E D I T O R I A L E L’INFORMAFREEMAGAZINE nº 59 – anno X numero 6 novembre-dicembre 2015
Cari lettrici e lettori,
ISSN 1828-0722 Editore
GOLIARDICA EDITRICE srl a socio unico sede operativa: I – 33050 Bagnaria Arsa, Italy via Aquileia 64/a tel +39 0432 996122 fax +39 040 566186 info@imagazine.it Direttore responsabile Andrea Zuttion Condirettore responsabile Claudio Cojutti Responsabile di redazione Andrea Doncovio Redazione Giuliana Dalla Fior, Vanni Veronesi Area commerciale Michela De Bernardi, Francesca Scarmignan, Fabrizio Dottori Responsabile iMagazineVideoTruck Claudio Pizzin Responsabile area legale Massimiliano Sinacori Supervisione prepress e stampa Stefano Cargnelutti Hanno collaborato Stefano Caso, Mario Pozzar, Daniel Blasina, Germano De March, Paolo Marizza, Fabio Di Bernardo, Fabio Toffanin, Margherita Reguitti, Andrea Fiore, Annalisa Casarin, Livio Nonis, Cristian Vecchiet, Alfio Scarpa, Michele D’Urso, Michele Tomaselli, Manuel Millo, Andrea Coppola, Giuliana De Stefani, Alberto Vittorio Spanghero Registrazione Tribunale di Udine n. 53/05 del 07/12/2005 Stampato in proprio Tiratura 70.000 copie Credits copertina Desirée Pangerc Credits sommario :: Desirée Pangerc :: :: Vanni Veronesi :: :: Michele Tomaselli :: :: Circolo Brandl :: :: Anne Maenurm :: © goliardica editrice srl a socio unico. Tutti i diritti sono riservati. L’invio di fotografie o altri materiali alla redazione ne autorizza la pubblicazione gratuita sulle testate e sui siti del gruppo l’informa srl. Manoscritti, dattiloscritti, articoli, fotografie, disegni o altro non verranno restituiti, anche se non pubblicati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta in alcun modo, incluso qualsiasi tipo di sistema meccanico, elettronico, di memorizzazione delle informazioni ecc. senza l’autorizzazione scritta preventiva da parte dell’Editore. Gli Autori e l’Editore non potranno in alcun caso essere considerati responsabili per incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati, direttamente od indirettamente, dall’uso improprio delle informazioni ivi contenute. Tutti i marchi citati appartengono ai rispettivi proprietari, che ne detengono i diritti. L’Editore, nell’assoluzione degli obblighi sul copyright, resta a disposizione degli aventi diritto che non sia stato possibile rintracciare al momento della stampa della pubblicazione.
un recente rapporto Ocse sul livello di istruzione in Europa delle persone di età compresa tra i 55 e i 64 anni mi ha particolarmente colpito. In particolar modo per quanto concerne i dati del nostro Paese, secondo i quali solo una persona su cento di quel campione sarebbe capace di comprendere e interpretare un testo complesso. Un risultato scioccante. Perché apre scenari molto preoccupanti sul futuro di tutti noi. Precisando – ma era quasi matematicamente impossibile che così non fosse – che il dato italiano risulta il peggiore tra quello degli altri Paesi considerati. Le stesse difficoltà, seppure con percentuali diverse, emergono poi anche tra gli italiani di età medio-alta in possesso di un diploma di laurea: leggono e comprendono un testo in modo peggiore rispetto ai coetanei europei. Un risultato che equivale a una sentenza nefasta sul nostro futuro. Per comprendere meglio questa affermazione, dobbiamo porci una domanda essenziale: chi sono queste persone di età compresa tra i 55 e i 64 anni, in possesso per di più di un diploma di laurea? Nella nostra società precarizzata e dei contratti a tutele crescenti, sono – nella maggioranza dei casi – l’ultimo avamposto della certezza del posto fisso e, soprattutto, della certezza di una pensione rapportata ad anni di solida contribuzione. Tradotto in altri termini, sono coloro che avranno maggiore potere di acquisto (rispetto alla precarietà della fascia 30-40enni e al 40% di disoccupati nella fascia under 30), minore necessità di spesa e una grossa quantità di tempo libero. Questa potenziale condizione di benessere offerta a persone non in grado di comprendere cosa c’è scritto in un testo complesso, che effetti può produrre? Il giornalista Federico Fubini ha recentemente esplicitato la sua analisi sul tema: “Rischiamo di diventare vecchi e la nostra testa sta raffi natamente rallentando. […] Gli anziani, che presto o tardi tutti saremo, hanno accumulato risparmio e tendono a vivere di grandi o piccole rendite pubbliche o private. I prezzi in calo strozzeranno pure le aziende e l’economia, ma queste persone ne sono comprensibilmente attratte perché aumentano il loro potere d’acquisto”. Un’analisi socio-economica difficile da smentire. Che rispecchia il pantano generazionale in cui l’Italia ristagna. E solo uscendo da questa impasse, al di là degli slogan dei diversi attori politici in scena, il nostro Paese potrà tornare ad avere un futuro. Nel frattempo, in vista delle prossime festività, colgo l’occasione per porgere a tutti i nostri lettori i più sinceri auguri di un sereno Natale e di un prospero 2016.
Non mi resta che augurarvi … buona lettura! Andrea Zuttion
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dicono di noi... Da Yoga il cibo è ottimo e il personale cortesissimo. Cristina Moro Trieste Presso Da Nettuno il personale è accogliente, il servizio veloce e il menu assortito. Personale accogliente e professionale anche da Al Postiglione, dove i piatti sono preparati con cura e l’arredamento del locale è originale. Da Il Grande Carro c’è un vasto assortimento di piante e il personale è accogliente. Dal Bar Universo abbiamo usufruito di un’ottima colazione: il personale ci ha accolto con gentilezza e il servizio è stato veloce. Francesca Farano Vicenza Desidero segnalare l’ottima accoglienza e la piacevole gentilezza ricevute presso Alla Madonna della Salute, Centro Sport, Da Nettuno e Cose Belle. Carmela Quinci Cervignano del Friuli La titolare di Salone Francy è brava, competente e gentile: è un posto che consiglierei a tutti. Fabio Striolo Campolongo Tapogliano Segnalo l’ampia scelta vegana presso Farmacia Rismondo: un luogo davvero bello. Anche presso L’Officina delle Erbe ci torno sempre molto volentieri. Maria Renata Serra Trieste Desidero sottolineare l’ampia varietà di scelta riscontrata presso Cose Belle. Vanja Petruzzi Bagnaria Arsa Segnalo la vastità della scelta e la cortesia offerte da Jamocu e Cose Belle; da Al Rosari ho trovato invece un’ottima accoglienza. Paolo Firman Torviscosa 10 | gennaio-febbraio 2008 | L’INFORMAFREEMAGAZINE
Presso Al Rosari ho trovato personale molto gentile e un buon servizio; Salone Paola mi ha riservato un’ottima accoglienza in un bel locale, mentre Harry’s bar è sinonimo di ottima clientela e buon servizio. Assolutamente da visitare Candy Beauty Bar: locale bello e di classe, con le titolari molto cortesi. Cortesia e scelta molto vasta le ho trovate anche presso Da Renata, un locale accogliente. Infine da Boutique Ary’s ho ricevuto cortesia da parte di personale di classe. Daniela Sgarbi Gorizia Le mie congratulazioni per la rivista sempre avvincente e attuale: un punto di riferimento per me per poter scoprire il territorio della nostra meravigliosa regione. Carlo Iob Trieste
Ristobar Luciano si trova in una posizione molto comoda e l’idea della sua offerta è buona. Francesca Rossi Trieste Da Fiori Foglie e Fantasia ho trovato personale gentile e puntualità del servizio; la Locanda Casa Versa è un locale caratteristico e curato in ogni particolare che offre una buona accoglienza. Presso Il Grande Carro c’è un vasto assortimento di piante e personale molto gentile, così come buona è l’accoglienza di Al Postiglione, dove i piatti sono preparati con cura. Liliana Zambon Gorizia Segnalo che presso La Rosa di Seta sono molto forniti con i prodotti. Marta Lenarduzzi Ruda Durante la Barcolana ho avuto modo di seguire la regata sul vostro maxischermo sulla Scala Reale: complimenti per il servizio offerto che ha consentito al pubblico di vivere da vicino uno degli appuntamenti sportivi più importanti della nostra regione. Eugenio Furlan Udine
Da Miniussi il locale si presenta ampio, curato e con un vasto assortimento. Il personale accoglie i clienti con cortesia facendoli sentire subito a proprio agio. Presso Il Grande Carro c’è un vasto assortimento di piante e fiori mentre il personale operante è sempre cortese e disponibile. Locanda Casa Versa è un locale caratteristico, pulito e arredato con gusto: il personale è cortese, le pietanze vengono preparate con cura e hanno il sapore dei piatti di una volta. Federico Farano Gorizia
Da Candy Beauty Bar ho trovato competenza nell’offerta dei prodotti; da Via Roma sono attenti alle richieste della clientela; gentilezza e cortesia sono doti che trovo sempre presso Farmacia Rismondo. Così come l’attenzione verso le persone contraddistingue la Farmacia Bacchetti. Giorgio Coppe Monfalcone
Presso l’Azienda agricola Kosmac ho trovato cibo di ottima qualità e da Al Rosari sono rimasta colpita dalla gentilezza del personale. Floriana Sebenico Ronchi dei Legionari
Desidero sottolineare la simpatia, la professionalità e la modernità del Salone Francy. Claudia Perini Torviscosa
Acconciature Emanuela offre un ottimo servizio con cortesia; Salone Francy è sinonimo di varietà dei tagli, mentre il punto di forza di Jamocu è la qualità dei prodotti. Da Rismondo c’è sempre una buona accoglienza e un’ottima offerta, e la cortesia è di casa. Maurizio Cechet Bicinicco
iMoneyPartner? Yes, I am!
Intervista al dottor Roberto Amedeo Miceu, titolare dello Studio dentistico B.M. a Ronchi dei Legionari Partiamo dall’inizio: quando avete deciso di aprire il vostro studio? «Il nostro studio è presente a Ronchi da più di 30 anni». Quali sono i servizi che lo studio offre? «La nostra offerta varia dall’oFoto dello studio dontoiatria per adulti e bamdi Ronchi dei Legionari bini all’ortodonzia, dall’implantologia con piccoli e grandi rialzi dei seni alla terapia endocanalare con otturatori endodontici in guttaperca termoplastica, dalle protesi dentarie fisse e removibili a quelle mobili, parziali e totali per giungere alla protesi parziale rimovibile scheletrata. Infine ci occupiamo anche di estetica dentale e di rigenerazione delle funzioni cellulari della cute del viso». La medicina è in continua evoluzione: da quando avete iniziato la professione com’è cambiato il modo di affrontare la cura dei denti? «Le nuove tecniche e i nuovi materiali hanno permesso di poter proporre al paziente nuove soluzioni, aumentando inoltre la durata e l’efficacia estetica degli interventi eseguiti». Talvolta la cura dentistica è un momento delicato anche psicologicamente per i pazienti: nel vostro studio come li aiutate a farli sentire a proprio agio? «Sicuramente nel nostro studio il paziente entra in un ambiente familiare che lo rassicura e gli permette di affrontare più serenamente l’intervento». Un discorso che vale anche per i bambini: come si fa a far capire loro che il dentista è un amico? «La politica dello studio, in riferimento ai bambini, mira a tranquillizzare i piccoli pazienti facendo conoscere loro l’ambiente, lasciandoli esplorare gli spazi e rispondendo alle loro domande riguardanti la strumentazione. Le prime visite sono brevi momenti in cui ci si limita solo a osservare senza intervenire e senza usare strumenti che possano impaurire i bambini». Per promuovere la vostra immagine avete puntato sul network di iMagazine: come mai questa scelta? «La scelta è stata più che altro casuale nel momento in cui si stava cercando un modo per promuovere l’immagine dello studio. Ma oltre che casuale, la scelta si è rivelata anche vincente». Il vostro studio è anche un iMoneyPartner: come valutate l’efficacia dei buoni valore? «Sicuramente positiva, avendo avuto un riscontro più che buono tra i nostri pazienti». L’INFORMAFREEMAGAZINE
| gennaio-febbraio 2008 | 11
S O M M A R I O
novembre - dicembre 18 IL FUTURO DELLE BANCHE di Paolo Marizza
16 Alla prova della trasformazione digitale PIER PAOLO VERGERIO di Vanni Veronesi
18 Le tempeste dello spirito 22
DESIRÉE PANGERC di Giuliana Dalla Fior
22 Una cinica idealista IL BUNKER DI HITLER di Michele Tomaselli
26 La Tana del Lupo
SOCIALE di Manuel Millo
52 Desideriamo l’eternità? PENSIERO CRITICO di Cristian Vecchiet
54 Nulla è scontato
SALUTE MENTALE di Andrea Fiore
56 Il dramma di una scelta BATTERI E PULIZIA di Annalisa Casarin
58 L’igiene in casa
LA SCUOLA E LA GUERRA
di Alberto V. Spanghero
32 Libri e propaganda 26
CRISTINA DE SIMONE di Loredana Marano
36 Sissi di nuovo tra noi UN’IMMAGINE CONTESA di Michele Tomaselli
38 Il Baffone che soffia GIORGIO FORATTINI di Margherita Reguitti
32
40 La potenza della satira ALBERTO VALENTINUZ di Andrea Doncovio
42 Il viaggio della vita
LA CHIESA DI SANTA MARIA DELLA NEVE di Mario Pozzar
44 Il simbolo di una comunità
EVENTO SPECIALE
60 Campionati Italiani Assoluti di Pesistica FIGLI DI UNO SPORT MINORE di Michele D’Urso
62 Settebello e Primiera CFMUNESCO di Federica Pettarin
64 Le Nazioni Unite a Cividale MARCO MENATO di Margherita Reguitti
66 Tra libri, arte e futuro 69 Il mestiere di scrivere SALVATORE PUDDU di Margherita Reguitti
74 Tra arte ed etica
SOCIETÀ MONFALCONE DI MUTUO SOCCORSO di Livio Nonis
POLIZIA DI STATO
46 Arrivano i concorsi 36
PROTEZIONE CIVILE
48 Io non rischio
76 Oltre un secolo di solidarietà e cultura 80 e segg. Gli eventi di novembre e dicembre
LEGALE di Massimiliano Sinacori
Accordi prematrimoniali:
50 presto anche in Italia?
94 e segg. Sezione locale
: lettere alla redazione
Ÿ Lubiana – Foto di gruppo all’interno dell’abitazione dell’ambasciatrice italiana in Slovenia, a margine della presentazione presso l’Istituto della Cultura Italiana nella capitale slovena del libro di Mauro Manzin “Chi ha rubato il confine?”, edito da Goliardica Editrice. Da sinistra: l’autore, l’ambasciatrice Rossella Franchini Sherifs, Alessandra Tremul (moglie di Maurizio Tremul, del presidente della giunta esecutiva dell’Unione Italiana in Slovenia e Croazia) e il direttore di iMagazine, Andrea Zuttion.
Ÿ Fiumicello – I componenti della squadra della locale sezione dei Donatori di Sangue vincitori del settimo Torneo delle Associazioni. Per due settimane 22 squadre e 440 atleti si sono confrontati in tre diverse discipline: bocce, briscola e calci di rigore (Foto Andrian). Ż Ruda – Chiara Cainero (seduta in centro), medaglia d’oro nel tiro a volo alle Olimpiadi di Pechino 2008, ha incontrato gli alunni della scuola primaria “Turoldo”, nell’ambito dell’evento Super Sport 2015 (chi si diverte non perde mai!), organizzato dal Coni della Bassa friulana, cui hanno aderito anche nove associazioni sportive: Team Isonzo Pieris, Miossport Cervignano, Juvenilia Rugby Bagnaria Arsa, Friul ‘81 Softball Bagnaria Arsa, Club Sunshine Palmanova, Tennis Tavolo Quadrifoglio Cervignano, Calcio Villa Vicentina, Arti Marziali Sport Planet Cervignano e Basket Perteole.
Ź Trieste – Un gruppo di 60 studenti dell’Istituto Fabiani/Deledda e di 30 ragazzi provenienti da Danimarca e Finlandia, sono stati ricevuti in Municipio dall’assessore all’Educazione Antonella Grim. La visita dei ragazzi, accompagnati dagli insegnanti di Maria Cristina Simeoni (responsabile del progetto) e Patrizia Vascotto, rientra nell’ambito del progetto di scambi culturali avviato dall’Istituto triestino già da parecchi anni per conoscere e prendere contatto con realtà di altri Paesi agevolando le occasioni di scambio reciproco di esperienze tra i giovani. Quest’anno, sono ospitati in varie famiglie in città gli studenti danesi e finlandesi. Ż Bari – I componenti dei Cori Lorenzo Perosi di Fiumicello e Cesare Augusto Seghizzi di Gorizia, diretti dal Maestro Italo Montiglio, all’interno della cattedrale di San Sabino dove hanno partecipato all’esecuzione della Messa in Re Maggiore di Niccolò Piccinni (Bari 1728 – Parigi 1800), durante il concerto conclusivo della VI edizione del Festival internazionale di musica sacra “Notti sacre” promosso dall’Arcidiocesi di Bari-Bitonto. È possibile inviare le proprie lettere e i propri commenti via posta ordinaria (iMagazine – via Aquileia 64/a – 33050 Bagnaria Arsa-UD), oppure via e-mail (redazione@imagazine.it).
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L’ANALISI
IL FUTURO DELLE BANCHE Servizio di Paolo Marizza
Alla prova della
trasformazione digitale La sfida dell’innovazione nei rapporti con il cliente discriminerà vincenti e perdenti tra gli istituti di credito.
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Nel recente passato l’innovazione tecnologica nelle società di servizi ha riguardato soprattutto la sfera dell’information technology applicata al conseguimento di economie di scala nello sviluppo di SLDWWDIRUPH LQIRUPDWLFKH SL LQWHJUDWH HI¿ FLHQWL HG HVWHVH SHU FRQVHJXLUH JXDGDJQL GL HI¿ FLHQ]D nei processi interni alle aziende. Oggi l’innovazione ha un impatto pervasivo non solo nel miglioramento dei processi ma nel cambiamento anche radicale dei modelli di business e delle modalità di interazione con tutti i portatori di interesse: dagli azionisti ai dipendenti, dai fornitori ai clienti. Infatti se le opportunità offerte dai servizi Cloud e via mobile riducono i costi di accesso, di transazione e di immagazzinamento delle informazioni, le social technologies e i big data abilitano e arricchiscono nuove forme di partecipazione, coinvolgimento e collaborazione attraverso i FRQ¿ QL GHOOH RUJDQL]]D]LRQL Le banche stanno valutando gli impatti di queste innovazioni sui loro business per individuare approcci alla trasformazione digitale e risposte strategiche e tattiche all’emergere di concorrenti sempre piÚ aggressivi e focalizzati. Il ventre molle per le banche è la componente distributiva OH UHWL GL SXQWL YHQGLWD H GL ¿ OLDOL 16
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novembre-dicembre 2015
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che rappresenta contemporaneamente la struttura produttiva e l’interfaccia relazionale che genera la quasi totalità dei ricavi. La diffusione di nuove tecnologie abilitanti OœDFFHVVR OD À HVVLELOLWj H OD VLFXUH]]D QHOOD IUX izione di informazioni e di servizi sia in remoWR FKH LQ SURVVLPLWj ¿ OLDOH VWD WUDVIRUPDQGR LO nostro modo di relazionarci: la tecnologia diventa una componente integrata del nostro vivere quotidiano. Anche leggendo questo numero di iMagazine è molto probabile che si sia contestualmente connessi in rete con diversi dispositivi: la linea di FRQ¿ QH WUD FLz FKH IDFFLDPR RQ OLQH H RII OLQH QHO la vita reale, diventa sempre piÚ labile. E mentre i nostri comportamenti, in termini relazionali, sociali e di acquisto cambiano ed evolvono, chi si occupa di comunicazione e marketing GHYH PRGL¿ FDUH OD PRGDOLWj GL LQWHUD]LRQH H OH LQ terfacce con la propria clientela. Per essere in grado di soddisfare le aspettative dei clienti con riferimento all’accesso e all’interazione attraverso le nuove tecnologie, le banche dovranno perseguire un approccio olistico che superi la frammentazione dei diversi canali di contatto (desktop experience, mobile experience, tablet experience 2YYHUR SDVVDUH GDO FRVLGGHWWR DSSURFFLR multicanale all’approccio omnichannel (dal latino omni GDSSHUWXWWR LQ RJQL GLUH]LRQH IRUQHQGR DO
cliente un’esperienza relazionale e d’acquisto uniYRFD VLD RQ OLQH FKH RII OLQH H LQWHJUDWD YLD WHOH IRQR 3& R ¿ OLDOH ¿ VLFD /œDSSURFFLR omnichannel utilizza molti canali, ma la multicanalità di per sÊ non crea un’esperienza integrata, la cui conoscenza da parte della banca consente di allineare messaggi, obiettivi, formati e modelli di servizio. 8QD GHOOH SULQFLSDOL V¿ GH FKH OH EDQFKH VWDQQR affrontando con riferimento alla trasformazione digitale è quindi rappresentata dalla creazione di infrastrutture omnichannel e dalla digitalizzazioQH GHOOH ¿ OLDOL SHU RIIULUH HVSHULHQ]H GœDFTXLVWR LQ tegrate e con analogo livello di personalizzazione. A quella dell’omnichannel si sovrappone un’alWUD JUDQGH V¿ GD TXHOOD FRVWLWXLWD GDOOœHYROX]LRQH GL WXWWR FLz FKH UXRWD DWWRUQR DO PRQGR GHL SDJDPHQWL Stanno emergendo una pluralità di operatori che forniscono servizi di pagamento, dal mobile payment sia on line che in store (nei punti venGLWD D FLUFXLWL GL SDJDPHQWR DXWRQRPL FRPSOH mentari o sostitutivi dei circuiti tradizionali (carte GL FUHGLWR GHELWR HFF /D ORUR RIIHUWD VL EDVD VXO la facilità e immediatezza di utilizzo e su costi per transazione inferiori di almeno il 50%. Questi operatori fanno parte della ormai larga schiera di imprese cosiddette Fintech (che si ocFXSDQR GHOOD GLJLWDOL]]D]LRQH GHO VHWWRUH ¿ QDQ]LD ULR FKH QRQ DWWDFFDQR OH EDQFKH D JUDGL PD su singoli servizi specialistici. Molti di loro oltre a fornire i servizi di pagamento ai clienti privati, li offrono alle reti distributive, alla grande distribuzione, al dettaglio indipendente e anche ad altri operatori pubblici e privati (pagamento servizi pubblici, ticketing, SDUNLQJ HFF FRQ OœLQWHQWR GL OLEHUDUOL GDOOœXWLOL] zo di diversi sistemi e servizi di pagamento, colOHJDQGROL D XQD VLQJROD SLDWWDIRUPD JOREDOH &Lz FRQVHQWH D TXDOVLDVL QHJR]LR RQ OLQH R ¿ VLFR GL DF cettare pagamenti da tutti i circuiti esistenti, dalle carte di credito a quelli degli operatori mobili. /D QRYLWj SHUz QRQ VWD VROR LQ TXHVWR WDOL SLDW taforme possono anche fornire informazioni sul comportamento d’acquisto dei clienti, sull’utiliz]R GL SURJUDPPL GL ¿ GHOL]]D]LRQH VX FRPSRUWD menti fraudolenti... Le banche sono quindi chiamate ad ampliare l’offerta integrando la vendita di servizi di paJDPHQWR FRQ VHUYL]L VR¿ VWLFDWL GL ¿ GHOL]]D]LRQH promozione, monitoraggio e gestione del punto vendita cliente. /H EDQFKH VWDQQR XVFHQGR GDOOD FULVL ¿ QDQ]LDULD iniziando a recuperare margini di redditività , ma l’impatto delle tecnologie e delle imprese Fintech non sembra dar loro tregua. Gli scenari che si aprono non sono confortanti, nel senso che alcune previsioni sostengono che nel retail banking si poWUj YHUL¿ FDUH XQD HURVLRQH GHL PDUJLQL QHOOœRUGLQH
GHO QHL SURVVLPL DQQL 7XWWDYLD le banche non saranno marginalizzate, nel senso che non verranno cannibalizzate intere linee di business, ma sarà la pressione competitiva dei nuovi operatori a comprimerne la redditività in tutte le linee di business. La principale minaccia consegue dal fatto che le banche potrebbero venir marginalizzate nel rapporto con la clientela e perdere il prezioso legame con il cliente a favore di concorrenti speciaOL]]DWL YHORFL H À HVVLELOL La maggior parte delle grandi banche ora hanno centri di innovazione e sono impegnate a esplorare tutto il modo digitale, dalle applicazioni mobili alla tecnologia blockchain. Una delle risposte spesso avanzate degli esperti del settore è che le banche potrebbero eventualmente acquistare le imprese Fintech e cosÏ sfruttare le loro innovazioni integrandole nel loro business. Ma questa non è un’opzione sempre percorribile. Innovare in una grande organizzazione complessa, altamente regolamentata come una banca, rappresenta uno sforzo di cambiamento importante in quanto si tratta di calare l’innovazione superando sistemi tecQRORJLFL SURSULHWDUL VWUDWL¿ FDWL QHO WHPSR H FRPSRUWD menti cristallizzati in prassi ormai obsolete. Inoltre nel 2014 gli investimenti delle banche nel Fintech hanno rappresentato solo il 20% degli investimenti complessivi, provenendo il rimanente 80% da operatori non bancari. Le quotazioni delle Imprese Fintech peraltro sono elevate e non VL SXz DWWHQGHUH FKH OH TXRWD]LRQL VFHQGDQR VFRQ tando ritardi gravidi di rischi. Per molte banche, in particolare le medio-piccole, il rischio di sbagliare investimenti in acquisizioni costose e intraprendere trasformazioni e integrazioni dall’esito incerto, possono risultare opzioni non gradite agli azionisti in un contesto di carenza di capitale e bassa redditività dello stesso. I nuovi entranti forzeranno le banche ad accelerare i loro programmi di trasformazione per non perdere il treno delle Fintech, che nascono prive di vincoli organizzativo-strutturali. D’altro canto queste ultime dovranno comunque utilizzare le banche che in molti casi rimarranno loro fornitori di infrastrutture e di servizi. Allora, in questa accelerazione per la trasformazione digitale, organizzativa e sociale, ci sarà spazio anche per la cooperazione: una delle strategie che potrà giocare un ruolo importante nel minimizzare rischi operativi e di mercato per operatori vecchi e nuovi sarà quella delle partnership e delle alleanze di produzione e commercializzazione.
Paolo Marizza Paolo Marizza è Docente DEAMS-Università di Trieste e Partner di Financial Innovations |
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ALLA SCOPERTA DI...
PIER PAOLO VERGERIO Servizio di Vanni Veronesi
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Le tempeste
dello spirito
Da Capodistria a Parigi, da Venezia a Praga, da Roma a Vilnius: nel cuore del Cinquecento, l’orizzonte di Pier Paolo Vergerio, da vero uomo di frontiera, era già pienamente europeo. Giurista, nunzio apostolico, vescovo di assoluto rigore morale, dopo una vita spesa a difendere il Cattolicesimo nel pieno della Riforma luterana, ebbe il coraggio di cambiare terra, fede religiosa e l’intera esistenza per rimanere fedele a se stesso. Una parabola tragica e affascinante che iMagazine ha ricostruito per voi.
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GR 3LHU 3DROR D ULSHQVDUH OD SURSULD YLWD H D GHGLFDUVL FRP SOHWDPHQWH D 'LR 1HO 1532 VL ULWURYD GXQTXH DPEDVFLDWR Della cerchia dei patrizi capodistriani, re papale a Venezia PHQWUH QHOOD SULPDYHUD YLHQH *LDFRPR 9HUJHULR QRQ ¿ JXUDYD WUD TXHOOL SURPRVVR D QXQ]LR DSRVWROLFR SUHVVR OD corte viennese di SL LQ YLVWD /D VXD FDVD >@ VL RUQDYD GHOOœHPEOHPD Ferdinando I d’Asburgo GL IDPLJOLD PD JXDUGDYD FRQ GLJQLWRVD VRJJH]LRQH DO SDOD]]R GHL ULFFKL *ULVRQL FKH VL SUHQGHYD OœLQWH La missione tedesca 1HO IUDWWHPSR OœEuropa centrale q VFRQYROWD GDO YHQ UR ODWR RSSRVWR DOOR VODUJR , VHWWH ¿ JOL FKH YL QDFTXH UR >@ QH DYUHEEHUR SRWXWR ULQIRU]DUH LO OXVWUR VX FXL WR SURWHVWDQWH LQWHUH UHJLRQL SDVVDQR DOOD QXRYD IHGH L SRJJLDYD PD QRQ DJJLXQJHUOH XQœRSXOHQ]D FKH QRQ VDFHUGRWL YHQJRQR SHUVHJXLWDWL H L ULIRUPDWRUL VL PROWLSOL DYHYD PDL FRQRVFLXWR 6ROWDQWR DO TXLQWR H XOWLPR ¿ cano: Huldrych Zwingli H -HDQ &DXYLQ DOLDV Giovanni JOLR PDVFKLR QDWR DOOH VRJOLH GHO &LQTXHFHQWR LO QREL Calvino IDQQR FRQFRUUHQ]D DOOR VWHVVR /XWHUR JOL AnaOXRPR GHFLVH GL DVVHJQDUH OR VWHVVR QRPH GHO JUDQGH battisti GLVWUXJJRQR OH LPPDJLQL GHL VDQWL OD FKLHVD Gœ,Q DYR XPDQLVWD PDHVWUR GL JUHFR D )LUHQ]H H 3DGRYDª JKLOWHUUD GRSR LO QRWR GLYRU]LR GL Enrico VIII q RUPDL ,QL]LD FRVu Il male viene dal Nord VSOHQGLGR URPDQ LQGLSHQGHQWH GD 5RPD 'DO VXR RVVHUYDWRULR SULYLOHJLDWR ]R GL )XOYLR 7RPL]]D GHGLFDWR DOOD YLWD GL Pier Paolo 9HUJHULR FDSLVFH FKH q DUULYDWR LO PRPHQWR GL DJLUH VL ID TXLQGL QRPLQDUH GD papa Paolo III DPEDVFLDWRUH SUHVVR L Vergerio, nato a Capodistria nel 1498 $YYLDWR DOOD FDUULHUD HFFOHVLDVWLFD QHJOL RUGLQL PL principi tedeschi DOOR VFRSR GL VRQGDUH LO ORUR JUDGLPHQ nori, nel 1517 VL LVFULYH D /HJJH DOOœ8QLYHUVLWj GL Pa- WR VX XQ HYHQWXDOH FRQFLOLR GL WXWWD OD FULVWLDQLWj 3HU 9HU dova, proprio mentre nella tedesca Wittemberg, il JHULR FKH VL VHQWH LQYHVWLWR GHO UXROR GL SDFL¿ FDWRUH q OD RWWREUH LO IUDWH Martin Lutero DI¿ JJH OH VXH PLVVLRQH GHOOD YLWD H VDOYR UDUH RSSRVL]LRQL L VXRL VIRU]L WHVL FRQWUR SDSD /HRQH ; UHR GL DYHU IDYRULWR OD YHQ VHPEUDQR JRGHUH GHO IDYRUH GHL OXWHUDQL FKH QHO FDSRGL GLWD GL LQGXOJHQ]H SHU IDUH FDVVD 0D OD JDXGHQWH 3D VWULDQR WURYDQR XQ LQWHUORFXWRUH VHQVLELOH DOOH ORUR ULFKLH GRYD q ORQWDQD GDOOD VHYHUD *HUPDQLD H QHO 1526, VWH GD EXRQ DYYRFDWR SHU RJQXQR GL HVVL WURYD OH SDUROH FRQFOXVL JOL VWXGL 9HUJHULR VSRVD Diana Contarini JLXVWH HODUJLVFH SURPHVVH GL DVFROWR LQ VHGH FRQFLOLDUH H &KH SHUz PXRUH D VROR XQ DQQR GDOOH QR]]H VSLQJHQ GLPRVWUD FKH DQFKH VXO YHUVDQWH FDWWROLFR Fœq GHVLGHULR GL 18
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Gli studi e l’avvio della carriera diplomatica
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In questa pagina, dall’alto in senso orario: - veduta di Capodistria, cittĂ natale di Pier Paolo Vergerio; - Vergerjev Trg (Piazza Vergerio) a Capodistria. La slargo che si nota in fondo è via Trubar, dove è nato Vergerio; - la piazza centrale di Wittemberg con il campanile della catteGUDOH VXOOR VIRQGR 6XOOH SRUWH GHO GXRPR 0DUWLQ /XWHUR DIÂż V se le celebri “95 tesiâ€? il 31 ottobre 1517; - Martin Lutero (Lucas Cranach, 1528). Pagina accanto, in apertura: Pier Paolo Vergerio in una miniatura del XVI secolo.
ULQQRYDPHQWR ,Q TXHVWR YLDJJLR da Salisburgo a Berlino, da Liegi a Praga, da Friburgo ad Halle, Vergerio intesse XQD SUH]LRVD UHWH GL FRQRVFHQ]H VXO IURQWH DYYHUVDULR PD QHL SDOD]]L URPDQL TXHVWD DWWLYLWj YLHQH YLVWD FRQ VRVSHW WR WURSSR LQJRPEUDQWH H GLVLQYROWR TXHO QXQ]LR DUULYDWR GD WHUUH PH]]H VODYH FRQ OH SH]]H QHO VHGHUH VHQ]D FRQWD UH FKH QHVVXQR JOL KD GDWR OÂśHIIHWWLYR FRQVHQVR SHU SXQWDUH YHUVR Wittemberg FLWWj GHOOÂśDQWLFULVWR /XWHUR 2ELH]LRQH WDQWR YHUD TXDQWR RWWXVD LQVRSSRUWDELOH SHU XQ XRPR GÂśD ]LRQH DWWHQWR DL ULVXOWDWL FRUDJJLRVR DO SXQWR GD LQFRQWUD re frate Martino 0D LO IDFFLD D IDFFLD VL ULYHOD GHOXGHQWH /XWHUR VL GLPRVWUD UR]]R RWWXVR LQFRQVDSHYROH GL HVVHUVL ULGRWWR D VHPSOLFH VWUXPHQWR QHOOH PDQL GHL SRWHQWL
Gli anni del rinnovamento spirituale
1HO 1536 FRQ XQD FODVVLFD SURPR]LRQH ULPR]LRQH 9HU JHULR YLHQH QRPLQDWR vescovo SHU REEOLJDUOR D ULHQWUDUH *OL DIÂż GDQR Modrussa YLFLQR D )LXPH XQD PLVHULD SHU XQ DPEDVFLDWRUH 6H QH UHQGH FRQWR OR VWHVVR )HUGLQDQGR , GÂś$VEXUJR FKH VL PXRYH LQ IDYRUH GHOOÂśDPLFR SHU IDU Vu FKH JOL YHQJD FRQFHVVD OD EHQ SL SUHVWLJLRVD Capodistria &RVu DYYLHQH PD VXOOD VHGH JUDYD OÂśREEOLJR GL SDJDUH XQD ODXWD SHQVLRQH GL GXFDWL DO VHJUHWDULR GHO FDUGLQDOH $OHV VDQGUR )DUQHVH OÂśLQJUDWR Antonio Elio FKH SURSULR L 9HU JHULR DYHYDQR DGRWWDWR QHOOÂśLQIDQ]LD 3XU GL VWDUVHQH ORQWD QR GDO DO 3LHU 3DROR VL VSRVWD RYXQTXH D Trieste GDOOÂśDPLFR YHVFRYR 3LHUR %RQRPR D Mantova GRYH VL OHJD D (UFROH H ,SSROLWR *RQ]DJD H D Roma QHOOD TXDOH FR QRVFH L FDUGLQDOL *DVSDUR &RQWDULQL H 5HJLQDOG 3ROH LO OH JDWR DSRVWROLFR $OYLVH 3ULXOL OÂśXPDQLVWD 0DUFDQWRQLR )OD PLQLR H OD SRHWHVVD 9LWWRULD &RORQQD )LJXUH DFFRPXQDWH GD XQD IHGH LQ 'LR WDQWR LQWHQVD TXDQWR WUDYDJOLDWD VRVWDQ ]LDOPHQWH FDWWROLFD PD DSHUWD DOOH QXRYH LGHH GL JLXVWL]LD H PRUDOLWj SURYHQLHQWL GDOOD 5LIRUPD OL FKLDPHUDQQR ÂľspiritualistiÂś H 9HUJHULR VWD GLYHQWDQGR XQR GL ORUR 6HPSUH SL LQIDVWLGLWR GDOOD FRUUX]LRQH FDSLWROLQD DI IURQWD OÂśHQQHVLPD PLVVLRQH GLSORPDWLFD VWDYROWD QHOOD Parigi di Francesco I ,O UH OR LQFDULFD GL SUHVLHGHUH DOOD &RQ |
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Ritratto del giovane Giovanni Calvino.
Il Concilio di Trento in una rappresentazione d’epoca.
