Gallo
il
Anno XXIII, numero 7 (634) - 31 marzo/ 13 aprile 2018 - www.ilgallo.it - info@ilgallo.it
I RITI DELLA SETTIMANA SANTA
Il Salento si veste di viola: la Processione dei Misteri a Maglie, la Settimana 2.0 di Collepasso, le tradizioni di Casarano. Ad Ugento via Crucis Vivente dedicata a don Tonino Bello. Chiese aperte per i Sepolcri nella Diocesi di Ugento - Leuca
all’interno
NOHA: CULTURA SI, MAFIA NO
Nuova vita dell’immobile di via Bellini confiscato alla criminalità organizzata ed affidato al circolo Arci Levèra che lo intitolerà ad Antonio Montinaro, caposcorta del giudice Falcone, ucciso nella strage di Capaci del 1992
CASARANO DOPO LE IENE
Cara Marilù, ti ho seguita da quando hai capito ed indagato sull’omicidio Basile, sulla discarica Burgesi, ho comprato il tuo libro-inchiesta sulla xylella che parla di tutti i possibili (ed inquietanti) retroscena. Ma...
Và dove ti porta il Cuore 7
Antonio Memmi a pag. 9
Così si spartivano il Salento Sgominate dai carabinieri tre organizzazioni criminali dedite al traffico di armi, esplosivi e droga. Spesso le tre organizzazioni collaboravano tra loro ed avevano un giro complessivo di affari stimabile in 900mila euro al mese.
DOPPIA COPPIA
Intervista a Carmen e Mamadou: lei salentina buddista, lui senegalese musulmano, vivono felicemente insieme da 6 anni a Lecce
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Muoversi fa bene alla salute
OSPeDALe DI TrICASe. Importante scoperta scientifica emersa da una ricerca coordinata dal dottor Palmisano, cardiologo aritmologo dell’ospedale “Card. Panico”, e diretta dal primario, dottor Accogli, pubblicata sul Journal of American Heart Association, importante rivista medica a livello mondiale
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Buona Pa s q u a
VOLLEY SALENTINO
Tutto il Capo di Leuca spinge Alessano ai play off per la A1 Intanto Cutrofiano ospita, per la pirma volta nel Salento, la final four di coppa Italia di B1 femminile 20/21
Mio fratello don Tonino Bello
Marcello Bello: “Siamo davvero contenti del fatto dell’opportunità di un incontro con il Santo Padre. Potremo dimostrargli tutto il nostro amore, il nostro affetto e la nostra gioia per la sua presenza. Una presenza sicuramente indicativa di qualcosa che credo sia nell’aria e spero avvenga molto presto”
La famiglia Bello
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TROVA I GALLETTI AL SABATO DI
PASQUA
Trova i galletti nelle pubblicità e sabato 31 marzo, dalle 9,30, telefona allo 0833/545777. In palio i
biglietti per i cinema, buoni spesa e tanti altri premi. a pag. 23
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la polemica
Coldiretti - Gruppi d’Azione Locale: ilgallo.it
31 marzo/ 13 aprile 2018
ora parlo io
Lotta senza quartiere. Coldiretti chiede alla Regione di destinare i soldi dei Gal ai giovani agricoltori: “Finanziano apparati burocratici e collaboratori di varia provenienza, seminari, workshop e altre attività di promozione inutili” Coldiretti ha chiesto alla Regione di destinare le risorse finanziarie della Misura 19, riservata ai Gal dall’Ue, ad incremento della dotazione finanziaria delle Misure a favore dei giovani agricoltori che registrano un numero di domande di finanziamento che supera notevolmente le risorse stanziate
“P
osto che Coldiretti ha sempre ritenuto che il numero dei Gal in Puglia fosse eccessivo”, dichiara il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, “linea condivisa dalla stessa Regione Puglia, tant’è che alcuni tra i 23 Gruppi di azione locale hanno dovuto fare ricorso al Tar per poter continuare ad esistere, nelle citate riunioni di partenariato Coldiretti Puglia ha chiesto che ai Gal fosse assegnato solo il 5% delle risorse totali del Psr, minimo imposto da Bruxelles. Invece, la somma è stata quasi raddoppiata. Davanti allo scenario attuale che nessuno avrebbe potuto immaginare fino a 2 anni fa, fatto di 4mila giovani delusi perché mancano le risorse per poter realizzare i propri sogni, 2.500 imprese agricole che non possono investire perché le risorse sono insufficienti e di agricoltori senza reddito da 4 anni per colpa della Xylella, sorprende che non ci si voglia assumere la responsabilità di mettere mani a tutto e non solo a ciò che conviene”.
“Da rilevare che gli interventi dei Gal sono scarsamente rivolti al settore agricolo”, aggiunge Coldiretti , “con risorse che nella maggior parte dei casi sono utilizzate dal Pubblico, come ad esempio per piccoli interventi comunali. La rimodulazione”, precisa il direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti, “non si deve fare solo a discapito di misure destinate all’imprenditoria agricola, perché il Psr è e deve rimanere uno strumento economico a disposizione delle aziende agricole. Sono stati destinati 158 milioni ai 23 Gal, su una misura in cui circa il 20% dell’importo totale, oltre 30 milioni di euro, può essere rendicontato per spese generali. Si finanziano così apparati burocratici e collaboratori di varia provenienza, superando tutte le distinzioni fra politica ed amministrazione e ancora: seminari, workshop e altre attività di promozione inutili, sottraendo risorse ai giovani che vogliono lavorare in agricoltura, agli investimenti delle imprese agricole e alle attività da av-
COLDIRETTI: “DOTAZIONE GAL DA RIDURRE SENZA SE E SENZA MA”
viare nei territori colpiti dalla Xylella. Se tecnicamente e giuridicamente si potrà ridimensionare la dotazione, dovrà essere fatto senza se e senza ma. La Coldiretti vigilerà affinché il percorso venga verificato e attuato e le dimissioni di Coldiretti da tutti i Gal sono già firmate e pronte ad essere inviate se tale percorso non sarà responsabilmente condiviso”. Inoltre, “fino a quando l’assessorato all’Agricoltura non avvierà l’istruttoria delle domande già presentate per gli investimenti e non pubblicherà le graduatorie definitive delle domande presentate dai giovani e dagli agriturismi, non si avrà contezza dei progetti realmente finanziabili e non si potrà procedere allo scorrimento delle graduatorie. Un gap burocratico che poteva e può essere superato”, conclude Coldiretti Puglia, “dalla piena applicazione della semplificazione amministrativa, attraverso la delibera di applicazione dei SuperCaa, attuabile da tutte le forze di rappresentanza”.
TERRA D’ARNEO: “ATTACCHI A GAL INGIUSTI. SI VADA OLTRE CAMPANILI”
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nche il presidente del GAL Terra d’Arneo, Cosimo Durante, all’indomani degli “ingiusti ed ingenerosi attacchi subiti dai GAL pugliesi, da parte di una organizzazione di categoria, nel corso dell’incontro di partenariato svoltosi presso l’Assessorato alle politiche agricole della Regione Puglia e reiterati attraverso gli organi di stampa in questi giorni. Da Presidente del GAL Terra d’Arneo”, spiega, “conosco bene, per averle sperimentate, le potenzialità che la sinergia tra i diversi comparti dell’economia è in grado di generare se indirizzata all’interno di un progetto di sviluppo che nasce dal basso e che è espressione diretta della volontà delle comunità locali. In questo senso credo che il ruolo dei GAL non abbia eguali, sia per la loro capillarità territoriale, sia per la loro straordinaria capacità di generare sinergie positive. Ricordo che i Gruppi di Azione Locale sono nati con il preciso intento di rafforzare la rete istituzionale costruita a difesa e tutela delle risorse dei luoghi, collegandole in una dimensione ultracomunale di interscambio fattivo, creativo, costruttivo. Mi preme ricordare che i GAL, seppur con una dotazione economica nettamente ridotta rispetto alle passate programmazioni, non sono venuti meno ai loro impegni e alle loro responsabilità nei confronti della comunità: in parecchi casi, ad esempio, fungono da punto di riferimento per le municipalità, coordinandone le iniziative, supportano interventi di accesso al credito (anche oltre le misure del PSR), si sostituiscono agli uffici di informazione turistica che dati i costi elevati di gestione i Comuni hanno soppresso, intraprendono azioni di promozione e messa a sistema dei territori a costo zero. Ed è questa la base del nostro lavoro quotidiano”, conclude Durante, “andare oltre i campanili, ma restare al servizio del territorio per farne un luogo di condivisione esperienziale non ingessato nelle stringenti logiche burocratiche degli organismi pubblici ma con lo stesso rigore e trasparenza procedurale”.
ora parlo io
la guerra dei finanziamenti 31 marzo/ 13 aprile 2018
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Giulio Sparascio
Turismo Verde. Giulio Sparascio: “Presa di posizione strumentale ed inconcepibile. Prospettata come soluzione ad un problema serio una proposta meramente demagogica”
“COLDIRETTI QUESTA VOLTA HA PRESO UN ABBAGLIO”
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ull’argomento interviene Giulio Sparascio, Presidente Nazionale di “Turismo Verde”, il quale, sottolineando “l’assoluta strumentalità di tale inconcepibile presa di posizione”, dichiara: “I GAL pugliesi, durante la loro più che ventennale attività, hanno inciso notevolmente nei progetti di sviluppo rurale, dando sempre un contributo proficuo a vantaggio dei giovani agricoltori, in particolar modo nell’ambito della multifunzionalità agricola. Sono centinaia gli interventi cofinanzianti dai GAL pugliesi nel settore dell’agriturismo, e nella programmazione precedente sono stati inoltre finanziate iniziative a favore dell’agricoltura sociale, delle masserie didattiche e della trasformazione artigianale dei prodotti agricoli, molte delle quali avviate da giovani agricoltori. I GAL pugliesi non si sono limitati a utilizzare i Fondi messi a disposizione dall’Unione Europea per avviare o consolidare le attività nello sviluppo rurale, ma il personale di tali Agenzie ha seguito quotidianamente con professionalità le aziende agricole nell’iter procedurale per l’avvio delle loro attività e nelle attività di promozione delle stesse, diventando un reale e importante punto di riferi-
mento per numerose altre iniziative. Senza dimenticare gli ottimi risultati raggiunti negli altri settori tipici del nostro mondo rurale, quali l’artigianato tipico, il recupero del patrimonio architettonico – culturale, la valorizzazione dei siti ambientali e promozione turistica del territori di competenza, permettendo di impegnare e spendere al meglio una significativa dotazione dei Fondi Europei. Le aziende beneficiarie delle Misure attuate dai GAL pugliesi hanno sempre riconosciuto ad essi un ruolo da protagonista nello sviluppo rurale dei territori, non indicandoli mai come soggetti attuatori dediti allo spreco delle risorse europee, ma al contrario, spesso i progetti realizzati dai GAL sui territori sono stati segnalati dall’UE come
“Best Practice” nei Paesi comunitari e non. e ancora: “La Coldiretti questa volta ha preso un grosso abbaglio, prospettando come soluzione ad un problema serio, una proposta meramente demagogica, giuridicamente irrealizzabile e irrispettosa del lavoro fatto da centinaia di giovani professionisti che in queste strutture ci lavorano, con assunzione di responsabilità e con l’unico obiettivo di perseguire il bene dei nostri territori. Si tratta di una proposta strumentale ad altre mire opache, disonesta intellettualmente che contrappone ingiustamente due componenti umane indispensabili per lo sviluppo rurale del quale ogni giorno si parla; la Coldiretti ha sferrato un attacco mortale a uno
strumento di sviluppo rurale progettato dal basso (metodo botton-ap), in cui tutti gli attori locali hanno la possibilità di dare il proprio contributo ed indicato nei programmi europei, nazionali e regionali come uno strumento efficiente ed efficace. Non si comprende, quindi, come la stessa organizzazione che oggi in maniera disinvolta elabora questa geniale soluzione ai problemi dell’agricoltura pugliese: “chiudere i GAL”, non più di un anno fa metteva in campo tutte le sue capacità per ottenere il maggior numero di poltrone nei consigli di amministrazione di queste strutture che oggi definisce apparati improduttivi e di cui, improvvisamente, non comprende nemmeno le finalità. Al riguardo, bene ha fatto l’Assessore Di Gioia ad accogliere il parere delle organizzazioni datoriali agricole di Agrinsieme, anch’esse presenti all’incontro del 19 marzo scorso, la cui proposta è stata quella di attingere ad altre risorse del bilancio regionale e di convocare al più presto un consiglio regionale. Oggi, dopo le dichiarazioni fatte sui GAL, dai rappresentanti della Coldiretti, sarebbe opportuno che gli stessi manifestassero un minimo di onestà intellettuale, dimettendosi dai relativi organi
amministrativi. Infine, voglio ricordare alla Coldiretti e all’opinione pubblica che gli amministratori dei GAL pur rispondendo personalmente di fronte alla legge, non percepiscono alcuna indennità o rimborso spese”. “Turismo Verde” - Associazione dell’Agriturismo per l’Ambiente, il Territorio e la Cultura rurale è il sodalizio della CIA agricoltori italiani che rappresenta e tutela le aziende agricole che svolgono: attività di agriturismo, nella sua accezione più classica quali ospitalità, ristorazione, degustazione, attività sportive, attività ricreative; attività comprese nella definizione di multifunzionalità e che la collettività riconosce proprie dell’agricoltura, quali la didattica, il sociale, la valorizzazione della biodiversità, del paesaggio rurale e delle tradizioni culturali locali. Organizza iniziative per favorire e valorizzare la diffusione delle attività delle aziende associate, dei loro servizi e dei loro prodotti partecipando anche a fiere, mostre, mercati ed iniziative editoriali e pubblicitarie. “Turismo Verde” è presente su tutto il territorio con una sede nazionale e sedi regionali e provinciali.
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eccellenza in corsia
”
la pubblicazione
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Tricase: batte forte il cuore
Scoperta scientifica. Pubblicata sul Journal of American Heart Association: “Il movimento fisico protegge; i più pigri hanno un rischio quintuplicato di incorrere in aritmie cardiache; più ricoveri tra i sedentari”
“U
na mela la giorno toglie il medico di torno”, vecchio adagio dal sapore fatato della nonna, sembra possa essere sostituto con il nuovo motto: “Un passo (i) al giorno toglie il medico di torno”. è proprio così: svolgere una moderata attività fisica quotidiana aiuta a prevenire pericolose aritmie cardiache come la fibrillazione atriale. è questa l’importante scoperta scientifica emersa da una ricerca coordinata dal dottor Pietro Palmisano, cardiologo aritmologo dell’ospedale “Cardinale Panico” di Tricase, e diretta dal primario, dottor Michele Accogli, recentemente pubblicata sul Journal of American Heart Association, un’importante rivista medica a livello mondiale. Lo studio, durato oltre 2 anni, ha coinvolto 770 pazienti affetti da gravi patologie cardiache e portatori di defibrillatore cardiaco. Una tale scoperta, che accompagna sani principi a pazienti sani, ha solleticato la nostra curiosità e, armati di notes e paperino, ci siamo recati presso il nosocomio dove, fra un paziente, uno squillo ed una chiamata urgente, abbiamo avuto modo di chiacchierare con Accogli e Palmisano, ai quali abbiamo chiesto: Fate periodicamente pubblicazioni su riviste scientifiche? Dott. Accogli: vorrei fare una premessa chiarificatrice: questi eventi sono il frutto di un lavoro seminato negli anni; infatti, non è un caso se oggi si è arrivati a pubblicare su cotanta rivista scientifica. e non vale solo per il nostro reparto, ma per l’ospedale in senso globale, è un cambio storico che è avvenuto soprattutto nell’ultimo decennio. La lungimiranza della Di-
Che cosa comporta, al di là del rezione, che ha sempre spinto prestigio, ottenere questo verso un alto livello di pretipo di pubblicazioni così stazioni in tema di effiimportanti? cienza e qualità, ha di Dott. Accogli: il lavoro fatto registrato l’elepubblicato è parte di un vazione del profilo Questo risultato non insieme di pubblicaprofessionale. è la margherita che zioni già effettuate Come si arriva alla negli anni precedenti pubblicazione in nasce da sola nel su altre riviste internaquesto tipo di rivideserto, ma si inserisce zionali. Infatti, recente ste così importanti? in un contesto di motivo di soddisfazione Dott. Accogli: e’ il riattività scientifica per la nostra equipe è la sultato finale di un’attipubblicazione sul Journal of vità che si svolge continua Cardiovascular Medicine delle quotidianamente, l’ impeultime linee guida nazionali sulla gno profuso deve essere suffracorretta programmazione dei pacemaker, gato da oggettivi riscontri scientifici alla cui stesura il dott. Palmisano, primo che accompagnano l’attività assistenziale autore di uno dei due documenti che comalla ricerca clinica. pongono le linee guida, ha dato un contributo decisivo. Questo risultato non è la margherita che nasce da sola nel deserto, ma si inserisce in un contesto di attività scientifica di cui il dott. Palmisano ne è il primo coordinatore. Il reparto di cardiologia di Tricase si pone a livello regionale come il primo centro in termini di produzione scientifica a livello nazionale e internazionale, anche e forse più della stessa cardiologia universitaria di Bari. In che cosa consiste questo tipo di ricerca? Come si è svolta? Dott. Palmisano: la ricerca è uno studio multicentrico ed il frutto di una rete di collaborazioni che abbiamo creato con altri centri, prevalentemente del nord. Abbiamo unito le forze ma l’idea nasce qui, in questo ospedale, è questo il centro di Il dottor Michele Accogli, primario di gravità ed io sono l’ideatore ed il coordiCardiologia e il dr. Pietro Palmisano
Il reparto di
Il
primario di cardiologia, dott. Michele Accogli: “Il reparto è costituito da 14 medici cardiologi, me compreso. L’orgoglio del mio reparto è l’età decisamente giovanile rispetto alla media dei reparti di cardiologia italiani (che si aggira intorno ai 55 anni). Questo si inserisce nella strategia e nell’ottica di guardare in prospettiva, per cui ci sono un’attenta selezione dei colleghi che si rendono disponibili a venire a lavorare in questo reparto ed un’attenzione alla qualificazione professionale ed al dato anagrafico; oltre al fatto di dover sposare la “mission” di questo ospedale, fattore fondamentale. In aggiunta, oltre a tutta l’attività di arit-
Tricase
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dell’Ospedale Panico
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Dottor Accogli: “Pubblicazione su rivista scientifica è il frutto di un lavoro seminato negli anni’
cardiologia
mologia il reparto si occupa di un lavoro di tipo interventistico sulle malattie coronariche che è l’emodinamica. Cosa vuol dire in termini pratici il vostro ingresso nella rete per l’infarto miocardico? “Consente a chi malauguratamente dovesse avere un infarto per strada, di arrivare nel nostro ospedale ed essere curato immediatamente grazie ai dati già in archivio. La rete territoriale per l’infarto dell’area Salento, infatti, poggia sostanzialmente sulla emodinamica del “Fazzi” al nord della provincia e su quella del “Panico” di Tricase per quanto riguarda il sud Salento. L’attività di tutto il reparto è arricchita anche con un’attività di tipo interventistico e clinico”.
