Gallo
il
Anno 19, numero 19 (545) - 20 sett/3 ott 2014 - www.ilgallo.it - info@ilgallo.it
TricaSe
Polemiche sui conti Dell’Abate attacca: “Abbiamo toccato il fondo”. Il Sindaco replica duro: “Assenza di ossigeno!” 10
Salute e Bellezza
In forma dopo l’estate
11
Sono TASI nostri Pagheremo di nuovo per la prima casa
Prima ci hanno tolto l’ICI, poi ci hanno affibbiato l’IMU. Via dalla prima casa, dicevano, quella è sacra... Ora hanno inventato la TASI con tanto di rassicurazioni che sarebbe stato un tributo soft, neanche paragonabile alla mazzata dell’Imu tolta dalla prima abitazione. Nella realtà, invece, il carico fiscale minaccia di essere lo stesso, anzi in alcuni casi anche peggiore di quello passato. All’interno le tabelle con le aliquote TASI dei Comuni cha hanno già provveduto a deliberare. In tanti applicano le aliquote massime; qualcuno ricorre anche alla “Supertasi”... 4/5
Cambiamenti climatici: che ne sarà del Salento?
8/9
Intervista al Prof. Piero Lionello dell’Università del Salento, esperto della dinamica del clima a scala regionale e ricercatore presso il Centro Euro Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC): “In futuro la coltivazione dell’olivo, sfruttando le sole precipitazioni potrebbe non essere più praticabile nel Salento. Nuove aree coltivabili potrebbero estendersi nei Paesi del nord del Mediterraneo. Gli impatti causati dalla prevista riduzione delle precipitazioni sembrano interessare soprattutto le colture invernali – primaverili”
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si gioca lunedì 22 settembre dalle ore 9,30
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20 sett/3 ott 2014
20 sett/3 ott 2014
ora parlo io
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Recuperata la garitta del Castello di Parabita
Però… Marcello Seclì di Italia Nostra: “Solo alcuni interventi sono stati effettuati; altri ancora restano da fare per ridare piena dignità ad uno dei castelli più interessanti di Terra d’Otranto
Se
pur con un certo ritardo sono terminati finalmente i lavori di recupero statico della garitta presente sul lato destro del Castello angioino di Parabita; la rimozione delle impalcature ha consentito così, dopo qualche anno, di poter rivedere integro il prospetto del castello che caratterizza particolarmente la piazza principale di Parabita. Per questo la Sezione Sud Salento di Italia Nostra non può che prendere atto favorevolmente del buon lavoro effettuato dalle maestranze e dai tecnici e dare atto alla proprietà dell’impegno profuso nel provvedere a mettere in sicurezza un angolo caratteristico del maniero che rischiava di crollare. Certo, perché tutto ciò si determinasse, è stato necessaria un’azione incisiva e reiterata da parte della Sezione Sud Salento di Italia Nostra attraverso un primo esposto inviato il 9 giugno del 2011 al Sindaco di Parabita, al Prefetto di Lecce, al Soprintendente ai Beni architettonici di Lecce, al Comandante dei Vigili del Fuoco di Lecce, al Dirigente dell’Ufficio Igiene pubblica di Casarano e con una successiva diffida, inviata alle stesse autorità, il 25 giugno del 2012 e con cui si chiedeva di intervenire nei confronti delle proprietà perché effettuassero una serie di interventi sull’intera struttura storica in ragione dello lo stato di totale abbandono e incuria delle aree verdi che perimetrano il castello con l’invasione di sterpaglie, l’abbattimento di alcuni palmizi e il degrado del ninfeo. Vi erano anche una serie di criticità strutturali presenti sulla recinzione perimetrale, sulla cortina muraria del
primo piano dell’edificio e - in particolare - lo stato di estremo pericolo di crollo della garitta. Senza dimenticare la precarietà degli infissi, soprattutto di quelli relativi alla zona residenziale, che favorivano l’intrusione e la proliferazione di piccioni. Per tali criticità dobbiamo rilevare comunque che ad oggi solo alcuni interventi sono stati effettuati da parte delle due proprietà e cioè quelli di parziale pulizia delle aree verdi, di una parziale riparazione del muro di cinta al lato est e, appunto, quello relativo del recupero statico della garitta. Altri ancora restano da fare (come la pulizia della seconda rampa di accesso al castello che risulta una vera discarica e il recupero del ninfeo) in modo da poter ridare piena dignità ad uno dei castelli più interessanti di Terra d’Otranto e al monumento più imponente di Parabita che, per la sua ubicazione, ne caratterizza significativamente l’intero paesaggio urbano. Pertanto Italia Nostra fa appello, ancora una volta, alle diverse istituzioni interessate, a partire dal Comune di Parabita, perché attivi, solleciti e favorisca l’effettuazione di quegli inter-venti necessari per salvaguardare tale monumento e per individuare le forme più appropriate per una sua valorizzazione. La Sezione Sud Salento sarà per questo sempre disponibile a fornire il suo modesto contributo affinchè il castello di Parabita possa essere interamente riqualificato e valorizzato, unitamente al suo centro storico, del quale ne costituisce parte rilevante. Marcello Seclì (Presidente ItaliaNostra Sezione SUD Salento)
Stop Equitalia LA SENTENZA. Preavviso di fermo amministrativo impugnabile. Il contribuente dev'essere messo in grado di difendersi dall'agente della riscossione
Il
preavviso di fermo amministrativo è regolarmente impugnabile di fronte alla giustizia tributaria poichè è il provvedimento con il quale si mette al corrente della procedura coattiva avviata dall'agente della riscossione nei confronti del contribuente. A stabilirlo con la sentenza n. 662 del 2 settembre 2014, la Commissione tributaria regionale di Catanzaro che nel rigettare il ricorso della società di riscossione che lamentava il difetto di legittimazione attiva della società ad agire contro la misura, ha confermato il verdetto dellaCorte di primo grado evidenziando la non condivisibilità della tesi sostenuta dal fisco riguardo la non impugnabilità della comunicazione di avvio notificata al contribuente preliminare al fermo perché il preavviso di fermo consiste nella comunicazione al debitore dell'avvenuta adozione del provvedimento di fermo, i cui soli effetti (e cioè l'iscrizione dello stesso nei pubblici registri) sono posticipati di 20 gg. Ma v'è di più: l'art. 86 distingue due fasi del procedimento relativo al fermo: fasi distinte e separate, logicamente e cronologicamente: la prima riguarda l'adozione del provvedimento (art. 86, primo comma: decorso inutilmente il termine di cui all'art. 50, comma 1 il concessionario può disporre il fermo....). La seconda fase (che, riprendendo una vecchia distinzione delle vari fasi in cui si articola il procedimento amministrativo, potremmo chiamare integrativa dell'efficacia del provvedimento) riguarda l'esecuzione del provvedimento già emanato: art. 86 II° comma : "Il fermo si esegue mediante iscrizione del provvedimento che lo dispone. Per il Collegio da tutto questo deriva che il preavviso, essendo comunicazione dell'avvenuta adozione del fermo, è immediatamente lesivo dei diritti e interessi dei debitore e, perciò, immediatamente impugnabile". “Un ulteriore chiarimento da parte della Giustizia Tributaria”, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello Sportello dei Diritti, “che pone le basi per maggiori garanzie per il contribuente nei confronti delle azioni di Equitalia”.
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dalla prima
TASI+IMU: ci IMU 1a casa IMU categorie seconda casa A1, A8, A9 x mille x mille
COMUNE
D
i cosa si tratta? L’acronimo TASI sta per Tariffa sui Servizi Indivisibili. Il denominatore di TASI, IMU e TARI, le tre distinte componenti della Imposta Unica Comunale (IUC) sono gli immobili (fabbricati, aree fabbricabili, terreni agricoli, ecc.) che insistono sul territorio comunale. La TASI è nata con l’obiettivo di sostenere le spese dei Comuni per i servizi cosiddetti “indivisibili”, quei servizi come l’illuminazione pubblica, la manutenzione delle strade, la sicurezza, l’anagrafe, ecc., che per il fatto di essere usufruiti da tutti i residenti, non possono essere fatti pagare direttamente al fruitore. Insieme con le aliquote della TASI, il Comune approva quei servizi che verranno pagati con l’introito del nuovo tributo e le somme destinate a ciascuno di essi. Ogni Comune stabilisce le aliquote della TASI (tabella a fianco), definendo, per ogni tipologia di immobile, l’aliquota e, per gli immobili che non sono abitati direttamente dal proprietario, stabilisce la quota di imposta che deve essere pagata dai proprietari e quella che deve essere pagata dai conduttori. Le aliquote hanno una soglia massima che deve essere considerata unitamente a quella dell’IMU. TASI e IMU insieme non possono superare l’aliquota massima del 10,6 (ma un ulteriore postilla permette ai Comuni di incrementarla di un ulteriore 0,8 per mille fino all’11,4) sugli immobili diversi dalle abitazioni principali e del 2,5 (come per l’ordinaria può sforare di 0,8 fino al 3,3 per mille) sulle abitazioni principali, salvo quelle considerate di alto pregio (categoria A1, A8 e A9) che potrebbero essere assoggettate all’aliquota massima del 6 per mille comprensiva di IMU e TASI.
