CONCRETE NEWS Settembre/Dicembre 2019

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TECNOLOGIA DEL CALCESTRUZZO - OPERE CIVILI E INFRASTRUTTURE - PAVIMENTAZIONI INDUSTRIALI E MASSETTI - INDUSTRIA DEGLI INERTI PREFABBRICAZIONE E MANUFATTI IN CALCESTRUZZO - MONITORAGGIO, RIPRISTINO E CONSOLIDAMENTO - DEMOLIZIONE E RICICLAGGIO

Filiera del calcestruzzo e della prefabbricazione

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Supply chain of concrete eand precast industry Filiera del calcestruzzo della prefabbricazione

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Intervista esclusiva con il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti

Paola De Micheli N° 1 - 2019


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Editorale

Editoriale

Fabio Potestà

Alberto Finotto

Giacomo Grassi

Il tempo delle iniziative concrete Cari Lettori, La pubblicazione di una nuova rivista in formato cartaceo - e con una distribuzione superiore alle 10.000 copie - è un’iniziativa forse anche più coraggiosa del lancio nel 2016 della fiera GIC-Giornate Italiane del Calcestruzzo (Italian Concrete Days), manifestazione di respiro e riferimento internazionale la cui 3ª edizione si terrà a Piacenza dal 29 al 31 ottobre 2020. Avendo acquisito - come editore e come osservatore del comparto - un’approfondita conoscenza del settore del calcestruzzo e alla luce del difficile contesto economico che ha contraddistinto gli ultimi dieci anni delle costruzioni in Italia, con questa nuova testata vogliamo offrire agli operatori del settore uno strumento culturale non solo di informazione e aggiornamento, ma anche dalla forte valenza promozionale incentrata su prodotti e servizi che siano rivolti a un target di lettori altamente qualificato. Le più innovative realizzazioni tecnico-scientifiche e commerciali delle aziende del calcestruzzo devono poter avere a disposizione uno strumento nuovo che ne valorizzi il forte impegno di ricerca e di investimenti. Trovo davvero sconcertante lo stato di decadenza e ignavia in cui si è costretto un Paese come il nostro - un Paese che negli anni del boom economico è stato capace di costruire in brevissimo tempo la sua più importante arteria di comunicazione, quell’Autostrada del Sole che ha così tanto contribuito allo sviluppo economico (ma anche all’immagine di forte competitività) della nostra Nazione. Invece da decenni l’Italia ha drasticamente ridotto i propri investimenti in nuove opere infrastrutturali come nella manutenzione di quelle già esistenti, mettendo a rischio in modo preoccupante e drammatico tutte quelle attività produttive che hanno consentito all’Italia di diventare il secondo Paese manifatturiero a livello continentale. Anche gli eventi tellurici e i sempre più violenti fenomeni meteorologici che sempre più frequentemente colpiscono il nostro territorio richiedono interventi urgenti per la salvaguardia del suolo e dell’incolumità delle persone, facilitando iniziative nell’edilizia sia pubblica che privata che possano mettere in sicurezza le nostre realtà urbane, agricole e montane. Questa situazione di enorme disattenzione programmatica, già ben nota ai numerosi governi che si sono succeduti in questi ultimi anni, non ha ancora trovato una soluzione efficace - anche a causa della quantità e della complessità delle norme esistenti e della lentezza di un apparato burocratico che rallenta assai più che in qualsiasi altro Paese occidentale l’avvio di qualsiasi iniziativa concreta. Nonostante ciò, qualcosa si sta muovendo e l’esempio che sta dando la città e la gente di Genova - anche sotto il profilo istituzionale - successivamente alla tragedia del Ponte Morandi è più di un segnale di speranza, a conferma che l’Italia reagisce sempre con le migliori energie ideali e fattive nelle circostanze di maggiore difficoltà. Poiché si intravede all’orizzonte un possibile rallentamento dell’economia mondiale, siamo certi che il poter riavviare interventi strutturali sul territorio nazionale sarebbe di grande giovamento per l’economia del nostro Paese. Questa nuova onda di progetti e decisioni consentirebbe alle imprese di costruzione italiane sopravvissute a una così difficile congiuntura - ma anche a tutta la loro filiera di fornitori ed erogatori di servizi - di poter ritornare a svolgere un ruolo chiave dopo essere state per anni protagoniste mirabili soprattutto all’estero, con opere di ingegneria che ancora oggi testimoniano le immense capacità dei contractor italiani nella realizzazione di grandi opere (e specificamente di grandi opere basate sull’ingegneria del calcestruzzo). Nel ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo primo numero di Concrete News e in modo particolare il neoministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, l’onorevole Paola De Micheli e il presidente di Federbeton, l’ingegner Roberto Callieri, ci auguriamo che possiate trovare interessanti i contenuti di questa nuova testata che d’ora in avanti sarà a vostra disposizione come piattaforma di interscambio informativo. La nostra recondita speranza è che Concrete News riesca a far comprendere anche ai responsabili del mondo politico e istituzionale che il calcestruzzo è un materiale tecnologicamente sempre più sofisticato e assolutamente imprescindibile per lo sviluppo infrastrutturale di qualsiasi Paese, città e in ogni parte di territorio antropizzato (nel senso attuale di una sostenibilità ambientale seria) e che il fenomeno della cosiddetta “cementificazione” svanisca come pratica diffamatoria di un intero mondo produttivo. Quel mondo del calcestruzzo che guarda ancora, con responsabilità e ottimismo inesauribile, allo sviluppo delle città del futuro. Buona lettura.

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Somari

Periodico associato a

Sommario

Settembre/Dicembre 2019 - Anno 1 Filiera del calcestruzzo e della prefabbricazione

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del calcestruzzo e della prefabbricazione SupplyFiliera chain of concrete and precast industries R

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News ................................................... p.8 Cover Story - Intervista esclusiva a Paola De Micheli ................................p.20

Opere Civili e Infrastrutture Callieri: “La ripresa è possibile con le grandi opere” ..............................p.24 La svolta verso il futuro non può aspettare ..p.26 Una nuova scultura in cemento e acciaio per Genova ..........................................p.28 Dall’alto di un’idea .................................p.34 A Milano il getto dei record ....................p.36 Produzione da record per il tunnel del Brennero .......................p.40 Casseforme d’autore .............................p.44 La visione precisa .................................p.48 Re della montagna ................................p.52 Calcestruzzo per andare in quota ............p.56

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Prefabbricazione e Manufatti in Calcestruzzo Semplificazione e opere sono le parole d’ordine ........................ p.108 Missione in Kuwait .............................. p.110 La posatrefoli che conquista l’estero .........p.112

Industria degli Inerti Lo sbarco in terra sarda ...................... p.114 Potenza articolata ............................... p.116 Propellente di innovazione .................... p.120

Pavimentazioni Industriali & Massetti Una corretta stratigrafia per un pavimento di qualità .................. p.122 L’arte del massetto ............................. p.124 Resistenza e durabilità fanno rima con Dramix ........................ p.126 Quarant’anni e non sentirli ................... p.128 Il massetto è... mobile ......................... p.130

Demolizione e Riciclaggio Demolizione nel Canton Ticino ............... p.134 I cavalieri dell’idrodemolizione ................ p.138 Operazioni in alta quota ....................... p.142

Tecnologia del Calcestruzzo Sulla Torre del mondo ............................p.60 Miscela in assetto mobile .......................p.64 L’eco-valore del reso ..............................p.66 Maestro di scena .................................p.68

Calcestruzzo Preconfezionato

La voce delle Associazioni Ecco l’Italian Mixer Map ....................... p.144 Un 2019 da incorniciare ..................... p.146

Normative e Certificazioni Come cambia il sistema di accesso agli appalti ......................................... p.148

La filiera del concrete per uno sviluppo a prova di futuro ............p.72

Tecnologia e Innovazione Sopra l’orizzonte ...................................p.74 L’Autobetoniera diventa ibrida .................p.78 Bucher Cosmix per le sfide più difficili .......p.80 Il cantiere diventa versatile .....................p.83 Freccia d’Oriente ..................................p.88 Il funambolo del calcestruzzo ..................p.90 La topless per cantieri de luxe ................p.94 Leggera sui tetti ...................................p.98 Il sistema iLS per standard unici ........... p.102 Dalla Cina con fulgore .......................... p.104

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148 Fiere ed Eventi Da Concretezza 2019 le proposte per il futuro del comparto .................... p.152 L’impeto e l’orgoglio ............................. p.154 Conto alla rovescia per il GIC 2020 ....... p.156

Direttore Responsabile Fabio Potestà Responsabile Editoriale Alberto Finotto Giacomo Grassi Collaboratori Roberto Ambra Grafica e impaginazione Romina Testino grafica@mediapointsrl.it Fotografia Archivio Concretenews Ufficio traffico Daniela Chiusa daniela.chiusa@mediapointsrl.it Direzione e redazione MEDIAPOINT & COMMUNICATIONS SRL Corte Lambruschini Corso Buenos Aires, 8/7 16129 Genova - Italy tel. +39-010-5704948 fax +39-010-5530088 redazione@concretenews.it Pubblicità Italia ed estero tel. +39-010-5704948 fax +39-010-5530088 adv@concretenews.it Pre-stampa e stampa Euro Grafica - Genova Registrazioni Tribunale di Genova n.27/2011. Camera Commercio di Genova, R.I. N.O 395768 del 5 novembre 2001 Registro operatori di comunicazione N.O 022258 del 20 gennaio 2012 Comunicazione agli abbonati Art. 10 Legge 675/96. I dati personali contenuti negli archivi della casa editrice “Mediapoint & Communication Srl” sono utilizzati solo dalla casa editrice e solo per perfezionare gli obblighi derivanti dagli abbonamenti. Tutti gli abbonati possono chiedere in qualsiasi momento l’aggiornamento o la cancellazione dei propri dati. Responsabile: Fabio Potestà Testi e foto a riproduzione vietata senza consenso della casa editrice. Legge 1396/42, art. 7, Reg. 18 © Copyright 2019

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News

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SULLA TORINO-SAVONA

Un altro colpo alle infrastrutture DOPO IL CEDIMENTO DEL VIADOTTO AD ALTARE (SV) SULL’AUTOSTRADA A6 LO STATO DELLE INFRASTUTTURE FINISCE DI NUOVO SOTTO LA LENTE DI INGRANDIMENTO. RESTA IL DUBBIO SULLE COMPETENZE DI GESTIONE DI MOLTE INFRASTRUTTURE DA NORD A SUD

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l crollo di una porzione del viadotto “Madonna del Monte” tra Savona e Altare sull’autostrada A6, avvenuto il 24 novembre a causa di una frana che si è staccata dal costone di una collina adiacente, ha posto ancora una volta l’attenzione sul tema dei controlli infrastrutturali in Italia. E se da una parte l’obiettivo comune è senz’altro quello di instaurare procedure di controllo efficaci che possano prevenire le tragedie, dall’altro vi è l’esigenza di dissipare i dubbi su chi abbia in carico il dovere di svolgere gli esami medesimi. In seguito a un’indagine effettuata da Anas è emerso che 1.425 viadotti in tutta Italia risultano senza un proprietario e un gestore identificato, uniti ad altri 983 di proprietà e gestione Anas e 586 di altri enti e gestori siano essi Comuni, Province, Regioni, Concessionari autostradali o consorzi. Nella speciale graduatoria delle opere “orfane” la Campania è in testa a quota 307 seguita dalla Sicilia con 266 e dalla Calabria con 150. Come è normale che sia, di fronte a questa situazione l’allarme si è diffuso con rapidità. Una parte dei ponti esistenti, in particolare quelli di età superiore ai 50 anni che non hanno beneficiato di pratiche d’ispezione e manutenzione sistematiche, risultano piuttosto degradati. Un calcolo sommario ma comunque attendibile indica in decine di miliardi di euro le risorse che andrebbero impiegate per rendere sicura in tempi brevi l’intera rete italiana. In un recente convegno promosso dal Collegio dei tecnici dell’Acciaio (CTA), dall’Istituto italiano della Saldatura (IIS) insieme all’Associazione italiana calcestruzzo armato e precompresso (AICAP) e al Collegio dei tecnici dell’industrializzazione edilizia (CTE) è emerso che con un approccio che consideri la collaborazione tra più specializzazioni si possano ottenere benefici ed economie sulla cifra. Inoltre un criterio di ispezione basato sull’analisi di rischio consentirebbe di definire le priorità di intervento e quindi l’impiego più razionale delle risorse disponibili. Autostrade, dal canto suo, affiderà a una società esterna il monitoraggio su ponti e viadotti. Le attività di monitoraggio e sorveglianza di legge sulle opere d’arte saranno quindi affidate a una primaria realtà del settore di livello

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Gli osservati speciali - - - - - - - -

VIADOTTO BORMIDA, AUTOSTRADA A26, ALESSANDRIA, KM 58+292 PONTE SULLA STATALE DEL MONFERRATO, MIRABELLO MONFERRATO (AL), KM 077+420 PONTE SCRIVIA, AUTOSTRADA A7, BUSALLA (GE), KM 111+360 VIADOTTO COPPETTA, AUTOSTRADA A7, SERRA RICCO’ (GE), KM 117+570 PONTICELLO AD ARCHI, AUTOSTRADA A10, ARENZANO (GE), KM 016+782 SOTTOVIA SCHIANTAPETTO, AUTOSTRADA A10, SAVONA, KM 39+680 VIADOTTO VEGNINA, AUTOSTRADA A26, CAMPO LIGURE (GE), KM 018+111 VIADOTTO BISCIONE CARREGGIATA SUD, AUTODTRADA A26, CAMPO LIGURE (GE), KM 19+268

internazionale, la cui selezione è già stata avviata. Queste attività non verranno più effettuate pertanto da Spea Engineering, società controllata dalla stessa Autostrade per l’Italia (Aspi). La svolta, recente, è stata annunciata dall’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, Roberto Tomasi. Il gruppo ha anche respo noto che entro la fine dell’anno sarà conclusa l’attività di verifica e asseverazione su tutte le 1.943 opere d’arte della rete di Autostrade per l’Italia, attività iniziata nel mese di ottobre 2018 e svolta da società di ingegneria esterne. Sempre sul fronte dei monitoraggi, il nuovo ad ha informato il Cda che Autostrade per l’Italia «sta sviluppando operativamente dal mese di maggio 2019 un innovativo sistema digitale per consentire la più efficiente gestione del patrimonio infrastrutturale, dalla fase di ispezione fisica fino al completamento delle attività di manutenzione».

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TECNOLOGIA INNOVATIVA

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Il Sistema Penetron per la nuova Cantina Mionetto

TECNOLOGIA INNOVATIVA

In Cina il ponte in calcestruzzo più grande al mondo stampato in 3D E’ stato inaugurato nella città di Tianjin, in Cina, il ponte in calcestruzzo realizzato con stampante 3D più grande al mondo. La struttura è stata modellata su un ponte ad arco in pietra di 1.400 anni fa. Con una dimensione pari a circa la metà di quella del ponte Zhaozhou, il più antico ponte di pietra ad arco ogivale del mondo, la struttura stampata è stata ideata da un gruppo di ricerca guidato dal professor Ma Guowei dello Hebei University of Technology. Il nuovo ponte ha una lunghezza di circa 28,1 metri ed è anche noto come ponte Anji; si trova sulle sponde del fiume Xiaohe nella contea di Zhaoxian, nella provincia di Hebei in Cina settentrionale e fu costruito durante la dinastia Sui (581-618). “Abbiamo utilizzato materiali speciali in calcestruzzo e un dispositivo di stampa 3D sviluppato da noi stessi - ha detto il professor Ma Guowei -rispetto all’ingegneria tradizionale, la tecnologia di stampa del calcestruzzo in 3D può far risparmiare circa un terzo dei materiali da costruzione e due terzi della manodopera”.

Il Sistema PENETRON® è stato utilizzato nella realizzazione delle strutture interrate della nuova cantina Mionetto, a Valdobbiadene (TV). Nello specifico, Penetron® Admix è l’elemento più importante del Sistema: viene aggiunto come additivo al “mix design” del calcestruzzo in fase di confezionamento, per ottenere un’impermeabilizzazione integrale, capillare e attiva nel tempo della matrice strutturale. Questa tecnologia innovativa, grazie all’esclusiva formulazione di componenti reattivi, riduce drasticamente la permeabilità del calcestruzzo e le fessurazioni per eccessivo gradiente termico o per ritiro igrometrico contrastato, aumentando le caratteristiche prestazionali della struttura.

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INDUSTRIA DEL CEMENTO

Bruno Pillon al vertice di HeidelbergCement Francia HeidelbergCement ha nominato Bruno Pillon presidente delle attività francesi del gruppo e per le controllate Ciments Calcia, Unibéton, GSM, Socli e Tratel. Bruno Pillon, 55 anni, è entrato nel gruppo nel 2013 assumendo la posizione di Direttore della catena di approvvigionamento Francia/Belgio, divenendo poi Direttore vendite, marketing e comunicazione nel 2016. Ingegnere civile e titolare di una laurea DESS in commercio estero conseguita a Panthéon-Sorbonne nel 1988, Bruno Pillon ha iniziato la sua carriera presso il Ministero degli Affari Esteri d’oltralpe, dove era responsabile del lavoro e della manutenzione del patrimonio immobiliare francese nel Regno Unito. Dal 1990 ha operato in Glauser International, una società di costruzioni, che gli ha rapidamente affidato incarichi di alta responsabilità: direttore dei lavori a Londra, poi in Pakistan. Quindi, direttore commerciale e business developer a Parigi. Dal 2001 al 2013 è stato CEO di BravoSolution France, una società supportata da Italcementi che opera nella vendita di software per la catena di fornitura (licenze e modalità SaaS) e la consulenza strategica e operativa sull’ottimizzazione dei costi. È grazie a questa esperienza che entrerà a far parte di Ciments Calcia, all’epoca anchìessa una consociata di Italcementi, prima di essere acquisita da HeidelbergCement.

TECNOLOGIA INNOVATIVA

Col progetto Milk Brick il latte fa diventare il calcestruzzo più “green” Il progetto Milk Brick si è aggiudicato il Premio Speciale Italcementi. Milk Brick ha come obiettivo la riduzione del consumo di acqua nella produzione di calcestruzzo grazie alla valorizzazione del latte di scarto dell’industria casearia attraverso la separazione e il successivo recupero della caseina e dell’acqua per sviluppare materiali per l’edilizia. Il riconoscimento è stato conferito in occasione del Premio Gaetano Marzotto, la principale startup competition che sostiene le nuove idee, attiva l’impresa italiana e porta la sua

innovazione nel mondo. La finale si è svolta al Link Campus University di Roma alla presenza di tutte le start-up selezionate per le differenti categorie

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del premio. Nell’edizione 2019 sono stati inviati 5.000 progetti, con 384 finalisti selezionati. Fra i partner del Premio anche quest’anno c’è stata Italcementi.

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News PAVIMENTAZIONI INDUSTRIALI & MASSETTI

Ci ha lasciato Adriana Spazzoli solo un mese dopo il marito Giorgio Squinzi Si è spenta a Milano all’età di 71 anni Adriana Spazzoli, vedova del patron di Mapei Giorgio Squinzi (scomparso il 2 ottobre scorso) e Vicepresidente dell’azienda. Romagnola di Forlì, Adriana Spazzoli aveva sposato Squinzi nel 1971 nella sua terra, a Bertinoro. Nel tempo ha contribuito alla crescita del marchio Mapei come direttore del riparto Marketing e delle tante attività sportive ad esso collegate: era anche vicepresidente del Sassuolo Calcio. La notizia è apparsa anche sull’account Twitter di MapeiSport. “La dottoressa Adriana Spazzoli è tornata al fianco del dottor Giorgio Squinzi. Non smetteremo di ‘pedalare’ anche per lei, che insieme al marito ha guidato Mapei SpA e ognuno di noi con carisma, competenza, rigore, passione e umanità. Che riposino in pace, insieme”.

Wacker Neuson perfeziona la vendita della divisione lisciatrici per pavimenti in calcestruzzo a Husqvarna

Wacker Neuson ha perfezionato la vendita a Husqvarna della divisione delle lisciatrici per pavimenti in calcestruzzo. Husqvarna ha acquisito tutto il ramo comprendente prodotto, ricerca e sviluppo oltre che la produzione delle lisciatrici. I macchinari faranno parte della divisione costruzioni dell’azienda. Le vendite nello specifico segmento di mercato nel 2018 sono state di circa 150 milioni di corone svedesi. Motivo che ha contribuito a indurre Husqvarna a concludere positivamente l’operazione di acquisizione. All’inizio del prossimo anno saranno lanciati i primi prodotti della nuova gamma marchiata Husqvarna.

OPERE CIVILI E INFRASTRUTTURE

Doka per l’ampliamento della metropolitana di Sydney Doka sta intervenendo nei lavori di ampliamento della rete della metropolitana di Sydney, in Australia, che verrà potenziata nella zona del centro città con la costruzione di 31 stazioni e 66 chilometri di nuova ferrovia. Nell’ambito del progetto infrastrutturale, Doka fornisce servizi di ingegneria della cassaforma, materiale e attrezzature per i tunnel. Nello specifico, Doka sta usando il suo sistema di supporto SL-1 per completare i lavori di realizzazione delle gallerie, soprattutto laddove le stesse formano degli incroci. Il sistema

modulare SL-1 fornisce soluzioni di cassaforma per sezioni di tunnel molto diverse e si adatta a ogni tipo di carico da sostenere. Le travi, i montanti e i supporti SL-1, che possono essere utilizzati con varie configurazioni, prevedono tempi di installazione brevi. Il completamento dei lavori è previsto per il 2024, dopodiché la capacità della metropolitana di Sydney passerà da 24.000 a 40.000 clienti all’ora.

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News

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IMPIANTI DI BETONAGGIO

Il Liebherr Betomat 4-600 per l’impianto Fröschl Beton di Innsbruck La torre di miscelazione Liebherr Betomat 4-600 di Fröschl Beton, da poco installata, fornisce calcestruzzo preconfezionato alle imprese edili nella zona di Innsbruck (Austria). Fröschl Beton, grazie al suo nuovo impianto, punta ad assumere un ruolo sempre più importante all’interno del mercato nazionale e non solo. La soluzione Betomat adottata consente il funzionamento di due impianti di miscelazione completamente separati all’interno di un’unica torre di miscelazione. Le caratteristiche dell’impianto rispondono alla perfezione alle esigenze produttive: il Betomat ha una capacità che arriva a 600 metri cubi di inerti in nove camere. La torre di miscelazione viene alimentata con aggregati tramite due tramogge e un potente elevatore a tazze da 200 mc/h. L’impianto ha sette silos da circa 840 t per i leganti e il nuovo impianto di miscelazione è dotato di due sistemi: un miscelatore ad anello con agitatore e un miscelatore a doppio albero. La produzione teorica è di circa 160 mc/h. Grazie alle linee di pesatura separate, due veicoli possono essere caricati contemporaneamente con diversi tipi di calcestruzzo, rendendo l’impianto di miscelazione altamente efficiente e flessibile.

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Fiere ed Eventi OPERE PUBBLICHE

La pista ciclabile Pacengo-Ronchi realizzata con calcestruzzo Betonrossi

CONEXPO – Las Vegas (USA), 10-14 Marzo www. conexpoconagg.com

SAMOTER – Verona (Italia), 21-25 Marzo www.samoter.it

UK CONCRETE SHOW – Birmingham (Inghilterra), 25-26 Marzo www.concreteshow.co.uk

BEBOSA – Willingen (Germania), 26-28 Marzo www.bebosa.com

SMOPYC – Saragozza (Spagna), 1-4 Aprile www.smopyc.es

BIBM CONGRESS – Copenhagen (Danimarca), 6-8 Maggio www.bibmcongress.eu

EDA 2020 CONFERENCE – Belgrado (Serbia), 4-6 Giugno www.europeandemolition.org

HILLHEAD 2020 – Buxton (Inghilterra), 23-25 Giugno www.hillhead.com

GEOFLUID – Piacenza (Italia), 30 Settembre-3 Ottobre www.geofluid.it

CONCRETE EXPO – Birmingham (Inghilterra), 6-7 Ottobre www.concreteexpo.co.uk

SAIE 2020 – Bologna (Italia), 21-24 Ottobre www.saiebologna.it

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Giornate italiane GIC – Piacenza (Italia), 29-31 Ottobre del CalCestruzzo Iwww.gic-expo.it talIan ConCrete Days 29-31 October 2020 - Piacenza, Italy

La nuova pista ciclopedonale che collega Pacengo a Ronchi, in provincia di Verona lungo il lago di Garda, è stata realizzata con calcestruzzo Betonrossi. La superficie oggetto dell’intervento misura all’incirca 3.000 metri quadri con uno spessore di 12 centimetri. A essere posato è stato calcestruzzo con pendenza trasversale per lo smaltimento delle acque tramite la sostituzione del vecchio percorso sterrato con pavimentazione drenante, e un sistema di illuminazione integrato nella pavimentazione.

www.conpavitexpo.it

CONPAVITEXPO – Piacenza (Italia), 29-31 Ottobre www.conpavitexpo.it

ITALIAN AGGREGATES TECHNOLOGY EXPO

AGGRETEXPO – Piacenza (Italia), 29-31 Ottobre www.aggretexpo.it

www.idrexpo.it IDREXPO – Piacenza (Italia), 29-31 Ottobre www.idrexpo.it

MIDDLE EAST CONCRETE – Dubai (E.A.U.), Novembre www.middleeastconcrete.com

ECOMONDO – Rimini (Italia), Novembre www.ecomondo.com

BAUMA CHINA – Shanghai (Cina), 24-27 Novembre www.bauma-china.com

WORLD OF CONCRETE 2021 – Las Vegas (USA), 18-22 Gennaio www.worldofconcrete.com

19 BETON TAGE 2021 – Ulm (Germania), 23-26 Febbraio www.betontage.de


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Cover Story INTERVISTA ESCLUSIVA

Paola De Micheli: “Avanti tutta sulle opere pubbliche” IL MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI SOTTOLINEA CON ORGOGLIO LO SBLOCCO DI IMPORTANTI INFRASTRUTTURE E FORNISCE GARANZIE SULLE TEMPISTICHE DI PUBBLICAZIONE DEL REGOLAMENTO DEL NUOVO CODICE DEGLI APPALTI. GRANDE ATTENZIONE SARÀ RIVOLTA A MANUTENZIONE, MOBILITÀ SOSTENIBILE E RINASCITA URBANA

Paola De Micheli, 46 anni, piacentina, è Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti dal 5 settembre 2019. Dopo essere divenuta Deputata nel 2008, è stata Sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze nei Governi Renzi e Gentiloni, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri sempre nel Governo Gentiloni e Commissario Straordinario alla ricostruzione post terremoti del Centro Italia, oltre che Vicesegretario in carica del Partito Democratico.

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inistro De Micheli, siamo ormai alle porte del 2020 e sono cinque le grandi opere il cui varo è essenziale sia per il Paese che per la credibilità della politica infrastrutturale della Vostra nuova compagine governativa. Si tratta dell’Alta velocità Brescia-Padova, della Gronda di Genova, della bretella Campogalliano-Sassuolo, del passante di Bologna e del nodo irrisolto dell’Alta velocità di Firenze. A quali tra queste intende dare la priorità il Ministero da Lei presieduto? “Sin dal mio primo giorno al Ministero mi sono messa al lavoro con l’obiettivo di imprimere un’accelerazione vera

ai progetti strategici per il nostro Paese. Senza fare annunci, guardando solo ai risultati. Abbiamo già sbloccato la Campogalliano-Sassuolo e il passante di Bologna, mentre la Gronda di Genova si farà al termine del confronto con le istituzioni locali. Sono stata a Firenze a visitare di persona il cantiere della stazione dell’Alta Velocità e abbiamo pubblicato l’esito positivo della analisi costi-benefici voluta dal mio predecessore: Rfi ha prospettato una soluzione per il cantiere che ha il mio sostegno. E anche sull’Alta velocità Brescia-Padova stiamo procedendo con il programma di Rfi. Voglio sottolineare che gli investimenti sul ferro sono la priorità del nostro governo”.

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A che punto è la nomina dei Commissari per sbloccare le 77 opere già in procinto di essere cantierizzate?

missario del Mose, quasi completato ma ancora non operativo, e del Terzo Valico completato al 40 %.

Su questo tema voglio fare una premessa: nominare un commissario non significa sbloccare un cantiere. Io credo che sia opportuno cercare di far ripartire i lavori per via ordinaria ogni volta che sia possibile, come è avvenuto con la Campogalliano-Sassuolo e il passante di Bologna. I commissari possono servire dove occorra mettere ordine nella governance amministrativa di grandi opere paralizzate da anni, dove si sono accumulate complicazioni normative. E’ il caso delle recenti nomine del com-

Si parla molto della necessità di velocizzare le procedure e abolire la troppa burocrazia oggi presente, pur rimanendo nel rispetto delle regole. A che punto è la predisposizione del regolamento generale del nuovo codice degli appalti? Con le numerose modifiche a cui è stata sottoposta la normativa, l’adozione dello stesso regolamento entro la data prevista del 19 Dicembre prossimo è ancora possibile o no?

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Il testo del Regolamento è pronto e lo pubblicheremo una volta concluso un secondo giro di incontri. Regole certe e di facile attuazione costituiscono i criteri hanno ispirato la redazione del testo, con l’obiettivo di ridurre i tempi di realizzazione delle opere programmate, garantendo la sicurezza dei lavoratori e dei luoghi di lavoro e prevedendo in ogni fase del procedimento il pericolo delle infiltrazioni della criminalità organizzata. Stiamo mettendo in campo tutte le iniziative necessarie per garantire appalti pubblici sostenibili, trasparenti e con tempi certi, introducendo nel rispetto delle direttive comunitarie, strumenti di flessibilità che consentano celerità delle

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CoverSty Contratto di Programma Rfi 2017-2021 le nuove risorse per gli investimenti ferroviari salgono a 15,2 miliardi di euro, destinati sia alla valorizzazione delle reti esistenti, con importanti azioni di potenziamento tecnologico sviluppate anche a livello dei nodi urbani, sia all’upgrade delle direttrici principali nazionali, ai collegamenti di ultimo miglio con porti ed aeroporti, alla realizzazione di nuove linee ad alta capacità, soprattutto al Sud, che ne è ancora sprovvisto. Anche nell’aggiornamento del Contratto di programma 2016-2020 di Anas sono stati previsti investimenti per circa 29,5 miliardi di euro nell’arco dei prossimi dieci anni, di cui 15,9 miliardi di euro sono stati destinati alla manutenzione programmata della rete viaria esistente. La stessa società Anas sarà soggetta a valutazione della performance organizzativa e funzionale dei servizi, con particolare riferimento a quelli resi agli utenti, per migliorare le cose che non vanno”.

procedure e semplificazione dei processi autorizzativi, evitando la duplicazione di attività.

Mobilità sostenibile e manutenzione delle strade urbane. Si tratta di due argomenti correlati per i quali il Governo e il Ministero necessitano di una collaborazione reattiva da parte degli enti locali e delle società di gestione dei trasporti a partecipazione pubblica. Quali meccanismi di controllo metterete in atto, dal momento che si prevede un aumento delle risorse destinate a questo capitolo di spesa? “Lo sviluppo di una mobilità sostenibile in ambito urbano e metropolitano è una delle linee strategiche del Ministero. Vogliamo promuovere l’utilizzo di modalità di trazione a basso impatto ambientale, potenziando i sistemi su ferro locali anche attraverso il miglioramento della sicurezza delle ex ferrovie concesse. Azioni che permetteranno di ridurre la congestione e l’inquinamento. Per questo abbiamo stan-

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ziato oltre tre miliardi di euro per il completamento di linee metropolitane e la realizzazione di nuove linee tranviarie e filoviarie in tutto il Paese. Le innovazioni tecnologiche avranno nel prossimo futuro un altissimo impatto sulla mobilità e anche sulla manutenzione delle strade: importante dunque sarà incentivarne ancora di più l’uso, come nel caso dello sviluppo delle piattaforme di osservazione e previsione del traffico e anche dell’applicazione di sistemi di monitoraggio capaci di analizzare lo stato di conservazione delle opere infrastrutturali in modo continuo”.

Anas e Rfi saranno attori primari e strategici nella realizzazione del piano pluriennale di investimenti previsto dal Suo Ministero (con tre miliardi all’anno destinati alle infrastrutture) oppure il loro coinvolgimento sarà sottoposto a verifiche di efficienza nel tempo? “Lo abbiamo detto più volte, il ferro e la mobilità su rotaia avrà la priorità del nostro governo. Con l’ultimo rifinanziamento del

Il programma per la rinascita urbana che riguarda la ristrutturazione del patrimonio abitativo pubblico, il ripristino funzionale delle strutture pubbliche dismesse e l’eliminazione delle barriere architettoniche è un punto importante e apprezzabile del Suo programma ministeriale. Quali sono i piani per accelerarne la realizzazione, in sinergia con i Comuni coinvolti? Il diritto alla casa è un elemento chiave del contrasto alle diseguaglianze e la qualità dell’abitare deve essere il principio guida della rigenerazione delle nostre città. Sono le ragioni che ci hanno indotto a presentare un ambizioso programma di rinascita urbana che vale un miliardo di euro. La stima di alloggi che mancano nel nostro paese è di 400mila, ma dobbiamo puntare soprattutto alla ristrutturazione del patrimonio esistente, al riutilizzo delle strutture pubbliche dismesse. Il piano che abbiamo pensato premierà i progetti che migliorano alla qualità della vita nelle nostre città, in contesti urbani spesso degradati. Attraverso la creazione di luoghi di aggregazione, l’utilizzo delle tecnologie smart, la valorizzazione dell’accessi-

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La vicenda genovese, nella sua enorme tragicità, tra le varie conseguenze ha avuto anche quella di porre nuovamente l’attenzione sull’aspetto della manutenzione infrastrutturale ma soprattutto sul tema della conferma o meno della concessione delle reti autostradali agli attuali gestori. Quali sono le linee guida del Suo Ministero in merito a quanto sopra?

bilità e naturalmente l’eliminazione delle barriere architettoniche, il sostegno delle categorie sociali più svantaggiate nell’accesso all’abitazione. Ai fondi del piano casa si accederà attraverso un bando pubblico del Ministero delle Infrastrutture e la valutazione dei progetti sarà svolta da una commissione composta da esperti dalla elevata professionalità.

Il bonus facciate e le altre misure dedicate sempre alla riqualificazione urbana, quali benefici potrebbero portare, oltre che al territorio e agli abitanti, anche alle attività e alle professioni che riguardano l’edilizia residenziale? “E’ un provvedimento che va nella direzione di migliorare la qualità dell’abitare e il decoro nelle nostre città. Funziona come un sconto fiscale pari al 90% per le spese documentate relative a interventi sulle facciate degli edifici. Potranno essere portate in detrazione varie tipologie di interventi, per questo si tratta di un’opportunità rilevante anche per le imprese e gli artigiani specializzati”.

“L’esperienza da commissario mi ha insegnato che le misure adottate nell’arco di questi anni necessitano di una costante “manutenzione” e l’avvicendarsi di diversi governi non ha aiutato la continuità di attenzione e di impegno rispetto alle norme, alla loro applicazione e anche alla necessità di introdurre cambiamenti sulla base delle richieste dei territori e degli enti locali. Il Decreto licenziato dal governo ad ottobre va in questa direzione, puntando a migliorare le procedure per la ricostruzione degli immobili privati, risolvendo alcune criticità. L’obiettivo non è più solo quello di accelerare la ricostruzione, ma anche quello di incentivare la ripresa economica e sociale di quei territori, condizioni imprescindibili per scongiurare lo spopolamento”.

“La vera rivoluzione che occorre fare nel nostro Paese nel campo delle opere pubbliche si chiama manutenzione. Una manutenzione di qualità, sistemica può farci compiere un progresso fondamentale sul versante della sicurezza e anche dare una spinta sensibile all’economia. Per questo vogliamo dare massima priorità alle manutenzioni ordinarie e straordinarie continuative, rafforzando il sistema della vigilanza attraverso un puntuale monitoraggio delle infrastrutture. Il tema delle concessioni è delicato e assolutamente centrale perché riguarda tutti noi: come il privato gestisce il bene pubblico. E’ un fatto normale e direi fisiologico sottoporre periodicamente a controlli il sistema delle concessioni autostradali. In questo caso c’è anche una delibera dell’Autorità dei Trasporti che chiede la revisione di queste concessioni sulla base di precisi criteri: la qualità del servizio erogato in relazione ai bisogni dei cittadini”.

Essendo Lei stata “Commissario Straordinario alla ricostruzione delle aree colpite dal terremoto del Centro Italia del 2016”, quali sono le iniziative che vorrà intraprendere per velocizzare le attività di ricostruzione e per incrementare/favorire gli investimenti per la prevenzione antisismica degli edifici situati in quei territori?

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OperCivlInfastu

Opere Civili e Infrastutture FEDERBETON

Roberto Callieri

Callieri: “La ripresa è possibile con le grandi opere” ABBIAMO INTERVISTATO IL PRESIDENTE DI FEDERBETON INGEGNER ROBERTO CALLIERI IL QUALE, PARTENDO DA UN’ANALISI DI QUELLO CHE È STATO IL 2019, SPIEGA QUALI POTRANNO ESSERE I PUNTI DI SVOLTA PER UN FUTURO ALL’INSEGNA DELLA RIPRESA.

