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E D I T O R I A L E L’INFORMAFREEMAGAZINE nº 48 – anno IX numero 1 gennaio-febbraio 2014 ISSN 1828-0722 Editore

GOLIARDICA EDITRICE

srl a socio unico sede operativa: I – 33050 Bagnaria Arsa, Italy via Aquileia 64/a tel +39 0432 996122 fax +39 040 566186 info@imagazine.it Direttore responsabile Andrea Zuttion Condirettore responsabile Claudio Cojutti Responsabile di redazione Andrea Doncovio Redazione Giuliana Dalla Fior Vanni Veronesi Marketing strategies Elisabetta Accaino Coordinamento commerciale Adriano Cargnello, Davide Rigatti Area commerciale Michela De Bernardi, Emanuela Felda Responsabile area legale Massimiliano Sinacori Supervisione prepress e stampa Stefano Cargnelutti Hanno collaborato Germano De March, Stefano Caso, Maurizio Fabris, Daniel Blasina, Rosella Primosi, Paolo Marizza, Giuliana De Stefani, Margherita Reguitti, Andrea Fiore, Adelchi Scarano, Annalisa Casarin, Luciano Pletti, Tiziano Rossi, Livio Nonis, Cristian Vecchiet, Alfio Scarpa, Michele D’Urso, Claudio Pizzin, Michele Tomaselli, Marco Zanolla, Mauro Moshe Tabor, Samanta Mosco, Manuel Millo Registrazione Tribunale di Udine n. 53/05 del 07/12/2005 Stampato in proprio Tiratura 70.000 copie Credits copertina Petra, Giordania (ph. www.visitjordan.com) Credits sommario :: Claudio Pizzin :: :: iMagazine :: :: Fabiana Martini :: :: Michele Tomaselli :: :: Michele D’Urso :: © goliardica editrice srl a socio unico. Tutti i diritti sono riservati. L’invio di fotografie o altri materiali alla redazione ne autorizza la pubblicazione gratuita sulle testate e sui siti del gruppo l’informa srl. Manoscritti, dattiloscritti, articoli, fotografie, disegni o altro non verranno restituiti, anche se non pubblicati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta in alcun modo, incluso qualsiasi tipo di sistema meccanico, elettronico, di memorizzazione delle informazioni ecc. senza l’autorizzazione scritta preventiva da parte dell’Editore. Gli Autori e l’Editore non potranno in alcun caso essere considerati responsabili per incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati, direttamente od indirettamente, dall’uso improprio delle informazioni ivi contenute. Tutti i marchi citati appartengono ai rispettivi proprietari, che ne detengono i diritti. L’Editore, nell’assoluzione degli obblighi sul copyright, resta a disposizione degli aventi diritto che non sia stato possibile rintracciare al momento della stampa della pubblicazione.

Cari lettrici e lettori, desidero iniziare questo mio editoriale riportando un breve testo: “Caro Babbo Natale ti preghiamo di rendere dignità al popolo italiano”. Non un’invocazione, ma il contenuto di una delle centinaia di lettere che, come tradizione durante il tempo di Avvento, sono state appese sull’albero di Natale addobbato presso la stazione Termini di Roma. Il caso da me citato, per dover di cronaca, è a firma di Nadia e Fabrizio. Parto da qui perché il leit motiv d’inizio anno sembra lo stesso che ci ha accompagnato in realtà per tutto il 2013. Sintetizzandolo in modo estremo, direi: “Speriamo che succeda qualcosa”. Mi pare che non serva scomodare Isaac Newton e i suoi principi della dinamica per capire come, nella realtà quotidiana della vita, ad azione corrisponde reazione. I miracoli, infatti, sono un’altra cosa. Tradotto in concreto, se desideriamo che la situazione possa cambiare dobbiamo essere per primi noi i fautori del cambiamento. E per farlo è fondamentale che ogni persona, anzi ogni cittadino, torni a essere parte attiva della nostra società. Vivendola, ascoltandola, comprendendola. E anche i cittadini… onorevoli. Da anni i nostri governanti continuano a ripetere che la pressione fiscale nel nostro Paese è troppo elevata, che i servizi offerti alla popolazione risultano spesso non qualificati, che la macchina della giustizia procede con esasperante lentezza. Termino qui gli esempi per motivi di spazio, non certo per mancanza di argomenti. Domandina semplice semplice: cosa è stato fatto per modificare tutto ciò? Risposta facile facile: nulla di veramente concreto! Nell’immediato futuro si interverrà finalmente in modo serio ed efficace? E proprio qui risiede il nocciolo della questione. Nel Paese in cui si attendono i miracoli, le problematiche da risolvere sono ben note. Le modalità da seguire, anche. La volontà di farlo... decisamente meno. Questa volta, però, il tempo stringe: le carte da giocare sono a disposizione, ma la mano durerà poco. Ci sarà il coraggio di agire, o si continuerà ad attendere l’arrivo della Provvidenza? Un noto proverbio di saggezza popolare recita: “Aiutati, che il ciel ti aiuta”. Non credo serva aggiungere altro. Ecco perché non mi resta che augurarvi … buona lettura! Andrea Zuttion



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Cari amici di iMagazine, vi ringrazio per la compagnia che mi fate sempre. Aspetto con ansia il prossimo numero. Clara Viviani Gorizia

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Miniussi: un nome storico della pasticceria. «Storico e soprattutto sicuro: la crema pasticcera, il pane, la torta di ricotta non sono mai stati modificati dagli anni ‘20, ossia da quando mio nonno, Carlo Miniussi, ha aperto questa pasticceria. Le ricette sono sempre le stesse. Le cose buone non si cambiano». Da chi ha imparato i segreti dell’arte bianca? «Da mio padre, fin da quando, ancora bambino, mi intrufolavo nel laboratorio per curiosare e dare una mano. Ma io amo dire che, al di là dell’aspetto ‘tecnico’, mio padre mi ha insegnato come essere nella vita: una cosa che poi ho trasferito nel mio lavoro. È stato un esempio di bontà, serenità e onestà». E oltre a suo padre? «Ho mantenuto le tradizionali ricette della famiglia, ma ho anche seguito decine e decine di corsi per creare una pasticceria più moderna: i gusti sono cambiati, difficilmente le persone gradiscono dolci con un forte sentore alcolico, come una volta, e spesso preferiscono paste più piccole al posto di quelle grandi». Ci sono, però, dei punti fermi sui quali non si può cambiare? «Al di là della singola ricetta, per me c’è una classifica molto precisa nell’importanza da dare ai vari aspetti della pasticceria: 1) bontà; 2) freschezza; 3) semplicità; 4) estetica. La pasticceria degli ultimi anni è diventata, in alcuni casi, molto più ‘spettacolare’, ma molto meno gustosa e genuina. In tv abbondano i programmi in cui si realizzano torte gigantesche, con glasse colorate e piani sovrapposti: il punto è che, per renederle così variopinte e farle stare in piedi, occorrono coloranti, conservanti, addensanti e altre sostanze che io non ho mai usato e non userò mai». È con questa filosofia che lei ha saputo conservare la clientela storica? «Sì, ma sono felice di averne anche avvicinata un’altra, interessata alla qualità; le mie torte di ricotta vengono spedite in tutto il mondo e i turisti che arrivano da queste parti sanno già di venire qui per acquistare dolci da portare a casa». La sua è una produzione interamente artigianale? «Il 98% di ciò che trovate nelle Pasticcerie Miniussi è di nostra produzione... e quel 2% che avanza è, semplicemente, la pasta del cannolo siciliano o il babà: poiché non sono dolci del nostro territorio, mi affido a chi ha maggiore esperienza in questo campo. Inoltre, anche se ho molti collaboratori, metto ovunque il mio ‘tocco’, che si tratti di miscelare gli ingredienti di una crema, stendere la pasta o irrorare il pan di spagna. Anni fa le paste creme venivano realizzate da tre persone: stessi ingredienti, stessa ricetta, stesse quantità. Risultavano tre prodotti deliziosi, ma tutti differenti. Ho voluto occuparmene personalmente e creare così un gusto sempre riconoscibile». Perché ha scelto di comunicare attraverso iMagazine? «Quello di iMagazine è un servizio capillare: la rivista è molto diffusa, la vedo spesso in giro. È una lettura sempre piacevole: gli argomenti sono interessanti e viene dato ampio spazio alle iniziative e alla ‘vita’ in genere della nostra provincia e della regione, compresa la utile rubrica degli eventi». Un parere sul progetto iMoney? «È una bella idea, perché la spesa reale della pubblicità viene comunque ‘restituita’ a utilizzo del partner di iMagazine, che può così recuperare i costi. Inoltre, è un ottimo strumento per capire se la pubblicità ha avuto davvero riscontro: nel mio caso, ha funzionato benissimo, dato che i buoni valore sono terminati in pochi mesi, riscuotendo un successo enorme».

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Segnalo la competenza, la gentilezza e l’accoglienza del Centro Benessere Dentale. Raffaella Russo Romans d’Isonzo Mi è piaciuto molto l’articolo sulla comunità friulana di Avellaneda pubblicato sull’ultimo numero di iMagazine. Anche io sono figlia di emigranti (i miei genitori sono andati a cercare fortuna in Australia) e spesso le storie di coloro che hanno abbandonato il nostro amato Friuli non sono conosciute. Forse perché sono storie di fatiche, rinunce e sacrifici. Giuseppina Furlan Gorizia Siete speciali, anzi unici per le iniziative che promuovete. Alfredo Glavina Monfalcone

Yes, I am!

Intervista a Franco Miniussi, titolare delle pasticcerie-panetterie Miniussi di Monfalcone e San Canzian d’Isonzo


Due immagini dei primi giorni di scatti fotografici della troupe di iMagazine all’interno delle scuole che hanno aderito al Progetto. In alto a sinistra il coordinatore del Progetto Annuario iMagazine 2013/14 Vanni Veronesi assieme alla dirigente dell’ITAS Anna Condolf. A destra il personale non docente dell’ITAS “Gabriele D’Annunzio” di Gorizia. Per conoscere l’elenco completo delle scuole che aderiscono al Progetto, visita il sito www.annuario.imagazine.it




: lettere alla redazione

Udine – Il presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini, alla presenza dell’assessore allo Sport, Beppino Govetto, del presidente della FIBS regionale Marcello Massa, del Delegato del Coni Silvano Parpinel, del sindaco di Bagnaria Arsa Cristiano Tiussi e dell’assessore allo Sport di Bagnaria Marco Negrini, premia l’Europa Baseball Club di Castions delle Mura per la conquista della promozione nella campionato di Serie A Federale. Livio Nonis

Gorizia - Il pubblico in sala durante la presentazione ufficiale del progetto CircOndArte, progetto promosso dalla cooperativa sociale L’Onda Nova, con il sostegno – tra gli altri – anche di iMagazine. Nel corso della cerimonia, tenutasi presso il Grand Hotel Entourage e condotta da Emanuela Vanzan, è stato inaugurato il furgone che, secondo il progetto, consentirà di diffondere nelle piazze della regione e del resto d’Italia la cultura del gioco e dell’arte attraverso spettacoli itineranti con il coinvolgimento di artisti di strada, attori e musicanti, coordinati dall’equipe professionale della cooperativa. Hanno dieci anni in due, Irene Agostini e Nicola Zimolo. Sono nati entrambi nel 2008, risiedono a Sagrado, praticano il pattinaggio artistico a rotelle e sono iscritti alla società AKSD Vipava di Savogna d’Isonzo. Nell’anno sportivo 2013, hanno partecipato a varie manifestazioni, riservate a bambini di questa età, in tutta Italia, acquisendo così la naturalezza spontanea nei gesti tecnici richiesti, propria dell’età anagrafica di questi giovani atleti. Marco Kovic - Presidente AKSD Vipava

Trieste – La visita dei 42 alunni della scuola primaria della Comunità Ebraica di Trieste presso l’Aula Consigliare del Municipio, dove sono stati ricevuti il sindaco Roberto Cosolini assieme agli assessori Antonella Grim ed Elena Marchigiani. I giovani studenti sono stati accompagnati dal direttore della scuola Tamara Misan e dalle insegnanti Lia Tercon, Dora Fiandra, Deborah Misan e Nathan Neumann. Grado – Un momento dell’incontro dello SKAL club 105° Friuli Venezia Giulia, tenutosi presso il Grand Hotel Astoria, alla presenza del Comandante della Capitaneria di Porto di Grado, Ottavio Cilio, dell’assessore al Turismo del Comune di Lignano Sabbiadoro, Massimo Brini, e dell’assessore della Provincia di Udine, Marco Quai. Al termine della serata il Comandante Cilio e il presidente del club, Giorgio Ardito, hanno accolto nel club cinque nuovi soci: Alessandro Lovato, Devis Fedele, Giuseppe Cordioli, Luigi Sutto e Paolo Sacilotto.

I componenti della prima spedizione speleologica italiana in Cambogia, svoltasi lo scorso mese di novembre e organizzata dal Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhofer” di Gorizia in occasione del suo 35° anno di fondazione. Questi i componenti che hanno preso parte alla spedizione: Maurizio Tavagnutti, Ivan Castellan, Antonino Torre del C.R.C. “C. Seppenhofer” di Gorizia; Giandomenico Cella, Vittoria De Regibus del Gruppo Grotte Novara sez. C.A.I.; Claudio Schiavon del G.S. Carnico sez. C.A.I. Tolmezzo. Maurizio Tavagnutti - Presidente Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhofer”

Pontremoli (MC) – L’assessore ai Trasporti della Provincia di Gorizia, Donatella Gironcoli, ritira la “Targa Blu – Honoris Causa”, premio assegnato alle amministrazioni proprietarie di strade che per ben quattro anni consecutivi abbiano ottenuto una progressiva riduzione dei dati, forniti dalle statistiche ufficiali di ACI-Istat (anno di riferimento 2012), relativi sia alla mortalità, che ai feriti e al numero di incidenti stradali. Per le strade di loro competenza, hanno ricevuto la Targa Blu, nel nostro territorio regionale, la Regione e la Provincia di Trieste.

È possibile inviare le proprie lettere e i propri commenti via posta ordinaria (iMagazine – via Aquileia 64/a – 33050 Bagnaria Arsa-UD), oppure via e-mail (redazione@imagazine.it).



S O M M A R I O

gennaio - febbraio 22 L’ANALISI di Paolo Marizza

19 Bene comune o bene di pochi?

POLIZIA DI STATO

48 Ricorrere: si o no? LEGALE di Massimiliano Sinacori

VIAGGIO IN GIORDANIA di Claudio Pizzin

22 Tra storia e leggenda 26

Legge sul femmicidio

50 e la violenza di genere

GLI EBREI E LA SHOAH A TRIESTE di Vanni Veronesi

26 La Porta di Sion

FABIANA MARTINI di Andrea Doncovio

30 In ascolto dei cittadini

EMOZIONI E RELAZIONI di Manuel Millo e Samanta Mosco

52 Ragionamento sentimentale SOCIETÀ di Andrea Fiore

54 Musica ribelle

L’EX CINEMA MARAN di Michele Tomaselli

32 “dal Mago” il teatro nascosto 30

JOHN MARTINA di Michele D’Urso

36 Easy Flyer, il vagabondo dei cieli

SALUTE di Annalisa Casarin

Prevenire il diabete:

56 proteggere il nostro futuro 58 Il mestiere di scrivere

CARSO 2014+

38 «Il Calvario d’Italia» GIANFRANCO ORADINI di Giuliana Dalla Fior

42 Inventore e gentiluomo 32

ENZO VALENTINUZ di Margherita Reguitti

44 L’artista delle pietre del Carso PROTEZIONE CIVILE

46 La ricerca di persone disperse

36

PAOLO CACCIA DOMINIONI di Margherita Reguitti

62 Un artista sul fronte 68

e segg. Gli eventi di gennaio e febbraio

92 e segg. Sezione locale



L’ANALISI ISTITUZIONI PER LA CRESCITA Servizio di Paolo Marizza

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Bene comune

o bene di pochi?

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La vicenda delle privatizzazioni di alcune societĂ pubbliche previste nel Decreto StabilitĂ e delle mancate “privatizzazioniâ€? di alcune aziende di trasporto pubblico locale la dice lunga sullo stato del contesto istituzionale italiano. La prima vicenda ha visto il ministro dell’Economia fare esercizio di pendolarismo tra Bruxelles e Roma in quanto la Commissione Europea aveva mosso alcune critiche alla politica economica italiana sollevando perplessitĂ sulla possibilitĂ di destinare maggiori risorse agli investimenti pubblici. Il programma di dismissioni (ENI, SACE, ENAV, Grandi Stazioni, Fincantieri, CDP Reti), perchĂŠ di dismissioni si tratta in quanto soltanto in due casi si cederebbe la quota di nel permettere maggiori spese per gli investimenti (si parla di circa 3 miliardi di euro). Viene da chiedersi perchĂŠ si debba sempre sentirsi dire dagli altri che cosa fare, rappezzando con affanno soluzioni in condizioni di emergenza. Sembrerebbe peraltro che la montagna partorirĂ un topolino: il debito pubblico italiano è attualmente pari a circa 2.068 miliardi, una riduzione dello stesso di 6 miliardi – circa lo 0,3 per cento – rivenienti dalle dismissioni non sembra un intervento molto incisivo.

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Dai consigli regionali alle aziende di trasporto pubblico locale: esempi di un’Italia lontana dal concetto di economicità della gestione. E la sfida sul nostro futuro si gioca proprio lÏ. scopri il resto dell’articolo

La vicenda della aziende di trasporto pubblico locale italiano è un’altra telenovela che non riconosce il fatto che molto spesso queste aziende mancano del requisito basilare dell’economicitĂ della gestione. Anche al netto della loro funzione “socialeâ€?. La loro missione sociale è stata per anni piegata verso obiettivi extra istituzionali da una ! hanno a che fare con il “bene comuneâ€?. Molti ritengono che causa di questi fallimenti economici sia l’austeritĂ a cui il nostro Paese è sottoposto ormai da anni, senza che si veda l’uscita dal tunnel. ChissĂ se i sostenitori del manifesto “austeritĂ causa di tutti i nostri maliâ€? persisterebbero nell’affermare che la crisi è causata dall’impossibilitĂ di spendere liberamente per far quadrare i conti, anche di fronte alle evidenze emerse da una recente analisi del professor Roberto Perotti sui costi dei Consigli Regionali (si rinvia a http:// www.lavoce.info/quanto-costano-consigli-regionali/ per gli aspetti metodologici, analitici e interpretativi). Nell’analisi quella considerata è la spesa totale per l’anno 2012 (quindi comprensiva degli emolumenti ma anche di tutte le altre voci): è un indice della spesa che le Regioni ritengono necessaria per mettere i Consigli in grado di svolgere il proprio lavoro. La spesa complessiva dell’insieme delle Regioni risulta superiore a 1 miliardo di euro. La media italiana è di 875.000 euro per consigliere ma | gennaio-febbraio 2014 | 19


con molta dispersione: si passa dai 410.000 euro della Valle d’Aosta e i 415.000 euro del Trentino a 1.000.000 di euro per consigliere in Piemonte, 1.500.000 in Calabria, 1.700.000 in Sicilia. " ! sigli piĂš piccoli il costo totale medio per consigliere sia piĂš alto. I dati invece indicano l’esatto opposto: piĂš grande il consiglio, piĂš alto il costo totale medio per consigliere. Sembra che vi siano quindi notevoli diseconomie di scala. # !! grandezza della regione. # abitante per ogni regione. Nella regione piĂš popolosa, la Lombardia, mantenere il consiglio regionale costa 7 euro all’anno per abitante (inclusi anziani e bambini); nella meno popolosa, la Valle d’Aosta, costa 112 euro $ la). L’elevata variabilità è riscontrabile anche nell’ambito di regioni simili a livello dimensionale. Ad esempio nelle regioni “piccoleâ€? del Centro Nord con una popolazione sostanzialmente uguale, il Consiglio Regionale del FVG costa circa il doppio per ogni abitante rispetto alla migliore dello stesso raggruppamento. In altro raggruppamento il Piemonte, con una popolazione identica all’Emilia Romagna, ha un costo per abitante doppio. Le evidenze e le vicende qui sommariamente descritte sono soltanto alcune delle “disfunzionalitĂ â€? che quotidianamente il cittadino italiano sperimenta, come fruitore di servizi pubblici, come contribuente e come consumatore. Sembra di essere in un mondo, o meglio non esistono vincoli, sostituiti da incenti! ! $ debito pubblico rappresentano la valvola di sfogo di intermediazioni parassitarie che al patto sociale hanno sostituito un modello di rendite di posizione a tutti i livelli per la tutela dello status quo. 20 | gennaio-febbraio 2014 |

Dall’edizione autunnale della ricerca “Climi Sociali e di Consumoâ€? di GfK Eurisko ducia verso le istituzioni pubbliche, le preoccupazioni sul mercato del lavoro e il peso delle tasse, l’attenzione ai prezzi ai massimi storici e la riconferma delle strategie attivate di riduzione dei consumi e ricerca della convenienza. % & elevata: negli ultimi due anni è stato perso il '*+ 9 & liani non ritengono le istituzioni pubbliche un alleato nel superamento della crisi. Ma qual è il ruolo delle istituzioni nello sviluppo economico? La letteratura economica contemporanea che pone al centro dell’economia le istituzioni è ormai vasta. Il fatto che le istituzioni sono variabili importanti per lo sviluppo e per la crescita economica e nelle scelte degli operatori economici è largamente accettato. Tuttavia il dibattito circa l’impatto che le istituzioni possono avere sulla crescita economica, su come le istituzioni rientrano nei processi economici e sulla funzione che esse svolgono è aperto e spesso controverso. In generale, si può assumere che le istituzioni economiche, in senso ampio, comprendano sia istituzioni informali sia istituzioni formali. Le prime sono intese come regole comportamentali, ci, costumi e consuetudini. Le istituzioni formali sono invece riconducibili alle organizzazioni, leggi, norme e regolamenti e agli operatori economici stessi. Entrambe sono componenti fondamentali nei processi decisionali e nelle interazioni degli operatori economici. Il ruolo delle istituzioni, informali e formali, è infat 9 ! sviluppo economico; dall’altra parte lo sviluppo economi-


co condiziona l’evoluzione e il cambiamento delle istituzioni. Le istituzioni economiche variano da paese a paese e sono differenti nei diversi contesti sociali. Ad esempio una legge che stabilisce una determi <*+ certo effetto nei paesi del Nord Europa nel senso che ! ! scale dello Stato e garantisce la distribuzione, da parte dello Stato, di migliori servizi pubblici. Le differenze nelle prestazioni economiche risul ni, informali e formali, interagiscono ed evolvono in un determinato periodo storico e in un dato contesto sociale. Le riforme, le nuove leggi e regolamenti non si traducono meccanicisticamente in cambiamenti immediati. Nuove istituzioni richiedono un processo evolutivo di apprendimento, l’osservazione di nuovi comportamenti in base alle nuove regole, la ripetizione degli stessi. Sono soprattutto i risultati di queste interazioni e comportamenti che incentivano o disincentivano l’interiorizzazione di quelle regole e quindi permettono o meno l’istituzionalizzazione, appunto, dei nuovi comportamenti e delle nuove istituzioni. Ăˆ un processo che richiede tempo e il superamento di inerzie che possono ostacolare tale evoluzione. Riforme politiche ed economiche sono quindi contesto-dipendenti, dipendono cioè dagli assetti e dalle regole di fondo formali e informali, e quindi dal sistema di valori alla base di questi assetti, che possono essere di volta in volta differenti, proprio perchĂŠ determinati, in circolo, dal contesto sociale e ambientale. Sono stati condotti diversi studi per misurare la qualitĂ delle istituzioni fra diversi paesi, con l’obiettivo di spiegare il differenziale nei tassi di crescita, ponendo in correlazione la crescita del PIL con la crescita della forza lavoro, dello stock di capitale e di una variabile che misura l’impatto delle istituzioni e della governance di un sistema Paese sul PIL. Il risultato principale è che le discrepanze maggiori nei differenziali di crescita e dei redditi pro-capite dei paesi sono determinate dai fattori istituzionali. Per concludere, un ruolo centrale nei processi di sviluppo economico viene svolto dagli assetti istituzionali e pertanto le cause della bassa crescita non vanno attribuite ai soli vincoli esterni che richiedono “austeritĂ â€?. La nostra capacitĂ di generare futuro dipende dalla capacitĂ di riconoscere e distinguere i fattori istituzionali e comportamentali disfunzionali e di concorrere proattivamente al loro cambiamento.

Paolo Marizza Paolo Marizza è Partner di Financial Innovations SIM


VIAGGI E METE VIAGGIO IN GIORDANIA Servizio e immagini di Claudio Pizzin

Š Tra storia

e leggenda

Dalle antiche rovine della misteriosa Petra alle magiche acque del Mar Morto. iMagazine vi conduce alla scoperta di una terra dove racconti biblici e città scomparse ancora oggi lasciano senza fiato. E dove la coesistenza tra cristiani e musulmani può essere un esempio per il mondo intero.

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Il vento freddo che spira dall’Asia ci coglie di sorpresa. Anche ad Amman il mese di gennaio ci ricorda che siamo in inverno, sebbene soli cento chilometri dividano la capitale della Giordania dal clima ben piÚ mite del Mar Morto. Nonostante la temperatura rigida, la bellezza di questa città di oltre un milione di abitanti (poco meno di un sesto dell’intera popolazione del Paese) si dischiude ai nostri occhi senza timori reverenziali. Come senza ti musulmana (il 95% del popolo) e la minoranza cristiana. Se dovesse servire un’immagine simbolo da diffondere in tutto il Medio Oriente, Amman sarebbe in gra & plesse.

@ $ visita alla maestosa Moschea di Re Abdallah, dall’imponente cupola blu e dalla forma ottagonale. A colpi $ cano, ma la chiesa cattolica situata dall’altra parte del struttivo ormai instaurato tra i fedeli delle due religioni. La minoranza cristiana risulta infatti molto stimata sia per l’apporto che fornisce alle attivitĂ culturali sia, e soprattutto, per il sostegno alle opere sociali, in particolar modo l’assistenza ai profughi. Proseguendo nel centro della capitale, saliamo sulla collina di Jabef al-Qala dov’è possibile ammirare l’antica Cittadella e visitare il Museo archeologico, con ! H J K co si ergono le colonne con architrave (ora restaurate) appartenenti al grande tempio romano di Ercole, che un’antica scritta collega a Marco Aurelio. Durante i primi scavi effettuati nel 1927, invece, venne scoperta la piccola chiesa bizantina a tre navate, con mosaici del VI-VII secolo posizionati in quella centrale. E a nord della chiesa ecco visibile il grande In alto: il sito archeologico di Jerash. Ai tempi di Adriano la cittĂ ospitava il teatro, il tempio e le terme. Qui a fianco: veduta di Amman dalla collina di Jabef alQala.

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Palazzo Omayyade, il cui ingresso ricco di decorazioni si ipotizza venisse utilizzato come sala delle udienze. La nostra prima giornata ad Amman si conclude con la visita al maestoso . L’indomani è tempo di mettersi in marcia: destinazione l’antica cittĂ greco-romana di Jerash, per un tragitto di trenta chilometri. L’antica Gerasa è la capitale dell’omonima regione giordana, nel nord del paese; nell’antichitĂ , assieme ad altre nove cittĂ , fece parte della Decapolis: un sodalizio commerciale e militare che garantĂŹ fulgido splendore nei primi anni dell’epoca cri J H Wadi Jerash, le prime tracce di abitanti risalgono addirittura al Neoli J # $ d’altronde, secondo gli studiosi appartengono a un ventaglio storico aperto dall’etĂ del bronzo a quella romana. Ai tempi di Adriano, nel 130, la cittĂ contava circa 20 mila abitanti. Una crescita che si arrestò con la mo ! 9 rine che collegavano la cittĂ con l’Oriente vennero sostituite da quelle terrestri, infatti, la decadenza divenne inesorabile. Lo scenario tutt’attorno muta radicalmente proseguendo verso Ajilun, attorniata da una vasta foresta di pini. Questa imponente area verde dominata dall’alto dal maestoso Castello degli Ayyubidi, ha rappre ! W ti furono costretti alla resa otto secoli fa. Il maniero fu fatto costruire nel 1184 da uno dei generali di Saladino, allo scopo di controllare le locali miniere di ferro e scongiurare eventuali invasioni da parte dei Franchi. La sua inespugnabilitĂ ha cosĂŹ garantito per lungo tempo la protezione delle rotte commerciali tra Giordania e Siria. Una vetta piĂš alta e ancora piĂš affascinante è quella che raggiungiamo il giorno seguente: 817 metri sul livello del mare, il Monte Nebo. Fu qui sopra, secondo quanto riportato nel Deuteronomio, che Mosè ebbe la visione della Terra Promessa che Dio aveva destinato al suo popolo. E sempre su questo monte, secondo le tradizioni ebraico-cristiane, lo stesso Mosè venne sepolto. La certezza, ai giorni nostri, è il panorama sulla Terra Santa e sulla Valle del Giordano ammirabile da qui. Nelle giornate piĂš nitide, si

Qui sopra l’esterno e l’interno della Moschea di Re Abdallah, situata nel centro di Amman. Sotto, dall’alto: - i resti antichi presenti nella Cittadella di Amman; - le colonne con architrave appartenenti al grande tempio romano di Ercole; - l’interno del Castello degli Ayyubidi ad Ajilun.

