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Gallo
anno XXi, numero 20 (597) - 8/21 ottobre 2016- www.ilgallo.it - info@ilgallo.it
“NieNte stipeNdi per 6 mesi e promesse NoN maNteNute”
Tricase, fallisce altro calzaturificio Zaminga, sogno infranto? Giro d’affari di due milioni l’anno, commissioni dagli sceicchi e 80 operai impiegati. trascorsi appena sei mesi, la solita storia: al calzaturificio di tricase mensili non pagati, operai imbufaliti e sindacati all’opera per recuperare almeno una parte degli stipendi dovuti e non versati. a metà dicembre l’istanza di fallimento dell’azienda
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A Tiggiano il ElEzioni a Casarano: lE nomination fiere d’ottobre bosco è di tutti data per scontata la ricandidatura del sindaco Gianni stefàno si aspetta di conoscere i suoi rivali: ufficializzato enrico Giuranno per il movimento 5 stelle, la lista degli altri possibili candidati
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inaugurata nuova area giochi per un “parco inclusivo” dove bambini con disabilità e cosiddetti normodotati potranno giocare insieme nel giardino del Castello e godere di momenti di socializzazione all’aperto con famiglie ed amici.
Poggiardo: ricorso respinto Colafati confermato sindaco
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proposta rivoluzionaria: società privata presenta un progetto da 60 milioni di euro per fornire il Comune rivierasco di hotel, strutture ed infrastrutture ecosostenibili. una trasformazione, non solo per santa Cesarea ma per l’intera area, in un punto di richiamo internazionale
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La Volìa cazzata a Martano Muro: Lu porcu meu
Santa Cesarea medita la rinascita
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Miggiano: EXPO 2000
Ad Ortelle il maiale è Or.Vi.
Paniri te e Site a Palmariggi
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troVA i GALLetti e ViNCi tANti Premi
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Martedì 11 dalle 9,30, telefona allo 0833/545777. Tra i primi 50 che prenderanno la linea, sarà sorteggiato un voucher per una notte in una delle strutture ricettive “Caroli Hotels”. In palio anche i biglietti per il cinema e tanti altri premi.
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le foto
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cosa mangiamo?
Corso di formazione per Assistente alla comunicazione L.i.S. (Lingua italiana dei Segni)
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acilitare la comunicazione tra la persona non udente, i docenti e i compagni di classe, cooperando al fianco di due altri docenti: l’insegnante curricolare e quello di sostegno. Questo lo scopo del corso di formazione per Assistente alla Comunicazione L.I.S., le cui iscrizioni sono aperte fino al 17 ottobre. Curato dall’Associazione Amici Insieme, il percorso di studi forma la figura professionale prevista della legge 104/’92 in tre livelli (di cui il primo di 80 ore, il secondo di 120 ore ed il terzo di 300 ore). In esso si studia la lingua dei Segni Italiana nella sintassi, nel lessico e nella grammatica, oltre alle metodologie operative per i sordi. Il corso per Assistente alla Comunicazione Lis è patrocinato dalla Provincia di Lecce ed organizzato in collaborazione con l’A.N.S. (Associazione Nazionale Sociologi). Rientra inoltre nel P.O.F. del Polo Professionale “Luigi Scarambone” di Lecce, presso cui si terranno le lezioni, tutti i lunedì dalle 16 alle 20. Le iscrizioni devono pervenire entro e non oltre lunedì 17 Ottobre alle ore 17, presso il Polo Professionale “Luigi Scarambone” di Lecce di via Dalmazio Birago 89. Per ulteriori informazioni contattare: Associazione “Amici Insieme”, cell. 389/5858806; e-mail: amiciinsieme@libero.it
Insetticida sul cibo: choc al buffet Ma che fai?! Cameriere fotografato mentre spruzza sulle pietanze dello spray per uccidere gli insetti
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sontuoso buffet nella zona di Otranto, uno dei tanti che si svolgono all’aperto durante la bella stagione e sino a quando il tempo lo permette, e qualche mosca o vespa che ronza sulle pietanze messe in bella vista. La soluzione più semplice e banale per il personale è quella di spruzzare, in dosi ampiamente visibili una gran quantità d’insetticida spray per scacciare via i fastidiosi insetti senza pensare minimamente che inevitabilmente, le microscopiche goccioline sarebbero ricadute sui cibi con conseguenze sulla salute dei commensali, adulti e bambini, che potevano essere nefaste. Tutto ciò pensando di essere inosservati, mentre c’è un fotografo che, poco lontano, col suo potente obiettivo, immortala i gesti dell’inserviente e poco dopo invia le fotografie allo “Sportello dei Diritti” evidenziando che non è la prima volta che gli capita di vedere scene del genere nel corso di ricevimenti. “Avrebbe potuto succedere ovunque, stavolta è accaduto in Salento. C’è poco da commentare questa volta”, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, “ma le foto che cortesemente ci sono state trasmesse la dicono tutta sulla scarsa sensibilità per la salute dei clienti che s’incontra troppo soventemente e che forse solo una pubblicità negativa potrà scoraggiare, così come ci siamo ripromessi, sperando che non ci siano più occasioni (“ma è lecito dubitarne”) per indicare gli esercizi ed i nomi dei responsabili”.
ora parlo io
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spazio ai lettori
Tiggiano panem et circenses Garcia Lorca chi? La manifestazione per l’80° anniversario della morte del grande poeta spagnolo oscurata dalla (ri)inaugurazione degli impianti sportivi!
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ccadeva a Tiggiano il 19 agosto 2016. Da tempo avevo contattato un bravissimo chitarrista leccese che esegue una rutilante musica andalusa. Doveva accadere il 19 agosto in quanto si celebrava l’80° anniversario dell’assassinio del grande poeta spagnolo, Garcia Lorca, da parte delle milizie del dittatore Francisco Franco, il poeta grande anche a livello mondiale. Si sarebbe citato anche il nostro poeta e grande traduttore di letteratura spagnola, Vittorio Bodini. Il chitarrista, felice di recarsi a Tiggiano in quanto si sente discendente da un lontano ceppo di una stirpe tiggianese, aveva dimostrato tanto enturisamo e fatto sapere che si sarebbe esibito senza alcun compenso, tanto che si sarebbe portato da Lecce con l’autobus anche un dicitore di alcune poesie del grandissimo Lorca. Il mio compito finiva dopo aver messo a contatto il chitarrista con l’amministrazione comunale. Le trattative le ha condotte il delegato alla cultura. Il chitarrista chiedeva anche l’accompagnamento di un batterista di colore, molto bravo, al quale bisognava elargire 70 euro. Dopo lunghe trattative (il tesoro delle casse comunali disponeva di soli 50 euro) la trattativa andava in porto. Era tutto a modo. Ma c’era un grande ostacolo. L’amministrazione comunale aveva indetto per lo stesso giorno la ri-inaugurazione degli impianti sportivi comunali. Grande sfoggio di manifesti ultra grandi, grande democristiano atteggiamento, l’invito cioè a quattro personalità della politica salentina: l’on. Teresa Bellanova, sottosegre-
Garcia Lorca 1898 - 1936 tario di Stato; gli assessori regionali Loredana Capone e Sebastiano Leo; il presidente della Provincia Antonio Gabellone. Il programma era nutritissimo, dopo la benedizione urbi et orbi da parte del detentore del minuscolo aspersorio che con quattro gocce d’acqua prelevate alla fonte del Clitunno, avrebbe messo in fuga i diavoli presenti negli impianti, peccato che l’acqua non sia stata
miracolosa in quanto proprio colui che aveva asperso si sarebbe infortunato sul campo di calcio. Il tabellone prevedeva il taglio del nastro, le solite orazioni ciceroniane, usque tandem, lo svolgimento di un lungo programma sportivo, dalla partita di calcio alla quale avrebbero preso parte politici e sindaci del territorio, contro le vecchie glorie…portiere l’aspersiere dell’acqua miracolosa. Erano previste gare di calcio, di pallavolo, di bocce, di tennis, di pallacanestro. Durante la manifestazione l’imperatore aveva pensato di distribuire “panem et circenses” per accontentare la folla delle migliori stagioni. Durante le manifestazioni la famosa pagnotta con servola e capicollo, birra a fiumi si diffondevano, appunto “panem et circenses”. L’imperatore, orgoglioso di aver ri-inaugurato gli impianti sportivi comunali, non sapeva ritagliarsi cinque minuti di tempo per giungere nell’atrio del pa-
tricase: e noi che volevamo il PUG…
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entile sindaco, vice sindaco e giunta, vi siete fatti eleggere promettendo di realizzare il piano di urbanizzazione generale. Siamo quasi alla fine dei cinque anni ed ancora non si vede nulla. E pensare che si aspettava la realizzazione del PUG per creare una seconda Gallipoli, per dare lavoro a tutti, anche ai forestieri. Peccato! Tricase è e rimarrà tale, almeno fin quando la mentalità non
cambia. Come per Gallipoli ci sarebbe la possibilità, tramite l’Ente per il Turismo, di realizzare lidi privati, adatti ai bambini con giochi e svaghi per tutti, ed attrezzate per disabili. Per fare ciò, il Comune si dovrebbe interessare per quanto di competenza. La critica va naturalmente all’amministrazione comunale ma accomuna anche le opposizioni incapaci, evidentemente, di svolgere il loro ruolo. Vito Beccaccini
lazzo baronale dove si esibiva il chitarrista di musica andalusa e venivano proclamate le più belle poesie di Garcia Lorca, per salutare il chitarrista stesso e ricordare il poeta spagnolo. Il delegato si notava che era inquieto, avrebbe voluto scappare agli impianti sportivi per fare ala all’imperatore attorniato da tutti i suoi cortigiani. Nemmeno un pretoriano venne staccato affinchè giungesse al palazzo e salutasse Garcia Lorca e di conseguenza il chitarrista e gli astanti. Nonostante l’ostruzionismo però gli spettatori erano numerosi ed anche qualificati. Il chitarrista ha condotto sino alla fine il suo concerto, si è più volte citato Garcia Lorca, Bodini. Gli spettatori hanno gradito e applaudito a scena aperta. Il concerto finiva verso le 22,30, mentre agli impianti sportivi gli atleti di tutte le discipline si misuravano. Sul campo di calcio si sono verificati due infortuni, mentre la brace ardeva per le servole e per il capicollo. La serata culturale è stata immensamente più determinante di una serata dedicata a tutti gli sport che si svolgeranno a Tiggiano. Avremo sul campo di calcio l’esibizione della Juventus, su quelli di bocce i campioni italiani, su quello di tennis almeno la Errani, su quello di pallacanestro la squadra campione d’Italia, su quello di pallavolo i campioni del mondo. Questo accadeva il 19 agosto a Tiggiano; non si è onorato Garcia Lorca assassinato a 38 anni dalle milizie del dittatore Francisco Franco, né il chitarrista, né gli spettatori qualificati, nessun saluto di nessun pretoriano, né dell’imperatore. Rocco Margiotta
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lavoro
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Tricase
Scarpe senza stipendi Caso Zaminga. Stipendi non pagati, operai imbufaliti e sindacati all’opera per recuperare almeno una parte degli stipendi dovuti e non versati. A metà dicembre l’istanza di fallimento dell’azienda
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el calzaturificio Zaminga di Tricase nelle parole del suo leader Guido avevamo visto un’opportunità di sostegno economico e di sviluppo per il territorio che si traduceva in un posto di lavoro per un’ottantina di persone, mica quisquilie viste le vacche magre di questi tempi. E, tutto sommato, non avevamo neanche visto male. Perché Guido Zaminga sembrava aver imbroccato la via giusta, sfruttando il know-how suo e di alcuni dei suoi dipendenti formatisi alla “scuola Adelchi” per… fare le scarpe agli arabi! Aveva annunciato un giro di affari di due milioni di euro e, a quanto ci è dato sapere, sarebbe anche andato in porto un ordine da oltre un milione di euro, per una fornitura di stivali militari regolarmente pagati dagli arabi che l’hanno commissionata. Quindi tutto bene? Macchè… A distanza di sei mesi quello che sembrava un bel progetto pare crollare sotto le solite voci: stipendi non pagati, operai imbufaliti e sindacati all’opera per recuperare almeno una parte degli stipendi dovuti e non versati. Recuperi eventuali e certamente non sufficienti a
rientrare a chi ci aveva creduto davvero e sognato di costruirsi un futuro con quel lavoro, magari anche contraendo un mutuo per sposarsi e mettersi un tetto sopra il capo. L’ultimo stipendio ricevuto risalirebbe a marzo del 2015 ed era quello di febbraio: in tutto quell’anno, secondo quanto ci hanno riferito alcuni degli ex dipendenti, l’azienda avrebbe corrisposto agli operai solo due acconti da 300 euro ed una mensilità; a qualcuno dei lavoratori sarebbe stato anche consegnato brevi manu qualche ulteriore centoeuro con la promessa che le cose sarebbero presto tornate a posto. Invece si è arrivati al punto di non ritorno e i dipendenti si sono rivolti al sindacato, chiedendo il pagamento del dovuto fino a quel momento. Molti di loro hanno anche accettato una transazione, accontentandosi di una parte dei soldi spettanti; ma l’azienda, dopo aver ottenuto la rateizzazione non avrebbe tenuto fede neanche all’ultimo impegno, versando solo il primo degli assegni e poi sparendo nel nulla. Nel prossimo mese di dicembre dovrebbe essere dichiarato il fallimento della ditta e a quegli 80 operai non resterà altro che la consolazione di recuperare qualcosa, i cocci in pratica di un sogno infranto. Dell’intera vicenda abbiamo chiesto lumi ad Antonio Baglivo della Csc-Uil che sta seguendo le pratiche di una ventina di ex dipendenti della Zaminga. “L’apice della crisi si è avuto all’inizio del 2015 ed è sfociato in un buco nella retribuzione di 5-6 mesi. Le
buste paga? Ad alcuni fino a febbraio ad altri anche prima”. In un primo momento gli ex lavoratori hanno dato fiducia all’imprenditore, poi? “Si sperava che con il reperimento di nuovi clienti la situazione potesse normalizzarsi. Poi anche le speranze son crollate”. Con l’azienda, però, avevate trovato un accordo sindacale su una conciliazione. “La situazione è degenerata a partire da maggio. Ha pagato le prime rate, poi nulla più”. Ora cosa accadrà? “Stiamo chiedendo un’istanza al Tribunale di Lecce per il fallimento dell’azienda perché i lavoratori possano recuperare retribuzione e TFR”. Avete più avuto contatti con l’imprenditore? “Da quando ha versato la terza ed ultima rata per quanto conciliato, mai più sentito”. Negli incontri tenuti vi ha mai spiegato come si è arrivati a questa situazione? “Proprio no. Mai avuta alcuna spiegazione a riguardo. Aveva comunque dato la disponibilità a pagare quanto dovuto, salvo poi non mantenere le promesse”. A metà dicembre dovrebbe esserci l’istanza di fallimento. Fiducioso che i suoi assistiti possano recuperare tutto il dovuto? “Bisognerà vedere se materialmente il valore dell’azienda basterà per coprire gli stipendi ed il TFR di tutti i lavoratori”. Riguardo ai tempi? “Speriamo di poter cominciare a toccare qualcosa con mano con l’inizio dell’anno nuovo”. Giuseppe Cerfeda
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società
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Salento in prima linea Parco inclusivo. Inaugurata nuova area giochi: bambini con disabilità e normodotati potranno giocare insieme nel giardino del Castello e godere di momenti di socializzazione all’aperto con famiglie ed amici
Tiggiano, il Bosco di tutti
il bike tour contro la fibrosi cistica sbarca nel Salento
La
Il
bosco di Tiggiano diventa “di tutti” grazie a tre nuovi giochi accessibili anche a bambini con disabilità che lo renderanno un parco inclusivo. Grazie al progetto “Il Bosco di tutti”, voluto dall’associazione di famiglie di bambini disabili D.A.I. Reagiamo onlus con il sostegno dell’Otto per Mille della Chiesa Valdese (coordinato da Alberto Piccinni, in collaborazione con l’Amministrazione comunale), bambini con disabilità e normodotati potranno giocare insieme nel giardino del Castello di Tiggiano. Il bosco diventa così inclusivo perché i giochi sono pensati per tutti, appositamente studiati per favorire l’integrazione e il gioco congiunto. L’iniziativa è realizzata in partenariato con le associazioni Tregiriditè onlus, Zig_listen to diversity e Poiesis. L’altalena culla, quella per carrozzina e il Nidondolo
Montesardo (Alessano). Si vende villetta unifamiliare, di recente ristrutturata: ingresso, 3 camere da letto, soggiorno, cucina, 2 bagni, garage, cantina, cortile di 100 mq; in tutto 600 mq, 150 coperti e 350 di giardino con frutteto e orto. Zona edificabile. 328/6457836 Specchia. Supermercato cerca addetto/a banco salumi. Full o parttime. 320/7996994 Problemi a scuola? Zona Tricase, ripetizioni a bambini di primarie e medie per aiutarli a completare i compiti in tutte le materie e superare eventuali lacune. Esperienza, risultati garantiti. 346/1299622 Vendo Suzuki Burgman, 650cc, Executive Abs, 2007, ottime condizioni, motore perfetto, cambio nuovo. € 3mila non tratt. 347/1393981 Vendo Ape 50 anno 1993 con conta chilometri e sopra sponde in legno tutto funzionante. Collaudato, euro 850. Visibile a Racale. 349/4034263 Vendesi vaso/bidet per disabili, nuovo, ancora imballato: Globo Genesis Geb 02-Bi a terra, altezza 52 com, scarico a muro o a terra, completo di tavoletta-coperchio. € 300. 328/2329515
sono stati inaugurati e presentati alla cittadinanza. Le nuove giostre installate nell’area hanno funzioni e strutture diverse, in modo da venire incontro alle singole esigenze fisiche dei bambini, alle loro attitudini e alle eventuali paure. Grazie all’altalena culla, un gioco considerato prevalentemente solitario diventa una giostra interattiva, in cui è possibile giocare con i propri amici. L’altalena per carrozzina, invece, è un gioco grande e resistente che permette ai bambini di giocare e dondolarsi in un parco pubblico senza abbandonare la carrozzina ma facendola salire direttamente a bordo della struttura. Il Nidondolo, unico in Puglia, infine, è un gioco adatto ai bambini con limitazioni fisiche, sensoriali o cognitive, pensato appositamente per favorire il gioco in gruppo e con i genitori, sostenendo la corretta crescita psico-
motoria del bambino. Grazie alla combinazione dei movimenti rotatorio, oscillatorio e basculante permette ai bambini sia di ondeggiare delicatamente che di sperimentare il brivido della velocità garantendo comunque la sensazione di sicurezza data dalla forma di nido. Il Nidondolo è una giostra di gruppo, su cui possono salire oltre 25 bambini, ed è adatto anche ad accogliere gli adulti. Il “Bosco di tutti” nasce da un preciso bisogno delle famiglie di bambini disabili della zona: poter godere di momenti di socializzazione all’aperto insieme ai propri figli e ai loro amici. L’obiettivo è di garantire a tutti il diritto al gioco, la partecipazione alla vita della comunità e incentivare la frequentazione ai parchi pubblici, spazi da considerare fondamentali per le comunità, luoghi attivi, sicuri e di convivialità per tutti.
