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Anno XX, numero 22 (574) - 7/20 novembre 2015 - www.ilgallo.it - info@ilgallo.it

tricase, caos mense scolasticHe

maglie - leuca, l’eterna incompiuta

La denuncia del presidente

SS 275: la vergogna continua

Scorrano dice “no”

Rocco Musio: “Cucine sottodimensionate, attrezzatura insufficiente e norme igieniche di sicurezza ignorate”

Per la “Dama Nera” dell’Anas sarà “la prossima bomba” mentre la politica continua a dividersi

Bocciato il progetto: sei ettari dedicati a shopping, tempo libero e divertimento, con Spa e multisala annessi

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Nelle mani del Vescovo all’interno

mega centro commerciale sulla 275

monsignor Vito angiuli “Le grandi scelte della vita devono essere ardentemente desiderate e adeguatamente preparate. Ai nostri giovani consiglio di coltivare il desiderio di amare”

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Codacci Pisanelli torna a casa

I

resti mortali dell’On. Prof. Giuseppe Codacci - Pisanelli (uno dei personaggi più importanti della storia tricasina) sono stati tumulati nel nuovo cimitero di Tricase presso la tomba di famiglia, sita entrando dall’ingresso principale sul lato destro (resti estumulati dalla tomba di famiglia riservata ai personaggi illustri nel cimitero di Napoli). Nell’occasione della tumulazione del noto uomo politico nel cimitero di Tricase, la famiglia informa che sabato 7 novembre, alle ore 10, il Vescovo della Diocesi di Ugento – S. Maria di Leuca, Mons. Vito Angiuli, celebrerà la Santa Messa presso la cappella cimiteriale di Tricase in suffragio dell’anima del defunto. Giuseppe Codacci - Pisanelli (Roma, 28/03/1913 - Roma, 2/02/1988), in possesso delle lauree in Giurisprudenza e Scienze Politiche, è stato per tanti anni Ordinario di Istituzioni di Diritto Pubblico e Rettore dell’Università di Lecce (ora Università del Salento), membro dell’Assemblea Costituente e della Commissione dei 75 (e membro della II Sottocommissione che si occupava della Organizzazione dello Stato e che era retta da Umberto Terracini), dando un importante contributo nella redazione della Carta Costituzionale, più volte Deputato e Ministro (dal 16 luglio 1953 al 16 agosto 1953 Ministro della Difesa nell’8° Governo De Gasperi; dal 26 luglio 1960 al 4 dicembre 1963 Ministro per i rapporti con il Parlamento rispettivamente nel 3° e 4° Governo Fanfani e nel 1° Governo Leone), Presidente dell’Unione Interparlamentare, Sindaco del Comune di Tricase, Pretore di Tricase, promotore della regione Salento nell’ambito dell’assemblea Costituente, facendo leva sulle differenze e peculiarità di tale area geografica rispetto al resto della Puglia.

attualità

7/20 novembre 2015

Tricase: studenti a Dublino Dal Liceo “Stampacchia”. Lezioni d’inglese e stage in azienda

T

re progetti finanziati dalla Regione Puglia (“Shaping the future” , “A step in Europe”, “ITC tra scuola e azienda”) ed una opportunità che il dirigente del Liceo Scientifico-Classico di Tricase, Mauro Polimeno, non si è lasciato sfuggire. È così che 45 ragazzi dello “Stampacchia”, selezionati in maniera oggettiva privilegiando l’eccellenza sia nel profitto che nel comportamento, son volati in Irlanda. A Dublino, 30 di loro hanno seguito lezioni d’inglese con insegnanti madrelingua, per rafforzare le competenze linguistiche, ed altri 15 hanno preso parte ad un’azione di raccordo scuola-lavoro attraverso stage in azienda, sfruttando le competenze informatiche ed in lingua inglese acquisite a scuola. Un mese in cui i ragazzi hanno respirato la cultura del posto, assorbito usi e costumi di una lingua e di un modus operandi che a distanza non è possibile acquisire. Una ricchezza enorme nel bagaglio di conoscenze con le quali i ragazzi affronteranno il mondo globalizzato e nel quale opereranno una volta completato il percorso di studi. Gli apprendimenti non si sono infatti fermati ai confini delle mura scolastiche: le giovani promesse dello “Stampacchia” hanno conosciuto la bellezza e la ricchezza culturale dell’Irlanda attraverso escursioni, visite guidate e numerose attività. Tutti i dubbi e le incertezze, che alla partenza avevano in qualche modo preoccupato le famiglie, complice soprattutto la durata del viaggio, sono stati completamente fugati quando di volta in volta i ragazzi hanno raccontato il piacere di vivere un’esperienza unica quanto bella ed entusiasmante. Esperienza che li ha fatti tornare a casa più competenti e più maturi, compiaciuti del loro cambiamento sotto “quel cielo d’Irlanda” cantato dagli artisti, da Oscar Wilde a Jonathan Swift e James Joyce, tra quei luoghi che tanto hanno influito sulla cultura europea.


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ora parlo io

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Tricase, mense scolastiche: la denuncia del presidente della Commissione comunale

“Dalla padella alla brace”

J’accuse. “Cucine sottodimensionate, attrezzatura insufficiente e norme di igiene e sicurezza ignorate”

Ci

piacerebbe descrivervi un servizio mensa scolastica eccellente, a misura di bimbo, fatto di cucine ampie e luminose, con attrezzature moderne e aree dedicate ai singoli alimenti, con piatti succulenti preparati con i migliori ingredienti del territorio. Vorremmo dirvi che gli alimenti scelti per i nostri bimbi sono tutti a km 0, di eccellente qualità e freschissimi, che le verdure sono raccolte, mondate in giornata e preparate con ancora il profumo di campo. Vorremmo descrivervi il severo capitolato tecnico redatto con attenzione maniacale dall’amministrazione pubblica e che il gestore del servizio mensa deve accuratamente osservare. Vorremmo dirvi che i progetti immaginati quali il km 0 e plastica 0 siano stati avviati con il coinvolgimento dei ragazzi e dei produttori locali. Purtroppo le cose da dire sono demoralizzanti e, probabilmente, ai nostri bimbi non stiamo offrendo il meglio del meglio. Ma partiamo da un dato. Dopo due anni di proroga pensavamo che questo sarebbe stato l’anno della svolta ma niente da fare, anzi il servizio mensa dei nostri e vostri figli e nipoti è passato dalla padella alla brace: ci chiediamo come sia possibile che un’amministrazione non sia in grado, a tre anni dalla conclusione del precedente incarico, di concludere una procedura d’appalto per un servizio così delicato e strategicamente importante . Ben vengano le iniziative messe in atto per potenziare l’offerta estiva e i poli culturali

di nicchia, ma preoccupiamoci anche dei servizi ai cittadini più importanti: i nostri piccoli. L’anno trascorso ci ha visto coinvolti in mille cavilli, in grottesche gestioni e veri e propri numeri da circo necessari per portare un pasto semicaldo sulle mense dei nostri bimbi. A nostro avviso siamo tutti responsabili e nell’ordine, a partire da sindaco, giunta, consiglieri, assessori, responsabili di servizio, gestore del servizio, autorità di controllo ufficiale e dirigenti scolastici, docenti e genitori, devono responsabilizzarsi affinché questa situazione non diventi squallida normalità quotidiana. Appare impossibile che le cucine siano sottodimensionate (330 pasti in uno spazio e con personale che non sono sufficienti neanche per 200), che a fronte di 100 pasti in più non siano state adeguate le strutture e non sia stato po-

tenziato il personale adibito alla preparazione, che l’attrezzatura messa a disposizione dal Comune sia insufficiente e che sia chiesto al gestore (“a titolo di favore”) l’implementazione di forni e abbattitori, che non ci siano spazi ben definiti per le verdure sporche e le altre pietanze e che vengano omesse le più elementari norme di igiene e sicurezza del lavoro (porte di legno al posto delle porte tagliafuoco, interi reparti sprovvisti di acqua calda, utilizzo dei pericolosi bomboloni GPL e non del metano di rete…). Strutture comunali, che dovrebbero essere di esempio per il cittadino, sprovviste dei più banali requisiti previsti per il refettorio o per le cucine quali flussi dedicati, zanzariere, acqua calda, servizi igienici idonei, zone per lavaggio piatti, aree di scarico protette. Ebbene sì, tutto a discapito della categoria che dovrebbe essere la più tutelata e protetta: i nostri bimbi non possono avere un minestrone di verdure fresche o delle bietole fresche perché non vi sono spazi dedicati alla mondatura delle verdure o, se volete, perché il personale non ha il tempo per mondarle giacché è lo stesso dell’anno scorso con cento pasti in più o ancora perché l’amministrazione non ha messo a punto un capitolato che lo richieda. I nostri bimbi non possono abbandonare i piatti in plastica perché nei refettori non esistono spazi per lavare i piatti in ceramica, i nostri bimbi mangiano in refettori ricavati da vecchie aule dove l’unica distinzione viene fatta da una zanzariera, quale

unica richiesta che soddisfa la ASL locale, dimenticando servizi igienici dedicati, banchi e carrelli sanificabili e zone di lavaggio. Così per magia un bagno dei docenti diventa all’improvviso bagno dedicato al personale mensa (non vorrei essere al posto dei docenti che dovranno recarsi al bagno del piano inferiore per i loro bisogni). L’idea generale è che sia un carrozzone tirato avanti per decenni nell’approssimazione generale, in un sistema in cui ogni anno si apre lo spettacolo dello scarico di responsabilità tra dirigente scolastico, Comune e ASL in un contesto in cui manca una programmazione a lunga durata volta al miglioramento e potenziamento del servizio. La Commissione Mensa si ritrova a lottare per elementi che dovrebbero essere già di per sè ben rodati, per richiedere di rispettare le normative vigenti in materia di strutture, edifici ed attrezzature, per sollecitare l’emanazione di capitolati che dovrebbero essere prioritari e già esistenti. Vorremmo lottare per portare sulle tavole dei bimbi non la legalità, l’efficienza e il buonsenso del padre di famiglia ma delle pietanze di qualità legate ad esperienze di eccellenza quali la riscoperta di sapori del territorio, la tutela ambientale e l’educazione alimentare. Non vogliamo un piatto di minestrone ma desideriamo l’arte e la cultura del piatto di minestrone. È un nostro dovere, è un diritto dei nostri bimbi. Rocco Musio (Presidente Commissione mense scolastiche) - Tony Forte


