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Gallo
Anno XXI, numero 22 (599) - 5/18 novembre 2016- www.ilgallo.it - info@ilgallo.it
Corsano e la politica con la morte nel cuore Manutenzione degli ossari. Dall’opposizione accuse di nepotismo. La difesa del sindaco Biagio Martella freddato a colpi di kalashnikov a casarano
tricase sulla via delle elezioni
Come Gomorra
cOnFERMaTa la canDiDaTuRa Di caRlO chiuRi. il PD alla RESa DEi cOnTi
6 Chiuri secondo candidato ufficiale dopo Francesca Sodero dei 5 Stelle. Il Pd inaugura la nuova sede ma non trova pace il salento e i terreMoti
SicuRi chE SiaMO al SicuRO?
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Non è facile vivere a Casarano per il lavoro che non c’è, per le mille cose che potrebbero essere migliorate e che rimangono invece stagnanti. Ma gli omicidi, quelli “spettacolari”, le esecuzioni mafiose, quelle che vedi nei film, con le moto che rallentano, sparano e vanno via... quelli no. A quelli Casarano non è assolutamente abituata...
15 ciclofesta a Melpignano
TuTTi in bici al MERcaTO DEl GiuSTO
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7 Uno spazio del “buono” all’interno della rassegna “Rosso di Seta. Dalla Napuli Piccina al Mercato del Giusto” tricase asilo nido sMile
cREScERE a... ViSTa D’OcchiO
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sentenza del consiglio di stato: coMuni nei guai
Quanti soldi nella spazzatura! Giovanni Quarta, ricercatore all’Ipam del Cnr di Lecce: “Area poco sismica dove i terremoti sono rari, ma che risente degli eventi nel vicino mare delle isole greche. Nel 1743, l’eco di un sisma a 30 miglia al largo di Otranto (7.1 Richter), fece 180 morti...”.
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I Comuni salentini dovranno sborsare per conto delle Ex Ato 25 milioni alla “Progetto Ambiente” per il mancato aggiornamento delle tariffe di conferimento dei rifiuti agli impianti gestiti dall’azienda. Per l’ex Ato Lecce 2, Galatina dovrà pagare 615mila euro; Maglie, 290mila euro; Otranto, 315mila e Sannicola 158mila euro. Per l’ex Ato Lecce 3, Ugento dovrà pagare 565mila euro; Casarano, 507mila euro; Tricase, 415mila; Taviano, 347mila euro; Racale 332mila euro. E poi ci sono i Comuni piccoli, come Soleto, che dovrà pagare più di 100mila euro; Corigliano, 100mila euro; Neviano, 104mila euro; Alezio, 141mila euro; Calimera, 137mila euro.
volley, B1 femminile Betitaly Maglie da urlo! pagina 22
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struttura d’eccellenza
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bimbi al sicuro
Asilo nido Smile, telecamere col sorriso Percorsi di crescita trasparenti. Struttura a misura di bambino e attività filmate da anni, molto prima che se ne parlasse in Parlamento Quelli dell’asilo nido, sono i primi giorni di distacco dal grembo materno nella vita di un bambino. Il primo contatto vero col mondo esterno, i primi istanti di socializzazione, i primi…passi con le proprie gambe. Momenti di crescita cui contribuisce in maniera determinante il contesto extra-familiare, con la lontananza da casa che diventa ricchezza, e la momentanea separazione dai genitori normalità che resta un peso più per mamme e papà che per i piccini. Capita, questo, negli asili nido come lo “Smile” di Tricase, che fa del sorriso il suo nome e il suo punto di partenza. Gestito dall’omonima Cooperativa Smile che (nata nel 2004 e rientrante nel Consorzio delle Cooperative Sociali del Salento “La Vallonea”) porta avanti anche un centro “socio-educativo”, una ludoteca e la masseria didattica “Masugna”, oltre alle “sezioni primavera”, che sapientemente segue già dal 2008 (quando avviò lo sviluppo di progetti ed attività per la prima infanzia nell’Istituto Comprensivo di via Apulia a Tricase), oggi l’asilo nido “Smile” di via Giolitti, è un punto di riferimento per il territorio. Un’oasi sicura che non è semplicemente un luogo dove lasciare proprio figlio quando non lo si può tenere con sé, ma un ambiente a misura di bambino dove concedergli un’opportunità unica di sviluppo, in armonia con i suoi coetanei e con una struttura studiata nei minimi dettagli. Dovendo accogliere bambini sin dalla tenerissima età di 3 mesi (ed accompagnandoli fino ai 36) la Cooperativa Smile ha attrezzato il nido in modo da renderlo sicuro, soprattutto negli ambienti utilizzati dai bambini. Tutte le aule sono state attrezzate interamente con pavimento anti-trauma, pareti morbide, copritermosifoni e paraspigoli in gomma. Anche l’arredo ed i giochi sono scelti in modo da rendere le aule a misura di bambino. Peculiarità che soddisfano e che vanno ben oltre i requisiti del rego-
lamento regionale, guardando ai potenziali pericoli ed alle necessità dei piccoli non col freddo occhio del legislatore ma con lo sguardo materno, che sa come tutelare l’incolumità dei propri figli anche al di là di ciò che le norme prevedono. E proprio allo sguardo materno l’asilo nido Smile si ricongiunge per dare atto ad uno dei princìpi cardine che guidano la sua attività: la trasparenza. La Cooperativa Smile, già dal 2014, porta avanti la logica delle “attività visibili”. Grazie ad un finanziamento nell’ambito del progetto “P.O Puglia FSE 2007-2013, Sovvenzione Globale - Piccoli Sussidi”, ha installato in ogni aula delle telecamere, al fine di permettere ai genitori dei bambini ospiti di poter guardare in qualsiasi momento, attraverso un monitor all’ingresso della struttura, le attività che non possono essere osservate in quelle poche aule dove non è stato possibile garantire la trasparenza con la studiata collocazione delle finestre. Quell’occhio elettronico di cui si scrive in questi giorni tra cronaca e politica nazionale, e su cui il Parlamento sta stilando una legge per frenare l’emorragia di maltrattamenti nelle aule scolastiche, nello Smile di Tricase esiste già da anni, senza che alcuna norma lo imponesse.
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vedere per credere
Roberto Scolozzi, della Cooperativa Smile, spiega che “l’utilizzo delle telecamere rientra nell’intento di permettere sempre ai genitori di poter apprezzare o meno la programmazione, non solo attraverso il racconto dei bambini ma anche attraverso la visione diretta della stessa. Le telecamere in aula sono diventate, per tutti gli addetti ai lavori, occasione per far percepire ai genitori il valore, lo spirito e la serenità che caratterizzano l’ambiente nel quale i loro figli passano gran parte della giornata”. L’idea di fondo è quella di offrire il miglior servizio possibile, in maniera più limpida possibile e trasversalmente tra tutte le fasce d’età ospitate. “Nella nostra program-
mazione”, aggiunge Roberto, “seguiamo molto gli insegnamenti di Maria Montessori, anche se oggi specificare di portare avanti i suoi metodi è quasi superfluo, poiché in un asilo che ‘rispetta i bambini’ dovrebbero esser dati per scontati”. Il rispetto dei bambini nell’asilo nido Smile si materializza anche nel rapporto ospiti-maestre che, nonostante le crescenti richieste d’iscrizione, viene tenuto sotto un tetto fisso per evitare di sovraccaricare le insegnanti a discapito della qualità del servizio offerto, nel rispetto del regolamento regionale n.4 del 2007. La Cooperativa Smile, vincitrice nel 2012 di una gara d’appalto per “la gestione della struttura di via Giolitti da adibire ad asilo nido ed a servizi socio educativi”, accoglie (dal 2013 nella suddetta struttura) i piccoli nelle sezioni Lattanti (dai 3 ai 12 mesi), Semi-divezzi (dai 13 ai 24 mesi) e Divezzi (dai 25 ai 36 mesi). E come previsto dal contratto d’appalto con il Comune di Tricase, riserva l’iscrizione gratuita a cinque famiglie con un reddito ISEE inferiore ai 3mila e 500 euro. Inoltre, grazie all’iscrizione nel “Registro delle strutture e dei servizi autorizzati all’esercizio delle attività socioassistenziali destinate ai minori dell’Asilo Nido”, che gli ha permesso di far parte del “Catalogo dell’Offerta di Servizi per la Prima Infanzia”, l’asilo Smile è in grado di offrire alle famiglie la possibilità di usufruire di una retta mensile agevolata in funzione del proprio reddito ISEE. Chi ha avuto modo di visitare l’asilo di via Giolitti prima e dopo la gestione Smile, si è accorto del radicale cambiamento apportato dalla Cooperativa. L’intera struttura ha vissuto negli ultimi anni un completo rifacimento in cui il percorso di crescita che accompagna i piccoli ospiti sembra aver coinvolto e trasformato anche l’ambiente. Ai genitori che invece non lo conoscono, forte anche delle sue telecamere, l’asilo Smile non può che dire: “Vedere per credere”.
Formazione nel settore sanitario e socio-sanitario Il Consorzio delle Cooperative Sociali del Salento “La VALLONEA”, Centro di Formazione IRC (Italian Resuscitation Council), di Tricase, di concerto con la Cooperativa Sociale “C.I.S.S.”, consorziata, svolge attività di formazione nel settore sanitario e socio-sanitario. I Corsi che vengono svolti periodicamente sono: Corsi di PRIMO SOCCORSO AZIENDALE, come previsto dal D.Lgs. 81/08 e D.M. 388/03 per Addetti al Primo Soccorso in aziende a rischio medio o basso; Corsi per ESECUTORE BLS-D (Basic Life Support – Defibrillation), che consente di apprendere le conoscenze teoriche e le capacità pratiche per effettuare in situazioni di emergenza le manovre di Rianimazione Cardiopolmonare di base nell’adulto con utilizzo, ove necessario, del Defibrillatore Semiautomatico Esterno (DAE); Corsi per ESECUTORE BLS-D Pediatrico, finalizzati all’intervento in casi di estrema criticità quali l’arresto cardiorespiratorio con utilizzo, ove necessario, del Defibrillatore Semiautomatico Esterno (DAE) o l’ostruzione delle vie respiratorie da corpi estranei nei quali è in gioco la sopravvivenza di bambini e lattanti; Corsi di PTC base (Prehospital Trauma Care), per la gestione del traumatizzato grave nella fase preospedaliera.
I Corsi sono tenuti da Istruttori qualificati IRC (Medici ed Infermieri che operano quotidianamente nel Servizio 118 e nella Rianimazione ospedaliera, tutti soci volontari). I Corsi sono strutturati in una sessione teorica con lezioni frontali con uso di un videoproiettore e PC ed in una sessione pratica con l’utilizzo di manichini per adulti “Resusci-Anne”, pediatrici e neonatali Helping Save Lives della Laerdal S.r.l. di Bologna, che simulano e riproducono in maniera fedele la realtà delle situazioni di emergenza cardio-respiratoria, Palloni Ambu e l’uso del DAE (Defibrillatore Semiautomatico Esterno) for training. I Corsi sono riservati: Ai soci ed ai dipendenti delle Cooperative Sociali associate al Consorzio “La Vallonea”; Ai soci delle Associazioni di Volontariato ONLUS; Ai soci delle Associazioni sportive ONLUS (società calcistiche, palestre, circoli tennis ecc.) Possono altresì partecipare ai Corsi: Gli operatori delle Strutture sanitarie e socio-sanitarie (Medici, Infermieri, Terapisti, Educatori professionali, Animatori, Operatori Socio-Sanitari ecc.); Gli studenti e gli addetti degli Istituti di Istruzione primaria e secondaria; I dipendenti di aziende; Privati cittadini.
Info: lavallonea@libero.it - coopcis@libero.it; tel/fax: 0833/541875
pericolo in mare?
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ilgallo.it
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ospite poco gradito
Invasione del Granchio blu Unisalento lo tiene d’occhio
Specie esotica. Trasportato dalle navi, mette a rischio la biodiversità dell’Adriatico Imbastito Protocollo Grecia-Università del Salento per affrontare il problema
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Adriatico ha un nuovo abitante, ma non c’è da rallegrarsene: si tratta del Granchio reale, o Granchio blu, una specie esotica invasiva e quindi potenzialmente pericolosa per la biodiversità locale. Una specie che solitamente vive lungo le coste atlantiche del continente americano. Molto ricercata ed apprezzata negli Stati Uniti per la bontà delle sue carni, è comparsa nel continente europeo agli inizi del Novecento, tra la Francia e il Mar Baltico. Nel Mediterraneo sembra che la sua presenza sia stata rilevata in Grecia già nel 1948, mentre in Italia negli anni cinquanta. Ma i suoi avvistamenti sono sempre stati rari. Da allora, la presenza di questa specie si è sempre più consolidata e, in ambito Adriatico, il Granchio blu viene ormai regolarmente catturato presso la foce del fiume Neretva in Dalmazia. Negli ultimi mesi inoltre sono state sempre più numerose le segnalazioni da parte dei pescatori del mar Adriatico. I frequenti ritrovamenti potrebbero essere il frutto del cambiamento delle condizioni climatiche e dell’aumento della
I frequenti ritrovamenti potrebbero essere il frutto del cambiamento delle condizioni climatiche e dell’aumento della temperatura dell’acqua marina
temperatura dell’acqua marina. Tali variazioni avrebbero facilitato le migrazioni accidentali di specie alloctone. Il Granchio reale può raggiungere dimensioni di 20 centimetri per 10. Il corpo ha, nel complesso, una forma ellittica con due spuntoni ai due lati, margine anteriore seghettato e zampe piuttosto allungate. Si trova sia nella colonna d’acqua che nei fondali, ed anche sulle pareti dei porti. Una delle principali cause dell’arrivo nel nostro mare, sta nelle acque di
zavorra delle navi mercantili e delle petroliere. Queste ultime per avere stabilità in mare incamerano acqua nelle stive che poi, prima di entrare nei nostri porti, rilasciano in mare. Si tratta di acque ricche di uova, gameti, spore, organismi unicellulari e specie adulte che si insediano nell’Adriatico, spesso trovando un ambiente favorevole con condizioni chimico-fisiche idonee, nutrimenti che derivano dalle zone produttive e una temperatura dell’acqua mite.
“Purtroppo il Granchio blu”, commenta Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, “è una specie invasiva in grado di predare attivamente pesci, molluschi e altri crostacei, oltre che arrecare danni agli attrezzi di pesca quando catturata. Una presenza che ha già destato diverse preoccupazioni a Corfù, dove è stato osservato nelle zone costiere, estuari e lagune dell’isola. Questo strano ospite, è stato rilevato inoltre in aree protette come le lagune di Antinioti, Korission, Alykes Lefkimmi e Chalkiopoulou con particolare rilevanza ambientale che ha allarmato il personale geotecnico e scientifico della regione greca delle Isole Ionie. Aree specifiche invernali che ospitano un gran numero di uccelli migratori, come aironi, fenicotteri, cigni selvatici, anatre e altri uccelli che si nutrono anche di questo crostaceo”. “Tanto che per affrontare il problema”, continua D’Agata, “attraverso i programmi europei degli ultimi due anni, c’è un protocollo della regione greca delle Isole Ionie con l’Università del Salento. Il fenomeno è metodicamente osservato da un team di ricerca-
tori e studenti, diretto dal professor Maurizio Pinna, biologoecologista ricercatore presso l’Università del Salento, Stamatis Gini, biologo-ittiologo greco, Savina Gkioni, dottore di Ecologia e cambiamenti climatici presso l’Università del Salento, e Felicità Tzafestas, studente di ittiologia presso l’Università di Tessaglia, che svolge la ricerca su Granchi blu delle lagune di Corfù. Un protocollo che ci auguriamo frutti interventi immediati”. “Ciò che preoccupa di più”, aggiunge D’Agata, “è la difficoltà di eradicazione di questa specie dal nostro ambiente marino: “Somministrare il “foglio di via obbligatorio” può essere decisamente arduo. L’eradicazione marina, come confermano gli esperti, non è semplice, benché non manchino strumenti per una gestione e una mitigazione del fenomeno. Bisogna partire però da un monitoraggio costante e da una rapida identificazione della specie aliena. Mai nella storia della terra questi cambiamenti sono stati così repentini e veicolati da una sola specie, in questo caso l’uomo”. Ed è proprio l’uomo, oggi, chiamato a rimediare.
