L'Avanti

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Un quotidiano moderno nel segno della tradizione

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Anno XV n° 210 - € 1,00

QUOTIDIANO SOCIALISTA DAL

1896

Sabato 2 ottobre 2010

ECCO LA MAIL CHE INCASTRA TULLIANI

DI

VALTER LAVITOLA

Ha ragione l’Espresso: è stato il fuoco amico a indurre in errore Italo Bocchino (i DUE sono in buona fede, abituati a produrre “patacche”, sono portati a pensare che tutti facciano come loro). SPECIALE ALL’INTERNO


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Insomma, sono la stupidità, l’invidia, e la pochezza d’animo - proprie degli stupidi che occupano ruoli più grandi di loro - la causa del suddetto errore. Per quanto mi riguarda, non mi sognerei di produrre un fuoco amico uguale e contrario. È una questione di stile. Messo da parte lo sfogo, veniamo ai fatti, così da capire chi realmente bluffa. A fine gennaio di quest’anno, l’Avanti! avvia l’inchiesta (da qui in avanti la definiremo “madre”) pubblicata sugli ultimi due numeri del quotidiano. È un’inchiesta che nasce dalla segnalazione di un mio amico personale (non un giornalista). Mi fa una confidenza. Mi rivela che in una grande città del nord del Brasile, della quale è consigliere comunale (e non faccio il nome né suo né della città in questione perché lì non si scherza), alcuni imprenditori tra cui un napoletano - hanno comprato una grossa area agricola immediatamente trasformata dal Comune in terreno edificabile. Per questo avrebbero pagato una tangente enorme (come è stato appunto esposto sull’Avanti!). Seguendo questa pista, uno dei nostri collaboratori arriva a Santa Lucia. Qui, in due diverse banche, sono stati versati in contanti 60 milioni di euro. Inizia a raccogliere documenti sulla questione. È facile immaginare che cercando documenti su una connection parzialmente italiana ci si imbatta in altre questioni italiane, soprattutto chi vuole dimostrare di essere efficace come giornalista.

A inizio giugno analizziamo le prime carte provenienti da Santa Lucia. Poco prima di ferragosto, mi raggiunge il collega che si occupa di Santa Lucia e Costa Rica. Mi evidenzia che tra la nuova documentazione acquisita vi sono alcuni documenti che riguardano la vicenda Fini-Tulliani. Anche lui, come il resto del mondo, ha visto su internet che sta riempiendo le pagine dei giornali. Mi manda una copia della documentazione via e-mail. È importante. Anzi, importantissima. Ora: se avessi voluto fare killeraggio o sensazionalismo, avrei pubblicato già allora, senza verificare ulteriormente i documenti. Invece no. Abbiamo scrupolosamente continuato a fare verifiche. Nel frattempo, un freelance guatemalteco, in viaggio di turismo a Santa Lucia, conosce una ragazza di colore. Gli racconta di essere stressata: è sotto pressione poiché sta lavorando in un equipe che sta indagando su alcune società collegate a uno scandalo che coinvolge politici italiani ad altissimo livello. Lui chiede a lei una copia delle carte in suo possesso e la ragazza, senza grosse difficoltà, gliela fornisce. Per intenderci bene: non mi risulta che sia stato pagato alcuna ricompensa. È soltanto bravo e fortunato il collega che, grazie a una cena in un posto elegante con una bella ragazza, riesce a ottenere il materiale per uno scoop. Questo freelance prova a vendere il documento, non ci riesce, non so precisamente a chi lo offre. So però che arriva a un altro collega, Antonio Torres, che lo acquista personalmente per poche centinaia di dollari (così almeno


