Portico-298

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ANNO XXXII MENSILE NOVELLARESE D'INFORMAZIONE

Marzo 2013 n.298

Alessio Ligabue, giovane novellarese ricercatore oncologico a Turku - Finlandia


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Novellara come esempio anche per il PD nazionale di Paolo Bigi Abbiamo fatto le primarie, abbiamo fatto le parlamentarie, e poi l’impegno per la campagna elettorale, è stato un periodo lungo e intenso, anche difficile ma pieno di occasioni di confronto e di crescita. In tutto questo mi sento di esprimere un “Grazie” a Milena e ad Alessandro, due giovani capaci, onesti e pieni di idee. Hanno assunto due incarichi importanti, la segreteria del circolo PD di Novellara, mettendoci la faccia e l’impegno, dimostrando finalmente coi fatti e non solo a parole, che anche a 30 anni si può meritare di

portare avanti una linea seria moderata ma allo stesso tempo piena di innovazione, senza perdere d’occhio la necessaria concretezza dettata anche dalla grave situazione economica attuale. In queste elezioni in cui il PD a livello nazionale non ha ottenuto ciò che si aspettava, possiamo dire ed essere orgogliosi di avere invece ottenuto un buon risultato a Novellara. Il PD a Novellara ha mantenuto il proprio elettorato, e lo ha fatto grazie all’impegno di tutti i componenti del circolo, ma soprattutto grazie a quei due ragazzi. Le idee e le forze

Elezioni politiche, all’estero vincono Pd e Monti Gli italiani all’estero hanno votato molto diversamente dai connazionali che vivono nel Belpaese. La disfatta del Popolo delle libertà e del Movimento 5 Stelle - che oltreconfine hanno eletto solo un deputato a testa - dimostra quanto sia difficile capire il successo di Berlusconi e Grillo nel mondo di Alessandro Cagossi (West Virginia University) L’esperienza del voto all’estero Chi è iscritto all’Anagrafe degli Italiani Residenti

all’Estero (AIRE) a inizio febbraio ha ricevuto nella propria cassetta delle lettere la scheda elettorale speditagli dal proprio consolato di CAMERA SENATO riferimento. Chi ha votato ha PARTITI Voti % Seggi Voti % Seggi dovuto ritornare al consolato le schede in busta chiusa entro Partito Democratico (Pd) 29,3 5 30,7 4 metà febbraio. La scheda era Con Monti per l’Italia 18,4 2 19,8 1 sostanzialmente uguale a quella Il Popolo della Libertà (Pdl) 14,8 1 15,2 0 su cui hanno votato gli italiani, con due varianti: l’assenza del Mov. Assoc. Italiani all’Estero (MAIE) 14,3 2 13,4 1 partito di Ingroia e l’aggiunta del MoVimento 5 Stelle 9,7 1 10,0 0 MAIE (Movimento Associativo Ripartizione voti e seggi degli italiani all’estero. Italiani all’Estero, lista collegata

Primi senza vincere. Che fare? Oggi non può esistere responsabilità senza cambiamento. di Maino Marchi Arrivare primi sia alla Camera che al Senato e non vincere è certamente doloroso per il centrosinistra e il PD. Si è arrivati primi, seppur di poco. Lo stesso PD, se si conteggiano i voti degli italiani all’estero, è il primo partito, non il M5S. Il consenso ottenuto è stato notevolmente al di sotto delle nostre aspettative, tanto da far sembrare un grande recupero anche la perdita notevole, in voti e in percentuale, del centro destra. Un consenso che non ci ha permesso di avere la maggioranza parlamentare al Senato e che rende molto difficile poter costituire un Governo che abbia la fiducia delle Camere. Il voto ha poi portato un consenso oltre le attese per il M5S. Un consenso che è venuto in primo luogo da elettori che in precedenza hanno votato centrosinistra e PD. Il che porta a considerare che gli elementi che hanno provocato questo tsunami derivino da una crisi economica e sociale senza precedenti dalla guerra, dall’impoverimento di fasce sempre più ampie della popolazione, da un giudizio non positivo sull’azione del Governo Monti rispetto soprattutto all’equità (ne è espressione anche lo scarso appeal della Scelta Civica di Monti e la scomparsa di UdC e Fli). Ha poi pesato l’incapacità di riforma del sistema politico, dalla man-

cata riduzione dei parlamentari alla mancata riforma della legge elettorale, della precedente “strana” maggioranza. Se questo è vero il voto non ha espresso una volontà di conservazione, come potrebbe far pensare la vittoria della destra in Lombardia e la distanza molto ridotta della destra dal centrosinistra su scala nazionale, bensì un’esigenza di forte cambiamento. Il messaggio a mio avviso più importante emerso dalla Direzione nazionale del 6 marzo, è che questo sposta anche l’idea di responsabilità. Di fronte alla situazione grave del Paese c’è chi cerca di dire che l’importante è fare un governo e che le forze responsabili devono farlo. Un governo che non determinasse un forte cambiamento non sarebbe una scelta responsabile, perché contribuirebbe a destabilizzare ancor di più la situazione sociale del Paese. Oggi non può esistere responsabilità senza cambiamento. Un governo Pd-PdL o un governo tecnico o istituzionale sostenuto da PD e PdL non sarebbe una scelta responsabile, in quanto non in grado di determinare un cambiamento. Non c’è bisogno di prove, ne abbiamo avute fin che si vuole in questi vent’anni. Da ultimo quelle mancate riforme del sistema politico, che prima citavo, impedite dal PdL, in accordo con la Lega.

nuove, quelle che hanno in sé uno spirito costruttivo, uno spirito per migliorare le cose, le ho sentite da questi ragazzi, ed è per questo che Novellara può annoverarsi insieme a Fabbrico, Correggio e Campagnola, tra i paesi in cui il PD è riuscito a trasmettere il messaggio racchiuso nella propria mission: “per un’Italia giusta” !! Però ora non fermatevi, c’è bisogno di giovani come voi, col vostro impegno, le vostre idee, il vostro entusiasmo, la vostra voglia di fare “cose giuste” per tutti. Perché Milena ed Alessandro sono anche capaci di ascoltare e cogliere tutta l’esperienza di chi ha già fatto tante cose. Spero che continuino l’ottimo lavoro svolto finora, perchè da loro ho sentito idee e proposte, e non inutili demagogie. Il vero cambiamento, quello GIUSTO, è finalmente qui !! a Monti). In alcuni casi i partiti sono riusciti a fare campagna elettorale per corrispondenza, inviando volantini per posta. Come hanno votato gli italiani all’estero? I dati del voto all’estero sono molto diversi da quelli nazionali, con l’eccezione del Pd che all’estero, sia alla Camera sia al Senato, si è confermato al 30% circa. Poi però i risultati cambiano parecchio: la lista di Monti ha ottenuto il 19% circa, il PdL il 15%, il MAIE il 14%, e Grillo il 10%. Questi dati dimostrano che la campagna elettorale “Italian style” sia pressoché ininfluente per gli italiani all’estero, la cui percezione dei partiti, dei loro leaders e della situazione del Paese in generale appare in linea con l’opinione pubblica mondiale. A livello di voti, il Pd all’estero conferma il trend nazionale e porta a casa 9 seggi. Oltreconfine, Monti è un personaggio popolare e rispettato che ha addirittura ottenuto la maggioranza assoluta, se si sommano i voti della sua lista civica con il MAIE. Berlusconi appare screditato dai ripetuti scandali più di quanto sia in Italia, mentre Grillo non è molto conosciuto, tanto che sia il PdL sia il M5S hanno eletto solo un parlamentare all’estero. Oggi ci vuole un Governo del cambiamento e bisogna sfidare il M5S su questo terreno. Il PD ha avanzato le sue proposte in tal senso: gli otto punti di Bersani, contenenti una trentina di proposte. A mio parere bisogna farle diventare un forte strumento di battaglia politica. Agli elettori deve arrivare forte e chiaro il messaggio che oggi si potrebbero fare delle cose che, se non si faranno, sarà per esclusiva colpa di Grillo. Ad esempio bisogna far sapere che si potrebbero accelerare i pagamenti della pubblica amministrazione alle imprese e che se non si farà la colpa è di Grillo. Che si potrebbe modificare il patto di stabilità interno per avviare interventi di edilizia scolastica e sanitaria e che se non si farà la colpa è di Grillo. Che si potrebbe eliminare l’IMU a chi ha pagato fino a 500 euro e aumentarla per le case di valore oltre 1,5 milioni e che se non si farà la colpa è di Grillo. Che si potrebbero dimezzare i parlamentari o fare la legge sul conflitto di interesse o la legge per la cittadinanza per chi nasce in Italia da genitori stranieri o la legge sulle unioni civili di coppie omosessuali secondo i principi della legge tedesca e che se tutte queste cose non si faranno la colpa è di Grillo. E così per tutte le altre proposte comprese negli otto punti di Bersani. Io interpreto così un partito di cambiamento: un partito che non si abbatte, ma, sulla base della responsabilità derivatagli dall’essere primo, ingaggia una fase di forte lotta politica perché tutti sappiano le opportunità che possono venire da un Parlamento tanto rinnovato e a chi dovrà essere addebitata l’eventuale impossibilità di cambiare da subito l’Italia.

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Elezioni politiche 2013 - Camera dei deputati Risultati a Novellara

Elezioni politiche 2013 - Senato Repubblica Risultati a Novellara

Flash mob a Novellara: sono i ragazzi di Teatro Lab “contro le violenze”

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Il progetto Mus-e: l’Arte va a scuola Un grande progetto di oggi per cambiare il mondo di domani Prof. Elisabetta Benassi (Supervisore locale Mus-e Reggio Emilia)

Yehudi Menhuin, fondatore nel 1993 a Bruxelles della Fondazione Internazionale che da lui prese il nome, nasce dal desiderio di aiutare i bambini di tutta Europa a sviluppare attraverso l’arte le proprie potenzialità espressive e la propria capacità di concentrazione e relazione, ma soprattutto la propria creatività. Il progetto Mus-e favorisce l’integrazione e la tolleranza fra i bambini delle scuole elementari attraverso la partecipazione comune ad esperienze di creazione artistica. Il bambino che impara ad esprimersi con spontaneità accetta di buon grado le altrui diversità, vivendole come una risorsa e non un limite. Fondamentale nella filosofia del Progetto è educare le nuove generazioni al rispetto di ogni cultura, attraverso esperienze artistico - educative che aiutano i “futuri cittadini” a comprendere come le differenze possano essere fonte di ricchezza, di confronto, di conoscenza e di solidale convivenza. Le discipline artistiche praticate nell’ambito del Progetto Mus-e sono la musica, il canto, il teatro, le percussioni, la danza, le arti plastiche e figurative, le arti marziali senza contatto: discipline collettive tese a facilitare la comunicazione e la condivisione dell’esperienza in forme diverse

dal linguaggio parlato. Pertanto l’arte diventa percorso di crescita del bambino che impara a valorizzare non solo la sua mente e il suo pensiero, ma anche il suo corpo e la sua fisicità. Il progetto, che s’inserisce nel panorama dell’autonomia scolastica, si rivolge in particolare ai bambini delle scuole elementari , ha la durata di tre anni ed è assolutamente gratuito per le famiglie, in quanto autofinanziato. Gli artisti che lavorano per Mus-e si caratterizzano per la loro preparazione professionale e pedagogica. Essi entrano in classe, incarnazione dell’arte vissuta e, insieme ai bambini, costruiscono i momenti della lezione nel gioco sempre nuovo dell’espressione creativa. Gl’insegnanti, sempre presenti, hanno così modo di conoscere i bambini nel momento in cui si esprimono in piena libertà senza timore di essere giudicati. Diffusosi rapidamente in ben 14 paesi europei, in Brasile ed in Israele, il progetto è attivo oggi in 28 città italiane. L’Associazione Mus-e Reggio Emilia viene fondata nel 2006, dopo due anni di sperimentazione, ha un suo Consiglio Direttivo di cui è presidente l’avv. Ferdinando Del Sante ed un team di lavoro formato da un supervisore

Avanti genitori, ora tocca a noi! Una visita alla scuola, un disagio, un’idea. di Manuela Catellani

Tutto è partito dalla visita ai sotterranei e ai locali mensa della scuola elementare di Novellara in occasione dell’incontro con i genitori dei prossimi bimbi entranti. Non sono serviti tanti confronti, tante parole. Mi sono bastate le espressioni dei visi, qualcuno che esclamava “ma è ancora identico a quando venivo a scuola io!” …e non era per fare un complimento… Poi ci sono state le mie sensazioni. La mia testa ha cominciato a macinare: come è possibile che ci siano splendidi asili curati nel dettaglio, con un’estrema attenzione alle esigenze del bambino, alle sue emozioni, all’ambiente che lo circonda, mentre in questa scuola c’è ancora un lungo corridoio spoglio, poco luminoso e per

niente invitante nemmeno per un adulto? So che la struttura non aiuta. I soffitti sono molto bassi, le tubature esterne, i locali mensa sono anonimi, senza traccia di bambino, con piccole finestre là in alto. Ma basterebbe un po’ di colore, qualche disegno sui muri, perché nessuno l’ha mai fatto?Forse non ci sono i permessi, i fondi? Oppure sono state date altre priorità?ci deve essere una spiegazione! Poi mi sono detta: per tutti i nostri bambini che dalla materna vanno alla prima elementare è davvero un grande passo…nuova struttura, nuovi amici, nuove regole. E noi diciamo loro che sono diventatati grandi. Ma che grossa bugia! A sei anni sono ancora cuccioli pieni di paure ed hanno un estremo bisogno di una struttura che li accolga e infonda loro sicurezza, non timore, di un ambiente divertente che li ospiti al pranzo competendo degnamente con la cucina di casa propria! Non è proprio

locale, prof. Elisabetta Benassi, un supervisore artistico, maestro Giandomenico Silvestrone e vari artisti, di provata esperienza professionale. Ritenendo opportuno ampliare l’esperienza del Progetto Mus-e anche alla Provincia, ma trovandosi nella necessità di scegliere, causa le limitate risorse, il Consiglio Direttivo, sentiti gli assessori provinciali e locali interessati, ha optato per Novellara, in considerazione dell’alto numero di cittadini di origine straniera, ma anche sapendo di poter contare su una rete di collaborazioni ed una tradizione di accoglienza ormai consolidata da molti anni. A Novellara ha inoltre sede la scuola musicale “Lo Schiaccianoci”, con la quale Mus-e Reggio Emilia collabora da tempo. I laboratori interdisciplinari di musica e teatro sono iniziati a gennaio 2013 e termineranno a giugno. Le classi interessate sono la 2° B e la 2°U della scuola primaria dell’Istituto comprensivo.

mia indole fare polemiche , tant’è che sono rimasta invece piacevolmente stupita delle aule piene di cartelli colorati, pendenti, attrezzature, personalità. Credo solo che non ci sia equilibrio di attenzioni e siccome i sotterranei e le mense sono locali sfruttati quotidianamente sarebbe giusto farli diventare accoglienti come il resto della scuola. Allora perché non trasformare emozioni e disagi in idee propositive e migliorative? Io sono abituata ad inseguire ciò che desidero, ma se gli altri non me lo possono dare per mancanza di risorse o mezzi cerco di costruirmelo da sola. E sono sicura che se ho letto bene le vostre espressioni sarete felicissimi di darmi una mano! QUINDI: CARISSIMI GENITORI DELLE SCUOLE MATERNE ED ELEMENTARI, il comune e la scuola hanno dato il via libera alle idee e se volete partecipare per creare una bellissima squadra scrivetemi a manu.catte°gmail .com. Dipingeremo bizzarri personaggi, daremo vita e colore, creeremo un labirinto di immagini e fantasia! Se avete manualità, se siete bravi organizzatori, se avete belle idee e se non sapete fare niente…siete ingaggiati! …detto questo devo assolutamente ringraziare il Comune e la scuola perché finora hanno dimostrato estrema disponibilità e apertura a proposte di gente comune. Questo stupisce e rincuora perché abituati ai mille ostacoli nel fare le cose più semplici, questa fiducia è proprio incoraggiante! GRAZIE davvero, non vi deluderemo!


