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Anno XXI, numero 05 (582) - 5/18 marzo 2016 - www.ilgallo.it - info@ilgallo.it
Pronto, disturbo? Call center in provincia. Inbound & outbound: richieste di assistenza e vendita al telefono, ecco come funziona 8/9
Processionaria: allerta in tutta la provincia In molti dei nostri paesi segnalata l’ingente presenza della larva. Cosa rischiamo e come combatterla
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In questo mondo di spioni... Dopo le rivelazioni di WikiLeaks, intervista in esclusiva all’esperto di intelligence economica, Carmine America
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Galatina: rifiuti sospesi Bufera sull’avvicendamento tra Csa e Monteco: la ditta uscente recrimina sull’appalto e blocca i dipendenti. Il Comune intima la ripresa dei lavori
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Speciale Auto
Tutte le novità dal Salone di Ginevra e sulle auto elettriche da pag. 15
trovA I GAllettI e telefona martedì 8 marzo allo 0833/545777. In palio i biglietti per i cinema e tanti altri premi - regolamento a pag. 23
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ora parlo io
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Ugento Li Foggi: “Basta gabelle ingiustificate!” La rivolta dei sindaci. “Servizio inesistente,
si sospendano richieste di pagamento”
Da
21 paesi del Salento l’alt alle richieste di pagamento del Consorzio di bonifica Ugento Li Foggi. A Ruffano, insieme al sindaco Carlo Russo, hanno formato un presidio i primi cittadini di Alezio, Aradeo, Botrugno, Casarano, Collepasso, Cutrofiano, Maglie, Matino, Montesano, Neviano, Nociglia, Parabita, Santa Cesarea, Spongano, Supersano, Taurisano, Taviano, Tuglie, Ugento, sottoscrivendo un documento con il quale chiedono la “sospensione dell’esecutività delle richieste di pagamento inviate questi giorni” e di “avviare un’attività di concertazione con le comunità chiamate oggi al pagamento del tributo”. Chiedono infine di prendere in considerazione la “messa in liquidazione del Consorzio Ugento Li Foggi”.
I sindaci motivano le loro richieste sottolineando come l’importo richiesto sia “riferito al 2014, in assenza di concertazione con i Comuni interessati che non hanno contezza dell’ammontare dell’esposizione debitoria del consorzio e di quali siano le eventuali misure necessarie per fronteggiarla”. Altro punto messo in discussione dai 21 sindaci, quello della mitigazione del rischio idrogeologico: secondo i firmatari, “il concetto di territorio e assai aleatorio e non risultano facilmente identificabili i Comuni ed i soggetti realmente assoggettati al tributo, fermo restando che si nutrono perplessità su chi sia il soggetto gravato a provare l’esistenza di concreti benefici derivanti dalle opere eseguite”. Ma ciò che più conta è che “gli interventi di manutenzione dei canali di proprietà del Consorzio negli ultimi
anni non sono stati eseguiti, per cui non si comprende se l’imposta debba considerarsi come una sorta di costo d’ammortamento rispetto alla realizzazione dei canali e non alla loro pulizia. E se così fosse”, si chiedono i 21 sindaci, “per quanti anni sarebbe dovuto l’ammortamento del costo iniziale? E ancora, stante il pessimo stato di manutenzione dei canali, qual è la mitigazione del rischio idrogeologico che il Consorzio avrebbe garantito in questi anni?”. Ma non è tutto perché i primi cittadini segnalano, anche per quanto riguarda l’attività di irrigazione, “il mancato funzionamento di numerose elettropompe dei pozzi da cui attingere acqua per l’irrigazione dei campi nonché la scadente pulizia degli stessi”. Tutto ciò premesso i sindaci si chiedono e chiedono “quale sia il servizio irriguo fornito ai proprietari terreni”.
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Il
Consorzi di
sindaco di Uggiano la Chiesa Salvatore Piconese ha convocato una riunione dei proprietari di immobili per discutere sulle iniziative intraprese e su quelle da intraprendere al riguardo delle notifiche di pagamento pretese dal Consorzio di bonifica Ugento Li Foggi, su espressa doglianza dei proprietari di immobili situati nel catasto contributivo dello stesso Consorzio. Alla riunione erano presenti numerosissimi proprietari di terreni e fabbricati anche di Minervino, Giurdignano oltreché di Casamassella ed Uggiano la Chiesa. Presente anche l’Associazione dei Consumatori che ha offerto il suo patrocinio legale con modica spesa agli eventuali ricorrenti che si opporranno al pagamento del “contributo” con avviso di pagamento ricevuto con raccomandata. Per richiamo storico si evidenzia che i Consorzi di bonifica tra proprietari di terreni paludosi, malsani, infestati dalla zanzara Anofele che trasmetteva la malaria, servirono a risanare e rendere fertili e coltivabili terreni in ampie zone del territorio italiano, con grandi lavori di colmatura e di prosciugamento delle zone umide e paludose. È il caso di precisare che il Consorzio di bonifica Ugento li Foggi è un Ente di diritto pubblico che dovrebbe curare l’esercizio e la manu-
tenzione delle opere pubbliche di bonifica e controllare, altresì, l’attività dei privati sul territorio di competenza (comprensorio di bonifica). Le opere riguardano, ad esempio, la sicurezza idraulica (impianti idrovori e canali di bonifica), la gestione delle acque destinate all’irrigazione (impianti e reti irrigue), la partecipazione ad opere urbanistiche, ma anche alla tutela dell’ambiente e del paesaggio dello stesso patrimonio ambientale ed agricolo. Ma tutte queste incombenze sono assolte? Sembrerebbe di no, considerato che Ugento-LiFoggi è commissariato, cioè al posto del presidente è diretto da un bravo fun-
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Bonifica: intento nobile, ma Emiliano...
zionario regionale. È noto che i Consorzi di bonifica ed i Consorzi di Bacino imbrifero montano rispondono a requisiti propri della figura consortile che si costituiscono con lo scopo di consentire ad una pluralità di soggetti di realizzare quelle attività che dovrebbero essere realizzate singolarmente da ciascuno dei consorziati, sia volontariamente che per obbligo di legge. Pertanto, il Consorzio si qualifica come l’organizzazione strumentale senza fini di lucro e senza conferimento di beni e servizi, deputata a sostituirsi ai singoli nell’attuazione di un’opera, nell’esercizio di servizi od uffici, nella migliore utilizzazione dei beni e la predetta attività trovò la sua ragione costitutiva che venne disciplinata nel regio decreto del 13 febbraio 1933 (n. 215), che è la fonte del diritto al
quale si ispirano ed attingono sia il codice civile che le legge della Regione Puglia del 2012. Ad onor del vero la predetta legge regionale, che porta la firma di Nichi Vendola, è un’ottima legge, ma i suoi contenuti restano inattuati e la responsabilità politica è dell’attuale amministrazione regionale. Le “nuove norme in materia di bonifica integrale e di riordino dei consorzi di bonifica” sono futuristiche nella prospettiva di cambiamenti climatici che ci fanno riscontrare la modificazione dell’ambiente a causa dell’inquinamento atmosferico e delle attività umane con l’uso eccessivo di combustibili fossili. Infatti, è la Regione che dovrebbe promuovere ed attuare la bonifica integrale quale attività polifunzionale e permanente di rilevanza pubblica, finalizzata alla sicurezza territoriale, ambientale ed alimentare. In tale ambito l’attività di bonifica integra garantisce la sicurezza idraulica, la manutenzione del territorio, la provvista, la razionale utilizzazione e la tutela delle risorse idriche a prevalente uso irriguo, il deflusso idraulico, la conservazione e la difesa del suolo, la salvaguardia e la valorizzazione dello spazio rurale e dell’ambiente. (ex art. 1 L. Reg. Puglia n. 4/2012). Le disposizioni della legge regionale uniformano l’attività di bonifica al principio dell’Unione europea di precauzione ed al principio di prevenzione dal danno ambientale [… ]. È una dichiarazione di intenti meritoria di rispetto, di applicazione concreta. Viviamo nell’antropocene era in cui i viventi hanno fatto un salto a piè pari in avanti di centomila anni, saltando un’era glaciale che non si verificherà più, a causa dell’aumento delle temperatura terrestre
che, se non si correrà ai ripari tempestivamente, porterà sempre di più danni, dovuti alla siccità ed a piogge torrenziali che devasteranno il territorio in cui viviamo. Il pleocene è il passato. A parere dello scrivente gli interventi pubblici di bonifica e di irrigazione potrebbero realizzare da subito impianti per l’utilizzazione dei reflui urbani depurati ed affinati ai fini irrigui. Riutilizziamo una risorsa che nel futuro mancherà. La realizzazione di tutte le opere di bonifica è competenza della Regione Puglia che pur affidando l’esecuzione delle stesse ai consorzi di bonifica, nel caso di Ugento Li Foggi, sembra abbia fatto fiasco. E di questo fiasco non c’è da gioire per cui la Regone potrebbe attivare le organizzazioni ambientaliste e di volontariato per
raggiungere gli obiettivi prefissati, perché al buon esempio si potrebbero aggiungere le opere volontarie dei proprietari dei terreni, considerato che il Consorzio Ugento Li Foggi non è in grado di assicurare la manutenzione delle opere di bonifica. I Comuni potrebbero coinvolgere le giovani generazioni per l’amore dell’ambiente e convogliarle per assolvere l’ordinaria manutenzione dei canali di bonifica e di scolo delle acque piovane, per la parte che compete al territorio comunale. Si potrà obiettare che, sì le opere di manutenzione potrebbero essere eseguite dai Comuni con l’opera di volontari, ma che le opere di rilevanza economica non possono essere finanziate perché la spending review ha ridotto le assegnazioni a bilancio per gli investimenti… L’applicazione della spending rewiew farebbe emergere risorse economiche inaspettate? Perchè non ridurre meglio il numero di consiglieri regionali a venti, 4 per provincia e, in aggiunta, non ridurre la loro indennità del 75%? Si potrebbero, poi, accorpare e/o ridurre gli assessorati ed accorpare le direzioni di assessorato collocando in mobilità il personale in esubero nelle nuove piante organiche; istituire la carica onorifica e gratuita dei presidenti di Consorzio idrico e di Bacino imbrifero. Basta essere gabellati con la “tassa sul macinato” in cambio del nulla! Il presidente Michele Emiliano ha voluto la bicicletta per montare sulla Regione ed ora pedali con coraggio, pedali e pedali ancora, perché la strada è in salita ed ancora lunga da percorrere. Donato Papadia
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in campagna
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Processionaria: un obbligo combatterla Allarme in provincia. Primavera anticipata e pinete del Salento già infestate dalle larve
Sono dannose per l’uomo e gli animali: sanzioni a chi non interviene su piante di proprietà
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temperature sopra le medie stagionali ed il clima già relativamente caldo hanno fatto fare anticipatamente capolino, per le pinete di tutto il Salento, a numerosissime “processionarie del pino”. In molti dei nostri paesi i cittadini hanno lanciato l’allarme, testimoniando anche sui social network l’ingente presenza dell’insetto. Come deducibile dal nome, la processionaria del pino si sposta formando lunghe code con i suoi simili (come delle processioni appunto) e si nutre di parte del fogliame degli alberi di pino, di cui compromette il ciclo vitale. I rischi dati dalla presenza di queste larve, che altro non sono che lo stadio precedente delle cosiddette “farfalle notturne”, stanno nei peli irritanti di cui sono ricoperte e che utilizzano per difendersi dall’uomo e dagli animali.
Si rischia dall’orticaria fino alla perdita di coscienza
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peli urticanti dell’insetto allo stato larvale sono velenosi, e possono talvolta provocare gravi reazioni allergiche. Si staccano dal dorso della processionaria con grande facilità (basta anche una folata di vento) e si attaccano, grazie alle loro estremità uncinate, alla pelle. Scatta così la reazione allergica, con conseguente rilascio di istamina, che se ripetuta, magari a causa di
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Il pericolo AllerGIe e
Shock AnAfIlAttIco
I rischi maggiori scattano quando i peli entrano in contatto con gli occhi, la bocca o con le vie respiratorie e digestive.
Gli animali AttentI AI cAnI
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Sintomo di contatto con l’insetto può essere una eccessiva salivazione, oltre ai più classici segnali di malessere dell’animale, come perdita di vivacità e di appetito.
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Sanzioni
DAI 250 AI 1.500 euro A chi non segnalasse al Servizio fitosanitario nazionale in zone ritenute a rischio la sua presenza su piante di proprietà ed a chi non provvedesse a combattere la larva
diversi contatti, può provocare uno shock anafilattico. In casi estremi, si possono registrare orticaria, sudorazione, edema in bocca e in gola, difficoltà respiratorie, ipotensione, fino alla perdita di coscienza. Le situazioni di maggiore pericolo, ovviamente, scattano quando i peli entrano in contatto con gli occhi, la bocca o con le vie respiratorie e digestive.
Anche gli animali patiscono il contatto con la processionaria. In particolare la larva rappresenta un serio pericolo per i cani. Sintomo di contatto con l’insetto può essere una eccessiva salivazione, oltre ai più classici segnali di malessere dell’animale, come perdita di vivacità e di appetito. L’infiammazione orale, in alcuni casi, può portare ad un processo di necrosi della lin-
gua o ad un suo ingrossamento della lingua tale da soffocare l’animale. Un primo soccorso al malcapitato cane può essere un risciacquo della bocca con acqua e bicarbonato, anche se è sempre necessario rivolgersi ad un veterinario. Esistono varie tecniche per combattere la processionaria, di solito molto attiva la notte e particolarmente vorace in primavera. Innanzitutto, ricordiamo che in Italia, la lotta a questo tipo di insetto è obbligatoria per legge dal 1998 “nelle aree in cui le strutture regionali […] competenti hanno stabilito che la presenza dell’insetto minacci seriamente la produzione o la sopravvivenza del popolamento arboreo” (D.M. 30 ottobre 2007). Chi non segnalasse al Servizio fitosanitario nazionale la presenza di tale insetto su piante di sua proprietà e chi non provvedesse a combattere questo tipo di larva (come si legge nel d.lgs.214/05), andrebbe incontro a sanzioni che vanno dai 250 ai 1500 euro.