Calcolare la TASI è come calcolare l’IMU, solo che in questo caso le aliquote sono espresse in “per mille”. L’esempio: due coniugi possiedono al 50% un appartamento con rendita catastale pari a euro 400. L’aliquota stabilita dal Comune è il 2,5 per mille. I calcoli sono i seguenti: 400 x 1,05 (rivalutazione del 5%) x 160 (moltiplicatore coefficiente casa) x 2,5 (aliquota TASI) / 1000 = 168 Ogni coniuge pagherà 168 / 2 = 84 euro Occhio alle detrazioni di ogni singolo Comune Il Comune può definire riduzioni o agevolazioni per particolari situazioni soggettive. Per questo è molto importante conoscere la delibera del Comune che, insieme con le aliquote, può stabilire anche delle riduzioni di imposta a favore di alcune tipologie di nuclei familiari. È molto probabile, perché la legge ne fa menzione, che i Comuni adottino l’ISEE per riconoscere agevolazioni ai nuclei che si trovano in condizioni di disagio economico. Quando si paga? Sono previste due rate una ad ottobre ed una a dicembre da pagare con bollettino di conto corrente postale o con modello F24 (come per l’IMU).
20 sett/3 ott 2014
TASI prima casa x mille
TASI TASI + IMU TASI + IMU seconda casa 1a casa seconda casa x mille x mille x mille
Alessano
4
9,6
1,5
1
5,5
10,6(1)
Andrano
5,5
10,6
1,9
0
7,4
10.6(1)
Botrugno
4
7,6
2,3
2,3
6
9,9
Casarano
6
10,6
2,5(1)
0
8,5
10,6(1)
Castrignano del Capo
4
8,95
2,5(1)
1,65
6,5
10,6(1)
Castrignano dei Greci
0
10,6
2,5(1)
0
2,5
10,6(1)
Castro
4
7,6
1,5
1,5
5,5
9,1
0
0
Collepasso Corsano
3.5
10,6
1.3
0
4,8
10.6(1)
Galatina
4
10,6
2
0
6
10,6(1)
Galatone
3,50
10,6
2,5(1)
0
6
10,6(1)
Gallipoli
4
10,6
1
0
5
10,6(1)
Maglie
4
10,3
2,5(1)
0,6
6,5
10,9(2)
Martano
3,5
10,6
2,5(1)
0
8
10,6(1)
Melissano
5,5
10,6
2,5(1)
0
8
10,6(1)
Melpignano
4
8,8
1
1
5
9,8
Miggiano
4
9,6
2
1
6
10,6(1)
Montesano Sal.
4
9,6
1,7
1
5,7
10,6(1)
Morciano
/
9
2
1
2
10
Muro Leccese
5
10,6
1
0
6
10,6(1)
Nociglia
4
9,60
1,8
1
5,8
10,6(1)
(1)
AL LIMITE. La somma delle aliquote della TASI e dell’IMU per ciascuna tipologia di immobile non può superare l’aliquota massima consentita dalla legge statale per l’IMU al 31 dicembre 2013, fissata al 10,6 per mille e ad altre minori aliquote, in relazione alle diverse tipologie di immobile; le altre minori aliquote, in particolare, devono essere riferite al 6 per mille fissato per l’abitazione principale (che è stata esclusa dall’IMU solo a partire dal 2014, a eccezione delle abitazioni principali classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9), nonché al 2 per mille per i fabbricati rurali a uso strumentale. Il secondo limite attiene alla circostanza che l’aliquota TASI massima per il 2014 non può eccedere il 2,5 per mille. Le tariffe “al limite” sono evidenziate in rosso.
(2)
C’è PurE LA SuPErTASI. Nella determinazione delle aliquote TASI, possono essere superati i limiti (2,5 per la prima casa e 10,6 compreso l’IMU per la seconda), per un ammontare complessivamente non superiore allo 0,8 per mille (evidenziato in viola), a condizione che siano finanziate, relativamente alle abitazioni principali e alle unità immobiliari ad esse equiparate, detrazioni d’imposta, o altre misure, tali da generare effetti sul carico d’imposta TASI equivalenti o inferiori a quelli determinatisi con riferimento all’IMU relativamente alla stessa tipologia di immobili.
conti in tasca
20 sett/3 ott 2014
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tocca pagare COMUNE
Otranto
IMU 1a casa IMU categorie seconda casa A1, A8, A9 x mille x mille 4
9,60
Palmariggi
TASI 1a casa x mille
di Giuseppe Cerfeda
TASI TASI + IMU TASI + IMU seconda casa 1a casa seconda casa x mille x mille x mille
2
1
1,5
1,5
6
10.6
(1)
Parabita
4
10,6
1,8)
0
5,8
10,6(1)
Poggiardo
4
10,6
2
0
6
10,6(1)
Presicce
4
10
1
0,6
5
10,6(1)
Ruffano
4
10,6
2,5
0
6,5
10,6(1)
9
1,5
1,5
Salve
10,5
San Cassiano
4
10,6
2,5
6,5
4,8
10.6(1)
Sogliano Cavour
4
8,9
1,6
1,6
5,6
10,5
Soleto
4
10,6
2,5
0
6,5
10,6(1)
Specchia
4
7,6
1,5
2,5(1)
5,5
10,1
Spongano
4
7,6
2,2
1,5
6,2
9,1
Supersano
4
7,6
1,5
1,5
5,5
9,1
Surano
4
7,6
2
0
6
7,6
Taurisano
4
8,6
2
2
6
10,6(1)
Taviano
5
9,6
2,5
1,2
7,5
10,8(2)
Tiggiano
4
7,6
1
1
5
8,6
Tricase
4
8,9
1,7
1,7
5,7
10,6(1)
10,6
1,4
0
Ugento
10,6(1)
Uggiano
4
9,6
1,5
0
5,5
9,6
Zollino
4
7,6
2
2
6
9,6
Collepasso e Patù, Comuni no-TASI
Il
Consiglio Comunale di Collepasso ha deliberato di applicare un’aliquota T.A.S.I. pari a zero per l’anno 2014 sia per la prima casa che per tutte le altre categorie di immobili. “Mentre il governo centrale impone ai Comuni di fare gli esattori per conto dello Stato e taglia risorse a titolo di Tasi al nostro Comune per Euro 227.101,35, impedendo di garantire l’ottimale erogazione dei servizi”, spiega il sindaco Paolo Menozzi,“l’Amministrazione Comunale in un contesto di forte crisi economica ritiene di non gravare ulteriormente i cittadini con altre tasse. Garantiremo l’equilibrio di Bilancio con risorse derivanti da altre entrate e con il contenimento della spesa”.
A
5
Patù l’Amministrazione “ in un’ottica di semplificazione del rapporto con i contribuenti”, azzera tutte le aliquote TASI per tutte le tipologie e destinazione dell’immobile, settore di attività e ubicazione. Secondo gli amministratori la TASI presenta “numerosi problemi applicativi connessi alla natura ibrida del tributo e comporta un aggravio degli adempimenti dei contribuenti, costretti ad effettuare conteggi separati ed autonomi rispetto a quelli dell’IMU ed un dispendio di risorse per i Comuni, chiamati ad impiantare il nuovo tributo e ad aggiornare i software”.
Ci stanno fregando?
La
stragrande maggioranza dei contribuenti ha un immobile di proprietà, il più delle volte acquistato con grandi sacrifici. Ecco perché i politici hanno evitato sempre di urtare la sensibilità degli elettori introducendo un patrimoniale sull’abitazione principale, vista con tutte le ragioni del caso come una tassa ingiusta. Ora, però, ci hanno affibbiato la TASI con tanto di rassicurazioni che sarebbe stato un tributo soft, neanche paragonabile alla mazzata dell’Imu tolta dalla prima abitazione. Nella realtà, invece, il carico fiscale minaccia di essere lo stesso, anzi in alcuni casi anche peggiore di quello passato. Così almeno lasciano intendere i risultati di uno studio UIL. Dalle rilevazioni effettuate dal servizio politiche territoriali della UIL su 38 città campione (un terzo del totale dei capoluoghi) risulta che la Tasi è più salata dell’IMU. Nel dettaglio, in 26 città (68,4% del totale) le entrate contabilizzate dai sindaci per la Tasi superano quelle della vecchia Imu sull’abitazione principale. Solo in 12 città, invece, il gettito risulta inferiore. Tra gli aumenti maggiori spiccano quelli di Roma, con 71,2 milioni di euro, di Milano, con 25,3 milioni, di Sassari, 6,9 milioni, di Brescia, 3,8 milioni e di Mantova, 3,2 milioni. In queste città la tasi è stata applicata anche agli altri immobili. Considerato, però, che quasi tutti i comuni avevano già alzato le aliquote dell’Imu sugli immobili diversi dall’abitazione principale ai livelli massimi (10,6 per mille, tetto d’aliquota Imu + Tasi) e che quindi hanno potuto applicare solo la maggiorazione dello 0,8 per mille destinata alle detrazioni, il risultato cambia poco. Undici città del campione, comunque, applicano la Tasi solo sull’abitazione principale e anche qui la Tasi è più salata dell’IMU. In particolare a Piacenza il gettito del tributo sui servizi è maggiore di 2 milioni di euro, a Bologna di 1,8 milioni, a Pordenone di 1,2 milioni, a Pistoia di 1,1 milioni di euro e a Siracusa di 764.000 euro. “Ma se alla fine i conti tra Imu abitazione principale e Tasi fossero anche quasi alla pari”, fanno sapere dalla UIL, “è valsa la pena stare a discutere un anno di Imu sì Imu no, quando tra l’altro molti Comuni hanno o stanno aumentando l’Irpef comunale? Se per i lavoratori dipendenti gli 80 euro attenueranno l’impatto della Tasi, per 15 milioni di pensionati (spesso proprietari di immobili), la tassa comporterà quest’anno un vero salasso”. Ma c’è un altro aspetto da sottolineare ed il sapore è quello di un’autentica beffa. Ci riferiamo alle nuove modalità di pagamento degli F24, che dal 1° ottobre 2014, verranno riviste e costringeranno la maggior parte dei contribuenti a rivolgersi ad un professionista abilitato o a recarsi presso l’Agenzia per l’abilitazione. Il pagamento dei tributi (compresi i tributi locali), infatti, potrà essere effettuato mediante il modello F24 cartaceo (presso banche, Poste italiane, Equitalia) solo da soggetti persone fisiche, che debbano versare un saldo pari o inferiore a € 1.000, senza alcuna compensazione. In tutti gli altri casi è necessario utilizzare i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate (Entratel o Fisconline) o delle banche/Poste (Home banking o Cbi); l’uso dei servizi telematici di banche o poste è inibito nel caso in cui il modello presenti un saldo a zero per effetto di compensazioni (si potranno utilizzare solo i servizi Entratel o Fisconline).
