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Gallo
Anno XXI, numero 19 (596) - 24 sett./7 ott. 2016- www.ilgallo.it - info@ilgallo.it
GALATINA: ChE fINE fA LA fIERA? In città si teme possa essere destinata alla accoglienza profughi. Il Commissario Guido Aprea getta acqua sul fuoco: “Gestiremo solo situazioni emergenziali. I migranti si fermeranno al massimo 36 ore ma non nel quartiere fieristico: non è nemmeno nelle nostre disponibilità..” 7
Miggiano, a nozze la prima coppia gay
TRICAsE: AssEssORI fuRIOsI Piccata riposta in differita, punto per punto alle accuse mosse dalle nostra colonne nello scorso luglio dal capogruppo di opposizione Nunzio Dell’Abate: “Fa solo giustizialismo sommario, a nostro parere non può aspirare a fare il sindaco” 9
Prime nel sud Salento Unione civile tra due donne: “Un gran giorno, anche grazie ad uffici competenti e disponibili, altro che a Tricase...”
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I tifosi salvano la squadra Tra azionarato popolare e ostinazione sportiva: i cittadini di Casarano pagano di tasca propria l’iscrizione al campionato di Eccellenza con un contributo a fondo perduto. Anche il presidente Dario Primiceri siede in curva Nord 8
TROVA I GALLETTI E VINCI TANTI pREmI Martedì 27 dalle 9,30, telefona allo 0833/545777. Tra i primi 50 che prenderanno la linea, sarà sorteggiato un voucher per una notte in una delle strutture ricettive “Caroli Hotels”. In palio anche i biglietti per il cinema e tanti altri premi.
A causa di un guasto della linea telefonica, il concorso del 13 settembre non si è svolto. Ci scusiamo con quanti hanno lamentato la disfunzione
Lungomare oversize 4,6 milioni di Euro. Ad Ortelle, Diso, Spongano ed Andrano per un percorso di rigenerazione territoriale Obiettivo del piano la ricostruzione di un paesaggio naturale lungo la costa, la valorizzazione dei luoghi della balneazione e l’integrazione del paesaggio ecologico del Parco con le bellezze dell’entroterra 11-13
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a tavola
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24 sett./7 ott. 2016
cibo sano
Prodotti bio: a Castiglione nasce il primo gruppo d’acquisto popolare Il Gap. Serve a facilitare l’acquisto, ad un prezzo accessibile, di generi di prima necessità,
tutti rigorosamente derivanti da agricoltura e allevamenti naturali. Sabato 24 la presentazione
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hi lo ha detto che i prodotti bio devono costare troppo? Perché i cittadini più poveri non hanno diritto di accesso al cibo sano? Come si fa a non tagliare fuori disoccupati, cassaintegrati, pensionati, famiglie ai margini? Nasce per questo il primo GAPGruppo di acquisto popolare del Salento, “antidoto” alla grande distribuzione. Sarà presentato ufficialmente sabato 24 settembre, alle ore 20, presso il parco comunale Renata Fonte di Castiglione d’Otranto. Dopo aver chiuso la quinta edizione della Notte Verde, di cui nella stessa serata verrà presentato pubblicamente il bilancio, l’associazione Casa delle Agriculture Tullia e Gino continua nel suo impegno di costruzione dell’altra economia. La nascita del Gap, che ha in sé anche un gruppo di mutuo soccorso per piccoli produttori di olio, si affianca alle attività già in corso: coltivazione di terreni abbandonati e concessi in comodato d’uso gratuito; recupero delle sementi a rischio scomparsa nel “Vivaio della biodiversità”; crescita del “Parco comune dei frutti minori”; accoglienza di giovani migranti a cui è riconosciuta la protezione internazionale.
microproduttori salentini selezionati, che rispondono ad un preciso protocollo etico, a garanzia di una filiera che sia al contempo corta e naturale. Sul rispetto di questi principi vigilerà l’associazione Casa delle Agriculture Tullia e Gino.
Cosa si acquista con il Gap?
Il gruppo di acquisto popolare nasce dalla necessità di far dialogare in maniera più intensa contadini e cittadini. Formalmente, è un insieme di consumatori che decidono di “far spesa” in comune rivolgendosi direttamente ai produttori, spezzando la catena tipica della grande distribuzione organizzata, vale a dire quella che
passa per grossisti e negozi, facendo lievitare i prezzi finali. Equità e solidarietà sono i valori alla base del Gap. Quello fondato da Casa delle Agriculture ha il merito di creare una doppia rete: la prima è quella dei cittadini che decidono di optare per acquisti collettivi, assicurandosi abbattimento dei costi e cibo genuino; la seconda è quella di
Il Gap serve a facilitare l’acquisto di generi di prima necessità, tutti rigorosamente derivanti da agricoltura e allevamenti naturali. Quelli che fanno parte del paniere sono frutta e verdura prodotte senza impiego di chimica da contadini del posto; formaggi a pasta morbida e dura di maestri casari che usano latte di animali allevati in modo non intensivo; farine, cereali e prodotti da forno di farro e grani antichi coltivati in loco senza pesticidi; linea canapa certificata; legumi tipici della cooperativa di comunità di Zollino; vino di vigneti non trattati e curati da viticoltori salentini. Inoltre, tramite il Gap si possono prenotare le piantine per l’orto invernale ed estivo prodotte nei semenzai del primo Vivaio della Biodiversità della Puglia, inaugurato da Casa delle Agriculture a Castiglione nel giugno scorso. Le piantine di mugnuli leccesi (cavoli), finoc-
chi, rape (varietà novantina leccese), cicorie di Tricase e di Galatina e lattuga sono già disponibili. La riproduzione di queste varietà autoctone è resa possibile grazie ad una intensa attività di recupero delle sementi presso i contadini che per decenni li hanno custoditi, strappandoli all’estinzione. Molte sono state donate al Vivaio dalla “Marcia del seme”, che, dopo giorni di cammino, ha aperto la Notte Verde di quest’anno.
Olio e mutuo soccorso Non solo acquisti, ma anche aiuto reciproco. Appendice importante del Gap è la nascita del gruppo di mutuo soccorso tra contadini che portano avanti piccoli oliveti a conduzione familiare. L’obiettivo è duplice: aiutarsi nella fase della raccolta delle olive, collettivizzando gli strumenti di lavoro (teli, abbacchiatori, scuotitori, etc.) e supportando operativamente i proprietari, sempre più anziani e più soli. Poi, educare ad una manutenzione degli oliveti attraverso le buone pratiche agricole (potatura, trinciatura delle erbe, concimazione naturale, etc.) senza utilizzo di fitofarmaci, perché diventino davvero “zona non avvelenata”.
ora parlo io
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spazio ai lettori
“Tricase gestita come ’na puteca de mieru” La lettera. Di Marcello De Carlo, che si autodefinisce “Cucuzzaro di minoranza”
e, in merito alla problematica da lui evidenziata, “ex panchinaro in pensione”
In
data 17 agosto 2016 ho inviato al Sindaco del Comune di Tricase, il paese in cui ho la residenza, il paese in cui sono nato, il mio paese, il paese in cui pago le tasse, una nota con la quale chiedevo copia del provvedimento mediante il quale si era provveduto alla rimozione di due panchine ubicate in via Martiri del 15 Maggio 1935 (NdR, di fronte alla Pro Loco). Naturalmente, avendo lavorato per circa 40 anni proprio nel Comune di Tricase, il mio Comune, e conoscendo, quindi, abbastanza bene l’ambiente, ho preferito aspettare che passassero almeno 30 giorni previsti, se non ricordo male, dall’art.2 della Legge 07.08.1990, n.241, evitando così di arrecare intralcio all’imponente lavoro dei nostri amministratori, funzionari e dirigenti tutti, impegnati a rendere Tricase così bella e vivibile, per mesi interi vestita a festa, credo senza badare a spese, dalle cosiddette “parazioni” che neanche il Comune di Scorrano si può permettere. Immaginatevi se per solo due panchine qualcuno di questi pezzi da 90 poteva distogliersi da un impegno così gravoso per inviarmi copia del provvedimento relativo alle stesse panchine. Questa versione dei fatti che, così illustrata, potrebbe risultare semplicemente simpatica e scherzosa, purtroppo non è altro che la versione ufficiale dei cucuzzari
Dell’Abate ironico: “Non risponde neanche a noi” “Non si disperi il concittadino Marcello De Carlo. Sull'argomento, il sindaco non ha ritenuto di rispondere neppure all'interrogazione consiliare protocollata da ben cinque consiglieri il 3 agosto scorso. Eppure l'art.72 ultimo comma del Regolamento del consiglio comunale recita: “Quando i consiglieri proponenti richiedono risposta scritta (all'interrogazione), la stessa viene data dal sindaco entro dieci giorni”. Cons. Nunzio Dell’Abate
(da cucuzza) che a Tricase superano abbondantemente il 50% e che, quindi, permettono a tutti noi di avere una classe politica dirigente di cotanto spessore. Pur non potendo sfuggire al titolo di tricasino cucuzzaro che, grazie a Google, ci ha resi famosi in tutto il mondo, io mi ribello e, consapevole di appartenere ad una piccola minoranza, do la mia versione dei fatti. Nella istanza di richiesta del provvedimento in oggetto, oltre alla firma, ho inserito la dicitura “Con osservanza” che vuol dire rispetto, ossequio, stima, ecc. Adesso sono pentito di aver usato quel termine perché il Sindaco non mi ha degnato neanche di una risposta negativa, dovutami per legge; ciò lo qualifica amministratore scortese (ineducato) e incurante delle disposizioni di legge (fuorilegge). Naturalmente prima di inviare l’istanza, avevo richiesto copia del provvedimento in forma verbale ma dagli uffici interpellati mi è stato risposto che nei registri ufficiali non risultava alcun atto relativo alla rimozione delle panchine. Ora, alla luce di quanto sopra, ed in considerazione della mancata risposta, mi viene spontaneo pensare che il Comune di Tricase, sempre grazie a questa classe politica che ci governa, viene
gestito peggio di una “puteca de mieru” nelle quali, oggi, comunque il titolare è obbligato a tenere in ordine tutti i registri. Sempre in assenza di risposte mi viene da pensare: ma perché hanno tolto le uniche due panchine più affollate di Piazza Pisanelli, una piazza ormai più malinconica di una cappella funeraria? Ma si. Perché lì di fronte vi è il Comune e lì passano e spassano tutti gli addetti ai lavori, in particolare gli amministratori che, impegnati a produrre il Nulla con cartella sotto braccio e occhiali da sole anche quando piove, si saranno certamente sentiti troppo infastiditi e osservati da un gruppo così folto di pensionati indaffarati, tra l’altro, con le solite discussioni di pallone ad alta voce, a rompere il silenzio tenebroso e la pace serafica della ormai ex Piazza Pisanelli. Ora, in conclusione, sperando che qualche amministratore una mattina non decida di togliere anche la statua di Pisanelli senza alcun atto e senza alcun motivo, rivolgo formale invito ai cucuzzari di cui sopra a non votare più amministratori di questo calibro, rassicurandoli che conserveranno comunque il loro status di cucuzzari anonimi in quanto coperti dal segreto dell’urna elettorale. Marcello De Carlo
La crociata contro gli incivili Mutatis mutandis. “La scena di Tricase con l’assessore Fracasso appare la traslazione
moderna di quei documentari dell’Istituto Luce con un noto “condottiero” italiano…”
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iamo stati tutti deliziati dal sapere che l’assessore comunale alla cultura del Comune di Tricase, in «abbigliamento da operaio e attrezzi alla mano», insieme «con l’unico dipendente comunale operativo» «è andato a pulire la deprecabile scritta», apposta da qualche idiota su di un muretto di Marina Serra (“Tourist terrorist”). Tra internet e social abbiamo anche potuto ammirare le due suddette persone all’opera, armate di attrezzi e quant’altro: infatti il tutto, a futura ed imperitura memoria, è stato immortalato in un video, certo piuttosto succinto, soprattutto se comparato ai riferiti tempi di effettuazione dell’intervento (quattro giorni/uomo), ma più che sufficientemente evocativo del medesimo. Così, abbiamo anche appreso della tempra di un amministratore locale e di un dipendente comunale, i quali stoicamente non si sottraggono al duro e pesante lavoro sotto il canicolare sole, e si sottraggono all’impulso, che francamente avrei irresistibilmente provato, di godersi un bagno ristoratore nelle cristalline acque della località appunto denominata “Lavaturo”, antistanti il muro ove l’intervento ha avuto luogo. Ebbene, la mente non può che correre a ben altra “battaglia”, sempre sotto il cocente italico
solleone, condotta in un passato non molto lontano da un noto “condottiero” italiano ed immortalata da un filmato dell’Istituto Luce. Certo, manca nel video “nostrano”, se comparato a quello della mietitura del grano nell’agro pontino, il commento roboante e stentoreo del narratore, e più genericamente il tono enfatico con cui si declamavano gli italici “trionfi” (?). Inoltre, è stridente il contrasto tra l’utilizzo di macchinari a quel tempo di frontiera quali grandi mietitrebbiatrici, nel caso del video filmato dall’Istituto Luce, e la “povertà” tecnologica con cui devono fare i conti i nostrani “eroi”, non solo in termini dell’evidente indisponibilità di macchinari che avrebbero permesso, forse in un tempo minore e con meno dispendio di energie, l’effettuazione dell’intervento, ma anche di tecnologie appropriate
(forse, esistono solventi che possono dissolvere le vernici… ). Infine, al torso nudo e tornito che fa bella mostra di sé nel filmato dell’Istituto Luce fanno ora, per così dire da pendant, dei bermuda, abbigliamento da me particolarmente utilizzato e preferito e sul quale nulla di male ho da dire, ma che dicono e non dicono … In ogni modo, mutatis mutandis, alla fine l’effetto dei due reportage è il medesimo: un iniziale sorriso più o meno sotto i baffi che ben presto lascia il posto ad un profondo sconforto e forse un sommesso pianto. Ma mettendo da parte il registro sarcastico, che comunque ritengo perfettamente appropriato in questo caso, mi preme preliminarmente sottolineare che non intendo, certamente, mettere in dubbio la buona fede e la buona volontà di nessuno.