Come combatterla
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mportante allora individuare da subito i nidi delle processionarie, già visibili in inverno e riconoscibili per il loro colore bianco, la loro struttura piriforme e la collocazione sulle cime o agli apici dei rami di pino. Ai più classici trattamenti insetticidi, si sommano altri metodi più drastici. Uno di questi è la lotta biologica, complicata e costosa, mediante l’utilizzo di bacilli o di trappole sessuali. Alquanto complessa anche la lotta con armi da fuoco: i bozzoli in cui le larve si raggruppano per resistere al freddo possono essere lacerati dai pallini da caccia facendo penetrare il freddo che uccide gli insetti. Più “domestici” sono invece i metodi di lotta meccanica alla processionaria. Si possono tagliare i rami su cui sono ubicati i nidi oppure si possono creare due tipi di trappole. La prima, mediante l’applicazione di una pellicola di plastica (vedi foto in alto) ricoperta di colla entomologica che “attende” la discesa delle larve dal nido. Metodo simile quello che prevede la creazione di un imbuto in plastica a metà tronco. Anche in questo caso si attende l’uscita delle processionarie dal nido che, nello scendere verso il suolo, rimarranno intrappolate. Si potrà poi procedere alla loro uccisione bruciandole o schiacciandole con un oggetto (ad esempio una pala). Da non dimenticare, in qualsiasi delle procedure adottate, il pericolo urticante cui si va incontro, anche senza contatto diretto. È sempre consigliato, pertanto, l’utilizzo di guanti e protezioni per le vie respiratorie.
sanità
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Tumori: la Grecìa riparte da Zollino
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Da monitorare Readon e Ss16. Il sindaco Chiga: “Cambiare le cattive abitudini,
segnalare quello che non va, denunciare l’abbandono di rifiuti e le strane emissioni”
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opo la pubblicazione del “Report Ambiente e Salute” del CSA Lecce e la diffusione di dati allarmanti circa l’incidenza di tumori nel Salento, parte dalla Grecìa Salentina, una delle aree più interessate dal problema, lo stimolo per definire azioni concrete a tutela della salute pubblica. Lo ha fatto il Comune di Zollino tenendo un Consiglio comunale aperto e monotematico, con il contributo di medici, esperti e rappresentanti del terzo settore. Le basi scientifiche su cui orientare la discussione sono state fornite dal Prisco Priscitelli, epidemiologo del Dipartimento di Prevenzione dell’ASL Lecce, che ha illustrato all’assemblea i dati sanitari e ambientali contenuti nel Report, dall’incremento dell’incidenza delle malattie tumorali, soprattutto quelle riguardanti polmone e vescica, alle principali criticità ambientali locali, alle possibili cause di correlazione. Francesco Manni di “Nuova Messapia”, invece, ha incentrato il suo intervento sul ruolo di controllo e difesa dell’ambiente ad opera di associazioni e cittadini che ha portato alla redazione di un dossier sull’inquinamento industriale nell’area tra Galatina e Soleto, sul quale ora sta indagando la Procura di Lecce, ma anche all’idea di un parco di comunità, il “Parco del Mago”, per la tutela attiva del territorio tra i comuni di Zollino, Soleto, Corigliano, Sternatia, San Donato di Lecce e San Cesario.
una fase del consiglio comunale aperto di Zollino Di cambiamento degli stili di vita, di ritorno ad un’agricoltura sostenibile, dell’importanza di promuovere comportamenti responsabili ha parlato poi Francesca Casaluci, dell’Associazione MeditFilm, che gestisce da circa un anno il Laboratorio Urbano “To kalò fai – Salento Km0”, promosso dal Comune di Zollino con l’obiettivo di diffondere questi valori tra cittadini e agricoltori. La discussione ha portato all’approvazione di un documento di indirizzo, votato all’unanimità dal consiglio, che impegna il sindaco e l’amministrazione comunale ad intraprendere azioni concrete a tutela dell’ambiente e della salute pubblica. Tra le principali indicazioni emerse, innanzitutto, la richiesta ad ARPA e Regione Puglia di avviare una campagna di monitoraggio sulla concentrazione di gas Radon nel territorio comunale e di potenziare le analisi e i campionamenti relativi alla qualità dell’aria, dell’acqua e del suolo; ma anche il mandato al
sindaco di richiedere all’Anas i necessari interventi per contenere e mitigare le emissioni inquinanti provocate dal passaggio di numerosi veicoli sulla Ss16, il cui tracciato attraversa il centro abitato di Zollino costituendo, di fatto, una seria minaccia per la salute della popolazione. Prevista, inoltre, la costituzione di una commissione consiliare permanente “Ambiente e Salute”, con il compito di discutere i provvedimenti amministrativi di competenza comunale volti a contenere l’inquinamento di aria, acqua e suolo, come quelli già preannunciati dal Sindaco per eliminare l’uso di fitofarmaci in prossimità di centri abitati e nelle aree pubbliche, per incentivare le pratiche agronomiche a basso impatto ambientale, o ancora per limitare il ricorso alla disinfestazione chimica. Il Comune di Zollino e i suoi rappresentanti si faranno poi portavoce per proporre la costituzione di un’analoga commissione in seno all’ Unione della Grecìa Salentina, per garantire
una maggiore condivisione e coordinamento territoriale, soprattutto per battaglie in tema ambientale come quella a difesa della falda idrica seriamente minacciata dall’imminente apertura di una discarica a Corigliano d’Otranto. E poi ancora la richiesta di rafforzamento della vigilanza ambientale, del potenziamento dei servizi di prevenzione, di assistenza sociosanitaria territoriale, iniziative di sensibilizzazione per la promozione di buone pratiche ambientali e corretti stili di vita, iniziative di prevenzione e diagnosi precoce, un impegno a realizzare progetti per il miglioramento del benessere dei cittadini e molto altro. Come ribadito dal sindaco nel suo intervento “Zollino vuole così dimostrare un impegno concreto, continuando in un’attività di tutela dell’ambiente che dura da anni. Stiamo perdendo l’unico vero patrimonio che è il nostro territorio, la nostra salute, le nostre vite”, ha aggiunto, “dobbiamo pretendere dagli enti preposti un impegno maggiore, ciascuno per la parte di propria competenza”. “Voglio dire una cosa forte”, conlude il sindaco Chiga, “tutti noi non siamo esenti da colpe! La nostra rassegnazione, l’accettazione del presente, la rinuncia alla battaglia politica, facilitano gli scempi e le distruzione… Ecco il ruolo di ognuno di noi: cambiare le cattive abitudini, segnalare quello che non va, denunciare l’abbandono di rifiuti, le strane emissioni”.
Il Sahara fa gli stessi danni di Cerano Nel Salento. “L’incidenza del Pm10 di Cerano è del 3-4%. Il resto si divide così:
4-5% dal Sahara, 5-6% dal mare e poi combustione, traffico veicolare, biomasse”
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on bastano le polveri degli impianti industriali: il Salento respira anche quelle derivanti dall’Africa. È quanto emerge dalla relazione tecnica del Cnr-Isac relativa alle “Analisi dei risultati dei rilevamenti di Pm10 e Pm2,5 e del loro contenuto di metalli in diversi siti della provincia di Lecce”, nel periodo tra il 2003 e il 2010: molti superamenti della soglia giornaliera di concentrazione di Pm10 (sostanze inquinanti presenti in atmosfera) sono stati associati in larga misura all’intrusione di polveri sahariane. Utilizzando 483 campioni di Pm10 e 154 campioni di Pm2,5 raccolti in 15 siti di misura, sono state evidenziate concentrazioni di cadmio, piombo, e cromo più alte che nei siti industriali, con correlazione nichel-cromo associata; nei siti urbani si è osservata la correlazione rame-antimonio, associata al traffico. L’associazione Salute Salento, presieduta da Cesare Mazzotta, ha intervistato Daniele Contini, re-
sponsabile della sezione leccese dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Cnr. Emiliano ha detto che «per chiedere la riconversione a gas delle centrali di Cerano e dell’Ilva» ha bisogno del supporto dei dati scientifici. Con le analisi sulle ricadute al suolo si riesce ad indentificare le sorgenti? “Tecnicamente si può. Farlo in maniera dettagliata, però, richiede uno sforzo notevole, soldi e tempo”.
A parte i costi, si arriverebbe a dei risultati certi? “Parliamo di analisi scientifiche, ma quando si devono interpretare le tabelle e, quindi, studiarne gli effetti al suolo, diventa complicato perché qualsiasi avvocato escluderebbe che quel contributo in metalli pesanti, in zolfo o in composti organici, sia da imputare alle aziende dei suoi assistiti”. Quali sono gli elementi più dannosi e tossici? “Possono essere
legati ai metalli pesanti o ad alcuni composti organici, come diossine e furani, derivanti da processi produttivi. Questo va approfondito però con degli studi specifici. Ma anche gli effetti delle polveri del deserto non sarebbero molto lontani da quelli di Cerano. Nelle polveri del Pm10 sono numerosi i contributi. Fra questi il traffico, gli aerosol marini, la sabbia del Sahara, le biomasse. Non solo le emissioni delle centrali. In un territorio come il nostro il contributo del Pm10 di Cerano è del 3-4%. Il rimanente 96% viene da altre parti: 4-5% dal Sahara, il 5-6% dal mare e poi la combustione, il traffico veicolare, le biomasse”. Proprio in questi giorni, l’Arpa, sul suo sito, ha scritto che, nell’ultimo weekend di febbraio (caratterizzato da forti venti di scirocco) la Puglia è stata esposta a fenomeni di avvenzioni di polveri sahariane, che hanno fatto registrare in molte stazioni di monitoraggio il superamento del valore limite di Pm10.
Ospedali: ecco cosa cambia nel Salento pprovata in giunta regionale la deliA bera del piano di riordino ospedaliero per i nosocomi pubblici in Puglia. La parola passa ora al Consiglio regionale per un voto che avrà forte influenza, ma non parere vincolante. Come precisato dal governatore Emiliano, non sono previsti tagli ai posti letto (13mila in regione), bensì una loro redistribuzione tra ospedali di base; di primo e di secondo livello. Un riordino al fine di riorganizzare al meglio le risorse ed offrire un servizio migliore, non quindi di risparmiare denaro. Sono 8 i nosocomi che vivranno una riconversione, tutti nel centro-nord pugliese. Nella provincia di Lecce gli ospedali di base saranno il “Ferrari” di Casarano, il “San Giuseppe” di Copertino e il “Santa Caterina” di Galatina. Di primo livello il “Sacro Cuore” di Gallipoli ed il “Delli Ponti” di Scorrano. Di secondo livello invece il “Vito Fazzi” di Lecce, al pari del Perrino di Brindisi, degli Ospedali riuniti di Foggia, del Policlinico di Bari e del Santissima Annunziata di Taranto.
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dai Comuni
ilgallo.it
5/18 marzo 2016
Sfigurato per colpa di una buca Castrignano del Capo. “Mio figlio era in bici e, a causa della strada dissestata, si è capottato
finendo di faccia sull’asfalto. è iniziato così il tour di 9 ore per gli ospedali. Chiederemo i danni”
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ino alla nausea, di anno in anno, abbiamo parlato di strade danneggiate, voragini nell’asfalto e buche. Abbiamo raccolto l’indignazione più trasversale dei cittadini di tutta la provincia ed imparato (ahinoi) a convivere con quella che, inconsciamente, riconosciamo sempre più come una condanna alla nascita, inflitta alla nostra terra, che come un’inadempienza di chi la governa. Mentre sbattevamo contro il sordo muro di conti e bilanci di paese, strappando promesse ed esiti solo temporanei alle nostre amministrazioni, ci siamo assuefatti all’andamento vacillante delle nostre strade, quasi più stanchi di dover chiedere un favore laddove vige un obbligo, che di patire continui danni, a partire da quelli meno tangibili, d’immagine, agli occhi dei turisti. Non è insomma la prima volta che affrontiamo l’argomento. Ci auguriamo però possa essere l’ultima in cui a rimetterci la faccia sia un ragazzino di 13 anni. È capitato infatti che a Castrignano del Capo, Matteo , in un mercoledì come un altro, si sia ri-
Il volto tumefatto di Matteo dopo la caduta
trovato in pronto soccorso dopo aver sfortunatamente centrato, in sella alla sua bici, una buca nell’asfalto. Abbiamo scelto, in questo caso, che a raccontarci l’accaduto fosse Agnese, la madre: “Mio figlio stava tornando da scuola. Era in bicicletta e, nel rincasare, è finito con la ruota anteriore in una buca larga circa 20 cm, in via Municipio. La ruota si è incastrata e la bici si è capottata, facendolo finire di faccia sull’asfalto. Alle sue spalle c’erano lo scuolabus e delle auto,
catena e cambio della bici distrutti
fermatisi grazie al cielo in tempo. Da una di queste è scesa una signora che lo ha soccorso. Si sono subito accorti tutti che non era una caduta da poco: sanguinava ed aveva gli occhiali in frantumi, il telefonino a pezzi ed il cambio, il pedale e la catena della biciletta rotti”. Che ferite ha riportato? “Per fortuna non aveva fratture. Il viso e le mani erano però pieni di escoriazioni. Quando è arrivato a casa ho capito subito che non erano semplici graffi e l’ho portato al pronto soccorso in macchina”.
la buca incriminata
All’ospedale di Tricase? “Prima a Tricase, poi al “Vito Fazzi”. Dopo 4 ore al “Cardinale Panico”, tra attesa, accertamenti e punti di sutura sotto al mento, i medici mi hanno consigliato di andare a fargli ricucire il labbro a Lecce, per evitare che rimanessero segni permanenti della caduta, in quanto a Tricase non c’è uno specialista di chirurgia plastica. Così siamo stati a Lecce e siamo tornati a casa con altri 6 punti di sutura quando ormai era notte. Un piccolo calvario iniziato nel primo pomeriggio all’uscita da scuola e
terminato quasi a mezzanotte”. Uno shock anche per il ragazzo. “Sicuramente non una passeggiata. Ma è stato bravo a reggere lo stress di quelle ore, nonostante sembrassero interminabili. In fin dei conti speravamo solo che non si fosse fatto nulla di grave, e così è stato”. Chiederete un risarcimento al Comune? “Mi sono attivata il prima possibile innanzitutto per il rilevamento dell’incidente. Sono stata dalla polizia locale l’indomani mattina e mi son sentita dire che avrei dovuto andarci subito dopo la caduta, come se non avessimo avuto altro di più urgente da fare... Procederemo comunque col nostro avvocato per vederci riconosciuti i danni patiti in questa vicenda. Non per lucrarci su, ma per principio. Perché è giunta l’ora che il pericolo creato dalle strade malmesse non passi più inosservato e che a rimetterci non siano più ragazzini come mio figlio, “colpevoli” solo di aver scelto la bicicletta per andare a scuola…”. Lorenzo Zito
5/18 marzo 2016
in esclusiva
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Gli Stati Uniti ci spiano?
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di Antonella Marchisella
Dalla guerra fredda a Wikileaks. Carmine America, esperto di intelligence economica,
spiega perchè i governi tengono sotto controllo anche gli Stati amici. Il ruolo delle Agenzie
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commerciale (financo scientifica) ma il ruolo delle agenzie di intelligence rimane essenziale e imprescindibile. Fortunatamente i nostri Servizi, tanto il DIS quanto AISE ed AISI, hanno molto da insegnare in tale materia ed il Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica adempie perfettamente ai compiti istituzionali”.
questi giorni si discute delle recenti rivelazioni di WikiLeaks secondo cui il Governo Berlusconi fu oggetto di "interesse" da parte della National Security Agency nel periodo compreso tra il 2008 e il 2011. Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha anticipato "una presa di posizione della Farnesina sulla vicenda". Si trattae davvero di inaccettabili azioni di spionaggio in grado di gettare ombre e insidiare dubbi sui rapporti tra Paesi alleati? Abbiamo cercato di comprendere meglio quanto sta avvenendo intervistando, in esclusiva, Carmine America, esperto di Intelligence economica, oggi impegnato nella sicurezza in una multinazionale italiana del settore Difesa e Aerospazio.