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a scuola
20 sett/3 ott 2014
Matino: che musica maestro Casarano: n Centro Sviluppo Talento. è uno dei maggiori centri di formazione musica al n in Italia, unico in Puglia, raccoglie ragazzi e famiglie che percorrono All’IIS “Giannelli”. Anche arti
settimanalmente centinaia di chilometri pur di seguirne le lezioni
“N
essun bambino è si diventa insegnanti del metodo Suprivo di talento… il meTodo Suzuki (スズキ・メソード) zuki solo dopo aver effettuato ben tutto dipende dalle anche detto educazione al talento, cinque anni di formazione specifica opportunità che metodo madrelingua o movimento dopo il già lungo e complesso iter Suzuki, è una filosofia educativa gli verranno date per crescere”. classico di studio, ma soprattutto a musicale elaborata dal È questa la frase cardine pronunlui chiediamo cosa vuol dire essere violinista giapponese Shinichi ciata da Shinici Suzuki e su cui si Suzuki nella prima metà del XX una “famiglia Suzuki”: “Vuol dire fonda il metodo di insegnamento secolo. il metodo Suzuki essere una famiglia sensibile, che è che prende il suo nome. Vissuto ai lavora sullo studente, in grado di creare un ambiente mutempi della Montessori, in un pe- nutrendo di stimoli il suo sicale attorno al bambino e lo fa il riodo storico in cui si facevano ambiente e sviluppandone più presto possibile, ad esempio già strada le nuove idee di educazione sia la maturazione all’età di tre anni; un’età nella dei bambini, questo gentleman artistica e quale è possibile (e consigliabile) giapponese, venuto in Europa per tecnica, che la iniziare il percorso per lo sviluppo studiare violino, ebbe un’intui- moralità ed del talento. La famiglia quindi”, zione fantastica: i bambini, così il carattere prosegue il Maestro Mangia, “non come sono in grado di imparare, parcheggia il proprio figliolo per la anche se piccolissimi, la loro lingua madre, così sono in grado di ap- durata della lezione ma partecipa con lui, lavorando insieme sulla prendere, se adeguatamente stimolati, il linguaggio musicale. A questa personalità e non solo sullo strumento”. Ma che bambini sono quindi intuizione ovviamente seguirono studi ed una conseguente formaliz- i “bambini Suzuki”?: “Sono bambini che sin da giovanissimi svilupzazione di un metodo di insegnamento che, nonostante il passare degli pano una spiccata fiducia in se stessi ed un autocontrollo che poi anni, conserva ancora intatto il suo carattere rivoluzionario. Nel mondo servirà loro nel prosieguo della propria vita, prescindendo anche dal di oggi questo metodo è organizzato in un’associazione denominata fatto che la musica possa o meno essere un elemento centrale”, ci AAS che prende il nome di ESA a livello europeo, per divenire Isti- dice Giuliana Gnoni, insegnante di pre-strumentale e flauto traverso, tuto Suzuki Italia nel nostro Paese. Ne parliamo qui oggi perché uno nonché moglie del Maestro Mangia, “un bambino Suzuki ha una cadei maggiori centri di formazione in Italia, unico in Puglia e fra quelli ratteristica che lo contraddistingue: lui non pronuncerà ma la frase: maggiormente encomiati, ha sede proprio a Matino: raccoglie ragazzi “non lo so fare” perché non rientra nel suo modo di pensare; lui di e famiglie che percorrono settimanalmente centinaia di chilometri pur sicuro direbbe: “devo ancora imparare a farlo”. di seguirne le lezioni. Il fatto di aver espressamente menzionato le fa- Anche quest’anno il Centro Sviluppo Talento ha ampliato il suo memiglie poi, non è stata una casualità ma la caratteristica fondamentale dagliere fatto di primi premi e piazzamenti fra i primissimi posti nelle di questo che, più che un semplice metodo di insegnamento, è un vero competizioni musicali nazionali ed anche quest’anno riapre le sue porte e proprio stile di vita. Al centro del metodo c’è la famiglia; la lezione per accogliere piccoli artisti e le loro famiglie. In un mondo in cui i settimanale richiede infatti la presenza attiva dei genitori che hanno rapporti personali vanno inesorabilmente perdendosi, è bello scoprire poi il compito di proseguire a casa la pratica quotidiana, ovviamente che, a due passi da casa, ci sono invece famiglie che, tra loro sconocontinuando a giocare perché è proprio il gioco e l’imparare diverten- sciute, tramite la musica comincino a stringersi la mano timidamente dosi che caratterizza questo sistema. ma che, con il passare del tempo, si stringono sempre più fino a diDal Maestro Maurizio Mangia, direttore dello Junior Talent Orche- ventare un’unica, grande ed affiatata famiglia. stra, nonché del Centro Sviluppo Talento di Matino, apprendiamo che Antonio Memmi
Si
sa che la caparbietà è l’elemento di ogni successo ed è proprio una grande dose di caparbietà ciò che ha consentito di inaugurare a Casarano, solo qualche giorno fa, la Sezione Musicale dell’Istituto d’Arte ISS “Giannelli”. Per la precisione l’offerta formativa completa si compone, oltre che del già citato “liceo musicale”, anche delle due Sezioni distaccate di Arti Figurative nonché dell’indirizzo Audiovisivo e Multimediale. Per la Città di Casarano è indubbiamente un traguardo importante perché nella sua vasta e variegata offerta formativa, mancava un indirizzo di natura artistica e questo traguardo è stato per l’appunto raggiunto grazie a quella caparbietà di cui dicevamo in apertura. Caparbietà che si deve certamente al Dirigente dell’Istituto “Giannelli”, il Prof. Mimino Preite che, dall’inizio del suo mandato, che risale ormai a circa sette anni fa, ha dimostrato una grande capacità progettuale ed una paziente e costante azione programmatica che poi ha consentito quest’inaugurazione. Pur dovendosi infatti confrontare con organizzazioni scolastiche di grande tradizione come Maglie e Lecce, l’Istituto che ha la sua sede centrale a Parabita, ha avuto alla fine la meglio. È utile sapere che l’apertura di un indirizzo di tale natura, è normativamente subordinata alla propedeutica esistenza di convenzioni con Enti di prestigio sul territorio nazionale. La lungimiranza del Preside è stata quindi quella di stringere, già a partire da anni precedenti ed in periodi per così dire non sospetti, in cui c’erano solo cinque istituti in Italia ad averlo fatto, legami e convenzioni di collaborazione con vari conservatori nonché con l’Accademia Nazionale di Roma (passo quest’ultimo
EXPO 2014: Miggiano è quasi…Fiera! Dal 16 al 19 ottobre. Il sindaco Damiano. “In uno scenario di crisi che ancora attanaglia
purtroppo l’economia a vari i livelli, l’evento Fera riesca a tenere ed a consolidarsi ogni anno”
È
settembre inoltrato e a Miggiano si respira una già una frizzante aria di…Fiera! L’appuntamento è di quelli fissi, in un autunno (oramai alle porte) che magari potrà non essere il tipico autunno, se è vero che non ci sono più le mezze stagioni, ma la Fiera ci sarà, singolare ed imponente come sempre. È l’evento che più di ogni altro connota il paese da così tanti anno, da potersi considerare tratto distintivo dell’identità miggianese. Dal 16 al 19 ottobre, dunque, si svolgerà la Fiera regionale “Expo 2000: Industria, Artigianato, Agricoltura del Salento”, evento immancabile per le moltissime persone che l’amano e che aspettano di immergersi nell’atmosfera allegra ed anche caotica (distintiva di ogni evento fieristico che si possa definire tale) dei quattro giorni di questo poliedrico mercato. Si conferma una tra le più importanti esposizioni della Puglia meridionale e vanta il fatto di attrarre, ogni anno sempre più numerosi, espositori e visitatori che valicano anche i confini regionali. Forse la chiave del suo successo va ricercata nella capacità di rendere la manifestazione tradizionalmente innovativa, poiché contrassegnata da una caratteristica storicità, perfettamente calata nel presente. In prima fila, nel complesso lavoro organizzativo dell’evento, l’Amministrazione, guidata dal Sindaco Giovanni Damiano. Proprio al primo cittadino chiediamo quali siano le novità dell’edizione 2014. “Un cambiamento importante”, ci dice, “riguarderà soprattutto l’aspetto logistico, ovvero, la disposizione degli stand che sarà molta diversa rispetto agli altri anni passati. Si avranno
poi delle sorprese per il Premio Miggiano e per chi taglierà il nastro inaugurale, ma queste sono… sorprese, per l’appunto. Da sottolineare”, continua il Sindaco, “come in uno scenario di crisi che ancora attanaglia purtroppo l’economia a vari i livelli, l’evento Fiera riesca a tenere ed a consolidarsi ogni anno. Expo 2000 sosterrà, inoltre, la candidatura di Lecce a capitale europea della cultura essendo nella Provincia uno dei 7 Comuni “Soci sostenitori”. E le istituzioni? “Expo 2000”, afferma l’assessore Michele Sperti, “continua a sostenersi da sola, senza nessun supporto dalle istituzioni. Da questo punto di vista nulla è cambiato. Evidentemente le istituzioni hanno altre, probabilmente più discutibili, priorità. Se la politica in generale non sostiene le politiche economiche, cioè il mercato o la nuova imprenditoria, non è buona politica. Abbiamo già iniziato quest’anno a dare spazio ai giovani imprenditori. In sostanza”, continua Sperti, “abbiamo sentito la necessità di offrire questa grossa
