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Gallo
Anno XXII, numero 06 (608) - 25 marzo/7 aprile 2017- www.ilgallo.it - info@ilgallo.it
MAGIA, CREDENZE E CIARLATANI
Potere parallelo
La banca? Preistoria! L’INTERVISTA. Viaggio nel paranormale: “Attenti ai ciarlatani, ai falsi profeti ed a coloro che si celano dietro una falsa apparenza e invece sono veri operatori dell’occulto e dell’esoterismo” 8/9
Elezioni a Tricase: Pe ’na poscia de fiche Ai consiglieri di maggioranza e di opposizione ed ai futuri assessori: saprete essere sinceri sul da farsi e ricambiare il patto di riconoscenza di chi vi ha scelto e votato? Riuscirete ad essere bastian contrario, a non agire a “guinzaglio corto”, a non avere paura della libertà, che vi obbligherà a prendere delle decisioni che, immancabilmente, comporteranno rischi? 5
Social lending. Il prestito erogato online. Dalla magia degli honest loans, prestiti onesti, che stanno spopolando grazie ai loro tassi ridotti. Senza costi di gestione, commissioni, sportelli e spese varie, questo tipo di peer to peer è in grado di offrire denaro a interessi bassi.
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INSERTO MODA & BELLEZZA
Si avvicina la prova costume Dimagrire sotto le lenzuola Estate 2017 le tendenze di... moda
TORNA L’ORA LEGALE Lancette avanti di un’ora nella notte tra sabato 25 e domenica 26 marzo
trova i galletti
da pag. 11
Lunedì 27, dalle 9,30, trova i galletti tra le pubblicità e telefona allo 0833/545777. In palio i biglietti per il cinema e tanti altri premi. a pagina 23
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appuntamenti
25 marzo/7 aprile 2017
porte aperte
Giornate di Primavera nelle Stanze del Vescovo FAI. Aperture straordinarie di Cerrate e delle Stanze del Vescovo di Lecce, Nardò e Ugento
Si
chiama simbolicamente “Le Stanze del vescovo” l’itinerario alla scoperta dei luoghi poco conosciuti e, in qualche caso, inaccessibili del Salento, che la delegazione di Lecce del Fai propone quest’anno, insieme all’Abbazia di Cerrate (ormai aperta tutto l’anno), in occasione delle Giornate FAI di Primavera. L’evento nazionale di sensibilizzazione e di raccolta pubblica di fondi, giunto alla sua ventiicinquesima edizione, si celebra in tutta Italia (oltre mille siti in 400 località), sabato 25 e domenica 26 marzo. Le Giornate di Primavera a cura della delegazione Fai di Lecce sono organizzate con il patrocinio della Provincia di Lecce, della Regione Puglia, delle Arcidiocesi di Lecce, Nardò e Ugento e dei Comuni di Lecce, Nardò e Ugento. Il percorso di aperture straordinarie intitolato “Le Stanze del Vescovo” si snoderà tra Lecce, Nardò e Ugento e consentirà di visitare ambienti riservati all’interno delle abitazioni vescovili, come le piccole chiese dove gli alti prelati si raccolgono in preghiera. Un viaggio inconsueto alla scoperta di bellezze artistiche e architettoniche “nascoste” che, come nelle precedenti edizioni, vedrà la partecipazione attiva e appassionata degli studenti di alcune scuole salentine che faranno da “ciceroni” durante le visite.
lecce, Piazza duomo
episcopio, duomo, Seminario, Biblioteca innocenziana e Museo diocesano di lecce (Piazza duomo a lecce) Sabato 25 (dalle 10 alle 13) e domenica 26 marzo (dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19) L’interno del Duomo non potrà essere visitato durante le messe. Visite guidate in italiano, inglese a cura degli Apprendisti Ciceroni: Liceo Scientifico “Banzi” Lecce, Liceo Artistico “V. Ciardo- G. Pellegrino” Lecce, Liceo Scientifico “C. De Giorgi” Lecce, IISS “Galilei-Costa” Lecce (visite guidate anche in francese e spagnolo). Domenica, momenti musicali a cura degli studenti del Conservatorio di Musica “Tito Schipa” di Lecce.
episcopio e cattedrale di nardò (Piazza Pio Xi) Sabato 25 e domenica 26 marzo (dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20). L’interno della cattedrale non potrà essere visitato durante le messe. Visite guidate in italiano, francese, inglese a cura degli Apprendisti Ciceroni: Liceo Scientifico-Linguistico “A. Vallone” di Galatina. Domenica, momenti musicali a cura degli studenti del Conservatorio di Musica “Tito Schipa” di Lecce.
episcopio, cattedrale e Museo diocesano di Ugento (largo duomo) Sabato 25 e domenica 26 marzo (dalle 9 alle 12). L’interno della cattedrale non potrà essere visitato durante le messe. Visite guidate in italiano e inglese a cura degli Apprendisti Ciceroni dell’Istituto “Marcelline” di Lecce. Sabato e domenica, momenti musicali a cura degli studenti del IISS “Giannelli” di Parabita.
Santa Maria di cerrate Si potrà visitare anche l’Abbazia di Santa Maria di Cerrate, bene concesso dalla Provincia di Lecce al FAI nel 2012. Il complesso monumentale, che si trova sulla strada provinciale 100 Squinzano –Casalabate al km 5.900, è aperta e visitabile tutto l’anno anche nelle parti interessate agli ultimi lavori di recupero. Concluso il primo lotto dei restauri, infatti, sono in via di completamento gli ultimi interventi. Sempre Sabato 25 e domenica 26 marzo, dalle 10 alle 18, gli “Apprendisti Ciceroni” del Liceo Classico e Musicale “Giuseppe
Palmieri” di Lecce e dell’I.I.S.S. De Marco-Valzani di San Pietro Vernotico guideranno i visitatori alla scoperta dell’Abbazia, uno dei monumenti storici più importanti al mondo. Le Giornate di Primavera del Fai sono organizzate sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il Patrocinio della Commissione Europea, del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, con la collaborazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Protezione Civile, con il concorso di numerose Regioni Italiane, Province, Comuni, Soprintendenze, Università, Enti Religiosi, FIAB – Federazione Italiana Amici della Bicicletta, le Istituzioni Pubbliche e Private, i privati cittadini e tutte le aziende che hanno voluto appoggiare la Fondazione. Dalla prima edizione del 1993 al 2016, le Giornate di Primavera hanno registrato oltre 9.200.000 visitatori, oltre 10.000 luoghi aperti in 4300 città, oltre 115.000 volontari e oltre 210.000 Apprendisti Ciceroni coinvolti.
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ora parlo io
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la parola ai lettori
E le nanotecnologie dell’Università del Salento? Che fine hanno fatto? 29 brevetti depositati, scoperte tecnologiche importantissime che avrebbero dovuto favorire la nascita di una filiera di produzione con la creazione di posti di lavoro per tanti giovani...
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ul Quotidiano di Lecce, nella rubrica “tempi moderni”, di sabato 18 marzo scorso, il prof. Stefano Cristante, dell’Università del Salento, firmava un articolo dal titolo: L’ultima Chanche (sic!) Per l’università: diventare una comunità. Il docente faceva un’analisi dettagliata della crisi in cui versano le Università italiane e quella della nostra provincia in particolare. Addebitava alla Riforma Gelmini, una riforma liberale, l’involuzione delle Università per lo scarso sostegno economico agli Atenei e agli studenti e sostanzialmente, la suddivisione dei corsi in Triennale e Magistrale, avendo voluto copiare l’impostazione delle più avanzate università europee. “La mescolanza di logiche accademiche e logiche aziendali”, la costrizione centralistica e quindi di poca democrazia, il costo sempre più elevato, secondo il docente, sono le cause principali che generano un numero di laureati ogni anno sempre più inferiore alle aspettative del territorio. La crisi è anche da addebitare all’incapacità dei docenti di non aver saputo prendere il toro per le corna, concludeva scrivendo che l’Università “è…una centrale potenziale di energia per una terra e per più generazioni”. Reclamava poi una nuova legge, una maggiore attenzione alle Università del Sud con maggiori finanziamenti e concludeva: “…occorre fare pressioni, scommettere, sperimentare. Probabilmente non lo siamo ancora, ma diventare comunità è la nostra unica chance”.
Ho letto più volte l’articolo e mi è venuta l’orticaria. Ho dato un’occhiata ai brevetti depositati dalle Nanotecnologie della nostra Università, sono elencati 29 brevetti, poi è accaduta la disputa con il CNR di accorpare o chiudere del tutto la sede di Lecce, un pasticcio mai chiarito, almeno a noi miseri mortali, non è chiaro cioè se la sezione di Lecce sia stata chiusa d’imperio o vivacchia ancora. Ci chiediamo come popolo che abita questo territorio dove sono le applicazioni pratiche di quei 29 bevetti; 29 scoperte tecnologiche importantissime che avrebbero dovuto favorire la nascita di una filiera di produzione per vedere risorgere il Salento con la creazione di posti di lavoro da assegnare a tanti giovani. Dove sono gli esiti? Da sempre ho sentito dire che i risultati delle ricerche universitarie, la formazione dovevano avere una ricaduta sul territorio, personalmente non ho mai visto una ricaduta, tranne la formazione del personale docente nei vari gradi scolastici.
Il professore scrive che l’Università deve diventare una comunità se si vuole che il nostro Salento possa usufruire di quelle potenzialità per la nostra terra e per le generazioni future, e che bisogna “scommettere”, “sperimentare”. A tal proposito ricordo bene la costituzione del Consorzio Universitario costituitosi nel 1955, con la partecipazione della provincia e di molti comuni, tra cui, la mia piccola Tiggiano, per la nascita e il sostegno all’Università. Rammento da quando divenni amministratore, il momento in cui si doveva redigere il bilancio di previsione che dovevamo fare salti mortali per reperire le somme da elargire al Consorzio. Se il riconoscimento giuridico giunse nel 1959, la statalizzazione nel 1967/68, i comuni avevano sostenuto da anni il Consorzio Universitario. Facevamo già comunità! L’Università però, una volta costituitasi in Ateneo statale, dimenticò il territorio dal quale giungevano i proventi. Ora dove sono i risultati, ripeto, se la ricerca, la formazione doveva ricadere sul territorio.
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Comunità unisalento
Vogliamo che l’Università del Salento sia il tempio della cultura ma gestito dalle eccellenze, non dalla familiarità, dalle raccomandazioni, dalle gare truccate...
Dove stavano i nostri rappresentanti politici, i presidenti della regione, gli assessori che si sono succeduti, i presidenti della provincia, i sindaci, gli assessori alla cultura di fronte alla non applicazione delle promesse e cioè che l’Università avrebbe dovuto favorire lo sviluppo del territorio; solo in quel modo avrebbe consentito ai nostri giovani di lavorare nel nostro Salento e non sarebbero stati costretti ad emigrare al nord o addirittura all’estero. I dati di Almalaurea di quest’anno sono sconfortanti: in Italia 70.000 matricole in meno, il 45% abbandona gli studi! Se il professore si lamenta della riduzione del massimo tempio della cultura a pura e semplice azienda, i cittadini salentini si lamentano che la stessa si è chiusa nella propria roccaforte gestendolo (il tempio) con una politica familista, impedendo al Salento e ai giovani di cogliere le occasioni più opportune per riscattare il nostro territorio e nel contempo consentire loro di lavorare ivi. Vogliamo che l’Università del Salento sia il Tempio della cultura, ma gestito dalle eccellenze, non dalla familiarità, dalle raccomandazioni, dalle gare truccate e che la sapienza elargita possa trovare applicazione nel nostro territorio, facendo comunità. Vorremmo percepire che l’Università sia uno specchio deterso in modo che il nostro contributo sia meritorio di affermazioni legittime e di valore. Il popolo salentino sarebbe grato all’Istituzione se desse la misura di un organismo sapiente, formativo, non inquinato dalle logiche spartitorie, non dalle protezioni familiari! Rocco Margiotta
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ilgallo.it
pubblicitĂ elettorale
25 marzo/7 aprile 2017
l’editoriale
25 marzo/7 aprile 2017
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Tricase
Ecco perchè Coppola si ricandiderà Ai tricasini. Verranno a chiederci “il voto” (parenti ed amici): ci compreranno anche questa volta “cu ’na posce de fiche” o visto il conto salato da pagare alla fine, chiederemo per tempo il menù?
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iamo a due mesi dal giorno delle elezioni, si voterà probabilmente l’11 giugno, e la campagna elettorale a Tricase non solo non è partita, ma non accenna neanche a scaldarsi. A differenza di altre realtà, dove oramai i giochi sono fatti, qui da noi tutto è avvolto da una malcelata reticenza. Eppure, a due mesi dal traguardo, si dovrebbero conoscere tutti i candidati, i loro programmi e le soluzioni che propongono alla città ed ai cittadini. Ad oggi sono 3 i nomi certi: Carlo Chiuri, Pasquale Santoro e Francesca Sodero. Si aspetta di conoscere quale sarà la posizione del partito di maggioranza, il PD, e del sindaco uscente, Antonio Coppola, che nonostante abbia più volte sostenuto che non si ricandiderà (per scelte personali), visto il parapiglia ed il vento che spira da quelle parti, aspetta solo un minimo cenno per “gettare l’asso” e raccogliere tutto. Eppure, questi personaggi in cerca d’autore, dovrebbero, dicevo, parlare di programmi, di sviluppo, di trame future, capire se l’amministrazione uscente in questi anni di governo ha portato un beneficio alla città, se i dati giocano a favore o contro, disquisire se quello che è stato promesso in campagna elettorale sia stato realizzato, oppure no. Parlare di numeri, insomma. Ad esempio, iniziando dal commercio, le aziende attive nel 2012 a Tricase erano 1.308, dopo 5 anni, ed una lenta flessione, al 31.12.2016, erano 1.277. Quindi, un saldo negativo del -2,5%. Ha inciso solo la crisi? Le attività produttive hanno fatto abbastanza? Altri dati sensibili ed importanti sono gli avviamenti per azienda (tutte le persone chiamate a lavorare anche solo per brevi periodi di tempo e magari più volte in un anno dalla stessa azienda, come gli stagionali) che si sono registrati nell’arco degli stessi anni. Partiamo dal 2102, dove regi-
Antonio Coppola, sindaco uscente. A Palazzo Gallone da maggio 2012.
Carlo Chiuri candidato di “Cambiamenti per Tricase”, ha l’appoggio dell’Udc
striamo 1.718 avviamenti da parte di 509 aziende; nel 2013 una decisa flessione: 1.519 avviamenti e 435 aziende; nel 2014, 1.509 e 445 aziende; nel 2015 aumentano gli avviamenti e le aziende, 1.518 e 465; per replicare poi nel 2016 con un incremento di avviamenti, 1.683, e un decremento di aziende scese a 443. Nel complesso un saldo negativo del -2,2% per gli avviamenti, e un altro saldo negativo per le aziende –15%. Tante le domande da porsi: le politiche anticrisi adottate dall’amministrazione non sono state adeguate? Non hanno saputo attrarre/creare nuove opportunità? La zona industriale non è adeguata e sfruttata a sufficienza? Le attività commerciali non hanno saputo fare squadra? Nel campo turistico, invece, se prendiamo come riferimento il 2009, anno in cui non si parlava ancora di crisi, gli arrivi a Tricase erano 4.654, pari a 17.041 presenze. Dal 2012, anno in cui si è toccato il picco più basso con 3.550 arrivi e 11.413 presenze, si è passati, in un crescendo rossiniano di arrivi e presenze, anno dopo anno a: 4.185 nel 2013, 5.513 nel 2014, 6.853 nel 2015. Non sono disponibili ancora i dati completi del 2016, che sembrano essere in crescita. Ci sarebbe da chiedersi: sono state le politiche dell’amministrazione a portare
Pasquale Santoro, sarà il candidato del nuovo movimento LiberaTricase
beneficio? O più semplicemente si registrano più arrivi grazie all’incisività dell’Ospedale Panico, un ribollir di tini continuo, o l’apertura di strutture ricettive prima inesistenti (leggasi Callistos, B&B ed altre)? O la scaltrezza nel saper cogliere iniziative portate avanti da altri (tipo Alba in Jazz, organizzata da Locomotive Jazz di Soleto)? E ancora: questo raddoppio di presenze si è tramutato in maggiore ricchezza? Più commercio, più strutture che lavorano e danno lavoro sul territorio? Maggiore crescita di siti culturali restaurati e quindi fruibili per la cittadinanza? Più vendita di immobili ai turisti, ecc.? Altro spunto di discussione sono le concessioni edilizie rilasciate nello stesso lasso di tempo. Sappiamo tutti quanto siano importanti e come siano il volàno per posti-lavoro e ricchezza.