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Petra Petra (da , roccia in greco) è un sito archeologico posto circa 250 km a Sud di Amman, la capitale della Giordania, in un bacino tra le montagne ad Est del Wadi Araba, la grande valle che si estende dal Mar Morto fino al Golfo di Aqaba. Il suo nome semitico era Reqemo Raqmu (ÂŤla VariopintaÂť), attestato anche nei manoscritti di Qumran. Fu nell’antichitĂ una cittĂ edomita e poi divenne capitale dei Nabatei. Verso l’VIII secolo fu abbandonata in seguito alla decadenza dei commerci e a catastrofi naturali, e, benchĂŠ le antiche cavitĂ abbiano ospitato famiglie beduine fino ad anni recenti, fu in un certo senso dimenticata fino all’epoca moderna. Il complesso archeologico fu rivelato al mondo occidentale dall’esploratore svizzero Johann Ludwig Burckhardt nel 1812. Le numerose facciate intagliate nella roccia (foto in alto e in basso), riferibili per la massima parte a sepolcri, ne fanno un monumento unico, che è stato dichiarato Patrimonio dell’umanitĂ dall’UNESCO il 6 dicembre 1985. Anche la zona circostante è dal 1993 parco nazionale archeologico. Nel 2007, inoltre, Petra è stata dichiarata una delle cosiddette sette meraviglie del mondo moderno. Petra è situata a mezza strada tra il Golfo di Aqaba e il Mar Morto, ad un’altezza tra 800 e 1396 metri s.l.m., (l’area urbana si situa intorno ai 900 m) nella regione montagnosa di Edom ad est del Wadi Araba, a circa 3 ore di strada da Amman. La posizione e la disponibilitĂ di acqua ne fecero un luogo propizio allo sviluppo e alla prosperitĂ di una cittĂ . Il luogo è accessibile solo da nord-ovest, per uno stretto sentiero di montagna, e da est attraverso un canyon lungo circa 1,5 km e profondo fino a 200 metri, il SĂŽq, che ospitava la principale strada di accesso.

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riescono a scorgere anche le cittĂ di Gerico e di Gerusalemme. Gli incontri con la storia sono però solo all’inizio. Riprendiamo il viaggio lungo la Kings’ Highway, una pista solcata da 5.000 anni, percorrendo uno degli itinerari piĂš memorabili della Terra Santa, che conduce a cittĂ dall’origine antichissima. La prima di queste è Madaba, la cittĂ dei mosaici. Il piĂš famoso è situato all’interno della chiesa ortodossa di San Giorgio: un mosaico bizantino del VI secolo che rappresenta Gerusalemme e altri luoghi sacri. Con una mappa di 25 metri per cinque, era formato da circa due milioni di tessere di pietra colorata, di cui solo un terzo hanno resi J La tappa seguente ha un nome che non necessita altre precisazioni: Petra (vedi box a lato). Indescrivibile è invece l’emozione suscitata dalle note della musica di Indiana Jones che accompagna l’arrivo alle sue rocce monumentali. “Immenso, echeggiante e divinoâ€? furono invece le parole utilizzate da Thomas Edward Lawrence, per tutti Lawrence d’Arabia, per descrivere Wadi Rum. Un luogo stupefacente, dai paesaggi incontaminati, dove il tempo e il vento hanno scavato nella roccia imponenti e maestosi grattacieli. Un dedalo di formazioni rocciose monolitiche che si innalzano in un territorio desertico XJY<* ! rale anche per gli scalatori piĂš esperti. Coloro che amano semplicemente camminare possono invece goder Z pozzi d’acqua o scoprire disegni scolpiti sulla roccia oltre 4.000 anni fa. In quest’atmosfera magica la sera degustiamo la cena seduti nelle tipiche tende locali, ascol ! J [ J % ni raggiungiamo infatti le rive del Mar Morto per un’esperienza irripetibile in qualunque altro luogo del pianeta. Spiegare a parole la salinitĂ di queste acque è impossibile, cosĂŹ come far comprendere cosa si prova ! $ tĂ nel cercare di rimettersi in posizione eretta. L’acqua troppo salata impedisce la formazione di qualsiasi forma di vita, eccezion fatta per i batteri (da qui il nome [ [ J " mi come immissari, ma senza alcun emissario. La sua salinitĂ aumenta con la profonditĂ : a 40 metri risulta essere dieci volte superiore a quella degli oceani; verso i 100 metri viene raggiunto il punto di saturazione e il sale precipita accumulandosi sul fondo del mare. Queste acque, le cui qualitĂ curative erano giĂ note ai tempi dei Romani, vengono tutt’oggi utilizzate per la produzione di cloruro di potassio. Il fango della spiaggia viene invece condiviso dai turisti per “dipingersiâ€? la pelle e scattare le immancabili foto ricordo.


Il giorno successivo ci attendono momenti forte J \ $ percorre la Valle del Giordano. Il silenzio avvolge i nostri passi mentre camminiamo lungo le strade di Betania, verso il punto in cui, secondo i Vangeli, Giovanni Battista ha battezzato GesĂš Cristo. Ci si potrebbe aspettare di imbattersi in un corso d’acqua impetuoso, invece il Giordano & J J " sponda vigilano infatti, all’apparenza invisibili, i soldati israeliani. Ad osservare anche loro, poco distante, c’è il Colle di Sant’Elia, in onore del profeta che da quest’altura ascese al cielo su un carro di fuoco. Un luogo simbolo per il sacramento del Battesimo: qui sorgono i resti di un monastero bizantino con chiese, ampie vasche battesimali e un sistema di serbatoi per J ] ### preziosito da un mosaico pavimentale, è stato probabilmente uno dei primi posti al mondo dedicato alla preghiera dei cristiani. # ! J % H dania lo trascorriamo nella cittĂ di Aqaba, lungo ! $ boutique. Su una bancarella avvisto un cavallo in metallo che un astuto mercante tenta di vendermi per argento. Declino e mi allontano. Come usanza, l’uomo mi segue iniziando a contrattare sul prezzo di partenza: 100 euro. Dopo un trattativa tanto estenuante quanto divertente, acquisto il monile per 5 euro. E seppur con il sorriso sulle labbra, dentro di me si $ ! 9 $$ l’ho fatto io.

Claudio Pizzin A destra, partendo dall’alto: - in marcia nel deserto verso Wadi Rum; - lo specchio d’acqua sulla riva del Mar Morto; - la chiesa di Betania; - il mosaico all’interno della chiesa di San Giorgio a Madaba; - la copertura sui resti del monastero bizantino sul Colle di Sant’Elia. Qui sotto: l’edicola battesimale presente sul colle di Sant’Elia.

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ALLA SCOPERTA DI... GLI EBREI E LA SHOAH A TRIESTE Servizio e immagini di Vanni Veronesi

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La Porta di Sion Tra il 1921 e il 1943, per 150.000 ebrei in fuga dalle persecuzioni dell’Europa centro-orientale, Trieste fu il porto da cui salpare alla volta di Israele, la terra promessa. Ma la cittĂ giuliana fu per secoli un modello di pacifica convivenza fra fedi e nazionalitĂ diverse: una storia di cui proprio la comunitĂ ebraica è stata una delle principali protagoniste e che iMagazine vuole raccontarvi dal principio. Oltre l’orrore della Shoah.

Dal ghetto alla scalata sociale

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Trieste, 1719: l’istituzione del porto franco da parte di Carlo VI d’Asburgo porta con sĂŠ libertĂ e privilegi per tutte le etnie e le confessioni presenti in cittĂ . Fra queste, la comunitĂ ebraica, che nel Settecento sarĂ protagonista di una notevole scalata sociale, favorita da una serie di provvedimenti imperiali: nel 1753, la concessione ad alcuni ebrei benestanti di risiedere fuori dal ghetto di Riborgo; nel 1771, l’esenzione dall’obbligo di indossare il distintivo giallo e l’abolizione della tassa personale; nel 1782, la patente di tolleranza emanata da Giuseppe II, grazie alla quale gli ebrei vengono ammessi a $ ! ^ XY_< battimento delle porte del ghetto. L’emancipazione avanza con il breve dominio di Napoleone, che nel 1810 proclama l’uguaglianza religiosa e civile di tutti i cittadini, per poi retrocedere con la successiva Restaurazione asburgica: ma il processo è ormai inarrestabile e nel 1867 il kaiser Francesco Giuseppe proclama l’equiparazione dei diritti religiosi, politici e civili. Foto sopra: l’interno della Sinagoga di Trieste; in primo piano la Menorah, il candelabro a sette bracci, simbolo dell’Ebraismo. Foto accanto: l’ingresso e l’interno del vecchio ghetto di Trieste nel quartiere di Riborgo.

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Per capire il peso assunto dalla comunitĂ nella vita di ` ! XjXy ! quattro sinagoghe, è illuminante la visita al cimitero ebraico di via della Pace n. 4, nato nel 1842 in sostituzione di quello quat ! [ ! $ J W nella migliore tradizione giudaica, è immerso in una natu nare le tombe: l’ambiente, di grande suggestione, sembra uscito da un quadro di un artista romantico. Fra i nomi incisi sui sepolcri ci sono quelli delle famiglie che hanno fatto la storia della cittĂ : Morpurgo, Weiss, Pincherle, Luzzatto, Stock, Eppinger. E in moltissimi casi si tratta di banchieri, assicuratori, operatori di borsa, librai, medici.


Foto a sinistra: via del Monte a Trieste. Al civico 3 sorge la cosiddetta “Scuola Vivanteâ€?, antica sinagoga della comunitĂ ; al civico 7, il Museo della comunitĂ ebraica “Carlo e Vera Wagnerâ€? è ospitato nei vecchi locali del Comitato che dal 1921 al 1943 ha contribuito all’emigrazione di 150.000 ebrei in Israele: fra questi Albert Einstein. Foto a destra: immagine d’epoca con bimbi che giocano vicino a ciò che resta della cappella e del vecchio cimitero degli ebrei in via del Monte.

Sopra e sotto: immagini del cimitero ebraico di Trieste, in via della Pace 4.

Gli anni dell’emancipazione All’inizio del Novecento, la comunitĂ ebraica di Trieste è prospera, numerosa e ben integrata: di qui l’esigenza di concentrare in un unico luogo, maestoso e ricco come una chiesa cristiana, tutta la propria attivitĂ religiosa e culturale. La nuova sinagoga di via san Francesco 19, che vede la luce nel 1912 su progetto di Ruggero e Arduino Berlam, è un tripudio di marmi, decorazioni e pilastri che dichiara apertamente l’emancipazione raggiunta. Nel 1919, quando la cittĂ diventa italiana, anche le ultime discriminazioni spariscono. La conquistata libertĂ spinge gli ebrei triestini a essere d’aiuto ai fratelli dell’Europa dell’Est, vittime di quei massacri per i quali la lingua rus ! ! 9 J | XjyX via del Monte 7, viene quindi istituito il Comitato italiano di assistenza agli ebrei ‘Misrad Ha Sochnut Ha Yehudit’: passeranno di qui, con picchi di oltre 500 arrivi al mese dopo l’ascesa di Hitler in Germania, circa 150.000 persone per sbri ! J ] ! evocativi nomi ‘Gerusalemme’, ‘Tel Aviv’, ‘Galilea’, ‘Palestina’, alla volta di Israele, la terra promessa, dal 1920 sotto protettorato britannico. Tra quei 150.000, diretto negli USA, ci sarĂ anche Albert Einstein.

Sotto: la Sinagoga di Trieste, inaugurata nel 1912.

Dalle leggi razziali alla catastrofe La situazione muta drammaticamente dal 18 settembre 1938, quando a Trieste, in piazza UnitĂ , Mussolini annuncia: ÂŤOccorre una chiara, severa, coscienza razziale che stabilisca non soltanto delle differenze, ma delle superioritĂ nettissime. Il problema ebraico è dunque un aspetto di questo fenomeno. La nostra posizione è stata determinata da questi incontestabili dati di fatto: l’ebraismo mondiale è stato, durante sedici anni, malgrado la nostra politica, un nemico irriconciliabile del fascismo. Tuttavia, gli ebrei di cittadinanza italiana i quali abbiano indiscutibili meriti, militari o civili, nei confronti dell’Italia e del regime, troveranno comprensione e giustizia; quanto agli altri, seguirĂ nei loro confron

Sotto: l’interno della Sinagoga di Trieste.

prosegue a pag. successiva Âť

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Âť continua da pag. precedente

se stupirsi piÚ della nostra generosità che del nostro rigore, a meno che i semiti d’oltre frontiera e quelli dell’interno e, soprattutto, i loro improvvisati e inattesi amici, che da troppe cattedre li difendono, non ci costringano a mutare radicalmente cammino.

Sopra: piccola sinagoga all’interno del Tempio ebraico di Trieste.

Nascono cosĂŹ le leggi razziali fasciste, non a caso proprio in quella che era stata la piĂš libera e multiculturale cittĂ d’Italia. In tutto il Paese, gli ebrei vengono espulsi dalle scuole e dalle universitĂ pubbliche, rimossi dagli incarichi di potere, fortemente limitati all’esercizio di svariate professioni: viene sancito, inoltre, il divieto di matrimonio fra ‘giudei’ e ‘italiani’. Un anno dopo, scoppia la Seconda Guerra Mondiale.

Il volto dell’orrore

Sopra: foto d’epoca con la nave “Gerusalemme� ancorata al porto di Trieste; con questa e altre navi, 150.000 ebrei salparono alla volta di Israele e di altri luoghi.

Sopra: la gioia per la partenza e la salvezza esplode sotto forma di danza in una delle navi salpate da Trieste. Sotto: la Risiera di San Sabba a Trieste.

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Dopo l’8 settembre ‘43, la Venezia Giulia entra nel Terzo Reich: con l’occupazione nazista, l’ex ‘Porta di Sion’ diventa l’ingresso all’inferno. Chiuso il Comitato di via del Monte, riapre i battenti una struttura abbandonata dal 1929: la vecchia risiera nel quartiere di San Sabba. A progettar ! ~ H € ` zione dei lager di Belzec, SobibĂłr e Treblinka. La Risiera, oltre a centro di smistamento, diventa cosĂŹ l’unico campo di sterminio in territorio italiano, dotato di forno crematorio e di una stanza della morte collegata tramite un tubo speciale agli scarichi dei furgoni delle SS: una vera e propria camera a gas. Nelle diciassette celle al pianterreno, le scritte lasciate dai prigionieri sui muri raccontano ancora il terrore di quei giorni. Strangolamento, fucilazione, colpi alla nuca $ ! scono nel forno ancora vivi: come ad Auschwitz, ma in pieno Friuli Venezia Giulia. Partigiani, ostaggi, zingari, ribelli sloveni, croati e italiani, e appunto ebrei: in meno di due anni, l’incessante nuvola di fumo sputerĂ dalla ciminiera circa 5.000 vittime. Il nazifascismo, però, ha le ore contate: il 25 aprile 1945, l’Italia è liberata. La notte fra il 29 e il 30 aprile, mentre !! ` H € na la ritirata e fa saltare in aria il crematorio e la ciminiera, nel tentativo di nascondere l’orrore. Qualcosa, però, rimane: il 6 dicembre, a guerra terminata, alla Procura di Stato di Trieste arriva una comunicazione con oggetto ÂŤRisiera di San Sabba, ex Pilatura di Riso (rinvenimento resti mortali)Âť. CosĂŹ recita la lettera: ÂŤSi trasmette l’accluso verbale di rinvenimento di ossa e ceneri umane venute alla ! cio in oggetto [...]. I resti mortali erano raccolti in 3 sacchi di carta di quelli usati per il cemento che, al momento del ƒJJJ„ ! per il consuetudinario trasporto verso il mare ove venivano dispersi. Risulta infatti da testimonianze raccolte fra ope † $ "J "


! [ † $ chi sulle spalle ed ivi vuotavano a mare il loro contenuto.

La comunitĂ oggi Di circa 700 ebrei triestini, torneranno vivi dai lager in 19: saranno in molti, però, a rientrare in cittĂ dalla Svizzera e da vari nascondigli sparsi per l’Italia. Storie di rifugiati, salvataggi e piccoli grandi eroismi, in effetti, non mancano: una di queste è narrata nella confe $ Hans Jonas, autore del saggio Il concetto di Dio dopo Auschwitz, tenne nel 1993 a Percoto, ricevendo il premio Nonino. Jonas, volontario della Jewish Brigade, la formazione ebraica della Palestina all’epoca protettorato inglese, arrivò a Udine nell’estate del ‘45: qui conobbe due sorelle triestine, scampate alla Risiera grazie a un funzionario delle ferrovie che le aveva guidate lontano dal controllore della milizia fascista, per poter prendere il treno della salvezza. Scesero a Udine, dove nessuno le conosceva, e qui trovarono un alloggio. Iniziarono a vendere pezzo per pezzo i propri averi per comprare il cibo al costoso mercato nero: ˆ ! un prezzo esorbitante. Ma quella stessa notte, la signora del mercato nero bussò alla loro porta: ÂŤPerdonatemi, vi prego. Non sapevo chi foste quando vi ho venduto il lardo questa mattina. Me l’hanno detto soltanto dopo, e sono venuta per scusarmi. Da voi non voglio soldiÂť. Riconsegnato il denaro alle signore, se ne andò. Un’esperienza che convinse le due sorelle a rimanere in Italia dopo la guerra, anzichĂŠ trasferirsi in Israele. ~ 600 iscritti ed è tornata ad essere una realtĂ viva, pulsante, orgogliosa della propria identitĂ che si rinnova nelle sue istituzioni: l’asilo nido, la scuola materna, le elementari paritarie, il centro ricreativo, la ‘Pia Casa Gentilomo’ per l’assistenza agli anziani. E, soprattutto, il Museo ‘Carlo e Vera Wagner’, allestito proprio lĂ dove il Comitato di assistenza aveva operato dal 1921 al 1943: il civico 7 di via del Monte. Un ~ 9 tragedia, è infatti il luogo in cui la comunitĂ si racconta, con i suoi oggetti secolari, i suoi libri, le sue lapidi e le tante iniziative culturali, fra cui mostre e conferenze. PerchĂŠ se è vero che la Shoah è stata letta da molti come un punto ‰ Š ‹ ! ! zio; questo inizio è la promessa, l’unico ‘messaggio’ che J % ! !! nimento storico, è la suprema capacitĂ dell’uomo; politi J # ÂŒ $ ˆ $ to creato l’uomoâ€?, dice Agostino. Questo inizio è garantito da ogni nuova nascita; è in veritĂ ogni uomoÂť (Hannah Arendt, Le origini del totalitarismo).

Partendo dall’alto: - le celle di reclusione all’interno della Risiera di San Sabba; - l’ingresso della Risiera. Sotto: Trieste, Museo “Carlo e Vera Wagnerâ€?: ambiente dedicato a sinagoga; nelle teche di vetro sono conservati numerosi oggetti di culto, molti dei quali antichissimi, della comunitĂ ebraica cittadina.

Vanni Veronesi | gennaio-febbraio 2014 | 29


PERSONAGGI

FABIANA MARTINI Intervista di Andrea Doncovio

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In ascolto dei cittadini Da piĂš di due anni ricopre la carica di vicesindaco di Trieste. ÂŤUn impegno totalizzante non sempre facile da conciliare con la famigliaÂť. Ma il raggiungimento del bene comune la spinge ogni giorno a dare tutto per la sua cittĂ : ÂŤIl mio esempio è don Milani, non possiamo sempre pensare ‘me ne frego’

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Vicesindaco Martini, sulla sua pagina ta a questa scelta? ÂŤIl pensare di poter dare un contributo, anche se piccolo, nella costruzione del bene comune in un momento in cui ! ! !! ‘J !" #$%% & ' " ! ( Š’ ! ! non lascia spazio a molto altro e che in un certo senso limi 9 !! ‘J & ( Š“ ! ! $$ ! ˆ ! & $ $ W $$ ! ‘J ) & * +" & " ! / 2 ( 30 | gennaio-febbraio 2014 |

Š| !! $ ” K ! ! J # !! ! ! $ $ ! 9 ! potuto assumere certi incarichi, non solo politici ma anche pro$ ! ! ! J ~ !! ! ! ! 9 $ ! ! •‘ & ! ( Š\ ” – $ $ ^ W $ ! ^ ! K J # $ ! $ $

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$ ˆ ! @K 9 W ! $ ! Linee guida per l’utilizzo dei social media•‘ " / : " ; " ! ; " * ( Š“ W ! ! ! ™ 9 ! ! J ! K 9 ! ! $ ‘J = ' > * & laica a essere direttrice di un periodico religioso in Italia (Vita nuovaK X ' ! : " !! : ! '' ! ! 2 ;( Š% 9 $ ! ! ne politica esercitata in un contesto democratico riesce a produr ‘J Z " ! ; ! : & " " +" ( Š" 9 % [ $ " š Œ# › Œ › Œ › Œ $ › ˆ [ Œ ! ! œ›‘J X +" +" & ' ! [ " " " (

QURAMI, la app per eliminare i tempi di attesa nei centri civici triestini Il sistema elimina code s’inserisce in un piĂš ampio progetto di rinnovamento dei Centri Civici e risponde alle esigenze di ottimizzazione del tempo di ciascun cittadino. Il risultato sperato è quello di ridurre al minimo i tempi di attesa in coda ora nei centri civici ma un domani anche in altri uffici pubblici (e non solo comunali). Tecnicamente il sistema individua quattro tipologie di richieste e servizi: - autentica di firme e copie di atti (che comprende anche la sottoscrizione di dichiarazioni sostitutive di notorietĂ ); - rilascio certificati ed estratti; - variazioni di indirizzo; - carta d’identitĂ : in questo caso, nei centri civici dove sarĂ operativo anche il rilascio di carte d’identitĂ elettroniche, il totem chiederĂ di selezionare il tipo di documento desiderato tra elettronico e cartaceo. Il sistema bilancerĂ i tempi di attesa rispetto alle operazioni richieste in modo da ottimizzare e ridurre al massimo i tempi generali dell’attesa; la tempistica verrĂ ulteriormente migliorata nei mesi a venire, in base alle medie rilevate. L’aspetto maggiormente innovativo è dato dalla possibilitĂ di effettuare la prenotazione della prestazione richiesta attraverso un’applicazione scaricabile sul proprio smartphone. L’ app QURAMI richiederĂ la georeferenziazione del cittadino/utente e permetterĂ di scegliere il centro civico secondo il tempo d’attesa minore proposto in base alla prestazione richiesta: il numero che apparirĂ sullo schermo del cellulare sarĂ a tutti gli effetti equivalente al biglietto stampato dal totem. ŠW ! ! 9 @ K ! ! serie di azioni e attenzioni che permettano a ciascuna e a cia ! ‘J \ " : " / * +" ! '' " " ( ŠK ÂŒ › y*XÂ? J K ! 9 ! y*XX ! ‹ $ $ J \ ! 9 ! ! ! J % $ ‘J Andrea Doncovio

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ALLA SCOPERTA DI... L’EX CINEMA MARAN Servizio e immagini di Michele Tomaselli

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“dal Mago� il teatro nascosto Ha ospitato attori e intellettuali, rappresentando per anni un polo culturale di riferimento per tutta la Bassa friulana. Un luogo simbolo per San Giorgio di Nogaro e non solo, prima della sua definitiva chiusura. iMagazine ha voluto rialzarne il sipario.

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Incamminarsi qua e lĂ per l’Italia, alla ricerca di luoghi che sussurrano vecchie memorie: vi è, infatti, qualche possibilitĂ di indagare a fondo nel territorio, alla riscoperta di piccoli tesori, curiositĂ , storie locali e segreti nascosti. Il territorio è un mosaico incerto e mutevole, che ruota attorno ai suoi ricordi. Un percorso a ritroso nel tempo che descrive l’evoluzione sociale ed economica di una terra attraverso i suoi principali riferimenti. Tracce formidabili di un passato non troppo lontano che $ J Fra tutti i riferimenti della Bassa friulana, ho potuto riscoprire e apprezzare la storia del Teatro Maran per tutti i sangiorgini il mitico cinema dal Mago - che

fu al centro della scena sociale e culturale del Novecento di San Giorgio di NogaroJ # al 1915, si respirava l’atmosfera inebriante della Bella Epoque, mentre neanche dieci anni dopo, nel suo apice di gloria, vi era ospitato il VI Congresso della SocietĂ Filologica Friulana, solo per quell’unica volta celebrato sulla sponda occidentale dell’Ausa Corno. Non è possibile parlare della storia di San Giorgio di Nogaro, senza conoscere la storia del teatro Maran. Anche se il mitico cinema dal Mago non esiste piĂš da oltre trentasette anni, i suoi ricordi sono ancora vivi. Ha, infatti, vissuto da testimone la sorprendente evo 9 na magica al cinema muto (anni 1911 – 1916), al cinema sonoro (dopo il 1925), al cinemascope (dal 1953 al 1963). Inoltre, era sempre alla ribalta delle cronache locali per le feste e le commedie. Ogni sangiorgino di una certa età è cresciuto frequentando questo cinema. L’attuale proprietaria, Ernestina Maran, custodisce il suo ricordo e ogni tanto apre le porte. Sopra: la sala di lettura dell’universitĂ castrense ospitata all’interno del Teatro Maran negli anni 1916 -1917. Qui a ďŹ anco: l’inconfondibile tetto a pagoda del Teatro Maran.

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Visitando questo luogo, è stato davvero un grande piacere conoscere Ernestina, una donna dal gran portamento e profonda cultrice della storia del Novecento. I suoi ricordi e le sue testimonianze sono talmente vivi, che sembra di riviverli. Un viaggio in pellicola che ripercorre tutto il XX secolo, dalla Belle Epoque alla Prima e alla Seconda Guerra [ \ poguerra. Pronti, attenti, via: ciak si gira! Il Teatro Maran venne fatto costruire nel 1911 da Ernesto Maran. Quella dei Maran era una nota famiglia di falegnami e produttori di camere da letto, che, giĂ da tempo, viveva nei pressi della stazione ferroviaria di San Giorgio di Nogaro. Nel 1905 Ernesto, assieme al padre Geremia (Mio), vendette alla famiglia Rossetto di Udine la loro casa, che in seguito venne trasformata nell’albergo Libia, per costruire, poco piĂš in lĂ , una nuova casa padronale, nel suo arioso stile liberty. San Giorgio di Nogaro, allora ultimo paese del Regno d’Italia, $ ci commerciali con l’impero austroungarico. Per raggiunge ` @ W vignano era necessario valicare la frontiera ed espletare tutte le formalitĂ burocratiche. Succedeva spesso di dover attendere parecchie ore prima della ripartenza. Fu per questo motivo che, nelle vicinanze della stazio $ ! re svariate attivitĂ commerciali, fra le quali, oltre agli alberghi Costantini e Libia, anche il teatro Maran, realizzato in quel periodo con annessa sala da ballo. % tettonica appariva molto originale, sviluppata attorno a una struttura esagonale con copertura a pagoda. L’apparato interno,

Partendo dall’alto: 1) la stazione ferroviaria di San Giorgio di Nogaro (a destra) e, sulla sinistra, in sequenza l’ex albergo Costantini, villa Maran e l’ex albergo Libia; 2) in successione l’ex albergo Costantini, villa Maran e l’ex albergo Libia; 3) ingresso del Teatro Maran a ďŹ anco alla villa Maran.

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In questa pagina, qui a fianco: giovani militari davanti all’ingresso dell’Aula Magna dell’Universita Castrense. Sotto: 25 settembre 1925, i partecipanti al VI Congresso della SocietĂ Filologica Friulana seduti presso la sala Maran per il pranzo. Nella pagina accanto, in alto: Ernestina Maran; in basso: l’ingresso di Villa Maran costruito su due livelli di palchi e sorretto da colonnine in legno a capitelli decorati, comprendeva ordini speculari di galleria, fra cui i prolungamenti laterali, dai quali gli spettatori piĂš abbienti potevano assistere alla messa in scena. Il resto del pubblico si collocava invece nella platea. Il teatro era stato concepito sul modello del Teatro Sociale di Udine, con qualche riferimento alla Scala di Mila – ÂĄ J # ! $ ‹ verato fra i teatri del circondario, in un elenco che riportava, oltre al Teatro Maran, il Teatro Sociale di Udine, il Teatro Sociale di Gorizia, il Teatro di Cormòns dell’architetto Trombetta e il Teatro Gustavo Modena di Palmanova. \ @ H [ divenne sala di studio dell’UniversitĂ Castrense, che aveva bisogno di spazi. A San Giorgio, infatti, dopo le prime e sanguinose battaglie sul Carso, vista la carenza di personale sanitario, erano stati istituiti corsi accelerati di medicina e chirurgia per gli studenti aspiranti medici che erano impiegati sotto le armi. In particolare tutti gli studenti del quinto e del sesto anno degli Atenei italiani, laureandi in medicina e chirurgia, venivano assegnati all’UniversitĂ Castrense, nell’ospedale da guerra & # 'J<** contava 4.500 abitanti) per divenire medici del fronte. SicchĂŠ San Giorgio di Nogaro si era trasformata in una capitale della III Armata con il proprio arsenale; vi si trovavano depositi di munizioni, cannoni, accampamenti e ospedali.