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il caso

7/20 novembre 2015

S.S. 275 Maglie - Leuca: si

L’eterna incompiuta. Riesplodono le polemiche attorno a quella che la “Dama Nera” di Anas

Se

anziché d’asfalto fosse stata d’inchiostro, la nuova strada statale 275 sarebbe già bell’e finita. I fiumi di parole spesi in oltre vent’anni attorno al suo ammodernamento coprirebbero l’intera distanza Maglie-Leuca. Nell’altalena di indagini e manifestazioni, tra momenti in cui i lavori, già finanziati, sembravano pronti a partire e periodi in cui il progetto pareva destinato ad essere definitivamente bloccato, le inconciliabili posizioni, pro e conto la nuova statale, sembrano continuare ad allontanarsi verso poli diametralmente opposti. E le intercettazioni della Procura di Roma alle telefonate della “dama nera” di Anas Antonella Accroglianò riaccendono la miccia delle polemiche su “la prossima bomba”, la statale 275. In una telefonata dell’8 gennaio scorso con Giovanni Parlato, altro dipendente Anas, la 54enne responsabile del Coordinamento tecnico amministrativo dell’azienda statale, definisce la Maglie-Leuca “la vergogna delle vergogne”. La “grande manovratrice”, pietra miliare della presunta associazione a delinquere attorno a cui è scoppiato lo scandalo Anas (secondo la GdF era lei a gestire il giro di mazzette), collega, in un rabbrividente parallelismo, la nostra statale al viadotto Scorciavacche, crollato a inizio gennaio sulla Palermo-Agrigento dopo appena 10 giorni dall’inaugurazione: “In mattinata passano ‘il cavaliere’ e Vito, per quel discorso della 275”, spiega al suo interlocutore che, probabilmente riferendosi ai collaudi sulla strada, le risponde: “Non hanno poi deciso nulla, no? Va bè…Anche lì, fanno passare tutto sto tempo…”. E lei sentenzia: “Vedrai, ora pure lì succede qualcosa. Quella è la prossima bomba che arriva, Santa Maria di Leuca. È la vergogna delle vergogne”. A cosa la Accroglianò facesse riferimento, non è chiarissimo. Tra collaudi, discariche e appalti torbidi, vergogna e bombe potrebbero spuntare da ogni dove senza destare grande stupore. C’è chi teme però che l’ultimo minicaso 275 possa essere l’ennesima occasione di rinvio a data da destinarsi dell’inizio dei lavori.

Saverio Congedo: “La vera vergogna è l’impasse”

È

Saverio Congedo, consigliere regionale di “Oltre con Fitto”, a palesare il timore che i tempi possano ancora allungarsi: “La vera vergogna di un’opera pubblica ventennale, finanziata due volte con 288 milioni di euro complessivi, è che non sia stata nemmeno cantierizzata. L’inchiesta Anas”, sottolinea, “dev’essere l’occasione per fare chiarezza, non per bloccare l’opera. L’opportunità per far pulizia sui tanti aspetti oscuri e punire i responsabili dell’ennesimo malaffare italiano, ma anche per far luce fino in fondo sugli assurdi ritardi accumulati. Non un modo come un altro per rallentare ancora l’iter. Oggi”, ricorda Congedo, “il compito della Regione e di tutte le istituzioni coinvolte non può essere quello di far ricominciare dall’inizio il gioco dell’oca a danno del territorio, ma esattamente il contrario: vigilare e mettere in atto ogni iniziativa tesa ad accelerare la realizzazione di un’opera fondamentale per le ambizioni economiche e turistiche del Salento e per il diritto alla sicurezza stradale e alla mobilità di un’arteria che non a caso viene definita

la ‘strada della morte’. Ulteriori ritardi sarebbero assurdi e denoterebbero l’incapacità della politica di essere interprete dei veri bisogni del territorio e delle sue comunità. Pertanto”, chiosa il consigliere, “basta ai fondamentalismi del no a tutto”.

Sergio Blasi: “Blocchiamo quell’appalto”

Di

tutt’altro avviso il consigliere regionale del Partito Democratico Sergio Blasi. “In attesa che la giustizia amministrativa e quella penale facciano il loro corso, la politica non può recitare il ruolo di spettatore in questa vicenda”, spiega. “Tutte le istituzioni devono impegnarsi a bloccare quell’appalto ed a ripensare con un nuovo progetto la viabilità in quella zona della Puglia”. Per Blasi è il momento giusto per dialogare con l’azienda appaltatrice, con la quale bisogna “rinegoziare tutto: dal tracciato, all’importo dei lavori, alle finalità di una infrastruttura pensata per servire l’industria e che oggi deve servire soprattutto il turismo, in armonia con l’auspicato ammodernamento della rete ferroviaria delle Sud Est. Perché la 275 non è un errore che non va ripetuto, come l’ha definita il nuovo presidente di

Anas Armani poche settimane fa,” aggiunge, “bensì un errore che non va commesso. I troppi tifosi di questa vergogna delle vergogne”, conclude Blasi, “devono prendere atto del marcio che sta venendo allo scoperto, insieme alle tonnellate di rifiuti industriali che quella strada avrebbe finito per tombare a scapito della salute dei cittadini, e assumere un atteggiamento responsabile nei confronti dell’interesse pubblico e non dell’interesse del partito del cemento e delle discariche illegali. Sono vent’anni che questa storia si trascina, possiamo pertanto attendere ancora qualche anno per realizzare un progetto di messa in sicurezza che sia rispettoso dell’ambiente e delle persone che abitano quelle terre, troppo


le reazioni

7/20 novembre 2015

riaccende la miccia

ha definito “la prossima bomba” pronta ad esplodere

spesso utilizzate come carne da propaganda da quei poteri che, a quanto emerge nelle indagini, rappresentano la parte marcia di questo Paese”.

Francesco De Nuccio: “Noi, ai confini dell’impero”

Le

parole di Sergio Blasi non vanno giù al consigliere comunale di Castrignano del Capo Francesco De Nuccio che tuona: “Sergio Blasi è tornato l’irriducibile oppositore della ‘275’ di un tempo. Niente di nuovo: ha rispolverato il vecchio arnese dell’ambien-

talismo di maniera, usato ad arte per demonizzare un progetto che, in realtà, fu già notevolmente mitigato grazie all’accordo siglato a Roma nel 2011 fra Anas, Regione e Provincia (espressioni di ogni parte politica). Eppure Blasi non ha resistito alla tentazione di sfruttare l’ennesimo pretesto buono per boicottare ancora una volta l’opera ricorrendo alla trita e ritrita manfrina di un impatto ambientale di cui, guarda caso, egli non si è mai interessato (non con la medesima pervicacia) quando si trattava di realizzare la Maglie-Otranto, statale certamente utile, ma per molteplici aspetti meno necessaria e più impattante della Maglie-Leuca”. Non ci sta De Nuccio che, oltre che dal suo ruolo amministrativo, parla anche nelle vesti di rappresentante delle associazioni favorevoli alla messa in sicurezza della statale 275. “Al consigliere regionale avrebbe giovato immergersi nella platea oceanica del 31 ottobre 2014, a Leuca”, incalza, “quando migliaia di cittadini, nel corso di una toccante manifestazione, suonarono la sveglia alla politica e alle istituzioni responsabili a vario titolo di un pasticcio che in qualsiasi altro paese civile non verrebbe compreso. A quelle istituzioni quei cittadini si appellarono per chiedere chiarezza e celerità nell’esecuzione di un’opera non più differibile. Tutto il contrario di ciò che il consigliere Blasi tenta di fare oggi, confondendo i guai giudiziari di Anas con il ‘merito’ del progetto di ammo-

dernamento dell’arteria. E così, mentre lui continua a scagliare anatemi contro la 275, la sua ‘bucolica’ Melpignano viene oramai lambita dalla terza superstrada interamente a 4 corsie. Insomma, sembra che soltanto da Maglie a Leuca (100mila abitanti lungo un fazzoletto di terra completamente urbanizzato) non si possa avere diritto ad una viabilità sicura e moderna. Negli ultimi anni, nell’indifferenza degli stessi comitati pseudo-ecologisti a cui oggi Blasi fa da megafono, questo lembo di Salento è stato avvelenato nel sottosuolo con rifiuti di ogni genere e deturpato in superficie con praterie di pannelli fotovoltaici”. Parole forti con cui il consigliere rimarca il crescente isolamento del Capo di Leuca, definendolo una terra “ai confini dell’Impero”, dove pare esserci “posto per tutto, ma proprio tutto, tranne che per l’unica opera di pubblica utilità. La più invocata degli ultimi 30 anni dalla stragrande maggioranza di quei cittadini che, prima che di destra o di sinistra, sono di buon senso. È evidente che Blasi strizza l’occhio ad una élite di falsi avanguardisti, i quali si ostinano ad usare la 275 come un totem ideologico, all’ombra del quale si celano pure gli interessi privati dei proprietari espropriati (artefici anch’essi di numerosi ricorsi naufragati nel nulla). Un fulgido esempio”, conclude accoratamente, “di come la logica del consenso, a volte, faccia a pugni col buon senso”. Lorenzo Zito

