dal 30 maggio al 3 giugno RIOLO TERME (RA)
RALLY DI ROMAGNA
Anno VII
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IL GIARDINO SUL LAGO
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CAPITALE DEI FIORI E MODERNO CENTRO DI VILLEGGIATURA, OGGI VERBANIA È UNA DELLE LOCALITÀ PIÙ SUGGESTIVE DEL PIEMONTE
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La città di Verbania, definita “il giardino sul lago”, è un comune nato nel 1939 dall’unione di Intra, il centro maggiore, situato proprio di fronte a Laveno, con Pallanza, che invece si affaccia sul Golfo Borromeo. Una perfetta organizzazione turistica contribuisce a definire Verbania come eccellente centro di villeggiatura internazionale. Verbania è oggi il maggior centro industriale-commerciale del Lago Maggiore e, dal 1992, il capoluogo della Provincia del Verbano-Cusio-Ossola, che spazia da Omegna, sul Lago d’Orta, fino all’estrema punta settentrionale del Piemonte, la Val Formazza. Con i suoi molteplici centri, il comune di Verbania occupa una superficie molto ampia affacciandosi su di un lungo tratto della costa piemontese del Lago. Da Fondotoce, proprio sulla foce del fiume che si getta nel cuore del Golfo Borromeo, si procede sulle coste settentrionali del Golfo, attraversando Suna e Pallanza. Sul Golfo si possono scorgere l’Isola Madre che, pur appartenendo a Stresa, è più vicina alle coste di Verbania e, sullo sfon-
do, l’Isola Bella e l’Isola dei Pescatori. Poco prima della punta del promontorio della Castagnola, ecco l’Isolino di San Giovanni, a pochi metri dalla costa, anch’esso di proprietà dei Borromeo; si procede quindi passando il promontorio e ci si immerge in un’atmosfera completamente diversa. Qui, ad Intra, la vita pare proiettata altrove: il traghetto la collega a Laveno, sulla sponda lombarda; la costa punta decisamente verso settentrione, dove spazia anche la visuale dal Lungolago, verso il Sasso del Ferro, la Rocca di Caldé, Castelveccana e, sullo sfondo, i monti della vicina Svizzera. Vi sono diverse manifestazioni che ricorrono annualmente a Verbania. Molte sono legate all’arte del giardinaggio, grazie al particolare clima della zona, così che, all’epoca
della fioritura delle varie specie, si svolgono le settimane dedicate al tulipano, all’orchidea, all’azalea, alla camelia. Il tutto si conclude nell’esplosione floreale del Corso Fiorito, una grandiosa sfilata di carri in fiore che si tiene la prima domenica di settembre. Inizia a maggio, per terminare ad ottobre, la stagione delle gare equestri di rinomanza nazionale, al centro ippico di Fondotoce. In luglio e agosto si concentrano innumerevoli iniziative: concerti a Villa Giulia, regate veliche, gare sportive, rassegne cinematografiche all’aperto e mercatini. Mentre la lodevole iniziativa Verbania Città dei Bambini chiude la stagione in settembre.
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Bicicletta
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L’ETIMOLOGIA DEL NOME SAREBBE DA COLLEGARSI AD UN’ORIGINE SACRALE CON RIFERIMENTO ALL’ESISTENZA DEL CULTO DELLA DEA FULGINIA
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foto GIUS.ANTE
romana: le domus in proprietà De Gregori, in Via Costantíni, in Via Liverani e presso il Ponte d’Antimo, un’insula presso la stazione ferroviaria, resti di un anfiteatro e di un acquedotto, i reperti rinvenuti attestano il maggiore sviluppo del centro di Fulginia per la prima età imperiale. La sua forma ovale, ormai persa nella ragnatela della periferia, è percepibile dalle colline che la circondano scendendo da Montefalco o lungo la vallata del Menotre. Viali alberati conducono dai quattro punti cardinali alle porte unite dal tessuto ancora percepibile delle mura medievali. Il fiume Topino lambisce le mura del versante nord, mentre un suo ramo interno, in cui sopravvive l’antico corso, attraversa la città in alcuni dei suoi angoli più caratteristici, dove un tempo erano attivi antichi opifici. A ridosso delle mura gli orti, al di là delle porte le piazze intorno a cui si affacciano i monumenti più ragguardevoli. In piazza S. Domenico, superata Porta S. Maria (oggi Porta Todi) si trovano la chiesa di S. Maria Infraportas e quella di S. Domenico. In piazza S. Francesco, al di là della Porta Romana, la chiesa di S. Francesco e la più tarda chiesa del Gonfoto CLETO AZZARELLI
Come attestano iscrizioni e tradizioni religiose, il territorio di Foligno fu abitato da popolazioni umbre. La penetrazione romana avvenne con la realizzazione della via Flaminia. L’etimologia del nome sarebbe da collegarsi ad un’origine sacrale, con riferimento all’esistenza dei culto della dea Fulginia. L’area occupata dalla città romana doveva situarsi a nord dell’attuale centro, come provano ritrovamenti di necropoli e domus. Inclusa nel Ducato di Spoleto, Foligno subì le incursioni barbariche. Numerosa la documentazione relativa alla penetrazione del Cristianesimo, mentre dal 1798 al 1799 e dal 1809 al 1814, la città subì la dominazione francese. Partecipò al movimento risorgimentale. Nell’ultimo conflitto venne sottoposta a bombardamenti e fu centro attivo nella lotta di liberazione. Ancora nella seconda metà del sec. XVI erano visibili nell’area sud-orientale di Foligno, vicino a Santa Maria in Campis, numerosi resti archeologici dell’antica Fulginia. Probabilmente l’attività edilizia della città nel ’500 e nel ’600 accellerò, con il recupero di materiale da costruzione, la scomparsa di queste memorie. L’antica Fulginia dovette essere abbandonata a seguito delle invasioni barbariche. Probabile che le popolazioni si rifugiassero sul Colle di San Valentino, ad est della città, dove esisteva un insediamento oggi scomparso. I resti rinvenuti nella località dove si pensa sorgesse Fulginia, sono di edifici di età romana e di tombe di età romana e pre-
falone. Dalla porta dell’Abbadia (oggi Porta Ancona) si giunge a piazza Garibaldi con le chiese di S. Salvatore e S. Agostino. Infine piazza S. Giacomo, sul versante nord, dove sorge l’omonima chiesa, appena superato il ponte sul fiume Topino. Dalle piazze si diramano le direttrici della città che confluiscono in piazza della Repubblica, tra ricchi palazzi. È qui il nodo genetico della città sviluppatasi distendendo le sue singolari geometrie.
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SOMMARIO 22 ACSI Ciclismo
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a cura di Newspower
a cura di Fabrizio Fagioli
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La Leggendaria Charly Gaul, i primi dieci anni
La gestione fisica dell’atleta
a cura di Newspower
a cura di Bruno Filippi
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Protagonisti
Trentino MTB
a cura di Paolo Mei
a cura di Newspower
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Domenico Pozzovivo
Oltre l’ostacolo
a cura di Roberto Feroli
a cura di Roberto Zanetti
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Donna In... Bici
24 Ore della Serenissima
a cura di Paolo Mei
a cura di Newspower
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CosmoBike Show 2015
Salute & Benessere
a cura di Roberto Feroli
a cura di Alessandro Gardini
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Il telaio ideale
Il fascino della Patagonia cilena in MTB
a cura di Roberto Zanetti
a cura di Aldo Zanardi
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a cura di LUCIANA ROTA
SCATTO FISSO
26 COMUNI CHE SI SIEDONO AD UN TAVOLO E STRINGONO UN PATTO PER VALORIZZARE IL TERRITORIO TRAMITE PERCORSI ED UNA CICLOSTORICA CHE DIVENTA PERMANENTE
NOI FISSATI DI CICLISMO
LA STORIA DI PIETRO NASCIMBENE, EL PEDER; RICORDI DI FAUSTO COPPI E DEL BONDONE FATTO IN MACCHINA
seconda del punto di vista), «qualche volta in scia a Fiorenzo Magni, che in discesa era un califfo», ma anche lui, el Peder se la cavava bene e a maggior ragione con quel mostro sacro davanti a fare la traiettoria Nascimbene prendeva ancora più coraggio… RUOTE E COLLI. DI COPPI – Restando in tema e in zona. Sabato 28 febbraio, a Tortona, provincia di Alessandria, gli organizzatori de LaMitica, ciclostorica che si corre a fine giugno sui Colli Tortonesi, hanno organizzato una riunione molto speciale. Dopo aver costruito un evento di rilevanza sovralocale, come LaMitica Ciclostorica per i Colli di Serse e Fausto Coppi, e a chiusura di una prima fase di lavoro il Comitato Colli di Coppi, ha organizzato presso la Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona la presentazione del progetto del Parco del Ciclismo dei Colli di Coppi, un progetto che nasce come azione spontanea di un gruppo di appassionati di ciclismo nel 2009, sviluppando l’idea attorno all’obiettivo di far crescere la mobilità ciclabile e il cicloturismo nel territorio vocato per tradizione a tale pratica sportiva: i Colli di Serse e Fausto Coppi. Certamente LaMitica è stato l’evento capace di catalizzare l’attenzione verso il nostro territorio, di un folto pubblico di simpatizzanti, dei media di settore e non solo, ma anche di operatori del settore turistico, così come gli eventi collaterali quali “Bellezze in Bicicletta-Tortona Retrò”, Gli Incontri Cicloletterari a Castellania o la partecipazione de LaMitica ad altri eventi “fuori porta” hanno riacceso l’interesse attorno alla bicicletta intesa come mezzo di trasporto, veicolo di cultura, stile di vita. E naturalmente hanno portato sotto una nuova luce il nostro territorio e le sue qualità paesaggistiche, sportive, culturali ed enogastronomiche. Di grande importanza però è stato anche il lavoro svolto parallelamente attraverso il coinvolgimento crescente dei comuni del territorio che ha permesso di sottoscrivere un protocollo d’intesa con 26 Comuni, per la “Valorizzazione degli Itinerari Cicloturistici dei Colli di Coppi”. Il tutto come atto finale di un percorso condiviso tra Workshop, World Café, incontri e tavoli di lavoro allo scopo di lasciare un segno permanente tracciando, insieme a tutti gli attori coinvolti, un percorso progettuale futuro da concertare e quindi da consolidare. L’incontro ha coinvolto soprattutto gli amministratori pubblici e gli operatori economici del territorio, esperti ed addetti ai lavori, per fornire una serie di strumenti conoscitivi al fine di comprendere definitivamente il progetto del Parco del Ciclismo attraverso la genesi e lo sviluppo dell’idea dei Colli di Coppi e la nascita de LaMitica da evento ciclostorico a percorso permanente. Non è solo un tuffo concreto nel passato ma anche un vero “racconto” delle potenzialità di luoghi unici con tanto di analisi dell’impatto economico del cicloturismo sulla piccola e grande scala. Il Parco del Ciclismo dei Colli di Coppi dovrà alimentare per collegarsi alle reti ciclabili regionali e alle grandi ciclovie europee, partendo proprio dalle vicine Lombardia, Emilia Romagna e Liguria. Questa è solo la partenza. Per un turismo che “E pur si muove”. In bicicletta. #cipiace foto EMME EMME
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Scatto fisso. Ci siamo. Si riprende. Si pedala. Senza freni. Con tanta emozione, quella di ogni volta che prendiamo in mano la bici e via. Non crediate che questa rubrica sia per i “fissati” della… fissa. Che pur ci piacciono come i fissati della bicicletta. Come siamo noi. Niente di tutto questo. L’Editore e il Direttore di INBICI promette che quando sarà l’ora si aprirà anche una parentesi dedicata. Alla fissa. Nel frattempo, eccoci qui con #ScattoFisso, che riprende corpo e parole e pedali con l’obiettivo di creare un angolo di mondo che pedala in modo vario anche e soprattutto lentamente. Con passione. Con curiosità. Un pizzico di cultura. Sguardo avanti ma anche indietro, sempre coi piedi per terra, nello spazio e nel tempo. Per non perdere pezzi di passione qua e là. Per essere pedalatori lenti o veloci, in salita o in discesa, per sport o per turismo, comunque gente che ha il piacere del sapere. Del curiosare. Qua e là. A PROPOSITO DI TEMPO. Che passa, scatta e non lo fermi più. Quello di Pietro Nascimbene è un tempo che dura 85 anni. Ottantacinque anni, per uno degli ultimissimi gregari di Fausto Coppi. Pietro, El Peder, vive a Borgoratto Mormorolo, in Oltrepo Pavese, arrampicato su una collina. Lui che è di Montalto Pavese, nato il 22 febbraio di 85 anni fa, lui che dal ciclismo è rimasto deluso, ferito, conquistato, abbandonato ma si è fatto volere bene e tanto: siamo andati a trovarlo nel giorno del suo compleanno ed è stata subito grande festa. Per molti anni Nascimbene ha chiuso la porta ai ricordi. Poi l’ha riaperta, complici veri amici di ieri e di oggi – Remo il collezionista di cose rare e bellissime di ciclismo, Erminio l’ex panettiere del “quartiere” Oltrepo (quando il pane si portava su e giù con la bici e pedalare). Ora, anche grazie a questi amici, qualche volta Pietro parla del ciclismo che fu. Del suo. Che è anche quello di Fausto Coppi. Il nostro. Quello eroico, insomma, quello che non finisce mai: quello che «si faceva fatica in salita ma anche in discesa con quelle strade», racconta Pietro. Quello che non si scorderà mai «come la tappa del Bondone, tragedia e commedia, con troppa gente finita in cima grazie a qualche passaggio in auto di troppo», quello di tante discese all’impazzata senza paura su strade bianche (o nere a
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Foto: Federico Modica
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www.marcialonga.it
14.06.2015
80-135 Km
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MARCIALONGA CYCLING CRAFT
5 min
pressoffice@newspower.it
a cura di NEWSPOWER
DOMENICA 14 GIUGNO AD ATTENDERE I CICLOAMATORI CI SARANNO CINQUE PASSI, TRA CUI IL MITICO SAN PELLEGRINO. SANO AGONISMO, MA ANCHE STORIA E CULTURA DELL’OSPITALITÀ SI PARTE DAL CUORE DELLA VAL DI FIEMME, MA IL PERCORSO TOCCA ANCHE ALTO ADIGE E PROVINCIA DI BELLUNO. ATTENZIONE AL VULCANO DI PARDAC ED AL BOSCO CHE SUONA. I MOTIVI PER PARTECIPARE ALLA NONA EDIZIONE SONO PIÙ DI UNO
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Prendi la bici, aggiungi le favolose Dolomiti e le Valli di Fiemme e Fassa, immergiti nella natura e vivi fino in fondo la Marcialonga Cycling Craft. L’appuntamento con la 9a edizione della granfondo trentina su strada è per domenica 14 giugno prossimo, in finir di primavera, quando il viale centrale di Predazzo accoglierà ciclisti di ogni angolo della penisola e stranieri, pronti a cavalcare con entusiasmo e sano agonismo sportivo i passi di Monte San Pietro, Lavazé, San Pellegrino e Valles. Dolomiti trentine, ma anche tratti di Alto Adige e provincia di Belluno sono sede di gara, contornati da ambienti la cui storia naturale e umana rimanda a secoli e millenni fa. In questo numero vi vogliamo raccontare Predazzo, cuore della Val di Fiemme, e le peculiarità storico-naturali di questi luoghi a nostro avviso degni di una visita anche al di fuori dell’esperienza ciclistica targata Marcialonga. Predazzo quindi, città di ciclisti, di minatori e di un… vulcano. Già perché Pardàc – nel dialetto locale significa “grande prato” – oltre 200 milioni di anni fa aveva anche la sua bocca di fuoco dalle cui eruzioni sarebbero nate le cime del Latemar e le guglie dolomitiche circostanti, e la cui vetta toccava i 5000 metri. Per questo motivo, su un territorio con le più alte concentrazioni di minerali al mondo, Predazzo è considerata il Giardino Geologico delle Alpi e le passeggiate o pedalate in MTB su sentieri in quota portano ad imbattersi in spiagge, fondali marini e conchiglie di diverso tipo. Le stratificazioni delle rocce, tra masse di calcare,
Partenza della Marcialonga Cycling Craft 2014 foto NEWSPOWER
foto NEWSPOWER
foto NEWSPOWER
sedimenti bituminosi e rocce di colore rossastro e nero sono chiaramente visionabili lungo il sentiero del Doss Capèl a oltre 2200 metri sopra il paese, allestito e tabellato dal Museo Geologico delle Dolomiti, nato a Predazzo oltre 110 anni fa. Per tutti gli appassionati di geologia e paleontologia, il centro della Val di Fiemme è una vera Mecca e chi ama le escursioni non ha che l’imbarazzo della scelta. Da segnalare è senz’altro l’itinerario che porta alle ex miniere della Bedovina, i cui giacimenti di rame e tungsteno originati dalle eruzioni vulcaniche rimasero in attività fino agli anni ’60 del Novecento. Salendo verso Bellamonte c’è il Parco Naturale di Paneveggio e Pale di San Martino in cui grandi e piccoli possono ammirare i cervi della riserva, l’immensa foresta di abeti rossi di risonanza, detta anche Foresta dei Violini, e godersi la bella passeggiata in Val Venegia dove fioriscono orchidee spontanee e rododendri e dove ci si può fermare a gustare un piatto di polenta e tosela. Seguendo la strada verso la Valmaggiore da Predazzo si raggiunge anche il “Bosco che Suona” che ogni anno accoglie un rito musicale tutto speciale, con musicisti di fama nazionale e internazionale
che scelgono e battezzano il proprio abete di risonanza. Tornando al centro fiemmese sede di start e finish della prossima Marcialonga Cycling Craft, Predazzo è il paese più popolato dell’intera valle e pensare che in origine era composto solamente da dodici masi, case isolate con appezzamenti di prati e boschi tutt’intorno dove la gente di montagna si dedicava – e lo fa ancora – alla pastorizia e al legno. In pieno centro si erge la chiesa neogotica dei Santi Filippo e Giacomo, ma una visita la raccomandiamo anche alla chiesa di San Nicolò la cui parte più antica risale a prima del 1500 e la cui ricchezza di affreschi è testimoniata da un ciclo del XVI secolo riportato al massimo splendore grazie ad un lungo intervento di restauro conclusosi pochi anni fa. Non lontano dal centro paese si trova
anche lo Stadio del Salto “Giuseppe Dal Ben”, con i trampolini che hanno ospitato quattro edizioni di Campionati del Mondo di Sci Nordico – le ultime nel 2013 e 2014 – e numerosi eventi di Coppa del Mondo di salto con gli sci e combinata nordica. Questo è in breve ciò che si può pensare di fare in un fine settimana, o anche qualche giorno in più, a Predazzo e dintorni, e la data del 14 giugno e… dintorni può risultare come prima scelta. La Marcialonga Cycling Craft 2015 attende i suoi riders, le iscrizioni sono attive dal sito di gara www.marcialonga.it al prezzo di € 30 fino all’11 maggio. Ricordiamo infine anche il prezioso gadget, una giacca sportiva Craft windbreaker impermeabile con cappuccio, disponibile per tutti gli iscritti. Marcialonga Cycling Craft è anche su YouTube, Facebook e Twitter.
Gruppo di testa sulle rampe della Marcialonga Cycling Craft 2014 foto NEWSPOWER
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Il letargo è davvero finito. Dopo i prologhi d’inizio anno, con il mese di marzo riparte ufficialmente la stagione del ciclismo. Il grande circo del professionismo ha già aperto il suo tendone, mentre il mondo delle granfondo celebra il suo primo atto il 22 marzo a Faenza con la Gran Fondo Davide Cassani. Mai così ricco ed intenso il calendario degli appuntamenti, che al-
Uno splendido stare insieme terna eventi ormai collaudati a rassegne del tutto inedite. È il segno inconfutabile di uno sport in costante crescita che, più di altri, ha saputo abbinare l’elemento della sfida al piacere dell’aggregazione. Perché, se si esclude il rutilante mondo dei prof, oggi il ciclismo è soprattutto questo: uno splendido pretesto per stare insieme. Fioriscono in tutta Italia cicloturistiche di grande fascino, che hanno scelto la bicicletta come veicolo promozionale. Negli anni grami della crisi, la mo-
bilità a costo zero continua a reclutare appassionati che, riposta l’auto in garage, hanno deciso di riscoprire il fascino ecologico delle due ruote. INBICI, che ha come mission primaria la diffusione della cultura ciclistica, vi accompagnerà in questa lunga stagione a pedali, raccontandovi le manifestazioni più belle e presentandovi, di volta in volta, quelle da non perdere. Per il mondo del ciclismo, l’anno nuovo comincia a marzo. E allora buona pedalata a tutti!
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L’EDITORIALE l’editore MAURIZIO ROCCHI
LA MAGLIA ANTIVENTO CON TRATTAMENTO NANOTECNOLOGIA CHE LA RENDE RESISTENTE ALLA PIOGGIA
LA GIACCA ANTIVENTO E ANTIPIOGGIA ULTRALEGGERA IDROREPELLENTE E TRASPIRANTE
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IN COPERTINA info@inbici.net
GRAN FONDO VENA DEL GESSO E RALLY DI ROMAGNA
PONTE DEL 2 GIUGNO DA BIKER A RIOLO TERME (RA) DOMENICA 31 MAGGIO 2A GRAN FONDO VENA DEL GESSO A RIOLO TERME (RA). LA BIKE-MARATHON È SECONDA TAPPA DEL CELEBRE RALLY DI ROMAGNA, DI SCENA DAL 30 MAGGIO AL 3 GIUGNO. CINQUE GIORNI DEDICATI ALLE RUOTE ARTIGLIATE A RIOLO TERME. LA GRAN FONDO VENA DEL GESSO INSERITA NEI CIRCUITI 3 REGIONI SCOTT E PRESTIGIO MTB
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La Gran Fondo Vena del Gesso dopo il debutto dello scorso anno è pronta a solcare di nuovo gli sterrati del Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola e, anche nel 2015, lo farà assieme al Rally di Romagna, celebre gara a tappe di MTB alla sua 6a edizione. Dal 30 maggio al 3 giugno, quindi, Riolo Terme (RA), accoglierà centinaia di biker per una cinque giorni da trascorrere all’insegna della passione per le ruote artigliate in paesaggi unici come quelli della Vena del Gesso Romagnola, la dorsale gessosa più imponente d’Italia che caratterizza l’Appennino Tosco-Romagnolo. La granfondo del 31 maggio avrà partenza e arrivo da Riolo Terme e il percorso verrà rinnovato rispetto alla scorsa edizione, ma gli organizzatori di Romagna Bike Grandi Eventi fanno già sapere che la gara misurerà circa 50 km con un dislivello di 1500 metri. La Gran Fondo Vena del Gesso sarà la seconda delle cinque tappe del Rally di Romagna e per gli appassionati il ponte del 2 giugno rappresenta un’occasione ideale per prendere parte alla granfondo di domenica 31 maggio o, per i più allenati, a tutto il Rally, le cui cinque frazioni si sviluppano sugli sterrati dell’Appennino ToscoRomagnolo in un’area compresa fra le province di Ravenna, Bologna e Firenze. Il cuore pulsante della cinque giorni sarà, ovviamente, il centro di Riolo Terme, sede di partenza
e arrivo di tutte le tappe del Rally, Gran Fondo Vena del Gesso inclusa. In primavera, quindi, gli appassionati avranno l’opportunità di divertirsi e scoprire off road, calanchi e le ricchezze geologiche del Parco Regionale della Vena del Gesso, uno dei principali partner della manifestazione assieme all’Amministrazione
Comunale di Riolo Terme e a Saint-Gobain Gyproc, main sponsor dell’evento. Lo staff di Romagna Bike Grandi Eventi è da mesi al lavoro per regalare ai biker una cinque giorni perfetta sia dal punto di vista agonistico che degli eventi di contorno in quel di Riolo Terme. Sabato 30 e domenica 31 maggio biker e appassionati potranno spulciare le ultime novità dal mondo delle due ruote fra gli stand del Villaggio Expo, mentre la serata di sabato sarà animata dalla Festa della Birra, senza dimenticare il mercatino di prodotti tipici locali con le diverse specialità enogastronomiche romagnole. La Gran Fondo Vena del Gesso, oltre ad essere seconda tappa del Rally di Romagna, fa parte di due importanti challenge del calendario italiano come il Circuito 3 Regioni Scott ed il Prestigio MTB. Il grande appeal della granfondo e della kermesse allestita da Romagna Bike Grandi Eventi è anche confermato dall’ottimo afflusso di iscrizioni che procedono a gonfie vele con biker provenienti da tutta Italia ma anche dall’estero, quando mancano ancora oltre quattro mesi al via. Per tutte le informazioni sulla Gran Fondo Vena del Gesso e sul Rally di Romagna basta accedere al sito ufficiale www. rallydiromagnamtb.it dove si possono trovare tutti i link relativi a iscrizioni, percorsi, regolamento e alle attrattive turistiche offerte da Riolo Terme e dintorni.
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COSMOBIKE SHOW 2015 APRE AL TRIATHLON a cura della REDAZIONE
UNO SPORT IN CONTINUA CRESCITA CON 20MILA TESSERATI IN ITALIA. PER L’OCCASIONE SARÀ ALLESTITA UNA PISCINA DI 25 METRI, PER LA DISTANZA SUPERSPRINT, TRA I PADIGLIONI DI VERONA FIERE UNA GARA SPETTACOLARE, UNA VERA NOVITÀ. E PER RECUPERARE BIRRA PARTY E GLI INTEGRATORI DELLE TANTE AZIENDE CHE SARANNO PRESENTI AL COSMOBIKE SHOW
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La prima edizione di Cosmo Bike sarà fortemente caratterizzata da una disciplina sportiva in netta ascesa, il triathlon! Con l’indicazione “triathlon inside”, gli organizzatori vogliono infatti offrire al pubblico che visiterà i padiglioni fieristici di Verona dall’11 al 14 settembre una serie di iniziative ed eventi per far conoscere nei dettagli questa affascinante disciplina sportiva. Questa multidisciplina si sviluppa in una prima frazione a nuoto, seguita da una percorso in bicicletta e infine una parte finale a piedi. Il tutto senza sosta, zona cambio compresa. Questo è uno sport molto giovane, nato a metà degli anni ’70 negli Stati Uniti per poi diventare disciplina Olimpica nel 2000 a Sidney. In Italia la Federazione Italiana Triathlon (FITRI) può contare su circa 20.000 tesserati e di questi circa 3200 sono donne. Le società sportive che partecipano alle varie competizioni sono 367 e l’incremento di questi numeri è di circa il 10% ogni anno. Diverse sono le distanze che caratterizzano le specialità del triathlon che vanno da gare sprint (750 m di nuoto, 20 di ciclismo e 5 di podismo) passando alla gara Olimpica (1500 m + 40 km + 10 km) fino ad arrivare al ben noto Ironman (3800 m + 180 km + 42 km).