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Gli studenti della Castrense studiavano, ascoltavano e apprendevano l’anatomia con arti mutilati e sal J K ! H ‹ ni docenti contrari alla sua formazione, si laurearono, fra il 1916 e il 1917, 467 studenti su 1.187 allievi, molti dei quali poi uccisi sui campi di battaglia. [ ` atro Maran fu restituito alla sua funzione, tanto che, negli anni Venti, fu continuamente alla ribalta delle cronache locali per l’alto numero di spettacoli esegui ! J ] ! Cinema Muto che descriveva in pellicola le storie e i cambiamenti sociali del primo Novecento. Gli attori e le attrici venivano considerati quasi delle divinitĂ . Il 22 gennaio del 1921, in occasione del Carnevale, si svolse una grande veglia danzante. La festa, organizzata dalla SocietĂ Sportiva Sangiorgina, aveva previsto un variegato assortimento di premi e anche l’acclamazione della Reginetta della kermesse. Nel 1925, una stagione teatrale di grande successo e l’esibizione del concittadino Edoardo Tonazzi, esperto di ipnosi e telepatia, registrarono il tutto esaurito. Il teatro era chiamato LĂ dal Mago: il termine era $ [ [ quando si recava dalla vedova Raddi a Marano Lagunare, proiettava con una lanterna magica (l’antenata tici e immagini di luoghi italiani. Fu per questo motivo che i maranesi, incuriositi dall’innovazione, cominciarono a dirgli ÂŤte xe un magoÂť (ÂŤsei un magoÂť). L’appellativo, rimasto poi per tutti gli eredi, fu rinforzato da voci popolari che volevano Alcide [ giatore di TaolĂ z (Tavoli), indovino fortuna. Una caratteristica, quest’ultima, che riguardò tutta la famiglia Maran, in particolare quando Ernesto nel 1932 vinse una lotteria da 350 mila lire. In quell’occasione la famiglia dimostrò tutta la sua generositĂ


donando denaro e prodotti alimentari alla popolazione. Continuando la saga del Teatro Maran, si scopre che il 25 settembre 1925 in occasione del VI Congresso della SocietĂ Filologica Friulana, che aveva scelto quell’unica volta San Giorgio di Nogaro, all’ora dal gustĂ , tutti i partecipanti si trasferirono in sala Maran per il pranzo. La non facile impresa di fornire il cibo a duecento e piĂš persone fu assunta dal signor Benedetto Beltrame dell’albergo Italia di Udine. Il menĂš, rigorosamente friulano, comprendeva minestra, carne, verdura cotta, pesce, radicchio, $ ! J \ una bellissima foto con i commensali seduti a tavola. Si potranno riconoscere due delle giovani proprietarie, Roma, moglie di Decio Maran, e Lucia, moglie di Ernesto. Promotori di questa storica giornata furono il linguista Ugo Pellis, lo storico Bindo Chiurlo e il conte Giovanni Battista della Porta. Arrivò poi il tragico periodo della Seconda Guerra Mondiale. In Friuli, nella ricostruita regione del Litorale adriatico, le incursioni aeree si facevano & $ J " ‰¢¢ be colpirono pesantemente San Giorgio di Nogaro. Si ricorda in particolare quella sulla stazione ferroviaria che provocò danneggiamenti anche al Teatro Maran. \ ! americane scelsero il Teatro Maran come luogo di svago e sala da ballo. Finita la guerra e ripresa l’attivitĂ , la sala Maran non mancò di far parlare di sĂŠ, come la volta in cui il parroco, don Oreste Rosso, prese a calci l’altoparlante del palcoscenico, quando fu trasmesso il lungometraggio diviso in due parti, Noi vivi (94 min.) e Addio, Kira (96 min.), con Alida Valli, Rossano Brazzi e Fosco Giacchetti. Si trattava di un dramma a tinte forti, in cui gli intenti propagandistici venivano stemperati da una robusta messinscena e da una sceneggiatura (scritta anche da Corrado Alvaro) in cui ! $ 9 siderato antitotalitario e quindi da censurare. @ polavori del cinema neorealista dei registi Roberto Rossellini, Luchino Visconti, Vittorio De Sica, Michelangelo Antonioni, opere di elevata espressione artistica che incantavano anche i sangiorgini, sempre piĂš affamati di cinema. Il mondo dello spettacolo stava rapidamente cambiando, con il cinemascope, antenato del mo $ J K [ ran si adattò ai cambiamenti, tanto che, nel 1959, — ri, prese il nome accattivante di Cinema Splendor. Inevitabile fu l’abbattimento delle gallerie, del palcoscenico, mentre i palchi scomparvero sotto un ri-

vestimento. Inoltre venne aperto un nuovo ingresso, fruibile direttamente dalla facciata di villa Maran. | " W $ $ \ ] ! Otello, Mario, Ernestina, Laura e a Olinto, nipote di Ernesto. In quel periodo vi erano i militari e la sala era sempre piena. Si proiettavano i grandi colossal hollywoodiani e Franco e Ciccio ! la balera del carnevale sangiorgino, (veglioni del Marinaio e del Cacciatore) e il luogo d’incontro per le prime cotte amorose: un mondo ormai dovunque scomparso. @ ! 9 \ [ W " ! tenti. Era il 1976. Chissà se in futuro potremo vederlo rinascere e celebrarvi un nuovo Congresso della Società Filologica Friulana.

Michele Tomaselli ^ ' * Gianni Bellinetti, “San Giorgio 1925 Arriva la Filologicaâ€?, Lithostampa Pasian di Prato 2012 Daniela Baldo, Massimiliano Galasso, Daniele Vianello, “Studenti al Fronte, l’esperienza della Scuola Medica da campo di San Giorgio di Nogaro - UniversitĂ Castrenseâ€?, L.E.G. 2010 Lorenzo Cristofoli, “San Zorz di Noiârâ€?, 1925 Si ringraziano: Ernestina Maran, Daniela Baldo e Gabriella Burba

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PERSONAGGI JOHN MARTINA Intervista di Michele D’Urso

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Easy Flyer,

il vagabondo dei cieli L’amore per la neve e lo sci. Un tumore e la forza di reagire. Scalando vette sempre piĂš alte. Fino alla passione per il parapendio. ÂŤLa vita va vissuta: accontentarsi di stare davanti a un televisore è uno sprecoÂť.

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Easy Rider $ J # $ ! Y* ! J % ! ! !! Freedom Sloboda LibertĂ J @ ! ! ! ÂĄ † @ " $ W $ John Martina foto in basso J ! ‰ ! $ ! % foto in alto J John, lei pratica molteplici attivitĂ : con che sport ha cominciato? Š\ • ÂŁ ! ! ! ] $ J @ $ ! ‘J Lei è assurto alle cronache, per l’ennesima volta, lo scorso inverno, per aver compiuto in solitaria il giro del Parco delle Prealpi Giulie, scalandone an36 | gennaio-febbraio 2014 |

che le principali cime. Come mai questa scelta? Š# @ ! ! $ ^ $ ! $ ˆ ! ‘J Siamo in un caratteristico locale del Canal del Ferro, e John accende il computer per mostrarmi le foto della sua impresa.

Š# @ $ J % ! ! J \ ‰] @ €€ ! ‘J Un piccolo capannello di avventori si avvicina per ammirarle le foto che scorrono. Sono persone del posto, gente di montagna che conosce John e che di cime, freddo e neve se ne intende. Le loro parole di ammirazione rendono l’idea di quanto sia stata storica l’impresa. Š" ! ! ! J [ ! ! ! ! ˆ & J W ! ‹ ! ! & – ` ‘J John mostra la foto di un canalone angusto e ripido, dove le impronte dei cambi di direzione dei suoi sci sono cosĂŹ tante da non riuscire a contarle. ŠW ! ! $ ! & — J K $ $


9 $ ‘J ! " # $ del monte Canin, del Guarda, dello Jama e tutte le altre sono state immortalate da John in posizioni e momenti unici. C’è un passaggio in cresta che mi viene indicato. Š’ ! ! # " ! 9 ! $ ˆ ! J ~!! ! ! • # $ & ! J Â’ ! ^ ˆ ‘J Cosa rende un uomo coraggioso? Š% ! J " ‹ $ ! ! ‘J % & ! to operato di un tumore alla gamba destra, con asportazione dei muscoli tibiali e altro. Resto sconcertato. +" ` sione del piede? Š@ $ ^ ! ! ! J | $ — ! J " ! ! $ ! ! ! ! ! ‘J " ( Š– J % ! ! J W ‘J Parliamo dell’altra passione: il parapendio. Š£ J K! ! @ ! ! J – ‹ ! ! ! 9 ÂŒ\ ›‘J E da lĂŹ, altre avventure‌ Š| ! ! ! J ` !

‹ J $ W W $ 9 ! ! •‘ Che effetto fa avere i piedi fra le nuvole? Š“ J # J # ! $ ! J " ! $ ‘J E poi ci sono anche le gare trail (corse a piedi su sentieri natura, ndr) a cui lei partecipa‌ Š"‹ $ ! Ultra Trail ¥ K J W ! † W $ J ! W H ! ‘J Da un episodio brutto a uno bello: quale ricorda con piÚ piacere?

Š ! " ! ^ ! ! J ] 9 ! ! ! ! ! ! Âœ " W ‘J Dai ricordi al futuro: il sogno nel cassetto? ŠK š ‘J Ma il segreto per fare tutto ciò qual è? ŠW J Â’ ! $ ! ‘J Tutti i piĂš grandi campioni sono dei grandi visualizzatori delle gare che svolgeranno, e questo vuol dire che John Mar

' ( ) ! * che si dice un talento naturale. Mi mostra un’ultima foto: un larice immerso nella neve. Â’ foto in alto ! ! 9 J ~ ! ‹ $ ˆ J – ‹ ¤ Wambli Ganesha ! K J ] ! & ! ! ! $ J % ! $ J W ! ÂŁ – ! J W ¤ J Easy FlyerJ Michele D’Urso | gennaio-febbraio 2014 | 37


La Grande Guerra nel Goriziano

ÂŤIl Calvario

d’ItaliaÂť La conquista di Gorizia da parte dell’esercito italiano è uno dei capitoli piĂš sanguinosi della Grande Guerra. Dal Calvario al Sabotino passando per il centro della cittĂ , il ricordo di quei giorni terribili è ancora vivo negli scritti di chi li ha vissuti e in una serie infinita di trincee, gallerie e monumenti. Valorizzati dal progetto CARSO 2014+.

Come sul Golgota

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Nel 1915, quando l’Italia entra in guerra contro l’Austria-Ungheria, Gorizia è una formidabile testa di ponte dell’esercito asburgico, difesa con un enorme apparato di uomini, mezzi e strutture: i generali di Francesco Giuseppe sanno bene che la città è il primo obiettivo delle mire italiane. Gli scontri, infatti, infuriano immediatamente nelle colline tutto intorno, prima fra tutte il Monte Calvario. Un nome che sembra uno scher 9 Š W ! # ‘

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sarĂ Clemente Rebora, poeta lombardo spedito quassĂš nell’autunno del ‘15. Sono passati solo due anni dal suo esordio letterario con gli splendidi Frammenti lirici ! ! 9 Š~ ! ÂĽ ! ÂĽ ! ÂĽ ! ÂĽ JJJ‘J [ poche settimane di guerra, quei verbi assaltare, divampare, + $ ! J ~ parlare sono le bombe e le mitragliatrici che sconvolgono la sua postazione di Piedimonte, dove non si è al sicuro nemmeno dai proiettili degli stessi commilitoni, come il poeta denuncia in una disperata lettera alla madre del 28 novembre 1915: Š@ ! ! rore di ciò che mi circonda (che tanfo di nostri morti insepolti, mentre l’artiglieria nostra ci accoppa in sbaglio!), l’imbestialimento e lo sforzo di tener su queste larve d’uomini; non &‘J “ bile della poesia Viatico, in cui si arriva a chiedere al soldato agonizzante di morire, almeno 9 Š~ $ & ! ÂĽ ! ÂĽ ÂĽ


& ÂĽ ÂĽ ÂĽ ÂĽ ÂĽ ÂĽ $$ ÂĽ ÂĽ $ ÂĽ ÂĽ ÂĽ ! ÂĽ ÂĽ H $ ‘J Scipio Slataper, autore nel 1912 del romanzo Il mio Carso, denso di amo ! 9 Š" J " gli occhi mi sventola il sole con il tremolio soffuso degli olivi. Giunge pieno di salute e di gioia il maestrale dell’Adriatico. Abbrividisce il verde mare di Grignano, $ sca pace mi penetra disciogliendomi come terra di mar J # J W il corpo s’adagia avidamente sulla terra! Le braccia si distendono grandi su di essa, e il mio respiro si fonde J ƒJJJ„ \ ce è riposare cosĂ­, amando delicatamente questa lunga erba, e palpitare persi con lo sguardo nel cielo. Io sono ‘J Ad inghiottirlo sarĂ invece il fango del Calvario: il 3 dicembre del ‘15, Scipio muore in un attacco nemico. La sua salma, caso quasi unico, non verrĂ mai trasferita in un sacrario o in un ossario: riposa ancora oggi fra i cipressi, vicino al solitario Cippo sulla Strada GiulianoTrentini Volontari Irredenti. W $ W ! Âœ # esistono piĂš: s’innalza invece, in un piccolo spiazzo, il Cippo dedicato ai Volontari Giuliani caduti su questa altura, mentre sulla sommitĂ svetta l’enorme Obelisco

Nella pagina accanto: - in alto: il Monumento a Enrico Toti in Piazza Cesare Battisti a Gorizia; - in basso: le Tre Croci che ricordano il Golgota nel momento della crocifissione di Cristo (Monte Calvario, Gorizia). In questa pagina: - in alto: una delle Piramidi che segnano l’ingresso al Parco della Pace sul Monte Sabotino; - sotto: il Cippo sul Calvario dedicato a Scipio Slataper.

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dedicato ai vari reparti che qui hanno combattuto, ognuno dei quali è ricordato con un’epigrafe su ogni lato del J @ & ! fu il cuore della difesa austro-ungarica in prima linea, al W 9 qui, sono poste Tre Croci a rappresentare il Golgota nel ! W J

Premesse di uno scontro terribile ÂŤ/ "

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Âť Sono parole di Carlo Stuparich, fratello del piĂš noto Giani, entrambi scrittori. Scritta dal fronte goriziano, questa lettera, che denuncia la vera realtĂ della guerra - fango, sporcizia e pidocchi, altro che gloria e ardore, H ~ ˜ =

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dedicato alla guerra civile spagnola -, porta una data importante: 2 marzo 1916. Negli stessi giorni, sul fronte tirolese, l’esercito austriaco sta infatti accumulando mezzi, armamenti e uomini per un’operazione che passerĂ alla storia come ? : ‘spedizione punitiva’. Il nome è programmatico: l’idea è quella di invadere il territorio italiano da Trento a Venezia per serrare in una morsa le truppe italiane, impegnate sull’Ison-

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zo, come una sorta di vendetta contro l’ex alleato, reo di ! # J W ‹ to ritardo nelle operazioni dovuto alle condizioni meteorologiche avverse, la notte fra il 14 e il 15 maggio le postazioni italiane sugli altipiani vicentini subiscono un terribile bombardamento a tappeto. La decisione del W 9 W K K J – $ W ‹ $ H 9 ! &J W '* gio dello stesso anno: un suicidio, per evitare di cadere nelle mani del nemico. Quel nemico che solo pochi giorni dopo è costretto a ritirarsi con un nulla di fatto: nes ! ! yÂ?J*** $ & $ J ] ‹ Isonzo ritorna di nuovo protagonista: il trasferimento di massa riparte in senso opposto.

La Grande Guerra a Gorizia Sono le ore 5.15 del 29 giugno 1916 quando, sul [ " [ �J*** bombole contenenti una miscela letale di cloro e fosgene: dopo i primi usi in Francia e in Belgio nel 1915, il gas arriva per la prima volta sul fronte italiano. Esattamente lo stesso giorno, nella vicina Mariano, per uno di quegli incredibili corto circuiti della storia, Giuseppe Ungaretti scrive Il porto sepolto, una poesia che 9 Š¥ ! ¼ ¼


Nella pagina accanto: l’enorme Obelisco sul Calvario in ricordo dei vari reparti che combatterono in questi luoghi durante la Grande Guerra. In questa pagina: un cippo sul Monte Sabotino; da questa altura si gode di un meraviglioso panorama sul Goriziano. ÂĽÂĽ \ ÂĽ ÂĽ ÂĽ ‘J @ metri si muore in massa grazie all’ultimo ritrovato della scienza applicata all’autodistruzione dell’uomo. [ ! W ! Monte Sabotino; dalla prima linea difensiva, gli austriaci arretrano alla seconda: è la Sesta Battaglia dell’Isonzo, una delle piĂš terribili, consumatasi nell’estate del 1916 e terminata con la presa di Gorizia da parte dell’esercito italiano. Nel corso dei decenni, l’Italia ha voluto ricordare questa conquista, per non dire consacrarla alla leggenda, con monumenti in ogni angolo della cittĂ : opere che oggi, talvolta, possono persino suscitare imbarazzo nella loro retorica, ma comunque fondamentali tasselli per ricostruire la storia del nostro Novecento. Nel 1923 iniziano i lavori per la realizzazione del Parco della Rimembranza $$ W # 9 $ ghe commemorative, le macerie del monumento dedicato ai volontari goriziani caduti nella Grande Guerra (il pro ] \ \ $ " H [ ge del ‘15-18 è stata solo la prima catabasi nell’orrore in un secolo dominato dalla bestialitĂ . Una bestialitĂ giĂ intuibile, per chi voleva intuirla, solo pochi anni dopo, nelle ! [ nel Monumento alla Sesta Battaglia dell’Isonzo, posto $ ! ` ! \ š 9 Š" ! ` ! # ! # ‘J \ ! il clima culturale che ha prodotto, invece, il Monumento ad Enrico Toti in piazza Battisti (1958) e la Statua del

Fante XjÂ?Â? ! W 9 ‘semplici’, quando non senza nome, c’è tutto lo sforzo di un’Italia che vuole lasciarsi alle spalle le ombre del passato senza rinunciare alla propria identitĂ .

Nel ventre del Sabotino [ H bis ‹ " mune sloveno di Brda, dove l’ingresso al Parco della Pace è segnalato da una piramide in pietra: altre due sono poste su un versante diverso dell’altura, nel punto preciso in cui partirono gli attacchi italiani alle posta J “ corre per 7 km in mezzo alla vegetazione carsica: il per cheggio, preludio al rifugio [ ristoro e soprattutto a piccolo museoJ \ no diversi sentieri: quello a sinistra conduce, attraverso una trincea, alla Caverna delle 8 cannoniere, realizzata dagli italiani dopo la presa della vetta; quello alle spalle del rifugio porta invece all’articolato sistema di gallerie su piĂš piani, costruito dagli austro-ungarici e successivamente migliorato dai vincitori nemici; quello alla destra, invece, conduce in mezz’ora direttamente alla cima Â’ Â?*j J # H [ " 9 Ossario di Oslavia ci riporta alla realtĂ e ci ricorda che in questi pochi chilometri sono " š # '*J*** J # colo da quegli eventi, ne rinnova la memoria meglio di qualsiasi parola.

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PERSONAGGI GIANFRANCO ORADINI Intervista di Giuliana Dalla Fior

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Inventore

e gentiluomo

Sorriso, sobrietĂ e pacatezza nel parlare. Doti che si sono radicate in lui dopo molti anni di agonismo sportivo, fatto di passione e di pazienza, di coraggio e di consapevolezza: tutti elementi di un carattere che lo hanno reso piĂš volte campione. Trascorsi gli anni dei successi sportivi, è diventato un inventore. Ora il suo brevetto ha destato l’interesse del Centro di Ricerca di Trieste, che potrebbe deciderne l’applicazione pratica. Nel frattempo, con l’Arciduca Markus d’Asburgo, sta ideando il “Giardino della Paceâ€?.

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Campione olimpionico e campione europeo di vela: quando e come è nata in lei questa passione? ÂŤA sette anni ho ricevuto in regalo un guscio di plastica, simile a metĂ noce; ho ritagliato una tenda indiana per farmi una piccola vela triangolare, due pezzi di legno, perchĂŠ fossero l’albero e il boma... e via, in mezzo al lago, a trascorrere giornate intere, in tutte le situazioni meteorologiche! CosĂŹ ho imparato ad affrontare senza paura il vento anche molto forte, ingegnandomi a tenere diritta la barcaÂť. Ăˆ sempre stato uno sportivo? ÂŤAvendo due fratelli maggiori, ho iniziato precocemente a provare diversi sport - bici, sci, tennis - per stare in compagnia. A quattordici anni, dopo una rovinosa caduta con gli sci, una frattura alla gamba destra e conseguenze anche alla schiena, ho dovuto abbandonare sci e tennisÂť. Ăˆ nato a Rovereto, in Trentino, poco lontano dal lago di Garda, ma vive anche a Trieste. Quali sentimenti e quali motivazioni la legano a questi due luoghi? Š£ ! ¢* ! J † centemente mi sono trasferito a Trieste passando dall’Ora del Garda alla Bora, per sperimentare nuove strutture veliche e ! ‘J A proposito di vento, in tempi abbastanza recenti lei ha messo a punto un’invenzione: un generatore eolico. Come le è venuta questa idea? ÂŤUn’intuizione. Combinando tecnologie veliche con sistemi eolici ad asse verticale, riesco a ottenere energia elettrica o 42 | gennaio-febbraio 2014 |

meccanica da qualsiasi parte arrivi il vento; avendo la possibili ! pianto attivo, sia con vento leggero sia con vento molto forte, nei luoghi piĂš impensatiÂť. In quali campi potrebbe essere utilizzato? ÂŤGli usi sono molteplici, perchĂŠ questa invenzione permette alla gente di vivere anche lĂ dove l’energia non può essere trasportata, per problemi di costi o di distanza eccessiva dai luoghi di produzione. Pertanto il progetto, che dĂ energia elettrica o meccanica in diretta, consente ad esempio di pompare acqua e di ossigenarla, di irrigare o segare il legname, ovvero di accumulare energia attraverso accumulatori caricati dal sistema stesso, quindi permette di utilizzare la corrente nel momento in cui ! J Â’ ÂŒ # › proprio consumoÂť. Chi la conosce bene dice che “è un geometra di grande vi! ; " 5 +" / ( ÂŤGli studi tecnici mi sono serviti in un primo tempo, in quanto l’attivitĂ di famiglia era la vendita di materiali da costruzione. Successivamente, l’anno dopo le Olimpiadi del Messico (1968, ndr), ho aperto con i miei fratelli un laboratorio di riparazioni vele e di produzione di qualsiasi accessorio utile a facilitare lo sport del windsurf. La vivacitĂ intellettuale era quella di osservare e sperimentare tutto ciò che aiutava a vivere meglio, in un contesto quale quello offerto dal lago di GardaÂť. Un episodio fondamentale della sua vita? ÂŤUna vacanza estiva di un mese in Baviera, sul lago di Stanberg, a 17 anni. LĂŹ ho conosciuto la ex famiglia imperiale degli


Pagina accanto: Gianfranco Oradini, 62 anni il prossimo 20 giugno (a destra) con Randy Smith, velista, stunt-man e controfigura di Kevin Costner nel film Woterworld. Qui a fianco: la ÂŤWind-TurbineÂť, l’invenzione progettata e brevettata da Oradini. Asburgo, che abitava a PĂśking in esilio, e Luitpold di Baviera, bi % ˜ † š ! J \ $ no lasciato un segno nella storia. Con Luitpold condividiamo la passione della barca a vela e talvolta regatiamo assieme. Forse merita ricordare anche che la sua famiglia a tutt’oggi produce un otti ÂŒ › $ ! $ ÂŒ~€ $ ›J # [ ™ @ € # [ 9 ‹ ho incontrato Konrad Lorenz, il famoso zoologo ed etologo, un pio J † # ! ÂŒW H › – K zo nelle Olimpiadi del Messico 1968, e mio timoniere alle Olimpiadi in Canada nel 1976. Nello stesso anno nasceva la BarcolanaÂť. Un episodio invece che vorrebbe dimenticare? ÂŤPerdere per meno di un punto una regata molto importante, ! ” [ !! ! ne del mondo e medaglia d’oro alle Olimpiadi nel 1992 a Barcello – ¢* W K 9 §! % Z‘J Vela e surf: due modi diversi per sfruttare il vento e viaggiare sull’acqua. Quali emozioni si provano? ÂŤMentre in barca a vela ci vogliono anni per arrivare ad alti li! $ & ! ˆ ! $ no il resto. Le emozioni poi sono differenti, con il windsurf sono & ! 9 mollare, altrimenti cadi. Per contro, la barca a vela ti rilassa, ti fa ragionare con piĂš calmaÂť. Come può nascere in un giovane la passione per la vela? ÂŤLa passione può essere trasmessa, se qualcuno ti porta in bar ” % ! — $ J # chi sa spiegare come affrontare le diverse situazioniÂť. Quali doti apprezza nei giovani d’oggi? Š% — ! gia, e la facilitĂ che hanno nell’utilizzarla. Cosa invece vorrebbe rimproverare loro? ÂŤL’utilizzo eccessivo e talvolta improprio delle tecnologie e dell’informazione, che li allontana dalla realtĂ , dalle fatiche quo J # ! ‘J X " " ( Š[ ! $ facile. Ora però Francisco, che ha seguito studi di informatica ed ^ # ! ! [ ! Z J " ‘J Lei è amico e portavoce dell’Arciduca Markus d’Asburgo, pronipote dell’Imperatore Francesco Giuseppe: come lo ha conosciuto? ÂŤHo incontrato e conosciuto l’Arciduca Markus nel 1999, durante una sua visita ad Arco (TN). Abbiamo parlato dei suoi pa $ $ ! J \

! ! ` & ! 9 sioni io organizzo appuntamenti con amici musicisti, scrittori e giornalisti, per interviste legate alla storia della sua famiglia o visite nei dintorni della cittĂ Âť. Dagli Asburgo alla Prima Guerra Mondiale: per un trentino di nascita e un triestino d’adozione, cosa rappre +" ` ( ÂŤVivo la prima Guerra Mondiale con il dolore espresso da mio padre attraverso i racconti del nonno. Purtroppo neanche il male estremo e le esperienze passate, sono servite. Le continue tensioni, che si percepiscono per la disuguaglianza tra chi vive nell’abbondanza e chi non arriva a sera, la disuguaglianza nella spregiudicate che hanno impoverito le famiglie, riacutizzano la voglia di rivincita di chi non ha potuto dividere il benessereÂť. Cosa si sta mettendo in cantiere a Miramare per celebrare il centenario della Grande Guerra? ÂŤL’Arciduca vive la memoria di questo centenario con J " ÂŒ sconvolto per un assurdo potere concentrato in poche mani, che ha portato minacce, angoscia, sofferenza , miseria e mor ›J @ K di paceÂť. Z ( ÂŤSiamo in contatto con l’amministrazione del Castello di [ $ ÂŒH @ › dove personalitĂ degne di questa parola possano mettere una pianta a dimoraÂť. Si sente piĂš sportivo, imprenditore, inventore, o portavoce dell’erede di Casa d’Asburgo? ÂŤSul podio metto prima la parola sportivo, poi inventore, al terzo posto imprenditoreJ ] ! K ‘J Quale suo recondito desiderio vorrebbe che si realizzasse? ÂŤChe il mio progetto veda... la ‘luce, in senso tanto metafo ˆ ! 9 ! ! vitĂ umana (acqua, salute, refrigerazione dei prodotti alimentari, illuminazione, riscaldamento, trasporti, agricoltura, produzione industriale) e costituisce un potente fattore di assetto del territorio e di coesione economica e sociale. Anche l’acces $ avviene senza l’energiaÂť. Giuliana Dalla Fior | gennaio-febbraio 2014 | 43


PERSONAGGI

ENZO VALENTINUZ Servizio e immagini di Margherita Reguitti

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L’artista delle pietre del Carso

Le sue opere raccontano le storie e le passioni che rendono unico il nostro territorio. Sono la materia che dona forma alla memoria. Con questa consapevolezza, la prossima primavera, i lavori dell’artista di Romans d’Isonzo sbarcheranno a Parigi.

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Dipinge con le pietre del Carso, tesse arazzi rigorosi nei quali trama e ordito sono schegge lapidee. Nelle sue opere ci sono la forza di un territorio aspro e affascinante e l’intensitĂ di un passato intriso di storia della Grande Guerra, di sofferenze di uomini e donne. La storia umana e artistica del goriziano Enzo Valentinuz di Romans d’Isonzo è fortemente legata all’intensitĂ della materia, al fascino atavico del territorio e alla cultura friulana. Le sue ultime opere sono inconfondibili e difficilmente definibili: mosaici di pietre, altorilievi, pitture-sculture, composizioni di segni e figure dai colori puri. La sua esperienza umana e artistica è strettamente legata alla sua terra: dal Carso isontino-giuliano alla cima italo-slovena del Ma-

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tajur, dalla longobarda Cividale del Friuli al monte Sabotino, teatro delle battaglie della Grande Guerra. Le pietre che io raccolgo nelle mie lunghe passeggiate – spiega Valentinuz – raccontano culture e lingue diverse, ma allo stesso tempo sono materia e ispirazione per dare forma alla memoria, tracciare i segni dei miei pensieri. Ne nascono opere dai linguaggi ora fantastici ora reali. Artista di formazione accademica, iniziata all’Istituto d’arte di Gorizia con Cesare Mocchiutti, Mario Sartori e Dino Basaldella e proseguita all’Accademia di Belle Arti di Venezia con Bruno Saetti e Carmelo Zotti, Valentinuz esprime la concretezza di mani sapienti che conoscono l’arte anti $$ $


niche del passato, impegnative nella realizzazione che lui ha fatto rinascere, innervandole ! J % ! distinti da colore e materia, campiture monocrome e contrastanti di luce e ombre. Ogni ciclo di opere è ben riconoscibile: vi è il forte pathos narrativo dei “graffitiâ€?, onirici segni tracciati incidendo strati di malte policrome nei quali il gesto del rimuovere traccia paesaggi, figure umane, animali e esseri mitologici. I colori puri e le linee essenziali, geometricamente allineati, connotano il ciclo “Le scatole di gessettiâ€?, contenitori di energia pura, scaturita dal desiderio fanciullo di possedere l’arcobaleno per disegnare. Ăˆ invece il territorio disseminato di case abbandonate lo spunto delle sculture murali denominato “Carsianeâ€?; finestre aperte su una terra difficile, povera, intrisa di sofferenze ma sempre in grado di dare una speranza, mostrare un tratto di bellezza. Le ultime opere sono invece luce e rigore di forme nelle quali le pietre lanceolate sono alfabeto espressivo. Intenso il programma espositivo di Enzo Valentinuz per il 2014; in primavera presenterĂ le sue opere a Parigi, quindi i suoi lavori, ispirati alle vicende della Grande Guerra, faranno parte del progetto in programma in regione per il centenario dallo scoppio del conf litto mondiale. Nella seconda parte dell’anno esporrĂ in una personale a Trieste. Per chi volesse vederlo all’opera la porta del suo studio di Romans d’Isonzo è sempre aperta.