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I sindaci contrari: “Incoscienza politica”

No ALLA 275. La presa di posizione di molti Comuni del Capo di Leuca

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anno fatto sentire la loro voce anche i sindaci ed i rappresentanti di quei Comuni del Capo di Leuca che, toccati dal passaggio della nuova 275, sono contrari alla realizzazione dell’opera per come appare oggi nei progetti. In una nota, 25 esponenti delle varie amministrazioni, tra cui i primi cittadini di Andrano (Mario Accoto), Corsano (Biagio Martella), Montesano Sal. (Silvana Serrano), Specchia (Rocco Pagliara), Tiggiano (Ippazio Antonio Morciano) e Tricase (Antonio Coppola), scrivono: “Sbigottisce la frenesia di alcuni settori della politica salentina nel volere a tutti i costi e velocemente una infrastruttura senza possibilità di rivisitazione, al centro di inchieste giudiziarie e oggetto nella fase di affidamento dei lavori di macroscopiche illegittimità. Ogni scorciatoia per bypassare questa fase di controllo giudiziario e di rinegoziazione progettuale”, sottolineano sindaci e rappresentanti dei suddetti Comuni, “è un grave atto di incoscienza politica. Da quanto emerge dalle inchieste, in cui è indagata la società di progettazione della strada, si deduce che il progetto necessiti di alcune rivisitazioni in quanto questo potrebbe rispondere ad esigenze che sono tutt’altro che infrastrutturali. Rispettiamo tutte le libere manifestazioni di sostegno alla cantierizzazione immediata, ma non vorremmo che si sfociasse in situazioni in cui il ricatto occupazionale delle grandi opere è il motore principale delle coscienze dei singoli”. l.z.


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attualità

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Il Salento non avrà la sua “Bella Greca”

A Scorrano. Tramontato il progetto del mega centro commerciale con spa e multisala

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ulla carta, era tutto pronto: Scorrano, ed il Salento, avrebbero dovuto accogliere un nuovo centro commerciale. “Bella Greca”, si sarebbero chiamati così i sei ettari a ridosso della Ss 275 dedicati a shopping, tempo libero e divertimento, con tanto di Spa e multisala annessi. Un progetto destinato a rimanere utopia. A cancellare ogni speranza di realizzazione, il “no” dell’amministrazione comunale di Scorrano alla richiesta di proroga, di altri due anni, della autorizzazione amministrativa ottenuta nell’aprile 2013 dalla società proponente. Il sipario sul progetto è calato proprio dinanzi alla volontà del Comune di Scorrano, in cui l’idea della IEA srl aveva sempre confidato. Hanno avuto la meglio così i timori della lunga lista di oppositori: Federconsumatori, sindacati, Confesercenti, Italia Nostra e Comuni limitrofi, tutti uniti in primis dalla paura dell’effetto devastante che “Bella Greca” avrebbe potuto avere sulle piccole realtà commerciali e in secundis dall’idea che, un tale investimento, potesse nascondere una speculazione edilizia sulla zona circostante. Sentori spazzati via in un attimo, come tutta la burocrazia intercorsa che, nel frattempo, aveva preparato anche la variante alla destinazione d’uso della zona artigianale ed industriale. Ora il Comune di Scorrano potrà vendere i lotti di sua proprietà nell’area interessata. Più che le paure palesate da terzi, infatti, sul piatto della bilancia è pesata la possibilità di aprire la zona industriale ad altri investimenti: l’autorizzazione amministrativa firmata nel 2013, e non rinnovata il mese scorso, congelava difatti l’area, sottraendola alla possibilità di vendita. La IEA avrebbe acquistato oltre 30 lotti, ma la cessione non sarebbe andata in porto prima di essere approvata nei palazzi della Regione. E mentre la zona industriale di Scorrano torna sul mercato, la provincia di Lecce, battuta da tutte le altre, resta fanalino di coda in Puglia per numero di centri commerciali.

7/20 novembre 2015

A piedi da Melpignano a Leuca

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aino in spalla per 80 chilometri e 7 giorni alla scoperta del Salento più autentico, quello delle buone pratiche e della solidarietà. Per la prima volta in Puglia sta per rimettersi in viaggio anche quest’anno “Compagni di Cammino”, la carovana evento organizzata dalla Compagnia dei Cammini e Borghi Autentici d’Italia, dedicata a chi desidera fare un’esperienza di cammino, alla scoperta dell’Italia meno nota e comunque ricca di meraviglie ambientali, paesaggistiche e culturali. L’iniziativa aperta a tutti gratuitamente sarà condotta da venti guide e quattro asinelli con cui i camminanti attraverseranno il Salento, partendo da Melpignano fino a Santa Maria di Leuca. Dopo i percorsi da Ferrara a Venezia, dalla Romagna a Firenze e lo scorso anno in Sicilia sui Peloritani messinesi, quest’anno la quarta edizione della camminata evento toccherà il sud della Puglia, terra generosa e ricca di buoni esempi. L’itinerario nella provincia di Lecce prevede la partenza da Melpignano e toccherà Palmariggi, Minervino di Lecce, Alessano, Salve, Morciano di Leuca, Patù, Castrignano del Capo, Castro, Tricase, fino a Santa Maria di Leuca. Ma per i camminanti sarà possibile partecipare l’intera settimana o, se si preferisce, solo qualche giorno. Il percorso scelto vuole richiamare l’attenzione sui luoghi attraversati, andando a conoscere i progetti virtuosi di quei territori, legati all’economia, all’agricoltura, alla scuola, per raccontarli e farli conoscere. In ogni tappa ci saranno occasioni di condivisione e confronto con la comunità locale, come una cena, una festa in piazza o un incontro pubblico a tema. L’iniziativa, infatti, è anche un modo per fare controinformazione e comprendere dal vivo le problematiche del territorio. “Compagni di Cammino si preannuncia, anche quest’anno, come un’esperienza unica in una terra straordinaria tra uomini e donne, esempio di una società possibile, solidale e aperta”, spiega Luca

Gianotti del coordinamento della Compagnia dei Cammini, “in questi 7 giorni di cammino le guide e tutti i camminatori incontreranno amministratori pubblici, studiosi del territorio, gestori di aziende agricole biologiche, appassionati di cammino e di natura, cittadini comuni e chiunque vorrà dare loro un saluto. Sarà un viaggio della memoria con gli occhi rivolti al futuro, fatto con semplicità, nel cuore di un Paese che, forse proprio attraverso lo sguardo di chi va piano, può rimettersi sulla strada giusta”. Chiunque può “camminare” per uno o più giorni, organizzandosi per conto proprio, potrà aggiungersi anche al momento. Per andare incontro ad ogni esigenza economica, compatibilmente con le disponibilità rimaste, i partecipanti alla carovana potranno scegliere di godere dell’ospitalità offerta dai paesi toccati, dormendo economicamente in strutture messe a disposizione dalla comunità (palestre, conventi o parrocchie) o scegliere soluzioni più confortevoli a prezzi convenzionati come b&b o agriturismi. Compagni di Cammino sarà un’esperienza raccontata in diretta da seguire su facebook e blog con video, fotografie e racconti. L’intero programma su: compagnidicammino.wordpress.com


riti & folclore

7/20 novembre 2015

Taviano brinda col Patrono

San Martino. Il Vescovo di Tours vicino a contadini e poveri

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aviano si prepara al grande evento, la ricorrenza del suo Patrono San Martino di Tours che chiude ufficialmente il calendario delle feste patronali. Chi era San Martino, Santo amato e rinomato in tutto il mondo? Martino nacque in Pannonia, l’odierna Ungheria, nel 316; era figlio di un ufficiale romano e fu educato nella città di Pavia, dove passò la sua infanzia fino all’arruolamento nella guardia imperiale all’età di quindici anni. A scuola Martino prese i primi contatti con i cristiani e, all’insaputa dei genitori, si fece catecumeno e prese a frequentare con assiduità le assemblee cristiane. La sua umiltà e la sua carità hanno dato vita ad alcune leggende tra cui quella in cui Martino incontrò un povero al quale donò metà del suo mantello; oppure quella dell’attendente che Martino considerava come un fratello, tanto da tenergli puliti i calzari. Ottenuto dall’imperatore l’esonero dal servizio militare, Martino si recò a Poitiers presso il vescovo Sant’Ilario, che completò la sua istruzione religiosa, lo battezzò e lo ordinò sacerdote. Essendo vacante la diocesi di Tours, nel 372 venne consacrato vescovo per unanime consenso di popolo. Accettò la carica con grande riluttanza, ma si dedicò con zelo al-

l’adempimento dei suoi doveri episcopali, continuando la sua vita ascetica di preghiere e rinunzie e portando nella sua nuova missione il rigore dei costumi monastici, sempre vicino alla gente, soprattutto ai contadini più poveri. Morì a Candes e volle essere disteso sulla nuda terra, cosparso di cenere e cinto da un cilicio: era l’ 11 novembre del 397. Ricchissimo il programma degli eventi messi in cantiere dal comitato festa che quest’anno ha voluto fare le cose in grande. Si parte martedi 10 novembre, alle ore 19 con la Santa Processione per le strade principali di Taviano. Seguirà il concerto bandistico della Città di Taviano diretto dal maestro Antonio Mariani. Sem-

pre martedì 10, in Piazza San Martino (ore 21,30), da non perdere l’esilarante spettacolo di cabaret dei “Malfattori” del noto comico Gianpaolo Viva. Nello stesso giorno sarà anche inaugurata la fiera mercato che durerà per tutti i giorni della festa insieme al luna park per i bambini e la degustazione dei prodotti tipici tavianesi. Mercoledi 11, giornata dedicata al Santo, alle ore 20, cura dell’Associazione Culturale Musicale, il concerto bandistico della Banda di Conversano diretto dal Maestro Susanna Pescetti. Alle 21 i cieli di Taviano saranno illuminati dai variopinti fuochi pirotecnici. Giovedì 12 tutti in Piazza del Popolo con il concertone del “Bar Italia” (ore 20,30): ospite della serata direttamente dalla trasmissione “The Voice” da Rai 2 la cantante Sara Vita Felline. Entusiasta il Presidente del comitato festa Dario Meneleo: “Mi sento di ringraziare tutti coloro che ci hanno dato una mano per organizzare un programma di tutto rispetto. In particolare, per la collaborazione ed il sostegno, gli amici del comitato, le famiglie, gli sponsor, il parroco della Chiesa di San Martino Don Lucio Borgia ed il sindaco di Taviano Carlo Portaccio e la sua amministrazione”. Giuseppe Aquila

