Ilgallonumero05 2014

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Gallo

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Ruffano: assolto e furioso Anno 19, numero 05 (531) - 8/21 marzo 2014 - www.ilgallo.it - info@ilgallo.it

Scarpe rosse

Nicola Fiorito. L’ex Sindaco ne ha per tutti: “Rivoltato come un calzino. Il Capo dello Stato mi ha coperto di fango, ora mi riabiliti pubblicamente!”

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NO per dire

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alla violenza di genere

ad Otranto domenica 9 marzo

Terra d’Otranto

Le Tavole di San Giuseppe

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Il GAL “Terra d’Otranto promuove un’Itinerario gastronomico sulle Tavole che coinvolgerà Palmariggi, Minervino, Giurdignano e Uggiano La Chiesa

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si gioca LUNEDÌ

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dalle ore 9


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Poggiardo per la donna

L’

Associazione di volontariato e promozione sociale Auser, impegnata nel favorire l’invecchiamento attivo degli anziani, ha preparato interessanti appuntamenti nell’ambito dell’iniziativa “Donne in Festa”: si terranno delle serate tematiche che si svolgeranno al Palazzo della Cultura a Poggiardo ed un evento itinerante per le vie del paese. Si inizierà venerdì 7 marzo, alle ore 19,30 con l’iniziativa “Arte è Donna”, una serata dedicata all’Arte nella quale, tra canti e coreografie, ci sarà l’esposizione di artisti locali e non. Madrina della serata sarà la critica d’arte, prof.ssa Giuliana Coppola. Domenica 9, sempre alle 19,30, la serata “Musica è Donna”: la pianista poggiardese Elisabetta Mangiullo ed il soprano Maria Luisa Lattante si esibiranno con dei brani di Verdi e Puccini. A seguire il Coro lirico di Santa Cesarea Terme, guidato al pianoforte da GianRocco Maggio e dal soprano Antonella Calcagnile, interpreterà la “Vergine degli Angeli” di Verdi. Venerdì 14, dalle 19, “Cultura è Donna” ospiterà: la docente di Storia delle Dottrine Politiche e del Pensiero Femminista dell’Università del Salento, Marisa Forcina; l’attore-regista Salvatore Della Villa e le giovani cantanti Federica Rizzelli e Giada Longo. Domenica 16, un evento all’aperto: alle 8,30 in piazza Dante a Vaste ed alle 12 in piazza Umberto I a Poggiardo, si raduneranno auto e moto d’epoca della prima scuderia femminile italiana e della scuderia “Il tacco”. La sfilata sarà arricchita da vestiti d’epoca. Lunedì 17 , presso la sala conferenze del Palazzo della Cultura, dalle 11, sarà inaugurata la Mostra collettiva di pittura, scultura, fotografia e grafica “Nel giorno della donna per la donna” che durerà fino a domenica 23 e sarà curata dall’Associazione Accademia della Nike in collaborazione con Paise Miu e con il patrocinio del Comune di Poggiardo, Assessorato alla Cultura. Nel corso dell’iniziativa, aperta agli istituti scolastici cittadini ed a tutti gli artisti nazionali ed internazionali, sarà celebrata la ricorrenza dell’Unità Italia, con una conferenza il cui tema sarà il ruolo delle Donne nel processo di unificazione. Al centro della discussione il ruolo delle patriote italiane che vissero ed agirono in quel periodo cruciale delle lotte per la formazione dello Stato unitario nazionale, le loro appassionanti biografie, attraverso le quali è possibile dare visibilità e merito a queste spesso oscure protagoniste del nostro Risorgimento, quasi sempre neglette nella storiografia ufficiale e ignorate nei festeggiamenti. Saranno ricordate le vicende personali e pubbliche di queste eroine del nostro passato, che hanno fatto l’Italia accanto agli uomini: in breve, i sentimenti che le agitavano, le passioni civili e politiche che le animavano e gli ideali che le spinsero a scendere in campo, mettendo in gioco spesso la libertà personale e le loro stesse vite per restituire la libertà agli italiani.

la festa della donna

Zapatos Rojos ad Otranto

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Domenica 9 marzo. Giornata dedicata alla prevenzione della

salute delle donne e al grave tema della violenza di genere cronaca riporta quotidianamente storie di donne uccise da uomini che sostenevano di amarle. Gli autori di reato sono spesso fidanzati, compagni, ex-compagni, mariti, exmariti, conviventi, ex-conviventi. Le storie di queste donne sono tutte accomunate dalla fine di un amore, perché l’amore può anche finire. Ma la fine di un amore non può diventare l’inizio di una serie di violenze e di maltrattamenti che talvolta, anzi troppe volte, terminano con la morte della vittima. Il femminicidio è un’emergenza sociale che assume dimensioni sempre più inaccettabili. L’iniziativa, Zapatos Rojos (Scarpe Rosse), promossa dalla Commissione Pari Opportunità della Provincia di Lecce, ha lo scopo di scuotere le coscienze, di informare, formare e prevenire la degenerazione di un sentimento amoroso che può trasformarsi in disturbo psicopatologico e sfociare nell’omicidio. È un messaggio di protesta contro un male sociale, un modo per dire basta al dilagante fenomeno del femminicidio. In occasione della Festa della Donna, in collaborazione con l’ASL/LE, lo sportello SOS Sanità e la Commissione Pari Opportunità della Provincia di Lecce, l’Assessorato alle Pari Opportunità di Otranto ha organizzato, domenica 9 marzo, una giornata dedicata alla prevenzione della salute delle donne e al grave tema della violenza di genere. Presso i giardini pubblici, dal mattino, sarà allestito un gazebo con la partecipazione di Antonio Carriero, responsabile di “Senologia” al Vito Fazzi di Lecce e di Elisabetta Canitano, Dirigente medico della Direzione sanitaria Asl/Le, dove sarà possibile avere informazioni, prenotare lo screening mammario e il Pap-Test.

Presso Largo Porta Alfonsina sarà realizzata un’installazione artistica per dire “Basta alla violenza di genere”. Ogni paio di scarpe rosse (reperito attraverso l’attivazione di una rete di solidarietà tra donne, sia con il passaparola sia attraverso i social network) rappresenta una donna, la traccia di una violenza subita e la volontà di continuare insieme, con sempre più donne, il cammino per combattere la violenza di genere. Le scarpe, sistemate ordinatamente lungo un percorso, visualizzano una marcia di donne assenti, una camminata che sottolinea il dolore che provoca tale mancanza tanto a livello sociale che familiare. Zapatos Rojos è una chiamata rivolta a tutti i cittadini per manifestare la propria solidarietà verso quelle donne che, nel mondo, hanno subito violenza, per le donne che sono state uccise e per quelle rapite e di cui si sono perse le tracce. La mostra sarà incrementata durante il giorno dell’esposizione: si invitano tutti a portare un paio di scarpe rosse da donna. L’installazione è stata realizzata per la prima volta il 20 agosto 2009, nella Città di Ciudad Juárez, nel nord del Messico, dove moltissime donne vengono stuprate dalle numerose gang criminali e centinaia assassinate e rapite sotto l’indifferenza del governo locale e federale, come denunciato dalle inchieste portate avanti dal 2001 da alcuni organismi internazionali. Zapatos Rojos è un progetto itinerante, viaggia per il mondo, nutrendo in maniera sempre più consistente la rete di solidarietà che il progetto mira a creare. Nel tardo pomeriggio di domenica 9, sempre a Otranto, sarà presentato un video, realizzato dalla Commissione Pari Opportunità, che ripercorrerà le tappe dell’emancipazione femminile, e richiamerà anche ai casi di violenza e femminicidio.


Grotte di Poggiardo a rischio 8/21 MARZO 2014

ora parlo io

Il

Per l’attività estrattiva! S.O.S. per il sistema carsico formato da dodici gallerie tra cui la “Grotta delle Meraviglie” naturalista Plinio il Vecchio e il filosofo Seneca si sono dati convegno nel Salento, in una zona particolare denominata “marirussi” o “arciddhrari” nei pressi della conosciutissima e ridente città messapica di Basta per ispezionare il territorio in rapporto con l’abitato. All’inizio sono state intessute le lodi di questo angolo della Messapia, ma quando si sono addentrati e hanno visto machinae che sventravano le viscere della terra, allora se ne sono ritratti sgomenti e inorriditi. “I metalli – ha cominciato Plinio sono in se stessi una ricchezza e insieme il prezzo delle cose. Una solerzia sollecita scruta le profondità della terra per molteplici motivi: in un posto, infatti, si scava per le ricchezze, e gli uomini cercano oro, argento, elettro, rame; in un altro, per il lusso, cercano pietre preziose e coloranti per dipingere pareti e superfici lignee; in un altro ancora, per soddisfare una cieca stoltezza, si procurano il ferro, che è anche più apprezzato dell’oro in tempi di guerre e di stragi. Tentiamo di raggiungere tutte le fibre intime della terra e viviamo sopra le cavità che vi abbiamo prodotto, meravigliandoci che talvolta essa si spalanchi o si metta a tremare, come se, in verità, non potesse esprimersi così l’indignazione della nostra sacra genitrice. Penetriamo nelle sue viscere e cerchiamo ricchezze nella sede dei Mani, quasi che fosse poco generosa e feconda là dove la calchiamo sotto i piedi. E fra tutti gli oggetti della nostra ricerca pochissimi sono destinati a produrre rimedi medicinali: quanti sono infatti quelli che scavano avendo come scopo la medicina? Anche questa tuttavia la terra ci fornisce alla sua superficie, come ci fornisce i cereali, essa che è generosa e benevola in tutto ciò che ci è di giovamento. Le cose che ci rovinano e ci conducono agli inferi sono quelle che essa ha nascosto nel suo seno, cose che non si generano in un momento: per cui la nostra mente, proiettandosi nel vuoto, considera quando mai si finirà, nel corso dei secoli tutti, di esaurirla, fin dove potrà penetrare la nostra avidità. Quanto innocente, quanto felice, anzi persino raffinata sarebbe la nostra vita, se non altrove volgesse le sue brame, ma solo a ciò che si trova sulla superficie terrestre, solo - in breve - a ciò che le sta accanto!” Seneca ha avuto buon gioco nel ribattere: “Questi

corpi, destinati a muoversi sopra di noi, la natura dispose in bell’ordine, mentre nasconde l’oro e l’argento e il ferro, che per loro causa non è mai in pace, come se non fosse opportuno che tali metalli ci fossero affidati. Siamo stati noi a portare alla luce ciò che doveva indurci a combattere gli uni contro gli altri; siamo stati noi a portare in superficie, dopo aver lacerato massicci strati di terra, le cause e gli strumenti delle nostre durissime prove; siamo stati noi ad affidare al capriccio della Fortuna quegli elementi che sono sostanza delle nostre sventure e non ci vergogniamo che presso di noi siano considerate di altissimo rango quelle cose che giacevano nella parte più profonda del suolo.” A noi non resta che chiederci da una parte se le Autorità (Pubblica Amministrazione e Magistratura) non dovrebbero impedire lo scempio che è sotto i nostri occhi e dall’altra se l’attività privata estrattiva non debba fermarsi, motu propriu, di fronte al pericolo che un bene ambientale e archeologico sia messo in stato di pericolo nel giro di pochi anni per la nostra sfrenata sete di guadagni dopo aver impiegato millenni per realizzarsi. Intanto l’attività estrattiva prosegue imperterrita come se la nostra indignazione non la riguardasse. E le Autorità che dicono di fronte a questa situazione? Paolo Rausa

ilgallo.it

Lo scambio culturale s’ha da fare...

