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E D I T O R I A L E L’INFORMAFREEMAGAZINE nº 49 – anno IX numero 2 marzo-aprile 2014 ISSN 1828-0722 Editore

GOLIARDICA EDITRICE

srl a socio unico sede operativa: I – 33050 Bagnaria Arsa, Italy via Aquileia 64/a tel +39 0432 996122 fax +39 040 566186 info@imagazine.it Direttore responsabile Andrea Zuttion Condirettore responsabile Claudio Cojutti Responsabile di redazione Andrea Doncovio Redazione Giuliana Dalla Fior, Vanni Veronesi Circuito iMagazine VideoTruck Marco Zanolla Marketing strategies Elisabetta Accaino Coordinamento commerciale Adriano Cargnello, Davide Rigatti Area commerciale Michela De Bernardi, Emanuela Felda, Fabrizio Dottori Responsabile area legale Massimiliano Sinacori Supervisione prepress e stampa Stefano Cargnelutti Hanno collaborato Germano De March, Stefano Caso, Mariarosa Santiloni, Daniel Blasina, Rosella Primosi, Paolo Marizza, Giuliana De Stefani, Margherita Reguitti, Andrea Fiore, Adelchi Scarano, Annalisa Casarin, Camilla Sbordone, Tiziano Rossi, Livio Nonis, Cristian Vecchiet, Alfio Scarpa, Michele D’Urso, Claudio Pizzin, Michele Tomaselli, Luca Ovan, Chiara Francescon, Samanta Mosco, Manuel Millo, Giuseppe Zamparini, Alessandro Morlacco, Cristina Masutto, Luca Mastrototaro, Andrea Vescovo, Tullio Moimas, Gianna Omenetto Registrazione Tribunale di Udine n. 53/05 del 07/12/2005 Stampato in proprio Tiratura 70.000 copie Credits copertina Colloredo di Monte Albano (ph. Galiano Di Bernardo) Credits sommario :: Michele Tomaselli :: :: Vanni Veronesi :: :: R. Vettorato :: :: itinerarigrandeguerra.it :: :: Paolo Clemente :: © goliardica editrice srl a socio unico. Tutti i diritti sono riservati. L’invio di fotografie o altri materiali alla redazione ne autorizza la pubblicazione gratuita sulle testate e sui siti del gruppo l’informa srl. Manoscritti, dattiloscritti, articoli, fotografie, disegni o altro non verranno restituiti, anche se non pubblicati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta in alcun modo, incluso qualsiasi tipo di sistema meccanico, elettronico, di memorizzazione delle informazioni ecc. senza l’autorizzazione scritta preventiva da parte dell’Editore. Gli Autori e l’Editore non potranno in alcun caso essere considerati responsabili per incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati, direttamente od indirettamente, dall’uso improprio delle informazioni ivi contenute. Tutti i marchi citati appartengono ai rispettivi proprietari, che ne detengono i diritti. L’Editore, nell’assoluzione degli obblighi sul copyright, resta a disposizione degli aventi diritto che non sia stato possibile rintracciare al momento della stampa della pubblicazione.

Cari lettrici e lettori, inizio questo editoriale ponendovi una domanda. Lo sapevate che Google, colosso mondiale del web, ha dedicato due siti per promuovere le tipicità di una sola nazione della Terra? Ora la domanda potreste porvela voi: qual è questo unico Paese? L’Italia, ovviamente. Perché nonostante le sciagurate politiche amministrative, economiche e internazionali degli ultimi decenni, nonostante la crisi e la chiusura di aziende senza soluzione di continuità, il fascino del made in Italy resta ancora qualcosa di unico. Dai cibi all’artigianato, dalla moda alla cultura, i nuovi siti di Google consentiranno di far conoscere al mondo intero le mille specialità di cui il nostro Paese può andare orgoglioso. Nuova – inevitabile – domanda. Perché Google ha deciso di puntare sull’Italia? Nella risposta fornita dall’azienda di Mountain View risiede l’essenza dell’attuale insana pazzia che è di casa nostra: «Le richieste legate a prodotti del Made in Italy sono cresciute del 12% sul nostro motore di ricerca, ma le aziende italiane sono ancora indietro nella promozione del loro marchio, peraltro molto riconosciuto e ricercato all’estero». Provo a tradurre con un ragionamento: abbiamo eccellenze straordinarie in tutti i campi; tali eccellenze sono richieste da ogni parte del globo; per poterle però rendere accessibili abbiamo bisogno che Google crei dei siti appositi. Semplicemente folle. E questo paradosso è solo l’ultimo esempio sconcertante in ordine di tempo. Viviamo in un Paese con potenzialità smisurate e dobbiamo attendere che siano le grosse multinazionali straniere a valorizzarle, salvo poi attendere che ci venga presentato il conto una volta concluso il loro servizio. Quando decideremo di invertire la rotta? A quest’ultima domanda, però, nessuno potrà trovare la risposta al posto nostro. Perché su questo quesito ci giochiamo l’avvenire. E del nostro futuro solo noi possiamo esserne gli artefici.

Nel frattempo non mi resta che augurarvi … buona lettura! Andrea Zuttion



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dicono di noi... Commento su Farmacia Rismondo Accoglienza, fornitura dei prodotti e vasta gamma di articoli sono senza dubbio i suoi punti di forza. Renata Giurich Monfalcone

Commento su Macelleria Visintin I titolari sono molto simpatici e la carne è di grande qualità.

Commento su Farmacia Rismondo Lo staff è molto disponibile ed è una vera squadra, in cui ognuno, al di là delle conoscenze base comuni, è esperto nel suo settore. Le ragazze si aiutano fra loro e ci aiutano, sempre con il sorriso: non ho mai visto, in tanti anni di frequentazione, un atteggiamento minimamente infastidito o sbrigativo. Si possono prendere appuntamenti privati per avere consulenze specifiche e il bagaglio di competenze che può fornire la farmacia è ad amplissimo raggio. Veronica Pica Monfalcone

Commento su Geotherm Servizio scrupoloso e altamente qualificato.

Commento su Bar Universo Ottima accoglienza del buono e grande celerità del servizio. Commento su Centro Benessere Dentale Segnalo l’efficienza e la serietà del personale. Gianfranco Stoico Trieste

Commento su La Rosa di Seta Segnalo la gentilezza della proprietaria. Marino Cortese Duino Aurisina 10 | gennaio-febbraio 2008 | L’INFORMAFREEMAGAZINE

Commento su Carpe Diem Parrucchiera simpatica e gentilissima: accoglie con grande piacere il buono valore.

Commento su Agraria Verzegnassi Servizio molto cortese, è sempre un piacere andarci. Elena Visintin Fogliano Redipuglia

Commento su Carli Abbigliamento Il servizio è stato ottimo così come la qualità degli abiti. Susanna Miotti Ronchi dei Legionari

Commento su Oreficeria Cassani Mi sono fiondata all’Oreficeria Cassani giusto in tempo per comprare regalini di Natale: ho trovato molte cose interessanti e il buono valore è stato accolto molto bene. Caterina Ratzenbeck Trieste

Complimenti per il vostro nuovo sito web: ora posso davvero stare con voi… ogni giorno! Martina Coster Trieste


Commento su Salone Francy Il personale è sempre gentile e disponibile. Commento su Betty Boop La titolare è molto cordiale e l’ambiente particolarmente bello. Antonietta Labella Bagnaria Arsa

Vi ringrazio per farmi ricevere iMagazine a casa, perché lo leggo sempre con gioia. Ester Ramic Monfalcone Nell’ultimo numero di iMagazine ho apprezzato molto il servizio sul dramma della Shoah, visto da una prospettiva diversa. La capacità di narrare un fatto storico, dai contorni terribilmente tragici, valorizzando le sfumature umane e culturali che lo hanno caratterizzato non è cosa da tutti. Complimenti. Virna Calisi Trieste

Sono rimasta molto colpita dalla storia di John Martina che avete pubblicato sul numero 48 di iMagazine. La voglia di vivere e di riuscire che lo caratterizza è un esempio importantissimo per tutti noi. Grazie a voi per raccontarci queste storie che ci ricordano come, nonostante tutto, attorno a noi ci siano grandi persone. Ottavia Nicoli Gorizia

Desidero complimentarmi con voi per la splendida iniziativa dell’Annuario scolastico. Spesso i nostri figli sono spinti dalla tv e da internet a ricercare l’effimero. Dare a loro l’opportunità di conservare per tutta la vita il ricordo dei loro anni di scuola è un pensiero di cui nel tempo vi saranno grati. Elisabetta Godeassi Gorizia

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Intervista a Barbara Sottili, operatrice del benessere a Cormons Il suo mestiere è molto particolare: com’è diventata ‘operatrice del benessere’? «A un certo punto dell’esistenza ci si rende conto che si è in questo mondo per qualcosa: bisogna dare vita ai propri talenti, portarli alla luce, far emergere i doni che ognuno di noi detiene. Più di 15 anni fa mi resi conto che non ero felice: sentii il bisogno di trovare una nuova strada e così mi aprii a una ricerca interiore più ampia, alla cura della persona intesa come insieme di corpo e spirito. Ora è questa la mia dimensione». Il suo trattamento va al di là di semplici ‘massaggi’, vero? «Certo. Il punto fondamentale è tanto semplice da capire quanto, talvolta, duro da accettare: ognuno di noi ha un percorso molto più lungo rispetto alla propria stessa vita. L’ereditarietà dei cromosomi è solo uno di questi aspetti; ci sono esperienze pregresse, risalenti alla nostra infanzia, o magari ai nostri familiari ben prima della nostra nascita, che possono segnare la nostra esistenza, anche in senso fisico: il corpo registra tutto». Un esempio? «Il tipico caso del mal di schiena: si può lavorare solo sul dolore fisico, intervenendo con un determinato tipo di massaggio o tocco della mano, oppure scendere in profondità e capire da dove deriva il mal di schiena stesso. E scoprire, così, che un dolore non è solamente fisico, ma anche proveniente da esperienze negative della vita. Esiste un retroterra emozionale ben ricostruibile: ci si può arrivare». Che tipo di clientela viene da lei? «Molto eterogenea: c’è la donna incinta che vuole affrontare una gravidanza serena, ma anche il malato terminale che sa di essere alla fine della propria vita e vuole concludere l’esistenza nella pace dello spirito; c’è la persona alla scoperta della propria interiorità e quella che si limita a curare il proprio torcicollo; c’è la donna che vuole avere dei figli e non ci riesce e il ragazzo lasciato dalla fidanzata... Ognuno di loro è alla ricerca di qualcosa: il mio compito è quello di avvicinarmi con rispetto ed essere d’aiuto. Per me, il modo migliore di vivere». Quali tecniche propone? «Sono specializzata in trattamento cranio-sacrale: si eseguono tocchi sui punti specifici con un peso non superiore ai 5 grammi per verificare il movimento delle parti del sistema cranico. Uno squilibrio di quest’ultimo può influire negativamente sul cervello e sul midollo spinale comportando disfunzioni sensorie, motorie e intellettive. Mi occupo inoltre di tecniche di mobilizzazione: tramite delle manovre derivate da osteopatica e fisioterapia, si arriva a ripristinare la mobilità di tutte le articolazioni presenti nel nostro corpo dopo un evento traumatico che ne ha ridotto il funzionamento. Ci tengo a sottolineare che i miei non sono massaggi classici: non c’è ‘manipolazione’, bensì tocchi delicatissimi, privi di controindicazioni e adatti anche ai bambini». Come mai ha deciso di comunicare attraverso iMagazine? «Perché iMagazine è una rivista ampiamente diffusa e quindi mi pareva buona cosa sfruttare questa presenza e avere visibilità nella mia zona di interesse: quando ho iniziato l’attività, mi serviva un appoggio locale e l’ho trovato in questa rivista, facile da reperire. Più di una volta è capitato di sentirmi dire: “Ti ho vista su iMagazine e così sono venuta qui”: il riscontro, quindi, c’è e ormai si è formato uno zoccolo duro di clienti». Come giudica il sistema degli iMoney? «L’idea è validissima: io non ci perdo niente, semmai guadagno nuovi clienti attratti dall’iniziativa, e per la gente è un aiuto prezioso, visti anche i tempi che corrono».


Il Patro

Alcune immagini dei primi giorni di scatti fotografici della troupe di iMagazine. In alto a sinistra, la classe 5APM dell’istituto ‘Einaudi-Marconi’ di Staranzano; a destra, la classe 5B dell’Istituto Agrario ‘Brignoli’ di Gradisca (al centro il coordinatore, prof. Luciano Zancani); qui accanto, la classe 5B dell’Istituto d’Arte ‘Max Fabiani’ di Gorizia.




: lettere alla redazione Trieste – Un’immagine della premiazione degli atleti che hanno indossato la maglia della Nazionale rappresentando Trieste e l’Italia nel mondo, accolti in municipio dal sindaco Roberto Cosolini. Per conoscere l’elenco completo dei premiati: www.imagazine.it/news/955 Monfalcone – Il sindaco Silvia Altran ha ricevuto alcuni studenti dell’Isis “Sandro Pertini”, che hanno partecipato alla prima fase della XII edizione del concorso “I giovani ricordano la Shoah” indetto dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, e promosso dall’Ufficio Scolastico Regionale per il Friuli Venezia Giulia. Il concorso, finalizzato a stimolare nei giovani lo studio e l’approfondimento di un evento tragico che ha segnato la storia europea del ‘900, è rivolto agli studenti del primo e del secondo ciclo di istruzione, e ha come oggetto la produzione di elaborati sul tema della Shoah. L’opera dei ragazzi - un manifesto realizzato in tecnica mista - è stata selezionata a livello regionale dalla Commissione per avviare la prima fase della procedura concorsuale. I ragazzi hanno illustrato al sindaco il significato del loro lavoro, un manifesto in cui la parte inferiore, rappresentante la tragedia e contornata da filo spinato, pian piano si trasforma in una cornice di fiori e farfalle, a simboleggiare la speranza. L’Isis “Pertini” ora parteciperà adesso alla fase nazionale con il lavoro grafico, che gode del patrocinio del Comune di Monfalcone.

Cervignano del Friuli – Il sindaco Gianluigi Savino premia Alessandro Ganzini, pesista del Miossport, quale “Atleta dell’anno”, nel corso della cerimonia di premiazione organizzata dalla locale sezione dei Veterani sportivi. Tra gli altri premiati, per la sezione Squadre e società riconoscimento per la giovanissima squadra femminile della Roller School “Pattino d’oro”, assieme alla Karate Sport Planet guidata dal maestro Giovanni Di Meglio. Il premio Una vita per lo sport è stato invece consegnato ad Alferio Carlet, un passato da calciatore e un presente da attivissimo accompagnatore della Primavera dell’Udinese. Novità di questa edizione è stato il premio Giovani alla ribalta, dedicato agli under 14 distintisi nelle varie discipline. A vincerlo sono stati, ex aequo, Patrick Bradaschia, campione italiano under 14 di pesca sportiva, e Franz Joseph Mulachié, sette anni, campione italiano AICS di pattinaggio artistico a rotelle, piccola gloria della Roller School “Pattino d’oro”. Per vedere tutte le foto dell’evento: www.imagazine.it/news/815

Taipana – Il gruppo scout di Codroipo, sotto la guida di Andrea Martinuzzi, in visita presso il rifugio speleologico “C. Seppenhofer”. I giovani hanno svolto lì per alcuni giorni le proprie attività, integrandosi nella vita del paese. Maurizio Tavagnutti - Presidente Centro ricerche carsiche “C. Seppenhofer” di Gorizia Sagrado - In una breve ma significativa cerimonia sono stati premiati dal sindaco di Sagrado, Elisabetta Pian, i giovani atleti residenti nel comune che praticano il pattinaggio artistico, iscritti alla società AKSD Vipava di Savogna che hanno ottenuto risultati di rilievo al Campionato Italiano ACSI 2013 di Riccione. I riconoscimenti sono andati a Nicola Zimolo, classe 2008, medaglia di bronzo; a Francesco Zimolo, classe 2005, e a Irene Agostini, classe 2008 entrambi medaglie d’argento; ad Amanda Visintin, classe 2006 campionessa italiana ACSI 2013 a Riccione, nella specialità coppia artistico con Alessandro De Lazzari. A questi atleti plurimedagliati si sono aggiunti Lisa Sant, Emma Castellan, Ilena Agostini e Francesco Manzini che hanno ottenuto piazzamenti lusinghieri in diverse manifestazioni. Annamaria Declich - Allenatrice AKSD Vipava

Gorizia – Un’immagine a margine della conferenza stampa del progetto èStoriabus (maggiori informazioni su www.imagazine.it/news/868). Da sinistra il presidente di èStoria, Adriano Ossola, la vicepresidente della Provincia di Gorizia, Mara ýernic, e Marco Zanolla di iMagazine.

È possibile inviare le proprie lettere e i propri commenti via posta ordinaria (iMagazine – via Aquileia 64/a – 33050 Bagnaria Arsa-UD), oppure via e-mail (redazione@imagazine.it).



S O M M A R I O

marzo - aprile 20 L’ANALISI di Paolo Marizza

18 Profit o non profit? Questo è il problema

POLIZIA DI STATO

50 Giovani e web, istruzione per l’uso LEGALE di Massimiliano Sinacori

L’ISOLA DI SYROS di Michele Tomaselli

20 La gemma pietrosa 24

DAL FRIULI AL TIRRENO: LA VITA E LA MORTE DI IPPOLITO NIEVO di Vanni Veronesi

24 Negli abissi della verità PAOLO ZOPPOLATTI di Giuliana Dalla Fior

28 Parola di Chef CARSO 2014+

30 Gli anni spezzati 28

34 Una questione di famiglia 36 Il migliore amico dell’uomo ‘SOS ETÀ EVOLUTIVA E DISABILITÀ’ di Vanni Veronesi

40 La terapia della campagna

ASSOCIAZIONE ‘OLTRE QUELLA SEDIA’ di Vanni Veronesi

42 Per spiegare le proprie vele ELENA PONTINI di Michele D’Urso

44 Happy singing

IL C.A.I. DI MONFALCONE di Vanni Veronesi

36

SAPER ASCOLTARE di Manuel Millo e Samanta Mosco

54 Quel silenzio che parla SOCIETÀ di Andrea Fiore

56 Donare se stessi? Anche no SALUTE di Annalisa Casarin

56 Diabete e qualità di vita

LA TENUTA TACCO di Margherita Reguitti PAOLO CLEMENTE di Andrea Doncovio

30

A volte ritornano:

52 la mediazione obbligatoria

46 Emozioni ad alta quota PROTEZIONE CIVILE

48 I piani di emergenza comunali

CARLO MICHELSTAEDTER di Margherita Reguitti

62 La memoria che riaffiora 64 Il mestiere di scrivere 67 e segg. Gli eventi di marzo e aprile

91 e segg. Sezione locale


L’ANALISI

I SOCIAL BONDS Servizio di Paolo Marizza

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ProďŹ t o non proďŹ t? Questo è il problema Per decenni la presunta contraddizione tra efficienza economica e progresso sociale ha influenzato le scelte politiche. Una prospettiva destinata a mutare rapidamente.

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Paolo Marizza è Partner di Financial Innovations SIM |

marzo-aprile 2014

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VIAGGI E METE L’ISOLA DI SYROS Servizio e immagini di Michele Tomaselli

ÂŤ

La gemma

pietrosa

Un paradiso nel Mar Egeo, benedetto dal sole e dalla natura, dove un carabiniere italiano conobbe l’amore. Che nemmeno la deportazione riuscĂŹ a scalfire. Una storia che iMagazine ha voluto ripercorrere. Partendo da una frase: “S’agapòâ€?.

ÂŤ

C’è un brano dell’Odissea, nei quali Eumeo, il fedele mandriano di Laerte, sollecitato da Ulisse, apparsogli sotto mentite spoglie, narra le vicende della sua vita travagliata. E mentre egli racconta, gli occhi si riempiono di pianto, e la sua anima si sente presa da una marea travolgente di nostalgie per la Patria lontana, e per la terra, che, ancora fanciulletto, fu costretto ad abbandonare. Questa terra è Siro, la gemma pietrosa, che si leva alta nel mare Egeo, quasi ad ammonire i naviganti e a indicare loro la strada, dalla quale è agevole scorgere le acrobazie del sole, che gli antichi pensavano rincorresse l’ora del tramonto. Seconda la tradizione, il primo abitante di Siro fu Coeranus, il cui nome vorrebbe dire “luceâ€?, che arrivò su ( affondata nel mare lĂŹ attorno. In epoca ellenistica la popolazione registrò una progressiva crescita e i siriani - cosĂŹ comunemente chiamati - trascorrevano il loro tempo lavorando nei campi, accudendo le capre, adorando gli dei e commerciando merci con i fenici, arrivati d’oltremare. Il contesto era di una bellezza incredibile: lo sfondo paradisiaco del mare lambiva il cielo, i gabbiani in volo scolpivano l’aria come una prora e le onde si infrangevano su spiagge di color ocra in una natura che, come Venere Anadiomene, sembrava emergere dalla spuma del mare. Tutto era avvolto in una dimensione incantata, quasi a rispecchiare il mito di Atlantide. 20

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marzo-aprile 2014

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Di quel mondo leggendario poco è rimasto. Oggi Ermoupoli, centro principale di Syros, capitale delle Cicladi, è una bella cittĂ , con numerose residenze neoclassiche, incastonata % ( il porto piĂš grande dell’Egeo. La “CittĂ di Ermesâ€? è il centro culturale piĂš importante delle isole Cicladi, con il suo grande museo archeologico, il teatro Apollo, da molti considerato un modello in miniatura della Scala di Milano, le bellissime cattedrali di Agios Dimitrios e Agios Nikolaos, e il centro storico medioevale, Ano Syros (cittĂ alta), arroccato dentro l’abi ! K ( rendono l’isola una delle piĂš belle dell’Egeo. Una terra di diverse religioni, che lascia traspirare l’essenza dello spirito in un’elettrizzante atmosfera mistica. Cattolici e ortodossi vivono in armonia in un mondo erede di culture e ideologie eterogenee. A Ermoupoli si trova il vescovato cattolico (fondato addirittura nel 1207), il piĂš famoso della cristianitĂ greca. Da qui proviene la maggior percentuale degli aspiranti prelati dell’intera Grecia. + + % ( Z di molte civiltĂ : in particolare i Veneziani, intorno al XIII secolo, hanno lasciato le tracce piĂš evidenti. Durante la Seconda Guerra Mondiale venne occupata per 8 \ trambi non è certo positivo. Il dopoguerra non comportò una ricrescita economica, in K Z


sivo regime dei Colonnelli: si dovettero cosĂŹ attendere lustri piĂš recenti per il suo sviluppo economico. Dopo la crisi greca del 2009, si può affermare che alcune isole dell’Egeo, fra cui Syros, sono da annoverarsi fra le aree piĂš ricche della nazione. Ăˆ questo il contesto della mia avventura. Ma facciamo un passo indietro. Il mio continuo desiderio di viaggiare mi ha portato quasi per caso sull’isola di Syros. Avevo conosciuto Marta, donna dal cuore friulano nonostante la sua discendenza matrilineare greca, che, con grande generositĂ , mi aveva invitato nella sua casa, dinanzi alla baia di Vari. Con il mio inseparabile zaino non mi restava che salpare per un’ennesima avventura. A Mykonos, capitale della trasgressione e della movida, la notte sulla panchina è lunga da passare: è un via vai continuo di uomini che fuoriescono dai colorati locali del centro. La musica è assordante. Il popolo della notte si accende e si agi ! ma è giĂ l’ora dell’aurora. Mi accorgo di essere sotto le pale dei mulini a vento di Mykonos e familiarizzo con due uomini in luna di miele. Insieme a loro scorgo l’alba sul mare. Nonostante la notte all’addiaccio, il tempo è passato. Al porto nuovo, m’imbarco su uno dei tanti traghetti che vanno al Pireo. Al porto di Tinos, i pellegrini della Madonna dell’Annunciazione, dopo il rituale liturgico, assalgono la nave come locuste. Sembra un esercito impazzito di lanzichenecchi. Ognuno si arrangia come può, conquistando ogni angolo di nave e % ! 3

dormiveglia e sottrae le poltrone, mentre i piĂš violenti se le danno di santa ragione.

Pagina accanto: la città di Ermoupoli. In questa pagina partendo dall’alto: - suggestiva spiaggia in una delle insenature dell’isola; - veliero nel porto di Ermoupoli; - tramonto sul Mar Egeo.

prosegue a pag. successiva Âť

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Ăˆ proprio il caos, e per di piĂš anche il mare è in burrasca. Ma nel marasma vi è ancora qualche speranza. Eccoli arrivare i salvatori della navigazione, i famosi venditori di lukumi 9_`jw`jx{ ; calvadopites 9|}_~} € {‚ƒ – torroni) che placano a gran voce i pellegrini. % porto di Ermoupoli e trovo Marta.