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la novità
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30 anni dopo
Maglie – Leuca: tutto da rifare Raddoppio SS275. Project review e nuove gare. L’appalto sarà diviso in lotti
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comunicare la novità proprio quella che una volta era la Azienda Nazionale Autonoma delle Strade. Secondo l’Anas si è voluto perseguire l’obiettivo di “rispondere a mutate esigenze progettuali emerse sotto il profilo della sostenibilità tecnico/economica/ambientale; garantire il più celere avvio dei lavori e il contenimento della spesa pubblica oltre che ripristino della regolarità dell’appalto Anas, nella doverosa osservanza della sentenza del Consiglio di Stato e delle risultanze del procedimento avviato dall’Anac”. Per questo “ha valutato che, per garantire il migliore utilizzo delle risorse pubbliche, il massimo livello di trasparenza e il più ampio livello di partecipazione, si debba procedere alla revoca, in via di autotutela, di tutti gli atti del procedimento concorsuale per l’affidamento dei lavori di ammodernamento e adeguamento della SS 275 Maglie-S. Maria di Leuca, previo annullamento dell’aggiudicazione all’ATI CCC-Aleandri-Igeco ed esclusione del ATI Matarrese Coedisal per le motiva-
zioni contenute nei relativi provvedimenti”. Anas procederà subito dopo all’indizione di una o più procedure di gara “previa suddivisione in lotti dell’opera che consentirà di individuare parti di intervento idonee ad essere avviate nei minori tempi tecnici possibili, rispondendo, nel contempo, alle urgenze del territorio e alla tutela dell’ambiente”. “Abbiamo orientato le scelte non solo al fine di perseguire il ripristino della regolarità dell’appalto, nel rispetto delle pronunce giurisprudenziali susseguitesi nel corso degli anni”, ha dichiarato il Presidente Anas Gianni Vittorio Armani, “ma attraverso un’oculata project review dell’intervento anche al fine di rispondere alle mutate esigenze progettuali nel frattempo emerse sotto il profilo della sostenibilità tecnico/economica/ambientale, cercando di garantire, nel contempo, il più celere avvio dei lavori e il contenimento della spesa pubblica”.
Blasi: “evitata vergogna delle vergogne”
“garantita tutela legalità”
“Nel segno della legalità”. “Ora si proceda velocemente con il primo tratto”
nche l’Associazione “Prendi Posizione – Tricase” apprende “con enorme soddisfazione la decisione dei vertici di ANAS che, di fatto prende atto della sentenza del Consiglio di Stato del 5 maggio scorso e soprattutto delle risultanze del procedimento avviato dall’ANAC a firma del presidente Cantone. Si è finalmente giunti a quanto richiesto da anni, ossia l’annullamento del progetto, per garantire la tutela della legalità, l’osservanza delle regole, il rispetto dell’ambiente e un miglior utilizzo delle risorse pubbliche. È stato scongiurato”, secondo l’associazione, “un progetto i cui costi erano lievitati di più del dop-
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econdo il consigliere regionale del Pd Sergio Blasi, “è una buona notizia che sia stato scongiurato un progetto i cui costi erano lievitati di più del doppio in pochi anni, da 113 milioni nel 2001 a 287 milioni nel 2011, tutto senza che una singola pietra fosse stata posata. Uno spreco inconcepibile, utile non certo all’interesse dei cittadini alla sicurezza stradale e al rispetto della propria terra. Ma i cittadini del Capo di Leuca stiano tranquilli”, prosegue convinto il consigliere regionale, “la strada si farà, esattamente come il ministro Graziano Delrio aveva detto, rispondendo ad una interrogazione dell’onorevole Palese mesi fa. Delrio è stato dunque di parola, così come lo è stata la vice ministro Teresa Bellanova, la quale ha lavorato in seno al Governo per affermare la legalità in questa vicenda”.
Blasi ritiene che “sulla 275 questa terra ha una seconda occasione. E questa volta si procederà nel segno della legalità, della tutela dell’ambiente e dell’oculato utilizzo dei milioni di euro che vengono dalle tasse pagate dai cittadini. E che per rispetto ai cittadini che pagano le tasse devono essere investiti nella maniera migliore, evitando che finiscano per finanziare sprechi e scempi ambientali. La divisione in lotti dell’appalto, annunciata da Anas, permetterà di operare velocemente alla cantierizzazione del primo tratto di strada. Sul tratto finale”, conclude Sergio Blasi, “si procederà a una revisione del progetto nel segno delle esigenze reali del territorio, come più volte sollecitato e richiesto da numerosi sindaci del Capo di Leuca”.
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pio in pochi anni, da 113 milioni nel 2001 a 287 milioni nel 2011, tutto nell’immobilismo generale e senza alcuna opera iniziata. Uno spreco inammissibile, certamente non a vantaggio dell’interesse pubblico, del rispetto dell’ambiente e della sicurezza stradale. Ora si darà finalmente il via alla realizzazione del tratto iniziale a quattro corsie fino a Tricase. Successiva- mente, con la partecipazione dei territori interessati”, concludono da Prendi Posizione, “si procederà a una revisione del progetto nel segno delle esigenze reali del territorio, come più volte sollecitato e richiesto da numerosi sindaci del Capo di Leuca”.
comitato pro 275: “purchè siate celeri”
per abaterusso “scelta di anas intollerabile ”
Il portavoce. Francesco De Nuccio: “Si proceda velocemente per l’intero tracciato”
ssai perplesso il consigliere regionale Ernesto Abaterusso: “Nonostante apprezzi l’uscita dal torpore nel quale Anas era caduta, considero la scelta di revocare l’appalto per l’ammodernamento della strada statale 275 uno schiaffo al buon senso, alle logiche di sviluppo e all’intero territorio, intollerabile e inammissibile. Dopo anni di battaglie e di attese, infatti, non è accettabile fare un balzo indietro di 22 anni e pensare di spazzare via, con un colpo di spugna, quel progetto di Strada-parco largamente condiviso nel 2011 da Regione, Anas, Provincia e territorio perché considerato la migliore scelta possibile. Una progetto che oggi rischia di non vedere più la luce. È inutile”, attacca il consigliere regionale, “che il Presidente Armani dica che i tempi per l’aggiudicazione della nuova gara e il conseguente avvio dei lavori saranno brevi perché sappiamo bene che non sarà così. E chiunque crede a questa affermazione o è ingenuo o in malafede. Se in 22 anni non si è riusciti a posare neanche una pietra lungo la Maglie-Santa Maria di Leuca perché oggi dovremmo assistere ad una svolta? Non è che si vuole fare della 275 una nuova Salerno-Reggio Calabria in salsa salentina?”. Secondo Abaterusso “La scelta di Anas e del Governo è una colossale presa in giro perpetrata ai danni del Salento e di quanti attendevano da anni la realizzazione di un’opera così strategica. Ci fossimo trovati di fronte ad una rappresentanza parlamentare d’altri tempi Anas e Governo avrebbero assecondato il territorio”. “Qui è evidente che non è così”, conclude, “e che i parlamentari, parlo di quelli di maggioranza, ovviamente, ubbidiscono solo ai diktat provenienti da Roma. Quelli provenienti dai cittadini, invece, non trovano mai ascolto”.
ulle novità registriamo anche l’intervento del portavoce del Comitato Associazioni Pro 275,Francesco De Nuccio. Il portavoce ritiene “l’ipotesi di una suddivisione in lotti funzionali accettabile purché si garantiscano tempi celeri per la realizzazione dell’intero tracciato, da Maglie a Santa Maria di Leuca. Così come”, prosegue, “è necessario l’allargamento della sede viaria attuale nel tratto Scorrano – Montesano, la variante ai centri abitati a sud di quest’ultimo Comune è “doppiamente” necessaria”. “Da Montesano Salentino a Santa Maria di Leuca”, spiega De Nuccio, “l’attuale arteria si sviluppa per 21 km, lungo i quali attraversa 5 centri abitati lambendo edifici scolastici, zone commerciali e produttive, centri sportivi e strutture sanitarie. Una “mulattiera” con ben 13 incroci semaforizzati (1 ogni 1,5 km!) e centinaia di immissioni dirette da fondi poderali e abitazioni. Il transito di migliaia di veicoli lungo questo tratto, rappresenta una criticità non solo in tema di sicurezza stradale ma anche di vivibilità urbana per migliaia di residenti”. Secondo il portavoce del comitato Pro 275, “il progetto definitivo finanziato nel 2004, prevedendo un tracciato extraurbano pressoché parallelo alla ferrovia e mediano rispetto a tutti i centri urbani da raccordare, risolve in maniera organica queste molteplici criticità; oltretutto, grazie alla cospicua dotazione finanziaria del progetto, esso con-
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sentirà la bonifica delle discariche interferenti rinvenute negli ultimi anni”. In tema di sostenibilità ambientale, poi, De Nuccio ritiene che “le modifiche introdotte con l’accordo romano del 2011 tra ANAS, Ministero delle Infrastrutture, Regione Puglia e Provincia di Lecce, hanno notevolmente migliorato quel progetto con significative mitigazioni quali la riduzione di tracciato da 4 a 2 corsie negli ultimi 7 km (prevalentemente a raso!); l’ eliminazione di alcuni svincoli e di un viadotto; il ridimensionamento del raccordo terminale di allaccio alla SS 274 Leuca-Gallipoli”. “In più occasioni”, aggiunge Francesco De Nuccio, “è stato dimostrato come tutte le ipotesi di variante fino ad oggi invocate, spesso in modo strumentale per osteggiare l’opera, risulterebbero paradossalmente più impattanti sul piano paesaggistico – ambientale, meno sicure e meno funzionali”.
Poi l’attacco alla Regione Puglia: “Il colpo di spugna di Cantone”, premette De Nuccio, “sembra cancellare le gravi responsabilità di chi ha prodotto un danno ingente alla Puglia. Eppure la Regione, ente co-finanziatore del raddoppio e dunque parte lesa, continua a tacere. Al contrario di alcuni consiglieri regionali, i quali continuano a dichiarare tutto e il contrario di tutto pur di assecondare capricci, interessi particolari e rigurgiti campanilisti del proprio feudo elettorale”. “La stessa nota con cui ANAS ha ufficializzato l’azzeramento della gara”, attacca il portavoce, “è diventata oggetto di rocambolesche mistificazioni. le modifiche “puntuali” al progetto ipotizzate non significano “allargamento fino a Tricase”. Proprio la suddivisione in lotti funzionali, sebbene contestabile per il rischio che inneschi ulteriori liti giudiziarie, avvalora nel merito l’idea progettuale di ammodernare l’intero tracciato da Maglie a Santa Maria di Leuca. Circa la sostenibilità ambientale, l’ostacolo da superare è rappresentato dalle discariche interferenti nel territorio compreso fra Tricase e Alessano”. “Immediatamente cantierabile”, secondo Francesco De Nuccio, “sarebbe dunque non solo il primo tratto, da Scorrano a Montesano, ma anche l’ultimo ossia l’ipotetico “terzo lotto”. Per il semplice motivo che questo già fu oggetto di significative mitigazioni ambientali quali: la riduzione da 4 a 2 corsie, l’eliminazione del viadotto ed il ridimensionamento del raccordo terminale con la S.S. 274.”
dai Comuni
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novità in arrivo
L’Acquedotto rifà il depuratore di Tricase 2,2 milioni di euro. Per accrescere potenzialità e sicurezza con minore impatto ambientale
L’occhio elettronico vigilerà su Casarano Street Control. Un auto della polizia locale con la Nuova strumentazione per combattere la sosta selvaggia e sopperire alla carenza di agenti
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occhio elettronico monitorerà le vie di Casarano, supplendo alla carenza di agenti e tamponando le tante infrazioni al codice stradale. È tutto pronto in paese per il servizio Street Control, sperimentato in maniera efficace in questi ultimi mesi a Lecce. Un’auto della polizia locale percorrerà le strade casaranesi con a bordo un sistema di registrazione video in grado di individuare le macchine in sosta irregolare. I verbali non saranno quindi contestati di persona al diretto interessato ma verranno invitati a casa per posta. Modalità di ricezione che accresce il deterrente alla sosta selvaggia, visto e considerato che il più delle volte chi parcheggia (consapevolmente) dove non può, lo fa nella convinzione di accorgersi dell’arrivo degli agenti prima di beccare una multa. A dar notizia dell’avvio del servizio è l’amministrazione comunale che, con un
manifesto a firma del vicesindaco Adamo Fracasso e del comandante della polizia municipale Gabriele Marra, ha informato la cittadinanza della novità. Come accade negli altri centri, però, l’attività di controllo elettronico non sarà a sorpresa ed ininterrotta, ma seguirà strade ed orari di un preciso calendario che verrà di volta in volta reso pubblico sul sito del Comune. In questi giorni sono in fase di svolgimento dei corsi di formazione che insegnano ai vigili come utilizzare la nuova strumentazione. Vigili che, come sottolineato pubblicamente dal sindaco Stefàno, sono in numero nettamente inferiore al necessario. Degli oltre 20 che servirebbero ad un centro di oltre 20mila abitanti come Casarano, gli effettivi sono circa la metà, restituendo una media di appena un paio di agenti per turno. L’arrivo dello Street Control diventa, anche per questo, un importante aiuto al corpo di polizia.
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iù potente e con un minore impatto ambientale. È quello che dovrà diventare il depuratore a servizio del Comune di Tricase, a conclusione dei lavori di ammodernato che Aqp comunica di aver appena iniziato. L’impianto aumenterà la sua potenzialità tecnica portando gli “abitanti equivalenti” (l’indicatore che riporta le quantità di sostanze organiche biodegradabili che il depuratore è in grado di trattare giornalmente) da 17.751 a 25.914. Numeri in linea con il Decreto Legislativo 152/06 cui faranno da cornice una serie di interventi: di copertura e deodorizzazione delle stazioni di equalizzazione, di grigliatura e dissabbiatura per la linea acque e di digestione aerobica, ispessimento e disidratazione meccanica per la linea fanghi. Migliorie sono previste anche nel
campo della sicurezza, con la demolizione della vecchia stazione di dissabbiatura/flocculazione e la sistemazione della viabilità interna Previsti dalla Regione Puglia. I lavori per il depuratore di Tricase costeranno 2,2 milioni di euro, avranno la durata di un anno e fanno riferimento al CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica), nell’ambito dell’FSC (“Fondo per lo sviluppo e la coesione”; Interventi di rilievo nazionale ed interregionale e di rilevanza strategica regionale per l’attuazione del Piano Nazionale per il Sud, con particolare riferimento al settore idrico). In soldoni, porteranno due tipi di vantaggi alla comunità tricasina: un aumento delle potenzialità dell’impianto, sulla scia delle prospettive di sviluppo dell’abitato, ed una considerevole riduzione dell’impatto ambientale.
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politica
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Tricase
Tutti i nomi per Palazzo Gallone
di Giuseppe Cerfeda
Amministrative. Partito Democratico frantumato. Antonio Coppola: “Se non riescono a fare sintesi...” Ufficiali Carlo Chiuri a capo di una o più liste civiche (con l’Udc?) e Francesca Sodero (5 Stelle)
i candidati sicuri...
Carlo Chiuri
Francesca Sodero
... e quelli possibili
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er le prossime elezioni amministrative mancano ancora mesi, non è neanche stata decisa la data in cui gli elettori saranno chiamati al voto, eppure gli ingranaggi all’interno dei partiti e delle associazioni sono già in moto da tempo. E ci sono addirittura già due candidature ufficiali: quella nota da tempo di Francesca Sodero per il MoVimento 5 Stelle e quella di Carlo Chiuri, già assessore con il sindaco Antonio Musarò, a capo di una o più liste civiche. Grande è la curiosità di capire cosa accadrà all’interno del centrosinistra dopo la “rivoluzione” avvenuta all’interno del Partito Democratico che si appresta ad inaugurare la nuova sede in via Gioacchino Toma. Questa sarà la location che ospiterà, è facile prevederlo, accese discussioni nel tentativo di far sintesi in vista delle prossime elezioni. Il commissario Gabriele Abaterusso ha indicato quale dovrà essere il diktat all’interno del partito: azzeramento di tutte le situazioni preesistenti e apertura di un tavolo di concertazione non solo con i
coppola: “il Pd? non sono in grado neanche di aprire una nuova sede senza polemiche, figurarsi quando si tratterà di fare sintesi su un unico candidato!...”