opportunità, realizzata dall’Amministrazione comunale, per le piccole e medie imprese e di offrirla, soprattutto a chi non se lo può permettere. Nello specifico, giovani imprenditori che hanno scommesso interamente il loro percorso, la loro formazione in un’idea imprenditoriale e che hanno bisogno di visibilità. Expo 2000 si occupa anche di questo, ovvero di essere un sostegno a queste nuove idee imprenditoriali che sono nella fase di start up, permettendo loro di farsi conoscere, di essere agevolati. Probabilmente tale manifestazione si mantiene in vita anche perché la premura dell’amministrazione viene dalla responsabilità che sente, nel continuare ad offrire soprattutto in questo periodo di crisi sostegno alle piccole e medie aziende che vivono anche grazie al contributo di visibilità che noi offriamo. E’ una boccata di ossigeno per loro. Se non ci fosse Expo 2000 probabilmente non avrebbero quell’incidenza di guadagno che si sicuramente ne deriva. Tutti coloro che vengono ad esporre in fiera hanno, nei giorni o mesi successivi, un loro ritorno di immagine; siamo animati, dunque, da questa responsabilità. Anche se per noi significa lavoro, impegno, sfida, ecc., siamo animati dalla volontà, dalla responsabilità, di contribuire alla lotta alla crisi, offrendo loro una possibilità. Quando la politica è alimentata da passione, da premura, da responsabilità”, conclude Sperti, “è buona politica; noi non abbiamo interessi, non ci guadagniamo, non ci speculiamo”. Miggiano è fiera dunque, o meglio, quasi! Donatella Valente
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: non solo l nuovo Liceo
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figurative, audiovisivo e multimediale
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che ha consentito l’attivazione del corso sperimentale cosiddetto “coreutico” che riguarda per l’appunto l’affascinante mondo della danza). Caparbietà dicevamo, che lo ha portato a contattare l’allora Sindaco De Masi per riuscire ad avere una sede a Casarano che fosse in grado di ospitare degnamente un Istituto musicale affascinante ma dalle esigenze sicuramente specifiche; caparbietà poi nel cercare di coinvolgere nel progetto i Commissari Prefettizi che al De Masi si sono succeduti e la caparbia pazienza di ripartire quasi da zero cercando di coinvolgere in fine l’attuale Sindaco Gianni Stefàno. “È stata quasi una sfida quella presentataci dal Preside Preite” – dichiara l’Assessore con delega all’Istruzione Marcello Torsello – “una sfida che ha messo a dura prova anche la nostra ostinazione nel cercare a tutti i costi di realizzarla; ci è voluta infatti una paziente ed attenta opera di mediazione ed una serie di scambi d’uso di immobili con la Provincia per riuscire ad ottenere le risorse economiche per garantire la disponibilità degli ambienti che, non a caso, sono anche ubicati nella centralissima Piazza Malta; proprio per garantire comodità di raggiungimento a tutti gli studenti provenienti dal resto della Provincia”. “partecipare all’inaugurazione del nuovo Liceo Musicale a Casarano (che oltretutto è l’unica sede in Regione ubicata in un Comune che non sia capoluogo di Provincia), e farlo alla presenza del Presidente della Provincia, oltre che del Sindaco Stefàno, è stata per me un’emozione ed anche un sogno che finalmente si realizza” – ha dichiarato invece il Prof. Cosimo Preite – “è stato sicuramente il risultato di un’azione programmatica mirata ma soprattutto, per noi che da tanti anni lavoriamo nel mondo dell’istruzione, è la speranza di poter lasciare qualcosa di concreto, un investimento nei confronti delle nuove generazioni; una realtà che consente di avere anche nella nostra Terra offerte formative che sino a ieri erano solo esclusiva di altre realtà”. a.m.
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dai Comuni
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Poggiardo: lavori a scuola
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Interventi straordinari alla Primaria. Grazie a Comune e
Istituto Comprensivo arrivano altri 350.000 euro per la sistemazione e la messa in sicurezza del plesso scolastico
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opo gli interventi straordinari effettuati lo scorso anno con risorse comunali (circa 16.000 €) che hanno interessato la scuola media di via Montegrappa con il rifacimento di alcuni solai dai quali si verificavano infiltrazioni che provocavano non pochi disagi a docenti ed alunni, è di pochi giorni fa la notizia che anche la scuola elementare di via De Gasperi sarà presto interessata da importanti lavori di ristrutturazione e ammodernamento. Stavolta però si parla di cifre e lavori ben più rilevanti: l’Istituto Comprensivo ed il Comune di Poggiardo che hanno agito in stretta collaborazione attraverso il coordinamento dell’Ufficio tecnico comunale, hanno ottenuto infatti l’ammissione a finanziamento del progetto PON FESR 2007-2013 ‘’ambienti per l’apprendimento’’ - Asse II ‘’qualità degli ambienti scolastici’’ del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca che prevede l’esecuzione di opere presso la Scuola Primaria di Poggiardo per un valore complessivo di € 349.993,25. Tale progetto prevede interventi per garantire la messa in sicurezza dell’intero edificio con la messa a norma degli impianti, interventi per garantire l’accessibilità alle persone diversamente abili, altri per efficientare energeticamente l’edificio scolastico e gli impianti, per incrementare complessivamente la qualità dell’infrastruttura scolastica a promuovere le attività sportive, artistiche e ricreative e per accrescere l’ecosostenibilità ambientale dello stesso. Finanziato dal dicembre scorso, adesso possono finalmente prendere il via le procedure per la realizzazione di quanto previsto: di questi lavori certamente ne beneficerà soprattutto chi la scuola la vive, dunque la qualità della vita degli studenti e delle persone diversamente abili ma anche le famiglie che saranno più serene nel mandare i propri figli in una scuola praticamente nuova, più moderna e sicura. Chiaramente soddisfatti anche il Dirigente Scolastico ubaldo Cursano, il Sindaco Giuseppe Colafati, i tecnici e gli
amministratori che hanno lavorato perché il progetto vedesse la luce. Tra questi l’Assessore alla Pubblica Istruzione, Giuseppe Orsi che esprime il proprio “compiacimento per l’interazione con l’Istituto Comprensivo nel pieno rispetto dei ruoli e per il metodo di lavoro e la meticolosità con i quali quest’Amministrazione Comunale segue sempre i progetti. Questi fattori hanno determinato il conseguimento di un risultato straordinario considerati i tempi e l’esiguità di risorse”. Sulla stessa lunghezza d’onda il Dirigente Scolastico ubaldo Cursano “Finalmente è giunta l’attesa autorizzazione, da parte dell’Autorità di Gestione, all’attuazione degli interventi richiesti. La Scuola Primaria di Poggiardo diventa ecosostenibile grazie ad un ambizioso progetto che ha origine da una cooperazione tra Amministrazione Comunale e scuole del territorio nell’ambito del Programma Operativo Nazionale (PON) e con il contributo dei Finanziamenti Europei potrà contare su un apporto di risorse finanziarie per ammodernare e riqualificare le strutture. Questo è sicuramente motivo di grande orgoglio, soddisfazione e impegno a “fare bene” nell’interesse di tutta la comunità di Poggiardo”. Dopo gli interventi già realizzati per la messa in sicurezza della scuola secondaria e quelli che saranno realizzati a breve per la scuola primaria, si attendono ora novità anche per la scuola materna di via Diaz per la quale è stato richiesto il finanziamento per circa 950.000 € per opere di ristrutturazione e ampliamento, adeguamento a norme di sicurezza ed efficientamento energetico nell’ambito del Piano di Edilizia Scolastica varato dal Governo. Poggiardo, che nei mesi scorsi ha avuto il riconoscimento di “Città amica dei bambini” da parte dell’Unicef, guarda dunque al futuro; in fondo il grado di civiltà di una comunità lo si vede anche dalla cura degli edifici pubblici e dalla capacità di investire sulle nuove generazioni. In questo modo ne beneficia tutta la cittadinanza. Carlo Quaranta
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ambiente
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Cambiamenti climatici: c
Il Parere dell’esperto. il Prof. Piero Lionello, ricercatore dell’Università del Salento su
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tematica dei cambiamenti climatici, riconosciuta l’estrema importanza che riveste, può essere, a buon diritto, considerata uno dei temi più caldi del panorama politico e scientifico mondiale, oltre ad essere tra gli argomenti più discussi, tutt’ora oggetto di aspre polemiche. Le attività antropiche hanno in epoca recente compromesso la naturale variabilità del clima, alterando i valori medi e gli intervalli entro cui si verificano i fenomeni atmosferici, originando i cosiddetti cambiamenti climatici. Probabilmente nei primi momenti in cui tale problematica è emersa era ritenuta qualcosa di lontano dalla sfera locale, tale da non coinvolgere le popolazioni nella loro quotidianità. Tuttavia, l’intensificazione di eventi estremi (quali alluvioni, siccità, eventi precipitativi concentrati, grandinate, esondazioni, sbalzi improvvisi e bruschi di temperatura, ecc.) che si è verificata negli ultimi anni ha determinato un’accresciuta attenzione sulle tematiche inerenti i mutamenti climatici anche da parte della società civile. In aggiunta, le indagini effettuate hanno messo in evidenza che il territorio italiano, data la sua particolare conformazione orografica e l’elevato livello di urbanizzazione delle aree collinari e costiere, è particolarmente sensibile a tali fenomeni. Tra le diverse conseguenze che gli eventi imputabili ai cambiamenti climatici hanno avuto sull’ambiente naturale, di