Escludo anche, quantomeno rebus sic stantibus, che farsi vedere “con le maniche rimboccate” rientri in un’esplicita strategia di immagine, forse ispirata dai comportamenti di personaggi pubblici di caratura nazionale e non solo; o quantomeno, spero che così non sia, non foss’altro perché quest’atteggiamento non sortirebbe alcun altro effetto se non quello di suscitare l’ilarità generale, visto che le disincantate italiche genti, ed i tricasini forse ancor di più, ne hanno viste tante… Ciò detto, resta il fatto che non è in questo modo che si dipanano i nodi “strutturali”, quali, tra gli altri, l’asserita “operatività”, di uno solo del centinaio, e più, di dipendenti comunali. Non solo, quest’atteggiamento un po’, diciamo così, “garibaldino” rischia di avere l’effetto di distogliere l’attenzione dall’inquietante assenza di personale, all’interno del Comune di Tricase, che possa essere impiegato per far fronte a quei piccoli e grandi problemi che inevitabilmente quest’ultimo si trova a dover affrontare. L’evento in questione rivela inoltre, inequivocabilmente, a livello comunale: (a) una certa confusione tra i ruoli di indirizzo, quelli di direzione e quelli di esecuzione delle decisioni; (b) un’inadeguata suddivisione dei compiti e delle mansioni af-
ferenti ai gestori della cosa pubblica; (c) una discrepanza tra le funzioni assegnate a questi ultimi e quelle effettivamente esercitate (quantomeno nella misura in cui la cancellazione di una scritta apposta da qualche balordo non possa essere assunta del tutto ad operazione nell’ambito culturale). Tutto ciò certamente non giova all’efficienza ed all’efficacia della macchina amministrativa. Ancora, se il solerte assessore avesse subito un incidente sul lavoro in occasione dell’opera prestata, chi ne avrebbe sopportato le spese, risarcito i danni e si sarebbe assunte le relative responsabilità, anche in termini della mera inosservanza delle regole in tema di diritto e sicurezza del lavoro, dell’assistenza e della previdenza? Ma che domande, direbbe forse qualcuno di noi… Badoglio, natürlich! Per finire, mi permetto di notare, anche a scanso di equivoci, che non mi sono soffermato sulla scritta cancellata non certo perché non condivida l’opinione che sia espressione di inciviltà (ed aggiungerei anche di povertà morale e provincialismo da due soldi), ma per non scadere in un moralismo “d’ufficio”, che, oltre a non risolvere certo la questione, è l’ultima cosa di cui Tricase ha bisogno. Luigi Marcuccio
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attualità
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la prima volta
Oggi spose a Miggiano Giorno di festa. Il sindaco Damiano celebra la prima unione civile tra due donne nel sud Salento
La nuova coppia: “Dichiaratevi, unitevi, sposatevi: più siamo a farlo e meno clamore ci sarà”
La
nuova legge 76 del 20 maggio 2016 ha riformato il diritto di famiglia introducendo le unioni civili e la possibilità per le coppie di regolare gli effetti patrimoniali della loro convivenza. Si definiscono unioni civili tutte quelle forme di convivenza di coppia, basata su vincoli affettivi ed economici, alla quale la legge riconosce attraverso uno specifico istituto giuridico uno status giuridico analogo, per molti aspetti, a quello conferito dal matrimonio. Volutamente non abbiamo fatto riferimenti né distinzioni tra le cosiddette coppie eterosessuali e quelle dello stesso sesso. Il mondo è cambiato, è ora di rendersene conto: la laicità di pensiero, guadagnata in tutti questi anni necessari ad affrancarci da una rigida educazione cattolica, dovrebbe farci accettare senza difficoltà che chiunque, laddove non ci siano costrizioni, possa vivere liberamente la propria sessualità e godere di tutti i diritti di legge consentiti ad una coppia. Per dirla tutta dovrebbe cambiare anche il modo di esprimersi: basta distinzioni tra gli uomini per razza (una persona non è bianca o di colore, è una persona e basta), stop ai distinguo tra coppie. Due persone che si amano e costruiscono il proprio nucleo familiare devono diventare la normalità anche se non sono i canonici marito e moglie. Anche per questo motivo abbiamo deciso di tralasciare i nomi delle protagoniste della nostra storia, per evitare che diventino mero oggetto di pettegolezzo e siano ritenute un fenomeno da baraccone. La notizia della prima unione civile tra donne nel Capo di Leuca e nel sud Salento resta comunque storica e la strada aperta dalle due protagoniste potrà servire alle tante altre coppie che vivono con la difficoltà solita dei piccoli centri la loro storia d’amore. Le nostre due, hanno coronato il loro sogno d’amore a Miggiano, paese di una di loro (la compagna è di Lecce): lo scorso 11 settembre sono state accolte in municipio dal sindaco Giovanni Damiano che, bardato di fascia tricolore che ha sancito ufficialmente la loro unione. “Non solo la firma nostra e dei testimoni sul registro delle unioni civili, ma una vera e propria festa che abbiamo voluto condividere con parenti stretti e alcuni amici. In realtà volevamo fare il tutto a luglio ma, anche se era stata approvata la legge, il Comune di Miggiano come quasi tutti gli altri della provincia e non solo, non era ancora attrezzato allo scopo”. Qual è stata la reazione in Comune quando siete andate a chiedere di poter celebrare la vostra unione? “Ci teniamo a precisare che l’impiegato comunale che ci ha accolte è stato gentilissimo, competente e disponibile. Ho sentito quanto è avvenuto a Tricase e della risposta assurda del dipendente di quel Comune (“Si rivolga altrove”); noi, invece, abbiamo trovato grande professionalità. Parlato col sindaco e appurato la fattibilità, siamo state seguite da un impiegato dell’ufficio anagrafe e tutto è filato liscio”. Riguardo al grande giorno, poi, raccontano: “Il sindaco ha letto gli articoli, rivoltoci delle domande facendoci scegliere il cognome, e chiestoci se optavamo per l’unione dei beni; dopo aver letto una poesia (“è stato molto carino”) ha dichia-
“Ed ora la stepchild adoption!”
“A
nome dell’associazione che rappresento, LeA-Liberamente e Apertamente, faccio i migliori auguri a alla coppia che a Miggiano ha tagliato questo importantissimo traguardo. Un giorno di festa non solo per loro ma tanto atteso ed auspicato da tutti e tutte. Ricordiamo però che la legge sulle unioni civili in vigore in Italia è una legge monca di una parte importantissima, la stepchild adoption, ossia la
rato ufficialmente l’unione civile”. Alle due donne abbiamo chiesto di raccontarci la loro storia: “Siamo insieme da 14 anni e viviamo insieme dal 2006. Dal momento in cui è stata approvata la legge abbiamo pensato di sistemare la nostra situazione anche per metterci un po’ al sicuro pensando al domani. Non siamo più tanto giovani, pensavamo alla vecchiaia e ad eventuali imprevisti della vita. L’unione civile può aiutarci a vivere in maniera più serena. Giusto pensarci prima: è già accaduto che, deceduto uno dei partner, l’altro non si sia visto riconoscere alcunché. Ovviamente la tranquillità non è solo di tipo economico, ora siamo una famiglia a tutti gli effetti ed è giusto aver potuto sottoscrivere un patto, un contratto che ci tuteli entrambe. Per noi è stata solo l’ufficializzazione giuridica di una situazione che esisteva da anni, vivevamo già nella più grande nor-
malità e la nostra storia era ben chiara a parenti ed amici”. State insieme da 14 anni, mai subiti episodi di intolleranza o comunque antipatici? “Niente di particolare. All’inizio, quando abbiamo cominciato a frequentarci, magari se ne parlava, come accade in tutte le situazioni nuove che si vengono a creare. La gente parla, parla finché non si stufa e sceglie un altro argomento. Ritengo che già da anni la nostra storia sia stata assorbita e sia diventata normalità”. Tornando a ritroso negli anni, com’è stato l’outing in famiglia? “Credo sia stato un processo arrivato per gradi”, ci racconta una delle due conviventi, “dopo aver vissuto le mie esperienze frequentando sia uomini che donne, la mia compagna è stata la prima con cui ho deciso di costruire una vita in-
Chi sono i conviventi Si intendono conviventi di fatto “due persone maggiorenni unite stabilmente da legami affettivi di coppia e di reciproca assistenza morale e materiale, non vincolate da rapporti di parentela, affinità o adozione, da matrimonio o da un’unione civile”. Per l’accertamento della “stabile convivenza” si fa riferimento alla dichiarazione anagrafica.
I diritti “automatici”
I conviventi avranno gli stessi diritti dei coniugi qualora uno dei due fosse arrestato. Inoltre in caso di malattia o di ricovero, i conviventi di fatto hanno diritto reciproco di visita, di assistenza nonché di accesso alle informazioni personali, previste per i coniugi e i familiari. E ancora: ciascun convivente di fatto può designare l’altro quale suo rappresentante con poteri pieni o limitati: in caso di malattia che comporta incapacità di intendere e di volere, per le decisioni in materia di salute; in caso di morte, per quanto riguarda la donazione di organi, le modalità di trattamento del corpo e le celebrazioni funerarie.
Per i casi di affitto
in caso di morte del proprietario della casa di comune residenza il convivente di fatto superstite ha diritto di continuare ad abitare nella stessa per due anni o per un periodo pari alla convivenza se superiore a due anni e comunque non oltre i cinque anni. Ove nella stessa coabitino figli minori o figli disabili del convivente superstite, il medesimo ha diritto di continuare ad abitare nella casa di comune residenza per un periodo non inferiore a tre anni. I conviventi di fatto possono godere del titolo o causa di preferenza nelle graduatorie per l’assegnazione di alloggi di edilizia popolare. Il convivente, in caso di cessazione dell’istituto, ha diritto di ricevere dall’altro convivente quanto necessario per il suo mantenimento per un periodo determinato in proporzione alla durata della convivenza. Questi diritti scattano automaticamente, senza la stipula di alcun contratto.
Diritti nell’impresa
Al convivente di fatto che presti stabilmente la propria opera all’interno dell’impresa dell’altro convivente spetta una partecipazione agli utili dell’impresa familiare ed ai beni acquistati con essi nonché agli incrementi dell’azienda, anche in ordine all’avviamento, commisurata al lavoro prestato. Il diritto di partecipazione non spetta qualora tra i conviventi esista un rapporto di società o di lavoro subordinato. Anche questi sono automatici.
Il contratto di convivenza (solo per il patrimonio)
I conviventi di fatto possono disciplinare i rapporti patrimoniali relativi alla loro vita in comune con la stipula di un contratto di convivenza. Il contratto di convivenza, le sue successive modifiche e il suo scioglimento sono redatti in forma scritta, a pena di nullità, con atto pubblico o scrittura privata con sottoscrizione autenticata da un notaio o da un avvocato che ne attestano la conformità.
possibilità di adottare il figlio biologico del partner. Tanti bambini e tante bambine, figli di famiglie arcobaleno, sono ancora cittadini di serie B per la nostra nazione, ed è per loro che continueremo la nostra battaglia per il matrimonio egualitario e per l’estensione dell’adozione alle coppie omosessuali.” Gaia Barletta (Presidente LeA)
sieme. Ho capito che era la persona giusta e me ne sono innamorata. Non ho dovuto dire nulla direttamente ai miei, hanno visto che abbiamo cominciato frequentarci e ci hanno fatto l’abitudine. Pian piano hanno realizzato il tutto ma senza alcun trauma. Questo vale sia per i miei genitori che per quelli della mia compagna. Qualcuno ha realizzato più velocemente, altri meno, ma non ci hanno mai creato problemi”. Chiacchierando è venuto fuori anche un aneddoto relativo ad un genitore piuttosto anziano di una delle due donne che merita di essere raccontato. “Il papà della mia compagna, l’ha capito prima di tutti e ci ha detto testuale: “Non vedo che problema ci possa essere, ce ne sono tante come voi, l’importante è che vi vogliate bene”. È stato straordinario”. Voi avete fatto il grande passo, vi sentite di dire qualcosa a chi vive nell’ombra il proprio amore? “Dichiaratevi, unitevi, sposatevi: più siamo a farlo e meno clamore ci sarà. Se restiamo in pochi sarà sempre un argomento di cui parlare e sparlare o magari nascondere; se invece continuiamo a farlo, diventerà una cosa normale”. Le facciamo notare che ora anche la tv generalista tratta in modo diverso l’argomento. Addirittura da Maria De Filippi “Uomini e Donne” ha inaugurato il “trono gay”. Non che la la cosa ci entusiasmi, però tant’è… “Dobbiamo riconoscere che la tv oggi influenza molto il pensiero comune. Ed anche nei programmi dei teenager la cosa ora passa senza grandi difficoltà. Tutto questo magari può aiutare i genitori che scoprono l’omosessualità di un figlio ad affrontare la cosa con un pizzico di apprensione o addirittura timore in meno”. Sognate di poter avere un figlio? “Ci abbiamo provato, ma in Italia non è ancora possibile. Siamo state all’estero ma siamo incappate nelle mani di medici o personaggi poco chiari che avevano l’unico scopo di spillarci dei soldi. Anche per evitare che accadano cose come queste, dovrebbero sbrigarsi a renderlo possibile anche in Italia. Nel frattempo sono passati gli anni ed ora non ci pensiamo più”. Intanto entrambe non vedono l’ora che “questo clamore si spenga perché non ci piace stare sotto i riflettori e vogliamo ritornare alla nostra vita tranquilla”. Già, quella tranquilla vita familiare, perché una famiglia comunque sia composta, resta sempre e solo una famiglia. Giuseppe Cerfeda
attualità
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trasporti
Anas liquida Ccc: 275 ad un bivio Le ultime. Estromessa l’azienda che si aggiudicò i
lavori con “macroscopiche illegittimità”. Ora due possibile strade: nuova gara o appalto alla Matarrese
Notte in aeroporto passeggero risarcito Brindisi Orio. Ryanair condannata a corrispondere
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iccoli inesorabili passi segnano il cammino della strada statale 275. Anas ha avviato la procedura di estromissione della ditta bolognese Ccc dalla gara d’appalto per l’ammodernamento della Maglie-Leuca. Si tratta della scelta più ovvia tra quelle che ci si aspettava potessero esser prese dopo che, nello scorso marzo, il Consiglio di Stato aveva rilevato “macroscopiche illegittimità” nella procedura di assegnazione dei lavori (datata aprile 2012) alla stessa Ccc. Da qui, quindi, la possibilità per Anas di agire, come appena notificato dalla stessa alla Regione, in autotutela.
400 euro a viaggiatore salentino come risarcimento per un viaggio diventato un’odissea
Meno scontato ciò che verrà dopo. Se in un primo momento Palazzo Spada aveva indicato nel gruppo Mataresse (quarto nella procedura d’appalto) il legittimo vincitore, lo spazio lasciato in seguito all’azione in autotutela permette ad Anas, in alternativa, di annullare in toto la gara “incriminata” ed effettuarne una nuova, azzerando valutazioni e modificando anche il progetto. I prossimi quindi potrebbero essere giorni caldi, in cui importante sarà il ruolo della Regione. Al momento di andare in stampa, la SS 275 Maglie - Leuca è ancora davanti a un bivio: nuova gara o lavori in mano alla Mataresse?
