TINA PALATEL LA
Bravi CITTADINI SI DIVENTA
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Percorsi di cittadinanza attiva scuola primaria
Direttore editoriale: Mario Carpinelli Progetto grafico, impaginazione e copertina: Anna di Ianni Redazione: La nave dei sogni
L’attenzione e la cura necessarie per la realizzazione di un libro, spesso non sono sufficienti a evitare completamente la presenza di sviste o di refusi. Invitiamo pertanto il lettore a segnalare le eventuali inesattezze riscontrate. Ci saranno utili per le future ristampe. Tutti i diritti sono riservati ©2020 www.lanavedeisogni.com info@lanavedeisogni.com è vietata la riproduzione dell’opera o di parti di esse con qualsiasi mezzo, comprese stampa, fotocopie e memorizzazione elettronica se non espressamente autorizzate dall’Editore. Nel rispetto delle normative vigenti, le immagini che rappresentano marchi o prodotti commerciali hanno esclusivamente valenza didattica. L’Editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non è stato possibile comunicare, nonché per eventuali omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti. Ristampa 5 4 3 2 1
2024 2023 2022 2021 2020
INDICE SICUREZZA E salute Il nemico invisibile Il diritto alla salute I pensieri di Luca e Martina
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Vivere con gli altri Parole e pensieri Tele... parlanti Con... vivere Le regole nei luoghi pubblici è un buon comportamento?
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Costituzione e principi fondamentali La Costituzione della Repubblica Italiana I principi fondamentali della Costituzione Il Presidente della Repubblica Diritti e doveri Il servizio nazionale della Protezione civile
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Costituzione e diritti Uno e sette Che ci faccio qui? Giochi di ruolo Storia universale Da grande voglio fare Iqbal Lo sai che... Alberto Vorrei dire la mia… Diritti o... capricci?
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Costituzione e sviluppo sostenibile Se faccio capisco Sviluppo, ricerca e tutela Una questione di civiltà La salute dell’aria Il valore degli alberi Foreste, territorio, biodiversità Piccoli gesti, grandi risparmi Felice giornata della Terra! Salviamo le api!
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INDICE
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Inquinamento ambientale Il parco San Felice
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Inquinamento acustico Suoni e rumori
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Inquinamento luminoso Troppe luci!
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Educazione alimentare Al supermarket L’etichetta alimentare Musei… appetitosi Mal… nutrirsi Come natura vuole In pancia un arcobaleno La giornata internazionale dell’alimentazione
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Educazione finanziaria La paghetta
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Costituzione e celebrazioni Un giorno di festa
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Cittadinanza europea L’Europa e l’Unione Europea I simboli dell’Unione Europea I valori che uniscono
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Cittadinanza digitale Cittadini… in rete! Siti web Quattro passi nella rete Preparati, sta per iniziare la lezione! Un grave fenomeno: il Cyberbullismo
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CONVENZIONE E DIRITTI La Convenzione dei diritti dei bambini
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ALUTE S E A Z Z SICURE IL NEMICO INVISIBILE Nel quartiere di San Fruttuoso c’è una piccola scuola frequentata da bambine e bambini felici. Gli insegnanti li accolgono tutte le mattine in modo affettuoso e gentile. La signora Pina e il signor Alessio puliscono la scuola e coccolano i più piccoli quando non stanno bene, in attesa dell’arrivo della loro mamma. La signora Rosy serve gustosi cibi a mensa. Tra le pareti della scuola si respira un’aria felice e il tempo scorre in fretta perché tutti si vogliono bene. Ma leggete quel che successe un giorno. In quel freddo mattino d’inverno c’era un che di misterioso nell’aria, come se stesse per cambiare qualcosa: e infatti! Alla TV annunciarono che un certo Virus Corona aveva attaccato la specie umana. Era partito da una terra lontana e, confondendosi tra i viaggiatori, stava invadendo gli abitanti della Terra. Ovunque arrivava creava scompiglio e i medici combattenti di tutto il mondo erano agitati: non avevano armi per sconfiggerlo, così tutti, negli ospedali, indossarono le tute spaziali per soccorrere i colpiti senza contagiarsi. Virus Corona però era invisibile, si beffava di tutti e, da esperto di arti marziali qual era, faceva grandi giravolte nell’aria e si posava dappertutto. Entrava indisturbato nei polmoni della gente passando per il naso o per la bocca o per gli occhi. I più grandi scienziati del mondo si
