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E D I T O R I A L E L’INFORMAFREEMAGAZINE nº 54 – anno X numero 1 gennaio-febbraio 2015 ISSN 1828-0722 Editore

GOLIARDICA EDITRICE srl a socio unico sede operativa: I – 33050 Bagnaria Arsa, Italy via Aquileia 64/a tel +39 0432 996122 fax +39 040 566186 info@imagazine.it Direttore responsabile Andrea Zuttion Condirettore responsabile Claudio Cojutti Responsabile di redazione Andrea Doncovio Redazione Giuliana Dalla Fior, Vanni Veronesi Area commerciale Michela De Bernardi, Francesca Scarmignan, Fabrizio Dottori, Federico Forcieri Responsabile area legale Massimiliano Sinacori Supervisione prepress e stampa Stefano Cargnelutti Hanno collaborato Stefano Caso, Mario Corbatto, Daniel Blasina, Germano De March, Paolo Marizza, Pasquale Sorgonà, Margherita Reguitti, Andrea Fiore, Dario Andrian, Annalisa Casarin, Cristian Boemo, Livio Nonis, Cristian Vecchiet, Alfio Scarpa, Michele D’Urso, Claudio Pizzin, Michele Tomaselli, Mario Pozzar, Samanta Mosco, Manuel Millo, Andrea Coppola, Chiara Zotti, Giuliana De Stefani, Ida Giovanna Rao, Istituto di Studi Ecumenici San Bernardino di Venezia, Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze Registrazione Tribunale di Udine n. 53/05 del 07/12/2005 Stampato in proprio Tiratura 70.000 copie Credits copertina Gino Pozzo ph. Udinese Calcio Credits sommario :: Biblioteca Medicea Laurenziana :: :: Claudio Pizzin :: :: Udinese Calcio :: :: Michele Tomaselli :: :: Dario Andrian :: © goliardica editrice srl a socio unico. Tutti i diritti sono riservati. L’invio di fotografie o altri materiali alla redazione ne autorizza la pubblicazione gratuita sulle testate e sui siti del gruppo l’informa srl. Manoscritti, dattiloscritti, articoli, fotografie, disegni o altro non verranno restituiti, anche se non pubblicati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta in alcun modo, incluso qualsiasi tipo di sistema meccanico, elettronico, di memorizzazione delle informazioni ecc. senza l’autorizzazione scritta preventiva da parte dell’Editore. Gli Autori e l’Editore non potranno in alcun caso essere considerati responsabili per incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati, direttamente od indirettamente, dall’uso improprio delle informazioni ivi contenute. Tutti i marchi citati appartengono ai rispettivi proprietari, che ne detengono i diritti. L’Editore, nell’assoluzione degli obblighi sul copyright, resta a disposizione degli aventi diritto che non sia stato possibile rintracciare al momento della stampa della pubblicazione.

Cari lettrici e lettori, il 2014 si è chiuso con la candidatura di Roma e dell’Italia a sede delle Olimpiadi del 2024. Il 2015 appena iniziato ci condurrà invece all’inaugurazione dell’Expo di Milano che per sei mesi catalizzerà sul nostro Paese gli occhi di tutto il mondo. Due eventi tra loro diversi e al tempo stesso molto simili. In particolar modo dal punto di vista organizzativo e degli investimenti necessari per la realizzazione di opere e infrastrutture ad essi collegati. E quando si apre il libro delle opere pubbliche, degli appalti e dei cantieri il recente passato (e non solo) ha offerto pagine talmente tristi e vergognose da togliere ogni speranza e ottimismo verso repliche in programma nel futuro. L’anno che ci siamo lasciati alle spalle ha scoperchiato una pentola – marchiata “Mafia capitale” – che rappresenta la punta dell’iceberg di una modalità di gestione delle Istituzioni e della Pubblica Amministrazione semplicemente criminale. Di fronte a lerciume di questa portata, il rischio di generalizzare deve essere sempre mantenuto a debita distanza. Non tutti i rappresentanti istituzionali e i dipendenti pubblici sono dei corrotti. Anzi. Ma attenzione, perché il mondo della corruzione sa che gli accordi per i grandi affari non si concludono con i pesci piccoli. La criminalità del Duemila – lo ripetono ormai quotidianamente procuratori e forze dell’ordine – è sempre più evoluta e indossa i colletti bianchi. Ma nonostante questi fatti, nonostante queste rivelazioni, la nostra Italia continua a essere terra di conquista del malaffare. Perché? Possibile che il senso di impotenza (“Cosa possiamo fare noi per cambiare le cose?”) e di rassegnazione (“In questo Paese funziona così da sempre”) siano l’unica risposta che un popolo riesce a individuare? Di fronte a queste situazioni ormai cicliche, nel nostro Paese altrettanto ciclicamente tende a elevarsi dalla società civile la più banale delle invocazioni: “Ci vorrebbe qualcuno che metta a posto le cose”. Chi? Un mago? Un dittatore? O un giustiziere? La realtà è un’altra: solo noi cittadini potremo salvare noi stessi. Smettendo di infilare la testa dentro la sabbia in attesa di qualche miracolo. Senza ipocrisia o giri di parole, è questo l’auspicio personale che affido al nuovo anno. Non mi resta che augurarvi … buona lettura! Andrea Zuttion



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dicono di noi... Da Miljo ho assaporato una buona cucina tipica del luogo; di Centro Sport e In the City segnalo l’ottima posizione. Ottimi i piatti di Joia, come anche quelli di Mark, molto ben curati. Irma Paoloni Porpetto

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Segnalo la bontà e varietà dei prodotti di Toninato, Miniussi e Il dolce freddo. Ottima la posizione di Joia. Antonio Paoloni Remanzacco

Ottimi l’accoglienza e il servizio ricevuto alla Farmacia Rismondo. E da Miniussi sono buoni il servizio e la qualità del locale. Giacomina Corona Monfalcone

Commento su Miljo Qualità dei piatti e tipicità.

Segnalo la tipicità della cucina carsolina di Miljo, che ho conosciuto proprio grazie a iMagazine. Da Ironie ho trovato grande gentilezza, così come da Belle et Beau, locale molto elegante. Comodissimo l’orario continuato di Discoop. Raffaella Paoloni Porpetto

Commento su Miniussi Qualità e bontà del prodotto. Commento su Il dolce freddo Il gelato è di buona qualità. Commento su In the City Bella posizione del locale, buon rapporto qualità-prezzo. Commento su Joia Comoda posizione centrale del locale, offerta ampia e completa. Attilio Grop Porpetto Segnalo, per Al Rosari, Da Nettuno e Joia, il servizio pronto e veloce, nonché la cortesia ripetuta e ben gradita. Di Toninato sottolineo la disponibilità all’ascolto delle esigenze personali. Giorgio Coppe Monfalcone 10 | gennaio-febbraio 2008 | L’INFORMAFREEMAGAZINE

Da Salone Francy ho riscontrato idee moderne e buon aggiornamento, nonché simpatia e competenza… il tutto a prezzi ottimi! Claudia Perini Torviscosa Dalla dott.ssa Maria Luisa Tognon ho trovato un servizio di grande qualità. Sottolineo anche la ottima accoglienza della clientela e del buono valore presso Belle et Beau, Il fantastico mondo di Bea e Imprintaonline.it, nonché la cortesia e simpatia di Discoop, comodo perché sempre aperto. Infine, Joia è un locale piccolo, ma confortevole e ha il vantaggio di essere nel centro di Trieste. Tullia Minca Trieste


Commento su In the City Locale centralissimo, ottimo sia per aperitivo sia per pasti completi.

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Commento su Miljo Ottima cucina e personale gentilissimo. Daniele Lanteri Trieste

Intervista a Francesco Santirocco di Imprintaonline.it a Trieste

Commento su Farmacia Bacchetti Accolto molto ben l’iMoney e tanta vasta scelta tra i prodotti non farmaceutici. Commento su L’Idea Molto gentili e tante belle cornici. Commento su Da Nettuno Ottimi prezzi e cibi, bel locale e molto gentili. Commento su Il dolce freddo Cortesia, vasta scelta di prodotti e bell’ambiente. Florica Baicu Cormons Commento su Da Nettuno Bellissimo posto con vista mare d’estate. Commento su Rismondo Molto gentili le dottoresse; ci vado volentieri perché sanno sempre consigliare al meglio. Commento su Il dolce freddo Ottimo gelato senza zucchero, è difficile trovarlo altrove! Commento su Miniussi Ottimi i dolci e il pane, vasta scelta di prodotti e confezioni regalo. Anita Baicu Cormons Faccio i miei apprezzamenti a Belle et Beau: il personale è gentile, l’offerta di prodotti è vasta e il locale è di alta classe. Rosanna Olivo Cervignano del Friuli Alla farmacia Alla Madonna della Salute ho trovato un buon riscontro alle mie necessità, mentre di Toninato desidero segnalare la bontà del pane! Cristina Bombace Monfalcone

Yes, I am!

Da quanto tempo lavora per Imprintaonline.it? «Dall’inizio del 2012: ormai sono tre anni!» Lavorare in una copisteria sembra facile, ma il mestiere si compone di varie parti: quanto tempo occorre per imparare tutto? «Se si tratta di stare in negozio e capire il minimo indispensabile per rispondere alle esigenze della clientela, un mese di esperienza con una persona al tuo fianco è sufficiente. Ma per apprendere ogni aspetto di questo lavoro servono non meno di otto mesi: c’è molto di più che ‘fare le fotocopie’ ai clienti o stampare un documento». Quali sono tutti i vostri servizi? «Imprintaonline.it è innanzitutto una stamperia, dunque partirei con le stampe e le fotocopie in bianco e nero e a colori. Inoltre, c’è la possibilità di effettuare scansioni in formato .pdf e di avere un efficiente servizio fax. Molto ricco l’assortimento delle rilegature e dei materiali di cancelleria, ma il punto forte è dato dal nostro servizio tesi!» Cosa implica confezionare una tesi di laurea? «Il mio compito è seguire lo studente passo dopo passo, ponendogli questioni a cui magari non ha mai pensato. Quando lo studente arriva e dice “ho tutto il materiale”, devo verificare che sia così: spesso ci sono parti da concludere e aspetti tecnici da definire, primo fra tutti la consegna del file digitale, in modo da garantire una stampa senza intoppi. Accertato che tutto sia a posto, si passa alla scelta della copertina, che dev’essere adeguata sia al tipo di tesi sia alla sua destinazione. Quindi si procede con la stampa, al termine della quale si controlla assieme al cliente che tutto sia perfetto. Da questo momento alla consegna del prodotto finito passa circa mezza giornata». Lo studente sotto tesi arriva molto spesso all’ultimo momento: che tempi si sente di consigliare? «Stampare, rilegare e consegnare una tesi nell’arco di una giornata è possibile, ma altamente sconsigliabile: è il momento più importante nella carriera universitaria, qualcosa che generalmente accade solo una o due volte nella vita… dunque non bisogna fare le cose in fretta, perché si rischia di compromettere tutto anche saltando un minimo passaggio. I tempi giusti sono due - tre giorni lavorativi». Un’ultima nota sulle copertine: quali tipologie offrite? «Al di là di grandezze e colori, che sono i più disparati, possiamo raggrupparle in cinque tipi: morbide, semirigide, rigide lisce, rivestite in similpelle e scamosciate. È anche possibile stampare un’immagine in sovraimpressione, per abbellirla ancora di più». Trova che la pubblicità su iMagazine abbia un buon riscontro? «Decisamente. Sono in molti a venire qui, anche da fuori città, dopo aver visto la nostra inserzione sul circuito iMagazine». Come giudica il sistema degli iMoney? «Efficace, perché li vedo molto spesso in negozio: la gente li usa con piacere e fa anche passaparola in merito. I buoni valore sono un ottimo strumento per fidelizzare la clientela e per acquisirne di nuova».


: lettere alla redazione

Ÿ Gorizia – Alcune insegnanti e dirigenti scolastici delle 20 scuole dell’infanzia e primarie delle provincie di Gorizia e di Udine che hanno ricevuto i 1.635 volumi donati dai clienti-lettori della libreria Giunti di Villesse grazie all’iniziativa “Aiutaci a crescere. Regalaci un libro”, promossa dalla Biblioteca statale isontina. La consegna è avvenuta alla Fondazione Cassa di Rsparmio di Gorizia. All’incontro hanno partecipato il direttore della Bsi Marco Menato e il presidente della Fondazione Carigo, Gianluigi Chiozza. Margherita Reguitti

Ÿ Bagnaria Arsa – Centocinquanta persone, tra cui il sindaco di Bagnaria Arsa Cristiano Tiussi, l’assessore allo Sport Marco Negrini, il presidente del comitato regionale Fibs Marcello Massa, e don Luigi Plusig, diacono nella parrocchia di Castions delle Mura, hanno partecipato alla cena sociale di fine anno dell’Europa Baseball Club, al termine della prima stagione della sua storia disputata in Serie A. Nonostante la retrocessione sul campo, l’esperienza maturata e la crescita del settore giovanile rappresentano le solide basi su cui ripartire nella nuova stagione alle porte. Livio Nonis

Ÿ Muggia – Foto di gruppo per i vincitori dell’edizione 2014 del progetto “Dialetto a Scuola”, ideato e patrocinato dal Rotary Club Muggia e realizzato con la collaborazione dell’Istituto Comprensivo muggesano “Giovanni Lucio”. Il progetto ha coinvolto gli studenti delle classi seconde e terze della scuola media con incontri sulle regole ortografiche, storia ed etimologia del dialetto, di cui il concorso di poesia vernacolare (“Poesia in Piazza – Scuola”) rappresenta l’appuntamento conclusivo. La commissione giudicatrice ha preso in esame una cinquantina di elaborati dai contenuti più vari. Un lavoro che ha portato all’individuazione di tre menzioni assegnate a Gaia Fornasaro, Carlotta Moro e Anastasia Milossevich e tre premi assoluti, assegnati a Samir Chelli, primo classificato con una simpatica e non superficiale metafora della libertà; Perleka Mileidi, seconda classificata e Alessia Srebotniak, terza classificata. Come ormai tradizione, in appendice alla classifica ufficiale il Rotary Muggia ha inoltre individuato un componimento in cui si sono individuate simpatia e spontaneità, definito “Premio della Critica Rotariana”, conferito a Giovanni Drago. Mattia Assandri

Ÿ Brunico (BZ) – Foto di gruppo per alcuni rappresentanti della comunità di Aiello del Friuli in visita nella cittadina altoatesina di Brunico, grazie alla gita organizzata dall’assessore comunale Lucia Giaiot. Tra i partecipanti anche la signora Maria, la più “anziana” del gruppo con i suoi 82 anni.

Ÿ Ruda – Foto di gruppo dei sessantenni di Ruda, ritrovatisi nella cena/rimpatriata della classe del 1954. Un momento di festa concluso con l’impegno a ritrovarsi fra... 5 anni.

È possibile inviare le proprie lettere e i propri commenti via posta ordinaria (iMagazine – via Aquileia 64/a – 33050 Bagnaria Arsa-UD), oppure via e-mail (redazione@imagazine.it).


S O M M A R I O

gennaio - febbraio 16 L’ANALISI di Paolo Marizza

14 Gli anni perduti BASILIO BROLLO NELLA CINA DEL ‘600 di Vanni Veronesi

16 L’avventura della conoscenza 20

L’ISOLA DI BALI di Claudio Pizzin

20 Ai confini del trascendente GINO POZZO di Giuliana Dalla Fior

26 Mister Football

CERVIGNANO NELLA GRANDE GUERRA di Michele Tomaselli

28 Una città quartier generale 26

CAPO VERDE di Andrea Doncovio

Solidarietà friulana

CHIARA ZOTTI E IL CNTDP di Andrea Doncovio

46 Prevenire è meglio che curare ADESCAMENTI ON LINE a cura della Questura di Gorizia

48 Un caso di “grooming” LEGALE di Massimiliano Sinacori

50 Stalking condominiale

ACCOLTI ED ESCLUSI di Manuel Millo e Samanta Mosco

52 Siamo ospiti?

GIOVANI E ALIMENTAZIONE di Andrea Fiore

54 La mente che annienta il corpo ADOLESCENTI E TRASGRESSIONE di Cristian Vecchiet

56 Gioventù ribelle

32 per una nuova imprenditorialità NORDIC WALKING ALTERNATIVO di Mario Pozzar

36 Camminate nordiche… nel basso Friuli 28

FRIULI SCONOSCIUTO di Claudio Pizzin

Demenza: impatto sociale,

58 fattori di rischio, prevenzione 60 Il mestiere di scrivere

38 San Giovanni d’Antro - L’ultima fortezza ORTI GORIZIANI di Margherita Reguitti

40 Freschezza e genuinità a chilometro zero MARCELA SERLI di Michele D’Urso

42 Tango, teatro e tabù 32

SALUTE di Annalisa Casarin

FRANCESCA RAFFAELLA GUERRA di Vanni Veronesi

62 Friuli in giallo 66

e segg. Gli eventi di gennaio e febbraio

84 e segg. Sezione locale


L’ANALISI I LIMITI DEL PIANO JUNKER Servizio di Paolo Marizza

ÂŤ

Gli anni

perduti

Le politiche fiscali restrittive senza crescita non sono sostenibili nel tempo. E per l’Italia il tempo sta per scadere. A meno che‌

ÂŤ

Forse sta cambiando qualcosa nelle politiche economiche dell’Unione europea. Forse è il segnale di un cambiamento che sembra dirigersi verso politiche espansive dopo piĂš di 5 anni di austeritĂ . Il Piano Junker prevede di incentivare circa 300 miliardi di investimenti a livello europeo in tre anni con la costituzione di un Fondo di Garanzia, facendo leva principalmente sugli investimenti privati. Troppo poco? O troppo tardi? Le risorse di cui è dotato il Fondo (EFSI - European Fund For Strategic Investments) sono pari a 21 miliardi, di cui 15 destinati a opere infrastrutturali e 5 alle Piccole Medie Imprese: cifre all’apparenza esigue se si considera che un moltiplicatore pari D q VLJQLÂż FDWLYR SHU PRELOLWDUH Âż QDQ]LDPHQWL PD non per supplire alla carenza di capitale di rischio (in particolare delle PMI). Il problema cruciale non consiste nel trovare le risorse, la liquiditĂ a basso prezzo non scarseggia. La barriera è rappresentata dal livello di rischio percepito dagli investitori e gli sforzi andrebbero indirizzati nel senso della sua mitigazione. Certo la direzione è quella giusta, ma siamo ancora lontani da quello che serve per percorrere velocemente nuovi sentieri di sviluppo.

Dal Fiscal Compact al Growth Compact Dall’inizio della crisi molti Paesi europei sono affondati in una delle piÚ lunghe e pesanti recessioni della storia e le previsioni per i prossimi anni non sono orientate all’ottimismo, anzi. Le politiFKH ¿ VFDOL UHVWULWWLYH VHQ]D FUHVFLWD QRQ VRQR VR 14 | gennaio-febbraio 2015 |

stenibili nel tempo, e per l’Italia il tempo sta per scadere. Accanto al consolidamento dei bilanci pubblici si tratta di varare le famose riforme strutturali, in gran parte avviate, ma anche costose se si pensa che nel EUHYH SHULRGR VHUYRQR D FRQYLQFHUH L PHUFDWL Âż QDQ ziari sulla sostenibilitĂ del debito pubblico, mentre manifestano i loro effetti “realiâ€? solo nel medio lungo termine. Ma nel lungo periodo, diceva Keynes, siamo tutti morti. Per il rilancio dell’economia reale servono investimenti, in particolare quelli in innovazione e nelle infrastrutture, che da un lato sostengano la domanda nel breve periodo e dall’altro creano le condizioni per l’espansione della ricchezza nazionale nel medio periodo. Per l’Eurozona si stima che per ogni punto percentuale di aumento degli investimenti si ottiene un aumento del PIL di circa un punto e mezzo per ciascuno dei 5 anni successivi. Occorre pertanto pensare a politiche economiche H Âż VFDOL FDSDFL GL SURPXRYHUH H JHQHUDUH OD ULSUHVD della crescita e della competitivitĂ , di rilanciare gli investimenti strategici: infrastrutture, innovazione, istruzione e tecnologie. Bisogna fare di piĂš, bisogna cambiare passo mettendo in campo azioni in grado di attivare direttamente, giĂ dal 2015, la domanda di investimenti, calati negli ultimi 6 anni del 20-30% a seconda dei settori considerati. Da piĂš parti viene posta con forza l’esigenza di passare dal Âż VFDO FRPSDFW SDWWR Âż scale) al growth compact (patto di crescita). Il perdurare di una situazione di recessione abbiQDWD DOOD GHĂ€ D]LRQH PLQD SURIRQGDPHQWH OD VWDELOLWj


e la coesione sociale con perdita e migrazione di capitale intellettuale e umano, e con ulteriori divaricazioni tra i piĂš ricchi e i piĂš poveri, con impatti inaccettabili in termini di solidarietĂ sociale, soprattutto nei confronti delle future generazioni. Ormai la politica monetaria non basta.

Migliorare la qualitĂ dei progetti Si dice che il “cavallo non beveâ€?, riferendosi con FLz DOOD PDQFDQ]D GL EXRQL SURJHWWL GD Âż QDQ]LDUH Ma se la redditivitĂ dei progetti infrastrutturali non è commisurata alla loro rischiosità – venendo quinGL PHQR L UHTXLVLWL GL Âż QDQ]LDELOLWj ÂłVWDQGDUG´ Âą LQ tutto il mondo la maggiore rischiositĂ dei progetti infrastrutturali e di trasformazione/rilancio di settori industriali chiave è compensata da una quota di intervento a fondo perduto a carico dei bilanci pubblici. Gli interventi pubblici sono in questi casi necessari per generare ricadute positive (esternalitĂ ) per tutti i settori dell’economia. ,Q WDOH RWWLFD OD YDOXWD]LRQH GHO SURÂż OR GL ULVFKLR ritorno degli investimenti dovrebbe anche considerare gli impatti sociali. Come ha recentemente affermato il Premio Nobel per l’economia Edmund Phelps nel corso di una audizione al Parlamento italiano sul tema investimenti in innovazione: “Non dobbiamo attenerci ai piĂš alti standard per investire in progetti e imprese innovative, quando l’obiettivo SULQFLSDOH q LO ULODQFLR GL SL ULOHYDQWL Ă€ XVVL GL LQYH stimenti tramite la disponibilitĂ di maggiori mezzi Âż QDQ]LDUL H GL SL VHOHWWLYLWj´ In tale prospettiva una delle condizioni essenziali per migliorare la qualitĂ dei progetti e della doPDQGD GL Âż QDQ]LDPHQWL q UDSSUHVHQWDWD GDOOD FR stituzione di un centro di competenza che fornisca consulenza e servizi di supporto per la formulazione e la strutturazione dei progetti da presentare in base a principi e criteri standardizzati e trasparenti in merito alla loro eligibilitĂ . Un tale centro di competenza potrebbe trovare opportuni collegamenti e coordinare analoghe entitĂ nazionali/regionali, operando anche per lo sviluppo di una cultura condivisa dell’investimento di lungo termine.

gimento dei capitali privati non solo è auspicabile, PD q QHFHVVDULR LQ DVVHQ]D GL Ă€ HVVLELOLWj QHOOD JH stione delle risorse pubbliche che deriverebbe da un growth compact che bilanci il Âż VFDO FRPSDFW. Ma anche l’opzione auspicabile di maggior coinvolgimento dei capitali privati rischia di arrivare tardi se abbiamo bisogno di attivare investimenti che diano Âż DWR Âż Q GD VXELWR D FUHVFLWD H RFFXSD]LRQH Ăˆ perciò necessario che i contributi che i singoli Paesi verseranno nel fondo comune europeo (EFSI) QRQ YHQJDQR FRQWHJJLDWL QHO GHÂż FLW H QHO GHELWR DL Âż QL GHO 3DWWR GL 6WDELOLWj ,QROWUH DQFKH JOL LQYHVWL PHQWL FKH L VLQJROL 6WDWL IDUHEEHUR SHU FRÂż QDQ]LDUH L progetti individuati dal Piano Junker dovrebbero essere esclusi da tale conteggio. In tal modo il volano che si creerebbe per gli investimenti risulterebbe di JUDQ OXQJD DPSOLÂż FDWR ULGXFHQGR L WHPSL GL LQWHU vento e realizzazione.

Potenziare il ruolo delle Promotional Institutions

Parallelamente andrebbero sviluppati nuovi strumenti e nuove agenzie pubbliche/private (PromotioQDO ,QVWLWXWLRQV) per mitigare i rischi insiti in progetti complessi che vedono cooperare una molteplicitĂ di soggetti anche per 20 o 30 anni. ,Q ,WDOLD XQ UXROR VLJQLÂż FDWLYR SXz HVVHUH VYROWR GD VRJJHWWL FRPH OD &DVVD 'HSRVLWL H 3UHVWLWL FKH Âż nora hanno svolto una importante funzione nel contrastare la recessione. Il ruolo di questi soggetti, a livello nazionale e regionale, è infatti cruciale per agire da catalizzatore H PROWLSOLFDWRUH GL LPSRUWDQWL Ă€ XVVL Âż QDQ]LDUL SULYD WL H SHU VYLOXSSDUH QXRYH IRUPH GL Âż QDQ]LDPHQWR H JDUDQ]LH DWWUDYHUVR OD FRPELQD]LRQH GHOOD Âż QDQ]D GL progetto, di investimenti privati, di contributi pubblici e di cartolarizzazioni. C’è molto da fare per recuperare il tempo perduto in questi anni di crisi. La necessitĂ di promuovere gli investimenti di lungo periodo nelle infrastrutture, nell’innovazione e nell’istruzione per creare nuovo sviluppo è condivisa a livello governativo e sovranazionale, ma ciò non si concretizzerĂ nel breve termine in crescita reale se non si abFlessibilizzare il Patto di StabilitĂ bandonano le logiche e gli approcci puramente reStanti gli attuali vincoli derivanti dal Patto di JRODPHQWDUL H Âż VFDOL Âż QDQ]LDUL FKH ULVFKLDQR GL FD StabilitĂ , gli investimenti dovrebbero essere incen- ratterizzare i primi decenni di questo secolo come WLYDWL H Âż QDQ]LDWL SHU OR SL FRQ LO GHELWR SULYDWR anni perduti. Circa la metĂ degli investimenti infrastruttura3DROR 0DUL]]D li (reti, energia, trasporti, innovazione, tecnologie, LVWUX]LRQH VRQR RJJL Âż QDQ]LDWL FRQ OH WDVVH RYYH Paolo Marizza è Docente DEAMS-UniversitĂ di Trieste e UR FRQ OD Âż VFDOLWj JHQHUDOH 8Q PDJJLRU FRLQYRO Partner di Financial Innovations | gennaio-febbraio 2015 | 15


ALLA SCOPERTA DI... BASILIO BROLLO NELLA CINA DEL SEICENTO Servizio di Vanni Veronesi

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L’avventura

della conoscenza Alla fine del ‘600, un frate friulano abbandona tutto per sfidare se stesso e andare in Cina a portare la parola di Dio: si chiama Basilio Brollo e la sua missione pastorale diventa, da subito, la scoperta di una cultura fino ad allora inimmaginabile. Il suo percorso di conoscenza terminerĂ con la realizzazione di un’opera che cambierĂ per sempre i rapporti fra Oriente e Occidente: il primo vocabolario cinese - latino.

Un mondo al contrario Cina, Canton, 27 novembre 1684:

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Se desidera notizia dalla China, impero che consiste in 15 provinzie che sono altrettanti JUDQGLVVLPL H SRSRODULVVLPL UHJQL VL SUHÂż JJD FLz ch’un antico missionario m’ha detto, cioè che è un rovescio totale dell’europeo. Il vivere, il vestire, il praticare, il parlare, il concepire istesso è tanto opposto al nostro che non saprei che dire d’avantaggio.

gesuitico di Gorizia, al manifestarsi della vocazione religiosa intraprende il noviziato. Poco dopo l’ordinazione q JLj /HWWRUH GL )LORVRÂż D H 7HRORJLD PD QHO 1680 una vera e propria ‘chiamata’ lo porta a una decisione clamorosa: abbandonare la sicurezza dell’insegnamento e partire come missionario per la Cina. La missiva è dunque la prima, straniante impressione a tre mesi dal suo arrivo nel Celeste Impero, dove nel XIV secolo Giovanni da Montecorvino e Odorico da Pordenone avevano instaurato una comunitĂ cristiana, cresciuta nel Seicento con l’apostolato di Matteo Ricci: entrare nella scia di TXHVWL VWUDRUGLQDUL SLRQLHUL SHU %DVLOLR VLJQLÂż FD IDU SDUWH di una ‘storia’, se non della Storia. PerchĂŠ questa è una societĂ ancora ‘vergine’: ÂŤĂˆ la China un mondo in epilogo: JHQWL VHQ]D Âż QH WHUUH VHQ]D WHUPLQH VXSHUVWL]LRQL senza numero, cristianitĂ pochissima in comparazione al numero innumerabile quasi degl’abitantiÂť (lettera al padre, Canton 4/9/1687).

A scrivere questa lettera destinata al padre è Basilio Brollo, nato a Gemona del Friuli il 25 marzo 1648 da Valerio e Giovannina Rodisei, esponenti della piccola 8QD V¿ GD GHOOD PHQWH nobiltà locale. Compiuti A Canton Basilio è ospite di alcuni francescani i primi studi al collegio spagnoli: vi giunge dopo un anno e mezzo di permanenza 16 | gennaio-febbraio 2015 |


Pagina accanto, in alto: Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana; manoscritto Rinuccini 22, autografo di Basilio Brollo contenente il suo primo vocabolario cinese - latino, composto a Nanchino dal 1692 al 1694. L’immagine (carte 8 v. e 9 r.) riporta una sezione dell’indice. Pagina accanto, in basso: Basilio Brollo in una miniatura d’epoca Sopra: tre immagini del duomo di Gemona del Friuli, dove Basilio Brollo fu battezzato il 25 marzo 1648. Accanto: il poeta cinese Su Shi (1037 - 1101) in un disegno del Seicento. Si noti la barba lunga e il tipico abbigliamento da ‘letterato’, caratteristiche che Basilio Brollo farĂ proprie per integrarsi perfettamente nella societĂ cinese.

in Thailandia e qualche giorno di transito a Macao, FRORQLD SRUWRJKHVH ULPDUUj WDOH Âż QR DO /ÂśDSSURGR ‘ritardato’ ha una motivazione chiara: prima di arrivare in Cina ed evangelizzare la popolazione, occorre conoscere OD OLQJXD ORFDOH *Lj LQ 7KDLODQGLD GXQTXH %DVLOLR inizia a studiare il cinese mandarino 0D FRVD VLJQLÂż FD imparare un idioma cosĂŹ complesso? Per gran parte del mondo, scrittura equivale ad alfabeto, ossia il principio per cui a ogni suono corrisponde un simbolo. Un’invenzione ‘recente’ in confronto alla storia dell’umanitĂ , che per millenni ha scritto - e in vari casi ancora continua - sulla base di un principio piĂš immediato: per ogni parola un diverso simbolo, GHÂż QLWR ideogramma. Basilio ha ben chiaro il problema: a proposito degli ideogrammi cinesi, afferma che ÂŤper apprenderli intieramente non basta la vita intiera d’un huomo. Il necessario, però, che sono cinque in sei mille, col DLXWR GHO 6LJQRUH QRQ GLIÂż GR GÂśDUULYDUORÂŞ OHWWHUD DO SDGUH Canton, 4/9/1687). E mentre l’Occidente compone in righe orizzontali da sinistra a destra, nel cinese dell’epoca ÂŤsi FRPLQ]LD D OHJJHUH GRYH QRL Âż QLDPRÂŞ LGHP e si scrive in colonne verticali da destra verso sinistra. C’è di piĂš. Oltre duemilatrecento anni fa, Aristotele ha insegnato all’Occidente che la struttura del pensiero si rispecchia nella formulazione della frase, scomponibile nell’analisi logica. Da allora, in una proposizione come ÂŤla luna brilla nel cieloÂť, l’Occidente riconosce ne ÂŤla lunaÂť il soggetto, perchĂŠ è di essa che si ‘predica’, in quanto autrice dell’azione ÂŤbrillareÂť. Al contrario, duemilacinquecento anni fa Confucio ha lasciato intendere all’Oriente che ‘soggetto’ è quello su cui viene concentrata la mia attenzione, perchĂŠ la realtĂ non è tanto ciò che appare in sĂŠ, bensĂŹ il mio modo di rappresentarla: cosĂŹ, nella frase ÂŤla luna brilla nel cieloÂť ‘soggetto’ è ÂŤil cieloÂť, poichĂŠ ospita la luna e la comprende, dunque la supera per ‘gerarchia’ | gennaio-febbraio 2015 | 17


Sopra: Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana; manoscritto Rinuccini 22, autografo di Basilio Brollo contenente il suo primo vocabolario cinese - latino, terminato nel 1694. Nell’immagine è riportata la carta 4 v., in cui il frate di Gemona spiega la teoria dei cinque toni. Sotto: Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana; manoscritto San Marco 309, contenente il secondo vocabolario cinese - latino composto da Basilio Brollo nel 1699. Nell’immagine (carta 556 r.) è riportata l’ultima sezione dell’opera, con un rapido riepilogo dei lemmi e l’aggiunta dei loro contrari.

e mi si presenta per primo nella mente. Anche su questo DVSHWWR %DVLOLR QRQ QDVFRQGH OH GLIÂż FROWj Š,O FRQFHSLUH istesso tanto diverso dal nostro è causa principale della GLIÂż FROWj GL DSSUHQGHUH OD OLQJXD SHU LO FKH SHU RUGLQDUOR bisogna pervertire tutto l’ordine delle nostre frasi per IRUPDUQH XQD VXDÂŞ OHWWHUD DO SDGUH &DQWRQ 6HQ]D FRQWDUH FKH ŠXQD OHWWHUD VLJQLÂż FD LQWLHUDPHQWH XQD cosa, nĂŠ una sola, ma moltissime per esser equivoca: nĂŠ

v’è differenza da’ nomi a’ verbi o adverbi. L’istessa parola VLJQLÂż FD DPRUH DPDUH DPDWR DPDQGR LQ RJQL WHPSR LQ ogni numero e caso. Cambia solo se gli si varia il sito o se JOÂśDJJLXQJH DOFXQD DOWUD OHWWHUDÂŞ LGHP Il mandarino, però, presenta un ulteriore problema: lo stesso termine può avere VLJQLÂż FDWL GLYHUVL D VHFRQGD GHO tono di voce in cui viene pronunciato. E i toni, in cinese, sono ben quattro, piĂš uno neutro per le sillabe diverse dalla prima. CosĂŹ, il suono wa può essere ‘rana’, ‘bimbo’, ‘piastrella’ R ÂľFDO]HÂś q VXIÂż FLHQWH DO]DUH R abbassare la nota musicale della pronuncia.