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ltre quattro ore di ritardo su un volo Ryanair da Brindisi a Bergamo son costate alla compagnia irlandese un risarcimento nei confronti di un passeggero salentino. Lo ha stabilito il Giudice di Pace di Brindisi dopo che il 61enne viaggiatore aveva deciso di farvi ricorso. Il viaggio del malcapitato è diventato un’odissea sin dall’attesa per l’imbarco, e di conseguenza per il decollo: prevista per le 19,30, la scaletta per salire sull’aereo è stata aperta ai passeggeri solo alla mezzanotte. Il tempo trascorso fin lì, circa quattro ore, è passato senza che ai passeggeri fosse fornita alcuna informazione sul ritardo, su cosa stesse accadendo e su quando si sarebbe partiti. Non bastasse, l’arrivo
fuori orario all’aeroporto di Orio al Serio, a notte fonda (dopo l’una e mezza) ha fatto perdere al 61enne l’ultima delle navette con le quali avrebbe potuto raggiungere la sua destinazione finale. Una disavventura quindi che al danno del ritardo ha aggiunto la beffa del rimanere bloccato, di notte, in aeroporto, potendo raggiungere Milano solo alle prime luci dell’alba. L’ira covata dal passeggero salentino durante il viaggio è sfociata nella denuncia sporta al rientro a casa. Il procedimento civile aperto a carico di Ryanair, ha portato alla condanna della compagnia irlandese a pagare, oltre alle spese legali, 250 euro come risarcimento parziale ed altri 150 euro per i disagi subiti dal viaggiatore a causa del ritardo.
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attualità
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giù al sud
Miggiano è pronta Gallipoli e Otranto, intesa per i porti per l’EXPO Campionaria. Industria Agricoltura Artigianato del Salento in fiera dal 13 al 16 ottobre
“M
iggiano è fiera di avervi in Fiera”. Attorno allo slogan cult della manifestazione, fervono i preparativi per l’edizione 2016 di “Expo 2000 – Industria Agricoltura Artigianato del Salento”, la campionaria regionale organizzata dal Comune di Miggiano e in programma dal 13 al 16 ottobre nel quartiere fieristico. Oltre 45mila metri quadrati di superficie che ospiteranno nel corso della quattro giorni più di 250 espositori provenienti dalla Puglia e da tutto il Meridione d’Italia. Un appuntamento irrinunciabile per produttori e commercianti quello che richiama ogni anno in città decine di migliaia di visitatori. “Expo 2000”, sottolinea il sindaco Giovanni Damiano, “ha raggiunto ormai una qualità riconosciuta nel panorama fieristico nazionale. Anche quest’anno abbiamo cercato di apportare utili migliorie all’interno della complessa macchina organizzativa, in modo da garantire a chi verrà a Miggiano un’accoglienza e una permanenza di assoluto livello”. In attesa di svelare le novità di questa edizione, tra gli eventi collaterali di Expo 2000, confermati il Premio Miggiano, consegnato ogni anno a personalità che si sono distinte per lo sviluppo e la crescita del Salento, l’appuntamento con la Sagra del Maiale in cartel-
Il quartiere fieristico di Miggiano
Sottoscritto protocollo tra i sindaci di Otranto, Gallipoli, Ostuni e Trani per il completamento, l’infrastrutturazione e l’adeguamento funzionali delle strutture portuali
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lone sabato 15 ottobre e la storica Fera de Miscianu ci bboi della domenica mattina. Non mancheranno momenti di approfondimento e divertimento, gli stand istituzionali riservati a Polizia Penitenziaria, Aeronautica Militare ed Esercito e alle associazioni impegnate nel terzo settore. “Il premio più ambito al quale tendiamo è”, rimarca Maria Antonietta Mancarella, consigliere comunale con delega agli eventi fieristici, “l’apprezzamento da parte del pubblico che speriamo possa anche per questa edizione stabilire numeri record”. g.m.
Non bastano mare e alberghetti. I turisti disposti a spendere si aspettano servizi, hotel di lusso, ristoranti di un certo livello...
sindaci di Gallipoli e Otranto, Stefano Minerva e Luciano Cariddi, hanno firmato il Protocollo d’intesa tra le loro città e quelle di Ostuni e Trani per la promozione di una rete di porti turistici in Puglia. Un progetto che ha il fine di ampliare e consolidare l’offerta di strutture portuali e per la nautica da diporto mediante il completamento, l’infrastrutturazione e l’adeguamento funzionale delle strutture portuali già esistenti o da realizzare ex-novo. Tra gli obiettivi del Protocollo anche l’aumento in maniera sostenibile (sia dal punto di vista sociale che ambientale) della competitività nazionale ed internazionale delle destinazioni turistiche della Regione Puglia, la valorizzazione del mare e di tutte le risorse naturali del territorio, la promozione di concrete sinergie tra settori produttivi di beni e servizi. Ancora, tale protocollo si prefigge anche il superamento dello squilibrio esistente rispetto alla media delle regioni meridionali (sia sotto il profilo
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dell’offerta di posti-barca che quello quantitativo e qualitativo dei relativi servizi) e l’obiettivo di colmare le carenze infrastrutturali esistenti lungo la costa pugliese. Questo il commento dell’amministrazione gallipolina: “Consapevoli dell’importanza di operare in sinergia e sicuri che la cooperazione possa essere molto fruttuosa in termini di sviluppo e progresso, in seguito ai diversi incontri istituzionali tra l’Amministrazione Comunale e i rappresentanti della municipalità, è emersa la comune volontà, solo successivamente, di inserire anche la città di Gallipoli nel suddetto accordo. Non solo perché l’apertura ad altri Comuni è espressa nel protocollo”, scrivono dalla Città Bella, “ma anche per avvalorare il concetto secondo cui si debba operare in una logica di rete. Inoltre, la condivisione del Protocollo permette altresì di definire politiche e misure di valorizzazione dell’offerta turistica integrata nell’ottica della continua crescita e produttività nel settore”.
Il Salento insorge contro Briatore “V
oglio farvi capire come ragiona un ricco”. Con queste parole Flavio Briatore inizia a illustrare il suo punto di vista sul turismo nell’incontro “Prospettive a Mezzogiorno” tenutosi ad Otranto. L’ex manager di Formula 1, che la prossima estate aprirà proprio a nord della città idruntina il Twiga (lido, ristorante e discoteca di lusso), davanti a una nutrita platea ed accanto ai sindaci di Lecce, Gallipoli e della stessa Otranto, liquida il modello turistico salentino. “I turisti disposti a spendere si aspettano servizi, hotel di lusso, ristoranti di un certo livello. Se fate vedere ad una persona che viene da una grande città come New York un prato verde, vi dirà ‘si, è bello’, ma dopo due giorni si sarà stancato e se ne sarà andato”. Per Briatore non bastano mare, masserie
e alberghetti. Il suo continuo riferimento è ai locali da lui aperti a Montecarlo ed in Sardegna. Apriti cielo: la folla accorsa all’incontro ha una reazione di rigetto. “Sta facendo un discorso schifoso!”, gli urla contro una signora. “Il nostro patrimonio è il mare, è la bellezza paesaggistica, la cultura”, gli risponde qualcun altro. Contestazioni cui fanno ben presto eco quelle di tanti salentini, dai più ai meno noti. Mentre le dichiarazioni di Briatore hanno risonanza sui massmedia, piccate si susseguono le risposte. Al Bano non ci sta e difende l’identità pugliese ricordando che “stranieri e ricchi vengono a sposarsi nelle nostre masserie e nei nostri agriturismi, che gli piacciono proprio così come sono”. Una precisazione più che un attacco,
quella del cantante di Cellino San Marco che aggiunge: “Briatore è abituato al grande giro, quello del lusso, ed è giusto per lui. Non vorrei, di contro, che le sue parole fossero fraintese, perché di certo non è un ‘pirla’. Piccole e grandi realtà”, spiega ad Adnkronos, “possono coesistere e la Puglia e il Salento possono essere benissimo l’abecedario di tutti i ceti sociali e di tutte le esigenze”. Ancor più contrariato Sergio Blasi, consigliere regionale Pd per nulla convinto dal modello proposto da Briatore perché, a suo dire, “esclude il 99 per cento delle persone, e questo è culturalmente inaccettabile per chi non pensi che solo i possessori di yacht abbiano diritto alla vacanza”. Per Blasi sono idee , che “si pongono oltre la storia del territorio” e “liquidano come poco interessanti, per i turisti che contano, le manifestazioni
della cultura popolare”. Un modello che “punta alla creazione di non-luoghi riservati all’accesso esclusivo di una élite economica ad altissima qualità di spesa, nei quali conta chi sei prima di entrare e non quello che sarai diventato alla fine del tuo viaggio o della tua vacanza. Io la ritengo una prospettiva poco interessante per il Salento”. L’opportunità di correre ai ripari, per Flavio Briatore, è arrivata poco dopo in tv. In collegamento telefonico a “La Vita in Diretta” ha spiegato a Cristina Parodi: “Non ho detto nulla di scioccante. Ho solo spiegato che per avere un certo tipo di turismo devi realizzare determinate infrastrutture. Borgo Egnazia (NdR, resort di lusso di Fasano) ne è l’esempio. Non per niente Madonna ha alloggiato lì per visitare il Salento…”.
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timori infondati
Galatina, niente profughi in Fiera Solo voci. Tensione in paese per un mormorato piano d’accoglienza dei migranti che
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interesserebbe il quartiere fieristico. Il commissario Guido Aprea getta acqua sul fuoco IL COmmIssARIO L’unico tipo di accoglienza per cui ci stiamo muovendo è quella emergenziale. I luoghi? Non li abbiamo ancora definiti. Intanto il Viminale sta preparando un piano che dividerà l’onere dell’accoglienza tra tutte le municipalità
Museum&More all’Alca di Maglie Cultura e beneficienza. Due giorni in museo, nel solco delle Giornate Europee del Patrimonio, con la possibilità di visita autonoma o guidata Il ricavato sarà devoluto ai paesi terremotati
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ultura è partecipazione. E, talvolta, collaborazione. Lo dimostra Maglie, sabato 24 e domenica 25 settembre con Museum&More, iniziativa da “Alca – Museo e Biblioteca”, nata con l’intento dell’evento di potenziare e favorire il dialogo e lo scambio in ambito culturale tra le Nazioni europee. L’evento, che raccoglie l’invito del Ministero dei Beni Culturali e si inserisce nel solco delle “Giornate Europee del Patrimonio” (manifestazione promossa dal 1991 dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione Europea), devolverà l’intero incasso alle popolazioni colpite dal sisma del 24 agosto nel centro Italia. La partecipazione seguirà due binari: il primo a visita autonoma del Museo di preistoria e della Biblioteca pubblica più antica di Puglia, con riduzione del 40% sul costo del biglietto a partire dalle ore 19 di sabato 24, il secondo con gruppi guida, al costo speciale di 4 euro (50% di sconto) a partire dalle 19 di sabato 24 e dalle 17 di domenica 25. Le attività previste per i gruppi guida comprendono: spazi espositivi del museo specializzato in geologia, paleontologia e paletnologia del Salento, con coinvolgimento dei partecipanti nella “costruzione” partecipata dei racconti; laboratorio archeologico, illustrazione delle procedure di conservazione dei reperti e visione di materiali scelti; libri antichi posseduti dalla Biblioteca; visita al frantoio ipogeo.
È
già vicina, a Galatina, la campagna elettorale in vista delle amministrative della prossima primavera. Ne si respira l’aria nella crescente attenzione alle più varie vicissitudini che riguardano il paese, anche quando queste abbiano poco di concreto. È il caso, per prendere un eclatante esempio, dei profughi in Fiera. Nei giorni scorsi, con insistenza crescente, da Noha a piazza San Pietro si è diffuso il timore di veder trasformato il paese in un centro d’accoglienza per migranti. Con la suggestiva ipotesi di riutilizzo dell’ampio parcheggio del quartiere fieristico, proprio per ospitare i rifugiati. Nato al tramonto dell’uscente amministrazione, questo sentore è sfuggito di mano dopo l’arrivo del commissario Guido Aprea, trasformando l’individuazione di alcuni luoghi idonei alle prime fasi d’emergenza post-sbarco, nell’eclatante rischio di vedersi strappato il quartiere fieristico per metterlo in mano ai profughi. Se è vero, come è vero, che la Fiera a Galatina vive ormai di rimpianti e di gloria passata, va pur sempre tenuto conto che l’unico elemento che ha avvalorato l’ipotesi di una sua nuova veste è il ponte diretto che, come è ovvio che sia, si crea tra la Prefettura, nelle cui mani è riposta la gestione dei migranti, e Galatina, essendo il commissario anche vice prefetto.
“Solo accoglienza temporanea” Sorride Aprea alla nostra domanda sulla Fiera, come a ripercorrere in mente quanto suddetto: le voci, i clamori, i timori tipici della corsa alle urne. “L’unico tipo di accoglienza per cui ci stiamo muovendo è quella emergenziale. Ossia quella che viene attuata quando, in seguito agli sbarchi, i centri preposti come il “Don Tonino Bello” di Otranto sono pieni. Si tratta delle primissime procedure precedenti lo smistamento dei profughi operato dalla Prefettura. Quindi, fasi che prevedono un’accoglienza temporanea, che va dalle 24 alle 36 ore. Per questo tipo di operazioni Galatina si era già resa disponibile con l’amministrazione guidata dal sindaco Montagna, che ha partecipato ad una riunione presieduta dal prefetto dando una serie di disponibilità per alcuni immobili o strutture pubbliche”. È su questi luoghi che si sta lavorando? “Li stiamo sottoponendo ad una serie di valutazioni, perché quasi tutti appaiono inidonei. Quello che stiamo svolgendo è comunque un lavoro che presto interesserà tutti i Comuni d’Italia: il Viminale sta preparando un piano che dividerà l’onere dell’accoglienza tra tutte le municipalità”. La Fiera quindi è al sicuro. “Anche a volerlo, non è nemmeno nelle nostre disponibilità...”. Lorenzo Zito
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dai Comuni
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il calcio di tutti
Casarano: i tifosi salvano la squadra. Per ora Azionariato popolare. La partecipazione praticamente di tutti: chi mette 100 euro, chi 50 e
chi invece mille, tutti rigorosamente “a fondo perduto”. Iscrizione all’Eccellenza garantita
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icono che ci sono alcuni paesi e villaggi in Brasile che non hanno nemmeno una chiesa, ma non ne esiste neanche uno senza un campo di calcio. A Casarano le chiese ci sono e anche un congruo numero di campi e campetti di calcio, ma ce n’è uno, il “Capozza”, che è da molti venerato come fosse un tempio e con esso altrettanta venerazione viene riservata alle liturgie che si svolgono al suo interno: le gare della Virtus (che, al di là di quello che può essere il vero nome della Società… sempre Virtus rimane). Parlare di “glorioso passato” è una tentazione in cui cadrebbe qualunque tifoso di qualsivoglia squadra ma a Casarano, paese di poco più di 20mila abitanti, sperduto nel cuore del Salento, e con alle spalle partite di campionato contro il Bari e contro il Lecce, in coppa contro il Verona nell’anno dello scudetto e dell’Ascoli di Costantino Rozzi e ad un passo dalla serie B, questa frase sembra avere un briciolo di fondamento. Il passato è inesorabilmente attaccato alle nostre spalle come una sorta di zaino e quindi possiamo solo sentirne il peso, mantenendo però i piedi nella quotidianità.
