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Agenti immobiliari, Fiaip: l’Imu va tolta, una patrimoniale condividere per cheè deprime il mercato moltiplicare immobiliare L’unione può rafforzare le basi del futuro della professione
Paolo Righi (Fiaip): “Lo Stato impari ad essere virtuoso”
di Andrea Russo*
“Il Governo Letta sta disattendendo le promesse fatte in merito alla diminuzione della pressione fiscale sulla casa. Pensiamo si debba reintrodurre una vera service tax, una tassa basata sui servizi che permette un vero federalismo fiscale”. Così il Presidente Nazionale della Fiaip Paolo Righi, intervenendo nei giorni scorsi a Roma al Tempio di Adriano all’incontro organizzato da Confedilizia sulla tassazione immobiliare, che ha visto la partecipazione di tutta la dirigenza nazionale Fiaip, insieme all’Ance, a molti parlamentari, docenti universitari e rappresentanti di organizzazioni del comparto. Un attimo dopo aver appreso la notizia dell’ennesimo rinvio del Governo, che avrebbe dovuto per Paolo Righi decreto cancellare oggi la seconda rata dell’Imu , è netta la posizione della Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali: “ Come può, un Governo che si ritenga tale , non trovare le coperture annunciate per cancellare la seconda rata dell’ Imu o evocare ancora una volta problemi tecnici?” “Hanno stravolto la legge di stabilità con l’introduzione di un’ennesima patrimonialina”, ha sottolineato il Presidente Fiaip Paolo Righi nel suo intervento. “L’Imu va tolta perché è una patrimoniale che ha depresso il mercato. Bisogna dire no all’aumento di nuove imposte sulla casa e a nuove imposte che deprimono il mercato e distruggono famiglie ed imprese. Lo Stato deve abbassare le proprie spese. Non è possibile avere una spesa annuale di 850 miliardi di euro e non riuscire a trovare 2 miliardi per abolire ad esempio la seconda rata dell’Imu. Quello che chiediamo è un abbassamento della pressione fiscale, questo Stato impari ad essere virtuoso.”
Condividere è uno dei termini più in uso in questo periodo storico segnato da crisi e difficoltà economiche ad ogni livello. Proprio per questo si parla ormai di condividere quasi tutto: dalle auto alle bici (car e bike sharing), dagli spazi di vita e di lavoro (co-housing e co-working), fino alle informazioni (viviamo una vita fatta di social che ci invitano a share e like). Ma è un termine che non suona bene per tutti, soprattutto quando si tratta di business, come se questa parola indicasse non un plus ma un minus, come se significasse: prendo il mio intero e lo divido con qualcuno. Piuttosto la lettura corretta di condivisione è moltiplicazione. Nella mediazione immobiliare è proprio così: condivido esperienze e ne moltiplico il valore acquisendo diversi punti di vista, condivido informazioni e moltiplico l’effetto di dati che verranno arricchiti di altri elementi, condivido un cliente e moltiplico le probabilità di risolvere l’esigenza del cliente e mia! La moltiplicazione è un processo vincente che offre innumerevoli vantaggi. L’agente immobiliare contemporaneo ha davanti a sé una scelta obbligata per il proprio futuro, condividere per moltiplicare. Condividere lo spazio di lavoro sfruttando la formula dello studio associato diffusissima all’estero e in forte crescita in Italia, il portafoglio clienti con una trasparenza maggiore, risorse ed energie con chi allo stesso modo opera per il conseguimento di un risultato che non ho difficoltà a definire condiviso. *Consulente Sviluppo RE/MAX Italia
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