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dice a me). Il principale quotidiano di Santo Domingo, El Nacional, ha pubblicato la notizia ma non il documento. È stato lui a consentire a El Nacional lo scoop. Aveva dunque ragione a fare l’investimento: ha guadagnato fama, valore della sua firma e anche un discreto contratto con l’Avanti! Svelato il primo mistero. Secondo mistero. Arrivo a Torres semplicemente, lo cerco al telefono

dopo che aveva pubblicato il documento. Gli chiedo se ha un contratto in esclusiva e se è interessato a una collaborazione. Mi dà l’ok. Antonio si aggiunge a un gruppo di giornalisti che lavoravano assieme a me all’inchiesta madre. Ci incontriamo pochi giorni dopo. Mi accorgo di avere a che fare con un collega brillante, non un velinaro come è stato definito. Mi è stato chiesto come ho pagato le spese. È sem-

plice: ho investito finora poco più di 30 mila euro, ho recuperato tra le tre e le cinque mila copie al giorno (circa 4 mila euro per 25 giorni). L’esperienza mi porta a contare su una fidelizzazione di almeno il 25 per cento di questi lettori. Chiarito anche il secondo mistero. Terzo mistero. Come faccio ad essere “più veloce della CNN”? Uso il cervello. Il 24 settembre 2010 il ministro L. Rudolph Francis consegna alla

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stampa un breve comunicato. Si capisce che a Santa Lucia sono nelle fasi conclusive dell’indagine tesa a fare luce sulla questione Timara e Printemps. La mia fonte sull’isola mi dice addirittura che l’inchiesta è di fatto chiusa. Tant’è che il ministro avrebbe avuto notizia della imminente consegna delle conclusioni. Perciò avrebbe convocato una conferenza stampa, poi trasformatasi nella sola lettura di un breve comunicato.


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Io sono subito partito per il centro America. Giunto a Santo Domingo, mi raggiunge la notizia che il ministro ha convocato una conferenza stampa. Pochi minuti dopo mi viene detto che è soltanto per la stampa locale, ma che certamente avrebbe parlato anche con la stampa italiana presente in forze. Pur di esserci chiedo ad un mio amico, un facoltoso imprenditore la possibilità di prestarmi il suo aereo. Era l’unico modo per arrivare in breve a Santa Lucia. L’aereo, a differenza di quanto è stato scritto, non è del sig. Pignero, né di alcun ministro o ex ministro. È della società di aereotaxi DOM ALIVE. Tra i clienti titolari di pacchetti ore volo sembra vi siano anche il sig. Pignero alcuni ministri ed ex ministri, nonché il mio amico Rogelio Oruna, che ha contribuito al nostro scoop con circa 4 ore volo regalatemi. Ho detto al collega Corrado Formigli di Annozero che ero arrivato con un volo di linea in quanto (i fatti dimostrano che avevo ragione) non volevo alimentare ulteriori leggende. Non sapevo fosse un peccato mortale farsi prestare da un amico un aereo per 4 ore. In ogni caso, mi scuso per la piccola bugia, anzi minuscola. Chiarito il terzo mistero. Quarto mistero. Perché il governo di Santa Lucia fa l’indagine sulle due società Timara e Printemps? Mi viene spiegato in modo semplice da una bravissima collega di Santa Lucia: se un paradiso fiscale non esce dalla lista nera dell’OCSE, le sue società valgono quasi nulla. Infatti, chi acquista una società in un paradiso fiscale lo fa o perché deve riciclare dei soldi, oppure ha necessità di metterli da parte lontano da occhi indiscreti o ancora deve intestare un immobile o anche scaricare dei costi da società nostrane. Ebbene, se le società sono di un Paese inserito nella lista nera, attirano l’attenzione delle forse dell’ordine. Insomma: se si vogliono vendere delle società, e incassare i diritti annuali, bisogna avere un prodotto che l’utente può utilizzare. Elemento essenziale per uscire dalla lista nera è dimostrare con azioni concrete la volontà di assicurare la segretezza solo alle operazioni che non sono in odore di malaffare. Walfenzeo (come gli impongono le norme anti corruzione), nel momento in cui si accorge che il suo cliente è un soggetto “politicamente sensibile”, attiva le verifiche di rito. Infatti, quando bussa alla porta di un gestore di società anonime una persona interessata a farla gestire fiduciariamente, tra le altre cose il gestore deve dichiarare se il suo cliente è un soggetto politicamente sensibile. È una qualifica, questa, che si attribuisce anche a ex politici e a parenti e collaboratori di politici. La mail che oggi pubblichiamo in prima pagina si riferisce esattamente a questo. Chiarito quarto mistero. Quinto mistero. Faccio anticamera assieme agli altri colleghi prima della conferenza stampa del ministro Francis (ho il video e l’audio registrato). Quindi non arrivo a conferenza stampa iniziata, come falsamente ha riportato qualche giornale. Prima di me alcuni colleghi pongono delle domande al ministro. Il monumentale addetto stampa scrive nomi sul foglietto e li mostra al ministro. Questo risponde alla gran parte delle questioni quasi sempre con un sorriso. Quando viene il mio turno, si verifica la stessa, identica procedura. Alla mia domanda sulla mail (ovvero: se fosse uno degli elementi essenziali dell’inchiesta) il ministro mi ha risposto con un no-comment. Chiarito quinto mistero. Alla fine della conferenza stampa vado via rapidamente. Avevo organizzato una riunione con i “miei” per fare il punto. I colleghi presenti mi chiedono di aiutarli a capire. Anzi, dicono che non sarei corretto a chiudermi a riccio, in quanto erano lì da giorni e volevano capirci di più. Francamente: mi sono sembrati anche loro stanchi e stressati. Sono convinto