Agenzie usa onnipresenti? siste davvero una onnipresenza” delle d’intelligence statunitensi? E“Laagenzie comunità intelligence statunitense
Wikilleaks uando si parla di WikiLeaks cosa si intende esattamente? Q “WikiLeaks è la nota piattaforma online su cui sono collezionati e pubblicati documenti sensibili, generalmente ottenuti attraverso fughe di notizie (da cui deriva il nome dell’organizzazione) che possono riguardare governi ed istituzioni internazionali. Oltre ad essere una piattaforma web, WikiLeaks può essere considerata una vera e propria organizzazione sovranazionale che si serve della rete e, più in particolare, della parte sommersa del web (deep web e dark web) per raccogliere e pubblicare materiale spesso ottenuto violando norme governative su informazioni coperte da classifiche di segretezza. Julian Assange, fondatore di Wikileaks, è considerato uno dei principali e più temibili avversari delle agenzie occidentali di intelligence, insieme a personaggi del calibro di Edward Snowden e Chelsea Manning. In nome della trasparenza e in virtù delle più svariate motivazioni, nel corso degli ultimi anni su WikiLeaks sono stati pubblicati documenti e materiale di ogni tipo: dalla corrispondenza scambiata in ambiente diplomatico (cablogrammi) alle conversazioni su account personali di posta elettronica da parte di personaggi pubblici, sino alla diffusione delle liste di contatti dei vertici delle agenzie di intelligence o di capi di Stato. Volendo ricorrere ad un paradosso, si può dire che WikiLeaks abbia con le agenzie d’intelligence un elemento in comune, rappresentato dalla finalità della raccolta informativa; differisce invece, l’utilizzo finale di tale raccolta”. Perché tutto questo interesse da parte delle agenzie americane verso istituzioni europee e governi del vecchio continente? “La recente pubblicazione di documenti diplomatici che attesterebbero l’attenzione da parte delle agenzie di intelligence USA (NSA in particolare) va innanzitutto contestualiz-
Carmine America, esperto di intelligence economica, si occupa di sicurezza in una multinazionale italiana del settore Difesa e Aerospazio. Ha maturato esperienze professionali presso lo Stato Maggiore della Marina, la commissione Disarmo e Sicurezza Internazionale dell’Assemblea generale Onu e i principali Think tank di Washington DC. È Junior Associate presso il Centro Studi Americani e collabora con le riviste “Formiche” e “Airpress”. zata nell’ottica delle strategie di politica estera perseguite anni addietro dal nostro Paese. Volendo tralasciare per un momento le possibili cause che avrebbero determinato tale “attenzionamento” da parte della National Security Agency, è il caso di fare una riflessione realistica sul ruolo di qualsiasi Servizio in giro per il mondo: si tratti di Paesi alleati o meno, di Paesi amici o nemici, il compito delle agenzie di intelligence non cambia e rimane sostanzialmente quello di raccogliere, analizzare ed elaborare informazioni utili al decisore politico per tutelare gli asset strategici nazionali e perseguire gli interessi del proprio Paese. Tale premessa è indispensabile poiché sgombera il campo da qualsiasi possibile distorsione nell’interpretazione di quanto accaduto. In altre parole, è abbastanza normale supporre che Paesi stranieri, alleati o meno, cerchino di carpire informazioni strategiche sulle decisioni del governo, soprattutto laddove tali decisioni possano riguardare alleanze internazionali, la politica estera o anche i rapporti di amicizia fra leader politici. Probabilmente tale circostanza risultava assai più comprensibile negli anni della guerra fredda ma è corretto dire che le dinamiche di esercizio del potere nella comunità internazionale non sono poi cambiate: la partita oggi si gioca sul campo della competizione economica, industriale,
è senza ombra di dubbio tra le più organizzate al mondo. La capacità di raccolta informativa risulta essere tanto pervasiva da poter annoverare più di venti differenti strutture dedicate alla ricerca e all’elaborazione delle informazioni. La National Security Agency, più volte richiamata sui giornali in questi giorni, effettua prevalentemente una raccolta di tipo SIGINT (Signals Intelligence) e si occupa di ricercare informazioni attraverso l’intercettazione di comunicazioni ecc. È evidente che in un’era come quella attuale, in cui il ricorso alle tecnologie digitali è alla base di qualsiasi comunicazione, il valore della SIGINT sia fondamentale. Tale tipologia di raccolta, con gli opportuni strumenti a disposizione, può raggiungere proporzioni smisurate. A questo punto, però, si pone una prima questione con cui anche le agenzie USA debbono fare i conti: mi riferisco al problema della gestione della mole di informazioni quotidianamente raccolte in giro per il mondo. Si può facilmente comprendere che ogni attività di raccolta informativa dovrebbe sfociare in un’attività di analisi e nella condivisione all’interno del circuito di riferimento dei risultati ottenuti. Quando le informazioni raccolte sono troppe questo lavoro diviene difficile se non impossibile, finendo con l’inficiare il valore intrinseco del lavoro svolto. Tale circostanza ci porta a dire che, sebbene le agenzie di intelligence statunitensi possano sembrare onnipresenti e quasi infallibili, esistono chiari limiti che ne condizionano l’operato”. Come valuta il livello di cooperazione tra Stati Uniti e Italia sulle attività d’intelligence? “Una più attenta valutazione dei livelli di cooperazione tra Italia e Stati Uniti ci porta a dire che in realtà nulla o quasi sia cambiato tanto sotto il profilo delle attività di intelligence quanto sotto il profilo dei rapporti diplomatici tra i due Paesi. E’ certamente giusto rimarcare un’esigenza di correttezza e di rispetto reciproco nella formulazione delle dinamiche istituzionali sia in ambito bilaterale che multilaterale. Allo stesso tempo, però, sappiamo che una buona dose di realismo non guasta mai. Tale vicenda, quindi,
deve essere necessariamente letta alla luce di quanto oggi accade nel mondo e contestualizzata in uno scenario internazionale in continuo mutamento, sconvolto dall’instabilità dilagante in Medioriente, agitato da una crisi delle istituzioni europee senza precedenti, turbato dall’emergere di vecchi e nuovi conflitti. In questo mare agitato i rapporti transatlantici sono fortunatamente saldi, alimentati da una comunità di intenti e valori, anche con riferimento ai rapporti tra le due comunità intelligence. Gli Stati Uniti e l’Italia, oltre a poter annoverare una consolidata tradizione di condivisione informativa, sono oggi impegnati in numerosi contesti e si confrontano costantemente su questioni assai sensibili ed impegnative. Quanto ribadito a livello diplomatico vale anche nei rapporti tra le agenzie di intelligence: nell’ottica del massimo rispetto reciproco, i nostri Paesi continuano a cooperare e si impegnano a perseguire finalità comuni.
Italia-usa: rapporti a rischio?
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rapporti diplomatici tra Italia e Stati Uniti risentiranno delle rivelazioni di Wikileaks? “Come anticipato con riferimento al tema della sicurezza nazionale, i rapporti transatlantici non subiranno particolari variazioni. Gli Stati Uniti rappresentano uno dei principali partner per l’Italia, sia a livello istituzionale che a livello economico, scientifico e culturale. L’interesse verso Washington da parte del nostro governo è tenuto alto ed anche a livello diplomatico i rapporti risultano essere particolarmente intensi. A conferma di quanto detto, si può ricordare che proprio pochi giorni fa il nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha tenuto una visita istituzionale negli Stati Uniti nella quale, tra l’altro, ha voluto omaggiare l’Ambasciatore Claudio Bisogniero, ormai giunto alla conclusione del proprio mandato, per l’impegno profuso e gli importanti risultati ottenuti nel mantenere alti i rapporti diplomatici con gli Stati Uniti. Da marzo il nuovo ambasciatore italiano sarà Armando Varricchio, personalità di grande spessore e già consigliere diplomatico del premier, Matteo Renzi. Anche questa scelta di continuità è conferma dell’importanza attribuita dal nostro governo ai rapporti con gli Stati Uniti. Quanto avviene nella diplomazia istituzionale trova, poi, un chiaro seguito nella “diplomazia culturale”: i rapporti tra i nostri Paesi sono saldi e le posizioni assunte nei tanti consessi internazionali trovano condivisione ed unanimità. Al netto di eventuali strumentalizzazioni, la vicenda WikiLeaks non causerà, quindi, significative inflessioni nella tenuta dei rapporti tra l’Italia e gli Stati Uniti d’America”.
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call center
ilgallo.it
5/18 marzo 2016
Pronto, come posso esserle d’aiuto? Teleselling o stalking?
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iena estate, afa a non finire, appena dopo pranzo arriva il momento della pennichella al refrigerio del climatizzatore. Il meritato riposo prima di riprendere a lavorare. Ci si mette comodi, sul letto, sul divano o sulla poltrona e… ecco il telefono che suona: chi sarà mai a quest’ora? Sono loro, quelli dei call center che ti propongono offerte e tariffe imperdibili di ogni genere. Delle volte, con tutto il rispetto per chi sta lavorando, una vera e propria tortura anche perché ripetuta ai limiti dello stalking. Negli ultimi anni abbiamo assistito alla crescita esponenziale del fenomeno del teleselling, con il quale vari operatori telefonici, energetici, ecc., propongo il loro “affare” tramite contatto telefonico. Il problema di questo tipo di approccio alla vendita, però, come detto, è che molto spesso
Outsourcing, che rappresenta i Call Center in Italia e aderisce alla Federazione Confindustria Digitale, ha istituito un vero e proprio codice etico con la quale s’intende garantire che l’attività dei call center venga realizzata nella tutela dei diritti dei consul’utente viene tartassato di telefonate ad ogni ora del giorno e della notte. Una soluzione (o quanto meno un tentativo), che si limita comunque al numero fisso e non al cellulare, è quella di iscrivere il proprio numero telefonico al Registro delle opposizioni che permette ai cittadini di non ricevere telefonate per scopi commerciali o di ricerche di mercato, anche se talvolta le aziende che si occupano di telemarketing non rispettano questa decisione. Per arginare il problema Assocontact, Associazione Nazionale dei Contact Center in
matori. Il Codice definisce delle norme deontologiche alle quali le società facenti parte di Assocontact devono sottostare, che prevedono contatti telefonici effettuati in maniera e in orario ragionevoli (dal lunedì al venerdì non prima delle 9 del mattino o dopo le 21; il sabato non prima delle 10 del mattino o dopo le 19) delle regole di comportamento responsabile verso i fruitori di servizi, le istituzioni e la committenza. Vengono definite anche una serie di sanzioni per chi dovesse contravvenire a questo codice etico.
PRobLEMI IN bANCA? RISPoNDE TIRANA Delocation. I call center vincono gli appalti in Italia e poi portano tutto nell’Europa dell’Est...
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è capitato mai di chiamare un numero verde per un qualunque servizio, anche per la vostra banca di riferimento, e sentirvi rispondere da una voce con forte accento straniero che a stento comprende la vostra richiesta? Spesso l’altro capo del telefono è in Albania: è qui infatti che imprese come il calabrese gruppo Abramo o la multinazionale Teleperformance hanno trovato il loro paradiso. Costo del lavoro irrilevante (solitamente 200 euro al mese per un part time), contratti per lo più trimestrali, flat tax al 15 per cento e soprattutto, niente sindacati! Un mix che fra la capitale, Valona, Durazzo e Scutari consente a migliaia di ragazzi cresciuti a pane e tv italiana di mettere a frutto la lingua imparata da bambini. Il Paese delle Aquile ormai ha un rilievo tale che ha indottto il
Garante della privacy a formare un accordo con l’omologo albanese Besnik Dervishi per tutelare il trattamento dati degli utenti italiani. Non solo l’Albania, però. Fuori dalla Ue attualmente hanno call center almeno 36 società (quelle che lo hanno comunicato, da norma, al Garante). Mentre il “distretto della cuffia”, che a lungo ha furoreggiato nel nostro Mezzogiorno grazie ai generosi incentivi della legge 407 oggi ha traslocato per lo più all’Est. Bulgaria, Romania (dove opera la torinese Comdata), Polonia e, da ultimo, Croazia e Tunisia (Paesi in cui primeggia la multinazionale Transcom). Secondo le stime dell’associazione di categoria Assocontact, all’estero si è già trasferito il 10-15 per cento del mercato. Che impiega, calcolano i sindacati, almeno 15 mila lavoratori.
Occhio, l’insegnante è un pubblico ufficiale: ad insultarlo, si incorre in un reato penale
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nsultare gli insegnanti? È un vero e proprio oltraggio ad un pubblico ufficiale. Lo stabilisce una sentenza emessa dalla quinta sezione penale della Cassazione, che ha riaperto il processo a carico di una mamma toscana, accusata di ingiuria ai danni di una docente di scuola media, insegnante di sua figlia. Come si apprende dal portale “InGiustizia”, in un primo momento il giudice di pace aveva dichiarato il non luogo a procedere nei confronti della mamma, ma il procuratore generale di Firenze ha presentato ricorso in Cassazione, spostando la questione dall’ingiuria all’oltraggio a pubblico ufficiale, e dunque spostando la competenza dal giudice di pace al tribunale. La Suprema Corte ha ritenuto fondato il ricorso, annullando la
decisione del giudice di pace. Gli atti, poi, sono stati trasmessi alla Procura di Livorno: “Sussistono tutti gli elementi”, si legge nella sentenza, del reato “di oltraggio a pubblico ufficiale”, caratterizzato dalla “offesa all’onore e al prestigio del pubblico ufficiale”
che “deve avvenire alla presenza di più persone”, “essere realizzata in luogo pubblico o aperto al pubblico” e “avvenire in un momento nel quale il pubblico ufficiale compie un atto d’ufficio ed a causa o nell’esercizio delle sue funzioni”.
Il reato di oltraggio, abrogato nel 2005, è stato reinserito nell’ordinamento nel 2009: oggi a qualificare il reato non è la “mera lesione in sè dell’onore e della reputazione del pubblico ufficiale”, quanto, come spiega la Cassazione, “la conoscenza di tale violazione da parte di un contesto soggettivo allargato a più persone presenti al momento dell’azione, da compiersi in un ambito spaziale specificato come luogo pubblico o aperto al pubblico e in contestualità con il compimento dell’atto dell’ufficio ed a causa o nell’esercizio della funzione pubblica”. Il legislatore “incrimina”, si legge ancora nella sentenza, “comportamenti ritenuti pregiudizievoli del bene protetto a condizione della diffusione della percezione dell’offesa, del colle-
gamento temporale e finalistico con l’esercizio della potestà pubblica e della possibile interferenza perturbatrice col suo espletamento”. Nel caso in esame, concludono i giudici, “tali elementi sussistevano” poiché “le ingiurie furono pronunciate nei locali scolastici in modo tale da essere percepite da più persone”; inoltre “l’insegnante di scuola media è pubblico ufficiale” e “l’esercizio delle sue funzioni non è circoscritto alla tenuta delle lezioni, ma si estende alle connesse attività preparatorie, contestuali e successive, ivi compresi gli incontri dei genitori degli allievi”. Insomma, prima di prendersela con gli insegnanti e difendere sempre e solo i propri figli, magari sarà meglio pensarci due volte.
dalla prima
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La nuova frontiera dei call center Call & Call. Realtà occupazionale in controtendenza rispetto al mortorio generale. Lavora quasi in esclusiva con Enel Energia sia nell’azione di recupero clienti, sia nell’assistenza
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hiamare un numero verde e parlare con un operatore; un’azione ormai naturale per risolvere qualunque tipo di problema di natura tecnica o commerciale ed entrata nella quotidianità di ognuno di noi. Spesso però, chiamando questi numeri “strani” ci si sente rispondere con un italiano stentato che a volte rende ancora più complicata la risoluzione del problema, non fosse altro perché è più complicato già riuscire a spiegarlo e successivamente anche capirlo. Se ci avete fatto caso però, chiamando Enel si viene accolti da una voce che non ha accenti esterofili, ma quel che tutti non sanno é che, componendo quel numero verde, la chiamata viene indirizzata molto probabilmente ad un operatore salentino che risponde da Casarano. Si chiama “Call&Call” ed è una realtà occupazionale che, in controtendenza rispetto al mortorio della quasi totalità delle aziende produttive, è già divenuta consolidata e che è oltretutto anche in espansione. Inaugurata
nell’aprile del 2007, questa azienda, che ha la propria sede legale a Cinisello Balsamo, nell’interland milanese, è in realtà una holding interamente italiana, che controlla anche Società come Advalia che si occupa di sviluppo tecnologico e che, ad esempio, ha il contratto sui supporti informatici delle Ferrovie Italo; è una holding che non ha sedi all’estero e che è strutturata in 6 centri operativi sul territorio nazionale: Casarano è il secondo dopo La Spezia (con buone prospettive di divenire il primo in un immediato futuro).
Al momento del taglio del nastro nella struttura che all’epoca fu del calzaturificio “Filanto ‘92”, l’azienda aveva due soli assunti ed una ventina di lavoratori cosiddetti a progetto; oggi, invece, conta circa 650 dipendenti, quasi totalmente assunti a tempo indeterminato e suddivisi in turni da 4, 6 o al massimo 8 ore. Questo call center (anche se definirlo tale sembra essere anche piuttosto riduttivo) lavora quasi in esclusiva con Enel Energia sia nell’azione di recupero clienti, sia nella più classica attività di assistenza clienti; in queste attività
Casarano si suddivide le migliaia di chiamate giornaliere con gli altri call center ma in alcuni casi (come ad esempio il servizio dedicato ai dipendenti Enel o quello riservato agli operatori Enel Si o all’innovativo servizio Enel sull’efficientamento energetico) da qualunque angolo d’Italia si chiami, è solo Casarano a rispondere. “Call&Call” non è solo l’efficienza dei numeri ma, in una terra che ci ha disabituato ai benché minimi benefit, è anche assistenza ai lavoratori dipendenti con i suoi servizi di ristoro interni o l’asilo nido (non ancora disponibile ma di prossima realizzazione). Una realtà insomma che sembra essere l’unica boccata d’ossigeno in un territorio che, gradualmente, si è visto spogliare di ogni possibile alternativa alla calzatura e che, proprio nel terziario, potrebbe invece avere la propria carta vincente per cercare una svolta. Antonio Memmi
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Inbound
Servizio per ricevere una grande quantità di richieste, o chiamate in entrata, da parte dei clienti. Gli inbound call center tipicamente gestiscono richieste telefoniche per il prodotto o il supporto tecnico, assistenza conto, vendite, gestione abbonamenti, fatturazione e altre richieste dei consumatori.
outbond
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Servizio per inviare un grande volume di richieste, o le chiamate in uscita, ai clienti. In uscita i call center tipicamente gestiscono le comunicazioni telefoniche per le vendite, gli aggiornamenti di account, offerte di abbonamento, marketing telefonico e recupero crediti.
