EDITORIALE
FRANCESCA COSTI
Se anche Tiger non sa le Regole
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hi ha seguito il Masters in Tv se ne sarà accorto e chi non lo ha fatto può leggere quanto accaduto nel commento di Alberto Croze a (pag 14) e nella cronaca di Nicola Montanaro a (pag 140): Tiger Woods non conosce le Regole (non tutte, per lo meno). Allora mi chiedo, se anche il Numero Uno incorre in un’infrazione banale sotto gli occhi del mondo intero, perché i nostri neofiti non possono andare in campo e farsi allegramente penalizzare per la loro ignoranza dal marcatore o arbitro di turno? Perché sottoporli all’estenuante trafila per conquistare il diritto di andare sul campo e cercare di prendere l’handicap? Se lo chiede anche Paolo De Chiesa (pag 16) e lo conferma Andy McFee, capo supremo degli arbitri dello European Tour (pag 156). Vogliamo una buona volta snellire la procedura e perdere una manciata di potenziali golfisti in meno? In attesa di risposte da chi ci governa, dedico questo spazio a un personaggio che al golf ci tiene ... eccome!
Francesca Costi
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MI REGALO L O R E N Z O S I LV A , P R E S I D E N T E D E L C I R C O L O GOLF TORINO, COMPIE 60 ANNI DI GOLF E P E R F E S T E G G I A R L I S I P R E PA R A U N A F E S TA DA 800 MILA EURO di Francesca Costi
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orenzo Silva, sessant’anni di golf vissuti molto intensamente come giocatore, con 11 titoli nazionali e 3 internazionali, e poi come dirigente della federazione, e presidente del Circolo Golf Torino è ‘schifosamente innamorato del golf’. E come quegli innamorati che per conquistare l’oggetto dei desideri acquistano tabelloni pubblicitari o pagine intere di quotidiani, lui ha deciso di dichiarare pubblicamente il suo amore per il golf ‘comprandosi’ l’Open d’Italia, che quest’anno compie 70 anni, e portarlo al golf Torino, che guarda caso festeggia il traguardo dei 90. 60-70-90, non sono misure da
miss, ma numeri che potreste giocare al lotto, chissà mai che non vi fruttino gli 800 mila euro che Silva ha investito di tasca propria per assicurarsi la massima manifestazione nazionale, che nei quattro anni precedenti ha dato lustro alle buche del vicino Royal Park .
soci ho riscontrato entusiasmo e partecipazione, tutti si sono offerti per aiutare come volontari e portare il loro contributo.
Silva, ma come le è venuto in
Open.
mente?
È un impegno personale molto oneroso, che ho preso a cuor leggero confidando nel sostegno dei soci del mio circolo. E lo ha trovato?
In parte sì, si sono accollati parte del budget le famiglie Lavazza e Pininfarina, ma da parte di tutti i
Ottocentomila euro sono una cifra ‘schifosamente’ alta per una festa di compleanno, ma non bastano per organizzare un
Coprono sì e no un terzo dell’impegno globale, il resto verrà dagli sponsor che la federazione sta cercando. Non è un momento facile per nessuno, ma alcuni, come ad esempio Rolex, hanno già confermato e ci sono in corso trattative importanti per il title sponsor, al quale viene richiesto un impegno da un milione di euro. Se ne sta occupando il consigliere
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L’ O P E N Antonio Bulgheroni con la consulenza di Piero Almietto, professore dell’Univeristà Bocconi, esperto di marketing, e il comitato organizzatore dell’Open, che da quest’anno è presieduto da Alessandro Rogato, coadiuvato da Barbara Zonchello.
possono pretendere di averlo in eterno!
Già, la federazione. Nel 2009 lei
trasparenza’, parole pesanti!
se ne era andato sbattendo la porta, ora camminate di nuovo a braccetto.
Me ne sono andato in polemica per la decisione di Matteo Manassero di snobbare la maglia azzurra per accettare l’invito a un Open del tour. C’erano in gioco gli Europei Boys a Squadre e con Matteo l’Italia avrebbe vinto facilmente. Consigliato male, a mio avviso, il ragazzo ha optato per l’Open, io non ero d’accordo e la federazione non mi ha sostenuto. Ho dato le dimissioni e nessuno ha cercato di fermarmi. Ora mi sono nuovamente posto al fianco della federazione e se anche il Circolo Golf Torino è un club esclusivo, in questa occasione sarà aperto a tutti. Voglio coinvolgere la città con varie iniziative, portare le scuole, l’ingresso tornerà a essere gratuito. Sarà un occasione di promozione per il golf in generale e per gli altri percorsi di Torino. A proposito. Al Royal Park non l’hanno presa benissimo.