FFC apre la XIV Campagna Nazionale per la Ricerca (dall’8 al 23 ottobre) durante il quale il ciclamino FFC colorerà oltre 1700 piazze italiane. Ad inaugurare la campagna quest’anno sarà la corsa benefica del vicepresidente FFC Matteo Marzotto di nuovo in sella per la V edizione del Bike Tour Ffc, iniziativa realizzata in media partnership con la Gazzetta dello Sport, che porterà i campioni Max Lelli, Iader Fabbri e Fabrizio Macchi da Verona a Lecce. Ad attenderli nelle varie tappe, le Delegazioni e i gruppi di volontari FFC con eventi charity e iniziative benefiche che culmineranno mercoledì 12 ottobre nella città barocca. Intorno alle ore 12, ad accogliere i bikers ci saranno la delegazione di Lecce, con il proprio banchetto, in piazza Sant’Oronzo e le autorità cittadine. Infine la carovana del bike, raggiunta da numerosi cicloamatori di tutta la provincia, giungerà ad Aradeo (sede della delegazione di Lecce) dove festeggerà il traguardo insieme alla comunità e i rappresentanti del comune, in piazza San Nicola. In serata cena di beneficenza nella splendida cornice di Villa Vergine a Cutrofiano, dove si chiuderà ufficialmente il Bike Tour 2016. Nei weekend di ottobre, gli oltre 10.000 volontari della Fondazione offriranno un fiore simbolo della ricerca in tutta Italia contribuendo al sostegno dei Ricercatori impegnati nei progetti scientifici per migliorare le cure e accrescere la qualità e la durata di vita dei malati di fibrosi cistica, che solo nel nostro Paese conta oltre 2 milioni e mezzo di portatori sani in grado di trasmettere la malattia ai propri figli. E proprio in questa direzione sta correndo il progetto Task Force for Cystic Fibrosis, orientato a trovare cure risolutive per le persone con fibrosi cistica con la mutazione più comune del gene difettoso CFTR, la F508 che interessa 70% dei malati. Lo studio è promosso da FFC onlus con l’ingente contributo di 1mln e 250mila euro, ed è realizzato in sinergia con l’Istituto Gaslini e l’Istituto per la Tecnologia di Genova. Da anni la Fondazione segna la via italiana verso la cura, in una sfida di grande portata internazionale. Il progetto vede all’opera un team di selezionati ricercatori italiani a caccia della cura definitiva per la mutazione più frequente in fibrosi cistica, la delta F508. Ad oggi, sono state individuate alcune molecole attive come correttici de gene mutato CFTR responsabile della malattia e ora si sta procedendo ad un rafforzamento delle stesse, per trovare un farmaco chiave che potrebbe cambiare definitivamente la sorte della maggior parte dei malati nel mondo. I risultati sono davvero promettenti e il sogno di tanti malati si avvicina sempre più a diventare realtà. FFC si inserisce nel panorama mondiale della lotta alla malattia e in Italia rappresenta la prima agenzia per la ricerca in campo FC per quanto riguarda il numero di progetti, entità di investimenti e risorse umane dedicate. Oltre a occuparsi dell’area del difetto di base, finanzia progetti di ricerca nel campo degli aspetti patologici della malattia quali l’infiammazione e l’infezione polmonare, specialmente quella sostenuta da un batterio comune, lo Pseudomonas auriginosa, e supporta progetti nel campo della genetica applicata e della prevenzione. La Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi cistica, riconosciuta dal MIUR, come Ente Promotore dell’attività di ricerca scientifica, è nata a Verona nel 1997 ad opera del professor Gianni Mastella e degli imprenditori Vittoriano Faganelli e Matteo Marzotto. Tutte le informazioni sugli eventi e sulle iniziative della campagna sono disponibili e in costante aggiornamento sul sito www.fibrosicistica.it
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attualità
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noi ci siamo
Agibilità post-sisma: salentini all’opera A Rieti. Esperti della provincia di Lecce verificano la stabilità delle case colpite dal terremoto e indirizzano gli interventi di messa in sicurezza. Partiti il primo architetto salentino ed un’intera squadra di geometri
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Il presidente dell’Ordine di Lecce degli Architetti, Rocco De Matteis
Il presidente del Collegio dei geometri di Lecce, Eugenio Rizzo
ecine di famiglie vittime del sisma dello scorso 24 agosto pendono dalle labbra dei tanto nominati “esperti”. Il loro futuro immediato, per chi ha avuto un briciolo di fortuna in più e possiede una casa che ancora si regge in piedi, dipende da ingegneri, architetti e geometri che in queste ore stanno valutando l’agibilità degli edifici non crollati e che indicano gli interventi di messa in sicurezza necessari prima di permettere ai proprietari di tornare ad abitarvi. Questi esperti, che convergono verso il centro-Italia, vengono anche dal Salento. Al gruppo degli architetti si è unito il primo salentino, Luca Sisinni di Cursi. Un’intera squadra di professionisti che ha frequentato il corso di alta formazione organizzato dal “Collegio dei geometri e geometri laureati” della provincia di Lecce (in collaborazione con il Dipartimento della Protezione
Scienza bene comune: incontro a Casarano con mario Capanna
Civile nazionale e Agepro, Associazione Geometri Protezione Civile) è, invece, partita alla volta di Rieti. Si tratta di Giuseppe Bondì, Fabio D’Elia, Osvaldo Fabio Fersini, Nicola Passaseo, Giuseppe Greco, Emanuele Nobile, Marco Stanca, Giacinta Muccio, Valentina Sticchi, Mattia Trotto e Alberto Trotto, raggiunti in un secondo momento da Sebastiano Cacciatore e Marco Rizzo. Coordinati dal responsabile provinciale di Agepro, Antonio Vergara, i geometri salentini sono stati convocati dal “Consiglio nazionale dei geometri e geometri laureati”, cui è affidato il coordinamento dell’intervento degli esperti sul posto. Il loro compito si concretizzerà nella compilazione della “scheda di 1° livello di rilevamento danno, pronto intervento e agibilità per edifici ordinari nell’emergenza post-sismica” (cosiddetta AeDES), così come previsto dal Dipartimento della
legi dei geometri pugliesi si sono già resi disponibili e pronti a dare il loro supporto. I nostri tecnici”, aggiunge, “saranno a disposizione della Protezione civile e saranno anche un punto di riferimento importante per l’opinione pubblica, per sensibilizzarla sulle problematiche che incontreranno nel corso degli interventi”. L’arrivo a Rieti di ingegneri, architetti e geometri salentini, (i cui lavori di verifica sono organizzati dal coordinatore regionale per la Protezione Civile, nonché presidente dell’Ordine di Lecce degli Architetti, Rocco De Matteis), è un altro esempio di competenze e professionalità salentine messe a disposizione delle vittime del sisma dopo l’impiego di alcuni dei “nostri” vigili del fuoco, che con i mezzi del Comando Provinciale di Lecce hanno raggiunto i paesi distrutti dal terremoto per dar manforte alle primissime operazioni di recupero e soccorso.
Circolare... a 50 all’ora Treni lumaca. I convogli privi di sistema di controllo marcia non potranno superare i 50 km orari: un colpo di grazia per i già lentissimi collegamenti locali
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hi decide della scienza quando la scienza riguarda tutti? Chi deve modellare le nostre società? La tecnologia, ovvero la scienza alleata all’economia, o l’economia alleata alla scienza? “Mai come oggi”, scrive Mario Mario Capanna, “la potenza Capanna dell’apparato finanziario-scientifico-tecnologico tende a subordinare la ricerca a sé determinandone esiti e processi, favorita sul piano giuridico dalla brevettabilità delle scoperte. La scienza decide della nostra vita ma noi non possiamo decidere della scienza”, osserva Capanna, “e la democrazia, ridotta sempre più a delega, rende i cittadini spettatori passivi, privi della possibilità di intervenire nelle dinamiche della scienza”. Di fronte a questo paradosso della nostra modernità si impone un’urgente rivoluzione del pensiero: la ricerca partecipata può garantire il coinvolgimento diretto dei cittadini, nonché delle istituzioni democratiche, intorno a interessi comuni e collettivi, sui processi e le finalità della ricerca, in particolare la sua interpretazione e applicazione pratica. Non più delega, quindi, ma un processo di condivisione articolata delle scelte strategiche che riguardano tutti noi, di democrazia operante (e governante) sulla base della conoscenza. Il Liceo Scientifico “G.C Vanini”, La Busacca – Teatro Stabile del Salento, in collaborazione con l’Università del Salento e il Comune di Casarano propongono un incontro culturale sul tema “Scienza bene comune”. Parlerà sull’argomento Mario Capanna, Presidente Onorario della Fondazione dei Diritti Genetici. L’incontro è introdotto da Maria Grazia Attanasi, Dirigente Scolastico del Liceo “G.C. Vanini” e sarà accompagnato da interventi musicali a cura de “La Busacca”. L’appuntamento avrà luogo domenica 9 ottobre a Casarano presso l’auditorium comunale “Gino Pisanò” (Via Parente). L’ingresso è gratuito salvo contributo a discrezione del pubblico.
Protezione Civile. “Terminata questa prima fase, se si dovesse rendere necessario un nostro ulteriore intervento”, spiega il presidente del Collegio dei Geometri di Lecce, Eugenio Rizzo, di Poggiardo, “ci adopereremo per coinvolgere anche altri colleghi. Stiamo cercando di sensibilizzare quanti più professionisti possibile perché il territorio colpito è molto martoriato e l’esigenza di esperti è fortissima. Ringrazio intanto i primi volontari che hanno risposto alla chiamata e il geometra Antonio Vergara per aver coordinato l’intervento: sono sicuro che i nostri professionisti sapranno svolgere un ottimo lavoro. C’è tanto da fare nelle zone colpite dal terremoto: la valutazione della stabilità degli edifici è l’azione prioritaria da mettere in campo per favorire l’auspicato ritorno alla normalità delle popolazioni che hanno vissuto questa terribile tragedia. Non a caso tutti i Col-
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iente Scmt? Si procede a 50 all’ora. È quanto imposto da una circolare emessa dall’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie (Ansf) entrata in vigore con l’inizio di ottobre ai gestori ferroviari che non dispongono di sistema di controllo marcia treno (Scmt, appunto) sulle loro reti. Una nuova regola che limita quindi la velocità di quasi tutti i treni locali a 50 km/h. Per le locomotive esistenti, dall’andamento già lento e contestato, un vero e proprio colpo di grazia che allungherà ulteriormente i tempi di percorrenza. Si prospettano quindi nuovi disagi per gli utenti
delle linee Novoli-Gagliano; Gagliano-Zollino; Maglie-Otranto e Casarano-Gallipoli, i cui collegamenti rientrano tra quelli privi del sistema di controllo marcia. Disagi che hanno immediatamente fatto impazzare la polemica, esplosa anche in termini provocatori con proposte di spostamento di orari lavorativi e delle lezioni, a tutela dei tanti che coi treni locali raggiungono il posto di lavoro o le scuole. La decisione, dettata comunque da esigenze di sicurezza e ricaduta su tutto il territorio nazionale, è commentata così da Matteo Colamussi, di Asstra Puglia e Basilicata (associazione
delle società ed enti del trasporto pubblico locale): “Il limite dei 50 chilometri orari sia soltanto una delle linee guida che dovrà essere comunque valutata caso per caso ancorché nei tempi previsti. Ovviamente si tratta di una prescrizione che ad oggi coinvolgerà le infrastrutture con attrezzaggi tecnologici non adeguati agli standard della rete nazionale. È di tutta evidenza che bisognerà affrontare ogni singola situazione perché ogni azienda ha le proprie caratteristiche e le proprie peculiarità. Non solo sul territorio pugliese, ma anche e soprattutto su tutto il territorio nazionale”.