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urante la vita di ognuno di noi si compiono scelte, si valutano conseguenze, si vive ogni istante e si esplorano nuovi mondi a noi così lontani ma che, come calamite, ci attirano a loro per le svariate sfaccettature che le caratterizzano. Qualcuno dice che esiste una lista delle “dieci cose che devi assolutamente fare” nell’arco della tua esistenza. Bene vorrei inserire nella top ten, come esperienza da fare assolutamente, soprattutto per i più giovani, lo scambio culturale. È un tipo di esperienza che è possibile fare sia in Italia che all’estero, tramite delle associazioni che lavorano in questo campo. Nel Salento esiste un’associazione (“Jump In”, sede a Poggiardo) che dà l’opportunità a tutti i giovani di andare fuori, esplorare, conoscere, migliorarsi e vedere quel fantastico mondo diverso e differente. Personalmente ho colto l’occasione al balzo e sono stata per una settimana ad Adana, a sud della Turchia, sul confine Siriano. Ogni scambio culturale ha un tema, il mio ad esempio si chiamava “Cultural puzzle”. Oltre a cinque italiani, c’erano ragazzi provenienti dalla Georgia, Romania, Ucraina, Egitto e via discorrendo che, tramite giochi, meeting, discussioni, visite guidate e attività di questo genere è stato possibile conoscere ripromettendosi poi di rimanere in contatto. Delle volte ci capita di snobbare determinati posti, luoghi dell’Europa, che a priori non ispirano in noi nulla; in realtà, ho imparato sulla mia pelle che questo atteggiamento è errato: qualsiasi parte del mondo ha il diritto di essere conosciuta, in tutti gli angoli della terra è possibile imparare qualcosa e fermare degli istanti nella nostra testa e di conseguenza farne tesoro. Ho potuto conoscere un nuovo posto, tantissime persone, tradizioni, culture, colori, modi di vivere, di mangiare, di camminare…tantissimi modi d’essere. Colgo l’occasione per ringraziare Jchi mi ha dato quest’opportunità ed ha vissuto con me questa bellissima avventura con la speranza di incontrarci dovunque, con chiunque ma senza mai cambiare il nostro spirito avventuriero! Eleonora Marsella


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Ruffano: “Ridatemi l

dalla prima pagina

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Nicola Fiorito. “Mi avevano già condannato:

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l’importante era rimuovermi, poi le prove le avrebbero trovate nel corso del processo...” di Giuseppe Cerfeda

opo lunghissimi anni durante i quali si è dovuto portare addosso accuse infamanti come corruzione, peculato, istigazione alla corruzione, minacce ed abuso di ufficio, Nicola Fiorito ha potuto tirare un sospiro di sollievo con la recente assoluzione. I giudici della seconda sezione collegiale (Presidente Stefano Sernia) hanno, infatti, assolto “perché il fatto non sussiste” l’ex sindaco di Ruffano, l’ex segretario generale Claudio D’Ippolito, 52 anni di Racale, e l’imprenditore 67enne Salvatore De Luca, di Ortelle. Da sottolineare che lo stesso Pubblico Ministero, Donatina Buffelli, in pratica chi avrebbe dovuto sostenere l’accusa, aveva chiesto l’assoluzione. Ora Fiorito ricorda: “A mio carico indagini minuziosissime, mi hanno rivoltato come un calzino, controllato tutti i conti correnti e la situazione patrimoniale. Hanno messo tutto ciò che mi riguarda sotto una lente di ingrandimento”. Fiorito però aveva sempre urlato la sua innocenza: “Feci affiggere in paese anche un manifesto a mia firma, con il quale annunciavo che non solo avrei dimostrato di essere estraneo ai fatti, ma che questi fatti proprio non esistono. Ora finalmente posso dire che questo è avvenuto, perché lo stesso PM non ha neanche chiesto la condanna ma ha direttamente proposto l’assoluzione, proprio perché i fatti non sussistono”. Lo stesso Fiorito ripercorre con la memoria tutte le tappe del suo calvario: “Indagato per l’autorizzazione rilasciata alla Lidl per costruire un supermercato sulla via di Casarano. Si prospettavano abuso d’ufficio e corruzione, perché il proprietario che aveva venduto il suolo alla Lidl era mio amico. Bah…” Per questo caso, già nell’ottobre 2010, era arrivata la sentenza definitiva di assoluzione “perché il fatto con sussiste”. Fiorito e D’Ippolito, in quell’occasione, erano accusati di aver accolto la richiesta di realizzare il discount su un terreno destinato invece al piano di fabbricazione a strade, parcheggi e verde. Poi minacce e abuso d’ufficio ai danni del comandante dei Vigili Urbani. “Sapete com’è andata? Nella stessa settimana arrivarono due esposti per due costruzioni abusive. Una di un “povero disgraziato” (testuale Ndr) e l’altra che riguardava la “Città della Domenica”. Il Comandante ha denunciato alla Procura della Repubblica il “povero disgraziato” che aveva costruito in campagna una decina di metri in più del consentito, mentre, per la Città del Domenica, dove erano state realizzate opere abusive, mi ha scritto un “papello” con il quale rinviava al sottoscritto ogni decisione. Siccome il Comandante dei Vigili era un mio avversario politico ed eravamo in prossimità delle elezioni, lo chiamai in ufficio e gli dissi di non utilizzare con me questi mezzucci. Gli feci notare che non poteva procedere con chi non aveva peso politico e girare al sottoscritto la patata bollente. Quindi o tutti e due o nessuno. Mi rispose che era una “questione politica” mentre, invece, era una questione chiaramente tecnica: la cosa mi fece andare su tutte le furie.. Così ebbi l’imprudenza, arrabbiato com’ero, di dirgli: “Se pensate di mettermela nel posto in questo modo

Mi hanno rivoltato come un calzino e messo sotto una lente di ingrandimento

avete capito male. Me mintu ‘ntra chiazza e ve squaiu”. Che voleva chiaramente dire che avrei reso pubblico il tutto. Il Comandante, però, era arrivato in ufficio già munito di registratore in tasca acceso… e mi ha denunciato per minacce! Per questa vicenda sono stato condannato in primo grado a sei mesi e poi assolto in appello. Anche qui perché il fatto non sussiste”. Altra accusa infamante quella di “presunte tangenti per la realizzazione della fogna nera e per una gara di 20 mila euro totali per la segnaletica orizzontale!Quindi per una cifra evidentemente irrisoria avrei corso tutto questo rischio… ”. Da quanto lei racconta si evince come ritenga che a suo danno ci sia stato accanimento. “Ci sono tante cose che non sono riuscito a spiegarmi. A mio avviso avevano già stabilito la condanna. L’importante era rimuovermi, per poi trovare le prove nel corso del processo. È stata tutta una forzatura”. Resta la grande amarezza per tutto il fango scaraventatogli addosso: “Gioire per l’assoluzione? Non ho la sensazione di aver vinto qualcosa, piuttosto di aver recuperato, nei limiti del possibile, dignità e onorabilità che erano state messe in dubbio da tutto quanto avvenuto. L’amarezza più grande proviene dal fatto che sono stato rimosso dall’incarico di Sindaco addirittura dal Presidente della Repubblica”. Va ricordato che il decreto del Quirinale, firmato direttamente da Giorgio Napolitano e datato 29 maggio, fu emesso sulla base di un’informativa del Ministro dell’Interno, Roberto Maroni, il quale faceva riferimento ad indagini delle forze dell’ordine che avrebbero portato “all’avvio di una significativa vicenda penale”, evidenziando, tra l’altro, “la posizione dominante dell’amministratore, in un presunto sistema affaristico”. Il provvedimento, di gravità estremamente eccezionale, fu adottato dal Capo dello Stato “considerato che i pregiudizi e i procedimenti penali che gravano sul suddetto amministratore nonché la condotta complessivamente tenuta dal medesimo hanno ingenerato nella comunità di Ruffano una situazione di tensione che espone l’ordinaria e civile convivenza a gravi rischi di turbativa e minaccia la sicurezza delle istituzioni locali, viste le condizioni di fatto lesive degli interessi della comunità territoriale”. Già, ma ora che è stato assolto da quelle accuse come la mettiamo? “Resta l’onta, non solo per me ma, per tutta Ruffano, dello scioglimento del Consiglio comunale addirittura per mano del Capo dello Stato. È stato anche messa in giro ad arte la voce di infiltrazioni mafiose: cosa as-

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l’intervista

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Al Presidente della Repubblica. “Così come a suo tempo mi ha gettato nel fango, oggi il Capo dello Stato dovrebbe riabilitarmi”

solutamente non vera: la Giunta è rimasta in carica ed ha continuato il suo lavoro. È stata un’operazione chirurgica per togliere di mezzo il sottoscritto. Il decreto presidenziale arrivò perché a mio carico c’era una serie di indagini in corso che metteva a rischio il mantenimento dell’ordine pubblico a Ruffano”. L’ex Sindaco utilizza un termine molto in voga ai giorni nostri: “È stato come un colpo di Stato, consumato dalla sera alla mattina. Il 28 maggio il Ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ha firmato la sua relazione; il mattino dopo alle 9 è già arrivato il fonogramma della mia rimozione. Appellandomi alla Legge 241 sulla trasparenza, ho anche fatto richiesta della documentazione che riguardava il provvedimento. Il Ministero dell’Interno mi ha risposto che non era possibile in base all’Articolo 270 bis, quello che copre i segreti di Stato! Secondo me non avevano nulla da darmi… L’amarezza è grande, non nascondo che gradirei molto una riabilitazione pubblica da parte di quello stesso Presidente della Repubblica che a suo tempo mi ha esposto al pubblico ludibrio: dovrebbe rimediare e ristabilire lo stato dei fatti. Ma so bene che questo non avverrà mai...”, sibila amaro Fiorito. L’ ex sindaco di Ruffano dice anche di non aver sassolini da togliersi dalla scarpa. In questo caso è sincerante difficile credergli. Anche se lui dice: “Non fa parte del mio modo d’ essere, già questa sentenza dovrebbe bastare ai miei nemici”. E già, a proposito di sassolini… Ha detto nemici? “Si, nemici. Gli avversari politici sono tutt’altra cosa.