“Casarano un’eccezione, altrove un inferno” La testimonianza. Un operatore racconta la sua odissea prima di essere assunto al Call & Call
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bbiamo incontrato un operatore di call center per conoscere da vicino le condizioni lavorative di centinaia di addetti, capire come lavorano e cosa fanno. “Ho lavorato in tre call center, tutti in provincia di Lecce”, ci racconta Giacomo (nome di fantasia), “il primo lavorava in outbound, vale a dire che i suoi operatori tentano di vendere un prodotto al telefono: sono di quelli, per intenderci, che ti chiamano alle 3 del pomeriggio in pieno agosto… Questo call center era nella zona di Cavallino e vi lavoravano due gruppi, uno procacciava contratti per Sorgenia, l’altro per Sky. Ognuno di noi aveva a disposizione elenchi di persone da contattare con tanto di anagrafica dell’interlocutore. Più del 90% degli interpellati ti mandava a quel paese; una piccola percentuale di loro, generalmente persone anziane, ti lasciava parlare e potevi tentare di chiudere un contratto”. Lei ha detto soprattutto persone anziane. L’operatore del call center è sempre chiaro con loro o li raggira? “Per quanto mi riguarda ho sempre detto le cose come stavano anche a costo di non concludere il contratto, ma non nascondo che molti colleghi pur di vendere si spacciavano per
Enel, parlavano di ricontrattualizzazione per risparmiare e riuscivano nel loro intento”. Qual era lo stipendio? “Un piccolo fisso mensile di 350-400 euro con l’obbligo di un minimo di ore lavorative più una piccola percentuale per ogni contratto sottoscritto”. Quel call center non c’è più… “Ci sono state delle denunce e alcuni colleghi hanno anche portato in tribunale per mobbing i loro capigruppo”. Che cosa succedeva? “Quell’ambiente di lavoro era particolarissimo e chi portava le stellette di team leader si sentiva nelle condizioni di dire e fare quello che voleva,
anche di maltrattare chi magari era meno sveglio a concludere un contratto”. Che tipo di persone svolgono questo lavoro? Giovani, meno giovani, sposati, single, titolo di studio... “Principalmente sono tutti studenti, o comunque ragazzi di un età compresa tra i 20 e i 30 anni. Ovviamente ci sono delle eccezioni, si possono trovare padri di famiglia, mamme, ed in alcuni casi anche persone abbastanza adulte… Soprattutto nella mia prima esperienza ho avuto come l’impressione di stare in una catena di montaggio: hai tutti i tempi calcolati, mai un momento di riposo, di attesa, di nullafacenza, di scambio di idee. E, ovviamente, devi vendere altrimenti non conti nulla, guadagni niente ed entri nel mirino dei cosiddetti team leader che ti fanno diventare l’obiettivo di ogni battuta ed ogni raggiro all’interno del call center”. Finita la tua esperienza a Cavallino hai lavorato per un call center di Lecce. “Per due mesi e mezzo con un contratto di formazione tramite le agenzie di lavoro interinale. Quel call center, il più grosso della provincia con circa 1200 dipendenti, lavora per Sky, Vodafone e alcune assicurazioni. Lì ho lavorato in inbound, vale a dire assistenza clienti. Fu
un’esperienza breve ed anche in quell’occasione ho avuto modo di confrontarmi con atteggiamenti non proprio esemplari dei team leader. Alla fine non mi hanno rinnovato il contratto. E per fortuna direi…”. Perché per fortuna? “Perché ho avuto l’occasione di presentare il curriculum ad un’azienda di Casarano che cercava personale con esperienza nei call center e dove ora lavoro in inbound per Enel Energia (“Nello stesso call center c’è anche un piccolo gruppo detto retention che fa chiamate ai clienti che sono andati via, in ogni caso quando il cliente chiama devi cercare di vendergli la domiciliazione bancaria, qualche servizio: oggi gli fanno vendere anche, caldaie, condizionatori, pannelli solari, ecc.”). Credo quell’azienda sia il fiore all’occhiello del settore: il personale viene rispettato, i rapporti con i clienti sono chiari e, cosa che non guasta, a differenza di altre parti, il pagamento dello stipendio è puntualissimo”. Qual è il compenso? “8,75 euro l’ora: si tenga conto che io ho un contratto di 100 ore mensili; per guadagnare un po’ di più, quando ce n’è la possibilità faccio degli straordinari”. Giuseppe Cerfeda
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dai Comuni
ilgallo.it
Discariche nel Salento? Le trovi su Google Maps! Sulla tangenziale ad ovest di Maglie
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vete mai provato a cercare le nostre più note discariche a cielo aperto su Google Maps? Avete mai zoomato su quegli angoli di Salento in cui la presenza di rifiuti abbandonati è ormai una costante, tale da non stupirci più al nostro passaggio? Se la risposta è no, vi invitiamo a farlo. Una sorta di gioco (tutt’altro che divertente) per scoprire se anche i satelliti conoscono le nostre discariche abusive e per rendersi conto che, oltre ad essere note proprio a tutti, sono lì da tanto di quel tempo che le si potrebbe tracciare sulle mappe. Mappe che di questi tempi sono sulla bocca di tutti, con il caldissimo allarme tumori che tanto ci turba quando si tratta di macroinquinamento, ma che “cosa vuoi che sia” quando uno, dieci, cento cittadini scaricano in strada “un” copertone, “un” materasso, “un” vattelappesca. Noi, il triste gioco con Google Earth lo abbiamo iniziato dalla tangenziale a ovest di Maglie...
5/18 marzo 2016
Galatina: è caos rifiuti Passaggio di consegne. Appalto alla Monteco, ma Csa si appella a sentenza del Consiglio di Stato non ancora notificata al Comune
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gestione rifiuti è spesso un tema delicato. Di Comune in Comune, non pochi sono gli strascichi che appalti e passaggi di consegne tra ditte si portano dietro. E Galatina, in questi giorni, non è stata da meno: sul finire di febbraio (lunedì 29), la Monteco avrebbe dovuto subentrare alla Csa (Centro Salento Ambiente). Monteco, infatti, che già fornisce il servizio in numerosi centri della provincia (Castrignano del Capo, Guagnano, Lecce, Leverano, Lizzanello, Monteroni, Salice Salentino, San Cesario, Squinzano, Tricase e Veglie), è la società vincitrice dell’appalto per la gestione dei rifiuti di Galatina. Lunedì 29 febbraio i dipendenti della Csa avrebbero dovuto iniziare a lavorare per la ditta subentrante, ma si sono ritrovati nell’imbarazzo di non sapere a quale delle due società fare capo. Il Consiglio di Stato avrebbe infatti annullato la delibera con cui
”
il Dipartimento minacciati di licendei ziamento quaLavori Pubblici di lora avessero Per evitare una Galatina as- sospensione del servizio, iniziato a segna l’inprestare sere danni igienico-sanitari carico a vizio alla ed ambientali, sarà la Monteco. società conMonteco a provvedere Di consecorrente. alla raccolta dei rifiuti, guenza, Nel caos più almeno fino Csa non ha totale, gli opead indicazioni proceduto a liratori, rei di contrarie voler sempliceberare i suoi dimente lavorare, si sono pendenti ed anzi, nella nuova posizione di recati nella zona industriale forza, li avrebbe tra Galatina e Soleto, in
dì la tua: scrivi ad info@ilgallo.it
cerca di chiarimenti davanti al deposito Csa. In breve sul posto sono arrivate forze dell’ordine ed istituzioni: anche il sindaco Cosimo Montagna è intervenuto per cercare una soluzione immediata al problema. Immediatezza non facile da attuare se si considera non solo la singolarità e la delicatezza della situazione, ma anche il fatto che al Comune di Galatina non era ancora stata notificata la sentenza del Consiglio di Stato favorevole a Csa. Nell’attesa quindi di ricevere l’ufficialità della decisione di Palazzo Spada, l’Ufficio Lavori Pubblici di Galatina ha deciso di prendere il provvedimento più sensato: al fine di evitare una sospensione del servizio, ed i conseguenti danni igienico-sanitari ed ambientali, sarà Monteco a provvedere alla raccolta di rifiuti, fino a indicazioni contrarie. La partita, evidentemente, (al momento di andare in stampa) non è ancora chiusa. Chi vivrà, vedrà.
dai Comuni
5/18 marzo 2016
ilgallo.it
Ugento più ricco di due milioni Dopo la sentenza. La Monteco ha versato i soldi nelle casse dell’Ente
per ristoro ambientale in seguito alla gestione della discarica di burgesi
E
ntrano nelle casse del Comune di Ugento oltre 2 milioni di euro. A versarli è stata la Monteco, a seguito di una lunga battaglia iniziata e seguita dall’amministrazione comunale, in particolare dal sindaco Massimo Lecci, per ottenere quanto dovuto a titolo di ristoro ambientale. La vicenda giudiziaria si è conclusa lo scorso 28 gennaio con la sentenza della Corte di Cassazione e riguarda una vecchia convenzione sottoscritta nel 1992 che prevedeva in favore del Comune di Ugento, che ospitava gli impianti in località Burgesi, un indennizzo sia a titolo di ristoro per
i disagi provocati dalla discarica, sia una partecipazione a quanto ricavato dalla vendita del bio gas. Per giungere a incassare le somme, vi sono stati diversi gradi di giudizio: dopo un Lodo Arbitrale e dopo una impugnativa da parte di Monteco innanzi alla Corte d’Appello di Lecce, si è giunti in
Cassazione. La Suprema Corte ha confermato il Lodo e la sentenza della Corte d’Appello, consentendo così al Comune di intimare il pagamento delle somme. Una vicenda che gli permette anche di poter impiegare importanti risorse per vari interventi. “Sono particolarmente soddisfatto di come si è conclusa questa annosa faccenda”; ha dichiarato il sindaco Lecci, “finalmente accade che a pagare sia chi svolge il servizio e non i Comuni che lo appaltano. È un successo al quale ho lavorato incessantemente e che si traduce in risorse per il Comune e in benefici per l’intera comunità ugentina”.
A Ruffano un Piano per il Colore
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opo la presentazione del PUG, lo scorso 5 febbraio, Ruffano ha proseguito sulla strada della valorizzazione, riqualificazione e rivitalizzazione del territorio in generale, e del centro storico in particolare, presentando pubblicamente il Piano Del Colore, il Piano Della Cartellonistica e Segnaletica e il Programma di Rivitalizzazione del Centro Storico (quest’ultimo già approvato in Consiglio Comunale). “Il Piano Colore”, commenta il vicesindaco, “è uno strumento fondamentale per la riqualificazione dell’immagine di una città che è lo specchio dell’identità di quanti la abitano o di quanti la vivono, anche occasionalmente. La scena urbana riflette, in sostanza, la cultura e le condizioni sociali ed economiche in atto. L’Amministrazione del Co-
mune di Ruffano, attraverso questo Assessorato, partendo da un contesto ben definito, ovvero la scena urbana nel suo complesso, ha ravvisato la necessità di doversi dotare di una strumentazione tecnica in grado di consentire, mediante una lettura critica dei dati, il recupero di immagine degli spazi urbani. Ed è proprio la verifica di tale contesto – dal punto di vista delle finiture cromatiche delle facciate e dell’arredo urbano – che induce ad intervenire con una regolamentazione che possa arginare il “gusto per la rovina” e l’abitudine- piuttosto diffusa – ad accettare il “brutto”. Con il Piano del Colore, quindi, si intende tutelare l’esistente e programmare le trasformazioni nel segno del progressivo miglioramento della qualità urbana”.
“Comuni mortali” nel Capo di Leuca Dibattito pubblico. Su stato di
fatto e futuri sviluppi dell’unione e della fusione dei Comuni
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Hotel Terminal di Santa Maria di Leuca ospiterà, domenica 6 marzo, alle 17, il terrà il convegno “Comuni Mortali”. L’incontro è organizzato dall’Associazione Culturale Garìga, attiva sul territorio da diversi anni, interessatasi da tempo attivamente al discorso della fusione dei Comuni e ai vantaggi che si possono trarre dalla gestione associata delle funzioni. Il convegno partirà dal chiedersi cosa non ha funzionato nei precedenti modelli di “Unione dei Comuni”; perché i piccoli Comuni oggi si trovano ad un bivio e cos’è necessario mettere in pratica per dare una sterzata corposa ad un sistema che diversamente rischia il collasso. Da questi quesiti, si delineerà un percorso che cercherà di tirare le somme sull’esperienza ormai “passata” delle Unioni dei Comuni e di analizzare lo stato attuale delle cose sulla scia dei sempre più frequenti accorpamenti dei servizi. Non mancherà uno sguardo al futuro prossimo, che ha come unica direzione quella della fusione dei comuni come processo volontario di accorpamento. Prenderanno parte all’incontro Luigino Sergio (esperto in organizzazione degli enti locali), Ernesto Abaterusso (consigliere regionale), Paolo Perrone (sindaco di Lecce e vicepresidente Anci Nazionale), Andrea Caroppo (capogruppo FI in consiglio regionale), Vincenzo Passaseo (presidente dell’Unione dei Comuni “Terra di Leuca”), Annamaria Rosafio (sindaco di Castrignano del Capo), Carlo Nesca (sindaco di Gagliano del Capo), Francesco De Nuccio (sindaco di Patù).
Meltin’Pot: evasione fiscale da 2 milioni Sequestri della Guardia di Finanza. L’azienda di Matino si difende: “Sorpresi della notizia, trattasi di inadempienze passate e risanate” Il noto marchio salentino di moda Meltin’Pot nel mirino della guardia di finanza. Le fiamme gialle di Gallipoli hanno effettuato un sequestro preventivo “per equivalente” per reati tributari, del valore di oltre 2 milioni di euro. L’attività di indagine, durata circa un anno, ha avuto origine da una segnalazione dell’Agenzia delle Entrate ed ha portato a galla, in particolare, un omesso versamento delle ritenute d’acconto per circa 678mila euro e dell’Iva per circa 1,4 milioni di euro con riferimento all’anno
d’imposta 2013 (c.d. “evasione da riscossione”). Per la minuziosa ricostruzione delle liquidità e della posizione finanziaria globale dell’azienda è stato fatto ricorso alla consultazione dell’Anagrafe dei Rapporti, attraverso la quale è stato possibile individuare, presso i vari istituti di credito ed intermediari finanziari, i conti correnti, i certificati di deposito ed i fondi di investimento societari. Non ha tardato ad arrivare la risposta di Meltin’Pot che si è detta stupita di quanto “ap-
preso con rammarico dagli organi di stampa”. “I fatti riportati”, scrivono dalla Romano spa, “e dei quali non abbiamo ancora ricevuto notifica formale, si riferiscono a fattispecie ed eventi del 2013, anno in cui la società ha depositato formale domanda di ammissione alla procedura di concordato preventivo in continuità. Tale domanda è stata accolta dal Tribunale Civile di Lecce, Sezione Fallimentare, il 31 Gennaio 2014; a seguito di detto evento, la Società ha provveduto puntualmente a tutti gli adempi-
menti del caso, ivi compresa la definizione di una transazione con la competente Agenzia delle Entrate (ex art. 182ter l.f.), volta a sanare in via consensuale e definitiva la situazione di inadempimento che si era venuta a creare a seguito degli eventi gestionali. La transazione, che sana gli addebiti fiscali, è stata sottoscritta ed accolta dall’Agenzia delle Entrate il 20 Ottobre 2014; inoltre, essa è diventata parte integrante del piano concordatario, omologato con decreto dal tribunale civile di lecce in data 10 Aprile
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2015. Detto piano, che ha permesso alla Società di superare un lungo e profondo periodo di crisi, è in corso di regolare e puntuale esecuzione, sotto la sorveglianza della Sezione Fallimentare del Tribunale Civile di Lecce; ciò premesso, la Società ha già dato mandato ai propri legali di presentare immediata istanza per richiedere la pronta revoca del provvedimento di sequestro preventivo, anche alla luce della recente giurisprudenza della Suprema Corte di Cassazione in materia”.