Huldrych Zwingli (Hans Asper, 1549).
ferenza di Ratisbona FKH GRYUHEEH VYLOXSSDUH XQ GRFXPHQWR FRPXQH WUD FDWWROLFL H SURWHVWDQWL PD O¶LQFRQWUR VL FRQFOXGH FRQ XQ QXOOD GL IDWWR 3HU FROSD GL /XWHUR GLFRQR GD 5RPD SHU FRO SD GHO ERLFRWWDJJLR YDWLFDQR SHQVD 9HUJHULR ,O TXDOH WRUQDWR QHOOD VXD Capodistria nell’estate 1541 ULYROX]LRQD OD GLRFHVL FRQ SURYYHGLPHQWL UDGLFDOL ORWWD DOOD FRPSUDYHQGLWD GL LQGXO genze, cacciata di monaci macchiatisi di peccati carnali, ridi PHQVLRQDPHQWR GHO FXOWR GL PLUDFROL H UHOLTXLH QHO QRPH GL XQ ULWRUQR DOOH 6DFUH 6FULWWXUH ,PPDQFDELOPHQWH FRQWUR OR VFR PRGR YHVFRYR VFDWWD O¶DFFXVD GL HUHVLD VXELWR FDGXWD QHO YXR WR /¶DSSXQWDPHQWR FRQ O¶Inquisizione SHUz q VROR ULQYLDWR nel dicembre 1545 LQIDWWL EDVWD FKH 9HUJHULR YDGD D Brescia, RVSLWH GHOOR VSLULWXDOLVWD )RUWXQDWR 0DUWLQHQJR SHU IDU Vu FKH XQ YHVFRYR FUHWHVH ULEDWWH]]DWR µLO *UHFKHWWR¶ OR GHQXQFL SHU GLIIXVLRQH GHO OXWHUDQHVLPR ,O FDSRGLVWULDQR QRQ VH QH FXUD H VEDJOLD 3HUFKp QHO gennaio 1546 TXDQGR EXVVD DO FDUGLQDOH GL Trento per partecipare al Concilio DSSHQD LQDXJXUDWR LQ FLWWj WURYD OH SRUWH VEDUUDWH L ODYRUL VRQR LQWHUGHWWL DL VRVSHWWDWL GL HUHVLD $ JXLGDUH LO QXRYR processo FRQWUR 9HUJHULR q O¶DXWRUH GHO FHOHEUH OLEUR GHO Galateo: monsignor Giovanni Della Casa, LQTXLVLWRUH H JHQWLOXRPR FKH IUD XQ SUHFHWWR GL EXRQL FRVWXPL H O¶DOWUR FRQIH]LRQHUj XQ GRVVLHU FRQ FDSL G¶DFFXVD
Mons. Giovanni Della Casa (Jacopo Pontormo, 15411544).
La grande fuga
0HQWUH 3LHU 3DROR SUHSDUD OD VXD GLIHVD QHOOD YHQHWD Cittadella VL VWD FRQVXPDQGR XQD WUDJHGLD 'RSR XQD YLWD GD VLP SDWL]]DQWH OXWHUDQR O¶DYYRFDWR Francesco Spiera q VWDWR FR VWUHWWR DG DELXUDUH YLWWLPD GL XQ ODYDJJLR GHO FHUYHOOR FKH O¶KD SRUWDWR DOOD SD]]LD FRQYLQWR GL HVVHUH GHVWLQDWR DOOD GDQQD]LR QH HWHUQD PXRUH GL LQHGLD LO 27 dicembre 1548 $O VXR ¿DQFR QHOOH XOWLPH VHWWLPDQH GL YLWD F¶q SURSULR 9HUJHULR &KH GL IURQ WH D TXHVWD PRVWUXRVLWj VRPPDWD DO GRORUH SHU OD PRUWH GHO IUD WHOOR *LRYDQQL %DWWLVWD H DOOD QRPLQD D YHVFRYR GL 3ROD GHOO¶LQ ¿GR $QWRQLR (OLR FDSLVFH GL QRQ DYHU SL QXOOD D FKH VSDUWLUH FRQ O¶,WDOLD ,O 1 maggio 1549 SDVVD TXLQGL LQ Svizzera, appe QD LQ WHPSR SHU VIXJJLUH DOOD FRQGDQQD GHOO¶,QTXLVL]LRQH FKH HPDQHUj OD VXD VHQWHQ]D LO 3 luglio /D QRWL]LD ID LO JLUR G¶(X URSD H VXVFLWD JUDQGH VFDOSRUH LO YHVFRYR ULEHOOH FKH L ULIRUPD tori ricordano con stima dai tempi della missione in Germania, q RUPDL XQD FHOHEULWj 0D SHU 9HUJHULR QRQ F¶q SDFH QHPPH QR QHO SLFFROR ERUJR ULIRUPDWR GL Vicosoprano GRYH VL q VWD ELOLWR FRPH SUHGLFDWRUH JOL VFRQWUL WHRORJLFL IUD OXWHUDQL ]ZLQ JOLDQL DQDEDWWLVWL H FDOYLQLVWL VRQR DOO¶RUGLQH GHO JLRUQR H O¶XQL
Qui a fianco: - la copertina della +LVWRULD GL )UDQFH VFR 6SLHUD scritta da Vergerio nel 1551; - Pier Paolo Vergerio, primo tomo della sua opera $GYHU VXV 3DSDWXP (Tubinga, 1563).
FR FROODQWH q OœRGLR DQWLFDWWROLFR &RVu GL IURQWH DOOD VXD QXRYD SURGX ]LRQH OLEHOOLVWLFD FKH FRPSUHQGH SDPSKOHW DQWLSDSDOL SRHVLH VDWLULFKH H WHVWL UHOLJLRVL OœDFFRJOLHQ]D GHJOL VWHVVL FRQQD]LRQDOL IXJJLWL GDOOœ,Q TXLVL]LRQH q IUHGGD VH QRQ RVWLOH ( TXDQGR D Ginevra QHOOœottobre 1553 *LRYDQQL &DOYLQR FRQGDQQD DO URJR OR VSDJQROR Michele Serveto FRPH HUHWLFR GLPRVWUDQGR FKH FHUWL FULPLQL QRQ VRQR XQœHVFOXVL YD SDSLVWD 9HUJHULR GHFLGH GL WUDVIHULUVL QHOOD SL VLFXUD Germania $ Tubinga ULSUHQGH OH VXH SXEEOLFD]LRQL WUDGXFH LQ LWDOLDQR DOFXQL WHVWL OXWHUDQL ULYROJHQGRVL ŠDL QRVWUL LWDOLFL VSHFLDOPHQWH DOOD JLRYHQW ª H VFULYH OD VWUXJJHQWH Historia di Francesco Spiera FKH GLYHQWD XQ EHVW VHOOHU DQFKH JUD]LH D XQD LPPHGLDWD WUDGX]LRQH LQ ODWLQR
Gli ultimi anni Tra il 1556 e il 1557 Vergerio si sposta in Prussia Orientale, tra 3RORQLD H /LWXDQLD q LQ PLVVLRQH SHU FRQWR GHO GXFD &ULVWRIRUR GHO : UWWHPEHUJ FRPH DL WHPSL GHOOD QXQ]LDWXUD DSRVWROLFD PD VWDYRO WD SHU UDIIRU]DUH L OXWHUDQL SHUVHJXLWDWL GDOOD &RQWURULIRUPD ,QFRQWUD OD IDPLJOLD UHDOH H SDUWHFLSD D XQ VLQRGR PD LO GLDORJR q RUPDL LQWHU GHWWR 7RUQDWR GHOXVR LQ *HUPDQLD QHO 1558 VL EXWWD D FDSRÂżWWR QHO OD SURGX]LRQH OLEUDULD H DVVLHPH DO VXR FRQWHUUDQHR Primus Trubar, JLj DXWRUH QHO GHO SULPR OLEUR D VWDPSD LQ VORYHQR LO Katekizem), IRQGD XQD WLSRJUDÂżD D 8UDFK GDOOD TXDOH XVFLUDQQR OD prima traduzione del Nuovo Testamento in sloveno QRQFKp DOWUH 37 opere dottrinali LQ LWDOLDQR VORYHQR H FURDWR SHU XQ WRWDOH GL EHQ FRSLH /ÂśXOWLPR YLDJJLR GL 3LHU 3DROR FRPH LQ XQD VWRULD URPDQWLFD q QHOOH VXH WHUUH D Trieste, nella cattedrale di San Giusto, assiste alle QR]]H GL XQD QLSRWH 'D ODVV DYUj IRUVH JXDUGDWR LO VXR PDUH SXQ WDQGR OR VJXDUGR YHUVR &DSRGLVWULD XQÂśXOWLPD YROWD SULPD GL WRUQDUH D 7XELQJD SHU JXDUGDUH LQ IDFFLD OD PRUWH Il 4 ottobre 1565 Pier Paolo Vergerio “salĂŹ in cieloâ€?, “vomitò lo spiritoâ€?, “raggiunse la Beatitudine del padreâ€?, “crepòâ€? [‌]. Il nipote Ludovico riferĂŹ che era spirato serenamente, assistito da Primus Trubar, “il quale come conterraneo gli aveva prestato il VROOLHYR VSLULWXDOH ÂżQR DOOÂśXOWLPR UHVSLUR SHUFKp VDOLVVH D TXHOOD meta a cui tendeva: la vita eternaâ€?. Il curioso destino che aveva fatto ritrovare i due uomini nell’esilio, e li aveva voluti riconciliati sul letto di morte, quattro secoli dopo disporrĂ che al riformatore sloveno venisse intitolata la strada in cui il capodistriano aveva aperto gli occhi alla luce e che a Vergerio, quasi per compensazione, solo il popolo di Trubar erigesse un monumento (Fulvio Tomizza, Il male viene dal Nord).
Vanni Veronesi
Una delle innumerevoli opere stampate dalla coppia Vergerio – Trubar: la traduzione in croato, con caratteri glagolitici, del 1XRYR 7HVWDPHQWR (Tubinga, 1563). Ritratto d’epoca di Primus Trubar.
PERSONAGGI DESIRÉE PANGERC Intervista di Giuliana Dalla Fior
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Una cinica
idealista
Docente universitaria ed esperta europea sulle questioni migratorie e sul crimine transnazionale, da anni studia cause e ripercussioni dei traffici umani lungo le rotte balcaniche. Cittadina del mondo, del suo FVG confida: ÂŤCon la mia terra ho un rapporto di amore e odioÂť.
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6L GH¿ QLVFH ³LGHDOLVWD FLQLFD´ q XQD YRFH GL SRQGHUDWR FRQVDSHYROH UHDOL VPR q SXUH YRFH GL SURWHVWD H GL FULWL FD FRQ LQGLVFXVVD DXWRUHYROH]]D q XQD JLRYDQH YDOHQWH H FRPSHWHQWH DQWURSRORJD GRFHQ WH GL $QWURSRORJLD GHOOR 6YLOXSSR H GL 6RFLRORJLD GHOOD &ULPLQDOLWj H GHOOH (PHUJHQ]H DXWULFH GL GL YHUVH SXEEOLFD]LRQL GHGLWD DOOD ULFHUFD FRQ SDVVLR QH H ULJRUH (FFR SHUFKp LQ XQ PRPHQWR LQ FXL LO À XVVR GHL ³PLJUDQWL´ q UHDOWj TXRWLGLDQD IRQWH GL SUREOHPL FLYLOL SROLWLFL H GL FRVFLHQ]D DEELDPR LQWHUYLVWD WR DesirÊe Pangerc Dottoressa Pangerc, quali motivazioni l’hanno indotta, dopo la laurea in Scienze Internazionali e Diplomatiche, a scegliere di specializzarsi in antropologia applicata, dello sviluppo, della sicurezza e di sociologia delle emergenze? Š+R VHPSUH DPDWR OœDQWURSRORJLD SHU FXL DS SHQD LO PLR SURIHVVRUH XQLYHUVLWDULR PL FKLHVH GL GLYHQWDUH VXD FXOWULFH GHOOD PDWHULD DFFHWWDL GL EXRQ JUDGR 'D Ou RWWHQQL XQ SRVWR FRPH 'RWWRUH GL 5LFHUFD LQ $QWURSRORJLD HG (SLVWHPRORJLD GHO OD &RPSOHVVLWj SUHVVR Oœ8QLYHUVLWj GHJOL 6WXGL GL %HUJDPR DYHYR JLj SUHSDUDWR XQ SURJHWWR GL DQD OLVL GHOOH URWWH PLJUDWRULH FKH FRQÀ XLYDQR LQ )ULXOL 9HQH]LD *LXOLD JUD]LH VRSUDWWXWWR DL SUH]LRVL VXJ JHULPHQWL H DOOD FROODERUD]LRQH FRQ OœDOORUD 3URFX UDWRUH $QWL 0D¿ D 1LFROD 0DULD 3DFH H LO PLR 7LWR ODUH GL &DWWHGUD SURIHVVRU $QWRQLR /XLJL 3DOPLVD QR 'D TXHO PRPHQWR LQ SRL OD ULFHUFD q GLYHQXWD LO IXOFUR GHOOD PLD YLWD H QRQ PL VRQR PDL DFFRQWHQ 22
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WDWD GL VFRSULUH QXRYL SHUFRUVL DQWURSRORJLFL HFFR SHUFKp KR FHUFDWR H WURYDWR SRVVLELOLWj GL VSHFLDOL] ]D]LRQH LQ *HUPDQLD 'DQLPDUFD 3RUWRJDOOR XQL WH DOOœHVSHULHQ]D PDWXUDWD VXO FDPSR LQ %RVQLD (U ]HJRYLQD SHU GXH DQQL FRPH 3URJUDPPH 2I¿ FHU GHOOœ8I¿ FLR 7HFQLFR /RFDOH GHOOœ$PEDVFLDWD LWDOLD QD D 6DUDMHYRª Docente universitaria, esperta europea sulle questioni migratorie e sul crimine transnazionale. Quali gli aspetti piÚ faticosi e quali quelli piÚ JUDWL¿ FDQWL GHO VXR ODYRUR" Š/D GLI¿ FROWj PDJJLRUH q WURYDUH LO WHPSR H L IRQ GL ¿ QDQ]LDUL SHU OD ULFHUFD SXUD ULFHUFD FKH LQ ,WDOLD SXUWURSSR QRQ q ULFRQRVFLXWD FRPH ODYRUR 3HU TXH VWR KR SDVVDWR DQQL LQ FXL PL DFFDSDUUDYR GXH R WUH FRQWUDWWL VHPSUH LQHUHQWL DG DWWLYLWj OHJDWH DO IHQR PHQR PLJUDWRULR SHU SRWHU SRL YLDJJLDUH SHUORSL QHL %DOFDQL H SDVVDUH FRVu LO SHULRGR ³YDFDQ]LHUR´ 5LFHUFDQGRª A proposito delle sue ricerche, emigrazione e criminalità transnazionale vanno di pari passo? Š/H PLJUD]LRQL LOOHJDOL VSHVVR YDQQR GL SDUL SDV VR FRQ TXHOOH FKH VRQR VWDWH FKLDPDWH DOOœLQL]LR GH JOL DQQL 1RYDQWD OH ³1XRYH 0D¿ H´ 3HU PLJUD]LR QL LOOHJDOL LQWHQGR VLD TXHOOH LQ FXL Fœq XQ LQL]LDOH FRQVHQVR WUD PLJUDQWH H RUJDQL]]D]LRQH FULPLQD OH FRPH QHO FDVR GHL FODQGHVWLQL VLD OH FRVLGGHWWH ³PLJUD]LRQH IRU]DWH´ GRYH OH YLWWLPH ¹ VSHFLDOPHQ WH GRQQH H EDPELQL PD DQFKH JLRYDQL XRPLQL VDQL GHVWLQDWL DOOR VIUXWWDPHQWR ODYRUDWLYR R SHJJLR DO WUDI¿ FR GL RUJDQL ¹ VRQR UHFOXWDWH GDOOH PD¿ H QHO 3D HVH GL RULJLQH $WWXDOPHQWH q QHFHVVDULR DJJLXQJHUH DOOœLQWHUQR GHO WHUPLQH JHQHULFR ³PLJUDQWH´ DQFKH L
SURIXJKL VLULDQL H QRQ IDFLOH SUHGD GL DJX]]LQL VHQ ]D VFUXSROL DJX]]LQL SHU L TXDOL OH SHUVRQH QRQ VRQR QLHQWH DOWUR FKH PHUFHÂŞ Tra le sue pubblicazioni il testo ,O WUDIÂż FR GH JOL LQYLVLELOL 0LJUD]LRQL LOOHJDOL OXQJR OH URWWH EDO FDQLFKH (Bonanno Editore, 2012). PerchĂŠ “invisibiliâ€?? Š³,QYLVLELOL´ LQQDQ]LWXWWR SHUFKp GL WUDIÂż FR GL SHU VRQH VH QH LQL]LD D GLVFXWHUH VHULDPHQWH DSSHQD RUD QRQRVWDQWH L YDUL 3URWRFROOL GHOOH 1D]LRQL 8QLWH OH GLUHWWLYH HXURSHH 3HU PH q PROWR GLIÂż FLOH UHSHULUH WHVWL GDO DO VXOOR KXPDQ WUDIÂż FNLQJ ,QYL VLELOL SHUFKp OH QXRYH PDÂż H OL QDVFRQGRQR QHL FRQWDL QHU LQ EXQNHU VRWWHUUDQHL QHOOH JURWWH FDUVLFKH ,Q YLVLELOL SHUFKp OH RUJDQL]]D]LRQL FULPLQDOL WUDWWHQJR QR L ORUR GRFXPHQWL GÂśLGHQWLWj SHU FXL DQFKH TXDORUD ULXVFLVVHUR D VFDSSDUH QRQ VDUHEEHUR ÂłQHVVXQR´ ,Q YLVLELOL SHUFKp Âż QR D TXDOFKH PHVH ID FÂśHUD XQ PRUER VR LQWHUHVVH PHGLDWLFR SHU OH URWWH PDULWWLPH SL LP SDWWDQWL VXO SXEEOLFR PHQWUH GHO FRQWLQXR Ă€ XVVR FKH q SURVHJXLWR LQ TXHVWL DQQL VL LJQRUDYD R VH QH YROHYD LJQRUDUH OÂśHVLVWHQ]D 2UD FRQ OÂśHPHUJHQ]D XPDQD VL ULDQD H QRQ VROR QRQ VL SXz SL SDUODUH GL LQYLVLELOLWj GHO IHQRPHQR QRQRVWDQWH PROWL SUHIHULVFDQR DQFRUD YROWDUH OD WHVWD GDOOÂśDOWUD SDUWHÂŞ PiĂš volte lei ha asserito che i sentieri del trafÂż FR GHJOL ÂłLQYLVLELOL´ SDVVDQR DWWUDYHUVR ÂłFRQÂż QL SRURVL´ 7UD PXUL Âż OR VSLQDWR OXQJKH PDUFH D piedi, mezzi di fortuna, treni presi d’assalto, ogJL FRPH GHÂż QLUHEEH L FRQÂż QL" Š$UWLÂż FLDOL GHWWDWL GD GHFLVLRQL SROLWLFKH 'ÂśDO WURQGH q EHQ QRWR FKH OH DWWLYLWj GHJOL RSHUDWRUL GL VLFXUH]]D DQ]L DGGLULWWXUD OR VWHVVR FRQFHWWR GL ÂłVL FXUH]]D´ GLSHQGRQR GDOOÂśDJHQGD SROLWLFDÂŞ 3HU L PLJUDQWL L ÂłFRQÂż QL´ VRQR XQD WUDJHGLD eppure continuano a valicarli a qualsiasi costo, a qualsiasi prezzo, sia di denaro sia soprattutto di vite umane. Quale la discrepanza tra la volontĂ politica e la sensibilitĂ della societĂ civile? Š+R SRWXWR FRQVWDWDUH FKH GLSHQGH GDOOD FRVLG GHWWD ÂłFXOWXUD GHOOÂśDFFRJOLHQ]D´ R VH YRJOLDPR GD TXHO SULQFLSLR GL VROLGDULHWj FKH FDUDWWHUL]]D OH UHWL VRFLDOL 3HU TXHVWR PL VHQWR GL GLUH FKH VRSUDWWXW WR QHL %DOFDQL YL q XQD IRUWH GLVFUHSDQ]D WUD LO UH VSLQJLPHQWR GHL SURIXJKL FKH SURYLHQH GD GHFLVLR QL SROLWLFKH H OÂśDLXWR FKH OH IDPLJOLH GL TXHL 3DHVL RI IURQR 3DUDGRVVDOPHQWH KR SHUFHSLWR SL VROLGDULH Wj FLYLOH LQ 3DHVL SL SRYHUL GHO QRVWUR FKH LQ ,WDOLD GRYH OÂśRSLQLRQH SXEEOLFD q VSDFFDWD LQ GXH 6DUj FKH LQ TXHL 3DHVL LO ULFRUGR GHOOD JXHUUD q PROWR UHFHQWH VDUj FKH QRL VLDPR GL PHPRULD FRUWD 1HO PLR WHVWR H QHOOH PLH FRQIHUHQ]H R OH]LRQL DQDOL]]R LO IHQRPHQR PLJUDWRULR HSSXUH FLz FKH GLFR VSHVVR YLHQH XWLOL] ]DWR H PDQLSRODWR LQ XQD SUHVD GL SRVL]LRQH SROLWLFD &RVu QRQ q PL ULWHQJR XQD ULFHUFDWULFH VHULD H ULJR URVD TXLQGL DOWUHWWDQWR ULJRURVDPHQWH ULFHUFR H QRQ PL SDVVD SURSULR SHU OD WHVWD GL IDUH SURSDJDQGDÂŞ 7UD GLIÂż GHQ]D UDVVHJQD]LRQH SDUWHFLSD]LR ne all’accoglienza qual è il sentimento piĂš diffuso tra le genti d’Europa?
DesirÊe Pangerc assieme all’ambasciatore italiano in Bosnia Erzegovina, Ruggero Corrias, durante la presentazione del suo libro nel Paese balcanico. In quell’occasione è rinata una collaborazione tra il nostro Ministero degli Affari Esteri e l’OIM (Organizzazione internazionale per le migrazioni, agenzia delle Nazioni Unite) per dar vita a un nuovo progetto a livello regionale, comprendente non solo la Bosnia Erzegovina ma anche la Serbia e il Montenegro. In apertura: DesirÊe Pangerc con l’ambasciatore Pietro De Masi a Foligno.
Š&UHGR FKH WXWWD OD VRFLHWj FLYLOH HXURSHD VLD VFLVVD WUD VHQWLPHQWL FRQWUDVWDQWL 'L FHUWR L PHGLD QRQ DLXWDQR LQ TXHVWR YHLFRODQGR VSHVVR LQIRUPD ]LRQL QRQ YHUH QRQ YHULÂż FDWH VH QRQ DGGLULWWXUD YR OXWDPHQWH PDQLSRODWHÂŞ La sua attivitĂ la pone a contatto con il reato di riduzione in schiavitĂš e contrabbando di persone: “vittimeâ€? sono soprattutto le giovani donne. Š+R ODYRUDWR LQ FHQWUL GL UHFXSHUR SHU OH YLWWL PH VLD LQ ,WDOLD FKH QHL %DOFDQL H Ou HUR D FRQWDW WR FRPH GRQQD FRQ GRQQH PD DQFKH FRQ PLQRUL 2UD WXWWDYLD YHQJRQR WUDIÂż FDWL SL PDVFKL JLRYDQL H VDQL SHU VIUXWWDPHQWR ODYRUDWLYR R WUDIÂż FR GÂśRUJD QL TXLQGL QRQ VL SRVVRQR VYROJHUH VHULH DWWLYLWj GL UHFXSHUR VH QRQ VL WLHQH FRQWR FKH DQFKH JOL XRPL QL IDQQR SDUWH GL TXHL ÂłJUXSSL YXOQHUDELOL´ FKH GR YUHEEHUR HVVHUH WXWHODWLÂŞ Quali sono i Paesi piĂš implicati nel reato del WUDIÂż FR GÂśRUJDQL" ŠÊ XQ VXE IHQRPHQR GHO WUDIÂż FR GL SHUVRQH SHU FXL WXWWL L 3DHVL LPSOLFDWL QHOOD ULGX]LRQH LQ VFKLDYL W GL HVVHUL XPDQL VRQR LPSOLFDWL DQFKH QHO WUDIÂż FR GÂśRUJDQL /D GLIÂż FROWj SHU JOL RSHUDWRUL JLXGL]LDUL q TXHOOD GL WURYDUH SURYH FRQFUHWH GL TXHVWR WUDIÂż FRÂŞ Molti capi di stato hanno affermato che il Ă€ XVVR PLJUDWRULR GXUHUj GHFHQQL $ VXR SDUHUH la volontĂ politica di arginare il fenomeno come e dove potrebbe intervenire? Š3L FKH DUJLQDUOR GRYUHEEH LQL]LDUH D JHVWLU OR 4XDOFKH VHWWLPDQD ID LO 0LQLVWHUR GHL 5LIXJLDWL H SHU LO 5LPSDWULR GHO JRYHUQR DIJDQR KD LQL]LDWR XQD FDPSDJQD GL VHQVLELOL]]D]LRQH YHUVR L SURSUL FLWWDGL QL ODQFLDQGR LO PHVVDJJLR GL QRQ SDUWLUH YLVWL L FRVWL LQ WHUPLQL GL YLWH XPDQH FKH TXHVWR YLDJJLR GLVSHUDWR FRPSRUWD H L EHQHÂż FL FKH OH RUJDQL]]D]LRQL FULPLQD OL WUDJJRQR GD TXHVWR EXVLQHVV LOOHJDOH PD GL UHVWDUH 'ÂśDOWURQGH VH XQ 3DHVH q LQ SLHQR FRQĂ€ LWWR H L FLYLOL |
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A sinistra: alcune copie del libro Il traffico degli invisibili; a destra Desirée Pangerc in Turchia alla Conferenza Internazionale sulla Sicurezza. Nata a Trieste, Desirée attualmente vive a Roma.
QRQ YHQJRQR WXWHODWL q DVVROXWDPHQWH XPDQR FKH FHU FKLQR GL VRSUDYYLYHUH VFDSSDQGR LQ PRGR OHFLWR R LOOH FLWR 'D SDUWH QRVWUD YHGR XQ LPPRELOLVPR QHO ULIRU PDUH O¶LWHU GL LGHQWL¿ FD]LRQH GL XQ PLJUDQWH ± LWHU FKH GXUD TXDVL PHVL ± H DQFKH VFDUVLWj GL SURSRVWH UL JXDUGR DOORFD]LRQL H SHUFRUVL LQWHJUDWLYLª Come giudica l’Italia “terra di frontiera”? ©*HRJUD¿ FDPHQWH O¶,WDOLD q WHUUD GL IURQWLHUD GD VHPSUH ,O SUREOHPD q TXDQGR OD VL GH¿ QLVFH FRVu SROL WLFDPHQWH H VRFLDOPHQWH FUHDQGR GHOOH IUDWWXUH WUD QRL H O¶$OWUR R O¶DOWHULWj VH PL FRQFHGHWH XQ WHUPLQH DQ WURSRORJLFR D]]HFFDWR 3XUWURSSR LQYHFH GL FRJOLH UH OH SRVVLELOLWj FKH OH QRVWUH ³SRUWH´ FL GLDQR DFFHVVR DO PRQGR YHGLDPR OD IURQWLHUD R LO FRQ¿ QH HVFOXVLYD PHQWH QHOOD VXD GLPHQVLRQH QHJDWLYD 4XHVWR VLJQL¿ FD FKH LO FRQ¿ QH VWD QHOOH QRVWUH PHQWL HG q PROWR JUDYHª Secondo lei il Friuli Venezia Giulia, terra di migranti e di immigrati, con quali sentimenti vive il problema dell’accoglienza? ©'D QRL YDOH OR VWHVVR GLVFRUVR GL SULPD VLDPR VFLVVL LQ GXH ID]LRQL /D SDXUD GHOOR VWUDQLHUR DVVLHPH DOOD FULVL ¿ QDQ]LDULD H RFFXSD]LRQDOH FKH VWLDPR YL YHQGR FUHDQR L SUHVXSSRVWL SHU JHQHUDOL]]D]LRQL VWH UHRWLSL IDFLOLWj D FUHGHUH DG DOFXQH LQIRUPD]LRQL HUUD WH VXOOH GLQDPLFKH GHO IHQRPHQR PLJUDWRULR GDOOD SDU WHQ]D DOO¶LGHQWL¿ FD]LRQH H DOO¶DFFRJOLHQ]Dª Nel suo girovagare tra l’Italia, i Balcani e l’Europa, quanto spazio nel suo cuore riserva a Trieste? ©+R XQ UDSSRUWR GL DPRUH H RGLR FRQ OD PLD FLW Wj QDWDOH H LQ JHQHUDOH FRQ LO )ULXOL 9HQH]LD *LXOLD 6H SHQVR D TXDQWH LQL]LDWLYH SRWUHPPR SURPXRYH UH GDWD OD QRVWUD SRVL]LRQH SULYLOHJLDWD VRQR DVVDOLWD GDOOD UDEELD H GDOOD IUXVWUD]LRQH L PLHL SURJHWWL GHYR VHPSUH SRUWDUOL DOWURYH SHUFKp VLDQR FRQVLGHUDWL H DQ FKH ¿ QDQ]LDWL '¶DOWUR FDQWR PL q FDSLWDWR VSHVVR GL FRPPXRYHUPL GDYDQWL D TXHVWR ³SLFFROR FRPSHQGLR GHOO¶XQLYHUVR´ FRPH O¶KD GH¿ QLWR ,SSROLWR 1LHYR DO UL HQWUR GDOOH WUDVIHUWH SL HPRWLYDPHQWH GLI¿ FLOLª Nel vortice dei suoi impegni c’è spazio per qualche hobby? ©,O PLR KREE\ q YLDJJLDUH SHU FXL ULHVFR D JUDWL¿ FDUPL ULYHGHQGR DPLFL FKH VRQR VSDUVL LQ JLUR SHU LO PRQGR VFRSUHQGR UHDOWj QXRYH H VHPSUH VWLPRODQWL $ HVVHUH WRWDOPHQWH VLQFHUD FL VRQR SXUH GHL EUHYL SHULR
GL LQ FXL PL GHGLFR DOOD OHWWXUD H DOO¶LQWURVSH]LRQH VROR SHU SUHQGHUH XQ DWWLPR GL UHVSLUR ª Cosa apprezza maggiormente in una donna? ©5LVSRQGR FRQ XQD FLWD]LRQH GHOOD 3UHVLGHQWHVVD GHO Global Fund for Women .DYLWD 5DPGDV ³$EELD PR ELVRJQR GL GRQQH FKH VRQR FRVu IRUWL FKH SRVVR QR HVVHUH JHQWLOL FRVu VDJJH FKH SRVVRQR HVVHUH XPLOL FRVu IHURFL FKH SRVVRQR HVVHUH FRPSDVVLRQHYROL FRVu DSSDVVLRQDWH FKH SRVVRQR HVVHUH UD]LRQDOL H FRVu GLVFL SOLQDWH FKH SRVVRQR HVVHUH OLEHUH´ 6RQR TXHVWH OH TXD OLWj FKH DSSUH]]R QHOOH GRQQH FRPH QHJOL XRPLQL VHQ ]D GLVWLQ]LRQLª Nel caleidoscopio dei suoi incontri umani e istituzionali, quale persona l’ha maggiormente colpita e coinvolta? ©&H QH VRQR WDQWH FKH KR SUHVR D PRGHOOR HG HVHP SLR QHO FRUVR GHOOD PLD YLWD LO 3URFXUDWRUH $QWL 0D ¿ D 1LFROD 0DULD 3DFH VFRPSDUVR QHO VHWWHPEUH FROXL LO TXDOH PL KD ³LQL]LDWR´ DOOD WHPDWLFD GHO WUDI¿ FR GL HVVHUL XPDQL H GHO UXROR GHO FULPLQH RUJDQL]]D WR WUDQVQD]LRQDOH SRL 6XD (FFHOOHQ]D O¶$PEDVFLDWRUH 3LHUR 'H 0DVL XQR GHL GXH GLSORPDWLFL LWDOLDQL FKH ± GXUDQWH LO JROSH GL 3LQRFKHW GHO LQ &LOH ± DSUu OH SRUWH GHOO¶$PEDVFLDWD LWDOLDQD DL GLVVLGHQWL GDQGR UL IXJLR H TXLQGL VDOYDQGR OD YLWD D QXPHURVL DVLODGRV ,Q¿ QH QRQ SRVVR QRQ PHQ]LRQDUH LO *HQHUDOH 0DX UR 'HO 9HFFKLR LO TXDOH PL KD VSURQDWD D FRQWLQXDUH OH PLH DSSOLFD]LRQL GHOO¶DQWURSRORJLD QHOO¶DPELWR GHOOD VLFXUH]]D H LQ TXHOOR PLOLWDUH 4XHVWL WUH JUDQGL XRPL QL SHU O¶,WDOLD PD FL VRQR DQFKH DOWUHWWDQWL FKH FKLDPR L PLHL 0DHVWUL LQ DPELWR LQWHUQD]LRQDOH WXWWL DFFRPX QDWL GD XQ IRUWLVVLPR FDULVPD XQ¶LPPHQVD HVSHULHQ]D SURIHVVLRQDOH XQLWD D XQ¶XPDQLWj H XQD YLVLRQH SURSULD H RULJLQDOH GHOOD FRPSOHVVLWj GHO PRQGR GHOO¶XRPR H GHOOH SUREOHPDWLFKH FRQQHVVH D OLYHOOR PDFUR H PLFURª Prescindendo dal suo lavoro, quale desiderio vorrebbe si potesse realizzare a breve? ©Ê GLI¿ FLOH SUHVFLQGHUH GDO PLR ODYRUR PD VH GR YHVVL SHQVDUH D XQ¶XWRSLD YRUUHL SRWHU VHPSOLFHPHQ WH SUHQGHUH XQ OHJJHUR ]DLQHWWR LQ VSDOOD H PHWWHUPL D YLDJJLDUH VHQ]D FRQGL]LRQDPHQWL /LEHUDª *LXOLDQD 'DOOD )LRU
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ALLA SCOPERTA DI... IL BUNKER DI HITLER Servizio e immagini di Michele Tomaselli
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La Tana
del Lupo
Per 800 giorni fu il quartier generale del Fßher, nonchÊ teatro dell’Operazione Valchiria ordita ai suoi danni. Fino all’abbandono nel novembre del 1944. Una straordinaria opera ingegneristica dotata di aeroporti, stazione ferroviaria, poste e molto altro. 71 anni dopo, le sue macerie parlano ancora al mondo.