Margherita Reguitti

Enzo Valentinuz vive a lavora a Romans d’Isonzo in provincia di Gorizia. La sua vita di uomo e artista è divisa in due grandi momenti. Quello della formazione con Cesare Mocchiutti alla scuola d’arte di Gorizia e successivamente a Venezia all’Accademia di Belle Arti. Un periodo connotato dalla partecipazione e mostre importanti e assegnazione di premi prestigiosi. Quindi una pausa di 30 anni, lontano dall’arte attiva. Nel 2004 il ritorno all’attivitĂ creativa, ripartendo dai graffiti su intonaco. Oggi i suoi colori e segni sono le pietre del Carso, materia intrisa di storia, manipolata per essere linguaggio di poesia e del territorio. enzovalentinuz@libero.it - +39.3281474727 Studio in Romans d’Isonzo via Molino n. 5. @ 9 Enzo Valentinuz seduto davanti ai suoi arazzi di pietre lanceolate. In questa pagina, sopra: Valentinuz all’opera nel suo studio. Qui sotto da sinistra: l’artista mentre realizza mosaici di @

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E S E R C I TA Z I O N I E F O R M A Z I O N E

Tecnologie all’avanguardia e un addestramento ad hoc in collaborazione con Enti statali e regionali: in caso di scomparsa di una persona, la Protezione Civile FVG è in grado di offrire un efficiente servizio di ricerca.

Servizio e immagini a cura della Protezione Civile della Regione FVG

PROTEZION E

C IV ILE

La ricerca di persone disperse

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L’ambito della ricerca Inondazioni, terremoti, valanghe, ma anche episodi marginali che possono trasformarsi in situazioni di grave pericolo: sono vari i casi in cui si pone il problema della ricerca di persone disperse, attività nella quale fa la propria parte anche la Protezione Civile regionale, pur nella specifica limitazione del contesto d’azione. Come infatti afferma la III Relazione Semestrale sulle persone scomparse (maggio 2009, p. 3), accessibile dalla home page del Ministero dell’Interno, «l’individuazione dello scenario e dei rischi insistenti sul territorio è fondamentale per una corretta pianificazione degli interventi di previsione e di gestione delle ricerche dello scomparso. La tipologia dei rischi possibili si deduce dallo studio delle caratteristiche del territorio e dall’analisi dell’am-

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biente e delle attività antropiche, come pure dalla relazione con cui alcuni casi di scomparsa si sono manifestati nel passato e dalla loro frequenza. A questo scopo, occorre che il protocollo operativo dettagli con apposito Piano di ricerca i singoli scenari di riferimento, secondo il seguente schema di massima: a) scomparsa in montagna; b) scomparsa in mare; c) scomparsa in città; d) scomparsa in località impervia o disabitata; e) scomparsa in località lacustri o fiumi». Nel caso di ricerche di persone scomparse in montagna, laddove, per ragioni geomorfologiche o ambientali, i territori non siano esplorabili in sicurezza senza adeguato equipaggiamento, attrezzatura alpinistica e relativa preparazione, l’attività di ricerca è specificatamente affidata dalla Legge 74/2001, art.1, comma 2, al Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) nel quadro delle competenze assegnate al Club Alpino Italiano dalla Legge 91/1963. Quando l’area di ricerca è molto vasta o impervia, e le condizioni meteo consentono una visibilità anche dall’alto, viene utilizzato anche l’elicottero della Protezione Civile regionale. Alle Forze dell’Ordine competono le ricerche di persone scomparse legate alla commissione di un reato o comunque coinvolte da indagini dell’Autorità giudiziaria.


Tre immagini di esercitazioni nel settore della ricerca di persone disperse da parte della Protezione Civile FVG. Il quadro organizzativo Gli Uffici/Enti che possono intervenire nelle ricerche di persone scomparse con le proprie risorse disponibili sono: - Enti dello Stato: Prefettura-UTG, Questura, Carabinieri, Polizia, Vigili del Fuoco, Esercito, Capitaneria di Porto (per le ricerche in mare), Guardia di Finanza. - Enti regionali: Comune, Polizia Municipale, Protezione Civile della Regione, Corpo Forestale Regionale, Corpo Nazionale Soccorso Alpino Speleologico, Gruppi comunali di protezione civile, Associazioni di volontariato di protezione civile (Unità cinofile, Radioamatori e Sommozzatori). Sulla base delle direttive emanate dal Ministero dell’interno, di norma compete alla PrefetturaUTG assumere la responsabilità del coordinamento delle attività di ricerca individuando un Direttore delle Operazioni di Ricerca (DOR), secondo quanto stabilito dall’apposito piano provinciale adottato. La richiesta di concorso dei volontari di Protezione Civile nelle attività di ricerca è avanzata da parte del DOR alla SOR (Sala Operativa Regionale di Protezione Civile), nel rispetto di quanto stabilito nel protocollo d’intesa tra le Prefetture a la Protezione Civile della Regione di data 10/01/2005. Il contributo dei volontari di Protezione Civile Se è vero che, potenzialmente, ogni volontario di Protezione Civile può essere impiegato nella ricerca di persone scomparse, è altrettanto vero che, in un processo di perfezionamento continuo del servizio offerto alla popolazione, negli ultimi anni la Protezione Civile sta realizzando un programma di formazione ah hoc. In un recente esempio di esercitazione, è stata effettuata una manovra di ricerca congiunta tra Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, Protezione civile (squadre comunali di Trieste e Gorizia), Vigili del Fuoco di Trieste, 118 e Sipem (Società Italiana Psicologi dell’Emergenza), che ha visto l’impiego di circa 100 persone: una ventina le squadre create e assegnate ad altrettante aree di ricerca per il ritrovamento di 9 figuranti, diretta dalla base operativa formata da Capostazione, tecnici di ricerca del Soccorso Alpino di Trieste, personale di Protezione Civile e due Vigili del fuoco di Trieste che hanno gestito due squadre composte da loro colleghi. La base, che ha coordinato

le ricerche anche attraverso supporti informatici (compreso il sistema di geolocalizzazione in tempo reale sviluppato nell’ambito del progetto europeo ALPSAR), ha provveduto a registrare i volontari, nonché a creare e disporre le squadre sul territorio; inoltre, nell’ottica di perseguire un obiettivo formativo specifico, ha illustrato ad alcuni psicologi e ai capisquadra dei gruppi comunali di Protezione civile intervenuti le dinamiche che caratterizzano la gestione e le varie problematiche di un intervento di ricerca. L’esercitazione è stata effettuata dalle squadre di ricerca per la battuta sistematica - composte da 6/8 volontari di Protezione Civile e da uno o due volontari del CNSAS - e da quelle per la battuta cinofila. Ad ognuna delle squadre, una volta assegnata la relativa zona di ricerca, è stata effettuata una rapida formazione teorica sui comportamenti e sui movimenti da tenere in zone impervie, nonché su organizzazione della squadra, cartografia, comunicazioni radio. Una volta raggiunta la zona assegnata, i tecnici del CNSAS hanno gestito e organizzato le squadre con l’intenzione di formare al meglio il gruppo di volontari di Protezione Civile, per poi delegare, nella fase successiva, il comando della squadra alternando i diversi ruoli possibili. Grande professionalità e autonomia di ricerca è stata inoltre dimostrata dalle squadre cinofile, così come dalla Sipem, composta da volontari psicologi, che ha collaborato in base per la gestione dei dispersi critici affetti da varie problematiche come schizofrenia e sindrome di Down, per l’occasione impersonati da personale Sipem: patologie e situazioni che richiedono indubbiamente delicatezza e attenzione nell’approccio. | gennaio - febbraio 2014 | 47


M U L T E

E

C O N T E S T A Z I O N I

Ricorrere:

Rubrica a cura della Polizia di Stato della Provincia di Gorizia

P O L I Z I A D I S TAT O

SI o NO?

Questo breve vademecum vuole rappresentare una gui- - eventuali altri documenti che è importante leggere (ad esempio, l’intimazione a fornire delle informazioni). da agile per tutti gli automobilisti che si siano visti contestaIl verbale deve obbligatoriamente contenere tutti gli elere sul posto notificare presso l’abitazione un verbale di illecimenti che consentano al trasgressore di capire esattamente to amministrativo previsto dal Codice della strada. quale infrazione gli viene contestata, ovvero: - le coordinate spazio-temporali dell’illecito: giorno, ora, loA che cosa si ricorre? calità; Al verbale di accertamento. Vediamolo nel dettaglio. Il verbale è il documento che attesta una violazio- - le generalità dell’autore ne del Codice della strada, redatto dagli organi di po- - i dati di identificazione del veicolo: tipo e targa; lizia stradale i cui Uffici inviano una copia dell’atto al - l’indicazione della norma violata; trasgressore, se la sua identità è stata accertata, o, in - la sommaria esposizione del fatto; caso contrario, al proprietario del veicolo, considerato - le eventuali dichiarazioni che il trasgressore intenda formulare a propria discolpa; per legge “obbligato in solido” ovvero tenuto a pagare comunque la sanzione, per conto di chi ha commes- - l’esatto ammontare della sanzione; - le modalità di pagamento e di ricorso; so la violazione. Quando invece il trasgressore viene fermato nell’imme- - eventuali sanzioni accessorie; diatezza della commissione dell’illecito dalla Polizia, la copia - l’indicazione che, in assenza di pagamento o di ricorso, il verbale diventa titolo esecutivo; del verbale gli viene consegnata direttamente. Il verbale è scritto a mano, quando è stato redat- - la sottoscrizione della persona che redige il verbale, a meno che questo non sia effettuato con un sistema elettronico. to da un agente sul luogo della violazione o al computer, se l’infrazione è stata rilevata tramite apparecchiaL’infrazione deve essere portata a conoscenza del trature elettroniche, come ad esempio il tutor e l’autovelox. La copia del verbale è valida anche se non è firma- sgressore immediatamente. Se l’illecito emerge grazie all’utilizzo di particolari dispota in originale. Nella stessa busta che contiene la copia del verbale, sitivi ovvero da controllo in modalità remota ( Autovelox, Tutor ) il termine a disposizione della Pubblica Amministraziosono inclusi anche altri documenti: - relazione di notifica, cioè la dichiarazione della perso- ne è di 90. I giorni diventano 100 quando l’illecito sia già stato contena che ha provveduto a spedire il verbale, con la quale si attesta l’ora, il giorno e il contenuto della notifica: stato al trasgressore e si debba notificarlo al cosiddetto obbliè dunque il documento dal quale si può ricavare, ag- gato in solido ( proprietario del veicolo ). Il rapporto che presenti dei vizi su qualcuno di questi elegiungendo 60 giorni, la data entro cui va effettuato il menti, o che venga notificato oltre 90/100 giorni dalla constapagamento; - istruzioni per il pagamento ovvero le garanzie difensive; tazione della violazione, è illegittimo e può essere annullato facendo ricorso. - bollettino di pagamento; 48 | gennaio-febbraio 2014 |


Cosa fare Una volta ricevuto il verbale, ci sono solo due scelte possibili: - pagare la sanzione in misura ridotta entro 60 giorni dalla data di notifica, successivamente si deve pagare il massimo; è poi consigliabile conservare la ricevuta per 5 anni; - presentare ricorso: - entro 60 giorni, al Prefetto; - entro 30 giorni, al Giudice di pace. Entrambi i termini si riferiscono al tempo trascorso dalla contestazione della violazione del Codice stradale, o dalla notifica del relativo verbale di accertamento. In entrambi i casi, le autorità competenti sono quelle del luogo dove è stata commessa la violazione. Il pagamento della sanzione pecuniaria non può essere effettuato direttamente agli agenti verbalizzanti, (tale possibilità è prevista solo laddove il veicolo sia immatricolato con targa estera) poiché occorre provvedere tramite le modalità di pagamento indicate sul verbale: bollettino di conto corrente, versamento bancario, pagamento telematico o recandosi presso gli sportelli dell’ente emittente. Il mancato pagamento Lo scadere del sessantesimo giorno determina il raddoppio automatico della somma pagabile in misura ridotta. Se l’inerzia del trasgressore o dell’obbligato persiste, la P.A. attiverà le debite procedure esecutive che provvedono la costituzione dei ruoli esattoriali con l’emissione, da parte di un concessionario/esattore, della cartella esattoriale entro cinque anni dalla notifica del verbale. Entro 30 giorni dal ricevimento della cartella esattoriale, è possibile fare ricorso al Giudice di Pace, ma solo per i vizi concernenti la cartella stessa e la sua notifica, nonché la notifica del verbale. Il mancato pagamento della cartella esattoriale comporta la riscossione forzata e il successivo pignoramento. Chi non volesse procedere al pagamento decidendo invece di contestare la contravvenzione, deve presentare ricorso al Prefetto o al Giudice di pace. Vediamoli. Ricorso al Prefetto Si presenta all’Ufficio Territoriale di Governo competente per territorio, personalmente o mediante raccomandata con avviso di ricevimento, entro 60 giorni, al comando da cui dipende l’agente accertatore. Il ricorso in tal caso deve essere redatto e presentato in carta semplice. Dopo aver presentato il ricorso contro il verbale di contestazione, il ricorrente deve esclusivamente attendere l’esito che verrà comunicato con ordinanza. Sessanta giorni di tempo sono a disposizione dell’organo di polizia per trasmettere il ricorso, debitamente istruito delle controdeduzioni, alla prefettura, la quale dispone di ulteriori 120 giorni per emanare l’ordinanza, da notificare al ricorrente entro 150 giorni. Il ricorrente per far valere le ragioni del suo ricorso contro la contravvenzione, può non solo allegare a questo ricorso idonea documentazione, ma anche chiedere l’audizione personale. Se il ricorso viene rigettato, l’importo della sanzione da pagare raddoppia, oltre alle spese di procedimento.

Ricorso al Giudice di pace In alternativa al ricorso al Prefetto, il soggetto che ha ricevuto il verbale può ricorrere anche dinanzi al Giudice di Pace del luogo in cui è stata commessa la violazione al Codice della strada. Il ricorso in tal caso va presentato entro 30 giorni, a differenza dei 60 per il ricorso al prefetto, sempre dal giorno della contestazione su strada o dalla notifica della contravvenzione, sempre che non sia stato effettuato il pagamento in misura ridotta nei casi consentiti. Il ricorso al Giudice di pace può essere proposto anche dopo l’esito negativo del ricorso al Prefetto, entro 30 giorni dalla notifica dell’ordinanza di quest’ultimo. Il ricorso contro il verbale presentato al giudice di pace, in carta semplice, va depositato presso la cancelleria dello stesso giudice o inviato per posta raccomandata, pagando il contributo unificato (va effettuato al momento del deposito). Processo Civile - 1° Grado Valore della Causa Fino a € 1.100,00 Superiore a € 1.100,00 e fino a € 5.200,00 Superiore a € 5.200,00 o sanzioni non pecuniarie

Contributo € 37,00 € 85,00 € 206,00

Il ricorrente deve comunque presenziare all’udienza, pena l’annullabilità del procedimento. Per poter ricevere le informazioni necessarie (ad esempio, la data fissata per l’udienza), se non si è residenti, è necessario domiciliarsi entro l’area operativa dell’Ufficio del Giudice di pace dove è stato presentato ricorso o, in alternativa, fissare presso la cancelleria il domicilio e poi informarsi costantemente, anche via telefono, sull’andamento della pratica. Il Giudice di pace fissa l’udienza per il contraddittorio tra le parti. In caso di rigetto del ricorso il Giudice di pace convalida il verbale di contestazione e può - non deve come il Prefetto - indicare in sentenza l’importo da pagare che potrebbe essere quello originario indicato nell’atto oggetto del contendere, oltre alle spese di giudizio, se non compensate.

Maurizio Fabris (il dott. Maurizio Fabris è Assistente Capo della Polizia Stradale di Gorizia in servizio presso l’Ufficio Verbali) Commento del Comandante Il breve commento alle procedure di accertamento, contestazione, verbalizzazione, pagamento e tutela amministrativa e giudiziaria verso l’atto di accertamento degli illeciti amministrativi previsti dal Codice della strada è concreta testimonianza di come la Polizia Stradale, ormai da anni, stia percorrendo un itinerario culturale rivolto alla totale trasparenza del suo operato nei confronti del cittadino; l’esercizio delle garanzie difensive deve essere pieno e incondizionato e spetta alle istituzioni portare a conoscenza dei cittadini, in maniera semplice e diretta, le prerogative che loro appartengono ma che, per l’elevato tecnicismo, possono rappresentare delle chimere irraggiungibili. Speriamo di esservi riusciti…

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DONNE E TUTELE

Legge sul femmicidio

Rubrica a cura di Massimiliano Sinacori

D I R I T T O

e la violenza di genere

Nuove norme per il contrasto della violenza di genere, con l’obiettivo di prevenire il femminicidio e proteggere le vittime. È quanto contenuto nel Decreto Legge 14.08.2013 n. 93, convertito il Legge 15.10.2013 n. 119. Sulla base delle indicazioni provenienti dalla Con- tutte le donne trovatesi coinvolte in episodi di violenza. venzione del Consiglio d’Europa, conclusa a Instan- Quali sono i contenuti principali? bul l’11 maggio 2011, concernente la lotta contro la Allontanamento urgente da casa, braccialetto violenza sulle donne e in ambito domestico, recen- elettronico e intercettazioni. temente ratificata dal Parlamento italiano, la Legge Se le Forze dell’ordine sorprenderanno una persona mira a rendere più incisivi gli strumenti della repres- nell’atto di commettere i reati di maltrattamenti in fasione penale dei fenomeni di maltrattamenti in fami- miglia e stalking, dovranno arrestarlo all’istante. Inolglia, violenza sessuale e atti persecutori (stalking). tre, la Polizia Giudiziaria, se autorizzata dal Pubblico Nel 2012, infatti, più di un milione di donne ha su- Ministero, e se ricorre la flagranza di reati gravi (lesioni bito almeno una molestia e un terzo degli omicidi è gravi, minaccia aggravata, violenze…), può applicare stato ascritto al proprio patner. Considerando anche la misura pre-cautelare dell’allontanamento d’urgengli atti di violenza, si arriva alla terribile cifra di 14 mi- za dalla casa familiare e del divieto di avvicinamenlioni: nell’arco di un minuto, quindi, 26 donne italiane to ai luoghi frequentati dalla persona offesa. I destisubiscono una violenza. natari di questi provvedimenti potranno essere conL’intervento del Legislatore, quindi, è la conse- trollati attraverso l’utilizzo del braccialetto elettronico guenza di una vera e propria emergenza. Anche per- o di altri strumenti elettronici. Nel caso di reati perseché, lo dice la ricerca, questa enorme aggressività cutori, sarà possibile anche ricorrere alle intercettazioche attraversa la Società italiana e i rapporti perso- ni telefoniche. nali è per lo più invisibile: soltanto il 7,2% delle don- Relazione affettiva, nuovo parametro per le aggrane violentate denuncia all’Autorità giudiziaria, e qua- vanti. si il 34% trascorre la propria vita senza raccontare a Sotto il profilo penale, sarà rilevante la relazione tra nessuno quanto ha subito. l’aggressore e la vittima di violenza. A nulla rileva se Nuove aggravanti e nuove misure a tutela delle i soggetti siano sposati, separati, conviventi. È suffivittime di maltrattamenti e violenza domestica appa- ciente che abbiano intrattenuto un legame sentimenrivano indispensabili. Il decreto sul femminicidio, di- tale per far scattare una pena più grave nei confronti venuto Legge con il voto del Senato, non punta solo del responsabile. La nuova aggravante comune è apalla repressione, ma prevede anche risorse per fi- plicabile al maltrattamento in famiglia e a tutti i reati di nanziare un piano d’azione antiviolenza, una rete di violenza fisica commessi in danno o in presenza di micase rifugio e l’estensione del gratuito patrocinio a norenni, o in danno di donne incinte.

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Case rifugio, piano antiviolenza, gratuito patrocinio e obbligo di informazione per le vittime. Finanziamenti in arrivo anche per i centri antiviolenza e le case-rifugio. Nel testo di legge sono poi previste azioni di prevenzione, educazione e formazione che fanno parte di un cosiddetto “piano anti-violenza”, finanziato con 10 milioni di euro. Il piano, elaborato dal ministro per le Pari opportunità, dovrà tra l’altro promuovere il recupero dei soggetti maltrattanti e sensibilizzare i media ad adottare codici di autoregolamentazione per una informazione che rispetti le donne. Ogni anno sarà presentata una relazione in Parlamento. Sarà inoltre garantito, a prescindere dal reddito, il gratuito patrocinio per le donne che hanno subito stalking, maltrattamenti domestici e mutilazioni genitali. In linea con la Direttiva europea sulla protezione delle vittime di reato, inoltre, viene prevista – in sede processuale – una serie di obblighi di comunicazione nei confronti della donna che abbia subito violenza o stalking. La persona offesa, ad esempio, dovrà essere informata della facoltà di nomina di un difensore e di tutto ciò che attiene alla applicazione o modifica di misure cautelari o coercitive nei confronti del responsabile di reati di violenza alla persona. Querela irrevocabile in caso di alto rischio per la persona, ammonimento per lesioni. La denuncia per stalking potrà essere ritirata se relativa ad atti non gravi; al contrario, in presenza di gravi minacce ripetute, ad esempio con armi, la querela diventa irrevocabile. Negli altri casi, pertanto, è possibile la remissione della querela, ma solo in sede processuale davanti all’autorità giudiziaria, e ciò al fine di garantire, e non comprimere, la libera determinazione e consapevolezza della vittima. Ove venissero riscontrate percosse o lesioni sulla donna, il Questore potrà ammonire il responsabile e dovrà informarlo su quali centri di recupero e quali servizi sociali siano disponibili sul territorio. L’aggressore potrebbe inoltre vedersi sospesa la patente dal Prefetto. In questo modo, la misura preventiva, già prevista per il reato di stalking, è estesa a quello di violenza domestica. Infine, non sono ammesse segnalazioni anonime, ma è garantita la segretezza delle generalità del segnalante. Processi e indagini preliminari più rapide. Nella trattazione dei processi priorità assoluta ai reati di maltrattamenti in famiglia, stalking, violenza sessuale, atti sessuali con minori, corruzione di minori e violenza sessuale di gruppo. Si accelerano anche le indagini preliminari, che non potranno mai superare la durata di un anno per i reati di stalking e maltrattamenti in famiglia.

Massimiliano Sinacori Per approfondimenti ed esame di alcune pronunce e della casistica in materia è possibile rivolgere domande od ottenere chiarimenti via e-mail all’indirizzo ✍ massimiliano@avvocatosinacori.com


EMOZIONI E RELAZIONI

Ragionamento S O C I A L E

sentimentale

Rubrica di Manuel Millo e Samanta Mosco

Riflessione aperta sul sentimento d’amore. Abbiamo alle nostre spalle il periodo dell’anno che, per tradizione, è maggiormente dedicato ai buoni sentimenti, alla fratellanza tra pari, alla bontà incondizionata; davanti a noi, vi è la festa di San Valentino, che, anch’essa per tradizione, è dedicata all’amore. Ed è in questo momento che, alleggeriti nell’animo da un lato ma spaesati e frastornati da quello che in alcuni casi cede in buonismo, sentiamo più pressante una domanda apparentemente semplice, ma al tempo stesso intrinsecamente complessa: che cos’è l’amore? È un tema che in questo periodo rischiara le nostre giornate, ma che in realtà è accanto a noi, se lo vogliamo, ogni giorno, incessantemente. L’amore lo cerchiamo o aspettiamo che arrivi? Da bambini, da ragazzi, da adulti e da anziani ci impegniamo per il suo raggiungimento; la madre, l’altro sesso, i figli costituiscono la realtà di quelle rappresentazioni mentali, di quei desideri prodotti. Perché questo bisogno di avere qualcuno accanto? “L’uomo è un animale sociale”: nella sua natura vi è il bisogno di stare con gli altri suoi simili. E come avviene il processo di scelta? È un processo razionale o emotivo? Siamo prede o cacciatori? Dipende da noi o dagli altri? Se c’è, quale è la linea di confine tra amicizia, innamoramento, amore, passione, tenerezza, benevolenza?

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Esiste l’amore con la A maiuscola come quello presente nelle fiabe o vi sono più stadi e forme diverse di questo sentimento? Come nasce l’amore tra due persone? È solo una questione chimica? La psicologia ha un ruolo in questo processo? E la ragione? Interviene anche la fisica? E questo per cosa si caratterizza dall’amore che una madre prova verso i suoi figli? Una volta sbocciato, cosa serve all’amore per alimentarsi? Quali sono gli “ingredienti” che tengono accesa la fiammella? Oggetti preziosi, oggetti desiderati, dialogo, tempo, presenza fisica, condivisione di obiettivi? Ammesso che siano questi, in quale quantità vanno amalgamati? Stesso dosaggio o peso variabile per “ingrediente”? Quale peso ha il contatto fisico? Come sopravvivono i rapporti a distanza? O come proseguono storie d’amore in cui il contatto fisico è limitato o impossibile? O l’amore vero va oltre al tatto? Comprende e si alimenta con i cinque sensi? Le sollecitazioni al nostro corpo derivano solo da questo? O vi è dell’altro? È forse una questione di condivisione di pensiero? Ciò però andrebbe in contrasto con le teoria secondo cui “gli opposti si attraggono”. Una batteria produce energia se vi è il polo positivo e il polo negativo. Può l’attenzione costante verso l’altro rappresentare la giusta fiammella per tenere acceso quel fuoco? E questa attenzione cos’è? È universale o va calibrata sul mio interesse?


Come ogni rosa ha le sue spine, così anche l’amore vive momenti positivi e negativi; come una pianta va annaffiato con la giusta dose; come il fuoco va alimentato lentamente e controllato per evitare che si spenga o che divenga impetuoso e incontrollabile. Dunque l’amore è anche infelice o, per sua natura, un amore è felice? L’infelicità è parte dell’amore o lo mina e lo distrugge se non è abbastanza forte? O forse l’amore felice corrisponde all’abitudine. Ci si può abituare al rallentamento delle emozioni? Dipende dalla nostra mente produrre meno adrenalina di fronte a uno stimolo conosciuto o consapevolmente etichettiamo ciò come un’abitudine? Se i sentimenti possono essere simulati, allo stesso modo possiamo anche aumentare e diminuire la loro intensità. E poi, perché quel cuore che prima batte così forte a un certo punto rallenta? E questo è una diminuzione progressiva o una brusca frenata? Cosa accende il fuoco della passione e cosa lo fa spegnere? Se ci vengono lanciati dei segnali, quali sono? E perché non li vediamo? Ma davvero i nostri sensi non li percepiscono o interviene la ragione a offuscare ciò che non vuole vedere o che il cuore già conosce? Perché certi amori finiscono, altri si evolvono, altri ancora si trasformano in incubi? Qual è la giusta quantità di amore, se di essa si può parlare? E dove sta il limite che circoscrive l’amore di un genitore verso il proprio figlio dall’oppressione? Così come quello di un uomo verso la sua compagna? Se l’amore è un sentimento “buono” perché fa tanto soffrire l’amato e l’amante? Gli amori più contrastati sono anche quelli più profondi; il bene è tale in rapporto al male. Non vi può essere amore senza pena; passione senza sofferenza. Si dice che l’amore sia una droga. Dunque fa male? O il paragone è dettato dall’effetto di totale trasporto che l’innamorato prova? Ma si è innamorati o ci si crede tali e dunque lo si è? Se poi il credo viene meno, svanisce anche il sentimento? C’è un solo amore per tutta la vita o è la vita stessa che ci richiede amori diversi? Il bene di un uomo verso la sua donna è diverso dal sentimento di una madre verso il proprio figlio? Eppure entrambi li definiamo “amore”. E fino a dove la dedizione completa verso un’altra persona è amore e non annullamento di se stessi? E c’è amore anche verso se stessi? Il bene che uno si vuole si può chiamare amore? E sulla base di quali condizioni e di quali fattori interni/esterni, l’individuo destina la sua quota di bene agli altri, privandosene? E di quante persone ci si può innamorare? Allo stesso modo, quante persone si possono amare? E da quante persone si può essere amati? Se l’amore è cosa diversa dalla ragione, quando seguo l’uno e quando l’altra? Oppure, proprio perché essendo diversi, si integrano e insieme permet-

tono di comprendere il senso delle cose e il giusto indirizzo? La mente si apre tramite il sogno; il cuore tramite l’amore. Di amore si parla da sempre, in ogni modo. Ma è giusto esprimere l’amore a parole? O il parlarne ne riduce la magia? Sono veramente necessarie le parole per esprimere questo sentimento o il silenzio rappresenta il linguaggio più adeguato alla sua trasmissione? Le parole bloccano il sentimento o gli forniscono le ali per volare? Se guardiamo al panorama musicale, nazionale e internazionale, il tema dell’amore rappresenta il fulcro della maggior parte delle canzoni. Volete fare un esperimento? Provate a inserire in un motore di ricerca la parola amore abbinata a canzone: il risultato che otterrete è un numero decisamente significativo. E se pensate che in tutte quelle canzoni si parla d’amore con una sfumatura sempre diversa, vi renderete conto di quanto sia difficile confinare il tema in poche battute o di quanto sia riduttivo darne una definizione univoca. Se poi, sempre in un gioco immaginario, associamo a quelle canzoni d’amore le molteplici emozioni che il popolo dei fans produce e prova per le stesse, la fotografia che ne deriva è davvero variopinta e fantastica. Cambiando prospettiva, amore è una parola. Rappresenta un’etichetta, condivisa da persone che utilizzano lo stesso codice. Se cambio il codice, come comprendo l’amore? E se definisco questo sentimento di legame affettivo che mi fa star bene con un’altra parola, intendo sempre lo stesso stato di benessere? Di sinonimi per amore ve ne sono diversi, più o meno attigui, incisivi, erotici, familiari. Proviamo a fare un gioco: se descrivessimo quello stato emotivo che attrae due persone con un altro termine (fagiolo per usare un termine di senso compiuto; aumitx per inventarne uno nuovo), non credete che, dopo i primi attimi di ilarità o di spaesamento, il sentimento resti il medesimo e nulla muti nei vostri cuori? Noi crediamo sia così. Ed è su questa linea che, come parte del mondo della cooperazione sociale, con questa riflessione vogliamo porre la nostra attenzione sul ruolo delle parole e sul peso da attribuire ai sentimenti propri e dell’altro. Fermiamoci a ragionare sul loro significato e senso primario che questi hanno per noi e per gli altri. Consideriamo che vi possano essere molteplici sfaccettature tutte adeguate e corrette; rileviamo che vi è un trend e che siamo noi a decidere dove sta l’asticella ogni giorno, come anche il grado di ebollizione. Siamo noi a essere innamorati veramente se crediamo che sia così.