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residente Callieri, il 2019 non è stato ancora l’anno della ripresa: da una parte 30 miliardi di opere ferme e dall’altra 1.000 imprese e oltre 13.000 addetti in sofferenza. Che anno ci stiamo lasciando alle spalle? “Non è stato molto diverso dai precedenti, seppur con qualche piccolo segnale positivo. Resta fondamentale la necessità di un’azione di rilancio, ma credo che sia ancor più importante porre l’accento sull’atteggiamento delle imprese. Nonostante la congiuntura economica, infatti, la filiera continua a guardare al futuro, mettendo in campo investimenti importanti per la sostenibilità e l’innovazione e mostrandosi pronta ad affrontare le nuove sfide e a contribuire allo sviluppo socioeconomico del Paese. Solo nel triennio 2016-2018 gli investimenti della filiera a favore dell’ambiente hanno superato i 90 milioni di euro. Partendo da questo dato e considerando l’andamento degli investimenti, l’impegno nel miglioramento dell’impronta ambientale e alla partecipazione attiva alle misure sul clima dell’Unione Europea, si stima un investimento, nell’orizzonte 2020-2030, di circa mezzo miliardo di euro complessivi”.

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Alla luce dell’avvento della una nuova compagine governativa, quali sono le richieste e quali le priorità che Federbeton si aspetta dal nuovo Governo? “La priorità dovrebbe essere quella di riaccendere uno dei principali motori dell’economia italiana, il settore delle costruzioni, ponendo al centro dell’agenda politica le infrastrutture. Il deficit infrastrutturale limita, infatti, il potenziale di crescita economica del Paese. Ciò è ancor più vero nel Mezzogiorno dove il miglioramento delle infrastrutture avrebbe una ricaduta positiva importante con un incremento del turismo e degli scambi internazionali di merci. Investire oggi 1.000 euro nel sistema infrastrutturale al Sud significherebbe ottenere, in cinque anni, un incremento di PIL di 3.000 euro. Nel settore dell’edilizia privata, l’obiettivo dovrebbe essere quello di favorire la rigenerazione urbana e la messa in sicurezza degli edifici. Il contenimento dei consumi energetici degli edifici è un elemento portante della lotta ai cambiamenti climatici. Occorre però focalizzarsi anche sul tema della sicurezza in un Paese che, rispetto alla media europea, ha un 80% in più di rischio sismico. Un’azione decisa in favore della riduzione

del rischio sismico darebbe una spinta forte al settore delle costruzioni. Considerando circa nove milioni di edifici a rischio, un’azione decisa in favore della sicurezza sismica garantirebbe una forte spinta per tutto il settore per oltre 15 anni”. Si parla molto della necessità di velocizzare le procedure e abolire la troppa burocrazia, pur rimanendo nel rispetto delle regole. Qual è la posizione di Federbeton in merito al nuovo codice degli appalti? “Dopo le correzioni introdotte con lo sblocca cantieri è indispensabile approvare quanto prima un regolamento unico attuativo chiaro e dedicato ai lavori pubblici, altrimenti si rischia il caos e il blocco del settore. La lunga lista delle opere bloccate, elaborata da Ance, arriva a comprenderne 749 corrispondenti a circa 62 miliardi di investimenti. Il codice degli appalti va sicuramente semplificato ma “una volta per tutte”, perché è proprio il cambiamento continuo del quadro regolatorio che mette in crisi sia la pubblica amministrazione sia le imprese. Ogni modifica radicale necessita di anni perché sia recepita dal sistema produttivo e in materia di appalti si assiste, dal 2016, ad un

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profondo cambiamento ogni anno. In materia di appalti l’istanza della filiera dei fornitori del materiale da costruzione più utilizzato, il calcestruzzo, è riferibile ad aspetti finanziari: i tempi di pagamento e i mancati incassi. Occorre che il fondo salva-imprese riesca a indennizzare anche i sub-fornitori, che spesso rimangono insoddisfatti dopo anni di vertenze legali. È fondamentale che agli adempimenti burocratici segua la ragionevole certezza di essere pagati in tempi fisiologici. Le grandi opere, siano esse infrastrutture, abitazioni civili, insediamenti industriali per lo sviluppo economico, sedi di aziende che investono e creano posti di lavoro, nuovi centri logistici ecc… sono sempre viste dalla collettività con un’accezione negativa e divengono sinonimo di “cementificazione”. Come si può superare questo pregiudizio dando al settore una nuova immagine percepita e quali sono le strategie di Federbeton in tal senso? “Le grandi opere sono la risposta alle esigenze di una società in continuo mutamento e di una popolazione in crescita. Troppo facilmente ci si dimentica che esse sono fondamentali per lo sviluppo e per la vita quotidiana. Diverso è parlare di consumo indiscriminato del territorio e di costruzioni dissennate, che la stessa filiera condanna e contrasta promuovendo i principi di legalità, qualità, sostenibilità. Sugli stessi principi le imprese della filiera fondano la propria attività per garantire costruzioni sicure, sostenibili, confortevoli. La strategia di Federbeton va nella direzione di far conoscere tutto questo: l’impegno, il valore, le potenzialità del comparto. E la comunicazione della filiera è una delle aree di maggiore attenzione del mio mandato”. L’assegnazione degli appalti in base al criterio del “massimo ribasso”, impedisce di fatto l’utilizzo sia di materiali, impianti e attrezzature di elevata qualità che di manodopera specializzata, un fatto questo che aumenta anche il rischio di incidenti sul lavoro. Quali sono le proposte di Federbeton per far utilizzare anche in Italia materiali più tecnologici (a più alto costo iniziale ma assai più performanti nel lungo termine) e per garantire alle imprese italiane del comparto una economia di scala che consenta loro più elevati investimenti per la formazione e la sicurezza dei lavoratori?

“Le imprese continuano a investire per offrire prodotti e soluzioni sempre più innovativi, in grado di rispondere alle esigenze più ambiziose e di garantire all’utente finale prestazioni eccellenti. Tale offerta, però, si confronta con una domanda di mercato che appare ancora poco specializzata. Ciò fa presupporre un utilizzo di prodotti che non sempre sono la soluzione ottimale, a discapito del risultato finale. Occorre intervenire a monte del processo di costruzione, nella fase di progettazione e di scelta delle soluzioni più sostenibili, nel senso più ampio del termine. In primis promuovendo a tutti i livelli la consapevolezza e la conoscenza delle prestazioni ottenibili con i materiali e le applicazioni che oggi il mercato offre. Una spinta in tal senso potrebbe venire dall’evoluzione in chiave 4.0 della progettazione che obbligherà di fatto il progettista a tener conto dell’intero ciclo di vita dell’opera e degli aspetti ambientali. Un esempio in tal senso sono le pavimentazioni stradali in calcestruzzo in galleria. Si tratta di una soluzione ancora poco utilizzata in Italia ma che offre vantaggi importanti sia dal punto di vista economico che della sicurezza e della sostenibilità. Uno studio della “Sapienza” di Roma ha confermato che, lungo il ciclo di vita, il risparmio economico rispetto alle soluzioni tradizionali va dal 23% al 26%, grazie alla minore necessità di manutenzione e, soprattutto, al consumo energetico associato all’illuminazione che, per una superficie di colore chiaro, è nettamente inferiore. Tra le varie conseguenze del crollo del Ponte Morandi, vi è stata quella di porre una maggior attenzione all’aspetto della manutenzione infrastrutturale del nostro Paese, già pesantemente colpito dalle conseguenze del dissesto idrogeologico e dal ripetersi di eventi sismici soprattutto lungo la dorsale appenninica e nelle isole del Sud-Italia. Quali provvedimenti suggerisce

Federbeton in merito a queste problematiche? “Il monitoraggio e la manutenzione delle strutture e delle infrastrutture, più in particolare, sono fondamentali per garantirne la sicurezza. Oggi sono disponibili tecnologie e soluzioni innovative che consentono di conoscere lo stato delle infrastrutture e di intervenire laddove sia necessario. Guardando alle costruzioni future va ribadito che la prima garanzia di durabilità e sicurezza coincide con il costruire bene. Il calcestruzzo, ad esempio, è di per sé un materiale durabile in virtù delle sue caratteristiche meccaniche e fisiche che gli consentono di resistere agli agenti che ne potrebbero causare il degrado. È, infatti, sufficiente un attento esame delle condizioni ambientali in cui l’opera si troverà in esercizio per scegliere il calcestruzzo idoneo a garantire durabilità e limitare le esigenze di manutenzione”. Sul fronte della CO2 come sta operando il settore del cemento? “Il Rapporto di Sostenibilità Aitec (l’Associazione che rappresenta il comparto del cemento) che abbiamo pubblicato recentemente, mette a fuoco risultati tangibili e potenzialità ulteriori. Nel 2018, grazie all’utilizzo di combustibili contenenti anche biomasse, il settore del cemento ha contribuito alla riduzione della CO2 complessivamente emessa in atmosfera, in misura crescente rispetto agli anni precedenti con un - 8,9% di CO2 rispetto al 2017. Sempre nel 2018, le calorie di origine fossile sostituite ammontano al 19,7% del totale (17,3% nel 2017), corrispondenti a più di 387.000 tonnellate di combustibili alternativi utilizzati. Nonostante gli evidenti vantaggi nel valorizzare questi materiali come combustibili per le cementerie, a causa di ostacoli normativi e burocratici, nonché una certa diffidenza verso questa pratica virtuosa, l’Italia è ancora lontana dalla media europea che si attesta al 46% di sostituzione calorica (Germania 66%; Austria 79%)”.

Federbeton è, in ambito Confindustria, la Federazione di settore delle Associazioni della filiera del cemento, del calcestruzzo, dei materiali di base, dei manufatti, componenti e strutture per le costruzioni, delle applicazioni e delle tecnologie ad essa connesse nell’ambito della filiera sopra indicata. I suoi principali obiettivi sono quelli di diffondere la cultura dello sviluppo sostenibile promuovendo comportamenti virtuosi all’interno della filiera dell’edilizia e sostenere la qualificazione dei processi produttivi, la sicurezza sui luoghi di lavoro e l’innovazione delle pratiche costruttive, contribuendo a ridurre il consumo di risorse naturali non rinnovabili, nel solco della sostenibilità ambientale e dell’efficienza energetica.

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Opere Civili e Infrastutture ANCE

La svolta verso il futuro non può aspettare DALL’ASSEMBLEA NAZIONALE DI ROMA ARRIVA UNA RICHIESTA FORTE E CHIARA. IL PRESIDENTE GABRIELE BUIA: “IMMOBILISMO E BUROCRAZIA UCCIDONO QUESTO PAESE: È ORA DI DIRE BASTA”

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a svolta verso il futuro” è il titolo scelto per l’assemblea nazionale ANCE 2019 tenutasi al Palazzo dei Congressi di Roma lo scorso 30 ottobre. Di fronte a una platea più che mai gremita, il presidente Gabriele Buia ha ribadito lo stallo in cui ancora oggi si trova il Paese, dovuto principalmente alle difficoltà che il settore delle costruzioni continua a vivere. Buia ha richiamato la necessità di avviare una decisa lotta alla burocrazia vista e vissuta come una vera e propria dittatura che spoglia il cittadino e l’impresa di tutti i diritti. Se non si parte da qui è inutile stanziare risorse perché non saranno spese. In platea era presente an-

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che il Premier Giuseppe Conte, cui Buia ha risolto un messaggio chiaro sulla manovra 2020, di cui si apprezza lo sforzo per la previsione di nuovi fondi i quali vanno però trasformati rapidamente in cantieri, e sul Dl Fiscale. Buia ha chiesto di ritirare immediatamente la norma sulle ritenute per i dipendenti che comporterà un salasso per le imprese e poco guadagno per lo Stato. I rappresentanti del Governo intervenuti all’Assemblea hanno manifestato il proprio impegno per individuare soluzioni alla crisi del settore. Il Ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, ha annunciato, entro la fine dell’anno, l’apertura di un tavolo dedicato al settore delle costruzio-

ni. La Ministra delle Infrastrutture, Paola De Micheli, ha ribadito come sua priorità quella di sbloccare le opere spendendo le risorse disponibili, per troppo tempo ferme. A conclusione dei lavori il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha sottolineato che il Governo è al lavoro per vincere la sfida del rilancio del Paese, a partire dalla semplificazione di tutti i procedimenti amministrativi. Dal premier anche la conferma dell’apertura di un tavolo straordinario per il settore edile. Governo e mondo delle imprese insieme possono trovare soluzioni condivise per dare impulso all’economia, al lavoro e allo sviluppo sostenibile del Paese.

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iportiamo di seguito un passaggio dell’intervento del Presidente dell’Ance Gabriele Buia pronunciato in occasione dell’assemblea nazionale tenutasi lo scorso 30 ottobre a Roma.

“Un anno è passato da quando tutti insieme, come oggi, abbiamo deciso che era venuto il momento di reagire all’immobilismo e al disfattismo, indicando le strade da prendere per costruire il bene sociale. Un tema che oggi è entrato di prepotenza al centro dell’agenda politica internazionale, ed è costantemente all’attenzione dell’opinione pubblica e degli organi di informazione. Preoccuparsi di lasciare alle nuove generazioni condizioni adeguate di vita, lavoro e ambiente è sicuramente un segnale importante. Ma i buoni propositi non bastano. Servono azioni concrete. Dopo un anno che lo abbiamo chiesto non siamo ancora riusciti ad aprire un Tavolo di crisi del settore per affrontare in modo organico tutte le emergenze. Occorre una task force interministeriale per l’edilizia. Un’esigenza che sappiamo essere all’attenzione del Ministro Patuanelli. Certo l’instabilità politica interna (4 Governi negli ultimi 3 anni!) non ha giocato a nostro favore. In Germania negli ultimi 30 anni ci sono stati 3 Presidenti del Consiglio, in

Francia 5, in Italia si sono succeduti per ben 16 volte. Cambiare continuamente Governance sta condannando il Paese a una ripartenza continua. La politica cambia, ma i problemi restano. Tutti. Cominciamo allora a dotare di risorse adeguate il Fondo salva opere, introdotto dal dl crescita per il ristoro dei creditori e subappaltatori della filiera dei grandi gruppi in crisi. Un’operazione questa sì di sistema, a vantaggio di tutte le imprese, e senza alcun rischio di perdita di capitale. Eppure le risorse finora stanziate sono ridicole, e i tempi per l’erogazione dei pagamenti troppo lunghi. Manca poi il decreto del Mit necessario per rendere il fondo effettivamente operativo. Non ci possono essere figli e figliastri. Tutte le imprese del settore hanno pari dignità e meritano rispetto. E’ lo stesso principio secondo cui non si può consentire a imprese fallite e in concordato, che pagheranno solo una piccola parte dei debiti contratti, di partecipare alle gare, danneggiando quelle che sono ancora sul mercato.

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In questi mesi abbiamo attivato decine di iniziative e di eventi sul territorio, a cominciare da sbloccacantieri e bloccadegrado, che hanno visto il diretto coinvolgimento dei territori, delle amministrazioni e della società civile che non accettano di assistere inermi all’abbandono e all’incuria. La lista delle opere bloccate è ancora lunghissima: in totale 749 per 62 mld secondo il nostro monitoraggio di sbloccantieri. L’unico al momento disponibile tra l’altro, visto che non c’è un censimento reale delle opere ferme o in grande ritardo nel nostro Paese. Nell’elenco c’è di tutto: scuole, ospedali, strade e anche fondamentali opere di messa in sicurezza come quelle che riguardano il letto del fiume Sarno, noto per la tragica frana di oltre 20 anni fa che causò 160 morti. E ancora è tutto fermo: 220 milioni non utilizzati per un’opera che può salvare vite umane! Cosa stiamo aspettando? Non abbiamo più tempo. Cominciamo ad affrontare le priorità: la lotta alla burocrazia anzi alla burokràzia in stile Soviet.”

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Opere Civili e Infrastutture IL NUOVO PONTE MORANDI

Una nuova scultura in cemento e acciaio per Genova IL PROGETTO DELL’ARCHITETTO RENZO PIANO HA VOLUTO RICHIAMARE LA CARENA DI UNA NAVE. È STATA STUDIATA UN’OPERA POCO IMPATTANTE INSERITA NEL CONTESTO URBANO CIRCOSTANTE. GLI ARCHITETTI: “È STATO UN PERCORSO FORMATIVO, ABBIAMO LAVORATO CON ENTUSIASMO SEPPUR NEL DOLORE DELLA TRAGEDIA”

© Renzo Piano

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a genesi del nuovo ponte Morandi di Genova inizia nell’estremo ponente del capoluogo ligure. È l’estate del 2018 e a Vesima, nel quartier generale del RPBW (Renzo Piano Building Workshop), Renzo Piano e i suoi collaboratori lavorano ai primi schizzi del nuovo viadotto Morandi. Un nuovo dono alla città, alla quale Piano anche questa volta non vuole far mancare tutto il suo tangibile affetto. E così, giorno dopo giorno, prende forma quell’immaginaria carena di nave che, il prossimo anno, andrà a prendere il posto del vecchio Morandi. Ogni singola scelta architettonica è stata assunta con l’obbiettivo di dare alla val Polcevera una caratterizzazione locale, un richiamo alla genovesità più che mai sentito da queste parti. Un ponte a forma di nave per una città che ha fatto della nobiltà marinara uno dei suoi tratti distintivi nei secoli. A pochi

chilometri di distanza dal viadotto, ironia della sorte, si trova anche lo stabilimento genovese di Fincantieri. “Il nuovo viadotto sarà come una solida nave in acciaio che attraversa la valle – dice l’architetto Stefano Russo, direttore del progetto, assieme agli architetti Alessio Montanari e Alessandro Zanguio, oltre naturalmente allo stesso Piano – In una città con una tradizione nell’ingegneria navale così spiccata, abbiamo voluto sfruttare la manifattura e il know-how del luogo. L’approccio all’area è stato piuttosto complesso data la conformazione del territorio. Sulla sponda ovest del torrente Polcevera vi sono numerose attività industriali, capannoni, magazzini. Dall’altra abbiamo gli insediamenti abitativi e le piccole attività commerciali. Nella progettazione si è dovuto tenere conto di queste peculiarità”. Una delle particolarità che saltano all’occhio del nuovo viadotto è la forma

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Š Renzo Piano

Ph. Stefano Goldberg

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OperCivlInfastu © Renzo Piano

ellittica delle pile, “che permette alla luce di scivolare maggiormente dando l’impressione che il volume delle pile stesse sia minore. Un’altra caratteristica della nuova infrastruttura – prosegue l’architetto Russo – sarà quella di produrre energia attraverso pannelli fotovoltaici cha saranno presenti ai lati dell’impalcato, su tutta la lunghezza. E’ stato inoltre studiato un sistema robo-

© Renzo Piano

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© Renzo Piano

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OperCivlInfastu tizzato, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Tecnologia, che servirà per effettuare ispezioni nell’estradosso dell’impalcato (laddove gli uomini non possono accedere) e pulire i pannelli fotovoltaici nonché la barriera antivento e anticaduta in vetro”. L’appuntamento per il taglio del nastro, se tutto procederà come da crono-programma, è per la primavera del 2020. Un record – anche questo – che porterà ancora una volta l’Italia ad esempio in giro per il mondo. Partendo da Vesima.

Scheda Progetto Ponte Polcevera Genova, Italia Concept e Supervisione Renzo Piano Stefano Russo (Direttore progetto, Associato), Alessandro Zanguio (Architetto), Alessio Montanari (Architetto) Progetto esecutivo Italferr Andrea Nardinocchi (Direttore Tecnico Italferr), Andrea Perego (Project Engineer), Giovanni Bargellini (Progettazione Area Nord), Francesco Marchese (Geologia, Gestione Terre e Bonifiche), Fabrizio Cabas (Idraulica e Geotecnica), Angelo Vittozzi (Opere Civili e Gestione delle varianti), Vincenzo Conforti (Progettazione Linee, Nodi e Armamento), Alfredo Falaschi (Impianti Industriali e Tecnologici), Carolina Ercolani (Autorizzazioni Ambientali e Studi Acustici), Daniela Aprea (BIM Manager), Guido Guidi Buffarini (Tecnologie Centro), Sergio Luci (Sicurezza) Contraente Pergenova ScpA Salini-Impregilo SpA - Fincantieri Infrastructure SpA Alberto Maestrini (Presidente), Nicola Meistro (Amministratore delegato), Francesco Poma (Direttore progetto), Riccardo Zen (Vicedirettore progetto), Luigi Russo (Responsabile tecnico), Stefano Mosconi (Direttore di cantiere), Carmine D’Auria (Responsabile servizio prevenzione e protezione), Gianpiero Le Pera (Responsabile qualità e ambiente) Project & Construction Management e Quality Assurance Rina Consulting SpA Roberto Carpaneto (Direttore progetto), Andrea Tomarchio (Responsabile progetto), Carlo Vardanega (Direttore tecnico), Mario Bordi (Direttore tecnico), Alessandro Aliotta (Supervisore alla costruzione), Emilio Puppo (Responsabile servizio prevenzione e protezione), Giuseppe Bolla (Responsabile qualità), Matteo Brandani (Responsabile controllo e pianificazione), Alessio Bado (Responsabile tecnico), Michele Morseletto (Consulente legale) Committente Commissario ricostruzione Genova Fase di progetto 2018-2019 Costruzione 2019-2020

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Lunghezza 1’100 metri Larghezza 30 metri

Altezza + 56.20 SLM Pile Quantità: 18 Dimensioni: 4 metri x 9,50 metri

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Opere Civili e Infrastutture FM GRU

Dall’alto di un’idea IL NUOVO PONTE DI RENZO PIANO PER GENOVA PROCEDE COME UN VELIERO A PIENO VENTO. LE VELE GONFIE D’ORGOGLIO TECNOLOGICO SONO LE TORRI IN CANTIERE 2760 E 2675 TX

T

ra gli attori in scena nella straordinaria costruzione del nuovo ponte sul Polcevera, le torri di FM Gru sono le maestose protagoniste che svettano nel cielo della rinascita di Genova. La tecnologia d’avanguardia dei due modelli 2760 TLX e 2675 TLX - per quattro unità effettivamente presenti nel cantiere - ha fatto il suo ingresso nell’opera simbolo della ripresa infrastrutturale attesa per il nostro Paese negli anni a venire. Alla fine di giugno la società consortile PerGenova, joint venture tra Salini Impregilo e Fincantieri Infrastructure, aveva già cominciato i primi getti nell’area di cantiere dove i quartieri di Sampierdarena e Cornigliano sono divisi dal torrente. La logica dell’impresa è apparsa subito evidente: alcune grandi aziende italiane complementari hanno unito la volontà di collaborazione con l’obiettivo di mettere a disposizione della città e del Paese un know-how unico costruito in anni di esperienza in tutto il mondo. L’opportunità non poteva essere migliore anche per l’innovazione più recente della gamma FM Gru, con i quattro moduli realizzati ad hoc per il progetto del viadotto concepito da Renzo Piano, seguendo una personalizzazione di alto profilo per le operazioni sul Polcevera. Le quattro unità - divise, come dicevamo, tra i modelli 2760 TLX e 2675 TLX - appartengono a una linea di gru a torre di nuova generazione che ha conquistato operatori e tecnici grazie soprattutto alla sua eccezionale adattabilità. Con un’altezza di 52 m e l’allestimento su un carro di 6

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Per agevolare gli spostamenti, le gru sono state insediate su piastre speciali, realizzate appositamente come alternativa funzionale rispetto alle basi di cemento armato di utilizzo più consueto. Le lamine di sostegno sono state costruite in Inghilterra con un materiale plastico altamente tecnologico dello spessore di appena 10 centimetri. L’aspetto straordinario è che ciascuna lamina garantisce fino a 230 tonnellate di portata ma è tanto sottile e versatile da permettere di trasferire agevolmente torre e braccio una volta conclusa la pila. Anche l’illuminazione delle gru è stata curata nel dettaglio: sono state predisposte lampade speciali e molto potenti, per garantire il rispetto delle norme di sicurezza della zona, che confina con un’area aeroportuale. Le squadre di allestimento di FM Gru, sotto questo profilo, ha scelto le soluzioni più adatte per un cantiere attivo giorno e notte, secondo una filosofia finalmente virtuosa, improntata alla massima efficienza e reattività. x 6 m, questi modelli montano un braccio di 27,9 m, in assetto ridotto per operare con agilità e senza interferenze tra le pile in costruzione. La portata delle gru è di 12 tonnellate e il loro compito sarà dedicato alla realizzazione delle strutture in cemento armato di sezione ellittica che sosterranno l’impalcato in acciaio del nuovo ponte. Il cantiere sta procedendo per step progressivi, con le quattro gru deputate inizialmente al lavoro sulle quattro pile del viadotto. A completamento delle pile, le gru vengono riallestite in diverse aree di intervento fino a completare l’intero scheletro verticale dei 18 sostegni previsti. Secondo il cronoprogramma prospettato dalla società consortile, il cantiere procede contemporaneamente sia a levante che a ponente.

Al fianco delle grandi imprese Altro aspetto determinante per la fornitura affidata a FM Gru dall’appaltante del cantiere di Genova è stato quello dell’assistenza. La vicinanza tra Piacenza e Genova, naturalmente, ha costituito una discriminante decisiva; i tecnici più qualificati dell’azienda emiliana sono a disposizione del consorzio ligure 24 ore su 24 e possono raggiungere il cantiere in poco tempo, anche per assicurare tutti i ricambi necessari ai modelli di gru in cantiere. “Abbiamo messo in campo le competenze e l’esperienza maturate in decenni di attività - commentano dal quartiere generale FM Gru - In tutto questo tempo abbiamo collaborato con tante piccole e medie imprese ma anche con veri e propri colossi nel settore delle costruzioni come le italiane Cavet, Saipem, Astaldi Condotte e Pizzarotti, l’austriaca Strabag, le francesi Vinci e Bouygues e il grande gruppo turco Renaissance (Ronesans). È per noi una grande soddisfazione pensare di poter essere in campo durante una sfida così significativa per tutto il comparto italiano delle grandi infrastrutture”.

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Opere Civili e Infrastutture OSPEDALE GALEAZZI

A Milano il getto dei record 94.000 METRI CUBI DI CALCESTRUZZO SCC LH UNICAL POMPATI SENZA INTERRUZIONE IN 94 ORE PER LA PIASTRA DI FONDAZIONE DEL NUOVO ISTITUTO DEL CAPOLUOGO LOMBARDO

prestazionale: con la procedura adottata è stato possibile valorizzare al meglio le prestazioni della piastra ottenendo un risparmio sulle armature e sui giunti. Altro fattore determinante è stato quello della tempistica: se il getto fosse avvenuto in più fasi, sarebbero state necessarie diverse settimane. Senza le riprese di getto, inoltre, si è ottenuta una fisiologica migliore qualità del manufatto e al contempo vi è stata una sensibile riduzione dei rischi sulla sicurezza dei lavoratori. L’impresa di costruzione incaricata della realizzazione di questo grande progetto è la Edile Engineering & Construction Spa. Il cemento utilizzato è stato fornito da Buzzi Unicem. Per evitare che la piastra potesse incorrere in gravissime fessurazioni termiche sia durante il getto che nelle fasi di maturazione successive,

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e non è un record assoluto, poco ci manca. Per la realizzazione della piastra di fondamenta del nuovo Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano è stato effettuato un getto di quasi 34.ooo metri cubi di calcestruzzo no-stop. Il tutto, con l’impiego di personale spalmato su un arco temporale di 94 ore. Il nuovo edificio, che sorgerà a Cascina Merlata nell’area dell’ex Expo 2015, sarà

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alto più di 90 metri. I progettisti i hanno valutato di sostenerlo con una piastra monolitica di fondazione dal volume imponente, di grande estensione (190 x 50 metri) e con uno spessore importante (3,6 metri). La scelta di procedere con un pompaggio continuo di calcestruzzo no-stop è stata assunta sulla base di valutazioni di carattere diverso. Innanzitutto, quella della convenienza dal punto di vista statico e

Le caratteristiche della piastra • • • • • • • •

3,6 m spessore 34.000 metri cubi 80.000 tonnellate 100 ore di getto continuativo 8 impianti 6 autopompe (+2 di scorta) 100 autobetoniere 240 persone coinvolte

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era necessario che il calcestruzzo dovesse scaldarsi il meno possibile durante l’indurimento e poi raffreddarsi lentamente. Per questo motivo è stato utilizzato un calcestruzzo speciale: SCC LH Unical, formulato per garantire un riscaldamento adiabatico inferiore a 40°C, per permettere alla struttura di non superare in nessun punto la temperatura di 70°C nel clima primaverile di maggio. Per permetterne il mantenimento delle caratteristiche richieste, Mapei ha proposto DYNAMON XTEND W500N, superfluidificante acrilico per calcestruzzi di ultima generazione specificamente formulato per realizzare calcestruzzi con basso rapporto A/C e buon mantenimento della lavorabilità, DYNAMON EW, additivo estensore della lavorabilità per il mantenimento della consistenza fino ad oltre due ore dal confezionamento, e MAPETARD, ritardante per calce-

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OperCivlInfastu struzzi con la funzione di rendere monolitiche le diverse stratificazioni del getto rispetto alla precedente. Grazie alla sua formulazione, il superfluidificante DYNAMON XTEND W500N consente infatti di progettare miscele in calcestruzzo che prevedano una riduzione d’acqua superiore al 20% con buon mantenimento della lavorabilità. Ogni dettaglio sulle procedure da addottarsi è stato studiato nei minimi particolari al fine di evitare intoppi che si sarebbero rivelati pesanti sull’intero ciclo. A essere utilizzati sono stati sette impianti di betonaggio per dieci punti di carico, otto pompe attive al getto, oltre a sei pompe di scorta. E ancora: 85 autobetoniere su due turni di guida al giorno, 30 pompisti e manutentori mezzi (15 manutentori terzi) per ben 106 persone di Unical. Alla fine sono stati realizzati 3.304 viaggi, per una media di quasi 10 mc a viaggio. Un ruolo importante nella costruzione se lo giocano anche le grandi gru a torre di Niederstätter. In totale, sono state fornite in cantiere sei gru: tre di queste sono a rotazione in alto della classe MT 250 e 280 (con una capacità di carico

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I record superati Con la gettata per il nuovo ospedale Galeazzi di Milano sono stati superati alcuni record stabiliti in precedenza. Nel 2014 erano stati pompati 16.200 mertri cubi per il Wilshire Grand Project a Los Angeles. Tre anni più tardi, nel 2017 a Sharjah negli Emirati Arabi Uniti erano stati 20.246 i metri cubi realizzati, superati poi dai 32.315,5 metri cubi gettati da Navayuga Engineering Company Limited (India) per la costruzione del Polavaram Dam Project, in Polavaram, Andhra Pradesh, nel gennaio del 2019.

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fino a 12 tonnellate) e possono raggiungere un’altezza di 115 metri. Durante l’estate, in un secondo momento, sono poi state montate altre tre gru. “Le richieste della società di costruzioni erano chiare - spiega il direttore del reparto gru Manuel Niederstätter - la migliore qualità

delle attrezzature di sollevamento è un prerequisito. Tutto quanto seguito da un servizio d’assistenza di prima classe. Siamo preparati in maniera ottimale per vincere sfide di questo calibro, grazie al nostro team di esperti tecnici, forti di una comprovata esperienza. Siamo preparati

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per fornire tutti i servizi, dalla consulenza sull’uso efficiente e sicuro della macchina, all’assemblaggio, alla formazione e all’assistenza tecnica. Per questo, non abbiamo avuto riserve circa l’accettazione dei severi requisiti imposti dalla ditta di costruzione”.

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Opere Civili e Infrastutture

Produzione da record per il tunnel del Brennero ISOCELL PRECOMPRESSI HA SCELTO SIMEM PER L’IMPIANTO DI BETONAGGIO PER LA REALIZZAZIONE DELLE NUOVE GALLERIE TRA ITALIA E AUSTRIA. LA PRODUZIONE È DI CIRCA 1.000 METRI CUBI DI CALCESTRUZZO AL GIORNO

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imem è stata scelta da Isocell Precompressi come partner per l’impianto di betonaggio utilizzato per la realizzazione dei conci che andranno a formare il tunnel del Brennero. Questo, soprattutto in virtù delle ingenti quantità di calcestruzzo ne-

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cessarie oltre che per le caratteristiche degli impianti forniti dalla azienda veneta. “Abbiamo effettuato una lunga selezione perché la stazione di produzione di calcestruzzo è di cruciale importanza e ci siamo resi conto fin da subito che dovevamo avere un partner abituato a lavorare su grandi progetti – ha affermato Francesco Losciuto,

uno dei proprietari e direttore generale di ISOCELL PRECOMPRESSI SpA – Alla fine, abbiamo convenuto che SIMEM SpA sarebbe stata in grado di rispettare i tempi di consegna, le esigenze della costruzione e avrebbe anche potuto essere in sito in tempi rapidi se ce ne fosse stato bisogno”. Isocell sta producendo i segmenti di tunnel prefabbricati

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Proiettato nel futuro che costituiscono la parte portante della struttura. Sono gli anelli di rivestimento interno in calcestruzzo che impediscono il collasso della galleria. I tunnel supportano enormi quantità di peso, quindi il calcestruzzo che forma i rivestimenti deve avere uno standard elevato di qualità assoluta e di costanza della qualità. Questo calcestruzzo deve anche essere prodotto e utilizzato con ritmi serrati per rispettare le tempistiche di produzione e le scadenze imposte per le consegne dei pezzi. Ognuna delle tre gallerie sarà lunga all’incirca 65 chilometri, due per i sensi di marcia nelle due direzioni e la terza per il cunicolo esplorativo e di servizio. La Galleria di Base del Brennero consentirà al traffico pesanti delle merci, che ora attraversa uno splendido tratto alpino, di abbandonare la strada e di viaggiare sottoterra su rotaie. Una volta completata, l’opera trasformerà la regione: si

alleggerirà il traffico e si ridurrà significativamente l’inquinamento in valle dato dai mezzi pesanti. La galleria permetterà il passaggio anche di treni passeggeri ad alta velocità e questo contribuirà anche allo sviluppo economico dell’area. ISOCELL PRECOMPRESSI SpA è impegnata nella costruzione del lato italiano della galleria. Il progetto prevede essenzialmente la costruzione di un grande anello di calcestruzzo, un rivestimento prefabbricato che deve soddisfare i requisiti di costruzione specifici del progetto della galleria. Subito dopo aver scavato il terreno e la roccia, la talpa meccanica TBM consente di installare un gruppo di segmenti di calcestruzzo prefabbricati per formare un anello. L’installazione e il collegamento continui di questi anelli a segmenti creano il rivestimento del tunnel. Il rivestimento funge da cuscinetto di supporto, mantiene in posizione il terreno

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Si stima che ogni giorno passeranno nel tunnel del Brennero 320 treni merci e 80 treni passeggeri, collegando merci e persone tra Germania, Austria e Italia. La sicurezza assume così un ruolo fondamentale. Gli standard di costruzione l’opera, che costerà 8 miliardi di euro (8,9 miliardi di dollari americani), sono probabilmente più alti di molti altri progetti di mobilità pubblica.

intorno e controlla le acque sotterranee e funziona anche da base di supporto per l’installazione della linea ferroviaria. Si stima che ogni giorno passeranno nel tunnel 320 treni merci e 80 treni passeggeri, collegando merci e persone tra Germania, Austria e Italia. La sicurezza assume così un ruolo fondamentale. Gli standard

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OperCivlInfastu di costruzione l’opera, che costerà 8 miliardi di euro (8,9 miliardi di dollari americani), sono probabilmente più alti di molti altri progetti di mobilità pubblica.

Aumento della quantità direttamente sul posto di lavoro Negli impianti di prefabbricazione in funzione ISOCELL aveva a disposizione tre impianti di produzione di calcestruzzo che producevano in media 500 metri cubi di calcestruzzo al giorno. Il progetto del BBT ha richiesto una produzione giornaliera di calcestruzzo almeno due volte superiore. Due impianti di calcestruzzo prefabbricato SIMEM installati vicino al cantiere del BBT, producono per ISOCELL circa 800-1000 metri cubi di calcestruzzo al giorno. Ogni impianto di betonaggio è dotato di due mixer, per un totale di quattro mixer a disposizione di ISOCELL. Gli impianti di betonaggio hanno una capacità di produzione fino

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a 2.000 metri cubi e possono scaricare simultaneamente in due autobetoniere differenti. La velocità e la capacità degli impianti di betonaggio consentono alle

cinque betoniere di ISOCELL di trasportare e di consegnare rapidamente il calcestruzzo nelle linee di produzione dei vari segmenti del tunnel.

