!MPATTO ISSUE 15 - 25 GIUGNO 2015
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GIUGNO GIOVANI !MPATTO MAGAZINE - 1 - 25 GIUGNO 2015
Via Ar m an d o D iaz 3 2
!MPATTO MAGAZINE - 2 - 25 GIUGNO 2015
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IMPATTO
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Impatto magazine e' una testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Napoli con decreto presidenziale numero 22 del 2 Aprile 2014.
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Giorgia Mangiapia giorgia.mangiapia@impattomagazine.it
Pierluigi Patacca pierluigi.patacca@impattomagazine.it
Antonio Calenzo
Ritmi madrileni a Montesanto L'evento danzate: Gli Scugnizzi di Napoli
antonio.calenzo@impattomagazine.it
Adriano Destro adriano.destro@impattomagazine.it
Nel piazzale di Montesanto, tra chi vien e chi va, nel fremito del cuore di Napoli, la musica ferma il tempo. Un ritmo madrileno in abiti da scugnizzo cattura l'attenzione, strappa sorrisi e spinge a cantare. Tra una A rumba de scugnizzi e un Tu vuo' fa l'americano, la scuola di danza madrilena di Mariangela Attanasio diventa protagonista di uno spettacolo a cielo aperto. L'evento Gli scugnizzi di Napoli conquista per l'estrinseca improvvisazione.
Liliana Squillacciotti liliana.squillacciotti@impattomagazine.it
Martina Esposito martina.esposito@impattomagazine.it
Francesca Spadaro francesca.spadaro@impattomagazine.it
Emanuela Guarnieri manuela.guarnieri@impattomagazine.it
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22 Nei giardini da (condi)vivere Il primo sole estivo unisce le attivita' Il primo sole estivo, i raggi che fanno da sveglia e prepotentemente chiedono di godere del semplice fatto che ci siano. Il primo caldo, e la voglia di vivere angoli spesso in ombra della propria citta'. Il Parco del Poggio in una veste tutta europea tra musica, yoga e laboratori per i piu' piccoli.
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!MPATTO MAGAZINE - 4 - 25 GIUGNO 2015
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ABOUT MAG
MAG COVER - ISSUE #15
Le strade di Pulcinella Dove il pubblico non ha appuntamento con te Con Giugnogiovani e il Muricena Teatro, le strade di Napoli ritrovano il mito di Pulcinella, in una rappresentazione itinerante.
Artista: Aaron Jasinski Nel villaggio globale, la lingua universale e cosmopolita e' la musica. Tra sonorita' ed innesti musicali per comunicare energia emozionale, le notti napoletane si tingono di melodie.
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NO SIGNATURE MAG Why are The Economist's writers anonymous?
Squadra che vince non si cambia Torna la rassegna cinema: O' Curt La voce della Napoli che e' bello ascoltare, quella dei sacrifici ricompensati. Una storia che comincia a prendere forma. Un incontro che e' un trailer, un coming soon capace di non far staccare gli occhi dallo schermo. Una realta' (ultra) decennale e consolidata che ritrova nuova linfa in quei giovani pronti a rimboccarsi le maniche e a creare.
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Storicamente, molte pubblicazioni stampavano articoli senza firme per dare ai singoli autori la liberta' di assumere voci diverse e per permettere ai primi giornali di dare l'impressione che i loro autori fossero piu' numerosi (i primi numeri dell'Economist erano scritti interamente dal fondatore James Wilson). Ma dopo essere nato come un modo di far sembrare che una persona fossero molte, l'anonimato e' poi divenuto un modo per ottenere l'effetto opposto: permette a molti autori diversi di parlare con una voce collettiva. Gli editoriali sono discussi e dibattuti ogni settimana in riunioni a cui partecipano tutti i membri dell’ editorial staff. I giornalisti spesso collaborano sugli articoli. E alcuni articoli sono aggiornati e corretti estesamente. Il risultato e' che gli articoli sono spesso l'opera della coscienza collettiva dell'Economist, piuttosto che di un singolo autore. Ma la ragione maggiore per l'anonimato e' la convinzione che quello che viene scritto sia piu'ù importante di chi lo scrive. Come diceva Geoffrey Crowther, direttore dal 1938 al 1956, l'anonimato mantiene l'autore " non il padrone ma il servitore di una cosa molto piu' importante di lui… e da' al giornale una straordinaria forza di pensiero e principi".
T'accumpagno vico vico sulo a tte ca si' 'n amico Alla scoperta della Start Up Vascitour
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Se non si vive, Napoli, non la si puo' comprende. Se non si trova un amico disposto a prenderti per mano e ad accompagnarti: " vico vico"” , la si conoscera' sempre per meta'. E quella meta'à che rimane inesplorata e'è il vero spettacolo. Al di la' dei panorami e delle viste mozzafiato, oltre la bellezza prorompente del palcoscenico, c'e' un mondo che scalpita.
Per suffragare la propria responsabilita' Green - in base agli usi e costumi dei giornali online del nord Europa - il Gruppo Editoriale Impatto, festeggia ogni 10.000 lettori nuovi con un albero piantato. Altresi'ì il Gruppo Impatto, ha adottato un giardino, l'Impatto Garden, nella provincia di Benevento, il quale, oltre ad essere il luogo dove vengono impianti i suddetti alberi, e' anche un elegante oasi naturale curata e manutenuta con metodologie eco compatibili.
!MPATTO MAGAZINE - 5 - 25 GIUGNO 2015
GO GREEN MAG
!MPATTO MAGAZINE - 6 - 25 GIUGNO 2015
- L ’ IN CO N T R O -
SEMPLICEMENTE-FDM —
Un ritratto per Francesca Di Martino, giovane artista napoletana. Nell’umiltà del suo porsi è racchiusa l’anima di una grande pittrice: “Costruisce ritratti con la violenta oggettività del suo segno, della sua pennellata rielaborata, fatta di colore impulsivo e dinamico, la gamma di emozioni e di persistenze della memoria che contraddicono la precarietà dell’effimero dell’immagine fisica e temporale e le trame degli equivoci esistenziali del destino, del proprio e dell’altrui”. (Silvano Saccone)
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asci e fin da piccolo scopri di avere un dono. Istintivamente, ti basta prendere una matita tra le dita per star bene, un foglio su cui disegnare per sentirti libero senza costrizioni, degli acquerelli per provare un senso di soddisfazione. Abbozzi un ritratto, delinei la forma di un viso. Cresci e, ad un certo punto, ti viene chiesto di scegliere una strada. Quella che dovrà segnare il tuo futuro. Almeno quello prossimo. In maniera logica, mettendo da parte l’istinto, cerchi di deciderti per la strada che darà più sbocchi. Quella che sia considerata, dal buon senso comune, la via maestra. Perché bisogna incasellarsi in un settore, una nicchia in cui gli altri possano riconoscerti come esistente. Stabilisci così di frequentare una Facoltà in cui la tua passione possa rientrare, anche se trasversalmente. Lettere con Indirizzo Storico artistico. Studi, t’impegni. Finché un giorno, nel percorso strutturato che ti eri prefissa, apri uno dei libri e trovi disegni, schizzi, bozze. Lo sguardo si apre all’evidenza: un foglio e una matita hanno su di te sempre lo stesso effetto, ti catapultano in un’altra dimensione, la tua. Al di fuori dalla nicchia in cui ti eri costretta, in un certo qual modo. Ti rendi conto che il libro ti serve per tratteggiare delle labbra, un naso. E che la via non era quella maestra. Stravolgi tutto, fuori dai circuiti della volontà altrui. Cambi direzione: Accademia delle Belle Arti, specializzazione in Arti visive e Discipline dello Spettacolo, indirizzo Pittura. Fuori dalla nicchia. Il lavoro sul ritratto manifesta la tua indole empatica: il rapporto con l’altro è nutrimento. Dipingere persone o te stessa è un atto dovuto perché non c’è per te altro di più significativo del rapporto con l’altro essere umano. Sei una ritrattista. Una nuova nicchia imposta dagli altri perché ti possano catalogare?
