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Anno XXII, numero 03 (605) - 11/24 febbraio 2017- www.ilgallo.it - info@ilgallo.it

Casarano, scaduti come... polli TEmpIO cREmATORIO

In ApERTA cAmpAGnA

è cAOs L’ipotesi di un forno a Scorrano spinge la società che dovrebbe costruirlo a Botrugno a diffidare Provincia e Comuni interessati. Intanto da Botrugno il fronte del “No” insiste: “Impianti inquinanti a norma di legge”

La scoperta dalle parti della grotta del Crocefisso al confine fra Casarano e Ruffano. I polli, giunti da Toledo (Spagna) non solo erano già uccisi, puliti e sezionati, ma anche disposti in ordinate cassette di cartone ed altrettanto ordinatamente conservati sottovuoto. Il giorno dopo qualche solerte passante aveva cercato di dare anche un’adeguata cottura… Visibile però il numero del lotto, in grado quindi di far risalire a chi quei polli li ha acquistati e poi abbandonati

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pARcO OTRAnTO-LEucA 1,7 miliONi peR le Acque Reflue A sANTA cesAReA

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Riutilizzo razionale delle risorse con il doppio obiettivo del riuso e dell’eliminazione dello scarico a mare dei reflui. Soluzione innovativa per il contrasto agli incendi in particolare in un’area sensibile quale quella di Santa Cesarea Terme

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il magistrato inchioda i sindaci

OTRANTO: l’eRediTà di luciANO cARiddi

L’accusa. Salento vittima di “operatori spregiudicati”, che hanno potuto operare indisturbati per la “disattenzione e la complicità di chi avrebbe dovuto controllare”

In tutti questi anni dove eravate?

Ciascun amministratore, deve sapere che cosa c’è sul suo territorio. Ci sono stati fondi europei per la bonifica delle discariche. Ma le nostre non sono state neanche denunciate. Finalmente ci accorgiamo di non avere avuto per 30 anni attenzione sul territorio. L’impresa non spende nella prevenzione degli infortuni sul lavoro, non spende per garantire una migliore qualità dell’aria, per garantire che quelle misure legislativamente previste a protezione dell’ambiente siano adottate: la conflittualità è fra eccessivo profitto dell’impresa e tutela dell’ambiente”

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8/9 Il sindaco: “Città riappacificata dopo un periodo di divisioni e contrasti sociali e politici. Anche dal punto di vista economico Otranto era in calo e non viveva una fase di grande ottimismo. Negli ultimi 10 anni abbiamo aumentato la ricettività, incrementato del 25% le presenze, migliorato la gestione dei flussi estivi”. Ealle prossime elezioni il candidato della coalizione dovrebbe essere suo fratello Pierpaolo!


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ora parlo io

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società “NegATA sAlA peR cOmmemORARe mARTiRi fOibe!”

Martano: “Uccisi due volte” L’accusa. “Hanno provato a prenderci in giro in tutti i modi: la verità è che non hanno un protocollo e inventano che non serve. Non hanno nemmeno un regolamento che dia loro ragione”

“A

vremmo voluto fare un comunicato in cui invitare tutti a prendere parte alla commemorazione delle vittime delle Foibe, venerdì 10 febbraio a Martano, nella Sala Convegni di Piazza Caduti. E invece no. Questo comunicato vi informa che quella serata è stata annullata dall’Amministrazione Comunale di Martano che, pretestuosamente, ci ha comunicato che la sala era già impegnata. Non ci è dato sapere da chi, non ci è dato sapere perché, non ci è dato conoscere il numero di protocollo che dovrebbe essere precedente al nostro”: così Gioventù Nazionale Puglia. “Lo sapevamo che questa giornata non piace al Sindaco che lo scorso anno l’ha rimpiazzata con un’altra”, spiega Serena Orlando, vicecoordinatore regionale di Gioventù Nazionale Puglia, “sapevamo anche che non piace all’ANPI che due anni fa fuori dalla sala dove era in corso il convegno ha contestato con parole fortissime. Ma credevamo ugualmente che chi si professa sindaco di tutti non sarebbe arrivato a negarci un diritto costituzionale. Hanno provato a prenderci in giro in tutti i modi: la verità è che non hanno un protocollo e inventano che non serve e non hanno nemmeno un regolamento che dia loro ragione. Sono un’Amministrazione, non dovrebbero comportarsi come un regime totalitarista. Questa condotta è vergognosa, fa rabbrividire pensare che nel 2017 c’è ancora chi fa discriminazioni di questo ge-

nO AL nEGAZIOnISmO

nere, da nostalgico partigiano comunista. I nostri fratelli italiani sono stati uccisi due volte: nelle foibe, dai partigiani di Tito, e da questa Amministrazione. Valuteremo se la condotta posta in essere dall’Amministrazione abbia quei minimi requisiti di legittimità, prima che di correttezza istituzionale, entrambi fattori che appaiono difettare del tutto nelle Sale del Potere del Palazzo di Città martanese”. “Questa pagina di storia”, continua Donato Carbone, cordinatore provinciale di Gioventù Nazionale Lecce, “strappata dai libri, che stiamo cercando di incollare pezzo per pezzo è odiata, disprezzata, da una nutrita parte politica. Questo è vergognoso. C’è gente che non perde tempo a gettare fango per una foto, a gridare allo scandalo, c’è gente che ha tanto a cuore, quasi quanto noi, la Giornata della Memoria e poi, incredibilmente, dimentica i suoi fratelli italiani picchiati, seviziati e poi brutalmente fatti morire nelle foibe. Ci viene tanto il sospetto che si tratti di negazionismo, ci sorge il dubbio che vogliano ancora coprire lo squallore del regime di Tito e dei suoi partigiani. Ma, al contrario di loro, andiamo per la nostra strada, convinti che le vittime della Shoah e le vittime delle Foibe abbiano bisogno di essere ricordate ogni giorno affinché questi orrori non si ripetano mai più. Chiediamo a quanti si sono indignati per quella foto di indignarsi per questa triste pagina martanese di pura antidemocrazia.”

Ci viene il sospetto si tratti di negazionismo, ci sorge il dubbio che vogliano ancora coprire lo squallore del regime di Tito e dei suoi partigiani. Andiamo per la nostra strada, convinti che le vittime della Shoah e quelle delle Foibe debbano essere ricordate ogni giorno affinché questi orrori non si ripetano mai più.

“La violenza istituzionale con cui il sindaco di Martano ha negato ai ragazzi di GN ed all’Associazione XX Settembre uno spazio comunale per la commemorazione delle vittime delle foibe è inaudita. Non può appartenere a questa epoca e non deve appartenere a questa società”, conclude Giuseppe Maggiore, coordinatore regionale GN Puglia, “capiamo il disagio morale di appartenere ad un pensiero politico che all’epoca fu ideatore, mandante ed esecutore di quell’atto di viltà contro i nostri fratelli italiani, ma vogliamo tenere viva la memoria affinché atti del genere non si ripetano. Non vogliamo neanche che si ripeta la vergogna di dover categorizzare dei morti, delle vittime, degli esseri umani. Sì, perché a Martano questo è accaduto: hanno ipocritamente commemorato alcuni esseri umani e ributtato nel buio delle foibe 10mila nostri connazionali. Gioventù Nazionale non si fermerà e lancerà ancora più forte il grido del ricordo”.

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dai Comuni

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tutti contro tutti

Forno crematorio: partono le diffide

Altair. Mandato al legale per diffidare Provincia ed i Comuni di Scorrano e Botrugno “a bloccare immediatamente l’iter autorizzativo del project financing presentato a Scorrano”. E su Botrugno...

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Altair srl capogruppo dell’Ati per la costruzione del tempio crematorio nel Comune di Botrugno ha dato mandato all’Avv. D’amico Maria Angela di Ruffano per invitare e diffidare la Provincia di Lecce, il Comune di Scorrano e quello di Botrugno, “ognuno per le proprie competenze, a bloccare immediatamente l’iter autorizzativo del project financing presentato dalla Leucci srl al Comune di Scorrano e per richiedere il provvedimento di aggiudica-

zione definitiva all’ALTAIR srl atteso ormai da cinque mesi”. Scorrano, fanno notare, “non compare tra i comuni individuati dalla Provincia idonei a ospitare un tempio crematorio”. “Per quanto riguarda le polemiche del comitato no al crematorio e del gruppo di minoranza Apertamente con la paradossale richiesta presentata alla Regione Puglia per una stretta degli impianti di cremazione, così come avvenuto in Veneto”, continuano, “ribadiamo che il Veneto con

una popolazione di 5 milioni di abitanti ha in attivo 7 crematori mentre la Puglia con oltre 4 milioni di abitanti ne ha soltanto uno a Bari. Perciò alcun confronto può porsi in essere se non sul grado di civiltà e progresso che differenzia le due regioni. Invece, proprio grazie alla Legge Regionale di Polizia mortuaria ed alla delibera provinciale che autorizza solo un tempio crematorio sull’intero territorio”, concludono, “non si potrà avere la moltiplicazione selvaggia degli impianti”.

Da Botrugno: “Svegliamoci!” Comitato “No al forno crematorio” e ApertaMente. “Sappiamo quanto avvenuto in passato: ora prestiamo attenzione anche quello che stanno facendo a noi, alla nostra terra e ai nostri figli”

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uova presa di posizione del Comitato “No al Forno Crematorio di Botrugno” e del Movimento Civico ApertaMente esternata attraverso un comunicato congiunto: “Siamo sempre più convinti che i forni crematori rappresentino un ragionevole pericolo sanitario ed ambientale per la popolazione e per il nostro già malato Salento, così come pericoloso può essere il project financing, strumento con cui viene proposta la realizzazione di tali impianti, rivelatosi talvolta una trappola in grado di minare enormemente il bilancio dei piccoli Comuni. Fa strano, poi”, aggiungono, “notare la proposta di tali progetti da parte di aziende, costituite ad hoc, inattive e con capitale sociale irrisorio, come nel caso di Scorrano. Si parla di progetti milionari come se si trattasse di spiccioli. E le amministrazioni propinano ai cittadini queste

iniziative come occasioni irrinunciabili, asserendo facili guadagni per le casse comunali”. Secondo il Comitato e Apertamente avremmo a che fare con “Progetti di finanza per forni crematori che cadono a pioggia nel Salento: una situazione speculare a quella veneta, dove simili investimenti in project financing sono spuntati come funghi, tanto da costringere il Consiglio Regionale al blocco delle autorizzazione per la costruzione di nuovi impianti di cremazione fino alla fine del 2018, in attesa che la Giunta regionale effettui uno studio sulle ricadute causate dalle emissioni di tali impianti sulla salute della popolazione e sull’ambiente. Il nostro auspicio”, proseguono, “è che tale condotta venga al più presto recepita dal consiglio regionale pu-

gliese, soprattutto alla luce di quanto affermato in questi ultimi giorni dal Pm Mignone, la quale ha esortato gli amministratori salentini ad una maggiore attenzione, cosa che non hanno fatto negli ultimi 25 anni. La gente nel Salento si ammala di cancro ed alcuni amministratori, invece di promuovere la tutela dell’ambiente e della salute, non si pongono scrupoli ad autorizzare impianti “inquinanti a norma di legge” come i forni crematori. E allora anche noi, come la ASL provinciale, chiediamo alla Regione Puglia una stretta sulle autorizzazioni per nuovi insediamenti che vanno ad impattare sull’ambiente, valutando a priori lo stato di fatto del territorio che andrà ad ospitarli”. Sulla situazione di Botrugno ci tengono a “ricordare che la ditta dovrà attenersi a quanto deliberato ossia: se dal tavolo tecnico dovessero venir fuori cri-

ticità e di conseguenza un NO al forno crematorio, dovrà fare le valigie ed andarsene a casa; se dal tavolo tecnico non dovessero venir fuori criticità, saranno i cittadini botrugnesi, attraverso un referendum, ad avere l’ultima parola, come più volte già rammentato dal sindaco Pasquale Barone”. Sempre secondo il Comitato e Apertamente ci sarebbe però un problema: “A distanza di un anno, non abbiamo ancora un regolamento per il referendum, nonostante i nostri numerosi solleciti e le richieste di convocazione della Commissione Regolamenti”. In conclusione un “invito a tutti i salentini: svegliamoci, non meravigliamoci solo di quello che hanno fatto al nostro territorio nel “non troppo” lontano passato, ma prestiamo attenzione anche a quello che stanno facendo a noi e che faranno ai nostri figli e alla nostra terra”.


storie salentine

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attualità

SoS 275: neanche il Capo dello Stato...

Miggiano: sigilli a scuola L’iNCHiEStA. Da verificare se i lavori eseguiti ed i materiali impiegati siano quelli indicati nel progetto

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ontinuano nella loro protesta gli operai del Comitato Pro 275 appostandosi ogni domenica sulla Maglie-Leuca tra Scorrano e Botrugno. Avevano nutrito la speranza di poter parlare della loro vicenda con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della sua visita nel Salento, ma sono rimasti delusi. “In Piazza Sant’Oronzo”, dicono, “non si è degnato di avvicinarsi neanche per una semplice stretta di mano”. E dire che le strette di mano, le foto, i selfie si sono sprecati. Va bene il rigido protocollo ma… “Eppure”, aggiungono sconsolati dal comitato, “in tutta quella piazza eravamo gli unici e sventare il Tricolore”. Tornando alla loro situazione dovuta alla mancata cantierizzazione dei lavori per l’allargamento e l’adeguamento della 275, dicono: “Anas vuole rifare una nuova gara, ha restituito

tutti i suoli espropriati compresi quelli sui 18 km che hanno sempre sostenuto cantierizzabili da subito. Quando finirà la vicenda giudiziaria in corso Anas che farà? Qualcuno se lo sta chiedendo? Anas fino ad oggi ha sempre fatto quello che ha voluto senza mai dare conto né alla Regione né alla Provincia. Come mai ora chiama in causa la Regione e la vuole in cabina di regia? Tutto questo lo vediamo come un lavarsi le mani (sporche) da parte di Anas, che pare voler scaricare sulle spalle della Regione tutto ciò che avverrà in futuro, a cominciare proprio dagli espropri restituiti. Dal canto nostro continuiamo a chiedere l’intervento di tutti coloro che hanno l’obbligo di tutelare questo territorio; intervengano e si assumano le responsabilità in virtù dei ruoli che ricoprono. Noi”, concludono, “soli e per conto nostro continueremo ad andare avanti”.