Manuel Millo, membro AGCI, Associazione Generale Cooperative Italiane

Samanta Mosco, psicologa, L’Onda Nova Cooperativa Sociale Onlus

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E

P A S S I O N I

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G I O V A N I

Musica

ribelle

S O C I E T À

Dai giovani sempre con le cuffiette nelle orecchie a quelli che frequentano regolarmente i rave party: ecco perché condividere le loro passioni è più importante che reprimerle.

Rubrica a cura di Andrea Fiore

“Sono stufo di vedere mio figlio con le cuffiette nelle orecchie”. Un ritornello che sempre più spesso i genitori di oggi ripetono spazientiti, preoccupati dall’ascolto quotidiano e continuo di musica da parte di un gran numero dei giovani d’oggi. Eppure la musica è una componente essenziale nella vita degli esseri umani di tutte le epoche. Ecco perché prima di prendere determinate posizioni è bene riflettere sulla storia passata e sull’evoluzione tecnologica del presente. Ascoltare? No, sentire Partiamo dal secondo aspetto. L’evoluzione tecnologica della nostra società sta creando persone “multitasking”, in grado cioè di compiere più azioni contemporaneamente. Inevitabilmente i giovani, ovvero la generazione dei nativi digitali, meglio si contraddistingue per questo genere di capacità. Prima osservazione che mi verrà fatta: studiare ascoltando musica non è possibile. Rispondo io: perché? Premesso che se un ragazzo non ha voglia di studiare, non lo farà né con né senza le cuffiette all’orecchio, mi preme sottolineare una differenza importante. Quella tra ascoltare e sentire. La musica infatti apparentemente si ascolta, ma in realtà si sente. In altre parole viene percepita dal corpo, entrando in empatia con la persona. Per questo motivo la musica non tende a distrarre

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da ciò che si sta facendo, ma può anzi aiutare a farlo meglio. A tal proposito anche gli impianti audio di ultima generazione tendono a valorizzare i suoni “bassi”, proprio per favorire la percezione corporea. Mi si dirà: “Allora è corretto che gli studenti stiano in classe con le cuffiette nelle orecchie?”. Risposta: no, ovviamente. Perché in quel caso significherebbe semplicemente che l’allievo non ha alcuna voglia di ascoltare l’insegnante. E questo non è un problema di musica, ma un’altra storia. La mia banda suona il rock Accennavo in precedenza al ruolo della storia passata. Ogni epoca infatti ha le sue musiche e, quasi sempre, le musiche che piacciono ai giovani non vengono apprezzate dagli adulti. Ai giorni nostri, mi capita sovente di ascoltare le lamentele di genitori nei confronti del tipo di musica amata dai propri figli, considerata troppo frenetica nei suoni e nella velocità delle battute. Per loro quasi inascoltabile. Eppure i genitori e i nonni di oggi sono in gran parte i giovani degli anni ’60 e ’70, periodo in cui il loro amato rock ‘n roll veniva definito “musica del diavolo”. Senza scomodare compositori straordinari come Mozart e Beethoven che, in gioventù, non erano certo ben visti degli adulti della loro epoca.


E questo perché la musica è di per sé innovazione, attività, evoluzione. Ma quando ciò non viene compreso, succede che i giovani vengano emarginati perché la musica che amano non è nemmeno considerata musica. E l’emarginazione porta con sé nuovi problemi. Comprendere, non condannare Un esempio in tal senso è fornito dai rave party: raduni di giovani che, senza richiedere autorizzazioni e pagare la tassa sui diritti d’autore, si ritrovano illegalmente in luoghi sperduti per ascoltare musica elettronica. E spesso fare uso di sostanze. Col rischio, come non di rado accade, che ci scappi il morto. Per spiegare il mio ragionamento senza essere malinteso, riporto un fatto realmente accaduto. Nella nostra regione qualche mese fa gli organizzatori di un rave party avevano chiesto la presenza di un’ambulanza all’evento, per prevenire possibili situazioni di criticità. La disponibilità a presenziare da parte degli operatori sanitari aveva fatto insorgere le forze dell’ordine: quel raduno non era autorizzato e l’ambulanza non poteva presenziare. Mi permetto di dissentire. Proprio per la tutela dei giovani. I rave party vengono organizzati mediamente una volta al mese nel territorio della nostra regione o zone limitrofe (in particolare al confine con la Carinzia), con la partecipazione di centinaia di giovani. Più si è cercato di proibirli, più sono stati organizzati in posti sperduti, con rischi sempre maggiori per i partecipanti. Sottolineo un aspetto: non voglio giustificare i rave party. Ma è innegabile che rappresentino un fenomeno che, nonostante i divieti, è più forte che mai. Non sarebbe allora cosa saggia che gli operatori del mondo sanitario potessero parteciparvi per avvicinarsi ai ragazzi, parlare con loro e capire le motivazioni e le dinamiche che li spingono a questo genere di divertimento? È fondamentale avviare quanto prima un confronto con i nostri giovani e non dire “questi eventi non devono esistere”. Perché la realtà è un’altra. Anche per questo motivo, desidero chiudere la mia riflessione riportando le affermazioni di un rappresentante dell’Organizzazione Mondiale della Sanità a un recente convegno: “I giovani sono una risorsa in diminuzione in un mondo con la popolazione sempre più anziana. Vanno valorizzati e protetti, non sempre colpevolizzati. Altrimenti non faremo altro che impoverire una risorsa già povera”.

dott. Andrea Fiore Medico delle Farmaco-Tossicodipendenze, psichiatra


Prevenire il diabete: proteggere il nostro futuro S A L U T E

Il diabete nel Mondo 347 milioni di persone nel mondo hanno il diabete. Più di 80% di persone affette da diabete vive in paesi con basso e medio reddito. L’Organizzazione Mondiale di Sanità (OMS) prevede che il numero di morti per diabete raddoppi fra il 2005 ed il 2030, diventando la settima causa di morte per frequenza.

Il diabete in Italia 3,3 milioni di pazienti affetti. 525mila nuove diagnosi l’anno. Una nuova diagnosi al minuto. Ogni 3 minuti e mezzo un diabetico ha un attacco cardiaco, ogni dieci minuti un diabetico muore. Cura e assistenza costano lo 0,29% del PIL: 2.600 euro per malato, più del doppio di chi non ha il diabete. Ormai è una patologia sociale che coinvolge il 5,5% della popolazione italiana (dati Istat 2012).

Il diabete in Friuli Venezia Giulia Nella nostra regione circa 56.000 persone sono diabetiche. La prevalenza (numero di persone affette sull’intera popolazione regionale) di obesità infantile e diabete è inferiore alla media nazionale, il tasso di mortalità per diabete è basso e stabile, ma il tasso di ospedalizzazione (era il più basso in Italia) non è più il migliore. Nel 2011 una quantità inferiore di farmaci antidiabetici si è consumata nella nostra regione, ma la spesa per loro è leggermente aumentata.

Rubrica a cura di Annalisa Casarin

Fonti: OMS, Barometer Report 2013

Che cos’è il diabete Il diabete è una malattia che dura tutta la vita. Il livello di zucchero nel sangue delle persone affette da diabete non controllato diventa troppo alto (iperglicemia) con effetti devastanti a livello fisico e mentale. I sistemi maggiormente colpiti sono quello nervoso e quello circolatorio. Che cosa lo provoca La quantità di zuccheri nel sangue è normalmente controllata da un ormone secreto dal pancreas (organo addominale che si trova a contatto con stomaco, fegato, intestino e milza). Tale ormone si chiama insulina. Quando il cibo viene digerito nel tratto gastrointestinale e

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le sostanze nutritive entrano nel sangue, l’insulina rimuove il glucosio (zucchero) dal sangue e lo porta dentro le cellule dove viene scisso per produrre energia. Le persone con diabete non riescono a ‘rompere’ il glucosio e a renderlo fonte energetica. Questo perchè o non c’è sufficiente insulina (tipo 1) o quella che circola non agisce in modo adeguato (tipo 2). Quali sintomi I sintomi comuni di persone affette da diabete sono: sentirsi molto assetati, urinare frequentemente (urina molto chiara) soprattutto la notte, sentirsi molto stanchi, perdere peso senza un diminuito importo calorico e perdere massa muscolare.

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SINTOMI E CAUSE


Questi sono sintomi molto generici, attribuibili ad altre cause, pertanto può accadere che i pazienti non si rendano conto di aver sviluppato il diabete se non dopo diversi anni (tipo 2). Se invece i sintomi si presentano molto rapidamente è probabile che la persona sia affetta da diabete di tipo 1. Complicanze comuni Col procedere della malattia, il diabete mal controllato danneggia il cuore, i vasi, gli occhi, i reni e i nervi. - Il diabete aumenta il rischio di malattie cardiache e ictus. Il 50% delle persone diabetiche muore per complicanze cardiovascolari. - Associata a un ridotto apporto di sangue, la neuropatia (danno ai nervi periferici) presente nei piccoli nervi del piede aumenta la probabilità di creazione di ulcere delle quali il paziente avverte tardivamente la presenza con il rischio di infezioni e gangrena (morte dei tessuti), con conseguente necessità di amputare la zona malata per evitarne la propagazione - La retinopatia diabetica (malattia che colpisce la retina, componente degli occhi), causa frequente di cecità, è il risultato di un danno che si accumula per lungo tempo nei piccoli vasi sanguigni della retina. L’1% delle persone cieche ne soffrono a causa del diabete. - Il rischio di morte fra i pazienti con diabete raddoppia se confrontato con una popolazione sana con le stesse caratteristiche (età, sesso). Piano Nazionale sulla malattia diabetica Il Ministero della Salute si è attivato in merito a prevenzione e cura del diabete, visto l’impatto importante sulla spesa sanitaria. L’Italian Barometer Diabetes Observatory Foundation, un centro italiano di studio del diabete, ha pubblicato recentemente un rapporto (Barometer Report 2013) dal quale emergono i seguenti dati: nell’arco di soli 10 anni, dal 2000 al 2010, la prevalenza del diabete in Italia è cresciuta dal 3,7% al 4,9% con valori più alti nel Sud e nelle Isole (6,2%) seguite dal Centro con il 5,5% e dal Nord con il 4,9%. Un trend con delle eccezioni: in Lombardia, ad esempio, la prevalenza del diabete è cresciuta del 40% in soli 7 anni, passando dal 3% nel 2000 al 4,2% nel 2007. Generalmente questi ‘Reports’ sono generati per calcolare l’impatto di una malattia sulla spesa sanitaria e prevederne i costi futuri. Come singoli cittadini consideriamo prima quale potrebbero esserne gli effetti sulle nostre vite, cercando di migliorare il nostro stile di vita tramite la ricerca di corrette informazioni e adeguato supporto. Nel prossimo numero verranno trattati i diversi tipi di diabete, il loro impatto sui pazienti e sui loro familiari.

Dr. Annalisa Casarin Per informazioni su Esercizi Posturali Assistiti: www.medicinaintegrata.eu


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SCADENZA 19 GENNAIO

▶ PREMIO TEATRO AURELIO Sezioni: A) poesia; B) narrativa; C) testo teatrale Lunghezza: A) max 100 versi; B) max 10.000 battute; C) max 90 minuti di rappresentazione Quota: € 10,00 Premi: A) e-book reader, diplomi; B) trofei, diplomi; C) messa in scena dello spettacolo, targhe, diplomi Info: 0698261514, 3477234102, premioletterario@teatroaurelio.it, http://www.teatroaurelio.it SCADENZA 20 GENNAIO

▶ CONCORSO MAGNIFICAT Sezioni: A) poesia under 25; B) poesia adulti Lunghezza: max 36 versi Quota: nessuna Premi: lettura pubblica, coppe Info: 06 64690891, 334 7589114, info@magnificatcultura.it, http:// magnificatcultura.webs.com SCADENZA 30 GENNAIO

▶ PREMIO NAZIONALE DI FILOSOFIA “LE FIGURE DEL PENSIERO” Sezioni: A) aforismi; B) haiku; C) paradossi; D) epitaffi; E) saggio filosofico edito Lunghezza: A) 3-10 aforismi; B) 3-10 haiku; C) 3-10 paradossi; E) un saggio Quota: € 10,00 Premi: targhe, pergamene, pubblicazioni Info: 0571 1720796, premionazionaledifilosofia@gmail.com, http:// www.confilosofare.com/ ▶ PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE IL CLUB DEI POETI 2014 Sezioni: A) poesia a tema; B) narrativa Lunghezza: A) max 36 versi; B) max 9.000 battute Quota: € 18,00 Premi: targhe, pubblicazioni, buoni acquisto, attestati Info: 02 98233100, 02.98233105, segreteria@clubautori.it, http:// www.club.it SCADENZA 31 GENNAIO

▶ NEROSUBIANCO - PREMIO LETTERARIO MINO DE BLASIO Sezioni: A) racconto breve a tema; B) poesia inedita; C) opera edita Lunghezza: libera Quota: € 15,00

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Premi: premi in denaro, medaglie, attestati Info: 3318997735, rosannadeblasio@hotmail.it, antonellabeatrice@libero.it ▶ PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE CITTÀ DI CATTOLICA Sezioni: A) opera edita; B) poesia inedita; C) narrativa inedita; D) romanzo inedito; E) silloge inedita Lunghezza: A) libera; B) max 40 versi; C) max 4 cartelle; D) libera; E) max 30 poesie Quota: € 25,00 Premi: premi in denaro, pubblicazioni, trofei, soggiorni. medaglie, attestati Info: 3471021100, associazione. pegasus@alice.it, http://www.premioletterariocattolica.it ▶ PREMIO LETTERARIO NAZIONALE TRICHIANA PAESE DEL LIBRO Sezioni: racconto inedito a tema Lunghezza: max 25.000 battute Quota: € 5,00 Premi: premi in denaro, pubblicazioni, medaglie del Presidente della Repubblica Info: 0437555274, biblioteca.trichiana@valbelluna.bl.it, http:// www.comune.trichiana.bl.it ▶ CONCORSO LETTERARIO CITTÀ DI GROTTAMMARE Sezioni: A) poesia inedita in italiano; B) poesia inedita in vernacolo; C) racconto inedito; D) poesia o racconto inedito a tema Lunghezza: A e B) max 5 poesie di 50 versi ciascuna; C) max 3 racconti di 4 cartelle ciascuno; D) come A.B e C per poesia o racconto Quota: € 10,00 Premi: premi in denaro, soggiorni turistici, diplomi, targhe, medaglie Info: 3930022768, pelasgo968@ gmail.com, http://www.pelasgo968.it ▶ IL RACCONTO NEL CASSETTO - PREMIO CITTÀ DI VILLARICCA Sezioni: A) racconto; B) fiaba per bambini Lunghezza: max 36.000 battute Quota: € 20,00 Premi: premi in denaro Info: 0815066684, info@assoali.it, http://www.assoali.it ▶ PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE CITTÀ DI SAN MARCELLO Sezioni: A) racconto inedito; B) racconto inedito a tema; C) racconto inedito a tema;D) poesia inedita

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Lunghezza: A) max 3 cartelle; B) max 2 cartelle; C) max 1 cartella; D) max 32 versi Quota: € 15,00 Premi: premi in denaro, trofei, coppe, libri Info: giampaolomerciai@alice.it http://www.somsbaccarini.it ▶ PREMIO NAZIONALE DI POESIA “ORAZIO” Sezioni: A) poesia inedita a tema per adulti; B) poesia inedita a tema per ragazzi Lunghezza: max 2 poesie di 40 versi ciascuna Quota: nessuna Premi: targhe e altri riconoscimenti Info: 3455910287, ass-arcobaleno-tivoliterme@live.it, http://www. assoarcobaleno.it SCADENZA 15 FEBBRAIO

▶ PREMIO NAZIONALE DI POESIA “BOCCONI D’INCHIOSTRO” Sezioni: poesia inedita Lunghezza: max 50 versi Quota: € 5,00 per ogni poesia presentata Premi: premio “Dante d’oro” dell’Università Bocconi, targhe Info: 339 8328629, as.let.bocconidinchiostro@unibocconi.it ▶ CONCORSO INTERNAZIONALE AIEP EDITORE Sezioni: narrativa a tema Lunghezza: min 200.000, max 300.000 battute Quota: € 25,00 Premi: premio in denaro, pubblicazione Info: 0549 941457, gruppo@aiepeditore.com, http://www.aiepeditore.net SCADENZA 22 FEBBRAIO

▶ CONCORSO NAZIONALE DI POESIA DANIELA CAIROLI Sezioni: poesia Lunghezza: max 5 poesie Quota: € 5,00 Premi: premi in denaro Info: 3395958953, info@helianto. it, http://www.helianto.it ▶ PREMIO LETTERARIO NAZIONALE MARA CASSIGOLI Sezioni: racconto a tema Lunghezza: max 5 cartelle Quota: € 10,00 Premi: premi in denaro, targhe Info: 055 3841275, 338 2446532, soleombraedizioni@virgilio.it, http://www.soleombraedizioni.it

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SCADENZA 28 FEBBRAIO

▶ PREMIO NAZIONALE DI POESIA E NARRATIVA TRE VILLE Sezioni: A) poesia; B) racconto Lunghezza: A) max 50 versi; B) max 12.000 battute Quota: € 10,00 Premi: premi in denaro, targhe, libri Info: associazioneculturale@clementinaborghi.it, http://www.clementinaborghi.it ▶ CONCORSO LETTERARIO RACCONTI SENZA FISSA DIMORA Sezioni: racconto inedito a tema Lunghezza: max 15 cartelle Quota: € 10,00 Premi: premi in denaro Info: ceacapz@yahoo.it, raccontisenzafissadimora@yahoo.it, http:// www.raccontisenzafissadimora.it, http://ceacapz.blogspot.it ▶ PREMIO INTERNAZIONALE DI LETTERATURA “SIGILLO DI DANTE” Sezioni: A) poesia singola; B) libro di poesia Lunghezza: A) max 40 versi; B) libera Quota: € 20,00 Premi: viaggio per due, coppe, targhe, medaglie, diplomi Info: 349 3986654, http://www. concorsiletterari.it/ ▶ CONCORSO LETTERARIO NAZIONALE DI POESIA E NARRATIVA ARDEA Sezioni: A) poesia adulti; B) poesia giovani; C) narrativa giovani a tema Lunghezza: A) max due poesie di 35 versi, ; B) max 1 poesia di 35 versi Quota: A) € 10,00; B e C) nessuna Premi: viaggio per due, coppe, targhe, medaglie, diplomi Info: 339 5818760, info@parcoaironi.it, http://www.parcoaironi.it ▶ CONCORSO INTERNAZIONALE DI POESIA OLYMPIA CITTÀ DI MONTEGROTTO TERME Sezioni: poesia Lunghezza: max 36 versi Quota: € 18,00 Premi: denaro, targhe, pubblicazioni Info: 02 98233100, 02 98233105, segreteria@clubautori.it, http:// www.club.it ▶ PREMIO LETTERARIO DI POESIA E NARRATIVA A.V.I.S. Sezioni: A) poesia inedita; B) narrativa inedita; C) poesia o narrativa a tema Lunghezza: A) max 30 versi; B) max 3 cartelle; C) max 30 versi / max 3 cartelle Quota: € 5,00 Premi: targhe, medaglie Info: 0587606267, 3474929552, capannoli.comunale@avis.it ▶ CONCORSO LETTERARIO DI POESIA E NARRATIVA “SALVATORE QUASIMODO” Sezioni: A) poesia under 18; B) narrativa under 18; C) poesia adulti; D) narrativa adulti Lunghezza: 4 cartelle Quota: A, B) nessuna; C, D) € 10,00 Premi: buoni acquisti libri, taghe, diplomi Info: 035551173, 337446474, roberto.pogna@alice.it, http://associazionequasimodo.wordpress. com/


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Silvia Avallone Marina Bellezza Rizzoli, 2013 Pagg. 528 € 18,50 ISBN: 17069755 Marina ha vent’anni e una bellezza assoluta. È cresciuta inseguendo l’affetto di suo padre, perduto sulla strada dei casinò e delle belle donne, e di una madre troppo fragile. Per questo dalla vita pretende un risarcimento, che significa lasciare la Valle Cervo, andare in città e prendersi la fama, il denaro, avere il mondo ai suoi piedi. Un sogno da raggiunge-

re subito e con ostinazione. La stessa di Andrea, che lavora part time in una biblioteca e vive all’ombra del fratello emigrato in America, ma ha un progetto folle e coraggioso in cui nessuno vuole credere, neppure suo padre, il granitico ex sindaco di Biella. Per lui la sfida è tornare dove ha cominciato il nonno tanti anni prima, risalire la montagna, ripartire dalle origini. Marina e Andrea si attraggono e respingono come magneti, bruciano di un amore che vuole essere per sempre. Marina ha la voce di una dea, canta e balla nei centri commerciali trasformandoli in discoteche, si muove davanti alle telecamere con destrezza animale. Andrea sceglie invece di lavorare con le mani, di vivere secondo i ritmi antichi delle stagioni. Loro due, insieme, sono la scintilla.

Margaret Mazzantini Splendore Mondadori, 2013 Pagg. 312 € 20,00 ISBN: 9788804638087 Avremo mai il coraggio di essere noi stessi? si chiedono i protagonisti di questo romanzo. Due ragazzi, due uomini, due incredibili destini. Uno eclettico e inquieto, l’altro sofferto e carnale. Una identità frammentata da ricomporre, come le tessere di un mosaico lanciato nel vuoto. Un legame assoluto che s’impone, violento e creativo, insieme al sollevarsi della propria natura.

Un filo d’acciaio teso sul precipizio di una intera esistenza. I due protagonisti si allontanano, crescono geograficamente distanti, stabiliscono nuovi legami, ma il bisogno dell’altro resiste in quel primitivo abbandono che li riporta a se stessi. Nel luogo dove hanno imparato l’amore. Un luogo fragile e virile, tragico come il rifiuto, ambizioso come il desiderio. L’iniziazione sentimentale di Guido e Costantino attraversa le stagioni della vita, l’infanzia, l’adolescenza, il ratto dell’età adulta. Mettono a repentaglio tutto, ogni altro affetto, ogni sicurezza conquistata, la stessa incolumità personale. E ogni fase della vita rende più struggente la nostalgia per quell’età dello splendore che i due protagonisti, guerrieri con la lancia spezzata, attraversano insieme.

Santo Piazzese Blues di mezz’autunno Sellerio, 2013 Pagg. 150 € 12,00 ISBN: 9788838931093 Il detective Lorenzo La Marca si trova a Erice, a un workshop del Centro Ettore Majorana. Mentre gironzola qui e là in cerca di riparo dalla inesorabilità del sole e dei colleghi, fa un incontro inatteso: l’amico dei primi anni di Biologia. Rizzitano, si chiamava, ed era sempre stato tanto capace di navigare

tra uomini e donne quanto La Marca era impacciato. La rievocazione inevitabile s’impunta su una zona della memoria evidentemente sensibile: l’isola della Spada dei Turchi. Ci vivevano «gli stravaganti» – così gli altri isolani chiamavano la colonia di individui finiti là, ognuno venuto da lontano, ognuno per ragioni diverse, qualcuno a viverci stabilmente, altri a ricercare periodicamente se stessi. Gravitavano intorno a un bar dal nome incongruo, fondato nel dopoguerra da un friulano precipitato in quello scoglio insieme alla moglie bellissima. Ma non si può dire che fossero un gruppo, sembrando tutti lasciati lì dalla risacca della vita. Finché un giorno…

Gabriella Burba Io e lo studio. Metodo e competenze Goliardica Editrice, 2013 Pagg. 168 € 13,00 ISBN 9788888745534 Ha davvero senso perdere tante ore a scuola? Perché trascorriamo tredici anni della nostra vita sui banchi? Che valore possono avere il tempo e la fatica dedicate allo studio? E poi: come si studia? Ci sono percorsi e strumenti per imparare a studiare con efficacia? Come si acquisisce un metodo personale di studio? È a queste e simili domande che,

con questo volume, Gabriella Burba - sociologa, insegnante in pensione ed esperta di orientamento - vuole offrire delle risposte, inaugurando con un tema di sempreverde importanza la nuova collana dell’Associazione La Viarte: Percorsi. Dopo il grande successo del libro di don Gian Paolo Somacale Memorie de La Viarte, dedicato ai trent’anni della Comunità Salesiana, entra dunque nel vivo la collaborazione fra l’Associazione e Goliardica Editrice. Gabriella Burba propone un intinerario che va dalla motivazione alla gestione della realtà quotidiana dello studio, con un nutrito numero di esercizi per dare applicazione immediata alle teorie esposte: il risultato è un’opera preziosa, che interroga non solo gli studenti, ma anche gli insegnanti sul valore dell’apprendimento.