Nemici e il termine giusto per delle persone che non si arrendono neanche davanti ad un’assoluzione piena”. Impossibile esimersi dall’andare a fondo. Anche se conosciamo bene il destinatario dei dardi di Fiorito, lo provochiamo: a chi si riferisce? “In paese ha fatto la sua comparsa un manifesto, che definirei delirante, a firma di Pasquale Gaetani, in cui mi definisce “impunito”, offendendo anche i Giudici che mi hanno assolto. Il sottoscritto, invece, in tutti questi anni non si è mai lasciato andare ad alcun giudizio nei confronti della Magistratura riponendo sempre fiducia nel suo operato. Ma questa, forse, è la forza degli innocenti”. Perplessità, invece, Fiorito, dichiara di avercele “sull’operato degli inquirenti. Chi ha fatto le indagini del mio conto a mio avviso ha agito in malafede!”. Sta valutando l’opportunità di rivalersi? “Vorrei fosse ristabita la verità e che sia restituita l’onorabilità del sottoscritto, di chi mi ha sempre dato fiducia con il voto e di tutta Ruffano, fatta passare per una città mafiosa”. Rivedremo Fiorito sulla scena politica? “Forse non dovrei farlo, ma non so fino a quando potrò evitare che questo accada. In paese me lo chiedono a gran voce forse anche per l’immobilismo totale dell’Amministrazione in carica che non riesce a proprio dare alcun tipo di risposta alle esigenze dei cittadini. Valuterò insieme alla mia famiglia: dopo tutto quello che è accaduto non è una scelta facile. Quel che è certo è che chi ha dentro il fuoco della politica difficilmente riesce a spegnerlo”. Si ricandida, si ricandida…

“Nulla di personale”

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PASQUALE GAETANI. L’eterno rivale: “Ho solo sposato

gli interessi del popolo di Ruffano e Torrepaduli”

isto che Fiorito ha tirato in ballo il suo eterno rivale politico o, per dirla come l’ex sindaco, il suo “nemico” storico Pasquale Gaetani, abbiamo chiesto proprio all’Assessore provinciale un commento su tutto quanto avvenuto. “Io non ho nemici né voglio averne”, tuona Gaetani, “e nessun mio intervento è scaturito da antipatie personali o accanimento verso chicchessia. Ho sempre agito, non per interesse personale o per calcoli di carattere politico elettorale, ma solo per tutelare il territorio, il paesaggio, l’immagine e l’economia del mio paese e per evitare che cattive gestioni, interessi personali e malaffari potessero generare danni irrimediabili per noi e per le future generazioni”. Vale a dire? “Parchi eolici sulle meravigliose serre salentine, termovalorizzatori, biomasse, ed altri scempi che avrebbero distrutto il paesaggio ed avvelenato l’ambiente...”. Entrando nel merito dei fatti giudiziari, invece? “Ho grande rispetto per la Magistratura e per le sentenze, ma è evidente che non sempre le verità processuali corrispondono ai fatti reali, così come la mancanza di prove o di testimoni o la capacità di bravi avvocati, possono far scaturire un’assoluzione nonostante la gravità dei fatti. Ma il mio obiettivo”, sottolinea nuovamente Gaetani, “non è stato mai quello di far condannare qualcuno, bensì di fermare intrallazzi e speculazioni ai danni del paese e dei cittadini”. La storia ormai è nota i due non se le mandano certo a dire. Così continua Gaetani, pur senza mai nominare Fiorito: “Per quanto mi riguarda, posso affermare, a testa alta, che dalla politica e dalla gestione della cosa pubblica non ho mai ricevuto vantaggi materiali e personali: né denaro, né case, né appartamenti, né ville, né villini, né villaggi, né macchine, né barche, né farmacie, né partecipazioni societarie; e non vado certo a sciare in montagna in località rinomate o a fare vacanze lussuose in paesi esotici… Anzi, forse proprio a causa dell’attività politica, io mi sono impoverito, agendo sempre con spirito di servizio, privilegiando i rapporti umani ponendomi sempre generosamente a disposizione del prossimo, delle fasce più deboli della popolazione, di chi soffre e di chi ha bisogno. Oggi, io e l’Amministrazione di cui orgogliosamente faccio parte, e che è stata votata in maniera legittima e trasparente, siamo impegnati a lavorare seriamente e a risolvere problemi scottanti che riguardano il paese, essendo interessati alla buona ed onesta gestione della cosa pubblica più che alle schermaglie politiche ed ai volantini e ai manifesti, e governeremo fino a che il popolo vorrà darci il consenso, attraverso il voto. Ed il mio leale ed onesto impegno personale come sempre non verrà meno”. Così conclude Gaetani e non è certo il caso di parlar di “singolar tenzone”, perché, ne siamo certi, non sarà questa l’ultima battaglia di una guerra che non conoscerà mai pace.

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Centrale a biomasse? “No, grazie”

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s.o.s. ambiente

“No

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Mobilitazione popolare. Contro la costruzione di un impianto di “cogenerazione a biomasse

con ciclo ORC” da realizzare in località “Curmuni”, sulla provinciale Lecce-Galatina alla centrale a biomasse di Lequile”. È quanto chiede a gran voce l’associazione politico-culturale Alba Nuova di Copertino per il tramite del proprio esponente, Massimo Muci, che rileva in questo progetto la “minaccia di interessi speculativi che comporteranno solo danni per la salute dei cittadini e per l’ambiente”. È dei giorni scorsi la notizia che, a seguito della presentazione del progetto da parte della Società CO.SAL. e della richiesta di procedura amministrativa semplificata avanzata al Comune di Lequile, è stato avviato l’iter per la costruzione di un impianto di “cogenerazione a biomasse con ciclo ORC” da realizzare in località “Curmuni”, sulla provinciale Lecce-Galatina. A quanto è dato di sapere, si tratterebbe di una centrale della potenza di 999kW elettrici e 3000kW termici che, per la garanzia di funzionamento dell’impianto, necessita di bruciare, senza soluzione di continuità, oltre due tonnellate di combustibile organico all’ora. Un impianto che, qualora l’Amministrazione comunale di Lequile decidesse di autorizzare, garantirebbe forti guadagni rivenienti dalla vendita alla rete Enel dell’energia prodotta, mentre al momento non si conoscono le ricadute per il territorio e per i cittadini. “Un inceneritore di vegetali che, nonostante l’uso di risorse verdi”, prosegue Muci, “non può essere considerato un impianto ecologico come alcuni vorrebbero farci credere. Un simile impianto invece, che serve per produrre e vendere corrente elettrica all’Enel, con esclusivo beneficio per i guadagni aziendali, non può, in alcun modo, giustificare l’impatto ambientale che andrà a produrre. Così come non regge la tesi circa l’eventuale creazione di qualche posto di lavoro in più, per il semplice fatto che il settore turistico dovrà tagliare a causa del forte impatto ambientale dei fumi e delle polveri, pericolose e nocive per l’ambiente e la salute. In conclusione, l’Associazione Alba Nuova poiché ritiene pericolosi gli inceneritori, qualunque cosa essi brucino, invita le Istituzioni comunali, le associazioni, i partiti politici e tutti i cittadini a prendere coscienza del problema e ad attivarsi per alzare il livello della discussione in tutto il nostro comune”. Intanto, in

considerazione del fatto che il progetto coinvolgerebbe diversi comuni oltre Lequile, tra cui San Cesario, San Pietro in Lama, San Donato di Lecce, Galatina e Copertino, si è già costituito un comitato intercomunale contro la costruzione della centrale. “Una centrale con le caratteristiche di quella che si vuole costruire a Lequile”, si legge nel comunicato del comitato, “ha un forte impatto ambientale, in quanto sprigiona fumi e polveri pericolose e nocive per l’ambiente e la salute dei cittadini, che

si andrebbero a sommare agli altri fattori inquinanti già esistenti, che comportano, per Lequile e per i paesi del circondario, un elevato tasso di mortalità per tumori e leucemie. Inoltre, va sottolineata la totale inutilità sociale di un impianto per la produzione di energia elettrica, in una Regione che già produce quattro volte il suo fabbisogno energetico, grazie anche all’altissimo contributo che il nostro territorio dà alla produzione di energia da fonti rinnovabili. Per tutte queste ragioni è più che evidente lo scopo meramente speculativo del progetto presentato, poiché si tratta di un impianto inutile dal punto di vista sociale, irrilevante dal punto di vista delle inesistenti ricadute economiche, dannoso per la salute e per l’ambiente e che serve esclusivamente a far fare profitti alla società privata che lo gestirà. Diciamo un secco “no” alla costruzione della centrale a biomasse sul territorio del Comune di Lequile e invitiamo la popolazione di Lequile e dei paesi del circondario a costituire un comitato civico che difenda la nostra terra, l’aria che respiriamo e la salute di tutti”. Dopo la Tap a Melendugno e le trivellazioni a Porto Cesareo, per la popolazione salentina si preannuncia un’altra battaglia a tutela della salute e dell’ambiente e contro l’ennesimo abuso di territorio. Massimo Alligri

“È arrivato un veliero carico di...” buone notizie

L’

Associazione Magna Grecia Mare di Tricase comunica che il progetto “È arrivato un veliero carico di...”, presentato nell’ambito del bando “Giovani per la valorizzazione dei beni pubblici”, indetto dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, è stato ammesso al finanziamento, posizionandosi al terzo posto su 66 finanziati, e su 590 presentati. Il progetto ha come obiettivo la promozione dell’imprenditoria e dell’occupazione di giovani fra i 15 e i 35 anni attraverso attività di valorizzazione di un bene di proprietà di una pubblica amministrazione, nel nostro caso il veliero Portus Veneris, proprietà della Città di Tricase, che l’Associazione gestisce come armatrice oramai da anni. Un’idea di sviluppo di servizi e attività legati alla cultura del mare, che siano finalizzati a recuperare e valorizzare antichi mestieri a favore delle giovani generazioni. Essi vogliono essere di supporto alla formazione di nuove figure professionali e stimolo di impresa per i giovani pugliesi, con l’intento di valorizzare il territorio, le sue culture e i suoi beni.


Casarano: per colpa di chi? attualità

8/21 MARZO 2014

C’

Debito fuori bilancio. I Consiglieri di maggioranza abbandonano

l’aula consiliare. L’opposizione: “Ma se il debito lo hanno fatto loro!”