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sicurezza
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e SALUTE
allearono per studiare un piano strategico in grado di annientarlo e ai Capi dei Governi non rimase altro che correre ai ripari: ordinarono di chiudere scuole, chiese e negozi, e a tutti i cittadini di restare tappati in casa. Ogni giorno al Tg veniva trasmesso un nuovo bollettino di guerra. Tutti speravano che il nemico invisibile fosse presto sconfitto. In quei giorni nessuno poteva allontanarsi dai propri quartieri, incontrare amici, stringersi la mano o abbracciarsi… Gli allegri sorrisi di tutti, grandi e piccini, si persero in fondo a tristi e fastidiose mascherine. Dalla scalinata della scuola non si udivano più le voci festose dei bambini, i loro canti di gioia, e i racconti degli insegnanti. La signora Rosy, non avendo più bambini a cui cucinare, era rimasta a casa senza lavoro e aveva nostalgia del delizioso profumino dei suoi pranzetti. Ai genitori mancavano i sorrisi accoglienti della signora Pina e del signor Alessio. Per strada i soli rimasti a camminare erano i cinghiali che, indisturbati in assenza di traffico, scendevano giù dal Monte in cerca di cibo nelle spazzature. Regnava ovunque un inquietante silenzio, rotto appena dagli applausi che tutti i pomeriggi, alla stessa ora, gli abitanti del quartiere, affacciati sui poggioli, dedicavano ai medici e agli infermieri che curavano i malati nel vicino ospedale. I balconi delle case e le serrande dei negozi chiusi si colorarono di arcobaleni: #IoRestoaCasa, #Andrà tutto bene… Virus Corona portava con sé la malattia e un incredibile vuoto. I bambini della scuola erano tristi: non avevano più uno spazio e compagni con cui giocare e studiare. Ma gli insegnanti della scuola non si arresero. “Dobbiamo fare qualcosa, un modo ci deve essere…” si dissero. E, pensa che ti ripensa, lo trovarono! Costruirono una scuola nella grande Rete, così che tutte le mattine i bambini si
ALUTE S E A Z Z SICURE ritrovarono, come per magia, in un’aula virtuale! Certo, dovevano disegnare solo con le matite personali, non potevano guardare i compagni lavorare o aspettare il turno per poter utilizzare le stesse matite colorate, ma questo l’avevano ormai capito, sarebbe successo anche dopo, al ritorno in classe! Non facevano più i giochi sul terrazzo e le gare in palestra, non potevano abbracciarsi. A volte era persino divertente, ma non era la stessa cosa che andare a scuola, quella vera intendo. Finalmente una sera al Tg diedero una buona notizia: Virus Corona era svanito nel nulla. I medici continuavano a cercarlo dappertutto, ma di lui nessuna traccia. Fu un momento incredulo di gioia. Pian pianino, nei giorni seguenti, tutta la gente si riprese i suoi sogni… Ognuno un sogno diverso, ma tutti lo stesso desiderio: tornare insieme! C’era chi sognava di rivedere presto i suoi nonni, chi i cugini, chi gli zii; c’era chi sognava di riaprire il suo negozio e tornare a sorridere ai clienti. La nostra piccola scuola sognava di affollarsi di bambini, e i bambini e gli insegnanti di tornare a incontrarsi. Certo, ci sarebbe voluta la collaborazione di tutti per evitare che Virus Corona ritornasse a colpire... Ma tutti sapevano che uniti ce l’avrebbero fatta! I personaggi del racconto si riappropriano dei loro sogni. E tu, ne hai uno? Disegna.
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SICUREZ Z
A E SALU TE
Il diritto alla salute Tra i diritti inviolabili c’è il diritto alla salute.
Mani pulite… Mascherina… Distanziamento sociale... Utilizzo di materiali personali!
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La protezione della tua salute è un tuo diritto, ma è indispensabile che anche tu faccia di tutto per tutelare la salute delle persone con cui vivi e che frequenti.