La

Guardia di Finanza di Tricase ha posto i sigilli alla Scuola Media Rao di via Donizetti a Miggiano. I cui lavori di ristrutturazione erano da poco terminati per un corrispondente di 675mila euro. Sulla vicenda è stato aperto un fascicolo in seguito all’inchiesta scaturita con tre avvisi di garanzia (C.D.P., 58 anni, di Ruffano, direttore dei lavori; a S.M.L., 41 anni, di Poggiardo, legale rappresentante della società “Anacleto Longo”, a cui era stato assegnato l’appalto per la manutenzione straordinaria e l’abbattimento delle barriere architettoniche; ed a E.C., 35 anni, di Gallipoli, nelle vesti di collaudatore incaricato dall’Ufficio Tecnico del Comune di Miggiano) i cui destinatari sono accusati di frode nelle pubbliche forniture e falso ideologico. Gli inquirenti vogliono verificare se i materiali impiegati siano quelli indicati nel progetto. Secondo l’accusa i lavori realizzati non sarebbero conformi al progetto. Vengono contestati: la mancata rimozione dell’asfalto della pavimentazione esterna all’edificio per fare posto a quella nuova; il cosiddetto cappotto (lo camera d’aria per isolare dall’umido, dal caldo e dal freddo) alla palestra realizzato all’interno invece che all’esterno; infine, l’impianto eolico del campo di calcetto sarebbe di potenza inferiore a quanto indicato sul progetto. Da questa accuse dovranno difendersi

il direttore dei lavori ed il legale rappresentante della società “Anacleto Longo”. Su di loro pende anche il sospetto che abbiano prodotto una documentazione non corrispondente allo stato dei lavori. Per ottenere il pagamento di una prima tranche di quasi 350mila euro, presentarono documentazione con indicazioni non rispondenti allo stato dei lavori, inducendo in errore il responsabile del procedimento che ha corrisposto l’anticipo. In questo caso l’ipotesi di reato del pm è falso ideologico. Ipotesi di falso contestata in concorso a tutti e tre gli indagati per ciò che riguarda l’ultima tranche dei lavori e la liquidazione. Gli inquirenti hanno dubbi sulla data di fine lavori (4 ottobre 2016) e vogliono far luce sul verbale a firma del direttore dei lavori e del collaudatore, oltre che sul certificato di collaudo. L’inchiesta stabilirà anche se è veritiera la dichiarazione che l’impresa abbia effettivamente ottemperato a tutti gli obblighi contrattuali. Il sindaco di Miggiano Giovanni Damiano non vuole “entrare nel merito di quella che è ancora un’inchiesta in corso. Aspetto con fiducia e serenità gli sviluppi delle indagini della magistratura. Acclarato che il sequestro è preventivo e che la scuola è comunque in uso, chiarisco che in tutta questa vicenda il Comune e l’amministrazione comunale sono parte lesa”.


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incivili o criminali?

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tra furneddhi e ulivi secolari

Cercare tordi e trovare… polli!

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di Antonio Memmi

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A Casarano. Polli scaduti da due anni prima abbandonati in aperta campagna e poi bruciati

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asseggiare la domenica mattina con un fucile sulle braccia, facendo lunghe passeggiate con la scusa della caccia, è una pratica attuata da molti. Facendo questo capita ovviamente di addentrarsi in zone disabitate nel raggio di centinaia di metri e di percorrere sentieri fra terreni incolti difficilmente battuti se non da altri “colleghi”. Ciò in cui si imbattono i cacciatori però, non sono sempre scorci di natura incontaminata ma, sempre più spesso, osservano un territorio che, accanto ai caratteristici “furneddhi” ed agli ulivi secolari, presenta gli ormai immancabili cessi rotti, sacchetti smezzati di cemento ormai solidificato, televisori e frigoriferi aperti e gli altrettanto caratteristici fogli di eternit diligentemente adagiati sulla nuda terra. Questa volta non vi parleremo dell’ennesima discarica abusiva, delle quali (purtroppo) non riusciamo neanche più ad indignarci cominciando, pericolosamente, ad abituarci all’idea che sia “nor-

male” esse esistano. Cercheremo invece di immaginare l’espressione di sorpresa del cacciatore che, dalle parti della grotta del Crocefisso (e quindi nell’agro di confine fra Casarano e Ruffano) andando a caccia di tordi, trova invece... polli. Normale, direte voi, magari in un pollaio nei pressi di una masseria… invece no! I polli non solo erano già uccisi, puliti e sezionati, ma anche disposti in ordinate cassette di cartone ed altrettanto ordinatamente conservati sottovuoto (foto 1). Non sappiamo se il cacciatore abbia ad essi anche sparato perché questo dice la prassi, ma di sicuro ne è rimasto colpito lui tanto da parlarne ad altri amici ed a “cercare” di farlo presente anche alle autorità. Purtroppo non aveva con se un qualunque dispositivo in grado di fotografare quanto inopinatamente trovato ma ci è tornato il giorno successivo, dopo che, a tutto quel ben di Dio, qualche solerte passante aveva cercato di dare anche un’adeguata cottura… così, giusto per

evitare che i cani randagi o le volpi o i topi, avessero da che recriminare per il cattivo servizio del ristoro. Ma, a parte l’indescrivibile scenario di putridume che la foto può solo parzialmente rappresentare (foto 2), senza però nemmeno lasciar immaginare quale possa essere il livello del maleodorante olezzo che caratterizza il luogo, il nostro amico è riuscito a fare alcuni scatti “interessanti” dai quali ad esempio possiamo leggere chiaramente che i polli, pur non essendo migratori, sono giunti sino a noi da Toledo, in Spagna, ma soprattutto sono giunti qui da molto tempo, tanto da riportare stampigliata la data di scadenza di luglio di due anni fa. Più interessante di tutto però è il numero del lotto, in grado quindi di far risalire (qualora qualche autorità costituita lo volesse) a chi quei polli li ha acquistati e poi abbandonati in quello sperduto angolo di Salento (foto 3). Ovviamente del caso è stata informata l’ASL che, pur non avendo risposto

con immediatezza adrenalinica, rimpallando la competenza dei polli fra le varie aree funzionali tutte efficientissime nel dire che è qualcun altro a doversene occupare, ha comunque assicurato di interessarsi del caso. A questo punto una considerazione: quanto deve essere menefreghista, incivile, meglio, criminale quel commerciante o ristoratore o chicchessia che, prima ha conservato quella carne per quasi due anni dopo la scadenza (con l’intento quindi di trovare il modo o il coraggio di commercializzarla) e poi, magari dopo un improvvido scongelamento forse per cause tecniche, ha pensato bene di disfarsene nel modo più primitivo, zotico e selvaggio possibile, innescando anche rischi per la salute pubblica solo per risparmiare qualche spicciolo per lo smaltimento? “Il comportamento è lo specchio in cui si mostra la propria, vera immagine” (J.W.Goethe)… costui, probabilmente non vale neanche ciò che ha smaltito.

La proposta: un unico grande Polo sanitario unendo le forze tra Casarano e Gallipoli

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ontinua la guerra senza tregua per la difesa dell’Ospedale “Ferrari” di Casarano dopo una serie di battute d’arresto che hanno rischiato di mettere la definitiva parola fine non solo alle speranze di salvare il nosocomio casaranese ma anche alla voglia di combattere dei cittadini fiaccati, più che dalle decisioni di Emiliano, dall’atteggiamento del medesimo governatore che non si degna nemmeno di fornire una qualsivoglia spiegazione ad alcune decisioni che sembrano davvero senza logica (salvo quella dei feudatari da accontentare). Questa volta il Presidente del comitato pro-Ferrari, Claudio Casciaro, ovviamente a nome dell’intero comitato, si è fatto promotore di un paio di iniziative che dovrebbero riuscire a mantenere accese le speranze di tutti. La prima azione è stata quella di interessare l’ingegner Antonio Leo, il cosiddetto “Rup” (che sta per responsabile unico del procedimento) in merito al fatto che, come ricorderete tutti, sono stati stanziati (con una prassi iniziata praticamente 10 anni fa) oltre 14

milioni di euro per ristrutturare ed adeguare a norma le strutture del Ferrari e per costruire un nuovo padiglione che porterebbe a quattro le torri che costituiscono l’intero complesso edilizio sanitario ma, ad oggi, è tutto fermo e nulla si vede nemmeno all’orizzonte. La questione della costruzione del 4° lotto è di fondamentale importanza non tanto per non perdere i finanziamenti (che già sarebbe uno spreco imperdonabile) ma, soprattutto, perché una struttura ospedaliera più moderna, adeguata alle normative e più razionale, avrebbe più possibilità di giocarsela nella mai doma guerra fra poveri per difendere la sanità locale guadagnata dai nostri avi. La seconda iniziativa del comitato è la convocazione di un incontro urgente, proprio presso l’ospedale, con Giancarlo Ruscitti, neodirettore del dipartimento di sanità della Regione Puglia. Il Comitato, unico in tutta la Puglia ad essere ammesso ai lavori della Commissione Sanità del 18 gennaio, aveva già avviato un confronto che le parti non

hanno esitato a definire serio e proficuo; la visita quindi sarà indubbiamente utilissima per avere contezza della struttura, dei reparti esistenti e delle prestazioni. Quel che di buono potrà portare questo incontro è la visione squisitamente tecnica della vicenda, immune quindi (si spera) dai condizionamenti di natura politica che sembrano ormai caratterizzare ogni respiro della vita del nostro territorio. Non sappiamo come andrà a finire questa lotta su cui sicuramente torneremo per tenervi aggiornati ma sarebbe auspicabile uno di quei compromessi che noi italiani siamo bravissimi a trovare: due grandi ospedali “completi” come quelli di Casarano e Gallipoli, nel giro di soli 15 Km potrebbero anche essere “troppi” (anche se i numeri dicono il contrario) ma perché non provare a fare sinergia, spartendosi (con intelligenza e razionalità) i reparti al fine di avere un grande polo sanitario in grado di far fronte a qualsiasi esigenza per l’utenza? Magari, se aumentiamo le voci… stavolta Emiliano riuscirà anche a sentirci. Antonio Memmi


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dai Comuni

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ad Otranto

Tutti insieme appassionatamente Luciano Cariddi. “Orgogliosi di aver agevolato la pacificazione sociale e una collaborazione tra le componenti politiche” . A giugno maggioranza e opposizione uscenti in un’unica lista?

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ella prossima primavera anche gli abitanti di Otranto saranno chiamati alle urne per rinnovare il consiglio comunale. Non potrà chiedere la conferma il sindaco uscente che sta per completare i due mandati previsti dalla legge. Come anticipato proprio da queste colonne, però, Otranto potrebbe avere un altro Cariddi alla guida: Pierpaolo, ingegnere, dovrebbe prendere, infatti, il posto di Luciano.

biamo proposto quando ci siamo candidati alla guida del governo di Otranto. Tante le iniziative ideate, progettate, finanziate e poi realizzate: abbiamo dato un volto nuovo alla città. Una programmazione a 360° che dal punto di vista infrastrutturale ha prestato molta attenzione a viabilità, sistema dei parcheggi e quindi alla gestione dei flussi di traffico legati alla stagione estiva. Per Otranto questo era un problema serio. Anche se c’è sempre da migliorare, credo oggi sia superato”.

tranno finalmente prendere il via i lavori che ci porteranno ad avere altri 450 posti barca, questa volta di dimensioni medio-grandi”. I tempi di cantierizzazione? “Sono legati al rilascio della concessione demaniale, senza la quale la società proponente non può candidarsi a chiedere un contributo a valere sulle risorse del turismo. Solo dopo l’ok sulla finanziabilità dell’opera potrà esserci l’inizio dei lavori. Ragionevolmente ci vorranno almeno 6 mesi”.

Un aliscafo per la Grecia

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Lungomare: lavori in corso

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questi 10 anni la città ha cambiato il proprio volto, aumentato esponenzialmente la sua naturale capacità di intercettare i flussi turistici e prestando, almeno a giudicare dai numerosi riconoscimenti, sempre un’attenzione alta all’ambiente. Arrivando nel cuore della città, sul lungomare, direzione centro storico, oggi si notano subito lavori ancora in corso. Cosa dovranno attendersi i cittadini da qui a giugno? “Con questo ultimo cantiere avviato, che riguarda la riqualificazione di tutto il sistema dei fossati cittadini e dei giardini pubblici, con le aree adiacenti”, spiega il sindaco Cariddi, “chiudiamo la programmazione avviata circa dieci anni fa. Una programmazione che ha risposto grosso modo a quella che era la visione di città che ab-

700 posti barca in più

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assima attenzione in questi anni alla portualità. “Siamo riusciti a realizzare e far entrare in funzione un piccolo approdo comunale che ha risposto già alle esigenze di più di 250 nuovi posti barca anche se di dimensioni medio-piccole: una valvola di sfogo per quella che è una domanda notevole di turismo nautico. Dopo un lunghissimo iter e non poche difficoltà siamo riusciti anche a venire a capo di quella che era la nostra idea principale, cioè il nuovo porto turistico, proposto da Condotte Acqua Spa, finalmente autorizzato e che ora è in attesa della chiusura della concessione demaniale da parte della Regione Puglia. A quel punto po-

on si vive di solo turismo: “Quello di Otranto è un porto polifunzionale di interesse regionale, per cui abbiamo guardato anche alle esigenze della pesca, infrastrutturandolo con tutta una serie di spazi adeguati per poter migliorare le attività dei nostri pescatori, spronando anche i giovani ad avvicinarsi ad un settore che soffre di disaffezione da parte delle nuove generazioni”. Cariddi annuncia poi una ghiotta novità: “Da quest’estate molto probabilmente riattiveremo il servizio di collegamento con la Grecia, in particolare con i porti di Corfù e Paxos: un aliscafo che raggiunga l’altra sponda in circa due ore. Un servizio che verrebbe svolto tutti i giorni e che consentirebbe a chi viene in vacanza ad Otranto di poter vivere anche l’emozione di una comoda escursione sulle isole greche”.


l’eredità di Cariddi

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di Giuseppe Cerfeda

“Turisti aumentati del 25%” Ricettività. “i posti letto regolarmente censiti oggi oscillano tra i 12 e i 14mila” in una città da 5.500 abitanti in piena stagione si arriva a 70mila presenze