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Opere Civili e Infrastutture

Casseforme d’autore PER LA REALIZZAZIONE DEL NUOVO SERBATOIO DI COMANO TERME (TN) PROGETTATO DALL’ING. DAVID MARCHIORI, LA ARBLOC DI SALGAREDA (TV) HA STUDIATO E REALIZZATO UNA SOLUZIONE CON SAGOMA NON ORDINARIA DI POLISTIROLO AD ALTA DENSITÀ, PER FORNIRE UN DESIGN INNOVATIVO E UN ELEVATO LIVELLO DI FUNZIONALITÀ. I LAVORI SONO STATI ESEGUITI DALLA DITTA PAVONI SPA

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progetto è stato affidato al Ing. David Marchiori di Comano Terme che ne ha curato anche la direzione lavori. La nuova opera è una struttura scatolare in calcestruzzo costituita da due vasche cilindriche del diametro di 12 metri e di cinque metri di profondità, suddivisa in due livelli: al piano inferiore si trovano le tubazioni di mandata e di scarico e gli impianti di potabilizzazione ad irradiazione ultravioletta, mentre a quello superiore arrivano le tubazioni di alimentazione del serbatoio. L’intera struttura è coperta da una volta in calcestruzzo, semicilindrica, dello

spessore di 50 centimetri. La calotta di copertura ha quota minima alle estremità opposte delle vasche e quota massima tra le vasche stesse. Due serie di colonne circolari, poggianti sul bordo delle vasche, sostengono la soletta di copertura. Per la realizzazione dell’opera sono stati utilizzati ottocento metri cubi di calcestruzzo di diverso tipo, dalla miscela additivata con impermeabilizzante al conglomerato autocompattante. Il calcestruzzo è stato fornito dalla ditta Onorati S.r.l. che si è occupata della selezione dell’inerte, del mix design e

isolvere un problema di approvvigionamento idrico per una piccola comunità montana senza intaccare il contesto naturalistico circostante, unendo funzionalità e rispetto del paesaggio. Era questo il presupposto per la progettazione del nuovo serbatoio per acqua potabile di Lundo, frazione del Comune di Comano Terme (TN). La condotta che porta l’acqua dalla sorgente al serbatoio venne realizzata nel 1970 attraversando un’intera valle ed alimentava una piccola vasca interrata che, non riuscendo a sopperire alla necessità di accumulare riserve d’acqua per le popolazioni del Lomaso, è stata sostituita da un nuovo serbatoio, il cui

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Foto by Samulele Guetti

dell’assistenza di laboratorio per le verifiche di cantiere sui calcestruzzi condotte dal direttore lavori. Settecento kilogrammi d’acciaio costituiscono l’armatura dello scatolare che è stata progettata in modo da essere sottile e diffusa il più possibile, mantenendo in genere una maglia non superiore a 15x15 centimetri e diametri tra i 10 ed i 14 millimetri. Le riprese di getto sono state realizzate in parte con giunti in gomma e getti con inerte sabbioso (0-15mm) ed in parte con la tecnologia “Penetron”. L’esigenza di un ridotto impatto ambientale ha portato all’interramento completo dell’opera, ad eccezione della piccola galleria d’accesso, che doveva essere particolarmente curata dal punto di vista estetico. A questo varco è stato affidato il compito di essere l’unico elemento visibile al visitatore esterno, il segno esplicito della presenza del serbatoio e della nuova opera per il territorio e i suoi abitanti. La scelta di una forma cilindrica per la calotta di copertura, oltre che a fattori di forma strutturale e ad una miglior gestione delle condense d’acqua, risponde allo scopo di raccordare il manufatto con la movimentata morfologia circostante. L’ispirazione progettuale è andata ad una forma che richiamasse la morfologia del ghiaccio.

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Progettazione, realizzazione e utilizzo della cassaforma Arbloc Arbloc, azienda produttrice di casseforme in polistirolo rivestito, si è accollata l’onere di studiare e realizzare una cassaforma dalla sagoma non ordinaria. Dal disegno tridimensionale fornito si è sviluppata la progettazione del cassero. Lo sviluppo 3D è risultato fondamentale per individuare e correggere alcuni aspetti legati alla carpenteria. Il cassero è stato realizzato con polistirolo ad alta densità con una resistenza alla compressione di 60 KN/mq. Il rivestimento con resina syform rinforzata ha permesso di avere una superficie in grado di permetterne il calpestio e la resistenza agli urti durante la lavorazione del ferro. Il tunnel della galleria (un arco con dimensioni di 6 metri per un’altezza di 3,28 metri e una lunghezza di 4,60 metri) è stato scomposto in più elementi della lunghezza di un metro.

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L’ufficio tecnico di Arbloc in accordo con l’impresa esecutrice ha scomposto in dieci elementi il disegno della cassaforma per la realizzazione della parte sagomata dell’imbocco con le curve previste da progetto. Il montaggio delle casseforme è avvenuto in cantiere con il coordinamento del progettista con istruzioni rilasciate dal produttore e la supervisione diretta dei tecnici Arbloc, per fornire i consigli e gli accorgimenti necessari. Per agevolare il lavoro di carpenteria in sede di produzione sul cassero sono stati preventivamente realizzati i fori per il passaggio dei tiranti. Il getto di calcestruzzo autocompattante, eseguito attraverso un foro praticato nella parte superiore del cassero, ha infine consentito di valorizzare appieno il lavoro e di ottenere un’opera corrispondente alle caratteristiche progettuali.

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Opere Civili e Infrastutture

La visione precisa MASSIMO CONTROLLO SUI DATI GRAZIE ALLO STANDARD IFC PER I GRANDI PROGETTI DI EXA ENGINEERING. APPROCCIO BIM CON IL SUPPORTO DEL CONSTRUCTION PROJECT MANAGEMENT-CPM

Ingegner Sabatino Tonacci

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a realtà di EXA Engineering rivela l’eccellenza ideativa di una società di ingegneria - nata nel 1998 e con sede a La Spezia - che si rivolge principalmente a imprese di costruzione, aziende ed enti pubblici, con l’obiettivo di fornire una struttura di supporto capace di affrontare e risolvere le molteplici problematiche connesse alla progettazione e alla realizzazione di opere civili, infrastrutturali e marittime. Il metodo proget-

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tuale è basato sull’uso della tecnologia BIM, che Exa Engineering ha adottato per realizzare tutti i suoi progetti. L’intervista che segue all’ingegner Sabatino Tonacci, fondatore di EXA Engeneering insieme a Paolo Biggieri, illustra nello specifico l’approccio BIM e le modalità di supporto del Construction Project Management– CPM (denominato in precedenza STR Vision CPM) nella parte di computazione e gestione economica del progetto.

Quali sono state le ragioni principali per l’implementazione del BIM nelle vostre attività? In relazione alla necessità di rispondere in modo sempre più corrispondente alle esigenze dei committenti, e per mantenerci costantemente aggiornati acquisendo

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nuove conoscenze verso una progettazione più integrata in grado di risolvere in anticipo qualsiasi problematica, abbiamo scelto di investire notevoli risorse per l’acquisto e utilizzo di sistemi informatici avanzati sia per il calcolo che la modellazione strutturale. Lo studio è composto da professionisti provenienti da diversi settori, tutti formati in ambiente BIM; questa complementarietà di mansioni, unita nell’uso del BIM, riteniamo sia la chiave per soddisfare i bisogni di una committenza diversificata. Può citare un esempio di progetto realizzato con metodologia BIM? Il nuovo Terminal del Golfo di La Spezia ci ha visto molto impegnati negli ultimi anni e rivela un progetto sviluppato e realizzato integralmente in ambiente BIM. L’infrastruttura del nuovo Terminal del Golfo (TdG) di La Spezia si estende in un’area di 120.000 metri quadrati ed è stata concepita per rispettare un elevato standard produttivo, con sistemi logistici in grado di controllare ogni fase di lavoro dalla ge-

stione delle merci, alla sicurezza delle persone, all’impatto sull’ambiente. Per la realizzazione di un progetto così complesso abbiamo dovuto valutare in anticipo e con precisione eventuali problematiche di realizzazione (per esempio interferenze tra le diverse fasi costruttive) e poter quindi presentare differenti soluzioni al contractor prima della fase progettuale vera e propria. Abbiamo quindi modellato in BIM tutte le strutture marittime, i pali di fondazione, i tiranti, ogni minimo dettaglio costruttivo persino le scalette degli ormeggiatori.

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In che modo l’utilizzo di CPM è stato vantaggioso in questo progetto? Il BIM semplifica l’intero processo progettuale: è più facile trasferire informazioni, interfacciarsi con gruppi di lavoro esterni, inoltre c’è sempre un modello di riferimento visibile a tutti. Grazie al BIM, quindi, si riesce a tenere sotto controllo l’intero processo produttivo. Il software CPM si inserisce perfettamente in questo processo, rendendo facile e immediata ogni operazione di aggiornamento delle informazioni quantitative ed economiche. Grazie poi alla possibilità di utilizzarlo in

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OperCivlInfastu modalità mobile, è stato possibile portare il modello BIM in cantiere, una cosa impensabile fino a qualche anno fa. CPM di TeamSystem Construction, in particolare, è stato fondamentale per la realizzazione del computo metrico: ci ha consentito di effettuare un calcolo integrato già in fase di modellazione. CPM può intervenire all’interno del processo BIM in numerose fasi, non solo quindi la computazione ma anche la programmazione lavori, l’analisi dei costi e dei budget nonché il controllo tecnico ed economico degli stati avanzamento lavori. L’eccezionale livello di controllo offerto da Vision CPM è garantito dalla massima interoperabilità del formato IFC, che ci ha permesso di dialogare con gli altri software di authoring BIM da noi utilizzati come Tekla Structures e Revit.

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Piattaforma di programmazione Construction Project Management–CPM è la denominazione attuale di una piattaforma gestionale concepita dalla divisione TeamSystem Construction. Si tratta di un potente strumento, tecnologicamente avanzato e operativamente affidabile, per la preventivazione, programmazione e contabilità lavori nelle attività di progettazione e gestione del cantiere. Grazie alla la sua capacità di realizzare computi e contabilità lavori estremamente completi, precisi e affidabili, è adatto alle esigenze di committenti, sia privati che pubblici, progettisti e società di engineering, imprese di costruzioni e in generale per tutti gli operatori della filiera. Con Construction Project Management–CPM si possono gestire listini, fare analisi prezzi e giustificative, eseguire la programmazione lavori con diagrammi di Gantt, sviluppare piani di manutenzione dell’opera, estrapolare dati in report prodotti con la business intelligence integrata, e molto altro con una copertura funzionale totale delle esigenze tipiche del cantiere.

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La Biblioteca del Calcestruzzo DIZIONARIO ENCICLOPEDICO DEL CALCESTRUZZO – II EDIZIONE AUTORE: Mario Collepardi DESCRIZIONE: DEC è l’acronimo di Dizionario Enciclopedico del Calcestruzzo. Sono raccolte in ordine alfabetico tutte le voci che riguardano il materiale, i suoi ingredienti, le applicazioni e le normative.

CLS CALCESTRUZZO AUTORE: Massimiliano Bringiotti DESCRIZIONE: Il libro, composto da più di 100 capitoli, è suddiviso in due volumi e persegue lo scopo di informare in maniera sintetica il lettore sull’argomento calcestruzzo.

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IL NUOVO CALCESTRUZZO VI EDIZIONE AUTORI: Mario Collepardi, Silvia Collepardi, Roberto Troli DESCRIZIONE: Il volume presenta gli argomenti di novità sul materiale. Il libro è impostato sulle normative europee EN che regolamentano la produzione degli ingredienti e del materiale finito.

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OperCivlInfastu

Opere Civili e Infrastutture

Re della montagna MEYCO ME5 È IL NOME DELLA SPRUZZATRICE PER CALCESTRUZZO MOBILE CHE FACILITA LA COSTRUZIONE DI TUNNEL ADATTANDO LA SUA AZIONE A OGNI CONTESTO OPERATIVO

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l compositore Edvard Grieg eseguì per la prima volta la sua opera “Dovregbben’s Hall” nel 1876, tra le montagne innevate della Norvegia, foriere di mistero e immaginazione. Il “re della montagna” dell’opera governa il mondo sotterraneo mentre gli agricoltori desolati che si trovano in superficie, guardano le imponenti cascate la cui prorompente forza affonda nei fiordi. Senza alcuna possibilità di sfruttarne le risorse. Oggi, la forza delle cascate sta per essere incanalata sottoterra per produrre energia elettrica in sotterranea, rinvigorendo il ricordo mitico del re della montagna e delle sue potenti facoltà. Parliamo quin-

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di degli uomini e dell’impresa che ha “rubato” l’alchimia alla figura del semidio, sfruttando tutte le peculiarità di una macchina come la spruzzatrice Meyco ME5 di Epiroc, “una carta jolly speciale” secondo Jan Terje Reknes, responsabile incaricato da YIT (gruppo primario norvegese nelle grandi costruzioni) per la realizzazione della centrale elettrica Ljøkelsvatn di Etne, un villaggio a sud di Bergen, nella Norvegia occidentale. Completamente conchiuso nella roccia, lo spazio per la centrale elettrica e la fornitura dell’acqua deve essere ricavato dall’impresa passo dopo passo, all’interno del granito che costituisce l’involucro

e la sede deputata a ospitare l’impianto. “L’acqua scorre attraverso il tunnel senza tubi, il che significa che dobbiamo rinforzare la superficie rocciosa con la miscela cementizia lungo tutto il perimetro. Ecco perché abbiamo prescelto il carro Meyco di Epiroc per risolvere in modo agile ogni problematica”, sottolinea Reknes. Il Meyco ME5, nello specifico, è uno dei modelli principali degli attuali carri dedicati allatecnica del calcestruzzo proiettato mobile di Epiroc, una macchina che si colloca tra i moduli d’avanguardia per la realizzazione di tunnel moderni e assolutamente sicuri. “Questa è la prima volta che usiamo il Meyco ME5 e dobbia-

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mo dire che la macchina gestisce molto bene gli imprevisti e le false partenze”, conferma Tommaso Komwalkowski, responsabile di macchine e attrezzature per conto di YIT in Norvegia. Dopo aver osservato la capacità del carro Meyco ME5 nell’operare con continuità anche nelle condizioni estreme dell’area di Etne, YIT ha deciso di riservare a questo modello i progetti che prevedono la costruzione delle gallerie più impegnative in tutto il Paese. Quando la squadra dell’impresa ha iniziato a lavorare ad Etne, nell’autunno dello scorso anno, Epiroc è riuscita a fornire un modello Meyco ME5 proprio su misura, sostituendo un carro più vecchio. “Dopo almeno tre cariche di dinamite e in seguito alle operazioni di messa in sicurezza e di scavo, tutte le altre mac-

chine operatrici si fanno da parte e arriva il momento del Meyco ME5. Si inoltra nella parte più bassa del tunnel, ma solo per un intervallo di tre ore al massimo, durante le quali lavora alla massima effi-

cienza. Poi si prepara rapidamente la carica successiva”, spiega ancora Reknes. Grazie a un sistema di dosaggio gestito in modo computerizzato, alla regolazione touchscreen della miscela da proietta-

Unità di precisione (e di potenza) Realizzata per la proiezione di calcestruzzo per grandi gallerie, l’unità Meyco ME5 porta ai livelli massimi la precisione di spruzzatura. Braccio e pompa potenziati garantiscono un contraccolpo più leggero e quindi perdite ridotte. Una maggiore precisione di dosaggio e un flusso costante migliorano la qualità finale del calcestruzzo erogato. Un compressore aria dedicato ottimizza la capacità, mentre il flussometro e la pompa con statore/rotore garantiscono una regolazione costante del volume, offrendo potenza e flessibilità quando necessarie.

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OperCivlInfastu re e a un braccio fisso con testa flessibile per un’applicazione rapida e automatica, il modello Meyco ME5 spinge al vertice la propria produttività con l’ausilio di un solo operatore. Nella fattispecie, l’operatore - sempre nelle fila di YIT - si chiama Ronny Johnsen e il suo modo di manovrare il carro mobile con assoluta scioltezza lungo una galleria ripida conferma il giudizio di versatilità sulla macchina Epiroc. ”Il carro funziona in modo semplice - asserisce Johnsen - Fin dal primo giorno di lavoro qui a Etne, non ho avuto problemi. Anzi, mi sono messo a personalizzare il Meyco ME5. Per evitare di pulire il tubo di aspirazione posteriore dopo ogni sessione di spruzzatura del calcestruzzo, con altri tecnici ho implementato il carro con raccordi e tubi flessibili ad hoc. Il mio obiettivo è quello di lavorare ancora più velocemente, mantenendo al minimo gli sprechi”. Ora il Meyco ME5 a Etne sfrutta comunque il 70% della capacità di

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produzione, sprecando una quota inferiore al 7% del calcestruzzo proiettato. Il re della montagna ora non è più l’unico titolare dei superpoteri che sfruttano gli

anfratti della sua dimora. Inarrestabile, sta arrivando il Meyco ME5 a disputarne lo scettro, nell’era della tecnologia sotterranea.

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Opere Civili e Infrastutture TECNO ENGINEERING 2C

Calcestruzzo per andare in quota LA PISTA PRINCIPALE DELL’AEROPORTO INTERNAZIONALE GALILEO GALILEI DI PISA SAN GIUSTO È STATA ADEGUATA E POTENZIATA CON PAVIMENTAZIONE RIGIDA DEL TIPO RCK 40 MPA. LA “REGIA” DEI LAVORI È STATA AFFIDATA ALL’INGEGNER CARLO CRISCUOLO E AL SUO TEAM DI LAVORO

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n molte nazioni (ad esempio Germania, Francia, USA, Russia) le pavimentazioni aeroportuali sono per tutta la loro estensione in calcestruzzo. In Italia sono realizzate in rigido solo

quelle che ricadono nelle aree più critiche a livello di sollecitazioni come i piazzali di sosta delle aeromobili, le holding bay (dove gli aeroplani attendono l’autorizzazione ad entrare in pista), le testa-

Carlo Criscuolo

La stesa della lastra con slip form ed il controllo del giunto.

te delle piste di volo (dove inizieranno la corsa di decollo) nonché le eventuali piazzole deicing in cui le superfici degli aeromobili vengono trattate con una speciale miscela volta alla prevenzione della formazione di ghiaccio. La Tecno Engineering 2C, nella sua storia trent’annale, ha progettato e messo in opera con successo una quota significativa delle pavimentazioni rigide del Sistema Aeroportuale nazionale. Tra i più recenti interventi progettati e diretti troviamo quelli per l’adeguamento e potenziamento della pista di volo principale RWY 04R/22L dell’Aeroporto di Pisa San

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Il controllo del giunto verticale ad omega.

Giusto. Gli interventi sono consistiti principalmente nella riqualifica superficiale e profonda delle pavimentazioni flessibili della pista di volo principale, nella ricostruzione completa delle sovrastrutture rigide nelle due testate e nella riqualifica e o rifacimento dei manufatti idraulici di raccolta delle acque meteoriche nonché nella realizzazione di nuovi AVL per operazioni in bassa visibilità (LVP) ed in CAT II/III. Inoltre le testate delle due piste RWY04L e RWY04R sono state collegate con una nuova bretella di testata sud-ovest utilizzabile per uscire da una pista di volo (a seconda di quella in uso), rullare sull’altra, raggiungere quindi i piazzali di sosta (siano essi civili o militari) e viceversa. La nuova pavimentazione rigida è costituita da lastre di forma quadrata con lato 5.62 metri non armate di 40 centimetri di spessore con calcestruzzo Rck 40 Mpa, composto da Cemento CEM IV/A (V) 42,5 Pozzolanico addittivato con superfluidificante riduttore d’acqua (CLS C45 S1 XC4 D25 CEM IV 42.5 R). La messa in opera di una pavimentazione rigida correttamente progettata richiede

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La consegna del calcestruzzo di fronte alla slip form.

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OperCivlInfastu

Il controllo della consistenza del calcestruzzo.

un mix articolato di accorgimenti affinché le caratteristiche peculiari di questo tipo di infrastruttura possano esprimersi al meglio. Un’accurata verifica del mix design di progetto mediante specifici campi prova, un attento monitoraggio delle condizioni meteo alle quali viene effettuata la stesa (intensità del vento, temperatura dell’aria, umidità relativa, irraggiamento), un costante controllo del calcestruzzo fresco al momento della consegna di fronte alla slip form, un’accurata posa in opera del foglio antifrizione nonché una scrupolosa realizzazione dei giunti verticali ad omega e dei tagli dei giunti di contrazione nelle corrette tempistiche sono tra gli accorgimenti che garantiscono una pavimentazione in grado di durare a lungo nel tempo con modestissimi interventi manutentivi.

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La finitura superficiale.

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Tecnologia del Calcestruzzo

Sulla Torre del mondo L’AMERICAN CONCRETE INSTITUTE HA CONFERITO ALLA HOLCIM IL MASSIMO PREMIO ANNUALE AL CALCESTRUZZO ITALIANO CONCEPITO E UTILIZZATO PER IL GRATTACIELO MILANESE DELLE GENERALI A CITYLIFE

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l primato del calcestruzzo è ancora in Italia, nonostante le difficoltà di sistema che da troppo tempo affliggono il nostro settore delle costruzioni. La consacrazione più recente arriva dall’American Concrete Institute (ACI) che ha conferito, nell’ambito degli Excellence in Concrete Construction Awards 2019, a Cincinnati, il primo posto nella categoria Excellence in Concrete Construction Award all’opera Torre Generali (Zaha Hadid) nell’ambito del grande progetto CityLife di Milano. Il calcestruzzo porta la firma di Holcim, la società italiana cardine del gruppo franco-svizzero LafargeHolcim, che ha vergato il proprio nome anche sull’adiacente grattacielo della torre Libeskind e in generale su gran parte delle realizzazioni dell’avveniristica area di CityLife. La costruzione della torre Zaha Hadid che ospita il gruppo assicurativo-finanziario delle Generali, ha avuto inizio nel 2014 e ha richiesto, in oltre quattro anni di lavorazioni in cantiere,

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più di 100.000 metri cubi di calcestruzzo e oltre 40.000 tonnellate di cemento pozzolanico. Il calcestruzzo è stato pompato in altezza attraverso circa 250 metri di tubi lineari mentre la fondazione della torre è stata realizzata in 34 ore continuative e ha previsto un incredibile impiego di mezzi, persone, risorse per il getto di 7.600 metri cubi di calcestruzzo a basso calore di idratazione - concepito per evitare i fenomeni fessurativi tipici di getti così imponenti. “In questi anni ci siamo specializzati nella

fornitura di calcestruzzi realizzati ad hoc, da quelli a basso calore d’idratazione per le platee a quelli ad altissime resistenze e ad elevata pompabilità per affrontare la problematica delle altezze - spiega Calogero Santamaria, amministratore delegato di Holcim Aggregati Calcestruzzi - Abbiamo vinto molte sfide in termini logistici e organizzativi e siamo orgogliosi degli straordinari risultati che abbiamo ottenuto”. Ricordiamo allora il momento fondamentale della sfida vinta da Holcim con il grattacielo progettato da Zaha Hadid. Nella prima sera del 5 dicembre 2014,

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con un getto massivo da realizzare senza interruzioni in meno di 48 ore (alla fine, ne occorreranno 34, come abbiamo già ricordato), le squadre in cantiere pomparono 7.600 metri cubi di calcestruzzo per la fondazione della torre. L’operazione straordinaria richiese l’intervento di circa 100 addetti tecnici, l’apporto fondamentale della cementeria Holcim di Merone e la fornitura di calcestruzzo da quattro impianti (tra cui quello di Novate Milanese, uno dei pochi nell’area di Milano a essere dotato di un sistema di carico con premescolatore, a garanzia della migliore qualità del calcestruzzo). Gli aggregati arrivarono da quattro cave, tra cui va ricordato il contributo del sito di Pioltello, inaugurato poco prima del getto e fiore all’occhiello delle cave di proprietà Holcim. Cinque furono inoltre le pompe autocarrate impiegate nel cantiere, 46 le betoniere di approvvigionamento, 22 i camion adibiti al trasporto degli aggregati e 10 i silos di cemento approntati per la composizione della miscela. 56,6 per 54,1 per 2,5 m: queste le misure delle basi di

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platea per la torre, la cui altezza svetta oggi a 175 m. I quasi ottomila metri cubi di calcestruzzo a basso indice di idratazione in C 32/40 (con uno slump assimilabile a quello di un SCC) testimoniano la qualità tecnologica di un prodotto realizzato appositamente, come già dicevamo, per contrastare il rischio di fessurazione che caratterizza

getti imponenti di platee di fondazione molto spesse. Il mix design ha previsto l’utilizzo di cemento pozzolanico 32.5R IV/A - in grado di tenere sotto controllo il calore d’idratazione che causa le fessurazioni. In stretta collaborazione con la direzione lavori e con le squadre della società appaltante CMB, Holcim ha segnato il successo di un’opera eccezio-

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Primato assoluto Un orgoglio, quello del calcestruzzo per la torre Generali-Zaha Hadid, che è stato premiato dall’ACI Excellence in Concrete Construction Awards anche in relazione al valore di creatività indubbio del progetto portato avanti con audacia innovativa da Holcim Per essere ammessi a partecipare ai premi di eccellenza ACI, infatti, i progetti vengono selezionati per aree continentali (ACI Chapter) e presentati in rappresentanza di questo ambito locale oppure scelti da uno dei partner internazionali di ACI. Una giuria indipendente di professionisti del settore giudica in seguito progetti e vincitori, selezionandoli sulla base di meriti architettonici e ingegneristici, creatività, tecniche di costruzione innovative o soluzioni, uso innovativo dei materiali, ingegnosità, sostenibilità e resilienza, e funzionalità. Per questo il valore del conferimento a Holcim per la torre milanese di CityLife va considerato come punto ancora più luminoso nell’universo delle grandi realizzazioni concrete in ambito internazionale.

nale, proseguendo nei mesi la fornitura di calcestruzzo fino a 83.000 metri cubi complessivi, con 41 mix design proposti per le varie fasi di realizzazione. L’esperienza ed il know how maturati nella gestione di opere complesse hanno consentito a Holcim di offrire alla stessa CMB diverse soluzioni al-

ternative per elevare il valore strutturale del progetto rispettando tutte le specifiche tecniche di capitolalo e le necessità tempistiche di completamento definitivo della torre. Oggi il capolavoro è davanti a noi e il mondo del calcestruzzo ha tributato alla torre (e all’Italia) l’applauso più grande.

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Tecnologia del Calcestruzzo

Miscela in assetto mobile GLI IMPIANTI PER IL CALCESTRUZZO CBT 105 - CBT 150 TB ELBA SONO L’ATTUALE STATO DELL’ARTE DEI MODULI PRODUTTIVI POLIVALENTI E OTTIMIZZATI PER IL TRASPORTO

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o sguardo attuale alle soluzioni più flessibili per la miscelazione del calcestruzzo non può non ricadere sulla flessibilità progettuale di Ammann, versata da sempre a impianti di miscelazione ottimizzati

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per il trasporto e la più alta versatilità di installazione. Nella gamma attuale del marchio, un successo crescente a livello internazionale l’ha ottenuto negli ultimi mesi la serie CBT 105 - CBT 150 TB Elba, presentato all’ultima edizione del Bauma

di Monaco. Si tratta di impianti in grado di garantire un’ottima qualità, un’affidabilità funzionale di alto livello e una produzione economica ed efficiente di calcestruzzo, con un rendimento orario fino a 128 m³. Tempi rapidi di allestimento, cambi di sede agili e un perfetto allineamento alle dimensioni funzionali di trasporto - con la conseguenza di costi ridotti di trasferimento - testimoniano i risultati ottenuti dagli ingegneri della divisione ricerca e sviluppo di Ammann. Questo impianto di miscelazione del cls contempla una struttura sofisticata dotata di una componentistica integrata e all’avanguardia. Le attuali serie CEL 25 Elba - dotate di predosatori lineari - si contraddistinguono per una capacità di stoccaggio compresa tra 75 e 100 m³, con il conferimento versatile a vari tipi di applicazioni, so-


prattutto se si tiene conto del trasporto effettuato con container. In base alle richieste e alle preferenze del cliente, come opzione, l’impianto CBT TB Elba può essere dotato dei predosatori lineari Ammann della serie CEL 35 Elba, con una capacità di stoccaggio fino a 210 m³. In quest’ultimo caso, suddividendo longitudinalmente le singole camere si possono stoccare e dosare dino a 12 materiali diversi. I dispositivi di chiusura dei segmenti di dosaggio sono regolati con una soluzione elettro-pneumatica e un’impostazione dell’apertura a scelta, oltre a essere montati per l’immediata messa in esercizio in collegamento diretto, nelle più severe condizioni lavorative, grazie alla robusta struttura in lamiera di acciaio profilata. I giunti cuneiformi delle pareti della camere e delle pareti divisorie garantiscono un montaggio semplice e rapido. I numerosi accessori (ad esempio, le coperture RD) permettono inoltre

di adeguare le apparecchiature a varie applicazioni. Le bilance singole per cemento, acqua e aggregati e la bilancia opzionale per gli additivi, elettriche e pneumatiche, sono installate e pronte per l’uso. Per la bilancia del cemento sono disponibili fino a

Avanguardia d’asfalto in Cina Sarà un impianto per la produzione d’asfalto a produrre tutto l’asfalto necessario per gli elementi infrastrutturali del Lanzhou New District, in Cina, il quinto del Paese - sostanzialmente, una nuova città costruita da zero che tra dieci anni si estenderà per 1.127 chilometri quadrati. Lo sviluppo del nuovo distretto industriale costituirà “il crocevia tra la cintura economica della Via della seta e il Ponte eurasiatico continentale”, sostiene Ma Shengjun, della società generale incaricata della grande realizzazione, la Gansu Road & Bridge Maintenance Corp. La cintura economica della Via della seta fa parte di un grande progetto infrastrutturale che interessa l’intero paese, la Belt and Road Initiative (BRI), l’iniziativa della zona e della via. L’impianto ABA 320 UniBatch di Ammann sarà costantemente in funzione per i prossimi dieci anni e fornirà la miscela di asfalto necessaria al complesso delle opere, con una capacità produttiva di 320 tonnellate l’ora. Gli impianti ABA UniBatch sfruttano una tecnica di essiccazione di straordinaria efficienza e un processo di riscaldamento che conserva energia e riduce i costi. Il sistema di controllo del bruciatore regola il processo di essiccazione per garantire consumi di carburante ridotti e basse emissioni. Il sistema di comando as1 sviluppato da Ammann accresce ulteriormente l’efficienza e permette un controllo intuitivo dell’impianto. La direzione dei lavori inoltre potrà scegliere tra le alternative più convenienti per l’alimentazione: gas naturale, olio combustibile leggero o denso e GPL. Sono stati implementati inoltre sistemi di riduzione dei fumi e delle emissioni acustiche, oltre a un rivestimento completo come opzione scelta da Gansu.

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sei coclee. Gli aggregati sono dosati e pesati sul nastro di pesatura integrato e poi portati al nastro trasportatore inclinato. Il funzionamento del nastro trasportatore inclinato è progettato per ottenere brevi tempistiche di ciclo e quindi l’impianto può raggiungere un rendimento elevato di erogazione del calcestruzzo. Tutti i componenti installati dell’impianto sono già connessi per quanto possibile ed installati a livello elettrico e pneumatico. Durante la fase di assemblaggio, l’impianto per il calcestruzzo viene aperto e posizionato e successivamente viene montata in alto l’unità di pesatura già assemblata. Per il trasporto dell’unità base è sufficiente utilizzare due container aperti da 40 piedi e un container a pianale ribassato sempre da 40 piedi. Pertanto l’obiettivo di realizzare un impianto ottimizzato per il trasporto è stato raggiunto al 100 percento. In base alle dimensioni dell’impianto, il modello compatto CBT TB Elba è dotato dei mescolatori Ammann a doppio albero delle serie CEM TP Elba con un rendimento di calcestruzzo compattato compreso tra 2 e 3,5 m³. Per l’insediamento dell’impianto di calcestruzzo CBT TB Elba è sufficiente una semplice lastra di pavimentazione in calcestruzzo. Si eliminano così del tutto i lavori per le fondamenta. Per il silo del cemento sono disponibili come optional soluzioni senza fondamenta fino a 100 t di peso.

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Tecnologia del Calcestruzzo SULL’ONDA DELL’INNOVAZIONE

L’eco-valore del reso MAPEI VINCE A ECOMONDO IL PRIMO PREMIO PER L’ECONOMIA CIRCOLARE CON L’ADDITIVO DI RECUPERO RE-CON ZERO EVO

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ul palcoscenico di Ecomondo 2019, è Mapei a brillare per l’innovazione materica. Il primo premio per l’Economia Circolare, nell’ambito del Premio per lo Sviluppo Sostenibile 2019, è stato conferito al prodotto Re-Con Zero Evo, un additivo per il recupero del calcestruzzo reso che contribuisce a ridurre i rifiuti destinati alla discarica e la quantità delle materie prime estratte e lavorate - con conseguente diminuzione delle energie e della CO2.

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“Il Premio – ha dichiarato Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile – si propone di promuovere e far conoscere le buone pratiche e le tecnologie di successo della green economy italiana. Anche quest’anno la selezione ha avuto a disposizione una platea ampia di partecipanti: sceglierne solo 10 per settore non è stato facile per la Commissione degli esperti del Premio. Abbiamo registrato infatti una crescita della qualità green di molte iniziative che fa ben sperare”.

Grazie alla sua formulazione, infatti, Re-Con Zero Evo recupera in autobetoniera il calcestruzzo reso trasformandolo in aggregato che può essere utilizzato, in parziale sostituzione dell’aggregato naturale, nel confezionamento di calcestruzzi ordinari o, integralmente, come materiale per la realizzazione di rilevati o sottofondi. “Oggi, grazie a Re-Con Zero Evo, abbiamo la certezza che il calcestruzzo reso sarà sempre totalmente recuperato e utilizzato - ha dichiarato Giorgio Ferrari, R&D Group Leader

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HPSS Mapei - Il ciclo virtuoso si realizza attraverso un processo di trasformazione industriale basato sui principi dell’economia circolare per produrre aggregati che abbiano tutti i requisiti tecnici e ambientali per un corretto utilizzo nella produzione di calcestruzzo e nelle altre opere di ingegneria civile”. Re-Con Zero Evo è un prodotto in polvere a due componenti che viene utilizzato per il recupero integrale del reso di calcestruzzo - in centrale di betonaggio

(incluso calcestruzzo per Spritz Beton), a fine cantiere o fine giornata - con impatto zero sull’ambiente, senza alcuna necessità di investimenti, da parte dell’impresa, in impianti di trattamento. Re-Con Zero

Economia circolare al centro La partecipazione di Mapei a Ecomondo 2019 è stata valorizzata dalle due relazioni presentate nell’ambito della piattaforma di dibattito sull’economia circolare. I temi proposti dall’azienda hanno riguardato nello specifico “Economia Circolare e Made in Italy: come cambia il modello di business della filiera chimica”, a cura di Mikaela Decio, responsabile Environmental Sustainability Mapei - in collaborazione con Federchimica - e “Le imprese tra sostenibilità ed economia circolare”, con la prolusione di Marco Mazzetti, Environmental Sustainability Mapei, in collaborazione con il Green Economy Observatory (GEO) dell’Università Bocconi.

Evo è costituito da polimeri speciali e da composti inorganici secondo una formula sviluppata nei laboratori di ricerca Mapei. Il calcestruzzo reso, con questo prodotto, viene trasformato in un aggregato che, dopo opportuna maturazione, può essere utilizzato in parziale sostituzione degli aggregati naturali per il confezionamento di calcestruzzi ordinari, oppure in sostituzione integrale degli aggregati naturali per il confezionamento di magroni, sottofondi, misti cementati e altri componenti ancora. Il trattamento del calcestruzzo con ReCon Zero Evo non genera scarti di lavorazione - come acque di lavaggio cariche di fini - in quanto il conglomerato viene recuperato totalmente. Dopo il trattamento con Re-Con Zero Evo, l’interno dell’autobetoniera risulta generalmente pulito e per il lavaggio è richiesto un quantitativo d’acqua inferiore rispetto a quello utilizzato per la normale pulizia di fine giornata. Alla tecnologia Re-Con Zero Evo Mapei abbina altre soluzioni denominate ReCon AGG100 e Re-Con AGG200 dedicate al confezionamento di calcestruzzi prodotti con aggregati contenenti argilla o aggregati di riciclo provenienti da demolizioni.