che l’etica professionale imponga collaborazione tra i colleghi. Quindi, senza indugio, accetto di vedermi con loro alla fine della riunione. Dico loro quanto posso dire. Il collega di Annozero mi chiede di fare qualche ripresa. Non penso certo che si tratti di un lungo servizio presentato come intervista, altrimenti presterei più attenzione. E poi la stanchezza inizia a farsi sentire: non dormo da 48 ore e fa un caldo terribile. Ma ognuno si regola come preferisce e risponde alla propria coscienza. Col senno di poi, l’unica cosa che mi è spiaciuto è che, con un taglio sapiente, mi sia stato fatto dire che l’inchiesta su Tulliani è iniziata a giugno. Come la curiosità morbosa che si è concentrata sull’incontro che ho avuto con Berlusconi venerdì 24 settembre. Domande del tipo: voleva nasconde l’incontro? O sulla macchina a vetri oscurati. Ma io non avevo e

non ho nulla da nascondere. Sono sicuro che il Presidente è un amico, e che mi vuole bene. Era preoccupato del fatto che mi stessi infilando in qualche pasticcio. Voleva sapere la ragione per la quale Bocchino mi aveva tirato in ballo e se realmente “c’azzeccavo” con il confezionamento della “pseudo patacca”. Mi sono trattenuto una decina di minuti e poi sono andato a casa mia. Ancora: molti mi chiedono cosa c’entrino Laboccetta e Corallo in tutta questa storia. Non li conosco. Ma credo che siano stati loro a suggerire di affidarsi a Wolfenzao, che si è dimostrato un professionista scrupoloso ed onesto. Corallo a Santa Lucia è di casa, non mi risulta altrettanto di Laboccetta. Non mi risulta neppure che Corallo sia un poco di buono, come qualcuno ha detto o scritto. Per chiudere: non ho pubblicato finora i documenti solo perché ho dato la mia parola

alla fonte di Santa Lucia che non avrei pubblicato nulla prima della chiusura dell’indagine da parte delle autorità locali. Lui, la fonte, mi dice da giorni che l’indagine è chiusa. Il Ministro lo ha smentito. Dopo il servizio su Annozero, è l’articolo dedicatomi dall’Espresso, mi sono consigliato ieri con il mio amico e collega Sergio De Gregorio, il quale è ancora uno dei migliori giornalisti di inchiesta che conosco. Per prima cosa mi ha chiesto se sul serio avevo in mano i documenti. Alla mia risposta affermativa, mi ha detto di pubblicarli al più presto, così da non fornire impressioni che stessi temporeggiando per chissà quali scopi. Non ha neppure escluso che l’autorità giudiziaria potesse sequestrarmeli i documenti. Alle quattro di pomeriggio di ieri ho iniziato a lavorarci.


