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E D I T O R I A L E L’INFORMAFREEMAGAZINE nº 55 – anno X numero 2 marzo-aprile 2015 ISSN 1828-0722 Editore

GOLIARDICA EDITRICE srl a socio unico sede operativa: I – 33050 Bagnaria Arsa, Italy via Aquileia 64/a tel +39 0432 996122 fax +39 040 566186 info@imagazine.it Direttore responsabile Andrea Zuttion Condirettore responsabile Claudio Cojutti Responsabile di redazione Andrea Doncovio Redazione Giuliana Dalla Fior, Vanni Veronesi Area commerciale Michela De Bernardi, Francesca Scarmignan, Fabrizio Dottori, Alessio Bellamaric Responsabile area legale Massimiliano Sinacori Supervisione prepress e stampa Stefano Cargnelutti Hanno collaborato Stefano Caso, Mario Corbatto, Daniel Blasina, Massimiliano Cao, Paolo Marizza, Maurizio Puntin, Margherita Reguitti, Andrea Fiore, Davide Minazzi, Annalisa Casarin, Patrizio Carrer, Livio Nonis, Cristian Vecchiet, Alfio Scarpa, Michele D’Urso, Claudio Pizzin, Michele Tomaselli, Fabiana Savorgnan di Brazzà, Samanta Mosco, Manuel Millo, Andrea Coppola, Corrado Pirzio-Biroli, Giuliana De Stefani, Rachel Cassleton Elliott, Spazio Brazzà, Museo Artistico Štĕpán Zavřel Registrazione Tribunale di Udine n. 53/05 del 07/12/2005 Stampato in proprio Tiratura 70.000 copie Credits copertina Gianmarco Pozzecco assieme al vice Ugo Ducarello ph. Alessandro Vezzoli Credits sommario :: Archivio Storico Capitolino di Roma :: :: Palazzo delle Stelline :: :: Pallacanestro Varese :: :: Michele Tomaselli :: :: Letizia Battaglia :: © goliardica editrice srl a socio unico. Tutti i diritti sono riservati. L’invio di fotografie o altri materiali alla redazione ne autorizza la pubblicazione gratuita sulle testate e sui siti del gruppo l’informa srl. Manoscritti, dattiloscritti, articoli, fotografie, disegni o altro non verranno restituiti, anche se non pubblicati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta in alcun modo, incluso qualsiasi tipo di sistema meccanico, elettronico, di memorizzazione delle informazioni ecc. senza l’autorizzazione scritta preventiva da parte dell’Editore. Gli Autori e l’Editore non potranno in alcun caso essere considerati responsabili per incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati, direttamente od indirettamente, dall’uso improprio delle informazioni ivi contenute. Tutti i marchi citati appartengono ai rispettivi proprietari, che ne detengono i diritti. L’Editore, nell’assoluzione degli obblighi sul copyright, resta a disposizione degli aventi diritto che non sia stato possibile rintracciare al momento della stampa della pubblicazione.

Cari lettrici e lettori, siamo entrati nel bimestre che ci condurrà all’inaugurazione dell’Expo di Milano, evento di portata mondiale che – è l’auspicio di tutti – dovrebbe contribuire in maniera concreta al rilancio del sistema Italia, ingolfato dalla crisi di questi ultimi anni. Sarà così? In attesa di verificare le risposte reali che solo i sei mesi dell’Esposizione Universale potranno concretamente fornire, in questo nostro Paese nel frattempo tutto sembra cambiare affinché tutto resti immutato. Un paradosso che non sembra trovare smentite dalla mera e semplice constatazione dei fatti che il mondo politico, imprenditoriale e sindacale producono nel loro quotidiano. Dopo mesi di travaglio ha visto la luce il Jobs Act, la riforma del lavoro tanto acclamata da governo e industriali quanto contestata da opposizioni e sindacati. Purtroppo gran parte dei mass media ha ritenuto più importante porre l’attenzione sulle dichiarazioni e sugli slogan dei singoli interlocutori di palazzo, piuttosto che sui reali contenuti del testo di legge. Se lo avessero fatto avrebbero contribuito a insinuare un dubbio nei cittadini, che potremmo riassumere così: e se il Jobs Act non fosse né positivo né negativo, ma semplicemente... inutile? Per valutare l’efficacia di un provvedimento bisogna prima infatti comprendere quali sono gli obiettivi e le necessità da voler raggiungere. Da anni le imprese italiane, in particolare le medie e piccole, senza dimenticare lo sterminato mondo dell’artigianato piuttosto che delle Partite Iva, invocano una cosa: diminuire la tassazione sul lavoro. Piccola postilla: tutto il ragionamento che sorregge il Jobs Act (condivisibile o meno che sia) si applicherà ai nuovi assunti delle imprese con più di 15 dipendenti. E per i lavoratori attualmente occupati? E per le piccole realtà artigiane che rappresentano una costola fondamentale dello scheletro dell’economia italiana? E per le Partite Iva che dopo mesi (mesi!) di dibattiti parlamentari vedono semplicemente rinviato di un altro anno qualsiasi nuovo provvedimento in materia? Domande che avrebbero diritto di avere subito una risposta. Invece, nella consolidata tradizione dell’italica politica, anche questa volta la montagna ha partorito un topolino. Evidenziando – di nuovo – come mondo istituzionale e mondo reale viaggino su binari destinati drammaticamente a non incontrarsi mai. Eppure, in questo nostro straordinario Paese così come nel nostro Friuli Venezia Giulia, esistono persone e realtà che rappresentano esempi ed eccellenze di cui essere fieri. Come quelli raccontati nelle prossime pagine. L’augurio che possano essere di esempio a tutti per fare meglio. Anche per questo vi auguro… buona lettura! Andrea Zuttion


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dicono di noi... Commento su Toninato Buona pasticceria e ottimi prezzi.

Commento su Carpe diem Ottimo servizio, bell’ambiente, gentilezza, qualità a buon prezzo. Commento su Rismondo Farmacia strutturalmente molto ben fornita, personale pronto e attento, cordiale con il pubblico. Commento su Il dolcefreddo Vasta scelta di gelato, ottima accoglienza, grande gentilezza. Daniela Sgarbi Gorizia Segnalo l’ottimo gelato de Il dolcefreddo, il buon caffè e i tanti servizi di Bar Universo, la cortesia e la disponibilità di Lavasecco Express. Da Rismondo tutto molto bene, come sempre. Il locale di Candy Beauty Bar è molto accattivante, mentre le piante acquistate da Il Grande Carro per un regalo sono state molto apprezzate. Sempre ottimo il pane di Miniussi. Emily Conzutti Savogna d’Isonzo Commento su Mark Cura dell’arredamento e servizio al tavolo molto raffinato. Commento su Al lago Servizio del personale molto buono. Commento su Joia Locale accogliente e personale competente. Commento su Champagneria Punto di forza: accoglienza da parte del personale e offerta del menù. Commento su Yoga Ambiente raffinato ed accogliente. Davide Radivo Duino-Aurisina Grazie per l’interessantissimo articolo su Basilio Brollo! Andrea Berton Cervignano del Friuli Da Mark c’è un bel panorama, i piatti sono innovativi e molto buoni. Lara Bertoz Ronchi dei Legionari 12 |

gennaio-febbraio 2008

| L’INFORMAFREEMAGAZINE

Commento su Toninato Buon pane e ottimo servizio. Commento su Cose Belle Bella accoglienza e buoni prezzi. Commento su GM Pub Bel locale con ottimo servizio. Commento su Via Roma Buona accoglienza e bel servizio. Maurizio Rossi Udine Sottolineo la simpatia e la cordialità riscontrate presso Il dolcefreddo. Il Bar Universo è un locale nuovo e ben arredato, mentre l’ampia offerta di Miniussi è sempre una garanzia. La farmacia Rismondo si distingue per varietà di prodotti, consigli su misura, cordialità e gentilezza: tutto questo crea un ambiente sempre più amichevole. Veronica Giurich Pica Monfalcone Mi piace evidenziare la simpatia e la cordialità trovate da Carli, che si trova in un locale bellissimo: i titolari sono molto professionali e si vede che ci mettono il cuore nella gestione. Stessa cosa per quanto riguarda la farmacia Rismondo: ho preso con i buoni un tè buonissimo, ma hanno tante cose interessanti tra le quali scegliere. Sottolineo anche i prodotti freschi e molto buoni de Il dolcefreddo! Edda Gellini Ronchi dei Legionari Bellissimo l’articolo su Basilio Brollo, grazie! Barbara Zlobec Trieste Affascinante il servizio su Bali: viene voglia di andarci! Sara Calabrese Trieste Commento su Barbara Sottili Bravissima, non vedo altro da aggiungere. Commento su Al Rosari Il locale è carino e il cibo è buono. Francisco Mininel Turriaco


Commento su Dacci un taglio Il taglio dei capelli è stato di mio gradimento. Commento su Il dolcefreddo Il gelato è molto buono. Commento su Da Nettuno Ottimi prezzi e cibi, bel locale e molto gentili. Commento su Toninato Il pane è ottimo. Commento su Carpe diem La titolare è super simpatica! Rosetta Vogrig Monfalcone Commento su L’Officina delle Erbe Mai trovato un posto più accogliente!!! Il proprietario è gentilissimo e cortese, ci ha trattati veramente molto bene e anche fornito dei consigli! Ci torneremo volentieri e complimenti per il servizio e la professionalità dimostrata! Grazie di cuore! Commento su La rosa di seta Molto bello il negozio e molto accoglienti, sicuramente ci tornerò! Mauro Del Sal Ronchi dei Legionari Commento su Ferruccio Bigatton La seduta si è svolta con professionalità. Commento su Lavasecco Express La titolare è in gamba. Commento su Bar Universo Servizio rapido e veloce. Commento su Miniussi I dolci sono super! Cristina Bombace Monfalcone La proprietaria di Lavasecco Express è gentilissima, sempre accogliente e fa un ottimo lavoro. Da Miniussi sono buonissimi tutti i dolci, soprattutto la torta alle pere e cioccolato! Buono il gelato senza zucchero de Il dolcefreddo e la proprietaria è molto gentile. Mirella Vanon Ronchi dei Legionari Niente da dire: da Lavasecco Express la pulizia è venuta benissimo. Da Miniussi il pane è il più buono del mondo… e la titolare de Il dolcefreddo è bravissima, sempre attenta alle novità (anche il gelato alla spirulina!). Cristina Soranzio Turriaco

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Intervista a Laura Miniussi, titolare de Il Dolcefreddo a Ronchi dei Legionari Per anni Il Dolcefreddo è stata una gelateria di riferimento a Monfalcone. Poi cos’è successo? «Nel 2013 un incendio nel palazzo che ospitava il locale mi ha costretto a trasferirmi in questa nuova sede, a Ronchi dei Legionari, trasformando una semplice gelateria da asporto in gelateria-caffetteria». Cos’ha significato questo cambia- Laura Miniussi con l’orso Dodò. mento? «Nei primi tempi ho dovuto riallacciare la rete di clienti che venivano a Monfalcone: Ronchi è a un passo, ma le abitudini sono sempre legate ai luoghi. Comunicare questo passaggio era indispensabile». E ha scelto di farlo attraverso iMagazine… «Sì, perché la rivista è ampiamente diffusa nella zona e molto conosciuta: mi è sembrato uno strumento immediato e di sicuro impatto. E tale si è rivelato». Anche grazie al contributo degli iMoney? «Sì, è stato molto importante». Quando e come si è sviluppata la sua passione per questo mestiere? «Ho frequentato corsi di gelateria, seguendo un mio vecchio desiderio, ma la professione la si impara nel corso degli anni: la pratica con le materie prime si acquisisce nel tempo, ma anche relazionarsi con i clienti è un’arte che si apprende piano piano. Bisogna imparare a capire cosa chiede il ‘pubblico’: oggi la gelateria non può limitarsi ai gusti tradizionali, che pure sono ottimi e sempre richiesti». Come ci si aggiorna, quindi? «Andando agli eventi e alle fiere del settore: la più grande è quella di Rimini in gennaio, ma anche seguendo corsi di aggiornamento periodici proposti dai vari produttori». Ne ha introdotti alcuni in questa gelateria? «Sì, e sono tutti buonissimi. Penso ad esempio allo Spirulì…» Di cosa si tratta? «Il nome deriva dall’alga spirulina, discendente della prima fonte di vita originatasi per fotosintesi più di tre miliardi e mezzo di anni fa. Era molto apprezzata da Aztechi e Maya: ora ne è stato tratto un delizioso gusto di gelato naturalmente azzurro». C’è poi il gelato all’olio d’oliva: cos’ha di diverso dagli altri? «Non è un vero e proprio gusto, ma un modo per realizzare altri gusti, specialmente quelli tradizionali come la nocciola. Le creme, di solito, sono realizzate con la panna e la parte grassa del latte: se questi elementi vengono sostituiti dall’olio d’oliva, il risultato è sorprendente». Perché? «Il latte in un certo senso ‘diluisce’ il sapore degli altri ingredienti; l’olio, invece, li esalta perché è meno invasivo e sostanzialmente serve per dare struttura al gelato. Senza contare che questa linea di gelati, senza glutine, è più dietetica e adatta alla clientela vegana e per gli intolleranti al lattosio». Per finire una curiosità: ci può dire chi è Dodò? «Dodò è l’orsetto polare che poi è il logo della gelateria. Da quest’anno i bambini possono venirlo a trovare in gelateria. Dodò ha anche la sua pagina Facebook dove saranno inseriti tutti gli eventi e le foto. Inoltre ha anche un canale YouTube, dove si trovano i video di questo simpatico orso. Tutte le info le trovate cliccando su: https://www.facebook.com/ gelateria.ildolcefreddo ».


: lettere alla redazione

Ÿ Monfalcone – Un momento della sfilata mascherata del Martedì grasso durante il 131° Carnevale monfalconese. L’evento è stato sostenuto dalla presenza dell’iMagazineVideoTruck, la cui flotta negli stessi giorni ha presenziato anche ad altri importanti e tradizionali eventi carnevaleschi come quelli di Muggia, Trieste e Romans d’Isonzo.

Ÿ Tapogliano – I coniugi Santo Bazzeo (casse 1923) e Caterina Cian (1933) hanno festeggiato nella loro Tapogliano le fatidiche nozze di diamante, avendo raggiunto l’invidiabile traguardo dei 60 anni di matrimonio. Una lunga vita assieme, quella di Santo e Caterina, iniziata con la celebrazione del matrimonio il 19 febbraio del 1955, nella chiesa di San Martino a Tapogliano da parte dell’allora parroco don Giovanni Simeon. Lui coltivatore e lei mamma-casalinga e all’occorrenza anche bracciante, un’unione benedetta dall’arrivo prima di tre figli (Danilo, Laura e Giovanni), poi di quattro nipoti (Dennis, Davide, Francesca e Federico) e, successivamente, di quattro bisnipoti (Davide, Alena, Adele e Giorgia). Oltre alla festa in famiglia con tutti loro, come ringraziamento per il traguardo raggiunto Santo e Caterina sono andati in pellegrinaggio a Castelmonte. Livio Nonis

Ÿ Samur (Isola di Bali) – Il ristoratore italiano Massimo Sacco fotografato all’interno del suo locale con una copia dell’ultimo numero di iMagazine, in cui è stato pubblicato il reportage del viaggio sul luogo del nostro inviato Claudio Pizzin, ospitato proprio nel ristorante di Massimo che ha portato a Bali i gusti e i sapori della cucina italiana.

Ÿ Gorizia – Due immagini della “Serata vegana” organizzata presso il Parco Basaglia, contesto nel quale si è svolta anche la “Gara di dolci vegan”, alla quale hanno partecipato una ventina di concorrenti. Durante l’evento si è esibito il chansonnier vegano francese Jan Luc Dancy (a destra), residente da qualche mese a Gorizia. Ospite d’onore della sera, la chef Michela Fabbro, mentre la giuria che ha valutato i dolci era composta da Paolo Susana, Marco Fabroni Bevaqua e Iva Braida. La vittoria è andata a Cristina Urbani (foto a sinistra) con “Praline al fondente”; seconda classificata Veronica Maccagnan con la “Bavarese al cioccolato”; al terzo posto Monica Iacumin con il “Trionfo d’arancia”. Tutte e tre sono state premiate dal presidente di Veganima – organizzatore della serata – Federico Maria Pellegatti. Ż Trieste – Foto di gruppo nella Sala del Consiglio comunale, alla presenza del sindaco Roberto Cosolini e della vicesindaco Fabiana Martini, con una delegazione di Vigili del Fuoco, Protezione Civile, operatori del 118 e della Polizia Locale, a margine del ringraziamento che il primo cittadino ha voluto rivolgere a nome di tutta la comunità alle persone che si sono prodigate per garantire la sicurezza durante le giornate di intenso maltempo che avevano provocato disagi in città a inizio febbraio.

È possibile inviare le proprie lettere e i propri commenti via posta ordinaria (iMagazine – via Aquileia 64/a – 33050 Bagnaria Arsa-UD), oppure via e-mail (redazione@imagazine.it).


S O M M A R I O

marzo - aprile 20 L’ANALISI di Paolo Marizza

17 L’impresa si apre al mondo

LUCIANO SULLI di Andrea Doncovio

46 In prima linea

LEGALE di Massimiliano Sinacori

PIETRO SAVORGNAN DI BRAZZÀ di Vanni Veronesi

20 L’infinita ombra del vero 24

Semplificazione del processo civile:

48 negoziazione assistita e divorzio lampo

MILANO OLTRE L’EXPO a cura della redazione

24 La città di Leonardo

RITMO E NOTE di Manuel Millo e Samanta Mosco

50 Meglio delle parole?

GIANMARCO POZZECCO di Andrea Doncovio

28 Semplicemente Poz

GIOVANI E REGOLE di Andrea Fiore

52 L’educazione delegata

DORDOLLA di Michele Tomaselli

30 Il borgo che rinasce 28

VIA DI PACE POT MIRU a cura di Provincia di Gorizia

34 Concerto a Gorizia

CERVELLO E INVECCHIAMENTO di Annalisa Casarin

54 Meditazione e funzioni cerebrali 57 Il mestiere di scrivere L’ABIURA di Andrea Doncovio

LETIZIA BATTAGLIA di Margherita Reguitti

36 Fotografa grazie a Pasolini

Conoscenza,

60 l’arma vincente contro l’integralismo

PROGETTO B#SIDE di Patrizio Carrer

30

L’eredità della storia 38 agli occhi del presente FRIULI SCONOSCIUTO di Maurizio Puntin

40 Alle radici di Fiumicello WILLY PICCINI di Michele D’Urso

42 Homo litteratus Tergestinus TERME ROMANE

36

44 Duemila anni di benessere

NADIA BENCIC di Vanni Veronesi

62 Un arcobaleno di colori I PROTEMPORE di Margherita Reguitti

64 Nuovi di otto secoli 66 e segg. Gli eventi di marzo e aprile

84 e segg. Sezione locale



L’ANALISI OPEN INNOVATION Servizio di Paolo Marizza

« L’impresa

si apre al mondo

Nell’era della globalizzazione molte idee valide vengono realizzate all’estero dalle aziende. Perché non utilizzarle per potenziare la propria competitività sul mercato? Ecco come.

«

Qual è la ragione per cui esistono le aziende? Sembrerà banale, ma le risposte a questa domanda hanno avuto e rivestono un’importanza cruciale riguardo alle modalità di sviluppo e di organizzazione delle imprese. Già nel 1937 Ronald Coase, economista inglese, diede una risposta che fece storia nel suo articolo La natura dell’impresa: “Le aziende esistono perché minimizzano i costi di transazione, ovvero i costi connessi all’interazione con gli ambienti e attori di riferimento, siano essi di produzione, di commercializzazione, di fornitura, di sviluppo e innovazione, ecc. Ovvero, internalizzando i processi si risparmia tempo e risorse per gestire complicazioni, negoziazioni, errori, opportunismi”. Quando persone, risorse tecniche e finanziarie sono governate secondo specifici ruoli, responsabilità, modalità operative e di comunicazione prestabilite e standardizzate per il conseguimento di uno scopo condiviso, si semplifi-

cano le interrelazioni e si aumenta l’efficienza nell’utilizzo di risorse scarse. Tale argomentazione è stata oggetto di numerose reinterpretazioni e rielaborazioni da parte di molti illustri scienziati dell’economia per validarla, adattarla o confutarla in considerazione degli straordinari sviluppi verificatisi nella transizione alle economie post industriali basate sulla conoscenza e sulle tecnologie dell’informazione (knowledge economy). In queste reinterpretazioni si assume sostanzialmente che in una libera economia, le forme organizzative d’impresa che sopravvivono sono quelle con benefici superiori ai costi. I costi, che a loro volta sono determinati dalla tecnologia, cambiano nel tempo. Così molti negli anni ’50’60 del secolo scorso hanno sostenuto che l’impresa moderna è diventata una forma efficace e dominante di organizzazione dei fattori produttivi in conseguenza della diminuzione dei costi (interni) di produzione per la produzione di massa (economie di scala), insieme al decli|

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La cosiddetta Legge di Joy esprimeva un cambiamento il cui potenziale si sta manifestando oggi in tutta la sua forza dirompente: le aziende gerarchizzate e centralizzate sono incapaci di sfruttare la ricchezza di conoscenze e di diversità diffusa, oggi raggiungibile e collegabile in rete con costi marginali decrescenti o addirittuno dei costi ester- ra nulli. ni di trasporto e di energia. Cos’è l’Open Innovation In tale prospettiva stoL’Open Innovation è un modello di business ricamente contingente è che si fonda sul riconoscimento che molte idee comprensibile come una parti- valide vengono “realizzate” all’esterno delle colare forma organizzativa, l’impresa gerarchi- aziende, e che queste possono nondimeno trarne ca e integrata verticalmente, si sia diffusa in vir- vantaggio, potenziando le proprie capacità di: a) tù di bassi costi tecnologicamente determinati e identificare innovazioni tecnologiche, di prodotsi sia affermata rispetto ad altre forme. to/processo e di mercato al di fuori della propria Oggi però i costi di progettazione, i costi di organizzazione; b) acquisire tali soluzioni innocomunicazione e logistici sono in rapido declino vative; c) internalizzare le stesse nei propri proe le piattaforme produttive modulari, ovvero di- cessi gestionali e produttivi. saggregabili, stanno diventando sempre più difSi sta così affermando una nuova visione su fuse per molti prodotti e processi. come consentire alle imprese, in particolare alle Questi trend tecnologici, in gran parte esoge- Piccole Medie Imprese (PMI), tipicamente penani all’impresa, stanno abilitando modelli di busi- lizzate dalla limitata dimensione e capacità di inness aperti alla collaborazione, praticabili attra- vestimento, di accedere a innovazioni tecnologiverso una più ampia gamma di attività di innova- che in tempi più rapidi e a costi ridotti rispetto a zione e co-sviluppo che non erano possibili pri- quanto conseguibile dalla tradizionale attività di ma dell’arrivo di tecnologie come personal com- ricerca e sviluppo (R&D). L’approccio Open Inputer e Internet. novation afferma infatti che le imprese possono Stiamo assistendo alla diffusione dell’impre- e devono fare ricorso a idee esterne, così come sa, anche micro, con confini organizzativi a ge- a quelle interne, e accedere con percorsi interni ometria variabile, permeabili e aperti a forme di ed esterni ai mercati, se vogliono progredire nelcollaborazione e relazioni virtuali con altre im- le loro competenze di prodotto, di mercato e tecprese, in cui l’innovazione è aperta e collaborati- nologiche. va. L’Open Innovation cresce di importanza relaCiò permetterebbe anche di monetizzare il tivamente all’innovazione generata internamente frutto degli investimenti e delle proprie attività alle aziende di produzione. innovative, massimizzando così il ritorno per tutI processi di innovazione gestiti all’inter- to il sistema che ruota attorno al mondo della rino delle funzioni di ricerca e sviluppo prodotti cerca e dell’innovazione. non scompariranno, ma ci si aspetta che diventino meno pervasivi, come avvenuto per la mag- Come funziona l’Open Innovation gior parte del XX secolo, rispetto all’affermazioLe piattaforme di Open Innovation consentone di modelli aperti di innovazione collaborativa no la ricerca di soluzioni, normalmente tecnoloin molti contesti. giche, a problemi che vengono definiti da impreGià vent’anni fa Bill Joy, fondatore della Sun se impegnate nei settori più svariati (lo strumenMicrosystems, allora una delle società tecnolo- to può essere utilizzato anche da enti pubblici): gicamente più avanzate e importanti del mon- dall’agricoltura alle biotecnologie, dall’informado, diceva: “Ovunque tu sia, gran parte dei ta- tica all’ingegneria, alla fisica e al design. Le solenti lavorano per qualcun altro, o per se stessi”. luzioni innovative selezionate dalle imprese sono

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Come sfruttare le risorse dell’Open Innovation

www.toyoutome.es

poi “premiate” attraverso il conferimento di riconoscimenti in denaro. In breve, le richieste di soluzioni da parte delle imprese o di enti pubblici vengono pubblicate su portali web a cui sono registrati dei “solvers”, cioè individui in grado di offrire le soluzioni innovative richieste. Il portale funge quindi da database di problemi tecnologici o di prodotto/processo, in relazione ai quali le aziende sono disposte a pagare un premio in denaro a fronte delle soluzioni proposte da chiunque sia registrato al portale. Potenzialmente, quindi, le soluzioni possono pervenire da ogni individuo che ha accesso a un collegamento Internet. Il beneficio di poter accedere a un portale “neutrale” (cioè terzo) cui molte realtà possono partecipare, inoltre, è di mantenere l’anonimato, che per un’azienda può essere un aspetto fondamentale per mantenere la confidenzialità delle proprie strategie competitive.

Innovation, riconoscendo l’esistenza di barriere di varia natura, anche finanziaria, all’accesso a idee innovative, specie da parte delle PMI. A livello nazionale-regionale bisognerebbe invece incentivare l’utilizzo delle piattaforme online di Open Innovation da parte delle PMI italiane con misure finalizzate a supportare progetti di innovazione che utilizzino queste piattaforme per reperire soluzioni e competenze per sviluppare la competitività, contribuendo ai costi per la definizione della domanda, l’accesso al servizio e la valutazione dei riscontri ricevuti. Con riferimento al Friuli Venezia Giulia ne potrebbero beneficiare anche le PMI insediate in aree lontane dalle città, come quelle montane e collinari, che così potranno scegliere e introdurre innovazioni a un costo a loro accessibile. Inoltre, la Open Innovation potrebbe consentire di integrare e valorizzare l’intero ecosistema dell’innovazione in regione, inclusi i numerosi enti di ricerca, i cui prodotti non sono sfruttati adeguatamente. Infine, la Open Innovation potrebbe anche favorire l’orientamento del sistema finanziario locale e le partecipate finanziarie della Regione nella allocazione di risorse per la generazione di crescita e sviluppo sostenibile. Proprio a Trieste è nata la start up Innoventually (www.innoventually.it), una delle due sole piattaforme italiane di Open Innovation, che si pone quale impresa potenzialmente leader su tutto il territorio nazionale per le sue competenze e ampiezza dello spettro di servizi offerti.

Il problema principale che le aziende di tutto il mondo devono affrontare è quello legato all’innovazione e all’accelerazione esponenziale che quest’ultima ha avuto negli ultimi decenni. Le grandi aziende hanno compreso da tempo che è impossibile rimanere al passo con il progresso tecnologico con le sole risorse interne, e da alcuni anni stanno cercando prodotti e processi innovativi al loro esterno. È un dato di fatto che le risorse disponibili all’interno di organizzazioni private e pubbliche sono limitate, al contrario di quello che accade al loro esterno, soprattutto grazie alla rete (4,5 miliardi di persone saranno connesse entro il 2020). Un tipico esempio di questa carenza di risorse è offerto dalle nostre PMI, che fanno sempre più fatica a stare al passo con la concorrenza. Per loro o per organizzazioni simili il guadagno di competitività potrebbe essere molto significativo, così come il risparmio di costi. In Europa e in Italia la questione di come colPaolo Marizza mare questo gap per le PMI è una delle priorità Paolo Marizza è Docente DEAMS-Università di nelle agende politiche. A livello europeo, la Com- Trieste e Partner di Financial Innovations missione sta dando forte rilievo e impulso alla necessità di promuovere progetti legati all’Open

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ALLA SCOPERTA DI... PIETRO SAVORGNAN DI BRAZZĂ€ Servizio di Vanni Veronesi

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L’infinita

ombra del vero Nell’aprile 1905 il conte friulano Pietro Savorgnan di BrazzĂ , naturalizzato francese, riceve una richiesta da Parigi: stilare un rapporto rassicurante sulla colonizzazione del Congo. In settembre la relazione è pronta, ma qualcuno la insabbia e BrazzĂ muore improvvisamente a Dakar. Poi, nel 2014, il colpo di scena: una casa editrice pubblica il rapporto, a lungo ritenuto scomparso, ma il quadro che ne emerge è lontanissimo dalla propaganda. E getta ombre inquietanti su una morte ancora da chiarire.

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Un uomo, molte patrie

Era già scritto nel blasone di famiglia, in quelle proboscidi di elefante sopra lo stemma, portate dall’Africa in Friuli chissà quando e da quale avo: Pietro Savorgnan di Brazzà , nato a Roma il 25 gennaio 1852 nel palazzo di via dell’Umiltà 82, doveva diventare un esploratore. Suo padre Ascanio, erede di uno dei piÚ nobili casati friulani, era approdato nella città eterna per non obbedire all’Austria, diventata la nuova padrona del Friuli dopo il 1797. Nell’Urbe aveva frequentato lo studio di Antonio Canova, diventando egli stesso scultore e in seguito Conservatore dei Musei Capitolini, dividendosi fra la residenza romana e quella di Castel Gandolfo. Pietro arriva dopo 20

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VHL Âż JOL D FRQIHUPDUH OÂśDPRUH GL $VFDQLR SHU OD PRJOLH Giacinta Simonetti, e altri ne seguiranno, ma questo settimo erede appare subito il piĂš intraprendente. Come quando, nell’avito castello di Brazzacco Superiore, si imbatte in una mappa dell’Africa che segnerĂ per sempre il suo immaginario; al centro, una macchia bianca con la scritta in francese ÂŤRegno del Makoko. Regione inesplorata daJOL (XURSHLÂŞ H D Âż DQFR XQ FRUVLYR GHOOÂśDYR /XGRYLFR 6DYRU JQDQ Š/XRJR FKH VHULD LQWHUHVVDQWH YLVLWDUÂŞ Ăˆ un’indole sognatrice quella di Pietro, e il suo precettore Angelo Secchi lo sa. CosĂŹ, nel 1865 lo presenta all’ammiraglio Montaignac FDSR GHOOD Ă€ RWWD IUDQFHVH GL VWDQ]D D Civitavecchia. Montaignac non perde tempo: Pietro dev’essere trasferito al collegio Sainte Geneviève di Parigi, per poi frequentare la Scuola navale di Brest. Ascanio e GiaFLQWD DFFRQVHQWRQR D WUHGLFL DQQL LO ORUR Âż JOLR SDUWH SHU OD Francia. Nel 1870 termina l’accademia, presenta le carte per la sua naturalizzazione francese H DOOD Âż QH GHOOÂśDQQR q LQ viato nella colonia di Algeria per farsi le ossa nella repressione di una rivolta, ma il bagno di sangue lo sconvolge e il VXR SHQVLHUR q VHPSUH ULYROWR D TXHOOD PDFFKLD ELDQFD VXO OD PDSSD 3HUFLz TXDQGR JOL VL SURÂż OD OÂśRFFDVLRQH SHU XQD


Pagina accanto, in alto: Pietro Savorgnan di Brazzà (senza cappello) assieme a un gruppo di schiavi da lui liberati. Anno 1881. Pagina accanto, in basso: stemma dei Savorgnan Cergneu di Brazzà . Si notano, in alto, le due proboscidi d’elefante. Accanto, dall’alto verso il basso: - veduta di Castel Gandolfo, dove Pietro ha vissuto la sua giovinezza (ph. Stefano Mascioli); - villa Savorgnan – Pirzio-Biroli a Brazzacco Superiore (Udine), con in fondo i resti dell’antichissima rocca di famiglia; YHGXWD GHO 3DUFR QD]LRQDOH GL /RSp LQ &RQJR FRQ LO ¿ XPH 2JRRXp - Pietro Savorgnan di Brazzà fotografato dal celebre Nadar.

missione di polizia lungo le coste del Gabon, dove la tratWD GHJOL VFKLDYL FRQWLQXD QRQRVWDQWH OÂśDEROL]LRQH XIÂż FLDOH Pietro la coglie al volo.

Nel cuore dell’Africa nera Nel 1874, dopo mesi trascorsi a LambarĂŠnĂŠ, alcuni giorni di permesso gli consentono di arrivare alla foce dell’OgoouĂŠ e di sottoporre al suo vecchio mentore MonWDLJQDF XQ SLDQR SHU ULVDOLUH LO Âż XPH Âż QR DOOD VRUJHQWH Oj dove nessun bianco ha mai messo piede. Tornato a Parigi, fatica a ottenere il consenso del governo, ma a ventiWUp DQQL q Âż QDOPHQWH LQ Africa equatoriale, assieme a vari scienziati e centotredici fra marinai e aiutanti africani. Superata Lopè, dove il sovrano RĂŠnokĂŠ dĂ il via libera al passaggio di BrazzĂ , la risalita dell’OgoouĂŠ VL ID GLIÂż FL OH OH PDQJURYLH RVWDFRODQR LO Ă€ XVVR GHOOH EDUFKH OD VWDQ FKH]]D Âż DFFD JOL DQLPL OÂśDID H OH PDODWWLH GLVWUXJJRQR LO Âż sico. Soprattutto, alcune tribĂš dell’interno non hanno mai visto l’uomo bianco: una notte il gruppo subisce un attacFR H SHU VDOYDUVL q FRVWUHWWR D JHWWDUH LQ DFTXD TXDVL OÂśLQWH ro carico. Tuttavia Pietro non si arrende, libera gli schiavi che incontra al suo passaggio e al suo ritorno in Francia, nel 1877 q VDOXWDWR FRPH XQ HURH Negli stessi anni un altro esploratore avanza in Africa: il gallese Henry Morton Stanley, giĂ noto dal 1871 per aver ritrovato, vicino al lago Tanganyika, il naturalista David Livingstone, scomparso da anni. Niente lo accomuna a BrazzĂ : mentre Pietro usa i fuochi pirotecnici e spara in alto per ottenere rispetto come ‘stregone bianco’, Stanley si fa largo tra savane e foreste a suon di dinamite, sparatorie e incendi di interi villaggi, spinto dal denaro di Leopoldo II, re del Belgio. Questi, nell’agosto 1879, convoca a palazzo anche Pietro, prospettandogli una luminosa carriera sotto LO VXR YHVVLOOR PD GL IURQWH D XQ QHWWR ULÂż XWR FDSLVFH GL HV sersi esposto troppo. BrazzĂ , ora, ha un argomento pesante: bisogna arrivare in Congo prima di Stanley, per non riGXUUH OÂś$IULFD FHQWUDOH D SURSULHWj SULYDWD GL /HRSROGR ( L permessi, stavolta, giungono a tempo di record.