natore dello studio. Nello specifico, abbiamo arruolato dei pazienti gravemente cardiopatici a cui abbiamo impiantato un defibrillatore (questa è pratica clinica quotidiana). Il paziente può essere monitorato in due diversi modi: controllato direttamente in ospedale, oppure (e questo è il punto di forza dello studio), tramite monitoraggio remoto, ossia seguendo i pazienti direttamente da casa tramite i dati che riceviamo sul sito internet. La macchina registra se vi sono delle aritmie e tutto ciò che riguarda il ritmo cardiaco. L’aritmia è molto frequente in questi pazienti, peggiora la prognosi e li espone al rischio di ictus. Come funziona il meccanismo? I sensori si attivano quando c’è una camminata a passo sostenuto, quindi una vita sedentaria, letto-divano, non fa attivare il sensore. Abbiamo valutato il livello medio su tutta la casistica, che era di tre ore e mezzo e diviso i pazienti in due gruppi: chi faceva meno di tre ore e mezzo e chi di più. Si è evinto che i più pigri avevano un rischio quintuplicato di incorrere in aritmie. L’attività fisica è un fattore indipendente dagli altri, cioè: se abbiamo un paziente di 60 anni e uno di 80 anni con diverse caratteristiche, il livello di attività fisica ha prevenuto la fibrillazione atriale. Lo studio ha condotto anche ad altri risultati? Dott. Palmisano: Sì. Si è constatato che i pazienti sedentari erano quelli che morivano di più, erano quelli a cui più spesso urgeva il ricovero per scompenso cardiaco. L’elemento di novità è che il movimento ha proprio un effetto protettivo nei confronti di queste aritmie. Luigi Zito e Valentina Mastria
Ecografie ed ecocolordoppler: a breve anche dal medico di famiglia
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ello studio del medico di famiglia si potranno effettuare ecografie ed ecocolordoppler. Lo prevede il rinnovo del contratto alla firma in questi giorni. Dopo quasi 10 anni è pronta la nuova convenzione con i medici di famiglia. La Sisac, la struttura di parte pubblica preposta ai rapporti in convenzione, ha convocato i sindacati di categoria per il 29 marzo per rinnovare il contratto nazionale. Nell’incontro, tra le tante novità, si parlerà anche della possibilità di effettuare esami diagnostici di primo livello negli studi dei medici di base. Lo scopo è quello di evitare accessi impropri al Pronto soccorso, una migliore gestione del paziente cronico e un contenimento delle liste di attesa. La novità più importante è il coinvolgimento dei medici nella diagnostica di primo livello. In sostanza, negli studi medici organizzati in Gruppo (quindi non in tutti), viene previsto l’utilizzo di ecografi di ultima generazione, rispondenti a precisi requisiti, in grado di diagnosticare alcune patologie, senza ricorrere alle strutture territoriali.
Gli esami diagnostici di 1° livello comprendono, essenzialmente, tutta una serie di ecografie . Per esempio: Ecografia all’addome; ecografia del collo; del muscolo tendineo; della mammella; del polmone; dei grossi vasi addominali; ecocolordoppler venoso arti inferiori; dei tronchi sovraortici; ecc. L’ecografo è uno strumento che richiede una preparazione da parte del medico che lo utilizza. Se l’accordo verrà firmato, molti studi medici di Gruppo si organizzeranno per avere all’interno il medico abilitato all’uso dell’ecografo. La prestazione prevede il pagamento di un ticket che potrebbe essere scontato e quindi inferiore a quello attuale. Naturalmente c’è il vantaggio che non bisogna attendere tempi lunghi. Oltre alla comodità di non dover prenotare e recarsi nei poliambulatori. Con il rinnovo del contratto si apre per i medici di famiglia che si costituiscono in Gruppo tutta una serie di collaborazioni finalizzate a trasferire una parte del “carico” della sanità sul territorio.
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lo studio
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Arsenio e berillio nei terreni: si teme incremento del rischio tumori nel Salento progetto Geneo
Contaminati! Analisi di campioni di terra prelevati dai suoli di 32 Comuni del Salento, raccolti in nove aree ad alto, intermedio e basso rischio oncologico. Riscontrata presenza di Arsenico, Berillio e Vanadio
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dati di mortalità oncologica dell’ISTAT registrano da tempo un netto incremento in Puglia e più ancora nella provincia di Lecce. Mentre sembra essersi finalmente invertito il trend della mortalità per tumore del polmone maschile e per tumore della vescica, cresce anche da noi in maniera drammatica la mortalità per cancro in generale ed, in particolare, per quello al seno, specialmente nelle giovani donne. Di fatto, sembra ormai essersi esaurita quella differenza virtuosa a nostro favore nei confronti del nord del Paese. Al fine di ricercare le cause ambientali verosimilmente responsabili di una così grave situazione epidemiologica, e poterle poi rimuovere per ridurre l’incidenza, la LILT di Lecce ha promosso il progetto di ricerca Geneo (Sistemi di valutazione delle correlazioni tra Genotossicità dei suoli e NEOplasie in aree a rischio per la salute umana), in partenariato con l’Università del Salento, la Provincia di Lecce e la ASL di Lecce. Il progetto Geneo inaugura la linea di ricerca in Oncologia Ambientale del nascente Centro Ilma LILT, l’Istituto Scientifico in via di ultimazione a Gallipoli. Dall’analisi di campioni di terra prelevati dai suoli di 32 Comuni del Salento, raccolti in 9 aree ad alto, intermedio e basso rischio oncologico, sono stati rilevati dati concernenti le caratteristiche pedologiche di base, la radioattività e poi i metalli pesanti, gli IPA, le diossine, i furani, i PCB, i pesticidi e le caratteristiche di biotossicità e genotossicità (metallotionine, acetilcolinesterasi, test dei micronuclei, ecc.).
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METALLI PESANTI NEL SOTTOSUOLO
elle 9 aree selezionate sulla base del rischio oncologico (alto, intermedio e basso rischio) la valutazione della biodisponibilità nel suolo dei diversi contaminanti non ha rivelato una correlazione diretta e significativa tra situazione epidemiologica e contaminazione del suolo. Diversamente dalle attese, invece, si è riscontrato in quasi tutte le 9 Aree, ed a prescindere dallo stato epidemiologico di ognuna di queste, una significativa presenza di alcuni contaminanti, quali l’Arsenico, il Berillio e, in misura minore, il Vanadio. La presenza e la concentrazione di questi metalli pesanti rivelano uno stato di contaminazione del suolo assolutamente non compatibile e non atteso per aree verdi. Per quanto riguarda l’Arsenico e le sue possibili sorgenti, è importante ricordare che la ricerca di pesticidi in tutte le 9 aree verdi è risultata negativa. L’analisi delle diverse diossine, furani e PCB, pur rivelando valori ampiamente nei limiti di legge, sembrano svelare possibili sorgenti di contaminazione, meritevoli di approfondimento. Infine, i test di biotossicità, ed in particolare quelli di genotossicità dei suoli, hanno rivelato in alcune aree (vedi, ad esempio, i test dei micronuclei in Cutrofiano, Giuggianello e Botrugno) una possibile correlazione tra inquinamento ambientale e situazione epidemiologica della popolazione.
IL DOTT. SERRAVEZZA “TEMO PEGGIORAMENTI”
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RISCHIO EPIDEMIOLOGICO ALTO 1 Zollino, Caprarica, Calimera, Martignano, Castrì 2 Sannicola, Tuglie 3 Sogliano, Cutrofiano, Melpignano, Maglie, Galatina 4 Giuggianello, Minervino, Sanarica, Nociglia, Botrugno 5 Diso, S. Cesarea, Ortelle 6 Morciano, Patù, Salve, Castrignano del Capo, Gagliano RISCHIO INTERMEDIO 7 Novoli, Campi, Squinzano
RISCHIO BASSO 8 Porto Cesareo, Leverano 9 Miggiano, Montesano
olendo ricercare una possibile correlazione tra la situazione epidemiologica di un territorio con lo stato di inquinamento delle matrici ambientali”, spiega il Dr. Giuseppe Serravezza, responsabile scientifico del Progetto Geneo, “riteniamo fondamentale considerare i lunghi tempi di tutti i processi di cancerogenesi (“a volte, molti decenni!”). In altre parole, il dato epidemiologico che oggi riscontriamo è conseguenza di una o più cause di tumore che hanno agito molti anni prima. Ne consegue, altrettanto, che un grave stato di inquinamento del suolo riscontrato oggi produrrà i suoi effetti epidemiologici tra alcuni anni. È evidente pertanto”, secondo il noto oncologo, “che le criticità epidemiologiche emerse in provincia negli anni 2000-2010 (tumore del polmone maschile e tumore della vescica nel centro- sud del Salento) sono stati effetto di processi di cancerogenesi iniziati negli anni ’70 –’80”. Processi che verosimilmente stanno attenuandosi o esaurendosi, alla luce dell’attuale apparente inversione di tendenza della curva di mortalità per quegli stessi tumori. Indubbiamente, situazioni storico-sociali ed ambientali operanti alla fine del secolo scorso si sono modificate, producendo l’attuale modulazione epidemiologica. Che, purtroppo, vede il Salento perdere l’antico gap virtuoso che ci aveva contraddistinto rispetto al nord, mentre raggiunge l’omologazione alla media nazionale. “La gravità della situazione epidemiologica attuale”, insiste Serravezza, “è sicuramente la conseguenza delle modificazioni subite dall’ambiente salentino negli ultimi 10- 20 - 40 anni. Lo studio Geneo ha rivelato l’attuale preoccupante stato di contaminazione del suolo (aree verdi!) in molte parti del Salento: ciò fa temere un ulteriore peggioramento della situazione epidemiologica nel prossimo futuro”. Pertanto, “alla luce delle ben note emergenze ambientali gravanti nel nostro territorio, e sulla scorta della normale prassi seguita in tante altre Regioni del Nord, riteniamo non più rinviabile un intenso e costante monitoraggio ambientale, in particolare, del suolo, matrice-memoria di ogni inquinamento, a salvaguardia della salute delle popolazioni e per una corretta e sostenibile pianificazione dello sviluppo del territorio. Riteniamo”, conclude il presidente della Lilt Lecce, “inderogabile che le Istituzioni preposte si attivino quanto prima e con il massimo impegno, al fine di individuare le possibili sorgenti del grave inquinamento dei suoli da noi riscontrato, e predisporre quindi gli opportuni interventi tecnici, amministrativi e politici”.
Il Centro Ilma in fase di ultimazione a Gallipoli
31 marzo/ 13 aprile 2018
ad Antonio Montinaro
È
iniziata formalmente lo scorso 23 marzo la nuova vita dell’immobile di via Bellini a Noha di Galatina confiscato alla criminalità organizzata locale nel 2001 e affidato dall’amministrazione comunale al circolo Arci Levèra: vi nascerà un centro per lo sviluppo di attività sociali, solidali e culturali. Il Comune di Galatina intende intitolare l’immobile alla figura di Antonio Montinaro, poliziotto nato Calimera, capo della scorta di Giovanni Falcone e ucciso nella strage di Capaci del 1992. “L’intitolazione vuole essere un riconoscimento a tutti quegli eroi silenziosi che hanno pagato con la vita il fatto di essere accanto, nell’espletamento del proprio dovere, a figure di primo piano nella lotta alla mafia”, dice il sindaco Marcello Amante, “un ricordo che vuole essere anche d’esempio e da modello per tutti quei ragazzi che nonostante le mille difficoltà continuano a compiere il loro dovere da semplici cittadini”. La dedica ha un alto valore simbolico, anche perché il fratello di Antonio, l’architetto Brizio Montinaro, ha curato il progetto di ristrutturazione insieme a Francesco Capone, come lui collaboratori di Libera. Grazie al progetto donato all’amministrazione comunale galatinese è stato possibile avviare l’iter burocratico per il finanziamento dei lavori che lo hanno portato ad essere, oggi, una struttura che ben si presta ad essere un centro di aggregazione polifunzionale e incubatore di attività a scopi sociali.
l’inaugurazione
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Noha (Galatina): dedicato a tutti gli eroi silenziosi
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Levèra. Bene confiscato alla mafia alla comunità: il Comune consegna al circolo Arci le chiavi per l’inaugurazione della sede dedicata alla memoria di Antonio Montinaro
“Abbiamo sin da subito condiviso la scelta dell’amministrazione comunale di Galatina di dedicare l’immobile ad Antonio, perché vogliamo sia ricordato e conosciuto come un grande simbolo della lotta alla mafia in nome del bene comune”, commenta la Presidente di Levèra Flavia Luna De Matteis, “ma soprattutto perché sia un esempio ed uno stimolo all’impegno di cambiamento, in un momento in cui la passiva accettazione dell’esistente rappresenta un grave pericolo.” L’inaugurazione giunge nell’ambito delle celebrazioni previste per la “Giornata in ricordo delle vittime delle mafie” che il Comune intende celebrare con due importanti eventi: un corteo che si svolgerà nella mattinata del 23, a cui parteciperanno tutti gli istituti scolastici e le associazioni di Galatina e che avrà inizio alle ore 9,30 in piazza Orsini e arrivo in P.zza Alighieri dove ci sarà un breve intervento da parte delle autorità e degli studenti; l’appuntamento del pomeriggio alle ore 18,30 con l’inaugurazione dell’immobile citato. La serata sarà completata dalla musica live di Claudio Prima e Rachele Andrioli, i Drawing sound (gruppo musicale del Liceo Scientifico A. Vallone di Galatina), e dei “Feel Rock & Play” con il loro inconfondibile stile rock. “Levèra” vuol dire levare, sollevare, sostenere, soffio di vento. Il nuovo circolo Arci ha scelto questo nome proprio perché si augura che un vento forte si alzi e
La presidente di Levèra Flavia De Matteis insieme al sindaco di Galatina, Marcello Amante, durante l’inaugurazione
soffi dalle periferie, che porti con sé la possibilità di una rinascita, che sostenga progetti di inclusione sociale, che spazzi via il velo della diffidenza e lasci spazio al sentimento di fiducia. Fiducia nelle relazioni, nella condivisione, nelle Persone e in ciò che di buono sempre sanno pensare, esprimere, creare.
Promuovere cultura e buona socialità
“Lo scopo principale del Circolo Levèra”, aggiunge la De Matteis, “ è quello di promuovere la cultura, la buona socialità, la ricreazione, la qualità delle relazioni umane, la diffusione di attività culturali e sociali nel settore della musica, la conoscenza del territorio, la salvaguardia dell’ambiente, la tutela dei diritti dell’in-
fanzia e dell’adolescenza, realizzando anche attività formative e laboratori di idee favorendo la crescita culturale e civile dei propri soci, della comunità in cui opera e dei soggetti socialmente svantaggiati”. Per la realizzazione Levèra ha attivato un partenariato con Arci Comitato Territoriale Provinciale di Lecce che “ci ha consentito di inserire l’immobile in un bando di finanziamento pubblico di cui attendiamo il responso. Abbiamo realizzato un Caffè Letterario”, continua la presidente, “con una libreria al fine di creare una biblioteca di comunità, che si arricchisca anche con l’apporto di donazioni da privati, basata sul mutualismo. Nel Caffè Letterario saranno organizzate serate a tema, presentazioni di libri, piccoli eventi musicali, degustazioni guidate, percorsi enogastronomici, in cui valorizzare le aziende locali e la loro produzione, promuovendo modelli di consumo critico e consapevole. Nella sala multifunzionale realizzeremo convegni, eventi, concerti, mostre, iniziative di formazione e sensibilizzazione attraverso la musica, il teatro e l’arte. Questo anche con la collaborazione che si sta attivando con le realtà associative presenti sul territorio. Stiamo infine lavorando all’attivazione di un doposcuola sociale grazie al contributo volontario di personale qualificato. Questi”, conclude la presidente De Matteis, “sono solo i primi passi rispetto a un progetto molto più ampio che col tempo porteremo a termine”.
