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Ospedale Maggiore, chi sono i donatori di coccole
idiamo i cortili ai bambini!”
IL FESTIVAL In continuità con Parma Città Infinita del 2017, il Festival Parma Città Aperta: LegAmi Umani è un progetto di educazione civica e di cittadinanza attiva, che ha l’ambizione di offrire l’opportunità di vivere Parma da protagonisti, coinvolgendo tutte le generazioni e le culture che vogliono affermare la propria identità, in un’ottica di crescita relazionale e sociale. Si svolgerà tra gennaio e agosto 2020, prevedendo una serie di attività rivolte alle famiglie: installazioni artistiche, laboratori didattici, passeggiate culturali, incontri dedicati ai temi della comunità. Tra le iniziative, l’installazione itinerante “INSIEME”, ideata da Mao Fusina, che prevede la personalizzazione di sagome di cartone da chiunque abbia voglia di creare un’opera unica e creativa. Le informazioni sul Festival si trovano sui canali social: Facebook “Parma Città Aperta-LegAmi Umani” e Instagram “parmacittaaperta.legamiumani”
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RIVEDERE GLI SPAZI DELLA CITTÀ SECONDO LE ESIGENZE DI TUTTI I SUOI ABITANTI È UNO DEGLI SPUNTI DEL FESTIVAL “PARMA CITTÀ APERTA: LEGAMI UMANI”, CHE MIRA ALL’INTEGRAZIONE CULTURALE E UMANA
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riodo storico in cui viviamo? «Assolutamente sì. Questo modello di città novecentesca corrisponde allo sviluppo della città industriale, che ha sicuramente acquisito dei meriti formidabili nella storia. Ma ormai dobbiamo guardare ancora oltre e pretendere una città del futuro con
All’Ospedale Maggiore “COCCOLATORI” in corsia Sono donatori speciali i volontari dell’Associazione “Donatori di Coccole”, che affiancano il personale medico e infermieristico con l’obiettivo di accogliere e prendersi cura dei bambini ricoverati presso il reparto di Neonatologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. In reparto i “coccolatori” fanno compagnia ai neonati, li coccolano, li nutrono, li fanno addormentare, seguendo le indicazioni fornite da medici e infermieri in servizio, punto di riferimento costante e autorevole, per riuscire a rispondere alle particolari esigenze dei piccoli ricoverati. Si diventa “coccolatori” dopo aver seguito un corso, ma si possono svolgere anche altri ruoli attivi all’interno dell’associazione. Per ricevere tutte le informazioni, è necessario compilare un modulo presente sul sito www.donatoridicoccole.it o scrivere a infodonatoridicoccole@gmail.com
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forme alle aspettative e alla cultura di un tempo che è post-industriale.» Com’è oggi la città dei bambini? «C’è stata una tendenza diffusa che ha permesso di identificare la città dei bambini nei luoghi educativi: scuole, palestre, edifici, spazi sempre chiusi, sottoposti al controllo vigile di un adulto, che sia un parente o un educatore.» Quali le conseguenze? «I bambini, abituati ad essere protetti, perdono la loro autonomia. È ormai un’alleanza strategica, non possiamo permetterci il lusso di perderli di vista e i piccoli a loro volta sono sempre più insicuri e timorosi di restare soli!» Ci vorrebbe una rivoluzione urbanistica? «No, abbiamo già gli spazi e i tempi giusti. Basterebbe il buon senso, bisogna riconsegnare ai bambini lo spazio del cortile. Ci vorrebbe una rivoluzione culturale, più che urbanistica.»
di Felicia Vinciguerra
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