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se un magistrato è soddisfatto dalle informazioni sotto giuramento, sia orale scritta, proposta dal direttore (a) che vi siano motivi ragionevoli per sospettare che un reato contro questo atto o di qualsiasi altra legge in vigore in Santa Lucia in materia di servizi finanziari internazionali è stata o sta per essere commesso e la prova della commissione del reato si trova in tutti i locali specificato nelle informazioni, o in qualsiasi veicolo, natante o aeromobile, o (b) che tutti i libri, registri o altri documenti che avrebbero dovuto essere prodotte ai sensi dell'articolo 15 o di qualsiasi altra legge in vigore in Santa Lucia relativi ai servizi finanziari internazionali e non hanno stato prodotto il reperibili ai tutti i locali o in un veicolo, della nave o dell'aeromobile, il magistrato può concedere un mandato di perquisizione, che autorizza il direttore, insieme a qualsiasi altra persona indicata dal mandato e qualsiasi funzionario di polizia, ad entrare nei locali, veicolo, nave o dell'aeromobile, in qualsiasi momento, entro 30 giorni dalla data del mandato, e per la ricerca dei locali, veicolo, nave o dell'aeromobile. Il direttore o qualsiasi altra persona autorizzata da un mandato di cui al comma a cercare a tutti i locali del veicolo, della nave o dell'aeromobile, può cercare qualsiasi persona che si trova nel quale la persona o hanno motivi ragionevoli per credere ha recentemente lasciato o essere in procinto di entrare in quelle locali, veicolo, nave o dell'aeromobile, che la persona autorizzata ha fondati motivi per ritenere avrebbe dovuto essere prodotta ai sensi dell'articolo 15 o di qualsiasi altra legge in vigore in Santa Lucia relative ai servizi finanziari internazionali, ma una donna non devono in nessun problema mandato ai sensi del comma , essere cercato se non con una femmina. Qualora ai sensi della presente sezione, una persona è autorizzata a entrare in tutti i locali del veicolo, della nave o dell'aeromobile, lui o lei può usare la forza come sia ragionevolmente necessario al fine di esercitare tale competenza. una persona non deve ostacolare il direttore o di un'altra persona nell'esercizio del potere conferito ai sensi della presente sezione. una persona che contravvenga sottosezione commette un reato e l'articolo 420 del codice penale si applica. Inoltre, quando corpag chiesto di essere registrati come corpag agente registrato è stato richiesto di firmare un codice di condotta nel quadro dei loro impegni. Riproduco la parte pertinente qui sotto: codice di condotta per gli agenti registrati e fiduciari registrati nel riconoscimento della necessità di Santa Lucia di affermarsi come una buona reputazione centro finanziario internazionale con elevati standard professionali, il dipartimento del governo responsabile per i servizi finanziari internazionali ha preparato il seguente codice di condotta per gli agenti registrati e fiduciari registrati. codice di condotta, stabilisce le norme di condotta etica e professionale che disciplinano il rapporto tra tali soggetti ed i loro clienti. Per motivi di completezza io voglio anche richiamare la vostra attenzione i poteri legiferato della società di trattenere la divulgazione dei propri documenti contenute nella sezione 67 del axct aziende internazionali di affari che riporto qui di seguito. atto, in particolare sotto-sezione ispezione dei libri e registri. Ogni membro di una società può, di persona o per procura e in applicazione di una finalità propria, richiede per iscritto specificando il fine di prendere visione durante il normale orario registro delle azioni della società di commercio internazionale e per fare copie o estratti thereform. Per finalità di sottosezione, uno scopo è proprio un obiettivo ragionevolmente correlati agli interessi del socio come membro. se una richiesta di cui al comma sia presentata da un avvocato di agire per il membro. se la società di business internazionale, con una risoluzione di Amministrazione, determina che non è nel migliore interesse della società o di qualsiasi altro membro della società di commercio internazionale per soddisfare le domande di cui al comma, la società d'affari internazionale può rifiutare la richiesta . Sul rifiuto da parte della società di commercio internazionale di una richiesta di cui al comma, il socio può, prima della scadenza di un periodo di 90 giorni dalla ricezione della notifica membro del rifiuto, rivolgersi al giudice per un fine di consentire l'ispezione. Mi auguro che sia di aiuto Cordiali saluti michael


