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ECCELLENZE

CON L’IPERCONVERGENZA SI AFFRONTA L’EMERGENZA

L’Istituto ha reagito al lockdown del 2020 spostando in smart working migliaia di dipendenti in tempi rapidi e in modo sicuro, grazie alle tecnologie di Nutanix, Citrix e Hpe.

Nel 2020 l’inaspettato evento della pandemia ha costretto aziende ed enti della Pubblica Amministrazione a trasformarsi rapidamente, adottando lo smart working. Non per tutti è stato facile, ma quello di Inail può essere definito un caso di di successo. “La maggior parte dei dipendenti non aveva l’attrezzatura per lavorare in modo affidabile ed efficiente da casa”, racconta Flavio Mancini, Ict manager dell’l’Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro. “Ma siamo stati fortunati, perché avevamo già esperienza di infrastrutture agili come Nutanix, adottate fino ad allora nella service control room dell’Istituto, e avevamo già impiegato la tecnologia Citrix per realizzare soluzioni di Virtual Desktop Infrastructure”. La pregressa esperienza ha permesso a Inail di partire da un’idea già abbastanza definita e dunque di velocizzare i tempi del progetto. In tempi rapidi sono stati realizzati dei proof-of-concept e, per la fornitura di tecnologie, sono stati sfruttati i contratti già esistenti e ne sono stati attivati di nuovi. “Per prima cosa”, prosegue Mancini, “abbiamo riconvertito l’hardware Nutanix che avevamo già a disposizione per erogare subito i servizi di Virtual Desktop Infrastructure con Citrix. Questo ci ha consentito di partire praticamente subito dopo il lockdown”. Per lavorare da casa, una parte dei dipendenti ha potuto sfruttare il proprio Pc personale, un’altra è stata dotata di dispositivi portatili adatti allo scopo. “La proof-of-concept per lo smart working è stata molto dura”, spiega l’Ict manager, “Abbiamo stressato l’infrastruttura hardware e software ben oltre le esigenze, scoprendo di avere a disposizione un sistema molto resiliente, che ci avrebbe permesso di riprendere la continuità del business con un tempo di inattività minimo”. Anche i circa quaranta collaboratori (appartenenti all’ufficio preposto alla gestione dell’edilizia e dell’erogazione dei mutui ai dipendenti) che impiegano software di grafica e CAD potranno a breve usare questi strumenti in telelavoro, attraverso il software di Citrix. Un terzo ingrediente tecnologico del progetto sono i server di Hpe, a bordo dei quali operano i software per l’iperconvergenza e per la virtualizzazione desktop. Grazie alla scalabilità dell’architettura Nutanix e Hpe, i nodi iperconvergenti sono stati avviati in mezza giornata e senza comportare interruzioni nel lavoro dei dipendenti di Inail. Nel giro di un mese sono state attivate circa 4.300 utenze che operano in modalità Virtual Desktop Infrastructure. L’infrastruttura gestisce in modo efficace e sicuro circa 70mila sessioni attive al mese, della durata media di quattro ore ciascuna. Ora Inail punta a estendere l'accesso ai servizi

LA SOLUZIONE

L’architettura iperconvergente di Inail impiega server Hpe Proliant DX380 e Proliant DX2200, il sistema operativo Nutanix Acropolis (Aos), l’hypervisor Nutanix Ahv, i software di Citrix per applicazioni e desktop virtuali e software di grafica e CAD.

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in telelavoro a circa novemila utenti. E non è tutto. “Abbiamo avuto modo di toccare con mano i vantaggi dell’hypervisor Nutanix”, assicura Mancini, “e pensiamo possa essere una scelta vincente quella di estenderne l’uso a tutta la nostra farm”. Inoltre, nell’ottica di operare da Polo Strategico Nazionale, Inail sta acquisendo carichi elaborativi di altri Enti, oltre a erogare da più di un anno i servizi del Ministero della Salute. “Sicuramente l’infrastruttura hardware andrà potenziata”, conclude Mancini, “e penso proseguiremo nella direzione di architetture convergenti e iperconvergenti, aperte anche al cloud pubblico. Già oggi la piattaforma è sì all’interno del nostro data center, ma è cloud-ready”.

UN TUFFO NELLA STORIA, GUIDATI DALLA TECNOLOGIA

Con il supporto di Oracle Consulting, sono state realizzate una piattaforma per l’acquisto di biglietti e un’app che aiuta i turisti a rispettare le regole del distanziamento sociale.