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Antonio Coppola
Nunzio Dell’Abate
tesserati Pd ma, sulla linea di quanto avvenuto in Regione e quanto sta avvenendo per la città di Lecce, con tutti i movimenti del centrosinistra o comunque di tutte le correnti che alla Regione Puglia hanno sostenuto e sostengono il presidente Emiliano. Une vera e propria impresa se si considera la frantumazione alla quale stiamo assistendo oggi. Per molti è l’ex Udc Nunzio Dell’Abate il candidato in pectore. Rocco Indino (presidente del Consiglio comunale), però, ha già dichiarato: “Dell’Abate nostro candidato? Dovete passare sul mio corpo!”. C’è poi chi (il capogruppo del Pd in consiglio comunale Carmine Zocco) non riconosce Abaterusso “perchè il Commissario dovrebbe essere nominato dal segretario regionale (la Carra) e non da quello provinciale (Salvatore Piconese)” e chi (Enzo Fornaro, altro consigliere Pd) ha dichiarato durante l’assemblea del circolo cittadino che “non ci sarà alcun tavolo di concertazione perché c’è un sindaco uscente da ricandidare”.
ul nodo Antonio Coppola e su quello che farà il sindaco uscente ci torneremo, quel che resta è la situazione quantomeno anomala all’interno dei democratici tricasini, tra le cui fila sono tesserati gli attuali consiglieri di maggioranza Carmine Zocco, Rocco Indino, Enzo Fornaro e Fernando Chiuri ed anche quelli di opposizione Nunzio Dell’Abate, Vito Zocco, Guerino Alfarano e Pierluigi Forte… Inutile dire che i nomi più ricorrenti per l’eventuale candidato sindaco restano quelli di Coppola nel caso decidesse di ricandidarsi e di Nunzio Dell’Abate. Ad oggi, però, nessuno dei due nomi parrebbe unire i pezzi di un partito attraversato da mille correnti. Ecco perché non mancano le indiscrezioni su even-
tuali alternative: il già citato Carmine Zocco o la vice sindaco uscente Maria Assunta Panico. L’impresa vera, viste le premesse sarà proprio quella di mettere tutti d’accordo. Dicevamo di Coppola: un anno fa aveva dichiarato proprio attraverso le nostre colonne di voler fare un passo indietro e di non aver più intenzione di ricandidarsi “anche perché l’ho promesso a mia moglie”. Ed oggi? “Non è cambiato nulla”, ha dichiarato ai nostri taccuini, “spero ancora ci possa essere qualcuno in grado di portare a compimento i tanti progetti avviati. Il problema è che come Diogene tutti stanno cercando l’uomo, o la donna con le giuste qualità. Pare davvero un problema per tutti i partiti tradizionali, e non solo a
Tricase, quello di trovare la persona in grado di fare sintesi e mettere tutti d’accordo. Sembra una figura in via di estinzione…”. Il sindaco non lo dice, ma dalle sue parole non è difficile comprendere che, se dal gruppo dell’amministrazione uscente non verrà fuori un nome “solido”, potrebbe anche ricandidarsi. Intanto sul baillame che sta investendo il Partito Democratico tricasino Coppola taglia corto: “Sinceramente non bado molto a quello che sta accadendo all’interno del circolo perché ritengo non sia lo specchio fedele di ciò che avviene nel Pd. E poi”, affonda il colpo, “se non sono in grado neanche di aprire una nuova sede senza polemiche, figurarsi quando si tratterà di fare sintesi su un unico candidato!”.
chiuri: “operazione riscatto”
R Carmine Zocco
Rocco Piceci
Maria Assunta Panico
Pietro Nuccio
esta da sciogliere il nodo Udc: secondo molti, il senatore Salvatore Ruggeri a cui il movimento fa riferimento, potrebbe appoggiare la candidatura di Carlo Chiuri (che dovrebbe godere anche del sostegno e della collaborazione dell’ex sindaco Luigi Ecclesia, oggi commissario cittadino dell’Udc), ma bisognerà capire come si giocherà le sue carte quando si deciderà il ruolo del suo partito all’interno del centrosinistra anche in altri Comuni importanti come Lecce, Galatina, Casarano ed Otranto. Tornando a Chiuri ecco le sue prime dichiarazioni ufficiali: “Sono anni che Tricase non respira e i cittadini vivono una sorta di quotidianità intrisa di mesta rassegnazione. Bisogna ripartire dalle regole per ritornare ad essere un paese normale. Nessun problema potrà mai essere risolto se non si parte dal principio della correttezza che, insieme a quelli della legalità e della trasparenza, sono la base della gestione della cosa pubblica”. Chiuri sottolinea come “Tricase da tempo non si preoccupa di dare l’opportunità ai giovani di appropriarsi del proprio paese e del proprio futuro. Ripartiamo dalla partecipazione per non continuare a rimanere isolati: recuperiamo il rapporto amministrazione cittadini e l’antico ruolo di ente aggregatore di altre realtà vicine. Possiamo chiamarlo riscatto della normalità o rivoluzione della normalità ma una cosa è certa, occorre subito un’amministrazione largamente partecipata che faccia rinascere Tricase, anche perché si è persa la cultura del dialogo e dell’ascolto. Da soli”, conclude Chiuri, “non si può andare da nessuna parte; è fondamentale lavorare tutti con un solo fine comune: la rinascita di Tricase”.
le altre indiscrezioni
I
ntanto tutto ancora tace in quello che una volta era il centrodestra. I fittiani potrebbero convergere sulla candidatura di Rocco Piceci che si è speso alle ultime regionali con i Conservatori e Riformisti di Raffaele Fitto ed oggi potrebbe passare all’incasso. Nulla trapela invece dai “resti” di Forza Italia che sta cominciando in questi giorni i sondaggi all’interno dei simpatizzanti per studiare un’eventuale strategia e, nel caso, fare sintesi su un candidato. Altro nome di cui si vocifera in paese come possibile candidato sindaco con il sostegno di una o più civiche, infine, è quello di Pietro Nuccio già candidato con Emiliano alle scorse regionali.
come Gomorra
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Casarano
Cataldo Motta: “Interrotta la pax mafiosa” Omicidio Potenza. Secondo gli uomini della Procura antimafia sarebbero in atto tentativi, da parte di cosche, forse albanesi, di assumere il comando ed il controllo della piazza casaranese
Pomeriggio di terrore
O
micidio nel parcheggio dell’Iper Mac a Casarano. Bersaglio di kalashnikov Augustino Potenza, già noto alle forze dell’ordine, è deceduto nella sua Augustino auto (l’Audi grigia Potenza ricoperta da un telo nella foto a destra) in sosta nel parcheggio del supermercato. Pare che i killer a sparare siano stati due. Secondo quanto trapela dalle testimonianze erano a bordo di una moto enduro e indossavano caschi integrali bianchi. L’uomo, come detto, aveva un passato alle spalle piuttosto contraddittorio: nel 2009 era stato condannato all’ergastolo per un duplice omicidio avvenuto nel basso Salento e associazione mafiosa in Corte d’Appello; due anni fa la Cassazione ribaltò la sentenza annullando il precedente processo per un vizio di forma. L’uomo poi era tornato in libertà per decorrenza dei termini. Nel tardo pomeriggio del 26 ottobre l’assalto in stile Gomorra che lascia di stucco chi a queste latitudini non è abituato ad agguati in piena città e in posti frequentati da tanta gente che potrebbe avere l’unico torto di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato.
L
uci blu lampeggianti che illuminano l’imbrunire di un mercoledì d’ottobre qualsiasi. Carabinieri, polizia, ambulanze, curiosi, giornalisti: scene inconsuete per Casarano. Città commerciale di un commercio che non c’è più, città industriale di un’industria che è ormai il fantasma di se stessa, con una voglia di ricominciare ma con l’impossibilità di farlo. Non è facile vivere a Casarano per il lavoro che non c’è, per le mille cose che potrebbero essere migliorate e che rimangono invece stagnanti. Ma gli omicidi, quelli “spettacolari”, le esecuzioni mafiose, quelle che vedi nei film, con le moto che rallentano, sparano e vanno via... quelli no; a quelli Casarano non è assolutamente abituata. In quella macchina ferma nel parcheggio dell’ipermercato, sotto quel lenzuolo pietoso, c’era Augustino Potenza. Di lui si sa molto, non era certo uno sconosciuto né alla gente comune, né alle forze dell’ordine e, fra malefatte vere e tutte quelle che la gente gli attribuiva, sembrava proprio essere una sorta di burattinaio in grado di controllare i movimenti economico-finanziari dell’intera città. Di certo, da qualche anno, era libero
L’Audi A6 parcheggiata all’impermercato: all’interno il corpo di Augustino Potenza
perché la giustizia aveva deciso così e noi non abbiamo il potere di giudicare i giudici. Qualcun altro invece il suo giudizio di condanna lo ha emesso, lo ha condannato a morte ed ha anche spietatamente eseguito già la sua sentenza; con freddezza, precisione chirurgica e con una professionalità da far rabbrividire. Il procuratore Cataldo Motta, che da anni conosceva Augustino, intervenendo sul posto, ha detto chiaramente che “la pax mafiosa è stata interrotta”, lasciando intendere che potremmo essere solo all’inizio di un periodo di tensione che, infatti, ha già avuto un secondo atto solo qualche giorno dopo a Copertino colpendo chi, a suo tempo, coprì la latitanza proprio del Potenza. Le indagini vanno
avanti, condotte dai carabinieri che, come prima cosa, si sono guardati intorno per vedere quale telecamera avesse inquadrato la scena del crimine. Giusto sapere che a Casarano, merito di passate amministrazioni, sono stati spesi migliaia di euro per tempestare (letteralmente) la città di telecamere e dispositivi per la registrazione. Sono ovunque. Sembra una sorta di Grande Fratello diffuso da farti venire quasi lo scrupolo di uscire da casa spettinato per non rischiare di… essere immortalato in disordine! I carabinieri hanno cercato i filmati per avviare le proprie indagini con qualcosa di concreto in mano ma, citando un grande pensatore casaranese soprannominato Pesce, “toccu se ne funzionava una!”. Indagheremo meglio
per capire quale penosa fine abbiano fatto tutti i progetti di video sorveglianza, ma ora pensiamo a qualcosa di più grande: pensiamo agli uomini della Procura antimafia che parlano di tentativi, da parte di cosche addirittura albanesi, di assumere il comando ed il controllo della piazza casaranese. E allora tocca a noi. Consigli comunali monotematici e cortei con le fiaccole accese sono delle iniziative encomiabili ma che rischiano di esaurire la loro forza con il passare dei giorni. Qui ci vuole invece una mentalità nuova; ci vogliono la forza e la determinazione di cittadini che non sopportano bovinamente i tentativi di egemonizzare il territorio da parte di questi nuovi clan. Sembra difficile, sembra cosa da eroi e invece... Si tratta delle piccole azioni quotidiane, un atteggiamento meno supino (se non addirittura ammirato), verso quelli che proveranno ad essere i capi, i controllori di Casarano. L’arma più efficace è racchiusa in tre parole: senso della legalità. Indipendentemente da ciò che è accaduto sino ad ora... Casarano ce la può fare. Dipende solo da noi. Antonio Memmi
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dai Comuni
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la sentenza
Martano: “Non toglieteci le Asl” Interrogazione. Ai ministri della salute e per gli affari regionali per frenare lo spostamento dei servizi nella cittadella di Lecce
Il
distretto sociosanizione indirizzata ai minitario di Martano stri della salute e per gli rappresenta un’artiaffari regionali. colazione territoriale del“Chiediamo all’Esecutivo l’azienda sanitaria locale di agire tempestivamente di Lecce comprensiva di mediante la sospensione o 10 Comuni (con Marla modifica del piano di ritano, Calimera, Melenmodulazione dell’architetdugno, Vernole, Castrì, tura funzionale dei Martignano, Caprarica, laboratori di patologia cliLa senatrice Sternatia, Zollino, Carpi- Daniela Donno nica della ASL Lecce”, ha gnano). Un territorio di esordito. “Mi riferisco, in circa 50mila abitanti dove la “doparticolare, alla parte in cui si stamanda di salute” da parte della bilisce che le prestazioni dei labopopolazione, intesa come bisogno ratori di analisi dei presidi di assistenza, di prevenzione e di territoriali di assistenza di Marcure adeguate, è in continua cretano, Campi Salentina e San Cesascita. Nonostante questo, il Consireo vengano accentrate su un glio comunale di Martano, capofila unico polo territoriale, la cittadella del distretto sociosanitario, già a della salute di Lecce”. Con queste partire da una delibera del 2014, si parole, la pentastellata, ha portato esprimeva sull’eventuale ridimenin Parlamento la questione martasionamento del ruolo del distretto. nese. Aggiungendo che “la chiuSuccessivamente, con una delisura del centro analisi di Martano bera del 30 novembre 2015 della non risponde a nessun criterio di Direzione generale della ASL di logicità, efficienza ed economicità. Lecce, veniva predisposto un L’unico effetto sarebbe quello di fapiano di rimodulazione dell’archivorire le strutture private, con un aggravio della spesa per le tatettura funzionale della patologia sche dei cittadini. Per questo”, ha clinica. Nello specifico, veniva diconcluso, “auspico un confronto sposto l’accentramento in un tra la Regione Puglia e i Comuni inunico polo territoriale delle prestateressati dal piano e la ASL di zioni dei laboratori di analisi di Lecce al fine di arginare, mediante Martano, di Campi Salentina e di la proposizione di concrete soluSan Cesario. Sul punto è intervezioni e di mirate azioni, la situanuta la senatrice Daniela Donno zione di emergenza sanitaria che si (Vice Presidente Commissione Diè venuta a creare”. ritti Umani) con una interroga-
Cutrofiano, le Opere Antoniane per i profughi?
A
Cutrofiano è accesa la discussione sul destino che attende le Opere Antoniane dopo la chiusura della Scuola Paritaria. Quello che preoccupa è la possibile destinazione di casa d’accoglienza per migranti e non certo per motivi etnici o mal disposizione all’accoglienza dei cutrofianesi, quanto per l’importanza che le stesso Opere Antoniane hanno per la storia del paese e dei suoi abitanti. Il sindaco Lele Rolli ha subito fatto sapere che ha “tentato in ogni modo di scongiurare la programmata chiusura delle attività didattiche della Scuola Materna Opere Antoniane, ma senza il risultato sperato”. Detto questo Rolli ci tiene a chiarire che “l’immobile ospita le nostre suore ma non è di proprietà comunale, pertanto la futura destinazione d’uso non dipenderà dall’amministrazione comunale”. Ciò non toglie però che “così come ho già anticipato al Vescovo di Otranto, Mons. Donato Negro, si tratta di una struttura costruita con i sacrifici dei cittadini cutrofianesi e, tenuto conto anche della iniziale finalità di destinazione, l’intera comunità chiederà, con forza e a pieno titolo, a chi di competenza di essere adeguatamente coinvolta nelle scelte future. Al momento comunque”, conclude, “alcuna decisione è ancora stata presa”. La capogruppo all’opposizione Irene Stefanizzi non ha dubbi: “Le Opere Antoniane di Cutrofiano sono un bene della Parrocchia Santa Maria della Neve, costruite con i sacrifici e con il contributo dei cutrofianesi, e pertanto penso che noi cittadini di Cutrofiano, dobbiamo aiutare il pardon Enzo roco, Giannachi, a decidere il da farsi, da comunicare, Irene Stefanizzi poi, al Vescovo”.
Secondo la consigliera, “prima di prendere qualsiasi decisione bisogna, innanzitutto, tenere presente e verificare l’esistenza di un eventuale vincolo di destinazione gravante su questo immobile, voluto dal fondatore Don Pippi Villani. Siccome questo aprirebbe uno scenario diverso, o meglio vincolato, per chiunque lo sottolineo, sarebbe opportuno parlarne con i documenti alla mano e con l’obiettivo di continuare, attraverso le Opere Antoniane, a rendere un servizio valido a tutta la comunità cutrofianese”. La Stefanizzi ci tiene a chiarire che “non sono contraria all’accoglienza di extracomunitari richiedenti asilo nel nostro Comune, ci mancherebbe! Ma, nel caso in cui l’immobile fosse svincolato dalla destinazione d’uso, penso che le Opere Antoniane debbano essere lasciate al servizio diretto della comunità cutrofianese, per come voluto dal suo fondatore don Pippi Villani e dai cittadini cutrofianesi, che sia nella fase della costruzione e, nel corso degli anni con il loro contributo anche economico, ne hanno garantito l’attività”. Secondo Irene Stefanizzi “si potrebbe ipotizzare la realizzazione di una struttura sanitaria per anziani, e non solo una semplice Casa di riposo per anziani, quindi una struttura di cura e non solo di assistenza. Pertanto il nostro gruppo consiliare Cutrofiano – Trasparenza e Partecipazione”, conclude, “si renderà parte attiva affinchè le Opere Antoniane restino al servizio dei cutrofianesi”.
attualità
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la terra trema
Terremoti: ma noi dormiamo sonni tranquilli? Parola d’esperti. Zona a basso rischio, ma la storia, la vicinanza con la Grecia, l’abusivismo edilizio e l’impreparazione, non lasciano tranquillo neanche il Salento
D
Quando il Salento pianse 180 vittime
Fa
il punto della situazione l’associazione “Salute Salento”, con Giovanni Quarta, di Monteroni, consigliere dell’Ordine dei Geologi di Puglia e ricercatore all’Ipam del Cnr di Lecce. “Pur essendo il Salento un’area poco sismica, classificata zona 4, dove i terremoti sono rari”, spiega Quarta, “risente dei terremoti che avvengono nel vicino mare delle isole della Grecia. Episodi preoccupanti che ci riportano indietro nel tempo, al 20 febbraio 1743, quando a 30 miglia al largo di Otranto un forte sisma di magnitudo 7.1 Richter, fece 180 morti, di cui 150 a Nardò”. A Lecce ed in altri comuni del Salento, come anche in altri centri della Grecia, la scossa fu notevole ma non si contarono gravi danni. Molti comuni del basso Salento, nonostante fossero più vicini all’epicentro, rimasero indenni. Alcune vittime e seri danni si registrarono a Parabita (alla Chiesa di Maria SS.ma dell’Umiltà, che subì forti lesioni), a Galatina, a Gallipoli, a Leverano, a Guagnano (con danni gravi
alla Chiesa Matrice) e a Salice Salentino (con il crollo del soffitto della Chiesa di Santa Maria Assunta). “Questo perché”, spiega il presidente dell’Ordine dei geologi, Salvatore Valletta, “la propagazione delle onde sismiche dipende anche dal tipo di terreno; se è roccioso, sabbioso, argilloso. In alcune rocce il terremoto non si amplifica, in altre (quando sotto c’è sabbia e terriccio come successe a Nardò), le onde sismiche restano intrappolate e si amplificano gli effetti”. Nell’immaginario collettivo la Puglia non sembrerebbe una regione sismicamente pericolosa, anche se la provincia di Foggia conta 10 comuni classificati in zona 1 (Subappennino dauno e Capitanata) e la restante parte in zona 2. La provincia di Bari e la BAT, per esempio, hanno 3 comuni in zona 2, 37 in zona 3 e solo 7 in zona 4. La provincia di Taranto ha 9 comuni in zona 3 e 19 comuni in zona 4. I comuni delle province di Brindisi e Lecce sono tutti in zona 4.
imbecillità per iscritto sulla storia
opo i drammatici episodi sismici, tutta Italia si chiede: ma noi, siamo al sicuro? Possiamo entrare tranquillamente in un ospedale, una chiesa, di una scuola o in casa nostra? Domande che anche il Salento si pone, zona non a rischio ma che negli ultimi giorni (e più volte nel giro di pochi mesi) ha oscillato sull’onda di movimenti tellurici con ipocentro in Grecia o nel Canale d’Otranto
Micronazione sismica assente
“La
“Pericoloso abusivismo”
Puglia non ha un servizio geologico regionale”, denota Giovanni Quarta, geologo e ricercatore all’Ipam del Cnr di Lecce, “e la nuova cartografia copre appena il 20% della regione. Sono disponili pochi fogli geologici di nuova generazione (alla scala 1:50.000 di maggior dettaglio). Nel Salento solo 2 fogli : Ugento e Capo Santa Maria di Leuca, ai quali si aggiungono il foglio di Bari e altri 5 fogli dell’area foggiana. La Puglia è indietro con le attività di “microzonazione sismica”, volta ad individuare e caratterizzare le zone stabili e quelle soggette a instabilità”.