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ilgallo.it
5/18 marzo 2016
La giornata internazionale della donna
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gni anno, l’8 marzo ricorre la Giornata Internazionale della Donna. Comunemente chiamata Festa della Donna, questa ricorrenza internazionale è l’occasione per ricordare le conquiste sociali, politiche ed economiche e riflettere sui passi ancora da compiere per raggiungere la completa parità di genere. La Festa della Donna è infatti un’occasione per rafforzare la lotta contro le violenze e le discriminazioni di cui le donne sono ancora oggetto in molte parti del mondo. È molto diffusa l’idea che la Giornata Internazionale della Donna sia nata in memoria delle operaie morte nel rogo della fantomatica fabbrica Cotton di New York; in realtà le sue origini sono diverse: l’iniziativa venne presa per la prima volta nel febbraio del 1909 negli Stati Uniti dal Partito Socialista, in occasione di una grande manifestazione in favore del diritto delle donne al voto. L’anno seguente, nel 1910, l’iniziativa venne accolta nell’ambito della Conferenza internazionale delle donne socialiste.I singoli Paesi celebrarono la festa in giorni diversi fino al 1921 quando, durante la Seconda conferenza delle donne comuniste a Mosca, venne confermata come unica data
l’8 marzo. La scelta venne compiuta in ricordo della manifestazione delle donne contro lo zarismo avvenuta l’8 marzo del 1917 a San Pietroburgo. In Italia la festa iniziò a essere celebrata nel 1922 per ini-
nozze d’oro per Pina e Gino
ziativa del Partito Comunista ma acquisì maggiore importanza nel 1945, quando l’Unione Donne celebrò la ricorrenza nelle zone dell’Italia già liberate dal fascismo. Dal 1977 è diventata un evento pro-
I 90 anni di nonno vittorio
Pina e Gino, di Leuca, festeggiano 50 anni di matrimonio. Figli e nipoti gli fanno i più dolci auguri per il loro amore autentico, incondizionato e… contagioso!
mosso dalle Nazioni Unite che quell’anno invitarono tutti i Paesi membri a celebrare la ricorrenza. Sebbene in questi ultimi decenni siano stati fatti importanti passi avanti, la strada verso una reale parità di genere è ancora lunga e faticosa. Dalla Commissione delle Nazioni Unite sullo Status delle donne è emerso che bisognerà aspettare il 2030 per raggiungere la completa parità di diritti tra uomini e donne. Dal Gender Gap Report 2015, la classifica sulla disparità di genere stilata ogni anno dal World Economic Forum, risulta invece che c’è stata una riduzione del gap in relazione ai fattori salute, aspettativa di vita e istruzione mentre è rimasto ancora molto ampio quello su partecipazione economica e opportunità. Al podio della classifica si collocano Islanda, Norvegia e Finlandia mentre l’Italia si assesta al 41esimo posto su 145 paesi oggetto della ricerca.
Perché la mimosa?
Tanti auguri a nonno Vittorio, giovane novantenne di Tricase, dai suoi nipoti Federica, Antonio, Giulia, Maria, Pia e Vittorio!
La
tradizione di regalare mimose l’8 marzo è solo italiana, anche se in moltissimi Paesi è tradizione regalare fiori alle donne. Nel 1946, appena finita la guerra, si festeggiò l’8 marzo per la prima volta in
maniera più o meno “ufficiale”, anche se la Democrazia Cristiana era piuttosto ostile alle celebrazioni. Secondo i racconti dell’epoca, si voleva usare come fiore simbolo della festa la violetta, un fiore con una lunga tradizione nella sinistra europea. Alcune dirigenti del Partito Comunista, però, si opposero: la violetta era un fiore costoso e difficile da trovare. L’Italia era appena uscita dalla guerra e molti si trovavano in condizioni economiche precarie. Tra loro c’era Teresa Mattei, una ex partigiana che negli anni successivi avrebbe continuato a battersi per i diritti delle donne. Di lei è diventato leggendario uno scambio che ebbe con un deputato liberale a proposito della parità tra uomini e donne all’interno della magistratura: “Signorina, ma lei lo sa che in certi giorni del mese le donne non ragionano?”, chiese il deputato. E lei rispose: “Ci sono uomini che non ragionano tutti i giorni del mese”. Mattei, insieme a Rita Montagna e Teresa Noce, propose di adottare un fiore molto più economico, che fiorisse alla fine dell’inverno e che era facile da trovare nei campi: da qui nacque l’idea della mimosa.
trasporti
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Salentoinbus… prolungato Per la prossima estate. Ecco il nuovo progetto della
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Sud Est: a Zollino si resta... a piedi!
Provincia per estendere e potenziare il servizio di trasporto
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Provincia di Lecce punta a prolungare “SalentoinBus” e ad aumentare il numero di corse giornaliere nel periodo più “caldo”. Sono queste le novità contenute nel progetto di estensione e potenziamento di “SalentoinBus” per l’estate 2016, che la Provincia di Lecce ha già condiviso con i 35 Comuni interessati al servizio di trasporto estivo su gomma, e presentato alla Regione Puglia con una richiesta di finanziamento complessivo di 352.971 euro. Il presidente Antonio Gabellone ha evidenziato: “Nel 2009 SalentoinBus non raggiungeva i 200mila viaggiatori. Lo scorso anno si sono sfiorati i 600mila. Sono i turisti che ci chiedono di estendere il servizio perché c’è un allungamento della stagione. Al tempo stesso sono necessari interventi infrastrutturali per rendere dignitose le aree di sosta. Presentiamo questo progetto, condiviso con tutti i Comuni interessati, per stimolare un confronto con la Regione e acquisire la disponibilità a sostenerlo. Non ci rassegniamo all’ipotesi che, in attesa della riorganizzazione istituzionale dell’Ente prevista dalla riforma, i servizi possano essere brutalmente azzerati. Noi vogliamo addirittura miglio-
rare la qualità di quelli esistenti”. Così il consigliere delegato Renato Stabile: “Puntiamo a prolungare la durata in bassa stagione ed a intensificare le corse in quella alta. Vogliamo dare un ottimo servizio con un investimento minimo. Basti pensare che con un biglietto di 4,50 euro si possono percorrere 150 km. Puntiamo all’eccellenza”. In base ai rilevamenti sulla vendita dei titoli di viaggio, SalentoinBus è passato da circa 400mila passeggeri complessivi del 2014, a circa 600mila nel 2015, dei quali circa il 46% sulla direttrice Lecce-Gallipoli, il 25% sulla direttrice LecceOtranto-Torre dell’Orso e il 18% sulla direttrice Lecce-Porto Cesareo-Gallipoli. Il nuovo progetto messo a punto dal Servizio Trasporti e Mobilità della Provincia prevede di incrementare il periodo del servizio anticipandone l’inizio al 15 giugno e posticipandone il termine al 15 set-
tembre, portando i giorni di effettuazione da 73 a 93. Parallelamente sono stati previsti alcuni interventi per migliorare e rendere più comode le aree di sosta con l’allestimento presso tutti i punti di fermata di tabelle identificative del servizio; la realizzazione di una pensilina di fermata in corrispondenza delle principali fermate di interscambio (Lecce stazione, Maglie stazione, Otranto zona porto, Santa Maria di Leuca piazzale Le Terrazze, Gallipoli parcheggio cimitero, Porto Cesareo via Rizzo); sistemazione delle aree di fermata di maggior transito; realizzazione di due biglietterie in corrispondenza delle fermate di “Lecce stazione” e di “Gallipoli - parcheggio cimitero”; fornitura di servizio igienico autopulente agibile anche da portatori di handicap, da installare presso la fermata “Gallipoli - parcheggio cimitero”. Nel progetto, infine, è prevista la possibilità di affiancare un’attività di pubblicizzazione del servizio (distribuzione capillare delle brochure, installazione di totem informativi nei principali centri turistici, istituzione di un call center) e di allestimento di adeguate aree di sosta nelle principali fermate di interscambio tra le varie linee e di maggior carico - scarico di passeggeri.
L’
amministrazione di Zollino si fa portavoce delle tante lamentele di utenti del servizio ferroviario sulle tratte Lecce-Gagliano e Lecce-Gallipoli via Zollino, e scrive al governatore Michele Emiliano, all’assessore alle Infrastrutture e alla Mobilità della Regione, Giovanni Giannini, e al Commissario della società Ferrovie del Sud Est e Servizi Automobilistici s.r.l., per evidenziare i gravissimi disagi che, ogni mattina e da diverse settimane, subiscono gli studenti residenti a Zollino e nei paesi limitrofi che dalla locale Stazione, nodo cruciale della rete FSE, prendono il treno per recarsi presso gli Istituti Superiori di Maglie, Galatina e altri centri del sud Salento. Il disservizio consiste in sensibili ritardi, dovuti principalmente alla insufficienza di vetture rispetto al numero di viaggiatori. Negli ultimi giorni, addirittura, si è verificata la soppressione di treni diretti a Gallipoli. Ciò costringe le famiglie ad accompagnare i figli a scuola con mezzi propri per evitare l’ingresso fuori orario, nonostante gli stessi siano titolari di biglietti e abbonamenti mensili o anche annuali. Per gli studenti è diventata difficoltosa la normale frequenza alle lezioni con ricadute negative anche in termini di rendimento scolastico. Analogo disservizio si verifica pure nel trasporto su ruote da Zollino verso l’Istituto Superiore di Martano. Il Comune di Zollino ritiene tale situazione assolutamente intollerabile e chiede alla Società e alla Regione di adoperarsi al fine di ripristinare immediatamente la regolarità del trasporto, fissando a stretto giro, se occorre, un incontro per discutere dell’incresciosa vicenda.
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attualità
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5/18 marzo 2016
La posta arriverà un giorno si ed uno no... In tutta la provincia. Nell’arco di due settimane, la corrispondenza verrà consegnata solo 5 giorni: nella la prima settimana di lunedì, mercoledì e venerdì, in quella successiva di martedì e giovedì
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ottoscritto un accordo nazionale fra Poste Italiane e le organizzazioni sindacali (UilPoste non ha firmato) sull’avanzamento della riorganizzazione del servizio di recapito. Un accordo nel quale l’azienda, ha riproposto il recapito a giorni alterni. La provincia di Lecce viene scorporata dalla Regione Puglia ed insieme alla provincia di Brindisi vede anticipato il progetto riorganizzativo al prossimo agosto 2016 mentre le altre province pugliesi vedranno lo start-up di tale progetto nel 2017. Il segretario territoriale di UilPoste , Oreste
Amante: “Nell’accordo nazionale ci sono solo vaghi progetti di rilancio del servizio, solo buone intenzioni di sostituzione di mezzi e strumenti e nulla viene definito in materia di sicurezza. Con grande puntualità e chiarezza, invece, dalle tabelle allegate all’accordo si evince come nella nostra provincia già da quest’estate su un totale di 335 zone di recapito ne verranno soppresse 83 con un esubero di 91 addetti e, in tutta Lecce e provincia, si partirà con il recapito a giorni alterni già da agosto”. In pratica, ad ogni portalettere verranno asse-
gnate due zone di recapito e nel corso di due settimane la corrispondenza, di norma verrà consegnata solo cinque giorni: la prima settimana lunedì, mercoledì e venerdì, nella settimana successiva martedì e giovedì. “In questo modo”, attacca amante, “e su tutto il territorio nazionale, la parte più debole della popolazione (i cittadini, gli anziani, che vivono nei Comuni più piccoli) verrà ancora una volta penalizzata; e così dopo la chiusura di alcuni uffici postali, oggi l’ulteriore taglio prevede anche la riduzione del servizio di recapito della corrispondenza”. A questo “ennesimo provocatorio accordo beffa, la UilPoste ha detto no! Abbiamo sempre sostenuto che Poste Italiane, la più grande rete di servizi nazionale, deve costi-
Tricase, Coppola: “Non mi ricandido”
tuire il volano del rilancio del paese e deve avere il compito di includere e non escludere pezzi di popolazione; non può guardare sempre più alla redditività dei servizi e sempre meno ai bisogni dei cittadini. UilPoste”, conclude il segretario territoriale, “ha sfidato l’Azienda ad un maggior coraggio manageriale e ad un maggior rispetto dei cittadini e dei propri dipendenti; a smetterla di far passare riorganizzazioni aziendali a vantaggio sempre dei soliti noti e sulla pelle delle fasce più deboli della popolazione e di tanti lavoratori e lavoratrici del settore che quotidianamente restano gli unici attori protagonisti che quotidianamente contribuiscono con l’impegno e professionalità alla vera trasformazione di Poste Italiane”.
Gallipoli: mille parcheggi per l’estate
Il sindaco. “L’ho promesso a mia moglie! Spazio alle nuove leve”. Novità per Tutino e passaggio a livello di via Roma
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Tutino si è tenuto un incontro con il sindaco Antonio Coppola, promosso dall’associazione “La Culonna”, per discutere delle criticità del rione di Tutino. All’incontro al sindaco è stato chiesto conto di alcune situazioni che riguardano il popoloso quartiere tricasino. Coppola ha promesso il massimo impegno per risolvere le questioni da anni in sospeso: “Avviato l’iter per il rifacimento di piazza Castello, e la sua pavimentazione a basoli; prestissimo sarà eliminato l’orami famoso palo arrugginito che ne deturpa la vista”. Allo stesso modo il sindaco ha annunciato che “sarà realizzato il marciapiede a ridosso dello muro del fossato del castello, di fronte alla scuola materna e se sarà possibile si studierà un modo per consentire di percorrere a piedi lungo tutto il perimetro il fossato del castello”. Altro punto scottante il deflusso delle acque piovane in via San Gaetano e in via Credaro all’incrocio con via Galvani, all’altezza in pratica dei due sottopassi ferroviari sulla via per Montesano: “È una situazione che si trascina da anni, dal primo incontro avuto con l’Associazione “La Culonna” l’abbiamo sottoposta agli uffici competenti ed è allo studio una soluzione che ci consenta di intervenire in tempi relativamente brevi. Stesso discorso vale per via degli Armaioli che ad ogni pioggia diventa una fiumara per l’acqua che viene giù da via Olimpica”. A proposito di viabilità Coppola ha annunciato che “puntiamo a chiudere definitivamente il passaggio a livello di via Roma, deviando il traffico da Tutino verso i due sottopassi che collegano via San Giovanni Bosco a Corso Ottaviano Augusto, prolungamento di via Lecce. Sempre in termini di Sud Est si sta cercando una soluzione immediata per far rimuovere alla società ferroviaria quelle orri-
Il
bili barriere antisuono che costeggiano via Lecce”. Il sindaco ha poi anche riconosciuto lo stato di “periferia della periferia” in cui versa la Zona Draghi e garantito di inserire il rifacimento delle strade di quella zona nel blocco di lavori previsti con il mutuo di 300 mila euro (più eventuali altre risorse), richiesto proprio per rifare il manto delle strade più disastrate”. Il sindaco ha poi ringraziato “La Culonna”, riconoscendo il “ruolo fondamentale delle associazioni che, con questi incontri, tengono viva l’attenzione dell’amministrazione su problemi che possono apparire piccoli ma sono importanti nella vita di ogni giorno di ognuno di noi”. Nel corso dell’incontro il sindaco ha anche ufficializzato che non si ricandiderà dopo la fine di questo mandato: “Non penso di ricandidarmi. Da qui al termine del mandato riusciremo senz’altro a portare a termine ciò che abbiamo programmato e quello sarà il momento buono per farsi da parte e lasciare spazio alle nuove leve. L’ho promesso a mia moglie, non mi ricandiderò”. Giuseppe Cerfeda
commissario straordinario di Gallipoli, Guido Aprea, è intervenuto per dare una risposta ad una delle principali problematiche del periodo estivo: quella dei parcheggi. Sono state apportate una serie di novità in favore degli utenti. Si parte con la realizzazione di circa 700 parcheggi nella fascia dell’area portuale e in quella di lungomare Marconi, che avranno orari di sosta diversificati (h24 tutti i giorni, festivi compresi, nel periodo giugno-settembre; dalle 9 alle 20 tutti i giorni, non festivi compresi, nel periodo ottobre-maggio; dalle 9 alle 22 di tutti i giorni festivi, nel periodo ottobre-maggio) e tariffe variabili (ticket ordinario autoveicoli di € 2/ora, con frazione di mezzora al costo di € 1; ticket forfettario autoveicoli per fasce di 6 ore al costo di € 10; parcheggio gratuito per cicli e motocicli; ticket ordinario pullman di € 5, per ora o frazione di ora; ticket forfettario pullman per fasce di 3 ore al costo di € 10; i primi 15 minuti sono esenti da pagamento, per tutti; i residenti del centro storico possono utilizzare abbonamento mensile al costo di € 40, solo nel periodo ottobre- maggio; white list per utenze del Circolo della vela, uffici dogana, forze di polizia e pronto intervento). Il Commissario ha poi individuato un’area a parcheggio (altri 300 posti), per sole autovetture, in un’area comunale sita all’ingresso della città (direttrice Lecce) per il periodo periodo 15 giugno – 15 settembre di questo e dei prossimi due anni. L’area di sosta sarà attiva h24 tutti i giorni, festivi compresi, nel periodo 15 giugno-15 settembre con la tariffazione del ticket ordinario di autoveicoli (€ 1/ora) e ticket forfettario di autoveicoli per fasce di 24 ore al costo di € 15. Infine, con un terzo atto, Aprea ha disposto la proroga per il periodo 25 marzo-3 aprile e 23 aprile-1 maggio 2016 delle autorizzazioni rilasciate per la istituzioni di aree di parcheggio temporaneo per l’anno 2015, disponendo la pubblicazione di avviso esplorativo inteso ad acquisire la disponibilità di privati per la gestione in proprio o mediante affidamento a terzi di aree da destinare all’uso di parcheggio pubblico, limitatamente al periodo 15 giugno – 15 settembre 2016, con una serie di prescrizioni (su tutte la valutazione dell’assenza di impedimenti soggettivi ostativi per gli istanti ed il personale impiegato, rilasciata dalla Prefettura).