In caso di necessità, ecco le regole igieniche di sicurezza da osservare.
I diritti, stanno in un rapporto di reciprocità con i doveri. Ecco due esempi: 1. Se in un periodo di epidemia come quella causata dal COVID-19 non si indossa la mascherina o non ci si disinfetta la mani o non si osserva la distanza di sicurezza, si viene meno a un dovere nei confronti di tutte le altre persone. Stessa cosa, se il comportamento scorretto lo tiene un tuo compagno o un adulto in un ambiente che frequenti: nega il tuo diritto alla salute. 2. Se vai a scuola senza aver fatto le vaccinazioni obbligatorie, non tuteli il diritto alla tua salute e, se ti ammali, diventi contagioso, negando il diritto alla salute di tutte le altre persone.
ALUTE S E A Z Z SICURE I PENSIERI DI LUCA E MARTINA Luca e Martina hanno diversi pensieri: sentono parlare di Coronavirus dai loro genitori o in televisione. Cosa stanno pensando? Puoi utilizzare parole o immagini.
Ti succede qualche volta di essere preoccupato o di avere dei problemi? Completa la tabella. Le cose che mi preoccupano
Cosa faccio per allontanare i cattivi pensieri
Le persone che mi aiutano
9 Confrontati con i tuoi compagni. Avete delle preoccupazioni in comune? Per stare meglio fai le stesse cose degli altri? Ti aiutano le stesse persone che aiutano i tuoi compagni? ........................................................................................... ........................................................................................................................................
VIVERE C ON GLI ALTRI parole
ri... e pensie
A cosa pensi quando senti queste parole?
ACQUA ........................................................................................................................................ ALIMENTAZIONE ........................................................................................................................................ NATURA ........................................................................................................................................ CITTADINO ........................................................................................................................................ DIVERSITÀ ........................................................................................................................................ DOVERI ........................................................................................................................................ EMOZIONI ........................................................................................................................................ STRANIERO ........................................................................................................................................ SALUTE
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........................................................................................................................................ SICUREZZA ........................................................................................................................................ SOLIDARIETÀ ........................................................................................................................................ DIRITTI ........................................................................................................................................
ALTRI I GL N O VIVERE C TELE‌ PARLANTI Aggiungi una tela per ogni cornice poi confrontati con i compagni. Avete fatto disegni simili? Quali?
Educazione
Maleducazione
Gentilezza
Prepotenza
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Ubbidienza
Disubbidienza
VIVERE C ON GLI ALTRI CON… VIVERE Qualche volta ti sarà successo di litigare con i tuoi compagni o restarci male per qualche comportamento, o di assistere a un episodio di comportamenti incivili fra persone adulte, o di vedere in televisione episodi di inciviltà da chi dovrebbere essere d'esempio. Queste cose succedono quando non si rispettano le regole per vivere insieme. Rispondi. Che cosa è una regola? Spiegalo con parole tue, anche con un esempio, se serve. ........................................................................................................................................ Secondo te, chi stabilisce le regole? ........................................................................................................................................ Chi deve rispettare le regole? Tutte le persone. Solo gli adulti. Solo i bambini. Tutti, escluso gli anziani e i bambini. Fai un esempio di una regola che riguarda solo gli adulti. ........................................................................................................................................ Fai un esempio di una regola che riguarda solo i bambini. ........................................................................................................................................ Secondo te, le regole stabilite in una famiglia, per una classe o per una
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scuola, valgono per tutte le altre? Perché?
SÌ
NO
........................................................................................................................................ Pensa e scrivi: ê una regola per stare bene insieme. ........................................................................................................................................
ALTRI I GL N O VIVERE C ê
una regola per la salute.