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spazio giovani
Festival Internazionale Giovani Realtà a Galatina
attualità
31 marzo/ 13 aprile 2018
Un’opportunità per le start-up
Finanziamenti. Confcommercio Lecce e Gruppo Unicredit Banca insieme per sostenere la nascita di nuove imprese
La
È
già stata bandita la XV edizione del Festival Internazionale “Giovani Realtà”, il concorso musicale strumentale e vocale con sezione classica e moderna. Supervisore del concorso è il M° Francesco Libetta, musicista acclamato dalla critica internazionale e dal pubblico più esigente, in trent’anni di carriera è stato ascoltato nelle sale europee, americane e asiatiche nelle vesti di pianista, direttore e compositore. La direzione artistica è affidata al M° Ettore Romano, diplomato in canto lirico presso il conservatorio Tito Schipa di Lecce ed in canto Jazz/Pop presso l’Università della Musica di roma. Le selezioni, dal 21 al 26 maggio, avranno luogo presso la sala C. Contaldo del Palazzo della Cultura di Galatina durante le quali saranno assegnati i diplomi di 1°, 2° e 3° classificato. A tal proposito si ricorda che i diplomi in concorsi nazionali e internazionali vengono valutati da 1 a 3 punti per l’ inclusione negli elenchi relativi all’insegnamento nelle scuole medie ad indirizzo musicale e nelle graduatorie per l’insegnamento nei conservatori. Nella serata finale del 27 maggio che si svolgerà nel chiostro del Palazzo della Cultura, si esibiranno tutti i primi classificati delle varie classi di concorso ed al primo assoluto andrà una borsa di studio assegnata dalla giuria di qualità che premierà anche la migliore interpretazione. Il premio della critica sarà assegnato da una giuria composta da giornalisti ed esperti musicali. Il concorso è organizzato dall’ Associazione di promozione sociale Giorè – Giovani realtà con il patrocinio del Comune di Galatina e della Provincia di Lecce e della regione Puglia. Per regolamento ed informazioni: www.giovanirealta.it e www.facebook.com/giovanirealta; tel/fax 0836569495; cell. 339 587 193 7
Confcommercio leccese ha sottoscritto una nuova convenzione con il gruppo Unicredit Banca per l’erogazione di finanziamenti destinati alle start-up d’impresa. I soggetti beneficiari che possono accedere al finanziamento sono le imprese di nuova costituzione o quelle già costituite da non più di 5 anni. Il finanziamento erogato da Unicredit può avere un importo massimo di 25mila euro e una
durata di 5 anni. Ammissibili le richieste di finanziamento finalizzate alla realizzazione di investimenti, al sostenimento di spese
di gestione, pagamento di retribuzioni di nuovi dipendenti e costi per corsi di formazione. Per l’erogazione del finanziamento non sono richieste garanzie reali. Il Centro di Assistenza Tecnica Confcommercio Lecce fornisce assistenza e consulenza per l’istruttoria della pratica di richiesta di finanziamento. Per maggiori informazioni è possibile contattare lo 0832/345146 o scrivere a lecce@confcommercio.it (reg. Dr.ssa Tatiana Adamuccio).
Polemica a... numero chiuso
Medicina. Luigi Manca, vice presidente della Commissione Sanità pugliese, dopo lo scorrimento delle graduatorie denuncia le falle nel sistema
Continua la polemica in merito alle modalità di accesso alle facoltà di medicina e chirurgia. A riportare in auge l’argomento il recente scorrimento delle graduatorie in seguito al test effettuato dagli studenti sei mesi fa. Infatti, i giovani (e non) che a settembre scorso hanno effettuato il test di Medicina, ma non sono rientrati nel numero “chiuso” stabilito, sono stati o stanno per essere contattati per poter iscriversi al primo anno alla Facoltà, ad anno accademico avviato già da un bel pezzo. Inutile dire che moltissimi rinunciano all’opportunità tanto desiderata perché iscritti ad altre facoltà con esami già dati o per totale cambio di vita dopo la delusione di non essere rientrati nel numero “chiuso”. Per questi motivi si discute se sia giusto o meno cambiare rotta e dare a tutti gli studenti la possibilità di intraprendere il percorso desiderato. Del resto la facoltà di medicina è piena di esami impegnativi e
potrebbero essere proprio questi a costituire lo sbarramento per la continuazione del percorso. Oltretutto è bene rammentare che nei prossimi anni il numero dei medici “di famiglia” che andrà in pensione in Italia supera di gran lunga il numero dei giovani attualmente laureati e pronti a poterli rimpiaz-
zare. Sarebbe opportuno, quindi, cambiare metodo? “Chi sta gestendo questa situazione si renda conto del danno prodotto su questi giovani”, commenta il vicepresidente della Commissione Sanità Pugliese Luigi Manca “il metodo del numero chiuso in Medicina è assurdo, visto che come appare in questi giorni il suddetto numero non solo non è stato pienamente coperto ma si cercano nuove matricole ad anno accademico quasi terminato, la nostra battaglia contro il numero chiuso riprende con più convinzione di prima!”.
31 marzo/ 13 aprile 2018
dai Comuni
Casarano: “Cara Marilù...”
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punti di vista
Bastian contrario. “La mafia è un’altra cosa: la senti, ti fa mancare l’aria, controlla ogni attività commerciale,
ogni azione pubblica e di iniziativa privata, si infila nelle banche, negli appalti e nelle concessioni industriali...”
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ara Marilù, nel tempo ho imparato a conoscere la stoffa del tuo modo di fare giornalismo. Ti ho seguita da quando, immediatamente, hai capito ed indagato sull’omicidio Basile, sulla discarica Burgesi, ho comprato il tuo libro inchiesta sulla xylella che parla di tutti i possibili (ed inquietanti) retroscena. Inchieste ben fatte, professionali, che giustamente ti hanno resa famosa, fatto vincere premi e scrivere per prestigiose testate nazionali. Brava. Poi hai cominciato ad occuparti anche di Casarano, della “nostra” Casarano, e lo hai fatto con la stessa determinazione e con lo stesso piglio di sempre. Certo, leggendo i tuoi interventi si capisce che ad essi dai un taglio, come dire… avverso all’attuale amministrazione ma chi vive la quotidianità di questa città ne ha capito subito anche il motivo: sei così “contigua” alla precedente, a quella guidata da Remigio Venuti per intenderci, e riconoscente a chi, con i soldi del Comune, ha comprato spazi pubblicitari sul sito della tua testata ed anche migliaia di copie del tuo giornale, spendendo migliaia di euro (come da audizione del sindaco Stefàno alla Commissione consiliare regionale del 22 novembre 2017 - copia integrale su www.ilgallo.it) che non puoi fare altrimenti: sminuire chi c’è per far emergere chi potrebbe tornare. Però, anche questo non scandalizza nessuno; magari non sarà deontologicamente impeccabile come prassi ma di giornalisti anche bravi, come te, che parlano male o bene a senso unico, la stampa italiana è purtroppo piena; Montanelli li chiamava pennivendoli. Poi però hai alzato il tiro ed hai cominciato accostare la “nostra” Casarano alla parola mafia e qui, perdonami, non condivido più la tua linea editoriale. Fai nomi, pubblichi intercettazioni, informative dei Carabinieri ed arrivi ad insinuare, addirittura davanti alla Commissione regionale Antimafia, che l’intera amministrazione è stata eletta con i voti determinanti della mafia perché ad essa “contigua” ed a provvedere a ciò, il tramite sarebbe stato l’ex consigliere Stefàno, a sua volta “contiguo” ad Augustino Potenza (in realtà suo amico d’infanzia). Ora però, come sottolineato dal primo cittadino in Commissione consiliare, lasciando perdere la coincidenza del fatto che pubblichi questi articoli nel venerdì che
precede le elezioni e senza addentrarci in complessi meccanismi giuridico procedurali, vediamo (considerando solo le tue dichiarazioni) come stanno i fatti. Il Consigliere Stefàno ebbe 193 voti di preferenza; pur volendoli considerare tutti voti mafiosi (come se sto ragazzo non avesse parenti o amici onesti) al cospetto dei 5.926 voti ricevuti dal sindaco Stefàno, hanno un impatto pari al 3,25% (che cala al 2,87% in sede di ballottaggio). Sono queste le cifre “mafiose” che possono definire tale un’intera Amministrazione? e ancora: articoli, servizi su emittenti locali, sino alle Iene di Italia1, parlano di questa gravissima informativa dei carabinieri sulla contiguità mafiosa ma (da giornalisti preparati quali sono mi viene da dire con un pizzico di interessata ipocrisia) hanno tralasciato il non trascurabile fatto che il Pubblico Ministero (primo personaggio della lunga catena giudiziaria, quello che per mestiere deve essere quello più “duro” e accusatorio) ha considerato talmente di poco conto tali indizi, da non ritenere nemmeno di dover emettere alcun avviso di garanzia nei confronti di nessuno. ed allora, perché Casarano è mafiosa? Vedi, cara Marilù, per schierarsi dalla parte della legalità bisogna scegliere di stare dalla parte dei Giudici che, piaccia o no, sono gli unici che in Italia la garantiscono. Ma giudice è il pm che non ha proceduto perché gli elementi erano forse poca cosa, così come giudice è quello che ha sequestrato i tuoi articoli in maniera precauzionale e che le Iene hanno fatto passare per un incompetente che non conosce nemmeno uno dei fondamenti della nostra Costituzione. Tu
sei brava di tuo e non hai bisogno di una Casarano necessariamente col timbro di mafiosa, tale per farti scrivere articoli che sembrano ormai poggiare su basi stiracchiate ed artificiose (per i motivi detti prima) o per sposare la tua causa. A Casarano c’è indubbiamente malavita; né più né meno la stessa che c’è in ogni altro comune del Salento, della Puglia, del sud Italia ma anche delle grandi città del centro e del nord. Ci sono stati degli attentati gravissimi con delle modalità spietate che, a detta degli inquirenti, sono stati dei regolamenti di conti fra bande rivali per il controllo di traffici illeciti. Ma la mafia è un’altra cosa: la mafia la senti, la percepisci, ti fa mancare l’aria, controlla ogni attività commerciale, ogni azione pubblica e di iniziativa privata, si infila nelle banche, negli appalti e nelle concessioni industriali. Forse è perché sei lontana ma i casaranesi questo clima, credimi, non lo respirano. e allora perché continuare ad infangarne il nome? Ti prego, non farlo, lo so che poi le tue inchieste senza l’argomento mafia avrebbero una diversa presa sul pubblico ma ti prego, i danni reali sono tanti e tangibili. Se parli con qualche operatore del settore ti direbbe che ci sono già state delle disdette nelle prenotazioni per passare a Casarano le vacanze e, al di là del fango che il nome sta ricevendo, ti segnalo altri due problemi che una Casarano necessariamente mafiosa porta con sé. Avrai letto anche tu Saviano quando dice che i ragazzi di Scampia non sognano di diventare calciatori ma boss della camorra ebbene, dare del mafioso a questi malavitosi di serie B che operano a Casarano, è dare loro uno status che li fa sentire fighi e che magari li fa pure credere davvero importanti. e poi, in un clima scevro dalla paura della mafia, un padre di famiglia, davanti ad un sopruso, ad un reato subito, non esiterebbe a chiamare i Carabinieri e a denunciare il malvivente ma, se si instilla il concetto della presenza mafiosa a tutti i costi, quel padre di famiglia magari, prima di denunciare i malviventi, temendo un’organizzazione alle loro spalle, ci pensa due volte e magari nemmeno lo fa. Le parole che si scrivono negli articoli sono come i palloncini che liberi senza poter prevedere dove vadano a finire. Antonio Memmi
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appuntamenti
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Collepasso: Settimana Santa 2.0 aspettando Pasqua
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ome da tradizione Collepasso si prepara alla Pasqua con i tradizionali riti della settimana santa. Gli eventi sono curati dal “Comitato 2.0 – Festa Patronale Collepasso”, che ha reso noti gli orari delle Processioni ricordando ai residenti nelle vie interessate dalle manifestazioni “di lasciare le strade libere da automobili”. Dopo la Processione della Beata Vergine Maria Addolorata del 23 e la Benedizione delle Palme del 25 marzo è prevista per il 30 marzo la Processione del Venerdì Santo: prenderà il via alle 19 da Largo Fede e percorrerà Via Matteotti, Via U. Bassi, Via Vittorio emanuele III, Via Diaz, Piazza Martiri Ungheresi, Via Mascagni, Via e. Fermi, Via Cairoli, Via Conte Alberti, Piazza Colombo, Via V. Veneto, Piazza Dante e Via N. Sauro; arrivo in Largo Fede. Il giorno dopo si replicherà con la Processione del Sabato Santo: alle 6 del mattino partenza da Largo Fede e poi: Via Crescenzio, Via regina elena, Via Toselli, Via reggio Calabria, Via Masaniello, Via Cavaliere errico, Via Marsala, Via Comi, Via Ovidio, Via Arciprete Molloni, Via Masaniello, Via Dabormida, Piazza Dante, Via N. Sauro; arrivo come sempre in Largo Fede. La Domenica di Pasqua, infine, a mezzogiorno, si potrà assistere all’esecuzione di una batteria di fuochi d’artificio della Pirotecnica Coluccia di Galatina.
Ad Ugento Via Crucis a Pasqua
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causa delle cattive condizioni meteo la Via Crucis di Ugento è stata rinviata al giorno di Pasqua: appuntamento alle 19,30, in piazza San Vincenzo, nei pressi della Cattedrale. La Via Crucis sarà incentrata sugli scritti di Don Tonino nel 25° anniversario della sua morte. Alla conferenza stampa, introdotta dal nipote, Stefano Bello, è intervenuto il Vescovo della Diocesi di Ugento – S. M. di Leuca, Mons. Vito Angiuli, il quale ha sottolineato: “Oltre al riferimento letterario, c’è anche da considerare l’esempio di vita che Don Tonino ha lasciato, dando testimonianza attraverso la sua sofferenza del messaggio di rinascita pasquale, incarnando lo Spirito della Passione di Cristo”.
I sindaci di Ugento Massimo Lecci e di Alessano Francesca Torsello hanno valorizzato le affinità che uniscono le due comunità nelle quali ha vissuto Don Tonino. Hanno preso la parola l’Assessore allo spettacolo del Comune di Ugento Graziano Greco, il presidente della Fondazione Don Tonino Bello Giancarlo Piccinni, il coordinatore degli organizzatori Donato Pizzolante; in ultimo il regista Alberto D’Ambrosio: “Sarà un viaggio mistico e spirituale, un pover uomo, attraverso le parole di Don Tonino…. Siamo infinitamente piccoli rispetto alla tematica che stiamo affrontando”. emozionatissimo il fratello di Don Tonino Trifone Bello, che per l’occasione indosserà i panni del Servo di Dio.
31 marzo/ 13 aprile 2018
Processione in costumi tipici a Casarano
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empre molto toccante e coinvolgente, anche a Casarano, il periodo che porta alla Pasqua, caratterizzato da una Settimana Santa che, negli anni, rinnova antiche tradizioni e riavvicina, almeno in alcuni significativi eventi, le grandi folle alla spiritualità. Il primo appuntamento è senza dubbio la Messa Crismale, la celebrazione Eucaristica cioè in cui vengono benedetti gli olii sacri, quegli olii che poi, durante tutto il corso dell’anno verranno usati per i sacramenti delle cresime e per l’unzione degli infermi; è una celebrazione solenne presieduta dal Vescovo nella cattedrale di Nardò e, come sempre, Casarano vi partecipa con i pullmann in partenza dalle rispettive cinque parrocchie. La tradizione si rinnova in maniera molto sentita in occasione del triduo pasquale, quando al termine della celebrazione della Missa in coena Domini, quando tutta la popolazione, in una sorta di formicolare ininterrotto, visita i tanti Repositori solennemente allestiti in ogni chiesa della città (quelli che, ancorché in maniera impropria, sono sempre stati definiti Sepolcri). Il venerdì santo invece è l’appuntamento sentitissimo per i casaranesi, il giorno in cui, partendo dalla Chiesa dell’Immacolata, ha luogo la lunghissima e partecipatissima processione che ricorda la passione e morte di Nostro Signore. Costumi tipici che ricostruiscono le atmosfere dell’antica Roma e devoti che portano realmente la croce, a piedi nudi, lungo tutto il percorso, oltre alle bellissime statue in cartapesta (una delle quali, pesantissima, che ricorda la preghiera nell’orto dei Getsemani); queste le caratteristiche di un’antichissima tradizione che chiama visitatori anche dai paesi vicinori. Così come tradizionale è l’appuntamento con la Madonna Desolata, il sabato mattina, sempre all’interno della Chiesa dell’Immacolata: una toccante composizione di fiori e statue in cui la Madonna (al culmine appunto della desolazione) piange Gesù morto ed adagiato nel sepolcro. a.m.