Una trasformazione radicale Altissimo numero di ideogrammi, opposta direzione della scrittura, diversa struttura del pensiero, fonetica mai sentita prima, variazione semantica dovuta al cambio di tonalitĂ : passare dalle lingue occidentali al mandarino implica una trasformazione completa della propria mente, una regressione allo stato infantile per reimparare a parlare. Ăˆ lo stesso Basilio a dirlo nella lettera in apertura: ÂŤSia benedetto Iddio che per sua pietĂ m’ha veramente ridotto per forza al stato di fanciulloÂť. Ancora piĂš interessante la confessione che leggiamo in una missiva datata RWWREUH LQYLDWD DO SDGUH da Shangai: ÂŤEccomi, grazie al Signore, ancor vivo e sano, benchĂŠ giĂ non piĂš mi ravisi di che nazione io mi sia. Chi leggerĂ mie lettere italiane [‌] mi conoscerĂ per tale; chi m’udirĂ a parlare non saprĂ s’io sia o spagnolo o portughese o italiano, che tutto lo mistura insieme. [‌] CosĂŹ sono 18 | gennaio-febbraio 2015 |


mutato [‌] con barba prolissima, in cui giĂ cominciano apparir le nevi; e ridicolo vestito di tartaro e chinaÂť. Ăˆ l’abbigliamento dei letterati cinesi, che Basilio indossa per integrarsi ancora di piĂš nella societĂ che lo ospita.

L’unione di due mondi: il vocabolario cinese - latino Dopo pochi anni di studio del mandarino, Basilio è giĂ in grado di tradurre in latino alcuni classici della letteratura cinese, Confucio in primis. Nel 1692, il frate friulano è quindi pronto per il trasferimento a Nanchino, la vecchia capitale dell’Impero. Qui, raggiunto ormai un livello linguistico eccellente, intraprende un progetto che ha dell’incredibile: un vocabolario cinese - latino. Nel 1694, dopo due anni di lavoro frenetico, l’opera è pronta; per la prima volta, il PDQGDULQR YLHQH GHVFULWWR DWWUDYHUVR LO Âż OWUR GL XQD OLQJXD occidentale, antica ma tutt’altro che ‘morta’ per gli uomini di cultura dell’epoca. L’originale manoscritto è conservato alla Biblioteca Laurenziana di Firenze: è il codice Rinuccini 22, dove Brollo registra oltre 7.000 ideogrammi con relativa pronuncia, traduzione latina ed esempi fraseologici. GiĂ nella prefazione si coglie l’acume dell’autore, laddove spiega la teoria dei toni con l’ausilio della musica, come accade ancora oggi nelle grammatiche: Il secondo tono ha quasi la stessa pronuncia del primo tono ed entrambi dai cinesi vengono chiamati con un VROR QRPH SLQĆĽ [LQ‍ ۆ‏¾YRFH XJXDOHÂś 7XWWDYLD OD YRFH GHYH essere piĂš profonda e grave, quasi nello stesso modo in cui gli Italiani che esprimono indignazione e animo vendicativo pronunciano ‘mah!’. La distinzione rispetto al primo tono è quasi una quinta musicale, come dista il sol dal do nelle note: iâ, ‘denti’; lĂ´ tĂ´e, ‘cammello’. I termini sono ordinati per radici comuni o per temi: idea geniale, perchĂŠ permette ai fruitori una rapida immersione nel lessico a seconda delle esigenze FRPXQLFDWLYH 7XWWDYLD %DVLOLR DYYHUWH VXELWR OD QHFHVVLWj GL XQR VWUXPHQWR SL VRÂż VWLFDWR FRVu QHO 1699, porta a compimento un nuovo dizionario cinese - latino, stavolta ordinato alfabeticamente sulla base della pronuncia. Un metodo che permette di cogliere anche OH PLQLPH RVFLOOD]LRQL GHOOD JUDÂż D FRPH VL SXz QRWDUH nell’immagine qui sotto, dove sono registrati i diversi valori di hĂĄn, indicante il ‘tenere insieme’, ‘contenere’:

Sopra: passato e presente a Nanchino, antica capitale cinese. Qui Basilio Brollo compose i suoi due vocabolari. Sotto: Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana; manoscritto San Marco 309, c. 79 v.

Con oltre 9.000 lemmi, questo monumento della cultura ci è giunto attraverso varie copie dirette dell’originale, purtroppo scomparso. Per Brollo, però, il lavoro non è Âż QLWR ULVROWR LO SUREOHPD OLQJXLVWLFR D VWUHWWR JLUR YHGRQR la luce i suoi libretti teologici in lingua mandarina, assieme all’altro lato della medaglia: il Brevis methodus confessionis instituendae, dedicato ai futuri missionari per spiegare come evangelizzare i cinesi, calandosi nella loro psiche e guardando la realtĂ con i loro occhi.

L’epilogo

ĂŠ GDOOD SDUWHQ]D QHO FKH %DVLOLR QRQ ULYHGH la sua terra e i suoi familiari, con cui si è mantenuto in contatto solo grazie alle lettere. Dopo ventiquattro anni di fatiche in Oriente, il 16 luglio 1704 la morte lo coglie a Xi’an; a Roma il prefetto di 3URSDJDQGD Âż GH, cardinale Sacripanti, accusa il colpo con dolore, salutandolo come ÂŤil piĂš grande Missionario ch’abbiamo in tutto il mondoÂť. Pochi anni dopo, i dizionari di Brollo arrivano in Europa: per oltre un secolo, tuttavia, nessuno è in grado di raccogliere un testimone cosĂŹ impegnativo. FinchĂŠ nel 1813 monsignor De Guignes dĂ alle stampe un colossale dizionario cinese - francese - latino, guardandosi bene dal citare il vero autore dell’opera: giĂ l’anno successivo, tuttavia, lo studioso J.P. Abel-RĂŠmusat denuncia il plagio, seguito nel 1819 da J. Klaproth. Oggi, il francescano di Gemona è riconosciuto come il vero iniziatore degli studi sinologici in Occidente, come l’uomo che ha aperto una nuova strada per un’avventura vertiginosa: l’avventura della conoscenza.

Vanni Veronesi

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L’ISOLA DI BALI Servizio e immagini di Claudio Pizzin

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Lo sguardo degli uomini e delle donne che incrocio lungo le strade o nelle piazze dell’isola è sempre accompagnato da un sorriso cordiale. Qualcosa di non scontato nell’Asia del ventunesimo secolo, dove la globalizzazione e i ritmi di 20 | gennaio-febbraio 2015 |

vita occidentali sembrano dilagare inarrestabili. Ma sull’Isola di Bali, provincia dell’Indonesia nell’Arcipelago della Sonda, separata dall’omonimo stretto dall’Isola di Giava, il tempo pare essersi fermato. Rispettoso del misticismo e della spiritualità di questi luoghi, plasmati nei seco-


Ai confini

del trascendente

Nell’arcipelago delle Isole della Sonda, la più importante meta turistica dell’Indonesia si apre al mondo con diffidenza. Tra misticismo esasperato e nuovo ottimismo verso il futuro.

OL GDO FUHGR UHOLJLRVR /R GH¿ QLVFRQR O¶,QGXLVPR Balinese, affascinante combinazione tra credenze locali e la fede materna del Sudest asiatico. Religione che diviene modello di vita, permeando la quotidianità di gesti e ritualità dalla tradizione remota e più che mai attuale. Il fascino del-

la natura incontaminata e dei templi antichii fanno il resto: un connubio di arte e cultura, dii folkdiffelore e religione cui è impossibile restare indifferenti. E che le immagini scattate sul posto riescono a descrivere meglio delle parole.

Claudio Pizzin | gennaio-febbraio 2015 | 21


La danza sacra Barong, praticata in tutta l’Indonesia, è probabilmente la rappresentazione balinese piĂš popolare. Mette in scena la lotta tra Barong (mostruoso dio-animale simbolo del bene e della fertilitĂ ) e Rangda (strega simbolo del male). Il Barong si mescola con molti altri generi spettacolari durante le occasioni festive balinesi: con il Topeng, che celebra l’incontro tra i balinesi e i raja induisti di Giava o con il Legong-Keraton, danza femminile derivante da balli di corte eseguiti da bambine tra i sette e i dieci anni, duramente addestrate.

Nella pagina precedente, in apertura: le risaie di Jatiluwih. ,O QRPH GHULYD GD GXH SDUROH EDOLQHVL ³-DWL´ VLJQL¿ FD ³GDYYHUR´ H ³OXZLK´ VLJQL¿ FD ³EHOOR R HFFHOOHQWH´ 1RQ D FDVR LO SDQRUDPD FKH RIIURQR OH ULVDLH WHUUD]]DWH GL -DWL OXZLK q ³GDYYHUR PHUDYLJOLRVR´ -DWLOXZLK q VLWXDWD D PHWUL VXO OLYHOOR GHO PDUH FLUFRQGDWD GD PRQWDJQH H IRUH VWH WURSLFDOL FKH UHQGRQR OœDULD SLXWWRVWR IUHVFD /D WHUUD q OD SL IHUWLOH GL WXWWD %DOL UHQGHQGROD LGHDOH SHU OœDJULFRO WXUD , FDPSL GL ULVR VL GLVWLQJXRQR SHU OH ORUR JUDQGL GLPHQVLRQL H OœDOWD TXDOLWj -DWLOXZLK q VWDWD UHFHQWHPHQWH FODV VL¿ FDWD FRPH SDWULPRQLR PRQGLDOH GHOOœ81(6&2 SHU OD FRQVHUYD]LRQH GHOOH WUDGL]LRQDOL WHFQLFKH GL FROWLYD]LRQH ELR ORJLFD WUD FXL LO VLVWHPD GL LUULJD]LRQH ³VXEDN´ ,O SURFHVVR GL FROWLYD]LRQH H UDFFROWD GHO ULVR q XQD SDUWH LPSRUWDQ WH GHOOD FXOWXUD XQLFD EDOLQHVH


Il Taman Tirtagangga R :DWHU 3DODFH LO SDOD]]R VXOO¶DFTXD FRVWUXLWR QHO GDO 5DMD GL $PODSXUD $QDN $JXQJ $Q JOXUDK .HWXW SHU XWLOL]]DUOR FRPH UHVLGHQ]D HVWLYD ,O WXULVWD SXz DPPLUDUH XQR VSOHQGLGR JLDUGLQR ULFFR GL ¿ RUL H VWDWXH FLUFRQGDWR GD SLVFLQH LQ SLHWUD &DPPLQDQGR VXOOH SLDVWUHOOH ³JDOOHJJLDQWL´ VL SRVVRQR RVVHUYDUH GD YLFLQR OH RSHUH SUH VHQWL Ê DQFKH SRVVLELOH IDUH LO EDJQR LQ XQD GHOOH SLVFLQH UHDOL XWLOL]]DQGR DSSRVLWL VSRJOLDWRL SHU FDPELDUVL /¶DFTXD FKH VFRUUH QHOOD SLVFLQD q DFTXD GL PRQWDJQD FRQVLJOLDWR LPPHUJHUVL QHO WDUGR SRPHULJJLR TXDQGR LO VROH O¶KD ULVFDOGDWD Tempio di Sebatu LQ *LDQ\DU ,Q TXHVWR OXRJR GL FXOWR OH DFTXH GHO ¿ XPH LQFRQWUDQR TXHOOH GHO PDUH 3URSULR TXHVW¶DF TXD q ULWHQXWD VDFUD LPPHUJHQGRVL VRWWR OD FDVFDWD LO SRSROR LQG ULHVFH D ULFDULFDUH OD SURSULD IRU]D HG HQHUJLD VSLUL WXDOH 2OWUH DOO¶DVSHWWR PLVWLFR %DOL RIIUH PROWH RSSRUWXQLWj GL UHOD[ H GL EHQHVVHUH ¿ VLFR ,O VXR WHUULWRULR q PROWR YDULH JDWR DO FHQWUR PRQWDJQRVR YXOFDQLFR YHUVR VXG LQYHFH OD WHUUD q GL XQ YHUGH LQWHQVR HG q FRVSDUVD GD VSOHQGHQWL ULVDLH H SLDQXUH DOOXYLRQDOL PHQWUH OD FRVWD q SHUORSL URFFLRVD VHEEHQH QRQ PDQFDQR LQFDQWHYROL VSLDJJH FRORUDWH

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In alto a sinistra: il Tempio di Taman Ayun ³YDVWR JLDUGLQR´ FLQWR GD XQ IRVVDWR VLPEROHJJLD LO PRQGR LQG VLWXD WR QHO PDUH FRVPLFR /H VXH WRUUL 0HUX UDSSUHVHQWDQR OH PRQWDJQH UHVLGHQ]D GHJOL GHL &ROORFDWR VX XQ¶DVVH FKH FRO OHJD OH PRQWDJQH DO PDUH VHFRQGR OD FUHGHQ]D 3XUD 7DPDQ $\XQ DVVLFXUD OD FLUFROD]LRQH DUPRQLRVD GHOO¶DFTXD GDO OH PRQWDJQH GL %DOL DOOH ULVDLH TXLQGL DO PDUH H SRL GL QXRYR DOOH PRQWDJQH 5HDOL]]DWR QHO LO WHPSLR q VWDWR UH VWDXUDWR QHO ,Q HVVR YL VRQR VDQWXDUL DQFHVWUDOL GHOO¶DQWLFD IDPLJOLD FKH GHWHQHYD LO SRWHUH D 0HQJZL H GHL VXRL GLVFHQGHQWL FRVu FRPH VDQWXDUL GHGLFDWL DOOH PRQWDJQH DO PDUH H DOOH GLYLQLWj GHL FDPSL A destra: Il Kecak q XQD IRUPD GL GDQ]D EDOLQHVH FKH SUHQGH RULJLQH GD XQ ULWXDOH SUH LQGXLVWD XVDWR FRQWUR OD SHVWH H ULDGDWWDWR QHJOL DQQL µ GDO EDOOHULQR EDOLQHVH :D\DQ /LPEDN H GDO SLWWRUH WHGHVFR :DOWHU 6SLHV LQ IRUPD GL GUDP PD PXVLFDOH SHU GLIIRQGHUOR D XQ SXEEOLFR VWUDQLHUR ,O Kecak q LQWHUSUHWDWR SUHYDOHQWHPHQWH GD XRPLQL GDL D HOHPHQWL FKH XVDQR OD YRFH FRPH VWUXPHQWR PXVLFDOH G¶DFFRPSDJQR DOOD GDQ]D SURGXFHQGR LO FDUDWWHULVWLFR VXR QR ³&,$. &,$. &,$. ´ PHQWUH DO]DQR FRQWHPSRUDQHDPHQWH OH EUDFFLD DJLWDQGR L SDOPL GHOOD PDQR *OL XRPLQL VRQR GLVSRVWL D FHUFKLR VHGXWL R LQ SLHGL D WRUVR QXGR H FRQ LQGRVVR VROR XQ SDQQR D VFDFFKL ELDQFR H QHUR FKH FLU FRQGD OD YLWD FRQ XQ ¿ RUH URVVR VXOO¶RUHFFKLR 'XUDQWH OR VSHWWDFROR QHO FHUFKLR XPDQR HQWUDQR EDOOHULQL FKH DFFRP SDJQDQR LO FDQWR YHVWLWL GD VFLPPLD R FRQ DELWL VJDUJLDQWL $O WHUPLQH GHOOR VSHWWDFROR XQR GHL EDOOHULQL EDOOD QHOOD EUDFH GHO IXRFR WDQWR FKH LO .HFDN q FRQRVFLXWR DQFKH FRPH )LUH 'DQFH GDQ]D GHO IXRFR


A sud dell’isola, il Tempio di Tanah Lot q LO SL LPSRUWDQWH HGLÂż FLR UHOLJLRVR GHGLFDWR DO PDUH ,Q YHWWD a un promontorio roccioso, fu costruito nel XVI secolo in omaggio agli spiriti del mare. Ammirandolo QHO WDUGR SRPHULJJLR LO VXR SURÂż OR VSLFFD QHOOD OXFHQWH]]D GHO VROH 6HFRQGR OD FUHGHQ]D L VHUSHQWL marini velenosi che vivono ai piedi della roccia sono considerati i guardiani del tempio, che lo proteggono dai demoni, dagli intrusi e da altri spiriti maligni. Ăˆ possibile raggiungere il tempio a piedi con la bassa marea: costruito nel XVI secolo, il nome del tempio si può tradurre con “la terra in mezzo al mareâ€?. Tanah Lot fa parte dei 7 templi marini costruiti sulla costa sud-ovest di Bali.

Qui sopra a sinistra OœLQWHUQR GHO Palazzo reale di Singaraja, VHGH GHOOD UHJJHQ]D GL %XOXOHQJ q DQFRUD VDOWXDULDPHQ WH DELWDWR GDL GLVFHQGHQWL GHO 5H A destra: FKL YD LQ YDFDQ]D D %DOL QRQ SXz SHUGHUVL XQD SXQWDWD QHO ULVWRUDQWH GL Massimo Sacco QHOOD IRWR DVVLHPH DO QRVWUR LQYLDWR &ODXGLR 3L]]LQ H DOOD PRJOLH /XFLD D 6DQXU 8Q DPELHQWH DFFRJOLHQWH FRQ SHUVRQDOH VHPSUH GLVSRQLELOH ID VHQWLUH LO YLVLWDWRUH FRPH D FDVD ,PSHUGLELOH OD ³]XSSD GL SLVFH DOOD *DGGKLSXOLQD´ 1DWR D /HFFH 0DVVLPR SRUWD FRQ Vp XQ EDJDJOLR GL WUDGL]LRQL WLSLFKH GHOOD VXD WHUUD 'RSR DYHU VWXGLDWR DOOœ,VWLWXWR $OEHUJKLHUR GL %ULQGLVL KD LQWUDSUHVR OD VXD DYYHQWXUD LQ JLUR SHU LO PRQGR SDVVDQGR GDOOœ,VROD GL 0DQ D /RQGUD GD )UDQFRIRUWH DOOH JUDQGL FURFLHUH LQWHUQD ]LRQDOL 3HU SRL IHUPDUVL D %DOL 4XL 0DVVLPR VHUYH OD FXFLQD LWDOLDQD FRQ SLDWWL GHOOD WUDGL]LRQH VHOH]LRQDQGR FRQ DWWHQ ]LRQH WXWWL JOL LQJUHGLHQWL ORFDOL R GL LPSRUWD]LRQH ( GRYH SRVVLELOH FUHD GLUHWWDPHQWH VXO SRVWR JOL LQJUHGLHQWL EDVH GDO JHODWR PROWR ULFHUFDWR SHU OD VXD YHQD DUWLJLDQDOH YLHQH SURSRVWR LQ ROWUH JXVWL GLYHUVL DOOD PR]]DUHOOD IUHVFD GDOOD SDVWD DO SDQH /D SL]]D FRWWD QHO IRUQR D OHJQD YLHQH UHDOL]]DWD FRQ XQ OLHYLWR PDGUH H XQD OLHYLWD]LRQH GL RUH SHU RW WHQHUH XQD FURVWD FURFFDQWH H XQ FXRUH OHJJHUR 'D DQQL 0DVVLPR H LO VXR WHDP DSSDVVLRQD L FOLHQWL GL WXWWR LO PRQGR FRQ OD VXD IDQWDVLD H L VDSRUL LWDOLDQL


PERSONAGGI

GINO POZZO Intervista di Giuliana Dalla Fior. Immagini per cortesia di Udinese Calcio

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Mister

Football Nel 1986 suo padre divenne proprietario dell’Udinese. Da allora, il nome della sua famiglia è indissolubilmente legato a quello della principale realtĂ calcistica regionale. Divenuta un modello studiato in Italia e nel mondo. Grazie anche all’ “eredeâ€? designato.

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Riservato, ma decisamente cordiale, attento e perspicace osservatore, manager di notevole cultura e di invidiabile autocontrollo, con un sorriso che lo rende accattivante e una passione dichiarata per il calcio, che segue come tifoso e come imprenditore competente e sagace. Gino Pozzo, 50 anni il prossimo 24 febbraio, è il volto nuovo del football italiano. La persona ideale con cui analizzare il presente e il futuro del mondo del pallone. Dottor Pozzo, quando è iniziata la sua passione per l’Udinese? ÂŤHo iniziato a frequentare lo stadio da bambino insiePH FRQ PLR SDGUH GDOOH VWDJLRQL GL VHULH & DO 0RUHWWL Âż QR a seguire la squadra alle prime partite al Friuli, con la doppia promozione dalla C alla AÂť. Da ragazzino giocava a calcio o praticava altri sport? ÂŤLa mia è stata l’ultima generazione del calcio dei campetti, dove ci si trovava con gli amici per giocare insieme. Mi ha sempre appassionato lo sport, in modo speciale gli sport di gruppoÂť. $QFKH L VXRL Âż JOL VRQR DSSDVVLRQDWL GL FDOFLR" ÂŤHo bambini piccoli che si stanno avvicinando al mondo dello sport; per adesso è presto per riconoscere una vera passione, ma considerando la famiglia nella quale vivono non credo ci vorrĂ molto tempoÂť. 26 | gennaio-febbraio 2015 |

$ VXR SDUHUH TXDOH VLJQLÂż FDWR VRFLR FXOWXUDOH VL SXz attribuire oggi a questo sport? ÂŤIl calcio rimane ancora la piĂš grande passione degli Italiani: il senso di appartenenza e di identitĂ a una squadra R DOOD 1D]LRQDOH q PROWR IRUWH ,Q XQ FRQWHVWR GRYH q GLIÂż FL le trovare motivo di aggregazione e riferimenti, la squadra del cuore rimane una delle poche cose alle quali si resta legati per tutta la vitaÂť. Cosa rappresenta la tifoseria odierna per il manager di una societĂ calcistica? ÂŤĂˆ l’elemento che lega una squadra al territorio e alle sue tradizioni. I tifosi trasmettono quella passione che rende unica ogni squadra, che crea senso di appartenenza e FKH LQ GHÂż QLWLYD DUULYD D GHWHUPLQDUQH L ULVXOWDWL 8QD squadra vive della sua tifoseria, perchĂŠ sono i tifosi che rendono l’evento “vivoâ€?Âť. 'D DQQL L WLIRVL ELDQFRQHUL VRQR FRQVLGHUDWL FDPSLR QL GL IDLU SOD\ 4XDOL PHULWL KD OD VRFLHWj 8GLQHVH &DOFLR in questo primato? Š/Âś8GLQHVH q LQVHULWD LQ XQ FRQWHVWR VRFLDOH FKH q TXHO OR GL 8GLQH H GHO )ULXOL L FXL YDORUL VL ULĂ€ HWWRQR VXOOD VTXD dra. Non ci sono particolari meriti da parte del club, sono i Friulani che hanno questi valori e che li trasmettono in maniera spontanea. In questo caso è la societĂ che trae vantaggio dall’ambiente nel quale vive: in un contesto come quelOR GL 8GLQH LQIDWWL ULVXOWD IDFLOH WUDVPHWWHUH TXHVWL YDOR ri ai giocatoriÂť.


Alla tifoseria calcistica in genere cosa si potrebbe rimproverare o suggerire? ÂŤA volte nel calcio la passione per la propria squadra ci porta a perdere il rispetto per l’avversario. Personalmente non capisco il tifo contro, la cosa piĂš bella è uno stadio che tifa per la propria squadra e non contro l’avversarioÂť. 7RUQLDPR DO FOXE *OL DQQL Âľ UDSSUHVHQWDQR OD svolta del modello Udinese: da societĂ in cui campioni GL QRPH YHQLYDQR D FRQFOXGHUH OD FDUULHUD TXHOOD ELDQ FRQHUD GLYHQWD XQD UHDOWj FKH SXQWD VXO ODQFLR OD YDOR UL]]D]LRQH H Oœ³HVSORVLRQH´ GL WDOHQWL VHPL VFRQRVFLXWL Com’è avvenuto questo cambiamento? ÂŤIl modello “tradizionaleâ€? portava risultati “normaliâ€?. ,Q XQD UHDOWj FRPH 8GLQH GRYH OH ULVRUVH ULVSHWWR DG DOWUH piazze sono limitate, si è dovuto pensare in maniera diversa per poter superare la propria dimensione. Passione e organizzazione hanno fatto il restoÂť. /HL q FRQVLGHUDWR LO ÂłGHXV H[ PDFKLQD´ GHO FDOFLR mercato dell’Udinese: qual è il segreto per scovare in tutto il mondo giocatori sconosciuti e trasformarli in campioni richiesti dai grandi club europei? Š/Âś8GLQHVH KD VDSXWR VYLOXSSDUH XQ VLVWHPD GL VFRXWLQJ e formazione dei giocatori unico al mondo, che ci permette di rimanere competitivi nel tempo perchĂŠ per grandi giocatori che partono ci sono grandi talenti che arrivano e che vengono cresciuti all’interno di una grande organizzazione, dove nulla è lasciato al casoÂť. 4XDO q LO ÂłFROSR´ GL PHUFDWR GL FXL YD SL Âż HUR" ÂŤSono rimasto molto legato a Amoroso e Sanchez, due fuoriclasse per i quali abbiamo dovuto dare fondo a tutte le QRVWUH FDSDFLWj SHU SRWHUOL DYHUH D 8GLQHÂŞ E il campione che nei decenni della “gestione Pozzoâ€? KD DPPLUDWR GL SL " ÂŤOltre ad Amoroso e Sanchez ricordo Bierhoff che ci ha permesso di cambiare dimensione, e soprattutto Di Natale, colui che ha fatto la scelta migliore, quella di rimanere D 8GLQH ĂŠ XQ YHUR IXRULFODVVH LQ FDPSR H IXRULÂŞ Recentemente il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, ha dichiarato che il sistema calcio in Italia non consente ai club di competere con le principali realtĂ HXURSHH LQ WHUPLQL GL EXVLQHVV H GL SRWHQ]LDOLWj VSRUWL YH &RQFRUGD FRQ TXHVWD YLVLRQH" ÂŤSono perfettamente d’accordo con il presidente Agnelli: purtroppo siamo inseriti in un contesto Paese non particolarmente favorevole per lo sviluppo dei progetti necessari per metterci al passo con le altre grandi nazioni calcistiche. Anche in sede di Lega e Federazione, i singoli interessi sono ancora troppo forti e si fatica a realizzare le grandi riforme. Però la passione intorno al calcio che si respira e che rimane sempre molto forte è il punto dal quale si deve ripartire. Spero che anche lo sforzo per costruiUH LO QXRYR VWDGLR D 8GLQH VLD XQ VHJQDOH GL FDPELDPHQWRÂŞ A proposito di Lega Calcio, le ultime elezioni hanno evidenziato il ruolo crescente di Gino Pozzo e del suo WH

DP GL FROODERUDWRUL QHO SDQRUDPD GHFLVLRQDOH GHO FDO cio italiano‌ ÂŤIl lavoro svolto è sotto gli occhi di tutti, siamo una societĂ apprezzata alla quale vengono riconosciute conoscenza e professionalitĂ . Siamo ben contenti di portare questo bagaglio quale contributo a favore delle istituzioni calcistiche: il fatto di contare sulla stima e il supporto dei nostri colleghi presidenti e proprietari ci lusinga e ci stimola a continuare su questa stradaÂť. 'DOOÂś,WDOLD DOOÂśHVWHUR 1HJOL XOWLPL DQQL OD IDPLJOLD 3R]]R KD PHVVR UDGLFL LPSRUWDQWL QHL FDPSLRQDWL VSD JQROR *UDQDGD H LQJOHVH :DWIRUG FRVD VLJQLÂż FD ÂłID reâ€? calcio in questi Paesi? ÂŤIl calcio a ogni latitudine ha alcuni elementi comuni e sinergie che si possono utilizzare, ma è profondamente diverso nella maniera di vivere l’evento: dall’entusiasmo dei tifosi al modo di apprezzare il comportamento della squadra. Rimane identica la grande passione che si respira per il proprio clubÂť. 7RUQLDPR D 8GLQH 2OWUH FKH D OLYHOOR WHFQLFR H VSRUWL vo, in questi anni l’Udinese Calcio è cresciuta moltissimo FRPH VRFLHWj GDOOD FRPXQLFD]LRQH DO PHUFKDQGLVLQJ Âż QR DG DUULYDUH DO SURVVLPR QXRYR VWDGLR )ULXOL *LQR Pozzo come immagina la societĂ Udinese del futuro? ÂŤIl nuovo stadio sarĂ l’elemento fondamentale per creare un maggior senso di appartenenza, una maniera diverVD GL YLYHUH OÂś8GLQHVH 6L SRWUj UHVSLUDUH WXWWD OD SDVVLR ne dei Friulani per la propria squadra: sarĂ una vera svolta nel rapporto tifoso-squadra. Finalmente saremo in grado di avere un vero e proprio dodicesimo uomo a supporto dei giocatori: creeremo l’ambiente delle grandi imprese. Allo stesso tempo, intorno a questo progetto, si sono giĂ iniziate a sviluppare tutta una serie di attivitĂ di marketing che rendono l’esperienza allo stadio unica per il tifoso, un appuntamento da non perdere e da vivere non solo per la partita ma per tutte le attivitĂ che la circondanoÂť. 6XR SDGUH FRQ OD SDVVLRQH GHO WLIRVR FKH OR FRQWUDG GLVWLQJXH TXDOFKH WHPSR ID GLVVH FKH XQ JLRUQR GHVLGH UHUHEEH ULXVFLUH D ORWWDUH FRQ OÂś8GLQHVH SHU OR 6FXGHWWR Lei crede che questo obiettivo potrĂ essere raggiunto? ÂŤLo Scudetto non può essere un obiettivo per una societĂ come la nostra, però i sogni non costano nulla e se non fossimo stati in grado di sognare non avremmo mai raggiunto i risultati di questi anniÂť. 'DOOD YLVLRQH VRFLHWDULD D TXHOOD SHUVRQDOH 4XDO q l’obiettivo che Gino Pozzo, uomo di calcio, si pone per il prossimo futuro? ÂŤGuardare indietro come punto di partenza, per potersi porre degli obiettivi ancora piĂš importanti. La situazioQH LQWRUQR QRL q GLIÂż FLOH SRQH GHOOH SUREOHPDWLFKH HQRUPL ma offre altrettante opportunitĂ per chi le sa cogliere. Con tale spirito voglio continuare a dedicarmi a questo progetto per arrivare ancora piĂš in alto, senza porsi limitiÂť. Giuliana Dalla Fior | gennaio-febbraio 2015 | 27


ALLA SCOPERTA DI... CERVIGNANO NELLA GRANDE GUERRA Servizio e immagini di Michele Tomaselli

ÂŤ Una cittĂ

quartier generale Dall’inedita mappa della Terza Armata conservata a Roma emergono particolari fondamentali per comprendere il ruolo del capoluogo della Bassa friulana durante il primo conflitto mondiale. Sia dal punto di vista strategico che sociale.

ÂŤ

Una Cervignano sconosciuta come non l’abbiamo mai vista prima: l’Associazione “Cervignano Nostraâ€? e il Gruppo Alpini “Vittorio Tomaselliâ€? hanno presentato, nella ricorrenza del Centenario della Prima Guerra Mondiale, una mappa inedita di Cervignano del 1916, tratta dall’originale conservato nel Fondo della Terza Armata a Roma. Essa è di grande interesse per la storia della Bassa friulana perchĂŠ rivela, per la prima volta, la straordinaria importanza strategica GL &HUYLJQDQR GXUDQWH JOL DQQL GHO SULPR FRQĂ€ LWWR mondiale. Ăˆ ben noto che Cervignano ospitò, nella villa Bresciani, il Comando della Terza Armata. Non si sapeva, invece, che l’abitato fu trasformato in una vera e propria cittadella di comando e di strutture logistiche, al servizio dell’imponente armata del Carso. Accanto al Comando della Terza Armata, nella villa Attems Bresciani, e alla Casa del Vate, di Pietro Sarcinelli, si insediò tutta una serie di comandi, fra cui anche il Comando superiore di Marina, oltre a battaglioni, ospedali, ospedaletti, locali contumaciali e presidi. In tutto 53 siti militari, che trasformarono Cervignano in un nodo logistico strategico nello smistamento di materiali, mezzi e uomini verso le prime linee del Carso. In aggiunta a una popolazione di circa 3.000 civili, giunsero a Cervignano almeno 5.000 militari, 28 | gennaio-febbraio 2015 |

fra soldati e borghesi militarizzati, reclutati nelle regioni centromeridionali. In particolare l’arrivo dell’esercito italiano invertĂŹ completamente il rapporto tra la popolazione militare e quella civile, mutando cosĂŹ la Âż VLRQRPLD GL &HUYLJQDQR H VFRQYROJHQGR DELWXGLQL H relazioni sociali. Il potenziamento della macchina bellica e dell’assistenza sanitaria ai militari comportò l’installazione di molti presidi: il Laboratorio di Artiglieria, il Magazzino Avanzato di Artiglieria, un Pronto Soccorso, due Laboratori Batteriologici-Chimici diretti dal professor (Âż VLR 0DPHOL VHWWH 2VSHGDOL GD &DPSR H XQ UHSDUWR DXWRQRPR GL /DQFLDÂż DPPH Il Comando Tappa era il cuore pulsante di Cervignano in quel periodo, dato che provvedeva all’avviamento dei GUDSSHOOL H GHJOL XIÂż FLDOL DOOÂśLQWHUQDPHQWR GHL SULJLRQLHUL di guerra, alla requisizione degli alloggi, alla distribuzione del ghiaccio agli ospedali, alla mungitura delle vacche, al rilascio dei permessi alle levatrici. Inoltre ogni persona che entrava in paese aveva l’obbligo di accedervi per la registrazione. Le attivitĂ di polizia militare, di presidio e di sicurezza erano svolte dalla Regia Finanza, in collaborazione con la locale sezione dei Carabinieri Reali e della Milizia Territoriale. Infatti, in tutte le “Terre irredenteâ€? vennero istituiti dei reparti territoriali della Regia Finanza, fra cui le brigate di Condino, Borgo Valsugana, Fiera di Primiero, Cortina d’Ampezzo e le tenenze di Ala, Caporetto, Cormòns, e, appunto, di Cervignano.