A CosmoBike 2015 tutti avranno la possibilità di assistere ad alcuni eventi demo, per vivere in diretta un’autentica gara di triathlon. Infatti grazie ad una piscina da 25 metri appositamente allestita per l’occasione è in programma una gara dimostrativa sulla distanza Supersprint (400 m nuoto + 10 km ciclismo + 2,5 di corsa), il tutto all’interno del polo fieristico e con spettacolari passaggi all’interno dei padiglioni coperti. Altrettanto spettacolare è la “zona cambio” dove gli atleti transitano dopo il nuoto per indossare il casco, infilare le scarpe e inforcare la bicicletta, per poi ritornarci, abbandonare la bici indossare le scarpe da running e partire di volata per l’ultimo sprint. Gli organizzatori di CosmoBike hanno pensato anche ad una gara a staffetta con tre atleti che si dedicheranno ognuno sulla singola disciplina sostenendo i colori di alcune aziende presenti all’esposizione. Il premio finale sarà un birra party per tutti! A proposito di alimentazione, il triathleta dedica molta attenzione a questo aspetto, al pari della preparazione fisica. In effetti il triathlon è particolarmente dispendioso
dal punto di vista fisico e quindi l’integrazione è particolarmente importante. A CosmoBike saranno presenti nell’area adiacente al piano vasca utilizzato per le gare, anche numerose aziende produttrici di integratori ed alimenti per gli sportivi. Verranno organizzati anche dei veri “stage” aperti a tutti i visitatori, dove le aziende presenti illustreranno le diverse tecniche di integrazione alimentare per gli sportivi con l’intervento di alcuni testimonial delle diverse discipline. Sempre nell’area triathlon alcune società sportive rimarranno a disposizione dei visitatori e presenteranno i programmi per la stagione offrendo l’opportunità ad eventuali nuovi atleti di poter stabilire contatti successivi al momento espositivo ed avere riferimenti per iniziare a dedicarsi a questa nuova disciplina. Presenti anche alcune organizzazioni che si occupano di stage di allenamento sia in Italia che all’estero, con invitanti settimane vacanza all’insegna dello sport. Insomma il mondo del triathlon coinvolge numerosi aspetti che vanno dalla preparazione fisica, all’alimentazione, alla scelta e preparazione dei materiali e alla scelta della tipologia di gare in funzione delle capacità dell’atleta. Ma sicuramente il triathlon è un momento di benessere fisico impareggiabile perché comprende tante e diverse discipline sportive che impegnano in ugual modo tutti i distretti muscolari non tralasciando l’aspetto tecnico che per quanto riguarda nuoto e ciclismo è di assoluta importanza. L’obiettivo di Triathlon Inside è quindi quello di offrire al visitatore un’esperienza unica, conoscere un’avvincente e spettacolare disciplina sportiva che è assolutamente alla portata di tutti e che offre una vera opportunità per cambiare in positivo il proprio stile di vita. Ufficio Stampa CosmoBike Expo Tel: +39.344.138.82.39 Email: ruppi@veronafiere.com Web: www.cosmobikeshow.com
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I N T E R N AT I O N A L B I K E E X H I B I T I O N
VERONA 11/14 settembre 2015
WWW.COSMOBIKESHOW.COM
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OGNI PAESAGGIO DIVENTA SPETTACOLO NELLE TERRE DI SIENA a cura di ROBERTO ZANETTI
Una bella immagine di Piazza del Campo a Siena
LE COLLINE E LA PROVINCIA DI SIENA SARANNO PROTAGONISTE DI UNA PRIMAVERA SCOPPIETTANTE, GRAZIE AL FRESCO INGRESSO IN CALENDARIO DI UNA NUOVA CHALLENGE CICLOTURISTICA CHE NASCE CON L’OBIETTIVO DI FAR VIVERE I COLORI E I PANORAMI DI UNA PROVINCIA DA SEMPRE VOTATA AL CICLISMO
Il calendario: 1) Terre di Siena Ciclotour Percorso rando: 182 km (2650 m/ disl), partenza dalle ore 7.30 alle 8.30 Percorsi cicloturistici: 50 e 100 km, partenza alle ore 8 alle 9 Si inizierà proprio il giorno della festa della donna, l’8 marzo 2015, con la prima prova, denominata proprio “Terre di Siena Ciclotour”, con partenza e arrivo a San Gimignano. Il giorno successivo alla nona edizione di Strade Bianche, la straordinaria gara per professionisti del calendario internazionale UCI, vi sarà la possibilità di pedalare sulle In bici sulle colline di Siena
stesse strade scegliendo uno dei tre percorsi: il primo di 200 km valido come brevetto randonnée. Tale percorso permetterà conseguire il punteggio che per partecipare alla mitica e leggendaria Parigi-Brest-Parigi, una delle “vedette” del panorama endurance mondiale. Gli altri due, invece, potranno essere pedalati nella più tranquilla, se così si può definire, formula cicloturistica di 50 e 100 km. 2) Grand Tour della Valle di Merse Percorso rando: 290 km (3250 mt/ disl), partenza dalle ore 21 alle 22 di Sab. 28 marzo Percorsi cicloturistici: 100 km e 60 km, partenza dalle ore 9 alle 10 di Dom. 29 marzo La seconda prova sarà in programma il 29 marzo 2015, quando andrà in scena il “Grand Tour della Valle di Merse” con ben 300 km di emozioni e colori. Anche in questo caso si potrà ottenere il punteggio per poi misurarsi alla Parigi-Brest-Parigi. Un viaggio di giorno (e per i randagi anche di notte) lungo tre percorsi disegnati dalle silenziose strade che, dalle boscose Colline Metallifere, portano all’oceano infinito di terra delle lunari Crete Senesi, fino ad arrivare nel cuore della città di Siena per poi dirigersi a far conoscenza della misteriosa Montagnola. 3) Grand Tour UNESCO Percorso rando: 385 km (4150 mt/ disl), partenza dalle ore 18 alle 19 Per la terza prova, in programma il 3 maggio foto WARREN ZELMAN PHOTOGRAPHY
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La primavera internazionale del ciclismo che conta aprirà i battenti sabato 7 marzo con la “Strade Bianche”, organizzata da RCS Sport, con la novità della prova professionistica femminile. La provincia di Siena, da sempre legata a questo evento (sin dalla prima edizione la gara ha avuto la partenza in provincia e l’arrivo nella pittoresca Piazza del Campo nel centro di Siena), sarà protagonista di un nuovissimo circuito cicloturistico, il “Bici Club Terre di Siena”. Sull’onda dell’entusiasmo della corsa professionistica, ecco creato un calendario di ben quattro prove che si preannunciano soprattutto originali e diverse da quelli che vengono definiti “eventi di massa”. Manuel Giuggioli, Presidente del Bici Club, ci ha presentato l’intero programma del “Gran Brevetto Ciclovie in Terre di Siena 2015”. Si tratta di una serie di randonnée e cicloturistiche che faranno tappa nel territorio senese e in parte del Grossetano.
2015, la location prescelta è ancora una volta San Gimignano, con il “Grand Tour UNESCO”. In questo caso la distanza cresce e si arriva a 400 km e anche questa prova sarà occasione per ottenere le credenziali necessarie alla Parigi-Brest-Parigi. Le Terre di Siena vissute in bicicletta, giorno e notte, lungo un percorso che dalle torri di San Gimignano raggiunge i quattrositi UNESCO e le zone di produzione dei vini DOCG del territorio senese. Un’occasione anche per rimanere una settimana a ben vivere e poi partecipare alla GranFondo della Vernaccia il 10 maggio. 4) Grand Tour Terre d’Etruria Percorso rando: 570 km (6172 mt/disl), partenza dalle ore 10 alle ore 11 L’ultima prova in programma andrà in scena il 31 maggio 2015, e sarà la più dura, vista la distanza da percorrere: 600 km. La sede è quella di Ropolano Terme, il nome della manifestazione è “Grand Tour Terre d’Etruria”. Saranno toccate tutte le zone delle acque termali e anche in questo caso si potrà ottenere il punteggio per partecipare alla ParigiBrest-Parigi. Suggestivo percorso che da Rapolano tocca gli storici luoghi termali del senese e della maremma fino alle terme romane di Venturina. Bagno Vignoni-Chianciano-San Casciano Bagni-Saturnia sono le celebri località delle «acque calde» che anticiperanno la visita alle «acque salate» di Follonica e della costa Etrusca. Modalità d’iscrizione: Molto conveniente la possibilità di abbonarsi e, di conseguenza, i costi sono veramente accessibili a tutti con servizi di primo livello. Alle prove randonnée e cicloturistiche possono partecipare tutti coloro che sono in possesso di un certificato medico idoneo o sono regolarmente tesserati ad una ASD affiliata ad un Ente della Consulta. Per le prove randonnée si può utilizzare anche la conveniente iscrizione on line attraverso il sito www. audaxitalia.it. Nel costo di iscrizione (6 e 10 €) sono compresi tutti i servizi messi a disposizione dalla ASD organizzatrice come ristori, pasta party e quant’altro.
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GREENFONDO PAOLO BETTINI a cura di ROBERTO FEROLI
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LOGISTICA RINNOVATA, PROPRIO COME PARTE UNA PARTE DEL PERCORSO. MA LE NOVITÀ DELL’EDIZIONE NUMERO 18 SONO ANCHE TRA LE AZIENDE SPONSOR, CON UNA NEW ENTRY… ROSA CHIUSO IL PROGETTO ASIATICO PROSPETTATO LA SCORSA ESTATE, L’EX CT AZZURRO SARÀ COME SEMPRE AI NASTRI DI PARTENZA. I TRE PERCORSI SI SNODANO COME SEMPRE NEL TERRITORIO DELLA GEOTERMIA
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«Siamo sempre gli stessi. Ma con diverse novità». Queste le primissime parole di Stefano Gazzarri, che segue da vicino, nei panni di organizzatore, una manifestazione che punta alle 1500 iscrizioni. Parte ed arriva da Pomarance, in Toscana, provincia di Pisa. Un paesino di poco più di 3mila abitanti, dove il riscaldamento in larga parte è gentilmente offerto dal sottosuolo e nelle toppe esterne delle porte d’ingresso si possono ancora lasciare le chiavi. Un luogo tranquillo, quindi, che però il 12 aprile sarà gradevolmente scosso dalla presenza di cicloamatori; già mille quelli iscritti nel momento in cui scriviamo. Lo scorso anno furono 1340, obiettivo minimo per il 2015 è invece quota 1440. E sarà una edizione a suo modo speciale, la prossima. Quella della maturità, si potrebbe facilmente dire. Ma anche quella in cui la tradizione delle prime diciassette pedalate incontra alcune modifiche del percorso, oltre ad un nuovo partner che alla manifestazione porterà lustro e non solo. Partiamo proprio da qui, allora, dal nome nuovo che entra, e come entra, a caratterizzare la manifestazione. Si tratta di Vittoria, marchio che produce ruote ad elevata performance, ovviamente da bici. E che in Toscana porterà le sue autovetture, le stesse che accompagneranno
il Giro d’Italia, mettendo a disposizione l’assistenza meccanica. Una occasione per l’azienda stessa, che avrà la possibilità di verificare direttamente al volante alcune delle strade che interesseranno il giro rosa, che quest’anno, mai accaduto prima nella sua lunga storia, passerà proprio da Pomarance. Anzi, dove è fissato l’arrivo della Granfondo, lì i migliori del mondo si affronteranno per un GPM. «Sicuramente ci siamo fatti un bel regalo» dice Gazzarri riferendosi a questa importante new entry. Il percorso. Leggermente modificato, soprattutto nella prima parte. Questo a causa di frane e smottamenti che un po’ in tutta Italia hanno costretto diversi organizzatori a correre ai ripari. Ma qui, nel caso specifico della GreenFondo Paolo Bettini, non tutto il male è venuto per nuocere. Le nuove strade sono parte di una pedalata pnoramica, molto completa anche da un punto di vista scenico. Ed per diversi chilometri l’asfalto è nuovissimo, finito di stendere a metà febbraio. Il corto misura 70 chilometri, il medio ne misura 82 con 1220 metri di dislivello. Il lungo invece tocca i 130 chilometri, e permette di affrontare un dislivello di 2100 metri.
A capo dei partenti, come giusto che sia, Paolo Bettini. La scorsa estate Alonso, il pilota ormai ex Ferrari, era stato coinvolto in un progettone ciclistico in medio oriente. Ed a sua volta, lo spagnolo aveva preso immediato contatto con Bettini. Poi tutto si è fermato, e così l’ex Ct della nazionale sarà uno dei circa 1500 in sella. Anche lui, come gli altri, passeranno sotto le torri delle centrali geotermiche. Per chi non le conoscesse, e non si prendesse neppure la briga di una googlelata veloce, allora vi basti sapere che pur parlando di prodotti assolutamente industriali, sono addirittura vincolate dalle Belle Arti. Così, per dire… Di inedito c’è la salita di Gello, che porta in una zona mineraria dove è allestito anche uno scenografico ristoro. Altre novità. Il sito internet, completamente rinnovato. Un utile strumento per reperire info, anche sulla iscrizione. Lo trovate all’indirizzo greenfondopaolobettini.it. E poi un’area attrezzata per i camperisti, che potrebbe diventare un vero e proprio fiore all’occhiello della manifestazione, un piccolo plus in realtà molto grande per tutti coloro che si spostano in camper, magari anche con famiglia al seguito oppure in gruppo tra vari ciclisti che insieme affrontano il viaggio e condividono spese e divertimento. foto PLAYFULL NIKON
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ACSI CICLISMO a cura di NEWSPOWER
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MONTA IN SELLA E VIVI UNA STAGIONE CICLISTICA DA PROTAGONISTA CRESCONO SEMPRE PIÙ LE GRANFONDO ITALIANE TARGATE ACSI
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Dopo un inizio anno assai “turbolento” dal punto di vista politico, gli appassionati di granfondo non vedono l’ora di rimettersi in sella per la nuova stagione di gare e il settore ciclismo dell’ACSI ancora una volta pedalerà al loro fianco. L’ACSI, infatti, è stato il primo ente a tendere la mano alla Federciclismo dopo che quest’ultima aveva abbandonato la Consulta Nazionale del Ciclismo il 31 gennaio scorso e si è subito impegnato a garantire il principio della reciprocità, consentendo ai tesserati FCI e di tutti gli altri enti di promozione sportiva di prendere parte alle manifestazioni ciclistiche targate ACSI. Inoltre, il settore ciclismo dell’ACSI ha deciso di aderire al tavolo di lavoro promosso dalla FCI per stilare il “manifesto delle buone pratiche del ciclismo per tutti” volto a migliorare le qualità organizzative e partecipative delle manifestazioni ciclistiche. Insomma, per l’ACSI è prioritario che ogni appassionato possa gareggiare e divertirsi alle granfondo, sempre nel rispetto delle regole e dei principi dell’ordinamento sportivo.
Nel 2015, dunque, i calendari dei Campionati Italiani “Fondo” e “Granfondo e Mediofondo” ACSI sono pronti ad offrire agli amanti delle due ruote un’infinità di occasioni per pedalare in alcune delle manifestazioni più celebri della penisola. La stagione del ciclismo su strada ACSI si è aperta lo scorso febbraio con prove organizzate dai comitati provinciali di tutta la penisola, ma a marzo entra nel vivo perché questo mese prendono il via i due più noti circuiti organizzati da ACSI. Il Campionato Italiano Fondo, infatti, comincia domenica 15 marzo con la Gran Fondo della Ceramica a Santo Stefano di Camastra (ME), mentre una settimana più tardi si attraversa lo Stretto per disputare la Gran Fondo Antonino Scopelliti a Villa San Giovanni (RC). Domenica 29, infine, appuntamento in riva all’Adriatico per la Gran Fondo Città di Riccione (RN) e quest’anno il traguardo della gara romagnola verrà allestito all’interno del Parco Oltremare di Riccione, cornice unica e suggestiva per una gara
amatoriale. Il Campionato Italiano Fondo ACSI terrà impegnati i cicloamatori sino al 30 agosto quando la “Fondo Leopardiana” di Recanati (MC) chiuderà l’edizione 2015 del circuito. Domenica 22 marzo, invece, prende il via il Campionato Italiano Granfondo e Mediofondo: il circuito ACSI include alcune delle più apprezzate manifestazioni del Centro e del Nord Italia come la prova inaugurale della serie, la 21a Granfondo Davide Cassani di Faenza (RA) con i suoi itinerari da 125,8 km e 95,8 km fra i saliscendi dell’Appennino Tosco-Romagnolo. La gara di Faenza non sarà che il succoso antipasto del mese di aprile quando il circuito proporrà altre tre classiche della primavera granfondistica: domenica 12, infatti, gli appassionati potranno “scegliere” se pedalare alla Granfondo Selle Italia di Cervia (RA), la storica “Via del Sale” che ogni anno fa registrare 4500 iscritti, o alla 17a Granfondo Liotto di Vicenza, quest’anno di scena fra le meraviglie della
Il Podio Donne della Granfondo delle 5 Terre a Deiva Marina foto PLAYFULL NIKON
23 città palladiana e le salite dei Colli Berici. Due settimane più tardi la serie farà tappa di nuovo nel Vicentino per la Granfondo fi’zi:k-Città di Marostica del 26 aprile e poi il Campionato Italiano Granfondo e Mediofondo ACSI proseguirà sino a settembre. Fra i tanti appuntamenti in programma spiccano la Granfondo della Vernaccia di Colle Val d’Elsa (SI) il 10 maggio, la Granfondo Colnago di Desenzano del Garda (BS) il 17 maggio o la Granfondo delle 5 Terre (13 settembre) La partenza della Granfondo Via Del Sale – Selle Italia, Cervia
Il Ct Davide Cassani alla partenza della sua Granfondo a Faenza
La Granfondo Liotto in provincia di Vicenza
che sul lungomare di Deiva Marina (SP) farà calare il sipario sul Campionato Italiano Granfondo e Mediofondo ACSI 2015. Il fitto menù di manifestazioni del settore ciclismo dell’ACSI, oltre alle granfondo dei Campionati Italiani, propone anche gli eventi inseriti all’interno dei calendari nazionali e provinciali di ciclismo su strada e un’infinità di prove dedicate alle altre specialità delle due ruote come cronometro, mountain bike, cronoscalate, pista e ciclismo giovanile. Per tutti i dettagli sugli eventi ACSI basta accedere al sito ufficiale www.acsi.it/Ciclismo dove si trovano anche le informazioni sulle vantaggiose condizioni di tesseramento e sulle polizze assicurative che ACSI offre ai propri associati per la stagione 2015.
LA 17A EDIZIONE DELLA
GRAN FONDO “CITTÀ DI RICCIONE” DOMENICA 29 MARZO 2015 UN EVENTO CHE COINVOLGE TUTTA LA CITTÀ
Parco Oltremare di Riccione La 17a edizione della Gran Fondo “Città di Riccione”, in programma domenica 29 marzo, si espande a tutto il territorio riccionese coinvolgendo i suoi luoghi di eccellenza: la bellezza della centro cittadino, poi il Parco Oltremare ed anche il favoloso entroterra. Le due ruote animeranno un weekend indimenticabile, vivace e ricco di eventi per sportivi, residenti e turisti ai quali il ciclismo si rivelerà nel suo lato più glamour e divertente. Per il secondo anno di fila, il marchio d’abbigliamento Nalini sarà il main sponsor dell’evento, confermando così la sua fiducia ad una Granfondo che ambisce a diventare un punto di riferimento nazionale per i ciclisti amatoriali più appassionati. Si potrà scegliere se prendere parte al percorso da 130 km oppure a quello più corto da 85 km, che costituiscono rispettivamente la 3a prova Fondo ASCI Ciclismo e la 2a prova del rinomato circuito Romagna Challenge. In entrambi sarà inserita una cronoscalata inedita di 2,8 km situata nei pressi dell’abitato di Sassofeltrio (PU). Dall’edizione di quest’anno sono previste numerose novità, a partire dai servizi che saranno offerti ai partecipanti all’evento e alle loro famiglie: gli sportivi si troveranno a disposizione ampi parcheggi per le auto, ricchi punti ristoro e un servizio cucina per il consueto “Pasta Party” di fine corsa.
Mentre il ciclista di famiglia pedala nel favoloso entroterra, chi lo accompagna passerà una giornata indimenticabile fra le eccellenze della Perla Verde: dallo shopping in viale Ceccarini e via Dante, alla visita al Parco Oltremare per due accompagnatori del partecipante, da indicare al momento dell’iscrizione. Nel Parco, dove si troveranno l’arrivo della gara e l’arena premiazioni, villaggi esperienziali per bambini e ragazzi, anche la possibilità unica di vivere l’incontro con i delfini della laguna più grande e bella d’Europa. La “svolta” della Gran Fondo “Città di Riccione” è stata accolta con entusiasmo dal sindaco di Riccione Renata Tosi: “La città sarà pronta ad accogliere al meglio una manifestazione sportiva come la Gran Fondo Città di Riccione legata al turismo, alla scoperta di luoghi d’intrattenimento tematici e delle bellezze che Riccione è in grado di offrire in ogni periodo dell’anno. Un connubio tra pubblico e privato che ben si sposa con la strategia dell’Amministrazione Comunale di destagionalizzare progressivamente e con incisività la nostra offerta turistica. Questi sono eventi possibili perché il nostro sistema opera a fianco di soggetti del territorio che contribuiscono a rendere appetibile Riccione sotto vari aspetti, come quello del filone turistico-sportivo”.
foto BETTINIPHOTO
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UNESCO CYCLING TOUR
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a cura di PAOLO MEI
PARTENZA COL BOTTO PER L’UNESCO CYCLING TOUR 2015 LA NEONATA GRANFONDO DEL PO DI FERRARA FA SUBITO IL PIENO DI EMOZIONI, COLORI E PARTECIPANTI, CON QUASI 600 CICLOAMATORI AI NASTRI DI PARTENZA IN UNA GIORNATA STUPENDA DAL PUNTO DI VISTA METEOROLOGICO
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L’UNESCO Cycling Tour parte alla grande con una “prima” di grande prestigio, la neonata Granfondo del Po ha infatti aperto i battenti in quel di Ferrara, su un percorso prevalentemente pianeggiante di 130 km, ideale per le prime sfuriate di stagione. Numerosi i ciclisti alla prima gara della nuova stagione, altrettanto numerosi coloro che si sono presentati al via già piuttosto rodati. La giornata, fantastica dal punto di vista meteorologico, si è rivelata perfetta per mettere alla prova muscoli e gambe dei cicloamatori in questo inizio stagione. Si sono presentati quasi in 600 ai nastri di partenza della prima edizione, in via Bacchelli a pochi passi dalla piscina. Percorso semplice con un menù che prevedeva dapprima il passaggio lungo la sponda rodigina e poi quella ferrarese.
Il podio maschile
Insomma, un percorso relativamente facile, con poco dislivello, ma che comunque si è rivelato selettivo. L’organizzazione ha dimostrato di essere di ottimo livello, arricchita anche da un gran numero di accompagnatori degli amici del pedale che si sono ben presto trasformati in visitatori della città, andando a confermare quello che è l’intento del circuito UNESCO, ovvero unire le manifestazioni sportive alla salvaguardia e conservazione del patrimonio artistico nazionale, facendolo conoscere ai turisti. Partenza puntuale alle ore 10 per l’edizione numero uno di una corsa che punta a diventare una classica di inizio stagione, preceduta dal saluto dell’assessore allo sport Simone Merli, il quale ha posto l’accento sulla rilevanza dell’evento in un contesto non solo sportivo ma anche culturale. Distanza importante, come detto in precedenza, ma grande attenzione al “comfort” per i partecipanti con ben due ristori lungo il percorso, rispettivamente al km 56 e al km 104. Dal punto di vista agonistico la vittoria ha sorriso
a Enzo Melloni (Phonix Racing) che ha chiuso con soli 6 secondi di vantaggio su Marco Sintoni (BD Fast) e 3’25” su Enzo Beccari (Phonix Racing). Tra le donne, centra il successo Maria Cristina Prati (Team del Capitano) davanti a Alessia Bortoli (Velo Club Due Torri Rovigo) e a Enrica Furlan (Spezzetto Bike Team). Nelle varie categorie, la vittoria ha sorriso rispettivamente a Marica Tassinari (Elite Sport Women), Simonetta Brunaldi (Master Women1), Annarita Piccari (Master Women 2), Luca Romio (Elite Sport), Sergio Renato (Master 1), Michele Marchiori (Master2), Mirko Mancini (Master 3), Alberto Parise (Master 4), Massimo Nanni (Master 5), Franco Boffi (Master 6), Claudio Ardondi (Master 7), Enrico Bindini (Master 8). A questo punto i riflettori si spostano dall’Emilia Romagna al Piemonte con una delle gare più interessanti del circuito: il 3 maggio sarà il turno della Bra Bra Specialized, in programma il 3 maggio 2015. Non mancherà certamente l’occasione per gli scalatori in una delle corse più selettive e tecniche dell’UNESCO Cycling Tour.
foto BETTINIPHOTO
KEVIN PAUWELS (SUNWEB – NAPOLEONGAMES) – CICLOCROSS SOUDAL CLASSICS JAARMARKTCROSS NIEL 2014
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LA LEGGENDARIA CHARLY GAUL, I PRIMI DIECI ANNI
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a cura di NEWSPOWER
LA LEGGENDARIA TORNA IL 19 LUGLIO, INSIEME ALLA CRONOMETRO DEL VENERDÌ ED ALLA NOVITÀ DELLA MOSERISSIMA ISPIRATA DAL GRANDE CAMPIONE, LA PRIMA EDIZIONE DELLA CICLOSTORICA DI TRENTO OFFRE PER LA GIORNATA DI SABATO UNA VALIDISSIMA ALTERNATIVA ALLA GARA DELLA DOMENICA, SULL’ONDA DI UN TREND VINTAGE CHE NON CONOSCE CRISI
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foto NEWSPOWER
“La Leggendaria Charly Gaul” si appresta a festeggiare in grande stile l’edizione del decennale, e ancora una volta le strade di Trento, del Monte Bondone e della Valle dei Laghi verranno invase dai cicloamatori di tutte le nazioni durante il fine settimana dal 17 al 19 luglio prossimi. Inoltre, nello stesso week end, Trento e dintorni saranno meta anche degli appassionati di ciclismo vintage, perché fra i tanti eventi volti a celebrare la 10a sinfonia firmata “GF Charly Gaul” spicca “La Moserissima – 1a Ciclostorica di Trento” che sarà di scena sabato 18 luglio sulle strade bianche e sulle piste ciclabili della provincia di Trento. L’organizzazione dell’ApT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi e dell’ASD Charly Gaul Internazionale continua quindi ad arricchire la propria offerta per far trascorrere agli appassionati un intenso week end nel segno de “La Leggendaria Charly Gaul” e dell’amore per il ciclismo. Gli appuntamenti clou saranno, come sempre, la
Piazza Duomo, la partenza
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cronometro di venerdì 17 luglio e la granfondo su strada di domenica 19 con il doppio percorso da 57 e 141 km fra Trento, il Monte Bondone e la Valle dei Laghi. Una delle principali novità 2015 riguarda proprio la prova contro il tempo che sarà di scena sul tradizionale percorso di 24 km nella Valle dei Laghi, ma che quest’anno assegnerà anche le maglie tricolori del Campionato Italiano FCI Amatori. Tutto confermato, invece, per quanto riguarda la
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so per fatti relativi al doping, e di non aver assunto e non assumere sostanze inserite nelle liste antidoping UCI, CONI e WADA. “La Leggendaria Charly Gaul” si conferma in prima linea anche come evento green: dal 2013, infatti, la granfondo trentina aderisce al progetto UCI Eco Cyclo che intende sensibilizzare il settore ciclistico e le “popular race” nei confronti delle tematiche ambientali. Nel 2014 un team di esperti di Eco Cyclo ha definito “La Leggendaria Charly Gaul” un esempio da seguire per le sue caratteristiche di gara integrata nel paesaggio e nel territorio, dove ogni anno vengono coinvolti enti istituzionali, volontari, associazioni locali e mezzi di comunicazione. Inoltre, il team di Eco Cyclo ha sottolineato la grande attenzione dedicata dagli organizzatori trentini alla raccolta differenziata e allo smaltimento dei rifiuti di una manifestazione che ogni anno coinvolge migliaia di ciclisti. Rispetto dell’ambiente e promozione del territorio sono anche due aspetti distintivi de “La Moserissima”, la cicloturistica d’epoca ideata per celebrare al meglio il decennale de “La Leggendaria Charly Gaul” e per far rivivere su strade bianche e itinerari lontani dal traffico l’atmosfera del ciclismo dei tempi eroici. La ciclostorica intitolata a Francesco Moser e alla sua famiglia fa parte del Giro d’Italia d’Epoca 2015 e sabato 18 luglio animerà la vigilia della granfondo assieme al DJ set serale in Piazza Fiera a Trento e al talk show dedicato alla storia del ciclismo, dove tanti ospiti d’eccezione ricorderanno eventi epici come l’impresa di Charly Gaul sul Monte Bondone al Giro d’Italia 1956. Per tutte le informazioni su “La Moserissima” basta accedere al sito www.lamoserissima.it, mentre per quanto riguarda “La Leggendaria Charly Gaul”
gara in linea, con la scenografica partenza da Piazza Duomo a Trento e l’arrivo in cima al Monte Bondone, al culmine della salita intitolata a Charly Gaul: il dislivello dell’itinerario corto sarà di 2000 metri, mentre chi sceglierà il tracciato lungo dovrà vedersela due volte con la Montagna di Trento per un totale di 4000 metri di dislivelfoto NEWSPOWER lo positivo, roba da scalatori puri. Anche quest’anno “La Leggendaria Charly Gaul” sarà l’unica tappa italiana dell’UCI World Cycling Tour, la serie con prove anche in Australia, Sudafrica, Dubai, Francia, Danimarca, Canada, Grecia, Brasile, Gran Bretagna, Slovenia e Austria, che consente di qualificarsi ai Campionati del Mondo Amatori e Master 2015. Sempre per rimanere in tema di conferme, “La Leggendaria Charly Gaul” tiene particolarmente alla tutela della salute dei cicloamatori e nel 2015 ripropone l’inserimento del Requisito Etico all’interno del regolamento, per qualificare ulteriormente la manifestazione anche nei confronti di una tematica importante come quella della lotta al doping. I concorrenti, infatti, al momento dell’iscrizione dovranno dichiarare l’inesistenza di sanzioni sportive, civili e/o penali, ovvero indagini in cor-
il sito da consultare è www.laleggendariacharlygaul.it oltre agli account ufficiali Facebook e YouTube e all’hashtag ufficiale #laleggendaria10 nei diversi social network.