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prima che sia tardi
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rischio idrogeologico
Piove... sul cemento! Pericolo alluvioni. Cementificato oltre il 17% delle aree ad “alta pericolosità idraulica” del Salento
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tema di disgrazie imprevedibili, in Italia, il periodo è caldo. Bollente. L’ennesimo terremoto, quello devastante dello scorso agosto, ha dato il là ad una nuova reazione a catena in materia di prevenzione e controlli sulle strutture. In Salento però il rischio sismico non è così alto come in altre zone del Belpaese. Piuttosto, lo è in modo concreto, in alcuni dei Comuni della provincia di Lecce, quello idrogeologico; seppur in modo del tutto tacito ed in gran misura ignorato dalla cittadinanza e, come dimostrano i numeri, anche dalle istituzioni. Lo evidenzia un recente studio dei dati Ispra sulle zone ad “alta pericolosità idraulica” effettuato dall’Osservatorio economico di Confartigianato Imprese Lecce, diretto da Davide Stasi. Un’analisi che restituisce un dato poco confortante: dei 3.230 ettari esposti ad allagamenti, ben 561 sono ricoperti da cemento. Nel 17,4% delle zone a rischio del Salento, quindi, si sono costruiti edifici o infrastrutture. Percentuale molto più alta di quella relativa all’intera regione che, su 56.792 ettari esposti ne vede consumato il 6,6% (3.983 ettari), ed in linea con lo scarso rispetto che i salentini hanno della loro costa. Quasi il 30% del suolo antistante il mare infatti (fino a 300 metri dalla riva) è stato cementificato: nientemeno che 2.047 ettari su un totale di 6.889 ettari di “mare” che tanto ci vantiamo di proteggere e tutelare. Numeri che mettono paura, soprattutto se si considera che l’eventualità di inondazioni ha una percentuale di prevedibilità irrisoria. A guidare la lista dei
i CeNtri Più eSPoSti
centri potenzialmente in pericolo, c’è Nardò. In un’infelice proporzione con la sua ampia estensione, il territorio neretino conta ben 89,34 ettari cementificati in punti a rischio. A seguire Copertino con 42,06; Galatone 38,37; Squinzano 27,18; Porto Cesareo 25,66; Parabita 22,75; Campi Salentina 18,19; Minervino 16,70; Scorrano 14,63; Cavallino 12,96; Aradeo 12,90; Ruffano 10,73; Otranto 10,37; Maglie 8,79; Sternatia 8,55; Muro Leccese 7,98; Lizzanello 7,85; Andrano 7,53; Nociglia 7,30; Taurisano 6,41; Gagliano del Capo 6,09; Vernole 5,69; Guagnano 5,37; Specchia 5,11; Tricase 4,82 e Melissano 4,69. In queste aree, l’uomo può fare ben poco di concreto per opporsi alle conseguenze derivanti da un’alluvione. Una delle prime armi, è senz’altro tenersi alla larga anziché costruire. Poi, vengono fasi di studio, come la raccolta informazioni, lo studio degli effetti del
fenomeno, l’analisi della sua estensione e la sua precisa collocazione. È in questa fase che torna utile la classificazione di un’area all’interno della scala di rischiosità che prevede tre livelli: P1, bassa probabilità di eventi estremi; P2, probabilità media, con alluvioni potenziali a cadenza secolare; P3 elevata probabilità di alluvioni, con ritorno calcolato nel giro di 20-50 anni. La fase analitica è accompagnata poi dall’attività di prevenzione, in cui rientrano un lungo elenco di attività. Da una tutela della vegetazione da eccessiva alterazione, alla costruzione di idrovore; dalla pulitura dei corsi d’acqua alla loro messa in sicurezza. Un processo certosino che punta al finale obiettivo di far entrare in simbiosi l’uomo con l’ambiente che vive. Un percorso lungo e mirato che troppe volte si scontra con interessi personali che travalicano anche il buon senso.
Paesi
Aree a rischio cementificate (ettari)
nARD Ò
89,34
COPERtInO
42,06
GALAtOnE
38,37
squInzAnO
27,18
PORtO CEsAREO
25,66
PARAbItA
22,75
CAMPI sALEntInA
18,19
MInERvInO
16,70
sCORRAnO
14,63
CAvALLInO
12,96
ARADEO
12,90
RuffAnO
10,73
OtRAntO
10,37
MAGLIE
8,79
stERnAtIA
8,55
MuRO LECCEsE
7,98
LIzzAnELLO
7,85
AnDRAnO
7,53
nOCIGLIA
7,30
tAuRIsAnO
6,41
GAGLIAnO
6,09
vERnOLE
5,59
GuAGnAnO
5,37
sPECChIA
5,11
tRICAsE
4,82
MELIssAnO
4,69
8
dai Comuni
ilgallo.it
8/21 ottobre 2016
la denuncia
Tricase, furti e vandalismo in campagna “Adesso basta”. Saccheggi e devastazioni gratuite in zona “Madonna di Fatima” Lo sfogo di una delle vittime: “Poi non chiediamoci perché la gente abbandona i campi”
C
ol passare della bella stagione villette e case “estive” si svuotano, con gli inquilini che fan ritorno in paese. Un controesodo che non parte solo dal mare ma, con le dovute proporzioni, anche dalla campagna. Nelle contrade il traffico sparisce e l’aria salubre resta appannaggio dei pochi (pochissimi) residenti “stabili” e dei contadini. Lo sanno bene ladri e poco di buono che, a Tricase, hanno atteso le prime settimane d’autunno per tornare a colpire indisturbati nell’agro alle spalle del Santuario della Madonna di Fatima, attorno alle vie che muovono in direzione Matine. Un’escalation di saccheggi ed atti di vandalismo gratuito ha interessato più proprietà della zona nei giorni scorsi. Da chi si è ritrovato senza porta di casa a chi ad-
dirittura con una pajara distrutta. Abbiamo raccolto lo sfogo di una delle vittime di furti e atti vandalici. “È una situazione insostenibile”, racconta Luigi Ferramosca, “già in passato i ladri hanno portato via in tutta tranquillità oggetti, attrezzi e persino galline. Ma adesso ai furti si aggiunge un assurdo vandalismo. Come per divertimento, continuano a sfondarmi il cancello d’ingresso!”. Luigi, come quasi tutti i proprietari delle villette del posto, abita in paese e si reca in campagna solo una volta al giorno. “Mi hanno costretto a portar via tutti gli attrezzi agricoli: me ne ritrovo il garage di casa pieno, sol perché non posso lasciare nulla sul posto senza temere che qualcuno lo rubi. Ed ogni volta che ho bisogno di qualsiasi utensile in campagna, devo portarmelo appresso dal paese”. Assurdo lo scenario presentatosi in strada
poche mattine fa: i muretti a secco (di confine) e quelli di una pajara sono stati divelti senza un apparente motivo: non si tratta stavolta di furto, ma solo di una furia cieca scaricata inspiegabilmente contro una proprietà delle tante, scelta di volta in volta a caso. Considerevoli i danni all’antica costruzione, rimasta tra l’altro pericolante, e completo l’intralcio alla circolazione, con massi e pietre disseminati in strada. Situazione che ha portato la polizia locale a transennare l’area. Non hanno ancora un nome, però, i responsabili dell’accaduto. “Ci vorrebbero più controlli: agiscono di notte indisturbati perché la zona è isolata ed abbandonata a sé stessa”, aggiunge Luigi. “In queste condizioni”, conclude, “è anche superfluo interrogarsi sul perché del progressivo abbandono delle campagne...” Lorenzo Zito
s.s. 275
8/21 ottobre 2016
ilgallo.it
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telenovela infinita
Prima in M strada e poi a Roma “Basta indugi, fate in fretta”. Mercoledì 12 la protesta sarà esportata presso la sede Anas nella Capitale
entre si rincorrono notizie spesso non veritiere in merito alle sorti del raddoppio della Statale 275 Maglie-Leuca, gli operai delle ditte collegate alla Palumbo proceda senza soluzione di continuità nella loro protesta tenendo sempre vivo (giorno e notte) il loro presidio sulla Statale tra Scorrano e Botrugno proprio laddove, in direzione sud iniziano le due corsie. La protesta, mai travalicata in episodi deprecabili, dura ormai dal 16 agosto, ma gli operai non hanno alcuna intenzione di mollare almeno fino a quando non avranno certezze dall’Anas in merito alla cantierizzazione della Maglie-Leuca. Tenendo presente che dal momento in cui tutto dovesse andare al suo posto, all’effettivo inizio dei lavori è necessario un tempo tecnico di almeno 6-7 mesi, bisogna fare in fretta. Entro 60-90 giorni gli operai potrebbero finalmente godere
del sussidio della disoccupazione ma non può bastare questo per cullarsi sugli allori. Sabato 8 ottobre, alle 9,30, i manifestanti saranno raggiunti e supportati sul posto da rappresentanti dei comitati Pro 275 e da alcuni politici che si sono schierati al loro fianco: i consiglieri regionali Mario Pendinelli ed Ernesto Abaterusso, il consigliere provinciale Nunzio Dell’Abate, i sindaci Francesco Nuccio (Morciano di Leuca), Gabriele Abaterusso (Patù) hanno già confermato la loro presenza. È previsto, però, l’arrivo di numerosi altri sindaci della zona e di altri rappresentanti istituzionali. All’appuntamento non mancherà il presidente del Comitato 4 corsie per la Vita, Biagio Ciardo, che ha già fatto sentire la sua voce: “Si crei un fronte unitario delle ragioni della sicurezza, del lavoro, dello sviluppo e della mobilità per salvare il territorio dalle risacche dell’immobilismo sul raddoppio
della Maglie-Leuca. Una presa di coscienza unica, una collaborazione costante e una voce sola saranno certamente ascoltate dalle istituzioni e non potranno che smuovere Anas dal suo torpore burocratico. Saremo sempre lontani dalle dispute tra dotte, ma sempre più vicini questa battaglia di civiltà. Spalanchiamo le porte non solo a tutti coloro i quali, dai comuni ai sindacati, passando per le associazioni di categoria e tanti altri, si sono già dichiarati favorevoli, ma anche a quella stragrande maggioranza dell’opinione pubblica che intende rompere il muro del silenzio e spazzare via le cortine fumogene delle polemiche pretestuose”. Dopo la riunione di sabato 8 gli operai faranno tappa a Roma: mercoledì 12 ottobre manifesteranno tutto il loro disagio direttamente sotto la sede dell’anas. In attesa che finalmente qualcosa si muova.
maglie-Leuca: la protesta continua Nel Capo se ne discute ancora Consiglio aperto a Tricase. Con i sindaci di Alessano, Corsano, Gagliano e Tiggiano, centri attraversati dal tratto più controverso della SS 275: un incontro per discutere della statale alla luce delle novità
Il
Consiglio Comunale di Tricase accoglierà, in seduta aperta, i sindaci dei Comuni di Alessano, Corsano, Gagliano del Capo e Tiggiano in un confronto sulla Ss 275. L’incontro, sollecitato nelle scorse settimane anche dall’Associazione tricasina “Prendi Posizione” e da alcuni consiglieri di minoranza, si terrà lunedì 17 ottobre e sarà occasione di dibattito per superare gli equivoci sul tema Maglie-Leuca. Ragion per cui sono stati invitati a partecipare i quattro primi cittadini dei centri a sud del tricasino attraversati dal tratto più controverso e dibattuto della nuova 275. “Sarà un’importante opportunità per far chiarezza e capire chi ha a cuore lo sviluppo e la tutela del Sud-Salento”, spiegano in una nota il sindaco, il presidente di Consiglio Comunale e gli assessori di Tricase,
Il municipio di tricase con i gruppi consiliari Pd e Sel, tornano a ribadire la loro “posizione di amministratori comunali di centrosinistra, in coerenza con le precedenti deliberazioni assunte nel 2004, nel 2007, nel 2012 e nel 2014. Noi abbiamo sempre sostenuto la necessità della messa sicurezza del tracciato esistente con le quattro corsie da Maglie fino a Montesano Salentino, il
raccordo con la tangenziale est di Tricase e la eventuale creazione di nuovi tracciati a raso per superare i centri abitati nel percorso fino a Leuca. Il limite per noi invalicabile è quello che porta a stravolgere il paesaggio, l’archeologia e la storia dei luoghi, a devastare per il territorio di Tricase con la costruzione di gallerie a Lucugnano e attraversamenti nell’insediamento di Macurano. La prospettiva in cui intendiamo muoverci è quella della manutenzione dell’esistente e del risparmio di suolo. E in questa visione siamo in sintonia con i tanti cittadini che hanno maturato una nuova sensibilità di rispetto dei luoghi e le associazioni ambientaliste, prima tra tutte il Comitato SOS 275 che del progetto faraonico ha sempre denunciato le numerose irregolarità poi riscontrate dalla relazione di Cantone (Anac)”.
Queste quindi le iniziative le iniziative possibili, a questo punto, secondo il governo tricasino: “Noi pensiamo che la strada maestra sia l’annullamento della gara in corso e il ripensamento dell’attuale progetto. È il passaggio obbligato per realizzare una nuova progettazione dell’ ammodernamento della strada 275. Con un processo che veda coinvolte le comunità locali mediante una pianificazione coerente con le necessità attuali del nostro territorio che, come definito dall’urbanista Bernardo Secchi, è una unica “città diffusa”. Ricordiamo che la delibera regionale 102 del 15 febbraio 2007, che prevedeva la realizzazione delle quattro corsie fino a Montesano e la messa in sicurezza della viabilità esistente fino a Leuca, stimava il costo dell’intervento in 112 milioni di euro. Per l’attuazione del progetto, quindi, sa-
rebbero sufficienti i 152 milioni della Regione e potrebbero servire anche a realizzare le circonvallazioni leggere a sud di Tricase previste dal Piano di Coordinamento Provinciale Territoriale”. L’Amministrazione Comunale di Tricase intende convocare una seduta del Consiglio per il 17 ottobre sul tema della Strada Statale 275. L’adunanza sarà aperta alla partecipazione dei cittadini, delle Associazioni, dei rappresentanti delle forze politiche nei vari livelli istituzionali e dei Sindaci dei Comuni vicini. In questo senso sono state avanzate richieste anche dall’ass. Prendi Posizione e da alcuni consiglieri comunali di minoranza. È un appuntamento importante per cominciare a far esprimere le comunità locali sui recenti avvenimenti riguardanti la realizzazione di questo progetto.
