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Le Chiese di Vasto e San Salvo

Sono oltre 30 le Chiese di Vasto ubicate molte nel centro storico cittadino e sette quelle presenti a San Salvo. Purtroppo per molte i disastri naturali e le guerre ne hanno rovinato parte del patrimonio, ma uno sguardo al passato e alla loro storia è quanto vi consigliamo di fare. Ognuna di loro merita una vostra visita e ognuna vi regalerà doni sacri che custodirete per sempre nella vostra memoria.

CATTEDRALE DI SAN GIUSEPPE.

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Affacciata su corso De Parma in pieno centro storico e lungo la passeggiata che da piazza Rossetti porta al belvedere, la cattedrale di San Giuseppe risale al XIII secolo. Il primo impianto è del 1262 quando il conte Rolando Palatino la edificò dedicandola a Santa Margherita. Di questa però oggi rimane solo il portale e la facciata in pietra dura della Majella con un magnifico rosone. Nel XVII secolo venne intitolata a Sant’Agostino. Fu poi nel 1808, quando la comunità degli Agostiniani fu sciolta con il convento che venne destinato a quartiere militare, che venne dichiarata collegiata insigne e dedicata a San Giuseppe dal nome del sovrano Giuseppe Napoleone regnante in quel tempo. L’ampliamento della chiesa avvenne nel 1824 con i lavori che proseguirono sino agli inizi del ‘900. Nel 1986 divenne concattedrale.

Allo stile gotico della cattedrale si affianca lo stile barocco del campanile con balaustra in ferro battuto risalente al 1730. La pianta della concattedrale è a croce latina e presenta al suo interno

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importanti affreschi. Di notevole pregio sono le vetrate, il trittico del Cinquecento appartenente a Michele Greco da Valona e diverse sculture lignee dello stesso secolo.

SANTA MARIA MAGGIORE E LA SACRA SPINA.

Seconda chiesa principale ed anche la più grande, Santa Maria Maggiore, sita in centro storico nell’omonima via Santa Maria, è dedicata al culto della Beata Vergine Maria Madre di Dio e venerata con il titolo di “Nostra Signora del Vasto”. È questo il luogo per eccellenza della memoria storica vastese. La sua origine risale all’XI secolo, ma con certezza se ne può attestare l’esistenza nel XII secolo quando venne menzionata in un manoscritto benedettino del 1195 rinvenuto nell’abbazia di San Giovanni in Venere. Fu nel 1785 che la Chiesa venne completamente ricostruita a tre navate dopo essere stata gravemente danneggiata dai turchi nel 1566 e devastata da un incendio nel 1645. Un incendio che distrusse l’altare maggiore, il coro, la pisside, l’organo e le travi del tetto. Fu nella metà del 1900 che subì una ristrutturazione interna. L’interno della chiesa è a tre navate. Quella maggiore ha colonne corinzie e a fianco delle quali ci sono delle nicchie che contengono le statue dei dodici Apostoli e dei quattro profeti. Nella navata destra ci sono le cappelle di Sant’Anna, della Sacra Spina, di Sant’Antonio Abate (costruita da Tullio Caprioli nel 1567). Nella navata sinistra ci sono invece le cappelle di Santa Maria, di San Cesario, di Santa Caterina d’Alessandria, del Monte dei Morti, del Santissimo Sacramento e di San Nicola. A dominare la facciata principale è il portale in bronzo con l’“Assunta” dello scultore vastese Antonio Di Spalatro. Addossata ad essa la magnifica torre campanaria del XIV secolo edificata su di un bastione già esistente e tuttora ben visibile e volgarmente denominato la Battaglia forse perché posto a difesa dell’antico nucleo