Eccomi a Syros Attrae e seduce questo gioiello dell’Egeo, modellato come un grande ferro di cavallo, dove spuntano qua e lĂ villaggi coloratissimi a pelo d’acqua, rocce e anfratti che al tramonto si tingono di rosa purpureo, mentre sullo sfondo compaiono acque limpide. Ăˆ un susseguirsi di anfratti silenziosi di inusitata bellezza. Lidi di borotalco e bagnasciuga dalle sfumature sorprendenti. Le spiagge variano dalle sabbiose bianche, che ri + % ! ' prio nelle vicinanze di Vari, nel comune di Mega Gialos, vi è una minuscola baia, da raggiungere con pinne e maschera. Ăˆ un angolo di paradiso, vi sono degli alberi di tamerici e si possono osservare degli antichi muretti a secco, testimonianze del glorioso passato isolano. Questo e altro è Syros, la gemma pietrosa, illuminata e scaldata da un sole intenso che splende per buona parte dell’anno, rinfrescata da una brezza estiva (meltemi), che talvolta fa imprecare i turisti. Scenari che hanno incantato non solo artisti, ma anche i militari italiani impiegati nella campagna di Grecia e poi del Dodecanneso, durante la Seconda Guerra Mondiale. Proprio il padre di Marta, il carabiniere reale Ernesto Piccin, è al centro di una lunga e travagliata storia che lo lega inevitabilmente al destino dell’isola. Un racconto dal % isolana Agnese Macrionitu. Un calvario dalle mille peripezie, per un amore troppo lontano, mai dimenticato. Un sentimento che non conosce distanze, che approda alla ricetta segreta dell’amore. Un legame dalle emozioni forti, che sfocia nel matrimonio diversi anni dopo. Qualcuno mi disse “Chi torna da un viaggio non è mai la stessa persona che è partitaâ€?. La vita del Piccin cambiò radicalmente dopo quell’esperienza imposta dalla guerra. Ernesto Piccin (classe 1920), carabiniere a piedi dell’Arma, partĂŹ il 25 ottobre 1940 per il fronte greco-albanese. L’Italia pretendeva di occupare una serie di luoghi strategici per “garantire la neutralitĂ della Greciaâ€?. Le forze italia-


ne erano schierate dal mare Adriatico verso l’entroterra greco. % 6ÂŞ Divisione fanteria “Cuneoâ€? supportata della 17° sezione Mista Carabinieri. Il Carabiniere Piccin, mobilitato nella 17^ sezione Mista Carabinieri, partĂŹ dal porto di Brindisi il 27 dicembre 1940, raggiungendo il porto di Valona (Albania) il 3 gennaio 1941. Come motociclista porta ordini, espletò incarichi mol ‹ŒÂ?‹ venne trasferito nell’isola di Syros, in uno degli ultimi territori conquistati del regime del Littorio. Infatti, i tedeschi con una blitzkrieg (guerra lampo) avevano costretto le forze gre . (8 0 pria egemonia sull’Egeo, visto che giĂ dal 1912 possedeva l’isola di Rodi e altre Sporadi meridionali, conquistate in una bril l’unico grande sbarco mai realizzato dalle nostre forze armate. CosĂŹ Ernesto Piccin raggiunse Ermoupoli, chiamato a presidiare una inutile isoletta greca, priva di alcuna importanza strategica. Tuttavia quella sperduta destinazione non era completamente da buttare, visto che, fra il sole e il mare, non esistevano nemici e la guerra rimaneva lontana. L’isola era bella, la gente divertente, il sole caldo e il vino buono, per non parlare delle donne greche cosĂŹ belle e seducenti. Con una lettura a posteriori, sembrerebbe quasi di rivivere le scene del premio Oscar Mediterraneo di Gabriele Salvatores. Ed è in questo contesto che nacque la parte romantica della storia: Ernesto in compagnia di un amico camerata, passando per Vari, scrutò una donna che, in segno di disprezzo, gli mostrò la lingua. Il gesto scatenò dapprima l’ira del carabiniere, subito placata dall’imprevedibile “colpo di fulmineâ€? per quella donna. Ernesto riuscĂŹ a conquistarla, pur sapendo pronunciare solo la parola S’agapò (ti amo in greco), promettendosi suo sposo. Ma le insidie erano dietro l’angolo e il cammino per consacrare quel matrimonio si complicò vistosamente. A seguito dell’armistizio di Cassibile dell’8 settembre 1943, Ernesto venne colto dalla malasorte. I tedeschi, che consideravano tutti gli italiani traditori, provvidero ad arrestarlo, internandolo in un campo di prigionia. Ma Ernesto, spinto dalla voglia di rivedere Agnese, riuscĂŹ a fuggire sulle alture di CashiĂ , in un’area partigiana, nei pressi di Atene.

0 ! Nell’ottobre del 1944, dopo quasi un mese di latitanza, Ernesto venne nuovamente catturato, questa volta dagli inglesi, e trasportato nel campo di Gudy. Da qui la deportazione nel campo di Geneifa e poi in quello di Suez in Egitto. Nonostante la prigionia, l’amore non si infranse e continuò %

conclusa, Ernesto rimpatriò (21 luglio 1946) coronando la sua

! 0 / ‹Œ’‹ decisero di celebrare anche l’unione religiosa, dando suggello !

Michele Tomaselli

Nella pagina accanto, alcune capre si arrampicano sul terreno montuoso. In questa pagina, dall’alto: - mulino a vento sull’isola di Mykonos; - il primo numero del Giornale delle Cicladi, datato 1 ottobre 1941.

Il viaggio che ho effettuato si è svolto nell’agosto 2013: Fonti: Il Giornale delle Cicladi anno 1941; Wikipedia l’enciclopedia libera; http://www.dodecaneso.org Biblioteca Comunale di Ermoupoli Testimonianza di Marta Piccin; Ringraziamenti: Marta Piccin, Biblioteca Comunale di Ermoupoli |

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ALLA SCOPERTA DI... DAL FRIULI AL TIRRENO: LA VITA E LA MORTE DI IPPOLITO NIEVO Servizio e immagini di Vanni Veronesi

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Negli abissi della veritĂ 4 marzo 1861: a Palermo, il piroscafo ‘Ercole’ parte alla volta di Napoli. A bordo ci sono oltre ottanta persone: fra loro, lo scrittore Ippolito Nievo, tesoriere della Spedizione dei Mille, in viaggio verso Torino per dare la sua versione dei fatti sull’impresa, soggetta alle calunnie dell’ala ostile a Garibaldi. Ma nelle prime ore del 5 marzo, il piroscafo scompare per sempre. Nessun relitto, nessuna traccia, nessun superstite: una storia che lascia interrogativi inquietanti. Per capirne di piĂš, occorre ricostruire l’intera, straordinaria vita di Nievo. A partire dal suo legame strettissimo con il Friuli.

La formazione alla politica

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Ippolito Nievo nasce a Padova il 30/11/1831, dal nobile mantovano Antonio e da Adele Marin, erede per via materna del casato friulano dei Colloredo, proprietari del celebre castello. La sua infanzia si divide fra Padova, Soave, Udine (dove frequenta le elementari) e Verona, mentre nel ‘47 gli studi liceali lo portano nelle proprietĂ familiari di Mantova, Sabbioneta e Fossato di Rodigo. FinchĂŠ, nel ‘48, il fuoco dei patriottismi divampa in tutta Europa: il 17 marzo, a Venezia, Daniele Manin e Niccolò Tommaseo guidano una vittoriosa insurrezione contro gli Austriaci; il giorno dopo, a Milano, iniziano le leggendarie ‘Cinque Giornate’. Il 23, Carlo Alberto di

(/ < —’ (* (8 ( + ! ˜ lo stesso giorno, Nievo è a Cremona per gli esami scolastici, che però - annota - vengono ÂŤimprovvisatiÂť per le ÂŤtrepi 6< ( % ™ mico. Inizia cosĂŹ, per il sedicenne Nievo, la formazione alla politica, che lo porta in Toscana ( šÂ?ÂŒ folarsi negli ambienti rivoluzionari. LĂ si combatte ancora e Roma sembra a un passo, e pare quasi di sentire Mazzini che annuncia, il 24 febbraio, la caduta del papato: ma la 24

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parentesi della Repubblica Romana verrà chiusa il 3 luglio ! ) — ( stenza antiaustriaca, crollerà anche Venezia.

Fra giornalismo e letteratura ˜ š’œ ˜ (* Pavia, quindi a Padova, dove si laurea nel ‘55. In cittĂ frequenta il Caffè Pedrocchi, cenacolo di patrioti e intellettuali: inizia fra quei tavoli la passione per il giornalismo. Esordisce con due polemiche roventi conFoto sopra: l’isola di Capri, presso la quale Ippolito Nievo scomparve assieme alla nave “Ercoleâ€? il 5 marzo 1861. Foto accanto: Ippolito Nievo in divisa di colonnello garibaldino. Sul retro è segnato “Palermo 19 febbraio ’61â€?: pochi giorni dopo, Nievo sarebbe morto.


Sopra: il castello di Colloredo di Monte Albano, dove Nievo ha sogzona è stata mirabilmente descritta da Nievo nella sua novella Il Varmo: giornato per molto tempo e ha composto buona parte del romanzo Le Nessuna cosa piÚ mirabile al mondo di quel lucido orizzonte che fugge confessioni di un Italiano.

il sole imporporando il proprio letto cambia in tremulo argento i mol ! ogni sassolino ed ogni crespolo d’onda manda una luce tutta sua, come

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! lunge si schierano illuminate dal tramonto le torri dei radi paeselli don $ # % " stanza, da sembrare un coro di voci nÊ celesti nÊ terrene, nel quale alle preghiere degli uomini si sposino arcanamente le benedizioni degli angeli. CosÏ calmo quel sole vassi morendo, e la lontana cerchia dell’Alpi ne rinvergina l’ultimo bacio sulle vette nevose, e le falde meno rilevate, e la pianura e l’aere interposto assumono tali colori che mai non saran

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La Sferza Luigi Mazzoldi, di cui attacca, sul suo stesso giornale, le posizioni antisemite e le parole di spregio nei confronti degli studenti padovani. Lun ( ste come Le ore casalinghe e La ricamatrice, mentre su L’annotatore friulano del 4/11/1858 recensisce un trattato di agronomia a vantaggio dei contadini, poichĂŠ ÂŤil disagio del volgo campagnuolo è sĂŹ grande da rimanere impedita ad esso ogni 6! * ˜ Rivoluzione politica e rivoluzione nazionale, sostenendo che non può esservi alcun Risorgimento senza la partecipazione delle < 5' 0 ( ! ' ( % ( leviamento della miseria e il retto soddisfacimento dei biso ! & % ( (8 6! @ questa sensibilitĂ che pubblica sui giornali i suoi racconti, nel progetto - mai realizzato - di raccoglierli in un libro unitario: il Novelliere campagnuolo. Ne è parte fondamentale Il Varmo, uscito su L’annotatore friulano nel ‘56 e ambientato fra il mulino di Glaunicco, proprietĂ di Mastro Simone, e quello di Ser Giorgio a Gradiscutta: fatti e personaggi inventati, ( ! Dietro, però, si nascondono le miserie di una regione arretrata, di cui Nievo illustra la mentalitĂ ottusa e talora crudele: da provinciale autentico, ama il suo angolo intatto di mondo, ! ) (8 ! + 7 % ( % < š’Â? ne sorpreso da un mandato di comparizione del tribunale di Udine ( 5 ( + (8 Regia GendarmeriaÂť austriaca per una sua satira nel racconto L’avvocatino. La vicenda termina nel marzo del ‘58 con una multa e regala a Nievo una grande notorietĂ ; conteso da gior-

Il mulino di Glaunicco (sopra) e quello di Gradiscutta (sotto), protagonisti delle vicende narrate nella novella di Nievo Il Varmo.

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? < La migliore offerta.

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J K ? stato ospitato Ippolito Nievo.

nali, caffè e salotti risorgimentali, a Milano vive una piacevo ( % < la con Beatrice Melzi d’Eril + K % ( š: ( bilitĂ , una passione incandescendente. Intanto, la letteratura è ormai la sua vita; drammaturgo, ro ( Le maghe di Grado ( %% se poesie di ambientazione friulana quali Gemona, Nella pineta di Belvedere, Monte Cavallo, Primavera udinese, che riunirĂ nelle raccolte Versi, del ‘54, e Le Lucciole š’ž! ˜ š’Œ sul giornale @ % 5 (8 %% % ni romanzi storiciÂť, in quanto genere letterario ÂŤche ebbe, mas 8 < ! * polo che sente e che pensa è superbo di sapere quanto sono ve % pensieri che si agitano in lui con una confusa ingenuitĂ Âť. A questo popolo ÂŤche sente e che pensaÂť Nievo dedicherĂ il piĂš grande romanzo della nostra letteratura: Le confessioni di un Italiano.

Il capolavoro assoluto

Sotto: il Caffè Pedrocchi a Padova, ritrovo di intellettuali del Risorgimento, luogo molto frequentato da Nievo.

Foto sotto: a sinistra, un disegno realizzato a Grado da Nievo duran OQUV!

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Oltre mille pagine in otto mesi di lavoro: le Confessioni, scritte in buona parte nel Castello di Colloredo fra ‘57 e ‘58, sono un miracolo di creativitĂ . Sin dalla prima, folgorante frase: ÂŤIo nacqui veneziano ai 18 ottobre del 1775, giorno ( = 0 - 8 no quando lo vorrĂ quella Provvidenza che governa misteriosamente il mondoÂť. A parlare è Carlo Altoviti ( ripercorre la sua esistenza: orfano dei genitori, adottato dai castellani di Fratta, presso Portogruaro, il piccolo Carlino fa il girarrosto nella cucina del castello. Ma quel mondo immobile fra Veneto e Friuli, non appena Carlo diventa ragazzo, viene ( ˜ < lusasi di trovare un alleato, si concede al generale e muore. Ep ˜ " % #< 4 mano gli oppositori delle tirannie. Carlo è fra questi: inizia cosĂŹ la sua rocambolesca vicenda politica e umana, intrecciata con quella della cugina Pisana, amore impossibile, alter ego della Bice amata da Nievo. Attraverso i loro occhi e quelli dei personaggi che vi ruotano attorno vediamo scorrere tutti i grandi eventi del Risorgimento: il trattato di Campoformido, la nasci 4 %% + ( 4 %% '


le rivolte in Puglia, il regno di Napoleone in Italia e la sua caduta, il ritorno dei vecchi regimi, la rivoluzione napoletana del š—œ % ( K % š�ž 4 %% 4 ! & ( to di chi, con la restaurazione di re, imperatori e papi, diventa straniero in patria e se ne va in Inghilterra, Brasile o Argentina per rifarsi una vita. Fino al 1858, quando Carlo posa la pen (

š ( !

L’ultimo viaggio 8 —Œ š’Œ % + (/ stria invade il Piemonte: è il pretesto che serve ai Savoia per avviare la II Guerra d’Indipendenza e chiamare in aiuto la Francia di Napoleone III. Ippolito, mentre i suoi fratelli si ar ( %% š ( Cacciatori delle Alpi guidati da Garibaldi. Il suc ˜ 888 ( ™ (/ ! 8 segna al Piemonte la sola Lombardia, mentre lascia Veneto e Friuli agli Asburgo: per Nievo è un colpo mortale. Ne nasce una Z , geniale affresco fantapolitico di eventi immaginati fra 1860 e ———— ( (8 () ( % ( ! & ma di queste profezie, una delle poche positive, sarĂ lo stesso ˜ ( 5 maggio del ‘60 da Quarto per partecipare alla Spedizione dei Mille. Dal suo diario seguiamo come in diretta lo sbarco a Marsala, la battaglia di , la presa di Palermo e la fuga delle truppe bor% < K % ˜ ( ˜ ! 8 polito accetta, ma sa a cosa va incontro: in una lettera a Bice, denuncia che tutti gli ÂŤfanno la corte per suppliche, raccomandazioni ed impieghi; principi e principesse, duchi e duchesse a palate agognano 20 ducati al mese di salarioÂť. E mentre i borbonici di ieri cambiano bandiera e battono cassa, a Palermo arriva Giuseppe La Farina ( \ ( % & < . piemontese, occorre mettere fuori gioco Garibaldi, considerato un pericoloso repubblicano. Parte quindi una violenta cam ne, primo esempio di macchina del fango in una nazione appena nata. E come in un mistero italiano degli anni Settanta, la š) ( ( % 8

Â? šÂ?‹ bordo le carte che provano la bontĂ della gestione, sparisce nel nulla vicino Capri: nessun relitto, nessuna traccia, nessun su ! - ‹ŒÂ&#x;Â? Stanislao Nievo, pronipote di Ippolito, nello splendido romanzo Il prato in fondo al mare, frutto di ricerche decennali. Fra le tan ( % < 7 š (! La veritĂ , irraggiungibile come la grandezza di Ippolito Nievo, giace ancora negli abissi del Tirreno.

Le confessioni di un Italiano: partendo dall’alto, il sito in cui sorgeva l’antico castello di Fratta, D ! # + ! il centro storico di Cordovado. Sotto: fucile originale di Giuseppe Garibaldi, donato dal Generale al patriota Antonio Mosto, compagno di Nievo nella Spedizione dei Mil X # ?

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PERSONAGGI PAOLO ZOPPOLATTI Intervista di Giuliana Dalla Fior Immagini di R. Vettorato

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Parola

di Chef

La tv lo ha reso famoso, ma non abbandonerebbe il Friuli per nulla al mondo. ÂŤPasseggiare sul Collio regala sensazioni impagabiliÂť. E agli amanti della cucina consiglia: ÂŤAbbiate il coraggio di osareÂť.

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non è un businessman = % % % = = habitat = = ! " # Ăˆ ' ÂĄ

! Partiamo dall’inizio e dalla decisione di seguire le orme familiari, con mamma Maria e papĂ Ezio che gestivano lo storico locale “Al Giardinettoâ€? a Cormòns‌ 5@ ! 6! Eppure i suoi studi in design e arredamento sembravano orientarla verso un mondo diverso. 53 ! * % ( < 6! Torniamo al ristorante “Al Giardinettoâ€?. Lei e i suoi fratelli come avete deciso di rimanere impegnati nel settore? 58 = % ( " #

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6! Domanda da un milione di dollari: come si raggiunge un invidiabile livello di professionalitĂ in cucina? 5+ " # ! ˜ (

< , % ! 8 " #6!

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6! Secondo dati recenti, tra i tanti giovani della nostra regione che seguono gli studi per ottenere il titolo di “cuoco�, in ! tuna collocazione. Cosa si deve fare per garantirsi sbocchi sicuri in questa professione? 58 ! + $

$ ! 3 , stage ! * 0 < % % ( 6! Detta cosÏ viene da chiedere se ci sono anche dei vantaggi a fare il cuoco‌ 58 % % % % ! 8 (

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6! Del tipo? 5 ( Â 8

! ) 6! A proposito di ritmi di lavoro, i suoi quali sono? 5¢ ! & ÂŒ ! 8

non stop ! & 6! Molti la descrivono come una persona amabile, estroversa, simpatica. La buona cucina aiuta a rendere migliore il carattere? 5* %% ÂŁ / " # ! - ( % =

6! Qual è stato il piatto che per primo le ha dato successo e soddisfazione personale? 5 ( , ( < + - ! &

6! Chi ha gustato i suoi piatti non lesina commenti positivi, dicendo che sa magistralmente mescolare tradizione e novitĂ , tendenze mitteleuropee e friulane. Vuole offrirci un segreto culinario che la tv non le abbia giĂ strappato? 5* < % 6! Consiglio per i meno esperti: ha senso tentare varianti di una ricetta base secondo i propri gusti? 5 < ! & < % %

% 6! In cucina sono piĂš abili e creativi gli uomini o le donne? 5K , % % % 6! Un bravo cuoco quali errori non dovrebbe mai commettere? 5

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6! Il poco tempo libero come ama impiegarlo? 5+ % + ! * < % 6! Meglio i libri o la tecnologia? 5/ % =

La trattoria, aperta dal 1907 e sempre gestita dai Zoppolatti, con uno chef in cucina sempre di famiglia, è sita in un edificio del Settecento, di impronta austriaca, come alcuni dei piatti che trasmettono gusti delicati in cui si riconoscono le testimonianze di materie prime di grande qualitĂ e freschezza. Cucina sia di mare sia di terra, attenta alla cultura del territorio, si esprime in ricette che propongono la tradizione e l’innovazione. Lo chef Paolo è coadiuvato dal fratello Giorgio che riceve in sala e che si occupa della ricca cantina di vini prettamente locali del Collio e dell’Isonzo. Per i dessert invece si avvale della collaborazione del fratello gemello Giovanni. Paolo Zoppolatti inizia a lavorare in cucina nel 1989 insieme alla madre che gli insegna i piatti legati alla cucina locale di ispirazione mitteleuropea. La sua cucina è una rivisitazione di tali influenze nel Friuli Venezia Giulia, spaziando dalle verdure alle erbe, alle spezie, ai pesci, alle carni locali. Numerosi i libri che contengono sue ricette e moltissimi gli articoli sulla stampa italiana, europea, americana e giapponese. Ăˆ presente in tutte le guide gastronomiche d’Italia. Da 14 anni partecipa al programma di Rai Uno “La Prova del Cuocoâ€? e ha collezionato fino a oggi circa 500 presenze.

% ! 0 6! Se non vivesse in Friuli, in quale parte del mondo vorrebbe abitare? 58 Â ! * ! ' : < ( ( % 6! "

Sorride! 5"& #! ) 6! # cammino del padre? 5 ! 7

% 6! A proposito di futuro, quali sono gli obiettivi nel proseguo della sua attivitĂ ? 5+ 6! Giuliana Dalla Fior |

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La Grande Guerra sul Carso monfalconese

Gli anni

spezzati

Dal Parco tematico della Grande Guerra al Museo all’aperto del Comprensorio difensivo della Dolina del XV Bersaglieri: sul Carso monfalconese, piĂš che altrove, la Prima Guerra Mondiale è stata sinonimo di ‘trincea’. Ed è dal ventre della terra che le voci di chi era sul fronte giungono fino a noi. Che abbiamo il dovere di ascoltare.

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Voci dalla trincea 5/ ‹Œ‹Â? % ¤ÂŒÂŒÂĽ Â?ÂœÂœÂĽ + ! ( % ! '

% ! % % ! ˜ ! - " # " # " #! & ! ' % ( ! \ ! ! 8 - (/ ( % 6! 8 7 Emilio Lussu Un’anno sull’Altipiano / ' K & š¤Â? š¤Â&#x; + ( ! ' /

Carso monfalconese % <

% ( Parco Tematico della Grande Guerra Monfalcone Â? ÂŚ 2 ! 8

ridotta di Quota 121 , + (/ \ ( ( % < ! * 9 ( š‹’ ( š‹�; 3 ‹—‹ Quota 77 ' ! & K K iscrizioni < 5/ 6 ( In alto: un’elaborazione grafica del Sacrario di Redipuglia. A sinistra: particolare della ridotta di Quota 121. A destra: fotografia di Emilio Lussu, autore del romanzo Un anno sull’Altipiano.

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A sinistra: foto originale scattata dai soldati italiani il 21 marzo 1916 durante l’inaugurazione della “Grotta Vergineâ€? (foto di Andrea Spanghero pubblicata in I tracciati delle trincee sul fronte dell’Isonzo. III. Le alture di Monfalcone, parte 2^, di Marco Mantini, Udine 2010). Accanto, la targa al giorno d’oggi (foto da www.studicarsici.it). Sotto, partendo dall’alto: epigrafe nella Dolina del XV Bersaglieri; monumento a Enrico Toti in localitĂ Sabrici; linea fortificata presso il Monte Sei Busi:

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K K šÂ&#x;Âœ / K \ ! Fra cime e grotte 8 ' trincea di Quota 85! 3 7 Enrico Toti

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K K % Cervignano del Friuli< 7 ! 8 � š‹� < ! 3 < ) \ 0

% +( % < (8 Z ! 8 Sablici < % ! & Quota 85 ‹œ % š‹� 7 Antonio Sant’Elia Futurismo< * % : ™ & 0 , ( %% !

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" # ( ! "§ # š‹’ ( 7 % < % “Grotta Vergineâ€? . ! ( ( 53 —‹ ‹Œ‹Â?

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Echi dal passato ' , Museo all’aperto del Comprensorio difensivo della Dolina del XV Bersaglieri! (

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Quota 89 9 4 ; Quota 118 9 & : ;! ' % % "Dolina dei Cinquecento# . ! ( ( š‹’ \ : (8

Corrado Alvaro , ˜ ! + % 0 +

< ( ( % Z ( ! Monte Sei Busi = % Poesie grigioverdi 9‹Œ‹Â&#x;;! - Â?‹ Â?Â? Rivelazione / < 58 2 2 ( 2 6! & A un compagno % < 5- ( ( 2 2 = 2 ( 2 = 2 - ( !!!! 2

Carso 2014+: il museo all’aperto Questo è l’elenco dei punti informativi per chi volesse fare una visita guidata al Parco tematico della Grande Guerra, nei percorsi delle trincee o al Museo provinciale della Grande Guerra. Info Point Carso 2014+ LocalitĂ Maranuz 2 (Tiare Shopping) 34070 Villesse (Go) info@carso2014.it federica.ghirardo@provincia.gorizia.it Museo della Grande Guerra di Gorizia Provincia di Gorizia, Borgo Castello, 13 –15 Tel. +39 0481 533926 musei@provincia.gorizia.it www.provincia.gorizia.it Informacijski Center “Pot Miruâ€? $ % % & ' * /;;; <

=> HK

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Tel. 00386 5 3890167 info@potmiru.si, www.potmiru.si Pro Loco Monfalcone Via Giuseppe Mazzini, 3, 34074 Monfalcone 0481 411525 info@monfalcone.info, www.monfalcone.info Sentieri di Pace Redipuglia ed isontino info@prolocofoglianoredipuglia.it www.prolocofoglianoredipuglia.it GOIS- Consorzio Gorizia e l’Isontino Gorizia e Collio - Corso ltalia, 55 Gorizia tel. +39 0481 385269 info@gois.it, www.gois.it Per informazioni turistiche: tel. +39 0432 200371, cell. +39 392 9924845


2 2 % ( 2 = 2 ( 2 2 6! * / %% ‹Œ¤Âœ % < Vent’anni! ' % K K ! < 5™

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Sopra: copertina de La Domenica del Corriere (24/9-1/10 1916) con l’immagine della morte di Enrico Toti sul Carso monfalconese. Pagina accanto: Corrado Alvaro, autore del romanzo Vent’anni ambientato sul Carso monfalconese, dove egli stesso combattè.

iMagazine e Carso 2014+: binomio vincente Presso il Tiare Shopping di Villesse è operativo il Punto Informativo Carso 2014+ della Provincia di Gorizia. L’infopoint si trova all’ingresso del centro commerciale e darĂ lavoro a 4 persone (1 dipendente della Provincia, 2 stagiste e un dipendente della Camera di commercio). L’obiettivo è promuovere il territorio isontino, con un focus particolare sulla Grande Guerra. ÂŤGrazie a questa

* O W * lustreremo alle molte persone che arrivano da fuori provincia quelle che sono le realtà dell’Isontino�. All’inaugurazione odierna era presente anche il direttore di iMagazine, Andrea Zuttion (foto accanto assie

O W K collaborazione avviato tra la nostra rivista e il progetto Carso 2014+ ormai un anno fa. E proprio in questo contesto, presso l’infopoint della Provincia al Tiare sarà possibile reperire le copie di iMagazine.

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ALLA SCOPERTA DI...

LA TENUTA TACCO Servizio di Margherita Reguitti Immagini dell’Archivio baronesse Tacco

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Una questione

di famiglia

Da 600 anni a San Floriano del Collio si intrecciano le storie di un casato dalle origini antiche. Ora all’interno del secolare castello si celebrano feste e matrimoni. Senza mai scordare il prestigioso passato, che l’erede di quella dinastia ha voluto raccontare a iMagazine.