Mi dispiace molto per quello che è successo e pensare che io per primo in passato ho sostenuto la candidatura del Royal Park come sede dell’Open e ho fatto sì che gli venissero assegnati i Campionati Europei nel 2008, ma hanno avuto l’Open per quattro anni, non
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GLEBB & METZGER
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Questo l’ha ammesso anche Andrea Agnelli, che però si è lamentato per come è stata condotta la vicenda, ha parlato di ‘mancanza di etica e
Può darsi che le cose siano state gestite in modo non corretto e trasparente come sostiene Agnelli, ma non da parte mia. Io ho fatto la mia richiesta alla federazione, ho messo un budget non indifferente sul piatto, non ritenevo di dover chiedere il permesso a nessuno, eppure sono diventato il nemico numero uno. Potevano rilanciare, invece si sono fermati a tre milioni per quattro anni. Mi perdoni Silva, ma tre milioni in quattro anni con i tempi che corrono sono meglio di 800 mila euro per un anno, non trova?
Evidentemente la federazione non ha ritenuto strategico impegnarsi per altri quattro anni. Nel 2015 l’Open non può che tornare a Milano in concomitanza con l’Expo, da parte mia sono stato chiaro: per noi si tratta di un’una tantum. Certo, se l’anno prossimo l’Open dovesse tornare a I Roveri ci rimarrei male. E come la sta preparando
Lorenzo Silva (al centro) con Edoardo e Francesco Molinari, portacolori del Circolo Golf Torino. Nella pagina a fianco la buca 10 del percorso blu del Circolo Golf Torino.
i fratelli Molinari, cresciuti al nostro circolo, che mi stanno dando una mano a creare un field di sostanza. Giochiamo in contemporanea con la finale della FedEx Cup in America, che schiera solo i primi 30 della Money List, quindi se qualcuno dovesse rimanere fuori non è detto che non venga a trovarci. Siamo pronti anche a dare qualche ingaggio, con 200 mila euro si può pensare ad avere un top player. Ci si ricorda dell’Open del 1999, come di un Boutique Open, raffinato, raccolto, per pochi. Oggi il tour si porta dietro un
questa festa?
carrozzone non indifferente,
L’obiettivo è far venire a giocare i migliori giocatori d’Europa. La data è ottima, è la terza gara che assegna punti in chiave Ryder Cup e se il montepremi non è dei più interessanti (un milione e mezzo di euro, fascia medio bassa) ci sono
dove li metterete?
fianco della 18, al di là della strada, quello commerciale sul campo di calcio. Il nostro gestore si occuperà del catering e tutto lo staff e i soci saranno coinvolti. Il percorso non subirà alcuna modifica, già prima dell’assegnazione dell’Open abbiamo allungato alcuni battitori e negli ultimi cinque anni abbiamo rifatto i green di tutte e 36 le buche. La manutenzione è perfetta, l’avete premiata anche voi, e poi la cultura sportiva dei soci del Torino non ha eguali in tutta Italia. Sarà davvero una festa del golf! Glielo auguriamo! Certo però che nel golf italiano c’è poco da festeggiare ...
Io stesso temevo che gli spazi non fossero sufficienti, invece l’European Tour, nei suoi sopralluoghi ha trovato tutto perfettamente adeguato. Il villaggio ospitalità sarà allestito a
Sono tre i motivi per cui il golf in Italia non sfonda: siamo un popolo di tifosi, non di sportivi, non abbiamo campi pubblici, ma soprattutto non abbiamo abbastanza campi belli. Tranne a Torino .
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THE DIGEST
EXPO& EQUIPMENT DAYS
GRANDE EXPO Tanta attrezzatura da provare, esposizione di materiali e abbigliamento, show, prove di abilità e Top Drive. Sono questi gli ingredienti del successo del 12° Expo & Equipment Days svoltosi alle Rovedine l’11 e 12 aprile scorsi
D I LUCA BA RASS I
È
senza dubbio un momento molto atteso dai golfisti. La kermesse che da oltre un decennio viene organizzata da Il Mondo del Golf per far provare le novità della stagione ai tanti appassionati del nostro sport, infatti, si svolge tradizionalmente tra marzo e aprile quando le sacche vengono rispolverate e si ricomincia a calcare i fairway con una certa regolarità.