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In Cammino con Maria: il culto mariano nelle Serre Salentine

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GAL Serre Salentine ha inaugurato ufficialmente il Percorso Mariano “In Cammino con Maria: il culto mariano nelle Serre Salentine”. Si tratta di un nuovo cammino culturale, realizzato dal Gruppo di Azione Locale e che ricalca in parte antichi percorsi di pellegrinaggio, in cui Maria assume un ruolo centrale nella proiezione di valori, aspettative individuali e collettive, consuetudini, riti e modi di vita. Toponimi urbani e rurali, chiese, cappelle, conventi, tradizioni secolari raccontano di una religiosità mariana ancora intensa, caratterizzata da una spiritualità viva ed autentica. L’itinerario attraversa i 14 comuni del GAL Serre Salentine, presieduto da Francesco Pacella e diretto da Alessia Ferreri, e si articola intorno a tre luoghi rappresentativi della fede e della devozione locale, un tempo mete di continui pellegrinaggi. L’identità e la memoria collettiva sono custodite nei “Nodi Mariani” della Casa del Pellegrino del Santissimo Crocifisso della Pietà di Galatone, della Madonna della Coltura di Parabita e della Vergine dei Fiumi di Racale. In questi antichi luoghi, un allestimento ad hoc consente di riscoprire l’esperienza del cammino spirituale e di rivivere i momenti più significativi del culto mariano dei comuni delle Serre Salentine. Per una migliore fruizione del territorio, l’itinerario In cammino con Maria è suddiviso in tre tratti. Il percorso parte dal “Nodo Mariano” della Casa del Pellegrino del Santissimo Crocifisso della Pietà di Galatone e continua fra le “Madonne” della Neve di Neviano, delle Grazie di Collepasso, dell’Annunziata e di Monte Grappa di Tuglie, dirigendosi verso la Madonna delle Grazie di Sannicola. Dal Seno del Canneto di Gallipoli e dall’omonimo santuario mariano, l’itinerario prosegue nell’entroterra ricalcando l’antico percorso dei pellegrini diretti a Santa Maria di Leuca. Dai paesaggi costieri a quelli rurali, dalle aree archeologiche ai gioielli d’arte, dall’archeologia industriale agli insediamenti rupestri, la presenza di Maria anima e valorizza culture secolari, ritrovando la Sua essenza nella Madonna della Lizza di Alezio, nel “Nodo Mariano” della Madonna della Coltura di Parabita, nella Madonna del Carmine e in quella della Pietà di Matino, nella Madonna della Campana e in Santa Maria della Croce di Casarano. In questo tratto, i riti mariani assumono i caratteri della stagionalità: il passaggio dall’inverno alla primavera è segnato dalle locali solennità dedicate alla Vergine Madre. Le “Madonne dei Miracoli” di Melissano (Immacolata) e di Taviano (Addolorata) cedono il passo al “Nodo Mariano” della Madonna dei Fiumi di Racale e alla Madonna dell’Alto di Felline di Alliste, dove la componente territoriale è già ampiamente espressa nella peculiare intitolazione.


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attualità

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7/20 novembre 2015

Formazione e crescita AGRO.GE.PA.CIOK, nel mondo del lavoro la Fiera dei golosi

L’

ente di formazione Bioes di Tricase ha portato a termine i due progetti promossi e finanziati dalla Regione Puglia, col cofinanziamento delle risorse derivanti dal Programma Operativo del Fondo Sociale Europeo per il periodo 20072013. Parliamo del seminario per “Responsabile di Impianto Sportivo, Centro Benessere” e dei “Piani Formativi Aziendali - Produzione sartoriale a marchio proprio sui mercati esteri”, per i quali nella serata di giovedì 22 ottobre il direttore di Bioes, Maurizio Rima, ha consegnato le certificazioni finali nelle Scuderie di Palazzo Gallone di Tricase. Alla presenza del sindaco Antonio Coppola, nella serata conclusiva sono stati sottolineati il valore economico del percorso svolto durante l’anno e gli importanti obiettivi strategici conseguiti in ambito internazionale dalle imprese coinvolte nel settore della produzione ed esportazione di manufatti tessili a marchio proprio. Compatibilmente con le finalità dell’Avviso e del Fondo Sociale Europeo da cui è scaturito, il piano formativo aziendale “Produzione sartoriale a marchio proprio sui mercati esteri” è ruotato attorno all’obiettivo di supportare il processo di sviluppo di una realtà produttiva e virtuosa, nonché fortemente radicata sul territorio in termini di manodopera impiegata, come è il cravattificio Alba. Una impresa manifatturiera del comparto Tessile Abbigliamento Calzaturiero (TAC) del basso Salento che continua ad operare nonostante l’annosa crisi del suo settore di competenza, offrendo agli operatori internazionali nel campo dell’abbigliamento formale gli elevati standard di qualità di processo e di prodotto richiesti alle produzioni Made in Italy e lavorando ad una formula imprenditoriale evoluta rispetto alla tradizionale attività di sub-fornitura. Il percorso formativo che ha coinvolto Alba srl, per l’aggiornamento delle conoscenze e delle competenze dei suoi lavoratori, ha mostrato una ulteriore qualità dell’azienda: la sensibilità del management del cravattificio all’importanza della formazione, aspetto che ancora poche realtà produttive salentine colgono e che, si spera, possa trasformare l’azienda Alba in un capofila in grado trainare il contesto territoriale in un vortice di sviluppo e consolidamento del know-how di settore. Non meno importanti i risultati del percorso formativo denominato “Responsabile di Impianto Sportivo, Centro Benessere”, che ha

Due PRoGeTTI BIoeS. Seminario per “Responsabile di Impianto Sportivo, Centro Benessere” e dei “Piani Formativi Aziendali - Produzione sartoriale a marchio proprio sui mercati esteri”

avuto come obiettivo quello di formare figure professionali specializzate in grado di rispondere alla domanda proveniente dal mondo del lavoro pubblico e privato. Un progetto finalizzato a mettere a disposizione delle imprese e del mercato del lavoro professionalità con elevate competenze tecniche al fine di creare nuove opportunità lavorative. Da sempre Bioes è impegnata nel perseguimento di questi obiettivi e per tale motivo prende parte attiva nell’organizzazione e nella gestione di molteplici attività di formazione che accompagnano la crescita delle capacità e delle abilità di giovani e adulti. Un impegno costante e puntuale sempre affiancato dallo sviluppo di progettualità nuove ed attuali, dalla diffusione delle buone pratiche, dalla individuazione dei fabbisogni formativi. Attraverso l’impegno di Bioes e la sua formazione specialistica, chi ha seguito gli interventi formativi ha ampliato le sue possibilità di inserimento nel mondo del lavoro.

il

È

in corso presso il Centro Fiere di Lecce in Piazza Palio, la decima edizione di Agrogepaciok, salone nazionale della gelateria, pasticceria, cioccolateria e dell’artigianato agroalimentare di qualità, organizzata da Eventi Marketing & Communication e presentata dalla Camera di Commercio di Lecce, Confartigianato Imprese Lecce, Confcommercio Lecce, Confesercenti Lecce, Cna Lecce, UnionAlimentari Confapi Lecce, Coldiretti Lecce, con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Regione Puglia, UnionCamere Puglia, Provincia di Lecce, Comune di Lecce, Corpo Consolare Puglia Basilicata Molise. La manifestazione gode dell’attiva collaborazione di: Associazione Pasticceri Salentini di Confartigianato Imprese Lecce; Associazione Panificatori Salentini (Aps) di Confartigianato Imprese Lecce; Associazione Pizzaioli Salentini (Apisa) di Confar-

Gallo

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tigianato Imprese Lecce; Associazione Cuochi Salentini di Confcommercio Lecce. Agrogepaciok è l’unica manifestazione di settore del Sud Italia. Numerosissimi i professionisti provenienti da tutto il Centro – Sud in visita al salone, che suscitano di anno in anno l’entusiasmo degli espositori in rappresentanza di numerosissimi marchi a livello nazionale ed internazionale. Un parco espositori sempre più ricco, ospiti di grande fama e tanti eventi collaterali sono gli ingredienti che portano un valore aggiunto alla fiera. Una prestigiosa vetrina di materie prime ed ingredienti composti, macchinari, impianti, attrezzature, arredamento, accessori, decorazioni, servizi, editoria e comunicazione per la gelateria, pasticceria, ristorazione, pizzeria e panificazione artigianali. Professionisti italiani e stranieri del settore ed ospiti illustri arricchiscono il programma dei vari forum (dedicati ai settori Pasticceria, Cucina, Panificazione, Pizza) rafforzando il connubio tra esposizione e formazione, da sempre caratteristica principale di Agrogepaciok. Il tutto all’interno di una struttura accogliente e funzionale, il Centro Fiere di Piazza Palio a Lecce. Oltre ai Forum, l’edizione 2015 vedrà la realizzazione di nuovi ed interessanti eventi collaterali con l’obiettivo di accrescere sempre più l’interesse di un pubblico di settore nei confronti di una manifestazione che, in pochi anni, ha saputo in maniera professionale, divenire uno dei punti di riferimento del panorama fieristico nazionale.


il Gallo (numero 574) - 7/20 novembre 2015 - www.ilgallo.it - info@ilgallo.it

Il grande passo

interVista al VescoVo di ugento - s. maria di leuca

“L’amore ha i suoi comandamenti” “Le grandi scelte della vita devono essere ardentemente desiderate e adeguatamente preparate. Ai giovani consiglio di coltivare il desiderio di amare. Non basta “sentire” un affetto, occorre anche “volerlo”. La decisione di amare dà stabilità al rapporto e alla relazione”.