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il dubbio amletiCo
è colpa dei politici che sono incapaci di dare risposte concrete al territorio, di non saper tenere il “passo con la storia”, o di chi li ha votati?
Francesca Sodero del Movimento 5 Stelle la prima ad ufficializzare la propria candidatura
Ebbene, partiamo dall’anno 2012 quando i permessi per costruire erano stati 243. Nel 2013 c’era stato un netto calo, 228 permessi, e poi un deciso recupero nel 2014, con 256 licenze. Nel 2015 si registrava ancora una leggera flessione, con 245 licenze, per passare poi ad un tracollo, nel 2016, con 194 concessioni edilizie ed un saldo negativo, nel periodo 2012-2016, del -25,5%. E poi la popolazione: a Tricase nel 2012 risiedevano 17.599 abitanti, siamo passati oggi a 17.851, solo un non percettibile cambiamento; quella che è cambiata, invece, è l’emigrazione. Anche qui la curva è stata sussultoria: nel 2012 erano 225 i tricasini emigrati all’estero o in altri Comuni, nel 2013 aumentano a 240, per poi assestarsi a 194 nel 2014 e registrare un continuo incremento fino ai giorni nostri: 214 nel 2105 e 217 nel 2016. E siamo quasi ritornati al 2012, anno di crisi piena. Alla luce di questi dati mi chiedo: è colpa dei politici che sono incapaci di dare risposte concrete al territorio, di non saper tenere il “passo con la storia”, o di chi li ha votati? Tre esempi per tutti: la SS.275, chiacchiere al vento da 22 anni senza sostanza; per raggiungere Lecce, oggi come 22 anni fa, occorre quasi un’ora per 50 Km. Il porto di Tricase: sempre annunciato e mai partito da 10
anni a questa parte, e nessuno sa se e quando si farà (se si farà). Ultimo, per restare ai giorni nostri: sono partiti i lavori del Central Park di Tricase (zona Lama), un’opera attesa da generazioni, un polmone verde che dovrà far invidia al Capo di Leuca e rivoltare la città come un calzino: qualche tricasino sa che cosa si va a realizzare? Mi spiego: quanti mq di verde, quanti alberi, quali fontane, quale percorso fitness, quale ponte, quanti parcheggi, qual è l’accordo sottoscritto con la Regione e la famiglia Bentivoglio per la cessione del suolo? Quanto spendiamo e come spendiamo i nostri soldi, insomma. E la vituperata ACAIT ne trarrà finalmente beneficio da questa operazione? In conclusione si deciderà cosa farne di questo immobile “parcheggiato e inutilizzato” al centro della città? Queste sono solo alcune riflessioni che giro ai nostri “personaggi in cerca d’autore”, ai consiglieri ed ai cittadini. Ai primi: siete pronti a confrontarvi su questi numeri, a fare squadra, a “perire per la causa” propagandata in campagna elettorale, ad essere riconoscenti anche con chi non vi ha votato e lavorare per loro? Ai consiglieri di maggioranza e di opposizione ed ai futuri assessori: saprete essere obiettivamente sinceri sul da farsi e ricambiare il patto di riconoscenza di chi vi ha scelto e votato? Riuscirete ad essere anche bastian contrario, a non agire a “guinzaglio corto”, a non avere paura della libertà, che vi obbligherà a prendere delle decisioni che, immancabilmente, comporteranno dei rischi? Ai tricasini, che tanto sanno, poco fanno, ma tutto criticano: anche a questo giro di valzer verranno a chiederci “il voto” (parenti ed amici), ci compreranno anche questa volta “cu ’na poscia de fiche” o visto il conto salato da pagare alla fine, chiederemo per tempo il menù? Luigi Zito
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economia
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25 marzo/7 aprile 2017
il mondo cambia
La Banca? Non mi serve! Chi si presta? Chi più ne ha, più ne metta. Spopola il social lending: è peer to peer come nella musica con lo storico eMule e spuntano piattaforme per prestiti tra privati. Le banche barcollano
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uò una banca fare la fine di un compact disc? A quanto pare, sì. Interessi, clausole, fidi e default che al netto delle strette di mano di Palazzo sono l’essenza del cosiddetto sistema occidentale, hanno iniziato a popolare un pianeta diverso da quello, ormai altamente indigesto, degli istituti di credito. Le primedonne dell’avanspettacolo horror del mutuo, le care banche, potrebbero essere presto inghiottite dalla loro routine dal mancato lieto fine. L’idea di un’economia che se ne privi (fino a ieri un agrodolce mélange di romanticismo futuristico e crudo anarchismo) è oggi il cuore pulsante di una piccola galassia in espansione nel mare magnum della nostra finanza: il social lending. Come ieri la musica - dicevamo - oggi il denaro: il social lending infatti è il peer to peer dei quattrini, l’eMule degli investimenti. È il prestito tra privati che scavalca le banche: oggi, grazie ad un click su internet, non si condividono solo tracce audio, ma si trovano anche semplici persone disposte a prestare fondi ad altrettanto semplici persone che li richiedono. È la magia dei cosiddetti honest loans, ossia prestiti onesti, che stanno spopolando innanzitutto grazie ai loro tassi ridotti. Senza costi di gestione, commissioni, sportelli e spese varie da sobbarcarsi, questo tipo di P2P è in grado di offrire denaro a interessi bassi. Interessi che son tirati giù anche da una sorta di asta al ribasso tra i creditori. Chi mette a disposizione la sua liquidità, infatti, sceglie il tasso di interesse da chiedere ai debitori. Con l’ovvia conseguenza che più sarà alto, minore sarà la richiesta e, quindi, il ritorno economico. La leggerezza del social lending sta spiccando il volo in particolar mondo nelle principali piazze finanziarie. Londra conosce a menadito questo tipo di prestiti tra privati, ed ha una fittissima rete di fruitori che si rispecchia perlopiù in quella classe media cui le banche han sbattuto le porte in faccia, troppo prese alla caccia ai grossi capitali e cieche dinanzi alle esigenze delle aziende, della gente, della realtà. Oltremanica sono nati Zopa (1,7 miliardi di euro di prestiti nel 2016), OnDeck, Founding Circle ed altri esempi virtuosi. Mentre negli Stati Uniti gli investimenti hanno già attratto colossi come Google, che ha puntato 125 milioni di dollari sul californiano Lending Club. In Italia il settore è occupato da cinque società. In ambito aziendale troviamo Borsadelcredito.it; tra privati, invece, Soisy, Smartika, Younicredit e, la più attiva, Prestiamoci. Il sito web di quest’ultima rende l’idea dell’essenza del social lending: il ritorno alla persona. “Il nuovo prestito è tra persone”, recita infatti il claim. E lo stesso nome scelto, Prestiamoci, punta su una funzione fàtica che è anche un invito schietto, diretto e “faccia a faccia”. Una serie di elementi che piacciono sempre più a giovani coppie che costruiscono un futuro lontano dalle banche e che attirano sempre più imprenditori che mettono il loro futuro nelle mani di altri loro pari. Nel peer-to-peer lending non si chiedono fondi alle piattaforme scelte, ma le si usa solo per entrare in contatto con chi ne
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Un algoritmo calcola l’affidabilità del cliente sulla base dei suoi dati. In pochi giorni si ottiene una risposta sulla possibilità di ottenere un prestito e sul tasso di interesse, mentre vengono svolte altre verifiche funzionali alla stipulazione del contratto con firma digitale
ha. Il ragionamento è lo stesso dei famosissimi eBay o Blablacar. Vendi qualcosa? La compro senza dover entrare in negozio. Offri un passaggio? Viaggio senza dover scegliere treno o aereo. Hai del denaro da prestare? Ne prendo un po’ senza metter piede in banca. E, in ogni caso, risparmio non dovendo pagare terzi. Questo perché le piattaforme di social lending non funzionano come un istituto di credito. Il loro introito è dato solo in piccolissima parte da commissioni applicate ai prestiti. Il vero commercio, per i re del tech che vi stanno investendo come Google, Amazon, Alibaba ed Apple, sta nei big data che derivano dalla gestione di una enorme mole di clienti.
Ma in tutto ciò, all’utente, che garanzie offre il peer-to-peer lending? Non bisogna essere degli scienziati per sapere che tra i capisaldi del mondo bancario c’è il valore della sicurezza. Da che mondo è mondo, la banca è quel posto dove il risparmiatore deve sentirsi sicuro di custodire i propri averi, possibilmente con meno grattacapi possibile. Ecco allora che, a prima vista, il social lending potrebbe sembrare una sciocca scommessa, con lo stesso rischio di chi è costretto a mettersi nelle mani degli strozzini per non aver trovato una mano tesa nel convenzionale ambito creditizio. Non è così. Il P2P del credito si è evoluto esponendo tutti gli attori in gioco a meno pericoli possibile. Nella maggior parte dei casi funziona in questo modo:
Tabagismo, una minaccia per la salute pubblica
Il trattato mondiale antitabacco ha permesso di ridurre in dieci anni, del 2,5% il tasso di tabagismo, che nei 126 Paesi studiati è passato dal 24,7% nel 2005, al 22,2% nel 2015. Il costo del tabagismo al mondo è di più di mille miliardi di dollari annui, fra spese di salute e perdite di produttività. Il trattato obbliga i 180 Paesi che l’hanno ratificato ad attuare una serie di misure, quali: tasse elevate sul tabacco; spazi pubblici senza fumo; avvertimenti dissuasivi sui pacchetti di sigarette; divieto completo per la pubblicità per il fumo, e sostegno ai servizi che aiutano i fumatori a smettere. L’Oms ritiene che le malattie legate al consumo di tabacco costituiscano “una delle più grandi minacce per la salute pubblica che il mondo abbia mai affrontato. Circa una persona muore a causa di una malattia legata al tabagismo ogni sei secondi, pari a 6 milioni di persone all’anno circa. Se non saranno adottate misure forti per controllare l’epidemia, tale dato potrebbe superare gli 8 milioni l’anno entro il 2030”. In confronto, più morti di HIV/AIDS malaria e tubercolosi messi insieme! Quanti consumatori sanno che il fumo è una delle cause principali di cecità, calvizie e tumore della vescica, per non parlare di gravidanza ectopica, cataratta, frattura dell’anca, menopausa precoce, aborto spontaneo e disfunzioni erettili. Alla luce di questi dati non bisogna demordere con tutti i mezzi consentiti nella lotta contro questo problema che è causa di costi sociali impressionanti, adottando rigorose strategie di carattere transnazionale come questa sollecitata dall’OMS. Giovanni D’Agata
in primis, un algoritmo calcola (sul sito web della piattaforma) l’affidabilità del cliente sulla base dei suoi dati. In pochi giorni, poi, si ottiene una risposta sulla possibilità di ottenere un prestito e sul tasso di interesse, mentre vengono svolte altre verifiche funzionali alla stipulazione del contratto con firma digitale. Chi investe, mettendo in gioco i propri soldi, ha la garanzia della diversificazione del prestito. I suoi fondi non vanno tutti ad un’unica persona o azienda, ma vengono frazionati tra n debitori, ripartendo così in maniera uniforme il rischio di insolvenza e mitigando in maniera netta lo spauracchio default, che allontanerebbe investitori e farebbe risalire i tassi di interesse. Il resto lo fanno trasparenza e profittabilità immediata, pagata mensilmente e con un guadagno netto sul capitale investito che, in media, viaggia tra il 4 ed il 7%. Se il tutto viaggia senza intoppi con una sorta di assicurazione da credito democratico, non vuol dire che, in brevissimo tempo, non sarà necessaria maggiore attenzione al fenomeno anche da parte del Governo. Ad oggi legislatore e Banca d’Italia lavorano a pieno regime per tutelare e salvare le banche tradizionali, ignorando i crescenti flussi di denaro che attraversano le piattaforme del social lending. E non è un caso se gli istituti di credito di questi tempi hanno sempre più bisogno di essere aiutati dalle istituzioni. La scarsa capacità di captare il cambiamento - o forse il rigurgito d’orgoglio che impedisce di accettarlo - sta ritardando nelle banche quella piccola e semplice metamorfosi che le preparerebbe al futuro. Un po’ come i giornali convivono con i reporter “non patentati” che, immancabilmente, testimoniano i fatti in diretta prima di qualunque giornalista, grazie a dispositivi hi-tech e piattaforme 2.0, così le banche dovranno accettare l’idea che i prestiti tra privati non saranno più i pochi spiccioli per tamponare un rosso nel bilancio di famiglia. E come la stampa sopravvive vendendo competenze, così le banche vedranno il domani elargendo consulenze, facendo da punto di riferimento nella gestione di proprietà e beni di valore, aiutando a progettare e mettere su carta strategie d’investimento. Perché non c’è futuro per chi chiude gli occhi dinanzi al nuovo. Le statistiche del social lending, negli Usa, snocciolano numeri che non concedono scampo a chi finge di ignorarli: cliccando su Lendingclub.com ci si trova di fronte a ripidissimi grafici di crescita, con una mole di prestiti a stelle a strisce che negli ultimi tre anni è passata da 240mila ad oltre 2 milioni di “honest loans”. Un impatto travolgente che secondo la PricewatherhouseCoopers, uno tra i più grandi network internazionali di consulenza legale e fiscale, nel 2025 raggiungerà un valore complessivo di prestiti pari a 150 miliardi di euro. Per non finire nel dimenticatoio, come i compact disc, le banche dovranno specializzarsi ed innovarsi. È l’occasione per dimostrare che Bob Hope, conduttore radiofonico spentosi nel 2003, aveva torto quando diceva che una banca è solo un posto che ti presta dei soldi se puoi dimostrare che non hai bisogno. Lorenzo Zito
attualità
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la presentazione
Decessi per tumori nel Salento: numeri da paura I dati della Lilt. Rispetto al 2000 l’incidenza di mortalità ha subito un incremento del 21,25%; rispetto al 1990 del 46,97%
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li ultimi dati confermano quello il dr giuseppe che era il sentore di noi tutti: è Serravezza in costante aumento il numero presidente di morti per tumori nel Salento. Lo ridella lilt lecce vela l’elaborazione della sezione leccese della Lilt (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) sugli ultimi dati disponibili che si riferiscono al 2014 perché quelli del registro tumori si fermano al 2009. Nell’anno di riferimento, in provincia di Lecce sono decedute a causa di un tumore 2.341 persone, per mortalità è addirittura suincidenza di un’incidenza equivaperiore al dato nazionale mortalità per lente a quella nazio(5,5), oltre che a quello tumori su 10mila nale di 29,1 decessi regionale (4,4). residenti in provincia ogni diecimila abiPer quanto riguarda il tanti (in tutta la Putumore alla vescica, glia l’incidenza è di nella nostra provincia 25,1). Il triste incresono decedute 90 perrispetto mento dal 1990 è stato sone con un’incidenza di al 1990 del 46,97%. Rispetto al 1,1 ogni 10mila abitanti. In 2000 (1.880 decessi) l’inciquesto caso il numero di dedenza ha subito un incremento cessi è in calo rispetto al 2000 (97, del 21,25%. con incidenza dell’1,2). La Lilt Leccese ha analizzato anche i Ultimo dato reso noto quello del tucasi specifici di cancro. more alla mammella. Con questa paPer tumore ai polmoni, nel 2014, in tologia nel 2014, in provincia di Lecce, provincia di Lecce sono decedute 469 sono decedute 179 donne, con un’incipersone in totale (76 donne) con un’indenza di 4,4 ogni 10mila. Nel 1990 le cidenza di 5,9 decessi ogni 10mila abimorti furono 115 con un incidenza del tanti. In questo caso il tasso di 2,7.
