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Anno 13 Numero 1
GENNAIO 2021
UN ANNO DI NOTIZIE
libertà informazione politica cronaca cultura sport
BUON ANNO
POMEZIA E ARDEA Le notizie che ci hanno accompagnato in questo (drammatico) 2020
SPESE LEGALI
Riesplode il caso Leoncilli: altri 360mila euro di affidamenti al legale
BORGO DI PRATICA «Le transenne vanno rimosse»
COVID A POMEZIA La storia: «La mia famiglia colpita duramente dal virus»
LAURENTINA Strada in condizioni pietose, attesi interventi urgenti
Editoriale LA SPERANZA DI UN ANNO MIGLIORE n anno da dimenticare. Saranno in pochissimi quelli che potranno dire il contrario riguardo questo 2020. Dodici mesi fa, come sempre a ogni inizio di un nuovo anno, ognuno di noi si augurava e augurava il meglio, faceva progetti per il futuro, riponeva speranze nei giorni a venire. Ma sono bastati poco più di due mesi per trasformare l’Italia – e poi il mondo intero – in qualcosa che non avremmo mai potuto immaginare prima: le cartine geografiche si sono riempite di “pallini” rossi, indicativi dei contagi da Covid-19, il temuto virus che ha rivoluzionato le nostre vite in negativo, cambiando abitudini, distruggendo l’economia, i sogni, le speranze e, troppo spesso, le vite.
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(continua a pag.4) Foto in copertina: Emanuela Sannipoli, “Il tricolore”
GENNAIO 2021 NUMERO 1
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UN ANNO DI NOTIZIE
Editoriale
Ve r s o i l 2 0 2 1 t r a s o g n i e s p e r a n z e . . . POLITICA Riesplode il caso Leoncilli a Pomezia..........pp. 6-7 Borgo di Pratica, nuova atto del Comune...pp..8-9 CRONACA Nuove vittime sul territorio.............................p.20 Covid Pomezia: la storia di Anna.....................p.22 Laurentina colabrodo.......................................p.24 Banditella: i residenti si rimboccano le maniche..p.25
Il ricordo di Manzù a 30 anni dalla morte.....p.28 L’opera di Emanuela allo Spallanzani......pp.30-31 LE RUBRICHE DEL CORRIERE DA PAG. 32
POMEZIA E ARDEA, I FAT T I S A L I E N T I D E L 2 0 2 0 Sul web Tutte le notizie sul territorio le trovi su www.ilcorrieredellacitta.com
NATALE Solidarietà a Pomezia e Ardea (p.29)
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EDITORIALE
Il Corriere della Città gennaio 2021
La speranza di un anno migliore... (segue dalla copertina) All’inizio, a marzo, noi italiani abbiamo provato a reagire al primo Dpcm al motto di “andrà tutto bene”, abbiamo imparato a fare le file e a rispettare regole che ci erano quasi sconosciute. Poi, man mano che il tempo passava e la situazione non migliorava, nessuno ha più cantato dai balconi, sono spariti gli striscioni beneauguranti e, di contro, sono emersi gli egoismi, forse dettati dalla necessità di sopravvivere a quella che sembra a tutti gli effetti una guerra. E intanto si procedeva a colpi di decreti. E di bonus, con i quali gli italiani in crisi avrebbero dovuto recuperare le entrate perse a causa delle regole imposte dai decreti. Ed ecco spuntare bonus di cui si poteva anche fare a meno, come il bonus monopattino o il bonus vacanza: sarebbe stato magari più utile un bonus “salute”, per consentire di fare esami diagnostici presso studi privati, visto che farli negli ospedali o nelle Asl era (e in alcuni casi lo è ancora) diventato quasi impossibile e tanta gente ha rinunciato a curarsi (peggiorando il proprio stato di salute) o a fare prevenzione, oppure un bonus “una tantum” corrispondente allo stesso importo della vacanza o del monopattino ma in soldi, in modo che la famiglia potesse farci la spesa, perché in tanti si sono ritrovati nella condizione di non riuscire ad arrivare con tranquillità alla fine del mese e qualche spiccio in più avrebbe fatto
comodo. Ma non vogliamo fare polemica, né continuare a guardare indietro. Meglio invece guardare avanti, alle prospettive e alle speranze dell’anno che verrà, a partire dal vaccino contro il Coronavirus. In Italia è arrivato in questi giorni, non si sa quali saranno gli effetti e già si parla di possibili reazioni allergiche, ma questa sembra essere la sola strada per uscire dall’incubo del Covid. L’augurio della redazione de il Corriere della Città a tutti i lettori è che questo periodo diventi presto solo un brutto ri-
cordo. Mandiamo un pensiero speciale a chi si è ammalto, a chi ha perso una persona cara, ma anche a tutti coloro che, a causa della crisi economica che questo maledetto virus ha generato, adesso si trovano in difficoltà perché hanno perso o diminuito il lavoro. È sicuramente impossibile dire “andrà tutto bene”, ma noi auguriamo “tutto il bene” possibile. Buon 2021 a tutti.
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POLITICA
Il Corriere della Città gennaio 2021
Pomezia, altri 360mila euro a Leoncilli All’Avvocato 66 cause negli ultimi due anni: è ancora lui il legale più “richiesto” dal Comune orna a far discutere il “predominio” dell’avvocato Luigi Leoncilli rispetto agli altri legali in merito agli incarichi ricevuti dal Comune di Pomezia. Dopo le polemiche sorte negli anni scorsi – ricordiamo che nel 2018 Leoncilli ricevette ben 400 mila euro di incarichi in soli 9 mesi, ovvero più della metà del totale delle spese legali comunali – nessun consigliere comunale ha più sollevato la questione a livello politico (in precedenza a fare i conti di quanto veniva speso era l’ex consigliere Omero Schiumarini), ma la questione resta invariata: una miriade di incarichi affidati sempre allo stesso legale, a volte più di uno nella stessa giornata, per cifre che, messe insieme, sono sicuramente molto consistenti. Su 152 avvocati iscritti nel registro del Comune, negli ultimi due anni sono al massimo una decina ad aver ricevuto incarichi, ma a lavorare con una continuità impressionante è appunto l’avvocato Luigi Leoncilli, che nel 2019 ha portato al suo studio un totale di 117.217,43 euro, per 22 incarichi, mentre nel 2020, in tempo di pandemia, è riuscito a raddoppiare la cifra, con 40 incarichi e un totale di 252.135,25 euro. Che sia l’avvocato più bravo in assoluto? Eppure le cause non vengono vinte tutte…
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I dubbi sul nuovo regolamento IL CASO DELL’EQUO COMPENSO Un’altra questione che crea malcontento è quanto deciso con il regolamento andato in vigore lo scorso anno, attraverso il quale i valori di liquidazione previsti per lo scaglione di riferimento dei parametri forensi ridotti del 50%, cosa che se da un lato dovrebbe permettere all’Ente di risparmiare, dall’altra, secondo l’Ordine degli Avvocati, lede il diritto dell’equo compenso, facendo addirittura “caporalato”. Su questo punto l’Anac è chiara, come espresso anche in una lettera inviata dal Palazzo di Giustizia di Velletri: “Gli avvocati, da parte loro, sono tenuti a osservare nei propri rapporti professionali con i committenti destinatari della norma in esame, il pieno rispetto dei principi in tema diritto a un compenso “equo”, dell’inderogabilità dei minimi tariffari, del decoro e dignità professionale. Gli artt. 9, 19, 25 e 29 del codice Deontologico stabiliscono infatti il divieto di accettazione di un compenso iniquo e/o lesivo della di-
gnità e del decoro professionale, anche in grado di alterare l’offerta delle prestazioni professionali, secondo principi della leale concorrenza tra le parti […] al fine di non incorrere in procedimenti disciplinari, invitiamo gli avvocati a non proporre/accettare, nei rapporti professionali con società private e/o enti pubblici, compensi inferiori ai parametri minimi o comunque non in linea con la citata normativa dell’equo compenso”.Il punto infatti è questo: al momento di affidare gli incarichi, se c’è un avvocato che ha fatto la sua proposta a un costo inferiore al minimo tabellare, quindi non rispettando le indicazioni dell’Anac e andando contro ai principi di libera concorrenza, questi – secondo il regolamento del Comune di Pomezia che invece favorisce tale pratica – è sicuramente avvantaggiato rispetto a chi, ligio alle regole dell’Ordine, ha presentato un’offerta con il minino consentito dai parametri.
Su 152 Avvocati del Comune di Pomezia solo una decina hanno ricevuto incarichi: ma Leoncilli resta quello più gettonato
I precedenti: oltre il 50% degli incarichi nel 2018
Luigi Leoncilli nel 2019 ha portato al suo studio un totale di 117.217,43 euro, per 22 incarichi, mentre nel 2020, in tempo di pandemia, è riuscito addirittura a raddoppiare la cifra, con 40 incarichi e un totale di 252.135,25 euro
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POLITICA
gennaio 2021
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Le cause all’Avv. Leoncilli negli ultimi 2 anni Incarichi 2019 (22) 18/12/2019: Importo € 7.000,00 16/12/2019: Importo € 1.268,80 19/11/2019: Importo € 493,83 05/11/2019: Importo €25.094,96 31/10/2019: Importo € 500,00 31/10/2019: Importo € 500,00 26/09/2019: Importo € 2.413,38 18/09/2019: Importo € 2.413,38 18/09/2019: Importo € 2.495,10 13/09/2019: Importo € 2.188,68 13/09/2019: Importo € 493,83 17/06/2019: Importo € 12.434,24 14/06/2019: Importo € 1.005,33 21/05/2019: Importo € 4.762,57 07/05/2019: Importo € 6.042,75 07/05/2019: Importo € 3.676,74 17/04/2019: Importo € 20.319,70 17/04/2019: Importo € 2.738,58 17/04/2019: Importo € 4.512,87 17/04/2019: Importo € 4.110,91 16/04/2019: Importo € 6.627,31
Totale: € 117.217,43
Incarichi 2020 (40) 11/12/2020: Importo € 9.525,14 02/12/2020: Importo € 2.495,10 24/11/2020: Importo € 2.413,38 24/11/2020: Importo € 2.556,00 29/10/2020: Importo € 6.978,40 26/10/2020: Importo € 3.707,13 26/10/2020: Importo € 2.495,10 21/10/2020: Importo € 2.823,40 21/10/2020: Importo € 2.413,38 30/09/2020: Importo € 9.525,14 (ricorso promosso innanzi al tar lazio dalla soc. stark italia services s.r.l. per l'annullamento previa sospensione dell'ordinanza prot. 82391 del 20/08/2020 a firma del dirigente del settore ii– suap che ha disposto la chiusura di pubblico esercizio denominato “sky garden”) 30/09/2020: Importo €11.373,84 30/09/2020: Importo € 6.008,49 22/09/2020: Importo € 9.525,14 21/09/2020: Importo € 1.725,32 16/09/2020: Importo € 9.525,14
15/09/2020: Importo € 9.525,14 08/09/2020: Importo € 1.378,87 03/09/2020: Importo € 9.046,54 04/09/2020: Importo € 9.046,54 20/08/2020: Importo € 2.413,38 20/08/2020: Importo € 2.188,68 20/08/2020: Importo € 253,76 20/08/2020: Importo € 1.649,44 07/08/2020: Importo € 2.413,38 30/07/2020: Importo €23.000,00 30/07/2020: Importo € 7.901,13 30/07/2020: Importo € 9.525,14 05/05/2020: Importo € 2.954,72 01/04/2020: Importo €13.000,00 10/04/2020: Importo € 3.647,80 11/02/2020: Importo € 9.079,82 04/02/2020: Importo € 4.500,00 03/02/2020: Importo € 7.000,00 23/01/2020: Importo €30.542,50 03/01/2020: Importo € 1.500,00
Totale: € 252.135,25
I casi Zoomarine e Sky Garden ERRORI E RICORSI (PERSI) - Ricordate la chiusura di Zoomarine e dello Sky Garden per assembramenti, fatta lo scorso agosto? Il Comune, oltre alla sanzione economica, dispose 5 giorni di chiusura, ma il provvedimento fu emesso in modo sbagliato e già dopo appena un giorno e mezzo entrambi i posti riaprirono i battenti, non senza aver inoltrato richiesta di danni, forti di una prima decisione del Tar del Lazio. L’errore costò molto caro al Comune: subito dopo la chiusura ovviamente sia il parco che lo stabilimento balneare fecero ricorso. E indovinate a chi fu affidato l’incarico di difesa del Comune in entrambi i casi? Ovviamente all’avvocato Leoncilli, con due determine da 9.525,14 euro ognuna, una datata 22 settembre (ricorso Zoomarine) e l’altra 30 settembre (Sky Garden). Ma l’avvocato non riuscì a dimostrare le ragioni dell’Ente e il 6 ottobre il Tar bocciò nuovamente il Comune di Pomezia (e quindi la difesa del suo legale) dando ragione ai ricorrenti. Ma questa non è di certo l’unica spesa che l’amministrazione pometina deve affrontare. Al momento non si
conoscono ancora gli importi dei risarcimenti danni che dovranno essere dati da parte del Comune, in quanto sono ancora in corso le perizie da parte dei CTU, ma di certo non si tratterà di cifre irrisorie, soprattutto nel caso di Zoomarine. Soldi che dovranno uscire
dalle casse comunali, ovvero dalle tasche dei cittadini, a causa di un “errore”. La domanda sorge quindi spontanea: ma chi ha commesso l’errore pagherà in qualche modo?