Ascesa e caduta

/D VHFRQGD VSHGL]LRQH OXQJR OœOgoouÊ parte nel 1881 HG q accompagnata dal fratello Giacomo, dall’amico friulano Attilio Pecile, entrambi valenti naturalisti, e da 139 marinai senegalesi, guidati dal sergente Malamine Kemara. Il gruppo ha quattro mesi di ritardo rispetto alle tappe dell’avversario, ma stavolta tutto va come deve: in soli due mesi Pietro percorre lo stesso tragitto che gli era costato due anni, grazie a un accordo stipulato proprio con quel regno del Makoko che la |

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PDSSD GL /XGRYLFR 6DYRUJQDQ LQGLFDYD LQ ELDQFR /DVFLDWR 0DODPLQH D JXDUGLD di M’foa, prosegue alla volta del principe Nganchouno, al quale si uniscono quaranta capi tribù: sepolte le armi di guerra, sopra il tumulo Pietro pianta un albero come segno di pace eterna. Il liberatoUH %UD]]j q RUPDL XQD OHJJHQGD H /HRSRO do non può tollerarlo: nel luglio 1881 spedisce Stanley a M’foa per imporre di ammainare la bandiera francese, ma l’altolà di Malamine lo costringe a tornare indietro. Il 17 aprile 1882 3LHWUR DUULYD ¿ nalmente alle sorgenti dell’Ogooué, ma QRQ F¶q WHPSR GD SHUGHUH WRUQDWR D 3DUL gi, dove incontra un bilioso Stanley congedandolo con grande classe, il 30 novembre riesce a far approvare al ParlaPHQWR OD UDWL¿ FD GHL WUDWWDWL LO &RQJR GL YHQWD SURWHWWRUDWR IUDQFHVH /HRSROGR q inferocito e il Vecchio Continente corre ai ripari: il 15 novembre 1884, a Berlino, Bismarck apre la Conferenza internazionale sull’Africa. Dopo mesi di lavori si stabilisce che il Congo sarà diviso in francese e belga, ma tutte le altre questioni rimangono irrisolte: libere da vincoli, le nazioni europee hanno un alibi per i loro imperialismi /D FRUVD DO FRQ tinente nero, però, si rivela lontanissima dai modi e dalle azioni di Brazzà, sempre più isolato nella città che prenderà il suo nome: Brazzaville. In pochi anni la Francia allarga il suo dominio dalla Mauritania al Ciad, dal Marocco alla Costa d’Avorio, dall’Algeria al Darfour, ma Pietro, pur nominato Commissario Generale, rimane ai margini e i suoi proget-

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ti di sviluppo non interessano ai Governatori. Finché, nel settembre 1898, la risalita inglese «dal Capo al Cairo» incontra a Fashoda, in Sudan, l’espansionismo francese diretto a Est; per settimane i due eserciti si puntano le armi a vicenda, ma DOOD ¿ QH L IUDQFHVL VL ULWLUDQR *OL DYYHU sari di Pietro colgono la palla al balzo e lo accusano di incapacità: rimosso dalla carica, si ritira disgustato ad Algeri, deciso a rifarsi una vita sposando Thérèse. Ma quattro anni dopo la sorte lo vuole di QXRYR LQ SULPD ¿ OD

L’ultimo viaggio Il 14 luglio 1903 due funzionari francesi decidono di festeggiare a modo loro la presa della Bastiglia, facendo esplodere XQ FRQJROHVH FRQ OD GLQDPLWH /¶HSLVR dio viene denunciato dalla stampa e il governo deve correre ai ripari: bisogna dimostrare che si tratta di un gesto isolato di due criminali, in un contesto di assoluta civiltà. Per rendere credibili le indagini RFFRUUH XQD ¿ JXUD DXWRUHYROH DJOL RF chi dell’opinione pubblica: Parigi, dunque, richiama Brazzà. Eppure, la richiesta gli arriva con una lettera «strettaPHQWH FRQ¿ GHQ]LDOHª in cui il Ministro delle Colonie Clémentel pone condizioni precise: la relazione, «in un costante confronto con il Congo belga», dovrà dimostrare FKH LO SURWHWWRUDWR IUDQFHVH q un’istituzione libera, rispettosa dei diritti umani, dove le violenze non sono riconGXFLELOL DO VLVWHPD /D sconcertante missiva si conclude con un messaggio sinistro: «È della massima importanza, du-


rante il vostro soggiorno [‌], che evitiate di portare con voi dei documenti o delle note che, se si perdessero in XQ LQFLGHQWH GÂśDXWR VHPSUH SRVVLELOH QRQ SRWUHEEHUR Âż nire senza inconvenienti nelle mani dei funzionari dello Stato indipendenteÂť. Pietro non se ne cura e nell’aprile 1905 parte per il Congo; arrivato a Brazzaville, il Governatore Émile Gentil ostacola le indagini e gli LQWHUURJDWRUL GLYHQWDQR TXDVL LPSRVVLELOL /D VYROWD DY viene in modo inaspettato, quando uno stregone si esibisce in una danza rituale davanti a tutta l’intendenza francese, ben sapendo che solo Pietro avrebbe capito il senso dei suoi movimenti. E cosĂŹ accade: BrazzĂ scopre che a poca distanza dalla cittĂ ci sono uomini in catene, ostaggi nelle mani delle compagnie private dedite alla raccolta del caucciĂš, persino un campo di concentramento /ÂśLQGDJLQH ULSDUWH H DUULYD D FRQFOXVLRQL GX ULVVLPH LO &RQJR IUDQFHVH QRQ q GLYHUVR GDO IDPLJHUD to Congo belga. Pietro riparte per la Francia, ma d’improvviso si sente male. Dopo un viaggio terribile sul traghetto che doYUHEEH ULSRUWDUOR D %RUGHDX[ q FRVWUHWWR D IDUH VFDOR D Dakar, dove muore il 14 settembre 1905, a 53 anni, ufÂż FLDOPHQWH GL PDODWWLD ,O 3DUODPHQWR GLFKLDUD cordoglio, ma la moglie accusa VXR PDULWR q VWDWR DYYHOHQD to. Perciò, alla richiesta di portare la salma nel Pantheon SUHVWLJLR VXSUHPR 7KpUqVH RSSRQH XQ ULÂż XWR sdeJQDWR OD WRPED ULPDUUj DG $OJHUL /H carte dell’indagine, invece, scompaiono nel nulla. Poi, nel 1965, la scoperta clamorosa: la ricercatrice Catherine ConqueryVidrovitch ritrova nell’Archivio d’Oltremare di Aix-enProvence una copia a stampa del Rapporto BrazzĂ , la n.1 di sole 10 pubblicate sessant’anni prima a uso interno del governo. Sopra, un bollo eloquente: ÂŤMolto conÂż GHQ]LDOHÂť, a dimostrarne la censura. Eppure, l’esplosivo Rapporto BrazzĂ rimane nuovamente in un cassetWR Âż QR DO TXDQGR XQD FDVD HGLWULFH Âż QDOPHQWH OR SXEEOLFD D GLVWDQ]D GL DQQL OD VXD OHWWXUD q XQD GL scesa all’inferno. A questa storia, però, la Repubblica del Congo ha voOXWR GDUH XQ OLHWR Âż QH RQRUDQGR OD PHPRULD GL 3LHWUR con la costruzione di un mausoleo nella sua Brazzaville: un tributo al ÂŤfratello biancoÂť che vide, nel suo sogno di IUDWHOODQ]D ŠOÂśLQÂż QLWD RPEUD GHO YHURÂŞ *LRYDQQL 3DVFROL AlĂŠxandros

Vanni Veronesi Pagina accanto, dall’alto: - Henry Morton Stanley con uno dei suoi schiavi; - Foto di gruppo con Pietro di Brazzà (con lo sguardo puntato altrove), il fratello Giacomo (a sinistra) e Attilio Pecile (seduto in basso); - Il re Makoko; - L’albero piantato nel 1881 da Pietro Savorgnan di Brazzà sopra le armi sepolte dai quaranta capi tribÚ; si trova a circa dieci km dalla località di Dolisie, in Congo. In questa pagina, dall’alto: - l’Africa prima (1880) e dopo (1914) l’inzio del Colonialismo; - Brazzaville, capitale del Congo: il Mausoleo Savorgnan di %UD]]j HGL¿ FDWR QHO

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VIAGGI E METE MILANO OLTRE L’EXPO Servizio a cura della redazione

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La cittĂ

di Leonardo L’Ultima Cena dipinta nel refettorio di Santa Maria delle Grazie e il Codice Atlantico conservato all’Ambrosiana. Cinque secoli prima dell’Expo 2015, nel capoluogo lombardo uno dei massimi geni della cultura italiana lasciò ereditĂ straordinarie. Ecco una proposta per visitarle in giornata.

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VenerdĂŹ primo maggio gli occhi del mondo si concentreranno su Milano per la cerimonia inaugurale dell’Esposizione UniversaOH FKH UHVWHUj DSHUWD Âż QR DO SURVVLPR ottobre. Sei mesi nei quali sono attesi nel capoluogo lombardo milioni di turisti per visitare i padiglioni in cui i 145 Paesi ospiti esporranno le proprie eccellenze. Tra questi, ovviamente, anche l’Italia. Tuttavia, se gli innovativi progetti che troveranno posto nell’avveniristico padiglione GHO ÂłPDGH LQ ,WDO\´ UDSSUHVHQWHUDQQR LO Âż RUH DOOÂśRFFKLHOOR GHO la vetrina di casa nostra, i turisti che raggiungeranno Milano per l’evento farebbero bene a prendersi un giorno di tempo in piĂš. PerchĂŠ oltre cinque secoli fa, in quella stessa cittĂ approdò una delle menti piĂš geniali che la storia ricordi. Una persona le cui invenzioni hanno rappresentato una svolta per la civiltĂ e la cui arte ammalia ancora oggi il mondo intero: Leonardo da Vinci. La Basilica di Santa Maria delle Grazie; nel suo Refettorio si trova l’affresco dell’Ultima Cena di Leonardo (ph. wikipedia).

Ecco quindi un itinerario per scoprire tutta la produzione artistica, ingegneristica e culturale di Leonardo durante la sua permanenza ventennale a Milano.

Monumento a Leonardo da Vinci La statua di Leonardo si trova in Piazza della Scala, in bella evidenza, proprio davanti al tempio internazionale del bel canto. Il monumento offre un’immagine solenne e austera dello scienziato e ai piedi si trovano quattro suoi discepoli. La statua è stata realizzata con il marmo bianco di Carrara mentre, per il basamento, è stato utilizzato il granito proveniente da Baveno. L’idea di innalzare una statua in onore del genio toscano venne nel 1856 all’Accademia di Belle Arti di Brera, che bandĂŹ un concorso per un monumento di marmo e bronzo da collocare all’interno del Palazzo. Due anni piĂš tardi la Commissione giudicatrice, esaminati tutti i bozzetti pervenuti in sede di concorso, scelse quello dell’artista milanese Pietro Magni. Successivamente si decise di collocare il monumento in Piazza della Scala, poichĂŠ erano stati completati i lavori di sistemazione dell’area che comprendeva anche la Galleria: questa soluzione parve piĂš consona all’importanza del personaggio rappresentato. Dopo una lunga vertenza economica con il nascente Stato italiano, il monumento fu inaugurato appena nel 1872, alla presenza di Re Vittorio Emanuele II, in occasione della Seconda Esposizione Nazionale.

Basilica di Santa Maria delle Grazie (Cenacolo Vinciano) Il Refettorio di Santa Maria delle Grazie accoglie uno dei capolavori assoluti dell’arte in Italia: il Cenacolo di Leonardo da Vinci. In questo luogo, la tematica squisitamente religiosa si sposa con quella storico e artistica. L’Ultima Cena venne commissionata a Leonardo da Ludovico Sforza, allora duca di Milano, nel 24

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contesto di un progetto di abbellimento del convento e della chiesa di Santa Maria delle Grazie. A questo progetto Ludovico Sforza teneva parecchio, perchÊ qui il principe intenGHYD VLWXDUH OD SURSULD VHSROWXUD &RVu OœHGL¿ FLR OD FKLHVD H il refettorio dovevano costituire un’unica opera d’arte sacra, per appagare le ambizioni del duca e dare lustro alla sua città . Leonardo con l’Ultima Cena ha creato, in Italia settentrionale, un mirabile esempio della nuova prospettiva inauJXUDWD QHOOœDUWH ¿ RUHQWLQD DSUHQGR OD SDUHWH GL IRQGR GHO UH IHWWRULR FRQ OœLOOXVLRQH GL XQD VWDQ]D VSD]LRVD GDO VRI¿ WWR D cassettoni.

Palazzo delle Stelline (Orti di Leonardo) Leonardo da Vinci, a premio del suo soggiorno a Milano, ebbe in dono da Ludovico il Moro una vigna e un orto di sedici pertiche, a pochi passi dal Refettorio del Cenacolo e dalle Grazie. Questo spazio, rimasto oggi come giardino, è una preziosa isola di verde incastonata fra palazzi storici, nel centro della cittĂ . Tutto attorno si estende il Palazzo delle Stelline (foto in apertura), uno dei monumenti milanesi piĂš conosciuti ed apprezzati grazie agli scaloni di pietra e soprattutto al bel chiostro, dove regna un’atmosfera di raccoglimento e quasi di difesa dal mondo esterno. /ÂśHGLÂż FLR SUHQGH LO QRPH GDOOÂśDQWLFR PRQDVWHUR GHOOH suore Benedettine di Santa Maria della Stella (“Stellineâ€?) FKH WUDVIRUPDWR SL YROWH QHL VHFROL GLYHQQH RUIDQRWURÂż R alla metĂ del Settecento. La struttura nacque in questo contesto, caratterizzato dall’impeto di caritĂ e di solidarietĂ dei milanesi che non voleva dimenticare l’infanzia abbandonata e bisognosa. Nel tempo, il Palazzo fu adibito ad altro uso; trasferite le ragazze agli inizi degli anni Settanta, il complesso venne acquistato dal Comune. Nel 1986 l’amministrazione milanese e la Regione Lombardia hanno poi costituito l’omonima fondazione per conservare il palazzo e promuoverne la vita culturale.

Castello Sforzesco Rocca difensiva, residenza, caserma militare, sede di musei e istituzioni culturali: diverse e complesse sono state OH WUDVIRUPD]LRQL FKH QHO FRUVR GHL VHFROL KDQQR PRGLÂż FD to il Castello Sforzesco, tra i monumenti piĂš rappresentativi e popolari di Milano. Proprio in virtĂš delle evidenti strutture a carattere difensivo, sono stati frequenti gli assedi, le demolizioni e le successive ricostruzioni di alcune parti durante le dominazioni francesi, spagnole e austriache. Oggi il Castello è sede dei Civici Musei e dal 1896 ospita una delle piĂš vaste collezioni artistiche della cittĂ . Al suo interno sono conservate due delle piĂš importanti creazioni artistiche e ingegneristiche di Leonardo: il grande affresco sulla volta della sala delle Asse e il Codice Trivulziano, dedicato all’architettura militare e religiosa. Il castello ospita anche il Museo d’Arte Antica, che custodisce l’ultimo capolavoro di Michelangelo: la PietĂ Rondanini.

Pinacoteca di Brera Voluta da Maria Teresa d’Austria per ospitare una collezione di dipinti (provenienti da soppressioni di chiese e conventi) a supporto degli allievi dell’Accademia, fu successi-


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vamente ampliata da donazioni e lasciti e oggi ciò che ne deriva q XQ YDVWR SDWULPRQLR GL RSHUH GÂśDUWH /ÂśHGLÂż FLR q VWDWR SURJHWWD to dal grande architetto Giuseppe Piermarini in forme neoclassiche e attualmente ospita anche la Biblioteca Nazionale Braidense, l’Osservatorio Astronomico, l’Orto Botanico e l’Istituto Lombardo di Scienze e Lettere, oltre alla prestigiosa Accademia di Belle Arti, da sempre punto di riferimento della cultura mondiale.

La Pinacoteca Ambrosiana e il Codice Atlantico La Pinacoteca conserva la piÚ ampia e stupefacente collezione di fogli leonardeschi: la mostra dei disegni del Codice Atlantico di Leonardo, comprendente 1.119 fogli raccolti in 12 volumi. Il nome GHO FRGLFH q GRYXWR DOOD GLPHQVLRQH GHOOH SDJLQH [ FP simile a quelle di un atlante. I fogli sono assemblati senza un ordine preciso e abbracciano un lungo periodo degli studi leonardeschi (dal 1478 al 1519), secondo diversi argomenti tra i quali anatoPLD DVWURQRPLD ERWDQLFD FKLPLFD JHRJUD¿ D PDWHPDWLFD PHF canica. Numerosi i disegni di macchine, gli studi sul volo degli uccelli e i progetti d’architettura. Tra il 1962 e il 1972, il codice fu sottoposto a un restauro realizzato a Grottaferrata, materialmente curato da Francesco Barbieri e Giosafat Kurelo, e supervisionato per lo stato italiano - da Augusto Marinoni. Nell’occasione sono state aperte al pubblico anche l’Aula Leonardi, con lo splendido affresco di Luini e la nuova esposizione del Musico di Leonardo, la Sala Federiciana e il Peristilio, struttura seicentesca nella quale sono esposte altre opere leonardesche, come i nodi vinciani e il ritratto di Leonardo disegnato da uno dei suoi discepoli. Imperdibile l’enorme cartone preparatorio usato da Raffaello per la realizzazione della Scuo- Veduta del Castello Sforzesco (ph. wikimedia). la di Atene, il celebre affresco che orna la Stanza della Segnatura in Vaticano.

Museo della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci�

,O SL JUDQGH PXVHR VFLHQWLÂż FR H WHFQRORJLFR LWDOLDQR q GHGL cato al genio toscano. Sulla base dei manoscritti vinciani sono stati realizzati i modelli esposti. I disegni sono progetti per macchine da costruire, ma anche rilievi di opere giĂ esistenti, proposte di miglioramento o studi sulla natura. Alla Galleria Leonardo l’esposizione dei modelli è arricchita da una serie di disegni sui suoi molteplici campi di interesse, con una mostra che approfondisce in particolare gli anni milanesi. La Pinacoteca di Brera.

Conca dell’Incoronata

Ăˆ la piĂš importante testimonianza ancora esistente delle ge- L’interno del Museo Nazionale della Scienza e della TecnoQLDOL RSHUH GL LQJHJQHULD LGUDXOLFD FKH SHUPLVHUR XQ HIÂż FLHQWH logia (ph. MNST). WUDVSRUWR Ă€ XYLDOH D 0LODQR &RQQHWWHYD LO 1DYLJOLR 0DUWHVDQD alla cerchia dei Navigli ed è conosciuta anche come Conca di Leonardo, perchĂŠ fu costruita nel periodo in cui Leonardo da Vinci divenne ingegnere ducale.

Cavallo di Leonardo da Vinci Di fronte all’Ippodromo di San Siro si erge un maestoso cavallo bronzeo, ispirato a un ambizioso progetto di Leonardo, che desiderava realizzare la piÚ grande statua equestre del mondo. L’opera, collocata nel 1999, si trova su una struttura di marmo e granito. Ultima tappa di un itinerario senza tempo. |

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PERSONAGGI

GIANMARCO POZZECCO Intervista di Andrea Doncovio Immagini per cortesia di Pallacanestro Varese

Semplicemente

Poz Nel suo Friuli Venezia Giulia ha iniziato l’avventura nel mondo del basket, divenendo un playmaker inimitabile. Ora la carriera d’allenatore, che proseguirĂ nonostante le recenti dimissioni a Varese. ÂŤVoglio mettere i miei giocatori nelle condizioni di vivere ciò che ho vissuto ioÂť.

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La voce dall’altro capo del telefono è inconfondibile, ma il tono evidenzia i mille pensieri che attanagliano la mente. ÂŤIn questo momento avrei dovuto essere a casa, invece sto andando a trovare un mio giocatore che si è appena infortunatoÂť. Un cambio di programma che racchiude l’essenza del Poz 2.0, il Gianmarco Pozzecco che dopo DYHU LQÂż DPPDWR L SDUTXHW GÂś,WDOLD H GÂś(XURSD GD JLRFDWR re sta provando a fare altrettanto da allenatore. Anche se la strada è tortuosa, come dimostrato dalle sue dimissioni dalla panchina della Pallacanestro Varese, pochi giorni dopo questa intervista. Partiamo proprio da qui: com’è la vita da coach? ÂŤCompletamente diversa da quella del giocatore. Per un allenatore, paradossalmente, le partite e gli allenamenti sono i momenti piĂš semplici. Ciò che comporta maggiore stress è vivere il basket 24 ore su 24, affrontando e cercando di risolvere le problematiche che possono emergere fuori dal campo. Un coach non stacca mai. Ma, intendiamoci, poter svolgere questo mestiere è un privilegioÂť. A proposito, Gianmarco Pozzecco quando ha capito che sarebbe diventato un allenatore? ÂŤNon c’è stato un momento preciso. Però è stato decisivo un consiglio di Recalcati (per anni coach di Pozzecco in Serie A e in Nazionale, ndr): mi spronò a conseguire la tessera da allenatore. Da lĂŹ tutto è stato naturale: dall’ap28

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profondimento sul gioco all’opportunitĂ dell’esordio sulla panchina di Capo d’OrlandoÂť. A 35 anni molti giocatori calcano ancora i parquet piĂš prestigiosi. A quell’etĂ lei ha invece deciso di ritirarsi dal basket giocato: perchĂŠ? ÂŤHo capito che non avrei piĂš potuto garantire quelle prestazioni di alto livello che hanno contraddistinto la mia carriera. Spesso l’ultimo ricordo che abbiamo di una persona è quello che portiamo dentro di noi nel tempo. Nel mio caso, ancora oggi vengo ricordato per un giocatore dalle performance importanti. Per questo non sono pentito della mia sceltaÂť. 'DOOD Âż QH DOOÂśLQL]LR 3R]]HFFR TXDQGR KD LQL]LDWR D giocare a pallacanestro? ÂŤNella mia memoria non esiste un Gianmarco senza la palla da basket. Ăˆ come chiedere a qualcuno “Quando hai iniziato a camminare?â€?. I primi ricordi che ho di me sono sempre nell’ambito della pallacanestro: forse perchĂŠ sia mio padre che mio fratello giocavano a basket e mia madre mi portava da una palestra all’altraÂť. Quasi inutile chiedere quando ha capito che sarebbe diventato un giocatore professionista‌ ÂŤCredo che la mia fortuna sia stata quella di essermi sempre divertito a giocare e questo ha reso tutto naturale. +R JLRFDWR WUD L GLOHWWDQWL SUDWLFDPHQWH Âż QR DL YHQWÂśDQQL quando passai da Cividale in C2 alla Rex Udine in Serie A2. Può sembrare strano, ma quel passaggio tra i profes-


sionisti non fu per niente traumatico perchĂŠ continuavo a fare ciò che piĂš amavo: giocare a pallacanestroÂť. Era il 1991. Ventiquattro anni dopo nelle serie del basket che contano non c’è piĂš traccia di compagini del Friuli Venezia Giulia: secondo lei perchĂŠ? Š'LIÂż FLOH GD GLUH DQFKH SHUFKp 7ULHVWH *RUL]LD H 8GLQH sono cittĂ dove l’interesse per la pallacanestro è molto forte, con vivai importanti che ancora oggi continuano a sfornare talenti. Ci vorrebbe la volontĂ di qualche grande imprenditore disposto a investire in questo sport per riaccendere un entusiasmo che alla base esiste ancora. Io sono nato a Gori]LD FUHVFLXWR D 7ULHVWH H KR JLRFDWR D 8GLQH VSHUR GDYYHUR che il grande basket possa ritornare in queste cittĂ Âť. Usciamo dal parquet: Gianmarco Pozzecco che rapporto ha con il Friuli Venezia Giulia? ÂŤPurtroppo ci torno poco, la mia carriera mi ha reso un nomade‌ Scherzi a parte, quando riesco a tornare a casa trascorro il tempo in famiglia con i miei genitori, con mio fratello e sua moglie e con i miei nipoti. Però amo il bollito, H XQD FDSSDWD GD Âł3HSL 6FLDYR´ ORFDOH GHO FHQWUR GL 7ULH ste, cittĂ dove vive la sua famiglia, ndr) non me la perdo. CosĂŹ come mi gusto il viaggio in macchina lungo la strada costiera: ogni volta mi regala sensazioni indescrivibiliÂť. Torniamo al basket: come giudica lo stato di salute della pallacanestro italiana? ÂŤSicuramente non buono, ma non siamo dei malati terminali. Questo è il momento di prendere delle decisioni forti proprio perchĂŠ non c’è nulla da perdere. Imporre un numero maggiore di italiani all’interno delle squadre professionistiche credo debba essere un primo punto di partenza in tal senso per avere un futuro piĂš roseo investendo sui giovaniÂť. A proposito di giovani, per molti di loro Gianmarco Pozzecco è ancora un mito. A quelli che vorrebbero ripercorrere le sue gesta che consiglio darebbe? ÂŤOggi i ragazzini fanno piĂš fatica a sognare di diventare un giocatore di basket. La societĂ che allenavo ha sei americani in rosa. Quando iniziai a giocare io le squadre erano composte da due stranieri e otto italiani e i giovani dei vivai potevano ambire a occupare uno di quegli otto posti. A prescindere da questo, il mio consiglio è di vivere la pallacanestro con passione. Prendo a esempio mio fratello: attualmente gioca nel torneo “Uispâ€? (Unione italiana sport per tutti, ndr) e non è mai stato un professionista, eppure a lui il basket ha dato tantissimo in termini di soddisfazioni, relazioni e amicizieÂť. Le chiedo di sdoppiarsi: il coach Gianmarco PozzecFR FRPH GHÂż QLUHEEH LO JLRFDWRUH *LDQPDUFR 3R]]HFFR" ÂŤSicuramente connesso. Nel senso che prendevo molto seriamente la pallacanestro: tra vincere o perdere c’era per me una differenza enorme. Però non avevo capito tutto: se potessi tornare in campo adesso sarei un giocatore diverso e piĂš abile in determinati aspetti, come ad esempio la difesaÂť. E se dovesse fargli un complimento?

Gianmarco Pozzecco è nato a Gorizia il 15 settembre 1972. I risultati piĂš importanti della sua carriera da giocatore li ha ottenuti con la Pallacanestro Varese, con cui ha vinto lo Scudetto nella stagione 1998/99 e la Supercoppa italiana l’annata successiva. Nel 2004 ha conquistato la medaglia d’argento con la Nazionale all’Olimpiade di Atene. Il 15 maggio 2008 ha disputato la sua ultima gara da professionista con la maglia di Capo d’Orlando. SocietĂ con cui nel 2012 ha iniziato la carriera da allenatore. Questa stagione è stato il coach della “suaâ€? Pallacanestro Varese in Serie A, fino alle dimissioni dello scorso 24 febbraio.

ÂŤGli riconoscerei l’amore per la maglia. Ha giocato in poche squadre e ce n’è una in particolare – Varese ovviamente – la cui divisa è come tatuata sulla pelleÂť. Per il Pozzecco giocatore, invece, qual è stato il momento piĂš bello della carriera? ÂŤParadossalmente il momento in cui ho smesso. In quegli attimi mi sono reso conto davvero di aver avuto un carriera bella ed entusiasmante, ripagata dall’affetto della gente. LĂŹ ho capito di aver ricevuto tanto, ma anche di aver dato moltoÂť. Il giocatore che piĂš ha apprezzato? ÂŤAndrea Meneghin. Insieme abbiamo vissuto i momenti piĂš belli della nostra vitaÂť. E il coach? ÂŤCarlo Recalcati, ancora oggi è per me un punto di riferimento importanteÂť. 3HU *LDQPDUFR 3R]]HFFR FRVD VLJQLÂż FD HVVHUH DO lenatore? Š6LJQLÂż FD PHWWHUH L PLHL JLRFDWRUL QHOOH FRQGL]LRQL GL poter vivere quello che ho vissuto io. Il mio obiettivo è vederli felici per quello che fanno. In altre parole, far loro vivere la pallacanestro con passioneÂť. Chiusura con vista sul futuro: allena la squadra in cui si è consacrato campione. Cos’altro desidera dalla vita? Š8Q Âż JOLRÂŞ Andrea Doncovio |

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ALLA SCOPERTA DI...

DORDOLLA Servizio di Michele Tomaselli Immagini di M. Tomaselli, I. Durisotti, K. Nickles

Il borgo che rinasce A differenza di quanto avviene in altri luoghi della montagna friulana, le persone stanno ripopolando questa località della Val Aupa. Spinte dal desiderio di armonia tra uomo e natura.