medievale. La chiesa di Santa Maria Maggiore, la più antica e la più prestigiosa della città, è stata dichiarata monumento nazionale nel 1902. In questa chiesa opera la Confraternita della Sacra Spina e del Gonfalone che è particolarmente attiva nella cura della speciale reliquia della Sacra Spina della corona di Gesù. Le principali opere d’arte sono le tele dell’Ecce Homo della scuola di Tiziano, lo Sposalizio mistico di Santa Caterina attribuito a Paolo Veronese, la Pentecoste e la Presentazione del Camauro a Celestino V di Francesco Solimena del 1727. SACRA SPINA. Custodita all’interno della chiesa di Santa Maria Maggiore, la Sacra Spina è una delle spine della corona cui fu trafitto il capo di Gesù nel giorno della Crocifissione. Venne concessa dal Pontefice Pio IV al marchese del Vasto Ferrante Francesco II° d’Avalos tra il febbraio del 1562 e il marzo del 1563 in riconoscimento delle fini capacità diplomatiche dimostrate come ambasciatore del re di Spagna Filippo II e per la sua partecipazione come delegato al Concilio di Trento. Un’antica tradizione vuole che la Sacra Spina fiorisca, emettendo una lanuggine delicatissima, come bambagia, di colore bianco tra le 12 e le 15 del Venerdì Santo, quando esso coincide con il 25 marzo, festa dell’Annunciazione del Signore. Molto cara ai vastesi, la Sacra Spina viene celebrata con solenni riti, inni e canti religiosi nel venerdì antecedente la Settimana Santa.

CHIESA DI SAN MICHELE ARCAN

GELO.

Sita in via della Rimembranza nei pressi della Villa Comunale, la Chiesa di San Michele Arcangelo è una piccola chiesa neoclassica a pianta circolare esistente già dal 1675 come piccola cappella. A

spingere la diocesi a costruire la primitiva cappella barocca fu la devozione dei vastesi per un prodigio del santo quando la città fu risparmiata dalla peste. Lo stesso miracolo avvenne quando non si verificarono morti per una grave epidemia di colera nel 1836. Fu nel 1852 che la chiesa venne restaurata e ampliata. A testimonianza di questo l’insegna in marmo sita sopra l’architrave dell’entrata. La chiesa ha pianta circolare con facciata a capanna e i bracci del transetto sporgenti, in modo da comporre anche una croce greca. La chiesa si affaccia sul magnifico belvedere di Vasto.

CHIESA DI MARIA SANTISSIMA

DEL CARMINE. In piazza del Carmine a due passi da corso De Parma dove oggi si trova il palazzo della curia Vescovile c’è la chiesa di Maria Santissima del Carmine che venne costruita nel 1761 su progetto di Mario Gioffredo ed eretta sopra l’antica chiesa trecentesca di San Nicola degli Schiavoni. A pianta ellittica irregolare, la sua cupola è visibile solo dall’interno. Le poche decorazioni presenti sono di Michele Saccione risalenti al 1762 mentre il monumentale portale è di Giovanni Crisostomo Calvitto.

CHIESA DI SAN FRANCESCO DI PA

OLA. Nota anche come “Chiesa dell’Addolorata”, la chiesa di San Francesca di Paola si trova in piazza Rossetti, in pieno centro storico. Le sue origini risalgono al XV secolo quando esisteva una cappella dedicata a Santa Maria de’ Guarlati e dove si venerava un’icona miracolosa. Si racconta che Bellalta de Palatio, moglie di Notar Buccio di Alvappario, essendo malata fece un voto alla Madonna di visitare le chiese di Vasto a piedi nudi se fosse guarita ma, a causa dell’aggravarsi della malattia, decise di essere sepolta nella cappella della chiesetta (1404). In seguito la chiesetta venne demolita per costruirci il Convento dei Poalotti con la lastra tombale che venne collocata sul muro occidentale della chiesa di Santa Maria Maggiore. I lavori del nuovo monastero iniziarono nel 1604. La chiesa fu poi restaurata da don Cesare Michelangelo d’Avalos e l’immagine antica della Vergine venne posta sulla parete del coro. L’8 agosto del 1792 venne sepolto sotto il pavimento della chiesa il Marchese don Cesare Michelangelo, ultimo membro di rilievo della Casa d’Avalos. Tra le opere conservate ci sono la Pietà (opera scultorea di Giacomo Colombo), i quadri della Madonna del Velo e della scuola di B. Luini, il San Carlo Borromeo di Nicola Maria Russo, San Rocco di Filippo Andreola, la tela di Santa Lucia di Gio-