è fermento nella politica casaranese. Dopo infatti un periodo di relativa calma, in cui sotto la cappa di una sorta di immobilismo dell’Amministrazione, forzato dalla situazione economica, nulla accadeva per cui ben poco si poteva obbiettare, quest’ultimo scorcio dell’inverno porta con se una sorta di effervescenza politica. I primi a muoversi, in pieno periodo di passaggio di consegne fra il vecchio Governo Letta ed il “nuovo” governo Renzi, sono stati gli attivisti di “Fratelli d’Italia” che a livello nazionale hanno lanciato le proprie primarie. Anche a Casarano quindi i gazebo tricolore hanno svolto questa funzione democratica che ultimamente va tanto di moda e che, oltre che ricevere indicazioni circa i rappresentanti da individuare in seno ad un partito, serve anche e soprattutto per avere un indice di quanto gradimento quello stesso partito riscuote. Ed a giudicare dagli esiti finali, gli attivisti di “Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale” sono ben contenti di aver raggiunto dei risultati di interessamento intorno al loro partito che sono andati come le loro più rosee aspettative. Il verdetto dei numeri ha individuato Giacomo Bellomo quale rappresentante della Destra casaranese al Congresso Nazionale ed ha dato anche qualche nuovo stimolo a tutti gli iscritti ed ai simpatizzanti. All’insegna del rinnovamento anche Forza Italia, il partito del Sindaco per intenderci che, nel corso di un’Assemblea cittadina a cui ha partecipato anche il Presidente della Provincia Gabellone, oltre ovviamente al Sindaco Gianni Stefàno, ha registrato le dimissioni dell’Avvocato Vincenzo Venneri dall’incarico di coordinatore cittadino. Ampiamente annunciate già da tempo, le dimissioni di Venneri non hanno un retroscena politico ma solo (come ha più volte e chiaramente detto in passato) delle motivazioni di carattere professionale. Il suo successore non è stato ancora designato per cui, per gestire questa fase di transizione che porterà all’elezione del nuovo Coordinatore e di un nuovo gruppo dirigente, è stato per ora individuato proprio il primo cittadino. Ma il vero e proprio sasso nello stagno è stato gettato nel corso del

Consiglio Comunale del 28 febINDICE PUNTATO braio quando, trattando un debito Il SEL attacca tutti: fuori bilancio da quasi mezzo mi“Maggioranza lione di euro per pagare la bolletta sconclusionata ed della luce, i consiglieri di minoranza sono stati tutti colti da impeinconcludente”. gni improvvisi ed hanno E non risparmia abbandonato l’aula consiliare; a bacchettate questo punto però, invece che anneanche al PD... dare avanti nello svolgimento dei lavori, anche i consiglieri di maggioranza si sono alzati dagli scranni ed il Consiglio è stato dichiarato concluso già al primo punto dell’ordine del giorno. Ora, è bene sapere che queste prassi e queste regole non scritte, sono dei giochini che accadono praticamente in tutte le assemblee politiche di qualunque livello esse siano e quindi non meraviglia tanto l’averla attuata, quanto piuttosto il motivo (piuttosto originale) di tale decisione. Infatti, mentre il Sindaco afferma che questo debito fuori bilancio (che avrebbe quindi provocato quest’atteggiamento anche della maggioranza) è relativo ad una gestione non sua e per consumi di energia elettrica degli anni 2008 / 2009, la Capogruppo del Nuovo Centrodestra, Francesca Fersino fa notare come la stessa proposta di delibera (scritta quindi dalla stessa Giunta) facesse riferimento ad un periodo che va dal luglio 2011 al novembre 2012 e quindi sotto la gestione Commissariale Ocello prima e della stessa giunta Stefàno poi; mettendo così in luce una gaffe istituzionale piuttosto grossolana. A valle di ciò, l’intervento di Sinistra Ecologia e Libertà che attacca senza mezzi termini la maggioranza giudicandola “sconclusionata” ed inconcludente, arrivando addirittura a parlare di un vero e proprio vuoto politico che sta perdendo di mira i veri interessi e le vere priorità della città ma senza risparmiare anche qualche stoccata al Partito Democratico. “Eppure un guizzo solo di primavera basta a rendere allegra l’anima vedova…” sono solo le prime schermaglie, fidatevi, l’inverno è passato, la primavera è dietro l’angolo e con essa… un’altra campagna elettorale europea. Tu chiamale se vuoi… coincidenze. Antonio Memmi

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Spongano: settimana della spiritualità

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comunità parrocchiale di Spongano, all’interno del periodo di Quaresima, vive una settimana di intensa spiritualità legandosi a due figure: i santi martiri di Otranto, canonizzati lo scorso maggio da Papa Francesco e santa Luisa de Marillac, Santa della carità vincenziana. La settimana prossima si aprirà con l’accoglienza dell’urna contenente le reliquie dei Santi Martiri di Otranto domenica 9 marzo. Oltre al consueto spazio per la preghiera liturgica e personale la comunità parrocchiale ha promosso un evento di formazione culturale: venerdì 14, alle ore 19, infatti, nella chiesa parrocchiale l’onorevole e magistrato Alfredo Mantovano interverrà con una relazione dal titolo “lontani e vicini... il martirio dei cristiani oggi: una lettura attraverso i mass media e i testi giuridici”. Scopo dell’evento é quello di richiamare la comunità cristiana a porgere un’attenzione particolare ai contesti dove oggi i cristiani subiscono il martirio, analizzando come i mass media riportano oggi queste notizie e come anche la nostra Europa dal punto di vista legislativo gestisce la presenza storica del cristianesimo. E soprattutto come è perché dovrebbero essere tutelate le radici cristiane. Carlo Quaranta

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Presicce: Tamborrini e poi? 8

verso le “comunali”

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Dopo il Commissario. Sembra certa la candidatura dell’ex vice Sindaco di La Puma Dall’altra parte si fa il nome di Antonio Luca, ma nulla è ancora stato definito... resicce da ottobre scorso vive in regime di commissariamento, perché l’Amministrazione in carica è stata sciolta dopo le dimissioni “per motivi personali ed irrevocabili” del sindaco di centrodestra Leonardo La Puma, arrivate comunque a sette mesi dalla scadenza naturale del mandato. Quest’ultimo, a capo della lista “Progetto per Presicce” era stato eletto nel giugno 2009 con 2.325 voti pari al 60,2%, battendo il candidato del centrosinistra Antonio Luca (1.535 voti e 39,8%). In vista della scadenza della prossima primavera, non vi è ancora nulla di definito né per quanto riguarda le alleanze né tantomeno per quel che riguarda i candidati Sindaco. Il centrodestra parrebbe voler candidare Anacleto Tamborrini, già vicesindaco dell’Amministrazione La Puma. Mentre dal centrosinistra era venuta fuori la possibilità di ricandidare Antonio Luca, che aveva già dato la sua disponibilità “in caso di unità di intenti all’interno del PD”. Sempre dall’area di centrosinistra è venuto più volte fuori il nome di Riccardo Monsellato. Nulla però è ancora stato deciso, tutto può ancora accadere ed ago della bilancia sembrano essere le Associazioni politico culturali di recente costituzione e formate per lo più da giovani: ci riferiamo a “Presicce Mia” e “Rinnoviamo Presicce” che potremmo definire trasversali, in quanto non hanno una classica collocazione in un’area politica, ed a “Noi Presicce”, anch’essa trasversale ma inquadrabile nell’area di centrosinistra, se non altro per il retaggio storico di molti dei suoi componenti. Ed è proprio con i giovani e queste associazioni che il PD si sta relazionando per cercare una sintesi.

ANTONIO LUCA

Dovessero esserci unità di intenti e convergenza sul programma non ci sarebbero poi problemi a trovare un accordo per il candidato Sindaco. L’ideale sarebbe una giusta mescolanza tra l’esperienza e la passione e l’entusiasmo dei più giovanI

“Dovessero esserci unità di intenti e convergenza sul programma”, ci ha detto Antonio Luca, “non ci sarebbero poi problemi a trovare un accordo per il candidato Sindaco. L’ideale sarebbe proprio una giusta mescolanza tra esperienza e passione e l’entusiasmo dei più giovani. Ed è proprio in questa direzione che il PD sta lavorando. L’importante è essere animati da buone intenzioni nei confronti della comunità e capire che, in un pe-

riodo come questo, laddove crisi economica, disoccupazione e difficoltà sono le parole più gettonate, la gente pretende, giustamente, risposte concrete. E chiunque dovesse alla fine andare a Palazzo Ducale, dovrà fare ben oltre l’ordinaria amministrazione”. Luca infine ribadisce quanto già a suo tempo aveva dichiarato in merito alle dimissioni di La Puma: “Mai creduto alle motivazioni personali. La verità è che quell’Amministrazione è

ANACLETO TAMBORRINI

“Presicce da vivere” è un gruppo rinnovato al 70% con persone nuove che daranno nuova linfa e che potrà sempre contare sull’esperienza di chi ha già alle spalle un percorso politico ed amministrativo”

stata fallimentare da tutti i punti di vista. Non ha portato nulla a compimento di quanto promesso in campagna elettorale. Ed ha peccato in dialogo, partecipazione e trasparenza. Poi, vista anche la scarsa coesione al suo interno, è implosa su questioni importanti come urbanistica, servizi sociali e terzo settore. Le incompatibilità personali hanno fatto il resto. A mio avviso le dimissioni sono state una logica conseguenza di tutto questo, altro che motivazioni personali…”. Sulle dimissioni di La Puma abbiamo chiesto un parere anche a Tamborrini: “Ritengo La Puma uno dei migliori Sindaci che Presicce abbia mai avuto. Ho condiviso 15 anni di percorso politico con lui e ho potuto apprezzarne i tanti pregi. Soprattutto voglio dire che è una persona seria e non nutro alcun dubbio sulle motivazioni personali che lo hanno indotto alle dimissioni. E proprio perché motivazioni personali, né il sottoscritto né altri hanno il diritto di entrare nel merito”. Riguardo alle prossima competizione elettorale lo stesso Tamborrini conferma “l’unità di intenti del mio gruppo “Presicce da vivere”, un gruppo rinnovato al 70% con persone nuove che daranno nuova linfa e che potrà sempre contare sull’esperienza di chi ha già alle spalle un percorso politico ed amministrativo”. Anche se il candidato sindaco in pectore Anacleto Tamborrini è di Forza Italia, “il movimento che mi sostiene è trasversale con espressioni di tutto l’arco costituzionale. Ciò che ci unisce è la voglia di fare bene per Presicce”.


Acquarica: Ferraro Cursi: Santoro lancia si candida di nuovo il suo vice Melcore verso le “comunali”

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E l’avversario? Al momento nessuna certezza sul candidato del centrosinistra

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Acquarica del Capo si va verso una ricandidatura in blocco dell’Amministrazione uscente. Cercherà quindi una riconferma il sindaco uscente, Francesco Ferraro. A confermarlo è l’on. Rocco Palese, eletto Deputato della Repubblica nel 2013 nelle fila del Popolo delle Libertà e che, a novembre dello stesso anno, con la sospensione delle attività del Pdl, ha aderito a Forza Italia: “Sfido chiunque a disconoscere la bontà del lavoro svolto in questi 5 anni”, ha dichiarato l’on. Palese, “sia il Sindaco che l’intera Amministrazione hanno fatto talmente bene che la riconferma in blocco di tutto il gruppo è la logica conseguenza”. Ferraro e la Lista civica “Cittadini Protagonisti 2009-2014” nel 2009 vinsero le elezioni con 1.800 voti pari al 54% delle preferenze. Ebbero la meglio su Salvatore Negro e la Lista Insieme Verso il Futuro (1.508 voti). Mentre sulla candidatura di Ferraro paiono non esserci più dubbi, dall’altra parte la situazione è in continua evoluzione e, al momento, non vi sono certezze. Proseguono le riunioni, gli incontri più o meno ufficiali, ma al momento non vi è ancora una posizione predominante. Il nome che circola nei tam tam dei luoghi di ritrovo del piccolo paese è quello di

Francesco Ferraro

Tommaso Ventura (ex parroco, lasciò anni or sono il sacerdozio), già Assessore quando era sindaco Carlo Rovito, ed ora segretario del circolo cittadino del Partito Democratico. Lo stesso Ventura, però, ci tiene a specificare che “il mio nome salta fuori perché sono segretario cittadino del PD e, ìn questo ruolo, sto promuovendo incontri. Posso garantire che, fino ad ora, non si è mai parlato né di candidato Sindaco né di liste. Piuttosto il nostro sforzo è indirizzato al tentativo di unire le forze del centrosinistra, dal PD al Sel a tutte quelle associazioni che si riconoscono nella nostra area; senza dimenticare tutte quelle persone volenterose che pur senza avere la tessera per questo o quel partito hanno a cuore le sorti del nostro paese”.