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POLITICA
Il Corriere della Città gennaio 2021
Pratica di Mare: le recinzioni vanno rimosse Una nuova ordinanza del Dirigente (già scaduta) obbliga la Nova Lavinium a rendere libera l'area onostante il Borgo di Pratica di Mare continui a rimanere inaccessibile alla cittadinanza, negli ultimi giorni dell'anno sono state registrate due importanti novità. La prima, come è noto, è stata la nuova sconfitta (la quarta), stavolta al Consiglio di Stato, della Nova Lavinium mentre la seconda riguarda un'ordinanza firmata dal Dirigente del Comune di Pomezia che obbliga, o meglio obbligava visto che i termini sono già scaduti lo scorso 21 dicembre, la Proprietà a sgomberare l'area dalle recinzioni. Respinto l'appello della famiglia Borghese Ma andiamo con ordine. I giudici del Consiglio di Stato hanno bocciato lo scorso 18 dicembre il ricorso in appello cautelare presentato dalla società amministrata dalla vedova Borghese, Maria Grazia De Marco, che dopo l’apposizione abusiva, il 6 agosto scorso, del secondo cancello atto a sbarrare l’arco di ingresso di Pratica di Mare, aveva poi impugnato l’ordinanza a suo danno pronunciata ad ottobre dal TAR del Lazio. “Ritenuto che, nelle more, non sia ravvisabile il presupposto cautelare del periculum in mora”, queste le parole dei giudici, “precisato inoltre che, laddove dovessero concretizzarsi i paventati pericoli per il patrimonio storicoartistico del Borgo o per l’incolumità pubblica e individuale, le amministrazioni rispettivamente competenti devono intervenire al fine di ovviarli secondo le modalità a tal fine previste dall’ordinamento e la società
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Il Borgo di Pratica di Mare: le strade sono ancora interdette appellante, se del caso, ha il dovere di ottemperarvi”. Una nuova ordinanza del Dirigente Ma c'è anche una seconda novità come visto. Il Comune di Pomezia, attraverso una Ordinanza al momento notificata soltanto alla Nova Lavinium, ha intimato alla Società di sgomberare l'area provvedendo alla "rimozione della recinzione posta all'interno del Borgo di Pratica di Mare e alla riapertura degli spazi pubblici" apparsa dopo la rimozione del secondo cancello. I termini tuttavia
sono scaduti lo scorso 21 dicembre ma, al momento di andare in stampa, la situazione all'interno del Borgo è rimasta invariata. Cosa dispone l'ordinanza Le recinzioni, come è noto, impediscono alla resa dei conti di fruire del Borgo precludendo l'accesso praticamente a due passi dal varco di entrata aggirando le sentenze e le ordinanze firmate nell'ultimo anno. Sulla questione delle presunte aree pericolose presenti nell'area il Dirigente ribadisce inoltre che “considerata l’effettiva necessità di interventi indifferibili ed urgenti relativi ai soli fabbricati, si ribadisce comunque la necessità di mettere in sicurezza e impedire l’accesso all’area strettamente necessaria per poter avviare gli interventi sui soli fabbricati e relative aree di sedime, e non la chiusura delle varie sedi viarie”. In altre parole, è bene ribadirlo, se servirà delimitare delle aree per interventi strutturali si potrà farlo ma solo per lo spazio necessario e non certo chiudendo, di fatto, l'accesso al Borgo. Ad oggi, lo ricordiamo, la Nova Lavinium, riconducibile alla famiglia Borghese, non ha dimostrato infatti la titolarità giuridica delle aree in oggetto, che risultano al contrario censite al catasto come strade pubbliche. (continua)
Il Dirigente del Comune di Pomezia ha intimato alla Nova Lavinium di sgomberare l'area provvedendo alla "rimozione della recinzione posta all'interno del Borgo di Pratica di Mare e alla riapertura degli spazi pubblici”
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gennaio 2021 (segue) Latium Vetus: «Il Comune intervenga» Sul caso, e soprattutto sui nuovi ritardi nell'intervento da parte del Comune, è intervenuta Latium Vetus che assieme ad altre Associazioni, come ad esempio “La Lente”, sta portando avanti le battaglie legali a rappresentanza dei cittadini. «Non è bastata nemmeno l'interminabile sfilza di ordinanze emesse in un anno dal dirigente all'urbanistica, né la pronuncia favorevole (la quarta in ordine di tempo) emessa dal Consiglio di Stato, né - a quanto è dato sapere – il nostro appello di qualche giorno fa rivolto proprio all'amministrazione a far smuovere la situazione», dichiara Giacomo Castro. «C'è anche un altro aspetto che vale la pena considerare – aggiunge Latium Vetus - Alcuni giorni fa il Comune di Pomezia ha disposto il pagamento dell'onorario del proprio consulente legale, l'Avv. Luigi Leoncilli, per la rappresentanza dell'ente davanti al Consiglio di Stato nell'ambito del recente ricorso promosso dalla società Nova Lavinium. Si tratta del corrispettivo di ben 9.046,54 euro. A conti fatti, per la questione inerente l'accessibilità L’attacco di Latium Vetus: «Si spendono soldi pubblici per le cause ma poi non si dà seguito alle ordinanze: è questa la visione del Comune di Pomezia?»
POLITICA delle strade del Borgo medievale, l'ente locale di Pomezia ha finora corrisposto oltre 28.000 euro per le consulenze del proprio avvocato, l'ex collaboratore della consigliera regionale pometina 5 Stelle, Valentina Corrado. Continuiamo a chiederci quale sia la visione del Comune di Pomezia. E' infatti doveroso pagare Nella foto: chi lavora, ma riteGiacomo Castro, niamo altrettanto dovePresidente di roso per l'ente locale Latium Vetus
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dare poi seguito alle proprie ordinanze, non solo per una questione di rispetto della legge a cui tutti sono chiamati ma anche e soprattutto per rispetto del denaro dei cittadini, ovvero i fondi pubblici che sono stati corrisposti. Non ci fermeremo e continueremo a marcare stretto questa vicenda». Luca Mugnaioli
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IL 2020 DI POMEZIA
Il Corriere della Città gennaio 2021
Ordigno bellico inesploso, cittadini preoccupati Un ordigno bellico inesploso è stato rinvenuto a Pomezia nel quartiere Campo Jemini. Il ritrovamento è stato fatto in Via delle Orchidee all’altezza di Via delle Mimose. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri del Comando di Torvaianica, che hanno delimitato l’area attorno all’ordigno e posto un cartello di pericolo, intimando i cittadini a non avvicinarsi e a prestare la massima attenzione. L’ordigno, però, è stato poi lasciato incustodito per 2 giorni. Questo ha messo in allarme i residenti, preoccupati che qualche curioso (o malintenzionato) potesse provocare seri danni o ferirsi. L’ordigno è stato poi rimosso dagli artificieri dopo 3 giorni dal ritrovamento.
Gennaio 2020
IL FATTO - Torvaianica, rubano 700 metri di cavi elettrici dagli impianti illuminazione pubblica: zone al buio
Alba Dog: trovati cani feriti e malati con sporcizia e rifiuti La Polizia Locale di Ardea ha eseguito un’ispezione delegata dalla Procura della Repubblica di Velletri, emessa a carico del Canile Albadog, indagato per maltrattamenti di animali perpetrati sin dall’anno 2016. Dopo numerose segnalazioni la Polizia Locale ha effettuato un’ispezione nella struttura Alba Dog di Pomezia dove sono presenti sia il canile Sanitario, direttamente gestito dalla Asl RM6, IL FATTO - Orrende scritte antisemite al Pascal
Febbraio 2020 Coronavirus. Tutti a casa? No, in fila al supermercato Conte ha appena finito il suo discorso: la conferenza stampa è stata trasmessa in diretta su tutte le emittenti televisive. Gli italiani hanno scoperto che l’intero territorio nazionale è diventato zona rossa e il succo di quanto esposto si può riassumere con tre parole: “State a casa”. E i pometini che fanno? Spengono la tv, escono di corsa e si accalcano davanti al Carrefour, unico supermercato aperto anche di notte, sulla via del Mare. Le disposizioni del decreto ministeriale impediscono l’entrata massiva, quindi si forma una lunga coda che si snoda nel parcheggio. Persone con il carrello, molte delle quali che non mantengono la distanza di sicurezza. Gli appelli al buon senso non sembrano essere valsi a molto.
Marzo 2020
IL FATTO - Primo decesso per Coronavirus: morto Roberto Gargoni, proprietario dello storico “Bar Gargoni”
Tentata rapina in Chiesa, testata in faccia al Parroco Hanno tentato effettuare una rapina all’interno della canonica di pertinenza della parrocchia Sant’Antonio da Padova, a Santa Palomba, ma qualcosa è andato storto. Tre giovani tra i 20 e i 25 anni, con il volto coperto da sciarpe, hanno citofonato e hanno chiesto aiuto ai prelati e affermando di essere in gravi difficoltà. Un sacerdote si è avvicinato ed è stato minacciato verbalmente: i banditi, bloccandolo per le braccia, gli hanno chiesto di consegnare un’ingente somma di denaro. Il parroco, nonostante fosse intimidito, ha risposto negativamente. I balordi, allora, hanno scavalcato il cancello per entrare, ma nel frattempo sono arrivate altre persone dalla canonica che hanno fatto desistere i malviventi dal loro intento. Ma, prima di scappare, uno dei tre banditi ha dato una testata in faccia a un prete colombiano di 34 anni.
Aprile 2020
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gennaio 2021
IL 2020 DI POMEZIA
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Pugile di Pomezia arrestato per usura Arrestato nella flagranza di reato per usura Francesco Lomasto, commerciante di generi alimentari originario di Napoli e cresciuto a Pomezia, dopo essere stato fermato mentre riceveva due orologi del valore complessivo di oltre 33.000 euro da un imprenditore che stava pagando parte di un prestito concessogli con interessi ben oltre la soglia di legge. Lomasto, per ottenere la restituzione delle somme di denaro, aveva fatto intendere all’imprenditore che avrebbe subito ripercussioni fisiche come già accaduto per altri suoi debitori che avevano tardato nei pagamenti. La merce di valore consegnata avrebbe soltanto parzialmente coperto il debito contratto garantendo alla vittima di guadagnare tempo nel reperire la liquidità necessaria per saldare il prestito. L’ex pugile è stato condannato agli arresti domiciliari con dispositivo del braccialetto elettronico.
Maggio 2020
Presa la nomade sempre incinta per evitare il carcere Questa volta la bosniaca 33enne, specializzata in borseggi non è riuscita ad evitare il carcere. La rom era stata arrestata più di 20 volte ed è sempre stata rilasciata grazie alle sue molteplici gravidanze. La donna sapeva che se sorpresa in stato interessante avrebbe evitato il carcere e così è andata avanti per diversi anni portando a termine ben 12 gravidanze. La donna si era rifugiata con i suoi figli in un appartamento a Torvaianica, dove già in passato aveva stabilito la sua “base operativa”. Dopo accurate indagini i Carabinieri della locale Stazione l’hanno rintracciata mentre passeggiava sul lungomare con l’ultimo figlioletto, un bimbo di appena un anno.
Giugno 2020
IL FATTO - Tartaruga arriva dal mare in piena notte e depone 90 uova sulla spiaggia
Ubriaco e a torso nudo, picchia passante con un bastone Serata decisamente movimentata a Pomezia, dove un uomo a torso nudo, in evidente stato di alterazione alcolica, ha iniziato ad aggirarsi per le vie del centro cittadino brandendo un bastone e iniziando a infastidire chiunque gli capitasse a tiro. Alcuni sono riusciti ad evitarlo con non poche difficoltà (tra i quali una coppia), una persona però è stata colpita e ferita dall’uomo ed è stata trasportata per questo all’ospedale Sant’Anna di Pomezia. Il responsabile subito dopo si è dato alla fuga, ma è stato identificato dalle forze dell’ordine e denunciato per aggressione.
IL FATTO - Finiscono le ‘vacanze natalizie e iniziano quelle estive: rimosso l’albero di Natale a Torvaianica
Luglio 2020
Borgo di Pratica: via il cancello, ma non si entra Rimosso il cancello posto all’ingresso del Borgo di Pratica di Mare. Come annunciato, la ditta incaricata dagli uffici comunali ha provveduto a rimuovere il cancello che da anni impedisce l’accesso all’area. La società Nova Lavinium srl ha però provveduto a installarne un altro provvisorio, posto esattamente dietro a quello rimosso, intimando a chiunque provi a entrare di denunciarlo all’autorità competente. IL FATTO - Zoomarine: spettatori ammassati e senza mascherine, il Comune lo chiude ma il Tar lo 'riapre'
Agosto 2020
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IL 2020 DI POMEZIA
Il Corriere della Città gennaio 2021
Corruzione all’aeroporto di Pratica di Mare Scandalo all’Aeroporto Militare di Pratica di Mare, dove un Colonnello, conosciuto come «Luparetta», è finito in manette per corruzione. Alcune intercettazioni dimostrano come il Colonnello contasse le tangenti (per un totale di oltre 20 mila euro) proprio nel suo ufficio. In manette anche l’imprenditore C. M., arrestato nell’ambito della stessa inchiesta, il quale dopo avergli consegnato i soldi, non sapendo di essere intercettato, gli dice: «Non te mette a controlla’ qua adesso, ma vattene in bagno, se qua entra qualcuno?». Ma l’ufficiale si sente al sicuro e risponde spavaldo: «No, li conto subito». La tangente versata dall’imprenditore era legata all’appalto per la digitalizzazione all’interno della base aeronautica a Centocelle, appena ottenuto.
Settembre 2020
IL FATTO - Morta ‘Vincenzina’: i cittadini raccolgono fondi per aiutare la famiglia con le spese del funerale
Teneva in cantina 103 piante di marijuana: arrestato In manette un 38enne di Pomezia, con precedenti, per coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. I Carabinieri, al termine di un mirato servizio di osservazione, hanno deciso di procedere ad una perquisizione presso l’abitazione dell’uomo. Una volta all’interno dello stabile i militari sono stati attirati da un forte odore di sostanza stupefacente che proveniva dalla cantina. IL FATTO - Nuova serie Netflix girata a Torvaianica
Ottobre 2020 Paura a Torvaianica, pitbull assale e ferisce un uomo Tragedia sfiorata a Torvaianica dove, in pieno centro, un uomo è stato brutalmente aggredito da un pitbull.Il proprietario del cane era entrato nella ferramenta Mari e aveva lasciato il suo pitbull legato ad uno dei paletti antistanti il negozio. Il cane, però, è riuscito a slegarsi e si è scagliato contro un passante, aggredendolo con ferocia.L’uomo è stato trascinato a terra e assalito con dei morsi all’avambraccio, che ha usato per proteggersi dalla furia del cane. Nel frattempo il proprietario del pitbull, sentendo il trambusto e le grida dei passanti, è uscito di corsa del negozio e ha afferrato il suo cane riuscendo a trascinarlo via. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Polizia Locale di Pomezia, che hanno verbalizzato l’accaduto.
Novembre 2020
IL FATTO - Esplosione in un appartamento: 2 feriti. Crolla una finestra e colpisce le auto in sosta
Protesta davanti al Liceo Pascal: "No a scuola d'élite" Il Covid e la mancanza di spazi non permetterà a tutti gli alunni di tornare a scuola e a Pomezia, al liceo Pascal, i criteri di ammissione sono basati non tanto sulla vicinanza dall’istituto stesso, che varrà meno del 50% del punteggio, bensì dalla meritocrazia. Ma la decisione non è piaciuta agli studenti, che stamattina si sono mobilitati davanti al Liceo Blaise Pascal per manifestare il loro dissenso nei confronti dei criteri di ammissione, pubblicati sul sito dell’istituto, che non permetteranno a tutti e a tutte di frequentare il Pascal l’anno prossimo.
IL FATTO - Pomezia, protagonista nella lotta contro il Covid: alla Menarini il nuovo farmaco
Dicembre 2020
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IL 2020 DI ARDEA
Il Corriere della Città gennaio 2021
Colpo al distributore con maxi danno ambientale Colpo grosso al distributore IP di Viale Nuova Florida ad Ardea. Peccato però che i ladri, dopo aver rubato il carburante, siano rimasti impantanati nel fango. Il mezzo usato per portare via il “bottino” è infatti sprofondato nel fosso che costeggia l’impianto di benzina non riuscendo più ad uscirne. I malviventi hanno quindi pensato bene di alleggerire il maxi-carico appena rubato sversando in strada parte del carburante. Ma non è servito a nulla. Alla fine, infatti, i malviventi sono fuggiti via. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri di Ardea che, al loro arrivo, hanno trovato il mezzo pesante (anch’esso rubato) ancora bloccato nel fango. Elevato il danno al distributore e quelloambientale, con circa 10mila litri di carburante sversato in strada.
Gennaio 2020
IL FATTO - Spopola il fai-da-te sulle buche: i cittadini raccolgono i soldi e le tappano da soli
Rapina un supermercato invece di stare ai domiciliari Doveva essere agli arresti domiciliari, invece un uomo di Ardea, in compagnia di 2 complici, è evaso per commettere una rapina a mano armata in un supermercato di viale Marconi. I malviventi, con il volto coperto, hanno minacciato il personale alle casse, per poi fuggire con il bottino. I Carabinieri, dopo aver visionato alcuni filmati del sistema di videosorveglianza e consultato gli archivi fotografici, sono riusciti a risalire alle loro identità. IL FATTO - Sversamento di olio esausto nel fosso: scatta l’allarme. E sulle spiagge c’è di tutto
Febbraio 2020 Ardea, accesso blindato: mezz’ora per entrare in città Lunghe file per entrare ad Ardea dove tutte le strade di accesso al Comune erano presidiate dalla polizia locale e dalla protezione civile. Tutte le auto sono state controllate per il rispetto dell’ordinanza emessa dal sindaco Mario Savarese per contrastare i contagi dell’epidemia di Covid-19. L’ordinanza stabiliva, infatti, il Divieto di transito temporaneo agli autoveicoli, anche mediante apposizione di barriere modello New Jersey, fatta eccezione per i residenti e i mezzi di soccorso e di trasporto autorizzati. Nel corso dei controlli sono scattate 6 denunce. Altissimi i temp i per riuscire ad accedere al territorio comunale: almeno mezz'ora - nei casi più fortunati - ma talvolta le attese sono ancora più lunghe.