Questa volta no. A 23 anni diventi Assistente tecnicomuseale presso il Palazzo Reale. Hai il cosiddetto “posto” assicurato. Ma uno spirito libero si nutre della bellezza che la circonda e non si ferma solo ad osservarla. Il tuo spirito continua a ritrarla. Con la spatola penetri la materia, la superi, giungi al ventre. Finché sventri e tocchi l’anima. Dentro e fuori di te. Sei un’espressionista di matrice austriaca. Un’altra catalogazione artistica per la forza recondita dei tuoi ritratti. “Francesca è una ritrattista per vocazione e di questa capacità ne esalta la forza realizzativa, come un vortice di forza che pervade nel momento creativo che induce a prendere e stendere le materie cromatiche, che devono esaltare la forma, devono essere pulsanti, devono insomma essere forza nella forza, corpo visibile della struttura stessa dell’opera” così Gianni Nappa – responsabile ResertArt – descrive la tua personale “Dentro e fuori di me” alla rassegna del 2015 Facciamo i conti con l’arte presso la Galleria d’Arte della Banca Popolare del Mediterraneo. La tua prima personale nel 2011 dal titolo emblematico Uccidi il tuo maestro e, nel ritrarre il volto dei padrimaestri, la pennellata li afferra per possederli un’ultima volta. “Ho sventrato la materia per trovare il suo sguardo. L’ho amato e l’ho temuto, l’ho riverito e l’ho tradito. La simbiotica relazione tra allievo e maestro è compiuta”. Del 2010 la performance Behing my face: il pittore-attore interpreta se stesso sul suo cubo bianco. Occhi negli occhi di un pubblico mentre dipinge il proprio ritratto attraverso un vetro. “La faccia è il diaframma attraverso cui gli altri ci percepiscono. Ma solo alcuni guardano oltre il vetro, dietro alla mia faccia”. Nelle tue parole, la tua profonda artisticità che ti porta ad essere selezionata per il NAF (Napoli Arte Fiera) del maggio 2015 in un’esposizione di tendenze e orientamenti espressivi attuali. La tua firma FdM. Una sigla per Francesca Di Martino. Tre lettere sulle spatolate, crespose, consistenti e vigorose per un’artista spontanea e impregnata di sfumature, come la tua arte. Forte e profonda come le tue vigorose pennellate.
!MPATTO MAGAZINE - 7 - 25 GIUGNO 2015
- L ’ IN CO N T R O -
mio padre Olio e acrilico su tela 100 x 100 cm Febbraio 2008 Francesca Di Martino
“Le gabbie delle etichette non piacciono, sono riduttive e spesso non aiutano a comprendere, ma nel caso di Francesca Di Martino la sua vicinanza all’espressionismo sta nella capacità di emozionare e di emozionarsi, di lavorare di pancia, con asprezza e senza mediazioni, interpretando il ritratto come un percorso dovuto di analisi interiore del soggetto, dove il volto e gli occhi diventano un mezzo per trasmettere una visione problematica della personalità umana”. Gaspare Natale !MPATTO MAGAZINE - 8 - 25 GIUGNO 2015
ME Olio e acrilico su tela 150 x 100 cm Marzo 2014 Gennaio 2015 Francesca Di Martino
!MPATTO MAGAZINE - 9 - 25 GIUGNO 2015
NO SMOKING Olio e acrilico su tela 100 x 150 cm Gennaio 2008 Francesca Di Martino
!MPATTO MAGAZINE - 1 0 - 25 GIUGNO 2015
!MPATTO MAGAZINE - 1 1 - 25 GIUGNO 2015
!MPATTO MAGAZINE - 1 2 - 25 GIUGNO 2015
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- GIUGNO GIOVANI 18 GIUGNO 2015 -
MONTESANTO E’SCUGNIZZ —
Nel piazzale di Montesanto, tra chi vien e chi va, nel fremito del cuore di Napoli, la musica ferma il tempo. Un ritmo madrileno in abiti da scugnizzo cattura l’attenzione, strappa sorrisi e spinge a cantare. Tra una A rumba de scugnizzi e un Tu vuo’ fa l’americano, la scuola di danza madrilena di Mariangela Attanasio diventa protagonista di uno spettacolo a cielo aperto. L’evento Gli scugnizzi di Napoli conquista per l’estrinseca improvvisazione.
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orpo di donna, una rosa rossa tra i capelli. Un piazzale aperto brulicante di persone. Napoletani e non, cinesi e non, turisti e non. Tutti veloci, tra una bancarella, un cartoccio di frittura, un fiore che ostinatamente si vuol vendere al passante, la statua bianca di un Gesù a braccia aperte. Non c’è tempo, non c’è freno in un pomeriggio caldo e rotolante giù verso la Pignasecca e Piazza del Gesù, su tra una metro persa e una funicolare da raggiungere. Folle frenesia in continuo movimento a Montesanto: la normalità, che a Napoli si è soliti definire “arteteca”. D’improvviso, senza preavviso alcuno, un ritmo caldo parte, una musica madrilena vibra e un corpo di donna si muove, smuovendo la frenesia abituale, sinuoso e ancheggiante tra le braccia di un ragazzo. Lui guida, lei con occhio ammaliante si lascia guidare. Il tempo si ferma. Anche l’arteteca. I volti di chi fugge e va si girano nell’incredulità attratti dalle gonne nere drappeggianti e ventaglio sul volto che fende l’aria. La rosa rossa cade per terra, come in un fermo immagine d’altri tempi, e lo spettacolo ha inizio. Un piazzale come palco, un cielo al tramonto come sipario e spettatori non paganti per un’esibizione di estemporanea improvvisazione. Gratuita perché l’arte sia per tutti un dono di estro creativo in cui il sangue madrileno scorre nelle vene. Così a Montesanto si dà inizio ad uno spettacolo dal sapore verace della Napoli spagnola per quattrocento anni. Si fonde il flamenco con la tarantella, la sensualità della ballerina spagnola con la sfacciataggine della scugnizza napoletana. In un susseguirsi di canzoni si ripercorrono i tempi storici della musica internazionale di Napoli e così, tra una strette ‘e mane, vase e frizze, si prova gusto a cantare A’ rumba d’e scugnizzi mentre volteggiano e si rincorrono nelle loro coreografie i ragazzi della scuola di danza di Mariangela Attanasio. Improvvisazione e semplicità nell’energia di ballerini grandi e piccoli.