Un tuffo silente nella foresta selvaggia
WDWR GD 7RP &UXLVH PD VRSUDWWXWWR TXHVWR IX LO TXDUWLHU generale di Adolf Hitler, durante la Seconda guerra monGLDOH 3URSULR TXL LO JHUDUFD QD]LVWD YLVVH SL GL JLRU QL IUD LO JLXJQR GHO H LO QRYHPEUH GHO 2JJL q WXWWR LQ URYLQD PD LO OXRJR FLUFD HWWDUL q VWD to recentemente riaperto al pubblico su iniziativa del Ministero della Cultura polacca. *LXQJR DO FDQFHOOR GÂśLQJUHVVR /D VEDUUD q DQFRUD DE bassata per il pagamento del pedaggio. Mi attende il boVFR XQ LQWULFDWR JURYLJOLR GL DOEHUL GRYH LO FLHOR q RVFX rato dalla vegetazione. Ad accogliermi, dei vecchi manufatti in cemento armato, prossimi alla distruzione, rievocano antichi fasti. All’interno dei bunker ho l’impressione di udire le note “Lili Marleenâ€? con la voce di Marlene Dietrich, la canzone tedesca, tradotta in svariate linJXH GLYHQXWD XQ ULWRUQHOOR GHL VROGDWL GXUDQWH LO FRQĂ€ LWWR Canzone peraltro osteggiata dal regime nazista, tanto che il ministro della Propaganda, Joseph Goebbels, fece diVWUXJJHUH OÂśLQFLVLRQH RULJLQDOH WXWWDYLD LO PRWLYR HEEH XQ VXFFHVVR PRQGLDOH H Âł5DGLR %HOJUDG´ OD WUDVPHWWHYD RJQL VHUD DOOH D FKLXVXUD GHL SURJUDPPL
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Sono le 7.30 del mattino e la luce del sole tarda ad arrivare. Una foresta impenetrabile intrappola i miei pensieri. Ăˆ buio, il luogo tetro incute timore. Sembra uno scenario post-nucleare. Le tenebre aleggiano indisturbate, gli alberi tacciono vergogna e le fronde oscillano in modo asincrono creando ombre a terra. La strada che esce da .ÄŠWU]\Q in direzione est, nelOD 3RORQLD RULHQWDOH TXDVL DL FRQÂż QL FRQ OD 5XVVLD q uno spettacolo innaturale, indescrivibile. Un luogo da FXL q GLIÂż FLOH GLVWRJOLHUH OR VJXDUGR 1RQ VL LQFURFLD QR DXWRPRELOL QHVVXQD IRUPD GL YLWD 1RQ GLVWDQWH YL q XQD YHFFKLD OLQHD IHUURYLDULD WXWWDYLD OD YHJHWD]LR ne ha preso il sopravvento, cosĂŹ anche i treni si celano nell’intricata selva oscura. Proseguo, senza troppa attenzione, verso una meta che si mostrerĂ in tutta la sua interezza angosciante. Il VLOHQ]LR q Âż WWR H WXWWR SDUOD , VXRQL GHOOD 1DWXUD VRQR magniloquenti, tali da riempire ogni vuoto. Fruscii di rami, insoliti cinguettii di uccelli ed echi di frastuoni da crolli. Troppi misteri avvolgono la pace di que- Il tempo non cancella le tracce L’idea di creare il Quartiere Generale di Adolf Hitler, sto luogo. Qui, Claus Philipp von Stauffenberg attentò alla QHL SUHVVL GL .HWU]\Q QDFTXH DOOD PHWj GHO TXDQ vita del FĂźher, nell’operazione denominata “Valchi- GR LO ,,, 5HLFK VWDELOu GL LQYDGHUH OÂś8QLRQH 6RYLHWLFD 3HU ULD´ UHVD FHOHEUH GDOOÂśRPRQLPR Âż OP GHO LQWHUSUH questo motivo, il Comando Supremo delle forze armate tedesche decise di realizzarlo nelle immediate vicinanze del fronte orientale. Della scelta del luogo venne incaricato l’ingegnere )ULW] 7RGW coadiuvato dal generale Rudolf Schmundt. Individuò un bosco di latifoglie, di cirSopra: HGLÂż FLR GHOOÂśLPSLDQWR GL GHSXUD]LRQH Q LQ PDSSD D SDJ $ Âż DQFR LO PDJD]]LQR YLYHUL Q LQ PDSSD 26
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$ GHVWUD SDUWHQGR GDOOÂśDOWR: HGLÂż FLR FKH RFFXSDYD OR 6WDWR 0DJJLRUH GHO &RPDQGDQWH -RGO Q LQ PDSSD LO FDVLQR GHGLFDWR DOOÂśR]LR H DO SLDFHUH $OOD 7DQD GHO /XSR FH QÂśHUDQR DGGLULWWXUD GXH GL FXL XQR ULVHUYDWR HVFOXVLYDPHQWUH DOOR 6WDWR 0DJJLRUH Q H OHWWHUD ( LQ PDSSD L EXQNHU IRWR $ GL 0DUWLQ %RUPDQQ VHJUHWDULR JHQHUDOH GHO SDUWLWR 16'$3 FRQ OÂśLPSRQHQWH FRUD]]D HVWHUQD RUD LQ FRPSOHWD GHFDGHQ]D IRWR % Q LQ PDSSD 9LFLQR VL WURYD YD LO EXQNHU GL +LWOHU FKH GDYD DOORJJLR DQFKH D (YD %UDXQ LO JDUDJH FRQ LO SLFFROR PXVHR GL DUWLJOLHULD H DUPL GD IXRFR Q LQ PDSSD
FD HWWDUL QHOOH LPPHGLDWH YLFLQDQ]H GL *LHUOR], luogo che forniva un ottimo riparo dalle incursioni aeree. Inoltre garantiva una protezione naturale, poichĂŠ racchiuso da vaste paludi e dai laghi 7XFKHO, 6LHUF]H, .ZLHG]LQD e Moj. Come se non bastasse, la localitĂ era attraversata da una linea ferroviaria, indispensabile per la costruzione della base. I Grandi Laghi della Masuria che circondavano Gierloz erano protetti dall’imponente )RUWH]]D GL %R\HQ. Si WUDWWDYD GL XQD IRUWLÂż FD]LRQH SUXVVLDQD FRVWUXLWD DWWRUQR alla metĂ del XIX secolo, che offriva un punto di osservazione e di pronto intervento sulla frontiera sovietica. Hitler e il Comando Supremo accettarono la scelta strategica GL 7RGW 1HO IUDWWHPSR TXHVWL YHQQH QRPLQDWR UHVSRQVDEL OH GHOOÂśHGLOL]LD H ,VSHWWRUH *HQHUDOH GHO ,,, 5HLFK SHU OD FR struzione di strade, ponti e altre tipologie d’infrastrutture. , ODYRUL HEEHUR LQL]LR QHOOÂśDXWXQQR GHO H IXURQR DIÂż GDWL DOOÂś2UJDQL]]D]LRQH 7RGW LPSUHVD FKH FRVWUXLYD OH IRUWLÂż FD]LRQL PLOLWDUL SHU LO 5HLFK ,O SURJHWWR YHQQH UHD lizzato dall’ingegnere 3 %HKUHQV, mentre la direzione laYRUL IX DIÂż GDWD DOOÂśLQJHJQHU 7RGW 7XWWDYLD DOOD PRUWH GL 7RGW DYYHQXWD QHO IX LQ caricato come supervisore dei lavori il Ministro degli ArPDPHQWL H GHOOD 3URGX]LRQH %HOOLFD Albert Speer. Per mantenere la segretezza, furono assunti unicamente lavoUDWRUL WHGHVFKL SURYHQLHQWL GDOOD 3UXVVLD 2ULHQWDOH $ Âż QH ODYRUL LO FRPSOHVVR HUD FRVWLWXLWR GD ROWUH HGLÂż FL GL FXL 7 irrobustiti da un sistema a prova di bomba. Tuttavia i piani prestabiliti prevedevano l’utilizzo della struttura per un tempo determinato, dacchĂŠ si riteneYD OÂś8QLRQH 6RYLHWLFD SURVVLPD DOOD FDSLWROD]LRQH 1RQ IX cosĂŹ, come sappiamo dagli eventi storici, perchĂŠ l’invasioQH WHGHVFD GHOOD 5XVVLD VL WUDPXWz LQ XQD OXQJD HG HVWH nuante guerra di logoramento, una delle peggiori carneÂż FLQH GHOOD VWRULD Durante le operazioni d’invasione dell’Unione Sovietica, Hitler vi stabilĂŹ la sua residenza. Dal suo arrivo, il quartiere generale venne nominato “Wolfsschanzeâ€? (La Tana del Lupo)â€?. Appellativo collegato al nome in codice “Herr Wolfâ€? “signor Lupoâ€?, usato da Hitler nel Partito na]LRQDOVRFLDOLVWD GHL ODYRUDWRUL WHGHVFKL 16'$3
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B
Caratteristiche tecniche dell’ex quartiere generale
1HOOD SULPD IDVH GDOOÂśDXWXQQR GHO DO JLXJQR GHO IXURQR UHDOL]]DWH GLYHUVH WLSRORJLH GL IDEEULFDWL FKH DQQRYHUDYDQR EDUDFFKH LQ OHJQR HGLÂż FL LQ PDWWRQL H ULIX gi in cemento armato. Questi ultimi avevano muri esterQL GL ODUJKH]]D SDUL D PHWUL H VRODL GL DOWH]]D YDULDEL OH FRPSUHVL IUD H PHWUL $ VHJXLWR GHO SUROXQJDPHQWR delle operazioni belliche, si decise di rinforzare i siti esi|
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,O EXQNHU SHVDQWH SHU JOL RVSLWL Q LQ PDSSD $ Âż DQFR PDSSD GÂśLQTXDGUDPHQWR GHOOD 7DQD GHO /XSR FRQ LQGLYLGXDWH OH SULQFLSDOL ORFDOLWj GHOOÂśDUHD OH YLH GÂśDFFHVVR H GL IXJD H L JUDQGL /DJKL GHOOD 0DVXULD
stenti con uno speciale involucro di cemento armato. InolWUH VL HGL¿ FDURQR QXRYL EXQNHU FRQ SDUHWL ODUJKH PHWUL H VRODL GL DOWH]]D YDULDELOH FRPSUHVL IUD H PHWUL 3HU l’impasto del calcestruzzo si utilizzarono sabbia e ghiaia dei dintorni di Goldap, (comune urbano rurale polacco), il FHPHQWR 3RUWODQG WLSR GL SURYHQLHQ]D LWDOLDQD H IHUUL d’armatura della ditta tedesca Krupp. Uno degli aspetti tecnici prevedeva la mimetizzazione delle strutture. L’intento era quello di assicurare una perfetta omocromia con l’ambiente circostante. Per questo motivo furono applicati degli speciali intonaci ad alghe marine e a trucioli. In aggiunta, le coperture degli HGL¿ FL IXURQR ULFRSHUWH GD HUED FHVSXJOL H DOEHUL FRPH se non bastasse, vennero applicate delle reti mimetizzanti per coprire le pareti dei bunker, queste ultime appese anche sopra i passaggi. Il livello di mimetizzazione era gaUDQWLWR GD IRWR DHUHH QHO FDVR YHQLVVHUR VYHODWH SDUWL YL sibili, si interveniva immediatamente con azioni di mascheramento. Tutto il complesso era circondato da campi minati larJKL GDL DL PHWUL D VHFRQGD GHOOD FRQ¿ JXUD]LRQH GHO terreno. Le mine erano disposte asimmetricamente su vari OLYHOOL (VWHUQDPHQWH HUD VWDWR FROORFDWR GHO ¿ OR VSLQDWR del tipo cavallo di Frisia, ed erano state disposte anche torri d’osservazione e postazioni di artiglieria contraerea. La Tana del Lupo era munita di due aeroporti, una stazione ferroviaria, la posta, le linee telefoniche, il telegra-
L’operazione Valchiria Hitler subĂŹ oltre 40 attentati. La fortuna fu sempre dalla sua parte, in particolare quando Claus Philipp von Stauffenberg e altri collaboratori progettarono di ucciderlo nell’operazione denominata “Valchiriaâ€?. I congiurati non credevano piĂš nella vittoria finale e volevano garantire alla Germania condizioni migliori per la capitolazione. Per questo motivo era necessario eliminare gli alti ufficiali nazisti: Hitler, GĂśring, Himmler, Keitel, Bormann e Jodl, e prendere il potere. L’occasione capitò quando il colonnello e conte von Stauffenberg entrò a far parte dello Stato Maggiore, nomina che gli permetteva di accedere alle sedute dei consigli. CosĂŹ, assieme ad altri ufficiali della Wehrmacht, il giorno 20 luglio del 1944 decise di mettere in atto l’operazione “Valchiriaâ€?. Era stato previsto di sopprimere l’intero Stato Maggiore attraverso l’innesto di due ordigni, in concomitanza con una riunione operativa presso la Tana del Lupo. L’esplosione uccise quattro ufficiali: il generale Korten capo dello Stato Maggiore dell’aviazione, il colonnello Brandt vice del generale Heusinger, il generale Schmundt, aiutante, e lo stenodattilografo Berger, mentre Hitler subĂŹ solo lievi ferite. Segui-
IR OD PHQVD XIÂż FLDOL XQD VDXQD XQ FLQHPD H XQÂśDUHD ULFUHDWLYD (UD XQD FLWWj SHUIHWWDPHQWH HIÂż FLHQWH LQ JUD do di funzionare autonomamente in quanto dotata di una centrale elettrica e di una rete idrica. Una sala calGDLD SURYYHGHYD D ULIRUQLUH JOL HGLÂż FL GL DFTXD FDOGD Per ragioni di sicurezza si accedeva solo muniti di speciali permessi. La linea ferroviaria e le strade di accesso erano utilizzate esclusivamente per scopi militari. Il terriWRULR GHO TXDUWLHUH HUD GLYLVR LQ WUH ]RQH 1HOOD SULPD VL WURYDYDQR L ULIXJL GHJOL XIÂż FLDOL JHQHUDOL 0DUWLQ %RUPDQQ VHJUHWDULR JHQHUDOH GHO SDUWLWR 16'$3
rono numerosi arresti, circa 5.000 persone, molte delle quali poi giustiziate. Il tentato colpo di stato finÏ alle 12.30 dello stesso giorno. Fra i nomi piÚ noti, furono arrestati von Stauffenberg, Albrecht Mertz von Quirnheim, Friedrich Olbricht, Werner von Haeften e Ulrich von Hassell. In seguito i cospiratori vennero impiccati o fucilati, la maggior parte appesi agli uncini del mattatoio di Pifitzensee. Ugualmente terribile fu la sorte dei familiari. La moglie di Stauffenberg, Nina, fu arrestata dalla Gestapo il 23 luglio 1944, poi trasferita al campo di concentramento di Ravensbrßck; lÏ trascorse 5 mesi. Ma fortunosamente si salvò. La figlia di Ulrich von Hassell, Fey, mamma dell’architetto Roberto Pirzio Biroli, venne arrestata nella villa Savorgnan di Brazzà , a Brazzacco di Moruzzo, e deportata a Dachau e poi Mauthausen. Analoga sorte toccò ai suoi due giovanissimi figli Roberto e Corrado. A fine guerra Fey von Hassell, sopravvissuta per buona sorte alle terribili sofferenze, con l’aiuto della madre e della sorella Almuth, riuscÏ a ritrovare i figli in un orfanotrofio. Corrado riconobbe subito la mamma, mentre Roberto la identificò solamente quando vide in una fotografia Mirko, il cavallino bianco della villa Savorgnan di Brazzà . |
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Il Quartiere generale nella mappa 1. albergo della guardia personale di Hitler, adesso ristorante e hotel; 2. servizio di sicurezza III Reich- Reichssicherheitsdienst (RSD); 3. baracca del consiglio speciale; 4. guardia personale di Hitler (Fßhrer Begleit Bataillon – FBB – con le SS); 5. guardia del corpo; 6. bunker pesante per gli ospiti; 7. baracca del servizio di stenografia; 8. posta; 9. impianto di depurazione; 10. magazzino dei viveri; 11. bunker di Bormann; 12. bunker della protezione antiaerea;
13. bunker di Hitler; 14. piscina antifuoco; 15. casa del maresciallo GÜring; 16. bunker antiaereo di GÜring; 17. Stato Maggiore del comandante Jodl; 18. casino 2; 19. bunker del feldmaresciallo Keitel; 20. ufficiali aiutanti della Wehrmacht e di Hitler; 21. bunker della comunicazione; 22. garage; 24. alto comando dell’aviazione; 25. alto comando della marina; 26. bunker della protezione antiaerea; 27. albergo del battaglione personale di Hitler; 28. albergo del dottore Todt; 29. ministero degli affari esteri.
il feldmaresciallo Wilhelm Keitel, generale maggiore delle forze armate tedesche e Alfred Jodl, capo di 6WDWR PDJJLRUH 1HOOÂśDXWXQQR GHO VL DJJLXQVH DQ che quello del maresciallo Hermann GĂśring. Lo stesso Adolf Hitler dimorava nella prima zona: il suo bunNHU ODUJR PHWUL H OXQJR DYHYD XQD FRUD]]D SUR WHWWLYD GL PHWUL Sempre nella prima zona erano stati inseriti gli alORJJL GHJOL XIÂż FLDOL DLXWDQWL TXHOOL GHOOD :HKUPDFKW H due casini. Si trovavano i locali dello stenografo, delle segretarie, della centrale telescrivente e della sanitĂ . Era stata realizzata inoltre un’area speciale dei piĂš VWUHWWL FROODERUDWRUL IUD L TXDOL ROWUH D 0DUWLQ %RUPDQQ Wilhelm Keitel, Alfred Jodl, Herman Goring, anche :DOWHU :DUOLPRQW $OIUHG 6SHHU -RKDQQ 5DWWHQKXEHU e il medico Theodor Morell. Il servizio di vigilanza del campo era garantito dal 5HLFKVVLFKHUKHLWVGLHQVW 56' XQ FRUSR GHOOH 66 H guardia particolare di Hitler e dal ) KUHU %HJOHLW %DWDLO ORQ )%% XQD GLYLVLRQH WHGHVFD +LWOHU VL DOORQWDQz GDO quartiere generale solo alcune volte, una delle quali per XQ OXQJR SHULRGR ,O OXJOLR SRFKL JLRUQL GRSR LO suo rientro, il colonnello von Stauffenberg attuò l’operazione “Valchiriaâ€? nel complotto contro la vita del FĂźhrer.
Gli oggetti indicati con le lettere A. stazione delle pompe dell’acqua; B. fornitura di energia elettrica; C. sauna; D. casa di Bormann; E. casino 1; F. vecchia a casa del tè; G. vano delle caldaie; H. stanza degli autisti; I. cinema; J. ufficio della stampa di Dietrich; K. stazione ferroviaria; L. edificio del medico e degli ufficiali del collegamento; M. cimitero; N. aeroporto.
1HOOD VHFRQGD ]RQD VL WURYDYDQR OD VWD]LRQH IHU roviaria e gli alloggi del Ministro degli Armamenti e degli Approvvigionamenti. AltresÏ vi erano collocati un hotel, un centro ricreativo, un rifugio antiaereo con cannoni e mitragliatrici antiaeree, e l’abita]LRQH GHO FRPDQGDQWH GHO FDPSR 2WWR 5HPHU ,Q¿ QH la terza zona: alle sue estremità si trovavano i campi PLQDWL VRUYHJOLDWL GDOOH SDWWXJOLH GHO )%% La popolazione dei dintorni conosceva l’esistenza del campo, ma non immaginava che fosse la dimora del Fßhrer. Su ordine del feldmaresciallo Wilhelm Keitel il quartiere generale saltò in aria LO JHQQDLR GHO 2JQL GHWRQD]LRQH ULFKLH VH GDOOH DOOH WRQQHOODWH GL HVSORVLYR *OL VFRS pi furono cosÏ forti che causarono la rottura dello strato superficiale di ghiaccio del vicino lago. Due JLRUQL GRSR L 5XVVL WURYDURQR OD EDVH FRPSOHWD mente distrutta. L’opera di bonifica dei campi miQDWL GXUz GDO DO *OL VPLQDWRUL UHFXSHUD URQR ROWUH PLQH
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ALLA SCOPERTA DI...
LA SCUOLA E LA GUERRA Servizio di Alberto V. Spanghero
Libri e propaganda Lo scoppio del primo conflitto mondiale travolse il sistema scolastico del Goriziano, del Monfalconese e del Cervignanese. Cambiarono la capitale (da Vienna a Roma), l’inno nazionale (da quello asburgico alla marcia reale italiana) e i riferimenti storici. Ma i risultati tra gli studenti non furono quelli previsti.
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Con lo scoppio della guerra contro la Serbia le scuole della Contea di Gorizia e Gradisca terminarono anzitempo l’anno scolastico 1913-14. Uno dei motivi che spinse il Consiglio Distrettuale a prendere tale provvedimento fu il fatto che molWL PDHVWUL IXURQR FKLDPDWL VRWWR OH DUPL JLj DOOD ¿ QH GL luglio. Poi arrivò lo sventurato 1915. La scuola non ebbe corso regolare, in quanto il 24 maggio l’Italia dichiarò guerra all’Austria e pochi giorni dopo tutto il Cervignanese e il Monfalconese furono occupati dall’Esercito italiano. Una volta stabilito il controllo militare, il Comando Supremo italiano provvide alla sostituzione dell’amministrazione austriaca con la propria, appositamente creata per le zone di guerra. Nell’ambito di questa struttura per la gestione degli affari civili fu istituita, con funzione autonoma dal suddetto Comando, una sezione denominata Segretariato generale per gli Affari Civili. Tale struttura politico-militare avrebbe dovuto seguire nell’avanzata, dove possibile, l’esercito con il compito di occuparsi della gestione dell’amministrazione pubblica. L’intenzione politica fu quella di ingenerare nelle popolazioni, una volta annesse all’Italia, l’idea che l’esercito non fosse ritenuto occupante, ma liberatore. Tale organo, che godeva di amplissimi poteri, fu costituito il 29 maggio 1915 e sostituiva tutte le competenze che in tempo di pace sareb32
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bero state attribuite agli organi preposti dallo Stato italiano. Furono pertanto aboliti tutti i Consigli scolastici distrettuali di concezione austriaca e sostituiti da Commissari civili italiani con la conseguente rimozione di tutti gli insegnanti. Un problema di non poco conto fu quello di adattare la scolaresca al cambiamento dei programmi, passando da quelli austriaci a quelli italiani. L’inno austriaco “Serbi Dioâ€? fu sostituito da quello nazionale italiano: la “Marcia Realeâ€?. La storia fu incentrata su quella tipica delOD UHWRULFD ULVRUJLPHQWDOH PHQWUH OD JHRJUDÂż D VXEu GHOOH PRGLÂż FD]LRQL UDGLFDOL H OD FDSLWDOH GHOOR VWDWR QRQ IX SL Vienna, ma Roma. Furono introdotti programmi educativi con corsi invernali ed estivi aggiungendo la celebrazione di anniversari e ricorrenze della storia patria italiana d’impronta nazional-irredentista. 7XWWR TXHVWR DSSDUDWR RUJDQL]]DWLYR QRQ ULXVFu D WUR vare piena applicazione pratica nel territorio di Monfalcone. Infatti, lungo la fascia del fronte che costituiva la prima linea fu praticamente impossibile rendere stabile e sicura una qualunque forma di organizzazione scolastica e non solo. Pertanto tutti i paesi della Bisiacaria seguiroQR SHU SURSULR FRQWR H LQ PDQLHUD VDOWXDULD TXHOOD GHÂż QL ta: “Scuola nel periodo di guerra in presenza del nemicoâ€?. Il corpo insegnante fu scelto fra maestri militari volontari e non fra esponenti di quell’irredentismo locale
paventati all’inizio dell’occupazione. Questa scelta fu un bene per gli scolari bisiachi e friulani perchÊ l’irredentismo giuliano, fra le altre innovazioni da apportare ai programmi scolastici, intendeva, come prima cosa, negare ed eliminare il rispetto e la tutela delle tradizioni locali. Riassumendo, nel Distretto Politico di Monfalcone per l’anno scolastico 1916-17 si ebbero in totale 22 scuole popolari con 81 classi e 75 insegnanti, per un totale di 5.715 alunni; 5 asili con 7 insegnanti, per un totale di 483 bambini; 24 ricreatori con 18 insegnanti per 859 alunni. Educatori estivi 24, con 61 insegnanti per 3.340 alunni. A questi dati vanno sommati quelli dei distretti di Gradisca (con 21 scuole, 45 classi, 34 insegnati e 2.605 alunni) e quelli del distretto di Gorizia (con 2 scuole, 7 classi e 253 alunni). Nel territorio di Monfalcone a causa dei pericoli derivanti dai continui bombardamenti non fu possibile praticare nessuna attività scolastica a corso regolare. Gli unici paesi dove fu possibile una organizzazione scolastica di tipo saltuario, della quale ci è giunta documentazione, furono Turriaco, Pieris e per brevi periodi anche San Pier d’Isonzo. Di pari passo si dette alla scuola nel suo indirizzo geneUDOH XQD ¿ VLRQRPLD SUHWWDPHQWH LWDOLDQD GL TXHOOD LWDOLDQL tà eroica, disciplinata senza coercizioni, assetata d’ideali, FKH QDWXUDOPHQWH YLEUDYD FRVu SHQVDYDQR OH DXWRULWj LWDOLD QH ROWUH L YHFFKL FRQ¿ QL GHOOH WHUUH FRQTXLVWDWH 4XDVL WXW WL JOL HGL¿ FL VFRODVWLFL IXURQR RFFXSDWL GDOOœHVHUFLWR LWDOLDQR e trasformati in sedi di comando, ospedali o ricoveri per ammalati. Molte scuole e molte aule furono sostituite con baraccamenti improvvisati o con adattamenti d’altri locali come stalle, granai, rifugi e trincee. Non mancavano, con il bel tempo, le lezioni all’aperto. Andando oltre a queste considerazioni, diremo che i maestri militari italiani, tutto sommato, si comportarono ottimamente con i nostri bambini e i loro genitori. Questi insegnanti dopo un breve corso di adattamento-aggiornamento furono separati dalle loro unità militari e assegnati alle Autorità scolastiche del luogo. Il primo incontro di un maestro italiano con una classe di alunni turULDFKHVL SHU YHUL¿ FDUQH LO JUDGR GœLVWUX]LRQH VL VYROVH QHOOD maniera che qui riportiamo:
Mariano 1916. Foto di gruppo di alunni con maestri soldati all’educatorio estivo (foto Archivio Circolo Brandl - Turriaco).
Joannis 1916. Baracche per la refezione (foto Archivio Circolo Brandl - Turriaco).
“Erisi stadi messi in riga ta’l curtio de le scole un tacĂ de quel’altro e al mestro Perazzotti Torqua- San Valentino di Fiumicello 1916. Baracca scolastica to, un meridional, al ne dise a vose alta (Eravamo (foto Archivio Circolo Brandl - Turriaco). stati messi in riga nel cortile delle scuole, uno attaccato all’altro, e il maestro Perazzotti Torquato, un meridionale, ci dice a voce alta): “I bambini che )RWR D Âż DQFR: Turriaco 1916. Classe IV elementare mista con maestro militare. Da sinistra in alto: Emilio GregorĂŹn, Rocco Minca, Anselmo GrgorĂŹn e Mario Minin (Mario 6WUL] 6HFRQGD Âż OD 5RVLQD &XVPD 0DULD *UDWWRQ (PL lia Minin, Ilario Spanghero, Luigi Zernettig, Maria Martinuzzi, Irene Biasutti e Mercede Spanghero. Seduti al centro: Elda Bonazza, il maestro militare Perazzotti Torquato, Antonietta Martinuzzi. Seduti: Mario Clemente e Valentino Bergamasco (foto Archivio Circolo Brandl - Turriaco). 3DJLQD DFFDQWR: Pieris 1916. Classe elementare mista, con maestro e sacerdote militari. (Fototeca Comunale - San Canzian d’Isonzo). |
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Distribuzione geografica delle istituzioni scolastiche nei distretti di Gorizia, Gradisca e Monfalcone con sede politica a Cervignano Località Scuola Ricreatorio Asilo Distretto di Monfalcone con sede a Cervignano Aquileia — — — Aiello — — Belvedere — — Cervignano — — — Crauglio — — Grado — — — Joannis — — Isola Morosini — — Muscoli — — Perteole- Saciletto — — Pieris — — Ruda — — — S.Lorenzo di Fium. — — San Pier d’Isonzo (Cassegliano) corsi scolastici irregolari S.Valentino di Fiu. — — San Vito al Torre — — Scodovacca — — Strassoldo — — Terzo — — Turriaco — Visco — — Villa Vicentina — — Distretto di Gradisca Borgnano Brazzano Campolongo Chiopris-Viscone Cormons Corona Dolegna Gradisca Mariano Medana Medea Moraro Nebola Nogaredo Romans San Lorenzo di Nebola Scriò Tapogliano Vedrignao Versa Villesse
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Distretto di Gorizia Gorizia
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sanno leggere e scrivere facciano un passo avanti!â€? Lu l’era cunvint che a lezar e scrivar fusse stadi solche un do, tre putei. Lora noi tuti vemo fat un pas in avanti e lui, alzando la vose ancora de piĂš al ne zigĂ (Lui era convinto che a saper leggere e scrivere saremmo stati un paio di bambini. Allora tutti facemmo un passo in avanti e lui, alzando ancoUD GL SL OD YRFH JULGz : “Capoccioni che non siete altro, io ho detto di fare un passo avanti a quelli che sanno leggere e scrivere e non a quelli che non sanno leggere e scrivere, avete capito? Riproviamo!â€? E lora noi al so segnal vemo fat de nou tuti insieme un pas avanti. Al mestro al xe restĂ de stuc quasi mal e sorpreso a bassa vose al ne dise a pian (Allora al suo segnale facemmo di nuovo tutti un passo avanti. Il maestro restò di stucco e, sorpreso, sussurrò a bassa voce): “Non mi direte che sapete tutti leggere e scrivere?â€? “Si signor maestro!â€? xe stada la nostra risposta in coro (fu la nostra risposta in coro). Inchiostro, penne, matite e quaderni venivano forniti dalla sussistenza militare alla scuola. Non di seFRQGDULD LPSRUWDQ]D ROWUH DOOH PRGLÂż FKH VRVWDQ]LD li dei programmi scolastici, fu la strategia di propaganda politica adottata per la diffusione dello “spirito nazionaleâ€?, riferito a quello italiano, ben s’intende. 3HU TXHVWL Âż QL IX SUHVWDWD SDUWLFRODUH FXUD QHOOD VFHO ta e nella diffusione di libri scolastici provenienti dalOD VFXROD LWDOLDQD 3HU IDU Vu FKH WXWWR FLz SRWHVVH YHQLU accettato anche dalle famiglie degli allievi, l’impegno del Segretariato fu quello di istituire, inteso come veicolo primario di persuasione, una refezione scolastica JUDWXLWD $L UDJD]]L LQIDWWL Âż Q GDOOÂśLQL]LR YHQQH GLVWUL buita ogni giorno una merendina di pane e formaggio e, all’ora di pranzo, venivano distribuiti gli avanzi del “rancioâ€?. ,O VXFFHVVR GHOOD SURSDJDQGD GL UHGHQ]LRQH Âż ORLWD liana nei confronti delle scolaresche lo si può risconWUDUH LQ GXH VFHQHWWH VFRODVWLFKH PROWR VLJQLÂż FDWLYH che dimostrano il livello di “persuasioneâ€? raggiunto dopo quasi due anni di scuola. La prima scenetta evidenzia che l’antipatia verso l’esercito italiano non era scemata, anzi, e che le lezioni incentrate sulla storia patria altro non fecero che inasprire i sentimenti di avversione verso l’Italia. Quella che segue è tratta dal diario di guerra di Benito Mussolini, una scenetta avvenuta tra lui e una orgogliosa e sprezzante bambina pierissina: 19 gennaio (1917) (‌) ripasso l’Isonzo. Emo]LRQH *UDQGH Âż XPH FHUXOHR 6XOOH ULYH GHO Tevere è nata l’Italia, sulle vie dell’Isonzo è rinata. Pieris. Ancora popolata da donne e bambini. Nella piazzetta c’è una statua rappresentante una donna in piedi con un libro in mano. La legenda dice: All’Imperatrice Elisabetta. Il popolo di Pieris. Il paese è intatto. Soltanto qua e lĂ , nei muri delle case ab-
bandonate, l’occhio di una granata. Nel cortile del nostro accantonamento alcuni soldati di sanitĂ hanno impiantato una scuola, frequentata da un centinaio fra maschi e femmine. Domando a una bambina: - “Che cosa hai imparato oggi a scuola?â€? - “Gnenteâ€?. (Niente) - “Vuoi un poco di pagnotta?â€? - “MĂ gnetelaâ€?. (Mangiatela) La seconda scenetta ci porta nelle vicinanze di una cucina militare dove un carabiniere sta distribuendo DYDQ]L GL UDQFLR D XQ JUXSSR GL IDQFLXOOL LQ Âż OD FKH DWWHQ dono il proprio turno, con un recipiente in mano. Quando tocca a uno, l’altro dietro, rivolto al carabiniere con un fare da spia, dice: “No la ghe staghe dar a lui che’l xe austriacante!â€? (Non dia a lui perchĂŠ è austriacante) “Ah, è austriacante - dice il carabiniere - ora vediamoâ€? e al ragazzo in attesa, intima: “Se vuoi il rancio devi gridare: Viva l’Italia!â€? Il bambino si mette sull’attenti e facendo il saluto grida: “Viva l’Austria!â€? E scappa via. 8Q XIÂż FLDOH LWDOLDQR FKH DYHYD DVVLVWLWR DO IDWWR riprendendo il carabiniere gli dice: “Rincorrilo e dagli la sua razione di rancio e impara da lui come si ama la propria patria!â€? Per ingenerare nella mente degli scolari un senso di avversione e odio verso l’Impero e il suo esercito veniva praticato il cosiddetto “lavaggio del cervelloâ€?. Nulla veQLYD WUDODVFLDWR H SHUÂż QR LO VDFHUGRWH 0DWWLD 0LFKHOL]]D durante la Messa, invitava i presenti a pregare solo per l’Esercito italiano. Il maestro a ogni inizio lezione invitava tutti a stare in piedi e a dire una preghiera per i sovrani (Vittorio Emanuele III e la Regina Elena), per la patria (l’Italia) e per i soldati che combattevano sul fronte (quelli italiani) e a cantare un qualche inno patriottico italiano. Tutti i ragazzi ci tenevano a precisare che loro pregavano solo per l’imperatore e per i propri fratelli austriaci al fronte e non per quelli italiani. Lo dicevano apertamente pure ai carabinieri. Per rafforzare il sentimento antiaustriaco non mancavano le visite quotidiane al cimitero militare, dove erano sepolti solo i caduti italiani, VXOOH WRPEH GHL TXDOL L EDPELQL GRYHYDQR SRUUH GHL Âż R ri e dire una preghiera. Inoltre il maestro diceva che quei caduti erano stati uccisi dai cattivi soldati austriaci, mentre loro erano morti da eroi. Il discorso continuava poi con gli orfani, le povere donne rimaste vedove e le maGUL FKH DYHYDQR SHUVR LO SURSULR Âż JOLR I bambini di Turriaco si erano dati una grande meraviglia nel constatare che la metĂ dei soldati italiani non sapeva nĂŠ leggere nĂŠ scrivere. Molti di loro venivano sorpresi con il giornale sotto sopra. Le nonne avevano un bel daffare a scrivere lettere per loro e non di rado si vedeva un militare accanto a un bambino che gli stava leggendo il giornale o una lettera. Il 26 ottobre 1917 l’impianto scolastico militare italiano cessò bruscamente la propria attivitĂ e i maestri mi-
Turriaco maggio 1917. Causa i bombardamenti sul paese le scuole vengono trasferite nelle trincee sul “Pascul�, fuori paese (foto Archivio Circolo Brandl - Turriaco).
Cervignano del Friuli 1916. Baracca per asilo infantile (foto Archivio Circolo Brandl - Turriaco).
litari italiani dovettero fuggire precipitosamente all’interno del Regno, seguendo l’esercito nella ritirata di Caporetto. Le immagini del re Vittorio e della regina Elena furono immediatamente sostituite da quelle della casa reale d’Austria. /ÂśDQQR VFRODVWLFR QRQ SURVHJXu LO VXR FRU so regolarmente, causa l’impoverimento delle condizioni esistenziali, la mancanza di insegnanti e l’estrema carenza alimentare: fattori di degrado che VL ULĂ€ HWWHURQR GLUHWWDPHQWH VXOOD VDOXWH GHOOD SRSR lazione. Crebbero infatti le malattie infettive come OD PLFLGLDOH LQĂ€ XHQ]D ÂłVSDJQROD´ VFRSSLDWD QHOOÂśDX tunno del ’18 e la mortalitĂ infantile ebbe picchi preoccupanti per “debolezza congenita, consunzione, anemia, catarro, spasmoâ€?. Nel novembre dello stesso anno l’Impero asburgico si disciolse come neve al sole e con lui la scuoOD SRSRODUH DXVWULDFD FKH LQ SRFR SL GL FHQWR DQQL era riuscita a portare l’alfabetizzazione delle classi rurali al 99%, percentuale che l’Italia repubblicana oggi, nei primi decenni del terzo millennio deve ancora raggiungere. I protagonisti della “scuola elementare in tempo di guerraâ€? sono ormai tutti deceduti e di loro sono rimaste soltanto alcune foto e un paio di interviste fatte negli anni Ottanta e Novanta dal sottoscritto.
Alberto Vittorio Spanghero Ricercatore e storico di Turriaco |
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PERSONAGGI
CRISTINA DE SIMONE Intervista di Loredana Marano Immagini di Anne Maenurm
Sissi di nuovo tra noi Una passione nata da bambina osservando i film che ne narravano le gesta. L’incontro con un’amica sarta. E dopo sei anni di lavoro, un abito da indossare. Per una somiglianza a dir poco sorprendente.