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Un castello dalle origini lontane nei secoli. Una proprietà di vaste dimensioni sul Collio goriziano, da dove la vista può spaziare dal Friuli a Grado, dalla valle del Vipacco alla Slovenia. Una famiglia dalle antiche radici, vissuta in un maniero di frontiera, dalle mura distese ad avvolgere la casa

! La tenuta delle baronesse Tacco di San Floriano è da oltre 600 anni “in famigliaâ€?, tramandata di generazione in generazione. Le pietre secolari potrebbero raccontare di amori romantici e tragedie sanguinarie, di passi e spari di solda % due guerre mondiali, di terremoti che tanto hanno distrutto. Oggi però l’azienda agricola di charme, acquistata nella seconda metĂ del Seicento dall’avo imperial regio notaio Carlo Tacco di Cormòns, rivive tempi felici e la sua bellezza torna a domina34

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re la piana sottostante. Dal 1995 infatti la proprietà è passata in ereditĂ alla contessa Teresa Thun Hohenstein che, con determinazione e grande impegno, ha deciso di cercare, recuperare e ricostruire quello che i secoli e gli uomini avevano distrutto. ÂŤUn’avventura scaturita da una miscela composta da una buona dose di incosciente pazzia e da un forte attaccamento alla terra e alle radici familiariÂť, spiega la nobildonna oggi imprenditrice. ÂŤQuando giunsi per la prima volta a San Floriano mi sono trovata davanti dei ruderi, avvolti dalla vegetazione. Grazie al sostegno e ai buoni consigli del conte Michele Formentini, storico e allora delegato del Consorzio dei Castelli storici del Friuli Venezia Giulia, con grande passione e tanto lavoro ho iniziato una missione a dir poco impossibileÂť. In circa vent’anni l’azienda agricola, che sorge in localitĂ Dvor - in sloveno Corte d’Appello in quanto di proprietĂ di nobili che amministravano la giustizia - è risorta. I bombardamenti della


Sopra: lo stemma del casato dei Tacco A lato: il giardino della tenuta allestito per un matrimonio. Pagina accanto: il maniero illuminato durante una festa. Prima Guerra Mondiale avevano ridotto a ruderi il castello e costretto le baronesse del Sacro Romano impero, Roberta e Maria Anna, rispettivamente mamma e zia della proprietaria, a lasciare San Floriano. Si erano dunque trasferite nella residen K ! / Z alla frequentazione con Max Fabiani, architetto di fama dalle intuizioni rivoluzionarie e committenze importanti a Vienna, Lubiana, Trieste e Gorizia, venne avviato un progetto di restauro, ampliamento e costruzione di una nuova ala. L’architetto-artista, celebre in tutta la Mitte 7 ! ) quel cantiere! Fabiani infatti iniziò a frequentare San Floriano non solo per motivi professionali. Ogni giovedĂŹ, alle 17 in punto, amava prendere il tè, ospite delle baronesse. Fu proprio gustando la british bevanda che Cupido scoccò la freccia accendendo la passione nel suo cuore di maturo e celebre architetto, per la giovane e affascinante baronessa Roberta. Storia avvolta da un mistero discreto, proprio come i fatti e i personaggi richiedevano a quel tempo. Liaison senza futuro visto che successivamente la ragazza convolò a giuste nozze nel 1941 con il capitano e conte Giorgio Thun Hohenstein. Il giovane infatti era giunto nell’Isontino in quanto osservatore aereo, di stanza durante la guerra all’aeroporto di Gorizia, sede del 4° stormo, del quale faceva parte la pattuglia acrobatica italiana, antesignana delle Frecce Tricolori. Lunga è stata la vita della baronessa Roberta, spentasi all’etĂ di 97 anni a Gorizia, nel 2011. ÂŤCon il latte in culla ho assimilato la passione per la terraÂť, spiega tra il serio e l’ironico la contessaimprenditrice Teresa Thun Hohenstein. ÂŤNon ave-

Le origini: i Tacco provengono dalla Toscana, discendenti di Ghino di Tacco, gentiluomo senese ricordato da Dante nella Divina Commedia, capitolo IV del Purgatorio. Lo stemma araldico del casato raďŹƒgura tre colline, una colomba e un ramo d’ulivo, a testimoniare la missione d’esser portatori di pace fra i popoli. Azienda agricola baronesse Tacco, via Castello n. 5 San Floriano (Gorizia). Telefono 3479818035 La tenuta prima (foto info@agriturismocollio.com sopra) e dopo (foto sotwww.agriturismocollio.com to) il restauro. vo competenze professionali quando ho iniziato a

era collocata la biblioteca, poi il complesso agri ! & to imparare, proprio per quel senso morale di dedizione al tramandare il valore della memoria e del legame con la terra, di cui il mio dna è assai riccoÂť. Il castello Tacco di San Floriano oggi non è piĂš un rudere ma una splendida location dove organizzare feste, banchetti e matrimoni all’aperto sul belvedere ( date in stile, a testimoniare 600 anni di storia.

Margherita Reguitti |

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PERSONAGGI PAOLO CLEMENTE

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Intervista di Andrea Doncovio

Il migliore amico

dell’uomo A Papariano di Fiumicello opera da anni un club cinofilo attivo nell’addestramento dei cani. ÂŤCon ciascuno di loro è fondamentale instaurare un rapporto di rispetto reciprocoÂť. Attraverso iMagazine, il presidente e istruttore ci spiega come.

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Paolo Clemente, quando è nata la passione per i cani? ÂŤHo sempre amato gli animali, ma la pas % % < , ! ˜ ‹ŒŒ¤ ( < ÂŹ 6! Il suo vero primo cane‌ 5+ ÂŹ (

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% % 6! Un percorso tutt’altro che scontato. 54 % (

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Un antico detto recita: “Il cane è il miglior amico dell’uomoâ€?. Cosa ne pensa? 5+ ! 8 ( ( % 6! Cambiamo prospettiva: a suo avviso l’uomo può essere considerato il miglior amico del cane? 54 ÂŹ < "8 #! ' . !

0 0 % 6! In questo contesto Paolo Clemente come descriverebbe il suo rapporto con i cani? 5\ < % . ! + . <

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Prima ha citato l’attivitĂ agonistica: in cosa consiste questo “mondoâ€?? 5 ( < ! ( % )˜+8 %% < ! ( = ( %% = ( !

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Prove che richiedono un addestramento intenso‌ 5/ ( = < ! / " # ( [ <

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6! In conclusione torniamo al club: quante persone lo frequentano?

Paolo Clemente, 56 anni il prossimo 21 giugno, vive a Pieris. Ăˆ il presidente del Club Cinofilo Sportivo Il Cane (www.clubilcane.it), sito in via Brancolo a Papariano di Fiumicello (UD), riconosciuto dal CONI, dove collaborano anche le istruttrici Manuela e Loredana, oltre alla figlia Deborah. Artigiano di professione, addestratore riconosciuto ENCI, ha conseguito numerosi brevetti di utilitĂ e difesa in ambito cinofilo, gareggiando in Italia e all’estero con risultati di prestigio. Ha frequentato diversi campi S.A.S. (SocietĂ Amatori Pastore Tedesco) in Italia e all’estero, dove ha avuto modo di confrontarsi con diversi metodi d’addestramento. A casa ha tre cani: due pastori tedeschi, Fax e Hero, e uno yorkshire terrier, Charlie, che definisce “il padrone di casaâ€?. 58 % ( ! ˜ ¤Âœ %%

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ALLA SCOPERTA DI... ‘PRIMO CAMPO’ E IL PROGETTO ‘SOS ETĂ€ EVOLUTIVA E DISABILITÀ’ Servizio di Vanni Veronesi, immagini della Fattori Sociale Primo Campo

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La terapia della campagna Quanto si può imparare dalla vita nei campi e dal contatto diretto con gli animali? Moltissimo, a tutti i livelli: per questo, l’Azienda Sanitaria 5 ‘Bassa Friulana’ ha intrapreso da qualche anno un progetto di terapia rivolto a bambini e adolescenti con problemi cognitivi e sociali. In collaborazione con una realtĂ tutta da scoprire: la Fattoria Sociale ‘Primo Campo’ di Aiello.

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La societĂ agricola ‘Primo Campo’, nata nel 1983 dalla passione di O per gli alberi e il cui nome coincide con l’acquisto del primo campo agricolo da convertire in bosco, occupa attualmente circa 7 ettari di terra situati nel comune di Aiello del Friuli, disseminati di svariate tipologie di alberi e piante. Assieme a Luca, apicoltore con grande esperienza nella gestione di attivitĂ contadina integrata con offerta di servizi educativi, l’altra anima della fattoria è la moglie # j , imprenditrice agricola, allevatrice di asini per affezione da 11 anni, operatrice in AttivitĂ ed Educazione Assistita con l’Asino e responsabile dei progetti di fattoria didattica e sociale. Accanto a loro lavora x , laureata in Scienze e Tecniche Psicologiche presso l’UniversitĂ di Trieste, operatore di fatto ()4 / zione con l’asino. Al centro di un bosco recintato di circa 15.000 mq, la fattoria presenta una bella casetta in legno e un laghetto che ospita oche, anatre e, a cadenza regolare, uccelli migratori di passaggio. In questo angolo naturale , oltre a capre e animali da cortile, vivono in grandi recinti degli asini, che durante la giornata vengono portati al pascolo in aperta campagna. Non lontano ci sono l’apiario, il vigneto e l’orto biologico. 40

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Trattandosi di una piccola realtĂ a gestione familiare, l’attivitĂ agricola è orientata all’autoproduzione, ma offre l’opportunitĂ di fare numerose esperienze. Vi si producono principalmente frutta, verdure, uova, latte, miele e foraggi; l’energia elettrica viene prodotta da pannelli fotovoltaici e per il riscaldamento viene utilizzata la legna. L’azienda dispone di strutture e spazi coperti che consentono di svolgere attivitĂ durante tutto l’arco dell’anno. / ()4 /

, ‘Primo Campo’ ha al suo attivo numerose collaborazioni con le scuole dell’infanzia e primarie: dal 2008, organizza settimane di centro vacanza in fattoria; dal 2009 il progetto ‘Scuole in fattoria’ offre percorsi didattici per alunni, con partico 2 ciale; dal 2012 ‘Orto in classe’ dĂ la possibilitĂ ai bambini di imparare i primi rudimenti dell’agricoltura. Oltre alle scuole, la Fattoria vede la presenza settimanale delle persone ospitate dalla casa-famiglia ‘Il Mulino’ e degli utenti del CISI (Consorzio Isontino Servizi di Integrati) di Gorizia.

{ ! Particolare attenzione merita il

_>H> | } }!, in convenzione con l’Equipe Multidisciplinare Territoriale dell’Ass 5 di Cervignano del Friuli, distretto est, con l’Equipe Minori con i servizi Socia (/ % / ! 4 % % lescenti dalle ridotte competenze cognitive e dall’autonomia


Nella pagina accanto, due asinelli all’interno della Fattoria Sociale ‘Primo Campo’ di Aiello del Friuli. Qui a fianco, Luca Mastrototaro e Chiara Rossi, titolari della fattoria ‘Primo Campo’, assieme ai loro figli; all’interno del riquadro, la collaboratrice Hanna Latini.

( cessitĂ di dare risposte diverse rispetto a quelle ‘istituzio ( < re una formula che contrastasse l’esclusione sociale e andasse al di lĂ della semplice ‘cura’ da manuale: Le soluzioni sono state molteplici, come sottolinea la psicologa

O : ÂŤDal lavoro nell’orto biologico alla cura del verde in un’ottica di green therapy; dalla cura e manutenzione della fattoria all’accudimento degli animali. Quest’ultima attivitĂ favorisce lo sviluppo della percezione di bisogni, diversi dai propri, e promuove la regolazione del comportamento. In questo contesto acquisisce importanza l’attivitĂ di educazione assistita con gli asini: ci si avvale cioè delle straordinarie qualitĂ caratteriali dell’asino, per permet % un’esperienza intensa e ricca di stimoli, soprattutto tattili. Per le sue caratteristiche, l’asino è un animale facilitatore di relazioni: lento, affettuoso, intelligente, morbido, disponibile, socievole. L’asino accetta le persone come sono, non giudica, non proietta nulla, reagisce al loro agireÂť. Come afferma la stessa Masutto, ÂŤi principali obiettivi che ci eravamo dati erano l’inclusione sociale, l’acquisizione di competenze, l’autonomia personale e sociale, l’autostima, l’orientamento, la conoscenza dell’ambiente. L’ avvio del progetto personalizzato all’interno fattoria “Primo Campoâ€?, ( messo nell’arco di un anno un graduale miglioramento della situazione di ogni ragazzo e il suo successivo reinseri ! \ golarmente portati a termine, nel rispetto e raggiungimen % ! - al termine del percorso, abbiamo riscontrato piena adesione e soddisfazione da parte delle famiglie, che hanno valuDal 2009 a oggi, i percorsi all’interno di ‘SOS EtĂ evolutiva e disabilità ’ sono stati ben 16: - Conoscenza della fattoria e degli animali che vi abitano. - Conoscenza e accudimento degli animali della fattoria. - Mondo coniglio: tutto sul mondo dei simpatici leporidi. - Con le galline: dall’accudimento alla conoscenza, dall’etologia alla relazione‌ e dall’uovo alla frittata! - Le capre camosciate: dalla conoscenza alla mungitura‌ ÂŁ - A piccoli passi nel mondo delle API: alla scoperta della piĂš complessa ‘societĂ animale’. - Asiniamoci: modulo di 6 ore ciascuno per imparare tutto sul mondo degli asini, veri e propri ‘medici’ per lo spirito; primo approccio, accudimento, ascolto, rilassamento, (

e percorsi a ostacoli, passeggiate in campagna anche con piĂš asinelli.

tato positivamente l’esperienza ed espresso la richiesta di darne continuità . Inoltre, le famiglie hanno avuto l’occasione di conoscersi e di instaurare delle relazioni di confronto e di auto-mutuo aiuto: un successo al di là delle aspettative.

\ A questa richiesta di continuitĂ , forti dell’esperienza maturata negli ultimi anni, l’Azienda sanitaria e ‘Primo Campo’ intendono dare seguito, estendendo la formula a

} < , % ! L’idea è quella di creare un modulo di sei incontri e un altro di dodici mirati a una progressiva acquisizione, da parte dei singoli ragazzi, di comportamenti meno aggressivi , a un ampliamento delle conoscenze sociali e delle relazioni umane: perchĂŠ imparare a salutare, aspettare il proprio turno, domandare anzichĂŠ esigere, imparare a esprimere le proprie emozioni, saper guardare negli occhi, evitare la ripetizione di stereotipi e schemi preconfezionati, migliorare la coordinazione e il movimento, stimolare la manualitĂ , ma anche andare in bagno, bere e mangiare da soli sono vere e proprie conquiste. Anche in questo caso, nelle attivitĂ saranno coinvolti gli animali, fondamentali per creare stimolo e interesse nei soggetti coinvolti.

Vanni Veronesi - Orto e serra: dal letame alla preparazione della terra, dai semi alle piante, dalla piantumazione alla pacciamatura, dalla cura al raccolto, per comprendere l’intero ciclo dell’agricoltura non violenta. - Cura del verde: piccole potature e manutenzioni alle strutture, con uso di semplici attrezzi - In laboratorio: preparazione di conserve, marmellate, succhi e altre leccornie in base ai prodotti di stagione raccolti dall’orto e dai frutteti; inoltre, riconoscimenti, raccol ! - Dalla fattoria alla cucina: dalle uova alla pasta, dal grano al pane‌ e crepes per tutti i gusti. - Lavoriamo con la creta. - Lavoriamo la cera d’api. - Pittura sulle arnie. - Laboratorio di costruzione con il legno. - La vendemmia: dall’uva al mosto.

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CULTURA ASSOCIAZIONE ‘OLTRE QUELLA SEDIA’ Servizio di Vanni Veronesi

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Per spiegare

le proprie vele Si alza il sipario. Sul palco un faro illumina un ragazzo su una sedia a rotelle. Non c’è altro sulla scena. O forse no? Cosa c’è oltre quella sedia? Fu questa la domanda che, oltre dieci anni fa, un giovane attore triestino pose al pubblico del suo spettacolo teatrale. Oggi, quella vecchia domanda è il nome di un’associazione che nel capoluogo giuliano si adopera per abbattere le ultime barriere fra la societĂ dei ‘normali’ e quella di chi ne resta fuori. Ne abbiamo parlato con il referente, Marco Tortul.

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Prima di tutto, chi è Marco Tortul? ÂŤUn ex animatore, cresciuto nell’ambiente dei Salesiani, ma anche un ex giocatore e poi allenatore di basket: tre esperienze che mi hanno aperto le porte, quasi naturalmente, al teatro sperimentale, dove la parola è bandita e il tema dev’essere espresso solamente attraverso il corpo. Terminata la scuola, ho iniziato a lavorare % ! - vato esperienze straordinarie. C’erano persone che non parlavano: ebbene, facendo loro ascoltare della musica, que ! Lo stesso accadeva portandole sul palcoscenico. Nel 2002, dunque, realizzammo uno spettacolo a tema, con una carrozzina al centro della scena e una domanda: cosa c’era “oltre quella sediaâ€?? C’erano emozioni sconosciute, passioni inconsapevoli, attitudini ignote: c’era un intero mondo re-

presso dalla disabilitĂ , o meglio dal modo ‘tradizionale’ di viverla, che attendeva solo di essere portato alla ribaltaÂť. Com’è passato dal teatro all’associazione? ÂŤPartendo da un’altra domanda: se sul palcoscenico un disabile si esprime con tale naturalezza, perchĂŠ non dovrebbe farlo anche nella vita quotidiana? Nel 2008 abbiamo cominciato con una stage residenziale di una settimana, sempre legato a un laboratorio teatrale: un esperimento che ha suscitato l’interesse di alcuni responsabili dell’Azienda sanitaria. Abbiamo quindi ideato il progetto La vita che vorrei, dal quale è emersa la necessitĂ di un luogo/spazio educativo, separato dalla famiglia, in cui poter far emergere tutte quelle attitudini necessarie a una vita autonoma, liberando i genitori dal pensiero angosciante del “che ne sarĂ di loro dopo di noi?â€?. Nel 2009 ci siamo costituiti come associazione con il nome di Oltre quella sedia —œ‹‹ š la’, piccole comunitĂ autogestite di persone, stavolta con disa% , % ! 8 mo è quello di dare una prospettiva di vita a ragazzi che, termiSopra: un momento dello spettacolo Fratture andato in scena al Politeama Rossetti per la giornata della memoria del 26 gennaio 2013. Accanto: una delle ragazze di Oltre quella sedia (Maria Benedetta Poillucci, detta ‘Olli’) mentre fa la spesa in supermercato.

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nata la scuola e congedato l’insegnante di sostegno, si fermano in un limbo immobile, mentre vedono tutti gli altri compagni proseguire il proprio percorso all’universitĂ e poi nel mondo del lavoro. La nostra attività è sostenuta da Regione, Provincia e Comune a livello economico e attraverso collaborazioni e progetti comuni: il contributo di questi enti è preziosissimoÂť. Com’è strutturata l’associazione? 5 spesso studenti tirocinanti delle facoltĂ di Psicologia e Scienze della Formazione. L’associazione dispone di due appartamenti, uno per le quattro ragazze e uno per i sei ragazzi. Partiamo dai lavori domestici: fare il letto, preparare da mangia ! pensato a tutto: noi, invece, chiediamo che siano loro a pensarci. Le prime volte commettono errori, ma poi imparano e scoprono talenti nascostiÂť. Ruota tutto intorno al concetto di responsabilitĂ ? ÂŤCerto, anche nelle cose piĂš semplici. Mancano sale, olio, latte e caffè? Se i ragazzi non pensano di andare in supermercato, si troveranno a mangiare cibi insipidi e a rinunciare alla colazione: la volta successiva, però, l’‘errore’ non verrĂ piĂš compiuto. Uno ha la stanza in disordine? Se preferisce vivere nella confusione, è una scelta sua. Qualcuno potrebbe stupirsi, ma questa è esattamente la vita che vivono le persone ‘normali’: sono le dinamiche che formano, come dice la psicologia, il “reale processo evolutivoâ€? di ognuno. Qui non ci sono mamma e papĂ : questa è casa loro e qui bisogna diventare se 6! Quali sono invece le attivitĂ che proponete al di fuori dell’ambito domestico? ÂŤCe ne sono molte. C’è chi va a fare pulizie alla Caritas e chi, di venerdĂŹ, si reca in un locale al Villaggio del Pescatore per svolgere pescaturismo. Sempre di venerdĂŹ, il pomeriggio, andiamo a preparare i panini per i poveri accolti dalla ComunitĂ di S. Egidio. Questi e altri compiti sviluppano non solo capacitĂ , ma anche consapevolezza: sentirsi utili, capire che si può avere un ruolo importante nella societĂ , come aiutare il prossimo, è qualcosa di impagabile. E poi c’è il teatro, che ci %% mo portato nelle scuoleÂť. ] & 5 7 . %% , cili, quelle in cui gli insegnanti faticavano a mantenere l’ordine. Non basta cosa si dice: è fondamentale il come. Ho visto bambini scalmanati letteralmente rapiti da una ragazza disabile che, solo con il contatto delle mani, riusciva a calmarli e a farsi ascoltare con autorevolezza: le maestre erano increduleÂť. Per quanto tempo rimangono da voi questi giovani? ÂŤPossono stare poche settimane come alcuni mesi o anche di piĂš: dipende dai loro cambiamenti. Chi fa ritorno alle proprie famiglie, di solito, ha compiuto un percorso impensabile: i genitori si rendono conto di avere di fronte una persona davvero ‘cresciuta’. Ma il rischio di regredire è sempre presente: occorre mantenere la propria indipendenza, continuare sulla strada intrapresa, e per fortuna è spesso cosĂŹÂť. I vostri ragazzi sanno di essere ‘diversi’? 5/ 7 le accettarsiÂť.

Sopra: Marco Tortul durante una performance del gruppo. Oltre quella sedia - Associazione di promozione sociale onlus. Per conoscere di persona i membri dell’associazione e vederli all’opera, ci si può recare ogni giovedĂŹ dalle 16.30 alle 18.30 al teatro di via dei Moreri 22 a Trieste. Contatti: info@oltrequellasedia.it www.oltrequellasedia.org Una domanda delicata: come si manifesta la loro sfera amorosa? 5@ ! /%% tarlo, tanto che è venuta da noi una sessuologa per spiegare questo mondo. Ci sono state delle storie d’amore fra ragazzi e ragazze, ma il loro modo di viverlo meriterebbe molta

, ! \ gli e questo è un campo minato: non a caso abbiamo preferito mantenere la separazione degli appartamentiÂť. Come sono state scelte queste case? ÂŤAssieme ai ragazzi! Ancora una volta, partendo ( % < rivista di annunci immobiliari, cercare un’offerta interessante e chiamare il padrone di casaÂť. Pensare che molti di loro, non tanti anni fa, sareb [ ÂŤNoi non ci occupiamo di psichiatria, ma l’esperto che ci segue, Livio Zanello, ha colto subito l’aspetto ‘basagliano’ della nostra proposta, essendo egli stes ! - %% pato al grande evento del nuovo viaggio di Marco Cavallo (la statua di cartapesta simbolo della chiusura dei manicomi, ndr) lo scorso autunno, realizzando una performance teatrale nel centro di Trieste: Le vele dell’anima. Inoltre, abbiamo partecipato al festival Impazzire si può: mentre le donne dell’associazione ‘L’una e l’altra’ recitavano le loro poesie, noi le mettevamo in scena con il corpoÂť. > # j > > & ÂŤIn occasione del Giorno della Memoria, lo scorso %% ( zione Aktion T4, per mezzo della quale la Germania nazista eliminò quasi 100.000 vite ritenute indegne di essere vissute. Hanno visto, capito e ne hanno parlato fra loro. + 6!

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PERSONAGGI ELENA PONTINI Intervista di Michele D’Urso

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Happy singing La passione per il canto e l’avvio della carriera da soprano. L’insegnamento a scuola e nelle lezioni private. Poi la folgorazione: “In mezzo alla natura sono rinata�. E l’energia dei luoghi l’ha tradotta in musica.

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Dicono che l’universo sia una scossa incarnata: Big Bang! Un’esplosione; una vibrazione; un suono. Se questa teoria è % quel suono e il nostro corpo, come parte originatasi da quell’uno, dovrebbe conservarne qualitĂ e memorie. Di conseguenza, l’espressione acustica di un corpo, cioè il canto, è ciò che ci tiene in collegamento con il creato. Certo, è un’ipotesi azzardata, ma se dagli sciamani ai monaci, è stato usato per pregare, ovvero per connettersi all’essenza universale, si apre un ampio campo di possibilitĂ . Moderna ‘sciamana’ termine da prendere, ovviamente, con le molle Elena Pontini, cantante, soprano, insegnante e non solo, ha da poco intrapreso una propria via di ricerca dell’armonia con il creato. Elena, come è nato e come si chiama il suo progetto di ricerca? ÂŤHappy Singing, “Felice cantandoâ€?, ed è an44

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che esplicativo riguardo al motivo della sua nascita, ovvero la ricerca della felicitĂ Âť. GiĂ , la felicitĂ . Termine che a volte, visti i tempi, sembra non essere di questo mondo... ÂŤVero, ma chi può negare che questo non sia il nostro scopo principale di vita? In fondo l’amore, l’amicizia, l’allegria sono tutte sue componenti. Se non effettuiamo questa ricerca è un po’ come rinnegare lo scopo di una intera esistenzaÂť. E il canto è una via dove passa questa ricerca. ÂŤIo canto da sempre, o almeno posso dire cosĂŹ, e potrebbe sembrare che faccia da ‘sponsor’ alla mia attivitĂ , ma è intuitivo che anche chi, ad esempio, cerca di cantare una sua canzone, mentre non tutti possono correre la maratona. A un certo punto della mia vita ho cominciato a percepire l’energia dei luoghi, delle piante, degli animali e di conseguenza la mia. Ho visto la natura del bosco nell’uomo ed è lĂŹ che è avvenuta la scoperta di me stessa, la mia vera nascita. Finalmente uno sguardo percettivo su tutto ciò che mi circonda. Ăˆ un’emozione fantasticaÂť. Ci sono tante discipline, dalle arti marziali alla bioenergetica, nelle quali si parla di percepire; si va dal proprio corpo a quello dell’avversario, come per sentirsi ‘radicati’, ma per un profano tutto ciò è arabo.