........................................................................................................................................ ê una regola per la sicurezza. ........................................................................................................................................ ê una regola per la libertà. ........................................................................................................................................ Pensi ci siano regole più importanti di altre? ........................................................................................................................................ Osserva l’immagine e scrivi la regola con la sua spiegazione e una possibile sanzione che segue all’eventuale trasgressione. ........................................................................................................................................ ........................................................................................................................................ ........................................................................................................................................ Tra sanzione e punizione, secondo te c’è differenza? Prova a spiegare con un esempio. La sanzione è .............................................................................................................. La punizione è ............................................................................................................. Secondo te, se si trasgredisce una regola cosa aiuta a non ripetere quell’errore? Un rimprovero minaccioso. Un ceffone. Una spiegazione dei motivi per cui quel determinato comportamento non può essere tollerato. Avere delle regole limita o aumenta la libertà personale? ................................................................................................... L’articolo 21 della Costituzione garantisce a tutti la libertà d’espressione. Quale regola è necessaria affinché questa libertà si davvero garantita? I
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VIVERE C ON GLI ALTRI LE REGOLE NEI LUOGHI PUBBLICI
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Una volta al mese andiamo in biblioteca, abbiamo una specie di abbonamento ai laboratori di animazione alla lettura. In classe lasciamo gli zaini con i libri e dopo l’appello, Martina ci distribuisce i cartellini con i nomi poi, in fila indiana come tante formichine, andiamo a prendere l’autobus al capolinea del 46. Una volta in centro, si cammina un po’ a piedi e ci siamo. La biblioteca è grande, la più grande della città. All’ingresso, sulla porta, c’è un foglio con le regole da rispettare. Come un ritornello, ce le fanno ripetere tutte le volte. Io ormai le conosco a memoria, non le leggo più. Gli scaffali pieni di libri per tutti i gusti dividono la grande sala in piccoli corridoi. Sotto le finestre ci sono divani, pouf e tappeti colorati per rendere l’ambiente allegro e accogliente. E poi ci sono sale più piccole divise da pareti di vetro con dentro tavoli e sedie basse, altre con divanetti per i bambini. In una saletta, sulla destra in fondo a un lungo corridoio, una signora ci fa depositare i giubbotti, poi ci accompagna nella sala verde del laboratorio. È piena di libri, ne sfogliamo sempre qualcuno. Il libro di oggi era molto divertente. La lettrice usa un piccolo teatrino per le scene e fa le voci dei personaggi. Siamo stati quasi tutti bravi. Solo Tomaso parlava di continuo all’orecchio di Sara. Lei si scocciava, ma restava in silenzio, e c’era Mattia che, dopo aver girato lo sguardo intorno per esser certo di non essere scoperto, furtivamente prendeva i libri dagli scaffali e li lasciava in disordine ovunque. Andava tutto bene finché a un tratto abbiamo sentito un urlo: - Basta! Smettetela!
ALTRI I GL N O VIVERE C Maestra, falli smettere! Ci siamo girati tutti dalla stessa parte. Era Sara che non ne poteva più. «Tomaso, Mattia, cosa c’è scritto sul regolamento della biblioteca? Avevamo un patto. Come ci si deve comportare?» li ha rimproverati la maestra Maria. Tomaso e Mattia hanno abbassato la testa e scrollando le spalle hanno sussurrato con un filo di voce: «Scusa». E, come dice la maestra, si sono messi in atteggiamento di ascolto e di attenzione. Rispondi alle domande. Quale regola non ha rispettato Tomaso? E Mattia? ........................................................................................................................................ Perché, secondo te, si sono comportati in quel modo? ........................................................................................................................................ Quali conseguenze hanno prodotto i loro comportamenti? ........................................................................................................................................ ........................................................................................................................................ Secondo te, Sara ha fatto bene a lamentarsi? ........................................................................................................................................ Se fossi stato tu al posto di Sara, come avresti agito? ........................................................................................................................................ ........................................................................................................................................ Racconta un episodio in cui non hai rispettato le regole in un luogo pubblico. ........................................................................................................................................ ........................................................................................................................................ ........................................................................................................................................ ........................................................................................................................................ ........................................................................................................................................ ........................................................................................................................................ ........................................................................................................................................
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vivere c on gli altri È UN BUON COMPORTAMENTO? La squadra di pallanuoto di Mattia ha vinto il campionato. I suoi amici vogliono esprimere la loro ammirazione e così… Usa l’evidenziatore per esprimere il tuo accordo con i comportamenti descritti. ✺ Davanti al portone di casa sua scrivono con un gessetto W seguito dal nome della squadra di Mattia. Penso che non sia un Penso che sia un buon Non so buon comportamento comportamento ✺ Sul muro del palazzo scrivono con un pennarello grosso W seguito dal nome della squadra di Mattia. Penso che non sia un Penso che sia un buon Non so buon comportamento comportamento ✺ Sulle panchine dei giardini scrivono W seguito dal nome della squadra di Mattia. Penso che non sia un Penso che sia un buon Non so buon comportamento comportamento ✺ Preparano uno striscione e lo mostrano durante la partita. Penso che non sia un Penso che sia un buon Non so buon comportamento comportamento
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W LA SQUADRA DI MATTIA!
