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Accademia Carrara Museo del collezionismo

Due secoli di storia L’Accademia Carrara ha alle sue spalle oltre due secoli di storia. Un tempo ragguardevole per un’istituzione che può fregiarsi di essere una delle più antiche pinacoteche lombarde e che si è costruita negli anni una solida identità di museo del collezionismo e dei collezionisti.

Sorta alla fine del Settecento grazie alla generosità di un privato cittadino, Giacomo Carrara (1714-1796), l’Accademia ha visto crescere significativamente il proprio patrimonio per merito di una fitta serie di donazioni e lasciti, che testimoniano di un’ininterrotta tradizione di affetto e di mecenatismo avviata dal munifico gesto del conte Carrara. Questa tradizione è stata suggellata nel 1958 dall’immissione del Comune di Bergamo nella titolarietà dell’istituzione, che in questo modo diventava a tutti gli effetti un museo civico.

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Conoscitore d’arte ed erudito, Giacomo Carrara costituisce una ricchissima raccolta di dipinti, disegni e stampe che mette a disposizione degli appassionati e alla quale affianca una Scuola di Pittura.

Nel 1796, a conclusione di un’intera vita dedicata allo studio e alla promozione delle arti, egli istituisce sua erede universale la Galleria e la Scuola, affidandone la gestione alla Commissarìa, un organismo composto da esponenti dell’aristocrazia bergamasca. Per dotare la Scuola degli spazi adeguati e presentare dignitosamente la raccolta Carrara, alla quale nel 1804 si è aggiunto un ragguardevole nucleo di dipinti provenienti dalla collezione veneziana di Salvatore Orsetti, l’architetto Simone Elia nel 1810 completa la costruzione di un nuovo edificio di gusto neoclassico, che è tuttora la sede del museo, mentre la Scuola è trasferita tra il 1912 e il 1914 nel giardino retrostante.

La necessità di rivedere l’ordinamento della pinacoteca allestita ancora a quadreria porta nel 1835 alla vendita all’asta di una parte delle raccolte e questa decisione impoverisce la collezione soprattutto delle testimonianze di pittura barocca. Nel corso di oltre due secoli il patrimonio dell’Accademia Carrara aumenta tuttavia in maniera straordinaria grazie alle numerose donazioni ricevute dal museo. Tra le principali vi sono il legato del conte Guglielmo Lochis (1789 -1859), amministratore pubblico, politico e formidabile collezionista. La sua prestigiosa raccolta è lasciata al Comune di Bergamo, che rinuncia a una parte consistente della collezione riservandosi di tenere 240 importanti opere pittoriche per collocarle in un’ala dell’Accademia Carrara.

Poco tempo dopo, nel 1891, giunge in museo anche la raccolta di dipinti di Giovanni Morelli (1816 -1891), uno dei padri fondatori della moderna storia dell’arte. Accanto alle donazioni maggiori perviene negli anni una ricca costellazione di oltre duecento preziosi lasciti che arricchiscono il patrimonio dell’Accademia Carrara, ora costituito di 1.800 dipinti. A questi si aggiunge una ricca e importante raccolta di disegni e stampe e preziosi nuclei di arti decorative: dai bronzetti alle medaglie, dai ventagli alle porcellane. L’ultimo legato in ordine di tempo è quello di uno dei maggiori conoscitori d’arte del Novecento, Federico Zeri (1921 -1998), che lascia alla Carrara la sua raccolta di sculture.

Il nuovo ordinamento L’Accademia Carrara riapre al pubblico nell’aprile del 2015. Nei sette anni di chiusura che sono serviti a effettuare i necessari lavori di restauro e adeguamento impiantistico dell’edificio, il museo ha condotto una approfondita riflessione sulle proprie specificità e caratteristiche, il cui esito è il nuovo ordinamento della collezione permanente.

Il percorso di visita dell’Accademia Carrara è organizzato su due piani e si sviluppa in ventotto sale di diversa ampiezza, tredici al primo piano e quindici al secondo, per un totale di quasi seicento opere esposte tra dipinti, in larga maggioranza, e sculture. L’itinerario si snoda lungo un arco cronologico di cinque secoli, dall’inizio del Quattrocento sino alla fine dell’Ottocento, e tocca le principali scuole pittoriche italiane, dalla Lombardia al Veneto, dal Piemonte all’Emilia Romagna, dalla Toscana all’Umbria. Non mancano sguardi alla pittura d’oltralpe, specialmente alle Fiandre e all’Olanda.

La guida intende offrire ai visitatori uno strumento di primo orientamento all’interno del nuovo percorso di visita del museo. Essa è suddivisa in otto sezioni che raggruppano nuclei di sale consecutive e omogenee. Ogni sezione è introdotta da un breve testo, che fornisce un sintetico inquadramento ai diversi temi affrontati nelle sale, ed è corredata da snelle schede di commento delle opere principali.

Il lettore troverà notizie aggiornate su una selezione di sessantaquattro tra dipinti e sculture che costituiscono la spina dorsale del museo e consentono di farsi una idea della ricchezza e della varietà delle sue collezioni.

Questa seconda edizione, che esce nel marzo 2019, a distanza di quasi quattro anni dalla prima, pubblicata nell’aprile 2015, è stata rivista e aggiornata anche sulla base dei risultati emersi dalla recente pubblicazione del primo volume dei cataloghi scientifici del museo: Accademia Carrara Bergamo. Dipinti del Trecento e del Quattrocento. Catalogo completo , a cura di G. Valagussa, Milano 2018.

L’auspicio è che la guida, oltre ad accompagnare il visitatore in museo, gli permetta in seguito di rivivere questa esperienza, diventando motivo e stimolo a nuove visite all’Accademia Carrara.

Guida alla visita

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