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politica
ilgallo.it
8/21 ottobre 2016
le nomination
Casarano, prime avvisaglie di amministrative Quale futuro? Primi taciti “colpi” di campagna elettorale, (tra nomi ufficiali e candidati mormorati) L’inizio di un cammino che dovrà ridare forza e morale ad un paese diventato contenitore di voti
N
egli ambienti militari le chiamano le “grandi manovre” o, per dirla come quei figaccioni degli americani, “wargame”. Sono tutte quelle azioni che si fanno prima di un’attività operativa vera e propria, in cui si provano le strategie e le tecniche di combattimento senza, ovviamente, sparare nemmeno un colpo. Nemmeno a Casarano si spareranno dei colpi (almeno non quelli di arma da fuoco) ma le grandi manovre politiche, prima della grande guerra elettorale in vista delle prossime amministrative di primavera, sono già da tempo iniziate. Raccontare dettagliatamente la storia di Casarano, per far capire quanto importanti siano le prossime elezioni, occuperebbe ben più delle 35 righe che mediamente compongono un articolo. Oltre 10 anni di una coalizione di centro sinistra (in cui era preponderante la forza del Pd) hanno traghettato (rimanendo pressoché impotenti) Casarano nel suo passaggio epocale da città industriale a città che annaspa nella crisi; lungi da me l’idea di giudicare l’operato di quegli amministratori, ma è un fatto storicamente riconosciuto che, in quegli anni, si è venuto a creare un debito inimmaginabile per un centro come quello casaranese e quel
che è peggio, è che ci son voluti altri soldi per commissionare uno studio allo scopo solo di capire quanti in realtà quei debiti fossero. Da lì, il “De Masi dream”. Un’era nuova per Casarano: nuovi progetti, nuove potenzialità di sviluppo economico, una crescita a misura d’uomo in grado di conciliare sviluppo, benessere ed ecologia. Una sorta di spinello collettivo, un sogno dal quale la realtà ha svegliato tutti così come al mattino quella maledetta sveglia fa sbarrare gli occhi proprio mentre si sta per baciare Belen. E poi Commissari prefettizi e poi Gianni Stefàno con la sua giunta di centro destra, che proprio qualche giorno fa ha presentato i propri obiettivi
raggiunti ma che, vuoi la disastrata situazione economica trovata, vuoi una situazione congiunturale non certo favorevole, ma vuoi anche un equilibrismo politico fra ciò che era necessario fare e ciò che si è stati in grado di fare, non passerà certo alla storia come un’amministrazione che abbia dato una svolta alla città. Sin qui il riepilogo della (triste) storia casaranese. In questi giorni si comincia invece a guardare al futuro dando il via appunto alle grandi manovre. In questo gioco (che negli anni rimane sempre uguale a se stesso) si parte sempre dall’individuazione del candidato sindaco, personaggio intorno al quale poi, si va a coagulare quel campionario umano che
costituirà la sua (o le sue) liste di appoggio. Il primo ad uscire allo scoperto, senza calcoli e senza timore, è stato il Movimento 5 Stelle che, con il nome di Enrico Giuranno, ha identificato ed addirittura ufficializzato il proprio candidato alla poltrona di sindaco. Per gli altri schieramenti invece si rimane ancora a livello di voci sguscianti e mormorii ben informati. Sembra quasi scontata la ricandidatura di Gianni Stefàno come rappresentate del centro destra; non c’è bisogno di doti divinatorie per capire che c’è unanimità di visione nell’ambito del proprio raggruppamento politico. Un nome nuovo nel panorama dei possibili candidati potrebbe invece essere quello dell’avvocato Mauro Memmi (figlio del compianto Onorevole Luigi), persona seria, professionalmente preparata e abbastanza lontano dalle pastoie partitiche del passato ed intorno al quale si dovrebbero andare a condensare le forze del centro sinistra. Un’altra faccia nuova potrebbe poi essere Emanuele Legittimo, anche lui avvocato ed il cui nome viene sussurrato per essere un potenziale candidato di un movimento civico lontano dai partiti, più meno sulla scia di quanto è appena accaduto a Nardò con il nuovo sindaco.
A questi poi potrebbero sempre aggiungersi degli outsider dell’ultimora, frutto anche dell’andamento di queste stesse “grandi manovre”. Chiunque vincerà le elezioni troverà una Casarano che, oltre che economicamente, è depressa anche nello spirito. Negli anni è stata sistematicamente derubata di ogni bene (vigili del fuoco, tribunale ma soprattutto ospedale) e questo solo perché “altri” hanno deciso così ed anche (e soprattutto) perché intorno ai tavoli che decidono non ci sono casaranesi; di nessun colore politico. Da anni questa città è solo un serbatoio di voti da cui attingere per scopi che poi non hanno alcuna ricaduta sulla città stessa. Eppure Casarano ha ancora delle potenzialità: ha realtà produttive di massima eccellenza nel calzaturiero, nell’agro alimentare, nelle eco-energie ed addirittura nelle tecnologie meccaniche; ha un centro storico da valorizzare, un ospedale da difendere, un commercio da incentivare. Per realizzare tutto ciò c’è bisogno però di amministratori che siano in grado e che abbiano la voglia di farlo. Se si aspetta che siano “gli altri” a pensarci, Casarano sarà destinato a rimanere solo un mucchio di votanti depressi. Antonio Memmi
Occhio agli antidolorifici A
lcuni inibitori COX-2 una classe di farmaci antinfiammatori appartenente alla famiglia dei farmaci antinfiammatori non-steroidei (FANS), possono aumentare il rischio di insufficienza cardiaca e in funzione della dose. Questo vale anche per farmaci come l’ibuprofene e diclofenac, disponibili senza prescrizione medica in farmacia. Questo è il risultato di uno studio finanziato dall’Unione europea, che è stato pubblicato sulla rivista BMJ. Si tratta del gruppo di farmaci chiamati farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS). Includono i non steroidei, agenti anti-infiammatori della prima generazione (FANS) e la nuova generazione di agenti anti-infiammatori, gli inibitori selettivi della COX-2 inibitori. Essi sono a seconda del farmaco, assunti per il dolore, le infiammazioni e la febbre ed in parte possono essere prescritti senza ricetta in farmacia, sono. E’ già noto che gli antidolorifici possano finire nel muscolo cardiaco. Un ampio studio danese, ha dimostrato che un’insufficienza cardiaca esistente è peggiorata in soggetti che assumevano FANS ed è stato anche associato ad un aumento del rischio di attacco cardiaco o di morte. Ma anche senza precedenti malattie aumenterebbe il rischio. Un team internazionale di ricerca guidato da Giovanni Corrao della Università degli Studi di Milano-Bicocca, ha cercato di capire per quali farmaci e
a quali dosi si avrebbe un rischio di danni cardiaci. Questo studio ha valutato i dati di quasi dieci milioni di adulti provenienti da Germania, Paesi Bassi, Inghilterra e Italia, a cui sono stati prescritti antidolorifici tra il 2000 e il 2010. Qui 23 erano FANS convenzionali e $ gli inibitori della COX-2 inclusi nell’analisi. Il gruppo di confronto era costituito da 8.246.403 pazienti ed ha riguardato i seguenti farmaci: Ketorolac; Etoricoxib (Arcoxia); Indometacina (vari. Generic); Rofecoxib (Vioxx ritiro 2004); Sulindac; Piroxicam (Vari farmaci generici); Acemetacine (Rantudil e generici); Diclofenac (Voltaren e generici); Dexibuprofen (Deltaran); Nimesulide; Ibuprofene (ad esempio Aktren, Nurofen, Dolormin e vari. Generic); Naproxen (Aleve e vari. Generic); Valdecoxib (Bextra Ritiro 2005); Nabumetone (Arthaxan, Relifex); Tiaprofenico (Surgam);
Lornoxicam; Tenoxicam; Ketoprofene (Gabrilen); Aceclofenac (Beofenac); Meloxicam (Mobec e vari. Generic); Combinazioni diclofenac; Proglumethacin (Protaxon); Flurbiprofen. Nel gruppo di antidolorifici, ci sono stati 92.163 ricoveri per insufficienza cardiaca. Se il paziente aveva assunto negli ultimi 14 giorni alcuni FANS, il rischio aumentava del 19 %, per quanto rigurarda diclofenac, ibuprofene, indometacina, ketorolac, naproxen, nimesulide, piroxicam e l’inibitore COX etoricoxib 2 e rofecoxib. Per diclofenac, etoricoxib, indometacina, piroxicam e rofecoxib a dosi molto elevate, il rischio era raddoppiato. Anche dosi già medie di a indometacina e etoricoxib hanno contribuito negativamente. Celecoxib, tuttavia, il più prescritto inibitore COX-2, a questo proposito è stato poco appariscente in dosi normali. Va detto che l’età media
dei soggetti, pari a 77 anni era piuttosto alto e costituisce un limite alla ricerca. I ricercatori hanno evidenziato che questo è stato uno studio osservazionale, quindi non si poteva chiaramente dedurre il rapporto causa ed effetto. Eppure ci sarebbe un legame innegabile tra i FANS e inibitori COX 2 più comunemente usati con un aumento del rischio di ospedalizzazione per insufficienza cardiaca. Inoltre, il rischio sembra dipendere dal principio attivo e la dose utilizzata. Gli autori sperano che lo studio possa contribuire a informare i medici e le autorità di vigilanza sul rischio. In un editoriale sullo studio condotto da cardiologi danesi, è stato indicato che un piccolo aumento del rischio cardiovascolare per l’assistenza sanitaria è già preoccupante, perché i principi attivi sono utilizzati massicciamente. Peraltro, gli antidolorifici sono disponibili in molti paesi nei supermercati e senza consultazione. Questo porta all’idea sbagliata diffusa che i FANS sono innocui e sicuri per tutti, viene sottolineato. Pertanto, il fatto che i cardiologi richiedano una regolamentazione più severa è giustificato. Vedono anche la necessità di una consulenza di un medico o il farmacista, le informazioni del paziente sul corretto uso e i rischi potenziali. Al di là di assenza di certezze scientifiche circa l’effettiva dannosità degli antidolorifici.
Fiere d’autunno il Gallo (num. 597) - 8/21 ottobre 2016 - www.ilgallo.it - info@ilgallo.it
Il Salento che espone eXPo 2000 a miggiano dal 13 al 16 ottobre
mArtANo: tUtti PAzzi Per LA VoLìA CAzzAtA dopo l’assaggio dell’anteprima estiva, il weekend allungato che da giovedì 13 accoglierà in Largo 1° maggio migliaia di visitatori
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LU PorCU meU, LA SAGrA di mUro sapori e odori legati a “sua maestà il maiale” che, come recita il nome della sagra, diventa di tutti
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or.Vi.: Ad orteLLe iL mAiALe è fAtto iN CASA protagonista indiscussa è la carne suina prodotta da animali allevati nel territorio di ortelle e Vignacastrisi (da cui l’acronimo)
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LU PANiri te e Site A PALmAriGGi evento di tre giorni dedicato alle melagrane, dette appunto site in dialetto salentino, e alla cucina tipica
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in fiera
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expo 2000
La Fiera di Miggiano si
Più espositori. E più spazio ad arredamento ed energie rinnovabili di superficie ospiteranno più di 240 stand durante i quattro giorni
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umentano gli espositori e gli spazi per l’ arredamento e le energie rinnovabili in questa nuova edizione di EXPO 2000 - Industria, artigianato ed agricoltura del Salento, a Miggiano da giovedì 13 a domenica 16 ottobre. I migliori operatori commerciali dei tre settori cardine della rassegna si daranno appuntamento nel quartiere fieristico appositamente allestito per proporre le ultime novità alle migliaia di visitatori che da ogni parte della Puglia arrivano a Miggiano per visitarla. Sono circa 240 (rispetto ai 220 della precedente edizione) gli espositori che hanno già confermato la propria presenza, continuando nel lodevole sforzo a non mancare ad un appuntamento importante dal punto di vista commerciale ed istituzionale come EXPO 2000. Uno sforzo che si affianca a quello dell’amministrazione comunale, promotrice da sola di questo grande evento e da sempre fortemente impegnata affinché esso costituisca pungolo e stimolo ad una ripresa economica del territorio. L’inaugurazione, alla presenza della massime autorità amministrative locali e provinciali, si terrà giovedì 13 ottobre alle ore 19. Ricco di appuntamenti aperti a visitatori e stakeholders, il programma. Confermati appuntamenti molto apprezzati già
nelle precedenti edizioni, a cominciare dal Premio Miggiano, attestato di riconoscenza a persone meritevoli distintesi per l’esemplarità delle loro opere, nella serata inaugurale del 13. E ancora: quello enogastronomico con la tradizionale “Sagra de la carne de porcu” e quello con la prevenzione con “Ottobre rosa”. Per entrambi la data di riferimento è domenica 16 ottobre. Durante la sagra, ricette storiche e nuove preparazioni soddisferanno i palati più esigenti di tanti buongustai. Un’occasione anche per ritrovarsi intorno allo stesso tavolo, davanti a buon cibo e vino rigorosamente locale, sulle note dei concerti musicali che si terranno ogni sera sul grande palco, alternando prestigiose band a suggestive voci. Grazie a “Ottobre in rosa”, invece, presso il Theatrum e Piazza Municipio, un medico senologo effettuerà visite gratuite e risponderà alle domande delle donne interessate, spiegando l’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce. L’iniziativa, in collaborazione con la sede Lilt di Montesano Salentino, sarà anche l’occasione per la prenotazione di mammografie screening. Anche per questa edizione, quindi, tantissime novità ed il consolidamento di un successo che dura da anni.
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utto pronto per l’edizione 2016 di “Exp 2000 – Industria Agricoltura Artigian del Salento”. Sarà inaugurata giovedì alla presenza del governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, la campionaria r gionale organizzata dal Comune di Miggian in programma sino a domenica 16 ottobre. Oltre 45mila metri quadrati di superficie c ospiteranno nel corso della quattro giorni c 240 espositori provenienti dalla Puglia e da ogni parte d’Italia. Un appuntamento irrinu ciabile per produttori e commercianti quello che richiama ogni anno in città decine di m gliaia di visitatori. “Expo 2000”, sottolinea sindaco Giovanni Damiano, “è pronta ad a cogliere espositori e visitatori. Anche quest’anno “Miggiano è fiera di avervi in Fiera”
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miggiano
si fa sempre più grande
abili. Oltre 45mila metri quadri orni della Campionaria
di “Expo rtigianato iovedì 13 Regione naria reMiggiano e ttobre. rficie che giorni circa lia e da o irrinuni quello ne di miolinea il ta ad acqueFiera”.
L’AGeNdA di eXPo 2000 GIOVEDI’ 13 OTTOBRE Alle 19, inaugurazione alla presenza del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. Alle 19,30, consegna del Premio Miggiano, riservato alle personalità che hanno lavorato allo sviluppo e alla crescita del Salento. Alle 21, ai Giardini Giovanni Paolo II, i Kalascima in concerto. VENERDI’ 14 OTTOBRE Dalle 9,30 alle 12,30, Scuola in Fiera. Alle 18, nella Sala Rettangolare del quartiere fieristico, “Ambiente e salute nel Salento”, convegno organizzato dal Csv Salento. Alle 21, Cesko e Banana Swing in concerto ai Giardini Giovanni Paolo II.
Arredamento, bricolage e Fai dai te, abbigliamento, cosmesi, macchine agricole, prodotti per l’edilizia e dell’agroalimentare occuperanno gli stand del quartiere fieristico in pieno centro cittadino. Non mancheranno gli spazi istituzionali riservati a Polizia Penitenziaria, Aeronautica Militare ed Esercito e alle associazioni impegnate nel Terzo settore. “Il premio più ambito al quale tendiamo”, rimarca Maria Antonietta Mancarella, consigliere comunale con delega agli Eventi fieristici, “è l’apprezzamento da parte del pubblico e degli espositori. L’obiettivo è quello di continuare a crescere nei numeri e nella qualità del servizio reso. Tra le novità del 2016, la presenza di stand di prodotti “gluten free” per celiaci”.