Marzo 2020
IL FATTO - Prima vittima del Coronavirus ad Ardea: è una donna di 90 anni
Tintarella ‘senza veli’: multata a Pasquetta una donna E’ stata trovata in topless a prendere il sole in spiaggia ad Ardea come se nulla fosse. E’ successo anche questo nel lungo weekend ad allerta massima delle festività Pasquali, nel corso del quale si sono svolti controlli a tappeto delle Forze dell’Ordine per verificare il rispetto delle normative anti-contagio sul fronte Covid-19. La signora, una 47enne del posto, aveva pensato bene allora di abbronzarsi un po’ sfruttando la bella giornata di sole ma non considerando le norme contenute nel Dpcm. Una volta avvistata allora, è stata quindi avvicinata dalle agenti della Polizia Locale che l’hanno dapprima invitata a rivestirsi dopodiché le hanno consegnato il verbale per aver violato le disposizioni sul Coronavirus. IL FATTO -Ardea Solidale: «Nessuno rimane solo», ecco la spesa per chi ha più bisogno. L'iniziativa dei cittadini
Aprile 2020
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gennaio 2021
IL 2020 DI ARDEA
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Buoni spesa rivenduti a metà prezzo fuori dai supermercati Alcuni furbetti avrebbero pensato bene di provare a rivendere i buoni spesa per l’emergenza Covid fuori dai supermercati. In pratica alcune persone, si presume in prevalenza nomadi, avrebbero chiesto denaro contante pari a metà dell’importo del ticket a dei cittadini. Un modo fraudolento per far soldi, sfruttando l’emergenza sanitaria ed economica, con l’aggravante di vanificare il sistema pensato per consentire alle famiglie in difficoltà di comprare generi alimentari.
IL FATTO - Scempio in spiaggia: guanti e mascherine gettati tra la sabbia
Maggio 2020
Sta per annegare a causa di un malore: salvato un uomo Si era tuffato in acqua da pochi minuti quando all’improvviso ha accusato un malore e ha iniziato ad andare a fondo. Istintivamente ha mosso le braccia verso l’alto per chiedere aiuto e il suo gesto è stato notato da alcune persone che hanno iniziato a urlare chiedendo aiuto. E’ successo a Tor San Lorenzo, nella spiaggia libera confinante con lo stabilimento “La Venere in Bikini”. Al grido di aiuto è accorso il bagnino dello stabilimento, che immediatamente ha raggiunto l’uomo, un 45enne straniero, ed è riuscito a riportarlo a riva, mentre i suoi colleghi chiamavano il NUE 112. Sul posto sono rapidamente intervenuti i sanitari del 118, un’automedica e l’eliambulanza. Il rapido intervento del bagnino gli ha così salvato la vita.
Giugno 2020
IL FATTO - Tor San Lorenzo, la strada diventa discarica, ma nessuno interviene
Vendeva il figlioletto di 2 anni per atti sessuali: arrestato Da Ardea, dalla zona delle Salzare in via delle Acque Basse, ad Ostia per ‘vendere’ suo figlio. Così un 25enne rom ha prima avvicinato un turista sul lungomare Amerigo Vespucci e poi gli ha offerto il suo bambino per atti sessuali. Un episodio inquietante. Era suo figlio, ma anziché accudirlo e dargli tutto l’amore che un bimbo merita, il giovane rom di 25 anni ha pensato bene di ‘venderlo’ come se fosse merce. E’ stato proprio il turista a mettere fine allo scempio: dopo aver rifiutato l’orrenda “proposta”, si è immediatamente recato al Lido del Finanziere ed ha denunciato l’accaduto. Il rom, che era tra l’altro in preda agli effetti della droga, è stato arrestato e il video del suo arresto ha fatto il giro del web. Il padre orco – che aveva numerosi precedenti per furto, truffa, resistenza a pubblico ufficiale, stupefacenti è stato arrestato.
Luglio 2020
Nella casa al mare ad Ardea ma con la pistola pronta Un pluripregiudicato romano di 54 anni, condannato ai domiciliari per reati inerenti gli stupefacenti e contro il patrimonio, era evaso dall’abitazione in cui stava scontando la pena. L’uomo si era nascosto nella sua casa al mare, situata in località Tor S. Lorenzo. IL FATTO - Tremendo incendio in un deposito di gomme: fortissimo odore acre nell’aria
Agosto 2020
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IL 2020 DI ARDEA
Il Corriere della Città gennaio 2021
Lezioni sospese all’Istituto Comprensivo Ardea II Istituto Comprensivo Ardea II senza pace: prima il rinvio dell’apertura della scuola deciso dal dirigente, poi la chiusura ad appena un giorno dopo dal primo suono della campanella. Le motivazioni addette sono la mancanza di segnaletica per la prevenzione del Covid-19 all’interno degli edifici scolastici, la situazione igienico-sanitaria all’esterno e all’interno del plesso di Campo di Carne e l’assenza continua di energia elettrica nella scuola di Campo di Carne. Infuriati i genitori per questo ennesimo “schiaffo”. “E si accorgono solo adesso di avere questi problemi?”, tuonano le mamme e i papà, “Hanno avuto un’intera estate per mettere a posto le scuole: cosa hanno fatto nel frattempo, hanno preso il sole in spiaggia?”.
Settembre 2020
IL FATTO - Maltempo, enormi disagi: strade allagate, alberi e rami abbattuti. Crolla anche il tetto del Carrefour
Traffico di droga da Frosinone ad Ardea Le indagini su un traffico di droga e corruzione da Frosinone fino ad Ardea ha portato all’arresto di 10 persone. I poliziotti hanno scoperto un gruppo che spacciava sostanze stupefacenti anche all’interno del carcere di Frosinone grazie all’aiuto di un agente della Polizia penitenziaria compiacente. IL FATTO - Coronavirus in Comune: Sindaco, membri della Giunta e dipendenti comunali positivi
Ottobre 2020 Arrestata insospettabile spacciatrice Arrestata un’insospettabile spacciatrice che, nella propria abitazione, è stata trovata in possesso di un importante quantitativo di più tipologie di sostanze stupefacenti. Dopo un’ispezione nell’abitazione della donna, una mamma separata con due figli minorenni, i Carabinieri hanno rinvenuto più di 200 grammi di hashish oltre a importanti quantitativi di marijuana e cocaina. In totale, dalla sostanza sequestrata, la donna avrebbe potuto ricavare un introito complessivo di circa 5.000 euro. L’arrestata, con piccoli precedenti di polizia per minacce che, prima di oggi, non aveva mai mostrato una particolare propensione per lo spaccio di droga, è ora agli arresti domiciliari.
Novembre 2020
IL FATTO - Distrugge un’agenzia immobiliare e si scatta un selfie per autocompiacersi: ecco cosa è successo
Assalto alla villa: anziana ha un infarto per lo spavento Prima il terrore di ritrovarsi i ladri davanti, poi l’infarto – dovuto allo spavento – e il ricovero d’urgenza in ospedale. Protagonista di questa assurda vicenda un’anziana di Ardea di 77 anni rimasta coinvolta in una tentata rapina alla Banditella che avrebbe potuto avere sicuramente conseguenze peggiori. IL FATTO - Ardea, cittadino insospettito dai rumori chiama i carabinieri: ‘banda del buco’ fallisce il colpo
Dicembre 2020
Il 2020 nelle nostre copertine
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CRONACA
Il Corriere della Città gennaio 2021
Covid, tutto quello che c’è da sapere sui vaccini Ecco le risposte alle domande più frequenti. Novità anche sul fronte della IRBM di Pomezia fine gennaio 2020 e a Roma, allo Spallanzani, vengono ricoverati i primi due pazienti positivi al Covid-19, i due turisti cinesi. Mai nessuno avrebbe potuto immaginare che da quel giorno tutto sarebbe inevitabilmente cambiato. Tre mesi di lockdown totale, attività chiuse e tanti, troppi, morti. E se le pagine iniziali dell’anno sono state tristemente scritte, quelle finali di questo 2020 tra le righe lasciano tanta speranza. Sì, perché proprio il 27 dicembre in Italia (e in tutta Europa) è partita la campagna di vaccinazione. Il tanto atteso vaccino, per molti la ‘panacea al male’ è arrivato anche nel nostro Paese. Le prime 9.750 dosi (delle 469.950 previste da contratto per l’Italia) sono arrivate a Roma il 26 dicembre scorso e domenica 27, alle 7.20 della mattina, sono iniziate le somministrazioni del vaccino Pfizer-BioNtech. “Questa data ci rimarrà per sempre impressa. Partiamo dagli operatori sanitari e dalle fasce più fragili per poi estendere a tutta la popolazione la possibilità di conseguire l’immunità e sconfiggere definitivamente questo virus” – ha dichiarato il Premier Conte. La strada è sicuramente lunga e ci vorrà ancora tanto tempo, ma quella del 27 dicembre resterà sicuramente una data simbolica, che difficilmente si dimenticherà. Ma se c’è chi è speranzoso e confida nella scienza, c’è anche chi guarda con diffidenza al vaccino. E tra teorie complottiste e negazioniste, in rete si rincorrono le fake news. Ci ha pensato l’Istituto Superiore di Sanità a fare chiarezza e a sciogliere ogni dubbio. Vaccino e fake news I vaccini anti Sars-CoV-2 sono stati preparati troppo in fretta e non sono sicuri FALSO. I vaccini sono approvati dalle Autorità competenti solo dopo averne verificato i requisiti di qualità e sicurezza. È inutile vaccinarsi contro il Sars CoV-2 perché il virus è già mutato e il vaccino è inefficace FALSO. Non vi è alcuna evidenza al momento che la mutazione del virus rilevata nel Regno Unito possa avere effetti sull’efficacia della vaccinazione. I vaccini determinano la formazione di una risposta immunitaria contro molti frammenti della proteina cosiddetta Spike, quella, per intenderci, prodotta dal virus per attaccarsi alle cellule e infettarle.
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Quindi anche se ci fosse stata una mutazione in alcuni frammenti della proteina Spike è improbabile che possa essere sufficiente a rendere il vaccino inefficacie. Il vaccino "è inutile perché l’immunità dura solo poche settimane FALSO. La protezione indotta dai vaccini, sulla base dei dati emersi durante le sperimentazioni, durerà alcuni mesi. Solo quando il vaccino sarà somministrato a larghe fasce di popolazione sarà possibile verificare se l’immunità durerà un anno, come accade con l’influenza, più anni, come accade con la vaccinazione antipneumococcica o se sarà necessario sottoporsi a richiami". Il vaccino è inutile perché non uccide il virus e non ferma l’epidemia FALSO. Lo scopo del vaccino è quello di attivare il sistema di difesa dell’organismo contro il virus in modo che qualora dovesse venirne in contatto sia già pronto ad aggredirlo e renderlo inefficace". Dopo la vaccinazione potrò finalmente evitare di indossare la mascherina e potrò incontrare parenti e amici in libertà FALSO. Anche dopo essersi sottoposti alla vaccinazione – spiega l’ISS – bisognerà continuare a osservare misure di protezione nei confronti degli altri, come la mascherina, il distanziamento sociale e il lavaggio accurato delle mani. Ciò sarà necessario finché i dati
Le prime 9.750 dosi (delle 469.950 previste per l’Italia) sono arrivate a Roma il 26 dicembre scorso e domenica 27, alle 7.20 della mattina, sono iniziate le somministrazioni del vaccino Pfizer-BioNtech sull’immunizzazione non mostreranno con certezza che oltre a proteggere sé stessi il vaccino impedisce anche la trasmissione del virus ad altri". Vaccino anti-Covid 19 in Italia: tutto quello che sappiamo Ora che arrivato il vaccino Pfizer-BioNtech anche in Italia, non si fa altro che parlare di questo. Ma cosa sappiamo esattamente del vaccino? Quali sono le possibili reazioni avverse? E cosa fare in quel caso? Chi si vaccinerà per primo? Anche in questo caso le risposte alle domande più gettonate vengono date direttamente dal Ministero della Salute, con le FAQ pubblicate sul sito. I vaccini antiCovid19 sono sicuri? I vaccini vengono autorizzati solo dopo un’attenta valutazione del profilo di sicurezza in base agli studi effettuati nella fase di sperimentazione. In ogni caso il profilo di sicurezza verrà continuamente monitorato anche dopo l’autorizzazione. (continua)
L’arrivo dei vaccini contro il Covid-19 non è stato accolto nello stesso modo da tutti: tra negazionisti e fake news ecco le domande più frequenti con le risposte dell’ISS
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CRONACA
gennaio 2021 (segue) Chi si vaccinerà per primo? Quali sono le categorie prioritarie? Operatori sanitari e sociosanitari Gli operatori sanitari e sociosanitari “in prima linea”, sia pubblici che privati accreditati, hanno un rischio più elevato di essere esposti all’infezione da COVID-19 e di trasmetterla a pazienti suscettibili e vulnerabili in contesti sanitari e sociali. Inoltre, è riconosciuto che la vaccinazione degli operatori sanitari e sociosanitari in prima linea aiuterà a mantenere la resilienza del servizio sanitario. Residenti e personale dei presidi residenziali per anziani Un’elevata percentuale di residenze sanitarie assistenziali (RSA) e èstata gravemente colpita dal COVID-19. I residenti di tali strutture sono ad alto rischio di malattia grave, a causa dell’età avanzata, la presenza di molteplici comorbidità e la necessità di assistenza per alimentarsi e per le altre attività quotidiane. Persone di età avanzata. Un programma vaccinale basato sull’età è generalmente più facile da attuare e consente di ottenere una maggiore copertura vaccinale. E’ anche evidente che un programma basato sull’età aumenti la copertura anche nelle persone con fattori di rischio clinici, visto che la prevalenza di comorbidità aumenta con l’età. Pertanto, considerata l’elevata probabilità di sviluppare una malattia grave e il conseguente ricorso a ricoveri in terapia intensiva o sub-intensiva, questo gruppo di popolazione rappresenta una priorità per la vaccinazione. Cosa bisogna fare per accedere alla vaccinazione? Nella prima fase, la vaccinazione sarà riservata ai professionisti sanitari, al personale sanitario e sociosanitario di ospedali e servizi territoriali nonché agli ospiti e al personale dei presidi residenziali per anziani. Tali categorie saranno contattate con chiamata attiva. Se non rientro nelle categorie prioritarie, quando potrò fare il vaccino? La campagna di vaccinazione proseguirà a fasi che dipenderanno dalla quantità di vaccini disponibili,
dalle indicazioni delle autorizzazioni EMA (European Medicines Agency) per ogni nuovo vaccino e, in ogni caso, riguarderanno nell’ordine le classi di popolazione indicate nel Piano Strategico Vaccinazione antiSARS-CoV-2/COVID-19. Le indicazioni potranno essere aggiornate in base all’evolversi della pandemia e delle conoscenze provenienti dalla ricerca scientifica. e della disponibilità di vaccini. Al momento queste sono le categorie individuate: personale sanitario e sociosanitario; ospiti e personale dei presidi residenziali per anziani; persone che hanno dagli 80 anni in su; persone che hanno dai 60 ai 79 anni; persone di ogni età che soffrono di più di una patologia cronica pregressa, immunodeficienze e/o disabilità. Tra le altre cose, per il momento sappiamo che il primo vaccino approvato da EMA, quello PfizerBioNtech, non è raccomandato per i bambini di età inferiore a 16 anni e che chi ha avuto il Covid può tranquillamente vaccinarsi. Per l’immunità invece, per quasi tutti i vaccini pronti all’autorizzazione, sono previste due dosi a distanza di qualche settimana. In arrivo anche il vaccino Pomezia-Oxford (AstraZeneca) L’Italia protagonista anche nello studio e sperimentazione del vaccino. L’ Irbm di Pomezia con lo Jenner Institute dell’Università di Oxford ha messo a punto un vaccino anti-Covid 19 sviluppato da AstraZeneca. Questo vaccino garantirebbe una protezione del 95% dei pazienti e sarebbe efficace al 100% nella prevenzione delle forme più gravi delle patologie legate al Covid, così da tutelare e preservare la salute anche di tanti che invece rischierebbero di finire in ospedale. Pascal Soriot, Ceo di AstraZeneca, sulle pagine del Sunday
Lo stabilimento dell’IRBM a Pomezia
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Times a tal proposito ha dichiarato: “Riteniamo di aver trovato la formula vincente per arrivare all’efficacia che, dopo 2 dosi, è al livello di tutti gli altri”. In Italia c’è tanta attesa anche per l’arrivo di questo vaccino made in Pomezia-Oxford. Vaccino Covid-19 e la speranza di tutti gli italiani Quello che è certo è che l’inizio della campagna di vaccinazione fa ben sperare. Chissà se davvero riuscirà ad andare tutto bene e chissà se riusciremo a buttarci alle spalle questo ignobile virus che continua spietato a mietere vittime. Tutti ricorderanno le ormai tristi immagini dei camion dell'esercito che a marzo portavano i feretri fuori da Bergamo: in città, una delle più colpite dalla pandemia, non c'era posto per le cremazioni. Ora, a fine dicembre 2020, quei camion - solo per un attimo - nell'immaginario collettivo sono stati sostituiti da quelli scortati dalle forze dell'ordine. Quelli che dal Belgio hanno fatto il loro ingresso in Italia con il carico di vaccini. Due immagini diverse, ma allo stesso modo simboliche. Due istantanee, tra le tante, di un anno che ha stravolto le vite di tutti. Da una parte l’annientamento, la rabbia, il senso di impotenza, il dolore; dall’altra il riscatto, la voglia di rinascere, l’ottimismo. Con la speranza che nel 2021 si possa davvero ripartire. Federica Rosato
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Il Corriere della Città
CRONACA
gennaio 2021
Covid-19, ancora vittime a Pomezia e Ardea A dicembre purtroppo si sono verificati nuovi decessi a causa del virus, il punto della situazione uove vittime purtroppo causate dal Coronavirus a Pomezia e Ardea, costrette a fare i conti con la “coda lunga” dei decessi. Anche sul fronte dei contagi il territorio, seppur con andamenti altalenanti, continua a subire nuovi rialzi – a fronte comunque fortunatamente di numerose persone guarite – con gli attualmente positivi sopra quota 200 tanto sotto la Rocca quanto nel Comune pometino. Cordoglio per altre vittime Poco prima di Natale l'Amministrazione comunale di Pomezia ha comunicato il decesso di altre sei persone: si tratta di una donna di 78 anni e di tre uomini rispettivamente di 85, 82 e 62 anni, alle quali si sono aggiunte a poche ore dal nuovo anno, purtroppo, un'al-
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COVID-19: SOGGETTI COVID19+ NEL COMUNE DI ARDEA Comune di Ardea
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CASI POSITIVI
DECESSI
IN ISOLAMENTO DOMICILIARE O RICOVERATI
DALL’INIZIO DELL’EPIDEMIA
13 ricoverati 203 in isolamento domiciliare 1 in attesa referto Fonte: SERESMI
28 DICEMBRE 2020 AGGIORNAMENTO COVID-19 COMUNE DI ARDEA
tra donna di 67 anni e un uomo di 79. In tutto a Pomezia, dall'inizio dell'emergenza, sono decedute 15 persone, così come ad Ardea: con l'ultimo aggiornamento riferito
La situazione nella Asl Roma 6
12 soggetti positivi nelle ultime 24 ore
al 28 dicembre sono state 4 le vittime registrate nel solo mese di dicembre. La situazione dei contagi Ad Ardea l'ultimo report (28 dicembre) parlava di 217 persone positive al Covid-19, 12 delle quali registrate nelle 24 ore precedenti. Si tratta comunque di una diminuzione rispetto alla fine di novembre quando gli attualmente positivi erano 284; tredici le persone ricoverate in ospedale a fine dicembre, 203 in isolamento e una in attesa di referto. Per ciò che riguarda Pomezia sono scesi a 248 i casi positivi al Covid-19, meno 113 unità rispetto ad inizio dicembre. I cittadini guariti raggiungono invece quota 1.163. Tra i cittadini attualmente positivi al Covid-19 nel Comune di Pomezia, 18 si trovano ricoverati presso strutture ospedaliere mentre 230 sono in isolamento domiciliare. Trentacinque le persone poste in isolamento domiciliare preventivo (non positivi) al momento di andare in stampa.