31 marzo/ 13 aprile 2018
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Maglie la Processione del Venerdì Santo, detta anche Processione dei Misteri, raccoglie fedeli e turisti che vogliono assistere e partecipare ai riti della Settimana Santa. Le varie stazioni della Via Crucis sono rappresentate da statue pesantissime portate a braccia dai soci della “Organizzazione del Venerdì Santo”. I soci sono circa 160 e sono vestiti molto elegantemente in smoking. Il comitato organizzatore della Processione nasce nel 1924 composto inizialmente da 30 soci, in seguito all’impegno preso con il priore della Confraternita della Madonna delle Grazie di portare in processione il Cristo morto conservato nella antica chiesa della Madonna delle Grazie. Successivamente il comitato si impegnò ad organizzare per tutti gli anni successivi l’intera Processione. La divisa di cerimonia fu introdotta dal presidente del comitato Giuseppe Panarese, composta da smoking con petti lucidi, colletto inamidato, gilet bianco, cravattino nero a farfalla, bottone gemello, guanti bianchi, calze nere e scarpe nere e lucide. La processione inizia con
dai Comuni
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Acquarica del Capo e Venerdì Presicce insieme per Musicaingioco Santo e Processione dei Misteri Al a Maglie
un prologo che parte un’ora prima dal Santuario della Madonna Addolorata. La Madonna, vestita di nero, esce dalla chiesa accompagnata da un gruppo di coriste, velate anch’esse di nero, che accompagnate dalla banda cantano il triste lamento che ricorda il preludio del 3° atto della “Traviata” di G. Verdi.
Soci in smoking. I 160 del comitato in abito elegante
Le note di Luigi Visconti rendono struggenti i versi “... E’ morto il mio Dio! / E’ morto il ben mio! / Un popolo rio / tal morte gli diè”. Il corteo raggiunge il Cristo morto presso la Chiesa Madre e da li la processione riparte percorrendo le vie della città. Dietro le stazioni alcuni bambini sono vestiti da angeli o Cristo, portando con sé una piccola croce, mentre alcune bambine sono vestite da Veronica e mostrano un fazzoletto con il volto del Cristo. Dopo il “Cristo in croce” segue il “Cristo morto” coperto da un velo, scortato da quattro carabinieri in alta uniforme. Altre bambine seguono l’antica e bellissima statua della Madonna Addolorata vestite in nero, come la stessa statua, per evidenziare il lutto e il dolore che ha colpito l’umanità e di cui esse se ne fanno simbolo. Il corteo è seguito dalla banda e della prefiche le quali accompagnano il Cristo morto con un canto mesto e doloroso: “È morto il mio Dio!... piangete, o pietre/spezzatevi al duolo”. Questo canto accompagna tutta la processione ed è una caratteristica saliente della sacra rappresentazione.
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via la prima edizione di “Musicaingioco”. Il progetto ha lo scopo di promuovere la musica tra i più giovani, soprattutto tra coloro che vivono una situazione di disagio sociale o economico. L’iniziativa prende spunto dal metodo didattico ideato da José Antonio Abreu, musicista ed ex ministro della cultura venezuelano, che ha ispirato Anna Lena Manca, la dirigente scolastica che ha trascinato in questo progetto le amministrazioni di Presicce ed Acquarica Del Capo. I bambini coinvolti dall’iniziativa saranno anzitutto quelli di asilo e scuola primaria, a ognuno di loro verrà dato uno strumento musicale e potrà partecipare ad apposite lezioni. “In Puglia già quasi 1500 bambini stanno sperimentando questo modello che fa sempre più proseliti e che inizia ad essere monitorato a livello nazionale. È una didattica reticolare e lo strumento educativo diventa mezzo di inclusione sociale. I ragazzi suoneranno sin da subito, solo dopo impareranno a fare musica”, precisa la dirigente. La musica dunque non solo come forma d’arte ma anche come metodo di crescita personale e contro ogni forma di disagio interiore. Il programma “musicaingioco” ha dato origine ad un omonima associazione ed ha sortito già ampi riconoscimenti in altri istituti salentini in cui è stato promosso, come l’Istituto Don Tonino Bello di Tricase e di Alessano di cui sempre la Manca è dirigente scolastica: “Là dove si fa musica l’aria cambia, adesso sono i ragazzi a chiedermi di stare il pomeriggio a scuola, e tenerli qui significa non averli altrove. E questa è già una piccola vittoria”.
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aspettando il Papa
31 marzo/ 13 aprile 2018
La Chiesa nuova passa da Don Toni la visita
Marcello Bello. Parla il fratello di Don Tonino: “L’amore tutta la vita: credo sia questa la vera unione spirituale
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ue uomini provenienti dal sud della terra, distanti nel tempo e geograficamente ma uniti dalla visione di una Chiesa nuova. Sono davvero tanti i punti di contatto tra Don Tonino Bello da Alessano e Jorge Mario Bergoglio da Buenos Aires (Argentina): entrambi uniti dall’amore per Cristo e per gli ultimi. Così come Don Tonino faceva, da parroco di Tricase prima e vescovo di Molfetta poi, anche il Santo Padre non perde l’occasione per aiutare chi ha bisogno. Si racconta che, di notte, dismessi gli abiti papali, vada in giro per roma per stare con i poveri e portare il suo conforto, dando seguito idealmente a quella Chiesa del Grembiule coniata proprio da Don Tonino. Figlio di un maresciallo dei carabinieri e di una donna semplice e di grande fede, Antonio Bello nasce ad Alessano il 18 marzo 1935. Finita la scuola elementare, continua gli studi in seminario, prima ad Ugento poi a Molfetta ed infine Bologna dove frequenta l’ONArMO (opera nazionale assistenza religiosa e morale degli operai). L’8 dicembre 1957 è ordinato Sacerdote e, dopo un anno, sarà nominato maestro dei piccoli seminaristi. Alla fine degli anni ’70 è nominato parroco di Tricase dove comincia a toccare con mano l’urgenza dei poveri, dei disadattati, degli ultimi. Nel 1982 viene nominato Vescovo di Molfetta, ruvo, Giovinazzo e Terlizzi e nel ’85, presidente di “Pax Christi”. Comunione, evangelizzazione e scelta degli ultimi sono i perni su cui svilupperà la sua idea di Chiesa (la “Chiesa del Grembiule”): è accanto agli operai delle acciaierie di Giovinazzo in lotta per il lavoro, insieme ai pacifisti nella marcia a Comiso contro l’installazione dei missili, insieme agli sfrattati che ospiterà in episcopio. “Io non risolvo il problema degli sfrattati ospitando famiglie in vescovado”, spiegava, “non spetta a me farlo, spetta alle istituzioni: però io ho posto un segno di condivisione che alla gente deve indicare traiettorie nuove (…), insinuare qualche scrupolo come un sassolino nella scarpa”. Un grande insegnamento la sua rinuncia ai “segni di potere” in luogo dell “Potere dei Segni”. Segni tangibili come la Casa della Pace, la comunità per tossicodipendenti Apulia, un centro di accoglienza per immigrati dove fece realizzare anche una piccola moschea per i suoi fratelli musulmani. Una vera e propria rivoluzione culturale e non violenta che ovviamente infastidisce chi non è abituato all’obiezione. Così, inevitabilmente, arriva lo scontro con gli uomini politici quando diventa presidente di Pax Christi e conduce la sua battaglia contro l’installazione degli F16 a Crotone e degli Jupiter a Gioia del Colle e quando mette in atto campagne per il disarmo, per l’obiezione fiscale alle spese militari. Dopo i suoi interventi sulla guerra del Golfo, venne addirittura accusato di incitare alla diserzione. Ciò che nessuno ammetteva era che Don Tonino fosse semplicemente coerente nelle sue scelte di uomo, di cristiano, di sacerdote, di vescovo e sempre fedele alla Parola del Vangelo. Tutto ciò, però, lo aveva fatto diventare un vescovo scomodo anche per i suoi stessi ambienti, quelli clericali. Ma nulla poteva fermarlo e così, seppur già indebolito dalla malattia, organizzò la marcia pacifica a Sarajevo: era il 7 dicembre 1992 quando da Ancona partirono in 500, credenti e non, di nazionalità diverse, uniti dall’unico desiderio di sperimentare “un’altra ONU”, quella dei popoli. Davanti a quelle 500 persone, nel cinema di Sarajevo don Tonino disse: “Noi siamo qui, probabilmente allineati su questa grande idea, quella della nonviolenza attiva (…). Noi qui siamo venuti a portare un germe: un giorno fiorirà (…). Gli eserciti di domani saranno questi: uomini disarmati”. Appena quattro mesi dopo, il 20 aprile 1993, consumato da un tumore allo stomaco, muore senza angoscia e con quella grande serenità che lo ha sempre contraddistinto. L’anno successivo gli fu conferito il Premio Nazionale Cultura della Pace alla memoria. Il 27 novembre 2007 la Congregazione per le Cause dei Santi ne ha avviato il processo di beatificazione.
entre cresce l’attesa per la visita di Papa Francesco ad Alessano abbiamo incontrato Marcello Bello, fratello di Don Tonino. 78 anni, ginecologo in pensione, è uno dei due fratelli di Don Tonino. Lui e Trifone lo conoscono forse meglio di tutti, con lui hanno condiviso l’infanzia, i problemi, le soddisfazioni, i sorrisi, forse anche le lacrime. Ora per il loro amato fratello arriva fin giù al Salento il Papa, ma non parlate loro di orgoglio, la parola non fa parte del loro vocabolario così come non faceva parte di quello di Don Tonino. Nell’umiltà che li caratterizza parlano di gioia, quello si, immensa gioia. “Per noi”, ammette il dott. Bello, “è un motivo di grande felicità e siamo davvero contenti del fatto che avremo l’opportunità di un incontro con il Santo Padre nel quale potremo dimostrargli tutto il nostro amore, il nostro affetto e la nostra gioia per la sua presenza. Una presenza sicuramente indicativa di qualcosa che credo sia nell’aria e spero avvenga molto presto”. Pur senza nominarla è chiaro si riferisce alla santificazione di Don Tonino, un processo (ma questo lo diciamo noi) puramente formale perché per chi lo ha conosciuto, soprattutto la gente del Salento e quella della Diocesi di Molfetta, Don Tonino Santo lo è già. Alla notizia dell’arrivo del Santo Padre ad Alessano in tanti abbiamo subito pensato a come Don Tonino e Bergoglio per certi versi si somiglino, partendo proprio dal loro modo di vivere la Chiesa e la Parola di Dio: “Mio fratello è vissuto fino a 25 anni addietro, i due non si sono conosciuti personalmente ma la loro comunità di intenti è chiara e si esprime soprattutto attraverso l’amore per Gesù Cristo, per l’uomo e, soprattutto, per i poveri. Questo è l’aspetto che forse di più li unisce: l’amore sviscerato per i poveri che credo li abbia accompagnati per tutta la loro vita. È forse questa la vera unione spirituale tra Tonino e Papa Francesco”. Cosa ha voluto dire e cosa vuol dire anche oggi essere il fratello di Don Tonino Bello? “Va subito chiarito che Tonino è stato un ragazzo come tutti gli altri. Lui aveva 6 anni, mio fratello Trifone 4 ed io appena uno e mezzo, quando siamo rimasti orfani di nostro padre. Mia madre, casalinga, non aveva mai lavorato fuori di casa, ma riuscì a farsi assumere a Lucugnano in una manifattura di tabacchi. Si alzava alle 6,30 e si recava al lavoro camminando per circa tre chilometri. Pur nelle ristrettezze, con tanti sacrifici, è comunque riuscita a tirarci su. Tonino sul piano degli studi era un ragazzo promettente così, anche con l’aiuto del parroco (Don Carlo Palese) è riuscito a frequentare il seminario diocesano fino al quinto anno; poi, per il liceo, è passato al Pontificio Seminario Regionale Pio XI a Molfetta. Ma direi il falso se dicessi che si potesse in qualche modo prevedere quello che sarebbe diventato. Ecco, se proprio vogliamo vedere i primi segnali, io direi durante la sua permanenza al seminario ONARMO, quando si distinse oltre che per le sue capacità intellettive anche per il suo amore verso la povera gente”. Foto di famiglia, da sinistra: Francesca e Raffaella (figlie di Trifone), Federica (figlia di Marcello), Trifone, Marcello ed il figlio Stefano
Il piano formativo prevedeva un’azione apostolica coordinata, con l’intervento in una zona industriale di Bologna, seguendo una precisa linea di azione: studio sociologico della zona pastorale; inserimento nella vita liturgica domenicale delle parrocchie interessate; collaborazione con i movimenti cattolici impegnati nel mondo del lavoro; incontri con i lavoratori delle singole fabbriche; progressiva conoscenza degli ambienti di lavoro. Gli incontri con gruppi qualificati di laici impegnati nel mondo del lavoro e il contatto diretto con i problemi e le diverse attività del mondo industriale e imprenditoriale completavano l’iter formativo contribuendo a realizzare una sintesi tra teoria e prassi. In questa fitta trama di relazioni e contatti, i chierici toccavano con mano la realtà sociale, verificavano la loro vocazione a questo particolare modo di vivere il sacerdozio, affinavano il metodo per il futuro ministero pastorale.
l’intervista
31 marzo/ 13 aprile 2018
nino a Papa Francesco
sviscerato per gli ultimi che ha accompagnato entrambi per tra Tonino e Papa Francesco”. Il nipote: “E’ un disegno di Dio”
A tal proposito è illuminante la testimonianza di mons. Angelo Magagnali: «L’impatto di Tonino con la pastorale del lavoro fu felice: il nostro non era un seminario dotato di tutti i crismi della modernità, ma era un luogo dove si insegnava a vivere da poveri, fiduciosi nella divina Provvidenza, con un intento solo: formarsi ad aiutare gli operai, i poveri di allora, ad accogliere il messaggio cristiano come l’unica salvezza. Non vi erano domestici nel seminario per cappellani del lavoro; superiori ed allievi mangiavano alla stessa mensa, curando i più umili uffici di casa. Tonino Bello accettò in pieno questo modo di vivere semplice: credo che l’educazione impar-
titagli dalla sua santa mamma continuasse a rivivere nel suo cuore e nella sua mente senza venire contraddetta dal nostro stile di vita». Don Tonino oltre che di quella di Alessano fa anche parte della storia di Tricase di cui è stato parroco, nella Chiesa Madre, dal 1979 fino al 30 ottobre 1982 quando in piazza Pisanelli fu ordinato vescovo. “Don Tonino fu mandato a Tricase per fare un’esperienza pastorale diretta, per essere immerso in un popolo, per conoscere la gente nella sua povertà e nelle sue frustrazioni, nelle sue gioie e nei suoi entusiasmi. E credo che assolse il suo compito. Tonino era molto legato a Tricase e fece molta fatica a distaccarsene. Quello che ricordo di quegli anni era come si prestasse insieme a tanti altri amici di buona volontà a dare sollievo durante la notte ai poveri che non avevano nessuno che pensasse a loro”. è vero che per due volte disse no alla nomina episcopale? “Diciamo che ha cercato di evitarlo. In parte perché la mamma a cui lui era molto legato era ancora in vita e quindi non voleva andare via. Ma c’è dell’altro: lui voleva rimanere sul campo, tra la gente per completare la sua missione e, forse, umile com’era, si sentiva inadeguato al compito. Poi però la mamma è venuta a mancare e al terzo invito di mons. Michele Mincuzzi non è riuscito a dire di no”.
“Anche perché”, interviene Stefano Bello, figlio di Marcello e nipote di Don Tonino, “riteneva che dietro ci fosse un disegno di Dio per la sua vita e la sua missione e quindi non osò osteggiarlo. Accettò la nomina a Vescovo come pastore di anime e fu lui stesso, inaspettatamente e contrariamente al solito, a recarsi a Molfetta per dare la notizia e conoscere i suoi nuovi fedeli”. Anche da Vescovo non si è fatto mancare nulla e tra la gente, al fianco ai poveri, è rimasto. “Celebre la sua partecipazione allo sciopero degli operai delle acciaierie di Giovinazzo”, ricorda il dott. Bello, “c’era anche lui a protestare per il diritto al lavoro. Disse che se avessero arrestato gli operai avrebbero dovuto arrestare anche lui”. Visto con gli occhi del fratello, qual è stato il più grande insegnamento di don Tonino? “Ciò che sta continuando a proporre anche Papa Francesco: non si deve mai ritenersi privilegiati ma sempre alla portata e pronti ad aiutare il prossimo”. Da fratello: cosa le manca di più di Tonino? “Io e Trifone con lui, da buoni fratelli abbiamo spartito il pane e la tenda. Mi manca tanto e cerco di supplire tale mancanza con i ricordi personali che, anche recandomi sulla sua tomba, sto trascrivendo. Lui mi ispirava e mi ispira sempre un concetto di fraternità di uguaglianza tra tutti e di amore per gli ultimi”.