SABATO 15 OTTOBRE Dalle 9,30 alle 12,30, Scuola in Fiera. Alle 18, musica con Lucia Minutello e P40. Alle 19,30, Sagra del maiale. Alle 21,30, ai Giardini Giovanni Paolo II, Le Pizziche del Salento, concerto Pro… Amatrice. DOMENICA 16 OTTOBRE Dalle 8 del mattino, la Fera de Miscianu. Dalle 8 alle 14, al Theatrum comunale, sarà attivo il punto informativo “Ottobre in Rosa”, per una campagna di sensibilizzazione e prevenzione del tumore al seno. Alle 18, presentazione del libro “Intramontabile Elisabetta” di Antonio Caprarica. Alle 21,30, ai Giardini Giovanni Paolo II, la finalissima della rassegna canora “Sud in Canto”. Gli stand di saranno aperti nei seguenti orari: giovedì 13 ottobre dalle 19 alle 22,30; venerdì 14 dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 22,30; sabato 15 e domenica 16 dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 24.
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Martano
La Sagra della Volia Cazzata La
Sagra de la Volìa Cazzata di Martano giunge alla 27esima edizione. Dopo l’assaggio eccezionalmente fornito quest’estate da un’anteprima dell’evento, l’associazione ricreativa culturale “Cosimo Moschettini” si prepara per il weekend allungato che da giovedì 13 a domenica 16 accoglierà in Largo Primo Maggio migliaia di visitatori. Diventato uno degli appuntamenti più attesi dell’autunno salentino, quello con la volìa cazzata è un evento unico per tipicità che ha mantenuto nel tempo i valori della sagra, e che fa del buon cibo uno dei suoi punti di forza. Ma cos’è la volìa cazzata? Nel mese di ottobre le olive (volìe) non ancora mature vengono schiacciate (cazzate) e conservate. La schiacciatura avviene con un martello di legno o con una pietra piatta. Successivamente le olive vengono messe in acqua fredda, cambiata tutti i giorni per una settimana. Infine, per il condimento si utilizza una coppa con olio, aglio, peperoncino (a discrezione) e sale. L’insieme viene mescolato e conservato in un boccaccio a chiusura ermetica. Questa specialità tutta salentina viene esaltata e promossa in grande stile per il 27esimo anno a Martano nell’ampio spazio coperto con oltre 2mila posti a sedere di Largo Primo Maggio. La sagra cade ogni anno nella terza settimana di ottobre. Una scelta dell’associazione “Cosimo Moschettini” che gode del contributo di un importante numero di volontari, che si dedicano a tempo pieno nelle giornate
iL ProGrAmmA Giovedì 13 ottobre alle 19,30 apertura della Sagra; alle 20,30 musica popolare tradizionale salentina con i Me-Ma’. Venerdi 14 alle 20,30 pizzica e musica popolare salentina con le Ombre Salentine; a l l e 22, beat italiano anni 60 con I Paipers. Sabato 15 alle 20,30, i Free Strings, acoustic rock, pop, folk, blues; alle 22,30 pizzica e musica popolare salentina con Stella Grande e Anime Bianche Domenica 16, alle 11, esibizione di salsa, bachata, kizomba, rueda de casino e zumba con la Scuola Ahi Namà; alle 13, Pranzo di degustazione; alle 20,30, la pizzica ed il folk salentino del Gruppo Folk 2000.
della festa alla preparazione delle squisite ricette da servire ai visitatori della sagra ed alla organizzazione logistica sempre impeccabile. Le volìe cazzate si potranno gustare, gratuitamente, accanto ai prodotti della tradizione agroalimentare locale come legumi, cicoreddhe (verdure selvatiche) preparate secondo le tipiche ricette, bollito di maiale, arrosti e le immancabili “Pittule”. Novità del 2016 saranno le crocchette di patate. Le pietanze sono accompagnate dall’ottimo vino dell’enoteca della “volia cazzata”, dove si potranno assaggiare alcune delle migliori produzioni delle aziende del territorio martanese e salentino. Si rinnova anche quest’anno la collaborazione con gli amici della Festa del risotto di Villimpenta (Mantova), un abbinamento, più che consolidato, che specifica ulteriormente l’evento determinando un “unicum” difficilmente confrontabile con manifestazioni similari. Si potranno così gustare anche i prodotti tipici del mantovano come il risotto, la polenta, i salumi e i formaggi e al rinomato lambrusco. Non mancherà il tradizionale appuntamento con il pranzo di degustazione della domenica, che come ogni anno si svolgerà presso gli stand della sagra e sarà aperto a tutti coloro che volessero prendervi parte e pranzare in compagnia dello staff della Sagra e della buona musica, deve semplicemente prenotare al numero 3888598193. Il pranzo quest’anno sarà allietato dall’esibizione di salsa, bachata, kizomba, rueda de casino e zumba, a partire dalle ore 11. Un momento di festa e di gioia, col gusto salentino che villimpentese divertendosi insieme a tutto lo staff.
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feste e fede
Madonna del Rosario a Vignacastrisi: una fede che brucia
Sua Maestà il Maiale a Muro Lu Porcu Meu. La sagra a base di maiale torna a Muro Leccese nella terza domenica di ottobre
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rganizzata dall’associazione Pastorella, la sagra Lu Porcu Meu di Muro Leccese giunge alla sua 33esima edizione. Legato alle radici popolari, ma con lo sguardo volto a travalicare la località e proiettarsi in una dimensione più ampia, l’evento riempirà la terza domenica di ottobre di sapori e odori legati a “sua Maestà il Maiale” che, come recita il nome della sagra, diventa di tutti (“miu”). Dopo l’incontro “Il Maiale e Il Salento” di venerdì 14, le giornate di sabato 15 e domenica 16 seguono un calendario di appuntamenti in linea con la tradizione e ricco di piatti raffinati e originali opera di grandi chef salentini: sabato 15, Cosimo Russo preparerà “pancia di maiale croccante con funghi cardoncelli, salsa di castagne e cotogna grattugiata”; domenica 16, Mimmo Persano e Alfredo De Luca prepareranno un “panino tipo buns multicereale con stinco di maiale glassato in salsa teriyaki, puree di patata zuccherina, mo-
starda di mele renette, verza marinata al limone e sesamo”. alle due ricette verranno abbinati vini delle Cantine Vallone e Sante Dimitri. Ospite immancabile della festa l’albero della cuccagna, circondato da tanta buona musica. L’apertura degli stand gastronomici è fissata per le 20 di sabato 15. Alle 21 Popular Fest, con le note salentine di Mute Terre. Poi il reggae degli Unity alle Love, alle 23. Il richiamo dei venditori avvicinerà la gente alle bancarelle della Fiera Mercato, in programma la mattina di domenica 16, a partire dalle ore 8. Nel pomeriggio, alle 17, appuntamento con l’albero della cuccagna. Alle 19,30 riapertura degli stand gastronomici seguita dal ritorno della musica sul palco. Ancora Popular Fest e musica salentina con il Trio Carlo Canaglia, alle 20,30. Alle 22,30 l’energia della Folk Orchestra e Enzo Petrachi, con gli special guest Adriatic Sound e Terron Fabio dei Sud Sound System.
La festa. In onore della Vergine, venerata
dal 19esimo secolo e amata ancor di più dopo l’incidente con la statua
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ignacastrisi è in fermento per i festeggiamenti in onore della Beata Vergine Maria del Santissimo Rosario. Un culto che ha radici lontane, che affondano nel Medioevo e si intrecciano indissolubilmente con la frazione di Ortelle nel 1800, sulle orme della Confraternita del Santissimo Rosario. È in quegli anni che la Madonna del Rosario viene scelta come patrona di Vignacastrisi, a rimarcare un culto così forte da contare, in seno alla Confraternita, quasi 400 iscritti. La festa che ancora oggi si celebra di anno in anno, nel 19esimo secolo era garantita dalle tasse che i contadini “pagavano” in grano, friselle, tabacco, uova e altri beni da loro prodotti dalla cui vendita all’asta, nella piazza del paese, si ricavava il denaro necessario a pagare luminarie, bande e fuochi d’artificio. Il già forte amore per la Vergine si infiammò letteralmente nel 1962 quando la statua della Madonna prese accidentalmente fuoco durante l’accensione di una candela. Si sa, soprattutto in passato, suggestione e fede viaggiavano a braccetto. Non a caso questo evento mise il paese moralmente in ginocchio, pronto a vivere le peggiori sciagure dopo l’oltraggio al simulacro. Proprio il terrore di tempi funesti accentuò riverenza e devozione nei
confronti della protettrice, alla quale prontamente fu preparata una statua più bella di quella andata distrutta. Ciò che segue è storia moderna, storia che oggi stesso si scrive nella piccola frazione del Comune di Ortelle che in parrocchia, in questi giorni, ha già dato il là alla preparazione spirituale alla ricorrenza. I festeggiamenti entrano nel vivo nel weekend, con sabato 8, giorno della festa, che sveglia i fedeli a suon di campane e di Diana mattutina, dalle 7,30. Mezzora dopo, alle 8, la prima santa messa della giornata, seguita alle 10 dalle deposizione di una corona d’alloro al monumento dei Caduti e dalla Processione. Al rientro del corteo, che sarà accompagnato per le vie del paese dai concerti bandistici “Città di Sogliano Cavour” e “Città di Manduria”, lo spettacolo pirotecnico, a cura di due ditte differenti, e la Santa Messa Solenne. Chiude la giornata la funzione delle 18,30. Domenica 9, invece, le messe seguiranno i seguenti orari: 8-11 e 18,30. Al far della sera, alle 20,30, appuntamento con la Grande Serata Musicale. Chiude le celebrazioni la giornata di lunedì 10, con la messa al cimitero, in onore di tutti i benefattori defunti, alle ore 16, e la messa in chiesa alle 18,30.
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in fiera
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San Vito
Ortelle: il maiale è a km zero Or.Vi. Alla Fiera di San Vito la degustazione del prodotto la cui filiera controllata sin dall’identificazione del capo e dall’accertamento dell’alimentazione negli allevamenti e un punto di forza
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rtelle ogni quarta domenica di ottobre (a partire dal giovedì che la precede), da ormai diversi secoli, diviene capitale del maiale ospitando la tradizionale Fiera di San Vito, una delle più antiche del sud Italia, meta ogni anno di decine di migliaia di visitatori provenienti da tutto il meridione. La manifestazione, che si fregia del riconoscimento di “Manifestazione Fiera Regionale” ed è annoverata tra le Fiere più antiche del sud Italia, è divenuta nel tempo un appuntamento imperdibile per espositori, produttori e, soprattutto, estimatori del maiale la cui carne viene preparata e servita in molteplici modalità, dalle più tradizionali alle più originali, che ne valorizzano sapore e proprietà. Protagonista indiscussa è quindi la carne suina Or.Vi. prodotta da animali allevati nel territorio di Ortelle e Vignacastrisi (da cui l’acronimo) con antiche tecniche di allevamento secondo un disciplinare a cui aderiscono l’Associazione degli allevatori di Ortelle, il Comune di Ortelle, la Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Teramo e la ASL di Maglie. Punto di forza e di garanzia
per il consumatore è la filiera controllata per la produzione del maiale Or.Vi., che inizia dall’identificazione del capo e dall’accertamento dell’alimentazione utilizzata nei vari allevamenti e si conclude sul luogo di degustazione del prodotto finito. Anche quest’anno alla gastronomia la Fiera di San Vito abbina un mix di eventi: tanti i convegni su temi di grandi interesse, dall’agroalimentare al sociale, dall’ambiente alla cultura, tanti i concerti che faranno da colonna sonora alle quattro serate di Fiera. Degna di nota poi la mostra “Il vento devoto. Ventagli d’autore per Santi patroni” di Antonio Chiarello che tanto successo ha riscosso durante le precedenti tappe estive. Molto atteso, anche quest’anno, è il 7° Concorso fotografico Fiera di S.Vito “Luigi Martano”, aperto agli amanti della fotografia che entro le ore 13.00 di domenica 23 ottobre presso il padiglione istituzionale dovranno consegnare le proprie foto scattate nei quattro giorni di Fiera. Alle 18.30 sarà effettuata la premiazione. La foto premiata riceverà un premio di € 150.00 (per info 329.3173865 – infofiera@comune.ortelle.le.it).
Gastronomia, convegni e fotografia
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iovedì 20 ottobre, alle 18, Santa Messa presso la Cappella di San Vito; alle 18,30, apertura ufficiale della Fiera e saluto del sindaco Francesco Massimiliano Rausa. Seguirà l’intitolazione del nuovo Open Space a Luigi Martano. Alle 19 nel padiglione istituzionale, incontro su “Ambiente, cibo e salute”. Alle 20, sempre nel padiglione istituzionale, presentazione della mostra “Il vento devoto. Ventagli d’autore per Santi Patroni” di Antonio Chiarello. Alle 20,30, Per le vie della Fiera, musica di strada con gli Amici della Musica. Alle 21,30 nell’area concerti, l’esibizione dell’Accademia Folk. Venerdì 21, alle 10, nel padiglione istituzionale, incontro su “Cibo e movimento per assicurare benessere e preservare la salute”. Alle 16, ancora nel padiglione istituzionale, “Tradizioni da promuovere: alla scoperta delle nostre radici”; a seguire, “Cibo della memoria”. Alle 18, nella Cappella di San Vito, Santa Messa. Alle 18,30, nell’Open Space “Luigi Martano”, incontro su Fiere di Puglia tra passato e futuro,
tradizione e sviluppo. Reinterpretare la tradizione. Con degustazione. Alle 21, nell’area concerti, la musica de Gli Amanti di Bacco. Sabato 22, alle 11, presso l’Open Space “Luigi Martano”, Promozione del territorio, risultati e prospettive. Il ruolo delle Pro Loco; nello stesso luogo, alle 16,30, “Le mani che sanno. Arte e artigianato tra tradizione e innovazione a proposito dell’edizione 2016 della Summer School. Videoproiezione del documentario “Il cibo giusto”. A seguire dibattito. Alle 17,30, trasporto statua in Chiesa Madre e celebrazione Santa Messa. Processione con
la statua di San Vito dalla Chiesa Madre alla cappella di San Vito. Alle 19,30, all’Open Space “Luigi Martano” incontro su “Welfare e Servizio Civile, quale futuro”. Alle 20,30 nel padiglione istituzionale, presentazione del libro di Loredana De Vitis, “Amori in cottura”. A seguire, reinterpretare la tradizione: degustazione di una salsa proposta dallo chef Uccio Cretì. Alle 21,30, nell’area concerti, Stella Grande e Anime Bianche. Domenica 23, Sante Messe alle 7 e alle 18 nella Cappella San Vito e alle 8 Chiesa Madre. Alle 17, nel padiglione istituzionale, incontro su “Un Salento senza olivi? La canapa: una coltivazione da riprendere”. E “Il melograno, ormai una realtà”. Alle 18,30 nell’Open Space Luigi Martano, premiazione del 7° Concorso fotografico “Luigi Martano”. Alle 20 si torna nel padiglione istituzionale per “L’olio: valori nutritivi e simbolici”. A seguire degustazione dell’Olio dei Messapi. Alle 20, nell’area concerti: Vocalist, Viaggio nella storia della musica; alle 22, Freezap.