+46,97%
COME AL GRANDE FRATELLO PRIMO STEP PER LA VIDEOSORVEGLIANZA A TRICASE Regolamento approvato in consiglio comunale. Sarà uno strumento utile per debellare i fenomeni dell’inquinamento ambientale e il vandalismo in città. Servirà anche per la vigilanza sulla circolazione viaria e la ricostruzione dei sinistri stradali
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ell’ultima seduta, il consiglio comunale ha approvato all’unanimità il Regolamento per la Disciplina della Videosorveglianza, già oggetto di dibattito e condivisione nella Commissione Statuto e Regolamenti. Il primo step indispensabile perché il Comune potesse dotarsi di impianti di videosorveglianza per debellare in particolar modo il fenomeno dell’inquinamento ambientale. Strumenti di controllo non solo fissi nei luoghi, specie di campagna, dove si riformano depositi incontrollati di rifiuti, ma anche mobili come le videocamere installate sui veicoli della Polizia Locale o nei punti più sensibili del paese che in tempo reale permettano di riprendere le infrazioni e comminare la sanzione. “Siamo certi”, ha dichiarato Nunzio Dell’Abate, consigliere d’opposizione e
presidente della Commissione Statuto e Regolamenti, “che a lungo andare diventeranno un efficace deterrente e modificheranno le cattive abitudini. Ormai è evidente che la semplice attività di prevenzione in tale campo non è sufficiente”. Le finalità cui potrebbero assolvere tali impianti sono anche altre: dalla prevenzione e tutela della pubblica sicurezza in ambito comunale, come risposta ai tanti episodi di atti vandalici e di teppismo in danno del patrimonio pubblico o anche di bullismo giovanile, alla vigilanza sulla circolazione viaria e nella ricostruzione dei sinistri stradali. “Con l’intesa”, chiosa Dell’Abate, “che i proventi, derivanti dalla riscossione delle relative sanzioni, vengano impiegati per il potenziamento delle medesime attrezzature”.
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l’incontro
ilgallo.it
25 marzo/7 aprile 2017
la magia esiste?
Occultismo ed esoterismo: Parola di maga. “Gli esoteristi aprono dei portali pensando di farvi entrare demoni, spiriti, entità non catalogate. Ma non possono controllare chi davvero entra nella dimensione terrena …
L’
argomento “magia” è di quelli che divide: ci sono il bianco (“ci credo”), il nero (“non scherziamo”) ma anche una zona grigia, quella del “non è vero, ma non si sa mai”, oppure del “non credo alla magia ma al fatto che ci siano persone con sensibilità diverse”. Come vedremo, quello magico è un mondo che appassiona l’uomo sin dall’alba della sua esistenza, addirittura dalle caverne dell’homo erectus. Il problema è che nei secoli c’è sempre stato chi si è approfittato delle debolezze altrui per i suoi loschi scopi, come anche i recenti fatti di cronaca raccontano. Cercando di spogliarci da ogni nostra reticenza, abbiamo voluto incontrare chi ha studiato la materia ed è fermamente convinta dell’esistenza della arti magiche sin dalla notte dei tempi: Giuliana Cazzato, originaria di Tricase. Nel nostro incontro non c’è nulla di
folcloristico, in stile cialtroni smascherati da Striscia la Notizia per intenderci: Giuliana è una studiosa del fenomeno e di professione è una psicoantropologa (studia l’essere umano dal punto di vista sociale, culturale, morfologico, psicoevolutivo, filosofico-religioso ecc.). La nostra diffidenza si affievolisce davanti al suo rincuorante appello: “Non andate dai cialtroni e da chi vi chiede denaro. Proteggete il vostro portafogli e non vi fate condizionare la vita da chi millanta poteri magici per estorcervi denaro”. Il resto è tutto curiosità nei confronti di una materia comunque misteriosa ed appassionante. L’approccio è, per quanto possibile, storico e scientifico: “Si parla di scienza e di ricerca, soprattutto psico antropologica e sociologica. La magia non è quella pratica degenerata che incute terrore”.
Appunto. Cosa è la magia? “Non è altro che l’esigenza dell’uomo di comunicare con la divinità con la natura, con il Creato e quindi con Dio. Così si serve di usanze e riti, manifestazioni, feste in onore della divinità. In epoca antica venivano fatti degli oboli, dei sacrifici per ingraziarsi la benevolenza degli dei, un po’ quello che accade oggi con l’offertorio, un momento forte della liturgia così come è un momento forte per la magia. L’uomo non ci mette molto a scoprire i capisaldi della magia, i quattro elementi che ci governano: l’acqua, il fuoco, la terra e l’aria, attraverso i quali possiamo arrivare al divino”. Cosa intende per divino? “Tutto ciò che è sacro, quella sacralità che la religione tende a manifestare ed a onorare attraverso la liturgia, mentre la magia ha i suoi canoni che viaggiano in maniera parallela senza mai incontrarsi con quelli religiosi”.
Religione e magia nella storia
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ei crede in Dio? “Si”. Esiste una connesdisgrazia nelle popolazioni. Comincio ad essere sione tra religione e magia? “No, per nulla. denigrata con l’appellativo di stryx, che sta per Quando parlo del Dio in cui credo, mi riferisco strige, barbagianni; erano ritenute creature striad un Ente superiore che ci ha creati e messi sulla denti e venivano per questo accostate all’uccello terra. Esiste un’esperienza magico-fideistica ma notturno. È il periodo in cui la Chiesa si schiera non magico-sacra o religiosa. La fede è adesione apertamente contro queste creature ritenute mala qualcosa, credere in qualcosa. Il sacro, invece, vagie; anche i primi scienziati negavano gli effetti prende la sua identità nel divino”. della magia e quindi si andò avanti con una E questo secondo lei accade sin dalla preistoria? grande persecuzione fino a quando Papa Inno“L’homo erectus ovviamente non aveva un Dio cricenzo III emise la bolla pontificia con le condanne stiano, credeva nella “sua” divinità. Nel caso speda infliggere agli eretici durante l’Inquisizione e cifico nel dio cornuto, un dio silvano dei boschi. autorizzò l’uso della condanna al rogo. Fino ad alManifestava la sua adorazione attraverso riti malora non esisteva la figura dell’uomo-mago, se non gici come bruciare radici, piante o squartare aninelle società orientali dove prese piede la persomali in segno di sacrificio, nalità dello stregone che aveva sempre alla ricerca di un conle stesse funzioni della stryx ma tatto con il divino. La magia è l’accezione in questo caso era stata una delle esperienze più positiva: guariva gli abitanti del belle e pure per l’uomo fino a villaggio, salvava dal nubifragio, che non c’è stata una trasfiguraecc. Fra condanne, eresie, tuzione, una degenerazione. Il multi, si arriva dunque al vero e rapporto tra uomo e magia è proprio medioevo e alla santa causa ed effetto immediato. La Inquisizione con una carneficina causa è l’esigenza, l’effetto ciò di streghe impiccate e bruciate che si chiede e la sua realizzaal rogo come Giovanna zione. Bypassando, però, gli D’Arco”. stati intermedi, vale a dire il laE siamo così nel XVI secolo voro e i sacrifici per raggiungere quando “nasce una figura imi propri obiettivi. Quando sono portante quella del benandante sorte società più evolute, so(alla lettera “buoni camminaprattutto occidentali, l’uomo, tori”), appartenenti ad il benandante contro la stryx antropologica- mente egoista, un culto paganonella battaglia onirica ha cercato di asservire la magia sciamanico contadino, basato ai suoi scopi, anche sordidi e non leciti. Con quesulla fertilità della terra e diffuso in Friuli intorno sta trasformazione la magia ha preso una connoal XVI-XVII secolo. Si trattava di piccole congretazione negativa, incontrando la discriminazione ghe che si adoperavano per la protezione dei vilin primis della Chiesa e poi della scienza, per cui laggi e del raccolto, dei campi dall’intervento chi la praticava ha dovuto sempre più retrocedere malefico delle streghe. I benandanti erano coloro fino a nascondersi” . che nascevano ancora avvolti nel sacco amniotico, Magia e paganesimo paiono confondersi. quelli che vengono ancor oggi definiti come i “nati “Il paganesimo è capisaldo, fonte, colonna della con la camicia”, i fortunati, i privilegiati. Un altro magia occidentale: nasce e si forma tra la Grecia dei poteri dei benandanti era quello di vedere i antica e la Roma latina. Vi erano due grossi gruppi morti in processione e ascoltare i loro messaggi cultori della magia: il Gioco della Dama e le Figlie sul futuro. Ma, soprattutto, i benandanti combatdi Diana, quasi due grandi associazioni che riunitevano le malie delle streghe durante il sonno. Se vano soprattutto le donne della società greca e lala battaglia onirica era vinta dal benandante ci satina. Partendo dall’assunto che la donna fosse la rebbe stato un buon raccolto, altrimenti sarebbe padrona della casa, la relegavano vicino al focostata una cattiva annata. I benandanti combattelare. Svolgeva la funzione di medico, madre e pavano le streghe anche nella vita di ogni giorno, cudrona di casa, avvicinandosi molto alle rando le persone colpite da malocchio e composizioni naturali fatte di erbe, grasso di anida incantesimi, collaborando con guaritrici e guamali, ecc., Così la donna scoprì una sorta di esoritori. La battaglia durò un anno fino a quando terismo. Tale pratica, con sua grande meraviglia, anche i benandanti caddero in disgrazia agli occhi risultò essere molto utile oltre che nella guarigione della Chiesa. Tale incompatibilità arriva fino ai nodel corpo anche in quella dell’anima. Nello stesso stri giorni che vedono ancora quasi due fazioni in tempo pareva compiesse anche piccoli miracoli contrapposizione tra loro”. quindi la donna, sia appartenesse alle Figlie di Quindi anche oggi secondo lei ci sarebbero stryx Diana che al Gioco della Dama, cominciò ad ime benandanti? “Le dottrine sono state tramandate padronirsi di tali conoscenze. Arriviamo così nella nei secoli, ed anche la nostra società se ne è immetà del trecento, quando con l’avvenuta conclapadronita, attraverso libri dell’esoterico o sulla mazione del cristianesimo anche nell’impero rostoria della magia, formule magiche e trasmismano la donna in possesso di queste conoscenze sione orale. Il problema, così come nel passato, è cominciò ad essere malvista e ritenuta avida, catsempre lo stesso: l’avidità dell’essere umano e tiva e capace di seminare odio, discordia ed anche come utilizza le sue conoscenze della magia”.
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ESOTERISMO ED
pesso, a torto, confondiamo esoterismo e occultismo: vogliamo definirli? “L’occultismo è tutto ciò che ci è nascosto; l’esoterismo è la pratica per arrivare all’occulto: non sono la stessa cosa ma sono fortemente connessi”. L’esoterismo è un dono? “Direi proprio di no. Piuttosto è una gnosi, una forma di conoscenza superiore, di origine divina. Saper gestire e dominare gli elementi della natura non è un dono, il dono magico è un’altra cosa. Se ci sono persone nella società odierna che hanno queste caratteristiche non sono né operatori dell’occulto, né dell’esoterico ma persone che hanno una composizione biologia e genetica molto diverse. Un dono non lo si deve mai utilizzare per fare del male ma deve essere messo a disposizione degli altri per aiutare. Basti pensare agli apostoli, al Cristo stesso che comunque era fatto di carne ed ossa. L’esoterismo, invece, è la capacità di dominare i quattro elementi fondamentali e posso assicurare che intorno a questo sono nate un’infinità di pratiche”. Vale a dire? “Abbiamo detto del paganesimo, ma anche la macumba e il voodoo per capirci”. Non sono pratiche da magia nera? “Magia nera non vuol dire per forza fare del male. Così come avviene con le “fatture”, queste pratiche possono essere utilizzate anche per far guarire una persona. Dipende sempre da chi agisce o viene agito. La magia prende la connotazione dell’autore”. Come si è avvicinata alla magia? “Ho trascorso la mia infanzia in Lucania, in una piccola comunità di una zona boschiva. Avevo 7-8 anni quando cominciai ad udire le parole fascinazione, affascinamento, senza riuscire a comprendere. Una volta sentii mia madre parlare con una vicina e questa donna le diceva che una sua nonna era una “masciara” e ne aveva combinate di cotte e di crude. Un giorno, raccontava, il demonio le aveva chiesto
l’anima della nipote ma lei, che pure ne aveva combinate, gli rispose “chiedimi tutto ma non questo”. Sentii anche di gente che faceva del male ai bambini solo con gli occhi e il potere della mente, la famosa fascinazione. Potete immaginare come una bambina possa restare scioccata da tali discorsi, tanto da non guardare più negli occhi la gente. Ero stata proiettata in una dimensione che non era la mia e mi faceva paura. Sono stata testimone di episodi allora inspiegabili: mucche morte stecchite senza nessuna patologia, torrenti in secca anche se aveva piovuto… Crescendo in quel gruppo sociale campagnolo mi convinsi dell’esistenza di altro. I contadini raccontavano le storie con meraviglia e sgomento che in noi bimbi si moltiplicavano all’ennesima potenza. Crescendo, ho avuto voglia di approfondire questi temi e approcciarli con la conoscenza”. Da come ne parla, volendo riassumere, mi pare di capire che lei riconosca l’esistenza della magia ma che non sia proprio favorevole al suo utilizzo. Sbaglio? “Le dirò di più, la mia è una denuncia, un appello a tutti: attenzione ai ciarlatani, ai falsi profeti e a coloro che si celano dietro una falsa apparenza e invece sono veri operatori dell’occulto e dell’esoterismo. Il passo è molto breve, queste persone vendono sogni e false mete. Vogliono portarvi in confusione, creandovi un disagio sia conscio che inconscio e facendovi stare male. Le vittime plagiate e depauperate della loro volontà, come i tossicodipendenti, non possono più farne a meno e sono disposti a tutto pur di ottenere la loro dose giornaliera di magia. Le persone, manipolate asservite a questo potere oscuro, diventano delle vere e proprie pecore di un gregge da muovere a proprio piacimento”. Cos’è il potere oscuro? “Oscuro è sinonimo di mistero, quindi tutto ciò che non è una conoscenza prettamente terrena diventa potere oscuro e misterioso”.
occhio ai ciarlatani
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il potere parallelo
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di Giuseppe Cerfeda
L’appello. “Non andate dai cialtroni e da chi vi chiede denaro. Proteggete il vostro portafogli e non vi fate condizionare la vita da chi millanta poteri magici per estorcervi denaro”
“Crimini efferati in nome della magia”
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OCCuLTISMO Mi faccia degli esempi pratici. “Partiamo dall’asserzione di Ernesto De Martino: “l’essere agito da” una forza, in questo caso occulta. Gli esoteristi aprono dei portali pensando di fare entrare nella dimensione terrena alcuni tipi di entità sovrannaturali. Il problema è che non possono controllare chi entra da quel portale… ”. Cosa si può fare con questo potere oscuro? “Dominare!”. Potremmo meglio definire queste entità? “Demoni, spiriti, entità non catalogate, forze che comunque hanno a che vedere con lo spirito. Il potere oscuro è l’approccio con queste forze”.