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Nel centrodestra. Si cerca di superare le divisioni interne. Ci riprova Lanzilotto?

ursi ha 4.236 abitanti e poco meno di 3.700 aventi diritto al voto. Nell’ultima tornata elettorale, quella del 2009 che ha visto vincere Edoardo Santoro a capo della civica di centrosinistra “Insieme per Cursi”, ha avuto addirittura cinque liste e 5 candidati Sindaco! E pare che le divisioni siano tutt’altro che superate, soprattutto nel centrodestra. Si continua a lavorare nel tentativo di trovare un’unione di intenti, altrimenti si rischia nuovamente di gareggiare ad handicap. L’area che fa capo a Forza Italia e vicina all’ex Ministro Raffaele Fitto, potrebbe alla fine anche ritentare la carta Donato Lanzilotto (sempre se quest’ultimo darà la sua disponibilità) anche perché, tra i fittiani c’è la presa di coscienza che, male che vada, anche non dovesse trovarsi quella famosa unità di intenti, comunque non si potrà lasciare il paese senza un’opposizione. Il gruppo di amministratori uscenti, intanto, ringrazia e prepara le sue cartucce per la prossima primavera. Santoro, che nella tornata

Piazza Pio XII

elettorale del 2009 è stato riconfermato Sindaco, ha completato i due mandati e non può essere ricandidato. Così, secondo quanto trapela, il candidato alla poltrona più importante del paese dovrebbe essere il vice sindaco uscente, Antonio Melcore. Quasi un erede naturale. Come ci ha detto il sindaco uscente Santoro, però, “sarà l’Assemblea del PD a stabilirlo. Primarie? Non credo siano opportune: le abbiamo fatte tre volte negli ultimi due anni e il nostro gruppo ha sempre avuto la meglio. Ma sarà sempre l’Assemblea del partito a decidere”.

Resta da vedere, poi, se il Movimento 5 Stelle, che alle ultime politiche ha praticamente pareggiato i voti di Pd e Pdl, riuscirà a produrre una propria lista ed un proprio candidato. Ricordiamo, infine, che nella tornata elettorale del giugno 2009 ha vinto Santoro con la Lista “Insieme per Cursi” (1.400 voti pari al 47% delle preferenze), mentre proprio Lanzilotto con l’altra civica “Voltiamo insieme” è stato il suo avversario più insidioso con 1.012 voti (34,3%). Decisamente più indietro gli altri tre candidati.


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Minervino prepara il dopo-Caroppo

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opo 10 anni e due mandati finisce a Minervino l’era di Ettore Caroppo che non può ricandidarsi alla poltrona più importante e, con ogni probabilità, non si ricandiderà neanche per uno scranno di Consigliere comunale. Il gruppo riconfermatosi alla guida del paese nel 2009 (“Lista Civica il Sole di Minerva” ha vinto le elezioni del giugno 2009 con 1.373 voti pari al 50,4% delle preferenze) seguirà comunque la linea della continutità e proporrà agli elettori la candidatura a Sindaco di Giuseppe Foscarini, assessore alle Politiche sociali uscente. L’ex candidato sindaco Fausto De Giuseppe, sconfitto proprio da Caroppo nel 2009 dovrebbe riprovarci, ma non con lo stesso gruppo di 5 anni fa. Pare, infatti, che proprio intorno alla sua candidatura non ci sia stata unità di intenti. Così De Giuseppe avrebbe cominciato a dialogare con il Nuovo Centro Destra (NCD) e con Andrea Caroppo figlio di Gino Caroppo. I rimanenti del gruppo che nel 2009 diedero vita alla Lista civica “Insieme per costruire”, a loro volta, starebbero convergendo sulla candidatura di Giorgio Bandello (già candidato alle provinciali con “Io Sud”), surrogata anche da Fernando Brunori ex segretario del circolo locale di alleanza Nazionale e già assessore nel corso del primo mandato di Ettore Caroppo.

verso le “comunali”

Deja vù a Giuggianello?

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Pesino contro Gennaccari. Nel Comune più piccolo della provincia si profila la ripetizione della sfida di 5 anni fa iuggianello è il Comune più piccolo di tutta la provincia di Lecce: 1.239 i residenti con un’età media di 45 anni. Gli elettori sono meno di 1.000 (nel precedente turno elettorale i voti validi sono stati 965). Com’è noto, però, la passione con la quale si seguono le vicende amministrative, in particolare quando ci si avvicina alle elezioni, è inversamente proporzionale alla grandezza del paese. Soprattutto a Giuggianello dove ci si conosce davvero tutti. Il sindaco uscente è Giuseppe Pesino (nella foto in alto a sinistra) eletto con la Lista civica “Giuggianello in Comune” nel giugno del 2009 con 552 voti (57,2%), contro i 413 (42,8%) del suo avversario Giuseppe Gennaccari (in alto a destra) a capo dell’altra civica “Viviamo Giuggianello”. E quella che si profila per la prossima primavera è una rivincita tra i due, che dovrebbero essere confermati a capo dei rispettivi schieramenti e contendersi nuovamente la poltrona di Sindaco. Per quanto riguarda il primo cittadino tuttora in carica la conferma arriva dal diretto interessato: “Ho dato la mia disponibilità e pare si vada in questa direzione”. Giuseppe Pesino di formazione socialista (“Sono uno dei pochi ancora tesserati del PSI”) sarà a capo dello stesso gruppo ma non è dato per ora sapere da chi sarà formata la lista: “Stiamo aspettando che il Ministro Graziano Del Rio si pronunci sul numero dei Consiglieri. La precedente riforma lo aveva dimezzato in nome della spending review, ora pare che il nuovo Governo stia facendo marcia indietro”. Dalle ultime indiscrezioni, infatti, pare che il numero dei candidati in lista per i piccoli Comuni possa essere riportato a 10 compreso il

candidato Sindaco, contro i 6 più il candidato Sindaco previsti antecedentemente. A Pesino abbiamo chiesto se c’è qualcosa che non ha completato e vorrebbe ad ogni costo portare a termine nell’eventuale nuovo mandato: “Ci siamo classificati primi nella graduatoria regionale per la rigenerazione urbana. Abbiamo ricevuto i primi soldi e completato il primo stralcio dei lavori riqualificando la piazza principale. Ecco mi piacerebbe raccogliere i frutti del nostro lavoro completando il progetto di rivalutazione per tutto il centro storico”. Prima però c’è la sfida elettorale e colui che ormai possiamo definire l’eterno rivale di Pesino è tutt’altro che remissivo. “Dopo 5 anni di opposizione costruttiva”, ci ha detto l’avv. Giuseppe Gennaccari, “siamo pronti a fare la nostra parte”. Gennaccari, personalmente iscritto a Forza Italia, sarà ancora a capo del gruppo che cinque anni fa ha prodotto la Lista civica “Viviamo Giggianello”. Così come il suo rivale, anche Gennaccari non può anticipare “nulla sulla composizione della Lista perché in attesa di novità da Roma sul numero dei candidati. Quel che è certo è che il gruppo è lo stesso anche se in in questi 5 anni è cresciuto ed ha maturato le sue convinzioni”. A Gennaccari abbiamo chiesto se c’è stato qualcosa in questi 5 anni di Amministrazione Pesino che proprio non gli è piaciuta: “Il fatto che, nonostante la nostra disponibilità, non siamo mai stati interpellati. Siamo stati esclusi da tutto mentre in molti campi avremmo potuto dare il nostro contributo. Un peccato: ritengo che i tempi di “Don Camillo e Peppone” siano finiti e che a Giuggianello si sia persa un’occasione”.


attualità

Il Politecnico del Made in Italy 8/21 MARZO 2014

Sistema Moda salentino: una scuola per l’alta formazione Il presidente Barbetta: “Nuova ed entusiasmante sfida”

È

una condizione fondamennato il “Politecnico del LUCIANO BARBETTA tale per attrarre investimenti Made in Italy Scrl”: il L’attività del Politecnico esterni da aree nazionali ed progetto della istituzione porterà importanti ricadute internazionali, caratterizzate di una Scuola per l’alta sull’economia salentina in da indisponibilità di manoformazione del personale del sitermini di formazione del dopera qualificata rapportata stema moda salentino è finalai prodotti del saper fare itamente realtà. personale, ricerca e sviluppo liano. L’ambizioso progetto ha come di marchi e brevetti ed in Manifattura e moda, come cuore pulsante un nucleo coeso termini di attrattività arte e patrimonio, sono eledi imprenditori salentini del sistema moda e manifattura, ma punta a supportare l’intero si- menti fondanti del Made in Italy, così il Politecnico si pone stema del Made in Italy in tutta la Puglia e gradualmente anche come ulteriore leva a favore della grande sfida che il essere un punto di riferimento per il Mezzogiorno d’Italia ed Salento ha abbracciato nell’ambiziosa corsa verso “Lecce Capitale Europea della Cultura 2019”. i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Il Politecnico nasce sotto la spinta di un forte fermento di “È con grande soddisfazione ed un pizzico di orgoglio”, afenergia e creatività del territorio di cui si sono fatti interpreti ferma il presidente del Politecnico del Made in Italy, Luciano i soci fondatori; aziende, istituzioni ed organizzazioni pub- Barbetta, “che affrontiamo questa nuova ed entusiasmante bliche e private: Luciano Barbetta Srl, Vieni Con Noi, sfida, per il cui avvio siamo stati impegnati per diversi anni. Banca Popolare Pugliese, Elata, Emmegiemme Shoes, Siamo certi che l’attività del Politecnico porterà importanti Unoerre, Chetta, Ciccarese Confezioni, Italian Fashion ricadute sull’economia salentina, sia in termini di formaTeam, Provincia di Lecce, Rex, Tailor Diffusion, Univer- zione del personale, di ricerca e sviluppo di marchi e bresità del Salento, Confindustria Lecce e Istituto per l’Eco- vetti, sia in termini di attrattività territoriale. Auspichiamo, pertanto, che con la collaborazione dei partner e delle istinomia del Salento, Tif Italia. L’assemblea dei soci ha eletto Luciano Barbetta quale primo tuzioni, il Politecnico possa divenire un punto di riferimento presidente del Politecnico del Made in Italy e Michele Zonno di eccellenza per tutte le attività del Made in Italy identificabili dal nostro saper fare”. vicepresidente. L’iniziativa si integra con il processo di riqualificazione e ri- “Lo sviluppo del nostro territorio”, afferma il presidente di posizionamento verso la fascia alta della produzione del si- Confindustria Lecce Piernicola Leone de Castris, “passa stema moda salentino (processo accelerato dalla crisi in atto anche attraverso nuovi obiettivi di trasformazione e riorgadal 2008). In questa vitale migrazione verso il concetto di nizzazione del sistema economico e produttivo. Il Politec“qualità totale” la creazione di un organismo che contribuisca nico del Made in Italy Scrl, frutto di una forte e positiva alla riqualificazione del personale sia sul versante tecnico- collaborazione tra pubblico e privato, è la risposta più effiprofessionale e della creatività, sia sul versante delle compe- cace ad un bisogno diffuso ed urgente di qualità. Rivolgo, tenze manageriali, supporterà al meglio il comparto nello pertanto, i migliori auspici ed un affettuoso in bocca al lupo sviluppo di attività di ricerca tecnologica, della promozione al neo presidente Barbetta per il lavoro che lo attende, sotdell’internazionalizzazione e della valorizzazione dei carat- tolineando che anche grazie alla sua passione ed alla sua teri e delle cifre che connotano i tratti distintivi del Made in tenacia siamo riusciti a raggiungere l’importante traItaly. La reperibilità di risorse umane di alto profilo è, infatti, guardo”.