Comune di Pomezia
Nelle foto: (dall’alto) I contagi nel Comune di Ardea; la situazione nella Asl Roma 6 e l’andamento dei contagi nel Comune di Pomezia
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CRONACA
Il Corriere della Città gennaio 2021
«La mia famiglia colpita duramente dal Covid» Pomezia, la storia di Anna: per colpa del virus ha perso il papà e due familiari. Altri sono in ospedale nna è una signora di Pomezia di origini Piemontesi. La sua famiglia è rimasta in parte al nord Italia e in parte al sud. Purtroppo, a causa del Covid19, ha perso alcuni parenti tra cui il papà mentre altri familiari si trovano attualmente in ospedale in terapia intensiva. Insomma, la pandemia li ha toccati molto da vicino. Questa è la sua storia. All'inizio dell'anno il nord Italia è stata la prima vera zona rossa, immaginiamo sia stato terribile per voi qui a Pomezia dover affrontare le notizie e l'incertezza che arrivavano sapendo di non poter fare, in fin dei conti, nulla.. «E' stato davvero brutto. Papà, che soffriva di Alzheimer ma stava abbastanza bene, si trovava in una RSA. Chiaramente la preoccupazione era tanta soprattutto perché, da febbraio in poi, non ci è stato possibile andare a trovarlo di persona. L'ultima volta è stata il 16 febbraio, data del suo compleanno quando ha compiuto 79 anni. Poi la struttura è stata chiusa e da lì è iniziato l'incubo: le notizie erano sempre frammentarie, non potevamo vederlo né sentirlo. E' un dramma che non auguro a nessuno». Come ha saputo la notizia della morte del suo papà? «Mi hanno chiamato dalla struttura il 14 aprile. Pochi minuti e una surreale freddezza. In pochi istanti ti crolla il mondo addosso. La cosa più difficile è stata chiamare mia mamma per avvisarla. Noi sin da subito avevamo chiesto di fare il tampone ma purtroppo all'inizio si era rivelato un falso negativo: e invece c'è stata una vera e propria “strage”, insieme a lui sono morti di lì a poco altri 20 signori. Una tragedia. Ancora oggi faccio fatica a riprendermi». Il virus ha impedito alle persone perfino di elaborare il lutto, tenendole distanti dai propri cari anche per l'ultimo saluto. Cosa ha significato per lei al livello personale? «E' una cosa devastante essere privati anche del funerale. Non ci si riprende facilmente da uno choc del genere». E' riuscita durante l'estate a recarsi dalla sua famiglia al nord? «Si, nonostante avessi tanta paura mi sono fatta coraggio e mi sono recata al cimitero, dopo un viaggio di quasi 800km. Nella mia famiglia ci sono diversi soggetti considerati a rischio, la paura di contrarre il virus e di attaccarlo a loro è davvero tanta». Quando il peggio sembrava passato per il Paese, e nuovamente, per la sua famiglia il virus si è rifatto sotto: cosa è successo nei mesi scorsi, può raccontarcelo?
A
«Una mia zia in Provincia di Foggia, anche se era molto anziana, si è rotta il femore ed ha contratto il virus in ospedale. Purtroppo non ce l'ha fatta. Ma il dramma vero è accaduto nuovamente al nord dove un mio cugino di Milano, 54 anni, infermiere al Pronto Soccorso al Fate Bene Fratelli, è finito in terapia intensiva a causa del Covid dopo averlo attaccato a tutta la famiglia. Lui è in condizioni molto gravi. Sua cognata, anche lei 54 anni, ricercatrice al San Raffaele, nessuna patologia, è morta. Oltre a questo, sempre a Milano, una sorella di mia mamma, 88 anni, è in questo momento ricoverata in ospedale con il casco per l'ossigeno. Siamo davvero provati, non ce la facciamo più». Lei più volte si è ritrovata a discutere sui social con gli scettici o, peggio, con chi minimizza il problema fino ad arrivare ai negazionisti. Ovvio che serve sempre equilibrio, tra il non cedere al terrore ma al tempo stesso cautelandosi in tutti i modi possibili:
lei che idea si è fatto? «Francamente non so cosa spinga queste persone a ragionare così. Il Covid-19 è un virus temibile che può causare danni terribili, anche a persone che non hanno patologie. Spero sempre che la gente capisca, che si renda conto dell'importanza di adottare tutte le misure di precauzione. Solo così potremo uscirne fuori». Il vaccino sembra aver riportato una speranza: lei come ha appreso questa notizia visto che il Covid-19 le ha toccato da vicino tantissimi cari? «Io lo farei anche domani se fosse possibile. Avrei voluto che ci fosse stato a marzo, forse mio papà sarebbe ancora qui. Il vaccino ha riportato finalmente una piccola luce di speranza, comunque la si pensi è una possibilità. Per quanto ci riguarda, in ogni caso, non ci riprenderemo mai da tutto questo, per noi non sarà mai un vero ritorno alla normalità».
L’appello: «Il Covid-19 può causare danni terribili, anche a persone che non hanno patologie. Spero sempre che la gente capisca l'importanza di adottare tutte le misure di precauzione»
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gennaio 2021
CRONACA
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Covid, vaccinata infermiera di Pomezia Vaccini anti-Coronavirus nella Asl Roma 6: la prima dose a un’infermiera di Pomezia n’emozione così grande da togliere il fiato, applausi e qualche lacrima di commozione hanno accompagnato il V-day della Asl Roma 6 andato in scena all’ospedale dei Castelli. La prima a ricevere una dose di vaccino Pfizer l’infermiera Daniela Delicati, in servizio presso il centro vaccinale di Pomezia, insieme al Direttore del Distretto 2, Pierluigi Vassallo. La prima vaccinata a Pomezia è l’infermiera Daniela Delicati “Finalmente è arrivato il giorno per combattere questo virus – ha commentato Daniela – e spero che tanti colleghi come me si sottopongano volontariamente al vaccino perché è un atto che dobbiamo a noi stessi, ai nostri familiari e ai nostri pazienti”. “Emozionato? Certamente – continua il dott. Vassallo – perché sono stato tra i primi ad essere vaccinato con l’attenzione di tutti ma anche nella convinzione che la vaccinazione rappresenti oggi un enorme vantaggio per combattere il Covid-19, a disposizione per garantire in sicurezza la prevenzione del contagio agli assistiti, a tutti i medici e agli operatori della nostra Asl”. Visibilmente emozionato anche il Direttore Generale, Narciso Mostarda che ha evidenziato come questo momento tanto atteso stia rappresentando un punto di svolta. Un punto di partenza sicuramente per la lotta a quel virus che tiene da mesi in trincea medici, infermieri, tecnici, operatori socio sanitari. “Ho visto tanti colleghi, infermieri, tecnici, operatori socio sanitari molto emozionati – commenta il dott. Mostarda – qualcuno di loro non riusciva a rispondere a una mia domanda che mi sembrava piuttosto semplice. Evidentemente l’emozione aveva già preso il sopravvento. La stessa cosa sta succedendo a me. Penso che in questo momento possiamo essere tutti dalla stessa parte – continua il Dg – convinti che stiamo facendo uno sforzo
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enorme. Non eravamo pronti al 29 gennaio quando è arrivata la prima coppia di cinesi allo Spallanzani, ma possiamo dire che siamo riusciti in corsa, durante la pandemia, a sviluppare procedure e meccanismi di sicurezza. Noi nello specifico abbiamo trasformato ripetutamente questo ospedale in Covid hospital, poi in ospedale non Covid e di nuovo in Covid hospital per affrontare la seconda ondata. Oggi l’emozione è anche per tutto quello che ci è accaduto. Questa mattina abbiamo vaccinato la prima infermiera e il nostro Direttore di Distretto. C’è tanta emozione, ma anche tanta, tanta speranza.” Tra i vaccinati anche il direttore del Dipartimento del Territorio Marco Mattei che così ha descritto la sensazione odierna:” la sensazione di aver fatto parte dell’avvio di un evento epocale di sanità pubblica, di aver avviato un grande momento”. A partecipare alla giornata evento del 29 dicembre, oltre al
Direttore Generale, Narciso Mostarda, il Direttore Sanitario, Roberto Corsi, il Direttore Amministrativo, Tommaso Antonucci e altre importanti figure che tanto hanno contribuito alla gestione della pandemia sul territorio. Presenti anche rappresentanti della Polizia di Stato che questa mattina hanno scortato l’auto della Asl su cui viaggiavano i vaccini dello Spallanzani all’ospedale dei castelli, e dell’Arma dei Carabinieri. Tra i protagonisti di questa giornata la P.O. dei tecnici della Prevenzione, Fabio Canini e il dipendente Asl Lionello Moras che hanno fisicamente ricevuto i vaccini dallo Spallanzani. Per entrambi “un momento indimenticabile e la certezza di aver preso parte ad un evento storico”.
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CRONACA
Il Corriere della Città gennaio 2021
Via Laurentina, slalom gigante tra i crateri Ardea, strade colabrodo: il Comune ci prova con i mutui, dall'ex provincia attesi i fondi per la SP95 assano gli anni ma se c'è una cosa che resta immutata ad Ardea è la situazione disastrosa delle strade. Un problema oramai atavico al quale, ahìnoi, proprio non sembra esserci soluzione se non quella del “rattoppo” qua e là per tamponare la situazione. Puntualmente poi l'arrivo del freddo e delle piogge amplificano a dismisura il problema costringendo i poveri automobilisti a degli slalom giganti per evitare di causare danni agli pneumatici (e non solo); tra le strade più ammalorate vi è senza dubbio la provinciale Laurentina la quale, pur essendo una delle arterie principali del territorio, verso in uno stato davvero pietoso. L'ennesimo tour delle buche Difficile trovare un tratto della Laurentina migliore di un'altro: abbiamo percorso “l'anello” che dalla Pontina vecchia porta alla Rocca e, da lì, proseguito in direzione Tor San Lorenzo per poi svoltare a destra alla rotonda dell'idrica e ritornare verso la Nuova Florida. Ebbene, chilometro più chilometro meno, l'intero perimetro percorso necessita di interventi urgenti con decine di buche altamente pericolose per le auto, figuriamoci per le moto. Non solo. La pioggia, come mostra un filmato inviatoci da un nostro lettore, aumenta le insidie trasformando in incubo “l'esperienza” di chi, per un motivo o per l'altro, si trova costretto a transitarvi. La domanda, quindi, è sempre la stessa: a quando gli interventi? Città Metropolitana latitante Ad occuparsi della Laurentina dovrebbe essere la Città Metropolitana di Roma Capitale, che peraltro è del medesimo colore politico dell'Amministrazione di Ardea. Da mesi ormai sono attesi questi interventi ma poi, alla resa dei conti, di operai al lavoro sulle strade maggiormente ammalorate nemmeno l'ombra. Anche il primo cittadino Mario Savarese si mostra scettico sul fronte delle tempistiche: «Più volte abbiamo ricevuto
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comunicazione di avvio lavori ma poi puntualmente sono state disattese. La prima notizia di inizio interventi imminente risale allo scorso anno. L'ultima a due mesi fa». Intanto Ardea è ricomparsa in un lotto di assegnazione fondi – con un'integrazione specifica per i “tratti interni al Comune” - per l'adeguamento alle norme tecniche del MIT proprio della Laurentina nel tratto compreso fra il GRA e la città. Anche qui, in tal senso, sono attesi aggiornamenti. Ardea, il Comune tenta la strada dei mutui L'ente, dal canto suo, ha avviato l'iter per accendere un mutuo con Cassa Depositi e Prestiti da 1,2 milioni di euro proprio da destinare al rifacimento delle strade di Ardea. La speranza è che la richiesta vada a buon fine per dare così modo al Comune di avviare i lavori: al momento, precisiamo, non sono noti né tempi né tanto meno elenchi di strade a cui dare la priorità perché tutto dipenderà proprio dall'esito della richiesta.