Una delle più incredibili attrazioni turistiche italiane ha deciso di appoggiarsi alla tecnologia per affrontare le difficoltà della situazione pandemica e garantire (lockdown permettendo) la fruibilità delle sue bellezze nel rispetto delle esigenze di distanziamento sociale. Il Parco Archeologico di Pompei, dopo mesi di chiusura, lo scorso febbraio ha riaperto i battenti presentando una nuova piattaforma per l’acquisto di titoli di ingresso e una nuova applicazione mobile che permette ai turisti di visitare il luogo in tutta sicurezza. Supportato dal Ministero per i Beni Culturali, le Attività e il Turismo, l’ente di gestione del sito archeologico ha potuto realizzare il progetto con l’aiuto di Oracle Consulting, la divisione consulenziale di Oracle Italia, che in quel momento già stava collaborando con il Ministero per una più ampia iniziativa di trasformazione digitale del settore turistico. L'obiettivo era duplice: consentire il ritorno dei visitatori a Pompei, in tutta sicurezza, e far leva sulla tecnologia per aiutare il parco archeologico a recuperare terreno, minimizzando per quanto possibile le criticità di questo momento storico. A causa delle restrizioni in corso, il team di persone coinvolte nel progetto ha lavorato in remoto, riuscendo in sole sei settimane a lanciare la prima release dell’applicazione mobile, battezzata

Parco Archeologico di Pompei

MyPompeii. “Riaprire il sito di Pompei ai turisti dopo l’ennesima chiusura dovuta al covid-19 è stato difficile”, racconta Alberto Bruni, responsabile del progetto Safety & Security per il Ministero dei Beni Culturali, Parco Archeologico di Pompei. “Oracle Consulting ci ha supportato in questa sfida

LA SOLUZIONE

MyPompeii è un’app per telefoni Android che permette l’accesso al parco archeologico tramite scansione di QR Code o del codice a barre riportato sul biglietto, oppure inserendo manualmente il numero d’ordine. Tramite geocalizzazione, l’utente vede su una mappa la propria posizione nell’itinerario di visita selezionato e i punti di interesse. L’app invia una notifica in caso di affollamenti lungo il percorso o di comunicazioni da parte dello staff del sito archeologico. realizzando in cloud, in sole sei settimane, la prima versione della nostra nuova piattaforma per i turisti”. Di piattaforma si tratta, e non di semplice app per smartphone, dato che MyPompeii gestisce tutte le fasi dell’esperienza di visita turistica, e dall’acquisto del biglietto, all’ingresso (tramite lettura di codice QR) e fino alla visita guidata del parco archeologico, attraverso una scelta di itinerari e nel rispetto delle distanze di sicurezza. Il turista, infatti, viene avvisato con una notifica in caso di possibili assembramenti durante il percorso scelto, mentre le autorità del Parco ricevono sulla piattaforma dati anonimizzati sulla circolazione dei visitatori e sui feedback lasciati dagli utenti. Nonostante l’ulteriore giro di vite sulle misure di sicurezza abbia poi imposto nuove chiusure, il caso di Pompei è rappresentativo di come la tecnologia possa felicemente contribuire al sostegno del settore turistico. A emergenza terminata, applicazioni come MyPompeii resteranno utili per accompagnare i turisti a fare un salto nella storia, ma con tutta la comodità e la velocità dell’esperienza digitale.

LUCE E CALORE PASSANO DAL MULTICLOUD

La società software torinese ha rinnovato grazie a Retelit la piattaforma con cui eroga servizi ad aziende del comparto energia, ottenendo maggiore velocità e altri vantaggi.

Il mondo dell’energia si trasforma attraverso il cloud. Ne è esempio la storia di Wattsdat, una società di servizi torinese nata nel 2014, che definisce sé stessa come “software as a service company”. La sua offerta è imperniata su una piattaforma cloud, Digital Energy, che permette alle aziende fornitrici di energia elettrica e gas di gestire tutte le principali attività e tecnologie, consumi, produzioni, prezzi, tariffe, acquisizione di clienti, contabilizzazione delle fatture. Su questa piattaforma poggiano oltre 200mila contatori gestiti e altrettante fatture erogate al mese. Wattsdat necessitava di un servizio in cloud performante, veloce e sicuro, adeguato alle esigenze operative e di performance della piattaforma Digital Energy. Più che un cloud, un multicloud, cioè un ambiente in cui possono essere accostate risorse di cloud privato e pubblico, anche di diversi fornitori. L’azienda torinese desiderava anche poter disporre di un’infrastruttura flessibile