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Mai come quest’anno, poi, l’Expo è coinciso con l’avvio della primavera che si è fatta davvero attendere. Teatro di questo importante appuntamento è ormai da diversi anni il Golf Club Le Rovedine che, con il suo campo pratica Il Mirasole, resta la location ideale per accogliere, con qualsiasi tempo, gli espositori e i numerosi visitatori che in due giorni si aggirano tra battitori e putting green. Complice
la minima distanza con il centro di Milano che permette anche una “scappata” dall’ufficio.
Ogni anno qualcosa di nuovo In occasione della passata edizione
(2012) è stato lanciato il Top Drive – Campionato di Longest Drive, un torneo che sta avendo un successo incredibile, per il fatto che, notoriamente, il drive è il colpo più amato dai golfisti. Quest’anno
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la seconda edizione ha visto la partecipazione di circa 40 finalisti che si sono contesi l’ambito premio. La novità di quest’anno è stata, invece, la partecipazione di Puma che, insieme a Cobra, hanno dato vita ad uno show nello show: musica rock di qualità e birra a fiumi hanno fatto da contorno alle prove di abilità organizzate da Intergolf: tiro al bersaglio e canestri da centrare con un wedge (rigorosamente Cobra, naturalmente). Immancabile, poi, il Putting Contest sponsorizzato da Odyssey che ha visto trionfare Andrea Tirelli (in premio una sacca da carello Callaway) davanti a Marco Melli (premiato con una sacca a spalla Callaway).
L’emiciclo si anima Sono le 10 del mattino di giovedì 11 aprile quando i primi avventori entrano dalla porta del Mirasole per affacciarsi sul campo pratica allestito per l’evento. I primi ad incontrare siamo ovviamente noi de Il Mondo del Golf con un desk dedicato alla registrazione alla varie gare, al ritiro dei gadget per chi si è pre registrato e, naturalmente, al rinnovo o alla sottoscrizione In apertura Franco Piras, direttore della location che da anni ospita l’evento. In queste pagine le immagini degli espositori e dei numerosi golfisti che hanno animato l’Expo 2013.
di nuovi abbonamenti alla nostra rivista. Tutto il merchandising e i libri (che si trovano anche sul Golfshopping del sito ilmondodelgolf.com), inoltre, erano esposti e acquistabili nei due giorni alle Rovedine, ovviamente a prezzi scontati. E i “tee” quanti erano? Il gioco che ha divertito tutti i visitatori si è riproposto anche quest’anno, naturalmente con un numero di tee diverso: 874 era il numero inserito all’interno della teca. Chi si è avvicinato di più riceverà in premio una bellissima borsa della TUMI, il secondo una giacca della Tucano, il terzo un accappatoio Lacoste mentre per il quarto, quinto e sesto posto premi offerti da Koviss.
Callaway, Cleveland, Cobra, Honma, Japan Golf, Mizuno, Odyssey, Ping, Srixon, TaylorMade e WilsonStaff i marchi di attrezzatura presenti, mentre Ronnie Giusti con la sua Swing Project Academy e Golf Lab hanno “lavorato” sullo swing degli amateur presenti, mentre Koviss, Italian Golf Balls e la Raimondi hanno esposto (e venduto) i loro prodotti. Il giorno dopo, show ed Expo sono continuati in un clima di festa e tanta voglia di golf repressa dal lungo inverno. Il “nostro” swing continua, invece, sulle pagine del giornale e nei tanti eventi che continueremo ad organizzare per voi.
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I PIÙ COOL DEL GOLF DI STEVE RUSHIN 130163aMDG0251_074piucool2@074.indd 74
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Reprinted with permission from Golf Digest © (USA Edition) May 2013. Copyright © 2013. The Golf Digest Companies, which is a subsidiary of Advance Publications, Inc.
MENTRE FRED COUPLES ENTRA NELLA HALL OF FAME, RENDIAMO OMAGGIO AI PERSONAGGI DEL GOLF CHE “LO” HANNO (E CON “LO” INTENDIAMO … LO CAPIRETE QUANDO LO VEDRETE).