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La Val Aupa

In una dimensione fuori dal tempo, ci WXI¿ DPR QHOO¶DWPRVIHUD DWDYLFD GHOOD 9DO $XSD GHO )ULXOL 9HQH]LD *LXOLD GRYH OD PRGHUQLWj QRQ q XQR VWLOH GL YLWD (FFR FKH GLQDQ]L DL QRVWUL RFFKL DSSDLRQR ERUJKL DEEDQGRQDWL R DGGLULWWXUD FLWWj IDQWDVPD FRQ VWUDGH GHVHUWH ERWWHJKH VHUUDWH H FDVH VLOHQ]LRVH /H DELWD]LRQL VRQR VSHVVR FDGHQ WL H LQ DEEDQGRQR H VL VRUUHJJRQR VX PXUL GDOO¶H TXLOLEULR SUHFDULR FKH SHUGRQR VDVVL D RJQL LQWHP SHULH 0D VHSSXUH LQ URYLQD FRQVHUYDQR VWRULH H VHJUHWL FKH D SRFKL q GDWR GL VDSHUH /¶DWPRVIHUD q LPSDOSDELOH VL UHVSLUD ³OD ULF FKH]]D GHO ERUJR´ H VH VLDPR DOOD ULFHUFD GL XQ OXR JR GRYH SRWHU VWDFFDUH OD VSLQD GDOOD TXRWLGLDQLWj H GDOOR VWUHVV SHU DFFHGHUH D XQ¶DOWUD GLPHQVLRQH GHOOR VSLULWR q VHQ]¶DOWUR LO SRVWR JLXVWR

Dordolla

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In questa pagina, da sinistra in senso orario: - i vicoli tortuosi di Dordolla; - veduta panoramica sul borgo di Dordolla; - un’affascinante scorcio di acqua e natura nella Val Aupa; - .DVSDU 1LFNOHV H OD PRJOLH 0DULQD 7ROD]]L DVVLHPH DL ORUR WUH ¿ JOL Nella pagina accanto: il centro di Dordolla invaso dai turisti durante l’evento di %RRN &URVVLQJ

SRUH q GHOL]LRVR H GHJOXWHQGROD KR OD VHQVD]LRQH GL IDU EDOODUH OR VWRPDFR H LO SDODWR 'RSR DYHU GHJXVWDWR OD FXFLQD ORFDOH GHFLGR GL DVSHWWDUH LO SRPHULJJLR SHU UDJJUDQHOODUH VWRULH H YLWH GHO ERUJR $UPDWR GL WDFFXLQR H SHQQD VWLOR JUD¿ FD LQL]LR O¶DYYHQWXUD 0L VXJJHULVFRQR GL UL YROJHUPL D Kaspar Nickles JXLGD QDWXUDOLVWLFD H DJULFROWRUH DUULYDWR TXL QHO GRSR DYHU IUH TXHQWDWR OD IDFROWj GL DJURQRPLD D 9LHQQD H FKH SRL QRQ KD SL ODVFLDWR 'RUGROOD 6RQR IRUWXQDWR SHUFKp OR YHGR DUULYDUH FRQ LQ GRVVR XQD JHUOD LQ YLPLQL 6WD YHQHQGR D SLHGL GDO OD IUD]LRQH GL 'UHQWXV $UULYDUH D 'UHQWXV GD TXL q XQD EHOOD LPSUHVD FL YRJOLRQR TXDVL NP GL VWUD GD FDUUR]]DELOH PD VH XWLOL]]LDPR LO ULSLGR VHQWLH UR EDVWDQR VROR PLQXWL D SLHGL« ©'RUGROOD KD XQ¶HQHUJLD WXWWD VXDª PL UDFFRQWD LO JLRYDQH DXVWULDFR .DVSDU ©,Q TXHVWD SLFFROD ERU JDWD KR FRQRVFLXWR PLD PRJOLH Marina H[ JLRUQD lista di Radio Onde Furlane, e poi, assieme a lei e a TXDOFKH DOWUR DPLFR DEELDPR UHFXSHUDWR OD YHFFKLD FDVD GHL QRQQL GL 0DULQD SURSULR D 'UHQWXV 4XL DE ELDPR DYYLDWR O¶D]LHQGD DJULFROD ³7LHUH 9LHUH´ GRYH YLYLDPR FRQ L QRVWUL WUH ¿ JOL 6LDPR ULXVFLWL D IDU UL YLYHUH O¶DJULFROWXUD GL PRQWDJQD FRQ O¶DLXWR GHL woofer L UDJD]]L DOOD SDUL GHOO¶DJULFROWXUD ª ,Q TXHVWL XOWLPL DQQL .DVSDU q GLYHQWDWR LO YHUR DQLPDWRUH GHO ERUJR H DVVLHPH DG DOWUL DPLFL GHO SDHVH KD IRQGDWR O¶DVVRFLD]LRQH FXOWXUDOH ³&RUW GDL *MDWV´ JUXSSR GL YRORQWDUL FKH VL SUH¿ JJH O¶RELHWWL YR GL ULSULVWLQDUH VHQWLHUL PXUHWWL D VHFFR ULIDVFLD |

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L’esperienza di “Tiere Viere” È un’orticoltura biologica racchiusa in una decina di fazzoletti di terra (complessivamente circa 3.000 mq), sparsi fra Dordolla e Drentus, dove vengono piantati patate, fagioli, mais e ortaggi di stagione. Per aumentare la fertilità del terreno si ricorre all’utilizzo del letame di pecora, prodotto durante l’inverno e molto ricco di azoto, nonché all’applicazione della tecnica del sovescio con l’aggiunta di particolari leguminose (colture a perdere). Dal 2013 l’azienda dispone di una piccola serra per proteggere le culture dalla stagione invernale, così è possibile favorire la germinazione delle semenze locali, cadute in disuso, o addirittura scomparse. Nel campo zootecnico è stata reintrodotta la pecora plezzana o Bovska, una vecchia razza originaria dell’alta Valle dell’Isonzo (Plezzo è il nome italiano di Bovec) che un tempo brucava e produceva grandi quantità di latte nella valle. In Friuli è considerata una razza rara, così, in contro tendenza, Kaspar ha deciso di acquistarne diversi capi. Oggi ne possiede un piccolo gregge, di venti unità, che s’implementa sempre più, grazie all’impiego di prodotti naturali per l’alimentazione. A rendere originale questa pastorizia è l’usanza di non ricorrere mai alla mungitura, tutto questo per preservare il latte di pecora per la crescita degli agnelli. Fanno

parte della fattoria anche due asinelle, Tire (la madre) e Mole (la figlia) che hanno saputo adattarsi all’aspro terreno di montagna. Inoltre, per compensare la mancanza di api nel territorio sono state installate diverse arnie in legno per l’apicoltura, dove vengono allevate tra 5 e 10 famiglie di api della razza carnica. Ma “Tiere Viere” è sopratutto un programma di sviluppo sostenibile nel settore agro-alimentare che attrae e seduce i turisti austriaci e tedeschi, offrendo la possibilità di vivere a stretto contatto con la natura. Un progetto di valorizzazione della natura e sviluppo della comunità locale, che dimostra l’importanza dell’agricoltura biologica. Per salvare la “vivibilità” della valle “Tiere Viere” offre un servizio agrituristico a stretto contato con la natura, (l’azienda ha una decina di posti letto), oltre a proporre visite guidate nel territorio. Info: Kaspar Nickles - Marina Tolazzi Drentus 4 (Dordolla - Val Aupa) 33015 Moggio Udinese (UD) Friuli Venezia Giulia - Italia Tel. +39 0 433 51063 Cell. +39 334 395 3313 kaspar@tiereviere.net www.tiereviere.net


UH L SUDWL H ULSXOLUH LO VRWWR ERVFR &RPH VH QRQ ED VWDVVH O¶DVVRFLD]LRQH FRQWULEXLVFH DVVLHPH DOO¶8 QLYHUVLWj GL .ODJHQIXUW DOO¶RUJDQL]]D]LRQH GHO IH VWLYDO ³&DQWLHUH &RQWLQXR (ZLJH %DXVWHOOH´ UDVVH JQD LQWHUQD]LRQDOH GL LQVWDOOD]LRQL FXUDWD GD Moreno Miorelli O¶LGHDWRUH GL ³6WD]LRQH 7RSROz 3R VWDMD 7RSRORYH´ LO IDPRVR ODERUDWRULR FXOWXUDOH VXO FRQ¿ QH LWDOR VORYHQR QHOOH YDOOL GHO 1DWLVRQH LQ FXL JOL DUWLVWL VL ULWURYDQR QHO PHVH GL OXJOLR SHU FHUFDUH O¶DUFDLFR H VSHULPHQWDUH LO QXRYR ©5DJJLXQJHUH OD IDPD GHO IHVWLYDO GL Stazione Topolò per Cantiere Continuo q XQ¶LPSUHVD LP SRVVLELOH FRQ OH DWWXDOL GLVSRQLELOLWj ¿ QDQ]LDULH VSLHJDQR JOL RUJDQL]]DWRUL PD PROWR VSHVVR VRQR L SLFFROL QXPHUL D IDU SDUWLUH L JUDQGL SURJHWWL H FRVu QHO PDJJLR q VWDWD LQDXJXUDWD OD , HGL ]LRQH GHOO¶HYHQWR LQFHQWUDWR VXL WHPL GHOO¶XWRSLD H GHOOD VFHOWD GL DELWDUH LQ XQ OXRJR ³SHULIHULFR´ PD QRQ ³GLVDJLDWR´ 'RUGROOD q ULWRUQDWD D YLYHUH LQ VLHPH D WDQWL DUWLVWL JLXQWL GD PH]]D (XURSDª /H LQVWDOOD]LRQL GL DUWH QHO ERUJR QRQ VRQR SHUz XQD QRYLWj Gianna Genero ed Ernesto Paulin KDQQR FUHDWR Anima Montis XQD PHGLWD]LRQH DUWL VWLFD WUD QDWXUD H FXOWXUD FKH Gj YLWD D HVSUHVVLRQL di land art QHO WHUULWRULR JLj DOOD VXD WHU]D HGL]LR QH /¶LGHD GHOOD QDWXUD q SURIRQGDPHQWH OHJDWD DOOD YLVLRQH GHO FRVPR DOO¶RULJLQH GHO PRQGR H GHOO¶XR PR H DOOH WHPDWLFKH XQLYHUVDOL YHQJRQR SURSRVWL DG DUWLVWL H YLVLWDWRUL SDHVDJJL VWLPRODQWL VSD]L FKH GLYHQJRQR OXRJKL GL HVSUHVVLRQH H GL ULÀ HVVLRQH DU WLVWLFD DOOD ULVFRSHUWD GHOOD GLPHQVLRQH QDWXUDOH /D PRVWUD HVWHUQD UDFFRJOLH RSHUH UHDOL]]DWH LQ OH JQR FKH YHQJRQR FROORFDWH VXL SUDWL VXJOL DOEHUL VXO WRUUHQWH QHL SXQWL SL VWUDWHJLFL GL 'RUGROOD ( DQFRUD q PHULWR GL .DVSDU H GHL VXRL DPLFL VH QHOOD SLD]]D GL 'RUGROOD q VWDWR LQDXJXUDWR LO book crossing XQD SUDWLFD OLEHUD H YRORQWDULD FKH SHU PHWWH GL IDU FLUFRODUH L OLEUL GL PDQR LQ PDQR VHQ ]D SUHVWLWR R DFTXLVWR H VHQ]D UHVWLWX]LRQH 6L UL ODVFLDQR L OLEUL LQ XQ YHFFKLR IULJRULIHUR DI¿ QFKp SRVVDQR HVVHUH ULWURYDWL H OHWWL GD DOWUH SHUVRQH QHO OD FRQGLYLVLRQH GHL VDSHUL ©4XDOH OXRJR PLJOLRUH VH QRQ 'RUGROOD"ª DIIHUPD .DVSDU ©3HU RUD DUUL YDQR VRSUDWWXWWR DXVWULDFL FKH IXJJRQR GD PRQWD JQH WXWWH XJXDOL FDVH GL OHJQR H JHUDQL DL EDOFRQL 9RJOLRQR YLYHUH TXDOFRVD GL GLYHUVR VHQWLHUL PHQR EDWWXWL OXRJKL SL ULODVVDWLª $QFKH SHU TXHVWR q SUREDELOH FKH FRQ LO WHPSR 'RUGROOD GLYHQWL XQ PRGHOOR GL WXULVPR VRVWHQLELOH SHU LO ULODQFLR GL DOWUL VLWL SHULIHULFL R GLVDJLDWL GHO OD PRQWDJQD 1RQ UHVWD FKH XQ FRQVLJOLR DIIUHWWD WHYL D YLVLWDUH TXHVWR OXRJR PDJLFR

Sopra: l’esterno dell’agriturismo 7LHUH 9LHUH a Drentus, e l’interno di una GHOOH VWDQ]H GHOOD VWUXWWXUD 6RWWR 7LUH H 0ROH OH GXH DVLQHOOH GL SURSULHWj GHOOD IDPLJOLD 1LFNOHV

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Gran finale in musica Sabato 21 marzo concerto speciale a Gorizia in piazza Transalpina

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Pot Miru – Via di Pace si concluderĂ con un grande evento. Sabato 21 marzo alle 12, in piazza Transalpina a Gorizia potremo assistere alle esibizioni di Antonella Ruggiero, che canterĂ â€œCanzone tra le due guerreâ€? e “Ai preat la biele steleâ€?, del cantautore sloveno Vlado Kreslin, FKH FDQWHUj Âł(QD SHVHP´ H Âł9VDN VL ĂĽHOL´ H GL FRUL GL voci bianche sloveni e italiani accompagnati dall’orchestra “Novaâ€? di Nova Gorica . Un grande evento che unisce Italia e Slovenia nella valorizzazione e promozione, culturale e turistica, dei percorsi della Grande Guerra. Finanziato con fondi della Cooperazione transfrontaliera Italia-Slovenia, il progetto ha dato forma a un unico itinerario transfrontaliero, che collega i sentieri giĂ esistenti e valorizza i lasciti storici, le tracce e l’ereditĂ culturale delle diverse regioni interessate, oltre alle ULFFKH]]H QDWXUDOLVWLFKH GHO WHUULWRULR GL FRQÂż QH Il territorio della valle dell’Isonzo fece parte, nella Prima guerra mondiale, tra il 1915 e il 1917, del Fronte isontino. Lungo l’Isonzo combatterono, morirono e soffrirono ragazzi e uomini appartenenti a tanti popoli. Di quel periodo si sono conservati numerosi resti (trincee, fortezze, caverne, chiesette e cappelle, monumenti commemorativi, cimiteri militari), che rappre34

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sentano un patrimonio storico e culturale di rilevanza nazionale e internazionale. Con Pot Miru – Via di Pace, quei resti diventano sia un monito a non ripetere ciò che è avvenuto durante la Grande Guerra, sia un collante tra due paesi europei contigui, l’Italia e la Slovenia, per creare un prodotto turistico/culturale unico e integrato, per rafforzare i rapSRUWL WUD FRORUR FKH YLYRQR D ULGRVVR GHO FRQÂż QH H LO ORUR senso di appartenenza europea. Il progetto transfrontaliero, in attivitĂ dall’ottobre 2012, vede come partner principale la Provincia di Gorizia e come soggetto progettuale la Fondazione PotMiru. A questo progetto collaborano anche i Comuni delle Province di Trieste e Udine e delle valli dell’Isonzo. Il Sentiero della pace dalle Alpi all’Adriatico inizia a Log pod Mangartom e, passando accanto alla fortez]D .OXĂĽH L PXVHL DOOÂśDSHUWR 5DYHOQLN H Ă˝HOR VDOH DOOD PDOJD *ROREDU HG DO PXVHR DOOÂśDSHUWR =DSULNUDM $WWUD YHUVR 'UHĂĽQLFD VFHQGH SDVVDQGR SUHVVR OÂśRVVDULR LWD liano, a Kobarid (Caporetto), dove si suddivide in due tronconi. Un tracciato sale alla dorsale del Kolovrat e al museo all’aperto, l’altra giunge, passando per le malJKH .XKLQMD H 3UHWRYĂž DO PXVHR DOOÂśDSHUWR 0U]OL YUK da dove scende sino alla chiesetta commemorativa del Santo Spirito a Javorca. Da qui giunge a Tolmin e quindi all’ossario tedesco ed al museo all’aperto Mengore. Dal museo all’aperto Kolovrat il sentiero prosegue attraYHUVR .DPEUHĂŁNR DO 6DERWLQR HG DO &ROOLR VORYHQR OÂśDO tro tracciato dal Kolovrat scende a Plave, da dove sale D 3ULĂĽQLFD 9RGLFH 0RQWH 6DQWR VLQR DO 6DQ *DEULHOH Entrambi i tracciati si ricongiungono a Nova Gorica /


Gli artisti in concerto il 21 marzo Antonella Ruggiero, considerata universalmente une delle voci piĂš intense e suggestive del panorama musicale italiano, negli anni ha mostrato la sua curiositĂ sperimentando diverse forme sonore e artistiche. Dopo il percorso con i Matia Bazar $QWRQHOOD 5XJJLHUR KD spaziato dalla musica sacra a quella per bambini, dal MD]] DO SRS SDVVDQGR SHU OD PXVLFD HEUDLFD SRUWRJKH se e orientale. A febbraio 2014, dopo 7 anni di assenza è tornata sul palco del Festival di Sanremo con “QuanGR %DOOLDPR´ H Âł'D /RQWDQR´ GXH EUDQL GHOOÂśDOEXP GL inediti “L’impossibile è certoâ€? .

VORYHQD H GD GXH FRUL VORYHQL 03= 2â )UDQFHWD %HY ND GL 7ROPLQ H 03= 2â )UDQD (UMDYFD GL 1RYD *RULFD

129$ Âż OKDU monija nasce uf f icial mente nell’autunno 2010 per iniziativa della SocietĂ Musicale 129$ 0XVLFDO 6RFLHW\ 129$ FRQ DOOH VSDOOH JLj XQ GHFHQQLR GL FRQFHUWL QHOOÂśDUHD GHO JRUL]LDQR /D 129$ q un’orchestra sinfonica giovanile versatile e con un ampio repertorio, in grado di eseguire musica sinfonica, opera e Vlado Kreslin, musicista e composi- colonne sonore. tore sloveno. Per circa vent’anni è stato al centro della scena della musica po- A l e k s a n d e r polare slovena. Iniziò come cantan- Ipavec & AcWH LQ XQ JUXSSR URFN 0DUWLQ .USDQ cordion Group Âż QR DG DIIUDQFDUVL FRPH VROLVWD JUD 4-8-8-16, grupzie alla composizione di indimentica- SR GL Âż VDUPR bili canzoni. Considerato una sorta di niche nato nel )DEUL]LR 'H $QGUq VORYHQR 9ODGR .UHVOLQ KD DOOH VSDOOH 1996 e comWUHQWÂśDQQL GL PXVLFD URFNÂśQÂśUROO /D VXD FDUULHUD FRPH DX SRVWR GD Âż VDU tore è iniziata invece circa dieci anni fa. monicisti dalla %HQHĂžLMD GL *R Coro di voci bianche Via di Pace, composto da 182 UL]LD 3RVRĂžMH H 7ULHVWH 9LQFLWRUL GL LPSRUWDQWL SUHPL WUD bambini che provengono da tre cori italiani (il coro “An- cui il Grand prix de l’accordeon a Praga e il concorso InWRQ\ 'DYLG /LEHUDOH´ GL 5XDOLV &LYLGDOH GHO )ULXOL LO WHUQD]LRQDOH GL &DVWHOÂż GDUGR FROODERUDQR GD VHPSUH FRQ coro della scuola primaria “Sant’Angela Mericiâ€? di Go- artisti di fama internazionale e a dicembre scorso hanno rizia e il coro MPZ Emil Komel di Gorizia - minoranza DYYLDWR XQ SURJHWWR FRQ LO FRUR 3ROLIRQLFR GL 5XGD

Gorizia, da dove il sentiero prosegue per il Monte MarFR H OH FROOLQH GL 9UWRMED H %LOMH VLQR DO FLSSR D &HUMH e al Sentiero della pace sul Carso. Là il Sentiero della pace torna a dividersi in due tracciati che attraversaQR OœH[ FRQ¿ QH 8Q WUDFFLDWR QHOOD SDUWH LWDOLDQD FROOH JD LO 0RQWH 6DQ 0LFKHOH LO 3HUFRUVR VWRULFR GHO %UHVWR YHF OœRVVDULR LWDOLDQR GL 5HGLSXJOLD LO 3DUFR WHPDWLFR della Grande Guerra di Monfalcone e si conclude a Duino. L’altro tracciato sul Carso collega il trono di pietra GL %RURMHYLß OD ¾*URWWD GHOOH SDWDWHœ *RUMDQVNR H OœDOWUR cimitero austro-ungarico ed il monte Ermada, a cavallo GHO FRQ¿ QH SHU FRQFOXGHUVL D 'XLQR

PROGRAMMA DEL CONCERTO Zdravljica F.PreĹĄeren, S. Premrl Il canto degli italiani G. Mameli, M. Novaro Discorso/govor dott. Boris Podrecca Discorso del Presidente della Repubblica Slovena Borut Pahor Ena Pesem V. Kreslin Canzone fra le due guerre A. Ruggiero, C. Carrara Ai preât la biele stele A. Ruggiero, F. Escher 9VDN VL ĂĽHOL V. Kreslin Pozdravljena, soseda - Salve, cara vicina V. Kreslin, traduzione in italiano/italijanski prevod: Edoardo De Angelis Maestro: Valter Sivilotti Regista: Jasmin Kovic Scenografo: Zdravko DuĹĄa Discorso dell’architetto Boris Podrecca |

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PERSONAGGI LETIZIA BATTAGLIA Servizio di Margherita Reguitti. Immagini di Letizia Battaglia

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Fotografa

grazie a Pasolini

A quarant’anni dalla scomparsa del poeta, il Centro studi a lui dedicato a Casarsa della Delizia ha programmato una serie di eventi celebrativi. L’apertura è stata riservata alle foto della professionista siciliana. Che ha intrapreso questo mestiere proprio dopo aver conosciuto il grande artista.

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ÂŤPasolini un volto “rubatoâ€? di umanitĂ cangiante, ora combattivo, ora concentrato, ora in ascolto, ora vagamente assente, ora infastidito, ora disponibile, e mai sfiorato da un accenno di sorriso, nemmeno un’ombra. Volto “stranoâ€?, tragico e bellissimo, appunto, per i frammenti di un autoritratto involontario che chissĂ quanto ci può avvicinare alla sua veritĂ indifesa, mentre intanto il suo enigma continua a sedurci e a interrogarciÂť.

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Con queste parole Angela Felice, direttore del Centro Studi Pasolini di Casarsa, racconta l’anima dei ritratti del poeta friulano colti dalla maeVWUD GHOOD IRWRJUDÂż D /HWL]LD %DWWDJOLD 6FDWWL LQHGL ti esposti in “Pasolini alla casa della madreâ€?, mostra DOOHVWLWD Âż QR DO PDU]R QHOOD &DVD &ROXVVL GL &D VDUVD GHOOD 'HOL]LD LQ SURYLQFLD GL 3RUGHQRQH /ÂśHVSRVL]LRQH DSUH OD VHULH GL LQL]LDWLYH FKH LO &HQWUR 6WXGL 3DVROLQL UHDOL]]HUj SHU ULFRUGDUH L TXD ranta anni dall’omicidio del poeta avvenuto il 2 noYHPEUH GHO VXOOD VSLDJJLD GL 2VWLD 1HOOÂśHVSR VL]LRQH FXUDWD GD $QJHOD )HOLFH FRPSRQHQWH GHO OD FRPPLVVLRQH VFLHQWLÂż FD QD]LRQDOH SHU OH PDQLIH VWD]LRQL SDVROLQLDQH VRQR HVSRVWL ULWUDWWL LQ ELDQ co e nero, pubblicati nel catalogo accanto ai testi di /HWL]LD %DWWDJOLD H $QJHOD )HOLFH FRQ L FRQWULEXWL GL *LRYDQQD &DOYHQ]L H 0DULD &KLDUD 'L 7UDSDQL 5LWUDWWL VFDWWDWL QHO QRYHPEUH TXDQGR 3DVR OLQL IX LQYLWDWR DO &LUFROR 7XUDWL GL 0LODQR D GLVFXWH UH GHOOD Âł/LEHUWj GÂśHVSUHVVLRQH WUD UHSUHVVLRQH H SRU QRJUDÂż D´ GRSR OÂśXVFLWD GHO Âż OP , UDFFRQWL GL &DQWHU bury, piĂš volte bloccato dalla censura per offesa al


L’interno della mostra allestita a Casarsa della Delizia. Pagina accanto: - sopra, Letizia Battaglia davanti a una “sua� foto; - sotto, Battaglia fotografata con il giudice antimafia Paolo Borsellino a Palermo nel 1990.

FRPXQH VHQVR GHO SXGRUH ,Q TXHOOÂśLQFRQWUR 3DVROL ni subĂŹ forti attacchi mantenendo sempre un attegJLDPHQWR PLWH /HWL]LD %DWWDJOLD HUD IUD LO SXEEOLFR da dove scattò le foto. Quello fu l’incontro che la fece decidere di diventare fotografa scegliendo di lavorare QHOOD VXD 6LFLOLD Š$ GLVWDQ]D GL WHPSR VSLHJD OD IR tografa - ho rilevato che le pose di Pasolini nelle mie IRWRJUDÂż H VRQR PROWR VLPLOL D YROWH XJXDOL D TXHOOH che lui scelse per ritrarsi in alcuni disegniÂť. &RUDJJLRVD DSSDVVLRQDWD H PLOLWDQWH /HWL]LD %DW WDJOLD q FHOHEUH SHU L WUDJLFL VFDWWL GL GHOLWWL GL PDÂż D IUD L TXDOL OÂśRPLFLGLR GL 3LHUVDQWL 0DWWDUHOOD IUDWHOOR GHO neoeletto presidente della Repubblica, o per i volti dolenti e bellissimi delle donne siciliane. Prima donna HXURSHD D ULFHYHUH QHO H[ DHTXR FRQ OÂśDPHULFD QD 'RQQD )HUUDWR LO Âł3UHPLR (XJHQH 6PLWK´ D 1HZ <RUN ULFRQRVFLPHQWR LQWHUQD]LRQDOH LVWLWXLWR SHU UL FRUGDUH LO IRWRJUDIR GL /LIH 'RSR OD FRQFOXVLRQH GHOOÂśH VSRVL]LRQH SHU JHQHURVD YRORQWj GHOOÂśDXWULFH JOL VFDWWL resteranno di proprietĂ del Centro di Casarsa. Per un ULWRUQR ÂłDOOD FDVD GHOOD PDGUH´ FRPH VLJQLÂż FDWR GDO WL tolo che l’autrice ha voluto fermamente per questa mostra. ÂŤSe per il Centro Studi è un onore averla come amica - ricorda Angela Felice - per lei, stupenda “raJD]]D´ GL DQQL YHQLUH QHOOD WHUUD GL 3LHU 3DROR q VHQ]D UHWRULFD LO FRURQDPHQWR GL XQ VRJQRÂŞ ,Q PRVWUD DQFKH XQD VHULH GHJOL Âł,QYLQFLELOL´ omaggi-decoupage ai grandi spiriti liberi del mondo, GD 3DVROLQL DSSXQWR D )UHXG DO *HV GHO 0LFKHODQ JHOR GLFLDVVHWWHQQH 0DUJXHULWH <RXUFHQDU R -R\FH Margherita Reguitti Mostra: Pasolini alla casa della madre. Fotografie di Letizia Battaglia Dove: Casa Colussi, Casarsa della Delizia Quando: fino al 31 marzo 2015 Orari: da lunedĂŹ a venerdĂŹ 15-18.30 sabato e domenica 15-19 Catalogo in mostra Info: Centro Studi Pier Paolo Pasolini, via G. Pasolini 4, 33072 Casarsa della Delizia (PN)


ALLA SCOPERTA DI...

PROGETTO B#SIDE Servizio di Patrizio Carrer

ÂŤ

L’eredità della storia

agli occhi del presente Quattro laboratori didattici allestiti in ogni provincia della regione. E poi mostre, conferenze ed eventi per analizzare in modo diverso la Grande Guerra, a cento anni dal suo scoppio in queste terre.

ÂŤ

Lontano dalla memoria delle battaglie e delle trincee, l’associazione Io Deposito propone un ciclo di laboratori incentrati VXO SULPR FRQÀ LWWR PRQGLDOH 4XDWWUR RFFDVLRQL SHU conoscere e osservare con uno sguardo diverso la Grande Guerra, a distanza di 100 anni dall’inizio GHO FRQÀ LWWR SHU Oœ,WDOLD 4XHVWR FLFOR GL ODERUDWRUL coinvolgerà diverse location in Friuli Venezia Giulia: Casarsa della Delizia, Trieste, Pontebba e Staranzano, per un progetto strutturato nei territori GRYH LO SULPR FRQÀ LWWR PRQGLDOH q VWDWR YLVVXWR LQ WXWWD OD VXD WUDJLFLWj &RVD q ULPDVWR GL TXHL WUDJLFL IDWWL HG HYHQWL" /D *UDQGH *XHUUD QRQ q VWDWD VROR XQœHVSORVLRQH EHOOLFD e di artiglierie, ma anche e soprattutto una bomba sociale, culturale ed economica, che ha investito i FLYLOL OH FLWWDGLQDQ]H L JUXSSL VRFLDOL H IDPLOLDUL HG q SURSULR LQ TXHVWD FKLDYH FKH L ODERUDWRUL LQWHQGRQR DIIURQWDUH OœDUJRPHQWR Cercare di ripristinare i collegamenti che si sono allentati tra gli accadimenti storici della Grande Guerra e la vita di tutti i giorni, lavorando con i UDJD]]L OH IDPLJOLH H FKLXQTXH VDUj LQWHUHVVDWR D FRQRVFHUH OD VWRULD GL TXHJOL DQQL FRQ FKLDYL GL OHWWXUD FRPH OD VFULWWXUD OD IRWRJUD¿ D H OD VSHULPHQWD]LRQH WHDWUDOH 2JQL ODERUDWRULR VDUj LQIDWWL LQFHQWUDWR VX XQ WHPD DUWLVWLFR FRQ SDUWHFLSD]LRQH JUDWXLWD SHU WXWWL 38

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A Staranzano VDUj DWWLYR Âż QR DG DSULOH LO ODERUDWRULR Âł3HUSHFWLYH RQ :DU´ SUHVVR OÂś,VWLWXWR 7HFQLFR 7HFQRORJLFR Âł* 0DUFRQL´ &RDGLXYDWL GD Joshua Cesa, esperto di architettura e design, e da Giovanna Bressan IRWRJUDID HG HVSHUWD GL FLQHPD L ragazzi delle scuole superiori avranno l’opportunitĂ di conoscere i retaggi della Grande Guerra: i partecipanti esperiranno lo sguardo sull’evento bellico di grandi IRWRJUDÂż H UHJLVWL ULHODERUDQGR OD SURSULD YLVLRQH VXO SULPR FRQĂ€ LWWR PRQGLDOH DWWUDYHUVR OÂśDSSUHQGLPHQWR GL WHFQLFKH IRWRJUDÂż FKH H PXOWLPHGLDOL DQFKH FRQ XQ VHPSOLFH VPDUWSKRQH )RWR HG HODERUDWL GHL UDJD]]L verranno poi esposti in un open day Âż QDOH A Trieste, invece, spazio alla letteratura e alla scrittura FUHDWLYD 1HO FDSROXRJR UHJLRQDOH QHL PHVL GL PDU]R H aprile presso il circolo Etnoblog in via Riva Traiana 1/3, VL WHUUj LQIDWWL Âł%HVLGH :DU´ ODERUDWRULR JUDWXLWR QHO TXDOH verranno analizzati i linguaggi letterari nati dalla Grande *XHUUD GD 5HPDUTXH Âż QR D 6DED SDVVDQGR SHU 6ODWDSHU H 6WXSDULFK , SDUWHFLSDQWL SRWUDQQR DSSURIRQGLUH OD SURSULD espressivitĂ tramite la rielaborazione della letteratura GHOOÂśHSRFD JOL VFULWWL VDUDQQR SXEEOLFDWL H WUDVIRUPDWL GDL SDUWHFLSDQWL LQ XQ UHDGLQJ GDO YLYR Âł%HVLGH :DU´ sarĂ aperto ai ragazzi dai 18 ai 21 anni e a coadiuvare le attivitĂ ci saranno Tancredi Artico - dottore di ricerca in /LQJXLVWLFD ,WDOLDQD DOOÂś8QLYHUVLWj GL 3DGRYD HVSHUWR LQ linguaggi letterari e letterature di Guerra - ed Emiliano


4XL D Âż DQFR XQD GHOOH LPPDJLQL GHOOD PRVWUD Esperienza e povertĂ della guerra, rientrante nel progetto B#SIDE, visitabile a Villa Manin di PasVDULDQR Âż QR DO PDU]R 3DJLQD DFFDQWR LO PRQXPHQWR DL FDGXWL $UD 3DFLV 0XQGL VXO FROOH GL Medea SK 7XULVPR )9*

Montermini, esperto di espressioni e linguaggi DUWLVWLFL FRQWHPSRUDQHL 1HOOD FLWWDGLQD GL Pontebba, nella montagna IULXODQD VSD]LR D Âł$UWH LQ *XHUUD´ OÂśDUWH YLVLYD diventa mezzo di scoperta sul tema della Grande *XHUUD &HQWUDOH QHO ODERUDWRULR LO YLVVXWR GHOOH SRSROD]LRQL ORFDOL GXUDQWH JOL DQQL GHO FRQĂ€ LWWR 2JQL partecipante potrĂ elaborare ed esprimere la propria visione degli avvenimenti tramite la sperimentazione di tecniche espressive come il ready-made e il collage, attraverso le proprie capacitĂ artisticoPDQXDOL ,O ODERUDWRULR FRLQYROJHUj OD FODVVH VHFRQGD e la classe terza della locale scuola media “Arturo Zardiniâ€? e si svolgerĂ nell’arco delle prime ore del OXQHGu PDWWLQD D VFXROD QHL PHVL GL PDU]R H DSULOH ,O JLRUQR PDJJLR VL WHUUj SRL FRPH QHJOL DOWUL ODERUDWRUL XQ RSHQ Âż QDOH LQ FXL WXWWH OH IDPLJOLH GHL UDJD]]L VDUDQQR LQYLWDWH D FRQRVFHUH L IUXWWL GL TXHVWR SHUFRUVR Âł$UWH LQ *XHUUD´ QDVFH GDO Âż QDQ]LDPHQWR della Regione, in collaborazione con l’associazione Io Deposito e la scuola media Zardini, con l’aiuto del Servizio Sociale dei Comuni dell’Ambito distrettuale Q Âł*HPRQHVH &DQDO GHO )HUUR 9DO &DQDOH´ $]LHQGD SHU OÂś$VVLVWHQ]D VDQLWDULD Q Âł$OWR )ULXOL &ROOLQDUH 0HGLR )ULXOL´ $ FRRUGLQDUH OH DWWLYLWj educative sarĂ Arianna Grosso, esperta di linguaggi espressivi contemporanei, educational artistico/ FUHDWLYR HG HFRGHVLJQ A Casarsa della Delizia LQÂż QH LO ODERUDWRULR Âł:DU RI 7KHDWUH QHVV´ q VWDWR SHQVDWR SHU tutti i giovani (e giovanissimi) attori, scrittori, aspiranti registi, desiderosi di mettersi alla prova VSHULPHQWDQGR H FUHDQGR XQD SHUIRUPDQFH SHU VYLOXSSDUH OH SURSULH FDSDFLWj FUHDWLYH HG HVSUHVVLYH ,O ODERUDWRULR VL FRQFHQWUHUj VXOOD VFRSHUWD GL espressioni e testimonianze relative al primo FRQĂ€ LWWR PRQGLDOH XWLOL]]DQGR OD VSHULPHQWD]LRQH teatrale per scoprire il lato nascosto della guerra: OÂśXRPR LO WHUULWRULR H LO ORUR UDSSRUWR Âł:DU RI Theatre-nessâ€? sarĂ aperto ai ragazzi di etĂ compresa tra gli 11 e i 16 anni, e si terrĂ dal 2 al 21 marzo, presso la sede di “Progetto Giovaniâ€? (Palazzo %ULQLV YLD 6WD]LRQH $ FRDGLXYDUH OH DWWLYLWj VDUj Vincenzo Tosetto, attore, doppiatore, autore di testi WHDWUDOL UHJLVWD HG HVSHUWR GL HGXFDWLYD WHDWUDOH Âł3HUVSHFWLYH LQ :DU´ Âł%HVLGH :DU´ Âł$UWH LQ *XHUUD´ Âł:DU RI 7KHDWUH QHVV´ ULHQWUDQR QHO progetto B#SIDE, ciclo di eventi, mostre, laboratori e incontri, in programma in diverse localitĂ del

WHUULWRULR IULXODQR H VORYHQR % 6LGH GHVLGHUD SRUUH OH EDVL SHU XQD ULĂ€ HVVLRQH LQQRYDWLYD VXOOD 3ULPD JXHUUD PRQGLDOH OÂśRELHWWLYR q OD ULVFRSHUWD GL TXHL tragici anni, attraverso uno scambio di esperienze FRQ L SL JLRYDQL OH IDPLJOLH H WXWWL FRORUR FKH YRJOLRQR VFRSULUH TXHO FRQĂ€ LWWR FRQ JOL VWUXPHQWL GL DQDOLVL GHO PRQGR FRQWHPSRUDQHR

3DWUL]LR &DUUHU Per informazioni ed iscrizioni a “Perspective on War�: www.iodeposito.org, tel 347-5097313 e mail: joshua@ iodeposito.org Per informazioni ed iscrizioni a “ Beside War�: www.iodeposito.org, tel 320-6881254 e mail info@ iodeposito.org; emiliano@iodeposito.org Per informazioni ed iscrizioni a “Arte in Guerra�: www.iodeposito.org, tel 347-3834943 e mail: arianna@ iodeposito.org; info@iodeposito.org Per informazioni ed iscrizioni a “War of Theatre-ness�: www.iodeposito.org, tel 333-5604541 e mail: vincenzo@ iodeposito.org Partner dei laboratori: Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, iMagazine, Studio Mark, Etnoblog, On Stage, Forum Associazioni Famiglie FVG, Istituto Omnicomprensivo Tarvisio, BEM Per informazioni: www.iodeposito.org e mail: press@iodeposito.org, tel 349 0526136 |

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FRIULI SCONOSCIUTO

BORGO SANT’ANTONIO Servizio di Maurizio Puntin. Immagini di Claudio Pizzin

Alle radici di Fiumicello Il comune della Bassa friulana al confine con la provincia di Gorizia è da secoli caratterizzato dalla vivacità dei propri borghi. Da antichi documenti riemerge la storia affascinante di uno di loro.