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auto
il Gallo (582) - 5/18 marzo 2016 - www.ilgallo.it - info@ilgallo.it
Ginevra per il rilancio
Il piĂš grande Salone dell'Auto d'europa: dal 3 al 13 marzo apre al pubblico il Salone dell'Auto di Ginevra 2016, che riporta nella cittĂ svizzera i piĂš grand brand automobilistici del mondo
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speciale auto
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Corigliano: nuova sede per Tecnauto
na nuova sede per la Tecnauto di Corigliano d’Otranto che da mercoledì 9 marzo sarà in U Piazza Giovanni XXIII (14/A). “I cambiamenti che hanno interessato il mercato Automotive e le complesse procedure di riparazione di un autoveicolo”, ci spiega Luca Donno, “hanno incrementato la richiesta di nuove risorse specializzate presso le autofficine. Tecnauto, che da sempre crede nell’importanza della formazione, in collaborazione con Texa, conferma la sua lungimiranza mettendo a disposizione dell’autoriparazione la propria esperienza tecnica per la formazione. Forniremo un completo programma didattico per meccatronici specialisti del settore fondato su un’ampia gamma di corsi specifici per tutti gli ambienti, strumenti didattici innovativi, strutture formative certificate. Puntiamo sulla formazione specializzata del meccatronico, l’operatore del settore automotive esperto nella diagnosi dei veicoli di nuova generazione, chiamato a formarsi costantemente per rimanere al passo con l’elevata innovazione che sempre di più contraddistingue i nuovi veicoli”. È per questo che Tecnauto ha allestito nella nuova sede di piazza Giovanni XXI un’aula nella quale mercoledì 16 marzo partiranno i corsi del programma didattico TEXAEdu, strutturato in moduli che consentono ad ogni officina di seguire il corso specifico più adatto alle proprie esigenze.
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Auto elettrica: e diamola ‘sta scossa! N
on sappiamo ancora di preciso quando ma presto l’elettrica sarà il presente dell’automobile. Le vetture a propulsione elettrica utilizzano l’energia chimica immagazzinata in un serbatoio energetico costituito da una o più batterie ricaricabili: i bassi consumi, le alte prestazioni e l’inquinamento prossimo allo zero ne fanno un’ancora di salvataggio per il mercato automobilistico e un obiettivo irrinunciabile se si vuole salvaguardare l’ambiente. Sono tanti i costruttori, in tutto il mondo, che stanno iniziando a progettarle in quantità e a programmarne la produzione di massa.
entro il 2050 addio ai combustibili fossili
Un
rapporto del Dipartimento per l’Energia americano (DoE), svela l’opprotunità di un futuro neanche tanto lontano fondato sulla mobilità sostenibile svincolata dai combustibili fossili. Lo studio fa parte del progetto Transportation Energy Futures e dipinge uno scenario in cui il trasporto si baserà unicamente su combustibili alternativi, abbandonando del tutto il petrolio e ogni suo derivato entro il 2050. Alcune proiezioni stimano una diminuzione dell’effetto serra pari all’80% nel caso in cui tutti i veicoli in circolazione fossero alimentati da fonti d’energia rinnovabile e pulita. Già in Europa alcune città prevedono di avere un sistema di trasporto a zero emissioni proprio entro il 2050, ma un po’ ovunque si punterà sull’incentivazione dei mezzi elettrici. Ad avere un ruolo decisivo non saranno solamente le auto elettriche, ma ci potrebbe essere una buona diffusione dei mezzi a idrogeno, gli stessi che già oggi sembrano un’alterativa più che va-
lida alle tecnologie tradizionali. Per quanto riguarda gli altri tipi di combustibili, invece, si ipotizza una diffusione su vasta scala dei biocarburanti, che risulterebbero essenziali nei contesti in cui la tecnologia degli stessi mezzi predilige l’utilizzo di carburanti allo stato liquido, come ad esempio nel trasporto aereo. Il futuro potrebbe quindi essere legato a un trasporto ecocompatibile, anche se rimangono aperte alcune questioni legate alla stessa produzione di energia elettrica, con le centrali che dovranno far fronte all’aumento del fabbisogno attingendo però a fonti pulite, nonché alla messa a punto di soluzioni valide e accessibili per quanto riguarda tecnologie che si basano sull’idrogeno o sui biocarburanti.
nel 2020 il 6,3% del mercato dell’auto sarà elettrico
Un
veicolo ogni 16 venduti nel mondo, entro il 2020 sarà elettrico o ibrido. Viene fuori da uno studio effettuato da PricewaterhouseCoopers, che fissa verso un ipotetico 6,3% del mercato la quota che entro la fine del decennio sarà detenuta dalle auto elettriche. I dati raccolti mettono in evidenza un costante au-
mento delle vendite di veicoli ecologici, dando vita ad un trend positivo che tuttavia non potrà prescindere da una ridudei costi delle auto zione elettriche e ibride. Da più parti si chiede inoltre ai governi di investire in adeguate infrastrutture per la ricarica, così da mettere a disposizione degli automobilisti una rete di distributori di energia capillare ed efficiente.
In arrivo auto a turbina con autonomia di 2mila km
Un
nuovo capitolo nell’engineering delle auto elettriche arriva dalla Cina (presentazione al Salone di Ginevra). Si tratta di una concept da ben 768 kW (circa 1.044 CV), che presenta la particolarità della ricarica delle batterie attraverso una turbina. Il prototipo è stato messo a punto da Techrules. Dell’avveniristica “super concept” elettrica da 1.000 e più CV si sa che la sua progettazione è stata sviluppata per ampliare su livelli mai visti l’autonomia delle auto a zero emissioni. L’energia elettrica verrebbe prodotta da una turbina, e sarebbe questo il “cuore” del sistema messo a punto. Il prototipo viene chiamato TREV – Turbine Recharging Electric Vehicle e secondo alcune indiscrezioni la tecnologia della ricarica delle batterie con l’impiego di una turbina dovrebbe garantire un’autonomia di oltre 2.000 km. Una percorrenza che se fosse confermata sarebbe di gran lunga superiore a qualsiasi altra autovettura mai costruita.
paesi virtuosi
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ilgallo.it
Miggiano dal sole alle ruote
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Primo in Puglia. In arrivo la seconda centralina di ricarica
autoalimentata da impianto fotovoltaico e staccata dall’Enel
M
iggiano è tra i Comuni virtuosi che già da tempo ha avviato l’utilizzo di mezzi a propulsione elettrica e, unicum dalle nostre parti comunque primo in tutta la Puglia, è già dotato sin dal 2013 di una centralina di ricarica autoalimentata da impianto fotovoltaico e staccata dall’Enel. “Presto”, ci ha detto l’ingegnere Antonio Cavallo, dirigente del settore area tecnica del Comune, “un’altra colonnina di ricarica sarà installata presso la locale scuola media: quest’ultima sarà alimentata da un mini eolico da 3 kw e da un impianto fotovoltaico da 6 kw e dotata di un sistema di accumulo collegato ad una centralina elettrica per auto, moto, ecc. Inoltre”, annuncia, “stanno per arrivare in dotazione alla scuola delle bici elettriche”. Il Comune sin dal 2013 ha in dotazione una Renault Twizy, un’auto a due posti con autonomia di 85 km; tra non molto potrà utilizzare anche una Renault Zoe 5 posti, con autonomia di 250 km e capace di raggiungere i 135 km/h. Il tutto senza alcun costo
In questa foto e in quella a sinistra la colonnina per la ricarica elettrica nei pressi del Municipio di Miggiano
Alla scuola media lavori in corso per la nuova colonnina
per il Comune che ha dato in gestione l’area solare degli edifici comunali ricevendo oltre al compenso pattuito le suddette colonnine e l’utilizzo di mezzi a propulsione elettrica. “Quanto stiamo realizzando”, spiega il sindaco Giovanni Damiano, “testimonia l’attenzione di questa amministrazione sia per l’ambiente ed il territorio, sia per le tasche dei cittadini, posto che uno dei vantaggi di questo tipo di impianti è il risparmio dei costi dell’energia e di funzionamento dei mezzi della Sede Municipale, aggiunto alla possibilità che diamo a tutti i cit-
tadini del nostro territorio di poter utilizzare mezzi di trasporto elettrici con risparmio per le loro tasche e benefici per l’ambiente”. Il sindaco, infine, annuncia che “stiamo per distribuire gratuitamente ai cittadini un numero di tessere per il rifornimento elettrico di auto, bici e, soprattutto scooter e carrozzine elettriche per disabili, presso le nostre colonnine”.
Melpignano aspetta l’Enel
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ra i pochi Comuni della provincia ad aver installato una stazione di ricarica per le auto elettriche, c’è Melpignano. Anche se, come il sindaco Ivan Stomeo ci conferma, la colonnina non è ancora attiva. “Sarà in funzione quanto prima, non appena la linea Enel verrà potenziata”. Quella di Melpignano infatti, non essendo alimentata da pannelli fotovoltaici, non rientra nelle stazioni di ricarica autosufficienti. “Abbiamo scelto di installarla anticipatamente”, spiega il sindaco, “per dare un segnale ed indicare l’indirizzo che stiamo seguendo verso una mobilità verde. Il Comune di Melpignano già in passato si era dotato, per sei mesi, di un’auto elettrica. Ora invece grazie a nuovi ‘acquisti verdi’ disponiamo di tre biciclette elettriche: una per l’usciere comunale e due per la polizia municipale”. La colonnina di ricarica per auto elettriche, una volta attivata, sarà a disposizione della cittadinanza.
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Ginevra 2016 - le novità
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ferrari california t
Maserati levante
Ferrari amplia la famiglia della 2+2 scoperta svelando un nuovo inedito allestimento sportivo, l’Handling Speciale (HS); declinazione ancora più sportiva con nuove possibilità di regolazione del chassis, includendo nuovi settaggi e interventi meccanici sulle molle che rendono la vettura più rigida, e un nuovo sound ancora più sportivo e caratterizzato da un timbro sonoro proprio. Esteticamente, nuove griglie in color grigio ferro metallizzato opaco per la calandra e, nello stesso colore, l’estrattore posteriore in abbinamento alle derive nere opaco come i codini di scarico.
Frontale aggressivo, affilati proiettori scomposti in due elementi, con il gruppo fari superiore collegato alla calandra; sulla fiancata sono ben visibili gli stilemi del Tridente: le tre prese d’aria aria sul parafango anteriore, il montante C trapezoidale con il logo a saetta e l’ampia vetratura a giorno. Sul posteriore spicca il lunotto molto inclinato e dalla forma rastremata. Prodotta nello stabilimento di Mirafiori la nuova Maserati levante 2016 arriverà sul mercato già a partire dalla prossima primavera.
renault Scenic
Skoda vision
Dopo 20 anni e 5 milioni di auto vendute la Scénic si ripresenta tuta nuova. Lo fa con un nuovo parabrezza panoramico e nuove proporzioni:, l’altezza dal suolo è aumentata, lo sbalzo posteriore è ridotto e le ruote sono posizionate ai quattro angoli con delle carreggiate allargate sia nella parte anteriore che in quella posteriore. La nuova Scenic propone anche un’inedita firma luminosa distintiva con fari a forma di C, equipaggiati, per le versioni di alta gamma, con tecnologia LED Pure Vision.
Si posizionerà sul mercato al di sopra della Yeti: misura 4,70 metri in lunghezza, 1,92 metri in larghezza e 1,68 metri in altezza. L’abitacolo spazioso offre posto a sei occupanti su tre file da due sedili. Gode di un sistema ibrido composto da un 1.4 TSI che eroga 156 CV e 250 Nm abbinato a due motori elettrici, uno da 40kW e 220 Nm e uno, al posteriore, da 85kW e 270 Nm. Raggiunge i 100 km/h da ferma in 7,4 secondi e 200 km/h di velocità massima. Secondo Skoda avrebbe bisogno di solo 1,9 litri di benzina per percorrere 100 km con un’autonomia di 50 km in modalità elettrica.
toyota c-hr
volvo v 40
Arriva la versione di serie della concept car di Casa Toyota, la C-HR presentata due anni fa al Salone di Parigi. La nuova crossover compatta ibrida della casa giapponese sarà fabbricata in Turchia. Presso lo stabilimento di Sakarya che aumenterà la produzione da 150.000 veicoli all’anno ai 280.000. Saranno destinate sia ai mercati europei che ad altri mercati, ancora non definiti, fuori dal Vecchio Continente. Il nome definitivo dovrebbe differire da quello del prototipo mentre la piattaforma che sfrutterà è la TNGA.
Lanciata sul mercato nel 2012, la compatta svedese volvo v40 si rinnova dopo 4 anni e debutta a Ginevra. L’aggiornamento riguarda soprattutto l’estetica oltre ad una dotazione tecnologica più avanzata. Il lifting interessa soprattutto la parte frontale con i fari a “T” della sorella maggiore Xc90. Anche la calandra e il paraurti anteriore sono stati ridisegnati e riadattati. Il resto rimane praticamente identico alla generazione attuale con un posteriore leggermente ritoccato, nuovi disegni per i cerchi e nuove colorazioni della carrozzeria.
volkswagen up!
opel Mokka X
La nuova Up! debutta con il tre cilindri 1.0 TSI Turbo da 90 CV: cambio manuale e velocità massima di 185 km/h con uno scatto da 0 a 100 km/h in 10 secondi. Riguardo i consumi la Casa dichiara 4,4l/100 km (800 km di autonomia) con emissioni di 102g/km di CO2. Nuovi fari con illuminazione a Led di serie, nuovi gruppi ottici posteriori, specchietti retrovisori con indicatori di direzione integrati, nuove rifiniture per la carrozzeria e, all’interno, nuovi sedili e decorazioni, climatizzatore automatico e volante multifunzione.