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Banditella, i residenti si rimboccano le maniche Fai-da-te per il decoro lungo le vie, il Comune è assente: «Siamo abbandonati da tutti» ittadini operosi ad Ardea nel quartiere della Banditella. I residenti, in particolare quelli di Via Mare del Margine e vie limitrofe, in vista del nuovo anno, sono tornati a rimboccarsi le mani per mantenere il decoro della zona. Per questo hanno deciso di raccogliere denaro attraverso una colletta da spendere poi per risolvere quelle urgenze a cui il Comune, purtroppo, non riesce a far fronte: parliamo ad esempio delle buche ma anche dello sfalcio delle erbacce fino ad arrivare alla bonifica della spazzatura abbandonata da ignoti. Un fenomeno quest'ultimo, ahìnoi, ancora troppo diffuso nell'area. Il precedente L'iniziativa non è nuova. Alcuni mesi fa – poco dopo il lockdown – i cittadini avevano già sperimentato che l'unica strada per tenere ordinato il quartiere era quella di ricorrere al fai-da-te. «Ci siamo autofinanziati con una piccola somma di denaro per colmare con l'asfalto le buche più pericolose e per pulire e tagliare le erbacce», ci dicono i residenti. Ma una delle emergenze, come detto, riguarda anche e soprattutto l'abbandono scellerato dei rifiuti: «In una cunetta di meno 100 metri di lunghezza abbiamo trovato in quell'occasione 30 sacchi di spazzatura indifferenziata e 4 bidoni di bottiglie di vetro – proseguono – tutti portati via poi dalla ditta che si occupa della raccolta dei rifiuti dopo la nostra segnalazione». Altri interventi sono stati eseguiti dal Comune di Aprilia che ha rimosso, sempre dietro segnalazione dei residenti, alcuni rifiuti abbandonati (tra cui eternit) nel tratto di propria competenza. L'appello alla comunità L'obiettivo dell'iniziativa è semplice: cercare di sensibilizzare in primis tutti i residenti, affinché ci sia unità di intenti anzitutto tra vicini di casa. «Cominciamo ad amare e valorizzare di più il nostro territorio, partendo dal piccolo e muovendoci nei dintorni della nostra casa. Uniamoci per ogni via, ripartiamo insieme e facciamo capire che la Banditella non è solo una zona dimenticata senza regole, buona solo per scaricarci la spazzatura», è quindi l'appello lanciato agli abitanti. Al momento infatti non esiste un Comitato di Quartiere o un'Associazione che
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La mossa dei residenti: vasi e aiuole curate per impedire l’abbandono dei rifiuti rappresenti la zona. In secondo luogo, e non potrebbe essere altrimenti, tutte le istanze dovranno essere riportate al Comune affinché si pianifichino interventi concreti per il prossimo futuro con lo scopo di rilanciare il quartiere. E tra le priorità non può che esserci quella della sicurezza. Il messaggio al Comune di Ardea Proprio sul fronte dei furti e della sicurezza della zona in generale il messaggio all'Ente è chiaro, serve quantomeno l'illuminazione pubblica: «Alla Banditella siamo completamente abbandonati da tutto e da tutti – ci raccontato i residenti – Al Comune chiediamo di provvedere all'illuminazione (presente solo in una parte del quadrante, ndr) cosa che quantomeno Nelle foto: fungerebbe da deter(sotto)Banditella rente e permetterebbe senza illuminaa noi cittadini di "dizione; una cunetta fenderci meglio" dai piena di rifiuti malintenzionati. La pulita dai residenti
nostra zona è infatti completamente al buio e questo chiaramente aiuta i ladri come è successo di recente. Dopodiché - anche se sappiamo che i Carabinieri già fanno il massimo con le risorse a disposizione - chiediamo maggiori controlli». Luca Mugnaioli
Al Comune di Ardea chiesta l’illuminazione che servirebbe anche da deterrente per i ladri. Poi l’appello “al vicino di casa”: «Uniamoci, facciamo capire che la Banditella non è una zona buona solo per abbandonare rifiuti»
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Scuola, è rebus sulle riaperture Aperta o non aperta, questo il dilemma: il 7 gennaio 2021 la data da cerchiare in rosso uasi un anno di Coronavirus, pressoché un anno di «io resto a casa» e poco meno di un anno complicazioni per tutti, grandi e piccoli. Un, quasi, anno nel quale i più ostacolati sono stati i più giovani. Ragazzi che sono riusciti a fare un esame di maturità, a fine giugno 2020, con maestria ed eccellenza, tra sudore e mascherine. Adolescenti che hanno imparato a rinunciare. Una grande fetta della popolazione rimasta, però, ancora in un limbo. Chiusi in casa davanti un computer ma sorridenti, senza mai far pesare la dad a nessuno, gli studenti hanno tutti cerchiato in rosso la data del 7 gennaio 2021. Vedere i propri compagni di classe, i propri professori attraverso uno schermo non è stato certo il massimo, ma era fondamentale per proteggere coloro che si amano e questo, i ragazzi italiani, lo hanno capito. Non considerando la drammatica propaganda politica che vi hanno ricamato sopra, tra sindaci e governatori difensori della loro unica campana, i ragazzi d’Italia hanno rispettato, più di tutti, le regole e il 7 gennaio saranno pronti per ritornare a scuola. O quasi tutti. Il dibattito sul rientro in presenza per gli studenti delle scuole superiori è il tema più caldo degli ultimi mesi e ora che si è quasi agli sgoccioli tutti necessitano chiarezza. La scuola d’infanzia Le scuole dell’infanzia presentano delle ca-
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Per l’infanzia resta l’organizzazione “a bolla”, gruppi a composizione stabile, che assicurano la continuità di relazione tra compagni e figure adulte, evitando però l’utilizzo promiscuo degli stessi spazi da parte di bambini di diversi gruppi
ratteristiche che le distinguono in maniera decisiva dalle altre: la tenera età dei bambini. Di pari passo, la gestione della pandemia in questi luoghi è stata eseguita attraverso regole differenti: il MI ha emanato delle apposite linee guida per il sistema 0-6 anni. L’età delicata dei bambini ha condotto il governo a trovare un complesso equilibrio tra sicurezza e benessere socio emotivo dei più piccoli. Una delle soluzioni attuate è quella di un’organizzazione “a bolla”: vengono previsti gruppi a composizione stabile, che assicurano la continuità di relazione tra compagni e figure adulte, evitando però l’utilizzo promiscuo degli stessi spazi da parte di bambini di diversi gruppi. Per quanto riguarda le mascherine, i bambini non sono tenuti ad in-
dossarle. Naturalmente agli adulti saranno dati in dotazione, oltre alle consuete mascherina chirurgiche, guanti in nitrile e dispositivi di protezione per occhi, viso e mucose.
Strada al buio da mesi ma nessuno interviene POMEZIA - Una via senza illuminazione a causa di un guasto con decine di residenti al buio ma su cui, paradossalmente, nessun ente sembra avere competenza. E' questa l'amara sorpresa fatta da un cittadino che si è rivolto alla nostra Redazione per cercare di risolvere il problema. «Adesso che siamo in inverno il problema si è accentuato notevolmente ma è da quest'estate che siamo al buio», ci racconta. La strada in questione è Via Santo Domingo, una traversa di Via dei Castelli Romani. «Ho inviato numerose segnalazioni al Comune di Pomezia e alla fine mi hanno risposto che la strada non è di loro competenza. Tenete presente che lungo la strada ci sono, tra le altre, un residence con 84 appartamenti, un Hotel e altre
attività, come è possibile? Ma non finisce qui. In un'altra comunicazione l'ente mi ha fatto sapere di aver avvisato l'Enel ma che quest'ultima, dopo aver mandato un tecnico, ha fatto sapere che l'impianto è privato. Morale della favola: noi siamo al buio e gli enti si rimpallano la palla l'uno con l'altro».
(continua)
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gennaio 2021 (segue) Scuola primaria e Scuole medie I bambini delle elementari, rientrati regolarmente a scuola da settembre, continueranno a rispettare le normative anti-Covid previste dal governo. Nello specifico fin dalla prima elementare i bambini saranno tenuti ad indossare costantemente le mascherine e a rimanere distanziati tra di loro. La merenda si consuma al posto, tutti lontani, per evitare contagi. In tutte le classi è previsto un erogatore di igienizzante per le mani, che i bambini utilizzano costantemente. Per le scuole che hanno a disposizione la mensa, tutti i bambini hanno un orario dedicato in cui recarsi a consumare il pranzo. Sempre distanziati, con mani pulite e igienizzate, in fila per uno fino al proprio posto. I ragazzi delle scuole medie, che non hanno avuto la didattica a distanza per questo primo semestre, avranno come regola numero uno il distanziamento. Mantenere come minimo 1 metro di distanza l’uno dall’altro, in qualsiasi circostanza. Mascherina sempre correttamente posizionata e mani igienizzate. Per gli inse-
CRONACA Nel Lazio per le superiori l’attività didattica in presenza sarà garantita al 50%: previsti inoltre ingressi scaglionati in due fasce orarie e controlli mirati sui mezzi di trasporto gnanti, maestri inclusi, obbligo di mascherine e distanziamento. Le interrogazioni preferibilmente dal posto e alla lavagna distanza di 2 metri. Queste le regole già attuate e che si continueranno a rispettare dal 7 gennaio in poi. Rebus scuole superiori Il piano per il rientro a scuola della Regione Lazio è pronto ed è stato firmato da Roberto Speranza: “L’attività didattica in presenza sarà garantita al 50%”. Questa è l’ultima dichiarazione in merito al contenimento dei contagi nelle scuole superiori: la metà degli studenti in classe e un’altra metà a casa. La Regione ha previsto degli ingressi scaglionati in due fasce orarie (8-10), dei controlli sentinella sui mezzi di trasporto e i cosiddetti “mezzi caldi”, autobus che partirebbero all’occorrenza. Sulla carta sembra tutto organizzato ma manca un
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tassello fondamentale: la fiducia. La fiducia dei Presidi e delle Regioni. Il punto cruciale infatti non è tanto aprire le scuole quanto mantenerle aperte. L’intento di oggi è quello di iniziare con una presenza dimezzata, che si cercherà di portare al 75% dal 16 gennaio (se ve ne saranno le condizioni). A tutto questo entusiasmo però fa da contrappeso la paura che si ricommettano i medesimi errori. Sulla carta sembra tutto organizzato ma il timore che l’intervento sui mezzi di trasporto non arrivi in tempo è grande. Si ha paura che gli alunni siano troppi e non contenuti con le dovute attenzioni e che l’assenza del tracciamento dei contagi mediante tamponi rapidi rimanga, appunto, un’assenza.“La scuola è un posto sicuro” eppure le petizioni contrarie al rientro in classe sono tante, alcuni licei romani hanno già dichiarato la non riapertura, l’ultima arriva proprio dal Tasso di Roma. Cos’accadrà il 7 gennaio? Lo scopriremo, probabilmente, solo il 7 gennaio. Anna Di Rocco
Scuole superiori: l’intento di oggi è quello di iniziare con una presenza dimezzata, che si cercherà di portare al 75% dal 16 gennaio (se ve ne saranno le condizioni) Chiama ora per la tua pubblicità!
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Trent'anni dalla morte di Giacomo Manzù Organizzata una commemorazione civica, invitato anche il Presidente Sergio Mattarella l prossimo 17 gennaio 2021 ricorrerà il trentennale dalla morte di Giacomo Manzù e un comitato popolare si è attivato per celebrare – se le circostanze dettate dal Covid-19 chiaramente lo consentiranno – questo importantissimo anniversario. Il legame tra il Manzù e il territorio di Ardea è noto come testimonia la raccolta delle sue opere esposte al Museo donate allo Stato dallo stesso artista e soprattutto la tomba situata all'interno del giardino. Purtroppo, è inutile girarci attorno, il clima attorno a questo anniversario non sarà dei migliori considerando le note vicende legate al trasferimento delle spoglie che hanno visto protagonisti di un (surreale) contenzioso gli eredi e il Comune. Salvo clamorosi colpi di scena, e non certo nel modo più trasparente possibile, la salma sarà infatti trasferita per essere dapprima cremata e successivamente esposta presso Colle Manzù come richiesto dai figli Giulia e Mileto. L'invito al Presidente Mattarella Ad ogni modo i cittadini, che hanno richiesto al Comune di Ardea il patrocinio gra-
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La tomba dove riposa Giacomo Manzù presso il Museo a lui dedicato ad Ardea tuito, si sono attivati per ricordare, al di là di tutto, un grande artista che rimarrà legato per sempre alla città di Ardea. Il Comitato promotore, Presieduto dall'Ecomuseo Lazio Virgiliano, al quale hanno aderito numerose associazioni, ha inviato un invito ufficiale anche al Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella: «Domenica 17 gennaio 2021 ricorre il trentesimo anniversario della morte di Giacomo Manzù – si legge nella missiva fatta recapitare a Mattarella - La invitiamo nel museo di Ardea per onorare insieme la memoria di questo grande artista che ha ono-
rato l’Italia e per confermare, con la Sua autorevole presenza, che lo Stato Italiano realizzerà gli impegni assunti con l’atto di donazione e rispetterà come una legge sacra ed inviolabile la volontà dell’artista di rimanere per sempre ad Ardea nel luogo dove scelse di essere sepolto». «La commemorazione – chiosa Aueletta - si svolgerà, Covid permettendo e comunque con le dovute misure di sicurezza, con le modalità dell'antica tradizione locale per onorare la memoria di un cittadino benemerito che ha onorato Ardea e l'Italia».
Manzù lascerà Ardea: sarà un anniversario “amaro”... IL CASO - Giacomo Manzù, morto il 17 gennaio 1991, fu sepolto dalla famiglia, dopo l’autorizzazione dello Stato Italiano, nel parco del suo museo ad Ardea dove aveva scelto di riposare per sempre in pace. Come è noto i suoi eredi nel 2019 hanno presentato al Comune di Ardea una richiesta di estumulazione e cremazione della salma dell’artista che era stata poi respinta in più di un'occasione dall’ufficiale di governo dello Stato Civile per la mancanza dei presupposti previsti dalla legge. Il TAR del Lazio tuttavia, con una ordinanza che non ha tenuto conto del provvedimento comunale, ha rimesso nelle mani di un commissario la decisione finale che ha visto infine accogliere le richieste degli eredi al fine di custodire i resti mortali di Manzù presso Colle Manzù, sito in via Apriliana n. 1, ad Aprilia comeda loro richiesto. I DUBBI - La possibilità che la salma del Manzù lasciasse il Museo, sempre per volontà degli eredi, emerse già in passato (era il 2003), ma in quella circostanza il trasferimento a Bergamo venne scongiurato. E' evidente che, al di là di tutto, qualcosa non torni. Dopodiché ci sono trent'anni di storia (compreso un funerale che potremmo definire di “Stato” con il quale il
Manzù venne sepolto al Museo di Via Laurentina dove si trova attualmente) e le tante interviste rilasciate anche da Inge (nel 2016 disse: “Giacomo aveva espressamente chiesto di essere sepolto accanto alle sue opere ad Ardea. E le volontà vanno rispettate. No?”) a testimoniare il grande legame tra il Maestro e la terra di Ardea. IL “GIALLO” DEL TESTAMENTO - Oggi quindi, o meglio un anno fa, abbiamo scoperto che il testamento del Maestro – che peraltro parla comunque di “sepoltura” e non di “cremazione” – restato sconosciuto per anni, indicava tutt’altro, ovvero, con un’aggiunta scritta a penna, la volontà “di essere nella casa dove attualmente abito in Ardea, colle Manzù n.1” come visto; il riferimento ad Ardea, come ha commentato anche il commissario, "è solo frutto di un'errata convinzione del maestro, dovuto alla collocazione geografica e alla pertinenza comunale della sua abitazione". Ma, al di là di questo, è comunque doveroso porre la lente di ingrandimento sul passaggio relativo alla denominazione “Colle Manzù n.1” presente nel documento presentato dagli eredi. Ebbene: il 24 febbraio 1988, data in cui “Giacomo Manzoni in arte Manzù” avrebbe presentato il testamento
pubblico al Notaio in Roma Dott. Maurizio Misurale, la zona “Colle Manzù” non esisteva, quantomeno formalmente. La delibera di intitolazione risale infatti a tre anni più tardi, esattamente al 21/11/1991, cioè qualche mese dopo la morte del Maestro. Nel documento leggiamo: “Dato atto che dal 1964 sino alla morte il grande sculture ha dimorato nel territorio del Comune di Aprilia in località Campo del Fico e precisamente nella località denominata catastalmente Colle Cane […] ritenuto necessario indicare adeguatamente il suddetto luogo ormai noto come “Colle Manzù” […] delibera di denominare la zona […] già denominata Colle Cane, come “Colle Giacomo Manzù”. Queste allora le domande che sorgono spontanee: come poteva essere inserita nel testamento la denominazione “Colle Manzù” se all’epoca non esisteva? LA RABBIA DEI CITTADINI - I cittadini intanto, alla vigilia del trentesimo anniversario della morte di Manzù, non smettono di far sentire la propria voce: «Quanto successo è una vergogna, lui voleva riposare in pace nel luogo dove da 30 anni giace. Chiediamo il rispetto delle sue volontà». Insomma, sarà un anniversario dal retrogusto decisamente amaro.