sicuro l’agricoltura è da considerarsi il settore maggiormente impattato da tali manifestazioni. I cambiamenti climatici, incidendo sensibilmente sulle rese colturali e sulla loro variabilità interannuale, possono condizionare la loro tradizionale distribuzione territoriale specialmente nell’area mediterranea provocando seri danni con conseguente perdita delle produzioni. Un altro settore connesso all’agricoltura ma parimenti meritevole di particolare attenzione è l’elemento risorsa idrica. Le conseguenze sul ciclo idrogeologico e, quindi, sulla disponibilità e sulla distribuzione spazio-temporale delle risorse idriche può essere considerato uno degli scenari di cambiamento più preoccupanti. Su questa tematica così attuale e inquietante sono stati pubblicati sulla rivista scientifica “Agricultural Water Management” due importantissimi studi (“Impacts of climate change on olive crop evapotranspiration and irrigation requirements in the Mediterranean region” e “Climate change and Mediterranean agriculture: Impacts on winter wheat and tomato crop evapotranspiration, irrigation requirements and yield ”) che vedono tra gli autorevoli autori il Prof. Piero Lionello dell’Università del Salento esperto della dinamica del clima a scale regionale e ricercatore presso il Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC). Il primo lavoro “è incentrato sui potenziali impatti del cambiamento climatico sulla crescita dell’olivo e prende in esame le possibili alterazioni cui possono andare incontro le aree coltivate, i principali eventi del ciclo vitale delle
piante (date fenologiche), e altri parametri come l’evapotraspirazione e le esigenze d’irrigazione delle colture. I risultati hanno evidenziato come le aree coltivabili adatte alla crescita dell’olivo potrebbero estendersi del 25% nell’arco di 50 anni, mentre è previsto un aumento dell’evapotraspirazione e dei consumi di acqua per l’irrigazione (rispettivamente, dell’8% e del 18,5%) in tutto il Mediterraneo. In futuro, la coltivazione dell’olivo sfruttando le sole precipitazioni potrebbe non essere più praticabile”. Il secondo “riguarda gli impatti sul pomodoro e sul grano. Gli impatti dei cambiamenti climatici sono in questo caso assai variabili a seconda delle diverse varietà coltivate e delle diverse regioni prese in esame; nuove aree coltivabili potrebbero in particolare estendersi soprattutto nei Paesi del nord del Mediterraneo, mentre gli impatti causati dalla prevista riduzione delle precipitazioni sembrano interessare soprattutto le colture invernali – primaverili”. Tornando ai presunti cambiamenti climatici, il Prof. Lionello spiega come “le ondate di calore e l’aumento di temperatura in generale sono un’anticipazione di un cambiamento climatico futuro. Per altri eventi questo tipo di attribuzione tra quello che osserviamo ora e il cambiamento climatico è molto più incerta: la statistica di questi eventi non si discosta ancora sufficientemente dalla normalità (ovvero dal passato) da poterci garantire che ciò che vediamo ora è l’effetto del cambiamento climatico. Per la temperatura si, per le piogge ancora no. Lo potremo affermare, forse, tra un paio di decadi. Potrà variare a seconda dei luoghi, ma ciò non significa che non sarà un effetto reale. In generale, frasi del tipo “è caduta la frana a causa del cambiamento climatico” non hanno fondamento scientifico”.
Il bacino del Mediterraneo, così come il territorio salentino, presenta condizioni climatiche particolarmente adatte alla coltivazione dell’ulivo, che riveste una grande importanza socio-economica nella nostra regione. Cosa è emerso a tal proposito dalle sue ricerche? “Il cambiamento climatico potrebbe cambiare il rendimento delle olive e accrescere il fabbisogno idrico necessario per la sua coltivazione. Da un lato c’è questo effetto locale potenziale (che significa aumentare i costi e quindi diminuire un po’ la produzione), dall’altro, altre zone potrebbero diventare più adatte di quanto non siano ora alla coltivazione dell’ulivo. È in corso una transizione in cui è molto importante mantenere una certa flessibilità e monitorare non solo quello che avviene localmente, ma anche quello che avviene su una scala geografica più ampia. La progressiva diminuzione delle risorse idriche, associata all’aumento di temperatura, potrebbe compromettere la resa in termini economici della coltivazione dell’ulivo in tutta la fascia meridionale della regione Mediterranea e renderla proficua in zone più a Nord, che probabilmente non avranno il problema di una diminuzione delle risorse idriche”. Dalle analisi condotte si può parlare di segnali in
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: che sta succedendo?
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di Donatella Valente
alluvioni, siccità, sbalzi di temperatura e... futuro dell’agricoltura generale positivi per le future coltivazioni di pomodoro e frumento? “Le stime che si fanno si basano su delle semplificazioni piuttosto importanti, offrono delle indicazioni e devono essere percepite come indicazioni di criticità o di non criticità. Per il pomodoro è importante l’irrigazione, per il frumento un po’ meno. Resta sempre l’avvertimento che gli scenari attuali sono scenari globali, per cui non bisogna solo guardare quello che succede a livello locale, ma anche le scelte e l’evoluzione del clima altrove. Come sempre in un periodo di crisi, la flessibilità è un’arma vincente per gli organismi, per gli ecosistemi, per le società e per gli individui (e coltivatori). E’ necessario fare attenzione su una scala più alta”. Alla luce della situazione globale e delle tendenze attuali dello sviluppo economico i risultati dei vostri lavori sono confortanti o scoraggianti? Né l’uno né l’altro, direi ancora di fare attenzione, ci sono delle criticità, c’è chi potenzialmente ci guadagna e chi potenzialmente ci rimette. Una risorsa essenziale per l’ambiente e fondamentale per la sua caratterizzazione, ma soprattutto per l’agricoltura, è l’acqua. Essa conta, in misura diversa, però forse anche di più della temperatura, anche se poi l’acqua è trasportabile e la temperatura no. Da questo punto
di vista il cambiamento climatico è estremamente iniquo, nel senso che sottrarrà acqua nella regione mediterraneo a chi ne ha poca e continuerà a darla o ne darà di più a chi già ne ha tanta. Tutta la fascia a sud del Mediterraneo che coinvolge marginalmente la Puglia, che è al centro e dunque border line, vedrà le proprie risorse idriche ulteriormente diminuire. A regioni povere come il Medio Oriente, già classificate come situazioni di povertà dal punto di vista delle risorse idriche, andrà ancora peggio. In un contesto globale vincerà chi è già avvantaggiato dall’evoluzione del clima, ma soprattutto chi avrà le risorse economiche, l’intelligenza e la lungimiranza per adattarsi. Di sicuro per i paesi poveri potrebbe essere uno stress difficile da gestire con le proprie risorse tecnologiche ed ambientali”.
L’ulivo e l’agricoltura salentina Lo scenario ad ulivo che da generazioni connota il nostro territorio, potrebbe considerarsi seriamente minacciato dai temuti cambiamenti climatici (oltre che dal purtroppo tristemente noto batterio Xylella che sta flagellando questa specie autoctona)? “È presto per dirlo. In un contesto di sempre maggiore concorrenza e di sempre minori risorse è importante che il mercato ed i coltivatori sviluppino le strategie per continuare a mantenere un prodotto di alta competitività e di alta qualità. Se avessi degli ulivi non penserei adesso di doverli sostituire con un’altra coltivazione, però sicuramente è necessario monitorare la situazione, prestare attenzione a dei segnali perché ci possono essere delle criticità ed ovviamente il sistema ha dei tempi di reazione, da tutti i punti di vista, quindi monitorare e prevedere. Questo soprattutto alla luce del fatto che quando i segnali saranno evidenti è possibile sia già troppo tardi”.
Batteri killer, cambiamenti climatici, ecc., sono segnali che la natura ci sta mandando? “Il problema non può più essere ignorato e l’accurata gestione delle risorse è fondamentale”. Volendo spiegare la situazione ai nostri contadini utilizzerebbe un tono allarmistico o sostanzialmente rassicurante riguardo al futuro delle culture di frumento, pomodoro ed ulivo? “L’allarmismo è sempre da evitare, però non sarei neanche rassicurante, perché l’inerzia potrebbe un domani avere delle gravi conseguenze. Occorre prestare molta attenzione e non dare per scontato che condizioni favorevoli ambientali ed economiche continueranno ad esserci per sempre. Non si può dare per scontato che le risorse idriche saranno disponibili nella misura in cui lo sono ora. La Puglia importa acqua, perché guardando il bilancio idrico, la regione perde acqua e deve importarla. In questo contesto, considerazioni che permettono di valutare quanta acqua si potrebbe importare, andrebbero valutate con anticipo”. I comportamenti di ognuno di noi possono incidere? “La società è fatta di tanti individui, il comportamento individuale è parte delle risposte sociali, ma sempre organizzate”. Come vede il futuro del territorio salentino? “Un contesto di cambiamento è anche un contesto di opportunità: se siamo intelligenti potremmo tra 10 o 20 anni essere in condizioni migliori delle attuali. Si potrebbero avere delle opportunità nuove per migliorare le condizioni economiche, sociali ed ambientali. Se non faremo nulla, di sicuro staremo peggio. Le prospettive possono essere buone se ci comportiamo con intelligenza”. Non abbiamo superato dunque il punto di non ritorno? “No, non lo abbiamo superato, non dovessimo correggere la rotta, però, tra dieci anni potrebbe anche succedere”.