La quotidianità è però ben diversa rispetto a ciò che fu: non c’è più il mecenate disposto a mettere mano al portafogli e a finanziare con soldi propri un sogno ed un divertimento di tutti e solo per il buon nome della città; la situazione economica italiana è poi tale da rendere difficile individuarne uno nuovo. Ma il calcio, il rito domenicale del “Capozza” e i commenti che ne conseguono sono probabilmente iscritti nel DNA dei casaranesi. Dopo l’era Filanto si è avvicendato il sogno targato De Masi (il cui risveglio è stato in verità abbastanza traumatico) e dopo è arrivata la gestione più pragmatica di Eugenio Filograna, il patron milanese nato a Casarano, ex senatore e commercialista di punta che, pur senza promettere mai la serie A, ha comun-
que regalato alcuni anni di pallone alla città. All’indomani, però, del suo passo indietro (dovuto in verità anche ad un atteggiamento piuttosto discutibile di alcuni facinorosi che hanno ecceduto il limite del buon senso) si è aperto il bara-
tro di un futuro senza connotati. Manca un presidente, manca una società sportiva e mancano soprattutto i soldi. Nel frattempo è anche partito il conto alla rovescia per l’iscrizione al campionato di “eccellenza” ma in queste condizioni non sembra realizzabile nemmeno la terza categoria. A questo punto scatta quello che non ti aspetti (o forse sì). Casarano senza calcio è una città monca: non ci sono i soldi? Li mettono i cittadini ed i componenti della società li si trova tra i tifosi. Nasce così una sorta di azionariato popolare che vede la partecipazione praticamente di tutti: chi mette 100 euro, chi 50 e chi invece mille, tutti rigorosamente “a fondo perduto”. Si
puRA pAssIONE In vendita gli abbonamenti: c’è chi lo acquista pur sapendo che difficilmente riuscirà a vedere anche solo una partita e c’è chi, vedendo che lo stadio ha bisogno di un po’ di manutenzione, compra a proprie spese la vernice e, nel proprio tempo libero, va ad imbiancarlo
raggiunge così in poco tempo quota 8 mila euro utile all’iscrizione al campionato; il calcio è salvo ma ora c’è da mandare avanti l’impresa. E allora si cominciano a vendere gli abbonamenti: c’è chi lo acquista pur sapendo che difficilmente riuscirà a vedere anche solo una partita e c’è chi, vedendo che lo stadio ha bisogno di un po’ di manutenzione, compra a proprie spese la vernice e, nel proprio tempo libero, va ad imbiancarlo. Qui siamo anche oltre l’azionariato popolare, si parla di ostinazione sportiva. A fare il presidente è stato chiamato Dario Primiceri: “È strano vestire i panni del Presidente invece che essere il solito tifoso, uno dei tanti, della curva nord, ed ancora non mi sembra vero. In realtà tutto questo è una scommessa che abbiamo fatto con noi stessi , con l’intenzione almeno di garantire la categoria alla città. Da soli però non potremo fare nulla”, conclude, “c’è la necessità che tutti, chi più chi meno, diano una mano. Il nostro obiettivo è di far tornare allo stadio il pubblico di una volta e sono sicuro che ci potremo riuscire”. A Casarano, per ora, hanno vinto l’orgoglio e l’ostinazione. Antonio Memmi
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Tricase
“Criticati sì, malfattori no!” “Dovute precisazioni”. Gli assessori e la vice sindaco di Tricase rispondono,
punto per punto alle critiche mosse dal consigliere Dell’Abate
“A
alla giustizia è lo strumento che le società civili si danno per dirimere contrasti e individuare responsabilità, anche se ciò comporta dei costi”.
bbiamo sempre pensato e sostenuto che le minoranze (o l’opposizione come ama definirsi il consigliere Dell’Abate) hanno il diritto ed il dovere di esprimere tutte le critiche, di sottolineare tutto ciò che ritengono sbagliato o non condivisibile rispetto all’operato di questa amministrazione. Ma non accettiamo di essere descritti come dediti al malaffare, anche perché a tutt’oggi il casellario giudiziario di noi tutti è immacolato. Pertanto ci teniamo a fare alcune precisazioni in merito a dichiarazioni che il consigliere Dell’Abate ha rilasciato su questo stesso giornale. Intendiamo farlo poiché è bene che i cittadini conoscano i fatti nel loro insieme, perché la verità non è il risultato di una formula matematica ma il frutto di conoscenze quanto più possibile complete. Cercheremo quindi di dare un quadro completo dei fatti riportati dal consigliere Dell’Abate”.
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Delibera in pedana
“Innanzitutto, Dell’Abate ha evidenziato l’esistenza di un procedimento penale che vede coinvolta l’intera giunta e alcuni funzionari. Vero. Peccato però che sia stato omesso di descrivere i fatti che ne hanno dato origine e lo stato attuale del procedimento. Si tratta, innanzitutto, dell’approvazione di una delibera di giunta con la quale, nell’estate 2013, veniva autorizzato un esercizio pubblico ad installare, temporaneamente, una pedana di legno a ridosso del marciapiede per consentire ai turisti una migliore fruibilità delle nostre e bellezze e dei nostri servizi. L’atto riportava il parere favorevole del responsabile tecnico e quello contrario del responsabile della polizia locale e la giunta lo ha adottato motivando le ragioni per cui riteneva di discostarsi dal parere negativo di un suo ufficio. Al termine del periodo autorizzato la pedana fu rimossa e successivamente l’esercizio pubblico interessato ha cessato l’attività. Su tale vicenda e sulla base di una denuncia anonima la magistratura ha avviato le indagini, notificando agli interessati l’avviso di garanzia. A tutt’oggi il procedimento è nella fase delle indagini preliminari e ci auguriamo, considerati i fatti, che il tutto venga archiviato. In proposito ricordiamo che negli anni precedenti, al medesimo esercizio, era stato consentito di posizionare tavolini all’aperto occupando dei posti di parcheggio pubblico, sia dal commissario prefettizio che dalla precedente amministrazione, con tutta probabilità per le identiche finalità perseguite da questa amministrazione”.
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Mistificazione sulle “insidie stradali”
“Altra precisazione va fatta in riferimento all’incarico affidato a ditta esterna per l’accertamento delle richieste di danni per insidie stradali. Scelta presa al fine di ridurre i costi a carico del Comune. L’incarico è stato conferito sulla base di analoghi provvedimenti e con le stesse modalità posti in essere da diversi enti, tra i quali Copertino, Squinzano, Ugento e la Provincia di Lecce. Il costo totale del servizio è stato di 4mila euro per un anno. Per valutare il rap-
porto costi/benefici si consideri che il numero delle richieste di risarcimento è passato dalle 105 del 2013 alle 67 del 2014. In questo caso, il riferimento fatto da Dell’Abate all’intervento del Procuratore Motta a riguardo, è una vera e propria mistificazione. Motta infatti intervenne per dei semplici chiarimenti, richiesti tra l’altro dal comandante della polizia locale, che riguardavano il comportamento da tenere in caso di incidenti con il coinvolgimento di persone ferite o morte (eventualità tra l’altro fortunatamente mai verificatasi durante l’incarico a ditta esterna)”.
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Dell’Abate spendeva di più
“Altra nota stonata quella in riferimento ai componenti esterni della commissione di concorso per l’assunzione di personale nel corpo di polizia locale. Ancora una volta il consigliere Dell’Abate (certamente per dimenticanza) riporta parte della notizia. Ecco i fatti. L’amministrazione di Tricase nel 2013 (una delle poche in provincia) riesce ad indire un concorso per una categoria D e due di categoria C per il corpo di polizia locale. La commissione di concorso viene nominata secondo quanto previsto
dall’apposito regolamento, approvato dalla passata amministrazione di cui faceva parte come assessore lo stesso Dell’Abate, quindi con la presenza di due commissari interni ed un comandante di polizia locale di altro Comune come componente esperto, oltre ad un esperto di lingua straniera ed un esperto in informatica come componenti aggiunti. La somma totale spesa per tutti e tre i componenti esterni è pari a 679,90 euro. La precedente amministrazione, di cui Dell’Abate faceva parte, nel 2011 aveva espletato un concorso per la copertura del posto di comandante di polizia locale spendendo 8.720,20 euro per consulenti esterni”.
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Sacrosanta giustizia
“Singolare è poi il riferimento all’annullamento da parte del Tar di una delibera oggetto di due distinti ricorsi. Come se ciò fosse sintomo di una situazione patologica e addirittura fonte di danno erariale. Numerosi sono i ricorsi al Tar contro provvedimenti dell’Amministrazione. E solo in due di questi il Comune è risultato soccombente. Ci chiediamo, quando i ricorsi vengono respinti, confermando in tal modo la legittimità dell’azione amministrativa, il danno erariale lo causano i ricorrenti? Affatto. Il ricorso
Ipse Dixit Dopo l’intervento del 23 luglio scorso del capogruppo all’opposizione l’intera Giunta tricasina, a distanza di due mesi, replica punto per punto alle accuse mosse da Nunzio Dell’Abate
Sfera pubblica e sfera privata
“Riguardo le somme che dovrebbe versare il sindaco Coppola, il cons. Dell’Abate sembra avere le idee più chiare delle autorità competenti che invece non hanno ancora emesso provvedimenti definitivi. Ad ogni modo, si tratta di vicende che nulla hanno a che vedere con la sua qualità di Sindaco e non incidono né hanno alcun riflesso sulla carica ricoperta e sulla legittimità dell’azione amministrativa. Nell’articolo si sottolinea inoltre il fatto che alcuni dirigenti devono versare delle somme all’erario. Vero. Tuttavia, trattandosi di responsabilità personali dei soggetti coinvolti, non comprendiamo come ciò possa essere oggetto di critica ad una Amministrazione senza una analisi che entri nel merito delle questioni, più complesse e articolate di quanto le semplicistiche considerazioni del consigliere Dell’Abate lasciano intendere, potendo scaturire da semplici errori”.
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Se si vergogna, ne ha ben donde
“Il Consigliere Dell’Abate sostiene anche di essersi vergognato, da cittadino, quando nella relazione del Procuratore Generale presso la Corte dei Conti ha trovato menzionato il comune di Tricase. Ha fatto bene a precisare “da cittadino” perché da amministratore di questo Comune avrebbe dovuto riconoscere che il riferimento più importante in termini di entità del danno erariale è quello che deriva dal mancato adeguamento degli Oneri di Urbanizzazione per gli anni 2007-2011, vale a dire un arco temporale quinquennale durante il quale lui stesso è stato assessore per più di tre anni”.
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Un consiglio: ci rinunci
“A conclusione di questo intervento vorremmo evidenziare quelli che reputiamo vanti di questa Amministrazione: l’avvio concreto dell’iter per l’approvazione del P.G.U. e la prospettiva del parco cittadino in zona “Lama”, che ormai vede concrete prospettive di realizzazione. Con queste, anche l’indizione di due concorsi pubblici (tra i pochissimi comuni ad esserci riusciti, in tempi di blocco delle assunzioni e riserve varie in favore di dipendenti di altri Enti) per l’assunzione di giovani laureati. Infine, vorremmo ricordare al consigliere Dell’Abate che a nostro parere non si non può aspirare a fare il sindaco di una comunità sana ed operosa come Tricase impostando tutta l’azione amministrativa a una sorta di giustizialismo sommario, riducendo la leale lotta politica ad un conflitto perenne ed ad uno scontro personale”. Maria Assunta Panico (vice sindaco), Adolfo Scolozzi, Sergio Fracasso e Giacomo Elia (assessori)
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il progetto
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L’unione fa la forza
di Giuseppe Cerfeda
Ortelle, Diso, Spongano e Andrano. Un progetto di sistema per rinaturalizzare e
riqualificare il tratto costiero, creando una forte interconnessione con i centri dell’entroterra
L’
unione fa la forza. Lo hanno dimostrato Ortelle, Diso, Spongano ed Andrano che hanno inaugurato un percorso di “rigenerazione territoriale”. Non solo una strategia per raggiungere i finanziamenti ma anche e soprattutto un sistema di azioni e interventi integrati, di natura materiale (come il recupero di spazi pubblici dismessi) e di natura immateriale (ad esempio la fornitura di servizi o il sostegno delle attività culturali e sociali). Obiettivo primario è il miglioramento della qualità della vita. Per raggiungere tale ambizioso traguardo è fondamentale l’attuazione di un sistema di programmazione partecipata, oggi in atto grazie al laboratorio di connessione strategica “Odsa i paesi della vita ciclica”. Il progetto di cui è capofila il Comune di Ortelle è stato ideato dall’Associazione Città Fertile e finanziato con il P.O. FESR 2007-2013 della Regione Puglia. Odsa.eu, è un laboratorio di connessione strategica, costituito da un gruppo di lavoro di giovani professionisti, ma è anche l’acronimo di un’area vasta e complessa caratterizzata da sette paesi e due marine. Infatti se istituzionalmente parliamo di quattro Comuni principali (Ortelle, Diso, Spongano e Andrano) , in realtà abbiamo un mosaico più variegato per la presenza di 3 frazioni (Castiglione, Marittima e Vignacastrisi) e due splendide marine: quella di Andrano e quella di Marittima. Un territorio a cui pensare come un’unica comunità che vive un unico territorio profondamente interconnesso.
odsa.eu
L’asse principale del processo, prevede di mettere a sistema, valorizzandoli, i numerosi legami che il territorio mantiene con le popolazioni che lo percorrono. L’immagine dell’area Odsa è infatti quella di un territorio ciclico: c’è chi ci abita stabilmente e chi rientra in particolari stagioni dell’anno, chi vive fuori ma mantiene relazioni interessanti con i paesi d’origine, e infine, ci sono i turisti affezionati, non di rado
finanziati 4,6 milioni di euro
LE sTRATEGIE DI AZIONE
1
Creare continuità ecologica tra la costa e l’entroterra, arginando i fenomeni di conurbazione tra i centri, attraverso la costruzione di corridoi ecologici e paesaggistici basati sulla presenza dei cosiddetti frutti minori.