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Si dice che sognare contribuisca ad alimentare la speranza in un mondo migliore, un punto di arrivo cui si giunge per vie diverse. In questo caso al centro del sogno coltivato dalla cervignanese Cristina De Simone Âż Q GD EDPELQD q XQ SHUVRQDJJLR VWR rico di grande rilevanza, che suscita ancora, dopo cento anni dall’entrata in guerra dell’Italia contro l’Austria, appassionate reazioni. Parliamo di Elisabetta Amalia Eugenia di Wittelsbach, duchessa in Baviera, imperatrice d’Austria e regina d’Ungheria (1837-1898). &ULVWLQD VL q DYYLFLQDWD D (OLVDEHWWD GÂś$XVWULD grazie alla mediazione di Sissi, il personaggio che l’attrice Romy Schneider ha egregiamente interSUHWDWR QHL IRUWXQDWL Âż OP GHO UHJLVWD YLHQQHVH (UQVW Marischka: ‘La principessa Sissi’, ‘Sissi, la giovane imperatrice’, ‘Sissi, il destino di un’imperatrice’(1955-57). In lei Cristina colse quella bellezza, eleganza, intelligenza, delicatezza che non aveva visto in una Barbie di plastica: Sissi la indirizzò alla ricerca di quegli aspetti imperituri che segnano la vita e la rendono degna di stima. Il fatto che Elisabetta d’Austria non ebbe vita felice impedĂŹ la banalizzazione del sentimento di ammirazione nei suoi confronti: ricordarla rappresenta per Cristina un atto di omaggio a una donna dalle grandi qualitĂ uma36
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ne, pur senza dimenticare le sue mancanze e cerWH VFDEURVLWj GHOOD VXD SHUVRQDOLWj 'D TXL q QDWR LO SHUFRUVR FKH OœKD FRQGRWWD D UHLQFDUQDUH ¿ VLFD mente il personaggio nelle sembianze, nelle usanze e nel vestiario durante una serata evento (vedi ER[ LQ FXL OœHWHUQD 6LVVL q ULDSSDUVD VRWWR EUDFFLR dell’imperatore Francesco Giuseppe, alias Mattia Millo di Strassoldo. E proprio l’abito, ispirato a quello indossato dall’imperatrice al matrimonio del fratello, nel 1864, a Dresda, e ritratto dal pittore Franz Xaver :LQWHUKDOWHU DOOD ¿ QH KD DVVXQWR VLJQL¿ FDWR PHWD forico: degno ornamento della bellezza, simbolo di ricchezza, segno della trasformazione di ElisabetWD GD GXFKHVVD LQ %DYLHUD D LPSHUDWULFH FKH VL q GL mostrata attenta ai cambiamenti storici e sensibile ai bisogni sociali. Cristina, quando è nata la passione per Sissi? Quando avevo circa 8 anni: ricordo che durante il periodo natalizio, quando tutta la famiglia era riunita, si attendeva di vedere la famosa trilogia GL 0DULVFKND FKH WUD WXWWL L EHL ¿ OP GHOOœHSRFD HUD quello che piÚ mi faceva battere il cuore. 4XDOFXQR OœKD DOLPHQWDWD R q ¿ RULWD H FUHVFLX ta da sola? Mio nonno, classe 1908, raccontava spesso di quanto si stava bene sotto Cecco Beppe, ma la mia passione ha seguito un suo corso in autonomia: i
sontuosi abiti curati nel dettaglio, la mania per il giro vita stretto, l’amore per i cavalli e i cani di grande taglia, il piacere delle lunghe passeggiaWH DOOÂśDSHUWR OD PDJQLÂż FHQ]D GHL FDVWHOOL H SDOD] zi, la vita di corteÂť. 4XDQGR q DYYHQXWR LO SDVVDJJLR GDO PLWR DO la storia? ÂŤIn etĂ adulta dopo una visita a Vienna mi sono nuovamente trovata davanti a Sissi e ho avvertito l’inspiegabile desiderio di conoscerla meglioÂť. /D VFRSHUWD GHO SHUVRQDJJLR VWRULFR KD LQFL so sull’interesse per Sissi? ÂŤPiĂš leggevo e piĂš ne restavo incantata, talvolta rispecchiandomi in lei, nel suo carattere, nel suo essere donna e nelle situazioni da lei vissuWH ,QROWUH PL q VWDWR GL JUDQGH DLXWR LO IDWWR GL aver ripercorso i suoi passi nei luoghi dove lei ha soggiornato durante le sue visite nella nostra regione. Approfondendo lo studio del personaggio si impara a distinguere le illazioni dalla veritĂ Âť. Sei anni fa iniziava la creazione dell’abito di Sissi: da cosa nacque la decisione? ÂŤIl desiderio di indossare uno stretto bustino e quell’abito meraviglioso ricamato di stelle per essere lei una volta nella vita occupava i miei pensieri, sebbene venissi bonariamente presa in giro da familiari e amici, i quali non avevano ancora compreso il livello della mia passione. Un giorno, sei anni fa, durante una chiacchierata tra amiche stavo spiegando a Michela Marchi (la sarta) il sogno che volevo realizzare. Lei mi guardò con aria incuriosita e, senza riĂ€ HWWHUH XQ DWWLPR PL GLVVH LQ GLDOHWWR ELVLDFFR “Te lo faso mi!â€?. Ero al settimo cielo. Il mio sogno cominciava a prendere forma. Sono serviti TXDWWUR DQQL DOOR VWXGLR Âż ORORJLFR VXOOÂśDEELJOLD mento, acconciature e gioielli dell’epoca, nonchĂŠ alla ricerca dei materiali e delle persone in grado di eseguire fedeli riproduzioniÂť. $ FKL JLXGLFD TXHVWD SDVVLRQH XQ IUXWWR GHO la nostalgia come rispondi? ÂŤNon si tratta di nostalgia, ma di conoscenza del passato. Mi sono assunta l’impegno morale di non dimenticare quei valori e quello stile di vita che hanno contraddistinto tanti illustri personaggi della nostra storia, a cui ci si potrebbe ispirare anche oggiÂť. /D UHDOL]]D]LRQH GHOOD FHULPRQLD FRVD KD VL JQLÂż FDWR SHU WH" ÂŤĂˆ stato il raggiungimento del mio obiettivo, ovvero riportarla in vita: la reazione inaspettata e positiva degli invitati, che si sono emozionati rivedendo Sissi, mi ha riempito di gioia e ripagato di tutti gli sforzi. Il commento piĂš si-
Alcune immagini della serata in onore di Sissi, svoltasi lo scorso 5 settembre nel salone della tenuta Beltrame a Privano di Bagnaria Arsa. L’entrata, il discorso in italiano e in ungherese, il U@KYDQĂ˜G@MMNĂ˜QHBQD@SNĂ˜Kl@SLNREDQ@Ă˜Q@EĂšĂ˜M@S@Ă˜CDKK@Ă˜ corte, molto apprezzata dal pubblico, che ha accompagnato la cerimonia con ripetuti applausi. Il portato storico di Elisabetta d’Austria, con tutte le implicazioni emotive che suscita ancoQ@Ă˜ MDKK@Ă˜ !@RR@Ă˜ EQHTK@M@Ă˜ S@FKH@S@Ă˜ C@KĂ˜ BNMĂšĂ˜MDĂ˜ (S@
KH@ (LODQNĂ˜ @TRSQNTMF@QHBNĂ˜ ĂšĂ˜MNĂ˜ @KĂ˜ Ă˜ ÂżĂ˜ RS@SNĂ˜ messo in evidenza anche dalle autoritĂ presenti: il sindaco di Bagnaria Arsa Cristiano Tiussi, il console onorario della Repubblica Ceca Paolo Petiziol e il presidente di ImpresaLavoro Massimo Blasoni. JQLÂż FDWLYR q VWDWR Âł6HPEUL OD UHLQFDUQD]LRQH GL Sissiâ€?Âť. Fosse stata presente, Elisabetta d’Austria avrebbe probabilmente riletto le parole da lei scritte nell’estate del 1890 quando, seduta dentro un treQR FKH Âż VFKLDYD H FRUUHYD YHORFH ODVFLz XQ SHQ siero a coloro che avrebbero aperto a 60 anni dalla sua morte il plico delle proprie poesie: “Ringrazio di cuore le anime del futuro, a cui un tempo usavo rivolgermi, per avermi permesso di tornare a vivereâ€?.
Loredana Marano |
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ALLA SCOPERTA DI...
UN’IMMAGINE CONTESA Servizio e immagini di Michele Tomaselli
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Il Baffone che soffia Una fotografa tedesca giunge sul confine di Tarvisio e vede una foto da lei scattata pubblicizzata su grandi cartelloni stradali. Tra richieste di risarcimento e curiose scoperte, ecco la vera storia dell’icona della Birra Moretti.
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Secondo uno studio del magazine americano on line VinePair sulle birre piÚ popolari in oltre 100 paesi, la Birra Moretti risulta essere la birra piÚ conosciuta in Italia, oltre che rappresentare da sempre un prodotto dell’eccellenza made in Italy. La storica azienda, un tempo marchio di nicchia friulano, dal 1989 passata di mano alla multinazionale canadese Labatt e dal 1996 assorbita dalla Heineken, è oggi un’azienda che garantisce un prodotto in oltre 40 Paesi (tra cui Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada e Giappone) e annovera una produzione di oltre 2 milioni di ettolitri all’anno. Il Friuli le ha dato le radici, il cuore e la sostanza: storia ben nota, anche recentemente ricordata ai posteri nel
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libro: ÂŤLa birra Moretti da Udine al Mondo - 130 anni di una dinastia imprenditorialeÂť, scritto dall’erede Luigi Menazzi Moretti. Evanescenze di un Friuli scomparso, ma allo stesso tempo storie di una terra forte, decisa, dai sapori inconfondibili, FDSDFH GL VWX]]LFDUH LO SDODWR SL VRSUDIÂż QR H GHOLFDWR 1RQ è anacronismo dire che Udine poteva ritenersi, allora, la capitale italiana della birra. Oltre alla Moretti di viale Venezia, fondata nel lontano 1859, accoglieva la Dormisch, nata a Resiutta nel 1875 e trasferita in cittĂ dieci anni dopo. Senza scordare che anche Trieste possedeva una tradizione dell’arte birraia con lo stabilimento della Dreher, inaugurato nel 1866. Ma andiamo avanti‌ Ricordate la storica immagine del “Baffoneâ€? che accompagna, ancora oggi, la Birra Moretti in WXWWR LO PRQGR SHUÂż QR QHO FXRUH GHOOÂś([SR DSSHQD FRQFOX so)? Il “siĂ´r di TresĂŠsinâ€? che venne immortalato da Lao Menazzi Moretti al ristorante Boschetti “di TresĂŠsinâ€? (Tricesimo) - o stando ad altra versione il “siĂ´r di Collerumiz di Tarcintâ€? fotografato alla stazione ferroviaria di Tarcint (TarcenWR DOOD Âż QH GHOOD 6HFRQGD JXHUUD PRQGLDOH 8Q XRPR DQWLFR e moderno allo stesso tempo, elegante in un abito verde scuUR HVWUHPDPHQWH QDWXUDOH FRQ XQ EHO FDSSHOOR JUDQGL EDIÂż e un viso che sembra custodire mille racconti. Come quello di quando il commendatore Moretti gli chiese il dovuto per il disturbo e lui rispose “Ch’al mi dedi di bevi, mi basteâ€? (“Mi dia da bere che mi bastaâ€?). All’epoca le nuove tecnologie sperimentate in azienda DYHYDQR QHFHVVLWj GL HVVHUH DIÂż DQFDWH GD XQÂśDFFRUWD FDP pagna pubblicitaria, in cui l’arte dell’immagine illustrasse il SURGRWWR LQGXVWULDOH (FFR SHUFKp TXHOOD IRWRJUDÂż D IX FRQVH
JQDWD DOOD Âż QH GHJOL DQQL Âś DOOÂśLOOXVWUDWRUH 6HJDOD DOLDV Franca Segala - conosciuta soprattutto per l’illustrazione delle copertine dei quaderni - che disegnò il famoso manifesto, icona e simbolo della Birra Moretti in tutto il mondo. Quando il cartellone fu consegnato alle birrerie, migliaia di persone si riconobbero nel “Baffoneâ€?, a conferma che il Commendator Moretti era riuscito a individuare un personaggio davvero autentico. In seguito, nel corso degli anni il “Baffoâ€? è stato interpretato da vari attori e persino da un disegnatore, Bruno Bozzetto; il volto piĂš noto, però, è stato quello dell’attore e doppiatore Marcello Tusco, poi sostituito da Orso Maria Guerrini. Almeno, questa è la storia che ci hanno sempre raccontato. Quella vera riguardo l’immagine del “Baffoneâ€? che VRIÂż D VXOOD VFKLXPD GL XQ JUDQ ERFFDOH GL ELUUD ULVXO ta però essere un’altra. Si tratta infatti di uno scatto realizzato, nel 1939, dalla fotografa tedesca Erika GrothSchmachtenberger (1906-1992), nota in patria per l’interesse sui soggetti popolari, che ritrae un contadino tirolese, precisamente di Thaur in Tirol, a pochi chilometri da ,QQVEUXFN 1HO HQWUDQGR LQ ,WDOLD GDO YDOLFR GL 7DUYL sio assieme al marito, la Groth incappò in una serie di cartelloni stradali della Moretti che pubblicizzavano il “Baffoneâ€?. Si trattava del famoso manifesto della Segala che riproduceva il suo scatto originale in bianco e nero e che subito riconobbe. Era evidente la corrispondenza dei carWHOORQL DOOD VXD IRWRJUDÂż D OR VWHVVR XRPR UREXVWR FRQ XQ DELWR VFXUR FRQ XQ EHO FDSSHOOR L JUDQGL EDIÂż H OR VWHV so sfondo. Lei non aveva mai ceduto i diritti d’immagine, cosĂŹ decise di rivolgersi a un avvocato per legittimare il diritto d’autore. L’anno successivo si vide dare ragione ma ottenne un misero risarcimento di soli 800 marchi, giusto per acquistare due stufe a olio e resistere all’inverno. Ma, spinta dalla curiositĂ , scrisse una lettera alla Birra Moretti per VDSHUH FRPH HUDQR DQGDWH OH FRVH 1RQ HEEH ULVFRQWUR Âż QR D TXDQGR XQD QRWD OH FRPXQLFDYD FKH OD IRWRJUDÂż D SURYH niva da un calendario bavarese. A questo punto la storia autentica, quella della Groth, cancella ogni ipotesi di “Baffoneâ€? friulano. Ăˆ stato Antonio Rossetti, presidente dell’Associazione &HUYLJQDQR 1RVWUD D IDU FKLDUH]]D VX TXHVWD VWRULD LQ XQD recente mostra dedicata all’indimenticabile architetto Ennio Puntin Gognan, giĂ socio del prestigioso circolo foWRJUDÂż FR Âł/D JRQGROD´ GL 9HQH]LD DPLFR GHOOD EUDYD IR tografa che ospitò anche a Cervignano. Dopo la scomparsa della Groth, l’architetto Puntin donò al sindaco di Thaur tutta la documentazione raccolta sulla vicenda. In mostra, sono stati esposti il libro “Meine liebsten )RWRV´ Âł/H PLH IRWRJUDÂż H SUHGLOHWWH´ GHO GRYH OD *URWK SXEEOLFz OD IRWRJUDÂż D RULJLQDOH H XQ DOWUR VFDWWR inedito del “Baffoneâ€? che dorme su una panca della locanda tirolese, accanto al suo inconfondibile cappello e alla pipa con l’uccellino scolpito.
In questa pagina, sopra: il cartellone che intravvide Erika Groth all’ingresso di Tarvisio; in basso: il famoso manifesto di Franca Segala. Nella pagina accanto, in apertura: Orso Maria Guerrini nella pubblicità della Birra Moretti; in basso: la foto originale della Groth.
Michele Tomaselli Si ringrazia Antonio Rossetti, presidente dell’Associazione Cervignano Nostra |
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PERSONAGGI
della satira
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La potenza
GIORGIO FORATTINI Servizio di Margherita Reguitti Immagini di MTV FVG
Presidente di giuria del concorso internazionale di vignette “Spirito DiVinoâ€?, il grande vignettista italiano sprona i giovani a usare la propria testa. ÂŤAnche se per lavorare, in questo paese, devi essere di parteÂť.
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Un’Italia con corona turrita che nuota disperata in un mare rosso inseguita dalle fauci di un giudice pescecane. Questa è la vignetta con la quale il maestro della satira italiana Giorgio Forattini rappresenterebbe il Paese attualmente. L’artista, che ha raccontato con la sua matita i fatti e fattacci dell’Italia dagli anni ’60 a oggi, è il presidente onorario della giuria del concorso internazionale di vignette “Spirito DiVinoâ€? organizzato dal Movimento Turismo del Vino Friuli Venezia Giulia al quale ha aderito sin dalla prima edizione, sottolineandone cosĂŹ il valore nazionale e internazionale nella sua originalitĂ di progetto e temi che lega la satira alla cultura enologica. Che cosa l’ha sorpresa e interessata di questa 16esima edizione di “Spirito DiVinoâ€?? ÂŤSenza dubbio la continua varietĂ di ideeÂť. Il concorso internazionale vede ogni anno l’adesione di disegnatori da tutto il mondo, molti sono gli italiani: la satira dunque interessa ai giovani? ÂŤPurtroppo ai giovani è stata imposta, se vogliono lavorare, una satira di parteÂť. Esiste un limite all’esercizio della satira, nello stile e nei temi? ÂŤRitengo sia importante non fare satira di parte, satira gratuita, satira volgare nel segno e nella parolaÂť. 40
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La complessitĂ e drammaticitĂ degli eventi legati all’immigrazione, ad esempio, come la rappresenterebbe? ÂŤCon una barca in mezzo al mare, stracolma di uomini di tutte le razze, con una grande bandiera bianca con su scritto, come dice l’Aiace di Sofocle: “Dove fuggire? Dove, essendo fuggiti rimanere?â€?Âť Papa Francesco cose le suggerisce? ÂŤDi emigrare, come fecero i suoi antenati, in un nuovo mondo. DisabitatoÂť. Quali sono i suoi progetti dopo questo impegno di giurato? ÂŤContinuare a far satira per far ridere, nonostante i giudici politicizzati che hanno condizionato la mia libera vitaÂť. Guidata da Giorgio Forattini la giuria ha seOH]LRQDWR H YDJOLDWR QRQ VHQ]D TXDOFKH GLIÂż FRO Wj QHOOD VFHOWD Âż QDOH JOL ROWUH ODYRUL LQ FRQ corso, molti dei quali legati all’attualitĂ di eventi mondiali, scegliendo i vincitori delle due sezioQL XQGHU H RYHU LQ FXL VL DUWLFROD OD FRP petizione. Quest’anno in modo particolare i partecipanti, oltre che dall’Italia e da diversi paesi europei, hanno inviato i loro lavori da paesi molto lontani quali Indonesia, Canada, Messico, Egitto, Israele, Argentina, Barhain e Sud Africa. Sono ri-
VXOWDWL YLQFLWRUL SHU OD VH]LRQH XQGHU LO EUDVL liano Mauricio Zamprogna con “Levitationâ€?, seguito da Mattia De Luca con “Peccato Divinoâ€? e dall’iraniano Marzieh Rezaei “Senza titoloâ€?. 1HOOD VH]LRQH RYHU LQYHFH KD WULRQIDWR OD PDU chigiana Samanta Bartolucci con “Decantareâ€?, seguita da Stefano Gamboni con “Migranti in Siciliaâ€? e da Dario Gianuario con “Ex Popâ€?. ÂŤNel corso dei 16 anni di vita del concorso – ha ricordato Elda Felluga, presidente del Movimento Turismo del vino Fvg – abbiamo creato un archi- La Giuria del concorso al Rigolo di Milano. vio di oltre ottomila vignette che raccontano sia la Pagina accanto: Forattini con Elda Felluga. cultura legata al vino, sia l’attualitĂ storica di paesi di tutto il mondo. Nella nostra regione dunque esiste un patrimonio di immagini uniche che attraverso la satira racconta la cultura e la storia a latitudini diverse. Uno spaccato davvero prezioso e interessante che dimostra come i giovani vivano queVWL WHPSL FRPSOHVVL H GLIÂż FLOL FRQ JUDQGH DWWHQ]LR ne e capacitĂ di sintesi e astrazioneÂť. Il concorso si conferma dunque una manifestazione di spicco e prestigio. La selezione delle opere, avvenuta a Milano, ha visto impegnata tutta la giuria composta da personaggi illustri del panorama satirico italiano, del giornalismo e delOD JUDÂż FD 1H KDQQR IDWWR SDUWH DVVLHPH D )RUDWWL ni, i vignettisti $OÂż R .UDQFLF, Emilio Giannelli e Valerio Marini, i giornalisti e direttori di testata Gianluigi Colin, Franz BotrĂŠ, Enzo Rizzo, Carlo Cambi, Paolo Marchi, Aldo Colonetti, Fede & Tinto, l’attore Francesco Salvi e la presidente MTV Elda Felluga. Il concorso rappresenta inoltre l’occasione per esordienti e professionisti affermati nel settore di confrontarsi a livello internazionale. Come tradizione infatti anche i maestri della satira hanno realizzato le loro vignette che sono state esposte in una mostra del- La vignetta realizzata da Forattini. le opere vincitrici e selezionate, allestita in ocSotto, partendo da sinistra: casione delle premiazioni al Cinema Visionario - Mauricio Zamprogna, 1° classificato under 35; di Udine. - Samanta Bartolucci, 1° classificato over 35; Margherita Reguitti - Dario Gianuario 3°, classificato over 35.
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PERSONAGGI
Il viaggio
ALBERTO VALENTINUZ Intervista di Andrea Doncovio Immagini di Zen Zone Quartet
della vita
Dopo otto anni di attività a inizio 2015 è uscito il primo album degli Zen Zone Quartet. Per suonarne i brani tra la gente, il leader e cantante ha girato il Friuli Venezia Giulia in bici. «Con la nostra musica vogliamo rendere più luminoso il quotidiano».
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Alberto Valentinuz, com’è nato il vostro gruppo e come mai questo nome: Zen Zone Quartet? «La collaborazione con il contrabbassista Pietro Spanghero, iniziata nel 2007, determina la nascita del progetto Zen Zone, che diventa Quartet con l’arrivo di Francesco De Luisa al piano e Pietro Sponton alla batteria e alle percussioni. Ci piaceva l’idea di una band-laboratorio in cui l’interplay tra di noi creasse l’ambiente ideale per far sì che le canzoni si sviluppassero, crescendo in libertà. Per farlo ci vuole molta generosità. Zen Zone è un’onomatopea dal sapore infantile ma è poi nella “zen zone” che i nostri sogni prendono forma per mezzo del gesto artistico. Il nostro mondo magico interiore può così rendere più luminoso il quotidiano». Dopo otto anni di attività dello Zen Zone Quartet, quest’anno è uscito il cd “Partiti”. Cosa avete voluto trasmettere con questo album? ©/D SDUROD FKH PL YLHQH LQ PHQWH SHU GH¿ QL re questo disco è “freschezza”. Le canzoni si erano consolidate in numerosi concerti sia in versione acustica che elettrica e volevamo mantenere questo tipo di carica energetica. Abbiamo così DSSUR¿ WWDWR GL 6WHIDQR $PHULR H GHJOL $UWHVXR no Studios per registrare i brani in simultanea. Questo ci ha dato la possibilità di cogliere la tensione positiva del momento come in un concerto OLYH ,O VXRQR FKH QH HVFH DOOD ¿ QH q PROWR VSRQ 42
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taneo e per nulla artefatto. Forse simile ai vinili che abbiamo amato nel passato». Al suo interno sono racchiuse undici canzoni, alcune delle quali hanno ricevuto importanti riconoscimenti nazionali. A quale è più legato? «Ogni brano vuole raccontare la propria storia attraverso il testo e la musica che si intrecciano: la musica dei Zen Zone ama frequentare diversi generi musicali e questo rende sempre divertente poterli suonare. “Pane e soldi” è forse il brano che mi sento maggiormente cucito addosso. Cantare “Vladimiro” è sempre uno spasso, come confermano le risate del pubblico. “Nel mio mondo magico” fa ballare mentre “L’onda FKH VDOH´ ID WUDWWHQHUH LO ¿ DWR ª La vostra musica si alterna tra il jazz e il blues, tra il funk e il pop: come mai questa miscellanea di stili? «Proveniamo da percorsi musicali diversi e condividiamo l’aspirazione a scrivere canzoni sincere, storie che ti facciano tirar fuori quello che senti ma non sai. Per far ciò devi voler correre il rischio. È un modo divertente di mettersi alla prova ed esplorare i colori dei molti universi musicali che ci circondano». La sua passione per la musica, invece, a quando risale? «Ho pochissimi ricordi che non siano collegati anche alla musica. A casa ascoltavamo Be-
atles e Mina. Il nonno materno si dilettava con il violino e la chitarra. Ho sempre amato cantare e la scoperta della chitarra nell’adolescenza è stata un’esperienza fondamentale. Un fantastico modo per esprimere emozioni». Da autodidatta della chitarra a insegnante in diverse scuole di musica della regione: che effetto fa? «In un periodo in cui avevo letteralmente litigato con la musica ho avuto la fortuna di incontrare e poi studiare con Glauco Venier: è stata una doccia fredda ma mi ha dato la scossa giusta per ripartire, affrontare in modo più profondo e consapevole la musica e crescere umanamente ancora prima che scoprirmi “musicante”. Gli studi accademici sono stati per me un’esperienza dell’età adulta. Ora sono felice di trasmettere ai ragazzi che si avvicinano alla musica quella parte di conoscenze che sono riuscito a fare mie». Come si fa a trasmettere la passione per la musica agli studenti? «Credo che la qualità principale sia l’entusiasmo e la tenacia insieme a un pizzico di capacità empatica». Grazie alla musica ha avviato una serie di progetti innovativi. L’ultimo in ordine di tempo è stato “Note su due ruote”: in cosa è consistito? «Il progetto è nato dalla scommessa di riuscire a mettere assieme le mie passioni, la musica e il viaggio. Nonché dalla voglia di far ascoltare i brani registrati con Zen Zone Quartet e raccolti nel cd “Partiti”, coinvolgendo il pubblico in qualcosa di diverso. 220 chilometri percorsi in dieci giorni in bicicletta sulle strade bianche del Friuli, nove concerti in altrettanti locali diversi, 16 musicisti e 2 scrittori provenienti non solo della regione ma anche da Slovenia, Brasile, Irlanda, Croazia». Cosa le ha lasciato questo viaggio? «È stato un modo per avvicinarsi al nostro meraviglioso territorio in maniera diversa, più consapevole, e guardarlo con occhi più attenti. È stata l’occasione per un incontro tra diverse tipologie di “artigianato”: un cuoco, un viticoltore, una scrittrice, un musicante sono accomunati dalla stessa passione, dalla stessa voglia di seJXLUH OD SURSULD QDWXUD ¿ QR LQ IRQGR $EELDPR “percepito” il valore dell’ospitalità, l’accoglienza e il calore di chi abita le nostre terre, curiosità e piacere di stare assieme condividendo l’amore per la musica e la letteratura in posti sempre
Qui sopra la copertina del cd “Partiti” (ph. Christian Faggionato). Pagina accanto: da sinistra Pietro Spanghero - basso e contrabbasso da S. Pier d’Isonzo, Alberto Valentinuz - voce e chitarra da Romans d’Isonzo, Pietro Sponton - batteria e percussioni da Strassoldo e Francesco De Luisa - piano e tastiere da Cervignano del Friuli. pittoreschi e magici. Ma soprattutto è stata una splendida esperienza personale che ho condiviso con la mia famiglia e gli amici migliori». Come giudica lo stato dell’arte della musica in Friuli Venezia Giulia? «Negli ultimi anni il fermento nel campo artistico è molto vivace e le proposte non mancano. Sono nati diversi collettivi che, con progetti itineranti, danno spazio con tenacia a scrittori e poeti, cantautori, musicisti jazz e rock. Inoltre, grazie anche a un rinnovamento della didattica e alle nuove tecnologie, si è notevolmente alzato il livello dei musicisti e, a volte, anche dei contenuti». Quali sono i vostri prossimi progetti? «Abbiamo alcuni concerti in programma per la stagione invernale e siamo alla ricerca di un’etichetta che sostenga Zen Zone Quartet e il primo disco “Partiti”. Nuove canzoni sono pronte per il suo seguito». Ai giovani che sognano di diventare musicisti quale consiglio darebbe? «Siate curiosi, ascoltate e praticate la musica degli artisti che amate, esplorate il loro linguaggio e cercatene senza fretta uno vostro. Non dimenticate che lo strumento è il vostro “giocattolo”, quindi divertitevi!»
Andrea Doncovio |
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FRIULI SCONOSCIUTO
LA CHIESA DI SANTA MARIA DELLA NEVE Servizio e immagini di Mario Pozzar
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Il simbolo
di una comunità
Oltre trent’anni di fatiche tra approvazione del progetto, reperimento dei fondi ed esecuzione dei lavori. Ma alla fine, il 16 agosto 1939, il borgo di Papariano di Fiumicello ebbe la sua chiesa. Che ancora oggi custodisce la propria storia travagliata.
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Una storia che nasce da lontano, all’interno di una villa signorile di proprietà degli antichi baroni Andriani, in cui esisteva una chiesetta gentilizia dedicata alla Madonna della Neve. Attorno a quella villa, nel corso dei decenni si sviluppa un borgo (Papariano) sempre più abitato: nuove case, nuove strutture, nuove persone. Ma nessuna chiesa. Così agli inizi del 1902, i fedeli si rivolgono al loro pastore monsignor Adamo Zanetti DI¿ Q ché anche loro, come i propri cugini dei borghi di Fiumicello e San Valentino, possano avere l’atteso luogo di culto. Ma dopo pochi mesi il presule vie-
ne trasferito a Pola e il suo successore, don Giuseppe Camuffo, si concentrò a concludere i lavori già iniziati proprio nelle chiese di Fiumicello e San Lorenzo. Il tempo scorre veloce e con lo scoppio della guerra nel maggio del 1915, Papariano, sulla riva destra dell’Isonzo, diviene area di transito delle truppe della III Armata. Nel 1923 ritorna in parrocchia monsignor Zanetti, che può rivolgere il suo pensiero alla costruzione della chiesa per Papariano, la cui necessità nel dopoguerra si era manifestata ancora più viva. Nel 1927 l’avvio dei lavori sembra cosa fatta, ma GLI¿ FROWj LPSUHYLVWH H LQVRUPRQWDELOL OR ULSRQJRQR nuovamente nel dimenticatoio. Almeno per quattro anni. Fino al 30 agosto 1931: quel giorno monsignor Zanetti convoca nuovamente i capi famiglia in assemblea. Le condizioni del paese sono cambiate: la popolazione è raddoppiata, sono state costruite le nuove scuole e anche a Papariano si impone la necessità di costruire una chiesa. La proposta viene accettata, insediando un comitato per iniziare i lavori di preparazione. Ora servono i soldi: 45.000-50.000 lire. Viene richiesto un contributo alla Regia Prefettura, che però gela gli entusiasmi: prima il comitato deve recuperare almeno una parte dei denari necessari a completare i lavori. Parte così la raccolta di offerte tra la comuniIn questa pagina: in alto, la chiesa di Papariano come appare oggi; in basso, la chiesa il giorno della sua inaugurazione.
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tà : da privati viene recuperata la somma di 541,86 lire mentre la vendita del raccolto di granoturco frutta 249 lire. La somma totale è 790,86 lire. Intanto il 6 aprile 1935 monsignor Zanetti, dopo 51 anni di sacerdozio, va in pensione e si trasferisce D %UXPD FRPH DVVLVWHQWH VSLULWXDOH QHOOœRUIDQRWUR¿ R L’8 giugno viene nominato il suo successore: il monfalconese don Enrico Marcon, che fa il suo ingresso D )LXPLFHOOR VROR DOOD ¿ QH GHO La raccolta fondi per la costruzione della chiesa prosegue per altri tre anni: il parroco in persona gira per la parrocchia per le questue, i parrocchiani parteFLSDQR FRQ RIIHUWH YLHQH SHU¿ QR RWWHQXWD OœDXWRUL]]D zione per la vendita dei doni votivi. Racimolati i fondi necessari per l’avvio dei lavori, con altre 4.000 lire viene acquistato il terreno su cui VDUHEEH SRL VRUWD OD FKLHVD $OOD ¿ QH GHO YLHQH WUDFFLDWR LO VROFR SHU OD FRVWUX]LRQH ¿ QDOPHQWH LO febbraio 1939 la comunità assiste alla posa della prima pietra. Viene aperta una sottoscrizione per un metro cubo di muro mediante un’offerta di 80 lire, in cambio dell’incisione dei nomi degli offerenti in lastre di marmo nella nuova chiesa, a perenne memoria. E cosÏ il 16 agosto 1939 la chiesa viene inaugurata. L’interno è semplice, di carattere paesano; la nuda travatura dalle robuste capriate sorregge i tavelloni di cotto a scacchiera bianca e rossa, le pareti giallo punWHJJLDWH H ¿ QHVWURQL GDJOL RUOL URVVL GDL TXDOL OD OXFH penetra soffusa. L’abside è divisa da una fascia che ripete un motivo della simbologia cristiana: le pecorelle si dissetano attorno all’agnello divino. Tutta la decorazione pittorica della navata e dell’abVLGH q GL GXH JLRYDQL ¿ XPLFHOOHVL Aristide e Riccardo Decolle. L’altare, semplice mensa basilicale, è un dono del parroco. 'DOOœDUFR WULRQIDOH SHQGH XQ JUDQGH FURFH¿ VVR /D facciata esterna si incentra nelle movenze monumentali dell’arco trionfale romano. ,Q¿ QH OD VWDWXD GHOOD 0DGRQQD D FXL OD FKLHVD q GH dicata: realizzata con lo stile di Raffaello, a modello della Madonna del Granduca.
Qui sopra, da sinistra: - 28 febbraio 1939, la posa della prima pietra; - veduta dell’interno: in alto è visibile la nuda travatura del tetto; - particolare delle decorazioni pittoriche interne. Qui sotto, la statua dedicata alla Madonna della Neve.
Mario Pozzar |
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Rubrica a cura della Polizia di Stato della Provincia di Gorizia
P O L I Z I A D I S TA T O
Polizia, arrivano i concorsi Dal prossimo anno, l’ingresso nell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza non passerà esclusivamente attraverso la ferma nelle forze armate. Per il triennio 2016-2018, infatti, l’art. 10 del 4^ Serie speciale - Concorsi ed esami”. Nei bandi di Decreto legislativo 28 gennaio 2014, n. 8 pre- concorso vengono sempre indicati i termini ed i requivede concorsi pubblici non più riservati esclu- siti (età, titolo di studio, ecc.) che è necessario possesivamente ai volontari in ferma prefissata di dere per partecipare alle selezioni. un anno o quadriennale nelle forze armate. L’Area Operativa è quella che forma il poliziotto In particolare, nel biennio 2016-2017, saran- così come lo conosciamo; l’operatore svolge servino banditi concorsi con il 50% dei posti dispo- zi di pronto intervento nelle Squadre Volanti piuttonibili destinati ai cittadini provenienti dalla “vita sto che indagini nella lotta alla criminalità, sempre a civile”; nel 2018 la percentuale salirà al 75%. stretto contatto con la gente, per assicurare il rispetto In ogni caso l’accesso al ruolo iniziale degli delle leggi e per tutelare la convivenza civile. agenti e assistenti della Polizia di Stato prevede Facendo parte di questa area si può, con corsi interil possesso di alcuni requisiti, consultabili anche ni, anche accedere alle diverse Specialità della Polizia: nella sezione dedicata ai concorsi sul sito della dalla Polizia Stradale alla Polizia Ferroviaria, dalla PoliPolizia di Stato (www.poliziadistato.it). zia Postale e delle Comunicazioni a quella di Frontiera. Oggi, i candidati ricercati devono possedeOppure specializzarsi in particolari settori di impiere non solo le caratteristiche specifiche per un go come la Polizia a Cavallo, i Cinofili, gli Artificieri, gli determinato ruolo, ma devono saper rendersi Elicotteristi o un operatore dei NOCS (Nucleo Operainterpreti di trasformazioni dinamiche all’inter- tivo Centrale di Sicurezza). no dell’Amministrazione. Infatti, la vera forza L’accesso all’area operativa può avvenire attraverdi un’organizzazione così articolata come la so tre settori legati principalmente ai titoli di studio: il Polizia di Stato, che svolge un compito com- ruolo degli Agenti, degli Ispettori e dei Commissari plesso e delicato, sta proprio nel suo perso- della Polizia di Stato. nale, nella sua costante capacità di rinnovarIl concorso per Agente è l’accesso base e come tisi e rigenerarsi. tolo di studio è necessario il diploma di scuola seconNella Polizia di Stato ci sono tre grandi aree daria di 1° grado o equipollente. professionali: l’Area Operativa, l’Area Tecnica Dopo aver superato il concorso di ammissione e o Professionale e quella dei Gruppi Sportivi aver superato dei test di valutazione psico-fisica e ate della Banda Musicale della Polizia di Stato. titudinale, si è avviati a un corso di formazione di 12 In base ai titoli di studio posseduti e alle mesi, di cui i primi 9 in una delle Scuole di polizia preproprie passioni e aspettative, è possibile in- senti sul territorio italiano ed i restanti nella sede di sertraprendere la carriera che più attrae. vizio di assegnazione che sarà diversa dalla provincia In via generale, comunque, per entrare a di origine, da quelle di residenza o da quelle limitrofe. far parte della Polizia di Stato è necessario Per accedere al ruolo degli Ispettori o dei Comsuperare un concorso di ammissione, aper- missari bisogna superare un concorso pubblico per to a tutti o riservato (in tutto o in parte) a spe- esami. In particolare, per diventare Commissari è necifiche categorie, che viene pubblicato sulla cessario essere in possesso di un diploma di laurea “Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana - a indirizzo giuridico ed economico conseguito presso 46
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una Università della Repubblica italiana o presso un Istituto di istruzione universitaria equiparato. Gli appassionati di laboratori e provette o di indagini sulla balistica possono trovare la loro naturale dimensione nell’Area Tecnica o Professionale della Polizia di Stato. Gli appartenenti a quest’area sono impiegati con mansioni esecutive, in base alle proprie qualifiche e profili professionali, in diversi settori. Ad esempio, nella Polizia Scientifica come tecnici di laboratorio chimico-biologico o balistico, o nei Centri telematici di Elaborazione e trattamento di Dati e informazioni come tecnici di apparecchiature radioelettriche o informatiche. Anche per quest’area, l’accesso ai singoli profili professionali avviene mediante concorso pubblico, per titoli ed esami. I ruoli appartenenti all’Area Tecnica o Professionale si distinguono in Operatori, Revisori, Periti, Direttori Tecnici e Medici della Polizia di Stato. In particolare, gli appartenenti ai ruoli dei Direttori Tecnici svolgono un’attività che richiede una preparazione professionale di livello universitario, con conseguente apporto di competenze specialistiche in studi, ricerche ed elaborazioni di piani e programmi tecnologici e si inquadrano nei ruoli degli ingegneri, dei fisici, dei chimici, dei biologi e degli psicologi. La terza area è quella dei Gruppi Sportivi Fiamme Oro e della Banda Musicale della Polizia di Stato. Anche per quest’area vengono pubblicati specifici concorsi pubblici. Alle Fiamme Oro possono accedere gli atleti, di entrambi i sessi, riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) o dalle federazioni sportive nazionali (come ad esempio Valentina Vezzali, pluricampionessa nell’ambito della scherma). La domanda di partecipazione è limitata a una sola disciplina sportiva scelta fra quelle elencate nel bando. I vincitori del concorso, al pari del concorso per Agenti, sono nominati Allievi Agenti della Polizia di Stato e ammessi alla frequenza del corso di formazione di 12 mesi. Al termine sono nominati Agenti effettivi e assegnati, secondo la propria disciplina sportiva, al settore specifico del gruppo sportivo delle Fiamme Oro. Gli atleti, al termine della loro carriera sportiva o che dovessero perdere l’idoneità alle attività delle “Fiamme Oro”, sono destinati ad altri compiti di istituto e impiegati in una delle altre attività istituzionali previste per il ruolo di appartenenza, fermo restando il possesso dei relativi requisiti di idoneità al servizio di polizia. Per entrare nella Banda Musicale, invece, occorre essere diplomato al Conservatorio nello strumento relativo al posto per cui si concorre. Gli appartenenti al ruolo degli orchestrali svolgono la loro attività rappresentando la Polizia di Stato a livello nazionale e internazionale, svolgendo anche un impegno di promozione della cultura musicale spesso in collaborazione con associazioni culturali e con enti pubblici e privati, sia italiani che stranieri.