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La Marcia per il Clima InContro A LECCE. Cosa sono i Cambiamenti Climatici. Scienza e conoscenza per comprendere le sfide per il territorio
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occasione d e l l a marcia per il clima, l’iniziativa che si svolge in contemporanea in 1500 città di tutto il mondo, a Lecce, in Piazza Sant’Oronzo, (domenica 21 settembre ore 17,30) un incontro per raccontare un tema globale molto importante anche sul territorio pugliese e salentino. Quali sono le implicazioni di questi fenomeni per il territorio pugliese e del Salento in particolare? Come possiamo fare in modo che le nostre società siano pronte a fronteggiare gli effetti di questi cambiamenti senza subire contraccolpi dal punto di vista ambientale, economico e sociale? Per trovare risposte a queste domande è necessario mettere in campo ricerca scientifica di avanguardia e capacità tecnologica di ultima generazione. È quello che avviene a Lecce, dove lavorano gruppi di scienziati e di ricercatori che concentrano le proprie attività sulla conoscenza dei cambiamenti climatici, su come interagiscono con la nostra società e sugli strumenti che è possibile realizzare per trovare soluzioni adeguate per il prossimo futuro. Dal dialogo tra questi scienziati ed esperti proviamo a conoscere qualcosa di più sul rapporto tra il tema dei cambiamenti climatici la Puglia. Discutono: Dott. Andrea Guido – Ass. all’Ambiente, Comune di Lecce; Prof. Giovanni Aloisio – Università del Salento, CMCC; Prof. Piero Lionello – Università del Salento, CMCC; Prof. Arturo De Risi – Università del Salento; Dott. Giovanni Coppini – OceanLab, CMCC; Prof. Ferdinando Boero – Università del Salento, CNRISMAR, WWF.
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la lite
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Tricase: Coppola e Dell’Abate, amici mai DELL’AbAtE: “toCCAto IL fonDo!”
CoPPoLA: “InUtILE SPArgIMEnto DI fAngo”
“Il Collegio dei Revisori dei Conti ha scritto al Prefetto una lunga nota di contestazioni sull’operato dell’Amministrazione Coppola denunciando gravi persistenti irregolarità di gestione delle risorse pubbliche. Danno economico e d’immagine alla città”
“Dell’Abate ci fa sapere di aver toccato il fondo. Cerchi di risalire a galla al più presto. È pericolosa per la salute mentale la scarsità o addirittura l’assenza di ossigeno. Come ha gia scritto il Prefetto stia calmo e non chieda cose che non sono di competenza della Prefettura. A Tricase, ad oggi è tutto tranquillo ed in regola”
unzio Dell’Abate attacca: “Il Collegio dei Revisori dei Conti ha scritto al Prefetto una lunga nota di contestazioni sull’operato dell’Amministrazione Coppola”. Una lettera “pesantissima che censura la gestione allegra del danaro pubblico”, così come la definisce il capogruppo di opposizione, “e mette in risalto reiterate inadempienze e violazioni di legge perpetrate con una certa insolenza e sordità ai continui richiami dell’Organo contabile finalizzati a salvaguardare l’interesse del Comune di Tricase”. “Raccapriccianti”, secondo il Consigliere d’opposizione alcuni passaggi della nota: “Questo collegio si è visto anche costretto, a fronte di accertamento di gravi persistenti irregolarità di gestione delle pubbliche risorse e di correlate ipotesi di responsabilità a carico degli agenti, a inoltrare in più occasioni referto all’organo consiliare di questo Ente con contestuale denuncia al competente organo giurisdizionale”. Continua: “Per tali debiti si segnalava, in più occasioni, la doverosità di assicurare i rimedi di legge approntando le necessarie risorse finanziarie da stanziare all’uopo, al fine di ricondurre tali
replica del Sindaco Antonio Coppola è decisa, a tratti dura: “Leggo con forte preoccupazione umana la nota di Nunzio Dell’Abate. Ci fa sapere di aver toccato il fondo. Cerchi di risalire a galla al più presto. È pericolosa per la salute mentale la scarsità o addirittura l’assenza di ossigeno. Già cominciano a vedersi i primi segnali. Il primo: l’insonnia. Leggo su Fb che ha trasmesso la sua nota poco prima delle tre di mattina. Cose da pazzi!”. A Coppola però chiediamo spiegazioni sui temi sollevati dal Consigliere d’opposizione. Così il primo cittadino: “Abbiamo inviato una nota di sollecito del parere sul Bilancio di previsione ai revisori dei conti e, per conoscenza, l’abbiamo inviata anche al Prefetto. Educatamente i Revisori hanno risposto a noi e, per conoscenza, anche al Prefetto. I revisori”, sottolinea con il tono della voce Coppola, “hanno espresso parere favorevole sul Bilancio di previsione. Il nostro è un Bilancio solido, sano e con tasse minori rispetto alla gran parte dei Comuni d’Italia. I revisori hanno consigliato di tener conto del rischio di alcuni debiti fuori Bilancio ed hanno evidenziato il fatto che sono stati decisi trasferimenti da parte dello Stato inferiori di € 61.000, dopo che il bilancio era stato loro trasmesso. Si è già provveduto a tener conto di questo ulteriore sacrificio. Il nostro Stato”, dice amaro il Sindaco, “vuole mandarci sul lastrico, ma noi andiamo avanti ugualmente senza nuove imposizioni fiscali”. E i debiti fuori bilancio? “A causa di un pro-
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situazioni all’ordinaria e regolare gestione del sistema di bilancio”. E conclude: “Il Comune ha comunicato di non ritenere la regolarizzazione necessaria”. Ciò che allarma, secondo il capogruppo dell’opposizione, “è proprio la sfrontatezza dell’atteggiamento riservato ai Revisori. Come nel caso della denunzia dei debiti fuori bilancio che ancora oggi questo Collegio “scopre a rate”, solo a seguito di una defatigante attività istruttoria, di accertamento e verifica documentale delle dichiarazioni e “assicurazioni”. Nonostante si sia sempre mosso con “spirito di leale e produttiva collaborazione, giammai vessatorio”. Dell’Abate conclude chiedendosi: “Si è compreso il danno economico e d’immagine che sta subendo Tricase? Cosa si nasconde dietro tutto questo e, soprattutto, cos’altro ci aspetta?” g.c.
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getto presentato al Comune negli anni ’80, i progettisti hanno fatto causa. La corte di Appello aveva condannato l’Ente a pagare quasi € 500.000 ai professionisti. Prudentemente abbiamo fatto ricorso alla Corte di Cassazione che, a sua volta, ha deciso che la sentenza della Corte d’Appello andasse cancellata (Cassata, appunto). I professionisti, al più e se ricorreranno nuovamente alla Corte d’Appello, avranno diritto al riconoscimento delle sole spese documentate. Quattro soldi! I debiti ci sono quando sono certi ed esigibili. Quello non è un debito né certo né esigibile. Nessun debito fuori bilancio, quindi”. Coppola va poi giù ancora più duro: “Fossimo stati come Dell’Abate avremmo sollevato un polverone, dicendo che per colpa dei vecchi amministratori di Tricase, a loro vicini, il Comune aveva da pagare debiti enormi! Non lo abbiamo fatto né lo faremo. Noi siamo dei signori, non spargiamo fango e cerchiamo di risolvere i problemi. E questo è certamente risolto. L’altro debito di € 7.500, poiché l’Unione dei Comuni non ha ancora avanzato richiesta, non è maturato. Quando e se arriverà la richiesta, si vedrà”. Conclusione al vetriolo: “Consigliere Dell’Abate: relax, please, relax! Stai calmino, per evitare che il Prefetto scriva al Consigliere Dell’Abate di “stare calmo, di non chiedere cose che non sono di competenza della Prefettura e che a Tricase, ad oggi, è tutto tranquillo ed in regola” (“riporto in breve il contenuto di una nota che il Prefetto ha inviato ai quattro consiglieri dell’opposizione l’11 settembre 2014, non un anno fa!”). Giuseppe Cerfeda
Bellezza &Salute
il Gallo (545) - 20 settembre/3 ottobre 2014 - www.ilgallo.it - info@ilgallo.it
L’estate è finita? Anche di inverno ci vuole un
FISICO BESTIALE Se durante l’estate l’ abbronzatura mimetizzava i chiletti in più, adesso che il colorito ambrato sta svanendo, riaffiora l’eccesso di adipe accumulato. non è il caso di disperare, non sarà difficile riprendere il peso forma; ecco cosa fare a tavola e nel tempo libero...
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salute & bellezza
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L’inverno non la p
Questa volta non ingrasso. A tavola, in palestra o in piscina e
fine dell’estate in genere si accompagna ad un periodo di tristezza, sia perché le vacanze sono terminate ed abbiamo ancora nella mente le calde giornate all’ insegna del relax ed ora dovete riprendere le vostre consuete attività, sia perché molto spesso l’ estate “ci ha fatto dono” di qualche fastidioso chilo in più, complici indiscusse e nemiche della nostra linea sono state sicuramente le cene all’ aria aperta, le grigliate tra amici, i gelati e la curiosità legittima del provare nuovi piatti, magari se siamo stati in vacanza in un paese che non è il nostro, certo sarebbe stato meglio limitarsi ed assaggiare un po’ di tutto ma con moderazione, ma si sa, non sempre è facile contenersi, soprattutto se si è molto golosi. Se durante l’estate l’ abbronzatura mimetizzava quei chiletti in più, adesso che il colorito ambrato sta svanendo, ecco che riaffiora l’ eccesso di adipe che abbiamo accumulato, ma comunque non è il caso di disperare, non sarà difficile riprendere il vostro peso forma, vi consigliamo pertanto come tornare in forma dopo l’ estate.