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L’unica vera e antica denominazione del territorio dell’attuale comune di Fiumicello è questo stesso nome (in friulano Flumisèl), valido per tutta l’area. I nomi delle frazioni sono derivati da quelli delle chiese, come San Lorenzo, San Valentino (questo solo dopo il sec. XVI), facendo eccezione Papariano, come nome latino conservato dalla tradizione documentaria del monastero di Beligna. Anche l’abitato chiamato ora Sant’Antonio pare assumere nella storia conosciuta il nome delle chiesette presenti nell’area. Almeno sino alla fine del ‘500 quella di San Martino che, a giudicare dal titolo, doveva essere di fondazione altomedievale: le dedicazioni al santo vescovo di Tours 40

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(in Francia) risalgono infatti quasi sempre all’epoca longobarda o carolingia. La chiesetta va situata probabilmente all’interno della campagna chiamata ancora oggi Li’ Sanmartìnis, dove nasceva anche il ruscello detto Rojùs di San Martìn: vale a dire poco a sud-ovest dell’attuale borgo. In rovina già alla fine del ‘500, di essa non ci resta più nulla. Ma molto probabilmente veniva da quella chiesetta la statua lignea del santo a cavallo conservata nella chiesa di San Lorenzo. Nell’anno 1595 gli abitanti della località chiesero al Patriarca di Aquileia la licenza di ricostruire l’oratorio di San Martino, giustificando la domanda col fatto che quando l’Isonzo esondava (con tremende montànis) Papariano e San Valentino restavano sott’acqua anche per otto giorni, isolando i due abitati mai allagati, quelli di San Martino e San Lorenzo, quest’ultima come antica sede vicariale. Da quella data in poi non abbiamo altre notizie della chiesetta: non fu data licenza oppure l’edificio era ridotto talmente male che non si ritenne di tentarne il restauro. Anche la denominazione di San Martino cadde in oblìo, sostituita in certi documenti da un generico Borgo di Sopra; e per tutto il ‘600 questa parte di Fiumicello non ebbe una sua chiesetta. Il nome Borgo di Sopra va collegato evidente-


mente a un Borgo di Sotto posto un po’ più a sud, l’attuale Borghèt / Borghetto nella Mazzoleta. L’asse fondamentale del paese per lunghi secoli risulta spostato verso l’Aquileiese, dal Borgo di Sopra o di S. Martino per il Borghetto e giù fino a San Lorenzo, stando alla larga quindi da un Isonzo privo di argini e “pericoloso”. A est di quest’asse, fino al sec. XVII ci furono solo grandi casali isolati: uno in località Cortona, tre o quattro nella zona della chiesetta di San Canziano (al posto dell’attuale di San Valentino), uno alla Beliconda, due alla Bozzata, uno alla Ginata. Per il resto solo casoni con gran tetti di paglia a forti spioventi. Fra i secoli XVI e XVII vennero edificate alcune belle case del borgo, fra le più interessanti di Fiumicello. Le case Tassan e Pozzar, le cui parti basse sono del ‘500 (la seconda non più riconoscibile dopo varie trasformazioni), poi la casa ad archi che fu sede del municipio fra ‘700 e ‘800. In un’altra bella casa abitò nel ‘600 una famiglia ebraica, i Moscato. Per secoli, almeno fino alla prima metà dell’800, i due abitati più importanti e popolosi di Fiumicello furono sempre l’attuale Sant’Antonio e soprattutto San Lorenzo, sede della chiesa principale, della Gastaldia (forse alla casa Kraghel), del comune medievale (alla casa detta Punt dal Deàn) e dell’antico mulino sul Tiel. San Valentino e Papariano invece contavano cinque palazzetti signorili (de Peteani, Andriani de Clandorff, Montanari, Michelli, Venier) e molte case contadine isolate, sparse per la campagna e lungo le rogge. Per riparlare di una chiesa nel Borgo bisogna andare gli inizi del ‘700, quando i de Stabile Sailenberg - famiglia arricchita della zona che aveva comprato il titolo di nobili dell’impero - abitavano il palazzo edificato nella parte bassa del borgo. I de Stabile nel 1720 fecero costruire l’attuale cappella di Sant’Antonio da Padova, come cappella padronale annessa al palazzo, ma aperta pure agli abitanti della borgata. A differenza del titolo di San Martino diffuso in migliaia di località d’Europa, quello di

Qui sopra, a sinistra, foto d’epoca di Casa Pozzar; a destra il complesso de Stabile Sailenberg. In basso, nella pagina di sinistra l’esterno della chiesa di Sant’Antonio; in questa pagina il suo interno. Nella pagina accanto, in alto, una panoramica della via del Borgo Sant’Antonio.

Sant’Antonio è raro nei nomi di luogo, pur essendo il culto del santo portoghese molto praticato. In Friuli è presente in tanti capitelli edificati dopo la fine del medioevo. All’interno della chiesetta vi sono affreschi ottocenteschi e una tomba dei de Stabile; sopra l’edificio un campanile a vela. All’anagrafe parrocchiale del 1850 risultavano le seguenti anime da comunione: a San Lorenzo 1064, a San Valentino 635 e a Sant’Antonio 680. Nella seconda metà del 1800 la grossa proprietà de Stabile Sailenberg andò in parte ai Tomaselli (Ludovico Tomaselli aveva sposato Josepha de Stabile) e in parte ai Gorup – Kalister. Ancora in pieno ‘900 infatti il palazzo principale conservò a lungo la denominazione popolare di La Ministrassión di Gurùp. Un ultimo fatto annotato negli archivi del territorio. Fra i secoli XVIII e XIX una buona parte degli artigiani risiedeva a S. Antonio: cocchieri, falegnami, fabbri, carrai, vetrai, fornai. Se ci aggiungiamo i mercanti e gli osti abbiamo la riprova che il Borgo era forse la parte popolarmente più attiva e variegata del paese. Maurizio Puntin

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PERSONAGGI WILLY PICCINI Intervista di Michele D’Urso

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Homo

Litteratus, Tergestinus

Possiede oltre 4.000 libri, ma non li impresta mai a nessuno: «Tanto lo so che poi non tornano». I suoi testi hanno conquistato la critica e non solo: «Ho ricevuto una lettera di complimenti da Claudio Magris».

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Questa volta voglio cavalcare l’onda del campanilismo, e nella nostra regione di campanilismi ce ne intendiamo. Tante volte ho sentito quelli che vedono il sole sparire dietro il monte, chiedersi come sarebbe la vita se al tramonto si potesse gustare la brezza del mare. Ho visto anche sospiri da innamorati di passanti lungo le rive marine mentre ammiravano le cime innevate. Storie di vita quotidiana in una regione dal fascino sempre nuovo. Per fortuna, per poter raccontare queste storie esistono gli scrittori, alcuni dalla fama internazionale. Willy Piccini, cantore in più versioni, anche teatrali, di una Trieste romantica che ancora oggi incanta, è un loro discendente.

Willy, quando ha cominciato a scrivere? «Forse già dall’asilo, perché ancor prima di andare a scuola sapevo leggere. E uno scrittore è prima di tutto un grande lettore. Sono nato nel 1948 e come per tutti i miei coetanei da bambino l’interesse principale era il pallone. Poi, a 15 anni, andai nella ‘Biblioteca del Popolo’ e lì mi innamorai dei libri. Di loro mi piacque tutto: dall’odore della stampa allo sfuggente suono delle pagine sfogliate. Fu un colpo di fulmine». Eppure lei non ha esordito giovanissimo in campo letterario… 42

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«Bisognava lavorare. Qui a Trieste, fra profughi e messi male in arnese, non dico fosse fame nera, ma almeno grigia scura si. Cercavo di scrivere per me. Annotavo tutto, pensieri o accadimenti, sui lembi di carta più disparati: dai ritagli di giornale alla carta oleata del bottegaio. Poi mettevo tutto da parte perché speravo che un giorno, quelle mille e mille storie, le avrei scritte davvero». Andò così? «A volte gli angoli in cui nascondiamo le cose vengono riordinati da terze persone… Un giorno nefasto il mio babbo - non gliene farò mai una colpa perché la vita andava così - mise ordine buttando via tutti i miei pizzini». A proposito di famiglia: il suo cognome, pur essendo molto diffuso, non è propriamente triestino. «Le origini sono lontane, forse toscane, ma i miei antenati erano qui già dal Medioevo. I trisavoli avevano fondato a Vienna un negozio che esiste ancora oggi e che continua a portare il loro nome. Io sono cresciuto nel popoloso, ma bellissimo, rione di San Giacomo, in un sottoscala umido e maleodorante dove vivevamo in cinque; io, i miei genitori e due fratelli di mio padre molto più giovani di lui. Questa situazione fu lo spunto per il mio racconto Cinque in un baccello! E non stiamo parlando dei fagioli…» $QQL GLI¿ FLOL


ÂŤCon il tempo le cose si aggiustarono un po’ per tutti e io, dopo il diploma, mi impiegai presso le Ferriere di Servola GRYH JLj DYHYD ODYRUDWR PLR SDSj 8IÂż FLR SHUVRQDOH H SDJKH Eravamo in due soli e lavoravamo come mattiÂť. Niente tempo per scrivere, quindi‌ ÂŤLeggevo molto, magari solo per me o anche per altri, qualche lettera o qualche dedica la scrivevo. Leggevo libri che custodisco gelosamente ancora oggi. Posseggo piĂš di quattromila volumi, che sono solo una piccola parte delle mie lettureÂť. Un libro è sempre un ottimo amico. Si fa fatica anche a prestarlo‌ ÂŤInfatti non li presto mai! Tanto lo so che poi non tornano. In un libro le storie sono vive, sempre. Anche se lo si dovesse usare in sostituzione del piedino dell’armadio, un libro ha la vita dentroÂť. Per scrivere ha dovuto aspettare la pensione? ÂŤIo sono un inguaribile ottimista. Anche nei frangenti piĂš ostici della vita ho sempre conservato in me la certezza che FH OÂśDYUHL IDWWD D VXSHUDUH WXWWH OH GLIÂż FROWj FKH PL VL SRQHYDQR GLQDQ]L +R FUHVFLXWR PLR Âż JOLR TXDVL GD VROR SHUFKp TXDQ do lui era appena adolescente, io e mia moglie ci siamo separati. Non mi spaventa quasi nulla, ma anch’io ho bisogno di aver intorno le persone giuste, di sentirmi apprezzato, perchĂŠ è questo che dĂ la carica per eccellere. Ogni persona di successo ha un nutrito fan’s club che lo incita: io ho una persona sola ma che vale per un esercito, la mia seconda moglie Maria Teresa Rodriguez. Le soddisfazioni che ho avuto in campo letterario le devo in gran parte a lei che mi sprona e ha sempre creduto in meÂť. Fino a giungere ai primi concorsi di narrativa‌ ÂŤPartecipare ai concorsi stimola, specialmente se si viene apprezzati. Pubblicare il mio primo libro, Una corsa incontro al passato, è stata cosĂŹ una conseguenza naturale. Per questo testo ho ricevuto una lettera di complimenti da parte di uno dei miei autori preferiti, Claudio MagrisÂť. Una lettera che vale mille medaglie. Lei però ha anche vinto quattro primi premi, oltre a un sacco di piazzamenti d’onore. Poche pubblicazioni ma con grande attenzione alla qualitĂ . ÂŤNel campo del self publishing si trovano testi davvero imbarazzanti. Altri, come alcuni miei allievi del Corso di scrittura creativa che tengo alla “UniversitĂ della libera etĂ â€?, meriterebbero invece di essere pubblicati e letti. Ma cosĂŹ va il mondoÂť. Se fosse un giovane d’oggi sarebbe sempre ottimista? Š, WHPSL VRQR GLIÂż FLOL $QFKH PLR Âż JOLR XRPR IDWWR GL RO tre trent’anni, al momento è senza lavoro, ma lo stesso io resto ottimista. La speranza, la poesia dei sentimenti, la bellezza della vita la si trova in ogni momento e in ogni parte del mondo. PerchĂŠ qui dovrebbe essere diverso?Âť Quindi sono i pensieri che creano la realtĂ ? ÂŤAssolutamente si. Tutti lo dicono ma pochi ci credono davvero. Penso ai tanti scrittori che hanno narrato storie di ‘fantasia’ ritenute utopiche, ma rivelatesi veri e propri ‘Oracoli’, prevedendo in anticipo il mondo che sarebbe venutoÂť.

Willy Piccini nel Parco della Memoria a Buenos Aires in ricordo dei desaparecidos. Sul monumento c’è scritto: “Pensare è un fatto rivoluzionarioâ€?. Nella pagina accanto: Piccini a Vienna davanti al negozio fondato dai suoi antenati.

Lei è anche un attore amatoriale: ha scritto una commedia e tre atti unici. ÂŤIn una cittĂ come Trieste, dove è facile intristirsi nelle giornate di bora ed esaltarsi nei meriggi di estate, bisogna avere un carattere istrionico. D’altronde, con tanti istriani, diventare ‘istrione’ è una diretta conseguenzaÂť. Non solo ottimista ma anche ironico: cuor contento il ciel l’aiuta... ÂŤSono fatto cosĂŹ. La gente mi chiede come faccio a stare dietro a tutto: io rispondo che in realtĂ la mia occupazione principale è quella di bagnante, perciò ho tanto tempo libero. O forse sarĂ che dormo poco e quindi le giornate sono lungheÂť. Come mai ha scritto un libro per il suo amico Jacomo? ÂŤJames Joyce non è propriamente un amico, ma un mio mito sicuro. Il libro è una ampliata trasposizione su carta di tre conferenze da me tenute sulla “triestinitĂ â€? dell’illustre scrittore irlandeseÂť. Chiudiamo con un bilancio personale: quale evento le ha dato maggiore soddisfazione? ÂŤTutte e quattro le vittorie sono attimi di felicitĂ . Quella al concorso di Grottammare è per me particolare, in quanto mia moglie, psicoanalista e psicoterapeuta, tiene spesso lĂŹ dei seminari. Esserci andato prima come consorte accompagnatore e poi come premiato del concorso letterario, è stata una bella soddisfazione. Quasi come la lettera di Magris o le parole di Pino Roveredo, che al concorso vinto a Malnisio mi ha salutato con un “Ciao collega!â€?Âť. Triestini; gente alla mano, che ne ha viste tante e le ha sempre superate. Come Willy Piccini e la sua allegria che mi ha ormai contagiato. Michele D’Urso |

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Duemila anni

di benessere

Un luogo unico, dalla storia millenaria, che oggi si rilancia guardando al futuro con la sicurezza di chi ha un passato solido alle spalle: sono le Terme Romane di Monfalcone, da poco rinnovate e con una gamma straordinaria di servizi a disposizione della clientela. Per conoscere meglio questa vera e propria ‘istituzione’ abbiamo intervistato il dottor Aniello Langella, direttore sanitario della struttura. Cominciamo dalle origini. Qui c’erano delle terme già in epoca romana, vero? «La zona compresa fra Monfalcone e Duino, oggi detta Lisert, è più volte ricordata dagli autori latini; ci troviamo a poca distanza da quello che Plinio il Vecchio chiama Lacus Timavi, uno specchio d’acqua anticamente separato dal mare grazie alle cosiddette Insulae Clarae e formato dalla fuoriuscita del Timavo dopo 40 km di percorso sotterraneo. Qui i Romani edificarono delle terme, celebri in tutto l’Impero: furono frequentate da Augusto, dalla moglie Livia, da Marco Aurelio, e persino da Galeno, il celebre medico del II secolo d.C. Oggi il Lisert ha una morfologia molto diversa da allora, essendosi progressivamente impaludato e collegato alla terraferma, ma noi ci troviamo esattamente dove sorgevano i bagni termali dell’antichità, come si può vedere dai resti archeologici a ridosso dell’edificio». L’attuale struttura è dunque erede di una tradizione millenaria. «Sì, anche se le terme hanno alternato, nel corso di oltre duemila anni, fasi di grande attività a fasi di decadenza. L’edificio odierno è stato costruito fra il 1939 e il 1940, ma le ingiurie della Seconda Guerra Mondiale prima e l’abbandono degli anni successivi poi avevano ridotto l’area in pessime condizioni; dopo un restauro decennale, rispettosissimo delle

emergenze archeologiche a architettoniche presenti, abbiamo riaperto nel 2014, restituendo a Monfalcone un pezzo importante della sua storia». Come mai queste acque vengono definite termali? «Perché le analisi hanno classificato le acque come salso-sulfurea-solfato-alcalino-terrosa, con temperature comprese tra 38 e 41 gradi». E questo cosa comporta in termini di salute? «Significa che queste acque sono indicate per casi di reumatologia, medicina riabilitativa, affezioni croniche di bronchi naso orecchie e gola, dermatologia, ginecologia e patologie dell’apparato locomotorio. Ma è bene sottolineare che le cure termali si effettuano solo previa visita medica di ammissione». Al primo posto dei servizi erogati in questa struttura c’è, naturalmente, la balneoterapia: cos’è precisamente? «Consiste nell’immersione parziale o totale del corpo in una vasca con acqua minerale a temperatura preimpostata a seconda dell’indicazione clinica. La vasca potrà essere di forma diversa e potrà accogliere sia un trattamento singolo (individuale) che più utenti in un trattamento collettivo. Bisogna comunque tenere conto, nell’uso delle acque termali a scopo terapeutico, dei tempi di utilizzo e della temperatura: queste due variabili vanno rego-


late in base alla tipologia di malattia e in base alla situazione clinica del paziente. Quali sono, nella sostanza, gli effetti benefici di questa cura? «Oltre a prevenire le infiammazioni e facilitare i movimenti ‘sciogliendo’ le articolazioni, la cura agisce sul sistema nervoso neurovegetativo, alleviando la percezione del dolore; inoltre rilassa i muscoli, aumenta la protezione cartilaginea e favorisce la cenestesi generale, ossia la sensazione di benessere complessivo del corpo. Dunque, la balneoterapia è indicata nei casi di artrosi, osteoartrosi, artrite reumatoide in fase di quiescenza, cervicalgie di origine reumatica, discopatia senza erniazione, periartrite scapolo-omerale, fibromialgia, nonché esiti di interventi per ernia discale e per reumatismo articolare ed extra articolare». E per le patologie dermatologiche? «Le cure termali risultano efficaci nella cura della psoriasi, eccetto la forma pustolosa e eritrodermica, e utilissime nei casi di eczema e dermatite atopica, con eccezione della forma acuta vescicolare e essudativa. Anche la dermatite seborroica ricorrente trova rimedio nella crenoterapia, con risultati incoraggianti». C’è anche la possibilità dell’idromassaggio? «Sì, e questo è particolarmente efficace in tutte le forme di insufficienza vascolare, nelle sindromi post-flebitiche, nella stasi venosa e nel linfedema. In questo caso la terapia comprende, dopo una visita medica d’ammissione, un ciclo di dodici bagni». In cosa consistono le cure inalatorie, altro fiore all’occhiello di questa struttura? «Innanzitutto abbiamo le inalazioni, che rappresentano la cura preliminare a ogni protocollo terapeutico delle patologie delle vie respiratorie perché dilatano le mucose, favorendo la penetrazione degli elementi curativi contenuti nelle acque; il paziente si pone a bocca aperta, a circa 30 cm dal bocchettone, e respira lentamente e profondamente inalando il vapore termale. Ci sono poi la nebulizzazione, l’aerosol, le irrigazioni e le docce micronizzate nasali; questi trattamenti sono ottimi in caso di infiammazione cronica e di processi flogistici delle mucose, inoltre aiutano a prevenire le patologie da raffreddamento invernale e riacutizzazioni sinusitiche e bronchitiche. Sono infine eccellenti per i problemi della voce, legati a disturbi di tipo infiammatorio, raffreddamento e abuso vocale. Tutto questo è possibile grazie ai preziosi oligoelementi delle nostre acque minerali». Oltre ai servizi prettamente termali, cos’altro proponete? «Abbiamo varie proposte, alcune particolarissime: penso al Woga, lo Yoga in acqua, o al Kinewatsu, un trattamento speciale in cui l’operatore sostiene il soggetto in galleggiamento, minimizzando la

Il dottor Aniello Langella, direttore sanitario delle Terme Romane di Monfalcone.

superficie di contatto tra il proprio corpo e quello del suo ospite, in modo da lasciare la massima libertà di movimento. Al sostegno dinamico si uniscono ondulazioni ritmiche, leggere digitopressioni e delicati stretching che concorrono allo scioglimento delle tensioni psico-fisiche. A questi percorsi innovativi affianchiamo quelli tradizionali, sempre validi: ginnastica in acqua e posturale, massaggi rilassanti, decontratturanti, linfatici e connettivali, riabilitazione neurologica e cardiologica, rieducazione motoria e respiratoria. Grazie all’effetto di sostegno e massaggio dell’acqua termale, inoltre, la struttura offre alle gestanti la possibilità di prepararsi al parto e, in seguito allo stesso, di recuperare le forze abbinando la motricità in acqua per il neonato. Senza dimenticare che le Terme Romane di Monfalcone sono anche un complesso ambulatoriale con un’ampia gamma di servizi di diagnostica: Fisiatria, Ortopedia, Cardiologia, Ginecologia e Ostetricia, Specialistica ORL, Dermatologia, Dietologia e Nutrizione». Terme Romane di Monfalcone Via Timavo (zona Lisert) - Tel. 0481 412713 Orario: dal lunedì al sabato 9-13, 15-18.30 info@termeromanedimonfalcone.it www.termeromanedimonfalcone.it

I resti archeologici delle antiche terme romane, accanto all’attuale struttura.


PERSONAGGI

LUCIANO SULLI Intervista di Andrea Doncovio

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In prima linea Dallo scorso mese di gennaio è il nuovo direttore della Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia. «Raccolgo un’eredità pesante. Il mio ruolo impone risposte efficaci: lo farò stando a stretto contatto con la gente».

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La stretta di mano tra Luciano Sulli (a sinistra) e il direttore di iMagazine, Andrea Zuttion, DOO¶LQWHUQR GHOOD 6HGH UHJLRQDOH GHOOD 3URWH]LRQH &LYLOH D 3DOPDQRYD 'D RUPDL VHWWH DQQL iMagazine UDSSUHVHQWD XQR GHJOL VWUXPHQWL SULYL OHJLDWL GL FRPXQLFD]LRQH DWWUDYHUVR FXL OD 3UR WH]LRQH &LYLOH GLIIRQGH L SURSUL PHVVDJJL LQIRU PDWLYL H SUHYHQWLYL DOOD SRSROD]LRQH 6XO SRUWD OH ZZZ SURWH]LRQHFLYLOH IYJ LW VRQR GLVSRQLELOL tutti gli articoli pubblicati in questi anni sulla QRVWUD ULYLVWD WR FRQ L UDJD]]L XWLOL]]DQR L ORUR VWHVVL VWUXPHQ WL GL FRPXQLFD]LRQH FRPH DG HVHPSLR L VRFLDO QHWZRUNª 6LDPR SDUWLWL GDO SUHVHQWH FKLXGLDPR FRQ LO IXWXUR DO WHUPLQH GHO VXR PDQGDWR GD GL UHWWRUH FRPH OH SLDFHUHEEH HVVHUH ULFRUGDWR" ©,QFDULFKL GL WLSR RSHUDWLYR FRPH LO PLR LP SOLFDQR DYHUH SHU RELHWWLYR OD ULVROX]LRQH GHL SUR EOHPL ,O PLR GHVLGHULR q TXHOOR GL HVVHUH ULFRU GDWR SHU DYHU VDSXWR IRUQLUH OH ULVSRVWH GL FXL OH SHUVRQH DYHYDQR ELVRJQR ( SHU IDUOR YRJOLR FRQ WLQXDUH D ODYRUDUH D VWUHWWR FRQWDWWR FRQ OD JHQWHª Andrea Doncovio Luciano Sulli ( foto in apertura), 58 anni il prossiPR OXJOLR q RULJLQDULR GL 9HU]HJQLV /DXUHDWR LQ 6FLHQ]H IRUHVWDOL SHU ROWUH WUHQW¶DQQL KD SUHVWD WR VHUYL]LR QHO &RUSR )RUHVWDOH GHO )ULXOL 9HQH]LD *LXOLD GRYH KD ULFRSHUWR LQFDULFKL LQ PDWHULD GL VLVWHPD]LRQL LGUDXOLFR IRUHVWDOL H GL VHOYLFROWXUD 1HO FRUVR GHOOD VXD FDUULHUD KD VYROWR DQFKH HVSH ULHQ]H GLULJHQ]LDOL SUHVVR OD 'LUH]LRQH 5HJLRQDOH $JULFROWXUD H SUHVVR (56$ )9* $JHQ]LD SHU OR VYLOXSSR UXUDOH 1HJOL XOWLPL GXH DQQL q VWDWR 'LUHWWRUH GHO 6HUYL ]LR JHVWLRQH WHUULWRULR PRQWDQR ERQL¿ FD H LUULJD ]LRQH 'D JHQQDLR GLULJH OD 3URWH]LRQH &LYLOH GHO )ULXOL 9HQH]LD *LXOLD |

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L E G G I E M AT R I M O N I

Rubrica a cura di Massimiliano Sinacori

D I R I T T O

Semplificazione del processo civile: negoziazione assistita e divorzio lampo

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Nel recente decreto giustizia (decreto legge n. 132 del 12 settembre 2014, convertito nella legge n. 162/2014), recante “misure urgenti di degiurisdizionalizzazione ed altri interventi per la definizione dell’arretrato in materia di processo civile”, ha trovato ingresso nell’ordinamento giuridico italiano la procedura di negoziazione assistita da uno o più avvocati finalizzata a definire fuori dalle aule dei tribunali alcuni tipi di contenziosi, bloccando a monte l’afflusso dei processi, offrendo un’alternativa stragiudiziale all’ordinaria risoluzione dei conflitti. La nuova procedura, che ha acquistato piena efficacia dal 9 febbraio 2015, prevede che le parti compongano un negoziato affidando all’avvocato la gestione della controversia ma mantenendo anche un diretto coinvolgimento e presenza durante tutta la trattativa. Nell’accordo (c.d. convenzione di negoziazione) le parti in lite convengono “di cooperare in buona fede e lealtà” al fine di risolvere in via amichevole una controversia tramite l’assistenza di avvocati, è redatta in forma scritta a pena di nullità ed è, in alcuni casi, anche condizione di procedibilità per la domanda giudiziale. La legge prevede infatti che in taluni casi la procedura di negoziazione assistita, intesa almeno come invito a svolgerla, sia obbligatoria. L’art. 3 del d.l. n. 132/2014 impone espressamente il nuovo sistema in caso di liti riguardanti il risarcimento del danno da circolazione dei veicoli e natanti (di qualunque valore), nonché a coloro che intendano proporre in giudizio una domanda di pagamento a qualsiasi tito|

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lo di somme non eccedenti 50.000 euro. Tra le ipotesi esenti da tale obbligo ricordiamo i procedimenti per ingiunzione (inclusa l’opposizione), i procedimenti di consulenza tecnica preventiva ai fini della composizione della lite (art.696-bis c.p.c.), i procedimenti di opposizione o incidentali di cognizione relativi alla esecuzione forzata, i procedimenti in camera di consiglio e l’azione civile esercitata nel processo penale. Sono inoltre escluse dalla obbligatorietà le controversie su obbligazioni contrattuali derivanti da contratti conclusi tra professionisti e consumatori. Il nuovo istituto assegna un ruolo determinante agli avvocati, ai quali vengono conferiti determinati poteri e attribuiti una serie di obblighi, cui attenersi scrupolosamente al fine di non incorrere in illeciti deontologici e disciplinari. All’atto di conferimento dell’incarico, l’avvocato ha l’obbligo di informare il proprio cliente della possibilità o dell’obbligo di ricorrere alla negoziazione assistita. La legge, tuttavia non prevede una sanzione nel caso di omessa informativa, ma considera tale obbligo un dovere deontologico. La negoziazione assistita è stata prevista anche in via facoltativa per giungere ad accordi tra coniugi in materia di separazione personale, alla cessazione degli effetti civili del matrimonio e modificazione delle condizioni di separazione o divorzio. La procedura rispecchia totalmente quella stabilita per la negoziazione assistita obbligatoria, salvo il fatto che non si ritiene l’invito alla negoziazione condizione di procedibilità della domanda giudiziale e che i compensi all’avvocato vadano pagati indipendentemente dal fatto che il soggetto si tro-


vi nelle condizioni di poter essere ammesso al gratuito patrocinio. Nelle cause di separazione e divorzio il procedimento di negoziazione è esperibile sia in assenza che in presenza di figli minori, di figli maggiorenni portatori di handicap gravi e di figli maggiorenni non autosufficienti: nel primo caso l’accordo concluso è vagliato esclusivamente dal procuratore della Repubblica; nel secondo caso (figli minori o non autosufficienti), al vaglio del pubblico ministero si aggiunge il possibile passaggio dinanzi al presidente del Tribunale. L’accordo raggiunto è equiparato ai provvedimenti giudiziali che definiscono i procedimenti di separazione personale, di cessazione degli effetti civili o di scioglimento del matrimonio, di modifica delle condizioni di separazione o di divorzio. Divorzio lampo. Sempre in materia di procedimenti di separazione o di divorzio il decreto giustizia n. 132/2014, Capo III, art. 12, ha previsto anche una notevole semplificazione per ottenere lo scioglimento dei vincoli matrimoniali ove la domanda dei coniugi sia congiunta. I coniugi potranno comparire innanzi al Sindaco, quale ufficiale dello stato civile del loro Comune di residenza di uno di loro o presso il quale è iscritto o trascritto l’atto di matrimonio, per concludere un accordo di separazione o di scioglimento del matrimonio. L’assistenza dei difensori non è obbligatoria. Tale modalità semplificata è a disposizione dei coniugi solo se il rapporto non si presenti gravato da questioni interne e dunque richieda una più accurata analisi della situazione. Nello specifico è richiesto che non vi siano figli minori, figli portatori di handicap, figli non economicamente autosufficienti e a condizione che l’accordo non contenga atti con cui si dispone il trasferimento di diritti patrimoniali. Al fine di promuovere una riflessione sulla decisioni in questione è stato comunque previsto un doppio passaggio dinanzi al Sindaco in qualità di ufficiale di Stato civile a distanza di 30 giorni. Oltre alla economicità della durata è conveniente anche il costo di tale procedimento che consiste in 16 euro. All’art. 12, co. 6, è infatti previsto che “il diritto fisso da esigere da parte del comune all’atto della conclusione dell’accordo (…) e ricevuto dall’ufficiale di stato civile del comune non può essere stabilito in misura superiore all’imposta di bollo prevista per le pubblicazioni di matrimonio”, che appunto è di solo 16 euro.

Massimiliano Sinacori Per approfondimenti ed esame di alcune pronunce e della casistica in materia è possibile rivolgere domande od ottenere chiarimenti via e-mail all’indirizzo massimiliano@avvocatosinacori.com


R I T M O E N OT E

Meglio

delle parole?

Rubrica di Manuel Millo e Samanta Mosco

S O C I A L E

Riflessione aperta sulla musica come strumento sociale e terapeutico.

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“La musica è necessaria al vivere civile dell’uomo, perché si basa sull’ascolto, che è un elemento imprescindibile, anche se quasi sempre trascurato”. Prendendo spunto dal pensiero che Claudio Abbado ha espresso tempo addietro nel corso di un’intervista, proponiamo una riflessione aperta sul valore della musica nella società odierna e sul ruolo che la stessa può avere all’interno di determinati contesti e a favore di fasce diverse della popolazione. A chi, leggendo queste prime righe, non è successo di pensare alla sua canzone preferita oppure ha iniziato a canticchiare quel “motivetto” musicale che ora a fatica sta cercando di dimenticare? Perché la musica è parte della nostra vita? Che cosa porta a ciascuno di noi? E che cosa ciascuno di noi ricerca nella musica? “Vivo per Lei”, cantava Bocelli in coppia con Giorgia, dove la musica veniva trattata come fosse una persona, a cui rivolgersi e a cui devolversi. La musica “meglio delle parole” si presta a dire concetti, a esprimere emozioni, a provocare sensazioni, a coprire il silenzio, a riempire un silenzio, a rivivere situazioni, ridestando stati d’animo sopiti. Non è nostro interesse indagare i principi e i meccanismi di tipo nervoso attivati da un certo brano o genere musicale piuttosto che descrivere cosa succede a livello neurologico all’a|

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scolto di un certo suono. Nostra intenzione è quella di considerare assieme il carico che la musica può avere nei diversi momenti della vita di ciascuno di noi, consapevoli che l’importanza sarà eterogenea nel tempo e nello spazio, influenzata da fattori interni ed esterni, che ne possono modificare l’influsso. L’importanza della musica per la crescita dell’essere umano viene riconosciuta fin dalle prime fasi dello sviluppo; l’ascolto di musica da parte della mamma sensibilizza il feto al ritmo, nonché gli trasmette emozioni positive. Valore educativo è riconosciuto alla musica anche nei primi anni di vita del bambino: carillon, sonagli, gingilli, cantilene divengono oggetti imprescindibili nella giornata di un neonato, nel rispetto dei suoi tempi e degli effetti che gli stessi determinano. Infatti, il medesimo oggetto può avere un duplice effetto, di natura contrastante, se proposto in momenti non adeguati. In altri termini, poco funzionale al perseguimento dell’obiettivo potrebbe essere muovere un sonaglio al bambino che vogliamo si addormenti. Se poi consideriamo che la musica educa l’orecchio, armonizza il corpo, la postura, emerge tutto il suo valore educativo, intendendo con ciò tanto la sensibilizzazione all’ascolto, quanto la trasmissione di contenuti di valore, attraverso lo strumento musicale. La musica educa anche alla socialità: condividere una canzone, cantare in gruppo, far parte di un coro sono aspetti diversi che hanno, come minimo


comun denominatore, proprio la musica. È nella fase pre-adolescenziale che l’interesse per la musica si sviluppa su più piani: a livello di ascolto, di produzione e di sensibilizzazione a generi differenti. È in questa fase che la musica comincia a divenire strumento per l’apprendimento musicale e linguistico; ciò anche in virtù del fatto che la zona del cervello interessata all’apprendimento musicale è la stessa che permette l’apprendimento delle lingue. In altri termini, musica e plurilinguismo stanno assieme. Proseguendo nella maturazione dell’essere umano, matura anche il processo di selezione e di ascolto della musica. Perché alcuni si dedicano solo all’ascolto mentre altri decidono di impegnarsi nel fare musica? Ciò dipende essenzialmente da predisposizione interna o da variabili esterne? E cosa trasmette la musica a chi la produce? Quale forza hanno quelle sensazioni da voler essere condivise con altri, spesso sconosciuti? E cambia il valore della musica se espressione di un solo soggetto piuttosto che di un gruppo o ancora di un coro? Cosa spinge a seguire l’una piuttosto che l’altra strada? A tal proposito, il pensiero va veloce a focalizzare l’attenzione sulla moltitudine di programmi di natura musicale che sono proliferati nel corso degli ultimi anni, generando talenti, la cui celebrità si è rivelata troppo spesso di natura effimera. Costoro ripongono sempre fiducia nella musica che li ha elevati e fatti cadere in poche battute? Quali sensazioni si portano dietro, collegate a quelle canzoni di successo? O d’altra parte, perché in più occasioni, la musica è divenuta arma a doppio taglio? Quali vuoti la stessa ha creato e non ha saputo colmare, a fronte di successi musicali universali? E come mai quella stessa musica che ha portato verso il buio qualcuno, diviene luce per altri? È risaputo il valore terapeutico della musica, in particolare per soggetti ormai anziani, malati di Alzheimer o con lesioni cerebrali importanti. La musica nell’anziano o nel malato risveglia sensazioni, fa affiorare ricordi, offre serenità. Si parla di musicoterapia: attraverso la musica, ci si prefigge di prevenire il disagio e di stimolare la naturale fantasia dei soggetti cui la musica è rivolta. Eppure la struttura essenziale della musica è composta da sette note musicali: do, re, mi, fa, sol, la, si. Dall’intreccio di questi sette elementi, esplode un mondo chiamato musica.