ÂŤPersonalmente posso dire di sentirmi profondamente ‘radicata’: i miei piedi sono punti fermi e stabili e io divento consapevole di essere lĂŹ in quel momento, di vivere l’hic et nunc, il qui e ora. E allora il canto mi nasce spontaneo, come fosse una richiesta fatta dal luogo stesso. Pur insegnando a Trieste sono andata a vivere nelle valli del NatisoneÂť. Una scelta coraggiosa; con due bambine piccole, poi, ancora di piĂš. E si sa, la Slavia Friulana è senz’altro terra energeticamente forte. Forse lei è stata ‘chiamata’ dal posto? ÂŤPuò essere. Dicono che nulla avviene per caso. Fat 7 % % mi trovo nella mia dimensione preferita: è come se gli alberi mi chiedessero di cantareÂť. Per esperienza personale, ma anche come molti narratori hanno descritto - penso a Bruce Chatwin, il leggendario scrittore e reporter -, so che tanti popoli ‘meno civilizzati’ hanno questa facoltĂ di percepire la natura. Penso al libro sui nativi americani è Lo sai che gli alberi parlano? ÂŤPersonalmente non conosco, nĂŠ ho letto, di proposito, niente di quello che lei cita...Âť PerchĂŠ di proposito? Ha evitato di documentarsi sull’argomento? ÂŤSi, forse dire ‘di proposito’ non rende le mie inten ! š (

che sa ‘razionalmente’ cosa fare in un determinato momento. Ogni ‘maestro’, ogni formatore, trasmetterĂ comunque una dottrina. Nulla di sbagliato, ma io voglio essere libera di trovare e seguire la mia senza essere stata incanalata in nessuna direzione. Il progetto Happy Singing riceverĂ consensi e critiche, come tutto, ma questa è la mia via. Cantare in armonia con i luoghi. Portare armonia. RiceverneÂť. Mi spiega come si svolge una‌ come chiamarla, ‘seduta’? ÂŤEssendo un progetto giovane, non esiste ancora un < ! 8 primo, a un compleanno svoltosi in Carso, siamo andati, di notte, nel bosco, e ho cantato. Si sa che il Carso è stato teatro di guerra: tutti i partecipanti hanno percepito il messaggio di pace, contro travagli anche interiori. Il 1 ÂŚ ! / pioppo che mi stava particolarmente a cuore: tutti hanno sentito di aver cantato meglio sotto l’albero che in aulaÂť. Gli indiani americani assegnano a ogni albero un ruolo; il pioppo parla con gli spiriti, il salice protegge dalle malattie... ÂŤIo sono pronta a sperimentare, dovunque: basta solo che mi si chiami e io canterò per quel luogoÂť. Lei insegna in un liceo musicale: ha discusso dell’argomento anche con i suoi alunni? ÂŤCon i miei studenti, che sono meravigliosi, parlia <

Qui sopra Elena Pontini mentre suona in un bosco. D ‚

" to (in alto) e durante un’esibizione di qualche anno fa (in basso).

mento è tabĂš e lascio sempre loro la possibilitĂ di sperimentare e di decidere da soli su tuttoÂť. Lei ha un vasto repertorio; ha cantato in giro per il mondo, ha inciso dischi... c’è una canzone preferita dagli alberi? ÂŤAmazing Grace, senza dubbio la piĂš gettonata! (Sorride) Scherzi a parte, è davvero il pezzo musicale che sento piĂš idoneo alla mia ricerca. Uso anche altre canzoni... ma quella è unicaÂť. Siamo in una rinomata pasticceria-cioccolateria e mentre parliamo dalla radio vengono fuori le note de I migliori anni della nostra vita di Renato Zero. Non è Amazing Grace, ma la canzone, con la sua musica, è riuscita a mettersi in mezzo a noi e farci rimanere in silenzio. Solo dopo la conclusione, Elena riprende: ÂŤAnche questa canzone è meravigliosa; è una melodia che rende dolce lo scorrere del tempoÂť. GiĂ , lo scorrere della dimensione temporale. Il nostro tempo, la nostra vita, la nostra coscienza collettiva, altro non sono che un passaggio; e se canteremo varne quella felicitĂ che andrĂ oltre l’ultima nota della nostra canzone e che resterĂ lĂŹ, nel folto del bosco, ai piedi di qualche frondoso albero, da qualche parte in questo meraviglioso universo. Happy Singing! Michele D’Urso |

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ALLA SCOPERTA DI... IL C.A.I. DI MONFALCONE Servizio di Vanni Veronesi. Immagini del C.A.I. di Monfalcone

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Emozioni ad alta quota A Monfalcone, la sezione locale del Club Alpinistico Italiano è una realtĂ da oltre 600 associati, che ormai da molti anni punta tutto sulle giovani generazioni. L’alpinismo come palestra educativa: ne abbiamo parlato con uno dei responsabili, Tullio Moimas. Tullio, partiamo da lei: qual è il suo ruolo nel modo il gruppo si adatta alla sua andatura e il ragazzo non C.A.I.? = ÂŤSono responsabile della sezione giovanile sprona a impegnarsi al massimoÂť. del club monfalconese; ho iniziato a fare l’istrutSiete voi a fornire l’attrezzatura necessaria? tore venticinque anni faÂť. ÂŤSi, e si tratta di materiali costantemente revisionati e di Quando è nato il CAI a Monfalcone? prima qualitĂ : questo lo dobbiamo in buona parte al contriÂŤNel 1948, ma il CAI nazionale ha oltre 150 anni: è nato buto che ogni anno la Fondazione Carigo fornisce al nostro con l’UnitĂ d’ItaliaÂť. Club. Ăˆ un aiuto concreto e favorisce direttamente le famiglie Su cosa si concentra la vostra attivitĂ ? . ÂŤIl C.A.I. nasce come ritrovo delle persone che, sempli- nuove attrezzature offerte gratuitamente e nessun costo di tracemente, amano andare in montagna; negli ultimi dieci anni, sporto per le uscite in montagnaÂť. però, abbiamo voluto dare un particolare indirizzo alla nostra Alcuni dei vostri giovani associati hanno poi proseguito sezione, concentrandoci sui giovani al di sotto dei 18 anni. con questa disciplina? Abbiamo iniziato a farci conoscere nelle scuole e cosĂŹ siamo ÂŤCi sono dei casi, sĂŹ. Tuttavia, per noi è un successo anche penetrati nel tessuto cittadino: oggi riusciamo a organizzare l’ex alpinista dilettante che decide di laurearsi in scienze natugite e attivitĂ anche con 100 ragazzi, nonostante il calcio e al- < %% ( % ! ) tri sport ci sottraggano buona parte del nostro potenziale ba- de soddisfazione ritrovare molti che prima della maggiore etĂ cino d’interesse. A differenza di molte societĂ sportive, non hanno mollato il gruppo e che poi, a distanza di anni, ti fermapuntiamo sulle prestazioni, bensĂŹ su cosa e come vedere: per no per strada e ti ringraziano per quella gita o quella scalata: noi, la montagna comincia dietro casa nostra, qui in CarsoÂť. anche se lasciano, si portano dentro delle emozioni indelebiNon c’è agonismo, quindi? li. Altrettanto bello è scoprire di aver contribuito all’aggregaÂŤNon è nei nostri interessi: crediamo nell’alpinismo zione di tanti giovani altrimenti isolati: molti si conoscono du ! / rante l’attivitĂ in gruppo e poi si frequentano autonomamente,

< in contesti diversissimi, diventando amiciÂť. Com’è strutturata la sezione giovanile, dunque? ÂŤIn genere, i corsi di alpinismo possono iniziare a sette anni; noi però cominciamo dai dieci e dividiamo i gruppi in varie fa-

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Due foto delle Dolomiti Ampezzane; sopra, gruppo delle Tofane - Sentiero Vidi - sullo sfondo la Croda da Lago; qui a ďŹ anco, gruppo delle Tofane - Ferrata degli Alpini - Col del Bos. 46

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( nell’adolescenza, appare enorme anche se si tratta di tre anni di differenza. In questo modo siamo anche in grado di seguire molto da vicino i ragazzi: il rapporto minimo richiesto dai regolamenti del C.A.I. per le uscite in montagna è di un accompagnatore ogni sei persone, ma noi possiamo arrivare, talvolta, al rapporto di uno a due e persino di uno a uno, quando la scalata è particolarmente impegnativa o potenzialmente pericolosa. Nei primi due anni proponiamo attivitĂ esclusivamente giornaliera in estate, con uscite in Carso o sulle Alpi Giulie. Poi si passa alle passeggiate invernali nella neve, per chi lo desidera anche con l’ausilio di ciaspole o sci di fondo. Con l’avanzare dell’etĂ , aumentano anche i gradi delle salite e l’ambiente inizia a diventare sempre piĂš ostile: instillare questa coscienza nei ragazzi è il nostro primo compito. Solo cosĂŹ sono pronti per l’arrampicata, che inizia sempre come gioco nella nostra palestra di ! 8 š (< , ,  (

Dolomiti, le montagne piĂš belle del mondoÂť. Quali sono state le esperienze piĂš gradite dai ragazzi? ÂŤHanno avuto grande successo le uscite in grotta con gli speleologi e lo sci di fondo, anche al di lĂ delle nostre

! ) in montagna: l’esperienza di camminare nell’oscurità è im % . %%

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( ! * < suoni della notte e i versi degli animali è qualcosa di magico. Lo riproporremo in Cansiglio, a inizio autunno, per ascoltare il bramito dei cervi nella stagione degli amori. Qual è il percorso formativo di un accompagnatore? 5 ( ! & tarsi: ogni anno partecipiamo a corsi di aggiornamento e

 . menti il titolo di istruttore decade. Ci muove solamente la

< servizio degli altriÂť. Cosa può insegnare la montagna a un ragazzo? ÂŤMoltissimo. La vita in rifugio obbliga ad adattarti alla semplicitĂ , ma soprattutto a cavartela da solo: molti, ad esempio, imparano nelle nostre uscite a farsi il letto da . ( ! * importante, inoltre, è l’allestimento dello zaino: se è trop trĂ servire, come un impermeabile in caso di pioggia; se è troppo pesante, cammini con piĂš fatica; è un vero ban . scalata diventa la tua casa. Ma la montagna insegna soprattutto a essere umili: è lei che comanda, non l’uomoÂť. Vanni Veronesi C.A.I. Monfalcone Via Marco Polo, 7 - Monfalcone (GO) Tel. 0481 480292 info@caimonfalcone.org www.caimonfalcone.org Orari della sede: mar 17.30 – 19.30, gio 20.30 – 23


PERICOLI E PREVENZIONE

PROTEZION E

Servizio e immagini a cura della Protezione Civile della Regione FVG

C IV ILE

I piani di emergenza comunali

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La necessità del coordinamento Un terremoto, un’inondazione, una serie di frane: situazioni che vanno al di là delle previsioni sul territorio e creano disagi fisici e psicologici alla cittadinanza. In una parola: emergenze. Sono i casi in cui l’operato della Protezione Civile trova applicazione immediata e massiccia: proprio per questo, però, è necessario sapere come agire, per non trovarsi ad affrontare eventi così drammatici senza gli strumenti necessari e un’idea chiara di chi fa cosa. Con la delibera n° 99 DD. 18.1.2008, sulla scia di un precedente protocollo del 2005 riguardante la stessa materia, la Giunta regionale ha emanato le direttive per la costruzione del Piano regionale delle emergenze, comprensi-

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vo a sua volta di coerenti piani comunali ed eventualmente provinciali: un sistema capillare di prevenzione in cui ogni singolo comune e le relative sezioni locali di Protezione Civile stabiliscono forme e modi di intervento in caso, per l’appunto, di emergenza. Questo alla luce di una omogenea percezione e valutazione degli eventi calamitosi, condivisa fra tutti i soggetti in campo (la Regione, le Province, i Comuni, la Protezione Civile regionale e le Prefetture), nella cui collaborazione sta il segreto di un corretto coordinamento di interventi, necessario al raggiungimento della tutela dell’incolumità della popolazione regionale. Com’è strutturato un piano di emergenza Un piano di emergenza è l’insieme delle procedure operative di intervento per fronteggiare una qualsiasi calamità attesa in un determinato territorio, all’interno di un più vasto programma di previsione e prevenzione. È lo strumento che consente alle autorità di predisporre e coordinare gli interventi di soccorso a tutela della popolazione e dei beni in un’area a rischio, con l’obiettivo di garantire attraverso ogni mezzo il mantenimento del livello di vita ‘civile’. Poiché un’emergenza supera la capacità di risposta o la competenza di una singola organizzazione, i primi compiti di un piano per af-


Nella pagina accanto, due immagini di esercitazioni nel settore dei piani di emmergenza comunali da parte della Protezione Civile FVG. frontarla sono quelli di fare chiarezza a livello ‘interno’, ossia in merito agli stessi operatori di Protezione Civile, identificando innanzitutto il personale, l’equipaggiamento, le competenze, i fondi e altre risorse disponibili da utilizzare durante le operazioni di risposta. Spiega quindi come raccogliere tutte le informazioni sulle caratteristiche e sulla struttura del territorio, definisce un sistema di comunicazione che consenta lo scambio rapido e costante di notizie, stabilisce gli obiettivi da conseguire per dare un’adeguata risposta di Protezione Civile a una qualsiasi situazione d’emergenza e le relative competenze dei vari operatori, a ognuno dei quali affida, a seconda dei livelli, responsabilità di lavoro, controllo o comando, descrivendo il modo preciso in cui devono essere coordinate le azioni e le relazioni fra organizzazioni diverse. A queste direttive ‘interne’ si affiancano, naturalmente, quelle ‘esterne’: il piano descrive infatti come proteggere le persone e le proprietà in caso di disastri ambientali e identifica le iniziative da mettere in atto per migliorare le condizioni di vita degli eventuali evacuati dalle loro abitazioni.

Consultazione dei Piani comunali La consultazione dei nuovi Piani comunali di emergenza è già da ora possibile attraverso la rete internet all’indirizzo http://pianiemergenza.protezionecivile.fvg.it, che consente la navigazione secondo tre modelli di accreditamento. Senza password, consente anche ai cittadini di accedere al piano di tutti i Comuni, limitatamente alle informazioni di interesse generale e di autoprotezione. Mentre i sindaci, i responsabili comunali, i coordinatori e le altre figure accreditate al sistema PCR tramite la password personale potranno accedere alle informazioni dettagliate del proprio Piano comunale.

- sistema informativo per la difesa del suolo Aggiornamento e flessibilità contenente le informazioni relative ai disseOgni piano di emergenza, anche se vincosti e alle opere di difesa censite sul territolante per l’avvenire, è pur sempre un docurio regionale; mento in continuo aggiornamento, che deve tener conto dell’evoluzione dell’assetto terri- - reti di monitoraggio e indicatori di evento con tutte le informazioni e le misure strutoriale e delle variazioni negli scenari attesi. mentali relative ai parametri idrometeoroloAnche le esercitazioni contribuiscono all’aggici, mareografici, sismici e di monitoraggio giornamento del piano, perché ne convalidadei dissesti geologici, trasmesse in tempo no i contenuti e valutano le capacità operatireale al centro operativo di Palmanova delve e gestionali del personale. La formazione, le diverse reti di controllo sul territorio; infatti, aiuta il personale che sarà impiegato in emergenza a familiarizzare con le responsabi- - piani di emergenza sovracomunali ossia tutti i piani a carattere sovracomunale predilità e le mansioni che deve svolgere in emersposti da enti terzi che riguardano i territogenza. ri di più comuni contemporaneamente, come Per quanto prescrittivo, dunque, un piano quelli concernenti le industrie potenzialmend’emergenza deve essere sufficientemente te pericolose (impianti chimici e altri enti sogflessibile per essere utilizzato in tutte le situagetti alla “normativa Seveso”) e quelli predizioni problematiche, incluse quelle impreviste, sposti dai singoli enti gestori per fronteggiae allo stesso tempo semplice in modo da divere emergenze riguardanti le gallerie (stradali, nire rapidamente operativo. autostradali e ferroviarie), l’aeroporto regioPer la creazione e il conseguente aggiornale “P. Savorgnan di Brazzà”, il soccorso in namento dei piani, la Protezione Civile ha a laguna, gli inquinamenti in mare e le nevicate disposizione varie banche dati delle aree di eccezionali sulla viabilità autostradale. emergenza: |

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C H A T

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S O C I A L

Rubrica a cura della Polizia di Stato della Provincia di Gorizia

P O L I Z I A D I S TAT O

Giovani e web,

N E T W O R K

© www.seguonews.it

istruzione per l’uso

Fino a circa vent’anni fa il computer era un oggetto che non tutti possedevano, era relativamente costoso e poco adatto a un utilizzo “personale”; oggi è diffuso nelle nostre case al pari di altri più comuni “elettrodomestici”. Principalmente l’uso domestico del pc è legato alla navigazione sul web; internet è uno strumento sempre più utilizzato da persone di tutte le fasce d’età e in particolare dai giovani essendo di fatto una straordinaria opportunità di informazione, svago, apprendimento e comunicazione. Oltre ai numerosi oggettivi vantaggi cela però anche delle insidie come i virus, le truffe, il furto dell’identità, la pedopornografia. In questi casi la rete assottiglia notevolmente la definita contrapposizione tra “virtuale” e “reale”, materializzando gli effetti negativi sulla nostra vita. Le difese a questi pericoli comunque non mancano; è importante proteggere il pc, installando e mantenendo sempre aggiornati software antivirus, antispam e firewall (dispositivo di protezione contro connessioni indesiderate), e tutelare noi stessi durante la navigazione usando, come sempre, semplici regole e buon senso. Una particolare attenzione va data alla navigazione dei ragazzi seguendo50

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li ed educandoli per una corretta e consapevole esplorazione del web. Infatti, i consigli e le regole che ogni genitore dà al proprio figlio (quali comportamenti tenere nelle diverse situazioni di ogni giorno, essere prudenti con gli estranei, ecc.) sono gli stessi che sulla rete vanno rispettati per tutelare noi stessi e gli altri. Non siamo circondati da persone cattive, ma anche su internet ci sono i malintenzionati e, quindi, è fondamentale fare attenzione così come lo faremmo se uno sconosciuto ci chiamasse al telefono, suonasse alla porta o ci fermasse per la strada; può capitare che chi incontriamo on-line non sia chi dice di essere così come non tutte le informazioni disponibili in rete sono affidabili. Ed è proprio per quanto concerne una delle attività preferite dai ragazzi, le chat e i social network, che ci soffermiamo ad approfondire quali sono le attenzioni da prestare. La prima cosa da tutelare sono i nostri dati. È importante, prima di registrarsi al servizio, leggere attentamente le condizioni d’uso e le garanzie alla privacy e del trattamento dei dati personali fornite dal gestore del servizio. Infatti, la maggior parte dei social network hanno sede all’estero; vuol dire che in caso di controversie legali non sempre siamo tutelati dalle leggi italiane e/o europee.


Evitiamo di fornire informazioni personali, come il nome, l’indirizzo di casa, il numero di telefono o altre informazioni a carattere riservato, facendo attenzione a cosa “carichiamo” sul nostro profilo. Il rischio principale derivante dai social network, infatti, è la condivisione di fotografie, filmati, indirizzi e amicizie. Se da un lato ci permettono di espandere la possibilità di comunicazione e aggregazione con gli altri, dall’altro ci espongono al pericolo del “furto” della nostra identità o a un utilizzo fraudolento della stessa. Non è assolutamente da sottovalutare che una volta inseriti i dati personali questi possano essere registrati da tutti i contatti cui abbiamo aderito e a loro volta elaborati e diffusi, anche a distanza di anni. Da sottolineare, inoltre, che alla nostra eventuale decisione di non far più parte di un social network, il più delle volte ci è consentito solo di disattivare il nostro profilo ma non di cancellarlo. I dati, quindi, potrebbero essere conservati nei server del provider che offre il servizio. Ma da tutelare sono anche i dati di terze persone, conoscenti o amici “taggati” (attribuzione di un nome o un cognome a un volto) on-line. È bene chiedersi, infatti, se una nostra azione comporti la violazione della privacy di qualcuno e, nel dubbio, chiederne l’eventuale consenso per evitare il rischio di incorrere in sanzioni, anche penali. Al tempo stesso pensiamoci su prima di accettare “richieste di amicizia” da altre persone, soprattutto da parte di quelle che non ci sembra di conoscere. Come detto qualche riga più sopra, potrebbe succedere che il nostro interlocutore non sia chi dice di essere e, o per sfida o per fini illeciti, cerchi di carpire informazioni personali. Ciò che può anche accadere è imbattersi nei falsi profili; non sono rari i casi di perso-

ne che sono “comparse” a loro insaputa su social network con foto, nome e informazioni personali. La cosa può, logicamente, diventare molto spiacevole nell’eventualità che l’identità “rubata” possa servire a scopi criminali quali, ad esempio, il cyberbullismo o la pedopornografia. In conclusione non ci resta che ribadire il concetto espresso all’inizio: internet non è un mostro, è una “società” che noi tutti contribuiamo a espandere e migliorare e, come in tutte le società c’è purtroppo chi cerca di trarne illeciti profitti o dedicarsi a qualche azione delinquenziale. Facciamo attenzione e usiamo la testa. La Polizia di Stato, attraverso gli esperti della Polizia Postale e delle Comunicazioni, è costantemente impegnata nel monitoraggio della rete, vigilando sul suo corretto utilizzo e contrastando le eventuali attività illecite che possono essere compiute attraverso internet.

NUMERI UTILI E DI EMERGENZA 113

Polizia di Stato Soccorso pubblico di Emergenza

118

Emergenza medica

112

Carabinieri

115

Vigili del Fuoco

117

Guardia di Finanza Corpo forestale dello Stato

1515 Emergenza ambientale Capitaneria di Porto

1530 Emergenza in mare

Blocco Bancomat

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www.universita-mediazione.com

GIUSTIZIA E TEMPI

A volte ritornano:

Rubrica a cura di Massimiliano Sinacori

D I R I T T O

la mediazione obbligatoria

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Il d. lgs. 28/2010 ha introdotto nel nostro ordinamento l’istituto della mediazione, un sistema di risoluzione di controversie civili e commerciali relative a diritti disponibili, alternativo al processo civile, coordinato da un soggetto terzo e imparziale, il mediatore. Il procedimento si svolge presso gli Organismi di mediazione, enti pubblici o privati, iscritti in un apposito registro, istituito con D.M. del Ministro della Giustizia ai sensi dell’art. 16 del d. lgs. 28/2010, e viene disciplinato tramite il Regolamento adottato dal singolo Organismo di mediazione scelto dalle parti. All’atto di conferimento dell’incarico l’avvocato è tenuto a informare il cliente in modo chiaro e per iscritto della possibilità o dell’obbligo di esperire la mediazione, nonché delle agevolazioni fiscali previste dagli artt. 17 e 20 del d. lgs. 28/2010. La legge prevede tre tipi di mediazione: facoltativa (in cui le parti decidono spontaneamente di ricorrere a tale procedimento a lite insorta o in forza di una clausola inserita in un accordo), obbligatoria (prevista come condizione di procedibilità per talune materie) e delegata (disposta dal Giudice prima dell’udienza di precisazione delle conclusioni o prima della discussione della causa, anche in sede d’appello). Di queste tre figure la mediazione obbligatoria è stata senz’altro quella più contrastata, soprattutto dalla classe forense, tanto che sulla sua legittimità è

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intervenuta la Corte Costituzionale, che con la sentenza n. 272 del 06.12.2012 ha dichiarato l’illegittimità costituzionale, per contrasto con gli artt. 76 e 77 Cost., dell’art. 5 del d. lgs. 28/2010, nella parte in cui disponeva l’obbligo di previo esperimento del tentativo di mediazione a pena di improcedibilità della domanda giudiziale formulata dalle parti. Nelle intenzioni del legislatore la procedura di mediazione avrebbe dovuto consentire una deflazione del carico giudiziario pendente, ma la pronuncia della Consulta del dicembre 2012, intervenendo sulla tipologia forse più efficace di mediazione, quella obbligatoria, ha costituito una battuta d’arresto a tale progetto. Al fine di tentare di salvare uno strumento altrimenti destinato a morte certa sono state, dunque, apportate delle modifiche, anche su suggerimento delle varie categorie professionali, in particolare della classe forense. La sintesi di questo lavoro è rappresentata dalle norme contenute nel d.l. 69/2013 (c.d. Decreto del Fare), il quale ha reintrodotto, a partire dal 20 settembre 2013 e per i quattro anni successivi, l’obbligatorietà della mediazione in quasi tutte le materie in cui era prevista prima della sentenza n. 272 del 2012 (condominio, diritti reali, divisione, successioni ereditarie, patti di famiglia, locazione, comodato, affitto d’azienda, risarcimento del danno derivante da responsabilità medica e sanitaria e da diffamazione a mezzo stampa


o altro mezzo di pubblicità, contratti assicurativi, bancari e finanziari), con esclusione di quelle relative alla responsabilità per danni da circolazione stradale. Ulteriore novità è la previsione dell’obbligatorietà dell’assistenza legale (tranne che nell’ipotesi di mediazione volontaria), la cui ratio si rinviene nella considerazione del fatto che la figura dell’avvocato è ritenuta la sola in grado di fornire un’adeguata assistenza tecnica alle parti nella soluzione della controversia. La procedura, che deve avere una durata non superiore ai tre mesi, può concludersi col mancato raggiungimento di un accordo. In questo caso il mediatore può formulare una proposta di conciliazione, che viene successivamente comunicata per iscritto alle parti, che hanno sette giorni di tempo per far pervenire al mediatore la loro accettazione o il loro rifiuto; in mancanza di risposta nel termine assegnato la proposta si ha per rifiutata. Nell’ipotesi in cui la conciliazione non abbia esito positivo, il mediatore forma processo verbale con l’indicazione proposta. Quando, invece, le parti addivengono a un accordo amichevole (che può consistere in una transazione o in negozio di accertamento) il mediatore redige processo verbale al quale è allegato il testo dell’accordo medesimo e l’accordo raggiunto ha efficacia negoziale; nel caso in cui tale accordo abbia a oggetto uno degli atti per i quali la legge stabilisce la trascrizione nei pubblici registri, la sottoscrizione del processo verbale deve essere autenticata da un pubblico ufficiale a ciò autorizzato. Il verbale di accordo costituisce titolo esecutivo per l’iscrizione di ipoteca giudiziale, nonché titolo per l’espropriazione forzata e per le esecuzioni in forma specifica, qualora tutte le parti della mediazione siano state assistite da un avvocato e l’accordo sia stato sottoscritto dalle parti e dagli avvocati stessi; negli altri casi, invece, l’accordo acquisisce efficacia di titolo esecutivo solo a seguito dell’omologazione da parte del Presidente del Tribunale, previo accertamento della regolarità formale e del rispetto delle norme imperative e dell’ordine pubblico. Un cenno, infine, meritano gli “incentivi” al ricorso allo strumento della mediazione: da un lato, in caso di mancata adesione alla mediazione senza giustificato motivo o di mancata accettazione della proposta del mediatore, sono previste delle sanzioni a carico della parte non accettante; dall’altro, in ipotesi di adesione alla procedura di mediazione, le parti possono usufruire di benefici fiscali, come l’esenzione dall’imposta di bollo e da ogni altra spesa, tassa o diritto di qualsiasi specie e natura.

Massimiliano Sinacori Per approfondimenti ed esame di alcune pronunce e della casistica in materia è possibile rivolgere domande od ottenere chiarimenti via e-mail all’indirizzo ✍ massimiliano@avvocatosinacori.com


Quel silenzio S O C I A L E

che parla

“Il silenzio è la decima e forse la più espressiva parte del discorso”.

Rubrica di Manuel Millo e Samanta Mosco

Carlo Ferrario, L’allegro e il pensieroso, 2009

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Con il termine silenzio, si indica la relativa o assoluta mancanza di suono o rumore; solitamente un ambiente viene considerato silenzioso se produce un suono inferiore a 20 decibel. Data questa prima definizione “scientifica”, nostro interesse è approcciarci al tema, dando un personale contributo alla discussione, a valenza sociale: ha senso oggi parlare di silenzio? Come viene vissuto all’interno di una relazione tra due o più persone? Cosa vuol dire stare in silenzio? Nello scambio comunicativo, quale contributo porta il silenzio? La mancanza di rumore è anche difetto di comunicazione? È davvero così? Se un paesaggio coperto di neve fresca caduta nel corso della notte appena trascorsa, baciato dal sole, solitario nel cielo azzurro o un bambino che dorme beato nel suo lettino stringendo il suo pupazzo preferito regalatogli appena nato non ci comunicano nulla, allora questo significa che il silenzio è uno stato di privazione di comunicazione. Se, al contrario, ci emozioniamo a quella vista e ci chiniamo su quel lettino, allora è facile intuire che il silenzio ha un grande potere comunicativo e, probabilmente più di molte paro|

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le, racconta la realtà per come essa è, nella sua più sconcertante sincerità e realismo. Quante volte ci è capitato di attendere da un’altra persona una risposta a una domanda? L’esito di un colloquio di lavoro, la data per un appuntamento importante, la conferma a iniziare un cammino in due? E la risposta non arriva. Già, la risposta, quell’unica che vogliamo sentire tarda a giungere; perché, in questi casi, come in altri similari, importanti per il proseguo del nostro progetto di vita terrena, siamo sintonizzati su una sola onda, quella positiva, affermativa, decisiva. Il nostro interlocutore è invece sintonizzato su un’onda diversa, il più delle volte opposta e contraria ed è proprio per questo che sceglie il silenzio. Cosa fare? Riprovare? Aspettare? E per quanto tempo? Riproporre la domanda può infastidire l’interlocutore; d’altra parte attendere ancora può essere inteso come disinteresse alla questione, da parte dell’interlocutore stesso; un pressing continuo può portarci al risultato ma è davvero un risultato condiviso? E allora che comportamento attuare per sentire quelle parole di risposta?