Colazione da re, pranzo da maggiordomo, cena da servo
bile (almeno due litri di acqua al giorno) per smaltire le scorie, scegliendo tra acque oligominerali, tisane depurative (come quella al carciofo) e qualche succo di frutta senza zuccheri aggiunti. Questo a iniziare dalla mattina, quando è più facile per il corpo eliminare i liquidi in eccesso e bruciare. Abolire le bevande gassate e gli alcolici, fare due spuntini di frutta o yogurt a metà mattinata e metà pomeriggio, e per i pasti, regolarsi con i buoni consigli dei nutrizionisti, ideali per tornare in forma: colazione da re, pranzo da maggiordomo, cena da servo. Cosa vuol dire? Una prima colazione con fette biscottate e un velo di marmellata (senza burro!), caffè o tè, un bicchiere di latte o uno yogurt. e ancora cereali o tre o quattro biscotti integrali e un bicchiere di succo di frutta. Vi dovete sentire appagati ma non appesantiti. Le calorie della colazione e del pranzo sono quelle che si smaltiscono più facilmente. Bere acqua o tisane per tutta la mattinata, fare uno spuntino di frutta per non arrivare affamati a pranzo. A pranzo verdure grigliate condite con un cucchiaio di olio e aceto e un bel piatto di pasta o riso integrale con poco condimento. Spuntino di metà pomeriggio, cena con verdure o insalata e a scelta un piatto di carne magra (pollo, tacchino, vitello) oppure pesce grigliato o arrosto, o ancora un etto di ricotta vaccina, oppure due uova sode e poco pane. Ecco come è facile tornare in forma. Si tratta quindi di un regime che non fa patire la fame, è sano, equilibrato, bilanciato e ideale per tornare in forma senza affanni: l’alta digeribilità di questo programma alimentare, se associato a una moderata attività fisica (prevalentemente corsa o camminata a passo svelto), porterà a sciogliere come neve al sole i chili in eccesso e a sentirsi da subito più leggeri e in salute.
In palestra: il fitness diventa fusion
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er tornare in forma subito occorre innanzitutto disintossicarsi dagli stravizi alimentari, con un programma di depurazione. Per la prima settimana bisogna bere il più possi-
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nche il fitness si adegua alla globalizzazione. In un’epoca in cui l’attitudine fusion conquista tutti i settori, dal food alla moda, al beauty, non stupisce che anche la ginnastica diventi sempre più ibrida contaminandosi con tradizioni e abitudini che provengono da tutti i Paesi. Arriva da Londra, sempre trend-setter in tutto ciò che è all’avanguardia, il nuovo imput di
mixare in uno stesso corso attività diverse. Basta con loyoga, il pilates e la kickboxing and Co, i workout più seguiti della capitale anglosossassone per tenersi in forma mescolano di tutto un po’, a volte addirittura discipline opposte. Una soluzione efficace per bilanciare l’esercizio e rendere l’allenamento più completo, perché con il Piloxing, il Kickasana o il Nia Technique (queste le session che stanno spopolando nelle palestre londinesi e sbarcano anche da noi) combinano in una sola lezione esercizi di tonificazione ad altri di rilassamento e meditazione. Il Piloxing unisce il Pilates alla Boxe. Con il primo si allungano e si scolpiscono i muscoli più profondi che spesso vengono trascurati negli altri allenamenti. Dalla boxe, invece, ruba l’energia, l’agilità e la velocità dei movimenti.
salute & bellezza
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a passerà liscia
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a ecco come comportarsi per vivere bene con se stessi Nato in Svezia, il Piloxing prevede un training che si svolge indossando dei guanti dotati di pesi che permettono di tonificare le braccia e di intensificare il lavoro aerobico, arrivando a bruciare anche novecento calorie in quarantacinque minuti.
Il Kickasana mette insieme il Thai-boxing, allo yoga e alla danza classica, coniugando l’aspetto meditativo e di concentrazione dello yoga a tecniche di autodifesa e di stretching. Con un risultato decisamente migliore perché la meditazione è più profonda quando il corpo è sotto stress dopo che ha lavorato. Un mix di danza, terapie corporee e arti marziali danno origine a una lezione di Nia Technique, una pratica di allenamento che integra l’espressività alla forza e alla precisione fisica. Per allenare il corpo e la mente con cinquantadue movimenti base che migliorano la flessibilità, la mobilità e l’agilità di tutto il corpo. Il fitness ibrido, poi, presenta un altro importante vantaggio, dal momento che prevede sempre un fase di esercizio più lento o di rilassamento, dà la possibilità di dedicare una maggiore attenzione allo stretching che molte volte negli altri workout viene trascurato o limitato a qualche minuto. E i muscoli ringraziano.
Sport completi: il nuoto e la danza
Il
nuoto resta lo sport completo per antonomasia: consente di acquistare bellezza, vigore e, soprattutto salute. Oggi la medicina sportiva sostiene senza nessuna ombra di dubbio che il nuoto è il migliore sport, quello che meglio di ogni altro consente all’organismo di fornire una notevole potenza senza con questo modificare l’armonia delle masse muscolari giacchè il movimento si svolge in un mezzo, l’acqua, caratterizzato da una marcata spinta antigravitazionale. Il nuoto (non sotto il livello agonistico!) può essere iniziato molto precocemente, già a due-tre anni, e deve essere continuato per tutta la vita: anziani e bambini, sia pure in grado diverso, ottengono ugualmente dei grandi benefici nella pratica di questo sport. Il motivo per cui il nuoto risulta così efficace
è legato alla sua globalità. Diversamente dalla maggioranza degli altri sport, il nuoto mette in azione tutto l’organismo e gli consente di svilupparsi contemporaneamente e armonicamente. Le indicazioni per il nuoto sono praticamente infinite: ne possono trarre un grande vantaggio tutti quelli che presentano disallineamenti della colonna vertebrale, disarmonie delle masse muscolari, obesità, cellulite, crisi periodiche di debolezza, inappetenza eccetera. Anche la danza è una di quelle rare attività umane in cui l’uomo si trova totalmente impegnato: corpo, cuore e spirito. La danza è uno sport completo. Ed adatto per tutte le età con la solita raccomandazione (ai genitori) di non caricare di troppe aspettative i proprio piccoli, lasci teli divertire e fare movimento. Per un impegno più serio di tempo ne avranno ancora tanto.
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attualità
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20 sett/3 ott 2014
Lucugnano: alla festa con Bobby Solo
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olenni festeggiamenti in onore della Madonna Addolorata a Lucugnano di Tricase. Anticipo della festa venerdì 19 settembre, con la Serata dell’Allegria in Piazza Comi: canti popolari, pizzica, musica da ballare, ecc. Dopo il settenario di preparazione (dal 14 al 19 settembre, alle 19, presso il Santuario dei 7 Dolori), sabato 20, giorno della Vigilia, alle 18, Santo Rosario e Santa Messa; alle 19 prenderà il via la solenne Processione per le vie della frazione. Al termine dopo i fuochi pirotecnici presso il calvario, panegirico in piazza Comi e lode alla B.V. Addolorata. Per tutta la giornata si esibirà il Cocerto Bandistico Città di Lizzanello. Alle 21, apriranno la serata i ragazzi di “Ti lascio una canzone”, trasmissione Rai di Antonella Clerici. A seguire l’attesissimo concerto di Bobby Solo. Domenica 21, solennità della Madonna Addolorata, Sante Messe nel Santuario alle 6, 7, 8, 9 e 10. Appuntamento in Chiesa Madre, invece, alle 11 (Messa Solenne) e alle 17,30. Sempre domenica, nel corso della mattinata, si terrà la tradizionale Fiera. Nel corso della giornata presteranno servizio il Gran Concerto Città di Squinzano e quello della Città di Ceglie Messapica. I festeggiamenti riprenderanno la domenica successiva, 28 settembre, con l’Ottava della Festa: alle 19 dalla Chiesa
Polemica in… fiera Si è molto discusso nel periodo precedente i festeggiamenti sull’opportunità di spostare la Fiera dal centro del paese in zona Santa Croce. Secondo qualcuno la Fiera paralizzerebbe la frazione e, in caso di necessità, impedirebbe il passaggio anche ad un’ambulanza. Tanti quelli che si sono indignati di questa presa di posizione. Come Antonio che, “interpretando il pensiero di molti concittadini”, si è detto “sorpreso del polverone sollevato. Condivido il timore che possa accadere qualcosa e la necessità della presenza in paese di un’ambulanza. Credo però si possano trovare soluzioni alternative piuttosto che spostare una Fiera che si svolge da 200 anni. Non basterebbe prevedere la presenza di un’ambulanza a disposizione all’interno della festa e della fiera cos’ come accade da altre parti. Dovesse essercene bisogno poi, si potrebbero sempre percorrere le traverse delle strade vicine a quella principale”.
festa rionale di Sam rocco e Pigno Madre si snoderà la Processione in direzione Calvario, al termine Santa Messa. Dopo i fuochi d’artificio la statua della Vergine sarà riaccompagnata solennemente al suo Santuario.