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“Diventare famiglia: le relazioni di ogni giorno” Alla Materna Lombardini di Novellara, una importante affollata conferenza tenuta da Vanna Iori, docente presso l’Università Cattolica di Milano ed esperta di relazioni famigliari. di Elisabetta Bigi e Fausto Bizzarri Sabato 19 gennaio, presso la Scuola Materna “Lombardini” di Novellara, dalle ore 18,00 alle ore 20,00 circa, si è svolto una importante conferenza tenuta dalla prof.ssa Vanna Iori, docente dell’Università Cattolica di Milano ed esperta di relazioni famigliari. Il tema dell’incontro è stato “Diventare famiglia: le relazioni di ogni giorno”. Le famiglie di Novellara hanno risposto in modo corale all’invito e il salone della scuola materna era colmo di genitori interessati mentre i bimbi potevano usufruire di un servizio “baby sitter” appositamente predisposto. Dopo una breve presentazione la Prof.ssa Vanna Iori ha iniziato l’incontro che tenteremo di riassumere per punti. Durante la prima parte si è analizzata la fase costitutiva della coppia per “svelare” l’inganno della ricerca dell’anima gemella e/o di una relazione statica e immutabile che resta un’utopia. In realtà la coppia cresce in un amore che tende a gemellare le due parti e di fatto, questa tensione all’unità, porta ad una evoluzione del rapporto che è l’antitesi della immobilità. Le differenze che alimentano una coppia sono delle ricchezze e non delle minacce o dei pericoli e queste diversità gettano le basi di una continua evoluzione e un conseguente investimento che i singoli debbono mettere in atto continuamente per “gemellarsi”. Dopo la prima parte introduttiva la professoressa si è focalizzata sul rapporto ragione/ emozione ricordando alla platea che “noi conosciamo non solo con la ragione ma anche con il cuore” (B.Pascal). L’importanza di una educazione dei sentimenti, in questa realtà così fortemente “mediaticizzata”, è emersa in modo inquietante; l’educazione agli affetti viene delegata spesso ai reality show che spettacolarizzano e a volte dissacrano la preziosità e la purezza della sfera emotiva. I sentimenti forti come la rabbia possono essere delle chiavi di lettura dello stato del rapporto della coppia/famiglia e se vissuti in modo corretto, nel rispetto reciproco, aiutano nel cammino di crescita. La tenerezza, in contrapposizione con la rabbia, può evitare danni irreversibili alla coppia e se coltivata, diventa un’espressione felice dell’amore che viene vissuto. Occorre poi una capacità nell’identificare le proprie necessità,

imparando a chiedere, a domandare, senza obbligare. Questo può evitare i deterioramenti silenziosi dei ricatti; interpellando si impara a costruire un dialogo fecondo. La relazione fra rabbia/tenerezza, domanda/dialogo ha condotto poi la relatrice verso un’ approfondimento di alcuni motivi per cui le coppie possono andare in crisi. Si è partiti dalla crisi del primo figlio, le ingerenze delle famiglie d’origine, il “darsi per scontato”, la competitività. La crisi odierna della famiglia italiana passa anche attraverso una riduzione costante del numero di figli per donna feconda ora giunto ad 1,4. I genitori intrattengono difficilmente rapporti sociali con l’esterno, i figli (essendo per lo più unici) si relazionano principalmente con i nonni e tutto ciò rende evidente che le famiglie sono sempre più sole ed isolate. Con la scusa della privacy e del rispetto si è approdati all’indifferenza e alla noncuranza; la tendenza poi a nascondere le difficoltà insite nella famiglia crea la sindrome “dell’Iceberg” in cui il disagio reale resta sommerso e celato alla società per nulla interessata ai piccoli problemi che vengono manifestati verso l’esterno. Le coppie allora “deflagrano” e spesso i figli diventano un oggetto di contesa e vengono coinvolti nel conflitto anziché essere tranquillizzati sull’amore dei due rispettivi genitori. Un altro tema toccato dalla prof.ssa Iori è stato l’educazione dei bambini e la necessità di avere degli adulti autorevoli e credibili. L’accreditamento verso i propri figli non lo si ottiene attraverso la TV e le “super-tate” che ci vengono frequentemente propinate bensì attraverso un cammino di relazione e di capacità di gestione dei conflitti che sfocia nel prendersi cura “empaticamente “ dell’altro preoccupandosi di “sentire con il cuore dell’altro”. Al termine della relazione il pubblico ha poi avuto modo di porre diverse interessanti domande di approfondimento che sono state un’ulteriore ricchezza per gli uditori. Un caloroso e convinto applauso finale ha concluso i lavori di questo interessante evento. L’auspicio che viene posto in essere dopo questa conferenza è che si instauri sempre di più una promozione di fiducia nelle famiglie e fra le famiglie attraverso spazi di condivisione.

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ENERGIA E GAS DOPO IL TERREMOTO Dopo la sospensione di sei mesi dei termini di pagamento delle bollette di energia elettrica e gas, le popolazioni colpite dal sisma del maggio 2012 potranno usufruire di rateizzazioni automatiche senza interessi, per un periodo minimo di due anni. L’ha stabilito l’Autorità per l’energia prevedendo anche l’azzeramento dei costi per eventuali nuove connessioni, subentri o volture richieste da soggetti la cui abitazione è inagibile e la riduzione del 50% delle tariffe di rete e degli oneri generali in bolletta (lo sconto degli oneri generali è del 50% dal primo anno, con decorrenza 20 maggio 2012 e passa al 40% nel secondo anno, ovvero dal 19 maggio 2013 al 19 maggio 2014). Fra le agevolazioni vi è anche la rateizzazione delle bollette dell’acqua per 12 mesi. LIMITAZIONI ACCESSO AL CORTILE DELLA ROCCA Per limitare l’ingresso di auto nel cortile della Rocca dei Gonzaga il Comune ha attivato un moderno pilomat che entrerà in funzione nei prossimi giorni. L’accesso, sarà gestito attraverso un telecomando a disposizione della polizia municipale e dell’URP. Per carichi/scarichi, allestimento feste, ingressi autorizzati, ed esigenze particolari contattare anzitempo la Polizia Municipale oppure l’URP. CORSI RIVOLTI A DONNE STRANIERE Grazie al Centro Studi La Cremeria di Cavriago ed al contributo della Regione Emilia Romagna nel mese di aprile a Novellara si svolgeranno tre corsi rivolti a donne straniere: alfabetizzazione linguistica e sociale; alfabetizzazione informatica; percorso propedeutico al conseguimento della patente di guida. I corsi, della durata di 30-40 ore, si attiveranno solo se ci saranno un minimo di 12 ed un massimo di 20 iscrizioni. Per agevolare la partecipazione ai corsi sarà attivo il servizio di baby-sitter. Per iscrizioni contattare il Comune al numero 0522-655411-419. LAVORI DI PUBBLICA UTILITÀ E’ attiva dal maggio 2011 la convenzione tra il Comune ed Tribunale di Reggio Emilia per far svolgere lavori di pubblica

utilità a persone condannate a pene detentive e pecuniarie per aver commesso reati di guida in stato d’ebbrezza e alterazione psicofisica per uso di stupefacenti. Nel 2012 sono state 9 le persone che hanno prestato servizio in Casa Protetta, al Centro Diurno o per la cura del verde pubblico e dello spazzamento delle vie del centro, per un totale di 668 ore di lavoro gratuito a favore della collettività. E’ anche stata un’occasione per entrare a contatto con una realtà sociale spesso sconosciuta, ma anche molto apprezzata. Per attivare questo tipo di procedura è necessario incaricare un avvocato. Per maggiori informazioni contattare l’Ufficio Millefiori 0522-654948. I NUMERI DI NOVELLARA DEL 2012 Il saldo della popolazione totale a Novellara al 31.12.2012 è stato di 14.028 abitanti, 170 residenti in più rispetto all’anno scorso. Sostanziale pareggio invece tra matrimoni civili e religiosi per un totale complessivo di n. 31 matrimoni. I nuovi nati sono stati 153, mentre i nuovi cittadini italiani che hanno prestato giuramento davanti al Sindaco sono stati 27. I minori che hanno ottenuto la cittadinanza conseguentemente al giuramento dei loro genitori sono stati n. 22. I giovani neo diciottenni (stranieri nati in Italia) sono stati n. 2. INFORMAZIONI SUL SERVIZIO CIVILE STRAORDINARIO Il Comune di Modena - Ente capofila del progetto di servizio civile “Per Daniele: Straordinario Come Voi” - é impegnato nelle operazioni di verifica e di controllo di tutta la documentazione cartacea e informatica pervenuta dalle Unioni e dagli Enti interessati, relativa alle procedure selettive dei giovani richiedenti il SCV nazionale - bando straordinario. Dato l’elevato numero di richieste pervenute, non è attualmente possibile ipotizzare la data di avvio in servizio, che verrà peraltro fissata dal Dipartimento per la Gioventù e il Servizio Civile Volontario. Non appena in grado, il Comune di Modena darà tempestiva comunicazione in merito alle Unioni e agli Enti interessati. “DIGITAL DIVIDE” E LOTTA AGLI SPRECHI

cucine oggi

Un contributo concreto ed utile, seppur piccolo, per la lotta al “digital divide” e per la riduzione dei rifiuti tecnologici. Grazie al patrocinio del Comune di Novellara a Form.art otto novellaresi hanno potuto frequentare lo scorso novembre un corso di formazione sull’uso del pc e di internet. Grazie a form.art si è incrementata la cultura informatica ed il riuso di vecchi pc, elementi alla base del lavoro di questo sistema formativo.

APPUNTAMENTI ED EVENTI A NOVELLARA DONNE IN GAMBA AL VIA Con la Primavera ritorna “Donne in gamba” tutti i martedì e giovedì della settimana con partenza alle ore 21.00 davanti alla Rocca dei Gonzaga. CORTEO SIKH Quest’anno il tradizionale corteo della comunità sikh si svolgerà il pomeriggio di sabato 13 aprile. Per maggiori informazioni su viabilità visitare il sito internet o contattare l’URP 0522-655411

25 APRILE IN PIAZZA Riuniamoci il 25 aprile in Piazza per festeggiare l’anniversario della Liberazione. Quest’anno, indicativamente dalle ore 11.00 il laboratorio di Storia del Novecento dei ragazzi delle scuole medie presenteranno la loro ricerca su “Mariani Cerati Antonio e la cooperazione – dai bisogni della gente alle soluzioni concrete” a seguire discorso del Sindaco e concerto della Scuola di musica “Lo Schiaccianoci”.

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Principali novità del Codice della Strada recentemente introdotte del Corpo Polizia Municipale Bassa Reggiana Sede Comando Unico Novellara Con i Decreti Legislativi n. 59/2011 e 2/2013, sono state introdotte nuove categorie di patenti; in tutto saranno 15 e, di norma, ognuna abilita a condurre un tipo di veicolo. Una delle novità più importanti che interessa buona parte delle persone, è l’introduzione di una nuova categoria di patente per la guida del CICLOMOTORE. A far data dal 19.01.2013, chi passerà gli esami per la conduzione del ciclomotore verrà munito di una patente vera e propria, di categoria “AM”, tipo card, uguale a quelle di colore rosa già in circolazione; scompare il vecchio “patentino” di colore verde (ma chi lo aveva già può continuare ad usarlo).

Altra importante modifica in merito è l’introduzione della violazione penalmente rilevante per chiunque guida un ciclomotore senza aver conseguito nessuna patente (prima c’era solo una sanzione pecuniaria); un appello viene lanciato soprattutto ai genitori, perché rischiano di vedersi denunciare, al Tribunale dei minori di Bologna, il proprio figlio minorenne se guida un ciclomotore, anche se non di loro proprietà, senza aver conseguito la patente. Si ricorda che i ciclomotori sono comunemente chiamati “cinquantini” o “motorini” o “scooter”, mentre quelli di cilindrata più grossa sono detti motocicli; per semplicità, si fa presente che nei ciclomotori sono ricomprese anche le cosiddette “minicar”. Altra nuova disposizione si ha con l’introduzione della violazione penale per chi guida un veicolo con una patente che abilita a condurre un altro tipo di veicolo (ad esempio chi guida un camion o una moto con la patente per l’auto,

chi guida un’auto con la patente per il ciclomotore o chi guida un autobus con la patente per il camion, ecc.); si fa presente che con qualsiasi categoria di patente si può guidare un ciclomotore. Esiste comunque tutta una serie di eccezioni che non è possibile elencare in questa sede. Sono cambiate alcune età minime per la conduzione di veicoli; un esempio per tutti è l’innalzamento a 24 anni di età per chi intende guidare una moto senza limitazioni di potenza per accesso diretto (patente A) o per chi vuole guidare autobus (patente D). Sono stati riformulati gli articoli del C.d.S. che interessano le patenti straniere; si ricorda che un cittadino extracomunitario munito della patente del suo paese, se risiede in Italia da più di un anno, deve provvedere alla sua sostituzione, con un esame vero e proprio, presso l’autoscuola, se la patente stessa non è convertibile. Non sono obbligati a sostituire la propria patente i cittadini muniti di patente comunitaria (appartenente cioè alla U.E o al S.E.E.), tranne chi è munito di patente senza limitazioni di scadenza (ad esempio quella francese) che invece la dovrà sostituire dopo due anni dalla residenza in Italia. Per concludere, si fa presente che quasi tutte le nuove disposizioni sono applicate a chi contrae la patente dopo il 19.01.2013; inoltre, sono stati apportati altri cambiamenti, che non interessano la maggior parte degli utenti (come documenti professionali per gli autotrasportatori o nuovi criteri per chi intende trainare rimorchi, anche con l’auto) e che non è possibile riportare in questa sede, ma si rimandano gli interessati ad informarsi presso gli uffici degli addetti ai lavori quali Polizia Stradale, Carabinieri, Polizia Municipale, ecc. Un paio di consigli finali: diffidate sempre del “sapientone” di turno che, al bar, vi dice “per certo” quello che dovete fare, perché la mancata comprensione di alcune norme potrebbe costarvi molto caro e che poi non è più possibile rifugiarsi dietro ad un “non lo sapevo” oppure “a me era stato detto in maniera diversa”. Alla guida del ciclomotore ricordarsi di indossare sempre il casco omologato e, se ancora non è stato fatto, cambiare il vecchio “targhino” di forma esagonale con la nuova targa di forma rettangolare.

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Telefono Amico rubrica a cura di Valda Rigoni volontaria

“Giochi di memoria” al Circolo Ricreativo di Paolo Paterlini

Telefono Amico, preziosa creatura attivata da un gruppo di volontari novellaresi otto anni fa, opera con grande successo,su tutto il territorio comunale. Riunire in un “filos” come in gergo vengono chiamati gli incontri, i non più giovani di terza e quarta età, intrattenerli con giochi, musica, ricreazione e sontuose merende a base di gnocco fritto, salumi, dolci e lambrusco è stato l’obiettivo principale dei volontari, ma certamente non l’unico. Come è risaputo, la fantasia e l’inventiva a Novellara non mancano e quindi perchè non pensare a qualcosa che stimolasse le meningi e mantenesse in allenamento la materia cerebrale? Detto e fatto. Domenica 3 marzo, presso il Circolo Ricreativo in via Veneto, son andati in scena i “giochi della memoria” o come gli autori preferiscono chiamarli, il “sale in zucca”. Una iniziativa che ha riscosso e sta riscuotendo un grande interesse ed una straordinaria partecipazione. Tiziana, per tutti la “Tita”, coadiuvata splendidamente da altre volontarie, ha ideato degli schemini contenenti parole prive di vocali. Qualcosa che ci richiama alle più famose parole incrociate. Le parole ovviamente devono essere completate ed avere un senso compiuto. Almeno 60 persone di età compresa fra i 65 ed i 95 anni! erano presenti e sedute ai rispettivi tavoli si sono cimentate a completare questi test con impegno e tanta passione. Un successo. Un bell’esercizio per tenere allenata la mente .A rinfrancare lo spirito ci ha pensato il carrello ricolmo di intrigoni, come si chiamano a Novellara ed un buon bicchiere di malvasia. Infine, a confermare la bontà della iniziativa ci ha pensato la dott.ssa Marcello, primario di neurologia presso l’Arcispedale S.Maria Nuova di

Reggio Emilia la quale nel complimentarsi con gli ideatori, ha detto loro che questa è una tecnica da lei utilizzata con pazienti colpiti da ictus o patologie analoghe. Io credo che il volontariato, in tutte le sue espressioni, sia un patrimonio di inestimabile valore che va preservato e consolidato poichè è grazie ad esso che iniziative come i Giochi di Memoria possono trovare attuazione.