ENTALI M A D N NCIPI FO I R P E E ZION COSTITU LA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA La Costituzione è prima di tutto un patto di tutti i cittadini, liberi e uguali, adulti e bambini, il libro delle regole fondamentali della nostra convivenza. Conoscerla è l’occasione per scoprire diritti e doveri, rispettarla è necessario per vivere bene insieme. È considerata il frutto più importante della lotta di Liberazione e della Resistenza. Con il referendum che istituì la Repubblica venne eletta anche un’Assemblea Costituente, con il compito di eleggere a sua volta il capo provvisorio dello stato e scrivere la nuova Carta Costituzionale. Il 27 dicembre 1947 venne promulgata dal Presidente della Repubblica provvisorio Enrico De Nicola ed entrò in vigore l’1 gennaio 1948. La Costituzione si compone di una premessa dove sono indicati i principi fondamentali, su cui è basata, poi vi sono altre due parti: la prima riguarda i diritti e i doveri dei cittadini, la seconda l’ordinamento della Repubblica (descrive cioè il ruolo del Parlamento, del presidente della Repubblica, del governo, della magistratura, delle regioni…).
te: Assemblea Costituen gruppo di personaggi lo politici, eletti dal popo r pe i che si sono riunit . creare la Costituzione
Repubblica: dal latino lica. Res-publica= cosa pubb un La Repubblica è a i forma di governo in cu l ne la sovranità risiede popolo.
re: Promulgata, promulga tto La promulgazione è l’a formale con il quale il bblica Presidente della Repu ante dichiara valido e oper ivo un atto normat .
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COSTITU ZIONE E PRINCIPI FONDAM ENTALI I PRINCIPI FONDAMENTALI DELLA COSTITUZIONE I principi fondamentali della Costituzione italiana esprimono le finalità, i valori e gli ideali dello Stato disegnato dalla carta costituzionale. Sono racchiusi formalmente nei primi dodici articoli. L’Italia ha scelto di essere una Repubblica Parlamentare. Art.1
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L’italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. la sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
La Costituzione Italiana ha stabilito che i poteri dello Stato siano affidati a tre diverse istituzioni: il Parlamento, il Governo e la Magistratura. Il Parlamento è formato dai rappresentanti eletti dal Popolo; in questo modo il popolo esercita la sua sovranità, ma cosa ancora più importante si afferma che il diritto e il dovere al lavoro è alla base della vita democratica e rende l’uomo cittadino. Il Parlamento ha il compito di creare le leggi e controllare l’attività politica del Governo. È formato dalla Camera dei Deputati, che ha sede a Montecitorio, e dalla Camera dei Senatori, che ha sede a Palazzo Madama. Spesso al giorno d’oggi con la parola “Parlamento” si intende anche la sola Camera dei Deputati. Il Governo ha il compito di far attuare le Leggi decise dal Parlamento. La Magistratura giudica e punisce chi trasgredisce alle leggi. Tutte le leggi devono essere firmate dal Presidente della Repubblica. I Palazzi del Parlamento, del Governo e del Consiglio Superiore della Magistratura sono situati a Roma.
ENTALI M A D N NCIPI FO I R P E E ZION COSTITU IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Il Presidente della Repubblica, detto anche Capo dello Stato, ha il compito di garantire e di controllare il rispetto della Costituzione. Rappresenta l’unità del Paese e dura in carica 7 anni, la sua residenza ufficiale è il Palazzo del Quirinale.
Il Presidente della Repubblica
Firma le leggi del Parlamento Potere legislativo
Nomina il Governo (Presidente del Consiglio e Consiglio dei Ministri) Potere esecutivo
È il capo supremo della Magistratura (Magistrati o Giudici) Potere giudiziario
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L’attuale Presidente della Repubblica è .........................................................