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20ª FIERA CICLO & VENTO a cura della REDAZIONE
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TRA L’ATELIER E L’OFFICINA IL 22 MAGGIO A CESENATICO SI ALZA IL SIPARIO SULL’EXPÒ DEL PEDALE. OTTANTA LE AZIENDE PRESENTI, ATTESI 40MILA VISITATORI
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È il diversivo più gettonato dai tredicimila ciclo-amatori della Nove Colli, il rito santificato, almeno una volta nella vita, da tutti gli appassionati della bicicletta: parliamo della visita annuale tra gli stand della Fiera internazionale “Ciclo & Vento”, che quest’anno celebra la sua 20ª edizione. L’expò – incastonato fra piazza Costa, viale Roma ed il lungomare Carducci – propone in anteprima le grandi novità delle case costruttrici che presenteranno a Cesenatico i nuovi campionari di biciclette da corsa e mountain bike ed i ritrovati tecnici più aggiornati in fatto di telai, cambi, manubri, ruote, selle, componentistica e accessori, ma anche abbigliamento tecnico, itinerari consigliati e metodiche d’allenamento. La “due giorni”, che vede sempre in cabina di regia il collaudato consorzio formato da Confartigianato e Confesercenti, si inserisce nell’ambito delle iniziative legate alla Settimana del Cicloturismo che culminerà con la Gran Fondo Nove Colli. Oltre 40mila persone hanno visitato, lo scorso anno, i padiglioni della fiera, che ha ospitato quasi 80 aziende, con alcuni tra i marchi più accreditati dell’industria internazionale del ciclo. L’appuntamento è per il 22 e 23 maggio e, ancora una volta, nella città leonardesca si riunirà per due giorni il gotha del ciclismo declinato in ogni sua variante: da quello super-tecnico dei professionisti del pedale a quello accessoriato dei cicloamatori. Una trentina di aziende saranno ospitate nella tensostruttura montata in piazza Costa, mentre altre 48 esporranno nell’area fieristica ricavata in viale Carducci ed in viale Roma. I settori merceologici presenti vanno, come detto, dalle biciclette di ultima generazione ai telai in carbonio, dai manubri e accessori alle ruote, dall’abbigliamento tecnico alle scarpe, dagli integratori alle riviste specializzate. Non mancheranno stand con preparatori atletici ad alto livello per consulenze. Insomma, un piccolo eden del ciclista, che spigola tra l’atelier e l’officina, una sintesi delle grandi novità proposte in anteprima dalle aziende, ma anche l’occasione per assistere a conferenze specializzate di medici e preparatori. Ciclo & Vento, seconda fiera italiana del settore, inaugura venerdì 22 maggio alle 15.30 (orario d’apertura dalle 9.00 alle 24.00), per restare aperta al pubblico il giorno successivo dalle 9.00 alle 22.30.
foto STUDIO 5
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KTM PROTEK DAMA, PRESENTATA LA STAGIONE 2015 a cura della REDAZIONE
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TUTTE LE ATTIVITÀ DELLA NUOVA ANNATA SVELATE DAVANTI AD OLTRE 250 OSPITI. AL GRIDO DI “PIÙ GIOVANI, E PIÙ ATTIVITÀ AGONISTICA” LA SQUADRA PUNTA SU MARATHON E CROSS COUNTRY, PUNTANDO SU BIKER DI SICURO VALORE. E CURA L’AVVIAMENTO ALLA BICI DI TANTI PICCOLI NUOVI CICLISTI
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Quella della KTM Protek Dama è la stagione della svolta. Il Team agonistico ha subito un cambiamento importante, scegliendo di privilegiare ancor di più l’attività agonistica puntando sui giovani. Una nuova direzione apprezzata anche da Fausto Maschi, responsabile commerciale Italia di KTM BIKES INDUSTRIES: «Anche nel 2015 abbiamo deciso di affiancarci al Team di Torrevilla, sia per i risultati ottenuti in questi anni, che per il nuovo corso che punta sui giovani ed i ragazzini in particolar modo. Siamo convinti, come KTM, che questa sia la politica vincente. Ci vorrà magari un anno in più per avere i risultati sperati, aspettiamo certi della bontà della scelta». Mattia Beretta, Filippo Colombo, Francesco Fumagalli e Samuele Motta sono il nuovo corso del KTM PROTEK DAMA. Proprio loro, gli esordienti che gareggeranno in sella alle KTM Aera, guidati da Andrea Buffa, saranno presenti a tutte le gare nazionali ed a quelle regionali, nell’ottica della multidisciplinarietà parteciperanno anche a gare su strada. Decisamente più rodati ed esperti i biker che saranno parte del Team coordinato da Nunzio Avventura. Tra loro Simone Colombo, Master 2, Campione Italiano Marathon,
i nuovi arrivi Maximilian Vieider, Elite, già campione Italiano Junior, Andrea Righettini, Elite, Campione Italiano Under 23, Jhonnatan Botero Villegas, Elite, Campione Colombiano Under 23, tutti e tre al loro primo anno nella categoria maggiore, ed Eddie Andrea Rios Rendon, Elite, specialista delle marathon, già al Torrevilla nel 2010 e 2011. «Abbiamo cercato di assemblare una squadra che potesse giocare le sue carte sia nelle marathon che nel cross country» conferma Fabrizio Pirovano presidente Torrevilla MTB. «Ci siamo affidati a biker di assoluto valore. Sia i nuovi arrivati, sia chi è stato riconfermato, saprà dare il massimo per raggiungere il risultato che ci siamo prefissati. Gli atleti sanno che devono dare il massimo e lottare fino alla fine, nessuno di noi metterà loro mai pressione per ottenere una vittoria a tutti i costi. La serietà e la correttezza debbono essere il primo traguardo». E poi le competizioni, immancabile termometro della preparazione ma anche del desiderio di una squadra giunta al suo 28esimo anno. La Pedala coi Lupi sarà proposta a Monza Parco Villa Reale, il 6 giugno, in collaborazione ed in sostegno della UILDM – Unione Italiana Lotta alla Distrofia MuscoGli atleti della KTM Protek Dama
foto MICHELE MONDINI
lare. Ma anche a Monticello Brianza Parco Villa Greppi, nella tradizionale versione del week end lungo nei giorni 10, 11 e 12 luglio; con tante iniziative collaterali, il venerdì BiCirco con artisti di strada e spettacoli per tutti, poi il sabato Pedala coi Lupi e per chi non pedala 3 concerti di musica sopraffina. Infine domenica 12 luglio Teatro by Bike per i bambini. Le escursioni nel 2015 saranno legate ad EXPO2015, avranno tutte come base di partenza località con la stazione ferroviaria oppure molto vicina, per permettere ai visitatori di EXPO di visitare e pedalare in mezzo alla natura della Brianza ed alla scoperta di angoli suggestivi e storici che si rifanno alla cultura ed alla tradizione brianzola. La società si prodiga infine anche in una attività di avvicinamento all’uso della MTB viene svolta da un paio di anni al Parketto, un’area che l’Amministrazione di Monticello Brianza ha concesso al Torrevilla MTB, su cui è stata realizzata una pista, aperta a tutti. Viene utilizzata per corsi rivolti ai più piccoli che usano la bici, per poter guidare al meglio il loro mezzo. Nel 2014 si sono svolti due corsi che hanno avuto un buon numero di presenti, e che verranno riproposti nel 2015.
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PROTAGONISTI
36 a cura di PAOLO MEI
Tempo di lettura
FRANCESCO CHICCHI,
5 min
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PROFESSIONE SPRINTER PUROSANGUE DELLE VOLATE, ARRIVA DA CAMAIORE, TERRA DI CICLISMO E DI CICLISTI. OTTIMO DILETTANTE, FRANCESCO CHICCHI HA VESTITO LA MAGLIA IRIDATA TRA GLI UNDER 23 NEL 2002 A ZOLDER, DIVENTANDO CAMPIONE DEL MONDO INSIEME AD UN FAMOSO CORREGIONALE, MARIO CIPOLLINI, CHE VINSE TRA I PROFESSIONISTI. DOTATO DI UNA ESPLOSIVITÀ FUORI DAL COMUNE, HA COMUNQUE RACCOLTO TROPPO POCO RISPETTO ALLE ATTESE. UN INVERNO DIFFICILE CHE SEMBRAVA PORRE FINE ALLA SUA CARRIERA HA INVECE REGALATO IN EXTREMIS ALLO SPRINTER TOSCANO UN’ULTERIORE CHANCE, ALLA CORTE DI GIANNI SAVIO. E IL SUO 2015 SI PREANNUNCIA SCOPPIETTANTE
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Buongiorno Francesco, da parte di tutta la redazione di INBICI. Dopo tanti anni tra i professionisti il suo ultimo inverno non è stato dei migliori. Poi a metà febbraio tutto si è risolto, con la firma per l’Androni Giocattoli Venezuela. Ha tirato un sospiro di sollievo? «Fortunatamente, nonostante il morale non fosse dei migliori, ho continuato ad allenarmi con impegno e serietà a Tenerife, visto che mi erano state date rassicurazioni sul rinno-
vo per il 2015. A metà gennaio, quando i miei colleghi correvano, io non avevo ancora firmato: è stato da quel momento che ho iniziato a preoccuparmi. Fortunatamente, grazie anche al mio procuratore, sono riuscito a riprendere la trattativa, precedentemente sospesa, con Savio. Grazie a lui, sono riuscito a rientrare in gruppo in extremis!» Il suo curriculum sportivo è “segnato” dal titolo mondiale Under 23 a Zolder nel
2002. A 35 anni, dopo 13 anni nella massima categoria, possiamo fare un bilancio della carriera. 36 vittorie tra i prof: tantissime per un corridore normale, forse meno di quelle che si aspettava uno come lei? «Il mondiale è stata una vittoria importante. Mi sento soddisfatto anche di quello che ho fatto nei 13 anni successivi. Mi sono confrontato con i migliori velocisti, a volte spuntandola, molte altre volte no, ma sento di poter fare ancora bene!»
Francesco Chicchi con la maglia della Fantini Vini – Selle Italia vince la 4a tappa del Le Tour de Langkawi 2013 foto BETTINIPHOTO
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Francesco Chicchi con Gianni Savio, Team Manager della formazione italo-venezuelana
Francesco Chicchi con la maglia dell’Omega Pharma – Quick Step durante la 1a tappa del Giro d’Italia 2012
Chicchi con la maglia Omega Pharma – QuickStep vincitore della Nokere Koerse 2012 foto BETTINIPHOTO
Tra le squadre in cui ha militato ci sono Fassa Bortolo, Quick Step, Liquigas, Omega Pharma, poi i team di Luca Scinto prima di passare con Gianni Savio. Ha corso con Petacchi, Bartoli, Vandenbrouke, Basso, Boonen, Bettini. Una scuola importante quella che lei ha frequentato finora, giusto? «Sì, ho corso in grandi team e con moltissimi campioni, la maggior parte di loro mi ha insegnato a crescere, altri meno. Con molti componenti di altri team mi sento ancora oggi, per amicizia, non certo per parlare di gare o allenamenti. Segno che oltre alle vittorie anche io ho lasciato un buon ricordo come persona.»
Francesco Chicchi (Omega Pharma – QuickStep) vincitore della 1a tappa del Tour de San Luis 2012
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Era proprio impossibile concretizzare il rinnovo con la Southeast? «Da parte mia la volontà c’era sicuramente. Ho aspettato finché potevo perché ero convinto del rinnovo tant’è vero che non avevo portato avanti parallelamente alcuna trattativa. Ho saputo che in squadra c’era chi voleva tenermi e chi invece non propendeva per questa scelta. Forse alla fine è meglio così, perché ho una grinta nuova. L’unico rimprovero che potrei fare alla squadra è che forse avrebbero potuto essere più schietti. Mi avrebbe fatto molto foto BETTINIPHOTO
meno male perché è stata una situazione di apprensione ed incertezza che mi ha accompagnato nei mesi freddi.» Cosa le è mancato in questi ultimi anni? «Non voglio scaricare colpe su nessuno, però tutti i velocisti hanno un paio di compagni che li pilotano fino all’ultimo km. Forse mi sono mancati questi due ‘vagoni’.» Nel 2012 a Montecatini, lei venne battuto a pochi metri dal traguardo da RoChicchi con la maglia di leader al Tour de San Luis 2012
berto Ferrari, in una tappa del Giro. Fu un secondo posto che le lasciò l’amaro in bocca. Ecco, cosa darebbe Francesco Chicchi per una tappa al Giro? «Eh già, ci andai vicino! Ma non bastò a vincere. Pensare che per una tappa al Giro farei salti mortali! Il Giro è una corsa dura, con corridori di livello altissimo, bellissima. Se avrò la possibilità di esserci nel 2015, state tranquilli che ci riproverò!» Veniamo ai giorni nostri: come detto in precedenza ha trascorso un inverno difficile. Cosa passa nella testa di un “senza contratto” nei mesi freddi, ma soprattutto dove ha trovato le motivazioni per allenarsi comunque? «Ti ripeto, ero tranquillo di essere ‘sistemato’ e per questo ho fatto i soliti allenamenti. Ci sono stati momenti di sconforto, ma sapevo che non dovevo fare l’errore di mollare nemmeno per un attimo. Poi l’accordo con Gianni Savio mi ha dato forza nuova e voglia di rimettermi in gioco.» Come siamo messi a motivazioni per la stagione che ormai è iniziata? «Bene: cattivo e determinatissimo.» E del Principe del ciclismo, Gianni Savio, cosa ci dice? «È straordinario: quando parla incanta, come il mio primo DS Ferron (Giancarlo Ferretti, ndr). Mi ha accolto con entusiasmo nella sua grande famiglia, mi ‘regala’ attenzioni. E poi, cosa importante, è una persona seria.» Proviamo a sognare: la corsa che vorrebbe vincere nel 2015. «Non ho una corsa preferita, mi piacciono tutte. Se però potessi scegliere, non avrei dubbi: una tappa al Giro! Grazie Francesco e in bocca al lupo per il 2015!»
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FESTIVAL DEL CICLISMO A TORRE DEL GRECO a cura di LUCA ALÒ
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GLI UOMINI DELLA BLACK PANTHERS GIÀ DA TEMPO AL LAVORO PER ASSICURARE UNA DUE GIORNI DI SPORT E PASSIONE PER IL CICLISMO
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La cronoscalata al venerdì e la gara in linea la domenica sono il piatto forte di questa manifestazione che fa capo a uno dei rinomati fan club di Vincenzo Nibali che nel tempo vuol diventare fiore all’occhiello di tutto il movimento ciclistico campano: «Abbiamo l’ambizione di regalare agli sportivi torresi e di tutta la Campania – sottolinea l’organizzatore Francesco Vitiello – tre giornidi sport per mettersi alla prova, fare nuove amicizie e scoprire nuove interessanti realtà sportive. Ci sono tantissime realtà imprendi-
toriali che vogliamo promuovere e valorizzare questi territori, ci auguriamo che questi 3 giorni di sport siano un’ottima vetrina per tutti». Si parte venerdì 1° maggio con la Cronoscalata Vincenzo Nibali di 8 chilometri valida per l’assegnazione del campionato regionale scalatori, mentre domenica 3 maggio spazio alla gara in circuito con il Trofeo Ciclistico Città di Torre del Greco sulla distanza di 54 e 63 chilometri, in base alla fascia d’età, valevole anche
come campionato Intersud sotto l’egida dell’US ACLI. A dimostrazione della fattiva collaborazione dell’amministrazione comunale che ha creduto fin da subito in questa manifestazione, il Festival del Ciclismo costituisce una valida occasione di promozione del territorio di Torre del Greco, alle falde del Vesuvio, alla luce dell’ufficiale candidatura della città torrese ad ospitare una tappa del Giro d’Italia nel 2016.
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GRANFONDO CITTÀ DI VERONA DAMIANO CUNEGO a cura della REDAZIONE
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QUALCHE LEGGERA MODIFICA NEL TRATTO INIZIALE DEL PERCORSO, CON IL PIENO APPOGGIO DI UN’AMMINISTRAZIONE ATTENTA E PRECISA LA MANIFESTAZIONE FA PARTE DELL’UNESCO CYCLING TOUR 2015. DAVVERO TANTE LE NOVITÀ CHE RIGUARDANO LA DECIMA EDIZIONE
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Martedì 2 giugno Verona ospita la sua decima Granfondo, ancora una volta intestata a Damiano Cunego. La manifestazione è inserita all’interno dell’UNESCO Cycling Tour 2015, che comprende le gare che si svolgono in quei luoghi che sono patrimonio dell’UNESCO. Verona è tra questi, non potrebbe essere diversamente; anche così si spiega la provenienza dei partecipanti alla scorsa edizione, per il 73% fuori dalla provincia di Verona. Il richiamo della città dell’Arena è assai consistente, e così l’organizzazione spinge sui cosiddetti “contenuti extra”. Ce ne parla Giuseppe Sfragara, di Area Sport Ssd, che si occupa di questa decima edizione insieme a Sergio Bombieri ed a Mauro Rossetti. «In primis, la partenza. Sotto le pendici dei monti Lessini, senza attraversare più foto NEWSPOWER
La partenza della Granfondo Città di Verona – Damiano Cunego di una passata edizione
del centro. L’amministrazione chiude una decina di chilometri della tangenziale, in entrambi i sensi di marcia. Abbiamo già ricevuto l’autorizzazione. Poi, una partnership ancora più profonda con Confesercenti Verona, con cui organizzeremo l’area espositiva che non offrirà solo materiali tecnici, ma ospiterà anche eccellenze del territorio, come ad esempio quelle legate al food.» Senza dimenticare che si tratta di un traguardo importante, dieci anni di Granfondo Città di Verona. «Premieremo tutti – anticipa Sfragara – con una speciale medaglia ricordo che stiamo coniando in questi giorni. Inoltre esistono 22 senatori, ovvero 22 granfondisti che hanno partecipato a tutte le precedenti nove edizioni; se si iscriveranno, infilando così anche la decima, riceveranno una speciale targa ricordo». Ma le celebrazioni per il raggiungimento della doppia cifra non si fermano qui. «Ancora su partenza ed arrivo. Prima della gara, l’intrattenimento musicale dei concorrenti in griglia sarà affidato ad una banda, che nei minuti immediatamente precedenti il via suonerà l’Inno d’Italia. E poi – dice ancora Sfragara – sul podio, i primi tre della granfondo e della medio fondo alzeranno al cielo un piatto commemorativo dell’edizione numero 10, alla strega di quanto accade in corse a tappe di livello mondiale».
I percorsi, due appunto. Il lungo, 145 chilometri e 3300 metri di dislivello; il medio, di 85 chilometri e 1400 metri di dislivello. E poi, i tanti momenti pensati anche per gli accompagnatori. Probabilmente la Verona Card a disposizione di chi soggiornerà in città già dal 30 maggio, con la possibilità di accedere a tutti i siti museali di Verona, compresa ovviamente l’Arena. La passeggiata in bici del 31 maggio, con tanto di guide su due ruote, che illustreranno i numerosi, splendidi monumenti della città di Romeo e Giulietta. Si sta valutando anche la possibilità, per la giornata del primo giugno, di concedere ad iscritti ed accompagnatori l’ingresso a tutte le aree museali al costo di un solo euro. Spalmata su almeno 3 giorni, la decima edizione della GF Città di Verona si appresta ad essere la più ricca ed intensa di sempre. Con le iniziative dedicate ai primi dieci anni di vita, e con un’area espositiva che mixerà ruote e selle al buon cibo ed altro ancora. Oltre ad una intensa programmazione anche per i più piccoli, dalla gimcana al Nutella party, passando poi per rinfreschi, spettacoli, concerti ed altri eventi musicali, per tutta la famiglia, che ogni sera animeranno le zone della città dedicate alla granfondo.
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GRANFONDO SELLE ITALIA a cura della REDAZIONE
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È ormai una di quelle Granfondo che non si può saltare. Nel calendario, ormai va segnata con un circolino rosso, una evidenza di cui si prende nota già dall’anno prima. Quest’anno un leggero spostamento di data, col passaggio alla seconda settimana di aprile in quanto la prima domenica del mese sarà la domenica di Pasqua. E comunque continua a crescere l’attesa per l’appuntamento del prossimo 12 aprile, sulla splendida location “vista mare” della spiaggia Fantini Club di Cervia. Vale subito la pena dire che anche quest’anno la 19a Granfondo Selle Italia Via del Sale sceglie di affiancare alla sfida sportiva quella solidale, offrendo duecento iscrizioni speciali a prezzo maggiorato (quote a partire da 50 euro) a sostegno di un’importante causa, ossia lo studio di una nuova tecnica di cura dei tumori in avvio all’Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori (IRST) IRCCS. Le differenti quote consentiranno di partire in griglia blu, in griglia rossa d’onore, oppure davanti a tutti in griglia Vip, per vivere un’esperienza davvero unica, con ingresso in griglia riservato e la nuvola dei ciclisti alle proprie spalle. Il ricavato sarà devoluto alla messa a punto della IART, ossia una nuova metodica sperimentale ideata dal Prof. Giovanni Paganelli, Direttore della Medicina Nucleare dell’IRST IRCCS, che potrebbe permettere alla cura conservativa dei tumori della mammella di compiere un deciso passo in avanti. Ad impreziosire ulteriormente la connotazione benefica della manifestazione sarà anche una speciale Serata Charity, in programma venerdì 10 aprile, a cui parteciperanno numerosi volti noti del mondo dello sport e del giornalismo.
foto SPORTUR
Capitolo divisa ufficiale, in edizione limitata. E, dopo pochi giorni dal lancio, è stato naturalmente subito un grande successo! Sono infatti numerosissime le richieste ricevute dagli amici granfondisti che vogliono conservare un ricordo, da indossare durante la propria gara e gli allenamenti. Il completo è realizzato in tessuto tecnico di alta qualità by Factory, in grado di garantire a chi la indossa le migliori prestazioni ed il massimo comfort oggi ottenibili: poliestere, elastomero e carbonio, per la maglia, e tessuto traspirante con imbottiture differenziate e gel medicinale per la salopette. Maglia e salopette possono essere acquistate online al prezzo di 37 euro ognuna, personalizzate con il proprio nome. Le prime giornate di sole primaverile risvegliano la voglia di tornare sui pedali! Così, ai tanti amici granfondisti che non vedono l’ora di ‘scaldare la gamba’ dopo i mesi in-
vernali ed allenarsi su strade che regalano emozioni e paesaggi fantastici, gli organizzatori dedicano quest’anno una giornata di prova ufficiale sul percorso della gara. L’appuntamento è domenica 15 marzo, con partenza alle ore 9.30 dal Fantini Club, per una prova divertente, non competitiva, da fare tutta d’un fiato sul percorso medio di 107 km, adatto anche a gambe non troppo allenate. La pedalata è aperta a tutti e non ha quota di iscrizione. Si tratta di un raduno libero su strade aperte al traffico. Non è prevista assistenza e i partecipanti sono tenuti al rispetto del codice della strada. Un ristoro di arrivo attenderà i partecipanti al rientro al Fantini Club. È possibile prenotarsi compilando il form online, oppure direttamente in loco la mattina della partenza. Tutte le info che riguardano la manifestazione sono reperibili sul sito granfondoselleitalia.it foto BETTINIPHOTO
19째 12 APRILE 2015 CERVIA, FANTINI CLUB
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Info: +39 0544 974395 info@granfondoselleitalia.com
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Info e iscrizioni: www.granfondoselleitalia.com
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SEI GIORNI DI GAND 2014
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GRANFONDO DEGLI SQUALI a cura della REDAZIONE
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IDEATORI ED ORGANIZZATORI CONTINUANO A LAVORARE AD IDEE ED ULTERIORI NOVITÀ IN VISTA DELLA PRIMA EDIZIONE DELLA GRANFONDO ENTRATA SCONTATA AL RINOMATO ACQUARIO ED UN PACCO GARA COLMO DI PRODOTTI LOCALI. ED ANCORA MOLTO SARÀ ORGANIZZATO PRIMA DEL 17 MAGGIO
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Il comune di Cattolica
Ad un paio di mesi dalla primissima edizione, la Granfondo degli Squali continua ad aggiungere dettagli e novità. L’esperienza degli organizzatori, l’ASD Veloclub di Cattolica, che di ciclismo ne masticano da anni, è infatti già di livello tale che ogni sfumatura viene presa e ripresa in considerazione, con l’unico intento di creare… l’evento perfetto.
La manifestazione vale inoltre anche come V Campionato Italiano Gommisti – Trofeo Vredestein, ideato da Apollo Vredestein Italia, nota azienda olandese produttrice di pneumatici, da qualche anno impegnata anche nel ciclismo e sostenitrice di questa importante manifestazione, che affiancherà Prestigio come main sponsor alla Granfondo.
Tant’è che, appena al suo primo anno, è già promossa anche a prova di campionato italiano fondo ACSI. Così, quello del 17 maggio sarà anche un appuntamento di grandissimo interesse che vedrà impegnati gli atleti su due percorsi, uno corto da 80 km ed uno lungo da 130 km, che si snoderanno tra mare e colline, attraversando due regioni, Romagna e Marche, con arrivo a Gabicce Mare. L’evento coinvolgerà tutto il territorio con una serie di iniziative collaterali, eventi e opportunità per il pubblico di ciclisti ed accompagnatori, proposte dai privati o dalle associazioni che parteciperanno.
Ma ciò a cui si continua a lavorare riguarda anche il pacco gara. Ora, in gara non si va certo solo per ritirare il pacco, e di questo abbiamo anche scritto su questa rivista lo scorso anno. Quando però si incontrano aziende che vogliono essere presenti nel progetto, che desiderano porre prodotti di eccellenza all’attenzione dei partecipanti, allora davvero vale la pena dare il giusto spazio anche a questo elemento. Ecco quindi una fascia scalda-orecchie della Veloplus, la bottiglia di Sangiovese griffato Granfondo degli Squali, un pacco di piadine GLM, attina Go&Fun, integratore
47 Ancora sul 17 maggio, anzi, il giorno prima. L’organizzazione sta creando qualcosa di grande appeal. Sabato sarà infatti una festa per tutti i ciclisti e accompagnatori, perché nell’area Expo, situata nella splendida cornice dell’Acquario, sarà offerto un aperitivo con piadina e prodotti locali, il tutto accompagnato dalla musica di Radio Studio + , a partire dalle ore 16 e fino alle 19.
Il castello di Gradara
Inkosport, una borraccia ed un asciugamano. E poi, soprattutto, il 50% di sconto sul biglietto dell’Acquario per tutta la stagione per tutta la famiglia! Ed ancora, uno sconto speciale offerto dagli Hotel Partner se il ciclista tornerà a Cattolica o a Gabicce durante la stagione 2015.
La festa continuerà poi anche domenica, dopo l’arrivo. A Gabicce ci sarà ancora musica, ristoro di pesce e medaglia a tutti i partecipanti. Infine pasta party finale al pesce azzurro, ed ancora ristoro di pesce anche all’Acquario di Cattolica, dove poi si svolgerà la premiazione finale. Novità tante, e tante ce ne saranno. Nel senso che gli organizzatori promettono altre sorprese; saranno annuciate nele prossime settimane, ed anche noi le attendiamo, per curiosità, certo, ma anche per rilanciarle attraverso la nostra rivista, il sito internet e la pagina facebook di INBICI Magazine.
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DOMENICO POZZOVIVO a cura di ROBERTO FEROLI
UNO SCALATORE AI VERTICI DEL CICLISMO ITALIANO UN ATLETA GENEROSO E MAI DOMO, CHE CON UNA LAUREA IN TASCA E DIVERSI IMPORTANTI RISULTATI, AFFRONTA OGNI GARA COL GIUSTO SPIRITO DI SACRIFICIO. E QUALCHE GRANDE SODDISFAZIONE, COME LA TAPPA VINTA A LAGO LACENO NEL 2012
«Sì, fin da piccolo ho sempre praticato sport, incitato anche dalla mia famiglia. Prima la ginnastica artistica, poi il calcio. Sono passato al ciclismo per un paio d’anni, ma mi trovavo ad allenarmi spesso da solo, e così sono rientrato nel calcio. Mio padre, che era un allenatore, mi ha incitato a tornare di nuovo al ciclismo viste le mie capacità atletiche.» Come ti definiresti? «Senza dubbio il tipico scalatore puro. Per vincere, sempre meglio avere un bell’arrivo in salita. Per caratteristiche, quando ho iniziato ad investire sul ciclismo, a pensare di poter costruire una carriera, trovavo
diverse affinità con Marco Pantani, così mi sono sempre ispirato a lui.»
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Sei nato a Policoro, ma hai sempre vissuto a Montalbano Jonico, in provincia di Matera. «Sì, ho tanti tifosi in quelle zone, quando l’anno scorso siamo passati col Giro tutto il mio paese era in strada. In Basilicata il ciclismo è cresciuto moltissimo negli ultimi anni, penso e spero anche grazie a me.» Immaginavi le soddisfazioni ed i sacrifici che hanno poi costellato la tua carriera?
«Le soddisfazioni non sono mancate, a prezzo di grandi sacrifici. Ma sono molto contento di aver intrapreso questa strada, mi ha permesso di arrivare a traguardi che non avrei mai immaginato. Ricordo tanti viaggi, che hanno caratterizzato i miei primi anni come quelli di molti altri, soprattutto nella categoria Juniores. A caccia di gare dure, adatte alle mie caratteristiche. Si partiva la domenica, si facevano 600 chilometri per arrivare al via e dopo la gara si tornava a casa. Il giorno dopo, a scuola.»
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Domenico Pozzovivo, classe 1982. Professionista dal 2005. Nell’aprile del 2010 si è laureato in Economia Aziendale; appena 30 minuti dopo era in sella sul Monte Terminillo, per la ricognizione su di una tappa del Giro d’Italia. Doppia frattura alla gamba destra nell’agosto 2014, e dopo 27 giorni, contro i 60 diagnosticati, era di nuovo in sella con sorprendenti risultati. È questa una fotografia adeguata per conoscere e riconoscere Domenico Pozzovivo, professione ciclista, specialità della casa salite. Un atleta che ha passato diverse vicissitudini nella propria carriera e che dal 2013, nel pieno della sua maturità, indossa la maglia dell’Ag2R La Mondiale. E pensare che al ciclismo è approdato dopo diversi passaggi.
È a costo di questi sforzi che è arrivato il quinto posto finale al Giro d’Italia del 2014, nello stesso anno il quinto anche alla Liegi-Bastogne-Liegi, il sesto alla Vuelta del 2013, la vittoria al Giro del Trentino 2012. E poi una vittoria di tappa indimenticabile. «Con la maglia della Colnago, l’ottava del Giro del 2012, da Sulmona a Lago Laceno (AV), 229 chilometri. La punta più a Sud della corsa rosa, l’avevo messa nel mirino e l’ho vinta. Per me un motivo di orgoglio ed una grande emozione.» Poi il famoso gatto, lo scorso 10 agosto. «Che, premetto, non era nero. In ritiro sullo Stelvio, penultimo giorno. In una discesa Domenico Pozzovivo con a ruota il colombiano Nairo Quintana
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molto veloce, un gatto, immagino preso dalla paura, invece di rimanere a bordo strada, ha corso contro la mia ruota anteriore e sono volato via, finendo la mia corsa contro il guard rail. Frattura a tibia e perone. Il giorno dopo, 11 agosto, sono riuscito a farmi operare in una clinica a Bolzano L’ortopedico mi aveva diagnosticato uno stop di 60 giorni prima di tornare in bici, una possibilità a cui non ho proprio mai pensato. Poi sono andato a Forli dal fisioterapista Bruno Filippi, le terapie sono state ottime, mirate, e dopo appena due settimane sono riuscito a fare già le prima giornate sui rulli. Ho subito partecipato alla Milano-Torino ed ho terminato il Giro di Lombardia, dopo appena 5 giorni che ero tornato su strada.»