Da questo mese inizia una nuova rubrica, quasi un dialogo con chi è interessato a seguire questa bella avventura di Telefono Amico. Una avventura iniziata otto anni fa, con qualche iniziale titubanza per via del fatto che si doveva entrare nelle case della gente. Di persone non sempre conosciute alle quali trasmettere la serietà dell’iniziativa. Poi, piano piano è nato un cordiale rapporto, a volte uno sfogo attraverso l’invisibile filo comunicativo qual’è il telefono. a noi volontarie ha dato a dà tanta soddisfazione sapere che al di là del filo c’è qualcuno che con piacere scambia confidenze, stati d’animo percepiti emotivamente con grande rispetto. L’incontrocon il Filos di fine mese, conferma il piacere e la volontà di continuare questi piacevoli scambi confidenziali e amichevoli. A tal proposito, chi si sente di avvicinarsi a questa esperienza sappia che siamo aperti e disponibili per allargare la cerchia dei volontari.

Ringraziamento Si ringrazia sentitamente il Circolo Ricreativo Novellarese per la disponibilità sempre dimostrata a favore delle iniziative organizzate dai volontari di Telefono Amico. Un ringraziamento particolar alle seguenti attività commerciali: Conad Novellara, SOTTO SOTTO, IL GIRASOLE, IL BUCANEVE, MELACOMPRO, COCCINELLA, BENETTON, MODA CHIC, CONAD, VARINI IDA, OTTICA BARILLI, PIPER, IDEA PIù, FOTO CONSUELO, FOTO ZINI WILDER.

Flash mob a Novellara: ragazzi di Teatro Lab “contro le violenze”

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rubrica a cura di Stefania Erlindo

BIBLIOTECA

Nuova Carta dei servizi per la biblioteca E’ entrata in vigore dal 5 marzo la nuova carta dei servizi. Se vuoi saperne di più sulle importanti novità che riguardano il prestito dei materiali, la eventuale sospensione dal servizio, le nuove norme per l’utilizzo di internet e dei lettori e-book consulta il sito della biblioteca. Medialibrary un servizio tutto da scoprire Il portale Medialibrary si presenta rinnovato nei contenuti e con una nuova veste grafica. Se ancora non conosci il servizio passa in biblioteca, bastano pochi minuti per abilitarti al sito MLOL, da cui potrai consultare banche dati ed enciclopedie, scaricare da casa ebook e audiolibri e leggere le versioni edicola dei quotidiani o di altri periodici. Nati per leggere Sabato 6 aprile ore 16.30 sala del Fico Lettura a cura dei lettori volontari NPL Ena Zannotti e Cristian Veronesi. Ciclo di laboratori e spettacoli sul tema del riciclo Sabato 13 aprile ore 16.00 sala del Fico “La nuvola bianca va in città” spettacolo per bambini dai 5 ai 10 anni Prenotazione obbligatoria 0522/655419 Sabato 20 aprile ore 16.00 biblioteca “Storie e ricette sconosciute di erbe profumate” narrazione e laboratorio per bambini dai 5 ai 10 anni Prenotazione obbligatoria 0522655419 Un libro al mese Sabato 27 aprile ore 17 Sala del Fico Il novellarese Simone Oliva presenta “Chi si forma è perduto”, il suo romanzo in formato digitale, consigliato a coloro che hanno fatto l’Università e rimpiangono la sana leggerezza con cui hanno convissuto con l’ozio, ma anche a coloro che non hanno frequentato l’Università e stanno pensando di iscriversi. La Spezieria-Sul filo del racconto Giovedi 4 aprile Sala ore 17.30 Sala del Fico “L’assassinio di via Belpoggio” di Italo Svevo.

MUSEO

Open Day Teatri storici Dal 7 al 21 aprile dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.30 Sala espositiva del Museo Gonzaga . Mostra “Dal progetto all’Opera – I 150 anni del Teatro di Novellara”

Inaugurazione Domenica 7 aprile ore 11.00 Per maggiori informazioni sulle iniziative legate agli open days dei teatri storici visita l’home page del sito del Comune di Novellara.

TEATRO Franco Tagliavini

Mercoledi 27 marzo ore 21 Associazione T.W.Adorno Omaggio a Verdi - Concerto Direzione: coro Francesca Canova, orchestra Luigi Pagliarini. Interi e.13, ridotti e.11 (under 25 e over 65)

Collaborations: 1° edizione di networking teatrale europeo NoveTeatro e l’Accademia Nazionale di Teatro d’Irlanda portano in scena un testo inedito

Sabato 6 aprile ore 21 “Sei venuta per dirmi questo” Regia D. Franci Intero e.13, ridotto e.11 (under 25 e over 65) Sabato 13 aprile ore 21 “Romanzo d’infanzia” Compagnia Abbondanza Bertoni Intero e.15, ridotto e.13 (under 25 e over 65) Sabato 20 aprile ore 16 Sala Palatucci Novellara Prova aperta del corso di teatro Dire fare Teatrare per bambini dai 3 ai 5 anni Docente Maura Belluti. Ingresso libero. Domenica 21 aprile ore 21 “Collaborations” Nove Teatro e Accademia “G.S.A Gaiety School of Acting” di Dublino. Di Carolina Migli Bateson con la partecipazione straordinaria di john Delaney. Intero e.15, ridotto e.13 (under 25 e over 65) Mercoledi 24 aprile ore 20 Nell’ambito della VI Rassegna della Scuola di teatro NoveTeatro “INTRANOS 2013 – Noi Santi, voi beati (risate)” Esito finale del corso Dire Fare Teatrare per bambini dai 7 ai 10 anni - Regia Maria Giulia Campioli Intero e.5 – Ingresso gratuito per i soci NoveTeatro Prenotazioni: info@noveteatro.it – tel.331 4426784 Sabato 27 aprile ore 21 “Il nuovo fiaschi show” Compagnia dialettale I Fiaschi Intero e.13, ridotto e.11 (under 25 e over 65) Per i soci Coop, i titolari Carta giovani e i soci di Noveteatro i biglietti della stagione teatrale 2012-2013 avranno un costo di e.8.

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Dopo il successo di Shakerate! NoveTeatro porta avanti il progetto sulla drammaturgia contemporanea anglosassone: questa primavera Novellara sarà investita da una sferzata di aria internazionale grazie alla Gaiety School of Acting di Dublino, l’accademia nazionale di teatro dell’Irlanda. Paul Delaney, maestro e regista dell’illustre scuola irlandese, insieme al direttore artistico di NoveTeatro Domenico Ammendola condurranno un laboratorio rivolto ad attori professionisti secondo un approccio internazionale, che prevede il dialogo tra tecniche teatrali anglosassoni e italiane. I partecipanti, gentilmente ospitati da alcune famiglie novellaresi, lavoreranno su un testo tratto dal repertorio drammaturgico contemporaneo anglosassone, inedito e mai rappresentato in Italia, che sarà tradotto per l’occasione. La “collaborazione” tra le diverse metodologie di approccio al testo, di messa in scena e di collocazione dell’attore nel testo e nello spazio scenico, porterà alla finale messa in scena in PRIMA NAZIONALE di “Panico, di basso livello”, commedia teatrale inserita nella Stagione teatrale 2012-13 del Teatro della Rocca Franco Tagliavini.

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Alessio Ligabue, ricercatore impegnato nella lotta al cancro Anche un Novellarese nel team di ricercatori internazionali impegnati a Turku in Finlandia nella ricerca per la lotta al cancro. di Paolo Bigi E’ un lunedì sera tardi quando incontro Alessio in skype, al quale porgo alcune domande per farmi spiegare meglio direttamente dalla sua voce, di cosa si sta occupando in Finlandia e come si trova in un gruppo di lavoro internazionale, impegnato quotidianamente in un compito così difficile, ma così nobile: fare ricerca per provare a trovare rimedi e capire le dinamiche di questa malattia del secolo, il cancro. Alessio si trova infatti nella lontana Finlandia, ma attraverso questo fantastico strumento, skype appunto, riusciamo a vederci e scambiarci opinioni e commenti sulla sua attività, e sulla situazioni italiana nel campo della ricerca. Alessio nonostante la tua giovane età (31 anni) sei impegnato in un compito tanto difficile quanto affascinante, la ricerca per la lotta al cancro. Puoi raccontarci brevemente il tuo percorso per arrivare fino a lì? Mi sono diplomato nel 2000 al liceo Moro di Reggio Emilia e nel 2005 ho conseguito la laurea in biotecnologie con indirizzo farmaceutico a Modena. Poi ho proseguito gli studi conseguendo tutte le specializzazioni nell’ambito della ricerca. Nel 2010 ho conseguito il titolo di PhD (è il più alto grado d’istruzione universitaria, un po’ come l’equivalente della specializzazione in medicina), tra Modena e Parigi. Nella capitale francese ho iniziato a fare ricerca, in un politecnico, fino all’anno scorso. Poi dalla primavera 2012 mi sono trasferito a Turku in Finlandia, per fare ricerca presso il Turku Centre for Biotechnology. Come sei arrivato in questo centro a Turku? Sono arrivato a Turku per un duplice motivo: affetti-

vo e professionale. Ho scelto di seguire mia moglie, anche lei ricercatrice e già occupata qui in Finlandia, per cui ho fatto domanda e fortunatamente mi hanno accolto in questo centro. Ma ho scelto Turku anche perché la Finlandia offre molto nel campo della ricerca. Qui ci sono sicuramente prospettive più rosee rispetto all’Italia, per chi si occupa di ricerca. La crisi economica mondiale si sente anche qui ma in misura decisamente inferiore, e lo Stato ed altri organismi collegati continuano a investire nella ricerca, offrendo quindi possibilità di crescita anche a giovani ricercatori come me. Dopo un anno dal tuo arrivo a Turku, sei soddisfatto dell’ambiente che hai trovato? Sono molto soddisfatto sia del lavoro che dell’ambiente. Mi sono subito inserito in un team di lavoro composto da professionisti, tutti di nazionalità diversa. Comunichiamo naturalmente in inglese, abbiamo abitudini e culture diverse, ma questa è un’occasione per tutti noi di conoscerci e scoprire tante cose che in fondo sono comuni, sia a noi italiani che ai francesi, finlandesi, sud americani e indiani. Il responsabile del nostro team ha circa 40 anni e dirige il laboratorio con grande competenza e serietà. Lavoriamo molto, oltre 10 ore al giorno, ma le soddisfazioni sono tante. Di cosa ti occupi nello specifico? Abbiamo iniziato un nuovo progetto, stiamo studiando una delle proteine piú frequentemente mutate nelle cellule tumorali. Mutazioni in questa proteina, chiamata Ras, possono causare il cancro. Con questa ricerca speriamo di contribuire a colmare il gap che ci separa dallo sconfiggere questa tremenda malattia.

Pensi sia possibile un giorno fare ricerca anche in Italia ? Il problema dell’Italia è sia la duplice mancanza di infrastrutture e fondi sia la mancanza generale di trasparenza. Esistono tuttavia eccezioni, purtroppo molto poche. Sono convinto che si possa fare di piú, ma occorrerebbero maggiori investimenti, una programmazione a lungo temine atta ad identificare aree strategiche di ricerca ed un sistema politico/dirigente che creda maggiormente nell’importanza di quest’attività e che valuti/controlli in modo indipendente e professionale l’operato dei ricercatori. Alessio tutta la redazione del Portico ti augura di riuscire nella tua impresa e un in bocca al lupo per la tua carriera, orgogliosi di poterti annoverare tra i tanti Novellaresi che eccellono nel loro settore di competenza.

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Auguri a Romano Bigliardi e Ardilia Galloni per il loro 62° anniversario di matrimonio. Li festeggiano nella lieta ricorrenza la figlia Orianna, il genero Vittorio, i nipoti Monica, Luca Giordano e Geremia.

Gabriele e Sauro Bartoli premiati a Las Vegas per il record di Miss Anguria Sabato 23 febbraio al Circus Circus Hotel di Las Vegas l’azienda agricola di Bartoli Gabriele e Sauro è stata premiata dall’associazione internazionale che raccoglie i coltivatori “estremi” di frutta e verdura di tutto il mondo durante la loro convention annuale. di Sara Germani Il Presidente dalla Great Pumpkin Commonwealth (GPC), questo il nome dell’associazione che registra ufficialmente il guinness del mondo in questo campo, ha consegnato nelle mani dei due agricoltori novellaresi una targa che riconosce il nuovo record mondiale di 326 libbre (148 Kg) ed un assegno di 2.150 dollari. I Bartoli hanno stabilito il nuovo record durante Miss Anguria l’Ardita nel luglio scorso, quando la pesa digitale segnò 139.60 Kg, stracciando così di oltre 7 chili il guinness alla coppia di agricoltori del Tennessee che nel 2010 ottennero il precedente riconoscimento durante una festa simile nel North Carolina. Tra cocomeri, zucche ed ortaggi giganti i Bartoli hanno avuto modo di presentarsi e di presentare la città di Novellara grazie ad un video realizzato dal Comune con il saluto del Vice Sindaco Barbara Cantarelli che ha così avuto l’occasione di salutare il presidente dell’associazione ed invitarli a Miss Anguria nonché presentare le ricchezze culturali, agricole ed enogastronomiche del territorio. “La famiglia Bartoli ha ricevuto un importante riconoscimento dall’associazione internazionale di coltivatori, questa premiazione rappresenta una grande occasione per dimostrare il potenziale della nostra terra con prodotti tipici eccellenti” commenta la Vice Sindaco Barbara Cantarelli. Al di là del folclore che la convention americana può

suscitare, l’incontro annuale è anche un’occasione di formazione e di scambio per gli agricoltori associati nonché per semplici appassionati. Durante la manifestazione, infatti, sono stati programmati dei seminari e convegni con agronomi di fama internazionale per definire norme e procedure che assicurino coltivazioni di frutta con qualità, in particolar modo senza l’uso di concimi chimici e garantendo equità della concorrenza. Una bella opportunità di crescita professionale per l’azienda agricola novellarese.

