11 minute read
Si vota anche per il Referendum
Referendum abrogativi, si vota sul tema Giustizia
Non solo Amministrative: il 12 giugno elettori chiamati ad esprimersi su ben cinque quesiti
Advertisement
I
taliani chiamati alle urne anche sul tema della Giustizia nell'election day del 12 giugno nel quale si voterà contemporaneamente per le Amministrative. Cinque i quesiti sui quali i cittadini aventi diritto dovranno esprimersi, con il risultato che sarà valido tuttavia solo in caso di raggiungimento del quorum, ovvero se alle urne, per questa specifica votazione, si recherà almeno il 50% più uno dei voti degli elettori. Parliamo, compresi gli italiani residenti all'esterno, di oltre 51 milioni di cittadini.
I quesiti
Gli elettori dovranno pertanto decidere se abrogare, cancellandole, alcune leggi che sono attualmente in vigore. Quali? Eccoli di seguito riportati: (1) Abrogazione del Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi; (2) Limitazione delle misure cautelari: abrogazione dell'ultimo inciso dell'art. 274, comma 1, lettera c), codice di procedura penale, in materia di misure cautelari e, segnatamente, di esigenze cautelari, nel processo penale; (3) separazione delle funzioni dei magistrati. Abrogazione delle norme in materia di ordinamento giudiziario che consentono il passaggio dalle funzioni giudicanti a quelle requirenti e viceversa nella carriera dei magistrati; (4) Partecipazione dei membri laici a tutte le deliberazioni del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei consigli giudiziari. Abrogazione di norme in materia di composizione del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei consigli giudiziari e delle competenze dei membri laici che ne fanno parte; (5) Abrogazione di norme in materia di elezioni dei componenti togati del Consiglio superiore della magistratura.
Come funziona il voto
Votando “sì” si sceglie di votare per l'abrogazione, e quindi per l'eliminazione, della norma oggetto del Referendum. Viceversa, apponendo una croce sul “no”, si chiede che la legge di quello specifico quesito resti in vigore. Pertanto sarà necessario esprimere cinque preferenze per altrettante schede alle quali è stato attribuito uno specifico colore corrispondente.
Quando si vota
Il voto per la consultazione referendaria si terrà domenica 12 giugno, dalle ore 7.00 alle ore 23.00. I cittadini italiani residenti all’estero (AIRE), possono votare all’estero. Per la validità del referendum abrogativo, come detto in apertura, l’art.75 della Costituzione stabilisce che la proposta soggetta a referendum è approvata se hanno votato la maggioranza (50%+1) degli aventi diritto al voto e se è raggiunta la maggioranza (50%+1) dei voti validamente espressi.
Election Day: si vota domenica 12 giugno dalle ore 7.00 alle ore 23.00. Insieme alle comunali anche il referendum
Si tratta di referendum abrogativi: barrando il “sì” si chiede di eliminare la norma; votando “no” si chiede di lasciarla in vigore. E’ previsto un quorum: solo se voterà il 50%+1 degli aventi diritto la consultazione sarà considerata valida
Nuovi giardini Petrucci a Pomezia: non tutte le I
l 25 aprile scorso sono stati inaugurati i nuovi giardini Petrucci situati in Piazza Indipendenza a Pomezia. Si tratta di un progetto di riqualificazione costato circa 300,000 euro e finanziato grazie anche al sostegno della Regione Lazio che ha permesso il restyling di uno dei parchi storici della città. Pochi giorni dopo la sua apertura tuttavia diverse Associazioni, tra cui la Cellula Coscioni di Pomezia, hanno sottolineato la presenza di diverse criticità sotto il profilo dell'accessibilità alle persone con disabilità. Per questo, a fine maggio, abbiamo deciso di effettuare un sopralluogo nel parco per sincerarci dello stato dei luoghi.