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addobbi floreali, dolci, foto e Video e Viaggio di nozze

La parola agli addetti ai lavori Tendenze e consigli utili per rendere unico il giorno più importante: dagli addobbi da affidare ad un floral designer, ai dolci, all’esperto fotografo matrimonialista. Dulcis in fundo l’itinerario indimenticabile per la luna di miele in agenzia viaggi

da pag.

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intervista esclusiva

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“Coltivate il desiderio di a

Vito Angiuli. Intervista al Vescovo della Diocesi di Ugento – S. Maria di Leuca. Riflettori puntati

V

ale la pena soffermarsi in apertura sull’importanza del Sacramento. Come prepararsi alla celebrazione del matrimonio? Che consiglio darebbe personalmente ai giovani che decidono di condividere la loro vita? “Considero in maniera molto positiva che vi sia un tempo di preparazione al matrimonio. Purtroppo, oggi, non si crede molto al valore del fidanzamento, ossia a un tempo di preparazione al matrimonio. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: i legami si spezzano con molta facilità. Le grandi scelte della vita devono essere ardentemente desiderate e adeguatamente preparate. Ai giovani consiglio di coltivare il desiderio di amare. Sant’Agostino dice che la vita è una “ginnastica del desiderio”. Massimo Recalcati, uno psicanalista del nostro tempo, nel suo libero La forza del desiderio scrive: «Il desiderio è questione di vita e di morte: se mi allontano troppo dal mio desiderio, se mi forzo a fare cose che non riguardano la mia vocazione, mi trovo inevitabilmente prigioniero del sogno di un altro e questo fa ammalare la vita» (p. 30)”. Facendo riferimento alla sua esperienza pastorale come è cambiato negli anni l’approccio al matrimonio? “Il cambiamento culturale in atto spesso

presenta modelli in contrasto con la visione cristiana della famiglia. La sessualità è spesso svincolata da un progetto di amore autentico. In alcuni Paesi vengono perfino imposti dall’autorità pubblica progetti formativi che presentano contenuti in contrasto con la visione umana e cristiana. Tuttavia, a quanto si apprende dai dati dell’ultimo “Rapporto Giovani” (Istituto Giuseppe Toniolo, La condizione giovanile in Italia. Rapporto Giovani 2014, Il Mulino Bologna 2014) i giovani tra i 18 e i 29 anni hanno un forte desiderio di famiglia. Secondo l’indagine, quasi il 60% dei giovani intervistati afferma che la famiglia tiene, non rinuncia a pensare di poter formare una propria famiglia e la vede formata mediamente di due figli e oltre. Se i giovani fossero semplicemente aiutati a realizzare i propri progetti di vita la denatalità italiana diventerebbe un problema superato. Tale dato risulta rafforzato se si chiede agli intervistati qual è il numero di figli

desiderati in assenza di impedimenti e costrizioni: la percentuale di coloro che rispondono 3 o più figli risulta superiore al 40%. In generale, il 60% degli intervistati asserisce di essere d’accordo con il fatto che la famiglia è la cellula fondamentale della nostra società e si fonda sul matrimonio, mentre solo l’11,6% la pensa diversamente”.

#percorsoprematrimoniale Nell’era della tecnologia (internet, smartphone, mail, WhatsApp, ecc.), è cambiato il modo di svolgere il corso prematrimoniale o è sempre lo stesso? “Più che parlare di un “corso” bisognerebbe parlare di un “percorso prematrimoniale”. In altri termini, occorre non solo richiamare i “valori”, ma bisogna aiutare i giovani a comprendere e a sperimentare concretamente la bellezza della relazione d’amore. In questo senso, il vero punto di forza non è dato dai mezzi che si utilizzano, ma dall’in-

tensità del rapporto personale. La nuova tecnologia informatica è uno strumento utile per velocizzare la comunicazione. La persona umana, però, ha sete di affetto e di vicinanza personale. Ciò che veramente dà gioia non è la realtà virtuale, ma l’incontro reale tra le persone. Talvolta, l’utilizzo eccessivo dei mezzi informatici crea più problemi di quanti ne risolva: nel rapporto con i figli, è preferibile parlare con il telefonino e con l’email o è più proficuo e più bello incontrarsi personalmente e parlare guardandosi negli occhi?”.

Se non arrivano figli Come affrontare l’eventuale difficoltà di non poter avere figli? “Il desiderio di avere un figlio è nobile e grande; è come un lievito che fa fermentare la nostra società, e la invita a guardare con speranza al futuro. «Il desiderio del figlio ad ogni costo non ha portato a relazioni familiari più felici e solide, ma in molti casi ha aggravato di fatto la diseguaglianza fra donne e uomini» (Relatio Synodi, 27). ll desiderio di un figlio non può tramutarsi automaticamente in un diritto al figlio. A tal proposito San Giovanni Paolo II ha scritto: «La tendenza a ricorrere a pratiche moralmente inaccettabili nella generazione tradisce l’assurda mentalità di

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il Vescovo Vito Angiuli

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i amare”, parola di Monsignore

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su questioni scottanti: preparazione al matrimonio, figli, divorzio, convivenza e coppie di fatto un “diritto al figlio”, che ha preso il posto di un giusto riconoscimento del “diritto del figlio” a nascere e poi a crescere in modo pienamente umano. [...] Quanto diversa e meritevole di incoraggiamento è invece la pratica dell’adozione! Un vero esercizio di carità, che guarda al bene dei bambini prima che alle esigenze dei genitori» (Giovanni Paolo II, Giubileo delle famiglie, 14 ottobre 2000, Roma)”.

Convivenza e coppie di fatto Molte coppie scelgono di convivere prima del grande passo. È un buon banco di prova per il matrimonio? “L’amore non ha bisogno di un “banco di prova”. Lo dimostra abbondantemente la situazione attuale nella quale la libertà nella vita affettiva, non porta necessariamente ad instaurare una relazione felice e stabile. L’amore è nello stesso tempo un sentimento, una decisione e un comandamento. L’amore interessa la dimensione affettiva della persona. Tuttavia esso non è solo qualcosa che si sente, ma anche un impegno e una decisione. Non basta “sentire” un affetto, occorre anche “volerlo”. La decisione di amare dà stabilità al rapporto e alla relazione. Se ci si ferma solo al livello del “sentire” tutto diventa mutevole. In tal caso, si possono fare tutte le

prove, ma l’amore sarà debole e fragile perché sottoposto al cambiamento dei sentimenti. Occorre “voler amare”, anche quando i sentimenti mutano. Infine, l’amore è un comandamento. A riprova, potrei citarle numerose espressioni del Vangelo. Mi consenta di richiamare laicamente la parole di una canzone di Gianni Morandi: “l’amore ha i suoi comandamenti”. I comandamenti non sono delle catene, ma sono la base solida su cui è possibile fondare un amore duraturo, anzi eterno”. Cosa ne pensa delle cosiddette coppie di fatto? E del matrimonio gay? “Sui temi che toccano la fede e la morale cristiana non vi sono opinioni personali, ma orientamenti ecclesiali. Pertanto non posso che essere in piena sintonia con quanto la Chiesa sostiene circa le coppie di fatto e i matrimoni gay. La proposizione 76 della Relatio Synodi 2015 afferma testualmente: «Circa i progetti di equiparazione al ma-

trimonio delle unioni tra persone omosessuali, “non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppure remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia” (Congregazione per la Dottrina della Fede, Considerazioni circa i progetti di riconoscimento legale delle unioni tra persone omosessuali, 4). Il Sinodo ritiene in ogni caso del tutto inaccettabile che le Chiese locali subiscano delle pressioni in questa materia e che gli organismi internazionali condizionino gli aiuti finanziari ai Paesi poveri all’introduzione di leggi che istituiscano il “matrimonio” fra persone dello stesso sesso»”.

Divorzio e discernimento Si parla di discernimento: come si pone la Sua Diocesi nei confronti di chi ha interrotto con la separazione o il divorzio il proprio matrimonio? I parroci della Diocesi seguono una linea comune? ““Il tema del discernimento è la via proposta dal Sinodo per affrontare la questione delle famiglie in difficoltà. Si tratta di una prospettiva di carattere generale che ha bisogno di essere ulteriormente chiarita con l’indicazione di criteri di riferimento che siano di guida della prassi pastorale. Attendiamo che il Santo Padre dia le indica-

zioni opportune per l’esercizio del discernimento e per la sua applicazione ai casi concreti”.