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Comunicato Stampa L’Academia Judices Salatii, Associazione di assaggiatori di salumi, organizza il 3° Concorso Nazionale “La Regina della Testa” per stabilire quale sia, oggi, la miglior “Coppa di testa” prodotta in Italia, in tutte le varianti regionali (Testa in Cassetta, Biroldo, Buristo, Soppressa, Soppressata, ecc.). La partecipazione al concorso è gratuita. I prodotti saranno giudicati da una giuria composta da un Panel di assaggiatori soggetto ad addestramento continuo, con test di analisi sensoriale con la sigla UNI-ISO, con prodotti didattici e con stages aziendali. Sono ammesse tutte le varianti di prodotto della tradizione Italiana con un unico vincitore. I prodotti saranno divisi in 2 categorie: aziende e privati. A insindacabile giudizio dell’Academia, potranno essere create ulteriori categorie per premiare prodotti particolarmente meritevoli. I campioni dovranno avere un peso minimo di 2,00 kg e dovranno pervenire presso il Circolo Graziosi, via Carlo Sigonio 25, 41012 Carpi (MO), entro e non oltre il 20 febbraio; con l’evidente dicitura “CONCORSO”. La premiazione del/dei vincitori avverrà successivamente. I risultati saranno pubblicati sul sito dell’Academia e su “Salumi e Consumi”. Maggiori informazioni ed il regolamento sono visibili sul sito www.academiajudicessalatii.it Presidente Antonio Gozzi


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Le opere dell’artista novellarese Mario Pavesi in mostra a Pforzheim Germania Sabato 16 marzo a Pforzheim ( Stoccarda ) verrà inaugurata una nuova Mostra di Mario Pavesi, artista novellarese apprezzato dal pubblico e da anni ampiamente accreditato dalla critica più autorevole.

a questa “Maternità” che adesso vede qui. Domani un tir la porterà a Pforzheim, assieme al resto”. Questo è Mario Pavesi. Un artista di valore ma nel segno della semplicità e dell’antiretorica. Una persona che autenticamente vive su di sé, prima ancora che attraverso l’arte, la ricerca della propria spiritualità, dell’incontro con l’altro, dei valori fondanti dell’altruismo, della sincerità, del rispetto di tutto il creato.

di Eda Ferrabue Una nutrita delegazione italiana, presieduta dal Presidente della Provincia Sonia Masini e composta da Sindaci della Provincia, studenti degli Istituti Superiori e molti concittadini, assisterà al prestigioso evento che si concluderà con una cena allestita da un gruppo di allievi dell’Istituto Motti di Reggio Emilia. In questa Mostra, che resterà aperta fino al 20 aprile, l’artista proporrà 24 sculture, fra grandi e medie, sia in bronzo che in marmo, e una serie di quadri informali, oli su tavola, raggruppati dal titolo “Luoghi comuni”. Incontro Mario Pavesi la prima volta a San Bernardino, dove ha sede il Corso di Scultura che egli tiene ormai da anni, ma è nella sua casa-studio che ho modo di conoscere l’artista. A dire il vero già dal cortile un primo impatto visivo, forte ed emblematico del suo lavoro, mi obbliga a fermarmi. Si tratta di un grande bronzo. Due corpi: un corpo che tenta di risollevare un altro corpo. La posizione di entrambi è frontale, sovrapposta e slittata di poco l’una sull’altra. Uno ha i muscoli tesi nello spasmo della fatica; quelli dell’altro sono abbandonati in una profonda lassitudine. Uno ha la testa riversa all’indietro, l’altro, ormai incapace di sorreggerla, lascia che reclini in avanti. Quest’opera s’intitola “Solidarietà” e non ci sarebbe bisogno di aggiungere altro.

Eppure, mentre le giro intorno, perché ogni lato aggiunge all’opera la sua quota di suggestione, mi convinco che questo bronzo va ben oltre lo stretto atteggiamento filantropico . In esso c’è un feroce dolore, quello di chi proprio non sa rassegnarsi a lasciare qualcuno, c’è una disperata ostinazione a volerlo trattenere, a impedire che esso possa andarsene, per morto che sia. Vista così, la figura che dapprima appariva forte, d’un tratto si fa debole, vulnerabile. In quella debole invece si scorgono tratti di pacificata compostezza. L’arte è come la vita: non è mai solo quello che sembra! In prossimità dell’entrata c’è un’altra grande statua. “Ero andato in fonderia ma il titolare era impegnato_ mi racconta Pavesi_. Così, mentre lo aspetto fuori, oltre la strada vedo il deposito di un marmista. Tra le molte lastre accatastate c’è un grande blocco, perfettamente squadrato, un bel rosa del Portogallo. Gli sono andato vicino coi brividi sulla pelle: quel blocco era lì per me. Da alcuni giorni rimuginavo una “maternità” come risposta all’attuale aberrante impossibilità a conciliarla col mondo del lavoro. Entro dal marmista e combino l’affare. Per 100 giorni ho convissuto con questo blocco di marmo, ci sono entrato, l’ho respirato e in cambio lui, un po’ per volta, mi ha lasciato fare, si è arreso

Salumificio BBS: quarant’anni di tradizione familiarità, esperienza e gentilezza di Sara Lanza In un connubio con innovazione e qualità questi sono i tratti distintivi del salumificio BBS. Dal 1973, data della fondazione dello stesso, la famiglia Bartoli ha macellato carni e prodotto salumi con un particolare riguardo alla qualità, tracciando ogni animale della filiera e avendo cura dei dettagli nella presentazione in negozio. Mantenere la peculiarità del prodotto non ha però impedito ai gestori di rinnovarsi e seguire le esigenze dei suoi affezionati. Nel 2009 il salumificio ha acquisito l’azienda artigianale Bidinelli ampliando la gamma dei salumi offerti, aggiungendo

SALUMIFICIO

ai già apprezzati anche una mortadella di pregiata qualità. Un gradimento espresso non solo a livello locale ma in tutta Italia, infatti i loro prodotti sono stati citati in diverse riviste di settore come produzione di alto pregio. Un rinnovamento che non trova mai fine e che è ravvisabile in una serie di scelte, quali l’iter che li ha portati all’inizio del 2013 a conseguire la certificazione per i prodotti glutin free e cioè adatti anche ad una clientela affetta da celiachia e alla decisione di commercializzare i prodotti anche all’estero. Quest’ultima scelta motivata dalle diverse

richieste pervenute alla famiglia ci fa capire quanto sana sia quest’azienda in un mercato globale in difficoltà .Un’insieme quindi, di cortesia e professionalità che si tramanda di generazione in generazione e che i due soci fondatori, Bartoli Valentino e il fratello Giampaolo (conosciuto ai tanti come William) hanno trasmesso alla loro stirpe che felice si adopera nella stessa attività. Uno stabilimento che nasce dalla “gavetta” di un giovane William che nei mesi invernali seguiva il padre e il nonno nell’appassionante lavoro del “masador”; colui che si recava nell’alloggio dei contadini per uccidere e conciare i loro maiali. Da incarico stagionale svolto di casa in casa a postazione stabile dove ritrovare la stessa cura a e la stessa passione. Quarant’anni direi quindi di copioso lavoro, non solo fisico e materiale, ma di concetti e passione che hanno fatto del salumificio BBS un’azienda che sa di famiglia. Grazie al loro lavoro e alla loro cortesia tutto questo ci culla tra prelibate carni e deliziosi salumi culmine di un’arte sapiente .

Marzo 1973 - Marzo 2013

40 ANNI DI PRESENZA

DEL SALUMIFICIO NOVELLARESE di Bartoli & C. snc

Per festeggiare la ricorrenza nel mese di marzo BBS invita tutti i clienti alla “PESCA-LOTTERIA” con in palio gustosi prodotti del salumificio.

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Mortadella al Tartufo


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Al via la stagione delle escursioni con il CAI Novellara Il piacere di una gita in montagna è senso di libertà, è divertimento, è contatto con la natura. Ma la montagna è anche cultura, rispetto dell’ambiente, ricerca di un equilibrio tra tradizioni e cambiamento. di Giordano Lusuardi Per condividere la passione per le escursioni si è ricostituita a Novellara la nuova sottosezione CAI, già attiva dal 1984 al 1997, che ha aperto, con l’uscita del 17 Febbraio sull’Alpe di Siusi, la stagione 2013. E’ iniziato così un cammino che vuole coinvolgere le persone nell’amore per la montagna con le sue bellezze, dove il sole già dal mattino ci sa stupire con colori ed emozioni uniche, dove il giorno ci dà luce e riscalda e la sera, sempre con colori ineguagliabili, ci saluta e lascia il posto alla luna che conferisce ad ogni cosa un colore speciale. Ma la montagna va vissuta anche nel rispetto della natura e delle sue regole, col suo silenzio che parla al cuore di chi sa mettersi in ascolto e vuole ringraziare Chi ha creato questo meraviglioso spettacolo. E così è bello trovare l’acqua fonte di vita che oltre a dissetarci e a servirci, ci sublima, nei fragori di una cascata, nella tranquillità di un torrente o nella immensa moltitudine di un lago. Oppure arrivare a posare i piedi su di una cima, quasi a realizzare un sogno, con una visione che si fa spettacolo stupendo e che ti da la sensazione di arrivare a toccare il cielo con un dito. Ma il bello della montagna è anche il raccontarsi simpatici aneddoti, insegnare a riconoscere i segni di passaggi di animali (soprattutto ai più giovani) e vivere le trasformazioni del paesaggio e la cultura dei luoghi. La nuova sottosezione vuole essere punto di incontro, dove una passione comune porta a condividere esperienze ed emozioni, a partecipare insieme ad attività, sportive e ricreative. Attraverso la Sezione CAI di Novellara le montagne “comunicano” con tutti gli appassionati e con quanti intendono avvicinarsi alla natura e vogliono condividere momenti di incontro e convivialità. Per questo vi invitiamo a leggere, qui a fianco, il programma delle escursioni,alla portata di tutti dove non è necessario essere provetti scalatori ma semplici “viaggiatori” dotati di comodi scarponi e di sano spirito di avventura. Nell’attesa di invitarvi al più presto nella nuova sede desideriamo salutarvi con una bel pensiero di don Candido che ci aveva accompagnato in una delle nostre prime uscite: “..guai a noi se pensiamo che questi sentieri, quegli alti monti, queste piccole pinete e questa coltre di neve bianchissima e questi colori sono nostri, li abbiamo fatti noi e ci appartengono. Non dobbiamo impossessarci di nulla e non possiamo portare a casa nulla. Guardiamo e contempliamo tutto con stupore e meraviglia. Solo il cuore può arricchirsi di bellezza. Le cose grandi non si prendono, si accolgono”. “Per essere aggiornato sulle inizitive della sezione visita il ns. sito http://cainovellara.wordpress.com/”

PROGRAMMA USCITE 2013 24 Marzo

Fortini di Genova

7 Aprile

Sentiero dell’Ingegnere Arenzano - Liguria

12 Maggio

Ferrata con GEB di Bibbiano

19 Maggio

Trincee Nagià Grom accompagnati da James Garimberti e Sez. Alpini di Mori

2 Giugno

15-16 Giugno Parco dell’Uccellina 13-14 Luglio

Valle Aurina Alta via Riva di Tunes

Fine Agosto

Vioz 2-3 gg

15 Settembre

Carega Prealpi Vicentine (con eventuale ferrata)

Da Ballotta non solo autocaravan ma tante idee per i vostri amici animali di Sara Lanza All’insegna di chi crede che l’utile vada d’accordo con il dilettevole apre a Novellara una nuova attività. Un negozio di articoli per animali che, sebbene all’apparenza non abbia nulla di diverso dal panorama degli esercizi già visti, in realtà si propone di dare innumerevoli servizi uniti a tante novità.

Appennino Reggiano (Succiso-Rif. Città di Sarzana Monte Acuto)

Adiacente all’area espositiva di Balotta Autocaravan sorge una duplice comodità per gli avventori; da una parte un negozio di cibo, attrezzatura, gioco, articoli per la toeletta e tanto altro ancora per i nostri amici animali e dall’altra un campo ampissimo di Agility Dog e Pet Terapy di prossima realizzazione.

L’idea è di due giovani Novellaresi che hanno deciso di intraprendere questa nuova avventura per unire, da una parte, la passione per i migliori amici dell’uomo, e dall’altra per offrire agli amanti della vita in camper e all’aria aperta un servizio in più. Infatti attenti alle esigenze del mercato i Balotta hanno constatato che tanti dei loro clienti ospitano nella loro casa viaggiante un amico a due o quattro zampe e si ripromettono così di fare della loro passione un vero e proprio mestiere offrendo cordialità, esperienza e un ampio parcheggio. Non da ultimo vi ricordano che i vostri animali sono ben accetti per una zampettata nel loro negozio.


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SPORT / BOCCE

COMUNE NOVELLARA

Circolo tennis “La Rocca” via C.Malagoli n°4 Novellara ctlarocca@gmail.com - www.tennislarocca.it

A Parmiggiani e Peani della bocciofila Campagnolese il Memorial Soci 2013 di Piero Ghidini

Squadra partecipante alla Kid Cup Under 11 Leonardo, Edoardo, Luca, Federico Prosegue a pieno ritmo la stagione tennistica del circolo tennis La Rocca. In corso di svolgimento ci sono sia le competizioni a livello giovanile che quelle senior. In campo giovanile si stanno disputando i campionati. Baby- Cup riservato ai ragazzi Under 8 e 10 anni, per poi proseguire con i campionati under 12/14/16 rispettivamente denominati Kid –Cup, Junior Cup Maschile e Femminile e Young Cup maschile. I nostri piccoli atleti , al momento, stanno ottenendo ottimi risultati e ci sono tutte le premesse per ben figurare nel proseguo della stagione. Per quel che riguarda gli adulti, impegnati nei tornei indoor a squadre, la nostra formazione non è riuscita a classificarsi per il secondo turno del trofeo “Città di Nonantola”, torneo maschile tra circoli regionali. Così come nel trofeo Montecchi, competizione a livello provinciale, la sorte ha voltato le spalle ai ragazzi di Tagliavini che, giunti appaiati in classifica con il CT. Ferrante Gonzaga di Guastalla, in virtù dello scontro diretto a loro sfavorevole, hanno dovuto dare il via libera al club rivierasco. La nostra compagine formata da Bottura, Canovi, Giuliani, Salvarani, Vezzani e Zini, la stessa iscritta in entrambi i tornei, giocando tre sere alla settimana, ha dovuto sostenere un vero e proprio tour de force. I commenti positivi di quanti hanno seguito le partite della nostra formazione, parlano di un tennis espresso dai nostri giocatori, di buonissimo livello. Qualità, motivazioni e impegno non mancano ai nostri atleti, quindi le aspettative per ben figurare nelle prossime gare ci sono tutte. Da segnalare infine che il nostro istruttore Paolo Tagliavini, nei campionati provinciali appena terminati, disputatisi presso il CT. Albinea, ha “bissato” il successo dello scorso anno, confermandosi campione provinciale nella sua categoria. Si è aggiudicato il titolo, al termine di un percorso alquanto severo che lo ha messo a dura prova. Quest’anno, per non farsi mancare nulla, al suo ricco palmares, ha aggiunto anche quello di campione provinciale di doppio, sempre nella sua cat., in coppia con l’amico Franco Pizzo. Finale, conclusasi al tie-break dopo un avvincente incontro. Intanto proseguono regolarmente gli allenamenti delle nostre squadre, che serviranno per presentarsi preparati a puntino per la stagione che è alle porte, infatti aprile è un mese ricco di appuntamenti. Si ricorda che per informazioni, corsi, lezioni individuali e prenotazione campi si può telefonare al n° 0522-653026 Giorgio Pagliani

Mancava solamente un’ultimo all’apparenza piccolo scontro, per raggiungere l’apoteosi della vittoria e ritornare agli antichi fasti della Werisan, la bocciofila di Novellara che negli anni passati tutto vinceva, rimettendo così due novellaresi doc della nostra bocciofila circolo arci stella di bronzo al merito sportivo, sul podio più alto e vincere una gara importante per noi quale il memorial soci. Purtroppo così non è stato per i nostri portacolori Bassoli Pietro e Carri Erio che in un’avvincente finalissima hanno dovuto soccombere ad un’agguerrita coppia in gran forma nella serata conclusiva, Parmiggiani Mauro e Peani Walter della bocciofila Campagnolese. Terzi a pari merito si sono piazzati Miari Eros e Conti Giuseppina della Arci Tricolore di Campegine e Bernardi Mario e Aleotti Ave della bocciofila Traversetolese di Parma. Da rimarcare che finalmente s’è visto il gentil sesso in entrambe le semifinali di venerdì 1° febbraio 2013 svolte sui campi della bocciofila Novellarese nell’ambito del memorial soci 2013 nel quale si sono ricordati tra gli altri, i soci scomparsi Azzoni Giovanni, Bertazzoni Adamo, Bertozzi Romano, Bigliardi Luigi, Cocconi Enzo, Corradini Clinio, Sgarbi Giacinto, Tondelli Ugo e Turci Francesco. La gara, a carattere provinciale per 96 coppie C-D-B divise al possibile, ha avuto come direttore il sig. Cristofori Armando del comitato di Reggio Emilia. Un sentito ringraziamento va alle famiglie Azzoni, Bertazzoni, Bertozzi, Bigliardi, Cocconi, Corradini, Guidetti, Lugli, Mora, Sgarbi, Tondelli e Turci per aver reso possibile lo svolgimento di questo riuscito memorial soci.