2
Ridurre la pressione antropica stagionale legata all’accesso carrabile e individuale alla costa attraverso il potenziamento dei percorsi e dei servizi ciclabili.
3
Salvaguardare l’ aspetto panoramico-percettivo attraverso l’eliminazione dei principali detrattori paesistici dovuti alla forte antropizzazione diffusa.
4
Restituire ecologicità, gradevolezza e qualità percettiva agli spazi pubblici costieri, alle centralità estive, ai luoghi della balneazione.
anche investitori. ODSA è per questo un territorio dall’elevato potenziale di connessione dal punto di vista storico, culturale e naturale, vissuto in modo differente nei differenti periodi dell’anno. In quest’ottica è stato presentato il concorso di progettazione “valorizzazione e riqualificazione integrata dei paesaggi costieri del territorio ODSA”. “Un sistema di interventi” ci spiega il sindaco di Andrano Mario Accoto, “che mirano alla riqualificazione e alla rigenerazione tramite scelte di rinaturalizzazione privilegiando le località costiere ma spingendosi fino all’entroterra”. La stazione di Spongano sarà infatti la porta di ingresso a questo territorio dalla quale si dipanerà un nuovo sistema di mobilità, dai tratturi alle ciclovie fino alle navette a impatto ambientale zero che condurranno fino al mare decongestionando il traffico e aggirando l’atavico problema dei parcheggi. Verranno poi messi in connessione i centri storici e le attrazioni più importanti del territorio. Gli interventi più corposi però riguarderanno proprio la marina di Andrano insieme a quella di Marittima (Diso). Il progetto seguito dall’allora assessore regionale Angela Barbanente ha ottenuto un finanziamento di circa 4,6 milioni di euro. Si è prima svolta una gara tecnica con una commissione nominata dalla Regione che ha bandito il concorso ottenendo una progettazione di carattere definitivo. Ora siamo alla fase dell’individuazione del progetto esecutivo per poi appaltare e cantierizzare entro il 31 dicembre 2016. segue a pag. 12
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dai Comuni
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l’unione fa la forza Cerfeda da pag. 11
Ortelle, Diso Spongano,
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Lungomare delle Agavi
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Località “Botte”
1,5 milioni di euro: ecco come cambierà la marina di Andrano Il sindaco Mario Accoto: “Rivisiteremo completamente il Lungomare Botte-Porto. Nella zona “Grotta verde” e in quella “Botte”, oggi caratterizzate da due grossi parcheggi, con un intervento di rinaturalizzazione ed il recupero delle vecchie altimetrie. Mentre sul Lungomare delle Agavi e verso la Botte, fino ad arrivare al porto, l’intervento sarà di riqualificazione dell’esistente”
C
osa accadrà sui due chilometri della Marina di Andrano? “Un intervento da circa 1,5 milioni di euro che abbinerà momenti di rinaturalizzazione vera e propria con altri di riqualificazione. Laddove sarà possibile sarà ripristinato lo stato dei luoghi. Nella zona “Grotta verde” e in quella “Botte” oggi caratterizzate da due grossi parcheggi, ad esempio, l’intervento sarà di rinaturalizzazione con il recupero delle vecchie altimetrie. Mentre sul Lungomare delle Agavi e verso la Botte, fino ad arrivare al porto, dove ci sono situazioni con-
solidate e molte abitazioni, l’intervento sarà di riqualificazione anche perché i dislivelli sono alti: gli interventi saranno di abbellimento e tesi a rendere meno impattante quel parcheggio. Abbineremo”, riassume Accoto, “la prosecuzione del percorso pedonale con la salvaguardia della viabilità e dei parcheggi, rivisiteremo completamente il lungomare Botte-Porto per un’opera di restyling che andrà ad implementare il verde e la sostenibilità ambientale”. Fino ad arrivare nel territorio di Marittima dove i lavori proseguiranno per oltre 2 chilometri fino
all’Acquaviva. Restando ad Andrano, sono previsti ulteriori insediamenti di attività commerciali? È possibile secondo lei un incremento delle attività dopo lo svuotamento al quale abbiamo assistito in questi anni? “Una delle preoccupazioni che abbiamo avuto”, non si sottrae il sindaco di Andrano, “è stato quello di salvaguardare le aziende rimaste. Negli ultimi anni la crisi ha portato a delle revoche e nuovi bandi con tempistiche di riapertura che in questa stagione ci hanno penalizzato. Conto per la prossima stagione si possa tornare a pieno regime. Chiaro che tutto il lavoro che stiamo facendo ha anche lo scopo di rivitalizzare la marina e alimentare l’economia locale. Siamo certi, anzi che sarà così. Anche grazie al Piano Coste sul quale abbiamo rallen-
tato proprio in attesa di definire il progetto del lungomare e ragionare in maniera complessiva ed omogenea”. Tempi di realizzazione del Lungomare? “Il bando ci obbliga alla cantierizzazione entro la fine dell’anno; valuteremo se il tutto sarà fattibile prima dell’estate (“ovviamente non potremo arrivare a giugno con la Marina trasformata in un grande cantiere”), oppure cominceremo con i lavori nell’entroterra. Puntiamo però a finire tutto entro il 2017”. Un’esperienza di collaborazione che “ci ha portato ad una vicinanza territoriale”, svela il sindaco di Andrano Accoto, “che ci ha spinto a promuovere insieme un Piano urbanistico intercomunale” che oltre ai “soliti” Ortelle, Diso, Spongano ed Andrano coinvolgerà anche Castro.
Diso e m lavori a Antonella Carrozzo “Anche percorsi e ciclovie dall’entroterra fino al mare”
lungo la costa
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Andrano: insieme si può spongano porta d’ingresso A. Candido “Rifacciamo il piazzale della stazione”
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porta d’accesso a tutto il territorio sarà proprio Spongano la cui stazione sarà il punto d’arrivo. I circa 8 mila euro del finanziamento complessivo come ci spiega il sindaco Antonio Candido serviranno per “rimettere a nuovo tutto il piazzale della stazione, piantumare alberi e installare nuovi punti luce. Altri interventi”, prosegue Candido, “riguarderanno la sistemazione di tratturi e ciclovie che condurranno fino alle marine”.
marittima: all’Acquaviva
A
nche per la marina di Marittima il grosso dell’intervento sarà sul lungomare con oltre un milione di finanziamento che servirà per gli interventi di rinaturalizzazione. “Interverremo soprattutto sul parcheggio a ridosso dell’Acquaviva”, ci ha spiegato il sindaco di Diso Antonella Carrozzo, “che sarà ripristinato con una nuova pavimentazione più consona al contesto naturale. Verso Marittima, poi, provvederemo ad attrez-
zare con tutti i servizi quella che oggi è impropriamente chiamata zona camper. Daremo anche l’opportunità”, prosegue la Carozzo, “di occupare per attività commerciali, artigianali o di ristoro piccoli lotti da 20 metri quadri proprio sotto il museo naturalistico. E demoliremo e ricostruiremo i bagni pubblici. Gli altri interventi”, conclude, “riguarderanno percorsi naturali e ciclovie dall’entroterra fino al mare”.
Ortelle, capofila... senza mare Il sindaco Rausa: “Eliminazione dei detrattori paesaggistici ed adozione di soluzioni di rinaturalizzazione dei territori interessati. Prevista la connessione dell’area naturalistica dei Canali con i centri Odsa e la fascia costiera”
La
curiosità è che il Comune capofila è Ortelle, l’unico dell’Odsa a non avere Marina. Il progetto “valorizzazione e riqualificazione integrata dei paesaggi costieri” del territorio, ribadisce il sindaco di Ortelle Rausa, “ha come obiettivo la ricostruzione di un paesaggio della naturalità lungo la fascia costiera dei Comuni di Andrano e Diso, che valorizzi i luoghi della balneazione e che sappia integrare il serbatoio paesaggistico ed ecologico dato dall’Area Parco nell’immediato entroterra e dalla campagna olivetata dell’entroterra sub-costiero”. Oggetto d’intervento, approfondisce, “è l’eliminazione dei detrattori paesaggistici e l’adozione di soluzioni di rinaturalizzazione dei territori interessati, minimizzando e attenuando la presenza antropica lungo il sistema costiero e lungo i corridoi paesaggistici, donando qualità estetica ed ecologia agli spazi della balneazione. Il fruitore dovrà essere considerato elemento centrale, modulo di valutazione percettiva dell’ambiente naturale circostante”. Singolare che per un progetto che riguarda soprattutto il litorale, capofila sia un Comune che non affaccia sul mare. “L’ambito
d’intervento è unico”, spiega Rausa, “e prevede due densi assi di attraversamento dell’entroterra che si connettono con l’area costiera sulla quale un sistema di interventi diffusi esplode in tre località puntuali specifiche: i “celebri” luoghi della balneazione. Gli assi di attraversamento entroterra-costa sono insieme elementi di connessione delle capillari presenze ecologiche e sistemi di attraversamento ciclabile per una lunghezza complessiva di 18 km che connettono la ferrovia FSE nelle stazioni di Castiglione d’Otranto e Spongano, i centri abitati, la sede del parco Costa Otranto-Leuca e i luoghi della balneazione. La sfida proposta”, prosegue il sindaco di Ortelle, “è quella di intravedere un’inversione di marcia nelle dinamiche di antropizzazione degli ultimi decenni: creare presidi di naturalità diffusa
lungo la costa abitata, intervallandone con forza il continuum edificato, deframmentando le naturalità esistenti e valorizzando l’area Parco, spesso poco percepibile. Gli interventi di rinaturalizzazione convogliano nelle tre località balneari, immaginati come luoghi dell’esplosione di una naturalità diffusa, ma anche come luoghi della socialità in grado di essere percettivamente gradevoli sia nei momenti estivi a fruizione intensa sia negli altri periodi dell’anno e ad ogni modo con pratiche diverse da quelle proprie della balneazione”. Nello specifico, cosa avverrà nel territorio di Ortelle? “L’intervento riguarderà la connessione dell’area naturalisticamente pregiata dei Canali con i centri Odsa e la fascia costiera attraverso il recupero delle vie di accesso all’area e la creazione di servizi di mobilità sostenibile tra il Centro Ambientale Canali, le altre aree di interesse naturalistico all’interno del Parco Regionale “Otranto Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase” e i Comuni del Progetto Odsa. Servizi che si attueranno attraverso l’acquisto di bici a pedalata assistita e pulmini elettrici che serviranno a effettuare i trasporti tra i vari centri”.
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emergenza rifiuti
24 sett./7 ott. 2016
polverone mediatico?
Discarica subito, “ma non a Corigliano”
di Lorenzo Zito
Nuova governance. L’urgenza di una discarica che traghetti la Puglia verso il modello del riciclo
è parsa un dito puntato contro Corigliano. Ma per la sindaca è solo un “polverone mediatico”
La
nostra regione, in tema rifiuti, vive un periodo buio. E come la dea Notte diede al mondo Caronte, così la tenebrosa congiuntura che affligge la Puglia ha prodotto necessità di un traghettatore. Sì, non sarà certo un Caronte il commissario Gianfranco Grandaliano, e non è mito bensì delicata realtà il suo recente incarico. Ma pur sempre sponde migliori sono quelle cui punta il manager ed avvocato scelto dal presidente Emiliano per far raggiungere al ciclo dei rifiuti pugliese l’oasi di una nuova governance, basata sul perno del riciclo e dettata da una fresca legge che…ne prepari il terreno. I riflettori sono, perciò, tutti puntati sull’attività commissariale di Grandaliano e tutt’intorno, meglio che in un ippodromo, si scommette su ogni passo della Regione. Capita così che le parole, attese come voce d’oracolo, pesino ma non vengano soppesate. L’urgenza espressa dallo stesso commissario di “una discarica pubblica pronta da subito” per tamponare le impellenze, mentre si lavora per “rimettere il sistema in equilibrio”, è parsa un dito puntato contro Corigliano d’Otranto. Questo perché nel paese griko giace uno dei pochi impianti pronti ma inutilizzati. Fermo perché collocato su una falda acquifera che irrora l’Acquedotto Pugliese e che con tutto può esser compatibile, meno che con una discarica. Come Corigliano, solo altri tre impianti in tutta la Puglia sarebbero pronti all’uso: quelli di Castellaneta, Cerignola e Trani. Nessuno di questi, però, nei tempestivi termini che garantirebbe quello salentino. Se tanto mi da tanto, direbbe qualcuno… Quel qualcuno però non è Dina Manti. La prima cittadina di Corigliano, da noi interpellata sulla questione, ha subito precisato che “ad oggi questo timore non è altro che un polverone mediatico privo di fondamenti ufficiali”. Ma procediamo con ordine.
La Primavera pugliese primavera quando Emiliano decide Èper la rivoluzione. Il governatore pu-
gliese si convince che “il vecchio sistema ha fallito” e alle idi di marzo annuncia: “Serve una nuova legge. Sono stanco di firmare ordinanze per tamponare l’insufficienza delle discariche e l’inadeguatezza della vecchia norma, che finiscono per far le fortune di privati o di altre Regioni (NdA, dove la Puglia era costretta a dislocare gli scarti eccesso)”. Dietro alle sue dichiarazioni pesano i numeri di un ciclo dei rifiuti disastroso, in continua emergenza e capace di condurre in discarica nientemeno che il 70% degli scarti, mantenendo il riciclo a metà tra un lusso e una chimera. Ecco quindi che il governatore procede al commissariamento di tutte le OGA (Organi di Governo d’Ambito) prospettando un forte cambio di rotta mediante la stesura di una nuova legge. La legge arriva, giorno più giorno meno, un mese fa. La sua attuazione passa da un periodo di commissariamento col quale preparare l’istituzione di un’Agenzia con pieni poteri in materia, affiancata da una struttura tecnico-operativa, e che procederà “all’affidamento della realizzazione e della gestione degli impianti di trattamento, recupero, riciclaggio e smaltimento”. Ai Comuni re-
sterà la gestione dello spazzamento, della raccolta e del trasporto dei rifiuti, nonché il compito di eleggere, assieme ai rappresentanti della Regione e della Città di Bari (in quello che viene definito “comitato dei delegati”), il presidente e il vicepresidente dell’Agenzia. Il resto sarà in mano all’unico ente appaltante che punterà a creare una gestione circolare degli scarti, che inizi e finisca in regione perché, come ricorda Emiliano, “la raccolta dei rifiuti è una risorsa che la Puglia deve valorizzare” con impianti di compostaggio e massimo riciclo, “prima che diventi risorsa per qualcun altro”. Ad oggi, infatti, l’assenza delle discariche necessarie sul territorio, ci costringe a lunghi e dispendiosi viaggi per lo smaltimento che a sua volta finisce per portare soldi nelle casse di privati o di enti a noi estranei. Insomma, un vuoto a perdere. A ciò si aggiunga l’obbligo imposto dalla comunità europea di far scendere entro il 2030 i rifiuti in discarica sotto al 10%. Scadenza che il commissario scorge già all’orizzonte, indicando che “dovremo raggiungere l’obiettivo prima di quella data, e entro la fine di quest’anno dovremo già rimettere in equilibrio il sistema”. Questa sana fretta di Grandaliano, unita alla ricerca della succitata “discarica traghetto” attivabile in tempi brevi, ha fatto suonare i campanelli d’allarme attorno a Corigliano. Campanelli che ignorano però altre precise parole del commissario a garanzia di “una localizzazione degli impianti non imposta, ma condivisa, a scanso di qualsiasi conflittualità con le comunità locali”.