Il ruolo degli orchestrali si articola in tre parti e in sei qualifiche in relazione alla posizione e al ruolo dello strumento nell’organizzazione strumentale della banda. I vincitori del concorso vengono nominati orchestrali in prova e destinati a prestare servizio a Roma, sede della Banda Musicale della Polizia di Stato. Da qualche anno è possibile candidarsi ai concorsi della Polizia di Stato tramite la domanda online disponibile sul portale web dedicato ai concorsi, dove è possibile accedere anche ad una serie di informazioni utili, tra cui i bandi, avvisi, circolari, nonché risultati delle prove d’esame. A breve sarà disponibile anche una sezione per l’accesso agli atti dei concorsi in formato digitale. Un ulteriore strumento messo a disposizione negli ultimi anni dall’Ufficio concorsi per essere sempre informati sulle notizie relative ai concorsi, è l’App per i dispositivi mobili Android e Apple, tramite cui è possibile accedere all’area del concorso d’interesse e conoscere tutte le news e le notizie utili per poter partecipare. L’App offre numerosi servizi, tra cui anche quella di reminder, che memorizza sul calendario del proprio dispositivo tutte le date relative ai concorsi e consente di impostare delle notifiche per non dimenticare gli appuntamenti più importanti. Una vera innovazione introdotta recentemente nell’ambito delle procedure concorsuali, è la totale digitalizzazione della procedura di valutazione dei titoli di servizio che, attraverso un sistema di virtualizzazione dei fascicoli dei dipendenti, consente un forte abbattimento dei tempi di lavoro delle Commissioni esaminatrici. In conclusione, qualsiasi possa essere la carriera che una persona intende intraprendere nella Polizia di Stato, è importante tenere a mente che il nostro non è un “lavoro” ma un “servizio” che, con onore e dedizione, le donne e gli uomini della Polizia di Stato svolgono ogni giorno a tutela della sicurezza del nostro Paese.
NUMERI UTILI E DI EMERGENZA 113
Polizia di Stato Soccorso pubblico di Emergenza
118
Emergenza medica
112
Carabinieri
115
Vigili del Fuoco
117
Guardia di Finanza Corpo forestale dello Stato
1515 Emergenza ambientale Capitaneria di Porto
1530 Emergenza in mare
800-82.20.56
Blocco Bancomat
Lo slogan della campagna nazionale della Protezione civile in tema di prevenzione punta a una formazione costante dei cittadini attraverso la condivisione delle esperienze dei volontari dei diversi Gruppi comunali. Io non rischio è una campagna di Come nasce
Servizio e immagini a cura di Protezione Civile della Regione FVG
PR OTEZION E
C IV ILE
Io non rischio
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comunicazione nazionale sulle buone pratiche di protezione civile. Ma ancora prima di questo, Io non rischio è un proposito, un’esortazione che va presa alla lettera. L’Italia è un paese esposto a molti rischi naturali, e questo è un fatto. Ma è altrettanto vero che l’esposizione individuale a questi rischi può essere sensibilmente ridotta attraverso la conoscenza del problema, la consapevolezza delle possibili conseguenze e l’adozione di alcuni semplici accorgimenti. E attraverso conoscenza, consapevolezza e buone pratiche poter dire, appunto: “io non rischio”. Io non rischio è anche lo slogan della campagna, il cappello sotto il quale ogni rischio viene illustrato e raccontato ai cittadini insieme alle buone pratiche per minimizzarne l’impatto su persone e cose. E in questo caso il termine slogan, che in gaelico significa “grido di battaglia”, è particolarmente appropriato: è la pacifica battaglia che ciascuno di noi è chiamato a condurre per la diffusione di una consapevolezza che può contribuire a farci stare più sicuri. |
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Il sistema più efficace per difendersi da un rischio è conoscerlo. Questo tipo di conoscenza, per essere realmente utile, di solito comporta un livello di approfondimento che difficilmente può essere comunicato con un semplice spot radiofonico o televisivo. L’ideale, per un cittadino, sarebbe poter parlare con qualcuno capace di raccontargli tutto quello che occorre sapere sul terremoto, sul maremoto o su qualsiasi altro rischio, magari incontrandolo direttamente nella sua città, in piazza, un sabato o una domenica mattina. Ed è qui che si è accesa la lampadina: i volontari di protezione civile. Le associazioni di volontariato di protezione civile sono presenti in tutta Italia. I volontari vivono e operano sul proprio territorio, lo conoscono e a loro volta sono conosciuti dalle istituzioni locali e dai cittadini. Chi meglio di loro per fare informazione sui rischi che su quel territorio insistono? Da questi presupposti è nata l’idea originaria di Io non rischio. Formare i volontari di protezione civile sulla conoscenza e la comunicazione del rischio per poi farli andare in piazza, nella loro città, a incontrare i cittadini e informarli. Un’idea concepita e proposta da Anpas (Associa-
zione Nazionale Pubbliche Assistenze) e subito sposata dal Dipartimento della Protezione Civile, dall’Ingv (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) e da ReLuis (Rete Laboratori Universitari di Ingegneria e Sismica), e poi progressivamente allargata ad altre associazioni di protezione civile. Perché se è vero che le idee camminano con le gambe delle persone, per un’idea come questa di gambe ce ne vogliono davvero tante.
Come si svolge Ogni processo di comunicazione, informazione o educazione è necessariamente un processo a cascata. Tutti noi, a scuola come sul lavoro, siamo stati formati da persone che, a loro volta, sono state formate da altre persone. Quindi è sembrato del tutto naturale utilizzare questo processo anche nella formazione dei volontari e, di conseguenza, nella comunicazione finale con i cittadini. Tanto per cominciare, vengono selezionati dei volontari su tutto il territorio nazionale, che svolgano il ruolo di formatori all’interno delle aree territoriali di riferimento per le successive edizioni della campagna: area nord, area centro, area sud, area Sicilia e area Sardegna. Dal 2015, infatti, si è deciso di individuare un gruppo stabile di formatori motivati, disponibili a fare una formazione più approfondita e che – suddivisi a gruppi di due o di tre su base territoriale – hanno il compito di organizzare la formazione a cascata con i volontari delle diverse organizzazioni di volontariato che partecipano alla campagna. Ogni gruppo di due o di tre volontari formatori, formati in modo approfondito da tecnici, scienziati e professionisti della comunicazione del rischio, diventa responsabile della formazione per le piazze della propria regione: qualora risulti necessario, viene chiesto ai volontari formatori di organizzare l’attività anche per piazze di regioni limitrofe. Alla fine del processo, per essere sicuri che tra tutti ci sia omogeneità nel livello di conoscenze, vengono organizzate delle giornate di refresh: una specie di ripasso in cui ogni partecipante è chiamato a esercitarsi anche attraverso delle simulazioni pratiche. Dopodiché, tutti i volontari sono formati e pronti a incontrare i cittadini. Incontrare, e non informare, perchè si vuole porre l’accento sulla filosofia su cui si fonda la campagna. I volontari non fanno volan-
tinaggio. Non si limitano a lasciare il materiale informativo alle persone, ma si fermano a parlare con loro, illustrano il problema, in qualche modo lo raccontano e rimangono a disposizione per eventuali domande e chiarimenti. Anche dopo le giornate della campagna, visto che i volontari operano e vivono sul territorio in cui comunicano. “Il Friuli Venezia Giulia – afferma il capo Dipartimento della Protezione civile nazionale Fabrizio Curcio, giunto a Gorizia lo scorso ottobre proprio nelle giornate di Io non rischio, come testimoniano le foto – è una regione di eccellenza sul fronte della prevenzione; ha tratto dai propri drammi la capacità di comprendere la vulnerabilità del territorio dove esiste una prevenzione strutturale all’avanguardia affiancata da quella non strutturale, molto presente, che riguarda la pianificazione dell’emergenza per affrontare i diversi rischi e le campagne di sensibilizzazione rivolte al cittadino. In questo senso, la Regione si pone nei livelli alti della classifica nazionale”. In Friuli Venezia Giulia oltre a Gorizia, l’evento Io non rischio si è svolto anche nelle piazze di Cormòns e Roveredo in Piano (terremoto e maremoto), Udine e Pordenone (terremoto), Reana del Rojale e Tarcento (alluvione).
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S P O S I E CO N T R AT T I
Accordi prematrimoniali:
Rubrica a cura di Massimiliano Sinacori
D I R I T T O
presto anche in Italia?
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Dopo l’approvazione della legge regolante il Divorzio breve (Legge 6 maggio 2015 n.55) parte dell’opinione pubblica ha riacceso la polemica attorno alla possibilità di inserire nell’ordinamento giuridico italiano quelli che gli inglesi chiamano “prenuptial agreement”: gli accordi prematrimoniali. Cosa sono: contratti con cui i futuri coniugi stabiliscono, prima della celebrazione delle nozze, la gestione della loro nascente vita matrimoniale, sia sotto il profilo personale che matrimoniale, ivi compresa la fase di crisi. Il fine sarebbe quello di consentire a chi si sposa di regolare autonomamente il regime patrimoniale della famiglia, risolvendo così anche i problemi dei tempi e degli intasamenti presso le aule giudiziarie in caso di divorzio. In alcuni Paesi europei, vedi Germania, Francia, Inghilterra, esistono già e vengono sottoscritti dai nubendi in presenza di un pubblico ufficiale (un notaio sostanzialmente), il quale autentica l’accordo concernente sia il regime economico regolante il matrimonio che quello in vista di un eventuale annullamento dello stesso. I contenuti sono normalmente incentrati sulla divisione anticipata dei beni e sulle future condizioni di separazione, in primis gli assegni di mantenimento, tuttavia non mancano accordi contenenti le clausole più disparate, riguardanti finanche l’adulterio e l’interruzione di gravidanza. |
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Ma quali sono i problemi giuridici che limitano il loro ingresso in Italia? Nel nostro ordinamento giuridico dottrina e giurisprudenza sono concordi nel ritenere nulli per illiceità della causa i patti assunti prima delle nozze, in quanto contrastanti con i principi di indisponibilità dello status di coniuge e di figlio, nonché dell’assegno di divorzio. Il combinato disposto degli art.5, 6 e 9 della Legge sul Divorzio n.898/1970 nonché le nuove procedure divorzili prevedono, infatti, la competenza esclusiva in capo a giudici, ovvero pubblici ufficiali legalmente autorizzati, per le dichiarazioni di stato in materia di separazione dei coniugi, per la quantificazione dell’assegno di mantenimento, per le disposizioni in materia di filiazione e per le eventuali revisioni. La sottoscrizione di questi patti risulterebbe in aperto contrasto con l’art.24 Cost. vanificando il diritto di difesa nelle aule giudiziarie del coniuge economicamente più debole, il quale, pur di contrarre matrimonio, potrebbe essere indotto a sottoscrivere simili accordi, rinunciando per il futuro al riconoscimento e alla salvaguardia di taluni diritti essenziali, suoi e della eventuale prole. Non mancano le critiche a tale orientamento tradizionale. Per i sostenitori degli accordi prematrimoniali la negazione di simili intese sarebbe un limite inaccettabile all’evoluzione del sistema normativo, orientato, al contrario, a riconosce-
re sempre maggiori spazi di autonomia privata ai coniugi, come dimostrano le ultime riforme sulla possibilità di Negoziazione assistita e del Divorzio breve. Un passo avanti, seppur minimo, si può riconoscere in una recente sentenza della Corte di Cassazione (Cass. civ. 21 dicembre 2012 n.23713) la quale ha considerato lecito un patto prenozze che impegnava un futuro coniuge, in caso di separazione, al trasferimento di un proprio bene immobile al compagno in considerazione del prestito fattogli da quest’ultimo per le spese di ristrutturazione dello stesso. La sentenza di legittimità ha considerato la scrittura quale contratto atipico (contra vedi Cass. civ. 21 agosto 2013 n.19304) meritevole di tutela ai sensi dell’art.1322, comma secondo, c.c., libera espressione della autonomia negoziale tra le parti, estranea alla categoria degli accordi prematrimoniali diretti alla disciplina dell’intero assetto economico tra i due soggetti o di un profilo rilevante dello stesso. Le parti avevano dunque inteso attuare un collegamento sinallagmatico tra due prestazioni economiche: la moglie avrebbe trasferito al coniuge la proprietà di un suo immobile a fronte delle spese sostenute da costui per ristrutturale la “casa coniugale”, delineandosi in tal modo una datio in solutum ai sensi dell’art.1197 c.c.. Quella descritta, tuttavia, non apre le porte a una anticipazione della disciplina in caso di separazione o divorzio che quindi si può dire ancora “tabù” nel nostro sistema. Nell’ottobre 2014 gli stessi promotori della riforma sul Divorzio breve avevano presentato nel Decreto legge n.2629/2014, cd. “salva Italia”, anche le modifiche necessarie per l’inserimento degli accordi prematrimoniali nel codice civile. Le stesse riguardavano parte del dettato dell’art.156 c.c. e l’inserimento di un articolo ad hoc in materia, art. 162-bis. Tuttavia, la proposta di legge non ha avuto seguito venendo eliminata nelle varie revisioni del decreto.
Massimiliano Sinacori Per approfondimenti ed esame di alcune pronunce e della casistica in materia è possibile rivolgere domande od ottenere chiarimenti via e-mail all’indirizzo massimiliano@avvocatosinacori.com
I L T E M P O E N O I /2
Desideriamo l’eternità?
Rubrica di Manuel Millo
S O C I A L E
Cronologico e sequenziale o opportunità che qualcun altro ci dona? Da Seneca a Sant’Agostino, il dilemma senza fine sul significato dello scorrere del tempo.
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“Che peccato, se avessi avuto ancora un po’ di tempo”. Quando? Oggi, nella mia vita, avrei potuto… fare che cosa? Vi dico questo alla luce di un libro molto interessante, uscito qualche anno fa, dal titolo “The top five regrest of the dying - i 5 rimpianti più grandi di chi sta per morire” (in italiano lo trovate tradotto con il titolo “Vorrei averlo fatto”). In sintesi l’autrice Bronni Ware, per molti anni professionista nel campo dell’assistenza ai malati terminali, ha indagato quali fossero le cose che le persone al termine del loro percorso terreno rimpiangessero di aver o non aver compiuto. La situazione è stata evidente: tutto volgeva sull’uso del loro tempo collegato alla sfera affettiva. Sarà un caso? E se vi dicessi che avete ancora tempo, Voi adesso che fareste? Pensereste a incrementare il vostro conto in banca o a salutare un caro amico che se ne sta andando? Retorico? Siamo sempre liberi di scegliere ma mentre lo facciamo siamo sicuri di essere sempre coscienti? E pensare che basta 1 secondo a cambiare una vita intera; nel bene o nel male questo flusso atomico fa parte di noi. Ma sappiamo davvero come usarlo? Pensiamo a come nella storia siano stati edificati strumenti per ammazzare il tempo e la noia! Perché li cerchiamo, li costruiamo e li glorifichiamo come icone simbolo di una |
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salvezza al momento che non passa? Eppure mentre svolgiamo qualsiasi pensiero tutto continua a scorrere. Ma perché questo male oscuro si avvicina? Quasi non sapessimo come gustare il sapore della vita e affannosamente ricercassimo un modo per essere distratti e spensierati. E poi arrivano l’alcol, le droghe, le dipendenze in generale come fonte di alienazione suprema. Dove ci porta tutto ciò? Abbiamo perso la via maestra? Meglio: l’abbiamo mai conosciuta? Molti ci dicono che è parte di noi come noi siamo parte della natura che ci contraddistingue. Ci facciamo soggiogare dall’ozio lamentandoci di non avere tempo. Ma la verità è altrove ricordava Platone. L.A. Seneca ha scritto, nella brevità della vita, che in realtà noi abbiamo tutto il tempo necessario, il punto è sapere come utilizzarlo. Sant’Agostino ci ricordava, nelle sue Confessioni, di evitare di buttare al vento la nostra intelligenza in cose vane. Così mi chiedo cosa sia il tempo. Perché proprio Sant’Agostino diceva che lui lo sa fintantoché non glielo chiedono. E la cosa curiosa e paradossale che ne risulta è che esso è sia circolare che lineare. So che tutto ritorna come il fluire delle ore ma so che tutto passa e non ritorna come il trascorrere degli anni. Questa percezione diventa presente in
un tempo che non trova evidente apparenza ma che chiamiamo tempo interiore. Però è anche un tempo esperienziale, di avventure e di passione. Forse per questo la continua ricerca porta la nostra attenzione a trascorrere del tempo nel ricordo del passato, per traghettare noi stessi verso un futuro che è scritto dentro il desiderio del cuore. C’è tutto in questo tempo, il desiderio di costruire qualcosa che resti nel tempo, edificazione di una storia umana, dentro la quale ci siamo noi con la nostra trinità: l’io cosciente, l’es, ribollente calderone di istinti primordiali, e il super-io delle cose che ho acquisito con l’esperienza. E agiscono come somma di un principio universale che ci spinge a operare verso un infinito non ancora conosciuto o comprensibile ma che sentiamo dentro, una fiamma ardente chiamata spirito e che circonda la poderosa vettura corporea di quella tanto discussa e contemplata aurea, quel carisma che ci affascina al di là dell’aspetto fisico. E passato presente e futuro diventano un’unica somma di pensiero e rappresentazione indescrivibile per un’oggettività materiale che riesce a lasciare il segno al di là del tempo e dello spazio. Qualcuno la definirebbe magia, qualcuno legge universale, noi preferiamo con sincero affetto definirla vita. Ma come sento questo tempo che passa rispetto al tempo vissuto? Meglio “Kronos” (tempo cronologico e sequenziale) o “Kairos” (inteso come un tempo che non è vuoto, che non è a nostra disposizione, ma che è dono che viene da “fuori del tempo”. Una opportunità che qualcun altro ci dona)? Un tempo di quantità o di qualità? Meglio l’equilibrio? Ci addentriamo qui in un indirizzo molto delicato e particolare. Ogni istante in realtà può essere un kairos, un momento opportuno per incontrare l’aldilà del tempo, l’eternità. In cronobiologia lo studioso Franz Halberg coniò il termine circadiano, che viene dal latino “circa diem” cioè intorno al giorno; la cosa interessante è che tutta la nostra vita, come organismi facenti parte della natura, si sviluppa intorno a questo principio. Il primo a comprendere che i ritmi di vita potessero essere di origine endogena fu lo scienziato francese Jean-Jacques d’Ortous de Mairan che nel 1729 notò che i modelli di 24 ore nei movimenti delle piante continuavano anche quando queste venivano tenute in condizioni di buio costante. Bene: noi siamo soggetti alla circolarità del tempo e alla sua linearità, perché esso
va verso un’unica direzione. Ma perché l’essere umano è così affascinato e spaventato allo stesso momento dallo scorrere del tempo e soprattutto perché ne cerca il controllo e la misurazione perfetta. Cosa ci spinge a farlo? Cosa significa diventare padroni del tempo? Desideriamo forse l’eternità? E se la potessimo già vivere attraverso i nostri pensieri abbattendo la logica dello spazio e del tempo. Basti pensare a quanti scritti del passato risultino ancora attuali. In questo caso il confine tra passato presente e futuro si dissolve. E se la nostra anima agognasse proprio questo tipo di eternità? Possibile che bramiamo tutto questo solo per una mera logica del controllo e dell’istinto di potenza e supremazia sulle specie animali. Una cosa è certa: conoscere noi stessi ci permetterebbe di comprendere profondamente tutto ciò che ci circonda. E mentre conversiamo “Tutto scorre e tutto deve cambiare affinché tutto resti come prima”. Due citazioni curiose, distanti nel tempo, nello spazio e nel genere, che però racchiudono l’essenza di pensieri e vite intere. E significative (Eraclito e Giuseppe Tomasi di Lampedusa). Rappresentazioni forti e caratteristiche di quello che abbiamo visto fin ora. Una grande sintesi avvincente che come esseri umani, facenti parte di questo gioco universale, non possiamo ignorare. E chi ci ha preceduto lo sapeva bene. Siamo spinti a conoscere quello che verrà e viviamo continuamente la vita sapendo, anche inconsciamente, che alla fine ritorneremo nel luogo da cui siamo venuti e dove in qualche misura, in realtà, siamo sempre stati.
Manuel Millo, membro AGCI, Associazione Generale Cooperative Italiane
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Rubrica di Cristian Vecchiet
P E D A G O G I A
risvegliati.altervista.org
PENSIERO CRITICO
Nulla è scontato Sollecitiamo i ragazzi a porre domande, a non accontentarsi delle risposte di comodo, a non abbandonare la fatica dell’interrogazione e della ricerca di un senso possibile e mai esaustivo. Gli uomini sono “animali che si autointerpretano” (Ch. Taylor), cioè animali intelligenti, dotati della capacità di comprendere la realtà, gli altri e se stessi, nonché di agire sulla base di decisioni che nascono dalla loro razionalità. Il pensiero è costitutivo della persona in modo radicale. Il pensiero non intellettualismo ma attribuzione di significati alla realtà, interpretazione del senso delle cose. Significati e senso che influenzano in forma decisiva la concretezza della vita. Il pensiero può cambiare il corso della vita propria e altrui. Il pensiero è distinto ma al tempo stesso influenzato e capace di influenzare tutto il mondo affettivo, emotivo, pulsionale, corporeo. Per questo, a maggior ragione, va coltivato ed educato. Per questo è necessario che non sia banale. Per questo dev’essere critico. Il pensiero critico è la capacità di non dare nulla per scontato, di interrogarsi sulla realtà, su quanto accade, su quanto ci viene detto, su quello che vediamo e percepiamo, sui sentimenti e i pensieri, sulle grandi domande. Lasciarsi interrogare dalla realtà e dai vissuti, non lasciar cadere le domande impor54
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tanti anche se la risposta non è immediata, prendere in esame tutti i fattori di una questione anche se appaiono contrastanti, approfondire sempre più i grandi interrogativi: queste sono le pratiche interiori che generano e rendono possibile il pensiero critico. Il pensiero critico è sostenuto e animato in ultima istanza dal bisogno di dare una risposta adeguata alle grandi domande della vita (Chi sono? Da dove vengo? Dove vado? Che senso ha vivere? Perché ci sono il dolore e la morte?). Le grandi domande segnano l’intera esistenza umana e la qualità della vita dipende in fondo dalla risposta che a esse si dà. In forma esplicita o meno, consapevole o meno. Lo si voglia o no, sono domande a cui inevitabilmente - almeno attraverso la prassi quotidiana - viene data un risposta (M. Blondel). Il pensiero è critico quando non ci si accontenta di risposte banali o semplicemente copiate da altri, quando non si smette di approfondire le domande e le risposte, perché in gioco vi è il senso della vita propria e altrui. Il pensiero è critico quando ci si lascia abitare e turbare dalla difficoltà di dare risposte. In gioco vi è il
senso dell’essere al mondo. E il senso non è qualcosa di meramente teorico ma qualcosa altresì di rigorosamente pratico. Il senso della vita si gioca nella concretezza dell’esperienza umana. Il domandare nasce dall’ascolto serio dei propri vissuti esperienziali, dall’incontro con l’altro - nelle sue radicali similarità e diversità e dal desiderio profondo di senso e di autenticità che scaturisce dal profondo del nostro essere. La realtà che ci circonda e ci comprende, gli altri simili e diversi da noi, le emozioni interiori che proviamo, le sensazioni, i sentimenti ci inducono a porci la domanda sul senso della realtà e sul senso del nostro essere nel mondo. Il pensiero è critico perché si lascia interrogare e interroga senza accontentarsi facilmente delle risposte, perché non lascia inevase le grandi domande, perché approfondisce anche quando una risposta l’ha già trovata. È importante educare l’intelligenza a mantenere ampio l’orizzonte del proprio sguardo, a osservare e ascoltare la realtà, a lasciarsi interrogare e a interrogare la realtà. Il che vuol dire ascoltare il proprio mondo interiore, i propri pensieri e i propri sentimenti (introspezione), ascoltare e mettersi nei panni degli altri (empatia), guardare con meraviglia e con timore alla realtà tutta (osservazione). È decisivo imparare a interrogare ciò che siamo e ciò che ci circonda. È decisivo imparare a porsi la domanda: “che cos’è?”. Ossia: “qual è la sua natura?”. È la domanda che Socrate poneva sempre e inevitabilmente di fronte a ogni cosa: “che cos’è?”. È l’indicazione di Marco Aurelio: “quando ci si trova di fronte a una situazione la prima regola è la semplicità: di ogni cosa chiediti cosa è in sé”. La domanda sulla natura di tutte le cose è la domanda fondamentale. Decisiva è poi l’altra che segue a catena: “perché?”. È a partire da queste domande che è possibile poi capire come orientarsi nella vita e imparare a porsi la questione del proprio orientamento etico (cos’è la vita buona e quindi come devo comportarmi?). Uno dei compiti educativi fondamentali degli adulti è esattamente quello di educare all’introspezione, all’empatia e all’interrogazione filosofica. Sollecitare i ragazzi a porre domande, a non accontentarsi delle risposte di comodo, a non abbandonare la fatica dell’interrogazione e della ricerca di un senso possibile e mai esaustivo è uno degli obblighi morali di chi educa. Sia un genitore, un insegnante, un allenatore...
Le opportunità possono essere di fatto infinite. Di fronte a un evento non solo felice o drammatico ma anche del tutto ordinario è sempre possibile innescare una riflessione che apra la strada anche a una metariflessione. Si può sempre chiedere: “Cos’è successo?”, “Di cosa si è trattato?”, “È giusto o sbagliato?”, “Perché?”. È inoltre sempre possibile esprimere un commento ragionato su qualunque cosa. Oppure è possibile raccontare e raccontarsi: la narrazione esplicita almeno in forma indiretta una lettura della realtà, un’interpretazione, i valori di riferimento, il modo in cui si è agito di fronte a una data situazione. Questi sono modi per offrire schemi e mappe sia di interpretazione che di azione. E dietro alle domande e alle risposte specifiche in filigrana si intravede sempre la visione del mondo più comprensiva e complessa. I ragazzi hanno bisogno di esempi, racconti, ragionamenti, domande e risposte. La testimonianza diretta, la narrazione non banale, l’interrogazione, la discussione schietta sono servizi educativi che aprono la mente e il cuore del ragazzo a prospettive nuove o comunque lo aiutano a consolidare uno stile riflessivo non scontato. La riflessione non è solo questione di testa ma anche e soprattutto di vita. Riflettere è formarsi la capacità critica di interpretare la realtà e quindi un modo personale di stare al mondo. E in fondo è esattamente questo il fine di una buona educazione.
Cristian Vecchiet Collaboratore presso l’associazione La Viarte, è docente di Etica e Teologia dell’Educazione presso l’Istituto Universitario Salesiano di Venezia. | novembre-dicembre 2015
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S A L U T E
M E N T A L E
Il dramma di una scelta
Tra favorevoli e contrari, il Trattamento Sanitario Obbligatorio continua a far discutere la società. Ma abolirlo sarebbe realmente la soluzione migliore?
S O C I E T À
Leggi, interpretazioni, coscienza, umanità, medicina e psichiatria. Ci sono tutti questi ingredienti dietro alla gran parte dei casi di Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO): ovvero quelle misure sanitarie, motivate da necessità e urgenza clinica, conseguenti al rifiuto di cure da parte di un soggetto che soffre di grave patologia psichiatrica non altrimenti gestibile, a tutela della sua salute e della sicurezza pubblica.
Rubrica a cura di Andrea Fiore
Chi, come, dove, quando e perché
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Prima di analizzarne i risvolti umani e sociali, è indispensabile comprendere tutte le coordinate del fenomeno. Il TSO è infatti una misura di restrizione della libertà individuale della persona, seppur per un periodo limitato di tempo (massimo sette giorni). La sua richiesta può essere effettuata esclusivamente dal sindaco del comune di residenza del soggetto interessato, su proposta di due medici, di cui almeno uno psichiatra di struttura ospedaliera pubblica. Una volta firmata dal primo cittadino, la richiesta deve essere infine convalidata dal giudice tutelare per competenza entro le 24 ore successive. La legge indica la scelta del luogo di ricovero nei Centri di Salute Mentale (CSM) o, dove assenti o per diversa valutazione, nei reparti di psichiatria esistenti negli ospedali generali. |
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La mente come fulcro Il TSO non può essere attivato se lo stato di alterazione è dovuto a demenza, alcol, droghe, infezioni e neoplasie cerebrali, nonostante il pericolo evidente per le cose e le persone altrui. Può quindi essere richiesto solo se la persona è affetta da schizofrenia e disturbi dell’umore o gravi disturbi della personalità. Un aspetto che ha fatto e continua a fare discutere. Molto spesso, infatti, nei SerT (Servizi per le tossicodipendenze) i Trattamenti Sanitari Obbligatori risulterebbero un efficace strumento di cura, perché consentirebbero di monitorare per un breve ma fondamentale periodo che i pazienti coinvolti non assumano sostanze stupefacenti, permettendo agli operatori di avviare un percorso di recupero su persone non alterate.
Al confine tra patologia e comportamento Se il TSO può essere ordinato solo nei confronti di soggetti con gravi patologie psichiatriche, la questione è presto definita: quando un caso è grave da motivarne la richiesta? E, soprattutto, quando è frutto di una patologia e non di una reazione a determinati comportamenti? Un esempio può aiutarci: se un figlio reagisce violentemente nei confronti del genitore che, a suo avviso, lo perseguita con atteggiamenti troppo insistenti o ossessivi nel tempo, è
un problema di patologia (il ragazzo è matto) o di comportamento (relazione genitore/figlio)? Una linea di demarcazione più sottile di quello che si crede, con ripercussioni pesanti una volta superata. Il TSO, infatti, è sempre qualcosa di negativo dal punto di vista emotivo, anche quando richiesto perché un soggetto rifiuta cure per lui fondamentali. Si tratta di un momento di grande sofferenza sia per la persona che lo subisce sia per i familiari che le stanno accanto, poiché vivono inevitabilmente l’evento come una loro sconfitta. A parere di chi scrive, il TSO, da qualunque lato lo si veda, rappresenta una sconfitta per l’intera psichiatria. Ecco perché è una soluzione da prendere in considerazione nel modo più limitato possibile. Pur tuttavia, per esperienza professionale diretta vissuta sul campo, ritengo al tempo stesso che la sua totale eliminazione sarebbe sbagliata: di fronte a determinati casi, infatti, ricorrervi risulta indispensabile. Come fare a sapere quali sono i casi giusti? Quando medicina e coscienza pongono di fronte a un bivio, la scelta è sovente drammatica. Ecco perché la risposta esatta, questa volta, non esiste.
dott. Andrea Fiore Medico delle Farmaco-Tossicodipendenze, psichiatra andrea.fiore@imagazine.it
© tuttopercasa.pianetadonna.it
BAT TERI E PULIZIA
L’igiene
in casa
S A L U T E
Rendere la casa un luogo pulito e sicuro è spesso più semplice da dire che da fare. Molte persone hanno convinzioni errate che le spingono a comportamenti scorretti e a volte controproducenti. Vediamo in sintesi alcuni consigli per migliorare i gesti quotidiani di pulizia che non renderanno la casa sterile, in quanto impossibile da ottenersi, ma eviteranno di creare un ambiente adatto alla proliferazione di parassiti e batteri.
La Cucina
Rubrica a cura di Annalisa Casarin
Una spugna da cucina può contenere 200.000 volte più batteri di una tavoletta del wc! E se si utilizza uno straccio per pulire stoviglie e superfici i batteri vi si possono attaccare, pertanto sopravvivono al semplice risciaquo. Si consiglia di lavare una volta alla settimana le spugne in lavastoviglie o in acqua bollente e gli stracci ad almeno 60 gradi con un detergente a base di varecchina e di lasciarli asciugare completamente. Per quanto riguarda gli asciugamani da cucina spesso sono utilizzati per asciugare le stoviglie e le mani pertanto i residui di cibo e batteri contaminano le mani appena lavate. Si dovrebbero utilizzare due asciugamani separati e lavarli ogni settimana in acqua calda a 60 gradi. Il frigo dovrebbe essere pulito internamente dalle due alle quattro volte l’an-
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no usando una miscela di acqua e aceto in parti uguali. L’aceto ha proprietà antibatteriche ed elimina odori sgradevoli.
La stanza da letto Lenzuola e federe dovrebbero essere lavate una volta alla settimana, ogni due se la persona fa la doccia prima di andare a letto. Durante la notte si suda e si rimuovono le cellule morte della pelle e dei capelli. Gli acari della polvere se ne nutrono e possono proliferare indisturbati creando reazioni allergiche. Inoltre, quando ci si alza, sarebbe meglio lasciare lenzuola e coperte aperte per arearle. Il 10% del peso del cuscino dopo 2 anni di utilizzo viene sostituito da acari e residui. Se possibile, lavarlo in lavatrice ogni 3 mesi. Nota bene: le maniglie sono una delle vie più comuni di trasmissione dei germi. È quindi importante ricordarsi di disinfettarle con frequenza.
Tecnologia Computer e cellulari sono spesso dimenticati, ma sono superfici che si sporcano facilmente. Una persona su cinque non li pulisce mai. Nel caso di dispositivi che non possono essere bagnati si raccomanda l’utilizzo di salviette con isopropyl alcohol. Per pulire la tastiera esistono bombolette di aria compressa per far fuoriu-
scire quello che si annida fra i tasti. In media Per quanto in molte lavatrici sia scritto che una tastiera può contenere 1.200 micro or- raggiungono i 90 gradi quando sottoposte a test solo alcune marche hanno dimostrato di ganismi per centimetro quadrato! poter scaldare l’acqua fino a tali temperature. Sono in commercio additivi con proprieQuando pulire Ogni quanti giorni pulire le diverse zone del- tà antibatteriche che possono essere utilizla casa dipende da molti fattori: quante perso- zati quando si lavano indumenti intimi, calzine ci vivono, quante altre persone la usano, ni o tessuti venuti a contatto con urina, feci le loro abitudini di pulizia dopo aver mangiato o vomito. Questi indumenti dovrebbero eso utilizzato le varie stanze, se ci sono anima- sere lavati separatamente da asciugamani e li da compagnia, se ci sono problemi idraulici tessuti da cucina, specialmente se si usano che producono ristagno di acqua, se la casa basse temperature. Lenzuola e assiugamani viene areata o se le persone vi passeggiano dovrebbero essere lavati a 60 gradi. Lasciare sempre l’oblò o lo sportello della lavatrice con le scarpe sporche di terra e così via. In generale è buona norma passare diver- aperto quando non in uso in modo da evitase volte al giorno le superfici della cucina che re la formazione di muffe. Lavare frequentevengono a contatto con i cibi così come i piat- mente le guarnizioni e il cassetto dei detersiti e gli utensili utilizzati per prepararli e ingerir- vi. Fare un ciclo a 90 gradi almeno una volta li. I pavimenti sarebbero da spazzare almeno alla settimana per evitare che batteri e fununa volta al giorno e i residui di cibo elimina- ghi proliferino nella lavatrice ed i tubi. Utilizti dalla cucina. Una o due volte la settimana si zare aceto di vino bianco, la quantità dipendovrebbero lavare i pavimenti, pulire il bagno de da quanti panni vengono lavati. a fondo, passare i lavandini, spolverare, lava- Infine lavarsi sempre le mani dopo ogni opere vestiti e lenzuola. Una volta al mese lavare razione di pulizia! frigo, forno, armadi di cucina e vetri; spolverare le zanzariere; togliere le eventuali ragnatele.
Alcuni suggerimenti su come lavare i panni efficacemente Per uccidere i batteri si dovrebbere utilizzare temperature uguali o superiori ai 60 gradi.
Dr. Annalisa Casarin Medico ricercatore presso il Watford General Hospital e l’Imperial College di Londra
EVENTO SPECIALE
Campionati Italiani Assoluti di Pesistica Il 19 e 20 dicembre Cervignano del Friuli ospiterà la 110^ edizione dell’evento. A organizzarlo sarà la locale associazione MIOSSPORT: il modo migliore per festeggiare i 30 anni di attività .