Bassoli Pietro e Carri Erio


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New Fitness Club, la nuova palestra nel cuore di Novellara di Anabel S. Borges

La trovate sempre in Galleria P. Slanzi 19, ma il restyling della location e la nuova gestione sono la formula vincente della palestra New Fitness Club coinvolgendo grandi e piccini nelle sue attività, New Fitness Club nasce dall’idea che il divertimento è la chiave migliore per rimettersi in forma sia fisicamente che spiritualmente. Ecco perché si avvale di uno staff giovane, competente, dinamico e sempre aggiornato sulle nuove tendenze in arrivo: dall’arte della danza urban con i corsi per bambini ed adulti di Hip hop e Break dance, dal mondo del fitness con Fit boxe, Total body, Pump, Step coreografico, Pilates, Walking, Postural, GAG (gambe addominali e glutei), Funtional training e TRX ed infine dell’ambito delle arti marziali miste con Thai boxe e MMA (mixed martial arts). E’ inoltre attivo il corso di ginnastica dolce per gli adulti e la nuova disciplina che sta facendo impazzire di gioia, sia per il divertimento allo stato puro che per i grandi risultati, tutte la donne novellaresi: la famosa Zumba. E’ garantito inoltre il servizio di Personal trainer per i più determinati, oltre alla disponibilità del fisiatra e massaggiatore. A partire da aprile sono in arrivo altre grandi novità come il Regaeton fitness, Viper, il corso di Ginnastica pre-parto e Mama fit, una nuova disciplina rivolta alle neo mamme che possono finalmente rimettersi in forma senza dover lasciare il proprio piccolo a babysitter o altri adulti. Alla palestra sta a cuore la situazione sociale delle mamme, troppo spesso penalizzate per aver scelto di essere madri prima che donne. Con Mama fit, attraverso l’utilizzo del passeggino esse potranno finalmente dedicarsi ad un’attività piacevole per loro e per il piccolo, scongiurando anche il pericolo maggiore derivante dalla chiusura entro le pareti di casa: la depressione post-partum. Forte di collaborazioni importanti con il comune di Novellara, la Pro Loco e con NoveTeatro, New fitness club è quindi una nuova realtà attiva nella vita collettiva del paese. Se avete voglia di divertirvi e rimettervi in forma, il suo staff vi aspetta dal lunedì al sabato nella galleria P. Slanzi.

Palestra - Apertura continuata dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 21.30 Sabato dalle 9.30 alle 18.00 NOVELLARA (RE) Galleria P. Slanzi, 19 Tel. e Fax 0522 661601 - Cell. 340 8660488 www.newfitnessclub.eu GIROVITA IMBARAZZANTE?

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A Novellara il basket è vita

Le squadre partecipanti di questa 26° edizione del Memorial Malagoli

Fin dal lontano 1937, la passione di un intero paese, l’interesse e l’entusiasmo per questo sport, hanno sparso il seme della pallacanestro che, poi, trent’anni dopo, è sbocciato con la costituzione della società che oggi prende il nome di Pallacanestro Novellara, riconosciuta a livello nazionale come un ricco e prospero vivaio di interessanti giovani. di Daniele Gareri

Proprio da questa forte passione, nel 1988 due grandi personalità del mondo sportivo novellarese, Giorgio Sueri (Pippo) e Mattia Mariani decidono di organizzare un torneo giovanile ad alto livello proprio qui, tra le nostre amate campagne: Il Memorial Malagoli. Un chiaro omaggio ad un grande giocatore,Claudio Malagoli tragicamente scomparso lo stesso anno, che come molti altri, ha reso famosa la scuola cestistica novellarese in tutt’Italia. Il torneo viene calendarizzato nel ponte di Pasqua e fin da subito riscuote un enorme successo. Le formazioni giovanili delle migliori squadre italiane e non solo, da anni, si affrontano sullo storico parquet del palaMalagoli, in sfide emozionanti, all’ultimo canestro, dove giovani campioni mettono in mostra le loro qualità. Sono passati da qui,giocatori come Danilo Gallinari, Marco Bellinelli, Andrea Meneghin, Alessandro Davolio, Vujacic e molti altri; ragazzi diventati poi grandi giocatori. Questo torneo entra nella testa e non ne esce più. I motivi sono tanti: in primis la voglia di preservare i grandi valori dello sport quali lealtà, solidarietà,divertimento,sana competizione e disciplina, poi la passione degli organizzatori tutti, delle famiglie e dei giocatori nel curare i minimi dettagli per migliorare anno dopo anno e infine, ma non meno importante, l’entusiasmo e l’atmosfera di festa da parte di un paese intero nell’accogliere e far sentire a casa tutti quanti per tre giorni fantastici. Lo spirito dal 1988 è sempre lo stesso,sono passati 26 anni dalla prima edizione ma è rimasto tutto intatto, cosi com’è stato creato, una grande conferma dell’importanza della pallacanestro nel nostro paese e della volontà di dare continuità ad un progetto importante. A Novellara le cose si fanno bene, per questa ragione è uno dei pochi tornei di alto livello ad iscrizione gratuita, un ulteriore motivo d’orgoglio, perché quando la passione,il cuore, l’entusiasmo, ti spingono a credere in qualcosa di grande, le soddisfazioni arrivano naturalmente. Questa sarà la 26° edizione del torneo e sarà sicuramente un grande successo: vi aspettiamo quindi numerosi come sempre, per tre giorni di sport indimenticabili.

Under 17 Pallacanestro Novellara PMS Moncalieri Casalpusterlengo Assigeco Trenkwalder Reggio Emilia Under 14 Nubilaria Basket Udine Basket Club Trenkwalder Reggio Emilia Rappresentativa Green Track Mantova

Buon Torneo di Pasqua a tutti!

R I S TO R A N T E P I Z Z E R I A

Aperto tutti i giorni anche amezzogiorno Turno di chiusura: Giovedì Tel. 0522-651301 Galleria Dei Cooperatori 1 - 42017 Novellara (RE)


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Sport / Nuoto rubrica a cura di Anna Torelli

Gregorio Paltrinieri segna nuovo record societario con oro Gli atleti di Coopernuoto, Erica Varini e Gregorio Paltrinieri, sono stati impegnati nel fine settimana del 1-2 3 marzo in vasca da 50 metri in due diverse importanti manifestazioni. Gregorio Paltrinieri, di ritorno dal collegiale a Flagstaff, in Arizona, ha gareggiato a Livorno nel Campionato Regionale Indoor di Fondo sabato 02 marzo ed è subito nuovo record societario. Nel pomeriggio ha disputato i 5000 metri arrivando primo con il tempo di 53’06’’90 davanti a Simone Ruffini ( 53’44’’40) e Rocco Potenza (54’17’’40). Erica Varini, è stata convocata per la Rappresentativa Regionale Emila Romagna al “ 2° Meeting International de la Mediterranee” presso la piscina di Marsiglia ed ha gareggiato da venerdì 01 marzo a domenica 03 marzo con qualificazioni al mattino ed eventuali finali al pomeriggio. Per Erica, che ha centrato tutte e tre le sue finali, subito un suo personale nella prima giornata con i 100 rana con 1’15’’29 collocandosi al 5° posto in finale. Il secondo giorno vedono Erica chiudere in finale i 200 misti al 7° posto con 2’24’’55 ma la soddisfazione arriva per l’ottimo tempo che segna nella finale di domenica nei 400 misti, dove ferma il crono a 5’01’47 piazzandosi al 5° posto. Un altro importante appuntamento per i due atleti Coopernuoto, da venerdì 08 marzo a Milano al “3° Trofeo Internazionale Città di Milano” dove si è svolta una competizione di altissimo livello per questa terza edizione del Trofeo, ormai un appuntamento tradizionale per la città di Milano e per gli appassionati del nuoto, che hanno potuto seguire i grandi campioni italiani e stranieri dalle tribune quali: Pellegrini, Magnini, Scozzoli, Pizzetti, Ilaria Bianchi, Laszlo Cseh, Korotyshkin, Fesikov, Fratus, Lazuka, Martins, Melnikov e Zueva. Noi tutti abbiamo seguito le gare di Erica e Greg in diretta tv nell’atrio della piscina di Novellara ed è stata subito festa: Gregorio Paltrinieri ha vinto alla grande, segnando la seconda prestazione mondiale stagionale, prima europea, nei 1500 stile libero in 15’06”66, con vista sul 15’04”87 dell’australiano Mack Horton. Altra medaglia d’oro da Gregorio Paltrinieri nei 400 stile libero dove ferma il crono a 3’53”30 al termine di un’avvincente sfida con Riccardo Maestri. Erica Varini, impegnata nei 400 misti, arriva prima nella sua batteria ma si deve accontentare di un 6° posto in assoluto nella classifica generale con il tempo di 5’02’’45. Ora riprendono senza sosta gli allenamenti, Erica a Novellara e Gregorio ad Ostia accompagnato dal tecnico Gabriele Bonazzi, poi si ritroveranno tutti insieme ai 16 compagni finalisti di Coopernuoto per i Campionati Italiani Giovanili Primaverili in programma a Riccione dal 22 al 27 marzo prossimo.

Jogging Team Paterlini: i primi 3 colpi del 2013 Dopo aver chiuso un 2012 esaltante dal punto di vista dei risultati, inizia alla grande anche il 2013 per il JT Paterlini. Ci sono già 3 allori da aggiungere al ricco medagliere della compagine podistica di casa nostra. Sabato 2 febbraio a Parma, Maura Luppi vince la seconda prova del gran prix regionale di marcia FIDAL nei 3 km indor nella categoria MF60 ed il giorno seguente, Claudio Gelosini e Massimo Pellizzardi vincono il titolo regionale Fidal di mezza maratona, rispettivamente nelle categorie MM50 e MM55.

Massimo Pellizzardi

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Auguri Na mateina ed mès istê... sol un papavèr

Una mattina di mezz’estate solo un papavero

Gh’era la pés cla mateina bein bun’òra e cun la taseina chelda a s’era fòra insema al ma balcoun ednans a cà per veder pian-pianeil alver’al sòl Nisun rumòr...al ciel al se sciàriva quant da luntan sbadacia na persiana e po torna la quièt pigra dal quartér cal tintugneva cal dé arpun ed més-istê Un rag al blésga ed dardòun cme na saèta pr’indorèr na gronda d’ram in luntanansa un eter al téns ed rosa al nòvli pasagèri suquànt, centrèn i ram d’un pino in dal cantòun Infin, in tòt al sò splendòr, al sòl se slèrga in ciel pèr un segnel...na svéglia seinsa campanèl in mes al fraschi un sbater d’eli smisurê e un cip-cip da taca.lit, fin a la punta in èlta Un mond lughê dal brochi ... vin da pensèr cal se sdèsda per spintuner e tachér da lit cume in tanti situasiòun dl’umanitê e la taseina le gnuda frèda ed cò di dî Prema ed rientrèr e der inési “a la giurnéda” un guerd in gir ... ghe al me mond intorn’a cà -na pianta ormai sfiurìda, na seva a la ramèda e prê, pin d’erbi mati cal ga bisogn d’eser tusê Ma un quel, l’um fa restèr un pò indecisa na macia ròsà, in tòt cla verd scumpagnê a sberlòc bein ... cus’ela mi sta nuvitê? -un papavèr fiurî propria in quel mumeintScaldê dal sòl cume un còrca palpiteva per dirom: -ciao a te dòna... bouna giurneda

C’era la pace quel mattino molto presto e con la tazzina calda ero fuori sopra il mio balcone innanzi a casa per vedere pian pianino alzarsi il sole Nessun rumore ... il cielo si chiarisce quando lontano sbadiglia una persiana e poi torna la quieta pigra nel quartiere che indugia quel giorno di riposo a mezz’estate Un raggio scivola di sbiego come una saetta per indorar ‘na gronda di rame in lontananza un altro tinge di rosa le nuvole passeggere alcuni centirnao i rami del pino nel cantone Infin in tutto il suo splendore il sole s’allarga in cielo pare un segnale ... una sveglia senza campanello in mezzo alle frasche uno sbatter d’ali smisurato e un cinquattìo litigioso fino all’alta cima Un mondo nascosto dai rami... vien da pensare che si desta per incalzare ed attacare lite come in tante situazioni dell’umanità e la tazzina divien fredda sulla punta delle dita Prima di rientrare e dare inizio “alla giornata” mi guardo in giro... c’è il mio mondo attorno casa una pianta ormai sfiorita, una siepe alla recinzione e prato incolto che ha bisogno d’essere falciato Ma un qualcosa mi fa restare un po’ indecisa una macchia rossa in tutto quel verde occhieggia bene... cos’è mai questa novità? -un papavero fiorito proprio in quei momenti Scaldato dal sole come un cuore palpitante per dirmi: - ciao a te donna ... buona giuornata!-

a Simone Romitti per il suo 1° compleanno. Lo festeggiano mamma Laura, papà Emanuele, i nonni Mario e Maria Ronzoni e le zie.

In cucina col balsamico Corso di cucina a cura di Wilson Blasi L’acetaia Comunale intende programmare per il mese di marzo un mini corso di cucina grazie alla disponibilità dello chef Wilson Blasi. Chi fosse interessato puo’ contattare Avio Zecchetti per conoscere i dettagli del corso al n. 3392865791

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Questo mese sul comodino: “Il mio nome è nessuno”

di Mara Boselli

Devo essere onesta: in classifica, questo mese non c’erano molti titoli che mi ispiravano. Sul mio comodino, anzi nel mio IPad, nella sua bella versione ebook in questo periodo trova spazio un grande autore italiano: Pennacchi. Se non lo conoscete, datemi retta, andatevi a leggervi qualcosa di suo Canale Mussolini, edito da Mondadori, solo per citarne uno fra i più famosi). Mi sono trovata un po’ in difficoltà, quindi, per questa recensione: la Tamaro non fa per me. Niente di personale, ma no grazie. Della brava Alicia Giménez Bartlett ho letto Exit, Sellerio, una decina d’anni fa, ma non ho ancora avuto il piacere di dedicarmi alla sua ultima fatica; non mi restava altro che puntare su Manfredi e il suo Il mio nome è Nessuno, Mondadori, ovviamente. E allora ok, sebbene nemmeno questo sia proprio il mio genere preferito, l’ho letto. Che dire? È un Valerio Massimo Manfredi D.O.C.. Quanti ne avrà pubblicati di libri così? Una ventina? Forse di

più. Mitologia che si mischia a romanzo, indagine letteraria che si fonde a pura fantasia. Leggenda che rischia di essere presa per storia. Un gran calderone, insomma. Nello specifico, il professor Manfredi si concentra sulla figura di Ulisse. Un personaggio da niente, direte voi; solo Omero ha scritto due opere immortali su di lui, l’Iliade e l’Odissea! Già, perché in greco Ulisse è Odysseo ed è proprio da un celebre episodio dell’Odissea che lo studioso emiliano prende spunto per il titolo del suo romanzo. Si narra, infatti, che il re di Itaca si presenti a Polifemo come Nessuno così, dopo averlo accecato, quando il Ciclope chiede aiuto ai suoi compagni, tutti pensano che nessuno gli stia facendo del male e non si preoccupano di andargli in soccorso; i greci si legano, quindi, al ventre di alcuni caproni e quando Polifemo, ormai ceco, tasta il bestiame sulla groppa per farlo uscire, non si accorge di nulla e Ulisse, salvo, riprende il mare. Il libro è ricco di questi aneddoti, alcuni celeberrimi come

quello descritto un attimo fa, altri molto più ricercati che sottendono, se non altro, uno studio attento del personaggio e una profonda conoscenza di tutto ciò che riguarda il soggetto della narrazione. Salvo il libro, ma con beneficio di inventario, perché da classicista non posso che rimane affascinata dal mito di Odysseo: ho imparato con lui, tramite Omero il vero significato della parola nostalgia e per lui ho trattenuto il fiato quando Dante scrive del suo ultimo viaggio, oltre le Colonne d’Ercole (Divina Commedia – Inferno, XXVI), ma detto questo, torno a ribadire che trovo la divulgazione, scientifica o letterario che sia, fatta in questo modo superficiale e confusionaria, ad un lettore che legge questo libro come primo approccio ad Ulisse, rischiamo persino di confondere le idee. Ed è davvero un peccato. E ora, ci dedichiamo ai più piccini? Abbiamo notato, assieme agli amici di palazzo Bonaretti Editore che i nostri junior-suggerimenti sono stati molto apprezzati. E allora, eccoci qui a darvi un’altra dritta: di Roberto Piumini, Mille sono i mestieri - ed. Mondadori, collana Primi sassolini, che già merita per la meravigliosa immagine di copertina! Chiedete a mamma e papà o, meglio ancora, leggete loro questo bel libricino che si pone una semplice quanto importante domanda: che lavoro vorrebbero fare i bambini di oggi? La risposta non sarà mai banale.