La gamma si aggiorna, cambia nome, si rinnova esteticamente e adotta la nuova motorizzazione 1.4. Esteticamente adotta la X che da ora in poi sarà il segno identificativo di tutte le SUV del marchio, oltre ai dettagli della carrozzeria che si rinnovano fornendole un’immagine ancora più robusta con il frontale e il posteriore ridisegnati. Dentro, la Mokka X si rinnova con un cruscotto tutto rivisto e ispirato a quello della sorella maggiore Astra, mentre la console centrale ospita i nuovi schermi touch screen da 7 e 8 pollici dei sistemi di infotainment di nuova generazione.
dai Comuni
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Leuca: quel canale non s’ha da fare
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Progetto sospeso! Ma sono i cittadini a dover intervenire e bloccare i lavori
Vi
abbiamo raccontato del canale “San Vincenzo” di Santa Maria di Leuca e del progetto di messa in sicurezza da 1,3 milioni di euro deliberato ed appaltato dal Comune di Castrignano. Abbiamo raccolto impressioni e paure di cittadini ed associazioni, riunitisi in comitato per dire “no” al progetto e sensibilizzare la comunità sui tanti rischi che si sarebbe portato dietro, dal passaggio della talpa meccanica nel sottosuolo allo spreco di denaro per un’opera dalla dubbia utilità. Ed avevamo dato spazio anche alla sindaca Anna Maria Rosafio, per rispondere agli interrogativi degli allarmati leucani. (“il Gallo” del 23/01/16) Quello che non ci saremmo mai aspettati di raccontare è che associazioni e cittadini avrebbero bloccato non una, ma due volte i lavori sotto via Gorizia: prima in consiglio comunale, poi scendendo di persona in strada. Il giorno clou, è mercoledì 24 febbraio. In Comune, a Castrignano del Capo, è fissata una seduta del consiglio comunale, aperta alla cittadinanza, per discutere proprio del nuovo canale di raccolta delle acque pluviali. Mezzora prima dell’incontro, la piazza antistante il
municipio accoglie la manifestazione di contrarietà al progetto degli stessi che, 4 ore più tardi, usciranno dall’aula consiliare increduli dinanzi al risultato conseguito: il comitato ce l’ha fatta, il progetto è sospeso. Il lungo pomeriggio, e la lunga lotta durata mesi, hanno avuto esito: le motivazioni tecniche addotte dagli ingegneri Pierluigi Ferraro, Giacomo De Vito e Antonio Del Torto a coronamento dei timori dei cittadini, hanno convinto la maggioranza a rivedere la sua posizione, strappando uno stop ai lavori ed una rivisitazione del progetto. Tutto è bene quel che finisce bene, si saranno detti nel comitato. Se finisce, avranno aggiunto due giorni dopo. La seconda, e stavolta amara, sorpresa è arrivata infatti la
mattina del 26 febbraio. Leuca viene attraversata da alcuni tir che, tra gli occhi increduli della gente, raggiungono il cantiere di via Gorizia ed iniziano a scaricare materiale per la prosecuzione dei lavori (perlopiù tubature e condutture).
I residenti scendono allora in strada per chiedere chiarimenti direttamente agli operai. Un caos nel quale è stato di fatto proprio l’intervento della cittadinanza a stoppare il prosieguo delle attività, facendo arrivare sul posto la sindaca Anna Maria Rosafio che, sollecitata dal comitato, ha chiesto all’Ufficio Tecnico del Comune di emettere quanto prima una ordinanza di sospensione dei lavori. Effetto che avrebbe dovuto scaturire immediatamente dalla seduta consiliare di due giorni prima. Così finalmente tutto si ferma e tutto tace attorno al canale “San Vincenzo”, dove ora si coglie il solo eco delle domande che ruotano attorno a quanto accaduto. Il
primo dubbio, sollevato anche dagli ingegneri schieratisi contro il progetto, riguarda il posizionamento del materiale scaricato nell’ultimo giorno di lavoro: i tubi in cemento sono stati adagiati sotto al ponte di via Alberto da Giussano. Non la migliore ubicazione, qualora non li si dovesse più spostare, visto che quello è un punto nevralgico del canale già esistente, su cui tuttora si fa affidamento per il convogliamento delle acque pluviali. Gli altri interrogativi riguardano l’operato della ditta appaltatrice, nei giorni seguenti la seduta consiliare: possibile che, al di là di ordini e ordinanze, non avesse appreso (in oltre 24 ore) degli sviluppi che la interessano in prima persona? Possibile che si sia accollata inutilmente la spesa, anche solo di trasporto (i tir arrivavano dal Veneto), senza aver certezza delle sorti del progetto? Domande che appaiono del tutto retoriche e che fanno accendere un campanello d’allarme: ad un maggiore avanzamento dello stato dei lavori, potrebbe corrispondere una più alta richiesta di risarcimento danni al Comune se, un domani, il progetto anziché rivisitato dovesse essere del tutto archiviato. Lorenzo Zito
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Bimbo mai nato a Tricase: denuncia per procurato aborto
5/18 marzo 2016
Botte ai bambini dell’asilo, nei guai maestra
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altrattamenti continui, dai rimproveri alle sberle, su bambini tra i 3 ed i 5 anni. È la raccapricciante storia venuta a galla in un asilo di Tuglie, a carico di una maestra 51enne di Alezio il cui comportamento è ora sotto la lente della Procura della Repubblica. A testimonianza dei maltrattamenti perpetrati dalla maestra, vi
sono delle riprese effettuate con videocamera nascosta che mostrano alcune scene “incriminate” ed ora al vaglio dei Carabinieri: la maestra compare nelle immagini mentre si lascia andare a bestemmie, insulti e percosse ai danni dei poveri bimbi. Le immagini risalirebbero al periodo tra dicembre 2014 e gennaio 2015.
Finanzieri sotto copertura... scoprono “Genesi” marijuana
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È
morto prima di venire alla luce, alla 27esima settimana di gravidanza, nel grembo della sua giovane madre, una ragazza di 26 anni, ricoverata all’ospedale di Tricase in seguito a delle perdite di liquido amniotico. Alle iniziali rassicurazioni dei medici del reparto di Ginecologia, ha fatto seguito un tragico imprevisto: nell’ultimo esame diagnostico effettuato a 5 giorni dal ricovero, il piccolo non dava segno di vita. Riscontrata la morte del feto, i medici hanno proceduto alla sua estrazione mediante taglio cesareo. In seguito alla denuncia del padre, la Procura di Lecce ha avviato un’inchiesta con l’ipotesi di reato di “procurato aborto” e disposto l’autopsia sul corpicino.
finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Lecce hanno eseguito 4 ordinanze di custodia cautelare in carcere e tratto in arresto altri 2 soggetti colti in flagranza di reato con 65 kg di marijuana. Le indagini condotte dal Gico di Lecce nell’ambito dell’operazione convenzionalmente denominata “Genesi”, sono state eseguite anche attraverso l’infiltrazione nel sodalizio criminoso di tre agenti sotto copertura che fingendosi disponibili all’acquisto di una grossa partita di stupefacente, hanno monitorato i movimenti dei trafficanti giungendo infine al loro arresto ed al sequestro della droga. Le indagini hanno inoltre consentito di accertare l’immediata riferibilità di alcuni di essi al clan mafioso “Vernel”, operativo in agro di Vernole e Melendugno, quale costola della Sacra Corona Unita. Sono emerse, in particolare, forti tensioni con l’attuale reggente del clan, legate al mancato pagamento di una fornitura di droga, sfociate nel veto imposto dal
tabacchi Botrugno: rapinatori patteggiano
Calze tarocche ad Alessano e Taurisano: rinviati a giudizio
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rano stati arrestati in 3 per contraffazione nello scorso mese di novembre, ora due di loro sono stati rinviati a giudizio, mentre il terzo sarà giudicato con rito abbreviato. È quanto stabilito dal gup che ha accettato il rito abbreviato solo per Antonio Baldari, tipografo 61enne originario di Sannicola, mentre ha rinviato a processo, il prossimo giugno, Antonio De Giovanni e Luigi Preite, entrambi imprenditori, entrambi 51enni, rispettivamente di Corsano e Casarano. Furono arrestati in flagranza di reato in opifici di Alessano e Taurisano. I due infatti si procuravano, dal tipografo di Sannicola, etichette contraffatte di marchi “Pompea” e “Navigare” da apporre a capi d’abbigliamento intimo.
Melissano, “Ti taglio la testa”: tenta di uccidere vecchio datore lavoro
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carabinieri di Melissano hanno arrestato Massimo Mitrucci, 46 anni, con l’accusa di minacce continuate, tentato omicidio e porto ingiustificato di arma bianca. I fatti risalgono al mese scorso quando l’uomo diede compimento ad un disegno criminoso nei confronti di un vecchio datore di lavoro per imposte previdenziali mai versate. Dal racconto emergono diverse minacce di bruciare l’autovettura e l’abitazione della vittima ma l’evento più grave risale al 5 gennaio scorso, quando Mitrucci avrebbe aspettato l’ex principale all’uscita di un bar,
Castrignano del Capo: falso venditore d’auto condannato aggirava i clienti con ordini di acquisto di automobili, perR lopiù Ford, delle quali non avrebbero mai visto l’ombra. È stato condannato a 14 mesi di reclusione (pena sospesa) ed al risarcimento di 84mila euro a 5 sue vittime, Vito Lecci, 43enne di Castrignano del Capo, autore di truffe in serie fino al 2009. Il falso venditore d’auto, tratteneva acconti per falsi ordini d’acquisto, senza mai procurare le vetture richieste ai clienti. Le indagini a suo carico parlavano di circa 60mila euro racimolati con il collaudato metodo di truffa e facevano riferimento ad una decina di denunce, tutte della stessa matrice.
boss agli stessi indagati di trafficare stupefacenti nell’area di influenza di quella compagine mafiosa. In tale contesto sono anche state riscontrate gravi minacce rivolte dal capo clan nei confronti dei consociati, ostentando il possesso di armi da fuoco. Circostanza che ha indotto gli indagati ad armarsi a propria volta di un fucile a canne mozze per respingere eventuali azioni ritorsive. Sulla base degli elementi raccolti dai finanzieri, il Gip ha quindi emesso, su ri-
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apinarono una tabaccheria di Botrugno, in via Cavour, nel marzo dell’anno scorso e furono arrestati in 3 nel luglio dell’estate passata. Hanno concluso il loro iter giudiziario: in due con un patteggiamento, il terzo giudicato con rito abbreviato. Patteggiano a due anni e 4 mesi il 20enne magliese Paride Antonio Giannuzzi ed il 18enne scorranese Raffaele Costa. Per entrambi pena sospesa data la loro età, inferiore ai 21. Rinviato invece a giudizio a giugno il 19enne scorranese Luigi Negro. Quel 17 marzo dell’anno scorso, i tre, armati di pistola e coltello, fecero irruzione all’interno della tabaccheria di via Cavour, e sotto la minaccia delle armi si fecero consegnare la somma di circa 500 euro dalla proprietaria. Si dileguarono poi a piedi fino a raggiungere un’auto, una Saab, parcheggiata nelle vicinanze.
chiesta del Pubblico Ministero, un provvedimento restrittivo a carico di tre italiani ed un albanese, accusati di traffico di stupefacenti, detenzione e porto di armi da fuoco ed estorsione. L’operazione di polizia si è svolta nell’agro di Merine, dove risultava posta la base operativa del sodalizio. Gli arrestati sono: C.B., cittadino albanese di 54 anni; G.P. di 32 anni; V.P. di 58 anni; e L.A. di 37 anni, tutti pregiudicati, e altri due soggetti di nazionalità albanese: P.D. di 31 anni e L.L di 27 anni, intervenuti durante le fasi conclusive delle trattative in quanto detentori dello stupefacente poi posto sotto sequestro e pari a 65kg di marijuana. Le successive perquisizioni eseguite presso le abitazioni degli arrestati, hanno portato a rinvenire e porre sotto sequestro altri 123 grammi di marijuana. Al termine delle operazioni i sei arrestati sono stati associati alla Casa Circondariale di Lecce, a disposizione dell’autorità Giudiziaria requirente.
per colpirlo più volte alla testa con una roncola. Il malcapitato era riuscito a schivare qualche colpo facendosi scudo con le proprie mani, ma soltanto l’intervento di alcuni presenti lo aveva fatto sfuggire ad un destino sicuramente più tragico. I testimoni hanno confermato le intenzioni omicide dell’uomo riportando la frase da lui proferita in tale occasione: “Ti taglio la testa!“. All’ospedale di Casarano, alla vittima è stata accertata una ferita da taglio temporo-zigomatica, curata con diversi punti di sutura.
Arrestati ladri d’infissi con l’Apecar na pattuglia dei carabinieri è arriU vata nella Marina di Casalabate dove era stata segnalata la presenza di tre individui intenti a perpetrare un furto in una abitazione. Il vicino di casa che aveva contattato i carabinieri, aveva anche precisato di essere stato minacciato di morte dai ladri qualora avesse contattato le forze dell’ordine. Intervenuti sul posto, i carabinieri hanno appreso che i fuggitivi si erano dileguati a bordo di un Ape Piaggio 50 di colore verde e con sponde sovrapposte artigianali in legno. Così prima di mezzogiorno hanno individuato, presso l’abitazione di due fratelli, la presenza del mezzo segnalato, col motore ancora caldo. Sono state chieste quindi spiegazioni a Cristian e Ferruccio Taurino, nonchè ad un terzo uomo che era con loro, tale Aldo Canoci. I due fratelli, con nochalance, raccontavano di aver ricevuto la visita dell’amico. Data la corrispondenza non solo del mezzo ma anche dei tratti somatici dei ladri, riportati dal testimone, i tre sono stati condotti in caserma. Qui Ferruccio Taurino è stato trovato in possesso di un coltello a serramanico nella tasca dei pantaloni. Sequestrato il coltello e avviata la pro-
cedura di segnalazione dei 3 alla Procura di Lecce, lo stesso Ferruccio ha minacciato uno dei militari per l’operato messo in atto dai carabinieri, tornando a promettere anche vendetta nei confronti del testimone che li aveva segnalati. A questo punto, con la denuncia di furto della proprietaria dell’abitazione, si è potuto procedere al riconoscimento della refurtiva, consistente in una serie di infissi sradicati dai 3. I due fratelli e l’amico sono stati quindi condotti in carcere con l’accusa di furto aggravato in concorso. Ferruccio Taurino risponderà anche di minacce aggravate.
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cronaca salentina
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Incidente mortale sulla Martano - Soleto
Un
incidente stradale sulla MartanoSoleto è costato la vita ad un uomo di 79 anni, Paolo Giammaruto di Martano. Un terrificante schianto tra una Peugeot 207 ed una Fiat Panda, a bordo della quali si trovava la vittima con la moglie, ferita e trasportata in ospedale.
La violenza dell’impatto ha di fatto frantumato il frontale delle vetture e ucciso l’anziano guidatore che, con la sua vettura, stava uscendo da una via laterale per immettersi sulla provinciale. Soccorsi necessari per la moglie del conducente; per quest’ultimo, morto sul colpo, nulla da fare.
G
rande spavento per un uomo di Taurisano sulla strada statale 274 che congiunge Gallipoli e Santa Maria di Leuca. La Fiat Croma del malcapitato ha preso improvvisamente fuoco durante la marcia, nei pressi dell’uscita per Morciano di Leuca. Le fiamme sono divampate dal cofano della vettura ed il conducente ha fatto appena in tempo ad accostare ed allontanarsi dal mezzo senza subire danni. Grande però lo spavento per l’uomo, tempestivamente raggiunto dai vigili del fuoco del distaccamento di Tricase che hanno salvato il salvabile.
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Seimila campanili e sette indagati entore di irregolarità in Gli inquirenti hanno fatto ter Carrozzo, Luca De gara d’appalto: si indaga S visita all’ufficio tecnico di Carlo, Angelo Galati, Anper turbativa d’asta a SuSurano dove sono state efgelo Raffaele Rizzo, Giafettuate una serie di perquisizioni tra documenti e supporti informatici. Sotto la lente anche la società temporaneamente appaltatrice. Al momento, gli indagati sono in sette: ai nomi Wal-
Anziana cade dalle scale e muore
ramma a Morciano di Leuca: una donna è morta in seguito ad una caduta dalle scale. Si tratta di Rita Monteduro, 76 anni, che, in visita a casa della sorella, nel salire sul terrazzo, è precipitata per la rampa. Dopo la caduta, la 76enne è stata soccorsa invano dai parenti e dal 118: è morta sul colpo.
Morte in cantiere: condannati in due
Incidente a Corigliano: muore 21enne
Si
è spento un ospedale il ragazzo di 21 anni, Gabriele Manni, di Sogliano Cavour, protagonista la notte scorsa di un grave incidente stradale a Corigliano d’Otranto, sulla via per Cutrofiano. Il violento impatto lo aveva costretto ad un trasferimento urgente in ospedale con il 118. Ha lottato per sopravvivere al “Vito Fazzi” di Lecce, nel reparto Rianimazione. Non ce l’ha fatta. La ricostruzione della dinamica dell’incidente è stata affidata ai carabinieri di Maglie. Dai rilievi, sarebbe emerso che il giovane avrebbe perso il controllo della sua Punto, andando a sbattere contro un muro di cinta. Per estrarlo dalle lamiere, è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco.
orì nel luglio 2012, dopo un anno di agonia, a causa di una caduta in canM tiere a Depressa, frazione di Tricase. Ar-
rivano le condanne: con pena sospesa, un anno e quattro mesi al titolare della ditta dei lavori, Enrico Emilio Mammolo, 79enne residente a Ruffano, ed a Gianfranco Nicolardi, direttore dei lavori, 55enne di Andrano. Il reato è di omicidio colposo in concorso, non avendo provveduto ad adottare sul cantiere le dovute misure di sicurezza. A loro carico, disposto anche il risarcimento danni ai familiari della vittima. Rocco De Marinis, 62enne operaio ruffanese, all’epoca impegnato nella realizzazione di una casa dal cui terrazzo precipitò nel vuoto per circa 4 metri, riportando le ferite che poi gli costarono la vita.