Si alternano, in un gioco di cambi d’abiti a scena aperta, ballerini adolescenti e piccole allieve della scuola accompagnate da un unico piccolo scugnizzo ballerino in cappello bianco. Napoli è così: si ritrova la preparazione e la competenza lì dove non avresti creduto di trovarla. non vi è, qui, sui vasoli del piazzale di Montesanto la preparazione del dietro le quinte, non vi sono costumi uguali, non si ha un impianto stereo da gran teatro. Nella strada confusionaria e trafficata dagli scugnizzi napoletani, sigaretta in bocca e realtà difficili da vivere, ballano con la grinta della passione dei ragazzi. Ragazzi che studiano per emergere, per divertirsi, per star bene. L’altra faccia di Napoli è questa: senza orpelli e fronzoli, si fa spettacolo e si trasmette arte perché lo si vuol fare. E quando partono le prime note di Sal Da Vinci con Perzone perzone, si riflette davvero sul significato di alcune parole e del modo di vivere Napoli: “e’ comme na quadriglia, chi lasse e chi piglia, a gente s’arravoglia, s’accide, se mbroglia e a nervatura saglie saglie saglie”. Come in un ballo continuo, a Napoli il bello si congiunge al non bello, volteggiando con esso; il buono si frammenta nel male e sembra che quest’ultimo ne guidi i passi. e il napoletano stesso crede che sia così, che tutto sia imbroglio e dannazione ma così non è. Un gruppo di ballerini e la loro insegnante personificano il bello di una città al rovescio. Il sorriso di emozione di Mariangela Attanasio nel guardare i suoi ragazzi che si divertono manifesta il senso misterioso dell’insegnamento: trasmettere non solo tecniche ma una passione per far sprigionare l’anima. Un cane di passaggio decide di entrare in scena, di fermarsi a guardare loro che, intanto, ballano cercando di scansarlo e così diventa protagonista di una nuova improvvisazione. Sornione e pacato, prende il suo posto in scena e nulla sembra essere fuori luogo o fuori tempo. Finché il ritmo madrileno degli scugnizzi termina e si torna tra “perzone che pigliano ‘o tramme, chi saglie e chi scénne e ce sta chi s’ appènne e [ogni mondo è paese] chi s’ annasconne ca nun vo’ pagà”. La folle frenesia di Montesanto riprende. Il tempo ricomincia a scorrere e…arteteca sia!
!MPATTO MAGAZINE - 1 4 - 25 GIUGNO 2015
!MPATTO MAGAZINE - 1 5 - 25 GIUGNO 2015
Napoli centro, durante il festival mondiale di dello yoga, questa filosofia di vita agisce su corpo, psiche e mente, in profonditĂ riportando equilibrio e armonia nel comunicare con se stessi. Ph. Pietro Scolorato
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!MPATTO MAGAZINE - 1 6 - 25 GIUGNO 2015
GIUGNO GIOVANI 20 GIUGNO 2015 -
F esta mondiale de llo Yo ga
UNA GIORNATA PER IL BENESSERE
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enessere, tranquillità e pace interiore. Sono queste forse alcune delle prerogative principali a cui ambisce ogni persona nel percorso della propria vita. Certo con i tempi che corrono, averne anche solo due su tre di queste caratteristiche,non sarebbe male. In una città dinamica come quella di Napoli poi, dove tutto è moltiplicato all’ennesima potenza, sia nel bene che nel male, un po’ più di benessere, un briciolo di tranquillità e un pizzico di pace interiore servirebbero eccome. È anche per questo motivo forse, che sabato 20 e domenica 21 giugno si è svolta a Napoli, in concomitanza con il resto del mondo, la quinta ‘giornata mondiale dello yoga’ (ancora una volta, evento facente parte del Giugno Giovani 2015), fondata nel 2011 dalla federazione portoghese dello yoga, con un giorno ben preciso, ovvero il 21 giugno, giorno in cui l’estate viene accolta dall’emisfero settentrionale. Tra l’alto questa quinta edizione ha un valore ancora più speciale, infatti è la prima che vanta del consenso dell’ONU. “Lo yoga è un metodo scientifico per sviluppare il nostro benessere totale di corpo e mente” ci spiega Gino Sansone, maestro di yoga, che ha iniziato a praticare quasi per caso questa disciplina nel lontano 1977 senza poi più lasciarla. Benessere, che bella parola che è, forse una delle più affascinanti del nostro vocabolario; è una parola ricca, intrinseca di significato, a cui ogni uomo dovrebbe ispirarsi per ambire alla pienezza di ogni singolo aspetto della sua vita. La penseranno più o meno in questo modo magari le tante persone che hanno colorato, con i loro tappetini di tela e spugna, piazza Dante sabato,
ed il lungomare Caracciolo domenica scorsi, grazie proprio a delle lezioni di yoga tenute dal sopracitato maestro Gino che, per l’appunto, in relazione alla quinta giornata nazionale dello yoga, sarà a disposizione dei cittadini napoletani con innumerevoli iniziative, riguardanti le pratiche di questa misteriosa disciplina, che abbracceranno parte dei luoghi della città, partendo da piazza Dante, passando per il Decumano maggiore a san Gregorio Armeno, nei passi di una meditazione silenziosa, fino al lungomare Caracciolo, dove ci saranno anche attività predisposte appositamente per i bambini. Canti Mantra e movimenti sontuosi e a volte un po’ insoliti, incuriosiscono, affascinano e, a tratti, rapiscono l’attenzione dei passanti. “Lo yoga è un modo per conoscere se stessi, aldilà dei credi religiosi, chiunque può praticarlo, siamo tutti esseri umani e questo è quanto basta per stare uniti” prosegue il maestro Gino. Il bello dunque è proprio questo: tante persone di culture religiose e sociali differenti riunite in una pratica volta al prendersi cura di se stessi per poi condividere sentimenti e sensazioni positive con gli altri. Non c’è religione, non c’è discriminazione, ma soltanto tanta voglia di star bene. Dalle parole di Gino, effettivamente susseguono immediatamente i fatti; tanti sorrisi, volti distesi e rilassati, in una sola parola, si respirava un aria ricca di positività. Insomma due giorni all’insegna dello yoga a Napoli, alla ricerca di un modo nuovo per creare coesione, armonia e per concentrare tutte le energie positive presenti negli animi dei cittadini partenopei che, come di consueto, non perdono mai l’occasione per sorridere, guardando ancora una volta il lato positivo e accogliendo con entusiasmo i propositivi e costruttivi fini di questa disciplina.
!MPATTO MAGAZINE - 1 7 - 25 GIUGNO 2015
- GIUGNO GIOVANI 20 GIUGNO 2015 -
02 Un’esperienza di consapevolezza nella combinazione di allungamento e contrazioni muscolari per agevolare il battito e le funzioni del nostro corpo. Ph. Pietro Scolorato
PIA ZZA DA N T E - GIO RNATA MONDI AL E DELL O YOGA —
È davvero uno yogi chi vede se stesso nell’intero universo e l’intero universo in se stesso.