Manuel Millo, membro AGCI, Associazione Generale Cooperative Italiane

Samanta Mosco, psicologa, L’Onda Nova Cooperativa Sociale Onlus


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R E G O L E

www.listonemag.it

G I O V A N I

L’educazione delegata Ragazzi abbandonati a se stessi che fanno ciò che vogliono senza curarsi delle conseguenze. Uno scenario in costante crescita, facilitato dal lassismo delle famiglie e della società. Con il rischio dietro l’angolo che la situazione diventi irrecuperabile.

S O C I E T À

“Siamo stati fermati dai carabinieri che ci hanno fatto una lavata di capo”. Questa frase pronunciata con fierezza da alcuni ragazzi è il punto di partenza di una riflessione su un tema molto delicato: il rapporto dei giovani d’oggi con le regole che dovrebbero disciplinare la nostra società. Un rapporto condizionato – inevitabilmente – dalle modalità con cui gli adulti di riferimento trasmettono il senso del rispetto non solo verso le norme, ma verso gli altri.

rienza di ciascuno di noi. Se una persona cresce facendo abitualmente ciò che le pare all’interno della famiglia, all’esterno la situazione non potrà che peggiorare. Usando una metafora, se si seminano patate non potrà crescere granoturco. E per diventare adulti responsabili e rispettosi, i giovani hanno bisogno di principi e cardini educativi che gli adulti non stanno più mettendo. Perché senza le regole, paradossalmente, i ragazzi e le ragazze non capiranno nemmeno il significato della trasgressione.

Adolescenza liquida

Rubrica a cura di Andrea Fiore

Anarchia totale

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La società contemporanea, in particolare quella europea, nel corso degli ultimi decenni ha abbracciato modalità di comportamento via via più liberali e tolleranti, mettendo in secondo piano l’aspetto sanzionatorio. Ma se col passare del tempo le persone vengono abituate a fare ciò che vogliono, ognuna di loro tenderà ad allentare i propri freni inibitori, rendendo sempre più complicata la funzione educativa che la società dovrebbe svolgere nei confronti dei suoi membri. Siccome le famiglie rappresentano il nucleo della società, è da loro che bisogna partire per poter invertire la tendenza. Ma il percorso appare molto tortuoso. Nel recente passato, infatti, ogni generazione si è ritagliata uno spazio sempre più vasto di autogestione fino a giungere al contesto attuale che, quotidianamente, noi operatori dei servizi sanitari osserviamo. Un contesto in cui sempre più ragazzi e ragazze non rispettano né le indicazioni dei genitori né quelle delle leggi.

Sistema senza valori Le regole di convivenza nella società non sono insite nel nostro DNA, ma sono scritte nell’espe|

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Per comprendere fino in fondo il concetto bisogna ragionare sui dati di fatto: se i genitori lasciano i figli liberi di fare ciò che vogliono, questi non avranno mai modo di vivere pienamente la propria adolescenza, periodo di ribellione. Se gli adulti di riferimento gliela danno sempre vinta, i ragazzi contro chi si ribelleranno? Una provocazione per niente banale, perché se non riusciranno a fare esperienza di sé, come potranno diventare uomini? Invece sempre più spesso troviamo genitori e figli assiepati su un’unica barricata, tutti a fare ciò che vogliono senza curarsi delle conseguenze. Una situazione preoccupante, che conduce all’immagine di partenza.

Necessità di ordine L’episodio citato in apertura è il sintomo più eclatante di questo malessere: la mancanza di esempi forti da seguire o contro cui scontrarsi, viene traslata dai ragazzi anche verso l’esterno. Se a casa faccio ciò che voglio, perché non posso farlo anche fuori? Ma se nel vivere quotidiano gli attori della società rifiutano il rispetto di regole condivise, l’unica conseguenza possibile diventa il caos. Con tutti i rischi che ciò comporta. Perché la ciclicità della storia insegna che più


la confusione è grande più è facile l’emergere di persone forti, convinte di avere le soluzioni giuste per ciascuno di noi. Molte dittature del secolo scorso hanno avuto avvio da queste condizioni generali. Cosa fare per invertire la rotta? Bacchette magiche non esistono e l’unica via percorribile parte proprio dalle famiglie. I genitori devono tornare a essere in grado di dettare le regole ai loro figli, facendo comprendere quali sono i comportamenti sbagliati e stimolandoli a dare il meglio di sé.

Premiare il merito Mi è capitato invece di incontrare ragazzi che, nonostante la bocciatura a scuola o una promozione risicata, avessero ricevuto regali di grande valore. Un messaggio assolutamente sbagliato, che sta purtroppo diventando contagioso. La scuola e lo studio rappresentano il lavoro dei giovani: un lavoro che, come per ognuno di noi, deve essere svolto al meglio delle proprie possibilità. Assecondando il concetto “basta che alla fine sia promosso”, le famiglie d’oggi stanno formando futuri uomini mediocri. Da qui bisogna ripartire: se teniamo ai nostri figli, dobbiamo stimolarli a dare il meglio di sé, premiandoli quando danno il massimo e riportandoli sulla giusta strada quando sbandano. Loro stessi, alla fine, ce ne saranno grati.

dott. Andrea Fiore Medico delle Farmaco-Tossicodipendenze, psichiatra andrea.fiore@imagazine.it


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CERVELLO E INVECCHIAMENTO

Meditazione S A L U T E

e funzioni cerebrali

Rubrica a cura di Annalisa Casarin

Secondo uno studio recente la sua pratica può ridurre l’incidenza di malattie mentali e neurodegenerative.

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Il verbo meditare significa riflettere con attenzione. Meditazione (dal latino meditatio, riflessione) è la parola usata per esprimere qualcosa a metà tra la concentrazione e la contemplazione. La concentrazione è focalizzata su un punto; la contemplazione ha un raggio d’azione più ampio. Comunque sia praticata, la meditazione è una pratica per esercitare la mente, così come lo sport viene usato per allenare il corpo. È difficile risalire alla nascita di questa attività senza considerare il contesto religioso in cui è stata praticata. Dati risalenti ai tempi preistorici indicano che anche le civiltà più antiche utilizzavano pensieri ripetitivi e canti ritmici per placare gli dei. Alcuni dei primi documenti scritti sulla meditazione risalgono al 1500 a.C. quando veniva praticata dai religiosi Hindù. Intorno al 500-600 a.C. i taoisti in Cina e i buddisti in India hanno cominciato a sviluppare pratiche meditative più strutturate. La meditazione legata alla religione cristiana nasce molto dopo quando, intorno al sesto secolo d.C., si è sviluppata dalla pratica di lettura della Bibbia da parte dei monaci benedettini. Ai giorni nostri la meditazione viene usata in tutto il mondo per combattere principalmente stress e an|

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sia, ma diversi studi hanno dimostrato un intervento terapeutico su diverse altre patologie. Benché la vita delle persone duri più a lungo, gli anni guadagnati spesso comportano il rischio di malattie mentali e neurodegenerative, ma uno studio recente ha dimostrato che la meditazione potrebbe rappresentare un metodo per ridurne l’incidenza. Essa, infatti, sembra preservare la materia grigia cerebrale, il tessuto che contiene i neuroni, agendo diffusamente sull’intera area del cervello. Lo studio, pubblicato nella rivista Frontiers in Psychology, ha coinvolto due gruppi di volontari, di 50 soggetti ciascuno. Uno dei gruppi era costituito da persone esperte nell’arte della meditazione, con una pratica media di 20 anni. L’altro da non adepti. L’età degli esaminati era nel range 24-77 anni. Osservando il cervello di ciascuno nel corso del tempo, per tutti si è evidenziata un’atrofia della materia grigia anno dopo anno, ovvero la riduzione progressiva di volume. Ma per coloro che praticavano la meditazione la perdita di volume cerebrale negli anni appariva più contenuta. Esistono diversi modi per meditare. Nel corso dei secoli infatti le varie tradizioni spirituali dell’oriente hanno sviluppato tecniche e percorsi diversi per lo sviluppo della coscienza attraverso la pratica della meditazione. Ciò nonostante rimangono dei fatto-


ri comuni importanti che accomunano tutte le diverse forme di meditazione. Uno di questi è lo sviluppo della consapevolezza dell’individuo. Che sia mindfulness, manthra o meditazione guidata, per citarne alcune, tutte le tecniche di meditazione possono essere incluse in due gruppi: meditazione concentrativa e quella analitica o non directive. La prima si focalizza sul respiro o su determinati pensieri che a loro volta bloccano altri. Durante la seconda, invece, chi la pratica focalizza l’attenzione sulla respirazione o su particolari suoni, ma alla mente è permesso di ‘vagare’ senza blocchi. La mindfulness meditation fa parte del primo tipo e viene definita come attenzione consapevole, intenzionale e non giudicante alla propria esperienza nel momento in cui essa viene vissuta. In origine una pratica buddista, questa tecnica molto in voga al momento è accettata come terapia per ansia e depressione. Viene praticata nelle scuole, da team sportivi e unità militari per migliorarne le prestazioni e sembra avere effetti benefici in pazienti colpiti da dolore cronico, sindrome del colon irritabile, cancro, tinnito e HIV. La meditazione renderebbe i sintomi di queste malattie più tollerabili migliorando inoltre l’umore e la qualità del sonno. Uno studio in cui sono state fatte immagini di risonanza magnetica a soggetti sani ha rivelato che questa pratica antica può cambiare profondamente la comunicazione fra diverse aree del cervello. Dopo 8 settimane di mindfulness meditation l’amigdala, uno dei centri coinvolti nella reazione da stress, sembra restringersi e la corteccia prefrontale, una delle zone deputate all’elaborazione di coscienza, concentrazione e processi decisionali, appare più spessa. Inoltre, la connessione fra queste regioni e il resto del cervello sembra migliorare. La meditazione sembra quindi proteggere il cervello dall’invecchiamento e lo difende dall’atrofia tipica degli anni a carico della materia grigia che solitamente si assottiglia col tempo. I dati disponibili sono promettenti e indicano potenzialità protettive contro l’inevitabile ‘decadenza’ cui la nostra mente va incontro già dai 20 anni in su. Questo apre la strada a nuovi utilizzi della meditazione non solo nell’ambito dell’invecchiamento fisiologico, ma anche in quello di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer.

Dr. Annalisa Casarin Medico ricercatore presso il Watford General Hospital e l’Imperial College di Londra


La litoterapia dechelatrice: una nuova terapia L’impiego di minerali e rocce in terapia olistica consente al medico di intervenire su un gran numero di disturbi: patologie articolari, intestinali, cardiocircolatorie ed endocrinologiche. Offre un’ottima azione su obesità e cellulite, coliti spastiche, fragilità capillare, artrosi e dolori reumatici.

Già dal 1974, in Francia, grazie all’opera del medico omeopata Max Tétau, prendeva l’avvio e muoveva i primi passi un nuovo concetto terapeutico: un metodo innovativo basato sull’impiego di minerali e rocce prelevati dal loro sito naturale, diluiti e dinamizzati secondo il metodo omeopatico. Si tratta di una cura giunta fino ai giorni nostri. Conservativa per quanto riguarda le funzioni biochimiche del corpo, associabile con tranquillità ai farmaci naturali e chimici di sintesi e del tutto priva di controindicazioni. I litoterapici (da líthos, pietra) si sono dimostrati attivi ed efficaci su un gran numero di malattie. Come si assumono i litoterapici? «Si trovano in farmacia in fiale e gocce, diluite all’ottava diluizione decimale (D8)». Qual è il meccanismo d’azione? «Tutte le nostre funzioni cellulari sono determinate da piccole sostanze minerali. Per questo l’impiego di minerali molto diluiti consente di interagire con queste sostanze endogene e di influenzare, in modo del tutto sicuro e rapido, la biochimica del corpo. Il rimedio prescelto stimolerà il metabolismo e le funzioni cellulari più profonde, stimolerà gli enzimi attivatori e quelli delle ghiandole endocrine. Se un individuo ha una malattia legata a disturbi metabolici (epatopatie, malattie psichiche e neurologiche, alterazioni funzionali del ritmo cardiaco, patologie intestinali e delle ghiandole endocrine, quali tiroide, paratiroidi, ipofisi, ovaie etc…) ne otterrà sicuro giovamento». Come agiscono questi minerali che troviamo nei rimedi? «A titolo esemplificativo il Magnesio contenuto nella Glauconia porterà ad equilibrio problemi legati alla funzione intestinale (stipsi ostinata, diarrea, rallentamento della digestione). La Lepidolite equilibrerà tono dell’umore e ansia. Il Manganese della Pirolusite

ridurrà specifiche reazioni allergiche (asma, riniti allergiche e dermatiti da contatto). Il Cobalto dell’Erythrite condurrà ad ammorbidire gli effetti della perdita di memoria, dei tremori e della riduzione delle forze della terza età. Lo Zolfo migliorerà le funzioni epatiche (calcoli della colecisti, statosi epatica)». Quali malattie e disturbi possiamo contrastare con i litoterapici? «Numerosi. Li abbiamo indicati nella tabella seguente». Galenica della litoterapia: Glauconie D8 (Magnesio e Potassio): asma, insonnia, obesità, stanchezza fisica. Tormalina litica D8 (Litio, Ferro, Alluminio e Magnesio): cefalea, tensione muscolare, colon irritabile. Erythrite D8: varici arti inferiori, fragilità capillare. Feldspath Quadratique D8: artrosi e dolori reumatici ad anche, spalle, ginocchia e piccole articolazioni delle mani. Iodargyrite D8 (Ioduro d’Argento che diminuisce l’appetito e stimola la tiroide): obesità, cellulite.

I rimedi possono essere associati fra loro? «Sì, per la cellulite ad esempio si assumeranno al mattino due fiale di Glauconia, seguite prima del pranzo da Iodargyrite, a cena Blende e, prima di coricarsi, Pyrolusite. Per le rinofaringiti catarrali dei bambini, ottimi Pyrolusite e Calcopirite aurifera; una fiala di ciascuno al mattino a digiuno». Il dottor Roberto Pagnanelli è medico esperto di medicine naturali. Psicoterapeuta è diplomato in Medicina Psicosomatica, in Medicina Omeopatica e in Psicoterapie Brevi. Riceve a Trieste, Monfalcone e Gorizia. Per informazioni: Tel: 330-240171 www.robertopagnanelli.it www.laforzadellamente.it


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SCADENZA 28 MARZO ▶ PREMIO NAZIONALE DI POESIA “DINO BAVONA” Sezione: poesia Lunghezza: libera Quota: € 15 Premi: 1. € 750; 2. € 350; 3. € 250. Info: 327 8605708, circoloculturale@montepescali.it, www. montepescali.it SCADENZA 30 MARZO ▶ FESTIVAL PREMIO LUSSU Sezione: A) poesia in lingua; B) poesia in sardo Lunghezza: max 3 opere, max 30 versi Quota: € 15 a poesia Premi: pubblicazione, letture pubbliche Info: 340 8853138, gmgmascia@gmail.com ▶ PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE GAETANO CINGARI Sezione: A) narrativa inedita; B) poesia inedita; C) silloge inedita; D) silloge dita Lunghezza: libera Quota: A,B,C) € 20; D) € 25 Premi: pubblicazione, premi in denaro, targhe, pergamene Info: 09 65 373738, leonidaedizioni@libero.it, www.editrice-leonida.com ▶ CONCORSO NAZIONALE PREMIO DI POESIE “SALVATORE GALANTI” Sezione: A) narrativa breve; B) poesia Lunghezza: A) max 4 cartelle; B) max 40 versi Quota: nessuna Premi: complementi d’arredo Info: 03 99634077, 347 6928580, associazionemazzarinese@gmail.com ▶ TROFEO RILL - IL MIGLIOR RACCONTO FANTASTICO Sezione: racconti fantastici inediti Lunghezza: max 21.600 battute Quota: € 10 Premi: denaro, pubblicazione internazionale con traduzione

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Info: 06 58200541, trofeo@rill. it, www.rill.it ▶ IL GIRO D’ITALIA DELLE POESIE IN CORNICE Sezione: A) poesia Lunghezza: max 36 versi Quota: € 22 Premi: trofei, pubblicazioni, attestati Info: 02 98233100, segreteria@ clubautori.it, www.club.it SCADENZA 31 MARZO ▶ SAN LORENZO 2015 POESIE E RACCONTI Sezione: A) poesia; B) racconto Lunghezza: A) max 30 versi; B) max 3 cartelle Quota: € 25 Premi: denaro, diplomi, menzioni d’onore Info: 055 4215411, 338 2124276, liberartesesto@virgilio. it, www.liberartesesto.net ▶ PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE “SAN VALENTINO POESIA SULL’AMORE” Sezione: A) poesia su amore per l’altro; B) poesia su amore filiale; C) poesia su amore divino; D) poesia su amore per la propria terra Lunghezza: max 2 poesie, max 36 versi Quota: € 10 Premi: trofei, targhe, pergamene, attestati e diplomi Info: 070 884763, 339 3635961, elisa.piano@alice.it, http://elisapiano.weebly.com ▶ CONCORSO NAZIONALE DI POESIA INEDITA “CITTÀ DI CONEGLIANO” Sezione: A) poesia inedita; B) poesia inedita under 18; C) poesia inedita under 14 Lunghezza: libera Quota: A) € 10; B,C) € 5 Premi: opere d’arte, vini, attestati Info: 0438 1791484, 349 4081615, direttore.ilpiave@libero.it, www.ilpiave.it ▶ PREMIO NAZIONALE DI POESIA “P. BORGOGNONI” Sezione: poesia singola Lunghezza: max 40 versi

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Quota: € 15 Premi: 1. € 800; 2. € 500; 3. € 400; 4. € 300; 5. € 200 Info: 0573 26394, gio_pol@alice.it ▶ PREMIO NAZIONALE DI NARRATIVA STORICA EDITA E INEDITA “RACCONTAMI LA STORIA” Sezione: A) romanzo storico edito; B) romanzo storico inedito; Lunghezza: A) libera; B) min 5, max 15 cartelle Quota: nessuna Premi: 1. € 1.000; targhe, cesti di prodotti enogastronomici, pubblicazioni Info: premioraccontamilastoria@ gmail.com, http://premioraccontamilastoria.blogspot.it SCADENZA 10 APRILE ▶ PREMIO LETTERARIO NAZIONALE DI POESIA TERRA D’AGAVI Sezione: 2 poesie inedite in vernacolo e traduzione in lingua Lunghezza: max 20 versi Quota: nessuna Premi: 1. € 1.000; 2. € 700; 5 segnalazioni con targa Info: 360 529988, 09 33930891, rotaryclubgela@gmail.com, www.rotarygela.it SCADENZA 15 APRILE ▶ PREMIO LETTERARIO, PITTORICO, FIGURATIVO NAZIONALE CAFFÈ DELLE ARTI Sezione: A) poesia a tema libero; B) narrativa breve a tema libero Lunghezza: A) max 40 versi; B) max 16.200 battute Quota: € 15 Premi: targhe personalizzate, diplomi Info: 377 5480015, caffe.dellearti@libero.it, www.caffedellearti.org ▶ PREMIO DI POESIA FRANCESCO MORO COMUNE DI SARTIRANA LOMELLINA Sezione: A) poesia in lingua; B) poesia in vernacolo Lunghezza: max 36 versi

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Quota: A) € 15; B) € 7 Premi: targhe, riconoscimenti, attestati, prodotti tipici Info: 335 6655482, 02 98233100, segreteria@concorsiletterari.it, www.club.it SCADENZA 20 APRILE ▶ PREMIO LETTERARIO NAZIONALE DOMENICO PORTERA Sezione: A) poesia in lingua; B) poesia in vernacolo; C) narrativa; D) poesia giovani Lunghezza: A,B,D) max 36 versi; C) max 10 cartelle Quota: A,B,C) € 20; D) € 10 Premi: targhe, viaggio premio, menzioni speciali Info: 347 6564114, ilcentro@ poliskephaloidion.it, www.poliskephaloidion.it SCADENZA 28 APRILE ▶ PREMIO ANTIGONE CITTÀ DI CEPPALONI Sezione: A) poesia inedita in lingua; B) poesia inedita in vernacolo; C) poesia in italiano Lunghezza: libera Quota: € 5 Premi: denaro, gioielli, targhe, pergamene Info: 334 7419508, antigone.onlus@live.it, www.antigoneceppaloni.jimdo.com SCADENZA 30 APRILE ▶ PERCORSI LETTERARI… “SHELLEY E BYRON” Sezione: A) poesia inedita; B) racconto breve inedito; C) libro di poesie edito; D) narrativa edita Lunghezza: A) max 40 versi; B) max 4 cartella; C,D) libera Quota: € 10 Premi: denaro, soggiorni alle Cinque Terre, targhe personalizzate, diplomi, prodotti tipici delle Cinque Terre Info: 3497762040, arianna.giovanni@libero.it, www.filodiariannanaturabio.it ▶ PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE MARGUERITE YOURCENAR Sezione: A) poesia; B) narrativz Lunghezza: A) max 36 versi; B) max 10 cartelle Quota: € 18,50 Premi: targhe, pubblicazioni, attestati Info: 02 98233100, segreteria@ clubautori.it, www.club.it ▶ PREMIO LETTERARIO LA PRIMA PENNA Sezione: A) narrativa under 19; B) narrativa under 30; C) narrativa adulti Lunghezza: max 30.000 battute Quota: € 20 Premi: denaro, pubblicazioni Info: 05 49950125, 335 7347785, premioletterario@ecf. sm, www.ecf.sm



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(as) s a g g i Joyce Carol Oates Il maledetto Mondadori, 2015 Pagg. 636 € 25,00 Princeton, New Jersey, inizio del Ventesimo secolo. Un veleno maledetto è pronto a diffondersi per contagio tra gli abitanti: vampiri e fantasmi popolano senza tregua i sogni degli innocenti. È la fine dell’inverno, la vigilia del MercoMichel Houellebecq Sottomissione Bompiani, 2015 Pagg. 256 € 17,50 A Parigi, in un indeterminato ma prossimo futuro, vive François, studioso di Huysmans, che ha scelto di dedicarsi alla carriera universitaria. Perso ormai qualsiasi entusiasmo verso l’insegnamento, la sua vita procede diliDaniela Galeazzi e Giuseppina Minchella L’abiura Kappavu, 2014 Pagg. 264 € 15,00 Henrick Maler, fin da bambino, ha conosciuto il dramma di vivere sospeso tra due fedi, quella cattolica della madre e quella calvinista del padre. Lacerazioni, dubbi, inquietudini diventano così suoi compagni di vita e ne fanno un personaggio emblematico del disincantato Seicento e nello stesso tempo un precursore di nuovi Marino Visintin Sagrado nella Grande Guerra e i militari di San Martino del Carso Goliardica Editrice, 2014 Pagg. 51 € 6,00 Dulce et decorum est pro patria mori... Così sulle lapidi di tanti cimiteri di guerra e nelle parole di chi la guerra la conobbe solo da lontano. Molto più umano invece il lavoro portato avanti da Marino Visintin, la ricerca sui caduti e sui richiamati nella Prima guerra mondiale partiti da San Martino del Carso, piccola borgata

ledì delle ceneri, quando una potente maledizione si abbatte sulla giovane discendenza delle famiglie più in vista della città, e le loro figlie iniziano a scomparire. La più bella delle giovani, a pochi passi dall’altare, è sedotta e rapita da un uomo misteriosamente affascinante. Quando il fratello della sposa scomparsa si mette in viaggio per cercarla, il suo cammino si incrocia imprevedibilmente con quello delle più illustri personalità di Princeton: da Grover Cleveland a Woodrow Wilson, da Upton Sinclair a Jack London e Mark Twain. gente, tranquilla e impermeabile ai grandi drammi della storia, infiammata solo da fugaci avventure con alcune studentesse, che hanno sovente la durata di un corso di studi. Ma qualcosa sta cambiando. La Francia è in piena campagna elettorale, le presidenziali vivono il loro momento cruciale. I tradizionali equilibri mutano. Nuove forze entrano in gioco, spaccano il sistema consolidato e lo fanno crollare. È un’implosione improvvisa ma senza scosse, che cresce e si sviluppa come un incubo che travolge anche François. tempi e del disagio di vivere dell’uomo contemporaneo. Prendendo avvio da un processo istruito nel 1619 dall’Inquisizione, il romanzo ricostruisce la difficile infanzia del protagonista in Olanda, l’istruzione prestigiosa nel collegio gesuita di Anversa, il lungo e avventuroso viaggio attraverso l’Europa, l’incontro con una donna sorprendente, un amore appassionato che tuttavia non riuscirà a fermarlo. Il vagare di Henrick Maler diventa così la metafora dell’umano bisogno di conoscenza al di là di ogni confine e pregiudizio e dell’esigenza di dare un senso alla vita stessa. che ha pagato con la sua totale distruzione lo scotto per la difesa dei confini. Un paese morto, tutto da ricostruire, da ripensare. Oggi quasi niente farebbe pensare che le abitazioni della borgata carsica erano un giorno cumuli di macerie attraversati da trincee, reticolati, resti di uomini e di case in un insieme infernale, difesi da uomini venuti da molto lontano. Non toccò infatti ai paesani difendere le proprie case, ma ai soldati magiari, gli Honvéd provenienti dalle ricche pianure ungheresi, costretti qui a vivere e morire tra la pietra così fredda, così dura, così totalmente disanimata, citando Ungaretti, “soldato ma poeta”.

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PERSONAGGI L’ ABIURA Intervista di Andrea Doncovio Foto di Egidio Cignolin

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Conoscenza, l’arma vincente contro l’integralismo Da un documento dell’archivio storico dell’Arcidiocesi di Udine riemerge la vicenda di un processo inquisitoriale tenutosi nella Palmanova del 1600. Imputato un mercenario olandese di padre calvinista e madre cattolica. Le scrittrici Daniela Galeazzi e Giuseppina Minchella ne hanno ripercorso la vita. Realizzando un romanzo storico denso di significati.

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Daniela e Giuseppina, com’è nata l’idea di scrivere questo libro? ÂŤDalla scoperta nell’Archivio Storico dell’Arcidiocesi di Udine del processo inquisitoriale contro il soldato calvinista olandese Henrick Maler, uno dei tanti mercenari d’Oltralpe al servizio della Serenissima Repubblica, che abiurò il calvinismo per passare al cattolicesimo. Ci ha incuriosito soprattutto la sua deposizione in perfetto latino, con JUDÂż D RUQDWD HG HOHJDQWH XQ FDVR GDYYHUR UDUR QHOOD storia della fortezzaÂť. La vicenda prende avvio dalla cittadina olandese di Campen, luogo che avete visitato personalmente: cosa vi è rimasto impresso di quel viaggio? ÂŤSiamo rimaste affascinate da quella cittĂ del Nord, immersa nella nebbia, con uno skyline “anticoâ€?: l’alta torre della cattedrale di san Bavone, le guglie delle porte‌ Abbiamo percorso un centro storico ancora PHGLHYDOH FRQ OH VWUDGH SDUDOOHOH DO Âż XPH -LVVHO LQWHU secate da vicoli e limitate da canali come se seguissero OD FRUUHQWH GHO Âż XPH &L q VHPEUDWR GL UHVSLUDUH LO SDV sato. E allora come non fantasticare sulla vita avventurosa di quest’uomo che dal lontano Overjissel, percor60

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VD PH]]D (XURSD HUD Âż QLWR D IDUH LO VROGDWR QHOOD IRU tezza veneziana di Palmanova?Âť La storia narrata ne “L’abiuraâ€? si sviluppa nell’Europa di inizio XVII secolo: com’era all’epoca il nostro Continente? ÂŤEra un’Europa divisa dalla Riforma protestante, teatro di cruente guerre di religione, un’Europa dove la religione assumeva un forte ruolo pubblico e marchiava la storia politica, sociale e individuale. Infatti il FRQÂż QH UHOLJLRVR DWWUDYHUVDYD DQFKH OH IDPLJOLH FRPH QHO FDVR GL +HQULFN 0DOHU Âż JOLR GL PDGUH FDWWROLFD H di padre calvinista. Ma quell’Europa fu anche terreno fertile per la nascita di nuove idee; fu percorsa da una rivoluzione intellettuale che gettò le basi del pensiero moderno, scaturito dal dibattito tra intellettuali come Keplero, Cartesio, Galilei. Per la prima volta si parlò di diritti naturali dell’individuo, di modelli politici alternativi, di pluralismo delle concezioni che costituiscono i prodromi dell’IlluminismoÂť. Torniamo alla vicenda del libro, che raggiunge il suo apice nella fortezza di Palmanova, la vostra cittĂ . Che luogo era all’epoca? ÂŤPalmanova agli inizi del Seicento era un luogo poco ospitale, ancora in costruzione, abitato da solda-


tesche di diversa nazionalitĂ che ne facevano un crogiolo di costumi, religioni e lingue diversiÂť. Il vostro è un romanzo storico che trae origine da un fatto realmente accaduto. Nella narrazione complessiva come convivono invece realtĂ storica H Âż Q]LRQH" ÂŤCome in ogni romanzo storico le vicende narrate nascono da uno stretto intreccio tra documenta]LRQH H Âż Q]LRQH QDUUDWLYD PD QRQ YD PDL GLPHQWL cato che alla base di questo intreccio sta un importante patto implicito che lo scrittore fa con i suoi lettori: quello di coniugare sempre e comunque, al di lĂ delle tecniche narrative scelte, la libertĂ inventiva con la veritĂ storica accertata e rigorosa, che ha sempre funzione di cornice e di contesto delle vicende narrateÂť. Anche il protagonista principale, Henrick MaOHU q UHDOPHQWH HVLVWLWR 'DL GRFXPHQWL XIÂż FLDOL FR sa sappiamo di lui? ÂŤDal processo si può ricavare la provenienza dall’Overijssel, una sperduta provincia olandese, l’inIDQ]LD SUREOHPDWLFD SHU HVVHUH Âż JOLR GL JHQLWRUL DSSDU tenenti a due fedi diverse, il suo viaggiare per l’Europa, il suo arruolamento nella fortezza di Palmanova, la sua abiura. L’estratto Annotazioni genealogiche relative alla famiglia Maler in Kampen, inviatoci dall’Archivio Storico di Campen, ci ha offerto una descrizione dettagliata dell’albero genealogico della famiglia Maler a partire dal XV secolo e abbiamo cosĂŹ scoperto che il protagonista apparteneva a un casato importante HG HUD Âż JOLR GHO ERUJRPDVWUR GHOOD FLWWjÂŞ E gli altri personaggi? Quanti sono reali e quanti inventati? ÂŤTutti i componenti della famiglia Maler e della famiglia della madre di Henrick sono storicamente esistiti. Poi ci sono personaggi, realmente vissuti negli stessi anni di Henrick, che unicamente per nostra volontĂ sono entrati in relazione con il protagonista perchĂŠ funzionali alla narrazione. All’interno del romanzo agiscono anche personaggi frutto solo della nostra fantasia, tra questi la protagonista Margherita Goz]L XQD UDIÂż QDWD H VSUHJLXGLFDWD FRUWLJLDQD GDOOD TXD le Henrick, sempre affascinato da persone e situazioni fuori dal comune, si sente attrattoÂť. I luoghi in cui si svolge la vicenda sono numerosi: dall’Olanda ad Anversa, da Parigi alla Spagna, da Venezia a Palmanova all’Europa orientale. Come si è svolto il lavoro della loro descrizione trasposta al 1600? ÂŤCi siamo servite di diverse fonti storiche, di testi e di dipinti dell’epoca che ci hanno aiutato e accompagnato per tutta la stesura del romanzoÂť. Restiamo a quell’epoca: l’Europa si presentava lacerata da contrapposizioni ideologiche e religio-

se. Ăˆ possibile ipotizzare un’analogia con l’Europa di oggi? ÂŤPurtroppo gli ultimi avvenimenti in Europa stanno dimostrando che esistono ancora fanatismo, intolleUDQ]D SUHJLXGL]LÂŤ PDOL FKH FL LPSRQJRQR VHULH ULĂ€ HV sioni. In questo senso il titolo del nostro romanzo, “L’abiuraâ€?, costituisce un invito per noi uomini del XXI secolo ad abiurare, a rinunciare a ogni fanatismo, a ogni preclusione nei confronti del diverso, un invito ad abiurare all’ignoranza, in nome della conoscenza. Ecco perchĂŠ noi abbiamo immaginato un contatto con l’Oriente, fortemente cercato da Henrick, ossia un ponte gettato tra due mondi e tra due culture, quasi un auspicio a suSHUDUH LO GLIÂż FLOH VHFRODUH LPSDWWR WUD (XURSD H ,VODPÂŞ Da quegli anni bui di inizio 1600 prese successivamente avvio il “secolo dei lumiâ€?. SarĂ cosĂŹ anche per la nostra societĂ attuale? ÂŤNon possiamo che augurarcelo, anche se tanti seJQDOL FL IDQQR FDSLUH FKH OD VWUDGD VDUj OXQJD H GLIÂż cile. Noi riteniamo che solo le armi della conoscenza e della cultura potranno aiutare in questo tormentato percorsoÂť. Andrea Doncovio

Daniela Galeazzi Nata e residente a Palmanova, è attiva nel mondo dell’associazionismo culturale e presiede da anni alcuni sodalizi. Ha ideato vari progetti culturali volti alla valorizzazione della cittĂ -fortezza di Palmanova e del territorio. Tra le sue pubblicazioni, Il Santo Monte di PietĂ di Palma. Nascita e attivitĂ iniziale di una pia istituzione (Palmanova 2008) e due romanzi storici, scritti in collaborazione con altro autore: Marietta olim Galla (Padova 2001), La camera del miglio (Padova2012).