ü L’attuale Presidente del Consiglio dei Ministri è ..........................................
COSTITU ZIONE E PRINCIPI FONDAM ENTALI DIRITTI E DOVERI Art.2
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La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità e richiede l’adempimento di doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale
I diritti inviolabili sono quei diritti che appartengono all’uomo per il solo fatto di essere uomo. Per questo lo Stato li riconosce e li garantisce a ciascuno, sia come singola persona, sia nelle comunità di cui fa parte. Nessuno può toglierli e nessuno può rinunciare ad averli. Noi cittadini abbiamo anche dei doveri, alcuni sono da adulti come ad esempio partecipare alla vita del paese, alla vita politica andando a votare, alla vita economica andando a lavorare e pagando le tasse per sostenere lo Stato; altri a qualsiasi età come prepararsi alla vita studiando e svolgendo attività per il bene del nostro Paese. Ci sono anche doveri obbligatori: sono quelli della solidarietà. Solidarietà non vuol dire semplicemente fare buone azioni, ma si tratta di un dovere che ognuno si assume verso gli altri e gli altri verso di te. Significa usare un po’ del proprio tempo per gli altri senza aspettarsi di ricevere qualcosa in cambio. Imparare a sostenerci l’uno con l’altro ci dà la possibilità di vivere bene.
ENTALI M A D N NCIPI FO I R P E E ZION COSTITU Leggi e rispondi. Stamattina la mamma di Maria, per la fretta, non ha fatto in tempo a comprarle una merenda da portare a scuola. A ricreazione sul terrazzo, tutti si portano da mangiare. Lei li guarda con tristezza. Che cosa faranno le sue compagne e i suoi compagni? Puoi dare più risposte. Pensano che non fa niente, se salta uno spuntino male non le fa. Pensano che le sta bene, così un’altra volta impara a organizzarsi. Le danno un po’ ciascuno della propria merenda e mangiano insieme. Mangiano tutti senza farle caso. Una compagna le dà la sua merenda, tanto lei non ha fame. Un compagno le offre qualcosa di suo. Roberto e Mirko vanno al Luna Park. Mirko non ha i soldi per andare sulle giostre. Roberto gli paga il biglietto. Una bambina poggia una busta chiusa di patatine su una panchina e si mette a parlare con altre bambine. Roberto dice a Mirko: - Svelto, prendi le patatine, non se ne accorgerà. Io ti ho fatto il favore di pagarti le giostre, ora tu devi fare un favore a me, ho fame di patatine! Secondo te, come si comporterà Mirko? ........................................................................................................................................ ........................................................................................................................................ ........................................................................................................................................ Secondo te, se uno ti fa un favore bisogna sempre ricambiare? ........................................................................................................................................
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COSTITU ZIONE E PRINCIPI FONDAM ENTALI Il SERVIZIO NAZIONALE DELLA PROTEZIONE CIVILE Il Dipartimento della Protezione civile nasce nel 1982, in seguito alle difficoltà nell’organizzare i soccorsi in Irpinia dove c’era stato un terremoto molto forte. Ha delle competenze nazionali e internazionali. Dal 1992 il Dipartimento è il punto di raccordo del Servizio Nazionale della Protezione Civile che si occupa di dare assistenza alla popolazione in caso di grave emergenza dovuta a terremoti, alluvioni, incendi di boschi, ondate di calore, epidemie e pandemie; fornisce istruzioni su come comportarsi durante un’emergenza e dà suggerimenti per prestare assistenza ai disabili in quelle situazioni. La Protezione Civile e i suoi Volontari con coraggio, umanità e amore aiutano i cittadini in difficoltà, le persone più deboli e supportano in maniera fondamentale l’azione di Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni.
22 I Comuni sono i centri abitativi dove vivono i cittadini.
Le Province o le Città metropolitane sono insiemi di comuni vicini di cui il più importante è il capoluogo.
Le Regioni sono Enti territoriali in cui è organizzato uno Stato unito (art.5). Comprendono province o città metropolitane.