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di Giuseppe Cerfeda
Il Santo Padre ad Alessano: parcheggi, orari, consigli
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Comune di Alessano comunica che in occasione della Visita del Papa del prossimo 20 aprile è possibile prenotare gratuitamente il parcheggio per le auto, bus, moto e biciclette sulla piattaforma elettronica informativa: www.busforfun.com/articolo/papa-francesco. Per motivi di sicurezza sarà necessario prenotare entro il 15 aprile il ticket di parcheggio elettronico per poter accedere all’ area dell’evento, tramite la piattaforma: alessano2018/parkforfun.it. A disposizione di coloro che volessero raggiungere Alessano in auto, sarà possibile parcheggiare in tre aree per un totale di circa 2.500 posti auto, di cui due nei pressi della Strada Provinciale Specchia – Alessano (zone: Vigna la Corte e Contrada Armino) e la terza presso la SS 275 (a Montesardo poco distante da Via Santa Barbara). Saranno 400 posti per i bus nelle due aree apposite tra lo stadio di Alessano e lungo la SS 275 (Direzione Leuca), i fedeli raggiungeranno l’area dell’evento a PIeDI posta a circa 20 minuti dai parcheggi. Per gli anziani con ridotta mobilità saranno predisposte delle navette dalla zona d’incontro con il Santo Padre verso i parcheggi bus. Da Nord prenotare ed utilizzare parcheggi P1 (Stadio) e P2 (Zona P.I.P.). Da sud prenotare ed utilizzare parcheggi P3 (s.s. 275). Si potrà raggiungere l’area dell’evento a piedi in circa 20 minuti dai parcheggi. Per i pellegrini anziani con ridotta mobilità saranno predisposte delle navette dalla zona d’incontro con il Santo Padre verso i parcheggi bus. Da nord prenotare ed utilizzare parcheggi P1 (stadio) e P2 (Zona P.I.P.); da nord prenotare ed utilizzare parcheggi P3 (S.S. 275). I bus parrocchiali dovranno contattare preventivamente la Diocesi di Ugento: segreteriavisitapapa2018@gmail.com. Chi arriverà in moto avrà a disposizione 300 posti in una zona recintata di fronte alla Stadio di proprietà dell’Azienda De Giorgi, mentre le bici saranno parcheggiate nell’area dell’Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato in via Macurano, 102. Sarà allestito un parcheggio PH riservato ai possessori di pass disabili, per 400 posti, in Via Tagliamento a soli 150 metri dell’area dell’evento. Vige l’obbligo di esporre in maniera visibile ticket e pass disabile il cui titolare deve essere a bordo del veicolo. I diversamente abili in possesso di pass disabile dovranno riservare il parcheggio per ricevere il ticket elettronico di accesso ai parcheggi, inviando una mail al seguente endirizzo: info@parkforfun.it. Tutti coloro che sono sprovvisti di pass disabile ma necessitano di assistenza esigenze per ridotta mobilità potranno richiedere l’assistenza gratuita della Soc. Coop. L’Integrazione: telefonicamente al 347/1852698 - 348/1028394 oppure tramite email a lintergazioneonlus@gmail.com. L’apertura dei parcheggi è fissato per le ore 4,45 del mattino e sarà consentito accedevi fino alle ore 7,15; oltre l’orario sarà permessa esclusivamente l’uscita. è fortemente consigliato arrivare tra le 5 e le 7. Solo i veicoli provvisti dell’apposito ticket elettronico potranno accedere all’area comunale e di parcheggio. Il luogo dell’incontro con il Pontefice sarà raggiungibile esclusivamente a piedi. Dalle aree parcheggio/scarico sarà segnalato da apposita cartellonistica il percorso più breve. Per coloro che raggiungeranno Alessano in treno, dalla stazione FSe sarà possibile raggiungere l’area dell’evento a piedi in 25 minuti, percorrendo la strada provinciale 80, via Stazione, via roma, via Terramessere, piazza Don Tonino Bello, via Fiume, via Macurano, via Colombo, via Orfano fino al luogo dell’evento.
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a lezione di integrazione
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31 marzo/ 13 aprile 2018
Quando l’integrazione va a spasso con l’amore così lontani, così vicini
Intervista di coppia. Carmen, salentina, e Mamadou, senegalese, stanno insieme da sei anni: “Io sono buddista
e lui musulmano ma per noi non è mai stato un problema. Ognuno continua il cammino scelto rispettando l’altro”
“Io
appartengo all’unica razza che conosco, quella umana”, diceva il grande Albert einstein. Purtroppo ancor’oggi si sente parlare di diverso, di bianco, di nero, di razza e di odio. Il 21 marzo si è celebrata la giornata nazionale contro il razzismo, per questo motivo abbiamo voluto affrontare questo tema in maniera un po’ particolare, attraverso gli occhi di una coppia, che contro tutti e tutto ha preferito l’amore all’odio, che ha messo da parte ogni pregiudizio volendosi semplicemente bene. Loro sono Carmen, salentina di 45 anni e lui Mamadou, 35 anni senegalese, si conoscono da 8 anni e sono insieme da sei.
Come vi siete conosciuti? Nel modo più banale: un amico in comune. Come hanno reagito i vostri familiari alla notizia? La maggior parte dei familiari non hanno avuto problemi, i nostri genitori invece sì in quanto preoccupati delle nostre differenze culturali. Mio padre era scettico perchè Mamadou è musulmano ed anche la mamma di Mamadou non condivideva il rapporto del figlio con una donna occidentale. Quale domanda vi viene fatta più spesso riguardo al vostro rapporto? La curiosità più grande delle persone è sicuramente la religione. Infatti io sono buddista e lui musulmano, ma per noi non è mai stato un problema. Ognuno continua il cammino scelto rispettando l’altro. Le differenze culturali/religiose sono/sono state un ostacolo? Inevitabilmente sì. Sono presentati osta-
Carmen e Mamadou coli causati dalla differenza culturale. I problemi di coppia sono stati superati cercando di capirci e trovando dei compromessi, quando invece hanno riguardato persone vicino a noi (genitori) la cosa ci ha messo a dura prova sfociando anche in una crisi di relazione. I sentimenti erano tanti, soprattutto c’era la paura di deludere i propri cari e la preoccupazione di non riuscire a far superare la diffidenza, a far capire che l’ amore va al di là delle differenze culturali, che non si deve fare di tutta un erba un fascio, ma bisogna conoscere la persona per avere un opinione. Non è stato per niente facile. Chi cucina tra i due? C’è uno scambio culturale dietro i fornelli? Sono una donna super fortunata, a me non piace molto mettermi ai fornelli e... ta daaaan! Ho scelto l’uomo giusto per
me!! Mamadou, infatti, è un cuoco e quando non lavora cucina sempre lui, sia piatti italiani sia piatti africani. Anche perché se provo a cucinare io, ha sempre qualche critica da farmi, quindi cedo volentieri lo scettro della cucina a lui. Perché nella società di oggi prevalgono paura e diffidenza nei confronti del diverso? Come secondo voi si possono superare questi sentimenti? La questione è complicata. L’Italia deve ancora abituarsi all’idea di una società multietnica, nonostante la forte globalizzazione che avanza. L’appartenenza ad una Nazione non è data dal colore della pelle, né dalla religione. La paura e la diffidenza sono date dalla non conoscenza, la maggior parte della gente si affida al sentito dire o a luoghi comuni, senza approfondire in prima persona le notizie fornite dai media, come quella di identificare l’Islam col terrorismo, non c’è niente di più sbagliato. La religione è amore se c’è violenza non è religione. Il tutto viene fomentato in questo particolare periodo, da una politica che fa leva sull’ esasperazione della gente, riponendo negli stranieri le cause dei problemi sociali come la sicurezza, il lavoro, la violenza, non capendo che la colpa è di un sistema politico e sociale malato, che non riesce a far fronte alle emergenze della Nazione e della società. Anche senza gli stranieri avremmo gli stessi problemi.Questi sentimenti sono superabili solo dalle persone intelligenti che vogliono conoscere e avvicinarsi al diverso, rendendosi conto che ci sono persone buone e persone cattive a prescindere dalla nazionalità, e che il diverso, se buono, ti arricchisce e ti rende cittadino del mondo. La persona che la
pensa così potrebbe vivere ovunque, in un mondo senza confini. Mamadou, cosa ne pensi del Salento? Quali cose ti piacciono di più e quali di meno? è una terra che accoglie, mi trovo bene e non c’è niente di cui lamentarmi. Ho un buon lavoro, un ottimo rapporto con i miei colleghi e molti amici che mi vogliono bene. Ti sei mai sentito vittima di razzismo? La verità? Nel Salento mai. Non ho mai avuto esperienze di razzismo. Cos’ è l’amore per voi? Siete felici? Noi diciamo sempre che il nostro è un legame umano profondo e intenso che sfocia nell’amore. Alla base del nostro rapporto c’è il rispetto e la comprensione delle diversità che costituiscono le nostre personalità di cui siamo innamorati. Questo ci ha dato la forza e il coraggio di andare avanti, nonostante gli ostacoli che si sono presentati negli anni. La nostra felicità l’abbiamo cercata e ottenuta, Mamadou dice per volere di Allah (secondo la sua religione) io dico grazie al Karma ottenuto dalle nostre azioni (secondo la mia religione). Percorsi diversi ma stesso obiettivo, dimostrando che a volte l’unione di due religioni può fare la forza! Le storie come quelle di Carmen e Mamadou hanno molto da insegnarci. Ci fanno comprendere come l’integrazione passiattraverso esempi concreti di socialità. Parafrasando un celebre frase dello scrittore marocchino Tahar Ben Jelloun, “saremo sempre lo straniero di qualcun altro, finchè non impareremo che la lotta al razzismo è vivere insieme” Valentina Mastria
dai Comuni
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Due studenti salentini a Lisbona
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attualità
Da Tricase e Gagliano. Luca Nuccio e Samantha De Solda del “Comi” di Tricase, primo e terzo eletto dei sei delegati italiani alla conferenza europea di maggio
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ue giovani salentini rappresenteranno l’Italia a Lisbona alla conferenza europea che si terrà dal 21 al 25 di maggio e che radunerà studenti provenienti da 15 Paesi Europei. Sono Luca Nuccio di Tricase e Samantha De Solda di Gagliano del Capo. entrambi frequentano il Liceo “Comi” di Tricase, rispettivamente II B e II A. Nuccio è risultato primo degli eletti e la De Solda terza. Si sono guadagnati la fiducia di altri potenziali delegati parlando a braccio e in lingua inglese dinanzi ad una vasta platea. Il progetto europeo “Prendiamoci cura del Pianeta”, realizzato dagli studenti già da alcuni anni, ha consentito ad alcuni di loro che hanno sviluppato temi di urgente e stringente attualità di partecipare alla conferenza nazionale, svoltasi lo scorso 16 marzo al CNR di Bologna, che cura il coordinamento del progetto in Italia. Una delegazione composta da studenti del “Comi’ e dalle insegnanti Longo e Frassanito, ha potuto vivere l’esperienza, altamente formativa, della condivisione e del confronto sui temi della sostenibilità ambientale e dei cambiamenti globali. Nel corso della conferenza nazionale di Bologna, una folta rappresentanza di studenti e docenti provenienti da diverse regioni, ha proceduto all’elezione degli studenti, incaricati di rappresentare l’Italia alla conferenza europea di Lisbona. Dopo un percorso contraddistinto da interesse, partecipazione e creatività, sotto la guida della loro insegnante di scienze saturali, i ragazzi del “Comi’ si sono adoperati ad ap-
Da sinistra Samantha De Solda, la d.s. Antonella Cazzato, Luca Nuccio e la prof.ssa Antonella Longo
profondire le problematiche relative alle varie forme d’inquinamento del nostro pianeta, con particolare attenzione alla situazione articolata e complessa del Salento. Dall’inquinamento dell’aria da polveri sottili dovuto alla presenza della più grande acciaieria d’europa, all’inquinamento da plastiche e microplastiche con gravi alterazione degli ecosistemi e l’introduzione di specie aliene, all’inquinamento del suolo e delle falde acquifere da rifiuti tossici interrati e sversamenti ventennali in discariche abusive. Dalla realtà territoriale, l’orizzonte dell’ecosostenibilità si è allargato, a cerchi concentrici, per arrivare alla visione globale dell’emergenza idrica, della deforestazione, degli allevamenti intensivi, direttamente connessi all’uso dei combustibili fossili, ad uno spropositato effetto serra e conseguente riscaldamento globale. “L’opera di assunzione di consapevolezza e di sensibilizzazione degli studenti di sette classi del Liceo Comi”, ha spiegato l’insegnante di scienze naturali Antonella Longo, “si svilup-
perà su tutti questi temi urgentissimi e, quest’anno, si caratterizzerà per la connotazione internazionale della conferenza di Lisbona. Il Pianeta Terra come una gigantesca Leonia, immaginaria città di Calvino invasa da “sordide montagne di rifiuti”, diventata purtroppo realtà in pochi decenni. Le nuove generazioni non accettano l’idea di un eredità così pesante e si assumono la responsabilità delle soluzioni possibili, partecipando attivamente e cercando di orientare le scelte di capi di Stato e di governo. Si raduneranno a Lisbona con questo preciso intento”. Il soggiorno della delegazione italiana di studenti è finanziato dall’associazione francese Mond Pluriel. che coordinail progetto Prendiamoci cura del Pianeta. Il risultato finale del lavoro dei gruppi di studenti impegnati da mesi, si è concretizzato nello sviluppo di immagini efficaci e di slogan di forte impatto, configurati in manifesti pubblicitari che saranno esposti, insieme a quelli elaborati da tutte le scuole d’Italia, alla conferenza di Lisbona. Nelle giornate della conferenza europea, dopo il confronto e la discussione, sarà elaborata la Carta delle Responsabilità che sarà inoltrata all’Unione europea, in modo che si prendano in considerazione le legittime richieste dei giovani in tema di salvaguardia del Pianeta. Samantha De Solda farà parte dell’Agenzia di Stampa Giovanile che si occuperà di articoli, video, immagini, pubblicati su vari siti, per documentare passo dopo passo la conferenza di Lisbona.
Sede di Casarano della Camera di Commercio chiusa fino al 6 aprile
sede decentrata di Casarano rimarrà chiusa dal 29 marzo al 6 aprile. L’utenza può fruire dei serLa vizi camerali tramite le piattaforme telematiche raggiungibili attraverso il sito www.le.camcom.gov.it. I servizi per i quali non è possibile fruire di una piattaforma telematica o altra modalità, sono garantiti presso la sede di Lecce dello Sportello Unificato per le Imprese di Viale Gallipoli n. 41. Inoltre l’invio di comunicazioni, documenti, ecc. può essere effettuato tramite PEC: cciaa@le.legalmail.camcom.it
Fai di Primavera: in 6mila alle dimore da set
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pioggia non ha fermato i cittadini che hanno partecipato il 24 e 25 marzo scorsi alle Giornate Fai di Primavera. Per il Comune di Lecce è stata una edizione particolare data la presenza di Palazzo Carafa tra i beni culturali aperti alle visite. Sono stati infatti 1.248 i visitatori che hanno varcato la soglia della casa comunale, visitandone la meravigliosa scalinata, le statue del Maccagnani, la sala giunta e la sala consiliare. In tutta la provincia le giornate Fai hanno fatto registrare più di 6mila accessi ai Palazzi “da set” selezionati: Palazzo Carafa, Palazzo Cezzi, Palazzo Famularo, Villa Romano a Monteroni, Palazzo Acquaviva-Personé e Chiesa di Santa Teresa a Nardò, Chiesa di San Paolo a Galatina, Abbazia Santa Maria di Cerrate. A fare da ciceroni nei palazzi 500 studenti provenienti da numerosi licei della provincia: Liceo Scientifico Banzi – Liceo Scientifico De Giorgi, Istituto Marcelline, Liceo Classico Musicale Palmieri, Liceo Artistico Ciardo- Pellegrino, Liceo Scientifico Liunguistico, Vallone di Galatina – Liceo Scientifico Galilei di Nardò.
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dai Comuni
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attualità
ALLISTE: 290MILA EURO PER LA DISCARICA DI MONTEROTONDO
La
31 marzo/ 13 aprile 2018
comunicazione ufficiale l’ha data l’assessore all’ecologia e ambiente Marilù Rega: “È con piacere che vi rendo noto che il nostro lavoro è stato premiato dalla Regione Puglia. Ci è stato finanziato per 290mila euro il progetto di caratterizzazione della discarica di Monterotondo”. La caratterizzazione consentirà di esaminare approfonditamente tutta l’area, verificare la natura di tutti i materiali inquinanti presenti e l’eventuale inquinamento della falda acquifera. Il sito di Monterotondo si trova tra Alliste e Felline, in una zona in cui soprattutto nei mesi estivi, si sono verificati diversi episodi di incendi notturni di
materiali inquinanti con conseguenti esalazioni tossiche, che hanno costretto i residenti vicini a sbarrare porte e finestre al fine di preservare la loro salute “Il lavoro di caratterizzazione”, spiega la rega, “sarà propedeutico alla bonifica dell’intero sito, per la quale chiederemo sicuramente un’ulteriore aiuto della Regione. È doveroso da parte mia”, conclude l’assessore, “menzionare il prezioso lavoro svolto dal sindaco Renato Rizzo ex assessore al ramo, dal dirigente del settore ambiente Luisella Guerrieri e dal dott. Simone Zecca per la preziosa collaborazione”.
