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Special Olympics la diversità è inclusione

GIORNATA INTERNAZIONALE DELLE PERSONE CON DISABILITÀ 2021, ABBIAMO CHIESTO A FEDERICA PATTINI E SILVIA CEROCCHI DELL’ASSOCIAZIONE SAN SEVERINA E DI SPECIAL OLYMPICS EMILIA-ROMAGNA, COSA SIGNIFICA PER LORO DISABILITÀ

“L’associazione San Severina nasce nel 1984 e il suo presidente, fino allo scorso anno, era Remo Pattini, socio fondatore e pilastro di tutte le attività – afferma Federica Pattini, vicepresidente dell’associazione e referente per Special Olympics Emilia-Romagna -. L’associazione si occupa di persone con disabilità intellettiva-relazionale”. “Special Olympics – continua Federica Pattini - è un progetto di attività sportiva per persone con disabilità, che coinvolge atleti al fine di migliorarne l’autonomia e le capacità relazionali, creando contesti in cui possano esprimersi in maniera più indipendente proseguendo poi ciascuno il proprio percorso di vita. Quello che facciamo – ci tiene a precisare la referente dell’associazione -, è accompagnare queste persone attraverso lo sport”. “Il progetto di Special Olympics – afferma invece Silvia Cerocchi, direttrice provinciale dell’associazione a Parma e tecnico di nuoto presso la San Severina -, è stato pensato e voluto fortemente da Eunice Kennedy, la sorella del famoso presidente americano. Il fondamento del movimento è quello di creare una rete fatta da tanti nodi – continua -: atleti, familiari, tecnici, volontari e tante discipline mediche che coinvolgono, per esempio, il supporto fisico e sessuale.” “I volontari – ci tiene a precisare Federica Pattini -, sono i pilastri dello Special Olympics, perché sono persone che non hanno niente a che vedere con la disabilità ma vogliono dare il loro contributo e lo fanno donando ai nostri atleti un approccio di cuore e vicinanza”. Gli eventi mondiali, organizzati dall’associazione, hanno lo scopo di diffondere l’idea che l’inclusione debba essere una priorità. Le discipline sono strutturate in modo che i protagonisti siano gli atleti speciali, accompagnati però dai cosiddetti atleti partner, che svolgono il ruolo di agevolatori del gioco. Il vero scopo è quello di educare al rispetto dell’altro, di giocare sempre con e mai contro. “Svolgiamo tante attività a cadenza settimanale e mensile – dice Silvia Cerocchi -. Ci sono corsi di nuoto, tennis tavolo, ginnastica, pattinaggio e propedeutica allo sci, anche in collaborazione con altre associazioni del territorio”. “Una delle nostre soddisfazioni più grandi è stata la convocazione di due dei nostri atleti ai giochi mondiali – afferma Federica Pattini -; uno a Los Angeles nel calcio a sette e l’altro ad Abu Dhabi nel tennis tavolo. La convocazione di questi atleti non avviene mai rispetto a delle competenze tecniche acquisite ma rispetto a una crescita personale e quindi a un’autonomia che queste persone hanno raggiunto, tanto da potersi esprimere senza il sostegno della famiglia, ma accompagnati solo dal tecnico di riferimento”. “Una delle cose più importanti – ci tengono a precisare Silvia e Federica – è l’approccio. Spesso, infatti, si dice che gli atleti con disabilità non possano riuscire nelle attività. Ma se siamo noi a stabilire i limiti degli altri abbiamo già fallito in partenza”. “In occasione della giornata internazionale abbiamo festeggiato – conclude Silvia Cerocchi -, abbiamo fatto un pranzo tutti insieme e siamo stati lì quasi sei ore a cantare e ballare in una bolla tutta nostra”.

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di Ludovica Sarais

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