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questi 10 anni come è cambiato il flusso turistico di Otranto? “Le percentuale di crescita sono notevoli, soprattutto se guardiamo all’ultima stagione, un vero e proprio exploit con un incremento del 25% rispetto al 2007. Una crescita che abbiamo registrato gradualmente con il picco importante dello scorso anno seguito al breve stallo del biennio 2012-2014, periodo in cui il settore turistico mondiale ha sofferto le conseguenze della crisi esplosa nel 2008”. Se è aumentato il flusso vuol dire che è aumentata anche la ricettività… “Grazie ad un programma di investimento nel settore ricettivo, sono state realizzate tutta una serie di nuove strutture, anche di qualità, e sono state ampliate quelle preesistenti. Oggi i posti letto alberghieri ed extralberghieri regolarmente censiti sono tra i 12 e i 14mila, seconde case escluse”. Otranto conta circa 5.500 abitanti. Nel pieno della stagione estiva, però, le presenze aumentano esponenzialmente: “A picco, nel clou dell’estate, siamo tra i 60 e i 70mila con una sproporzione evidente. Questo produce non pochi stress. Grazie agli interventi mirati di infrastrutturazione e miglioramento nella gestione dei flussi estivi, oggi affrontiamo in modo ordinario quella che in passato poteva sembrare una situazione di emergenza”. Business turistico ma anche grande attenzione all’ambiente come dimostra il fatto che Cariddi negli ultimi anni è diventato un habitué nelle foto di rito della consegna dei vari premi di Legambiente. “Nonostante la nostra politica di infrastrutturazione che potrebbe far erroneamente

pensare a cementificazione e urbanizzazione selvaggia, Bandiera Blu, 5 Vele e tutta una serie di altri riconoscimenti testimoniano come Otranto abbia anche affrontato un’attenta politica di tutela e di valorizzazione ambientale, fattore imprescindibile insieme a quello storico culturale che pure abbiamo rigenerato come mai prima. Tanti i contenitori culturali, tante le aree riqualificate con un centro storico sempre più scrigno prezioso. Siamo soddisfatti, perché consegneremo nelle mani di chi verrà una città che ha tutti i numeri per continuare ad essere, almeno nel campo turistico, tra le località più apprezzate d’Italia”. A proposito cosa lascia in eredità Cariddi a chi prenderà il suo posto? “Una città che, rispetto al 2007, oggi è in piedi, mentre al nostro insediamento vi erano molte incertezze. Venivamo da un periodo di divisioni e contrasti sul piano sociale e politico. Anche dal punto di vista economico Otranto era in calo e non viveva una fase di grande ottimismo. Con l’impegno di tutti e con un’amministrazione che ha pensato più ad agire che alle beghe politiche, siamo riusciti pian piano a rigenerare un clima positivo. Credo sia il traguardo più importante che abbiamo raggiunto in questi anni: siamo orgogliosi di aver portato la città ad una pacificazione sociale e ad una collaborazione politica tra le diverse componenti che, addirittura, potrebbe portarci ad aggregare l’attuale maggioranza con le forze di opposizione in un’unica proposta amministrativa per le prossime elezioni”. C’è qualcosa che avrebbe voluto fare ma

proprio non ci è riuscito? “Chiudo lasciando alla città un nuovo Piano Urbanistico Generale già predisposto. Non credo che riusciremo ad adottarlo formalmente prima della scadenza del mandato e questo un po’ mi dispiace. Comunque, chi verrà, troverà la strada già tracciata”. Dopo due mandati Luciano Cariddi non è più eleggibile. Pare proprio, però, che si resterà in famiglia con la candidatura di suo fratello… “Non è più un mistero. Nonostante la sua titubanza iniziale, Pierpaolo, persona responsabile e capace, ha sciolto le riserve e dato il suo assenso alla candidatura. Attorno alla sua figura è compatto il gruppo di maggioranza (Udc più l’area di centrosinistra e quella di sinistra a cui si aggiungeranno gli esponenti dei fittiani del Cor), tranne eventuali riflessioni che qualcuno vorrà ancora fare. Sarà comunque una compagine unita, che avrà ancora una volta l’obiettivo di lavorare per il bene della città, creando i presupposti per una continuità politica ed amministrativa”. Luciano Cariddi, invece, cosa farà? “Se, come pare, mio fratello sarà il candidato sindaco, farò un passo indietro e tornerò a fare il commercialista. Altre candidature in futuro? Chi lo sa, difficile dire ora cosa potrà accadere”. Prima di congedarsi il sindaco vuole ringraziare “i collaboratori comunali e politici, opposizione compresa, ed anche tutti gli operatori cittadini e l’intera comunità, perché un risultato come il nostro non arriva solo per il buon lavoro di un sindaco ma grazie ad un gioco di squadra che coinvolge tutti”.


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attualità

11/24 febbraio 2017

sull’Adriatico

L’acqua del depuratore di Santa Cesarea per spegnere gli incendi nel Parco Parco Otranto-Leuca, 1,7 mln per il riuso delle acque reflue. Lotta agli incendi ed eliminazione dello scarico a mare dei reflui. Finanziata con fondi regionali ed europei la strategia che fa scuola

Il

parco Otranto Santa Maria di leuca – bosco di Tricase mette a segno un punto importante sul fronte del riutilizzo razionale delle risorse, conseguendo il doppio obiettivo del riuso e della eliminazione di una deleteria interferenza costituita dallo scarico a mare dei reflui. Il progetto sperimentale presentato dall’Ente Parco ed accolto con soddisfazione dalla Regione Puglia, rappresenta una soluzione innovativa ed unica per il contrasto agli incendi, attraverso i reflui depurati, in particolare in un’area sensibile quale quella di Santa Cesarea Terme. La Regione ha concesso un finanziamento pari a 1,7 milioni di euro attingendo da fondi regionali e comunitari. La strategia del Parco, premiata dalla giunta regionale è stata spiegata con grande soddisfazione dall’assessore ai lavori pubblici, Giovanni Giannini e dal vicepresidente della giunta regionale ed assessore alla Protezione Civile, Antonio Nunziante, nel corso di una conferenza stampa tenutasi i giorni scorsi a Bari, a cui hanno partecipato il presidente del Parco Nicola Panico e il sindaco di Santa Cesarea Terme Pasquale Bleve. Prima di questo progetto, le acque utilizzate per lo spegnimento delle fiamme erano approvvigionate da falde acquifere preziose per il nostro territorio già povero di acqua o attraverso attingimento dalle scorte della Calabria, della Campania e del Molise. Oggi grazie al lavoro dell’Ente Parco, ed a questa strategica innovazione, destinata a far scuola ed essere replicata come best practice in tutto il mondo, le acque provenienti dal depuratore di Santa Cesarea, sino ad ora sversate in mare, saranno ulteriormente affinate e ser-

emanuele filiberto per castelli e Ville del salento Il principe di Savoia. Impegnato a promuovere il Salento nel mercato internazionale del turismo Il Castello di Casamassella

viranno ad alimentare un serbatoio in pressione direttamente collegato con una rete idrica agli irrigatori. Un importantissimo progetto, quello dell’Ente Parco, che permetterà di raggiungere una serie di obiettivi in termini di impianti e tutela delle acque, sin ora biasimati anche in sede Europea. Ma non solo allineamento al Piano di Tutela delle Acque, ma anche azione preventiva agli incendi giacché gli irrigatori creeranno attorno alla zona boschiva di Santa Cesarea, altamente a rischio per la frequenza degli incendi prossimi ai centri abitati, una fascia di pineta con funzioni di tagliafuoco, costantemente bagnata, che farà da ostacolo al propagarsi delle fiamme che generalmente derivano dai pascoli. Ci sarà poi la possibilità che i soccorritori (Vigili del Fuoco, Carabinieri e Arif ) attingano direttamente dai bocchettoni dell’impianto che sarà costruito vicino al depuratore. M.Maddalena Bitonti

Un

tour esclusivo e una esperienza irripetibile. L’opportunità è offerta da mycastle.it, il portale dell’ospitalità e degli eventi nelle dimore e residenze storiche italiane. Nato dall’iniziativa del principe Emanuele Filiberto di Savoia e del manager Ivan Drogo Inglese e promosso da Assocastelli l’associazione della proprietà di castelli, palazzi e ville d’Italia. Si tratta di un tour di 3 giorni che consente di conoscere i proprietari dei più bei castelli pugliesi e di vivere queste preziose dimore. Nel tour è inserito il Castello di Casamassella a Uggiano Chiesa (Lecce), il Castello Dentice di Frasso a San Vito Normanni (Brindisi) e il Castello Filo della Torre a Torre Santa Susanna (Brindisi). Per visitare il territorio ma anche per conoscere le vicende di grandi casati (alcuni estinti) che hanno scritto la storia della Puglia e che rivivono nelle antiche cappelle, nei sontuosi saloni e nelle torri dei castelli. Tra questi gli Albricci principi di Avetrana, i Dentice principi di Frasso, i De Viti de Marco, i conti Filo della Torre. Ed è pronto anche il tour delle ville storiche che propone un itinerario differente. Una modo esclusivo e unico di vivere la Puglia. Il principe Emanuele Filiberto di Savoia, come ambasciatore internazionale del patrimonio architettonico e immobiliare storico italiano, è impegnato a promuovere la Puglia e il Salento nel mercato internazionale del turismo.


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dai Comuni

Tricase: pedalando tra i rifiuti All’ingresso della torre del Sasso. Discariche di rifiuti di ogni tipo Nunzio dell’Abate: “Mettete le telecamere e multate i trasgressori”

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ragazzi dell’Associazione MTB Tricase, durante le loro uscite in bici, continuano ad imbattersi in discariche di rifiuti di ogni tipo che provvedono meticolosamente a segnalare (vedi pagina facebook @MTBTricase). Talvolta si tratta di siti che, se pure bonificati, ritornano in breve tempo a essere nuovamente ricettacoli di immondizie varie. Il consigliere di opposizione Nunzio Dell’Abate rivolge un “appello al senso civico e un sollecito all’amministrazione affinché ripulisca il territorio interessato. È necessario per

un sufficiente arco di tempo”, ritiene il capo gruppo all’opposizione, “reprimere siffatti comportamenti“. “Un ottimo strumento in tal senso”, secondo Dell’Abate, “potrebbero essere gli impianti di videosorveglianza. Non solo quelli fissi nei luoghi dove si riformano depositi incontrollati di rifiuti, ma anche mobili. Ad esempio”, suggerisce, “videocamere installate sui veicoli della Polizia Locale o nei punti più sensibili del paese che in tempo reale permettano di riprendere le infrazioni e comminare la sanzione”. Secondo Dell’Abate a lungo andare

diverrebbero un efficace deterrente e modificherebbero le cattive abitudini: “L’odierna tecnologia consente oggi a prezzo irrisorio l’acquisto di simili impianti, anche attraverso la partecipazione ai bandi di finanziamento per l’erogazione di questi servizi. Oppure, per incentivare il regolare smaltimento di ingombranti ed inerti, si potrebbe pensare di premiare, con buoni-spesa o con benefit fiscali se pure di modica misura, coloro che dimostrino di utilizzare il centro ecologico di raccolta situato nella zona industriale. Insomma”, conclude, “qualcosa deve pur farsi”.

è morto mons. cassati Lutto. Si è spento il vescovo che ha dato seguito alle volontà del Cardinale Panico per la costruzione dell’ospedale di Tricase

Si

è spento a 93 anni Carmelo Cassati il vescovo che si è prodigato a rendere realtà le volontà testamentarie del Cardinale Giovanni Panico contribuendo alla realizzazione dell’Ospedale tricasino. Nato nel rione di Sant’Eufemia nel 1924 Monsignor Cassati, fu ordinato sacerdote nel 1949 e, dopo essere stato missionario in Brasile, divenne segretario particolare proprio del Cardinale Panico con cui ha trascorso un periodo nella nunziatura apostolica di Lima (Perù), poi in quella di Ottawa (Canada) e infine a Lisbona (Portogallo). Monsignore dal 1970 (fu consacrato il 28 giugno di quell’anno proprio a Tricase) ha assolto il suo vescovato prima nella diocesi di Lucera e San Severo e poi in quella di Trani, Barletta e Bisceglie. Dopo la morte del Cardinale ha eseguito le sue volontà grazie alla fattiva azione delle Suore Marcelline. Monsignor Cassati è morto proprio all’Ospedale Panico dove da qualche tempo era ricoverato.


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il giorno degli innamorati

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festa di San Valentino

14 febbraio: dalle f Radici pagane. intorno alle idi (la metà del mese) di febbraio, gli maschi si spogliavano, impugnavano fruste di pelle di cane o di

P

erché il 14 febbraio festeggiamo gli innamorati? Del vero san Valentino, Vescovo di Terni e martire nel III secolo, che con la festa pare sembrarci davvero poco, non si sa quasi nulla. Le radici della festa, come Halloween per intenderci, sono invece senza dubbio pagane. Intorno alle idi (la metà del mese) di febbraio, gli antichi Romani celebravano infatti i Lupercali, una festa sfrenata in cui i giovani maschi si spogliavano, impugnavano fruste di pelle di cane o di capra, e sferzavano le fanciulle per propiziarne la fertilità. Ancora nel V secolo, oltre 150 anni dopo che l’avvento del Cristianesimo era diventata la religione ufficiale dell’Impero, la gente continuava allegramente a scatenarsi nei Lupercali. Era una festa popolarissima, nonostante i cristiani facessero di tutto per abolirla. Ecco perché non è così azzardato pensare che un giorno la Chiesa si sia detta: ok, allora trasformiamola in una festa cristiana. Alla festa fu quindi agganciata la leggenda di San Valentino: nel III secolo, narra una delle versioni, l’imperatore Claudio II aveva proibito ai giovani di sposarsi per rimpolpare il suo esercito. Valentino

continuò a celebrare matrimoni in segreto, e per questo fu giustiziato nel 270 d.C., proprio il 14 febbraio. Non si sa quanti elementi di verità contenga la leggenda, comunque era un’occasione da non perdere per spiegare cirstianamente quelli che una volta erano i festeggiamenti dei Lupercali.

Amore e denaro

Da

allora i festeggiamenti di san Valentino sono diventati meno scatenati (almeno in pubblico) ma sicuramente più redditizi. In tutto il mondo cosiddetto occidentale ma per non sbagliare fermiamoci all’Europa e agli Stati Uniti, è un vero e proprio affare per i commercianti del settore, visti i tempi non proprio floridi anche una boccata d’ossigeno per i periodi un po’ più stantii dell’anno. Secondo gli esperti, per intenderci, il consumatore americano spenderà in media 100 – 120 euro. Per i regali al partner il budget medio sarà di 70 euro. A proposito di Usa e… americanate: da quella parte dell’oceano si festeggia anche l’amore per gli animali domestici per i quali gli americani spenderanno circa 5 euro a testa!.

a c

“Be my Valentine”

A

ltra usanza diffusissima nel mondo anglosassone è quella di inviare cartoline di auguri: le celebri “valentine” che Charlie Brown attendeva sempre invano. Secondo un sondaggio, il 52% dei consumatori americani prevede di mandarne almeno una. L’associazione di settore, la Greeting Card Association, spiega che ogni anno negli Stati Uniti vengono inviati 190 milioni di cartoline, senza contare quelle che bambini e ragazzi si scambiano a scuola. Mandare una valentine all’innamorato, all’innamorata o a un’altra persona è una tradizione culturale molto radicata negli Stati Uniti. Eppure la tradizione pare sia nata in Francia: il primo a mandare un messaggio alla moglie per san Valentino fu il duca d’Orléans, nel 1415, mentre era prigioniero nella Torre di Londra in seguito alla battaglia di Agincourt. L’usanza si diffuse molto durante la Rivoluzione americana, e ai primi del Novecento cominciò la produzione di massa delle cartoline, soprattutto da parte della ditta Hallmark. Da allora, forse non per caso, gli americani hanno cominciato a mandare valentine non solo agli innamorati, ma anche a parenti e amici.