Partendo dall’alto a sinistra: FDVD FKLXVD GL YLD GHO =RWWR D &HUYLJQDQR /œHGL¿ FLR VHSSXU PROWR ULPD QHJJLDWR HVLVWH DQFRUD &RPDQGR GHOOD 7HU]D $UPDWD GL 9LOOD $WWHPV %UHVFLDQL GL YLD 7ULHVWH DQFRUD RJJL YLVLELOH QHOOD VXD LQWHUH]]D - LQ SULPR SLDQR D VLQLVWUD FDVD 3RQWRQ VHGH GHO WHOHJUDIR PLOLWDUH D ¿ DQFR &DVD *UHJRULV 5LQDOGL VHGH GHO &RPDQGR 7DSSD 4XHVWœXO WLPR HGL¿ FLR q VWDWR GHPROLWR H VRSSLDQWDWR GD XQ QXRYR IDEEULFDWR LO PDJD]]LQR GL DUWLJOLHULD GHO PXOLQR )DEULV RUD H[ PXOLQL 9DULROD GL YLD *RUL]LD 1HOOD SDJLQD DFFDQWR &DVD GHO WHOHJUDIR FLYLOH GL YLD 8GLQH LQ XQD IRWR GHL SULPL GHO 1RYHFHQWR /D FDVD VHSSXU PROWR GLYHUVD HVLVWH DQFRUD RJJL

Inoltre le esigenze belliche comportarono l’apertura di speciali Tribunali di Guerra presso i comandi di Corpo d’Armata, che oltre al Tribunale Supremo, contemplavano dodici Tribunali Militari, fra cui Cervignano, nonchĂŠ quattro Tribunali Marittimi. Come se non bastasse, la necessitĂ di garantire la sicurezza nazionale comportò l’applicazione della censura postale su tutta la posta trasmessa dai militari e dalla popolazione civile, cosicchĂŠ a Cervignano VRUVHUR GXH GLVWLQWL XIÂż FL SRVWDOL: per la posta civile, presso l’odierna Caserma dei Carabinieri, e per la posta militare presso la casa Fattor del porto. ,Q XQD FLUFRODUH GDWDWD JHQQDLR H Âż UPDWD GDO Sotto Capo di Stato Maggiore del Regio Esercito, Carlo 3RUUR VL VRWWROLQHDYD LO GLYLHWR GL IRUQLUH IRWRJUDÂż H delle zone di guerra a giornali e riviste. Peraltro, a fronte della crescente necessitĂ di documentare le imprese EHOOLFKH HPHUJHYD OD SRWHQ]LDOLWj GHOOD IRWRJUDÂż D quale mezzo di propaganda di facile comprensione, PROWR SL HIÂż FDFH GHOOH FRORQQH VFULWWH GHL JLRUQDOL Fu per questo motivo che il Regio Esercito Italiano si adoperò per la FUHD]LRQH GL WUH VTXDGUH IRWRJUDÂż FKH fra cui quella di Cervignano del capitano Lancellotti, GHGLFDWH DOOD UDFFROWD GL PDWHULDOH IRWRJUDÂż FR GHOOH zone di guerra. Cervignano era al sicuro dal fuoco nemico (almeno Âż QR DO PDJJLR GHO GLVWDQGR FLUFD NP GDOOH prime linee del Carso e tale posizione favorĂŹ la nascita di un’economia spicciola legata al divertimento e allo svago delle truppe: per i soldati la cittadina rappresentava un momento di riposo dalle terribili esperienze vissute sul campo di battaglia, mettendo a loro disposizione QXPHURVH RVWHULH FDQWLQH H DOPHQR GXH FDVH FKLXVH, anch’esse nate in seguito agli stravolgimenti determinati dalla guerra. | gennaio-febbraio 2015 | 29


5LFRYHUL DQWLDUHL

2VSHGDOH GD FDPSR GL YLD 6WD]LRQH

6RSUD LO JHQHUDOH 3RUUR H OH VXH GXH ¿ JOLH 7HUHVD H $OHVVDQGUD SUHVVR l’RVSHGDOH GD FDPSR . 6RWWR LO SURQWR VRFFRUVR SUHVVR OD VWD]LRQH IHUURYLDULD

30 | gennaio-febbraio 2015 |

Il faro organizzativo era la Terza Armata, che d’allora fu citata a modello come l’organismo piĂš sano e rigoglioso dell’esercito: salda e tenace nella difesa, ardita e pronta nell’offesa, immune da ogni contagio. Le sanguinose battaglie combattute sull’Isonzo e sul Carso nel 1916 avevano confermato, alla luce di fatti gloriosi e decisivi, che la Terza Armata era degna della sua fama. Queste le premesse del mio speciale viaggio storico-culturale: una griglia appositamente studiata, che permette di individuare, nell’odierna realtĂ urbana di Cervignano, le sedi segnalate nella mappa. La scuola elementare Riccardo Pitteri (scuola GL YLD 5RPD FRVWUXLWD QHO GDJOL DXVWULDFL in occasione del sessantesimo anno di Regno GHOOÂśLPSHUDWRUH GÂś$XVWULD RVSLWDYD OÂś2VSHGDOH GD &DPSR Q GD SRVWL OÂśex casa Tomadini di via Trieste (oggi l’area della Cooperativa compresa fra via 5RPD H YLD 7ULHVWH GDYD DFFRJOLHQ]D DOOÂś2VSHGDOH GD &DPSR Q OD Casa Gori di via Stazione alloggiava OÂśDOWUD VH]LRQH GHOOÂś2VSHGDOH Q la fornace del sig. Pietro Sarcinelli sulla riva ponente dell’Ausa FRQWHQHYD OÂś2VSHGDOH GD &DPSR Q H LO ;,9 %DWWDJOLRQH GHOOD 5HJLD )LQDQ]D LQÂż QH LO SDVWLÂż FLR Mulinaris (nel sito dove oggi si trova la scuola media *LRYDQQL 5DQGDFFLR IX WUDVIRUPDWR QHOOÂś2VSHGDOH GD &DPSR Q Quest’ultimo, con i suoi quattrocento posti, nelle immediate vicinanze della strada per Udine e della ferrovia Trieste-Venezia, era il piĂš grande di &HUYLJQDQR 2UJDQL]]DWR LQWRUQR DO SULPR UHSDUWR chirurgico, comprendeva i reparti di medicina, di otorino-laringoiatria, di stomatoiatria, oltre al UHSDUWR XIÂż FLDOL H DO UHSDUWR FLYLOH 'XFKHVVD (OHQD d’Aosta. Fuori dalla mappa, nei &RPXQL GL 0XVFROL 6WUDVVROGR 3UDGL]LROR H 6FRGRYDFFD, si trovavano JOL 2VSHGDOL GD &DPSR Q Q Q H Q Proseguendo il percorso storico, si scopre che la Casa Peressin di via Gorizia ospitava il Laboratorio di $UWLJOLHULD FKH ROWUH D FRQWHQHUH XQÂśLQÂż QLWj GL ULFDPEL e ogni genere di munizioni, riparava ben 150 fucili al giorno. Poco distante, negli ex Mulini Variola, si trovava il magazzino Avanzato di Artiglieria, che raccoglieva tutte le artiglierie pesanti e leggere del Carso, pronte a essere revisionate nel contiguo Laboratorio di Artiglieria. Lungo via Trieste, vicino al Comando della Terza Armata, si trovava il Comando Superiore di Marina che rese possibile il potenziamento del porto sull’Ausa, permettendo di metterlo in comunicazione con la laguna e la litoranea veneta. Qualche metro piĂš in lĂ , nell’attuale Casa Blasutig Tolloi VL WURYDYD OÂś8IÂż FLR ,QIRUPD]LRQL GHOOD 7HU]D Armata - quasi un moderno punto di accoglienza - che aveva il compito di fornire informazioni ai forestieri. Corrado Zoli nel suo libro “Emanuele Filiberto di


Savoiaâ€? lo descrive cosĂŹ: “Erano cinque o sei stanzette intercomunicanti, perfette ghiacciaie d’inverno, forni perfetti in estateâ€?. Lungo via Stazione si trovava lo scalo ferroviario FKH GDOOÂśLQL]LR GHO FRQĂ€ LWWR DVVXQVH XQ UXROR GL primo piano nello smistamento di materiali e mezzi verso le prime linee del Carso. Centinaia di carrozze, pianali e vagoni merci permettevano il trasporto di cannoni di grosso calibro, mentre tradotte e treniospedale garantivano l’evacuazione dei feriti. Presso la Stazione ferroviaria di Cervignano erano stati collocati il Comando Militare Stazione, il Pronto 6RFFRUVR ÂłFKDOHW DOOD VWD]LRQH´ LO 0DJD]]LQR GHO *HQLR GÂś,QWHQGHQ]D QRQFKp LO 'HSRVLWR &DUEXUDQWL Può apparire sorprendente scoprire che, presso lo “chalet alla stazioneâ€?, offrivano l’assistenza sanitaria due crocerossine inglesi, Edith Teresa Hulton e la VLJQRUD :DWNLQV 'HJQL GL VHJQDOD]LRQH DQFKH L VHJXHQWL VHUYL]L VLWXDWL LQ YDUL HGLÂż FL 7HOHJUDIR 0LOLWDUH RJJL Casa Piva LQ SLD]]D /LEHUWj 7HOHJUDIR &LYLOH RJJL Casa Scudicio LQ YLD 8GLQH 'HSRVLWR 3HOOL HGLÂż FLR QRQ SL HVLVWHQWH EDUDFFD SURYYLVRULD GHL 3RPSLHUL GHL Comandi Presidio e del Genio di via Roma. $OWUR GDWR VLJQLÂż FDWLYR GL TXHO SHULRGR q ULFDYDELOH GDL QXPHUL GHOOH VHSROWXUH GDOOÂśLQL]LR GHO FRQĂ€ LWWR DO OXJOLR D &HUYLJQDQR IXURQR VHSROWL QHO &DPSRVDQWR GL YLD $TXLOHLD VROGDWL GHL TXDOL LWDOLDQL H DXVWURXQJDULFL PHQWUH QHJOL DQQL successivi, furono tumulati nel cimitero della Cibina (gli attuali spazi della Caserma III Armata soldati, dei quali 130 italiani, 141 austroungarici, 13 russi e 13 ignoti. ,QÂż QH q EHQH ULFRUGDUH OH SHUVRQDOLWj FKH maggiormente diedero lustro a Cervignano in quel periodo: “SAR – Sua Altezza Realeâ€? Emanuele Filiberto di Savoia, comandante della Terza Armata che visse a lungo nella villa Antonelli (gli attuali spazi della Casa di Riposo Valentino Sarcinelli H FKH IX IRUVH LO PLJOLRUH FRPDQGDQWH GHOOD JXHUUD DIÂż GDELOH FRUWHVH signorile, imperturbabile. Anch’egli partecipava alla vita locale di Cervignano e guidò gli assalti dei suoi uomini nelle battaglie dell’Isonzo. I nostri nonni ricordano il duca buono girare senza scorta per le vie di Cervignano e intrattenersi in lunghi sproloqui con la popolazione locale. Nutriva la sensazione di essere un cittadino esemplare. Gabriele D’Annunzio, che alloggiò nella Casa Sarcinelli GDO DO QHL SUHVVL GHO SRUWR sull’Ausa, prese parte a diverse azioni militari, fra cui quella del Timavo, il volo su Vienna e la famosa LPSUHVD Âż XPDQD , ELRJUDÂż OR GHÂż QLURQR Âł*HQLR e sregolatezzaâ€?, uomo caratterizzato da molte contraddizioni e innumerevoli amanti: si ritiene che, nel periodo cervignanese, abbia avuto una relazione

Dall’alto: L UHVWL GHOOœRVSHGDOHWWR SHU L GHUPRVL¿ ORSDWLFL GRSR XQ ERPEDUGDPHQWR SLD]]D 0DJJLR SRL SLD]]D (PDQXHOH )LOLEHUWR RJJL SLD]]D /LEHUWj

appassionata con la bella signorina Zanutich, maestra delle scuole elementari di Cervignano. Enrico Toti FKH DOOD Âż QH GHO JLXJQR PXWLODWR di una gamba, entrò a Cervignano fra lo stupore generale, dichiarando di voler essere il primo italiano a piantare il tricolore sul colle di San Giusto a Trieste. Nazario Sauro XIÂż FLDOH GHOOD PDULQD DXVWULDFD irredentista giustiziato nel 1916 dalle autoritĂ austroungariche, che, giĂ prima dello scoppio della Grande *XHUUD IUHTXHQWDYD OÂśDOEHUJR $QJHOR GÂś2UR GL Cervignano. Ettore Ximenes, grande scultore e pittore, ospite di Pietro Sarcinelli, che con i suoi colpi da scalpellino realizzò l’Angelo della CaritĂ , oggi visibile nel Cimitero degli Eroi di Aquileia. (G HFFRFL DUULYDWL DOOD Âż QH GL TXHVWR YLDJJLR FRQ l’augurio che la mappa del 1916 possa fungere da guida sia per consentire ai cervignanesi di riscoprire la storia della propria cittĂ , sia per lanciare un’offerta turistica idonea ad attirare tutti gli appassionati della Grande Guerra.

0LFKHOH 7RPDVHOOL Note: /D PDSSD q VWDWD ULSURGRWWD LQ WLUDWXUD OLPLWDWD GDOOœ$VVRFLD]LRQH ³&HUYLJQDQR 1RVWUD´ H GDO *UXSSR $OSLQL ³9LWWRULR 7RPDVHOOL´ 3HU ULFKLHGHUOD VL SUHJD GL FRQWDWWDUH LO SUHVLGHQWH GL ³&HUYLJQDQR 1RVWUD´ $QWRQLR 5RVVHWWL URVVHWWLVWUDVVROGR#OLEHUR LW

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ALLA SCOPERTA DI... CAPO VERDE Servizio di Andrea Doncovio. Immagini di Associazione Friuli x Capo Verde Onlus

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SolidarietĂ friulana per una nuova imprenditorialitĂ Rilanciare l’economia locale attraverso il turismo locale ed ecosostenibile. Un progetto che l’Associazione “Friuli x Capo Verde Onlusâ€?, assieme ad altri soggetti regionali, sta trasformando in realtĂ . Per aiutare la popolazione africana a divenire artefice del proprio futuro.

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Quando parla di Capo Verde, gli occhi di Dario Andrian si illuminano di una luce dall’energia contagiosa. ÂŤĂˆ un luogo dal fascino straordinario, con piĂš affinitĂ di quello che sembra con il Friuli Venezia GiuliaÂť, sottolinea mentre mi guida tra i pannelli fotografici della mostra “Itinerando S. Nicolauâ€?, dedicata proprio all’arcipelago dell’Africa nord occidentale. Una storia, quella tra Andrian e Capo Verde, iniziata diversi anni fa e che ha cominciato

a concretizzarsi nel 2003 con la nascita dell’Associazione Friuli x Capo Verde Onlus, da lui presieduta. ÂŤĂˆ stata la conseguenza naturale – racconta – di una serie di visite effettuate a scopo turistico sull’isola di S. Vicente e a cui avevano anche fatto seguito iniziative di solidarietĂ a titolo personale e privato da parte di coloro che sono poi stati i soci fondatoriÂť. Soci fondatori rimasti fin da subito stregati dal fascino dei luoghi magici delle isole capoverdiane, abitate da persone genuine ma con molte carenze in ambito sociale, scolastico e sanitario. 4XL D Âż DQFR GLVWLOOHULD DUWLJLDQDOH QHOOÂśDUFLSHODJR di Capo Verde. 1HOOD IRWR VRSUD OD FRVWD QRUG GHOOÂśLVROD GL 6 1LFR ODX FRQ OH FDUDWWHULVWLFKH DELWD]LRQL ORFDOL 3DJLQD DFFDQWR LQ DOWR XQ PRPHQWR GHOOD YLVLWD GHOOD GHOHJD]LRQH FDSRYHUGLDQD SUHVVR OÂśDJULWXULVPR Tiere Viere a Dordolla, in Val Aupa.

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ÂŤLa nostra associazione – spiega Andrian – opera per tentare di migliorare le condizioni di vita delle fasce piĂš povere della popolazione, con un occhio di riguardo a quella infantile. Il tutto con l’obiettivo di responsabilizzare i beQHÂż FLDUL GHL QRVWUL VIRU]L DIÂż QFKp SRVVD HVVH re garantita la continuitĂ di quanto realizzatoÂť. ( SURSULR TXHVWD Âż ORVRÂż D KD JXLGDWR OÂśDVVR ciazione friulana verso progetti via via piĂš complessi, resi possibili grazie al coinvolgimento a 360 gradi di enti e istituzioni. ÂŤLa nostra attività – precisa Andrian – si avvale dell’appoggio dell’Ambasciata di Capo Verde in Italia e dei YDUL SDUWQHU FRLQYROWL 1HOOR VSHFLÂż FR LQ WHU ritorio capoverdiano operiamo mediante referenti locali, con la collaborazione di associazioni di volontariato del luogo, oltre al coinvolgimento attivo della popolazione in locoÂť. Il nuovo passo in avanti, tuttavia, è rappresentato da un progetto pilota tanto comples-

so quanto affascinante, destinato a legare in modo ancora piĂš saldo il Friuli Venezia Giulia a Capo Verde. L’obiettivo, infatti, è quello di mirare allo sviluppo economico dell’arcipelago nordafricano attraverso il sistema del turismo rurale ecosostenibile. ÂŤDa qualche anno – entra nel dettaglio Andrian – il Governo capoverdiano sta valutando strategie alternative al turismo di massa continua a pagina 35 >>

Il Parco naturale di Monte Gordo Grazie alla collaborazione del CAI di Cervignano del Friuli, che ha fornito le competenze per realizzare un sistemata di tracciatura dei sentieri, ha preso avvio sull’isola di San Nicolau la realizzazione di percorsi naturalistici-storico-culturali che, utilizzando vie costruite dall’uomo e antichi passaggi di attraversamento dell’isola (foto a lato), consentono di scoprire e apprezzare la natura del territorio nonchĂŠ i luoghi piĂš significativi della storia e della cultura capoverdiana. Ecco nel dettaglio i quattro percorsi da poter effettuare sia a piedi che i mountain bike: Il cammino di Padre Gesualdo: un itinerario in omaggio a Padre Gesualdo Fiorini, un religioso, nativo di Fiuggi, che per la sua volontĂ , capacitĂ e determinazione e per le opere realizzate nel corso della sua vita, dedicata interamente a quest’isola, è considerato il pioniere dello sviluppo sociale ed economico di S. Nicolau. Il cammino della Pesca: un museo interattivo a cielo aperto, alla scoperta della storia di questa attivitĂ , culminata con la caccia alla balena da terra, una tecnica unica al mondo nel suo genere, che parte da Preguissa (piccolo e antico borgo di pesca-

tori, a cui approdò Cabral, per proseguire successivamente alla scoperta del Brasile) e termina al Museo espositivo della Pesca a Tarrafal. Il cammino della Saudade: per percorrere i luoghi che hanno dato origine all’emigrazione della popolazione capoverdiana, alla nostalgia per la propria terra; con conclusione a Ribeira da Prata ove fu scritta la mitica “Sodadeâ€?, autentico inno di Capo Verde, cantata in tutto il mondo dalla Diva dai piedi scalzi Cesaria Evora. Il Cammino dell’arte sacra: attraverso le Chiese e Cappelle realizzate nel corso della storia, culminando con la Cattedrale a Villa da Ribeira Brava, riconosciuta dal Papa come Cattedrale di Capo Verde e della Guinea.

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FVG e Capo Verde, la condivisione diventa realtà Lo scorso mese di ottobre, nella sede regionale di Turismo FVG a Villa Chiozza di Scodovacca di Cervignano del Friuli, si sono tenuti gli incontri istituzionali del progetto pilota tra Friuli Venezia Giulia e Capo Verde (foto in alto). Alla presenza di Michele Bregant dirigente di Turismo FVG, del Direttore dell’ERSA Paolo Stefanelli delegato dal vicepresidente della Regione FVG Sergio Bolzonello, di Sonia Martinis in rappresentanza dell’Ambasciata di Capo Verde in Italia, delle funzionarie ERSA Patrizia Di Fede e Marina Boscaro, del presidente del CAI di Cervignano del Friuli Cristian Boemo, della Presidentessa del Club Unesco di Udine Renata da Ronco e, quale interprete e mediatore dell’incontro, del Presidente dell’Associazione “Friuli x Capo Verde Onlus” Dario Andrian (in centro nella foto), ha preso avvio il programma della Missione capoverdiana in Friuli Venezia Giulia. Tra le diverse tematiche affrontate, in virtù anche della vicinanza di Austria , Slovenia e Croazia, è stata presa in considerazione la realizzazione di un collegamento aereo diretto tra l’area dell’Alpe Adria e Capo Verde, con base presso l’aeroporto di Ronchi dei Legionari per incrementare nel periodo autunno-inverno il turismo alternativo (rurale, sportivo o rivolto agli anziani). Grazie a Turismo FVG e alla Fondazione Aquileia, a conclusione dei lavori i delegati capoverdiani hanno visitato la Basilica e i siti archeologici di Aquileia: l’occasione per constatare che anche il patrimonio storico di Capo Verde, già parzialmente riconosciuto dall’Unesco, se opportunamente valorizzato e gestito, potrebbe costituire un’interessante attrattiva culturale e turistica. La visita alla nostra regione è proseguita con un’escursione in Val Aupa, a Dordolla, nell’area agroturistica di Tiere Viere. «La realtà gestita 34 | gennaio-febbraio 2015 |

da Kaspar Nickles e Marina Tolazzi – spiega il presidente del CAI di Cervignano , Cristian Boemo – per caratteristiche ambientali e territoriali ha condizioni similari a quelle delle isole montuose di Capo Verde: l’escursione ha così rappresentato un esempio pratico di sviluppo e valorizzazione delle risorse disponibili in ambito montano, grazie all’integrazione di attività di agricoltura, allevamento e turismo, gestite a conduzione familiare». Sempre in quest’ottica, anche le aziende Frate di Isola Morosini (per l’allevamento bovino e a lavorazione dei prodotti caseari) e Il Vigneto (per le sua attività integrate di allevamento ittico intensivo nelle valli da pesca e agro-turistiche a Marano Lagunare) sono state oggetto di visita e studio con la collaborazione dell’ERSA, per l’attuazione e lo sviluppo del sistema turismo rurale in zone di pianura e lagunari. Infine, la realtà isolana, la convivenza e l’integrazione di turismo di mare e attività di pesca, l’esperienza di sviluppo sociale ed economico realizzato nel corso degli anni, basato sulla valorizzazione del patrimonio territoriale, culturale, storico e delle attività di pesca (oltre a precedenti esperienze e collaborazioni con l’Associazione Graesani de Palù) hanno creato le prerogative per un incontro tra Grado e Capo Verde per l’area marina. Nel corso dell’incontro (foto in basso), il sindaco Edoardo Maricchio e gli assessori Emiliano Gordini ed Elisa Polo hanno accompagnato la delegazione in visita all’allevamento semi-intensivo della Valle da pesca “Artalina”, che ha condizioni replicabili in particolari zone costiere dell’arcipelago capoverdiano. La successiva visita alla sede e al mercato della Cooperativa Pescatori si è concentrata sull’annesso centro di ristorazione “Zero Miglia”, il cui tipo di filiera e di pesca potrebbe essere adottato anche alla realtà di Capo Verde.


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praticato nelle isole di Sal e Boavista, cercando invece di puntare alla valorizzazione delle risorse del territorio delle restanti isole abitate. Per questo motivo la nostra associazione è stata invitata al Congresso mondiale della “Diaspora capoverdianaâ€? (l’organizzazione degli emigrati di Capo Verde nel mondo): in quel contesto abbiamo proposto di considerare il sistema di turismo ecosostenibile e delle attivitĂ a esso correlate quale strategia alternativa di sviluppo e distribuzione economica, per la valorizzazione delle risorse naturali e del patrimonio culturale e storico del territorioÂť. Le caratteristiche geofisiche di Capo Verde – mare, pianura e montagna – sono infatti molto simili a quelle del Friuli Venezia Giulia. E proprio da questa considerazione, lo scorso mese di ottobre si è concretizzata la prima fase del progetto pilota, con la visita di studio nella nostra regione da parte di una delegazione capoverdiana (YHGL ER[ SDJLQD D ILDQFR), che ha potuto toccare con mano l’esperienza agrituristica delle realtĂ del nostro territorio. Un’esperienza che ora dovrĂ essere mutuata sulle isole di Capo Verde, iniziando da quella di S. Nicolau, ritenuta per le sue caratteristiche ambientali e sociali il luogo di partenza ideale da cui sviluppare la progettualitĂ ecosostenibile. Se i risultati saranno successivamente replicabili anche sulle altre isole si tratterĂ di una nuova tappa di successo nel lungo percorso della solidarietĂ friulana. Andrea Doncovio &ULVWLDQ %RHPR SUHVLGHQWH GHOOD VH]LRQH &$, GL &HUYLJQDQR GHO )ULXOL

L’arcipelago di Capo Verde Capo Verde è un arcipelago di dieci isole di origine vulcanica, situato a circa 500 km dalle coste senegalesi nell’Oceano Atlantico settentrionale, al largo dell’Africa occidentale. Il patrimonio naturale di questo arcipelago è stato solo di recente scoperto dagli operatori internazionali che hanno aperto le porte di Capo Verde al turismo. “Capo Verdeâ€? prende il nome da Cap-Vert, nell’odierno Senegal, il punto piĂš occidentale dell’Africa continentale.

Friuli x Capo Verde, un decennio di solidarietĂ Dall’ambito sanitario a quello sociale, passando per quelli scolastici e sportivi, sono numerosi i progetti che il sodalizio friulano ha coordinato negli anni in favore della realtĂ capoverdiana. Tra questi anche il progetto musicale “Capo Verde Terra d’Amoreâ€?, sviluppato grazie alla collaborazione con l’Associazione “Numar Unâ€? del giornalista e produttore Alberto Zeppieri. Iniziativa che ha condotto alla produzione di un cofanetto di 5 CD (con prospettiva di arrivare a 10 considerato l’interesse suscitato nel ambiente discografico) con musiche capoverdiane e testi in italiano, con la partecipazione a titolo benefico di artisti sia capoverdiani che italiani, per raccogliere fondi in favore dell’organizzazione “Lotta contro la fame del mondoâ€? - sede di Capo Verde. La ricerca e il coinvolgimento degli artisti capoverdiani in questo progetto ha consetito la scoperta della cantante Solange Cesarovna, che nel 2009 si è esibita a CittĂ del Vaticano al concerto conclusivo del Sinodo dei Vescovi Africani. L’associazione ha sede a San Vito al Torre (tel. 0432 997640). | gennaio-febbraio 2015 | 35


ALLA SCOPERTA DI...

NORDIC WALKING ALTERNATIVO Servizio e immagini di Mario Pozzar

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Camminate nordiche‌

nel basso Friuli

Iniziativa sportiva dell’associazione AUSER Bassa friulana: escursioni nel territorio per migliorare la propria salute riscoprendo luoghi speciali. A stretto contatto con la natura.

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Nonostante il nome possa trarre in inganno, il Nordic Walking (ovvero la camminata nordica) non conosce limiti di altitudine. E da questo concetto si è sviluppato il progetto dell’associazione AUSER Volontariato Bassa friulana di Cervignano del Friuli, sotto la supervisione del professor Massimo Pierdomenico. Un’iniziativa che ha coinvolto oltre sessanta persone, riscontrando un successo destinato ad DSULUH QXRYL VFHQDUL 3HUFKp Âż Q GD VXELWR FL VL q accorti che l’appuntamento settimanale presso il suggestivo parco di Villa Chiozza nella frazione cervignanese di Scodovacca, impostato per imparare la tecnica della camminata nordica attraverso gli insegnamenti degli esperiti dell’AssoFLD]LRQH 1RUGLF :DONLQJ )9* DYUHEEH FRQGRW to verso altri orizzonti. Una quarantina di partecipanti al corso, infatti, stregati da questo sport, hanno deciso di andare olWUH RUJDQL]]DQGR FDPPLQDWH OLEHUH LQ PH]]R DOOD natura nei diversi luoghi del territorio. Sia per godere in modo diverso di paesaggi che talvolta scorrono veloci se visti da altre prospettive, sia per rigenerare il proprio corpo. La camminata nordica è infatti un’attivitĂ fisica completa che utilizza uno stile unico e natura36 | gennaio-febbraio 2015 |

OH LO SDVVR DOWHUQDWR FRQ JDPED H EUDFFLR RSSR sti; se fatto correttamente e oscillando ritmicaPHQWH OH EUDFFLD LQ DYDQWL H LQGLHWUR DLXWD OD FLU colazione a tenere sotto controllo la pressione del sangue, il livello del colesterolo e dei trigliceridi e, contemporaneamente, fa lavorare quasi la totalitĂ della muscolatura del corpo apportando EHQHILFL ILVLFL H PHQWDOL 1HOOD FDPPLQDWD QRUGL ca si deve tenere una posizione eretta in modo da VFDULFDUH WXWWD OD WHQVLRQH GHOOD FRORQQD YHUWHEUD le; a differenza della normale camminata, questa ULFKLHGH XQD VSLQWD FRQ L EDVWRQFLQL D RJQL SDVVR implicando l’uso dell’intero corpo e determinando il coinvolgimento di tutti i muscoli. La camminata nordica genera inoltre un consumo di energia superiore rispetto alla camminata normale: è stimato che in due ore di attivitĂ vengono compiuti circa 7.000 passi e consumate 300 calorie.

Il Nordic Walking nel dettaglio La camminata nordica è un tipo di attività fiVLFD H VSRUWLYD SUDWLFDWD FRQ DSSRVLWL EDVWRQFLQL simili a quelli utilizzati nello sci di fondo, ma piÚ FRUWL H GRWDWL GL LQVHUWL ULPRYLELOL LQ JRPPD SHU le camminate su terreni duri o asfalto) e in meWDOOR SHU WHUUHQL VDEELRVL R HUERVL 6RQR UHDOL]


]DWL FRQ PDWHULDOL OHJJHUL H OÂśLPSXJQDWXUD GHO ED stoncino è formata da una specie di guanto senza dita per consentire una spinta con il guanto stesso, senza dover stringere l’impugnatura: è conVLJOLDELOH XVDUH JOL DSSRVLWL JXDQWL FKH KDQQR XQ LPERWWLWXUD WUD LQGLFH H SROOLFH ODVFLDQGR OLEHUH le dita. /ÂśXVR GL EDVWRQFLQL GL DOWH]]D HUUDWD DXPHQWD lo sforzo sulle articolazione delle ginocchia, anca H VFKLHQD DQQXOODQGR OÂśHIÂż FDFLD GHL EDVWRQFLQL OD corretta impugnatura deve garantire la formazioQH GL XQ DQJROR UHWWR GHO JRPLWR TXDQGR LO EDVWRQ FLQR WRFFD WHUUD YHUWLFDOPHQWH , EDVWRQFLQL KDQ no la funzione di spinta per coinvolgere il magJLRU QXPHUR GL PXVFROL DO Âż QH GL DXPHQWDUH LO GL VSHQGLR GL HQHUJLH H IDYRULUH XQ EHQHÂż FLR D OLYHOOR circolatorio. Ăˆ importante imparare correttamenWH ULWPR H FDGHQ]D Âż Q GDOOÂśLQL]LR SHU UDJJLXQJHUH i risultati desiderati. Le calzature impiegate sono delle normali calzature da trekking.