Il dolore, la malattia, la morte Come affrontare il dolore, la malattia e la morte del coniuge e non perdere la fede in Dio? “La morte è il grande mistero della vita. Inevitabilmente essa genera sofferenza e dolore. In qualche caso anche disperazione. Questi sentimenti si acuiscono quando si tratta di una persona cara. Nella prospettiva cristiana bisogna innanzitutto ricordare una frase della Sacra Scrittura: «Dio non ha creato la morte e non gode per la rovina dei viventi […]. La morte è entrata nel mondo per invidia del diavolo» (Sap 1,13; 2, 24). Il vero punto di forza del cristianesimo è la risurrezione di Gesù. Si tratta di un fatto realmente accaduto: Cristo è risorto e ha vinto la morte. La morte non ha più alcun potere. Pertanto chi crede in Cristo risorto trova la forza per accettare anche la morte. Essa non è più intesa come annientamento, ma come passaggio e come riposo. Una frase del prefazio dei morti recita: con la morte, «la vita non è tolta, ma è trasformata». I morti vivono in Cristo, perché sono morti in lui e sono risorti con lui”. Giuseppe Cerfeda


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speciale sposi

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Luna di miele nelle... Terre del Sud

Dall’agenzia viaggi. Massimo Lazzari: “Tra i più gettonati il tour negli Stati Uniti più una settimana

al Mar dei Caraibi. In ogni caso le coppie cercano un’esperienza unica ed indimenticabile”

L’

usanza del viaggio di nozze subito dopo il ricevimento di matrimonio, allontanandosi dall’ambiente familiare, ha radici lontanissime e nasce dalla tradizione del “rapimento” per la “fujtina”: il rapitore era tanto cauto e furbo da nascondersi con la propria “preda” per un certo periodo, per evitare l’ira e la vendetta dei parenti. Successivamente la fuga venne mantenuta come usanza simbolica per soddisfare la necessità da parte della coppia di godersi la nuova intimità. Pian piano si è arrivati ad un viaggio di nozze lontano dalle famiglie che durava l’intero ciclo di una luna: ciò spiega il modo di dire “Luna di Miele”, dove il miele non fa solo riferimento alle dolci effusioni d’amore dei novelli sposi, ma al fatto che la bevanda usata per festeggiare il matrimonio era un vino addolcito con il miele. Oggi il viaggio di nozze è un momento di vacanza, di intimità per la coppia, che però deve essere unico, da sogno, per rendere ancora più memorabili le nozze. E c’è chi dell’organizzare viaggi memorabili ed indimenticabili ne ha fatto una professione, quasi una missione, come coloro che prestano competenza e professionalità nell’agenzia di viaggi di Tricase “Terre del Sud”, un’azienda giovane, dinamica ed innovativa che nasce dopo 15 anni di esperienza nel settore turistico a tutti i livelli. “La nostra passione per i viaggi e per le diverse culture del Mondo”, spiega Massimo Lazzari, “ci ha condotto ad improntare tutta la nostra vita su questa professione. Lavo-

riamo con lo spirito di organizzare una vacanza divertente, confortevole ma allo stesso tempo diversa dalle solite, il tutto al giusto prezzo. Una vacanza che consenta di vivere un’emozione, attraverso la scoperta di luoghi e culture inaspettate”. Dalla vostra esperienza diretta quali sono le mete preferite per la luna di miele? “Tra i più gettonati sicuramente il tour negli Stati Uniti, sia nei parchi dell’ovest che New York e tutta la zona est fino alle Cascate del Niagara. C’è anche chi sceglie il coast to coast, da una costa all’altra degli Usa. Spesso al tour viene abbinata la cosiddetta “estensione mare” sull’area caraibica. Altra meta molto richiesta è il Messico”. Una volta era la crociera a farla da padrona… “Oggi non sembra più così, almeno per quel che ci riguarda direttamente. La crociera è un classico e fa parte ancora dei desideri di molte coppie; chi viene da noi, però, chiede

un’esperienza possibilmente unica, conosce la nostra specializzazione in vacanze che, per una perfetta organizzazione, abbisognano di giuste competenze professionali”. Competenze che hanno portato “Terre del Sud” ad essere identificata quasi come l’agenzia dei Viaggi di Nozze… “Sovente ci ritroviamo coppie che hanno già cercato altrove senza soddisfazione e sembrano quasi sfiduciate e vicine a rinunciare al loro viaggio dei sogni. L’impegno di “Terre del Sud” non si limita a trovare l’offerta del momento o a consegnare il catalogo più bello sul quale impazzire per trovare la soluzione più idonea. Organizzare le vacanze, non solo nel caso del viaggio di coppia, per noi è una grossa responsabilità ed allo stesso tempo una grande sfida da vincere. Per questo lavoriamo con pochi operatori selezionatissimi e di grande professionalità. Ogni volta che riusciamo a fare felice dei clienti per noi è motivo di grande orgoglio. Il taglio che abbiamo voluto dare alla nostra attività ha fatto si che “Terre del Sud” più che preoccuparsi di vendere pacchetti viaggio preconfezionati, diventasse un’agenzia di consulenza, in grado di fornire un vero e proprio servizio”. Per chi non ha tempo di recarsi in Agenzia c’è anche la possibilità di essere seguiti online, direttamente da casa: “Si può anche curare il proprio pacchetto, personalizzarlo, ecc., attraverso una piattaforma web raggiungibile dal nostro sito internet (www.terredelsudonline.it)”, godendo sempre della discreta assi-

stenza “in remoto” dei qualificati operatori di “Terre del Sud”, fino alla fine del viaggio ed al ritorno a casa. Sempre da casa propria attraverso il sito www.terredelsudonline.it si può anche eventualmente gestire in modo molto semplice e completo la propria lista nozze. Fino a qualche anno fa per il viaggio di nozze non si badava a spese. Oggi è ancora così o si devono fare i conti con il mutato scenario economico? “Non che non ci siano dei budget o dei limiti alla spesa, ma dalla nostra esperienza diretta confermo la tendenza: chi viene per il viaggio di nozze predilige mete anche costose mettendo davanti la voglia di fare un’esperienza nuova. Sta a noi, poi, soddisfare al massimo le richieste senza gravare troppo sul conto in banca e rispettando il budget di spesa indicato”. Buon viaggio dunque… nelle Terre del Sud!

Tricase

www.terredelsudonline.it / 0833.770909 - 347.7619353

Tutte le coppie che presenteranno a “Terre del Sud” una copia di questo numero de “il Gallo” riceveranno uno sconto del 5% sul loro viaggio di nozze

L’importanza del floral designer

Fabio Pedone (Fioreria Pedone Alessano). “Quella del floral designer è una figura professionale in grado di comprendere le esigenze della sposa e realizzare l’addobbo su misura”

In

un giorno importante come quello del matrimonio, i dettagli possono fare la differenza. Per questo è fondamentale la figura del floral design per rendere unico il giorno più bello! Abbiamo cercato di capire quali sono le tendenze e i segreti per una scelta azzeccata con Fabio Pedone della omonima Fioreria di Alessano. Fabio vanta premi e partecipazioni internazionali come: Festival dei Fiori di Sanremo 2012; La Venaria Reale (1° e 2° premio); Theo Boerma cup 2013(ad Aalsmeere, nei Paesi Bassi - 1° premio); il Premio eccellenza Associazione fioristi Puglia 2013; Flowers at Oxford 2014 (Gran Bretagna); Fleuramour 2014 e 2015 (Belgio). In un periodo economico non propriamente florido, quanto è importante scegliere i fiori di stagione? “Non è solo una questione economica, la scelta dei fiori di stagione è importante per molti fattori quali la durata del fiore reciso, la bellezza, la disponibilità sul mercato, colori e forme in sintonia con l’ambiente esterno; sono disponibili un bel po’ di fiori olandesi, non proprio di stagione, per soddisfare “palati” esigenti, ma in quel caso ci si deve affidare ad un professionista per non uscire fuori tema in relazione al periodo”. Ci sono state spose che hanno scelto la data del matrimonio in base ai fiori che avrebbero trovato in quel mese? “Si: giugno-luglio per le Peonie; ma anche dicembre per le amanti delle decorazioni natalizie…”. Sono più numerose le spose che vengono da lei già sicure di ciò che vogliono, oppure quelle alla disperata ricerca di un’illuminazione? “In realtà sono di più quelle che pensano di sapere esattamente ciò che vogliono: hanno tante piccole idee frutto di ricognizioni presso i matrimoni delle amiche, letture di riviste, eventi wedding organizzati, ecc. Ogni sposa è un caso a parte, l’addobbo deve rispecchiare il suo sogno, il suo carattere, e, soprattutto ci deve essere un filo conduttore, un tema comune all’intero evento. Il floral designer è una figura

professionale in grado di capire e realizzare l’addobbo su misura. Equilibrio, proporzione, contrasto, ritmo, armonia caratterizzano il floral designer nella progettazione e realizzazione di allestimenti adatti ad ogni esigenza con soluzioni personalizzate”. Qual è la tendenza degli ultimi anni? Mi riferisco ai dettagli, alle confettate, alle wedding cake, alle cerimonie simboliche… “Da una parte ci sono troppi wedding planner e fioristi non professionisti, improvvisati, che scopiazzano da riviste, programmi televisivi e web, con un fiorire di lanterne, gabbie e gabbiette, candele, petali, mischiando stile Barocco, Liberty, Shabby Chic. Dall’altra ci sono i professionisti che, conoscendo bene i vari stili, creano addobbi personalizzati, ma anche di tendenza; ad esempio, nel 2016, si potrà scegliere il “Bohè-

FIoReRIA PeDoNe Piazza Don Tonino Bello - Alessano tel. 0833/781308 / fioreriapedone.it

mien Chic”, un country romantico, con un occhio all’ecologia sostenibile, colori bianco-crema, fiori da toni delicati, bomboniere, confettate e tableau con dettagli fai-da-te, prediligendo le location all’aperto”. Quanto chiesa e location influiscono sulla scelta dei fiori? “Si tratta di un rapporto simbiotico: lo stile della chiesa influenza la scelta dell’addobbo ed i fiori ne esaltano le caratteristiche, donando all’evento una atmosfera di mistica bellezza”. L’addobbo scelto in chiesa deve ripetersi anche al ricevimento? Il bouquet può essere creato con fiori diversi? “Sarebbe interessante seguire una linea, un tema unico, anche usando fiori diversi, ma ciò non è sempre possibile a causa di un male che affligge il mondo del wedding… Molti ristoratori e catering, includono nel pacchetto l’addobbo floreale, troppo spesso improvvisato da camerieri, titolari, da amiche comari fai-da-te, basato, soprattutto, sul risparmio e sul riciclo delle stesse composizioni più volte. Con il risultato che non c’è continuità tra chiesa e ricevimento, creando sbalzi a volte imbarazzanti. Per il bouquet il discorso è analogo, l’importante è seguire un unico tema, un unico stile, e non affidarsi alle indicazioni date dall’atelier: un buon professionista sa che bouquet fare in base all’abito scelto e a tutto il resto”. Quali i fiori, le composizioni che consiglieresti e, soprattutto, quali potrebbero essere i piccoli grandi dettagli che fanno la differenza? “La scelta dei fiori nasce dal dialogo con la sposa da cui prendere le idee giuste in sintonia con le sue aspettative, prediligendo i fiori di stagione e lasciando da parte le influenze (tante) che vengono da madri, suocere, sorelle ed amiche”. Qual è il tuo tocco distintivo, la tua firma? “Più che firma, è il modo di lavorare fuori dagli schemi e la ricerca e l’uso di materiali naturali ed insoliti”.