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400 persone tra atleti, accompagnatori, giudici di gara e appassionati provenienti da tutta Italia sono attesi a Cervignano del Friuli nel Âż QH VHWWLPDQD FKH SUHFHGH LO 1DWDOH SHU SDU tecipare all’edizione numero 110 dei Campionati Italiani Assoluti di Pesistica, organizzati dalla locale associazione MIOSSPORT. Alla gara partecipano i migliori 8 atleti di ognuna delOH FDWHJRULH GL SHVR PDVFKLOL H IHPPLQLOL FODVVL Âż FDWL DL SULPL SRVWL QHOOD VSHFLDOH ÂłUDQNLQJ OLVW´ SUHGL sposta dalla Federazione, tenendo in considerazione i risultati ottenuti in tutte le gare nazionali e internazionali GL SHVLVWLFD GHO 6L WUDWWD GHOOD ÂłFUHPD´ GHOOD SHVLVWL FD QD]LRQDOH /D JDUD VDUj LQROWUH XQ XWLOH WHVW SHU OD IRU PD]LRQH GHOOD VTXDGUD FKH VL JLRFKHUj OD TXDOLÂż FD]LRQH olimpica ai Campionati Europei di Pesistica in programPD D )URGH 1RUYHJLD LO DSULOH Tra i protagonisti regionali, c’è attesa per Mirko Zanni, atleta 18enne della Pesistica Pordenone, medaglia di EURQ]R OR VFRUVR DQQR DOOH 2OLPSLDGL *LRYDQLOL GL 1D QLMQJ &LQD Il nome MIOSSPORT nasce dal gioco delle ambiguitĂ di significato tra l’aggettivo possessivo “mioâ€? e un termine anatomico della lingua greca “miosâ€?. L’ aggettivo possessivo “mioâ€? sta a indicare che per ognuno può essere considerato “il mio sportâ€?, ma l’etimo greco è piĂš sintomatico dell’effettivo campo d’intervento dell’associazione, in quanto dipende dalla radice del termine “Miosâ€? che significa muscolo. 60
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Il tris di Cervignano
Ê OD WHU]D YROWD FKH OD 0,2663257 RUJDQL]]D L FDPSLRQD WL LWDOLDQL DVVROXWL GL SHVLVWLFD ³(QWUDPEH OH SUHFHGHQWL HGL]LR QL H ¹ ULFRUGD LO SUHVLGHQWH GHOOœDVVRFLD]LRQH Ernesto Zanetti ¹ KDQQR ODVFLDWR XQœLPSURQWD LQGHOHELOH QHO OD VWRULD GHOOD SHVLVWLFD 1HO L &DPSLRQDWL YHQQHUR LQDX JXUDWL GDO SUHVLGHQWH QD]LRQDOH GHO &21, *LRYDQQL 3HWUXFFL del 2010 ricordiamo ancora con emozione l’ora e mezza di diUHWWD VX 5DL FKH SRUWz &HUYLJQDQR DL YHUWLFL PHGLDWLFL VSRUWL YL QD]LRQDOL 1HOOD VWHVVD HGL]LRQH FRVWUXLPPR FRQ LO SUH]LR VR FRQWULEXWR GHO GHOHJDWR UHJLRQDOH ),3( *LRYDQQL 5LJKL XQ SDOFR GL JDUD FRVWLWXLWR GD EORFFKL GL SROLVWLUROR FKH OR UHQ devano molto pratico in quanto si poteva montare e smontare LQ SRFKLVVLPR WHPSR H FRQ VFDUVR LPSLHJR GL PDQR GœRSHUD 4XHO SDOFR IX DFTXLVLWR GDOOD )HGHUD]LRQH H GD DOORUD JLUD Oœ,WD lia per essere utilizzato in tutte le gare nazionali e internazioQDOL $ GLFHPEUH WRUQHUj QHO VXR OXRJR GœRULJLQH´
Miossport “3.0�
/D GLFLWXUD ³ ´ LQVHULWD QHO ORJR GHOOD PDQLIHVWD]LRQH ROWUH D HYLGHQ]LDUH L DQQL GHOOœDVVRFLD]LRQH VRWWLQWHQGH DOWUL GXH VLJQL¿ FDWL ³,O SUL PR ¹ VSLHJD =DQHWWL ¹ q FKH D FDYDOOR GHO WHU]R PLOOHQQLR 0,2663257 q DQFRUD qui a testimoniare la sua innata vocazione a promuovere, diYXOJDUH H LQVHJQDUH OD SHVLVWLFD LQ WXWWH OH VXH YDULHJDWH VIDF FHWWDWXUH ,O VHFRQGR VLJQL¿ FDWR UDSSUHVHQWD OD ³WHU]D GLPHQ VLRQH´ GHO FDPSR GœLQWHUYHQWR GHOOœDVVRFLD]LRQH 'RSR OD SH VLVWLFD SHU WXWWL JLRYDQL WHU]D HWj H DOWUL VSRUW H OD SHVLVWLFD
ROLPSLFD PDVFKLOH H IHPPLQLOH RJJL q OD YROWD GHOOD pesistica paralimpica FKH 0,2663257 KD LQL]LDWR D SUD WLFDUH PRGL¿ FDQGR SHUVLQR LO SURSULR VWDWXWR VRFLDOH QHO 2014, dopo un incontro con Marinella Ambrosio, presiGHQWH UHJLRQDOH GHO &,3 &RPLWDWR ,WDOLDQR 3DUDOLPSLFR Abbiamo cosÏ tesserato Marco Amodio, primo testimoQLDO GHOOD 0,2663257 H DSULSLVWD SHU TXHVWD GLVFLSOLQD GHO WXWWR QXRYD QHO )ULXOL 9HQH]LD *LXOLD 0DUFR DOOD VXD SULPD JDUD QD]LRQDOH KD JLj DUULFFKLWR LO SDOPDUHV GHOOœDV sociazione della prima medaglia conquistando il secondo SRVWR D 3DUPD LQ &RSSD ,WDOLD´ L’attività paralimpica è l’applicazione della gara di diVWHQVLRQH VX SDQFD ULVHUYDWD DL GLYHUVDPHQWH DELOL $QFKH QHOOH JDUH GL GLVWHQVLRQH VX SDQFD OD 0,263257 q VWDWD antesignana partecipando a tutti i Campionati organizzati dalla Federazione a partire dalla metà degli anni 2000. Il piÚ titolato rappresentante è Ferruccio Malacrea FKH KD FROOH]LRQDWR XQD VHULH GL PHGDJOLH GœDUJHQWR H FKH RUD ID parte del Consiglio direttivo dell’associazione.
Eventi collaterali VenerdĂŹ 18 dicembre, all’Auditorium della Casa della Musica, si terrĂ il convegno nazionale dal titolo “Cosa significa oggi allenare i giovaniâ€? con il patrocinio della Scuola Nazionale dello Sport del CONI. SarĂ inoltre allestita una mostra fotografica sulle associazioni sportive di Cervignano, organizzata in collaborazione coi locali Veterani dello Sport, che sarĂ arricchita da una rassegna dei luoghi dello sport a Cervignano, frutto di una accurata ricerca storica dell’associazione culturale “Cervignano Nostraâ€?. Infine verrĂ presentato il libro commemorativo della MIOSSPORT e verrĂ organizzato, in collaborazione con il Comitato Regionale “Fair Playâ€?, un premio da assegnare durante i Campionati.
Tra passato e futuro I primi 24 anni di attività , sotto la presidenza di Marisa Colussi KDQQR UHJLVWUDWR OD FUHVFLWD HVSRQHQ]LDOH GHL ULVXOWDWL FRQ OR VWDELOH SLD]]DPHQWR GL 0,2663257 QHO OH SULPH VRFLHWj Gœ,WDOLD LQ WXWWH OH FODVVL¿ FKH IHGHUD OL QD]LRQDOL ,O VRGDOL]LR q VWDWR DQFKH DQWHVLJQDQR GHOOD SHVLVWLFD ROLPSLFD IHPPLQLOH FKH FRVWLWXLVFH DQFRUD RJJL OD SDUWH SUHGRPLQDQWH GHO SDOPDUpV GHOOœDVVRFLD]LRQH FKH FRQWD &DPSLRQL H &DPSLRQHVVH ,WDOLDQL FKH KDQQR YLQ WR WLWROL ,WDOLDQL FRQTXLVWDWR PHGDJOLH D OLYHOOR (XUR peo e stabilito 152 primati Italiani. 'DO SXQWR GL YLVWD DJRQLVWLFR 0,2663257 VWD DW traversando un periodo di transizione nel quale la ³FDSLWDQD´ Ilaria Viglietti, da anni direttore tecnico dell’associazione, sta giungendo al termine della sua brillantissima e lunga carriera di atleta. Per lei la semSOLFH SDUWHFLSD]LRQH D GLFHPEUH QHOOD ³7RS ´ SXz FR VWLWXLUH XQ DPELWR RELHWWLYR 'DOOœDOWUR ODWR OœDVWUR QD scente Valentina Mian FKH QRQRVWDQWH OD JLRYDQH HWj DQQL KD JLj FROOH]LRQDWR WLWROL ,WDOLDQL JLRYDQL OL QRQ q DQFRUD SURQWD SHU DIIURQWDUH XQD FRPSHWL]LR QH FRQ DYYHUVDULH FRVu DJJXHUULWH 'RSR L WLWROL ,WD liani Assoluti conquistati da Katia Iacuzzo negli anni œ DQFRUD RJJL OœDWOHWD SL PHGDJOLDWD GHO SDOPDUHV 0,2663257 OœXOWLPR WLWROR LULGDWR ULVDOH DL FDPSLR QDWL $VVROXWL GHO quando, proprio a Cervignano, nel giorno GHO VXR HVLPR FRP pleanno, Giada Dijust FRQTXLVWz LO VXR SULPR titolo italiano assoluto.
Giada Dijust nel 2007 sul gradino piĂš alto del podio. Marco Amodio con la prima medaglia di pesistica paralimpica conquistata da un atleta del Friuli Venezia Giulia.
Nella foto: il presidente di MIOSSPORT, Ernesto Zanetti. Pagina accanto: il team MIOSSPORT ai campionati 2007. |
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F I G L I D I U N O S P O R T M I N O R E o v v e r o , s a r a n n o ( s t a t i ) q u a s i f a m o s i !
Settebello e Primiera La ‘Scopa’, il gioco di carte e non l’attrezzo domestico, è uno dei passatempo più diffusi in Italia. In passato non c’era osteria che si rispetti che non avesse il mazzo di carte da usare per una rinfrancante partita accompagnata da un buon bicchiere di vino. E mi ha sempre fatto sorridere che la nostra Nazionale di pallanuoto, uno degli sport più faticosi in assoluto, internazionalmente definito ‘Waterpolo’, venga affettuosamente chiamata ‘Settebello’ e quindi, in qualche modo, paragonata alla fatica di stare seduti su una sedia. Luca Clapiz, goriziano attorno al mezzo secolo, è uno di questi ‘figli di Nettuno’ quali sono i pallanuotisti italiani. «È uno sport – confida – molto faticoso e ricco di agonismo; di sicuro nulla di paragonabile né a una rilassante nuotata e tantomeno a una partita a carte. Il soprannome ‘Settebello’ con il quale è indicata la Nazionale italiana trae origine dal fatto che durante le lunghe trasferte in treno dei tempi andati si giocava spesso a carte. La leggenda narra che il famoso cronista Nicolò Carosio chiese a Gildo Arena, uno dei campioni che vinsero l’Olimpiade del 1948, come poter definire la squadra italiana e Arena rispose: “Ci chiami Settebello!”». Come si diventa pallanuotisti? «Si comincia con la scuola di nuoto. Poi ti accorgi che non sei fatto per fare corse contro il tempo e che trovi divertente inseguire palla e avversario lungo tutta la piscina. È una questione di… godimento personale». Questa ‘iniziazione’ per lei è avvenuta quando?
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«Da bambino, a metà degli anni Settanta, e non ho ancora smesso; almeno non del tutto, perché fra problemi societari, impegni familiari e il lavoro, è sempre più difficile allenarsi e formare una squadra». Lei ha all’attivo oltre trent’anni nel settore: può essere considerato una ‘memoria storica’… «Effettivamente agli inizi degli anni Novanta del secolo scorso, periodo che coincideva con la maturità agonistica della mia generazione, la Pallanuoto italiana, sotto la guida del leggendario Ratko Rudi , ebbe il suo momento d’oro con le vittorie di Olimpiadi e Mondiali e quant’altro si potesse vincere». Perciò anche lei subì il fascino del ‘Settebello’? «E chi non avrebbe voluto fare il tuffo in piscina con Rudi dopo la vittoria alle Olimpiadi di Barcellona del 1992? Inevitabile che ci fosse un forte motivo di emulazione nei confronti dei nostri campioni, ma era sempre e solo la passione a supportarci, perché passate le vittorie del Grande Slam, la pallanuoto italiana ha avuto quasi un ventennio di oblio da parte dei media. Solo i recenti successi ai Mondiali hanno risvegliato l’interesse attorno al ‘Settebello’; ma si sa, i media sono sempre pronti a dimenticare in fretta i meriti degli sport minori». In Italia, grazie a bacini di interesse locali, esistono squadre famose come la Pro Recco, da dieci anni consecutivi Campione d’Italia, che hanno oltre a una tradizione ormai secolare, anche consistenti fondi. Gorizia invece è una vera e propria ‘Cenerentola’… «Qui la pallanuoto è uno sport ancor più sconosciuto che altrove, e non possiamo certo vantare tradizioni storiche come a Genova o a Napoli; però noi ce l’abbiamo messa tutta sempre. I recenti successi della pallanuoto triestina hanno risvegliato un poco l’interesse regionale intorno a questo nostro sport. Ai tempi della Pallanuoto Gori-
Azione di gioco ai tempi in cui Luca Clapiz militava nella Pallanuoto Gorizia. Pagina accanto: una recente immagine di Clapiz in piscina con la sua cuffia n. 2.
zia non è che fossimo da buttar via, però abbiamo sempre militato in serie minori proprio per la mancanza di fondi adeguati, e alla fine, anche tra gli atleti davvero forti, c’è chi ha scelto di fare il medico piuttosto che il giocatore, magari professionista, ma affamato». Difatti oggi la Pallanuoto Gorizia non esiste più. «La società Gorizia Nuoto esiste ancora, semplicemente non c’è più la sezione Pallanuoto. Troppi pochi praticanti; e alla fine, abbattendo i muri dei confini, siamo andati a giocare con la Waterpolo di Nova Gorica». Un bell’esempio di collaborazione transfrontaliera. «Noi, la mia squadra, ci divertiamo molto a giocare. Come detto è un piacere al quale non sappiamo ancora rinunciare. Ma ci sono anche altre squadre italiane che, magari per allenamento, si sono iscritte alla Alpe Adria Waterpolo League e vengono a giocare in Slovenia o in Croazia». Lei che tipo di giocatore era? «Salvo rare eccezioni, ho sempre avuto sulla cuffia il numero due, perché il mio giocatore preferito portava questo numero e anche perché, di solito, è il numero che contraddistingue il difensore destro, che deve essere preferibilmente mancino». Mi sono perso… «Come in tutti gli sport, anche la pallanuoto ha le sue peculiarità; se stai sulla parte destra dello schieramento, rispetto alla direzione di attacco della tua squadra, il braccio sinistro
può inquadrare meglio lo specchio della porta e passare la palla all’altro versante. A eccezione del portiere, tutti i giocatori possono tenere la palla con una mano sola: essere mancini o destri, rispetto alla posizione rivestita, fa la differenza. Proprio per il fatto di esser mancino, ero chiamato a tirare i rigori; il mancino disorienta il portiere abituato a subire rigori tirati da destrimani». Interessante geometria sportiva. «Senza parlare di tutte le regole legate ai falli, all’uomo in più, al controllo delle unghie». Cosa c’entra il maquillage? «Le unghie lunghe sono pericolosissime. In una concitata fase di gioco è facilissimo toccare l’avversario e se le unghie non sono ben rasate è probabile procurare ferite. Prima della partita gli arbitri procedono a un controllo accuratissimo». Quante particolarità… «Senza scordare che come sport il waterpolo è nato nella fredda Scozia e non in un paese tropicale: le prime partite furono giocate dai galeotti che erano portati al fiume per lavarsi». Quanta storia sconosciuta e affascinante dietro agli sport minori. Se solo la smettessi di giocare a carte e imparassi a nuotare! Chiunque voglia segnalare “un mito della porta accanto”, può scrivere alla redazione di iMagazine: info@imagazine.it Per rileggere tutte le puntate precedenti di “Figli di uno sport minore” visita la sezione “approfondimenti” di www.imagazine.it |
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ALLA SCOPERTA DI...
CFMUNESCO Servizio di Federica Pettarin. Immagini di Convitto Nazionale Paolo Diacono
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Le Nazioni Unite a Cividale Dal 26 al 28 novembre duecento studenti da tutto il mondo saranno impegnati in una simulazione unica in Europa.
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CFMUNESCO, la simulazione dei dibattiti delle Nazioni Unite (MUN), ritornerĂ a Cividale del Friuli dal 26 al 28 novembre 2015, coinvolgendo 200 studenti delle scuole superiori che giungeranno da tutto il mondo, per confrontarsi in inglese su problematiche socio politiche mondiali di attualitĂ , imperniate sul tema generale “To pretect and preserveâ€? (prevenire e preservare). L’obiettivo del MUN, unica simulazione UNESCO in Europa, è quello di soddisfare i bisogni formativi degli studenti delle scuole superiori a cui è rivolto. Esso rispecchia il format di una conferenza di 3 giorni organizzata e coordinata in toto dagli studenti. Ad ogni studente viene richiesto di indossare i panni di un delegato impegnato nelle sedute di commissione delle Nazioni Unite nel rappresentare le posizioni di un Paese. Il che equivale a scrivere e presentare proposte, confrontarsi con gli altri delegati attraverso il dibattito e il voto per avanzare soluzioni plausibili ai problemi mondiali. I confronti avvengono in inglese e si svolgono secondo le procedure formali utilizzate durante le sessioni dell’ONU. In alto, il Comitato direttivo di CFMUNESCO. Sotto, il Convitto Nazionale “Paolo Diaconoâ€? di Cividale del Friuli che ospiterĂ tutte le attivitĂ di dibattito.
Perfettamente in linea con la vocazione internazionale del Convitto Nazionale “Paolo Diaconoâ€? (CNPD) a cui fa capo, il progetto è nato nel 2014 su iniziativa di un comitato spontaneo di studenti delle scuole superiori annesse all’Istituzione cividalese, con pluriennale esperienza di conferenze MUN all’estero. La dimensione internazionale del CFMUNESCO viene garantita da aspetti quali le tematiche dibattute, il numero di partecipanti esteri, l’uso della lingua inglese in tutte le attivitĂ , che sono coordinate e gestite dal Comitato Direttivo e Organizzativo. Il CFMUNESCO, che pur si contraddistingue per la sua valenza assolutamente innovativa (in Italia si svolgono solamente altre 3 conferenze MUN, a Genova, Milano e Roma) e per il suo carattere di originalitĂ (essendo uno dei pochi MUN al mondo a simulare il comitato UNESCO), diventa anche occasione per rafforzare il comparto turistico, avvicinando al territorio, alla sua storia e alle tradizioni locali gli studenti e i docenti stranieri che alloggeranno a Cividale. Le attivitĂ previste dal CFMUNESCO includono sia l’organizzazione di una conferenza MUN di 3 giorni sia la preparazione di un gruppo di studenti del Convitto e della rete Fri.Sa.Li per la conferenza stessa (training DO GLEDWWLWR IRUPDOH DFTXLVL]LRQH GHO OHVVLFR VSHFLÂż FR H delle regole di procedura del dibattito formale in lingua inglese, preparazione ai ruoli di supporto previsti dalla conferenza, potenziamento dell’uso della lingua inglese in ottica comunicativa). Tutti i dettagli e le informazioni relativi al progetto internazionale CFMUNESCO sono disponibili sul sito www.cfmunesco.it Federica Pettarin
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I componenti del Comitato esecutivo
Matteo Ferluga
Yara Cinel
Anna Fagotto
Martina Basso
segretario generale
vice segretario generale
presidente del Consiglio di sicurezza
presidente del Comitato UNESCO
Elena Pirker
Morgana Dorbolò
Arianna Zingale
presidente del Comitato per il disarmo
presidente del Comitato per l’ambiente
presidente del Comitato per i diritti umani
Federica Namor capo dello staff
PERSONAGGI MARCO MENATO Intervista e immagini di Margherita Reguitti
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Tra libri,
arte e futuro
Dalla necessitĂ di nuove risorse alla collaborazione sempre piĂš attiva con le strutture slovene: il direttore della Biblioteca statale isontina di Gorizia traccia le prospettive di una delle principali istituzioni culturali della cittĂ .
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La Biblioteca statale isontina di via Mameli 12 a Gorizia è una fra le piÚ importanti istituzioni culturali cittadine, con una lunga storia e un patrimonio di volumi in lingue diverse: oltre 400 mila opere e opuscoli, tra i quali incunaboli, edizioni del Cinquecento, periodici storici e correnti, manoscritti e pergamene, DFFDQWR D XQD VH]LRQH GHGLFDWD D PLFUR¿ OP H FG URP Attualmente la Biblioteca privilegia l’acquisto di opere relative ai campi disciplinari della bibliogra¿ D GHOOD JUD¿ FD GHOOH DUWL PLQRUL GHOOD VWRULD GHOOœDU WH GHOOœDUFKLWHWWXUD GHO GLULWWR H GHOOD OHWWHUDWXUD /H prime raccolte librarie, nucleo primigenio dell’attuale struttura, risalgono al 1629 quando il palazzo di proprietà del barone Verda von Werdenberg fu concesso alla Compagnia di GesÚ che vi installò il proprio FROOHJLR 'DO OD %VL FRPH q FRPXQHPHQWH QRWD
è diretta dal professor Marco Menato, appassionato biEOLR¿ OR FROOH]LRQLVWD VWXGLRVR H FXOWRUH GL DUWH FRQWHP SRUDQHD 8QD SDVVLRQH TXHVWœXOWLPD FKH KD GDWR RULJL QH DOOD *DOOHULD GœDUWH ³0DULR 'L ,RULR´ SXQWR GL ULIHUL mento per pittori e artisti del territorio ma anche interQD]LRQDOL GD 0XVLF D %RODI¿ R GD GH )LQHWWL D 6SDFDO H 'DUNR %HYLODFTXD 8QR VSD]LR DSHUWR QRQ VROR DOOD SLW WXUD PD DQFKH DOOD IRWRJUD¿ D JUD¿ FD VFXOWXUD H QDWXUDO mente alla presentazione di libri e organizzazione di dibattiti, in un humus di contaminazione di linguaggi arWLVWLFL GLIIHUHQWL Direttore Menato, la Bsi è inoltre editore e allo stesso tempo pubblica con case editrici anche stranieUH TXDOL L WLWROL SL VLJQL¿ FDWLYL" Š/D %VL HGLWD GDO OD ULYLVWD ³6WXGL JRUL]LDQL´ H altre due collane dedicate ai fondi della Biblioteca: si tratta comunque di una piccola attività , che non ha nulla di imprenditoriale e che può essere proseguita solo FRQ OœDLXWR GL VSRQVRUL]]D]LRQL SXEEOLFKH 5HFHQWHPHQWH è stato pubblicato con un editore tedesco, specializzato QHO FDPSR GHOOD ELEOLRJUD¿ D LO YROXPH ³/D ELEOLRWHFD GHO FROOHJLXP *RULWLHQVH 6RFLHWDWLV ,HVX QHOOD %LEOLRWHFD VWD WDOH LVRQWLQD GL *RUL]LD´ D FXUD GL *LXOLDQD 'H 6LPRQH FRQ XQD PLD SUHID]LRQH Ê LO FDWDORJR GHO QRVWUR IRQGR gesuitico, riguarda libri editi in prevalenza in area tedeVFD H GHOOœ(XURSD FHQWUDOH 3HU TXHVWR VL q VFHOWR GL ULYRO $ ¿ DQFR: il direttore della Bilioteca statale isontina, Marco Menato. )RWR LQ DOWR: la Biblioteca statale isontina.
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gersi a un editore internazionale per aprirsi a un pubEOLFR PROWR SL YDVWRª Intensa risulta essere l’attività d’arte che si svolge nella galleria intitolata al pittore goriziano Mario Di Iorio. Quale è il ¿ O URXJH GHO SURJUDPPD HVSRVLWLYR" Š6RSUDWWXWWR GDUH VSD]LR DL PROWL H EUDYL DUWLVWL OR cali, ma con inserti provenienti da altre aree della regione e almeno in un caso, quello di Giancarlo LimoQL GD 5RPD 8Q SLWWRUH FKH QRQ KD PDL HVSRVWR ROWUH Venezia, dove è stato docente di pittura all’Accademia GL %HOOH $UWLª Quali sono le condizioni per esporre nella galOHULD" L’unica condizione è un vero curriculum artistico e poi, visto che è una pratica che mi sono ritagliato, OœDUWLVWD PL GHYH SLDFHUHª Qual è il rapporto fra il mondo dei libri e quello GHOOœDUWH YLVLYD" ŠÊ XQ UDSSRUWR VWUHWWR FKH SXUWURSSR OœDWWXDOH EXUR crazia ha deciso di separare, ma anticamente musei – ELEOLRWHFKH ¹ DUFKLYL HUDQR XQD FRVD XQLFDª 8Q FROOH]LRQLVWD GœDUWH q DQFKH XQ ELEOLR¿ OR" Non necessariamente, ma può diventarlo, magari OLPLWDQGRVL DOOœHGLWRULD DUWLVWLFDª La crisi pesa su molte attività culturali. Realtà storiche hanno chiuso durante questo anno; per voi FRPH q DQGDWD" Š6LDPR ULXVFLWL D PDQWHQHUH DSHUWD OD %LEOLRWHFD D farla funzionare pur con budget molto ridotto e stando DWWHQWL D RJQL VSHVD &HUWR QRQ VL SXz FRQWLQXDUH FRVu H prima o poi bisognerà fare delle scelte e ragionare su cosa debba essere una Biblioteca, su che ruolo debba DYHUHª Quali sono i rapporti con le altre biblioteche delOD SURYLQFLD H GHOOD UHJLRQH" Š5DSSRUWL GL FROODERUD]LRQH VRSUDWWXWWR QHO FDPSR del prestito interbibliotecario e della catalogazione, visto che le realtà piÚ importanti fanno parte della meGHVLPD UHWH FLRq LO 6HUYL]LR ELEOLRWHFDULR QD]LRQDOH Anche in questo caso bisognerà ragionare sui compiti VYROWL GD QRL %LEOLRWHFD 3URYLQFLDOH H %LEOLRWHFD )HLJHO per non parlare di quello che potrà diventare, per GoUL]LD OD %LEOLRWHFD %HYN GL 1RYD *RULFD 4XHVWR DQ]L VDUj OœDVSHWWR SL LQWHUHVVDQWHª &KL VRQR L IUHTXHQWDWRUL GHOOD %VL" Š6WXGHQWL XQLYHUVLWDUL GD XQD SDUWH H GDOOœDOWUD L SHQ sionati che diventano lettori, pochi i ricercatori e ormai con il mutamento dell’insegnamento universitario, anche pochissimi gli studenti impegnati in ricerche biEOLRJUD¿ FKH OXQJKH H FRPSOHVVHª ,O OLEUR YHUUj PDL VRSSLDQWDWR GD H ERRN H VRFLDO" Non penso, ha una storia troppo lunga alle spalle, per arrendersi ai primi vagiti della nuova era elettroQLFD &RPXQTXH VH DQFKH IRVVH VRSSLDQWDWR ULPDUUHE be sempre una parte di pubblico affezionata al vecchio mezzo e soprattutto rimane il fatto che bisogna custodire e valorizzare i libri già stampati e ancora conservaWL QHOOH ELEOLRWHFKHª
La quadreria al secondo piano della Bsi
Scalone storico al primo piano della biblioteca. 4XDOL L SURJHWWL SHU LO " Andare avanti con il progetto di restauro della 6DOD 3HWUDUFD WHDWUR VWRULFR LQ FHQWUR FLWWj UHDOL]]DWR SULPD GHOOD *UDQGH *XHUUD GDOOœDUFKLWHWWR 0D[ )DELD ni all’interno del Trgoski dom $WWXDOPHQWH VRQR VWD WL DYYLDWL L ODYRUL HGLOL SHU LO UHFXSHUR GHOOœHGL¿ FLR FKH dovrebbero essere ultimati per il primo lotto entro il 6XFFHVVLYDPHQWH VL SRWUj DYYLDUH XQ SURJHWWR SHU XQD ELEOLRWHFD XQLFD IUD OD VORYHQD )HLJHO JLj IXQ zionante nello stesso palazzo, e noi almeno per quanto riguarda la pubblica lettura e la sezione per bamELQL H UDJD]]Lª
Margherita Reguitti
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L’attività del Doposcuola nasce dall’esigenza sempre più sentita da parte delle famiglie di trovare un servizio qualitativamente valido a cui fare riferimento per afµdare i propri µgli durante le ore lavorative pomeridiane, che sia utile al ragazzo più di un mero servizio di babysitting, fornendo un supporto per lo svolgimento dei compiti in maniera costante e continuativa. Partendo da questa premessa, il doposcuola proposto da Orizzonte Cooperativa Sociale propone un’attività basata sul lavoro in piccolo gruppo, in modo da creare un clima di aggregazione e condivisione che favorisca tanto l’apprendimento, quanto la crescita della persona, facendola sentire parte integrante e attiva del gruppo stesso. Proprio attraverso questo “vivere assieme condividendo gioie e dolori” si apprendono le regole della società, i valori e il rispetto dell’altro: così, il doposcuola diventa non solo luogo di studio, ma soprattutto luogo di aggregazione e crescita. La metodologia utilizzata è quella seguita dalla scuola e comunque maggiormente personalizzata in funzione della difµcoltà presentata dal singolo alunno/partecipante. Si cercherà di essere il punto di contatto tra scuola e famiglia, instaurando un dialogo attivo con le µgure che seguono l’alunno/µglio, per poter fornire non solo un servizio di qualità, ma soprattutto un supporto valido e concreto µnalizzato al raggiungimento di un’autonomia personale e una gratiµcazione nell’affrontare e superare la scuola. L’obiettivo principale non è solo quello di far recuperare le lacune scolastiche, ma fornire una “cassetta degli attrezzi” costituita da strumenti e tecniche valide per il raggiungimento di un’autonomia personale nello studio. Il servizio di doposcuola si rivolge a tutti i bimbi che affrontano la scuola primaria e ai ragazzi che affrontano la sµda delle scuole secondarie di primo grado; per questi due macrogruppi le strategie utilizzate saranno diverse e calibrate sul bambino/ragazzo, ma gli obiettivi primari del doposcuola sono i seguenti: - fornire un aiuto concreto e speciµco agli alunni in difµcoltà, con operatori specializzati; - insegnare metodi e tecniche di studio efµcaci; - evitare il burn-out e la demotivazione degli alunni. Questi obiettivi saranno perseguiti in maniera diversa a seconda dell’età dei partecipanti: infatti i piccolini (I-II elementare), partecipanti allo spazio compiti, saranno guidati a muovere i primi passi nella vita da
Orizzonte:
l’obiettivo è… sopravvivere ai compiti! scolaro non escludendo la componente ludica che caratterizza questa età, puntando maggiormente l’attenzione sul fascino della scoperta e dell’apprendimento di nuove conoscenze gettando le fondamenta di un valido metodo di studio. Per la fascia dei più grandicelli (III-IV-V elementare) gli obiettivi saranno di livello superiore: pur mantenendo una componente ludica lo svolgimento dei compiti sarà maggiormente improntato sull’apprendimento di un metodo di studio valido e quanto più possibile autonomo. Inµne per i ragazzi grandi, ovvero gli studenti delle scuole secondarie di primo grado, l’obiettivo fondamentale del doposcuola sarà quello di portare il ragazzo all’autonomia nello svolgimento dei compiti. Per il raggiungimento di tali obiettivi appare fondamentale, dove possibile e/o necessario, creare una rete con gli insegnanti e la famiglia con diverse modalità: - concordare con gli insegnanti obiettivi e metodi da utilizzare per aiutare gli alunni; - incontri di programmazione con il corpo docenti; - incontri con i genitori per condividere risultati ottenuti e strategie utilizzate. Tale offerta viene estesa anche a bambini o ragazzi con disturbi speciµci dell’apprendimento (DSA), in quanto disponiamo di personale formato nel supporto scolastico a bambini/ragazzi con certiµcazione DSA. Le possibilità per accedere al servizio sono diverse: - doposcuola di gruppo: nelle giornate di lunedì, martedì, giovedì e venerdì con orario 14:30-17 presso le nostre sedi; - lezioni individuali di coppia; - lezioni individuali.
Cooperativa Sociale Orizzonte Tel. 0481 282089 E-mail: coop.orizzonte@gmail.com Seguici anche su Facebook: Orizzonte Società Cooperativa Sociale.
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SCADENZA 12 NOVEMBRE ▶ AGAPE NATALE Sezione: A) poesia; B) racconto Lunghezza: A) libera; B) max 5 pagg. A4 Quota: € 10,00 Premi: targhe, medaglie, diplomi Info: 041 900404 www.associazioneagape.org SCADENZA 15 NOVEMBRE ▶ RACCONTI D’AMORE Sezione: racconto breve Lunghezza: max 15 cartelle Quota: € 10,00 Premi: pergamena ricordo Info: 331 9407062 www.fiabastrocca.it SCADENZA 18 NOVEMBRE ▶ POESIA AL BAR Sezione: poesia Lunghezza: max 40 versi Quota: € 25,37 Premi: attestati, targhe, medaglie, pubblicazione opera Info: 0544 1672153 www.didattica-libri-eventi.it SCADENZA 20 NOVEMBRE ▶ PEGASUS GOLDEN SELECTION Sezioni: A) romanzo; B) silloge poetica Lunghezza: A) libera; B) max 50 versi Quota: € 30,00 Premi: pubblicazione opere Info: 0541 1837415 www.pegasusedition.it SCADENZA 30 NOVEMBRE ▶ ROSSO D’INVERNO Sezione: racconto Lunghezza: max 9.000 battute Quota: € 10,00 Premi: 1) € 400,00, targa, diploma, valigetta radicchio rosso; 2) € 200,00, targa, diploma, valigetta radicchio rosso; 3) libri, targa, diploma, valigetta radicchio rosso Info: 0422 381504 www.comunecasier.it ▶ POETI E SCRITTORI UNITI IN BENEFICENZA Sezioni: A) poesia; B) narrativa/
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saggistica Lunghezza: A) max 33 versi; B) max 1.800 caratteri Quota: € 10,00 Premi: 1. € 500,00; 2. € 300,00; 3. € 200,00 Info: 349 0934037 www.pennadautore.it ▶ LEGGIADRAMENTE Sezioni: A) narrativa; B) poesia Lunghezza: A) max 27.000 battute; B) max 105 versi Quota: € 15,00 Premi: 1. € 300,00 e diploma; 2. € 200,00 e diploma; 3. € 100,00 e diploma Info: 011 4346813 www.cartaepenna.it ▶ PREMIO CORONA Sezioni: A) poesia; B) racconto Lunghezza: A) max 30 versi; B) libera Quota: € 10,00 Premi: corone artigianali, quadri e targhe Info: 345 5140320 http://premioletterariocorona.myblog.it ▶ LETTERE A LETIZIA Sezioni: A) prosa; B) poesia Lunghezza: max 18.000 battute Quota: nessuna Premi: libri Info: 0934 575936 http://concorsoletterealetizia.blogspot.it ▶ POESIA DELL’ANNO Sezioni: A) poesia a tema libero; B) poesia d’amore; C) poesia religiosa Lunghezza: max 30 versi Quota: € 10,00 Premi: trofei, targhe, diplomi, pergamene Info: 070 884763 http://elisapiano.weebly.com ▶ PONTE VECCHIO Sezioni: A) poesia; B) racconto Lunghezza: A) max 30 versi; B) max 4 cartelle Quota: € 10,00 Premi: 1. € 100,00, targa e diploma Info: premiopontevecchio@gmail.com ▶ TROFEO MONTEFAMEGLIO
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Sezione: poesia Lunghezza: max 36 righe Quota: € 13,00 Premi: pubblicazione opere Info: 02 98233100 http://clubautori.it ▶ CERTAMEN APOLLINARE POETICUM Sezione: poesia Lunghezza: libera Quota: nessuna Premi: certificato di partecipazione Info: 06 87290331 http://fsc.unisal.it SCADENZA 1 DICEMBRE ▶ DONNA Sezioni: A) prosa; B) poesia Lunghezza: A) max 10 cartelle; B) max 35 versi Quota: nessuna Premi: targhe ed eventuali assegni Info: 380 2191133 www.premioletterariodonna.it SCADENZA 5 DICEMBRE ▶ IL CAMPANILE Sezione: poesia Lunghezza: libera Quota: € 5,00 Premi: targhe, attestati e riconoscimenti artistici Info: 334 2107412 www.cerchiaraperladellojonio.org SCADENZA 6 DICEMBRE ▶ BUSSI SUL TIRINO Sezioni: A) poesia; B) racconto breve; C) aforismi Lunghezza: A) max 30 versi; B) max 3 cartelle; C) 3-10 aforismi Quota: € 10,00 Premi: 1. € 150,00 e pergamene Info: 366 2188697 http://premiobussi.webnode.it SCADENZA 13 DICEMBRE ▶ SAN VALENTINO Sezione: racconti d’amore Lunghezza: 9.000-14.000 battute Quota: nessuna Premi: 1. € 1.000,00 e ope-
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ra artistica Info: 0364.322623 premioletterariosanvalentino@gmail.com SCADENZA 15 DICEMBRE ▶ C’ERA UNA VOLTA UN BAMBINO COME ME… Sezione: narrativa Lunghezza: max 16.200 battute Quota: € 10,00 Premi: targhe e diplomi Info: 331 9208948 www.caffedellearti.org ▶ L’INFINITO Sezione: poesia Lunghezza: max 35 versi Quota: € 5,00 Premi: opere pittoriche, targhe, diplomi Info: 377 1302132 SCADENZA 18 DICEMBRE ▶ PREMIO FRANCESCO CHIRICO Sezione: poesia Lunghezza: max 50 versi Quota: € 5,00 Premi: quadri e targhe Info: 0965 022021 presidente@associazioneincontriamocisempre.it SCADENZA 19 DICEMBRE ▶ SAN PELLEGRINO Sezione: poesia Lunghezza: max 25 versi Quota: nessuna Premi: buoni in denaro e pergamene Info: 366 4532151 www.culturabrembana.com SCADENZA 21 DICEMBRE ▶ POIESIS Sezioni: A) poesia; B) racconti Lunghezza: A) max 32 versi; B) max 4 cartelle Quota: € 10,00 Premi: targhe e attestati Info: 329 1926958 http://bnlvc. jimdo.com SCADENZA 30 DICEMBRE ▶ PREMIO JACQUES PREVERT Sezioni: A) raccolta poesie; B) narrativa Lunghezza: A) max 32 versi ciascuna; B) libera Quota: € 18,00 Premi: pubblicazione opera e attestati Info: 02 98233100 www.club.it SCADENZA 31 DICEMBRE ▶ PREMIO SANT’AMBROGIO Sezioni: A) poesia; B) racconto Lunghezza: A) libera; B) max 40.000 battute Quota: € 10,00 Premi: pergamene e fotografie artistiche Info: 349 8424854 www.unicamilano.it
“CURARSI CON I FIORI DI BACH� Il nuovo libro di Roberto e Nicoletta Pagnanelli
Editoriale Programma, casa editrice di Treviso, pubblica il nuovo libro dello psichiatra triestino Roberto Pagnanelli, scritto a due mani con la studentessa Nicoletta L. Pagnanelli. Disponibile nelle librerie del Friuli Venezia Giulia, sarĂ allegato, in novembre, ai quotidiani del Trentino-Alto Adige.