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Viale Treviso 1 PORDENONE Tel 0434 23 21 11 www.fierapordenone.it ▶PORDENONE ANTIQUARIA 11-19 GENNAIO ▶FIERA DEL DISCO 18-19 GENNAIO ▶SAMUMETAL 29 GENNAIO 1 FEBBRAIO Salone per la lavorazione dei metalli ▶SAMUPLAST 29 GENNAIO 1 FEBBRAIO Salone per lavorazione della plastica ▶HAPPY BUSINESS TO YOU 12-15 FEBBRAIO ▶ ▶ Via Emilia, 155 RIMINI Tel 0541 744111 www.riminifiera.it ▶ SIGEP 18 - 22 GENNAIO Salone Internazionale Gelateria, Pasticceria e Panificazione Artigianali ▶RHEX RISTORAZIONE 18-22 GENNAIO Salone dedicato alla ristorazione

Via Cotonificio, 96 Torreano di Martignacco (UD) UDINE Tel 0432 4951 www.udinegoriziafiere.it Via della Barca, 15 GORIZIA ▶UDINE SPOSA 10-12 GENNAIO Udine ▶AGRIEST FOCUS LAND 23-26 GENNAIO

Fiera dell’agricoltura e dell’ambiente Udine ▶EXPOMEGO 20-23 FEBBRAIO Fiera campionaria Gorizia

Viale del Lavoro, 8 VERONA Tel 045 8298111 www.veronafiere.it ▶MOTOR BIKE EXPO 24-26 GENNAIO ▶FIERAGRICOLA 6-9 FEBBRAIO ▶BIENNALE DELLA CREATIVITÀ IN ITALIA 12-16 FEBBRAIO ▶PROGETTO FUOCO 19-23 FEBBRAIO Impianti ed attrezzature per la produzione di calore ed energia della combustione di legna

Via dell’Oreficeria, 16 VICENZA Tel 0444 969111 www.vicenzafiera.it ▶VICENZAORO 18-23 GENNAIO Mostra internazionale di oreficeria, gioielleria, argenteria, orologeria e gemmologia ▶TGOLD 18-23 GENNAIO Mostra di macchinari per l’oreficeria e preziosi ▶EXPOELETTRONICA 1-2 FEBBRAIO Elettronica professionale e di consumo ▶HUNTING SHOW 8-10 FEBBRAIO Salone internazionale della caccia, della natura e del tiro sportivo ▶PESCARE SHOW 8-10 FEBBRAIO Salone internazionale delle attrezzature per la pesca sportiva ▶VICENZA NUMISMATICA 14-15 FEBBRAIO Salone della numismatica, medaglistica e cartamoneta ▶ABILMENTE PRIMAVERA 20-23 FEBBRAIO Mostra-Atelier Internazionale della Manualità Creativa


M Fino al 12 gennaio ▶ ¡MIRA CUBA! La grafica cubana post-castrista: dal 1959 ad oggi. Pordenone. Spazi espositivi di via Bertossi. Orario: marsab 15.30-19.30, dom 10-13, 15.30-19.30. Ingresso: € 1,00 ridotto, € 3,00 intero. Info: 0434 392916 info@artemodernapordenone.it Fino al 12 gennaio ▶ MIMMO PALADINO La Triennale Europea dell’Incisione compie 32 anni e celebra questo anniversario allestendo una grande mostra dedicata a Mimmo Paladino (Paduli, Benevento 1948). Le circa ottanta opere esposte a Villa Manin, realizzate negli ultimi trent’anni con i vari procedimenti dell’incisione calcografica, della xilografia, della serigrafia e della litografia, testimoniano esemplarmente l’assoluta assenza di gerarchie espressive nell’opera di Paladino perché in ciascuno di queste tecniche l’artista riesce a manifestare, autonomamente e compiutamente, il suo intenso ed affascinante mondo immaginativo. Codroipo (UD). Villa Manin, loc. Passariano. Orario: lunven 15-18, sab e dom 10-19. Ingresso libero. Info: www. triennaleincisione.it

Fino al 19 gennaio ▶ ROBERT CAPA - LA REALTÀ DI FRONTE Retrospettiva dedicata al celebre fotografo Robert Capa (1913-1954), considerato il padre del fotogiornalismo moderno. L’evento è un’esclusiva europea, in quanto è l’unica retrospettiva organizzata in concomitanza del centenario della nascita di Capa, che cadrà il prossimo 22 ottobre. Codroipo (UD). Villa Manin, loc. Passariano. Orario: mar-ven 913, 15-18, sab, dom e festivi 1019; 24 e 25/12 e 1/1/ 2014 chiuso, 31/12 9-13. Ingresso: intero € 8,00, ridotto € 5,00, ridotto gruppi € 4,00. Info: 0432821234, 3479439434, asvm@regione.fvg. it www.villamanin-eventi.it Fino al 25 gennaio ▶ LA BOTTEGA DEL SACRO DI TIBURZIO DONADON: IL MAESTRO E GIANCARLO MAGRI, L’ULTIMO GARZONE Centoventi opere di arte sacra, che costituiscono una nutrita selezione della cinquantennale attività di Giancarlo Magri, e circa duecento disegni preparatori di opere dipinte da Tiburzio Donadon in decine di chiese tra Friuli e Veneto. Pordenone. Ex convento di S. Francesco. Orario: mar-sab 15-19, dom 10-13, 15-19. Ingresso libero. Info: eventi@ comune.pordenone.it

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Fino al 26 gennaio ▶ GRAZIELLA RANIERI Nel periodo delle Feste, una particolare rassegna che ridà vita a oggetti “dimenticati”. Cividale del Friuli (UD). Monastero di S. Maria in Valle. Orario: dom e festivi 10-16. Ingresso libero. Info: http:// www.cividale.net/

Fino al 30 gennaio ▶ ECOGRAFFITI MESSAGGI ECOLOGICI IN CITTÀ Mostra internazionale di street art a cura di Massimo Premuda in cui una nuova generazione di artisti urbani lancia messaggi di contro-cultura nelle strade utilizzando i graffiti ecologici, avvalendosi cioè di tecniche e materiali sostenibili, come muschio, fango, idropulitrici e colori naturali. Trieste. Doubleroom, via Canova 9. Orario: lun-gio 17-19. Info: 349 1642362 doubleroomtrieste@gmail.com, doubleroomtrieste.wordpress.com Fino al 31 gennaio ▶ “FRAGILI TESORI” - LE PORCELLANE ITALIANE DELLA COLLEZIONE LOKAR TRA L’ORIENTE E L’EUROPA Le porcellane raccolte dal collezionista triestino Giovanni Lokar costituiscono, per la loro rarità e la diversificazione delle tipologie e delle manifatture, un esempio della miglior produzione della porcellana italiana del Settecento, a partire dal ricco nucleo della manifattura veneziana di Giovanni Vezzi , la prima a essere aperta in Italia. Trieste. Museo d’arte orientale, via S. Sebastiano 1. Orario: mer-dom 10-17. Ingresso: ridotto € 3,00, intero € 4,00. Info: 040 3220736 museoarteorientale@comune.trieste.it http://www.museoarteorientaletrieste.it

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Fino al 6 febbraio ▶ SILVIA LEPORE DIRAMAZIONI Mostra d’arte contemporanea Pordenone. La Roggia, viale Trieste 19. Orario: mar-sab 16-19.30. Ingresso libero. Info: 0434 552174, 338 8894652 laroggia@tin.it www.laroggiapn.it

Fino al 9 febbraio ▶ ISABELLA DEGANIS Isabella Deganis (Udine, 1944 - ivi, 2011) insegnante, pittrice e organizzatrice culturale ha avuto come maestri Ernesto Mitri, Giovanni Miconi e Costanzo Schiavi. È intervenuta con riflessioni scritte su Lapis e sui cataloghi delle mostre organizzate dal Comitato Friulano D.A.R.S. (Donne, Arte, Ricerca, Sperimentazione), di cui ha assunto la presidenza sin dal 1990. Udine. Chiesa di S. Antonio Abate. Orario: mar-dom 1012.30,16.30-19. Ingresso libero. Info: http://www.turismofvg.it/ Fino al 28 febbraio ▶ SENTIERI ILLUSTRATI 2013 - MARTA LORENZON, “RICCIOLI D’ORO” La rassegna Sentieri Illustrati, giunta alla 5ª edizione, quest’anno è dedicata agli illustratori Licna Hisa (David e Polona K. Licen), Marta Lorenzon e Cat Zaza (Caterina Zandonella). Pordenone. Nuovi Spazi del Centro culturale Casa A. Zanussi. Orario: mar-dom 16-19; chiuso 8, 24, 25, 26 e 31 dicembre e 1 gennaio 2014. Ingresso libero. Info: 0434365387 www. centroculturapordenone.it

dazione CRTrieste e si avvale della collaborazione del Comune di Ferrara e, in particolare, del Museo d’Arte Moderna e Contemporanea Filippo de Pisis, e dell’Archivio di Stato di Trieste. Trieste. Magazzino delle Idee. Orario: mar-mer 10-13, gio 10-17, ven-dom 10-13, 15-19. Aperture straordinarie: 26 dicembre, 1 gennaio, 6 gennaio con orario 15-19. Chiuso tutti i lunedì e il 25 dicembre. Info: 040 3798209 paola.arena@ provincia.trieste.it. Fino al 2 marzo ▶ VIRGILIO TRAMONTIN. LA PITTURA È un appassionato omaggio all’arte di Virgilio Tramontin, maestro incisore ma anche pittore di intensa liricità e grande raffinatezza, questa mostra che propone un percorso espositivo capace di guidare lo spettatore alla scoperta di un prezioso ciclo di inediti, opere mai viste e mai uscite dallo studio dell’artista. Pordenone. Galleria Sagittaria del Centro Culturale Casa Zanussi, via Concordia 7. Orario: mar-dom 16-19. Ingresso libero. Info: 0434 365387 info@centroculturapordenone. it http://www.centroculturapordenone.it

Fino al 15 maggio ▶ D/SEGNI Daniel Cuello, illustratore, fumettista e blogger, espone al Visionario più di 70 disegni. Il fulcro della mostra sono le facce, come quelle che vediamo tutti i i giorni al supermercato, sull’autobus o al bar. Udine. Cinema Visionario. Ingresso libero. Info: 0432 227798 contact@danielcuello. com cec@cecudine.org http:// www.danielcuello.com/ Fino al 31 agosto ▶ IN VIAGGIO VERSO LE ALPI. ITINERARI ROMANI DELL’ITALIA NORD-ORIENTALE DIRETTI AL NORICO La mostra illustra il tema della viabilità nel comparto più orientale dell’Italia romana con particolare attenzione alle direttrici stradali di collegamento tra i territori di pianura prossimi alla costa adriatica e le zone poste Oltralpe. Zuglio (UD). Civico Museo Archeologico. Orario di apertura: ven 9-12, 15-18, sab 9-12, dom 9-12, 15-18. Info: 0433 92562 museo.zuglio@libero.it

Fino al 2 marzo ▶ MANLIO MALABOTTA E LE ARTI. DE PISIS, MARTINI, MORANDI E I GRANDI MAESTRI TRIESTINI. Mostra dedicata a una delle più affascinanti personalità culturali del Novecento giuliano. L’evento è sostenuto dalla Fon-

I COSTI E GLI ORARI DI APERTURA POSSONO VARIARE SENZA PREAVVISO. VERIFICARE SEMPRE RIVOLGENDOSI AGLI APPOSITI RECAPITI.


CULTURA PAOLO CACCIA DOMINIONI Servizio e immagini di Margherita Reguitti

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Un artista

sul fronte

Dopo Gorizia, Fogliano Redipuglia e Udine, la prossima primavera toccherà a Trieste ospitare la grande mostra dell’eclettico disegnatore. La curatrice Accerboni: «Un uomo geniale».

©

Ci sono voluti oltre due anni di accurata ricerca negli archivi pubblici e privati per dare corpo alla mostra dal titolo “Paolo Caccia Dominioni. Un artista sul fronte della guerra. L’uomo, le architetture, il segno, la scrittura”, in programma dal 14 maggio al 28 giugno alla Biblioteca statale “Stelio Crise” di Trieste. A 21 anni dalla scomparsa, avvenuta a Roma nell’ospedale militare del Celio nel 1992, (era nato a Nerviano, provincia di Milano nel 1896), la figura del poliedrico uomo d’ingegno, architetto, artista, scrittore e soldato, riemerge con forza attraverso l’esposizione, curata da Marianna Accerboni. Varie le sezioni in cui sarà presentata l’ingente mole di disegni e litografie, lettere e fotografie, progetti di restauro di edifici storici e costruzione di monumenti. Questi ultimi de62 | gennaio-febbraio 2014 |

dicati alla memoria dei soldati caduti durante la Prima e Seconda Guerra Mondiale, alle quali Caccia Dominioni partecipò in prima linea. «Nel mio lavoro – ha spiegato Accerboni – ho trovato grande entusiamo e disponibilità dei privati e delle istituzioni verso un uomo geniale, dalle spiccate doti morali di rispetto e umiltà. Gentiluomo dalla raffinata ironia, elegante disegnatore, esperto di uniformologia, otti-


“Paolo Caccia Dominioni. Un artista sul fronte della guerra. L’uomo, le architetture, il segno, la scritturaâ€?. Dal 14 maggio al 28 giugno 2014 Biblioteca Statale “Stelio Criseâ€? di Trieste - largo Papa Giovanni XXIII n. 6 tel. 040/300725 – www.bsts.librari.beniculturali.it Mostra, video e catalogo a cura di Marianna Accerboni. Ingresso gratuito. mo romanziere e appassionato soldato, capace di cogliere la tragicitĂ degli eventi bellici pur condannandone le barbarieÂť. Nell’esposizione sarĂ dato rilievo all’attivitĂ di architetto attraverso l’esposizione di progetti originali inediti. Fra questi il recupero della casa di Gabria, vicino a Gorizia, da lui acquistata nel 1956. Durante la Grande Guerra la casa colonica fu adibita a ospedale sul fronte goriziano e qui il giovane Caccia Dominioni venne ricoverato perchĂŠ ferito durante un combattimento. Esposte nella Biblioteca giuliana anche immagini e disegni del sacrario militare italiano di El Alamein, progettato e realizzato per accogliere le spoglie di 5.700 soldati italiani. Disegnatore eclettico, amava cimentarsi in campi diversi; ecco che la mostra proporrĂ dettagliati disegni di battaglie, bozzetti per annulli filatelici e francobolli, etichette di vini e cartoline benaugurali, fotografie e molti altri documenti inediti. Il suo tratto stilistico originalissimo, veloce e incisivo, sapeva cogliere nei soggetti i sentimenti umani piĂš intimi. In divertenti scenette metteva alla berlina, con garbo, ambienti sociali e comportamenti. Le sue opere sono state un riferimento per molti disegnato-

ri, fra i quali Hugo Pratt che si ispirò ai suoi disegni. La mostra triestina è l’ultima tappa di un progetto piĂš ampio che si è sviluppato nei mesi precedenti in sette esposizioni allestite, sempre per la cura di Marianna Accerboni, a Gorizia, Fogliano Redipuglia e Udine. Nel capoluogo isontino in particolare ottimo è stato il successo di pubblico riscosso dalle sezioni allestite alla Biblioteca statale isontina e a Palazzo Lantieri. Alla Bsi sono stati esposti disegni, cartoline, ex libris e lettere autografe, mentre nella storica dimora inediti documenti e testimonianze della famiglia Lantieri, con la quale Caccia Dominioni ebbe uno strettissimo e affettuoso rapporto. Il progetto sarĂ corredato da un video-documentario, ricco di testimonianze di amici e storici, e da un catalogo.

Margherita Reguitti @ 9 un disegno del 1916; 9 ritratto in divisa di Paolo Caccia Dominioni. # 9 Carolina Lantieri Levetzow in una sala del palazzo goriziano; # 9 assedio di Otranto da parte dei turchi nel 1480; un disegno di uniformi realizzate per l’Accademia militare di Modena.


Centro Benessere Dentale di Gradisca d’Isonzo

Direttore Sanitario Dott.ssa Lenka Korena

Iniziamo con un chiarimento: in cosa consiste esattamente l’implantologia? - IGIENE DENTALE: In sostanza si tratta della soluzione migliore in PREVENZIONE, PULIZIA DEI DENTI caso di perdita dei denti. L’implantologia è infat- CONSERVATIVA: ti in grado di sostituire i denti persi con degli imOTTURAZIONE, CURA DELLA CARIE pianti dentali consentendo una perfetta riuscita - ENDODONZIA: funzionale ed estetica allo stesso tempo. Gli imCURA DEI CANALI RADICOLARI DEI DENTI pianti sono costituiti da due elementi principali: - PEDODONZIA: una radice in titanio da inserire all’interno delle LE CURE PER I DENTINI DEI PIÙ PICCOLI ossa mascellari o mandibolari del paziente ed un - SBIANCAMENTO DENTALE: pilastro, che crea la connessione tra l’impianto inPER UN SORRISO SICURO ED EFFICACE serito e la protesi da inserire. Il titanio ha notevo- ORTODONZIA CONSERVATIVA ED ESTETICA: RIALLINEAMENTO DEI DENTI; APPARECCHIO INVISIBILE li proprietà osteointegrative e biocompatibili, perciò non si ha rigetto. - PARODONTOLOGIA: In che cosa consiste l’intervento? CURA DELLA PIORREA Nell’implantologia classica, l’intervento veniva - PROTESICA FUNZIONALE ED ESTETICA: diviso in due fasi. Durante la prima fase si appliPROTESI DENTALI FISSE E MOBILI cano gli impianti che rappresentano il punto di © IMPLANTOLOGIA - IMPLANTOLOGIA GUIDATA: aggancio delle protesi all’interno del cavo orale. SOLUZIONE FISSA PER L’EDENTULISMO Si tratta di piccoli oggetti di metallo con forma - CHIRURGIA AVANZATA: conica o a vite, che vengono inseriti nella sede TECNICHE SPECIALIZZATE DI INTERVENTO ORALE del dente mancante e sostituiscono le radici artificiali endossee. Dopo l’inserimento il medico Centro Benessere Dentale - A Gradisca d’Isonzo (GO) doveva attendere un periodo variabile tra i tre e in Viale Trieste, 34 i sei mesi, per tenere sotto controllo i livelli di Tel./Fax: 0481 969739 osteointegrazione del metallo con l’organismo. Il Cell.: 333/3213683 titanio è un materiale d’eccellenza per la fabbri- A Trieste cazione degli impianti, poiché possessore di noin Via Erta di Sant’Anna, 12 tevoli qualità biocompatibili ed osteointegrative, Tel.: 040/8320830 E-mail: info@centrobenesseredentale.it che scongiurano il rischio di rigetto. Solo se il leSito: www.centrobenesseredentale.it game risulta essere appropriato allora si passa

I nostri servizi


alla seconda fase dell’intervento, che è costituito dall’applicazione sugli impianti dei congegni protesici. La scelta del titanio per i perni ha permesso di recente di accorciare i tempi, e si parla spesso adesso di implantologia a carico immediato (detta anche implantologia computer guidata), anche se non è sempre consigliata. Non è, quindi, lo smalto a determinare il colore dei nostri denti come comunemente si pensa. Lo smalto non è una barriera impenetrabile tra il cavo orale e la dentina: ha

vari pori che fanno penetrare sostanze, particelle, capaci di far cambiare il colore di entrambe. L’intervento è doloroso? L’operazione chirurgica risulta indolore, ma può essere effettuata anche con un’anestesia locale. Nel caso in cui il paziente sia particolarmente ansioso si può ricorrere alla sedazione cosciente, nota anche come analgesia sedativa. Normalmente si prescrivono poi antibiotici e antinfiammatori per alleviare eventuali piccoli disagi postoperatori.

Il dentista? Il mio migliore amico! La riuscita estetica e funzionale degli interventi implantologici rasenta la perfezione, con percentuali di successo elevatissime, ma gli impianti dentali necessitano di un’igiene orale scrupolosa al fine

di poter durare a lungo nel tempo e garantire prestazioni ottimali. Se l’igiene dentale non viene rispettata, c’è il rischio concreto che insorgano pericolose infezioni. Spetta quindi al paziente, dunque, seguire le indicazioni fornite dal proprio dentista e adottare un regime alimentare, uno stile di vita e un’igiene orale adeguati, al fine di mantenere gli eccellenti risultati conseguiti grazie all’intervento.

Un impianto è sempre possibile? Le limitazioni all’implantologia sono davvero poche. Fra le più comuni ci sono le gravi anemie, l’osteoporosi, le cardiopatie, il diabete, le coagulopatie. Più in generale, comunque, tutte le malattie o disfunzioni di una certa gravità vanno valutate preventivamente dall’implantologo durante il colloquio con il paziente e i controlli di routine. L’intervento implantologico è sconsigliato anche nel caso in cui un paziente stia attraversando un periodo di intenso stress psicofisico, in quanto il sistema immunitario ne potrebbe risultare indebolito e durante la gravidanza. LA NOSTRA ESPERIENZA AL TUO SERVIZIO Gli impianti non sono tutti uguali! In media la maggioranza degli impianti vengono garantiti

per 5 o forse 10 anni. La loro durata certo dipende dalle condizioni del paziente al momento dell’impianto e dall’igiene orale, ma è importantissimo che l’implantologo abbia la necessaria esperienza e utilizzi materiali adeguati. Al Centro Benessere Dentale utilizziamo solo i materiali migliori e per gli impianti ci affidiamo alla Keystone Dental. Tutti i nostri impianti sono correlati da una garanzia scritta a vita. Questo li rende davvero un ottimo investimento, permettendo al paziente di riavere oltre ad un sorriso esteticamente impeccabile anche una funzionalità ottimale, una facilità respiratoria e una fluida articolazione dei suoni garantita a vita.

Lo sapevi che...

plantologiche presso l’Università di San Paolo (Brasile), ha confermato radiologicamente l’osteogenesi attorno ai pezzi di conchiglia inseriti, che verosimilmente indicherebbe un vero e proprio intervento di implantologia orale. L’osteointegrabilità del materiale (Conchiglia Tridacna) è stata poi anche confermata da una sperimentazione sui ratti effettuata dal dott. M.E. Pasqualini presso il Policlinico di Milano. Inseriti dei frammenti sterilizzati di valva conchigliare e trascorsi tre mesi, si è constatata la biocompatibilità istologica del materiale incluso, non essendosi riscontrata interposizione di tessuto fibroso.

Un reperto Maya, databile intorno al 6-700 d.C. e rinvenuto nel 1931 a Playa de Los Muertos in Honduras, è forse la prima testimonianza di un impiantologia orale. Si tratta di un frammento di mandibola umana che presenta inseriti negli alveoli naturali alcuni denti nonché tre incisivi artificiali ottenuti da valve di conchiglia. Si era pensato a un rituale post mortem, ma verso gli anni ‘70, il prof. Amedeo Bobbio, docente in discipline im-



Trattoria

di Elena Garofalo via Palmanova 10, Cervignano del Friuli loc. Strassoldo (UD) Tel. 0431 939431 - pappaeciccia1@live.it

A Strassoldo, nel cuore del basso Friuli, sulla statale che porta da Palmanova a Grado si trova la trattoria Pappa & Ciccia, un locale con un’atmosfera tradizionale, dove il calore del rustico e del particolare sposa il piacere di sentirsi a proprio agio, coccolati e serviti nel modo piĂš cortese. Per il periodo estivo, il locale dispone di un magniďŹ co giardino di 2.000 metri quadri, dove la griglia a legna la fa da padrone, sia per la carne sia per il pesce, e dove vengono organizzati eventi, feste e intrattenimenti musicali.

Ho aperto questo locale per un motivo molto semplice: la grande passione per la cucina. Da sempre. Amo molto i cibi del territorio: la cucina del Friuli Venezia Giulia presenta una varietà e al !! ‘J Accanto ai piatti innovativi, proponiamo quelli rispettosi della tradizione friulana e mitteleuropea. Inoltre, serviamo piatti stagionali

Elena Garofalo ci suggerisce:

e freschi a seconda del periodo: le paste caserecce, la polenta che accompagna la selvaggina nel periodo della caccia, gli gnocchi di patate o di castagne fatti in casa. Tutti i prodotti, come i salumi, i formaggi e il pesce, sono del nostro territorio. Ma i nostri cavalli di battaglia sono anche il baccalà , le seppie, le trippe, il goulash all’ungherese e molte altre specialità . La cortesia e la voglia di far sentire il cliente a casa sono $ ! ^ derio di lasciare un bel ricordo, e perchÊ questo si realiz $ una determinata ricetta sia particolarmente gustosa: facciamo sempre in modo che l’atmosfera all’interno del locale sia calda, piacevole e familiare.

chef‌ame!

Toç in braide (Intingolo del podere) Ricetta tradizionale friulana Per la polenta

- 200 g di farina di mais macinata sottile - 2 dl di acqua - 2 dl di latte - Sale

Per la salsa - 300 g di formaggi vari (malga, ricotta, caprino) - 1 dl di latte

Per il condimento - 100 g di burro - 50 g di farina di mais

Preparazione

In una casseruola fate bollire l’acqua e il latte, salate e versate la farina a pioggia mescolando con una frusta: cuocerla per 30 minuti. A cottura ultimata la polenta deve risultare morbida. Fondere a bagnomaria i formaggi con il latte fino a ottenere una crema morbida. Rosolare il burro con la farina fino a quando diventerĂ color nocciola (è la cosiddetta ‘morchia’). Servire la polentina morbida, versarvi un mestolo di crema e tutto intorno la morchia. ... e buon appetito!


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Pernottamento

Catering

Buoni pasto

Organizzazione feste

Parcheggio

Il range di prezzo indicato (ove applicabile) si riferisce al costo medio di un pasto, escluse bevande alcoliche. I dati segnalati sono stati forniti direttamente dal Gestore del locale. Qualora doveste verificare delle discordanze, Vi invitiamo a segnalarcelo.

Mandatory Credit: Productions Nebbia 2007 - Valèrie Remise

15-19 gennaio ▶ Cirque Éloize “iD” Éloize è una parola che deriva dalle isole della Maddalena (Quebec, Canada) che significa “lampi di caldo all’orizzonte”. Una fonte d’ispirazione per i membri fondatori del Cirque Éloize: i lampi simboleggiano infatti il calore e l’energia che alimentano lo spirito della compagnia. Protagonista del rinnovamento delle arti circensi, dal 2010 ha siglato un accordo di partnership con il Cirque du Soleil: una collaborazione dalla quale è nato anche questo nuovo spettacolo, iD, che conquisterà i cuori degli spettatori. Trieste. Politeama Rossetti. Orario: 15, 16, 17/1, ore 20.30; 18/1, ore 16 e 20.30; 19/1, ore 11 e 16. Ingresso: € 15 - 59. Info: 040 3593511 info@ilrossetti.it http:// www.ilrossetti.it

GELATERIA

CREMA & CIOCCOLATO Corso Verdi 111, Gorizia tel. 0481533742 - damagorizia@libero.it dom e lun 15-21, mar-sab 9-13, 15-21

Accogliente gelateria in centro dove gustare ottimo gelato di qualità e l’emozione del gusto del caffè, di una fresca granita e di un bon taj di vin. Area pedonale Corso Verdi.

ristorante

5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 <

22 febbraio ▶ Amadeus Leopold Cosa c’entrano Vivaldi, Paganini e Lady Gaga? Lo scoprirete grazie ad Amadeus Leopold, alias Hahn Bin. Talentuoso musicista coreano di 26 anni, suona il violino dall’età di 5, ma ha collaborato con Madonna e dei Scissor Sisters. Acclamato da Patti Smith, Yoko Ono, Lou Reed e Laurie Andersen, spazia con grande disinvoltura da Paganini a Vivaldi, da Ravel a Robert Bennet. Gorizia. Teatro Verdi. Ore 20.45. Ingresso: € 22-33. Info: 0481 383602 www3.comune.gorizia.it/teatro

e inoltre...

agriturismo

17-19 gennaio ▶ Il Don Giovanni di e con Filippo Timi Pordenone. Teatro Verdi. Orario: 17, 18/1, ore 20.45; 19/1, ore 16. Ingresso: € 10-28. Info: 0434 247610 info@comunalegiuseppeverdi.it www.comunalegiuseppeverdi.it/

6-8 febbraio ▶ La Locandiera di Carlo Goldoni. Con Nancy Brilli Udine. Teatro nuovo Giovanni da Udine. Ore 20.45. Ingresso: € 10-30. Info: 0432 248411 info@teatroudine.it www.teatroudine.it


scopri tutti gli eventi in regione su www.imagazine.it 18-20 febbraio ▶ Alchemy

27 febbraio ▶ Antigone, ovvero una strategia del rito di e con Elena Bucci e Marco Sgrosso Palmanova (UD). Teatro Gustavo Modena. Ore 20.45. Ingresso: € 20-25. Info: 0432 924148

6 marzo ▶ Le cattive strade Spettacolo su Fabrizio De Andrè. Con Giulio Casale e Andrea Scanzi Monfalcone (GO). Teatro Verdi. Ore 20.45. Ingresso: € 7-17. Info: 0481 790470, 0481 494664

trattoria

In scena la splendida opera lirica di Giacomo Puccini, nell’allestimento ideato da Pier Paolo Bisleri con la regia di Giulio Ciabatti. In questa occasione sul podio triestino sale il M° Donato Renzetti; Amarilli Nizza, Luciano Ganci e Giorgio Caoduro saranno gli interpreti principali. Trieste. Teatro Verdi. Orario: 27, 28/2, ore 20.30; 2/3, ore 16; 4, 6/3, ore 20.30; 8/3, ore 16. Ingresso: € 21-95. Info: 800 090373 boxoffice@teatroverdi-trieste.com www.teatroverdi-trieste.com

trattoria

27-28 febbraio - 2,4,6,8 marzo ▶ Madama Butterfly

agriturismo

I Momix, vertice mondiale della danza contemporanea, presentano l’ultima creazione di Moses Pendleton per il gruppo di ballerini-illusionisti celebri per la bellezza e la fantasia dei loro spettacoli, assurti a veri e propri cult. Pordenone. Teatro Verdi. Ore 20.45. Ingresso: € 10-45. Info: 0434 247610 info@comunalegiuseppeverdi.it www.comunalegiuseppeverdi.it


L I V E

M U S I C

3 febbraio ▶ Perpetuum Jazzile 16 febbraio ▶ Tarja Turunen Approda a Udine - unica tappa italiana - il tour Colours in the road 2014 di Tarja Turunen, classe 1977, finlandese dallo sguardo e dal fascino magnetico. Formatasi come soprano lirico, nel 1996 è una dei membri fondatori dei Nightwish, band symphonic metal fra le più influenti al mondo e solo l’anno dopo viene alla luce il primo fortunato disco del gruppo: Angels Fall First. Nel 2005, interrotto il rapporto con i Nightwish, inizia una grande carriera da solista che la porta a pubblicare album straordinari: Henkäys Ikuisuudesta (2006), My Winter Storm (2007), What Lies Beneath (2010) fino all’ultimo, Colours in the Dark (2013). Udine. Teatro nuovo Giovanni da Udine. Ore 21. Ingresso: € 25-40. Info: 0432 248411, 0432 248418 info@teatroudine.it www.teatroudine.it