Terre di Mezzo: la bicipolitana si tinge di giallo
Mobilità sostenibile. Surano, Nociglia, San Cassiano, Botrugno, Sanarica Giuggianello e Supersano insignite con la Bandiera Gialla Fiab 2018 per i 20 km di ciclovia. Il sindaco di Nociglia Martella: “Felici di quanto realizzato”
L’
evento si è tenuto a Bologna nella sala Cappella Farnese di Palazzo D’Accursio alla presenza del presidente di turno dell’Unione e sindaco di Nociglia Massimo Martella e i sindaci di tutte le municipalità coinvolte nel progetto. Presente anche il Mobility Manager Antonio Galati, nonché responsabile dell’ufficio tecnico del comune di Surano. A partecipare attivamente al progetto tutte le amministrazioni facenti parte dell’Unione che sono: Surano, Nociglia, San Cassiano, Botrugno, Sanarica, Giuggianello e Supersano. è’ uno dei riconoscimenti più importanti per i Comuni che puntano alla mobilità sostenibile, il tutto è arrivato dopo aver attestato il grado di ciclabilità dei Comuni, ossia
l’insieme di infrastrutture e azioni che li rendono adatti ad essere vissuti e visitati in bicicletta, sia dai cittadini che dai turisti. La ciclovia ha lunghezza complessiva di oltre 20 Km e attraversa tutti i centri abitati dell’intero territorio dell’Unione dei Comuni Terre di Mezzo. è stata creata una sorta di Bicipolitana, integrata con la
rete delle infrastrutture esistenti con l’intento di collegare tutti i centri storici oggetto di recente recupero e riqualificazione che caratterizzano l’intera area dell’Unione. In particolare la ciclovia ha il suo caposaldo all’ingresso del Parco dei Paduli, in corrispondenza della SS 275 Km 11+700 (Km zero).
Abbandonando la SS 275 si percorre nel tempo di 10/15 minuti alla velocità di 5/10 km/h, il centro abitato di Surano, ad analoga velocità in 10 minuti si arriva nel centro di Nociglia, in ulteriore 20 minuti si giunge nel centro abitato di San Cassiano e dopo 5 minuti si arriva nel centro abitato di Botrugno. A seguire in 15 minuti si arriva nel centro abitato di Sanarica ed in ulteriore 20 minuti di percorrenza di giunge a Giuggianello, caposaldo nord/est della ciclovia dopo aver percorso oltre 20 km, in assoluta sicurezza e tranquillità, gustando i tipici paesaggi salentini caratterizzati da susseguirsi di ulivi millenari, interminabili muretti a secco, caratteristici centri storici con presenza di chiese matrici e/o rupestri.
“Un ringraziamento speciale”, commenta il sindaco di Nociglia Massimo Martella, “a chi ha sempre creduto in noi, perché solo grazie alla vostra fiducia siamo riusciti ad ottenere l’importante traguardo. Ci siamo imbarcati in questo nuovo viaggio armati dalla sola certezza di metterci al servizio della comunità. Non avevamo progetti o ambizioni particolari, sapevamo solo che bisognava partire e questo è bastato per non fermarci davanti a problemi ed impedimenti che si sono presentati sul nostro cammino. Seppur stanchi e provati”, conclude Martella, “siamo felici di essere arrivati fino a qui”. Da qualche giorno il nuovo percorso compare nella guida Comuni Ciclabili FIAB 2018.
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appuntamenti
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Pasquetta sulla Serra a Caprarica di Lecce A
Tutino apre la stagione delle feste Tutino di Tricase la Parrocchia Santa Maria delle Grazie organizza i festeggiamenti in onore della Madonna delle Grazie, come consuetudine la settimana successiva alla Pasqua. Il programma religioso prenderà il via mercoledì 4 aprile e fino a venerdì 6 proporrà, presso la chiesa di Tutino la Santa Messa alle 7,30 e, alle 19, Rosario e Santa Messa presieduta da Padre Vladimiro Caroli. Sabato 7, alle 7,30, Santa Messa; alle 10,30 accoglienza dei bamibini della scuole “Codacci Pisanelli” e “Mater Divinae Gratiae”; alle 18,30 Santa Messa e, al termine, alle 19,30 circa Solenne Processione. Al rientro del corteo dei fedeli, Fuochi pirotecnici dal Castello, a cura della Fireworks di Corsano. Nel corso dell’intera giornata presterà servizio il Gran Concerto Bandistico “O. Margilio” Città di Squinzano. Dalle 21,30 musica live in piazza Castello con lo spettacolo dell’orchestra di fiati e percussioni Loky’s blues band. Domenica 8, dal primo mattino, sarà caratterizzata dall’attesissima e tradizionale Fiera. Sante Messe nella chiesa parrocchiale alle 7, 8, 9, 10, 17,30 e 19. Alle 11, traslazione della Statua della Madonna delle Grazie: dalla Chiesa lungo via Armaioli, via Caduti in Guerra, via dei Fiori ed
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infine Piazza Castello, dove il Vescovo di Ugento – Santa Maria di Leuca, Mons. Vito Angiuli, celebrerà la Solenne Celebrazione Eucaristica. Al termine, rientro in chiesa da via Michele Rizzo. Nel corso della giornata suonerà il Gran Concerto Bandistico Città di Squinzano. Alle 16, in piazza Castello, per la gioia dei più piccini, la Festa dei Bambini, con fachiro, trampoliera, magia comica, giocoleria e mangiafuoco. Lunedì 9, Sante Messe alle ore 7, 10 e alle 19 presieduta da da Padre Vladimiro Caroli. Dalle 19 torna protagonista la musica dal vivo in piazza Castello: l’Orchestra Sapore d’Estate proporrà liscio, musica anni ’60, latino amerciani, pizzica, folk, balli di gruppo, caraibici, ecc.; a seguire il concerto dei Briganti di Terra d’Otranto. Nel corso della serata torna anche l’attesa Sagra dei prodotti paesani (Occhio al Prosciutto): tripudio di sapori e musica, in occasione di quella che una volta era chiamata Sagra de li paparussi, manifestazione che da 35 anni offre ai visitatori tutte le ricette tradizionali a base di peperoni. Non solo, oltre ai coloratissimi piatti di paparussi, sono tante le altre pietanze sui banchetti della sagra che dà praticamente il via alla bella stagione di sapori in piazza.
Caprarica di Lecce Pasquetta è da sempre la scampagnata sulla Serra, tra gli olivi della Città dell’olio, a gustare cibi tradizionali e genuini. La Serra si riempie di famiglie e si anima di uno spirito di comunità e di gioco, sereno e speciale. Tante le attrazioni previste: a partire dai percorsi in mountain bike di effetto Serra, che ha pensato anche ai più piccoli con sentieri a loro dedicati. e poi: il tiro alla fune, le gare di calciobalilla, i campetti di calcio e di pallavolo, i giochi di ogni tipo. Non possono mancare braci e panche all’aperto disponibili per tutti. Inoltre, ci saranno musica ed i cavalli con un coinvolgimento speciale per i bambini e, soprattutto, la carne a km0 della masseria Chiusura di Sotto (che alleva proprio a Caprarica bovini in libertà con foraggio biologico), oltre a panini di ogni genere e crepes. In particolare si potranno trovare: aree picnic con panche e griglie per
tutti; spazio bimbi; percorso mountain bike; passeggiate a cavallo e con pony per i più piccoli; spazi adibiti al gioco (calcetto, volley e calciobalilla). Tutto rigorosamente senza alcun costo di ingresso e di prenotazione. Il sindaco Paolo Greco, sottolinea: “Caprarica è desiderosa di accogliere chi vuole trascorrere il lunedì di Pasqua all’aria aperta, in modo sano e contagioso, offrendo il nostro territorio e quanto esso offre”. I ristoranti saranno aperti a pranzo (Il Vizio del Barone, Oltregusto dello Chef Gianni rosato, la Piccola Masseria Li Curti e Masseria Stali), così come sarà aperto il Kalòs, Archeodromo del Salento, dove, sempre gratuitamente, a partire dalle ore 18, si esibiranno i Party Zoo Salento. “Venite a Caprarica”, conclude il sindaco Greco, “venite a gustare e vedere le nostre tipicità, venite a divertirvi con noi ed a partecipare al concerto tra gli olivi. Sarà bellissimo!”.
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la cronaca
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31 marzo/ 13 aprile 2018
Incidente stradale in Germania, morti due salentini
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Tenta di rubare melanzana, assolto dopo nove anni!
Incidente mortale a Sömmerda, cittadina della Turingia, in Germania. Nel tragico schianto hanno trovato la morte due taurisanesi: Emanuele Carangelo, 40 anni, padre di due bimbe e Ada Schiavano, di 42 anni. Un camion con semirimorchio si è scontrato con il furgone della gelateria di Erfurt di cui erano titolari i due salentini rimasti uccisi. Il camionista è riuscito a liberarsi dal suo veicolo ed è rimasto illeso. I due erano cognati e titolari di una gelateria in Germania. Al momento del drammatico impatto stavano andando proprio a fare una consegna per un buffet di compleanno.
Tricase: furto al Circolo Tennis
Balordi si sono introdotti nottetempo tra domenica 25 e lunedì 26 marzo nel Circolo Tennis ed hanno messo a soqquadro la sede, rubando il registratore di cassa che, però, era vuoto ed una cassa di birre oltre ad alcune bottiglie, sempre di birra, sfuse. Registratore e cassa di birra (ancora piena!) sono stati poi ritrovati nei bagni sotto la tribuna del vicino stadio comunale. Pare che nello stesso raid i vandali abbiano portato via anche la macchinetta delle bevande in dote alla locale società di calcio.
Beccato topo d’appartamento
Si era introdotto in un campo coltivato a melanzane, parcheggiando l’auto sul ciglio della strada. Era subito scattato il fermo per un uomo di Carmiano che all’epoca dei fatti aveva una 40ina d’anni. All’arrivo dei militari, allertati dal proprietario del fondo, l’uomo aveva però raccolto una sola melanzana dal valore commerciale di appena 20 centesimi. Il fatto, accaduto dell’ottobre del 2009, poteva sembrare così concluso: con la restituzione dell’ortaggio e la fine della vicenda. Il proprietario del terreno ha invece trascinato il ladro in tribunale per quasi 10 anni, ritenendo che l’uomo dovesse essere punito in quanto la sua intenzione sarebbe stata quella di sottrarre dal campo decine di chili di ortaggi, e non una sola melanzana, poiché nella sua auto erano stati rivenuti dei contenitori appositi. A pronunciarsi sull’accaduto tre giudici diversi, compresa la Cassazione che dopo nove anni ha assolto l’uomo per particolare tenuità del fatto. L’organo giudicante ha ribaltato, infatti, la sentenza della Corte d’Appello di Lecce, che aveva condannato l’uomo a 5 mesi di reclusione, a causa di alcuni precedenti del carmignanese dello stesso tipo. I Giudici di Roma, hanno invece tenuto conto dello stato di necessità in cui versava l’uomo, il quale oltretutto, per potersi difendere in questi anni ha dovuto ricorrere al gratuito patrocinio, istituito messo a disposizione per coloro che si trovano in condizioni economiche precarie e non sono in grado di sostenere le spese derivanti da un processo, meccanismo che è costato allo Stato, in questo caso, migliaia di euro, visto il numero di anni per il quale si è protratta la vicenda giudiziaria
Il Tar ribalta tutto: “Il Comune di Parabita non è mafioso”
Per il TAR del Lazio non ci sarebbero elementi concreti, univoci e rilevati per ritenere il comune di Parabita compromesso da infiltrazioni mafiose. È stato accolto il ricorso promosso dal sindaco Alfredo Cacciapaglia e dagli altri componenti della giunta, che lo scorso 7 febbraio erano stati rimossi. L’Organo giudicante ha così annullato lo scioglimento per infiltrazioni mafiose del comune salentino. A decidere di passare al setaccio tutte le carte del Comune salentino era stata la Prefettura di Lecce all’indomani di un’operazione dei ROS dei Carabinieri che, poco prima di Natale del 2015, al termine di un’intensa operazione investigativa denominata “coltura”, condusse in carcere diversi esponenti della criminalità organizzata locale e, insieme ad essi, l’allora vice sindaco Giuseppe Provenzano. Le accuse rivoltegli (concorso esterno in associazione mafiosa), com’è noto, erano quelle di aver favorito assunzioni di alcuni presunti esponenti dello storico clan “Giannelli” nell’impresa che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti.
Tratto in arresto in flagranza per furto aggravato Antonio Casto, 46 anni, di Ugento. L’uomo, dopo aver forzato la porta d’ingresso di un’abitazione, si è introdotto all’interno ma è stato scoperto dal proprietario che ha subito chiamato i carabinieri. Gli uomini dell’Arma, giunti sul posto dopo pochi minuti, sono riusciti a bloccare il topo d’appartamento. Inoltre, all’interno del bagagliaio dell’ autovettura in suo uso, hanno rinvenuto un cavo elettrico di 11 metri rubato poco prima dall’interno del deposito di un bar adiacente l’abitazione. L’arrestato, espletate le formalità di rito, è stato accompagnato presso la propria abitazione dove dovrà rimanere agli arresti domiciliari.
Armi e droga a Sanarica
I carabinieri di Maglie hanno proceduto alla perquisizione domiciliare nei confronti di F.M., 32 anni, di Sanarica. Rinvenuti tre flaconi di metadone, 55 pastiglie di subuxone da mg.2 cadauna tutte senza prescrizione medica, 45 cartucce cal.12, 5 cartucce cal. 20, un coltello serramanico a scatto di 33 cm, un coltello a farfalla lungo 22 cm. Il 32enne è stato denunciato per detenzione illecita di stupefacenti e per la violazione in materia di detenzione di munizionamento.
Scossa nel brindisino, trema anche il Salento
Erano passati 31 minuti dopo la mezzanotte del 24 marzo, quando una scossa di terremoto di magnitudo 3,7 con epicentro nel mar Adriatico, a 28 km di profondità, al largo della costa di Ostuni, ha allarmato tutta la Puglia. I Comuni dove la scossa si è sentita più forte sono quelli del nord brindisino, da Caroviglo ad Ostuni ma un po’ in tutta la Puglia, da Bari fino a Santa Maria di Leuca, si sono vissuti attimi di paura. Soprattutto ai piani alti la scossa ha fatto tremare i vetri delle finestre e spostato tavoli, divani e sedie. Nessun danno a persone o cose.
“Dammi lo stipendio!”. E giù botte alla compagna
Ha picchiato la compagna chiedendole i soldi dello stipendio. è finito così in manette per maltrattamenti in famiglia, estorsione e violazione di domicilio A.I.B., 43enne di origini rumene. L’energumeno si era recato presso l’abitazione di due anziani coniugi, ambedue 82enni, dove si trovava la sua convivente, una connazionale quarantenne, che lavora come badante per l’anziana coppia. Entrato in casa l’ha afferrata per capelli e colpita con un pugno minacciandola ed intiman-
dogli di consegnargli lo stipendio. Solo l’intervento dei carabinieri ha scongiurato conseguenze più gravi: l’uomo è stato fermato e tratto in arresto. La donna è stata accompagnata
presso l’ospedale di Scorrano dove le sono stati riscontrati traumi al volto emalla schiena guaribili in 15 giorni. Nel corso delle indagini è inoltre emerso che l’uomo si era già’ reso responsabile in più occasioni di comportamenti violenti, molesti e ingiuriosi che avevano indotto la donna a vivere in uno stato di terrore e soggezione. Il quarantatreenne, dopo le formalità connesse all’arresto, è stato associato presso la casa circondariale di Lecce.
di Tuglie; Cristian Solida, 34 anni di Alezio; Antonio Sansò, 35 anni, di Gallipoli. Con loro fermato anche un ragazzo di 17anni. I carabinieri sul posto dopo aver bloccato i presenti e controllato i mezzi hanno svolto i primi accertamenti e, in assenza di giustificazioni plausibili, hanno verificato come il
proprietario del terreno fosse all’oscuro di quanto stesse accadendo. Sono state sequestrate anche tre motoseghe e due taniche di benzina, un’ascia, una scala e attrezzatura varia. I maggiorenni, su disposizione del p.m. di turno, sono stati accompagnati presso le rispettive abitazioni in regime di arresti domiciliari mentre il minore è stato accompagnato presso un centro di prima accoglienza su disposizione della Procura della Repubblica per i minorenni. Per tutti l’accusa è di tentato furto aggravato in concorso. La refurtiva, stimata in 500 quintali di legna derivati dal taglio netto di 22 alberi secolari, è stata riconsegnata al titolare del terreno.