Un volume per DPOPTDFSF J Ă™ P ri di Bach scritto da Roberto e Nicoletta Pagnanelli con un taglio pratico, semplice e accessibile a tutti. Comprendere i segreti dei rimedi piĂš conosciuti al mondo, per imparare ad impiegarli con facilitĂ e somministrarli con successo anche da parte di chi non sia un vero e proprio esperto in materia. Farete un’esperienza pratica con ottime ricette mediche, casi clinici, storie romanzate per affascinare il lettore e farlo scendere, poco alla volta, nel ‘genio del rimedio’. CosĂŹ sono indicati i dosaggi, i metodi di somministrazione, i criteri per la scelta dei rimedi, il tutto condito da un po’ di fantasia e un briciolo di poesia che è concessa agli autori. Nicoletta L. Pagnanelli (foto in basso), studentessa appena diplomata al Liceo Classico Dante Alighieri di Trieste col massimo dei voti, ha partecipato con impegno al progetto e si è cimentata in un’impresa EB EFĂ™ OJSTJ FODJDMPQFEJDB USPWBSF VO QFSTP naggio della letteratura italiana ed internazionale da associare, per sintomi, atteggiamenti psicologici e comportamenti, ad ogni singoMP Ă™ PSF EJ #BDI $PTĂ„ $MBSJTTB %BMMPXBZ EJWFO UB "HSJNPOZ MB 1FSQFUVB EFM .BO[POJ TJ JEFO UJĂ™ DB JO $FOUBVSZ 3PTTP .BMQFMP JO 8JME 0BU JM EPUUPS +FLZMM F NJTUFS )ZEF DPSSJTQPOEPOP B $IFSSZ 1MVN F DPTĂ„ WJBc Ne è uscito un volume leggero, illustrato splendidamente con immagini a colori da Marilena Ferrara, autrice anche dell’immagine di una copertina davvero suggestiva. I Fiori di Bach rappresentano una terapia semplice, fuori dagli schemi tradizionali e i protocolli della medicina classica (la quale agisce sĂŹ a livello chimico ma tralascia il fondamentale elemento FNP[JPOBMF * Ă™ PSJ JO vece agiscono in profonditĂ , a livello inconscio, senza effetti collaterali di sorta e per questo sono considerati del tutto innocui. Non sono per-
tanto da considerarsi una terapia ‘medica’ in senso stretto, potendo venir impiegati anche da psicologi, erboristi, naturopati e semplici appassionati, ma fornendo in genere ottimi risultati. Nasce cosĂŹ una raccolta esaustiva dove per PHOJ SJNFEJP DmĂ€ VO QSPĂ™ MP QTJDPMPHJDP F VO atteggiamento caratteriale che ne viene associato e che risulta per cosĂŹ dire ‘familiare’, aiutando a comprendere meglio il mondo interiore di chi a noi si rivolge per avere un supporto in caso di ansia, malattie psicosomatiche, depressione e disturbi emotivi in genere. Al termine del volume è stato inserito un paragrafo contente ‘Domande & Risposte’ per WFSJĂ™ DBSF DPNF TJ GB QFS HMJ TUVEFOUJ JM HSBEP di preparazione raggiunto! Non vi preoccupate‌ non vi daremo noi il voto‌ lo daranno le persone che, da domani, si rivolgeranno a voi per ricevere un aiuto! E allora vedremo se saremo stati bravi‌ insegnanti! Dr. Roberto Pagnanelli
Gli autori
Il dottor Roberto Pagnanelli è medico-chirurgo e psicoterapeuta. Specializzato in Psichiatria all’UniversitĂ degli Studi di Trieste, è diplomato in Medicina Psicosomatica presso l’Istituto Riza di Milano, in Medicina Omeopatica e in Psicoterapie Brevi. Ăˆ autore di numerosi volumi. Ha collaborato con le riviste Starbene, PiĂš Salute & Benessere, Viver Sani & Belli, Riza scienze, Donna Moderna e Salute Naturale. Ideatore della MuTJDPUFSBQJB $JOFNBUPHSBĂ™ DB SJDFWF OFHMJ TUV di di Trieste, Monfalcone, Udine e Gorizia (info: www.robertopagnanelli.it cell: 330 240171). Nicoletta L. Pagnanelli è studentessa universitaria iscritta all’UniversitĂ degli Studi di Trieste. Ha partecipato alle Olimpiadi delle Neuroscienze. Ăˆ al suo primo lavoro.
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(as) s a g g i Giandomenico Bagatin Il Cuore Bambino - Dalle illusioni infantili alla forza dell’essere adulti Editoriale Programma - Macro, 2015 Pagg. 270 € 12,00 Perché soffriamo? Perché spesso siamo infelici e insoddisfatti? Perché siamo esseri umani. La nostra natura ci porta verso la ricerca del piacere, la fuga dal dolore e la ricerca di certezze. Il mondo è doloroso, frustrante e in perenne cambiamento. Accettare questa realtà è faticoso per il nostro Cuore, che si rifugia nella magia e costruisce logiche irrealistiche. Soprattutto, cerca il paradiso dell’assenza di fatica e dolore. Per questo la
pubblicità, la propaganda, i leader carismatici e i film di Hollywood riescono a convincerci a fare cose assurde e dannose: ci promettono il paradiso, la felicità eterna, se solo… Giandomenico Bagatin ci spiega chiaramente le meccaniche del grande imbroglio alla base di molti disagi psicologici e sociali. Mostra anche in modo semplice come risvegliarsi dall’ipnosi di massa, ricomprare l’anima dai venditori di certezze e guardare la realtà in faccia. Ma perché prendersi questo disturbo? Perché rinunciare alle false consolazioni permette di far crescere il proprio Cuore, e di riconnettersi agli altri e al flusso pulsante della vita. “Al di là dei limiti umani […questo processo…] è alla base delle forme più potenti, concrete, commoventi e durature di umana felicità”.
Gideon Cross non fa che ripetere a Eva che lei è il suo angelo. Ed Eva pensa che Gideon sia il vero miracolo della sua vita. Il suo meraviglioso guerriero ferito, tanto determinato a sconfiggere i demoni della sua amante quanto deciso a non affrontare i propri.
Le promesse che si sono scambiati avrebbero dovuto legarli più di carne e sangue, invece hanno aperto vecchie ferite, li hanno esposti al dolore e all’insicurezza e hanno permesso ai loro nemici di venire allo scoperto. Nel momento più luminoso della loro storia, l’oscurità del passato sembra invadere e compromettere tutto ciò per cui hanno combattuto. Eva e Gideon si trovano di fronte a una scelta terribile: la sicurezza della vita che avevano prima di conoscersi o la lotta per un futuro che improvvisamente sembra un sogno impossibile e senza speranza.
Jonas Jonasson L’assassino, il prete, il portiere Bompiani, 2015 Pagg. 352 € 20,00 Johan Andersson, conosciuto da tutti come Anders l’Assassino, è appena uscito di prigione e sbarca il lunario facendo piccoli lavori per i gangster della zona, e li farebbe anche bene se non fosse per il vizio di bere, che inizia a minac-
ciare la sua professionalità. La sua vita subisce una svolta quando Anders incontra Johanna Kjellander, pastore della Chiesa protestante, e un portiere d’albergo (o meglio, di un bordello, appena diventato hotel con una stella). I tre decidono di formare una società basata sulle doti (e la reputazione) di Anders, mentre gli altri si occupano di trovare clienti, gestire le relazioni pubbliche e portare avanti nuove strategie di business. L’impresa funzionerebbe, se non fosse che…
Sylvia Day In gioco per te Mondadori, 2015 Pagg. 364 € 11,00
Isabel Allende L’amante giapponese Feltrinelli, 2015 Pagg. 288 € 18,00 Alma Belasco, affascinante pluriottantenne, colta e facoltosa, decide di trascorrere gli ultimi anni della sua vita a Lark house, una residenza per anziani nei pressi di San Francisco. In questa struttura stringe amicizia con Irina, giovane infermiera moldava, di cui presto si innamorerà il nipote Seth Belasco. Ed è ai
due giovani che Alma inizierà a raccontare la sua vita, in particolare la sua grande storia d’amore clandestina, quella con il giapponese Ichi, figlio del giardiniere dell’aristocratica dimora in cui ha vissuto, nonché compagno di giochi sin dalla più tenera infanzia. Sullo sfondo di un paese attraversato dalla Seconda guerra mondiale, con le taglienti immagini di una storia minore - quella dei giapponesi deportati nei campi di concentramento -, si snoda un amore fatto di tempi sbagliati, orgoglio malcelato e ferite da curare, ma al tempo stesso indistruttibile, che trascende ogni difficoltà e vive in eterno nel cuore e nei ricordi degli amanti.
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Molto piĂš di un semplice caffè Quattro punti vendita in regione e l’attenzione sempre puntata sulla necessitĂ dei clienti: sono alcuni dei segreti di “Cialde in Timeâ€?. PerchĂŠ dalle capsule monoporzionate al comodato delle macchine per l’espresso, il futuro riserverĂ ancora grandi sorprese. Andrea, Barbara e Gianpiero Novello (nella foto), com’è nata l’idea di avviare questo genere di attivitĂ ? ÂŤPiĂš che un avvio, è stata un’evoluzione dell’attivitĂ svolta da quasi trent’anni, quando le capsule erano ancora un brevetto “Lavazzaâ€?. Internet è entrato di prepotenza nel mercato delle capsule sfruttando i comodati d’uso in essere e offrendo prodotti a prezzi piĂš bassi, molto spesso sfruttando le macchine del caffè di altri gestori. La risposta non poteva essere che intervenire in maniera decisa sul territorio che si vuole servireÂť. In poco tempo al punto vendita da cui siete partiti se ne sono aggiunti altri tre: qual è il segreto di questo successo? ÂŤChiamarlo successo è prematuro e “porta maleâ€?. PiĂš che altro, è l’esigenza di essere presenti e visibili nel territorio dove intendiamo operareÂť. La vostra offerta in cosa spazia? ÂŤCerchiamo di offrire ai nostri clienti una scelta accurata dai prodotti monoporzionati piĂš conosciuti ai prodotti di nicchia ad alto valore qualitativoÂť. I clienti che entrano da voi solitamente cosa desiderano? ÂŤI clienti entrano per curiositĂ , spinti da messaggi che i media diffondono sempre piĂš spesso. Cercano soprattutto la possibilitĂ di gustare un ottimo caffè espresso, sia a casa che al lavoroÂť. A chi sostiene che il vero caffè è solo quello della moka, cosa rispondete? ÂŤNulla al mattino profuma piĂš di una moka al lavoro. Il caffè di moka è un orgoglio italiano ma anche il
caffè espresso è italiano e crediamo che quando manca il caffè, manchi piĂš l’espressoÂť. Nel settore delle cialde l’evoluzione in questi anni è stata repentina: il futuro riserverĂ ulteriori novitĂ ? ÂŤOltre a tutto quello che concerne il caffè, ormai il mercato offre ampie possibilitĂ come gli infusi e le tisane. Il futuro avrĂ , comunque, uno sguardo piĂš “ecofriendlyâ€?, con capsule non piĂš in plastica ma compostabili. Questo futuro è ormai prossimoÂť. Le cialde offrono la possibilitĂ di avere gusti diversi di caffè: quali sono i pro e i contro di questa opportunitĂ ? ÂŤIl caffè è un piacere ed essendo un prodotto tostato e assemblato in modo diverso dai produttori permette di spaziare tra vari profumi, sapori, tostature e aromi che fanno sĂŹ che la convivialitĂ del rito caffè possa essere impreziosita da confronti e opinioniÂť. Quali sono i punti forti del servizio di Cialde in Time? ÂŤSicuramente il radicamento sul territorio evitando prevaricazioni, comportandoci con cordialitĂ e umiltĂ , crescendo giorno per giorno consapevoli che tanto ancora dobbiamo conoscere e tanto ancora dobbiamo al piacere e alla soddisfazione dei nostri clientiÂť. Siamo partiti dal passato, terminiamo con il futuro: quali saranno le prossime novitĂ che Cialde in Time ha in serbo per i suoi clienti? Š1RQ Âż QLDPR PDL GL LQIRUPDUFL GL FRQRVFHUH SUR poste e prodotti nuovi. Idee ce ne sono ma non vogliaPR SHUGHUH GL YLVWD TXHOOR FKH DEELDPR Âż QRUD FUHDWR H il senso per cui i negozi “Cialde in Timeâ€? sono natiÂť.
MONFALCONE - Via Duca d’Aosta 70, tel. 0481 45412 PALMANOVA - Piazza Grande 22, tel. 0432 935091 GRADO - Viale Europa Unita 25, tel. 0431 876285 CERVIGNANO DEL FRIULI - Via Mazzini 1/1, tel. 0431 371198 cialdeintime@gmail.com - www.cialde-nordest.it
MOSTRE IN FVG (calendario aggiornato su www.imagazine.it) 1 novembre – 6 gennaio ▶IL MONDO È LÀ Oltre cento le opere d’arte selezionate, esempi emblematici che per qualità, stile e storia danno vita a un percorso dedicato al Novecento giuliano. Trieste. Magazzino delle Idee, Corso Cavour. Orario: mar-mer 10-13; gio 10-13/14-17; ven-dom 1013/15-19. Ingresso libero. Info: 040 3798500 Fino al 11 novembre ▶RI-FORMA La mostra allestita da Gabry Benci è una collezione di tecniche miste che manifestano un rinnovato interesse per grafiche, dipinti, collage e per inedite installazioni. Trieste. Sala d’Arte, piazza Unità 4. Orario: 10-13/1720. Ingresso libero. Info: www.retecivica.trieste.it
Fino al 13 novembre ▶ANTEPRIME DI GORIZIA ITALIANA Immagini e documenti testimonieranno i primi passi della burocrazia italiana nella città occupata, la condotta dei soldati in trincea e nelle vie cittadine, la vita quotidiana della popolazione tra paura e curiosità. Gorizia. Biblioteca statale isontina, via Mameli 12. Orario: lun-ven 10-12. Ingresso libero. Info: 0481 532105 Fino al 15 novembre ▶FRANCO COSTALONGA Mostra monografica volta a celebrare la grandezza dell’artista veneziano, la cui opera Sfera (1969), realizzata in plexiglas e metallo cromato, fa parte della collezione Peggy Guggenheim. Sacile (PN). Studio d’Arte G.R., viale Zancanaro. Orario: mar-sab 9.30-12.30/1619.30. Ingresso libero. Info: www.studioartegr.com ▶FABIO RINALDI La mostra Forty-one shades of portrait, ovvero quarantun sfumature di ritratto, che sottolinea le sottili differenze, anche psicologiche, esistenti tra i personaggi raffigurati, è curata da Adriano Perini. Muggia (TS). Museo Carà, via Roma 9. Orario: marven 17-19, sab 10-12/1719, dom e festivi 10-12. Ingresso libero. Info: 040 9278632
Fino al 28 novembre ▶I CALDI COLORI DELL’AUTUNNO Paolo Sant, autodidatta dalla grande personalità creativa, prende spunto dalla natura per sviluppare le sue opere, offrendo rappresentazioni in forte contrasto l’una con l’altra. Villesse (GO). Spazio Caffè ”La Caffetteria”, Tiare Shopping. Orario: 8.3021. Ingresso libero. Info: www.imagazine.it
Fino al 29 novembre ▶MARAVEE THERAPY L’ossessiva ricerca della perfezione tra modus vivendi e scienza in fotografie, sculture, video, teatro, danza. Majano (UD). Castello di Susans, località Susans. Orario: mar-dom 15-19. Ingresso libero. Info: www. castellodisusans.com Fino al 8 dicembre ▶IPPOLITO CAFFI Dipinti di viaggio tra Italia e Oriente. Il complesso del corpus espositivo proviene dall’importantissima e ricchissima collezione di Ca’ Pesaro - un unicum nel suo genere - appartenente alla Fondazione Musei Civici di Venezia. Trieste. Museo storico del Castello di Miramare. Orario: 9-19. Ingresso: € 8. Info: www.castellomiramare.org
Fino al 14 dicembre ▶CECILIA SEGHIZZI – IMPRESSIONI Impressioni dell’artista che si trasformano in emozioni per il pubblico, come quelle suscitate dalle composizioni musicali di Cecilia Seghizzi, alle quali i quadri vengono associati. Gorizia. Galleria d’Arte Seghizzi, Corso Verdi 85. Orario: lun e ven 10-14; mer 14.30-18.30. Ingresso libero. Info: 0481 530404 Fino al 19 dicembre ▶IBIDEM. L’ARTE SUL LUOGO DELL’ARCHITETTURA
Progetto di ricerca artistica dedicato a quell’arte che indaga stabilmente un luogo, che ritorna a esso più e più volte per esplorarlo, rappresentarlo o acquisirne consapevolezza. Pordenone. Fondazione Furlan, via Mazzini 49. Orario: mar-sab 17-20. Ingresso libero. Info: www. fondazioneadofurlan.org ▶ MATERIA Mostra di Lidia Boševski Trieste. Econtemporary, via Crispi 28. Orario: giosab 17-20. Ingresso libero. Info: www.exibart.it Fino al 6 gennaio ▶ INTERVENTISMO, 1915-2015 Un dipinto, mai esposto in precedenza al pubblico, di uno dei protagonisti assoluti del Futurismo: Giacomo Balla. Gorizia. Musei Provinciali, Borgo Castello. Orario: mar-dom 10-19. Ingresso € 5. Info: musei@provincia.gorizia.it
Fino al 10 gennaio ▶ SE UNA NOTTE D’INVERNO La mostra, che vede la partecipazione di sei artisti italiani ed internazionali, prende avvio dalla lettura del romanzo di Italo Calvino “Se una notte d’inverno un viaggiatore”. Monfalcone (GO). Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, piazza Cavour 44. Orario: gio-ven 16-19, sab-dom 10-13/1619. Ingresso libero. Info: 0481 494360 galleria@comune.monfalcone.go.it Fino al 17 gennaio ▶ ASSEDIO ALLA FORMA Prima organica esposizione in Italia del lavoro di Pordenone Montanari. Pordenone. Galleria Bertoia, Corso Vittorio Emanuele II 60. Orario: mersab 15.30-19.30; dom 1013/15.30-19.30. Ingresso € 3. Info: www.comune.pordenone.it/galleriabertoia
Fino al 29 gennaio ▶ IN LOVE WITH CLAY mostra fotografica dedicata alla vita della grande scultrice Fiore de Henriquez (Trieste, 1921 - Peralta, 2004) a 11 anni dalla scomparsa. Trieste. DoubleRoom arti visive, via Canova 9. Orario: lun-ven 17-19. Ingresso libero. Info: https:// doubleroomtrieste. wordpress.com Fino al 28 febbraio ▶ TINA MODOTTI – LA NUOVA ROSA Arte, storia e nuova umanità. Udine. Casa Cavazzini, via Cavour 14. Orario: mardom 10.30-17. Ingresso: € 5. Info: www.comune.udine.it Fino al 30 marzo ▶ PREZIOSI RITORNI La mostra, oltre a permettere la visione di oggetti di particolare valore artistico o storico, presentati per la prima volta o resi fruibili in un’ottica nuova, ha un carattere didattico e divulgativo. Cividale del Friuli (UD). Monastero di Santa Maria in Valle. Orario: lunven 10-13/15-18; sab, dom e festivi 10-18. Info: www.monasterodisantamariainvalle.it
Fino al 3 aprile ▶ SOLI DI NOTTE Opere di Joan Mirò, molte delle quali mai esposte in Italia, legate a una fase artistica estremamente fertile e poco conosciuta, racchiusa fra i primi anni cinquanta e la sua scomparsa. Codroipo (UD). Villa Manin di Passariano. Orario: mar-dom 10-19. Ingresso € 12. Info: http://villamanin.it
I COSTI E GLI ORARI DI APERTURA POSSONO VARIARE SENZA PREAVVISO. VERIFICARE SEMPRE RIVOLGENDOSI AGLI APPOSITI RECAPITI.
PERSONAGGI SALVATORE PUDDU Servizio e immagini di Margherita Reguitti
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Tra arte
ed etica
L’uomo e lo spazio, la natura e il progresso: l’artista ronchese ricerca nelle sue opere il rapporto di causa-effetto tra il nostro mondo e quello in via di sviluppo. Stiamo scordando la nostra umanità per paura di perdere quanto abbiamo accumulato senza dare nulla.
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Se nel mondo dell’arte si è già visto tutto, ciò che rende interessante un artista è il pensiero generativo della sua creatività , il suo impegno nel farsi domande e proporre delle risposte possibili o fantastiche, una lettura del presente capace visionariamente di prospettare un’evoluzione di contenuto non solo estetico. La forza espressiva, l’originalità di segno e materia pittorica, la capacità tecnica, sono elementi interessanti e caratterizzanti dell’opera di un artista. Ma non sono secondi rispetto allo sguardo etico, all’essere uomini e donne dotati di sensibilità straordinaria in grado di leggere la quotidianità di povertà e ricchezza del nostro presente, spiccando un volo fantastico verso il futuro. In questo modo di fare arte, fra ricerca formale e concettuale, si inserisce l’opera di Salva74
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tore Puddu. Il suo lavoro concentra e sviluppa sulle tele il rapporto fra uomo e territorio, il confronto fra la mente umana e il cosmo, la mappa della terra vista dall’alto dello spazio, adottando uno strumento HVSUHVVLYR ¿ JXUDWLYR DVWUDWWR H JHRPHWULFR )RUPD tosi all’Istituto statale d’arte di Gorizia con i maestri Cesare Mocchiutti e Agostino Piazza, Puddu dalla prima mostra collettiva nel 1971 a Ronchi dei Legionari, dove vive e opera, a oggi ha sempre lavorato su temi precisi, scegliendo tempi e spazi dove esporre, indifferente alle pressioni del mercato. Il suo lavoUR q ULÀ HVVLRQH H ULFHUFD FDSDFLWj GL DIIURQWDUH WHPL complessi con la semplicità generata dalle conoscenze tecniche e dall’onestà intellettuale dell’idea generatrice. Come si esprime la sua creatività nell’interazione IUD HVVHUH XPDQR H VSD]LR IUD SLDQHWD H LQ¿ QLWR IUD segno e materia? Sto realizzando delle opere composte da sezioni GL PRGXOL FKH SRWUHEEHUR HVVHUH HVSDQGLELOL DOOœLQ¿ QL to, utilizzando tecniche antiche e la moderna tecnologia. Il primo passo è un bozzetto su carta nel quale si fondono disegno, colore ma anche la materia di frantumazioni di vetro e legno. L’immagine successivamente passa attraverso uno scanner, lascio cosÏ alla macchina registrare dettagli del mio lavoro che sfuggono all’occhio umano. Quindi stampo a colori il bozzetto. Solo a questo punto inizio a realizzare l’o-
pera sulla tela, lavorando ogni sezione su diversi caYDOOHWWL Âż QR DOOÂśDVVHPEODJJLR Âż QDOH ,O ULVXOWDWR VRQR opere di grandi dimensioni che hanno la potenzialitĂ di ampliarsi, creando una relazione con lo spazio che le ospitaÂť. &RPH GHÂż QLUHEEH OD VXD DUWH" Š'LIÂż FLOH GHÂż QLUVL GLUHL SHUz FKH FÂśq QHOOD PLD creativitĂ un’astrazione visionaria giĂ presente nelOH SULPH RSHUH RJJL SL HYLGHQWH LQ XQ LQWUHFFLR Âż JXUDWLYR GL JHRPHWULH H Âż JXUH DVWUDWWH 1HO PLR ODYR ro ho costante l’attenzione concettuale ed etica al nostro territorio, violato e consumato negli ultimi anni, impoverito dall’invasione dell’uomo, coperto dai riÂż XWL FKH OD QRVWUD VRFLHWj GHL FRQVXPL VL ODVFLD GLH troÂť. Qual è il suo punto di osservazione, da dove prende spunto la creazione di questi quadri-mappe? Š+R XQD GRSSLD YLVLRQH TXHOOD GDOOÂśDOWR LQ XQD prospettiva di allontanamento dalla terra per vederla meglio nel suo insieme. Un decollo verso un osservatorio da un satellite, tenendo conto della relazione fra spazi e architetture, in una visione macro e globale di quanto accade sul nostro pianeta. Allo stesso tempo lo sguardo cerca la materia che è nel corpo umaQR FRPSOHVVD H LQÂż QLWDPHQWH SLFFRODÂŞ Qual è la relazione fra territorio e essere umano? ÂŤCerco l’incontro fra lo spazio e l’aurea dei corpi, in una connessione fra essere umano e luoghi. CreGR FKH LO FRQÂż QH GHOOD QXRYD FRQRVFHQ]D RJJL JUD zie anche alla tecnologia, sia un rapporto diverso della mente umana con il cosmo. In una differente reOD]LRQH IUD Âż QLWR H LQÂż QLWR ULFRQRVFHQGR OH HQHUJLH SL VRÂż VWLFDWH FKH HQWUDQR LQ JLRFR H FL WUDVSRUWDQR Sono queste le Colonne d’Ercole da superare del terzo millennioÂť. A cosa sta lavorando in questo momento? ÂŤDopo il ciclo dedicato alla “Supposizione spazialeâ€? esposto recentemente, intendo sviluppare il tema della precarietĂ di rapporti fra ecosistemi che stanno cambiando il mondo. Sono convinto che vi sia una relazione di causa-effetto fra quanto avviene su questo territorio e terre lontane come l’Africa, l’America o altri paesi. Su questo intendo concentrare il mio impegno di artista. Ăˆ un sentimento forte soprattutto in questo momento. Mi chiedo se sia piĂš grave una fabbrica che chiude o non avere coscienza dell’avvelenamento di acqua, aria e della distruzione delle foreste in AmazzoniaÂť. La sua è una visione pessimista o ottimista? Š'LUHL Qp OÂśXQD Qp OÂśDOWUD LO PLR FRPSLWR FRPH DU WLVWD q UHDOL]]DUH RSHUH FKH FUHLQR XQD ULĂ€ HVVLRQH H una condivisione. Quello che mi spaventa oggi della nostra società è la mancanza di umanitĂ per la paura di perdere quanto abbiamo accumulato senza dare nullaÂť.
Nato a Monfalcone nel 1954, Salvatore Puddu (foto in apertura) si è diplomato all’Istituto Statale d’Arte di Gorizia, specializzandosi nelle tecQLFKH FDOFRJUD¿ FKH LQ SDUWLFRODUH QHOOD VHULJUD ¿ D 6XH RSHUH VRQR SUHVHQWL LQ FROOH]LRQL SXEEOL FKH H SULYDWH /D VXD DWWLYLWj HVSRVLWLYD q LQL]LD WD QHO 9LYH H ODYRUD D 5RQFKL GHL /HJLRQD UL &HOO ¹SXGGX VFRYDUW#DOLFH LW
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ALLA SCOPERTA DI... SOCIETĂ€ MONFALCONE DI MUTUO SOCCORSO Servizio di Livio Nonis Immagini di SMMS
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Oltre un secolo di solidarietà e cultura L’associazione piÚ antica di Monfalcone rinnova il consiglio direttivo e guarda al futuro con nuove motivazioni e prospettive. Ecco quali.
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Nel 1881, con Monfalcone facente parte dell’allora impero Austro-Ungarico, sotto la spinta dell’assenza di un qualunque tipo di “paracadute socialeâ€?, un gruppo di abitanti diede luogo a una organizzazione denominata SocietĂ MonfalFRQHVH GL 0XWXR 6RFFRUVR FRQ OD Âż QDOLWj GL DVVLFXUDUVL assistenza materiale, morale e intellettuale. Rientrando in quelle realtĂ che, nella seconda metĂ del XIX secolo, iniziavano a diffondersi in Italia. Le forme originarie delle SocietĂ Operaie di Mutuo Soccorso videro la luce per sopperire alle carenze dello stato sociale e aiutare cosĂŹ i lavoratori a darsi un primo apparato di difesa, trasferendo il rischio di eventi dannosi (come gli incidenti sul lavoro, le malattie o la perdita del posto di lavoro).
La SocietĂ fu dotata per decenni di un medico e i soci che da esso venivano ritenuti infermi e impediti al lavoro ricevevano una diaria per la sussistenza propria e delle loro famiglie. Detta diaria veniva sovvenzionata dalle quote sociali versate dai soci. Tra i tanti soci illustri che, nel tempo, hanno aderito a questa storica societĂ ricordiamo il fondatore: il conte Eugenio Valentinis. Con il mutare della societĂ civile, con il sorgere di altri istituti di assistenza e assicurazione, il sodalizio abbandonò la sua funzione prettamente assistenziale e si rivolse ad attivitĂ sociali, ludiche e culturali. Eccone alcune di quelle che si sono succedute nel corso di questi lunghi anni: Carnevale Monfalconese, Festa del pesce e del vino, attivitĂ teatrali, concorsi di pittura, borse di studio, Festival della Canzone Bisiaca, pubblicazioni di riviste, gite culturali, momenti di ag$ Âż DQFR &HUWLÂż FDWR EL OLQJXH GL HVLVWHQ]D GHOOD 6RFLHWj $QQR ,Q DOWR ƒ *HQHWOLDFR 'HSRVL]LRQH GL XQD JKLU ODQGD DO PRQXPHQWR GHL GHFHGXWL D FDXVD GHOOÂśDPLDQWR
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gregazione conviviali, scampagnate, bar sociale, biblioteca, sala ritrovo. Oggi la SocietĂ continua a essere rivolta al sociale, mantenendo i tradizionali momenti d’incontro con i soci (“Castagnadaâ€?, “Nadal del socioâ€?), organizzando nell’area espositiva ricavata QHOOD VDOD ULXQLRQL PRVWUH GL SLWWXUD IRWRJUDÂż D scultura multimaterica. Nella stessa sala, inoltre, si sono organizzate serate di nozioni sanitarie di primo soccorso e di prevenzione, di nozioni nutrizioniste e informative sul diabete. Ancora oggi vengono costantemente organizzate gite. La società è dotata di una ricca biblioteca, con quasi 5.000 libri a disposizione dei soci, all’interno della quale si tengono incontri culturali. Attualmente, è in corso la promozione di un progetto tendente alla fruizione del Car- JLXJQR LQDXJXUD]LRQH GHOOD VHGH GL YLD 6 $PEURJLR so (Sentiero dei Castellieri). Il piano di massima che la SocietĂ ha presentato alle autoritĂ comunali prevede un orto botanico che valorizzi le essenze autoctone, il recupero dei resti dei Castellieri di area Monfalconese e il raccordo e la ristrutturazione di sentieri oggi difÂż FLOPHQWH SHUFRUULELOL SHU FUHDUH XQ XQLFR OXQ go sentiero a utenza allargata che, dal piazzale basso della Rocca, passando per i castellieri e per l’orto botanico, raggiunga la Rocca stessa con pendenze di facile accesso. A oggi il progetto è stato inserito nel piano per l’istituzione del Parco Comunale del Carso Monfalconese che è in attesa di approvazione degli organi regionali.
Il nuovo direttivo Lo scorso mese di marzo si è completamente rinnovato il direttivo della Società Monfalconese di Mutuo Soccorso. I nuovi rappresentanti hanno il compito di continuare una tradizione di valori e di impegno sociale che va avanti dal 1881. Rappresentare inoltre al meglio gli oltre 200 soci che, annualmente, rinnovano la loro adesione. Il neo direttivo è cosÏ composto: Paolo Masella, presidente; Francesco Greco, vicepresidente; Sergio Poian, cassiere; Emanuela Guiotto, responsabile mostre e tempo libero; Florindo Gibellato, responsabile rapporti culturali esterni; Maurizio Fumis, responsabile organizzazione interna; Maria Rosa Lollo, responsabile della biblioteca; Tina Vona, responsabile della segreteria; Gianfranco Miliavaz, portabandiera.
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La sede della SocietĂ Monfalconese di Mutuo Soccorso si trova in via Barbarigo 26 a Monfalcone (telefono 0481 412711).