Formazione slovena apprezzata in tutto il mondo per i ritmi potenti, le preziose armonie e il sound assolutamente energico e travolgente, che si traducono in fantastiche interpretazioni a cappella di successi pop internazionali, musica jazz e generi attuali, è di fatto il più importante gruppo vocale d’Europa. Li sentiremo reinterpretare i successi pop: dai Toto agli Abba, da Lady Gaga a David Guetta. Trieste. Politeama Rossetti. Ore 21. Ingresso: € 22-36. Info: 040 3593511 info@ilrossetti.it www.ilrossetti.it

e inoltre... 17 gennaio ▶ Tetraktis percussioni Nell’ambito della rassegna ‘900&oltre Monfalcone (GO). Teatro Verdi. Ore 20.45. Ingresso: € 7-24. Info: 0481 494369, 0481 494664 www.teatromonfalcone.it


scopri tutti gli eventi in regione su www.imagazine.it

11 febbraio ▶ Antonello Venditti

12 febbraio ▶ Max Pezzali

Si chiama Ritorno al futuro il grande spettacolo che Antonello Venditti, fra i cantautori più amati di sempre, sta portando in giro per l’Italia: un nome che denuncia chiaramente l’intenzione di ripercorre le tappe più importanti della sua carriera e celebrarne il grande successo. Parole e melodie che hanno segnato la vita di intere generazioni. Trieste. Politeama Rossetti. Ore 21. Ingresso: € 46-74. Info: 040 3593511 info@ilrossetti.it www.ilrossetti.it

Per chi ha vissuto la giovinezza negli anni Novanta, Max Pezzali è sinonimo di tormentoni, estati spensierate, frasi e parole che sono entrate nell’immaginario. Ora, con il tour dedicato a Max 20, che si conferma ai vertici della classifica degli album più venduti, l’ex 883 ritorna sulle scene per festeggiare i vent’anni di carriera. Fra nostalgia e voglia di guardare avanti. Trieste. PalaTrieste. Ore 21. € 40-46. Info: 0431 510393 info@ azalea.it www.azalea.it

17 gennaio ▶ Ud In Music Spettacolo dedicato alla cultura e tradizioni dei popoli dell’Est Europa Udine. Teatro Palamostre. Ore 20.45. Ingresso libero. Info: 347 2523478 musicistitrevenezie@alice.it

15 febbraio ▶ Rhythm and Blues Band

Diretta dal maestro AndreaMartinis Remanzacco (UD). Auditorium Comunale. Ore 20.45. Info: www.turismofvg.it

25 febbraio ▶ Alessandro Haber Omaggio a John Lennon Basiliano (UD). Teatro Palamostre. Ore 20.45. Ingresso: € 20-25. Info: 0432 1744261 info@euritmica.it www.euritmica.it


BAMBINI

BAMBINI

25-26 gennaio ▶ 30^ Trofeo Biberon - 9° Internazionale Gara di Slalom Gigante per le categorie superbaby, baby e cuccioli, maschile e femminile Forni di Sopra (UD). Info: 0433 88208 info@sciclub70.com www.sciclub70.com

BAMBINI

2 febbraio ▶ Favole a merenda Spettacolo con la compagnia Anathema Teatro Udine. Galleria Antivari, piazza XX Settembre. Ore 16. Ingresso: € 5,00. Info: 0432 1740499 http://anathemateatro.com

BAMBINI

16 febbraio ▶ Il baule di Peter Pan di Cinzia Ceruti. Con Franca Villa, Silvia Caprara, Cinzia Ceruti. Cormons. Teatro comunale. Ore 16. I€ 4-5. Info: www.artistiassociatigorizia.it


FUN

FUN

16 gennaio ▶ Eddi martin Dj Balli latino-americani Trieste. Bar Il Pinguino. Ore 21. Info: http://www.ballilatini.it

FUN

25 gennaio ▶ Milonga - Hugo Samek Invito a distanza con sguardo e “cabeceo”. Selezione musicale di orquesta tipica con “tandas” e “cortinas”. Remanzacco (UD). Trattoria “Al Posto di Conversazione”. Ore 21.30. Info: elsaluisa.stagnaro@tin.it www.danzayvida.com

FUN

15 febbraio ▶ Tango con Fabiola Milonga Cervignano del Friuli (UD). Ore 22. Palestra delle scuole elementari di Strassoldo. Ingresso: € 18, 00. Info: Milena 348 5421397, 333 1823642



SPORT

19 gennaio ▶ Maratonina delle due Province Terza edizione della corsa che si snoda fra la provincia di Gorizia e di Udine la manifestazione conta su due percorsi diversi: quello della ‘maratonina’ (21 km) e quello della gara a 30 km. Il ritrovo è al bar Alter Ego in Corso Friuli. Ore 8-9.30: ritiro pettorali e ultime iscrizioni. Ore 9.45: partenza Maratonina e 30 km. Medea (GO). Iscrizione: € 25,00. Info: 0481 530760 www.marciatorigorizia.it

25 gennaio ▶ Vertical race notturna Gara F.I.S.I. Regionale di Sci Alpinismo in notturna, Trofeo “Rudi De Infanti”. Partenza alle ore 19 presso il piazzale di fronte alla funivia (890 mt). Dislivello: 860 m per una lunghezza di 4 km. Ravascletto (UD). Ore 19. Info: 333 9569725 info@aldomoropaluzza.it

7 febbraio ▶ Ski Krono Varmost La risalita verticale dei ripidi “muri” su una lunghezza di 4,5 Km e il dislivello positivo di 830 metri rendono questa gara un appuntamento di grande fascino nell’ambito degli sport invernali, reso ancora più magico dall’illuminazione che squarcia il buio della notte sulle montagne. Forni di Sopra (UD). Ore 20. Iscrizione: € 20,00. Info: 3357413947 www.for-adventure.it

e inoltre... 11-12 gennaio ▶ Snow Rugby Torneo della variante invernale ed estrema del beach rugby. Tarvisio (UD). Info: 348 3317448 http:// snowrugby.com

2 febbraio ▶ Sciivolata Volo in parapendio con prove di atterraggio. Forni di Sopra (UD). Loc. Davost. Ore 11. Info: 3294133588, 3474421320 fbaccara@spin.it www.nidodellestreghe.eu

22-23 febbraio ▶ Sella Nevea Mountain Experience 25-26 gennaio ▶ Ciaspolissima Sabato 25, ciaspolata in notturna non competitiva: dalle 11, prove gratuite con le ciaspole; partenza alle 18.30; Domenica, 26, gara competitiva sui 5 km con partenza alle 10.45. Malborghetto Valbruna (UD). Info: info@lussarissimo.com http://lussarissimo.com

Due giorni di sport e intrattentimenti sulla neve. Chiusaforte (UD). Info: 328 144332, 345 3551402 marcomila87@libero.it http:// marcomilanese.com

2 marzo ▶ Crazy Bob Pazza sfida per bob e slitte auto-costruite. Forni di Sopra(UD). Loc. Davost. Info: 329 2272177 333 4530766 crazy@crazybob.it L’INFORMAFREEMAGAZINE

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FOLKLORE

31 gennaio - 9 marzo ▶ Carnevale Monfalconese Come da tradizione, nel lungo periodo di Carnevale, Monfalcone si veste a festa con una nutrita serie di eventi che porteranno dritti alla grande sfilata del martedì grasso (4 marzo): dalla immancabile Cantada alla 28ª edizione della rassegna Magnemo Fora de Casa, la quale, in collaborazione con i ristoranti del mandamento, vede proposti per circa un mese una serie di menù con piatti tipici e sfiziosi ad un prezzo convenzionato. Monfalcone (GO). Info: 0481 411525 info@monfalcone.info www.monfalcone.info

2 febbraio ▶ Festa della “Tae” Festa tradizionale legata alla Comunità di Pontafel, la parte ex-austriaca del paese. Attesa per il trasporto in corteo di un tronco d’albero decorato dalle ragazze per diffondere pace e allegria nella Comunità. Pontebba (UD). Info: 328 4582827 info@consorziopontafel.com.

e inoltre... 18-19 gennaio ▶ Festa della Verza con mostra-concorso e festeggiamenti per S. Antonio Abate Tavagnacco (UD). Info: info@cilfeletto.com www. cilfeletto.com

2 febbraio ▶ “Gare da la Brovade” Concorso gastronomico Varmo (UD). Info: 342 1761685 proloco.lisaghis@alice.it


24 gennaio – 3 febbraio ▶ El Purcit in Ostarie XV edizione dell’ormai tradizionale festa che si svolge nel centro di Martignacco e attira migliaia di persone anche da fuori regione: fra prodotti tipici, manifestazioni culturali, mostre ed esposizioni (fotografia, modellismo, artigianato), potrete divertirvi con i numerosi spettacoli e assistere alla sfilata dei carri allegorici di domenica 2 febbraio. Martignacco (UD). Info: 338 5761905 tosolini.beppino@libero.it;

23 febbraio ▶ Mitteleuropa in...Dolce Austria, Ungheria, Slovenia, Croazia, Repubblica Ceca, Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia si ritrovano per farvi assaporare le migliori specialità dolciarie, tra musiche folk e balli antichi e moderni. Trasaghis (UD). Loc. Avasinis. Info: 349 5766921; info@prolocoavasinis.it

13-15 febbraio ▶ Fiera di San Valentino Con eventi culturali e gastronomici Fiumicello (UD). Info: www.comune.fiumicello.ud.it

14 febbraio ▶ Festa degli Innamorati Per rievocare le origini friulane del mito di Romeo e Giulietta Ariis di Rivignano (UD). Info: 346 7217282 prolocoariis@gmail.com


MEETING

17-21 gennaio ▶ Trieste Film Festival Ritorna, con un programma ricchissimo, il festival realizzato dall’associazione Alpe Adria Cinema. Nel corso degli anni la rassegna ha analizzato e portato visibilità a film e registi che erano stati dimenticati, acquistando sempre maggiore rilevanza a livello nazionale e internazionale, fino a diventare un punto di riferimento unico nel suo genere, soprattutto per quanto riguarda le cinematografie dell’Europa centro orientale. Trieste. Teatro Miela e Sala Tripcovich. Ingresso: € 5,00 singolo, € 10 giornaliero. Info: 040 3476076 info@alpeadriacinema.it www.triestefilmfestival.it

e inoltre... 12 gennaio ▶ Bobolar d’oro Premio al personaggio, associazione o istituzione che nel corso dell’anno ha dato lustro alla città Staranzano (GO). Teatro San Pio X. Ore 16. Info: 0481 710069 prolocostaranzano@libero.it

25 gennaio ▶ Assegnazione del Premio Sigillo d’Oro di San Paolo con la 12ª ed. del Concerto di San Paolo Mortegliano (UD). Chiesa della Ss. Trinità. Info: 0432 760079 informazioni@ prolocomortegliano.it

28 gennaio ▶ Il mondo domani: cambiamenti geopolitici Incontro con Lucio Caracciolo Pordenone. Auditorium Don Bosco, viale Grigoletti 3. Ore 9. Ingresso libero. 0434 381602, aladurapn@libero.it

7 febbraio ▶ Cibo e seduzione Dibattito a margine de La Locandiera di Carlo Goldoni. Udine. Foyer del teatro Giovanni da Udine. Ore 17.30. Ingresso libero. Info: http://teatroudine.it


www.imagazine.it

11-12 / 18-19 gennaio ▶ Sulla tracce di Robert Capa Come eventi collaterali alla grande mostra su Robert Capa allestita a Villa Manin, verranno proiettati i film La maleta mexicana e La sombra del iceberg dedicati alla figura del grande fotografo protagonista del Novecento. Codroipo (UD). Sala Convegni di Villa Manin, loc. Passariano. Ore 17. Ingresso libero. Info: www.villamanin-eventi.it

26 gennaio ▶ Premio Nonino - Risit d’aur Nato nel 1975 per la valorizzazione della civiltà contadina, il Premio Nonino è uno dei più prestigiosi riconoscimenti mondiali, consegnato negli anni a nomi di livello internazionale. L’ultimo dei ‘maestri del nostro tempo’, premiato nel 2013, è Peter Higgs, teorico della famosa particella che da lui ha preso il nome; il prossimo 26 gennaio sapremo chi sarà il suo successore. Percoto (UD). Info: 0432 676331 info@nonino.it www.grappanonino.it

6 febbraio – 31 marzo ▶ Manifestazioni Turoldiane L’Associazione culturale, in collaborazione con l’Assessorato comunale alla Cultura, organizza una serie di incontri, visite guidate e conferenze sulla figura e sull’opera di Padre David Maria Turoldo, protagonista della cultura friulana nel Novecento italiano. Sedegliano (UD). Info: 0432 916384, 0432 915529, 0432 821613


F U O R I

R E G I O N E

T R E V I S O 18-19 gennaio

▶4° GRAN GALA DI PAPPAGALLI Evento unico in tutta Italia, dove centinana di espositori si ritrovano per comprare, vendere o semplicemente mostrare i più bei pappagalli da tutto il mondo. Nel pomeriggio di sabato, alle 17.30, ci sarà il convegno con il medico veterinario dott. Lorenzo Crosta sul tema: Scelta dei riproduttori e i rischi della compravendita. Visnà di Vazzola. Info: segreteria@prolocovisna.it www.prolocovisna.it Fino al 19 gennaio 2014

▶MOSTRA INTERNAZIONALE D’ILLUSTRAZIONE PER L’INFANZIA L’amore impossibile tra il sole e la luna, il mito del giaguaro e del suo manto dorato macchiato da scimmie dispettose, il fascino inquietante e maestoso del serpente piumato: Sarmede si illumina dei colori forti del Messico con le sue antiche leggende. Sarmede. Info: 0438 959582 www.sarmedemostra.it. 24 gennaio - 2 febbraio

▶FESTA DEL RADICCHIO ROSSO DI TREVISO Saranno allestiti stand dedicati al Radicchio Rosso di Treviso, oltre allo stand gastronomico con diverse specialità a base di Radicchio e altri piatti e prodotti tipici locali. Spettacoli di gruppi folkloristici, musicali e orchestre completeranno il tutto. Dosson di Casier. Info: www.provincia.treviso.it 2 marzo

▶TREVISO MARATHON Nuovo percorso con partenza da Conegliano e arrivo sempre a Treviso, ma in viale Burchiellati; nuovo comitato organizzatore, presieduto da Lodovico Giustiniani; introduzione della Staffetta 3×14 di Carnevale; creazione dell’Expo Run in piazza Borsa. Treviso. Info: www.trevisomarathon.com Fino al 4 maggio

▶LE GRAZIE DI ANTONIO CANOVA Canova interpretò le Tre Grazie in due modelli di marmo simili. Il primo è conservato all’Ermitage di San Pietroburgo, mentre il secondo viene esposto a rotazione a Londra ed Edimburgo. I due studi in gesso vennero invece conservati nel museo di Possagno dove, durante i bombardamenti della Grande Guerra furono pesantemente danneggiati: oggi, dopo un delicato restauro, tornano a splendere. Possagno. Gipsoteca e Museo Canova. Info: www.provincia.treviso.it Fino al 31 maggio 2014

▶MAGIE DELL’INDIA Diverse le aree che verranno trattate nel percorso artistico: l’Induismo, la storia e i riti legati ai Grandi Fiumi, il mondo dei Maharaja, i ‘Grandi Re’ dell’India, con costumi, reperti, gioielli, monili e oggetti a testimoniare la grandezza del passato e dell’oggi del suggestivo sub-continente asiatico. Una sezione della rassegna sarà infine riservata a un veneto d’eccezione: lo scrittore Emilio Salgari. Treviso. Casa dei Carraresi. Info: 0422 513150 0422 513185 Fino al 29 giugno

▶SUPERNATURAL  QUANDO LA NATURA SUPERA LA FANTASIA Attraverso curiose e stimolanti similitudini con i poteri dei supereroi, vengono presentate le tante e diverse strategie con cui gli organismi hanno risposto alle sfide ambientali, trovando soluzioni straordinarie per poter sopravvivere e garantire la prosecuzione della propria specie. Montebelluna. Museo di Storia naturale e Archeologia. Info: www.marcadoc.com


F U O R I

R E G I O N E

V E N E Z I A 10 gennaio - 30 giugno

▶DOGI E DOGARESSE AL TEMPO DELLA SERENISSIMA Allestita nei rinnovati spazi dell’Appartamento del Doge, l’esposizione intende narrare l’evoluzione storica del mondo dogale, che ritorna in dipinti, sculture, codici miniati, monete, medaglie e nelle insegne tradizionali del potere, a memoria della vicenda straordinaria di un mondo crollato nel 1797 e poi eternato nella dimensione del mito. Venezia. Palazzo Ducale. Info: http://palazzoducale.visitmuve.it Fino al 2 febbraio

▶SAND NATIVITY Il Sand Nativiy di Iesolo, uno dei più noti e visitati presepi di sabbia d’Italia, giunge quest’anno alla sua 12a edizione. Artisti da tutto il mondo verranno a scolpire sculture di sabbia a grandezza naturale. Jesolo. Info: http://www.jesolo.it/jesolosand-nativity.html 8 febbraio - 18 maggio

▶L’IMMAGINE DELLA CITTÀ EUROPEA DAL RINASCIMENTO AL SECOLO DEI LUMI Uno straordinario repertorio iconografico che conta oltre un’ottantina di opere tra dipinti, incisioni e disegni provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private, italiane ed estere. Venezia. Museo Correr. Info: http://correr.visitmuve.it 8 febbraio - 2 giugno

▶LEGER 19101930. LA VISIONE DELLA CITTÀ CONTEMPORANEA A Léger e alla straordinaria esperienza artistica dell’Avanguardia europea, la Fondazione Musei Civici di Venezia dedica una grande mostra che affronta il tema della rappresentazione della città fra Futurismo, Metafisica, Surrealismo e Cubismo. Venezia. Museo Correr. Info: http://correr.visitmuve.it Fino al 16 febbraio

▶CAMERA 1953/1964  GLI ANNI DI ROMEO MARTINEZ La rivista Camera, pubblicata a partire dai primi anni ’20 in Svizzera, diventa negli anni ’50 e ‘60 un punto di riferimento internazionale per la fotografia, grazie all’impegno di Romeo Martinez (1911-1990), che la dirige dal 1953 al 1964. La mostra ne ricostruisce il percorso attraverso i numeri più significativi. Venezia. Ca’ Pesaro. Info: http://capesaro.visitmuve.it Fino al 30 marzo

▶BODIES REVEALED La mostra-evento, che arriva direttamente dagli Stati Uniti, espone 200 corpi veri, conservati grazie ad una speciale tecnica che permette la conservazione del corpo umano tramite la sostituzione dei liquidi con polimeri di silicone. Jesolo. Spazio espositivo di via Aquileia 123. Info: www.bodiesrevealed.it Fino al 28 aprile

▶PIETRO BELLOTTI. UN ALTRO CANALETTO La mostra riunisce per la prima volta quarantacinque opere che ricostruiscono il percorso artistico di Pietro Bellotti, nipote di Canaletto e fratello minore di Bernardo Bellotti. Per lungo tempo ritenuto un vedutista marginale, studi più recenti hanno invece conferito a questo artista un ruolo rilevante e inaspettato all’interno dell’arte veneziana del XVIII sec: la mostra sarà l’occasione per riscoprirlo. Venezia. Ca’ Rezzonico. Info: http://carezzonico.visitmuve.it


O L T R E

C O N F I N E C R O A Z I A 12 gennaio

▶LA BICICLIADE DELLA BEFANA La Bicicliade della Befana si svolgerà lungo le piste non asfaltate e lungo i sentieri naturalistici per una lunghezza totale di circa 35 km. Marussici. Info: www.coloursofistria.com 24-26 gennaio

▶EUROHOCKEY INDOOR NATIONS CHAMPS III WOMEN Campionato europeo di hockey femminile Parenzo. Palazzetto dello sport. Info: +32 2217 0564 info@eurohockey.org 10 febbraio - 23 marzo

▶LE GIORNATE DEI MOLLUSCHI NELL’ISTRIA NORDOCCIDENTALE Una delizia per i golosi, che avranno la possibilità di gustare deliziose specialità di mare nei migliori ristoranti dell’area, il tutto a prezzi accessibili. Alle prelibatezze culinarie si uniranno eccellenti vini e oli d’oliva locali. Umago, Cittanova, Verteneglio, Buie. Info: www.coloursofistria.com 15 febbraio

▶VERTENEGLIO ADVENTURE TREKK 2014 Quando la maggior parte del continente è intrappolato nel ghiaccio e nella neve, l’Istria vi invita alla prima gara della nuova stagione di trekking nella pittoresca cittàdina di Verteneglio. L’occasione è perfetta per scoprire i tesori nascosti dell’Istria centrale, godersi il paesaggio intorno al fiume Quieto, correre tra boschi, vigneti e uliveti, camminare su per le colline e scoprire piccoli paesi medievali che offrono una vista indimenticabile dal monte Učka fino al mare Adriatico. Verteneglio. Info: info@istria-brtonigla. com www.istra.hr 15 febbraio

▶CHOCO & WINE FEST Una manifestazione in cui i visitatori avranno l’occasione di scoprire nuovi modi di combinare il cioccolato e il vino. Tutti gli eventi in programma saranno all’insegna della ricchezza di sapori enogastronomici, grazie a prodotti come i vini di grande qualità, gli oli d’oliva, i formaggi, il miele e la lavanda, che per la prima volta in Istria saranno associati al cioccolato. Verteneglio. Info: www.istra.hr 1-9 marzo

▶DENTE D’ORO Festival della commedia e della risata Parenzo. Gradsko kazalište (Teatro). Info: + 385 (0)52 887 218 kultura@poup.hr

C A R I N Z I A 17-19 gennaio

▶FESTIVAL DEL GHIACCIO “EIS TOTAL” Al rifugio Gmünderhütte, nella valle Maltatal, cascate di ghiaccio dalle forme bizzarre, una parete a sbalzo da bouldering e atmosfera da campo base attendono gli alpinisti da tutte le Alpi. Maltatal. Info: www.carinzia.at 18 gennaio-1 febbraio

▶GIRO ALTERNATIVO DELLE 11 CITTÀ D’OLANDA Maratona di pattinaggio su 50, 100 e 200 km sulla pista del lago. Ormai da 24 stagioni, il tour - un tempo nato nei Paesi Bassi - è stato trasferito su queste acque, molto più sicure per lo spessore del ghiaccio rispetto a quelle olandesi. Weissensee. Info: www.weissensee.com 1 febbraio

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▶CERIMONIA DELLE CHIESETTE “KIRCHLEINTRAGEN” Come segno di riconoscenza per la salvezza dall’alluvione, tutti gli anni il 1 febbraio, la sera che precede la Candelora, i bambini di Bad Eisenkappel portano su lunghi pali delle chiesette illuminate, realizzate per l’occasione, che vengono affidate alle onde del fiume. Bad Eisenkappel. Info: www.carinzia.at/it


O L T R E

C O N F I N E

S L O V E N I A 24-26 gennaio

▶COPPA DEL MONDO DI TELEMARK I più grandi campioni mondiali di telemark, detto anche “sci a tallone libero”, si ritrovano in Slovenia per una gara ad alto tasso di adrenalina. Bohinj. Info: +386 4 574 75 90 info@bohinj. si www.bohinj.si Fino al 30 gennaio

▶A NOI IMPORTA: COME SENSIBILIZZARE TUTTI SULLA CURA DEL NOSTRO PIANETA Mostra di fotografie all’aperto: 120 istantanee di grande formato con scene tratte dalla natura negli USA e in Slovenia, opera di fotografi famosi della rivista National Geographic. Lubiana. Parco Tivoli. Info: www.visitljubljana.com/it/manifestazioni 7-9 febbraio

▶COPPA ALPINA DI BIATHLON Tiro a segno con la carabina e sci di fondo: il biathlon è uno sport tipicamente invernale e rappresenta l’evoluzione in disciplina sportiva di pratiche militari e venatorie. Precisione, concentrazione e capacità di resistenza: per gli spettatori sarà uno spettacolo affascinante. Bled. Info: www.bled.si 8 febbraio

▶FESTA DI FRANCE PREŠEREN L’8 febbraio 1849, France Prešeren, il più grande poeta sloveno, fra i maggiori esponenti del Romanticismo europeo, l’autore dell’inno nazionale, si spegneva a Kranj a soli 49 anni. Ma la città, dopo più di un secolo e mezzo, non l’ha certo dimenticato: ogni anno lo ricorda con una rassegna culturale fra le più ampie e interessanti del Paese: gruppi folcloristici, associazioni, artisti, cori e gruppi musicali provenienti da tutta la Slovenia, mostre, stand con prodotti tipici e artigianato tradizionale. Kranj. Info: www.tourism-kranj.si 1 marzo

▶FESTIVAL INTERNAZIONALE PER I BAMBINI Giochi sulla neve, spettacoli, intrattenimento, animazioni: una giornata interamente dedicata ai bambini! Bohinj. Info: +386 4 574 75 90 info@bohinj. si www.bohinj.si Fino al 20 aprile

▶RUOTA, 5200 ANNI È esposta la più antica ruota ad asse del mondo, trovata dagli archeologi nella palude di Lubiana nel 2002. Sono presentati anche la cultura preistorica dei Palafitticoli della palude di Lubiana e l’invenzione della ruota in generale. Lubiana. Museo civico. Info: www.visitljubljana.com/it/manifestazioni

1 marzo

▶CARNEVALE “VILLACHER FASCHING” Villach è la capitale del carnevale austriaco, con la più grande sfilata di tutto il Paese: un contesto unico per vivere e festeggiare insieme il periodo più pazzo dell’anno! Villach. Info: www.carinzia.at/it 7 - 9 marzo

▶19° GARA DI CANI DA SLITTA Quella in programma sui monti Nockberge è la gara di sleddog più dura d’Europa. Circa 50 equipaggi provenienti da nove nazioni, insieme alle loro mute di cani, si sfideranno su un percorso estremo, che parte da Innerkrems e segue la strada alpina dell’alpe Nockalm, impegnando al massimo sia i cani, sia i musher. Innerkrems. Info: www.carinzia.at/it 7 - 9 marzo

▶ICEPOLO SUL LAGO TURRACHER SEE Campionati europei di Polo su ghiaccio. Turracher See. Info: www.ice-polo.at

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A scuola con la psicologa Problemi scolastici, difficoltà d’attenzione, bisogno di trovare un metodo di studio, emotività e paure condizionano il rendimento degli studenti delle scuole elementari, medie e superiori.

Accade spesso che siano i genitori a preoccuparsi per il rendimento scolastico dei figli. Vengono chiamati dagli insegnanti che si lamentano del comportamento o delle difficoltà di apprendimento o si accorgono essi stessi dei disagi che insorgono nel far fronte a compiti e impegni scolastici. Problemi di dizione, dislessia e discalculia, ma anche scarsa volontà, disinteresse, distrazioni da parte dei computer e dei videogiochi a cui è facile appassionarsi a quest’età, per finire con le sindromi da deficit d’attenzione con iperattività, depressione, panico e ansia. Sono molte le condizioni che portano bambini e ragazzi a soffrire nell’andare a scuola e comportano un facile abbandono del percorso scolastico, e che si potrebbero in realtà risolvere serenamente. Il compito della psicologia, in questo senso, è di occuparsi a tutto tondo del disagio del bambino e dell’adolescente, saperli ascoltare, mettere i genitori nelle condizioni di aiutarli concretamente, ma anche entrare nel merito delle tecniche mentali che rappresentano un vero toccasana per lo studente. Tecniche di memorizzazione rapida, esercizi pratici di rilassamento che insegnino a ridurre la tensione e lo stress nella preparazione dei compiti, ma anche a controllare l’emotività che insorge al momento dell’interrogazione, metodi psicologici per ridurre l’iperattività e imparare a concentrare la mente, diventano il punto focale di una psicoterapia mirata. A volte l’istituzione scolastica sottovaluta questi aspetti di disagio, anche per la scarsità di fondi da destinare a questo tipo di attività, mentre consideriamo che gran parte del futuro della persona nasce proprio dall’esperienza maturata nelle prime fasi della vita scolastica. È questa

che getta le basi per il successo lavorativo e professionale dello studente. Secondo recenti studi, ragazzi demotivati, disinteressati, distratti da attività extrascolastiche hanno buone probabilità, statisticamente parlando, di ripetere l’anno scolastico o di lasciare la scuola al raggiungimento dell’età della scuola dell’obbligo. È per questo che credo sia necessario per le famiglie conoscere l’esistenza di specialisti che possano affiancare i genitori e gli insegnanti nel percorso educativo, mettendo gli studenti nelle condizioni di migliorare le proprie performance, l’autostima e trovare tutta la soddisfazione che meritano. Perché spesso ci si accorge a posteriori che, con un po’ d’impegno, ottenere dei buoni vuoti non è poi così difficile. Cristina Orel Psicologa clinica Cristina Orel Nata a Trieste nel 1965. Diplomata al Liceo Classico Dante Alighieri di Trieste. Laureata in Psicologia Clinica all’Università degli Studi di Padova. Specializzata in Psicoterapia Psicosomatica presso l’Istituto Riza di Milano. Autrice di alcuni volumi in ambito psicologico: Ansia e panico, una sfida da vincere, Vincere la depressione, La terapia con i Sali di Schussler, La felicità. Lavora a Trieste e a Monfalcone. Si occupa di disturbi dell’apprendimento, difficoltà scolastiche e comportamentali, problematiche adolescenziali fra cui ansia, panico e depressione. Info: cristinaorel@libero.it Cell.: 333-6913969 www.laforzadellamente.it


AZIENDA PER I SERVIZI SANITARI NÂş 2 “ISONTINAâ€? LA SANITĂ€ NELL’EPOCA DELLE RISORSE DECRESCENTI Intervista a Gianni Cortiula direttore generale dell’Ass2 Isontina

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... forse ho esagerato…

Rubrica a cura di Giuliana De Stefani

P S I C O L O G I A

Perché lo faccio?