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Domenico Pozzovivo tira il gruppo di testa al Tour de San Luis 2014
Giro d’Italia 2014 - 20a tappa Maniago - Monte Zoncolan, Domenico Pozzovivo con Rafal Majka, Pierre Rolland e Fabio Aru
Progetti ed obbiettivi del 2015. «Intanto sono stato in Australia, classico avvio di stagione con tanto vento ed i ciclisti di casa già in buonissimo stato di forma, arrivando tra i primi malgrado il giorno prima il contatto con un’automobile mi abbia procurato una piccola frattura all’ulna sinistra. Poi mi sono sottoposto ad un nuovo intervento, perfettamente riuscito, per estrarre dalla gamba la placca inserita ad ottobre. Dopo la Tirreno Adriatico ed il Giro della Catalogna, a fine marzo, punterò il Trentino, la Liegi e naturalmente il Giro d’Italia.» Indomito Pozzovivo. Sempre pronto ad affrontare nuove salite. foto BETTINIPHOTO
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TOUR DE FRANCE 2014
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IL COACH
a cura di IADER FABBRI
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6 min ALLA SCOPERTA DEL LATTE, NOSTRO PRIMO NUTRIMENTO APPENA NATI
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NE ESISTONO DIFFERENTI TIPOLOGIE, CIASCUNA CON SPECIFICHE PARTICOLARI PROPRIETÀ. PROTEINE, ASSIMILABILITÀ, INTOLLERANZA. DI MUCCA, CAPRA, RISO O COCCO. TUTTO QUELLO CHE C’È DA SAPERE SU UNO DEGLI ALIMENTI PIÙ DIFFUSI E CONSUMATI
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Appena nati, il latte è il primo nutrimento che assumiamo per crescere e svilupparci. Esso è costituito da un’emulsione di grassi ed acqua in cui sono disciolti proteine, sali minerali, vitamine ed anticorpi preposti all’immunità del neonato. I vari componenti e il loro rapporto cambia a seconda del mammifero che lo produce, la sua età e vari altri fattori, ma viene comunque sempre prodotto dopo il parto, quando la ghiandola ipofisi stimola la secrezione della prolattina. Quando si parla genericamente di latte, solitamente si intende il latte vaccino e su questo alimento si sono accese ampie e dibattute discussioni: viene considerato essenziale da coloro che lo ritengono fonte di innumerevoli benefici e, al contrario, poco adatto alla nostra alimentazione da coloro che sostengono che l’intolleranza deriva dalla nostra “evoluzione genetica/ alimentare”. Quello che mette tutti d’accordo e che va in controtendenza alle correnti di pensiero di qualche anno fa, è l’assoluta importanza che viene data all’allattamento materno come miglior alimento per il neonato, da preferire sempre all’allattamento artificiale. In commercio si possono trovare una grande varietà di latti di origine sia animale che vegetale e ognuno di loro ha caratteristiche diverse che li rendono più
o meno adatti al loro consumo in età pediatrica. Il latte vaccino è anche un alimento che viene consigliato agli sportivi per il suo grande apporto di minerali e l’ottimo bilanciamento di carboidrati, proteine e grassi; da esso vengono prodotti molti integratori specifici per gli sportivi.
La sua straordinaria ricchezza in nutrienti fa sì che si avvicini, forse più di qualunque altro cibo, al concetto di “alimento completo”, perché contiene proteine (caseina, lattoglobulina, lattoalbumina), sali minerali (cloruri e fosfati), vitamine (vitamina A e alcune del gruppo B), zuccheri (lattosio, glucosio). Ma la composizione del latte è molto complessa, perché può
Chi è IADER FABBRI Classe ’78, dalla sua esperienza di atleta, matura la voglia di approfondire le proprie conoscenze, passando dall’insegnamento di varie discipline a trainer in molti eventi per aziende sportive, lavorando come mental coach e preparatore atletico. Finiti gli studi da dietista si laurea presso la facoltà di Scienze del Farmaco dell’Università degli Studi di Camerino in Scienze e Tecnologie del Fitness e dei prodotti della salute. Partecipa come relatore a congressi e conferenze e offre consulenze ad aziende di integrazione alimentare e a varie società sportive. Iader è Consulente in ambito Nutrizionale per tutte le nazionali di Ciclismo della Federazione Ciclistica Italiana, Strada, MTB e BMX. È preparatore del Team Gresini Racing di Motomondiale e membro dell’equipe medico-scientifica della Nazionale Italiana di Football Americano. Oggi esercita la sua attività di professionista presso il suo Poliambulatorio “FIT” a Faenza.
variare in funzione di fattori genetici, dello stato fisiologico dell’animale, del suo stato sanitario, della sua alimentazione, dell’ambiente in cui è allevato e della tecnologia utilizzata per la mungitura. Le proteine contenute nel latte sono ad alto valore biologico, perché sono altamente assimilabili dall’organismo. Contengono tutti gli aminoacidi essenziali, cioè quelli che l’organismo non è in grado di sintetizzare da solo ed anche i grassi contenuti nel latte sono più facilmente digeribili rispetto ai grassi di altri alimenti proteici, in quanto presenti in forma emulsionata, frazionati in goccioline. A volte un ridotto consumo di latte viene motivato con una generica intolleranza
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all’alimento, ma solitamente si tratta di intolleranza allo zucchero presente, il lattosio, unico nel suo genere: esso viene scisso in glucosio e galattosio dall’enzima lattasi e l’intolleranza può derivare da un deficit di questo enzima. Il latte che arriva al consumatore ha subìto un processo di sterilizzazione, effettuato tramite trattamenti termici. Tali processi si distinguono in pastorizzazione (effettuata esclusivamente su latte intero), sterilizzazione UHT (trattamento ultrarapido ad alta temperatura) e sterilizzazione semplice (che garantisce la lunga conservazione). Il latte di asina si avvicina più di ogni altro a quello umano. Esso è stato ampiamente usato in passato quando l’allattamento materno non era disponibile. Il latte di capra viene commercializzato in alternativa al latte vaccino, e contiene sequenze aminoacidi simili a quelle del latte di mucca. È più digeribile, ma co-
munque non esclude le stesse reazioni allergiche derivanti dall’assunzione di latte vaccino. Il latte di pecora viene utilizzato soprattutto come materia prima per la produzione casearia e di ricotte; il suo consumo diretto ha un bacino di utenza molto limitato. Se ne sconsiglia l’uso in caso di sovrappeso o sedentarietà. Un’alternativa al latte tradizionale, scelta da sempre più persone, è costituita dai latti vegetali, in primis il latte di soia. I latti vegetali sono infatti completamente privi di colesterolo, di lattosio e caseina, tutte caratteristiche che li rendono appetibili e graditi. Nutrizionalmente il latte di soia è quello più simile al latte vaccino, è il latte vegetale meno calorico e il più ricco di proteine: queste ultime si trovano in quantità sovrapponibile a quelle del latte vaccino e sono di buon valore biologico. Ha però un contenuto di grassi nettamente inferiore a quello del latte intero. Contiene fibre, vitamine A, E e B e minerali, come il ferro in quantità doppia rispetto al latte vaccino. Il latte di riso ha invece molte meno proteine sia del latte di soia che del latte vaccino, ma essendo ricco di zuccheri semplici, fornisce energia prontamente disponibile. È inoltre il latte
meno grasso, contiene prevalentemente grassi polinsaturi, oltre che fibre, vitamina A, B, D e minerali. Non contiene però la vitamina B12 e la vitamina D. In commercio contiene sempre oli aggiunti, di solito olio di semi di girasole. Il latte di avena ha caratteristiche simili al latte di riso. Il latte di mandorle è una valida alternativa all’assunzione di frutta secca, abitudine sana ma da tenere sotto controllo per non esagerare: le mandorle sono ricche di acidi grassi polinsaturi, antiossidanti e calcio ed hanno effetti positivi sul sistema cardiovascolare. Il contenuto di grassi saturi è limitato, ma l’apporto calorico è notevole. Il latte di cocco, nonostante la sua alta concentrazione di grassi, ha ottime capacità digestive, infatti spesso nei paesi orientali viene utilizzato come sostituto dei latti artificiali per le sue proprietà antinfiammatorie e disinfettanti del tratto digerente.
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SICUREZZA IN GARA
a cura di GIANLUCA BARBIERI
LA CARTELLONISTICA NON È UN OPTIONAL
gianlucabarbieri.inbici@gmail.com
TROPPE CORSE TRASCURANO QUESTO IMPORTANTE ASPETTO, CREANDO NON POCHI DISAGI AI PARTECIPANTI. ECCO DOVE E PERCHÉ NASCONO GLI ERRORI PIÙ RICORRENTI
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Come già sottolineato diverse volte, “Sicurezza in Gara” è una rubrica nata per analizzare aspetti legati a questo importante tema, ma anche per sviscerare alcune mancanze organizzative che spesso si evidenziano nelle più disparate manifestazioni del Belpaese, sia su strada che su MTB. Una delle criticità che spesso incontriamo è quella legata alla cartellonistica riservata ai partecipanti. Forse tutto nasce dal fatto che spesso, anche i grandi eventi, prima di diventare tali, sono passati per la cosiddetta “gavetta”. Tutto parte, quasi sempre, da una dimensione locale e poi, col passare degli anni, il bacino d’utenza cresce e l’organizzazione si trova a fronteggiare problemi troppo grandi o troppo complessi per il proprio know-how. Spesso ci siamo accorti che gli organizzatori danno per scontato che i partecipanti alla loro gara sappiano già come muoversi in loco, anche al cospetto di scelte logistiche in alcuni casi cervellotiche e, in ogni caso, discutibili. Non è un caso che spesso ci si trovi di fronte ad iscrizioni effettuate in una location, pasta party in un’altra, partenza ed arrivo in un’altra ancora e che, malgrado la molteplicità dei servizi, non vi siano cartelli indicatori per chi deve fruirne. Una buona segnaletica e una giusta scelta
logistica possono servire anche agli organizzatori per gestire bene, per esempio, i parcheggi e, soprattutto, risparmiare all’organizzatore – che ha già tante cose da fare – le inutili richieste di informazioni da parte di chi si trova spaesato e non sa dove andare o come muoversi. Come stavamo dicendo, a volte, notiamo organizzatori che si trovano in mano eventi di grande portata, pur conservando una mentalità ed un approccio troppo provinciale. Per questo danno per scontate alcune indicazioni che, al contrario, scontate non sono. Tanto più si punta ad allargare il bacino d’utenza della propria gara, tanto più le indicazioni devono essere chiare e precise. Se per problemi logistici non si possono accorpare i vari servizi e le zone
d’iscrizione sono diverse dal pasta party o da partenza ed arrivo, una segnalazione chiara e riconoscibile può aiutare a risolvere il problema. Una buona cartellonistica offre la possibilità al partecipante di muoversi con fluidità, evitando di creare intralci alla manifestazione e alla viabilità quando arriva in auto. Pensate a quelle granfondo con migliaia di partecipanti: se tutti iniziassero a girare a destra e a manca per cercare il parcheggio o le iscrizioni, sarebbe il caos. E qui entra in gioco anche il fattore sicurezza, poiché meno fluido è il traffico, tanto più alto è il rischio di incidenti. Infine diciamo che una buona cartellonistica, evidenziata con segnali adeguati, ben visibili e posizionati nel posto giusto, diventa il biglietto da visita della manifestazione, poiché offre subito al partecipante la sensazione di alti standard organizzativi. La differenza tra gara e gara non la fa solo il percorso, il pacco gara, la gestione della sicurezza ecc., ma anche la ricerca dei particolari: una buona cartellonistica, un ring di partenza ed arrivo ordinato con gli striscioni posizionati bene (dunque ben tesi), nonché puliti, fanno spesso la differenza. Insomma, una corretta informazione diventa solo un vantaggio per tutti e credetemi: “La cartellonistica non è un optional”.
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INKOSPOR
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a cura della REDAZIONE
LA QUALITÀ CERTIFICATA CHE NON LASCIA DUBBI. UNA VASTA GAMMA DI INTEGRATORI, OGGI INDISPENSABILI PER OGNI SPORTIVO CHE VOGLIA MIGLIORARE PRESTAZIONE E TEMPO DI RECUPERO SEMPRE PRESENTE SUI CAMPI DI GARA, L’AZIENDA DELLA PROVINCIA DI LIVORNO È FORNITORE UFFICIALE ANCHE DELLA NIPPO FANTINI DE ROSA
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Apriamo raccontando, seppur in poche parole, che Inkospor è un marchio prodotto e distribuito da Nutrichem Diät + Pharma GMBH, azienda farmaceutica tedesca leader nella produzione di alimenti clinici e specializzata in alimentazione clinica (enterale e parenterale), dietetica e nutrizione sportiva. Nutrichem è stata fondata nel 1977 a Roth, nei pressi di Norimberga, circa 100 km a nord di Monaco. Sono quindi 38 gli anni di esperienza nell’alimentazione clinica e 32 in integrazione alimentare (dal 1983) per lo sport e per il benessere. L’azienda tedesca ha la propria base italiana a Stagno, in provincia di Livorno, ed il titolare è Benedetto Catinella. Che racconta così una parte del proprio lavoro: «È importante dare la giusta informazione. È importante raccontare perché un integratore è meglio di un altro. Per questo sviluppiamo una intensa attività di comunicazione, che passa anche attraverso sponsorizzazioni, certificazioni, info sul nostro sito internet, promozione alle più importanti fiere, e presenza all’interno dei villaggi presenti a ciascuna importante manifestazione tricolore. Mi risulta – prosegue Catinella – che quando compriamo un oggetto, ad esempio una televisione od un’automobile, ma anche quando compriamo una bicicletta, prendiamo informazioni, e soprattutto pretendiamo una garanzia, che per di più è dovuta secondo precisi termini di legge. Ecco,
credo che per non essere illuso, per non dire ingannato, anche lo sportivo, quando compra un integratore, deve chiedere apposite garanzie. Per questo il nostro compito è fare continua informazione». Per capire ancora più in profondità le parole di Catinella, è sufficiente porsi una domanda: sapete quale è l’unico marchio di integratori con certificazione Europea DIN EN ISO 9001:2008 (cioè riguardante la produzione prodotti), presente in Italia? La risposta è Inkospor. Che, tra l’altro, è presente in ben 29 paesi nel mondo. Con una serie di prodotti capaci di coprire tutte le necessità del ciclista e dello sportivo più in generale, prima, durante e dopo la performance.
Il campione Veronese Damiano Cunego con i compagni del nuovo team Nippo Fantini De Rosa
Ed ora apriamo una parentesi, che riguarda un squadra che ha iniziato davvero bene la stagione. La Nippo Vini Fantini De Rosa è un team Professional Continental che in questo 2015 dovrà lavorare piuttosto duramente. È il primo team italo giapponese, e per quest’annata di corse ha contrattualizzato anche Damiano Cunego, vincitore del Giro d’Italia del 2004, tre Giri di Lombardia ed una Amstel Gold Race, nel 2008. Oltre ad un argento mondiale, sempre nel 2008, conquistato a Varese. Dovrà darsi da fare, e parecchio, dicevamo, il team guidato dal Ds Stefano Giuliani, perché al momento in cui scriviamo sono due le wild card che ha ottenuto: per la Amstel Gold Race, e soprattutto per il Giro d’Italia. Bene, la Nippo Vini Fantini De Rosa si reintegra per il secondo anno consecutivo con i prodotti Inkospor, fornitore ufficiale di Cunego e compagni. Proprio Stefano Giuliani tocca l’argomento, sottolineando subito la piena soddisfazione degli atleti, che ha portato a raddoppiare i termini temporali dell’accordo. «Abbiamo lavorato già nella scorsa stagione, con Inkospor, e ci siamo trovati davvero bene. Sappiamo quanto sia importante reintegrare a modo, per recuperare più velocemente e meglio, e per ottenere quindi performance di più alto livello in competizione. Oggi – aggiunge Giuliani – sono prodotti fondamentali, e dopo la positiva esperienza del 2014 abbiamo deciso di rinnovare l’accordo. I prodotti Inkospor possono fare veramente la differenza».
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Cristina Cortinovis
Come detto in precedenza, nel 2007 è rientrata nelle categorie amatoriali. Della bici non si può fare a meno, in particolare di quella da cross. E lei ama il cross “duro”, quello infangato, quello più poetico e “vero”, giusto? «Giustissimo! Quando ci sono condizioni avverse riesco a tirare fuori il meglio di me. Più faticosa è la gara, più dà soddisfazione il risultato finale. Che ci sia il tipico ‘piattone’ o il percorso ‘su e giù’ non fa differenza, l’importante è che ci sia fango… adoro sguazzarci in mezzo!»
foto SILVIO PELIZZARI
Donna In... Bici CRISTINA CORTINOVIS, LA SPECIALISTA DEL FANGO
HA INIZIATO CON LA GINNASTICA ARTISTICA, MA SIN DALLA GIOVANE ETÀ È CRESCIUTA A PANE E CICLISMO. TITOLARE DI UN NEGOZIO DI BICICLETTE, È ANCHE PRESIDENTE DELLA SQUADRA PER CUI GAREGGIA. ADORA LA BICICLETTA IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI, MA È ASSOLUTAMENTE STREGATA DAL CICLOCROSS
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Ciclista, su strada, anche su pista, ma soprattutto ciclocrossista. Cos’ha il cross di così magico e affascinante per una ragazza? «È una disciplina che ti insegna l’equilibrio, insegna ad aver dimestichezza ed essere un tutt’uno con il mezzo. Sa tirarti fuori la grinta e, cosa più importante, insegna a non importi limiti ma ad abbatterli, soprattutto quelli mentali!»
foto MAURIZIO POZZI
Quali sono i risultati più importanti ottenuti nella sua “seconda vita” ciclistica?
a cura di PAOLO MEI
Buongiorno Cristina e benvenuta nell’universo INBICI. Se ci ritroviamo qui a parlare di lei, è perché in qualche modo il ciclismo fa parte della sua vita. Come e quando è sbocciata la voglia di due ruote ? «Semplicemente seguendo le orme di mio fratello: tutte le domeniche andavo a guardare le sue gare e nel ’93, all’età di 12 anni è sbocciata la voglia di due ruote.»
Tra i suoi piazzamenti più importanti, spicca un podio a livello junior, nell’ormai lontano 1998. Poi il passaggio tra le elite e il “ritiro” (prima del ritorno tra gli amatori) nel 2002. Che cosa le è mancato per diventare “qualcuno”? «Ho corso negli anni più ‘impegnativi’ per le donne. La categoria intermedia tra junior ed elite, non esisteva, così a 19 anni ti trovavi in gruppo con glorie del ciclismo femminile, come Luperini, le sorelle Cappellotto, Bonanomi, Zocca, Pregnolato, Pucinskaite, Bellutti, ecc. Sicuramente è mancato da parte degli organi competenti, un po’ di riguardo verso le giovani, costrette sempre a ‘rincorrere’; per fortuna so che ora non è così. Le proposte delle ‘vecchie guardie’, hanno portato ad un miglioramento delle categorie.»
foto MAURIZIO POZZI
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‘riposo’, facendo allenamenti più o meno lunghi per godere degli splendidi paesaggi che offre la nostra penisola. Ogni tanto mi butto in qualche competizione di MTB per fare ritmo. Da fine agosto ricomincio la preparazione per la stagione di ciclocross.» Ha degli hobby particolari? «Mi piace viaggiare, lontano dal caos per scoprire nuovi posti immersi nella natura. Da qui la mia passione per le sabbie di tutto il mondo, che colleziono. Ho una ‘fissa’ per le unghie lunghe e decorate, che mi ricostruisco non appena finisce la stagione crossistica.» Il 2015 pedalato è appena cominciato: ha un sogno agonistico per l’annata in corso? «Il sogno agonistico per l’annata in corso l’ho già realizzato con la vittoria a gennaio scorso, del campionato italiano di ciclocross ACSI, che riconfermo dopo quello della passata stagione.»
La grinta di Cristina Cortinovis
«I più importanti sono stati i campionati italiani individuali di ciclocross di Vo’ nel 2010, Busalla nel 2011, Belgioioso nel 2014 e Falzè di Piave nel 2015; ho ottenuto buoni risultati anche nella staffetta di Mulazzano nel 2012 e a Uboldo nel 2015.»
una di lavoro specifico e una di defaticamento; questo per quanto riguarda gli allenamenti specifici. La mia stagione agonistica inizia con le competizioni di ciclocross da ottobre a febbraio. Poi il foto MAURIZIO POZZI
Amatore significa non solo bici ma anche dover lavorare per potersi divertire in bici. Che cosa fa Cristina Cortinovis nella vita di tutti i giorni? «Nella vita di tutti i giorni gestisco con mio fratello un negozio di biciclette ‘Raglia bike’, sono presidente della mia squadra ‘Raglia team’ e dedico la pausa pranzo alle uscite in bici o ai miei animali ed ai miei hobby.» C’è una donna sportiva, non necessariamente legata al ciclismo, che l’ha colpita particolarmente? «Rimanendo in Italia ho un’ammirazione per Maria Canins, fu nel 1988 la prima vincitrice del Giro d’Italia femminile. Se andiamo oltre confine, Jeannie Longo è per me una leggenda.» INBICI è la vetrina dei ciclisti amatoriali: vuole raccontare ai lettori come si svolgono le sue giornate di allenamento e come è suddivisa la sua stagione agonistica? «Durante la settimana, dovendo lavorare, ho a disposizione 2h 30’. Suddivido il tempo con una fase di riscaldamento,
Grazie Cristina, è stato un piacere “ospitarla” sulle pagine del nostro giornale. «Grazie a tutti Voi per questa intervista. Che sia l’occasione per suscitare curiosità in altre cicliste per questa meravigliosa disciplina che è il ciclocross. Chi la prova, non ne fa più a meno, provare per credere!»
foto PLAYFULL NIKON
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GRANFONDO LAIGUEGLIA a cura della REDAZIONE
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L’APERTURA DELLA STAGIONE 2015 HA FATTO IL PIENO DI AMATORI. 2600 I PARTENTI, CHE HANNO SFIDATO UN FORTE VENTO VALEVOLE COME PROVA DI APERTURA DEL PRESTIGIO, LA MANIFESTAZIONE ORGANIZZATA DA GS ALPI VEDE I SUCCESSI DI IGOR ZANETTI E CLAUDIA GENTILI
La partenza della Granfondo Laigueglia
È
È il via alla stagione, un momento che gli amatori attendono con una certa impazienza. Dai rulli all’evento, il primo del 2015, la granfondo Laigueglia non tradisce le attese. Superato il muro dei 3000 iscritti, l’organizzazione ha dovuto sforarlo di nove unità, 2600 invece i partenti. Qualcuno ha infatti preferito non rischiare la pioggia, che non c’è stata, con le nuvole spazzate però da un forte vento che ha infastidito tutta la corsa. Nella prima dell’anno, resa più dura dalle condizioni meteo, non sono mancati attacchi, partenze e ripartenze sin dalle prime battute. Troppo grande il desiderio di tornare in sella, accompagnato da una giornata comunque senza pioggia e vissuta su strade in buone condizioni, malgrado la comprensibile apprensione dell’organizzazione. Partenza alle 9, come da previsione. Davanti a tutti, l’auto più prestigiosa della Polizia, la Lamborghini. Prima Alassio, poi Albenga, fino a Cisano sul Neva ed ancora la prima salita di Onzo. Qui il tentativo tecnico è stato subito quello di una prima scrematura e ad emergere sono stati da subito quelli che erano additati come favoriti. Igor Zanetti e Claudia Gentili. Zanetti, insieme a Vicenzo Pisani, hanno lanciato un attacco con-
tro cui poco hanno potuto Klaus Steinkeller ed Alessio Ricciardi. La faccenda si è risolta con una volata a due, con Zanetti che ha avuto la meglio si Pisani. Una dimostrazione di forza dell’atleta della Cannondale Gobbi Fsa, che riprende con una vittoria dopo aver chiuso un 2014 avvero ad altissimo livello. Anche in campo femminile non è mancata la battaglia, sebbene le posizioni principali si siano designate già alla prima salita. Alla fine Chiara Ciuffini ha ceduto in volata a Claudia Gentili, che in provincia di Savona non aveva mai vinto, mentre Simona Bonomi ha chiuso al terzo posto con un ritardo vicino al minuto. Ma in quanto a scaramucce per primeggiare, anche le squadre non hanno fatto Igor Zanetti, il vincitore
mancare la propria grintosa presenza in termini di classifica finale. Anche perché la Granfondo Laigueglia era valevole come prova di apertura del Prestigio, del Gran Trofeo Gs Alpi e del Gran Premio Costa Ligure. Sul gradino più alto del podio è andato il Team Sportissimo Top Level, di Modena. Dietro, GS Passatore, Cuneo, e Team Gf Pinarello, Treviso. La manifestazione, come si suol dire, è filata via liscia. Unico inconveniente, quella manciata di atleti, o pseudo tali, di cui alla Laigueglia c’era solo il chip, mentre loro gareggiavano in altra manifestazione. Una pericolosa sostituzione di persona, che oltre ad essere equiparabile ad una truffa sportiva, mette anche a repentaglio la salute dei ciclisti. Tante volte si è detto, ma pare giovi ricordarlo: e se, durante un intervento medico di urgenza, si somministrasse una cura non adatta al soggetto, semplicemente perché la sua identità è in realtà un’altra rispetto a quella identificata dal chip? E comunque, è sufficiente che gli organizzatori mettano a reciproca disposizione l’elenco degli iscritti, un banale foglio di excel. Incrociando i dati, ecco i nomi. Nulla di più facile per smascherare chi mette a repentaglio la propria sicurezza.
PRIMA DURANTE DOPO OGNI ALLENAMENTO E OGNI GARA
Prima
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Durante
Dopo
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ALLENAMENTO INDOOR TUTTI IN PISTA CON CASSANI Sotto a chi tocca. È ora di cominciare a fare sul serio. E pedalare. La bici indoor si può fare, dunque, niente scuse se fuori fa freddo e nessuno vuole accompagnarti per una sgambata invernale o di fine inverno.
Il velodromo di Montichiari
Anche se una buona alternativa c’è ed è quella che ci ha raccontato il Ct Davide Cassani, ai microfoni di Radio DeeJay, durante una delle effervescenti puntate di DeeJay Training Center, il programma domenicale (dalle ore 12 in diretta) con Linus, Baldini e Cassani, dedicato appunto allo sport per chi lo fa. E a proposito di chi lo fa, il Ct azzurro delle nazionali di ciclismo ha raccontato che di recente è sceso in pista – dopo 30 anni! – per provare il velodromo di Montichiari (in provincia di Brescia), una struttura che in determinati giorni e orari è aperta anche agli amatori che desiderano fare ritmo e dedicarsi ad allenamenti specifici “girando in allegria” sull’ovale. Che piova o faccia freddo poco importa perché lì si gira indoor. Spiega in proposito Davide Cassani: «La fluidità che ti dà la pista è fondamentale, li vedi i pistard che si esprimono poi su strada: essi hanno un colpo di pedalare diverso, più rotondo, ostentano una brillantezza che è tipica che solo la pista ti può dare. Girare in pista ti dà anche un colpo d’occhio nella gestione del mezzo e della corsa che non impari altrove». Serve anche come piano di allenamento: «In pista – continua il tecnico – puoi fare lavori di brillantezza, cambi di ritmo, volate. È stata ed è davvero l’arma vincente e in più di molti corridori professionisti che oggi il mondo del ciclismo invidia. Pensare che noi italiani eravamo ‘maestri’ in pista. Cosa è successo in questi anni? È successo che alla fine abbiamo lasciato tutto ‘per’ la strada. Un errore al quale va posto rimedio». «Molti amatori adesso si allenano a Montichiari piuttosto che fare un’ora in casa di rulli, cosa che fa bene anche quella, diciamolo. Arrivano in pista per fare dei lavori e soprattutto per divertirsi come dei matti! Unica accortezza, che vale comunque in qualsiasi ambiente in cui si pedali, il velodromo fa paura, devi allenarti con continuità e abituarti man mano, perché non è facile. È molto allenante e un sacco divertente. È soprattutto difficile non avere i freni: questo fatto per uno stradista è già di per sé un... freno. Al primo approccio non ti senti sicuro. Il segreto potrebbe stare in questo: quando ti trovi in difficoltà non devi mai stare all’interno ma devi salire. È la tua via di fuga». «Agli amatori che inseriscono nei loro programmi di allenamento invernali la pista consiglio di scegliere un giorno tranquillo, programmare bene l’uscita e arrivarci con le giuste energie e la mente sgombra. Anche l’alimentazione è importante: inutile fare una mangiata anche due ore prima. Bastano uno o due Presport, bere molto anche nelle ore prima, e poi curare bene il recupero subito dopo la sessione di allenamento. Sia con un pasto leggero sia con una miscela di integratore Enervit R2 che ti aiuta immediatamente entro la mezzora dal termine il reintegro essenziale per i tuoi muscoli. Sarà una buona scelta per non avvertire dolore muscolare e per alimentare costantemente i muscoli che hanno lavorato. Se l’allenamento fosse a metà mattina, consiglio ugualmente una colazione leggera, bilanciata, magari con in aggiunta uno shaker di Carbo Flow da dosare per almeno un paio di settimane consecutive. Una miscela che aiuta ad ottimizzare il lavoro continuo. La regola, ai pasti e durante la giornata, è comunque sempre la stessa: moderazione ed equilibrio, varietà, tanta verdura e non
foto BETTINIPHOTO
esagerare con quella ormai superata concezione di carico di carboidrati complessi che per un amatore sono solo una difficoltà in più: quella della digestione e dell’organizzazione dell’alimentazione dello sportivo.»