!MPATTO MAGAZINE - 1 8 - 25 GIUGNO 2015
03 Imparare a gestire l’emotivita, entrare in relazione con gli altri per godere della forza che l’altro può trasmetterci, per una sensazione di benessere e di felicità. Ph. Pietro Scolorato
!MPATTO MAGAZINE - 1 9 - 25 GIUGNO 2015
04 Sotto il sole di una calda mattina di Giugno, la bellezza del coccolare tutte le parti del corpo, sciogliere la colonna vertebrale, massaggiare la bocca dello stomaco perchĂŠ il benessere parte da dentro. Ph. Pietro Scolorato
!MPATTO MAGAZINE - 2 0 - 25 GIUGNO 2015
!MPATTO MAGAZINE - 2 1 - 25 GIUGNO 2015
GIUGNO GIOVANI 20 GIUGNO 2015 -
Giardini da (condi)vivere
UN PARCO ALL’ EUROPEA
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l sabato mattina di inizio estate, è uno di quei momenti in cui è ancora concesso lasciar fare al sole. Lasciare anche che faccia da sveglia. Il sabato mattina di inizio estate è fatto di buoni propositi che riescono ad essere mantenuti dalla sera precedente. Sono fatti di voglia di vivere tutto ciò che la propria città abbia da offrire. Il mare, certo. Ma anche gli spazi verdi. Quelli di nicchia, magari. Sabato 20 giugno è stato uno di quei sabati. Nell’ambito della rassegna “Giugno Giovani”, il Parco del Poggio si è animato in ogni angolo, grazie a “Naku” e “Lux in fabula”. Paolo, perché la scelta è ricaduta proprio su Parco del Poggio? Fondamentalmente perché quando a Napoli si parla di eventi tenuti nei parchi, si pensa ai soliti punti di aggregazione, diventati ormai punti fermi. Un esempio immediato è quello del Parco dei Camaldoli. Io invece ho voluto dimostrare che la possibilità di mettere in risalto altre zone importanti della nostra città esiste ed è concreta. Credo che il Parco del Poggio sia una realtà importante e che per questo fosse giusto darle spazio. Al di là del “Cinema all’aperto”. Qual è il vostro obiettivo principale? Il nostro è un progetto totalmente autofinanziato. Il Comune ci ha dato la possibilità di fittare gli spazi, la nostra idea è quella di dare ad un parco che già vive di vita propria, un profilo più europeo. L’idea è quella di riuscire a far vivere il luogo a trecentossessanta gradi, con angoli dedicati a varie attività, e musica. Quali sono queste attività? Abbiamo deciso di pensare sia agli adulti che ai bambini, e di farlo a partire dalle 16:00 in poi con diverse collaborazioni.
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i sarà la possibilità di sperimentare il mondo dello Yoga, con Cinzia Romanucci e quello della naturopatia con Massimo Elia. Ci saranno poi laboratori dedicati ai bambini, grazie alla collaborazione di “Lux in fabula”, con attività di cinema e precinema. L’idea è che anche la coppia possa magari affidare i propri bambini a mani sicure, e vivere il parco in tranquillità. L’esperimento europeo sembra aver funzionato. Lo Yoga ha affascinato ed i bambini hanno partecipato ai laboratori proposti da “Lux in Fabula”. Associazione che opera da oltre vent’anni sul territorio e che vanta numerose collaborazioni. Realtà che fa capo a Claudio Correale. Qual è stato l’approccio utilizzato sabato con i bambini? I bambini, una decina, hanno risposto bene. Il laboratorio proposto è stato quello di precinema. Promulghiamo da sempre la creazione di giochi ottici e la conoscenza di strumenti affascinanti come le cinque “lanterne magiche” di cui disponiamo, due delle quali perfettamente funzionanti. Un incontro con gli strumenti ottici di metà ‘800. In cosa si sono cimentati? I volontari dell’associazione hanno proposto loro la costruzione di un “Taumatropio”; un semplice strumento ottico il cui funzionamento si basa sulla persistenza dell’immagine sulla retina. Hanno partecipato anche delle mamme! E, a fine giornata, i bambini hanno portato a casa ciò che avevano costruito con le proprie mani.
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- GIUGNO GIOVANI 21 GIUGNO 2015 -
VIE DI PULCINELLA Con Giugnogiovani e il Muricena Teatro, le strade di Napoli ritrovano il mito di Pulcinella, in una rappresentazione in cui vecchio e nuovo si incontrano per raccontare vizi e virtù della maschera più amata. Gli attori raccontano emozioni e difficoltà nel portare per strada il teatro napoletano fra la frenesia della vita quotidiana e i passanti che divengono pubblico.
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“Abbiamo apportato delle modifiche necessarie alla struttura della rappresentazione” hanno spiegato gli attori del Muricena Teatro, giovane gruppo di produzione teatrale indipendente, nato solo nel 2011. “Abbiamo cercato di accorciarla, facendola durare circa mezz’ora, per tenere sempre viva l’attenzione del pubblico fatta di passanti” hanno spiegato. Insomma, recitare per strada e abbandonare le scenografie fatte di pittura, cartone e legno non è facile. E di certo la grande esperienza dei tre giovani attori nella street art, in particolar modo del Pulcinella Antonio Perna, ha giocato un ruolo fondamentale per il grande successo ottenuto.
Non a caso, quando Domenica alle dieci a via Partenope lo spettacolo è iniziato, una vasta cornice di pubblico ha fin da subito circondato gli attori, lasciandosi trasportare nella surreale atmosfera del mondo di Pulcinella. D’altronde il Napoletano non lascia andare mai le sue radici ed anche i più giovani amano riscoprire quel passato, e quelle rappresentazioni, che fanno parte della tipica identità napoletana. Ma non solo. La sorpresa più grande, hanno infatti precisato gli attori, è arrivata dai turisti. Quei tanti turisti che affollano le strade del centro storico e del lungomare liberato e che ad un caffè sorseggiato ad uno dei tavolini dei tanti locali del lungomare, hanno preferito restare in piedi lì lasciandosi incantare da quello spettacolo. “Insieme alle famiglie e alle persone che andavano al mare, c’erano tanti turisti. Persone delle Marche, della Puglia, addirittura interi gruppi da Padova. Ci hanno applaudito, si sono lasciati coinvolgere, nonostante molti scambi di battute fossero in dialetto”. Un dialetto che accompagna un modo nuovo di scoprire Napoli, insomma. Dall’interno, dalle viscere, da quelle tradizioni e da quelle maschere che non appartengono solo al passato. E lo si fa per strada, laddove tutto ebbe inizio e dove Pulcinella, con i suoi compagni d’avventura, riprende davvero vita.
apoli riscopre Napoli. Pulcinella ritorna in strada, nelle periferie, nelle piazze, sul lungomare liberato, fra le gente. E lo fa con uno spettacolo nuovo e vecchio allo stesso tempo, che raccoglie in sé la freschezza degli attori e la struttura tipica della commedia dell’arte, per un connubio in cui, la più alta tradizione del teatro partenopeo si riversa nell’innovazione della street art. Un pentolone in cui non manca nulla dunque, soprattutto il passato. “Perché quello non puoi dimenticarlo, è importante sapere da dove vieni” dice Marianita Carfora che assieme ad Antimo Casertano e Antonio Perna, ha rappresentato in strada “Pulcinella, la Sciantosa e il mastro di musica”, storia della passionale attrazione di Pulcinella nei confronti della bella Sciantosa e delle mille peripezie con cui, l’ormai celebre maschera simbolo di Napoli, tenta di dichiarare il suo amore. Complice del bizzarro Pulcinella è il Gran maestro di musica e per l’appunto la musica tipica della tradizione napoletana che scandisce i ritmi della rappresentazione e coinvolge il pubblico. Pubblico fatto di passanti, di curiosi che, abbandonate le poltroncine fredde dei teatri, ritrovano in strada il calore della commedia senza età.
l pubblico non ha un appuntamento con te. Devi coinvolgerlo, fermare i passanti e soprattutto nelle giornate lavorative è difficile” raccontano. Così come è accaduto Venerdì mattina nella centralissima piazza del Plebiscito o Giovedì, in periferia, a Barra. “Le persone vanno di fretta, corrono al lavoro, vanno a fare la spesa. E all’inizio non c’era nessuno ad aspettarci. Ma poi è bastato iniziare, coinvolgere qualcuno e l’entusiasmo è stato dirompente, perché in fondo le persone sono curiose, hanno fame di qualcosa di nuovo”.