86 | gennaio-febbraio 2014 |

Da molti anni gli psicologi cercano di descrivere il comportamento aggressivo dell’uomo e le sue cause, per poter rendere conto di un aspetto che ha grande impatto nella vita relazionale e sociale. Già gli autori comportamentisti negli anni ‘30‘40 sostenevano la tesi che l’aggressività presenta almeno due aspetti: uno biologico detto filogenetico, legato alla difesa e alla lotta per la vita in generale, e uno chiamato ontogenetico, derivato dalla situazione concreta, attuale e contingente di ogni individuo, il suo “qui e ora”. Da un lato affermavano quindi l’inevitabilità di certi comportamenti aggressivi in quanto necessari alla sopravvivenza di tutti gli animali, uomo compreso, per esempio nella ricerca del cibo, nella difesa della prole, nella competizione sessuale per il mantenimento della specie. Dall’altro però, fin dall’inizio, evidenziavano altri comportamenti aggressivi non ereditari, bensì acquisiti nell’ambito di un’organizzazione di tipo sociale e verbale, cioè culturalmente legati a specifici valori e culture. Cosa implica questa distinzione? Per gli psicologi Skinner e Watson ogni comportamento aggressivo è motivato o da una “necessità biologica” e quindi è considerato funzionale cioè utile, o deriva da una “necessità soggettiva individuale”… richiedendo in questo secondo caso una più approfondita analisi del senso e delle cause che hanno indotto il comportamento ostile. Una importante teoria ci deriva da Dollard, che enuncia il binomio frustrazione-aggessività, sostenendo che esista una relazione biunivoca tra i due fattori. In sostanza, dove esiste una frustrazione si genera dell’aggressività, e se osserviamo un comportamento ostile, di attacco, possiamo presumere che sia stato indotto da una qualche frustrazione di un bisogno, anche se non immediatamente visibile. Vorrei soffermarmi su queste considerazioni che restano essenzialmente valide, nonostante la teoria di Dollard sia datata e per molti versi superata da nuovi apporti teorici e sperimentali. Quale utilità può avere nella nostra vita quotidiana la consapevolezza che la frustrazione è un importante motore per la genesi dell’aggressivi-


tĂ ? A mio parere ognuno di noi può operare una riflessione sui tipi di situazione personale che piĂš facilmente inducono a risposte e comportamenti ostili, carichi di un’energia negativa che deve riversarsi all’esterno per consentirci di ritrovare un equilibrio interiore. Proviamo a seguire delle indicazioni che ci forniscono Berkowitz, Fromm e altri autori nell’individuare possibili punti d’origine di un comportamento aggressivo: t RVBOEP RVBMDVOP NJ PTUBDPMB P NJ EBOOFHHJB mentre sto impegnando le mie energie per raggiungere un obiettivo per me importante (interruzione di un’attivitĂ rivolta a uno scopo per noi rilevante, mentre la stiamo svolgendo, frustrazione vera); t RVBOEP NJ TFOUP DPTUSFUUP B SJOVODJBSF BE VO EFTJ derio perchĂŠ mi sembra troppo difficile o faticoso da conseguire, oppure quando vedo qualcuno che riesce ad ottenere risultati positivi apparentemente in modo facile (negazione di un desiderio, semplice privazione di un’ambizione ideale non messa in atto); t RVBOEP RVBMDVOP GB P EJDF VOB DFSUB DPTB TFOUP scattare improvvisamente un’emozione incontenibile di rabbia e ira (verificarsi di una situazione tipica legata a esperienze precedenti non necessariamente frustrante, che risulta per noi fortemente irritante e ci provoca uno stato di disagio significativo). Come stiamo rispondendo? Cosa ci fa scattare la risposta aggressiva? Abbiamo sperimentato una, due o tutte e tre le situazioni? Questa analisi degli stimoli capaci di suscitare reazioni ostili è sufficiente a mettere in evidenza un fatto che negli anni ’40 veniva ignorato: per ogni persona esiste un modo soggettivo di esperire la frustrazione che deriva sostanzialmente dalla combinazione di due fattori, da un lato le esperienze pregresse e le abitudini apprese nel proprio ambiente, dall’altro il carattere individuale, gli aspetti cognitivi e l’assetto della personalitĂ . In sostanza per affrontare la comprensione dei comportamenti aggressivi, ostili e violenti, non basta andare alla ricerca di leggi psicologiche meccaniche e deterministiche (se sei cosĂŹ, allora fai cosĂŹ), ma prima di tutto diventa necessario calarsi nella realtĂ del contesto ambientale che può fornire stimoli, occasioni e giustificazioni culturali ai comportamenti ostili. Il secondo passo, piĂš impegnativo, richiede l’esplorazione dell’autostima, del legame che la persona ha con la realtĂ e come interpreta i rapporti con i propri simili. Solo a questo punto si potrĂ restituire alla persona la consapevolezza sull’esercizio dell’aggressivitĂ , consentendole di trovare forme adattative non violente di rivendicazione per frustrazioni reali subite.

Giuliana De Stefani Psicologa psicoterapeuta


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PENSIERO E RELIGIONE

Servizio a cura di Cristian Vecchiet

P E D A G O G I A

Il senso

del sacro

La dimensione religiosa riguarda da millenni tutte le culture e le società del pianeta. Nel futuro sarà ancora così? Viviamo in una società fortemente secolarizzata. I riti religiosi sono sempre meno frequentati. La capacità di influenza delle religioni sui costumi individuali e collettivi è potentemente indebolita. I valori religiosi, quando ci sono, appaiono relegati alla mera dimensione privata dei singoli. La religione è di norma esclusa dal dibattito pubblico. Ma soprattutto abbiamo tutti la sensazione di vivere più il frammento che l’unità, più il puro immediato che una prospettiva ampia e complessiva. Ma chiediamoci: può essere importante mantenere vigile lo spirito religioso? E perché? A titolo di premessa, è opportuno ricordare che la dimensione sacra e religiosa è trasversale alle società. Indipendentemente dal contenuto della credenza, è difficile, se non addirittura impossibile, trovare delle società prive di una dimensione religiosa. Il rapporto col sacro è ineliminabile nelle più diverse culture, situate secondo le più variegate coordinate temporali e geografiche. Ma la domanda è: a quale bisogno rispondono lo spirito religioso e l’istanza religiosa? Il senso religioso corrisponde al bisogno di dare un senso alla propria vita. Gli eventi dell’esistenza interpellano inevitabilmente l’uomo e lo spingono a dare significato e unità al proprio vivere. E questo soprattutto quando si tratta di fatti decisivi che lo toccano nel profondo, come la morte, la nascita, l’ingiustizia, la bellezza... 88 | gennaio-febbraio 2014 |

È difficile sottrarsi all’esigenza di dare un senso al trascorrere inesorabile del tempo. Il desiderio di dare un senso alla propria vita (dove vado?), di capire perché sono al mondo (da dove vengo?), è radicato nel cuore degli uomini. Il senso religioso corrisponde a un bisogno di interrogazione e di riflessione filosofica. La domanda sul senso della vita e sul perché delle cose è talmente radicata nell’uomo, che ogni cosa che egli fa in un certo senso può essere considerata una risposta pratica (anche irriflessa) a queste istanze. La domanda di senso (filosofico e religioso) riflette il bisogno di andare al di là dell’oggi, del contingente, dell’immediato, per tirare le fila di tutti i frammenti che compongono la vita. La domanda di senso è un’interpretazione della realtà e del passato, nonché una progettazione del proprio futuro. L’esigenza di senso nasce dal desiderio di una felicità che viene continuamente minacciata e irrimediabilmente sconfitta dalla morte. Ma la morte e la sofferenza sono tanto reali, quanto lo sono il desiderio di non morire e l’aspirazione al bene. La domanda di senso (filosofico e religioso) esprime a un tempo la grandezza e la povertà della realtà umana: l’uomo non è semplicemente una delle tante cose presenti nel mondo eppure al contempo risulta estremamente fragile. L’uomo è qualcosa di più, eppure in una prospettiva fenomenologica non si è fatto da sé ma è stato dato a se stesso. Non solo: l’uomo trascende la


realtà puramente materiale ma al tempo stesso non è padrone della realtà. La domanda di senso esprime l’impossibilità dell’uomo di non chiedersi le ragioni del male. Il limite e soprattutto il male morale costituiscono un appello forte al bisogno di felicità dell’uomo. Qualunque sia la risposta alla domanda di senso, tutti desiderano essere felici. E questo desiderio di felicità non può essere sottaciuto, se si vuole una vita che abbia un minimo di senso. La domanda di senso implica il riferimento all’altro da sé, inteso come “tu” simile ma diverso da sé. Il significato delle cose trascende il singolo individuo e abbraccia tutte le persone. Il religioso è un richiamo al rispetto dell’identità dell’altro, come realtà altra da me e a me non riducibile. L’altro non è possedibile e non può essere fatto oggetto della propria voracità. Certo, senza dimenticare i rischi cui la degenerazione di appartenenze religiose o di un frainteso senso del sacro può condurre. Perché può avere valore il tenere alta l’istanza religiosa? E entro quali termini? L’istanza religiosa va tenuta alta se e nella misura in cui esprime il bisogno di dare un senso alle proprie giornate, il bisogno di non rassegnarsi all’appiattimento, al bisogno di aprirsi alle diverse forme di alterità che ci costituiscono intimamente. L’istanza religiosa è antropologicamente fondata e spinge a una conversione etica. Come fare per tenere alta questa esigenza? Probabilmente la prima via consiste nell’alimentare e sostenere educativamente il senso critico dei ragazzi, ovvero la loro capacità di ascoltare e interrogare la realtà. Il senso del mistero e lo spirito filosofico sono tenuti vigili dalle domande fondamentali, le cui risposte non saranno forse mai del tutto esaustive o mai definitive ma al tempo stesso non per questo insensate. Il senso filosofico e religioso è la risposta alla domanda sul senso della vita e sulla qualità della vita cui possiamo e dobbiamo tendere. Educare al senso religioso o filosofico della realtà non vuol dire imporre una visione. La posizione degli adulti può essere religiosa, atea o agnostica. L’importante è che lo spirito di ascolto e di interrogazione della realtà, di dialogo attivo e non banale con gli altri rimanga acceso. E per questo decisiva è la testimonianza degli adulti significativi, gli adulti di riferimento dei ragazzi. La vita etica degli adulti come riflesso della capacità riflessiva e autoriflessiva è probabilmente il punto nodale. E poi chiaramente la loro capacità di stimolare i ragazzi mediante la discussione attiva. In fondo la questione in primis è rifiutare il pensiero negligente a favore di un pensiero critico e personale che sappia fecondare e lasciarsi fecondare dalla vita pratica.

Cristian Vecchiet Collaboratore presso l’associazione La Viarte, è docente di Etica e Teologia dell’Educazione presso l’Istituto Universitario Salesiano di Venezia.


90 | gennaio-febbraio 2014 |

F I G L I D I U N O S P O R T M I N O R E o v v e r o , s a r a n n o ( s t a t i ) q u a s i f a m o s i !

The Horse Whisperer (Il cavallo sussurra)

Diciamolo: a tanti piacciono i gatti, ad altrettanti piacciono i cani, ma i cavalli piacciono a tutti. D’altronde è anche facile da spiegare: fin dalla notte dei tempi questo quadrupede è stato sinonimo di bellezza ed eleganza, di affetto e dedizione e, perché no, indice di ricchezza personale. Sono nato in una casa di due stanze senza acqua corrente ed elettricità, però eravamo considerati benestanti perché di fianco alla casa c’era la stalla con ‘Rondella’, la giumenta che trainava il carretto monoasse tipico del Sud Italia. Gli altri, i poveri, se non erano alla fame avevano il mulo, mentre se erano male in arnese potevano permettersi solo l’asino. Rondella era considerata se non la Ferrari, perlomeno la Mercedes dei tempi. Ricordo che era così calma e dolce che, io con i cugini, giocavamo a nascondino fra le sue gambe. Ma non ero neanche adolescente che ‘Rondella’ era stata venduta per essere sostituita dal trattore, e sotto i cingoli dei cavalli vapore non ci puoi giocare. Oltre ai pericoli arrivarono tutti quei comfort moderni che ci hanno reso, se non completamente mancanti, perlomeno bisognosi di quei contatti affettuosi, naturali e antichi tramandati da generazioni. Per fortuna ci sono giovani in grado di percepire che questo legame uomo-cavallo-natura fa parte della nostra stessa storia e che lottano per riportarlo in auge. Sto parlando dei coniugi Silvia Pellizzon e Daniele Ferrari, che gestiscono il maneggio annesso all’agriturismo San Floreano di Buia. Silvia, è vero che tutto è partito dall’equitazione classica? «Pur essendo originaria di Gorizia, per motivi di studio vivevo in Emilia e lì mi sono dedicata all’equitazione. Ho preso anche parte ad alcune gare di Endurance (corse di resistenza, ndr), ma ben presto ho capito che fra me e i cavalli c’era un legame che andava oltre il solo salire in sella. Fu così che ne acquistai uno, per aver un contatto diretto con il cuore di questi animali meravigliosi. Poi ne comprai un secondo e poi uno anche per il mio futuro marito». Idea originale per un regalo di fidanzamento… «In realtà noi di regali del genere ne facciamo e ne riceviamo. Il dono di nozze da parte dei nostri amici sono state delle capre; e noi avevamo fatto loro lo stesso dono». Come mai siete venuti in Friuli?

«Volevo tornare vicino ai miei e la cosa non dispiaceva nemmeno a mio marito: abbiamo iniziato a cercare e alla fine… eccoci qui. Avevamo già otto cavalli e il trasloco avvenne con un camion attrezzato». Nel vostro maneggio si pratica un’equitazione diversa… «Io e mio marito riteniamo che la relazione uomo-cavallo vada vissuta non utilizzando il cavallo come strumento ma rispettandolo quale essere vivente. Pratichiamo un’equitazione naturale, senza l’uso di selle, morsi e speroni, dove il legame cavallo-cavaliere si fonde fino a diventare un tutt’uno. L’uomo corre con le potenti gambe dell’animale; il cavallo, a sua volta, pensa con la testa del cavaliere, ma questo avviene solo in un rapporto di totale fiducia». Affascinante, ma come fate a trasmettere gli ordini? «Si usa una capezza di corda chiamata Yaquima. Il nome deriva dalla tribù nativa americana, originaria del Sud-Ovest degli attuali Stati Uniti, che ne faceva uso tradizionale. il contatto intimo con il cavallo lo si ha solo se si impara a montare a pelo, proprio come facevano gli Indiani d’America». Dicono che gli indiani parlassero con i cavalli, come nel famoso film con Robert Redford… «La gente può anche pensarla diversamente, ma è proprio così. Parlare con il cavallo non significa ‘comunicazione vocale sintatticamente corretta’, ma qualcosa più legato alla percezione dei sentimenti. Noi lavoriamo anche al recupero di animali che, a seguito di maltrattamenti, hanno perso fiducia nell’essere umano». Cosa si prova a riportare la gioia di vivere nel cuore di un essere vivente? «La mia prima cavalla, quella presa in Emilia, è al suo terzo puledro, e ogni volta è un’emozione che ti riempie il cuore. Dopo la prima ora, nella quale si fissano in quello che viene chiamato ‘Imprinting’, cioè il riconoscimento madre-figlio, è lei stessa che, dolcemente, spinge con il muso il puledro verso di me, come se gli dicesse “Fidati di questo strano essere a due zampe, è uno dei nostri”». Un grande lavoro di comunicazione a livello psicologico. «I cavalli, come tutti gli animali in genere, non sono capaci di mentire; se ti attaccano cercano di spaventarti più che aggredirti e lo fanno perché hanno un motivo, dalla paura alla difesa del territorio o dei cuccioli. Se comprendi il motivo, allora puoi cercare di instaurare un dialogo e arrivare a comprenderli». Chi viene a fare equitazione da voi come riesce a instaurare questo rapporto con il cavallo? «All’inizio si lavora a terra; non si tenta di cavalcare l’animale ma si ‘gioca’ assieme. È un lavoro sulla fiducia reciproca. Il cavaliere tiene


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Qui sopra, Silvia e Daniele sui loro cavalli, montati senza selle, morsi o speroni. Nella pagina accanto, due immagini di Silvia impegnata nel suo maneggio. per una corda il cavallo e gli impartisce i vari ordini, come saltare, fermarsi, correre; questo collegamento visivo permette all’essere più imbranato motoriamente, l’uomo, di imparare come si muove il cavallo e di seguirne, quando ne sarà in groppa, i movimenti. Così, quando il cavallo decide di portare a spasso il cavaliere, perché lo percepisce come un amico, come una persona che gli vuole bene, si potrà raggiungere quel tutt’uno di cui si parlava prima». In realtà questo vostro maneggio sembra più un arca di Noè… «Noi adoriamo tutti gli animali. Abbiamo mucche, capre, galline, anche una maialina da compagnia: una Large White». Una Large White? Ma sono enormi… «La nostra ‘Grufì’ - così chiamata perché, ovviamente, grufola - pesa oltre duecento chili, ma è tenerissima. L’unico problema è che se la porto in giro per i prati, e poi mi sdraio a guardare il cielo, vuole ancora venire in braccio!» C’è qualche altro animale particolare? «Per me sono tutti particolari. Se faccio un lavoro nel prato, le cavalle non mancano di venire a controllare cosa sto facendo; sembrano quei vecchietti che si divertono a guardare i lavori in corso e fanno commenti sull’operato dei lavoratori. Oppure, se faccio un lavoro negli stalli, i quattro puledri maschi si affacciano dai box e cominciano a nitrire fra loro come per richiamare l’attenzione delle giumente ed esprimere pareri passionali, come dei veri e propri ‘Vitelloni’ felliniani…» Troppo simpatici. E sono anche la dimostrazione che l’equitazione non è uno sport per snob o solo per ricchi, ma per chiunque voglia un contatto vero con gli animali. Qui davvero si respira un’atmosfera particolare, dove gli animali hanno quell’aria serafica e ilare simile a quella del film di animazione ‘West and soda’ di Bruno Bozzetto, di tanti anni fa. Che io stia invecchiando? Non mi resta che salutare Silvia e dirigermi verso la sala ristorante per assaggiare i manicaretti preparati da papà Franco Pellizzon. Si sa, a tavola non si invecchia! Michele D’Urso Chiunque voglia segnalare “un mito della porta accanto”, può scrivere alla redazione di iMagazine: info@imagazine.it Per rileggere tutte le puntate precedenti di “Figli di uno sport minore” visita la sezione “approfondimenti” di www.imagazine.it




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COMUNE DI MONFALCONE Dati: N.P.

Recapiti: 0481 494280, www.comune.monfalcone.go.it

COMUNE DI STARANZANO Abitanti: 7.263

nati: 5, deceduti: 7, immigrati: 33, emigrati: 13, matrimoni: 1 (dati Anagrafe lug 2013) Recapiti: 0481 716911, www.comunedistaranzano.it

COMUNE DI SAN CANZIAN D’ISONZO Dati: N.P.

Recapiti: 0481 472311, www.comune.sancanziandisonzo.go.it

COMUNE DI RONCHI DEI LEGIONARI Abitanti: 11.972

nati: 75, deceduti: 118, immigrati: 521, emigrati: 438, matrimoni: N.P. (dati Anagrafe gen-nov 2013) Recapiti: 0481 477111, www.comuneronchi.it

MONFALCONE, RADDOPPIA IL MERCATINO DELL’USATO E DEL MODERNARIATO Appuntamento ogni secondo e quarto sabato del mese.

Anche nel 2014 torna in piazza della Repubblica e via S. Ambrogio il mercatino dell’usato e del modernariato che ogni secondo sabato del mese animerà il centro città in piazza della Repubblica e via Battisti. A organizzarlo sarà, sempre senza alcun onere da parte del Comune, l’associazione Bazar mediterraneo. Accanto a questa proposta, però, se ne affiancherà un’altra, ovvero il mercatino dell’usato e del modernariato che si svolgerà in via S. Ambrogio, con prolungamento in piazzetta Falcone e Borsellino, piazza della Repubblica e via Battisti, durante il quarto sabato del mese. Anche questa iniziativa, che sarà sperimentale (per un periodo di sei mesi), non avrà alcun costo per l’amministrazione. «Accanto a queste due iniziative, ogni mercoledì si svolgerà il mercato settimanale, con il risultato di avere per due giorni la settimana degli appuntamenti fissi di richiamo in centro - spiega l’assessore al Commercio Paola Benes - . A questi poi si aggiungeranno le iniziative temporanee, che cercheremo come sempre di proporre numerose».

PROVINCIALE “GORIZIA-SAGRADO”, APPALTATI I LAVORI DI MESSA IN SICUREZZA Via libera anche al completamento della ciclovia del Mare Adriatico.

Sono due gli appalti recentemente assegnati dalla Provincia di Gorizia. Il primo se lo è aggiudicato la L.S. Nord srl, con sede a Tolmezzo, e riguarda i lavori di realizzazione delle opere di consolidamento e di prevenzione del fenomeno franoso sulla S.P. n. 8 “Gorizia – Savogna – Sagrado”, nei tratti compresi tra il km. 6+970 e il Km. 7+500, in Comune di Sagrado. L’impresa di Tolmezzo si è aggiudicata l’appalto con un ribasso del 15,888% e per un importo contrattuale che ammonta a 173.221,02 euro, IVA compresa. Il progetto porterà a una definitiva risoluzione dei piccoli cedimenti e scivolamenti del corpo stradale, rilevati dalla presenza di alcune fratture in alcuni tratti della sede stradale della S.P. n. 8 “Gorizia-Savogna - Sagrado” e, in particolare, nei pressi della località di Poggio Terza Armata (Sdraussina). Il secondo appalto riguarda i lavori di completamento della ciclovia del mare Adriatico – FVG2, itinerario ciclabile del litorale dal Caneo alla Caserma della Guardia di Finanza, fino al ponte sul canale Isonzato. Ad aggiudicarselo è stata la TDA Impresa Costruzioni, con sede a Trieste, che ha proposto un ribasso del 10,031%. L’importo contrattuale ammonta a 128.081,55 euro, IVA compresa, e l’intervento, complementare con i “lavori di completamento della ciclovia del Mare Adriatico – dalla Caserma della Guardia di Finanza al canale Moschenizza”, porterà alla realizzazione di un percorso ciclabile tra la Ciclabile del Mare Adriatico tratto GRADO – CANEO (già esistente) e l’intervento previsto di completamento della ciclovia del Mare Adriatico – dalla Caserma della Guardia di Finanza al canale Moschenizza, nel confine provinciale in corrispondenza della SR 14 in Comune di Monfalcone.


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6 gennaio Buon compleanno Stefania! Stefano 7 gennaio Buon compleanno Marzia! Stefano 11 gennaio Buon compleanno zia Saby! Cinzia e Nicolò 14 gennaio Happy Birthday Sara! Lucia e Michela 17 gennaio Tanti auguri a nonna Dora! Francesco e Tiziano 18 gennaio Felice anniversario, Giovanni Marianna 20 gennaio Buon compleanno don Giorgio! Andrea e Salvatore 29 gennaio Tanti auguri a Barbara Cinzia 7 febbraio Un augurio di lieto anniversario a Simone e Corinna Luciano e Fabiola 21 febbraio Tanti auguri Marina! Andrea, Elisa, Riccardo, Graziana, Cesare, Eugenio, Luisa Mandaci entro il 1º febbraio i tuoi auguri per le ricorrenze di marzo e aprile! Li pubblicheremo gratuitamente su iMagazine! Segnalaci giorno, evento, mittente e destinatario e spedisci il tutto via e-mail (info@imagazine.it), via posta ordinaria (iMagazine, c/o via Aquileia 64/a, 33050 Bagnaria Arsa – UD) o via fax (040 566186).


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Fonte: Federfarma Gorizia e Ordine dei Farmacisti di Trieste

FARMACIE DI TURNO

ALLA SALUTE via Cosulich 117 Monfalcone, tel. 0481 711315 CENTRALE pzza Repubblica 16 Monfalcone, tel. 0481 410341 COMUNALE 1 via Aquileia 53 Monfalcone, tel. 0481 482787 COMUNALE 2 via Manlio 14 Monfalcone, tel. 0481 480405 REDENTORE via IX Giugno 36 Monfalcone, tel. 0481 410340 RISMONDO via Toti 53 Monfalcone, tel. 0481 410701 SAN ANTONIO via Romana 93 Monfalcone, tel. 0481 40497 SAN NICOLÒ via Iº Maggio 92 Monfalcone, tel. 0481 790338 ALL’ANGELO via Roma 18 Ronchi dei L., tel. 0481 777019 ALLA STAZIONE v.le Garibaldi 3 Vermegliano, tel. 0481 777446 LEDRI via Marina 1 Grado, tel. 0431 80058 COMUNALE via C. Colombo 14 Grado, tel. 0431 80895 ZANARDI via Trieste 31, Staranzano, tel 0481 481252 AL LAGO via Roma 13, Doberdò, tel 0481 78300 LUCIANI via Dante 41, Sagrado, tel 0481 99214 SPANGHERO via Aquileia 89, Turriaco, tel 0481 76025 VISINTIN via Matteotti 31, San Pier d’Isonzo, tel 0481 70135 RAMPINO piazza Venezia 15, San Canzian d’Is., tel 0481 76039 DI MARINO via Redipuglia 77, Fogliano, tel 0481 489174 TRIESTE via Mazzini 43, tel. 040.631785 TRIESTE via Combi 17, tel. 040.302800 TRIESTE via Fabio Severo 122, tel. 040.571088 TRIESTE piazza Ospedale 8, tel. 040.767391 TRIESTE capo di piazza Mons. Santin 2 tel. 040.365840 TRIESTE via Commerciale 21 tel. 040.421121 TRIESTE via Ginnastica 6, tel. 040.772148 TRIESTE piazza Venezia 2, tel. 040.308248 TRIESTE via Curiel 7/B (Borgo S. Sergio), tel. 040.281256 TRIESTE via Giulia 14, tel. 040.572015 TRIESTE via Dante 7, tel. 040.630213 TRIESTE via Costalunga 318/A, tel. 040.813268 TRIESTE via Giulia 1, tel. 040.635368 TRIESTE corso Italia 14, tel. 040.631661 TRIESTE largo S. Vardabasso 1, tel. 040.766643 TRIESTE piazza della Borsa 12, tel. 040.367967 TRIESTE via Rossetti 33, tel. 040.633080 TRIESTE via Mascagni 2, tel. 040.820002 TRIESTE via S. Giusto 1, tel. 040.308982 TRIESTE via Roma 15 (angolo via Valdirivo), tel. 040.639042 TRIESTE via Piccardi 16, tel. 040.633050 TRIESTE via Baiamonti 50, tel. 040.812325 TRIESTE piazza Oberdan 2, tel. 040.364928 TRIESTE piazzale Gioberti 8, tel. 040.54393 TRIESTE via Oriani 2 (largo Barriera), tel. 040.764441 TRIESTE piazza Cavana 1, tel. 040.300940 TRIESTE viale Miramare 117, tel. 040.410928 TRIESTE via dell’Istria 33, tel. 040.638454 TRIESTE piazza Giotti 1, tel. 040.635264 TRIESTE via Belpoggio 4 (angolo via Lazzaretto Vecchio), tel. 040.306283 TRIESTE via Bernini 4 (angolo via del Bosco), tel. 040.309114 TRIESTE largo Piave 2, tel. 040.361655 TRIESTE via Felluga 46, tel. 040.390280 TRIESTE piazza Libertà 6, tel. 040.421125 TRIESTE via dell’Istria 18/B, tel. 040.7606477 TRIESTE via di Servola 44, tel. 040.816296 TRIESTE viale XX Settembre 6, tel. 040.371377 TRIESTE via dell’Orologio 6 (via Diaz 2), tel. 040.300605 TRIESTE via Pasteur 4/1, tel. 040.911667 TRIESTE via Tor S. Piero 2, tel. 040.421040 TRIESTE piazza Goldoni 8, tel. 040.634144 TRIESTE via Revoltella 41, tel. 040.941048 TRIESTE via Ginnastica 39/A, tel. 040.764943 TRIESTE campo S. Giacomo 1, tel. 040.639749 TRIESTE piazzale Valmaura 11, tel. 040.812308 TRIESTE via Roma 16 (angolo via Rossini), tel. 040.364330 TRIESTE piazza Garibaldi 6, tel. 040.368647 TRIESTE via Stock 9, tel. 040.414304 TRIESTE largo Sonnino 4, tel. 040.660438 TRIESTE piazza S. Giovanni 5, tel. 040.631304 TRIESTE via Alpi Giulie 2, tel. 040.828428 TRIESTE via Cavana 11, tel. 040.302303 TRIESTE largo Osoppo 1, tel. 040.410515 TRIESTE via Settefontane 39, tel. 040.390898


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2014 | 97 GENNAIO | gennaio-febbraio FEBBRAIO

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| 98 | gennaio-febbraio marzo-aprile 20122014 |

Gioghi olimpionici de inverno in Russia - A proposito verzi de più el riscaldamento!

Giochi olimpici invernali in Russia - A proposito alza un po’ il riscaldamento!

Olimpiadis invernâls in Russie - Za che tu sês alce un tic il riscjaldament!

Zimske olimpijske igre v Rusiji – Dvigni malo ogrevanje! Zughi olimpici in stazon bruta in Russia A proposito, alza un poc el rescaldament!

Winterolympiade in Russland “Apropos, schalte doch die Heizung höher ein!”

Per le traduzioni si ringrazia: Marjeta Kranner e Anna Magaina (sloveno), Isa Dorigo - Ufficio comunità linguistiche Provincia di Gorizia (friulano), Iris Jammernegg - Università di Udine (tedesco), Marianna Martinelli (bisiaco), Alessandro Samez (triestino).




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