Villa Chiozza e altri itinerari La Bassa friulana offre numerose opportunità per praticare la camminata nordica. Le cammiQDWH OXQJR VHQWLHUL JKLDLRVL HG HUERVL GHO SDUFR GL Villa Chiozza, ad esempio, conducono all’interQR GHO ERVFR ULFFR GL SLDQWH UDUH H VHFRODUL &R steggiando la roggia Polzino (locale Pulzin), si fiancheggia un vigneto di Refosco riconosciuto come il piÚ vecchio del Friuli. Lungo il percorVR q SRVVLELOH DPPLUDUH L FHUYL SUHVHQWL QHOOœDUHD recintata, nonchÊ caprioli, fagiani, lepri e diverVL XFFHOOL WXWWL OLEHUL GL PXRYHUVL QHOOD QDWXUD ,Q primavera fioriscono glicini e orchidee selvatiche mentre d’estate si possono trovare molteplici SLFFROL IUXWWL GL ERVFR Tra gli altri itinerari adatti per il Nordic Walking, ideali per tutti e testati dal gruppo dell’AUSER, si segnalano quello del Parco del torrente Torre a Ruda DOOD FRQÀ XHQ]D FRQ LO ¿ XPH ,VRQ]R TXHOOR di Borgo Fornasir a Cervignano, con destinazio-

Nella pagina accanto, un’immagine della passeggiata notturna a Belvedere. In questa pagina, partendo dall’alto: - camminata lungo il greto del fiume Isonzo; - il gruppo in cammino nel parco di Villa Chiozza.

ne San Martino di Terzo d’Aquileia; quello di Castions delle Mura, con destinazione località Cjastre (roggia Castra); quello di Belvedere, con destinazione località Boscat. L’attività del gruppo riprenderà in primavera (info: 0431 34322 cervignano@auserfriuli.it) Mario Pozzar


FRIULI SCONOSCIUTO

SAN GIOVANNI D’ANTRO Servizio e immagini di Claudio Pizzin info: www.vieniatrovarci.it

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L’ultima fortezza Ai piedi delle Alpi Giulie un complesso di cavità naturali dominato da un antico castello per secoli ha rappresentato un baluardo inespugnabile per gli invasori di queste terre. Immerso nella natura, ai giorni nostri diventa luogo ideale per escursioni in giornata.

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Arroccate su terrazzamenti a 318 metri sul livello del mare, sulle pendici esposte a est del monte Mladasena, le case antiche e la grande chiesa del paese di Antro dominano dall’alto il territorio circostante. /XRJKL FKH Âż Q GD WHPSL UHPRWL YHQJRQR ULFRQRVFLX ti come Gastaldia d’Antro. PerchĂŠ ciò che all’apparenza potrebbe sembrare un piccolo borgo, in realtĂ FHOD XQ YDVWR H UDPLÂż FDWR FRPSOHVVR VRWWHUUDQHR PR dellato nei secoli dalla natura e dall’uomo.

re murarie. Questi fabbricati sono la memoria storica dell’uso della parete da parte dell’uomo di quest’antro sia come fortino sia come luogo di rito. L’ingresso della grotta è situato circa 350 metri sul livello del mare e il percorso geologico, attualmente esplorato per 4.500 metri e visitabile facilmente per circa 300 metri, si sviluppa su piĂš piani in senso parallelo al terreno. Le esplorazioni dimostrate della grotta iniziarono nel 1885: la nascita, nel 1897, del Circolo Speleogico e Ideologico Friulano contribuĂŹ alle ricerche e permise, nel 1906, la prima visita a La Grotta di San Giovanni d’Antro un centinaio di studenti delle scuole, ponendo le basi Inserito in una parete rocciosa, non lontano dal per la costruzione di un percorso turistico attrezzato. paese, si trova un sistema di cavitĂ naturali che, nel- 2JJL OH LQGDJLQL VRQR GLUHWWH DOOR VWXGLR VFLHQWLÂż FR la sua parte iniziale, è parzialmente occupato da ope- e per individuare eventuali collegamenti con l’esterno. Il percorso turistico esplorativo è caratterizzato GD XQ FRPRGR VHQWLHUR VHPL DUWLÂż FLDOH FKH SHUPHWWH all’escursionista di addentrarsi all’interno della terra.

Il castello Il sistema protetto di San Giovanni d’ Antro, parte delle cui vestigia sono ancora visibili giĂ da metĂ della scalinata d’accesso, faceva parte della linea di difesa della Decima Regno, Venetia et Histria. La documentazione riguardante la piccola fortezza è scarna 38 | gennaio-febbraio 2015 |


e non sempre di facile attribuzione a questo castello. Secondo le testimonianze dello storico Pier Silverio Leicht ad Antro c’erano tre castelli: quello prossimo DOOD FDYHUQD FRQ OH FXL URYLQH IXURQR HGLÂż FDWH OH FDVH del borgo di San Giovanni (l’attuale Antro); quello denominato Ahresperg, che si erge sull’altura sopra Biacis, e il terzo, nominato nei documenti dell’Abate Bianchi, esistente nel 1274 e distrutto nel 1295. Nel fortino esiste tuttora un forno, conferma del fatto che il luogo fosse abitato stabilmente. Dal complesso di mura esistenti si comprende che la coVWUX]LRQH VL HOHYD GL WUH SLDQL Âż QR D JLXQJHUH DOOÂśDO tezza dell’attuale piano di calpestio della chiesa ipogea. L’entrata al castello doveva avvenire attraverso una scala retrattile in legno, che collegava la scalinata in pietra all’ingresso: infatti gli odierni gradini (che seguono il vecchio andamento) incontrano, coprendola e rendendola inaccessibile, la soglia di una porta. A questo luogo strategico, viste le attuali rimanenze, si può attribuire solo una funzione di carattere militare o di rifugio per abitanti dei paesi vicini durante le invasioni che si sono succedute nei secoli su questo territorio.

La chiesa e la lapide Nella prima parte della grotta, sfruttando le strutture esterne adibite inizialmente a difesa, sono state ricavate una chiesa ipogea e una cappella laterale. Il pavimento in lastre di pietra dell’attuale chiesa è sostenuto da un criptoportico in pietra, straordinaria costruzione che ha permesso l’uso dell’antro eviWDQGR OH SLHQH GHO Âż XPH VRWWHUUDQHR Nella cappella laterale sul muro meridionale dove un tempo si apriva una porta, è sistemata una lastra tombale. L’importanza di questa “pietraâ€? risiede nell’epigrafe incisa che indica il nome del sepolto: il diacono Felice, menzionato in una donazione di re Berengario dell’anno 888. Documento con cui il re concede al religioso la chiesa di San Giovanni nella grotta e parte del territorio limitrofo.

Nella pagina accanto, - in alto: un tratto delle grotte visitabile dal pubblico; - in basso: l’area esterna in prossimità dell’ingresso. In questa pagina, l’altare della chiesa ipogea (foto in alto) e la cappella (foto in basso) dedicata ai santi Giovanni Battista ed Evangelista. Per questo motivo la grotta e la chiesa costruita al suo interno vengono identificate con il nome di San Giovanni d’Antro.

e gli assediati poterono abbandonare la grotta e ritornare ai paesi.

Come arrivare La Grotta si trova presso il paese di Antro, sul YHUVDQWH GHVWUR GHOOD YDOOH GHO Âż XPH 1DWLVRQH QHOOH Prealpi Giulie meridionali. Da Cividale del Friuli si prosegue per San Pietro al Natisone. In localitĂ Tiglio svoltare a sinistra, superare Tarcetta e arrivo ad Antro in comune di Pulfero. Claudio Pizzin

La leggenda della regina Antro ultimo forte e riparo delle invasioni. Questo lo si deduce anche dalla leggenda tramandata GHOOD UHJLQD DVVHGLDWD QHOOD JURWWD LGHQWLÂż FDWD GD diversi autori, a volte di stirpe slava (Vida) o longobarda (Teodolina), contrapposta ad Attila re degli Ungari. Questa regina, gettando dalla rupe sugli assalitori un sacco di grano (l’ultimo) disse: “Abbiamo tanti sacchi di grano quanti sono i chicchi di questoâ€?. L’intento era quello di far credere al nemico la presenza di un notevole quantitativo di provviste, tali da impedire la conquista del castello. Lo stratagemma funzionò, i nemici levarono l’assedio | gennaio-febbraio 2015 | 39


ALLA SCOPERTA DI... ORTI GORIZIANI Servizio di Margherita Reguitti

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Freschezza e genuinitĂ

a chilometro zero Da Tolmino ad Aquileia, dal Carso al Collio: un progetto europeo di cooperazione territoriale tra Italia e Slovenia mira a riportare i prodotti e i produttori del territorio al centro del rilancio economico. E i risultati non tardano ad arrivare.

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Fare la spesa in modo nuovo in garanzia di genuinitĂ e freschezza di prodotti a chilometro zero utilizzando le nuove tecnologie, riscoprendo la ricchezza e il valore delle relazioni fra le persone. Ha iniziato a muovere i primi passi da qualche mese il progetto “Orti Gorizianiâ€? e giĂ cresce il numero di acquirenti italiani e sloveni che fanno la spesa LQ UHWH GL SURGRWWL GL TXDOLWj PROWL GHL TXDOL D FHUWLÂż FD zione bio, direttamente dagli oltre 52 produttori scelWL QHOOÂśDUHD D FDYDOOR FRQ OÂśH[ FRQÂż QH QHOOH FLWWj FRP prese fra Italia e Slovenia, inserite nel GECT – Gruppo europeo di cooperazione territoriale, da Gorizia a Tolmino e Aquileia, dal Carso al Collio. Una zona geograÂż FD ULFFD GL WLSLFLWj HQRJDVWURQRPLFKH H GL XQ LQWUHFFLR multiculturale di tradizioni e prodotti.

te, video di concerti e eventi, e dove i soci possono anche gustare un aperitivo e assaggiare una tartina di formaggio, offerti dai produttori. Il progetto, unico in regione, va oltre l’e-commerce e amplia con una progettualità nuova l’esperienza consolidata dei GAS(Gruppi di acquisto solidale).

Gli obiettivi

ÂŤPuntiamo a far nascere una comunitĂ fra produttori e consumatori a sostegno di un’economia sociale transfrontalieraÂť, spiega Fabrizio Valencic, project manager di Orti Goriziani. ÂŤQuesto – precisa – è il pensiero forte con il quale abbiamo otteQXWR GL HVVHUH Âż QDQ]LDWL QHOOÂśDPELWR GHO SURJUDP PD HXURSHR ,WDOLD 6ORYHQLD /D Âż QDOLWj è la valorizzazione dei prodotti locali di aziende in una zona di 50 chilometri, coinvolgendo i circa 65 mila potenziali acquirenti dell’area urbana Gect Go Che cosa, dove, come, quando Aderire è semplice: si entra nel sito www.or- delle cittĂ di Gorizia, Nuova Gorizia e San PietroÂť. tigoriziani.eu, ci si registra e quindi si visitano e conoscono le aziende scegliendo i prodotti che Orti goriziani: modello di relazioni entreranno nella cesta della spesa, che potrĂ esse- virtuose nell’impresa sociale Il progetto è stato preso a esempio da Luca re ritirata ogni giovedĂŹ dopo le 17 a Gorizia nella sede di Magazin della Cooperativa Arcobale- Fazzi, docente all’UniversitĂ di Trento e saggista no, in via San Michele n. 42. Il pagamento della esperto delle nuove frontiere innovative del fare impresa sociale in sintonia con lo sviluppo delspesa si effettua al ritiro, nulla è dovuto in rete. La cortesia è di casa negli ampi locali dove con- le relazioni nel locale. Fazzi ha infatti raccontato vivono in armonia le ceste delle spese, mostre d’ar- l’esperienza nel recente volume “Imprenditori so40 | gennaio-febbraio 2015 |


A destra, la crema tratta dal radicchio Rosa di Gorizia. Pagina a fianco, i partecipanti all’ormai tradizionale Magazin Party

ciali innovatoriâ€?, uscito per la casa editrice nazionale Franco Angeli. Per Fazzi questo nuovo sviluppo della cooperazione sociale oltre le frontieUH JHRJUDÂż FKH H GL QD]LRQDOLWj SURJHWWDWD H UHD lizzata nello spazio Magazin, evoluzione attraverso le conoscenze informatiche della storica cooperativa sociale goriziana Arcobaleno, è una risposta ai bisogni primari di un territorio. Un modo di costruire ponti fra il mondo del sociale e dell’economia, creando relazioni culturali fra popolazioni dal passato complesso. ÂŤNonostante la caduta GHL FRQÂż QL Âą VFULYH )D]]L Âą SHUVLVWRQR DQFRUD GH gli ostacoli fra italiani e sloveni che la crisi rischia GL DPSOLÂż FDUHÂŞ Al momento sono una ventina gli aderenti fra italiani e sloveni, titolari di piccole aziende produttrici di formaggi, insaccati, carni bovine, verdura, frutta e vini, ma anche succo di mele e uva, SDQH FRQ IDULQH GLYHUVH PLHOH H SHUÂż QR UDJ VRW taceti e funghi sottolio. Prodotti che viaggiano dal produttore al consumatore su un mezzo completamente elettrico per ridurre al minimo ogni tipo di inquinamento.

Chi sono i produttori e gli acquirenti Nella sede di Magazin ogni giovedĂŹ dalle 17 in poi si incontrano le persone per conoscersi, scambiare opinioni e consigli. Franca e Paola sono fedelissime ed entusiaste: ÂŤQui – raccontano – troviamo soprattutto frutta e verdure freschissime e genuine. I formaggi e i succhi di frutta sono di qualitĂ superiore rispetto alla grande distribuzione. A volte acquistiamo anFKH GHOOH TXDQWLWj VLJQLÂż FDWLYH GLVWULEXHQGR SRL IUD amiche e vicineÂť. ÂŤOrti goriziani – aggiunge Cristina, giĂ aderente al GAS – è anche un modo intelligente di fare la spesa evitando sprechi, in quanto i prodotti freschi GXUDQR WUH YROWH GL SL 0D DQFKH LO ELODQFLR QH WUDH EHQHÂż FL SHUFKp YL q XQ LQGXEELR ULVSDUPLRÂŞ

Paolo, informatico di professione, assieme alla moglie crede nel progetto: ÂŤRiteniamo questa una valida alternativa al consumismo. Ma allo stesso tempo è un concreto sostegno alla vita dei piccoli produttori che altrimenti rischiano di uscire dal mercatoÂť. Matteo Iordan, quarta generazione di panettieri a Capriva del Friuli dal 1890, da produttore è un convinto sostenitore del progetto: ÂŤCredo che sia un modo per difendere le tipicitĂ locali attraverso un’azione sostenibile, ecologica e solidaleÂť. Massimiliano Samsa con la sua famiglia gestisce una fattoria dagli anni ’50 sulle alture di Polazzo, dove alleva principalmente allo stato brado bovini e suini: ÂŤIn questo progetto vediamo realizzaWD OD QRVWUD Âż ORVRÂż D GL HFRQRPLD FKH VL FRQFUHWL]]D ritornando alla terra, rispettandola. I nostri insaccati e tagli di carne sono destinati ad acquirenti consapevoli con i quali abbiamo una relazione non solo commerciale, ma anche di scambio di punti di vista. La fattoria è infatti un luogo apertoÂť. Per ulteriori informazioni sul progetto “Orti Gorizianiâ€? è possibile consultare il sito internet www. ortigoriziani.eu oppure la pagina Facebook. Margherita Reguitti


PERSONAGGI

MARCELA SERLI Intervista di Michele D’Urso

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Tango, Teatro e TabĂš

Argentina di padre triestino e madre libanese, con la sua drammaturgia teatrale combatte quotidianamente clichĂŠ e stereotipi. La sua grande passione è il tango: “Nonostante i tangueros che si ingabbiano nelle regole‌â€?. E tra Papa Francesco e Maradona, sceglie il Pibe de Oro.

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L’uso di tre consonanti iniziali uguaOL q VSHVVR XVDWR SHU GHÂż QLUH TXDOFRVD LQ EDVH DOOH VXH TXDOLWj $G HVHPSLR LO FDI Iq EXRQR YLHQH GHÂż QLWR GDOOH WUH Âľ&Âś &DO GR &RPRGR H &DULFR 7DQJR 7HDWUR H 7DE UDSSUHVHQ WDQR LQYHFH L FDPSL GÂśD]LRQH GL Marcela Serli DUWLVWD SROLHGULFD FKH VSD]LD GDO SDOFRVFHQLFR DOOH Âľ0LORQJDVÂś E oltre‌ Subito una domanda di carattere nazionalista: lei è argentina, di padre triestino e mamma libanese; in TXHVWR LQWUHFFLR JHRJUDÂż FR GRYH VL FROORFD" Š$UJHQWLQD DO FHQWR SHU FHQWR GL 7XFXPjQ SHU OD SUHFLVLRQHÂŞ A proposito di argentini: quale connazionale la UHQGH SL RUJRJOLRVD" 0DULD )X[ 3DSD )UDQFHVFR R 0DUDGRQD" Š6LFXUDPHQWH 0DUDGRQD ÂŞ Eppure tra i tre appare quello piĂš criticabile‌ Š4XHVWR q LQ OLQHD FRQ OD PLD SHUVRQDOLWj H FRQ LO PHVVDJJLR FKH WUDVPHWWR VLD QHOOD YLWD VLD QHOOH PLH UDS SUHVHQWD]LRQL 3HU HVVHUH YHUDPHQWH QRL VWHVVL GREELD PR OLEHUDUFL GDL clichĂŠ FKH FL LQJDEELDQR LQ PRGL GL YL YHUH ULJLGL H REVROHWLÂŞ 42 | gennaio-febbraio 2015 |

8Q HVHPSLR" Š3HQVR DOOD GLYLVLRQH GHO PRQGR LQ EXRQL R FDWWLYL /D FDWWLYHULD VWD QHOOH LQWHQ]LRQL FKH VFDWHQDQR OÂśD]LR QH H OH LQWHQ]LRQL DSSDUWHQJRQR D WXWWL /D QRVWUD HGX FD]LRQH LPSRQH GL IDUFL FDWDORJDUH WXWWR DGGLULWWXUD SUL PD GHOOD QDVFLWD TXDQGR OD GRPDQGD FKH VL ULYROJH DOOD PDPPD q VDUj PDVFKLR R IHPPLQD" 'D TXHO PRPHQ WR LO EDPELQR q FODVVLÂż FDWR H TXLQGL SHU ULFHYHUH OÂśDPR UH JHQLWRULDOH GRYUj HVSULPHUVL FRPH PDPPD H SDSj VL DVSHWWDQR RYYHUR ULVSHWWDQGR FRPSRUWDPHQWL FRQ L TXDOL LQWHQGLDPR OÂśHVVHUH PDVFKLR R OÂśHVVHUH IHPPLQDÂŞ Alla faccia della libertĂ di espressione‌ Š1RQ q WDQWR OÂśHVSUHVVLRQH GHO Vp PD q OD SXUH]]D GHO QHRQDWR FKH QRQ YLHQH SUHVHUYDWD /ÂśDPRUH QDVFH SXUR QHO FXRUH GL RJQXQR H SHU JRGHUH GHL VHQWLPHQWL FRPH GHOOD OLEHUWj GL HVSUHVVLRQH ELVRJQD SUHVHUYDUH OD SX UH]]D GHOOÂśHVVHUH XPDQR 6ROR FRVu SRVVLDPR SDUODUH GL XQD ÂľHGXFD]LRQH VHQWLPHQWDOHÂś XQ PHVVDJJLR GÂśDPRUH FKH L JHQLWRUL GRYUHEEHUR WUDVPHWWHUH DL Âż JOLÂŞ ( TXL YLHQH WLUDWD LQ EDOOR OÂśHGXFD]LRQH Š(WLPRORJLFDPHQWH HGXFD]LRQH VLJQLÂż FD ÂľWLUDUH IXR ULÂś TXHVWR q TXHOOR FKH GRYUHPPR IDUH FRPH JHQLWRUL WLUDUH IXRUL LO PHJOLR GHL QRVWUL Âż JOL H GL QRL VWHVVL ,Q YHFH L clichÊ‌


Sempre loro! ©3XUWURSSR WHQGRQR D VRSSULPHUH DQ]LFKp HVDOWDUH 1HL WHPSL SDVVDWL FL VL DVSHWWDYD FKH OH IHPPLQH VWHVVHUR D FDVD QHL ORUR WULVWL YHVWLWL QHUL H FKH VL DFFHQGHVVHUR GL YLWD DO PRPHQWR JLXVWR 0D FRPH IDL D SDUODUH GL IHPPL QLOLWj FRPH IDL D FRQRVFHUQH LO VLJQL¿ FDWR VH OR SDUDJR QL DOOD SUHSDUD]LRQH GL XQD YLYDQGD GL VRSUDYYLYHQ]D"ª Oggi la femminilità è cambiata: bicipiti grossi, taWXDJJL DO EUDFFLR H DXWR QHUD VSRUWLYD« ©Ê DQFKH TXHVWR PD QRQ VROR 3HUFKp D XQD SHUVRQD GHYH HVVHUH SURLELWR GL FRPSUDUVL O¶DXWR FKH OH SLDFH" /H GRQQH GRYUHEEHUR DYHUH VROR DXWR µURVD VLELOOD¶ SHU HV VHUH GH¿ QLWH WDOL" /D YHULWj H FKH ULWHQLDPR XQD SHUVRQD EHQH HGXFDWD VH VWD VHGXWD LQ PRGR FRPSLWR QRQ XUOD LQWHUYLHQH QHO GLDORJR QHL PRPHQWL JLXVWL 4XHVWD q O¶H GXFD]LRQH FKH KD XFFLVR OD VSRQWDQHLWj FKH KD DQQXOOD WR OD FDSDFLWj GL SURYDUH VHQWLPHQWL $QFKH QHL UDSSRU WL IUD L VHVVLª 4XHVWR VSLHJD O¶DSSUH]]DPHQWR SHU 0DUDGRQD SL VSRQWDQHR GL FRVu 0D L PDVFKL VRQR GDYYHUR VEDJOLDWL" ©$VVROXWDPHQWH QR Ê O¶HGXFD]LRQH FKH OL DXWRUL]]D YD DG DYHUH FRPSRUWDPHQWL VEDJOLDWL , PDVFKL QRQ VRQR QHPPHQR FDWWLYL SHU GH¿ QL]LRQH H LR QRQ OL KR PDL FUL PLQDOL]]DWL 2JJL L PDVFKL VRQR LQ FULVL SHUFKp GHYR QR ULRUJDQL]]DUH JOL DVSHWWL UHOD]LRQDOL 1HO machismo QRQ q DVVROXWDPHQWH FRPSUHVD OD YLROHQ]D JUDWXLWD PD q SUHYLVWD OD GHFLVLRQH 6H VL YLYH O¶HGXFD]LRQH FRPH XQD ULQXQFLD GL IDWWR VL ULQXQFLD DOO¶DPRUH H FRVu IDFHQGR VL EORFFD O¶HQHUJLD SULPDULD GHOOD YLWD GD FLz QDVFRQR OH DEHUUD]LRQL 8QD GRQQD GHYH DYHUH LO GRQR GHOO¶DQDOLVL LO PDVFKLR TXHOOR GHOOD VLQWHVL SHUFKp q OD QDWXUD FKH OL KD IDWWL FRVu PD q DOWUHVu FKLDUR FKH QRQ VRQR SUHURJDWL YH DVVROXWH GHOO¶XQR R GHOO¶DOWUR JHQHUHª 1HL VXRL VSHWWDFROL OHL DIIURQWD OD VHVVXDOLWj D µYRO WR VFRSHUWR¶ VHQ]D WDE 'L WXWWH OH ORWWH IHPPLQLOL GHL WHPSL SDVVDWL FRVD q ULPDVWR" ©Ê ULPDVWR FKH RJJL OH GRQQH VRQR DELWXDWH D ORWWDUH D WLUDUVL IXRUL G¶LPSDFFLR PHQWUH L PDVFKL VRQR GLYHQ WDWL LQGHFLVL R SHUORPHQR DWWHQGLVWL 3HU TXHVWR RUD GH VLGHUR DIIURQWDUH LO SLDQHWD PDVFKLR LQ XQ PLR VSHWWDFR OR YRJOLR WHQWDUH GL OLEHUDUH DQFKH ORURª 'L FRVD VL RFFXSD OD VXD DVVRFLD]LRQH Atopos" ©,O QRPH GHULYD GDO JUHFR H OHWWHUDOPHQWH VLJQL¿ FD µVHQ]D OXRJR¶ 0D OD SDUROD µWRSRV¶ KD DQFKH XQ DOWUR VL JQL¿ FDWR FKH LQGLFD OD FDUDWWHULVWLFD GL XQD GHWHUPLQDWD FRVD R GL XQR VSHFL¿ FR DUJRPHQWR 3HUFLz FRPH VFULYH 5RODQG %DUWKHV ³GLYHQWD µ$WRSRV¶ RYYHUR VHQ]D SRVVL ELOLWj GL HVVHUH FODVVL¿ FDWR O¶DOWUR FKH LR DPR H FKH PL DIIDVFLQD LQ TXDQWR HJOL q XQLFR H QRQ LQJDEELDELOH LQ DOFXQR VWHUHRWLSR´ª 8Q LQQR DOOD OLEHUWj (SSXUH DQFKH QHO 7DQJR FL VRQR GHOOH UHJROH GHL SDVVL SUH¿ VVDWL FRPH OH FRQFL lia con Atopos"

Marcela Serli, 40 anni, vive tra Trieste, Milano e Roma. È attrice, drammaturga e regista all’interno della Compagnia Teatrale Atopos, impegnata in tematiche civili e sociali. Info: www.facebook.com/atopos.compagniateatrale.

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ALLA SCOPERTA DI... CHIARA ZOTTI E IL CNTDP Servizio di Andrea Doncovio

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Prevenire

è meglio che curare

Dallo scorso mese di settembre è attivo anche in Friuli Venezia Giulia il Coordinamento Nazionale dei Tecnici della Prevenzione. Alla sua guida c’è una giovane goriziana: ÂŤPer promuovere la sicurezza sul lavoro dobbiamo partire dall’informazioneÂť.

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In una regione in cui negli ultimi cinque anni sono stati denunciati oltre 97 mila infortuni sul lavoro, di cui novanta con esito mortale, la nascita del Coordinamento Nazionale dei Tecnici della Prevenzione (CNTDP) rappresenta un segnale giĂ di per sĂŠ positivo. E sebbene lo scopo primario di questa RUJDQL]]D]LRQH VHQ]D Âż QL GL OXFUR H FDUDWWHUL]]DWD GDOOD gratuitĂ delle cariche associative sia quello di tutelare in SULPLV OD Âż JXUD SURIHVVLRQDOH GHO 7HFQLFR GHOOD 3UHYHQ zione, il suo operare nell’ambito della promozione della salute e della sicurezza costituisce una svolta fondamentale a prescindere. )RUPDWRVL XIÂż FLDOPHQWH OR VFRUVR VHWWHPEUH LO Coordinamento ha messo subito solide radici anche in )ULXOL 9HQH]LD *LXOLD VRWWR OD JXLGD GHOOD HQQH JRUL ziana Chiara Zotti che, nonostante la giovane etĂ , ha giĂ conseguito due master nell’ambito delle tecniche della prevenzione. Š3XU QRQ HVVHQGRFL XQ DOER SHU OD QRVWUD Âż JXUD SUR fessionale – racconta durante la visita alla nostra redazione – in regione il numero dei tecnici della prevenzione supera le trecento unitĂ : ecco perchĂŠ il Coordinamento è una tappa imprescindibile per lo sviluppo di queste professionalitĂ Âť. 46 | gennaio-febbraio 2015 |

Anche perchĂŠ nonostante i proclami di governi e organizzazioni sindacali, l’ambito sicurezza in Italia preVHQWD DQFRUD SL RPEUH FKH OXFL $ JUDGL Š,O QR stro obiettivo – sottolinea Zotti – è quello di generare un cambiamento, attraverso un percorso di sensibilizzazione della collettivitĂ . In futuro vorremmo vedere una societĂ aggiornata sui temi della prevenzione, in modo da aumentarne lo standard qualitativo richiesto dalle normative e di conseguenza un miglioramento degli stili di vita, oltre che a una diminuzione dei costi socialiÂť. Un obiettivo da perseguire in che modo? ÂŤInnanzitutto – prosegue – dobbiamo rendere quella del Tecnico della Prevenzione una professione riconosciuta per capacitĂ e competenza. Tra i nostri compiti c’è inoltre l’inNella foto i membri del Coordinamento regionale del Friuli Venezia Giulia dei Tecnici della Prevenzione. Da sinistra: Nicholas Grunwald (vicecoordinatore regionale), Tommaso di Santo (coordinatore prov. PN), Claudia Carosi (rapporti con le ASL e universitĂ ), Massimiliano Allegra (coordinatore prov. GO), Giulia Crasna (coordinatore prov. TS), Chiara Zotti (coordinatore regione FVG), Gabriele Cascini (coordinatore prov. UD), Martina Cogaj (coordinatore comune di TS). Del gruppo fanno parte anche Debora Dordolo (coordinatore comune UD) e Barbara Laterza (coordinatore comune PN).


Dati forniti dal Coordinamento Nazionale dei Tecnici della Prevenzione

centivazione, attraverso percorsi informativi e formativi, dell’educazione alla salute e alla sicurezza della popolazione, promuovendo corsi, incontri e seminari incentrati nell’ottica della condivisione dei temi trattati, sviluppando cosĂŹ la “buona formazioneâ€? indispensabile per una societĂ istruita e aggiornata sulla prevenzioneÂť. E se da un lato i settori in cui operano i tecnici della SUHYHQ]LRQH VSD]LDQR GDOOÂśLJLHQH H VDQLWj SXEEOLFD Âż QR DOOD VLFXUH]]D VXO ODYRUR H TXHOOD DOLPHQWDUH LO Âż OR FRQ duttore che deve unire i diversi interventi, secondo ZotWL q EHQ GHÂż QLWR Š1HO QRVWUR 3DHVH VL SDUOD GL VLFXUH]]D sempre e solo dopo che le disgrazie sono accadute. Questo perchĂŠ la sicurezza delle persone in generale e dei lavoratori in particolare viene sovente percepita come un costo a carico dello Stato o delle aziende. Invece gli infortuni sul lavoro hanno un costo sociale enorme, stimaWR DWWRUQR DL PLOLDUGL GL HXUR DOOÂśDQQR XQD FLIUD SDUL DO 3% del Prodotto interno lordo. Per questo lo sforzo principale deve essere rivolto all’informazioneÂť.

In altre parole, conoscere per essere in grado di prevenire. ÂŤSenza l’informazione – conclude Zotti – non è possibile completare le altre due fasi del percorso di prevenzione: la formazione e l’addestramento. E attualmente, anche nella nostra regione, OÂśLQIRUPD]LRQH q VFDUVD H LO SL GHOOH YROWH LQHIÂż FD FH 'DOOD GLIÂż FROWj GL FRPXQLFDUH FRQ JOL VWUDQLHUL che non padroneggiano bene la nostra lingua all’inadeguatezza dei messaggi sulle norme di sicurezza che vengono propinati alla popolazione solo perchĂŠ “si deve farloâ€?: dobbiamo metterci in testa che ogni messaggio è inutile se non viene compreso e fatto proprio dai destinatari. E vista l’importanza GHOOD TXHVWLRQH q XQD VÂż GD FKH WXWWL QRL QRQ SRVVLD mo permetterci di perdereÂť. Andrea Doncovio Per ulteriori informazioni e approfondimenti è possibile visitare il sito internet www.cntdp.it

Dati Italia - Dati FVG

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A D E S C A M E N T I

O N

L I N E

Rubrica a cura della Polizia di Stato della Provincia di Gorizia

P O L I Z I A D I S TAT O

Un caso di “Grooming”

I lati oscuri del web: adulti che manipolano psicologicamente bambini e ragazzi per ottenere incontri reali con loro. Se volessimo affrontare dettagliatamente l’argomento del grooming sicuramente non basterebbe lo spazio di questo articolo né quello di ben altro documento più vasto; mi limiterò pertanto a raccontare un episodio realmente accaduto qualche tempo fa.

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Nel classico caso di grooming la vittima viene adescata online da un pedofilo che si finge adolescente in cerca di nuove amicizie. Ebbene il caso di cui voglio parlare è quello di una ragazza, che chiameremo Naomi, che su Netlog era stata contattata da uno che all’apparenza sembrava un ragazzo come lei e che diceva di avere 16 anni. Il ragazzo sembrava coltivare i suoi stessi interessi e si diceva appassionato agli stessi cantanti, personaggi dei cartoni e di fantasia, tanto che mandava anche foto di pupazzi (come Winnie the Pooh) e aveva come immagine del profilo quella delle Winx. Con questa persona Naomi chattava sempre più spesso e dopo qualche mese di continue chiacchierate online era sembrato normale scambiarsi il numero di telefono e mandarsi continuamente messaggi, così come sembrava normale che dai messaggi si passasse alle telefonate.


