche nei giorni 7, 14 e 21 dicembre e sabato 11 gennaio. Gli incontri si terranno nella sede di Centoia – Cortona dalle 15 alle 18. Dal 1883, quando il mecenate Angelo Vegni donò le sue proprietà affinché divenissero una

scuola agraria di tempo ne è passato e l’istituto ha saputo guardare al futuro. Il «Passaporto Vegni» è un biglietto da visita con cui gli studenti possono presentarsi nelle più importanti realtà agrarie o turistico ricettive a livello nazionale e internazionale. I nuovi indirizzi tecnici in Informatica delle Te l e c o m u n i cazioni e Grafica-Comunicazione rappresentano due ulteriori possibilità finora non presenti nel territorio della Valdichiana, da una parte l’occasione di conoscere sistemi di trasmissione dati oppure le tecniche per la produzione grafica. Si tratta di un percorso che forma giovani che possono trovare impiego in aziende specializzate nell’installazione di impianti e reti, ma

anche nel variegato mondo della creatività, tipico della società dell’informazione e della comunicazione. La scuola in tutti gli indirizzi è impegnata in progetti che mettono in contatto i ragazzi con le aziende, con l’opportunità di attivare tirocini e percorsi formativi che prevedano attività lavorative retribuite durante il periodo di studio. Il bacino di utenza del «Campus Vegni» è molto vasto, grazie alla possibilità di alloggiare a scuola, anche gli studenti che abitano a distanza possono considerare questa scelta come sostenibile. Oltre a chi quotidianamente frequenta la scuola da Arezzo a Castiglion Fioren-

Tirocini e rapporti con le aziende tino, da Cortona a Foiano, dal bacino del Trasimeno e quello del territorio di Siena, c’è la possibilità di ospitare anche allievi provenienti dalle località più lontane, per tutti c’è l’opportunità di svago offerta dagli impianti sportivi presenti nel parco scolastico di Centoia e inoltre anche la possibilità di uscite e piccole escursioni grazie anche al bus di cui è dotata la scuola.

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Rassegne

Il mese dedicato ai libri e alla lettura Parte «Foiano Book Festival»: al via incontri, spettacoli e concerti Una nuova sfida per il Comune di Foiano della Chiana. Parte la prima edizione del «Foiano Book Festival», la manifestazione letteraria che dal 8 al 24 Novembre allieterà il paese del Carnevale con presentazione di libri, incontri con autori, dibattiti, interviste, concerti, spettacoli. Il tutto incentrato su un unico protagonista assoluto: il libro. La volontà dell’Amministrazione Comunale è quella di portare cultura sul terriorio direttamente atraverso i suoi protagonisti. Ideatore della manifestazione Jacopo Franci, assessore alla cultura di Foiano,

il quale ha coinvolto il suo Assessorato nell’organizzazione degli eventi affidando ad Andrea Vignini, resposabile della biblioteca foianese, il ruolo di coordinatore organizzativo e alla scrittrice e sceneggiatrice cortonese Anna Cherubini quello di direttrice artistica dell’evento. In questa prima edizione autori di livello nazionale affiancano opere di scrittori locali ed emergenti spaziando dalla narrativa alla saggistica, dall’impegno sociale all’arte nelle sue varie declinazioni. Il Festival prenderà il via in anteprima Venerdi 8 Novem-

bre con lo scrittore e giornalista Luigi Viva, biografo ufficiale di Fabrizio de André, che presenterà il suo ultimo libro «Falegname di parole» sulla vita, la poetica e la sua amicizia decennale con il grande cantautore. Segue sabato 9 novembre l’inaugurazione ufficiale del Festival con il regista premio David di Donatello 2002 Marco Ponti, che presenterà il suo romanzo opera prima. Seguiranno il carrista viareggino Umberto Cinquini, la scrittrice di best seller Valentina D’Urbano, l’attivista Iacopo Melio, i cantautori Cristiano Godano, leader dei Marlene Kuntz,

e Francesco Motta. Spazio anche a giovani scrittori emergenti come Nicola Nucci finalista al premio Italo Calvino 2018, Mattia Nocchi, Marco Penzo, Gianni Verdoliva e lo scrittore e poeta foianese Fabio Tiezzi. E ancora spazio dedicato ai più piccoli con le letture animate e la presentazione del progetto «Nati per leggere». «Vorremmo fare di questo evento un appuntamento annuale, implementandolo di volta in volta nella partecipazione e nei contenuti - dichiara Franci - Oggi, in un momento in cui il valore del sapere è spesso sottovalutato, noi ci assumiamo la responsabilità di gettare un piccolo seme di cultura che speriamo di vedere germogliare nel prossimo futuro».