La nostra ricognizione
Ad accompagnarci nel nostro viaggio sono stati Carlo Rossetti, Presidente Onorario dell'AISA (Associazione Italiana per la lotta alle Sindromi Atassiche), e Paolo Columpsi, volontario e responsabile Cerimoniale della medesima Associazione. Ad onor del vero il primo problema si riscontra già all'esterno del parco, prima ancora di entrare: al posto auto riservato alle persone con disabilità non corrisponde infatti la relativa rampa di accesso al marciapiede. Ad ogni modo ci avviciniamo al parco. La prima tappa è il cancello di ingresso dove è presente il cartello esplicativo che presenta il parco. «Il plexiglas, sebbene permetta la visione in trasparenza dell'area verde alle spalle, è difficilmente leggibile per le persone ipovedenti. C'è un percorso tattile per le persone non vedenti che ci dà informazioni circa la struttura del parco ma non ci dice nulla sui contenuti, come ad esempio la storia, sopra riportati», ci spiega Carlo Rossetti.
L'ingresso
Una volta entrati nei giardini mediante il percorso di accesso laterale, giudicato ottimo per come è stato realizzato dal Presidente Onorario dell'AISA, ci fermiamo per una seconda considerazione. Rossetti ricorda che “secondo i principi dell'Universal Design (o progettazione universale) non ci dovrebbero essere percorsi separati e l'ingresso dovrebbe essere unico per tutti, compreso per chi è in sedia a rotelle”. «Solo in questo modo – aggiunge Rossetti – si raggiunge la vera inclusione, altrimenti, seguendo la cosiddetta regola delle tre “I”, siamo ancora fermi, nonostante le tante battaglie fatte negli anni, all'inserimento e all'integrazione».
Il giardino non è fruibile a tutti nello stesso modo
E parlando proprio di inclusività, ciò che salta subito all'occhio è che i giardini non siano fruibili nello stesso modo a tutti. Sì perché la scelta di realizzare un percorso “mattonato” soltanto nel corridoio centrale, con solo due ali laterali utili per entrare nel parco e raggiungere i bagni, impedisce la piena fruibilità del parco.
La Cellula Coscioni
L’ANALISI-«È inammissibile che nel 2022 dopo quasi 40 anni dall'approvazione della prima legge sulle barriere architettoniche si inauguri un’opera pubblica (oggi i Giardini Petrucci ma in passato altre opere) nella totale disapplicazione dei criteri di inclusione creando così discriminazione sociale e sperpero di denaro pubblico. Negli ultimi 4 anni come Cellula Coscioni Pomezia, abbiamo mandato numerose segnalazioni al comune perché in alcuni casi anziché abbattere le barriere ne venivano create di nuove (vedi il brecciolino del video). Nella maggior parte dei casi queste segnalazioni non hanno ricevuto risposta, così come non hanno ricevuto risposta le oltre 1.000 firme della petizione popolare per l’inclusione. Chiedevamo e chiediamo, il rispetto dell’impegno sul PEBA, la modifica sostanziale dei contributi per l’assistenza domiciliare, l’implementazione del servizio di trasporto per persone con fragilità e, non per ultimo, la realizzazione di spiagge accessibili a tutti (attenzione non per disabili o diversamente abili, come è stato detto e scritto). A nostro avviso, per avere una città moderna e inclusiva bisogna partire da qui, perché queste petizioni sono state elaborate da tecnici specializzati e ascoltando le persone che vivono difficoltà quotidiane». Carlo Rossetti e Paolo Columpsi dell’AISA: ci hanno accompagnato nella nostra ricognzione
Epli Lazio/ Roma Open LAB
IL COMMENTO - Sulla questione dei nuovi giardini Petrucci abbiamo ricevuto la dichiarazione congiunta di Claudio Mazza, Presidente della Pro Loco Città di Pomezia e di EPLI Lazio, e di Luca Zarfati di Roma Open Lab. «Da tempo ormai la nostra attenzione è focalizzata sul tema del sociale soprattutto per ciò che riguarda l'aspetto dell'inclusività, come dimostrano del resto i diversi eventi organizzati recentemente, su tutti il Festival tenutosi nel novembre scorso ai Sedici Pini. Le nostre Associazioni pertanto non possono che condividere quanto segnalato sul caso dei giardini Petrucci i quali, almeno al momento, non possono considerarsi accessibili in egual modo a tutte le persone. Il nostro auspicio è allora quello che l'Amministrazione Comunale di Pomezia possa adoperarsi al più presto affinché tutte le barriere e gli ostacoli presenti vengano rimossi al più presto».