Giuseppina Minchella Nata e residente a Palmanova, da tempo promuove la conoscenza della storia politica e sociale della città -fortezza. Si occupa dell’attività del Sant’Ufficio nella Repubblica di Venezia, con particolare interesse alle conversioni, ai passaggi di fede e alla coesistenza di cristiani e musulmani. Tra le sue pubblicazioni, Porre un soldato alla Inquisizione. I processi del Sant’Ufficio nella fortezza di Palmanova 15951669 (Trieste 2009) e Frontiere aperte. Musulmani, ebrei e cristiani nella Repubblica di Venezia (Roma 2014). In apertura: da sinistra, Daniela Galeazzi e Giuseppina Minchella durante la presentazione de L’abiura (vedi pag. 59)


PERSONAGGI

NADIA BENCIC Intervista di Vanni Veronesi

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Un arcobaleno

di colori Si definisce con tre aggettivi: versatile, intuitiva, creativa. E la sua carriera, che spazia dall’arte figurativa alla letteratura passando per il cinema e il teatro, lo dimostra. Ora, Nadia Bencic si appresta a tornare sulla scena pittorica con una mostra personale che si preannuncia molto particolare.

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Tavolozza e pennelli sono il suo primo amore, vero? Š6u Âż Q GD SLFFROD TXDQGR IUHTXHQWDYR OD VFXROD LWDOLDQD GL 3LUDQR GÂś,VWULD Oj JUD]LH D XQ EUDYLVVLPR LQVHJQDQWH PL VRQR VXELWR DSSDVVLRQDWD DO GLVHJQR 'D DOORUD QRQ KR PDL VPHVVRÂŞ Dall’Istria all’Italia: come mai? Š1DWD D 3DUHQ]R KR FRQWLQXDWR JOL VWXGL D 3LUDQR H GRSR HVVHUPL GLSORPDWD D ,VROD PL VRQR WUDVIHULWD D 7ULHVWH PLD FLWWj DGRWWLYD Âż Q GD JLRYDQLVVLPDÂŞ Cosa rappresenta per lei la sua terra d’origine? Š/Âś,VWULD q LO SDHVH GHL PLHL QRQQL GHOOH FDPSDJQH LQ FXL KR WUDVFRUVR OD PLD JLRYLQH]]D q GHQWUR GL PH DQFKH VH QRQ YL DELWR SL ÂŞ Le manca? Š6u PD SHU IRUWXQD q YLFLQD H SRVVR UDJJLXQJHUOD TXDQ GR YRJOLR $GRUR DQFKH OD 'DOPD]LD H OD PLD JUDQGH SDV VLRQH q YHOHJJLDUH OXQJR OH LVROH GRYÂśq QDWR 2WWDYLR 0LV VRQL ODJJL WUDJJR VSXQWR SHU VFULYHUH SRHVLH H VWRULH GL PDUH ,QROWUH VWR UHDOL]]DQGR XQ OLEUR VXL ULFRUGL GHL PLHL DQQL LVWULDQL GDO WLWROR Quel Triangolo di ParadisoÂŞ Titolo rivelatore. Š6u SHUFKp TXHOOD SHQLVROD WULDQJRODUH q YHUDPHQWH XQ OXRJR SDUDGLVLDFR 6DUj XQ YROXPH GL PHPRULH QHO TXDOH IDUz ULYLYHUH L PLHL ULFRUGL LO SURIXPR GHO SDQH GHOOD QRQ QD JOL XOLYL DWWRUQR DOOD QRVWUD FDVD L WHUPLQL GLDOHWWDOL FRVu ULFFKL GL VLJQLÂż FDWRÂŞ 62

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Quanto sono importanti i ricordi nella sua vita? Š)RUPDQR XQD WUDPD FRPSOHVVD VRWWHUUDQHD FRPH LO 7L PDYR QRQ VL YHGRQR PD PL FRQGL]LRQDQR FRQWLQXDPHQWHÂŞ Eppure lei è una persona che sembra guardare piĂš in avanti che all’indietro. O sbaglio? Š0D LQIDWWL LO SDVVDWR q XQ VHUEDWRLR GL LGHH HG HVSHULHQ ]H IRQGDPHQWDOL SHU DIIURQWDUH LO IXWXUR ( FRPXQTXH Vu q YHUR VRQR VHPSUH DOOD ULFHUFD GL TXDOFRVDÂŞ Domanda necessaria: cosa? Š1RQ q IDFLOH ULVSRQGHUH PD LQ JHQHUDOH VHQWR LO ELVR JQR GL FRQRVFHUH /H JLRUQDWH QRQ PL EDVWDQRÂŤ H IRUVH QRQ PL EDVWD XQD YLWD SHU UHDOL]]DUH WXWWL L PLHL SURJHWWL 9RJOLR ODVFLDUH XQD WUDFFLD GHO PLR SDVVDJJLRÂŞ ( Âż QRUD FL q ULXVFLWD" Š6u PD YRUUHL GDUH GL SL ÂŞ Però possiamo ricordare ciò che ha giĂ fatto. Come OD VXD SDUHQWHVL FLQHPDWRJUDÂż FD XQ UXROR QHOOD WUD sposizione di un romanzo di Umberto Saba‌ ÂŤErnesto GL 6DOYDWRUH 6DPSHUL (UD LO H LO UHJL VWD VL RFFXSDYD GHOOH FRPSDUVH FRVu PL SUHVHQWDL DO 6DYRLD ([FHOVLRU 3DODFH GL 7ULHVWH 0HQWUH PL SUHSDUDYR LQGRVVDQ GR XQ YHVWLWR ELDQFR 6DPSHUL HQWUz LQ FDPHULQR PL YLGH HG HVFODPz Š6WXSHQGD 0HUDYLJOLRVD ÂŞ (EEL OD SDUWH VX ELWR H LQWHUSUHWDL OD GDPD GL FRPSDJQLD GL XQ FDSLWDQRÂŞ Com’era l’atmosfera sul set? Š%HOOLVVLPD 6L DVSHWWDYD OD OXFH GHO WUDPRQWR SHU JLUD UH HUDYDPR WXWWL YHVWLWL FRQ DELWL RWWRFHQWHVFKLÂŤ VHPEUDYD


Qui sopra e in basso: due dipinti di Nadia Bencic. A destra: Nadia Bencic con Vittorio Sgarbi.

GDYYHUR GL HVVHUH LQ TXHOO¶HSRFD $QFKH PLR ¿ JOLR SDUWHFL Sz DOOD ULSUHVH LQ XQ JLURWRQGR FRQ GXH EDPELQH +R DQFKH DYXWR PRGR GL FRQRVFHUH 9LUQD /LVL H 0LFKHOH 3ODFLGR IX OXL D VFHJOLHUH O¶LPPDJLQH GL FRSHUWLQD XQD PLD IRWR GL VFH QD SHU LO PLR SULPR OLEUR GL SRHVLH Incantevole Sussurroª Un altro titolo che rivela la sua vita interiore. © ULSUHVR GD XQD SRHVLD GHOOD UDFFROWD GL FXL DPR FLWD UH L YHUVL ³PD WX QRQ KDL VDQJXH EOX QRRRR LR KR PRO WR PD PROWR GL SL 8Q DUFREDOHQR GL FRORUL QHO VDQJXH OD SLWWXUDª 4XDQGR LQL]LD OD VXD FDUULHUD µXI¿ FLDOH¶ GL SLWWULFH" ©1HO FKH UDSSUHVHQWD XQD VYROWD QHOOD PLD YLWD 4XHOO¶DQQR IHFL OD PLD SULPD Ex Tempore SUHVHQWDQGR O¶R SHUD ,O vecchio Lloyd H JXDGDJQDQGRPL XQ SUHPLR QHOOR VWHVVR DQQR IXL YLQFLWULFH DO FRQFRUVR WHOHYLVLYR Strarione ‘83 RUJDQL]]DWR GDL 5LRQL GL 7ULHVWH H SUHVHQWDWR GD PH SHU LO 5LRQH GL 6HUYROD FRQ OD FDQ]RQH Hai fatto buca FDQWDWD GDL PLHL GXH ¿ JOL FRQ XQ FRPSOHVVR GL JLRYDQLVVLPL 'D DO ORUD q VWDWR XQ OXQJR VXVVHJXLUVL GL PRVWUH DQFKH DOO¶HVWHUR FRQ UHFHQVLRQL GL DXWRUHYROL FULWLFL G¶DUWH H SDUWHFLSD]LRQL QHO DG HVHPSLR KR FRQWULEXLWR DOOD UHDOL]]D]LRQH GHO *UDQGH *UDI¿ WR GL 3LD]]D 8QLWj D 7ULHVWH ( QHO 0D ULQR 9RFFL PL KD LQVHULWR LQ XQ VXR SURJUDPPD WHOHYLVLYR LQ XQ¶LQWHUYLVWD DUWLVWLFR FXOWXUDOH Istria e…d’intorni La barca dei Sapori SHU 7HOH&DSRGLVWULDª Quali sono i soggetti che predilige? ©6RSUDWWXWWR SDHVDJJL en plein air PD DQFKH ULWUDWWL GL SHUVRQH GD VROH R LQVHULWH LQ XQ FRQWHVWR SDHVDJJLVWLFR DPR O¶LQFRQWUR FRQ O¶DOWUR QRQ VROR OD QDWXUDª L’ispirazione arriva quasi istintivamente, immagino. ©$UULYD GDOOH HPR]LRQL FKH SURYR RVVHUYDQGR OH FRVH H LO ORUR PRYLPHQWR TXRWLGLDQRª &RPH GH¿ QLUHEEH LO VXR VWLOH" ©/D PLD SLWWXUD D ROLR ULVHQWH GHOO¶LQÀ XVVR LPSUHVVLRQL VWD PD LO PLR VWLOH q LQ FRQWLQXD HYROX]LRQH VRQR LQ FRVWDQ WH ULFHUFD H RJQL PLR TXDGUR LQ IRQGR QRQ q PDL ¿ QLWRª La sua prossima mostra si intitola La bella e la bestia: di cosa si tratta? ©7XWWR q QDWR GD XQ YLDJJLR LQ .HQ\D QHO IUD VSOHQGLGL YLDJJL DOOH SHQGLFL GHO .LOLPDQJLDUR H VWUDRUGLQD UL LQFRQWUL FRQ L 0DVDL /D YLVWD GHL PDHVWRVL DQLPDOL GHOOD VDYDQD PL FROSu H SHQVDL GL UHQGHUH ORUR RPDJJLRª

Anche lei colpita dal ‘mal d’Africa’? ©(FFRPH /RUR UDSSUHVHQWDQR OD µEHVWLD¶ OD µEHOOD¶ q LQ YHFH OD ¿ JXUD IHPPLQLOH FKH IDFFLR GLDORJDUH FRQ OD QDWXUD VHOYDJJLD 2JQL GRQQD LQ IRQGR SXz DYHUH OD IRU]D GL XQD WLJUH H OD UHJDOLWj GL XQD OHRQHVVD« 7HQJR D SUHFLVDUH FKH OD PRVWUD VDUj GHGLFDWD D 3DSD )UDQFHVFR JOLHO¶KR FRPXQLFD WR FRQ XQD OHWWHUD H LO 9DWLFDQR PL KD ULVSRVWR FRQ XQ PHV VDJJLR PROWR EHOOR DFFRPSDJQDWR GDOOD IRWR GHO SRQWH¿ FHª 1RQ VRQR SHUVRQDJJL SDUDJRQDELOL PD LQ WHPD GL FH lebrità so che lei ha molto da dire… ©,Q HIIHWWL QH KR FRQRVFLXWH PROWH ROWUH D TXHOOH JLj FL WDWH SHQVR D 7XOOLR 'H 3LVFRSR 5HQDWR 6DOYDWRUL 5LFFDU GR 0XWL /RUHQ]R 3LODW $OEHUWR /XSR 5LWD 3DYRQH H 7HG G\ 5HQR 0DUJKHULWD +DFN $ULHOOD 5HJJLR $QGUHD %LQHWWL *LVHOOD 6DQYLWDOH $OEDQR FKH KD ULFKLHVWR LO PLR OLEUR QHO TXDOH JOL KR GHGLFDWR WUH SRHVLH ¿ QR DL JLRYDQLVVLPL Spritz IRU ¿ YH H Les Babettes ( SRL F¶q LO JUDQGH 9LWWRULR 6JDUEL ª Impossibile non domandarle com’è di persona! ©/¶KR FRQRVFLXWR DOOD SUHVHQWD]LRQH GL XQ VXR OLEUR PL IHFH OD GHGLFD H PL ODVFLz LO VXR UHFDSLWR 8Q¶DOWUD YRO WD FL WURYDPPR D XQD FHQD PL YHQQH LQFRQWUR PL DEEUDF FLz FKLHGHQGRPL FRPH VWDYR H DGRFFKLz VXELWR Incantevole sussurro (UD LQWHUHVVDWR FRVu JOL IHFL RPDJJLR +R DYX WR PRGR GL LQFRQWUDUOR SL YROWH q XQ YXOFDQR VLPSDWLFLV VLPR H GLVSRQLELOH *OL KR IDWWR YHGHUH DQFKH LO VXR ULWUDWWR SHU OD PRVWUD La bella e la bestia QHOOD TXDOH JOL GLVVL FKH OR DYUHL PHVVR QHOOD SDUWH GHOOD %HVWLD PL VRUULVH 0L KD DQ FKH VFULWWR WUH GHGLFKH ³1DGLD KD OH LGHH FKLDUH 1DGLD YD GRYH YXROH 1DGLD FKH SURPHWWH´ª Vanni Veronesi

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ALLA SCOPERTA DI...

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I PROTEMPORE

Servizio di Margherita Reguitti. Immagini di Dramsam

Nuovi

di otto secoli Quattro giovani musicisti hanno fondato a Gorizia il primo gruppo under 25 regionale di musica antica. La tredicesima edizione del festival internazionale del Friuli Venezia Giulia e della Goriska al via il 31 marzo sarà l’occasione per scoprirli dal vivo.

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Dopo il punk e il rock hanno trovato nella musica fra barocco e rinascimento la novità che cercavano: 4 giovani musicisti fra i 18 e i 24 anni hanno fondato il primo ensemble under 25 di musica antica in Friuli Venezia Giulia e fra i pochi in Italia. Il nome del complesso è Protempore e ne fanno parte: Flavio Cecere, viella e voce, Laura Pandolfo, arpa gotica a 21 corde, Marco Di Lena, liuti, e Francesco Pandolfo alle percussioni. Tutti appassionati musicisti e studenti in facoltà umanistiche, con alle spalle curricula di assoluto rispetto nel campo della musica suonata e composta. Il loro approccio professionale è quello assai diffuso fra i jazzmen, nel senso che contemporaneamente fanno parte anche di altri gruppi o complessi. 6L SUHVHQWHUDQQR XI¿ FLDOPHQWH DO SXEEOLFR QHOOH GR meniche di maggio al Castello di Gorizia esibendosi in concerti matinèe con inizio alle ore 11.30, inseriti nel calendario del festival “Musica cortese primavera - Festival internazionale di musica antica nei centri storici del Friuli Venezia Giulia e della Goriska”. Straordinaria la location che gli eredi dei trovatori provenzali hanno scelto per questo loro primo cartello64

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ne. All’interno della maestosità delle sale del maniero goriziano si esibiranno fra preziosi strumenti, spartiti, immagini e oggetti musicali di “Theatrum instrumentorum”, esposizione didattica allestita a cura del Dramsam – Centro giuliano di musica antica. «Quando abbiamo pubblicato su Facebook i nostri brani - spiega Flavio Cecere - i commenti dei nostri coetanei sono stati: “Grandi, che musiche nuove”. Immaginate la sorpresa quando hanno saputo che erano brani di oltre otto secoli fa. Le musiche del nostro repertorio infatti hanno mantenuto la forza che ha caratterizzato la musica profana suonata durante le feste, i balli, i giochi e le letture di poesie nelle corti e nei primi teatri europei». E questa sarà solo una delle sorprese della nuova edizione della rassegna “Musica cortese primavera” che dal 31 marzo al 31 maggio farà risuonare di note, danze e canti dal medioevo al Seicento i castelli, le corti e i palazzi più belli della regione e della vicina Slovenia. Tante sono le novità di questa 13esima stagione del festival. A iniziare dal primo appuntamento del 31 marzo nel salone del parlamento del castello di Udine con “Musica e demoni in un convento del ‘600”, spet-


tacolo musical per la regia di Eugenio Allegri, con musiche originali eseguite dalla Cappella Artemisia di Bologna diretta da Candace Smith. Altra perla della rassegna è quella in programma il 30 aprile con la prima nazionale nello straordinario teatro barocco di San Vito al Tagliamento di “La secchia rapita”, melologo in forma di concerto con la voce narrante dell’attore Massimo Somaglino e le musiche eseguite dal vivo sul palco dell’ensemble Dramsam. Complessivamente sono 10 gli appuntamenti, tutti a ingresso libero con inizio alle 21, per la direzione artistica di Giuseppe Paolo Cecere. La rassegna è promossa dalla Provincia di Gorizia in collaborazione con la Regione, l’Ert, i comuni ospitanti e i contributi delle Fondazioni Crup e Carigo. Tutte le informazioni su www. dramsam.org. Margherita Reguitti

I Protempore

Alcuni dei concerti di Musica Cortese Primavera. Info: www.dramsam.org 28 marzo, Gorizia ERMENEIA - La musica del Patriarcato di Aquileia - Corale V. Ruffo & Ensemble Dramsam 31 marzo, Castello di Udine MUSICA E DEMONI - Ensemble CAPPELLA ARTEMISIA 23 aprile, Castello di Strassoldo / Teatro Pasolini – Cervignano del Friuli THE DANCING MAISTER - Ensemble Dramsam & COMPAGNIA DEL BONTEMPO 30 aprile, Teatro Arigoni – San Vito al Tagliamento LA SECCHIA RAPITA - Voce narrante: Massimo Somaglino - musiche Ensemble Dramsam 16 maggio, Palazzo Attems – Gorizia MUSICA MAGA - Ensemble COLLEGIUM PROMUSICA 30 maggio, Castello di Gorizia DUFAY - Ensemble CAFFAGNI


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Il range di prezzo indicato (ove applicabile) si riferisce al costo medio di un pasto, escluse bevande alcoliche. I dati segnalati sono stati forniti direttamente dal Gestore del locale. Qualora doveste verificare delle discordanze, Vi invitiamo a segnalarcelo.

12 marzo ▶ Angelo Pintus Sul palco Pintus propone tutti i personaggi che lo hanno reso celebre, ma soprattutto improvvisa, gioca con il pubblico e si ricollega all’attualità, rendendo unica ogni serata. Uno spettacolo adatto a tutti che diverte bambini, giovani e meno giovani, grazie alla freschezza e alla semplicità che l’artista dimostra, emozionandosi e divertendosi assieme al suo pubblico. Udine. Teatro Nuovo Giovanni da Udine. Ore 21. Ingresso: € 17-35. Info: info@azalea.it, www.azalea.it.

17-18 marzo ▶ Ale e Franz Si intitola Lavori in corso l’ultimo spettacolo del duo comico che ha esordito nel cabaret e ottenuto il successo in tv con Zelig, Pippo Kennedy Show e Mai dire gol: due ore di esibizione che si trasforma continuamente sul palco, dando vita a nuove situazioni, facendo interagire i diversi personaggi e lasciando libero sfogo all’improvvisazione. Monfalcone (GO). Teatro comunale. Ore 20.45. Ingresso: € 14-25. Info: www.teatromonfalcone.it.

trattoria

e inoltre... 5 - 15 marzo ▶ Orfeo ed Euridice L’opera di Gluck, diretta dal maestro F. M. Bressan. Trieste. Teatro Verdi. Orario: 5,13,14/03 ore 20.30; 07,08,15/03 ore 16. Ingresso: € 10-90. Info: www.teatroverdi-trieste.com 30 marzo ▶ Sarto per signora di George Feydeau. Prima regionale. Gorizia. Teatro Verdi. Ore 20.45. Ingresso: € 9-24. Info: www3.comune.gorizia.it


scopri tutti gli eventi in regione su www.imagazine.it agriturismo ristorante

14 aprile ▶ La scuola Siamo in tempo di scrutini in IV D. Un gruppo di insegnanti deve decidere il futuro dei loro studenti. Di tanto in tanto, in questo circoscritto microcosmo, filtra la realtà esterna. Lo spettacolo è diretto da Daniele Luchetti e interpretato da un cast stellare: Vittoria Ciorcalo, Roberto Citran, Marina Massironi, Roberto Nobile, Silvio Orlando, Antonio Petrocelli, Maria Laura Rondanini. Cervignano del Friuli (UD). Teatro Pasolini. Ore 21. Ingresso: €15. Info: www.teatropasolini.it.

ristorante

29 aprile - 3 maggio ▶ Il prestito Un altro sguardo sulla nostra realtà, un altro modo di raccontare il presente, quello di Jordi Galceran ne Il prestito, esilarante commedia che - nella regia di Giampiero Solari - sarà interpretata da due attori interessanti e particolarmente inclini al sorriso come Antonio Catania e Gianluca Ramazzotti. Trieste. Politeama Rossetti. Ore 21. Ingresso: € 12-29. Info: www.ilrossetti.com.

10 aprile ▶ Nessi Spettacolo di Alessandro Bergonzoni. Pordenone. Teatro Verdi. Ore 20.45. Ingresso: € 5-29. Info: www.comunalegiuseppeverdi.it. 21 aprile ▶ FVG Mitteleuropa Orchestra diretta da Philipp von Steinaecker. Udine. Teatro Giovanni da Udine. Ore 20.45. Ingresso: € 13-40. Info: www.teatroudine.it.


L I V E

M U S I C

21 marzo ▶ Fiorella Mannoia Fiorella è l’antologia musicale di Fiorella Mannoia, composta da un doppio cd ricco di collaborazioni straordinarie: 18 prestigiosi duetti con i più grandi nomi della musica italiana, amici e colleghi della cantante che hanno voluto dare il loro contributo a un progetto che celebra in modo speciale i 60 anni dell’artista e i suoi 46 anni di carriera. Questi e altri brani saranno protagonisti del live Fiorella Tour. Trieste. Politeama Rossetti. Ore 21. Ingresso: € 26-57,50. Info: 0431 510393, info@azalea.it, www.azalea.it.

27 marzo ▶ Francesco De Gregori Il grande cantautore romano porta in tour l’album Vivavoce, uscito a metà novembre, entrato direttamente nella top 5 dei più venduti e già certificato disco d’oro. In Vivavoce l’artista rivisita con arrangiamenti inediti 28 tra i più importanti e significativi brani del suo repertorio, canzoni divenute vere e proprie colonne sonore della storia della musica italiana. Pordenone. Palasport Forum. Ore 21. Ingresso: € 25-45. Info: 0431 510393, info@azalea.it, www.azalea.it.

e inoltre... 13 marzo ▶ Lodovica Comello Lodovica World Tour 2015 Udine. Teatro Nuovo Giovanni da Udine. Ore 17. Ingresso: € 20-38. Info: www.azalea.it 27 marzo ▶ Michael Wollny Concerto pianistico jazz Sacile (PN). Fazioli Concert Hall. Ore 20.45. Ingresso: € 15. Info: www. fazioli.com


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10 aprile ▶ Pink Sonik Una serata evento interamente dedicata al mito dei Pink Floyd, a poco più di 20 anni dallo storico concerto della band britannica nel capoluogo friulano, tenutosi nel settembre del 1994. Un appuntamento che si annuncia già come imprescindibile per i tanti fan della band e più in generale per tutti gli appassionati di grande rock, grazie a una delle più quotate tribute-band mondiali. Udine. Teatro Nuovo Giovanni da Udine. Ore 21. Ingresso: € 15-30. Info: 0431 510393, info@azalea.it, www.azalea.it.

25 aprile ▶ Negrita Dopo il successo di Dannato Vivere (disco di platino) e del progetto acustico Déjà Vu, la band aretina è pronta per tornare sulla scena con un nuovo progetto discografico: 9, un album con 13 brani che recuperano le radici più rock del gruppo. Il tour sarà quindi l’occasione per godere di questa novità, senza trascurare il gusto dei vecchi successi. Pordenone. Palasport Forum. Ore 21.30 Ingresso: € 34-40. Info: 0431 510393, info@azalea.it, www.azalea.it 13 aprile ▶ Nino D’Angelo Concerto anni ’80… e non solo Udine. Teatro Nuovo Giovanni da Udine. Ore 21. Ingresso: € 15-34. Info: www.azalea.it 26 aprile ▶ Giovanni Allevi Piano Solo Tour 2015 Trieste. Politeama Rossetti. Ore 21. Ingresso: € 16-46. Info: 0431 510393, info@azalea.it, www.azalea.it.


FOLKLORE

27 - 29 marzo ▶ Monfalcone in fiore Rassegna dedicata al mondo del giardinaggio e del vivaismo, con numerosi stand di erboristeria, piante da frutto, arredo da giardino, rosai, prodotti alla lavanda, piante ornamentali. Molto atteso, come ogni anno, il mercatino dei fiori, dedicato a tutti gli appassionati. Monfalcone (GO). Info: www.comune.monfalcone.go.it

28 - 29 marzo ▶ Fiori Acque e Castelli Le più importanti residenze nobiliari della Bassa si vestono a festa ed aprono le porte al pubblico, facendo da cornice a creazioni artigianali, antiquariato e vivaismo d’eccellenza. Per i golosi sono previste stand con ottime delizie gastronomiche come cioccolata, dolci, formaggi e salumi, aceti balsamici, miele e liquirizia. Cervignano del Friuli (UD). Strassoldo. Info: www.castellodistrassoldo.it

e inoltre... 13 - 15, 20 - 22 marzo ▶ Fiera di San Giuseppe Sagra paesana con grande pesca del cavallo. Pavia di Udine (UD). Località Percoto. Info: 348 0844198 14 - 29 marzo ▶ Festa del vino Chioschi tipici per la mescita del vino e con i prodotti agro-alimentari locali lungo le vie del paese. Bertiolo (UD). Info: www.bertiolo.com/festa-del-vino 70 |

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24 - 26 aprile, 30 aprile - 3 maggio ▶ Ethnic Fest Stili, saperi, sapori, suoni… vicini e lontani: così recita il motto di questa manifestazione, che da anni ospita cittadini stranieri provenienti dalle comunità residenti sul nostro territorio felici di presentare al pubblico le loro specialità gastronomica e più in generale la cultura dei loro paesi di provenienza. Gradisca d’Isonzo (GO). Info: info.ethnicfestival@gmail. com http://ethnicfestival.it

2 - 3 maggio ▶ Sapori di Storia, Storia di Sapori La città stellata si anima con stand enogastronomici, una fiera-mercato, i mercatini dell’antiquariato, le visite guidate, i giochi per bambini, tanti concerti e varie mostre d’arte: un’occasione per abbinare la cucina tipica alle bellezze culturali del territorio. Palmanova (UD). Info: 0432 924815, palmanova.turismo@libero.it

12 aprile ▶ Fiera primaverile degli uccelli Anticipazione della secolare rassegna agostana: corsi canori, esposizioni d’animali, conferenze e sapori tipici. Sacile (PN). Info: www.prosacile.coma 19 aprile ▶ Festa del salame In gara i migliori purzitârs e i migliori salami dell’Isontino Romans d’Isonzo (GO). Info: www.comune.romans.go.it L’INFORMAFREEMAGAZINE

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S PO R T

21-22 marzo ▶ Trofeo Enduro Città di Gradisca d’Isonzo La gara motociclistica organizzata dal Moto Club Isontino, promette spettacolo da cardiopalma con la partecipazione stimata di oltre 300 piloti dal Triveneto. Queste le prove: classica e selettiva in linea nel Comune di Farra d’Isonzo, extreme a Gradisca d’Isonzo in località Boschetta, con inediti ostacoli artificiali, e infine cross test a Romans d’Isonzo. Gradisca d’Isonzo (GO). Partenza Stadio Colaussi ore 8. Info: 320 2476876

29 marzo ▶ Unesco City Marathon L’unica maratona al mondo che collega due siti appartenenti al Patrimonio Mondiale dell’Unesco: Cividale del Friuli, antica capitale longobarda, e Aquileia, centro dalle importanti vestigia romane, distano infatti 42 chilometri, la lunghezza classica della maratona. Un grande evento sportivo nel cuore di una regione tutta da scoprire. Cividale-Palmanova-Aquileia (UD). Info: www.unescocitiesmarathon.it

e inoltre... 7-8 marzo ▶ Campionati transfrontalieri goriziani Gare di sci giovani/seniores maschile e femminile Aviano (PN). Piancavallo. Info: 0481 777317, www.sciclubdue.it 12 aprile ▶ Gorizia - Colli Goriziani Historic Raduno auto storiche con prove a cronometro. Gorizia. Piazza Vittoria ore 8. Info: www.colligorizianihistoric.it 72 |

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19 aprile ▶ Sci Alpinistica Monte Canin Due le manifestazioni che animeranno questa storica rassegna: la gara a coppie su dislivello di 2.160 m per una lunghezza di 18 km e la gara individuale su dislivello di 1.200 m lungo un tracciato di 9,5 km. Emozioni ad alta quota. Chiusaforte (UD). Sella Nevea. Partenza ore 9. Info: 335 7886927, http://scialpinisticamontecanin. blogspot.it

3 maggio ▶ Bavisela È il più atteso appuntamento della primavera triestina, qualcosa che va oltre le semplici manifestazioni sportive della Maratona d’Europa (42,195 km) e della Maratonina di Trieste (21,097 km): per l’occasione la città giuliana si anima con bancarelle e tanti eventi dedicati alle famiglie, come le gare di corsa per bambini. Trieste. Info: 040 410399, www.bavisela.it 19 aprile ▶ Memorial Alan Tantin Gara di distensione su panca Doberdò del Lago (GO). Centro Gradina. Info: 349 0896587 25 aprile - 1 maggio ▶ Trofeo Nereo Rocco Torneo di calcio under 16 Gradisca d’Isonzo (GO). Info: www.trofeorocco.com


MEETING

7-14 marzo ▶ Dedica 2015 21^ edizione del festival costruito attorno a una singola personalità della cultura, di rilievo internazionale, con l’obiettivo di approfondirne il percorso artistico nelle sue sfaccettature; quest’anno il focus è su Luis Sepúlveda, cineasta, autore teatrale, poeta, romanziere di enorme successo in tutto il mondo. Pordenone. Info: 0434 26236 www.dedicafestival.it

13-26 aprile ▶ Settimana della cultura Un ricco calendario di eventi culturali che spaziano su tutti i fronti e tutti ad ingresso libero: una rassegna espressione della vivacità delle associazioni locali, che attraverso l’impegno, il metodo, la passione e l’amore per la città continuano ad apportare il loro contributo per la diffusione della cultura. Sacile (PN). Info: 0434 734822, www.comune.sacile.pn.it

23 aprile - 2 maggio ▶ Far East Film Festival È la più ricca rassegna di cinema dell’Estremo Oriente in Europa, giunta quest’anno alla diciassettesime edizione: un evento che porta nel capoluogo friulano il meglio dei film asiatici popolari, per svilupparne e incoraggiarne la comprensione, la distribuzione, la studio e la ricerca. Udine. Info: www.fareastfilm.com

e inoltre... 17-22 marzo ▶ Castello di Duino Concorso internazionale di poesia. Trieste, Duino-Aurisina (TS). Info: http://home.castellodiduinopoesia.org 21-22 marzo ▶ Motor Expo Grande fiera dei motori con annesso tracciato Staranzano (GO). Info: 340 3373949, 366 3483566, motorexpo@leleggendarie.com 74 |

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BAMBINI

15 marzo ▶ Pippo Pettirosso Per questo spettacolo Altan ha inventato il tenero Pippo, un piccolo pettirosso che, ritrovandosi per la prima volta da solo senza la sua mamma, esce dal nido alla scoperta del mondo. Con Elena De Tullio e Loris Dogana, regia di Roberto Piaggio. Gradisca d’Isonzo (GO). Teatro Comunale. Ore 16. Ingresso: € 4-5. Info: www.artistiassociatigorizia.it

17 marzo ▶ Pierino e il lupo La fiaba musicale di Sergej Prokof’ev sarà raccontata dalla carezzevole voce di Aida Talliente, pluripremiata attrice e cantante udinese, accompagnata dalla FVG Mitteleuropa Orchestra. Udine. Teatro Giovanni da Udine. Ore 9 e 11. Ingresso: € 12. Info: www.teatroudine.it

19 aprile ▶ Winx Club Musical Show Bloom, Flora, Stella, Aisha, Musa e Tecna, interpretate da artiste professioniste, balleranno e canteranno sulle note delle melodie originali Winx Club, per immergere le piccole fan nell’atmosfera incantata di Alfea e far loro rivivere tutte le avventure più emozionanti. Udine. Teatro Giovanni da Udine. Ore 16.30. Ingresso: € 24-34. Info: www.azalea.it

e inoltre... 7, 14, 21, 28 marzo ▶ Sabati in Ricre Laboratori di teatro, cucina e manualità creativa, con giochi di gruppo e classifica finale Cervignano del Friuli (UD). Orario: 15-18. Info: www.ricre.org 8 marzo ▶ Hansel e Gretel Spettacolo teatrale di Pasquale Buonarota e Alessandro Pisc Pordenone. Teatro Verdi. Ore 16. Ingresso: € 4-6. Info: www.comunalegiuseppeverdi.it L’INFORMAFREEMAGAZINE

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settembre-ottobre 2007

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F ▶MOSTRA SCAMBIO

Auto e moto

Viale Borgo Palazzo, 137 BERGAMO Tel 035 3230911 www.promoberg.it 5-8 MARZO

▶BERGAMO CREATTIVA

Fiera delle arti manuali 19-22 MARZO

▶LILLIPUT

Salone educativo per l’infanzia

Viale della Fiera, 20 BOLOGNA Tel 051 282111 www.bolognafiere.it 6-8 MARZO

▶FAMAART

Cornici e accessori 6-9 MARZO

▶EUDISHOW

▶COSMOPACK

Salone del packaging 20-23 MARZO

▶COSMOPROF WORLDWIDE BOLOGNA

via della Fiera, 11 FERRARA Tel 0532 900713 www.ferrarafiere.it 29 MARZO

▶IL FÈ IN FIERA

Mercanti per un giorno 11-12 APRILE

▶SALONE NAZIONALE DELLE SAGRE ENOGASTRONOMICHE 18 APRILE

▶ESPOSIZIONE NAZIONALE CANINA 25-26 APRILE

▶FESTIVAL DI PRIMAVERA

Ricambi d’auto e moto d’epoca

7-15 MARZO

▶SALONE DI FIRENZE

Profumeria e cosmesi 28 MARZO – 2 APRILE

11-14 APRILE

30 MARZO – 2 APRILE

▶BOLOGNA CHILDREN’S BOOK FAIR

Editoria per l’infanzia e la gioventù 30 MARZO – 1 APRILE

▶BOLOGNA LICENSING TRADE FAIR

Diritti di licenza 8-10 APRILE

▶CREAMODA EXPO

Accessoristica per abbigliamento, pelletteria e calzature 10-12 APRILE

▶IL MONDO CREATIVO SPRING

Hobbistica creativa 11-12 APRILE

▶MONDO ELETTRONICA 16-17 APRILE

▶NUCE INTERNATIONAL 16-17 APRILE

▶FOOD-ING INTERNATIONAL

Cibo e bevande 17-19 APRILE

▶COSMOFARMA EXHIBITION ▶

Piazza Adua, 1 FIRENZE Tel 055 49721 www.firenzefiera.it

L’arredamento con divertimento

▶SETTIMANA DEL LIBRO E DELLA CULTURA PER RAGAZZI

Salute, benessere e bellezza

Cremona Fiere s.p.a. Piazza Zelioli Lanzini, 1 CREMONA Tel 0372 598011 www.cremonafiere.it 14-16 MARZO

▶ARTE CREMONA 11-12 APRILE

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20-22 MARZO

▶MILANO AUTO CLASSICA

Veicoli d’epoca

Salone attività subacquee 19-23 MARZO

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▶BACI

Balloon Art 24 APRILE – 3 MAGGIO

▶MOSTRA INTERNAZIONALE DELL’ARTIGIANATO

fieramilano 8-10 APRILE

▶SOLAREXPO - THE INNOVATION CLOUD

Energie alternative fieramilanocity 10-12 APRILE

▶MIART

Arte moderna e contemporanea

▶SALONEUFFICIO fieramilano 14-19 APRILE

▶SALONE INTERNAZIONALE DEL MOBILE fieramilano 14-19 APRILE

▶SALONE INTERNAZIONALE DEL COMPLEMENTO D’ARREDO fieramilano 14-19 APRILE

▶EUROLUCE

▶MIFUR

Pelle e pellicceria fieramilano 5-7 MARZO

▶3DPRINT HUB

Stampanti 3D

fieramilanocity 13-15 MARZO

Viale Virgilio, 70/90 MODENA Tel 059 848899 www.modenafiere.it 7-8 MARZO

▶VERDI PASSIONI ▶IMEAT

Innovazione in macelleria Vacanze under 14 11-12 APRILE

▶PLAY

Festival del gioco 25 APRILE - 3 MAGGIO

▶FIERA CAMPIONARIA 25 APRILE - 3 MAGGIO

▶ARTIGIANA ITALIANA 25 APRILE - 3 MAGGIO

▶IN GIARDINO

▶EXPOCAMPER

Salone della creatività

▶MONDOMARE

▶FA’ LA COSA GIUSTA!