Maglie: per rubare legna distruggevano ulivi secolari
Otto persone, tra cui un minorenne sono stati sorpresi in località “Fraciola” a Maglie mentre erano intenti a tagliare e dividere in tronchetti di legna ulivi secolari nel fondo di proprietà di una nota ed importante azienda agricola del territorio. I carabinieri di Scorrano, in perlustrazione sul territorio, sono arrivati in zona ed hanno sorpreso i componenti del gruppo in un terreno che, attrezzati di motoseghe, stavano sfrondando gli alberi e sezionando in pezzi più piccoli la parte legnosa. Gli arrestati sono: Antonio Merola, 43 anni di Otranto; Giuseppe Merola, 21 anni anche lui di Otranto; Maurizio De Martino, 54 anni di Gallipoli; Ivano Iannotta, 27 anni di Alezio; Muhammad Ilyas, 30 anni
la cronaca
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Così si spartivano il Salento
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Operazione Orione. Droga, armi ed estorsioni: ecco come operavano le tre organizzazioni criminali sgominate dai carabinieri
Sgominate dai carabinieri tre organizzazioni criminali dedite al traffico di armi, esplosivi e droga. Spesso le tre organizzazioni collaboravano tra loro ed avevano un giro complessivo di affari stimabile in 900mila euro al mese. L’operazione condotta dai carabinieri della Compagnia di Maglie è stata battezzata “Orione”, proprio come l’omonima cintura a tre stelle, ed ha portato a 37 arresti. Gli uomini finiti nel mirino delle forze dell’ordine dovranno rispondere a vario titolo di associazione di stampo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti; detenzione abusiva di armi e esplodente; materiale estorsione; porto abusivo di armi; sequestro di persona e violenza privata. L’indagine è stata condotta dal Norm della Compagnia di Maglie guidata dal capitano Giorgio Antonielli con la collaborazione dei militari del Comando Provinciale di Lecce, della Compagnia di Brindisi e di Alghero. Complessivamente le persone indagate sono 62 tutte con forti connessioni alle tre organizzazioni criminali che si spartivano il controllo della provincia di Lecce ed anche di parte del brindisino. Una delle organizzazioni a delinquere faceva capo a Paolo Serra ed agiva e seminava il terrore tra Borgagne, Carpignano Salentino, Martano, Melendugno ed Otranto; un’altra con a capo Vincenzo Amato, già noto alle forze dell’ordine perché militante a suo tempo nel clan Coluccia, aveva posto in essere i suoi affari tra Botrugno, Cursi, Cutrofiano, Maglie, Muro Leccese, Neviano, Nociglia, Poggiardo, Santa Cesarea Terme, Scorrano e Ruffano; la terza ed ultima organizzazione, a carattere mafioso e inserita nella Sacra Corona Unita, guidata dai fratelli Luigi e Paolo Guadadiello, dipendeva dal clan De Tommasi di Campi Salentina ed operava tra Squinzano, Torchiarolo, Trepuzzi e Tricase. Le indagini hanno preso il via nel 2015 ed hanno ricostruito i fiorenti affari delle tre associazioni: traffico di sostanze stupefacenti ed anche estorsioni utili a finanziare le famiglie degli affiliati in carcere. Gli inquirenti hanno avuto
per la prima volta la sensazione della portata delle organizzazioni all’arresto in flagranza per violenza e resistenza a Pubblico Ufficiale di Giuseppe Angelino e Christian Stomeo che avevano tentato la fuga in auto durante un controllo in strada. Su uno degli smartphone sequestrato in quella circostanza le foto di droga in quantità, mazzi di banconote e anche un’istantanea di Angelino che impugnava la pistola.
Gli inquirenti hanno anche scoperto diversi viaggi in Spagna ed Albania per procurare la droga da immettere sul territorio e per Fabrizio De Mitri, legami con la camorra sia a Roma che a Secondigliano, nel napoletano. Il volume degli affari era diventato così importante che, addirittura una delle organizzazioni criminali salentine riforniva di droga il clan Dicataldo di Bitonto. I criminali erano molto attenti: cambiavano continuamente le sim dei telefoni cellulari, bonificavano continuamente abitazioni e auto con apparecchi elettronici per scovare eventuali microspie, e comunicavano tra loro attraverso un linguaggio in codice e si incontravano sempre per strada o in bar ritenuti sicuri e a loro vicini. AGIVANO NELL’AREA MELENDUGNO – MARTANO – OTRANTO
L’organizzazione che operava tra Martano, Melendugno ed Otranto era composta in modo particolare da Sergio Pede, la sua compagna Alina Elena Mihailescu, Antonio Tomasi, Lorenzo Antonaci e Christian Stomeo. Dopo i viaggi per procurarsela, erano soliti nascondere la droga in contenitori per derrate agricole tenuti in nascondigli segreti, lontani dalle aree urbane, in maniera che fosse difficilmente riconducibile, in caso di sequestro, all’or-
facebook.com/ redazione.ilgallo/ ganizzazione. La donna del sodalizio criminale si occupava del taglio della droga e aveva spesso il compito di accompagnare
titante dal 2016, è stato condannato a pena definitiva di 19 anni e sei mesi per traffico internazionale di stupefacenti.
i “colleghi” uomini per non destare troppi sospetti in caso di controllo. Per trasportare la droga erano utilizzati minori ed i corrieri erano addirittura i figli degli stessi componenti dell’organizzazione. I criminali, ben armati, si dedicavano anche alle estorsioni con cosiddetto cavallo di ritorno: rubavano le auto e chiedevano un riscatto per restituirle al legittimo proprietario. Inoltre erano gli autori di numerosi danneggiamenti e incendi su commissione richiesti da concorrenti commerciali a danno di altre attività o per regolare dissidi personali. In più, organizzavano spedizioni punitive nei confronti di persone ritenute responsabili di collaborare con le forze dell’ordine o di offese nei confronti dei componenti dell’organizzazione. Secondo quanto ricostruito dalle indagini dei carabiniere, in un’occasione, Pede e Angelino hanno sequestrato un persona e minacciata puntandogli una pistola alla testa perché a loro dire avrebbe incendiato l’auto di proprietà di Pede. Il gruppo si riforniva di armi e stupefacenti dal clan Tornese di Monteroni e dall’associazione di Scorrano facente capo a Vincenzo Amato, u pisciuleddhru, personaggio di spicco della criminalità salentina a suo tempo associato al clan della Sacra Corona Unita Coluccia di Noha-Galatina. Amato, la-
IL GRUPPO DI SCORRANO DETTAVA LEGGE NEL CENTRO SALENTO
Questa seconda associazione era organizzata in maniera verticistica e vi facevano parte con vari ruoli e responsabilità anche Cosimo Miggiano; Paolo Merico, Vittorio Tunno, Andrea Caputo, Fabrizio De Mitri, Alessandro Greco, Virgilio Gnoni, Antonio De Iaco, Giuseppe Nuzzo, Davide Petrachi, Carmine De Rinaldis, Antonio Zezza, Christian Coluccia, Armando Capocelli e lo stesso Angelino. Anche questa organizzazione poteva contare su armi ed esplosivi e si procurava la droga da fornitori internazionali passando per Spagna, Marocco e Albania. Il corriere era il braccio destro di Amato, Cosimo Miggiano. La base operativa del sodalizio era in un bar di Muro Leccese utilizzato anche per vertici con rappresentanti di spicco delle altre organizzazioni criminali locali e con trafficanti di droga albanesi. Sequestrate decine di chili di droga nascosta in bidoni interrati e murati all’interno di muretti a secco. Il gruppo aveva un giro d’affari che superava i 300mila euro al mese. Alcuni detonatori sequestrati
L’AREA SQUINZANO – TORCHIAROLO – TREPUZZI
Le indagini sul gruppo di Amato hanno consentito ai carabinieri di risalire al terzo gruppo criminale che si riforniva da loro. Si tratta del clan mafioso dei fratelli Guadadiello con base a Torchiarolo e Squinzano e facente parte a tutti gli effetti della Sacra Corona Unita. Gli ordini partivano dal carcere dove sono ospiti i capi del clan e a veicolarli ci pensavano le donne del gruppo. Alba Conte, moglie di Paolo Guadadiello, ad esempio mentre il marito era in carcere, ha svolto il ruolo di contabile dell’associazione, distribuendo i proventi agli affiliati e decidendo sugli investimenti. L’associazione era dotata di cinque pistole e un ak47 kalashnikov con relativo munizionamento, sequestrati dalla Stazione Carabinieri di Torchiarolo; ha eseguito un elevatissimo numero di estorsioni nei confronti di chi acquistava la droga, anche appartenenti al gruppo stesso e, in alcuni casi, ha anche dato vita a sparatorie nei pressi delle abitazioni degli stessi. Ricordiamo che Paolo Guadadiello, insieme ad altre due persone, fu arrestato per molteplici episodi di tentato omicidio, mentre Luigi Guadadiello è tuttora in carcere detenuto per un omicidio effettuato nel 2008. Oltre al Kalashnikov e alle cinque pistole, sequestrati complessivamente 26,6 kg di hashish, 311 grammi di cocaina e 17 grammi di eroina.
instagram.com/ redazione_ilgallo/ GLI ARRESTATI
Le misure cautelari in carcere hanno interessato: Vincenzo Amato, 41enne di Scorrano, latitante; Giuseppe Angelino, 24enne di Giurdignano; Andrea Caputo, 39enne di Muro Leccese; Fabrizio De Mitri, 39enne di Poggiardo; Luigi Fuso, 62enne di Lecce; Antonio Guadadiello, 35enne di Squinzano; Anna Maria Guadadiello, 32enne di Torchiarolo; Luigi Guadadiello, 37enne di Lecce; Paolo Guadadiello, 30enne di Torchiarolo; Stefano Guadadiello, 33enne di Squinzano; Marco Maggio, 28enne di Lecce; Paolo Merico, 32enne di Poggiardo; Cosimo Miggiano, 36enne di Muro Leccese; Sergio Pede, 42enne di Otranto; Paolo Serra, 59enne di Carpignano Salentino; Piero Sparapane, 46enne di Lecce; Stefano Sparapane, 25enne di Lecce; Christian Stomeo, 24enne di Martano; Adele Visconti, 58enne di Squinzano. Ai domiciliari sono invece finiti: Lorenzo Antonaci, 41enne di Borgagne; Alessandro Cafaro, 34enne di Trepuzzi; Armando Capocelli, 32enne di Maglie; Cristian Coluccia, 27enne di Nociglia; Alba Conte, 24enne di Torchiarolo; Antonio De Iaco, 35enne di Poggiardo; Carmine De Rinaldis, 47enne di Santa Cesarea Terme; Virgilio Gnoni di Nociglia; Alessandro Greco di Cutrofiano; Cosimo Guido, 39enne di Trepuzzi; Cesario Longo, 39enne di Tricase; Alina Mihailescu, 34enne romena residente ad Otranto; Giuseppe Nuzzo, 47enne di Cursi; Davide Petrachi, 31enne di Melendugno; Lorenzo Spedicati, 26enne di Lecce; Antonio Tomasi, 47enne di Maglie ed Antonio Zezza, 29enne di Ruffano.
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il sogno
Portabandiera di un territorio
pallavolo
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on ancora addosso la scottatura per il risultato negativo dello scorsa stagione, la società ha deciso per questa di rivoluzionare l’intera rosa confermando il solo Davide Russo, fiore all’occhiello del settore giovanile biancazzurro, che si alterna nel ruolo di libero con l’altro “canterano” Riccardo Morciano, 15 anni appena compiuti. Dodici i nuovi arrivi che sono stati affidati al coach Paolo Tofoli, indimenticato regista della “Generazione dei Fenomeni” e regista d’autore di questa nuova entusiasmante stagione per la pallavolo alessanese. L’età media della squadra è molto bassa e supera appena i 21 anni. A far da chioccia ci sono capitan Tomassetti, tornato nel leccese dopo l’esperienza con la Salento d’Amare Taviano, il libero Bisci e l’opposto montenegrino Culafic, vero botto di mercato. L’altro straniero in rosa è il nazionale polacco Under 23 Bartolomiej Lipinsky. Gli altri alla prima stagione con l’Aurispa sono i campioni d’Italia Under 20 uscenti col Treviso, Alberini e Lugli, gli schiacciatori Lazzaretto e Loglisci, i centrali Usai e Peluso e il palleggiatore Cordano. Unico filo di congiunzione con la passata stagione sono i tifosi che non hanno mai lasciato sola la società, riempiendo costantemente il Palasport di Tricase e facendo sentire sempre il proprio calore. L’obiettivo dell’Aurispa per questa sta-
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gione era la salvezza, possibilmente da raggiungere facendo crescere i tanti giovani presenti in rosa e divertendo il pubblico, esprimendo la migliore pallavolo. Obiettivo raggiunto con largo anticipo che ha spesso lasciato il campo a sogni ben più ambiziosi. L’Aurispa, infatti, è stata protagonista di un’ottima stagione ed è andata oltre ogni aspettativa qualificandosi con i play off. Agli ottavi di finale di una partita storica per Alessano, che per la prima volta si trova ad affrontare una gara così importante, la Pallavolo Azzurra se la sta vedendo con la Monini Spoleto (al momento di andare in stampa, mercoledì 28 marzo, era in
Ai play off per la A1. Il sogno continua e tutto il Salento tifa per Tofoli e i suoi ragazzi
programma la gara di andata a Tricase; ritorno in Umbria il giorno di Pasqua) la squadra è impegnata negli ottavi di finale dei play off promozione contro Spoleto. Una società sportiva è una macchina assai complessa, il campo da gioco e la partita sono l’espressione finale di tanto lavoro che si svolge dietro le quinte. Pallavolo Azzurra non è solo Serie A, ma una società con più di 150 tesserati che svolgono tantissimi campionati sia a livello provinciale che regionale. La scorsa stagione l’Under 14 maschile si è laureata Campione d’Italia nel campionato di categoria organizzato dalla Lega Pallavolo Serie A, e vice-campione d’Italia nel campionato FIPAV. Da questa stagione la società ha ritenuto opportuno avvalersi di persone che, unendo la loro passione per la pallavolo
alle loro competenze professionali, possano dare una spinta in più per garantire una crescita costante. La strategia è un po’ quella di tutte le società sportive che hanno l’esigenza di costruire una struttura amministrativa adeguata, la quale, a differenza di un’azienda tradizionale, deve essere ovviamente accompagnata dal risultato sportivo per poter andare avanti. Si sta facendo tesoro degli errori commessi in passato per poter crescere e migliorarsi, creando una struttura organizzativa in grado di consentire di pianificare i prossimi anni. L’ingresso di nuovi sponsor, nuove forze e risorse organizzative in grado di dare una mano sotto tutti i punti di vista, consentirà di creare delle basi solide per poter guardare al futuro con maggior ottimismo. La Pallavolo Azzurra non è un movimento semplicemente alessanese, perchè se così fosse avrebbe poco respiro. è piuttosto un movimento territoriale, senza il quale non si potrebbe nemmeno pensare di competere con realtà molto più grandi, organizzate e ricche. Pallavolo Azzurra si sente, a ragione, “portabandiera” di un territorio e la presenza costante di pubblico proveniente da tutta la provincia ne è la testimonianza. Una sorta di gioiello salentino da coccolare e tifare. Nella speranza che il sogno continui, anche dopo Pasqua. Claudio Ciardo
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Cuore di Mamma, si sa, può tutto. ed in questo caso le ragazze del Cutrofiano stanno regalando a tutti gli appassionati di volley un sogno chiamato Serie A. Intanto grazie al primo posto in classifica alla fine del girone d’andata nel campionato di serie B1 femminile, il Cutrofiano ha acquisito il diritto a partecipare alle final four di Coppa Italia di Serie B. Come antipasto ai play off la società del presidente Roberto Mengoli ha regalato ai tifosi le final four di Coppa Italia di categoria che per la prima volta si giocheranno nel Salento. Come ogni anno si giocherà per la coppa nazionale nella pausa pasquale e, quindi, durante la sosta di tutti i campionati. Scenderanno sul parquet del Palacesari, oltre alle ragazze di casa, l’Eurospin Ford Sara Pinerolo, l’Itas Città Fiera Martignacco Udine, e la Coveme San Lazzaro Bologna. Venerdì 30 marzo si disputeranno le due semifinali (la prima tra Pinerolo e Martignacco, alle 17, e la seconda tra cuore di Mamma e Bologna, alle ore 20); sabato 31, finale terzo e quarto posto alle 16, e la finalissima alle ore 19. Non sta nella pelle il direttore sportivo del Cuore di Mamma Francesco Melegari: “Grazie all’impegno degli sponsor e dell’amministrazione comunale, che hanno fortemente voluto che la final
sport
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al Lecce COPPA ITALIA Calcio: sciupone non resta B1 FeMMINILe: che vincerle tutte FINAL FOUr A C CUTrOFIANO
four venisse giocata a Cutrofiano, saremo al centro dell’attenzione nazionale per due giorni”, rimarca, “la manifestazione si preannuncia di altissimo livello tecnico. Si sfideranno le quattro formazioni che, dopo avere chiuso in testa il girone di andata dei quattro gironi di B1 femminile, ancor oggi comandano nei rispettivi raggruppamenti nazionali. Spettacolo dunque assicurato”, secondo Melegari, “già dalle semifinali che nelle due finali. Tutte le gare promettono di essere equilibrate ed incerte. Tutte e quattro le partecipanti alla final four hanno le proprie carte da giocare nella corsa alla conquista del prestigioso trofeo”. Melegari è certo che il pubblico di casa risponderà presente: “Cutrofiano ha sempre risposto alla grande e lo farà
anche questa volta. Aspettiamo, però, anche tanti appassionati da tutta la penisola salentina. Sarà una bella festa di sport”. Il gotha della categoria, dunque si ritroverà al Palazzetto di Via Foggia e di questo gotha fa parte a pieno diritto anche il team del Cuore di Mamma che farà di tutto per aggiudicarsi il trofeo davanti ai propri tifosi. Senza perdere di vista il campionato, dove il Cuore di Mamma è sempre in testa alla classifica con 52 punti, frutto di 18 vittorie su 21 partite giocate. A cinque giornate dal termine la formazione del Cuore di Mamma Cutrofiano allenata da coach Carratù mantiene 4 punti di vantaggio sulle due dirette inseguitrici, l’Altino e l’Aprilia.