itiene di avere un dono particolare? “No, conosco queste pratiche ma non me ne sono mai servita né mai lo farò. Le ho imparate per difendere me e le persone che amo”. In che modo? “Mettendole in guardia. Il nostro inconscio, quando si viene avvisati, non fa altro che avviare un campo magnetico di autodifesa”. Quindi nessuna pratica magica? “Assolutamente! Non si può rispondere alla magia con la magia, proprio come non si può rispondere alla violenza con la violenza”. Provo ad essere più diretto. Un’amica comune mi dice di parlare con lei perché è molto brava. Poi cosa succede? “L’unica cosa che posso fare è leggere nell’anima. Se una persona viene da me e mi espone i suoi problemi, ho la facoltà di percepirli, capire dove si annidano ed aiutare con dei consigli. Ognuno di noi ha la sua sensibilità, c’è chi la sviluppa di più anche in base alle esperienze e alle sue vicissitudini”. Mi fa un esempio pratico di come può aiutare e consi-
gliare? “Tempo fa ero in visita ad un’amica piuttosto preoccupata per il marito, che da un po’ di tempo, dava segni di stanchezza. In quel momento ho immaginato l’uomo e, con la vista dei ciechi, ho messo a fuoco un punto importante del suo corpo, il fegato. Era chiaro che in quelle condizioni non sarebbe vissuto neanche un mese e così ho detto alla mia amica di portarlo in ospedale e fargli fare una visita. Nonostante le sue resistenze, lei è riuscita a convincerlo. Dal controllo medico sono venute fuori epatite b conclamata ed epatite c. Si è curato ed ora sta bene, ma avesse tardato solo qualche giorno…”. Avesse “sentito” che comunque non ci sarebbe stato nulla da fare, lo avrebbe riferito ugualmente alla sua amica? “Certo. Le avrei detto comun-
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que di tentare, di andare in ospedale”. Ritiene di poter anche curare le persone? “Non scherziamo! Sono una psicoantropologa e posso solo aiutare chi ha problemi psichici; per altre patologie posso solo consigliare loro di farsi vedere da un medico”. Era la risposta che volevo sentire. La cronaca è ricca di pseudomaghi che promettono miracolose guarigioni. “Una mia amica è morta nonostante i miei avvertimenti. Ha rifiutato la chemioterapia e si è avvalsa di cure diverse. Attenti a non capitare in mano a questi criminali”. Legge le carte? “Lo faccio, ma a livello scientifico. Nelle carte è falso, bugiardo, dire che entrano in gioco entità arcane. È il nostro magnetismo animale come lo chiamava Franz Anton Mesmer (medico tede-
teCnopaganesimo
Giuliana: “Prima le streghe usavano i calderoni, oggi i forni; dalla bacchetta magica si è passati al puntatore laser e i sabba si fanno sui social...”
sco del 1700 le cui teorie furono sempre smentite dalla comunità scientifica, perché ritenute prive di ogni fondamento e del tutto inefficaci sul piano terapeutico, NdA) quello che fa muovere tutto. Leggere le carte o farsi leggere nelle carte non entra nella sfera né dell’occultismo, né dello spiritismo, né della magia. Intervengono delle energie nostre”. Tutto le esperienze vissute e filtrate dalle sue conoscenze, Giuliana le sta trascrivendo in un libro che si intitolerà “Potere Parallelo”. Un potere che, se utilizzato da malintenzionati, si creda o no a portali, entità arcane e demoni o alla lettura delle carte, può diventare assai pericoloso: “Non sappiamo mai chi si cela dietro alle persone. Non è un mistero che c’è chi si macchia di crimini efferati in nome della magia”. Cos’è il tecnopaganesimo? “Prima le streghe usavano i calderoni, oggi i forni; dalla bacchetta magica si è passati al puntatore laser e i sabba si fanno online sui social”. Vi ha mai partecipato? “No. Ma basta fare un giro su internet…”.
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attualità
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dai Comuni PATù ALLA RICERCA DI ERbE SPONTANEE
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on la Primavera fioriscono, a Patù, interessanti iniziative, percorsi conoscitivi e sensoriali alla scoperta di erbe spontanee e preziose rarità selvatiche. L’associazione Li Quattru Catti ha dato inizio alle escursioni con corsi guidati tenuti in località Li Puzzi, per riconoscere le tipiche “foje reste” salentine e gli asparagi selvatici, rarità prelibata e molto ricercata. Domenica 26 sarà la volta dei “critimi” meglio conosciuti come finocchietto di mare. La giornata si aprirà con un laboratorio didattico, una veloce ripasso sulla conoscenza e la storia di questa pianta, sulle sue caratteristiche, su come riconoscerla, dove e come raccoglierla. Seguirà una passeggiata di ricerca raccolta e mondatura. Le Erbe spontanee sono semplici, genuine ed incredibilmente forti. Vincono il vento le intemperie e si adattano a temperature e condizioni spesso difficili. Sono piante “determinate” che devono essere riscoperte e valorizzate. I corsi stanno riscuotendo molto successo e suscitano sempre maggiore curiosità tra chi, pur essendo nato e cresciuto nella nostra terra, ha dimenticato la bellezza e le rarità che essa custodisce. Per partecipare all’iniziativa è sufficiente contattare l’associazione, munirsi di comode scarpe e lanciarsi alla scoperta della natura nascosta. Luana Prontera
TAuRISANO: DAL LAGER A SCuOLA PER NON DIMENTICARE
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istituto comprensivo 1° Polo di Taurisano, per celebrare “Il giorno della Memoria” ha invitato uno degli ultimi sopravvissuti ad Auschwitz per testimoniare alle nuove generazioni, la personale drammatica esperienza del lager di Auschwitz. I ragazzi della classe V A della Scuola Primaria “G.C.Vanini” hanno ascoltato con grandi attenzione interesse e, per un giorno, hanno vestito i panni del giornalista: ognuno ha scritto una cronaca sull’evento. Valeria A. ha scritto come Luciano, 91 anni, presentatosi con la moglie abbia raccontato la sua storia “con il magone, con le lacrime agli occhi, ogni tanto balbetta e gli si abbassa la voce come se volesse smettere di parlare. (…) Qualche settimana dopo la laurea è stato catturato dai tedeschi per essere portato nel campo di concentramento. (…) Ciò che è accaduto durante la seconda guerra mondiale non deve accadere mai più. Aggiunge che anche ora ci sono discriminazioni che devono essere debellate (…)”. Gabriele M., invece, scrive che Luciano “è stato deportato perché era un soldato italiano. È arrivato nel campo di lavoro forzato dove tutti i prigionieri dovevano lavorare duramente nel fango. (…). Luciano testimonia la speranza che tutto ciò non accada mai più. Raccomanda di opporsi sempre ad ogni forma di razzismo e discriminazione”.
Elezioni a Galatina: che confusione Quanti candidati! Certi Giampiero de Pascalis (Cor, Udc, Psi, Agorà e La Città), Marcello Amante (Andare Oltre), Roberta Forte (Rc) e Paolo Pulli (M5S). Il Pd candida la Carrozzini. Anzi no...
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Galatina si provano a stringere i tempi a poco più di due mesi dalle elezioni. Il primo candidato ad essere ufficializzato è stato Giampiero de Pascalis appoggiato dalla coalizione formata da Cor, UDC, PSI, le liste civiche “Agorà” e “La Città” di Francesco Sabato. Giancarlo Coluccia (Udc), Angelo Tondo (Cor), Peppino Spoti (Psi), Franco Dario Agorà), Francesco Sabato (La Città) hanno sottoscritto un patto “per dare finalmente a Galatina un sindaco che sappia rispondere ai bisogni dei cittadini ivi compresi quelli delle frazioni. La coalizione ha puntato quale candidato sindaco su Giampiero de Pascalis, che saprà risollevare le sorti della città con le sue doti maturate nella lunga esperienza professionale”. È giallo invece sulla candidatura di Paola Carrozzini. Il suo nome ha fatto capolino su grandi manifesti apparsi in città che riportavano un aforisma di Margaret Tatcher: “In politica se vuoi che qualcosa venga detto, chiedi ad un uomo. Se vuoi che qualcosa venga fatto chiedi ad una donna”. La Carrozzini è maestra d’inglese del Polo 2 di Galatina, candidata sindaco. Si ma di quale partito? Lei è del Pd ma il manifesto non aveva alcun simbolo e, del resto, il partito più importante del centrosinistra a Galatina è diviso in due anime: quella che fa capo alla ex sindaca Sandra Antonica e e quella che, invece, fa riferimento a Daniela Sindaco. C’è chi sostiene che la trovata dei manifesti sia stato solo un tentativo di forzare la mano
l’aula consiliare di galatina alle componenti per trovare una sintesi ed un candidato che stesse bene a tutti. Tanto più che dopo poche ore quegli stessi manifesti sono stati… coperti! Praticamente certa anche la presenza alle prossime elezioni di Roberta Forte che ancora una volta proporrà la sua candidatura a sindaco a capo della lista di Rifondazione comunista. Certo anche l’ex assessore Marcello Amante: proposto da Andare Oltre sarà il candidato di una serie di liste civiche inquadrabili nell’area di centrodestra. Anche i 5 Stelle hanno già ufficializzato il loro candidato che sarà Paolo Pulli. Facendo un rapido conto siamo a cinque possibili candidati che diventerebbero 6 se il Pd non riuscirà a fare sintesi. E c’è anche chi giura che ci sarebbero altre sorprese in ballo…
Salute, moda & Benessere
inserto “il Gallo”, numero 06 (608) - 25 marzo/7 aprile 2017- www.ilgallo.it - info@ilgallo.it
Il trucco per l’estate
Make-up. Nude Look o eccentrica la donna dell’estate 2017
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ook autentici e audaci: un trucco reale, confortevole che rivela la personalità. Anche sui volti delle professioniste delle passerelle tanta praticità e makeup easy e disinvolto. Il nude look per il viso è la tendenza predominante; protagonista è di nuovo la pelle, con meno filtri possibili. Sfruttate il primer per correggere discromie e grana della pelle senza aggiungere spessore. Applicate il fondotinta con tocchi leggeri di spugnetta, lasciando intravedere la pelle in
trasparenza. Aggiungete tocchi di luce con un velo di cipria iridescente su zigomi, naso, fronte. Per un trucco che “vive e respira” con la pelle bastano quindi delle correzioni leggere e i due superstar della prossima stagione saranno blush e bronzer. Il colore diventa l’accessorio perfetto per il nude look. Sulle labbra tinte forti (fucsia e rosso papavero). Non mancheranno i glitter per i look eccen-
trici, senza dimenticare il grande ritorno delle labbra bicolor. Sugli occhi, invece, colori decisi e glossy da sfumare con le dita, applicando degli appositi topcoat, che rendono gli ombretti lucidissimi e dall’effetto bagnato. Il cat-eyes si conferma prezioso per dare valore allo sguardo, purché con linee più spesse. Lo smoky eyes diventa vissuto, quindi molto sfumato e quasi trasparente.
I COSTuMI ChE INDOSSEREMO
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uest’anno per la prima volta dopo tanto tempo si vedrà un calo dei bikini in nome di una ritrovata passione per lo shapewear da spiaggia: culotte, slip a vita alta, costumi interi che modellano e esaltano le forme di ogni donna. Sempre più out i micro-slip, torna in auge anche il costume intero; che perde la sua etichetta di costume da nonna e diventa di gran moda. I costumi interi con sgambature anni ’80 si alternano ai bikini a vita bassissima stile seventies e ad anelli e laccetti bondage. Il bikini si rinnova grazie agli accessori più divertenti, come i turbanti fantasia, cappelli over e cuffie anni ’60 decorate da fiori in 3d. Per quanto riguarda i tessuti e le fantasie, oltre a materiali e tinte classici, si darà spazio anche a modelli dai tessuti futuristici e innovativi, insieme a stampe e colori che ricordano Paesi esotici. Tanti gli accessori nel look da spiaggia: borselli, orologi, bandane e cinture.Assolutamente da evitare il pareo, al suo posto abitini, poncho e kaftani.
Che tatuaggio mi faccio?
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tendenza di quest’anno sono i #crossstitchtattoo, vale a dire i tattoos a punto croce che stanno spopolando su Instagram: tatuaggi molto colorati che sembrano realizzati sulla pelle proprio con la famosa tecnica del punto croce. A questo riguardo sono tante le novità e le tendenze interessanti: dagli immancabili tatuaggi con la foglia, a quelli iperfemminili, con fiorellini e cuori, a quelli più stilosi e tecnologici, come i tatuaggi emoji, altro must del momento. Uno dei tattoo punto croce più gettonati sui social è quello a cuore: il cuore sembra ricamato sulla pelle, proprio con la tecnica del punto croce, e per completare il tatuaggio si accosta alla forma del cuore un ago con filo, proprio a simboleggiare l’azione del ricamo. Quando si sceglie di fare un tatuaggio, però, è necessari ricordare che questo dovrebbe essere permanente: evitate quindi di lasciarvi trascinare esclusivamente dai trend del periodo, ma scegliere un tatuaggio che sia in grado di veicolare il messaggio che si vuole esprimere e fatelo sono quando siete davvero convinti. Da una ricerca è però emerso che 1 milione e 200 mila tatuati italiani si sono pentiti del tatuaggio che hanno fatto… A proposito di consigli prima di fare un tatuaggio la pelle deve essere ben idratata e sana. Questo perché la pelle disidratata, irritata, con rush o screpolature non assorbe nel modo dovuto l’inchiostro e non consente una buona cicatrizzazione del tatuaggio. In particolare la pelle disidratata si screpola velocemente, quindi durante la cicatrizzazione potresti trovarti la pelle spellata e il tatuaggio rovinato! Non ti allarmare però… la soluzione è molto semplice: fatti un tatuaggio solo in una zona sana della pelle e soprattutto ricordati di bere con regolarità i giorni prima del tatuaggio. Non sarebbe male un po’ di crema idratante nella parte che hai deciso di tatuarti per qualche giorno prima del tatuaggio. Dopo il tatuaggio attenzione più de solito all’igiene e durante il periodo di cicatrizzazione lascia respirare il tatuaggio evitando bendaggi con garze o pellicole. Estrema cautela nell’esposizione al sole, alla sporcizia e alla polvere per la settimana successiva alla completa guarigione.
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salute & benessere
25 marzo/7 aprile 2017
prepariamoci all’estate
Tutti in riga: si avvicina Poche regole. Evitare di saltare i pasti, mangiare sano e muoversi un po’...