Le
famiglie sono al sicuro nelle loro abitazioni? “Per quanto attiene alla conoscenza dello stato di sicurezza del fabbricato è necessario avviare un programma di studio diagnostico sulle fondazioni e strutture e verificare la sequenza di interventi di manutenzione”, spiega Quarta. “Inoltre è da segnalare che nel Salento, soprattutto lungo la costa, molte abitazioni sono sorte in maniera abusiva, spesso senza rispettare i criteri, e potrebbero essere vulnerabili in caso di sisma”. Per il geologo è fondamentale essere consapevoli del livello di sicurezza dell’edificio in cui si vive. “Ognuno deve sapere se la prorpia abitazione è stata realizzata su terreni sciolti, con scarse caratteristiche meccaniche, dove è presente anche una falda freatica superficiale. Se è stata costruita in muratura singola, con solaio latero cementizio, in caso di sisma, il rischio crollo è molto alto. Al contrario, l’appartamento a piano terra, costruito su roccia con struttura intelaiata e muratura di tompagno, ben incastrata, può vivere un evento sismico di moderata intensità con maggiore tranquillità”.
Inquinamento elettromagnetico: allarme a Parabita “Spostate quelle antenne”. Superati limiti imposti dalla legge: Italia Nostra chiede di allontanare i ripetitori dalle case
Le
scritte sui muri proliferano senza sosta. Dal tema politico, amoroso o “libero”, tutte condividono la becera matrice dell’incoscienza civile. Una leggerezza con la quale, oltre a non temer sanzione, non si percepisce la responsabilità del gesto compiuto. Accade su muri di abitazioni private ed edifici pubblici, ma anche, purtroppo, su monumenti secolari. Non c’è deprecabile aggettivo per descrivere la stupidità di chi, nei giorni scorsi, nelle notti di euforia del lungo ponte di Halloween e Ognissanti, ha scelto come suo papiro le mura della secolare chiesa di San Michele Arcangelo a Tricase. Nota col nome di chiesa di Sant’Angelo, fu commissionata da Cesare Gallone, figlio di Alessandro I, secondo Barone di Tricase, agli albori del 17esimo secolo. L’anno della sua costruzione è, infatti, il 1624. Tipicamente rinascimentale, è ritenuta una delle “sette perle” dell’architettura leccese. Ospita un antichissimo organo ed alcune tele di valore, cui qualche balordo ha deciso di aggiungere una personale epigrafe esterna, come in foto. Stessa (o quasi) sorte toccata alla colonna che si erge nel piazzale del Santuario di Leuca. Lo sfregio, qui, oltre che al buon gusto ed all’intelligenza, è alla religione. Con spray rosso, ignoti hanno manifestato il loro originalissimo pensiero: “No religions”. Caratteri cubitali sulla base della colonna Mariana che, al centro della piazza, sorregge la statua della Madonna in preghiera. Di qualche anno più giovane della chiesa di Sant’Angelo di Tricase, la colonna risale al 1694, ed è opera di Filiberto Aierbo d’Aragona, duca di Alessano e principe di Corsano. Qui, fortunatamente, la rimozione dell’epigrafe da terzo millennio è stata più semplice e quasi immediata.
U
na piaga, certo non nuova, affligge Parabita: l’inquinamento elettromagnetico. Recenti misurazioni, effettuate nel mese di settembre scorso dalle società Towersud e Mediadus, hanno rilevato un abbondante superamento dei limiti del “valore di attenzione” di 6 V/M imposto dalle normative in materia, in località “Terrisi”. Qui, secondo i dati forniti dalle suddette società, la media è superiori agli 8 V/M, con picchi di 10,5. In una lettera indirizzata alle principali istituzini (dal sindaco Alfredo Cacciapaglia al Prefetto), l’associazione nazionale per la tutela del Patrimonio Storico, Artistico e Naturale della Nazione, Italia Nostra, segnala la situazione di pericolo per la salute dei cittadini, indicando le possibili cause nella delocalizzazione di alcuni ripetitori radiofonici e televisivi, invitando a modificare così le distanze degli impianti dal suolo e dalle abitazioni. “Al fine di prevenire ogni forma di inquinamento ambientale ed eventuali effetti di carattere sanitario sulle popolazioni”, scrivono dall’associazione, “chiediamo, ad ognuno per le proprie compe-
Foto di Danilo Blanco tenze, di voler riscontrare tempestivamente i dati forniti dalle suddette società, nonché di ricognire la situazione circa la ubicazione degli impianti sui tralicci presenti in Località “Terrisi” e il loro funzionamento secondo i parametri stabiliti dalle normative e dai regolamenti in materia”. Nel contempo l’associazione propone al Comune di Parabita la convocazione di un apposito Tavolo tra i diversi soggetti istituzionali, economici e sociali competenti e interessati perché la situazione possa essere conosciuta e valutata sotto ogni punto di vista anche per concordare eventuali azioni da adottare.
La normativa. In Italia, la normativa sull’inquinamento elettromagnetico prevede (legge quadro 36/01) per le intensità dei campi un limite di esposizione; un valore di attenzione ed un obiettivo di qualità. Il limite di esposizione è il valore che non deve mai essere superato per le persone non professionalmente esposte (quindi il pubblico). Il valore di attenzione si applica, in pratica, agli ambienti residenziali e lavorativi adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore giornaliere. Vi rientrano quindi gli ambienti abitativi quali balconi, terrazze e cortili, esclusi i lastrici solari. Mentre ne sono escluse, ad esempio, strade e piazze. Qui, il livello da non superare è pari a 6 V/m, valore che è molto più alto di quelli previsti in molte altre nazioni. Talvolta addirittura doppio, come accade nei confronti del limite imposto nel canton Ticino (in Svizzera) dove il valore da rispettare è di 3 V/m alla base dell’antenna. Nonostante le garanzie della normativa italiana a tutela della salute delle persone siano già di per sé deboli, a Parabita sono quindi anche quotidianamente infrante.
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attualità
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la sentenza
Rifiuti? Ed ora chi paga? Comuni nei guai. Il Consiglio di Stato condanna in via definitiva le ex Ato leccesi al pagamento, entro 60 giorni, di 25 milioni. E senza alcuna rateizzazione. Tanti Comuni a rischio dissesto eX ato lecce 2
euro
ALEZIO
141.590
ANDRANO
96.111
ARADEO
286.282
bAGNOLO
21.027
bOtRUGNO
58.812
CANNOLE
34.339
CARPIGNANO
83.104
CAStRIGNANO DEI G.
76.850
CAStRO
102.240
COLLEPASSO
129.623
CORIGLIANO
100.574
CURSI
68.381
eX ato lecce 2
euro
CUtROFIANO
212.359
DISO
69.254
GALAtINA
615.859
GALLIPOLI
987.111
GIUGGIANELLO
222.557
GIURDIGNANO
42.750
MAGLIE
290.206
MARtANO
187.550
MELPIGNANO
53.231
MINERvINO
79.816
MURO LECCESE
102.375
NARDò
1.116.622
eX ato lecce 2
euro
NEvIANO
104.596
NOCIGLIA
54.251
ORtELLE
46.491
OtRANtO
I
Comuni salentini dovranno sborsare per conto delle Ex Ato 25 milioni alla “Progetto Ambiente” per il mancato aggiornamento delle tariffe di conferimento dei rifiuti agli impianti gestiti dall’azienda. Lo ha stabilito l’ultima sentenza del Consiglio di Stato che ha bocciato tutti i ricorsi, questa volta senza più possibilità di appellarsi dell’ex Ato Provincia di Lecce. Tutto ciò rischia di mettere seriamente in ginocchio tanti Comuni soprattutto quelli medio piccoli che dovranno, da sentenza, estinguere i loro debiti entro 60 giorni e senza possibilità alcuna di rateizzazione. Possibile a questo punto anche un’inchiesta della Corte dei Conti per presunto danno erariale. Il contenzioso aperto da Progetto Ambiente è datato ed a nulla sono valsi tutti i tentativi di un’accordo pacifico tra le parti. Il Consiglio di Stato ha in pratica confermato quanto sancito a giugno dal Tar di Lecce (sentenza inutilmente impugnata dalla ex Ato) ribadendo che vanno applicate le tariffe aggiornate decise dai giudici (79,96 euro a tonnellata per il 2010; 79,45 euro/ton per il 2011; 77,67 euro/ton per il 2012; 77,07 euro/ton per il 2013). In più si dovranno pagare anche i ritardi maturati per il ricorso dell’ex Ato per revocazione, vale a dire per un presunto errore formale dei giudici.
Il ricorso è stato respinto e per ogni giorno di ritardo maturato dopo il 27 agosto, data in cui scadeva il termine fissato dal Tar per saldare i debiti, l’ex Ato e quindi i Comuni saranno chiamati a pagare una penale, ancora da quantificare. È questo che potrebbe catturare l’attenzione della Corte dei Conti. I Comuni dal canto loro satrebbero già studiando eventuali azioni nei confronti degli ex dirigenti dell’Ato qualora venissero individuati responsabilità personali per il mancato aggiornamento delle tariffe. E le somme che sono chiamati a pa-
gare sono decisamente alte, come si può evincere dalle tabelle. Per l’ex Ato Lecce 2, Galatina dovrà pagare 615mila euro; Maglie, 290mila euro; Otranto, 315mila e Sannicola 158mila euro. Per l’ex Ato Lecce 3, Ugento dovrà pagare 565mila euro; Casarano, 507mila euro; Tricase, 415mila; Taviano, 347mila euro; Racale 332mila euro. E poi ci sono i Comuni piccoli, come Soleto, che dovrà pagare più di 100mila euro; Corigliano, 100mila euro; Neviano, 104mila euro; Alezio, 141mila euro; Calimera, 137mila euro.
tricase: “caro sindaco ora non aumenti le tasse!”
Il
quadro a tinte fosche tratteggiato dalla sentenza del Consiglio di Stato ha fatto sorgere ad ognuno di noi un unico pensiero: ora ci aumentano la Tari! Ipotesi che secondo il consigliere d’opposizione tricasino Nunzio Dell’Abate non bisogna nenache prendere in considerazione: “Che sia chiaro fin d’ora”, tuona, “il sindaco Coppola non si sogni di aumentare le tasse, ed in particolare la TARI, per far fronte al debito di 415.000 euro nei confronti della Progetto Ambiente”. Le somme, secondo Dell’Abate, “vanno trovate nel bilancio, predisponendo un apposito capitolo o attingendo al fondo di riserva oppure all’avanzo di amministrazione. Meglio ancora
rischio dissesto
farebbe Coppola se si mettesse a risparmiare sui tanti sprechi della macchina amministrativa e delle scelte operate con dissennatezza, come in tutti questi anni gli abbiamo invano suggerito. Già famiglie e attività produttive non riescono a far fronte a una TARI che aumenta costantemente ogni anno, figuriamoci se dovessero mettere le mani in tasca a coprire questo ulteriore danno”. “Se giungesse una decisione differente da parte del Sindaco”, minaccia Dell’Abate, “siamo pronti a dare battaglia. Da ultimo”, conclude il consigliere d’opposizione, “vogliamo che vengano accertate le responsabilità di questa falcidia e che vengano perseguiti gli autori. La misura è veramente colma”.
eX ato lecce 3
euro
eX ato lecce 3
euro
tAURISANO
254.726
GAGLIANO
133.381
RUFFANO
213.346
PAtù
60.728
MAtINO
274.933
ALESSANO
140.663
315.595
PARAbItA
241.354
CAStRIGNANO DEL CAPO
193.781
PALMARIGGI
30.733
RACALE
332.759
ACqUARICA
107.532
POGGIARDO
138.329
tAvIANO
347.666
MIGGIANO
83.712
SAN CASSIANO
52.567
ALLIStE
177.623
tIGGIANO
57.479
SANARICA
28.297
SALvE
209.387
SPECChIA
84.483
SANNICOLA
158.289
PRESICCE
136.578
CORSANO
102.148
S. CESAREA t.
104.429
UGENtO
565.521
MONtESANO
55.462
SCORRANO
156.646
CASARANO
507.649
tRICASE
415.260
SOGLIANO
90.232
MELISSANO
155.307
MORCIANO
101.844
Nelle tabelle quanto i Comuni delle ex Ato Lecce 2 e Lecce 3 dovranno versare entro 60 giorni e senza alcuna rateizzazione nelle casse di “Progetto Ambiente” dopo la sentenza del Consiglio di Stato
Sposi Oggi
il Gallo (num. 599) - 5/18 novembre 2016 - www.ilgallo.it - info@ilgallo.it
Quando
nozze easy
le son
Informali e anticonvenzionali. Senza troppi fronzoli, poche formalità ed anche qualche piccolo smacco all’etichetta
Se
amate le cose semplici e la formalità vi soffoca e siete briosi, sportivi e rilassati, potete permettervi un matrimonio senza troppi fronzoli, con un piccolo smacco all’etichetta. Alla sposa piace giocare, anche nel giorno del matrimonio. È per questo che sceglierà un abito sui generis, magari con qualche spennellata di colore qua e là, oppure un abito da sposa, dolcissimo e semplice allo stesso tempo. Riguardo alla location, libertà di spazi sconfinati e naturalmente bellissimi, oppure una villa
con ampio giardino, dove poter togliere le scarpe e camminare a piedi nudi sul prato. Con gli addobbi floreali non guasterebbe un po’ di… stravaganza, un bouquet classico non fa certo al caso tuo. Basta non esagerare… Riguardo a trucco e acconciatura, acqua e sapone è quello che ti rappresenta al meglio: il trucco c’è ma non si vede. I capelli potrebbero restare sciolti con un piccolo vezzo: boccoli morbidissimi e capricciosi che svolazzano al vento. Sceglierete, infine, una fede nuziale artigianale, modellata sui vostri desideri e personalizzata in tutto.
Tendenze… floreali Un dettaglio fondamentale per un matrimonio elegante, profumato e
chic. Quali sono le nuove tendenze per gli addobbi floreali? Il must per il 2016 è stupire con composizioni minimal, essenziali, dal design contemporaneo. Ed è così che nascono allestimenti che amano giocare con i contenitori, con l’illuminazione, con le trasparenze e che sono accostati a candele e dettagli naturali come rami e foglie. Per quanto riguarda i centrotavola, potrebbe essere la soluzione un allestimento con piccoli vasetti di vetro trasparente nei quali posizionare delle calle con il gambo arrotolato su se stesso e circondate da semplici candele bianche. In alternativa ai vasetti trasparenti, gli sposi possono decidere di usare tanti contenitori a forma di bottiglietta di colore diverso dove inse-
rire un singolo fiore... divertente ed elegante. Oppure, sempre per il centrotavola si potrebbe optare per una palla realizzata con rose di diverse tonalità dalla quale spuntano dei tulipani dai gambi lunghi. Non servirà altro sul tavolo del matrimonio, è perfetto così. Un altro consiglio utile riguarda il tableau: invece di utilizzare un pannello di carta per assegnare i posti agli invitati si può prevedere una composizione di rami intrecciati sui quali appoggiare i cartoncini con il nome dei tavoli e degli ospiti. Sui rami, oltre ai cartoncini, potrebbero trovare spazio anche delle provette in vetro nelle quali mettere un fiore. Anche per il bouquet della spora il messaggio è s e m p r e quello di stupire: bouquet contenuti nelle dimensioni, sobri nella loro eleganza dove a trionfare sono i fiori, lasciati il più naturale possibile per risplendere in tutta la loro bellezza.