Consumo critico

fieramilanocity 13-15 MARZO

▶BIKE4ME

Mondo bici

fieramilano 18-21 MARZO

▶MADE EXPO

Architettura e design fieramilano

Udine 14-15 MARZO

Arte moderna e contemporanea

▶FSB SHOW

26-28 MARZO

Fitness sport benessere

▶MECSPE

Udine 20-22 MARZO

Tecnologie innovative

▶POLLICE VERDE Gorizia 18-19 APRILE

Viale Treviso 1 PORDENONE Tel 0434 23 21 11 www.fierapordenone.it

▶UDINE MOTORI

Udine

29 APRILE – 2 MAGGIO

7-15 MARZO

▶A TUTTA BIRRA

▶ORTOGIARDINO

Udine

28-30 MARZO

▶ECO CASA ENERGY 10-12 APRILE

▶B COME BIMBO

Viale del Lavoro, 8 VERONA Tel 045 8298111 www.veronafiere.it

Fiera bimbi e famiglie 25-26 APRILE

▶RADIOAMATORE HIFI CAR

21 MARZO

Il meglio del vino

Via Filangeri, 15 REGGIO EMILIA Tel 0522 503511 www.fierereggioemilia.it 8 MARZO ▶USATISSIMO

22-25 MARZO

▶ENOLITECH

Tecnica per vino e olio 22-25 MARZO

▶SOL&AGRIFOOD

Fiera dell’usato

Agroalimentare di qualità

13-15 MARZO

22-25 MARZO

▶ESIBIZIONE CANINA NAZIONALE

▶VINITALY

Vino e distillati

28-29 MARZO

12 APRILE

▶CAMER

▶MOSTRA MERCATO DEL DISCO E DEL FUMETTO

Via Emilia, 155 RIMINI Tel 0541 744111 www.riminifiera.it

▶CONCORSO ENOLOGICO INTERNAZIONALE

20-22 MARZO

fieramilano 13-15 MARZO fieramilano 13-15 MARZO

Lavoro giovanile

▶ARTPARMA FAIR

▶CHILDREN’S TOUR

Fumetto, cartoons, cosplay, fantasy

▶HOBBY SHOW

▶YOUNG-FUTURE FOR YOU

6-8 MARZO

▶OPERAWINE

Via N. Tommaseo, 59 PADOVA Tel 049 840111 www.padovafiere.it

▶CARTOOMICS

GORIZIA 4-7 MARZO

fieramilano

15-16 MARZO

3-6 MARZO

Via Rizzi, 67/a PARMA Tel 0521/9961 www.fiereparma.it

fieramilanocity 14-19 APRILE

Giardinaggio

Fieramilanocity Piazzale Carlo Magno 1 MILANO Fieramilano Strada statale del Sempione 28 RHO Tel 02 49971 www.fieramilano.it

Tel 0432 4951 www.udinegoriziafiere.it Via della Barca, 15

2-22 MARZO

18-20 MARZO

▶TRONICA

▶AUTOMOTIVE DEALER DAY

2-4 APRILE

▶GIOVENTÙ STUDENTESCA DI COMUNIONE E LIBERAZIONE

Commercio auto

10-11 APRILE

▶ELETTROMONDO

Via dell’Oreficeria, 16 VICENZA Tel 0444 969111 www.vicenzafiera.it

18-19 APRILE

▶LIBERAMENTE

20-22 MARZO

21-23 APRILE

Apparecchi da gioco

20-22 MARZO

▶TURISMO & VACANZE

18-19 APRILE

13-15, 19-22 MARZO

▶SPAZIOCASA

Tempo libero

13-15 MARZO

24-26 APRILE

▶MOVE!

▶FRATERNITÀ DI COMUNIONE E LIBERAZIONE

Turismo e ospitalità 28-29 MARZO

▶MONDO MOTORI SHOW

Mercato dell’elettronica 1-2 APRILE

18-21 APRILE

▶SMAU BUSINESS

ICT per le imprese 11-19 APRILE

▶ANTIQUARIA PADOVA

▶TRANSPOTEC & LOGITEC

Trasporti e logistica

▶ENADA PRIMAVERA

20-22 MARZO

20-22 MARZO

16-19 APRILE

6-8 MARZO

▶RNB-BASKET FESTIVAL

▶MY SPECIAL CAR SHOW

▶SPORTIN

12-16 APRILE

Via Cotonificio, 96 Torreano di Martignacco (UD) UDINE L’INFORMAFREEMAGAZINE

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▶KOINÈ

Oggetti per il culto

marzo-aprile 2008

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M 7 marzo - 28 giugno ▶ AVANGUARDIA RUSSA: CAPOLAVORI DALLA COLLEZIONE COSTAKIS ALEKSANDR RODCENKO: FOTOGRAFIE Oltre 300 opere - tra dipinti, gouaches, acquarelli, lavori d’arte applicata, documenti e disegni provenienti dalla preziosa collezione Costakis del Museo Statale d’Arte Contemporanea di Salonicco saranno esposte in contemporanea con le foto di uno straordinario, provenienti dalla Casa della Fotografia di Mosca, realizzate da Aleksandr Rodčenko negli anni Venti e Trenta del Novecento. Codroipo (UD). Villa Manin di Passariano. Orario: lun-ven 14-18, sabdom 10-18. Ingresso libero. Info: www.villamanineventi.it

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Fino all’8 marzo ▶VIRGILIO GUIDI. IL DESTINO DELLA FIGURA / LUIGI VETTORI. UN’EREDITÀ SPEZZATA L’attività di Virgilio Guidi è indissolubilmente legata a Venezia, dalle sue prime partecipazione alle Biennali fino alla sua attività di insegnante di pittura presso l’Accademia. La mostra esplora la sua arte e i suoi proficui rapporti con i pittori pordenonesi Armando Pizzinato e Luigi Vettori. Pordenone. Galleria d’arte moderna e contemporanea. Orario: mar-sab 15.3019-30, dom 10-13, 15.3019.30. Ingresso: € 3,00 intero, € 1,00 ridotto. Info: 0434 392935, www.artemodernapordenone.it. Fino al 14 marzo ▶IL GIOCO DELL’ARTE Personale di Riccardo Dalisi. Pordenone. Centro ‘La Roggia’. Orario: mar-sab 16-19 Info: 0434552174, www.exibart.com.

Fino al 15 marzo ▶MARCELINE Personale di Marcella Manicardi.

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Pordenone. Civici Musei d’Arte - Palazzo Ricchieri. Orario: mar-sab 15.30-19.30, dom 1013, 15.30-19.30. Ingresso: € 3,00 intero, € 1,00 ridotto. Info: 0434 392935, www.comune. pordenone.it/museoarte Fino al 15 marzo ▶ ESPERIENZA E POVERTÀ DELLA GUERRA Artisti contemporanei internazionali si confrontano con la Grande Guerra, in un dialogo serrato con le foto dell’epoca: l’arte diventa così testimone dei cambiamenti intercorsi nella società durante il secolo scorso e questo inizio di millennio. Codroipo (UD). Villa Manin di Passariano. Orario: lunven 14-18, sab-dom 10-18. Ingresso gratuito. Info: 347 3834943, info@iodeposito. org, www.iodeposito.org.

Fino al 15 marzo ▶ IMMAGINARIO OLTRE LA CRISI #1 - COME CONVIVO IO CON LA CRISI 22 artisti contemporanei si confrontano con la crisi economica. Trieste. Palazzo Costanzi. Orario: tutti i giorni 10-13, 17-20. Ingresso gratuito. Info: casadellartetrieste@gmail.com 21 - 22 marzo ▶ NEL GIARDINO DEL DOGE MANIN Mostra floreale di piante e arredi per il verde nel parco della villa appartenuta all’ultimo doge della Serenissima; non mancheranno conferenze legate al tema del giardino. Codroipo (UD). Villa Manin di Passariano. Orario: 9-18. Info: 0432 821236, www.villamanin-eventi.it


M Fino al 22 marzo ▶VLADIMIR KLANJSCEK - TENDENZE Le opere sono caratterizzate da un notevole rapporto affettivo con la natura e il paesaggio, in uno spazio geografico senza frontiere che va dal Collio sloveno fino al Carso triestino. Muggia (TS). Museo d’arte moderna. Orario: marven 17-19, sab 10-12, 17-19, dom 10-12. Ingresso libero. Info: 040 9278632. Fino al 29 marzo ▶ HARRY BERTOIA. DALLA NATURA AL SEGNO A cent’anno dalla nascita, una mostra articolata in due sedi rende omaggio a Harry Bertoia, il cui lavoro rappresenta ancora un’importante indicazione di metodo, di rigore, di costante dedizione alla ricerca. Pordenone. Galleria Harry Bertoia. Orario: sab 15.3019.30, dom 10-13, 15.30-19.30. Ingresso: € 3,00 intero, € 1,00 ridotto. Info: 339 2684389, www.arietobertoia.org.

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Fino al 3 maggio ▶LA GRANDE TRIESTE 1891 – 1914. RITRATTO DI UNA CITTÀ Si tratta di un percorso, una passeggiata, che immerge il visitatore, attraverso un mix di fotografie e oggetti di valore nell’atmosfera della città durante gli anni precedenti lo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Trieste. Lun-gio 11-19, vensab 11-21, dom 10-19. Ingresso: € 6,00 intero, € 4,00 ridotto, gratis under 14. Info: www.exibart.com. Fino al 22 maggio ▶ADRIATICO SENZA CONFINI. VIA DI COMUNICAZIONE E CROCEVIA DI POPOLI NEL 6000 A.C. Il percorso espositivo intende far conoscere le più importanti acquisizioni di decenni di indagini archeologiche nell’Adriatico orientale, compiute da parte degli archeologi di Italia, Slovenia e Croazia. Udine. Castello. Orario: mardom 10.30-17.00. Ingresso: ridotto € 2,50, intero € 5,00. Info: 0432 271591, 0432 502872.

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Fino al 24 maggio ▶ ALL’ALBA DELLA STORIA. GENTI ANTICHE DAL TERRITORIO CIVIDALESE Una panoramica delle popolazioni che gravitavano nell’area prima dell’arrivo di Roma, tra Mesolitico ed Età del ferro. Cividale del Friuli (UD). Museo Archeologico Nazionale. Orario: lun 914, mar-dom 8.30-19.30. Ingresso: € 2,00 ridotto, € 4,00 intero. Info: 0432 700700, archeologicocividale@libero.it

temente ricostruita attraverso una sequenza di immagini che offrono uno spaccato della società nell’arco temporale compreso tra il 1860 e lo scoppio della Grande Guerra. Gorizia. Palazzo Della Torre – Fondazione CaRiGo. Ingresso libero. Info: 0481 548164, info@fondazionecarigo.it www.fondazionecarigo.it Fino al 6 gennaio 2016 ▶ INTERVENTISMO, 1915 – 2015 La nuovissima sezione del Museo della Grande Guerra dedicata all’Interventismo ha acquisito un dipinto, mai esposto in precedenza al pubblico, di Giacomo Balla, uno dei protagonisti assoluti del Futurismo. Gorizia. Musei Provinciali di Borgo Castello. Orario: mar-dom 9-19. Info: 0481 533926 musei@provincia. gorizia.it

Fino al 2 giugno ▶OLTRE LO SGUARDO. FOTOGRAFI A GORIZIA PRIMA DELLA GRANDE GUERRA Storia degli atelier fotografici goriziani della Belle Époque, sapien-

I COSTI E GLI ORARI DI APERTURA POSSONO VARIARE SENZA PREAVVISO. VERIFICARE SEMPRE RIVOLGENDOSI AGLI APPOSITI RECAPITI.


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T R E V I S O 7 marzo – 28 giugno ▶CARPACCIO, VITTORE E BENEDETTO DA VENEZIA ALL’ISTRIA La mostra esplora l’arte di Vittore Carpaccio, con dipinti quasi ignoti e altri celebri ma difficili da vedere, come il San Giorgio e il drago della Chiesa di San Giorgio Maggiore; spazio, inoltre, alle tele di Benedetto che raccolse l`eredità del padre. Conegliano. Palazzo Sarcinelli. Info: www.mostracarpaccio.it 14 marzo – 14 giugno ▶PRIMAVERA DEL PROSECCO SUPERIORE Scoprire il territorio del Conegliano Valdobbiadene attraverso 16 appuntamenti enoturistici: la Marca si apre ai turisti con degustazioni, concerti, attività all’aperto e visite tra pievi e borghi antichi. Comuni del Valdobbiadene. Info: www.marcadoc.com 19 – 22 marzo ▶CAMPIONATO ITALIANO DI PATTINAGGIO ARTISTICO La città si veste di azzurro per ospitare 3.000 atleti provenienti da tutta Italia, che daranno vita a uno spettacolo di sport dove grazia ed eleganza si esprimeranno in coloratissime coreografie. In programma le categorie Gruppi spettacolo e sincronizzato e Coppa Risport. Conegliano. Info: www.marcadoc.com 29 marzo ▶ROLLER DAY Il capoluogo della Marca torna ad essere la capitale del Pattinaggio: in programma maratona, mezza maratona, Family Roller e le esibizioni di freestyle. Treviso. Info: www.marcadoc.com 6 aprile ▶77 GIRO DEL BELVEDERE Gara ciclistica internazionale Under 23 che si svolge ogni anno il lunedì di Pasqua, unisce il fascino dell’agonismo alla bellezza del paesaggio collinare. Villa di Villa. Info: www.girodelbelvedere.it Fino al 24 maggio ▶HEMINGWAY + PIAVE: LE ORIGINI DI UNA POETICA Le terre del Piave hanno affascinato Ernest Hemingway e ne hanno ispirato la poetica. La mostra racconta persone, luoghi e gusti attraverso un ricco percorso fotografico. Monastier di Treviso. Info: www.villafiorita.it Fino al 28 giugno ▶SUPERNATURAL RELOADED Una mostra sorprendente dove la straordinaria realtà del mondo dei viventi e la fantasia dei supereroi dei fumetti si incontrano, dialogano e si confrontano nel terreno neutro del museo: le strategie e i superpoteri di animali e piante a confronto con strategie e superpoteri dei personaggi di fantasia. Montebelluna. Info: www.museomontebelluna.it


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V E N E Z I A 6 marzo – 5 luglio ▶HENRI ROUSSEAU  IL CANDORE ARCAICO Personalità centrale della cultura figurativa tra la fine del XIX secolo e il rivoluzionario periodo delle avanguardie, Henri Rousseau sfugge da sempre a qualsivoglia catalogazione; la mostra propone opere provenienti dalle più importanti istituzioni internazionali. Venezia. Palazzo Ducale. Info: http://palazzoducale.visitmuve.it/ Fino al 15 marzo ▶LA POESIA DELLA LUCE Oltre 130 straordinari disegni provenienti da una delle più importanti collezioni al mondo ripercorrono l’arte e il mito di Venezia, dal Rinascimento all’Ottocento. In mostra Mantegna, Bellini, Giorgione e Tiziano fino a Veronese, Tiepolo, Piazzetta e Canaletto, nonché gli stranieri innamorati di Venezia come Callow e Sargent. Venezia. Museo Correr. Info: http://correr.visitmuve.it Fino al 6 aprile ▶ALCHIMIA DI JACKSON POLLOCK. VIAGGIO ALL’INTERNO DELLA MATERIA Dopo oltre un anno, Alchimia di Jackson Pollock torna alla Collezione Peggy Guggenheim con una mostra che svela allo spettatore l’esplosione dei colori ritrovati dopo il lungo intervento di pulitura. L’opera è eccezionalmente esposta senza teca protettiva, per offrire l’esatta lettura della sua superficie tridimensionale. Venezia. Collezione Peggy Guggenheim. Info: www.guggenheim-venice.it Fino al 19 aprile ▶WITHIN LIGHT / INSIDE GLASS. UN’INTERSEZIONE TRA ARTE E SCIENZA La luce, il vetro e la loro interazione di carattere artistico e tecnico-scientifico sono il tema della mostra, costituita da opere di 15 artisti internazionali che con il loro lavoro esplorano le reciproche influenze tra i due elementi, da un punto di vista formale e concettuale. Venezia. Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti. Info: www.agendavenezia.org 22 aprile – 9 novembre ▶CHARLES POLLOCK: UNA RETROSPETTIVA La mostra documenta la carriera di Charles Pollock attraverso una ricca serie di materiali, opere e documenti, in parte inediti, concessi dall’Archivio Charles Pollock di Parigi e da altre istituzioni internazionali. Lettere, fotografie e schizzi documenteranno il rapporto tra Charles e Jackson. Venezia. Collezione Peggy Guggenheim. Info: www.guggenheim-venice.it Fino al 12 dicembre ▶PER IL BENE DELLA PACE  IL LUNGO CAMMINO VERSO L’EUROPA Più di settanta preziosi documenti e immagini cartografiche dell’Europa attinti dal patrimonio documentario conservato presso l’Archivio di Stato, la Biblioteca e il Gabinetto cartografico del Museo Correr e l’archivio dell’Istituto Ellenico cittadino. Venezia. Palazzo Ducale. Info: http://palazzoducale.visitmuve.it/


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C R O A Z I A 12 – 15 marzo ▶PRIMAVERA ISTRIANA I ciclisti professionisti da Austria, Svizzera, Repubblica Ceca, Ungheria, Russia, Polonia, Australia, Canada, Nigeria e molti altri paesi competono per i punti della World Cup in più tappe difficili. Umago, Cittanova, Verteneglio e Buie. Info: www.coloursofistria.com Fino al 23 marzo ▶LE GIORNATE DEI FRUTTI DI MARE I ristoranti dell’area offriranno fantasiosi menù a base di frutti di mare, il tutto a prezzi accessibili. Alle prelibatezze culinarie si uniranno poi eccellenti vini e oli d’oliva locali, per i quali questi territori sono ben noti. Umago, Cittanova, Verteneglio e Buie. Info: www.coloursofistria.com 15 – 22 marzo ▶TENNIS TORNEO U18 PERIN MEMORIJAL A misurare le proprie forze saranno i tennisti e le tenniste sotto i 18 anni di età: si prevede che per questa occasione la città croata più occidentale ospiterà circa 250 giovani partecipanti provenienti da ben 17 paesi. Umago. Info: www.istraturist.hr 4 aprile ▶RASSEGNA DEI VINI E DELL’OLIO EXTRA VERGINE D’OLIVA Importante manifestazione dedicata ai prodotti tipici della regione, sempre più rinomati a livello internazionale. Dignano. Info: www.istra.hr 10 – 11 aprile ▶GIORNATE DI ŠOLJAN Appuntamento annuale in onore e in ricordo del letterato croato Antun Šoljan: saranno presenti scrittori, teorici, attori, musicisti per due giorni dedicati allo spettacolo della cultura. Rovigno. Info: www.istra.hr 10 – 12 aprile ▶SPARISADA Tradizionale manifestazione gastronomica che riserva, ogni anno, diverse novità e delizie a base di asparagi selvatici, vero e proprio simbolo di Castelvenere. Buie. Info: www.coloursofistria.com 30 aprile ▶FESTA DEI PESCATORI Folklore, giochi, musica d’intrattenimento e ovviamente un’ampia offerta culinaria di specialità di mare Orsera. Info: www.istra.hr

13 - 15 marzo ▶GARA DI SLEDDOG Un perfetto lavoro di squadra tra uomini e animali è il presupposto necessario per ottenere un buon piazzamento in questa gara di sleddog che, se non è la più lunga, è senza dubbio la più dura d’Europa, con 70 mute di cani provenienti da 9 paesi del mondo. Innerkrems. Info: www.carinzia.at 18 marzo – 4 aprile ▶MERCATINO DI PASQUA Prodotti artigianali e di vivaismo fanno da cornice al mercato che saluta l’arrivo della primavera e rappresenta l’occasione ideale per alcuni regali a tema per l’imminente Pasqua. Klagenfurt. Info: www.klagenfurt.at 22 marzo ▶FESTA DE CUBA Stupende ballerine cubane porteranno sulla più grande terrazza al sole delle Alpi il calore e le atmosfere dei tropici con ritmi calienti e balli latinoamericani. Nassfeld. Info: www. nassfeld.at


O L T R E C A R I N Z I A 4 aprile ▶FUOCO DI PASQUA Dopo la messa serale, la notte di Pasqua si accende con la magia del grande fuoco rituale, salutato con brindisi e ottimo cibo. Bad Kleinkirchheim. Info: www.badkleinkirchheim.at 10 – 12 aprile ▶TROFEO DI SCI E GOLF Avete mai provato a giocare a golf sulle piste innevate? Nel comprensorio più bello dell’Austria, sport e divertimento si incontrano in un torneo unico nel suo genere. Nassfeld. Info: www. nassfeld.at 26 aprile ▶WÖRTHERSEE AUTOFREI Un’intera giornata senza automobile per riscoprire la quiete del lago Wörthersee: protagonisti ciclismo, pattinaggio e corsa. Dedicato a tutte le famiglie! Klagenfurt. Info: www.kaernten-radelt.at

C O N F I N E S L O V E N I A 6 marzo – 31 luglio

▶LA COLLEZIONE AFRICANA DI FRANTIŠEK FOIT Alla scoperta dell’arte africana nel cuore della Slovenia medievale: un contrasto affascinante per una mostra che raccoglie un patrimonio ricchissimo accumulato dallo scultore ceco František Foit nell’arco di tutta la sua vita. Velenje. Info: www.slovenia.info 11 marzo

▶SALUTO ALLA PRIMAVERA I bambini e gli adulti metteranno a galleggiare nel fiume Gradaščica le luci – casette colorate di carta o legno, decorate con fiori di carta, con dentro candele accese. Queste luci galleggianti si chiamano barche di San Gregorio. Lubiana. Info: www.visitljubljana.com 13 – 15 marzo

▶COPPA ALPINA DI BIATHLON Tiro a segno con la carabina e sci di fondo: il biathlon è l’evoluzione in disciplina sportiva di antiche pratiche militari e venatorie. Precisione, concentrazione e capacità di resistenza sono i requisiti fondamentali richiesti ai competitori. Bled. Info: www.slovenia.info 19 – 22 marzo

▶PLANICA 2015 Finale della Coppa del Mondo di salto con gli sci: una sfida all’ultimo record in un paesaggio mozzafiato. Kranjska Gora. Info: www.kranjska-gora.si 2 aprile – 2 luglio

▶1001 INVENZIONI: LE SCOPERTE DELL’EPOCA D’ORO DELLA CIVILTÀ ISLAMICA La mostra di fama mondiale, destinata a tutte le generazioni, rappresenta le più importanti invenzioni dell’epoca d’oro della civiltà islamica che hanno decisamente caratterizzato lo sviluppo del mondo odierno. Sono esposti più di 60 oggetti interattivi. Lubiana. Fiera. Info: www.visitljubljana.com 17 – 19 aprile

▶FESTIVAL DEL CIOCCOLATO Tre giorni di pura immersione nel ‘cibo degli dei’, con le bancarelle dei migliori maestri cioccolatieri. Radovljica. Info: www.slovenia.info 25 – 26 aprile

▶GARA DI CANOTTAGGIO Per festeggiare l’avvicinarsi del 1° Maggio, da oltre cinquant’anni si svolge questa manifestazione sportiva con i migliori canoisti della Slovenia. Bled. Info: www.slovenia.info


La SALUS s.r.l., sin dalla sua nascita, ha posto al centro della propria attività l’esigenza del paziente, il suo stato di salute nel rispetto della dignità e della privacy, con l’attenzione umana e la competenza professionale necessarie a soddisfare ogni bisogno di diagnosi e cura. I poliambulatori si fondano su un’offerta polispecialistica di qualità, garantita da professionisti di alto livello sanitario che, lavorando in équipe, promuovono una presa incarico integrata del paziente, condividendo e perseguendo il miglioramento della qualità attraverso l’analisi dei risultati e l’applicazione dei principi etici. Da anni la Dermatologia, coordinata dal dott. Stefano Lautieri, rappresenta una delle specialistiche di maggior richiamo e, per migliorare la risposta ai nostri pazienti, dal 2012

si è deciso di ampliare l’offerta specialistica potenziando la Dermatologia affiancata all’Estetica nella nuova sede di Piazzale Martiri della Libertà 1-5 a Gorizia (davanti alla stazione dei treni). Ad un’offerta prestazionale specialistica (mappatura nei, interventi di asportazione neoformazioni cutanee, test allergologici) e di Medicina e Dermatologia Estetica (Laser frazionale per il ringiovanimento e il trattamento di cicatrici, smagliature, macchie e photoaging, il laser Q-switched per tattoo e macchie, il trattamento IPL per epilazione, trattamento vascolare e fotoringiovanimento non ablativo, trattamento della psoriasi; e ancora cavitazione, criolipolisi, Botox, Ac Jaluronico, lifitng non invasivo con fili di sospensione o Trade lift, laser lipolisi e blefaroplastica laser assistita), si

Dott. Davide Proscia

Dott. Stefano Lautieri


Francesca Tolloi è deciso, consapevoli della realtà che vive il Paese sotto il profilo economico, di impostare un tariffario accessibile a tutte le fasce di reddito, promuovendo la visita dermatologica a 40 euro (compresi il servizio di dermatologia pediatrica e allergologica). Una calibratura molto importante visto che il periodo di crisi, purtroppo, induce molte persone a trascurare aspetti della propria salute ritenuti ingiustamente secondari.

Un team di professionisti per la presa in carico integrata. Al centro la persona. Dott. Stefano Lautieri, Direttore Sanitario, specialista in Dermatologia Dott. Davide Proscia, specialista in Dermatologia Francesca Tolloi, infermiera Operano presso Salus, via Cascino 8 e Piazzale Martiri della LibertĂ 1/5 Gorizia tel. 0481 30823 email: poliamb2@salusfvg.it sito internet: www.salusfvg.it Salus, insieme per la salute


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L’attività del Doposcuola nasce dall’esigenza sempre più sentita da parte delle famiglie di trovare un servizio qualitativamente valido a cui fare riferimento per affidare i propri figli durante le ore lavorative pomeridiane, che sia utile al ragazzo più di un mero servizio di babysitting, fornendo un supporto per lo svolgimento dei compiti in maniera costante e continuativa. Partendo da questa premessa, il doposcuola proposto da Orizzonte Cooperativa Sociale propone un’attività basata sul lavoro in piccolo gruppo, in modo da creare un clima di aggregazione e condivisione che favorisca tanto l’apprendimento, quanto la crescita della persona, facendola sentire parte integrante e attiva del gruppo stesso. Proprio attraverso questo “vivere assieme condividendo gioie e dolori” si apprendono le regole della società, i valori e il rispetto dell’altro: così, il doposcuola diventa non solo luogo di studio, ma soprattutto luogo di aggregazione e crescita. La metodologia utilizzata è quella seguita dalla scuola e comunque maggiormente personalizzata in funzione della difficoltà presentata dal singolo alunno/partecipante. Si cercherà di essere il punto di contatto tra scuola e famiglia, instaurando un dialogo attivo con le figure che seguono l’alunno/figlio, per poter fornire non solo un servizio di qualità, ma soprattutto un supporto valido e concreto finalizzato al raggiungimento di un’autonomia personale e una gratificazione nell’affrontare e superare la scuola. L’obiettivo principale non è solo quello di far recuperare le lacune scolastiche, ma fornire una “cassetta degli attrezzi” costituita da strumenti e tecniche valide per il raggiungimento di un’autonomia personale nello studio. Il servizio di doposcuola si rivolge a tutti i bimbi che affrontano la scuola primaria e ai ragazzi che affrontano la sfida delle scuole secondarie di primo grado; per questi due macrogruppi le strategie utilizzate saranno diverse e calibrate sul bambino/ragazzo, ma gli obiettivi primari del doposcuola sono i seguenti: - fornire un aiuto concreto e specifico agli alunni in difficoltà, con operatori specializzati; - insegnare metodi e tecniche di studio efficaci; - evitare il burn-out e la demotivazione degli alunni. Questi obiettivi saranno perseguiti in maniera diversa a seconda dell’età dei partecipanti: infatti i piccolini (I-II elementare), partecipanti allo spazio compiti, saranno guidati a muovere i primi passi nella vita da

Orizzonte: l’obiettivo è… sopravvivere ai compiti! scolaro non escludendo la componente ludica che caratterizza questa età, puntando maggiormente l’attenzione sul fascino della scoperta e dell’apprendimento di nuove conoscenze gettando le fondamenta di un valido metodo di studio. Per la fascia dei più grandicelli (III-IV-V elementare) gli obiettivi saranno di livello superiore: pur mantenendo una componente ludica lo svolgimento dei compiti sarà maggiormente improntato sull’apprendimento di un metodo di studio valido e quanto più possibile autonomo. Infine per i ragazzi grandi, ovvero gli studenti delle scuole secondarie di primo grado, l’obiettivo fondamentale del doposcuola sarà quello di portare il ragazzo all’autonomia nello svolgimento dei compiti. Per il raggiungimento di tali obiettivi appare fondamentale, dove possibile e/o necessario, creare una rete con gli insegnanti e la famiglia con diverse modalità: - concordare con gli insegnanti obiettivi e metodi da utilizzare per aiutare gli alunni; - incontri di programmazione con il corpo docenti; - incontri con i genitori per condividere risultati ottenuti e strategie utilizzate. Tale offerta viene estesa anche a bambini o ragazzi con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA), in quanto disponiamo di personale formato nel supporto scolastico a bambini/ragazzi con certificazione DSA. Le possibilità per accedere al servizio sono diverse: - doposcuola di gruppo: nelle giornate di lunedì, martedì, giovedì e venerdì con orario 14:30-17 presso le nostre sedi; - lezioni individuali di coppia; - lezioni individuali.

Cooperativa Sociale Orizzonte Tel. 0481 282089 E-mail: coop.orizzonte@gmail.com Seguici anche su Facebook: Orizzonte Società Cooperativa Sociale.