“Impianto attivo solo se compatibile con la falda”
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aranzie che la prima cittadina di Corigliano d’Otranto, Dina Manti, si sente di confermare. “Nessuno dalla Regione ha mai pronunciato una frase riguardo una possibile riapertura della discarica di Corigliano. Né tantomeno c’è nulla di ufficiale ma taciuto a riguardo. È solo un polverone mediatico che cozza con quanto ho potuto apprendere di persona a Bari, da Emiliano prima e presso la Fiera del Levante poi”. Ha incontrato le istituzioni regionali? “Ho incontrato il governatore assieme ad altri sindaci del Salento, in una delle prime fasi della legge sulla partecipa-
zione che sta varando. L’indomani, ho preso parte in Fiera ad uno dei tavoli della Regione sulla nuova governance del ciclo dei rifiuti, dove ci è stata illustrata la nuova legge”. Rassicurazioni su Corigliano? “A Bari sono a conoscenza della singolare situazione in cui versa l’impianto del nostro Comune. Per questo l’assessore all’Ambiente, Mimmo Santorsola, ha specificato che a breve la Regione convocherà l’amministrazione di Corigliano per discuterne. Al momento siamo quindi in una fase interlocutoria: hanno dimostrato di esser pronti a dialogare e non ad imporre. Vogliono condividere le scelte con le comunità. La legge nasce proprio in quest’ottica. Non c’è nulla che faccia pensare all’apertura della discarica per far fronte all’emergenza”. Eventualità che incontrerebbe comunque la vostra opposizione? “La nostra posizione è sempre la stessa. Noi siamo contrari alla messa in funzione dell’impianto, che mette a serio rischio la falda sottostante. Ci rendiamo conto però che per la sua realizzazione è stato fatto un investimento pubblico milionario. Per questo motivo ci siamo detti disponibili a un suo riutilizzo ma solo con un rifiuto compatibile con la falda. Una disponibilità vincolata che è stata anche oggetto di delibera da parte del Comune di Corigliano e che ha incontrato il favore dei sindaci dell’unione dei Comuni della Grecìa Salentina. Non cederemo ad altre opzioni, continueremo nel solco delle scelte fatte sin qui, che in materia di rifiuti ci hanno portati ad essere tra i Comuni più virtuosi: grazie alla raccolta differenziata, Corigliano ha abbassato l’ecotassa a 3,75 euro/t, a fronte di una media in provincia che si attesta sui 7 euro”. Passo importante verso l’agognata economia del riciclo. “La strada verso l’obiettivo finale è ancora lunga, ma passa senz’altro da questi numeri e dalle nuove generazioni. Personalmente, credo nell’educazione dei bambini come soluzione alla mancanza di cultura ambientale che affligge i nostri paesi. Perché i bambini non sono solo il domani, ma anche il presente: il più delle volte, sono loro a insegnare ai genitori come comportarsi”.
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la sentenza
Leuca: L’Approdo al Tar non sortisce effetto I lavori continuano. Palazzo Spada conferma la sentenza amministrativa e spegne la pretesa dell’albergo di veder chiuso il cantiere a ridosso della sua struttura. La battaglia continua online…
“N
on sussistono i presupposti per accogliere l’istanza di sospensione”: i lavori davanti all’Hotel L’Approdo di Leuca proseguiranno. Si conclude con una sentenza del Consiglio di Stato, almeno in campo amministrativo, la lunga battaglia portata avanti dal proprietario dell’albergo leucano nei confronti del progetto per la realizzazione, a due passi dalla stessa struttura ricettiva, di una serie di attrezzature a servizio del porto. L’Approdo aveva contestato dinanzi al Tar la legittimità del permesso edilizio firmato dal Comune di Castrignano del Capo nel 2014. Il tentativo di opporsi al progetto era stato però respinto dal tribunale amministrativo, che definiva il ricorso “irricevibile” per tardività (i lavori erano già iniziati) e inammissibile per ciò che riguarda una presunta violazione dei vincoli paesaggistici (la struttura sorge a poche centinaia di metri dal mare). Questa decisione è stata quindi impugnata in Consiglio di Stato mentre nel frattempo, sul
posto, saliva la tensione: l’attuazione dei lavori, nei mesi estivi, avrebbe infatti arrecato una serie di disagi agli ospiti dell’hotel. Il viavai di mezzi pesanti e rumori molesti avrebbe messo in fuga alcuni clienti, giunti in Salento alla ricerca del relax e per niente disponibili a convivere con orari e suoni da cantiere edilizio. Una situazione delicata che oltre a inasprire la battaglia del-
l’albergo, ha visto spuntare su facebook una pagina (“Leuca nel cemento”) dagli autori ignoti ma dall’intento chiaro: di giorno in giorno, “Leuca nel cemento” è diventato il bollettino di quanto accade sul posto. Video e foto dei lavori in atto, resoconti dei disagi patiti dai clienti dell’hotel e relazioni dettagliate delle richieste d’intervento alle forze dell’ordine. Perché, infatti, numerose sono state le telefonate al 112 allo scopo di veder rispettata l’ordinanza del Comune di Castrignano che disciplina “l’orario di lavoro nelle industrie e nei mestieri rumorosi” e che prevede che nella stagione estiva si rispetti il silenzio dalle 13 alle 17 e dalle 20 alle 7 del mattino seguente. La denuncia mediatica continua, ma quella legale non ha portato L’Approdo all’esito sperato: Palazzo Spada non ha cambiato le carte in tavola, giudicando ineccepibile la decisione del Tar. Il recente intervento del Consiglio di Stato pertanto pone la parola fine al procedimento amministrativo e permette ai lavori di continuare.
Castrignano del Capo: San Michele con i Medici
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an Michele Arcangelo, divenne patrono di Castrignano del Capo nel 1778, con decreto pontificio, su richiesta del sindaco di allora. La festa in suo onore si intreccia, da anni, a quella dedicata ai Santi Cosma e Damiano. Comandante degli eserciti celesti, San Michele, viene ricordato per aver difeso la fede in Dio contro le orde degli angeli precipitati di Satana. Una statua di pregevole manifattura, realizzata foto da Nicola Fumo intorno al Isa Esposito 1700, rende onore alle sue gesta ed è oggi conservata in una nicchia della Chiesa Madre. Numerose sono le leggende e le credenze tramandate; una di
queste vuole che la statua fosse destinata alla parrocchia di Patù, anch’essa sotto il Patrocinio di San Michele Arcangelo ma che poi, al termine del viaggio di trasporto, fu consegnata, per errore, all’allora parroco di Castrignano. San Michele è oggi venerato ed adorato come protettore dei commercianti e delle forze armate. I Santi Medici, secondo la tradizione, erano due medici gemelli di origine araba operanti in Siria e martirizzati sotto l’impero di Diocleziano. Secondo la leggenda, dopo aver appreso l’arte medica, prestarono la loro opera con assoluto disinteresse senza chiedere alcuna retribuzione né ai ricchi né ai poveri. Cosma
e Damiano sono oggi considerati protettori di medici, chirurghi, farmacisti, dentisti e parrucchieri. In loro onore sono stati organizzati, come da tradizione, festeggiamenti civili e religiosi. La fiera avrà luogo domenica 25 settembre; nello stesso girono le Sante Messe saranno celebrate alle ore 8, 10,30 e 19; la serata sarà allietata da un gruppo musicale di pizzica. Lunedì 26, alla S. Messa delle 17 seguirà la processione in onore dei SS. Medici. In programma, per la serata, un tributo ai Pooh con il gruppo musicale degli Hoop’s. Martedì 27, Messe sono in programma alle 8, 10,30 (Confraternita S. Maria) e alle 18 (Piazzetta Via S. Giacomo). In serata Gran concerto bandistico sinfonico “Città di Francavilla Fontana” con il maestro Ermir
Krantja. Mercoledì 28, dopo la Santa Messa delle 17, la processione in onore di San Michele. Alle 21, l’evento “Flashback”. Lo spettacolo sarà trasmesso in tv da Telerama e sarà caratterizzato dalla presenza di acrobati, musicisti e cantanti di “Amici”. Giovedì 29 Messe in programma alle ore 8, 10,30 (Chiesa Parrocchiale) e alle 18 (Piazza San Michele). Nella serata si esibirà il Gran concerto bandistico “Città di Ruvo di Puglia” con il Maestro Pino Caldarola. Durante i cinque giorni di festa, si svolgerà il torneo di tennis “Trofeo S. Michele” organizzato dalla Polisportiva Olimpica e dall’A.DO.VOS di Castrignano del Capo; una parte del ricavato verrà devoluto in beneficienza a favore delle popolazioni terremotate. Luana Prontera
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Amatric…ase per i terremotati L’evento. Una serata con musica, stand, lotteria e giochi per bambini, per raccogliere fondi da devolvere ai paesi del centro Italia colpiti dal terribile sisma del 24 agosto Anche Tricase aiuta i terremotati del centro Italia con un evento dedicato alla raccolta fondi per le popolazioni colpite dal sisma del 24 agosto. Si tratta di Amatric…ase, un nome che è un gioco di parole (che volutamente avvicina Amatrice, il paese più colpito, a Tricase), ed un evento che è musica e divertimento. L’appuntamento, in precedenza fissato per sabato 10, è stato spostato per via del maltempo a sabato 24 in via Aldo Moro. Aprirà la serata lo spazio dedicato ai più piccoli, con i giochi gonfiabili
aperti dalle 16,30 e l’intrattenimento del Clown Lacoste. Poi la musica, dalle 20, dei Tramandando, degli Heavy Rain, dei Supponiamo che Rino e degli Age (cover band di
Pino Daniele). Tanti stand gastronomici con l’immancabile amatriciana, piatto tipico di Amatrice, il mercato a Km 0 e gli artisti di strada. Prevista anche una lotteria, con estrazione dei biglietti durante le varie fasi della serata. In palio ben 12 premi. L’intero incasso dell’evento, della lotteria e degli sponsor, sarà devoluto in beneficenza! Gli organizzatori ringraziano già da ora quanti hanno voluto e vorranno contribuire, invitando la cittadinanza a partecipare in massa per far sentire il suo sostegno.
Ruffano in festa per 3 giorni San Francesco e Santa Chiara. Ai classici appuntamenti con la fiera e l’incendio della chiesa, si aggiunge l’arrivo di volti noti di tv e web
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uffano dedica tre giorni, dal 2 al 4 ottobre, ai festeggiamenti in onore di San Francesco d’Assisi e Santa Chiara. Tanti eventi e grandi ospiti, in paese, per l’occasione: ai classici appuntamenti con la fiera e l’incendio della chiesa, si aggiunge l’arrivo di volti noti della tv e del web. Si parte con la tradizione: la mattinata di domenica 2 sarà riempita da colori, odori e sapori della 13esima Fiera di San Francesco. In serata, immancabile lo spettacolo del gruppo teatrale “Giovani 2000” che, nel salone parrocchiale di via Napoli, porterà in scena dalle 20,30 l’atto comico Tràstule te curte. Lunedì 3 ottobre è il giorno della Processione, accompagnata per le vie del paese dalle note del concerto bandistico “Don
Tonino Bello”. Al rientro del corteo, l’attesa e suggestiva simulazione dell’incendio della chiesa, giunta quest’anno alla 14esima edizione. A seguire la sagra della bruschetta. Dalle 21,30, poi, direttamente dai programmi tv Mediaset “Colorado” e “Italia’s got Talent”, la comicità di Piero Ciakky e quella dei Fratelli Lo Tumolo. Grandi nomi anche per la serata di martedì 4. Sul palco di piazza Libertà “il nuovo modo di vivere la musica” di Party Salento, radio video show live “tutto da ballare”. E a seguire i quasi omonimi Party Rock Salento, che non fanno musica ma producono allegria: sono gli youtubers salentini che impazzano su Facebook con le parodie che ironicamente autodefiniscono “lesionate”.
La festa di Depressa Depressa, piccola frazione tricasina, per due giorni si celebrerà la fede in Cosma e Damiano. Si partirà A con le messe di lunedì 26 settembre, in mattinata alle
7 ed alle 10,30 e nel pomeriggio alle 17,30. Al termine di quest’ultima funzione, le statue dei Santi verranno portate in Cappella dalla processione, accompagnata dal concerto bandistico “Grande Orchestra del Salento”. All’arrivo del corteo, attorno alle 19,30, il cielo di Depressa sopra la Cappella sarà colorato dallo spettacolo dei fuochi pirotecnici. Dalle 20,30 spazio alla cover musicale Max Vasco e, dalle 22, al cabaret delle “Ciciri e Tria”. Martedì 27 la festa continua con i riti religiosi: in mattinata, una messa in Chiesa Madre alle 9 e quattro in Cappella, con cadenza oraria a partire dalle 7,30. A margine dell’ultima, quella delle 10,30, le statue verranno riportate in Chiesa Madre. Ultima funzione nel pomeriggio, alle 17,30, seguita ancora da una processione, con itinerario stavolta ridotto rispetto a quella del giorno precedente e con la musica del concerto bandistico “Grande Orchestra Lirica Sinfonica”.
san Rocco torna a casa
È
l’appendice di chiusura della famosa notte di San Rocco. Secondo la tradizione la mattina del 16 agosto il simulacro del Santo viene trasportato dal santuario alla chiesa matrice, qui vi sosterà 40 giorni passati i quali ritornerà alla sua consueta dimora. Questo perché anticamente nella piccola frazione di Ruffano esistevano due preti, uno si occupava del santuario e l’altro della parrocchia. L’escamotage consentiva ad entrambe le chiese di dividersi, anche se per poco, un
Santo tanto amato. Oggi la consuetudine dei due preti non esiste più ma la tradizione dei quaranta giorni è rimasta e si continua a celebrarla. Domenica 25 settembre, alle ore 17,30 la processione per le vie del paese partendo dalla chiesa matrice, al termine la Santa Messa in Largo San Rocco. Dalle ore 20 in poi spazio alla sagra “Tu cecamaritu” ossia pittule condite con verdure di varia natura. Ad allietare la serata ci saranno “I Malia” e “I Briganti di Terra d’Otranto”.