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S A P E R A S CO LTA R E


Molteplici e tra loro diversi possono essere i comportamenti da attuare; ognuno di noi, in base alla circostanza adotterà quello che riterrà più vicino al proprio stato e più efficace per il perseguimento del proprio scopo. Osservando bene, la strada da percorrere è già segnata, è facilmente intuibile come accade nei quiz dei labirinti dove il topo deve raggiungere il formaggio. La risposta è già scritta, era già davanti agli occhi da molto prima che la domanda fosse posta, era solo momentaneamente nascosta nella luce. Il fatto è che non era la risposta che volevamo sentire, così come era quella difficile da pronunciare. E allora, nell’uno e nell’altro caso, si è preferito, rispettivamente, aspettare e tacere. Il silenzio dice molto di più di quello che spesso vorremmo sentire. Una risposta che si fa attendere è molto più esplicita di mille frasi e rinvii, perché è sincera. E questa sincerità è propria di chi la pratica, che, per una volta, lascia da parte le scuse, non improvvisa castelli in aria, libera il proprio pensiero. Il silenzio diviene dunque espressione di serenità e pace. Il silenzio dice molto di più di mille parole. Il silenzio è dunque messaggio; è il mezzo tramite cui si esprimono pensieri ed emozioni. Ne erano convinti già i primi retori, che condivano i loro discorsi di parole e silenzi. Ma il silenzio è anche confusione. Il silenzio è tale perché esiste il rumore e il caos. Come il bianco e il nero, la luce e il buio, il bene e il male, il giusto e l’errore, il dolce e l’amaro, l’uomo e la donna. L’uno esiste in virtù dell’altro. Senza l’uno non esisterebbe l’altro. Come in ogni binomio, i due elementi convivono. Qualcuno lo ha compreso così fortemente, che ha fatto del silenzio, lo strumento del proprio lavoro. Avete mai pensato che si possa lavorare con il silenzio? Non l’assenza di rumori di attrezzatture meccaniche o di altre voci umane, cioè operare in un ambiente tranquillo, in cui sono minime le interruzioni e le interferenze sono gestite da noi. Intendiamo proprio che qualcuno lavora con il silenzio. Ne ha evidenziato le caratteristiche e le ha esplose il più possibile per farne il proprio lavoro. Andando alla concezione primaria di lavoro, tratta da dizionario, come “impiego di energie fisiche o mentali in un’attività produttiva”, chi meglio di una suora di clausura fa del silenzio il proprio lavoro? E chi oltre a lei vede nel silenzio pace e serenità e canale primario di comunicazione con l’altro? Oppure pensiamo all’arte mimica, alla professione di mimo, che nella sua pratica lavorativa utilizza tutti i sensi, in assoluto silenzio. O ancora al mondo del cinema, che da sempre, in mille sfumature, ha valorizzato il silenzio. I primi film erano privi di dialoghi, eppure raccontavano la realtà, trasmet-

tevano conoscenze, emozioni, sensazioni, facevano ridere e piangere. Viene alla mente, uno per tutti, “Tempi moderni” in cui Charlie Chaplin racconta senza parole al mondo la realtà industriale, il posto dell’uomo nella società lavorativa dell’Inghilterra dei primi dell’Ottocento. Se per qualcuno, il silenzio è diventato strumento di vita, per qualcun altro è certezza che la vita sta volgendo al termine; è sinonimo di solitudine e per questo fa paura. È equivalente di pazzia e di conseguente emarginazione sociale. È etichettata come un disturbo e chi ne è colpito, è visto come un malato. Come operatori del sociale, che operiamo a stretto contatto con la fascia svantaggiata della popolazione, con gli anziani nei servizi di assistenza domiciliare e nelle strutture residenziali, con i disabili nei centri diurni, con gli autistici o i soggetti con disturbi cronici nel linguaggio nei centri preposti e nelle abitazioni, siamo tenuti a sostenere l’espressività del silenzio, a riconoscere e rispettare il suo valore, a comprendere quando è richiesta di dialogo o desiderio di ascolto. In questo caso, non si tratta solo di assenza di rumori esterni, ma più probabilmente di inquietudine dell’animo. Cosa significa quando, dentro di noi, vi è silenzio? O, al contrario, siamo alla ricerca del silenzio per far tacere tutta la confusione che la nostra mente genera? Può la nostra mente trovare il silenzio? O continuamente ti lancia suoni e immagini che determinano confusione nel soggetto che ha smarrito il suo indirizzo? Ma quella confusione non è anche turbinio di idee e di stimoli? Perché mai metterla a tacere? La meditazione, come pratica di concentrazione su uno o più oggetti, mira a fare ordine alla confusione interna, indirizzandola verso il silenzio del saggio. Secondo tale prospettiva, dunque, il silenzio diviene indicatore della strada che vogliamo percorrere verso la conoscenza di sé, basta ascoltarlo.

Manuel Millo, membro AGCI, Associazione Generale Cooperative Italiane

Samanta Mosco, psicologa, L’Onda Nova Cooperativa Sociale Onlus

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G I O V A N I

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V O L O N T A R I A T O

Donare se stessi? S O C I E T À

Anche no

Il mondo dell’associazionismo sta vivendo una crisi senza precedenti, legata alla carenza sempre più preoccupante di giovani disposti a dedicare il proprio tempo per gli altri. Con ripercussioni inimmaginabili sul futuro della nostra società.

Rubrica a cura di Andrea Fiore

Passeggiando nelle piazze di qualsiasi città del nostro territorio un tempo era facile imbattersi in compagnie di ragazzi e adolescenti che, in gruppo, trascorrevano il proprio tempo libero, condividendo esperienze e, talvolta, progetti per il futuro. Quel “un tempo” non risale a secoli passati, ma a qualche anno fa. Eppure, osservando il presente, sembra trascorsa un’infinità. Mi si dirà: qual è il problema se ciò non avviene più? La risposta va ricercata nell’analisi del presente e coinvolge aspetti fortemente sociologici.

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Solitudine, tremenda solitudine Nell’attuale contesto storico stiamo assistendo a uno sfilacciamento dei legami sociali dei nostri giovani probabilmente mai visto prima. I ragazzi non si ritrovano più in gruppo con i propri coetanei, e nelle occasioni in cui avviene l’obiettivo, nella maggior parte dei casi, è l’autodistruzione, intesa come ricerca dello sballo. In altre paro|

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le, e questo è il triste paradosso, ci si ritrova in gruppo per isolarsi ancor di più dal mondo circostante. Non per condividere obiettivi comuni di profilo più o meno elevato. Ma se l’uomo, per sua natura intrinseca, è un essere sociale, questo drastico mutamento a cosa condurrà?

Passeggiando sull’orlo del baratro Le prime (pesantissime) ripercussioni sono già state accusate dal mondo del volontariato. Perché se i giovani d’oggi dimostrano ritrosia a coalizzarsi tra loro, l’interesse per un’associazione di qualsivoglia natura diventa semplicemente una chimera. Con la conseguenza, drammaticamente ovvia, che una cospicua fetta dell’associazionismo rischierà seriamente l’estinzione nei prossimi anni. Perché se ognuno pensa per sé sperando che sia qualcun altro a preoccuparsi del bene comune, la prospettiva di rimanere col cerino in mano si farà sempre più concreta.


Invertire la tendenza? Impossibile, per ora Per mutare lo scenario servirebbe uno sforzo da parte di tutti. E questo, al momento, è irrealistico. Viviamo infatti in una società fortemente individualista, in cui l’attenzione verso l’altro è sempre meno sentita. Anche perché gli esempi che i giovani si trovano di fronte, spesso, non vanno in questa direzione. Da quelli più vicini, i genitori, a quelli più lontani, i politici. Sono infatti sempre più le famiglie che non svolgono un ruolo di facilitatore: invece di stimolare i propri figli a spendersi per il volontariato, restano del tutto indifferenti alla cosa. Per quanto concerne il mondo della politica, invece, gli esempi risultano addirittura imbarazzanti. E questo è un problema pesantissimo. Perché nei nostri giovani sta passando il messaggio che chi si occupa di politica lo faccia esclusivamente per un tornaconto personale. Ma se tutti si fermeranno di fronte al mero disgusto per il contesto politico, questo rischia di divenire un mondo sempre più distante dalle giovani generazioni. Trasformandosi in un cane che si morde la coda.

Il futuro? Chi vivrà, vedrà Quello che ci riserveranno i prossimi anni è difficile stabilirlo con certezza. Tuttavia il rischio che si profila all’orizzonte ha già fatto muovere le nostre istituzioni. Di recente, infatti, le prefetture hanno spinto le associazioni del mondo del volontariato a entrare nelle scuole per dare uno scossone agli studenti, stimolandoli a mettere a disposizione il proprio tempo per gli altri. I risultati finora non sono stati incoraggianti, ma insistere su questa strada è attualmente l’unico modo per mantenere accesa la speranza. Perché se il trend non sarà invertito, il futuro ci riserverà un mondo del volontariato sempre più povero di risorse umane. Ma non scordiamoci mai che sono anche le uniche.

dott. Andrea Fiore Medico delle Farmaco-Tossicodipendenze, psichiatra


SINTOMI E CAUSE

Rubrica a cura di Annalisa Casarin

S A L U T E

e qualitĂ di vita

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Il diabete è una malattia ove la quantitĂ di glucosio (zucchero) nel sangue è troppo elevata perchĂŠ il corpo non riesce a utilizzarlo propriamente. Questa condizione si sviluppa quando il glucosio non può entrare nelle cellule e diventarne il carburante, ma rimane nel sangue. Se non c’è insulina per ‘aprire’ le cellule, il diabete viene definito di tipo 1 o insulino-dipendente; se non c’è abbastanza insulina o non lavora propriamente, si definisce di tipo 2 o diabete mellito (parola derivante dal fatto che le urine, in cui viene riversato lo zucchero, diventano “dolci come il mieleâ€?)*. Altri tipi di diabete sono gestazionale, che si sviluppa in gravidanza, il diabete neonatale, il MODY (Maturity onset diabetes of the young) e il diabete che si sviluppa all’interno di due sindromi (cioè particolari condizioni in cui piĂš malattie compaiono insieme) genetiche: quella di Wolfram e quella di Alstrom. Il 10% degli adulti con diabete ha quello di tipo 1, che viene trattato con iniezioni giornaliere di insulina, una dieta sana e regolare attivitĂ fisica. Il diabete insulino-dipendente può svilupparsi a ogni etĂ , ma di solito appare prima dei 40 anni e specialmente durante l’etĂ infantile. Ăˆ, infatti, il piĂš comune tipo di diabete riscontrabile nei bambini. Il diabete di tipo 2 si presenta solitamente in persone con piĂš di 40 anni, mentre nella popolazione Sud Asiatica, che è a maggior rischio di svilupparlo, si manifesta dai 25 anni di etĂ . Il diabete non insulino-dipendente o mellito colpisce tra l’85 e il 95% delle persone diabetiche e viene trattato seguendo una dieta regolare e sana e un aumento di attivitĂ fisica. Spesso viene associato l’uso di farmaci ipoglicemizzanti e/o insulina. Purtroppo, il diabete mellito sta diventando sempre piĂš frequente nei bambini e negli adolescenti di ogni etnia. Il MODY, in altre parole il diabete mellito che si manifesta in soggetti con meno di 25 anni di etĂ , è una forma di diabete che non ha sempre necessi|

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tĂ di terapia insulinica. Il diabete gestazionale si manifesta durante la gravidanza. In alcune donne, il corpo non produce abbastanza insulina da fronteggiare le maggiori necessitĂ a cui va incontro durante il passare dei mesi. In altre, questa forma di diabete può essere scoperta durante il primo trimestre di gravidanza, ed è pertanto probabile che la patologia esistesse giĂ prima del concepimento. Per la diagnosi, la persona viene sottoposta ad un test di tolleranza al glucosio: un prelievo di sangue viene fatto a digiuno, un altro dopo due ore dall’assunzione di una bevanda zuccherata. I principali fattori di rischio per il diabete gestazionale sono: obesitĂ ; storia familiare di diabete (genitori, fratelli o sorelle); esperienza di una precedente gravidanza con morte prematura del feto non spiegabile con altre cause; gravidanza precedente con neonato di piĂš di 4,5kg; donne che hanno giĂ avuto il diabete gestazionale; famiglia di origine proviene dalla parte meridionale dell’Asia, dai Carabi o dal Medio Oriente. Ci sono condizioni che non causano il diabete, anche se a volte ne sono ritenute responsabili: virus o germi; stress, anche se rende i sintomi delle persone diabetiche piĂš evidenti; altre malattie o incidenti, ma possono rivelarne la presenza. In generale, si è a rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 se: t M FUĂ‹ TVQFSB J BOOJ t VOP EFJ NFNCSJ EFMMB GBNJHMJB IB JM EJBCFUF HFOJUPSJ P fratelli); t TJ Ă’ TPWSBQQFTP TPQSBUUVUUP DPO BDDVNVMP EJ HSBTTP nel giro vita (piĂš di 80 cm nelle donne, piĂš di 94 cm negli uomini); t la famiglia di origine proviene dall’Asia meridionale, dall’Africa, dai Carabi, anche se si è nati in un altro Stato; t TJ Ă’ BGGFUUJ EB QSFTTJPOF BMUB TJ Ă’ TVCJUP VO BUUBDDP DBS diaco o un ictus; t MB QFSTPOB Ă’ EJ TFTTP GFNNJOJMF PCFTB F DPO MB TJOESP me dell’ovaio policistico; t MB EPOOB JODJOUB IB J GBUUPSJ EJ SJTDIJP JOEJDBUJ QFS JM EJBCF te gestazionale;


t MB QFSTPOB Ò JO UFSBQJB GBSNBDPMPHJB QFS TDIJ[PGSFOJB disordine bipolare o depressione; t è stata diagnosticata un’alterata tolleranza al glucosio o una glicemia a digiuno che non rientra nei limiti previsti. Nonostante la disponibilità di un ampio spettro di opzioni terapeutiche, una elevata percentuale di persone con diabete non raggiunge i livelli desiderati di controllo metabolico. Uno studio scientifico sull’attitudine delle persone diabetiche (DAWN: Diabetes, Attitudes, Wishes and Needs) ha dimostrato che i problemi psicosociali possono rappresentare un ostacolo al raggiungimento di un adeguato controllo glicemico e che le persone con diabete spesso mancano di supporto psicologico. In Italia sono state intervistate complessivamente 504 persone con diabete (PCD), delle quali 78 con diabete di tipo 1 e 426 con diabete di tipo 2. Complessivamente, il 12% dei soggetti con diabete di tipo 1 considera la propria qualità di vita scadente/molto scadente, mentre per il tipo 2 la percentuale varia fra il 6% per i soggetti non trattati farmacologicamente, il 10% fra quelli non trattati con insulina e il 20% per quelli trattati con insulina. Per una elevata percentuale di pazienti, il diabete esercita un effetto negativo non solo su benessere fisico e psicologico, ma anche sulla situazione finanziaria, sul rapporto con familiari e amici, sulle attività lavorative e su quelle del tempo libero. In percentuali variabili tra il 10 ed il 25%, alcuni pazienti hanno invece riscontrato un impatto da lievemente a molto positivo, probabilmente dovuto al fatto che la diagnosi e il trattamento hanno comportato una riduzione dei sintomi. Per quanto riguarda i familiari di persone con diabete, considerano la propria qualità di vita molto scadente il 12% di chi si prendono cura di una persona trattata con insulina e il 6% di coloro che si prende cura di un paziente non trattato con insulina. Circa un quinto degli intervistati presenta probabile depressione. La preoccupazione maggiore riguarda il rischio dei loro parenti di sviluppare in futuro le complicanze del diabete, di avvertire il peso di doversi prendere cura del familiare e di sentirsi in colpa o in ansia per non essere sufficientemente di aiuto (dati tratti dal Barometer Report 2013 dell’Italian Barometer Diabetes Observatory Foundation). Pertanto tutte le figure professionali implicate nella gestione dei pazienti con diabete identificano nel coinvolgimento dei familiari un aspetto di grande rilevanza e ricordano al Sistema Sanitario Nazionale e ai pazienti l’importanza di puntare a prevenzione, diagnosi e trattamento precoci. * per completezza: la parola mellito (“dolce come il miele”) è usata in contrasto con Insipido (senza sapore), una forma di diabete che non ha niente in comune con quanto trattato ed è dovuta a un errore di filtrazione dell’acqua da parte dei reni.

Dr. Annalisa Casarin Per informazioni su Esercizi Posturali Assistiti: www.medicinaintegrata.eu


Oltre la bellezza, nel profondo dell’essere A Grado, in Città Giardino, ha aperto i battenti Bell’essere, attento alle esigenze specifiche di ogni individuo: per saperne di più, ne abbiamo parlato con la titolare, Valentina Naccini. Partiamo da lei: chi è Valentina Naccini? «Un’estetista, innanzitutto. Dopo il conseguimento del diploma di estetista, nel 2003, ho lavorato come apprendista in un centro estetico a Gorizia: è stata un’esperienza fondamentale, perché i titolari di allora mi hanno accompagnata e ‘formata’ come professionista. La scuola è importante, ma la professione si apprende sul campo: ogni esperienza per me è stata fonte di miglioramento personale e professionale. Dopo l’apprendistato nel goriziano, nel 2006 è iniziato un lungo percorso lavorativo alle Terme di Grado, dove ho potuto consolidare la mia professionalità, diventando con il tempo responsabile del Centro Benessere». …finché ha deciso di mettersi in proprio: perché? «Il desidero di crescere professionalmente è sempre stata una mia costante: a un certo punto, questa scelta è quasi obbligata. Alla base c’è la voglia di esprimere la propria personalità, sperimentare, trasformare in azioni le idee che da tempo avevo in mente. Seguendo la legge dell’attrazione, oggi tanto in voga, ho rilevato un bellissimo centro estetico rimasto senza gestione all’interno del moderno e curatissimo Hotel Sanremo, dove potrò esprimere al meglio le mie potenzialità». 60

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Qual è la sua ‘specialità’? La sua collaboratrice Maura afferma che lei sia famosa in tutta la regione per l’impeccabile pedicure… «Questo mi diverte sempre - ride -, ma so di avere questa fama. Posso dire, comunque, che mi sono dedicata già dalla scuola al piede, bisogna pensare a quanto sia fondamentale nella salute della persona, vista la sua enorme influenza sulla postura e, di conseguenza, sulla schiena. Anche per questo ho voluto avere al mio fianco Maura Barardo, eccellente riflessologa, specializzata in naturopatia ed iridologia». Chiariamo il significato di questi termini. «La riflessologia plantare prevede particolari massaggi, tocchi e pressioni, grazie ai quali si attiva un incentivo di autoguarigione da vari disturbi sia fisici sia emotivi, molti dei quali sono riconoscibili grazie a un esame approfondito dell’iride: di qui l’iridologia. La naturopatia è invece una disciplina che incentiva il benessere, partendo da un’adeguata prevenzione, facendo uso di sostanze naturali quali argilla, essenze floreali e oli essenziali. Di tutto questo si occupa Maura, lavorando anche sull’alimentazione molecolare con potere biochimico del cibo su ogni individuo, risolvendo così moltissime problematiche. Bell’Essere, dunque, unisce i trattamenti del centro estetico tradizionale alle più evolute discipline nel campo del benessere personale».


Qual è l’impronta che vuole dare alla sua attività? «Il punto fondamentale, per me, è la valorizzazione degli individui per quelli che sono: qui non si viene per diventare un’altra donna o un altro uomo; lavoreremo sul benessere nella globalità dell’individuo, non solo sul semplice trattamento estetico. Sarà possibile da un’indagine completa, fisica e morfologica, creare trattamenti personalizzati per ognuno». Cosa caratterizza il suo centro estetico? «Oltre alle classiche proposte, nel mio studio saranno disponibili innovativi trattamenti antiage per ogni tipo di pelle, in grado di restituire giovinezza, turgore ed elasticità, grazie a particolari maschere che facilitano l’assorbimento dei principi attivi, “effetto BOTOX”. Punto focale del centro è l’innovativa doccia solare ad alta pressione, dove prevalgono i raggi UVA che donano un colorito più intenso e una sicurezza maggiore per la pelle: sei colonne con 30 lampade che assicurano una perfetta uniformità di colore in una futuristica cabina con ventilazione, musica e senza effetto claustrofobico. Verrà proposta anche la coppettazione termica, usata in oriente, dove boccette di vetro creano, grazie al calore, un effetto “sottovuoto”, utile per riattivare la circolazione, intervenire sui punti dolenti “trigger point” ed eseguire diversi tipi di massaggio. Ci sarà anche la spazzolatura, caratterizzata appunto da una spazzolata lungo le vie linfatiche, eseguita prima del trattamento umido scelto, con innumerevoli benefici (metodo “Kneipp”). Qui al Bell’Essere, inoltre, abbiamo sviluppato appieno le potenzialità dell’ampia zona umida già a disposizione dell’Hotel Sanremo: bagno turco, sauna e idromassaggio possono essere fruiti attraverso rituali e percorsi personalizzati, sulla scia di ciò che l’Oriente ci ha insegnato riguardo la cura psico-fisica della persona». In conclusione, c’è qualcosa che vorrebbe vedere realizzarsi all’interno di Bell’essere? «Grado non è solo spiaggia: ha delle potenzialità enormi anche al di fuori della stagione strettamente balneare, per questo stiamo studiando, assieme all’Hotel Sanremo, dei pacchetti promozionali per fine settimana all’insegna del benessere per una clientela alla ricerca di qualche giorno diverso dal solito».


CULTURA CARLO MICHELSTAEDTER Servizio di Margherita Reguitti, immagini della Biblioteca Statale Isontina

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La memoria che riafďŹ ora A un secolo di distanza ricompaiono i libri del filosofo goriziano Carlo Michelstaedter. Un fondo prezioso e sconosciuto di oltre 250 fra volumi e riviste, che la Biblioteca statale di Gorizia ha acquistato sul mercato antiquario.

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Sono apparsi sul mercato librario antiquario all’improvviso; nessuno ne conosceva l’esistenza e, grazie alla provvidenziale amicizia fra il direttore della Biblioteca statale di Gorizia Marco Menato e il libraio triestino Simone Volpato, è stato possibile per la storica istituzione acquisirli. Sono i libri della biblioteca di Carlo Michelstaedter 9‹žžÂ&#x; ‹Œ‹œ; no ritenuto uno dei geni del secolo scorso, e del padre Alberto. Sono stati ritrovati a Trieste nella casa di Cesare Pagnini, avvocato, intellettuale e politico, sindaco giuliano fra il 1943 e il 1945. Come è avvenuta la scoperta e quanti sono i volumi? ÂŤLa scoperta è avvenuta per caso. Dopo aver comprato la biblioteca di Pagnini, Simone Volpato ha esaminato uno ad uno tutti i volumi e cosĂŹ un po’ alla volta sono riemersi libri, opuscoli e riviste % riconducibili alla famiglia Michelstaedter. In totale si tratta di 269 “pezziâ€?Âť. 62

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Quali sono gli autori che Carlo amava? ÂŤCi sono le Rime e i di Petrarca, l’Ortis di Foscolo, i D * , opuscoli di storia locale e istriana e otto numeri de @ (1909-1910). Mancano però gli scrittori russi e gli autori della grecitĂ classica, che Carlo amava e studiavaÂť. Avete trovato qualche prezioso cammeo? ÂŤIn tre esemplari ci sono dei disegni, piuttosto abbozzati, che in qualche modo richiamano temi

+ ! . ! 8 santi anche le sottolineature, mentre non sono emer ! / % teriale sarĂ disponibile per la consultazione e sul nostro sito verranno inserite le scansioni dei frontespiziÂť. In tempo di crisi come avete potuto acquistarli?


Fondo: Carlo Michelstaedter, costituito nel 1973, di proprietĂ del Comune di Gorizia. Si trova: Biblioteca statale isontina, via Mameli 12, Gorizia, www.isontina.beniculturali.it. Cosa contiene: una prima sezione di documenti originali come manoscritti, dipinti, disegni, album e taccuini. Una seconda denominata “Fondo vivoâ€? in continuo aggiornamento con le edizioni delle opere di Michelstaedter e gli studi a lui dedicati. Come si può consultare: contattando la responsabile del fondo Antonella Gallarotti (antonella.gallarotti@beniculturali.it). La consultazione e gratuita previo appuntamento. ÂŤChiedendo al Ministero dei Beni culturali un apposito stanziamento di 17mila euro, dopo che il Comune di Gorizia non aveva manifestato interesseÂť. A Gorizia ogni anno arrivano studiosi italiani e stranieri per studiare il fondo: come spiega questo interesse per un ragazzo morto oltre 100 anni fa? 5+ un potente mezzo di promozione (morĂŹ suicida a 23 anni, ndr), ma anche la possibilitĂ di avere sottomano tutto quello che può riguardare Carlo è ora un invito alla conoscenza e all’approfondimento. La scoperta di oggi, che ha qualcosa di magico essa stessa, sembra quasi chiudere il cerchio e consegnarci l’immagine completa di un giovane geniale, che non

è riuscito “retoricamenteâ€? ad invecchiare e a diventare uguale agli altri. Ma la sua unica opera @ "

senza dubbio affronta tutti i ( 6! Quali sono i vostri progetti per valorizzare e far conoscere ancora di piÚ questo grande concittadino e la sua opera? Stiamo procedendo alla catalogazione approfondita dei manoscritti e della biblioteca. Questo lavoro sarà pubblicato in un unico volume che diventerà quindi fondamentale per la conoscenza di Carlo. Allo stesso tempo procediamo con l’aggiornamento dei dati presenti nel sito www.michelstaedter.it.