!MPATTO MAGAZINE - 2 5 - 25 GIUGNO 2015
GIUGNO GIOVANI L’INIZIATIVA -
Chiesa San Biagio Maggiore
art & design in naples
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apoli e la sua creatività. Un binomio spesso inscindibile che travalica i secoli e che, al giorno d’oggi, è ancora vivo nel cuore pulsante della città. Scegliere di esporre delle opere, alcune molto tecniche e ricercate, nella chiesa di San Biagio Maggiore, a San Gregorio Armeno, è una scelta coraggiosa ma piena di significati. La mostra, organizzata nel complesso di eventi del Giugno Giovani nella città partenopea, è un elogio all’arte del “fatto a mano” o comunemente chiamato oggi “handmade”. All’interno della piccola chiesa incastrata al centro di Napoli, sono molti i prodotti che i ragazzi di Fad-Factory, Arte & Design e Arte di Parthenope hanno creato dal nulla, lasciando quell’alone di mistero e curiosità che tutti i prodotti artigianali si portano dietro. La gamma presente in mostra è davvero ampia: meravigliosi orecchini in ebano ed argento, anelli e gioielli in resina ed oro, quadri intessuti di lane e cotoni coloratissimi ritraggono paesaggi napoletani, presepi in miniatura all’interno di conchiglie ed antichi scrigni ed ancora, gioielli e borse in pelle, altre realizzate all’uncinetto con una dovizia e maestria senza pari accolgono i visitatori della mostra e si lasciano ammirare e desiderare. Sono molte le firme che hanno deciso di mettersi in mostra. Da “Bella Bri” a “Nemesi”, esperti di lavorazioni in resina e terracotta, passando per Teresa Mazzella e il maestro Silvio Siano, capaci di creare in pochi secondi quadri di tessuto e presepi in miniatura, con dettagli che a vista d’occhio appaiono unici e irripetibili. Come detto prima, la scelta di una Chiesa per ospitare un evento del genere risulta convincente e giusta. Infatti, il mix di sacralità e tecnica rapisce lo sguardo del visitatore, che resta da un lato rapito dalle maschere in oro e argento presenti lungo le arcate della chiesa e dall’altro dalla creazione spesso live dei prodotti. Il dulcis in fundo infatti, si trova in fondo alla chiesa. Grazia Casillo, seduta lontano dalla massa di persone che affollano la mostra, lavora senza sosta alla creazione di orecchini e bracciali interamente realizzati in pizzo. Il cuore di Napoli si apre alla grande creatività dei suoi cittadini, che nel picco dell’era digitale e tecnologica, decide ancora di creare dal nulla prodotti unici e senza tempo.
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- GIUGNO GIOVANI 22 GIUGNO 2015 -
SQUADRA CHE VINCE... —
La voce della Napoli che è bello ascoltare, quella dei sacrifici ricompensati. Una storia che comincia a prendere forma. Un incontro che è un trailer, un “coming soon” capace di non far staccare gli occhi dallo schermo. Una realtà (ultra) decennale e consolidata che ritrova nuova linfa in quei giovani pronti a rimboccarsi le maniche e a creare.
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a Napoli bella. Quella che vale, vince e si riconferma. Divertente da guardare e terapeutica da ascoltare. La calma, la pazienza e, insieme, la voglia di fare. Di mostrare, di far vedere. La Napoli della voce di Claudia, della disponibilità, dell’apertura. Claudia, è Claudia Pascotto, presidente dell’associazione “Tycho”. In parole povere, promozione culturale senza scopo di lucro. In parole ancor più povere, qualcosa di cui chiunque dovrebbe essere grato al giorno d’oggi. Sei i giovani che ne fanno parte, sei vite che si incrociano, impegni, responsabilità, soddisfazioni. Sei identità che convergono in un unicum; quasi senza rendersene conto. “Sai, portare avanti un Festival con sole sei persone, è dura...quando ci sei dentro nemmeno te ne accorgi, te ne rendi conto solo dopo.” La gioia, e l’entusiasmo misto ad incredulità con cui Claudia parla dell’organizzazione della scorsa edizione del Festival del Cortometraggio, hanno un che di contagioso. Coinvolgente. Un successo ed un fragore che nemmeno lei, ed in “lei” lasciamo che si condensino le altre cinque anime dell’associazione, si sarebbe mai aspettata. Un successo ed un fragore che hanno portato la “Tycho” ad essere riconfermata come associazione organizzatrice anche per la XV edizione di “’O curt”. Per il secondo anno consecutivo. Un attestato di stima. Una nuova prova all’orizzonte. Una nuova sfida che assume i connotati di un lungo percorso, fatto di tappe, di piccoli traguardi. Un contest in arrivo in autunno, un altro organizzato con la scuola italiana di Comics per l’illustrazione coordinata; allievi ed ex allievi della scuola pronti a cercare l’immagine iconica che diverrà simbolo identificativo del Festival. Il 22 giugno ha rappresentato l’anteprima di ciò che sarà con uno sguardo a ciò che è stato. Una sorta di trailer, volendo prendere in prestito il linguaggio cinematografico; un
“coming soon” che riesce a non tradire le aspettative. Un ponte tra passato e presente, tra ritorno alle origini e tensione verso il futuro. L’evanto, tenuto nell’ambito di “Giugno Giovani”, si è svolto raccontando il passato ed auspicando il futuro. In ogni piccola scelta. A partire da quella del luogo; la Mediateca Santa Sofia (a cui si deve la coordinazione dell’evento), dove nel 1996 tutto è iniziato. Sullo stesso piano si pone la presenza di Francesco Napolitano. Altra presenza di spessore, colma di significato, è stata quella dell’Assessore alle Politiche Giovanili di Napoli, Alessandra Clemente. Grazie anche al suo intervento, dopo due edizioni di stop, l’anno scorso, il Festival ha ripreso le proprie attività; riuscendo ad imporsi sulla scena con una rinnovata forza attrattiva. È stato lasciato ampio spazio a tutti gli aspetti, tutte le pieghe e tutte le sfumature della competizione, che si svolgerà a pieno dal 18 al 21 novembre.Cinque le sezioni in gara, “’O Curt Internazionale”, “’O Curt Internazionale Animazione”, “’O Curt Napoli”, “’O Curt Educational”. Due le novità, l’introduzione della sezione “Nazionale”, e l’ampliamento di quella inerente al territorio in senso stretto che da limitata a Napoli fino all’anno scorso, si estende, a partire da questa nuova edizione, alla Campania tutta. Anche in questo contesto, il ricordo dell’ edizione numero quattordici, è stato vivo. Attraverso la proiezione di tre cortometraggi vincitori della precedente edizione. Nello specifico, quelli dei vincitori delle seguenti sezioni: “’O Curt Internazionale”, “Corti Animati”e “’O Curt Napoli”. Il 22 giugno ha segnato l’incipit di una storia tutta da raccontare. Da raccontare all’”Istitut Français Napoli”, all’”Istituto Cervantes” ed al PAN. Sedi che tendono lo sguardo alle numerose collaborazioni che caratterizzeranno questa edizione; quella dell’ “Istitut Français Napoli”, appunto, del “Goethe Institut”, del “Confucius Institute” e del già citato “Instituto Cervantes”. Quest’ultimo assume un ruolo particolare in quanto questa edizione del Festival rientra nell’ambito di Acción Cultural Española. La Napoli del bene, del bello e della famosa squadra che vince, e non si cambia.