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on la sconfitta di Caserta e, forse, soprattutto con il pareggio interno con la Fidelis Andria (i giallorossi si sono fatti rimontare dal 2-0!), il Lecce ha rimesso in discussione una promozione che ad un certo punto sembrava acquisita. Ai tanti tifosi salentini che vorrebbero vedere la loro squadra del cuore in un campionato più consono alla storia e alla tradizione dell’U.S. Lecce pare di rivivere un incubo. Dalla tragicomica retrocessione per una compravendita di partite pagata addirittura con un assegno (!) da un dirigente di allora, più volte sembrava che il Lecce dovesse dominare il girone C della terza serie e sbarcare senza problemi in serie B. Il finale lo consociamo tutti e vorremmo che quest’anno fosse diverso. Agli uomini allenati da Fabio Liverani restano 4 lunghezze di vantaggio su Trapani e Catania, margine virtuale perché il Lecce è l’unica delle tre che ancora deve fermarsi un turno. E quando i giallorossi “riposeranno” in calendario è in programma Catania-Trapani! Tutto dunque è ancora possibile e non bisogna cullarsi del vantaggio ma neanche fasciarsi la testa ed abbattersi. Ai giallorossi per sbarcare in serie B basterà non guardare ai risultati degli altri e vincere le 5 partite che le restano da giocare, impresa difficile ma non impossibile. Sabato 31 marzo il Lecce ospiterà al via del Mare il Siracusa; domenica 8 aprile sarà ospite della Reggina al “Granillo”; domenica 15 giocherà in casa contro il Fondi; il 22 aprile i giallorossi riposeranno e faranno il tifo per… il pari nel derby siciliano tra le inseguitrici. Poi il rush finale: domenica 29 aprile, al via del Mare arriverà la Paganese e, il 6 maggio, per l’ultima giornata giallorossi di scena in casa del Monopoli. Cinque partite: come spesso si dice, 5 finali per tornare nel calcio che conta.
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attualità Corso di formazione per Assistente alla comunicazione L.I.S.
Associazione Amici Insieme organizza un corso di formazione per Assistente alla ComunicaL’ zione L.I.S. (Lingua Italiana dei Segni). L’obiettivo
è quello di formare la figura professionale prevista della legge 104/92’, il cui ruolo è quello di “facilitare la comunicazione” tra la persona non udente, i docenti e i compagni di classe, cooperando affianco di due altri docenti: l’insegnante curricolare e di sostegno. Le adesioni devono pervenire presso l’I.I.S. “Filippo Bottazzi” sito in via Napoli 2, Casarano. info: Associazione “Amici Insieme”; cell. 389/5858806; e-mail: amiciinsieme@libero.it
Confmare: il sindacato degli imprenditori del settore marittimo
stato costituito in Confcommercio Lecce il Sindacato Provinciale degli Imprenditori del È Comparto Marittimo, nautico e del diporto, con
l’intento di rappresentare le imprese salentine che svolgono la loro attività nel settore marittimo e del diporto nautico. Fra gli obiettivi che il sindacato intende perseguire, vi è la definizione di una procedura univoca per il rilascio delle autorizzazioni dell’attività da diporto noleggio/locazione e trasporto passeggeri. ’Per fare ciò”, ha dichiarato il neo presidente di ConfMare Lecce, Isacco Margarito, “abbiamo già inoltrato una richiesta in Camera di Commercio Lecce affinchè si faccia parte attiva per la costituzione di un tavolo interistituzionale, che veda la partecipazione di Capitaneria di Porto e i SUAP dei Comuni rivieraschi”. Altro punto fondamentale riguarda la formazione professionale degli imprenditori della categoria, necessaria non soltanto per la creazione di occupazione, ma anche affinchè venga offerto ai turisti un servizio altamente professionale. Nel Consiglio Direttivo, oltre al presidente Margarito: Ivan Orlando; Giorgio Marti; Vito Ria; Flaminia Pinnelli; Renato Petese; Stefano Levanto; Giuseppe Perrone; Davide De Giorgi.
terzultima
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Sepolcri nella Diocesi di Ugento
Chiese aperte. Per valorizzare gli allestimenti sacri nelle chiese e nei calvari delle 18 comunità della Diocesi di Ugento - Leuca, in occasione della Settimana Santa
La
Fondazione Parco Culturale ecclesiale “Terre del Capo di Leuca - De Finibus Terrae” comunica che, a partire dalla tarda sera del Giovedì Santo (29 marzo), si svolgerà “Sepolcri”, iniziativa diocesana che aderisce al Progetto “Chiese aperte”, promosso dalla regione Puglia con il Fondo Speciale Cultura e Patrimonio Culturale. L’iniziativa ha l’obiettivo di valorizzare gli allestimenti sacri realizzati all’interno delle chiese e dei calvari delle 18 comunità della Diocesi di Ugento S. Maria di Leuca, in occasione della Settimana Santa e mete del pellegrinaggio del Giovedì e del Venerdì Santo. Con “Sepolcri” s’intende mettere a fuoco quest’appuntamento annuale della tradizione religiosa molto sentito e vissuto dalle comunità locali attraverso l’organizzazione di un convegno in cui verranno invitati alcuni esperti, la realizzazione di materiale informativo, promozionale e divulgativo e l’apertura straordinaria delle chiese e del Museo Diocesano nei periodi di maggior afflusso di pellegrini e turisti. Verrà bandito un concorso tra le confraternite che volessero partecipare e alla confraternita vincitrice sarà restaurata una suppellettile sacra, inoltre, il Museo Diocesano prolungherà tale iniziativa con una mostra sul tema. Le Confraternite interessate a “Sepolcri”saranno le seguenti: Madonna Assunta in cielo e Sant’Antonio - SS
Trinità a Specchia, Madonna Santissimo rosario a Gemini (Ugento), Sant’Antonio a Castrignano del Capo, Assunta ad Acquarica del Capo, Carmine e Trinità a Ruffano, Confraternita dell’Immacolata a Sant’Eufemia di Tricase, Confraternita dell’Immacolata Sant’Angelo a Tricase, Santi Medici a Ugento, Confraternita dell’Immacolata a Supersano, Imma-
Grotta della Poesia, la magia prende il volo
colata e San Nicolò a Tutino di Tricase, Confraternita dell’Immacolata e Santo Stefano a Taurisano, Cuore eucaristico a Patù, Confraternita dell’Immacolata a Corsano, Confraternita dell’Immacolata a Giuliano di Lecce (Castrignano del Capo), Madonna delle Grazie e Sacramento a Torrepaduli (ruffano), Confraternita dell’Immacolata, Santissima eucaristia, San Francesco di Paola a Gagliano del Capo, Confraternita dell’Immacolata e SS Sacramento a Caprarica di Tricase, Madonna Assunta e San Luigi Gonzaga a Presicce e Confraternita di Sant’Antonio a Ugento. Il Progetto “Chiese aperte”, promosso dalla regione Puglia con il Fondo Speciale Cultura e Patrimonio Culturale, prevede iniziative concertate finalizzate alla conoscenza e valorizzazione del patrimonio ecclesiastico ed allo sviluppo del turismo religioso, nel rispetto della tutela del patrimonio e delle esigenze proprie dei luoghi di culto e dei riti sacri ivi compiuti, delle feste e delle tradizioni religiose con interventi diretti ad assicurare la fruizione pubblica di beni culturali di proprietà degli enti ecclesiastici. Attraverso l’apertura straordinaria dei luoghi di culto e di cultura intende favorire la migliore accoglienza e forniinformazioni corrette e sca approfondite in merito ai beni in occasione di particolari previsioni di flussi di visitatori.
A Roca Vecchia. Uno dei luoghi di mare più belli nella lista stilata dal motore di ricerca Skyscanner
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ella classifica stilata dal noto motore di ricerca di voli, Skyscanner, tra le spiagge più belle d’Italia, la Puglia è seconda solo alla Sardegna. In particolare a ricevere la medaglia d’argento è stata una spiaggia salentina: la Grotta della Poesia a Roca Vecchia (tra San Foca e Torre dell’Orso). Non è la prima volta, tuttavia, che questo luogo riceve apprezzamenti, è infatti attualmente tra le dieci piscine naturali più belle al mondo. Il perché di questo nome così particolare è avvolto nella leggenda. Si narra, difatti, che una bellissima principessa amasse fare il bagno nelle acque cristalline della grotta; la sua bellezza era così folgo-
Al
teatro della Filarmonica di Macerata sono arrivate dritte al cuore del pubblico le sonorità salentine in chiave rock e blues di Riccardo Degiorgi, protagonista alle audizioni live della prestigiosa rassegna Musicultura (che ha in giuria tra gli altri Vasco Rossi, Carmen Consoli, Claudio Baglioni e Giorgia). Tra le oltre 1600 canzoni esaminate e i sessanta finalisti ha fatto breccia l’artista che ha cantato il suo Salento con gli
rante che ben presto la notizia si diffuse dappertutto. Per questo motivo schiere di poeti provenivano da ogni parte del mondo per comporre dei versi ispirati alla sua bellezza in modo da poterla conquistare. La fama di quei componimenti durò talmente a lungo che ancora oggi questo luogo è conosciuto come la Grotta della Poesia. Per concludere, al terzo posto della classica si Skyscanner troviamo la Calabria con la Spiaggia di Michelino, al quarto la Sicilia con Tonnara di Scopello ed al quinto ancora la Sardegna con la Spiaggia di Atrani. Tutti luoghi, che a detta di chi ci è stato, andrebbero visitati almeno una volta nella vita.
Il Salento piace a Musicultura
Lu Tamburieddhu in chiave rock e blues. A Riccardo Degiorgi, originario di Morciano di Leuca, il premio del pubblico alle audizioni live. Con lui sul palco Gianluigi Giorgino di Alezio; Gioele Nuzzo di Torrepaduli; Peppe Giannuzzi di Squinzano; Giuseppe Caggiula di Melissano e Francesco Grisolia di Parabita
inediti “Ni manca lu curaggiu” e “Intru alla luna”, brani che mescolano sonorità rock a suggestioni etniche, ed ha rivisitato il classico della tradizione popolare de lu tamburieddhu. Con una strepitosa performance ha infiammato il teatro della Filarmonica aggiudicandosi il “Premio Gradimento del Pubblico Centro Val di Chienti”. Dalla sua musica emerge l’attaccamento alla terra d’origine (è nato a Morciano di Leuca e vive a San Cesario
di Lecce) la pizzica si fonde così al rock, su testi in dialetto salentino. Sul palco maceratese lo hanno accompagnato: Gianluigi Giorgino di Alezio alla chitarra elettrica; Gioele Nuzzo di Torrepaduli (ruffano); didgeridoo e percussioni; Peppe Giannuzzi di Squinzano, violino; Giuseppe Caggiula di Melissano, chitarra classica e acustica; Francesco Grisolia di Parabita, al basso. Il riconoscimento gratifica il percorso
musicale in cui ha creduto Degiorgi. Il concorso ora arriva alle fasi finali per sedici artisti che potranno essere ascoltati in concerto in anteprima nazionale sabato 21 aprile al teatro Persiani di recanati. Il Comitato Artistico di Garanzia e il popolo di Facebook decreteranno, insieme alla giuria del festival, gli otto finalisti che si sfideranno a giugno sul palcoscenico dell’Arena Sferisferio di Macerata.
tempo libero
31 marzo/ 13 aprile 2018
in programmazione al cinema
LECCE - MULTISALA MASSIMO TEL. 0832/307433 Sala 1
18,30 - 21
ready player one
Sala 2
SURBO - THE SPACE CINEMA TEL. 0832/812111 NON PERVENUTO
18,40 - 20,35 - 22,30
contromano
NON PERVENUTO
Sala 4 17,15: Peter Rabbit 18,50 - 20,40 - 22,30: io c’è
Sala 5
NON PERVENUTO
20,45 - 22,30
una festa esagerata
NON PERVENUTO
MAGLIE - MULTISALA MODERNO TEL. 0836/484100
Sala 1
18 - 20 - 22
Sala 2
19 - 21,30
NON PERVENUTO
il sole a mezzanotte red player one Sala 3 18: 20 - 22: io c’è
NON PERVENUTO
NON PERVENUTO
Peter Rabbit
NON PERVENUTO
Trova i Galletti
dal 29 marzo
GALATINA - CINEMA TARTARO 0836/568653 (CHIUSO LUNEDÌ)
Cerca tra le pubblicità, individua i 3 galletti “mimetizzati” e telefona sabato 31 marzo dalle 9,30 allo 0833/545777. In palio: 2
17,30: Rudolf alla ricerca... 19,30-21,30: a casa tutti bene
CASARANO - CINEMA MANZONI TEL. 0833/505270 17(sab/dom) - 19 - 21
venerdì 23, ore 21: "Omaggio a
il sole a mezzanotte
George Méliès, concerto di Giorgia Santoro e Adolfo La Volpe
TRICASE - CINEMA MODERNO TEL. 0833/545855
GALLIPOLI - CINEMA ITALIA TEL. 0833/568653
17,30 - 19,30 - 21,30
18,30 - 20,30 - 22,30
il sole a mezzanotte
contromano
Sala 2 18,30: Peter Rabbit 20,30-22,30: una festa esagerata Sala 3
da 15 euro offerti dal MERCAdi via Apulia e via Botallo a Tricase i
BUONI SPESA
CALIMERA - CINEMA ELIO TEL. 0832/875283
Sala 1
TRICASE - CINEMA AURORA TEL. 0833/545855 17,30(dom/merc) - 19,30 - 21,30
17,30 - 20 - 22,30
io c’è
ready player one
TRICASE - CINEMA PARADISO 0833/545386 (CHIUSO LUNEDÌ)
GALLIPOLI - CINEMA SCHIPA TEL. 0833/568653
TEL.
17,15: Peter
Rabbit 19-21,30: ready player one (3D)
18,30 - 20,30 - 22,30
il sole a mezzanotte
TONE
BIGLIETTI per i CINEMA; 1/2 kg di MIGNON offerti dalla pasticceria DOLCEMENTE di Tricase; COLAZIONE X 2 offerta da GOLOSA a TRICASE; APERITIVO SALENTINO con calice di vino a scelta con prodotti tipici salentini offerto dall’ENOTECA LE VIGNE DEL SALENTO ad ALESSANO; un LAVAGGIO PIUMONE MATRIMONIALE CON DETERGENTI E BUSTA (asciugatura esclusa) offerta dalla LAVANDERIA BLU TIFFANY a MARITTIMA; CORNETTO e CAPPUCCINO offerto dal CAFFÈ PISANELLI DI TRICASE; CORNETTO e CAPPUCCINO offerto dal BAR LEVANTE di TRICASE; DUE APERITIVI al Bar MENAMÈ di TRICASE PORTO; DUE APERITIVI presso DOLCI FANTASIE di SAN CASSIANO; BUONO SCONTO di EURO 50 da applicare sull’acquisto di occhiali da sole o da vista presso OTTICA MORCIANO di TRICASE, ANDRANO, TIGGIANO e CASTRO.
NON SONO AMMESSI GLI STESSI VINCITORI PER ALMENO 3 CONCORSI CONSECUTIVI.
NON SI ACCETTANO NOMINATIVI DELLA STESSA FAMIGLIA
Telefona sabato 31 marzo dalle ore 9,30: 0833/545 777
le pagelle dello Zodiaco Ariete
8
Toro
8,5
Al centro dell’attenzione, soprattutto in ambito lavorativo, dove non mancheranno occasioni e riconoscimenti. L’amore favorito soprattutto nel fine settimana.
Protrete contare su Venere: il pianeta dei sentimenti regalerà grandi emozioni, incontri straordinari per i single e una complicità fortissima col partner se siete già in coppia.
Bilancia 5+
Scorpione 5-
Marte sfavorevole rischia di farvi sentire più stanchi e stressati che mai… puntatetutto sui sentimenti e conceditevi, appena possibile, una fuga col partner.
Gallo
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SALENTO A ssoc ia ti
Unione Stampa Periodici Italiani TESSERA N. 14582
dal 31 marzo al 13 aprile
Gemelli 7,5
Festività pasquali da vivere all’insegna del divertimento e delle passioni. Per l’amore meglio rimandare, per ora flirt e avventure, proprio come piace a voi
Sagittario 6-
Dovrete sistemare le cose col partner, chiarire tutto ciò che è rimasto in sospeso e fare luce sulle vostre intenzioni per il futuro, prima che sia troppo tardi…
Direttore Responsabile L UIGI Z ITO _ liz@ilgallo.it
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Cancro 7+
L’amore sarà dalla vostra parte e vi proteggerà, mettendo al vostro fianco un vero angelo custode, una persona speciale su cui poter sempre contare.
Capricorno 7+
Marte in congiunzione vi regala tutta la forza di cui avete bisogno e non sarà qualche ostacolo in più a farvi desistere! Tiraste fuori grinta e la determinazione!
CORRISPONDENTI Massimo Alligri Giuseppe Aquila Gianluca Eremita Vito Lecci Valerio Martella Antonio Memmi Luana Prontera Carlo Quaranta Donatella Valente Stefano Verri Lorenzo Zito
7
Venere sfavorevole ingigantisce le tensioni col partner: potreste litigare senza una ragione. Mantenere calma e lucidità per evitare che la situazione degeneri.
Leone
6-
Venere regala passione e sentimento. I single potrebbero fare incontri importanti, mentre chi è già in coppia avrà finalmente modo di chiarire i suoi sentimenti.
Acquario
8
Pesci 8+
Mercurio favorisce incontri e nuove occasioni e la vita sociale sarà piena di sorprese! Vi lancerete in nuove imprese e ritroverete quell’entusiasmo che latitava…
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Per voi si apre il periodo degli incontri fortunati, in tutti i campi. Chi è in coppia da tempo, vivrà momenti intensu assieme al partner di sempre.
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Venere in opposizione non lascia scampo: se in coppia possibili discussioni anche violente. I single difficilmente incontreranno in questo perido l’altra metà della mela.
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