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CHIESA DELLA MADONNA DELLE

GRAZIE. Affacciata sull’omonimo belvedere, la chiesa della Madonna delle Grazie si trova alla fine della nuova via Adriatica sulla zona colpita dalla frana del 1956. Oltre alla chiesa venne costruito anche un orto e una cella per gli eremiti. Incendiata il 1 agosto 1956 dai turchi, la chiesa fu poi restaurata due anni dopo da Ferrante De Vito e la cappella venne affidata alla Confraternita di Santa Maria delle Grazie presieduta da Iacovo Di Bernardo. Si presume che la chiesa fu voluta per la devozione popolare per i prodigi della Vergine durante la pestilenza del 1529. Luigi Marchesani la descrisse come un tempio a pianta circolare, costituita da una stanza al piano terra e da un locale al piano superiore destinato all’alloggio dell’eremita. La parte più antica è quella dove si trova l’altare con il quadro della Visitazione. Lo stile è rinascimentale e al suo interno vi è conservata una statua in legno di San Bonaventura del 1500 proveniente dalla chiesa di Sant’Antonio di Padova mentre nella sagrestia c’è un dipinto del 1700 CHIESA DI SAN PIETRO. Sita lungo la magnifica passeggiata di via Adriatica in centro storico a Vasto, della chiesa di San Pietro rimane solo il portale. L’edificio è infatti venuto giù quando la città fu colpita dalla terribile frana del 1956. Un evento catastrofico, il più grave avvenuto a Vasto, che ha interessato una delle aree più suggestive e antiche della città, ricca di edifici pubblici e privati di inestimabile valore storico ed architettonico. Dell’originaria Chiesa di San Pietro è possibile apprezzare come detto poc’anzi solo la facciata e il bel portale tardo duecentesco: un autentico documento d’arte medioevale. Nella lunetta del portale è visibile la rappresentazione della Madonna con in braccio il bambino benedicente. Al di sotto, in una cornice rettangolare, vi è una rappresentazione della Crocifissione in cui Gesù mostra una corona regale e non di spine, esempio rarissimo in consimili raffigurazioni. I bellissimi frammenti, ornati di varie fogge, mostrano quanto l’intera facciata dovesse essere decorata e ricca. Alla base dei muri, ai lati del portale, si vedono alcuni resti murari databili al I secolo

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CAPPELLA DELLA MADONNA DEL

LA CATENA. Sita presso la Loggia Amblingh, la fede popolare dei vastesi volle che presso Porta Catena (o Santa Maria), a ringraziamento di essere scampati al pericolo dell’epidemia di tifo del 1817 e del 1837, venisse eretta una cappella dedicata alla Madonna della Catena, per preservare la città da altre sventure. La catena è simbolo di Fede e Speranza per i vastesi, per le madri, per le spose, per rinsaldare il vincolo e una promessa d’amore e di fiducia. Fu nel 1898 che il prezioso quadro della Vergine che rappresenta il tragico avvenimento del Calvario e cioè la deposizione della Croce di Cristo tra le braccia di Maria e della Maddalena, venne restaurato. Il quadro simboleggia l’attesa di Resurrezione e la conseguente liberazione dalle catene del dolore.

CHIESA MADONNA DI PENNALU

CE. Sita a fianco del Faro di Punta Penna, la chiesa è frutto di varie ricostruzioni di cappelle votive precedenti che sorgevano nel villaggio italico di Buca, popolato dai pirati Frentani e distrutto nel IX secolo. Fu nell’ottobre del 1618 che vennero eseguiti i primi lavori di ristrutturazione dell’ingresso e negli anni compresi tra 1676 e il 1689 don Diego d’Avalos, Marchese del Vasto, provvide alla sua ristrutturazione totale dandole nuova forma, ossia quella attuale di pianta a croce greca. Completamente rifatta nel 1889 dall’architetto vastese Francesco Benedetti, la chiesa Madonna di Pennaluce è nota anche come Chiesa di Sant’Elena. Al suo interno vi si venera la statua della Madonna miracolosamente salvata da un incendio per mano dei Turchi. Da non perdere è la giornata del 18 agosto in cui ricade la ricorrenza della festa di Sant’Elena. Dopo la celebrazione della Messa in suffragio alla Santa un gruppo di cantori vastesi molto devoti a Sant’Elena intonano canti popolari degustando cibi tradizionali all’insegna di momenti di felicità e spensieratezza nella ricchezza e nella saggezza della tradizione popolare.