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GIUGNO GIOVANI L’INIZIATIVA -
La Start up - Vascitour
SULO A TTE CA SI N’AMICO
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accumpagno vico vico, sulo a tte ca si’ ‘n amico […] e capisce comm’ è bella, ‘a città ‘e Pulecenella.” Se non si vive, Napoli, non la si può comprende. Se non si trova un amico disposto a prenderti per mano e ad accompagnarti “vico vico”, la si conoscerà sempre per metà. E quella metà che rimane inesplorata, è il vero spettacolo. Al di là dei panorami e delle viste mozzafiato, oltre la bellezza prorompente del palcoscenico, c’è un mondo, dietro le quinte, che scalpita. Ed è lì che avviene la magia. Dove tutto è frenetico, caotico, impossibile da decifrare per un occhio poco allenato. Dove appare impossibile esistano delle regole, dove si vive di un linguaggio fatto di suoni prolungati, gesti, sguardi, odori, sapori. Un labirinto, nel cuore di una città. Infinite fila di vestiti stesi ad asciugare, da un balcone all’altro, una caleidoscopica mostra dei colori della propria casa, della propria intimità, regalati allo sguardo incredulo del prossimo. Profumo di detersivo. Di pulito. Di cibo. Quello della tradizione, quello che riempie le narici. Condividere è la routine. Condividere idee, esperienze, pensieri, afflizioni, un caffè. Condividere per sgravarsi del peso della quotidianità. Questa Napoli, quella dei “vasci”, dei “bassi”, esiste. Al di là di ogni stereotipo sempre poco aderente alla realtà. È la Napoli per la quale serve quell’amico che si carica della responsabilità e del piacere di mostrare ciò che, su TripAdvisor, non si trova. Una StartUp tutta napoletana, sembra poter indossare quegli abiti. “Vascitour”; che fa parte della piattaforma “AutenticaMENTE”, e che nasce nell’ambito del Contamination Lab Napoli, sta cominciando a muovere i primi passi in quel mondo a parte che è il turismo esperienziale. Riabilitazione dei “bassi”, contatto vero con la gente, condivisione di storie, di esperienze, di cibo. Un turismo di tipo antropologico che permette di conoscere le viscere di una città, per comprenderla in ogni piega e sfumatura. Il claim, “The guest is one of us”, regala la certezza che questi quattro ragazzi, figli di esperienze diverse, ma concentrati su un fine comune, abbiano accolto la possibilità di essere quell’amico, quello che ti prende per mano, e ti accompagna “vico vico”.
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05 In una calda notte Napoletana, nell’evento musicale organizzato da Drop Music. Samuel, voce dei Subsonica, domina il palco dell’Arenile dal primo istante in cui lo calca sulle note elettriche di Colpo di pistola. Ph. Martina Esposito Impatto Magazine
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- IN CONCERTO SUBSONICA -
ALZATI & CAMMINA Loop e tastiere per il più energico movimento electro-pop italiano. I Subsonica e il sound alternative rock fanno esplodere l’Arenile a Napoli. Tra esplosioni energiche di musicalità e sperimentazioni elettriche, i testi della band torinese navigano come una nave in una foresta la notte napoletana rivelando risposte e verità a chi vive nel labirinto ventrale della città del fuoco.
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lzati e cammina per scoprire di essere vivo come non mai […] e resuscita un pezzo alla volta la volontà. Ci hai creduto, oggi c’è un più, hai discusso sprecato amato sofferto. Un’ipoteca sulla tua dignità.” Napoli come Lazzaro. E come Lazzaro col proprio Dio, Napoli si alza e si accende al primo colpo di pistola dei Subsonica all’Arenile reload. Come una nave in una foresta, Samuel, Ninja , Boosta, Vicio e Max occupano il palco con la felinità di un sound dal rock alternativo. Liberi tutti “dai virus della mediocrità, dai dogmi e dalle televisioni, dalle bugie, dai debiti, da gerarchie, dagli obblighi e dai pulpiti”. Un susseguirsi veloce di parole in libertà e l’Arenile esplode. Dal mare sembra tornare l’eco dell’energia del palco, dal cielo cadono gocce dirette e fredde per liberarsi da ogni finta morale di chi occupa un pulpito, stando fermo con il corpo e con le convinzioni. Sul palco dell’Arenile, invece, si salta, si crea musica, si produce pensiero, si muove una forza magnetica. I suoni si amplificano, “Attacca il panico” e senti che la tastiera di Boosta ce l’ha nel sangue la nuova aria tra nuove carceri. Le carceri di un vespaio di paure che si agitano, dietro una tela di un mattino di tenebra. Napoli s’infiamma nel sangue perso delle ostilità mentre non dimentica le sue identità. Come se fosse voluto, cercato e stabilito, ogni canzone dei Subsonica sembra ricalcare le forze opposte di cui Napoli vive: panico e rinascita, perdita ed eredità. In un live in cui si mescolano la musica e la voce calda di Samuel alla tecnologia. In un’alternanza di senso e non sense, di velocità e freni improvvisi. Ironia e verità di una città e di una band subsonica elevata alla potenza. Una tastiera che oscilla, una batteria che vibra, un basso che martella per non dimenticare che il vuoto esploderà in una discoteca labirinto. Bianca e grande un centinaio di chilometri da cui non si possa uscire, in cui ti ritrovi a
vivere tra rabbia, illusioni, speranze e detonazioni di un attimo. Una commistione labirintica di due mondi paralleli e perpendicolari. L’universo musicale dei Subsonica s’intreccia, si scontra, incontra e sovrappone con il groviglio dedalico di una città in cui in un flusso, tra derive e parole, tutto sembra quasi passare, essere dimenticato ma nel suo ventre tutto resta come bloccato con anestetici sorrisi. Come macchia sporca è l’ostinazione, è la pace armata, è la superficie lisce delle cose. Non si riesce a stare fermi, quando Samuel urla “Ti cerco perché sei la mia disfunzione”. Mani su, corpi al delirio, in un’ossessione che brucia ogni momento. Finché “Un’ultima risposta” sinergica ripercorre una verità che richiama troppo alla mente Napoli. Di nuovo Napoli, sempre Napoli. In un silenzio d’immondizia in cortile, Napoli e quel suo destino tra luci fredde e corsie d’ospedale per andar via da quei luoghi di vecchie paure, da un pregiudizio gonfio di violenza. Via dalle polveri sottili dell’indifferenza! L’indifferenza spazzata via dall’energia di una band le cui canzoni parlano della città miscuglio di orrido e di supremo, come fiore troppo raro di un’intelligenza condannata a fuggire. Ma non si può sempre fuggire perché, come cerchi degli alberi, siamo nuove origini fra le vecchie ingenuità. Lo dicono i Subsonica e Napoli ci crede. Un incontro d’identità perché le canzoni dei Subsonica rivelano sperimentazione sonora e di testi. Non c’è banalità né frase fatta, c’è riflessione e pensiero intelligente, senza giri di boa ma diretto e ispirato. Reazioni a catena di menti emozionali per un gruppo alternativo tra accorgimenti sugli effetti della voce e ricerca elettronica. Depre e la musicalità di tante scatoline in fila fuori da un armadietto genera “aldol darkene, triptizol noan, anasclerol, valitran serpax vatran” per andar più giù mentre si vola su. L’Arenile va giù, sempre di più, col proprio corpo e un’onda elettro riempie l’atmosfera. Un’ultima carrellata senza freno da Piombo, L’odore, Benzina Ogoshi per sentirsi liberi con Tutti i miei sbagli. Fuori di qua, mai più prigionieri senza più trattare con chi ha stabilito un prezzo per i sogni. Parola dei Subsonica.