(continua)
Le criticità risco
(1) La ghiaia ricopre la maggior parte della superficie dei giardini, eccetto il corridoio centrale, e rende impossibile l’accessibilità alle persone che si muovono su sedia a rotelle; (2,3) i servizi igienici femminili sono inaccessibili alle persone con disabilità e anche a chi ha difficoltà a fare le scale. Inoltre i bagni sono chiusi. I servizi igienici maschili e per persone con disabilità sono chiusi. E anche qui la rampa è sporca. (4,5) È totalmente assente un codice tattile per le persone ipovedenti o non vedenti. L'unico percorso tattile è posizionato nel
11 22 33
aree sono accessibili alle persone con disabilità
(segue)
Come mostrato nel nostro video – che potete trovare sul nostro sito www.ilcorrieredellacitta.com – uscire da questo sentiero per chi è in sedia a rotelle è praticamente impossibile. Lo stesso dicasi per chi, come il nostro ospite, si sposta con l'ausilio di un mezzo elettrico. «Abbiamo avuto una dimostrazione della non inclusione – commenta Rossetti –dato che la ghiaia, presente in quasi tutto il parco ad eccezione del percorso centrale, impedisce l'accesso alle persone su sedia a rotelle a spinta o su questo elettrcico che utilizzo io».
I servizi igienici sono chiusi (ma non solo)
Capitolo bagni. Attualmente ne sono presenti due: uno per uomini e persone con disabilità, dotato di rampa d'accesso, un altro per le donne, al quale tuttavia si arriva attraverso una scalinata poco agevole e stretta. Entrambi i servizi igienici inoltre, durante il nostro sopralluogo, erano chiusi. Non solo. La rampa di accesso, così come la scalinata, benché fosse passato poco più di un mese dall'inaugurazione, era già sporca (e qui va fatto però un mea culpa da parte di chi lo utilizza al di là del ruolo del Comune che dovrebbe comunque tenerlo pulito). Inoltre le porte sono rovinate e intaccate dalla ruggine. «Tornando al concetto di Universal Design –riprende Rossetti – mi preme sottolineare come spesso vengano realizzati soltanto dei bagni per persone con disabilità 'asessuati' mentre dovrebbero essercene due, come logica vorrebbe, uno per uomini e un altro per le donne, entrambi accessibili a tutti nello stesso modo, anche a persone diversamente abili», aggiunge Rossetti.
I pannelli informativi
ntrate ingresso ma spiega solamente del parco senza alcun riferiontenuti informativi. Inoltre in plexiglas è poco leggibile; ntanella, così come il monuaduti e le zone con le pansultano inaccessibili alle sedia a rotelle; (8) manca la accedere al marciapiede in enza del posteggio riservato ne con disabilità davant al arrivare al varco bisogna ati parcheggi-moto qualora liIl nostro tour prosegue. Sfruttando il corridoio centrale arriviamo ad alcuni pannelli, o tavole, informative che riportano la descrizione delle essenze piantumate nelle vicinanze. «Anche qui constatiamo l'assenza di codice tattile. Inoltre per chi è in sedia a rotelle non è possibile andarci davanti perché la ghiaia ce lo impedisce», commenta il rap-
Il Sindaco: «Bagni chiusi? Ci sono orari precisi di apertura/chiusura. Problemi segnalati? In alcuni casi le soluzioni sono in arrivo, come ad esempio i cartelli in braille»
presentante AISA.