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Il mistero delle sette matrioske

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Cos’è oggi la birra? Sfatiamo qualche falso mito!

di Erik Cantarelli

Rispondiamo subito alla prima domanda: per definizione tecnica la birra è un prodotto ottenuto dalla fermentazione alcolica con lieviti, che variano in base allo stile, di un mosto preparato con malto, di orzo o di altro cereale o di loro miscele ed acqua, amaricato con luppolo e/o suoi derivati. Molti vedono ancora la birra come la classica bionda da boccale e al massimo c’è la scura, un po’ “strana”; in realtà il mondo delle birre è assai più vasto e complesso, ce ne sono letteralmente di tutti i colori e per tutti i gusti! Pensateci bene dunque prima di dire «Non mi piace la birra»! Detto ciò vorrei introdurre una “mini-serie” su utilità, curiosità e anche qualche falso mito che circonda il mondo della birra; primi fra tutti, per la “puntata” d’apertura..... Con la pizza? Ovviamente birra: Ovviamente proprio no! Come esistono molti tipi di pizza, esistono diversi stili birrari, entrare in un pub e ordinare «Una

media!» è come andare in pizzeria e dire al cameriere «Per me una pizza, grazie», è pur vero che buono è ciò che piace e non c’è nulla di male nell’accostare la normale “birretta” ad una pizza come meglio la si preferisca, ma se l’intenzione è quella di gustare un buon abbinamento ecco qualche consiglio lampo: Lager per Margherita e pizza ai frutti di mare, Weiss per pizze a base di insaccati e/o patate, Pils per farciture a base di salumi o comunque tendenti ad una prevalenza del salato e Doppio Malto per pizze ai funghi. Già da questo possiamo intuire la possibilità di abbinamenti fra cibo e birra che batte di gran lunga il vino in versatilità! Ma di ciò parleremo meglio più avanti. La schiuma, immancabile: Tranne qualche eccezione nel mondo anglosassone, ciò che non deve mai mancare è un bel cappello di schiuma, di almeno due dita, ben densa e persistente. Oltre all’estetica, è

fondamentale per preservare gli aromi prevenendo l’ossidazione, permette inoltre di valutare se ciò che avete ordinato è stato servito alla giusta temperatura: se quest’ultima è troppo bassa ne avremo carenza, se è troppo alta ne avremo un eccesso. Tutti quelli che la vedono come qualcosa che toglie spazio alla birra dovrebbero pensare che l’anidride carbonica (CO2) nella birra c’è, si presenti essa come schiuma o come bollicine è sempre presente, quindi in una birra senza schiuma è probabile che beviate più aria che liquido; c’è più birra in un boccale servito con la schiuma che in uno servito senza!!!

ARTI CULINARIE

A scuola di ciccioli presso la Tenuta Riviera di San Bernardino Domenica 24 febbraio scorso, in Tenuta Riviera di San Bernardino, teneva la sua prima lezione la Scuola di Ciccioli. di Eda Ferrabue Questa Scuola, prima in Italia, e condotta dai Soci Camillo Ronzoni ( Preside), Renzo Casoli ( Professore di Coticologia ) e Franco Carretti (Professore di Tecnica di Cottura ), nasce per volontà di una Associazione di Assaggiatori di Salumi, l’Academia Judices Salatii, che, dopo anni di assaggi di ciccioli, vuole ora apprenderne la non facile tecnica di preparazione, al fine di migliorare sempre più le proprie capacità di analisi sensoriale. L’Academia Iudices Salatii, promotrice dunque di questa Scuola di Ciccioli, è una Associazione che opera senza finalità di lucro. Raccoglie appassionati ed esperti assaggiatori e degustatori di salumi impegnati nella tutela e nella valorizzazione della produzione di insaccati, specialmente quelli legati alla tradizione locale italiana, ma anche estera, al fine

di preservarne le caratteristiche ed educare al loro consumo. Attraverso Corsi di Formazione, Seminari e Convegni, l’Associazione addestra i propri associati sia all’analisi sensoriale che all’assaggio. Al suo interno l’Academia si avvale di un Panel: un ristretto gruppo di esperti assaggiatori che si riunisce una volta al mese e che partecipa come Giuria a numerosi concorsi tra i produttori di salumi, nelle provincie in cui l’Associazione è presente (Modena, Ferrara, Reggio Emilia, Mantova, Padova). L’Academia, abituata ad emettere verdetti, alla Scuola di Ciccioli si è lasciata a sua volta indottrinare, facendo salire in cattedra gli illustri professori sopradetti per una Lezione pratica, come previsto dal programma della giornata. Tali professori, seppur con-

centrati nella gestione dei loro paioli fumanti, non hanno lesinato spiegazioni e chiarimenti a quanti li andavano seguendo passo passo, appunti alla mano e macchina fotografica in spalla. Intorno alle 10, inebriati da profumi ormai prossimi allo svenimento, gli astanti convergevano al tavolo degli assaggi: torta salata, coppa di testa, salame tosco e pane appena sfornato dall’adiacente forno a legna. Alle ore 13 l’allegra brigata prendeva posto ai tavoli del primo piano: amorevole pasta e bombardieri alla Vittorina, impareggiabili grigliate di carne, morbidi dolci della tradizione e, dulcis in fundo, una goccia di aceto balsamico, scuro, denso, profumato, da leccar via in un attimo dal dorso della propria mano.

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Rubrica a cura della dott.ssa Roberta Bocedi

MALATTIE DEL GATTO: FIP La FIP o Peritonite Invettiva Felina (colpisce solo i gatti) è una malattia virale a meccanismo immunomediato. Ciò significa che questa malattia è causata da un virus che costringe l’organismo a tentare di difendersi producendo sostanze che invece lo danneggiano ancora di più. E’ una malattia piuttosto importante perché, sebbene non frequentissima, purtroppo non ha una cura efficace. La malattia deriva da una infezione virale intestinale molto comune tra i gatti e generalmente innocua. Questo virus passa da un gatto all’altro tramite la saliva o il contatto con le feci. In un 10% di casi però, questo virus “cambia” (non si conosce ancora esattamente come e perché) e si trasforma nella versione più aggressiva e fatale della malattia. Si conoscono solo fattori che sembrano predisporre a questo cambiamento (spesso legati a situazioni si sovraffollamento e stress) ma una causa vera e propria non è ancora stata scoperta. In genere i gatti colpiti sono o molto giovani (5-6 mesi-5 anni) o molto anziani (14-15 anni). La malattia sembra presentarsi più frequentemente nei mesi autunnali-invernali e colpire più comunemente i gatti di razza pura. Tutto ciò come linea generale perché esistono molte eccezioni. In alcuni casi fortunati i gatti colpiti riescono a sviluppare una immunità efficace nel combattere la malattia e guariscono, spesso senza che il proprietario si sia nemmeno accorto che ci sia stato un problema. Nella maggior parte dei casi però questo non succede e i gatti manifestano i segni della malattia. I sintomi sono a volte molto chiari ed abbastanza specifici, altre volte invece molto variabili e vaghi. Nel primo caso abbiamo la cosiddetta “forma umida” della malattia, così chiamata perché si ha versamento di liquido nell’addome e nel torace. Tipicamente abbiamo questi gattini molto magri con un pancione enorme, che fanno fatica a respirare e non mangiano. Nel secondo caso invece, siamo di fronte alla “forma secca” della malattia con un gatto che sembra presentare uno stato di “malessere” vago, anche per lunghi periodi, una febbre resistente agli antibiotici, perdita di appetito/peso, segni oculari e/o neurologici, ecc. Una diagnosi certa al 100% è praticamente impossibile da fare (non esiste un test specifico per la malattia) ma, mentre nel primo caso non esistono molti dubbi, se ci si trova di fronte alla seconda forma, occorreranno fare molti esami ed escludere tante altre malattie prima di arrivare ad una probabile diagnosi di FIP. La cosa più frustrante di questa malattia è che purtroppo non esiste una terapia efficace. Soltanto una piccolissima percentuale degli animali colpiti sopravvive. Nel caso della forma umida il decorso è purtroppo molto rapido, con una sopravvivenza di 2-5 settimane dal momento della diagnosi. Nel caso della forma secca invece, la situazione può trascinarsi anche per molti mesi, ma alla fine l’esito è comunque quasi sempre infausto. Infine, ad oggi, non esiste nemmeno la possibilità di fare una vaccinazione preventiva e non vi sono purtroppo metodi certi per impedire al gatto di ammalarsi.

Il Circolo Ricreativo Aperto Novellarese comunica che presso il foyer del Teatro della Rocca dei Gonzaga, in occasione della fiera di San Cassiano si terra la tradizionale mostra dei ricami eseguiti, sempre con tanto entusiasmo, dal gruppo d’amiche del Laboratorio Femminile del Circolo.

Rubrica a cura di “Gente di Canile”via Valle, 104 Novellara www.gentedicanile.it” www.gentedicanile.it

Se desideri adottare un peloso, sei invitato a visitare il Canile Intercomunale di Novellara dove troverai sicuramente l’amico che cerchi. In questo numero presentiamo alcuni degli splendidi ospiti che ancora aspettano una famiglia “vera” di cui fare parte: SCOOP classe 2004, taglia piccola, maschio; è dolcissimo con le persone, adatto per chi ama passeggiare. GUALTIERO classe 2011, taglia piccola, maschietto socievole e giocherellone; adora la compagnia di altri cani, maschi e femmine. FRATELLI classe 2011, taglia media, molto vivaci e giocosi, maschi, pelo abbastanza lungo, splendidi. A chi non può portarsi a casa uno dei nostri amici, chiediamo ugualmente un piccolo gesto per consentire ai molti ospiti del nostro canile di condurre comunque un’esistenza serena ed accettabile; puoi contribuire regalando cibo, oggetti o giochi per animali, antiparassitari, brandine e medicinali veterinari, consegnandoli direttamente ai volontari del canile negli orari di apertura (dalle 8:00 alle 14:00 festivi compresi), oppure, nei tuoi momenti liberi o la domenica, puoi portare a spasso un ospite del canile, offrendo al tuo amico una passeggiata in totale relax regalandoti un’esperienza salutare.


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Le celebrazioni del giorno di Darwin l’uomo scimmia Per tutto il mese di febbraio in tutto il mondo e anche in Italia si è tenuta la celebrazione della nascita di Charles Darwin, 12 febbraio 1809. Giornate di studio , seminari , lezioni magistrali, dibattiti, si sono tenuti per approfondire, analizzare e aggiornare lo stato degli studi sviluppati intorno alla sua “Teoria della evoluzione”, enunciata dallo studioso inglese nel 1858 e che costituisce una svolta eccezionale sulla concezione delle forme di vita, e della loro trasformazione, legata alle modifiche geologiche e climatiche del nostro pianeta. di Michele Crotti Charles Darwin, figlio di un medico inglese di successo dei primi dell’ottocento, è stato uno scienziato che, quando ancora molte conoscenze biologiche e genetiche non erano state scoperte, è riuscito interpretare le ragioni per cui gli esseri viventi nel corso di tempi lunghissimi, si sono profondamente trasformati, evoluti, perfezionati, in primo luogo per sopravvivere e per adattarsi agli ambienti nei quali si sono trovati a svolgere le loro funzioni vitali. Questa scoperta ha sovvertito quelle che erano le convinzioni scientifiche, morali e religiose dell’epoca, secondo cui le specie viventi erano quelle del giorno della creazione, immutate e fisse nelle loro caratteristiche. Darwin giunse a questa interpretazione sulla base di riflessioni, di studi e di teorie contemporanee che cercavano una spiegazione per i numerosi quesiti che lunghe osservazioni ponevano e che rendevano assurde le enunciazioni dei testi religiosi. Darwin, che faceva parte della buona borghesia inglese, che era stato avviato dal padre alla carriera religiosa e si era diplomato ministro del culto, si rendeva perciò perfettamente conto del carattere esplosivo delle sue teorizzazioni. L’Inghilterra del suo tempo non era più paese da rogo per gli eretici, ma smentire consolidate tradizioni religiose comportava conseguenze molto pesanti per l’accettazione negli ambienti sociali e nei ceti a cui Darwin apparteneva. Temeva anche per la pace famigliare! Dopo avere nel corso di viaggi intorno al mondo, raccolto le prove a sostegno della sua teoria, Darwin, ancora profondamente condizionato dalla impostazione religiosa, ha atteso venti anni prima di renderla nota e sottoporla agli ambienti scientifici. Solo l’avanzare di ipotesi simili da parte di altri studiosi, lo fece decidere a esporsi pubblicamente, anche se aveva analizzato e messo a punto risposte a tutti i possibili dubbi e alle possibili critiche che prevedeva sarebbero piovute sulle sue enunciazioni. Con la pubblicazione del suo lavoro “L’origine delle specie”, si è aperta una nuova era per le scienze, si è

posta una pietra fondamentale per gli ulteriori sviluppi delle conoscenze biologiche e della natura umana che divergevano da quella religiosa che fino ad allora aveva dominato. Se gli ambienti scientifici più aperti si dimostrarono entusiasti, verso la teoria della evoluzione scoppiarono polemiche violentissime da parte di chi vedeva messo in discussione il castello di assunti che fino ad allora aveva spiegato e interpretato il mondo finalizzato all’uomo. La teoria fissava alcuni punti fondamentali per spiegare i fenomeni legati agli esseri viventi: -la variabilità degli individui: non esiste un essere nato uguale all’altro; - le nuove caratteristiche che rendono un individuo, anche impercettibilmente, più adatto di un altro a sopravvivere in un certo ambiente; - la selezione che si opera a causa dell’ambiente avverso e che fa sopravvivere nello scorrere delle generazioni i tipi più adatti; - il caso: cioè non c’è uno scopo o una finalizzazione nel cambiamento se non la sopravvivenza;- il tempo, l’evoluzione è avvenuta per ere geologiche cioè con lo scorrere di tempi lunghissimi, anche attraverso catastrofi e trasformazioni ambientali traumatiche. Dopo la pubblicazione de “L’Origine delle specie” Darwin sviluppò ulteriormente le sue teorie, in particolare per quanto riguarda la specie umana, appena ricordata nel primo lavoro, con la pubblicazione dell’”Origine dell’uomo”. Anche l’uomo, comparso per caso, perde il suo ruolo centrale predeterminato tra i viventi, così come già la terra rispetto al sole con le teorie Copernicane. Oltre che sul piano individuale viene trattata la competizione sul piano sociale tra categorie, gruppi ecc. Questi aspetti si adattavano bene ai principi del nascente socialismo che rimetteva in discussione l’organizzazione sociale esistente. Secondo altri fornivano sostegno alla superiorità di nazioni, di classe e di individui(Darwinismo sociale). Erano i tempi in cui i privilegiati e i Re erano tali per grazia di Dio! Darwin declinò ogni coinvolgimento in campo politico proclamandosi uomo di scienza. Le scoperte scientifiche che via via sono state fatte so-