I LUPERCALI. I Lupercali (in latino: Lupercalia) erano una festivit

in onore del dio Fauno protettore del bestiame dall'attacco dei lupi. S ipotesi, avanzata da Dionisio di Alicarnasso, i Lupercalia ricordano il che da poco aveva partorito...


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frustate ai cioccolatini antichi Romani celebravano una festa sfrenata in cui i giovani capra, e sferzavano le fanciulle per propiziarne la fertilità

a festività romana che si celebrava nei giorni nefasti di febbraio, mese purificatorio, lupi. Secondo Plutarco sembra fossero dei riti di purificazione. Secondo un'altra dano il miracoloso allattamento dei gemelli Romolo e Remo da parte di una lupa

Dolci affari

Un

altro grosso business è quello dei dolciumi: il cioccolato fa la parte del leone, con il 75 per cento del volume di vendite. Il nesso tra cioccolato e amore (o sesso) risale almeno agli Aztechi: l’imperatore Moctezuma, che regnò sul Messico nel XIV secolo, credeva che il cacao lo rendesse più virile e gli permettesse di soddisfare meglio il suo harem.

Che cos’è l’amor...

S

an Valentino è anche il giorno giusto per chiedersi cosa sia l’amore. Helen Fisher, antropologa della Rutgers University e autrice di numerosi libri sull’argomento, distingue tra tre differenti “sistemi cerebrali” preposti all’accoppiamento e alla riproduzione: impulso ses-

suale; amore romantico (ossessione, passione, infatuazione); attaccamento (calma e sicurezza in un rapporto a lungo termine). Tutti e tre i “sistemi” hanno un ruolo in quello che chiamiamo amore. Possono operare indipendentemente l’uno dall’altro, ma si pensa che in una relazione ideale dovrebbero essere presenti contemporaneamente. “Credo che l’evoluzione ci abbia dotati di impulsi sessuali perché esplorassimo una potenziale gamma di partner”, spiega Fisher; “dell’amore romantico perché ci concentrassimo su un partner alla volta; e della capacità di attaccamento perché tollerassimo quella persona almeno per il tempo sufficiente a crescere un figlio insieme”. In origine il giorno di san Valentino celebrava solo due di questi elementi: l’attrazione sessuale e l’amore romantico, ma nel momento in cui si co-

mincia a fare un regalo di san Valentino anche al cane, ecco che entrano in gioco anche l’attaccamento e la fedeltà.

Derby britannico

L’

ultima nota è invece relativa al vero San Valentino e al derby tutto britannico per la paternità del Santo degli innamorati. È Glasgow o Dublino la città di San Valentino? Gli irlandesi rivendicano con orgoglio il possesso della salma del patrono degli innamorati che riposa in un convento carmelitano della loro capitale. Ma i benedettini scozzesi della Blessed John Scotus Church affermano di possedere il cuore del Santo e altre reliquie. Il 14 febbraio li esporranno nuovamente con una solenne cerimonia. Fino a qualche anno fa però tali sacri resti erano in una scatola di cartone in un guardaroba.


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sul banco degli imputati

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magistrato contro amministratori

“Avete permesso che avvelenassero Elsa Valeria Mignone. Strigliata del procuratore aggiunto a chi avrebbe dovuto controllare:

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razie alla trascrizione integrale di Salute Salento riportiamo gli stralci più importanti dell’appassionato intervento del sostituto procuratore della Repubblica, Elsa Valeria Mignone che presso il Polo didattico della Asl, alla presenza dei sindaci, ha illustrato la situazione del Salento vittima di “operatori spregiudicati”, che hanno potuto operare indisturbati per la “disattenzione e la complicità di alcuni amministratori che avrebbero dovuto controllare”. “Sono contenta”, ha detto il Magistrato, “che quello che per lungo tempo è stato un allarme isolato della Procura della Repubblica e di pochi medici attenti a quello che avveniva sul territorio sia ormai condiviso. Ma vi dico anche che non c’è niente di mutato rispetto a quello che esisteva 20 anni fa. Mi sembra assurdo che oggi ci sia questo allarme diffuso perché il mio indagato principale da 20 anni (Gianluigi Rosafio) ci viene a dire che nella discarica di Burgesi sono stati scaricati 600 fusti. Io vi invito ad essere attenti”, ha detto rivolgendosi in particolar modo agli amministratori, “a prestare al territorio quell’attenzione che non è stata prestata per 25 anni. Scusate se ribadisco questo concetto: quello che c’è nella discarica Burgesi è noto da 25 anni. Da 25 anni la magistratura che in questo caso ancora una volta, consentitemi, ha esercitato un ruolo di supplenza rispetto a quello che doveva essere un ordinario controllo, ha accertato che quella discarica non veniva ben coltivata. Le discariche non ben coltivate è difficile poi che siano sanate. Uso questo termine, come un organismo. Un organismo che venga trattato male, che non venga curato nel corso della vita, in vecchiaia decade in maniera piuttosto rapida ed è difficile che possa in qualche modo essere sanato. Una discarica non coltivata bene è una discarica che continuerà a produrre danni all’infinito. E mi sembra strano che proprio nel momento in cui dovevano essere pagati dei costi per la caratterizzazione del rifiuto e per la bonifica di una discarica mal coltivata il problema passi sulla collettività. Mi sembra strano che vi siano degli introiti per gli imprenditori che hanno sfruttato le discariche per 20 - 25 – 30 anni e al momento in cui devono pagare una parte dei costi, questi passino sulla collettività. Scusate, ma non c’è un contratto per la discarica? Qual è il contratto? Il Comune di Ugento ha stilato un contratto? Sono problemi che la magistratura non sa come gestire. Può fotografare lo stato di quella discarica ormai abbandonata da 20 anni, dove ci sono presenze di ceneri radioattive, di ceneri importanti, ma non può imporre le bonifiche. Nel momento in cui doveva essere bonificata è subentrato un contratto rispetto a quello precedente e la bonifica è passata in carico alla collettività. Anzitutto io vorrei capire questo arcano. Com’è che i profitti sono delle imprese che gestiscono la discarica e i costi gravano sulla collettività?”.

“Disattenzione quando non complicità…”

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aleria Mignone non le manda certo a dire: “Sulla discarica di Burgesi l’imprenditore, a 30 anni di distanza dell’accertamento dei fatti, dice che sono sepolti 600 fusti contenenti Pcb. Questa è una questione generalizzata come è generalizzata la frequenza sul nostro territorio di discariche che non sono state monitorate. La Procura lanciava il suo

grido d’allarme per le ordinanze contingibili e urgenti degli anni ’90, grido di allarme rimasto inascoltato”, chiaro il riferimento ai primi cittadini del territorio, “ed ora in che cosa si è trasformato? In una minaccia seria per il territorio. Perché non c’è solo la Burgesi. Non dimenticate le discariche sotterrate sotto la strada statale 275. Non è che la Burgesi produca il cancro e le altre no. Soprattutto perché abbiamo dimostrato che in quelle discariche non ci sono rifiuti assimilabili agli urbani, ma rifiuti speciali provenienti dalle industrie calzaturiere. Abbiamo le etichette delle industrie. Le discariche tombate continuano a lavorare. Ci stiamo tanto focalizzando sulla Burgesi, ma il nostro territorio siede su una serie di discariche sotterranee. Il fatto che siano state scoperte queste sotto la 275 è solo perché sono andata a controllare il percorso della Maglie - Leuca. Quindi c’è stato un controllo penetrante e abbiamo scoperto che c’erano queste discariche sotterrate. Ma questo non vuol dire che siano le uniche. Perché? Perché c’è stata disattenzione, quando non diciamo una complicità. Perché ciascun amministratore, deve sapere che cosa c’è sul suo territorio. Ci sono stati fondi europei per la bonifica delle discariche. Ma le nostre non sono state neanche denunciate. Finalmente ci accorgiamo di non avere avuto attenzione sul territorio per tanti anni ”.

Sotto la 275 collanti, vernici… c’è di tutto!

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oi il monito agli amministratori: “Ogni sindaco deve sapere che fine hanno fatto quelle discariche che per anni sono state mantenute in piedi con ordinanze contigibili e urgenti. È necessario un vero e proprio lavoro di emersione per questi fenomeni… sotterrati. Quando gli operai lavoravano nel fotovoltaico su una delle discariche che era sotto la 275 (l’unica che è stata messa in sicurezza perché l’impresa del fotovoltaico ha un interesse a sfruttare l’area e quindi a metterla in sicurezza)”, ha raccontato, “pensavano che sotto ci fosse l’inferno. Perché mentre lavoravano usciva il calore dei rifiuti che producono gas, biogas, con il percolato che scende nella falda. E che percolato è? Non di rifiuti solidi urbani o assimilabili, ma di collanti, vernici… c’è di tutto!”.

Conflitto fra eccessivo profitto e ambiente

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Magistrato ha puntato il dito su “quella zona rossa (un’area compresa tra Galatina e Maglie) dove dovrebbe esserci la ricaduta tristemente famosa dell’Ilva e quant’altro”. E utilizzando l’esempio dell’Ilva di Taranto chiarisce il suo pensiero totalmente condivisibile: “La contrapposizione non è fra posti di lavoro e tutela della salute, ma fra eccessivo profitto degli imprenditori e salute: l’eccessivo arricchimento dei Riva ha prodotto il cancro. Dare posti di lavoro non significa che gli operai debbano ammalarsi perché non vengono adeguati gli impianti, perché non c’è prevenzione, anche interna dell’azienda. Quello che voglio dire è che l’impresa non spende nella prevenzione degli infortuni sul lavoro, non spende per garantire una migliore qualità dell’aria, per garantire che quelle misure legislativamente previste a protezione dell’ambiente siano adottate”. Quindi “la conflittualità è fra eccessivo profitto dell’impresa e tutela dell’ambiente”.

Cementifici e calcifici privi di strumentazioni per misurare le emissioni

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Mignone ha fotografato l’attuale situazione del Salento: “Ho cercato di valutare le emissioni sul territorio e ho chiesto alla sezione di Pg della Forestale di farmi fare un monitoraggio degli insediamenti produttivi. Ce ne sono una miriade. Il nostro inquinamento non è tanto quello di grossi impianti, ma di una serie di piccoli impianti sparsi sul territorio. Un esempio, le centrali a biomasse: i sindaci dicono sì, ben vengano. Bene, tutte le centrali a biomasse che hanno formato oggetto di indagine della Procura con consulenza, vanno a digestato (sottoprodotto di rifiuti pericolosi e speciali, Ndr), cioè bruciano rifiuti. Quelle centrali a biomasse che vi mettete sul territorio, cari sindaci, sono insediamenti produttivi che però sono andati in Scia e in valutazione di impatto ambientale. Chi controlla? È possibile che il controllo sia riservato solo alla Magistratura? Ogni cosa che interviene sul vostro territorio deve essere monitorata. E che cosa sono andata ad individuare in insediamenti tipo cementifici, calcifici e quant’altro? Che nessuno di questi ha le strumentazioni per la misurazione delle emissioni. Addirittura non hanno nemmeno le scale che consentano di accedere alla misurazione…”. Il Magistrato ha richiamato ancora i sindaci a controllare: “Mi pare di poter dire che la gente nel Salento muoia di cancro ma come facciamo a capire perché se le fonti del male non sono censite? Se non sappiamo cosa succede sul nostro territorio?”.

“Ad ugento trasformatori

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Mignone è tornata sulla questione Burgesi, “per fare chiarezza una volta per tutte: esce fuori questo inquinatore e dice quello che era stato già accertato non solo nel 2000 sulla discarica Burgesi, ma nel corso di tutti questi anni. Sappiamo da tempo che nella Monteco c’è il Pcb. A poco interessa sapere se sia quel Pcb che abbiamo trovato proveniente dai fusti o sia invece proveniente dal materiale particellare solido che in quella discarica scaricarono con un documento falso di un chimico che aveva attestato trattarsi di rifiuto solido urbano.


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ambiente

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indisturbati mezzo Salento”

“Politica, impresa e profitti a danno della gente: per il popolo salentino una morte annunciata”

enel dismessi” Quindi, formalmente e non in maniera occultata, la discarica si è preso tutto il rifiuto particellare solido, tutti i rifiuti della filtrazione della Sea Marconi, un’azienda che aveva il brevetto per la de-alogenazione dei trasformatori dell’Enel. Questo vuol dire che tutti i trasformatori dell’Enel che altro non sono che rifiuto, venivano portati ad Ugento, ripuliti con questo processo di de-alogenazione e reimmessi. Però la Regione, all’epoca, decise che quello era un impianto di trattamento di rifiuti (un trasformatore di cui l’Enel si disfaceva, e secondo la direttiva europea è un rifiuto).

Quindi non si è voluto sapere cosa che cosa fece la Sea Marconi, fino a quando gli imprenditori, soccombenti rispetto al monopolio di questo imprenditore cardine, non ci hanno detto: guardate che tutti i territori da Acquarica ad Ugento ed a Presicce, sono impregnati di rifiuti di quei processi di de-alogenazione. Qual è la novità? Quindi abbiamo la prima sentenza del 2000. I rifiuti stavano nelle zone di Acquarica, Ugento, Presicce, nella discarica abbandonata di Burgesi e nella Monteco. Le imputazioni sono andate per la maggior parte prescritte; all’epoca queste erano contravvenzioni e per fare un processo di questo genere, con fior fiore di avvocati, ci abbiamo messo 4 anni di perizie e controperizie. Però sono stati condannati per il danneggiamento che hanno procurato a quei terreni che sono stati bonificati, almeno per tutto ciò che era all’esterno della discarica Burgesi”. E perché non intervenire sulla discarica? “Perché significava andare ad operare sull’unica discarica all’interno della quale venivano trattati i rifiuti. Quindi era una discarica attiva; era la discarica al servizio di molti Comuni e chiuderla…”. Tornando su “gola profonda-Rosafio” la Mignone ci è andata ancora giù pesante: “A proposito di questo imprenditore che oggi dice che nella Burgesi ci sono i rifiuti: effettuava attività di trasporto, intermediazione e smaltimento di rifiuti prodotti dall’impianto di Sea Marconi residuati dalla reazione di de-alogenazione di materiale contenente Pcb, costituito da granulato. Prodotti della chimica fine e prodotti chimici non precisati altrimenti. In particolare materiale di infiltrazione contaminati da composti organici alogenati…”.

Ma nella discarica di Burgesi c’è dell’altro...