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Legalità

Italia e Vaticano a confronto a Cortona Due assi del diritto per 200 studenti grazie a Gruppo Tecnocopy

Una platea di oltre 200 studenti, i rappresentanti delle autorità locali e tanti curiosi hanno affollato la sala per assistere all’incontro «Il principio di legalità nell’ordinamento canonico e nello stato italiano» che si è tenuto sabato 26 ottobre al Centro convegni Sant’Agostino di Cortona. L’iniziativa è stata voluta dal Gruppo Tecnocopy e si è collocata fra quelle uniche per interesse culturale e per i personaggi messi a confronto. Sono intervenuti infatti monsignor Giuseppe Sciacca, segretario del supremo tribunale della Segnatura apostolica e Filippo Patroni Griffi, presidente del Consiglio di stato, il convegno è stato moderato dall’avvocato Giuseppe Fanfani, che ha contribuito all’organizzazione grazie all’associazione culturale di cui è stato fondatore Aequa. L’evento si è aperto con l’esecuzione degli inni del Vaticano, d’Italia e d’Europa, successivamente è stato il sindaco di Cortona Luciano Meoni a porta-

re il saluto della città e a sottolineare l’importanza del concetto di legalità, oggetto dell’incontro. Gli interventi di Sciacca e Patroni Griffi si sono mossi dai presupposti filosofici e giuridici che inquadrano il tema dello stato che si sottopone ad un ordinamento di regole condivise. È questo il concetto che sta alla base del principio di legalità, quello che tutte le autorità sovrane sono

sottoposte al diritto e che i cittadini possono tutelare le proprie prerogative di fronte a tribunali terzi previsti dalle carte costituzionali. È questo proprio uno dei compiti demandati dalla Costituzione italiana al Consiglio di Stato, quale organo supremo per le controversie con la pubblica amministrazione. Sono stati gli studenti poi a interrogare gli esperti presenti su alcuni

argomenti di attualità, fra questi il trattamento giuridico dei salvataggi dei migranti in mare, nello specifico la questione innescata da Carola Rakete, con la decisione di attraccare nonostante il divieto delle autorità italiane. Un altro argomento dibattuto è stato quello della presenza del crocifisso nelle sedi della pubblica amministrazione

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Giornalismo

A Ferruccio De Bortoli il premio Pancrazi La Fondazione Nicodemo Settembrini sceglie una grande firma

«Lieto di poter ricevere un Premio come questo, al Corriere della Sera l’immagine di Pancrazi è fra quelle degli storici illustri collaboratori e sono lieto di ricevere questo riconoscimento per il mio ultimo libro, perché come ho scritto ci salveremo se faremo leva sulle nostre tante qualità». Così Ferruccio De Bortoli mentre riceve il «Premio Pietro Pancrazi», la Fondazione Settembrini gli ha consegnato il riconoscimento sabato 26 ottobre al teatro Signorelli di Cortona. Una platea affollata ha applaudito il conosciuto giornalista, a lungo alla guida del Corriere della Sera, ora impegnato con un’associazione di volontariato che assiste mala-

ti terminali. «Con le sue pubblicazioni, con i suoi servizi giornalistici, con i suoi interventi televisivi è riuscito a sensibilizzare il grande pubblico su tematiche ambientali e in particolare a dare risalto al terzo settore, all’economia condivisa, capace di

rigenerare la cultura e il rispetto della Terra e delle sue straordinarie risorse», queste le motivazioni con cui la Fondazione ha concesso il premio a De Bortoli. La cerimonia è stata condotta da Nicola Caldarone, presenti sul palco anche il sindaco di

Cortona Luciano Meoni e il presidente della Fondazione, Nicodemo Settembrini con il presidente dell’Accademia degli Arditi, Mario Aimi. «Ferruccio de Bortoli rappresenta un esempio per il modo con cui riesce a rapportarsi con il pubblico, grazie alle sue doti di chiara competenza, di garbo e alla padronanza del gusto e della misura così care al nostro Pancrazi», ha affermato Caldarone durante l’introduzione. Dal 2012 alla scorsa edizione, il Premio è andato alla presidente del F.A.I. Ilaria Borletti Buitoni, a Salvatore Settis, a Massimo Cacciari, a Milena Gabanelli, a Donatella Bianchi, presidente del WWF, a Mario Tozzi e a Mauro Corona.

Fondazione Settembrini Cortona

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Un mese raccontato con le foto

I COLLOQUI DI CORTONA, il presidente della Banca Popolare di Cortona Giulio Burbi durante l’apertura dell’evento della Fondazione Feltrinelli: tre giorni con esperti per parlare di futuro e convivenza con le nuove tecnologie

GOL AL BOSCATELLO, foto di gruppo per il Circolo Boscatello e l’amministrazione comunale di Castiglion Fiorentino, l’associazione presieduta da Moreno Ceccherini ha portato a termine i lavori di rifacimento del manto sintetico del campo da calcetto

FOIANOFOTOGRAFIA, L’inaugurazione della ventesima edizione, al centro il direttore artistico Valerio Bispuri, il sindaco di Foiano Francesco Sonnati, la vice presidente del Consiglio regionale Lucia De Robertis. Nella foto il presidente del Fotoclub «Furio Del Furia» Marcello Fatucchi e gli allievi della scuola fotografica di Valerio Bispuri.