!MPATTO MAGAZINE - 3 5 - 25 GIUGNO 2015
- IN CONCERTO SUBSONICA -
06 L’onda rock torinese giunge a Napoli, all’Arenile, in una contaminazione rock ed elettro-dance imbevuta di inflenze musicali. Ph. Martina Esposito Impatto Magazine
SUBSON ICA IN CONCERTO AL L’ARENI LE —
Anche se domani sarò un rimorso forse puoi abbandonarti di domenica
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07 Un microchip emozionale per un’anima tecnologica intessuta di una melodia umana e mai banale. Una sperimentazione musicale continua. Ph. Martina Esposito Impatto Magazine
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Samuel, Boosta, Vicio, Ninja e Max come nave in una foresta dal vivo. Dalla tecnologia alla dimensione del Live in un’Arenile in delirio. Ph. Martina Esposito Impatto Magazine
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Il mood della Terza Classe. L’improvvisazione istrionica di una band nata per le strade artistiche di Napoli, tra sperimentazioni e musicalità britanniche. Ph. Mariangela Sergi
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IN CONCERTO LA TERZA CLASSE -
UN IMPEGNO IMPROVVISATO
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a Vecchia Europa parte su un transatlantico per fondare il Nuovo Mondo portando con sé un linguaggio universale: la musica. Country, folk, blues, earlyjazz stipati in terza classe dove la sera ci si fa compagnia cantando e ballando, battendo mani a ritmo, tenendo il tempo con i piedi, per non sentirsi soli nello sconfinato mare. Dalle isole britanniche alla Louisiana in una sala da ballo rappresentata dall’Oceano, navigando tra generi musicali differenti che, mescolati, creano una contaminazione d’infinita originalità. In un’alternarsi di strumenti e di voci portatrici di culture diverse si giunge a destinazione. In un continuo navigare tra mari, terre e sperimentazioni sonore, si giunge al porto. Il transatlantico attracca e, pionieri di uno stile musicale dalle radici multietniche, eccoli che si apprestano a scendere per strada Pierpaolo Provenzano, Biagio Daniele, Raffaele Nusco, Enrico Catanzariti, Rolando “Gallo” Maraviglia, Adriano Minichino. Una voce e una chitarra, un’armonica ed un banjo, un contrabbasso accompagnato da flauto, mandolino e percussione. Camicie a quadri, bretelle, atteggiamento stile country in color seppia per lo scatto fotografico perfetto de La Terza Classe. La folk band musicale targata Naples nata nel 2012 così, un po’ per caso, un po’ per un gioco del destino. Ritrovandosi per strada e decidendo di suonare una musica ibrido di culture tra le strade di Napoli. Esperienze di vite diverse, musicalità differenti per un’esplosione vulcanica di creatività musicale. Musicisti di strada e per la strada, tra Via Chiaia, il Vomero e ovunque abbiano voglia di sostare per riempire l’aria di note folk e britanniche. Note non conosciute da tutti e per questo ricercate, note di qualità dal gusto antico. Una musica che non ti aspetti nella Napoli della tradizione partenopea
e che invece piace! Perché, come la sirena Partenope, porta con sé la storia di un mondo stratificato in cui esperienze e sperimentazioni si sono fuse in una mescolanza perfetta. La Terza Classe è ovunque la musica possa spaziare. Un tour nel 2013 tra la Francia, l’Olanda e il Belgio e nel 2014 alla riscoperta delle radici in USA da New York city al Texas alla scoperta di nuove sonorità. E poi la musica tra le persone spiegata nel modo più semplice affinché possa essere compresa. La Terza Classe è nata nel 2012 improvvisando per strada. In questi due anni quanto è cambiato il modo di lavorare? Continuiamo a suonare per strada perché amiamo farlo e lì siamo nati. Se prima suonavamo quando avevamo voglia, ora ci ritroviamo a sottostare a quella che è la più grane variabile per un artista di strada: il tempo. Manca l’improvvisazione degli inizi? Si sente la mancanza della leggerezza e spensieratezza iniziale ma ora suoniamo con più frequenza ed era quello il nostro desiderio. Suonare e trasmettere musica. Il vostro genere musicale è particolare. Come reagisce Napoli alla vostra musica? Per la musica e la storia delle nostre canzoni utilizziamo aneddoti per raccontarle. Tra una frase in italiano e una battuta in napoletano, creiamo uno spettacolo con tanto di presentatore. Biagio è teatrale come Napoli chiede. Raccoglie su di sé l’attenzione e lo sguardo di tutti con semplici gesti. Cosa c’è dietro le quinte de La Terza Classe? Siamo complici e per davvero siamo un gruppo ci sono delle amicizie molto forti, quasi fraterno. L’unione è data dalle nostre vite private condivise. Parliamo di problemi, del Napoli, di dove potremmo andare a mangiare… di tutto.
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10 La Terza Classe trasmette cultura cantando e suonando per le strade di Napoli e reinventando stili antichi in chiave moderna. Come cantava De Gregori: “Ma chi l’ha detto che in terza classe si viaggia male!” Ph. Mariangela Sergi
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GIUGNO GIOVANI 100 EVENTI 50 LOCATION
Giovedi' / 25 Giugno - 9.30 A cura di Create Connection Social: Una vita a colori, Opera Don Calabria. Via Santa Maria Avvocata a Foria, 2 Giovedi' / 25 Giugno - 10.00 A cura di Giangi Animation: Mercatino dell'Ingegno. Via Cesario Console Giovedi' / 25 giugno - 10.30 A cura di Fad-Factory: Arte & Design Made in Napoli. Chiesa San Biagio Maggiore, Via San Gregorio Armeno Giovedi' / 25 giugno - 12.00 A cura di Officina Smile, FotoNapoli, So.ReadyLab: Smile Wall. Complesso Monumentale San Domenico Giovedi' / 25 giugno - 17.00 A cura di CEICC e Tavolo di Cittadinanza: Giornata Mondiale del Rifugiato. CEICC, via Partenope Giovedi' / 25 giugno - 18.00 A cura di Comitato UANMA: Welcome Princess� Happening. Scale Principessa Iolanda a Capodimonte.