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il fotografo matrimonialista

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Il fotografo oltre allo scatto, deve essere in grado di curare anche e soprattutto la stampa, evitando di affidarsi a laboratori esterni che puntano molto sulla produzione industriale di bassa qualità. Rimanendo al passo coi tempi, siamo sempre stati attrezzati per effettuare la stampa di tutta la produzione all’interno del nostro laboratorio

Uno scatto è per sempre

Emanuele e Tommaso Ferramosca (Superstudio - Tricase). “Fine art è la stampa a pigmenti su

carta e supporti pregiati che garantisce durata dell’immagine e stabilità dei colori anche per secoli”

La

fotografia di matrimonio è un ritratto di una storia di un giorno speciale in un contesto speciale ed è per questo che Emanuele e Tommaso Ferramosca (Superstudio in Corso Roma a Tricase) dedicano particolare attenzione ai ritratti dei soggetti, con un taglio che sappia sempre rispettare, se pur in chiave odierna, l’imprescindibile classicità del matrimonio. Ogni reportage include le immagini più essenziali, ma allo stesso tempo è fondamentale garantire agli sposi un album con un taglio fortemente creativo, contemporaneo e che non rischi di risultare anacronistico a distanza di anni. La fotografia si alimenta di passione e richiede sensibilità e curiosità, prontezza e immaginazione, ma si esprime pienamente solo attraverso le competenze acquisite negli anni con l’esperienza e lo studio. Senza trascurare la disponibilità di attrezzature all’avanguardia che garantiscano al prodotto anche una lunga durata. Negli ultimi anni è cambiato radicalmente il modo di fare foto ai matrimoni. Prima erano perlopiù foto in posa, ora si parla di reportage. Come mai questo cambiamento? E si fanno ancora foto in posa? “Il cambiamento è dato dal susseguirsi delle mode e da quello che viene proposto dai media. Il fotografo matrimonialista deve essere in grado di coniugare giustamente la percentuale di foto in posa, senza tralasciare il reportage”. Che cos’è il wedding photoreportage? Perché è così richiesto oggi? “La moda del fotoreportage nasce alla fine degli anni ’90 con il passaggio dai formati professionali (“medio formato”) all’uso delle pellicole 35 mm nel settore della fotografia di matrimonio. Tali pellicole permettevano di effettuare più scatti a raffica che garantivano la spontaneità dei progetti. Oggi si fa tutto in digitale e il fotoreportage viene ancora richiesto da coppie di sposi

che vogliono la presenza discreta del fotografo durante la cerimonia”. Quali sono le caratteristiche fondamentali che deve avere un fotoreportage di matrimonio? “Non deve mancare nulla, deve comprendere sia foto spontanee, documentando ogni momento delle cerimonia a partire dai preparativi degli sposi, che quelle in posa che assicurano un ricordo di valore nel tempo”. Da cosa dipende un buon risultato? “Innanzitutto preparazione tecnica, sia per quanto riguarda la produzione dello scatto sia (“a mio avviso soprattutto”) per la postproduzione. Inoltre bisogna dare molta importanza all’attrezzatura che si utilizza: un fotografo matrimonialista non può di certo presentarsi sul lavoro con una banale reflex che il fotoamatore evoluto trova nella grande distribuzione”. Che tipo di preoccupazioni hanno gli sposi e che richieste fanno generalmente? “La preoccupazione principale delle coppie è di non avere ritardi sulla tabella di marcia della gior-

nata. In questo caso un vero professionista può fare la differenza, perchè sa adattarsi a tutte le situazioni, nonostante il tempo a disposizione che, a volte, è davvero limitato”. Il matrimonio più singolare che avete fotografato? “Ogni matrimonio ha una sua storia, l’importante è instaurare un rapporto di amicizia con gli sposi. in modo che ogni servizio sia perfettamente confezionato su misura”. Ad Emanuele chiediamo se c’è una foto a cui è particolarmente affezionato: “La foto nella quale impugno. all’età di 4 anni, una vecchia Leica, la cui evoluzione digitale oggi è il mio strumento principale di lavoro”. Qual è la stagione migliore per un reportage di matrimonio? “I periodi migliori, per la nostra lunga esperienza, sono primavera ed autunno”. Le foto che andrebbero sempre realizzate? “Sicuramente i gruppi di famiglia”. E quelle che non vorrestee mai vedere in un album? “Le foto ai tavoli”.

I vostri consigli per gli sposi perché il reportage del loro matrimonio sia davvero speciale. “Siate sempre voi stessi”. All’estero viene data grande importanza anche ai servizi fotografici che precedono il grande giorno: in America si usa infatti realizzare servizi fotografici dei fidanzati o shooting delle fidanzate per realizzare foto sexy per il proprio compagno. A voi l’hanno mai richiesto? “Lo stiamo facendo già da 15 anni. Ultimamente c’è un incremento della richiesta anche da parte di coppie di fidanzati che vogliono regalare alla propria metà un servizio fotografico particolare”. Quanto può costare un fotoreportage? “Sia la produzione delle stampe che del video sono effettuate all’interno di Superstudio: questo ci permette di andare incontro a tutte le esigenze del cliente, siano esse economiche che di personalizzazione del servizio. Non a caso stiamo effettuando un rinnovamento dello stabile per accogliere nuovi macchinari per la produzione di fotoalbum”. Abbiamo letto sul vostro nuovo logo la dicitura “Fine art lab”. Cosa vuol dire? “Il fotografo oltre allo scatto, deve essere in grado di curare anche e soprattutto la stampa, evitando di affidarsi a laboratori esterni che puntano molto sulla produzione industriale di bassa qualità. Rimanendo al passo coi tempi, siamo sempre stati attrezzati per effettuare la stampa di tutta la produzione all’interno del nostro laboratorio. “Fine art” è la stampa a pigmenti (“a differenza della tradizionale stampa chimica”), effettuata su carta e supporti pregiati. Se quest’ultimi sono conservati in modo appropriato, la Fine art garantisce la durata dell’immagine e la stabilità dei colori anche per secoli. Non a caso, è il tipo di stampa richiesto dai musei per la riproduzione di opere d’arte. Perciò “fine art” non è, come qualcuno potrebbe credere o far credere l’aggiunta di filtri con effetto vintage allo scatto”


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ed ora il dolce

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7/20 novembre 2015

La torta nuziale diventa opera d’arte Antonella Biasco (Dolcemente - Tricase). La Cake Designer: “Il dolce nuziale è come

l’abito della sposa: al suo ingresso deve far ammutolire gli ospiti, strabiliarli, incantarli”

P

er i futuri sposi è diventato ormai indispensabile rivolgersi ad un “Cake Designer”. Cake sta per torta, Designer sta per disegnatore, ideatore. Le torte realizzate da questi professionisti, in effetti sempre più spesso sono un misto tra un’opera d’arte scultorea ed un prodotto dell’ingegneria, strutturandosi in iperbolici volteggi che sfidano la forza di gravità. La moda del cake design, originatasi in ambito anglosassone, perviene nel nostro Paese accompagnata dal gusto d’oltremanica. Se inizialmente torte di questo tipo venivano precedute dalla fama di non esser buone, di esser troppo dolci, di avere un sapore poco incline al gusto italiano, sempre di più l’arte pasticcera italiana ha fatto in modo di adeguare la nostrana ultracentenaria tradizione dolciaria, alla decorazione in stile monumentale. Il che ha significato torte decorate in modo fantasioso e coloratissimo, con basi dal sapore e dalla consistenza tipicamente italiana, quindi creme voluttuose su basi morbidissime. Per capirne di più sul ruolo del cake designer e sull’evoluzione della torta nuziale e dei dolci per la cerimonia abbiamo incontrato Antonella Biasco che insieme al marito pasticcere Andrea Ferrero gestisce Dolcemente, in corso Roma a Tricase. La regina è sempre la torta nuziale… “La torta nuziale, in ogni ricevimento che si rispetti, deve stupire e incantare. Il dolce nuziale è come l’abito della sposa: al suo ingresso deve far ammutolire gli ospiti, strabiliarli, incantarli. Quando entra in scena, i sussurri degli ospiti devono trasformarsi in “wow” di ammirazione. Ovviamente il “wow” dovrà ripetersi anche al momento in cui andranno ad assaggiarla”. Dolci e matrimoni: a parte la ben nota torta nuziale o i confetti, i dolci sono importantissimi protagonisti del banchetto di nozze. Quali idee originali e consigli puoi dare agli sposi? “Una nuovissima tendenza degli ultimi tempi è lo Sweet Table. Non è un semplice buffet di dolci, ma un allestimento scenografico e creativo decorato con originalità, assolutamente in tema con l’evento: tovaglie, alzatine, vassoi, vasi, nastri, elementi decorativi, forma dei dolci… tutto deve essere coerente con lo stile prescelto. Sono tavoli molto scenografici e di grande ef-

Un dolce per tutte le occasioni? “La Mousse al cioccolato non deve mai mancare”. Il dolce al quale sei più legata? “Semifreddo Irish Coffee” La tua ultima creazione? “Un dolce alla nocciola con un croccantino agli arachidi salati, una vera delizia”. Hai un segreto tutto tuo? “Certo che si, ma se lo dico non è più un segreto…”.

fetto. Qui si affiancano alla classica torta nuziale e al buffet di torte e mignon, anche dei dolcetti scenografici quali i “cupcakes”e i “cakepops”: i primi sono delle minitorte, dei plumcake decorati in tono alla torta alla nuziale; mentre i cakepops sono dei dolcetti su stecco molto graditi ai più piccini”.