riti & folclore
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feste d’autunno
Specchia: affreschi del ’600 scoperti e restaurati
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site in festa a Palmariggi Melagrane&Co. Musica, gusto e solidarietà alla 42esima edizione de “Lu Paniri te e Site”
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rofumo di autunno a Palmariggi con la 42esima edizione de “Lu Paniri te e Site”, evento di tre giorni dedicato alle melagrane, dette appunto site in dialetto salentino. Non ci sarà solo il dolce frutto però a riempire gli stand del centro storico palmariggino: anche tanti altri prodotti tipici locali, dalla carne di maiale lessa o alla griglia, alle cicore creste; dai pezzetti di cavallo al pane di grano con ricotta forte; dalle alici alle pittule ed alla porchetta di Ariccia, fino ai dolci, alle crostate ed alla mousse. Poi la frutta, con le spremute fresche, e il vinum granatus (la bevanda regale). Immancabili, ovviamente, le pietanze a base di
melagrana. Al gusto si accompagna la musica: dopo il concerto degli Alla Bua, nella serata di venerdì 7, spazio alla pizzica di Antonio Amato Ensamble la sera di sabato 8. Attesissima anche la fiera mercato, che si apre per le vie del paese la mattina di domenica 9. In serata, invece, saliranno sul palco le note de I Scianari. “Lu Paniri te e Site” è anche manifestazione di solidarietà per le popolazioni colpite dal terremoto del 24 agosto nel centro Italia. Un’occasione in più per unirsi al piccolo-grande evento messo in piedi da Palmariggi, paesino di Terra d’Otranto che conta appena 1500 abitanti.
resso la chiesa di Sant’Antonio da Padova a Specchia, alle spalle dell’altare maggiore, è possibile ammirare degli antichi affreschi, risalenti al 1626, recentemente restaurati. Grazie all’impegno della confraternita di Sant’Antonio da Padova e della Santissima Trinità, guidata pro-tempore dal priore Alfredo Villani, l’affresco è ritornato a vivere dopo l’accurato lavoro di due mesi di Dario Taras, restauratore salentino forte di una vasta esperienza accumulata con l’attività svolta in luoghi sacri, in Italia e all’estero, e con l’ausilio del consulente scientifico esterno Giovanni Giangreco, accreditato storico del Salento. Gli affreschi sono stati scoperti casualmente, dopo che il coro in legno addossato alla parete, sempre risalente al 1600, era stato spostato per intervenire sulle macchia di umido di risalita delle mura. Ritrovate ai lati di una porta che permette l’accesso a dei locali usati come deposito della confraternita, le pitture si sviluppano con due scene simmetriche: due santi domenicani, in ginocchio davanti ad altrettanti altari, ammirano rispettivamente, quello a sinistra la Madonna col Bambino entro un gruppo di nuvole (probabilmente l’apparizione della Vergine a San Domenico), e quello a destra il Crocifisso (probabilmente l’apparizione a San Tommaso). Le due scene si svolgono in ambienti interni, con colonne, candelabri, decorazioni di muri a finti conci porte, una chiesa ed altri oggetti non ben riconoscibili, elementi tipici degli arredi murari degli Ordini Mendicanti. Sull’opera si intrave-
dono anche una V ed una C, quelle che dovrebbero essere le iniziale dell’autore, con tutta probabilità di un pittore salentino di cultura e tradizione tardo manierista, di qualità espressive non particolarmente elevate, ma di solida preparazione tecnica, con esperienza più di decoratore che di pittore. La chiesa ex domenicana di Santa Maria del Rosario di Specchia, oggi sotto il titolo di Sant’Antonio da Padova, rappresenta la testimonianza più meridionale della presenza dei Frati Predicatori nell’antica Terra d’Otranto. Un luogo sacro (attiguo all’antico complesso conventuale del 1608) che nella sua costruzione fu ostacolato dalle difficoltà incontrate dall’Ordine dei Domenicani durante la loro presenza a Specchia, riscontrabili nelle pitture e negli interventi edilizi, realizzati nel corso dei secoli. Difficoltà che segnarono la storia e che lasciano traccia nel Decreto sulla Confisca dei beni ecclesiastici del 1809 con cui i Domenicani furono costretti ad abbandonare Specchia. Dopo la caduta di Napoleone, Ferdinado I di Borbone, tornato sul trono di Napoli, restituì loro il Convento, ma i Domenicani non fecero più ritorno a Specchia, lasciando al degrado il luogo sacro e inducendo il Vescovo di Ugento a sospendere il culto nella chiesa (nel 1904) e a trasferire la sede della Confraternita in Chiesa Madre. Altri lavori di restauro, che interessarono decorazioni murarie, altare maggiore e pavimentazione, furono eseguiti tra gli anni Venti e la fine dei Trenta. m.a.
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in campagna
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fattorie sociali AssOCIAzIOnE RAnDAGIO AMICO via Cavour 41, botrugno randagioamico@live.it - 320/6365215
Adotta un cane
bilbao e Guenda, fratello e sorella, trovati in campagna abbandonati al loro destino, ricoperti da piaghe e chiazze senza pelo dovute ai parassiti che li infestavano. ora sono rifioriti più belli che mai! 3 mesi e mezzo, futura taglia media (intorno ai 20 kg da grande)
Jazz, nato dalla mancata sterilizzazione dell’ennesima cagnetta di proprietà, due mesi, futura taglia medio-piccola (intorno ai 13/15 kg da grande)
Glen, l’abbandono di fine estate, vagava sulla maglie-otranto, rischiando di essere investito da un momento all’altro. è un cucciolotto di circa un anno, allegro e socievole con tutti, taglia medio-contenuta (circa 13 kg) Vengono affidati tutti quanti già sverminati, vaccinati e microchippati (Glen è anche castrato), con obbligo di sterilizzazione entro gli 8/10 mesi.
Dal Salento in Germania ed Olanda per studiare il sociale in agricoltura N egli ultimi anni nel Salento si è registrato l’avvio di varie iniziative e progetti nel settore dell’agricoltura sociale, finalizzate all’inserimento lavorativo e, soprattutto, sociale di soggetti diversamente abili nel settore agricolo. Il GAL “Capo S. Maria di Leuca” dal 2012 con varie iniziative ha sensibilizzato il territorio su questa tematica, con workshop e attività formative, attivando lo “Sportello Agrisociale”, un infopoint gratuito, presso la propria sede di Tricase, in Piazza Pisanelli a Palazzo Gallone. Grazie a questo impegno, fino all’8 ottobre, gli operatori agricoli salentini Gabriella Elia e Sara Elia dell’Azienda Agrituristica “Gli Ulivi” di Tricase, Laura Agostinello e Maria Antonietta Agostinello dell’Azienda Agrituristica “Matine” di Alessano e Filippo Cavaliere dell’Azienda Agricola “Calizzi” di Lecce, parteciperanno ad un viaggio studio in Olanda e Germania per visitare alcune fattorie sociali. L’iniziativa è organizzata dalla Rete Fattorie Sociali e finanziato dal For.Agri, che, insieme GAL “Capo S. Maria di
Leuca” nel febbraio scorso avevano attivato un Corso di Formazione gratuito in Agricoltura Sociale di I livello a Tricase. Un’attività formativa che ha presentato moduli didattici interessanti e ha visto oltre cento partecipanti tra operatori agricoli e uditori, provenienti anche dal Centro - Sud Italia. Il gruppo di studio all’estero visiterà in Olanda le fattorie sociali a Lienden, a Wageningen, a WenumWiesel e a Arnhem, dove il prof. Jan Hassink, studioso delle agricolture sociali olandesi, illustrerà le attività svolte. Dopo l’Olanda il viaggio proseguirà in Germania, il gruppo andrà in visita presso le fattorie sociali di Karcherhof e Stadtbauernhof di Saarbrücken, presso la fattoria didattica Waldorfschool Saar/Hunsrück a Nohfelden/Walhausen e la fattoria sociale Win-
tringer Hof , le cui attività saranno illustrate dal Prof. Thomas van Elsen. Durante la permanenza all’estero gli operatori dell’agricoltura sociale seguiranno le lezioni di: Marco Berardo Di Stefano, Presidente Rete Fattorie Sociali, Alfonso Pascale, Presidente CeSLAM e formatore Rete Fattorie Sociali, e Roberto Finuola, Referente Scientifico della Rete Fattorie Sociali. “L’agricoltura sociale sarà senz’altro una delle protagoniste della prossima attuazione del nostro GAL, nell’ambito della Misura 19 del PSR Puglia 2014 - 2020”, dichiara Renato Rizzo, presidente del GAL Capo S.Maria di Leuca, “infatti saranno sostenute finanziariamente le Fattorie Sociali, le quali generano benessere nei confronti di persone svantaggiate e costituiscono un’opportunità per riqualificare il welfare locale attraverso la sinergia tra servizi sociali, socio-sanitari e le Aziende Agricole.” Maurizio Antonazzo
Cane smarrito a depressa Probabilmente spaventato dai fuochi d’artificio, Salvo si è allontanato da casa, lasciando solo il suo adorato ed anziano padrone. Smarrito a Depressa (Tricase). Chi ne avesse notizie contatti il 3935855488
dai Comuni
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sull’Adriatico
Santa Cesarea: turismo in mano ai privati?
Un Laboratorio per Castro Elezioni 2017. Nuovo movimento politico presenta il candidato per le elezioni della prossima primavera
La proposta. Società presenta progetto da 60 mln per rifare l’intero impianto ricettivo con hotel, strutture ed infrastrutture ecosostenibili
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anta Cesarea respira l’aria di una nuova era per le terme e per tutto ciò che le circonda. Una rivoluzione pronta a prendere la forma (e la sostanza) della proposta (e dei milioni) che la società Ge.Ter. ha portato al tavolo della Regione, del Comune e delle Terme. Con un fondo di investimento garantito dalla Horwatt Htl, leader a livello internazionale del settore dell’Hospitality consulting (consulenze professionistiche nel campo alberghiero), la GeTer punta a investire 60 milioni di euro in un progetto di rifunzionalizzazione dell’intera struttura termale di Santa Cesarea, con tanto di nuovi residence ed hotel di lusso. Un piano che prospetta una ricaduta sul turismo non solo sul piccolo centro cesarino, ma su tutto il Salento, trasformando l’area in un punto di richiamo internazionale, in grado di competere con località termali di tutto il mondo. L’idea della società proponente, che già gode del piano di fattibilità, passa per una riqualificazione dell’Albergo Palazzo, del suo stabilimento termale, del Lido Caicco, delle discese a mare, delle strutture sportive adiacenti al nuovo centro termale (da rendere un fiore all’occhiello della rieducazione psico-motoria) e delle strutture termali Gattulla e Sulfurea. A ciò si affianca un’area ricca di nuove strutture ricettive: un residence con mono o bilocali ed hotel a 4 e 5 stelle (aperti 7 mesi su 12), più uno a 3 stelle sempre aperto. Da rivedere, di conseguenza, anche le infrastrutture necessarie per sostenere impianti di questo genere. Primi su tutti i collegamenti. Ecco allora
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l’idea di una nuova strada che permetta l’accesso al nuovo centro termale, deviando il traffico veicolare ed evitando che passi per il centro cittadino. Con essa, nuovi collegamenti su binario, rapidi e frequenti, tra centro storico e l’area di alberghi e centro termale. Un’abbuffata di novità per le cui GeTer propone al Comune una gestione con concessione a canone annuale. Gli Enti preposti stanno già valutando il progetto, tenendo conto non solo del forte spirito avanguardistico che lo caratterizza, ma anche della sua ecosostenibilità: tutte le innovazioni suggerite hanno infatti un impatto con il territorio pari a zero.
ffrire il proprio contributo alla vita sociale, politica ed economica della città: con questo scopo, un gruppo di giovani cittadini castrensi, ha appena lanciato un movimento chiamato “Laboratorio per Castro”. “I princìpi che animano l’associazione sono quelli della democrazia, della trasparenza nell’azione, della lealtà e correttezza nel confronto”, spiegano in una nota, nella quale rimarcano che nel corso di una partecipata assemblea pubblica, lo scorso 25 settembre, hanno acclamato come candidato sindaco l’avvocato Luigi Fersini. “Grato alla cittadinanza per la fiducia e la stima che ripone in me quotidianamente“, si compiace Fersini, “in questo percorso che abbiamo scelto di intraprendere insieme al movimento Laboratorio per Castro. L’ assemblea è stata una bella pagina di democrazia“, racconta, “in cui si è scelto di presentare, pubblicamente e in largo anticipo, un movimento che ha voglia di contribuire alla crescita ed allo sviluppo del nostro paese. Ho accettato di guidare questo gruppo come candidato sindaco con grande onore, senso di responsabilità e umiltà, conscio di dover restituire alla cittadinanza quanto ricevuto a livello umano“.
Poggiardo, niente riconteggio: Colafati confermato sindaco Ricorso respinto. Il Tar non accoglie l’appello di Oronzo Borgia, candidato sconfitto per un pugno di voti alle ultime amministrative. 14 le schede contestate
disinfestazione: rientrato allarme a scuola
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opo tre mesi e mezzo dall’esito del voto amministrativo si è chiusa a Poggiardo la vicenda relativa ai dubbi di legittimità avanzati dalla lista “La Città di tutti” in merito a 14 schede scrutinate e successivamente contestate (i presidenti di seggio avevano chiuso le operazioni di voto senza mettere a verbale alcuna scheda).