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bbiamo ancora indosso i maglioni ma l’estate si avvicina a grandi passi e, da un giorno all’altro, saremo costretti ancora una volta a fare i conti con la nostra linea dopo il lungo e ozioso inverno. Tra non molte settimane dovremo togliere tutti i vestiti e indossare il costume che… nasconde poco o nulla: Orrore! Ci rendiamo conto di essere in ritardo per recuperare le abbuffate invernali e non sappiamo come uscirne. Se ci impegniamo da subito, però, potremmo forse arrivare alla bella stagione con qualche ansia di meno e rimetterci in forma. Per fare ciò abbiamo una sola possibilità: fare attività fisica e curare l’alimentazione.
litri fuori pasto al giorno. È questione d’abitudine, basta portare con sé l’acqua e bere ogni tanto. Il risultato sarà che la ritenzione idrica si ridurrà e, cosa ancora più importante, ci sentiremo più leggeri e purificati. Teniamo sempre a mente, poi, che saltare i pasti non è la nostra soluzione. Per assurdo, mangiando troppo poco otterrai l’antiestetico risultato di gonfiarti. Infatti il nostro corpo è molto semplice nelle sue logiche: se mangi pochissimo, lui cercherà di trasformare in “riserva” tutto quello che assimilerai perché è convinto che tu stia vivendo un periodo di “carestia”.
cosa possiamo mangiare
Se vogliamo perdere massa grassa mettiamo al bando i formaggi (soprattutto quelli stagionati), le fritture, le salse, gli insaccati. Meglio limitare al massimo gli alcolici e le bibite gassate. Non moriremo certo se non mangiamo un panino con la soppressata che ci hanno regalato o se per un aperitivo preferirai una spremuta di frutta a un superalcolico ipercalorico. E poi i dolci: senza esagerare e solo lontano dai pasti. Meglio ancora se
Sicuramente frutta e verdura regnano incontrastate nella tavola di chi vuole tornare in forma. Si possono preparare preparare in moltissimi modi: dall’insalata allo smoothie per chi ha più fretta, fino ad arrivare alle preparazioni più complicate per strutturare i pasti più coreografici. Non esageriamo con la carne, molte proteine si possono trovare anche nella verdura, come i legumi e scegliamo se possibile sempre carne e affettati magri. I carboidrati non sono da eliminare, basta non abusarne. Ok, quindi, la pasta magari condita con un paio di cucchiaini d’olio e un po’ di pomodoro e parmigiano, ma senza esagerare. Ciò che è importante e che non dovremmo mai dimenticare, neanche d’inverno, è bere tanta acqua: almeno 1,5
cibi da evitare
consumati solo a colazione. Ovviamente questi sono solo consigli generici e di buon senso. Per una dieta vera e propria, come è giusto che sia, vi invitiamo a rivolgervi ad uno specialista, meglio un nutrizionista che studi il metodo su vostra misura per pedere peso e stare meglio con voi stessi.
Più attivi Basta poco per rimettersi in movimento e consumare un minimo di calorie: preferire le scale all’ascensore, non parcheggiare l’auto per forza ad un metro dalla nostra destinazione ed anche alzarsi dalla scrivania ogni ora per fare qualche passo. Basta poco: anche una leggera attività fisica costante aiuta il nostro metabolismo ad attivarsi.
correre o passeggiare Per chi è già in forma, 30 minuti di corsa facile inserendo, ogni 5 minuti, 20 secondi di allungo a velocità un po’ più sostenuta. Per chi invece non fa attività fisica da una vita vanno bene anche 20 minuti di passeggiata al giorno.
dolce dormire Chi l’ha detto che dormire fa male? Fare una vita regolare con sufficienti ore di sonno, ci permette di rendere al meglio, sia fisicamente che mentalmente. L’importanza del sonno quindi non va trascurata anche perché i tre cicli del sonno permettono ai nostri muscoli di rigenerarsi e di bruciare grassi nella maniera corretta.
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arriva la bella stagione
la prova costume
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Lo yoga? Meglio del Prozac!
dimagrire… sotto le lenzuola
U
na ricerca effettuata presso l’Università del Quebec, in Canada, e pubblicata sulla rivista scientifica PlosOne, ha confrontato le calorie consumate durante rapporto sessuale e un allenamento di 30 minuti a bassa intensità. I risultati? Un’ora di sesso con il partner equivale a circa mezz’ora di corsa! L’indagine ha coinvolto 21 coppie eterosessuali di età compresa fra 18 e 35 anni, a cui è stato chiesto di indossare uno speciale braccialetto che misurasse l’attività cardiaca e il consumo energetico. Le coppie hanno avuto quattro rapporti al mese: lo studio ha rilevato che durante un incontro sessuale un uomo in media brucia 4,2 kilocalorie al minuto, correndo 9,2: durante un rapporto il cuore può raggiungere i 180 battiti al minuto. Sono 3,1 le kilocalorie bruciate da una donna durante il sesso, contro le 7,1 sul tapis roulant. I dati della ricerca hanno evidenziato che il sesso maschile spende in media 101 calorie durante un rapporto intimo, a differenza delle 276 calorie consumate sul tapis roulant, mentre le donne bruciano circa 69 calorie fra le lenzuola e una media di 213 correndo. Quali sono le posizioni migliori per stare in forma con il sesso? Consumiamo circa 12 calorie togliendo i vestiti, mentre venti minuti di coccole equivalgono circa 107 calorie per lui (pari a 300 ml di birra) e 87 per la donna. Se il classico missionario in dieci minuti permetterebbe di consumare circa 250 calorie (come un cono gelato), in piedi si può arrivare a consumare 600 calorie. Ma, attenzione, questo esercizio può non essere adatto a tutte le coppie. Ottimo esercizio per gli addominali di lui la posizione da dietro, mentre se è lei a stare a cavalcioni del partner il consumo di calorie aumenta insieme all’effetto stimolante per cosce e braccia. 10 minuti d’intimità in piedi fanno bruciare circa 600 calorie, quasi l’equivalente di una pizza margherita. È vero che è possibile dimagrire facendo sesso? Come mostrano i dati certamente anche il sesso possiede un’efficacia a livello fisico, come ogni altra attività. Tuttavia, è bene fare una riflessione: il consumo calorico non è semplicemente un mera questione di numeri, in ogni ambito. Le calorie spese durante una corsa non possono essere disgiunte dalla fatica rispetto il tipo di terreno, le variazioni climatiche e persino lo stato d’animo, esattamente come nel sesso. La passione, il grado di coinvolgimento, la durata e la tensione muscolare generata da un incontro a due trascinante sono difficilmente misurabili nel complesso e vanno al di là di un computo da calcolatrice.
l’uomo 2 calorie
la donna 2 calorie
12 calorie
12 calorie
Coccole, baci e carezze per circa 20 minuti
107 calorie
87 calorie
10 minuti di intimità nella posizione del missionario
250 calorie
250 calorie
10 minuti di intimità con lei sopra
130 calorie
300 calorie
10 minuti d’intimità in piedi
600 calorie
600 calorie
Raggiungere l’orgasmo
122 calorie
122 calorie
Quante calorie si bruciano col sesso Salire sul letto Togliersi i vestiti
Antidepressivo. Uno studio conferma che che allevia depressione e dolori dell’anima
Lo
studio, pubblicato nel Journal of Alternative and Complementary Medicine e riportato dal Time ha preso in esame un campione di 30 persone di età compresa tra i 18 ei 64 anni afflitte da depressione clinica. La metà dei partecipanti ha preso 90 minuti di lezioni di Iyengar yoga tre volte a settimana o, in alternativa, seguito quattro sessioni di 30 minuti in casa ogni settimana. La restante parte ha preso due lezioni di gruppo sempre con cadenza settimanale. Dopo circa tre mesi, per tutti, c’è stata una diminuzione del disagio di almeno il 50%. Tutti quelli che hanno fatto tre lezioni ogni settimana hanno registrato un punteggio di depressione inferiore rispetto a quelli che si erano limitati a due pratiche settimanali. Secondo gli esperti che hanno seguito lo studio, “Yoga e respirazione colpiscono il sistema nervoso autonomo, e se il sistema nervoso autonomo è equilibrato il resto del cervello funziona meglio”. Il 40% delle persone che usano antidepressivi non riescono a riprendersi completamente dalla depressione. Così “invece di aggiungere un altro farmaco per cercare di inseguire un risultato difficile, si può aggiungere lo yoga al regime di trattamento: aiuta a stare meglio. Lo Yoga può essere considerato come un bastone che aiuta nel disagio più profondo”.
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primavera/estate 2017
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moda donna
L’estate si tinge di giallo Il colore di tendenza. Quest’estate, quando la donna indosserà trasparenze sexy, con cerchi e maxi pendenti, mini bag e pochette. Torna di moda la zeppa
Se
il verde Greenery e il fucsia saranno i protagonisti della primavera, il giallo, in tutte le sue sfumature, dal canarino al senape, accenderà l’estate.
Monospalla è sexy Vestiti eleganti e da cocktail monospalla, con spalline importanti o elaborate, come negli anni ‘80. Oppure, semplicemente, una sola spalla scoperta. La tendenza della moda sexy sceglie la spalla come punto erotico, con gli esempi di Gucci, Saint Laurent, Rochas, e tanti altri.
Tulle, veli e trasparenze Uno dei tessuti più amati, grazie al mix di romanticismo e sex appeal, è il tulle. Tanti strati di tulle possono formare un abito da principessa, delicato e sognante, pochi strati, usati bene, possono invece creare il contrario: trasparenze sexy, per le più coraggiose. Per l’estate 2017, le tendenze permetteranno entrambe le cose, di essere leziose o provocatorie.
grandi cerchi maxi pendenti Cerchi e maxi pendenti, maxi collane, grosse croci come a un concerto di Madonna negli anni ‘80: sarete appariscenti come non mai!
Mini bag e pochette xxs Sono le mini borse la vera tendenza dell’estate 2017: pochette, sacche, piccoli secchielli o zainetti, ce n’è per tutti i gusti.
Torna la zeppa La tendenza per le scarpe dell’estate 2017 è la zeppa, soprattutto di legno o di tessuti appariscenti e glitter: sandali, eleganti o casual, con tanto di zeppa per un look femminile che non rinuncia a un po’ di sensualità. Non tramontano, però, le sneakers e il mood easy chic che conquista tutti da tante stagioni.
Quanti occhiali! La scelta degli occhiali da sole per questa estate può essere difficile, sopratutto a causa della grande varietà di modelli proposti. Se siete abituate
a occhiali da sole oversize, i modelli si impreziosiscono di pietre colorate o decori floreali, per un look davvero originale e strong. Se invece li preferite più piccoli, nessun problema, ce ne sono di tutte le forme: occhiali minimal dalla forma squadrata; occhiali hippie dalla forma rotonda o occhiali super sexy per chi preferisce la forma a gatto.
capelli corti e… rosa! I tagli corti faranno la parte del leone, confermandosi ancora una volta gli hairstyle preferiti dalle donne. Pixie cut, bowl cut e tagli boyish cortissimi saranno i protagonisti indiscussi dell’estate: riproposti in mille versioni e sfumature, accontentando i gusti di tutte. Se il caschetto, e gli short bob rappresentano sempre un porto sicuro, per essere davvero alla moda, sarà necessario accorciare un bel po’ i capelli e puntare tutto sui tagli corti. Un esempio per chiarire le idee? La cantante salentina (d’adozione) Elodie e il suo pixie cut cortissimo dal colore rosa, il mix perfetto della moda capelli estate 2017.
dai Comuni
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Casarano
Siete garantisti o giustizialisti? Minacce sul web. La giornalista rende noto il nome del consigliere indagato per aver avuto rapporti col boss ucciso e lui la offende e minaccia sui social. Ma indagato non vuol dire condannato...
F
ra i tanti programmi dozzinali che si vedono in TV, ce n’è qualcuno che merita di essere seguito ed uno di questi pochi è indubbiamente quello condotto da Massimo Gramellini il sabato sera su Rai3. Si basa sulle parole chiave che hanno caratterizzato la settimana appena trascorsa. Per riassumere le parole chiave che invece hanno caratterizzato, in queste ultime settimane, la vita di Casarano, l’intera trasmissione forse non basterebbe, tanti e tali sono stati gli eventi che hanno animato il dibattito cittadino. Tralasciando ad altri commentatori e soprattutto a più miti consigli la vicenda del prete esorcista che avrebbe voluto “guarire” un ragazzo (forse non così ingenuo come lo si vuol presentare) dal suo essere gay, indubbiamente le parole chiave rimangono: giornalista, consigliere, intercettazioni, minacce, dimissioni ma soprattutto garantismo e giustizialismo (che poi, da sole, riuscirebbero a riassumere il tutto). Se andassimo a prendere le definizioni tanto dell’una quanto dell’altra, ci perderemmo in inutili tecnicismi ma, cercando di riassumere, potremmo semplificare dicendo che è giustizialista chi vuole
una giustizia rapida e severa (magari anche con processi sommari) mentre è garantista chi invece garantisce appunto i diritti di tutti i cittadini, anche se imputati, sino al pronunciamento della sentenza in ultimo grado. A parole guai a non essere quindi tutti garantisti. A parole. È noto a tutti quel che è successo nei giorni passati: la brava giornalista Marilú Mastrogiovanni, nell’ambito di un’inchiesta condotta attraverso il suo giornale, ha reso noto il nome del consigliere comunale che già si sapeva comparire nelle intercettazioni telefoniche che (5 anni fa o giù di lì) interessavano Augustino Potenza, il boss che, nell’ambito delle sue attività, stava
probabilmente cercando di entrare anche nel business della gestione dei rifiuti. L’articolo evidenzia come ci fosse “contiguità”(per usare un termine utilizzato dalla stessa Procura che ha indagato), fra il boss e Loris Stefáno, il consigliere citato. Quello che è accaduto “dopo” la rivelazione del nome è indubbiamente da stigmatizzare: il consigliere ha attaccato pubblicamente su un social la giornalista, offendendone la dignità e minacciandone addirittura l’incolumità. Ovvio quindi esprimere sdegno per quanto accaduto e piena solidarietà alla collega e bene ha fatto Loris Stefáno a dimettersi spontaneamente un attimo prima che il sindaco lo obbligasse a farlo.