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SCADENZA 15 MARZO ▶ PREMIO DI POESIA E NARRATIVA CITTÀ DI SAN GILLIO Sezioni: A) narrativa scuole; B) narrativa adulti; C) poesia scuole; D) poesia adulti Lunghezza: A e B) sette cartelle; C e D) 40 versi Quota: € 10,00 Premi: pubblicazioni online e su carta, targhe, medaglie, diplomi Info: 0114346813, 3392543034, cartaepenna@cartaepenna.it, www.cartaepenna.it ▶ CONCORSO POETICO VERSEGGIANDO Sezioni: A) poesia 6-11 anni; B) poesia 12-14 anni; C) poesia 1518 anni; D) poesia over 19anni; E) silloge poesie over 19 anni Lunghezza: A, B, C, D) max 1 poesia, max 40 versi; E) max 10 poesie, max 40 versi l’una Quota: A, B, C) nessuna; D) € 10,00; E) € 18,00 Premi: denaro, targhe, diplomi, pubblicazioni Info: 0743 229286, 349 7752777, info@amicidieggi.it, www.amicidieggi.it ▶ CONCORSO LETTERARIO TUTTISCRITTORI 2014 Sezione: prosa inedita a tema Lunghezza: 3 cartelle Quota: nessuna Premi: 1. € 300,00; 2. € 200,00; 3. 100,00 Info: 0331 256728, postmaster@ prolococoarezza.it, www.prolococoarezza.it ▶ CONCORSO LETTERARIO PAROLE NEL CASSETTO Sezioni: A) racconto a tema; B) bonsai a tema Lunghezza: A) max 5 cartelle; B) max 200 parole Quota: € 10,00 Premi: denaro, targhe Info: 3281223188, 3924805813, info@indiegesta.org, http://indiegesta.wordpress.com ▶ CONCORSO NAZIONALE DI POESIA ACCADEMIA DEI POETI Sezione: poesia in italiano a tema Lunghezza: max 40 versi Quota: nessuna Premi: diplomi, targhe Info: 0331857349, 3382448961, masolino.panicale@gmail.com, www.circolomasolinopanicale.it SCADENZA 21 MARZO

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▶ CONCORSO LETTERARIO MEMORIAL CORRADO GIACHINO Sezioni: A) poesia tema libero; B) poesia a tema; C) racconto breve a tema Lunghezza: Ae B) max 2 poesie, max 35 versi; C) max 3 cartelle Quota: € 10,00 Premi: denaro, targhe, pergamene Info: 029604144, 3474878156, giachino@teletu.it ▶ CONCORSO NAZIONELE DI POESIA “IRIS DI FIRENZE” Sezione: poesia inedita a tema Lunghezza: libera Quota: € 15,00 Premi: 1. € 1.000; 2. € 500,00; 3. € 250,00 Info: 055 580319, 347 2206224, uicfi@uiciechi.it, www.uicifirenze.it SCADENZA 22 MARZO ▶ PREMIO POESIA SACRAVITA Sezioni: A) poesia a tema; B) poesia inedita a tema libero Lunghezza: max 36 versi Quota: € 15,00 Premi: pubblicazioni, diplomi Info: 055 2393957, 329 8797546, isilvestri@misericordia.firenze.it, http://misericordia.firenze.it ▶ PREMIO NAZIONALE DI POESIA DINO BAVONA Sezione: poesia a tema libero Lunghezza: libera Quota: € 15,00 Premi: 1. € 750,00; 2. € 350,00; 3. 250,00; premi speciali Info: 3278605708, www.montepescali.it, circoloculturale@montepescali.it, ▶ PREMIO NAZIONALE DI POESIA “ORESTE PELAGATTI” CITTÀ DI CIVITELLA DEL TRONTO Sezioni: A) poesia edita; B) poesia inedita Lunghezza: A) libera; B) max 40 versi Quota: € 10,00 Premi: denaro, pubblicazioni Info: 0861 91378, 3384236539, lelunarie@libero.it SCADENZA 25 MARZO ▶ CONCORSO SAN BENEDETTO DEL TRONTO NEL CUORE - IN ONORE DI ALDA MERINI Sezioni: A) poesia; B) poesia a tema; C) racconto breve Lunghezza: A e B) max 2 poesie, max 40 versi l’una; C) max 3 cartelle Quota: € 10,00

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Premi: targhe, attestati, libri, opere d’arte Info: 0735753940, polisti@alice.it, www.concorsiletterari.it SCADENZA 30 MARZO ▶ TROFEO RILL - IL MIGLIOR RACCONTO FANTASTICO Sezione: racconti fantastici inediti Lunghezza: max 21.600 battute Quota: € 10,00 Premi: denaro, buoni acquisto, pubblicazioni Info: 06 58200541, trofeo@rill.it, www.rill.it ▶ IL GIRO D’ITALIA DELLE POESIE IN CORNICE Sezione: poesie in italiano Lunghezza: max 36 versi Quota: € 22,00 Premi: trofei, targhe, attestati, pubblicazioni Info: 02 98233100, segreteria@ clubautori.it, www.club.it SCADENZA 31 MARZO ▶ PREMIO NAZIONALE DI POESIA ALESSANDRO MANZONI Sezioni: A) poesia edita; B) poesia inedita; C) narrativa edita; D) racconti inediti Lunghezza: libera Quota: A e C) € 10,00; B e D) € 30,00 Premi: diplomi e targhe Info: 0323 28158 SCADENZA 6 APRILE ▶ CONCORSO NAZIONALE “IL COLOMBRE” Sezioni: A) narrativa inedita; B) poesia inedita; C) testi teatrali Lunghezza: max 60 cartelle da 1.800 battute; B) max 5 poesie; C) libera Quota: A e B) € 10,00; C) € 15,00 Premi: cofanetto “Smartbox”, viaggi, coppe, diplomi Info: 050554891, quieta.movere@ libero.it, www.quietamovere.weebly.com SCADENZA 15 APRILE ▶ PREMIO LETTERARIO NAZIONALE SCRIVIAMO INSIEME Sezioni: A) poesia; B) narrativa breve; C) libro di narrativa edito; D) libro di narrativa inedito; E) racolta di poesie edita Lunghezza: A) max 40 versi; B) max 9.000 battute; C, D, E) libera Quota: € 10,00 Premi: soggiorno per due persone, targhe, diplomi, medaglie

www.edizionigoliardiche.it

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Info: 3298144848, scriviamoinsieme@alice.it, www.premioscriviamoinsieme.com SCADENZA 25 APRILE ▶ PREMIO CITTÀ DI COMO Sezioni: A) poesia; B) narrativa; C) poesia e narrativa under 25 Lunghezza: libera Quota: A e B) € 20,00; C) € 10,00 Premi: A e B) 1. € 1,000; C) 1. € 250,00; 2. € 150,00; 3. € 100,00; targhe, diplomi Info: 031241392, info@premiocittadicomo.it, www.premiocittadicomo.it SCADENZA 28 APRILE ▶ PREMIO IL SENTIERO DELL’ANIMA Sezioni: A) libro di poesia edito; B) poesia inedita; C) libro di poesia in vernacolo edito; D) poesia in vernacolo inedita; E) poesia in italiano o vernacolo per studenti di scuola primaria e secondaria Lunghezza: A e C) libera; B, D, E) max 50 versi Quota: A, B, C, D) € 15,00; E) € 5,00 Premi: pubblicazioni, installazioni artistiche con i testi premiati incisi a fuoco su tavolette artistiche Info: edizionidelrosone@tiscali.it, 0881687659, www.ilsentierodellanima.it SCADENZA 30 APRILE ▶ PREMIO LETTERARIO LORD GLENN Sezioni: A) poesia; B) narrativa; C) critica letteraria Lunghezza: libera Quota: nessuna Premi: pubblicazioni Info: 328 4412535, lordglenn@libero.it, www.lordglenn.com ▶ PAGINE DI TERRITORIO STORIE DI UOMINI E PAESI Sezioni: A) racconto lungo a tema; B) romanzo giallo; C) poesia a tema; D) poesia o racconto a tema per le scuole Lunghezza: libera Quota: € 20,00 Premi: denaro, targhe, coppe, pergamene Info: paginediterritorio@gmail. com, 0161970114, 3456360636, www.comune.crova.vc.it ▶ PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE MATSUO BASH Sezioni: A) haiku in italiano o vernacolo; B) haiku in lingua straniera Lunghezza: max 3 haiku, 3 versi e 17 sillabe, schema 5-7-5 Quota: nessuna Premi: denaro, targhe Info: 0434540287, 3208858912, info@aih-haiku.it, www.aih-haiku.it ▶ CONCORSO LETTERARIO “IN PUNTA DI PENNA” Sezioni: A) racconto breve; B) poesia; C) racconto o poesia 11-14 anni; D) racconto o poesia14-18 anni Lunghezza: A) max 3 cartelle; B) max 1 cartella; C e D) poesia max 1 cartella, racconto max 2 cartelle Quota: A e B) € 15,00; C e D) € 5,00 Premi: denaro, diplomi, targhe Info: charlottepigreco@gmail.com, 0523887757


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Ildefonso Falcones La regina scalza Longanesi, 2013 Pagg. 704 € 19,90 ISBN 9788830433588 Siviglia, gennaio 1748. Caridad, una ex schiava con la pelle nera come l’ebano cammina lungo le strade della città andalusa. Il suo destino sembra ormai segnato quando incrocia i passi di Melchor, un gitano rude ma affascinante. Accol-

ta nel borgo di Triana, Caridad conosce Milagros, la bella nipote di Melchor e tra le due donne nasce un’amicizia profonda. Ma una tempesta devastante sta per abbattersi sui loro tormenti: nel luglio 1749 i gitani vengono deportati in massa e condannati ai lavori forzati e alla reclusione, in quella che passerà alla storia come la grande retata. La vita di Milagros, sfuggita alla cattura, imbocca una drammatica svolta, e poco dopo un’altra, più intima tragedia la obbliga a separarsi da Caridad. Le loro strade si allontanano, ma il destino porterà entrambe a Madrid, cuore pulsante di una Spagna in cui soffia il vento del cambiamento.

Domenico Quirico, Pierre Piccinin da Prata Il paese del male Neri Pozza, 2013 Pagg. 176 € 15,00 ISBN 9788854507944 Il 6 aprile 2013 Domenico Quirico e Pierre Piccinin da Prata penetrano in Siria. Sono in compagnia di coloro di cui vogliono narrare le gesta: i miliziani dell’Armata siriana libera, gli oppositori di Bashar Assad. Qualche giorno dopo, nei pressi del-

la città di al-Qusser, vengono consegnati a un gruppo di incappucciati che, sparando raffiche di mitra, li trascinano sul loro pick up. Seguono cinque mesi di strazio e di ira, di miserevole ingiustizia, resa ancora più tale perché inflitta da coloro che si credevano amici. Mesi trascorsi in stanzette sudice, in botole infami e luride prigioni, dove la luce è sempre accesa perché la voglia di dormire pesi tanto da far dimenticare ogni cosa. Mesi in cui si diventa non il Nemico da rispettare, ma il Cristiano da disprezzare, l’Occidentale da schernire con un riso stridente e lacerante; mesi in cui non resta che la nausea di appartenere al genere umano.

Susanna Tamaro Illmitz Bompiani, 2014 Pagg. 148 € 14,00 ISBN: 8845275507 Illmitz è l’opera prima di Susanna Tamaro, mai pubblicata finora; il titolo è il nome di un luogo dove abitano poco più di duemila anime. La scrittrice triestina racconta la storia di un viaggio da Trieste a Illmitz compiuto da un giovane ragazzo di venticinque anni per scoprire le proprie radici, per trovare la propria identità. Là dove viveva la sua famiglia prima di trasferirsi sul Carso. Un viaggio spirituale, oltre che fisico,

quello compiuto dal protagonista: un cammino di scoperta per arrivare alla coscienza di sé stesso, per superare il senso di inadeguatezza, per vincere le proprie fragilità. Nel corso del cammino, il protagonista verrà affiancato da una serie di personaggi che emergono dalla sua mente, dai suoi ricordi. Vi è la sorella Agnese, morta tragicamente mentre attraversava una strada, alla ricerca del suo angelo custode. La mente del protagonista evoca la sua esuberante fidanzata romana Cecilia, il suo amico d’infanzia Andrea, lo stravagante vicino di casa di Roma soprannominato Frankenstein, e poi sua madre, scomparsa da qualche anno. Illmitz è il racconto di un viaggio: quello che un giovane compie per trovare sé stesso, affrontando i fantasmi del passato e superando le proprie paure.

Stefano Caso Il male relativo (e-book) GoWare, 2014 Pagg. 97 € 4,99 ISBN 9788867971473

I due si considerano “artigiani del crimine”, fermamente decisi a restare fuori dai grossi giri della criminalità organizzata. Le loro rapine in villa, tuttavia, scatenano l’ira di una banda di rumeni, ogni volta accusati dalla polizia di esserne i veri autori. In fuga dalla malavita dell’Est e braccati dalla polizia per una serie di omicidi che non hanno commesso, Tito e René dovranno anche scoprire il misterioso personaggio che li vuole morti. Tra prostitute fuori corso, disperati tossicomani ed extracomunitari brutalmente derubati, e tra insospettabili studenti pusher, malviventi decaduti e sensuali mogli cocainomani, le vicende narrate da Tito Ghisolfi sono una vertiginosa caduta nei tormenti più cupi dell’animo umano, dove il tragico e l’assurdo si combinano in un inesorabile grottesco. Un romanzo senza eroi, dove le voci del male più volgare si confondono con quelle più raffinate, non meno squallide e distruttive.

Tito Ghisolfi si chiama in realtà Gianmaria, un nome “troppo da checca” per uno come lui, cinico rapinatore, spacciatore e strozzino. Ex maestro elementare, è stato certificato come disturbato mentale per i maltrattamenti inflitti vent’anni fa ai suoi scolari. Sua compagna è “la Tati”, prostituta sieropositiva per tossici, squattrinati e ricconi viziosi, mentre suo socio è René Felzi, brutto da paura, piccolo e magro, con i denti marci e il naso che è un monumento.

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La visita omeopatica: pregi e difetti Ciò che vogliamo sottolineare è che, per la medicina e il medico omeopata, la persona è ancora al centro del suo prezioso interesse. I risultati ottenuti sono spesso figli della convergenza dell’atteggiamento empatico e professionale del medico e della partecipazione emotiva e del desiderio di guarire del paziente. Capace di uscire dallo studio più sorridente di come vi era entrato. Roberto Pagnanelli

Curiosità Si è assistito negli ultimi decenni ad un rifiorire della ricerca del naturale, in termini di cure. Dagli anni ’80 ad oggi si è assistito ad un boom del ‘mercato dell’omeopatia’, in termini di crescita secondo solo a quello dell’informatica. In India il 62% della popolazione si cura con l’omeopatia (oltre 100 milioni di persone) e non ha mai assunto un farmaco. In Italia l’Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna ha svolto un’indagine su un campione di 1000 intervistate d’età compresa fra 25 e 54 anni: il 70% di loro ha avuto “un’esperienza positiva con l’omeopatia”.

Una visita omeopatica è spesso ammantata da un alone di mistero. Sarà realmente efficace, la terapia? E poi, per quali disturbi dovrei essere riconoscente ad un omeopata? In cosa si differenzia una cura omeopatica da quelle classiche, a cui sono abituato? È giusto fare un po’ di chiarezza circa i reali effetti dell’omeopatia e il suo vasto raggio d’azione che comprende disturbi di natura psichica (ansia, insonnia, shock affettivi, paure e tensioni) e di tipo fisico quali cefalea, piccoli e grandi malesseri quotidiani, dolori articolari e difficoltà digestive, ma an- L’autore Il dottor Roberto Pagnanelli è medico-chirurche disturbi mestruali e della menopausa. In pratica ogni disturbo può essere, teoricamente parlan- go, psichiatra e psicoterapeuta. Si è diplomato in Medicina Psicosomatica all’Istituto Riza di Milano, do, curabile con l’omeopatia. in Medicina Omeopatica presso l’Università degli Studi di Urbino e in Psicoterapie Brevi presso il CISQual è, allora, la differenza con l’allopatia? Innanzitutto la visita è basata sulla ricerca SPAT di Padova. È Medico di Medicina Generale a dell’aspetto costituzionale del paziente (cioè Trieste ed è autore di pubblicazioni scientifiche e di l’aspetto fisico e la corporatura), il tempera- alcuni volumi, fra cui Il grande libro dell’omeopamento di base, il fatto che sia irritabile o cal- tia, Omeopatia per le donne, Stop alla depressione mo, e, non da ultimo, il carattere. Ebbene, può e La terapia con i sali di Schüssler. È stato docenaccadere che per uno stesso disturbo (ad es. te di Omeopatia all’Istituto Riza e ha pubblicato per un bruciore di stomaco o una paura improvvi- Starbene, Viver Sani & Belli, Top Salute, Donna Mosa) due persone di corporatura diversa riceva- derna e Salute Naturale. Ideatore della Musicoterano due rimedi completamente diversi. E qui sta pia Cinematografica, lavora a l’arte dell’omeopata, lontana dai protocolli e Trieste e Monfalcone. dalle terapie ‘a larga scala tipo catena di mon- www.laforzadellamente.it taggio’ e assai più vicina al cuore del pazien- robertopagnanelli@libero.it te. Tanto che Silvio Garattini, accanito sosteni- Tel: 330 240171 tore dei farmaci chimici, ammette che a volte il medico generico debba apprendere dall’omeo- Il grande libro dell’omeopatia pata la capacità di ascolto. In secondo luogo il Xenia Edizioni fatto che i rimedi omeopatizzati siano molto di- 10,50 €, su luiti, tanto da renderli innocui e sostanzialmen- www.macrolibrarsi.it te privi di effetti collaterali.


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marzo-aprile 2008

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M 7 marzo - 30 aprile ▶ IL GIALLO NEL GIALLO Mostra collettiva di Quadrante Arte e Il Grandangolo Udine. Locali espositivi 4^ Circoscrizione, via Pradamano 21. Orario: lun,mar, gio 8.45-12.15, 15-18; mer, ven 8.4512.15. Ingresso libero. Info: http://comune.udine.it Fino all’8 marzo ▶ FRANCO DURANTE - COSTRUIRE L’ASTRAZIONE «La pittura deve essere costruita da elementi puramente plastici, vale a dire colori e aree. Un elemento pittorico non ha alcun altro significato al di fuori di sé»: partendo da questa riflessione di Piet Mondrian, Franco Durante ha sviluppato la sua arte in un percorso figurativo di grande suggestione. Cordenons (PN). Centro Culturale Aldo Moro. Ingresso libero. Orario: lun, mer, ven, sab 16-19. Info: 0434 932725, centroculturale@comune. cordenons.pn.it

8 - 31 marzo ▶ ARKADYI SHAIKHET E IL MONDO CONTADINO RUSSO NEGLI ANNI TRENTA Nell’ambito della manifestazione Spilimbergo Fotografia 2013 Torviscosa (UD). Museo Territoriale della Bassa Friulana. Info: 0427 91453 info@craf-fvg.it 8 marzo - 3 aprile ▶ ALESSANDRA GHILARDELLI - RE / IMMAGINAZIONI Mostra d’arte contemporanea Pordenone. Galleria La Roggia. Orario: mar-sab 1619.30. Ingresso libero. Info: 0434552174, laroggia@tin. it, www.laroggiapn.it. 22 marzo - 4 aprile ▶ CLAUDIO MRAKIC Per la rassegna “Artisti contemporanei a palazzo”, esposizione di sculture lignee Udine. Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone, via del Monte 1. Orario: lun-ven 8.05-13.30, 14.30-20, sab 9-13. Info: 0432 599211

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Fino al 30 marzo ▶ STARS E STRIPES. L’ARTE AMERICANA DAGLI ANNI SETTANTA In mostra la collezione FRIAM, la cui storia è legata a un atto di solidarietà di alcuni artisti statunitensi che, in segno di partecipazione al dramma del terremoto nel 1976, decisero di far pervenire alla città una loro opera da vendere all’asta per raccogliere denaro per la ricostruzione. Udine. Casa Cavazzini, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea. Orario: mar, mer, gio, dom 10.30-17, ven e sab 10.30-19. Ingresso: € 2,50 ridotto, € 5,00 intero. Info: 0432 4147725 Fino al 30 marzo ▶ VITO TIMMEL. SUGGESTIONI SECESSIONISTE A MONFALCONE La rassegna presenta il restauro delle dodici grandi tele realizzate da Vito Timmel nel 1921 per il Teatro del Cantiere Cosulich presso il quartiere operaio di Panzano, a Monfalcone. Le opere del pittore triestino erano state considerate perdute per decenni, dopo che il teatro, danneggiato dai bombardamenti alleati del 1944-45, era stato completamente demolito per fare spazio a nuove strutture. Fu grande la sorpresa quando, nel 2000, si scoprì che i dipinti non erano stati distrutti, ma anzi erano stati conservati proprio a Panzano, all’ultimo piano di un edificio in cui avevano trovato spazio lo studio dello xilografo Tranquillo Marangoni e, prima ancora, la sala di posa del fotografo Giovanni Cividini. Gorizia. Sala espositiva Fondazione Carigo, via Carducci 2. Orario: mer, gio, ven 16-19, sab e dom 10-19. Ingresso libero. Info: 0481 537111, http://www.mostre-fondazionecarigo.it

Fino al 30 marzo ▶ MEMORABILIA Mostra antologica dell’artista triestino Franco Vecchiet, formatosi artisticamente a Urbino, Lubiana, Venezia e Parigi come incisore. Ha all’attivo numerose personali in Europa e in America e partecipa a importanti esposizioni d’arte internazionali, ricevendo riconoscimenti e premi.

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Trieste. Museo Revoltella. Ingresso: € 5,00 ridotto, € 7,00 intero. Orario: merclun 10-19.Info: 040 6754350 www.museorevoltella.it Fino al 31 marzo ▶ ORIZZONTI DI MARE Mostra di Liliana Bamboschek, scrittrice e giornalista triestina, con opere dagli anni ’70 fino ad oggi. I materiali impiegati variano nel tempo: conchiglie, ricci, stelle marine fino ai lavori più recenti, le gorgonie dalle sottilissime trame retiformi. Trieste. Civico Museo del Mare. Ingresso: € 3,00 ridotto, € 4,50 intero. Orario: gio-mar 9-13.30. Info: 040 304987. 18 aprile ▶ ARIANNA GASPERINA Per la rassegna “Artisti contemporanei a palazzo”, esposizione di tele e sculture lignee Udine. Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone, via del Monte 1. Orario: lun-ven 8.05-13.30, 14.30-20, sab 9-13. Info: 0432 599211 Fino al 12 aprile ▶ SAFET ZEC - PICTOR OPTIMUS, IN PUNTA DI PENNELLO Felice ritorno per il maestro Zec a Udine, che rinnova il sodalizio con lo stampatore e amico Corrado Albicocco. Verranno presentate una sessantina di opere, assolutamente inedite e dai svariati soggetti. Udine. Stamperia d’arte Albicocco. Ingresso libero. Orario: lun-sab 9-12, 15-18. Info: 0432 547573, info@stamperiaartealbicocco.it, www.stamperiaartealbicocco.it

Fino al 27 aprile ▶ BIODIVERSITAS. LA NATURA DEL FRIULI VENEZIA GIULIA. UN PRIMATO IN EUROPA L’incredibile biodiversità regionale sarà illustrata da alcuni dei reperti delle collezioni del Museo Friulano di Storia Naturale, per la prima volta fruibili al pubblico dopo oltre 10 anni. La mostra illustra la biodiversità del Friuli Venezia Giulia, la più ricca in assoluto in Europa: un primato da conoscere per poterlo meglio tutelare.

Udine. Ex chiesa di S. Francesco. Orario: marven 15-18, sab e dom 10.30-18. Ingresso libero. Info: 0432 584711 http:// www.comune.udine.it Fino al 15 maggio ▶ D/SEGNI Daniel Cuello, illustratore, fumettista e blogger, espone al Visionario più di 70 disegni. Il fulcro della mostra sono le facce, come quelle che vediamo tutti i i giorni al supermercato, sull’autobus o al bar. Volti da cui siamo letteralmente circondati ma che inevitabilmente finiamo per ignorare. Udine. Cinema Visionario. Ingresso libero. Info: 0432 227798 contact@ danielcuello.com cec@ cecudine.org http:// www.danielcuello.com/ Fino al 6 giugno ▶ SCRITTE, LETTERE E VOCI: TRACCE DI VITTIME E SUPERSTITI DELLA RISIERA DI SAN SABBA L’esposizione, curata da Francesco Fait, Franco Cecotti e Dunja Nanut, è una mostra di fonti sulla Risiera di San Sabba: scritte e graffiti tracciati sulle pareti e sul legno di porte e tavolacci delle celle, scritte e graffiti vergati sulle pareti del locale oggi detto “Sala delle croci” che furono ricopiate da Diego de Henriquez in due dei suoi diari, lettere fatte uscire di nascosto dalle carceri del Coroneo da persone successivamente condotte in Risiera per essere assassinate, memorie e testimonianze di persone sopravvissute all’imprigionamento in Risiera e alla deportazione nei lager del Reich. Trieste. Risiera di San Sabba. Orario: 9-19. Ingresso libero. Info: http:// www.retecivica.trieste.it

Fino al 31 agosto ▶ IN VIAGGIO VERSO LE ALPI. ITINERARI ROMANI DELL’ITALIA NORD-ORIENTALE DIRETTI AL NORICO La mostra illustra il tema della viabilità nel comparto più orientale dell’Italia romana con particolare attenzione alle direttrici stradali di collegamento tra i territori di pianura prossimi alla costa adriatica e le zone poste Oltralpe. Zuglio (UD). Civico Museo Archeologico. Orario di apertura: ven 9-12, 1518, sab 9-12, dom 9-12, 15-18. Info: 0433 92562 museo.zuglio@libero.it

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13 marzo ▶ Magazzino 18 Approda a Gorizia, dopo un tour segnato da trionfi e anche da proteste, lo spettacolo di Simone Cristicchi dedicato alla tragedia delle foibe e dell’esodo: un racconto a metà fra recital, monologo, musical e teatro civile, nato da una visita compiuta dall’artista al Magazzino 18 del Porto Vecchio di Trieste, dove dal 1947 riposano le masserizie di migliaia di istriani, fiumani e dalmati fuggiti dalla Jugoslava di Tito. Gorizia. Teatro Verdi. Orario: 20.45. Ingresso: € I9-29. Info: 0481 383602 www3.comune.gorizia.it

Il range di prezzo indicato (ove applicabile) si riferisce al costo medio di un pasto, escluse bevande alcoliche. I dati segnalati sono stati forniti direttamente dal Gestore del locale. Qualora doveste verificare delle discordanze, Vi invitiamo a segnalarcelo.