“C

ome confermano le indagini nei confronti di quell’imprenditore che ha inquinato il Salento e che oggi è ritenuto attendibile e viene a parlarci di reati ormai prescritti. All’improvviso i Sindaci che, attenzione, a questo signore hanno continuato a dare appalti, nonostante fosse oggetto di indagini della Magistratura, hanno consentito di continuare a smaltire rifiuti anche attraverso altre imprese, l’ultima delle quali la Lombardi Ecologica, che operava nelle discariche con gli uomini e con i mezzi dell’imprenditore che inquinava, nei cui confronti, nel frattempo, c’era una misura interdittiva antimafia!”. “Se le amministrazioni non sono state sensibili a tutto questo”, il magistrato conti-

nua nel suo j-accuse, “oggi non possiamo allarmarci perché abbiamo scoperto che nella discarica Burgesi c’è il Pcb. E nella Monteco di Ugento non ci troviamo solo Pcb. Il fatto che oggi il reato sia prescritto nei confronti di questo imprenditore-inquinatore non vuol dire che i reati non ci siano. Perché la Cassazione dice che il reato c’era e che in quei luoghi sono stati trattati rifiuti di tutti i tipi. Scarichi di rifiuti liquidi in aperta campagna e strade di pubblico transito, con smaltimento degli stessi all’interno della discarica Monteco di Ugento non autorizzata alla ricezione di rifiuti liquidi… effettuando prelievo dei reflui, talvolta pericolosi, da aggregamenti produttivi con successivo scarico degli stessi nella Monteco di Ugento: mi chiedo dove fossero gli enti territoriali, dove fossero gli organi di controllo quando queste sentenze conclamavano questa realtà”.

“il costo non gravi sulla collettività: costringiamo l’impresa a bonificare”

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oi il Magistrato si è rivolto ai sindaci per nulla tenera: “Oggi mi gridate al lupo, al lupo: non potete… è una morte annunciata quella del popolo salentino per la disattenzione del territorio. E allora non mi serve oggi andare a scavare nella discarica alla ricerca dei fusti. Ma che mi interessa? Mi interessa sapere come deve essere bonificata. Mi interessa quello che deve essere fatto dall’impresa. La caratterizzazione del rifiuto e la bonifica sono ricompresi per legge. Costi quel che costi. Perché sono loro che hanno inquinato ed ora questo non può gravare sulla collettività. È inutile allarmarsi, sono 30 anni che c’è questa situazione. E non succede solo a Burgesi, succede su tutto il territorio”. Altra sferzata ai sindaci: “Le amministrazioni si sveglino, non può essere un compito delegato solo alla magistratura e alla Asl. La politica deve fare la sua parte, controllando quello che succede sul suo territorio. Non può gravare sulle spese della collettività quello che deve essere un risanamento, una bonifica contrattualmente prevista.

Dopo di che se si vogliono erogare fondi comunitari, regionali, ecc., per la bonifica…”

Cari sindaci, ci hanno tolto pure le oloturie

P

meno ha interessato solo le coste salentine. Ci vorranno 50 anni per ricostituire quell’humus. Questo significa che quel mare va verso l’eutrofizzazione perché le oloturie attivano un ricambio del mare.

”“

er Valeria Mignone “ben venga il monitoraggio dei pozzi, che è l’unico modo per conoscere qual è lo stato attuale del territorio salentino, qualunque siano state le cause. L’unica cosa che emerge per migliorare lo stato del territorio salentino è la prevenzione. Che deve essere un’azione sinergica. Quindi andiamo certamente a vedere da dove vengono i danni, cerchiamo di capire, ma può essere che non vengano solo da lì. Se pensiamo di fermare la falesia che crolla al mare con un’ulteriore cementificazione e con altro carico urbanistico... Dalla Grecia, per esempio, l’intermediatore si è asservito alle imprese locali per rastrellare il nostro mare dalle oloturie. Non c’è più un oloturia nei nostri mari. Evidentemente perché anche in Grecia sanno che controlliamo poco il nostro Salento, anche in mare. In tutto l’Adriatico il feno-

Marine e paesi senza fogne

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sono paesi s e n z a f o g n a ” , punta il dito la Mignone, “ma continuiamo a costruire villaggi. Non siamo in grado di garantire che tutto questo carico urbanistico non vada poi a finire in mare. Nessuno verifica che i pozzi delle fogne funzionino. Che i pozzi delle ville non siano stati sfondati. Aumenta il carico urbanistico, la produttività e nel frattempo il mare va a morire. Allora”, conclude, “svegliamoci e prestiamo attenzione al territorio e a quello che succede. Spendiamo in termini sanitari (le cure del cancro gravano sulla collettività) quello che risparmiamo in misure di attenzione sul territorio non costringendo al rispetto della legge e delle misure di protezione dell’ambiente”.


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riti & tradizioni

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prepariamo le maschere

Carnevale di Corsano e del Capo di Leuca

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re giorni di sfilate in programma: si inizia dalla confinante Alessano (con il patrocinio del Comune e il supporto della locale Pro loco) il 19 febbraio; la seconda tappa si terrà a Corsano il 26 febbraio, come anche la sfilata conclusiva del 28 febbraio, quando ci sarà la premiazione nella centralissima piazza San Biagio. In concorso i carri Carro del gruppo “Quei bravi ragazzi” (carrista Alessio Bravi) dal titolo «One Peace: verrà reinterpretato un manga, diventato una serie animata di grande successo. La storia segue le avventure di Rubber, che all’età di sette anni mangia per sbaglio un frutto del diavolo che gli dona il potere di diventare un uomo di gomma. Sul carro trasformato in nave si andrà alla ricerca del tesoro insieme alla ciurma di cappello di paglia con Zoro, Usopp, Nami, Chopper e Sanji. È soprattutto la storia di un sogno dove ogni sognatore potrà rivedersi.

Carro del gruppo “Quelli che il macello” (carrista Carlo Morrone) con titolo «Attacco al potere», dove protagonista diventa il gioco che ha spopolato sui dispositivi multimediali “Clash of clan’s”, in cui bisogna creare un villaggio per poi espandersi addestrando truppe e attaccando altri villaggi. Nella ricostruzione c’è il Municipio, in questo caso con un partito da difendere, e il

manovratore assumerà la faccia di Beppe Grillo, che smanetterà con il cellulare con l’intento chiaro di conquistare il Parlamento protetto però da forti mura. Intorno a lui tanti personaggi come lo Stregone, l’Arciere della torre, la Strega e il Re barbaro. Non mancherà la capanna del costruttore dove nascono le idee ma dove si trova l’italiano medio che dorme. Carro del gruppo “Mir” (carrista Cesario Ratano) con titolo «Nuovo ordine mondiale», in cui verrà utilizzato il gioco dei Pokemon per far capire che esistono persone capaci di lottare senza usare mezzi atroci, mentre però si presentano continui e nuovi pericoli. L’umanità corre quindi dei rischi ma c’è una speranza che si possa salvare ciò che resta di positivo. Accanto ad alcune figure molto conosciute dei Pokemon come Pikachu, Charmander, Arbok e Squirtle, ci saranno personaggi come Ash e Misty, oltre all’affiancamento di Dragonite e Dratini e all’intervento della papera Psyduck.

Tricase, lu masciu e li dolci de ’na fiata

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Tricase non si è ancora il risolto il problema de Lu Masciu sempre in cerca de la zzita: “Questa volta però è intervenuta “Mamma Mmeli” e, come diceva mio nonno, quannu otru nun c’è, cu mammata te curchi. E lei da buona madre continua ripetermi: La trovu ieu la zita giusta allu fiu meu, na vera fimmana de casa”! Mamma Mmeli mi vizia con colle e purciadduzzi, mustaccioli, pasterelle e paste secche... I dolci de `na fiata, che quest’anno sono il tema del carnevale”. Va in scena la quarta edizione del carnevale tricasino con “I masci de na fiata”. Nata nel febbraio del 2014, la manifestazione fortemente voluta da alcune associazioni del territorio, che unendosi sotto la costituzione del “Comitato carnevale tricasino”, insieme alla Consulta delle associazioni e, dal 2015, con la diretta collaborazione dell’amministrazione comunale e degli istituti comprensivi, vuole rievocare l’antica tradizione carnascialesca tricasina delle“masciate”. Sarà coinvolta l’intera città, rappresentata in tutte le sue caratteristiche dalla maschera, toccando rioni e frazioni ri-

dando così vita alla tradizione carnevalesca. La manifestazione (ogni giorno alle 17,30) toccherà tutte le zone di Tricase. Si partirà mercoledì 15 febbraio con la Masciata a Depressa in piazza Castello; giovedì 16, Masciata a Tricase Porto, Borgo Pescatori. Venerdì 17 la Masciata a Sant’Eufemia; sabato 18 Masciata a Caprarica (piazza Sant’Andrea). Domenica 19 in piazza castello, Masciata a Tutino; lunedì 20, alle 17,30, in piazza Comi, Masciata a Lucugnano; martedì 21, in piazza Pisanelli, Masciata a Tricase; ore 17,30 piazza Pisanelli Giovedì 23 febbraio, la sfilata con gli alunni dei due Poli scolastici: partenza alle 15,30 da Corso Giulio Cesare nella Zona 167 e arrivo in piazza Cappuccini per dare il via alla festa. Domenica 26, carri, balli e coreografie in Corso Giulio Cesare e poi tutti in corteo fino a piazza cappuccini attraverso corso Matteotti e corso Roma. Sfilata finale martedì 28 febbraio (15,30), con partenza da piazza Card. Panico fino a piazza Cappuccini.

TRe dATe A supeRsANO Sono tre le date da segnare in rosso per gli appassionati del Carnevale a Supersano. La prima grande sfilata andrà in scena domenica 19 febbraio con partenza da piazza Novembre alle 15 circa e arrivo in piazza Magli. Si replicherà domenica 26, sempre alle 15 da piazza Novembre; all’arrivo in piazza Magli oltre alle esibizioni in tema con il Carnevale, il concerto dei Ligasati con le loro cover di Ligabue. Martedì 28, giorno di chiusura e grande divertimento con il chiassoso Bar Italia.

il cARNeVAle melissANese Anche quest’anno Melissano vivrà il suo Carnevale a braccetto con Gallipoli, Galatone e Copertino. Proprio con le delegazioni provenienti da questi altri paesi ad alto tasso… carnascialesco le grandi sfilate dell’undicesima edizione del Carnevale Melissanese sono previste per domenica 19 e domenica 26 febbraio con raduno in Largo Stazione. In caso di avverse condizioni climatiche la sfilata si volgerà domenica 5 marzo.

mARTigNANO e gRecìA Il Carnevale della Grecìa Salentina e Martignanese coinvolge i Comuni dell’area ellenofona del Salento finalizzato alla conservazione dell’identità culturale e linguistica dell’area in cui si svolge e al sostegno di momenti di scambio culturale, divertimento, socializzazione e integrazione culturale, l’evento vanta una tradizione di ben 35 anni come Carnevale Popolare Martignanese e di 29 anni come Carnevale della Grecìa Salentina; inoltre da ormai 25 anni la Morte te lu Paulinu rappresenta la tradizionale chiusura dei “riti” carnascialeschi. La presentazione del Carnevale 2017, sabato 18 febbraio alle 18,30, presso il Parco Palmieri. Domenica 19, alle 17,30, presso la scuola Primaria dell’Infanzia, Il Carnevale dei Piccoli. Domenica 26, la grande sfilata di carri e gruppi allegorici con partenza alle 14,30 da Via Roma. Martedì 28 va in scena La Morte te lu Paulinu; domenica 5 marzo, alle 19,30, presso il Centro sociale Kafar Matta si consumerà la tradizone della Pentolaccia!

Tricase Porto: Coriandoli e Nciurite alle Rutte

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fumulatu”, “Trentapise”, “Senzapinzieri”, “Parasaula”, “Tampone”, “Spentrapiche”, “Fusciatei”, “Paranza”, “Bunni”, sono le “Nciurite”, soprannomi, delle famiglie dei pescatori di Tricase Porto che per carnevale diventano il tema delle barche, i caratteristici gozzi, animati ed agghindati di tutto punto per sfilare nel porto di Tricase. I gozzi rappresentano il soprannome di ogni famiglia dei pescatori che da anni si portano dietro di generazione in generazione. L’associazione Libeccio, sempre attenta a mantenere vive le tradizioni e la storia dei pescatori di Tricase Porto, li ha trasformati in carri allegorici galleggianti. Ogni gozzo rappresenterà la famiglia di appartenenza della barca e della Nciurita trasformata in una maschera sfarzosa per l’occasione. Sabato 25 febbraio alle 15, Addobbo dei gozzi con le maschere delle Nciurite appartenenti alle famiglie dei pescatori e sfilata dal porto nuovo alla “Rena”. Alle 15,30, Musica di Paranza e Dolcetti Nfumulati. Intrattenimento per i più piccoli con i ragazzi della Clownterapia dell’associazione “Cuori e mani aperte verso chi soffre”. Alle 18, Cunti Fusciatei, Stornelli Curti e Filastrocche “Spentrapiche” con i Majelana’s Brothers & Co. Alle 20, Pittulata “Senzapinzieri”: Trentapise de pisce frittu. Alle 20,30, Musica “Tampone”, pizzica con i ragazzi dell’associazione Tramandando di Tricase.