ENTALI M A D N NCIPI FO I R P E E ZION COSTITU Leggi e indica con una û se l’affermazione è vera o falsa. V
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Ogni Stato ha un proprio Servizio Nazionale della Protezione Civile e fornisce aiuti sia alla propria nazione sia alle altre nazioni. Il Servizio Nazionale della Protezione Civile è composto solo da volontari. I Volontari sono persone che aiutano le persone deboli e indifese. Il Servizio Nazionale della Protezione Civile si preoccupa di fornire aiuti in qualsiasi tipo di emergenza. Il Servizio Nazionale della Protezione Civile collabora con i Comuni, le Province e le Regioni. ê Ti è mai capitato di essere stato aiutato da qualcuno? Se sì, racconta.
No, mai.
Sì. Un giorno ........................................................................................... ........................................................................................................................................ ........................................................................................................................................ ........................................................................................................................................ ........................................................................................................................................ ê E tu usi un po’ del tuo tempo per gli altri? Chi aiuti? Cosa fai per aiutarlo/a? Confronta le tue esperienze con quelle dei tuoi compagni. ........................................................................................................................................ ........................................................................................................................................ ........................................................................................................................................ ........................................................................................................................................
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COSTITU ZIONE E DIRITTI UNO E SETTE Ho conosciuto un bambino che era sette bambini. Abitava a Roma, si chiamava Paolo e suo padre era un tranviere. Però abitava anche a Parigi, si chiamava Jean e suo padre lavorava in una fabbrica di automobili. Però abitava anche a Berlino, e lassù si chiamava Kurt, e suo padre era un professore di violoncello. Però abitava anche a Mosca, si chiamava Juri, come Gagarin, e suo padre faceva il muratore e studiava matematica. Però abitava anche a Nuova York, si chiamava Jimmy e suo padre aveva un distributore di benzina. Quanti ne ho detti? Cinque. Ne mancano due: uno si chiamava Ciù, viveva a Shanghai e suo padre era un pescatore; l’ultimo si chiamava Pablo, viveva a Buenos Aires e suo padre faceva l’imbianchino. Paolo, Jean, Kurt, Juri, Jimmy, Ciù e Pablo erano sette, ma erano sempre lo stesso bambino che aveva otto anni, sapeva già leggere e scrivere e andava in bicicletta senza appoggiare le mani sul manubrio. Paolo era bruno, Jean biondo, e Kurt castano, ma erano lo stesso bambino. Juri aveva la pelle bianca, Ciù la pelle gialla, ma erano lo stesso bambino. Pablo andava al cinema in spagnolo e Jimmy in inglese, ma erano lo stesso bambino, e ridevano nella stessa lingua. Ora sono cresciuti tutti e sette, e non potranno più farsi la guerra, perché tutti e sette sono un solo uomo. (da Gianni Rodari, Favole al telefono, Einaudi Ragazzi)
Disegna i bambini della favola.
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DIRITTI E E N O ZI COSTITU Dalla Costituzione Italiana
Prova a spiegare il titolo della favola.
Art. 3: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. Art. 8: Tutte le confessioni religiose sono ugualmente libere davanti alla legge. Art. 19: Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa…
..........................................................................
Dalla Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia
.......................................................................... Questi simboli quali religioni rappresentano?
Art. 2 Gli Stati parti si impegnano a rispettare i diritti enunciati nella presente Convenzione e a garantirli a ogni fanciullo […], senza distinzione di sorta e a prescindere da ogni considerazione di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o altra del fanciullo o dei suoi genitori […]
.......................................................................... .......................................................................... .......................................................................... Quali lingue ti è capitato di sentire parlare nella città dove vivi e nei luoghi che hai visitato? ..........................................................................
.......................... .......................... .......................... .......................... .......................... .......................... ...........................
Per la legge siamo tutti uguali! Maschi, femmine, bianchi, neri, gialli, rossi, cristiani, musulmani, buddisti, ebrei, poveri, ricchi, giovani, anziani, e lo Stato ha il compito di eliminare gli ostacoli che ci impediscono di essere veramente uguali.
...........................
Lo Stato italiano è anche uno stato laico, per questo riconosce la libertà di aderire alla religione che si sceglie o anche di non aderire a nessuna.
..........................................................................