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R EGOL A R I T À
TROVA IL FAIRWAY
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uoi essere un giocatore regolare col driver? Allora devi essere pronto a prendere il fairway in tutte le buche. In quelle difficili non puoi sederti sul cart e sperare in una sospensione per pioggia. Ti ci vuole il colpo di sicurezza; come un
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osa puoi imparare da quei rari giorni in cui il tuo ritmo è fluido come una danza, il timing perfetto, la potenza senza sforzo? Il D R . G I O VAL I ANT E , grande psicologo del golf e autore del nuovo libro Golf Flow, descrive una qualità di questo stato di grazia come “bullet time”, o “momento del proiettile”. “Nel film ‘Matrix,’ le sequenze rapide d’azione—mosse di arti marziali e proiettili veloci, ad esempio—sono riprodotte al rallentatore,” dice Valiante. “Il buon golf è analogo al bullet time. Il tuo orologio interno sembra rallentare, e la vera velocità e ferocia dello swing non sono per nulla visibili. Sembra facilissimo.” Come si fa ad arrivare al bullet time? “Concentrati sull’obiettivo, cerca di scordare lo score e lo swing, e gioca senza paura. È così che succedono cose magiche.” —GUY YOCOM
Daresti un’occhiata veloce al mio swing? Mi sembra che tu non abbia molto da fare. Perché mi vanno tutte a destra? Non riesco a trovarmi con il nuovo driver. Sarai contento di farti strapagare per dei bastoni che non funzionano.
Ho sentito che dicevi a Bob di rallentare. Va bene anche per me? Mi piace origliare le lezioni, così non me ne devo pagare una di persona. —PETER MORRICE
mani sul positivo.” Inoltre, metti alla prova il tuo ego davanti alla sacca: “A volte lasciare il driver per un altro bastone è una buona idea, se non altro per mantenere alta la fiducia,” dice Sellers. “Un legno 3 ben colpito può anche fare più distanza di un driver non colpito perfettamente.” —matthew rudy
L’OROLOGIO INCORPORATO
QUELLO CHE DICI AL TUO MAESTRO E QUELLO CHE IL MAESTRO SENTE
Quel movimento che mi hai mostrato? Devo allenarmici ancora un po’. Non ho fiducia nel tuo metodo, quindi provo un sacco di cose in contemporanea.
secondo servizio nel tennis. “Sotto pressione, evita la tentazione di uno swing iper tecnico,” dice TRILLIUM SELLERS, uno dei migliori giovani maestri di Golf Digest. “Al contrario: pensa meno, riduci lo stress. Inizia con il buon vecchio respiro profondo. E pensa all’ultimo gran drive che hai giocato. Ri-
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KEEGAN BRADLEY
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DUSTIN JOHNSON
e osservassi questi giocatori in qualsiasi altra posizione, vedresti una gran differenza di stili. Ma all’impatto sono notevolmente simili. Controlla questi quattro
MATT KUCHAR
punti negli scatti qui sopra: (1) Il bastone è allineato con il braccio sinistro. (2) La testa del giocatore è ben dietro alla palla. (3) Il lato sinistro del corpo è piuttosto dritto, quello destro
ADAM SCOTT
un po’ arcuato. (4) Il triangolo formato da braccia e spalle punta all’interno della gamba sinistra. Copia queste posizioni. Non è un caso se ritroviamo tutti loro così.
ARCIERE: CHRIS GASH • OROLOGIO IN CORPORATO : LOU BEACH • SW ING DEL TOUR: J.D. CUBAN • FUMETTI: JOHN UELAND
L E BASI :
FAIRWAY PRESI / TOUR PRO 60% / PRIMA CAT. 58% / SECONDA CAT. 52% / TERZA CAT. 48% / SHOTBYSHOT.COM
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ARCIERE: CHRIS GASH • OROLOGIO IN CORPORATO : LOU BEACH • SW ING DEL TOUR: J.D. CUBAN • FUMETTI: JOHN UELAND
La regolarità non è così bella quando prende la forma di un gran slice ogni volta che tiri il driver. Ma J I M McL E A N dice che chi fa slice ha motivo di essere ottimista. “Se ogni tuo colpo curva eccessivamente da sinistra a destra, hai probabilmente eliminato gli ostacoli a sinistra,” dice McLean. “Se riesci a far diventare lo slice un fade, starai lontano dagli alberi di destra e di sinistra.” Lo stesso per chi fa gancio: miri a destra e sai che curverà a sinistra. Da qualsiasi lato si vada, il segreto è controllare la curva. McLean dice che padroneggiare il volo della palla non è facile. “Ci vuole pratica per perfezionare un fade, e disciplina. Quando un dogleg a sinistra ti sussurra un gancio, tappati le orecchie.” —GY
SVITALA!