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Michael Gordon Mail da Lames Walfenzao a Evan Hermiston Venerdì 6 Agosto 2010 1:44 pm Oggetto: timara + printemps Queste due compagnie stanno attirando l’attenzione della stampa italiana. Apparentemente (precedentemente sconosciute) per noi c’è un collegamento politico che sfocia in una grande lotta/scandalo che Berlusconi e Fini (prima partners in politica) stanno avendo un duro scontro. La sorella del cliente sembra avere forti legami con uno dei politici coinvolti. Mentre la maggior parte del fango è stato gettato dalla stampa controllata da Berlusconi, anche più autorevoli quotidiani come il corriere della sera ne stanno scrivendo. Il mio nome, come direttore, è stato fatto; nessun commento sul fatto che abbiamo commesso qualche errore. La cosa è ancora irritante. Queste compagnie sono state utilizzate per comprare un piccolo appartamento a Monte Carlo. Abbiamo trovato il valore minimo e siamo andati dal notaio per fare una verifica. Il notaio ci ha illustrato il prezzo (l’appartamento è stato ereditato da una vecchia signora deceduta, che navigava in cattive acque, nullatenente, etc…); il notaio ci ha spiegato che lui era soddisfatto del valore e che non avrebbe potuto trasferire a titolo oneroso un valore troppo basso visto che avrebbe dovuto riscuotere le imposte di trasferimento per lo Stato. Potresti essere avvicinato da giornalisti. Suggerisco di non rispondere. Stiamo considerando di rassegnare le dimissioni. Prima voglio sentire il cliente e ciò che ha da dire. Ti terrò informato. Mi sembrava corretto fartelo sapere. Cordiali saluti James P.S. Non stiamo divulgando nessuna informazione col Corpag oltre a quello di cui ho bisogno di sapere.