FA FREDDO? IO RULLO! Fa freddo? Non sai come fare per iniziare ad alleggerirti per le prossime scorribande INBICI? Un bel consiglio arriva dalla Dottoressa Elena Casiraghi, responsabile dell’Enervit Nutrition Center for Sport & Wellness di Milano, che sul suo blog dedicato a temi di allenamento, di sport, di nutrizione sportiva, propone una serie di consigli da tenere nel taschino e… pedalare! Scrive l’esperta: «L’allenamento a stomaco vuoto e quello interval training, ormai, è risaputo che sono i metodi più efficaci e pratici per insegnare al corpo a consumare i grassi. In altre parole, sono metodi ottimali per dimagrire e per migliorare le prestazioni di endurance. La corsa, si sa, è la disciplina che sembra avere la miglior efficacia. Ma per chi mamma che freddo correre al mattino presto d’inverno la soluzione sono i rulli. Ovvero, il ciclismo indoor. Così indoor che puoi pedalare nel tuo salotto o nella tua cantina con la stessa bicicletta con cui sei abituato ad uscire in strada o
gareggiare. Cosa serve? Sono sufficienti 30 minuti al giorno. 3 volte settimana. Meglio ancora se effettuati prima di colazione, cioè a digiuno. Come? Esegui un breve riscaldamento. 5 minuti con pochi Watt possono bastare. A seguire esegui 30” all out sprigionando sui pedali tutta la tua potenza. Recupera per 2 minuti pedalando con agilità e con pochi Watt. Ripeti per 3 volte. Esegui, infine, 5 minuti di defaticamento. Con quale frequenza? 3 volte alla settimana per 6 settimane è un periodo sufficiente per misurare significativi miglioramenti. Questo allenamento, infatti, aumenta la capacità ossidativa del muscolo scheletrico – cioè la capacità di consumare i grassi da parte del muscolo per produrre energia – e la salute cardiometabolica. Nello studio in cui questo allenamento è stato sperimentato, si è osservato un aumento del metabolismo del 12% nella prima ora successiva al test, una diminuzione della pressione arteriosa del 7%, un aumento dell’attività di un marker relativo all’aumento dell’ossidazione di lipidi (il cui nome proprio è Beta-hydroxy acyl coA dehydrogenase) e dell’attività della proteina GLUT 4 che in altre parole significa un miglioramento del trasporto degli zuccheri senza un necessario coinvolgimento dell’ormone insulina. Se sei molto allenato o non puoi allenarti a digiuno, il consiglio è quello di effettuare da 4 a 6 ripetizioni del programma centrale con 4-5 minuti di recupero tra un blocco e l’altro. Un allenamento semplice, rapido ed efficace per chi desidera insegnare all’organismo a consumare i grassi migliorando la propria composizione corporea, diminuendo la massa grassa e ottimizzando la salute cardiovascolare.
BIBLIO: Gillen J.B. et al. Three minutes of all-out intermittent exercise per week increases skeletal muscle oxidative capacity and improves cardiometabolic health. Plos One 9:11, 2014. Dal blog http://www.sporteat.com di Elena Casiraghi.
Inverno cadono le foglie e rallentano le difese? Qualche volta è così. Dalla scienza arriva un integratore che aiuta a contrastare lo stress ossidativo e si cura delle nostre cellule. Nel loro cuore. È tutta questione di… polifenoli, sui quali la Nutrizione Umana ha di recente posto grande attenzione perché davvero efficaci e utili. «Più delfinidine consumate, più rallentate il processo di invecchiamento. È impossibile prenderne troppe», promette il ricercatore Barry Sears, biochimico americano, celebre inventore della Dieta Zona, che nei suoi libri (testi tradotti in diversi Paesi e che hanno venduto milioni di copie al mondo) parla con coscienza di causa e ricerche collegate dei benefici dei Polifenoli anche e soprattutto abbinati all’integrazione di Omega-3 del tipo rx, i più puri. A proposito di Polifenoli, continua il ricercatore: «A basse dosi (circa 25-50 mg al giorno) le bacche di maqui agiscono da potenti antiossidanti, ad alte (50-100 mg al giorno) iniziano ad avere un’azione antinfiammatoria significativa e a dosi ancor più alte (250-500 mg al giorno) attivano l’enzima della vita, promuovendo quindi il dimagrimento e il rallentamento del processo di invecchiamento». «I polifenoli, sintetizzati dalla parte più antica del sistema immunitario che condividiamo con le piante, sono in grado di inibire un’eccessiva produzione di sostanze infiammatorie, tra cui quelle derivanti da un danno muscolare, tipico dell’attività fisica intensa di un atleta. L’incidenza dell’alimentazione sull’infiammazione cellulare è un fenomeno ormai noto: alcuni fattori (grassi saturi, carichi glicemici eccessivi) favoriscono l’espressione di geni proinfiammatori; altre sostanze (acidi grassi omega-3, polifenoli) sono invece in grado di inibirli. Ricerche preliminari mostrano che la capacità dei polifenoli di modulare l’infiammazione cellulare è (quasi) immediata. Un studio recente dimostra proprio come i polifenoli riducano il danno muscolare indotto da un intenso esercizio fisico in atleti allenati. Questo ridotto danno muscolare è correlato con una diminuzione dei livelli di citochine infiammatorie, che è espressione di uno dei noti benefici antinfiammatori relativi a un’aumentata assunzione di polifenoli». La Ricerca di Enervit consiglia EnerZona Maqui RX Polifenoli, solo in farmacia. Prezzo consigliato: 1 confezione da 42 cps euro 29.
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GRANFONDO DEL CAPITANO a cura della REDAZIONE
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BAGNO DI ROMAGNA LA LOCALITÀ TERMALE DELL’APPENINO TOSCO-ROMAGNOLO SI APPRESTA A VIVERE UN EVENTO MONDIALE
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Continua a crescere in maniera esponenziale il grande interesse già esploso nei mesi scorsi sulla rinnovata e più completa serie di gare che animeranno l’edizione 2015 della Gran Fondo del Capitano che avrà luogo domenica 7 giugno a Bagno di Romagna, edizione che si avvia inesorabilmente al pieno di iscrizioni visto l’incremento continuo delle partecipazioni. È infatti di questi giorni la conferma della presenza, e sarebbe la prima volta nella storia della Gran Fondo dell’alto Savio, di Fred Morini ex ciclista professionista, oggi responsabile reparto corse della Bianchi e con lui saranno venti gli iscritti del Bianchi Factory Team. Insomma l’idea degli organizzatori delle “Strade del Benessere” che hanno avuto il grande intuito di aggiungere all’evento una manifestazione di grande appeal e levatura internazionale come il campionato mondiale di ciclismo sprint per giornalisti, una gara itinerante che negli anni
passati si è svolta in Germania e Belgio e che ha visto al via rappresentanti dei media di tutta Europa: fra i primi classificati nelle ultime edizioni ci sono infatti giornalisti provenienti da Germania, Russia, Grecia, Slovenia, Francia, Gran Bretagna, Austria, Ukraina e Olanda. Il tutto ovviamente sempre all’insegna dello sport “pulito”, dello sport sano che apporta al fisico solo benessere e salute. In questi giorni gli organizzatori di “Strade del Benessere” sono impegnati nella realizzazione degli eventi collaterali che potranno e dovranno coinvolgere non solo gli iscritti alle competizioni ma anche gli accompagnatori. Per questo in collaborazione con l’APT e gli operatori turistici della zona si stanno approntando pacchetti speciali per far vivere a tutti una tre giorni all’insegna del benessere e dello sport. Si comincerà venerdì sera cinque giugno con una grande cerimonia Una delle strutture termali di Bagno di Romagna
di aperura alla quale saranno presenti anche tutti i partecipanti al Campionato del Mondo dei giornalisti. Si proseguirà poi il sabato con un aperitivo di chiusura del mondiale con prodotti tipici locali offerti a tutti i presenti, aperitivo che precederà la premiazione ufficiale. Per gli accompagnatori verranno invece organizzate escursioni a piedi o in mountain bike con intermezzi dedicati alla buona cucina. I più piccini, invece, potranno avventurarsi, con l’aiuto di guide, nel “Sentiero degli gnomi”. Il territorio a disposizione di tutti, insomma. Un evento che come al solito farà vivere ai protagonisti giornate dedicate alla salute e al relax con un percorso che si snoda su saliscendi che permettono di godere degli splendidi paesaggi che l’Appennino tosco-romagnolo regala. Gli organizzatori de “Le strade del benessere” sono ormai votati alla lotta al doping, alla ricerca di un ciclismo da vivere e da godere.
foto NEWSPOWER
ANDREA TECCHIO GRAN FONDO EDDY MERCKX 2014
UNA NUOVA STAGIONE PER XERPA BY OTTO - MARZO 2015
Il mondo del ciclismo sale nuovamente in sella e inizia il suo percorso che lo porterà, come ogni anno, a concludere la sua corsa nei mesi autunnali. Qualcuno avrà già iniziato la preparazione sfidando un inverno abbastanza rigido e giornate sempre più corte del solito. Qualche fortunato si sarà spostato nei paesi più caldi per macinare chilometri in più, altri invece avranno approfittato per rivedere i materiali del 2015. Tutti, o la maggior parte, hanno di certo pianificato la nuova annata sportiva, puntando gli obiettivi minimi. Gli organizzatori delle gare classiche e delle gran fondo sono già da tempo in fermento per pianificare il loro evento, per ottenere il massimo della visibilità e dei partecipanti. Tutte le aziende, parallelamente, si sono preparate per offrire agli atleti professionisti ed amatori il materiale tecnico giusto, le innovazioni migliori, i colori più alla moda: si muovono veloci e prima del tempo, per arrivare più lontano. Anche Xerpa, marchio praticamente neonato del settore degli accessori bici da corsa, ha mosso le sue leve creative e commerciali ed è riuscito nell’intento – in pochissimo tempo – di arrivare dove il prodotto può davvero fare la differenza: all’interno del negozio. Grazie ad un accordo di esclusiva con il noto distributore italiano Beltrami TSA, Xerpa sarà presente già dal mese di febbraio nei migliori negozi specializzati di tutta la nostra penisola. Una scommessa o una sfida? Poco importa: pensiamo davvero che questi accessori – ricordiamolo: ingegno, disegno e produzione completamente Made in Italy – abbiano marcato un solco che difficilmente si perderà. Il cambiamento delle abitudini del ciclista sta alla base della teoria: collocare differentemente gli strumenti del primo soccorso in caso di foratura è un processo mentale che stravolge meccanismi sedimentati da tempo. E Xerpa ha cambiato le carte in tavola. La novità che completa l’offerta Xerpa è finalmente la commercializzazione del porta borraccia XP3, da marzo sia nei negozi che nello store ufficiale. Nato dalla costola del fratello maggiore, XP3 è un porta borraccia proposto in termoplastica nera e bianca e arricchito da una borraccia da 550 ml, sempre in dotazione.
La lucentezza della livrea, in una gamma colori di 5 combinazioni cromatiche, e la possibilità di personalizzarla graficamente – per un minimo di ordinativi – fanno di questo accessorio un articolo unico. E nel caso si fosse già in possesso di un XP2 allora si potrebbe usufruire di entrambi i contenitori per i liquidi – necessari nei mesi più caldi – uniformando allo stesso tempo l’estetica dei due porta borraccia. L’attesissimo XP3 e tutto il sistema integrato SOS forature in una versione personalizzata sono visibili nel nuovo video pubblicitario che da qualche giorno è online sul sito web di Xerpa. Lo spot è stato girato in una nota località delle Canarie, alcune settimane fa e vede come protagonista il volto del ciclismo nostrano Max Lelli, alle prese con un imprevisto: la foratura. Notevole è la percezione di praticità di questo accessorio ma sopratutto è positivamente minimale l’impatto visivo che Xerpa regala alla bicicletta. Per il 2015 l’azienda modenese ha deciso di investire su una serie limitata articoli, affinando il design e migliorando contemporaneamente ogni momento commerciale e di comunicazione. Un grande vantaggio per il negoziante – e per tutta la filiera distributiva – è la nuova campagna di sensibilizzazione verso il cliente finale, messa in atto dai primi giorni di marzo. “CLOSE TO YOU” è il messaggio evocativo che il marketing Xerpa vuole spingere tramite una pianificazione media molto ramificata, tra carta stampata e web, per incentivare il cliente interessato a provare la gamma prodotti direttamente presso il proprio rivenditore di fiducia. Ulteriori approfondimenti sulle novità Xerpa e sulla campagna “CLOSE TO YOU” sul sito web www.xerpa.it Xerpa by Otto Srl info@xerpa.it - www.xerpa.it
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Grazie alla partnership con Beltrami TSA puoi trovare i nostri prodotti direttamente nel tuo negozio di fiducia o nei migliori centri specializzati. Potrai provare con mano la praticità di utilizzo di XP2, osservare la ricercata estetica di XP1 e stupirti della lucentezza della livrea del nuovo porta borraccia XP3, oggi a tua disposizione.
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COSMOBIKE SHOW 2015 a cura di ROBERTO FEROLI
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A VERONAFIERE IL NUOVISSIMO APPUNTAMENTO CHE STA FACENDO DISCUTERE NELLA STESSA MISURA IN CUI AVRÀ SUCCESSO. CON NOVITÀ CHE PORTERANNO ANCORA PIÙ IN ALTO L’INTERESSE VERSO IL SETTORE IL MONDO DELLA BICICLETTA NON PERDE COLPI; ANZI, GRAZIE ALLA FIERA CHE ANDRÀ IN SCENA DALL’11 AL 14 SETTEMBRE, SI RINNOVA E PROPONE UN NUOVO CONCETTO, FRUTTO DEL MIX TRA ESPERIENZA ORGANIZZATIVA E DIALOGO CON LE IMPRESE
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CosmoBike Show lancia una sfida interessante per tutti: aziende del settore, espositori, visitatori, appassionati. È una sfida che Paolo Coin, Project Manager di questo ambizioso progetto, confida “di voler vincere con largo margine, dopo una fuga come quelle d’altri tempi”. Se questa è la premessa, è perché ci sono tutti gli ingredienti per fare della nuova fiera dedicata alla bicicletta un vero e proprio evento. Il primo ingrediente è la location, la Fiera di Verona. Aeroporto Internazionale Catullo, Austostrada del Brennero, breve distanza dai confini italiani, con affaccio su paesi da sempre culturalmente legati al mondo delle due ruote. «È innegabile – conferma Coin – la Fiera di Verona organizza con successo alcuni eventi che rappresentano il Made in Italy nel mondo. Quindi sotto il profilo della capacità ricettiva ed organizzativa siamo assolutamente tranquilli. Semmai la scommessa di CosmoBike Show è quella di creare un evento che rappresenti la bici in Italia e non solo». Dall’11 al 14 di settembre. Il confronto con altre fiere internazionali, in particolare quella di Friedrichshafen, non ha permesso di prendere in considerazione altre date che erano comunque state valutate. Saranno 5 giorni all’insegna di tutto ciò che è bicicletta, con due attente finestre su mobilità ed imprese giovani. CosmoBike Mobility si pone l’obiettivo di far incontrare domanda e offerta e di creare un appuntamento stabile e continuativo per questo mondo che è di fondamentale importanza per le città del terzo millennio. Invece attraverso Startup@CosmoBike Show, sarà possibile promuovere gli imprenditori e le loro idee. L’obiettivo è infatti quello di sostenere imprese giovani, o anche appena nate, ovvia-
mente nel settore del ciclo, e che realizzino o propongano prodotti e servizi ad alto tasso di innovazione. Domanda delle domande. Di fiera, c’è ancora bisogno? «Le aziende in questo momento si rendono conto che un evento forte è un valore riconquistato negli ultimi anni. Una fiera deve saper tenere conto delle necessità ed anche delle preoccupazioni delle imprese; non bisogna sprecare investimenti, anche in comunicazione e marketing. Mai come durante questo anno – prosegue Coin – mi sono confrontato con tante aziende, che mi hanno dato diversi suggerimenti. Dobbiamo dare alla bici grandi opportunità, dobbiamo realizzare una fiera emozionale attraverso il contatto col pubblico, una fiera che determini quel plus valore che solo le fiere ben fatte sanno dare. Tutto il lavoro che sto volgendo insieme ad uno staff ampio e preparato serve proprio a produrre un qualcosa di veramente nuovo». Anche perché l’Italia, come in altri settori, anche in quello delle due ruote a pedali è un caso sostanzialmente unico, con un tessuto imprenditoriale del settore davvero ricco, e con la presenza di marchi storici che nessuno al mondo può vantare. «anche per questo – sintetizza Coin – i risultati che ci attendiamo sono assolutamente rappresentativi di quello che è il settore. Sotto il profilo del pubblico, credo che una manifestazione con la capacità ricettiva ed organizzativa della Fiera di Verona possa dare subito ottimi riscontri. Una sola preoccupazione – confida poi il Project Manager – quella di essere molto chiaro sul fatto che la nostra nuova fiera si presenta come un enorme potenziale, una grande possibilità. A tutti diciamo di affidarsi serenamente ad un nuovo progetto».
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PRESTIGIO URBAN STYLE a cura della REDAZIONE
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DOPO LA SANDX, ECCO UN’ALTRA NOVITÀ CHE DISEGNA DA OGGI IL FUTURO DELLA BICI SI CHIAMA URBAN STYLE, E REGALA AGLI APPASSIONATI DELLE DUE RUOTE UNA NUOVA PROSPETTIVA. BELLA, AGILE, STILE RICERCATO E TANTI COLORI PERSONALIZZABILI
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Si avvicina il settimo compleanno. Compiuti all’insegna di ricerca ed innovazione. Ma anche di sartorialità, che cuce addosso al cliente la miglior bici possibile, che risponde cioè a tutte le esigenze di chi la sceglie tra mille marche e modelli. Un traguardo che Prestigio taglia con il vento in poppa, grazie a nuove idee che si trsformano in oggetti di design, funzionali e pratici. E così l’azienda di San Marino ne ha combinata un’altra delle sue. Ma andiamo con ordine. Da sempre, Prestigio si pone sul mercato come una realtà capace di offrire un mezzo di qualità ottima ed alte finiture. Un bel prodotto, insomma. Perché totalmente artigianale, made in in Italy e su misura. Le bici vengono cioè prodotte una ad una, ed il risultato è quello di modelli unici, disegnati appositamente sulle misure del cliente finale. Chi sceglie la bici sceglie molto di più di due ruote, un manubrio ed una sella. Sceglie una bicicletta che vada bene per lui, la sola che lui voglia davvero pedalare. Prestigio lo ha capito molto bene, sfornandone una diversa dall’altra, così come la vuole il cliente finale. Ed ha pure capito che oggi la bici continua ad evolversi, e per farlo nel migliore dei modi deve riuscire ad anticipare il gusto del cliente. Deve cioè saper proporre la bici che verrà.
Giancarlo Di Marco, amministratore delegato di Prestigio, ha così lanciato sul mercato due modelli nel giro di appena un paio di mesi. Della SandX abbiamo già scritto. Una sorta di mountain bike dal peso non superiore agli 8 chilogrammi, passo più lungo e raggio di sterzata più ampio, per una manovrabilità ottimale anche sulla sabbia, fondo per cui la SandX è stata immaginata e costruita. Una bici splendida, tutta da provare, che sul modello di altre nazioni europee, Olanda in particolare, potrebbe diventare di divertimento e gran moda, e vivere un vero e proprio boom sui tanti chilometri di costa del nostro paese, soprattutto in periodi come la primavera e l’autunno. Ora è il turno della Urban Style. Questa volta niente sabbia, e neppure niente galleria del vento in cui è stata affinata la specialissima che porta il nome di Michele Bartoli. Questa volta Prestigio ha pen-
sato a chi vuole una bici che possa essere pedalata in città, ma anche dotata di elementi costruttivi di qualità alta e di un design più che gradevole, innovativo, capace di conquistare col suo fascino retrò e futuristico insieme. Sull’unione degli opposti fonda il suo fascino il modello Urban. Il telaio è in alluminio, per mantenerla leggera e filante. La gamma di colori è ampia e per tutti i gusti, come le personalizzazioni, che contribuiranno a rendere la vostra Urban assolutamente unica ed irripetibile. Infine il dettaglio costruttivo, che unisce il confort di una bicicletta da passeggio alle dinamiche tecniche di una bicicletta da corsa. E tutto certificato dal calciatore Matteo Brighi, che ha avuto l’opportunità di provarla per primo, ovviamente sulle strade di Rimini. Giudizio finale assolutamente positivo, volto alto e promozione col massimo; questo il verdetto finale di Brighi. La nuova Prestigio Urban c’è, e possiamo scommettere che ne vedremo scorrere in città sempre di più…
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IL TELAIO IDEALE
a cura di ROBERTO ZANETTI foto di ROBERTO ZANETTI E MONICA ANELLO
FINOTTI LA CURA DEI DETTAGLI
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Il nostro punto di vista: È sempre molto affascinante quando la consegna della bici avviene direttamente dalle mani del produttore. Di questi tempi non accade spesso; siamo sempre così di corsa (in tutti i sensi) che non c’è mai il tempo per confrontarsi, come accadeva una volta, con chi realmente vive con passione questo meraviglioso sport. Da Finotti tutto questo è possibile perché, oltre a vendere, il costruttore tortonese è coinvolto in prima persona a consigliare e valutare attentamente la soluzione più idonea per ogni singolo ciclista. Anche la Black F15, uno dei nuovi modelli da corsa del catalogo 2015, viene proposta di serie come appare nelle foto del test: frame set monoscocca T700 (già predisposto per l’allestimento sia di gruppi meccanici che elettronici), gruppo Sram Force 22 con relative ruote Sram S27 in alluminio e trittico piega+attacco+reggisella della “italianissima” Deda. Un insieme di tutto rispetto se si considera il prezzo di listino (eventuale scontistica a parte) che viene imposto: 3.999,00 € al pubblico, IVA compresa. Andando a “navigare” nei vari siti o cataloghi on line vi accorgerete come in commercio esistano modelli appartenenti allo stesso segmento di mercato con quotazioni decisamente più alte. E questo, alle volte, è dovuto solo a un marchio o a una firma maggiormente altolocata che compare a caratteri cubitali nella grafica. La Black F15 presentata in questo servizio è un prodotto Finotti e, pur essendo un monoscocca (quindi prodotto su misure standard, XS-S-M-L-XL-XXL, da stampo), viene curata dal costruttore stesso nei minimi particolari che vanno dall’assemblaggio alla messa in strada, fino al posizionamento finale prima della consegna. Se invece il cliente volesse customizzare la
Test bike
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robertozanetti65@gmail.com
propria bici nessun problema. Basta acquistare il kit telaio già comprensivo di forcella in carbonio (anche questa monoscocca) e della serie sterzo Deda completa di spessori – aggiungerci un gruppo e una coppia di ruote a proprio piacimento o magari già comprati in precedenza – e con una spesa del tutto ragionevole (2.400,00 € al pubblico, IVA inclusa) ottenere così una specialissima polivalente da utilizzare in tutte le occasioni, sia in gara che in allenamento. In evidenza: Poter contare su un unico telaio per installare, a proprio piacimento, un gruppo meccanico o elettronico non è cosa da poco e sulla Black F15 questo è possible. Inoltre, alcuni dettagli come Il cavo del freno posteriore che entra anteriormente, tramite un apposito foro, nella scatola dello sterzo e scorre lungo tutto il tubo orizzontale senza pieghe e senza interruzioni, danno risalto alla valutazione globale della bici proposta da Finotti. Test bike
73 Mi sarebbe piaciuto… L’assemblaggio di serie (gruppo Sram Force 22 e cerchi Sram S27 in alluminio) mi ha dato delle risposte positive in fatto di affidabilità, precisone (il gruppo) e scorrevolezza (i cerchi). Detto questo, però, mi sarebbe piaciuto provare la Black F15 con dei component al top della categoria come, per esempio, un gruppo d’alta gamma o una coppia di ruote full carbon. Sono convinto che il mezzo di Finotti avrebbe guadagnato in leggerezza (anche se i 7,2 kg riscontrati al peso sono già un successo) e, sicuramente, in reattività agli scatti e alla progressione. Ovviamente, come ho già sottolineato poco fa, acquistando il kit telaio è possible personalizzare la Black F15 e renCaratteristiche tecniche: • Telaio: carbonio monoscocca T700 con finitura UD, predisposto per l’installazione di tutti i gruppi meccanici ed elettronici • Cambio: Sram Force 22 • Deragliatore: Sram Force • Guarnitura: Sram Force con pedivelle 172,5 mm • Catena: Sram Force 22 • Ruota libera: Sram Force 22 - 11x28 • Movimento centrale: Press Fit BB86 • Freni: Sram Force • Forcella: carbonio monoscocca (360 gr) • Serie sterzo: Deda completa di spessori 1” 1/8 sopra e 1” 1/2 sotto
La Finotti Black F15 usata per il test
derla più performante, consona alle caratteristiche e alle esigenze di ogni singolo ciclista. Il Produttore e Distributore per l’Italia: Cicli Finotti Strada Statale per Genova 15057 Tortona (AL) Italy tel. +39 0131 821973 Fax: +39 0131 821973 E-mail: finottifabio@tin.it Web site: www.finotti-cicli.it • Attacco manubrio: Deda Zero 100 in alluminio da 110 mm • Piega manubrio: Deda Zero 100 in alluminio da 40 C/C – 42 esterno • Reggisella: Deda Superzero Carbon • Sella: Selle Italia SLR Flow • Cerchi: Sram S27 in alluminio • Mozzi: Sram • Coperture: Continental Grandsport Race 700x23 • Portaborraccia: Elite pvc • Taglie: XS-S-M-L-XL-XXL • Colori: nero opaco • Peso telaio: 940 gr (forcella esclusa) • Peso bici completa (come in foto): 7,20 kg senza pedali nella taglia M (come modello testato)
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In vendita a partire da: Novembre 2014 Tempo di consegna: 60 giorni lavorativi dalla data dell’ordine con modello in foto Prezzo: € 3.999,00 al pubblico, IVA inclusa come modello testato (in foto) € 2.400,00 al pubblico, IVA inclusa solo kit telaio (telaio monoscocca in carbonio T700 + forcella in carbonio monoscocca + serie sterzo Deda completa di spessori)
La guarnitura compact 50x34 del nuovo gruppo Sram Force 22 con pedivelle da 172,5 mm
Accessori e materiali utilizzati per il test: • Casco: Carrera Nitro www.carreraworld.com • Occhiali: Tifosi mod. Veloce Gloss Carbon www.tifosioptics.com • Abbigliamento: Alka Sport www.alka-sport.com • Copriscarpe: Pro www.pro-bikegear.com • Strumentazione: Garmin 500 GPS www.garmin.it • Pedali: Look Keo 2 Max Blade www.lookcycle.com
Il cavo del freno posteriore entra, tramite un apposite foro, nella parte anteriore della Black F15 per poi scorrere internamente lungo tutto il tubo orizzontale senza pieghe e senza interruzioni Nella parte anteriore del deragliatore è “ancorato” il salvacatena, detto anche comunemente “dente di cane”
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BIOMECCANICA INBICI
a cura di FABRIZIO FAGIOLI* Tempo di lettura
5 min
È L’ORA DEL CHECK UP BIOMECCANICO
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SU STRADA O IN MOUNTAIN BIKE È SEMPRE FONDAMENTALE CONTROLLARE LA POSIZIONE SUL SELLINO, CURANDO NEI MINIMI DETTAGLI L’INTERAZIONE CORPO E BICICLETTA
In questo numero vi presentiamo i primi due servizi: Il CheckUp Strada è il servizio di finalizzazione per i ciclisti praticanti su strada ad ogni livello: amatori, agonisti e professionisti.
Il CheckUp Strada viene personalizzato avendo come riferimento le caratteristiche antropometriche e posturali del ciclista e la specialità su strada praticata (corse veloci, corse in linea, corse a tappe, granfondo, endurance e randonnè). Gli obiettivi perseguiti dal CheckUp Strada sono diversi: • individuare e suggerire dimensioni e caratteristiche tecniche di telaio e componenti anche in funzione della specialità praticata; • ottimizzare i principali parametri di assetto attraverso una scrupolosa personalizzazione delle regolazioni dei componenti; • rispondere a specifiche esigenze di comfort e performance relative alla specialità strada praticata. Il CheckUp Strada viene certificato dal Tecnico Velosystem® tramite il rilascio dell’apposita scheda tecnica in cui vengono schematizzate le misure antropometriche rilevate, la geometria e i componenti ideali nonché le regolazioni di assetto: tacchette, sella e manubrio. Se invece siete amanti delle ruote grasse Velosystem® vi propone il CheckUp MTB, un servizio di biomeccanica finalizzato ai praticanti su offroad di ogni livello: amatori, agonisti e professionisti. Il CheckUp MTB è personalizzato in funzione delle caratteristiche antropometriche e posturali del biker e della spe-
cialità off-road praticata: FreeRide, Enduro o Trail, XC (Cross Country), Marathon o GF (Granfondo). Gli obiettivi del CheckUp MTB sono i seguenti: • individuare la tipologia di telaio ideale districandosi fra le scelte di tipologia 26” , 27,5”, 29”; • individuare e suggerire dimensioni e caratteristiche tecniche di telaio e componenti anche in funzione della specialità MTB; • ottimizzare i principali parametri di assetto attraverso una scrupolosa personalizzazione delle regolazioni dei componenti; • individuare il compromesso fra efficienza biomeccanica della pedalata e bilanciamento dei carichi per la conduzione del mezzo (salite e discese estreme); • rispondere a specifiche esigenze di comfort e performance relative alla specialità MTB praticata; Il CheckUp MTB è certificato dal Tecnico Velosystem® tramite il rilascio dell’apposita scheda dati in cui vengono schematizzate le misure rilevate e consigliate, comprese quelle di telaio e dei componenti ideali nonché delle regolazioni di assetto: tacchette, sella e manubrio. Per entrambi i servizi di CheckUp, il tempo stimato è di 60 minuti circa.