Casarano: arrestati ladri... devoti manette Emanuele dificata ma non funzionante ciati con passamontagna, In Zompì, 25enne, Lucio poiché danneggiata, con 11 con guanti, torce, cacciaviti Parrotto, 26enne, e Luigi cartucce cal. 7,65; a casa e un piede di porco, i tre
De Micheli, 23enne, tutti di Casarano e già noti alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio. I numerosi furti consumati ai danni di alcune chiese della provincia, hanno dato il là all’operazione che ha condotto all’arresto dei tre individui. Diverse stazioni dei carabinieri erano state contattate da cittadini che segnalavano gli ammanchi di oggetti sacri e denaro custodito all’interno delle sagrestie di luoghi di culto. I carabinieri grazie ad un’accurata indagine sono venuti a conoscenza del tentativo di furto nella chiesa di SS. Cosma e Damiano a Neviano e sono riusciti a cogliere in flagranza di reato i tre malviventi: incappuc-
casaranesi hanno tentato di forzare il portone di ingresso della chiesa. I carabinieri però, dopo averli visti scavalcare la recinzione, li hanno raggiunti e bloccati. Le immediate perquisizioni personali effettuate a carico dei tre, hanno permesso di rinvenire e sequestrare tutto il materiale atto allo scasso, i passamontagna, guanti, torce nonché un coltello a serramanico a carico di Zompì. Le successive perquisizioni domiciliari effettuate a Casarano, hanno permesso di rinvenire e sottoporre a sequestro a casa dello stesso Zompì, una pistola tipo colt marca “bruni automatic”, calibro 8 mm priva di matricola, mo-
posto, sorpreso a rubare in una abitazione del centro. L’intervento è scattato in seguito ad una segnalazione di un residente in zona. I militari hanno accerchiato la casa presa di mira dal ladro, tagliandogli ogni via di fuga. Poi si sono portati all’interno, trovando il 36enne Donato D’Amico nascosto tra gli arredi. Vistosi scoperto, l’uomo ha tentato una precipitosa fuga, ma è stato placcato dai carabinieri. Indosso aveva vari gioielli in oro e la somma in contanti di mille e 500 euro, appena sottratti dall’abitazione nella quale è stato fermato. D’Amico è stato dichiarato in arresto e trasferito presso la propria abitazione dove dovrà rimanere al regime degli arresti domiciliari. Gli oggetti e il danaro restituiti al legittimo proprietario. In corso indagini per chiarire eventuali responsabilità del 36enne in altri furti commessi nella zona.
Si schianta con l’auto su Leuca Piccola Barbarano, frazione di Morciano di Leuca, A un’auto è andata a finire contro 331 anni di storia. Un incidente che ha provocato un
como Rizzo e Salvatore Zullino, si aggiunge quello del sindaco di Surano, Carlo Giuseppe Galati. L’inchiesta è scattata per sospette irregolarità in gara d’appalto: si indaga per turbativa d’asta.
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Tricase: arrestato topo d’appartamento na pattuglia dei carabinieri ha tratto in arresto U a Tricase un uomo del
Fiamme sull’auto in marcia
rano. Nel mirino della Procura, dopo le indagini avviate dai finanzieri di Maglie e Tricase, il progetto di rigenerazione urbana da 1 milione di euro denominato “Seimila campanili”.
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di Lucio Parrotto una pistola dello stesso tipo, modificata con canna cal. 7,65, funzionante, con il caricatore inserito contenente 3 cartucce cal. 7,65 ed una busta in cellophane contenente ulteriori 11 cartucce del medesimo calibro. I tre giovani sono stati quindi tratti in arresto per tentato furto aggravato in concorso, possesso illecito di munizionamento e oggetti atti ad offendere, nonché per violazione in materia di armi e possesso ingiustificato di chiavi alterate e grimaldelli. E su disposizione del pm di turno, sono stati associati presso la casa circondariale di Lecce in attesa dell’udienza di convalida.
danno, probabilmente irrimediabile, al pozzo di “Leuca Piccola”, lo storico complesso architettonico dove un tempo i pellegrini si fermavano a pregare o a riposare durante la notte nei grandi sotterranei, per poi ripartire alla volta di Santa Maria di Leuca alle prime luci dell’alba. Ristrutturato nel 1988, oggi il santuario di Barbarano, meta non più di pellegrinaggio ma di turismo, si ritrova ferito al fianco. Il pozzo contro cui l’auto ha urtato è situato infatti proprio accanto alla chiesetta, nel piazzale che la tange. Transennato e trasformato in un ammasso di pietre, attende sviluppi nei prossimi giorni per conoscere il suo destino.
“Sindaco fascista” su Facebook: querelato! battibecco col sindaco chiusosi con una queUn rela. È quanto accaduto su facebook ad un utente di Parabita con il primo cittadino del suo paese, Alfredo Cacciapaglia. La scintilla, una foto, postata da un terzo, di una bottiglia abbandonata in strada. Tra i commenti all’immagine, spunta quello del sindaco nei confronti dell’autore della foto, reo secondo il primo cittadino di aver immortalato la bottiglia piuttosto che raccoglierla per senso civico. Arriva a questo punto il commento del cittadino che finirà per essere querelato. Quest’ultimo mette in dubbio il fatto che lo stesso sindaco si sarebbe piegato a raccogliere dei rifiuti in strada, facendo riferimento al fatto che a casa sua e nel suo studio lo lasci fare a dei “servi”. E aggiunge anche che il servizio pagato dalla cittadinanza per la raccolta rifiuti è scadente nonostante i continui aumenti. Apriti cielo. Il sindaco rende subito nota la sua intenzione di segnalare alla magistratura quanto scritto dall’uomo, che successivamente rincara la dose dichiarando di non essere spaventato dalla “dittatura fascista” del primo cittadino. Il resto della storia si svolge lontano da facebook. Il sindaco, come promesso, si rivolge alla Procura. Il gip però, esaminato il caso, lo rispedisce al mittente, non ravvisando gli estremi per un procedimento penale.
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Aspettando Pasqua “Lu Santu Lazzaru” a Casarano e Racale
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periodo di Quaresima, un tempo, portava in strada gruppi di musicanti che, di notte, andava in giro per masserie e piccole borgate cantando il “Santu Lazzaru”. Il canto ispirato alla Passione di Gesù veniva intonato per attirare l’attenzione dei padroni delle masserie e provare a “strappar” loro pezzi di formaggio, uova o altre pietanze in dono. E quando le orecchie dei padroni erano più sorde alle richieste, i musicanti ripetevano il “Santu Lazzaru” più volte, fino ad ammorbidirli e riuscire nel loro intento. La tradizione, grazie all’impegno di associazioni, parrocchie e cittadini, rivive oggi per le vie casaranesi e racaline. A Racale, da sei anni, è l’associazione “Ape Gabriele Toma” a portare per i musicanti per le strade del paese. Il ricavato, oggi, non serve a sfamare le bocche dei suonatori ma quelle delle famiglie bisognose del paese. Quest’anno, all’antica usanza della raccolta di alimenti, si aggiungerà la raccolta fondi da destinare alle cure di un ragazzo che necessita di un aiuto ur-
gente. Il corteo scalderà le notti racaline di giovedì 10 e giovedì 17. Per la prima delle due serate, la partenza è fissata alle 19,30 dal Centro Agorafollia. Un secondo e diverso itinerario, sempre con avvio alle 19,30, verrà invece seguito giovedì 17, con partenza e ritorno in viale delle Puglie. A Casarano invece l’antica tradizione è tornata attuale ben 19 anni fa. Da allora l’impegno dell’associazione “Centro Storico”, della Compagnia musicante e della parrocchia Sacro Cuore di Gesù, portano in corteo la musica dei tamburelli, delle chitarre, delle fisarmoniche e di tanti altri strumenti. Anche qui l’appuntamento è per i giovedì antecedenti la Domenica delle Palme. Per giovedì 10 la partenza è fissata alle 18,30 dal piazzale della parrocchia. Giovedì 17 ci si ritrova invece in piazza San Domenico con la fiaccolata in memoria di Emiliano Semola. Prenderà parte a questa serata anche il Casarano calcio che donerà dei “panarieddhi” al fianco dei suoi ultras, organizzatori del falò commemorativo.
5/18 marzo 2016
Maglie tra Campanelli e Addolorata festa, che porta a Maglie veri e il tripudio della terracotta e dei propri artisti artigiani proveÈ colori. Una gioia per gli occhi e nienti in gran parte dalla viper l’artigianato salentino. È la
Fiera dei Campanelli di Maglie: un giorno e mezzo, a partire dal pomeriggio di giovedì 17 e per tutto venerdì 18, in cui le bancarelle cariche di “panarieddhi”, campanelli, trozzule, fischietti (un tempo regalo da donare alle ragazze), manufatti ed oggetti di ceramica, riempiono la via che da piazza Tamborino porta al Santuario dell’Addolorata. Non per niente la
Cutrofiano, è cina conosciuta anche come Fiera dell’Addolorata, in onore della Madonna che, nella chiesa, attende la visita dei devoti scesi in piazza a festeggiare. La Fiera è anche una ghiotta occasione per acquistare croci e foglie di palma che verranno benedette in occasione della Domenica delle Palme.
La Fiera del bestiame a Giuggianello
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iuggianello attende domenica 13 per la tradizionale Fiera del Bestiame. Evento in cui tutta la cittadinanza si ritrova tra le bancarelle di via Mazzini, nella zona del campo sportivo. E mentre si acquistano utensili, oggetti e materiale utile per l’agricoltura e per l’allevamento, è possibile am-
mirare i gli animali da traino. Un occhio di riguardo viene dedicato ai cavalli. Agghindati, strigliati e tirati a lucido, sono i veri protagonisti della Fiera. Si sfidano in una competizione che, a conclusione della mattinata, alle 12,30, vedrà i più belli ricevere un premio.
Rinasce la Pro Loco di Otranto
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tranto si prepara a riaccogliere la Pro Loco sul suo territorio. La città più a est d’Italia non ne disponeva più dal 1978, per effetto di una legge regionale che non consentiva la presenza nello stesso Comune di una sede dell’Azienda di Soggiorno e Turismo e della Pro Loco. Ora con Puglia Promozione il radicamento sul territorio è nuovamente affidato alla Pro Loco, che rinasce con la specifica finalità di valorizzare e pubblicizzare le potenzialità della Città dei Martiri. Una missione di promozione sociale e di valorizzazione delle potenzialità naturalistiche, culturali, storiche, turistiche ed enogastronomiche della città, del suo centro storico e della sua area agricola, del suo ambiente naturale e delle sue antiche architetture, delle sue aree archeologiche e del suo patrimonio culturale ed ambientale. Obiettivi cardine dell’associazione saranno la tutela e il miglioramento delle risorse ambientali, turistiche e culturali del luogo; assistenza, tutela e informazione turistica; iniziative di sensibilizzazione della popolazione residente nei confronti del fenomeno sociale, culturale, ambientale e turistico; organizzazione di iniziative e di manifestazioni per favorire la conoscenza, la valorizzazione e la salvaguardia delle risorse culturali e turistiche di Otranto. Poiché Otranto e l’estate sono binomio indissolubile, la Pro Loco ha scelto di “presentarsi” agli otrantini ed ai turisti nel fine settimana che precede il solstizio: sabato 18 e domenica 19 giugno, i giorni della “Festa della luce”. Poi, a seguire, per tutta la bella stagione e fino al Natale, una serie di eventi sui temi suddetti temi caldi attorno a cui ruoterà l’attività della Pro Loco.
tempo libero
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one in programmazi dal 3 marzo lecce - MultISAlA MASSIMo TEL. 0832/307433 Sala 1
18,45 - 20,40 - 22,30
attacco al potere 2 Sala 2
lo dicono le stelle di Eugenio Musarò (www.eugeniomusaro.it)
18,45 - 20,40 - 22,30
Toro
La quadratura Plutone non molla: rimandate i progetti importanti anche se Urano è in congiunzione e vi stimola a repentini cambiamenti.
Gemelli
Sala 3
18,45 - 20,40 - 22,30
Sala 4
18,50 - 21
perfetti sconosciuti
Plutone, Nettuno e Giove sono sempre a vostro favore. Approfittate di questi transiti meravigliosi, avrete ottime opportunità in ogni campo.
Leone
La prima decade continua a subire l’opposizione di Nettuno; gli altri sempre favoriti dal potente trigono di Plutone e dalla congiunzione di Giove.
Capricorno
Sagittario La prima decade è ancora frenata da Nettuno. Saturno congiunto e Urano in trigono, invece, stimolano molti altri sagittari a fare meglio.
Alcuni transiti negativi persistono: Plutone e Urano in quadratura vi bloccano su vari fronti. Prima decade è favorita dal trigono di Nettuno.
Bilancia
Vergine
I trigoni di Urano e Saturno vi regalano la possibilità di dare una svolta decisiva a tante cose. Sappiate muovervi nel modo giusto!
Nettuno in quadratura frena la prima decade. La seconda gode ancora del potente sestile di Urano. La terza, per il momento, deve pedalare da sola.
Prima e terza decade libere di muoversi anche senza transiti eclatanti. Plutone e Urano bloccano un po’ la seconda, difesa comunque da Saturno.
Scorpione
Urano e Saturno in sestile vi sorreggono alla grande, permettendo a molti di voi di realizzare progetti che prima sembravano irraggiungibili.
16,40 - 18,50 - 21
room SurBo - the SPAce cIneMA TEL. 0832/812111 Sala 1
17 - 19,45
Sala 2
15,50 - 18,55 - 22
zootropolis
Sala 3
19,15
Sala 4
17 - 19,30
Sala 5
16,45 - 19,30 - 22,15
lo chiamavano Jeeg Robot perfetti sconosciuti
the gift - regali da uno...
Pesci Giove in opposizione potrebbe intaccare il vostro buon umore o crearvi qualche problema con la gestione del denaro. Fate attenzione alle spese folli.
Sala 6 Sala 7
19,40 17 - 19,40 - 22,20
attacco al potere 2 19,20 - 22,10
Sala 9
telefona martedì 8 marzo dalle ore 9,30: 0833/545 777
Gallo
PeRiodico
indiPendenTe
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Cerca tra le pubblicità e individua i 3 galletti “mimetizzati” e telefona martedì 8 marzo dalle 9,30 allo 0833/545777. In palio: i BIGLIETTI per i CINEMA; un CESTO ALIMENTARE offerto da LATTE E PAGNOTTE a Tricase; 1/2 kg di MIGNON offerti dalla pasticceria DOLCEMENTE di Tricase; UN APERICENA al ristorante MENAMè di TRICASE; COLAzIONE PER DUE offerta da GOLOSA a Tricase; CORNETTO e CAPPUCCINO offerto dal CAFFè PISANELLI DI TRICASE; CORNETTO e CAPPUCCINO offerto dal BAR LEVANTE di TRICASE; DUE APERITIVI al Bar MENAMè di TRICASE PORTO; DUE APERITIVI al BAR MAL GLEF a MIGGIANO; DUE APERITIVI presso DOLCI FANTASIE di SAN CASSIANO; BUONO SCONTO di EURO 50 da applicare sull’acquisto di occhiali da sole o da vista presso OTTICA MORCIANO di TRICASE, ANDRANO, TIGGIANO e CASTRO; una bottiglia di VINO da DELIzIE SALENTINE TRICASE.
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Trova i Galletti, telefona martedì 8 marzo
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Plutone, Nettuno e Giove formano un terno straordinario per voi, ormai favoriti dai pianeti da tanto tempo. Sappiate approfittarne!
Acquario
Plutone e Nettuno vi sono sempre favorevoli ma i nati nella seconda decade devono fare i conti ancora con la quadratura di Urano.
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Cancro
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Ariete
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mirifaccio il trullo dal 5/18 marzo
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5/18 marzo 2016