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LA STORIA Il numero due del governo italiano, Gianfranco Fini, è nei guai perché come capo del suo partito politico ha venduto un appartamento a Montecarlo ad una “shelf company” di S. Lucia, appartamento non di sua proprietà ma del suo partito politico. L’appartamento, era valutato 3 milioni di euro, ma lui lo ha venduto, almeno ufficialmente, alla compagnia di S. Lucia a soli 300mila euro. Suo cognato, stranamente, ora vive nell’appartamento come inquilino! E dove sono andati questi soldi (la differenza tra 3 milioni e 300 mila)? La “shelf company” di S. Lucia si chiama Printemps Ltd. Questa compagnia, successivamente, ha venduto l’appartamento ad un’altra compagnia di S. Lucia, chiamata Timara Ltd che condivide lo stesso indirizzo della Printemps Ltd a Castriers, S. Lucia. IL BACKGROUND L’indirizzo dell’appartamento è 14, Boulevard Princesse Charlotte, Montecarlo. L’inquilino è chiamato Giancarlo Tulliani. L’appartamento è stato venduto dal partito politico italiano, Alleanza nazionale, Ad una “shelf company” di S. Lucia, l’11 luglio 2008. La vendita è stata certificata nell’ufficio di un notaio di Montecarlo, Paul-Louis Aureglia. Il venditore, che era presente, era il senatore Francesco Pontone, rappresentante del partito politico che possedeva l’appartamento. Gli acquirenti erano 2 persone: Bastian Anthoine Izelaar, residente a Montecarlo (Avenue des Guelles, 4) e James Walfenzao, residente a Montecarlo (Avenue Saint Roman, 7). Entrambi questi uomini sono direttori di una “based company”, chiamata Jaman Directors Ltd, il cui indirizzo è 10, Manoel Street, Castries, S. Lucia, registrata come compagnia il 31 maggio 2008 (n. 2008-00393). Questa compagnia, Jaman Directors Ltd, è proprietaria di / o agisce per conto di un'altra società, la Printemps Ltd che, in base a quello che hanno testimoniato di fronte agli avvocati, era l’acquirente dell’appartamento. In seguito la Printemps Ltd ha venduto l’appartamento ad un’altra “based company” di S. Lucia, Timara Ltd attraverso la stessa persona, Jaman Diretrctors Ltd (Izelaar and Walfanzao). La Printemps Ltd e Timara Ltd condividono lo stesso indirizzo a Castries (credo sia lo stesso indirizzo della Jaman Directors Ltd, ma questo deve essere verificato). Anche la Timara Ltd ha un indirizzo a Montecarlo: Avenue Princesse Grace, 31. Questo è l’indirizzo di una compagnia di Montecarlo che si chiama Jason S.a.m. Lavorano, tra gli altri, per questa compagnia Susan Elisabeth Beach e Izelaar. Entrambi i venditori (Azelaar/Printemps Ltd) e l’acquirente (Beach/Timara Ltd) dell’appartamento, sembra lavorino fianco a fianco per la stessa compagnia – Jason S.a.m. COSA VOGLIO SAPERE Chi sono i direttori della Printemps Ltd e di Timara Ltd? Chi sono i beneficiari della Printemps Ltd e di Timara Ltd? Quali sono gli indirizzi a S. Lucia di Printemps Ltd e Timara Ltd? Sono gli stessi indirizzi della

Jaman directors Ltd? È il 10, Manoel Street, Castries? È possibile appellarsi a un giudice di S. Lucia per chiarire i dettagli di cui sopra? È sempre d’accordo il giudice o, in caso contrario, da cosa dipenderebbe? Quale privacy offre S. Lucia alle compagnie straniere che vogliono diventare off shore? Fino a che punto la loro identità è protetta dalle leggi di S. Lucia?

In alto Michael Gordon, a sinistra James Walfensao e a destra Anthonie Izelaar

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Le scatole cinesi del giovane Tullianos corpag

azionista

azionista direttore

direttore

partito politico prima società santa lucia

seconda società santa lucia

proprietà vero proprietario

vedi i due box in alto cliente (beneficiario)

Monaco

Miami

Walfenzao

Izelaar

In alto lo schema fatto a mano (ci scusiamo per la scarsa qualità dell’immagine, ma si tratta dell’originale) durante una riunione dalla mia fonte a Santa Lucia, per spiegarmi visivamente il complesso meccanismo di gestione. (V.L.) Le società cosiddette “off shore” sono in linea di principio società per azioni con sede in Paesi a fiscalità privilegiata, ovvero laddove non siano a fiscalità privilegiata (come nel caso degli Stati Uniti d’America) concedano a particolari categorie di società per azioni (ovvero società che non operino nella nazione ove sono state costituite, ma all’estero) caratterizzate dall’essere, le azioni, al portatore. Di conseguenza, generalmente tali società vengono costituite da professionisti del luogo che un attimo dopo la costituzione girano in bianco il titolo azionario che di fatto diventa quindi al portatore. Queste società sono amministrate da professionisti locali, (nel caso di Santa Lucia l’amministratore generalmente è una società di capitali che gestisce professionalmente più off shore) e vengono cedute con la mera consegna dei titoli azionari. Questo può avvenire o attraverso gli amministratori delle società stesse, ovvero attraverso una struttura professionale fiduciaria. In entrambi i casi solo gli amministratori o il professionista fiduciario conoscono l’identità dell’effettivo proprietario delle azioni (beneficiar owner) che viene riportata all’interno del mandato fiduciario. Le azioni, proprio a garanzia del fatto che non passino di proprietà senza che vanga avvisato il soggetto fiduciario o gli amministratori, vengono generalmente detenute da quest’ultimi. Laddove invece il vero proprietario richieda la consegna delle azioni, è evi-