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Lavori in corso a Tricase: “Chi semina e chi raccoglie”

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partito l’intervento di riqualificazione di una parte del centro storico e il capo gruppo dell’opposizione, Nunzio Dell’Abate e ben deciso a mettere i puntini sulle “i”. “Direi che è finalmente partito l’intervento di riqualificazione di una parte del centro storico di Tricase, fortemente voluto, progettato e finanziato dalla precedente Amministrazione attraverso fondi FESR per €.770.000”. Tanti i lavori previsti: pavimentazione in basolato di pietra naturale di via Santo Spirito, Largo S.Angelo, Piazzetta Dell’Abate, via Aymone e via Vito Raeli; adeguamento dell’impianto di pubblica illuminazione con corpi illuminanti di tipo artistico; sistemazione dei marciapiedi; elementi di arredo urbano quali panchine, cestini portarifiuti e dissuasori di sosta; rifunzionalizzazione e restauro dei locali a piano terra dell’ex Convento dei Padri Domenicani con la previsione di un centro di aggregazione giovanile; bike sharing (servizio di biciclette pubbliche). La finalità è quella di creare degli spazi di alta qualità intorno ad alcuni dei nostri edifici più rappresentativi (ex Convento dei Padri Domenicani e Chiesa S.Angelo) in modo da conseguire una migliore fruizione visiva di essi e nel contempo costituire dei luoghi di incontro, di socializzazione e di iniziative socio-culturali e ricreative. Ma secondo Dell’Abate, “non è questa l’unica semina raccolta da Coppola & C. Nella frazione di Lucugnano, sull’area esterna adiacente la Scuola elementare, hanno avuto inizio i lavori per la realizzazione dell’impianto sportivo di calcio a cinque, grazie al progetto per €.261.000 interamente finanziato alla precedente Amministrazione con i fondi PON. Mentre nella frazione di Depressa, sono da poco terminati i lavori di ristrutturazione dell’immobile comunale (già sede di Scuola elementare) che è stato riconvertito a comunità alloggio per l’accoglienza di minori fuori famiglia. Anche tale opera è stata progettata ed interamente finanziata (€.500.000) dalla precedente Amministrazione, attingendo alle risorse del P.O. FERS Puglia 2007/2013 Asse III, ed è pronta per essere affidata in gestione. Quando suol dirsi…+Fatti…”.


San Giuseppe

Tavole di San Giuseppe in Terra d’Otranto A

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Itinerario gastronomico

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Gal Terra d’Otranto promuove un itinerario gastronomico itinerante ispirato alle Tavole di San Giuseppe, tradizione molto diffusa nei paesi dell’entroterra idruntino. Le Tavole di San Giuseppe sono grandi tavolate che le famiglie di alcuni paesi del Salento imbandiscono dal 17 al 19 marzo in onore del Santo. Queste tavole, coperte da candide tovaglie, ornate di fiori e ceri accesi, con al centro un grande quadro del Santo, sono realizzate con diverse pietanze che vanno dai lampascioni alle rape, dai vermiceddhri (tipo di pasta con cavoli) al pesce fritto, dalle pit-

tule alla zeppola, dal pane a forma di grossa ciambella ai finocchi e alle arance. In alcuni paesi (come a Giurdignano e Minervino di Lecce) la manifestazione culmina con la Grande Tavola in onore di San Giuseppe. Questi agli appuntamenti nell’ambito dell’itinerario gastronomico promosso dal Gal Terra d’Otranto. Lunedì 17 marzo, presso il Castello “De Viti De Marco” in Casamassella (Uggiano La Chiesa), alle ore 18, si terrà un convegno sulle Tavole di San Giuseppe. Martedì 18, a Giurdignano, il GAL Terra d’Otranto

Minervino: il gusto del Salento tra religione e tradizione

tuffo in una delle tradizioni locali più antiche e sentite che, da sempre, ha accompagnato i momenti più significativi della vita contadina: le Tavole di San Giuseppe. La festa cristiana di San Giuseppe ha origini antichissime, affonda le sue radici in pratiche culturali pre– cristiane legate ad un arcaico e complesso rituale che accompagnava, in civiltà agrarie, il ciclo di morte e rinascita della natura. L’attuale celebrazione ritrova gli antichi rituali del passaggio dal duro inverno ad una propiziatoria primavera, salutata con feste, offerte di cibo, preparazione di pasti sacri e danze. Questa tradizione a Minervino di Lecce è sopravvissuta nei secoli e, se nel medioevo era il Signore del paese ad offrire ai “suoi poveri” cibo imbandendo tavole nelle piazze, oggi sono le famiglie devote ad aprire la propria casa a parenti, amici e vicini. Sono le donne di Minervino di Lecce a preparare con meticolosa cura, durante la settimana che precede la festa, le pietanze tipiche che vanno a comporre la Tavola di San Giuseppe: i lampascioni, le pittule, la massa, lo stoccafisso, il pesce fritto, la pasta con il miele, le rape, i ceci, i fritti (dolce tradizionale al miele), il pane di San Giuseppe, il finocchio e l’arancio. Nel pomeriggio della Vigilia si inizierà ad imbandire la tavola nella stanza più accogliente della casa, coprendola con

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le più belle tovaglie ricamate, fiori freschi e profumati, ceri votivi e un’immagine di San Giuseppe. Sempre durante la serata di martedì 18 marzo, quando le tavole saranno pronte e benedette, il paese si animerà e, come in una processione, si entrerà nelle case dei devoti per ammirare, pregare ed essere avvolti da profumi antichi. Mercoledì 19, per l’ora di pranzo, all’interno delle case, si svolgerà il vero e proprio rituale. Amici, parenti o vicini, siederanno con il dovuto rispetto alla Tavola di San Giuseppe in veste di “Santo” e daranno seguito al rito antichissimo, assaggiando i piatti preparati, con un ritmo cadenzato dal bastone o dal campanello di San Giuseppe. Nel corso della serata, in piazza, la manifestazione della “Tavola di San Giuseppe” di Minervino di Lecce, organizzata in piazza dall’Amministrazione comunale e dalla Pro Loco “Minerva”: la rivisitazione più moderna del rito che permette di assaggiare e conoscere i sapori locali. L’intento è quello di recuperare, divulgare e conservare questa anticha tradizione. Da ciò ne deriva anche l’impegno di custodire e recuperare prodotti della nostra agricoltura, in quanto ogni pietanza vede l’utilizzo di prodotti autoctoni. In seguito la Pro Loco “Minerva” offrirà l’assaggio della “Massa” con altre pietanze tipiche della tavola.

allestirà la Grande Tavola in onore di San Giuseppe su un palco nella piazza centrale del paese. Sempre martedì 18, a San Cassiano il GAL Terra d’Otranto allestirà uno show cooking con relativo palinsesto espositivo ed esperienziale, che esponga le tipicità locali e le pietanze della tradizione connessa alla festa del Santo. Mercoledì 19, a Minervino di Lecce il GAL Terra d’Otranto allestirà un percorso esperienziale che, attraverso un cammino di sapori e di cultura, converga alla Grande Tavola in onore di San Giuseppe su un palco in piazza Sant’Antonio.

A Palmariggi con l’Anteas

Si

rinnova l’appuntamento con le Tavole di San Giuseppe che vedono l’intera comunità di Palmariggi intenta a celebrare il Santo con immutata devozione e spiritualità. Dal 2010 l’organizzazione è a cura dell’Anteas (Associazione Nazionale Tutte le Età Attive per la Solidarietà) “San Pio”. L’appuntamento con la quinta edizione della Sagra e Tavola di San Giuseppe è per martedì 18 marzo, in via Sant’Antonio. Nel corso della mattinata sarà possibile visitare la Tavola; ai fedeli verrà distribuita la pagnotta benedetta conosciuta come “Pace”. Alle 17 la celebrazione della Santa Messa presso la Chiesa di San Luca Evangelista. Alle 19, la Benedizione della Tavola alla presenza dei commensali scelti a rappresentare la Sacra Famiglia e i Santi. Alle 19,30, infine, distribuzione alla Comunità della “Massa” e dei prodotti tipici della tradizionale Tavola di San Giuseppe.

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San Cassiano: Sagra, Tavole e Fòcara

le Tavole Poggiardo: la sagra da 25 anni

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nche quest’anno, grazie alla puntuale laboriosità dei sancassianesi devoti al Santo ed alla fattiva collaborazione delle Associazioni coinvolte, rivivranno le tavole e la loro festa, proponendo un percorso che si ripete ormai da 38 anni. I festeggiamenti in onore di San Giuseppe a San Cassiano avranno luogo martedì 18 e mercoledì 19 marzo e saranno il risultato di una lunga preparazione. Martedì 18 avverrà la preparazione dei piatti tipici (dalle pìttule al pesce fritto, dalla massa alla zuppa di peperoni e zucchine, dal grano “stumpàtu” cotto con me-

todo tradizionale al grano con i frutti di mare, alle tradizionali zeppole). Alle 19,30 la Benedizione della Tavola di San Giuseppe realizzata dal locale Circolo delle Donne e l’apertura degli stands dei piatti tipici della Tavola di San Giuseppe. Alle 20 l’accensione spettacolare della fòcara in compagnia dell’orchestra live “Il Trio dell’Allegria (musica leggera e balli di gruppo). Dalle 21, la tradizione si lega all’innovazione con Bundamove + Nandu Popu (from Sud Sound System), Cesko e Puccia (from Apres la Classe).