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Natale solidale, viaggio tra Pomezia e Ardea Festività al tempo del Covid: l'emergenza non ha fermato le iniziative benefiche sul territorio n questo anno molto particolare, Pomezia e Ardea non si sono lasciate scoraggiare e hanno riportato un pizzico di speranza attraverso iniziative all'insegna dell'amore e della solidarietà. Ne abbiamo raccolte alcune. Il cuore di Ardea La mattina del 27 dicembre, numerosi cittadini hanno donato il sangue durante la raccolta organizzata dalla Croce Rossa Italiana Comitato di Ardea. Nonostante le temperature rigide numerosi abitanti sono convenuti presso il piazzale antistante il Comando della Polizia Locale, per rispondere, alla richiesta di aiuto da parte delle persone meno fortunate. Al termine delle operazioni grande è stata la soddisfazione della Presidente del Comitato CRI, Ketty Corinaldesi: "ringrazio i numerosi Donatori che hanno dimostrato, ancora una volta, il grande Cuore di Ardea: specialmente in questo periodo dell'anno, quando più forte si avverte la carenza di sangue, i Donatori, e tra questi mi piace sottolineare due giovani diciottenni che hanno offerto il proprio gesto per la prima volta, hanno saputo rinunciare ai legittimi sentimenti famigliari, per dedicarsi agli altri. Gra-
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zie anche ai Volontari del Comitato, come sempre pronti e presenti alla chiamata solidale" Un sorriso per tutti L’Assessore Alessandro Possidoni è intervenuto in prima linea il 26 dicembre: “Con la consigliera Paola Soldati, ho incontrato i dipendenti del comando della Polizia Locale per fare i consueti auguri di Natale e ho avuto modo di vedere il grande lavoro che stanno facendo nell’ambito del progetto i “Corrieri del Sorriso”: si tratta di un lavoro di raccolta, organizzazione e distribuzione di pacchi che è stato possibile grazie al coordinamento continuo e puntuale operato dal comandante Sergio Ierace. Come Assessore all’Emergenza COVID, sono davvero soddisfatto del lavoro che il corpo di Polizia Locale, in collaborazione con la CRI-Comitato di Ardea e la Pro-
Alcune delle iniziative solidali realizzate durante le festività natalizie sul territorio
tezione Civile, ha svolto: da questa mattina hanno distribuito più di 100 pacchi ai nostri concittadini regalando un sorriso in questo giornata di Vigilia di Natale. (…) Per il continuo senso del dovere, per l’alto livello di professionale, per l’alto senso civico, per l’originalità delle proposte proporrò al Sindaco e alla Giunta di conferire un encomio o un elogio a tutte queste persone che, nel silenzio, continuano ad aiutare i nostri cittadini. Non si tratta semplicemente di fare il proprio lavoro. Qui si tratta di farlo con passione e dedizione. Buone feste a tutti.” Babbo Natale è a Pomezia Una visita speciale quella della mattina del 23 dicembre in piazza Indipendenza a Pomezia. Babbo Natale è passato a ritirare le lettere che in questi giorni i bambini e le bambine della Città hanno imbucato nella cassetta della posta dedicata. Con un sacco pieno di messaggi, Babbo Natale è passato a salutare il Sindaco ed è partito per iniziare a consegnare i doni che i piccoli cittadini di Pomezia riceveranno la notte di Natale.“Un ringraziamento particolare al Comitato di Quartiere Il Querceto–Colli di Enea per l'iniziativa – ha detto il Sindaco Adriano Zuccalà – Sono state tantissime le letterine spedite da piazza Indipendenza e sono certo che Babbo Natale esaudirà i desideri dei nostri bambini. Colgo l'occasione per fare a loro i miei più affettuosi auguri di buon Natale”. “Andrà tutto bene” al centro di Pomezia Una scritta enorme, con la frase “Andrà tutto bene”. Un messaggio di speranza, un augurio non prettamente natalizio, che riprende quanto veniva scritto sui balconi all’inizio della pandemia, lo scorso marzo. Così hanno voluto augurare il meglio agli abitanti di Pomezia (e non solo) i rappresentanti del Comitato di Quartiere il Querceto, che stamattina hanno montato le lettere che compongono l’ormai celebre frase, posizionata nella rotonda in via del Mare all’incrocio con via di Pratica di Mare, all’entrata ovest di Pomezia. Irene Tozzi
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L'opera di Emanuela in mostra allo Spallanzani Una creazione di una dipendente comunale di Ardea esposta per il progetto “Mascherine della vittoria” a mascherina che incontra l'arte. Da mesi ormai, ciò che vedevamo soltanto negli ospedali o magari in qualche paese lontano, è diventato un elemento inseparabile della nostra quotidianità; c'è chi però, oltre al suo uso indispensabile per fronteggiare il Covid-19, ha voluto elevarlo a forma d'arte, realizzando delle creazioni divenute già di per sé simbolo proprio della lotta contro il virus. E così, nel novembre scorso, è stata allestita una mostra all'Ospedale Spallanzani di Roma – altro luogochiave di questi drammatici mesi soprattutto per il nostro Paese – per rilanciare un messaggio di speranza. E tra gli artisti che hanno contribuito a realizzare la mostra, rimasta aperta al pubblico dal 26 novembre al 6 dicembre, c'è anche un pezzetto del nostro territorio: tra le 52 opere esposte frutto dell'ingegno di altrettanti artisti c'è infatti anche Emanuela Sannipoli, dipendente comunale di Ardea. La mostra Ma andiamo con ordine. Il progetto “Mascherine della Vittoria” - questo il nome dato all'iniziativa – rappresenta nelle intenzioni dei promotori un momento di riflessione e di speranza, condiviso con l’Istituto Spallanzani attraverso l'arte per Nelle foto: (dall’alto) raccontare il periodo Emanuela storico che stiamo viSannipoli di Ardea vendo. Il progetto è con la sua creazione; stato a cura di Tiziano la locandina e gli arM. Todi ed ha visto tisti di “Mascherine “l’entusiasmo partecidella vittoria”; pativo” di 52 artisti (sotto) l’Ospedale che, grazie alla collaSpallanzani di borazione con la GalRoma
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leria Vittoria di via Margutta a Roma, hanno accolto l’invito del curatore per realizzare “una mascherina ad Arte” reinventandola attraverso il proprio sentimento artistico. L’iniziativa è stata resa possibile anche grazie alla partecipazione di Acea e «vuole essere un ringraziamento a chi, con dedizione e tenacia
ha combattuto in prima linea, e tuttora combatte, perché si possa celebrare la vita» come ha affermato la presidente di Acea Michaela Castelli. Testimonial d'eccezione L'iniziativa ha visto inoltre l’entusiasta partecipazione di alcuni protagonisti dell’ospedale Spallanzani, modelli d’eccezione, che insieme a personaggi dello spettacolo, hanno indossato le “Mascherine della Vittoria” in una serie di scatti volti a sensibilizzare il pubblico all’utilizzo della mascherina. TWM FACTORY, che collabora attivamente con Galleria Vittoria, ha sposato il progetto e i suoi intenti, realizzando l’identità visiva e curandone il catalogo in qualità d’editore. Tra i testimonial che hanno collaborato al progetto troviamo, tra gli altri, Alessandro Preziosi, Elena Sofia Ricci, Giordano Bruno Guerri e Guillermo Mariotto. (continua)
La mostra è rimasta aperta al pubblico dal 26 novembre al 6 dicembre. In precedenza, durante l’estate, è stata “visitabile” virtualmente
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gennaio 2021 (segue) L'intervista a Emanuela Sannipoli Intanto cosa ha rappresentato per lei partecipare a questa mostra così importante? «Mi sono sentita davvero onorata sia per il luogo scelto per l'esposizione, lo Spallanzani, uno dei luoghi simbolo della lotta al Covid19, sia per le tante personalità che hanno presenziato e indossato le nostre creazioni». Emanuela Sannipoli, nella vita quotidiana è una dipendente comunale ad Ardea: come è nata l'idea di prendere parte all'iniziativa? «Da sempre l'arte e il disegno fanno parte della mia vita. Mi sono anche diplomata presso un Istituto D'Arte ma poi purtroppo la vita, come a volte capita, mi ha portato a prendere altre strade; tuttavia non ho mai accantonato la passione per il disegno e, seppur nei ritagli di tempo, ho avuto modo di prendere parte a tante iniziative alcune delle quali anche qui ad Ardea. Qualche anno fa inoltre sono entrata in contatto con la Galleria Vittoria a Roma con la quale ho esposto in diverse occasioni; la pandemia ha colpito duramente il settore e così, quando mi è stato proposto di Nelle foto: (dall’alto) prendere parte a questa iniziativa – Le altre due lanciata proprio dalla creazioni di Galleria Vittoria – ho Emanuela, una accettato molto volenavente per tema i papaveri, l’altra dei tieri. Ci è stato chiesto di realizzare tre crea“palloni” in volo zioni dopodiché ne verso l’alto nella speranza che il virus sarebbe stata scelta una per l'esposizione: si allontani da noi
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CRONACA io ho deciso comunque di donarle tutte. Virtualmente la mostra è stata poi “visitabile” durante l'estate (sul sito della Galleria Vittoria potete ancora vedere il tour virtuale, ndr) dopodiché due mesi fa è stata allestita allo Spallanzani ed aperta a tutti sempre ovviamente nel rispetto delle norme anti Covid19». Può descriverci la sua creazione? «Il tema era da rintracciare nel primo lockdown, uno dei momenti più difficili vissuti dal nostro Paese. In quel periodo nessuno era preparato ad affrontare questa emergenza tuttavia lo spirito d'unità delle persone è emerso sin da subito: dai canti dai balconi, alle bandiere che sono iniziate ad apparire un po' ovunque. Da qui è nata l'idea di rappresentare il tricolore, la mascherina che poi è stata scelta: una bandiera tuttavia non normale, ma quasi strappata, con le frange non allineate a rappresentare in quel periodo le sofferenze del Paese ma anche i continui attacchi che l'Italia stava ricevendo da più fronti. Un tricolore “strattonato”, ecco, ma pur sempre un tricolore. La porporina rappresenta invece la luce di speranza, una speranza di rinascita nella lotta contro il virus». Chi ha indossato le sue mascherine? «La mia mascherina, quella con il tricolore, è stata indossata dallo stilista Guglielmo Mariotto. Le altre due invece, da quanto mi hanno detto, da una giornalista di Rai2 e da un architetto che ha curato il catalogo».
L’artista EMANUELA SANNIPOLI - E’ una dipendente al Comune di Ardea nata e cresciuta tuttavia con la passione per l’arte e il disegno. Negli ultimi anni, anche se solo “nei ritagli di tempo” tra la famiglia e il lavoro come ci racconta, ha partecipato a diverse iniziative culturali con le sue creazioni tra cui citiamo quelle della “Galleria Vittoria e Domus Danae” con il progetto "Donna tempo spazio" 2018; la Mail art "la foresta dei simboli"2018 Museo Naturalistico del Monte Soratte a Sant'Oreste; la Mostra "splash: un tuffo nell' eros" 2019 Scuderie Palazzo Chigi Albani a Soriano nel Cimino 2019 e la Mail art Sant'Oreste -palazzo Caccia " il felliniano mondo" 2020. Queste alcune delle sue opere.
Scansiona il QR code per vedere online la mostra “Mascherine della vittoria”
Luca Mugnaioli
Torvaianica, nuova vita per lo stadio IL PROGETTO - Nuova vita per l’impianto sportivo comunale di via Zara a Torvaianica. Si tratta di un progetto ambizioso che ha lo scopo di ristrutturare il complesso esistente e realizzare nuovi spazi dedicati allo sport. Il progetto che si è aggiudicato il bando di gara, del valore di oltre 200mila euro, prevede: la ristrutturazione degli spazi esistenti, l’abbattimento delle barriere architettoniche con la realizzazione di bagni per disabili, la sistemazione delle aree verdi con attrezzature e giochi per bambini, interventi di efficientamento energetico, l’installazione di una nuova tribuna e la realizzazione di due nuovi campi da padel, di cui uno coperto. Un altro passo importante – spiega l’Assessore Giuseppe Raspa – per lo sport del nostro territorio e in particolare per Torvaianica. I valori educativi che derivano dalla pratica sportiva sono determinanti per il sano sviluppo della nostra comunità, nonostante tutte le difficoltà del momento”. “Un grande investimento per il nostro litorale – aggiunge il Sindaco Adriano Zuccalà – Stiamo lavorando per riqualificare Torvaianica, renderla più bella, vivibile e attraente per chi ci vive e per le migliaia di turisti che la attraversano nei mesi estivi”.