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ai problemi a trovare un contatto netto con la palla dal terreno duro? Ecco un’ottima immagine di V I RG I L H E R R I N G , maestro di Nashville: immagina di avere in mano un cacciavite gigante, e di dover togliere una vite dal muro di fronte a te. Come faresti? Ti puntelleresti contro
la tua parte sinistra, tenendo le braccia ben ferme contro il corpo e girando gli avambracci verso sinistra. Se lo fai correttamente, il polso sinistro inizierà a piegarsi verso l’obiettivo, e il polso destro si piegherà indietro (sotto). Avrai la massima leva per allentare la vite. È anche la posizione ideale per schiacciare la palla dal terreno duro. — pm
‘OK, ADESSO MOLLAMI’
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he tu sia un giocatore del Tour o meno, non c’è motivo di non assomigliare a uno di loro, almeno nella posizione di setup. KEVIN SMELTZ, che insegna alla David Leadbetter Golf Academy, dice che costruire una posizione solida all’address davanti a uno specchio può dare subito dei frutti. “Con un ferro medio, prendi lo stance in modo che l’esterno dei talloni sia distanziato quanto le spalle ❶, con i piedi leggermente aperti,” dice Smeltz. Ora aggiungi ginocchia flesse e schiena piegata quanto basta. “Stai eretto, braccia fuori, guardati le scarpe, poi fletti le ginocchia finché perdi di vista le stringhe,” spiega. “Tieni la schiena dritta, e lascia cadere le braccia appoggiandole ai fianchi. Ora fletti il busto e appoggia il bastone ❷. Centra il peso nell’arco dei piedi, e sarai pronto in posizione e in equilibrio.” —MR
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tringere la mano a qualcuno non è difficile, vero? A meno che tu non sia Tiger che deve congratularsi con Phil. ROY NIX, maestro e clubfitter autore di Cracker Jack Clubfitter, dice che la regolarità è come una stretta di mano. “Se uno riesce a camminare senza cadere, è perché ripete un passo,” scrive. “Se stringe una mano senza metterci tre o quattro tentativi, ha una buona coordinazione mano-occhi.” Se riesci a fare questo ma “non a giocare abbastanza bene da divertirti,” Nix consiglia il clubfitting. ALTRI SEGNALI INDICATIVI ∂ Impatti la palla in diversi punti della faccia. ∂ Su 10 colpi con il ferro, sbagli di 20 metri a destra e a sinistra. ∂ Su 10 colpi con lo stesso ferro hai una differenza in distanza di oltre 20 metri. — M I K E S TA C H U R A
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I L T U O AT T E G G I A M E N T O V E R S O UN PUTT DI 2 METRI DEVE ESSERE COME UNA FIRMA: VELOCE E I N C O N S A P E V O L E . —DAVE STOCKTON
CARTELLI: JOHN UELAND • SETUP: KAGAN MCLEOD • TIGER E PHIL: ANDREW REDINGTON/GETTY IMAGES • CACCIAVITE: JIM LUFT
MIRA DOVE VUOI
NON BASTA STARE IN PIEDI
G R EEN P R ES I DA 135 METRI ( tu tti i te ntativ i) / TOU R PRO 70% / PRIM A CAT. 48% / S ECON DA CAT. 30% / TERZA CAT 16% / FONTE: S HOTBYS H OT.CO M
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E NTICATO
QUASI DI FRONTE ALL’ISOLA DI MANN E A UN PUGNO DI MIGLIA DALL’ISOLA DI SMERALDO (NORD-OVEST DELL’INGHILTERRA), LIVERPOOL È UNA CITTÀ DAI MILLE RISVOLTI CHE VALE LA PENA SCOPRIRE. ANCHE PER L’ALTISSIMA QUALITÀ DEI SUOI PERCORSI, RAGGIUNGIBILI IN MENO DI UN’ORA E MEZZA DI AUTO Testo e foto di VERONICA PONS
Pier Head ripreso dalle acque del fiume. Lo scenario portuale di Liverpool è stato aggiunto nel 2004 tra i patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.
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