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Fisco

Scontrino elettronico: ecco i controlli

Dodici giorni per inviare i dati all’Agenzia delle Entrate

di Stefano Capaccioli Con i nuovi obblighi in materia di scontri ecco anche i nuovi controlli dell’Agenzia delle Entrate. Il primo passo sarà l’invio delle lettere di «compliance», se sarà seguita la prassi, prima dell’avvio dei controlli dell’Agenzia delle Entrate verrà emanato un provvedimento con tutte le regole specifiche e con i destinatari degli avvisi sull’omesso, incompleto o

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errato invio dei dati degli scontrini elettronici. Commercianti ed artigiani sono in piena fase di adeguamento al nuovo obbligo di memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei dati, dal prossimo primo gennaio riguarderà tutti. Dalle procedure già adottate per le categorie già soggette, si evince che l’Agenzia delle Entrate non verificherà soltanto i casi di anomalie o discontinu-

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ità nella trasmissione dei dati, ma prenderà come base di partenza anche il codice Ateco dell’attività svolta. L’Agenzia delle Entrate potrebbe avviare controlli su tutte le imprese ed i professionisti che risulteranno non aver trasmesso (o trasmesso in via discontinua) i dati dei propri corrispettivi. Complici i nuovi registratori telematici, la routine di commercianti, artigiani e professionisti sarà sotto stretta osservazione da parte dell’Agenzia delle Entrate. La disciplina sanzionatoria per chi non invierà i dati dei corrispettivi telematici entro i termini previsti è particolarmente punitiva: si va da 250 a euro 2.000 euro per la mancata tempestiva richiesta di intervento per la manutenzione, alla sospensione per un periodo da un mese a sei mesi qualora l’importo complessivo dei corrispettivi oggetto di contestazione eccede la somma di euro 50 mila euro. La sanzione pecuniaria sarà

riducibile anche mediante ravvedimento operoso. Nel caso di errori o omissioni anche negli adempimenti dichiarativi IVA e nei versamenti dell’imposta, i contribuenti potranno regolarizzare le violazioni mediante ravvedimento operoso, presentando la dichiarazione integrativa e versando le maggiori imposte dovute, unitamente agli interessi, nonché alle sanzioni in misura ridotta. Si ricorda che l’invio dei dati dei corrispettivi deve essere effettuato entro 12 giorni dalla data di effettuazione dell’operazione. Per il primo semestre è prevista una fase di moratoria, che consente di adempiere entro il mese successivo. Dal primo gennaio 2020 per le partite IVA già obbligate dal mese di luglio, e dal primo luglio 2020 per quelle che avvieranno la routine dello scontrino elettronico dal prossimo anno, la sanzione nel caso di errori o omissioni sarà piena.


Arrivederci

L’impegno del Calcit per la Fratta Un nuovo modello si assistenza ai malati di cancro

Periodico dell’associazione culturale

Sr71 vie di comunicazione P.IVA 02296870518 C.F. 92088590515 Sede: zona Ind.le Manciano 49/E 52043 Castiglion Fiorentino (AR)

Iscrizione Registro Operatori Comunicazione Toscana n. 32558

della

Direttore responsabile: Massimo Pucci In redazione: Luca Amodio Email: redazione@sr71.it

Primo bilancio dell’attività di supporto psicologico e di ricerca sulla cardio tossicità dei trattamenti anti tumorali. Sono queste le due distinte iniziative sostenute dal Calcit Valdichiana grazie al contributo di numerosi privati e aziende del territorio. I risultati raggiunti dopo il primo semestre sono stati illustrati dal presidente Calcit Valdichiana Giovanni Castellani e dal dottor Franco Cosmi, responsabile dell’ospedale della Fratta.

Valentina Di Chiara prima e poi Lucia Pini, sono le psicologhe che si sono alternate nell’assistenza di circa 15 malati di tumore, effettuando circa 110 incontri con le persone e i familiari nel corso di un semestre. Il supporto psicologico è un lavoro fondamentale. Altra borsa di studio è stata concessa ad Emanuele Gnerucci per una ricerca sulle conseguenze dei trattamenti anti tumorali, un tema che ha visto lo studio

Arrivederci a dicembre

di circa 140 fra pazienti malati e persone che hanno in passato seguito le cure oncologiche all’ospedale della Valdichiana. Un’opera preziosa anche questa che andrà proseguita in modo sistematico per affinare i primi risultati ottenuti. Nel frattempo il Calcit Valdichiana ha concluso anche l’edizione 2019 di Musica per la vita, il contest con cui vengono raccolte risorse per il servizio di assistenza domiciliare Scudo.

Testata iscritta al registro stampa Tribunale di Arezzo n. 6/2017 28192869/2017vg

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Sarà il lavoro il tema del prossimo numero de Il Mensile della Valdichiana, l’ultima nostra uscita dell’anno la dedichiamo all’occupazione giovanile. La speranza è quella di trovare «sotto l’abete natalizio» qualche dato confortante, alcuni di loro saranno alle prese con la scelta della scuola superiore. Nostro compito sarà quello di illustrare quali sono i lavoratori più richiesti sul territorio, ben inteso, non siamo fra quelli che piangono per l’emigrazione professionale o la fuga dei cervelli, riteniamo che farsi un’esperienza lontano sia una bellissima opportunità, ci spiace quando la ragione della migrazione dipende dalla mancanza di opportunità a filiera corta.

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