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Tecnologia del Calcestruzzo

Maestro di scena A STRASBURGO, LE MISCELE DI CALCESTRUZZO MASTER BUILDERS SOLUTIONS DI BASF SODDISFANO I PIÙ ELEVATI CANONI ESTETICI DEL NUOVO TEATRO MAILLON

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l Teatro Maillon, costruito di recente a Strasburgo, verrà finalmente inaugurato proprio mentre è imminente l’uscita di questo primo numero di Concrete News. Come per ogni struttura innovativa, anche riguardo a questa prestigiosa sede d’arte, l’attesa è grande, soprattutto in relazione alle soluzioni costruttive adottate, autenticamente rivoluzionarie nel novero dei grandi spazi di scena internazionali. Situato nel distretto Wacken della città dell’Alsazia, a due passi dal Parlamento Europeo, il nuovo teatro - che sostituisce la vecchia sede che dal 1999 accoglieva la programmazione della compagnia, nata nel 1978 come associazione culturale - ospita due auditorium, per una capienza totale di 950 posti, su un’area complessiva di 6.700 metri quadrati. I lavori di costruzione, che hanno richiesto un budget rilevante di 27,5 milioni, sono iniziati a ottobre 2016 e ora, giunti a compimento, mostrano tutta la meraviglia di un progetto straordinario. Le miscele di calcestruzzo Master Builders Solutions di Basf hanno contribui-

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to in modo sostanziale all’estetica e alla durabilità del nuovo edificio e hanno permesso, inoltre, di costruire ogni parte principale e ogni dettaglio del teatro in modo efficace e brillante, nonostante le complesse geometrie della struttura. “L’uso dei superfluidificanti MasterPolyheed 520 e MasterGlenium SKY 841 ha consentito di mettere in opera tutti i 1.700 metri cubi di calcestruzzo con la massima lavorabilità e fluidità - conferma Dominique Cuadras, responsabile Basf per la Francia orientale (divisione additivi per calcestruzzo-Master Builders Solutions) - Questa soluzione ha permesso di ridurre in modo considerevole il contenuto d’acqua nella miscela del calcestruzzo, garantendo comunque una consistenza fluida, uniforme e viscosità ideali. Inoltre, è stato possibile ridurre al minimo l’effetto emulsione, evitando così la formazione di bolle e di striature indesiderate”. Considerando la difficoltà della messa in opera, è importante considerare la configurazione complessa delle cassaforme implementata nel corso della realizzazione. Proprio la messa in opera in loco del calcestruzzo per gli elementi della grande facciata ha presentato una delle maggiori

insidie del progetto, in quanto le cassaforme impiegate erano molto particolari. Disposti in verticale e sovrapposti gli uni sugli altri, i segmenti della cassaforma hanno portato la struttura della stessa a un’altezza di 14,5 metri, con uno spessore

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variabile di soli 10-40 centimetri. Ciascun elemento della facciata è stato realizzato impiegando strati di 45–65 metri cubi di calcestruzzo nero. “Durante il riempimento della cassaforma con il calcestruzzo, la velocità di getto si è rivelata un fat-

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TecnolgiadCstruz tore cruciale - sottolinea Alain Albizzati, amministratore delegato dell’omonima società appaltatrice del progetto - Il calcestruzzo rimaneva ‘aperto’ per sole due ore e qualsiasi ritardo nella tabella di marcia dei getti implicava il rischio di creare una pressione eccessiva all’interno della cassaforma; nei peggiori dei casi, sarebbe stato necessario ricominciare l’intero processo di produzione”. È stata adottata, per questa ragione, una tecnica di getto ad hoc, così da ottenere un risultato davvero uniforme; il calcestruzzo è stato distribuito utilizzando un apposito tubo per getto, caratterizzato dalla presenza di una serie di bocche disposte per l’intera lunghezza, in grado di aprirsi in sequenza, l’una dopo l’altra, attivate dal calcestruzzo fresco, man mano che la miscela si assestava all’interno della cassaforma. Questa tecnica garantisce, in buona sostanza, un getto estremamente uniforme del calcestruzzo, con un’ottima capacità di distacco dalla cassaforma. Progettato come una sorta di scatola nera, l’edificio deve le sue peculiarità estetiche al colore nero profondo scelto da LAN (Local Architecture Network, studio fondato da architetti italo-francesi) come elemento fondamentale di design. Allo scopo, è stato selezionato un prodotto d’eccellenza come MasterColor 100 Noir Intense, pigmento caratterizzato da una peculiare intensità e brillantezza, in contrasto con i convenzionali pigmenti neri. L’effetto è stato potenziato con l’uso di MasterPel 795, che non solo ha ulteriormente fatto risaltare la brillantezza del colore, ma anche permesso di evitare la formazione di efflorescenze. “MasterPel previene la formazione di sali di carbonato di calcio sulla superficie degli elementi in calcestruzzo - rileva Michael Nowak, ingegnere Basf - A sua volta, questo impedisce all’acqua di penetrare la superficie in calcestruzzo, aumentando di conseguenza la resistenza alle intemperie, al gelo e al disgelo”. Per ottenere il massimo effetto protettivo, gli esperti di Master Builders Solutions hanno utilizzato anche MasterPel 300. Nowak rimarca inoltre che “MasterPel 300 rende le superfici idro e olio repellenti, oltre che a prevenire l’efflorescenza. Inoltre, intensifica i colori, facendo risaltare le

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Riduttori d’acqua per il preconfezionato La specialità MasterGlenium SKY si riferisce a una linea di additivi superfluidificanti - appositamente studiati per la confezione di calcestruzzo preconfezionato - a base di policarbossilati eteri di seconda generazione che rispondono al concetto del Total Performance Control. MasterGlenium SKY abbina un’eccellente capacità di riduzione d’acqua e un ottimo mantenimento di lavorabilità anche a temperature elevate del calcestruzzo, senza alcun effetto secondario di ritardo nello sviluppo delle resistenze meccaniche alle brevi stagionature. L’efficacia come potere disperdente delle molecole di MasterGlenium SKY è stata ottimizzata per garantire il tempo necessario al trasporto e posa in opera del calcestruzzo.

tinte nere profonde della facciata”. Francisco Martinez, architetto di LAN e responsabile dell’esecuzione in loco, considera il colore come un importante elemento di design dell’edificio: “Il nero conferisce

agli oggetti una qualità astratta. L’uso dei prodotti Master Builders Solutions ci ha permesso di ottenere esattamente il colore che volevamo, oltre a un’attraente brillantezza, destinata a durare nel tempo”.

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La filiera del concrete per uno sviluppo a prova di futuro DI ANDREA BOLONDI, PRESIDENTE ATECAP

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a nascita di una nuova iniziativa editoriale specialistica di settore va sempre salutata con favore, perché le informazioni rappresentano da sempre il supporto di qualsiasi business. E in uno scenario di mercato così variabile, come quello che sembra interessare senza interruzione da anni l’industria delle costruzioni, ciò assume ancor più valore, poiché le informazioni da utili divengono indispensabili strumenti per la comprensione dei fenomeni in atto. La tendenza è di una economia ferma, in sostanziale stagnazione, un’Italia in bilico tra ripresa e recessione. L’Istat ha rivisto, a ottobre di quest’anno i dati sul Pil relativi all’anno trascorso abbassando la performance e le recenti previsioni Ocse e Confindustria stimano una crescita nulla per l’Italia per quest’anno e per il prossimo una timida percentuale di crescita. Il settore edile continua a non invertire la tendenza negativa in atto, il sistema è bloccato, le risorse non vengono spese e i cantieri non aprono, la produzione di

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nuova edilizia è al palo e l’occupazione non riparte. Ma se da una parte continua a regnare l’indeterminatezza, dall’altra emergono, invece, inequivocabili certezze circa un mercato edilizio in profonda trasformazione e ciò vale anche, e soprattutto, per la filiera del concrete. A questa spetta il compito di far conoscere le capacità del calcestruzzo di rispondere alle nuove esigenze di sostenibilità nelle costruzioni guardando all’evoluzione normativa e puntando a ribadire la centralità di un pieno rispetto delle regole. La grande sfida che l’Italia e l’Europa si troveranno ad affrontare nei prossimi decenni è, infatti, quella di ripensare il nostro modello produttivo nell’ottica della sostenibilità ambientale, la nostra economia deve inevitabilmente passare da un modello “lineare”, che produce, consuma e getta i rifiuti nell’ambiente ad una economia “circolare”, che produce, consuma e poi ricicla gli scarti e i prodotti usati.

Tutti i settori industriali, e tra questi anche le costruzioni, non possono più concedersi di pensare a un prodotto per rispondere a un solo bisogno limitato nel tempo e che, terminata la sua funzione, diventa semplicemente un rifiuto. Ciò è insostenibile non solo a livello ambientale per via delle risorse e delle energie limitate, ma anche a livello economico. La sostenibilità è il tema di grande attualità che sta concretamente diventando un valore per ogni prodotto. Tra questi non fa eccezione il prodotto edile: per la costruzione delle opere, infatti, il mercato richiede sempre più materiali naturali e salubri, materiali e aggregati provenienti dal riciclo, materiali e sistemi innovativi che possano essere riutilizzati a fine ciclo. Diventa pertanto essenziale comprendere quel che sta accadendo e cercare un riposizionamento facendo i conti con nuovi paradigmi e nuove esigenze e l’augurio è che questa nuova rivista possa prefigurarsi un valido contributo in tal senso.

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IL MOTTO DRIVEN BY INNOVATION APPARTIENE IN PIENO A UN’AZIENDA CHE NELL’ALVEO DI ZOOMLION HA SAPUTO RITAGLIARSI UN GRANDE SPAZIO DI RICERCA E SVILUPPO. DAVANTI A TUTTI

Davide Cipolla

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l calcestruzzo è vivo e vegeto e il mondo crede in quello italiano, fortemente e senza cedimenti. Il messaggio concreto è testimoniato dallo stato dell’arte di Cifa, monumento italiano alle macchine per il trasporto e la distribuzione di cls che non si disgrega nell’esposizione alle intemperie delle crisi internazionali. Anzi, cresce e si tramuta in hub per un’intero continente, nel connubio straordinario Cifa-Zoomlion Europe che si è realizzato a Senago, nella sede italiana dell’azienda che l’anno scorso ha compiuto i 90 anni di vita industriale. “Dopo l’acquisizione avvenuta nel 2008, l’esperienza di colla-

borazione tra Cifa e Zoomlion si è svolta in modo molto positivo, sotto il profilo industriale e anche per l’aspetto delle relazione integrate tra le due società conferma Davide Cipolla, amministratore delegato di Cifa - Oggi siamo il riferimento principe di Zoomlion nella concrete business unit riguardo a tutta l’area EMEA e i notevoli investimenti degli anni scorsi in ricerca e sviluppo ci hanno permesso di incrementare la nostra posizione di avanguardia tecnologica nel settore delle macchine per il calcestruzzo. L’apertura nel 2011 della fabbrica Cifa nell’Hunan ci permette inoltre di assemblare e montare prodot-

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ti del brand Cifa destinati al mercato cinese, con lo sviluppo di una linea di prodotti a brand Zoomlion-Cifa specifici proprio per quella stessa area di mercato”. Dopo la vetrina dell’ultimo Bauma di Monaco, la direzione e l’autorevolezza innovativa del brand sono apparse ancora più evidenti. “L’orgoglio delle ultime evoluzioni della tecnologia ibrida nata con le nostre betoniere oltre sette anni fa, ora applicata anche alla serie delle autobetonpompe, possiamo dire che sia quello dei pionieri – continua Cipolla – Il fatto che altri concorrenti

si stiano affacciando solo ora all’ibrido consolida la nostra intuizione sulla strategia attuale di mercato e ci insedia all’avanguardia dell’intero settore. D’altra parte, 90 anni di storia confermano che il motto Driven by Innovation ci appartiene da sempre e anche in un futuro basato sui concetti chiave di nuovi materiali, elettronica avanzata e sostenibilità sotto i profili dell’ambiente, della sicurezza e dell’affidabilità operativa.” Guardiamoli allora i due risultati più recenti di questo carattere innovativo. Partiamo dalla pompa autocarrata Carbotech K67HC che ha innalzato alla

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quota rilevante dei 67 metri l’offerta di prodotto per la linea Carbotech, il top di gamma tra le linee Cifa dedicate alle macchine per la distribuzione del calcestruzzo. La tecnologia brevettata del braccio composto da sette sezioni con geometria di ripiegamento RRZ, con ultima sezione spezzata - che coniuga cioè un braccio con ripiegamento a R ricciolo con una parte che invece si piega a Z - è una delle principali prerogative dei questa macchina impressionante per la lunghezza dell’elemento di distribuzione. Le ultime quattro sezioni sono in fibra di carbonio, il materiale composito

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TecnolgiaIvz prescelto da Cifa per conferire maggiore stabilità e lunghezza al braccio, per un peso complessivo inferiore alle 60 ton grazie alla leggerezza e alla resistenza che ne contraddistingue il vantaggio rispetto ad altri materiali di manifattura tradizionale. Un’altra caratteristica di rilievo è il sistema di stabilizzazione a triplo sfilo telescopico (X Style) nella parte anteriore del veicolo, a vantaggio del piazzamento in sicurezza anche nell’ambito di spazi operativi ristretti o in presenza di ostacoli. L’allestimento di serie per questo modello - caratteristica d’altra parte dell’intera gamma Carbotech - è particolarmente ricco di accessori: sistema di gestione della macchina avanzato Smartronic Gold con controllo di stabilità ASC (Advanced Stability Control), diagnostica e nuove funzioni elettroniche per facilitare le operazioni in cantiere,

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tubazioni a doppio spessore Cifa Long Life Top che coniugano un’alta resistenza all’usura con il contenimento del peso dei componenti stessi. Il secondo focus lo riserviamo al modello Magnum MK28E che identifica la prima autobetonpompa al mondo con tecnologia ibrida plug-in. Si tratta dell’importante ampliamento della gamma Energya di Cifa che comprende tipologie di trasporto e distribuzione del cls a tecnologia sostenibile. Si tratta di un percorso di progettazione e sviluppo iniziato nel 2011 con la prima autobetoniera ibrida lanciato sul mercato mondiale (il modello E9), seguita dal primo modulo spritz-beton ibrido con motore elettrico (CSSE), presentati rispettivamente alle edizioni del Bauma 2013 e 2016. L’autobetonpompa MK28E unisce, sempre sotto il profilo dell’avanguardia di settore, la tecnologia ibrida

di propulsione e il carbonio come materiale strutturale del braccio. Questo Magnum ibrido infatti è caratterizzato da un tamburo di 7 m³ e da un braccio di 28 m con le ultime due sezioni in fibra di carbonio, mentre i vantaggi operativi durante le operazioni di carico all’impianto e nelle fasi di scarico e pompaggio in cantiere derivano dal fatto che il motore diesel del camion può essere spento e la betonpompa azionata con il motore elettrico collegato al powerpack-batterie agli ioni di litio. Se necessario, il motore del camion viene impiegato per la ricarica delle batterie stesse, assicurando così una notevole autonomia operativa alla betonpompa. Le funzionalità gestite elettricamente riguardano le quattro fasi operative principali: rotazione del tamburo, stabilizzazione e apertura/chiusura del braccio e pompaggio del cls. Le batterie si pos-

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Easyfloor, progetto mobile con Blend Una preziosa partnership tecnologica tra Blend, produttore di impianti mobili per la miscelazione di conglomerati, e Cifa ha portato a compimento nei mesi scorsi il progetto Easyfloor. Si tratta dello sviluppo di un impianto mobile per la realizzazione di pavimentazioni, montato su autotelaio e dotato di un modulo di pompaggio in due versioni, a pistoni e ad aria. L’accordo Tra Cifa e Blend prevede l’unione del know-how tecnologico dei comparti R&S delle due società nella realizzazione della macchina (a opera di Blend) e nell’implementazione del gruppo pompante (da parte di Cifa). L’impianto mobile Easyfloor sarà distribuito a marchio Cifa, sfruttando la rete di vendita globale del gruppo di Senago. Montato su un telaio a quattro assi, Easyfloor è un impianto deputato alla produzione di massetti, terra umida, autolivellanti, spritz (dry e wet) e calcestruzzo, con la garanzia di un funzionamento in continuo e della massima precisione di posa diretta in cantiere.

sono ricaricare secondo quattro modalità: direttamente dalla rete elettrica (mediante caricabatterie montato a bordo macchina: sistema plug- in), tramite la colonnina di ricarica esterna (pubblica o Cifa Fast Charge), mediante il generatore alimentato dal motore diesel del camion oppure attraverso il sistema KERS (Kinetic Energy Recovery System) che permette al Magnum MK28E di recuperare durante la fase di decelerazione del veicolo l’energia cinetica che andrebbe

altrimenti dispersa. MK28E si caratterizza, come dicevamo prima, anche per l’utilizzo della fibra di carbonio nella realizzazione delle ultime due sezioni del braccio. La scelta del carbonio (materiale già in uso per la linea top di pompe autocarrate e autobetonpompe Cifa) è anch’essa ascrivibile al concetto di sostenibilità. Un peso inferiore del braccio, infatti, veicola minori consumi in fase di trasporto su strada, pur mantenendo le prestazioni strutturali ad alti livelli.

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Tecnologia e Innovazion Tecnologia e Innovazione L’Autobetoniera diventa ibrida CIFA SI È RIVOLTO A FLASH BATTERY, AZIENDA DI SANT’ILARIO D’ENZA (RE) FORMANDO UNA PARTNERSHIP VINCENTE PER LA REALIZZAZIONE DELLA SERIE ENERGYA

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uando i tecnici di Cifa hanno ideato e progettato Energya, forse non sapevano che avrebbero potuto contare su un partner così efficiente come Flash Battery. Questo perché la tecnologia al litio offerta dall’azienda di Sant’Ilario d’Enza ha stupito tutti per la sua efficienza. A dire il vero, più che di una piacevole scoperta si tratta della riconferma di uno standard oramai consolidato sul mercato. Ed è stato così che, specie in tempi nei quali il rispetto dell’ambiente sta assumendo sempre più importanza, è venuto alla luce un mezzo del tutto innovativo.

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Energya è il nome del progetto che ha dato vita a una serie di mezzi che include i modelli E8 ed E9 di Cifa. Si tratta di veicoli basati su un innovativo sistema che combina i vantaggi della tecnologia tradizionale a quelli della tecnologia elettrica. Si definiscono “autobetoniere ibride plug-in” dal momento che le loro batterie agli ioni di litio possono essere caricate sia dalla rete elettrica, sia mediante un generatore installato a bordo.

I tempi di ricarica sono piuttosto contenuti. In particolare, il sistema di ricarica High-speed plug permette una ricarica tramite una speciale colonnina specificamente progettata in soli 18 minuti. Il sistema standard, con l’utilizzo di una

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presa industriale, richiede invece circa quattro ore di tempo. Energya è dunque la prima autobetoniera ibrida made in Cifa. Nelle betoniere della serie il movimento del tamburo è prodotto da un motore elettrico alimentato da una batteria al litio Flash Battery. Per rispondere adeguatamente alle sollecitazioni cui un mezzo come l’autobetoniera è sottoposto, la batteria al litio è stata sviluppata in modo tale da assicurare alcune caratteri-

stiche e funzioni fondamentali quali ricariche veloci, erogazione di potenza fino a 90 Kw durante l’utilizzo della betoniera, alta resistenza ai fattori climatici e alta resistenza agli stress meccanici a cui una macchina è sollecitata. Tra i grandi vantaggi apportati dall’applicazione della batteria Flash Battery, inoltre, è compreso il fatto che l’autobetoniera ibrida Cifa può operare a motore endotermico spento e questo ne consente l’uso anche nei centri

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storici, nelle gallerie o all’interno di edifici. Il carico e lo scarico del calcestruzzo, infatti, avviene senza emissioni di gas e in modo molto silenzioso. Dalla forte cooperazione nasce a fine 2018 un nuovissimo progetto che prevede lo sviluppo di un sistema combo di ricarica CCS 2 per la ricarica del veicolo con connettori standard automotive, per intenderci quello utilizzato dalla moderna Tesla Model 3.

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TecnolgiaIvz

Tecnologia e Innovazione GILETTA

Bucher Cosmix per le sfide più difficli

LA DITTA FRANCESE POMPAGE HA DATO UNA SVOLTA ALLA SUA ATTIVITÀ GRAZIE ALL’INNOVATIVO IMPIANTO MOBILE PER LA PRODUZIONE ON-SITE DI CALCESTRUZZO, CON IL QUALE SI PUÒ OPERARE ANCHE NELLE ZONE PIÙ IMPERVIE

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ucher Cosmix si sta affermando come un impianto mobile innovativo per la produzione on-site di calcestruzzo con il quale affrontare anche le sfide più logisticamente più difficili. Con il Cosmix possono essere by-passati diversi ostacoli tipici delle aree più impervie grazie alle dimensioni snelle unite a una elevata capacità di produzione. Ne è una prova il caso della ditta francese Pompage, specializzata nella realizzazione di sottofondi in calcestruzzo. Con il suo impianto fisso non riusciva a raggiungere un bacino d’utenza dei clienti a più di un’ora di strada. Questo perché, nel territorio soprattutto montano in cui opera, le zone montane e le autostrade sono difficilmente raggiungibili. Sce-

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gliendo Bucher Cosmix ora può ricoprire un’area molto più ampia e soddisfare i suoi clienti con una produttività fino a 50 m3/h. Con questo investimento, ha ottenuto nuovi lavori per oltre 25.000 m3 di calcestruzzo di alta qualità da produrre in loco. In parallelo, lavorando con le imprese edili della zona, è riuscito ad aumentare la produzione in centrale fissa fornendo un ottimo servizio ai suoi clienti con la consegna di piccole quantità che vanno da 1 m3 a 11 m3, tutto questo grazie a Bucher Cosmix. Offrendo una flessibilità elevata, Pompage prevede di acquistare la sua seconda macchina per sviluppare la propria attività e conquistare anche i privati e la clientela più esigente, che non si può fermare il sabato quando il suo impianto fisso è chiuso. Bucher Cosmix è una soluzione economica, grazie ad un alto ritorno sull’investimento, ed ecologica. Parsimoniosa nell’utilizzo dell’acqua per lavaggio, non produce rifiuti, utilizza prodotti riciclati come il cemento per gli argini e riduce il traffico sulle strade. Bucher Cosmix “you choose the setting” – scegli tu l’impostazione è stato il claim della recente campagna pubblicitaria che lascia intendere quanto la flessibilità, l’innovazione e la tecnologia vogliano rafforzare il legame uomo-macchina senza precludere una facile gestione e massima personalizzazione.

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Tecnologia e Innovazione

Il cantiere diventa versatile L’AZIENDA DI NOVENTA SUL PIAVE (VE) LANCIA MODELLI INNOVATIVI DI MACCHINE PER CALCESTRUZZO E RAFFORZA LA SUA PRESENZA NEL “CONTINENTE NERO” DOVE DA ANNI È LEADER DI MERCATO

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armix fa sempre di più rima con ottimizzazione e organizzazione della logistica del cantiere. La gamma di autobetoniere autocaricanti, centrali di calcestruzzo mobili fuori strada e strumenti compatibili studiati dall’azienda di Noventa di Piave (VE) è stata pensata appositamente per produrre calcestruzzo di alta qualità in qualsiasi luogo con tempi e costi ridotti. Un’importante novità sul mercato scaturita dalle crescenti richieste della clientela, che sono state così accontentate. Carmix e Carmix Bagger presentano caratteristiche innovative. Carmix Bagger è il mini-silos in acciaio che rende la macchina più produttiva e che riduce fino al 50% i tempi delle fasi di carico del cemento. Con Carmix Bagger è possibile utilizzare i big-bags che, rispetto al caricamento con sacchi a mano, minimizzano lo spreco di materiale assicurando così un abbassamento dei costi del calcestruzzo, oltre che il massimo comfort per l’operatore. Inoltre, l’affiancamento del Bagger alle macchine Carmix garantisce un impatto ambientale pari a zero: l’uso dei big-bags riduce al minimo le polveri di cemento e la dispersione di residui rendendo il cantiere un luogo pulito e salubre.

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Carmix e Carmix Bagger, grazie alle dimensioni compatte, alla capienza di 3 metri cubi e alla facilità di trasporto del mini-silos, possono essere utilizzati in qualsiasi condizione: da quello in cui manca l’elettricità a quello situato in zone remote e isolate dove è difficile rifornirsi di cemento tramite camion. Grazie a queste soluzioni e strumenti innovativi, Carmix assicura un abbassamento dei costi di gestione e dei tempi di realizzazione di un progetto del 20-25%.. Come accennato, grande attenzione è stata riservata anche alla logistica: Il bagger, ad esempio, occupa all’incirca la metà di un container 20’ box risultando quindi trasportabile con facilità anche sulle lunghe distanze intercontinentali. La possibilità, infine, di caricare direttamente i big bag incide sulla riduzione dei costi per la materia prima e consente di alzare la produttività perché

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Carmix Bagger può contenere, per ogni ciclo, fino a tre big bag da 1 metro cubo. «Grazie a Carmix Bagger – sottolinea Manuela Galante, Responsabile Marketing di Metalgalante Carmix

– abbiamo ampliato la disponibilità di strumenti efficaci ed efficienti per tutti i cantieri. La nostra gamma di centrali mobili di calcestruzzo e auto betoniere auto caricanti è in grado di rispondere a ogni tipo di esigenza. Inoltre, con l’introduzione negli anni

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scorsi di Trailer Pump e, oggi, di Carmix Bagger, siamo in grado di fornire un servizio completo che porta in tutti i cantieri, anche i più difficili, le innovazioni tecniche e le tecnologie digitali tipiche delle centrali di calcestruzzo». E per continuare ad essere il Number one for Satisfaction. Un altro modello che sta rapidamente facendo breccia è il Carmix 3500 TC, che unisce un moderno design a un’elevata tecnologia e scelte progettuali fatte per offrire strumenti di lavoro potenti e versatili. Il gruppo betoniera con resa effettiva di 3,5 m3, la doppia elica di miscelazione, la velocità di impasto e scarico indipendente dal numero di giri del motore diesel, lo scarico del calcestruzzo per inversione di marcia, la pala da 600 litri – controllabi-

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TecnolgiaIvz le con Joymix – con apertura a comando idraulico per scaricare direttamente nel bicchiere sabbia o ghiaia sono tutti elementi studiati appositamente Metalgalante continua inoltre ad investire sul continente africano, dove è presente da più di quarant’anni, grazie a una serie di parntership e dealership sul territorio. La presenza nel Nord Africa e in tutti i paesi francofoni che si affacciano sul Mediterraneo è piuttosto elevata: l’Egitto è da sempre in testa nella graduatoria con oltre 400 unità vendute di cui una parte fornita all’esercito egiziano per opere infrastrutturali. La presenza di Metalgalante in Africa è potenziata grazie ad accordi con importanti player nel territorio. L’azienda collabora con CAT Madagascar e Bernabé per tutta l’area del West Africa. «Attualmente siamo presenti con nostri dealer in moltissimi paesi e puntiamo a crescere soprattutto nella parte centro meridionale del continente – commenta Massimiliano Galante, Managing Director di Metalgalante – L’Africa è un’area che sta incidendo sempre di più nei volumi e nel fatturato dell’azienda e vogliamo arrivare a una copertura sempre più capillare grazie a un intenso lavoro con i dealer incentrato sulla formazione, sull’affiancamento e sull’assistenza post-vendita». L’ampia gamma di soluzioni progettate dall’azienda ha incontrato nel mercato africano un ottimo riscontro. In particolare, sono tre i modelli top-seller. Si parte dalla Carmix 25 FX che grazie alle dimensioni contenute e alla grande agilità è molto utilizzata nei cantieri di piccole dimensioni. Altro modello di successo è Carmix 3500 TC, una vera centrale mobile di calcestruzzo che presenta una serie di innovazioni tecnologiche per garantire massima produttività e qualità in cantiere. Infine, Carmix 45 FX, l’ultima nata, presentata durante il Bauma 2019 che grazie al sistema di guida user-friendly e alle dimensioni compatte lavora in spazi ristretti e su strade dissestate e sconnesse.

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«L’Africa – continua Massimiliano Galante – è un continente con grandi potenzialità ed è una fucina di grandi opere e di cantieri. È essenziale però operare con lungimiranza e avviare, gestire e affinare relazioni commerciali di lungo termine. Chi cerca il mordi e fuggi, vedendo solo un’opportunità di business di respiro corto, rischia di vanificare sforzi ed investimenti. Per questo guardiamo prevalentemente a un posizionamento sano del nostro brand nel mercato, affiancandoci e collaborando con player e partner che fanno dell’etica professionale e della relazione i propri valori fondanti. Il nostro motto “Be a CARMIX MAN” piace molto in Africa perché dà il senso di un’azienda affidabile e seria che oltre alla vendita cura il servizio e la formazione in un’ottica di lungo periodo. E soprattutto dà l’idea di come la persona sia centrale: sia che sia cliente, operatore, venditore».

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Massimigliano Galante, Managing Director di Metalgalante.

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Tecnologia e Innovazione POTAIN

Freccia d’Oriente PER I CANTIERI MONDIALI È UN’AUTENTICA RIVELAZIONE. LA NUOVA MCT 325 OFFRE ALTE PRESTAZIONI, È VELOCE E FLESSIBILE NELL’ALLESTIMENTO E SI TRASPORTA SENZA PROBLEMI

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alla fucina dei grandi progetti di Manitowoc è approdata al mercato internazionale la nuova gru a torre Potain MCT 325, modello che corrobora il valore della popolare gamma di gru topless della serie MCT. Modalità di trasporto e di allestimento semplici, alta efficienza e affidabilità in cantiere confermano anche per la new entry le caratteristiche d’eccezione della gamma, illustrate durante l’evento speciale di presentazione della nuova gru nella fabbrica Manitowoc a Zhangjiagang, in Cina, alla fine del mese di agosto. Nell’occasione, è stata rivelata la versione da 16 t della MCT 325, implementata con un braccio da 75 m.

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Kwong-Joon Leong, reagional product manager per le gru a torre Potain, ha sottolineato come “le gru topless come la MCT 325 stanno diventando la soluzione ideale per i progetti che utilizzano calcestruzzo prefabbricato, che è una scelta sempre più popolare per la velocità e la semplicità che offre ai cantieri”, ha affermato Leong. “Le gru topless della serie MCT conferiscono velocità e semplicità ai progetti di costruzione grazie a un design che favorisce l’operatività di più gru nello stesso cantiere senza il rischio di interferenze. L’MCT 325, in particolare, offre ai nostri clienti una nuova facoltà di scelta nella classe di capacità da 12 a 16 t. In virtù della dotazione del braccio straor-

dinario da 75 m, crediamo proprio che il nuovo modello MCT possa abbracciare la più vasta platea di imprese e di progetti”. Disponibile in due versioni, l’MCT 325 – che sostituirà in produzione il precedente modello MCT 310 – offre configurazioni di lunghezza del braccio da 40 ma fino ai 75 m, con una capacità di sollevamento in punta ai vertici della categoria – fino a 2,5 t per la versione 12 t, e di 2,3 t per il modello da 16 t. Il nuovo modello rimane fedele alle caratteristiche di progettazione delle gru topless Potain, con facilità di trasporto ed installazione combinate con eccellenti prestazioni in loco. Nel 2014, Manitowoc ha lanciato le sue prime gru topless Potain prodotte dalla

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MDT 809, il primato

fabbrica di Zhangjiagang, con il modello MCT 385. Negli anni l’azienda ha continuato a innovare i propri prodotti e ha aggiunto i modelli MCT 205, MCT 85, MCT 565, fino all’attuale novità MCT 325. “Siamo lieti di aggiungere la MCT 325 alla nostra gamma, appena 18 mesi dopo il lancio della MCT 565, la più grande gru topless della gamma prodotta da Potain in Asia – ha affermato ancora Leong – Seguendo la filosofia Manitowoc, ascoltiamo continuamente i nostri clienti per poter sviluppare prodotti innovativi che soddisfino l’evoluzione costante delle loro esigenze operative”. Le prime consegne della Potain MCT 325 sono già iniziate a settembre e la gru sarà venduta nei mercati Asia-Pacifico, Medio Oriente, Africa, America Latina e Russia e nei paesi CSI (Comunità degli Stati Indipendenti, relativa alle repubbliche dell’ex Unione Sovietica).

La nuova, recente Potain MDT 809 è la più grande gru topless mai prodotta da Manitowoc. Dotata di capacità di sollevamento e di uno sbraccio senza precedenti, la nuova gru vanta anche un design avanzato in grado di ridurre i costi operativi e di snellire le procedure di assemblaggio. Questa gru garantisce una capacità di sollevamento massima di 40 t e può montare un braccio fino a 80 m di lunghezza massima. Il trasporto della gru intera richiede 10 o 11 container, a seconda della tipologia di argano selezionato, ossia dai quattro ai cinque container in meno rispetto alla quantità richiesta normalmente per una gru di queste dimensioni. Dalla gamma degli argani normali con controllo della frequenza, le opzioni disponibili per questa gru variano dal modello 100LVF al modello 270LVF. È disponibile anche il modello 150HPL, della linea di argani ad alte prestazioni di sollevamento, il più perestazionale in termini di velocità e resistenza. Queste opzioni di argano garantiscono alla gru una gamma di portata massima di 25, 32 o 40 t. Sono previsti carichi in punta fino a 9 t ad un massimo di 80 m. Il nuovo sistema di torre K rinforzata consente di raggiungere un’altezza libera fino a 80 m.

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Tecnologia e Innovazione

Il funambolo del calcestruzzo L’IMPRESA HERESAZ AURELIO HA SCELTO L’IMPIANTO DI BETONAGGIO MOBILE KIMERA K960 PER LE OPERE DI CABLAGGIO DELL’INTERA VALLE D’AOSTA

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ella produzione e nella posa del calcestruzzo per opere civili e nell’edilizia residenziale, la soluzione costituita dagli impianti mobili di miscelazione Kimera - dopo un notevole successo sul mercato estero - ha cominciato da qualche anno a prendere piede anche nel nostro Paese. L’impresa Heresaz Aurelio, insieme ad altre aziende del consorzio a cui appartiene, sta partecipando alla

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realizzazione della rete di fibra ottica in Valle d’Aosta per conto di Open Fiber. Il territorio montuoso e l’accessibilità impervia di paesi caratterizzati da vicoli e strade strette, in cui la logistica dei materiali è piuttosto difficoltosa, hanno portato l’azienda valdostana a ricercare un impianto mobile che possa raggiungere facilmente i luoghi da cablare, si adatti alle esigenze quotidiane del cantiere e garantisca il rispetto dei tempi.

Le caratteristiche peculiari dell’impianto Kimera K960 hanno spinto Heresaz all’acquisto della macchina. L’impianto di betonaggio mobile a miscelazione continua K960 è uno degli impianti della gamma Kimera più evoluti: può raggiungere una velocità massima di produzione di 60m3/ora ed una capacità massima di produzione a pieno carico di 9 m³. L’impianto K960 si avvale di un sofisticato sistema di pesatura denominato Zwei-

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Frontiera di rinforzo Kimera diventa anche importatore di soluzioni di rinforzo per il calcestruzzo in opera. La proposta più recente è rappresentata da Fibratec V12-AM, una soluzione ineccepibile per rinforzare il calcestruzzo a sostituzione delle tradizionali reti in ferro elettrosaldate utilizzate per la posa delle pavimentazioni. Fibratec V12-AM è una fibra di vetro alcalino-resistente di altissima qualità ed unica al mondo per contenuto di Zirconio, pari al 17,1%. Con una densità pari a 2,7 g/cm³, molto simile a quella del calcestruzzo (2,4 g/cm³), permette una distribuzione uniforme e garantisce la stessa, se non una maggiore, resistenza a flesso-trazione (1.620 MPa) rispetto le reti tradizionali e le altre fibre in circolazione che, a differenza, hanno una resistenza molto inferiore (tra i 450 ed i 690 Mpa circa). Rispetto la rete elettrosaldata, le fibre si gettano direttamente in betoniera, riducendo notevolmente i tempi di posa, hanno costi di trasporto inferiori e non si deteriorano a contatto con l’ambiente (ruggine). In rapporto ad altre tipologie di fibra (polipropilene e acciaio), V12-AM, si distribuisce uniformemente, è più resistente, non si ossida e non rappresenta un rischio per il cantiere (ad es. fibre di acciaio che spuntano dalla pavimentazione). Inoltre, le caratteristiche uniche di Fibratec V12-AM permettono un impiego al metro cubo tre volte inferiore rispetto alle fibre in polipropilene o in acciaio. I settori in cui Fibratec V12-AM trova applicazione riguardano principalmente le pavimentazioni in cls, le opere di edilizia civile (rampe, aree cortilive, solette, solai) e la prefabbricazione (pozzetti, pannelli, blocchi, tubi, canalizzazioni).

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ght, costituito da due nastri di pesatura (uno per inerte) poggiati su celle di carico in classe C3 che assicurano un controllo costante dei dosaggi, e di un doppio sistema di miscelazione, costituito da un miscelatore con palette ed una coclea che funge anche da elemento direzionale di scarico. “La presenza di un doppio sistema di miscelazione capace di realizzare un calcestruzzo che rispecchiasse le

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nostre aspettative – rilevano i titolari di Heresaz – è stato uno dei fattori determinanti per l’acquisto del K960, insieme alla possibilità di equipaggiare l’impianto con un sistema di dosaggio polveri in grado di rendere rosso il calcestruzzo, come richiesto da capitolato”. Non solo, a detta dell’operatore che utilizza l’impianto in cantiere, un altro punto di forza è il display, che dispone di un’interfaccia

intuitiva e semplice da utilizzare. La scelta del modello Kimera K960 ha costituito una vera e propria scelta strategica. “L’impianto - confermano ancora dalla direzione di Heresaz – ci dà la possibilità di essere totalmente autonomi da fornitori esterni e di ottimizzare la maggior parte delle procedure di cantiere permettendoci un importante risparmio di tempo e denaro”.