La grande sfilata di Gallipoli Il ricco programma del Carnevale di Gallipoli ha come appuntamento principale la sfilata di carri allegorici lungo le vie del centro città, coinvolgendo soprattutto il centrale Corso Roma, e portando un granbe carico di allegria, feste e gioia sia per i piccoli che per gli adulti. I carri mascherati si susseguono in una lunga sfilata, raffigurando sia le maschere ed i personaggi classici della tradizione pugliese, sia rappresentando in modo simpatico e a volte sarcastico i personaggi pubblici o le vicende di pubblico dominio che hanno riempito le pagine di cronaca dell’anno passato. Una delle principali figure del Carnevale di Gallipoli è Lu Tidoru, personaggio che trova fondamenta nella tradizione come un soldato che, in occasione dei festeggiamenti di carnevale, tornava in patria a Gallipoli dove veniva accolto da cibo in abbondanza tanto da abbuffarsi di polpette e di carne da morire strozzato dal cibo. In ogni edizione non manca una raffigurazione che vede il passaggio del carro funebre con la bara de “Lo Tidoru”, circondato da persone disperate che lo piangono. I festeggiamenti furono organizzati per la prima volta nel 1954: con l’edizione 2017 siamo arrivati alla 76ma ricorrenza di una delle feste più amate e ricche di storia e tradizione della Puglia. Domenica 12 febbraio si entra nel vico con l’Open day agli hangar dei carri allegorici: dalle 10,30 alle 13 e dalle 15,30 alle 18, sarà possibile curiosare all’interno degli hangar dei carri per vedere la realizzazione dei grandi giganti in Cartapesta. Il pomeriggio sarà allietato da Radio Marisciu di Daniele Suez. Domenica 19, Parata The Colour of Cartoons: le sfilate di quest’anno avranno tutte un tema unico, cartoni animati anni ’80 e ’90. Alle 11 i superbi carri

allegorici realizzati dai maestri Cartapestai attraverseranno Corso Roma e sosteranno nei pressi di piazza Aldo Moro, simbolicamente prenderanno possesso della città ed apriranno trionfalmente i festeggiamenti. Alle 15,30 Re Candallino e Sua maestà Mendula Riccia, percorrendo corso Roma, raggiungeranno le postazioni d’onore ed apriranno ufficialmente la Sfilata. Alle 16 i carri allegorici, le scuole di ballo ed i gruppi mascherati animeranno tutto Corso Roma con musica e colori. Si rinsalderà il gemellaggio con il Carnevale di Melissano e Galatone. Il bis della Parata domenica 26, con le stesse modalità e gli stessi orari di sette giorni prima. Lunedì 27, alle 20,30 Concerto Di Carnevale, a cura dell’Orchestra dell’IISS E. Giannelli di Parabita. Durante la serata verrà ufficialmente presentato l’Inno del Carnevale curato dal M° Enrico Tricarico. Martedì 28 la Premiazione dei Gruppi Mascherati: dalle 16, da piazza Aldo Moro per via Antonietta De Pace sfileranno i gruppi mascherati. Alle 17, la premiazione, in piazzetta Santa Teresa nel centro storico. Alle 19, sul sagrato della Chiesa di San Francesco, la Cerimonia del Campanone: artisti, acrobati, giocolieri e giochi di luce attenderanno i 12 rintocchi del Campanone della Chiesa che decretavano e decreteranno la fine del Carnevale e la chiave della città verrà riconsegnata alla Confraternita di S. Maria Immacolata che la custodirà fino al Carnevale successivo. L’esibizione di chiusura verrà curata dall’IISS E. Giannelli di Parabita. I Gruppi mascherati che sfileranno nelle tre giornate insieme ai regnati del carnevale, che ufficialmente apriranno la sfilata con gli sbandieratori del Rione San Basilio di Oria, vedono la partecipazione, oltre che dei gruppi locali anche di quelli provenienti da Casarano, Taviano, Alezio e Parabita.


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aspettando Carnevale

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Poggiardo a spasso nel tempo

il cARNeVAle pATueNse cON cAsTRigNANO del cApO e gAgliANO

Apertura domenica 12. Con la lettura dell’Editto Reale, il corteo medievale e la consegna delle chiavi della citta al re Boiardo e alla regina Messapia

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Poggiardo il carnevale sta diventando… una cosa seria! Negli ultimi anni grazie all’associazione culturale “Creativa – mente” la rassegna ha registrato una crescita esponenziale che sta portando il comune salentino a diventare centro di interesse carnascialesco per l’hinterland e non solo. Basti pensare che quest’anno saranno ben cinque i carri allegorici che sfileranno per le strade del centro domenica 19 e domemica 26 febbraio dopo che domenica 12, alle ore 17,30, vi sarà l’apertura della quarta edizione del Carnevale poggiardese con la lettura dell’Editto Reale da parte dell’araldo che avverrà sulla balconata del Liceo Artistico “Nino Della Notte” e proseguirà con il corteo in stile medievale fino in piazza Umberto I dov’è prevista la consegna delle chiavi da parte del sindaco ai nuovi regnanti di Poggiardo, il re Boiardo e la regina Messapia, il cui regno durerà per sedici giorni. Subito dopo lo spettacolo proseguirà con l’esibizione degli Sbandieratori di Mesagne. Domenica 19, alle ore 15, a partire da piazza Episcopo, prenderà il via la sfilata con gruppi mascherati, scuole di ballo e carri allegorici: il tema quest’anno sarà “a spasso nel tempo” con la rappresentazione di fatti e personaggi storici delle varie epoche. Il tutto verrà replicato domenica 26 e si concluderà, sempre in piazza Episcopo, con musica, animazione, canti e balli e con la cerimonia di premiazione dei gruppi mascherati.

Un’impresa non da poco per i gruppi di giovani e meno giovani, coordinati dal presidente dell’associazione “Creativa - mente”, Manuel Minnella, che sin dal mese di settembre stanno lavorando per l’allestimento di carri dell’altezza di circa 5-6 metri. “Per la realizzazione di questo carnevale”, spiega il giovane presidente, “stanno lavorando tante persone che a vario titolo danno una mano nell’allestimento dei carri. Quest’anno abbiamo deciso di raccontare la storia, da Dante a Leonardo Da Vinci, il paese dei balocchi di Pinocchio e una sfida tra romani, indiani e uomini primitivi fino ad arrivare a figure come Napoleone, Totò e John Lennon: il comune

denominatore è l’abitudine del divertimento che da sempre caratterizza l’uomo. Ringraziamo tutti coloro che stanno dedicando il loro tempo per la buona riuscita dell’evento e in particolare la Pro Loco, il Liceo Artistico e l’Amministrazione Comunale che hanno collaborato e il proprietario dello stabile dove lavoriamo senza il quale non sarebbe stato possibile realizzare tutto ciò. Puntiamo a far divertire il più possibile chi parteciperà e magari superare le tremila presenze in piazza dello scorso anno”. A Poggiardo l’appuntamento è atteso con trepidazione già da settimane, l’aspettativa è alta ed è pari solo all’entusiasmo ed alle ambizioni dei ragazzi di far crescere costantemente l’evento che lo scorso anno ha potuto vantare il gemellaggio col carnevale di Gallipoli. I protagonisti principali sono giovani, molti dei quali hanno frequentato il locale Liceo Artistico e mettono a frutto le loro conoscenze e la loro creatività. Negli ultimi anni Poggiardo si sta ritagliando uno spazio importante nell’organizzazione di eventi di largo respiro, basti pensare alla Notte Bianca, anche questa un’iniziativa caratterizzata dalla fantasia e dall’operatività di giovani, segno di una vivacità e di un dinamismo che sembravano scomparsi, presi in ostaggio dalla tecnologia imperante che spesso priva le giovani generazioni dal desiderio di fare, di realizzare qualcosa con le proprie mani. Carlo Quaranta

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atù, si prepara per Carnevale: un tripudio di colori ed emozioni, rallegrerà le stradine del Borgo con tre giorni di sfilate in maschera. Il primo ritrovo è previsto alle ore 14 di domenica 19 febbraio presso la Villa di Don Tonino Bello (Patù). I carri allegorici percorreranno via Giovanni XXIII fino a Castrignano del Capo per poi far ritorno in sede. Il secondo ritrovo sarà domenica 26 febbraio, a Gagliano del Capo, alle ore 14. Infine, martedì 28 febbraio, di nuovo a Patù: partenza dalla farmacia di Giuliano direzione Bari Movie proseguimento per via Giovanni XXIII° fino al Supermercato Di Meglio ritorno e arrivo al Bar Movie dove la serata proseguirà con il concerto dei Cafe Chinasky. Subito dopo la premiazione dei carri e l'estrazione dei biglietti della lotteria. Alle sfilate prenderanno parte tre carri: i due in gara (Il Re Leone e Biancaneve e i sette vizi) più quello della Pro Loco fuori concorso. Luana Prontera


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shoah

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in prefettura

Medaglie d’onore ai deportati Giorno della Memoria. Onoreficenza a Giuseppe Villani di Salve, unico sopravvissuto, e ai familiari di altri 5 salentini che hanno patito deportazione, prigionia e lavoro coatto medAgliA “ViTTimA del TeRRORismO” A dAVide RicchiuTO di TiggiANO “ONOReficeNze Al meRiTO” A 19 sAleNTiNi peR il cONTRibuTO Al pAese

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ell’ambito delle manifestazioni dedicate al “Giorno della Memoria”, la Prefettura, in collaborazione con le Istituzioni e le Associazioni del Comitato per la Valorizzazione della Cultura della Repubblica, ha organizzato una giornata di eventi dedicati al ricordo dello sterminio del popolo ebreo e degli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia e il lavoro coatto. Il Prefetto Claudio Palomba, alla presenza delle Istituzioni e delle Associazioni combattentistiche, ha consegnato le Medaglie d’Onore conferite ai familiari di sei salentini che hanno vissuto la tragica esperienza della deportazione o del lavoro coatto. Tra loro Giuseppe Villani di Salve, 93 anni, unico sopravvissuto, ha ritirato personalmente la medaglia. Villani ha ricordato con commozione quando, sotto il regime di Mussolini, fu costretto al lavoro coatto nei lager allestiti dai tedeschi. Il prefetto ha poi consegnato le medaglie d’onore conferite ai familiari degli altri cinque salentini che hanno vissuto la tragica esperienza della deportazione nazista: Paolo Battista di Tricase; Rocco Ciardo di Gagliano del Capo; Antonio Melileo di Taurisano; Giuseppe Scordella di Taurisano; Vito Perrone di Morciano di Leuca.

Prefetto ha consegnato anche la Medaglia di “Vittima del Terrorismo” al padre del caporal maggiore scelto di Tiggiano, Davide Ricchiuto, deceduto nel 2009, a 26 anni a Kabul, in Afghanistan, nel 2009. Nella circostanza inoltre sono state consegnate le onorificenze al “Merito della Repubblica Italiana” a 19 cittadini salentini che si sono distinti per il contributo dato al nostro Paese: Francesco Accogli, luogotenente della Guardia di Finanza, di Tricase; Marco Ancora, capitano dei carabinieri di Lecce; Alessandro Borgia, maresciallo dei carabinieri di Casarano; Ivan Buia, vice brigadiere dei carabinieri di Maglie; Antonia Maria Casaluci, dipendente della Provincia di Lecce, di

Il Caporal Maggiore Scelto Davide Ricchiuto

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Aradeo; Franco Ciotoli, sovrintendente capo della polizia di Soleto; Giorgio Corsano, luogotenente dei carabinieri di Matino; Fabio Cosma, maresciallo della Finanza di Porto Cesareo; Giuseppe Danieli, poliziotto di Tuglie; Giuseppe De Iudicibus, poliziotto di Salve; Luca Forte, appuntato dei carabinieri di Tricase; Franco Ingrosso, imprenditore di Lecce; Giuseppa Luceri, casalinga di Parabita; Cosimo Miglietta, dipendente di Trepuzzi; Bruno Pellegrino, docente universitario di Lecce; Antonio Romano, dipendente di Ugento; Mario Spedicato, docente universitario di Carmiano; Pierpaolo Spedicato, ispettore capo della Polizia di Surbo; Arnaldo Stifani, maestro d’arte di Copertino.

el corso della cerimonia gli studenti del Liceo “G. Comi” di Tricase hanno intrattenuto i presenti con un reading dal titolo “Frammenti di una notte” e momenti musicali a tema. Nel pomeriggio, in collaborazione con il Conservatorio “Tito Schipa” di Lecce, e organizzato dall’Ufficio Scolastico Provinciale, un evento artistico- culturale con la partecipazione dell’orchestra giovanile del Conservatorio T. Schipa di Lecce, dell’orchestra del Liceo G. Stampacchia con gli istituti comprensivi Apulia e Giovanni Pascoli di Tricase; dell’orchestra del Liceo Palmieri di Lecce; del Liceo Artistico Ciardo- Pellegrino di Lecce; del Liceo Banzi-Bazoli di Lecce; dell’IISS G. Salvemini di Alessano; del IC 4° Circolo di Lecce.


in eurovisione

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dal palco dell’Ariston

Anche Sanremo canta salentino Sergio Sylvestre ed Elodie. Salentini d’adozione e protagonisti al 67° Festival della musica italiana Dal Salento anche musicisti, autori e i ragazzi di Mabasta con le loro inziative contro il bullismo

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alento terra di cantanti. In classifica, ai festival o nei talent da qualche anno la nostra terra è sempre ben rappresentata. Anche alla 67ma edizione del Festival di Sanremo Salento protagonista con cantanti, musicisti e autori. Due salentini d’adozione sul palco: Sergio Sylvestre ed Elodie. Nati a Los Angeles, il primo e a Roma da genitori francesi la bella Elodie sono stati ammirati dal grande pubblico con la partecipazione ad “Amici” nel 2015, edizione vinta proprio dal “nostro” Sergione. Entrambi apprezzati sia dal pubblico che ha votato da casa che dalla critica. Elodie

Elodie presentatasi con originalissimi capelli rosa ha cantato “Tutta colpa mia”, canzone scritta dalla famosa collega anche lei salentina doc, l’amica e coach Emma Marrone (è nata a Firenze ma ha sempre vissuto ad Aradeo). Elodie Di Patrizi nasce il 3 maggio del 1990 a Roma da una famiglia di origini francesi. Intraprende la carriera

di modella ma la abbandona ben presto per dedicarsi al canto. Nel 2008 ci prova ad “X Factor” ma viene eliminata nelle fasi iniziali. Successivamente si trasferisce nel Salento e inizia a esibirsi in un locale in spiaggia a Gallipoli. Nel 2015 partecipa ai casting per “Amici di Maria De Filippi”, dopo che ci aveva già provato nel 2009. Mentre la prima volta le era andata male, la seconda è quella buona. Elodie riesce così ad entrare nella scuola del talent show in onda su Real Time e Canale 5. Palcoscenico che mette in evidenza le sue dote canori e la spedisce dritta dritta sul palcoscenico musicale più importnat ed’Italia, quello della Citta dei Fiori. Sergio Sylvestre, anima e voce soul dal tipico timbro americano, è nato a Los Angeles (California), dove ha passato tutta la sua vita con la famiglia: suo padre è di Haiti, sua madre del Messico, e ha un fratello e una sorella; nella sua città, si divide fra il college, gli allenamenti di football e il suo lavoro di cantante nei più esclusivi locali di Hollywood. Dopo un viaggio in Italia, è stato incantato dalle performance del Samsara e ha deciso di prendervi parte anche lui, diventando una delle voci più amate dell’estate gallipolina. Canta pezzi pop, rock, gospel, rap e Rithm’n’-

Sergio Sylvestre

mAbAsTA cOl bullismO

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Blues e adesso è guidato da Lydia Mouton, vocal coach del compianto Michael Jackson e della sorella di Beyoncè, Solange Knowles. Il vincitore di Amici 2016 ha proposto dal palco dell’Ariston canta “Con te”, brano bellissimo scritto per lui da Giorgia. Anche per lui apprezzamenti significativi sia dal pubblico votante che dalla critica. Dopo Sanremo in arrivo il suo nuovo disco. Detto di Emma Marrone, segnaliamo tra gli autori salentini presenti a Sanremo anche i fratelli Carlo e Nico Verrienti, che hanno firmato il pezzo di Chiara Galiazzo “Nessun posto è casa mia”. Tra i bravissimi musicisti dell’orchestra dell’Ariston Alessandro Monteduro e Maurizio Dei Lazzaretti, rispettivamente batterista e percussionista. Presente, infine, anche Tony Frassanito, all’Ariston come il vocal coach del toscano Francesco Guasti, in gara tra le nuove proposte.

ella serata inaugurale del Festival tra gli ospiti i ragazzi MaBasta (acronimo di “Movimento anti bullismo animato da studenti adolescenti”), associazione salentina contro il bullismo nata dopo il tentativo di suicidio di una dodicenne vittima dei bulli. Nelle vesti di ambasciatori del movimento ideato dagli studenti del “Galilei-Costa” di Lecce i giovanissimi Giorgio Armillis e Francesca hanno parlato con Carlo Conti e Maria De Filippi dell’importanza di denunciare episodi di bullismo. “Non abbiate paura di denunciare”, ha detto Carlo Conti e i ragazzi hanno lanciato tre messaggi, uno alle vittime spronandole a “parlare con qualcuno”, uno ai genitori e ai docenti a cui hanno chiesto di “stare accanto alle vittime” e un altro agli spettatori, “a tutti quelli che non prendono una posizione”. Il sedicenne Giorgio Armillis, di Cavallino, a dicembre è stato insignito del titolo di “Alfiere della Repubblica” dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella perchè “ha ideato, assieme ai compagni di classe, il Movimento Anti Bullismo Animato da Studenti Adolescenti – Mabasta, innescando per la prima volta “dal basso” un processo di lotta al bullismo e al cyberbullismo. Ha dato anche vita alle “Classidebullizzate” (una sorta di bollino verde per le classi prive di fenomeni di bullismo), ai “Bulliziotti” (studenti con il compito di disinnescare episodi sul nascere) e alle “Bullibox” (urne in cui si possono segnalare anonimamente i casi nella propria scuola)”. I ragazzi di “MaBasta” hanno anche vinto pochi giorni fa il concorso indetto dal Ministero dell’Istruzione per il progetto di creare una scuola “debullizzata” che prevede la sperimentazione e realizzazione di un “modello” comportamentale originale, utile alla prevenzione e alla possibile soluzione di ogni forma di bullismo e sopraffazione nelle scuole, progetto finanziato con 89mila euro.