Detto questo però, torniamo alla differenza fra garantisti (a parole tutti) e giustizialisti (in pratica sempre tutti ma a seconda delle convenienze). Dice sicuramente il vero Marilú quando parla delle telefonate intercettate ma da qui a fare l’equivalenza con il fatto che l’intera amministrazione sia collusa con la mafia, è un esercizio azzardato. La giustizia ha regole chiare che valgono sempre e soprattutto per tutti. Quando ci sono delle intercettazioni, queste vengono ascoltate dagli inquirenti che poi le passano ai magistrati. Mentre i magistrati ascoltano tali intercettazioni (o per meglio dire ne leggono le trascrizioni) fra appuntamenti per prendere un caffè, l’idraulico che non viene a riparare un rubinetto ed i centinaia di argomenti che si possono trattare al telefono, cercano di individuare e capire se si possa intravedere un qualsiasi reato per cui valga la pena approfondire con delle indagini. Già in quel momento parte un avviso di garanzia per il sospettato, partono le indagini, si raccolgono le prove e poi altri giudici decidono se è il caso di rinviare a giudizio l’inquisito che a quel punto diventa imputato e che comunque (vale la pena rimar-
carlo) resta innocente almeno sino alla pronuncia della sentenza. Questo riepilogo terra terra di procedura penale è servito solo per ricordare che in questo caso, descritto con toni così gravi e scandalizzati, non si è nemmeno superato il primo passo: in tanti anni di indagini non è stato nemmeno emesso un avviso di garanzia. Questo si traduce più o meno così: ci sono stati contatti fra Loris Stefáno e Augustino Potenza (che è diverso dal dire “collusioni fra amministrazione comunale e mafia”) ma, tra esse, non si intravede alcun reato. Sostenere che ciò sia qualcosa di gravissimo è legittimo ma è un comportamento giustizialista. Detto questo, decida, ognuno di noi (giornalisti compresi) da che parte stare, se essere cioè giustizialisti oppure garantisti; l’importante è però esserlo sempre e non a giorni dispari, anche quando si parla ad esempio di radiofarmaci (dove ricordiamo si è già arrivati ad alcuni rinvii a giudizio) ma in questo caso i garantisti (quelli veri) non si scandalizzano e non diminuiscono la stima nei confronti degli imputati sino alla sentenza. Intelligenti pauca. Antonio Memmi
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dai Comuni
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attualità
Centro Italia: 5mila euro dalla Squadra del Sorriso Un concerto bandistico per beneficenza seguito il giorno dopo dal Pranzo solidale volto a raccogliere fondi da destinare alle popolazioni terremotate dell’Italia centrale. Gli eventi svoltisi presso il ristorante Re dei Re a Surano, rientrano nel progetto di gemellaggio solidale “Salento per il Centro” pensato e voluto dalla Squadra del Sorriso, associazione di Castrignano del Capo; un gruppo di volontari che vestiti da Clown, diffondono, quotidianamente, gioia e speranza nell’ospedale “Card. Panico” di Tricase. “Quando ci fu il sisma, andammo a prestare soccorso ad Acquasanta e facemmo una promessa a noi stessi: quella di continuare ad aiutare concretamente queste persone a rico-
struire le loro vite. La ricostruzione, secondo noi, parte principalmente dalla Scuola e dalla Musica ed è per questo che siamo ripartiti da lì”. A parlare è Nunzio Calabrese presidente dell’Associazione. “Non è stato semplice”, continua, “perché il nostro intento, non era solo quello di aiutarli economicamente. Volevamo farli sentire come a casa, volevamo che la nostra famiglia, per qualche giorno, fosse anche la loro e così abbiamo invitato l’amministrazione, la Banda e la scuola di Acquasanta a venire da noi. Averli qui, è stato eccezionale. Durante la mesa domenicale celebrata dal Vicario Don Beniamino ci siamo commossi tutti, è stato davvero un momento toccante”. Durante i due eventi sono stati rac-
colti 5mila euro, destinati alla popolazione terremotata. Molti gli ospiti d’eccezione, gli amministratori locali, i dirigenti scolastici, il clero e molti imprenditori locali hanno voluto partecipare con la loro presenza e il loro contributo a questo Progetto di solidarietà concreta. “Siamo contenti di come si è svolto l’evento e cercheremo di realizzarne altri che, in realtà, sono già in cantiere. Essere vicini a qualcuno è importante, ma dare un aiuto concreto e reale, non ha davvero prezzo. Ringrazio tutti i miei ragazzi”, conclude Calabrese, “per l’impegno e la dedizione con cui si dedicano al prossimo con il sorriso, la serenità ed un appariscente naso rosso”. Luana Prontera
Concerto e pranzo a scopo benefico
Castro scopre la Protettrice… restaurata Maria SS. Annunziata. Sabato 25 farà ritorno, bella e splendente come e più di prima, nella sua Casa
Si
contano, ormai, a milioni, in Italia, in Europa e addirittura Oltre Oceano, le persone che conoscono, hanno visitato e amano Castro, la minuscola ma fulgida e unica Perla del Salento. D’altronde, la località rappresenta, davvero, un eccezionale concentrato di storia, monumenti, vestigia, bellezze naturali e tradizioni. Riguardo all’ultimo aspetto anzi richiamato, è risaputo, anche, che la cittadina ha per protettrice la Madonna, precisamente Maria SS. Annunziata, cui è intitolata la chiesa parrocchiale, appellata, a buon titolo, ex cattedrale, a motivo che Castro, fra l’altro, è stata, sino al 1818, sede vescovile.
La “Cattedrale” di Castro
Un’intensa e viva devozione regna, da secoli, in seno alla popolazione, tant’è che, fra gli abitanti, sono diffusi i soggetti dal nome, chiaramente dedi-
cato, di Annunziata, Nunziata, Nunziatina, Tina e Nunzio. Ogni anno, in onore della Vergine patrona, nella seconda metà di aprile, si svolgono so-
lenni festeggiamenti, sia di carattere civile, con luminarie e fuochi d’artificio, sia d’impronta prettamente religiosa. Il cuore delle celebrazioni religiose è la processione, con la statua in cartapesta della Madonna portata lungo le strade del paese; vi partecipa l’intera comunità, evidentemente pervasa da spontaneo riguardo e devozione verso la Vergine tutelare. Uomini, donne, bambini, giovani, anziani, tutti in corteo rigorosamente con l’abito della festa e adornati sobriamente di ori e preziosi. È il caso di rimarcare “sobriamente”, giacché, nella fattispecie, non è questione di moda o ostentazione, bensì di un atto di mero omaggio e di devozione
alla Madonna. A proposito della protettrice Maria SS. Annunziata e dei connessi festeggiamenti, quest’anno mette conto di dare rilievo a un evento straordinario assai indicativo: il restauro del simulacro in cartapesta, affrontato, sotto il coordinamento del parroco pro tempore don Fabiano Leone, grazie al generoso sostegno di alcuni devoti e della popolazione castrense in generale. L’intervento di ripristino della statua è stato appena ultimato e la Madonna, sabato 25 marzo, giorno della sua festa liturgica, farà ritorno, bella e splendente come e più di prima, nella sua Casa. Rocco Boccadamo
attualità
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presidio no tap
“Disobbedienza civile”
Melendugno. Continua la protesta contro l’espianto degli ulivi e la realizzazione del gasdotto Il sindaco Potì: “Fermiamoli col buon senso”. Intanto la Regione chiede al Governo di ripensarci
“S
tanno bloccando la strada, tutti a San Basilio”. Una sorta di flashmob ha dato il via lanciato su Facebook e su whatsApp ha dato il via alla mobilitazione degli attivisti salentini: alle 6 di mattina, la multinazionale Tap ha iniziato i lavori di espianto di 211 ulivi per far spazio al gasdotto che dovrà portare gas dall’Azerbaijan in Puglia. Ma per proseguire con la sua attività ha avuto bisogno dell’intervento delle forze dell’ordine. Al loro arrivo, infatti le ruspe hanno visto prima rallentare il loro passo da auto che procedevano a passo d’uomo poi si son dovute fermare davanti alle persone sedute per terra per non far passare i camion. “Disobbedienza civile Ci facciamo alzare e un altro va a sedersi affianco… Senza reagire alle provocazioni”, come aveva chiesto il sindaco Marco Potì nell’assemblea tenuta in piazza. I lavori in cantiere da oltre un anno avrebbero dovuto iniziare la settimana prima ma erano stati frenati da una diffida del Comune di Melendugno, notificata di nuovo ma ignorata. Altri quindici sindaci hanno chiesto al prefetto di Lecce Claudio Palomba, alle istituzioni e alla magistratura, di intervenire “il rispetto della legge e delle regole ed anche del buon senso e del principio di cautela, affinché venga fermato questo possibile grave danno per l’ambiente e il paesaggio salentino, a cui tutti noi teniamo in modo particolare”. Anche perché pendono ancora i ricorsi ai giudici amministrativi e alla Corte Costituzionale. Tap sta iniziato a sradicare gli ulivi basandosi su un atto dirigenziale del Servizio provinciale agricoltura, organo della Regione, che non ha ritenuto di revocarlo in autotutela, sebbene, a suo avviso, ci siano condizioni che “non consentirebbero l’inizio dei lavori di espianto”. La società infatti non avrebbe ottemperato alla prescrizione relativa allo spostamento delle piante contenuta nel Via (Valutazione di impatto ambientale). C’è dell’altro pare che da poco più di un mese la Tap abbia presentato un nuovo progetto che riguarda la parte terminale del microtunnel, un tubo che attraversando il mare di San Foca dovrebbe avere sbocco proprio in quelle campagne dove ora stanno estirpando gli ulivi. E proprio a questo la Regione si affiderebbe: ritiene infatti che si possano espiantare gli ulivi solo in presenza dell’adempimento di tutte le prescrizioni per i progetti in ballo. Dal Ministero dell’Ambiente, però non la pensano così: secondo i rappresentanti del Ministero alla Tap basta e avanza il via libera del Servizio provinciale agricoltura. Tutto ciò ovviamente non ferma chi ritiene solo “uno scempio inutile” quanto sta avvenendo. Dopo le forti tensioni dei giorni scorsi che hanno costretto all’intervento la polizia, il Comitato No Tap insieme a numerosi sindaci del Salento e a centinaia di cittadini continuano a presidiare una vasta area nelle campagne di Melendugno per impedire l’espianto di centinaia di ulivi. L’espianto avviato dal Consorzio Tap prelude alla creazione del cantiere per lo sbarco a San Foca del gasdotto Tap. Un’opera che trova la sua origine nell’Azerbaigian del dittatore Nazarbayev e che dovrebbe servire per approvvigionare l’Europa meridionale del gas estratto nel Mar Nero.
“FERMATE I LAVORI!” bARI ChIAMA ROMA
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alla Regione arrivano segnali di dissenso con i lavori avviati dal Tap e il presidente Michele Emiliano si appresta a “a sollecitare i parlamentari e i rappresentanti del Governo pugliese a sostenere le buone ragioni della nostra Puglia”. “Nel corso del Consiglio regionale”, ha dichiarato il consigliere regionale Ernesto Abaterusso, “l’Aula ha dato consenso unanime alla mozione da me presentata a sostegno della battaglia dei sindaci e dei cittadini salentini contro l’espianto degli ulivi a Melendugno. Ringrazio il Presidente Emiliano che, in virtù dell’unanimità ricevuta dal provvedimento, ha recepito l’impegno a chiedere al Governo nazionale un atto di responsabilità nei confronti della Puglia e dei suoi beni naturali. Tutto ciò a conferma delle posizioni da sempre assunte dal Presidente su un tema tanto delicato quanto importante non solo per il territorio e i cittadini salentini, ma anche per l’intera regione”.
Andrea Caroppo: “Colpevolmente in ritardo”
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Il sindaco: “Non si può fare”
Il
sindaco Potì non si da pace: “Un tunnel di un chilometro e mezzo, 3 metri di diametro di cemento armato, un pozzo di spinta alto 14 metri, con le fondazioni di cemento armato di 5 metri, con le fondamenta di un metro, non si può fare. Ci sono solo sabbia fango e acqua là, sprofonda. Il progetto è stato varato il 17 febbraio, è stata presentata una nuova versione del tunnel di un chilometro e mezzo, e hanno presentato le analisi geologiche che ci hanno rivelato questa consistenza del terreno incompatibile e inidonea. E le analisi ci hanno rivelato inoltre che è un habitat protetto dalla Comunità europea. L’ 8 aprile scadono i termini per fare le osservazioni a questa nuova procedura, noi il 9 aprile le faremo e il Ministero dirà a Tap di riaprire la valutazione di impatto ambientale, e la procedura dura minimo sei mesi. Perché allora”, si chiede il primo cittadino, “hanno iniziato l’ espianto degli ulivi? Devono dimostrare qualcosa a qualcuno? Devono prendere i finanziamenti delle banche?”.
ARCI LECCE: “SOSTENIAMO LE RAGIONI DEL TERRITORIO CONTRO IL PROFITTO DI POChI”
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econdo l’Arci Lecce, l’espianto degli ulivi è stato “avviato senza le necessarie autorizzazioni di legge”. “Condividendo il lavoro puntuale di documentazione e contestazione del Comitato No Tap che ha segnalato il gasdotto come opera sostanzialmente inutile per gli equilibri energetici europei”, Arci Puglia e Arci Lecce sono “al fianco di quanti si oppongono in queste ore all’opera con azioni di resistenza passiva a testimonianza della tutela del territorio da uno sfregio che colpirebbe una località paesaggistica di pregio, votata al turismo e che ha manife-
stato a tutti i livelli – dai cittadini ai sindaci, ai consigli comunali – la propria contrarietà a quest’opera”. Dall’Arci invitano i cittadini a “mobilitarsi per sostenere le ragioni del territorio contro quelle del profitto di pochi, per spingere l’azienda a smettere immediatamente di operare, come dichiarato dal sindaco di Melendugno e dalla Regione Puglia, al di fuori della legalità. Invitiamo le istituzioni locali a prendere una posizione netta a tutela della dignità di una terra troppe volte vittima di sfregi ambientali e non più disposta a svendersi”.
ulla questione registriamo anche l’intervento del consigliere regionale Andrea Caroppo: “Chiedere in conferenza capigruppo che il Consiglio discutesse prioritariamente la legge sulla Xylella mentre migliaia di agricoltori protestavano fuori non significava impedire la discussione delle mozioni su TAP., come poi è avvenuto. Sul gasdotto, in ogni caso, gli atti del governo sono stati e sono chiarissimi: si farà a San Foca e chiunque, dal M5S allo stesso Emiliano, oggi illude i salentini che sia ancora possibile fare diversamente ed è un bugiardo e un irresponsabile, perché crea ulteriore malessere e soffia sul fuoco delle proteste per bieco tornaconto elettorale o congressuale”. Secondo Caroppo, “Vendola, Emiliano e il PD avrebbero dovuto battersi, per tempo e nelle sedi proprie, perché il Salento fosse ristorato con benefici concreti e tangibili per tutti: ad esempio, uno sconto in bolletta sul costo del gas e dei carburanti, l’esclusiva nell’impiego della manodopera necessaria alla realizzazione dell’opera, la precedenza nelle assunzioni e la garanzia di salvaguardia dei livelli occupazionali anche a lavori finiti. Tutto questo non è mai stato fatto e continua a non essere fatto. Fuori sede e fuori tempo, invece, Emiliano con le sue dichiarazioni e il M5S con una inutile mozione, continuano a soffiare irresponsabilmente sul fuoco, ingannando i salentini. Sono gli stessi”, conclude Caroppo, “che ripetendo che la Xylella non esiste e ostacolando la battaglia alla batteriosi (e sovrapponendola alla vicenda TAP), hanno fatto finire in ginocchio olivicoltori e vivaisti pugliesi che anche oggi in migliaia hanno manifestato davanti al Consiglio Regionale per chiedere finalmente verità e interventi concreti”.
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dai Comuni
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25 marzo/7 aprile 2017
verso Pasqua
Specchia: Via Crucis nel Borgo San Francesco. Il poverello di Assisi passò da queste strade e predisse la costruzione di un Convento dei suoi religiosi...