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Produttori italiani di parti usura e componenti per pompe Produttori italiani di parti usura e componenti per pompe Produttori di parti usura e componenti perNata pompe calcestruzzoitaliani e impianti di produzione calcestruzzo. nel Produttori italiani di parti usura e componenti per pompe calcestruzzo e impianti di produzione calcestruzzo. Nata nel calcestruzzo e impianti di produzione calcestruzzo. Nata 1986, RM ha ealimpianti suo interno 2 divisioni: calcestruzzo. Nata nel calcestruzzo di produzione nel 1986, RM ha al suo interno 2 divisioni: 1986, RM ha al suo interno 2 divisioni: 1986, RM ha al suo interno 2 divisioni: Italian manufacturer of wearparts and related accessories Italian manufacturer of wearparts and related accessories Produttori italiani di parti usura e componenti per pompe Italian manufacturer of wearparts and related accessories Produttori italiani di parti usura e componenti perl’ampl pompe for pumps and batching plants. Established inmento RMè cresci è cresci cresciutauutataneglnegl negli anni ianni annieeesisisièèèconsol consolidItalian ifordataataconcrete acqui s endo i m mobi l i che hanno permesso iiaamento manufacturer of wearparts and related accessories Produttori italiani di parti usura e componenti per pompe RMRM è i consol acqui s endo i m mobi mobi l i l i che che hanno hanno permesso permesso l ’ a l mpl ’ a mpl i a mento concrete pumps and batching plants. Established calcestruzzo epumps impianti di produzione calcestruzzo. Nata nelinin for concrete and batching plants. Established Produttori italiani di parti usura e componenti per pompe RM è cresciuta negli anni e si è consolidata acquisendo immobili che hanno permesso l’ampliamento calcestruzzo epumps diiproduzione calcestruzzo. Nataiamento nelin RMRM RMèlcresciuta èazicresci cresciuta negli negli anni annieeunesisisièrièèfconsolidata consolidata acquisendo immobili immobili che chelhanno hanno hanno permesso permesso l’ampliamento l’ampliamento 1986, RM has 2eimpianti branches: www.r-m.it for concrete and batching plants. Established è u ta negl i anni consol i d ata acqui s endo i m mobi che permesso l ’ a mpl del ’ e nda di v entando eri m ento i m portante affi d abi l e nel a produzi o ne e forni t ura di parti calcestruzzo e impianti di produzione calcestruzzo. Nata nel 1986, RM has 2 branches: www.r-m.it deldelRM ldell’azienda ’alzi’èaezicresciuta nda endawww.r-m.it didivdiventando entando vnegli entando un un ri ri f eri f eri m m ento ento i m portante e affi d abi l e e nel nel l a l a produzi produzi o ne o ne e e forni forni t ura t ura di di parti parti 1986, RM ha al suo interno 2 divisioni: 1986, RM has 2 branches: calcestruzzo e impianti di produzione calcestruzzo. Nata nel anni e si è consolidata acquisendo immobili che hanno permesso l’ampliamento un riferimento importante e affidabile nella produzione e fornitura di parti RM ha ale2suo internonella 2 divisioni: dell’azienda dell’aziendawww.r-m.it diventando diventandoununriferimento riferimento1986, importante affidabile affidabile nella produzione produzione e e fornitura fornitura di di parti parti 1986, RM has branches: 1986, RM ha al suo interno 2 divisioni: del l ’ a zi e nda di v entando un ri f eri m ento i m portante e affi d abi l e nel l a produzi o ne e forni t ura di parti usura, accessori eeattrezzature attrezzature nelnelsettore settore deldelle leopere opere pubbl ihecheheenella e2ecicicidivisioni: vliproduzione i.li.iNel.NelNel 2000 sisièfornitura èaperta aperta alalall''ellstero ''eparti stero 1986, RM ha alepubbl suo interno usura, usura, accessori accessori e e attrezzature nel nel settore del l e i c e v v i l 2000 2000 si si è aperta al l e stero dell’azienda diventando un riferimento importante affidabile e di usura, accessori attrezzature settore opere pubbliche civili. Nel 2000 è aperta e stero Italian manufacturer of wearparts and related accessories usura, usura,accessori accessorie eattrezzature attrezzaturenelnelsettore settore delle opere pubbliche pubbliche e e civili. civili. Nel Nel 2000 2000 si si è è aperta aperta all' all' e stero e stero Italian manufacturer of wearparts and related accessories Divisione Calcestruzzo con prodotti aalmarchio usura, accessori e attrezzature nel settore del l e opere pubbl i c he e ci v i l i . Nel 2000 si è aperta l ' e stero Italian manufacturer of wearparts and related accessories e oggi vanta pi ù di 200 cli e nti di s tri b ui t i i n pi ù di 70 paesi che vanno dal l ' E uropa al Medi o Ori e nte, usura, accessori e attrezzature nel settore delle opere pubbliche e civili. Nel 2000 si è aperta all' e stero Divisione Calcestruzzo con prodotti a marchio e oggi vanta più di 200 clienti distribuiti in più di 70 paesi che vanno dall' E uropa al Medio Oriente, ee oggi oggi vanta vanta pi pi ù ù di di 200 200 clienti cli e nti di di s s tri tri b b ui t i i n pi ù di 70 paesi che che vanno vanno dal dal l ' E l ' E uropa uropa al Medi Medi o o Ori Ori e nte, e nte, for concrete pumps and batching plants. Established in oggi e oggivanta vantapiùpiùdidi200 200clienti clientidistribuiti distribuiti in più di 70 paesi che che vanno vanno dall' dall' E E uropa uropa al al Medio Medio Oriente, Oriente, Italian manufacturer of wearparts and related accessories Divisione Calcestruzzo con prodotti a marchio for concrete pumps batching plants. Established in proprioand VEGA, brand dedicato alla produzione Divisione Calcestruzzo con prodotti a marchio for concrete pumps and batching plants. Established innte,un proprio VEGA, brand dedicato alla produzione più clienti distribuiti in più dall' Medio Oriente, e oggi vanta pi ù di 200 cli e nti di s tri b ui t i i n pi ù di 70 paesi che vanno dal l ' E uropa al Medi o Ori e dagli Stati Uniti al Sud America. Grazie ai suoi de brands sviluppati nel corso degli anni offre 1986, RM has 2 branches: dagl i Uni t i Ameri c a. Grazi e svi l u ppati degl i www.r-m.it dagli dagli Uniti Uniti America. America. Grazie Grazieefor suoi sviluppati degli VEGA, brand dedicato alla produzione pumps batching plants. Established dagl dagl i Stati i StatiUni Uni ti tali alSudSudAmeri Ameri cca.a.Grazi Grazi aiaiconcrete suoi sviand svisviluppati luluppati ppati nelnelusura corso corsodegl degl i anni i anni offreoffre 1986, RM de hasbrands 2brands branches: diproprio tubazioni, parti edegli accessori perinunilun www.r-m.it proprio VEGA, brand dedicato alla produzione 1986, RM has 2 dibranches: www.r-m.it tubazioni, parti usura edegli accessori per unil dagli Stati Uniti al Sud America. Grazie ai suoi de brands sviluppati nel corso anni offre servizio globale per chi opera sia nel settore del calcestruzzo sia nel settore dell’impiantistica. di tubazioni, parti usura e accessori dagl i Stati Uni t i al Sud Ameri c a. Grazi e ai suoi de brands svi l u ppati nel corso degl i anni offre unilil 1986, RM has 2 branches: servizio globale per chi chi opera opera sia sia nel nel settore settore del calcestruzzo sia sia nel nel settore settore dell’impiantistica. www.r-m.it serviziglobale o globaleperperchichiopera settoredeldelcalcalccestruzzo estruzzo siaaeanelnelil pompaggio dell’deliml’iempicalcestruzzo. piaaccessori antistisctia.ca. per servizio operasisiasiaanelnelsettore settore si settore settore del nti ditrasporto tubazioni, parti usura per trasportosiaenel il pompaggio del calcestruzzo. servizio globale per chi opera sia nel settore del calcestruzzo settore dell’impiantistica. trasporto e il pompaggio del calcestruzzo. servizio globale per chi opera sia nel settore del calcestruzzo si a nel settore del l ’ i m pi antisticaa.marchio Divisione Calcestruzzo con prodotti trasporto e il pompaggio del calcestruzzo. Calcestruzzo conimportant prodotti aand marchio continuouslygrew grewupupupthroughout throughoutthe yearsand anditDivisione itproprio established itself as an reliable Divisione Calcestruzzo con prodotti a marchio RMRMcontinuously grew throughout thetheyears established established itself itself as an important and reliable Concrete division, VEGA brand, dedicated to VEGA, brand dedicato alla produzione Divisione Calcestruzzo con prodotti a marchio Concrete division, VEGA brand, dedicated toeble RM conti nuously grew y grew grewupupupupthroughout throughoutthethetheyears yearsand andiittproprio iproprio testabl establisVEGA, iVEGA, shed hed itbrand sel f as an i m portant and rel i a dedicato alladedicated produzione RM conti n uousl throughout hed i t i sel t f as an i m portant and rel i a bl Concrete division, VEGA brand, to RM continuously throughout years and established itself as an important and reliable brand dedicato alla produzione benchmarkin inthetheproduction productionofofofwear wearparts, parts,accessories accessories and equipment in the field of civil and public the production of pipelines, wear parts and benchmark production wear parts, and equipment equipment in the field of civil and public diproprio tubazioni, parti usura e accessori perandtoil Concrete division, brand, VEGA, brand dedicato alladedicated produzione the production off asVEGA pipelines, wear parts RM conti n uousl y grew up throughout the years and i t establ i s hed i t sel an i m portant and rel iapubl bliceilil ic di tubazioni, parti usura e accessori per the production of pipelines, wear parts and benchmark i n the producti o n of wear parts, accessori e s and equi p ment i n the fi e l d of ci v i l and benchmark in the production parts, accessories equipment in field civil public benchmark i n the producti producti o o n n of of wear wear parts, accessori e s and equi equi p p ment ment i n the fi e l d of ci v i l and publ di tubazioni, parti usura e accessori per accessories for concrete transport and companygrew grewbigger biggerbybybyacquiring acquiringnew new facilities and surface works. works.TheThecompany company grew bigger facilities facilities and and currently has has a asurface e il pompaggio delecalcestruzzo. the production of currently pipelines, wear parts andofil of ditrasporto tubazioni, parti usura accessori per accessories for concrete transport and trasporto epilment pompaggio del calcestruzzo. accessories for concrete transport andiofc of benchmark i n the producti o n of wear parts, accessori e s and equi i n the fi e l d of ci v i l and publ trasporto e il pompaggio del calcestruzzo. works. The company grew bigger by acquiring new facilities and currently has a surface pumping. works. The company grew bi g ger by acqui r i n g new faci l i t i e s and currentl y has a surface works. The company grew bibiginginger bybyitacqui ringnew facilit eeeoutside soutside siloutside and yandcalcestruzzo. hasnow a itsurface of m2.grew Back inger 2000 itentered entered newtrasporto markets more accessories for ofcurrentl transport and approximately approximately 4.4.500500m2.m2. Back Back 2000 2000 markets markets ofconcrete Italy Italydeland now ithashasmore pompaggio pumping. pumping. approximately 4. 5 00 m2. Back in 2000 it entered new markets outside ofcurrentl Italy and now ittsurface has more works. The company grew bi g ger by acqui r i n g new facitotolitotitheetheoutsi soutsi and yandhasthe a iUnited ofto Concrete division, VEGA brand, dedicated pumping. in707070 different countries, from Europe the Middle States than than200200 customers ininm2. different different countries, countries, from Europe Middle Middle East, East, from from the United States approxi mcustomers atel Back 2000 entered new markets outsi d e of I t al y now i t has more approxi matel y 4.y 54.00500m2. Back Back ininin2000 2000 ititentered new markets markets d e of I t Ital al y and now has more Concrete division, VEGA brand, dedicated to Concrete division, VEGA brand, dedicated to than 200mAmerica. customers in 70 different countries, from Europe to the Middle East, from the United States the production of pipelines, wear parts and atel y 4. 5 00 m2. Back i n 2000 i t entered new markets outsi d e of I t al y and now i t has more Concrete division, VEGA brand, dedicated tothanapproxi tothan South South America. Thanks Thanks to to its its two two brands, brands, RM offers a global global and and high-quality high-quality service service to to Thanks tofferent its countries, two brands, RMEurope offers atothe global and the production ofeeEast, pipelines, wear parts andtoitsits 70 di ferent countri e s, from Europe the Mi t ed States 200 200 customers customers i n i n 70 70 different di f countri e s, from to the Mi Mi d d dl dl East, from from the the Uni Uni t ed States the production of high-quality pipelines, wear partstoand andits Divisione Impiantistica con toprodotti abrands, marchioRM offers to South America. Thanks its two a global and service accessories for concrete transport the production pipelines, wear parts and Divisione Impiantistica con prodotti aplants marchio customers customers incustomers inthetheconcrete concrete and and batching batching industries. concrete andfferent batching plants industries. accessories fordlofe East, concrete transport and than 200 i n 70 di countri e s, from Europe to the Mi d from the Uni t ed States Divisione Impiantistica con prodotti a marchio accessories for concrete transport and toDivisione toproprio South SouthBASE, Ameri Ameri c a. c a. Thanks Thanks to to i t i s t s two two brands, RM a gl gl o o bal bal and and hi high-quality g h-quali t y servi service c e to i t s Thanks to i t s two brands, RM offers a gl o bal hi g h-quali t y servi c e to i t s proprio brand dedicato alla produzione e offers Impiantistica con prodotti a marchio pumping. customers in the concrete and batching plants industries. for concrete transport and BASE, brand dedicato alla produzione e accessories pumping. proprio BASE, brand dedicato alla produzione e tocustomers South Ameri cconcrete a.concrete Thanks tobatchi ibatchi tallas twonproduzione brands, RMndustri offers a global and high-quality service to its pumping. alla commercializzazione diand accessori per impianti proprio BASE, brand dedicato e customers i n i n the the concrete and batchi n g pl a nts i n e s. and n g pl a nts i dustri e s. alla commercializzazione di accessori per impianti pumping. alla commercializzazione di accessori per impianti dialla betonaggio e parti usura per i principali customers i n the concrete and batchi n g plaimpianti ntsmarchi industries. commercializzazione per di betonaggio e parti usuradi accessori per i principali marchi didi mescolatori. betonaggio e parti usura i principali marchi Divisione Impiantistica conper prodotti a marchio diDivisione betonaggio e parti usura per i principali marchi di mescolatori. Impiantistica con prodotti a marchio di mescolatori. Divisione Impiantistica con prodotti a marchioeitaliani di parti usura e componenti per pompe 93 Produttori proprio BASE, brand dedicato alla produzione i diDivisione mescolatori. Impiantistica con prodotti a marchioeitaliani di parti usura eGcomponenti Produttori per pompe C proprio BASE, brand dedicato alla produzione Produttori i t ali a ni di parti usura e componenti per pompe proprio BASE, brand dedicato alla produzione e

Produttori italiani di parti usura e componenti per pompe Produttori italiani parti usuraeeecomponenti componenti pompe Produttori Produttori italiani italiani di didiparti parti usura componenti per perpompe calcestruzzo e impianti di usura produzione calcestruzzo. Nata nel Produttoriitaliani italianidi diparti partiusura usuraeeecomponenti componentiper perpompe pompe Produttori italiani Produttori di parti usura componenti per pompe calcestruzzo e impianti di produzione calcestruzzo. nel calcestruzzo calcestruzzo e impianti impianti di di produzione produzione calcestruzzo. calcestruzzo. Nata Nata nel 1986, RM italiani ha al suo interno 2 divisioni: Produttori didi parti usura componenti per Produttori italiani di parti usura eeecomponenti per pompe Produttori italiani parti usura componenti pompe calcestruzzo e impianti di produzione calcestruzzo. Nata calcestruzzo e impianti di produzione calcestruzzo. Nata nel calcestruzzo impianti di produzione calcestruzzo. Nata nel nel 1986,RM RMha haalal suo interno 2divisioni: divisioni: 1986, 1986, RM suo suo interno interno 2 2 divisioni: Produttori italiani di parti usura e componenti per pompe Produttori Produttori italiani italiani di di parti parti usura usura e e componenti componenti per per pompe pompe calcestruzzo impianti di produzione calcestruzzo. Nata nel calcestruzzo e impianti di produzione calcestruzzo. Nata nel calcestruzzo e impianti di produzione calcestruzzo. nel 1986,RM RM haalalsuo suo interno divisioni: 1986, 1986, RM ha suo interno interno 2 22divisioni: divisioni: Italian manufacturer of produzione wearparts and relatedper accessories Produttori italiani di parti usura e componenti pompe calcestruzzo e impianti di calcestruzzo. Nata nel calcestruzzo calcestruzzo impianti impianti di diwearparts produzione produzione calcestruzzo. calcestruzzo. Nata Nata nelnel 1986, ha suo interno divisioni: 1986, RM suo 222divisioni: 1986,RM RM haealal suointerno interno divisioni: Italian Italian manufacturer manufacturer of of wearparts and and related related accessories accessories Italian manufacturer of wearparts and related accessories for concrete pumps and batching plants. Established calcestruzzo e impianti di produzione calcestruzzo. Nata nel in 1986, RM ha al suo 2 divisioni: Italian manufacturer of and Italian manufacturer ofwearparts wearparts andrelated relatedaccessories accessories 1986, 1986, RM RM ha alpumps suo suo interno interno interno 2 2 divisioni: divisioni: Italian manufacturer of wearparts and related for for concrete concrete pumps and and batching batching plants. plants. Established Established in in for concrete pumps and batching plants. 1986, RM has branches: 1986, RM ha al 2 suo interno 2 divisioni: www.r-m.it Italian Italian manufacturer manufacturer of of wearparts and and related related accessories accessories Italian manufacturer ofwearparts wearparts and related accessories for concrete pumps and batching plants. for for concrete concrete pumps pumps and and batching batching plants. plants. Established Established in in 1986, 1986, RM branches: www.r-m.it www.r-m.it Italian manufacturer of wearparts and related accessories 1986,RM RMhas has22branches: branches: www.r-m.it Italian Italian manufacturer manufacturer of of wearparts wearparts and and related related accessories accessories for for concrete concrete pumps pumps and and batching batching plants. plants. Established Established in in for concrete pumps and batching plants. www.r-m.it 1986,RM RMhas has22branches: branches: 1986, 1986, RM branches: www.r-m.it www.r-m.it Italian manufacturer of wearparts and related accessories for concrete pumps and batching plants. Established in for for concrete concrete pumps pumps and and batching batching plants. plants. Established Established in in 1986, RM 1986, branches: www.r-m.it www.r-m.it 1986,RM RMhas has22branches: branches: www.r-m.it for concrete pumps and batching plants. Established in Divisione Calcestruzzo con prodotti a marchio 1986, RM has 2 branches: www.r-m.it 1986, 1986, RM RM has 2 Divisione branches: branches:Calcestruzzo www.r-m.it www.r-m.it Divisione Calcestruzzo con con prodotti prodotti a marchio marchio Divisione Calcestruzzo con a marchio 1986, RM has 2 branches: www.r-m.it proprio VEGA, brand dedicato alla produzione Divisione Divisione Calcestruzzo Calcestruzzo con con prodotti aproduzione marchio marchio Divisione Calcestruzzo conprodotti a marchio proprio proprio VEGA, VEGA, brand brand dedicato alla alla produzione proprio VEGA, branddedicato dedicato produzione di tubazioni, parti usura e accessori per il Divisione Divisione Calcestruzzo Calcestruzzo con con prodotti prodotti a marchio a marchio Divisione Calcestruzzo con prodotti a marchio proprio VEGA, brand dedicato alla produzione proprio VEGA, brand dedicato alla produzione proprio VEGA, brand dedicato produzione di di tubazioni, tubazioni, parti parti usura usura e e accessori accessori per peril ilil Divisione Calcestruzzo con prodotti a marchio di tubazioni, parti usura e accessori per Divisione Divisione Calcestruzzo Calcestruzzo con con prodotti prodotti aproduzione marchio a marchio proprio proprio VEGA, VEGA, brand brand dedicato dedicato alla alla produzione trasporto e il pompaggio del calcestruzzo. proprio VEGA, brand dedicato alla produzione di tubazioni, parti usura eprodotti accessori per il ilil di tubazioni, parti usura e accessori di tubazioni, parti usura e per Divisione Calcestruzzo con a marchio trasporto trasporto eeeilililpompaggio pompaggio del del calcestruzzo. calcestruzzo. proprio VEGA, brand dedicato alla produzione trasporto pompaggio del calcestruzzo. proprio proprio VEGA, VEGA, brand brand dedicato dedicato alla alla produzione produzione di didi tubazioni, tubazioni, parti parti usura e eeaccessori accessori per peril ilil tubazioni, partiusura usura accessori per trasporto trasporto eeeilililpompaggio pompaggio del del calcestruzzo. calcestruzzo. trasporto pompaggio del proprio VEGA, brand dedicato alla produzione di tubazioni, parti usura e accessori per di di tubazioni, tubazioni, parti parti usura usura e e accessori accessori per perilil toil trasporto trasporto ililpompaggio pompaggio del del calcestruzzo. calcestruzzo. Concreteeeeildivision, VEGA brand, dedicated trasporto pompaggio del calcestruzzo. di tubazioni, parti VEGA usura ebrand, accessori per to il to Concrete Concrete VEGA brand, dedicated dedicated to trasporto e ilildivision, del calcestruzzo. Concrete VEGA brand, dedicated trasporto trasporto edivision, edivision, ilpompaggio pompaggio pompaggio del del calcestruzzo. calcestruzzo. the production of pipelines, wear parts and Concrete division, VEGA brand, dedicated to Concrete VEGA dedicated to Concrete VEGA brand, to trasporto edivision, ildivision, pompaggio delbrand, calcestruzzo. the the production production ofof pipelines, pipelines, wear wear parts partsand and the production ofVEGA pipelines, wear parts and Concrete Concrete division, division, VEGA brand, brand, dedicated dedicated to to accessories for concrete transport and the ofof pipelines, wear parts and Concrete division, VEGA brand, dedicated to the production pipelines, wear partsand and theproduction production ofVEGA pipelines, wear parts and accessories accessories for for concrete concrete transport transport and Concrete division, brand, dedicated to Concrete Concrete division, division, VEGA VEGA brand, brand, dedicated dedicated to to accessories for concrete transport and the the production production ofof pipelines, pipelines, wear wear parts partsand and pumping. the production ofVEGA pipelines, wear parts and accessories accessories for for concrete concrete transport transport and and Concrete division, brand, dedicated to accessories for concrete transport and pumping. pumping. the production of pipelines, parts and the the production production ofofconcrete pipelines, pipelines,wear wear wear parts partsand and and pumping. accessories accessories for for concrete transport transport and pumping. accessories for concrete wear transport and pumping. the production of pipelines, parts and pumping. accessories for accessories accessories for for concrete concrete concrete transport transport transport and and and pumping. pumping. pumping. accessories for concrete transport and pumping. pumping. Divisione Impiantistica con prodotti a marchio pumping. pumping. Divisione Divisione Impiantistica Impiantistica con con prodotti prodotti a a marchio marchio Divisione Impiantistica con prodotti a marchio proprio BASE, brand dedicato alla produzione e Divisione Impiantistica con prodotti marchio Divisione Impiantistica con aaa marchio Divisione Impiantistica conprodotti prodotti marchio proprio proprio BASE, BASE, brand branddedicato dedicato alla alla produzione produzione e proprio BASE, brand dedicato alla produzione e Divisione Impiantistica con prodotti a marchio Divisione Impiantistica con prodotti a marchio alla commercializzazione di accessori per impianti proprio proprio BASE, BASE, brand brand dedicato alla alla produzione ee Divisione Impiantistica con prodotti a impianti marchio proprio BASE, branddedicato dedicato allaproduzione produzione alla alla commercializzazione commercializzazione di diaccessori accessori per per impianti Divisione Impiantistica con prodotti a marchio Divisione Divisione Impiantistica Impiantistica con con prodotti prodotti a a marchio marchio alla commercializzazione di accessori accessori perimpianti impianti proprio BASE, alla produzione e proprio BASE,brand dedicato alla produzione alla commercializzazione di per dicommercializzazione betonaggio ebrand partidedicato usura per i principali marchi alla di accessori per proprio BASE, brand dedicato alla produzione Divisione Impiantistica con prodotti a impianti marchio alla commercializzazione di accessori per impianti di di betonaggio betonaggio e e parti parti usura usura per per i i principali principali marchi marchi proprio BASE, brand dedicato alla produzione ee proprio proprio BASE, BASE,brand brand dedicato dedicato alla alla produzione produzione e alla commercializzazione di accessori per impianti alla commercializzazione di accessori per impianti di betonaggio e parti usura per i principali marchi di betonaggio partiusura usura per iprincipali principali marchi mescolatori. di betonaggio e ee parti marchi alla commercializzazione diper accessori perimpianti impianti BASE, brand produzione e di proprio di mescolatori. mescolatori. alla commercializzazione di accessori per betonaggio parti dedicato usura peri alla i principali marchi alla commercializzazione commercializzazione didi accessori accessori per per impianti impianti di alla betonaggio e parti usura per i principali marchi di betonaggio e parti usura per i principali marchi mescolatori. di mescolatori. di alla mescolatori. commercializzazione di accessori per impianti di mescolatori. betonaggio e parti parti usura usura per iprincipali principali marchi di betonaggio per marchi di betonaggio betonaggioe e eparti partiusura usuraper peri iiprincipali principali marchi marchi di di mescolatori. di mescolatori. Batching plants division, BASE brand, dedicated di betonaggio edivision, parti usura per i principali marchi mescolatori. Batching Batching plants plants division, BASE BASE brand, brand, dedicated dedicated toto di mescolatori. di di mescolatori. mescolatori. Batching plants division, BASE brand, dedicated Batching plantsdivision, division, BASE brand,dedicated dedicated Batching plants BASE brand, toto the production and sale of accessories forbatching batching mescolatori. thedi the production production and and sale sale of of accessories accessories for for batching Batching plants division, BASE brand, dedicated Batching plants BASE brand, toto Batching plantsdivision, division, BASE brand,dedicated dedicated the production and sale of accessories forbatching batching the production and sale of accessories for batching the production and sale of accessories for plants and wear parts for concrete mixers. Batching plants division, BASE brand, dedicated plants plants and and wear wear parts parts for forconcrete concrete mixers. mixers. Batching plants division, BASE brand, dedicated toto the production and sale of accessories forbatching batching Batching plants plants division, division, BASE BASE brand, brand, dedicated dedicated to theBatching production and sale of accessories for the production and sale of accessories for batching plants and wear parts for concrete mixers. plants and wear parts for concrete mixers. plants and wear parts for concrete mixers. Batching plants division, BASE brand, dedicated to the production and sale of accessories forbatching batching production and sale of accessories for batching plants and wear parts for concrete mixers. the the production production and and sale sale of of accessories accessories for for batching plants and wear parts for concrete mixers. plants and wear parts for concrete mixers. the production and sale of accessories for batching and wear parts for concrete mixers. plants and wear parts for concrete mixers. RM cresciuta negli anni consolidata acquisendoimmobili immobiliche chehanno hannopermesso permesso l’ampliamento plants plants and and wear wear parts parts for for concrete concrete mixers. mixers. RM RM è cresciuta èè cresciuta negli negli anni anni eee sisisièèèconsolidata consolidata acquisendo acquisendo immobili che hanno permesso l’ampliamento l’ampliamento RM è cresciuta negli anni e si è consolidata acquisendo immobili che hanno permesso l’ampliamento plants and wear parts for concrete mixers. importante RM è cresciuta negli anni e èconsolidata consolidata acquisendo immobili che permesso l’ampliamento dell’azienda diventando un riferimento affidabile nella produzione fornitura parti RM è cresciuta negli anni eun sisi è acquisendo immobilinella chehanno hanno permesso l’ampliamento dell’azienda dell’azienda diventando diventando un riferimento riferimento importante importante eeaffidabile affidabile nella produzione produzione e eefornitura fornitura di di di parti parti RM è cresciuta negli anni e si è consolidata acquisendo immobili che hanno permesso l’ampliamento RM è cresciuta negli anni e si è consolidata acquisendo immobili che hanno permesso l’ampliamento RM è cresciuta negli anni e si è consolidata acquisendo immobili che hanno permesso l’ampliamento dell’azienda diventando un riferimento importante e affidabile nella produzione e fornitura di parti dell’azienda diventando un riferimento importante e affidabile nella produzione e fornitura di parti usura, accessori e attrezzature nel settore delle opere pubbliche e civili. Nel 2000 si è aperta all'estero dell’azienda diventando un riferimento importante affidabile nella produzione e fornitura di parti usura, usura, accessori accessorienegli eattrezzature attrezzature nel nel settore settore delle delle opere pubbliche pubbliche ee civili. civili. Nel Nel2000 2000 sisiè èaperta aperta all'estero all'estero cresciuta negli anni e siè èconsolidata consolidata acquisendo immobili che hanno permesso l’ampliamento RM è cresciuta anni e è consolidata acquisendo immobili che hanno permesso l’ampliamento dell’azienda diventando un riferimento importante affidabile nella produzione fornitura di parti RM RM èoggi cresciuta èaccessori cresciuta negli negli anni anni eclienti e sisi si è consolidata acquisendo acquisendo immobili immobili che che hanno hanno permesso permesso l’ampliamento l’ampliamento dell’azienda diventando un riferimento importante affidabile nella produzione eefornitura fornitura di parti dell’azienda diventando un riferimento importante eepubbliche affidabile nella produzione esi di parti usura, accessori e attrezzature nel settore delle opere pubbliche e civili. Nel 2000 si è aperta all'estero accessori e attrezzature nel settore delle e civili. Nel 2000 si è aperta all'estero e vanta più di 200 distribuiti in più di 70 paesi che vanno dall'Europa al Medio Oriente, usura, usura, e attrezzature nel settore delle opere pubbliche e civili. Nel 2000 è aperta all'estero e oggi e oggi vanta vanta più più di di 200 200 clienti clienti distribuiti distribuiti in in più più di 70 paesi paesi che che vanno vanno dall'Europa dall'Europa al al Medio Medio Oriente, Oriente, RM è cresciuta negli anni e si è consolidata acquisendo immobili che hanno permesso l’ampliamento dell’azienda diventando un riferimento importante e affidabile nella produzione e fornitura di parti dell’azienda diventando un riferimento importante e affidabile nella produzione e fornitura di parti usura, accessori e attrezzature nel settore delle opere pubbliche e civili. Nel 2000 si è aperta all'estero dell’azienda dell’azienda diventando diventando un unriferimento riferimento importante importante e pubbliche affidabile affidabile nella nella produzione produzione efornitura di di parti parti usura, accessori edieattrezzature nel settore delle opere pubbliche evanno civili. Nel 2000siesidegli èaperta aperta all'estero usura, accessori attrezzature nel settore delle evanno civili. Nel 2000 èal all'estero vanta più di 200 clienti distribuiti insuoi più dide 70 paesiche che vanno dall'Europa alfornitura Medio Oriente, e oggi vanta più di 200 clienti distribuiti in più dide 70 paesi dall'Europa Medio Oriente, e oggi vanta più 200 clienti distribuiti in più paesi che dall'Europa al Medio Oriente, dagli Stati Uniti al Sud America. Grazie ai suoi brands sviluppati nel corso anni offre dagli dagli Stati Stati Uniti Uniti aleal Sud Sud America. America. Grazie Grazie ai ai suoi brands brands sviluppati sviluppati nel nel corso corso degli degli anni anni offre offre unun un dell’azienda diventando un riferimento importante e affidabile nella produzione e fornitura di parti accessori e attrezzature nel settore delle opere pubbliche e civili. Nel 2000 si è aperta all'estero usura, accessori attrezzature nel settore delle opere pubbliche e civili. Nel 2000 si è aperta all'estero e oggi vanta più di 200 clienti distribuiti in più di 70 paesi che vanno dall'Europa al Medio Oriente, usura, usura, accessori accessori e e attrezzature attrezzature nel nel settore settore delle delle opere pubbliche pubbliche e e civili. civili. Nel Nel 2000 2000 si si è è aperta aperta all'estero all'estero e oggi vanta più di 200 clienti distribuiti in più di paesi che vanno dall'Europa al Medio Oriente, e oggi vanta più di 200 clienti distribuiti in più 70 paesi che vanno dall'Europa al Medio Oriente, Stati Uniti al Sud America. Grazie ai suoi de brands sviluppati nel corso degli anni offre un dagli Stati Uniti al Sud America. Grazie ai suoi de brands sviluppati nel corso degli anni offre un dagli Stati Uniti al Sud America. Grazie ai suoi brands sviluppati nel dell’impiantistica. corso degli anni offre un servizio globale per chi opera sianel nelsettore settore delcalcestruzzo calcestruzzo sianel nelsettore settore dell’impiantistica. servizio servizio globale globale per per chi chi opera opera sia sia nel settore del del calcestruzzo sia sia nel settore dell’impiantistica. usura, accessori attrezzature nel settore delle opere pubbliche evanno civili. Nel 2000 si èal all'estero e oggi vanta più di 200 clienti distribuiti in più di 70 paesi dall'Europa Oriente, vanta più di 200 clienti distribuiti insuoi più di 70 paesiche che vanno dall'Europa alMedio Medio Oriente, dagli Stati Uniti al Sud America. Grazie ai suoi de brands sviluppati nel corso degli anni offre e oggi e oggi vanta vanta più più dieal di 200 200 clienti clienti distribuiti distribuiti in in più più 70 paesi paesi che che vanno vanno dall'Europa dall'Europa alaperta al Medio Medio Oriente, Oriente, dagli Stati Uniti al Sud America. Grazie ai de brands sviluppati nel corso degli anni offre un dagli Stati Uniti Sud America. Grazie ai suoi brands sviluppati nel corso degli anni offre unun servizio globale per chi opera sia nel settore deldi calcestruzzo sianel nel settore dell’impiantistica. servizio globale per chi opera sia nel settore del calcestruzzo sia settore dell’impiantistica. servizio globale per chi opera sia nel settore del calcestruzzo sia nel settore dell’impiantistica. e oggi vanta più di 200 clienti distribuiti in più di 70 paesi che vanno dall'Europa al Medio Oriente, dagli Stati Uniti al Sud America. Grazie ai suoi de brands sviluppati nel corso degli anni offre un Stati Uniti al Sud America. Grazie ai suoi de brands sviluppati nel corso degli anni offre un servizio globale per chi opera sianel nelsettore settore delcalcestruzzo calcestruzzo sianel nelsettore settore dell’impiantistica. dagli dagli Stati Stati Uniti Unitial al Sud Sud America. America. Grazie Grazie ai ai suoi suoi de brands brands sviluppati sviluppati nel nelcorso corso degli deglianni annioffre offre unun servizio globale per chi opera sia del sia nel settore dell’impiantistica. servizio globale per chi opera sia nel settore del calcestruzzo sia dell’impiantistica. RM continuously grew up throughout the years and established itself as animportant important and reliable RM continuously continuously grew grew up up throughout throughout the the years years and ititestablished established itself itself as as an an important and reliable reliable dagli Stati Uniti al Sud America. Grazie ai suoi de brands sviluppati nel corso degli anni offre un servizio globale per chi opera sia nel settore del calcestruzzo sia nel settore dell’impiantistica. servizio globale per chi opera sia nel settore del calcestruzzo sia nel settore dell’impiantistica. servizio servizio globale globaleper per chi chi opera opera sia sianel nelsettore settore del del calcestruzzo calcestruzzo sia sianel nelitself settore settore dell’impiantistica. dell’impiantistica. continuously grew up throughout theyears years andititestablished established itself as an important reliable RM continuously grew up throughout the years as an important and reliable RM continuously grew up throughout the and established itself as an important and reliable benchmark in the production of wear parts, accessories and equipment in the field of civil and public benchmark benchmark in in the the production production of of wear wear parts, parts, accessories accessories and and equipment equipment in in the the field field of civil and public public servizio globalegrew per chi opera sia nel settore del calcestruzzo sia nelitself settore dell’impiantistica. RM continuously grew up throughout theyears years andititestablished established itself as an important and reliable RM continuously up throughout the and established itself as an important reliable continuously grew up throughout the years as an important and reliable benchmark in the production of wear parts, accessories and equipment in the field of civil and public benchmark in the production ofwear wear parts, accessories and equipment in the field of civil and public benchmark incompany the production of parts, accessories and equipment in the field public The company grew bigger by acquiring new facilities and currently surface works. works. The The company grew grew bigger bigger by by acquiring acquiring new new facilities facilities and and currently currently has has a a surface of of of RM continuously grew up throughout the years and it established itself as an important and reliable continuously grew up throughout the years and it established itself as an important reliable benchmark in the production of wear parts, accessories and equipment in the field of civil and public RM RM continuously continuously grew grew up up throughout throughout the the years years and it established established itself itself as as an an important important and and reliable reliable benchmark in the production of wear parts, accessories and equipment in the field public benchmark in the production of wear parts, accessories and equipment in the field of civil and public works. 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Tecnologia e Innovazione RAIMONDI CRANES

La topless per cantieri de luxe AL COSPETTO DELLE OPERE RESIDENZIALI PIÙ PRESTIGIOSE, L’MRT159 GUADAGNA LO SCETTRO DI SCELTA PRIVILEGIATA DA PARTE DEGLI OPERATORI EDILI AL LAVORO NEI CENTRI STORICI E NELLE CITTÀ D’ARTE

U

na gru alla conquista dei cantieri d’Europa. Potrebbe essere questa la definizione della topless Raimondi MRT159, un modello che si candida a best seller nei cantieri edili del Vecchio continente per una scelta sempre più frequente da par-

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te delle maestranze più esperte ed esigenti. Tra le innumerevoli segnalazioni registrate nelle grandi opere internazionali, abbiamo scelto due casi esemplari dell’apprezzamento diffuso di questo modello d’eccezione; riguardano due imprese italiane impegnate nell’ambito

di cauterizzazioni di particolare rilievo. Il primo esempio riguarda una Raimondi MRT159 attualmente al lavoro in Romania, in un vasto cantiere residenziale. Il progetto, che consiste nella realizzazione di tre edifici di pregio da 30-35 appartamenti ha richiesto, da parte dell’impresa

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locale incaricata, una scelta oculata della gru edile deputata alla regia generale delle lavorazioni. La selezione finale è caduta proprio sulla MRT159, venduta alla stessa impresa dal concessionario Tecno Crane, specialista in gru e attrezzature per grandi sollevamenti con sede a Loreggia (PD). Si tratta di una struttura tecnica e commerciale consultata spesso anche da imprese estere, sulla base di un know-how riconosciuto a livello europeo e, certamente, di un marchio autorevole come Raimondi Cranes. “Inizialmente il nostro cliente stava cercando una gru solo da noleggiare - spiega Nicola Pizzeghello, presidente e titolare di Tecno Crane - Poi, dopo aver toccato con mano il valore e la longevità operativa della gamma di gru topless Raimondi, ha deciso di acquistare un modello nuovo e di notevole versatilità come l’MRT159, in grado di lavorare con efficienza in cantieri dalle caratteristiche anche molto diversificate”. Così la gru, con un’altezza libera di 54 metri e una lunghezza braccio di 65 metri, allestita in un solo giorno nel cantiere di Iași, la seconda città più grande della Romania, si staglierà maestosa nel cielo per almeno 30 mesi prima di essere avviata in un altro cantiere altrettanto impegnativo subito dopo il completamento del progetto residenzia-

le. Uno dei fattori più importanti apprezzati dall’impresa rumena consiste nella facoltà di preassemblare tutte le parti principali della MRT159 prima del conferimento in cantiere con tutte le funi e le relative connessioni già montate, per un abbattimento dei tempi di installazione

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notevole e una semplificazione rilevante della stessa procedura di montaggio. Passiamo alla seconda case history che riguarda il modello MRT159. Protagonista, questa volta, è la realtà di Assistedile, specializzata nella vendita, nel noleggio e nell’assistenza di gru e attrezzature per l’edilizia, agente ufficiale di Raimondi Cranes con sede a Milano. L’azienda ha montato due gru a torre topless Raimondi in uno storico quartiere di Firenze. La prima è proprio una MRT159 equipaggiata con cabina panoramica Deluxe R16, coadiuvata dalla seconda gru Raimondi, il modello MRT84. Entrambe le macchine sono state insediate nella storica via San Paolino, proprio di fronte alla chiesa di Santa Maria Novella, uno dei siti di maggior rilievo storico-artistico di Firenze. “Siamo stati lieti di prendere parte a questo importante progetto in un quartiere così importante a Firenze - è il commento di Luciano Friso, amministratore delegato di Assistedile - Si tratta di un cantiere che richiedeva una calibrata preparazione preliminare poiché entrambe le gru

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– installate su tronchetto di fondazione – dovevano soddisfare le rigorose disposizioni stabilite dai soprintendenti archeologici”. Si stima che le due gru Raimondi, noleggiate alla società Ediltecno Restauri (sempre di Milano), resteranno nel cantiere per circa 16 mesi. Una permanenza tecnica che consolida la collaborazione tecnica tra Assistedile ed Ediltecno Restauri. “Noi di Assistedile siamo orgogliosi di questa sinergia professionale con un’azienda rispettata e certificata per lavorare su strutture di immenso valore storico, culturale e architettonico”, ha confermato Friso, aggiungendo che “l’ufficio tecnico Raimondi a Legnano è stato di notevole supporto anche per la pianificazione del cantiere”. Le gru, scelte per la versatilità delle configurazioni strutturali delle macchine e provenienti dall’attuale flotta di Assistedile, stanno realizzando in questo quartiere storico una nuova struttura ricettiva di lusso, e al contempo procederanno

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alla ristrutturazione e al recupero della chiesa e del convento di San Paolo Apostolo, comunemente conosciuto come San Paolino dai cittadini di Firenze. La versatilità delle configurazioni delle gru si è resa necessaria per consentire l’ingresso dei veicoli in cantiere, per soddi-

sfare la logistica estremamente complicata e le richieste operative di un progetto sofisticato nel pieno centro di Firenze. Oltre alle procedure di installazione, Assistedile gestirà anche lo smontaggio delle stesse gru una volta completate le lavorazioni in cantiere.