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Lampade con il riciclo creativo i parla di riciclo creativo quanto si vanno a creare degli oggetti utilizzando ciò che si ha in casa e che a volte buttiamo senza pensarci. La cultura del riuso ci insegna, tra i tanti lavori che si possono fare, a realizzare delle originali lampade usando per esempio piatti o bicchieri di carta o di plastica. Trasparenti e dal costo abbordabile daranno non solo un bel tocco personale alla casa, ma anche una grande soddisfazione a chi le crea ed un bell'effetto visivo finale. Bisognerà solo armarsi di pazienza e di una pistola per la colla a caldo, riga, forbici, taglierino, piatti, bicchierini, filo elettrico, lampadina a freddo e carta traslucida. Nella foto in basso viene proposto l'esempio di una lampada costruita con la carta traslucida, particolarmente resistente al calore, ottenuta sovrapponendo i ritagli, messi uno sopra l'altro e mantenendo la distanza di circa 1 cm. Quest'altra foto mostra come far rivivere con originalità la base di una vecchia lampada. In questo caso bisogna mettere all'interno un cartoncino colorato e ritagliato seguendo una forma irregolare e ondulata, e per creare un contrasto, la parte esterna dovrà essere rivestita con della carta opaca. Altra idea è quella di sovrapporre due fogli di carta triangolari, di due misure differenti, dove con il taglierino sono stati effettuati in precedenza dei tagli in orizzontale e che, nell'accostare ed incollare le punte dei triangoli stessi, si apriranno dando vita ad una moderna e stilizzata figura. Per chi ha già realizzato lavori di questo tipo ed è un po’più esperto, ecco che con una perforatrice ci si può cimentare nella realizzazione di una lampada vera-
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La cultura del riuso ci insegna, tra i tanti lavori che si possono fare, a realizzare delle originali lampade usando per esempio piatti o bicchieri di carta o di plastica
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mente particolare. Tante idee per passare in relax un po’del proprio tempo libero, divertendosi e dando sfogo alla propria immaginazione, seguendo delle semplici regole di costruzione e per avere una ricompensa immediata e non meno la soddisfazione personale per il bel lavoro creativo fatto. Laura Piacentini
Nelle foto: 1 - Lampada con bicchierini di caffè 2 - Vecchia base ricoperta 3 - Fogli di carta perforati 4 - Uso del taglierino 5 - Uso di carta traslucida
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L’alimentazione Veg in gravidanza egli ultimi anni sono sensibilmente aumentati gli italiani che scelgono un’alimentazione vegetariana o addirittura vegana, tra mille commenti, falsi miti e verità cerchiamo di capire come e quanto questa dieta può influenzare un’eventuale gravidanza. Gli interrogativi che ci saltano in mente sono diversi: cosa mangiare? Cosa mancherà al feto? E’ certo che gli mancherà qualcosa? Il fisico della mamma avrà tutti i nutrienti necessari per affrontare il faticoso lavoro dei nove mesi che l’aspettano? Questa dieta avrà qualche effetto sul futuro allattamento? Cominciamo con il fare una precisazione fondamentale: scegliere uno stile di vita vegetariano o vegano non vuol dire semplicemente eliminare carne ed eventualmente derivati animali come latte uova dalla dieta, vuol dire invece rivoluzionare la propria alimentazione inserendo micronutrienti di natura vegetale capaci di integrare le sostanze mancanti. Le linee guida italiane SIGO, AIGOI, AGUI sulla Nutrizione in Gravidanza e durante l’allattamento, sostengono che, se ben pianificata, una dieta vegetariana o vegana può essere nutrizionalmente valida ed avere risultati positivi sia sulla mamma che sul bambino. A testimonianza di questo esistono studi di metanalisi (cioè lavori che mettono insieme i risultati di molteplici ricerche precedenti confrontandone i risultati come in una sorta di grande riassunto che compara tutti i dati relativi ad un determinato argomento fino a quel momento ottenuti e ne trae conclusioni) che evidenziano la mancanza di significative differenze di esiti tra donne che seguono una dieta vegetariana o vegana in gravidanza e donne che invece seguono una dieta diciamo, tradizionale. Ovviamente, voglio ribadirlo, parliamo di una dieta bilanciata! Le diete vegetariana e vegana devono prevedere l’impiego giornaliero di cereali, variando la scelta tra riso, frumento, mais, miglio, avena, orzo, segale, così come di legumi, di sorgenti proteiche quali la soia, la frutta secca, i semi oleaginosi (lino, zucca, canapa, sesamo, girasole), le uova e i latticini (esclusi però dalla dieta vegana), fino al seitan (un alimento, altamente. proteico, ricavato dal glutine del grano). L’apporto di grassi è dato dall’uso dell’olio extravergine di oliva così come dagli oli di semi, di noci e di lino; ampio dev’essere inoltre l’utilizzo di verdure, specialmente crude, e di frutta. Cosa può succedere se non si seguono le regole? Quali sono le carenze a cui può andare incontro? Sicuramente proteine, acidi grassi omega 3 (DHA), zinco, ferro, iodio, calcio, vitamina D e vitamina B 12, e meno frequentemente anche folati e magnesio. Queste ca-
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renze hanno un maggior impatto soprattutto durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza con effetti anche su allattamento e svezzamento. Tutte i micronutrienti sopra citati possono essere controllati attraverso l’alimentazione, cioè inserendo alcuni tipi di cibi oppure aumentando la quantità di altri. L’unica eccezione, per cui viene raccomandata l’introduzione di un integratore riguarda la vitamina B12. Va detto comunque che questa accortezza dovrebbe essere rivolta anche alle donne onnivore, coì come per il DHA e la vitamina D a prescindere dalla dieta seguita dalla mamma. Il problema legato alla vitamina B 12 è che purtroppo non esiste un metodo, né un livello standard di riferimento con cui confrontare i dati. L’Institute of Medicine ha stabilito un intervallo di 120-180 pmol/L tuttavia possono manifestarsi carenze anche a livelli superiori di concentrazione pertanto dobbiamo tenere in considerazione anche altri dati come: aumento del volume medio dei globuli rossi comparsa di anemia macrocitica megaloblastica deficienza di folati livelli elevati di omocisteina. Tuttavia il marcatore più utilizzato come test di screening per la carenza di vitamina B 12 è l’acido metilmalonico. E’ importante evitare la carenza d questa vitamina anche se per un periodo breve e considerando che tra il 17% ed il 39 % delle donne vegetariane si registra tale carenza, una dieta integrata, soprattutto durante la gravidanza, diviene fondamentale. Gli alimenti che maggiorente la contengono sono manzo, alcuni tipi di pesce, come lo sgombro, aringa e sardine, molluschi, uova latte e latticini mentre è completamente assente dagli ortaggi. Le conseguenze della carenza di vitamina B12 sono importanti: crescita intrauterina inadeguata ritardi nello sviluppo neurologico possibili con-
seguenze nell’infanzia. Ecco la necessità di integrare la dieta con un apporto esterno di vitamina B12. Ulteriori studi a sostegno della dieta vegetariana o vegana durante la gravidanza hanno evidenziato come questa sembri avere un potere protettivo nei confronti della pre-eclampsia e dell’eccessivo aumento di peso materno. I figli di madri vegetariane o vegane sembrano essere protetti da alcune malattie pediatriche come l’asma, il diabete, i difetti del tubo neurale, il labbro leporino e alcuni tumori pediatrici. Inoltre sembrerebbe che questi bambini abbiano meno probabilità di sviluppare obesità e sovrappeso, senza contare la loro ridotta esposizione agli antibiotici presenti nella carne che consumiamo. Tirando le somme quindi dieta vegetariana e dieta vegana promosse anche durante la gravidanza e l’allattamento purchè bilanciate. Niente “fai da te” … e mentre lo scrivo mi scappa un sorriso… non dovremmo forse fare attenzione a qualsiasi cosa mangiamo in qualsiasi momento della nostra vita a prescindere dal regime alimentare che abbiamo scelto?? Credo proprio di si’! Personalmente non sono vegetariana, cerco di mangiare sano, ma non sono immune alle tentazioni, e come me tanti altri, ma come in tutte le circostanze, siamo sempre pronti a pensare che il “nostro modo” sia il modo migliore… non è così… si tratta di abitudine forse, di consuetudine, di comodità… diciamo del modo migliore per noi, ma non per tutti. Come in tutte le cose serve attenzione e durante la gravidanza serve una doppia attenzione!! Farsi domande e documentarsi! Solo così avremo le risposte. Dott.Ost Catiuscia De Renzis dovevolalacicogna@libero.it
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Il Corriere della Città gennaio 2021
Effetto Forer e oroscopo: cosa dice la scienza uando ci troviamo davanti a un profilo psicologico generico tendiamo a ritenerlo preciso, accurato, creato esattamente per noi, senza accorgersi che le descrizioni vaghe e generiche si adatterebbero a chiunque. Si chiama “l’effetto Forer” dal nome dello psicologo statunitense Bertram Forer che lo dimostrò scientificamente nel 1948. L’effetto Forer spiega la grande diffusione di alcune pseudoscienze, astrologia, divinazione (interpretazioni di segni e simboli da parte di indovini, oracoli, senza una causalità dimostrabile), pratiche illusorie fondate su un meccanismo psicologico che porta a identificarsi con le previsioni; dodici profili tanti quanti i segni zodiacali- validi per l’intera popolazione mondiale, 7,8 mld di persone, sic! Ogni individuo è unico, differente da qualsiasi altro, la convergenza di fattori ereditari, costituzionali e ambientali fanno di ognuno un essere unico, anche i ge-
sona, senza fornire una causalità dimostrabile. I primitivi danzavano per provocare la pioggia o per impedirla essendo a digiuno delle cause naturali che la scatenavano, oggi pensare che se il ginocchio fa male poi pioverà non è molto differente, un’altra forma di onnipotenza assicurata anche dalla condizione che sono in tanti a crederci, la mente è pigra, associa tutto a se stessa e ama mettersi in mostra. L’onnipotenza è una difesa dal senso di impotenza derivante dal dover subire passivamente le cose, un dolore fisico, o anche la pioggia che, con qualsiasi balletto, cade sempre a suo esclusivo piacimento. Non essere in grado di prevedere il futuro spaventa da sempre, crea insicurezza, costringe a confrontarsi con le proprie debolezze, con le forze della natura, uno dei pericoli più grandi. Le previsioni rosee elargite ….”giungerà presto una fortuna, l’anima gemella” attecchiscono su tali paure; è molto difficile sradicare l’effetto Forer, si tende a non rinunciare alle proprie convinzioni, sarebbe come
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Perché crediamo agli oroscopi? I “maghi” offrono scorciatoie mentali e prospettive per il futuro che la mente, pigra, spaventata, accoglie volentieri melli monozigotici (nati dallo stesso ovulo), stessi genitori, stessa data e ora di nascita, quindi stessa Stella, sono differenti, specie se allevati in ambienti diversi. Nel suo esperimento il dr. Forer fornì un’analisi personalizzata a ogni suo allievo, ognuno doveva dare una valutazione da 0 a 5 sulla corrispondenza del profilo al proprio ottenendone un assenso quasi pieno di 4,26, solo alla fine rivelò di aver consegnato a tutti la stessa analisi di personalità, identica per ognuno e completamente inventata, e di avere scelto descrizioni che si sarebbero adattate a chiunque… ”hai scoperto che è imprudente essere troppo sinceri;…a volte sei estroverso, affabile ma altre introverso, diffidente…; a volte dubiti di aver fatto la cosa giusta;…la sicurezza è uno degli obiettivi della tua vita…etc” , affermazioni alle quali tutti possono aderire. All’in-
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terno di descrizioni più precise negli oroscopi non mancano mai i “se” e i “ma” che rendono il tutto di nuovo aleatorio, il risultato è identico, soltanto un po’ più subdolo da sviscerare, ad es. “hai la tendenza a essere critico con te stesso”, molti sarebbero d’accordo non esistono comportamenti stabili ma la parola, “tendenza” apre il fianco all’errore. Se è una persona autorevole a fornire un profilo preciso, pure positivo, la mente inorgoglita subisce maggiormente l’effetto Forer , inoltre influisce anche che sono in tanti a crederci, fa sentire normali, (concetto normosociale di salute: uno vestito in un campo di nudisti è quello strano, uno nudo al centro di Roma lo arrestano). L’astronomia, lo studio della posizione degli astri, è una scienza, la sua logica comincia a vacillare quando si ritiene che la posizione degli astri influenzi il carattere o il destino di una per-
rinnegare se stessi. Quando si tratta delle nostre illusioni più care funziona sempre il pensiero magico, infantile, che riemerge nelle situazioni difficili, lutti, la fine di un amore, terremoti, e i “maghi” lo sanno, offrono scorciatoie mentali e prospettive per il futuro che la mente, pigra, spaventata, accoglie volentieri. Il pensiero costringe a rinunciare al bisogno di sapere tutto subito, a soffrire di fronte alla realtà vera, è il dramma della conoscenza, della cultura, affidata oggi sempre più ai social, i nuovi guru, ma non sarà mai una scorciatoia a risolvere un problema. Dott.ssa F. Tomasino Psicologa-Psicoterapeuta francesca.tomasino@hotmail.it Cell.3271363539
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03/01/2021
Numero 1 Anno 13
DIRETTORE RESPONSABILE: Maria Corrao
STAMPA: Tipografia Graffietti
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IN REDAZIONE: Arianna Azzurra Achille, Matteo Acitelli, Luca Mugnaioli, Alessia Achille, Federica Rosato, Anna Di rocco, Irene Tozzi
Reg. Trib. di Velletri Settembre 2009 N. Reg. 19/09 del 24 Settembre 2009
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Pillole di diritto: il codice rosso apevate che… …la Legge 19 luglio 2019, n. 69 recante “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere” denominata “Codice Rosso”, in vigore in Italia dal 9 agosto del 2019, ha introdotto modifiche di diritto penale sia sostanziale che processuale. In particolare nel codice penale la legge in questione inserisce ben 4 nuovi reati: 1) il delitto di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti senza il consenso delle persone rappresentate (c.d. revenge porn), punito con la reclusione da uno a sei anni e la multa da 5mila a 15mila euro: la pena si applica anche a chi, avendo ricevuto o comunque acquisito le immagini o i video, li diffonde a sua volta per provocare un danno agli interessati. La condotta può essere commessa da chiunque, dopo averli realizzati o sottratti, diffonde, senza il consenso delle persone interessate, immagini o video sessualmente espliciti, destinati a rimanere privati. La fattispecie è aggravata se i fatti sono commessi nell’ambito di una relazione affettiva, anche cessata, ovvero mediante l’impiego di strumenti informatici. 2) il reato di deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso, sanzionato con la reclusione da otto a 14 anni. Quando, per effetto del delitto in questione, si provoca la morte della vittima, la pena è l’ergastolo; 3) il reato di costrizione o induzione al matrimonio, punito con la reclusione da uno a cinque anni. La fattispecie è aggravata quando il reato è commesso a danno di minori e si procede anche quando il fatto è commesso all’estero da o in danno di un cittadino italiano o di uno straniero residente in Italia; 4) il reato di violazione dei provvedimenti di
prescindibili esigenze di tutela di minori o della riservatezza delle indagini, pure nell’interesse della persona offesa; c) gli atti d’indagine delegati dal pubblico ministero alla polizia giudiziaria devono avvenire senza ritardo.