di Marco Faietti

prattutto in campo genetico e biologico hanno confermato fortemente la teoria Darwiniana e in particolare che le varie specie derivano da pochi progenitori, che le specie si sono differenziate rispetto a quelle primitive lungo tempi lunghissimi, che le specie attualmente con caratteristiche simili hanno progenitori comuni con un patrimonio genetico molto simile. Per dirla con un luogo comune utilizzato a suo tempo per ridicolizzare la teoria dell’evoluzione e che ora si ritorce contro chi l’ha evocata , l’uomo non deriva dalla scimmia ma da progenitori scimmieschi comuni. L’analisi del DNA, cioè del patrimonio genetico, evidenzia che la specie umana e le scimmie antropomorfe ( simili all’uomo), hanno in comune il 98 % dei geni. La teoria dell’evoluzione oggi è universalmente condivisa, poche frange, soprattutto sette e fanatici religiosi ove abbiano la possibilità, ne vietano o ne limitano l’insegnamento. Il cosiddetto “Disegno intelligente”, secondo cui tutta l’evoluzione pur essendo avvenuta ( oggi chi la può negare?), si sarebbe sviluppata secondo un disegno iniziale preordinato per dare origine all’uomo, costituisce più una consolazione di fede che non un dato scientifico. La scienza non dà risposte dogmatiche e compiacenti al continuo interrogarsi dell’uomo. L’apostolo Paolo, che considerava la fede una follia, anticipava con orgoglio il ”Credo quia absurdum”, credo perchè è assurdo . Forse l’uomo come sostiene qualcuno si è selezionato per credere e placare paure ancestrali. Non le assurdità ma la conoscenza progressiva, mai definitiva, è però oggi alimento più adeguato per la ragione umana.

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Le fasce del corpo umano Rubrica a cura del Dr. Aurelio Giavatto, Medico Chirurgo, spec Dermatologia e Venereologia, Diploma in Medicina Manuale Ortopedica (A.I.R.A.S.), Centro Medico Anemos via M.Ruini, 6 Reggio E. cell.3293151305

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“L’ascolto” in medicina manuale - Cos’è l’ascolto viscerale

Oggi sono convinto di aver recuperato un certo non so che di bello, che aveva rischiato di sciuparsi e sono felice di non essere stato solo io a volerci provare; sono insieme ai miei amici di percorso: gli Alcolisti Anonimi. Mi sento bene quando mi sembra di aver costruito qualcosa quando posso pensare con serenità alle persone a cui voglio bene e che me l’ hanno ricambiato, nonostante tutto. Mi fa bene sapere che da qualche parte c’ è qualcuno che, sebbene il disastroso passato, ricambia il mio affetto e capire che posso iniziare a sentirmi a posto con me stesso. Di errori ne ho commessi tanti e ho tanto su cui riflettere per cambiare. Ho iniziato da poco questo percorso ma sono contento dei piccoli passi che ho fatto finora, delle poche volte in cui ho potuto dire di stare bene con me stesso e dei piccoli progressi che grazie a tutto questo, ho instaurato anche nei rapporti con gli altri. Adesso posso voler bene alle persone in maniera più indipendente, più spontanea. Vado avanti cercando di evolvermi e i colpi della vita li utilizzo per migliorare, non per incattivirmi. Forse non ho scoperto ancora il senso della vita, né il segreto della felicità, sono in cammino, sono io e va bene così. Lascio fare alla Provvidenza a cui chiedo di indicarmi la strada, momento per momento. Al Gruppo di Alcolisti Anonimi affido il mio recupero e mi metto in azione, con gioia e con il cuore pieno di riconoscenza. Voglio esserci!! Il mio salvataggio è avere accettato di aggrapparmi agli amici A.A., che ringrazio assieme ai miei familiari e a chi mi dato fiducia; ora posso dire; “ OGGI VIVO “. Lorenzo

L’Ascolto è l’arte, il fulcro della manipolazione viscerale. Senza questa abilità diventa molto difficile occuparsi di manipolazioni viscerali. Il corpo è costituito da un vasta rete di interconnessioni e tutte in costante movimento. Se speriamo di portare in qualche modo sollievo ad un paziente dobbiamo utilizzare un metodo di valutazione che interagisca con queste reti fornendoci così una finestra che ci permetta di vedere all’interno del corpo. Il basarci solo sulla capacità intellettuale o sull’esperienza, per arrivare a dedurre le cause di una sofferenza non farebbe altro che ripetere un paradigma rivelatosi troppo spesso inappropiato. Ogni persona è unica e sviluppa al suo interno dei percorsi particolari di tensioni e compensazioni, che si sommano ed integrano nel tempo, diversi da individuo a individuo. Quando i pazienti ci vengono a cercare lo fanno perché i loro sistemi di compensazione non sono più sufficenti per tamponare la situazione, o lo fanno solo in parte. Se bastasse l’approccio intellettuale, questi pazienti avrebbero da tempo trovato sollievo alle loro sofferenze. “L’ascolto” ci fornisce un’abilità unica per localizzare le loro restrizioni, adesioni e tensioni che, una volta risolte, possono avere un vasto e profondo effetto sull’intera persona (corpo, mente, emozioni, spiritualità). Quando utilizziamo l’ascolto possiamo percepire lo spazio attorno a cui i tessuti tendono ad “abbracciare” la lesione. Arriviamo a sentire gli strati di fascia e di tessuto connettivo che tirano in questo spazio. L’ascolto generale e quello locale ci permettono di individuare la zona o le zone dove una persona è prossima, o ha già raggiunto, i limiti di compensazione. Parafrasando Frank Lowen: “se interagisci con il corpo come se fosse qualcosa di solido ed immobile, allora lui ti risponderà come qualcosa di solido ed immobile. Invece se interagisci con il corpo come se fosse qualcosa di fluido ed energetico allora ti risponderà mostrandoti i suoi movimenti, i suoi ritmi”. L’importanza della visualizzazione E’ fondamentale conoscere l’anatomia ed avere disponibili nella mente chiare immagini anatomiche a cui fare riferimento mentre il corpo ci informa tramite l’ascolto, solo così comprenderemo le informazioni che riceviamo e avremo una diagnosi precisa. Apprendere l’ascolto E’ un metodo che non si impara dai libri ma solo con l’insegnamento di chi ne ha esperienza. Le proprie sensazioni debbono essere confrontate con quelle di un altro più esperto. Le proprie successive deduzioni debbono essere vagliate. Solo così si costruisce una data base a cui fare riferimento. L’apprendimento è molto lungo, e richiede tanto esercizio. Inoltre quando si ascolta la mente deve essere libera da pregiudizi, il ragionamento lo si farà dopo, solo così il corpo si mostrerà, se invece siamo dominati dal nostro ego, non saremo pronti a ricevere quello che il corpo ci sta dicendo. Ascolto generale Serve per avere informazioni dall’intero corpo, per potere scoprire così l’area di restrizione primaria (o lesione) che è presente nei tessuti in quel momento. Saremo così in grado di vedere come il corpo si è adattato alla lesione ma solo se terremo fuori dalla scena la nostra mente analitica. In pratica con il paziente in piedi e poi seduto, porremo la mano sul vertice del capo del paziente che caricheremo di una leggera pressione, stimolandone così la risposta dei tessuti, che percepiremo come una forza che tira la nostra mano in una direzione: anteriore o posteriore, a destra o a sinistra e con una ampiezza variabile, molto corta se la lesione è, ad esempio al capo, molto lunga se arriva ad es. ad un ginocchio. Questa forza si fermerà quando saremo arrivati sulla zona di restrizione. E’ come un filo di Arianna che origina nel punto di restrizione e arriva alla nostra mano. Ascolto locale La mano viene posta sulla superficie cutanea del segmento corporeo interessato dalla tensione ed avvertiremo di nuovo una forza che ce la trascina in una certa direzione e ad una certa profondità, per poi fermarsi. Ci premette di individuare con più precisione la sede della restrizione, la sua profondità, la sua organizzazione. L’ascolto locale ci accompagna anche durante i trattamenti manuali che seguono le indicazioni dell’ascolto.

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Un pizzicotto ai più piccoli e non solo Ricordi, tanti ricordi: l’infanzia, le feste passate, le mamme e le nonne premurose, le poesie, le filastrocche, proverbi e canti.

E’ Pasqua, la Passione, la Morte e la Resurrezione del Cristo Quando viene la PASQUA, le principali tradizioni popolari ci riportano ai riti di purificazione e di buon augurio ricchi di spiritualità cristiana. Anche le PULIZIE di CASA, che si fanno di solito in questo periodo, non servono solo a togliere la polvere e le cose inutili che abbiamo accumulato durante l’inverno; con esse, secondo la mentalità del popolo, se ne va da casa nostra anche ogni MALE e ogni MALANNO. Ci servono, però, due elementi che, fin dai tempi più antichi, furono usati a questo scopo. Sono l’ACQUA e il FUOCO, che fanno parte della liturgia ufficiale della Chiesa e ai quali il popolo ama aggiungere ciò che più si adatta alla sua particolare mentalità. Ci sono contadini che mettono l’acqua santa nei cibi della festa e che spargono per casa con le palme benedette, quando si sciolgono le campane e chi, in alcuni paesi di montagna, accende grandi e caratteristici falò. f f f Un tempo, la domenica di PASQUA era chiamata anche PASQUA d’UOVO, perché la si festeggiava donando e mangiando UOVA SODE e COLORATE, BENEDETTE in chiesa il sabato santo. Spesso, chi se lo poteva permettere, regalava UOVA SMALTATE o in PORCELLANA o in LAPISLAZZULI o in VETRO o addirittura in ORO o ARGENTO, decorate con scritte e simboli pasquali. Tutto questo avveniva, e in certi casi avviene ancora, perché l’UOVO è il simbolo di CRISTO e della speranza nella futura resurrezione dei fedeli in Lui. D’altronde, in ogni tradizione, l’UOVO è SIMBOLO di NASCITA e di RESURREZIONE. f f f Da tutto questo, è nata l’usanza dell’UOVO PASQUALE, nel quale, solo più tardi, nascerà l’abitudine di nascondere una sorpresa. La prima volta sembra sia successo nel XVI secolo, quando a Francesco I, re di Francia, venne offerto un guscio d’uovo contenente un’incisione in legno raffigurante la Passione. Se ne ebbe una rapida diffusione nella Francia del Re Sole al quale i cortigiani, la domenica di Pasqua, donavano uova raffinate dipinte amorevolmente dai maggiori artisti dell’epoca. Nel Settecento Luigi XV donò a Madame du Barry un grande uovo decorato che conteneva una statuina di Cupido creata dall’orafo di corte. f f f NELLA CRISTIANITA’ORTODOSSA, il significato sacrale connesso al dono dell’uovo, non è mai tra-

montato, al contrario dell’Occidente. In Russia, la sera del sabato, sul guscio autentico oppure di legno, si tracciano simboli. La decorazione avviene in silenzio, a tratti interrotta dalle preghiere o dagli antichi canti. Probabilmente si tratta di un rito antichissimo, collegato al risveglio primaverile e poi cristianizzato. La mattina di Pasqua, ogni famiglia porta in chiesa per la benedizione il suo cestino di uova dipinte coperto da una salvietta rituale. Narra una leggenda ucraina che il demonio è legato da una catena formata da tanti anelli quante sono le uova che vengono decorate.

I SANTI di GHIACCIO e I GIORNI della VECCHIA Secondo la tradizione popolare, in primavera vi sono certi giorni, non a caso, ma ben precisi, nei quali ricompare ogni anno il freddo. Sarà proprio vero? Proviamo a scoprirlo. Narra la leggenda che MARZO, una volta, trovava un piacere grande, ma così grande, da sembrare quasi sadico, nel sorprendere le vecchiette con le sue bufere, proprio mentre erano intente a pascolare il loro gregge, dopo i lunghi mesi dell’inverno appena trascorso. Una di loro, memore di tutto questo, quell’anno non si decideva ad uscire con le sue pecore, temeva per loro, per la loro lana, il loro latte e ancor più per gli agnellini teneri e indifesi. L’inverno era stato lungo però, il recinto e la stalla cominciavano a diventare stretti e le bestioline avevano tanta voglia di muovere le loro zampe in libertà. La vecchina pensò e ripensò, raccolse tutto il coraggio che aveva e, arrivata al giorno 28, si burlò di marzo e gli lanciò una sfida: “Domani uscirò a pascolare, tanto ormai siamo in aprile e tu stai perdendo il tuo potere!” Marzo, inviperito da tanta presunzione, confabulò con aprile che alla fine cedette e gli concesse tre giorni. La vecchietta, il giorno dopo, chiamò ad una ad una le sue pecore e i suoi agnellini e, canticchiando, uscì verso il pascolo. Solo il tempo di arrivare, così poco bastò a marzo arrabbiato per travolgerla, all’improvviso, con un vento gelido e una bufera di neve così fitta che la povera vecchina dovette radunare di nuovo il gregge e, piano piano ritornare alla stalla. Le era sembrata così lontana, tanta era la fatica per scorgere il sentiero in mezzo alla tormenta, ma ecco, allo stremo delle forze, la scorse e questa accolse tutti col suo tepore: com’era soffice la paglia, com’era tenero il

SALTINI ROBERTO

fieno! Che marzo fosse diventato matto? Per questo, da allora, i giorni 29, 30 e 31 marzo sono chiamati “i giorni della vecchia” e stanno ad indicare giorni molto freddi. Questi tre giorni fanno parte dei “nodi del freddo” ovvero un brusco ritorno dell’inverno in giorni precisi della primavera. Un altro “nodo del freddo” cade in aprile, precisamente il giorno 10 detto nodo del cuculo. Un terzo “nodo” è il 25 aprile: nodo di S. Marco mentre, in tutta Europa, sono noti i “nodi” dei “santi di ghiaccio”:il 12, 13, 14 maggio.

8 MARZO: Festa della Donna “Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe i capelli diventano bianchi i giorni si trasformano in anni… però ciò che è importante non cambia: la tua forza e la tua convinzione non hanno età il tuo spirito è la colla di qualsiasi tela di ragno dietro ogni linea di arrivo c’è una linea di partenza dietro a ogni successo c’è un’altra delusione. Fino a quando sei viva, sentiti viva. Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo. Non vivere di foto ingiallite… Insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni. Non lasciare che si arrugginisca il ferro che c’è in te. Fa in modo che invece che compassione, ti portino rispetto. Quando a causa degli anni non potrai correre, cammina veloce. Quando non potrai camminare veloce, cammina. Quando non potrai camminare, usa il bastone. Però non trattenerti mai”. Madre Teresa di Calcutta.