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CREMA & CIOCCOLATO Corso Verdi 111, Gorizia tel. 0481533742 - damagorizia@libero.it dom e lun 15-21, mar-sab 9-13, 15-21

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ristorante

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8-9 aprile ▶ La semplicità ingannata Il sottotitolo ‘satira per attrice e pupazze sul lusso d’esser donne’ la dice lunga su quest’opera di Marta Cuscunà. Ispirata alla vicenda delle Clarisse di Udine nel Seicento, che resero il loro convento un’alternativa, uno spazio di contestazione e di libertà di pensiero, con un fervore culturale impensabile per l’universo femminile dell’epoca, La semplicità ingannata prosegue nel racconto delle ‘resistenze femminili’ iniziato dalla Cuscunà con lo spettacolo È bello vivere liberi. Trieste. Teatro Miela. Orario: 21. Ingresso: € 12-19. Info: 040 365119 teatro@miela.it www.miela.it

e inoltre...

agriturismo

12-16 marzo ▶ L’ispettore generale di Gogol’. Regia di Dario Michieletto Trieste. Politeama Rossetti. Orario: 12-15/3, ore 20.30; 16/3 ore 16. Ingresso: € 17-29. Info: 040 3593511 info@ilrossetti.it www.ilrossetti.it

27 marzo ▶ Alessandro Bergonzoni Fra satira e filosofia Monfalcone. Teatro Comunale. Orario: 20.45. Ingresso: € 1424. Info: 0481 494369 www.teatromonfalcone.it


scopri tutti gli eventi in regione su www.imagazine.it 19-23 marzo ▶ Cats trattoria

Ritorna al Rossetti, dopo il successo strepitoso del 2008, il ‘musical dei musical’, nuovamente in scena nell’edizione originale inglese, scritto da Andrew Lloyd Webber e Thomas Stearns Eliot per la regia di Trevor Nunn. Cats vanta record di tutto rispetto: 21 anni e 8.950 repliche a Londra, 18 anni a Brodway, 7 Tony Award, tra cui quello per miglior musical, miglior colonna sonora e miglior regia, un Grammy per il miglior album. E soprattutto un’aria divenuta celeberrima: Memory, incisa da almeno 150 star della musica, fra cui Barbara Streisand. Trieste. Politeama Rossetti. Orario: 19,20,21/3, ore 20.30; 22,23/3, ore 16 e 20.30. Ingresso: € 25-65. Info: 040 3593511 info@ilrossetti.it www.ilrossetti.it

trattoria

Fondata nel 1905 e costituita da 109 elementi, la Sinfonica di Göteborg è definita dalla critica “una delle più elettrizzanti orchestre del mondo”. È stata diretta da celebri musicisti come Jean Sibelius ed Herbert von Karajan e oggi è protagonista di applaudite tournée, come quella che approda a Udine con la direzione di Gustavo Dudamel, noto per la sua carica appassionata che trova una spontanea comunicazione con il pubblico. Udine. Teatro Giovanni da Udine. Orario: 20.45. Ingresso: € 1340. Info: 0432 248411 info@teatroudine.it http://teatroudine.it

15 aprile ▶ Miniere Storie dei minatori dell’alto Friuli Cervignano. Teatro Pasolini. Orario: 21. Ingresso: € 8-15. Info: 0431 370273 info@teatropasolini.it www.teatropasolini.it

28 aprile ▶ Münchner Symphoniker Orchester diretta da Peter Tilling, con il violinista Ilya Grubert Pordenone. Teatro Verdi. Orario: 20.45 Ingresso: € 5-28. Info: info@comunalegiuseppeverdi.it www.comunalegiuseppeverdi.it

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22 aprile ▶ Göteborgs Symfoniker


L I V E

M U S I C

25 marzo ▶ Giovanni Allevi Allevi torna nella dimensione più intima del pianoforte con Piano Solo Tour 2014, nel quale saprà regalare emozioni con le melodie entrate ormai nell’immaginario musicale di tutto il suo pubblico, che lo hanno portato ad essere considerato l’enfant terrible della Musica Classica Contemporanea. Udine. Teatro Giovanni da Udine. Ore 21. Ingresso: € 1340. Info: 0432 248411 info@teatroudine.it http://teatroudine.it

29 marzo ▶ Elisa L’anima vola, ottavo album di Elisa e il primo unicamente in italiano, la cui omonima canzone di lancio ha segnato l’autunno delle radio nazionali, è un autentico capolavoro della musica italiana: undici tracce che segnano, forse, il culmine della carriera dell’artista monfalconese, con punte di bellezza quasi rarefatta, come Ancora qui, musicata da Ennio Morricone in persona, e note di pura dolcezza come Un filo di seta negli abissi. Trieste. PalaTrieste. Ore 21. Ingresso: € 36-69. Info: www.azalea.it

e inoltre... 7 marzo ▶ Sarah Jane Morris &Antonio Forcione Dal pop la blues, dal rock al jazz Cervignano del Friuli (UD). Teatro Pasolini. Ore 21. Ingresso: € 12-15. Info: 0431 370273 info@teatropasolini.it http://www.teatropasolini.it

20 marzo ▶ Talk Radio con Giò di Tonno e Marco Caronna Gradisca d’Isonzo (GO). Teatro comunale. Ore 21. Ingresso: € 12-22. Info: http://artistiassociatigorizia.it 72

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settembre-ottobre 2007

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5 aprile ▶ Claudio Baglioni Una nuova dimensione del dialogo artista-pubblico in un crescendo di intensità e profondità, per una straordinaria stagione di grandi appuntamenti dal vivo. Questo in sintesi l’ultimo grandioso progetto di Claudio Baglioni, denominato ConVoiLive, ispirato all’ultimo omonimo album di inediti. Pordenone. Palasport Forum. Ore 21 Ingresso: € 46-80. Info: www.azalea.it

11 aprile ▶ Remo Anzovino Nato a Pordenone nel ’76, Remo Anzovino è il geniale pianista che ha ridefinito il rapporto fra musica e cinema, diventando uno specialista nelle colonne sonore eseguite dal vivo, durante le proiezioni di film muti (la sua presenza alle Giornate del cinema muto è ormai una costante). Con il suo nuovo tour tornerà a emozionare il suo pubblico, colto ed esigente. Udine. Teatro Giovanni da Udine. Ore 21. Ingresso: € 17-28. Info: www.azalea.it

26 marzo ▶ Nomadi Live Tour 2014 Udine. Teatro Giovanni da Udine. Ore 21. Ingresso: € 23-40. Info: www.azalea.it

2 maggio ▶ Tommy Emanuel Appuntamento con uno dei più grandi chitarristi del mondo Trieste. Politeama Rossetti. Ore 21. Ingresso: € 23-40. Info: 040 3593511 info@ilrossetti.it www.ilrossetti.it


MEETING

7-10 marzo ▶ Olio Capitale L’appuntamento con l’ottavo Salone degli Oli Extra Vergini Tipici e di Qualità è fissato nelle prestigiose sale della Stazione Marittima di Trieste. Ancora una volta, ad essere protagonista della fiera che nel 2013 ha presentato oltre 200 espositori d’olio extra vergine di qualità e registrato oltre 10mila visitatori provenienti da ben 26 nazioni, sarà l’eccellenza, soprattutto quando certificata da marchio di qualità come Dop e IGP. Trieste. Stazione marittima. Ingresso: € . Orario: 7-9/3, 10-19; 10/3, 10-14. Info: info@oliocapitale.it

8-22 marzo ▶ Dedica 2014 Il grande scrittore franco-marocchino Tahar Ben Jelloun, autore fra i più celebri nel panorama letterario mondiale, romanziere tradotto in più di 25 lingue, poeta e giornalista, sarà il protagonista della 20.a edizione di Dedica, che spazierà fra libri, conferenze, teatro, cinema, musica. Pordenone. Info: 0434 26236 info@ dedicafestival.it www. dedicafestival.it

e inoltre... 8-15 marzo ▶ San Vito Jazz 2014 Grande rassegna di musica e appuntamenti culturali San Vito al Tagliamento (PN). Antico Teatro Sociale Arrigoni. Info: 339 1044624 info@sanvitojazz.it www.sanvitojazz.it

25 marzo - 27 aprile ▶ Settimana della cultura 35 appuntamenti culturali fra mostre, visite guidate, cinema, libri, concerti e teatro Sacile (PN). Info: 0434 734822 www.comune.sacile.pn.it 74

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2-11 aprile ▶ FilmForum Festival internazionale dedicato alla cultura cinematografica e alle arti visive contemporanee che si propone di saldare ricerca, diffusione della conoscenza ed esposizione spettacolare. Dislocata fra Udine e Gorizia, la manifestazione propone un programma di conferenze, incontri, workshop e proiezioni e ospita il Premio Limina per libri sul cinema italiani e internazionali. Udine e Gorizia. Info: info@ filmforumfestival.it www.filmforumfestival.it

25 aprile – 3 maggio ▶ Far East Film Festival Gli obiettivi del Festival, il più importante al mondo sul tema, sono quelli di far apprezzare al pubblico europeo e italiano il cinema popolare asiatico, sviluppandone e incoraggiandone la comprensione, di contribuire alla distribuzione commerciale di film asiatici sui mercati europei e italiani, di studiare e fare ricerca sulla storia del cinema asiatico. Udine. Info: 0432 299545 www.fareastfilm.com

4 aprile ▶ Vermeer: il silenzo e la luce Conferenza di Paolo Mattiussi Dignano (UD). Sala riunioni del comune. Ore 21. Info: www.turismofvg.it

29 aprile ▶ Uso dell’energia solare e generatori di calore a fonti rinnovabili Incontro nell’ambito della rassegna Efficienza Energetica: vuoi saperne di più? Romans d’Isonzo (GO). Piano terra dell’ex-Biblioteca. Ore 20.30. Info: info@ape.fvg.it - 0432.980.322 L’INFORMAFREEMAGAZINE

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FOLKLORE

23 marzo ▶ Carosello mascherato

23 marzo ▶ Sagreta de la Fortaia – Festa di Primavera

Da oltre 40 anni, carri e gruppi mascherati provenienti dal Friuli Venezia Giulia e dal Veneto si ritrovano a Osoppo per partecipare a una sfilata che chiude la lunga stagione del Carnevale. Previsti migliaia di visitatori per animare una delle feste più colorate e divertenti della regione. In caso di maltempo la sfilata sarà rinviata al 30 marzo. Osoppo (UD). Info: 0432 974161, 331 6100337 prolocoosoppo@libero.it

Terzo anno di svolgimento della festa paesana, in cui si possono degustare deliziose frittate realizzate con tantissimi ingredienti! Inoltre, stand per l’assaggio dell’olio d’oliva bisiaco, mostra di animali e mercatino. La manifestazione si svolge presso il Parco Feste di Fogliano, in Via San Michele. Fogliano Redipuglia (GO). Info: 0481 489139

6 aprile ▶ Fiera primaverile degli uccelli

18-27 aprile ▶ Festeggiamenti di San Marco

Grande kermesse primaverile di piante, fiori e uccelli, è considerata un’anticipazione della Sagra dei Osei del mese di agosto e si svolge da oltre sessant’anni la prima domenica dopo Pasqua. Nell’ambito della rassegna, ampio risalto viene dato alla Mostra dei Fiori e Piante Ornamentali e da Giardino. Sacile (PN). Info: 0434 72273 info@prosacile.com www. prosacile.com

Per tutta la durata della manifestazione, divertimento con musiche e balli, degustazione di specialità enogastronomiche e numerosi appuntamenti sportivi, tra cui gare di pesca per bambini e ragazzi, torneo di Mini Volley, ciclocross, gara ciclistica. Inoltre verranno organizzati spettacoli teatrali e animazioni dedicati ai bambini. Il 25 aprile la rassegna culminerà nella festa di S. Marco. Gemona del Friuli (UD). Info: 0432 981441

e inoltre... 15-16, 22-23, 29-30 marzo 29 marzo ▶ La Femenuta ▶ Festa del Vino Festa in costume carnico con il fantoccio “Bertiûl: Savôrs, Vin, Cjacaradis” Bertiolo (UD). Info: 0432 914014 www. (femenuta) da bruciare per trarre auspici Arta Terme. Info: www.turismofvg.it bertiolo.com

21-30 marzo ▶ Fiera di San Giuseppe 76

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27 aprile ▶ Sagra dal “Salame di Cjargna”

con cena paesana, mostre, tombo- Degustazione di piatti tipici e salame accompagnati da musica folkloristica la e concerti Percoto (UD). Info: nevio.lestuzzi@tin.it Enemonzo (UD). Info: 349 0741340


BAMBINI

18 marzo ▶ Nell’orto delle fiabe Fantastiche letture per i bambini e le loro famiglie Cordenons (PN). Centro culturale ‘Aldo Moro’. Ore 17 Info: 0434 932725, 348 3009028 info@ortoteatro.it www.ortoteatro.it

23 marzo ▶ Biancaneve Spettacolo teatrale di e con Bruno Cappagli e Fabio Galanti, per la regia di Bruno Cappagli Cervignano del Friuli (UD). Teatro Pasolini. Ingresso: € 5-6. Info: 0431 370273 info@teatropasolini.it www.teatropasolini.it

1 aprile ▶ Il Piccolo Principe Tratto dal romanzo di Antoine de SaintExupéry. Adattamento e regia di Rita Riboni, con Maria Vittoria Barrella, Jacopo Pagliari Cormons (GO). Teatro comunale. Ore 9.30. Ingresso: € 4-5. Info: 0481 630057 info@artistiassociatigorizia.it http://info.artistiassociatigorizia.it


SPORT

14-15 marzo ▶ Lussarissimo

30 marzo ▶ UNESCO Cities Marathon

Serie di eventi sportivi che iniziano con una vertical di sci alpinismo e di ciaspole in notturna e terminano con lo slalom gigante parallelo più lungo del mondo. Gli appuntamenti si svolgono su piste utilizzate per le gare di Coppa del Mondo, nella cornice del Monte Lussari. Tarvisio. Info: info@lussarissimo.com www.lussarissimo.com

Maratona che collega due siti appartenenti al Patrimonio Mondiale dell’UNESCO: Cividale del Friuli, sede del primo ducato longobardo in Italia, e Aquileia, antica colonia romana. Una corsa di 42 chilometri che unisce simbolicamente i due centri, passando per Palmanova. La partenza è prevista da Cividale del Friuli per le ore 9.30. Cividale del Friuli - Palmanova - Aquileia (UD). Info: 0434 591008 www.unescocitiesmarathon.it

6 aprile ▶ Marcia del mare e Lignanolonga

4 maggio ▶ Bavisela

Gare podistiche a carattere dilettantistico su vari percorsi: 6- 14 - 25 km. Ritrovo: alle ore 8 presso il Parco Hemingway (via XXV Aprile). Partenza: dalle 9 alle 9.30. Chiusura manifestazione: all’arrivo dell’ultimo partecipante, comunque alle ore 13. Premiazione: alle ore 13.30. Lignano Sabbiadoro (UD). Info: info@athleticapicilia.it www.marciadelmare.it

È il più atteso appuntamento della primavera triestina: qualcosa che va oltre alle semplici manifestazioni sportive, costituite dalla Maratona d’Europa sulla distanza di km 42,195 e la Maratonina di Trieste sulla distanza di km 21,097. Nei giorni precedenti non mancherà la sezione dedicata ai piccini, con le varie gara di corsa per i bimbi fino alla quinta elementare. Trieste. Info: 040 410399 info@bavisela.it

e inoltre... 8-9 marzo ▶ FIS Master Cup

5-6 aprile ▶ Seminario Internazionale L’unica tappa italiana del circuito Karate di Okinawa Master Cup - Sci alpino - GS, SL Laboratorio con il maestro di arti Forni di Sopra (UD). Piste Varmost. In- marziali Masaji Taira, 9°dan fo: 040 630626 info@sciclub70.com Udine. PalaCUS, via delle Scienze 100. Info: in23 marzo fo@karateudine.com www.karateudine.com

▶ Camminata ta le vigne de l’Isonz

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6 aprile ▶ Ecomaratona e Trail del Collio

Marcia ludico-motoria lungo il fiume San Canzian d’Isonzo, Staranzano (GO). Il bello della corsa nella natura Ore 9. Info: 0481 481177, grazianoborto- Cormons, Capriva del Friuli, Mossa (GO). lus@libero.it. Info: 334 1578407 www.traildelcollio.it


FUN

31 marzo ▶ Il fraseggio e l’armonia nel Tango Corso di tango con il maestro Matteo Tomasella Pordenone. A.s.d. J Club, viale Venezia 63. Orario: 20.30-22 Info: 377 5303242 www.tanghitudine.it

8 aprile ▶ Coppelia a Montmartre Con il Balletto Nazionale di Brno, su musica di Léo Delibes Gorizia. Teatro Verdi. Ore 20.45. Ingresso: € 9-24. Info: 0481 383602 www3.comune.gorizia.it

27 aprile ▶ All Dressed Up With Nowhere To Go Spettacolo di danza, a cura di Giorgia Nardin, con Sara Leghissa e Marco D’Agostin; editing musicale e ambienti sonori di Luca Scapellato Udine. Lo Studio, via Fabio di Maniago 15. Ore 21. Info: 0432 600424 info@arearea.it www.arearea


F U O R I

R E G I O N E

T R E V I S O 15 marzo – 8 giugno

▶PRIMAVERA DEL PROSECCO SUPERIORE 2014 Passeggiare per le colline dell’Alta Marca Trevigiana andando alla scoperta di piccoli borghi, antiche pievi, vecchi castelli, oppure immergersi nei verdi vigneti che costellano i declivi tra Valdobbiadene e Conegliano andando alla ricerca delle cantine. Santo Stefano, Vidor, Col S. Martino, Miane, Villa di Cordignano, Guia, S. Pietro di Barbozza, Fregona, San Giovanni, Refrontolo, Combai, Vittorio Veneto, Corbanese, San Pietro di Feletto. Info: www.marcadoc.com 30 marzo

▶ROLLER DAY Giornata interamente dedicata al pattinaggio di velocità e al freestyle. Momento clou, una gara sui 42 km sul percorso dei Mondiali del 1996: sarà una maratona sui pattini, in centro storico, con i migliori specialisti mondiali. Treviso. Info: www.therollerday.it 4, 5, 6, 11, 12, 13 aprile

▶MASTRO BIRRAIO  FIERA DELLA BIRRA ARTIGIANALE La terza edizione si articolerà in due fine settimana per poter ospitare in ognuno 20 birrifici artigianali e 10 gastronomie d’eccellenza diverse, presentando così al pubblico un totale di 40 birrifici con i loro oltre 200 tipi di birra. Santa Lucia di Piave. Info: www.marcadoc.com 6 aprile

▶GRAN PROSECCHISSIMA Mountain bike nazionale. Il tracciato è stato studiato per essere pedalabile e fruibile in presenza di qualsiasi condizione meteorologica. Ai bikers spetteranno 46 chilometri e 1500 metri di dislivello composti da puro divertimento e passione, fatica e natura. Miane. Info: www.dalzero.it/content/gran-fondo-prosecchissima 8-13 aprile

▶VITTORIO VENETO FILM FESTIVAL Il Vittorio Veneto Film Festival ha la prerogativa di selezionare 15 lungometraggi in prima assoluta per l’Italia e che saranno giudicati da 1.500 giovani giurati provenienti da tutta Italia e dall’estero, i quali condivideranno quattro giornate immersi nel mondo del Cinema, confrontandosi sul linguaggio cinematografico e audiovisivo. Vittorio Veneto. Info: www.vittoriofilmfestival.com/2013/ 1-4 maggio

▶ASSAPORANDO CISON Nella suggestiva cornice del Centro storico, terza edizione della rassegna enogastronomica dedicata alle delizie della Marca: dimostrazioni, degustazioni, incontri con esperti ed artigiani del gusto. Cison di Valmarino. Info: www.assaporandocison.it Fino all’8 giugno

▶‘UN CINQUECENTO INQUIETO’, DA CIMA DA CONEGLIANO AL ROGO DI RICCARDO PERUCOLO Esposizione di dipinti, pale d’altare, incisioni, sculture, medaglie, ceramiche, mappe, manoscritti, libri. Conegliano. Palazzo Sarcinelli. Info: www.uncinquecentoinquieto.it


F U O R I

R E G I O N E

V E N E Z I A Fino al 30 marzo

▶BODIES REVEALED La mostra-evento espone 200 corpi veri, conservati grazie ad una speciale tecnica che permette la conservazione del corpo umano tramite la sostituzione dei liquidi con polimeri di silicone. Jesolo. Spazio espositivo di via Aquileia 123. Info: www.bodiesrevealed.it 30 marzo

▶SU E ZO PER I PONTI DI VENEZIA Evento che ogni primavera coinvolge migliaia di persone. La passeggiata si snoda lungo. diversi percorsi tra gli angoli meno conosciuti della città lagunare, senza però tralasciare i luoghi che la rendono famosa nel mondo. Venezia. Info: info@suezoperiponti.it www.suezo.it Fino al 14 aprile

▶TEMI E VARIAZIONI. L’IMPERO DELLA LUCE Capolavori appartenenti alle avanguardie del XIX e XX secolo si confrontano in un percorso espositivo che rappresenta un’occasione unica per osservare l’evoluzione di temi quali la luce, il crepuscolo, il buio, in un confronto costante tra giorno e notte. Venezia. Collezione Peggy Guggenheim. Info: www.guggenheim-venice.it Fino al 16 aprile

▶NOT ONLY FOR KIDS. FAVOLOSI INTRECCI DI SETA, FIABE DALL’ESTREMO ORIENTE L’evento rappresenta una straordinaria opportunità per grandi e piccini di assaporare una selezione di opere di famosi illustratori che hanno interpretato con il proprio stile personale e la propria sensibilità artistica racconti della tradizione orientale. Mestre. Centro Culturale Candiani. Info: www.centroculturalecandiani.it 25-27 aprile

▶UN WEEKEND STRABIOLOGICO Rassegna di prodotti biologici, tipici e tradizionali, salutistici e di artigianato naturale. Il tema centrale di quest’anno, L’ape e il miele, sarà sviluppato attraverso una mostra con 100 varietà di mieli, con invitanti degustazioni. Stra. Parco di Villa Loredan. Info: sociocultura@comune.stra.ve.it Fino al 28 aprile

▶PIETRO BELLOTTI. UN ALTRO CANALETTO La mostra riunisce per la prima volta quarantacinque opere che ricostruiscono il percorso artistico di Pietro Bellotti, nipote di Canaletto e fratello minore di Bernardo Bellotti. Per lungo tempo ritenuto un vedutista marginale, studi più recenti hanno invece conferito a questo artista un ruolo rilevante e inaspettato all’interno dell’arte veneziana del XVIII sec: la mostra sarà l’occasione per riscoprirlo. Venezia. Ca’ Rezzonico. Info: http://carezzonico.visitmuve.it Fino al 18 maggio

▶FRANCO FONTANA. FULL COLOR Oltre 130 istantanee che raccontano la sua lunghissima storia di fotografo, conosciuto in tutto il mondo - celebri i suoi scatti sul National Geographic - per il suo gusto del colore. Venezia. Galleria Giorgio Franchetti. Info: www.istitutoveneto.it


O L T R E

C O N F I N E

C R O A Z I A Fino al 9 marzo

▶DENTE D’ORO Festival della commedia e della risata Parenzo. Gradsko kazalište (Teatro). Info: + 385 (0)52 887 218 kultura@poup.hr 11-16 marzo

▶PRIMAVERA ISTRIANA Gara internazionale. I ciclisti professionisti da Austria, Svizzera, Repubblica Ceca, Ungheria, Russia, Polonia, Australia, Canada, Nigeria e molti altri paesi competono per i punti della World Cup in più tappe. Umago, Parenzo, Torre, Albona, Orsera, Montona, Pisino. Info: http://istra.hr/it Fino al 23 marzo

▶LE GIORNATE DEI MOLLUSCHI NELL’ISTRIA NORDOCCIDENTALE Una delizia per i golosi, che avranno la possibilità di gustare deliziose specialità di mare nei migliori r ristoranti dell’area, il tutto a prezzi accessibili. Alle prelibatezze culinarie si uniranno eccellenti vini e oli d’oliva locali. Umago, Cittanova, Verteneglio, Buie. Info: www.coloursofistria.com 28-29 marzo

▶KIK FEST La klapa, termine croato che significa ‘compagnia, gruppo di amici’, è una forma di musica tradizionale dalmata e per estensione indica anche un coro che la pratica: il KIK Fest è appunto il Festival delle klape dell’Istria e Quarnero. Pinguente. Info: www.istria-buzet.com 10-14 aprile

▶MRF ISTRIA MUSIC FESTIVAL Per il quarto anno di seguito Parenzo ospita le manifestazioni sotto il nome “Istra Music Festival”, con esibizioni di cori e orchestre da tutto il mondo. Parenzo. Hotel Pical. Info: www.mrf-musicfestivals.com/ 11 aprile

▶RASSEGNA DEI VINI E DELL’OLIO EXTRA VERGINE D’OLIVA Importante manifestazione dedicata ai prodotti tipici della regione, sempre più rinomati a livello internazionale. Dignano. http://istra.hr/it 26 aprile

▶FESTA DEI PESCATORI Festa popolare con folklore, giochi, musica d’intrattenimento e ovviamente un’ampia offerta culinaria di specialità di mare. Orsera. http://istra.hr/it

7 - 9 marzo

▶19° GARA DI CANI DA SLITTA Quella in programma sui monti Nockberge è di sicuro la gara di sleddog più dura d’Europa. Circa 50 equipaggi provenienti da nove nazioni, insieme alle loro mute di cani, si sfideranno nella su un percorso estremo. Innerkrems. Info: www.carinzia.at/it 7 - 9 marzo

▶ICEPOLO SUL LAGO TURRACHER SEE Il passo Turracher Höhe (1.763 m) è diventato famoso a livello internazionale come sede dei Campionati Europei di polo su ghiaccio. Turracher See. Info: www.ice-polo.at 3-19 aprile

▶MERCATINO DI PASQUA Prodotti artigianali e di vivaismo fanno da cornice al mercato che saluta l’arrivo della primavera e rappresenta l’occasione ideale per alcuni regali a tema per l’imminente Pasqua. Klagenfurt. Info: www.klagenfurt-tourismus.at


O L T R E C A R I N Z I A 6 aprile

C O N F I N E S L O V E N I A 5-9 marzo

▶FESTA DE CUBA Stupende ballerine sudamericane porteranno sulla più grande terrazza al sole delle Alpi il calore e le atmosfere dei tropici con ritmi ‘calienti’ e balli latinoamericani. Nassfeld. Info: www. nassfeld.at

▶COPPA DEL MONDO DI BIATHLON IBU Tiro a segno con la carabina e sci di fondo: il biathlon rappresenta l’evoluzione in disciplina sportiva di pratiche militari e venatorie. Precisione, concentrazione e capacità di resistenza sono i requisiti richiesti ai competitori, che sulle piste di Bled avranno modo di dare spettacolo dopo il primo appuntamento dello scorso febbraio. Bled. Info: www.bled.si

21 aprile

▶FINALE DELLA COPPA DEL MONDO DI SALTO CON GLI SCI I principali interpreti della specialità si sfideranno all’ultimo record per ottenere la conquista del titolo irridato. Kranjska Gora. Info: www.kranjska-gora.si

▶CHIUSURA DELLA STAGIONE SCIISTICA Le piste di Nassfeld Pramollo salutano la stagione sciistica con una grande festa di arrivederci. Musica e divertimento assicurati. Nassfeld. Info: www. nassfeld.at 29 aprile - 1 maggio

▶FESTA DELL’ALPE ADRIA Carinzia, Slovenia e Friuli si incontrano per rinnovare il proprio rapporto di amicizia attraverso mercatini e bancarelle con prodotti tipici; all’interno della manifestazione verrà disputato la tradizionale regata velica. Wörthersee. Baia orientale del lago. Info: www.klagenfurt-tourismus.at

13-20 marzo

▶FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DOCUMENTARIO Il festival ogni anno offre un’introspezione nella produzione del film documentario contemporaneo. Lubiana. Info: www.fdf.si. 20-23 marzo