Sagra di San Giuseppe di Poggiardo festeggerà, sabato 15 marzo, i suoi 25 anni con una grande festa a cui parteciperà l’intera comunità. La sagra è curata dal comitato organizzatore del Rione Santa Croce, con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Poggiardo. Alle 18, in piazzale Santa Croce, sarà celebrata la messa in cui verranno benedetti gli alimenti che, dalle 19,30, saranno distribuiti dai componenti del comitato organizzatore all’interno della sagra nei vari stand allestiti per le vie del rione. In occasione

tradizione delle Tavole di San Giuseppe nel Salento risale almeno a fine ottocento. Essa consiste nel preparare una grande tavolata in onore del Papà di Gesù, contenente come pietanze sulla tavola cibi “poveri”: pesce fritto, lamponi, baccalà, “pittule”, “massa”, “”pasta culu mele”, “fritti” e, come frutta, un finocchio e un’arancia. Non è presente la carne considerata un tempo esclusività per ricchi. Le pietanze si susseguono in questo modo: pampasciuni (lamponi), stoccapisce (stoccafisso), ciciri (ceci), rape, fritti (dolci fritti tipici della zona), massa (pasta fatta in casa con i cavoli), maccarruni cullu mele (bucatini col miele). Su ogni piatto veniva messo un pesce fritto e una pittula di cavolfiore. La “Tavola” solitamente è offerta da famiglie per ex-voto e può avere come invitati (i “Santi”) da un minimo di tre persone ad un massimo di tredici. Gli invitati alla tavola rappresentano: San Giuseppe, Gesù Bambino, la Madonna, Sant’Anna, San Gioacchino, Santo Zaccaria, Sant’Elisabetta, Sant’Agnese, Sant’Antonio, Santa Marta, San Simone, Santa Maria Maddalena e San Giovanni. Notevole è lo sforzo

necessario per la preparazione: di solito tutto il vicinato, i parenti, gli amici si mettono a disposizione della famiglia che offre la Tavola per aiutarla nei preparativi che cominciano ben 15 giorni prima per poi giungere al clou nella settimana che prelude alla festa. Mercoledì 19 marzo, giorno della festa di San Giuseppe, tutti gli invitati si ritrovano per il pranzo a casa della famiglia che offre la “tavola”. Si recita insieme il Santo Rosario e si attende il parroco per la benedizione della tavola. Esiste un cerimoniale, tramandato nel tempo: per iniziare a mangiare una pietanza si deve attendere che San Giuseppe faccia tintinnare una posata sul bicchiere, un altro tintinnio annuncia che l’assaggio ha termine; al termine dell’assaggio di ogni pietanza la parte rimanente viene ritirata dalla famiglia del “Santo” e portata a casa per essere distribuita a parenti e vicini in segno di condivisione. Ad ognuno è consegnato poi un pane a forma di ruota, sul quale è riportato per ogni santo, il simbolo che lo rappresenta (per esempio: Gesù, una corona di spine, San Giuseppe un bastone, ecc.). Insieme al pane vi sonoun’arancia ed un finocchio.

ello splendido scenario della Scuola dell’Infanzia “Stellinfanzia” di Ruffano si svolgerà la seconda edizione della tavolata di San Giuseppe. La manifestazione organizzata dai responsabili della scuola coadiuvati dal corpo insegnante, vedrà la partecipazione dei genitori degli alunni che frequentano la suddetta scuola. Ospiti della serata saranno il primo cittadino, Carlo Russo ed il parroco Don Mario Polito. Una parte della tavolata sarà devoluta all’Associazione “Residenza del Nonno” di Ruffano. Oltre alla caratteristica tavolata si svolgerà una festa vera e propria: una sagra di prodotti tipici e la suggestiva focara (tempo permettendo). Le Tavole di San Giuseppe sono grandi tavolate che le famiglie imbandiscono il 19 marzo in onore di San Giuseppe. Queste coperte da candide tovaglie, ornate di fiori e ceri accesi, con al centro un grande quadro del Santo, sono bandite con grossi pani circolari con nel mezzo un finocchio ed un’arancia e le pietanze della tradizione: “vermiceddhi” con ceci, pasta con miele e mollica di pane, verdura lessata, pesce fritto o stoccafisso in umido, lampascioni, ceci, cartellate e “purciddruzzi” con il miele, olio e bottiglie di vino. Tutti questi cibi hanno un significato simbolico e rituale. L’origine della tavola di San Giuseppe si perde nel tempo, questa tradizione, probabilmente risale al periodo medioevale. Era usanza, infatti, da parte del “signore” del luogo (i cosiddetti “patruni”), offrire da mangiare una volta all’anno a tutti i poveri. In riferimento a quella consuetudine, nei nostri paesi, alcune famiglie preparavano grandi quantità di “massa” da distribuire ai vicini, ai conoscenti e anche ai poveri. Inoltre fra i tanti riti e tradizioni per la Festa di San Giuseppe c’è anche quella di accendere dei falò: una tradizione che risale ad antichi riti propiziatori della terra, per favorire l’arrivo della calda primavera. La tradizione della fòcara affonda le sue radici in un passato non molto lontano, in cui i ragazzi di Ruffano raccoglievano legna da ardere realizzando una serie di piccoli falò o focarèddhe in varie zone del paese. Tale usanza era una sorta di gioco collettivo che sollecitava rivalità ed emulazione e, allo stesso tempo, stimolava il senso di appartenenza e condivisione di un’intera comunità.

La

Cerfignano: tradizione secolare

N

del 25° anniversario, il comitato organizzatore preparerà una tavolata in onore di San Giuseppe, aperta al pubblico, a cui parteciperanno le scolaresche cittadine; già dalla mattinata, assieme a un gruppo di volontari, saranno distribuiti, a domicilio, alle famiglie più bisognose, i piatti tipici di San Giuseppe. Come al solito ricco e saporito il menu di piatti preparati: massa coi ceci, lamponi, peperoni, taralli, vino, pesce a salsa meglio noto come “scapece”, il caratteristico “pane di San Giuseppe”, le tipiche zeppole fritte ed al forno e tanto altro. c.q.

Ruffano: Tavola di San Giuseppe a... scuola


Da Taviano un ponte per l’Albania attualità

14 ilgallo.it

8/21 MARZO 2014

L’Ambasciatore albanese. “Sono tante le imprese italiane che hanno avuto il coraggio, in questi anni, di investire nel Paese delle Aquile, dove l’onere fiscale non supera il 10%

È

stata una giornata, memorabile, di quelle che restano nella storia di una città, una specie di accordo etico tra popoli diversi, quella che l’Amministrazione (Assessorato ai Servizi sociali) di Taviano ha voluto dedicare interamente al Paese delle Aquile, l’Albania. Alla presenza di esimi ospiti e relatori, l’inaugurazione dello Sportello per l’immigrazione e il convegno tematico sulle possibilità di investimento dei nostri imprenditori con l’accredito dell’ordine professionale degli avvocati di Lecce. Lo sportello, uno dei pochi della provincia, è un servizio dell’Ambito Sociale di Gallipoli, attivato presso il Comune di Taviano in favore anche dei Comuni di Racale, Alliste e Melissano ed è rivolto agli immigrati e a tutti coloro che si occupano a vario titolo di immigrazione. Lo Sportello che ha sede presso il Palazzo Marchesale sarà aperto: martedì (dalle 9,30 alle 13,30); mercoledì (dalle 9,30 alle 13,30); Giovedì (dalle 9,30 alle 14 e dalle 15 alle 18), sotto il coordinamento dalla Dott.ssa Annamaria Panico e con la presenza di un avvocato e due mediatori culturali. Il sindaco Carlo Portaccio e l’assessore Teresa Sabato Ferocino hanno sottolineato come, “nonostante aumenti il disagio sociale a fronte di pochi strumenti messi a disposizione delle Amministrazioni comunali, resti forte l’impegno dell’attuale governo cittadino nella direzione dell’integrazione sociale”. Nel suggestivo corollario dell’Auditorium comunale “A.Tundo”, gremito in ogni ordine di posto, si è tenuto il con-

Siamo tutti figli della Neet Generation?

N

egli ultimi anni abbiamo assistito a notevoli cambiamenti nella nostra società, mutazioni da un punto di vista economico, politico ma soprattutto sociale ed è possibile osservare tali variazioni semplicemente scrutando bene i membri della comunità nella quale viviamo. Di cosa sto parlando? Neet Generation! Neet è l’acronimo inglese di “Not (engaged) in Education, Employment or Training”, in italiano anche né-né ed è utilizzato, in economia e in sociologia del lavoro, per indicare individui che non sono impegnati nel ricevere un’istruzione o una formazione, non hanno un impiego, né sono impegnati in altre attività assimilabili, quali, ad esempio, tirocini o lavori domestici… sono impegnati nel nulla, praticamente. Generalmente, il fenomeno sociale interessa la fascia di età compresa fra i 16 (anche se in alcuni paesi la scuola dell’obbligo non termina necessariamente a 16 anni) e i 35 anni, potendosi addirittura estendere fino ai 65 anni. Secondo l’Istat, in Italia, nel 2009, i Neet nella fascia di età tra i 15 e i 29 anni erano circa 2 milioni (il 21,2 per cento): numeri fin troppo eloquenti. Diversi sociologi stanno osservando questa nuova generazione di giovani e non che, abbattuti dalla crisi, rimangono a casa, senza cercare lavoro, senza interessarsi al mondo esterno e chiaramente senza nemmeno creare un curriculum vitae: girare, girare per ore prima di essere assunti… sono praticamente senza niente. Una domanda sorge spontanea, però, da parte di tutti quei ragazzi che, invece, accettano di lavorare anche per dieci euro al giorno (e ce ne sono) oppure lavorano saltuariamente o, pur di lavorare, si fanno sfruttare o semplicemente passano giornate intere attaccati al proprio PC in cerca di siti di lavoro: siamo sicuri che tutti ma proprio tutti i giovani facciano parte delle Neet Generation? O si sta parlando di una cerchia, anche se non ristretta? E un ultimo quesito: i genitori hanno il “dovere” di accudire i figli, ma una volta superata l’età dei pannolini e successivamente quella della pubertà, perché non prendono loro l’iniziativa di tagliare il cordone ombelicale coi propri figlioli? In quest’epoca si sente spesso dire “è colpa dei figli” ma ne siamo poi così sicuri? E se i nostri genitori avessero perso quella fermezza necessaria che caratterizzava i nostri nonni? In questo caso: di chi sarebbe la colpa? Ai posteri ardua sentenza. Eleonora Marsella

L’AMBASCIATORE L’Albania non è più una polveriera, abbiamo una stabilità politica come mai in passato e la lotta alla criminalità sta dando i suoi frutti

vegno dal titolo “Tra Italia ed Albania: un mare di opportunità per le aziende pugliesi”. “Due scelte non casuali”, hanno spiegato il sindaco Portaccio e l’assessorre Sabato, “l’Albania e le aziende: l’Albania perché Taviano ormai da anni ha una forte presenza di cittadini albanesi che sono parte integrante della nostra comunità e che rappresentano in maniera tangibile un esempio virtuoso di integrazione; le aziende perché crediamo che l’immigrazione possa portare sviluppo economico virtuoso, arricchito dalle differenze culturali che diventano opportunità per tutti”. Al convegno ha preso parte anche l’ambasciatore di Albania in Italia, Nerita Ceka: “Ringrazio di

A Salve vinci... la Luna!

cuore Taviano per la grande ospitalità. Un pensiero ai tanti miei connazionali presenti in sala. Da quando è arrivata quella nave carica di disperati, oltre 20.000, nel porto di Bari 24 anni fa, molte cose sono cambiate nel mio Paese. Non è più una polveriera a cielo aperto, abbiamo finalmente una stabilità politica come mai in passato e la lotta alla criminalità sta dando i suoi frutti. Sono molte le imprese italiane che in questi anni hanno avuto il coraggio di investire in Albania, dove l’onere fiscale non supera il 10%. Qualcuno erroneamente ha parlato di 350 invece noi con i nostri istituti commerciali ne contiamo più di 50.000, davvero molte che danno lavoro a cittadini albanesi in tutti i settori dell’economia in particolare quello energico e agroalimentare”. Quando gli abbiamo chiesto il perché dell’Albania si parla solo oggi, l’ambasciatore ci ha detto: “Molto grave quello che è stato fatto nei nostri confronti, per molto tempo ci hanno abbandonato al nostro destino di guerre intestine. Non si dimentichi mai che il mio popolo è stato il passato il baluardo che ha fermato pericolose invasioni come quelle degli ottomani. Oggi molti ne parlano perché l’Albania dail punto di vista degli investimenti è la Cina d’Europa, molto conveniente. Siamo pronti anche per fare il grande passo verso l’Euro, abbiamo presentato le nostre istanze a Bruxelles, si parla del 2018. Noi ci sentiamo un Paese europeo”. Giuseppe Aquila