IN MEMORIA DEI MISSIONARI MARTIRI Via crucis. Nelle Cave di Carparo, nei pressi dell’antica chiesa di Santa Maria delle Grazie di Daliano, sulla strada che collega gallipoli ad alezio
S
le 14 stazioni della “Via dolorosa” su via garibaldi e via Principe orsini
Il
rito liturgico della Quaresima,dove si può registrare la maggiore devozione dei fedeli di ogni Parrocchia, è senza dubbio la Via Crucis. La maggior parte degli storici attribuisce l’inizio della specifica pratica devozionale a San Francesco d’Assisi o alla tradizione francescana. Anticamente la vera Via Crucis necessitava di percorrere personalmente i luoghi dove Gesù aveva sofferto ed era stato condannato a morte. Dal momento che un tale pellegrinaggio per molti non era realizzabile, la rappresentazione delle stazioni nelle chiese su opere artistiche, permise di trasferire Gerusalemme in modo ideale a ciascun credente. I dipinti dei vari momenti dolorosi che accaddero lungo il percorso fino al Golgota, coinvolgevano molto emotivamente i fedeli. In occasione della Quaresima 2017, la Parrocchia della Presen-
tazione della Beata Vergine Maria di Specchia, organizza la “Via Crucis nel Borgo”: le quattordici stazioni della “Via Dolorosa”, la sera di venerdì 7 aprile, dalle ore 19,30, saranno collocate lungo le vie Garibaldi e Principe Orsini. Il percorso terminerà davanti a una croce alta tre metri, nei pressi dello spazio antistante il Convento dei Francescani Neri, dove anche i fedeli più anziani avranno la possibilità di seguire e partecipare al rito sacro, presieduto da Don Antonio De Giorgi, Parroco di Specchia, in tempo reale, grazie alla proiezione su uno schermo gigante, ripresa da operatori video. La celebrazione religiosa a carattere comunitario sarà accompagnata da canti e preghiere, ciascuna stazione sarà mirabilmente raffigurata dall’artista Luigia Pattocchio e vari rappresentanti delle associazioni religiose si alterneranno a
portare al croce durante la processione. Tra storia e leggenda, è significativo il luogo dove si svolgerà la Via Crucis specchiese, in quanto intorno all’ inizio del 1200, San Francesco d’Assisi, di ritorno dalla Terra Santa dove aveva incontrato il Sultano, approdò sulle coste di Leuca, come aveva già fatto secoli prima San Pietro, per ripercorre quella via dei Peccatori, che lo portò a Roma. Secondo la leggenda, il poverello di Assisi passò da Specchia e predisse che negli anni successivi, sarebbe stato costruito un Convento dei suoi religiosi, nello stesso luogo, dove a quei tempi, era ubicato un’ ospedale, una premonizione che realmente avvenne un secolo dopo, con la costruzione di quello dei Francescani Neri. Maurizio Antonazzo
ervizio Diocesano di Pastorale Giovanile, Centro Missionario Diocesano e Caritas Diocesana insieme per promuovere la Via Crucis in memoria dei Missionari Martiri. “È necessario”, scrive Don Roberto Tarantino, responsabile ufficio stampa della Diocesi di Nardò, “riflettere sulla responsabilità di annunciare il Vangelo di Cristo che ci è stata donata dallo Spirito Santo il giorno del nostro Battesimo e capire che, da cristiani, non possiamo rinunciare a fare della nostra vita un dono per gli altri e di conseguenza comprendere che l’annuncio passa attraverso la testimonianza di una vita buona secondo i carismi che il Signore ci ha donato. Pregare per i martiri di oggi che hanno abbracciato la Croce di Cristo fino a perdere la propria vita nel nome di Gesù, spesso per difendere i diritti dei poveri, dei perseguitati, degli emarginati che sono sacramento di Gesù (come ci ha detto Papa Francesco) non rende vano il loro sacrificio e permette a noi di allargare il cuore a tutto il mondo, di amarlo come Dio lo ama, senza giudicarlo ma ricercando quella comunione spirituale che ci permette, nella preghiera, di accostarci alle membra più sofferenti della Chiesa, corpo di Cristo. La Via Crucis”, aggiunge don Roberto, “ci mette sulle orme di Cristo sofferente che da la vita per noi, sulle stesse orme camminano i Martiri e anche noi che come loro siamo discepoli dell’unico Maestro. Insieme al nostro Vescovo Fernando, ad Alex Zappalá già segretario nazionale di Missio Giovani, seguendo lo schema preparato dalla Fondazione Missio, percorreremo la Via Crucis domenica 26 marzo, alle ore 20,30 nelle Cave di Carparo nei pressi dell’antica chiesa di Santa Maria delle Grazie di Daliano, sulla S.P. che collega Gallipoli ad Alezio”.
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dai Comuni
ilgallo.it
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a km zero
Storie di primavera a Felline Ambiente, alimentazione e produzioni naturali. Sabato 25 nel Castello si costruiscono nuovi modelli per la costruzione di un evento ecosostenibile
A
rrivano nel Castello di Felline le storie di primavera che parlano di sostenibilità ambientale, accessibilità alimentare e produzioni genuine. Sabato 25 marzo (a partire dalle ore 9 fino al tardo pomeriggio) sarà una giornata ricca di incontri e occasioni di formazione peer to peer attraverso lo storytelling nell’ambito del progetto di animazione territoriale e promozione dell’Officina delle Produzioni agroalimentari locali del SAC del Castello di Felline a cura del SAC di Mare e di Pietre, le associazioni Officina Turistica Felline, Staiterraterra e la cooperativa InnovAction, una delle tre realtà di CulturAmbiente Group. “Storie di primavera” è anche un laboratorio aperto per la stesura di un disciplinare sulla sostenibilità ambientale, la valorizzazione della diversità nell’offerta alimentare e delle produzioni di agricoltura naturale a km0 da applicare alle manifestazioni connesse alla cultura del cibo nell’area del SAC di Mare e di Pietre. “Storie di Primavera” sarà ecofriendly grazie all’intervento di Ecofesta Puglia, la certificazione che interviene per ridurre l’impatto ambientale degli eventi con attività di differenziazione dei rifiuti, riduzione delle emissioni di CO2 e informazione e sensibilizzazione ambientale. A partire dalle ore 9,30 e fino alle 13 saranno attivati laboratori di comunità per imparare insieme come realizzare un evento ecostenibile, adatto alle diverse esigenze alimentari e con prodotti a km0 realizzati secondo tecniche naturali attraverso il racconto di storie
Su WhATSAPP POTRETE PENTIRVI DI quANTO SCRITTO Prossimamente. Il richiamo dei messaggi presto a disposizione degli utenti. In arrivo anche il tracking degli amici
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ed esperienze già collaudate sul territorio. Cantastorie della mattinata: Ilaria Calò di Ecofesta Puglia, la certificazione volontaria ideata da tre giovani innovatori pugliesi che riduce l’impatto ambientale degli eventi; Lorenza Dadduzio di Cucina Mancina, la food community dedicata a chi mangia differente, per scelta o per necessità; Francesca Casaluci di Salento Km0, il progetto che mette in rete le realtà che operano nell’agricoltura in maniera etica; Jolanda De Nola di StaiTerraTerra, il co-working agricolo di Felline; Marta Cesi di Felline Officina Turistica, associazione che mette insieme professionisti della ristorazione, dell’accoglienza e della produzione agricola per la promozione autentica del territorio; Luisella Guerrieri del SAC Salento di Mare e di Pietre.
A spezzare la giornata, un pranzo in piazza con i prodotti di agricoltura naturale e a preparati con cura dai ristoratori di Felline Officina Turistica. Per partecipare al pranzo è necessario prenotarsi entro il 23 marzo inviando una mail a info@culturambiente.net o telefonando al 320/6394354. Nel pomeriggio, a partire dalle ore 14,45, saranno avviati i tavoli di lavoro tematici, guidati dagli stessi cantastorie coinvolti, per la progettazione partecipata di un modello di evento che risponda a requisiti etici ben precisi: sostenibilità ambientale, accessibilità alimentare allargata e valorizzazione di produzioni di agricoltura naturale e a km0. Il lavoro di progettazione andrà a costruire un “evento manifesto di comunità” del SAC Salento di Mare e di Pietre. La partecipazione è gratuita e su prenotazione.
hatsApp viene incontro ai messaggiatori pentiti, quelli che dopo l’invio hanno un ripensamento e vorrebbero non aver scritto certe cose, o più semplicemente hanno sbagliato destinatario. Nella versione beta, cioè non definitiva, della chat, è infatti presente la funzione che consente il richiamo del messaggio: se il destinatario non l’ha ancora letto, il mittente può cancellarlo, annullandone l’invio. In alternativa è possibile anche modificare il testo del messaggio. Il richiamo dei messaggi dovrebbe essere messo a disposizione degli utenti prossimamente. Oltre a questa novità Whatsapp dovrebbe introdurre anche il tracking degli amici: per facilitare gli appuntamenti ed eventi di gruppi di persone, gli utenti potranno scegliere di mostrare la loro posizione in tempo reale. La funzione, che sembrerebbe un invito a nozze per stalker e pedinatori, in realtà dovrà essere attivata dall’utente e per un periodo limitato di tempo: 1, 2 o 5 minuti.
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attualità
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25 marzo/7 aprile 2017
l’iniziativa
Un veliero di Sguardi contro le mafie Professionale Don Tonino Bello. Arriva la motonave scuola Leucadia Blu che ospita il gemellaggio tra i Presidi di Libera “Renata Fonte” di Nardò e “Don Tonino di Tricase”
Il
Presidio Libera dell’IISS Don Tonino Bello di Tricase, in associazione con la Fondazione Don Tonino Bello, il Presidio Renata Fonte Libera di Nardò e l’Associazione “Nomeni” per Antonio Montinaro di Calimera hanno organizzato una serie di eventi (che si protrarranno fino al 12 giugno) in memoria dei ragazzi salentini che hanno dato la vita combattendo per le illegalità e contro la mafia. Venerdì 31 marzo nella Baia di Porto Selvaggio a Nardò si celebrerà il gemellaggio tra i due Presidi di Libera “Renata Fonte” di Nardò ed IISS Don Tonino Bello di Tricase e Alessano, recitando il dialogo immaginario tra Don Tonino e Renata Fonte e con lo scambio di messaggi e doni, attraverso il neo arrivato motoveliero-scuola Leucadia Blu dell’IISS Don Tonino Bello che li riceverà e li trasporterà, via mare, sino al porto di Leuca dove farà il suo ingresso sabato 1° aprile. Dalla barca affidata in cu-
stodia giudiziaria al “Don Tonino” dalla Procura della Repubblica di Lecce si effettuerà la consegna dei messaggi e dei doni alle scolaresche in attesa sulla banchina, a suggello del gemellaggio tra i due Presidi di Libera. A seguire, presso la Chiesa Cristo Re in Leuca, l’esibizione musicale dell’Orchestra giovanile delle scuole del territorio. Subito dopo sarà inaugurata la mostra fotografica “Sguardi”, a cura delle scuole del territorio: filo conduttore il tema della bellezza. Musica di Sallentia Pro-Libera Orchestra Giovanile delle scuole
del territorio che si esibirà suonando vari generi musicali: soul, jazz, rap, rock a cura del maestro Andrea Gargiulo. Prossimi eventi: giovedì 27 aprile, Giochi di Sallentia Pro Libera; quadrangolare di Calcio (scuole superiori TricaseAlessano); ogni squadra adotterà una vittima di mafia (Antonio Montinaro, Franco Marcone, Gaetano Macchitelli, Michele Fazio, Renata Fonte); durante la mattinata di venerdì 26 maggio, il motoveliero Leucadia Blu trasferirà la mostra fotografica “Sguardi”, via mare, a San Foca, dove le scolaresche del territorio leggeranno un dialogo immaginario tra Don Tonino e Antonio Montinaro. La serata si terrà a Calimera dove, sarà animata con Musica e Parole, a cura dell’associazione “Nomeni” per Antonio Montinaro. Il 12 giugno, restituzione dell’esperienza con tutti i protagonisti ed attori dell’evento e progettazione condivisa delle attività per l’anno 2017/2018, presso Ufficio Scolastico Provinciale e di Lecce.
Anni di getto
Tricasini nelle foibe
2006 - 2016. Presentato il nuovo libro di Alfredo De Giuseppe. Articoli pubblicati e commenti inediti
1943-1945. Il lavoro di Ercole Morciano: il racconto delle storie di Giuseppe Caloro e Salomone Morciano
C
uriosamente il titolo del libro e l’auto hanno lo stesso acronimo: ADG. Così lo stesso autore, Alfredo De Giuseppe, presenta il suo nuovo lavoro editoriale: “Scritti d’impulso, spesso non corretti, articoli pubblicati e commenti inediti. Questo è “Anni di getto”, la raccolta che va dal 2006 al 2016, con l’introduzione di Francesco Greco che ringrazio per le belle parole che mi ha riservato. Una raccolta che è la naturale continuazione di “A volte bisogna scrivere” (1979-2000) e “Best, sindaci e farfalloni” (2001-2006), anche se non mancano alcuni segni di discontinuità, primo fra tutti l’irruzione dei post sui social network. Troverete infatti in queste pagine anche alcuni commenti o riflessioni postati su Facebook che è l’unico social media al quale ho ceduto, avendo rifiutato la prigionia dei 140 caratteri di Twitter o la descrizione per sole immagini di Instagram o le alchimie di altri prodotti nati su algoritmi fantastici e di cui in fondo siamo solo vittime. Ho ritenuto Facebook, con la sua condivisione amichevole, il male minore anche se spesso mi son trovato d’accordo con Umberto Eco quando affermava convintamente che FB non aveva accresciuto la democrazia ma solo dato più spazio ai cretini. (…) Articoli e scritti vari, fra cui alcuni brevi pensieri impropriamente definiti poesie, venuti fuori su una notizia, uno stato d’animo o una provocazione, anche negli anni in cui, specie dopo il 2008, ho iniziato a lavorare su progetti più strutturati.(…) Una mescolanza di idee, interessi, di prose e poesie, di lavoro, famiglia e amore, il misto dilettantistico che io
E
sono. Comunque qui non sono riportate le cose scritte da altri intorno alla mia persona e alle mie pubblicazioni ma solo ciò che ho scritto in prima persona, soprattutto per giornali e riviste, ma anche inediti (…). “Anni di getto”. E perché non “Anni da gettare” oppure “Anni gettati”? Ero in dubbio ma alla fine ha prevalso l’amore letterario sul commento politico, sul giudizio negativo di questi anni vissuti pericolosamente alla ricerca di un diverso e fresco umanesimo che invece di portare pace e liberazione dei popoli è di nuovo alle prese con frontiere, muri, steccati, guerre, invasioni, terrorismi, integralismi religiosi, miracoli e nuovi santi, migrazioni epocali, miserie e devastazioni. Un diario come questo un po’ privato, un po’ pubblico, a volte locale e spesso globale non può salvare il mondo, può solo raccontarlo dal suo angolino nascosto, al massimo dell’onestà e della verità che uno come me ci può mettere”.
rcole Morciano, componente di Storia Patria per la Puglia ha pubblicato “Due tricasini nelle terre delle foibe (1943-1945). Le storie di Giuseppe Caloro e di Salomone Morciano”. L’autore ricostruisce con dovizia documentaria le vite dei tricasini tragicamente scomparsi. Salomone Morciano fu ucciso dai partigiani slavi il 26 novembre 1943. Giuseppe Caloro fu invece assassinato dai croati titini, nel 1945 e il suo corpo, come quello di tanti altri, sparì inghiottito dalle foibe. Morti tragiche per due persone che avevano vissuto una vita familiare e onesta e che si erano spesi per la propria patria .Come si legge nella prefazione di Hervè Cavallera “il testo è senza fronzoli e in maniera essenziale. Viene ripercorsa la vicenda umana dei due concittadini, diversi per condizione sociale ma uniti nei principi etici e religiosi. Biografie che consentono di far venire alla luce immagini orami dimenticate e rischiarano episodi poco noti o messi da parte. Dolo la narrazione delle vicende personali, il discorso si concentra sugli 1943-45 in cui i due tricasini combatterono sul fronte slavo e andarono incontro alla morte”. L’uscita del libro ha attirato anche delle critiche e l’accusa per Ercole Morciano di “revisionismo”. L’autore non ha voluto però continuare la polemica limitandosi a dire che “il mio libro non è un testo ideologico, né un libro di storia, vuole essere il racconto della vicenda di due persone, che combattevano sì dalla parte sbagliata, ma erano due tricasini che stavano da quella parte come tanti altri italiani, né eroi, né vigliacchi e come tanti altri italiani sono morti (…) Le storie sono infatti documentate e i do-
cumenti sono allegati o vi sono le note di rimando per chi volesse consultarli. Forse, da alcuni ideologi, il libro sarebbe stato più accetto se i due tricasini, camicie nere, fossero risultati criminali di guerra, stupratori, aguzzini, ecc. ma io non potevo scriverlo, perché non c’è alcun documento o prova o che costituisca in tale direzione. In termini generali ho scritto sulla repressione degli occupanti nei territori slavi, e fu dura, ma ciò in ogni caso non giustifica la barbarie delle foibe e della pulizia etnica. Paragonare pertanto Caloro e Morciano a “un componente delle SS o a un carnefice dei campi di concentramento”, è veramente aberrante oltre che ingiusto nei loro confronti. Per quanto riguarda le ragioni per cui i due tricasini scelsero di combattere dalla parte della Repubblica di Salò, con Mussolini, ho cercato nel libro di analizzarle, ma non c’è una pur minima condivisione o giustificazione di sorta; e chi ha letto il libro lo sa benissimo”.
cronaca
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fotonotizie “RISPETTATE LE SENTENZE E CANTIERIZZATE LA MAGLIE-LEuCA”
Mentre il Tar di Lecce respinge il ricorso del Consorzio Integra già CCC, contro il provvedimento di annullamento dell’aggiudicazione, risalente al 2012, da parte dell’Anas, continuano le proteste degli ex dipendenti della ditta Palumbo che, da agosto, stanno chiedendo a gran voce l’immediata cantierizzazione dei lavori di ammodernamento della SS 275: “Sbloccate i lavori e consegnateli a chi ne a diritto. Con tre sentenze a favore ancora oggi il cantiere non parte e noi restiamo senza lavoro e senza stipendio”.