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all’atelier
Che abito scelgo? Un vestito per tutte. Qualche semplice consiglio per non farsi prendere dal panico Per evitare di arrivare al primo appuntamento con l’atelier di moda senza avere la più pallida idea di quali siano le diverse tipologie di abito da sposa occorre assolutamente fare un piccolo e veloce. Online ci sono molte guide a riguardo. Come quella di matrimonio.it che per semplificare, ha voluto ricondurre i vari modelli a cinque principali: scivolato, A-line, sirena, ampio o principesco (o ball gown) e impero. Ma attenzione: non è detto che il modello dei vostri sogni corrisponda a quello più adatto alla vostra corporatura e silhouette. Per questo, prima di prendere qualsiasi decisione, occorre innanzitutto individuare quali sono i vostri
punti di forza da sottolineare e quali, invece, i vostri punti deboli da celare discretamente. L’abito giusto sarà proprio quello che saprà valorizzarvi in tutta la vostra bellezza! Lo schema a destra potrà aiutarvi. Se siete alte e con un fisico androgino alla Kate Moss (rettangolo) sarà meglio il modello A-line o Impero; la classica donna mediterranea con i fianchi larghi (pera), oltre ai modelli Impero e A- line, potrà sfoggiare un fantastico abito da ballo e apparire una vera principessa! Per chi ha il fisico a mela i
modelli perfetti sono il Ball Gown e l’A-Line; se il seno è prosperoso e i fianchi stretti (triangolo) meglio indossare i modelli a sirena e Ball Gown! Se poi vantate un fisico supersexy con seno
donna
dalla linea più tondeggiante e Con qualChe Chilo in più
Con
la vita della stessa larghezza dei fianChi
abbondante, fianchi larghi e vitina da vespa (clessidra) da fare invidia a Jessica Rabbit, il modello per voi è quello a sirena e, in alternativa, anche un abito scivolato o Ball Gown...
Con le spalle strette e i fianChi importanti
Con le spalle ampie, braCCia ben modellate e musColose e fianChi stretti
la donna più prporzionata Con le spalle larghe quanto i fianChi e la vita stretta
fedi nuziali: tradizioni e galateo
S
in dall’antichità, gli esseri umani hanno utilizzato simboli sferici per simboleggiare l’amore, la continuità della vita e la perfezione. Già gli antichi Romani usavano indossare anelli di vari metalli per simboleggiare l’eternità di un amore senza fine. Deriva dall’antica Roma anche l’usanza di portare la fede nuziale all’anulare: ai tempi, si era convinti che da questo dito passasse la vena amoris, che conduceva direttamente al cuore. Nel corso dei secoli, le fedi nuziali hanno assunto significati e scopi diversi: spesso infatti, servivano a testimoniare la propria ricchezza e di-
sponibilità, così come i mezzi che si portavano in dote, più che a celebrare l’amore e la scelta di una vita comune... Tradizionalmente, nell’ambito delle fedi matrimoniali la gioielleria ha privilegiato l’oro giallo, ma negli ultimi anni colori e materiali si differenziano per offrire gioielli particolari e unici: le fedi in oro giallo sono le più tradizionali; le fedi in platino sono più esclusive, pur rientrando nella tradizione; le fedi in oro rosa sono raffinate e dal gusto un po’ retrò; le fedi in oro bianco rispecchiano originalità; le fedi in oro e diamanti, infine, esprimono classe e romanticismo.
Chi acquista le fedi nuziali? E chi si occupa di custodirle? Come si portano all’altare? Il galateo delle nozze dice che spetterebbe allo sposo acquistarle ma, in realtà, è molto più frequente che gli anelli vengano regalati alla coppia dai familiari più stretti oppure dai testimoni. Custodirle fino al giorno del matrimonio è compito del primo testimone dello sposo, che dovrà portarle in chiesa o alla location dove si celebra il rito, e consegnarle a chi si occuperà di porgerle agli sposi. Sempre più spesso tale compito è affidato a bambini, damigelle o paggetti, che porteranno gli anelli all’altare su di un cuscino portafedi.
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il giorno più importante
A tavola: buono e... bello L’ultima tendenza. Delicato gioco di equilibri, da trattare con gusto e attenzione, un fil rouge su cui costruire tutto l’evento
L’
ultima tendenza per matrimoni chic e pieni di personalità è abbinare, in un insieme organico, il catering con gli allestimenti dei tavoli: un delicato gioco di equilibri, da trattare con gusto e attenzione. Innanzitutto è bene scegliere lo stile più adatto, quello che più vi rispecchia. Una volta fatto questo i professionisti di settore sapranno dare parola a quello che è espresso nel vostro cuore come emozione e, con passione e creatività, vi saranno notevolmente d’aiuto nella. Un tipo di ambientazione oggi in voga utilizza nuove e cangianti organze che si sposano con sobrietà a lucenti servizi e complementi di cristallo, scenografie con moderni lumen di vetro e acciaio che scendono dagli alberi e incorniciano i buffet degli aperitivi. Oppure, per un autentico effetto glamour, originali gazebo in ferro battuto e svolazzanti teli di lino annodati in alternativa ai tradizionali ombrelloni. Per gli sposi più esigenti moderni tavoli quadrati rivestiti da splendidi tovagliati di taftà, runner o lini di vari colori. Molto divertenti anche i piatti di tutti i colori uniti ad argenterie così da creare un contrasto insolito di modernità e tradizione. Ogni piccolo dettaglio deve essere ovviamente studiato anche in base alle decorazioni floreali. Questo nella forma. Nella sostanza, che poi è ciò che mangeremo, piatti attuali, originali, importanti, ma che affondano sempre le loro radici nella tradizione. Che si scelga un menù di tendenza come il finger food o tradizionale, i buffet sono sempre d’impatto con gli squisiti aperitivi cucinati a vista, con flambè e pentolame di rame. Profumi, sapori, colori, pani caldi, prelibati dolci ed importanti etichette vitivinicole servite con professionalità, pasta fatta in casa, fumanti ed originali pietanze, colorate ed importanti confettate, sigari e selezione di cognac o whisky torbati, sono il biglietto da visita di una cerimonia ben riuscita.
Il bianco è il colore del matrimonio e in tanti ancora richiedono un allestimento total white. Il bianco mariage si sposa benissimo con ogni personalità: gazebi allestiti con teli di lino bianco, margherite e gardenie che creano sempre un’atmosfera sofisticata e piatti di portata candidi e preziosi. Se invece gli sposi sono alternativi ed hanno voglia di stupire i propri invitati, allora si può usare un allestimento multicolor. Le possibili combinazioni sono infinite e può essere molto divertente decidere tutti i dettagli che, mescolati con sapienza e creatività, regalano un effetto davvero cool. Sia nel matrimonio total white che in quello multicolor, i piatti sono sempre realizzati rispettando una cromia di gusto che li renderà appetibili e gustosi perché si sa… anche l’occhio vuole la sua parte!
Matrimonio eco-friendly Sposa green. Nozze sostenibili, responsabili e in armonia con la natura? Ecco alcune idee sfiziose
Se
il vostro desiderio è quello di una matrimonio in armonia con la natura, sostenibile e responsabile, potete organizzare delle nozze eco-friendly che rispettino l’ambiente. Il dettaglio più importante resta l’abito della sposa. Il vestito dovrà essere realizzato con tessuti naturali, che rispettano l’ambiente e che sanno essere molto glamour: canapa, cotone organico, seta brunetta sono i materiali ecologici con cui gli stilisti creano abiti bellissimi e sostenibili. In alternativa, è possibile usare il vestito da sposa della mamma riadattato con dettagli particolari e alla moda, in modo da creare anche un contrasto di linee molto interessante. Per le Fedi nuziali puntate sull’oro etico. Viene estratto senza sfruttare la manodopera e non produce scarti che possono inquinare l’ambiente. Per gli addobbi floreali utilizzate materiale riciclato: fiori di carta e di bottoni, ma anche di stoffe leggere e delicate rigorosamente di riciclo. È così che si possono realizzare allestimenti floreali per la chiesa, per la location di nozze e per i centrotavola che non hanno alcunché da invidiare ai classici fiori. Per il menu di nozze potrete scegliere un banchetto a km 0, con una prevalenza di cibi vegetariani. Con questa soluzione, oltre all’ambiente, sarà anche il gusto che ci guadagnerà: i cibi a km 0 e di stagione, infatti, sono gustosissimi e molto genuini. Infine bisogna scegliere le bomboniere, che nel nostro caso saranno solidali: regalare un sorriso a chi è meno fortunato di noi o per una causa ambientale donerà a tutto il ricevimento un gusto romantico e dolcissimo da custodire nel cuore per sempre. In alternativa preferite bomboniere utili, come barattoli di marmellata o miele o vasetti di spezie o erbe aromatiche.
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l’evento
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Melpignano
In bici al Mercato del Giusto Ciclofesta. Quattro appuntamenti nella rassegna Rosso di Seta, tutti raggiungibili tramite la Ciclovia Temporanea che collega Melpignano ai centri limitrofi
R
itorna a Melpignano, domenica 6 novembre, il Mercato della Terra, per la Terra, allestito al centro del paese, nella sua piazza. Un Mercato come presidio di biodiversità e di cura del territorio. Un Mercato per volersi bene, per conoscere, informarsi, chiacchierare con i contadini e acquistare i loro prodotti tutti rigorosamente a km0. Un mercato, a cadenza periodica, che mira a valorizzare la produzione e il consumo di prodotti derivanti dall’agricoltura organica locale e che possa essere, allo stesso tempo, presidio per la salvaguardia dell’agro-biodiversità del territorio, laboratorio di condivisione dei saperi e luogo vivo di incontro e socializzazione. È il Mercato del Giusto, uno spazio del “buono” all’interno della rassegna “Rosso di Seta. Dalla Napuli Piccina al Mercato del Giusto” che prevede quattro appuntamenti, il primo dei quali appunto il 6 novembre, e gli altri il 20 novembre, l’8 ed il 18 dicembre (sempre dalle 10 alle 15). Spazio di ciò che di sano e sostenibile offre la nostra terra, che vuol anche essere mercato di quell’agricoltura di cui abbiamo bisogno, una agricoltura che tuteli la biodiversità locale, che riporti a coltivare varietà autoctone su suoli pubblici e privati altrimenti destinati all’abbandono, che sappia dare vita ad una nuova forma di economia capace di riconoscere alle nostre eccellenze agroalimentari il valore economico che meritano. Perché c’è bisogno di dare speranze ai tanti giovani che provano a fare proprio questo, che sulle produzioni di qualità, a km0, biologiche e autoctone hanno scommesso il loro futuro. Scelte coraggiose e sostenibili che vanno aiutate e premiate, a beneficio di tutti. Nuove economie solidali, corretta alimentazione, dieta mediterranea, biodiversità, bioedilizia, nuovi tessuti ecosostenibili di origine vegetale, onoterapia e lotta ai pesticidi. Sono questi i temi che Rosso Di Seta si prefigge di affrontare all’interno di dibattiti con esperti, tecnici e attori della realtà agricola locale. All’interno del mercato che diventa anche luogo di informazione e formazione, di cultura, in cui si possa passare e sostare, ascoltare e “fare comunità”. Al grido dello slogan: “Scegli di credere anche tu in una nuova economia sostenibile, vieni a trovarci…e fallo in bici!” Per tutti e quattro gli appuntamenti sarà, infatti, garantita una “Ciclovia Temporanea”,
che permetterà di raggiungere piazza San Giorgio, a Melpignano, in bicicletta, sfruttando le antiche vie di campagna che collegano i Comuni di Cursi, Castrignano, Martano, Zollino e Corigliano. Rendere Rosso di Seta accessibile in maniera alternativa rispetto all’automobile, è la nuova sfida della seconda edizione della rassegna: incentivare gli avventori a raggiungere il Mercato del Giusto in bici, percorrendo in sicurezza i pochi chilometri che separano Melpignano dai centri limitrofi. È necessario, infatti, aprire una riflessione comune sulla necessità di favorire nuove forme di mobilità sostenibile attraverso interventi culturali e strutturali. La Ciclovia Temporanea sarà realizzata e curata da Città Fertile, grazie alla sua sperimentale strategia denominata “Ciclofesta – la via sostenibile per feste ed eventi”, e sarà resa possibile grazie alla collaborazione e al supporto dei Comuni di Cursi, Castrignano, Martano, Zollino e Corigliano, che hanno creduto nella sperimentazione, e grazie all’appoggio dell’Unione dei Comuni della Grecìa Salentina e al sostegno degli sponsor tecnici Sunergy e Leg Service. Al progetto hanno già aderito Ciclofficina Popolare Knoss Lecce, Coordinamento dal Basso per la Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese, MTB Grecìa Salentina, MTB Martano, FIAB - il Ciclone Onlus Maglie, Spazio Bicivetta Galatina e Salento Bike di Lucio Meleleo.
Tavola rotonda e concerto Durante il mercato, in occasione della sperimentazione della prima Ciclovia Temporanea tra comuni limitrofi, si terrà domenica 6 novembre, alle 11, una tavola rotonda, proprio sul tema della mobilità sostenibile, dal titolo “Esco in bici. La ciclabilità rurale da rivoluzione strutturale a rivoluzione culturale” cui parteciperanno i referenti istituzionali dei comuni partecipanti al progetto, insieme a Rino Carluccio (Città Fertile); Cosimo Chiffi (TRT Trasposrti e Territorio, progetto europeo CycleologisticAhead); Alberto Giammarruco (Cooperativa Cresco); Luciano Revi MTB Martano. Alle ore 12, poi, sarà la volta di Mezzogiorno Suonato: interventi musicali dal jazz alla musica classica e gipsy, a cura degli allievi del Liceo Classico Palmieri di Lecce. A pranzo, sarà possibile fermarsi a degustare le prelibatezze del mercato.
dai Comuni
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non è vero ma ci credo
Corsano, che litigata al cimitero
di Lorenzo Zito
Ossari comunali. Minoranze puntano il dito: “Comune perde 283mila euro per convenzione con parente del sindaco”. Martella: “Lavori urgenti, abbiamo dato seguito a iter avviato da precedente giunta”
T
iene ancora banco, a Corsano, la convenzione stipulata dal Comune con la Confraternita dell’Immacolata per la “Manutenzione straordinaria della copertura degli ossari comunali”. Il gruppo consiliare di minoranza “Impegno Comune” torna sulla questione e alimenta la polemica, dopo aver osteggiato, negli scorsi mesi, la decisione. La vicenda si apre ufficialmente con una delibera di un anno e mezzo fa (la numero 29 del 28/5/2015), quella con cui il consiglio comunale approva il progetto preliminare e dà direttive al responsabile tecnico del Comune per predisporre la convenzione. Vi si oppongono i consiglieri del gruppo di minoranza “Nuovo impegno per Corsano” chiedendone l’annullamento in autotutela per un conflitto di interessi che interesserebbe il Sindaco Biagio Martella, in legami di parentela con il priore della confraternita. Accogliendo la richiesta della minoranza, il consiglio comunale protocolla la domanda di autotutela nella delibera numero 16 dello scorso 29 aprile. Ma lo stesso giorno, con delibera numero 17, il progetto viene riapprovato, secondo l’opposizione “negli stessi termini della deliberazione annullata”.