Sempre, domenica 28 settembre, si svolgerà, l’ottava edizione della Festa rionale di Sam rocco e Pigno. Per l’occasione, in via Carrara dalle 21, serata di cabaret con lo spettacolo “Tutti a Vancouver” dei MalfAttori.
I Santi Medici nel Salento A MURO LECCESE
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osma e Damiano, ovvero i Santi Medici, hanno un grande seguito di fedeli nei Comuni del Salento. Tra i paesi che festeggiano il culto dei due santi ricordiamo Muro Leccese. A Muro Leccese il culto è molto sentito sebbene Cosma e Damiano non figurino tra i santi protettori: a loro sono state dedicate una chiesa e una piazzetta e l’associazione di volontariato della protezione civile. � da tener presente che i due Medici in questione sono i protettori della salute, ed è forse per questo aspetto che la festa è molto sentita. In merito a questo aspetto la tradizione ci fa capire l’importanza del loro culto, in particolare, tramite un detto salentino: “Santi Metici mei, datime la sanità de lu corpu e de l’anima”, che tradotto significa “Santi Medici miei, datemi la salute del corpo e dell’anima”. Da 4 anni la Domenica che precede la festa è la giornata che viene dedicata agli ammalati con la Santa Messa ed il pranzo sciale in Oratorio preparato dal comitato festa e dalle Associazioni Parrocchiali. Ogni 26 27 e 28 settembre, ritorna la tradizionale festa con luminarie curate dalla premiata ditta Antonio Bruno da Giurdignano ed i classici concerti bandistici ed i giochi pirotecnici della premiata Ditta Francesco Mega da Scorrano. Alle ore 19 di Venerdì 26 si svolge la rituale processione il Simulacro dei SS. Medici dall’antica cappella sarà trasportato processionalmente in direzione della Chiesa Madre . Una volta giunta la statua, si procede al rito della messa e al conseguente spettacolo pirotecnico, presterà servizio il Gran Concerto Bandistico Città di Racale. Sabato 27 presteranno servizio i rinomati Concerti Bandistici Città di Squinzano ed il lirico-sinfonico Città di Lizzano, nel pomeriggio dopo la Santa Messa i Santi Medici saranno trasportati nella Chiesa a loro dedicata. Il 28 Mino de Santis popolare cantautore salentino in concerto Testimone di usi e tradizioni del meridione e del Salento, di storie di vita tra il triste ed il comico, senza perdere mai l’ironia e la musicalità tipica dei cantautori italiani come De Andrè o Stefano Rosso, è questo Mino De
Santis.. Tradizione vuole che la venerazione di questi santi passi per un evento miracoloso: si narra infatti che un bambino murese affetto da una gravissima malattia fu guarito per intercessione dei santi Cosma e Damiano. Ecco il motivo che contraddistingue la statua dei gloriosi Cosma e damiano con al centro proprio un fanciullo. Il comitato ringrazia le autorità civili e religiose, gli sponsor, tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione della festa dei SS.Medici. (Eleonora Marsella)
A DEPRESSA
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Santi Medici Cosma e Damiano festeggiati a Depressa, frazione di Tricase. Si entrerà nel vivo venerdì 26 settembre previste le celebrazioni eucaristiche alle 7,30, alle 10,30 (con Panegirico) ed alle 17,30. Dopo la Messa del pomeriggio, la Processione, al termine della quale le statue dei Santi saranno portate alla Cappella, presso la quale, alle 19,30, ci sarà lo sparo dei fuochi pirotecnici. Per l’intera giornata suonerà il Concerto
Bandistico Città di Salice Salentino; in serata, alle 20,30, si esibirà il gruppo musicale. La giornata di sabato 27 proporrà le Messe alla Cappella ogni ora dalle 7,30 alle 10,30, mentre alle 9 si terrà quella in Chiesa Madre, dove le statue saranno riportate in tarda mattinata. Alle 17,30, in Chiesa Madre, Santa Messa presieduta dal Vescovo di UgentoS.M. di Leuca, Mons. Vito Angiuli. Subito dopo la Processione per le vie del paese. Presterà servizio il Gran Concerto Bandistico Città di Conversano.
AD UGENTO Come da tradizione, Ugento si prepara ad onorare i Santi Medici Cosma e Damiano, fratelli gemelli e medici che, secondo la tradizione, erano in grado di guarire miracolosamente molti mali, in modo completamente gratuito. Venerdì 26, alle 18,30, prenderà il via la solenne Processione che dal Santuario dei Santi Medici si recherà fino in Piazza San
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Vincenzo dove verrà celebrata la Santa Messa presieduta dal Vescovo di Ugento-S.M. di Leuca, Mons. Vito Angiuli. Serata di pizzica con i Calanti, affermato gruppo di musica popolare proprio made in Ugento. Sabato 27 sarà il giorno della Fiera Mercato (con la tradizionale Fiera del Bestiame) che aprirà i battenti all’alba per chiudere a mezzogiorno del giorno dopo. Alle 21 i fuochi pirotecnici con le ditte Maurizio Coluccia e Pietro Coluccia di Galatina e Vincenzo Martella da Corsano. Domenica 28, alle 22, in Piazza San Vincenzo tutti pronti per il concerto dei Matia Bazar.
A SALVE (Dopo San Pio)
Il
23 settembre, la comunità di Salve venera San Pio da Pietrelcina. In piazza San Pio, dove sorge la statua del Santo con le stigmate, verrà celebrata la santa Messa alle ore 18:30 poi in serata i festeggiamenti proseguiranno a Ritmo di Pizzica Salentina e termineranno con lo spettacolo di fuochi d’artificio. Nel centro storico di Salve, in vico San Cosimo, sorge una Chiesetta dedicata ai Santi Medici, costruita nel 1617. Da poco restaurata ospita la statua in cartapesta dei Santi Cosma e Damiano e sull’altare troneggia una grande tela ad olio che rappresenta la guarigione dei Santi Medici. Il 27 settembre, festa dei Santi Medici Cosimo e Damiano, verranno celebrate le Sante Messe alle ore 8:00, 10:00, 11:15 ed alle ore 18:00 con il panegirico. Alle ore 19;00, con partenza dalla Chiesa Parrocchiale, si snoderà la processione che terminerà nella Chiesetta dei Santi Medici con il bacio della reliquia. Per l’intera giornata presterà servizio il Complesso Bandistico Città di Specchia, diretto dal Maestro Zippo.
tempo libero
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Al cinema
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Plutone continua a frenare molti dei vostri progetti. A parte la seconda decade, stimolata da Urano, gli altri devono pazientare.
Toro Molti transiti sono favorevoli: è il momento giusto per portare avanti iniziative importanti. Solo la terza decade dovrebbe essere più prudente.
Gemelli Prima decade sempre bloccata da nettuno. La seconda può sfruttare il bel sestile di Urano,il pianeta dei cambiamenti. La terza deve pedalare da sola.
Sala 5
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Sala 7
17,30 - 19
17,30 - 19,50 - 22,30
Bilancia
Scorpione
Sagittario
Prima e terza decade libere di prendere iniziative senza eccessivi ostacoli. La seconda, invece, deve fare sempre i conti con Urano e Plutone.
I transiti per voi continuano ad essere ottimi. Prestate attenzione solo alle spese, perché giove, che rappresenta il denaro, è in quadratura.
Per voi transiti sono un po’ contraddittori: molti sono favoriti dai trigoni di Urano e giove, mentre altri sono bloccati da nettuno.
17,30: Ape Maia
21,15
17,10 - 19,50 - 22,30
colpa delle stelle
19,30 - 21,30: necropolis
- settegiorni sabato 20 domenica 21 lunedì 22 martedì 23 mercoledì 24 giovedì 25 venerdì 26 mattina
La prima decade è ancora bloccata da nettuno ma gli altri possono sfruttare sempre gli ottimi transiti di Saturno e Plutone.
pomeriggio
I transiti sono un po’ contraddittori: il trigono di Urano vi favorisce in molti campi ma contemporaneamente è attiva la quadratura frenante di Saturno.
TRICASE - CINEMA PARADISO TEL. 0833/545386
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Vergine
nettuno continua a favorire la prima decade. Momento di stallo, invece, per la seconda a causa di Urano e Plutone. La terza, è favorita da Saturno.
TRICASE - CINEMA AURORA TEL. 0833/545855
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GalleTTi,
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Si gioca lunedì 22 settembre dalle ore 9,30 Capricorno
Acquario
Saturno, nettuno e Plutone sono a voi favorevoli. Attenti però ad Urano in quadratura che potrebbe rallentare il beneficio degli altri due pianeti.
La prima decade è libera di muoversi, la seconda può sfruttare sempre il bel sestile di Urano e la terza deve pazientare a causa di Saturno.
Pesci Persistono i bei transiti per il vostro segno: Plutone e Saturno sono pianeti che agiscono sul piano pratico. Approfittatene.
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offerto dal caffè piSanelli di TricaSe; corneTTo e cappuccino offerto dal bar levanTe di TricaSe; due aperiTivi al menamè di TricaSe porTo; due aperiTivi al bar mal Glef a miGGiano; due aperiTivi presso dolci fanTaSie di San caSSiano; buono SconTo di euro 50 da applicare sull’acquisto di occhiali da sole o da vista presso oTTica morciano di TricaSe, andrano, TiGGiano e caSTro; 2 bottiglie da un litro di vino da le viGne del SalenTo di Salve e TricaSe. puccino
NON SONO AMMESSI GLI STESSI VINCITORI PER ALMENO 3 CONCORSI CONSECUTIVI. NON SI ACCETTANO NOMINATIVI DELLA STESSA FAMIGLIA
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