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RECENSENDO - IO SONO IL MESSAGGERO

IO SONO IL MESSAGGERO di Giulia Agresti Io sono il messaggero è un romanzo di Markus Zusak scritto nel 2002 e pubblicato in Italia nel 2006, vincitore del Children’s Book Council of Australia del 2003. Il libro tratta la storia di un ragazzo diciannovenne, Ed Kennedy, che al contrario dei suoi fratelli non ha fatto carriera né ha trovato una compagna. È un tassista, ama leggere, giocare a carte e stare con i suoi tre migliori amici Marvin, Ritchie e Audrey, la ragazza di cui è profondamente innamorato. Un giorno il ragazzo riesce a sventare una rapina condotta da un incapace e diventa l’eroe del paese. Dopo alcuni giorni riceve nella cassetta delle lettere una carta, l’asso di quadri, su cui ci sono scritti tre indirizzi e tre orari. Senza capire che cosa significhi, Ed visita i tre posti e vi trova persone in difficoltà e infelici. Decide dunque di aiutarle come può, portando a termine i messaggi delle carte e diventando così il messaggero. Gli assi e le persone a cui dare una mano aumentano sempre di più ed Ed comincia a chiedersi chi sia il mittente di queste strane lettere. Il libro, sebbene viva nell’ombra di Storia di una ladra di libri, il romanzo più famoso dell’autore, è un capolavoro indirizzato ai giovani, ma molto interessante anche per i più grandi. Riesce infatti a dare un messaggio, esplicitato alla fine ma ben intuibile fin dall’inizio, molto profondo al lettore: non ci vuole un eroe per fare del bene. Anche un fallito può rendere migliore la giornata a qualcuno, qualcuno che non ha mai visto prima, qualcuno di cui ignora il nome, qualcuno che non sopporta. Un semplice gesto può portare alla felicità, anche se può sembrare effimera, di una persona. Ci insegna poi anche che i nostri amici, persino quelli più stretti, hanno i loro problemi e non sai mai quale sia il reale motivo delle loro azioni, ma è proprio per questo che hanno maggiormente bisogno di qualcuno che stia loro accanto. Il finale tuttavia sarebbe potuto essere meglio elaborato, infatti troviamo un espediente grazie al quale Zusak si libera da tutte le complicazioni nate nel corso della storia, ma non dà una spiegazione che soddisfa tutte le domande del lettore. È un libro da leggere almeno una volta nella vita!

IL MISTERO DI HENRY PICK di Giovanni Cavalieri Il mistero di Henry Pick è un film del 2019 di Rémi Bezançon, tratto dall’omonimo libro di David Foekinos. In uno sperduto paesino della Bretagna, esiste una piccola biblioteca, “la Biblioteca dei Libri Rifiutati”, dove vengono conservati manoscritti che non sono mai stati pubblicati (viene subito in mente il “Salon des Refusés” degli impressionisti). In questa biblioteca viene ritrovato un libro: “Le Ultime Ore di una Storia d’Amore”, attribuito a Henry Pick, un semplice pizzaiolo bretone ormai deceduto. Appena pubblicato, il libro riscuote un grande successo. Jean-Michel Rouche, critico letterario e conduttore televisivo, ritiene però che il romanzo non possa essere opera di un semplice pizzaiolo, che non leggeva e che nessuno, neppure la moglie, ha mai visto scrivere. A causa del suo scetticismo, che provoca un incidente durante la trasmissione televisiva, perde il posto di lavoro e anche la moglie. Decide allora di partire per la Bretagna per indagare. Dapprima riluttante, Josephine, la figlia di Henry Pick, finisce per aiutarlo nella sua indagine. È un film imperdibile, perché unisce umorismo e satira con una recitazione efficace e garbata. È un’acuta riflessione sul mondo dell’editoria, che premia il supposto talento di un pizzaiolo, piuttosto che quello di un giovane sconosciuto ma talentuoso. Infatti oggi anche i libri sono diventati dei prodotti commerciali per cui è necessario arricchirli di una storia dietro il loro autore per raggiungere il successo. L’immagine della “Biblioteca dei Libri Rifiutati” è alquanto affascinante, perché dà una speranza a tutti gli aspiranti scrittori che, nonostante l’impietoso giudizio dei critici, possono pensare che qualcuno, prima o poi, leggerà il loro manoscritto. Nella sceneggiatura si alternano atmosfere da commedia ad altre tipiche di un vero e proprio giallo, e gli attori, in particolare il protagonista, Fabrice Luchini, la interpretano magistralmente.

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