Autorevolezza mondiale Lanciata a giugno 2016, la gru a torre topless Raimondi MRT159 ha riscosso da subito un riscontro di mercato notevolissimo. Una delle caratteristiche che più hanno conquistato gli operatori internazionali riguarda la facoltà di trasportare la gru in cantiere già con tutte le parti preassemblate, con funi e connessioni già installate. L’MRT159 presenta una lunghezza del braccio di 65 metri per una capacità di carico di punta di 1.650 kg e un carico massimo di 10 tonnellate (in alternativa, il limite del carico di punta si estende a 1.815 kg per un carico massimo di 8 tonnellate). Con più configurazioni-braccio disponibili, l’MRT159 offre la scelta tra due diverse implementazioni di argano con potenze rispettive di 30 e 45 kW.

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Tecnologia e Innovazione BÖCKER

Leggera sui tetti IL MODELLO DI GRU TRAINABILE AHK 36 È AL SERVIZIO DELLA FLOTTA ALBATROS E DEGLI OPERATORI DI LATTONERIA E COPERTURE. VERSATILITÀ D’ALLUMINIO PER BENNE DA CALCESTRUZZO E NON SOLO

L’

edilizia ha scoperto da qualche tempo un alleato di grande valore per il trasporto e l’impiego di benne da calcestruzzo e altre attrezzature utili alle lavorazioni di lattoneria e sulle coperture da ripristinare. Si tratta della gru a traino in alluminio che attualmente rappresenta una delle opzioni in crescita nelle scelte di flotta delle aziende di noleggio. Se guardiamo all’offerta di mercato attuale, troviamo tra le novità proposte dai costruttori più qualificati il modello AHK 36 di Böcker, rappresentante mirabile dello stato del’arte di questo segmento operativo. Albatros, noto noleggiatore della provincia bresciana che ha fatto della polivalenza del parco macchine il proprio credo professionale, ha già vergato l’AHK 36 con il colore rosso acceso che ne contraddistingue il parco macchine aziendale. L’impresa, nata nel 2003 dopo una lunga esperienza nel settore del sollevamento dei due soci Dario Vedovello e Diego Burlotti, ha sede a Capriano del Colle e ha fama di rabdomante del noleggio in relazione alle macchine più moderne e versatili da introdurre in flotta. La società opera in un territorio particolarmente ricettivo che comprende le province di Brescia, Bergamo e, in parte, quella di Verona; la dotazione comprende 110 unità tra piattaforme aeree (autocarrate, cingolate, semoventi a braccio e verticali) e autogrù di piccola taglia, in cui sono comprese anche macchine cin-

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golate e, appunto, quelle a traino, come la nuova Böcker AHK 36. “Una macchina trainata - spiega Dario Vedovello - garantisce molteplici vantaggi. Si tratta infatti di una gru leggera, che può andare sulle solette dei box o anche nei giardini, inoltre è decisamente compatta e può passare praticamente ovunque. È facile da piazzare in cantiere, si monta in un attimo e garantisce una bella velocità di movimento. Purtroppo (o per fortuna dal nostro punto di vista) questo tipo di macchina è poco conosciuta ed è proprio qui che la consulenza al cliente diventa fondamentale. Quando mi viene presentato un lavoro in cui la trainata è perfetta, devo spiegare la macchina, far vedere al cliente tutte le sue potenzialità. Alcuni operatori all’inizio rimangono un po’ perplessi, ma è sufficiente mostrare la macchina all’opera per convincerli. Del resto il nostro approccio al lavoro è fatto di sopralluoghi in cantiere che sfociano nel noleggio di macchine ad hoc per ogni singolo intervento. Ad esempio la nostra nuova AHK 36 è ideale per realizzare tetti, terrazze, per la manutenzione o per la ristrutturazione di appartamenti, per il montaggio di serramenti, di impianti di condizionamento e per molto altro ancora”. Alla ricerca di una macchina leggera in grado di fornire comunque alte perfor-

mance, Vedovello si è interessato alla nuova gru Böcker ed è andato ad osservarla scrupolosamente al Bauma 2019. “Me ne sono innamorato e l’ho ordinata subito - conferma con sicurezza - A Monaco abbiamo conosciuto anche Andrea Sparrer, AD di Böcker Italia, che mi ha fatto un’ottima impressione. L’intento di portarla al GIS è stata, anche, una dichiarazione di soddisfazione per l’acquisto realizzato. Non vedevo l’ora, comunque, di averla subito operativa in azienda”. Vedovello crede molto in questa tipologia di macchine che, essendo piuttosto inusuali consentono anche buoni margini sul noleggio. “Le

gru trainate - riprende il responsabile di Albatros - evitano un sacco di problemi, possono entrare dappertutto, hanno ottime performance di sollevamento e uno sbraccio notevole. Al momento non sono molti i noleggiatori che possono proporre macchine di questo tipo, anche in un territorio come quello bresciano, dove non manca nessuno. Ma a noi piace fare un noleggio molto attento alle esigenze dei clienti e questo ci ha portato ad avere in flotta molte tipologie di macchine. Questa profonda differenziazione della flotta, in cui rientra a pieno titolo la trainata, fa la differenza, permette di dare al cliente la macchina giusta per ogni lavoro

I numeri della AHK 36 Motore diesel Yanmar (15,5 kW) Portata massima 1.500 kg Sfilo telescopico max 34 m Altezza di lavoro al jib 22,7 m Portata utile al jib (max) 2.400 kg Angolo braccio telescopico 85° Rotazione continua Angolo jib 162° Velocità gancio 50 m/min

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TecnolgiaIvz e di chiedere canoni orari adeguati”. La AHK 36 è il top di gamma tra le gru trainate Böcker su rimorchio a due assi. La macchina vanta uno sbraccio massimo di 36 m e una capacità di sollevamento che raggiunge i 2.400 kg, con un peso a terra di sole 3,5 t. La flessibilità operativa è garantita dalla grande leggerezza e dai supporti Multiflex, impostabili su 256 differenti posizioni. Da evidenziare anche il controllo ad alte prestazioni Böcker EHSC con tecnologia a 32 bit, che consente l’elaborazione tempestiva di tutti i comandi di controllo. Essendo dotato delle più moderne tecnologie CANbus, oltre a due controlli di sicurezza indipendenti, l’AHK 36 fornisce quindi la più elevata sicurezza, il tutto certificato dalla DEKRA (autorità di controllo tedesca). La versatilità della macchina si esalta nella possibilità di utilizzo anche come piattaforma aerea grazie al cestello offerto in via opzionale.

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Tecnologia e Innovazione

Il sistema iLS per standard unici L’AZIENDA TEDESCA PUTZMEISTER HA PRESENTATO INSIEME AL DEALER STORICO AGRES L’ULTIMA GENERAZIONE DI POMPE PER CALCESTRUZZO DOTATE DI CILINDRI DI GRANDI DIAMETRI E DI ELEVATA MANOVRABILITÀ

P

utzmeister lancia l’ultima generazione di pompe per calcestruzzo iLS destinata a rappresentare un “must“ sul mercato. Le nuove pompe, presentate insieme allo storico dealer italiano Agres, sono state studiate per offrire sicurezza, prestazioni, facilità d’uso per l’operatore e costi operativi ridotti sulla base del lavoro svolto dagli ingegneri di Aichtal, i quali hanno perfezionato con successo la precedente generazione HLS. Uno dei fiori all’occhiello è la comprovata pompa per calcestruzzo autocarrata BSF 38-5 con braccio di distribuzione a cinque elementi con piegatura RZ. La nuova generazione di pompe per calcestruzzo autocarrate promette ai clienti maggiore ef-

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ficienza, facilità d’uso ed economicità. In termini di stabilità e facilità d’uso, rende possibile un lavoro efficiente. La ridotta lunghezza complessiva della macchina favorisce un’elevata manovrabilità. In combinazione con Ergonic 2.0 e numerose opzioni di supporto, la BSF 38-5 è in grado di far fronte a quasi tutte le situazioni di cantiere, dai getti in calcestruzzo di pavimentazioni, fondamenta, platee, pilastri ecc…

Innovazioni di Putzmeister Le nuove pompe iLS di Putzmeister sono i modelli più duraturi mai costruiti e attualmente offerti dal mercato. Gli

ingegneri di Aichtal nella progettazione hanno avuto come obiettivo anche quello di un‘ ottimizzazione delle prestazioni. Grazie ad un’aspirazione aumentata di circa il 10% che permette un flusso di calcestruzzo ancora migliore vengono limitate le dispersioni. Anche il sistema di controllo è innovativo. In combinazione con il nuovo controller Ergonic® 2.0, si può risparmiare fino al 25% di carburante. Ergonic® 2.0 è un sinonimo di facile funzionamento delle pompe per calcestruzzo. Il sistema di controllo supporta efficacemente l’operatore in modo che le macchine siano pronte per l’uso rapidamente e che i processi siano estremamente pro-

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duttivi, resistenti all’usura ed efficienti dal punto di vista dei consumi. A seconda dell’applicazione, vengono utilizzati vari moduli per questo: EBC (Ergonic® Boom Control), EPS (Ergonic® Pump System), EOC (Ergonic® Output Control). ESC (Ergonic® Setup Control). Soprattutto con EOC 2.0, una novità mondiale, si può raggiungere una maggiore efficienza. “In particolare, sono possibili risparmi di carburante fino al 25%, grazie al controllo ottimale della velocità del motore e alla gestione idraulica di nuova concezione. Ciò garantisce che la pompa per calcestruzzo funzioni senza problemi con massima efficienza del carburante e bassa usura” ha spiegato Markus Frasch, responsabile della gestione dei prodotti.

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Tecnologia e Innovazione

Dalla Cina con fulgore ESORDIO ITALIANO PER LA PRIMA GRU A TORRE FLAT-TOP DEL COSTRUTTORE CINESE, IMPORTATA E VENDUTA DALLA FILIALE EUROPEA DI SENAGO (MI). IN UN CANTIERE RESIDENZIALE IN PROVINCIA DI CUNEO, SODDISFA GLI OPERATORI PER POTENZA E FLESSIBILITÀ

L’

evento si è compiuto alla vigilia del GIS 2019, in contemporanea con la presenza del marchio cinese alla fiera di Piacenza. La prima gru a torre Zoomlion della gamma Flat-Top è approdata sul suolo italiano, in un cantiere edile di Limone Piemonte. Si tratta della grande

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T7020, un modello dalle prestazioni di assoluto riguardo. L’anteprima non poteva mancare al prestigioso carnet della prima uscita di Concrete News. Per questa novità assoluta che riguarda il nostro mercato nazionale, ci siamo recati il 3 ottobre scorso proprio nel cantiere piemontese, insieme ad An-

drea Sella Piazza, Sales Area Manager di Zoomlion Europe, e a Cristian Conte della Sime Gru di Busca (CN) che per primo – chiamato al montaggio della gru in esposizione al Bauma 2019, ad aprile – si è innamorato della T7020 e ha deciso di adottarla nel noleggio per il cantiere di Limone.

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Nella realizzazione di un ampio e complesso progetto per autorimesse singole e posti auto sotterranei, l’impresa Porta Rossa è il soggetto protagonista di questa première. Specializzata nello sviluppo e nella gestione di progetti immobiliari complessi commerciali, industriali o residenziali, l’azienda – da sempre controllata dalla famiglia Arnaudo – opera nel settore immobiliare da oltre 40 anni. Diventata un’autentica autorità nella zona di Cuneo per la compravendita di terreni e immobili ad uso agricolo, Porta Rossa si è progressivamente ampliata al settore dell’edilizia residenziale e a quella degli immobili ad

L’affidabilità che nasce in fabbrica Tra i dettagli da rimarcare per le gru Zoomlion importate in Italia dalla struttura Zoomlion Europe di Senago (Mi), va annoverata innanzitutto la disponibilità di diverse tipologie di torri, per le quali è possibile raggiungere altezze elevate grazie alla connessione tramite perni. L’affidabilità della struttura delle torri è assicurata dalla modalità di saldatura effettuata negli stabilimenti cinesi di Changde, basata su processi completamente automatizzati, con la successiva verifica realizzata tramite ispezioni non distruttive che prevedono test magnetici (MT), test a ultrasuoni (UT) e prove di sezione trasversali. La parte interna delle torri è sottoposta, inoltre, a un trattamento di elettroforesi per prevenirne ogni fenomeno di corrosione. Il sistema di monitoraggio-sicurezza della gru è integrato in un singolo display per la registrazione dei dati relativi al sollevamento, al peso, all’altezza e alla gestione delle aree inibite alla movimentazione. Il sistema automatico anticollisione utilizza un allarme automatico che riduce la velocità della gru e ne frena il movimento. Sulle gru a torre Zoomlion sono previsti sei tipi di pre-allarme anticollisione sulla base dell’algoritmo a due dimensioni; il pre-allarme è calcolato in base alla lunghezza (per ridurre il margine d’errore in relazione all’angolo d’azione) e tra le variabili sono incluse l’altezza della torre, le dimensioni del braccio e del tirante, e l’altezza netta. L’efficienza dei movimenti e del controllo della gru si basa sull’impiego di un riduttore ad alta efficienza che conferisce alla struttura semplicità di gestione, facilità nella manutenzione e affidabilità. Un tamburo di grandi dimensioni a doppio strato risolve ogni problematica relativa alla fune mentre il sistema adatta la velocità di movimentazione in funzione del peso sollevato.

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uso commerciale e terziario, allargando la sua sfera di influenza al Nord e al Centro Italia, con particolare riferimento alle piazze di Milano e Torino. Per la gru Zoomlion T7020 un esordio in primo piano, quindi, certificato dall’apprezzamento di un autentico leader del settore. “Una gru di questo tipo ti permette di lavorare nel modo più impegnativo, senza problemi – rimarca Nicola Antonacci, operatore gru per la Edil Costruzioni di Lagnasco (Cn) – Possiamo movimentare carichi fino alle 6 tonnellate, per uno sbraccio fino ai 51 metri, con la torre montata alla quota di 41 metri. La produttività è eccellente la gestione della gru risulta agevole in ogni situazione”. Soddisfazione a parte, va detto che la Zoomlion T7020 impressiona già al primo impatto visivo. L’accuratezza dei dettagli costruttivi e della cabina riporta l’immagine di un prodotto altamente qualitativo. Lo sbraccio può arrivare ai 70 metri con due tonnellate di capacità punta e questa prerogativa ne fa un modello rivolto alle grandi imprese edili che necessitano di una macchina flessibile e al contempo di potenza rilevante. “Me ne sono innamorata al… primo montaggio! – esclama Cristian Conte

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TecnolgiaIvz di Sime Gru – Quando l’ho allestita al Bauma di Monaco, ho subito chiesto, l’indomani, se era possibile averla nella nostra flotta. Credo che possa diventare un vero e proprio campione di noleggio, non solo nella nostra zona. L’impressione è che il mercato italiano delle gru a torre debba salutare un altro campione in grado di competere ai massimi livelli sul mercato”. La sede Zoomlion Europe di Senago (Mi) oggi è un autentico hub per il costruttore cinese in Europa e le gru edili importate da Changsha costituiscono – insieme alle autogrù e ai carrelli elevatori per l’industria – l’ariete di penetrazione nel Vecchio Continente attraverso la porta milanese della filiale di riferimento europea. Curioso che la prima gru Zoomlion sia stata adottata da una grande impresa che si chiama Porta Rossa. Appare proprio come un messaggio subliminale e, certamente, di buon augurio per il prossimo futuro.

Andrea Sella Piazza (Sales Area Manager di Zoomlion Europe) e Cristian Conte (Sime Gru, Busca, Cn).

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Prefabbricazione e Manufatti in Calcestruzzo ASSOBETON

Semplificazione e opere sono le parole d’ordine DI GIORGIO FERRARINI, PRESIDENTE DI ASSOBETON

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ra timidi segnali positivi ed incertezze per il futuro, il Presidente di Assobeton Giorgio Ferrarini fa il punto a 360 gradi sulla situazione attuale e futura, partendo dallo stato della prefabbricazione in Italia e dai provvedimenti auspicati dalla nuova compagine governativa? Assobeton rappresenta una globalità di aziende produttrici di manufatti in calcestruzzo e tali aziende sono inserite in mercati molteplici per i quali sarebbe necessario operare delle distinzioni specifiche. Tuttavia è possibile individuare un trend velatamente positivo per tutto il settore, che ha caratterizzato soprattutto la prima parte dell’anno. Tale tendenza non si è replicata nella parte centrale del 2019, rivelatrice di dinamiche incerte che non ci permettono ancora di parlare di ripresa. A dispetto delle attese, infatti non si è verificato il bilanciamento degli effetti della recessione economica. Tuttavia, si auspica per i prossimi mesi il mantenimento di un contenuto profilo espansivo e una chiusura d’anno con il segno positivo per la maggioranza delle nostre aziende associate. Per l’anno 2020 il clima di incertezza politica ed economica non ci consente previsioni

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totalmente positive. La speranza è che la leggera ripresa che abbiamo visto negli ultimi anni possa continuare, sostenuta in primo luogo dalla volontà di intervento del governo. Una spinta significativa potrebbe provenire dalla semplificazione e dall’adeguamento della normativa e da un valido sistema di incentivi economici e di misure indirizzate allo sviluppo, oltre che da un superamento delle difficoltà attuative dimostrate dai programmi infrastrutturali. Purtroppo l’attesa di un impulso dalle opere pubbliche si accompagna alla consapevolezza della difficoltà di realizzazione delle stesse, oggi decisamente più critica rispetto alla disponibilità di risorse. Dopo un decennio di recessione, che ha visto mutare sensibilmente le forze in campo, la crescita si attesta oggi su livelli ben lontani da quelli che il settore ricorda ma di segno positivo rispetto agli anni di stagnazione. I livelli del passato sono oramai da considerare non più allineati con l’attuale situazione socio-economica, tuttavia ci troviamo di fronte ad aziende mature e pronte a ricavare valore economico e sociale dalle misure che si auspicano all’interno della manovra fi-

nanziaria 2020, come affermato anche da Federbeton. Tale maturità è da imputare anche alla scelta strategica, prioritaria e risoluta di riconfermare, anche negli anni di crisi, le risorse destinate all’innovazione e alla ricerca. Grazie a questa volontà strategica oggi, di fronte a nuove sfide ed esigenze, le aziende possono rispondere con materiali evoluti e durevoli, dotati di migliori prestazioni e utilizzati con una consapevolezza tale da sfruttarne al massimo le grandi potenzialità. I tempi attuali richiedono il compimento di una filiera virtuosa, sostenibile, attenta alla sicurezza nei cantieri e nei luoghi di lavoro. Il settore ha già avviato proces-

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si fondamentali quali la riduzione delle emissioni, l’utilizzo e lo sviluppo di nuove tecnologie e materiali, un rinnovato impegno nel percorso di rinnovamento ed efficientamento delle singole aziende. La tendenza è quella di una maggior tutela del patrimonio ambientale tramite anche realizzazione di immobili a ridotti consumi, un ricorso maggiore alla demo-ricostruzione, la riduzione dei rischi di dissesto idro - geologico del paese, etc. Il comparto ha tutte le carte in regola per raggiungere tali obbiettivi e rispondere proattivamente a qualsiasi sfida si proporrà in futuro. I prefabbricatori di oggi

non sono più solo meri produttori e installatori di manufatti, bensì figure poliedriche in grado di rispondere a problemi complessi grazie a competenze sempre più ampie e a strutture tecnico-commerciali altamente specializzate. Tra le necessità quella di creare più cultura sulla materia e di affrancarsi dalla distorta retorica negativa che orienta l’opinione pubblica. Assobeton percepisce con forza la necessità di fare rete con le altre associazioni di settore, per creare una conoscenza vera e approfondita relativamente alle potenzialità dei

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materiali e delle realtà imprenditoriali coinvolte e intende impegnarsi per il 2020, intensificando le proprie iniziative di comunicazione. Le nuove realtà come la rivista Concrete News possono dare un solido contributo ad un mondo di grandi professionisti che ha ancora moltissimo da dire e non soltanto agli addetti ai lavori. Ci auspichiamo, infine, che venga meno la vocazione della politica italiana, manifestata più volte anche di recente, a trasformare ogni intervento legislativo in una zavorra per il mondo industriale.

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Prefabbricazione e Manufatti in Calcestruzzo TECNOCOM

Missione in Kuwait L’AZIENDA FRIULANA HA FORNITO I CASSERI PER REALIZZARE LE TRAVI PER I PONTI DELLA NUOVA AL NAWASEEB ROAD, UNA DELLE PRINCIPALI VIE DI COMUNICAZIONE DEL PAESE IN FASE DI AMMODERNAMENTO

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mponenti lavori di ammodernamento della Al Nawaseeb Road, una delle principali vie di comunicazione del Kuwait grazie al know how tecnologico della Tecnocom. Per il progetto, infatti, l’investimento effettuato dalla società Arab Contractors (leader in Africa e Medio Oriente, produttrice degli elementi prefabbricati) si è concentrato sui casseri per travi da ponte della azienda friulana. Complessivamente otto casseri consentono di produrre contemporaneamente numerosi elementi: con quattro casseri, travi da ponte della lunghezza di 40,5 metri, mentre con gli altri, quattro elementi della lunghezza di 44,5 metri, in modo da produrre ogni giorno otto elementi post-tesi. Lo stabilimento di produzione degli elementi prefabbricati, ubicato approssimativamente a metà strada tra i due siti di costruzione più lontani, ha il vantaggio di consentire il facile trasporto degli elementi nel luogo in cui saranno installati. Per i nove ponti saranno necessarie complessivamente 820 travi. I progetti per le infrastrutture in Kuwait sono ancora l’obiettivo degli investimenti sostenuti dal governo locale. Un grandissimo numero di progetti fondamentali per le infrastrutture ed il trasporto sono collegati al piano di sviluppo 2015-2020 del Kuwait. Di questo piano fa parte anche l’ammodernamento della Nawaseeb Road, in corso con la ricostruzione della doppia carreggiata a sei corsie (tre in ciascuna direzione per un tratto di 45

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chilometri) che prevede anche un ulteriore spazio per il futuro ampliamento di una corsia per ciascuna direzione. Il corridoio della Nawaseeb Road è stato perfezionato per garantire il flusso indisturbato delle vetture eliminando tutte le inversioni a U esistenti, trasformandole in nuove rotonde in tutti gli svincoli. Per questo sono previsti 18 ponti a tre corsie ed un cavalcavia a due corsie, i quali comprendono 13 km di autostrada su rampe in terra armata e relative muri di contenimento. Il progetto si completa

con quattro attraversamenti sopraelevati per cammelli con tre chilometri di carreggiate su terra armata e relativi muri di contenimento. Otto ponti su nove sono stati progetta-

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ti per essere realizzati con travi a T prefabbricate in calcestruzzo, prodotte in un apposito stabilimento accanto alla strada e non lontano dai rispettivi siti di costruzione. Il nono ponte è una combinazione di travi a T prefabbricate in calcestruzzo e travi per ponti gettate in opera. Gli elementi prefabbricati in calcestruzzo consentono di installare i ponti rapidamente. Realizzati in cemento armato post-teso, sono molto resistenti ai carichi pesanti e richiedono una minore quantità di calcestruzzo. Lo stabilimento di produzione di elementi prefabbricati è stato progettato e costruito in modo da creare diversi settori, a garanzia di un processo produttivo regolare. Nel primo settore vengono prodotte le gabbie con tubazioni e cavi di post-tensione, le quali vengono poi collocate nei casseri. Nel passaggio successivo, dopo che le armature sono state inserite nel cassero, si procede con il getto del calcestruzzo nel cassero per le travi a T con una post-tensione iniziale. Considerata la struttura modulare dei casseri Tecnocom, ognuno può essere regolato in modo da produrre elementi della lunghezza desiderata. Gli stessi sono inoltre progettati per essere aperti e chiusi idraulicamente in corrispondenza delle sponde laterali, in modo da aumentare la produttività e ridurre drasticamente il tempo impiegato. Gli elementi finiti vengono quindi collocati su appositi supporti, su cui avviene poi la post-tensione finale e il rivestimento delle tubazioni con malta liquida. Gli stessi vengono quindi stoccati prima di essere caricati e trasportati al relativo sito di costruzione per il montaggio sul rispettivo ponte.

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Prefabbricazione e Manufatti in Calcestruzzo PAPPADÀ GINO

La posatrefoli che conquista l’estero L’APPARECCHIATURA REALIZZATA DALL’AZIENDA DI COMPIANO (PR) FA BRECCIA ANCHE NEI PAESI DOVE LA MANO D’OPERA HA COSTI MINORI. IN TOTALE GIÀ 49 MACCHINE VENDUTE

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ei paesi dove la mano d’opera costa di meno, in linea teorica l’utilizzo della macchina al posto dell’uomo dovrebbe essere meno diffuso. E invece la posatrefoli della Pappadà Gino di Compiano (Pr) sta

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riscuotendo un enorme successo anche in quei luoghi nei quali i “pronostici” erano dati per negativi, come per esempio i paesi est europei. Questo perché l’approntamento delle piste risulta molto più rapido e i tempi si riducono sull’intero processo produttivo. Non solo: anche l’aspetto fondamentale della sicurezza della lavorazione trae enorme giovamento, proprio perché l’operatore non manovra direttamente e manualmente il trefolo, come invece avviene in macchine di altro tipo. Prova ne sia il fatto che, su diverse decine di macchine vendute, non si è mai verificato nessun problema riguardante la sicurezza dell’operatore. La ditta Pappadà Gino ha introdotto nel corso degli anni diverse innovazioni nel settore della prefabbricazione, con lo scopo di migliorare i sistemi costruttivi già utilizzati, o di introdurne di nuovi. Sono così state ideate e realizzate macchine per impianti a carosello di grande produttività per distribuire omogeneamente il disarmante in assenza di aria compressa, accorgimento che permette di semplificare l’impianto di depurazione aria necessario su macchine fisse. Da queste semplici ed efficaci soluzioni è nata una oliatrice

manuale che migliora sensibilmente la sformatura del manufatto. Il Gruppo Truzzi ha recentemente acquistato sei macchine (delle quali quattro a corrente alternata e due a corrente continua), fatto che ha suscitato grande soddisfazione in casa Pappadà Gino. La versione a batterie ha incorporato anche il caricabatterie con relativo indicatore di carica, e due batterie da 12 volts consentono il funzionamento continuo fino a otto ore permettendo ad un solo operatore di stendere il disarmante in numerosi casseri. Altro particolare importante è che la macchina è stata dotata di quattro filtri. La lunghezza della canna, di 15 metri, permette di coprire un’ampia superficie.

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Industria degli Inerti VITALI

Lo sbarco in terra sarda INAUGURATO LO STABILIMENTO DI OLBIA. È IL PIÙ GRANDE DELL’INTERA REGIONE. ALTA CAPACITÀ PRODUTTIVA NEL PIENO RISPETTO DELLE PRESCRIZIONI AMBIENTALI

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aglio del nastro per il nuovo impianto di Olbia per la produzione di conglomerati bituminosi realizzato da Vitali Spa. Nello stabilimento è possibile effettuare una produzione massima di 250 tonnellate di materiale all’ora. Si tratta inoltre di un un impianto “full-optional” che permette la realizzazione di tutti i tipi di miscele di conglomerato. La scelta dell’azienda di Peschiera Borromeo è ricaduta sull’installazione di nuo-

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vo cilindro essiccatore modello FR-RC 27510, che quando è stato proposto sul mercato ha sempre fatto registrare ottimi indici di gradimento da parte della clientela poi tramutati in risultati. Questo cilindro permette di immettere il fresato in grandi quantità fino al 50% della ricetta in un particolare sistema di introduzione. In questo modo viene garantita la qualità del conglomerato stesso nel pieno rispetto di tutti i parametri ambientali.

Il particolare sistema introduce il materiale in appositi “canali” che portano il fresato a miscelarsi con il “vergine” senza che avvenga il contatto diretto con la fiamma. La temperatura della miscela all’uscita del cilindro è di circa 190° anche con quantità superiori al 40% e non è quindi necessario portare gli inerti ad alte temperature per compensare lo scambio termico tra materiale caldo e freddo. Ciò comporta un notevole risparmio sui combustibili. L’impianto installato alla ditta Vitali Spa prevede due linee di fresato, una a “caldo” nel cilindro FR-RC 50% ed una a “freddo” pesata nel mescolatore 30%: con l’utilizzo delle due linee è possibile ottenere una miscela composta dall’80% di materiale riciclato. Al fine di poter sfruttare ogni tipo di additivo solido o liquido sono stati installati due appositi dosatori in grado di poter introdurre nell’ impasto ossidi in granuli, resine, gomme triturate, fibre, polimeri, bitumi sintetici in granuli, additivi liquidi e cere. L’impianto offre la possibilità di stoccare un grande quantitativo di materiale caldo nel sottovaglio (circa 91 tonnellate) pronte per essere impastate a secondo delle richieste dei clienti. Tutte le pareti sono isolate con 100 millimetri di lana di roccia. Capitolo prescrizioni ambientali: tutta la macchina è stata coibentata al fine di eliminare l’inquinamento acustico e

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contenere le dispersioni di polveri in atmosfera. Con l’utilizzo di aspiratori e particolari condotte tutto il calore viene reintrodotto nel ciclo produttivo e così, tra le altre cose, si ottiene l’abbassamento dei costi di combustibili per i riscaldamenti. La macchina è gestita in modo completamente automatico da software FR che permette di dividere le lavorazioni in due fasi distinte: quella dell’estrazione degli inerti e quella del dosaggio. In questo modo è possibile sfrutta-

re il grande stoccaggio nella torre utilizzando solo i motori necessari alla mescolazione ed evitando quindi spechi di energie (non è necessaria l’accensione della macchina per intero). L’impianto della Vitali Spa è il più grande della Sardegna e occupa alcune decine di persone. Vitali oltre a tutto è presente in terra sarda con alcuni cantieri e qualche anno fa si è occupata del rifacimento della pista dell’Aeroporto di Olbia-Costa Smeralda.

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Industria degli Inerti

DOOSAN

Potenza articolata CON I NUOVI DUMPER DA30-7 E DA45-7 CONFORMI ALLO STAGE V, LA CASA COREANA ALZA LA SFIDA DEL TRASPORTO AGILE IN AMBITO ESTRATTIVO. MODERNITÀ NEL DESIGN E NELLA TRAZIONE CONCEPT

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n cava arrivano nuovi giganti, più giovani e in grado di affrontare le sfide di un settore estrattivo completamente cambiato. La metafora dei colossi di ultima generazione si attaglia perfettamente all’ultima serie ADT di dumper articolati Doosan Construction Equipment, presentati un mese fa al pubblico europeo. Si tratta dei due modelli DA30-7 e DA45-7 conformi allo Stage V che sostituiscono nella gamma Doosan rispettivamente i precedenti modelli Stage IV DA30-5 e DA40-5. Vediamone insieme le caratteristiche. Il modello DA30-7 è progettato per un carico utile di 28 tonnellate, che si eleva a 41 tonnellate per il DA45-7. Il dumper DA30-7 è alimentato dal nuovo motore

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diesel Scania DC09 da 9 litri conforme allo Stage V che eroga 276 kW (375 CV) di potenza. Il DA45-7 è guidato da un altro modulo diesel Scania Stage V, il DC13 da 13 litri con una potenza di 368 kW (500 CV). Va rimarcato il fatto che i nuovi motori Scania sono stati sottoposti a due anni di test molto intensi in contesti di costruzione e di estrazione e sono passati a pieni voti. Se l’essenza dei motori Scania, responsabile della loro eccezionale affidabilità, non è cambiata, la principale differenza nei nuovi motori rispetto ai loro predecessori è il miglioramento decisivo del sistema di post-trattamento. Il precedente modello di serie DA30-5 è stato sottoposto a diversi aggiornamenti durante lo scorso anno - nuova cabina,

nuove sospensioni anteriori autolivellanti, nuovo carrello tandem - e le migliorie sono tutte presenti anche nel nuovo modello DA30-7 Stage V. Un processo simile ha interessato anche il nuovo DA45-7 Stage V, con una nuova cabina e sospensioni anteriori autolivellanti che si regolano indipendentemente in base alle condizioni del suolo per garantire un ambiente di lavoro comodo all’operatore. Le cabine dei dumper hanno nuove comode impugnature e poggiapiedi e un layout del display migliorato, rendendolo di più facile utilizzo anche con occhi affaticati dopo una lunga giornata di lavoro. Dal lato del dessign, su questi due modelli Stage V sono stati ridisegnati il telaio anteriore e il cofano sulla motrice, ela-

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Terreno di prestazioni

borati dal team di progettazione Doosan seguendo le ultime tendenze nel mercato. Il nuovo look dinamico di questi dumper Stage V riflette le grandi prestazioni, la potenza effettiva e la robustezza degli ADT della gamma Doosan. Insieme a questi cambiamenti apprezzabili a vista, i nuovi dumper Doosan introducono tutta una serie di migliorie funzionali che ne rafforzano ulteriormente sicurezza, comfort e semplicità manutentiva. Tra questi vi è il riposizionamento dei serbatoi del carburante diesel e dell’AdBlue. Questi si trovano ora molto più in basso rispetto a prima, permettendo all’operatore di riem-

pirli entrambi rimanendo in piedi accanto alla macchina (il cosiddetto “riempimento a livello del suolo”). I nuovi dumper sono dotati di serie di un sistema di misurazione del carico completo in tempo reale, con un’indicazione luminosa. Ciò aiuterà gli operatori degli escavatori a caricare i dumper in modo ottimale a tutto vantaggio di produttività ed efficienza dei consumi. Anche il sistema di ingrassaggio è stato riposizionato per renderlo facilmente accessibile da terra. E’ stato creato spazio sopra il sistema di lubrificazione au-

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Come tutti gli ADT Doosan, anche questi nuovi modelli si caratterizzano per lo snodo di articolazione collocato dietro la ralla che assicura la ripartizione omogenea dei pesi anche durante la sterzata ad angolo massimo. Insieme con il carrello tandem posteriore a oscillazione libera, il sistema assicura una ripartizione uniforme del peso sulle ruote e garantisce contatto e trazione permanente a 6 ruote con una distribuzione uniforme della potenza e prestazioni eccellenti, in particolare su suoli difficili come terreni soffici, superfici irregolari, pendenze molto ripide, curve strette o una combinazione di tutte queste condizioni impegnative. La combinazione tra snodo di articolazione anteriore, l’esclusivo carrello tandem e il telaio posteriore spiovente consentono di affrontare terreni accidentati e soffici con prestazioni sempre ai vertici della classe. La forma esclusiva del cassone a telaio spiovente assicura la distribuzione uniforme del carico sulle ruote e fa di queste macchine i migliori dumper per lavori su terreni soffici. Il design dell’articolazione contribuisce anch’essa alla distribuzione uniforme del carico sulle ruote sui due lati durante le svolte, fattore molto importante per la trazione e la stabilità. Tutte queste eccezionali caratteristiche sono disponibili sui nuovi modelli di dumper articolati Doosan Stage V DA30 e DA45.

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tomatica (che è di serie) per sistemarvi ulteriori cartucce di grasso e una pompa di riempimento. I filtri della trasmissione sono ora sistemati vicino al sistema di ingrassaggio, in posizione molto comoda da raggiungere. Adeguata protezione è stata predisposta per tutti questi sistemi in modo che eventuali gocce in eccesso di olio/lubrificante vengano raccolte per poi essere rimosse durante gli interventi di assistenza e manutenzione. La semplificazione nell’accesso per la manutenzione aiuterà inoltre gli operatori a completare i controlli di routine giornalieri in meno tempo e con più sicurezza. Guardando ai dettagli di sicurezza, entrambe le nuove macchine sono provviste di corrimano rotondi esterni supplementari per prevenire incidenti e situazioni pericolose. Dentro l’abitacolo vi è una nuova impugnatura aggiunta sul lato destro per migliorare la sicurezza dell’operatore. Anche gli impianti elettronici e idraulici sono stati aggiornati con nuove tecnologie per offrire prestazioni migliori e ampliarne le funzioni.