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cronaca

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Tenta rapina a colpi di... martello! I Carabinieri di Veglie hanno tratto in arresto nella flagranza di rapina, Luigi Tondo, 60 anni disoccupato di Veglie. Il malvivente, travisato con un passamontagna, intorno alle ore 19 circa di ieri sera ha fatto irruzione all’interno della farmacia Negro, in pieno centro cittadino; brandendo un grosso martello da carpentiere, dopo aver sfondato con un secco colpo la vetrata del bancone, ha mi-

nacciato i presenti e i titolari affinché gli consegnassero il denaro in loro possesso. L’immediata richiesta di soccorso da parte del personale della farmacia ha consentito ai carabinieri della locale Stazione di giungere in brevissimo tempo presso l’esercizio pubblico dove hanno bloccato l’energumeno impedendogli di nuocere o di darsi alla fuga.

discarica abusiva a collepasso I carabinieri di Collepasso impegnati in una verifica nella zona rurale in direzione di Galatina, precisamente in località “Bonavoglia”, hanno individuato un’area di circa 2.600 mq in cui nel tempo erano stati illecitamente raccolti innumerevoli rifiuti, realizzando così una discarica abusiva. In particolare i militari hanno accertato erano stati versati sul suolo sia

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stupefacenti e furti nel capo di leuca: nella rete dei carabinieri

ugento: col Winchester sull’armadio

rifiuti speciali pericolosi consistenti in fusti di olio per locomozione esausto, sia diversi rifiuti non pericolosi consistenti in pneumatici, elettrodomestici, parti di veicoli, radianti e altro materiale ferroso e plastico vario. L’utilizzatore del suolo, C.B., 23 anni, di Tuglie, è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria; l’intera area sottoposta a sequestro penale.

maltrattamenti in famiglia I Carabinieri della Stazione di Sannicola hanno catturato presso la propria abitazione Cosimo Francone, 47 anni, operaio già noto alle Forze dell’Ordine, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Novara il giorno prima. L’uomo è ritenuto responsabile di danneggiamento e maltrattamenti in famiglia ai danni della propria ex convivente commessi a Trecate, provincia di Novara, nell’anno 2014: adesso, tradotto presso la Casa Circondariale di Lecce, dovrà scontare 2 anni e 3 mesi di reclusione.

Continuano senza sosta i servizi coordinati di controllo del territorio attuati dai militari della Compagnia Carabinieri di Tricase, finalizzati alla prevenzione e contrasto dei furti, allo spaccio e consumo delle sostanze stupefacenti, nonché i servizi di controllo alla circolazione stradale con particolare attenzione al fenomeno della guida in stato di ebbrezza. Numerosi i posti di controllo soprattutto negli archi notturni attuati sulle arterie di comunicazione, principali e secondarie, che hanno permesso, fra le 180 persone identificate e oltre 100 automezzi controllati, di monitorare i movimenti di diversi individui con precedenti di polizia o sottoposti a misure restrittive della libertà. Sono state elevate un totale di 36 contravvenzioni al Codice della Strada, ritirate 2 patenti per guida in stato di ebbrezza, e una per guida sotto l’influenza di sostanze stupefacenti: un 44enne di Ladispoli (Rm) che alla guida propria autovettura è stato trovato sotto l’effetto della cocaina. La vettura è stata pertanto sequestrata. L’attività di prevenzione e repressione della Compagnia Carabinieri di Tricase si è concentrata anche nel contrasto del consumo di stupefacenti, soprattutto da parte di giovani. Tra le segnalazioni alla competente autorità amministrativa: D.V.M., 22enne di Specchia, trovato in possesso di un grammo di marijuana; B.S., 26enne di Tricase, trovato in possesso di gr. 4 di marijuana; B.G., 19enne di Patù, trovato in possesso di gr. 1,5 di marijuana; M.L. 21enne di Tiggiano, trovato in possesso di gr. 1,5 di marijuana; S.E. 19enne di Matino, trovato in possesso di un grammo di hashish. Peggio è andata a G.S.W., 43enne di Patù, il quale è stato denunciato per furto aggravato: è stato trovato in possesso di una catenina d’oro ed altro, di cui non è riuscito a fornire una giustificazione plausibile. Le immediate ricerche hanno permesso di risalire al proprietario che aveva appena segnalato il subito furto presso la sua abitazione a Santa Maria di Leuca. P.R., 44enne di Gagliano del Capo, invece è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale per aver aggredito i carabinieri intervenuti per sedare una lite familiare.

I carabinieri di Ugento hanno eseguito uno specifico servizio finalizzato al contrasto dei reati contro il patrimonio e in materia di armi. Nell’ambito delle verifiche e di una parallela attività info-investigativa, hanno controllato Antonio Luigi De Paola, ugentino 18enne, il quale è stato trovato in possesso di un’arma da fuoco clandestina completa di munizioni e di altro materiale informatico di dubbia provenienza. In particolare all’interno della camera da letto del ragazzo, occultato sull’armadio, ve-

niva rinvenuto un fucile marca Winchester cal. 30.30 con una cartuccia dello stesso calibro nonché altre tre munizioni cal. 22LR (stesso calibro). Sequestrate anche le parti di computer per verificare la provenienza eventualmente illecita e la loro riconducibilità ad altri furti verificatisi di recente a Ugento e comuni limitrofi. Dopo le operazioni di rito, l’arrestato è stato accompagnato tradotto presso la propria abitazione dove resterà in regime di arresti domiciliari.

picchiava la mamma per i soldi della pensione

I carabinieri di Sannicola hanno catturato, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, Erminio Fuso, 65 anni, già noto alle forze dell’ordine. L’uomo è stato indagato per aver cagionato, in più episodi reiterati nel corso del 2016, delle lesioni nel fisico e nel morale alla propria madre convivente, arrivando financo a costringerla, con continue minacce di morte ed ulteriori violenze, alla corresponsione di piccole somme di denaro parte della sua pensione. L’uomo, tradotto presso la casa circondariale di Lecce, dovrà adesso rispondere dei reati di maltrattamenti in famiglia ed estorsione.

corsanese truffata I Carabinieri di Corsano hanno deferito in stato di libertà due donne, P.A. 34enne e T.V.C. 26enne, entrambe di Catania, per il reato di truffa, grazie all’attività investigativa avviata a seguito della denuncia sporta da una donna corsanese nel dicembre scorso. La stessa aveva acquistato, seguendo alcune offerte trovate su Facebook, alcune borse per un valore complessivo di circa 350 euro da regalare in occasione delle festività natalizie, evidentemente confidando nell’onestà della venditrice. Dopo il pagamento, con accredito su carta ricaricabile, ha quindi atteso con grande trepidazione che arrivasse la merce. Tuttavia, come spesso accade quando non si verifica adeguatamente l’identità e l’affidabilità del venditore, le borse non noi mai giunte a destinazione. I carabinieri, a seguito di una serie di accertamenti e riscontri, attraverso gli uffici legali del social network e del circuito bancario della carta prepagata, hanno quindi appurato che la truffa in questione, a differenza di altri casi, è stata messa in piedi addirittura da due persone, originarie di Catania: l’una aveva inserito il finto annuncio di vendita, l’altra aveva incassato la somma di denaro. Le due donne, resesi irreperibili nei confronti della vittima, non sono però sfuggite ai carabinieri, i quali, grazie anche alla collaborazione dei colleghi delle Stazioni di Catania Piazza Dante e Catania Librino, le hanno rintracciate e compiutamente generalizzate, inchiodandole alle loro responsabilità. Indagini sono in corso per accertare eventuali altri raggiri compiuti dalla coppia in epoca recente


cronaca

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Arrestato ladro e scippatore seriale

circuisce e violenta ragazzina Per molti mesi ha assunto le vesti dello “Zio” acquisito, del buon amico di famiglia che si prodiga per le esigenze di qualcuno in condizioni di bisogno, di colui il quale cercava addirittura di sopperire alle presunte mancanze di severità dei genitori; ma tutte queste attenzioni in realtà avevano un solo fine: irretire e circuire la figlia minore 14enne della coppia. Il piano escogitato era ingegnoso: aveva iniziato a coprire di attenzioni, di pensierini, di regali la bambina per legarla a sé. Poi la rete si è chiusa inesorabile e spietata. Ha iniziato ad andare a prenderla a scuola, la portava in giro in macchina e ha iniziato ad abusare di lei. Una escalation che non ha risparmiato la ragazza da nessuna pratica sessuale e di violenza: droghe, alcool, restrizioni fisiche, minacce di morte e di abbandono e botte per ottenere rapporti sessuali. La sua fiducia da parte della famiglia era totale, tanto da indurre i genitori a coinvolgerlo nelle scelte educative della ragazza, poco più una bambina di Veglie. Una professoressa, alcune amiche e

i servizi di osservazione dei carabinieri che documentavano le frequentazioni di F.C. 50enne del luogo, hanno aiutato a far cadere il velo di omertà e di vergogna che comprensibilmente avvolgeva la malcapitata. Il rapporto di dipendenza psicologica ccreato prevedeva anche l’ingrediente della gelosia che dava spessore alle squallide pratiche poste in essere. Grazie anche all’aiuto di una cooperativa sociale è emersa una realtà di squallore e spregiudicata pulsione. La ragazza interrogata quindi dal P.M. e successivamente nel corso di incidente probatorio ha trovato il coraggio di riferire quanto fino ad allora costretta a subire. Infine l’esecuzione della misura cautelare degli arresti domiciliari, con divieto assoluto di frequentazioni diverse da coloro che eventualmente coabitino a quell’indirizzo. Gli inquirenti temono che l’ultima possa non essere la sola vicenda di cui l’uomo si è reso responsabile ed invitano chiunque possa aver vissuto un’esperienza simile a rivolgersi ai Carabinieri per raccontare la propria storia.

Orrore a gallipoli: trovato cadavere in un bidone Una segnalazione anonima pervenuta al 112 della Compagnia carabinieri di Gallipoli riferiva della presenza di un fusto per combustibili con all’interno un cadavere nelle campagne di Gallipoli e indicativamente nella zona agricola prossima a Via Ghandi, tra il cimitero e il supermercato MD. Le indicazioni fornite, abbastanza precise, hanno permesso ai carabinieri di rinvenire un bidone di colore verde, adagiato in posizione orizzontale, coperto da rami secchi. L’estremità dello stesso si presentava sigillata da pietre e cemento. Con l’ausilio dei Vigili del Fuoco di Gallipoli e del personale della Sezione Rilievi del Reparto Operativo, si è provveduto ad estrarre il contenuto del fusto. Liberatolo dalla calce e dalle pietre, i carabinieri hanno avuto conferma che si trattata effettivamente di un cadavere: un uomo di corporatura magra ed altezza media. Sul posto sono subito giunti il Pm di turno e il medico legale per seguire le fasi preliminari dell’ispezione del cadavere e coordinare le contestuali attività di sopralluogo. Disposto, quindi, il recupero della salma e il suo trasferimento presso la camera mortuaria dell’ospedale Vito Fazzi, per i successivi esami autoptici e antropometrici, finalizzati ad accertare la data e le cause della morte e ad individuarne l’identità.