Area panchine e terrapieno laterale non raggiungibili
Il brecciolino rende interdetta inoltre l'area con le panchine che risulta così totalmente inaccessibile. Un altro problema si incontra per ciò che riguarda il terrapieno laterale poiché, pur non volendo considerare la ghiaia, manca una rampa di raccordo per superare il dislivello.
Fontanella (e monumento ai caduti) off-limits
Nel chiudere la nostra panoramica ci imbattiamo nell'unica fontanella presente nel parco (l'altra si trova al di là della recinzione) che, nuovamente, è stata posizionata in mezzo alla ghiaia e dunque, come per i precedenti punti esposti, risulta totalmente inarrivabile per le persone su sedia a rotelle. Il problema si ripresenta infine anche con il monumento ai caduti dove alle scale non si è pensato di aggiungere una piccola rampa.
Risponde il Sindaco
Sulla questione abbiamo intervistato il Sindaco di Pomezia Zuccalà. «Il progetto di restauro dei giardini storici ha dovuto tenere conto di fattori estetici connessi alla tutela architettonica, tali per cui alcune delle solu-
zioni prospettate (l’accesso unico ad esempio) erano non contemplabili nella
loro attuazione. Come tutti sanno, si tratta di una dimora storica, un giardino con vincoli di aspetto estetico e, grazie agli interventi effettuati, finalmente si può arrivare agevolmente fino alla fine dello stesso per ammirare il panorama sui castelli, grazie al viale centrale carrabile. Fino a questo intervento,
purtroppo, i principali giardini di Pomezia erano totalmente preclusi alle carrozzine e di difficile percorrenza e vivibilità alle per-
sone con disabilità. Alcune segnalazioni ricevute erano già state prese in considerazione, ma non erano incluse all’interno dell’intervento dei giardini, pertanto si provvederà, come sempre, per diversi step di intervento, come ad esempio per la rampa del posto auto, che sarà una soluzione da porre in opera nei prossimi mesi. Ricordo a tutti che questa riqualificazione non è stata un’opera ex novo, in un cantiere senza preesistenze, ma un progetto di restauro filolo-
gico di un’opera inquadrata in un periodo storico preciso, non solamente un luogo,
ma un vero e proprio monumento. Anche la segnalazione di difficoltà nell’accedere al lato sinistro del giardino ha la sua spiegazione, che in diverse occasioni è stata resa pubblica. Ad oggi, tale area non è di proprietà comunale e pertanto, almeno al momento, non si è potuto realizzare opere infrastrutturali (sentiero, accesso, o altro).
Ulteriori correzioni? Per quanto riguarda
ciò che si può correggere, ovviamente si. Mi preme sottolineare che alcune delle cose segnalate nel video sono in fase di arrivo e installazione, come i cartelli con scrittura braille. La mancata installazione è dovuta alla mancanza di materie prime e all’attuale contingenza, che ha rallentato parecchi fornitori». Perché i bagni risultano chiusi? «I bagni seguono orari di apertura e chiusura precisi, e in mancanza di servizio di custodia non è opportuno tenerli aperti, per la sicurezza in primis e per l’igiene in seconda istanza». Cosa si può fare per mantenere il decoro considerando che, dopo poco più di un mese, le rampe sono già piene di spazzatura? «Le rampe piene di spazzatura, come le descrive lei (due lattine e poche cartacce), sono quotidianamente pulite: anche il socio dell’associazione notava come il problema fosse più dei cittadini che non tengono alla pulizia, gettando dappertutto i loro rifiuti, piuttosto che del comune che, al contrario, spazza e pulisce ogni giorno quanto trova fuori posto».
Luca Mugnaioli
«Fino a questo intervento i giardini erano totalmente preclusi alle carrozzine e di difficile percorrenza e vivibilità alle persone con disabilità. Ora si può arrivare fino alla fine grazie al viale centrale carrabile»
Nelle foto:
(da sx) spazzatura nelle rampe e nelle scale per i bagni