“artati meccanismi per favorire la confraternita”
Il
successo ottenuto dai consiglieri di minoranza è fugace e doppiamente stupefacente: alla sorpresa dell’aver raggiunto l’obiettivo si somma, in poche ore, quella di una nuova delibera nel solco della precedente. Per “Impegno Comune” una semplice mossa per dribblare il conflitto di interessi: “Fermo restando di aver eliminato il vizio del conflitto di interessi con l’annullamento della deliberazione, rimane il “fumus” di averla riapprovata con le stesse determinazioni e le stesse parole nello stesso giorno”. “Non ci interessa il dubbioso comportamento degli amministratori”, spiegano i consiglieri, che si concentrano piuttosto su quelli che definiscono “artati meccanismi volti al massimo favore nei confronti della concessionaria”. “Impegno Comune” sostiene che “sul prezzo effet-
tuato è stato effettuato un doppio abbattimento del 50% dei costi”, che individua nel seguente calcolo matematico: “Visto che il costo per la realizzazione dei loculi è di mille euro al metro quadro (quando le file sono da 4 loculi), non si capisce perché l’area della concessione sia stata determinata a 250 euro al metro quadro”. Decisione che, per i consiglieri di opposizione, restituisce un prezzo finale di 56.750 euro anziché di 283.750 euro. “Perplessità sorgono anche in relazione ai costi di manutenzione del solaio, posti a carico del Comune per consentire la sopraedificazione”, aggiungono, “da cui sortisce una spesa di 56.750 euro, pari pari alla cifra stimata per le opere di consolidamento poste a carico della Confraternita”. Motivo per cui secondo i consiglieri di minoranza il Comune ha un introito pari a zero, “rinunciando a 283.750 euro”.
il sindaco Martella: “Ma quale nepotismo! Progetto ereditato”
Il
Vincenza insegue Sanremo Da Specchia. Cantautrice, vocal coach, attrice e presentatrice, è tra le 70 finaliste di Area Sanremo che sognano il palco dell’Ariston
Si
è appena conclusa la prima fase di selezione dell’edizione 2016 di Area Sanremo, l’unico concorso che porta i giovani talenti al Festival della Canzone Italiana. La Commissione di Valutazione, composta da Stefano Senardi (Direttore Artistico di Area Sanremo), Massimo Cotto (Presidente della Commissione di Valutazione) e Maurizio Caridi (presidente della Fondazione Orchestra Sinfonica di Sanremo), quest’anno ha valutato 414 brani per un totale di quasi 600 iscritti provenienti da tutta Italia (tra interpreti e band), più del doppio rispetto alla precedente edizione. “Si è infatti verificata una piacevolissima situazione, con la massiccia presenza di concorrenti originali e di qualità”, racconta Massimo Cotto. “Per ridurre il margine di errore e dare una possibilità in più ad un maggior numero di ragazzi, la Commissione ha scelto di portare i finalisti a 70 e di dedicare più tempo del previsto al secondo ascolto”. Tra questi 70 finalisti, freschi di selezione, c’è anche Vincenza De Rinaldis, 32enne cantautrice di Specchia, vocal coach, attrice e presentatrice che, prima di lanciarsi nel sogno sanremese, ha collaborato a livello nazionale ed internazionale con numerosi artisti e produttori. Tuttora, Vincenza collabora con il Village
Music Lab di Caserta, diretto dal Maestro Capasso, ed ha ricevuto diverse menzioni d’onore come interprete, autrice e vocal coach. Laureanda in canto operistico presso il conservatorio Tito Schipa di Lecce, Vincenza è direttrice artistica dell’Accademia d’arte Thymòs, con sedi a Miggiano e Gallipoli. Il passaggio tra i primi 70 finalisti è il primo step verso l’obiettivo finale: la partecipazione al Festival, che sarà concessa agli 8 vincitori di Area Sanremo. Vincenza rientra in quel “potenziale straordinario” che il direttore artistico di Area Sanremo, Stefano Senardi, ha individuato nei tanti ragazzi esaminati. “Tanti altri”, ammette, “avrebbero meritato di andare avanti ma a un certo punto ci siamo dovuti fermare, e non è stato facile. Ora arriva la parte più difficile e delicata”. “Molto soddisfatto” anche Maurizio Caridi, Presidente Fondazione Orchestra Sinfonica di Sanremo: “È stata una settimana intensa ed entusiasmante, e per questo è stato molto difficile, tant’è che si è assunta la decisione di ampliare a 70 talenti, invece dei 60 inizialmente stabiliti. Auguro a tutti di realizzare i propri sogni ed andare avanti sino a quando non raggiungeranno il loro obiettivo, senza arrendersi, anche se non tutti “saranno famosi”.
primo cittadino di Corsano, Biagio Martella, risponde punto per punto alle accuse della minoranza, a partire da quella relativa al legame di parentela che lo lega al priore, derubricato a semplice errore di distrazione. “La prima delibera è stata annullata in quanto in tutte le fasi preliminari si è perso di vista che il priore della Confraternita dell’Immacolata fosse anche lo zio del sindaco”, precisa, “dimenticanza dovuta alla buona fede con cui si è svolta l’intera procedura, di cui si ricorda che fu fatta la prima richiesta ufficiosa già nel gennaio/febbraio 2014”. “In quella fase infatti”, ricorda il sindaco, “la Confraternita accolse verbalmente, dalla passata amministrazione, la volontà di vedersi concedere le aree dei due ossari per la costruzione delle edicole funerarie, e si mise al corrente di questa volontà tutta la Confraternita con incontri ufficiali presso la canonica della Chiesa San Biagio. Vista la positiva risposta di tutti i convenuti, il priore successivamente decise di ufficializzare la richiesta di “concessione delle due aree cimiteriale circostanti la Cappella dell’ossario, per la realizzazione di edicole funerarie per la Confraternita dell’Immacolata” con prot. n. 2068 il 26 marzo 2016. A cui si decise di non dare seguito per l’allora sopraggiunta campagna elettorale. Per tutti questi motivi la presente amministrazione ha voluto solo dare seguito seriamente ad una volontà già manifestata e pertanto, annullata la prima Delibera Consiliare per conflitto di interessi, si è ritenuto doveroso ripresentarla identica a quella precedente e riapprovarla senza la presenza del sindaco”. Martella scende poi nel dettaglio del progetto e, premettendo che “gli ossari necessitano di un urgente intervento di manutenzione straordinaria per la messa in sicurezza dei solai fatiscenti”, ripercorre l’iter seguito dal Comune: “Nel rispetto degli accordi verbali, tramutatesi poi in atti, si è deciso di concedere un area “solare” di 227 mq (solai sopraelevati oltre un metro da terra), sui quali saranno realizzati dalla confraternita dei loculi, occupando una superficie complessiva circa 45 mq del solaio medesimo.
Ma nel computo si è considerato, per eccesso, una superficie di 113,50 mq, comprendendo anche le pensiline. Nella realtà, nel progetto preliminare approvato, abbiamo imposto (per volontà dell’amministrazione e non per esigenze costruttive) che la pensilina venga realizzata coprendo per intero il solaio sottostante, al solo scopo di proteggerlo dalle intemperie. Però nel calcolo consideriamo solo 113,50 mq, la superficie effettivamente e realmente idonea a realizzare i nuovi loculi. A questo aggiungiamo”, prosegue il sindaco, “che la costruzione deve essere realizzata su un area solare il cui valore è per le norme UNI inferiore a qualsiasi area su suolo. E aggiungiamo inoltre che i lavori di manutenzione straordinaria interessano tutta la struttura degli ossari sottostanti che rimarranno di proprietà del Comune. In virtù di questi due abbattimenti, il valore che ne scaturisce è di 56.750 euro, che la Confraternita si accollerà addossandosi tutti i costi dei lavori di messa in sicurezza dell’intera struttura degli ossari”. Infine, si pronuncia sui tempi modalità e tempi di realizzazione, che secondo “Impegno Comune” non sarebbero indicati nella delibera. “Il progetto è stato già da tempo presentato in Comune”, conclude Biagio Martella, “e i lavori saranno realizzati nel rispetto di tutti i tempi amministrativi per l’ottenimento di tutte le necessarie autorizzazioni (autorizzazione sismica, parere sanitario e rilascio del Permesso di Costruire)”.
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pubblicitĂ
5/18 novembre 2016
la replica
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Ruffano
I buoni, i brutti e... i cattivi Mi consenta direttore...
più alto è l’obolo...
G
P
ent.le Direttore, vengo a chiederLe ospitalità sul giornale che dirige per dare un contributo utile, a mio modo di vedere, per una lettura scevra da ogni nota polemica dell’articolo apparso su “il Gallo” del 22 ottobre u.s., dal titolo: “Ruffano, bonus per tutti”. In particolare, tre sono i punti sui quali vorrei richiamare l’attenzione Sua e dei Suoi tanti lettori: L’Organo Indipendente di Valutazione (che, ricordo, è deputato a valutare l’operato dei Dirigenti al fine dell’assegnazione dei premi di produttività) è nominato a Ruffano ed in tutti gli altri Comuni d’Italia secondo quanto previsto dalla Delibera CIVIT n.12 del 2013, ossia non è incaricato dal Sindaco per chiamata diretta; Apprendo con non poco stupore le Sue difficoltà a “muoversi” all’interno del sito web del Comune di Ruffano ed ancor più mi sorprendono le Sue considerazioni nel merito, laddove tali “difficoltà” sarebbero un ostacolo al controllo dell’attività amministrativa da parte dei Cittadini. Conoscendo la Sua onestà intellettuale, concorderà con me che i dati che Lei, ed altri con Lei, ha desunto dalla stesso sito web sono riportati in maniera corretta, nel rispetto della normativa sulla trasparenza di cui al D.Lgs. 33/2013 ed altresì fruibili da parte di chi abbia interesse a verificarli. Trovo doveroso, pertanto, sulla scorta di quanto prima detto, respingere con forza il dubbio circa un’Amministrazione poco trasparente; Vengo, infine, all’ultima questione da Lei sollevata nell’articolo di che trattasi, ossia: tutti bravi i Dirigenti del Comune di Ruffano e, di conseguenza, tutti meritevoli del premio di produttività? Ebbene, sì. Posso tranquillamente affermare che, nell’arco della mia legislatura, tutti i dipendenti del Comune, sebbene abbiano operato in situazione di sottodimensionamento e, come già detto in precedenza, in piena incertezza normativa e in un momento di epocale cambiamento della pubblica amministrazione, hanno collaborato fattivamente alla realizzazione degli obiettivi assegnati da questa Amministrazione. A riprova di quanto vado sostenendo, mi
consenta, Direttore, che sia io a formulare a Lei una domanda una volta tanto: se Lei avesse degli impiegati che oltre a portare avanti l’attività routinaria del Comune, Le avessero consentito nell’arco di una legislatura, tra l’altro, di completare i lavori per la fogna bianca, di tratti di fogna nera e di acquedotto, di asfaltare alcune strade interne ed esterne, di realizzare un Ecocentro, di intervenire in maniera importante su tutti e quattro gli edifici scolastici di Ruffano, di recuperare e rivalutare gran parte del Centro Storico, di recuperare un frantoio ipogeo e la sovrastante piazzetta Meraglia, di recuperare il Convento dei Cappuccini, di creare uno IAT a Torrepaduli, di avviare le procedure per il nuovo Piano Regolatore, per la Cartellonistica e per intervenire sull’illuminazione pubblica secondo il modello SMART e sul Cimitero; se questi stessi impiegati le avessero consentito, inoltre, di vedersi assegnati dalla Regione dodici milioni di euro per mitigare il rischio idrogeologico e tutto ciò nonostante gli stessi sono in numero inferiore rispetto a quanto previsto dalla pianta organica, che voto darebbe loro? L’insufficienza? La ringrazio per l’attenzione che ha voluto dedicarmi. Con la stima di sempre. Carlo Russo.
Melissano: opposizione nera per il premio... green Riconoscenze. Il sindaco incassa il successo per le politiche sugli acquisti sostenibili: la minoranza tuona: “Grazie a noi”
Un
riconoscimento che inorgoglisce una comunità, ma che spacca la politica. Il premio che Melissano si è aggiudicata lo scorso 13 e 14 ottobre a Roma, nell’ambito della decima edizione del Forum Compra Verde – Buy Green per l’impegno nella diffusione delle buone pratiche e degli acquisti sostenibili, allarga la crepa tra le sponde di maggioranza e opposizione. Si tratta della menzione per la “Migliore Politica di GGP (Green Public Procurement)”, un riconoscimento alle pubbliche amministrazioni distintesi in ambito “green”, che permette, tra l’altro, di accedere in condizioni preferenziali a finanziamenti o erogazioni di contributi regionali. Piani triennali obbligatori in base alla normativa pugliese, che prevedono l’obbligo di applicare gli acquisti verdi in determinate categorie di appalti di beni, lavori e servizi, ponendo nuove sfide alle pubbliche amministrazioni e premiando, quindi, chi le affronta al meglio. Insomma, un fiore all’occhiello, di cui in provincia si posson vantare anche Aradeo e Carpignano. Ai consiglieri di minoranza di Melissano però non va giù che il premio risplenda ora nelle mani dell’attuale maggioranza perché, come spiegano, “il risultato conseguito è merito delle scelte e delle buone politiche portate avanti con costanza e lungimiranza dalla precedente amministrazione”. In altre parole, il sindaco starebbe raccogliendo i frutti del lavoro svolto da chi lo ha preceduto. L’opposizione non si capacità del fatto che il primo cittadino Alessandro Conte abbia, nei giorni successivi la premiazione, organizzato un convegno per presentare le iniziative mirate allo sviluppo sostenibile ed esporre i contenuti del riconoscimento stesso. Oltre a rivendicare la paternità del risultato, chiedono allora “a Sindaco e assessori di riflettere sull’importanza di quanto conseguito e di assumere seri impegni sul lavoro da svolgere quotidianamente a tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente”.
regiatissimo Sindaco, non Le rispondo elencando quello che ci ribatte, ma la invito a rileggere quello che Lei stesso ci ha comunicato lo scorso numero 21 de il Gallo: sull’OIV “1- è stato sì nominato con decreto del Sindaco…; 2- rilegga con attenzione quello che comunichiamo in basso (per correttezza intellettuale a Lei ed ai nostri lettori), su ciò che riguarda il sito internet e la facilità con cui si “apre” ai cittadini. Ma veniamo alle dolenti note (3) dell’elargizione dei bonus ed all’eccellenza degli uffici e degli impiegati del suo Comune. Non entro nel merito di incarichi e tempi previsti per la realizzazione, queste sono domande che giro ai ruffanesi, altresì per ciò che riguarda i voti, il nostro mestiere non è ergerci a detentori della verità, ma quello di vigilare e portare a galla l’idea di qualche benpensante che crede che tutto ciò che esce dalla sua bocca sia oro colato… Constato soltanto che non basta sti-
lare “l’elenco della serva” per giustificare e valutare la posizione di un’amministrazione (e dei suoi impiegati) che si appresta ad essere rinnovata, perché a pensare male potrei ribadirLe che più alto è l’obolo più devoto sarà il giogo, è come un lascito in bonis che garantisce un riscatto futuro (magari nella cabina elettorale). Anch’io caro Sindaco, come Lei, certo della sua onestà intellettuale, non Le espongo il mio pensiero sulla burocrazia e i vari dipendenti comunali (è cronaca di tutti i giorni quella dei vari furbetti dei municipi), constato semplicemente che è un dovere di ogni buon impiegato/lavoratore eseguire al meglio il lavoro per cui si viene retribuiti. Se ritiene, ed ha ritenuto, che sono tutti meritevoli di bonus non saremo certo noi a giudicarla o contrariarla ma, presto, i lettori e soprattutto i suoi cittadini elettori. Con altrettanta stima. Luigi Zito
le cifre così come nelle liquidazioni
P
er correttezza nei confronti non solo degli interessati, ma anche e soprattutto dei nostri lettori, pubblichiamo le corrette cifre riguardanti i cosiddetti premi di produttività. Non prima però di aver specificato, per gli stessi motivi di correttezza, perché si tratti di numeri diversi da quelli indicati sul precedente numero. Tenendo innanzitutto presente che il giudizio dell’Organismo Indipendente di Valutazione sull’operato dei dirigenti comunali resta lo stesso, ossia una valutazione massimale delle prestazioni, va fatta una precisazione sulla quantificazione dei riconoscimenti in denaro. I bonus ammontano a cifre più basse di quelle riportate sullo scorso numero. Questo non perché ce le fossimo inventate o fossimo improvvisamente impazziti, ma perché ricavate dalla delibera numero 4 del 6 ottobre 2016 nella quale il sindaco indica che la retribuzione di risultato per i titolari di posizione organizzativa (indicata per tutti in misura pari al tetto massimo, ossia il 25%) è “da calcolare sulla retribuzione di posizione assegnata”. Da qui il calcolo che restituiva le cifre da noi precedentemente pubblicate. Differente è stata invece la liquidazione effettuata dal Comune. Il motivo è presto spiegato: nella determinazione 220 del 6 ottobre 2016, pubblicata su Albo Pretorio del Comune una settimana dopo, ossia il 13 ottobre 2016, la suddetta percentuale del 25% viene indicata “da rapportarsi alla indennità di posizione a ciascuno assegnata” nell’anno in questione. Ovviamente, una cifra inferiore a quella della retribuzione complessiva, da cui non può che scaturire un minore premio di produttività. Nonché una indicazione misteriosamente differente rispetto a quella data nella delibera del sindaco, cui il nostro articolo faceva riferimento.
i premi così come liquidati
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cronaca
5/18 novembre 2016
www.ilgallo.it derby lecce-foggia: tifoso precipita dagli spalti ha rischiato di finire in tragedia l’attesissima serata di calcio che, allo stadio di via del Mare di Lecce, ha visto affrontarsi Lecce e Foggia nel derby pugliese di alta classifica di Lega Pro. Durante l’incontro (terminato a reti bianche) un supporter giallorosso, arrivato in Salento dal Lussemburgo per sostenere i suoi colori, è precipitato dell’anello superiore della curva Nord a quello sottostante. Un volo di circa tre metri, dalle cause ignote, che avrebbe potuto costargli la vita. Fortunatamente l’uomo, pur riportando un trauma cranico facciale ed una serie di contusioni, non ha perso la vita: è stato trasportato all’ospedale Fazzi di Lecce in codice giallo dal 118.