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Industriaegl

Industria degli Inerti JCB

Propellente di innovazione

ALL’ESORDIO LE NUOVE PALE DELLA GAMMA MEDIA E COMPATTA CONFORMI ALLE ULTIME NORMATIVE STAGE V. RISPARMIO ED EFFICIENZA IDRAULICA AVANZATA

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l lancio dei nuovi modelli di pale gommate medie e compatte 407 e 409 e 403 per JCB non rappresenta solo l’adeguamento allo Stage V della normativa europea sulle emissioni. I primi due modelli menzionati manterranno il motore JCB Diesel by Kohler della generazione precedente, con l’installazione supplementare di un filtro antiparticolato (DPF) per rispettare i nuovi limiti di legge; la potenza rimarrà invariata, ma nella coppia di nuovi modelli è contemplata una funzione di arresto automati-

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co del motore secondo un’impostazione già di fabbrica - modificabile dal cliente tramite il display della consolle anteriore, a incremento dell’efficienza propulsiva. Questo per quanto riguarda la nuova motorizzazione ma nei contenuti di aggiornamento delle nuove pale JCB c’è di più. Il modello 407 sarà dotato, ad esempio, di una nuova pompa idraulica Rexroth silenziosa, per ridurre la rumorosità complessiva dell’impianto. Inoltre l’integrazione della modalità Eco Drive consente oggi un risparmio di carburan-

te fino al 16% durante i trasferimenti ad alta velocità (la 407 può raggiungere una velocità massima di 35 km/h mentre il modello 409 può arrivare ai 40 km/h). Guardando l’interno della cabina, sempre della 407 e della 409, si potrà notare un aggiornamento migliorativo dei materiali plastici adottati - in linea con la dotazione della cabina Command Plus dei modelli di pale gommate JCB più grandi. Tra le dotazioni nell’abitacolo, va menzionato certo un display strumenti aggiornato per i requisiti Stage V. Il de-

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Opzioni per telaio, idraulica e contrappeso

sign esteriore cambia, poi, con nuove sagomature sulla porta di accesso HVAC e sul tetto. Guardando ora alla nuova versione della pala gommata compatta 403, JCB ha aggiunta alla sigla la denominazione Smart Power. Mentre l’attuale modello da 26 kW (36 CV) rimarrà in produzione, il costruttore inglese offrirà anche un modello (Smart Power, appunto) da 19 kW (25 CV) per i clienti che ricercano un’economia importante nei consumi di carburante.

JCB renderà disponibile per la prima volta un telaio ROPS pieghevole come dotazione opzionale sulla 403. Concepito per operare nelle applicazioni che richiedono altezze ridotte, il telaio pieghevole riduce l’altezza complessiva della macchina da 2.235 mm a soli 1.845 mm. La struttura ROPS/FOPS conserva una sezione di tetto vetrata, è dotata di griglia di protezione e può anche essere fornita di luci di lavoro - tra cui i nuovi LED, sempre opzionali. La pala 403 sarà offerta con un circuito di ritorno idraulico a scarico libero per le attrezzature motorizzate, e la macchina sarà equipaggiata con una funzione di marcia controllata. Questa prerogativa consentirà all’operatore di impostare la velocità di trasferimento, indipendentemente dai giri/min del motore, per consentire alle attrezzature idrauliche di operare durante lo spostamento a un ritmo costante di marcia controllata. Per i clienti che richiedono una maggiore stabilità durante la gestione delle attrezzature, il modello 403 può essere anche ordinato con un contrappeso supplementare da 160 kg. Il peso viene montato sotto la macchina, aumentando il carico di ribaltamento a macchina sterzata fino a 151 kg e dovrebbe rivelarsi particolarmente utile per i grossisti dell’edilizia e altri operatori che richiedono una maggiore capacità di movimentazione dei carichi. Il contrappeso aggiuntivo non potrà essere disponibile, invece, con il modello Smart Power di potenza inferiore.

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Pavimentazioni Industriali & Massetti CONPAVIPER

Una corretta stratigrafia per un pavimento di qualità L’OBIETTIVO DELL’ENTE È ATTIRARE L’ATTENZIONE DI PROGETTISTI E COMMITTENTI SUL TEMA, OLTRE CHE DI FORNIRE STRUMENTI UTILI PER LA PROGETTAZIONE CON LA PUBBLICAZIONE DI CODICI DI BUONA PRATICA. SI PUNTA ANCHE A NORME UNI SU PROGETTAZIONE E QUALIFICA DEL MATERIALE DI LUIGI SCHIAVO, PRESIDENTE CONPAVIPER

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n un edificio la parte più sollecitata nell’uso quotidiano è … il pavimento. Strano, ma non ci pensa quasi mai nessuno, in particolare il committente e il progettista. Così accade che nelle costruzioni edili siano proprio i pavimenti ad essere l’oggetto principale delle contestazioni. Pensiamo ai pavimenti residenziali. In genere un pavimento residenziale di un edificio nuovo è costituito da un sottofondo, un massetto e un rivestimento, e alcuni componenti per specifiche funzioni. Il sottofondo è lo strato non strutturale posato al fine di raggiungere uno o più obiettivi sotto specificati: • ottenere un livello determinato; • ottimizzare il carico totale della stratigrafia; • inglobare gli impianti; • contribuire all’isolamento termico; • ricevere il massetto di supporto. Attenzione, il sottofondo non può svolgere la funzione di piano di finitura, ne ri-

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cevere direttamente la finitura (es. resina, ceramica, legno, pietra …). L’elenco suddetto fa capire quante siano le funzioni che questa parte del pavimento deve svolgere. Eppure spesso nelle prescrizioni del progettisti viene spesso richiamato solo attraverso l’indicazione della massa volumica. Invece, oltre alla Massa Volumica, per un massetto andrebbero indicate molte delle seguenti caratteristiche/prestazioni: Spessore e Quota, Reologia, Umidità residua, Assorbimento dell’acqua, Resistenza alla compressione, Planarità, Stabilità dimensionale, Deformazione sotto carico, Durabilità, Conducibilità termica, Permeabilità al vapore acquo, Comportamento al fuoco. Peraltro è una componente che non si vede, ovvero che è visibile solo in fase di realizzazione, e quindi ogni suo difetto si manifesta poi nel pavimento finale - probabilmente sulla finitura - senza capire da cosa sia dovuto.

E sopra al sottofondo c’è il Massetto, che è lo strato (o gli strati) non strutturale di materiale per massetto posato in cantiere, direttamente sul relativo sottofondo e ad esso aderente, o non aderente, oppure posato su uno strato intermedio o su uno strato isolante al fine di raggiungere uno o più degli obiettivi sotto specificati: • ottenere una quota determinata; • ripartire il carico degli elementi sovrastanti; • ricevere la pavimentazione finale. Anche in questo caso, a fronte degli obiettivi prestazionali - importanti - da raggiungere per garantire poi alla finitura di poter svolgere adeguatamente la sua funzione nel tempo purtroppo coincidono prescrizioni da parte del professionista molto scarse, in genere l’indicazione di un massetto sabbia/cemento con un certo dosaggio di cemento. E anche in questo caso ci troviamo con una parte della pavimentazione che è nascosta, e i cui problemi finiscono per

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inficiare la qualità finale del pavimento. Se un pavimento rivestito con un resiliente (p.e. un linoleum) tende a infossarsi nei punti in cui passa per esempio un carrello di ospedale a ruote dure, questo non è dovuto alla scarsa qualità del rivestimento, ma al fatto che il progettista nello studiare, o meglio nel non studiare, la stratigrafia del pavimento non ha considerato che la finitura flessibile non avrebbe avuto alcuna capacità di distribuire i carichi concentrati che una ruota dura e sottile è in grado di creare, e

quindi la parte sottostante non essendo adatta a quel carico dinamico tenderà a rompersi. Se un pavimento rivestito con piastrelle in un bagno tende a mostrare delle rotture delle piastrelle stesse la causa potrebbe essere non dovuta a un problema delle piastrelle, ma al fatto che il progettista non ha tenuto conto degli impianti inglobati nel pavimento e quindi vi siano degli strati in cui il massetto di supporto è troppo sottile e non riesce a svolgere la sua azione di distribuzione dei carichi concentrati. Luigi Schiavo.

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Motivi che possono portare a un contenzioso possono essere tanti, ma la causa è quasi sempre quella di una errata, o assente, progettazione della stratigrafia, ovvero del “sistema pavimento”. E’ quindi questo il concetto che sta alla base di un corretto pavimento, quello di sistema. Un sistema che richiede quindi una vera progettazione e, ovviamente, anche una posa qualificata, di tutte le componenti. Occorre sottolineare questo “tutte”. Perché se è visibile a tutti, quindi quasi banale, affermare che deve essere qualificato chi posa la finitura, per esempio il rivestimento in legno o la piastrella, altrettanto qualificato deve essere chi posa il sottofondo e il massetto di supporto, con la consapevolezza che i problemi dei due strati inferiori sono più difficili da individuare e quasi sempre si sfogano sullo strato esterno. Con Conpaviper stiamo cercando di fare questo, di attirare l’attenzione di progettisti e committenti su questo tema, e di fornire strumenti utili per la progettazione con la pubblicazione di Codici di Buona Pratica e il sostegno alla realizzazione di norme UNI su progettazione e qualifica del materiale. Al tempo stesso ci stiamo battendo in UNI per la realizzazione di norme che qualifichino in modo serio gli applicatori delle diverse componenti il pavimento, perché se a un buon progetto non segue una posa qualificata non sarà mai possibile ottenere le prestazioni e caratteristiche previste. Il nostro auspicio è che a fronte dell’enorme valore economico messo a disposizione dello Stato per i cosiddetti incentivi eco bonus, si possa arrivare un giorno a richiedere che questi possano essere erogati solo se chi ha posato ogni componente è qualificato con uno specifico patentino.

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Pavimentazioni Industriali & Massetti OVERMAT

L’arte del massetto ITAL BETON HA REALIZZATO 280MQ DI SUPERFICIE DI PAVIMENTO IN UNA SOLA GIORNATA LAVORATIVA CON L’UTILIZZO DI UN IMPIANTO OVERMAT MSA 15.5 T PTO FORNITO DALL’AZIENDA ORMET DI COLLE UMBERTO (TV)

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lte prestazioni per un massetto tradizionale sabbia-cemento di alta qualità realizzato direttamente “on-site”. L’impianto OVERMAT MSA 15.5 T PTO ha brillantemente superato la prova nel cantiere Ital Beton di Reggio Emilia volto alla realizzazione di nuove unità abitative. Grazie a questa sorta di “fabbrica mobile”, la ditta ha potuto trasportare i materiali sfusi direttamente all’interno della macchina potendo quindi mettersi all’opera in pochi minuti. Uno dei vantaggi portati dalla MSA 15.5 T PTO è quello di poter pompare il massetto senza alcuna fatica anche ai piani superiori, grazie ad un potente compressore con una capacità di 6000 litri al minuto. Le distanze da coprire non rappresentano quindi alcun problema. Rispetto ai metodi di lavoro tradizionali, dove spesso la logistica di cantiere rischia di divenire complessa, l’impianto OVERMAT permette ai professionisti di miscelare e pompare massetti agilmente in maniera precisa e di non doversi occupare dello smaltimento di imballi o di materiali residui che rimangono stoccati nella macchina per un utilizzo futuro. L’esatta quantità delle singole componenti da impiegare viene stabilita dall’utilizzatore e il loro dosaggio – nonché la loro miscelazione - avviene in modo del tutto automatico.

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La macchina di Ital Beton è installata su camion 8x4 e nello specifico è dotata di un compartimento della sabbia da 15 m³ e di uno per il cemento da 5 m³; l’impianto viene azionato mediante la presa di forza del veicolo stesso senza quindi la necessità di trovare una fonte di energia in cantiere o di portare generatori di corrente. La botte di spinta da 270 litri (all’interno della quale le materie prime vengono miscelate per poi essere pompate) viene abbassata idraulicamente al suolo durante la fase di lavoro, mentre per gli spostamenti su strada è posta in posizione elevata, protetta da urti e sbalzi.

Tra le varie caratteristiche dell’impianto è interessante notare che è anche presente un sistema per la dosatura dell’additivo liquido con contalitri per una migliore prestazione del massetto, un sistema per la dosatura delle fibre da massetto ed un software per

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la gestione via satellite della macchina, che permette di modificare e/o visionare in tempo reale e con precisione i principali parametri (come ricette, posizione geografica, ecc…) e di usufruire della teleassistenza da parte dei tecnici Overmat.

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Pavimentazioni Industriali & Massetti BEKAERT

Resistenza e durabilità fanno rima con Dramix LE FIBRE D’ACCIAIO SONO STATE UTILIZZATE PER LE PAVIMENTAZIONI INDUSTRIALI NEGLI INSEDIAMENTI DI COLOSSI COME AMAZON, ZALANDO E LAMBORGHINI E ANCHE PER LA GRANDE DISTRIBUZIONE -

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e fibre d’acciaio Dramix® di Bekaert sono state utilizzate nella realizzazione di importanti progetti in tutta Italia. A sceglierle sono state realità di primo piano quali Amazon, Zalando e Lamborghini e anche marchi della grande distribuzione come Penny Market. Amazon, ad esempio, ha puntato su Dramix per il nuovo stabilimento di Vercelli, realizzato con una superficie di 50.000 metri quadri. In questo caso sono state utilizzate le fibre 3D 80/60BG, così come è accaduto per la sede di Torrazza Piemonte, con una pavimentazione di ben 130.000 metri quadri. Stessa scelta è stata adottata per lo stabilimento Zalando di Nogarole Rocca (VR), la cui superficie di pavimento industriale misura all’incirca 80.000 metri quadri. Lamborghini a Sant’Agata Bolognese (BO) ha invece optato per le fibre Dramix® 3D 65/60BG al fine di realizzare 22.000 metri quadri di pavimento. Il calcestruzzo rinforzato con le fibre d’acciaio Dramix da oltre trent’anni viene impiegato nelle pavimentazioni industriali per le caratteristiche conferite sotto il profilo della durabilità e della riduzione della formazione di fessure. In questo modo la pavimentazione risulta più resistente ai carichi permanenti, ai carichi dinamici, agli

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AMAZON VERCELLI Pavimento industriale PT – 50.000m2 – anno 2018 – Dramix® 3D 80/60BG

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ZALANDO Nogarole Rocca (VR) Pavimento industriale PT – 80.000m2 – anno 2018 – Dramix® 3D 80/60BG

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AMAZON Torrazza Piemonte Pavimento industriale PT – 130.000m2 – anno 2017 – Dramix® 3D 80/60BG -

urti e agli impatti. Con l’impiego di SFRC (Steel Fibers Renforced Concrete) è possibile evitare, a volte anche completamente, la rete elettrosaldata rendendo il getto della pavimentazione più veloce, sicuro e meno oneroso. Questo perché la lastra è più sottile, si può scaricare a canala ed è possibile usare la laser-screed, evitando quindi possibili problemi legati al posizionamento della rete. Nello specifico, La serie Dramix 3D consente di costruire pavimenti senza giunti di contrazione e perfettamente piani per magazzini a scaffalature alte e traffico molto intenso, con uno spessore minimo di calcestruzzo. Grazie ai suoi valori eccellenti di resistenza agli urti e al controllo delle fessurazioni, la serie 3D offre anche una soluzione dai costi contenuti per applicazioni più complesse come aree di stoccaggio a bassa temperatura. Le fibre Dramix 4D sono state progettate per ottenere immediatamente minime larghezze di fessura. Presentano la massima efficacia nell’intervallo da 0,1 a 0,3 millimetri per rispondere agli elevati requisiti per lo stato limite di esercizio (SLE) dei pavimenti. Costituiscono anche la soluzione consigliata per il rinforzo combinato, offrendo la soluzione che riunisce i costi più contenuti e un’efficace impermeabilizzazione. Requisiti speciali di carico in esercizio dei pavimenti, in genere, comportano livelli elevati di rinforzo tradizionale: le fibre Dramix 4D, in combinazione con un solo strato superiore di rete elettrosaldata, rispondono al requisito di utilizzo con notevole efficienza, riduzione dei tempi e contenimento dei costi. Gli impianti industriali e i magazzini moderni utilizzano sempre di più pavimenti che svolgono anche la funzione di fondazione della struttura principale o sono

LAMBORGHINI Sant’Agata Bolognese Pavimento industriale PT – 22.000m2 – anno 2017 – Dramix® 3D 65/60BG

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PENNY MARKET Catania Pavimento industriale PT – 40.000m2 – anno 2018 – Dramix® 4D 65/60BG

almeno parte integrale delle fondamenta. Questi pavimenti strutturali non solo devono resistere a tutti i carichi generati dalle normali operazioni ma anche a quelli esercitati dall’edificio stesso, il cui peso, insieme a quello della neve e ai carichi dovuti all’azione del vento, deve essere trasmesso in sicurezza al terreno. La resistenza ai

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carichi sismici rappresenta un requisito aggiuntivo ma cruciale. Grazie alle sue caratteristiche, la serie 5D offre la resistenza e la durabilità necessarie per preservare l’integrità della struttura autoportante contro le forze verso il basso e verso l’alto dovute all’azione del vento, nonché le forze sismiche.

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Pavimentazioni Industriali & Massetti TRIMMER

Trimmer

Quarant’anni e non sentirli L’AZIENDA DI CASTELNUOVO BOCCA D’ADDA TAGLIA UN IMPORTANTE TRAGUARDO E GUARDA AL 2020 NEL NOME DELL’INNOVAZIONE

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rimmer spegne le 40 candeline e si appresta a vivere un 2020 che per l’azienda di Castelnuovo Bocca d’Adda (LO) sarà molto importante poiché porterà importanti novità sotto il profilo dell’in-

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novazione, che si preannuncia marcata e ricca di novità. All’inizio del prossimo anno saranno tolti i veli e se ne saprà di più. Quello che è certo è che il marchio giallo-nero continuerà ad essere un importante punto di riferimento nel settore della preparazione e del recupero delle pavimentazioni, sia in ambito nazionale che internazionale. Per soddisfare le esigenze di tutti, Trimmer offre oltre alla vendita, anche il

noleggio con o senza operatore e servizi molto specializzati, tra i quali il rilievo della planarità presso magazzini intensivi tramite sistemi di misurazione digitale e la lucidatura del calcestruzzo, nuovo o già esistente con metodo brevettato HTC SuperfloorTM. La sfida futura sarà anche quella di puntare a paesi mai conosciuti finora, mantenendo saldi i principi che da sempre contraddistinguono Trimmer.

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Pavimentazioni Industriali & Massetti

Il massetto è… mobile GLI IMPIANTI REALIZZATI DALLA CASA OLANDESE SONO MOLTO APPREZZATI ANCHE DALLE IMPRESE DI CASA NOSTRA. LA SERIE P2.45 È DEDICATA ALLE SPECIALITÀ CELLULARI E ALLEGGERITE

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na tradizione che il mondo apprezza ormai da decenni, con un accento di interesse importante che arriva da un mercato - come quello italiano, per il quale è importatrice unica la struttura di Padova Diesel - attento da sempre alle soluzioni operative più flessibili e polivalenti. Sono oltre 40 anni che il costruttore olandese Bremat sviluppa e produce impianti mobili completamente automatizzati, costruiti appositamente per la miscelazione e il pompaggio di massetti a pavimento tradizionali e massetti autolivellanti. A questa specialità, l’azienda di Hertogenbosch offre

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soluzioni per la produzione e il pompaggio di diverse miscele, tra cui calcestruzzo espanso e malte isolanti in EPS. Bremat nella propria gamma ha saputo differenziare la tipologia mobile della macchina per Massetti in tre linee di prodotto che sono davvero in grado di soddisfare ogni necessità degli operatori edili al lavoro sulle pavimentazioni civili e industriali. La serie F è dedicata ai massetti tradizionali, la serie S produce invece massetti autolivellanti, cellulari e alleggeriti, mentre la serie P è specifica per massetti alleggeriti e cellulari. Concentriamoci sulla sofisticata serie P, sviluppata specificamente per la produzione e il trasporto di massetti alleggeriti e cellulari per sottofondi isolanti di qualità. La serie P2.45 (denominazione completa di questa linea di prodotto) contempla la dotazione di un compartimento per il polistirolo di ben 45 m³; nella parte posteriore è insediato anche il compartimento per il cemento, della capacità di 10 m³. L’impianto vede installati poi, nella parte anteriore, il gruppo generatore e i serbatoi del gasolio, dell’olio idraulico e dell’acqua (con una capacità di 2.675 litri, in grado di garantire una fornitura idrica costante alla produzione del massetto). Le varie tubazioni sono integrate in modo ottimale all’interno della costruzione in alluminio. Il contenitore del cemento è collocato, infine, nella parte posteriore in modo che i pesi della macchina siano distribuiti in modo ottimale. Grazie

Schermo di gestione L’impianto Bremat è installato su un semirimorchio a due assi con sistema di sterzatura comandata per facilitare nel manovre in cantiere. Oltre al semplice ed intuitivo touch-screen, l’impianto è fornito di radiocomando per controllare la produzione direttamente dal posto di lavoro. Le unità di miscelazione sono facilmente accessibili e posizionate in modo tale da permetterne la facile pulizia con l’idropulitrice in dotazione. Il sistema Bremat ScreedFleet offre la possibilità di visualizzare diversi dati attuali della propria installazione di malta completamente automatizzata, ovunque e ogni volta che lo si desidera (è necessario l’accesso a Internet). Il sistema fornisce una visione completa del processo di trasporto e produzione in qualsiasi momento e luogo. La produzione di malte, con gli impianti Bremat, è completamente automatica, in virtù di un sistema operativo controllato da computer per la pesatura e il dosaggio dei vari materiali che compongono le ricette prescelte. Tutti i dettagli specifici del processo di produzione sono registrati. Integrando il sistema Bremat ScreedFleet nel sistema operativo dell’impianto di miscelazione, diversi dati vengono trasferiti attraverso una connessione satellitare e sono accessibili tramite un codice di accesso personale sul sito web di Bremat ScreedFleet.

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PavimentzoIdusrl&M al sistema di movimentazione interna il polistirolo viene costantemente convogliato nella tramoggia di accumulo e poi tramite una coclea viene immesso nel mixer. Quest’ultimo, grazie a sensori di peso, viene caricato con la calibrata quantità di acqua e cemento determinata dalla ricetta impostata con il computer di bordo. Il punto importante è che gli impianti mobili Bremat P2.45 risultano ideali per trasferire una grande quantità di polistirolo, cemento e acqua a bordo di un solo veicolo. I materiali vengono poi dosati e mescolati in modo omogeneo e costante a beneficio di un risultato qualitativo ineccepibile. Sotto l’aspetto della facilità di trasferimento inoltre, essendo il peso del polistirolo ininfluente nella massa complessiva del veicolo, l’impianto mobile Bremat, per il trasporto su strada, rientra sempre nei limiti legali di portata. La serie P2.45 viene prodotta in due versioni riferite ai modelli P2.45 FE e P2.45 ZE. La versione P2.45 FE è sviluppata per la produzione di massetto alleggerito o cellulare autolivellante ed è equipaggiata con doppio mescolatore

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e pompa a vite. Per la produzione e il trasporto di massetto alleggerito semiasciutto è disponibile invece la versione P2.45 ZE, equipaggiata con un mixer a pressione che tramite aria compressa

invia il materiale al sito di posa. Il tipo di macchina più adatta dipende poi da vari fattori come il grado di isolamento desiderato, la capacità di produzione e i tempi di lavoro richiesti in cantiere.

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Demolizione e Riciclaggio

Demolizione nel Canton Ticino LE TORRI PILOSIO DA 100 TONNELLATE DI CARICO PER LA DEMOLIZIONE DI UN CAVALCAVIA NEL CANTON TICINO

L’

impresa friulana Pilosio ha avuto un ruolo da protagonista negli interventi di rifacimento del viadotto della Tana, a Mendrisio in Canton Ticino (Svizzera). Nello specifico, Pilosio ha avuto il compito di progettare le torri che avrebbero sostenuto il carico di ogni campata calata a terra, del peso di circa 100 tonnellate ciascuna.

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I lavori erano volti rifacimento del viadotto della Tana dell’autostrada A2 con l’obiettivo di allargare entrambe le carreggiare di circa 2,5 metri ciascuna, portando la larghezza totale dell’impalcato di 25,8 metri con l’obiettivo di una migliore gestione del traffico. Il manufatto precedente era costituito da due viadotti separati a quattro campate per una lun-

ghezza totale di 144 metri ed era realizzato interamente in calcestruzzo armato precompresso gettato in opera.Per procedere alla realizzazione del nuovo viadotto, come prima cosa è stato eretto un ponte provvisorio in carpenteria che assicurava la normale viabilità. Si è partiti poi con la demolizione degli impalcati esistenti della prima carreggiata. Tra le

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diverse tecniche possibili, a seguito di varie consultazioni tra lo studio tecnico Pilosio e quello del Consorzio Cossi – LGV, la soluzione scelta è stata quella di tagliare la carreggiata di ogni campata e di calarla intera a terra per poterla demolire e rimuovere. Ogni impalcato è stato sorretto da funi fissate a due grandi travi in acciaio e abbassato tramite un sistema di martinetti idraulici: tutto il carico è stato sorretto da quattro torri ad alta portata realizzate con il sistema multidirezionale MP di Pilosio. Nel dettaglio, sono state previste quattro torri costruite a coppia ai lati di ogni pilone del viadotto esistente con capacità di carico di 100 ton ciascuna. Le torri non erano strallate, bensì erano libere e vincolate solo a terra tramite dei mega plinti di fondazione temporanei, dimensionati per le torri e costruiti appositamente con funzione di appoggio e di ancoraggio. Le torri erano collegate a due a due tra di loro da un sistema di travette, putrelle e travi in acciaio con lo scopo di distribuire uniformemente il peso dell’impalcato su ognuna delle otto colonne delle due torri. La grossa trave superiore è servita a reggere il sistema di sospensione e di martinetti idraulici per l’abbassamento dell’impalcato fino alla base dei piloni. Ogni singola fase di abbassamento di ogni campata ha richiesto circa 10/12

Dati tecnici: Oggetto: Riorganizzazione dello Svincolo autostradale di Mendrisio, Canton Ticino, CH Descrizione intervento: Lotto 201 Autostrada A2 - Demolizione Viadotto della Tana Lunghezza viadotto: 144 metri Torri ad alta portata Piloso: N.8 torri da 18 m di altezza e N.2 torri da 12 m non vincolate Carico per ogni torre: 100 t Committente:USTRA Ufficio federale delle Strade Impresa esecutrice: Consorzio Cossi – LGV: Cossi Costruzioni S.p.A. in Joint Venture con la propria controllata LGV Impresa di Costruzioni SA (Bellinzona, CH)

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DemoliznRcag ore. Non sono state poche le difficoltà superate in fase di progettazione dall’ufficio tecnico Pilosio: altezze elevate, l’esigenza di progettare delle torri svincolate, i carichi elevati e, non ultimo, la presenza di notevole vento sia sulla torre che sulla struttura da demolire. “Una torre standard HD ad alta portata Pilosio, da manuale, è composta da quattro colonne ognuna delle quali è formata da altrettanti montanti verticali

MP collegati tra di loro, ed è dimensionata fino ad una altezza massima di 10 metri, considerando il vento sulla sola struttura ed un carico orizzontale pari all’ 1% del proprio peso. Per questa configurazione, la portata prevista è pari a 464 kN” hanno riferito dall’ufficio tecnico Pilosio. “La torre studiata per il Consorzio Cossi-LGV, invece, prevedeva una base 2x2 metri con allargamenti di 50 centimetri su due lati per un totale di otto colonne (sempre composte da 4 montati ciascuno). Nonostante l’altezza notevole (18 metri), l’incremento del carico verticale a 1000 kN e di quello orizzontale fino al 2.5%, oltre ad un carico vento concentrato in sommità extra pari a 22 kN (dovuto all’effetto del viadotto), la struttura si è comportata benissimo. Gli accorgimenti adottati sono consistiti nell’infittimento delle diagonali, passo da un metro, e dei correnti, passo 50 centimetri, per i primi sei metri e per gli ultimi quattro. E’ stato inoltre aumentato il numero delle diagonali stesse fino a 4 per lato per ogni livello (al posto delle due della configurazione standard). In questo modo sono state rinforzate adeguatamente le zone più sollecitate in modo da ben rispondere ai notevoli carichi previsti”.

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Demolizione e Riciclaggio AQUAJET SYSTEMS

I cavalieri dell’idrodemolizione UNA TECNOLOGIA VERSATILE, EFFICACE E VANTAGGIOSA PER LA RIMOZIONE DI CALCESTRUZZO DA STRUTTURE, EDIFICI E PAVIMENTAZIONI. IN CAMPO APERTO, I ROBOT CINGOLATI AQUA CUTTER

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a loro diffusione è ancora in progress, nel nostro Paese, ma l’efficacia dei robot per idrodemolizione sta decisamente conquistando gli operatori di un settore alla ricerca di soluzioni efficaci e sofisticate. Distribuita dalla filiale Brokk Italia, la serie dei robot progettata e realizzata da Aquajet Systems presenta una delle dinamiche più attuali per la demolizione di pavimentazioni in calcestruzzo (e non solo). Questa linea specifica è denominata Aqua

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Cutter e presenta una tipologia di trattori cingolati gestiti da un sistema di controllo automatico facilmente programmabile, a garanzia del fatto che le impostazioni dell’operatore siano utilizzate in modo sempre puntuale, con una direzione del getto accurata e precisa. L’idrodemolizione è una tecnica che si avvale dell’utilizzo di un getto d’acqua ad alta pressione per rimuovere aree di calcestruzzo sfuso, deteriorato o danneggiato. Questa tecnica può essere impie-

gata su ponti, pilastri, strade, parcheggi, centrali elettriche e altre opere strutturali. Il vantaggio chiave dell’idrodemolizione è quello di pressurizzare e allargare i pori esistenti e le microfratture nella struttura in calcestruzzo indebolita, utilizzando la penetrazione di acqua ad alta pressione; la pressione di accumulo supera la resistenza a trazione del calcestruzzo e in combinazione con il volume dell’acqua contribuisce all’efficienza demolitiva del sistema. Questa combinazione di pres-

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sione e flusso dell’acqua, in sinergia con la precisione di controllo dell’ugello da parte del sistema robotizzato completa il ciclo operativo dell’Aqua Cutter. L’ugello viene spostato rapidamente e continuamente sull’area da rimuovere e la stessa efficienza del getto è massimizzata quando il getto stesso è stabile; una stabilità influenzata dal design della macchina, dalla distanza dell’ugello dal punto di impatto, dalla sua forma e configurazione, dalla velocità di uscita dell’acqua, dal movimento del getto e dall’angolo di attacco. I vantaggi eccezionali rispetto all’uso di attrezzature tradizionali a getto d’acqua portatili, adi fresatrici o martelli pneumatici sono evidenti nel risultato finale. L’idrodemolizione crea un profilo superficiale ruvido e irregolare, fornendo un eccellente aderenza meccanica per successive riparazioni. L’aggregato esposto di una superficie a getto d’acqua ha un’area di aderenza molto maggiore di quella creata dai martelli pneumatici o dall’idrosabbiatura. Test di adesione indipendenti dimostrano che la forza di adesione è molto più alta di quella di una superficie preparata da martelli o da altri metodi meccanici. Lo sforzo di rottura medio è eccezionale durante l’utilizzo di robot da Idrodemolizione e supera i 2,4 km/h (1,5 MPa) fino a oltre 3,2 km/h (2 MPa). I robot Aqua Cutter di Aquajet Systems sono disponibili nel nostro Paese in cinque diverse versioni, tutte dotate del sistema brevettato EDS, in grado di mantenere la distanza preimpostata dall’ugello alla superficie di cemento durante l’intera durata dell’operazione di demolizione,

indipendentemente dall’angolo di attacco del getto d’acqua. L’angolo può essere modificato fino a ± 45º per garantire la rimozione a velocità massima del cemento tra e sotto l’armatura di rinforzo. I robot Aqua Cutter più piccoli rientrano nella serie 410 e costituiscono una soluzione ideale per applicazioni in aree ristrette, dove le dimensioni e il peso ridotto consentono di passare facilmente attraverso passaggi angusti o di lavorare su impalcature. L’Aqua Cutter 410A, con braccio idraulico e articolato, può raggiungere spazi fino a 3 m di altezza e in versione 410V - con un albero in acciaio articolato in sezioni - può raggiungere tutte le aree orizzontali, verticali e aeree fino a 4 metri (13,1 piedi) senza supporto.

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La versione più grande è denominata 710 per una linea che presenta tre diversi modelli. L’Aqua Cutter 710H ha un design funzionale ed è particolarmente adatto per operazioni orizzontali ad alta efficienza. L’Aqua Cutter 710V è un robot di estrema verstailità, adatto a tutti i tipi di operazioni, in virtù di un design innovativo che offre all’operatore la libertà di raggiungere tutte le aree orizzontali, verticali e aeree fino a 7 metri senza supporto. L’Aqua Cutter 710V XL è poi la versione sovradimensionata del modello V, con una larghezza di 200 mm e cingoli lunghi fino a 170 mm - una dimensione utile a garantire una maggiore forza di reazione, con un peso ridotto per metro quadrato. I robot Aqua Cutter hanno il proprio plus

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DemoliznRcag

Gestione multifunzione In sintesi, elenchiamo alcuni vantaggi che la modalità avanzata di gestione Evolution 2.0 applicata ai robot da idrodemolizione Aqua Cutter, fornisce all’operatore. Innanzitutto, l’adozione delle zone di lavoro a diversa velocità potenzia la possibilità di rimuovere accuratamente il calcestruzzo, a diverse profondità e a strati sovrapposti. Queste zone possono essere utilizzate anche per controllare l’angolazione e l’oscillazione della lancia. Le zone 3D invece consentono la rimozione di strutture complesse e cemento irregolare e prevedono la possibilità di creare forme geometriche. Il terzo vantaggio è veicolato dal sistema di gestione lance intelligente. Con questo sistema, il percorso di oscillazione può essere modificato su diverse fasi e lunghezze d’onda; è possibile impostare una lunghezza d’onda fissa, programmare più schemi di oscillazione, angolazione della lancia e profondità di rimozione in sovrapposizione, per un migliore controllo della lancia e una maggiore durata delle parti meccaniche.

d’avanguardia gestionale nel sistema di controllo Evolution 2.0 che consente ad esempio di programmare figure geometriche come cerchi, triangoli, quadrati e romboidi. Il modulo Evolution 2.0 consente quindi una gestione robotizzata e altamente computerizzata per tutte le operazioni avanzate dell’Aqua Cutter, in combinazione con il sistema brevettato Aquajet di controllo della lancia (EDS 45°). L’EDS 45° (Equal Distance System) mantiene una distanza preimpostata tra l’ugello e il calcestruzzo, impedendo sprechi energetici e di acqua. Con il sistema di controllo Evolution, quindi, è possibile lavorare a diverse profondità in sovrapposizione, con l’ausilio di un display dai simboli chiari e semplici, combinati con testi multilingue che rendono molto facile programmare anche le operazioni più avanzate.

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Demolizione e Riciclaggio

Operazioni in alta quota LA SPAGNOLA SEACLIMBER HA EFFETTUATO LA DEMOLIZIONE DELLA CENTRALE ENEL DI PORTO EMPEDOCLE (AG) E DELLA CENTRALE NUCLEARE DI GARIGLIANO (NA). PER L’IMPIANTO ENEL DI MILAZZO (ME) È STATO USATO IL SISTEMA A SEI COLONNE

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eaclimber si sta confermando azienda leader nella demolizione di impianti dismessi o in via di sostituzione. L’azienda spagnola ha effettuato numerosi interventi in tutta Europa puntando al contempo sull’innovazione. Ne è una prova il sistema Quadrimast, nel quale possono essere usati fino a quattro martelli elettrici in contemporanea a seconda della tipologia del martello stesso. Il Sistema Quadrimast è stato utilizzato anche per la demolizione della centrale

Enel di Porto Empedocle (AG) e per la centrale nucleare del Garigliano (NA) oltre che in Spagna per l’impianto Enagas della Galizia e a Sofia, Bulgaria, nell’area del Rostek. Seaclimber ha effettuato importanti interventi anche in Portogallo per le centrali elettriche di Portucel, Setubal e Lisbona. Il sistema con cinque o sei colonne è invece utilizzato per ciminiere con diametri più grandi. Per esempio la demolizione della ciminiera di Delimara Power Station di Enelmalta a Malta, alta 150 metri e con un diametro di 12, è stata effettuata con il sistema Pentamastil, mentre per la demolizione della centrale Enel

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di Milazzo (ME) è stato usato il sistema a sei colonne. Oggi l’azienda è divenuta una realtà consolidata e affermata con all’incirca 70 dipendenti. Può contare sul nuovo impianto di produzione con linee automatizzate e su un’area di circa 12.000 metri quadri in Borox, Toledo, a 40 chilometri da Madrid. La Saeclimber SL inoltre attua il controllo qualità totale ed è certificata ISO 9001. Per demolire ciminiere e strutture similari, Seaclimber può quindi offrire diverse soluzioni a seconda del diametro della ciminiera stessa, della portata richiesta, del layout e della conicità. Il sistema

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possono ottenere dai cinque ai sette metri al giorno di progressione (laddove lo spessore muro è inferiore diminuisce la tempistica). Il risultato è che dall’inizio del montaggio alla fine della demolizione trascorrono all’incirca quattro o cinque settimane. adottato può essere dal più semplice tradizionale con coppia di monocolonna collegato da passerelle di alluminio, agli innovativi sistemi pluricolonne Quadrimast (quattro colonne), Pentamast (cinque Colonne) e Hexamast (sei colonne). Il segreto è quello di una tecnica avanzata: creare un anello circolare che permetta di avere una estrema resistenza alle forze orizzontali, in modo che la demolizione possa essere svolta con martelli elettrici tipo Brokk, Husqvarna o simili risparmiando una enorme quantità di tempo rispetto ai sistemi tradizionali. Ad esempio una ciminiera alta 80 metri con un diametro di sette e uno spessore medio di 30 centimetri può essere demolita nel giro di quattro o cinque settimane, incluso il tempo necessario al montaggio (circa 7/10 giorni). Per la demolizione, usando due martelli si

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LavocedlAsizn

La voce delle Associazioni Il Presidente Mirco Risi

UNACEA

Ecco l’Italian Mixer Map IL PRESIDENTE MIRCO RISI: “CON QUESTO NOSTRO PROGETTO IN VIA DI SVILUPPO SARÀ FACILE INDIVIDUARE GLI IMPIANTI SUL TERRITORIO ITALIANO DOTATI DI MESCOLATORE AL LORO INTERNO”

latori e spirtzbeton. Per render chiara questa importanza, Paolo Salvadori che rappresenta il comparto delle macchine da calcestruzzo nel nostro consiglio direttivo è anche uno dei due vicepresidenti dell’associazione”.