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Tradizione e innovazione per un prodotto d’eccellenza Attivo a Monfalcone da 85 anni, il Panificio Pasticceria Miniussi si rinnova per affrontare le nuove sfide del futuro. Il titolare Franco (foto a destra) rappresenta la terza generazione di famiglia: «Desidero un locale dove la gente voglia sempre ritornare». 3DQL¿ FLR 3DVWLFFHULD 0LQLXVVL XQD UHDOWj FKH D 'D DOFXQL DQQL DOOR VWRULFR SDQL¿ FLR GL 0RQIDO 0RQIDOFRQH H QRQ VROR q VLQRQLPR GL WUDGL]LRQH H FRQH VL q DJJLXQWR DQFKH TXHOOR GL 6DQ &DQ]LDQ G¶, TXDOLWj &RPH VL VRQR UDJJLXQWL TXHVWL ULVXOWDWL" VRQ]R FRPH PDL TXHVWD VFHOWD" ©&RQ JUDQGH VDFUL¿ FLR PD VRSUDWWXWWR FRQ LO PDV ©8QD VFHOWD TXDVL REEOLJDWRULD GRSR DYHU GHFLVR VLPR ULVSHWWR GHL FOLHQWL H FHUFDQGR JLRUQR GRSR JLRU GL QRQ SURGXUUH SHU WHU]L FRVD FKH FRPSRUWDYD XQD QR GL GDUH VHPSUH H FRPXQTXH XQ SURGRWWR JHQXLQR H PROH GL ODYRUR QRQ VHPSUH UHGGLWL]LD KR SXQWDWR VX DO fresco». WUL SXQWL YHQGLWD DQFKH DO 9LOODJJLR GHO 3HVFDWRUH SHU /HL TXDQGR KD LQL]LDWR TXHVWR PHVWLHUH" PROWL DQQL SHU GDUH XQ EXRQ JLUR DOOD SURGX]LRQH H SR ©+R LQL]LDWR TXDVL SHU JLRFR DOO¶HWj GL DQQL G¶H WHU RIIULUH VHPSUH SURGRWWL IUHVFKL 4XHVWD VFHOWD PL KD VWDWH SL FKH DOWUR SHU VWDUH YLFLQR D PLR SDGUH 3RL SLD GDWR DOWUHVu PRGR GL DXPHQWDUH OD TXDOLWj H O¶RIIHUWD GHL QR SLDQR q GLYHQWDWD OD PLD SURIHVVLRQH H RUPDL VRQR SURGRWWL VWHVVLª 'DO UHFHQWH SDVVDWR DO IXWXUR SURVVLPR TXDOL VRQR DQQL FKH OD VYROJRª Ê SL GLI¿ FLOH IDUH XQ EXRQ SDQH R XQ EXRQ GROFH" L SURVVLPL RELHWWLYL SURIHVVLRQDOL FKH GHVLGHUD UDJ ©1LHQWH q GLI¿ FLOH QLHQWH q IDFLOH 2JQL SH]]R GL JLXQJHUH" ©,O UHFHQWH SDVVDWR q VWDWR XQ IHUYRUH GL QRYLWj O¶DP SDQH R SRU]LRQH GL GROFH KD XQ VXR ³VHJUHWR´ SHU ULX SOLDPHQWR GHO QHJR]LR GL 0RQIDOFRQH OD ULFROORFD]LRQH VFLUH EXRQR GDOOH PDQL GHOO¶DUWLJLDQRª ,Q HQWUDPEL L FDVL TXDOH ULWLHQH LO VXR ³SH]]R IRU GHOOD FDIIHWWHULD OD FRPSDUVD GHOO¶DQJROR JDVWURQRPLFR WH´" LO FRPSOHWR ULDPPRGHUQDPHQWR GHL IRUQL H GHO ODERUD ©3HU DQQL OR VRQR VWDWL OH SDVWH FUHPH H OH WRUWH GL UL WRULR SDQH OD FUHD]LRQH GHOOD FXFLQD FKH SRUWD OD PLD FRWWD ROWUH FKH LO SDQH tipo groppo FKH VRQR OH IRQGD D]LHQGD D HVVHUH SURQWD D RIIULUH XQ VHUYL]LR DL FOLHQWL PHQWD GL TXHVWR SDQL¿ FLR 0D RJJL GL SURGRWWL GL ³SXQ FKH YD GDO SDQH DO FDIIq SDVVDQGR SHU OD SL]]D OD JDVWUR WD´ QH FUHLDPR PROWL RJQL PDWWLQDª QRPLD H LO GROFH $ FLz VL DJJLXQJH OD VRGGLVID]LRQH SHU 4XHOOR GHO SDQHWWLHUH q XQR GHL PHVWLHUL SL DQWLFKL XQ QXRYR VSD]LR LQ FXL FRQ IDQWDVLD H PDHVWULD PLD PR DO PRQGR HSSXUH O¶HYROX]LRQH q FRQWLQXD GD TXDQGR JOLH YDORUL]]D L GROFL FRQ FUHD]LRQL SURSULH H FRQIH]LR KD LQL]LDWR OHL D RJJL FRV¶q FDPELDWR QHO VHWWRUH" QL UHJDOR , PLHL REELHWWLYL SHU LO IXWXUR VRQR DPEL]LRVL ©/D VXD YLVLRQH LO VXR FRQVXPR LQ TXHVWD HUD OD FR FUHDUH H GDUH DL PRQIDOFRQHVL H QRQ XQ ORFDOH GRYH YDOJD PRGLWj GHO SDQH VHPSUH PRUELGR FKH GXUD VHWWLPDQH VHPSUH OD SHQD ULWRUQDUH LQ RJQL RFFDVLRQHª ,O SDQH q XQD WUDGL]LRQH GL IDPLJOLD FRQWLQXHUj D LPEXVWDWR KD SUHYDOVR VXOOD JHQXLQLWj GHO SDQH TXRWL GLDQR LO TXDOH VHQ]D FRQWHQHUH DGLWLYL PLJOLRUDWRUL H HVVHUOR DQFKH LQ IXWXUR" ©5DSSUHVHQWR OD WHU]D JHQHUD]LRQH GL TXHVWD ID FRQVHUYDQWL KD XQD GXUDWD EUHYH 0D q OD JHQXLQLWj LO SXQWR GL IRU]D GL XQ EUDYR DUWLJLDQR 2JJL LQROWUH YHQ PLJOLD FKH SRUWD DYDQWL LO SDQL¿ FLR GD DQQL JRQR ULFKLHVWL XQD PROWLWXGLQH GL IRUPH H JXVWL GL SDQH /¶D]LHQGD q ULQQRYDWD H SURQWD SHU LO IXWXUR SRL FKH FRPSRUWDQR PROWD IDWLFD H RUJDQL]]D]LRQH PD DQ VL YHGUjª $L JLRYDQL FKH YRUUHEEHUR LQWUDSUHQGHUH TXHVWR FKH VRGGLVID]LRQLª PHVWLHUH TXDOL FRQVLJOL GDUHEEH" ©'L HVVHUH FRQYLQWL GHFLVL XPLOL H GL SHQVDUH ³RO WUH OH ULJKH´ª Panificio - pasticceria Miniussi: MONFALCONE: via IX Giugno 94, tel. 0481 410700 S.CANZIAN D’ISONZO: via Gorizia 5/7, tel 334 3738384
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29 novembre / 4 dicembre ▶ PanPers Uno show completamente inedito che spazierà tra monologhi a due, sketch, canzoni e i personaggi che ne hanno fatto la fortuna. Il 4 dicembre al Rossetti di Trieste. Udine. Teatro Nuovo Giovanni da Udine. Ore 17. Info: www.azalea.it
ETNICO
Il range di prezzo indicato (ove applicabile) si riferisce al costo medio di un pasto, escluse bevande alcoliche. I dati segnalati sono stati forniti direttamente dal Gestore del locale. Qualora doveste verificare delle discordanze, Vi invitiamo a segnalarcelo.
10 dicembre ▶ L’anno che verrà Concerto tributo a Lucio Dalla. L’iniziativa coinvolge gruppi storici regionali, formazioni di giovani musicisti nonchè cantanti solisti. Tra gli ospiti Ron e Iskra Menarini. Gorizia. Teatro Verdi. Ore 21. Info: www.imagazine.it
e inoltre...
Pub
15 novembre ▶ Magazzino 18 Di e con Simone Cristicchi. Palmanova (UD). Teatro Modena. Ore 21. Info: www.ertfvg.it
27 novembre ▶ Ieri è un altro giorno Con Gianluca Ramazzotti, Antonio Cornacchione e Milena Miconi. Cormons (GO). Teatro Comunale. Ore 21. Info: http://artistiassociatigorizia.it
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ristorante
9-13 dicembre ▶ Mamma mia!
bar
La musica senza tempo degli ABBA per un musical che a oggi è stato visto da oltre 54 milioni di persone in 49 produzioni e in 14 lingue diverse. Trieste . Politeama Rossetti. Ore 20.30 (10-1213/12 anche ore 16). Info: www.ilrossetti.com
agriturismo
11-12 dicembre ▶ La cattivissima epopea di Toni Sartana Da semplice sindaco di un piccolo paese di campagna a massima carica della Regione Serenissima – l’Asesore ai Schei – Toni Sartana non ha remore morali e tradisce chiunque pur di possedere per il semplice gusto del possesso. Monfalcone (GO). Teatro Comunale. Ore 20.45. Info: www.teatromonfalcone.itcom
15-16 dicembre ▶ Scandalo Con Stefania Rocca e Franco Castellano. Pordenone. Teatro Verdi. Ore 20.45. Info: www. comunalegiuseppeverdi.it
18 dicembre ▶ Le difettose Adattamento teatrale di Eleonora Mazzoni, Serena Sinigaglia e Emanuela Grimalda. Cervignano del Friuli (UD). Teatro Pasolini. Ore 21. Info: www.teatropasolini.it
L I V E
M U S I C
13 novembre
▶ Scorpions ”Return to Forever - 50th Anniversary” è il titolo del tour mondiale della band americana in occasione dei 50 anni di carriera. Loro support act d’eccezione per il concerto di Trieste saranno i triestini Rhapsody of Fire. Trieste. PalaTrieste. Ore 21. Info: www. azalea.it
16 novembre
▶ Malika Ayane Oltre alle hit dell’ultimo album “Naif” troveranno spazio in scaletta le sue canzoni più celebri, tratte dai precedenti tre fortunati lavori: l’omonimo “Malika Ayane” del 2008, “Grovigli”, del 2010 e “Ricreazione” del 2012. Udine. Teatro Nuovo Giovanni da Udine. Ore 21. Info: www.azalea.it
e inoltre... 22 novembre ▶ Cesare Cremonini Logico tour 2015. Trieste. PalaTrieste. Ore 21. Info: www.azalea.it
26 novembre ▶ Minimal Klezmer Jazz in Progress 2015. Monfalcone (GO). Il Carso in Corso. Ore 21. Info: www.ilcarsoincorso.it 82 | settembre-ottobre 2007 |
L’INFORMAFREEMAGAZINE
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23 novembre
▶ Nek “Prima di Parlare” è il dodicesimo lavoro in studio per l’artista, arrivato a 23 anni dal primo lavoro “Nek” del 1992: in mezzo tanti buoni dischi e tante canzoni di successo, una grande produzione discografica per un artista completo. Udine. Teatro Nuovo Giovanni da Udine. Ore 21. Info: www.azalea.it
21 dicembre
▶ Mario Biondi Il suo nuovo disco di inediti, “Beyond”, e tutti i suoi più grandi successi, in un imperdibile viaggio in musica, tra sonorità soul e funky. Trieste. Politeama Rossetti. Ore 21. Info: www.azalea.it
12 dicembre ▶ Pink Sonic Pink Floyd Tribute Show. Trieste. Sala Tripcovich. Ore 21. Info: www.azalea.it
21-22 dicembre ▶ Harlem Gospel Choir Il 22 dicembre al Rossetti di Trieste. Udine. Teatro Nuovo Giovanni da Udine. Ore 21. Info: www.teatronuovo.it
FOLKLORE
13-15 novembre ▶ Fiera di Santa Elisabetta Eventi culturali e sportivi apriranno la strada al grande appuntamento della domenica con il mercato in centro paese. Il momento clou sarà la pesatura del tacchino. Romans d’Isonzo (GO). Info: www.comune.romans.go.it
13-16 novembre ▶ Fiera di San Martino Domenica e lunedì le bancarelle riempiono il centro cittadino per l’antico mercato. In piazzale del Mesol spazio al luna park, mentre venerdì e sabato saranno già attivi i chioschi gastronomici delle associazioni. Cervignano del Friuli (UD). Info: www.prolococervignanofvg.it
e inoltre... 20-22 novembre ▶ Chocofest La grande festa del cioccolato. Gradisca d’Isonzo (GO). Info: www.chocofest.it
25 novembre ▶ Fiera di Santa Caterina Bancarelle, giostre e prodotti artigianali. Udine. Info: www.comune.udine.it 84 | settembre-ottobre 2007 |
L’INFORMAFREEMAGAZINE
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28-30 novembre ▶ Fiera di Sant’Andrea Uno degli appuntamenti principali del Dicembre Goriziano: il centro cittadino sarà animato dal tradizionale mercato con stand gastronomici. Immancabile il luna park con i giochi per i bambini. Gorizia. Info: www.comune.gorizia.it
5 dicembre ▶ Fiera di San Nicolò Tradizionale appuntamento del Natale monfalconese: fin dalle prime ore del mattino il centro cittadino si anima di persone provenienti da tutto il mandamento e non solo. Mercato e stand gastronomici. Monfalcone (GO). Info: www.comune.monfalcone. go.it
1-8 dicembre ▶ Fiera di San Nicolò Tradizionale mercatino natalizio lungo viale XX Settembre. Trieste. Info: www.retecivica.trieste.it
6-8 dicembre ▶ A Sauris è Natale Mercatini, artigianato e degustazioni. Sauris (UD). Info: info@sauris.org L’INFORMAFREEMAGAZINE
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MEETING
26-30 novembre / 3-8 dicembre ▶ Cormònslibri “L’essere in gioco” è il titolo dell’edizione 2015 del Festival del Libro e dell’Informazione. Conferenze, lezioni, mostre, concerti, con la partecipazione di studiosi, scrittori, artisti e giornalisti. Cormòns (GO). Info: www.cormonslibri.it
28-29 novembre ▶ Duino & Book Seconda edizione del Festival del libro della Grande Guerra. In programma presentazioni, conferenze e dibattiti all’interno dell’Auditorium del Collegio del Mondo Unito. Duino Aurisina (TS). Info: http://festivaldelibrograndeguerra.blogspot.it
5 dicembre – 10 gennaio ▶ Presepi in Villa Rassegna dell’Arte Presepiale in Friuli Venezia Giulia. Esposizione di presepi provenienti da tutta la regione: opere realizzate da privati, associazioni e gruppi spontanei. Codroipo (UD). Villa Manin di Passariano. Info: www. prolocoregionefvg.it
e inoltre... 28 novembre ▶ Premio Bruno Cavallini 19esima edizione dell’evento letterario. Barcis (PN). Info: www.premiobrunocavallini.it
17 dicembre ▶ E poi venne la bora Presentazione del libro di Ezio Tognolli. Monfalcone (GO). Biblioteca comunale. Ore 18. Info: www.bibliotecamonfalcone.it 86 | settembre-ottobre 2007 |
L’INFORMAFREEMAGAZINE
S PORT
15 novembre ▶ Città di Palmanova Mezza maratona su percorso di 21.097 metri, omologato dalla Fidal, completamente pianeggiante, su strade asfaltate e chiuse al traffico. Palmanova (UD). Partenza ore 10. Info: www.espalmanova.it
13 dicembre ▶ Christmas Run Percorso competitivo Runner e uno non competitivo Family, per complessivi 4 km circa, da piazza Unità d’Italia al Castello di San Giusto. Trieste. Partenza ore 10.30. Info: www.bavisela.it
6 gennaio ▶ S1 Trail La Corsa della Bora ha due spiriti: competitivo, rivolto agli appassionati di corsa, montagna e fast hiking; non competitivo, rivolto alle famiglie e a un pubblico più vasto che include anche gli accompagnatori. Trieste. Carso. Info: www.s1trail.com
e inoltre... 8 dicembre ▶ Autoraduno di Natale Gara di abilità di corsa su strada aperta a tutti. Gorizia. Info: www.goriziacorse.it
19-20 dicembre ▶ Campionati Italiani Assoluti di Pesistica 110^ edizione (vedi pag. 60). Cervignano del Friuli (UD). Palasport. Info: www.miossport.it L’INFORMAFREEMAGAZINE
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Viale Borgo Palazzo, 137 BERGAMO Tel 035 3230911 www.promoberg.it
14-16/20-22 NOVEMBRE ▶SALONE DEL MOBILE
Mobili e complementi d’arredo 28-30 NOVEMBRE ▶BERGAMO ARTE FIERA
Mostra mercato di arte moderna e contemporanea 28-30 NOVEMBRE ▶GOURMARTE
Il pianeta dell’arte alimentare in Lombardia 3-4 DICEMBRE ▶CONDOMINIO EXPO 2015
Innovazione per la gestione del condominio
Salone dell’hobbistica creativa, belle arti e fai da te 21-22 NOVEMBRE ▶MODEL GAME
Modellismo statico e dinamico
Fiera di Elettronica e Mercatino del Radioamatore 25-27 NOVEMBRE ▶BIG BUYER
Cartoleria/cancelleria di prodotti ufficio-scuolafantasy 5-13 DICEMBRE ▶MOTOR SHOW
Salone internazionale dell’automobile
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14-22 NOVEMBRE
Allevamento 20-22 NOVEMBRE ▶COUNTRY CHRISTMAS
Evento internazionale di ballo e musica country
▶NEXTECH SPECIAL
Fiera della musica via della Fiera, 11 FERRARA Tel 0532 900713 www.ferrarafiere.it
7-8 NOVEMBRE ▶GRANDE FIERA CAMPIONARIA
19-21 NOVEMBRE ▶FUTURPERA
Valorizzazione della filiera pericola
www.cremonafiere.it
13-16 NOVEMBRE ▶IL BONTÀ
Salone delle eccellenze enogastronomiche artigianali
Emergenze architettoniche, siti storici ed eccellenze ambientali 8 DICEMBRE ▶AUTO E MOTO DEL PASSATO
Mostra mercato 12-13 DICEMBRE ▶CARP SHOW
Esposizione Mondiale del Motociclismo Fieramilano
Piazza Adua, 1 FIRENZE Tel 055 49721 www.firenzefiera.it
7 DICEMBRE
28-29 NOVEMBRE Cremona Fiere s.p.a.
Tutto sulla pesca
▶IRHA FUTURY
▶USI E COSTUMI
Tel 0372 598011
20-22 NOVEMBRE
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▶MONDO ELETTRONICA
CREMONA
▶IL MONDO CREATIVO
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21-22 NOVEMBRE
Piazza Zelioli Lanzini, 1
Viale della Fiera, 20 BOLOGNA Tel 051 282111 www.bolognafiere.it
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20-22 NOVEMBRE ▶G! COME GIOCARE Fieramilanocity
5-13 DICEMBRE ▶L’ARTIGIANO IN FIERA
Mostra-mercato Internazionale dell’Artigianato Fieramilano
Fieramilanocity Piazzale Carlo Magno 1 MILANO Fieramilano Strada statale del Sempione 28 RHO Tel 02 49971 www.fieramilano.it
12-19 NOVEMBRE ▶ITMA
Esposizione macchine tessili Fieramilano
13-16 NOVEMBRE ▶CHIBIMART INVERNO
Moda e accessori internazionali Fieramilanocity
17-22 NOVEMBRE ▶EICMA
Via N. Tommaseo, 59 PADOVA Tel 049 840111 www.padovafiere.it
5-7 NOVEMBRE ▶EXPOSCUOLA
Educazione, formazione, lavoro 6-8 NOVEMBRE ▶SGULP
La città del gioco, per bambini e famiglie 13-16 NOVEMBRE ▶ARTE PADOVA
Mostra mercato d’arte contemporanea 13-16 NOVEMBRE ▶EXPO LIBRI
18-19 NOVEMBRE ▶SIPAC
F Attrezzature per camping 27-29 NOVEMBRE 48/11-13 DICEMBRE ▶FESTIVAL DELL’ORIENTE
▶FOTOMERCATO
Mostra-scambio internazionale dell’antiquariato, dell’usato e del digitale fotografico
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Ambiente e sostenibilità
7-8 NOVEMBRE ▶MOSTRA ORNITOLOGICA
28-29 NOVEMBRE ▶FIERA DELL’ELETTRONICA
Via Filangeri, 15 REGGIO EMILIA Tel 0522 503511 www.fierereggioemilia.it
20-22 NOVEMBRE ▶ESPOSIZIONE ORNITOLOGICA INTERNAZIONALE
▶RIMINI BEACH MINI MAKER FAIRE
Innovazione e creatività analogica e digitale ▶GLUTEN FREE EXPO
Prodotti e alimentazione senza glutine 27-29 NOVEMBRE ▶NATURAL EXPO
Alimenta corpo, anima, mente 18-20 DICEMBRE ▶CHRISTMAS SHOPPING
29 NOVEMBRE ▶USATISSIMO
5-6 DICEMBRE 5-6 DICEMBRE ▶NATALÈ
5-6 DICEMBRE ▶MONDOELETTRONICA
7-8 NOVEMBRE ▶RISO E CONFETTI
Salone del matrimonio 13-15 NOVEMBRE ▶HOBBY SHOW
Salone della creatività 21-22 NOVEMBRE ▶RADIOAMATORE
Elettronica e computer 21-22 NOVEMBRE
Via Emilia, 155 RIMINI Tel 0541 744111 www.riminifiera.it
11-13 NOVEMBRE ▶FIMAI ECOMONDO BRASILE
2-3 DICEMBRE
Forum sul business del vino
5-8 NOVEMBRE ▶FIERACAVALLI
Fiera internazionale 5-8 NOVEMBRE ▶SALONE DEL TURISMO RURALE
21-22 NOVEMBRE ▶VAPITALY
5-8 NOVEMBRE ▶GOOD
Salone enogastronomico e agroalimentare 26-29 NOVEMBRE ▶IDEA NATALE
Via dell’Oreficeria, 16 VICENZA Tel 0444 969111 www.vicenzafiera.it
7-8 NOVEMBRE
Fiera internazionale del vaping
▶CHILDREN AND FAMILY
Fiera del bambino e della famiglia
▶JOB & ORIENTA Via Cotonificio, 96 Torreano di Martignacco (UD) UDINE Tel 0432 4951 www.udinegoriziafiere.it Via della Barca, 15 GORIZIA
strumentazione, componentistica, informatica ▶WINE2WINE
Viale del Lavoro, 8 VERONA Tel 045 8298111 www.veronafiere.it
26-28 NOVEMBRE
▶CAMBI&SCAMBI Viale Treviso 1 PORDENONE Tel 0434 23 21 11 www.fierapordenone.it
Dove iniziano le feste…
14-15 NOVEMBRE
14-17 NOVEMBRE Via Rizzi, 67/a PARMA Tel 0521/9961 www.fiereparma.it
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Orientamento, scuola, formazione, lavoro
14-17 NOVEMBRE ▶COSMOFOOD
Food, Beverage & Technology
27-29 NOVEMBRE ▶VERONA MINERAL SHOW
17-18 NOVEMBRE
Pietre preziose, fossili e derivati
▶LEARNING ORGANIZATION 3.0
27-29 NOVEMBRE
Analisi dinamica dei sistemi
▶VERONAFIL
Filatelica, numismatica, cartofila 28-29 NOVEMBRE ▶ELETTROEXPO
Elettronica, radiantismo,
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R E G I O N E
T R E V I S O 6-28 novembre
▶ SAGRA DELLA MADONNA DELLA SALUTE Degustazione gastronomiche di prodotti tipici accompagnano serate culturali e musicali, con esibizioni teatrali e raduni motoristici. Maser. Info: 347 2461214 14-15 novembre
▶ ANTICA FIERA DI SANTA LUCIA Rievocazione storica che farà rivivere l’atmosfera medievale: si potranno acquistare i prodotti del mercato direttamente con gli antichi soldi coniati dal battimonete e cambiati dai banchieri. Santa Lucia di Piave. Info: 349 4650984 21 novembre
▶ MADH Madhitation: the tour. Tappa a Nordest per il secondo classificato dell’ottava edizione di X Factor. Spazio al suo primo album di inediti. San Biagio di Callalta. Supersonic Arena. Info: www.azalea.it 22 novembre
▶ FESTIVAL ORGANISTICO INTERNAZIONALE Concerto del maestro danese Inge Beck. In programma musiche di Gade, Berg, Smart, Capocci, Cunningham, Faulkes. Collalto. Chiesa di San Giorgio. Ore 16.30. Info: www.collalto.info 28 novembre
▶ IL LAGO DEI CIGNI Spettacolo di danza a cura del Balletto di Mosca. Oggi forse il balletto più famoso del mondo, continua a mantenere intatto tutto il suo fascino. Conegliano. Teatro Accademia. Ore 20.30. Info: 334 1891173 13 dicembre
▶ VENETIAN CUP EROPEAN OPEN All’insegna della sportività intracomunitaria, un evento di kickboxing di portata internazionale per dare ancora una volta prova del grande livello organizzativo Iaksa. Montebelluna. Palamazzalovo. Info: 347 6507286 27 dicembre
▶ MERCATINO DELL’ANTIQUARIATO Subito dopo il Natale, gli appassionati di collezionismo e gli antiquari si ritrovano nelle vie di Treviso alla ricerca di cimeli unici e rari. Treviso. Borgo Cavour. Info: 0422 419195 90
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F U O R I
R E G I O N E V E N E Z I A Fino al 22 novembre
▶ PROPORTIO. OMAGGIO A LUCA PACIOLI Il numero irrazionale 1,6180,rappresentato dalla lettera Φ dell’alfabeto greco, è il simbolo dell’armonia dell’universo. Le opere, in dialogo con importanti capolavori di altre epoche, vanno a comporre una sinfonia visiva e percettiva unica. Venezia. Museo Fortuny. Info: http://fortuny.visitmuve.it Fino al 29 novembre
▶ IN AEDIBUS “CINI”. L’ARTE TIPOGRAFICA A VENEZIA AI TEMPI DI ALDO MANUZIO In occasione del V centenario della morte del ‘principe’ dei tipografi, Aldo Manuzio, saranno esposti alcuni volumi del Quattro e Cinquecento provenienti dal Fondo antico della Fondazione Giorgio Cini. Venezia. Fondazione Cini. Info: www.turismovenezia.it 4-5 dicembre
▶ JEFFREY TATE Alla direzione dell’Orchestra del Teatro La Fenice, proporrà la Sinfonia n. 6 in do maggiore D 589 di Franz Schubert e la Sinfonia n. 2 in do minore WAB 102 di Anton Bruckner. Venezia. Teatro La Fenice. 4/12 ore 20, 5/12 ore 17. Info: www.teatrolafenice.it Fino all’8 dicembre
▶ SGUARDO DI DONNA 25 autrici, 25 storie, 25 sguardi singolari sul mondo, sull’altro, sulla relazione. Una selezione di circa 250 lavori che affrontano i temi profondi dell’esistenza umana: vita, morte, violenza, corpo, spiritualità, identità e differenza. Venezia. Casa dei Tre Oci, Isola della Giudecca. Info: www.treoci.org 26 dicembre
▶ LO SCHIACCIANOCI Amore, sogno e fantasia per uno dei balletti più affascinanti della storia della danza classica. Le scenografie incantate del Ballet of Moscow rendono partecipe lo spettatore della stessa fiaba di Hoffmann. Venezia. Teatro Goldoni. Ore 17 e 20.30. Info: www.teatrostabileveneto.it 30 dicembre – 1 gennaio
▶ CONCERTO DI CAPODANNO Il maestro americano James Conlon dirigerà la 13^ edizione del Concerto di Capodanno del Teatro La Fenice. Tre le date del concerto: mercoledì 30 dicembre 2015 alle ore 17, giovedì 31 alle 16 e, in diretta Rai 1, venerdì 1 gennaio 2016 alle 11.15. Venezia. Teatro La Fenice. Info: www.teatrolafenice.it Fino al 31 gennaio
▶ ARTE VETRARIA MURANESE Vetri essenziali nelle forme e innovativi per gli inediti effetti cromatici: queste le preziosità che vengono presentate, testimonianze della migliore produzione vetraria dell’Art Nouveau. Venezia. Museo del Vetro. Info: http:// museovetro.visitmuve.it L’INFORMAFREEMAGAZINE
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C O N F I N E
C R O A Z I A 6-28 novembre
▶ PHOTODISTORZIJA Mostra biennale multimediale di fotografia. Parenzo. Galleria Zuccato. Info: likovna@poup.hr Fino al 8 novembre
▶ GIORNATE DEL TARTUFO ISTRIANO Fra Pisino, Buie e Pinguente si potranno assaggiare i piatti tipici a base di tartufo: fusi, strozzapreti, gnocchi, frittate e varie combinazioni con la carne. Pisino, Buie e Pinguente. Info: info@istra.com Fino al 13 novembre
▶ 3, 2, 1… CANTA! Festival dignanese di giovani talenti canori. Evento musicale per nuove promesse. Dignano. Info: info@istria-vodnjan.com 13-15 novembre
▶ GIORNATE DELL’OLIO DI OLIVA NOVELLO I maggiori olivicoltori e produttori di olio d’oliva dell’intera Euroregione Adriatica si daranno appuntamento in un unico posto, donando così all’evento un carattere internazionale. Dignano. Info: www.dmmu.info Fino al 18 novembre
▶ HASSAN ABDELGHANI Mostra fotografica con scatti d’epoca del 1914, alla vigilia dello scoppio del primo conflitto mondiale. A cura del Fotoclub di Osijek. Rovigno. Photo Art Gallery Batana. Info: +385 52 830 711 Fino al 30 novembre
▶ GIORNATE DELLA SOGLIOLA Questo pesce diventa così una fonte d’ispirazione per i cuochi che si cimentano a creare nuovi piatti e combinazioni. Umago, Cittanova, Buie e Verteneglio. Info: www.coloursofistria.com 1 dicembre – 6 gennaio
▶ GIORNATE DEI CALAMARI DELL’ADRIATICO I ristoratori proporranno a prezzi convenienti menù con diverse portate a base di calamaro, combinandole a vini locali e ad oli d’oliva di primissima qualità. Umago, Cittanova, Buie e Verteneglio. Info: www.coloursofistria.com
19 novembre– 31 dicembre ▶AVVENTO AL “KAP 4613”
Suggestive bancarelle e chioschi del vin brulé decorati e illuminati in stile natalizio sulla terrazza galleggiante sul lago di Millstatt. Milstattersee. Info: www.kap4613.at
21 novembre – 24 dicembre
▶CHRISTKINDLMARKT Tra le note della suggestiva musica natalizia, il profumo dei biscotti e dei dolci “Lebkuchen” appena sfornati si mescola con l’aroma del vin brulé e con il profumo dell’incenso. Klagenfurt. Info: www.visitk lagenfurt.at 27 novembre – 20 dicembre
▶AVVENTO A VELDEN Ogni venerdì, sabato e domenica il programma prevede attività per i bambini, mercatino di Natale, punch e altro ancora. Velden. Info: http:// veldener-advent.at
O L T R E C ARINZIA 6 dicembre
▶ APERTURA STAGIONE INVERNALE Giornata ricca di eventi per festeggiare l’apertura ufficiale della stagione sciistica in uno dei comprensori più belli dell’Austria. Nassfeld. Info: www. nassfeld.at 20 dicembre
▶ BAUERNADVENT L’Avvento contadino di Villaco. Gesù Bambino arriverà in battello sulla Drava, entrerà in città con un solenne corteo e distribuirà i suoi doni ai bambini. Villach. Info: www. bauerngman.at 1 gennaio
▶ NUOTATA DI CAPODANNO Sul lago Wörthersee si può scegliere “a piacimento” di percorrere a nuoto 25 o 100 metri nell’acqua gelida. Wörthersee. Info: www.carinzia.at
C O N F I N E S L O V E N I A 13-14 novembre
▶HIT PARADE Concerti di musica nazionalpopolare con complessi provenienti da tutte le regioni della Slovenia. Bled. Info: www.bled.si 19 novembre
▶FESTIVAL DELLA GASTRONOMIA In contemporanea al Festival sloveno dei vini, rappresenta l’eccellenza dell’offerta gastronomica ed enologica della Slovenia. Lubiana. Info: www.visitljubljana.com 5-8 dicembre
▶GIORNATE DELLA POTICA Durante il periodo dell’Avvento, sull’Isola di Bled va in scena una manifestazione gastronomica dedicata al dolce tipico. Bled. Info: www.bled.si 9 dicembre
▶LOCKENHAUS Festival internazionale in cui si esibiscono i più giovani e talentuosi musicisti di musica da camera dell’Alpe Adria. Lubiana. Info: www.visitljubljana.com 16-20 dicembre
▶COPPA DEL MONDO DI BIATHLON Sull’altipiano boscoso di Pokljuka, vero paradiso per gli appassionati dello sci di fondo, i migliori biatleti del mondo si sfideranno per il titolo iridato. Bled. Info: www.biathlon-pokljuka.com 25 dicembre
▶LA LEGGENDA DELLA CAMPANA SOMMERSA Chi suona questa campana e comunica il suo desiderio alla misericordiosa “signora del lago”, vede realizzarsi il suo desiderio… Bled. Info: www.bled.si 26 dicembre
▶BENEDIZIONE DEI CAVALLI Santo Stefano è venerato come protettore dei cavalli e ogni anno, in varie località della Slovenia, il 26 dicembre è dedicato alla loro benedizione, accompagnata da splendide feste. Kupljenik, Blejska Dobrava, Zirovnica. Info: www.slovenia.info
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5 novembre Buon compleanno mamma! Romeo, Massimo, Daniela, Stefano, Eva, Luigi 16 novembre Buon anniversario Antonio!
Carlotta 20 novembre Congratulazioni alla neodottoressa Irene! Susy e Ambra 21 novembre Tanti auguri Rosanna!
Paolo, Alan, Vanni 25 novembre Felice anniversario, Paola
Carmelo 2 dicembre Buon compleanno, direttore! Lo staff di iMagazine 2 dicembre Tanti auguri Concetta! Graziana, Marina, Elisa, Cesare, Riccardo, Andrea 6 dicembre Buon compleanno zio Arturo
Lucia e Cristina 11 dicembre Tanti auguri Flavio!
Loredana 21 dicembre Buon compleanno Nika! Alexandra, Sascia, Stefano, Eva 24 dicembre A Rosalia i più cari auguri di buon compleanno Andrea, Daniela e Massimo 24 dicembre Buon compleanno Rosalia!
Lo staff di iMagazine Mandaci entro il 1º dicembre i tuoi auguri per le ricorrenze di gennaio e febbraio! Li pubblicheremo gratuitamente su iMagazine! Segnalaci giorno, evento, mittente e destinatario e spedisci il tutto via e-mail (info@imagazine.it), via posta ordinaria (iMagazine, c/o via Aquileia 64/a, 33050 Bagnaria Arsa – UD) o via fax (040 566186).
Fonte: Federfarma Gorizia e Ordine dei Farmacisti di Trieste
96 | marzo-aprile 2015 FARMACIE DI TURNO
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ALLA SALUTE via Cosulich 117 Monfalcone, tel. 0481 711315 CENTRALE pzza Repubblica 16 Monfalcone, tel. 0481 410341 COMUNALE 1 via Aquileia 53 Monfalcone, tel. 0481 482787 COMUNALE 2 via Manlio 14 Monfalcone, tel. 0481 480405 REDENTORE via IX Giugno 36 Monfalcone, tel. 0481 410340 RISMONDO via Toti 53 Monfalcone, tel. 0481 410701 SAN ANTONIO via Romana 93 Monfalcone, tel. 0481 40497 SAN NICOLÒ via Iº Maggio 92 Monfalcone, tel. 0481 790338 ALL’ANGELO via Roma 18 Ronchi dei L., tel. 0481 777019 ALLA STAZIONE v.le Garibaldi 3 Vermegliano, tel. 0481 777446 LEDRI via Marina 1 Grado, tel. 0431 80058 COMUNALE via C. Colombo 14 Grado, tel. 0431 80895 ZANARDI via Trieste 31, Staranzano, tel 0481 481252 AL LAGO via Roma 13, Doberdò, tel 0481 78300 LUCIANI via Dante 41, Sagrado, tel 0481 99214 SPANGHERO via Aquileia 89, Turriaco, tel 0481 76025 VISINTIN via Matteotti 31, San Pier d’Isonzo, tel 0481 70135 RAMPINO piazza Venezia 15, San Canzian d’Is., tel 0481 76039 DI MARINO via Redipuglia 77, Fogliano, tel 0481 489174 TRIESTE via Mazzini 43, tel. 040.631785 TRIESTE via Combi 17, tel. 040.302800 TRIESTE via Fabio Severo 122, tel. 040.571088 TRIESTE piazza Ospedale 8, tel. 040.767391 TRIESTE capo di piazza Mons. Santin 2 tel. 040.365840 TRIESTE via Commerciale 21 tel. 040.421121 TRIESTE via Ginnastica 6, tel. 040.772148 TRIESTE piazza Venezia 2, tel. 040.308248 TRIESTE via Curiel 7/B (Borgo S. Sergio), tel. 040.281256 TRIESTE via Giulia 14, tel. 040.572015 TRIESTE via Dante 7, tel. 040.630213 TRIESTE via Costalunga 318/A, tel. 040.813268 TRIESTE via Giulia 1, tel. 040.635368 TRIESTE corso Italia 14, tel. 040.631661 TRIESTE largo S. Vardabasso 1, tel. 040.766643 TRIESTE piazza della Borsa 12, tel. 040.367967 TRIESTE via Rossetti 33, tel. 040.633080 TRIESTE via Mascagni 2, tel. 040.820002 TRIESTE via S. Giusto 1, tel. 040.308982 TRIESTE via Roma 15 (angolo via Valdirivo), tel. 040.639042 TRIESTE via Piccardi 16, tel. 040.633050 TRIESTE via Baiamonti 50, tel. 040.812325 TRIESTE piazza Oberdan 2, tel. 040.364928 TRIESTE piazzale Gioberti 8, tel. 040.54393 TRIESTE via Oriani 2 (largo Barriera), tel. 040.764441 TRIESTE piazza Cavana 1, tel. 040.300940 TRIESTE viale Miramare 117, tel. 040.410928 TRIESTE via dell’Istria 33, tel. 040.638454 TRIESTE piazza Giotti 1, tel. 040.635264 TRIESTE via Belpoggio 4 (angolo via Lazzaretto Vecchio), tel. 040.306283 TRIESTE via Bernini 4 (angolo via del Bosco), tel. 040.309114 TRIESTE largo Piave 2, tel. 040.361655 TRIESTE via Felluga 46, tel. 040.390280 TRIESTE piazza Libertà 6, tel. 040.421125 TRIESTE via dell’Istria 18/B, tel. 040.7606477 TRIESTE via di Servola 44, tel. 040.816296 TRIESTE viale XX Settembre 6, tel. 040.371377 TRIESTE via dell’Orologio 6 (via Diaz 2), tel. 040.300605 TRIESTE via Pasteur 4/1, tel. 040.911667 TRIESTE via Tor S. Piero 2, tel. 040.421040 TRIESTE piazza Goldoni 8, tel. 040.634144 TRIESTE via Revoltella 41, tel. 040.941048 TRIESTE via Ginnastica 39/A, tel. 040.764943 TRIESTE campo S. Giacomo 1, tel. 040.639749 TRIESTE piazzale Valmaura 11, tel. 040.812308 TRIESTE via Roma 16 (angolo via Rossini), tel. 040.364330 TRIESTE piazza Garibaldi 6, tel. 040.368647 TRIESTE via Stock 9, tel. 040.414304 TRIESTE largo Sonnino 4, tel. 040.660438 TRIESTE piazza S. Giovanni 5, tel. 040.631304 TRIESTE via Alpi Giulie 2, tel. 040.828428 TRIESTE via Cavana 11, tel. 040.302303 TRIESTE largo Osoppo 1, tel. 040.410515 TRIESTE via Settefontane 39, tel. 040.390898
Le farmacie contrassegnate dal fondino arancione anticipano di un giorno le date di turno indicate. Le farmacie di Trieste iniziano e terminano i turni 2 giorni dopo rispetto alle date indicate
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Silvestrovanje v dobi virtualnega in družabnega razcveta ČIN ČIN in srečno! L’ultimo de l’anno in tempo virtual... social CIN CIN e auguri
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98 | maggio-giugno 2015 | 98 | marzo-aprile 2012 |
Social Feiern im virtuellen Zeitalter: PROST und Alles Gute!
Veion in timps virtuâi.. , social CIN CIN e Auguris
...veglione in epoca virtual..., social. CIN CIN e Auguri
Veglion in epoca virtual... social CIN CIN e auguri!
Per le traduzioni si ringrazia: Marjeta Kranner e Anna Magaina (sloveno), Isa Dorigo - Ufficio comunità linguistiche Provincia di Gorizia (friulano), Iris Jammernegg - Università di Udine (tedesco), Marianna Martinelli (bisiaco), Alessandro Samez (triestino).