Maltempo da incubo: intrappolati nell’auto facebook.com/redazione.ilgallo
azzannato dal cane vivo per miracolo Il cane è il miglior amico dell’uomo, ma non sempre le storie che li vedono protagonisti sono a lieto fine. quanto accaduto a Specchia nei scorsi giorni ne è un triste esempio: un cane di grossa taglia, un pitbull o simil pitbull, ha aggredito un uomo in una stazione di servizio sulla provinciale che porta ad Alessano. Il cane, vagando randagio, aveva da tempo trovato rifugio proprio all’interno della stazione di servizio, col benestare del proprietario. quando però ha iniziato ad avvicinarsi ai clienti del distributore, Luigi Sanapo, 75 anni, fondatore della Sanapo Petroli, ha provato ad allontanarlo, subendone la reazione stizzita. Un movimento brusco ha fatto cadere in terra l’uomo che, stupito, si è ritrovato il cane addosso. In un attimo l’animale lo ha azzannato alla testa ed al volto, provocandogli gravissime ferite. Sul posto è arrivata subito l’ambulanza del 118 e i sanitari, valutata la situazione hanno immediatamente condotto l’imprenditore specchiese al “Cardinale Panico” di tricase, dove i medici hanno provato a rimediare alle gravissime ferite che hanno interessato anche un occhio. Presso il distributore sono poi intervenute le forze dell’ordine ed il cane è stato condotto presso il canile di Alessano dove sono state avviate le indagini per stabilire eventuali responsabilità e se si tratta di un cane randagio o di proprietà. Macchina istituzionale che avrebbe dovuto e potuto attivarsi prima, individuando l’animale in difficoltà, verificando se fosse stato abbandonato e, soprattutto, rimettendolo in mani sicure per la sua sicurezza e quella di chi avrebbe potuto (ed ha) incontrato.
casa disabitata in fiamme: è mistero
Strano incendio a Montesardo in una abitazione disabitata. Nella frazione del comune di Alessano, è andata in fiamme una casa disabitata di proprietà di un avvocato di tricase. L’incendio ha interessato varie suppellettili, dalle tende alle sedie, da un divano ad altro mobilio, fino ad una bombola di GPL. Necessario l’intervento sul posto de i vigili del fuoco di tricase che, domato il rogo, hanno raccolto le prime impressioni sospette sulle possibile cause. Dallo stato in cui era l’abitazione prima che divampassero le fiamme, infatti, si teme potesse occupata abusivamente da qualcuno. Il che spiegherebbe anche l’incidente che, viceversa, avrebbe potuto verificarsi con scarsissima probabilità in una casa del tutto fuori uso.
Una pioggia di danni quella che si è abbattuta sulla provincia di Lecce nei giorni di maltempo di fine ottobre. Una scia di allagamenti e conseguenze delle copiose piogge, spalmate soprattutto per le strade, punto nevralgico di disagi e pericoli. In una sola notte, la vita di più automobilisti è stata messa a rischio in vari centri della provincia non solo dal cattivo tempo, ma anche dall’inadeguatezza delle strade. Si parte con il pericolo di massi in strada sulla litoranea che collega San Gregorio (Marina di Patù) a Torre Vado (Morciano di Leuca). Impedimento rimosso prima che qualcuno ci andasse a sbattere. Se la son vista brutta invece i tanti rimasti impantanati con l’auto in fiumi e pozze d’acqua. Due i casi peggiori: uno sulla Depressa-Andrano ed uno a Ruffano. Sulla strada provinciale che collega la frazione tri-
casina al centro andranese, un’auto è rimasta bloccata nell’acqua. Necessario l’intervento dei vigili del fuoco del distaccamento di Tricase che han soccorso i malcapitati e sottratto il mezzo alla pozza. A Ruffano invece ha rischiato il peggio una donna con un bimbo di 3 anni che si apprestava a percorrere la rotatoria all’ingresso del paese dal lato di Montesano. Una sua parente (M.C.) lascia a Facebook il racconto di quegli attimi: “Ha visto entrare acqua nella macchina mentre guidava. L’auto si è spenta mentre imbarcava sempre più acqua. Nel frattempo, per caso, è passata la Protezione Civile che ha spinto la vettura fuori dall’acqua ed è dovuta scappar via per una cantina allagata. Han chiuso la strada e l’auto è rimasta lì…“. Per la donna nell’auto l’incubo non è finito: “Mio cognato ci ha impiegato 2 ore per riuscire a prenderli“. Poi la conclusione: “Strade dissestate, allagate e rischiose. Vergogna”.
poste di san cassiano: rapina, fuga e accoltellamento Rapina alle Poste con tentato omicidio a San Cassiano. Attimi drammatici vissuti nella giornata del 31 ottobre, quando poco dopo le 12, due persone parzialmente travisate ed armate di una pistola ed un coltello, hanno fatto irruzione nell’ufficio postale di via Risorgimento. Pochi istanti per farsi consegnare, sotto la minaccia delle armi, la somma di circa 4300 euro da parte dell’impiegata dello sportello, la quale ha immediatamente notato lo stato di particolare agitazione dei due rapinatori. Arraffato il bottino i due sono fuggiti attraversando i giardini antistanti le poste, immediatamente inseguiti da alcuni passanti allertati dai testimoni. Un breve inseguimento a piedi che ha spinto i due rapinatori, attraverso uno scivolo, a rifugiarsi all’interno di una cantina. Sopraggiungevano intanto tre degli inseguitori, due giovani e un 50enne, che poco dopo sono riusciti a bloccare a terra uno dei due rapinatori. A quel punto, il complice del tizio bloccato, da tergo, per garantirsi la fuga e liberare il “collega”, ha sferrato un brutale fendente all’altezza dell’addome ai danni di G. R., 50enne di San Cassiano, che immediatamente si è accasciato al suolo sanguinante. I due malfattori, guadagnata la libertà, son fuggiti in direzione opposta, uno salendo a bordo di una Fiat Punto, l’altro a piedi per le vie circostanti. Nel frattempo arrivavano sul luogo del reato i Carabinieri della Compagnia di Maglie e della Stazione di Nociglia, guidati personalmente dal Comandante della Compagnia, ai quali era stata segnalata la targa di una Punto di colore grigio utilizzata per commettere il reato. I militari si
son messi immediatamente sulle tracce dei malfattori, coadiuvati dalle segnalazione dei numerosi passanti (in quelle ore era in corso di celebrazione un matrimonio). Le ininterrotte ricerche, sviluppatesi anche all’interno di due casolari in costruzione, han permesso di rintracciare e bloccare, poco distante dal luogo della rapina e dell’accoltellamento, un giovane di Matino, 23enne, con indosso e sulle mani alcune tracce di sangue, nonché evidenti segni legati alla rocambolesca fuga attraverso le abitazioni e le campagne circostanti. Il giovane fermato, identificato successivamente in tarantino Giorgio Antonio, classe 1993, di Matino, già noto alle forze dell’ordine per reati in materia di stupefacenti, è stato poi portato nei pressi dell’ufficio postale per essere caricato su idonea autovettura per il trasporto presso la compagnia di Maglie, venendo immediatamente riconosciuto visivamente e dal tono di voce, come uno dei due rapinatori che poco prima aveva consumato la rapina, e che successivamente si era reso responsabile dell’accoltellamento ai
danni di G. R. Attivato intanto il modulo operativo, i carabinieri più tardi han effettuato il rinvenimento ed il sequestro della Punto segnalata, parcheggiata a Casarano nei pressi dell’abitazione del padre del tarantino Giorgio. L’autovettura è risultata inoltre intestata alla zia del fermato. All’interno è stato trovato un telefono cellulare contenente una sim card intestata proprio a tarantino Giorgio. Per questi motivi, ed a seguito delle informazioni raccolte dalle persone informate sui fatti, tarantino Giorgio è stato dichiarato in stato di arresto con le accuse di rapina aggravata propria ed impropria in concorso, e tentato omicidio. Il 50enne accoltellato, a seguito della grave ferita, è stato invece trasportato d’urgenza presso il pronto soccorso di Scorrano dove è stato sottoposto a delicato intervento chirurgico a seguito del quale è stato ricoverato in rianimazione con prognosi riservata. Le sue condizioni al momento sono stabili. Sono tutt’ora in corso le indagini finalizzate alla compiuta identificazione del complice.
riti & folklore
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stile salentino
Castrignano del Capo: l’abito di Luca per la Pausini L
uca Maruccia, 30 anni, è un uomo timido ma molto determinato, con una grande passione per la moda e per Laura Pausini. Partecipa, insieme a molti altri stilisti italiani, al concorso “ Laura Xmas Contest” nato dalla pagina Facebook “gli abiti di Laura Pausini”. La sua creazione, morbida e romantica, è rientrata tra i primi trenta modelli selezionati dalla cantante e dal suo stylist Nicolò Cerioni. I modelli sono tutti ispirati al Natale e il prescelto funge da copertina al nuovo album della Pausini in uscita. Laura ha fatto confezionare uno solo dei vestiti proposti e, anche se non è quello dell’artista castrignanese, Luca è felice e lo sono anche tutti coloro che credono in lui e nelle sue abilità. Quando è nata la passione per la Moda e il Glamour? “Non è facile definire il momento esatto in cui nasce e si sviluppa una passione, a volte, è un processo lento e silenzioso, altre, un’esplosione improvvisa e sconvolgente. Ma una passione rimane tale se non si sviluppa attraverso la dedizione e lo studio. Pertanto, nel 2014 ho intrapreso una nuova strada, frequentando il corso di “Progettazione
Luca Maruccia moda” presso l’Istituto Cordella di Lecce. La specializzazione professionale come stilista, modellista e sarto di moda femminile mi ha stimolato a fare sempre meglio e di più. Nel percorso formativo ho avuto modo di realizzare diversi abiti, che poi hanno sfilato in alcuni importanti eventi, come Alta Roma Alta Moda, Bucharest Fashion Week e Rome Fashion Week. Amo quello che faccio e cerco di dare il massimo per ogni creazione”. Che tipo di abito hai pensato per la Pausini? A cosa ti sei ispirato? “A Laura, mi sono ispirato a lei, alla sua dolcezza e a ciò che rappresenta. L’ abito, romantico ed elegante, è impreziosito da un corpino in pizzo francese bianco, duchesse rossa, ed è ricamato con
punti luce; una fascia in vita in duchesse con effetto plissè e una gonna lunga in chiffon rosso. La mia passione per Laura nasce nel 1993, quando la sentii cantare per la prima volta a Sanremo, tanti ricordi mi legano a quegli anni, in particolare mio nonno materno: con lui ascoltavo le canzoni della Pausini e mi emozionavo sempre al suono di quella voce incredibile. Negli anni ho seguito con interesse e passione crescente i vari passaggi della sua carriera”. Cosa speri per il tuo futuro? “Sono contento della mia vita, mi sento in continua formazione ed ogni volta che raggiungo un obiettivo, quest’ultimo diventa un punto di partenza per altri da raggiungere. Spero di poter continuare a “sfilare” a testa alta nel mondo della moda, con i miei abiti, le mie creazioni e soprattutto le mie idee e il mio modo di essere. Guardo avanti con speranza, stupore e curiosità per ciò che mi attende. Dedico il mio percorso alla mia famiglia, ai miei nonni e soprattutto a mia madre. Abbraccio il mio paese che amo infinitamente e ringrazio in particolare i tanti che durante il contest mi hanno mostrato affetto e vicinanza. Ritengo che il successo, quello vero, sia fatto di persone! Possiamo dire di averlo raggiunto solo quando, anche per un solo istante, riusciamo ad accarezzare le corde della loro anima, emozionandole. Proprio come fa Laura!”. Luana Prontera
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Adotta un cane
Bilbao e Guenda, fratello e sorella, trovati in campagna abbandonati al loro destino, ricoperti da piaghe e chiazze senza pelo dovute ai parassiti che li infestavano. Ora sono rifioriti più belli che mai! 3 mesi e mezzo, futura taglia media (intorno ai 20 kg da grande), socievoli con tutti, adottabili anche separatamente Nike, femmina di pastore tedesco di 4 anni, ritrovata vagante in piena estate, pelle e ossa. Ora si è ripresa sia nel corpo che nello spirito. E’ dolce e docile con le persone, va d’accordo con cani maschi (non compatibile con cani femmine e gatti) Bella, simil pastore tedesco femmina di 6 anni; rimasta completamente sola dopo la morte improvvisa del suo proprietario. bella è stata trovata accanto a lui a vegliarlo, ma nessuno la vuole e così rischia di finire in canile. Abituata a vivere in casa e ad andare al guinzaglio, molto buona con tutti
Vengono affidati tutti quanti già sverminati, vaccinati e microchippati, con obbligo di sterilizzazione entro gli 8/10 mesi
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dai Comuni
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bando... anomalo Federica Toma, Sandro Scarascia e Federico Cazzato
Sannicola: esclusione illegittima da gara pubblica, il Comune risarcisca Comune condannato. Il Consiglio di Stato dispone il risarcimento ad Arcobaleno Srl, la cui offerta per il collettamento delle acque meteoriche fu scartata in favore di una meno vantaggiosa
Si il capo di leuca nuota veloce con federico e federica Gran Gala del Nuoto. Premiati due dei giovani più promettenti
Si
è svolto a Bari il Gran Gala del Nuoto Pugliese dove vengono premiati gli atleti e le società che nell’anno agonistico 2015/16 si sono messi in evidenza con i risultati più prestigiosi. Tra gli insigniti due delle grandi promesse del nuoto italiano provenienti dal Capo di Leuca. La 14enne Federica Toma di Ruffano è stata premiata per essersi distinta in campo nazionale vincendo due medaglie d’argento nei 200 dorso e 200 misti effettuando anche i rispettivi record regionali nei campionati criteria italiani svoltisi a Roma ad agosto. Federico Cazzato, 11 anni, di Tricase, premiato come miglior atleta esordiente della B pugliese. Sia Federico che Federica fanno parte della Icos Sporting Club di Tricase e sono allenati e seguiti con costanza e passione da Sandro Scarascia nella piscina di Tricase.
chiude con una sentenza del Consiglio di Stato ai danni del Comune, la vicenda dell’assegnazione dei lavori delle opere di collettamento delle acque meteoriche di Sannicola. Palazzo Spada dà ragione alla ditta Arcobaleno Srl, che aveva ricorso alla giustizia amministrativa dopo esser stata esclusa dalla gara d’appalto che l’aveva vista piazzarsi al primo posto grazie alla sua offerta economica e tecnica. Il Comune assegnò i lavori alla ditta Lega Srl, con un aggravio di spese di 164mila euro, giustificando tale decisione in delle presunte anomalie nell’offerta della Arcobaleno Srl. Sulla questione si era subito accesa la miccia della polemica, con l’opposizione pronta a incalzare la maggioranza per una scelta poco chiara che non ha convinto nemmeno i giudici del Consiglio di Stato. La sentenza infatti condanna il Comune ad un risarcimento danni alla Arcobaleno srl, per la sua ingiustificata esclusione dalla gara, pari a 28.615 euro “in conseguenza della mancata aggiudicazione dei lavori, determinato nella misura del 3 per cento dell’offerta di gara , al netto del ribasso proposto”. A questa somma, si legge, “dovrà applicarsi l’ulteriore onere di rivalutazione mone-
taria a decorrere dalla data dell’esclusione (avvenuta in data 29/4/15) e sino al 31 ottobre 2016 (data della pubblicazione della sentenza) e oltre interessi legali, dal 1° novembre 2016 sino al soddisfo; a detto importo dovrà inoltre aggiungersi anche il necessario rimborso dei contributi unificati per atti giudiziari versati dalla Arcobaleno Srl e pari a 9 mila euro per il grado d’appello”. Danilo Scorrano, consigliere di minoranza, ricorda come l’opposizione avesse presentato parere sfavorevole “supportato da consulenze tecniche” riguardo l’opera che “presentava diverse criticità. Tra le altre, la costruzione di una vasca di accumulo ex novo che comportava una spesa di diverse centinaia di migliaia di euro in più, pur essendo assolutamente inutile in quanto le acque potevano confluire
in una vasca esistente e sufficientemente capiente”. Dubbi erano stati sollevati anche in merito alle “procedure di esproprio e all’assegnazione dei lavori avvenuta prima di aver acquisito la disponibilità dei terreni”. “È l’ennesimo esempio di malagestione della cosa pubblica sulla pelle dei cittadini”, punge Scorrano, che attacca poi il sindaco: “Dovrebbe a fare un passo indietro rassegnando le dimissioni e consentendo il ripristino delle buone pratiche amministrative nel nostro comune. Chi pagherà i danni economici arrecati da tale errata procedura, che sommando la differenza tra le due offerte, il risarcimento dovuto in base alla sentenza e le relative spese, potrebbe superare i 300mila euro? Senza contare che ci ritroviamo con la costruzione di una vasca non necessaria…”.