LA SOLUZIONE

Wattsdat attualmente utilizza poco meno di cinquanta virtual machine in ambiente Retelit, per un totale di 101 Cpu, 468 GB di memoria e 15 TB di storage. Si avvale, inoltre, di servizi di connettività a 200 Mbps e di un collegamento di rete in fibra ottica per l’headquarter di Torino, potendo così ottenere una maggiore velocità di trasmissione e di lavoro sulle macchine in cloud.

e scalabile, in ottica di future espansioni. Nel 2019 si è dunque rivolta a Reteil per avviare un percorso di rinnovamento tecnologico basato sull’adozione di macchine virtuali in multicloud, per ottenere connettività in banda ultralarga. La prima fase del processo ha portato all’implementazione

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in multicloud delle prime venti virtual machine di un servizio di connettività Internet Cloud, di data backup e di fornitura di licenze Microsoft in modalità Spla (Services Provider License Agreement). Retelit ha poi continuato a seguire il proprio cliente attraverso il team dedicato al cloud. Attualmente Wattsdat impiega una quarantina di macchine virtuali in multicloud. Dalla fine del 2020 un collegamento di rete in fibra ottica del quartier generale di Torino (ubicato all’interno dell’Environment Park) consente all’azienda di avere una più elevata velocità di trasmissione e di lavoro sulle macchine in cloud. “Wattsdat è una realtà in forte crescita che ha chiuso l’anno con un raddoppio di fatturato e aperto il 2021 con in portafoglio una crescita di oltre il 30%”, racconta l’amministratore delegato, Massimo Vitali. “Grazie a Retelit non solo abbiamo trovato un partner affidabile, ma anche un fornitore in grado di dare soluzioni alle nostre esigenze reali. Puntare sul multicloud è stata una scelta lungimirante rispetto alle esigenze gestionali presenti della nostra piattaforma e a quelle future e ci consentirà, con altre soluzioni cloud di Retelit, di aprirci anche a nuove esigenze dei clienti. Questo, oltre agli altri plus già riscontrati a livello operativo in termini di autonomia, da un lato ci consente un provisioning di macchine virtuali che può essere gestito senza vincoli e dall’altro ci assicura alti standard di sicurezza grazie a un’infrastruttura che prevede backup automatico e consente di fare disaster recovery in maniera intuitiva, semplicemente replicando le macchine virtuali in cloud”.

L’INSIGHT È IL MIGLIOR COMPAGNO DI VIAGGIO

Con la tecnologia di Microsoft e la metodologia DevOps, lo storico tour operator ha dato concretezza alla propria strategia “data-driven”, con l’obiettivo di migliorare l’offerta e il servizio clienti.

Il mondo del turismo è in attesa di ripartire dopo il difficile periodo della pandemia. Ma intanto l’innovazione non si è mai arrestata. Alpitour, storico tour operator che negli anni ha costruito una filiera completa di servizi, ha adottato un approccio “data-driven”, cioè basato sui dati, per fronteggiare i più giovani operatori nativi digitali. “Nel 2018”, racconta Francesco Ciuccarelli, chief information officer e chief technology officer dell’azienda, “abbiamo deciso che i nostri asset e il nostro brand potevano addirittura essere un valore aggiunto e non una zavorra per competere con società leggere, costruite su valori intangibili, solo sulle relazioni”. Il segreto era sfruttare il patrimonio di dati provenienti dai diversi “mondi” della società (il turismo organizzato, gli hotel, i trasporti, le agenzie di viaggio partner e l’online), trasformandoli in informazioni preziose per garantire ai clienti la migliore esperienza di vacanza possibile. “Digitalizzazione e internazionalizzazione sono diventati i due mantra di Alpitour”, prosegue Ciuccarelli. “L’attività nel reparto IT, a partire dal 2018, è stata intensa. Dovevamo guardare al futuro, e così progettammo un nuovo modello organizzativo, nuovi dipartimenti. E nel 2019 decidemmo di accelerare ulteriormente. Dal punto di vista del business fu l’anno migliore, ma proprio per questo i sistemi entrarono in crisi, ci accorgemmo che solo con le nostre forze non potevamo farcela”. Nacque così il programma Innova, concepito come una vera spinta di trasformazione del gruppo a partire dai processi di vendita. Fu creato un team misto di un centinaio di persone, con competenze differenti e provenienti da tutte le unità. “Oggi”, assicura Ciuccarelli, “ciò che facciamo all’interno di questo programma, anche in modalità agile, produce risultati migliori delle attese”. Dopo un comprensibile momento di esitazione, in seguito al primo lockdown del 2020 il percorso è ripartito con più forza di prima, potendo contare su un vero partner tecnologico. “Microsoft era già presente in azienda quando sono arrivato”, spiega Ciuccarelli, “e d’altra parte il mio rapporto con la multinazionale era iniziato ben prima del mio ingresso in Alpitour. Invece di giocare in difesa abbiamo deciso di investire in questa relazione, imboccando anche direzioni nuove”. La prima di queste nuove direzioni è il progetto della data platform, una piattaforma centralizzata di Gruppo, governata da un data officer. Con il supporto del partner Reply, Alpitour ha usato gli Azure Data Services e il software di business