AZIENDA PER I SERVIZI SANITARI NÂş 2 “BASSA FRIULANA - ISONTINAâ€? SALUTE MENTALE TRA CRISI, GLOBALIZZAZIONE, CAMBIAMENTO La psichiatria come disciplina della medicina ha un’origine recente e si colloca in un luogo preciso, l’Europa, e in un secolo altrettanto preciso, il 1800. Prima non esisteva: al male di vivere degli esseri umani si rispondeva in altri modi. Caratteri costitutivi della psichiatria, a differenza delle altre discipline mediche, non sono le malattie o le terapie, ma il luogo e il tempo delle “rivoluzioniâ€?, come quelle industriali e dell’urbanizzazione, con il trasferimento di grandi masse di persone dalle campagne alle periferie delle cittĂ . Erano persone ben diverse dai nobili e dai borghesi FKH Âż QR D TXHO PRPHQWR DYHYDQR VFULWWR OD VWRULD DU rivavano “altriâ€?, spesso malati di povertĂ - allora erano pellagrosi - magari con qualche segno di vite indurite GD DOFRRO H VLÂż OLGH DQFKH VSRUFKL FRQ YHVWLWL GLYHUVL idee diverse (grandi libri sono stati scritti su questo: consiglio quelli di Michel Foucault e di Doerner). Gli Stati nazionali di allora e le loro societĂ ricche e in piena crescita quando non riuscivano a includere i nuovi cittadini, uomini e donne cosĂŹ diversi, che non sempre riuscivano a stare in regole nuove, della produzione e del consumo o di una certa morale o semplicemente di certe abitudini, per loro - “i diversiâ€? - hanno costruito altre cittĂ al proprio interno, ma chiuse, regolate da leggi eccezionali e nello stesso tempo permanenti. Basta visitare il manicomio di Vienna o quello di Trieste per capire che dentro c’era la copia del fuori: il teatro, la cappella, la divisione in padiglioni dei “tranquilliâ€?, che venivano impiegati per la lavanderia ad esempio, degli “agitatiâ€?, che venivano legati, dei “sudiciâ€? che venivano lavati con getti di acqua gelata e di quelli che facevano la spia del direttore, i piĂš liberi di tutti. Uno specchio di ogni societĂ . Crisi e globalizzazione: in forme storiche rinnovate ma dai contenuti sovrapponibili si esprimono oggi in chiave planetaria e in societĂ non piĂš cosĂŹ forti e “positiveâ€? come quelle di allora: non costruiamo piĂš muri alti per escludere, cerchiamo di accogliere, di comprendere, di trovare prima di tutto in noi il diverso che ci abita e ci interroga. La psichiatria, o almeno una sua parte, è stata scossa dai movimenti per i diritti: genti di altri luoghi come gli

Stati coloniali in Africa e in Asia, donne, lavoratori e altri ancora: tutti vogliono pensare e parlare e contribuiscono a nuove e grandi trasformazioni. La psichiatria per i matti si è evoluta in salute mentale per tutti e soprattutto sappiamo che può essere fatta da tutti: in una biblioteca, tra vicini di casa, in una paOHVWUD WUD FROOHJKL LQ GLIÂż FROWj WUD FRLQTXLOLQL GHO 6H negal. Come per ogni crisi, anche questa non sappiamo dove ci porterĂ . CosĂŹ tanto è in crisi la psichiatria che ha perso la sua potenza disciplinare, che peraltro era solo quella della paura e delle contenzione e quindi io ne sono proprio contenta. 3HUz VL q DQFKH DIÂż HYROLWR LO SHQVLHUR VL q FDPXIIDWR e gli psichiatri parlano e scrivono di tutto dappertutto, come i cuochi e le soubrette spesso di cose banali o di argomenti che non li dovrebbero riguardare. Di questo non sono contenta anche perchĂŠ mi sembrano specchietti per le allodole e non è mai bello sentirsi a rischio di cattura. Meglio è andata quando ci siamo confrontati con alWUL VDSHUL TXHOOL Âż ORVRÂż FL DQWURSRORJLFL XUEDQLVWLFL R letterari. Ma ci sono ancora psichiatri vicini ai torturatori e poi psichiatri che inventano nuove tecniche per superare i traumi. 6LDPR EHQHÂż FDPHQWH HQWUDWL LQ FULVL DWWUDYHUVR LO PRQ do che è cambiato ed è importante saperlo. Siamo in un tempo interessante: consapevoli della potenza di fuoco delle multinazionali dei farmaci, consigliamo anche noi erbe e yoga, prescriviamo benedizioni spirituali e organizziamo viaggi, coltiviamo orti biologici e ripuliamo case sporche: stiamo nella realtĂ , persino quella dei Servizi Sanitari. E se siamo usciti dai manicomi e dai muri della psichiatria questo è un bene per tutti e ci permette di stare DWWHQWL DIÂż QFKp DOWUL PXUL H VDSHUL IRUWL PDL YHQJDQR FR struiti, specie per i nuovi “diversiâ€? che ci stanno accanto. A cura di dott.ssa Paola Zanus-Michiei Direttore SOC CSM 24 ore Palmanova


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FIGLI E NIPOTI

Servizio a cura di Cristian Vecchiet

P E D A G O G I A

Il ruolo educativo

dei nonni

In una società sempre più anziana il loro ruolo all’interno delle famiglie risulta fondamentale. Ma, nella crescita educativa dei nipoti, l’ultima parola deve spettare sempre ai genitori. I nonni sono stati sempre un punto di riferimento importante nell’aiutare la famiglia a prendersi cura delle nuove generazioni. Oggigiorno i contorni di questo impegno sono però cambiati. Non di rado, per ragioni anche economiche, gli anziani sono ancora impegnati nel mondo lavorativo, il che segna necessariamente dei cambiamenti nelle loro possibilità di dare un aiuto ai figli. Inoltre questo mutamento si inserisce all’interno di cambiamenti relativi a tutto il quadro socio-culturale in cui viviamo. La durata della vita media si è allungata significativamente, entrambi i genitori sono perlopiù (crisi permettendo) impiegati nel mondo lavorativo, la donna e il maschio godono fondamentalmente di ruoli non più così divergenti e alternativi, gli anziani hanno in genere cambiato stile di vita e sono di norma più impegnati e attivi sia a livello lavorativo che sociale, sportivo o associativo. È cambiato altresì il valore culturale e antropologico dei nonni. Il nonno non è più, come all’interno della società patriarcale, il “grande vecchio”, l’autorità indiscussa dai contorni quasi sacrali, colui che detta le re88

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gole da rispettare e a cui non si può obiettare. Il livellamento dei ruoli sociali ha investito anche gli anziani. Il che porta con sé aspetti positivi e negativi. Positivi perché riconosce possibilità di ruoli socialmente più dinamici e meno irrigiditi dentro categorie spesso stereotipate. Negativi perché non di rado viene misconosciuto il patrimonio esperienziale e sapienziale nonché le competenze e capacità operative degli anziani. I mutamenti hanno coinvolto anche il ruolo educativo dei nonni. Un esempio lampante del mutamento dei codici culturali lo troviamo nella figura del nonno, spesso non più così distante in alcune funzioni da quella della nonna. Come vediamo un padre giocare coi figli, così vediamo anche il nonno fare da baby-sitter. Ma forse per comprendere perché e come si sia modificato il ruolo educativo dei nonni bisogna capire come sia cambiato anche il ruolo dei genitori. Mamma e papà sono di norma più permissivi, assumono frequentemente atteggiamenti iperprotettivi, tendono a giustificare a ogni costo insuccessi o comportamenti sopra le righe dei figli, esaltano a


volte all’inverosimile abilità comuni, manifestano una tendenza alla delega educativa. Se questo è il trend comportamentale dei genitori, i nonni tendono ad agire di conseguenza. Spesso sono accusati di cedere troppo facilmente alle richieste dei nipoti, di essere troppo accondiscendenti, di accontentarli in tutto. Tuttavia, a questa accusa bisogna fare delle precisazioni. I nonni non sono i sostituti dei genitori. Il loro non è in primis un ruolo di vicariato. È non solo legittimo ma persino doveroso che i nonni siano presenti anche in modo e misura massiccia quando i genitori sono in difficoltà. Ma mai potranno sostituire la responsabilità dei genitori. La funzione vicaria spesso deriva da una assenza genitoriale, consapevole o meno. La delega eccessiva dei genitori verso i nonni può però diventare fonte di confusione di ruoli. I nonni che accudiscono per 8-10 ore al giorno (questo nella fascia di età 0-3 anni e durante le vacanze) i nipoti, tendono ad assumere delle responsabilità educative che non spettano a loro. Ma qual è in fondo la funzione educativa dei nonni? È quella di rappresentare una sponda affettiva, educativa, morale ulteriore a quella dei genitori. Decisiva è l’alleanza educativa tra genitori e nonni. I genitori sono i primi responsabili dell’educazione dei figli. I nonni sono alleati dei genitori. È giusto che lo stile educativo e le regole vengano decise dai genitori e discusse e concordate con i nonni. È anche chiaro che le regole dei nonni possono essere diverse ma non contrastanti quelle dei genitori. Importante è che tra genitori e nonni ci sia comunicazione e chiarezza. È fondamentale trovare dei momenti in cui dirsi le cose, parlarsi ed eventualmente confrontarsi sulla linea da tenere, sulle difficoltà, sulle prospettive, sulle soddisfazioni. È parimenti vero che i nonni devono fare attenzione a evitare facili ingerenze o intromissioni nella funzione educativa dei genitori. Genitori e nonni devono essere consapevoli dei loro ruo-

li e quindi dei loro confini. I nonni devono rispettare la coppia e la sua autonomia. Atteggiamenti assillanti ed eccessivamente intrusivi nella vita di coppia dei figli possono essere all’origine di conflitti a volte inevitabili. È rischioso e controproducente pretendere dai figli adulti l’obbedienza ai genitori solo perché tali. I nonni hanno il dovere, oltre che il diritto, di dire la loro ai figli, ma poi spetta ai figli prendere le decisioni educative. Al tempo stesso i figli adulti hanno il dovere di ascoltare i genitori, consapevoli alla fine della propria autonomia decisionale. I nonni rappresentano spesso una funzione protettiva nei confronti dei nipoti. Se i genitori sono impegnati nel lavoro e nelle proprie attività, i nonni possono in qualche modo vegliare, controllare in loro assenza chi i nipoti frequentano, cosa guardano alla TV, quante ore passano al PC o col cellulare, cosa e quanto mangiano, se fanno i compiti o meno... I nonni possono osservare, monitorare, cercare di capire, dare degli stop, ricordare le regole definite dai genitori... In assenza dei genitori o di altre figure, la loro presenza può essere decisiva. Spesso i nonni svolgono anche una funzione sociale significativa nella comunità di appartenenza. Questo obbliga gli anziani a tenere allenata la mente, aiuta ad aprire orizzonti e scopi nuovi, favorisce l’acquisizione di un ruolo sociale che dà motivazione e senso al vivere. Senza dimenticare l’aiuto effettivo che offrono alla realtà di appartenenza. E tenendo ben presente il valore educativo che un tale esempio di servizio svolge verso i giovani. I bambini si ricorderanno anche da adulti che qualcuno volontariamente li accudiva. E così più probabilmente avranno un buon esempio a cui rifarsi.

Cristian Vecchiet Collaboratore presso l’associazione La Viarte, è docente di Etica e Teologia dell’Educazione presso l’Istituto Universitario Salesiano di Venezia.


VOLONTARI ATO E AS S O CI A Z I O N I S M O/2

Chi dirige le

Rubrica a cura di Giuliana De Stefani

P S I C O L O G I A

associazioni?

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Mettere a disposizione il proprio tempo libero per garantire il governo della “cosa comune”. Ecco i possibili identikit dei candidati. meno finché ritiene di avere una convenienza personale in Nell’ambito di un’associazione alcune persone assutermini di costi-benefici. mono dei ruoli speciali, stabiliti dallo Statuto, che servoQuesti diversi orientamenti delle persone risultano normano a garantire il funzionamento del sodalizio nel raggiunli, ma è evidente che la sopravvivenza dell’ente associativo è gimento dei suoi scopi. Queste funzioni vengono svolte dai cosiddetti Orga- anche intimamente legata ai numeri assoluti. Per meglio comprendere, facciamo l’esempio di un’assoni: Presidente, Tesoriere e Segretario riuniti nel Consiglio Direttivo, e il Collegio dei Revisori. Ogni socio ha di- ciazione il cui Statuto preveda tre cariche per il Consiglio Diretritto di candidarsi per venire eletto e dura in carica per tivo e tre unità per il collegio dei Revisori: è evidente che si doil numero di anni stabilito dallo Statuto della sua asso- vranno ottenere almeno sei nomi di candidati da poter votare. Se vogliamo analizzare dal punto di vista sociologico queciazione. Il fatto di rendere accessibile a tutti l’assunzione di sta situazione, possiamo stilare una sorta di identikit dei un ruolo gestionale concreto dell’associazione stessa, “candidati ideali”. Scopriamo così che ci servono almeno sei cioè di diventare un punto di riferimento per gli altri soci persone: come promotore della vita sociale, permette agli inte- - interessate a mantenere in vita l’associazione poiché credono nel valore delle sue finalità; ressati di cimentarsi, in ambito volontaristico, nell’am- interessate a forme di governo legali (applicazione sostanministrazione della “cosa comune”. ziale dello Statuto, del regolamento e delle leggi nelle proIn fase di elezione degli organi, le persone possono blematiche da risolvere) quindi imparziali ed eque; mostrare livelli d’interesse molto diversi, da una totale indifferenza a una viva aspettativa per l’esito della con- - disponibili ad assumersi delle responsabilità nei confronti di tutti gli altri soci che li votano, con spirito di servizio; sultazione. Tendenzialmente, comunque, si osservano - pronte a rendicontare in modo formale tutte le azioni fatte alcuni fenomeni tipici all’atto delle candidature: in nome e per conto dell’associazione; - qualche socio si candida perché consapevole che per mantenere e far progredire l’associazione è ne- - consapevoli che l’investimento personale di tempo e capacità è il bene insostituibile per la sopravvivenza della ascessario rendersi disponibili ad assumere anche alsociazione, che è fondata sulla cooperazione tra persone cuni oneri, ad esempio una quota di tempo personae non sulla remunerazione; le non retribuito, impegnandosi nella progettualità e - consapevoli di avere un ruolo esemplare nel preservare il nella soluzione dei problemi; buon “clima emotivo” sociale come bene primario; - qualche socio si candida perché desidera emergere dal gruppo in quanto ritiene di meritarsi un ruo- - consapevoli di essere tenuti a gestire al meglio, di concerto con gli altri membri del Consiglio Direttivo, la compleslo di rilievo nel prendere le decisioni sociali: sfrutsità delle dinamiche interpersonali che prima o poi si veritando qualche sua prerogativa (affabilità, rete di coficano anche nella più piccola associazione. noscenze, competenze tecniche relative alle attività Dall’esperienza potremmo trarre molte altre indicazioni dell’associazione, autoritarismo, ecc.) intende accedere all’esercizio di un certo potere pratico nella vita per descrivere quello che Weber chiamava “il tipo ideale” di associativa o più semplicemente apparire pubblica- candidato: una sorta di artificio astratto capace di identificare mente nelle occasioni ufficiali quale rappresentante caratteristiche tipiche ed essenziali delle figure di Presidente, Tesoriere e Segretario di un ente associativo. del gruppo; Ma, appunto, il raggruppamento di tante caratteristiche - un cospicuo numero di soci non si candida affatto, perché non è interessato né ad amministrare né assieme è un ideale: le persone reali che si fanno eleggere ad avere potere, ma è più semplicemente orientato magari possiedono alcuni aspetti e sono carenti o addirittura a seguire le attività previste nell’associazione, perlo- inconsapevoli di altri. |

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In realtà le cose potrebbero funzionare ugualmente, proprio perché in un Consiglio Direttivo, l’organo che ha compito di governo, ci sono di norma come minimo tre persone: ecco che l’eventuale mancanza di un “requisito ideale” in un membro ha ben due possibilità di venir compensata dagli altri due amministratori. In sostanza, la buona salute di un’associazione, la sua durata nel tempo, la sua progettualità e fattualità, il mantenimento di un numero adeguato di soci che “gradiscono” la frequentazione reciproca, dipende in modo sostanziale e forse totale dalla qualità del suo Consiglio Direttivo. Così le problematiche all’interno della vita associativa possono diventare esplosive e distruttive quando manca “un consapevole governo”: se in una situazione critica il Consiglio non adotta alcuna strategia e lascia che si deteriorino i rapporti sociali, si può giungere al punto in cui non sono più recuperabili. Oppure, nella gestione di situazioni critiche, all’atto della valutazione di come intervenire a risolverle, la scarsa consapevolezza, interesse o comprensione di un membro del Consiglio Direttivo può non venire compensata da valutazioni più mature e competenti da parte degli altri membri. In questo caso si può verificare uno slittamento dall’atteggiamento serio, imparziale e di servizio richiesto a chi amministra verso una china di più sbrigativi stili emotivi e sommari nella presa di decisioni sociali. Infine, il caso in assoluto più grave, consiste nella messa in atto di comportamenti settari, da “cricca”, del Consiglio Direttivo stesso, che nel perseguimento di propri interessi privati esclude il resto della compagine sociale, è reticente a rendicontare e distrugge il clima di collaborazione e fiducia all’interno dell’associazione. Ma, nonostante tutti i rischi, c’è sempre un gran bisogno di persone disposte a mettersi a disposizione per amministrare gruppi sociali!

Giuliana De Stefani Psicologa psicoterapeuta


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F I G L I D I U N O S P O R T M I N O R E o v v e r o , s a r a n n o ( s t a t i ) q u a s i f a m o s i !

Spirito sportivo! Sport è sinonimo di competizione, ma esistono anche competizioni di tipo diverso, come i festival di canto, dove l’agonismo non manca assolutamente. Se all’agonismo ci aggiungiamo la succulenta ricerca del buon gusto, le gare di cucina diventano, per me, goloso sedentario ‘sportivo’, già doppiatore in cordata doppia della parete est del divano di casa, quanto di più estremo si possa concepire. Si sposerà bene la mousse agli asparagi con la salsa al limone? Più serio che faceto, chiedo lumi a Iuri Riccato, plurimedagliato cuoco a livello mondiale.

Perché si compete anche in questo campo? «Competere ti migliora, ti stimola. Praticare un’arte è anche un esercizio continuo dell’umiltà. Si impara da tutti: dai colleghi professionisti ai dilettanti. In una attività che è alla base dell’esistenza, cucinare con attenzione è un apporto per migliorare la nostra qualità della vita, sotto tutti i punti di vista». Come si svolgono le competizioni?

«La competizione culinaria, potrebbe sembrare strano, appartiene al mondo germanico; è in quelle nazioni che si tengono le gare più importanti. Le Olimpiadi dei cuochi si svolgono ogni quattro anni in Germania, mentre i Mondiali si svolgono di solito in Svizzera, a Basilea. Poi ci sono gare di Coppa del Mondo in Lussemburgo, Olanda, Belgio…» Questo significa che ci sono campionati di selezione nazionali?

«Non è proprio così. Il campionato italiano è fine a se stesso e non dà diritti particolari, questo perché per competere ti devi proporre. Esiste un commissario tecnico nazionale al quale bisogna presentare i propri lavori per poter poi accedere a gare internazionali, ma li si può presentare indipendentemente dalle competizioni alle quali si è partecipato». Quali sono stati i suoi piazzamenti migliori?

«Mi sono piazzato due volte primo agli Italiani, di cui una volta con un piatto a base di pesce, che nella mia personale classifica di preferenze viene dopo la carne. Ho partecipato a tre Olimpiadi, conquistando diverse medaglie, compreso un bronzo a squadre con una rappresentativa del Friuli Venezia Giulia. Ho anche vinto, in coppia, la Coppa Europa e, lo scorso autunno, ho conquistato la medaglia di bronzo ai Mondiali». Domanda ardita: esiste il doping anche nelle gare di cucina?

«Evitando di fare riferimenti a come vengono allevati gli animali e alle piante manipolate, dico che anche nelle gare dei cuochi esistono dei regolamenti che bisogna rispettare; è successo più di una volta che qualcuno non li abbia rispettati, venendo squalificato, soprattutto in pasticceria dove la forma deve essere data dall’impasto senza supporti di alcun genere». Iuri, come e perché si diventa chef?

«Innanzitutto io sono un cuoco; il termine chef è generico, mentre io tengo alla mia specialità. Si diventa cuochi per talento naturale, per istinto. Sin da piccolo amavo stare in cucina a cucinare con mia madre; certo, se vuoi imparare un’arte devi anche coltivarla. Per questo ho fatto la scuola, a Falcade nel bellunese, e ho seguito grandi cuochi per imparare i segreti del mestiere». Quando ero bambino, un mio allenatore di calcio dopo ogni sconfitta, per alludere alle nostre scarse qualità, amava dire: “La pasta e fagioli, indipendentemente da chi la cucina, resta sempre pasta e fagioli”.

«Non è assolutamente così. Cucinare è un’arte e come tale ci sono schiappe e maestri. Una pennellata di Picasso può cambiare completamente il significato di una forma, così come un pizzico di estro simile trasforma una minestra in un gourmet».

La cucina tradizionale può andare d’accordo con l’alimentazione per sportivi?

«Assolutamente sì, e senza nemmeno alterare eccessivamente il gusto dei cibi. Un cuoco moderno deve saper intervenire sui vari parametri della cucina, dai tempi di cottura alle temperature ai condimenti, così da rendere il cibo gustoso ma sano allo stesso tempo. Certo, nell’immaginario collettivo è difficile slegare il concetto del gustoso senza un corposo condimento, ma è fattibile». Quanto tempo dedica alla cucina?

«Si lavora in media 14-15 ore al giorno nei feriali; nei festivi arriviamo alle venti. Ma la cucina è la mia vita: in questo ambiente ho conosciuto mia moglie, Michela Cumini, cuoca e sommelier, e assieme gestiamo, dalla fine del secolo scorso, la trattoria ‘Da Miculan’ a Tricesimo. Il fatto che Michela si intenda di vini ci rende un team completo».


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Slow food, finger food, fast food, nouvelle cousine: in tutto questo bailamme, dove va la cucina del futuro?

«Credo che la cucina del futuro, farà un ritorno al passato, almeno negli ingredienti e nei prodotti di base. L’evoluzione ha portato alla selezione degli ingredienti, e quindi anche alla ‘globalizzazione’ dei gusti. Oggi noi cerchiamo di usare solo prodotti locali, dal sapore ben marcato e caratteristico, quali, ad esempio, i nostri formaggi. Questo non significa fare piatti tradizionali, anzi; la ricerca delle novità nelle combinazioni è per me una costante. Se poi qualcuno vuole proprio il frico, a richiesta, è ovvio che glielo faccio. Anche perché il compito principale di un cuoco è soddisfare la clientela». Spesso gli artisti hanno un rito propiziatorio: ne ha uno anche lei?

«Non ho gesti scaramantici; al mattino, quando comincio a cucinare, è l’entusiasmo della passione che mi porta avanti. Certo, qualche volta, fra un filetto e un sorbetto, fischietto!» Cosa la rende allegro?

«Ascoltare musica, di solito rock melodico, ma posso spaziare anche su altri generi e, soprattutto, andare in bicicletta».

In queste pagine due foto di Iuri Riccato impegnato in cucina. Sposato, ha due figli: Riccardo e Ilaria.

Tra tutti gli impegni dove trova il tempo per andare in bicicletta?

di sport, in nome del nostro - come recita il titolo - ‘Spirito Sportivo’, andate a correre o in palestra. E badate che vi controllo!

«Bisogna approfittare dei giorni di chiusura e delle lunghe giornate d’estate, ma è una delle poche cose per me irrinunciabili. Andare in bicicletta è il mio modo preferito per ricaricare le batterie. Batterie di pentole, ovviamente!» La verve di un artista è rivelata anche dalla sua allegria, e Iuri Riccato ne ha da vendere. Invitarvi a passare nel locale da lui gestito per provare i suoi manicaretti è superfluo, però prima, e anche dopo, visto che questa è una rubrica

Chiunque voglia segnalare “un mito della porta accanto”, può scrivere alla redazione di iMagazine: info@imagazine.it Per rileggere tutte le puntate precedenti di “Figli di uno sport minore” visita la sezione “approfondimenti” di www.imagazine.it


GO NUOTO: NUOVE PROPOSTE PER GRUPPI Presso l’associazione sportiva dilettantistica Gorizia Nuoto ogni sabato mattina, dalle ore 8.45 in poi, puoi acquistare pacchetti da quattro lezioni consecutive di: - nuoto per adulti, per ragazzi, per bambini; - fitness in acqua (bike evolution - idrogym - acquagym); - acquaticità per i baby.... È possibile scegliere la propria attività e iniziare da soli o con tutta la famiglia. Per i gruppi di amici e/o amiche oppure per le associazioni è possibile praticare nuoto o fitness in acqua insieme. GoNuoto ha attivato l’attività ACQUA PROMO: un corso costruito su misura, in base alla disponibilità dei partecipanti, a prezzi promozionali. Orari mattutini dalle 9.30 alle 12.30 in tutti i giorni della settimana. Corsi di nuoto TERZA ETÀ - ADULTI - RAGAZZI - BAMBINI - BABY - GINACQUA (GINNASTICA DOLCE) - GESTANTI - LEZIONI PRIVATE Corsi fitness ACQUABIKE - ACQUAWALKING ACQUARUNNING - ACQUAJUMP - IDROGYM - ACQUAGYM - ACQUAPILATES - STEP Agonismo NUOTO - NUOTO PER SALVAMENTO - SINCRONIZZATO MASTER - APNEA - SUB Corsi di assistente bagnate Oraio pubblico nuoto libero Lunedì e mercoledì: 7.30-9.30 11-15 20.15-21.45. Martedì, giovedì e venerdì: 7.309.30 11-15 20.15-21.15 Sabato: 8-15 Festivo: 9.30-17.30 www.gorizianuoto.com


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2 marzo Tanti auguri Luisa! Eugenio, Andrea e Marina 4 marzo Buon compleanno Dimitri! A&M 18 marzo Congratulazioni al neodottore Gianluca Fabiana, Matteo, Michael , Giacomo 22 marzo Happy birthday Elisa! Mamma e papà, Riccardo, Marina e Andrea 23 marzo Auguri papà! Massimo, Daniela, Stefano, Eva 26 marzo Buon compleanno Cinzia! Lo staff di iMagazine 2 aprile Buon anniversario Carlo Elisabetta 3 aprile Buon compleanno Anita Cinzia, Nicolò 7 aprile Buon compleanno al nostro nipote Flavio Nonno Mario e nonna Lucia 14 aprile A Fabrizio e Chiara i migliori auguri di buon anniversario Carlotta e Igino 24 aprile Tanti auguri di buon compleanno a Daniela! Andrea, Rosalia, Massimo Mandaci entro il 1º aprile i tuoi auguri per le ricorrenze di maggio e giugno! Li pubblicheremo gratuitamente su iMagazine! Segnalaci giorno, evento, mittente e destinatario e spedisci il tutto via e-mail (info@imagazine.it), via posta ordinaria (iMagazine, c/o via Aquileia 64/a, 33050 Bagnaria Arsa – UD) o via fax (040 566186).


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Fonte: Federfarma Gorizia e Udine

AL PONTE via Don Bosco 175 Gorizia, tel. 0481 32515 ALESANI via Carducci 40 Gorizia, tel. 0481 530268 BALDINI corso Verdi 57 Gorizia, tel. 0481 531879 COMUNALE 1 via San Michele 108 Gorizia, tel. 0481 21074 COMUNALE 2 via Garzarolli 154 Gorizia, tel. 0481 522032 D’UDINE piazza San Francesco 5 Gorizia, tel. 0481 530124 MARZINI corso Italia 89 Gorizia, tel. 0481 531443 MADONNA DI M. via Udine 2 Lucinico, tel. 0481 390170 PROVVIDENTI via Oberdan 3 Gorizia, tel. 0481 531972 TAVASANI corso Italia 10 Gorizia, tel. 0481 531576 TRAMONTANA via Crispi 23 Gorizia, tel. 0481 533349 FARO via XXIV Maggio 70 Brazzano, tel. 0481 60395 STACUL via F. di Manzano 6 Cormons, tel. 0481 60140 LUZZI via Matteotti 13 Cormons, tel. 0481 60170 ROJEC via Iº Maggio 32 Savogna d’Is., tel. 0481 882578 PIANI via Ciotti 26 Gradisca d’Is., tel. 0481 99153 BACCHETTI via Dante 58 Farra d’Is., tel. 0481 888069 CINQUETTI via Manzoni 159 Mariano d. Fr., tel. 0481 69019 MORETTI via Olivers 70 Mossa, tel. 0481 80220 LAZZARI via Petrarca 15 Moraro, tel. 0481 80335 DELLA TORRE via Latina 77 Romans d’Is., tel. 0481 90026 SORC piazza Montesanto 1 S. Lorenzo Is., tel. 0481 80023 LABAGNARA via Monte Santo 18 Villesse, tel. 0481 91065

TRESCA via XXIV Maggio 1 Aiello d. F., tel. 0431 99011 CORRADINI c.so Gramsci 18 Aquileia, tel. 0431 91001 SORANZO via Vittorio Veneto 4 Bagnaria Arsa, tel. 0432 920747 RUTTER c.so Marconi 10 Campologo Tapogliano, tel. 0431 999347 COMUNALE via Monfalcone 7 Cervignano d.F., tel. 0431 34914 SAN ANTONIO via Roma 52/1 Cervignano d.F., tel. 0431 32190 LOVISONI p.zza unità 27 Cervignano d.F., tel. 0431 32163 DEBIASIO via Gramsci 55 Fiumicello, tel. 0431 968738 MONEGHINI via Roma 15/A Ruda, tel. 0431 99061 SATTI via 2 Giugno 4 Terzo d’Aquileia, tel. 0431 32497 GRIGOLINI p.zza del Popolo 2 Torviscosa, tel. 0431 92044 SANTA MARIA via Gorizia 44 Villa Vicentina, tel. 0431 967263 FLEBUS via Montello 13 Visco, tel. 0432 997583 FAVARO via Roma 48 S. Vito al Torre, tel. 0432 997445 FACINI borgo Cividale 20 Palmanova, tel. 0432 928292 LIPOMANI borgo Aquileia 22 Palmanova, tel. 0432 928293 MORANDINI piazza Grande 3 Palmanova, tel. 0432 928332 RAMPINO piazza Venezia 15, San Canzian d’Is., tel 0481 76039 DI MARINO via Redipuglia 77, Fogliano, tel 0481 489174 CORAZZA via Buonarroti 10, Capriva del Friuli, tel 0481 808074 RAJGELJ CHIARA via Scuole 9, Medea, tel 0481 67068

COMUNE DI GORIZIA Dati: N.P.

Recapiti: 0481 383276, www.comune.gorizia.it

COMUNE DI CORMÒNS Dati: N.P.

Recapiti: 0481 637111, www.comune.cormons.go.it

COMUNE DI MOSSA Abitanti: 1.608

(dati Anagrafe ago 2014-gen 2015) nati 3, deceduti: 11, immigrati: 13, emigrati: 28, matrimoni: 7 Recapiti: 0481 80009, www.comune.mossa.go.it

COMUNE DI MEDEA Abitanti: 967

(dati Anagrafe nov-dic 2014) nati 1, deceduti: 1, immigrati: 8, emigrati: 7, matrimoni: 0 Recapiti: 0481 67012, www.comune.medea.go.it

COMUNE DI CERVIGNANO DEL FRIULI Abitanti: 13.895

(dati Anagrafe nov-dic 2014) nati 16, deceduti: 24, immigrati: 96, emigrati: 49, matrimoni: 2 Recapiti: 0431 388411, www.cervignanodelfriuli.net


Le farmacie contrassegnate dal fondino arancione anticipano di un giorno le date di turno indicate.

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COMUNE DI GRADISCA D’ISONZO

Abitanti: 6.537 (dati Anagrafe dic 2014) nati 5, deceduti: 6, immigrati: 25, emigrati: 11, matrimoni: 1 Recapiti: 0481 967911, www.comune.gradisca-d-isonzo.go.it

COMUNE DI FARRA D’ISONZO

Abitanti: 1.713 (dati Anagrafe dic 2014) nati 0, deceduti: 1, immigrati: 5, emigrati: 13, matrimoni: 0 Recapiti: 0481 888002, www.comune.farra.go.it

COMUNE DI MARIANO DEL FRIULI Dati: N.P.

Recapiti: 0481 69391, www.comune.marianodelfriuli.go.it

COMUNE DI S. LORENZO ISONTINO Abitanti: 1.576

(dati Anagrafe ott 2014-gen 2015) nati 1, deceduti: 8, immigrati: 18, emigrati: 11, matrimoni: 0 Recapiti: 0481 80026, www.comune.sanlorenzoisontino.go.it

COMUNE DI VILLESSE

Abitanti: 1.711 (dati Anagrafe dic 2014-gen 2015) nati 1, deceduti: 2, immigrati: 5, emigrati: 2, matrimoni: 0 Recapiti: 0481 91026, www.comune.villesse.go.it


G - F O RI FLO ISO ARRA ZIAG E N RO RIAN TINO D’ISO RADI DIZIO MA O D - C NZ SC NE NS EL OR OCCE- A D PER D’I COL MO EMRO ’ISO LE SO LI NS GVRIA NZ FA 352 NZ O - - DORGRON O MI 95|/2 O - M OL I -AM - CA GL 011 VIL ARI EGZIANO PR IE D 052 LES AN NA SOSAD IVA I SE O D DEL -ESAL DE - CE EL CO NF L F RV FRIU LLI LROIR RIU IGN LI O - UEUNL LI AN - M SAN LZIOI O D EDE . F. A -

2015 | 98 | marzo-aprile 2012

EXPO 2015 Nutrire il pianeta. Energia per la vita “A proposito il frigo è vuoto”

EXPO 2015 Nutrire il pianeta. Energia per la vita “A proposito el frigo xe svodo”

EXPO 2015 Nutrir el pianeta, energia per la vita. “A proposito, el frigo xe svodo”

EXPO 2015 Nudrî il planete. Energjie pe vite “A proposit, il frigo al è vueit”

EXPO 2015 Hrana za planet. Energija za življenje » ... hladilnik pa prazen!«

EXPO 2015 Den Planeten ernähren. Energie für das Leben. „Apropos, der Kühlschrank ist leer.“

Per le traduzioni si ringrazia: Marjeta Kranner e Anna Magaina (sloveno), Isa Dorigo - Ufficio comunità linguistiche Provincia di Gorizia (friulano), Iris Jammernegg - Università di Udine (tedesco), Marianna Martinelli (bisiaco), Alessandro Samez (triestino).




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