Naomi si era accorta che il suo nuovo amico virtuale non era un adolescente, come diceva di essere, ma in realtà un adulto, non si sa di quanti anni, ma comunque simpatico, spigliato e innamorato della sua stessa cantante preferita. Con lui Naomi era entrata in confidenza, provava le prime infatuazioni, e anche se le chiedeva di mandargli quelle foto che lei si scattava in bagno mentre si preparava per farsi la doccia non le sembrava una cosa assurda, anzi era così gentile che le ricaricava anche il telefono. Lei aveva completamente perso la testa per lui, così dolce, comprensivo, unico. Quindi, una volta che lui le chiese di incontrarsi le sembrò altrettanto normale e non esitò a marinare la scuola per andare all’appuntamento. Neanche a farlo apposta, la sera prima il papà della ragazzina mi aveva avvicinato in occasione di un convegno sui rischi di internet e mi aveva chiesto un consiglio perché diceva che da un po’ di tempo la figlia si comportava stranamente, diceva che voleva trasferirsi a Roma, che la città dove viveva non le piaceva più e così via. Io avevo chiesto al padre se conosceva tutti gli amici virtuali della figlia, se aveva comportamenti strani mentre lei era al pc o se non si separava mai dal telefono. Il padre disse: “Ora che mi ci fa pensare effettivamente da un po’ di tempo…”. E mi salutò mentre io lo invitavo a parlare con la figlia per esaminare più a fondo la situazione. La mattina dopo, però, la ragazza si incontrò con il finto adolescente. I due passeggiarono per la città, si presero un gelato, guardarono le vetrine e, a un certo punto, quando lui le propose di entrare in un negozio per comprarsi un vestito che le piaceva lei fu felicissima. Fino a quando però lui non entrò in camerino con lei e rivelò le sue vere intenzioni. Lei ovviamente non voleva, ma lui le tappò la bocca e le sussurrò: “Se ora non fai quello che ti dico prima ammazzo i tuoi genitori poi ammazzo te!” La ragazza una volta tornata a casa rac-

contò tutto ai suoi genitori, che nel frattempo erano già molto in pensiero perché avevano dato un’occhiata al computer della ragazza e avevano scoperto l’intimo rapporto che la legava a questa persona e vennero a fare denuncia alla Polizia Postale. La cosa finì come era giusto che finisse, perché al successivo appuntamento si presentarono gli uomini della Polizia Postale che assicurarono alla Giustizia quella persona, che non era un adolescente bensì un trentanovenne con precedenti penali per violenza sessuale in danno di minori. Dott. Pasquale SORGONA’ (foto pagina accanto) Primo Dirigente della Polizia di Stato Dirigente Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni “Friuli Venezia Giulia”

NUMERI UTILI E DI EMERGENZA 113

Polizia di Stato Soccorso pubblico di Emergenza

118

Emergenza medica

112

Carabinieri

115

Vigili del Fuoco

117

Guardia di Finanza Corpo forestale dello Stato

1515 Emergenza ambientale Capitaneria di Porto

1530 Emergenza in mare

800-82.20.56 |

Blocco gennaio-febbraio Bancomat 2015 | 49


Stalking

news.attico.it

VICINI E DISSIDI

Rubrica a cura di Massimiliano Sinacori

D I R I T T O

condominiale Il condominio può diventare terreno fertile per la nascita di contrasti e dissidi tra i residenti. Che possono sfociare in molestie o minacce. Sul tema è intervenuta anche la Corte di Cassazione. Nell’immaginario comune il termine stalking in cui il soggetto persecutore volontariamente prosi ricollega all’immagine di un ex partner o un segua nella propria sistematica azione molesta e di corteggiatore che perseguita una donna o un disturbo, nonostante le numerose lamentele dei viuomo per motivi strettamente sentimenta- cini condomini vittime di tali atteggiamenti, arrivanli, tuttavia le statistiche rilevano che una buo- do addirittura alla reazione minacciosa in caso qualna percentuale dei reati di stalking si commet- cuno “osi” opporsi, ovviamente al fine di intimidire i te nell’ambito condominiale, una realtà che da condomini stessi e creare così un clima di ansia e sempre rappresenta terreno fertile per la nasci- paura nel condominio medesimo. ta di contrasti e dissidi che possono dirompere La Corte ha inoltre superato l’orientamento connell’area penalmente rilevante. solidato per il quale la fattispecie del reato di stalking Le ipotesi di minacce o molestie reiterate nel necessita che dalla condotta molesta derivi un mutempo e poste in essere, anche nei confronti di tamento delle abitudini di vita della persona offesa soggetti di volta in volta diversi, ma facenti par- o il timore per l’incolumità propria o di un congiunte di un gruppo identificabile, quale quello dei to. Tali conseguenze non sono pertanto essenziali ai condomini che abitano in uno stesso palazzo, fini della sussistenza del reato, ritenendo sufficienacquisiscono un disvalore particolare proprio te che la condotta abbia indotto nella vittima anche dal punto di vista degli effetti del reato. solo uno stato di ansia e di paura. La fattispecie dello stalking in tali ambiti di riferiLa fattispecie mento consente, pertanto, una maggiore tutela delle Non si tratta di un’ipotesi speciale della or- vittime poiché valorizza la reale incidenza dell’effetto mai nota figura criminosa dello stalking, ben- delle condotte delittuose nella vita delle medesime e sì di una sua particolare applicazione giurispru- sanziona in maniera più adeguata reati che possono denziale. avere una portata devastante, mentre le contravvenSecondo i nuovi orientamenti della giuri- zioni valutate in forma continuata prima dell’introdusprudenza le minacce rivolte nei confronti di zione del reato di atti persecutori creavano un effetuna persona sola possono coinvolgerne altre, to deterrente relativo poiché si connotavano per una dunque anche coloro che vivono nello stesso portata sanzionatoria molto blanda. complesso abitativo. La definizione del reato di stalking condomi- Tre casi pratici niale è stata recentemente delineata dalla V SeIl primo caso si è verificato nella primavera 2010 zione della Corte di Cassazione penale (senten- in una palazzina di Contrà Do Rode, a Vicenza. La za dell’8 maggio 2014, n.18999) ritenendo inte- vicenda ha visto protagonisti una coppia di giovani grato dalle “sistematiche vessazioni ed i sopru- fidanzati ai quali è stato intimato di allontanarsi dal si subiti da un condomino per opera di un altro condominio per salvaguardare la serenità dei vicicondomino, il più delle volte un vicino di casa, ni sopraffatti dalla eccessiva goliardia dei due ragaznonché quelle ripetute indistintamente a danno zi. Le molestie erano iniziate con alcuni disturbi notdi tutti i soggetti facenti parte di un condominio, turni ai quali erano conseguiti delle gentili e timide ritali da provocare agli stessi uno stato di ansia”. chieste di rispetto da parte degli altri condomini. Alle Concretamente, quindi, si realizza nei casi stesse sono seguite richieste più stringenti soprat-

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tutto da parte di una famiglia in particolare, nei confronti della quale la coppia ha messo in atto sgradevoli comportamenti, dalle telefonate anonime fino al distacco della corrente dell’appartamento vicino approfittando dell’assenza della famiglia in ferie, con la conseguenza di aver fatto scongelare il frigorifero e il freezer provocando l’avaria dei cibi e l’innondazione dei pavimenti. La famiglia esasperata ha esposto denuncia, e i due giovani, indagati per stalking, hanno ricevuto l’ordinanza di allontanamento dall’appartamento dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Vicenza, e sono stati costretti a traslocare alla presenza delle forze dell’ordine. Un altro caso di interesse, sul quale si è pronunciata nel 2011 la Corte di Cassazione penale (sentenza del 25 maggio 2011, n.20895), ha riguardato un condomino, affetto da una grave sindrome maniacale, il quale aveva posto in essere una serie di atti molesti contro alcune donne dell’edificio abitativo. Sia le persone offese che i comportamenti tenuti dall’uomo erano diversi, l’unica cosa che accumunava la condotta dolosa era aver rivolto tali atti al genere femminile in un luogo determinato. La Corte ha ritenuto corretto ampliare la portata dell’art.612 bis. L’imputato, pertanto, è stato condannato per il reato di stalking ai danni dell’intero genere femminile residente nel condominio. Benché, infatti, vittime indirette degli atti persecutori siano state solo alcune donne, il fatto ha generato nelle altre paure e stati d’ansia nell’eventualità di incontrare l’aggressore nell’edificio, costringendole a mutare le proprie abitudini. Nel terzo caso, il reato di stalking condominiale è stato anche riconosciuto con riguardo alla gestione dei rifiuti. Nel 2013 sempre la Corte di Cassazione penale (sentenza del 26 settembre 2013, n.39933) ha condannato un condomino, ancorché parente della parte direttamente offesa, responsabile del reato di atti persecutori realizzato insozzando quasi quotidianamente l’abitazione ed il cortile di proprietà di quest’ultimo gettandovi rifiuti di ogni genere, cagionandogli in tal modo un perdurante e grave stato d’ansia e il fondato pericolo per l’incolumità, al punto che la parte offesa si trasferiva altrove per alcuni periodi e rinunciava a coltivare presso la propria abitazione relazioni con i terzi. All’imputato è stato addebitato il pagamento in 5.000,00 euro della provvisionale destinati alla pulizia dell’aerea che necessitava di interventi di sanificazione.

Massimiliano Sinacori Per approfondimenti ed esame di alcune pronunce e della casistica in materia è possibile rivolgere domande od ottenere chiarimenti via e-mail all’indirizzo massimiliano@avvocatosinacori.com


ACCO LT I E D E S C LU S I

Siamo

S O C I A L E

ospiti?

Rubrica di Manuel Millo e Samanta Mosco

Riflessione aperta sul tema dell’accoglienza. “Benvenuti” recita il cartello posto poco più sotto rispetto a quello che indica il nome del paese in cui stiamo arrivando. Da queste parti, zona montagna friulana, è abbastanza frequente trovare i due cartelli accoppiati; solitamente quello di benvenuto è collocato in posizione superiore rispetto alla denominazione geografica del luogo, quasi a facilitare il lettore nella lettura e successiva comprensione del messaggio. Quei due cartelli sono solo due semplici scritte, l’una di toponomastica, l’altra di cortesia? Oppure, esprimono la gratitudine degli abitanti verso il viaggiante che si reca in quei luoghi? O ancora, sono da intendersi come una semplice espressione formale, priva di ulteriori significati? E il visitatore: che significato gli attribuisce? Si sente maggiormente legittimato e accolto a passare in quei luoghi? Oppure, la voce computerizzata nascosta nel navigatore toglie, al guidatore moderno, il piacere di

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guardarsi intorno e di capire dove si trova, assorto nella voce meccanica che lo guida nell’attraversamento di tale accogliente località? La parola “benvenuti” è, per antonomasia, sinonimo di accoglienza. Dunque, che cosa significa accogliere? Ha lo stesso valore per l’ospite e per il forestiero? Cosa cerca chi richiede di essere accolto? D’altra parte, cosa cerca chi si dimostra benevolo nell’accogliere? E chi invece non partecipa al processo di accoglienza? Andando all’etimologia del termine, il verbo accogliere deriva dal latino colligere, ossia raccogliere insieme. L’accoglienza implica dunque un’apertura per legare assieme, in un paese, in una casa, in un gruppo; l’accoglienza degli stranieri nel proprio paese, di un vecchio amico o del parente malato nella propria abitazione, del bambino con “bisogni speciali” nella propria classe.


Pertanto, essere disponibili ad accogliere, significa aprirsi all’altro, offrendo le proprie cosa materiali e immateriali, mettendole a disposizione. Accogliere vuol dire prima di tutto avere profondo interesse per l’altro, per la sua umanità, per le sue idee e la sua unicità. A tal proposito torna alla mente l’immagine del fedele cane Argo che in modo incondizionato accoglie il suo padrone dopo lunghi anni di assenza. Con quale sincerità smisurata gli animali attendono il rientro del loro padrone alla dimora, per dare una calorosa accoglienza? Accogliere vuol dire mettersi in gioco, rendendo partecipe qualcuno di qualcosa di proprio, offrendoglielo in modo incondizionato. Accogliere significa ricevere con varia disposizione d’animo, non giudicare, non porre condizioni alla persona che si riceve, accettandola così come è. Le situazioni di coppia ci pongono spesso di fronte a questa scelta: accettare l’amato per quello che è, con pregi e difetti, oppure mettere in atto comportamenti tali da spingerlo al cambiamento a nostro piacimento? Siamo tutti bravi ospiti? Accogliere tutti e sempre? E, in caso positivo, lo siamo nello stesso modo? E verso tutti in modo uguale? Anche verso l’amico o la moglie che ha tradito la nostra fiducia? Ci professiamo bravi ospiti per uno spirito gratuito interno di benevolenza e solidarietà? Oppure perché confidiamo in comportamenti analoghi? O ancora, perché attendiamo qualcosa in cambio? Allontanare, escludere, eliminare sono invece le azioni che compie chi non accoglie. E perché non si accoglie? Che caratteristiche ha la persona che non accoglie? Si può essere accoglienti a piacimento? Quali vissuti hanno plasmato il carattere di chi si oppone all’accoglienza?

Non si accoglie forse per mancanza di fiducia nel prossimo? Oppure per mancanza di spirito solidale, dipendente da pregressi personali? Oppure si accoglie parzialmente, in base al momento storico e all’oggetto dell’accoglienza? E questi comportamenti di rifiuto, che reazioni provocano nella persona oggetto di tale esclusione? Dal bambino che viene escluso dal gioco dei suoi compagni di scuola, al disabile che viene estraniato dalle esperienze dei suoi coetanei, all’anziano che viene privato della sua famiglia, allo straniero che viene maltrattato, pur con complessità e intensità diverse, le reazioni dei vari soggetti si legano tra loro, con sentimenti di frustrazione, di inadeguatezza, di rabbia verso l’esterno oppure, sul fronte opposto, con atteggiamenti di chiusura in se stessi o comportamenti lesivi della propria o altri persona. Come soggetti operanti nel sociale, spesso ci troviamo a lavorare sulla pratica dell’accoglienza: con l’anziana che non vuole accogliere presso il suo domicilio l’operatrice di assistenza; con la famiglia che rifiuta di ascoltare le informazioni sui comportamenti aggressivi del proprio figlio; con le insegnanti che non accolgono il personale non docente come supporto al processo di apprendimento degli allievi; con i famigliari che respingono l’idea di affidare il proprio caro a una struttura residenziale. Convinzioni personali, pregiudizi, stereotipi, fatti di cronaca, avvenimenti personali, situazioni lavorative condivise, rendono il tema dell’accoglienza uno stimolante spunto di riflessione.

Manuel Millo, membro AGCI, Associazione Generale Cooperative Italiane

Samanta Mosco, psicologa, L’Onda Nova Cooperativa Sociale Onlus


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G I O V A N I

S O C I E T À

La mente che annienta il corpo Secondo le statistiche i casi di anoressia sono in costante aumento: una malattia potenzialmente drammatica che può condurre a esiti mortali. E che nell’evoluzione della nostra società sta colpendo anche gli adulti e i maschi. Concludiamo la serie di interventi dedicati al complesso rapporto tra giovani e alimentazione, affrontando una delle patologie più delicate tra i disturbi del comportamento alimentare: l’anoressia. Un argomento che, per la sua drammaticità, va affrontato con estrema serietà.

Rubrica a cura di Andrea Fiore

L’annullamento del corpo Parlare di anoressia significa affrontare una patologia prevalentemente psichiatrica che induce i soggetti affetti a non accettare l’immagine del proprio corpo. E già da questo aspetto si comprende come per affrontare questo genere di malattia sia necessaria una terapia molto complessa, in grado di prevedere un lavoro d’equipe tra medico internista, psichiatra, psicologo e nutrizionista. Il soggetto anoressico tende infatti a distorcere sia la propria struttura fisica che il proprio interno psicologico, con esiti potenzialmente drammatici: se non affrontati con le corrette tempistiche e, soprattutto, con continuità negli anni, i casi di anoressia possono condurre anche alla morte.

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Identikit L’anoressia è una patologia che si sviluppa spesso in persone molto intelligenti: trattandosi di una malattia dai forti connotati psicologici e psichiatrici, ciò complica non poco le cose. I soggetti anoressici, in virtù delle proprie alte capacità cognitive, sono in grado di fuorviare le valutazioni dei medici. Le insidie principali del percorso terapeutico sono pertanto rappresentate dall’elevato rischio di ricadute: l’anoressia infatti è una malattia cronica che persiste nel tempo. Questo perché la persona anoressica nella sua mente è assolutamente convinta di stare bene e di essere sempre più bella nella sua magrezza. In altre parole crede di poter tenere tranquillamente sotto controllo il proprio corpo.

L’evoluzione sociale Riflettiamo sui dati e partiamo da un elemento concreto: i casi di anoressia nel corso degli anni sono aumentati. Se, come abbiamo anticipato, quello psicologico rappresenta un fattore determinante nello


sviluppo di questa patologia, può essere che l’incremento dei casi sia correlato ai messaggi veicolati dalla nostra società? La risposta, a mio parere, è purtroppo affermativa. I modelli di bellezza propinati dai mass media piuttosto che dal mondo della moda o dello spettacolo sono tutti improntati alla magrezza, con il conseguente innesto di un ragionamento dall’implicita pericolosità: vedere persone magre è normale. Una deformazione mentale che rischia di farci accorgere in grave ritardo dell’eccessiva magrezza dei soggetti anoressici. Perché se alle persone viene “concesso” di mangiare pochissimo, le probabilità che il numero di soggetti anoressici aumenti diventa quasi inevitabile. Come di fatto accade. A confermare questo trend preoccupante è anche l’ampliamento del target di persone colpite da anoressia. Mentre un tempo i soggetti di riferimento erano quasi esclusivamente le adolescenti, al giorno d’oggi assistiamo a un’evoluzione sia in termini di età che di genere: l’anoressia colpisce infatti sempre più adulti e si sta rapidamente diffondendo tra i maschi.

Come aiutare? Concludiamo questo percorso informativo affrontando una questione altrettanto fondamentale: i familiari o gli amici di soggetti anoressici come possono prestare il loro aiuto? La risposta non è semplice, perché perfino i servizi sanitari non sono sempre attrezzati al meglio per affrontare questa patologia. Tuttavia è proprio da loro che bisogna partire. Perché a una persona anoressica non è sufficiente farle capire la gravità della situazione, ma risulta indispensabile condurla con determinazione da un terapeuta per avviare il percorso di cura. Un percorso lungo e complesso, ma senza il quale è praticamente impossibile sconfiggere questa malattia.

dott. Andrea Fiore Medico delle Farmaco-Tossicodipendenze, psichiatra andrea.fiore@imagazine.it


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ADOLESCENTI E TRASGRESSIONE

Gioventù

ribelle

Servizio a cura di Cristian Vecchiet

P E D A G O G I A

La voglia di sperimentare novità e il rischio di cadere in una spirale pericolosa. L’adolescenza è il periodo della ribellione dei figli verso i genitori. Ma è anche il momento in cui gli adulti devono offrire ai ragazzi gli esempi educativi più significativi. Il tema delle sperimentazioni, delle trasgressioni e dei possibili rischi di devianza negli adolescenti è sempre più attuale. Basti pensare all’uso di alcol o di sostanze psicoattive in genere. Si è abbassata l’età in cui i ragazzi iniziano ad assumere sostanze. Non solo. Sempre più spesso ricercano lo sballo veloce. Che i ragazzi sperimentino è del tutto normale. Che si oppongano agli adulti anche. Che inizino ad attribuire maggior autorevolezza ai pari età piuttosto che ai genitori è del tutto sano. È così perché i ragazzi devono cercare e costruire la loro identità e, per farlo, devono differenziarsi dagli adulti e dai genitori in particolare. Sarebbe problematico il contrario. Il problema sta nel contenuto e nelle modalità della sperimentazione. L’uso precoce e ripetuto di alcol, spinelli o altro rischia di introdurre il ragazzo in una spirale da cui può essere difficile uscire. Soprattutto inizia il giovane alla logica dello “sballo”, ovvero alla fuga dalla realtà quale via per superare il senso di smarrimento, di sofferenza, di noia. Dopo l’infanzia i ragazzi devono distanziarsi dai genitori e dagli adulti più significativi e per questo spesso vi si oppongono. L’atteggiamento dei genitori deve da un lato favorire la maturazione dell’autonomia e dall’altro proteggere i figli da possibili pericoli. Innanzitutto decisivo è che i genitori abbiano una posizione sugli atteggiamenti trasgressivi, che siano di disapprovazione dell’atto ma non di chi lo compie. Se i genitori danno poco o nessun peso è del tutto chiaro che trasmettono l’indifferenza tra l’uso e il rifiuto. Se i genitori ne fanno uso anche se 56 | gennaio-febbraio 2015 |

sono contrari che i figli seguano la stessa scia, o se gli stessi persino legittimano a parole l’uso di alcol, è ovvio che la strada è facilitata. Importante è che i genitori cerchino di conoscere il mondo dei figli e di attestare loro vicinanza. Capita che non pochi ragazzi trascorrano diverse ore fuori di casa, senza che i genitori sappiano dove si trovano. Il che chiaramente non è indifferente sotto il profilo educativo. I genitori devono dare un’indicazione chiara sugli orari e devono cercare di capire dove sono e cosa fanno i loro figli. Questo non vuol dire né che i figli rispettino le indicazioni, né che le informazioni siano sempre corrette. Significa però che i genitori esprimono un punto di vista chiaro sulla realtà e che i figli lo conoscono. Per conoscere i propri figli i genitori possono adottare alcune regole. Ad esempio possono aprire la loro casa agli amici dei figli. Invitare a pranzo o a cena gli amici dei figli e permettere loro di venire a casa a giocare insieme è un modo per esprimere vicinanza e riconoscimento ai figli ma anche per conoscere il loro mondo di relazioni. Un’altra modalità può essere accompagnare i propri figli nei luoghi dei loro hobby. Accompagnarli in palestra o nelle attività sportive può essere un modo per entrare nei loro mondi di vita e per attestare l’interesse verso i ragazzi. Queste modalità operative costituiscono canali possibili per osservare e conoscere, per dimostrare vicinanza senza eccedere. Una strada ulteriore potrebbe essere conoscere le famiglie degli amici o le figure adulte di riferimento dei propri figli. Per esempio attraverso la scuola o lo sport praticato dal figlio. Se ci sono sospetti e paure, può essere opportuno rompere l’imbarazzo e provare a contatta-


re le famiglie degli amici. Decisiva è poi l’arte della negoziazione. I genitori e gli adulti in genere devono indicare delle regole e dare delle indicazioni cui richiamare i figli e i ragazzi. Tuttavia è necessaria una certa elasticità, a seconda dei ragazzi e delle loro richieste. Venire a patti non è necessariamente qualcosa di disdicevole. Anzi, nella maggior parte dei casi è un’arte da coltivare e a cui educare. Costruire un patto vuol dire condividere un’alleanza in cui ci si mette d’accordo per raggiungere un obiettivo condivisibile. Le parti abbandonano qualcosa per raggiungere un compromesso accettabile. Entrare nella dinamica della contrattazione permette di porre un limite (almeno simbolico), di constatare quello che i ragazzi fanno e di far vedere che l’adulto li osserva e si preoccupa di loro. Stare totalmente al di fuori del mondo dei propri figli può essere rischioso. I genitori devono avere il coraggio di mostrare che sono genitori, che sono loro a dettare le regole e che possono chiedere conto ai ragazzi di quello che fanno. Non sempre importa se i figli gliela fanno sotto il naso, ma conta che ci sia un messaggio chiaro. Certo, non si tratta di negoziare su tutto e in ogni caso. Ancora meno si tratta di negoziare all’infinito e a qualunque costo. Piuttosto è importante costruire un’alleanza in cui, se si perde qualcosa dell’esigenza di partenza, ci si accorda per il bene maggiore possibile. Educare attraverso l’accordo e all’accordo è educare all’autonomia. Rimane sottinteso che, anche nell’accordo, ad avere l’ultima parola è l’adulto e non il ragazzo. E se il ragazzo non rispetta l’accordo è altrettanto chiaro che ci devono essere delle conseguenze. Dunque un’infrazione deve avere una sanzione. E a maggior ragione un ragazzo va premiato quando mostra comportamenti positivi. I figli, infatti, vanno rinforzati nei loro comportamenti positivi più che rimproverati e puniti per i comportamenti cattivi. A far da cornice e da sfondo rimane sempre il dialogo. Decisivo è cercare di rompere le barriere dell’incomunicabilità. Può sembrare assurdo ma i figli ascoltano sempre i genitori. Anche quando l’opposizione sembra totale. L’affetto verso gli adulti di riferimento permane anche nella difficoltà. Quando un ragazzo ha bisogno torna sempre dai genitori. L’adolescenza è un momento di destrutturazione in vista di una ricostruzione. I mattoni della nuova casa sono quelli perlopiù messi a disposizione dagli adulti significativi fin dalla nascita o dal prenatale. L’importante è che i genitori abbiano la consapevolezza delle loro risorse e vogliano metterle a frutto senza troppi timori. In fondo è quello che chiedono i figli, anche e forse soprattutto quando alzano il tiro.

Cristian Vecchiet Collaboratore presso l’associazione La Viarte, è docente di Etica e Teologia dell’Educazione presso l’Istituto Universitario Salesiano di Venezia.


MALATI E FAMILIARI

Demenza:

Rubrica a cura di Annalisa Casarin

S A L U T E

impatto sociale, fattori di rischio, prevenzione

La demenza è una condizione che interessa dall’1 al 5% della popolazione sopra i 65 anni di età, con una prevalenza (percentuale di casi nella popolazione in un dato momento) che raddoppia ogni quattro anni. Infatti quasi l’11% dei settantenni e circa il 21% degli ultraottantenni che risiedono a domicilio manifestano un grado variabile di deterioramento delle funzioni cognitive. L’impatto della demenza sui pazienti, i loro familiari e la società è fisico, psicologico, sociale ed economico. In particolare, per le famiglie delle persone affette e per coloro che se ne prendono direttamente cura, la demenza è fonte di elevato stress psico-fisico. L’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) ha presentato nel 2011 i dati di uno studio italiano riguardante le condizioni di salute di chi si occupa di un familiare con demenza. Spesso la permanenza del malato in famiglia costituisce la migliore strategia per contenere il ritmo di decadimento delle funzioni mentali e contenere i costi di assistenza. Questo a svantaggio dei familiari, in quanto una persona che convive con un anziano con demenza ha una probabilità di trovarsi in cattiva salute di circa il 60% più alta di una persona che non vive in questa condizione. Tale impatto negativo sulla salute è più forte per i familiari in età lavorativa e sulle donne, probabilmente per un accumulo di ruoli. Inoltre la presenza in famiglia di un anziano con demenza produce effetti negativi maggiori sulla salute dei familiari rispetto alla presenza di un anziano disabile. Per quanto concerne il livello sociale ed economico, la stima più recente del numero di malati di Alzheimer in Italia risale a dati del 2006. I pazienti erano circa 520.000, con un costo annuo per paziente di circa 60.000 euro, dato dalla somma dei

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costi diretti (per acquisti di prestazioni e servizi) e dei costi indiretti (ore di assistenza e sorveglianza). I costi diretti, pari a circa 15.000 euro, risultavano essere sostenuti prevalentemente dalla famiglia (per una quota di oltre il 71%). La componente dei costi indiretti era legata per la quasi totalità all’assistenza prestata da ‘badanti’. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) indica le demenze come una priorità per la sanità pubblica nei prossimi decenni. L’OMS raccomanda di: promuovere una società disponibile a prendersi cura delle persone con demenza; considerare la demenza una priorità per le politiche sanitarie e assistenziali di ogni nazione; promuovere la consapevolezza, sia dei professionisti della sanità sia del pubblico, nei confronti della demenza; investire in sistemi sanitari e sociali per migliorare l‘assistenza e i servizi per le persone affette da demenza e per coloro che assistono tali persone. Tutto questo perché non esiste al momento una cura per la demenza o per alterarne il decorso progressiFigura 1. Cinque consigli per diminuire il rischio demenza


vo. Pertanto i punti salienti del trattamento della demenza sono: diagnosi precoce, ottimizzare le condizioni fisiche e psichiche tramite l’attività fisica e la ricerca del benessere, riconoscere e trattare malattie che si accompagnano ai sintomi della demenza o ne sono causa, identificare alterazioni comportamentali e psicologiche e non sottovalutarle, dare informazioni e supporto a chi si prende cura di un familiare con demenza. Conoscerne i fattori di rischio è il primo passo verso la prevenzione di ogni malattia. Nel caso delle demenze il primo fattore è di per sé non modificabile: l’età. Invecchiare bene è l’obiettivo da raggiungere. Innanzitutto, smettere di fumare comporta una riduzione del rischio demenza: l’incidenza della patologia tra persone con più di 65 anni è la stessa tra gli ex-fumatori e chi non ha mai fumato, mentre è più alta per chi fuma ancora. Il controllo del diabete, della pressione sanguigna alta e del rischio cardiovascolare potrebbe ridurre il rischio di demenza anche in età avanzata: quello che è buono per il cuore, è valido per il cervello (figura 1). Un recente studio italiano sull’invecchiamento (Italian Longitudinal Study on Aging) che ha valutato le condizioni di salute di 5.632 partecipanti dai 65 agli 84 anni d’età, ha dimostrato che i fattori di rischio sono diversi a seconda del sesso. Fra gli uomini più frequentemente affetti dalla demenza vascolare, i fattori che più incidono sullo sviluppo della demenza sembrano essere età, problemi cardiaci scompensati, malattia di Parkinson, presenza di un parente con demenza e sintomatologia depressiva lieve, mentre un valore contenuto di trigliceridi sembra essere protettivo. Fattori significativi per le donne, più suscettibili a sviluppare una demenza di Alzheimer, sono età, depressione lieve e severa, glicemia elevata e obesità. Nel caso del sesso femminile, anche solo tre anni di scolarità sembrano essere protettivi, mentre in generale l’educazione permette di proteggersi dai deficit cognitivi legati all’invecchiamento. Da notare che la probabilità di entrare in una condizione di demenza non è data dalla somma dei fattori di rischio, ma dalla loro interazione e alcuni di questi fattori possono entrare in azione solo in presenza di altri. È pertanto importante riconoscerli e agire subito. Per quanto sia preoccupante, essere affetti da demenza può comunque permettere al paziente di vivere attivamente, mantenendo le funzioni mentali grazie a un corretto trattamento iniziato precocemente. Fonti: WHO, Ministero della Salute, Federazione Alzheimer Italia

Dr. Annalisa Casarin Medico ricercatore presso il Watford General Hospital e l’Imperial College di Londra


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SCADENZA 30 GENNAIO ▶ PREMIO NAZIONALE DI POESIA ARTURO GIOVANNITTI Sezione: A) poesia studenti; B) poesia a tema Lunghezza: A, B, C) libera Quota: nessuna Premi: buoni libro, attestati, opere d’arte, denaro Info: 0874 38132, 338 8662905, premio.giovannitti@alice.it ▶ PREMIO LETTERARIO AMICI SENZA CONFINI Sezione: A) poesia adulti; B) poesia adulti a tema; C) narrativa adulti; D) poesia ragazzi; E) poesia ragazzi a tema Lunghezza: A, B) max 40 versi; C) max 3 cartelle; D, E) libera Quota: A, B, C) € 20,00; D) € 10,00 Premi: targhe, diplomi, buoni libri, menzioni d’onore Info: 327 7394072, info@amicisenzaconfini.eu, www.amicisenzaconfini.eu ▶ PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE IL CLUB DEI POETI Sezione: A) poesia a tema libero; B) narrativa Lunghezza: A) max 36 versi; B) max 5 cartelle Quota: € 18 Premi: targhe, pubblicazioni, attestati Info: 02 98233100, segreteria@clubautori.it, www.club.it SCADENZA 31 GENNAIO ▶ CONCORSO NAZIONALE DI LETTERATURA FANTASCIENTIFICA “DOVE STIAMO VOLANDO?” Sezione: racconti di fantascienza Lunghezza: 10 – 30 cartelle Quota: € 20 Premi: pubblicazioni Info: info@montimar.it, www. montimar.it ▶ PREMIO LETTERARIO MINO DE BLASIO Sezione: A) racconti brevi a tema; B) poesia a tema libero; C) opera edita Lunghezza: libera Quota: € 15 Premi: medaglie, diplomi, denaro Info: 3318997735, rosannade-

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blasio@hotmail.it ▶ CONCORSO LETTERARIO CITTÀ DI GROTTAMMARE Sezione: A) poesia in lingua; B) poesia in vernacolo; C) racconto breve Lunghezza: A e B) max 50 versi; C) max 4 cartelle Quota: € 15 Premi: 1. Soggiorno per due persone; 2. € 300, coppe, diplomi; 3. € 200, coppe, diplomi. Info: 393 0022768, pelasgo968@gmail.com, www.pelasgo968.it ▶ PREMIO LETTERARIO DI NARRATIVA “FILIPPO IVALDI” Sezione: romanzo breve inedito a tema Lunghezza: min 54.000, max 90.000 battute Quota: € 15 Premi: 1. € 1000,00, pubblicazione; 2. € 500,00; 3. pubblicazione Info: 0372 838463, segreteria@comunegadesco.it, www. comune.gadesco.cr.it ▶ PREMIO LETTERARIO NAZIONALE TEATRO AURELIO Sezione: A) poesia; B) poesia a tema; C) narrativa; D) narrativa a tema; E) testo teatrale Lunghezza: A, B) max 10.000 battute; C, D) max 10.000 battute; E) max 90 minuti, max 10 personaggi Quota: € 10 Premi: A) viaggio, diploma; B) viaggio, diploma; C) trofeo, diploma; D) trofeo, diploma; E) messa in scena, targa Info: 0698261514, premioletterario@teatroaurelio.it, www.teatroaurelio.it ▶ GRANPREMIO DEGLI AUTORI 2015 Sezione: A) racconto; B) poesia; C) romanzo Lunghezza: A) min 2, max 20 cartelle; B) max 40 versi; C) max 150 cartelle Quota: € 12 - 40 Premi: denaro, pubblicazioni Info: 393 0767673, orders@demito.net SCADENZA 2 FEBBRAIO ▶ CONCORSO INTERNAZIONALE DI POESIA E LETTERATURA

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“LA BIGLIA VERDE” Sezione: A) poesia in lingua; B) poesia in vernacolo; C) racconto in lingua; D) libro di narrativa; E) libro di poesia Lunghezza: A, B, D, E) libera; C) max 3 cartelle Quota: € 10 Premi: targhe, attestati Info: 0918988428, 3393608992, labigliaverde@ virgilio.it SCADENZA 9 FEBBRAIO ▶ PREMIO POESIA CITTÀ DI PARABIAGO – PREMIO POESIA GIOVANI TALENTI Sezione: A) poesia adulti; B) poesia e narrativa studenti Lunghezza: libera Quota: € 15 Premi: denaro Info: 0331 557126, 346 9704086, prolocoparabiago@ gmail.com, www.prolocoparabiago.it SCADENZA 15 FEBBRAIO ▶ PREMIO NAZIONALE DI FILOSOFIA Sezione: A) aforismi; B) haiku; C) paradossi; D) epitaffi; E) saggio filosofico Lunghezza: A, B) min 3, max 10 cartelle; C, D) min 3, max 10; E) libera Quota: € 10 Premi: targhe, pergamene, pubblicazioni Info: 0571 1720796, premionazionaledifilosofia@gmail.com, www.confilosofare.com ▶ CONCORSO NAZIONALE DI NARRATIVA GIALLO & NOIR NEL GOLFO Sezione: A) giallo o noir a tema; B) giallo o noir libero; C) giallo o noir under 18 Lunghezza: max 15.000 battute Quota: € 10 Premi: attestati, viaggi, buoni cena, card musei Info: racconti@studio18laspezia.com, www.studio18laspezia.com SCADENZA 18 FEBBRAIO ▶ CONCORSO NAZIONALE DI SCRITTURA CREATIVA “ANTONIO BRUNI” Sezione: A) fiabe, favole e filastrocche; B) romanzi; C) racconti; D) diario; E) pensieri po-