LA SOLUZIONE

Alpitour utilizza Microsoft 365 e una intranet basata su SharePoint Online. Con Dynamics 365 è stato possibile integrare le funzione Erp con gli strumenti Crm. La soluzione basata su Dynamics Crm per il tour operator è stata rilasciata per prima, seguita da quelle per il business degli hotel e per la compagnia aerea. Più recentemente è iniziato lo sviluppo delle attività per il customer service.

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intelligence e visualizzazione dati Power BI per realizzare una “piattaforma di dati”, che sfrutta la flessibilità della Power Platform di Microsoft. L’abbinata con Dynamics 365 ha permesso di ottenere completezza, omogeneità e integrazione dei dati, aspetti che Alpitour aveva cercato invano nei prodotti pacchettizzati disponibili sul mercato. “La data platform è ora centrale per tutte queste applicazioni e l’infrastruttura di cloud pubblico basato su Azure fa da pilastro e collante per il percorso di digitalizzazione di Alpitour dall’on-premise verso il cloud”, spiega il Cio e Cto. L’altra nuova direzione intrapresa è la metodologia DevOps, per cui è stata creata una vera e propria “software factory”. “Oggi i processi DevOps li stiamo portando anche nel progetto di sviluppo del Crm all’interno del programma Innova, e le pratiche sono diventate per noi un vero e proprio strumento di change management”, aggiunge Ciuccarelli.

MECSPE

Quando: 10-12 giugno Dove: Bolognafiere, Bologna Perché partecipare: per scoprire novità di stampa 3D, software di simulazione e progettazione, sistemi di robotica e automazione, sensoristica e altre tecnologie di industria 4.0. Mecspe per la prima volta darà visibilità ai Competence Center italiani, voluti dal Piano Industria 4.0 e dal Ministero dello Sviluppo Economico.

MOBILE WORLD CONGRESS

Quando: 28 giugno - 1 luglio Dove: Fira Gran Via, Barcellona Perché partecipare: la kermesse barcellonese (quest’anno organizzata nel rispetto delle regole di sicurezza e in collaborazione con l’Oms) proporrà come sempre il meglio delle nuove tecnologie per il mobile in arrivo sul mercato, dagli smartphone ai servizi di telecomunicazione.

VIRTUAL COMPUTEX TAIPEI

Quando: 31 maggio - 30 giugno Dove: https://virtual.computextaipei.com.tw/ Perché partecipare: alla fiera tradizionale quest’anno si affianca una piattaforma virtuale, che permetterà di esplorare le vetrine dei vendor, seguire keynote e lanci di prodotto, chattare con espositori e buyer.

INTERNET OF MANUFACTURING

Quando: 24-27 maggio Dove: https://www.manufacturingx0.com/ Perché partecipare: per fruire fino a tre ore di contenuti live al giorno, fra cui presentazioni di case history, panel di discussione, sessioni di formazione e tour virtuali guidati.

IL FUTURO DEL LAVORO E IL DIGITALE

Quando: 27 maggio Dove: https://www.theinnovationgroup. it/events/il-futuro-del-lavoro-e-il-digitalesmart-working-e-governo-dei-lavoria-distanza-teledidattica-istruzioneformazione-e-competenze/?lang=it Perché partecipare: La webconference di The Innovation Group è dedicata a temi di grande attualità, come il lavoro agile, lo smart working e la teledidattica. Si parlerà di software, infrastrutture, cybersicurezza e aspetti legali.

VIVATECH

Quando: 16-19 giugno Dove: Paris Expo, Parigi, e online su https://vivatechnology.com/ Perché partecipare: in questa quinta edizione “ibrida”, la fiera parigina si focalizzerà sulle nuove tendenze, sulle startup più promettenti, sulle tecnologie per l’ambiente, la sanità e le smart city. In vista di possibili variazioni di data, suggeriamo ai lettori di consultare i siti Web degli organizzatori.

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