La pasticceria come esercizio d’arte: perché un “cake designer” può essere considerato un vero e proprio artista? “Perché utilizza talento, mani e cuore per realizzare delle vere e proprie opere d’arte per far felici gli sposi. L’appellativo di artista, però, un cake designer se lo guadagna soprattutto per l’attenzione, la cura e l’estro artistico che infonde nell’aspetto estetico delle proprie composizioni. È innanzitutto un ar-

tista del gusto che sublima il godimento del palato attraverso la percezione visiva di una vera e propria opera d’arte. L’arduo compito del cake designer, oltre a quello di stimolare e dilettare il senso della vista, deve, innanzitutto, essere quello di soddisfare anche quello del palato. Una doppia responsabilità!”. Qualche abbinamento particolare da suggerire agli sposi? “In un angolo del buffet amiamo inserire varie selezioni di cioccolato fondente abbinate ad un buon rhum e per chi lo gradisce anche ad un pregiato sigaro. Altra peculiarità può essere la “fontana di cioccolato” per glassare all’istante la frutta di stagione. Per chi lo desidera approntiamo anche una cucina a vista e prepariamo le nostre specialità sul posto davanti al curioso sguardo degli invitati”. Da cosa trai inspirazione per le tue creazioni? Quanto è importante, per te, ascoltare le aspettative e i sogni dei futuri sposi? “Ascoltare gli sposi è la cosa più importante. È basilare conoscere a fondo tutto il tema della cerimonia nuziale, colori, addobbi e quant’altro per comprendere appieno i gusti degli sposi e esaudire ogni loro desiderio. La caratteristica più importante di una torta nuziale (e di una torta in generale) è, infatti, la personalizzazione. Ogni dolce deve consentire a

chi lo riceve quasi di specchiarsi”. Un tema fondamentale: le materie prime: “Le materie prime devono innanzitutto essere di qualità. Cerchiamo di inserire nel buffet una vasta gamma di dolci, gusti diversi, creme di ogni tipo, per cercare di soddisfare il palato di tutti gli invitati”

I futuri sposi che presenteranno questo coupon alla pasticceria Dolcemente,  in corso Roma a tricase, riceveranno uno sconto del 10% sulla toRta nuzIale


tempo libero

7/20 novembre 2015

ilgallo.it

Premiere lecce - multisala massimo TeL. 0832/307433 Sala 1

18,15 - 21

one in programmazi dal 5 novembre uN SoRRISo oN LINe vignette dal web

spectre Sala 2

18 - 19,30 - 21 - 22,30

18,50 - 20,45 - 22,35

18,50 - 20,45 - 22,35 18 - 20,15 - 22,30

Alaska surbo - tHe space cinema TeL. 0832/812111 Sala 1

lo dicono le stelle

dal 7 al 20 novembre

di eugenio musarò (www.eugeniomusaro.it)

Ariete La prima decade può godere ancora del bel trigono di Saturno. Plutone negativo, invece, persiste per molti altri arieti.

Cancro Nettuno è ancora favorevole ma prestate attenzione alla quadratura di urano e all’opposizione di Plutone. Muovetevi con cautela.

Bilancia

Toro Saturno potrebbe infastidire solo i nati tra la prima e la seconda decade. Gli altri tori, non risultano ostacolati da nessun pianeta lento.

Leone Saturno favorisce la prima decade e urano la seconda. Gli altri liberi di muoversi, ma senza transiti eclatanti.

Scorpione

Saturno è favorevole alla prima decade. Plutone e urano,invece, continuano a infastidire molti altri, appartenenti a questo segno.

Nettuno e Plutone, sono da tempo favorevoli. Continua il vostro momento magico, ma ricordate sempre, di fare la vostra parte.

Capricorno

Acquario

Giove è in trigono e dato che il pianeta è legato, tra l’altro, al denaro, potrebbe portarvi ad un aumento delle entrate o ad una diminuzione delle uscite.

Saturno e urano, vi sono amici con i loro transiti incisivi. Prosegue ancora, quindi il vostro momento favorevole.

Gemelli A parte la prima decade, frenata da Nettuno, gli altri possono sempre godere ancora del bel sestile di urano, ottimo per dare una svolta a molte cose.

Vergine Saturno e Nettuno colpiscono la prima decade: evitate le decisioni importanti se vi è possibile. Gli altri sono sempre favoriti da potente Plutone.

Sagittario Saturno e Nettuno mettono alla prova i nati della prima decade. urano in trigono, invece, continua a portare grandi benefici a molti altri.

15,30 - 18,45 - 22

spectre Sala 2

16 -19 - 22

Alaska Sala 3

17 - 19,40 - 22,20

belli di papà Sala 4

17,30 - 21

spectre

Non hai ricevuto la mia mail?

18,30 - 20,30 - 22,30

Sala 3

18,30 - 20,30 - 22,30

gallipoli - cinema scHipa TeL. 0833/568653 18,30 - 20,30 - 22,30

belli di papà

galatina - cinema tartaro TeL. 0836/568653

casarano - cinema manzoni TeL. 0833/505270

17,30 - 19: Snoopy & friends 21,30: io che amo solo te

Giotto - l’amico dei pinguini

calimera - cinema elio TeL. 0832/875283

tricase - cinema moderno TeL. 0833/545855

Sala 5

18,50 - 22

Sala 6

17,30 - 20 - 22,30 peak (v.m. 14)

Sala 7

19,45

Sala 8

16,55 - 19,40 - 22,25

Sala 9

16,40 - 19,20 - 22

Snoopy & friends the last witch hunter io che amo solo te

io che amo solo te

17 (sab. e dom.) - 19 - 20,30

maglie - multisala moderno TeL. 0836/484100 Sala 1

16,30 - 19,30 - 22,15

spectre Sala 2

18 - 20 - 22

Sala 3

17 - 19

belli di papà

18,30 - 21,15

007 spectre

Snoopy & friends

tricase - cinema aurora TeL. 0833/545855 17,30 (sab e dom) - 19,30 - 21,45

belli di papà tricase - cinema paradiso TeL. 0833/545386 17,30-19,30: Snoopy & friends 21,30: io che amo solo te

Trova i Galletti, telefona martedì 10 novembre Cerca tra le pubblicità e individua i 3 galletti “mimetizzati” e telefona martedì 10 novembre dalle 9,30 allo 0833/545777. In palio: i BIGLIeTTI per i CINeMA; 1/2 kg di MIGNON offerti dalla pasticceria DOLCeMeNTe di Tricase; CORNeTTO e CAPPUCCINO offerto dal CAFFè PISANeLLI DI TRICASe; CORNeTTO e CAPPUCCINO offerto dal BAR LeVANTe di TRICASe; DUe APeRITIVI al MeNAMè di TRICASe PORTO; DUe APeRITIVI al BAR MAL GLeF a MIGGIANO; DUe APeRITIVI presso DOLCI FANTASIe di SAN CASSIANO; BUONO SCONTO di eURO 50 da applicare sull’acquisto di occhiali da sole o da vista presso OTTICA MORCIANO di TRICASe, ANDRANO, TIGGIANO e CASTRO; una bottiglia di VINO da DeLIzIe SALeNTINe TRICASe.

NoN soNo ammessi gli stessi viNcitori per almeNo 3 coNcorsi coNsecutivi. NoN si accettaNo NomiNativi della stessa famiglia

#fotoreporterperilgallo e vinci uno smartphone Diventa fotoreporter per un giorno. Inviaci, via WhatsApp al 391/3532279 uno scatto legato ad una notizia di cronaca, cultura, attualità o sport del nostro territorio seguito da #fotoreporterperilgallo. Il migliore verrà pubblicato e premiato con uno smartphone messo in palio da Vodafone Tricase “No Trivelle” (Agnese PezzullaUgento)

Pesci Giove in opposizione potrebbe incrementate le spese o diminuire le entrate di denaro. Pertanto, prestate attenzione al vostro conto bancario.

Sala 2

19 (solo dom.) - 21 (chiuso lun.)

suburra crimson

18 - 21

Snoopy & friends

belli di papà Sala 5

Sala 1

io che amo solo te

io che amo solo a te Sala 4

gallipoli - cinema italia TeL. 0833/568653

spectre

Snoopy & friends Sala 3

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“Xylella: “Xylella: cure cure non non abbattimenti” abbattimenti” (Francesca (Francesca De De PietriPietri- Ruffano) Ruffano)

In alto e a fianco alcuni tra i tanti scatti pervenuti. Partecipa anche tu riportando la notizia o il tuo pensiero collegati alla foto inviata 391/3532279

Artigiana restauratrice al lavoro (Ruffano)


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Renault

7/20 novembre 2015


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