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etici Lunghezza: libera Quota: € 4 studenti; € 10 under 18; € 20 adulti Premi: diplomi, coppe, medaglie, libri, pubblicazioni Info: 099 6525548, giulia.selvaggi@virgilio.it, www.giuliaselvaggi.com SCADENZA 20 FEBBRAIO ▶ CONCORSO LA VOCE DELLA NATURA: ARMONIA, BENESSERE E SPIRITUALITÀ Sezione: A) poesia a tema; B) narrativa e saggistica a tema; C) fotografia con poesia allegata a tema Lunghezza: libera Quota: € 10 Premi: targhe, coppe, pergamene Info: 348 1184968, associazionelucedellarte@live.it, www.lucedellarte.altervista.org SCADENZA 26 FEBBRAIO ▶ CONCORSO BIENNALE DEL FESTIVAL INTERNAZIONALE DELLE EMOZIONI Sezione: A) poesia; B) ricette Lunghezza: A) max 40 versi; B) libera Quota: A) € 15; B) € 10 Premi: coppe, targhe, diplomi Info: 080 4806127, lucia.torricella@teletu.it, www.artemozioni.it SCADENZA 2 MARZO ▶ PREMIO LETTERARIO DI POESIA E NARRATIVA A.V.I.S. Sezione: A) poesia; B) narrativa; C) premio speciale A.V.I.S. poesia o narrativa inedita Lunghezza: A) max 30 versi; B) max 3 cartelle; C) poesia max 30 versi, narrativa max 3 cartelle Quota: € 5 Premi: medaglie, targhe Info: 0587 606267, capannoli. comunale@avis.it SCADENZA 8 MARZO ▶ CONCORSO LETTERARIO DI POESIA E NARRATIVA SALVATORE QUASIMODO Sezione: A) poesia adolescenti; B) narrativa adolescenti; C) poesia adulti; D) narrativa adulti Lunghezza: max 4 cartelle Quota: A, B) nessuna; C, D) € 10 Premi: denaro, buoni acquisto libri Info: 035551173, roberto.pogna@alice.it, https://associazionequasimodo.wordpress.com SCADENZA 9 MARZO ▶ PREMIO LETTERARIO NAZIONALE BUKOWSKI Sezione: A) poesia; B) racconto; C) romanzo Lunghezza: A) max 50 versi; B) max 18.000 battute; C) max 400.000 battute Quota: € 20 Premi: targhe, coppe, pergamene Info: 0584963517, info@premiobukowski.it, www.premiobukowski.it


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Andrea De Carlo Cuore primitivo Bompiani, 2014 Pagg. 368 € 18,00 Mara Abbiati, scultrice di grandi gatti in pietra, e suo marito Craig Nolan, famoso antropologo inglese, hanno una piccola casa di vacanza vicino a Canciale, paesino ligure arrampicato tra il mare e l’Appennino. Un matKathy Reichs Le ossa non mentono Rizzoli, 2014 Pagg. 384 € 18,50 Convocata inaspettatamente dalla Sezione casi irrisolti del Dipartimento di polizia di Charlotte-Mecklenburg, la dottoressa Temperance Brennan deve fare luce sulla morte di due ragazzine scomparse e trovate tempo dopo a migliaia di chilometri di distanza l’una dall’altra. Dietro gli efferati oAlessandro Baricco Smith & Wesson Feltrinelli, 2014 Pagg. 112 € 10,00 Tom Smith e Jerry Wesson si incontrano davanti alle cascate del Niagara nel 1902. Nei loro nomi e nei loro cognomi c’è il destino di un’impresa da vivere. E l’impresa arriva insieme a Rachel, una giovanissima giornalista che vuole una storia memorabile, e che, quella storia, sa di poterla scrivere. Ha bisoMarco Fragiacomo Quella tromba di latta Luglio Editore, 2014 Pagg. 205 € 25,00 (libro e cd audio antologico) Scritto da Luigi Maria Guicciardi, il libro rappresenta una testimonianza di vita del trombettista e compositore Mario Fragiacomo, nato a Trieste (ma di origini istriane) all’ombra della Cortina di ferro che separava l’Italia dalla Jugoslavia di Tito nel periodo della provvisoria amministrazione militare allea-

tino d’estate Craig sale sul tetto per controllare da dove sia entrata la pioggia di un temporale estivo, e ci cade attraverso, quasi spezzandosi una gamba. Alla disperata ricerca di qualcuno che gli aggiusti la casa, vengono in contatto con Ivo Zanovelli, un costruttore con molte ombre nella vita. Nel corso di pochi giorni di un luglio incandescente l’equilibrio già precario di ognuno dei tre si rompe, e fa emergere con violenza dubbi, contraddizioni, desideri fino a quel momento dormienti. micidi sembra esserci la mano della stessa assassina: Anique Pomerleau, una vecchia conoscenza dell’antropologa forense, che anni prima aveva rapito, torturato e ucciso alcune giovani riuscendo poi a fuggire e sparire nel nulla. Forse la sconfitta più bruciante nella carriera della dottoressa Brennan e del detective Ryan. E ora, come evocata dai loro peggiori incubi, la più letale delle psicopatiche potrebbe essere tornata. Quando un’altra ragazzina viene rapita, Tempe capisce di doverla fermare a ogni costo, e per arginare la scia di sangue non le rimane che un modo: convincere il suo ex partner Ryan a rientrare dall’esilio volontario in Costa Rica. gno di una prodezza da raccontare, e prima di raccontarla è pronta a viverla. Per questo ci vogliono Smith e Wesson, la coppia più sgangherata di truffatori e di falliti che Rachel può legare al suo carro di immaginazione e di avventura. Ci vuole anche una botte, una botte per la birra, in cui entrare e poi farsi trascinare dalla corrente. Nessuno lo ha mai fatto. Nessuno è sceso giù dalle cascate del Niagara dentro una botte di birra. È il 21 giugno 1902. Nessuno potrà mai più dimenticare il nome di Rachel Green? E sarà veramente lei a raccontarla quella storia? ta dell’ultimo Dopoguerra. Al Porto Franco di Trieste c’era un luogo della memoria particolarmente evocativo: il Magazzino 26 (o hangar 26). Nessun movimento, nessun vagone, nessun camion che si fermasse, porte e finestre sbarrate, come un cimitero. “Sono custodite lì dentro le masserizie dei profughi”, diceva la gente. Dopo i lavori di ristrutturazione, quelle masserizie furono spostate in un altro magazzino. Il Magazzino 18. Ma per decenni occuparono in silenzio quel luogo tenebroso. Che ora ha ritrovato voce…

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PERSONAGGI

FRANCESCA RAFFAELLA GUERRA Intervista di Vanni Veronesi

Š Friuli

in giallo

Una passione fuori dagli schemi e un amore profondo per il Friuli: due ingredienti che una scrittrice di origine milanese ha mescolato realizzando qualcosa di unico. Nella speranza di far conoscere la nostra terra anche sul grande schermo‌

Š

Chi è Francesca Raffaella Guerra? Š8QÂśDSSDVVLRQDWD GL FULPLQL Âż Q GD DGR OHVFHQWH TXDQGR YLGL XQD WUDVPLVVLRQH GH dicata a Jeffrey Dahmer, il cannibale di Milwaukee‌ Era Mixer di Giovanni Minoli, vero? Ricordo un’imitazione fantastica di Corrado Guzzanti‌ ÂŤMa lo imitavo anch’io! – ride Âą 0LQROL DYHYD XQR VWL le inconfondibile e il montaggio di Mixer era qualcosa di nuovo per la tv di allora. Quello speciale su Dahmer mi FROSu SURIRQGDPHQWH LQL]LDL D RFFXSDUPL GL DVVDVVLQL VH riali. A sedici anniÂť. Una passione quantomeno ‘curiosa’. Come reagiscono le persone quando lo sanno? ÂŤCon stupore e talvolta sconcerto, inutile negarlo, ma la cosa mi diverte. La puntata di Minoli era andata in onda nel 1991; l’anno dopo avevo l’esame di passaggio GDO WULHQQLR DO ELHQQLR GHOOH VXSHULRUL H FRPH WHVLQD D SLD cere portai‌ Jeffrey Dahmer!Âť Immagino la facce del corpo docente. Š/D ORUR FXULRVLWj VL VSRVWz GDOOÂśDUJRPHQWR GHOOD WH sina alla sottoscritta: cercavano di capire chi fossi io!Âť. Cosa le interessa in particolare di questo mondo? Š0L FROSLVFRQR JOL DVSHWWL SVLFRORJLFL FRVD VFDWWD QHO la mente di un uomo? Come si arriva a compiere simili GHOLWWL" 3HQVR D 'HQQLV 1LOVHQ LO PRVWUR GL /RQGUD QH FURÂż OR H DVVDVVLQR GL SHUVRQH +R FRPSLXWR YDULH UL 62 | gennaio-febbraio 2015 |

cerche su di lui e nel 2008 gli ho anche scritto: siamo entrati LQ FRPXQLFD]LRQH HSLVWRODUH HG q QDWD XQÂśDPLFL]LD FRQ WXW ti i limiti del casoÂť. Che persona è Nilsen? Š+R VFULWWR XQ URPDQ]R VX GL OXL DQFRUD LQHGLWR SULYDQ dolo del fascino che gli è stato cucito addosso. I serial killer VRQR SHUVRQH GHEROL VFRQÂż WWH FRQ HQRUPL GRORUL DOOH VSDO le, fra cui la consapevolezza della propria malattia mentale. Nilsen è in carcere dal 1983; da allora ha tradotto centinaia di romanzi in braille, per permetterne la lettura ai ciechiÂť. Cosa vi siete scritti? Š*OL KR SDUODWR GHOOD PLD WHUUD H JOL KR GDWR DOFXQL VSXQ WL SHU ULĂ€ HWWHUH VXOOD VXD YLWD FDUFHUDULD OXL IUD OH DOWUH FRVH mi ha inviato delle splendide poesieÂť. Torniamo alla sua adolescenza: cosa accadde terminati gli studi? Š,QL]LDL D ODYRUDUH H GRSR DOFXQL DQQL GLYHQWDL OD UH VSRQVDELOH GL DJHQ]LH PDWULPRQLDOL LQ WXWWD ,WDOLD XQ LP SHUR FRVWUXLWR GD XQD IDPRVD LPSUHQGLWULFH 3HU PROWR WHP SR KR JLUDWR OD SHQLVROD DSUHQGR QXRYH Âż OLDOL H DGGHVWUDQGR il personale. FinchĂŠ, milanese sempre vissuta in cittĂ , arrivai a Udine per inaugurare la prima sede friulanaÂť. E cosa accadde? Š0L ULWURYDL LQ XQD UHDOWj GLIÂż FLOH L FOLHQWL HUDQR SHU OR SL ex di altre agenzie sparse nel Nord Est, quindi con un carico GL HVSHULHQ]H EHQ SL FRPSOHVVR GHO VROLWR ( SRL SDUODYDQR quasi tutti in friulano e io faticavo a comprendere‌ Ma era


SURSULR OD PHQWDOLWj D HVVHUH GLYHUVD OD VHGH GL 8GLQH q OÂśX nica ad aver chiuso i battenti. In compenso, esplorai questa regione a me ignota: fu una rivelazioneÂť. PerchĂŠ? ÂŤIl resto d’Italia ha un’immagine distorta del Friuli: QRQ VL VD EHQH QHDQFKH GRYH FROORFDUOR 4XL KR VFRSHU to luoghi di incredibile bellezza: sono rimasta affascinata da questo ‘compendio dell’universo’, come diceva Nievo. E ho sentito la necessitĂ di scrivere. Ne è nata una serie di romanzi, Friuli terra di misteri, FRQ XQ SHUVRQDJJLR FR PXQH LO JLRUQDOLVWD 0DQXqO )HUXJOLR DOOH SUHVH FRQ LQGD JLQL GD YHUR H SURSULR JLDOOR $ RJJL KR SXEEOLFDWR RWWR OL bri, ognuno ambientato in localitĂ diverse della regioneÂť. Come prendono forma i suoi romanzi? ÂŤNascono ‘al contrario’: il punto di partenza è il luogo. Di solito mi segnalano una localitĂ interessante; io vado nella sede del Comune per informare della mia iniziativa H PL IDFFLR VHJQDODUH XQ HVSHUWR XQ ÂľWXWWRORJRÂś GHO OXR JR 3L FKH VWRULFL VRQR SHUVRQH FKH DPDQR LO ORUR SDHVH H VDQQR WXWWH OH FRVH SL PLQXWH PL IDFFLR DFFRPSDJQDUH da loro e ogni volta è come entrare in un altro mondo. Le loro memorie sono preziosissimeÂť. Quindi è il luogo che ‘crea’ la storia? ÂŤEsattamente: devo essere ispirata dal territorio. Se non scatta la scintilla, non arriva neanche il libroÂť. Le sue storie sono vere o immaginarie? ÂŤLo scenario è autentico, ma la trama è di fantasiaÂť. PerchĂŠ il Friuli le appare come una terra di misteri? ÂŤVenendo dalla realtĂ lombarda, l’impatto con questa WHUUD q VWDWR IRUWLVVLPR 1RQ q TXHVWLRQH GL ULWPL SL OHQ WL TXDQGR YLYHYR D 0LODQR DYHYR XQD FDVD LQ YDO %UHP bana, ma in quella pace assoluta non ho mai scritto una riga. Qui, invece, ho trovato una bellezza insospettabile. ( GRYH FÂśq WDQWD OXFH OD IDQWDVLD YXROH FKH GLHWUR FL VLD no anche grandi ombre: gli ingredienti per il thriller erano giĂ pronti in questi paesaggi uniciÂť. Progetti futuri? ÂŤA maggio usciranno quattro nuove storie di Manuèl Feruglio, con un taglio diverso rispetto all’altra collana. 5HVWD LQ SLHGL LQROWUH OD PLD LGHD GL SDUWHQ]D YRUUHL WUD sformare Friuli terra di misteri LQ XQD Âż FWLRQ FLQHPDWR JUDÂż FDÂŞ Vanni Veronesi Francesca Raffaella Guerra, 39 anni, vive a Castions di Strada. Ăˆ madre di Ambra Sophi e proprietaria della casa editrice Ubi Minor.


Sei davvero ipocondriaco? Scoprilo attraverso un test Una patologia frequente e sommersa porta chi ne è affetto a profonde sofferenze sul piano fisico e morale e a una continua, affannosa, ricerca: «Che malattia avrò?», «Perché non si riesce a scoprire?», «Come faccio a liberarmene?». Vediamo di fare un po’ d’ordine.

Gilberto è davanti a me: «Sono preoccupato per la mia salute. Ho alle spalle centinaia di esami, colloqui, visite, migliaia di pensieri che frullano per la testa e ancora non si è capito che cosa abbia. Di quale malattia soffra… che mi porta questi disturbi così terribili e fastidiosi. Come posso vivere così, dottore?». Il colloquio riguarda un tema assai comune: l’ipocondria, la paura di avere qualche malattia incurabile che, anche a fronte di esami negativi e rassicurazioni, non scompare. Se è vero che interessa il 5% della popolazione e il 7% dei pazienti che si rivolgono al medico di famiglia (DSM-IV-TR), è giunta l’ora di fare un po’ di chiarezza. Ci siamo chiesti: perché non mettervi alla prova? Attraverso un test potrete provare il vostro ‘grado di ipocondria’ e, nel caso vi scopriate in difficoltà, cercare un aiuto tramite un colloquio, una psicoterapia o una terapia naturale. Test

Sono convinto di avere un infarto I miei parenti non ne possono più di me, ma non capiscono il mio dolore Mi reco dal medico almeno una volta ogni quindici giorni Il mio malessere condiziona la mia vita sociale e lavorativa Vorrei cambiare, ma non so come fare Mi piacerebbe trovare una soluzione, una volta per tutte

SÌ NO SÌ NO SÌ NO SÌ NO SÌ NO SÌ NO

Risultati del questionario: IPOCONDRIA DI GRADO LIEVE (da 5 a 10 risposte affermative) DI GRADO MODERATO (da 11 a 15 risposte affermative) DI GRADO SEVERO (da 16 a 20 risposte affermative) È il caso di farsi aiutare. Probabilmente il tuo stato di crea una grande sofferenza, che non si riesce a placare. Guarda al futuro con fiducia, puoi SÌ NO cercare una soluzione guardando dentro di te. Un colloquio con un professionista è certamente indicato.

Temo costantemente di avere qualcosa che non va a livello fisico Sono convinto di avere una SÌ malattia grave Accuso costantemente SÌ qualche disturbo Sono molto preoccupato SÌ per la mia salute Trascorro la maggior parte del tempo SÌ a pensare alla mia salute Appena mi passa un sintomo, SÌ ecco che ne arriva un altro! Cerco rassicurazioni ai miei SÌ comportamenti, nel medico, nei familiari, negli amici Quando gli esami sono negativi e SÌ “va tutto bene” ho un moto di disprezzo: “Saranno sbagliati!” La cosa che mi dà più fastidio SÌ è che mi si dica: “Non hai nulla!” Non hanno ancora scoperto di cosa SÌ soffro, ma ho certamente una malattia grave Ho fatto tanti esami, ma nessuno ha SÌ ancora indicato una strada precisa Se un amico o un parente ha una SÌ malattia, penso subito di averla anch’io In certi momenti sono letteralmente SÌ terrorizzato! Ho batticuore, agitazione, SÌ mal di stomaco

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Gli autori Il dottor Roberto Pagnanelli lavora a Trieste, Monfalcone e Gorizia. È psicoterapeuta esperto in medicine naturali. Specializzato in Psichiatria, è diplomato in Medicina Psicosomatica, in Medicina Omeopatica e in Psicoterapie Brevi. Autore di pubblicazioni su riviste scientifiche, ha partecipato a trasmissioni radiotelevisive, collaborando con riviste quali Starbene, Per me, Più Salute & Benessere, Viver Sani & Belli, Top Salute, Donna Moderna. È ideatore della Musicoterapia Cinematografica. Per ulteriori informazioni: Mobile: 330-240171 robertopagnanelli@libero.it-www.robertopagnanelli.it La dottoressa Cristina Orel è laureata in Psicologia Clinica all’Università di Padova e specializzata in Psicoterapia ad indirizzo psicosomatico presso l’Istituto Riza di Milano. Si occupa da anni del trattamento degli stati d’ansia, gli attacchi di panico, la depressione, le terapie di coppia, le problematiche adolescenziali e infantili. Lavora come psicologa-psicoterapeuta a Trieste, Monfalcone e Gorizia. Per ulteriori informazioni: Mobile: 333-6913969 cristinaorel@libero.it-www.laforzadellamente.it


Ristorante Joia Via Diaz 1, TRIESTE Tel. 040 3478940

Immerso nel cuore della cittĂ di Trieste, Joia è sia ristorante-grill, sia lounge bar. La varietĂ del suo menu è notevole e va dai salumi alla carne, al pesce, ai dolci fatti in casa, al buffet e stuzzicherie varie. Dalla tradizionalissima ricetta di cibi sani e freschi alla ricerca di materie prime sempre costantemente selezionate, il locale vanta prodotti come la carne di sola â€?Fassona Piemonteseâ€? e il pesce fresco ogni giorno. Ăˆ il luogo adatto a cerimonie e banchetti, a cene aziendali o feste private, ma anche per una cena romantica o in famiglia. Le sue serate a tema sono sempre molto frequentate e divertenti. Joia: come mai questo nome cosĂŹ particolare? ÂŤQuesto nome nasce dalla passione e dalla gioia di vivere e di trasmettere allegria in ogni cosa. Il QRPH VLJQLÂż FD SURSULR JLRLD DEELDPR GHFLVR GL VFUL verlo in questo modo per il semplice fatto di poter DYHUH XQ QRPH SDUWLFRODUH H DO FRQWHPSR VHPSOLFHÂŞ Com’è nata e come si è sviluppata la sua passione per il cibo e la ristorazione? ÂŤCultura del gusto, professionalitĂ e sapori ricercati: cresciuto alle falde del Vesuvio, la mia cucina è inĂ€ XHQ]DWD GD VDSRUL H DURPL mediterranei. Sin da piccolo ho sempre trovato interessante e appassionante il Pasquale Sorrentino mondo della cucina. Ho co-

Pasquale ci suggerisce:

minciato a 14 anni a muovermi ai fornerli, apprendendo ogni giorno “il Sapereâ€? nei ristoranti della cittĂ . Ho avuto la fortuna di lavorare con i migliori chef di Napoli, che mi hanno insegnato come preparare e cucinare i prodotti della mia terra. VoJOLD GL XQD QXRYD HVSHULHQ]D PL KD SRUWDWR Âż QR D 7ULHVWH GRYH ho realizzato il mio sogno insieme al mio socio: aprire un ristorante! Soddisfazioni ne sono arrivate: 3° posto cuoco dell’anno 2013 e medaglia d’oro nel 2014 con la ricetta proposta di seguito. Ma siamo sempre attivi per crescere e migliorarci: in questo PHVWLHUH QRQ VL Âż QLVFH PDL GÂśLPSDUDUH ÂŞ Che tipo di cucina propone? ÂŤUna cucina basata sui prodotti freschi e di stagione, dal pesce appena pescato alla carne di sola “Fassona Piemonteseâ€?. Abbiamo unito nel nostro menu piatti della tradizione del Sud e proposte locali come “la caldaiaâ€?, accontentando cosĂŹ una vasta scelta di clienti. Ma il pesce la fa da padrona: ce n’è di tutWL L WLSL ÂŞ

chef‌ame!

Ravioli ripieni di patate, timo e gambero rosso siciliano, in guazzetto di bufala affumicata di Battipaglia e salsa al nero di seppie nostrane Ingredienti 500 g di pasta all’uovo fresca 500 g di patate fresche 200 g di gamberi rossi sicialiani 500 g di bufala fresca affumicata Timo fresco Sale Pepe 1 uovo Olio extra vergine d’oliva Per la salsa al nero di seppia: 500 g di seppie fresche 2 cipolle 100 g di salsa di pomodoro Sale e pepe

Preparazione Per il ripieno: sbollentare le patate e pelarle. Sgusciare ed eviscerare i gamberi, tagliarli a cubettini, saltarli con olio aglio sale pepe e timo fresco. Unire le patate schiacciate e saltare il tutto. Per la salsa: pulire le seppie salvando la sacca di nero. Soffriggere le cipolle a julienne, unire le seppie tagliate a cubettini, unire il nero e la salsa di pomodoro, salare e pepare. Lasciar cuocere a fuoco lento. Per il guazzetto: frullare la bufala con pepe e un po’ di sale, allungarla con un goccio d’acqua e filtrare il tutto. Stendere la pasta, spennellare con un tuorlo d’uovo e adagiare sul ripieno. Coprire con un altro strato di pasta, schiacciare con le dita intorno al ripieno e stagliare con un coppapasta. Bollire in acqua salata. In un piatto adagiare il guazzetto sul fondo, adagiarvi i ravioli e porre sopra la salsa al nero, un ramo di timo e peperoncino julienne per decorare. Un filo d’olio extravergine a crudo ed è pronto. Buon appetito!


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Legenda Caffetteria

Afterhour

Birreria

Eventi a tema

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Musica dal vivo/karaoke

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Vegetariano/biologico/regimi

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Cucina pesce

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TV satellitare/digitale

Pizza

Giochi e spazi per bambini

Gelateria

Pernottamento

Catering

Buoni pasto

Organizzazione feste

Parcheggio

La nuova edizione di Jesus Christ Superstar è riuscita a diventare un vero evento, portando in scena, per la prima volta in Europa, un interprete d’eccezione nel ruolo del titolo: Ted Neeley, il Gesù ‘originale’ del celebre film di Norman Jewison, storico successo cinematografico del 1973. La regia composita arricchisce la messinscena con acrobati, mangiafuoco, ballerini e un accuratissimo e nuovo impianto scenografico. Trieste. Politeama Rossetti. 21, 22, 23/01 ore 20.30; 24/01 ore 16 e 20.30; 25/01 ore 16. Ingresso: € 15-59. Info: www.ilrossetti.it

Enoteca

Il range di prezzo indicato (ove applicabile) si riferisce al costo medio di un pasto, escluse bevande alcoliche. I dati segnalati sono stati forniti direttamente dal Gestore del locale. Qualora doveste verificare delle discordanze, Vi invitiamo a segnalarcelo.

21 - 25 gennaio ▶ Jesus Christ Superstar

Pub

3, 4 febbraio ▶ La professione della Signora Warren Testo di grande valore per la sua teatralità intrinseca, che si manifesta nella vivacità del dialogo, nell’acutezza dei sentimenti messi in scena, nella tensione etica dei contenuti, La professione della Signora Warren è soprattutto un processo all’ipocrita società del suo tempo (George Bernard Shaw lo scrive nel 1898), processo che si rivela ancora una volta del tutto attuale. Lo spettacolo è interpretato da Giuliana Lojodice e Giuseppe Pambieri, per la regia di Giancarlo Sepe. Monfalcone (GO). Teatro comunale. Ore 20.45. Ingresso: € 7-25. Info: www.teatromonfalcone.it

e inoltre...

trattoria

15 gennaio ▶ Forbici e follia Un’infilata di comici: da Michela Andreozzi a Nini Salerno Gorizia. Teatro Verdi. www3.comune.gorizia.it

19 gennaio ▶ Il visitatore Con Alessandro Haber e Alessio Boni . Cervignano del Friuli (UD). Teatro Pasolini. Ore 21. Ingresso: € 7,50-15. Info: www.teatropasolini.it


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trattoria

6, 7 febbraio ▶ Daniel Pennac

ristorante

La famiglia, l’amore, l’omosessualità: sono alcuni dei temi trattati da Journal d’un corps, evento teatrale internazionale di e con Daniel Pennac. Come testimoniare la realtà del corpo inteso quale macchina fisica con cui ognuno di noi si compone, durante tutta la propria esistenza? Pennac ci porta sul terreno delle secrezioni, dei dolori e degli umori; nella forma di un checkup di lungo corso, questo diario di bordo ha, come oggetto primario, l’involucro carnale che ci serve da veicolo dal primo vagito fino all’ultimo sospiro. Pordenone. Teatro Verdi. Ore 20.45. Ingresso: € 1418. Info: www.comunalegiuseppeverdi.it

ristorante

28 febbraio ▶ Antigone 1939 La tragedia, con la quale Sofocle vinse il primo premio al concorso tragico del 492 a.C., tratta dei discendenti di Edipo concentrandosi sulla figlia Antigone e sua sorella Ismene e dei fratelli Eteocle e Polinice, morti fratricidi nella lotta per il potere sulla città di Tebe. In questa edizione la giovane compagnia Ippogrifo intende raccontare le radici dell’odio: un’Antigone ambientata in un cabaret della Berlino nazista del 1939 che tenta di far echeggiare questi temi dalla loro radice antica attraverso i secoli. Udine. Teatro Giovanni da Udine. Ore 20.45. Ingresso: € 12. Info: www.teatroudine.it

3 febbraio ▶ Arlecchino di e con Paolo Rossi Gradisca d’Isonzo (GO). Teatro comunale. Ore 21. Ingresso: € 12-22. Info: www.artistiassociatigorizia.it

18 – 22 febbraio ▶ Sinfonia d’autunno di Ingmar Bergman. Regia di Gabriele Lavia. Trieste. Politeama Rossetti. 18-21/02 ore 20.30; 22/02 ore 16. Ingresso: € 12-29. Info: www.ilrossetti.it


L I V E

M U S I C

10 gennaio ▶ CCCP A venticinque anni dallo scioglimento, sarà lo storico leader Massimo Zamboni a far rivivere le canzoni della band emiliana con Ortodossia e nuova fuga - dai Cccp ai Csi allo Scoppio, assieme a Danilo Fatur, “artista del popolo” che accompagnava i concerti del gruppo, la cantante Angela Baraldi, il cantante degli Offlaga Disco Pax Max Collini e l’ex Ustmamò Simone Filippi alla batteria. Udine. Teatro San Giorgio. Ore 20.45. Ingresso: € 21. Info: www.vivaticket.it

12 febbraio ▶ Afterhours È lo stesso frontman Manuel Agnelli a commentare questo nuovo progetto della band: «I teatri rappresentano una preziosissima occasione per sperimentare un tipo di tensione completamente diversa dal concerto rock, fatta di tempi dilatati, pause e silenzi, e di una più intima complicità con il pubblico». Per il pubblico degli Afterhours, dunque, il tour Io so chi sono rappresenta uno fase nuova: uno spettacolo tutto da gustare. Udine. Teatro Nuovo Giovanni da Udine. Ore 21. Ingresso: € 25-40. Info: www.azalea.it

e inoltre... 10 gennaio ▶ Jordi Savall - Folias & Canarios Concerto dedicato alla musica spagnola tradizionale fra Cinquecento e Seicento. Pordenone. Teatro Verdi. Ore 20.45. Ingresso: € 5 – 32. Info: www.comunalegiuseppeverdi.it

23 gennaio ▶ Ubermensch Tributo ai Ramstein Pordenone. Deposito Giordani. Ore 20.45. Ingresso: € 15. Info: 0434 247319 www.naonianconcerthall.com


19 febbraio ▶ Natalia Gutman Violoncellista russa icona della grande musica classica nel mondo, Natalia Gutman sarà accompagnata da un ensemble che rappresenta una delle eccellenze del nostro territorio: l’Orchestra giovanile dell’Accademia d’archi ‘Arrigoni’ di San Vito al Tagliamento, vivaio di giovani talenti. Con lei sul palco il talentuoso violinista ucraino Pavel Vernikov. La serata vedrà l’esecuzione di brani di Haydn, Vivaldi e Mozart. Gorizia. Teatro Verdi. Ore 20.45. Ingresso: € 9-24. Info: www3.comune. gorizia.it/teatro/it

27 febbraio ▶ Eliane Rodrigues Pianista precoce e virtuosa, ha debuttato in tv a soli sei anni insieme all’Orchestra Sinfonica Brasiliana diretta da Alceo Bocchino. In seguito ai premi conquistati al Van Cliburn e al Queen Elisabeth nei primi anni Ottanta, la sua carriera concertistica ha conosciuto un forte impulso internazionale, con inviti provenienti da tutte le maggiori capitali musicali. Sacile (PN). Fazioli Concert Hall. Ingresso: € 15-30. Info: 0434 72026, www.fazioli.com

30 gennaio ▶ Fratres Trio Violino e sax per un incontro fra musica classica e jazz Gorizia. Kultuni Center Bratuz. Ore 20.45. Ingresso: € 9-19. Info: www.lipizer.it

5 febbraio ▶ Black Hole Musica Nu Metal e Grunge Tolmezzo. Tilly Pub. Ore 21.30. Info: www. tillyspub.it


FOLKLORE

30 gennaio - 1 febbraio, 6 -8 febbraio ▶ El Purcit in Ostarie XVI edizione dell’ormai tradizionale festa del maiale, che abbina il gusto del cibo a quello della cultura con mostre, esposizioni fotografiche e di artigianato locale. Non mancheranno gli spettacoli e la sfilata dei carri allegorici. Martignacco (UD). Info: www.elpurcitinostarie.com

12 - 18 febbraio ▶ Carnevale di Muggia Giunto alla sua 62° edizione, è il Carnevale più famoso del Friuli Venezia Giulia: l’evento clou è fissato domenica 15 febbraio con la spettacolare sfilata dei carri allegorici delle Compagnie del Carnevale nel centro storico. Muggia (TS). Info: www.benvenutiamuggia.eu

14 febbraio ▶ La notte delle lanterne Sfilata accompagnata dalle figure del Rölar e del Kheirar, che un tempo bussava col manico della scopa alle porte delle abitazioni per farsi aprire. Una volta entrato e spazzato il pavimento, introduceva i suonatori e le maschere danzanti al suono delle fisarmoniche. Sauris (UD). Info: www.sauris.org

e inoltre... 13 - 18 febbraio ▶ Festa di San Valentino Veglione di carnevale martedì 17, polenta e renga per tutti il giorno seguente. Fiumicello (UD). Info: www.comune.fiumicello.ud.it

14 febbraio ▶ Festa degli innamorati Per rievocare le origini friulane del mito di Romeo e Giulietta Ariis di Rivignano (UD). Info: www.prolocoariis.it

1 marzo ▶ Fums, profums, salums Suggestivo viaggio gastronomico con protagonista il Salame Sutrio (UD). Info: www.turismofvg.it 70

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settembre-ottobre 2007

| L’INFORMAFREEMAGAZINE


SPORT

18 gennaio ▶ Maratonina del Collio Percorso pianeggiante con qualche leggero avvallamento (21,095 km su strade asfaltate con traffico inesistente), quasi tutto immerso nel verde del Parco del Preval e i bellissimi percorsi del Collio Goriziano. Capriva del Friuli (GO). Info: www.marciatorigorizia.it

25 gennaio ▶ Winter Triathlon Tarvisio Competizione che comprende le discipline della corsa, della mountain bike e dello sci di fondo, in una suggestiva versione invernale della triplice. Tarvisio (UD). Arena Paruzzi. Info: www.kronoservice.com