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feste d’autunno
Il lesso di maiale protagonista a Giurdignano Fiera della Madonna del Rosario. Anche arrosto e porchetta, insieme alle cicorie le portate
principali del menù giurdignanese. Stand con le produzioni suine del posto
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rriva l’autunno e si rinnova l’appuntamento con la Fiera (presso il Largo Madonna del Rosario) a Giurdignano, organizzato dalla Pro Loco Sant’Arcangelo De Casulis e che quest’anno si svolge sabato 1° e domenica 2 ottobre. Per tutte e due le serate si potrà gustare il tradizionale lesso di maiale, bollito e insaporito con verdure ed odori di stagione, un momento di convivialità gastronomica. Le principali portate, che tanto successo riscuotono tra i visitatori della Fiera, saranno oltre al maiale lesso, il
piccoli attori e backstage al paradiso di Tricase ipartono a R Tricase i laboratori teatrali “Piccolo Teatro Paradiso”, diretti da Pasquale Santoro e Michela Nicolardi. Per i più piccoli, dai 6 ai 13 anni, il laboratorio “Piccoli attori” prenderà il via sabato 1 ottobre, dalle 15,30 alle 17. Il laboratorio “Backstage”, che invece seguirà i ragazzi tra i 14 ed i 18 anni, inizierà lunedì 3 ottobre, dalle 18 alle 19,30. Per informazioni e per iscrizioni contattare il 349/4467210
maiale arrosto ed in porchetta, insieme alle cicorie. Preparazioni realizzate con cura e disponibili presso gli stand attrezzati, pietanze genuine, cucinate a dovere, massima cortesia, ed ampi spazi e strutture per accogliere tutti, con annesso stand per le bevande, birra e vino locale. Le serate saranno allietate da vari gruppi musicali . Sabato 1° ottobre, nel primo pomeriggio, gli allevatori locali metteranno in vendita nei propri stand, le produzioni suine del posto con prezzo da
“taglio unico”. Vendita che si ripeterà anche nella mattinata di domenica 2, mentre nelle pagode della Pro Loco sarà sempre disponibile il lesso di maiale. Il settore cucina, a pieno regime, sfornerà: pittule e pizza rustica, “porchetta alla tignusa”, una prelibatezza speziata con erbette di campagna, cicorie a minescia con pancetta e costine; grigliata mista alla brace. Si potrà anche sciegliere tra le varietà di panini farciti.
Tricase: The Big Draw al “Via Apulia”
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adre Teresa di Calcutta diceva: “Il primo bisogno? Comunicare.” Ormai la comunicazione è la protagonista della vita quotidiana, ma non si comunica solo parlando o scrivendo, ma anche disegnando, usando le tecniche più diverse si può esprimere un’emozione, un parere o un progetto. Anche coloro che sono convinti di non saper disegnare, con una matita o un pennarello riescono a trasferire qualcosa a chi guarda un semplice tratto di matita o di pennello. Con l’iniziativa “Guardo, osservo ed esprimo le emozioni che provo”, l’Istituto Comprensivo Statale “Tricase - Via Apulia”, il 10 settembre scorso ha aderito a “The Big Draw”, il Festival internazionale del disegno, nato in Inghilterra, iniziativa che raduna ogni anno 300 mila persone solo in territorio inglese. Un appuntamento per chi amava impugnare la matita e non la abbandona mai nemmeno in età adulta, ma
anche per chi voleva far emergere il proprio talento o imparare a disegnare e soprattutto, per chi era convinto di non poter disegnare…e si sbagliava! Presenti alcuni artisti locali che, con dimostrazioni e performance hanno sollecitano i partecipanti, con un’età compresa tra 6 e 60 anni, ad approcciarsi alle tecniche più diverse e a farsi guidare dall’ispirazione. Dall’acquerello al disegno dal vero, dalla libera espressione alle opere tridimensionali in creta, dai mu-
rales al disegno su pavimento, sino alle composizioni con piante e fiori: ognuno ha avuto la possibilità di mettersi alla prova. Nel cortile e nell’atrio della scuola, i partecipanti, guidati abilmente dagli artisti: Mimmo Camassa, Benedetta Damiano, Elena De Donno, Annamaria Ferrarese, Gabriella Marchetti, Agostino Musarò, Rita Rizzello, Ada Scupola, Teo fotografo d’arte ed Elena Turco hanno permesso di far emergere nel disegno i piccoli, i giovani e i meno giovani talentuosi e diffondere la passione del disegno ad ogni età. L’iniziativa ha dimostrato che anche a Tricase il disegno è il linguaggio universale di apprendimento, espressione e invenzione, dove tutti possono scoprire tecniche e segreti della più antica forma espressiva, migliorare la propria abilità e, soprattutto, liberare creatività e fantasia. m.a.
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La Madonna di Costantinopoli a Calimera Festa e Fiera. Gli stand con i manufatti della tradizione e i prodotti del riuso, del riciclo e del biologico
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Comune di Calimera, con il sostegno e la collaborazione di ACEA Calimera, Circolo Culturale Ghetonìa, Pro Loco Calimera, Gal Isola Salento, organizza per sabato 24 e domenica 25 settembre, la Fiera della Madonna di Costantinopoli presso l’Area mercatale di Calimera. Tradizione e innovazione per un format tutto nuovo che scommette sull’ecosostenibile e valorizza i prodotti locali: arte, artigianato, design, riciclo, riuso, biologico, buona musica e momenti di approfondimento gli ingredienti. Nel cuore dei prodotti locali, l’eccellenza calimerese di antica produzione, la patata zuccarrina, la patata dolce che le nostre contadine, le patanare, coltivavano e accudivano con grande dedizione innaffiandole nelle ore notturne. Il tubero, altamente calorico, era pietanza privilegiata della colazione dei contadini calimeresi. L’apertura è prevista per sabato 24 alle 18,30 con l’incontro dibattito “La patata zuccarrina: rilancio di una coltura locale” presso l’area mercatale e, a partire
dalle 19, il mercatino eco-sostenibile “Vivere sostenibile e Ricicli creativi” che promuove le realtà virtuose, gli artigiani e gli artisti che lavorano sul territorio salentino. Un percorso tra l’arte del riciclo, l’artigianato di qualità, l’agricoltura sostenibile a km0, con oltre 50 espositori, tutti locali. Il fattore comune che contraddistingue tutti è il rispetto per l’ambiente, per il vivere sano e per le cose fatte con le proprie mani. Spazio poi alla tradizione, a partire dalle 20, con lo spettacolo “Iu jennisi i fera” (Cusì nasciu la fiera) a cura del Circolo culturale Ghetonìa, Gruppo Casa Museo. Dai primi del novecento al 1950 passando per i testi di Vito Domenico Palumbo, i bambini del gruppo della Casa Museo, raccontano, in uno spettacolo di teatro danza, la storia della Fiera della Madonna di Costantinopoli. Per tutta la serata degustazioni tipiche a base di patate dolci e non solo con gli stand gastronomici della Pro Loco che propone un appetitoso
menu che saluta l’ingresso dell’autunno. “L’obiettivo è quello di rilanciare una fiera che ha radici antiche a Calimera, recuperando i segni di una tradizione sui binari dell’innovazione, con la valorizzazione dei prodotti locali e tra questi di un prodotto di eccellenza, la patata dolce di Calimera”, spiega Francesca De Vito, sindaca di Calimera, “la patata zuccarrina, come si chiama nel dialetto locale, è coltura ancora fiorente negli agri della nostra cittadina e conosciuta in tutto il Salento per la sua straordinaria bontà e per le sue proprietà nutritive, utili a sostenere gli sforzi dei nostri contadini. La fiera che nasce con questo obiettivo, è stata realizzata grazie al sostegno e al contributo fattivo, sin dal suo esordio ideativo, di tutti gli attori locali potenzialmente interessati allo sviluppo commerciale e culturale del nostro territorio”. La serata si conclude con il sound coinvolgente della pizzica degli Ànemo Paléo a partire dalle ore 21,30. Domenica 25, a partire dalle 8 e fino alle ore 13, spazio alla fiera mercato che conclude la due giorni calimerese.
Muro in festa per i Santi Medici Il
proconsole romano Lisi li condannò al martirio, nella città di Egea, aprendo la strada alla loro santificazione. Cosimo e Damiano divennero così i “santi medici”, noti nel quarto secolo per le loro doti nel campo della medicina, nel quale operavano curando gratuitamente gli ammalati. La loro storia però dà poche altre certezze: la leggenda li vuole fratelli e medici di professione, ma i libri non garantiscono né l’una né l’altra informazione. Il martirio però rese immortali le loro opere e il loro amore per il mestiere svolto: nei confronti di Cosimo e Damiano si diffuse una forte fede soprattutto in Oriente, passando con tutta probabilità dalle sponde pugliesi, a quell’epoca filo diretto con l’est. Tra le tanti comunità nostrane, anche Muro Leccese raccolse l’amore per i “santi medici”, dedicandogli una cappella nel 1872, issata sui ruderi di un preesistente edificio sacro. Introducono ai due giorni di festa gli appuntamenti del calendario religioso della Parrocchia “SS. Annunziata”. Sabato 24 si apre nella chiesa dei Santi Medici il triduo di preparazione con messe alle 7,30 ed alle 19, con l’esposizione, dalle 8, del santissimo Sacramento. Domenica 25 è la giornata dedicata agli ammalati. Dopo le funzioni delle 8 e delle 9,30, la chiesa Madre accoglie anche la celebrazione eucaristica con gli ammalati delle 11, nella quale si pratica il rito dell’unzione degli infermi. A chiusura della
giornata, la messa delle 19. Nuovamente in chiesa Santi Medici la messa al mattino di lunedì 26, alle 7,30. In piazza Santi Medici invece la celebrazione eucaristica delle 18,30, cui fa seguito alle 19,30 la Processione che, sulle note del concerto bandistico “Associazione Panarese”, trasferisce il simulacro dei santi nella chiesa matrice. In serata si apre il programma di festeggiamenti civili: sul palco di piazza del Popolo, alle 22, salgono i Crifiu. La band salentina farà danzare il pubblico con il nuovo spettacolo live che accoglie le canzoni dell’album “A un passo da te”, ricco di brani che sono un mix tra suoni del Mediterraneo, rock ed elettronica contemporanea. Nella serata di lunedì, in programma anche lo spettacolo pirotecnico. Martedì 27 invece inizia con le sante messe delle 8 e delle 9,30 in chiesa Madre. A seguire, alle 10,30 circa, la Processione per le vie del paese e la messa solenne delle 11,30 in chiesa Madre. Santo Rosario alle 18 e altra funzione alle 18,30 in chiesa Madre. A conclusione della messa, il ritorno in Processione dei santi nella chiesetta loro dedicata. Durante la giornata, inoltre, i concerti bandistici Città di Squinzano e Città di Conversano si esibiranno per il paese. A chiusura dei lunghi festeggiamenti, la messa di ringraziamento di mercoledì 28, alle 19 in chiesa dei Santi Medici.
fischietto in fiera a Galatina Sesta edizione della Fiera del Fischietto e dell’Artigianato a Galatina. Domenica 25 settembre protagonisti assoluti saranno i tradizionali fischietti in terracotta di ogni forma e colore, una volta oggetti ludici per bambini di famiglie non benestanti, oggi simpatici e coloratissimi portafortuna. In Fiera si potranno trovare anche tutti gli altri prodotti tipici della lavorazione dell’artigianato con la possibilità anche di assistere dal vivo ad alcune dimostrazioni pratiche con i maestri dell’artigianato locale che si metteranno all’opera tra la gente. Ovviamente spazio anche al palato con degustazioni e stand per l’acquisto delle tradizionali pietanze della cucina tipica. L’appuntamento è in piazza San Pietro dalle 9 alle 13 e dalle 17 alle 22.
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feste d’ottobre
Ugento celebra i “nemici del denaro” G
rande è la devozione di Ugento per i Santi Cosma e Damiano fratelli gemelli e medici che, secondo la tradizione, erano in grado di guarire miracolosamente dai mali peggiori, e sempre prestando le loro cure gratuitamente. I fratelli medici, infatti erano definiti “anargiri” (nemici del denaro, dal greco anargyroi). La leggenda narra che in un’occasione Damiano accettò tre uova da una contadina da lui guarita; per questo il fratello Cosma, indignato, diede disposizioni affinché non fosse seppellito accanto al fratello. Quando però i due fratelli mori-
rono, dopo le torture subite dagli inquisitori, un cammello parlò dicendo che Damiano aveva accettato quella ricompensa per spirito di carità e per non umiliare la donna guarita. Dopo questo avvenimento miracoloso, i due fratelli furono seppelliti insieme e sono tuttora venerati il 26 settembre, anche se ad Ugento il giorno di festa è il 27, perché si segue la datazione antecedente a Papa Paolo VI, che anticipò il ricordo dei Santi di un giorno. Nel programma della festa di quest’anno segnaliamo per domenica 25 settembre alle 21,30 in piazza San Vincenzo il concerto
della coverband dei Pink Floyd. Lunedi 26 alle 21, sempre in piazza San Vincenzo, l’accensione dei fuochi piromusicali; alle 21,30 il concerto della cover band Nomadi. Martedì 27, dopo l’esibizione di due bande in piazza San Vincenzo, alle 21,30, prenderà il via lo spettacolo pirotecnico con due ditte specializzate. Mercoledì 28 alle 20, in piazza San Vincenzo il cabaret de I Malfattori; a seguire la presentazione della locale squadra di calcio; alle 22, ancora in piazza San Vincenzo, lo spettacolo del Bar Italia con Vanny dj e il suo gruppo.
Lucugnano: musica e festa in piazza Comi Due serate. “Arrivederci estate…in musica” e San Rocco e Pigno: doppio evento nella frazione tricasina
L San Francesco a Gemini S an Francesco d’Assisi è stato proclamato patrono principale d’Italia il 18 giugno 1939 da papa Pio XII, che lo definì: “Il più italiano dei Santi, il più Santo degli italiani”. San Francesco è anche il patrono di Gemini, frazione di Ugento che si prepara ad onorarlo già con la solenne Novena che si terrà in parrocchia, ogni sera, dal 25 settembre al 2 ottobre, alle 17,30.