Cosa sono le società off shore

dente come possano passare di proprietà eludendo il controllo dei professionisti e dei fiduciari. È da notare infatti che i fiduciari sono obbligati per legge a sottoporre i veri proprietari delle società off shore ad una serie di domande, verbalizzate unitamente alle risposte, dirette ad ac-

certare se le società acquistate siano potenzialmente destinatarie di fondi provenienti da reato, ovvero se il beneficiar owner sia un soggetto pubblico o politicamente sensibile al fine di consentire una lotta più efficace contro la corruzione, oppure se la persona non abbia una situazione patrimoniale tale da

giustificare i flussi di denaro che possono confluire nelle società off shore. Sicuramente questa tipologia di società permette l’anonimato, la riservatezza e solo una disclosure da parte dei fiduciari,ovvero dell’Autorità del Paese sede della società può svelare il nome del proprietario.


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Tutta la verità (certificata) sullo spettacolo di ballerine a cui ho assistito con Berlusconi

La grande balla del festino in Brasile Vorrei mettere un punto anche alle falsità e alle insinuazioni pubblicate da diversi organi di informazioni sul presunto “festino” organizzato da me in Brasile per il presidente Berlusconi. È un falso palese. Una montatura studiata ad arte per screditare la figura del premier e la mia. Ma ora ho deciso di chiudere definitivamente questa assurda pantomima con una presa di posizione netta che, spero, serva a mettere a tacere le malelingue. Come ho più volte dichiarato, quella sera del 28 giugno 2010, all’Hotel Tivoli di San Paolo, si è svolto realmente uno spettacolo portato in scena da 11 ballerine di Samba e dalla più nota ballerina di poli dance (non lap dance, come qualcuno ha riportato in malafede). La faccenda mi ha sempre profondamente seccato, non solo perché è assolutamente inventata, ma soprattutto perché chi ha messo in giro queste falsità ha usato il mio nome impropriamente, allo scopo di gettare fango su una persona solo per il fatto che amico di Berlusconi. Qui, dalle colonne dell’Avanti!, pubblichiamo anche la dichiarazione ufficiale di Alexanda Valenca, l’artista molto famosa in Brasile, tirata in ballo dai mass media italiani e internazionali per aver rivelato del fantomatico “festino” organizzato per il Presidente, che sbugiarda una volta e per tutte quanti le attribuivano racconti di chissà quali notte sfrenate avessimo passato insieme io e il premier. La Valenca racconta

u-f-f-i-c-i-a-l-m-e-n-t-e, sotto sua piena responsabilità, di non aver mai avuto contatti con il sottoscritto, di essere stata ingaggiata da una regolare agenzia per la promozione di eventi legati al mondo dello spettacolo e di aver tenuto uno spettacolo di 12 minuti sul ritmo del tango prima e del samba poi. Anche l’artista brasiliana sostiene, come ho sempre fatto io, del resto, che all’esibizione, avvenuta in una sala pubblica della struttura alberghiera dedicata agli spettacoli, hanno assistito moltissime persone, tra cui diversi, oltre agli ospiti, anche altri artisti, il personale addetto al servizio d’ordine, un musicista che accompagnava le ballerine con il pianoforte e diversi camerieri dell’albergo. Valenca afferma inoltre di aver lasciato l’hotel Tivoli subito dopo aver terminato la sua performance (sempre quella di 12 minuti), accompagnata dal suo manager, Marcio Valenca, e di non essere assolutamente a conoscenza se Berlusconi abbia partecipato o meno a una cena. L’unico particolare che fa notare la ballerina è che i tavoli del buffet erano già imbanditi. Tutto questo, nonché la lettera della dichiarazione ufficiale, spero che sia sufficiente, una volta per tutte, a tappare la bocca a coloro i quali si sentono unici detentori della verità, ma in realtà sono semplici, squallidi millantatori. V.L.


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