NAPOLI
dal 25 giugno al 30 giugno
Venerdi' / 26 giugno - 19.00 A cura di Nomen srl: Rassegna artistico musicale SoundGarden. Mostra d'Oltremare
Domenica / 28 giugno - 10.00 A cura di Giangi Animation: Mercatino dell'Ingegno. Via Cesario Console
Venerdi' / 26 giugno - 19.00 A cura di Muricena Teatro: Fare Teatro. Teatro Piazza Forcella, via Vicaria Vecchia
Domenica / 28 giugno - 12.00 A cura di Officina Smile, FotoNapoli, So.ReadyLab: Smile Wall. Complesso Monumentale San Domenico
Venerdi' / 26 giugno - 21.00 A cura di Trerrote: Genius in loci - il teatro si fa in strada. Da Piazza Dante a Piazza San Domenico Venerdi' / 26 giugno - 21.00 A cura di 99Posse: Newroz Festival, Soundgarden. Mostra D'oltremare Venerdi' / 26 giugno - 21.00 A cura di Arteteka e Keste': Pazz Yes I am - Primavera 2015. Largo San Giovanni Maggiore Pignatelli Venerdi' / 26 giugno - 22.00 A cura di UdU e ViviUnina: Silent Party. Piazzetta Nilo -
Giovedi' / 25 giugno - 18.00 A cura di Coopertiva l'Orsa Maggiore: Agendo si vola. Villa La Gloriette, via Petrarca 50
Sabato / 27 giugno - 10.00 A cura di Giangi Animation: Mercatino dell'Ingegno. Via Cesario Console
Giovedi' / 25 giugno - 19.00 A cura di Moses Village: Festival Parco dei Camaldoli. Parco dei Camaldoli
Sabato / 27 giugno - 10.00 A cura di Associazione Lux in Fabula e Naku: Giardini da (Condi)vivere. Villa Comunale Scampia
Giovedi' / 25 giugno - 19.00 A cura di Nomen srl: Rassegna artistico musicale SoundGarden. Mostra d'Oltremare
Sabato / 27 giugno - 12.00 A cura di Officina Smile, FotoNapoli, So.ReadyLab: Smile Wall. Complesso Monumentale San Domenico
Giovedi' / 25 giugno - 21.00 A cura di Arteteka e Keste': Pazz Yes I am - Primavera 2015. Largo San Giovanni Maggiore Pignatelli Venerdi' / 26 giugno - 10.00 A cura di Giangi Animation: Mercatino dell'Ingegno. Via Cesario Console Venerdi' / 26 giugno - 10.00 A cura di Coop Sociale Amira:“ Open Space, Spazio Young Tools. Vico Fico al Purgatorio Venerdi' / 26 giugno - 11.00 A cura di Assessorato ai Giovani: Informagiovani Itinerante Noi di giu'. Piazza Dante Venerdi' / 26 giugno - 12.00 A cura di Officina Smile, FotoNapoli, So.ReadyLab: Smile Wall. Complesso Monumentale San Domenico Venerdi' / 26 giugno - 15.00 A cura di Spread Love:Musica e socialita' nei parchi. Parco Toto', via Cupa Starza - Bagnoli Venerdi' / 26 giugno - 19.00 A cura di Moses Village: Festival Parco dei Camaldoli. Parco dei Camaldoli
30 MAGGIO 30 GIUGNO
MAPPA DEGLI EVENTI
Sabato / 27 giugno - 10.30 A cura di C-Cubo: EcoAperitivo, presso Associazione Terranova. Largo Banchi Nuovi Sabato / 27 giugno - 18.30 A cura di Trerrote: Genius in loci - il teatro si fa in strada. Largo Barracche - Quartieri Spagnoli Sabato / 27 giugno - 19.00 A cura di Moses Village: Festival Parco dei Camaldoli. Parco dei Camaldoli Sabato / 27 giugno - 19.00 A cura di Nomen srl: Rassegna artistico musicale SoundGarden. Mostra d'Oltremare
Domenica / 28 giugno - 18.00 A cura di Officina Smile, FotoNapoli, So.ReadyLab: Happy Hour Smile Wall. Complesso Monumentale San Domenico Domenica / 28 giugno - 19.00 A cura di Moses Village: Festival Parco dei Camaldoli. Parco dei Camaldoli Domenica / 28 giugno - 19.00 A cura di Trerrote: Genius in loci - il teatro si fa in strada. Complesso di San Giuseppe le Scalze, Salita Pontecorvo Domenica / 28 giugno - 21.00 A cura di Arteteka e Keste': Pazz Yes I am - Primavera 2015. Largo San Giovanni Maggiore Pignatelli Domenica / 28 giugno - 21.00 A cura di 99Posse: Newroz Festival, Soundgarden. Mostra D'oltremare Domenica / 28 giugno - 21.00 A cura di 99Posse: Newroz Festival, Soundgarden. Mostra D'oltremare Lunedi' / 29 giugno - 12.30 A cura di Officina Smile, FotoNapoli, So.ReadyLab: Smile Wall. Complesso Monumentale San Domenico Lunedi' / 29 giugno - 19.00 A cura di Associazione Napoli Moderna: Vanitango. Via Partenope Lunedi' / 29 giugno - 19.00 A cura di Trerrote: Genius in loci - il teatro si fa in strada. Centro Giovanile Asterix, via Domenico Atripaldi - San Giovanni a Teduccio Lunedi' / 29 giugno - 21.00 A cura di 99Posse: Newroz Festival, Soundgarden. Mostra D'oltremare -
Sabato / 27 giugno - 19.00 A cura di Associazione Napolinova: L'orchestra e i suoi solisti: Schubert - Haydn, Concerto in Do magg. per violoncello. Ingresso Parco Virgiliano
Martedi' / 30 giugno - 12.30 A cura di Officina Smile, FotoNapoli, So.ReadyLab: Smile Wall. Complesso Monumentale San Domenico
Sabato / 27 giugno - 21.00 A cura di 99Posse: Newroz Festival, Soundgarden. Mostra D'oltremare
Martedi' / 30 giugno - 18.00 A cura di Vincenzo de Simone: Mostra 'La Gente di Napoli'. Castel dell'Ovo
Sabato / 27 giugno - 21.00 A cura di Arteteka e Keste': Pazz Yes I am - Primavera 2015. Largo San Giovanni Maggiore Pignatelli
Martedi' / 30 giugno - 18.00 A cura di Assessorato ai Giovani, in collaborazione con VANS: Chiusura Noi di Giu' | Contest Rap e Skate. Centro Direzionale
www.giugnogiovani.it www.comune.napoli.it !MPATTO MAGAZINE - 4 4 - 25 GIUGNO 2015