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GIRAMONDO - ARGENTINA

di Aurora Gori

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Cari lettori, devo dire che a questo punto ho una voglia pazza di andare in Sud America! Dopo Colombia e Brasile, questo mese esploreremo l’Argentina. Maria Chiara Leone, IVB Liceo Classico, è da poco tornata a casa ed è stata entusiasta di raccontarci la sua esperienza.

Quella di viaggiare è una tua passione o è stato il brivido di un momento? Mi è sempre piaciuto viaggiare, ma se devo essere sincera non avevo mai pensato di fare un interscambio. Quando però mi si è presentata l’occasione ho subito accettato con entusiasmo!

Da dov’è nata l’idea di andare in Argentina? In realtà Intercultura offre l’opportunità di inserire una rosa di 10 paesi come destinazione e sinceramente l’Argentina non era la prima delle mie opzioni. Dopo aver saputo però che era il paese dove avrei trascorso sei mesi ho iniziato a documentarmi e mi sono subito innamorata di un paese pieno di tradizioni e cultura, dove le persone sono sempre accoglienti e la natura toglie il fiato.

Dove hai soggiornato? Sono stata ospitata da una famiglia volontaria con la quale ho creato un bellissimo legame e che mi ha fatta sentire a casa anche all’altro capo del mondo. Il piccolo paesino in cui ho soggiornato si trova nella regione di Entre Rìos, nell’entroterra, nel quale mi sono trovata subito benissimo, nonostante fosse abbastanza diverso da Firenze, grazie soprattutto all’ospitalità e alla gentilezza dei suoi abitanti.

Hai avuto problemi con la lingua? Non avevo mai studiato spagnolo prima e ho incontrato alcune difficoltà appena arrivata, ma già dopo la prima settimana, grazie ai miei compagni di classe e alla mia famiglia, sono stata in grado di comunicare sempre meglio. Parlando costantemente spagnolo mi sono vista costretta ad impararlo tanto che al mio ritorno molte parole non mi venivano in italiano!

Quello degli argentini è uno stile di vita molto diverso dal nostro? La vita in Argentina è molto più tranquilla: non prendono mille impegni coma facciamo noi e cercano sempre di ritagliarsi un momento da dedicare al riposo, come la siesta pomeridiana, o allo stare in famiglia. In generale poi trovano sempre l’occasione per festeggiare e probabilmente perquesto hanno sempre il sorriso sulle labbra.

Hai avuto modo di confrontarti con il sistema scolastico argentino? (Descrivilo un po') In linea di massima il sistema scolastico ha un tono più informale, a partire dal rapporto con i professori, ai quali non ci si rivolge con la forma di cortesia, fino alla musica a tutto volume durante le tre ricreazioni. Inoltre gli studenti indossano l’uniforme, mentre gli alunni dell’ultimo anno sono liberi di scegliere un nome e dei colori caratteristici e realizzare la propria maglietta e la propria felpa, diversa ogni anno. L’anno scolastico è diviso in tre trimestri durante i quali non ci sono prove, né scritte né orali, e gli esami sono solo a fine trimestre.

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Le materie sono diverse dalle nostre? Le scuole in Argentina si dividono in scuole tecniche e quelli che noi chiameremmo licei. In questi ultimi gli studenti hanno la possibilità di scegliere al terzo anno fra l’indirizzo di economia, scienze naturali o scienze umane. Io ho frequentato la classe di scienze naturali e studiavo materie specifiche come biologia, chimica, fisica. Scienze della terra e matematica e materie più generali come letteratura latino americana, inglese, storia e filosofia.

La cosa che ti ha colpito più degli argentini? Ciò che porterò sempre con me si riassume nella frase che mi ha detto la mamà ospitante di un altro dei ragazzi italiani in intercambio in Argentina: “Casa chica, corazòn grande” cioè “Casa piccola, cuore grande”.

La persona più stravagante che hai incontrato? La persona più stravagante che ho incontrato è Sofia, una ragazza Argentina poco più grande di me che insegnava ritmi latino americani in musica e danza. Senza dubbio la persona più energia che abbia mai conosciuto, sempre con un buonumore molto contagioso e il suo inseparabile rossetto viola! Nonostante facesse sempre mille cose non le ho mai visto sparire il sorriso, sempre pronta a dare un consiglio, a cantare e a ballare anche in mezzo alla strada.

Il cibo più buono e il cibo più disgustoso che hai mangiato? Il cibo che mi è piaciuto di più sono le empanadas di jamos y queso, una specie di piccoli calzoni fritti o cotti al forno ripieni di prosciutto e formaggio. Il cibo invece che mi è piaciuto meno è il chinchulin, l’intestino della vacca alla griglia.

Un’esperienza nuova che hai fatto? L’esperienza più incredibile è stato fare trekking sul Perito Moreno, un ghiacciaio perenne in Patagonia, nel sud dell’Argentina.

Consiglieresti anche a noi di partire per l’Argentina? Assolutamente sì! Viaggiare in generale è un’esperienza che prima o poi tutti dovremmo affrontare, secondo me. Adesso, penso che una delle mie destinazioni preferite sia proprio il Sud America.

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