“Voglio la luna” da sempre è stata un’espressione riferita al desiderio di qualcosa di impossibile da ottenere. Ma oggi anche questo limite, sebbene solo in parte, potrà essere infranto grazie al concorso indetto dal Parco Astronomico Sidereus, di Salve, ed aperto agli studenti di tutte le scuole, di ogni ordine e grado. Si potrà partecipare presentando uno o più elaborati in una o più categorie scelte tra: Astrofotografia, Disegno e Ricerca. I lavori potranno essere svolti sia individualmente che in gruppi di studenti. In palio un autentico frammento di Meteorite lunare (proveniente quindi pro-

prio dalla Luna), che sarà consegnato al vincitore del concorso. Altre due meteoriti (non lunari) saranno assegnate anche al secondo e al terzo classificato. Tutte e tre le meteoriti provengono dalla collezione privata di Vito Lecci, direttore del Parco Astronomico Sidereus, e sono corredate di relativo certificato di autenticità. La partecipazione al concorso è a titolo assolutamente gratuito. Ulteriori e più dettagliate informazioni , sono disponibili sul sito ufficiale del Parco Astronomico Sidereus (www.ParcoAstronomico.it) Vito Lecci

Trofeo d’oro della Ristorazione all’Alberghiero di Otranto

L’

Istituto Alberghiero di Otranto onora la gastronomia salentina alla VIII edizione del concorso annuale Gran Trofeo d’Oro della Ristorazione Italiana, dedicato agli alunni delle scuole alberghiere europee. Sotto l’attenta guida del Dirigente Scolastico Luigi Martano, la delegazione formata dai Proff. Antonio Rizzo e Franco Milone e dagli Allievi Cosimo Dima, Deborah Didonfrancesco, Giulia Cocciolo, Antonio De Carlo ed Emanuele Carrozzo. Il trofeo, svoltosi presso la Fiera del Garda di Montichiari, è dedicato agli alunni delle scuole alberghiere europee, ed organizzato dall’Assessorato all’Agricoltura e Turismo della Provincia di Brescia, da CAST Alimenti e ALMA. Il concorso si avvale del riconoscimento del Presidente della Repubblica Italiana, del patrocinio del MIUR Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca e da Expo Milano 2015. Il tema della competizione di quest’anno riguardava l’incontro e il dialogo tra le diverse identità culturali e sociali del mondo attraverso la loro tradizione alimentare; la cucina intesa come elemento internazionale di contaminazione culturale, la nutrizione vista come sostenibilità ambientale e benessere dei popoli, il ristorante vissuto come ambiente privilegiato per lo sviluppo di pratiche di Green Economy. Una grande sfida che ha visto all’opera il futuro della ristorazione italiana e internazionale. Le venti scuole europee finaliste si sono confrontate nella preparazione di un menù completo in cucina e il relativo servizio in sala, degustazione dell’olio extravergine d’oliva, attività di sommellerie, taglio e servizio al carrello di formaggi bresciani, presentazione di un cortometraggio verso Expo 2015, miglior prova in lingua straniera

e analisi sensoriale e riconoscimento degli ingredienti. Sono proprio queste ultime due prove che la delegazione idruntina si è aggiudicato, incontrando giudizio favorevole di un’autorevole giuria professionale rappresentata nella presidenza dal Maestro Igino Massari e formata dai giurati del calibro di Davide Comaschi (neo-vincitore del World Chocolate Master), Marco Martinelli (campione mondiale gennaio2014 per il gelato gastronomico), chef Philippe Léveillé, Beppe Maffioli, Walter Zanoni, i giornalisti Carlos Mac Adden (Corriere della Sera), Atenaide Arpone (Il Panificatore), Antonella Provetti (Il Pasticciere). Special Guest il Maestro in assoluto per la neo-ristorazione italiana: il grande Gualtiero Marchesi. Nel team idruntino ha brillato particolarmente lo studente Cosimo Dima (premiato dalla Swiss educational group con 1500 franchi e una stage in Svizzera per una settimana). che ha sbalordito con la sua brillante performance in inglese per la presentazione delle ricette preparate dall’alberghiero di Otranto. Una gara, uno spettacolo, una palestra di crescita professionale, una sfida dove le uniche armi consentite sono confronto, creatività, sapori, colori ed eccellenze alimentari e professionali.


tempo libero

8/21 MARZO 2014

mazione m a r g o r p in zo dal 6 mar

LECCE - MULTISALA MASSIMO TEL. 0832/307433 Sala 1

18,20 - 20,30 -22,30

allacciate le cinture Sala 2

18,45 - 20,30 -22,15

una donna per amica Sala 3

18,30 - 20,30 - 22,35

la bella e la bestia Sala 4

20,40 - 22,35

sotto una buona stella Sala 5

15

ilgallo.it

Al cinema

UN SORRISO ON LINE vignette sul web

GALLIPOLI - CINEMA ITALIA TEL. 0833/568653 Sala 1 16,15 (sab e dom)-18,15-20,35-22,45

La Grande Bellezza ha un grosso pregio pop: ognuno puo dirne quello che vuole nel bene e nel male, e ognuno ha quasi sempre ragioni plausibili

allacciate le cinture Sala 2

18,15 - 20,30

la bella e la bestia Sala 3 16,45 (sab e dom)-18,45-20,45-22,45

300 l’alba dell’impero GALLIPOLI - CINEMA SCHIPA TEL. 0833/568653

18,40 - 20,40 - 22,35

300 l’alba dell’impero

16,45 (sab e dom)-18,45-20,45-22,45

la mossa del pinguino SURBO - THE SPACE CINEMA TEL. 0832/812111 Sala 1

16,45 - 19,30 - 22,15

GALATINA - CINEMA TARTARO TEL. 0836/568653

allacciate le cinture Sala 2

l o dicon o le st el l e di Eugenio Musarò (www.eugeniomusaro.it)

Ariete

La quadratura Plutone non molla: rimandate i progetti importanti a tempi migliori anche se Urano è in congiunzione e vi stimola a repentini cambiamenti.

Toro

L’opposizione frenante di Saturno persiste, ma in compenso avete a vostro favore altri pianeti favorevoli: Giove, Plutone e Nettuno.

16,40 - 21,05 - 22,30

una donna per amica 1 dall’8 al 2 14 0 2 o marz

Gemelli

Nettuno in quadratura continua a frenare la prima decade. La seconda, invece, può godere del potente sestile di Urano. La terza, infine, deve pedalare da sola.

Sala 3

una donna per amica

Pompei Sala 4

16,55 - 19,40 - 22,25

Sala 5

Tarzan 17,10 - 19,50 - 22,30

Sala 7

17,25 (3D) - 20 - 22,35 (3D)

300 l’alba dell’impero Sala 8

20 - 22,25

Bilancia

Scorpione

Sagittario

Capricorno

Saturno, Plutone e Nettuno vi sono sempre favorevoli, ma i nati nella seconda decade, devono fare i conti anche con la quadratura di Urano.

Il vostro segno continua a godere di ottimi transiti: è il momento di darsi da fare e di approfittarne finchè il vento è a vostro favore.

Acquario

Urano in sestile vi favorisce alla grande, ma vi conviene agire con prudenza, perchè la quadratura di Saturno è sempre in agguato.

Sala 1

Urano in trigono continua a rivoluzionare positivamente la vostra vita. Approfittatene per partecipare a concorsi e colloqui di lavoro.

Pesci

Nettuno, Plutone, Saturno e Giove sono tutti favorevoli al vostro segno: è un momento straordinario per voi, quindi, datevi da fare.

TRICASE - CINEMA AURORA TEL. 0833/545855 21,30: una donna per amica

una donna per amica Sala 2

21,30

la mossa del pinguino Sala 9

Sala 3

20,15 - 22,40

17,30 - 19,30: la bella e la bestia

20 - 22

la grande bellezza

TRICASE - CINEMA PARADISO TEL. 0833/545386

18 - 20 - 22

17,30 (sab e dom) - 19,30 - 21,30

storia d’inverno

Tarzan (3D)

- settegiorni

sabato 8 domenica 9 lunedì 10 martedì 11 mercoledì 12 giovedì 13 venerdì 14 mattina

La prima decade continua a subire l’opposizione di Nettuno, mentre gli altri sono favoriti da Plutone e Saturno.

I transiti negativi continuano: Giove, Plutone e Urano sono sempre in aspetto contrario. Siate pazienti e cercate di non ingigantire eventuali problemi.

MAGLIE - MULTISALA CINEMA MODERNO TEL. 0836/484100

sotto una buona stella

pomeriggio

Persiste ancora la quadratura di Saturno che può crearvi vari problemi, nonostante il trigono di Urano. Dovete ancora pazientare.

300 l’alba dell’impero (3D)

smetto quando voglio

Vergine

I transiti negativi non mancano: Plutone e Urano in quadratura vi bloccano su vari fronti, però, in compenso potete usufruire dei bei trigoni di Saturno e Nettuno.

17,30 (sab e dom) - 19,30 - 21,30

21

17 - 29,30 (3D)

Sala 6

TRICASE - CINEMA MODERNO TEL. 0833/545855

CALIMERA - CINEMA ELIO TEL. 0832/875283 (lunedì chiuso)

la bella e la bestia

sera

Leone

17 - 19 - 21

la bella e la bestia

17,30 (sab e dom) - 19,30 - 21,30

17,15 (3D) - 20 - 22,35 (3D)

un ragionevole dubbio

Cancro

CASARANO - CINEMA MANZONI TEL. 0833/505270

16°

15°

13°

14°

14°

13°

13°

I

GALLETTI,

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IL REGOLAMENTO

Cerca tra le pubblicità e individua i 3 galletti “mimetizzati”,

Si gioca lunedì 10 marzo dalle ore 9

In palio i BIGLIETTI per i CINEMA; una PIZZA MARGHERITA offerta da PLANET PIZZA, in Largo Convento a CURSI; 1/2 kg di MIGNON offerti dalla pasticceria DOLCEMENTE di Tricase; CORNETTO e CAP-

offerto dal CAFFÈ PISANELLI DI TRICASE; CORNETTO e CAPPUCCINO offerto dal BAR LEVANTE di TRICASE; DUE APERITIVI al MENAMÈ di TRICASE PORTO; DUE APERITIVI al BAR MAL GLEF a MIGGIANO; DUE APERITIVI presso DOLCI FANTASIE di SAN CASSIANO; BUONO SCONTO di EURO 50 da applicare sull’acquisto di occhiali da sole o da vista presso OTTICA MORCIANO di TRICASE, ANDRANO, TIGGIANO e CASTRO; 2 bottiglie da un litro di VINO da LE VIGNE DEL SALENTO di SALVE e TRICASE. PUCCINO

NON SONO AMMESSI GLI STESSI VINCITORI PER ALMENO 3 CONCORSI CONSECUTIVI. NON SI ACCETTANO NOMINATIVI DELLA STESSA FAMIGLIA

Telefona

LUNEDÌ

10

MARZO

dalle ore 9: 0833/545 777


16 ilgallo.it

ultima

8/21 MARZO 2014


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