riti e folclore
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Santi Patroni
Taviano onora San Martino San Carlo Non solo castagne e vino. Tre giorni di celebrazioni per l’ex soldato romano poi vescovo di Tours, patrono della città
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artino di Tours, in latino Martinus (Sabaria, 316 o 317 – Candes-SaintMartin, 8 novembre 397), è stato un vescovo e confessore francese, venerato come santo dalla Chiesa cattolica, dalla Chiesa ortodossa e da quella copta. È uno tra i primi santi non martiri proclamati dalla Chiesa. Era nativo di Sabaria Sicca (l’odierna Szombathely), in Pannonia (oggi Ungheria). La ricorrenza cade l’11 novembre, giorno dei suoi funerali a Tours. Martino nacque in un avamposto dell’Impero Romano alle frontiere con la Pannonia, l’odierna pianura ungherese. Il padre, tribuno della legione, gli diede il nome di Martino in onore di Marte, il dio della guerra. Ancora bambino, Martino si trasferì coi genitori a Pavia, dove suo padre era stato destinato, ed in quella città trascorse l’infanzia. A quindici anni, in quanto figlio di un militare, dovette entrare nell’esercito. Come figlio di veterano fu subito promosso al grado di circitor e venne inviato in Gallia, presso la città di Amiens. Il compito del “circitor” era la ronda di notte e l’ispezione dei posti di guardia, nonché la sorveglianza notturna delle guarnigioni. Durante una di queste ronde avvenne l’episodio che gli cambiò la vita (e che ancora
oggi è quello più ricordato e più usato dall’iconografia). Martino incontrò un mendicante seminudo. Vedendolo sofferente, tagliò in due il suo mantello militare e lo condivise con il mendicante. La notte seguente vide in sogno Gesù rivestito della metà del suo mantello militare. Udì Gesù dire ai suoi angeli: “Ecco qui Martino, il soldato romano che non è battezzato, egli mi ha vestito”. Quando Martino si risvegliò il suo mantello era integro. Il mantello miracoloso venne conservato ed entrò a far parte della collezione di reliquie dei re Merovingi dei Franchi…
San Martino è anche patrono di Taviano. I fedeli si avvicinano alle celebrazioni con il Settenario di Preparazione e Solennità che si concluderà giovedì 10 novembre, giorno della Vigilia di San Martino con sante messe alle 8,30 e alle 18 con la presenza del Vescovo, Mons. Fernando Filograna e concelebrata dai sacerdoti del paese, con la partecipazione del Seminario Minore in occasione della Giornata Vocazionale. Alle 19 la solenne processione per le vie del paese accompagnata dal Concerto bandistico Città di Taviano. Venerdì 11, solennità di San Martino da Tours, sante messe alle 8,30, 10 e 18,30. Nel corso della giornata presterà servizio il Gran Concerto Bandistico Città di Squinzano. Alle 21, gli spettacolari fuochi pirotecnici. Sia giovedì 10 che venerdì 11, in piazza San Martino, Luminarie Musicali, spettacolo di luci a ritmo di musica. Sabato 12, sante messe alle 8,30 e alle 18 (di ringraziamento). In piazza SanMartino, dalle 20,30, serata musicale con Il Peccato di Eva e, a seguire, farà tappa a Taviano il “Pizzica Tarantata Tour” dei Lu Rusciu Nosciu. Nei tre giorni di festa, dal 10 al 12 novembre, sempre in piazza San Martino, Castagnata e degustazione di vini.
ad Acquarica
Dal 5 novembre. Fiera del Dolce, Mercatino di Beneficienza, Fiera Mercato e grande musica
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oto per il suo animo buono e per l’aiuto verso poveri e meritevoli, San Carlo Borromeo è protettore di Acquarica del Capo da quando il Barone Fabrizio Guarino ottenne, per sua intercessione, una miracolosa guarigione dalla peste. La chiesa ed il campanile eretti in paese in onore del Santo, furono proprio il ringraziamento per questo miracolo. La fede per Carlo Borromeo è diffusa anche altrove e il suo nome è noto soprattutto a Pavia, dove nel 1564 creò quello che oggi è il più antico e prestigioso collegio storico della città (l’Almo Collegio Borromeo), nonché uno dei più antichi d’Italia: una struttura residenziale molto attrezzata per ospitare studenti universitari in condizioni economiche non rosee ma con elevati livelli di preparazione e attitudine allo studio. La sua morte, da Arcivescovo di Milano nel 1584, fu accompagnata dal suo ultimo atto di carità terrena: lasciò il suo cospicuo patrimonio ai poveri. San Carlo Borromeo non è tra i santi più onorati nel sud Italia, dove spesso ricorrono in sincro-
nia festeggiamenti per lo stesso patrono in vari paesi. Questo fa della festa di Acquarica del Capo un evento singolare, che si colloca ogni anno nel primo weekend di novembre. I festeggiamenti si aprono sabato 5 novembre con Sante Messe alle 8 ed alle 17 e Processione alle 18. Il corteo toccherà, tra le altre, le seguenti strade: via Roma, via Matteotti, via Garibaldi, piazza Costituzione e via Resistenza. Al rientro, appuntamento con la Fiera del Dolce ed il Mercatino di Beneficienza. In serata, dalle 21, la musica del Festival Bar Italia, che animerà piazza dell’Amicizia. Il giorno di festa, domenica 6, è anche il giorno dell’attesa Fiera Mercato di fine anno. Il programma religioso si apre con la Santa Messa delle 8, seguita dalla funzione delle 10,30. Nel pomeriggio la statua del Santo viene stata traslata in Chiesa Madre alle ore 17, per la Messa delle 17,30. Poi il ritorno del simulacro nella sua chiesa e lo spettacolo pirotecnico delle 20 in via Pertini. Dopo i fuochi, l’accensione delle luminarie e, alle 21, il concerto di pizzica.
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sport
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pallavolo
Capolavoro della Betitaly Maglie La forza del gruppo. Tre punti d’oro a Scafati dopo lo scivolone in casa. Ora la ghiotta occasione con l’Altino per puntare la vetta
L’
esordio agrodolce in casa contro le siciliane del Castelvetrano, che fruttò un solo punto, doveva essere a tutti i costi cancellato con una prestazione di grande intensità agonistica. I chilometri per arrivare a Scafati, dovevano essere un momento di raccoglimento per mettere a fuoco l’obiettivo prioritario e impegnare ogni energia per non lasciarselo sfuggire. Per la Betitaly Volley di Maglie, ne è scaturito un capolavoro. Una prestazione intrisa di carattere, grinta, cattiveria, determinazione e cinismo, il cui merito è in primis delle atlete rossoblù, ma anche dell’eccelsa
regia di mister Emiliano Giandomenico, il cui carico di adrenalina che dimostra in ogni gara fino all’ultimo respiro è veramente impressionante. Non si poteva e non si doveva sbagliare. Così è stato. Il primo set ha segnato un impressionante strapotere della Betitaly. Le padrone di casa hanno alzato bandiera bianca a quota 14, lasciando il parquet alle salentine fin dalle prime battute. Il resto ha avuto il nome della bergamasca Stefania Corna, sempre immensa a muro, di Fabiola “Bomb” Ferro, indomabile in banda, e della premiata ditta Kostadinova-Colarusso. Nei due giochi successivi le
campane hanno cercato di fortificare la fase avanzata per rendersi pericolose. Nulla da fare. Il Maglie ha rotto con facilità gli argini e preso a fucilate la difesa dello Scafati. Mai in discussione, quindi, il risultato: il muro sempre insuperabile, Sofia “Tyson” Turlà ricamava con maestria e grazia, capitan Kostadinova faceva appello al DNA per sfondare, Russo-Colarusso-Ferro si divertivano a prendere di mira il bagher delle locali. Il match conclusosi dopo un’ora e mezzo dimostra che la débâcle contro il Castelvetrano era solo una buccia di banana. Il giorno dopo la classifica fa scorgere la Betitaly ad un
punto dalla vetta, da quel Marsala che come ogni anno mette apprensione, ed è una bella suggestione. Intanto serve godersi una grande prestazione, come lo stesso tecnico Emiliano Giandomenico sottolinea: “È stata una gara dove abbiamo fatto l’andatura. Le ragazze sono state brave ad eseguire il compito tattico con precisione e puntualità. E poi nel reagire con carattere nei momenti di difficoltà dove Scafati si rifaceva sotto”. Visione chiara e puntuale: “Nel primo set ci siamo trovati contro un sestetto molto diverso di quello che avevamo studiato, ma siamo stati bravi ad adattarci velocemente senza andare nel panico. La sconfitta con il Castelvetrano ci ha insegnato molto. So di avere giocatrici intelligenti”. E sul prossimo impegno: “La sfida con Altino si
preannuncia molto stimolante perché affrontiamo una squadra molto competitiva e perché abbiamo la volontà di regalare una grande prestazione al nostro pubblico”. Un ultimo acuto prima di concludere: “Giocare in trasferta con i nostri tifosi che ci sostengono dall’inizio alla fine è veramente un’arma in più”. Quella contro l’Altino, che occupa insieme al Maglie la seconda posizione, è una sfida tutta da gustare (domenica 6 novembre alle 18). Serve spazio in classifica per le magliesi, quindi quale migliore occasione che uno sgambetto alle abruzzesi? La carica dagli spalti anche in questa occasione potrà avere un peso determinante, in un Palabetitaly nel quale pubblico e squadra talvolta diventano un’unica entità. Francesco Paglialonga
tempo libero
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in programmazione al cinema LeCCe - MULTISALA MASSIMO tEL. 0832/307433 Sala 1
18,40 - 20,30 - 22,25
Sala 1
Sala 2
non si ruba a casa dei ladri Sala 3
7 minuti Sala 4
telefona martedì 8 novembre GALATINA - CINeMA TARTARO tEL. 0836/568653
16,05 - 19 - 21,50
17,30 (sab/dom/merc) - 19,30 - 21,30
doctor strange
18,50 - 20,40 - 22,30
in guerra per amore
Sala 2
21,40
Sala 3
17 - 19,35 - 22
the accountant
19,20 - 21 - 22,35
Sala 4
la ragazza del treno
CASARANO - CINeMA MANzONI tEL. 0833/505270
CALIMeRA - CINeMA eLIO tEL. 0832/875283
17 (sab/dom) - 19 - 21
19 (dom) - 21 (lunedì chiuso)
in guerra per amore
in guerra per amore
7 minuti 18,30 - 20,30 - 22,30
trova i Galletti
dal 3 novembre
SURBO - The SPACe CINeMA tEL. 0832/812111
in guerra per amore
TRICASe - CINeMA MODeRNO tEL. 0833/545855
GALLIPOLI - CINeMA ITALIA tEL. 0833/568653
19,55 - 22,30
Ouija: le origini del male in guerra per amore
non si ruba a casa dei ladri
17,15: doctor strange 19,30 - 21,30: Ouija 2
MAGLIe - MULTISALA MODeRNO tEL. 0836/484100
Sala 6
18,10 - 20,30 - 22,50 party (v.m. 14)
Sala 2 18: doctor strange 20,30 - 22,30: in guerra per...
TRICASe - CINeMA AURORA tEL. 0833/545855
Sala 1
Sala 7
17,10 - 19,40 - 22,10
Sala 5
the accountant
20,20
Sala 5
18,30 - 20,30 - 22,30
non si ruba a casa dei ladri
Sala 1
17,30 - 20,05 - 22,40
sausage
Sala 3
Sala 8
Sala 3
Sala 9
18,35 - 21,30
inferno
la ragazza del treno
17,30 (sab/dom/merc.) - 19,30 - 21,30
18,30 - 20,30 - 22,30
non si ruba a casa dei ladri TRICASe - CINeMA PARADISO tEL. 0833/545386
GALLIPOLI - CINeMA SChIPA tEL. 0833/568653
16,50 - 19,35 - 22,20
la ragazza del treno
18,30 - 20,30 - 22,30
18,30 - 20,30 - 22,30
la ragazza del treno
non si ruba a casa dei ladri
Sala 2 18: doctor strange 20,30 - 22,30: in guerra per...
16,30 (dom) - 18,30: trolls 20,30 - 22,30: Ouija: le origini...
19,30 - 21,30: in
Cerca tra le pubblicità, individua i 3 galletti “mimetizzati” e telefona martedì 8 novembre dalle 9,30 allo 0833/545777. In palio: i bIGLIEttI per i CINEMA; 1/2 kg di MIGNON offerti dalla pasticceria DOLCEMENtE di tricase; COLAZIONE PER DUE offerta da GOLOSA a tRICASE; APERItIvO SALENtINO con calice di vino a scelta con prodotti tipici salentini offerto dall’ENOtECA LE vIGNE DEL SALENtO ad ALESSANO; un ANtIPAStO CON bEvANDA offerti da LA CANtINA DE LU CED DhRU a DISO; un LAvAGGIO PIUMONE MAtRIMONIALE CON DEtERGENtI E bUStA (asciugatura esclusa) offerta dalla LAvANDERIA bLU tIFFANy a MARIttIMA; 90 minuti di gioco a PAINtbALL completo do tutta l’attrezzatura per una persona (gruppo minimo di 6) presso il DEbI GREEN DI ALESSANO; CORNEttO e CAPPUCCINO offerto dal CAFFè PISANELLI DI tRICASE; CORNEttO e CAPPUCCINO offerto dal bAR LEvANtE di tRICASE; DUE APERItIvI al bar MENAMè di tRICASE PORtO; DUE APERItIvI presso DOLCI FANtASIE di SAN CASSIANO; bUONO SCONtO di EURO 50 da applicare sull’acquisto di occhiali da sole o da vista presso OttICA MORCIANO di tRICASE, ANDRANO, tIGGIANO e CAStRO. NoN soNo ammessi gli stessi viNcitori per almeNo 3 coNcorsi coNsecutivi.
NoN si accettaNo NomiNativi della stessa famiglia
17,30: trolls guerra per...
Telefona martedì 8 novembre dalle ore 9,30: 0833/545 777
le pagelle dello zodiaco Ariete 6+
toro
Erotismo da guinness, ben oltre le “cinquanta sfumature”. Ne sapete una più del diavolo, ma sappiate anche esser dolci e sensuali, o logorerete il rapporto
bilancia 6-
Scorpione 7+
Sestile promettente grazie alla coppia Luna-Venere ma c’è Plutone contrario in quadratura, segno che per la casa e la famiglia spendete più del necessario
Moto, vitalità e resistenza agli sbalzi di temperatura e ai virus di stagione. I cinesi la chiamano “energia ancestrale” ed oggi è tutta vostra
Gallo
periodico
indipendente
di cultura, servizio ed
inforMazione del
redazione tricase
salento A ssocia ti
via l. spallanzani, 6
Gemelli
Allo specchio non vi piacete, ma è solo un’impressione personale. Iniziate a circondarvi di gioia e vi sentirete rinascere nel tempo di un amen
391/3532279
Unione Stampa Periodici Italiani
www.ilgallo.it info@ilgallo.it
tessera n. 14582
7
Leone 6,5
vergine 4,5
Creatività e ingegno son successi sul lavoro. Se riusciste anche a sdoganare le vostre idee fuori dall’orticello, sareste contesi tra più capi
Super trigono di Fuoco al vostro indirizzo. Passione, coraggio, entusiasmo ma anche discussioni in famiglia su quisquiglie di quotidianità
Vedete nel matrimonio la tomba dell’amore, solo per una recente incomprensione di cuore. Si guarisce col dialogo e con la regola della nonna: mai andare a dormire im-
Cancro
6
Capricorno 6,5
Alla grande bellezza e amore, non si può dire lo stesso dello studio e del lavoro: di questi tempi siete propensi al dolce far niente.
5 in amore ma 10 in amicizia, tra storia da archiviare e preziosi consigli da raccogliere e da dare. Ottimo momento per svoltare in ogni ambito
Sagittario
Direttore Responsabile L UIGI Z ITO _ liz@ilgallo.it Coordinatore di Redazione G IUSEPPE C ERFEDA _ gicer@ilgallo.it In Redazione D ANIELA C RUDO amministrazioneilgallo@gmail.com
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CORRISPONDENtI Massimo Alligri Giuseppe Aquila Gianluca Eremita vito Lecci valerio Martella Antonio Memmi Luana Prontera Carlo quaranta Donatella valente Stefano verri Lorenzo Zito
Acquario
8
Pesci 5,5
Splendido periodo, con la coppia Luna-Venere in sestile al vostro segno e in trigono al vostro governatore Urano. Novembre vi sorride, il domani è in discesa
Spendete un patrimonio in indumenti e parrucchiere. Occhio non solo alle tasche: non esagerate con l’apparire, l’eccesso non è mai apprezzato!
la collaborazione sotto qualsiasi forma è gratuita. la Direzione si riserva di rifiutare insindacabilmente qualsiasi testo e qualsiasi inserzione. Foto e manoscritti, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Riproduzione vietata. Stampa: SE.STA. srl via delle Magnolie 23 Zona Industriale - Bari Iscritto al N° 648 Registro Nazionale Stampa Autorizzazione Tribunale Lecce del 9.12.1996
distribuzione gratuita porta a porta in tutta la provincia di Lecce
il
dal 5 al 18 novembre
7,5
Vi siete immersi nei sogni per pochi giorni soltanto. Sfruttate la coppia Luna-Venere in trigono a Urano nel vostro segno, e la voglia di volare non passerà mai
23
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ultima
5/18 novembre 2016