I carabinieri hanno tratto in arresto Giuseppe Angelino, 23 anni, celibe, già noto alle forze di polizia per reati contro il patrimonio ed in materia di stupefacenti. Il 23enne, al centro di una inchiesta condotta dai militari della Stazione di Corigliano d’Otranto, dal mese di dicembre al mese di gennaio, come emerso dalle risultanze delle indagini, è stato riconosciuto gravemente indiziato di due furti ai danni di una tabaccheria ed un’area di servizio, e due furti con strappo ai danni di due anziane. I fatti risalgono rispettivamente al 9 dicembre scorso quando una anziana di Maglie venne avvicinata da un giovane, poi descritto nei particolari, che con mossa fulminea tentò di portarle via la borsa, non riuscendo nell’intento, ma facendo rovinare al suolo la malcapitata che fortunatamente non riportò lesioni; il giorno seguente la scena si è ripetuta, questa volta con un triste epilogo; una pensionata di Maglie venne avvicinata da dietro da un giovane, a volto scoperto, che con mossa repentina le ha strappato la borsa di dosso facendola cadere rovinosamente a terra e provocandole la frattura del femore. All’interno della borsa vi erano denaro contante, documenti ed effetti personali. Dalla descrizione fornita, i militari non hanno dubbi sull’identità del colpevole. L’11 gennaio scorso, un giovane, riconosciuto successivamente dai carabinieri in Giuseppe Angelino, si è reso responsabile del furto di una pistola da softair dall’interno del bar dell’area di servizio carburanti Basile Petroli situata lungo la ss 16, e denunciato pertanto per furto aggravato. Appena due giorni dopo, a Corigliano d’Otranto, due persone, tra cui una successivamente riconosciuta dai militari come il giovane arrestato, si sono rese responsabili del furto di un blocchetto di gratta e vinci del valore complessivo di 300 euro, e quindi denunciati per furto aggravato in concorso. Da questi due ultimi episodi i Carabinieri Corigliano d’Otranto hanno ricostruito compiutamente anche gli episodi degli scippi sopra riportati, raccogliendo tutte le fonti di prova necessarie a dimostrare non soltanto i gravi indizi di colpevolezza a carico del 23enne di Giurdignano. All’alba di ieri è scattato il blitz a casa di Angelino dove è stato ritrovato un paio di scarpe utilizzate durante il furto all’area di servizio. Angelino, al termine delle formalità di rito, è stato accompagnato presso la Casa Circondariale di Lecce.

fratelli coltelli a gallipoli Finisce male una lite tra due fratelli gallipolini. Erano da poco trascorse le 22 del 29 gennaio, quando nel corso di una lite, Giuseppe Carroccia, 50 anni, già noto alle forze dell’ordine, armato di un coltello da cucina, si è scagliato contro il fratello colpendolo alla guancia e all’orecchio sinistro, procurandogli delle ferite da taglio giudicate guaribili in 10 giorni. Giunti sul posto i Carabinieri della Compagnia di Gallipoli hanno fermato l’aggressore, rinvenuto e sequestrato l’arma del delitto ancora sporca di sangue. L’uomo, tratto in arresto in flagranza di reato, è stato accompagnato presso la Casa Circondariale di Lecce a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente.

guardia di finanza sequestra mezza tonnellata di droga Intercettata dalla Guardia di Finanza un’imbarcazione carica di sostanza stupefacente che cercava di sbarcare sulle coste del leccese. A meno di 48 ore dall’ultimo ingente sequestro di droga in mare, i finanzieri hanno sorpreso altri trafficanti che, come da copione, hanno cercato di darsi alla fuga e, nel vano tentativo di acquisire maggiore velocità e sfuggire alla cattura, si liberavano di tutto il carico gettandolo in mare. Iniziava, quindi, un breve e movimentato inseguimento condotto dalle unità aeronavali del Corpo, che si concludeva poco dopo con l’abbordaggio dell’imbarcazione a circa 25 miglia al largo di San Cataldo. A bordo erano presenti due soggetti. Gli scafisti, B.H. 48 anni e E.N. di 30 anni, entrambi di Valona, venivano arrestati per detenzione e traffico internazionale di stupefacenti e posti a disposizione della locale Autorità Giudiziaria. La marijuana recuperata e sequestrata dai finanzieri anche dal mare, era confezionata in 28 colli di varie dimensioni, tutti recuperati in mare, del peso complessivo di 506 kg, che avrebbe fruttato al dettaglio oltre 5 milioni di euro all’organizzazione criminale.

cartelli stradali “antiprostituzione” a lecce Sono spuntati come funghi i cartelli stradali per il “Contrasto alla prostituzione” nella zona adiacente alla stazione di Lecce, area arcinota ai leccesi per la presenza sui marciapiedi, da tempo immemorabile, di lucciole e transessuali di ogni provenienza. Non si tratta di un’assoluta novità perché tale prassi è mutuata da esperienze di altre realtà urbane ove il problema è ben più radicato è diffuso, ma non è neanche un bel messaggio quello lanciato con la segnaletica in questione da parte di un’amministrazione che governa una città a vocazione turistico – culturale perché la lotta allo sfruttamento della prostituzione non si attua con la pubblicizzazione delle zone in cui il fenomeno si manifesta alla cittadinanza, e ne sono prova gli scarsi risultati manifestati dalla permanenza della problematica anche dopo il posizionamento dei cartelli, ma con una costante vigilanza sul territorio da parte delle autorità di pubblica sicurezza e una guerra senza confini a tutti quei soggetti ed organizzazioni che utilizzano e segregano donne e transessuali di ogni età per trarne un illecito profitto. Ne auspico la rimozione per l’evidente danno d’immagine alla città e per il concreto rischio di perdita di valore commerciale degli immobili del quartiere.


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sport

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Parabita

Salento d’amare… di corsa Memorial Pippi Leopizzi. Presentato il programma del Campionato regionale di Mezza Maratona Domenica 26 febbraio a Parabita attesi per la gara migliaia di atleti da tutta la Puglia Il percorso della 18a edizione della maratonina si realizzerà tra Parabita, Tuglie, Sannicola e Alezio sulla distanza classica della mezza maratona, 21 km e 97 metri. Il programma ore 08:00 Raduno giuria ed atleti ore 08:55 Partenza apripista ore 09:00 Partenza Running and walking to Associazione Angela Serra per la Ricerca sul Cancro ore 09:05 Ricordando Pippi e Antonio ore 09:15 Partenza Maratonina gara podistica Nazionale di km 21,097 ore 11:30 Cerimonia Premiazioni

T

orna a disputarsi nel Salento il Campionato regionale pugliese di mezza maratona. Sarà Parabita, con la 18esima edizione del circuito “Salento d’Amare – IV memorial Pippi Leopizzi”, domenica 26 febbraio, a decretare il campione assoluto di Puglia sulla distanza dei 21,097 km. Promozione importante per il lavoro dell’associazione Podistica Parabita e del presidente Antonio Leopizzi, alla quale il Comitato Fidal Puglia ha voluto assegnare l’organizzazione di un appuntamento importante come il master regionale. Ad annunciarlo è stato il Presidente di Federazione Giacomo Leone durante la conferenza stampa di presentazione della gara, alla quale sono intervenuti anche Sergio Perchia, presidente provinciale Fidal, Antonio Pascali, delegato provinciale Coni, Ottavio Andreani, ma-

ratoneta azzurro per le Fiamme Oro, e Raimondo Orsini, podista e preparatore atletico. Il tragitto, un percorso variegato ma senza troppe variazioni altimetriche che fanno sperare in ottime prestazioni tecniche, si snoderà tra uliveti e bellezze storiche di quattro comuni del Salento: Parabita, Tuglie, Alezio e Sannicola, attraversate da una colorata carica di energia e sano agonismo. Tutti salentini anche i trofei realizzati ad hoc per i partecipanti e intarsiati su legno d’ulivo dal maestro ebanista Carlo Nicoletti. La Maratonina Salento d’Amare 2017, inoltre, rinnova ogni impegno sociale e culturale che l’ha portata ai vertici qualitativi delle gare di Puglia. Confermato il percorso parallelo di “Running e Walking to Rosa” (rete oncologica ematologica salentina), camminata veloce non

competitiva i cui proventi saranno interamente devoluti all’associazione Angela Serra per la ricerca sul cancro. La gara, poi, sarà dedicata per il quarto anno consecutivo alla memoria di Pippi Leopizzi, cui quest’anno si aggiunge un commosso ricordo di Antonio Orsini, podista parabitano scomparso di recente per un malore durante un allenamento. Al termine della gara, in suo onore, il gruppo degli Informatori medico scientifici di Lecce e provincia donerà all’associazione e alla città di Parabita un apparecchio defibrillatore. L’appuntamento sportivo, patrocinato dalla Regione Puglia e dai Comuni di Parabita, Alezio, Sannicola e Tuglie, è aperto alle categorie Fidal Juniores, Amatori, Promesse, Master e Seniores.

Le iscrizioni si accettano entro e non oltre mercoledì 22 febbraio tramite il servizio online della Fidal. Il Presidente della società iscrivendo i propri atleti, tramite procedure “on line” dichiara che gli stessi sono in regola con le disposizioni sanitarie previste dalla legge. Quota di partecipazione senza pacco gara: € 12,00 con pagamento tramite Bonifico Bancario o in contanti al ritiro dei pettorali Quota di partecipazione con pacco gara solo per i primi 500 iscritti che effettueranno il pagamento tramite bonifico bancario: € 18,00 con pagamento tramite bonifico bancario entro il 21 gennaio; € 20,00 con pagamento tramite bonifico bancario entro il 21 febbraio. Per usufruire del pacco gara il pagamento della quota deve avvenire esclusivamente entro il 21 febbraio tramite bonifico bancario intestato a: A.S.D. Podistica Parabita iban: IT 68 J 05262 79870 CC0611201841 Per tutte le altre info su regolamento si possono consultare la pagina facebook “Maratonina Salento d'Amare 2017 - 4° Memorial Pippi Leopizzi” o il sito podisticaparabita.it


tempo libero

11/24 febbraio 2017

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in programmazione al cinema LECCE - MULTISALA MASSIMO TEL. 0832/307433 Sala 1 16,40-18,15-20,25-22,30

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Sala 3 / 16,30(dom)-18,30-20,30- 22,30

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Sala 2 17: lego Batman 21,30: l’ora legale

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NoN soNo ammessi gli stessi viNcitori per almeNo 3 coNcorsi coNsecutivi.

NoN si accettaNo NomiNativi della stessa famiglia

17,45 -16 (domenica): lego Batman 19,30 - 21,30: incarnate

17,30 - 20 - 22,30

16,40 - 19,30 - 22,20

Cerca tra le pubblicità, individua i 3 galletti “mimetizzati” e telefona martedì 14 febbraio dalle 9,30 allo 0833/545777. In palio: i BIGLIETTI per i CINEMA; 1/2 kg di MIGNON offerti dalla pasticceria DOLCEMENTE di Tricase; COLAZIONE PER DUE offerta da GOLOSA a TRICASE; APERITIVO SALENTINO con calice di vino a scelta con prodotti tipici salentini offerto dall’ENOTECA LE VIGNE DEL SALENTO ad ALESSANO; un ANTIPASTO CON BEVANDA offerti da LA CANTINA DE LU CED DHRU a DISO; un LAVAGGIO PIUMONE MATRIMONIALE CON DETERGENTI E BUSTA (asciugatura esclusa) offerta dalla LAVANDERIA BLU TIFFANy a MARITTIMA; 90 minuti di gioco a PAINTBALL completo di tutta l’attrezzatura per una persona (gruppo minimo di 6) presso il DEBI GREEN DI ALESSANO; CORNETTO e CAPPUCCINO offerto dal CAFFè PISANELLI DI TRICASE; CORNETTO e CAPPUCCINO offerto dal BAR LEVANTE di TRICASE; DUE APERITIVI al Bar MENAMè di TRICASE PORTO; DUE APERITIVI presso DOLCI FANTASIE di SAN CASSIANO; BUONO SCONTO di EURO 50 da applicare sull’acquisto di occhiali da sole o da vista presso OTTICA MORCIANO di TRICASE, ANDRANO, TIGGIANO e CASTRO.

Telefona martedì 14 febbraio dalle ore 9,30: 0833/545 777

le pagelle dello Zodiaco Ariete

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Grinta, determinazione e fascino saranno le tue armi, lascia andare le insicurezza legate al passato e la paura di non farcela. Baciato dalle stelle tutto ciò che inizia in campo amoroso.

Bilancia

Toro

Gemelli 5,5

Giove ancora dissonante per finanze e questioni legali ma tu credi di nuovo in te stesso. Venere torna a regalarti le gioie della condivisione e l’istinto all’intrigo: farai breccia nel cuore di amanti appassionati.

Nervi tesi e insonnia saranno gli amici indesiderati con cui convivere ma niente panico, passerà presto. Al lavoro gli impegni raddoppiano e la vita sentimentale sarà in preda a dubbi, capricci o insofferenze.

Scorpione 6,5

Grinta, energia e positività: tutto sembra più facile e alla portata. L’amore vibra come una corda di violino, le scosse elettriche continueranno a propagarsi per chi è in coppia e per i single innamorati.

Sul lavoro ti senti come una trottola impazzita incapace di venirne a capo. Venere promette di risollevarti con dosi massicce di passione, trasgressione e romanticismo. Occasioni da prendere al volo dietro l’angolo.

Gallo

pERIOdIcO

IndIpEndEnTE

dI cuLTuRA, SERVIZIO Ed

InfORmAZIOnE dEL

REdAZIOnE TRIcASE

SALEnTO A ssocia ti

via L. Spallanzani, 6

Sagittario

Vi sono richieste scelte lavorative, prendere o lasciare, cambiare città, prendere una nuova strada. Vagliate le proposte ma non agite d’istinto. Voglia di fuga o cambiamento anche in amore.

Direttore Responsabile L uIGI Z ITO _ liz@ilgallo.it Coordinatore di Redazione G IuSePPe C eRfeDA _ gicer@ilgallo.it In Redazione D ANIeLA C RuDO amministrazioneilgallo@gmail.com

Il Gallo su Facebook: redazione.ilgallo

Tel. 0833/545 777 391/3532279

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tessera n. 14582

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Leone

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Vergine 6,5

Di colpo il futuro ti sembra più chiaro e le scelte più semplici: sarai capace di far fruttare occasioni e sostenere colloqui importanti. Venere splende ed è il momento di dare una chance a te e a chi ti circonda.

Stelle radiose e promettenti, continui la tua scalata implacabile, osservando dall’alto il resto del mondo. L’amore torna caldo dopo il gelo di gennaio, ma solo a fine mese si farà davvero bollente.

Venere e Marte incendiano il tuo animo: non prendere decisioni affrettate. L’amore per alcuni è assente, per altri un dovere. Lascia passare il veleno, la primavera è in arrivo con una scorta di miele.

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Acquario 6,5

Progetti, idee: tutto ciò che intraprendi è sostenuto dalle stelle. In amore sarai in vena di conquiste, prendere e lasciare a tuo piacimento, ritrovare qualcuno... Comunque vada sarà un successo.

Novità in vista: cambiamenti in casa, un nuovo lavoro o la chiusura di una situazione scomoda. Poco tempo per l’amore: vi dedicherete a flirt leggeri senza impegno e a relazioni... part-time.

8

Cancro

Capricorno

CORRISPONDENTI Massimo Alligri Giuseppe Aquila Gianluca Eremita Vito Lecci Valerio Martella Antonio Memmi Luana Prontera Carlo Quaranta Donatella Valente Stefano Verri Lorenzo Zito

la collaborazione sotto qualsiasi forma è gratuita. la Direzione si riserva di rifiutare insindacabilmente qualsiasi testo e qualsiasi inserzione. Foto e manoscritti, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Riproduzione vietata. Stampa: Se.STA. srl via delle Magnolie 23 Zona Industriale - Bari Iscritto al N° 648 Registro Nazionale Stampa Autorizzazione Tribunale Lecce del 9.12.1996

distribuzione gratuita porta a porta in tutta la provincia di Lecce

il

dall’11 al 24 febbraio

6,5

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Pesci

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La fatica e l’impegno si sentono e la vita personale potrebbe risentirne. Il pianeta dell’amore è tornato dalla vostra: è il momento di aprirsi ai richiami del cuore, cedere a tentazioni fugaci anche per una notte.

via L. Spallanzani, 6 Tel. 0833/545 777

marketing e Pubblicità Tel 0833/545 777 e-mail: grafica@ilgallo.it numero whatsapp 391/3532279


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ultima

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