DEPRESSA: VOLANTINAGGIO SELVAGGIO La segnalazione di una nostra lettrice dalla frazione tricasina: “Così vengono distribuiti a Depressa i volantini pubblicitari: li lasciano dappertutto senza rispetto alcuno e gettandoli anche davanti alle porte o nei loro cortili di case visibilmente abbandonate da anni. Il risultato? Un evidente spreco di carta e strade da ripulire a carico dei residenti”. La responsabilità, giova sottolinearlo, non è di chi commissiona la pubblicità ma evidentemente, di chi potrebbe aver frainteso le regole semplici del proprio lavoro di volantinaggio, arrecando danni anche alla stessa azienda commitente. Chi può provveda.
COLLEPASSO: PROVINCIALE RIAPERTA Dopo oltre sette anni e quasi un milione di euro spesi, riaperta al traffico la provinciale Maglie-Gallipoli all’altezza di Collepasso. Al riapertura è stata possibile grazie alla realizzazione di una bretella in grado di bypassare il tanto discusso e irraggiungibile rondò per colpa di una strada costruita evidentemente con un banale ed incomprensibile errore di calcolo. Qualche disagio su quella strada permane ma almeno ora si passa...
ChE FINE hA FATTO IL MIO PADRONE? Lecce, aiuola adiacente l’ospedale “Vito Fazzi”: da qualche mese, pare addirittura dalla fine dello scorso anno, si nota la presenza di un pastore maremmano bianco, ben educato, mai aggressivo e soprattutto in perenne attesa. La storia di Kevin, pare sia questo il suo nome, è una storia molto particolare: ha seguito il suo padrone ricoverato d’urgenza al nosocomio leccese e si è messo lì, buono, ad aspettarlo senza che niente e nessuno lo distogliesse dall’intento. Da quel nosocomio, purtroppo, il suo padrone non è mai uscito e lo sguardo triste di Kevin sembra quasi testimoniarlo. Lui, però, quasi avesse ancora una speranza di rincontrare chi evidentemente ha tanto amato, non molla. E da quella aiuola non si sposta. Se non è amore questo...
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cronaca
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Ragazzina violentata brutalmente da mesi In manette 55enne di Andrano
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Giovane dottoressa trovata senza vita
Dopo l’ansia, lo sconforto. è una Taurisano sotto shock quella che, stasera, sta apprendendo della notizia del misterioso decesso della dottoressa Roberta Colona. La giovane donna (avrebbe compiuto 48 anni di settembre) medico presso l’ospedale Ferrari di Casarano, è stata trovata senza vita nel pomeriggio del 20 marzo scorso. Dopo alcune ore senza riuscire a contattarla, preoccupati dal fatto che non rispondesse al telefono, sono stati i suoi familiari a recarsi presso la sua abitazione ed a fare a triste scoperta. Sul misterioso decesso indaga la polizia che attende i risultati dell’esame autoptici
Muore d’overdose Giallo all’ospedale di Galatina Forse un overdose è stata fatale ad un giovane ritrovato senza vita al piano terra dell’Ospedale Santa Caterina Novella di Galatina. Il suo corpo senza vita era riverso per terra vicino al bagno del piano inferiore del nosocomio. Sul posto sono intervenuti sia i carabinieri che la polizia per i rilievi del caso. A quanto pare il giovane, già noto alle forze dell’ordine per problemi legati alla droga, avrebbe fatto uso di antimalarico rubato proprio in ospedale e l’iniezione, fatale, l’avrebbe effettuata proprio nel bagno del Santa Caterina Novella. Le indagini proseguono per verificare tutte le possibilità e, eventualmente, capire come il giovane sia potuto entrare indisturbato e rubare quella sostanza chimica che gli sarebbe risultata fatale.
I Carabinieri di Specchia, hanno arrestato per violenza sessuale aggravata e continuata, un 55enne di andrano già noto alle forze di polizia. La violenza è stata commessa nei confronti di una 12enne dalla scorsa estate fino ai gironi del fermo. Tutto ha avuto inizio nel modo più banale possibile: una mamma che per puro caso ha preso il cellulare della figlia di soli dodici anni per una chiamata urgente. La prima schermata che si è aperta è stata quella di un video con immagini scabrose. Continuando a visionare il filmato, la mamma si è accorta che la vittima delle violenze era la sua povera bambina. La donna, senza frapporre indugi, è corsa a chiedere aiuto ad una Caserma dei Carabinieri lontana dal suo paese; la scelta è caduta sulla Stazione di Specchia. Immediate sono partite le indagini per scoprire l’identità dell’orco e di lì a poco i Carabinieri hanno bussato alla porta del violentatore ad Andrano. La successiva perquisizione domiciliare ha permesso di accertare che i video memorizzati nel cellulare della bambina, inviati dal suo violentatore per minacciarla e continuare ad usarla, altro non erano che la punta dell’iceberg. Per mesi la vittima ha subito in silenzio, schiacciata dalla paura e dalla vergogna, senza avere mai il coraggio di raccontare alla madre cosa le accadeva. “Video terrificanti”. “Mai viste scene del genere”. Queste le uniche frasi di chi ha avuto l’ingrato compito di visionarli e catalogarli, considerando che si tratta di Carabinieri “navigati”, come loro stessi hanno ammesso quasi non riuscendo a darsi pace, “alle soglie dei qua-
ranta anni di servizio, induriti dall’esperienza di chi ha visto gran parte, ma a questo punto non tutta, la malvagità esprimibile degli esseri umani”. Militari che avrebbero dato chissà cosa per poter “entrare fisicamente nel video” e strappare la bambina dalle grinfie dell’orco, ma ciò non era ormai più possibile. In alcune registrazioni, ovviamente acquisite agli atti dell’inchiesta, si sente chiaramente la bambina implorare il suo persecutore di lasciarla stare. Fatti poi confermati anche in sede di ascolto protetto, dinanzi al Tribunale per i Minorenni. Il telefonino, il tablet e il computer usati dall’orco per riprendere i rapporti sessuali e nelle cui memorie digitali sono stati recuperati i video, sono stati sequestrati. L’uomo è stato condotto presso la Caserma di Specchia e poi sottoposto a fermo di polizia giudiziaria. Il pubblico ministero di turno ne ha disposto l’accompagnamento presso il carcere di Lecce a disposizione dell’autorità giudiziaria.
un chilo e mezzo di droga in casa I Carabinieri della Compagnia Salentina, in collaborazione con la Stazione Carabinieri di Monteroni, hanno tratto in arresto Rossano Rizzo, di anni 42, per detenzione ai fini di spaccio, Contestualmente hanno denunciato per concorso in detenzione ai fini di spaccio la convivente L.G., di anni 27. L’uomo abitava al primo piano in un’abitazione in via Bengasi. Dalla Stazione di Monteroni erano più volte arrivate notizie che Rizzo e la compagna potessero aver messo in atto un giro di spaccio di sostanze stupefacenti. Dopo alcuni giorni di osservazione, i carabiieri hanno constatato la fondatezza della notizia e dopo aver visto un via vai di persone salire e scendere dalla sua abitazione hanno fatto irruzione. A far scattare la perquisizione è stato un forte odore di marjuana che si percepiva in ogni angolo della casa. A seguito del controllo è stato rinvenuto circa un chilo e mezzo di sostanza di marjuana; trovati anche 500 euro in contanti in banconote di vario taglio e tutto il kit per il confezionamento per la successiva vendita al dettaglio dello stupefacente. L’uomo, su disposizione del Magistrato di turno, è stato condotto presso il carcere di Borgo San Nicola di Lecce mentre la convivente è stata denunciata in stato di libertà. Sempre a Monteroni, inoltre, i carabinieri hanno tratto in arresto Marcello Impellizzeri, classe ’88, in ottemperanza all’ordinanza del G.I.P. per cessazione della detenzione domiciliare con il successivo accompagnamento in carcere per l’espiazione della pena definitiva.
Preso ladro di telefonini: si tratta di un 50enne di Morciano, aveva agito a Tricase Nell’ambito di servizi coordinati settimanali programmati nel territorio di Tricase, Presicce e Acquarica del Capo, finalizzati alla prevenzione e repressione dei reati contro il patrimonio, nonché al controllo della circolazione stradale e degli esercizi pubblici, i militari della Compagnia di Tricase e delle stazioni dipendenti hanno proceduto ad identificare più di 130 persone, controllare quasi 100 autoveicoli fra cui 5 autoarticolati e deferire in stato di libertà per guida in stato di ebbrezza alcolica alla Procura della Repubblica S.G. D., 28 anni, di Patù: controllato alla guida della propria autovettura con tasso alcolemico superiore ai limiti di legge. All’uomo è stato riscontrato un tasso di 1,5 mg/l. Il Nucleo Radiomobile della Compagnia è riuscito inoltre a rintracciare un telefono cellulare precedentemente rubato da un’autovettura in sosta nel centro di Tricase all’interno
dell’abitazione di S.G.D., 50 anni, di Morciano di Leuca. Il terminale è stato rintracciato grazie alla funzione “trovami” del telefono che ha permesso di circoscrivere l’area di ricerca e alla successiva visione delle immagini di un impianto di videosorveglianza riuscire a capire chi fosse l’autore che è stato denunciato per furto aggravato, l’uomo ha inoltre ammesso di averlo rubato. Effettuati anche numerosi controlli anche presso esercizi pubblici di
Presicce ed Acquarica del Capo, in collaborazione con i militari dei Reparti del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Lecce e del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Lecce, Diverse le violazioni amministrative contestate, in tre esercizi pubblici in particolare è stata accertata l’omessa sottoposizione a visita medica per i dipendenti, omessa richiesta autorizzazione all’ispettorato territoriale del lavoro per l’installazione dell’impianto di videosorveglianza e, in un caso, è stata riscontrata la non idoneità alla preparazione di alimenti del locale cucina. Le sanzioni elevate ammontano complessivamente a circa 6mila euro. I servizi preventivi e repressivi di controllo coordinato del territorio dei Carabinieri di Tricase proseguiranno, come di consueto, per tutto l’arco della prossima settimana nell’area dell’intera Compagnia.
tempo libero
25 marzo/7 aprile 2017
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in programmazione al cinema lecce - MUlTiSala MaSSiMo TEL. 0832/307433 Sala 1
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17,15 - 19,30 - 21,45
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caliMeRa - cineMa elio TEL. 0832/875283
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Maglie - MUlTiSala ModeRno TEL. 0836/484100
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Cerca tra le pubblicità, individua i 3 galletti “mimetizzati” e telefona lunedì 27 marzo dalle 9,30 allo 0833/545777. In palio: i BIGLIETTI per i CINEMA; una messa in piega offerta da NEw STyLE ACCONCIATURE di MARIADA ad ANDRANO; 1/2 kg di MIGNON offerti dalla pasticceria DOLCEMENTE di Tricase; COLAzIONE PER DUE offerta da GOLOSA a TRICASE; APERITIVO SALENTINO con calice di vino a scelta con prodotti tipici salentini offerto dall’ENOTECA LE VIGNE DEL SALENTO ad ALESSANO; un ANTIPASTO CON BEVANDA offerti da LA CANTINA DE LU CEDDhRU a DISO; un LAVAGGIO PIUMONE MATRIMONIALE CON DETERGENTI E BUSTA (asciugatura esclusa) offerta dalla LAVANDERIA BLU TIFFANy a MARITTIMA; 90 minuti di gioco a PAINTBALL completo di tutta l’attrezzatura per una persona (gruppo minimo di 6) presso il DEBI GREEN DI ALESSANO; CORNETTO e CAPPUCCINO offerto dal CAFFè PISANELLI DI TRICASE; CORNETTO e CAPPUCCINO offerto dal BAR LEVANTE di TRICASE; DUE APERITIVI al Bar MENAMè di TRICASE PORTO; DUE APERITIVI presso DOLCI FANTASIE di SAN CASSIANO; BUONO SCONTO di EURO 50 da applicare sull’acquisto di occhiali da sole o da vista presso OTTICA MORCIANO di TRICASE, ANDRANO, TIGGIANO e CASTRO.
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le pagelle dello Zodiaco Ariete
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Momento decisivo per la vostra vita sentimentale. Decisioni inaspettate ed improvvise. Rapporti passionali e infiammati da grandi appetiti sessuali
Bilancia
Gemelli 6,5
Vi sentite più forti e la primavera vi dona energia. Gelosi e possessivi come non mai i nati in aprile. Gestite con maggiore riservatezza ogni vostra attività professionale.
Progetti interessanti con l’appoggio del partner. Favorita la vita sentimentale con possibili (e pericolosi?) ritorni di fiamma. State attenti a non esagerare con il cibo.
7
Sagittario 6,5
Il quadro dei pianeti tende a movimentare la vita professionale e i rapporti con i colleghi. Possibili avventure sentimentali e grandi performance sotto le lenzuola
Ritorni di fiamma, passioni improvvise, colpi di fulmine: cambiamenti di vita riconducibili ad un nuovo amore o ad una nuova attività. Siate più riservati…
Scorpione
indipendente
di Cultura, servizio ed
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redazione triCase
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Leone
6
Cancro
8
Vergine
9
Affrontate con coraggio e qualunque situazione ma fate una cosa alla volta scegliendo le reali priorità. è il momento è ideale per una vacanza in riva al mare...
Colpi di fulmine per un amore inaspettato ed improvviso. Favorite le attività professionali più creative: osate, non tentennate, andate dritti verso l’obiettivo
Un bel viaggio potrebbe ricaricarvi di energia. Possibile vittoria in una vertenza legale. Inizio primavera all’insegna dell’affettività, dell’eros e dell’amore
7
Acquario 9,5
Pesci 8,5
Evitate critiche inutili ed atteggiamenti polemici: ritardereste solamente un risultato. Il transito di Marte vi rende più attraenti. Voglia di avventura...
Se volete cambiare lavoro, aprire una impresa, dare impulso ad un progetto grandioso, questo è il momento giusto. Favoriti le professioni più creative e i... guadagni!
Atmosfere assai piccanti col vostro partner abituale o con chi avete incontrato di recente e vi ha rubato il cuore. L’auto nuova? Questo è il momento giusto!
Capricorno
CORRISPONDENTI Massimo Alligri Giuseppe Aquila Gianluca Eremita Vito Lecci Valerio Martella Antonio Memmi Luana Prontera Carlo Quaranta Donatella Valente Stefano Verri Lorenzo zito
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Gallo
periodiCo
dal 25 marzo al 7 aprile
6,5
7
Favorite le scelte più indipendenti ed originali, sia che riguardino la vostra vita professionale che privata. Colpi di scena per la vita sentimentale: seguite il cuore
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25 marzo/7 aprile 2017