*Responsabile Tecnico Velosystem® foto ASO/B. BADE
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La primavera è alle porte e – dopo le prime uscite invernali – è giunta l’ora del check up biomeccanico del ciclista. In cosa consiste? Nel controllo della posizione sul sellino, curando nei minimi dettagli l’interazione del corpo con la bicicletta allo scopo di ottimizzarne la postura e dunque scongiurare tensioni o dolori da sovraccarico e migliorare l’efficienza e la performance. Il check up biomeccanico del ciclista può essere effettuato a vari livelli e per le singole specialità o categorie. I tecnici Velosystem® hanno messo a punto protocolli check up specifici per ogni esigenza: • Check up Strada • Check up MTB • Check up Crono • Check up Pista • Check up Triathlon
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CYCLING CENTERS
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LabVelò 2 Ruote Biomeccanica CicliConte Ciclitalia Cicli Lazzaretti CicloMotorSport_DM Ciclismo Tecnico FastBike MABI_Biomeccanica PowerCycle RecordBike Sessantallora SportEvolution Studio Aretè To Shine Top Speed Valtellina Bike Velosystem Athleia Bici Mania BikeCafè B-MAD Doctor Bike Chianti Bike CicloSport Fisiology Center Il Velocipede Spano Cicli SportBike
Cesenatico FC Monza-Brianza MB Fondi LT Luzzi CS Roma RM Nuoro NU Pergine V. TN Piacenza PC Massagno - Svizzera Capriolo BS Malo VI Carpi MO Cascina PI Città di Castello PG Argenta FE Novoli LE Tovo di S. Agata SO Brasilia Brasile Varese VA Terni TR Pinerolo TO Civitavecchia RM Boffalora S.T. MI Impruneta FI Crema CR Forlì FC Bari BA Manfredonia FG Cesenatico FC
0547 675940 348 5179391 0771 537644 0984 543780 06 8553828 0784 39050 331 4266446 334 8984694 +41 79 6237763 333.8786175 0445 607702 331 1769295 328 5516679 338 7989271 0532 852233 0832 711052 0342 770066 (61) 3248 0460 0332 1810073 324 6232614 0121 3258151 0766 3 20 39 02 97255461 055 2020004 0373 278063 338 8723018 080 8964504 0884 536306 0547 673499
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Laboratorio biomeccanico professionale offre tutti i servizi Velosystem
Punto attrezzato per l’offerta dei servizi base per il comfort del ciclista
NATALI SPORTS WEAR SEMPRE IN PRIMA LINEA a cura di ROBERTO ZANETTI foto di NATALI SPORTS WEAR
PARTNER DEL CIRCUITO REGIONALE TUSCANY BIKE CHALLENGE, UNA SERIE DI GRANFONDO IN TERRA TOSCANA, NATALI SPORTS WEAR SI PREPARA AD AFFRONTARE UNA NUOVA STAGIONE AGONISTICA AVVINCENTE E RICCA SI SODDISFAZIONI Il marchio Natali è da sempre abbinato al mondo del ciclismo in tutte le sue categorie. Le crescenti domande di mercato e varie esigenze logistiche hanno spinto i vertici aziendali ad aprire gli orizzonti anche in altri sport come, tanto per citarne qualcuno, il podismo, il triathlon e il biathlon. In abbinamento alle divise ufficiali per la competizione o l’allenamento, inoltre, Natali Sports Wear, ha incrementato la produzione puntando anche sull’abbigliamento da riposo o, come si usa dire in gergo, il “dopo gara” (tute, felpe, giubbini personalizzati, cappellini, magliette…). A prescindere dal capo presentato o dallo sport prescelto, Natali Sport Wear si distingue fin dai primi anni della sua nascita per la qualità del prodotto “made in Italy”. L’intuizione di Bruno Natali, il suo storico e compianto fondatore, è stata quella di credere nella propria azienda legando il nome al ciclismo in tutte le sue forme, pubblicizzando il marchio nelle principali competizioni regionali e nazionali. Nel frattempo il mondo è cambiato e così anche lo sport ma Natali, grazie alla tradizione a alla grande passione per il suo lavoro, resta nel cuore degli atleti che hanno scelto di correre ed allenarsi con le divise del brand toscano. Natali realizza delle confezioni davvero di ottima finitura, molto curate, accontentando le richieste dei clienti più esigenti; un lavoro di carattere artigianale proprio come una volta, proprio come quando Bruno Natali diede inizio a quella che ai giorni nostri è ancora una realtà attiva e consolidata. La figlia Antonella, dopo la scomparsa del padre, ha saputo dare continuità alla tradizione di famiglia conferendo, in azienda, la massima disponibilità per accogliere qualsiasi richiesta, studiando le
Gli atleti della Gragnano Sporting Club vestono Natali Sports Wear
foto TOMEI MARCO
La vittoria di Thomas Pinaglia alla 28a Firenze-Empoli
principali migliorie produttive e facendo testare i capi tecnici da atleti professionisti e da amatori evoluti. Tempi di consegna molto rapidi (massimo 35-40 giorni per i nuovi ordini) e modesti quantitativi minimi per il personalizzato sono le armi vincenti di Natali Sports Wear, così da soddisfare anche il più piccolo gruppo di amici o i team minori. Inoltre, direttamente presso la sede della ditta, si possono trovare nel punto vendita al dettaglio, sia dei capi di produzione propria che di molti accessori tecnici per il ciclismo. Per finire ci sembra giusto rimarcare come, malgrado la difficile situazione contingente dell’economia non solo italiana ma internazionale, Natali abbia sempre creduto nella pubblicità e nella comunicazione mirata, fatta bene! Rendere visibile il brand con un sito internet rinnovato ed aggiornato, con stand fieristici nei vari eventi sportivi, ascoltare ogni suggerimento della clientela, sono input che servono a migliorarsi nel tempo e farsi conoscere dalla stragrande maggioranza degli atleti presenti sul campo gara in Italia e non solo… Il Produttore/Distributore per l’Italia e l’estero: Natali Sports Wear Srl Via Martiri di Belfiore, 22 - 51010 Santa Lucia (PT) Tel. +39 0572 451801 E-mail: maglificio.natali@libero.it Web site: www.natalimaglificio.it
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BIKE PASSION a cura della REDAZIONE
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SPAZIO A PRODOTTI SEMPRE PIÙ INTERESSANTI. MA ANCHE ALLA GRANDE NOVITÀ, IL PICCOLO GIRO DELLA ROMAGNA DAL 24 AL 27 SETTEMBRE SI POTRÀ PEDALARE IN UN VERO E PROPRIO GIRO A TAPPE SU ALCUNE DELLE STRADE PIÙ CONOSCIUTE DELLA ROMAGNA
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Uno show room di 600 metri quadri con una vasta gamma di prodotti, tante novità ed una accentuazione sul pedale al femminile. Una completissima officina con tre meccanici sempre attiva, con tempi di presa in carico e riconsegna decisamente soddisfacenti per tutti i biker, sempre attenti ad avere disponibile, ed in perfetto stato, la propria bicicletta. E le tendenze, le ultimissime, a cui Bike Passion dedica spazio, affermandosi così come uno di quei luoghi che un appassionato deve frequentare, punto e basta. Un negozio bello, e non solo. Tra i tanti marchi presenti, alcuni dei più importanti del mondo. Tra questi, Specialized. L’azienda americana, nata nel 1974 in California, sta dedicando grande attenzione al mondo woman, in continua espansione. Con telai ad hoc, modelli costruiti su misura per le esigenze dell’altra metà del pedale. Compresi componenti ed accessori, tutti studiati proprio per le specifiche esigenze delle atlete. La tensione di Specialized e del suo progetto donna la si trova anche entrando a Bike Passion, che a questo aspetto ha dedicato una parte comunque significativa della propria attività. I mesi invernali hanno reso ancor più concre-
ta la prospettiva “fat bike”. Il mezzo dalle ruote grasse più grosse del mercato, si guida su strada, e sulla neve dà forse il meglio di sé. Così i vari modelli a disposizione sono andati bruciati, e probabilmente ancora adesso stanno sgommando su qualche monte locale o direttamente sulle Dolomiti. «Sì, stanno riscuotendo un successo enorme – conferma Marco Stradaioli, titolare insieme a Mirko Dalprato – si informano in tanti e tutti i marchi ne hanno ormai avviato la produzione. Sono sicuro che cresceranno molto già questa primavera, soprattutto perché può essere un mezzo molto divertente». E poi il meglio di Garmin e GoPro. Ed ancora il numero, in continua crescita, di iscritti alla squadra Bike Passion, 300 circa, e così cresce l’impegno necessario alla sua miglior gestione ed aumentano anche le partecipazioni a manifestazioni in giro per l’Italia. Isole comprese, in particolare per il Giro della Sardegna, in cui il team Bike Passion riconferma la propria presenza anche per il 2015. E poi tanti altri appuntamenti, sia per i più esperti che per chi invece vuole provare l’emozione di trovarsi in un flusso di ciclisti con la sua divisa Bike Passion, ma in maniera assolu-
tamente più tranquilla, ad un livello cicloturistico. Poi, ovviamente, la partecipazione alla Granfondo Davide Cassani, l’evento di casa. Ed una novità, un’anticipazione: «Per la fine di settembre 2015 organizzeremo un piccolo giro di Romagna, su 4 tappe». Di cosa si tratta? Da giovedì 24 a domenica 27 settembre si corre a tappe. Come per le gare con G maiuscola, al termine di ogni tappa, oltre a quella di Leader della classifica generale, si assegneranno le maglie per il GPM e per i traguardi volanti. Tutte le premiazioni, come al Giro d’Italia o al Tour De France, saranno quotidiane. La prima tappa si svolgerà interamente a Lugo, e per l’occasione la città sarà chiusa al traffico. Seconda tappa a Riolo, con un classico circuito su cui si corre da mezzo secolo. Poi il sabato la Faenza-Monte Busco, mentre l’ultima tappa sarà una gara in linea con base di partenza ed arrivo a Cà di Lugo. Il tutto organizzato da Bike Passion, Romagna Bike Grandi Eventi, SC Baracca, SC Voltana. Perché, fanno sapere, era ora di dare una scossa all’ambiente, di riportare in Romagna una gara a tappe, con percorso misto e variegato per tutti gli amatori.
PICCOLO GIRO DELLA ROMAGNA 2015 DAL 24 AL 27 SETTEMBRE APERTO A TUTTI GLI ENTI DELLA CONSULTA Giovedì 24.09.2015 Lugo (RA)
Domenica 27.09.2015 Ca’ di Lugo (RA)
Venerdì 25.09.2015 Riolo Terme (RA) Sabato 26.09.2015 Faenza (RA)
PER INFORMAZIONI: MARCO STRADAIOLI TEL 0546.668302
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LA GESTIONE FISICA DELL’ATLETA
GESTIONE ED ASSISTENZA DELL’ATLETA NEL CICLISMO.
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PRIMO FOCUS DEDICATO AI CONCETTI FONDAMENTALI CHE DISCIPLINANO UN BUON MASSAGGIO LE MIGLIORI CONDIZIONI SI OTTENGONO GRAZIE A SPECIFICI SCHEMI, CHE VANNO PERÒ VARIATI DAL PROFESSIONISTA IN BASE A NUMEROSE VARIABILI, CHIARE PERÒ AGLI OCCHI SOLO DI CHI HA SUFFICIENTE ESPERIENZA
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INTRODUZIONE Tutte le discipline sportive, professionistiche e non, richiedono diversi supporti al fine di completare preparazione e forma di ogni singolo atleta. Attualmente sono molteplici i professionisti chiamati in causa in questo ruolo: nutrizionisti, psicologi, medici, preparatori, direttori sportivi, osteopati, fisioterapisti, massaggiatori, tutti importanti per raggiungere e mantenere la migliore condizione dell’atleta durante l’intera stagione agonistica. Sono fisioterapista da 20 anni, e fin dall’inizio del mio percorso, ho assistito diverse discipline sportive fra le quali il ciclismo professionistico, nel quale sono tutt’ora
impegnato. Ne sono anche appassionato e lo pratico da sempre. Mi sono reso conto, praticando il mestiere in studio e con la squadra, che non c’è ancora chiarezza per quanto riguarda il potenziale che può avere un fisioterapista sulle prestazioni di un ciclista; e per questo tratterò a più riprese l’argomento in questa rivista cercando di dare le giuste informazioni affinché i lettori interessati possano discriminare con decisione chi può essere in grado di risolvere un certa gamma di problematiche legate alla gestualità ciclistica stessa. Prima di entrare nei dettagli voglio sottolineare che sarebbe bene affidarsi a chi sa fare seriamente il proprio lavoro e che nu-
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tre una buona esperienza nella disciplina in questione affinché si possano ottenere i risultati desiderati. IL MASSAGGIO: CONCETTI FONDAMENTALI Il primo argomento che rientra in questa ampia panoramica è il famoso “massaggio” di cui si sente incessantemente parlare. È importante sapere che è un termine molto generico, in quanto, in realtà, nasconde molteplici possibilità manuali di gestione. A seconda del tipo di disturbo che spinge il ciclista ad affidarsi ad un operatore, sarà quest’ultimo, sfruttando doti ed esperienza, a decidere che tipo di manovre eseguire per
83 Nel secondo schema, invece, sempre a scopo valutativo entriamo nei dettagli che fanno la differenza. Di che cosa hanno bisogno le nostre gambe? Di essere liberate e svuotate dalle tossine? (non esiste solo l’acido lattico!); di essere “maltrattate” perché sature di contratture piccole e grandi provocate da allenamenti intensi piuttosto che da mancanza di regolare seduta col proprio operatore oppure, ancora, provocate da un trauma diretto o indiretto? Potrei andare avanti per ore a fare esempi sulla natura di un problema che mette in difficoltà i vostri muscoli e quindi la vostra condizione e le vostre prestazioni…
gestire e risolvere tale problema. Prima esigenza, quindi, è la perfetta conoscenza di anatomia muscolare, vascolare, linfatica ed anche neurologica. Elementi fondamentali del sistema muscolare Prendiamo come esempio il muscolo anteriore della coscia: il quadricipite. Il funzionamento ottimale di tale struttura, così denominata perché formata da quattro fasci muscolari diversi, è garantito da diversi sistemi integrati; in sintesi: • Vascolarizzazione, cioè una circolazione sanguigna arteriosa (che apporta ossigeno e nutrienti) e venosa (che elimina anidride carbonica); • Sistema linfatico, sito nello strato di tessuto connettivo sovrastante il tessuto muscolare, deputato all’eliminazione delle tossine prodotte dal muscolo (e non solo) durante l’azione sportiva nel nostro caso; • Trofismo muscolare, che comprende lo stato nutrizionale, il volume della massa ed il tipo di fibre che prevale (il tipo e la quantità di fibre che prevalgono nella gamba del ciclista sono completamente diverse da quelle del centometrista); • Sistema nervoso, che induce la contrazione del muscolo e raccoglie informazioni di vario genere; • A questa classificazione aggiungo anche l’allenamento del muscolo, cioè la capacità o meno di sviluppare nel migliore dei modi la gestualità (vari tipi di pedalata) attraverso un buon scivolamento ed una buona elasticità delle fibre.
Già da queste informazioni sintetizzate al massimo si capisce chiaramente che non esiste un massaggio standard, o meglio, un massaggio che va bene per tutto. L’operatore al quale vi affidate (scrivo operatore perché non voglio dare un’esclusiva al fisioterapista ma a tutti coloro che sanno cosa fare) dovrà ascoltare il vostro problema attraverso il maggior numero di informazioni possibili, fare una valutazione obiettiva ed agire di conseguenza. Le capacità manuali, quindi, si adattano alle esigenze del momento. Nello schema seguente riporto quali sono le manovre base del massaggio muscolare che si adottano solitamente. Sono essenziali ma anche standard nello stesso tempo. Non basta saper eseguire tali manovre, occorre molto di più. L’azione deve essere sempre anticipata da una valutazione, e qui entra in gioco la sensibilità che le mani devono avere necessariamente; la capacità di captare e tradurre ogni tipo di imperfezione, difetto o stato di sofferenza al passaggio. Per far questo si sfruttano quindi diversi gradi di pressione in modo da esplorare i diversi strati fondamentali.
Tutti gli sport richiedono una gestualità diversa e quindi il sistema muscolo-scheletrico si adatta e risponde alla continuità degli allenamenti e delle competizioni differentemente. E l’operatore deve tenere conto di questi fattori perché va a lavorare su stessi gruppi muscolari sì, ma strutturati in maniera completamente diversa. Questo primo approccio deve servire per capire che a volte capita di affidarsi a persone con la speranza di un risultato che, invece, stenta ad arrivare o che comporta una spesa importante fino al punto di farvi demordere oppure considerare il “massaggio” inutile… In realtà siete semplicemente capitati fra le mani sbagliate. Come in tutte le cose, ahimé, anche nell’assistenza sanitaria c’è chi ne approfitta traducendo l’attività quotidiana in catena di montaggio a solo scopo di interesse, approfittando dell’ingenuità di chi non ha mai avuto la necessità in precedenza. Ascoltate quindi amici e conoscenti che hanno già fatto esperienze di questo tipo, oppure persone fidate che conoscono meglio di altri questi settori.
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Le Barrette energetiche e gli Aenergy Drink AloeXPro sono perfetti per darti energia a breve e lunga durata. Ideali per la vita attiva, le attività sportive e per le performance esplosive in cui si richiede il massimo dell’energia in brevissimo tempo. INTEGRATORE ENERGETICO SALINO questi i Vantaggi: • Integratore energetico-salino al piacevole sapore al lime a base di Aloe arborescens, ideale per reintegrare i sali minerali persi durante l’attività fisica. • Arricchito con Sodio, Magnesio e Potassio è particolarmente indicato per contrastare gli effetti di stanchezza e fatica, dare energia e supportare la normale funzione muscolare. • La Vitamina C con il suo effetto antiossidante, protegge le cellule dall’effetto dei radicali liberi e rinforza il sistema immunitario durante e dopo l’attività fisica.
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TRENTINO MTB a cura di NEWSPOWER
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COME SEMPRE, LA PRIMA PROVA È LA VALDINON BIKE. E COME PER TUTTE LE ALTRE, DA MAGGIO AD OTTOBRE, SONO ATTESI MOLTI BIKER ANCHE DALL’ESTERO LE TRE GARE MARATHON DEL CIRCUITO ASSEGNANO PUNTI CON COEFFICIENTE 1.5. PROMOZIONI PENSATE PER LE SQUADRE NUMEROSE E PER TUTTI UN PACCO GARA RICCO COME NON MAI DI PRODOTTI LOCALI
Sportivo Altanaunia – sede di premiazioni finali e pasta party – ospiterà lo start di giornata e subito si attaccherà la scenografica zona del Passo della Mendola, con il Monte Arsen a 1300 metri a fare da Cima Coppi di gara. Una volta giunti in… cima, per l’appunto, via al gioco dei freni e della guida più ardita e giù in direzione Fondo e il suo Lago Smeraldo, da provare anche in assetto non ciclistico, rilassandosi al sole di primavera o facendo una piacevole passeggiata nei boschi adiacenti. Il tratto successivo è tecnicamente una tirata attraverso i meleti e i frutteti di cui la Val di Non è ricca, con gli abitati di Sarnonico, Cavareno e Romeno a salutare il passaggio dei concorrenti. Nei pressi del piccolo centro di Don si trova l’ultima asperità di giornata prima dell’arrivo, un frammento in
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Attenzione, attenzione. A tutti i biker: Trentino MTB in rapido avvicinamento, vi preghiamo di prendere posto e soprattutto staccare un tagliando di iscrizione. Chi prima arriva meglio “alloggia”, meno paga e può starsene tranquillo, pronto per il debutto fissato per il 3 maggio a Cavareno, in Alta Val di Non. Ma andiamo per gradi. Consultando il sito ufficiale www.trentinomtb.com e curiosando sulla pagina Facebook del challenge trentino si possono rintracciare tutte le informazioni necessarie per l’iscrizione cumulativa a tutte le sei prove inserite in Trentino MTB 2015. Da maggio fino ad ottobre il calendario legge ValdiNon Bike, 100 Km dei Forti, Dolomitica Brenta Bike, La Vecia Ferovia dela Val de Fiemme, Val di Sole Marathon e 3T Bike e aderendo fin da ora a tutte quante il prezzo totale è di € 140 invece di € 166 se ci iscrivesse gara per gara. Un bella novità per l’anno in corso, proposta dagli organizzatori trentini capitanati da Alessandro Bertagnolli, è la possibilità di registrarsi in “abbonamento” anche solo a cinque gare (€ 120) e l’idea nasce dalla condivisione con atleti e amici del circuito del fatto che qualche domenica della bella stagione può capitare – o si è già fissato in agenda – qualche altro impegno e a quel punto sarebbe un vero peccato perdersi l’evento in sella nonostante lo si abbia già pagato in anticipo. Fin dal primo vagito di Trentino MTB, nel 2009, la ValdiNon Bike è sempre stata prova di apertura con i suoi 43 km circa di saliscendi in sterrato che richiamano centinaia di appassionati provenienti da tutta Italia e anche dall’estero. La gara di Cavareno del 3 maggio prossimo è il giusto equilibrio per ogni taglio di biker, con tratti in falsopiano alternati a strappi scaldamuscoli e discese da cavalcare a tutta, per un dislivello complessivo di poco superiore ai 1200 metri. L’ampia radura nei pressi del Centro
salita sterrata che già in passato si è dimostrato risolutore ai fini di classifica, si veda lo scorso maggio quando Johann Pallhuber piazzò qui l’allungo vincente sul compagno di squadra Mattia Longa e sul veneto Walter Costa. Dopo la ValdiNon Bike, Trentino MTB si sposterà sull’Alpe Cimbra con Lavarone quartier generale della 100 Km dei Forti del 14 giugno, che anche in questa stagione viene inclusa nel trittico di gare del 1000Grobbe Bike Challenge sull’intero fine settimana di metà mese. Per quanto riguarda la prova dei Forti ci sarà anche quest’anno il doppio percorso Classic e Marathon, con il più lungo
Lorena Zocca e Lorenza Menapace alla Valdinon Bike 2014
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Atleti alla 3T Bike 2014
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87 che assegna punti con coefficiente 1.50. Oltre a ciò, la 100 Km dei Forti è prova Jolly di circuito – insieme alla Vecia Ferovia – e tutti coloro che chiuderanno la gara riceveranno il 20% di punti in più, secondo la stuzzicante regola creata lo scorso anno dagli organizzatori di Trentino MTB che tenne le classifiche di categoria in bilico fino all’ultimo evento. Tornando alle iscrizioni cumulative, chi decide di registrarsi fin da ora a tutto il challenge in mountain bike nei territori della provincia di Trento riceve anche un pacco gara particolarmente gustoso, composto da mele Melinda, una confezione di formaggio Trentingrana, un pacco di pasta trentina Felicetti, vino della Cantina Vivallis più alcuni integratori Inkospor e il lubrificante WD 40. In ultimo, le squadre numerose farebbero meglio a considerare seriamente l’abbonamento alle varie gare poiché in questi mesi che anticipano lo start è disponibile la Proposta Offerta Speciale Team, con quote 3x2 e 2x1 tutte da scoprire sul sito www. trentinomtb.com.
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MENTE IN SELLA
a cura di CLAUDIA MAFFI Tempo di lettura
7 min IMPOSTARE UN PROGRAMMA DI ALLENAMENTO MENTALE:
menteinsella@gmail.com
DALLA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI ALLE 5 FASI DI LAVORO
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«Dove il corpo non arriva, vi arriva la mente.» L’allenamento mentale, proprio come una preparazione atletica, è basato su step di lavoro chiari e ben precisi che saranno poi adattati e personalizzati dal mental trainer a seconda delle esigenze di ogni specifico atleta; spesso i corridori si rivolgono ad uno psicologo sportivo di fronte ad un calo prestazionale, oppure per difficoltà di gestione dell’ansia e degli stress correlati alla vita agonistica, o ancora perché magari faticano a prendere sonno la sera prima di un evento competitivo importante, altri ancora si dichiarano consapevoli di non riuscire, in gara, ad esprimere appieno le proprie potenzialità. Durante un primo colloquio con il corridore, il preparatore mentale cercherà di capire ed individuare, anche grazie al supporto di test sport specifici, quelle abilità mentali che, se non adeguatamente sviluppate e gestite dall’atleta, potrebbero ostacolare l’espressione ottimale della performance; questo è vero in modo particolare per gli sport di resistenza, come appunto il ciclismo, in cui si arriva a spingere il proprio corpo al limite della sopportazione fisica di dolore e fatica: il protrarsi dello sforzo per tempi prolungati mette a dura prova l’organismo e l’unico modo per affrontare il dolore e uscirne vincitori è disporre di motivazione e forza mentale in quantità più che sufficienti a gestire la sofferenza estrema. L’allenamento mentale serve proprio a questo: prepara gli atleti ad affrontare mentalmente la fatica. Al giorno d’oggi sono numerosi gli studi scientifici che evidenziano l’esistenza di specifici legami fra corpo e psiche: una mente “allenata” a trovare in se stessa le risorse per fronteggiare anche le sfide più estreme sostiene il corpo dell’atleta anche quando questi è stremato, giunto al limite delle sue forze fisiche; in sostanza dove il corpo non arriva, vi arriva la mente. In un periodo come quello attuale sembra che nel mondo dello sport i metodi di allenamento fisico tradizionali non siano più sufficienti a stimolare ed incrementare la qualità delle prestazioni fisiche delle nuove generazioni di atleti, ed è proprio in questo scenario che entra in campo la psicologia sportiva proponendo l’allenamento mentale come “valore aggiunto” che,
integrato nella preparazione atletica, può fare la differenza in atleti già ben allenati fisicamente, aiutandoli nel sopportare anche le prove più dure ed estenuanti. Un percorso di preparazione mentale si pone l’obiettivo di aiutare l’atleta, attraverso tutta una serie di esercizi mentali specifici, a sviluppare quelle abilità psicologiche necessarie non soltanto per “sopravvivere” alle competizioni più dure ed impegnative, ma soprattutto per fare la differenza in confronto ad altrettanti atleti ben preparati dal punto di vista fisico e tecnico; a parità di forza fisica e di abilità tecnica vincerà il corridore che sarà psicologicamente più allenato ad affrontare le ansie, le fatiche ed il dolore che le competizioni spesso portano con sé. Ogni sport richiede agli atleti di sviluppare specifiche abilità mentali, quali ad esempio: • La capacità di prevenire e fronteggiare le crisi metaboliche in gara; • La gestione dell’ansia pre-gara, dei disturbi del sonno e altre difficoltà legate a stress eccessivi; • La capacità di controllare ed affrontare il dolore atletico; • La gestione dell’affaticamento; • La capacità di gestire lo stress; • L’abilità di focalizzare l’attenzione e mantenere la concentrazione in gara; • La capacità di indurre il proprio corpo in uno stato di rilassamento che favorisca il recupero delle energie... Queste sono soltanto alcune delle capacità mentali principalmente coinvolte negli sport di resistenza e lo sviluppo di ciascuna di queste può diventare l’obbiettivo dei cosiddetti “programmi di allenamento mentale”. Saranno poi il mental trainer e l’atleta, a seguito di un primo colloquio, ad individuare e scegliere insieme quali di queste abilità mentali necessitano di essere sviluppate con priorità; esistono anche dei test specifici che permettono al preparatore atletico di capire a quale livello, ciascuna di queste abilità è o meno posseduta da un determinato atleta. Detto ciò, come è strutturato nello specifico un programma di allenamento mentale? Come per la preparazione fisica anche in questo caso si programmano delle sedute, fra psicologo sportivo e atleta, che si svolgono seguendo cinque fasi principali:
Fase 1: si scelgono le abilità mentali specifiche che si intende allenare, le quali diventeranno gli obiettivi principali del programma di preparazione; è consigliabile scegliere di allenare soltanto poche abilità alla volta, individuandole fra quelle maggiormente coinvolte nella prestazione sportiva. Può essere utile stendere assieme allo psicologo il “profilo di prestazione” dell’atleta ossia, il corridore pensa a tutte le fasi della sua performance che intende ottimizzare le quali poi, con l’aiuto dello psicologo, verranno fatte risalire ad abilità mentali specifiche che sarà utile allenare attraverso ben precisi esercizi mentali; Fase 2: lo psicologo sportivo, avvalendosi di procedure e strumenti specifici, verifica in quale misura le abilità mentali che si vuole sviluppare sono già in possesso dall’atleta. Questa valutazione continuerà per tutto l’arco del programma di allenamento al fine di registrare ogni miglioramento dell’atleta rispetto a ciascuna abilità mentale specifica, fino ad ottenere il livello di abilità desiderato; Fase 3: nella Fase di allenamento cosiddetto “a secco” l’atleta inizia ad allenare ciascuna abilità mentale al di fuori però di un contesto “stressante” quale l’allenamento giornaliero in bici; ad esempio il ciclista, prima di imparare a rilassare i muscoli delle gambe durante il movimento in gara o in allenamento, svolgerà dei semplici esercizi a casa per imparare a rilassare la muscolatura da fermo; Fase 4: quando l’atleta ha imparato a padroneggiare le abilità allenate “a secco” potrà applicare queste strategie anche durante l’allenamento in bici e poi in gara; Fase 5: la Fase del Re-test consiste nel valutare l’efficacia del programma di allenamento mentale effettuato, ed avviene attraverso il monitoraggio del livello di padronanza acquisito, da parte dell’atleta, nelle abilità e strategie apprese. La mente è una risorsa importante dalla quale attingere energia, fate in modo di scoprire e sfruttare appieno le potenzialità che essa vi offre.