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allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, sanzionato con la detenzione da sei mesi a tre anni. Il codice rosso, inoltre, ha inasprito le sanzioni per i reati di maltrattamenti in famiglia ed alle persone conviventi, per il reato di stalking e per il reato di violenza sessuale, ed ha esteso, in relazione a quest’ultimo reato, il termine entro cui è possibile sporgere querela portandolo da 6 mesi a 12 mesi. Si è cercato infine anche di ovviare alla possibile reiterazione dei reati in attesa di provvedimenti giudiziari o delle lungaggini, e/o irregolarità, nella fase delle indagini inserendo un termine brevissimo (3 giorni) entro il quale la vittima deve essere ascoltata da un Giudice ed inserendo un generale onere di celerità nelle indagini. Nello specifico è stato stabilito che: a) la polizia giudiziaria, acquisita la notizia di reato, riferisce immediatamente al pubblico ministero, anche in forma orale; b) il pubblico ministero, nelle ipotesi ove proceda per i delitti di violenza domestica o di genere, entro tre giorni dall’iscrizione della notizia di reato, deve assumere informazioni dalla persona offesa o da chi ha denunciato i fatti di reato. Il termine di tre giorni può essere prorogato solamente in presenza di im-
Un femminicidio ogni 3 giorni, il 40,6% degli omicidi avvenuti nel 2020 è stato un femminicidio, cioè l’uccisione di una donna da parte di una persona “di famiglia”, in senso lato. Questi sono numeri da guerra civile ! Era quanto mai opportuno un provvedimento legislativo modificativo di un Codice penale risalente agli anni 30 del secolo scorso, quando anche in ambito civile era in vigore addirittura lo ius corrigendi del marito sulla moglie. Questi riportati di seguito erano gli art.144 e 145 del Codice civile del 1942, aboliti solo quarantacinque anni fa, nel 1975, con la riforma del diritto di famiglia. "Il marito è il capo della famiglia. La moglie segue la condizione civile di lui, ne assume il cognome ed è obbligata ad accompagnarlo dovunque egli crede opportuno fissare la propria dimora" - "ll marito ha il dovere di proteggere la moglie, di tenerla presso di sé e di somministrarle tutto ciò che è necessario ai bisogni della vita in proporzione alle sue sostanze." Nell’intento di “correggere” era quindi ammesso anche l’uso della violenza, come d’altronde avveniva (e purtroppo in molti casi ancora avviene) anche nei confronti della prole. Se la società cambia, cambiano anche le sue regole. E le società cambiano solo se cambiano le persone. Avvocato Ida Nazzaro Patrocinante in Cassazione Sede studio di Pomezia Via F. Domenico Guerrazzi n. 2 CAP 00071 Tel.: 06.60674482 – Cell.: 3383616295 E-mail: avvocatoidanazzaro@alice.it
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Manager sull’orlo di una crisi di nervi iamo ormai giunti al nuovo anno e la fine del 2020 ha segnato il passaggio di un’epoca. Si è detto tanto sugli effetti di questa crisi sia in termini economici che, ancora più importante, per il sacrificio di molte vite umane. Ma possiamo ormai dire che il Covid svela d’improvviso una verità che avremmo preferito non conoscere: ovvero che le grandi catastrofi potrebbero in qualsiasi momento avvenire nuovamente. Negli anni abbiamo assistito a grandi sconvolgimenti come le armi nucleari, la guerra fredda, il terrorismo, i conflitti religiosi, l’inquinamento ambientale, le grandi migrazioni. In relazione a ciascuno di questi eventi si sono generati non solo timori, ma anche percezione e consapevolezza per la mancanza di controllo. Altre pandemie potrebbero verificarsi e noi tutti dobbiamo esserne consapevoli per prepararci ad affrontarle e a combatterle. Prima di tutto con un giusto atteggiamento mentale, poi con tutti gli strumenti e le strutture sia a livello politico che istituzionale, per non farsi trovare impreparati. Detto ciò, l’aspetto che adesso analizzeremo entra nel merito della gestione della crisi da parte del manager, che deve rendersi conto delle difficoltà da affrontare, riflettendo su questioni fondamentali che interessano chiunque abbia responsabilità in un’impresa di qualunque tipo o dimensione. Innanzitutto è bene premettere che da un giorno all’altro, imprenditori, dirigenti, manager e dipendenti hanno visto con i loro occhi quanto sia diventato fragile tutto quello che avevano costruito. Come si può restare alla guida con autorità e forza quando ci si sente in ansia? Come è possibile ispirare e motivare gli altri quando anche la sua mente è sconvolta dalle prospettive che la propria azienda possa fallire? Ecco quindi che lo stress diventa la logica conseguenza di questo stato, infatti è una risposta della nostra mente a una minaccia in una determinata situazione. E l’ansia è una reazione allo stress, è la paura di ciò che potrebbe accadere in futuro. Quindi l’ansia ha uno scopo, non è inutile. Soprattutto per coloro che l’hanno gestita per lungo tempo, sono più adeguati ad affrontare situazioni di disagio poiché elaborano le minacce in modo diverso, reagendo rapidamente di fronte al pericolo con un’azione di contrasto. Ma se non viene controllata, l’ansia ci distrae, ci fa per-
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Qualcuno ha detto che il modo migliore per affrontare i sentimenti non facili è quello di accoglierli e di pensare ai nostri pensieri ed alle nostre emozioni, come se fossero treni che entrano ed escono da una stazione, guardandoli arrivare e partire senza attaccamento
L’ansia da pandemia: l’ansia è un nemico potente, più forte di noi e per questo dobbiamo farne il nostro alleato, bisogna affrontarlo a viso aperto poiché altrimenti ci abbatterà dere le energie e ci spinge a prendere decisioni sbagliate. L’ansia è un nemico potente, più forte di noi e per questo dobbiamo farne il nostro alleato, bisogna affrontarlo a viso aperto poiché altrimenti ci abbatterà. Non è facile, ma farlo ci aiuterà a guidare gli altri al meglio, soprattutto oggi in questo momento particolarmente delicato. Mi permetto di dare qualche suggerimento in base anche alla mia più che trentennale esperienza lavorativa. Per cominciare la prima fase è imparare a identificare la propria di ansia: come si manifesta, come ci fa sentire e non aver paura di ammettere “IO SONO ANSIOSO”. Solo dando un nome a questo sentimento potremmo cominciare ad affrontarlo, capendo come influenzi il nostro comportamento e le nostre decisioni e soprattutto che cosa la provoca, mettendoci così in condizioni di gestirla. Non voltatevi dall’altra parte…più si cerca di nascondere la propria ansia e più ti si rivolterà contro. I migliori leader sono quelle persone che comprendono i propri sentimenti, hanno una maggiore soddisfazione sul lavoro, sono più performanti ed hanno relazioni migliori, sono più innovative e sono in grado di gestire un gruppo di lavoro con opinioni diverse e di ridurne i conflitti. Spesso è proprio la parola “ansia” che ci mette in difficoltà, allora diamogli un nome diverso, tipo disagio oppure anche temporanea mancanza di certezza. Qualcuno ha detto che il modo migliore per affrontare i sentimenti non facili è quello di accoglierli e di pensare ai nostri pensieri ed alle nostre emozioni, come se fossero treni che entrano ed escono da una stazione, guardandoli arrivare e partire senza attaccamento. Una volta che abbiamo imparato a riconoscere la nostra ansia, possiamo iniziare a de-
terminare con precisione quando appare e perché. Utile potrebbe essere tenere un diario su cui scrivere quando succede, cosa l’ha scatenata e come abbiamo reagito. È bene cercare di capire le nostre reazioni e quale comportamento abbiamo adottato, soprattutto potremmo scoprire cose inaspettate, per esempio che a determinare un nostro forte stato di ansia possono essere quasi sempre gli stessi problemi o le stesse persone. Per quanto riguarda i manager spesso reagiscono all’ansia lavorando più duramente, fino all’impossibile. Cercano di controllare tutto, anche le cose che spesso vanno al di fuori delle loro competenze e così facendo, è difficile per loro immaginare di non assumersi la responsabilità di ogni cosa, cercando di essere ancora più perfetti e di avere più controllo non prevedendo che molto spesso questo perfezionismo e lavoro eccessivo, genera ulteriore ansia in sé stessi e negli altri. Una volta compreso i fattori scatenanti possiamo iniziare a sviluppare un nuovo rapporto con la nostra ansia, ricordandoci che in un periodo di recessione economica come questo che stiamo attraversando, ha senso che un leader si senta ansioso, vuoi perché la propria azienda potrebbe fallire oppure per il dover licenziare delle persone. Ma attenzione, si potrebbe anche verificare che si entra in un circolo vizioso di pensiero negativo che ci impedisce di andare avanti, come se fossimo inermi, fino a diventare un’ossessione. Ci si concentra totalmente tanto sullo scenario negativo che si viene sopraffatti dalle possibilità più allarmanti, da restare appunto completamente bloccati. Ma allora come è possibile evitare tutto ciò? Una via d’uscita potrebbe essere cercare di distinguere le nostre peggiori paure da ciò che potrebbe accadere, separare quindi ciò che è possibile da ciò che è probabile. Concentrarsi sul breve termine in quanto non si può essere in grado di dire ai vostri collaboratori cosa accadrà l’anno prossimo, o anche fra tre mesi. Non si può promettere che tutto andrà bene …a volte bisogna spegnere il futuro per un po’ di tempo e gestire il presente, poiché quello che probabilmente nella storia verrà ricordato come “La Grande Pandemia del 2020” che ha provocato danni immensi sotto ogni profilo, ha anche portato con se profondi insegnamenti che dobbiamo apprendere per affrontare e vincere le crisi future. Non sprechiamo dunque l’occasione per farlo. Buon Anno a tutti voi. Antonio Guido (dirguido@libero.it)
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Rimettiamoci in forma dopo le feste ono mesi che il nostro organismo è stato messo a dura prova a causa della pandemia COVID. Le palestre, le sale da ballo ed i centri sportivi sono state chiusi, la socialità e la mobilità è stata ridotta, ma i supermercati ed i negozi di generi alimentari sono rimasti sempre aperti. Il lockdown associato alle festività natalizie infine ha dato il colpo finale anche a chi stava cercando "eroicamente" di resistere conservando le proprie normali "abitudini salutari". Le conseguenze di tutto questo sono ovvie, il nostro stato di forma fisica è peggiorato e probabilmente siamo ingrassati. Ma guai a pensare di risolvere la cosa approfittando dei saldi per comprare indumenti di qualche taglia più grandi. Al contrario occorre intervenire, prima che la situazione diventi irreversibile, prima che il nostro organismo si abitui al cambiamento e soprattutto prima che il cambiamento diventi permanente. Questa pandemia ha cambiato radicalmente lo stile di vita di tutta la popolazione costringendo ad una vita sedentaria anche persone molto dinamiche sportive ed attive. Siamo quindi tutti più esposti perché è facilissimo eccedere nel cibo continuando a mangiare nello stesso modo di prima, mentre è difficilissimo ridurre in modo razionale la sua quantità, in proporzione alla ridotta attività fisica. Inoltre, la vita sedentaria e la mancanza di allenamento porta inevitabilmente ad una perdita della massa muscolare. Gli atleti sanno bene di cosa parlo, la perdita di massa muscolare è un nemico insidioso perché riduce il metabolismo di base, ovvero anche il modo in cui consumiamo la nostra energia a riposo, facilitando l’accumulo di grasso. Si usa dire "mal comune mezzo gaudio", ma in questo caso non dobbiamo consolarci col fatto che "in fondo quasi tutti sono ingrassati", perché se per alcuni Il problema è solo estetico, per altri potrebbe essere molto più grave, soprattutto se anziani o afflitti da qualche preesistente patologia. Il sovrappeso, infatti, ci trascina verso un vortice di disagi di carattere fisiologico e di malessere psicologico. Può sorprendere la velocità con cui si accumulano i chili superflui. Quando si inizia ad ingrassare, superati certi limiti, si innesca un meccanismo "diabolico" che tende ad autoalimentarsi e che può evolvere verso forme di vera "obesità", che possono portare allo sviluppo di tantissime patologie su base alimentare: problemi cardio-vascolari, ipertensione, diabete di tipo 2, ecc. Un eccessivo sovrappeso, inoltre, ci espone ad alcuni tipi di tumore e favorisce l’insorgere di infezioni, infiammazioni, difficoltà respiratorie, affanno, dolori articolari, ecc., insomma un di-
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Dopo il Natale e i giorni di festa reagiamo alla pandemia rimettendoci in forma seguendo la ragione e la scienza sastro. Ma quando si ingrassa ci sono cambiamenti anche sotto il profilo psicologico: il nostro umore peggiora, possono insorgere problemi di insonnia, ansia, senso di insoddisfazione, i nostri rapporti interpersonali e familiari si trasformano. Gradualmente ma inesorabilmente tutta la nostra vita cambia in peggio, ma paradossalmente, siamo portati a trovare ulteriore gratificazione proprio in quell'eccesso di cibo (o di alcool) all'origine dei nostri problemi. Una spirale distruttiva, per certi aspetti simile alle tossicodipendenze, che gli obesi conoscono molto bene. Ma come facciamo a capire se è il caso o meno di iniziare a preoccuparci? Il peso in sé non significa molto. Più indicativa è una semplice misura del girovita che per gli adulti dovrebbe essere inferiore a 94 cm nell'uomo e a 80 cm nella donna. Se superiamo questi valori meglio rivolgersi ad un nutrizionista per una valutazione più approfondita, non solo del nostro body mass index o Indice di Massa Corporea (che è un semplice un indicatore per capire se abbiamo un peso adeguato alla nostra altezza), ma soprattutto della distribuzione della massa grassa e di quella muscolare. Questi ed altri parametri vanno messi in relazione con cosa abitualmente si mangia, alla attività fisica, alla età, al sesso, ecc. Ma prima ancora occorre consultare il proprio me-
dico di fiducia per un controllo generale dello stato di salute associato a tutte le analisi cliniche che probabilmente, a causa della pandemia, sono state rimandate. Una volta fatto questo, se abbiamo accumulato un eccesso di grasso, esistono solo due alternative: o si equilibra la alimentazione riducendo la quantità di cibo o si incrementa l'attività fisica. Se volete avere garanzie sui risultati fatevi seguire da un nutrizionista per la dieta ed eventualmente da un personal trainer o da un fisioterapista (consigliato soprattutto per chi ha patologie che limitano la mobilita) per l'attività fisica. Questo percorso è sicuro, ma purtroppo richiede impegno e fatica, sarete quindi tentati di scegliere la "via facile", ovvero imbottirvi di costosi integratori, prodotti o cibi "dietetici", ecc. In questo caso "auguri”, la scienza dice altro, ma in questo mondo ciascuno è libero di "avere fede" in quello che vuole e di spendere liberamente (e spesso inutilmente) il proprio denaro, ma consultate sempre il vostro medico prima di assumere qualsiasi prodotto per non perdere salute al posto dei chili. Io raccomando sempre una equilibrata dieta mediterranea che, associata ad una moderata attività fisica, assicura risultati efficaci e soprattutto duraturi. Questa è la prima pandemia della storia durante la quale, almeno per il mondo occidentale, il cibo è rimasto disponibile in grande quantità. È inevitabile che ad essa segua un sovrappeso generalizzato nella popolazione. Dopo le odiose speculazioni sulle mascherine e sui presidi sanitari sarebbe quindi spiacevole assistere anche ad una speculazione sui "prodotti dimagranti” o al proliferare delle "diete fantasia" propagandate da "santoni" privi di qualsiasi qualifica. Monica Grosso - Biologo nutrizionista Se volete contattare l’Autore di questo articolo rivolgetevi al 3208942854 – monicagrosso1@tiscali.it
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Lancio di sassi (e non solo)
Stroncato dal Covid
CAMPO ROM, RAGAZZINI ATTRAVERSANO LA PONTINA A PIEDI - Dopo i frequenti episodi di sassi lanciati con violenza contro le auto sulla Pontina, l’ultimo in ordine di tempo l’8 dicembre scorso, ora i pendolari della trafficata SS 148 lanciano un altro allarme. Sì, perché nei giorni scorsi sono stati avvisati dei ragazzini del campo rom di Castel Romano che, a quanto pare, si divertono ad attraversare la strada, da corsia a corsia. Un ‘gioco’ pericoloso che potrebbe provocare parecchi disagi, se non addirittura finire in tragedia. Attraversando la strada c’è il rischio di essere investiti, proprio come è successo il 17 dicembre scorso a Christian Ricci: il 40enne che ha perso la vita mentre attraversava la Pontina in corrispondenza del chilometro 33,200 nord, probabilmente per raggiungere l’area di servizio. Sempre a dicembre, un altro uomo è morto in una situazione analoga: anche Raffaele Marando, che era uscito dalla sua autovettura e si trovava sulla banchina laterale, è stato travolto da un tir Iveco.
LUTTO AD ARDEA - Alessandro Mercuri, un infermiere in servizio presso la postazione dell’Ares 118 della città, è deceduto a causa del Covid-19. Questo ignobile virus continua a mietere vittime. Una vita, quella di Alessandro, dedicata all’emergenza sanitaria stroncata dal Covid. L’uomo, che sarebbe dovuto andare in pensione a marzo 2021, all’età di 61 anni si è spento questa mattina al Columbus Gemelli di Roma, dove era ricoverato dallo scorso 4 dicembre.
Attenzione alla truffa LA FINTA LOTTERIA - Anche con l’arrivo del Natale i truffatori non diminuiscono, anzi, aumentano. L’ultima segnalazione ci arriva da Ardea, dove un uomo ferma le persone per vendere biglietti della lotteria (ovviamente fasulli). Di solito ferma le persone che escono dal medico o dalle attività della zona: inizia in maniera amichevole, con un “Sempre al lavoro eh?”, per poi raccontare che anche lui ha un negozio ad Ardea. Dopo un po’ inizia a parlare di “premi bellissimi” che possono essere vinti comprando uno dei biglietti della sua lotteria. L’unico problema è che questa lotteria non esiste. Le segnalazioni partono da Nuova Florida, per spostarsi ad Ardea e ad altre zone limitrofe, fate attenzione!