Fino al 12 aprile

▶JOŽE CIUHA: THE LABYRINTH OF TIME Questa retrospettiva sull’opera di Jože Ciuha, uno dei più importanti artisti sloveni contemporanei, espone al pubblico molti dei suoi grandi capolavori. Ciuha, che celebrerà il suo novantesimo compleanno in aprile, festeggerà anche i suoi settant’anni di carriera artistica. Lubiana. Galleria Jakopič. Info: www.visitljubljana 12-13 aprile

▶FESTIVAL DELLA CIOCCOLATA Due giorni di pura immersione nel “cibo degli dei”, con le bancarelle dei migliori maestri cioccolatieri. Radovljica. Info: www.radolca.si Fino al 20 aprile

▶RUOTA, 5200 ANNI È esposta la più antica ruota ad asse del mondo, trovata dagli archeologi nella palude di Lubiana nel 2002. Sono presentati anche la cultura preistorica dei Palafitticoli della palude di Lubiana e l’invenzione della ruota in generale. Lubiana. Museo civico. Info: www.visitljubljana.com/it/manifestazioni 26 aprile - 2 maggio

▶GIORNATE SLOVENE DEL MERLETTO A TOMBOLO Grande rassegna nazionale dedicata all’arte del ricamo, con stand a tema, dimostrazioni e tantissime idee regalo: alla riscoperta di un’arte millenaria. Žiri. Info: www.skofja-loka.com


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A scuola sì,

ma con la psicologa

Problemi scolastici, difficoltà d’attenzione, bisogno di trovare un metodo di studio, emotività e paure condizionano il rendimento degli studenti delle scuole elementari, medie e superiori. Ma, con il giusto approccio, si possono superare e risolvere. Accade spesso che siano i genitori ad occuparsi del a dirigere le energie verso il raggiungimento di obietrendimento scolastico dei figli. Spesso tutto fila liscio tivi: è questo il punto focale di una psicoterapia micome l’olio, ma a volte insorge qualche problema che, rata. A volte l’istituzione scolastica non affronta quecome un granello di sabbia in un delicato meccani- sti aspetti di sottile disagio psicologico, anche per la smo, rischia di mandare tutto a monte! Balbuzie, an- scarsità di fondi destinati a questo tipo di attività. gosce, insicurezze... fanno la loro comparsa. Papà e mamma non sanno più cosa fare e vengono chiamati Secondo recenti studi, ragazzi demotivati, disinteresdagli insegnanti che lamentano il comportamento ina- sati, distratti da attività extrascolastiche hanno buone deguato dei ragazzi o le difficoltà di apprendimento probabilità, statisticamente parlando, di ripetere l’anno e socializzazione; a volte si accorgono essi stessi dei o di non proseguire gli studi. disagi che insorgono nel far fronte a compiti e impe- È per questo che ritengo necessario per le famiglie cogni scolastici: perdere interi pomeriggi davanti ai libri noscere l’esistenza di specialisti che possano affiansenza combinare nulla, essere costantemente distrat- carle nel percorso educativo, mettendo gli studenti ti, avere la ‘testa fra le nuvole’. Dislessia, scarsa volon- nelle condizioni di dare il meglio di sé e trovare tutta la tà, disinteresse, per finire con sindromi da deficit d’at- soddisfazione che meritano. Perché spesso ci si actenzione con iperattività, depressione, panico e persi- corge a posteriori che, con un po’ d’impegno, otteneno angoscia. Sono molte le condizioni che portano i re delle buone votazioni... si può! ragazzi a soffrire nell’andare a scuola: timore di esseCristina Orel re presi in giro, di non essere intelligenti, le prime fruPsicologa clinica strazioni affettive, i primi amori infranti, problemi che si potrebbero in realtà risolvere serenamente con il giuCristina Orel sto aiuto professionale. Nata a Trieste nel 1965. Diplomata al Liceo Classico Il mio compito di psicologa, in questo senso, è di oc- Dante Alighieri di Trieste. Laureata in Psicologia Clicuparmi del disagio del bambino e dell’adolescente, nica all’Università degli Studi di Padova. Specializzaascoltare i loro bisogni, mettere i genitori nelle migliori ta in Psicoterapia Psicosomatica presso l’Istituto Riza condizioni per aiutarli concretamente, e, non da poco, di Milano. Autrice di alcuni volumi in ambito psicologiinsegnare un vero training per diventare più sicuri e co: Ansia e panico, una sfida da vincere, Vincere la despregiudicati. Mettere al bando l’emotività e sapersi pressione, La terapia con i Sali concentrare su se stessi e le proprie potenzialità na- di Schüssler, La felicità, raggiungerla e mantenerla. Lavora scoste che non vedono l’ora di essere svelate! Nel corso delle sedute un vero allenamento menta- a Trieste e a Monfalcone. Si ocle concentrato sul soggetto insegna a superare l’im- cupa di disturbi dell’apprendibarazzo e ridurre la tensione e lo stress nella prepa- mento, difficoltà scolastiche e razione degli esami e dei compiti in classe. Tenendo comportamentali, problematipresente che molta parte del successo lavorativo del che adolescenziali fra cui anfuturo individuo, diventato adulto, dipende proprio da sia, panico e depressione. questi delicati momenti! Occorre apprendere tecniche per concentrare la mente, diventando più freddi e im- Info: cristinaorel@libero.it parando a mettere da parte ciò che distrae (computer, Cell.: 333 6913969 amicizie, feste e divertimenti, quando non servono!) e www.laforzadellamente.it


AZIENDA PER I SERVIZI SANITARI NÂş 2 “ISONTINAâ€? RICERCA AVANZATA ALLA PEDIATRIA DI MONFALCONE La percezione del proprio corpo giĂ nei primi giorni di vita Da circa tre anni presso l’unitĂ operativa di Pediatria dell’ospedale S. Polo di Monfalcone si sta svolgendo un importante lavo tive ricadute sulla comprensione e, quindi, sulla prevenzione e sulla cura di sindromi come l’autismo. In sostanza la ricerca si pone il quesito se l’auto percezione dei bambini nei primi giorni di vita sia la semplice conseguen riceve dall’ambiente circostante. I risultati della ricerca hanno confermato la validitĂ della seconda ipotesi. Come spiega la dottoressa Danica Dragovic, direttore del dipartimento Materno-infantile del S. Polo, ÂŤstudiando le reazioni cerebrali dei neonati abbiamo potuto dimostrare che l’interazione con gli stimoli ambientali inizia giĂ dalle primissime ore di vita e che, quindi, fattori fondamentali per la percezione del proprio

L’esperimento è stato condotto dalla dottoressa Teresa Farroni, docente presso il dipartimento di Psicologia dello sviluppo dell’UniversitĂ di Padova, che con il suo team ha misurato il comportamento visivo di 40 neonati in relazione a stimolazioni visivo-tattili, dimostrando che questi sono capaci di elaborare l’informazione proveniente da diversi canali sensoriali, in particolare quando lo stimolo visivo ha una rilevanza per il loro corpo. L’esperimento consisteva nella presentazione di un video a 20 neonati, seduti sulle

rante un volto di un bambino che veniva sistematicamente toccato sulla guancia con un pennellino. Nello stesso momento,

o con un leggero ritardo temporale, lo sperimentatore toccava la guancia corrispondente del neonato. Il video con lo stesso volto, ma questa volta invertito (capovolto) e perciò non associabile al proprio corpo, è stato mostrato ad altri 20 neonati. ÂŤI dati rilevati dall’osservazione del comportamento visivo dei neonati – ci dice la dottoressa Farroni – hanno mostrato la preferenza per lo stimolo visivo perfettamente sincrono soltanto durante la visione del

La dottoressa Dragovic sottolinea l’estremo interesse del lavoro, poichÊ esprime l’importanza di considerare il neonato at ambientali e specialmente gli stimoli sociali e in prospettiva di uno studio relativo allo sviluppo sociale atipico, come nel caso dell’autismo, si potrebbe ipotizzare che l’incapacità di socializzare, presente in pazienti affetti dall’autismo, si abbia proprio da un’incapacità di percepirsi come Pediatria di Monfalcone ha collaborato anche la dottoressa Maria Laura Fillippetti del Centre of Brain and Cognitive Developement (Birkbeck College, University of London).


www.utopiacity.org

ESEMPI E VALORI

Cosa significa educare?

Servizio a cura di Cristian Vecchiet

P E D A G O G I A

Dagli esempi concreti alle regole non scritte, dai genitori agli insegnanti. Ecco perché formare i giovani non è un percorso scontato. Educare vuol dire trasmette una visione del mondo adeguata alle esigenze della coscienza e della vita concreta e che sappia tradursi in pratiche di vita. L’educazione allarga lo sguardo sulla realtà e rende lo stile di vita quotidiano compatibile con le esigenze della vita reale e congruente con le norme della vita sociale. L’atto educativo trasmette valori, cioè significati, che si traducono in comportamenti responsabili verso di sé, gli altri e la realtà. Come si fa a trasmettere i valori? Com’è possibile infondere quella che Benedetto Croce definiva la “percezione viva dei valori”? Come si fa a educare? Proviamo a indicare alcune piste valide sia nell’educazione individuale che comunitaria. Innanzitutto con l’esempio. Lo stile di vita responsabile dell’adulto è la prima fonte dell’educazione. Si educa in primo luogo con l’esempio concreto. Gli adulti significativi educano attraverso la pratica perlopiù irriflessa. È il comportamento spontaneo e ripetuto che trasmette valori. È statisticamente provato che i figli di genitori che praticano il volontariato hanno a loro volta più probabilità di fare volontariato. È più probabile, senza ricorrere a un ingenuo meccanicismo, che un figlio che vede il genitore legge86

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re e comprare libri, interiorizzi l’importanza della cultura e dello studio. Decisiva è la qualità della relazione che si instaura con l’adulto significativo. La relazione calda è il canale prioritario per comunicare cosa sia importante nella vita e come ci si debba comportare. L’affettività possibilmente non dev’essere né ambigua né ambivalente ma deve trasmettere la certezza soggettiva che l’altro conta e vale per quello che è. È dentro una relazione positiva che passano i valori. È quello che di fatto è interiormente percepito come vero e vissuto, come importante dai genitori e dagli adulti significativi, che passa come valore da interiorizzare. Questo ovviamente sia da piccolissimi (fin dal periodo prenatale avviene la percezione) che da ragazzo e persino da adulto, secondo modalità e intensità adatte alle singole stagioni di vita. Poi è necessario che gli adulti riscoprano la capacità di argomentare. È importante dire le ragioni per cui ci si comporta in un determinato modo. È importante giustificare quanto viene proposto come stile di vita. Dare le buone ragioni di un determinato stile di vita (dire esplicitamente perché è migliore di un altro) è decisivo soprattutto nei confronti degli adolescenti e degli adulti. Non basta dire: “L’ho detto io”. Questo va bene in certe fasi della vita ma


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non in tutte. In altre rischia di essere controproducente. Altro canale educativo sono i “miti”, cioè i racconti. I racconti di vita, le narrazioni, traducono nel concreto della vita vissuta i valori morali. Il riferimento qui è ai racconti che ognuno propone di sé, della concretezza della propria esperienza di vita, come anche ai romanzi e alle espressioni estetiche e artistiche. Raccontare esperienze vissute spiega scelte fatte nella concretezza della vita. I migliori trattati di etica, da questo punto di vista, sono i romanzi. “I Promessi Sposi” o “I Fratelli Karamazov” ma anche film, musica o altro, danno un’immagine chiara di cosa è bene e di cosa è male, senza mai o quasi definire il bene e il male. Qualunque espressione artistica risponde a questa esigenza. Importanti sono anche i riti. Le ritualità quotidiane (per esempio spegnere il cellulare o la televisione a tavola) sono fondamentali per dire che non tutti i momenti sono uguali e che le cose non hanno tutte la stessa importanza. Altri esempi di rito sono aspettare che tutti siano a tavola prima di iniziare a mangiare o chiedere com’è andata la giornata. Sono tutti modi per scandire la quotidianità e la vita, ossia per dare più importanza a certe cose rispetto ad altre e trasmettere pertanto valori. E poi ci sono le leggi, le norme. La legge ha una funzione sociale ed educativa. La legge, definendo cosa è lecito e cosa non lo è, dice in fondo cosa è buono e cosa è cattivo. Questo vale sia per le leggi giuridicamente definite secondo le diverse fonti, sia per le leggi interne alla famiglia o a un gruppo. La legge con le sue sanzioni stabilisce degli spartiacque ed educa a essi. È importante che i genitori puniscano un bambino maleducato o un ragazzo che risponde male o che non fa il suo dovere. È importante che al bambino o al ragazzo vengano richiesti determinati compiti quotidiani (sistemare la camera ogni giorno, preparare la cartella la sera, tenere le scarpe fuori dalla stanza). Sono regole che formano a un modo di vivere e

di fare e che educano alla responsabilità personale e alla partecipazione a un impegno comune. L’impegno e lo sforzo meritano inoltre di essere premiati. L’educazione è essenzialmente pratica e si snoda all’interno di rapporti significativi, rapporti che aiutano a interiorizzare la bontà di alcuni valori piuttosto che altri. L’educazione è data da un insieme di pratiche “pensate” e non semplicemente “agite”, argomentate e non soltanto imposte, raccontate e non soltanto spiegate. È un insieme di pratiche che si articolano anche nei racconti, nei riti e nelle leggi. L’educazione è data da un insieme di pratiche che traducono e trasmettono qualcosa di sentito e giudicato interiormente come vero e autentico. L’educazione è questo e molto altro ancora. Qui si è voluto tratteggiare alcuni versanti della vita pratica che hanno funzione educativa. L’educazione passa attraverso qualunque pratica che come tale implichi e trasmetta valori. I valori trasmessi sono quelli realmente interiorizzati dagli adulti. Decisiva è la reale disponibilità degli adulti a rileggere e rivedere il proprio stile educativo per renderlo sempre più responsabilizzante mediante pratiche coerenti e adeguate.

Cristian Vecchiet Collaboratore presso l’associazione La Viarte, è docente di Etica e Teologia dell’Educazione presso l’Istituto Universitario Salesiano di Venezia.

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F I G L I D I U N O S P O R T M I N O R E o v v e r o , s a r a n n o ( s t a t i ) q u a s i f a m o s i !

Davide Benetello - Hajime!

È vero, tratto di sport minori, ma questo non vuol dire che io non abbia a che fare con grandi campioni, anzi. E nel caso del monfalconese Davide Benetello, leggenda del karate sportivo a livello mondiale, mi trovo al cospetto di un mito. Un mito anche di semplicità: mi accoglie con un’umiltà che tanti blasonati campioni di sport più popolari dovrebbero prendere a esempio. Sui suoi successi non si sono scritti semplici articoli, ma interi libri. Ma tutto ciò, Davide, quando ha avuto inizio? «Da bambino avevo cominciato, un po’ come tutti, con altri sport, dal calcio al

nuoto e così via; poi da adolescente è nato in me il desiderio di trovare uno sport dove mettere alla prova ogni aspetto della mia individualità. Dopo alcune peripezie, fra cui un tentativo con la boxe, sono approdato al karate club del maestro Furlanic a Monfalcone». Lì ha capito che non le piaceva Rocky ma Karate Kid? «I film c’entrano poco con me. Certo erano pellicole che non passavano inosservate, e praticando karate era impossibile non essere paragonato a loro. Ma io cercavo soprattutto uno sport. Dopo un anno, lasciai il mio primo sodalizio per approdare al ‘Dojo’ del maestro Massimiliano Oggianu, dove si è sempre detto chiaramente che si pratica il ‘karate sportivo’». Quindi l’arte marziale? «La marzialità c’è sempre. Ci deve essere, ma io la riconosco anche ad altre attività umane». Tipo? «Anche un artista per antonomasia, un pittore o uno scultore, deve avere la sua marzialità, altrimenti non va da nessuna parte. Io però ho sempre ricercato e vissuto l’aspetto sportivo del karate, ovvero la competizione, il luogo dove potevo mettere alla prova tutto me stesso». Cos’è per lei lo sport? «È ciò che educa a migliorarsi e che insegna il rispetto degli altri. E io cercavo proprio questo: lo sport con una funzione educativa. Fra gli avversari che ho avuto ci sono i miei più grandi amici. Quando hai combattuto lealmente, rispettando le regole, la gara diventa di ‘maestria’, ed è impossibile non apprezzare le qualità di chi si ha di fronte. Quasi tutte le mie gare sono finite con un abbraccio, un gesto di affetto e di stima». Dicono che ha molti amici: quindi ha combattuto tantissimo… «Io sono nato nel ‘Kumite’, la forma di combattimento del karate. Ho praticato anche i ‘Kata’, la rappresentazione delle


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tecniche, ma agli inizi e perché dovevo completare il mio bagaglio tecnico. Poi mi sono cimentato solo nella parte che sentivo, e sento, mia». Una scelta che le ha consentito di fare strada in Federazione. «Attualmente sono all’interno della commissione nazionale giovanile, responsabile per il settore del combattimento maschile». Hajime! è l’ordine con il quale l’arbitro di pedana impartisce il via al combattimento. Durante la sua carriera lo avrà ascoltato un’infinità di volte. Prima ha parlato dei suoi inizi: poi come ha proseguito? «Ho appreso ‘l’arte’ in alcuni anni, nei quali sono approdato anche al Dojo di Udine del maestro Roberto Ruberti. Quando vinsi il Campionato italiano Speranze entrai a far parte del gruppo sportivo delle ‘Fiamme Gialle’, della cui rappresentativa sono stato membro ininterrottamente dal 1991 al 2007, diventandone anche capitano. Ma la mia è stata una carriera al ‘contrario’, nel senso che ho vinto i Campionati mondiali senior prima di quelli Italiani ed Europei». Ma alle gare internazionali non ci vanno gli atleti già titolati? «Solitamente è così, ma nel mio caso a cambiare le cose fu l’intuito del professor Aschieri, Direttore tecnico della Nazionale Senior: puntò su di me, spinto anche dal fatto che all’epoca i pesi massimi erano molto più rari di adesso». Quindi si è trovato al posto giusto nel momento giusto? «Un combattente deve esserlo, altrimenti le prende. Ho vinto il Mondiale nel 1994, e da lì, a ritroso, in senso geografico, tutti gli altri titoli». Lei è molto conosciuto all’estero; certe sue tecniche personali sono note anche in Giappone come ‘calci alla Benetello’. «Effettivamente ho potuto girare il mondo, sia per combattere che per tenere seminari». Esistono anche dei ‘Benetello fan club?’ Sorride. «Io sono disponibile con tutti. L’amicizia è essenziale per avere una buona vita, e fra i miei amici annovero persone delle più disparate condizioni.

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Comunque sì, c’è qualche fan club, con i quali organizziamo un po’ di tutto». Quindi non solo karate, come dimostra anche il suo ‘Guinnes World Record’ andato in onda nel programma tv dei record… «Quello del record è stato un bel gioco e nulla più. Lo sport, se pur mi sia ritirato dalle competizioni, è la mia vita, ma in un’esistenza c’è tanto altro. La famiglia, alla quale sono legatissimo; il lavoro e anche molti altri sport: gioco a calcetto, pratico la fit boxe sotto l’insegnamento di mia moglie Debora, apprezzata istruttrice e ballerina, e pratico anche altre attività ludico-sportive». La sua storia è partita da questa terra per estendersi al mondo e poi farne ritorno. Si sente un ‘Bisiaco doc’? «Non voglio scontentare nessuno ma la definizione di ‘Bisiaco’ mi sta un po’ stretta. I miei sono veneti, padovani per la precisione, e ci siamo trasferiti qui che io ero un bambino. Per una strana coincidenza del destino, dato che mamma e papà avevano all’epoca un’attività stagionale al mare, sono nato a Jesolo: anche per questo tengo a dire di me che sono ‘orgogliosamente italiano’. Amo l’Italia; non per questo non apprezzo il resto del mondo, ma, proprio perché ho girato il pianeta in lungo e in largo, posso affermare che viviamo in un posto speciale». Per uno che ha vinto tanto, cosa resta ancora da realizzare? «Tantissimo. Da commissario tecnico vorrei vedere i miei atleti vincere di tutto e di più. Come karateka vorrei la consacrazione del karate a sport olimpico, e come uomo vorrei… Anzi vorremmo…». Abbiamo capito a cosa si riferisce, vero? Chiudo l’intervista così, augurando a Davide Benetello, campione di karate, di umanità e di mille altre cose, come a tutti voi lettori, di realizzare i propri sogni. Michele D’Urso Chiunque voglia segnalare “un mito della porta accanto”, può scrivere alla redazione di iMagazine: info@imagazine.it Per rileggere tutte le puntate precedenti di “Figli di uno sport minore” visita la sezione “approfondimenti” di www.imagazine.it



CON ÈSTORIABUS SUI LUOGHI DELLA GRANDE GUERRA Tre tappe del bus storico-turistico sugli scenari delle battaglie del primo conflitto mondiale.

Parte del progetto Carso 2014+, promosso dalla Provincia di Gorizia, èStoriabus propone, in questa sua settima edizione, un totale di dieci percorsi storico-culturali attraverso i luoghi della Prima Guerra Mondiale, per ricordarne, cent’anni dopo, battaglie e accadimenti che segnarono indelebilmente la nostra memoria collettiva. Organizzati dall’associazione èStoria – in collaborazione con la Provincia di Gorizia e con il partenariato tecnico di APT Gorizia, promossi e sostenuti dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dalla Camera di Commercio di Gorizia e con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia – tre percorsi si sono già svolti nel 2013, uno si è svolto lo scorso 15 febbraio, tre sono in programma nelle prossime settimane e i rimanenti tre saranno distribuiti nel corso della X edizione di èStoria a maggio. Questi i prossimi tre appuntamenti. Sabato 15 marzo alle 8.30 l’itinerario di èStoriabus prevede la visita all’altopiano di Asiago, sede del Sacrario militare di Asiago-Leiten, luogo di riposo di oltre cinquantamila salme sia italiane che austroungariche. Il Piave e i suoi sacrari saranno invece la meta dell’itinerario in programma sabato 29 marzo dalle 8.30. Si seguirà il corso del fiume Piave, con una prima tappa a Cima Grappa, per visitare il famoso ossario “Nave del Grappa”. La visita proseguirà a Nervesa della Battaglia, per concludersi a Fagarè della Battaglia, luoghi di commemorazione degli eventi bellici e di riposo dei caduti che qui combatterono. Infine si potrà rivivere “La Grande Guerra sulla Bainsizza” sabato 12 aprile, con partenza alle 9, percorrendo l’itinerario sulla Bainsizza, l’altopiano a nord di Gorizia che fu teatro di una delle più impegnative offensive programmate dal generale Cadorna nel corso della Prima Guerra Mondiale: l’undicesima battaglia dell’Isonzo, che si combatté nell’agosto del 1917. Info: www.estoria.it


ESPERIENZE DI VITA E PROGETTI OCCUPAZIONALI

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S O C I A L E

Oltre il confine Da una decennale esperienza nel mondo della disabilità, in un’ottica di rinnovamento e sperimentazione e di presa in carico delle effettive esigenze delle famiglie che vivono ogni giorno le difficoltà legate alle gestione di un bambino con bisogni particolari, vogliamo proporre una formula di assistenza educativo-formativa basata su percorsi e progetti individualizzati, dedicata ai bambini e ragazzi in età scolare e agli adolescenti - o giovani adulti - che terminato il percorso scolastico non trovano un collocamento, cercando nelle loro possibilità e capacità le diverse strade realizzabili per dare motivazione al loro impegno e dare dignità al loro diventare adulti. Una risposta concreta all’eterna domanda: “… e io cosa farò da grande?” 92

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Un percorso dedicato agli individui e alle loro famiglie, nel rispetto delle esigenze particolari e delle peculiarità di ognuno, una presa in carico globale che, oltre alla valorizzazione della potenzialità della persona disabile, prenda atto delle difficoltà e delle problematiche legate alla disabilità stessa, attuando percorsi che permettano di esternare ed affrontare il disagio e di rielaborarlo poi in maniera positiva attraverso l’attività. Il momento della crescita di ogni individuo è fatto di luoghi, di esperienze, di relazioni, che spesso vanno oltre la famiglia e la scuola, proprio perché ognuno ha bisogno di allargare i propri confini e confrontarsi con gli altri. Molte volte per i bambini e i ragazzi con disabilità questi luoghi non esistono: sono “confinati” nella scuola e sostenuti solo dalle loro famiglie, che non


possono provvedere a tutte le loro esigenze. Quello che ci si propone è di dare nuove possibilità, attraverso l’educazione relazionale, con compagni e con figure educative, attraverso il sostegno e lo sviluppo di una corretta crescita fisica ed espressiva, attraverso l’aiuto e il supporto per il mantenimento scolastico, attraverso la conoscenza dell’ambiente che ci circonda e delle possibilità che ci offre: questi sono i principi base su cui si sviluppa tutto il nostro lavoro. Ad ognuno deve essere garantita la possibilità di sperimentare e conoscere le proprie capacità, al fine di poterle convogliare in maniera positiva. Sede del nostro progetto è una struttura residenziale nel comune di Villesse, di recente ristrutturazione, sita in Piazza San Rocco.


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2 marzo Tanti auguri Luisa! Eugenio, Andrea e Marina 4 marzo Buon compleanno Dimitri! A&M 22 marzo Happy birthday Elisa! Mamma e papà, Riccardo, Marina e Andrea 23 marzo Auguri papà! Massimo, Daniela, Stefano, Eva 26 marzo Tanti auguri Cinzia! Lo staff di iMagazine 11 aprile Congratulazioni al neo dottore Flavio Mamma e papà 18 aprile Buon speciale anniversario, Stella! Giancarlo 20 aprile Auguri Adriana! Stefano e staff 24 aprile Tanti auguri di buon compleanno a Daniela! Andrea, Edi, Rosalia, Massimo

27 aprile Tanti auguri Annamaria! Nicolas, papà e mamma

Mandaci entro il 1º aprile i tuoi auguri per le ricorrenze di maggio e giugno! Li pubblicheremo gratuitamente su iMagazine! Segnalaci giorno, evento, mittente e destinatario e spedisci il tutto via e-mail (info@imagazine.it), via posta ordinaria (iMagazine, c/o via Aquileia 64/a, 33050 Bagnaria Arsa – UD) o via fax (040 566186).


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Fonte: Federfarma Gorizia e Udine

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8 marzo Festa delle Donne, non festa con le donne! Ai 8 di Març Fieste des Feminis, no fieste cu lis feminis!

8. marec Dan žena, ne pa dan z ženskami!

8 de marso, festa de la fèmena, no festa cò la fèmena!

8 marzo Festa dele babe, no festa co le babe!

8. März Das Fest der Frauen, nicht ein Fest mit den Frauen!

Per le traduzioni si ringrazia: Marjeta Kranner e Anna Magaina (sloveno), Isa Dorigo - Ufficio comunità linguistiche Provincia di Gorizia (friulano), Andrea Coppola - Università di Trieste (tedesco), Marianna Martinelli (bisiaco), Alessandro Samez (triestino).




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