21-22 febbraio ▶ Assoluti d’Italia di Enduro Terminata la sfida del Campionato Italiano, nel primo pomeriggio di domenica prenderà il via la Lignano Enduro, competizione stile Touquet cui potranno partecipare tutti i tesserati FMI e di federazioni estere, agonisti e amatori. Lignano Sabbiadoro (UD). Arenile e zona Luna park. Info: www.mcsoffroad.it

e inoltre... 24-25 gennaio ▶ Ciaspolissima Il sabato prove gratuite e ciaspolata notturna. Domenica gara competitiva e “dog trekking”. Malborghetto-Valbruna (UD). Località Valbruna. Info: www. lussarissimo.com

6 febbraio ▶ Ski krono Varmost Cronoscalata di sci alpinismo in notturna. Dislivello totale salita m. 830. Sviluppo complessivo salita Km. 4,5. Forni di Sopra (UD). Località Varmost. Info: www.for-adventure.it


MEETING

16-22 gennaio ▶ Trieste Film Festival Il principale appuntamento italiano con il cinema dell’Europa centro-orientale, giunge alla 26a edizione. La rassegna ospiterà anche quest’anno le sue proiezioni al Teatro Miela e alla Sala Tripcovich. Trieste. Info: www.triestefilmfestival.it

21 gennaio – 18 febbraio ▶ Conosciamo la Grande guerra in FVG Conferenze e seminari organizzati dalla Filologica friulana per comprendere innovazioni e aspetti geopolitici che il primo conflitto mondiale portò sul territorio della nostra regione. Udine. Palazzo Mantica, via Manin 18. Info: www.filologicafriulana.it

23 gennaio ▶ Incontro con Nada Malanima La cantante, narratrice e attrice ripercorrerà la propria carriera e la propria vita dal suo esordio, a 15 anni, sul palco di San Remo. San Daniele del Friuli (UD). Auditorium scuole medie, via Kennedy. Ore 20.45. Info: www.leggermente.it

e inoltre... 14 gennaio ▶ Gioco d’azzardo patologico Definizione del fenomeno e trattamenti terapeutici. Incontro con la psicologa Valentina Vidal. Fiumicello (UD). Sala Bison, piazzale dei Tigli. Info: 0431 970235

23 gennaio / 27 febbraio ▶ Augusto In occasione del bimillenario della morte di Gaio Giulio Cesare Ottaviano Augusto, due serate per riscoprire la vita quotidiana al tempo della dinastia Giulio – Claudia. Palmanova (UD). Alca Scuola, Piazza Grande 22. Ore 20.30. Info: 0432 923775 72

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BAMBINI

18 gennaio ▶ Tramando In un mercato immaginario due ambulanti un po’ particolari raccontano storie per vendere le loro stoffe o forse vendono stoffe per raccontare le loro storie. Storie di draghi golosi e streghe in città… Cormòns (GO). Teatro Comunale, via Sauro 17. Ore 16, € 5. Info: www.artistiassociatigorizia.it

25 gennaio ▶ Trofeo Biberon Gara di Slalom Gigante per categorie superbaby, baby e cuccioli, maschile e femminile, con sciatori di sci club regionali, nazionali nonché austriaci, sloveni e croati. Forni di Sopra (UD). Località Davost. Info: http://sciclub70.com

17 febbraio ▶ Carnevale dei Ragazzi Un intero pomeriggio mascherato dedicato a bambini e ragazzi: per tutti loro giochi, balli e animazione, oltre agli immancabili crostoli per deliziare l’ultima giornata dedicata al Carnevale. Cervignano del Friuli (UD). Ricreatorio San Michele, via Mercato 1. Ore 15.30. Info: www.ricre.org

e inoltre... 8 febbraio ▶ Cenerentola Rivisitazione teatrale moderna della celebra fiaba. Udine. Teatro Nuovo Giovanni da Udine, via Trento 4. Ore 17, € 6. Info: www.teatroudine.it

22 febbraio ▶ Rosso come Cappuccetto Rosso I colori e i loro mille abbinamenti possono influenzare le azioni dei personaggi. E risolvere i loro problemi… Gradisca d’Isonzo (GO). Nuovo Teatro Comunale, via Ciotti 1. Ore 16, € 5. Info: www.artistiassociatigorizia.it L’INFORMAFREEMAGAZINE

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22-24 GENNAIO

▶PITTI IMMAGINE BIMBO Viale Borgo Palazzo, 137 BERGAMO Tel 035 3230911 www.promoberg.it 24 GENNAIO - 1 FEBBRAIO

▶BERGAMO ANTIQUARIA

Mostra mercato di alto antiquariato 6-8 FEBBRAIO

▶BERGAMO SPOSI

28-30 GENNAIO

▶PITTI IMMAGINE FILATI 20-22 FEBBRAIO

▶TOURISMA

Salone internazionale dell’archeologia 26 FEBBRAIO – 1 MARZO

▶DANZA IN FIERA

5-8 MARZO

▶BERGAMO CREATTIVA

Fiera delle arti manuali

Viale della Fiera, 20 BOLOGNA Tel 051 282111 www.bolognafiere.it 14-15 GENNAIO

▶MARCA

23-26 GENNAIO

▶ARTE FIERA

Arte contemporanea 13-15 FEBBRAIO

▶IL MONDO CREATIVO

Hobbistica creativa, belle arti e fai da te 14-15 FEBBRAIO

▶MONDO ELETTRONICA 18-20 FEBBRAIO

▶SAIE3 2015

Serramenti e finiture interni ed esterni 19-21 FEBBRAIO

▶FORUMCLUB FORUMPISCINE

Fitness, Wellness & Aquatic Clubs 3-4 FEBBRAIO

Fieramilanocity Piazzale Carlo Magno 1 MILANO Fieramilano Strada statale del Sempione 28 RHO Tel 02 49971 www.fieramilano.it 14-16 GENNAIO

▶PROMOTION TRADE EXHIBITION

Fiera dell’oggetto aziendale fieramilanocity 15-16 GENNAIO

▶ANTEPRIMA

Colori e tendenze moda fieramilanocity 17-20 GENNAIO

▶HOMI

Salone degli stili di vita fieramilano 4-6 FEBBRAIO

▶MILANO UNICA

Salone italiano del tessile fieramilanocity 12-14 FEBBRAIO

▶UNIVERCITY

▶BIT

Cremona Fiere s.p.a. Piazza Zelioli Lanzini, 1 CREMONA Tel 0372 598011 www.cremonafiere.it

▶MICAM

Expo-città per gli studenti

Borsa Internazionale del Turismo fieramilano 15-18 FEBBRAIO

25-27 FEBBRAIO

▶BIOENERGY ITALY

Energie rinnovabili

Expo internazionale calzatura fieramilano 15-18 FEBBRAIO

▶MIPEL

Pelletteria fieramilano 25-27 FEBBRAIO

▶SIMAC TANNING-TECH fieramilano 25-27 FEBBRAIO

via della Fiera, 11 FERRARA Tel 0532 900713 www.ferrarafiere.it 31 GENNAIO – 1 FEBBRAIO

▶AUTO E MOTO DEL PASSATO 14-15 FEBBRAIO

▶FERRARA MILITARIA E LE LAME

Mostra-mercato di collezionismo militare 14-15 FEBBRAIO

▶SOFTAIR FAIR

▶LINEAPELLE fieramilano

25-27 FEBBRAIO

▶MYPLANT & GARDEN

Calzature e pelletteria fieramilano

28 FEBBRAIO – 2 MARZO

▶MIDO

Ottica, optometria e oftalmologia fieramilano 28 FEBBRAIO – 2 MARZO

▶MIPAP - SUPER

Pret-à-porter donna e accessori fieramilanocity

14-15 FEBBRAIO

▶MONDO ELETTRONICA 28 FEBBRAIO – 1 MARZO

▶LIBERAMENTE

Tempo libero, divertimento e vita all’aria aperta

Piazza Adua, 1 FIRENZE Tel 055 49721 www.firenzefiera.it 13-16 GENNAIO

▶PITTI IMMAGINE UOMO 74

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L’INFORMAFREEMAGAZINE

Viale Virgilio, 70/90 MODENA Tel 059 848899 www.modenafiere.it 17-18 GENNAIO

▶EXPO ELETTRONICA 17-18 GENNAIO

▶MO-DEL

Modellismo statico e dinamico


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17-18 GENNAIO

▶COS-MO

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Salone della birra

Fumetto e cosplayers 17-18 GENNAIO

▶MO.MA

Tecnologie open source 27-29 GENNAIO

▶GATER EXPO

Tessuti e accessori 14-22 FEBBRAIO

▶MODENANTIQUARIA

Alto antiquariato

14-22 FEBBRAIO

▶PETRA

Design per il verde 14-22 FEBBRAIO

▶EXCELSIOR

Rassegna arte italiana XIX sec.

Via Cotonificio, 96 Torreano di Martignacco (UD) UDINE Tel 0432 4951 www.udinegoriziafiere.it Via della Barca, 15 GORIZIA 9-11 GENNAIO

▶UDINE SPOSA Udine 22-25 GENNAIO

▶AGRIEST TECH

Gestione del territorio Udine 19-22 FEBBRAIO

Via Rizzi, 67/a PARMA Tel 0521/9961 www.fiereparma.it 28 FEBBRAIO – 8 MARZO

▶MERCANTEINFIERA

Modernariato, antichità, collezionismo 28 FEBBRAIO – 1 MARZO

▶ART PARMA FAIR

Arte moderna e contemporanea 28 FEBBRAIO – 2 MARZO

▶ITALIAN GOLF SHOW

▶EXPOMEGO Gorizia

Viale del Lavoro, 8 VERONA Tel 045 8298111 www.veronafiere.it 23-25 GENNAIO

▶MOTOR BIKE EXPO 24-25 GENNAIO

▶MOTORCIRCUS

Fiera del motorsport 31 GENNAIO - 1 FEBBRAIO

Viale Treviso 1 PORDENONE Tel 0434 23 21 11 www.fierapordenone.it

▶WINTER BODY ART FESTIVAL

Tatuaggi

1 FEBBRAIO

17-25 GENNAIO

▶MOSTRA SCAMBIO DEL GIOCATTOLO D’EPOCA

24-25 GENNAIO

▶LEGNO & EDILIZIA

14-17 FEBBRAIO

▶ELETTROEXPO

▶PORDENONE ANTIQUARIA ▶FIERA DEL DISCO ▶CUCINARE

Tecnologie per la cucina

19-22 FEBBRAIO 21-22 FEBBRAIO

Elettronica

21-22 FEBBRAIO

▶MODEL EXPO ITALY

Modellismo

Via Filangeri, 15 REGGIO EMILIA Tel 0522 503511 www.fierereggioemilia.it 9-11 GENNAIO ▶DOMANI SPOSI 9-11 GENNAIO ▶L’AIA IN FIERA

Animali da cortile

Via Emilia, 155 RIMINI Tel 0541 744111 www.riminifiera.it 17-21 GENNAIO

▶SIGEP

Gelateria, pasticceria e panificazione 17-21 GENNAIO

▶A.B. TECH EXPO

Panificazione, pasticceria e dolciario 17-21 GENNAIO

▶RHEX

Ristorazione 12-13 FEBBRAIO

▶BIOGAS ITALY

21-24 FEBBRAIO

▶BEER ATTRACTION

28 FEBBRAIO – 2 MARZO

▶SPORT EXPO

La fiera dello sport giovanile

Via dell’Oreficeria, 16 VICENZA Tel 0444 969111 www.vicenzafiera.it 23-28 GENNAIO

▶VICENZAORO

Oreficeria, gioielleria, argenteria, pietre preziose 23-28 GENNAIO

▶T-GOLD

Oreficeria e preziosi 7-9 FEBBRAIO

▶PESCARE SHOW

Pesca sportiva

14-16 FEBBRAIO

▶HIT

Hunting, Individual Protection, Target Caccia e protezione individuale 26 FEBBRAIO - 1 MARZO

▶ABILMENTE PRIMAVERA

Manualità creativa

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Fino all’11 gennaio ▶PIERPAOLO MITTICA - ASHES/CENERI. RACCONTI DI UN FOTOREPORTER Mittica nelle sue immagini non fa sconti. Racconta quanto di assurdo e di terribile l’uomo fa contro se stesso. In luoghi che per molti sono sinonimo di disastri non casuali, di guerre, nuove schiavitù e di abbruttimento, e che per altri non sono altro che usuali condizioni di esistenza, o meglio di tragica sopravvivenza. Pordenone. Gallery Harry Bertoia. Orario: mar-sab 15.30-19.30, dom 10-13, 15.30-19.30. Ingresso: ridotto € 1,00, intero € 3,00.

mentali, l’esposizione ripercorre la vita e l’opera di uno degli artisti più significativi del Novecento, autore di vere e proprie icone del secolo scorso, come Le Violon d’Ingres, figura femminile con due intagli di violino sulla schiena e Cadeau, ferro da stiro con la piastra percorsa da una fila di chiodi. Codroipo (UD). Villa Manin. Orario: mar-dom 10-19. Ingresso: € 5,00 - 8,00. Info: www.villamanin-eventi.it Fino all’11 gennaio ▶ENZO COGNO. ANTINOMIE Monografica dedicata a una figura molto particolare del secondo Novecento a Trieste, che tra gli anni Sessanta e Settanta fu protagonista, assieme a Miela Reina, nell’ambito dell’associazione Arte Viva e della Galleria La Cavana, di una stagione breve ma straordinaria di mostre e altre iniziative d’avanguardia. Trieste. Museo Revoltella. Orario: merc-lun 10-19. Ingresso: intero € 7,00; ridotto € 3,00. Info: www.museorevoltella.it

Fino all’11 gennaio ▶MAN RAY Con oltre 250 opere, fra fotografie, oggetti, dipinti, disegni e film speri-

Fino al 25 gennaio ▶MODALITÀ D’USO FORME DI RIUTILIZZO DELL’IMMAGINE

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FOTOGRAFICA NEI PROGETTI EDITORIALI Foto originali provenienti dall’archivio del Centro studi Nediža, in collaborazione con Roberto Del Grande, e una selezione di libri fotografici di autori italiani ed europei. San Vito al Tagliamento (PN). Castello. Orario: sab e dom 10.30-12.30, 15.3019.00. Ingresso libero. Info: www.palinsesti.org Fino al 31 gennaio ▶ ANTONIO LASCIAC. I DISEGNI GORIZIANI La figura di Antonio Lasciac assume particolare valenza per il territorio transfrontaliero di Gorizia e Nova Gorica, che all’epoca della sua esperienza professionale era un unicum territoriale. La sua valenza internazionale è testimoniata delle importanti opere eseguite, specialmente in Egitto nel periodo a cavallo tra Otto e Novecento. La mostra ne illustra i primi progetti goriziani. Gorizia. Archivio di Stato, saletta di via Ospitale 2. Orario: lun e mer 8-16.30, mar, gio e ven 8-14. Ingresso libero. Info: www.turismofvg.it

Fino al 1 febbraio ▶ MUSTAFA SABBAGH IDENTITÀ MIGRANTE Un intrigante viaggio nella passione per l’identità umana mascherata e svelata attraverso il corpo, nell’intreccio fra storia della pittura e fascinazione per il paesaggio. Gemona del Friuli (UD). Museo civico di Palazzo Elti. Orario: mar-dom 10-12.30, 14.30-18. Ingresso libero. Info: www.exibart.it Fino all’8 febbraio ▶ OLTRE LO SGUARDO. FOTOGRAFI A GORIZIA PRIMA DELLA GRANDE GUERRA Storia degli atelier fotografici goriziani della Belle Époque, sapientemente ricostruiti attraverso una sequenza di immagini che offrono uno spaccato della società nell’arco temporale compreso tra il 1860 e lo scoppio della Grande Guerra. Gorizia. Palazzo Della Torre Fondazione CaRiGo. Ingresso libero. Info: 0481548164 info@fondazionecarigo.it www.fondazionecarigo.it


M Fino al 6 febbraio ▶DIRAMAZIONI Personale di Silvia Lepore Pordenone. La Roggia, via Trieste 19. Orario: mar-sab 16-19.30. Ingresso libero. Info: 0434 552174, 338 8894652 laroggia@tin.it www.laroggiapn.it Fino al 12 febbraio ▶GIA EDZGVERADZE Felice e attesissimo ritorno a Trieste dell’artista georgiano, che è stato Premio Giovane Emergente Europeo Trieste Contemporanea molti anni fa. Trieste. Studio Tommaseo. Orario: lun- sab 17-20. Ingresso libero. Info: 040639187, tscont@tin.it, www.triestecontemporanea.it

Fino al 28 febbraio ▶RI-TRATTI. LINEAMENTI INVISIBILI DI MOSAICO CONTEMPORANEO Il focus è quello del ritratto che perde il suo legame con la mìmesis e diventa una forma d’espressione astratta, un motivo di riflessione sull’io, sul suo rapporto con l’arte e con l’altro. In definitiva, le opere vogliono essere dei ritratti astratti e soggettivi della società contemporanea.

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Trieste. Econtemporary. Orario: gio-sab 17-20. Ingresso libero. Info: www. exibart.com Fino al 28 febbraio ▶L’EUROPA IN GUERRA. TRACCE DEL SECOLO BREVE Risultato di una ricerca e una rappresentazione fuori da ogni retorica, la mostra, curata da Piero Del Giudice, mette in scena con vari linguaggi visivi tragedie e lutti della guerra, movimenti e singole persone che alla guerra si oppongono, soldati e anche ufficiali che alla morte si ribellano, sovversioni e diserzioni, la sopravvivenza nelle trincee, le sterminate distese di morti. Trieste. Magazzino delle Idee. Orario: lun -mer 9.3013.30, gio 9.30-17.00, ven 15.30-19.30, sab e dom 1013.00, 15.30 -19.30. Ingresso libero. Info: www.traccedelsecolobreve.com

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Fino all’8 marzo ▶ VIRGILIO GUIDI. IL DESTINO DELLA FIGURA / LUIGI VETTORI. UN’EREDITÀ SPEZZATA L’attività di Virgilio Guidi è indissolubilmente legata a Venezia, dalle sue prime partecipazione alle Biennali fino alla sua attività di insegnante di pittura presso l’Accademia. La mostra esplora la sua arte e i suoi proficui rapporti con i pittori pordenonesi Armando Pizzinato e Luigi Vettori. Pordenone. Galleria d’arte moderna e contemporanea. Orario: mar-sab 15.30-19-30, dom 10-13, 15.30-19.30. Ingresso: € 3,00 intero, € 1,00 ridotto. Info: 0434 392935, www. artemodernapordenone.it

da parte degli archeologi di Italia, Slovenia e Croazia. Udine. Castello. Orario: mar-dom 10.30-17.00. Ingresso: ridotto € 2,50, intero € 5,00. Info: 0432 271591, 0432 502872. Fino al 24 maggio ▶ ALL’ALBA DELLA STORIA. GENTI ANTICHE DAL TERRITORIO CIVIDALESE Panoramica delle popolazioni che gravitavano nell’area prima dell’arrivo di Roma. Cividale del Friuli (UD). Museo Archeologico Nazionale. Orario: lun 9-14, mardom 8.30-19.30. Ingresso: € 2,00 ridotto, € 4,00 intero. Info: 0432 700700, archeologicocividale@libero.it

Fino al 22 maggio ▶ ADRIATICO SENZA CONFINI. VIA DI COMUNICAZIONE E CROCEVIA DI POPOLI NEL 6000 A.C. Il percorso espositivo intende far conoscere le più importanti acquisizioni di decenni di indagini archeologiche nell’Adriatico orientale, compiute

I COSTI E GLI ORARI DI APERTURA POSSONO VARIARE SENZA PREAVVISO. VERIFICARE SEMPRE RIVOLGENDOSI AGLI APPOSITI RECAPITI.


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T R E V I S O Fino al 18 gennaio

▶MATER AMABILIS, MATER ADMIRABILIS La mostra espone una quarantina di immagini della Vergine col Bambino dal XIV al XX secolo ed è stata creata attraverso la riscoperta e l’esposizione di molte opere mai esposte provenienti da collezioni private, da sedi diocesane, canoniche e sacrestie, unite a quelle già conservate nel Museo diocesano. Treviso. Info: www.marcadoc.it Fino al 24 gennaio

▶SARMEDE, IL PAESE DELLE FIABE Dopo anni di grande lavoro, il paesino della Marca si è ritagliato uno spazio di importanza mondiale fra i festival dedicati a bambini, adulti e famiglie, tra arte di strada e teatro, laboratori, corsi e diverse novità, con artisti di strada provenienti da 16 nazioni. Sarmede. Info: www.sarmede.org Fino al 30 gennaio

▶TAVOLOZZA TREVIGIANA Mostra personale di Vittorio Marchi allestita presso l’Hotel Conta. Nelle sale dell’hotel troveranno spazio i dipinti del pittore nato nel 1946 e legato stilisticamente al movimento impressionista. Marchi definisce i suoi quadri diari pittorici, realizzati “en plein air” muovendosi e scoprendo i territori e i paesaggi del trevigiano. Pieve di Soligo. Info: www.vittoriomarchi.it Fino al 17 febbraio

▶AFRICA. STORIE DI ANIMALI, UOMINI E COSE Uno spazio pubblico aperto alla cittadinanza e che permetterà di vivere un’esperienza emozionante, dove gli aspetti più prettamente naturalistici e scientifici si intrecciano con quelli storici e culturali per vivere anche nella Marca storie di animali, uomini e cose d’Africa. Montebelluna. Info: 0423 609031 info@museomontebelluna.it Fino al 22 febbraio

▶GIAPPONE, DAI SAMURAI A MAZINGA Armature raffinatissime e di scintillante bellezza, armi antiche, oggetti in ceramica e porcellana, stampe, lacche colorate, paramenti, rotoli di dipinti, sculture lignee, tessuti di seta, dei kimono e ancora altri oggetti preziosi. E poi fotografie, richiami ai film di Kurosawa, cartoni animati giapponesi, manga, fumetti con i famosi robot quali Goldrake, Mazinga e Gundam: una mostra alla scoperta del Sol Levante. Treviso. Casa dei Carraresi. Info: http://giapponedaisamuraiamazinga.com/ 1 marzo

▶TREVISO MARATHON È una delle più popolari corse italiane sulla tradizionale distanza dei 42,195 km. La sua crescita è stata vertiginosa: nell’arco delle prime cinque edizioni ha raddoppiato il numero dei partecipanti, ritagliandosi uno spazio tra le maratone italiane con più iscritti, ed è stata soprannominata la “New York d’Italia” per la particolare partecipazione del pubblico lungo il percorso da Conegliano al capoluogo della Marca. Treviso. Info: www.marcadoc.com Fino al 28 giugno

▶SUPERNATURAL RELOADED Una mostra sorprendente dove la straordinaria realtà del mondo dei viventi e la fantasia dei supereroi dei fumetti si incontrano, dialogano e si confrontano nel terreno neutro del museo: le strategie e i superpoteri di animali e piante a confronto con strategie e superpoteri dei personaggi di fantasia. Montebelluna. Info: www.museomontebelluna.it


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V E N E Z I A 31 gennaio – 7 febbraio

▶CARNEVALE DI VENEZIA Nel segno del buon gusto, sia concreto sia metaforico: il tema del Carnevale di quest’anno, infatti, è “La festa più golosa del mondo”, con succulenti appuntamenti che animeranno diversi punti della città durante i 18 giorni della manifestazione più amata dal pubblico veneziano e non. Venezia. Info: www.carnevale.venezia.it Fino al 1 febbraio

▶IO AMO L’ITALIA La mostra raccoglie i migliori scatti del fotografo Leonard Freed, che testimoniano il suo amore per il nostro Paese: una love story che rendeva ogni sua visita un’esperienza unica e irripetibile. Il suo pellegrinaggio italico, durato a più riprese quasi 50 anni, era per lui fonte di vita, arricchiva il suo spirito e gli dava infinita materia per il suo studio puntuale della natura umana, di cui gli Italiani, per lui, rappresentavano una delle migliori manifestazioni. Mestre. Centro culturale Candiani. Info: www.agendavenezia.org Fino al 17 febbraio

▶ICONE Con questa esposizione, anticipo della valorizzazione dell’intera collezione di oltre 300 icone, il Museo presenta, opere che insieme alle icone greche della Chiesa Ortodossa e quelle bizantine presenti in molte chiese, offrono ai fedeli e ai turisti dell’Est una occasione straordinaria di arte, tradizione e devozione orientale. Venezia. Museo Diocesano. Info: www.agendavenezia.org Fino all’8 marzo

▶LA DIVINA MARCHESA  ARTE E VITA DI LUISA CASATI DALLA BELLE ÉPOQUE AGLI ANNI FOLLI La mostra rievoca la figura e il mito di Luisa Casati Stampa, che con le sue follie divenne la musa dei più grandi artisti del tempo. Venezia. Palazzo Fortuny. Info: www.agendavenezia.org Fino al 15 marzo

▶LA POESIA DELLA LUCE Oltre 130 straordinari disegni provenienti da una delle più importanti collezioni al mondo ripercorrono l’arte e il mito di Venezia, dal Rinascimento all’Ottocento. In mostra Mantegna, Bellini, Giorgione e Tiziano fino a Veronese, Tiepolo, Piazzetta e Canaletto, nonché gli stranieri innamorati di Venezia come Callow e Sargent. Venezia. Museo Correr. Info: http://correr.visitmuve.it Fino al 4 maggio

▶LE PORCELLANE DI MARINO NANI MOCENIGO In mostra la collezione di porcellane appartenuta nel Novecento a Marino Nani Mocenigo: 338 pezzi riferibili alle più importanti manifatture europee, dal ‘700 al secolo scorso. Venezia. Ca’ Rezzonico. Info: http://carezzonico.visitmuve.it/ Fino al 12 dicembre

▶PER IL BENE DELLA PACE  IL LUNGO CAMMINO VERSO L’EUROPA Il percorso espositivo presenta più di settanta preziosi documenti e immagini cartografiche dell’Europa attinti dal patrimonio documentario conservato presso l’Archivio di Stato, la Biblioteca e il Gabinetto cartografico del Museo Correr e l’archivio dell’Istituto Ellenico cittadino. Venezia. Palazzo Ducale. Info: http://palazzoducale.visitmuve.it/


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C O N F I N E

C R O A Z I A 11 gennaio

▶LA BICICLIADE DELLA BEFANA Dedicata a tutti, dai più piccoli a tutte le categorie di sportivi, professionisti o semplici appassionati, si svolgerà lungo sentieri e piste non asfaltate per una lunghezza di circa 35 km. Marussici. Info: www.coloursofistria.com 31 gennaio - 8 febbraio

▶ISTRIA WINTER CUP 2015 Il torneo si distingue per la qualità e i risultati ottenuti. Le sue carte vincenti sono una sistemazione eccellente, degli ottimi campi di calcio e un clima favorevole. Umago e Cittanova. Info: info@istriawintercup.com www.istriawintercup.com 16 febbraio - 23 marzo

▶LE GIORNATE DEI MOLLUSCHI NELL’ISTRIA NORDOCCIDENTALE Alle prelibatezze culinarie si uniranno eccellenti vini e oli d’oliva locali. Umago, Cittanova, Verteneglio e Buie. Info: www.coloursofistria.com 21 febbraio

▶FESTIVAL DEL CIOCCOLATO E DEL VINO Si potranno gustare menù che abbineranno in maniera singolare il cioccolato e il vino con i prodotti tradizionali come formaggio, miele, olio d’oliva. Verteneglio. Info: www.novigrad-cittanova.hr 21 febbraio

▶BRTONIGLA ADVENTURE TREK L’evento sarà l’occasione per camminare sulle colline e scoprire piccoli paesi medievali che offrono una vista indimenticabile dal monte Uka fino al mare Adriatico. Verteneglio. Info: www.coloursofistria.com 27 e 28 febbraio

▶GIORNATE DEL MIELE Mostra di mercato internazionale di apicoltura e simposio scientifico. Pisino. Info: +385 099 8016787, info@lipapazin.hr 28 febbraio - 8 marzo

▶RIVIERA ISTRIANA Il torneo dell’ITF per la categoria Futures, quest’anno riunirà circa 120 partecipanti di 12 paesi. Umago. Info: www.topspin.hr

C A R I N Z I A 16 - 18 gennaio

▶EIS TOTAL Al rifugio Pitztal, cascate di ghiaccio dalle forme bizzarre, una parete a sbalzo per le scalate e una vivace atmosfera da campo base attendono gli alpinisti da tutte le Alpi. Mandarfen. Info: www.mc2alpin.at 23, 27, 30 gennaio

▶TOUR ALTERNATIVO DELLE 11 CITTÀ D’OLANDA Maratona di pattinaggio su 50, 100 e 200 km sulla pista del lago. Ormai da 25 stagioni, il tour – un tempo nato nei Paesi Bassi – è stato trasferito su queste acque, molto più sicure per lo spessore del giacchio rispetto a quelle olandesi. Weissensee. Info: www.alpine-pearls.com 1 febbraio

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settembre-ottobre 2007

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▶CERIMONIA DELLE CHIESETTE  KIRCHLEINTRAGEN “ANTE PANTE” Come segno di riconoscenza per la salvezza dall’alluvione la sera che precede la Candelora i bambini di Bad Eisenkappel portano su lunghi pali delle chiesette illuminate, realizzate per l’occasione, che vengono affidate alle onde del fiume. Bad Eisenkappel. Info: www.bad-eisenkappel.info


O L T R E

C O N F I N E

S L O V E N I A 22 gennaio

▶CHICO CÉSAR Trascinanti canzoni dance e un linguaggio musicale unico, con una originale miscela di critica sociale e umorismo, echi folk e un’energia freschissima: dal Brasile arriva in Slovenia uno dei cantautori più interessanti dell’America Latina. Lubiana. Info: www.visitljubljana.com 1 febbraio

▶EARTH  DRONE METAL CONCERT La band di Seattle per il suo primo appuntamento lubianese presenterà il nuovo studio album intitolato Primitive and Deadly. Lubiana. Info: www.visitljubljana.com 14 febbraio

▶CARNEVALE PER BAMBINI CON SFILATA Una giornata interamente dedicata ai piccini, con giochi e l’immancabile mascherata. Bled. Info: www.bled.si 18 febbraio

▶GIBANICA  FESTIVAL DI DANZA SLOVENA Rassegna biennale della creatività nella danza slovena, si presenta con gli apici creativi dei migliori coreografi e ballerini come Iato Ovai, Matjaž Pograjc, Branko Potočan e Matjaž Farič. Lubiana. Info: www.visitljubljana.com 21 febbraio

▶COPPA DI NUOTO INVERNALE Gara internazionale nel magnifico scenario del lago di Bled: un connubio perfetto fra emozioni sportive e suggestioni paesaggistiche. Bled. Info: www.bled.si 21 febbraio

▶YANN TIERSEN È uno dei più famosi artisti francesi della sua generazione, diventato famoso con la musica per i film Amelie e Good Bye, Lenin! e da sempre è attivo nei complessi rock. Nel suo nuovo album Dust Lane presenta soprattutto questo lato della sua musica. Lubiana. Info: www.visitljubljana.com Fino al 1 marzo

▶SALVADOR DALÌ Sono esposte e messe in vendita più di 200 opere grafiche e riproduzioni di sculture del famoso pittore surrealista del XX sec., famoso sia per la sua forza espressiva sia per la sua eccentricità. Lubiana. Fiera. Info: www.visitljubljana.com

8 febbraio

▶KINDERFASCHING CARNIVAL Il Carnevale dedicato ai bambini: animazione, giochi, intrattenimenti e coreografie Nassfeld. Info: www.nassfeld.at 14 febbraio

▶SABATO GRASSO La città sembra tutto un palcoscenico per trampolieri, giocolieri e personaggi in costume. Il corteo viene visto da più di 10.000 spettatori. Villach. Info: www.villacher-fasching.at 13 - 15 marzo

▶GARA DI SLEDDOG Un perfetto lavoro di squadra tra uomini e animali è il presupposto necessario per ottenere un buon piazzamento in questa gara di sleddog che, se non è la più lunga, è senza dubbio la più dura d’Europa, con 70 mute di cani provenienti da 9 paesi del mondo. Innerkrems. Info: www.carinzia.at