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ORTLER BIKE MARATHON, NUOVA E GIÀ GRANDE a cura di NEWSPOWER
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LE ISCRIZIONI ALLA PRIMISSIMA EDIZIONE STANNO SUPERANDO OGNI ASPETTATIVA; COMPLICE LA BELLEZZA DEI LUOGHI, A COMINCIARE DA GLORENZA, SEDE DELLA PARTENZA I BIKER VIVRANNO UN PASSAGGIO ALL’INTERNO DI ALTRE 12 CITTADINE, OLTRE AD UN MONASTERO ED UN ANTICO CASTELLO. A BORDO CORSA ANCHE IL CARATTERISTICO LAGO DI RESIA, COL CAMPANILE CHE ESCE DA ACQUE ARTIFICIALI DATATE 1955
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Esiste un posto in Alto Adige dove tra castelli incantati, città fortificate, laghi dalle acque cristalline e imponenti massicci alpini si pedala che è un piacere. La Val Venosta dista poco più di un’ora da Bolzano e per il prossimo 6 giugno manda in scena la prima Ortler Bike Marathon che fin da adesso si preannuncia come un debutto con il botto. La doppia variante di tracciato, Classic di 51 km e 1600 metri di dislivello e Marathon da 90 km e 3000 metri dsl farà la felicità di qualsiasi tipologia di biker, dai pro a caccia di risultati ai semplici appassionati del pedalare immersi in scenari naturali unici. E da questo punto di vista la Val Venosta non è seconda davvero a nessuno, basti pensare che tra il fondovalle, la zona del Parco dello Stelvio e quella di Passo Resia si contano 80 itinerari in off-road che fanno della Val Venosta un autentico paradiso per le ruote grasse, con chilometraggi e quote variabili che si
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adattano anche in questo caso a chiunque, dai principianti fino agli esperti di alta montagna. E pedalando in Val Venosta – a questo proposito consigliamo vivamente qualche giorno in più di permanenza nel fine settimana di gara – si scoprono situazioni senza pari sul Monte Sole, pedalabile praticamente tutto l’anno, tra bunker bellici e sbarramenti anticarro dove si è scritta la storia d’Italia e d’Austria sul Passo Resia, tra rifugi e malghe in altura fino a toccare le cave di marmo bianco di Covelano, le più alte d’Europa a 2200 metri di altitudine. Nella bella stagione in Val Venosta si viaggia veloci anche a bordo dei bikeshuttle, le navette su gomma, che consentono di raggiungere tranquillamente i punti di partenza dei vari itinerari,
senza dimenticare che questa parte di Alto Adige è servita da un comodo treno dove poter trasportare la propria due ruote e nei pressi delle varie stazioni è anche possibile noleggiare la bicicletta. Oltre agli straordinari aspetti naturalisticopaesaggistici, la Val Venosta è regione dall’alto tasso di contenuti storico-culturali, ed ecco allora che ci sembra quantomai doveroso raccontarvi di castelli e leggende dal sapore medievale, quando le città erano fortificate e i guerrieri a cavallo corteggiavano le principesse a palazzo. Partendo da Glorenza, sede di partenza e arrivo della Ortler Bike Marathon di sabato 6 giugno, stiamo parlando di una vera città gioiello,
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una miniatura i cui dettagli si sono nel tempo conservati in maniera sublime, dalla cinta muraria con torrioni semicircolari e tre porte di accesso a testimonianza della forte vita commerciale fin dai tempi dei Romani, ai pittoreschi vicoli e strette viuzze interne dove si affacciano case padronali di XV e XVI secolo e fascinosi porticati. I castelli e le rocche sono un altro elemento di spicco artistico e culturale della Val Venosta, sono 40 in tutto ed il nome di Castel Coira a Sluderno non può che catturare la scena. I biker lo potranno ammirare anche in gara al km 82 circa, tuttavia anche in questo caso un’ulteriore e più approfondita visita varrebbe la pena farla. Nel corso dei
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secoli, la struttura del secolo XIII ha subito ricostruzioni, ampliamenti, abbellimenti fino a raggiungere oggi uno splendore unico nella zona e nel mondo, con un’armeria che raccoglie oltre 50 corazze di epoca medievale e rinascimentale e una loggia ricca in colonne di marmo e affreschi di varia natura. C’è poi il Castello di Castelbello, tra Laces e Naturno e il Castel Principe a Burgusio vicino Malles, dopo circa 6 km dallo start di gara. Le rovine del Castello di Montechiaro e quelle del Castello Rotund, inoltre, testimoniano ancora oggi di un’attività e una vita intensa in epoca medievale e richiamano l’attenzione di tanti turisti ogni anno. In ultimo, per questo numero di INBICI, vi
raccontiamo dei laghi di Resia e dei Preti, accarezzati dal percorso più lungo della Ortler Bike Marathon tra il km 24 e il 48 circa, e anch’essi degni di escursioni e passeggiate anche in assetto non competitivo, per ammirare un’area incontaminata in quota e il celebre campanile immerso, non lontano dal confine con l’Austria. Chiudiamo ricordando che tutti i dettagli per prendere parte alla 1a Ortler Bike Marathon sono sul sito www.ortler-bikemarathon.it che contiene anche regolamento, le altre iniziative per fine primavera e links turistici per pianificare il proprio soggiorno a Glorenza e dintorni. La Ortler Bike Marathon è anche su Facebook.
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OLTRE L’OSTACOLO robertozanetti65@gmail.com
a cura di ROBERTO ZANETTI foto di ROBERTO ZANETTI
ALABARDA DA FUORI STRADA
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LA FILOSOFIA DEL MARCHIO E LA SUA TRADIZIONE DI PRODUTTORI DI SPECIALISSIME DA CORSA, HANNO SEMPRE GENERATO UNA PASSIONE, DA PARTE DI WILIER, NELLA COSTRUZIONE DELLE PROPRIE BICI. PARTICOLARITÀ CHE, COME NEL CASO DELLA 903 TRB, È VALIDA ANCHE PER I NUOVI MODELLI DELLA GAMMA OFF ROAD PRESENTI IN CATALOGO
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Ricollegandomi fin dall’inizio con quello appena detto in apertura di servizio e malgrado la 903 TRB possa sembrare una full suspended non propriamente votata alla competizione, nel test effettuato si fanno apprezzare anche in salita delle sorprendenti qualità di potente scalatrice. Confermando la bontà e la polivalenza del prodotto Wilier anche nel variegato mondo della mountain bike, con la 903 TRB si possono tranquillamente affrontare le nuove avventurose specialità del fuori strada come quelle dell’enduro, del trail o dell’all mountain, mantenendo così fede alla gloriosa tradizione del marchio di Rossano Veneto. L’obiettivo è stato quello di avere un prodotto off road con un buon travel: la forcella Rock Shox Revelation con 140 mm di escursione permette uno scorrimento molto fluido e buona rigidità, anche a fronte delle poche regolazioni previste su questa versione. Il comando remoto lock out al manubrio, invece, ne aumenta la praticità durante la corsa proprio quando le fasi di guida si fanno più impegnative con dislivelli, frenate, accelerate e cambiate improvvise. Anche la sospensione centrale è Rock Shox, la Monarch RT3, settata per le caratteristiche del carro FSS. Oltre alla posizione aperta il tuning offre una posizione “Lock” in cui il blocco è quasi totale mentre, per quanto riguarda la posizione “Pedal”, la frenatura è decisamente più accentuata ma lascia ancora un buon margine di sensibilità al lavoro svolto dall’ammortizzatore. Una MTB divertente ma con un retrogusto corsaiolo, efficace quando si spinge a fondo in salita e si affrontano i percorsi più impegnativi, anche con discese tecniche e veloci. Coniugare queste due esigenze cosi diverse tra di loro è complicato e, soprattutto, di non facile risoluzione. Studi e analisi del mercato hanno fatto ricadere la scelta dei tecnici di Wilier sul sistema FSS (Floating Shock Suspension), sistema brevettato di derivazione VPP (Virtual Pivot Point). La prima cosa che viene messa in evidenza quando si osserva da vicino la 903 TRB è che, in questo sistema, l’ammortizzatore
non ha un punto in cui è fissato direttamente sul telaio ma flotta tra due link di collegamento del carro posteriore. Questo particolare disegno aiuta il rendimento pedalatorio (e quindi, di conseguenza, l’efficacia in salita), conferisce alla bici un basso livello di bobbing e un basso pedal kick back. Un sistema, quindi, che risponde perfettamente alle esigenze di un biker completo ed esigente. Test bike
In evidenza: Ai bassi rapporti di trasmissione, l’azione intermittente della pedalata crea continue accelerazioni alla massa complessiva della bici e del ciclista. Trovandosi in alto, il centro di massa della 903 TRB trasferisce alle ruote l’azione di accelerazione, inducendo la sospensione posteriore a comprimersi, a causa del trasferimento del peso dalla ruota anteriore alla ruota
Caratteristiche Tecniche • Telaio: lega di allumino • Cambio: Sram X0 • Deragliatore posteriore: Sram X0 • Deragliatore anteriore: Sram X0 • Guarnitura: FSA monocorona 34 denti (pedivelle 175 mm) • Ruota libera: Sram X0 11V 10x42 • Catena: Sram X0 • Freni: Sram X0 • Forcella: Rock Shox Revelation RL Air – escursione 140 mm • Ammortizzatore centrale: Rock Shox Monarch RT3 • Serie sterzo: FSA • Attacco manubrio: Promax • Manubrio: Ritchey Pro in alluminio • Reggisella: Ritchey Pro in alluminio • Sella: Selle San Marco by Wilier • Cerchi: Mavic en 321 da 27,5 in alluminio • Mozzi: Miche • Coperture: Michelin Wild Racer’s 27,5 • Pedali: Shimano • Portaborraccia: PVC • Taglie: S – M – L - XL • Colori: azzurro/nero (come in foto) • Peso bici completa (allestimento come bici testata): 13,2 kg completa di pedali
Wilier 903 TRB 27,5
posteriore. Grazie a specifici accorgimenti progettuali apportati dai tecnici di Wilier, la sospensione risente molto poco di questo fenomeno; l’Antisquat (parametro che determina il bobbing) rimane alto anche per elevate escursioni. Da rivedere: È un peccato che in una mountain bike così moderna non sia previsto, di serie, un reggisella telescopico. Come nelle versioni più accessoriate, già complete di questo componente ormai quasi indispensabile su questa tipologia di bici,
anche la 903 TRB, a mio parere, potrebbe fare il salto di qualità e dare maggior importanza ai contenuti generali proposti nell’allestimento base.
Il Produttore e Distributore per l’Italia: Wilier Triestina SpA Via Fratel M. Venzo, 11 36028 – Rossano Veneto (VI) Tel. +39 0424 540442 Fax. +39 0424 540441 E.mail: info@wilier.it Web site: www.wilier.it
Il particolare attacco Promax che completa, con manubrio e reggisella, il trittico Ritchey
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In vendita a partire da: settembre 2014 Tempo di consegna: Circa 20 giorni lavorativi, a seconda della disponibilità di magazzino Prezzo: a partire da 2.899,00 € al pubblico, IVA inclusa, secondo del modello e dell’allestimento proposto presente nel catalogo Wilier 2015 Accessori e materiali utilizzati per il test • Casco: Carrera Nitro www.carreraworld.com • Occhiali: Briko www.briko.com • Scarpe: Nalini Octopus mtb www.nalini.com • Abbigliamento: Castelli by Wilier custom project www.wilier.it Sul modello testato era presente il gruppo completo Sram X0, sia sul deragliatore anteriore che su quello posteriore, come si evince dalla foto in oggetto C
Un primo piano del nodo sterzo della 903 TRB
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L’esclusivo sistema di sospensione centrale presente sulla 903 TRB
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SI PARTE IN PRIMAVERA CON LA BICICLETTA ATTRAVERSO L’ISTRIA E L’ISOLA DI KRK IN CROAZIA!
VALAMAR
BIKE
Valamar ama il ciclismo tanto quanto voi ciclisti ed è per questo che vi offre il 10% di sconto sulle vostre prenotazioni, su tutti i bike hotel della catena Valamar. L’offerta è valida per tutto l’anno 2015*, inoltre verrà consegnata una borraccia in omaggio. Per usufruire di questi vantaggi dovrete usare al momento della prenotazione il codice sconto: VALAMARLOVESBIKE. * l'offerta non è valida nel periodo dal 19/06 al 04/09
Vi ricordiamo che i bike hotel della nostra catena offrono numerosi servizi a tutti i ciclisti e mettono a disposizione il servizio di noleggio bici.
Per maggiori informazioni visitate il sito web: www.valamar.com/lovesbike
VALAMAR TERRA MAGICA 12 – 17 maggio 2015 Poche strade adatte al ciclismo nel cuore dell’Europa ti danno la possibilità di sostituire le fredde ed innevate mattine primaverili con il piacevole e caldo scenario di un litorale mozzafiato. Se stai cercando dei fantastici luoghi per allenarti o semplicemente per divertirti in sella alla tua bicicletta, le province croate dell’Istria sono il paradiso ideale per i ciclisti, sia per gli amanti della bici da strada che per i biker in mountain bike, con dei luoghi che ti lasceranno con il fiato sospeso. L’Istria è divenuta, negli ultimi anni, una delle mete favorite in Europa dai turisti in bicicletta, sia per i meravigliosi percorsi costieri e dell’entroterra, sia per i percorsi ciclabili che si estendono per più di 2000 km, adatti sia agli stradisti che ai biker. Ogni anno crescono anche gli eventi e le manifestazioni ciclistiche.
Si tratta di uno degli eventi ciclistici internazionali più popolari e più attraenti dell'Istria che attraversa le zone circostanti di Pazin, Rabac e arriva fino al tetto dell'Istria, il Monte Maggiore. Composto da cinque tappe per un totale di 256 chilometri di lunghezza, continua ad attirare ogni anno sempre più partecipanti da tutte le parti d'Europa. Anche se la gara è aperta a persone di tutte le età e di ogni categoria competitiva, attira altrettanti ciclisti professionisti e dilettanti, non solo a causa del suo ricco montepremi, ma anche a causa dei suoi percorsi impegnativi che mettono alla prova e migliorano le abilità di tutti i partecipanti. Ma se si pensa che stare 5 giorni da solo in bicicletta è noioso, la novità di quest'anno è avere un partner. In due, sarà più facile superare chilometri e altezze che vi stanno aspettando. Inoltre, avrete un testimone dei racconti delle vostre avventure. Da sottolineare: 1 evento 2 membri del team 3 categorie 5 tappe 100 squadre 256 chilometri 6908 metri di salita CON IN PIÙ la cerimonia di premiazione e la maratona famigliare in bicicletta! Per ulteriori informazioni, visitare www.terramagica.istria-bike.com
Se preferite lo scenario delle isole, la più grande isola croata KRK vi dà il benvenuto. Con i suoi 60 km di sentieri interamente tracciati, di percorsi sulle spiagge e strade ben curate sulle colline, vi permette di vivere la vostra passione gustando il sapore del mare avvolti da un fresco clima. Potrete pedalare immersi nella natura incontaminata attraverso ulivi e vigneti tipici mediterranei. La Valamar Hotels e Resorts mette a disposizione la vostra vacanza ideale con diverse tipologie di soggiorno. Oltre alle camere accoglienti potrete trovare numerosi servizi: strutture ed impianti per attività sportiva, servizio di custodia biciclette, area di lavaggio biciclette, scaricare gratuitamente in formato GPS i percorsi, organizzazione di tours con guide esperte, pranzo al sacco rinforzato, servizio lavanderia per l'abbigliamento sportivo, servizio di officina meccanica ed un servizio di noleggio bici nel caso in cui non abbiate la vostra.
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RALLY DI ROMAGNA, IL RITORNO
pressoffice@newspower.it
a cura di NEWSPOWER
SI PARTE IL 30 MAGGIO. IL GIORNO SUCCESSIVO VA IN SCENA LA GRANFONDO VENA DEL GESSO, TRA CALANCHI E BOSCHI VILLAGGIO EXPO, FESTA DELLA BIRRA ED UN CONCORSO FOTOGRAFICO NELLE SCUOLE. LA GRAN FONDO SI CONFERMA E SI RINNOVA. ED È SEMPRE PARTE DEL 3 REGIONI SCOTT E DEL PRESTIGIO MTB
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Sentieri e sterrati del Parco Naturale della Vena del Gesso Romagnola sono un paradiso per i biker. Doline, calanchi, inghiottitoi, rupi scoscese si alternano a boschi e prati lungo la dorsale gessosa più imponente d’Italia. Questo paesaggio così ricco, dal 30 maggio al 3 giugno, ospita la Gran Fondo Vena del Gesso ed il Rally di Romagna, due eventi che ogni anno portano a Riolo Terme (RA) centinaia di appassionati da tutta Italia e da tutta Europa. La Gran Fondo Vena del Gesso, seconda tappa del Rally di Romagna, sarà di scena domenica 31 maggio e consentirà ai biker di vivere un’esperienza unica fra off road e single track di questo territorio molto particolare dal punto di vista naturalistico e geologico. La ricchezza della flora e della fauna, unita ai diversi microclimi della zona, regalano un paesaggio molto variegato, riconosciuto anche come Sito d’Interesse Comunitario, dove pedalare è un vero piacere. La Gran Fondo Vena del Gesso di domenica 31 maggio, come tutte le altre tappe del Rally di Romagna, avrà partenza e arrivo a Riolo Terme con un percorso ancora in fase di definizione ma che si attesterà sui
50 km e sui 1500 metri di dislivello. Gli itinerari della Gran Fondo Vena del Gesso e del Rally di Romagna non presentano solo bellezze naturali ma sono anche carichi di storia: tutte le frazioni del Rally, infatti, si snodano sull’Appennino Tosco-Romagnolo fra le province di Ravenna, Bologna e Firenze, i territori della Linea Gotica teatro di aspri scontri durante la Seconda Guerra Mondiale e dove si trovano i luoghi simbolo della Resistenza Romagnola. Insomma, il Rally di Romagna e la Gran Fondo Vena del Gesso rappresentano un’occasione ideale per trascorrere il ponte del 2 giugno nel segno della MTB e della natura. Inoltre, gli organizzatori di Romagna Bike Grandi Eventi sono pronti a mandare in scena anche tante iniziative di contorno, con Riolo Terme che per cinque giorni si trasformerà in una piccola capitale della mountain bike. Fra le tante iniziative in programma all’ombra dell’imponente Rocca Sforzesca di Riolo figurano la Festa della Birra di sabato 30 maggio, il Villaggio Expo, il mercatino di prodotti tipici con le numerose specialità enogastronomiche romagnole e lo speciale “Menù del Rally” che coniuga
le prelibatezze della cucina locale alle esigenze dei biker. Le Terme di Riolo, inoltre, rappresentano un’opportunità perfetta per chi vuole “recuperare” dagli sforzi spesi in sella alla Gran Fondo Vena del Gesso o al Rally di Romagna. Fra i tanti partner della manifestazione, oltre al Parco Regionale della Vena del Gesso, al Decathlon store di Faenza e al main sponsor Saint-Gobain Gyproc, troviamo anche Coop Reno che da anni è al fianco degli organizzatori, come sottolinea Gilberto Bianchini, coordinatore delle attività sociali di Coop Reno. «La valorizzazione, il rispetto e la tutela del territorio sono fra i principi cardine del mondo della cooperazione. Per questo motivo sosteniamo gli organizzatori di Romagna Bike Grandi Eventi. La granfondo ed il Rally sono due eventi importanti per promuovere Riolo Terme non solo come centro termale, ma anche per dare risalto alle bellezze naturali della nostra zona. Inoltre, queste manifestazioni trasmettono alle giovani generazioni valori positivi come l’amore per lo sport e il rispetto dell’ambiente e, proprio per questo motivo, abbiamo lanciato un’iniziativa dedicata ai ragazzi delle scuole». Coop Reno e Rally di Romagna hanno deciso di promuovere il concorso fotografico “Scatti in bici” riservato agli alunni delle scuole primarie e secondarie di Riolo, come spiega Bianchini: «Nelle settimane precedenti la gara metteremo delle urne nelle scuole e nei nostri punti vendita, dove i ragazzi potranno inserire le loro foto che dovranno essere scattate mentre si pedala sul nostro territorio. Le immagini selezionate verranno poi presentate al pubblico durante le giornate del Rally di Romagna. Inoltre, come di consueto, sosterremo le due gare con le forniture di prodotti a marchio Coop per i ristori». La Gran Fondo Vena del Gesso è anche inserita nei celebri circuiti 3 Regioni Scott e Prestigio MTB, per tutte le informazioni sulla bike marathon e sul Rally di Romagna basta accedere al sito www.rallydiromagnamtb.it.
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TEAM GO FAST a cura di LUCA ALÒ
IL TEAM GO FAST HA SVELATO L’INTERO ORGANICO. CICLISMO AMATORIALE E PARACICLISMO INSIEME PER UN PROMETTENTE 2015 LA SOCIETÀ TERAMANA È AL SUO PRIMO ANNO DI VITA E SI APPRESTA AD AFFRONTARE CON ENTUSIASMO LA NUOVA STAGIONE AGONISTICA
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È a Roseto degli Abruzzi, in provincia di Teramo, che è nata una nuova ed interessante realtà ciclistica. Come spesso accade, anche questa è nata dall’idea di un gruppo di amici che pedalano per passione, e questa passione la condividono al punto di immaginare qualcosa di più importante. Si inizia così a progettare una squadra di ciclismo amatoriale, che col passare dei mesi prende corpo e forma fino a diventare il team Go Fast, presentato ufficialmente lo scorso dicembre. Con una novità nella novità: il settore master e quello del paraciclismo, che in organico prevede l’azzurro e plurimedagliato Pierpaolo Addesi insieme alla new entry Fabio Farroni. La nuova formazione, presieduta da Andrea Di Giuseppe, è così pronta a misurarsi tra gare
foto MAURIZIA CORRADETTI
La divisa del Team Go Fast 2015
su strada, granfondo, mountain bike e paraciclismo. A vestire i colori sociali rossoneri per tutto l’anno solare 2015 saranno in primis il presidente Andrea Di Giuseppe, insieme al suo vice Marco Milanesi. Come detto, Il Team Go Fast ha privilegiato l’inserimento in squadra del settore paraciclismo. E questo è naturalmente un grande motivo di orgoglio per i dirigenti teramani. Se ne è parlato anche durante la presentazione ufficiale, a cui tanti personaggi legati al mondo delle due ruote non hanno voluto mancare. Un in bocca al lupo speciale è infatti arrivato anche da parte dello staff della squadra professionistica GM Cycling Team, con il presidente Gabriele Marchesani, i DS Dimitry Nikandrov ed Alessandro Donati e il neo pro Antonio Di Sante.
In particolare, i primi due hanno ricordato i bei trascorsi con l’allora maglia del Team Kyklos Abruzzo, ripercorrendo le tappe principali che hanno caratterizzato una meravigliosa parentesi del cammino agonistico e del panorama amatoriale abruzzese e non solo. Tra i numerosi ospiti, anche Umberto Capozucco, consigliere nazionale UISP, Roberta Bucciarelli, presidente regionale Lega Ciclismo UISP Abruzzo, il biker Mirco Catone e l’ex campionessa del mondo juniores Alessandra D’Ettorre. Da parte di tutti loro, il sostegno e l’augurio a tutto lo staff del neonato Team Go Fast. Sostenuto, tra l’altro, da numerosi sponsor che hanno scelto di aderire ad un progetto pronto a misurarsi con la stagione da poco partita.
Il taglio della torta durante la recente presentazione del team 2015 foto MAURIZIA CORRADETTI
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24 ORE DELLA SERENISSIMA a cura di NEWSPOWER
pressoffice@newspower.it
A BARBARANO VICENTINO, SU DI UN CIRCUITO DI 7 CHILOMETRI. PER SQUADRE ED ANCHE PER CORAGGIOSI SOLITARI CHE DESIDERANO SFIDARE PRIMA DI TUTTO SE STESSI E PER CHI SI AVVICINA ORA ALL’ENDURANCE, ECCO LA PRIMA VOLTA DELLA 6 ORE DEI CANONICI. UNA PRIMISSIMA PROVA, UN BUON ALLENAMENTO O UN TRAGUARDO DA TAGLIARE. SFIDA AL PROPRIO LIMITE ALL’INTERNO DI UNA VASTA SERIE DI EVENTI
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Quando si parla di mountain bike e di endurance il pensiero corre subito alla 24 Ore della Serenissima, l’evento di Barbarano Vicentino che ogni anno celebra la passione per le ruote artigliate all’ombra dei Colli Berici. La sesta edizione della 24 Ore della Serenissima si disputerà sabato 4 e domenica 5 luglio nel caratteristico borgo vicentino e anche nel 2015 la manifestazione sarà una splendida occasione per passare due giornate all’insegna dello sport e del divertimento. Tutto ruoterà attorno alla 24 Ore che vedrà team e “solitari” impegnati in un circuito di 7,2 km e 220 metri di dislivello con l’anfiteatro dei Colli Berici a fare da arena naturale al percorso. Il tracciato, infatti, si snoda fra i vigneti del Conte Piovene Porto Godi e all’interno delle proprietà del Castello Marinoni, una villa veneta costruita in un’area dove nel medioevo sorgeva un maniero che i vescovi-conti di Vicenza utilizzavano come residenza estiva. Il quartier generale della 24 ore, invece, verrà allestito negli accoglienti spazi degli impianti sportivi di Barbarano e ospiterà anche il Festival Endurance della Serenissima, l’iniziativa che affianca alla gara di mountain bike un’infinità di eventi di contorno e altre prove endurance nelle discipline più disparate come beach volley, calcio a 5 e tennis, per citarne solo alcune. La 24 Ore della Serenissima da sempre si distingue per l’elevata qualità dei servizi che offre ai propri partecipanti, per la calorosa ospitalità che il paese di Barbarano riserva ai biker e soprattutto per il clima di festa che si instaura durante la 24 Ore. In questo tipo di eventi, infatti, non conta tanto superare l’avversario ma pedalare per 24 ore, confrontandosi con i propri limiti in una pro-
va in cui le energie mentali sono preziose quanto quelle fisiche. Anche gli avversari, quindi, diventano compagni di fatiche con cui condividere le emozioni dell’evento o scambiare utili consigli tecnici, magari di fronte a un gustoso piatto del pasta par-
ty Sgambaro che sarà aperto 24h su 24h con un menù ad hoc per le esigenze dei rider in gara. Assieme a Jolly Sgambaro altri sponsor importanti come Melegatti, Sportler, Elettroveneta, DoPla, Corratec, Fonti Lissa o Remeha sono partner della 24 Ore della Serenissima e grazie al loro contributo lo staff e i volontari possono garantire a tutti i partecipanti l’accoglienza e servizi di prim’ordine che contraddistinguono la gara di Barbarano. Il comitato organizzatore dell’Adventure & Bike Team conosce bene la bellezza di queste iniziative e per questo ha deciso di inserire all’interno della 24 Ore della Serenissima un evento destinato ai biker che vogliono avvicinarsi per la prima volta a questo tipo di competizioni: la 6 Ore dei Canonici. Questa gara nella gara, infatti, rappresenta un approccio “soft” al mondo MTB endurance o un’ottima occasione per fare un lungo allenamento di preparazione alle bike marathon. La 6 Ore dei Canonici prende il nome dallo storico Palazzo dei Canonici, monumento simbolo di Barbarano Vicentino. La prima documentazione ufficiale in cui viene menzionato il palazzo è datata 1187 e nell’edificio, ristrutturato ed ampliato in epoche successive, convivono elementi di architettura gotica, rinascimentale e settecentesca. La 6 Ore dei Canonici, inoltre, fa parte dell’“Endurance Tour”, il più importante circuito del panorama nazionale composto da sei gare che da maggio a ottobre vedrà impegnati i biker in Veneto, Toscana e Lombardia e sicuramente porterà in dote all’evento di Barbarano centinaia di appassionati. Le iscrizioni alla “6 Ore” e al circuito sono aperte così come quelle per la 24 Ore
101 della Serenissima e sul sito www.adventure-bike.com si possono trovare tutte le offerte speciali che gli organizzatori riservano ai biker e team più previdenti. La 24 Ore della Serenissima è anche la terza tappa del circuito 24h Italian Mtb Challenge, inoltre sarà valida come Trofeo Elettroveneta e per la “Gran Combinata della Serenissima” assieme all’Atestina Superbike di Este (PD) e alla South Berica di Sossano (VI). Da quest’anno, infine, la 24 Ore della Serenissima si fregerà anche dell’importante titolo di prova unica di Coppa del Mondo MTB Endurance ACSI.
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ROYAL TEAM a cura della REDAZIONE
info@inbici.net
LA SQUADRA DI PESARO CRESCE ANCORA. UN NUOVO PRESIDENTE CHE RILANCIA IL PROGETTO AL FEMMINILE E POI UNA SQUADRA CHE POTRÀ TOGLIERSI DIVERSE SODDISFAZIONI DURANTE LE 15 GRANFONDO IN PROGRAMMA
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Si è presentato alla stampa in una delle più affascinanti location di cui si possa vantare il cicloturismo: Cà Virginia, una country house nelle sinuose colline del Montefeltro a pochi chilometri da Urbino già città patrimonio UNESCO. È il Royal team, società con base a Pesaro che a fine gennaio ha affidato la presidenza a Tiziana Ballestrieri, una nomina che chiude il primo capitolo di un progetto di promozione dell’attività ciclistica che ha visto sempre al centro la donna. Non solo come sportiva, ma anche mamma, moglie, lavoratrice. Un progetto sportivo tutto al femminile, prima condiviso e poi portato avanti con determinazione e voglia di emergere da un gruppo di dirigenti pesaresi. Un desiderio mai legato unicamente ai risultati, ma principalmente alla costituzione di un gruppo unito capace di continuare per diverse stagioni, puntando ad un confronto personale e con quanti svolgono il ciclismo, che porti al benessere dell’individuo attraverso la condivisione dell’attività con gli altri tesserati del team. Questa è una filosofia che fa del Royal Team una squadra dove la forza del gruppo ed il reciproco rispetto valgono più dei risultati. Che restano però, e giustamente, un interessante obbiettivo. Come è, ad esempio, per Mattia Faternali. «Per ora sta andando tutto bene, in base alla mia attività lavorativa mi gestisco gli allenamenti. Ma la cosa più bella è che sono felice» dice il classe ’89, che aggiunge: «devo ringraziare una persona che mi è molto vicino, e per me è diventato come un fratello, ed è Michele Rezzani, siamo inseparabili. Mi segue in tutti gli allenamenti e mi dà stimoli, e sono sicuro che ascoltandolo, vista la sua pluriennale esperienza, posso arrivare a grandi risultati». A partire dalla Nove Colli, che Fraternali ha messo nel mirino. «Darò comunque più del massimo, perché tutta la Royal crede molto in me, e non voglio deluderli. Ho scelto di correre per loro perché ho conosciuto un gruppo fantastico». Insieme a Florinda Neri, un altro nuovo arrivo è quello di Elisa Benedet, che arriva a Pesaro con il dolce carico delle vittorie della scorsa stagione: cinque vittorie, tra cui la Granfondo Montebelluna, Granfondo Davide Cimolai, Granfondo Padova, Granfondo Templari ed una cronoscalata. Oltre a 6 podi ed il quinto posto alla Nove Colli. La trentenne di Cordignano (TV) racconta come è arrivata al Royal Team, mettendo ancor di più in evidenza l’aria che si respira nel-
la squadra del neo presidente Ballestrieri. «Alcuni amici mi hanno parlato molto bene di questa squadra e di come interpreta l’attività ciclistica in ambito femminile. Inoltre ho incontrato diverse volte quest’anno le ragazze e ho visto che il team cura molto l’aspetto estetico e l’organizzazione. E poi ha stilato un programma stimolante e ricco di importanti appuntamenti. Io sono legata all’Emilia Romagna in quanto mia madre ha origini riminesi e spesso sono in terra romagnola, anche questo è stato importante nella scelta del team per la stagione 2015». Sono, quelle dei tesserati con la squadra marchigiana, parole di stima ed affetto, verso una squadra che vanta senza dubbio un approccio sano ed equilibrato al mondo delle due ruote. Un mondo dove, al di là del sano agonismo e della soddisfazione personale, resta fondamentale pedalare col gusto di superare i propri limiti, ma soprattutto di stare bene, in sella ed insieme alla propria squadra.