Domenica 2 ottobre, in Piazza Regina Elena, si esibirà la Banda Città di Ugento, a cura dell’ associazione “Mauro Carratta” e nell’ambito del progetto “Ugento Città della Musica”. Lunedì 3, alle 17,30, santa messa nella chiesa di San Francesco; alle 18,15 la processione per le vie del paese; al rientro panegirico in onore del Santo; dopo il panegirico spettacolo di fuochi pirotecnici. La giornata
sarà allietata dal concerto bandistico Città di Presicce. Alle 21,30, il concerto dei Palasport, cover band riconosciuta e premiata dai Pooh. Martedì 4, sante messe nella chiesa di San Francesco alle 7 - 10,30 e 17,30. Nel corso della gironata si esibirà il concerto bandistico lirico-sinfonico Città di Racale. Alle 22,30 chiusura coi… botti dei fuochi pirotecnici.
ucugnano saluta la bella stagione con “Arrivederci estate… in musica”. L’evento animerà la frazione di Tricase nella serata di sabato 24, a partire dalle 20,30. Nella splendida cornice di piazza Comi saliranno sul palco cinque promesse della musica leggera salentina, in un repertorio che spazierà dalla musica leggera al pop, dal rock al jazz, sino alle colonne sonore. Giovani ma con un curriculum di tutto rispetto, le voci di Miriam Cassano, Silvia Maraschio, Dyana Ricchiuto, Federica Macagnino e Giulia Nuzzo (tutte allieve del Maestro di canto Lorenzo Melissano) allieteranno la serata condotta da Antonio Ardito e
realizzata, col patrocinio del Comune di Tricase, dall’etichetta discografica MeBi Opera Music Production Records, dall’associazione culturale e di volontariato onlus “Porta d’Oriente” ed in collaborazione con Mondo Radio Tutti Frutti. Ancora in piazza Comi, ancora a Lucugnano, la sera di domenica 25 settembre si terrà la festa rionale “San Rocco e Pigno”. Giunta alla decima edizione, la festa eccezionalmente trasloca e cambia location, tenendosi per la prima volta nel cuore della frazione. Per l’occasione, dalle ore 21, Antonio Castrignanò porterà il suo “Fomenta Tour” sul palco lucugnanese.
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cronaca
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www.ilgallo.it paga l’affitto…a colpi di mazza da baseball
Un
contenzioso economico, a Casarano, è finito a colpi di mazza da baseball. Un 24enne si è reso protagonista di un’aggressione e di danneggiamenti all’auto di un uomo nei confronti del quale aveva contratto un debito. In particolare il giovane, in passato, aveva preso in affitto un locale commerciale che, in seguito a difficoltà economiche, aveva lasciato senza ottemperare a tutte le rate locatorie. A quel punto, il proprietario dell’immobile ha proceduto per vie legale nei confronti del 24enne, sollecitandolo al pagamento. Nasce da qui l’ira del giovane che, noncurante della presenza di gente in strada (numerose le chiamate al 112 di cittadini allarmati), ha deciso di danneggiare l’auto del suo creditore, nonché di aggredirlo personalmente. Il tutto con una mazza da baseball. Talmente tanti e violenti i colpi inferti, da danneggiare la mazza stessa: i carabinieri, all’arrivo sul posto, si son trovati dinanzi alla Mercedes della vittima ammaccata in più punti, con parabrezza e finestrini sfondati e specchietti rotti. Lo stesso proprietario, raggiunto in un negozio della zona, ha raccontato di esser stato colpito ad un braccio, vedendosi costretto a chiedere l’intervento del 118 e farsi medicare in ospedale. Gli uomini dell’Arma, a quel punto, hanno iniziato a cercare l’aggressore, rintracciato poco dopo nei pressi della sua abitazione. Per lui è scattato l’arresto per lesioni, esercizio arbitrario delle proprie ragioni e danneggiamento.
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sorpasso con la droga: arrestato
Un
improvvido sorpasso è costato a D.R.C., 40enne di Taurisano, un arresto per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. Non si tratta di un errore dei carabinieri che lo hanno fermato, ma di una conseguenza di una manovra con la quale l’uomo ha attirato la loro attenzione, finendo oggetto di una perquisizione. Il 40enne, dopo aver superato una colonna di autovetture in un tratto di strada con linea continua, è stato raggiunto dalla pattuglia dell’Arma che a bordo dell’auto ha rinvenuto un panetto da oltre mezzo chilo di eroina, ben confezionato. Il controllo è stato esteso al veicolo dopo che il taurisanese, dal taschino, aveva estratto una dose dello stesso stupefacente, per consegnarla. Il rinvenimento ha fatto scattare le manette e, successivamente, il giudizio per direttissima.
pullman contro furgone: un morto
Un
tremendo schianto in via Milano a Racale è costato la vita ad un 38enne di Ruffano, originario di Taranto. L’incidente, tra un pullman della “Borman” ed un Fiat Scudo di una ditta di Taurisano che si occupa di volantinaggio, ha coinvolto 5 uomini: i quattro a bordo del furgone ed il condu-
cente del bus. Gli automobilisti di passaggio si sono precipitati ad estrarre i malcapitati dalle lamiere. Ad avere la peggio proprio coloro che viaggiavano sullo Scudo, colpito sulla fiancata dal lato del guidatore. Uno di loro è stato scaraventato fuori dall’abitacolo. Il 118 ha smistato i tre feriti tra gli ospedali di Gallipoli e di
Auto in fiamme mentre coltiva l’orto
S
pavento per un contadino nelle campagne tra Tricase ed Andrano. Mentre l’uomo era impegnato a curare il suo orto in zona Mito, si sono improvvisamente sprigionate delle fiamme dalla sua auto. In pochi attimi la Fiat Panda di sua proprietà, in sosta sul ciglio
della strada, è stata avvolta dal fuoco. I vigili del fuoco del Distaccamento di Tricase, allertati al 115, si sono precipitati sul posto. La violenza dell’incendio aveva però già distrutto il mezzo, lasciando spazio ad un semplice intervento di messa in sicurezza.
spacciavano col bimbo in braccio: condannati
Corsano: rincasano e si ritrovano davanti i ladri che scappano
A
vevano calcolato male il tempo a disposizione, o forse, semplicemente, non avevan previsto che i padroni di casa potessero anche rientrare all’improvviso. Si è concluso con una fuga ed un buco nell’acqua il tentato colpo ai danni di una coppia di imprenditori di Corsano, messo in piedi da due topi d’appartamento in una serata domenicale. I ladri, atteso che i proprietari si allontanassero dall’abitazione, vi si sono intrufolati, iniziando a rovistare in cerca di oggetti di valore. Poco dopo però le vittime del furto sono rincasate e il marito si è trovato i due malviventi di fronte, a volto coperto. Attimi di concitazione in cui i ladri hanno deciso di darsi alla fuga, prima che l’attenzione fosse attirata verso di loro e che le forze dell’ordine li potessero braccare, considerando anche che la casa presa di mira si trova nel centro cittadino. I carabinieri hanno immediatamente attivato le ricerche, al momento senza esito.
Casarano. Nessuna invece la speranza per Rocco Grasso, vittima del sinistro, deceduto appena dopo il trasporto al “Fazzi” di Lecce. Il conducente del pullman non ha invece riportato conseguenze. La polizia locale si è occupata dei rilievi sul posto prima di procedere allo spostamento ed al sequestro dei mezzi.
Le
indagini avviate a dicembre, l’arresto ad aprile per detenzione ai fini di spaccio di eroina e la recente condanna. Il giudizio abbreviato nei confronti di Vito Zippo, 39enne di Specchia, e della 25enne compagna, Annalucia Sergi, accoglie parzialmente la richiesta di reclusione avanzata dalla Procura, che riteneva congrue rispettivamente una pena di 6 anni e 8 mesi ed una di 4 anni e 4 mesi: i due sono stati condannati a 3 anni e mezzo lui ed a 2 anni e 4 mesi lei. Le indagini erano scattate quando i carabinieri erano venuti a conoscenza di movimenti anomali nei pressi della loro abitazione. Gli appostamenti avevano permesso ai militari di notare contatti con tossicodipendenti (poi fermati e perquisiti) e di ricostruire la dimanica “base” dello spaccio messa in atto dalla coppia, confermata anche dall’installazione sul posto di telecamere nascoste. In alcuni casi, i “clienti” raggiungevano l’abitazione e ricevevano lo stupefacente, dell’eroina, direttamente dal balcone, da dove Zippo lo lanciava, per poi lasciare nella buca delle lettere, avvolto in un giornale, del denaro prima di ripartire. In altri frangenti era la signorina Sergi a consegnare di persona lo stupefacente ed incassare le banconote. Nelle immagini che ritraggono la coppia durante l’attività di spaccio alla luce del giorno, è stato immortalato anche un neonato che la donna, come nulla fosse, teneva in braccio.
spongano: rubati i pc dalla scuola media
F
urto a scuola a Spongano. Ignoti si sono introdotti nottetempo nella scuola media di via Garibaldi, rompendo una finestra. A colpo sicuro si sono indirizzati verso i laboratori ed hanno fatto incetta di pc rubandone 10. Poi la fuga indisturbata: ad accorgersi del furto, alla riapertura dell’istituto, gli stessi insegnanti. Il danno arrecato alla scuola ammonta a circa 5mila euro
spaccio in... famiglia
È
quanto portato alla luce a Melissano dai carabinieri della Compagnia di Casarano che, con l’ausilio di una unità cinofila, hanno fatto “visita” ad una coppia già nota. Qui, nascoste in un calzino, hanno trovato 6 dosi di cocaina, di cui rispondono moglie e marito, rispettivamente 51enne e 58enne. I due sono stati arrestati e ristretti rispettivamente ai domiciliari e presso la casa circondariale di Lecce. L’attività dei carabinieri non si è fermata però al loro domicilio, ma si è estesa anche alla limitrofa abitazione, dove vive il più grande dei loro figli, di 30 anni. Lo stupefacente rinvenuto in casa (nascosto in elettrodomestico “Bimby”), in questo caso, è la marijuana, assieme ad un bilancino di precisione e del materiale plastico per il confezionamento. In un’area rurale in uso, invece, al fratello, 29enne, il fiuto del cane poliziotto ha scovato 30 grammi di cocaina nascosti tra le balle di fieno e divisi in 7 pezzi solidi. Presumibilmente sostanza stupefacente allo stato puro che nella successiva fase di taglio avrebbe moltiplicato il peso e il conseguente guadagno illecito. Anche per i due fratelli è scattato così l’arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Entrambi sono stati condotti in carcere, a Lecce.
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telefona martedì 27 settembre GALATInA - CInEMA TARTARO TEL. 0836/568653
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Cerca tra le pubblicità, individua i 3 galletti “mimetizzati” e telefona martedì 27 settembre dalle 9,30 allo 0833/545777. Tra i primi 50 che prenderanno la linea sarà sorteggiato UN VOUChER PER UN PERNOTTAMENTO in una delle strutture ricettive CAROLI hOTELS (Leuca e Gallipoli, con la formula un ospite gratuito ed uno pagante). In palio anche: i BIGLIETTI per i CINEMA; 1/2 kg di MIGNON offerti dalla pasticceria DOLCEMENTE di Tricase; LETTINO ed OMBRELLONE presso SUNRISE BEACh a PESCOLUSE (Salve); COLAZIONE PER DUE offerta da GOLOSA a TRICASE; APERITIVO SALENTINO con calice di vino a scelta con prodotti tipici salentini offerto dall’ENOTECA LE VIGNE DEL SALENTO ad ALESSANO; un ANTIPASTO CON BEVANDA offerti da LA CANTINA DE LU CEDDhRU a DISO; un LAVAGGIO PIUMONE MATRIMONIALE CON DETERGENTI E BUSTA (asciugatura esclusa) offerta dalla LAVANDERIA BLU TIFFANy a MARITTIMA; 90 minuti di gioco a PAINTBALL completo do tutta l’attrezzatura per una persona (gruppo minimo di 6) presso il DEBI GREEN DI ALESSANO; CORNETTO e CAPPUCCINO offerto dal CAFFè PISANELLI DI TRICASE; CORNETTO e CAPPUCCINO offerto dal BAR LEVANTE di TRICASE; DUE APERITIVI al Bar MENAMè di TRICASE PORTO; DUE APERITIVI presso DOLCI FANTASIE di SAN CAS SIANO; BUONO SCONTO di EURO 50 da applicare sull’acquisto di occhiali da sole o da vista presso OTTICA MORCIANO di TRICASE, ANDRANO, TIGGIANO e CASTRO.
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le pagelle dello Zodiaco Ariete
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Toro
e dal 24 settembr re ob al 7 ott
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Gemelli 5,5
Ah, l’amour. Quanti sforzi e quanta dedizione richiede. Ma i frutti finalmente arrivano. Non badate ad altro: chiarite rapporti e frizioni, poi penserete a risollevare tutto il resto.
Avete Mercurio in tasca. Il pianeta delle idee vi rende brillanti e sempre pronti a trovare soluzioni. Accendete la lampadina…occhio solo a non fulminarla!
Una confusione che nemmeno il labirinto di Cnosso. Lavoro, amore o chicchessia, riparate ai guai combinati. Meglio ritrovare la via d’uscita prima d’imbattersi nel Minotauro!
Bilancia 8-
Scorpione 6-
Altro che Stairway to heaven: salite la scala dei vizi e del peccato. La mela di Eva, l’avete mangiata voi! Sodoma e Gomorra in confronto, una barzelletta…
Amici e amore, iniziano per A, ma non corrono insieme. Non cercate di conciliare strade che non si incrociano. Fate da ponte, o vi ritroverete a far i conti con la “A” di abbandono
Gallo
pERIODICO
INDIpENDENTE
DI CuLTuRA, sERVIZIO ED
INfORmAZIONE DEL
REDAZIONE TRICAsE
sALENTO A ssocia ti
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Leone 6+
Venere vi aiuterà ad una gestione più oculata del tempo. Per i soldi dovrete fare da soli: la quadratura del Sole vi consiglia di gestirli meglio e… di non bucarvi le mani!
Sorridete al domani, perché sia migliore. Con un po’ di prudenza, potrete uscire dal piccolo sottoscala buio che ha rinchiuso le vostre ambizioni. Un passo alla volta.
Siete appannati e imprecisi. Qualcuno, oltre ad accorgersene, potrebbe farvi pagare le conseguenze. Date una bella sterzata alle abitudini. Verrete ripagati
Sagittario 5-
Capricorno 7-
Acquario 6,5
Pesci 7,5
Non fatevi cogliere in fallo, cercate di dare sempre il meglio, specialmente nei momenti che richiedono maggiore ottemperanza e che dovrebbero recarvi più soddisfazioni.
Potreste andar per tartufi, col fiuto di questi giorni. Non sprecatelo alla caccia del terno al lotto: puntate a un salto di categoria, magari in ambito professionale
L’autunno è la vostra primavera: ricco di promesse, dall’amore al denaro. Sta a voi coltivarle, col dovuto amore e senza fretta
Partner indeciso, parenti musoni, colleghi spigolosi, amici barbosi? Portate voi il giusto brio in compagnia. Sarete la luce del gruppo
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