L’INFORMAFREEMAGAZINE

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settembre-ottobre 2007

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AZIENDA PER I SERVIZI SANITARI NÂş 2 “BASSA FRIULANA - ISONTINAâ€? LE CURE PALLIATIVE A SCUOLA La Legge n° 38 del 15 marzo 2010 “Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del doloreâ€? sancisce il diritto dei cittadini di accedere alle cure palliative e alla terapia del dolore, con lo scopo di assicurare il rispetto della dignitĂ e dell’autonomia della persona, il bisogno di salute, l’equitĂ nell’accesso alle cure nonchĂŠ la loro appropriatezza. Alla luce di quanto esplicitato dalla norma l’equipe dell’Hospice “Francesco Leanzaâ€? di Latisana ha ritenuto opportuno avviare QHOOÂśDQQR XQ SURJHWWR GL LQIRUPD]LRQH ULĂ€ HVVLRQH ULYROWR agli studenti dell’Istituto Superiore ISIS (Istituto di Istruzione Secondaria Superiore) di Latisana. L’obiettivo del progetto era incontrare gli insegnanti e gli studenti dell’ISIS per illustrare i principi fondamentali delle cure palliative, presentare le funzioni e le attivitĂ garantite dall’Hospice, fornire informazioni, conoscenze ed elementi per diffondere una cultura positiva sulle cure palliative nel nostro WHUULWRULR DWWUDYHUVR OÂśRIIHUWD GL XQR VSD]LR GL ULĂ€ HVVLRQH H FRQ GLYLVLRQH VXL WHPL GHOOD VRIIHUHQ]D Âż QH YLWD H PRUWH Il primo incontro con i docenti è avvenuto ad agosto e vi hanno partecipato 3 operatori dell’Hospice e 2 insegnanti, FKH KDQQR HVSUHVVR Âż Q GD VXELWR YLYR LQWHUHVVH HG DSSUH] zamento per i temi proposti.Il progetto è stato quindi inserito nel Piano di Offerta Formativa dell’Istituto per l’anno scolastico 2013/2014. All’inizio dell’anno scolastico si è tenuto un secondo incontro con le docenti individuate come referenti per il progetto, nel corso del quale si sono discussi i contenuti e le modalitĂ di attuazione. Nel mese di novembre è stato somministrato in forma anonima un questionario agli studenti, con lo scopo di sondare le loro conoscenze/esperienze sui temi del progetto. In questa prima fase sono stati coinvolte tre classi di 4^ e tre classi di 5^ per un totale di 88 studenti. A dicembre 2013 si è tenuta presso l’Aula Magna dell’ISIS il primo incontro tra gli operatori dell’Hospice e gli studenti, durante il quale sono stati presentati i seguenti argomenti: /H FXUH 3DOOLDWLYH LQ ,WDOLD GHÂż QL]LRQH RELHWWLYL QRUPH; /Âś+R VSLFH GHÂż QL]LRQH RELHWWLYL H SUHVHQWD]LRQH GHOOÂś+RVSLFH Âł)UDQFHVFR /HDQ]D´; 6RIIHUHQ]D GHÂż QL]LRQH VLJQLÂż FDWR DWWHJJLDPHQWL FXOWXUDOL ULWL; )LQH YLWD H VSLULWXDOLWj QRQ VROR FRUSR HVFXUVXV VWRULFR FXOWXUDOH. Dopo questo incontro in plenaria sono stati svolti due incontri tra operatori dell’Hospice, familiari e un piccolo gruppo di studenti che ha partecipato su base volontaria all’approfondi-

PHQWR GHL WHPL SUHVHQWDWL $ Âż QH DQQR VFRODVWLFR JOL VWXGHQWL delle classi coinvolte hanno partecipato ad un secondo incontro in plenaria dove è stata presentata una sintesi delle ULĂ€ HVVLRQL PDWXUDWH H VYLOXSSDWH GDO JUXSSR ULVWUHWWR DQFKH DW WUDYHUVR OÂśXWLOL]]R GL LPPDJLQL IRWRJUDÂż FKH D WHPD QDWXUDOLVWLFR evocanti i vari passaggi e il senso della vita; durante questa sessione è emersa la volontĂ di proseguire il percorso iniziato. Dal punto di vista degli operatori, l’esperienza è stata positiva e stimolante anche se consapevoli del piccolo numero di studenti (5) che hanno partecipato all’approfondimento. Per noi è stato importante aprire una via di dialogo con gli studenti che rappresentano il futuro della nostra societĂ , nei confronti dei quali auspichiamo un cambiamento culturale nell’approccio alla malattia inguaribile e una partecipazione nelle azioni di cura e assistenza in tali situazioni. Riteniamo che la conoscenza e l’informazione corretta possano essere di aiuto in WDO VHQVR H FKH OD GLVFXVVLRQH H OD ULĂ€ HVVLRQH VXL WHPL GHO la sofferenza, della morte e della malattia, al contrario della negazione della loro esistenza, aiutino le nuove generazioni a sviluppare una maggiore consapevolezza e responsabilitĂ GHO YDORUH GHOOD YLWD Âż QR DOOD Âż QH /D GLIÂż FROWj SULQFLSDOH q VWD ta riuscire a utilizzare modalitĂ e linguaggi (ad es. immagini, musica, parole) che suscitassero un interesse positivo negli adolescenti verso un tema che non viene affrontato nella scuola ma spesso nemmeno in famiglia o che, al contrario, viene presentato in forme easperate ma non sempre aderenti alla realtĂ dalla comunicazione attraverso i media. Con il nostro lavoro vorremmo diffondere questo messaggio ÂŤL’unica risposta appropriata per una persona è il rispetto: un modo per vedere e ascoltare ognuno nel contesto complessivo della propria cultura e delle proprie relazioni, dando a ciascuno il SURSULR YDORUH ÂłLQWULQVHFR´ /D ULFHUFD GL VLJQLÂż FDWR GL TXDOFR sa in cui credere, può essere espressa in molti modi, diretti e indiretti, nella “metaforaâ€? o nel silenzio, nei gesti o nei simboli e, forse sopra ogni cosa, nell’arte e nelle potenzialitĂ inattese GHOOD FUHDWLYLWj DOOD Âż QH GHOOD YLWDÂŞ &LFHO\ 6DXQGHUV ( DOOH QXRYH JHQHUD]LRQL ODQFLDPR TXHVWD VÂż GD Š1RQ GXEL tate mai che un piccolo gruppo di cittadini attenti e impegnati SRVVD FDPELDUH LO PRQGR ,Q HIIHWWL q OÂśXQLFR LQ JUDGR GL IDUORÂŞ (Margaret Mead) Maria Lisa Cantarutti, coordinatrice infermieristica Hospice “Francesco Leanzaâ€? di Latisana


www.nuoveprospettive.org

Orizzonte: servizi integrativi per la prima infanzia Coniugare gli impegni lavorativi e la gestione della quotidianità familiare è sempre più difficile, così come riuscire a sostenere economicamente i costi legati ai servizi educativi e scolastici che vedono impegnati i bambini nella loro crescita. Chi un lavoro ce l’ha e (soprattutto in questo periodo) deve tenerselo stretto, ancor più se privo di una rete familiare di supporto, si trova spesso in grosse difficoltà non trovando sul territorio risposte adeguate alle proprie esigenze familiari. Su questi presupposti si basa il lavoro di Orizzonte, Cooperativa Sociale che da diversi anni è impegnata nella realizzazione di progetti educativi rivolti all’infanzia e alla adolescenza. Essendo composta prevalentemente da personale femminile, negli

anni si è trovata ad affrontare in prima persona le concrete problematiche organizzative-gestionali delle madri lavoratrici: l’esigenza di individuare proposte flessibili costruite ad hoc sui diversi bisogni, orari e possibilità economiche. Con la gestione dello Spazio Gioco “Cucù... Settete”, sito nel comune di Romans d’Isonzo, e recentemente con l’apertutra del Baby Parking “Il bosco felice” nel comune di Visco (via Gioitti, 11), si propone come punto di riferimento per tutte quelle famiglie che sono alla ricerca di un posto tranquillo e confortevole in cui lasciare i propri figli nelle ore mattutine o pomeridiane, in base agli impegni lavorativi o a esigenze personali, anche improvvise. Previo colloquio conoscitivo


www.infanziacaldogno.it

con la responsabile dei servizi educativi, dott.ssa Arianna Colussi, è possibile lasciare in struttura bambini dai 12 ai 36 mesi che, seguiti da personale esperto e qualificato, potranno trascorrere alcune ore assieme a coetanei in un ambiente ricco di stimolazioni e di possibiltà. La frequenza è libera e concordabile con la responsabile del servizio, così come l’accesso ai laboratori e alle attività integrative (avvicinamento alla musica, psicomotricità, baby dance, avvicinamento alla lingua inglese, attività di manipolazione, letture animate etc.). Tutti i servizi offerti rientrano nella legge regionale 18 agosto 2005 n.20 - Sistema educativo integrato dei servizi per la prima infanzia. Inoltre, la Cooperativa organizza in entrambe le sedi laboratori creativi e attività extrascolastiche per bambini dai 3 ai 6 anni, nonché un servizio di doposcuola con assistenza nello svolgimento dei compiti per bambini frequentanti la scuola primaria, con personale formato anche nel supporto scolastico a bambini con certificazione DSA.

Cristina Ulcigrai 0481 282089 347 5281811 www.cooperativaorizzonte.com Seguici su Facebook: Orizzonte Società Cooperativa Sociale


PROGETTO DONNA Un percorso multidisciplinare tutto al femminile per affrontare la menopausa La menopausa: una svolta importante nella vita della donna, fisiologica ma anche emotiva. Come si affronta? Come si gestisce? La dott.ssa Antonella Fontana e il dott. Marco Gergolet, ginecologi professionisti che operano presso Salus di Gorizia, ce lo spiegano. Che cos’è? «La menopausa rappresenta un punto di svolta cruciale nella vita della donna, poiché corrisponde al termine del ciclo mestruale e dell’età fertile. Non è una malattia, ma un periodo fisiologico che nasce dalla modificazione dei livelli ormonali femminili (estrogeni e progesterone). Il corpo della donna subisce importanti mutamenti che coinvolgono diversi aspetti, da quelli trofici e metabolici a quelli sessuali e psicologici, con dei sintomi che variano a seconda della persona e possono essere più o meno marcati, benché tutti collegabili alla menopausa in sé. Ci riferiamo alle vampate, all’insonnia, all’irregolarità del ciclo, per citarne solo i più comuni». Come affrontarla? «La donna ha bisogno di essere sostenuta e accompagnata in questa fase particolarmente deliDa sinistra, la dott.ssa Antonella Fontana e il dott. Marco Gergolet

cata della sua vita. Anche perché spesso, colpita emotivamente dall’evento, non riesce a trovare la forza per affrontare problemi di salute di varia natura che subentrano con l’arrivo della menopausa, quali patologie cardiovascolari, ossee, uro-genitali, ecc. A maggior ragione diventa fondamentale fare prevenzione, ossia ricorrere all’intervento medico, che può offrire un aiuto concreto manipolando il normale corso fisiologico». Cos’è utile sapere? «È importante considerare che, quando la donna entra in menopausa, una maggiore attenzione da parte del medico ai sintomi correlati a questa condizione può decisamente migliorare la qualità della vita della donna e farle affrontare l’avventura della menopausa senza paure, con terapie correttamente diagnosticate/individuate da professionisti». Cosa fare? «È importante rivolgersi a strutture in cui operano medici esperti in menopausa, in grado di proporre un percorso multidisciplinare e privilegiato a misura di donna, garantendo la continuità e la tempestività dell’assistenza e semplificando l’accesso delle pazienti alle diverse prestazioni di cui possono necessitare. Che possa, in buona sostanza, seguire la donna nella cura di sé attraverso un percorso preferenziale, senza dover passare da un reparto all’altro. Come Salus, poliambulatorio dedicato alla salute della persona, dove un team di medici specialisti lavora in


rete per promuovere una presa incarico integrata del paziente. Che vuol dire, in questo caso, seguire la donna in un percorso di diagnosi e prevenzione, accompagnandola verso il trattamento più adeguato». Perché Salus? «Salus offre il nuovo PAP (Pacchetto Ambulatoriale Personalizzato) per la menopausa, un servizio pluridisciplinare che vede la collaborazione di esperti afferenti a diverse discipline cointeressate alla gestione degli specifici profili di cura accanto alla ginecologia e cioè la cardiologia, la diabetologia, la dietologia, la radiologia, l’ematologia, l’endocrinologia, la genetica medica, la fisioterapia, la dermatologia. Da Salus tutto è più semplice. Basta prenotare una visita di incontro con un ginecologo esperto che, dopo una prima valutazione clinica, stabilirà il programma diagnostico più adeguato al caso. In particolare Salus è dedicato al trattamento di pazienti in perimenopausa con irregolarità mestruali, con sindrome climaterica precoce o tardiva, a rischio di osteoporosi, con perdite ematiche atipiche, con sindrome metabolica, in monitoraggio della terapia sostitutiva, in menopausa precoce o chirurgica».

Coordinatori del PAC per la menopausa sono i ginecologi dott.ssa Antonella Fontana, Responsabile Ostetricia e Ginecologia, e dott. Marco Gergolet, Medico specialista in Ginecologia. Esperti nel trattamento delle pazienti in menopausa, hanno maturato una lunga e solida esperienza professionale in qualità di Ginecologi. Operano presso Salus, via Cascino 8 e Piazzale Martiri della Libertà 1/5 Gorizia tel. 0481 30823 email: poliamb2@salusfvg.it sito internet: www.salusfvg.it Salus, insieme per la salute


V I TA S O CI AL E

Perché

Rubrica a cura di Giuliana De Stefani

P S I C O L O G I A

(non) ci associamo?

Dal raggiungimento degli obiettivi statutari al benessere psicologico ed emotivo delle persone. Modi diversi di vivere e concepire il mondo dell’associazionismo. Fin da bambini siamo sempre immersi in relazio- po in un determinato ambito che può essere culturale, ni interpersonali, più o meno strette, che derivano dal- sportivo, artistico, hobbistico e altro ancora. Nel caso in cui le attività messe in atto siano di utila frequentazione dei vari ambiti della vita: famiglia, lavoro, scuola, amicizie, interazioni con funzionari del- lità sociale comprovata, fermo restando che non se ne tragga un lucro e si svolgano quindi nell’ottica della sole istituzioni… Molte di queste relazioni derivano da una necessi- lidarietà sociale, allora l’associazione potrà fregiarsi tà, cioè non vengono scelte da noi poiché costituisco- della denominazione ONLUS (Organizzazione non lucrativa di utilità sociale). no la struttura del nostro vivere nella società. In sostanza lo spirito dell’ente “associazione” si nuMa cosa accade quando iniziamo a intrattenere relazioni volontarie con degli estranei per nostra scelta, tre dei principi democratici (uguaglianza tra soci), soliseguendo interessi personali che desideriamo coltiva- daristici (aggregazione, sostegno e comunicazione tra re? Siamo davvero consapevoli delle dinamiche tipi- persone) e mutualistici (scambio di risorse tra soci). Detto così, sembra un mondo meraviglioso di conche che caratterizzano i gruppi di persone accomunavivenza, ricco di opportunità per tutti all’interno di un te da un interesse o uno scopo? Uno dei più diffusi fenomeni di aggregazione so- sistema di relazioni amichevoli. Dal punto di vista psicologico l’associazione forniciale è costituito dalle associazioni presenti sul territorio che coinvolgono un elevato numero di persone nel- sce alle persone la garanzia che si troveranno in una condizione di assoluta parità con tutti gli altri soci: lo svolgimento delle più svariate attività. Dal punto di vista sociologico questa tipologia di stessi diritti di esprimersi, di fruire delle opportunità, sodalizio svolge alcune rilevanti funzioni, costituendo degli spazi e delle iniziative. Naturalmente, per realizin primis una modalità agile ed economica per struttu- zare un equilibrio funzionale nell’ente, l’assoluta parità rare reti sociali tra individui che forse non si conosco- la si ritrova anche nell’ambito dei doveri: se l’adesione ha carattere libero e volontario, con l’iscrizione il socio no ma condividono un interesse specifico. Come noto, l’associazione si differenzia in modo si obbliga però ad adempiere a tutte le risoluzioni presostanziale e formale dal vasto gruppo delle società in se dagli organi rappresentativi. Con questo s’intende ad esempio il versamento primo luogo perché le sue finalità operative non sono della quota associativa, il rispetto degli spazi comuni, di natura economica. In breve la vita di un’associazione è centrata sul- la gestione e la cura dei materiali dell’associazione… la progettualità dei soci rivolta al conseguimento di un ma non solo. Poiché abbiamo rilevato che la caratteristica distinobiettivo non economico, bensì centrato sulle persone e sui loro interessi, fornendo un’occasione di svilup- tiva dell’associazione consiste nell’investire sulle per-

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sone, piuttosto che sul lucro, è evidente che il focus della vita associativa sta nel clima emotivo che ogni socio trova nella frequentazione: piacevolezza, distensione, simpatia, mutualità e spazi di dialogo. È chiaro che il clima sociale è il bene comune più prezioso e quindi va primariamente tutelato. Negli statuti delle associazioni non manca mai un esplicito richiamo allo stile di comportamento che viene richiesto verso gli altri associati, un comportamento improntato all’assoluta correttezza e buona fede, rispetto, lealtà e onestà: i valori funzionali a una serena socialità. A questo punto possiamo porci alcune domande: per un’associazione è più importante riuscire a raggiungere un suo obiettivo istituzionale (attivare un corso di ricamo, organizzare una mostra, vincere una partita) o diventare un luogo di benessere psicologico e sociale per le persone? È evidente che entrambi gli scopi hanno dignità ma, a livello individuale, le aspettative di ogni singolo individuo possono essere molto varie e non sempre dichiarate. Per alcuni, più interessati a “prendere”, l’adesione è solo un mezzo a basso costo (quota associativa) per fruire di servizi e risorse che sul mercato avrebbero costi maggiori. Possiamo rilevare un implicito orientamento economico piuttosto che socializzante. Per altri, più consapevoli, il godimento dello stare in associazione deriva dal poter fruire in modo equilibrato della pratica di un interesse personale in un ambiente umano sereno ed equilibrato: un valore aggiunto non da poco. Già questa distanza d’intenti ci preannuncia importanti dinamiche all’interno della vita di un gruppo...

Giuliana De Stefani Psicologa psicoterapeuta


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F I G L I D I U N O S P O R T M I N O R E o v v e r o , s a r a n n o ( s t a t i ) q u a s i f a m o s i !

Invictus!

Una volta, quando i film erano ancora in bianco e nero, parlare di rugby nell’italica pallonara nazione era considerato alla stregua di un’eresia. Per fortuna, non è più così. Incontrare Maurizio Teghini (nella foto in alto mentre osserva una partita dalla panchina), imponente ex atleta che passa abbondantemente il metro e novanta, oggi dirigente del Rugby Udine 1928, per saperne di più sul cavalleresco sport dalla stranissima palla, è una opportunità per contribuire allo sviluppo di questa nobile arte. Maurizio, comincio con una facezia: chi è nato prima, la palla ovale o la gallina? «Nel mio caso, a dispetto delle teorie sull’evoluzione, è nata prima la palla ovale. Mia madre dice sempre che sia io sia mio fratello minore Michele stringevamo la palla ovale già nella sua pancia. Probabilmente nostro padre, rugbista anche lui, anziché leggerci le favole ci leggeva le cronache delle partite…» Per questo ha iniziato a giocare da giovanissimo? «All’epoca il rugby, agonisticamente parlando, lo potevi iniziare a 14 anni; non c’erano tutte le categorie giovanili di adesso, per cui già adolescente mi sono cimentato con la prima squadra. Questo senza disdegnare altri sport: sono stato anche un buon cestista, arrivando a militare in serie C con la Inter 1904, storica formazione triestina che oggi non esiste più». La sua è stata una lunga carriera. «Avevo 16 anni quando esordii in prima squadra con la Fiamma Trieste, ed era il 1976. Ho tenuto botta fino alla stagione 89/90, poi a seguito di un infortunio al ginocchio ho intrapreso la carriera di allenatore, sebbene avessi già cominciato ad allenare squadre giovanili». E poi? «Dopo qualche anno mi sono trasferito sportivamente a Udine, continuando però ad abitare a Trieste. In Friuli ho cominciato con le giovanili e poi, nel 2009, sono arrivato nello staff tecnico

della prima squadra. Il mio ruolo odierno è ‘Director of Rugby’, un ruolo che va dall’analisi delle partite e dell’evoluzione del progetto tecnico, alla programmazione della stagione, al coordinamento dello staff e ai rapporti con gli atleti, con particolare riferimento alla crescita dei più giovani». In che ruolo ha giocato? «Io ero seconda o terza linea, un ruolo che viene identificato nel pacchetto di mischia che è, per capirsi con i neofiti, quell’ammucchiata otto contro otto che dà origine alle azioni». Nonostante le ammucchiate il rugby è uno sport molto ordinato. Come si fa a passare dal caos all’ordine in così poco tempo? «Il rugby è uno sport di situazione e quindi costringe a trovare soluzioni immediate; che poi si passi velocemente da una situazione statica alla fase dinamica è insito nei concetti che animano questo sport: avanzare, sostenere, continuità. Sono concetti militari applicati alla competizione, in quanto la partita viene vista come una battaglia in tutti i sensi. Battaglia sportiva, ovviamente». Ottanta minuti (la durata di un match, ndr) di continua fatica. «Il rugby comporta sforzi fisici notevoli con recuperi brevissimi; ci sono anche delle interruzioni, ma in questi casi l’arbitro ferma il tempo: alla fine, gli ottanta minuti bisogna correrli tutti». Però dopo tanta fatica arriva il terzo tempo… «È una delle cose che rende grande il rugby, perché non si tratta solo di andare a bere qualcosa con l’altra squadra e gli arbitri della partita, ma di aggregarsi, di ‘affratellarsi’ con altra gente; non per niente nel rugby non esistono frange di tifosi violenti, anzi. Certe partite mi sono divertito più a vedere come la gente se la spassava in tribuna, facendo amicizia e ridendo con chi stava loro di fianco e che portava i colori della squadra avversaria, piuttosto che a seguire quello che succedeva in campo». Il rugby è anche uno sport che non premia solo il risultato… «Il punteggio assegnato tiene conto anche della qualità del gioco e dello spettacolo offerto: se perdi ma hai realizzato almeno quattro mete prendi un punto; se perdi con uno scarto di punteggio finale pari o minore a sette prendi un punto… Per cui, se giochi bene puoi prendere due punti mentre chi vince al massimo ne prende cinque. Questo fa sì che si può perdere una partita senza compromettere la classifica di un campionato. Cosa che in molti altri sport non avviene». Cosa manca al rugby italiano per fare il grande salto? «La ‘crisi’ si fa sentire in tutti gli sport e il rugby non è escluso. Nel nostro Paese poi c’è sempre la mentalità della ‘massa che certifica l’evento’. A noi italiani manca il concetto del pluralismo e della sintesi: ascoltare tutte le voci e scartare quelle inadatte. Invece, così facendo, vincono sempre gli interessi individuali, non quelli collettivi». La sua mi pare una mentalità ‘non allineata’…


«Come la storia di questo sport. La leggenda vuole che nella cittadina inglese di Rugby, che ha dato il nome al nostro sport, durante una partita di calcio collegiale uno studente abbia afferrato la palla con le mani e abbia cominciato a correre fino a portarla oltre la linea di fondo della squadra avversaria, dimostrando così che ci possono essere modi diversi di valutare un’azione sportiva». Torniamo a lei: qual è stata la soddisfazione sportiva più grande? «Aver allenato ragazzi che poi sono arrivati alla Nazionale e alla serie A. Anche la convocazione in azzurro di mio fratello, pur se nel settore giovanile, e i suoi anni in serie A, sono un fiore da portare all’occhiello». Il rugbista che le piace di più? «Richie McCaw, il capitano dei mitici ‘All Blacks’, la Nazionale neozelandese». Il vivaio dal quale le piacerebbe attingere i suoi giocatori? «Quello della Nuova Zelanda, ovviamente. Loro sono i più forti». A proposito di stranieri: cosa pensa dell’utilizzo degli ‘oriundi’? «Prendiamola come una opportunità: aver a disposizione campioni può creare successi che attirano l’interesse. Come di ogni cosa, bisogna farne un uso sensato». E delle donne nel rugby? «Favorevolissimo; sono un volano di sviluppo per il nostro sport. E abbiamo una Nazionale femminile che si è fatta molto onore nelle ultime competizioni». Già, farsi onore nel campo dello sport; quella dolce emozione che poi può essere trasferita all’identità di una Nazione, come avviene nel film ‘Invictus’ di Clint Eastwood. E allora chiudo augurando ai rugbisti nostrani, Maurizio Teghini in primis, di farci gloriare delle loro future imprese. Chiunque voglia segnalare “un mito della porta accanto”, può scrivere alla redazione di iMagazine: info@imagazine.it Per rileggere tutte le puntate precedenti di “Figli di uno sport minore” visita la sezione “approfondimenti” di: www.imagazine.it



IL NUOTO COME SPORT PER TUTTI: ANCHE PER I BAMBINI CON DISABILITÀ L’impianto sportivo della piscina di Gorizia dedica spazio all’attività in acqua di bambini, adolescenti e adulti con disabilità. Di particolare rilievo è l’impegno messo nelle attività con i bambini con disabilità: le attività acquatiche che vengono proposte sono calibrate sull’individuo, creando ad hoc un percorso individualizzato che preveda obiettivi graduali, in un’ottica d’integrazione del bambino nel gruppo di pari età. Questo percorso incrementa non solo le abilità del bambino in acqua, ma promuove anche uno spazio relazionale. La relazione tra il bambino e l’istruttore e poi quella che viene a crearsi con i pari favorisce lo sviluppo delle abilità comunicative, quindi quelle sociali, e parallelamente aumentano il senso di autostima e autoefficacia del bambino. L’acqua inoltre permette ai bambini di affrontare paure simili, il che appiana le differenze indipendentemente dal grado di sviluppo o disabilità: ognuno di loro sperimenterà la paura di immergere il viso nell’acqua o, ad esempio, di affidarsi all’istruttore nel momento del tuffo. L’incontro e la scesa in acqua dei bambini con disabilità relazionale attivano inoltre in maniera rapida le basi della relazione: lo sguardo reciproco, la ricerca della vicinanza, e successivamente la fiducia e la condivisione. Infine non è da tralasciare la conseguenza positiva che tali apprendimenti hanno sui genitori dei bambini con disabilità, sia nel momento in cui il rapporto è bambino-istruttore, sia nel momento dell’inserimento nel gruppo: non è più la disabilità, ma l’abilità del bambino che brilla agli occhi di chi li segue. Tali percorsi in acqua sono ricchi di potenzialità, non solo in un’ottica di promozione del benessere del bambino nella sua integrità, ma anche in un’ottica di integrazione e sensibilizzazione al diverso da sé. Lisa Polencic Psicologa e Istruttice FIN



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6 gennaio Buon compleanno Stefania Stefano 7 gennaio Felice anniversario al mio Giovanni! Caterina 7 gennaio Auguri a Marzia! Stefano 11 gennaio Buon compleanno zia Saby! Cinzia e Nicolò 17 gennaio Happy birthday Lucia! Fabiana e Carla 26 gennaio Buon anniversario Baby! Luca 29 gennaio Tanti auguri a Barbara Cinzia 2 febbraio Al nostri nipotino Davide tanti auguri di buon compleanno per i suoi 7 anni! Nonna Teresa e nonno Mario 7 febbraio Al mio tesoro Stefano… buon compleanno! Rita 19 febbraio Dieci anni assieme… Buon anniversario Patrizia! Nicola 21 febbraio Buon compleanno Marina! Andrea, Elisa, Riccardo, Graziana, Cesare, Luisa, Eugenio Mandaci entro il 1º febbraio i tuoi auguri per le ricorrenze di marzo e aprile! Li pubblicheremo gratuitamente su iMagazine! Segnalaci giorno, evento, mittente e destinatario e spedisci il tutto via e-mail (info@imagazine.it), via posta ordinaria (iMagazine, c/o via Aquileia 64/a, 33050 Bagnaria Arsa – UD) o via fax (040 566186).


96 | novembre-dicembre 2014 FARMACIE DI TURNO

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Fonte: Federfarma Gorizia e Udine

AL PONTE via Don Bosco 175 Gorizia, tel. 0481 32515 ALESANI via Carducci 40 Gorizia, tel. 0481 530268 BALDINI corso Verdi 57 Gorizia, tel. 0481 531879 COMUNALE 1 via San Michele 108 Gorizia, tel. 0481 21074 COMUNALE 2 via Garzarolli 154 Gorizia, tel. 0481 522032 D’UDINE piazza San Francesco 5 Gorizia, tel. 0481 530124 MARZINI corso Italia 89 Gorizia, tel. 0481 531443 MADONNA DI M. via Udine 2 Lucinico, tel. 0481 390170 PROVVIDENTI via Oberdan 3 Gorizia, tel. 0481 531972 TAVASANI corso Italia 10 Gorizia, tel. 0481 531576 TRAMONTANA via Crispi 23 Gorizia, tel. 0481 533349 FARO via XXIV Maggio 70 Brazzano, tel. 0481 60395 STACUL via F. di Manzano 6 Cormons, tel. 0481 60140 LUZZI via Matteotti 13 Cormons, tel. 0481 60170 ROJEC via Iº Maggio 32 Savogna d’Is., tel. 0481 882578 PIANI via Ciotti 26 Gradisca d’Is., tel. 0481 99153 BACCHETTI via Dante 58 Farra d’Is., tel. 0481 888069 CINQUETTI via Manzoni 159 Mariano d. Fr., tel. 0481 69019 MORETTI via Olivers 70 Mossa, tel. 0481 80220 LAZZARI via Petrarca 15 Moraro, tel. 0481 80335 DELLA TORRE via Latina 77 Romans d’Is., tel. 0481 90026 SORC piazza Montesanto 1 S. Lorenzo Is., tel. 0481 80023 LABAGNARA via Monte Santo 18 Villesse, tel. 0481 91065

TRESCA via XXIV Maggio 1 Aiello d. F., tel. 0431 99011 CORRADINI c.so Gramsci 18 Aquileia, tel. 0431 91001 SORANZO via Vittorio Veneto 4 Bagnaria Arsa, tel. 0432 920747 RUTTER c.so Marconi 10 Campologo Tapogliano, tel. 0431 999347 COMUNALE via Monfalcone 7 Cervignano d.F., tel. 0431 34914 SAN ANTONIO via Roma 52/1 Cervignano d.F., tel. 0431 32190 LOVISONI p.zza unità 27 Cervignano d.F., tel. 0431 32163 DEBIASIO via Gramsci 55 Fiumicello, tel. 0431 968738 MONEGHINI via Roma 15/A Ruda, tel. 0431 99061 SATTI via 2 Giugno 4 Terzo d’Aquileia, tel. 0431 32497 GRIGOLINI p.zza del Popolo 2 Torviscosa, tel. 0431 92044 SANTA MARIA via Gorizia 44 Villa Vicentina, tel. 0431 967263 FLEBUS via Montello 13 Visco, tel. 0432 997583 FAVARO via Roma 48 S. Vito al Torre, tel. 0432 997445 FACINI borgo Cividale 20 Palmanova, tel. 0432 928292 LIPOMANI borgo Aquileia 22 Palmanova, tel. 0432 928293 MORANDINI piazza Grande 3 Palmanova, tel. 0432 928332 RAMPINO piazza Venezia 15, San Canzian d’Is., tel 0481 76039 DI MARINO via Redipuglia 77, Fogliano, tel 0481 489174 CORAZZA via Buonarroti 10, Capriva del Friuli, tel 0481 808074 RAJGELJ CHIARA via Scuole 9, Medea, tel 0481 67068

COMUNE DI GORIZIA Dati: N.P.

Recapiti: 0481 383276, www.comune.gorizia.it

COMUNE DI CORMÒNS Abitanti: 7.472

(dati Anagrafe ago-nov 2014) nati 14, deceduti: 29, immigrati: 68, emigrati: 64, matrimoni: 11 Recapiti: 0481 637111, www.comune.cormons.go.it

COMUNE DI MOSSA Dati: N.P. Recapiti: 0481 80009, www.comune.mossa.go.it

COMUNE DI MEDEA Abitanti: 966

(dati Anagrafe set-ott 2014) nati 0, deceduti: 2, immigrati: 3, emigrati: 2, matrimoni: 5 Recapiti: 0481 67012, www.comune.medea.go.it

COMUNE DI CERVIGNANO DEL FRIULI Abitanti: 13.856

(dati Anagrafe set-ott 2014) nati 23, deceduti: 25, immigrati: 99, emigrati: 108, matrimoni: 5 Recapiti: 0431 388411, www.cervignanodelfriuli.net


Le farmacie contrassegnate dal fondino arancione anticipano di un giorno le date di turno indicate.

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2014 | 97 GENNAIO| novembre-dicembre FEBBRAIO

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COMUNE DI GRADISCA D’ISONZO Dati: N.P.

Recapiti: 0481 967911, www.comune.gradisca-d-isonzo.go.it

COMUNE DI FARRA D’ISONZO

Abitanti: 1.722 (dati Anagrafe ott-nov 2014) nati 2, deceduti: 2, immigrati: 8, emigrati: 4, matrimoni: 0 Recapiti: 0481 888002, www.comune.farra.go.it

COMUNE DI MARIANO DEL FRIULI Dati: N.P.

Recapiti: 0481 69391, www.comune.marianodelfriuli.go.it

COMUNE DI S. LORENZO ISONTINO Dati: N.P.

Recapiti: 0481 80026, www.comune.sanlorenzoisontino.go.it

COMUNE DI VILLESSE

Abitanti: 1.709 (dati Anagrafe ott-nov 2014) nati 1, deceduti: 4, immigrati: 14, emigrati: 8, matrimoni: 0 Recapiti: 0481 91026, www.comune.villesse.go.it


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G - F O RI F IS AR Z I A RO LORI ONT RA D’ - GRA EDIZ MA AN INO ISO DI ION NS O D - C NZ S C A E P D’I EL OR COCE-E D’ ER SO CO MO MROV ISO LE NZ LLI NSG RIA NZ FA 35294 O - O - - DORGRNO O MI |/2 VIL M OL IZ -AM - CA GLI 0110 LES ARI EG IANOOS PR E D 52 SE- ANO NA D SAD- IVA I CER DE EL ESAL DE VIG L FR COL NFLRO L FR NA IUL LIO RIUEU IUL NO I - - S NLLZI I DE ME AN OI L F DE RIU A LI

novembre-dicembre 98 | marzo-aprile 2012 |2014

Alternative turistiche. -...mm...al plûf simpri... -Ancjemò une porzion!

Alternative für Touristen - Es regnet ja ständig... - Noch eine Portion! Alternativa turistica mmm...piovi sempre... Ancora ‘na porzion!

Alternativa turizmu »... ah, stalno dežuje!« »Še eno porcijo, prosim!«

Alternativa turistica. -...mm...piove sempre... - Ancora una porzione!

Alternativa turistica mm... piovi sempre un altra porzion

Per le traduzioni si ringrazia: Marjeta Kranner e Anna Magaina (sloveno), Isa Dorigo - Ufficio comunità linguistiche Provincia di Gorizia (friulano), Iris Jammernegg - Università di Udine (tedesco), Marianna Martinelli (bisiaco), Alessandro Samez (triestino).




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