LA sEntEnzA
Strana epidemia a Poggiardo. Esposto alla Procura da parte dei genitori
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Oronzo Borgia e gli altri cinque candidati che hanno promosso il ricorso sono stati condannati a pagare tutte le spese legali, anche quelle della controparte
Con sentenza n.1462/16 del 21 settembre scorso, infatti, la prima sezione del Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia, sezione staccata di Lecce, ha respinto il ricorso proposto dal candidato sindaco Oronzo Borgia e da alcuni candidati consiglieri della lista “La Città di Tutti” per ottenere l’annullamento delle operazioni di scrutinio che lo scorso 5 giugno avevano de-
cretato la vittoria della lista “Responsabilmente Avanti”, guidata dal sindaco Giuseppe Colafati, la quale si era imposta con 1894 voti contro i 1891 della lista soccombente. All’indomani dell’esito delle urne, dinanzi al Tar, Borgia aveva lamentato la mancata attribuzione in proprio favore di voti erroneamente dichiarati nulli. Inoltre, aveva contestato l’errata attribuzione a favore della lista antagonista di alcuni voti che avrebbero dovuto invece essere annullati, contando così di ottenere l’esame ed il riconteggio di tutte le schede votate e quindi la correzione dello scrutinio e la sua proclamazione quale nuovo sindaco di Poggiardo. Il tribunale amministrativo di Lecce ha però respinto, perché
non fondato su dati accertati, il ricorso presentato dalla lista “La Città di Tutti”, accogliendo le tesi del Comune di Poggiardo, del sindaco in carica Giuseppe Colafati e dei consiglieri della attuale maggioranza, senza procedere ad alcuna verifica sulle presunte schede erroneamente scrutinate in quanto i presunti vizi o le irregolari modalità di espressione di voto descritti nel ricorso sono stati ritenuti inesistenti. Peraltro il candidato sindaco Oronzo Borgia e gli altri cinque candidati che lo hanno promosso sono stati condannati a pagare tutte le spese legali, anche quelle della controparte, ovvero del Comune resistente e dei controinteressati. Carlo Quaranta
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utto ritornato alla normalità presso il Polo di via De Gasperi a Poggiardo, sede di scuola primaria e dell’infanzia dove, lo scorso 27 settembre, si erano verificati alcuni episodi di irritazione, prurito e sonnolenza per alcuni bambini dai due ai dieci anni frequentanti il suddetto plesso scolastico. Legittima ovviamente la preoccupazione dei genitori per le possibili cause di tali disagi vissuti dai piccoli alunni che fortunatamente sono rimasti circoscritti e di lieve entità: non si è potuto fare a meno di attribuire la responsabilità dell’accaduto alla disinfestazione da blatte e gechi avvenuta sabato 24 settembre e per la quale le lezioni erano state preventivamente sospese per la giornata di lunedì 26. A quanto pare, pur avendo ricevuto assicurazioni da parte della ditta incaricata
che le operazioni si fossero svolte in modo conforme al protocollo standard, un giorno di chiusura non è stato sufficiente e così il sindaco Giuseppe Colafati, in via cautelare, ha disposto, con propria ordinanza, la sospensione delle lezioni per il giorno seguente, provvedendo ad effettuare nuove pulizie ed areando i locali. Dopo i dovuti sopralluoghi ed accertamenti alla presenza del dirigente scolastico, del sindaco, del responsabile della ditta di disinfestazione e dei genitori degli alunni, le lezioni sono regolarmente riprese il 30 settembre. Tuttavia alcuni genitori hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica per fare luce sulle cause dell’intossicazione ed accertare responsabilità ed eventuali illeciti commessi ai danni dei minori e delle loro famiglie. c.q.
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solidarietà
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dalla Diocesi
Una macchina della Carità contro la povertà Mano tesa. Tutti i numeri degli aiuti messi in campo nel settennato dell’Arcivescovo D’Ambrosio con distribuzione pasti, diritto alle cure, alla casa, all’accoglienza, sostegno economico e servizi antiusura
Le
stime diffuse dall’ultimo Rapporto Istat “La povertà in Italia” riferite all’anno 2015 parlano di 1 milione e 582 mila famiglie (il numero più alto dal 2005 ad oggi) e di 4 milioni e 598 individui che vivono in condizione di povertà assoluta. È il Mezzogiorno d’Italia a tenere testa in questi valori. Secondo i dati Eurostat relativi al 2015, l’Italia è il Paese che in Europa conta il numero maggiore di poveri, di persone cioè che vivono in “gravi privazioni materiali”. In Puglia, il 2013 è stato l’anno dell’assalto alle sedi in cui si distribuiscono pasti e aiuti alimentari. A comunicarlo è stato l’ultimo Rapporto Cisl-Puglia Basilicata. Nelle 40 mense pugliesi gestite dalla Caritas sono stati circa 640mila i pasti destinati a fronteggiare l’imponente numero di richieste, con una media di oltre 1.700 pasti al giorno. Sempre in Puglia, le famiglie povere sono circa 437mila (a fronte del numero totale che è di un milione e 550mila). Aumenta quindi il numero delle persone costrette a chiedere aiuto per mangiare: si è passati da 206.858 nel 2010 a 294.765 persone nel 2013.
Gli aiuti nel leccese Il disagio e l’emarginazione sociale diventano sempre più evidenti nella città capoluogo. Lo confermano i dati delle strutture di Lecce, che si occupano di soddisfare i bisogni primari dei cittadini più vulnerabili. Le famiglie assistite dai due empori della solidarietà cittadini sono, nel 2015, 1.532. Rispettivamente 882 quelle che hanno ricevuto beni e servizi dalla Comunità Emmanuel e 650 quelle che hanno goduto dei beni e ser-
trazione delle spese delle famiglie risulta essere più decisa. Per questa ragione, la Caritas Diocesana si è dotata di due ambulatori medici per offrire assistenza socio-sanitaria e per tutelare il diritto alla salute. L’ambulatorio medico “Idria” dal 2014 a oggi ha prestato 3.584 visite mediche, con una percentuale più alta per gli uomini (71%) e per gli stranieri (84%) e l’ambulatorio “Salva” presso il Centro Migrantes che ha prestato 3.170 visite mediche prevalentemente a uomini (72% dei casi) e a stranieri (84%). Il Centro Migrantes ha inoltre fornito servizi, sostegno e attività di inclusione a 8.644 persone, prevalentemente stranieri (85%).
Il sostegno economico vizi offerti dal Polo 2 della Caritas diocesana. Sono state circa 5mila le persone sostenute in un bacino di utenze che comprende 17 comuni limitrofi facenti parte degli Ambiti territoriali di Lecce e Campi Salentina. Le 10 mense cittadine della Caritas hanno servito nel corso dell’anno 2015 circa 182.500 pasti, in media 500 pasti al giorno. “La situazione è veramente precipitata negli ultimi anni”, ammette Don Attilio Mesagne, direttore della Caritas di Lecce. “Troppa gente la notte resta fuori perché i posti nei dormitori non sono sufficienti, le strutture preposte ospitano ogni notte 110 persone, un numero ancora lontano dal reale fabbisogno e che le nostre stime quantificano in almeno altri 100 uomini e donne che trascorrono le notti in giro per la città, in casolari, in stazione o in macchina”. Dal 2009 ad oggi la Caritas Diocesana ha
accolto nelle sue strutture della Casa della Carità (5 strutture complessive per un totale di 80 posti letto) 2.517 ospiti per un totale di 33.751 pernottamenti. Nelle 10 mense sono stati erogati giornalmente 450 pasti (colazione, pranzo e cena) per un totale di 1.230.750. Da giugno 2014 la Caritas Diocesana si è dotata di un Emporio della Solidarietà, il secondo in città dopo quello della Comunità Emmanuel, per venire incontro alle esigenze morali e materiali di coloro che vivono in situazione di povertà. Dall’anno della sua costituzione ad oggi l’Emporio ha assistito 1.859 famiglie, italiane nel 42% dei casi. Sono state distribuite 195.789 unità di prodotti, per un totale di 129.228 kg e per una spesa pari a 187.841 euro. Meno cibo, meno vestiti, meno medicine. La salute è uno dei campi in cui la con-
“Tricase tra i rifiuti” Disservizio. La collera di cittadini e negozianti per le mancanze del servizio di raccolta rifiuti, portata in Comune dai consiglieri di minoranza
Con la “maestra Stefania” per i terremotati
La
scuola di Udine della giovane insegnante di Depressa (Tricase) deceduta in un incidente stradale mentre rientrava in Friuli, ha avviato una raccolta fondi. Proprio in memoria della stessa Stefania Fanciullo, su buonacausa.org è possibile effettuare una donazione da devolvere ai paesi colpiti dal terremoto del 24 agosto nel centro-Italia. Chi volesse contribuire può farlo mediante Paypal o ricarica Postepay n.5333 1710 2867 2398 specificando nella causale “Maestra Stefania”.
Cittadini e titolari di attività commerciali di Tricase lamentano, dall’inizio della stagione estiva, gravi disservizi nella raccolta dei rifiuti solidi urbani. Rifiuti che regolarmente non vengono ritirati da domicili e residenze, lasciati giacere per strada anche per diversi giorni, come le vane segnalazioni fatte in Comune giacciono sterili nei corridoi del municipio. Se ne fanno portavoce i consiglieri di minoranza Guerino Alfarano, Gianluigi Forte, Nunzio Dell’Abate, Pasquale Scarascia e Vito Zocco: “È un enorme imbarazzo per l’immagine della Città ed un grandissimo disagio anche dal punto di vista prettamente igienicosanitario. Per questo chiediamo all’amministrazione come mai consenta tutt’oggi il verificarsi di un tale disservizio, senza intervenire a mesi dalle prime segnalazioni pervenute, per riportare alla normalità il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani, per il quale gli utenti pagano ogni anno delle tariffe sempre più esose”. I consiglieri d’opposizione, nell’interrogazione protocollata in Comune, puntano il dito anche contro il silenzio che ruota attorno alla questione: “Perché non dare risposta ai tanti cittadini, titolari di attività com-
Tra i servizi offerti dalla Caritas diocesana anche il sostegno economico alle persone e alle famiglie con grave disagio economico attraverso il Fondo C.E.I. – iniziative anticrisi che ha permesso alla Caritas leccese, grazie all’erogazione di 150mila euro da parte della Caritas Italiana, di sostenere circa 3mila persone dal 2014 ad oggi sia attraverso il Fondo Famiglia che ha erogato 15mila euro e permesso il sostegno a circa 80 famiglie particolarmente disagiate. Dal sostegno economico al contrasto delle forme illegali di finanziamento, la Diocesi leccese ha messo in campo energie a 360 gradi per fronteggiare tutte le ramificazioni delle povertà. In questo scenario si inseriscono il Centro Ascolto Diocesano Antiusura, divenuto 29esima Fondazione nazionale Antiusura Autonoma “San Giuseppe Lavoratore” attraverso il quale la Caritas ha assistito, dal 2012 al 2016, 60 famiglie, e il Prestito della Speranza, progetto pensato e realizzato dalla Conferenza Episcopale Italiana, in collaborazione con Caritas Italiana, Banca Intesa San Paolo, Banca Prossima, Vo.BI.S. col contributo organizzativo delle Caritas diocesane. La Caritas Diocesana dal 2009 al 2016 ha accolto 133 domande di famiglie in difficoltà e ha erogato 849.400 euro.
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L’ArCiVeSCoVo
La Caritas diocesana e e centinaia di volontari riempiono con la loro generosa e gratuita disponibilità, i vuoti, le assenze e le povertà delle migliaia di ospiti
“un grazie dovuto” merciali e turisti, che hanno più volte hanno lamentato, e continuano a lamentare anche in modo energico, l’incresciosa disfunzione? Sarebbe utile a questo punto”, incalzano, “conoscere se e quali siano stati gli atti formali o le azioni intraprese in merito dall’amministrazione nei confronti dei responsabili di tale scempio. E con che esito”. Risposte che la minoranza si aspetta di avere nella prossima seduta consiliare, sulla quale puntano anche per avere lumi su “misure e tempistiche che l’amministrazione ha intenzione di adottare per supplire alle carenze funzionali non più tollerabili del servizio”.
“Un grazie convinto e dovuto”, quello dell’Arcivescovo di Lecce Domenico Umberto D’Ambrosio, “alla Caritas diocesana e alle centinaia di volontari che riempiono con la loro generosa e gratuita disponibilità, i vuoti, le assenze e le povertà delle migliaia di ospiti di 56 diverse nazionalità che affollano le nostre strutture di carità. Grazie anche alle istituzioni per la simpatia, la stima e la collaborazione con cui guardano all’immenso sforzo della carità di questa nostra Chiesa. A loro chiediamo sostegno e aiuto anche materiale per affrontare l’ingente peso economico necessario a sostenere i più vulnerabili e riconoscere pienamente i loro diritti”.
attualità
8/21 ottobre 2016
ilgallo.it
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storia
Una carneficina per troppi anni taciuta
il sangue di Papa Wojtyla in Salento
Antonio Magagnino. Libro-indagine del matinese ex sottufficiale dei Carabinieri, che svela anche “L’armadio della vergogna” del Tribunale Militare
U
Un eterno viaggio. Come in vita, ancora oggi Papa
Giovanni Paolo II fa visita ad ogni angolo del mondo: l’ampolla col suo sangue è attesa a Lecce
“Se
sbaglio, mi correggerete”. Si presentò così, il 16 ottobre 1978, a Roma, all’Italia, al mondo intero, Karol Wojtyla, il Papa più amato della storia della Chiesa. Semplici, simboliche parole, prologo di un bagno di umiltà per il clero. STORIA DELL’UMANITà Una storia, quella di Papa Giovanni Paolo II, che ha riempito infinità di cuori, avvicinato alla fede tanti non credenti e ammaliato anche le menti più laiche, per poi lasciarsi un vuoto alle spalle nel giorno della sua morte, il 2 aprile del 2005, che la beatifica-
zione (arrivata 6 anni dopo) ha solo parzialmente potuto colmare. Il Papa polacco è un pezzo di storia dell’umanità, dei cui insegnamenti possiamo ancor oggi godere e della cui memoria possiamo custodire le preziose reliquie che, proprio come lui fece durante il suo lungo pontificato, viaggiano oggi in ogni angolo della terra. L’AMPOLLA COL sAnGuE Una di queste, una ampolla del suo sangue, prelevato nel giorno della sua morte, raggiungerà Lecce sabato 8 ottobre.
sAn MAssIMILIAnO kOLbE L’occasione è offerta dalla canonizzazione di San Massimiliano Kolbe, presso l’omonima comunità, per cui è in programma un ricco elenco di appuntamenti. Dopo l’animazione “Scintille…di gioia” per i bambini, delle ore 16, alle 17 si terrà l’accoglienza della reliquia, seguita da Cenacolo di Preghiera, celebrazione eucaristica e venerazione della reliquia stessa. Dalle 20, poi, parte “La notte della Fede”, che alle 22 cede il passo alla “Notte della Misericordia”.
n’opera che dà voce alla memoria di una carneficina che “per troppi anni è stata volutamente taciuta”. Il matinese Antonio Magagnino, sottufficiale in congedo dell’Arma dei Carabinieri del 36esimo Corso A.S., descrive così il suo libro-indagine “L’eccidio della Colonna Gamucci”. La storia di 111 Carabinieri Reali che caddero uccisi barbaramente per mano di partigiani comunisti nel pomeriggio del 4 novembre 1943, a Guri I Muzakqit, nel bosco alle pendici del Monte Panit Nord Est di Labinot. A freddarli, degli albanesi appartenenti al secondo Battaglione della prima Brigata al comando dei criminali Xhelal Staravecka e del Colonnello Kadri Aziz Hoxha. “L’intento di questo mio scritto”, spiega Magagnino, “è di rendere onore al sacrificio di questi coraggiosi Carabinieri Reali, che hanno pagato con la propria vita il prezzo della nostra libertà, venendo ingiustamente abbandonati al destino del singolo da non idonei militari di comando. Uomini che oggi entrambi i Paesi coinvolti, volutamente e ignobilmente non ricordano, per stesse ideologie di partito” Il libro inoltre riporta alla luce “L’armadio della Vergogna”, che Magagnino definisce “fascicolo del Tribunale Militare di Roma volutamente nascosto, dal momento che l’eccidio in questione è considerato dagli storici, dopo quello di Cefalonia, l’omicidio più crudele perpetrato contro militari italiani durante la Seconda Guerra Mondiale”. Paolo Pagnottella, Ammiraglio di squadra della Marina Militare e Presidente Associazione Nazionale Marinai d’Italia, nella sua recensione definisce il libro-inchiesta una “pregevole, appassionata ricerca storica, fatta di narrazione diretta dei fatti, stralci di giornali d’epoca, atti giudiziari, brani epistolari e dirette testimonianze, sapientemente miscelati in un quadro che offre un esaustivo compendio di una delle più efferate (e purtroppo anche dimenticate) vicende legate alla seconda guerra mondiale. L’autore”, scrive Pagnottella, “vuole ridare voce e dignità ad un pezzetto di storia patria, per rendere il giusto e sacrosanto onore alla memoria di quanti hanno contribuito, col loro valore ma anche con la fierezza della propria morte, al patrimonio di valori degli Italiani”.