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MEMORIE ISTORICHE DI NOVELLARA – 8

Contrasti, congiure e tradimenti alla corte dei Gonzaga di Vittorio Ariosi Il periodo di quiete che fece seguito all’avvento al potere del conte Alfonso I non fu di lunga durata. Claudio, il figlio naturale che il conte Francesco, suo fratello primogenito, aveva avuto da una donna sposata, cominciò ad avanzare pretese sui feudi e sui fondi di primogenitura e, nel 1579, citò Alfonso e il fratello Camillo davanti alla corte imperiale, a Praga. Toccò ad Alfonso, malaticcio e tormentato dalla gotta, intraprendere i lunghi e disagevoli viaggi in carrozza, sempre in compagnia della moglie, per raggiungere le sedi dell’imperatore Rodolfo e i dei suoi ministri a trattare la pratica, a volte in Germania, a volte in Ungheria o in Boemia. Claudio ebbe torto in prima istanza e fece ricorso ai tradimenti. Viveva ancora con gli zii in Rocca quando, con la complicità di uno scalco, tentò di avvelenare tutta la famiglia Gonzaga, durante un pranzo al Casino i Sopra, con confetture e funghi avvelenati. Fallito il tentativo, fuggì nel bresciano. Da dove, facendo lega con vari personaggi equivoci, ordì un’ampia congiura per assalire Novellara e Bagnolo con seicentocinquanta uomini armati; con l’intento di impadronirsene e assassinare i conti Alfonso e Camillo, le loro famiglie e i loro più stretti collaboratori, mentre si trovavano in villeggiatura nei Casini di Sopra e di Sotto. Con danaro e promesse, Claudio riuscì anche a comprare la complicità di alcuni servitori dei conti. Ma i comportamenti di questi ultimi ad un certo punto insospettirono il co. Camillo. Arrestati a messi alle strette, nell’autunno del 1580 le loro confessioni consentirono di svelare la congiura. Seguirono molti arresti, anche negli stati del duca di Ferrara e negli stati estensi, e fu eretto un apposito tribunale di giustizia per processare e giudicare i congiurati. Ma Claudio non rinunciò ai suoi disegni, e sul finire dell’anno mandò dei sicari a Novellara con il compito di trucidare i conti, in qualsiasi modo. A questo scopo i malviventi provocarono un incendio nel convento dei Gesuiti, contando sul fatto che i conti sarebbero usciti dalla Rocca, per poterli così aggredire. Ma questi non caddero nel tranello. Come reazione, il co. Camillo, di animo risoluto, provvide a rinforzare le difese della Rocca e, con l’appoggio dell’Imperatore, provvide a

moltiplicare gli arresti e a procedere con i processi contro i congiurati; fece innalzare la forca nella piazza maggiore e assoldò un carnefice per eseguire le condanne del tribunale. Dopo il fallimento della congiura, i capi si era dispersi, ma furono quasi tutti catturati. Claudio andò a nascondersi presso il duca di Urbino, nemico dei Gonzaga. Le prigioni di Novellara e Bagnolo erano piede di arrestati. Cinque furono condannati alla forca, altri al taglio della testa; tutte le sentenze vennero eseguite pubblicamente, in piazza, nei martedì di marzo. Non pochi furono condannati ai colpi di corda, al marchio d’infamia, alla prigione o forzati nelle galee di Venezia; alcuni furono posti in libertà. Claudio, condannato a morte in contumacia, non si arrese. Con l’aiuto del duca di Urbino e del duca di Mantova, riuscì ad ottenere dal Vaticano un decreto di Interdetto contro Novellara, perché il Fisco lo aveva spogliato dei suoi beni. Un decreto che comportava la chiusura di tutti i luoghi sacri e la proibizione di tutte le funzioni religiose, con grande afflizione del clero e del popolo novellarese. Il conte Camillo radunò in Rocca tutti gli anziani della comunità e tutto il clero regolare e secolare; e, a rogito di un pubblico notaio, protestò solennemente che il Fisco aveva spogliato Claudio dei suoi beni non per un sopruso,, ma in forza di una sentenza pronunciata dal duca di Ferrara, autorizzato a ciò da un diploma imperiale. Questa pubblica dichiarazione fu spedita dall’arciprete al vescovo; il quale, nel marzo del 1583 dichiarò che i sudditi di Novellara non erano interdetti ed erano pienamente liberi nell’esercizio del culto cattolico. Con l’appoggio dei suoi potenti protettori, Claudio continuò tenacemente a ad aprire contenziosi contro i suoi parenti, signori di Novellara: presso il tribunale della Sacra Rota romana, al tribunale del Senato di Milano, presso l’Imperiale Aulico Consiglio. Tutte le sentenze furono a favore dei Gonzaga, ma il co. Alfonso e la moglie dovettero viaggiare non poco fra Roma e Praga Il lungo contrasto ebbe fine solo con la morte di Claudio, avvenuta a Mantova nel settembre del 1588.

Camillo I (1521 – 1595) in armi.

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Alda Merciadri, la zia dott.ssa che curava i partigiani, mettendo a repentaglio la vita di Anna Maria Merciadri

Gianpaolo Bartoli

3 Aprile 2013 Nel 13° anniversario della tua prematura scomparsa ti ricordiamo sempre con amore e malinconia. Mamma Rina, papà Giuseppe, Penny, Gabri, Marci e le nipotine Maddalena e Ludovica. La famiglia Bartoli ringrazia amici e parenti per la loro vicinanza in questi anni.

SILVANA GHISELLI

Nel 2° anniversario della scomparsa la ricordano con affetto il marito Romeo le figlie Cinzia e Giuliana, i generi Daniele e Gustavo e i nipoti Samuele, Simone e Francesca. Gli amici della Festa del Pesce di Novellara nell’anniversario della scomparsa ricordano con sincero affetto l’amica Silvana.

Nevicava a tratti da giorni; lassù, i ruderi del castello sembravano attendere ancora una visita, nel tempo statico di un evo antico. Le flebili luci delle case occhieggiavano come una timida presenza in una notte opaca di paura. Non c’era l’ombra del Natale negli animi incupiti dalla devastazione morale: nessun desiderio gioioso di cercare il muschio per il presepe negli anfratti, nessuna voglia di “provare” i canti; i bambini non aspettavano nessun dono, avvolti da una rassegnata povertà desolante. Nell’immensa casa regnava il silenzio da ore: l’anziana signora e la domestica, erano nelle rispettive stanze, accoccolate dal crepitio della legna nei caminetti, ma attanagliate da un dormiveglia ansioso. Ed ecco, dal portone, l’eco perentoria di forti colpi del batacchio di bronzo…ecco il sussulto del cuore; i muri di pietra grigia dilatarsi in uno spazio irreale e la domestica, con la crocchia disfatta, cercare con mano tremante di togliere i chiavistelli. Quanti erano? Entravano ad uno ad uno e sembravano aumentare sempre, mentre si soffiavano sulle mani ed ai loro piedi si formavano piccoli sprazzi d’acqua e di fango. Alcuni guardavano timorosi le suppellettili ed i quadri alle pareti, non osavano salire le scale, impietriti dal freddo e dalla soggezione. Poi uno di loro (il capo?), si tolse il passamontagna, con le dita a chiazze bluastre. “ Sappiamo che non è l’ora, ma…per la miseria, abbiamo fame”. “Salite” disse la signora mentre gli occhi grigi le si dilatavano in un’austera bontà. “Sapete bene che questa casa è sempre stata aperta a tutti…a tutti coloro che cercano il bene”. “Ma veniamo solo a sporcare, basta qualche piccola pagnotta, se c’è” “Non ho pagnotte rimaste: siamo solo in due” “ Signora”, azzardò Ida rassicurata, “potrei fare un po’ di gnocco…solo il tempo di impastarlo”. Ecco i fucili appoggiati in ordinata fila nel corridoio, l’allegria rassicurante dello strutto sfrigolare sul grande camino ed una piccola bottiglia recuperata frettolosamente. “In qualche casa non hanno voluto aprirci…sa hanno tutti paura. Siamo di passaggio: sappiamo da fonte sicura che sua figlia, la dottoressa, cura i nostri di notte, giù nelle vostre cantine. Ci sono rifugi sui monti, è vero, ma sono tutti braccati.” “Anche

quell’essiccatoio sul monte Fosola? Forse è il più sicuro e vi sono fascine per accendere il fuoco… vi darò la chiave, è arrugginita, ma ve la caverete.” “Signora, come fa a sapere che siamo diretti proprio là? Dobbiamo incontrarci con un altro distaccamento. Se qualcuno parlasse…sarebbe una tragedia: mi raccomando! Prudenza!”. Un guizzo di sorridente diniego…un subitaneo moto di complicità: ”Andate…andate pure. Sapete che notte è questa?” “Per noi non c’è nessuna notte, nessuna festa, non c’è Natale, non c’è niente in un inferno simile!” ed il più giovane si mise a singhiozzare. “Guarda”, fece eco un compagno, “Guarda qua come siamo ridotti, mondo boia, noi che andavamo a cantare nel coro l’anno scorso. Ora facciamo cantare solo i fucili, se vogliamo salvare la pelle dai tognini, porco mondo!” Nella mente e nel cuore dell’anziana signora, prendevano forma le immagini dei due nipoti del marito, che si trovavano sui monti e non avevano dato notizie da tempo e del suo mezzadro di Felina, Peppino, partigiano a Gatta, che era passato a trovarla. “Poveri ragazzi” disse piano ed ebbe brividi di freddo. Poi… la partenza e qualche pacchetto donato e accettato con ritrosia. Qualcuno le strinse le mani. “Fatemi sapere…” disse in un soffio “ e tornate, tornate quando volete. Fate un segnale con la lampada a petrolio.. laggiù in fondo alla strada.” Il turbinio dei fiocchi era cessato; dalla vicina minuscola chiesa, giungeva un eco ovattato di campane. Qualcuno, dal borgo, avanzava, piccolo punto coraggioso nel candore nivale. Le fiamme del camino, non rassicuravano più, ma si erano tradotte in grandi braci…rosse e crudelmente palpitanti…come il sangue. Lassù, nella torretta della casa, la famiglia di ebrei nascosta da tempo, rassicurata da convenuto codice, dopo momenti di paura, cercava di riposare, cullata dall’abbraccio delle antiche pietre. “Buon Natale, Ida!” disse la signora, riavvolgendosi più strettamente nella mantellina lilla e salendo adagio le scale. Anche un gruppo di uomini saliva a fatica affondando fino al ginocchio, scrollando la neve dai carpini e dai pini, portando nel cuore il profumo di un grande camino… ed il guizzo di una fiamma nuova… nella notte”

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RINGRAZIAMENTO

MARIO CATELLANI

BRUNO FOLLONI

DINA GHIZZONI

BIANCHI SILVIO

Nell’ 13° anniversario della scomparsa, lo ricordano la famiglia Paterlini Nando e Orianna e la Famiglia Catellani Giancarlo e Ave.

Nel 5° anniversario dalla scomparsa lo ricordano con affetto la moglie Pierina il figlio Vanni e la nuora Anna.

Nel 10° anniversario della scomparsa la ricordano con tanto affetto Lucia la sorella Loretta e i nipoti.

Nel 20° anniversario della scomparsa, lo ricordano con affetto la moglie Nivea e famiglia.

NICOLA SANSONNE

GIACINTO SGARBI

Nel 21° anniversario lo ricordano con immutato affetto le figlie Rina, Paola, e Sara, generi e i nipoti.

Gli amici del Parco Primavera ricordano l’amico e artista nell’ottavo anniversario della scomparsa.

FERNANDO GOZZI

Sono foglia del tuo albero con radici che scendono profonde nella terra. In te ho trovato la sicurezza, forza e dolcezza, appena sotto a quella corteccia ruvida, a nascondere una tenerezza immensa, il tuo sorriso... Gemme e fiori larghi nel sole caldo appena nato. Ancora oggi sulla mia strada il tuo nome di cui sono orgogliosa e il tuo nome vittorioso sul tempo amaro che ti ha portato via. Ciao papà le tue figli Maria e Nella

ARGENTINA FORONI

ROCCO RINALDI

In memoria di Rocco nel 14° anniversario della scomparsa lo ricordano gli Amici di sempre, Mirco, Sauro e Massimo.

VINCENZO SALAMONE Nel 5° anniversario della scomparsa lo ricordano con tanto affetto la sorella Maria, il cognato Luigi e i nipoti Mulè.

Massimiliano e Giannina Benevelli colgono l’occasione per ringraziare sentitamente tutti coloro che hanno partecipato al proprio dolore per la scomparsa della cara sorella Bruna

CAMILLO CARNEVALI

Nell’anniversario della scomparsa dei propri cari li ricordano con immutato affetto i figli Franco e Giuseppina, i nipoti la nuora, il genero e i pronipoti Federico, Martina e Veronica.

ANDREANO TRALDI

Nell’ 18° anniversario della scomparsa, lo ricordano con affetto la moglie Maria i figli Emanuela, Daniela e Marco, la nuora il genero e i nipoti.

BRUNONE BERTOZZI

Nel 33° anniversario della scomparsa, lo ricordano con affetto la moglie Valla Gisella, i figli Mario e Lucia, la nuora Marta, il genero Bruno e i nipoti.

SEZIONE COMUNALE DI NOVELLARA RINGRAZIAMENTO

L’AVIS ringrazia Gualdi Mario che ha donato in memoria di Crotti Andrea e Tondelli Paolo che ha donato in memoria di Veronesi Pisanella.

AVIS INFORMA

Domenica 07 aprile 2013 (questo mese non c’è il sabato), presso la sede AVIS di Novellara, ci sarà la consueta donazione di sangue. Presentarsi dalle ore 7,30 alle 10,45 - Alimenti permessi prima della donazione compresi gli esami annuali: acqua, camomilla, caffé, spremute, il tutto senza zucchero. Evitare tassativamente latte e suoi derivati. Il Segretario Piero Ghidini

www.ilportico.me

CIRCOLO IL CONTEMPORANEO

In memoria di Crotti Andrea Borlenghi Giovanni e Antelmi Iolanda In memoria di Magnani Valeria Rossana, Luciana, Gabriella, Cesarina, Graziana, Argia, Fam: Bassoli Daniela, Nadina, Fam. Artoni Vittorio, Fam. Crotti Franco, Fam. Furin Claudio, Lusetti Edda, Bruna Malagoli, Rossana, Mauro, Grazella, Fabio, Carla, Giulio, Loretta, Maristella e Fiorella In memoria di Enrico Parmiggiani I vicini di casa In memoria di Rossi Vanda Le cognate Bertolini Lucia e Annita In memoria di Cavazzoli Silvana Le Colleghe di lavoro della nuora Sofia In memoria di Orlandini Ferdinando Menozzi Giliola In memoria di Menozzi Amedea Menozzi Giliola

In memoria di Turci Irne Fam. Crotti Nino In memoria di Belpoliti Edda Fam. Crotti Nino In memoria di Bartoli Ivo Fam. Crotti Nino, Fam. Novelli Antonio e Andrea, Fam. Bartoli Giuseppe e Gabriella, Fam, Bartoli Gabriele, Pagliani Bruna e fam. Fam. Bartoli William, Ivan e Rossana In memoria di Rinaldi Rocco Castagnoli Mirco In memoria di Davolio Anna Maria Villa Enrica, Berni Carla, Marzi Gloria, Marzi Grazia; Fabrizia, Claudia, Monica, Lodovica, Lorella, Faffaella, Rita, Tiziano

mensile novellarese d'informazione Autorizzazione Tribunale Reg. stampa RE nº589 del 7/12/89 Redazione: viale MONTEGRAPPA, 54 Novellara (RE) tel. 0522/654447 Direttore responsabile: Dino Medici Proprietario: Circolo il Contemporaneo Capo Redattore: Paolo Paterlini Redazione: Marco Villa, Giovanni Franzoni, Giovanni Panini, Paolo Bigi, Simone Oliva, Sara Lanza. Impaginazione: Ci&Wi viale Montegrappa, 50 Stampato presso Tipolito Lugli Novellara via Prov.le Nord, 20/C Il contenuto degli articoli firmati esprime l'opinione dell'autore e non necessariamente quella della redazione.


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