C

onta oltre 60 aziende provenienti da tutte le merceologie di macchine per le costruzioni e a gennaio compirà il decimo compleanno. Si tratta di Unacea, l’associazione italiana delle macchine e delle attrezzature per le costruzioni. Abbiamo incontrato Mirco Risi che dal 2018 ricopre la carica di Presidente. Risi, quale è il ruolo del comparto del calcestruzzo nella vostra associazione? “Tra i nostri soci abbiamo aziende che producono qualsiasi tipologia di macchina per il calcestruzzo: betoniere stradali e autocaricanti, pompe, impianti, mesco-

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Quali sono le attività che dedicate specificamente a questo comparto? “Sul versante delle attività seguiamo lo sviluppo delle normative tecniche e permettiamo alle aziende associate di partecipare alle statistiche mondiali per le linee di prodotto delle pompe, degli impianti, delle autobetoniere e dei mescolatori. Abbiamo inoltre collaborato all’indagine di Samoter-Prometeia per stimare il parco delle macchine in Italia. Al livello europeo esprimiamo infine la segreteria del Concrete equipment product group del Cece – una piattaforma di lavoro e confronto specificamente dedicata al comparto”. E riguardo ai temi di lavoro, quali sono quelli che vi stanno maggiormente a cuore?

Ne cito uno su tutti: la cultura della mescolazione. In Italia il calcestruzzo industrializzato (quello prodotto in quantità superiore a 1.500 metri cubi) viene realizzato ancora a secco, cioè in maniera impropria nell’autobetoniera, che è invece un mezzo deputato al mero trasporto. Senza l’utilizzo del mescolatore nell’impianto si hanno spesso miscele di qualità inferiore, meno lavorabili e meno omogenee. Per incentivare una cultura della qualità del calcestruzzo abbiamo quindi lanciato la Italian Mixer Map, cioè la mappa online degli impianti dotati di mescolatori di calcestruzzo sul territorio italiano. Si tratta di un progetto in progress che permette agli acquirenti di individuare facilmente quali sono i produttori di calcestruzzo che hanno virtuosamente investito in tecnologie capaci di offrire un prodotto di qualità. La stessa mappa darà la possibilità a tali produttori virtuosi di esser maggiormente visibili senza dover pagare alcunché. Basta compilare un modulo e segnalare la propria presenza sul territorio”.

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La voce delle Associazioni ACI – ITALY CHAPTER

Un 2019 da incorniciare GRANDE SUCCESSO PER LE INIZIATIVE MESSE IN PIEDI DALL’ASSOCIAZIONE NELL’ANNO CHE SI STA CHIUDENDO. ALL’INGEGNER ELISA FRANZONI IL PREMIO ALLA MEMORIA DEL PROFESSOR LUCA BERTOLINI

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Mauro Eugenio Giuliani riceve l’Excellence in Concrete Construction Award, a destra Liberato Ferrara Vicepresidente ACI Itay Chapter.

rande successo per la V edizione del Workshop “The New Boundaries of Structural Concrete”, una delle iniziative più longeve di ACI-ITALY CHAPTER che si è tenuta al Politecnico di Milano il 19-20 settembre scorsi. L’obiettivo del workshop è quello di raccogliere e diffondere gli ultimi risultati dei progetti di ricerca in corso in Italia e all’estero, riguardanti la produzione, l’applicazione, la durabilità e la sostenibilità del calcestruzzo e dei materiali cementizi, nonché la progettazione, le tecniche costruttive e la riparazione delle strutture in calcestruzzo. Altri eventi in programma sono la “XIII International Conference on Superplasticizers and Other Chemical Admixtures in Concrete” e la “XV International Conference on Recent Advances in Concrete Technology and Sustainability Issues”, che si terranno sempre a Milano nel 2021, con l’obiettivo rispettivamente di presentare le ultime informazioni disponibili nel campo dei superfluidificanti e di altri additivi chimici, e di continuare a trasferire, nel modo più ampio possibile, gli sviluppi più recenti in materia di tecnologia del calcestruzzo e di sostenibilità. Infine, sono ancora in fase di organizzazione i prossimi workshop internazionali “Durability and Sustainability of Concrete

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Luigi Coppola, Presidente ACI Itay Chapter.

Elisa Franzoni riceve il premio Luca Bertolini.

Structures 2021” e “New Boundaries of structural Concrete 2022”. A partire da quest’anno è stato poi istituito il “Premio alla memoria del Prof. Luca Bertolini”, Ordinario di Scienza e Tecnologia dei Materiali presso il Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica “Giulio Natta” del Politecnico di Milano. Per la I prima edizione, è stato assegnato un premio in denaro, grazie ai fondi messi a disposizione da alcune aziende sostenitrici, all’Ing. Elisa Franzoni, il cui lavoro scientifico si è distinto per le caratteristiche di originalità, innovazione e rigore metodologico, oltre che per gli evidenti elementi di ricaduta positiva nelle tematiche di ricerca di cui il professor Luca Bertolini si è occupato nel corso della sua carriera accademica. Altro fiore all’occhiello per ACI Italy Chapter è sicuramente l’Excellence in Concrete Construction Award, un riconoscimento internazionale che premia progetti all’avanguardia dal punto di vista dell’innovazione e della tecnologia, con l’obiettivo di ispirare best practice di eccellenza nella comunità globale di progettazione e costruzione in calcestruzzo. ACI Italy Chapter è orgogliosa di aver supportato la candidatura di Torre Generali, disegnata da Zaha Hadid, a CityLife, grazie al progetto strutturale di Rede-

sco, che si è aggiudicata il prestigioso premio internazionale, per la seconda volta in tre anni dopo la premiazione di Palazzo Italia a Expo Milano nel 2017. Restando in tema di riconoscimenti e premiazioni, ACI Italy Chapter organizza, grazie al sostegno di Federbeton, gli PhD Student Award “Innovation in

Concrete Structures and Cementitious Materials”, allo scopo di favorire la cooperazione tra Ricerca e Industria Edilizia e Professionisti. L’iniziativa arrivata ormai alla III edizione, consiste nell’individuazione delle tre migliori tesi di dottorato di ricerca sulle strutture e i materiali in calcestruzzo.

100 Chapter e 30.000 Membri in tutto il mondo L’American Concrete Institute International è una delle più grandi associazioni del panorama internazionale, impegnata nella formazione, sviluppo e diffusione del calcestruzzo e dei suoi impieghi. L’ACI può contare più di 100 chapter e oltre 30.000 membri in tutto il mondo che condividono lo stesso impegno nel perseguire il medesimo fine, ovvero quello di promuovere un utilizzo ottimale del calcestruzzo. In quest’ottica, il Chapter Italiano, che è composto da rappresentanti provenienti sia del mondo accademico sia dell’industria, promuove una serie di attività, come workshops nazionali ed internazionali, premi, onorificenze, seminari e corsi di formazione.

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NormativeCfczn

Normative e Certificazioni ABICERT

Come cambia il sistema di accesso agli appalti Ing. Antonio Bianco

INTERVISTA AD ANTONIO BIANCO DIRETTORE DI ABICERT

I

Il sistema di accesso agli appalti pubblici in edilizia è cambiato. Il sistema di aggiudicazione non è più con il “massimo ribasso”, ma è stato sostituito con il sistema di aggiudicazione con l’offerta economicamente più vantaggiosa con i Criteri Ambientali Minimi, al fine di favorire gli aspetti qualitativi, ambientali e sociali dell’opera, incentivando così il raggiungimento degli obiettivi comunitari di sostenibilità ambientale. Ciò vuol dire che un’impresa per aggiudicarsi un appalto in edilizia, di fatto di importo superiore a 1 milione di Euro, non deve quotare più il prezzo più basso, ma deve presentare una relazione tecnica in cui si obbliga a fornire, ad esempio, materiali riciclati, o calcestruzzo contenente materiali riciclati, il cui produttore ha emesso una dichiarazione ambientale secondo la norma ISO 14021, convalidata da un ente di certificazione e analogamente, ad esempio, per manufatti in calcestruzzo vibrato, isolanti, pannelli, …. Per tutti i produttori di calcestruzzo si delinea dunque una importante opportunità commerciale. Un prodotto in possesso di una convalida dell’asserzione ambientale secondo la ISO 14021 è quindi preferito rispetto a un prodot-

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to che ne è sprovvisto. La convalida dell’asserzione ambientale autodichiarata secondo ISO 14021 è l’elemento fondamentale perché il prodotto sia preferito rispetto agli altri di analoghe prestazioni presenti sul mercato.

Approfondimenti legislativi Il nuovo Codice degli Appalti (Dlgs 50/2016) ha reso obbligatoria l’applicazione dei Criteri Ambientali Minimi CAM da parte delle Stazioni Appaltanti nelle gare esperite con il criterio di aggiudicazione dell’ offerta economicamente più vantaggiosa. I Criteri Ambientali Minimi per l’Edilizia sono stati emanati nel dicembre 2015 (“Collegato Ambientale”) e aggiornati con il DM 11.10.2017; essi interessano tutti i soggetti coinvolti nell’ “affidamento dei servizi di progettazione ed esecuzione di lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici pubblici”: progettisti, produttori e imprese di costruzione. L’obiettivo dei CAM Criteri Ambientali Minimi è quello di migliorare le prestazio-

ni ambientali e qualitative dei prodotti e di tutta la filiera produttiva, incoraggiando l’uso di criteri progettuali, prodotti e modalità di gestione del cantiere sostenibili. Il Decreto 56/2017 correttivo del Codice degli Appalti, anticipa il precedente termine del 2020 previsto per la completa applicazione dei CAM all’intero valore dell’appalto. In concreto, come devono agire i soggetti coinvolti per soddisfare i requisiti dei CAM e partecipare quindi vantaggiosamente alle gare d’appalto? Dal D.M. 11.10.2017 si evince che: • Gli appaltatori devono adottare sistemi di gestione ambientali certificati secondo la norma ISO 14001 da un Organi-

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smo di valutazione accreditato, come ABICert; • I produttori devono presentare una “asserzione ambientale auto-dichiarata” in conformità alla norma ISO 14021, che attesti una caratteristica del prodotto, o la rispondenza ad un criterio, e la cui conformità alla norma sia validata da un Organismo di valutazione. Quali sono le caratteristiche (“termini ambientali”) richiedibili ai prodotti, che assicurano il rispetto dei CAM? Fra i criteri fissati per i componenti edilizi spicca la specifica tecnica circa il contenuto di materia recuperata o riciclata (p.to 2.4.1.2 “Materia recuperata o riciclata” dei CAM); l’asserzione ambientale da fornire consiste nell’esplicitazione di un bilancio di massa che dimostri il rispetto del contenuto minimo imposto. Altre caratteristiche dei materiali coinvolte indirettamente nei CAM sono:

- L’indice di rifrazione solare SRI (p.to 2.2.6 “Riduzione dell’impatto sul microclima e dell’inquinamento atmosferico” dei CAM); - La capacità drenante (p.to 2.2.3 “Mantenimento della permeabilità dei suoli” dei CAM); - La resistenza termica (p.to 2.3.1 “Diagnosi energetica” dei CAM); - La capacità termica areica interna periodica (p.to 2.3.2 “Prestazione energetica” dei CAM); - Il potere fonoisolante (p.to 2.3.5.6 “Comfort acustico” dei CAM); - La permeabilità al vapore (p.to 2.3.5.7 “Comfort termo-igrometrico” dei CAM); - La riciclabilità (p.to 2.4.1.1 “Disassemblabilità” dei CAM); - La rinnovabilità (p.to 2.6.4 “Materiali rinnovabili” dei CAM). • Fra i criteri di aggiudicazione premianti, vi è la distanza di approvvigionamento dei prodotti da costruzione, che

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- considerando tutte le fasi di trasporto della filiera produttiva - deve essere inferiore a 150 km dal cantiere, per almeno il 60% in peso sul totale dei materiali utilizzati. Risulta quindi necessario che l’offerente scelga i fornitori in modo da rispettare tale criterio. L’asserzione ambientale (formulata dal fornitore o dall’offerente) deve specificare la localizzazione dei luoghi in cui avvengono le varie fasi della filiera produttiva, e il corrispettivo calcolo delle distanze percorse. Lo strumento più semplice è quindi la convalida dell’asserzione ambientale auto-dichiarata. Rivolgersi ad un ente di certificazione come ABICert consente di avere gratuitamente informazioni a riguardo. Questa attività riveste particolare interesse in alcune tipologie di prodotti da costruzione (calcestruzzi confezionato con aggregati riciclati, aggregati riciclati, conglomerati bituminosi riciclati, prodotti a

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Nad ormativeCfczn ABICert la convalida

erzione ambientale del Tuo econdo la norma ISO 1402 base di legno riciclato o prodotto da boschi sostenibili, ghisa/ferro/acciaio con contenuto minimo di riciclato, etc…)

Le aziende che scelgono di validare la propria asserzione ambientale ai sensi della ISO 14021 hanno diversi vantaggi: • migliorano l’immagine grazie all’adozione di politiche per la sostenibilità; • dimostrano la conformità ai requisiti vigenti; • acquisiscono punteggio nei sistemi di rating ambientale e per l’ottenimento di incentivi.

Il paragrafo 2.4.1.2 del D.M. 11 ottobre 2017 riporta: Il contenuto di materia recuperata o riciclata nei materiali utilizzati per l’edificio, anche considerando diverse percentuali per ogni materiale, deve essere pari ad almeno il 15% in peso valutato sul totale di tutti i materiali utilizzati. Il progettista deve fornire l’elenco dei materiali costituiti, anche parzialmente, da materie recuperate o riciclate ed il loro peso rispetto al peso totale dei materiali utilizzati per l’edificio. Tra le diverse modalità previste per evidenziare la percentuale di materia riciclata presente, quella destinata a diffondersi maggiormente in quanto più semplice, al momento appare la convalida della asserzione ambientale autodichiarata, che consiste nella convalida, da parte di un ente

di certificazione, della asserzione ambientale autodichiarata, emessa dal produttore, secondo la norma ISO 14021, attestante la enunciazione del bilancio di massa. E’ necessario procedere ad un’attività di verifica ispettiva da parte dell’ente di certificazione durante l’esecuzione della produzione. Tale documentazione dovrà essere presentata alla stazione appaltante dall’impresa in fase di presentazione dell’offerta. Gli aggregati riciclati rappresentano un ottimo prodotto per beneficiare dei Criteri Ambientali Minimi, e quindi vanno visti come un strumento semplice e preferenziale per rispondere alle esigenze di economia circolare previste nella filiera delle costruzioni, un passo di assoluto buon senso. In merito al quantitativo di materia recuperata e riciclata è opportuno richiamare la FAQ (= Frequently Asked Question) pubblicata dal Ministero dell’Ambiente, presente nell’edizione dell’08/08/2018. Domanda: “Il contenuto di materia recuperata o riciclata deve essere pari ad almeno il 15% in peso sul totale dei materiali utilizzati. Per le diverse categorie di materiali e componenti edilizi valgono in sostituzione, qualora specificate, le percentuali contenute al cap.2.4.2”. Le percentuali contenute nei sottopunti sui singoli materiali di cui al punto 2.4.2 4 sono però generalmente minori di quel 15% imposto in premessa (calcestruzzo, percentuale mi-

nimo di riciclato 5% sul totale, laterizi 10%, ..). Per il legno non sono richieste percentuali minime, ..etc.), quindi applicando le singole percentuali imposte o non applicandole (vedi il caso del legno), calcolando i pesi e le % relative di riciclato, non si arriva ad ottenere quel 15% richiesto. Non risulta chiaro quindi se basta attenersi alle percentuali contenute al cap. 2.4.2 come scritto al 3° capoverso, o se nel complessivo dei calcoli devo ottenere comunque almeno il 15% di materia riciclata, come scritto al primo capoverso, il che farebbe alzare tutte le percentuali rispetto a quanto stabilito ai successivi sottopunti”. Risposta: “Per i materiali di cui al cap. 2.4.2 si applicano le percentuali indicate nei relativi paragrafi 2.4.2.1 e seguenti. Per altri materiali (se ce ne sono nel progetto) si fa la somma dei relativi pesi e si calcola il 15% ai sensi del 2.4.1.2. Questo 15 % può essere costituito anche dal differente contributo dato dai diversi materiali considerati. Se così non si riesce ad arrivare al 15% di riciclato complessivo, lo si riporta nella relazione tecnica-illustrativa. Se, invece, non ci sono materiali diversi da quelli indicati ai paragrafi 2.4.2.1 e seguenti, restano le percentuali più basse ivi indicate”.

Sicure BS OHS

energi Al di là della risposta del Ministero, un’aISO 500 zione ottimale per incrementare la percentuale in massa di materiali di recupero impiegati è l’utilizzo di aggregati riciclati per sottofondi stradali o per piazzali. Per questa applicazione, infatti, la percentuale di impiego ammessa è molto più elevata. Questo impiego consente infatti di compensare le basse percentuali ammesse per le altre applicazioni, come ad esempio il 5 % ammesso per il calcestruzzo, o il 10 % ammesso per i laterizi. E’ quanto mai opportuno che nel ciclo ottimale della green economy l’incremento delle percentuali di materiali avviati a recupero avvenga attraverso una più attenta selezione dei materiali presso il luogo di produzione, ovvero attraverso una demolizione di tipo selettivo volta a ridurre al minimo la percentuale di materiale effettivamente costituente rifiuto non recuperabile. In attuazione delle previsioni del D.M. 11 ottobre 2017, anche di tali aspetti dovranno tener conto progettista e stazione appaltante in sede di stesura dei documenti di gara, nel rispetto dei principi del costo del ciclo di vita.

ABICert è l’ente certificazione a ed autorizzato dai ministeri ita notificato press la CEE per la certificazione di prodotti da costruzione

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g l I A g g r E g AT I r I C I C l AT I


Conclusioni E’ opportuno ricordare che: • l’impresa che possiede una certificazione di sistema qualità ISO 9001 accede alla riduzione della garanzia fideiussoria del 50 %; • l’impresa che possiede una certificazione di sistema di gestione ambientale ISO 14001 accede ad una ulteriore riduzione della garanzia fideiussoria del 20 %, cumulabile alla precedente; • il possesso di certificazione di sistema di gestione ambientale ISO 14001 può essere considerato elemento premiante per l’aggiudicazione di un appalto ad un’impresa. E’ opportuno considerare che: • il possesso di certificazione di sistema di gestione ambientale ISO 14001 da parte di uno studio tecnico può essere considerato elemento premiante per l’assegnazione dell’incarico di progettazione.

Nota per il Direttore dei Lavori Occorre tener conto del fatto che i prodotti da costruzione provenienti da recupero (e, quindi, a mero titolo di esempio, gli aggregati riciclati o industriali) devono, come i prodotti naturali, essere marcati CE con il sistema 2 +. Deve cioè essere presente un certificato FPC rilasciato da un ente di certificazione notificato presso la Commissione Europea, una Dichiara-

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zione di Prestazione DoP, una etichetta CE che richiamano esattamente il prodotto espresso nel Documento di Trasporto DdT. E’ compito del Direttore dei lavori riscontrare la presenza di tali documenti congruenti tra loro e con quanto espresso in Capitolato d’appalto. E’ compito del Direttore dei Lavori verificare che il certificato emesso dall’ente di certificazione sia vigente, interpellando direttamente l’ente di certificazione.

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FierdEvnt

Fiere ed Eventi ISTITUTO ITALIANO PER IL CALCESTRUZZO

Da Concretezza 2019 le proposte per il futuro del comparto

Silvio Cocco, Presidente Istituto Italiano per il Calcestruzzo.

L

a formazione dei giovani professionisti e una maggiore attenzione ai processi di produzione e controllo sono stati i punti cardine dei quali si è parlato a Concretezza 2019, l’evento organizzato dall’Istituto Italiano per il Calcestruzzo il 26 e 27 settembre al castello di Rivalta Trebbia, nel piacentino. Concretezza ha avuto come obiettivo quello della realizzazione di un documento da inviare al Ministro e al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Non si è quindi trattato di un seminario, ma di un vero e proprio confronto a tutto tondo tra gli appartenenti al settore delle costruzioni per analizzare le criticità e lanciare al contempo proposte migliorative. Il prossimo anno si ripartirà dall’analisi degli avvenimenti futuri per verificare se ci saranno stati miglioramenti o peggioramenti della situazione. L’appuntamento verrà poi rinnovato ogni anno. La due-giorni è stata organizzata attorno a sei tavoli tematici, i cui focus sono stati

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AL CASTELLO DI RIVALTA TREBBIA (PC) PROFESSIONSITI, IMPRENDITORI, ENTI APPALTATORI, RAPPRESENTANTI ISTITUZIONALI E DEGLI ORGANI DI CONTROLLO, SUDDIVISI IN TAVOLI DI LAVORO, HANNO DISCUSSO E REDATTO UN DOCUMENTO CON CRITICITÀ E PROPOSTE RIGUARDANTI IL SETTORE DELLE COSTRUZIONI DA INVIARE AL MINISTRO E AL CONSIGLIO SUPERIORE DEI LAVORI PUBBLICI scelti dal comitato tecnico-scientifico della manifestazione: progettisti e direzione lavori; stazioni appaltanti pubbliche e private; produzione; controlli (dal laboratorio al cantiere); scuola e formazione; imprese esecutrici. Oltre che cemento e calcestruzzo, le discussioni hanno riguardato più in generale il settore dell’edilizia

e quello delle costruzioni. Ogni tavolo era coordinato da un moderatore. Nella prima giornata i rappresentanti dei sei settori hanno discusso suddivisi nei singoli gruppi di appartenenza, mentre il secondo giorno i partecipanti sono stati mischiati affinché la discussione divenisse “incrociata” e da qui ne potesse scatu-

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rire la realizzazione del documento finale. Tra le proposte emerse riguardanti la formazione dei giovani, è stata evidenziata la necessità di rivedere il percorso professionale dei geometri fin dalle scuole secondarie, per evitare che le nuove lauree brevi possano svuotare di significato alcuni valori che da sempre connotano questa figura professionale. E ancora: pensare a un nuovo sistema di definizione e classificazione delle professioni, in un contesto in cui oggi molte divisioni sono superate ma mancano gli strumenti per valorizzare le specializzazioni; creare elementi finanziari e fiscali che favoriscano la fase di affiancamento tra vecchi lavoratori in uscita e giovani in entrata ed ampliare il progetto scuola lavoro anche all’ambito accademico. Come accennato, ampio spazio è stato dedicato anche alla fase di progettazione. Nello specifico, il progetto esecutivo chiuso è stato individuato quale fonte di problemi. Il riferimento è andato all’esperienza dell’Aquila, che ha insegnato come sia impossibile prevedere in fase progettuale tutte le condizioni e quindi gli aspetti di prescrizione esecutiva che dovranno accadere in fase realizzativa. La priorità è quindi quella di ripensare l’iter della progettazione. In che

modo? Ad esempio, prevedendo anche un progetto definitivo avanzato, con l’obiettivo di adottare le migliori scelte per gli interventi di costruzione o ristrutturazione e restauro in fase esecutiva. Il progetto integrato, che consenta una migliore interazione tra progetto e costruzione, sta tornando a suscitare consenso. Per quanto riguarda invece la produzione del calcestruzzo, sono emerse alcune proposte cardine come ad esempio quella di

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distinguere tra calcestruzzo prodotto (con mescolatore) oppure dosato (con impianti a secco); riportare in bolla il metodo di produzione (con mescolatore o con autobetoniera); rendere più severa l’applicazione del FPC, soprattutto per quello che riguarda la gestione degli impianti, molto spesso con sonde non tarate e automazioni “violabili” e identificare ogni cubetto, obbligatoriamente, con sistemi digitali tracciabili.

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FierdEvnt

Fiere ed Eventi GIS 2019

L’impeto e l’orgoglio NEL SUCCESSO STRAORDINARIO DELLE GIORNATE ITALIANE DEL SOLLEVAMENTO, LA FORMULA DI UN’ESPOSIZIONE FONDATA SULLA FIDUCIA. PER UN’INDUSTRIA NAZIONALE CHE VUOLE VINCERE

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ualcosa è cambiato e in meglio, finalmente. È accaduto a Piacenza e crediamo che il Paese che produce e si impegna ancora per costruire il proprio futuro sia grato a chi ha creato, negli anni, momenti straordinari come quelli delle Giornate del Sollevamento. Il GIS 2019 ha vinto la propria sfida e la battaglia di tutti - costruttori, noleggiatori, fornitori di servizi nell’ambito dei grandi sollevamenti e del trasporto eccezionale - contro la sfiducia, la crisi istituzionale di un’intera nazione, il

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debito infrastrutturale che erode le energie e le speranze di chi vuole un’Italia diversa e competitiva sulla scena del mondo. Con un numero degli espositori culminato a 428 presenze effettive (all’ultima edizione erano 359, con una crescita di oltre il 20%), una rilevante presenza di aziende multinazionali che hanno visto nel GIS un’opportunità unica per farsi conoscere dal mercato italiano ed europeo, un’attenzione mediatica diffusa e puntuale, le Giornate del Sollevamento organizzate da Mediapoint & Communications (con il

supporto straordinario di Piacenza Expo) hanno portato, nella loro settima edizione, una scossa benefica a uno dei settori trasversali più vitali del nostro tessuto produttivo. Il successo riscontrato in termini di numero e qualità dei visitatori conferma il valore aggiunto della focalizzazione in relazione alle fiere di comparto. Il GIS funziona come opportunità di confronto specifico e di rivelazione dello stato dell’arte per una platea industriale specializzata e specifica, nell’ottica della creazione effettiva di relazioni e collaborazioni commerciali autentiche e fruttifere. La settima edizione del GIS ha registrato 11.400 visitatori certificati provenienti da tutta l’Italia e dal mondo; un risultato eccezionale, in termini di pubblico partecipante, se consideriamo che il complesso degli ospiti non era certo generico ma formato da presenze professionali qualificate e integrate nel settore del sollevamento, dei trasporti e del noleggio. Le Giornate Italiane del Sollevamento assumono, nell’attuale congiuntura economica, il significato di una volontà forte di ritorno sul palcoscenico principale dell’economia mondiale. Una volontà indotta e incentivata dagli organizzatori del GIS a beneficio di un’intera filiera di prodotti e servizi come quella della movimentazio-

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ne dei materiali, del lavoro in quota e dei trasporti eccezionali. Lo stesso organizzatore, Mediapoint & Communications sempre in partnership con Piacenza Expo - riserverà la medesima energia ideale al prossimo GIC, le Giornate Italiane del Calcestruzzo (con l’evento collaterale di Idrexpo, dedicato al comparto della demolizione e del riciclaggio dei materiali) che si svolgeranno dal 29 al 31 ottobre 2020. Si tratta di una sfida ancora più ardua e impegnativa, dedicata a un settore che da troppo tempo soffre enormemente di un arretramento inesorabile e costante di ordini e volumi. La scommessa di GIC 2020 allora sarà proprio quella di riportare al centro dell’attenzione l’innovazione e l’eccellenza della manifattura italiana nel contesto internazionale del concrete business. Accelerando il corso delle idee, del confronto, della promozione di prodotti e soluzioni su un mercato che attende una rivincita decisa e reale. Coinvolgendo associazioni nazionali ed estere, istituzioni, settori trasversali e contingenti a quello del calcestruzzo, come quelli della chimica, dell’ingegneria strutturale e delle grandi opere. Al crescente processo di internazionalizzazione del GIS, ad esempio, ha giovato la presenza dell’associazione Europea ESTA – la più grande federazione continentale delle imprese specializzate nel

sollevamento e nel trasporto eccezionale – che ha tenuto il suo meeting autunnale proprio all’interno del quartiere fieristico di Piacenza Expo. Un riconoscimento importante circa l’importanza dell’evento e la dimensione internazionale che il GIS sta acquisendo ad ogni sua edizione. “La nostra soddisfazione più grande – ha rilevato Fabio Potestà, presidente di Mediapoint e patron delle Giornate Italiane del Sollevamento – è stata quella di essere riusciti a dimostrare, con questa settima edizione della fiera, che anche in Italia è possibile organizzare manifestazioni di nicchia in grado di assumere una rilevanza internazionale nel costituire una vetrina d’eccezione per

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tutte le aziende nazionali che operano nella relativa filiera. Siamo orgogliosi di aver offerto loro un’alternativa oltremodo vantaggiosa rispetto agli onerosi investimenti richiesti per partecipare a fiere estere spesso troppo generalistiche e dispersive”. La sveglia all’ambiente dell’economia nazionale è quindi suonata, con tono perentorio e soprattutto con ottimismo. L’appuntamento alle prossime Giornate Italiane del Calcestruzzo, nell’imminenza dell’anno a venire, è in attesa della stessa onda di entusiasmo e attesa per un orizzonte migliore. A beneficio della speranza e del valore di migliaia di imprese del nostro straordinario made in Italy.

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FierdEvnt

Fiere ed Eventi GIC 2020

Conto alla rovescia per il GIC 2020 IL MONDO DEL CALCESTRUZZO SI DÀ APPUNTAMENTO DAL 29 AL 31 OTTOBRE DEL PROSSIMO ANNO A PIACENZA, PER L’UNICA FIERA IN ITALIA DEDICATA ESCLUSIVAMENTE AL COMPARTO. GRANDE ATTESA PER LA NUOVA AREA TEMATICA AGGRETEXPO (AGGREGATI E RICICLO), CHE SI VA AD AGGIUNGERE ALLE GIÀ AFFERMATE CONPAVITEXPO (PAVIMENTI) ED IDREXPO (DEMOLIZIONI). ATTESI OLTRE 300 ESPOSITORI E PIÙ DI 5.000 VISITATORI.

È

iniziato il conto alla rovescia per la terza edizione del GIC, in programma a Piacenza Expo dal 29 al 31 ottobre del 2020. La manifestazione, divenuta oramai l’ap-

156

puntamento di riferimento per il settore del calcestruzzo italiano e internazionale, vedrà al suo interno grandi novità. Innanzitutto quella della nuova area tematica collegata Aggretexpo, Italian Aggregates

Technology expo, incentrata sugli inerti e il riciclaggio. Aggretexpo si va ad aggiungere alle già consolidate realtà del Conpavitexpo – Concrete Paving Technologies, l’area tematica dedicata alle pavimentazioni in calcestruzzo, e ad Idrexpo – Italian Demolition & recycling Expo, dedicata alla demolizione. L’edizione del 2018 si è chiusa con un totale di 245 espositori e oltre 5.000 visitatori. Per il 2020 i numeri sono attesi in forte crescita, se è vero come è vero che il numero di aziende che prenderanno parte alla manifestazione con i propri stand dovrebbe oltrepassare le 300 unità. Come per le passate edizioni, anche il prossimo anno il GIC si svilupperà su tre padiglioni coperti e nell’area esterna, particolarmente apprezzata ed utilizzata in passato soprattutto per le dimostrazioni. Ma non è tutto, perché anche questa volta il programma della tre-giorni vedrà un ricco programma di convegni e appuntamenti ai quali prenderanno parte personalità di spicco del mondo della politica, dell’imprenditoria e delle istituzioni oltre che naturalmente professionisti e rappresentanti di imprese italiane e straniere. Ed è pro-

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prio guardando fuori dai confini nazionali che si ha la percezione di come il brand GIC, anche all’estero così come in Italia, abbia oramai acquisito grande notorietà. Ne è stata una prova l’ultima edizione del BIG 5 – Middle East Concrete di Dubai, dove lo stand delle Giornate Italiane del Calcestruzzo è stato letteralmente preso di assalto divenendo per cinque giorni luogo di incontri, riunioni, colloqui e approfondimenti tra appartenenti al settore del calcestruzzo. Piacenza e provincia si stanno rivelando nel tempo sempre più apprezzati anche a livello turistico da coloro che partecipano alla manifestazione. Il GIC, tra le varie conseguenze portate, è anche divenuto un importante volano economico per il territorio. Il comparto turistico piacentino, dal canto suo, ha sempre risposto “presente” offrendo ampia disponibilità ricettiva ai visitatori, riuscendo a soddisfare le diverse esigenze. GIC da ora in avanti avrà anche il supporto della nuova rivista Concrete News, oltre che del sito www.concretenews.it. Rivista e sito saranno la finestra sul mondo del calcestruzzo con contenuti di ogni genere quali notizie, approfondimenti, interviste e video-interviste ecc... Un’offerta cross-mediale che non ha eguali. Dunque buona lettura e appuntamento a Piacenza dal 29 al 31 ottobre del prossimo anno (sito web www.gic-expo.it).

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Inquestomr

In questo numero Aziende citate

Inserzionisti TECNOLOGIA DEL CALCESTRUZZO - OPERE CIVILI E INFRASTRUTTURE - PAVIMENTAZIONI INDUSTRIALI E MASSETTI - INDUSTRIA DEGLI INERTI PREFABBRICAZIONE E MANUFATTI IN CALCESTRUZZO - MONITORAGGIO, RIPRISTINO E CONSOLIDAMENTO - DEMOLIZIONE E RICICLAGGIO

Filiera del calcestruzzo e della prefabbricazione

R

Supply chain of concrete and precast industry

del calcestruzzo e della prefabbricazione SupplyFiliera chain of concrete and precast industries R

A

Abicert ...................148 ACI Italy Chapter .146 Ammann .................. 64 Ance ......................... 26 Aquajet Systems ...138 Arbloc ...................... 44 Assobeton ..............108 AssoBim ................... 48 Atecap ...................... 72

B

Basf ........................... 68 Bekaert ...................126 Betonrossi ................ 19 Böcker ...................... 98 Bremat ....................130 Brokk ............ 138, 142 Buzzi Unicem .......... 36

C

Carmix ..................... 84 Cifa .................... 74, 78 Conpaviper ...........122

D

Doka ......................... 14 Doosan ...................116

E

Epiroc ....................... 52 Exa Engineering ..... 48

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F

Federbeton .............. 24 Flash Battery ........... 78 FM Gru .................... 34

G

Intervista esclusiva con il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti

GIC .........................156 Giletta ....................... 80 GIS ..........................154

H

HeidelbergCement .12 Holcim ..................... 60 Husqvarna ......14, 140

I

IIC ..............................152 Isocell Precompressi .40 Ital Beton ..................126 Italcementi ................. 12 Italferr ......................... 32

J

JCB ..........................120

Paola De Micheli N° 1 - 2019

P

Padova Diesel .......130 Pappadà Gino .......112 Penetron ................... 10 Pilosio .....................134 Potain ....................... 88 Putzmeister ...........102

R

Raimondi Cranes .... 94 Rina Consulting ...... 32 RPBW ....................... 28

S

K

Kimera ..................... 90

Seaclimber .............142 Simem ...................... 40 Sipe ........................... 73

L

T

Liebherr ................... 16

M

Manitowoc Crane Group ....................... 86 Mapei ......... 14, 36, 66 Metalgalante ........... 82

N

Niederstätter ........... 38

O

Overmat .................124

Tecnocom ...............110 Tecno Engineering 2C ....... 56 Trimmer .................128

U

10 Bianchi 16 Cifa 133 Conpaviper 73 CST II Damilano Group 101 Despe 13 Edilmatic 115 Electroelsa 17 Elettrosigma 71 FM Gru 3 GIC 97 GIS 33 Indeco 107 Ire 15 Istituto Italiano del Calcestruzzo IV Italcementi 81 Khl 51 La Biblioteca del Calcestruzzo 55 Laurini 129 Maber III Mantovanibenne 5 Mapei 87 Mapex 151 MB 63 Neron 18 Overmat 145 Pipeline & Gas Expo 59 Potain 93 RM 100 Saeclimber 113 Samoter 141 Socomec 43 Tecnocom 11 Tekna Chem 109 Trevibenne 7 Tyrolit 137 Tyrolit 119 VTN

Unacea ...................144

V

Vitali .......................114

Z

Zoomlion ........74, 104

®

Giornate italiane

del CalCestruzzo ItalIan ConCrete Days Piacenza, 29-31 Ottobre 2020 AREE TEMATICHE

www.idrexpo.it

www.conpavitexpo.it

ITALIAN AGGREGATES TECHNOLOGY EXPO

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Piacenza, 29-31 Ottobre 2020

www.gic-expo.it




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