Quarta di copertina vicenda narrata si svolge in La Albania, all’indomani dello sciagurato annuncio dell’armistizio e trova conferma nelle ricerche che Onorcaduti poté effettuare in quelle terre, arricchite anche da dirette testimonianze di protagonisti albanesi. Il 9 settembre 1943 mentre i tedeschi procedevano all’occupazione dell’Albania, il clima a Tirana e nelle altre località albanesi era di attesa, pur facendo presagire drammatici sviluppi a motivo dell’atteggiamento dei partigiani, già dediti a proditorie e diffuse fucilazioni di italiani e, soprattutto, di carabinieri, accusati senza alcuna prova.
Decine di migliaia di soldati italiani, privi di ordini precisi, erano allo sbando “senza alcun’altra risorsa se non il proprio coraggio e la dignità di uomini e soldati”. A render ancor più angosciosa la situazione, la voglia di vendetta dei partigiani locali, delle bande al soldo dei tedeschi, di quelle che agivano in proprio, di quelle comuniste. A seguito dell’accordo stipulato fra tedeschi e comando Armate Est italiano, tutti i nostri soldati dovettero consegnare parte delle armi ed incolonnarsi verso stazioni di imbarco su treni diretti poi in Germania. Molti scelsero la via dell’iniziativa personale, dirigendosi verso la costa o unendosi alle bande partigiane. Il colonnello Giulio Gamucci, comandante la Legione Carabinieri di Tirana, ebbe il comando di una colonna composta da circa 1200 uomini delle diverse armi, fra cui un migliaio di carabinieri. Partiti il 19 settembre da Tirana verso Bitoli, al confine bulgaro, dovettero aprirsi la strada combattendo fino alla aspre montagne, fra stenti, fame, assalti dei partigiani, diserzioni. Il 4 novembre una aliquota della colonna, comprendente 110 carabinieri ed il loro Comandante Gamucci, attratta con l’inganno della trattativa da una banda partigiana comunista, fu separata dal restante della colonna. Gli uomini furono condotti in un bosco sul monte Panit, legati a due a due, uccisi proditoriamente a raffiche di mitra. La banda di partigiani comunisti albanesi, capeggiata da Xhelal Staravecka, procedette poi alla spoliazione e all’occultamento dei cadaveri, le cui divise furono indossate ed esibite come trofei dall’intera I Brigata partigiana d’Assalto, della quale facevano parte. Il capo degli assassini, Staravecka, passò poi al servizio dei tedeschi e quando questi lasciarono l’Albania si rifugiò prima in Austria e poi in Italia. Arrestato e sottoposto a giudizio dalla Corte di Assise di Roma, fu condannato nel 1952 all’ergastolo. Il 19 dicembre 1953 il decreto Togliatti di indulto per reati di guerra consentì al criminale di uscire di galera senza che nessuno cercasse mai di identificare gli altri componenti del commando autore della strage.
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cronaca
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finte assunzioni per incassare la disoccupazione
un commercialista e 70 lavoratori denunciati per una truffa all’Inps da mezzo milione di euro. Questo l’esito delle indagini portate avanti dagli agenti della tenenza della Guardia di Finanza di Casarano nei confronti di alcune aziende di ugento. Queste, da una preliminare analisi mediante le banche dati del Corpo, risultavano presentare, sistematicamente dall’annualità 2010 in poi, un numero di lavoratori assunti troppo elevato rispetto al volume d’affari dichiarato ed alla tipologia di attività esercitata. in particolare, 7 società, negli anni di interesse investigativo, non avevano espletato alcuna attività lavorativa. Le investigazioni preliminari hanno spinto così la procura della repubblica di Lecce a delegare delle attività di approfondimento volte a delineare la reale portata di quanto emerso dall’attività delle fiamme gialle. L’inchiesta ha permesso di accertare un’ingente truffa ideata da un noto commercialista ugentino, finalizzata all’ottenimento di indebite indennità di disoccupazione. il professionista, ideatore del sistema fraudolento, corrispondeva i compensi ai dipendenti mediante le indennità di sostegno derivanti da fittizie assunzioni presso ignare aziende di cui deteneva la contabilità. il commercialista, con la complicità dei lavoratori, formalizzava autonomamente le false assunzioni, mediante comunicazioni postume inviate all’inps, al fine di consentire a questi ultimi l’indebita percezione delle indennità di disoccupazione erogate dall’ente previdenziale. tali indennità venivano, poi, suddivise tra i lavoratori ed il professionista. a nulla sono valsi i tentativi di quest’ultimo finalizzati all’inquinamento delle prove già in possesso degli investigatori della Guardia di Finanza, mediante suggerimenti ai lavoratori in occasione dell’escussione in atti. Gli stessi lavoratori, una volta compresa la gravità della situazione nella sua interezza, hanno raccontato agli inquirenti i fatti per filo e per segno, indicando il commercialista quale unico e solo ideatore della truffa. L’operazione, nella sua completezza, ha consentito di accertare 70 fittizie assunzioni che hanno consentito ai sodali della truffa percezione indebita di indennità di disoccupazione per oltre mezzo milione di euro. il commercialista ed i 70 lavoratori che hanno concorso indispensabilmente nella configurazione del reato, sono stati segnalati all’autorità giudiziaria per il reato di truffa aggravata ai danni dello stato e, segnatamente, dell’iNps. inoltre, la posizione dei 71 indagati è stata segnalata alla procura regionale della Corte dei Conti per l’accertamento delle relative responsabilità amministrative ed il ripianamento del conseguente danno erariale.
portava a casa un ragazzino attirandolo con piccoli doni per ottenere, in cambio, favori sessuali. proprio con l’accusa di violenza sessuale aggravata, i carabinieri hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misura cautelare coercitiva a taurisano nei confronti di ennio rizzello, 57 anni. La sua vittima, nell’anno 2015, ed all’epoca 15enne, sarebbe stata avvicinata all’interno dei giardini della villa comunale. dopo alcuni quotidiani incontri nel parco il ragazzino sarebbe stato invitato a trascorrere del tempo a casa del 57enne per vedere un film e chiacchierare un po’. ottenuta la fiducia del minorenne, il molestatore avrebbe ottenuto delle
ciato con un coltello. i genitori dell’adolescente, nel frattempo, erano venuti a conoscenza della presenza dell’uomo nella vita del figlio grazie alle confidenze di alcuni coetanei del ragazzo. intrattenendo dei colloqui più frequenti e specifici sono riusciti a farsi raccontare tutto e a denunciare l’accaduto ai carabinieri della locale stazione. L’autorità giudiziaria ha disposto quindi un’indagine articolata comprensiva dell’ascolto della vittima “in modalità protetta” con l’ausilio di uno psicologo. il tutto ha portato alla richiesta al gip dell’arresto di rizzello e della sua traduzione cautelare in carcere.
prestazioni sessuali in cambio del regalo di alcuni oggetti quali un orologio e un telefono cellulare. dopo qualche mese il giovane, stanco del rapporto, ha spiegato all’uomo di voler interrompere la relazione ma, secondo il suo racconto agli inquirenti, sarebbe stato minac-
beve bitter e sta male: sequestri e controlli Si è sentito male dopo aver bevuto bitter bianco analcolico da una bottiglietta acquistata in un supermercato, nella zona di Otranto. Forte e improvviso mal di stomaco, seguito da diarrea. La vicenda, capitata ad un uomo del posto, ha fatto aprire un’indagine dell’Asl e dei carabinieri, i quali hanno provveduto a sequestrare le due bottiglie ancora integre dell’aperitivo acquistato dal malcapitato.
Sfoggia orologio Gucci rubato: beccata badante
Su di esse, sigillate ed inviate all’Arpa di Brindisi, saranno effettuati degli esami per analizzare le muffe presenti nel liquido contenuto. Un altro cartone intero del prodotto, di cui non è stato reso noto il nome, è stato requisito dal personale della Asl, distretto di Maglie. Nel frattempo, è stata anche bloccata la vendita dell’intero lotto, già eliminato dagli scaffali del supermercato.
Schiacciata dal cancello della parrocchia: grave 26enne è finita in gravi condizioni in ospedale a causa di un incidente con il cancello della parrocchia. è l’infelice congiuntura capitata ad una giovane estetista di Nardò a Casarano, dove aveva seguito un appuntamento religioso presso la chiesa del “Cuore immacolato di maria”. La ragazza, 26enne, era all’esterno della struttura quando le è caduto addosso il cancello di ferro. inutile il tentativo di evitare l’impatto operato dall’uomo che lo stava chiudendo, facendolo scorrere nel carrello. anzi, lo stesso è rimasto ferito, fratturandosi un polso nel provare a sorreggere l’inferriata. La giovane estetista, schiacciata dal peso del cancello, è stata soccorsa dal 118. in ambulanza è stata trasportata al “Ferrari”, l’ospedale di Casarano, dove è stata ricoverata in rianimazione.
tangenti lombarde: indagato ex assessore di otranto Come non farsi notare se non con un orologio Gucci al polso del valore di 2 mila euro? Lo sapeva bene una donna rumena di 45 anni, che lavora come badante nel basso salento e che, però, ignorava le possibili conseguenze del fatto che, quell’orologio, non lo aveva comprato, bensì rubato. unica accortezza della signora era stata, dopo il furto, quella di far perdere le sue tracce, non lasciando alle vittime alcun riferimento per farsi trovare. dopo pochi giorni di lavoro in casa di una anziana coppia di Gagliano del Capo, infatti, la 45enne era scomparsa nel nulla, portando con se il “ricordino”. il figlio degli anziani ha però impiegato poco ad accorgersi dell’ammanco ed è corso in caserma a denunciare l’accaduto. a quel punto, tutti gli indizi hanno portato alla badante: la coppia derubata vive con porte e finestre chiuse, sulle quali manca qualsivoglia segno di effrazione. Le ricerche avviate dai carabinieri non sono state nemmeno così difficili da espletare: la donna è stata intercettata da una pattuglia della carabinieri mentre indossava proprio l’orologio di valore. La verifica del numero di serie ha fatto il resto: per la 45enne a quel punto è scattata la denuncia per furto aggravato alle competenti autorità.
“Denaro contante e viaggi a Milano gratis, con incluse cene, pernottamenti e prestazioni sessuali a pagamento”. Questi gli elementi su cui la Dda di Milano punta le indagini che ipotizzano il reato di millantato credito in capo all’ex assessore comunale di Otranto Pierpaolo Tondo. Siamo nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte tangenti attorno alla realizzazione di opere pubbliche in Lombardia che, nei giorni scorsi, ha già portato a 14 arresti. Tra gli indagati compare anche l’ex assessore idruntino che, nel frattempo, è diventato compo-
nente dell’Unità di Verifica degli Investimenti Pubblici (Uver) presso il Ministero dello Sviluppo Economico. Secondo le intercettazioni effettuate dagli inquirenti nell’aprile 2015, Tondo avrebbe tessuto una rete col bresciano Alessandro Raineri, finito in carcere, ed avrebbe ricevuto dall’imprenditore Venturino Austori “somme di denaro contante” e i suddetti viaggi gratuiti nel capoluogo lombardo, con hotel, cene ed escort pagati. “Regali” in cambio della sua attività di pressione su funzionari dell’Agenzia delle Entrate di Roma e Milano.
Alezio: lavori su complesso storico senza nullaosta ad alezio i carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Lecce hanno sottoposto a sequestro preventivo d’urgenza un’area di circa 1500 metri quadrati. il cantiere in questione interessa la realizzazione di una residenza socio-sanitaria protetta con annesso centro-Alzheimer diurno. i lavori erano stati autorizzati dal comune di alezio con un permesso a costruire rilasciato in assenza della prevista autorizzazione della soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio di Lecce, necessaria in quanto l’opera in costruzione fa parte di un complesso immobiliare risalente al 1800. al termine del controllo e successivamente al sequestro è partita una segnalazione alla procura della repubblica di Lecce per abusivismo edilizio in area soggetta a vincolo monumentale. al vaglio del Noe le posizioni del committente dell’opera e dei tecnici intervenuti, ma anche quelle di tutti coloro che hanno partecipato al procedimento amministrativo che ha portato al rilascio dell’autorizzazione che, allo stato delle indagini, si ritiene viziato. Gli accertamenti puntano inoltre a verificare se non siano state demolite opere risalenti al 19esimo secolo al fine di far posto alla realizzanda costruzione. il valore complessivo dei beni sottoposti a sequestro è di circa 200mila euro.
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le pagelle dello zodiaco ariete
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Settimana interessante, e per amore e per lavoro. I vostri ideali piacciono e convincono: pare abbiate una marcia in più, e il denaro atteso da anni finalmente arriva!
Bilancia
toro
dall’8 al 21 ottobre
Gemelli
5,5
Un’esplosione di creatività che, si sa, non sempre paga: come veri artisti rischiate di rimanere a bocca asciutta. Di indebitarsi, non è il caso, quindi forza: è ora di darci dentro!
6
Siete sotto la lente d’ingrandimento: giudizi amari, poche carezze. Ma se col capo non va, non è colpa vostra. I risultati verranno a galla in seguito: continuate a pedalare!
8
scorpione 5+
sagittario 6-
Il Sole è dalla vostra e vi trasforma nel Sole di chi vi è accanto. Beato il vostro partner che brillerà di luce riflessa. Voi, godetevi l’aura, le nuvole son sempre dietro l’angolo
Qualche promessuola non mantenuta non guasta, ma voi ci state prendendo gusto! E se amore e lavoro deludono, non c’è motivo di prendersela con chi non c’entra nulla.
Come per le castagne, non è ancor tempo di Sagittari. Ma non state ad aspettare! Se c’è amicizia che può diventare amore o occasione che può farsi lavoro, non attenderà certo il vostro risveglio!
Gallo
PeriodiCo
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7-
Leone 7,5
Vergine 5,5
Più tolleranti, comunicativi e gentili del solito: crescono momenti felici e di convivialità. Non rendete sterile questo momento di grazia: fatevi coccolare!
Stanchi delle regole, progettate ribellioni. I weekend? Terreno di caccia. Preparate armatura e acconciatura, si va a fare “strage”!
Momento contrastante, umore ballerino. Se si parla di tradimenti, non significa che lo stambecco siete voi. Uscite dalla tana: fuori non è poi così pericoloso…
6
acquario 6,5
Siete in fissa con il look, eh? Non guardatelo solo da fuori: curate anche alimentazione e ambienti di vita. Il luogo di lavoro è uno di questi: se non va, cambiatelo.
Vi piacciono le storie a distanza? Se il partner ci sta, ben vengano. Non perdete però il polso della situazione, come accade coi denari. Se le finanze languono è perché avete le mani bucate!
Cancro
Capricorno
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Un mare di difetti e di malesseri. Ne uscirete presto, tranquilli. Intanto apprezzate la mano tesa di chi vi circonda e vi ama sempre e comunque
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8/21 ottobre 2016