CHIESA DI STELLA MARIS. Situata di fronte a Piazza Rodi a Vasto Marina, la chiesa è dedicata a Maria Santissima “Stella Maris”. Ad iniziarne la costruzione fu il Cav. Al

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fonso Marchesani che dopo la frana del 1816 che distrusse la chiesetta “Cono a Mare”, decise nel 1903 di edificare un tempietto nelle adiacenze della propria villa per andare incontro ai bisogni religiosi degli abitanti del luogo troppo distanti dalle chiese del centro urbano. Fu nel 1912 che il Marchesani, con il benestare dell’autorità religiosa diocesana, affidò ai frati cappuccini della provincia d’Abruzzo la chiesetta di “Stella Maris” e l’adiacente abitazione divenendo così convento. Ma il desiderio e il progetto del Cav. Marchesani era che la chiesetta divenisse parrocchia cosa che avvenne nel giugno del 1926. Nel 1929 vennero poi eseguiti i lavori di prolungamento secondo l’originario progetto. Alla navata centrale vennero pertanto aggiunte quelle laterali. Il 21 dicembre 1930 fu di nuovo benedetta. La torre campanaria è a vela con doppie campane. Il portale è sormontato dalla lunetta maiolicata dove è raffigurata la Vergine Maria con il Bambino.

CHIESA DI SAN GIUSEPPE. Sita a San Salvo in pieno centro storico e a due passi dal Municipio, la chiesa di San Giuseppe è sorta tra il IX e il X secolo. In epoca medievale era la chiesa del monastero benedettino di San Salvo ed in seguito, verso la fine del XIII secolo, era dell’abbazia cistercense di San Vito e San Salvo. L’intitolazione a San Giuseppe risale invece al XVI secolo quando fu elevata a chiesa madre. Inizialmente la chiesa era in stile neoclassico, ma nel 1961 la Chiesa subì la demolizione della facciata e del campanile che vennero poi interamente ricostruiti - dopo l’allungamento di una campata - in uno stile pseudo-romanico. Dall’ultimo restauro sono stati rinvenuti una monofora e dei pezzi di muratura originale dell’abside e il soffitto a capriate originario.

Il campanile è una torre con una piccola loggia dove è collocata al suo interno la statua di San Giuseppe. L’interno della chiesa, a tre navate con decorazioni auree all’altare, è in stile barocco. La cripta si

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trova sottoterra ed ha aspetti romanici. La chiesa custodisce inoltre le reliquie di San Vitale patrono della Città, la cui ricorrenza viene celebrata il 28 Aprile. Le reliquie vennero donate dal cardinale Carafa la sera del 20 dicembre del 1745 ed accolte dalla popolazione festante e da un grande falò che illuminava a giorno la piazza. Una tradizione che ancora oggi viene celebrata in ricordo dell’importante momento di fede. Pregevoli i dipinti su tela, in particolare la Sacra Famiglia, che potrete ammirare al suo interno.

CHIESA DI SAN NICOLA. Sita a due passi dal centro storico di San Salvo, la Chiesa di San Nicola ha iniziato ufficialmente l’attività pastorale il 7 Ottobre 1973. Fortemente voluta da Sua Eminenza, il Monsignor Vincenzo Fagiolo e dalla popolazione devota al Santo di Bari, ha avuto come fondatore Don Piero Santoro ora Vescovo dei Marsi ma allora fresco di sacerdozio e viceparroco della Parrocchia di San Giuseppe. Molto attiva la comunità dei fedeli che hanno sempre partecipato con fervore alla costruzione delle opere parrocchiali quali la nuova chiesa (nel 1979), la casa canonica (nel 1989), l’Auditorium Paolo VI (nel 1993) e la ristrutturazione della vecchia chiesa (nel 2009). In ogni iniziativa, ieri come oggi, sono coinvolti bambini, ragazzi, giovani, adulti e anziani.

CHIESA RESURREZIONE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO. Sita a due passi dal mare nel cuore di San Salvo Marina, la Parrocchia Risurrezione

di Nostro Signore Gesù Cristo è sorta nel 1976 per volontà della comunità parrocchiale. Ogni anno nel giorno in onore di San Giuseppe lavoratore che cade nella giornata del primo maggio c’è una grande festa, bella e partecipata, contornata da giochi, musica, animazione e convivialità.

Altre interessanti chiese che vi consigliamo di visitare sono la Chiesa di Sant’Antonio Abate nell’omonima frazione, la Chiesa di San Nicola sita in prosecuzione di via Santa Lucia fino all’omonimo belvedere, la Chiesa della Madonna dei Sette Dolori in c.so Mazzini, la Chiesa di San Paolo Apostolo, la Chiesa di Santa Maria del Sabato Santo che è la più recente di costruzione (2012), la Chiesa di San Lorenzo, la Chiesa di San Francesco d’Assisi a Vasto Marina e il Santuario di Maria Santissima dell’Incoronata sede dell’Ordine dei Frati Cappuccini.

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