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SALUTE & BENESSERE alessandrogardini@gmail.com
a cura del dottor ALESSANDRO GARDINI*
IL CARDO MARIANO: UN PREZIOSO ALLEATO PER IL FEGATO
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Il cardo mariano (Silybum Marianum) è una pianta erbacea perenne molto diffusa nelle nostre campagne, con la quale vi sarete imbattuti nei sentieri durante le vostre uscite in MTB o ai bordi delle strade lasciando le città percorrendo le vie meno trafficate.1 Dai semi e dal fiore si ricavano i principi attivi composti da una miscela di flavonolignani comunemente definita come Silimarina, costituita principalmente da silibina, silidianina e silicristina.2 È una pianta molto utilizzata in campo medico ed erboristico grazie alle proprietà a livello del fegato (epatoprotettive) sostenute da numerosi studi.1 L’azione protettiva e disintossicante epatica della silimarina e della silibina è dovuta in prevalenza alla perossidazione lipidica ed all’aumento della stabilità di membrana a livello degli epatociti (cellule del fegato), rendendoli più forti alle aggressioni delle sostanze tossiche.2 Il cardo mariano aumenta la produzione di glutatione, una sorta di “spazzino” del nostro organismo, coinvolto nella disintossicazione da sostanze nocive nel fegato, nello stomaco e nell’intestino, nonché dell’enzima superossido dismutasi (il cardo mariano si è dimostrato molto più attivo della vitamina E).1 L’azione epatoprotettiva è completata dalla stabilizzazione dei mediatori dei processi infiammatori con conseguente effetto antifiammatorio. Secondo gli ultimi studi compiuti all’università iraniana di Azad questo ultimo aspetto risulta molto utile anche in campo sportivo.1-4 Risulta quindi efficace nei periodi di eccessiva intensità degli allenamenti o inseguito ad assunzione eccesiva di farmaci o integratori, oppure nei periodi in cui l’alimentazione è poco equilibrata, per proteggere uno dei nostri principali organi emuntori, quale è il nostro fegato. Putroppo come spesso accade in fitoterapia, la biodisponibilità di questa droga non è delle migliori; anche se il principio attivo Silimarina è stato studiato a lungo, ed ampiamente utilizzato negli studi in vitro e in vivo, occorre guardare sempre al fitocomplesso perché l’azione del principio attivo può essere rafforzata ed equilibrata da tutto quell’insieme
di sostanze che lo compongono. In virtù della sua natura chimica la silimarina non viene assorbita con una grande efficacia così tal quale, problema che può essere risolto con l’utilizzo delle recenti tecnologie fitosomiali per aumentarne il trasporto a livello cellulare2-5. Sono preferibili, nella scelta degli integratori fitoterapici a base di silimarina, le formule a rilascio slow con il vantaggio di avere un micro rilascio continuo e prolungato, con maggior efficacia e compliance da parte del paziente, in virtù delle minori somministrazioni. Gli studi hanno dimostrato la scarsità di effetti tossici in vitro e in vivo, tuttavia è da utilizzare con cautela nei soggetti ipertesi per la presenza di tiramina. Tra i più comuni effetti collaterali e comunque osservati raramente, vi sono disturbi gastrointestinali quali nausea, gonfiore, diarrea e a volte disturbi dermatologici quali prurito ed orticaria. Tra le interazioni con altri medicinali citiamo
quella con alcuni farmaci antidepressivi (anti-Mao).2 *Responsabile Reparto Fitoterapia, Sport e Benessere Farmacia del Bivio
BIBLIOGRAFIA FITOTERAPIA Impiego razionale delle droghe vegetali, Capasso Grandolini Izzo, Ed. Springer, 2006 2 Integrazione naturale e fitoterapia - Manuale Pratico, A. Bertuccioli M. Neri, Ed. Elika, 2013 3 Dizionario di Fitoterapia e piante medicinali, E. Campanini, Ed. Tecniche Nuove, 1998 4 Effect of short-term endurance training and silymarin consumption on someof preinflammatory cytokines, growth mediators and immune system performance, Ali Reza Barar, S. Hossein Alavi, Saeed Shirali and Farhad Ghazalian ISSN 0976-1233 CODEN (USA): ABRNBW 5 Argomenti di fitoterapia biofarmaceutica, F. Di Pierro, Ed. Cece 1
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foto BETTINIPHOTO
CAMPIONATO XCE ED XC a cura di PAOLO MEI
Eva Lechner
info@inbici.net
LA VALLE D’AOSTA SI PREPARA AI CAMPIONATI ITALIANI ED AGLI INTERNAZIONALI D’ITALIA IN UN LUNGO E ROVENTE WEEK-END ESTIVO SPETTACOLO A COURMAYEUR, A PARTIRE GIÀ DA GIOVEDÌ 18 GIUGNO. PARTENZA E ARRIVO SARANNO POSIZIONATI AI 1223 METRI SLM, CON UN PERCORSO SU ASFALTO, PORFIDO E RICCO DI OSTACOLI NATURALI E ARTIFICIALI
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La Valle d’Aosta della Mountain Bike ritornerà protagonista i prossimi 19-20-21 giugno 2015 con l’organizzazione del Vélo Club Courmayeur Mont Blanc di una tre giorni di altissimo livello. In palio i titoli nazionali della spettacolare XC Eliminator, una tappa degli Internazionali d’Italia XC e il Campionato Italiano di Società destinato alle categorie giovanili. Grande spazio riservato anche alle categorie amatoriali, il vero motore della FCI. La Regione Autonoma Valle d’Aosta ritornerà a far parlare di sé nel prossimo mese di giugno con una tre giorni dal tasso tecnico e organizzativo di primo livello. Protagonista sarà il Cross Country moderno, nel senso più vero del termine. Un impegno a 360° fortemente voluto sia dall’Amministrazione Regionale, che da sempre crede fortemente sul ciclismo e sull’indotto generato dalla disciplina in oggetto, sia dal Comune di Courmayeur, all’interno del quale la passione per le cosiddette “ruote grasse” è radicato da oltre un ventennio. Il progetto in realtà nasce da molto lontano e ha radici storiche legate al secolo scorso, quando la località ai piedi del Monte Bianco fu a più riprese protagonista di varie prove di carattere regionale nell’epoca pionieristica della MTB. Ente Organizzatore della tre giorni sarà il Vélo Club Courmayeur Mont Blanc, guidato dal presidente Claudio Chéraz, Rudi Marco Aurelio Fontana
Garbolino (uno dei pionieri della specialità in terra rossonera) e da un gruppo di affiatati e validi collaboratori. Dopo l’organizzazione dei campionati italiani giovanili 2012 (test brillantemente superato con massima valutazione da parte della FCI), ecco la prima opportunità di crescita costituita, appunto, da tre giorni di gare. Il meglio della mountain bike sarà dunque a Courmayeur già giovedì 18 giugno 2015, alla vigilia del campionato nazionale XCE, che andrà in scena il giorno successivo nel centro della rinomata località valdostana, che succede a Rovereto, sede dell’edizione 2014. Partenza e arrivo saranno posizionati ai 1223 m slm di Courmayeur, con un percorso altamente spettacolare e cittadino su asfalto, porfido e ricco di ostacoli naturali e artificiali. I metri di dislivello per tornata saranno 30 e la lunghezza di ogni giro sarà pari a 400 metri. La parola d’ordine sarà spettacolo, mentre l’adrenalina sarà l’ingrediente principale della giornata. Partenza della gara alle ore 15.00, finali in serata e grande conclusione con la vestizione ufficiale delle maglie dei vari campioni nazionali. In pista, oltre alle categorie agonistiche, ci saranno anche gli amatori e le categorie giovanili. Sabato 20 giugno si aprirà con i campioncini in erba. I giovanissimi saranno in gara in una prova denominata “Grand Prix”, che in Val d’Aosta ha una tradizione ormai quasi ventennale. Percorsi impegnativi ma comunque adatti al divertimento dei più piccolini saranno il teatro della mattinata su due ruote valdostana. Nel pomeriggio scenderanno in pista tutte le categorie amatoriali della Federazione Ciclistica Italiana, che potranno sfidarsi su uno dei percorsi più impegnativi degli Internazionali d’Italia edizione 2015. Al termine degli eventi agonistici l’attenzione si riverserà sul momento delle cerimonie di premiazione protocollari. Domenica 21 giugno, il programma prevede al mattino la finale del Campionato Italiano di Società Giovanile, con le prime categorie in gara a partire dalle ore 9.00, il tutto su un percorso tecnico e già testato in parte nei campionati nazionali 2012. La partenza sarà data nella località di Dolonne, a poche centinaia di metri dal centro. Nel pomeriggio, infine, andrà in scena il mo-
foto CHIERICATO/ACMEDIAPRESS
mento clou, con l’unica tappa valdostana degli Internazionali d’Italia (che ritornano in regione dopo la fortunata tappa del 2006 targata Sarre, ndr) di XC, la disciplina Olimpica. Attesi dunque personaggi del calibro di Marco Aurelio Fontana (bronzo olimpico a Londra 2012 e bronzo mondiale ad Hafjell 2014) ed Eva Lechner (già vincitrice in coppa del mondo). Le partenze saranno in programma tra le ore 11.00 e le ore 15.00 e vedranno impegnate tutte le categorie agonistiche (junior, under 23 ed elite). Il percorso sarà in questo caso molto tecnico e assolutamente in linea con il mountain biking moderno, ricco di passaggi impegnativi e single track. Di grande impatto anche il cosiddetto “Rock Garden”, molto di moda nelle gare attuali, a testimonianza di una grande attenzione ai particolari. Ponti artificiali, aree tecniche e punti panoramici sono le frecce nell’arco dell’organizzazione. Al termine della gara, premiazione e vestizione delle maglie dei leader del circuito. La sede logistica della “tre giorni” sarà il palazzetto dello sport di Courmayeur, nell’abitato di Dolonne, «Abbiamo cercato di mettere al servizio dei biker la nostra esperienza – dice Rudi Garbolino – con un percorso tecnico inserito in un contesto naturale impareggiabile ai piedi del Monte Bianco. La Regione Valle d’Aosta ci supporta in maniera determinante, insieme al Comune di Courmayeur, senza questi due enti e senza i nostri sponsor sarebbe impossibile pensare ad un evento del genere. Il nostro obiettivo è quello di crescere ulteriormente, nella speranza di arrivare un giorno a portare la Coppa del Mondo in Valle d’Aosta».
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IL FASCINO DELLA PATAGONIA CILENA IN MTB a cura di ALDO ZANARDI foto di MARCELO TUCUNA E ALDO ZANARDI
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foto MARCELO TUCUNA
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TRANSANDES CHALLENGE, THE EPIC MOUNTAIN BIKE RACE IN PATAGONIA
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La Transandes Challenge è giunta alla sua settima edizione, se quella 2014 sembrava insuperabile, nel 2015 si sono registrati nuovi record. Non tanto per il numero degli iscritti, limitati da regolamento a 350 partecipanti, quota raggiunta in entrambe le edizioni, ma per il valore tecnico e nell’interesse mediatico riscontrato. Ben 26 le nazioni rappresentate, con i media di tutto il mondo collegati all’aggiornatissimo sito per dare notizie e reperire le fantastiche immagini che giungevano, quasi in tempo reale, da uno degli angoli più remoti e affascinanti del mondo. La regione che ospita la TAC è quella dell’Auracania, circa 800 chilometri a sud di Santiago del Cile, la ca-
pitale, ai margini della Patagonia cilena, una zona ricca di laghi e vulcani che la caratterizzano. Il clima è generalmente buono e a gennaio, piena stagione estiva dell’emisfero australe, le temperature possono superare anche i trenta gradi centigradi ma con notevole escursione termica tra giorno e notte, influenzato anche dalle correnti oceaniche, sono solo una cinquantina i chilometri che la separano dall’oceano Pacifico. Quest’anno, per la mia terza partecipazione, ho avuto una nuova compagna d’avventura, Ilaria Balzarotti, a dire il vero è stata proprio lei a fare la proposta, che, dopo una brevissima riflessione, ho deciso di accettare con entu-
Ilaria Balzarotti (Team Buff) e Aldo Zanardi (Scott Racing Team)
siasmo. Ilaria avevo già avuto il piacere di conoscerla bene nel 2013 alla Trans Tunisine Marathon, dove mi aveva lasciato un’ottima impressione, sì, perché per questo genere di gare bisogna avere lo spirito giusto e ad Ilaria questo non manca certo. Partiamo da Milano con qualche giorno d’anticipo sull’inizio della gara, il viaggio è lunghissimo ed estenuante. Ad ogni tratta ritiro bagagli, bici comprese, e nuove procedure d’imbarco. Milano, Madrid, Santiago del Cile e Temuco, questi sono in successione gli scali aerei, ma una volta giunti a Temuco non è finita, un lungo transfer di 150 km ci separa dalla nostra meta, Neltume, con molti
foto ALDO ZANARDI
chilometri di strade sterrate. Man mano che ci avviciniamo alla meta ci allontaniamo dalla civiltà e Ilaria, per quanto stanca, è affascinata dagli scenari che incontriamo. Giunti a Neltume, nella regione Los Ríos, dopo un viaggio di oltre 30 ore, ci rechiamo nell’ostello che ci ospiterà e mai nome fu più azzeccato “Bosque Encantado”, una piccola struttura, interamente in legno come la quasi totalità delle strutture locali, dove finalmente
foto MARCELO TUCUNA
possiamo farci una doccia e rilassarci. Quattro passi per il villaggio, strade sterrate e nessun traffico, una cena frugale in un locale gestito da tre ragazzine, dove non c’era quasi niente, ed è già ora di andare a dormire. Il risveglio è magico, solo in quel momento realizziamo dove ci troviamo. Una buona colazione e via a montare le bici, pronti per saggiare i terreni che dovremo affrontare nei giorni successivi. Da Neltume ci rechiamo al Canopy Village, nella riserva biologica di Huilo Huilo, dove sarà allestito il campo gara, ma mancano ancora tre giorni e non troviamo niente. Proseguiamo sulla strada principale, ovviamente sterrata, la 203-CH route per Huahum Pass e raggiungiamo Puerto Fuy, sul lago Pirehueico, dove con il traghetto si può raggiungere l’Argentina. Mangiamo nei pressi del porto e poi decidiamo di rientrare verso Neltume, come primo giorno può bastare. Un po’ di riposo e poi alla ricerca di un nuovo locale per la cena, dove sperimentare la cucina locale. Il mattino seguente decidiamo di provare la prima tappa. Dopo la colazione ci rechiamo in zona partenza, dove stanno allestendo il campo. Qui incontriamo Juan Pablo Santiagos e il suo staff, tra i quali vogliamo citare Daniel Püschel, coordinatore generale, e Luis Carvacho, responsabile dei percorsi, che con i suoi collaboratori ha lavorato mesi per scegliere, preparare e segnalare gli itinerari che tra due giorni andremo ad affrontare. Ci avventuriamo sul percorso, già segnalato con fettucce colorate. Dopo qualche chilometro ci accorgiamo che l’acqua scarseggia, le borracce sono quasi vuote e desistiamo dal proseguire. Intanto Ilaria ha avuto modo di prendere confidenza con il terreno, un misto di sabbia e cenere vulcanica, simile a quella di alcuni tratti dei percorsi sull’Etna. Sì, ci troviamo su dei vulcani, molti dei quali attivi, maestosi e affascinanti, con le parti sommatali
ricoperte dalla nave anche adesso che è piena estate. Ritorniamo a Neltume e ci rechiamo in una Cabañas, dove trascorreremo l’ultima notte prima di trasferirci nelle tende al campo. Il posto è incantevole e al mattino seguente facciamo colazione all’aperto. Nel primo pomeriggio ci trasferiamo al campo, dove ci registriamo e prendiamo possesso delle nostre tende, che ci ospiteranno per 4 notti. Il giorno seguente è l’ultimo prima della partenza, il campo va affollandosi di volti, voci e lingue diverse, provenienti da tutto il mondo. Decidiamo di pedalare senza esagerare e ritorniamo Puerto Fuy. Alla sera è tutto pronto, una cerimonia con musica e balli tradizionali precede la cena di benvenuto, a seguire il briefing con le istruzioni per la prima tappa. Noi siamo iscritti nella Open Mixed, dove sappiamo già esserci forti coppie elite, tra le quali spiccano gli statunitensi Mary McConneloug e Michael Broderick, plurivincitori della competizione. Da domani non si scherza, i percorsi sono severi, ma il primo obiettivo è divertirsi… E allora, come dice sempre Ily, «gasss»!!! Ci siamo, è il giorno del via.... Sveglia presto al campo, fila per i bagni e poi tutti al tendone per la colazione. C’è un po’ di tutto, dolce, salato, barrette, latte, caffè, insomma tutto quello che serve per fare una buona colazione energetica per affrontare la tappa. Oggi si parte e di arriva a Huilo Huilo, perciò non ci sono borse da fare e consegnare, un po’ più di calma. Ci prepariamo e ritiriamo le bici dal parco chiuso, controlliamo la pressione gomme e via, in griglia. Ilaria avverte la tensione e io cerco di tranquillizzarla, la gara è lunga, dobbiamo gestire anche le energie nervose. Alle 9.30 il via, con Juan Pablo Santiagos che scandisce gli ultimi istanti
110 facendo salire l’adrenalina. Procediamo abbastanza regolari, la prima parte della gara già la conosciamo, l’avevamo provata tre giorni fa. Lungo la prima lunga salita Ilaria ha qualche problema con il deragliatore che non vuol scendere sul 24. Alla fine la convinco a fermarsi, le do la mia bici e la faccio ripartire, mentre cerco di capire il problema. Fortunatamente è solo la regolazione del finecorsa, una piccola registrata e tutto funziona, la raggiungo e si tranquillizza. Procediamo con un buon passo, anche se non abbiamo la situazione degli avversari di categoria, la sensazione è quella di fare un buon ritmo. Scaliamo il vulcano, un tratto in saliscendi e poi la parte più dura, con numerosissime rampe oltre il 30%. Riusciamo a pedalarle bene, Ilaria su queste pendenze è davvero forte, e superiamo molti concorrenti appiedati. Finalmente siamo in vetta, un lungo tratto pianeggiante sotto la sommità del vulcano, lambendo la neve, e poi giù in picchiata, una lunga e tecnica discesa. Cerchiamo di non prenderci rischi e i tratti più tecnici li superiamo a piedi. Al termine della discesa un meraviglioso ponte tibetano ci permette di attraversare la valle, per affrontare l’ultimo tratto di salita prima di giungere al traguardo, che tagliamo mano nella mano con grande felicità. 71 km e quasi 2500 m dsl+ in 5h 29’, direi un buon inizio… Andiamo a pranzo e passiamo al punto del cronometraggio, chiedendo il nostro risultato… siamo terzi di categoria, obiettivo centrato e grande felicità. Pranzo, doccia, manutenzione bici, il tempo scorre veloce ed è già ora di cena. Mangiamo in compagnia e poi premiazioni di tappa, con la soddisfazione di salire sul podio con grandi campioni. Si va a dormire presto, le tende sono un po’ in pendenza e non è proprio comodo. Il risveglio all’alba, il cielo è grigio e minaccia pioggia, che arriva poco prima del via. Non è fortissima ma non fa molto caldo. Fortunatamente non dura molto e possiamo goderci i meravigliosi percorsi senza tanta polvere. Tappa dura anche oggi, da Hulo Hulo a Liquiñe, 55 km e altri 2500 m dsl+. Ilaria pedala davvero bene e prendiamo margine sui nostri avversari diretti per il podio e fino a metà gara talloniamo da vicino anche Elisa Garcia e Claus Plaut, i secondi della prima tappa, mentre Mary McConneloug e Michael Broderick sono inavvicinabili. Percorsi spettacolari, foreste maestose, laghi e vulcani ovunque, panorami mozzafiato ci accompagnano per l’intera durata della tappa, 4h 30’ è il nostro tempo finale, ancora terzi di categoria. La terza tappa è da Liquiñe a Catripulli, 75 km e altri 2300 m dsl+. La stanchezza comincia a preoccupare Ilaria, anche
perché noi veniamo dall’inverno, mentre ci stiamo confrontando con avversari che sono nel pieno della stagione agonistica. Teniamo duro, Ilaria è bravissima e fa ancora la differenza sulle salite più dure. Dopo 4h 59’ siamo ancora terzi di tappa, consolidando la generale. Catripulli-Catripulli è la quarta tappa, altri 71 km per 2300 m dsl+. Partiamo bene, nei falsipiani Ilaria fa un po’ fatica, ma da grande guerriera non molla. I nostri avversari diretti sono a contatto, i cileni María Paz Lizama e Eugenio Parra sono ossi duri. In un tratto pieno di rami a terra sento la ruota posteriore esplodere, mi giro e… disastro, la valvola strappata, lattice ovunque e la paura di aver danneggiato il cerchione. Fortunatamente non è cosi e dico a Ilaria di procedere mentre monto la camera d’aria. Bisogna stare attenti a non allontanarsi troppo, ai controlli bisogna essere nei 2 minuti l’uno dall’altro altrimenti si viene penalizzati di un’ora e alla seconda infrazione scatta la
squalifica. Riparo e rientro, quando Ilaria mi vede tira un sospiro di sollievo e dobbiamo fare un finale quasi da cronometro a coppie per riuscire ad avere la meglio su Maria e Eugenio. In quattro tappe abbiamo già percorso poco meno di 300 km e 10.000 m dsl+, la stanchezza comincia veramente a farsi sentire. La tappa da Catripulli a Pucón è di 58 km, con “solo” 1500 m dsl+. Cerchiamo di partire bene, ma poi nei tratti pianeggianti non riusciamo a fare gran ritmo e stentiamo a tenere i treni. Quando arrivano Maria e Eugenio decidiamo di lasciarli andare, per non rischiare di saltare. Poi si presentano le salite vere e li Ilaria riesce ancora a spingere bene, sugli strappi più duri noi procediamo in bici, quando in tanti sono a piedi e riusciamo a passare anche Maria e Eugenio, avversari leali e simpatici. Li saltiamo ma non riusciamo a prendere un gran margine e nei falsipiani finali riescono a precederci, aggiudicandosi
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Il Podio
chezza nelle gambe e teme di rovinare tutto. Cerco di tranquillizzarla dicendo “cosa vuoi che accada, abbiamo 30’ di vantaggio, dobbiamo solo stare attenti in discesa”. Partiamo tranquilli, ma come al solito Ilaria tira fuori il carattere e da gas, saliamo con un discreto passo. Inizia la discesa, a tratti tecnica e su fondo smosso insidioso. Ilaria guida benissimo e arriviamo al tappeto finale indenni. Ci fermiamo e ci abbracciamo per la felicità, è fatta, l’obiettivo del podio finale è raggiunto. Chiudiamo la tappa ancora quarti, ma questo conta poco. Alla sera la grande festa, con una spettacolare grigliata di carne tradizionale patagonica, vino a volontà e le premiazioni finali. Tanta felicità per tutti e noi festeggiamo il grande risultato con amici e avversari/ amici, tutti molto corretti e simpatici.
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meritatamente il primo podio di tappa. Riusciamo a limitare i danni, perdendo pochi minuti, conservando il buon bottino guadagnato nelle prime tappe. Arrivati a Pucón, cittadina turistica del sud del Cile, ci troviamo nella “civiltà”, cosa che per tanti giorni avevamo dimenticato. Asfalto, traffico, ma una bella cittadina, ricca di locali, una bella spiaggia sul lago di Villarica, dominata dall’imponente vulcano Villarica, un maestoso cono di 3000 m, quasi sempre fumante. Domani ci aspetta l’ultima tappa, una cronometro con partenza con ordine inverso alla classifica generale, poco più di 25 km e circa 1000 m dsl+, scalando una parte delle pendici del vulcano, con partenza e arrivo dal centro di Pucón. Ilaria avverte la tensione, sente la stan-
Cala la notte, ci trasferiamo in un ostello a Pucón, dove trascorreremo i prossimi giorni per un po’ di meritato riposo. È stata un’avventura fantastica, ricca di emozioni. Con Ilaria mai uno screzio, sempre uniti nell’affondare tutte le situazioni, veramente una compagna d’avventura eccezionale, oltre alla forte atleta ho scoperto una grande persona. La Transandes Challenge 2015 si chiude qui a Pocón, una grande avventura che ci ha regalato tante soddisfazioni. Adesso ci aspetta il lungo viaggio di rientro, con nel cuore tante immagini e momenti indimenticabili. Alla prossima avventura Ily, grazie di averla condivisa con me, hai dato ancora più valore a un’esperienza già di per sé meravigliosa.
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GS FORESTALE - OLYMPIA – VITTORIA a cura di GIANLUCA BARBIERI
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IL VERNISSAGE AL BIKE PARK VALLEVERDE. SOLE ALTO E NEVE LUCENTE HANNO RESO INDIMENTICABILE IL LANCIO DELLA NUOVA PARTNERSHIP TRA IL GS FORESTALE E DUE IMPORTANTI MARCHI UN SOGNO A CINQUE CERCHI ACCOMPAGNERÀ IL TEAM GUIDATO DA ALESSANDRO FONTANA, CHE DA QUEST’ANNO APRE A PIÙ AZIENDE SPONSOR SULLA MAGLIA. ALLA PRESENTAZIONE DEL TEAM 2015 LA VERA STORIA DELLA SUA ORIGINE
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Si è tenuta presso il Bike Park Valleverde di Pozzolo (VI) la presentazione del GS Forestale – Olympia – Vittoria. Una presentazione molto particolare, con tutta la stampa di settore e le tv nazionali e regionali presenti all’evento. Una location, uno scenario ed una presentazione unici, baciati dal sole e con la neve caduta negli ultimi giorni a fare da cornice agli allestimenti installati per l’occasione. Desideriamo portare a voi lettori il profumo dell’aria che si respirava all’Agriturismo Bike Park Valleverde: un clima solare, sereno, scherzoso, ed allo stesso tempo serio e determinato. La prima cosa balzata agli occhi dei presenti è stata la semplicità dei ragazzi di Fontana, seppur consapevoli di essere tra i migliori nel circuito dell’XCO in Italia. Un messaggio importante, che dovrebbe essere recepito anche dai tanti amatori che spesso traducono risultati di tipo amatoriale e magari distribuiti tra Enti ed FCI, in richieste assurde a sponsor e team. Evidente la volontà di sponsor come la Cicli Olympia, Vittoria, ProAction, Sidi, Selle SMP, PMP, Rudy Project, di collaborare con lo Stato Italiano e la FCI, per portare l’Italia dello sport e del ciclismo, quello vero, ad altissimi livelli, lavorando su ragazzi umili ma con obiettivi ben precisi. Infatti all’evento erano presenti tutti, dai Responsabili della Forestale, a quelli della FCI regionale e nazionale, nonché i referenti di tutti gli sponsor di questo importante team che, è inutile dirlo, sarà presente in tutti gli eventi nazionali ed internazionali che si disputeranno in Italia, non disertando gli importanti eventi internazionali che daranno lustro ai colori ed ai prodotti italiani. «Tutto è nato da una battuta: perché non creiamo un team chiamato Olympia – Vittoria? Porta bene!» Queste le prime scherzose parole di Marino Pizzo (Technical Manager Olympia) rivolte a Lisa Colombelli (Responsabile Commerciale Vittoria – Fox). Da lì il contatto con il GS Forestale che da quest’anno consentirà l’inserimento nelle proprie maglie di altri sponsor, arrivando così ad un accordo pluriennale tra le Aziende ed il Gruppo Sportivo; un accordo che è stato decisivo per dare vita ad un progetto ambizioso, un sogno mirato al Tricolore, già detenuto dal Team, all’Europeo che si terrà in Italia, ma anche a Mondiali ed Olimpiadi. Obiettivi che verranno perseguiti con la nuova Olympia Iron, montata in monocorona PMP, Selle SMP, ruote e coperture Vittoria e forcelle FOX. Proprio la predisposizione di questa bici all’Xco, vincitrice degli Awards 2014 ad Expobici, dovrebbe facilitare il conseguimento di questi obiettivi non impossibili da raggiungere. Insomma un Team, GS Forestale – Olympia – Vittoria che dovrebbe portare ad altissimi livelli il tricolore italiano in Italia e nel mondo. Ecco i paladini del GS Forestale – Olympia – Vittoria diretti da Alessandro Fontana: Luca Braidot, Campione Italiano XCO in carica, Mirco Tabacchi, Campione Italiano XCO 2013, insieme a Daniele Braidot, Nicolas Pettinà ed Alessia Bulleri.