.......................................................................... .......................................................................... Di qualche religione sapresti dire in quali luoghi e per quali motivi si riuniscono? .......................................................................... .......................................................................... ..........................................................................
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COSTITU ZIONE E DIRITTI Che cosa pensi della presenza di tante persone che provengono da nazioni o continenti diversi? ........................................................................................................................................ Come devono essere trattati i cittadini immigrati rispetto ai cittadini italiani? ........................................................................................................................................ Osserva e inserisci le parole nei riquadri scegliendo fra “equità” e “uguaglianza”.
In base alla tua esperienza, all’osservazione di ciò che ti accade intorno, alle informazioni che ascolti dal telegiornale… è possibile affermare che tutti sono considerati cittadini con pari dignità e pari opportunità? Sì
No
Non saprei
Spiega la tua risposta. ........................................................................................................................................
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DIRITTI E E N O ZI COSTITU CHE CI FACCIO QUI? Non capisco la lingua, non so come si scrive, non capisco un bel niente di come si vive. Nessuno mi bada, non mi piace il mangiare, mi prendono in giro non mi fanno giocare. Che ci faccio io qui? Mi fan sentire sciocco che ci faccio io qui, un bambino italiano… in Marocco? Janna Carioli, I sentimenti dei bambini, Mondadori Rispondi. Il bambino della poesia: è italiano è marocchino Dove si trova? si trova in Italia si trova in Marocco
Come si sente? si sente fuori posto si sente a suo agio Cosa prova a fare? cerca di adattarsi non mostra di adattarsi
Prova a pensare di essere tu al suo posto. Che cosa ti farebbe sentire meglio: un sorriso, una parola gentile? O cos’altro? ........................................................................................................................................ ........................................................................................................................................ ........................................................................................................................................
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COSTITU ZIONE E DIRITTI GIOCHI DI RUOLO In piccoli gruppi o a coppie divertiti con i tuoi compagni di classe a fare alcuni giochi che ti propongo, e al termine scambiatevi i ruoli. ü Il venditore ambulante extracomunitario e i bambini che giocano in riva al mare. ü L’extracomunitario nel parcheggio del supermercato e la signora col carrello. ü Un gruppo di clandestini su un barcone, lo scafista, la polizia, i volontari. ü Un bambino in una scuola di un paese straniero che non conosce la lingua.
Leggi, rispondi, poi discuti con i tuoi compagni. Hao è arrivato oggi in classe. I genitori hanno aperto un ristorante cinese vicino alla scuola. L’insegnante lo mette a sedere nel banco con Antonio il quale… È seccato, non gli va di stare accanto a un bambino straniero. Chiede all’insegnante dell’ora successiva se può cambiare posto.
Si sente importante: può stare accanto a un bambino diverso dagli altri. È a disagio perché pensa che i suoi compagni ora lo prenderanno in giro. È contento perché finalmente ha un compagno di banco. Pensa che potrà andare al suo ristorante a mangiare gratis.
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Andrea va a catechismo con i suoi compagni. Per strada incontra Abdul, un loro compagno di classe, figlio di genitori musulmani. Come si comporta? Abbassa la testa e finge di non vederlo. Lo saluta, ma pensa: Meno male che non sono suo amico! Pensa: Beato lui che può rimanere a giocare! Lo saluta e gli chiede se vuole andare con lui.
Lo saluta, poi dice agli altri "Peccato che non possa venire con noi!. Pensa che ognuno segue le regole della propria religione.
DIRITTI E E N O ZI COSTITU Art.4
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
STORIA UNIVERSALE In principio la Terra era tutta sbagliata, renderla più abitabile fu una bella faticata. Per passare i fiumi non c’erano ponti. Non c’erano sentieri per salire sui monti. Ti volevi sedere? Neanche l’ombra di un panchetto. Cascavi dal sonno? Non esisteva il letto. Per non pungersi i piedi, né scarpe né stivali. Se ci vedevi poco non trovavi gli occhiali. Per fare una partita non c’erano palloni: mancava la pentola e il fuoco per cuocere i maccheroni. Anzi a guardare bene mancava anche la pasta. Non c’era nulla di niente. Zero via zero, e basta. C’erano solo gli uomini, con due braccia per lavorare e agli errori più grossi si poté rimediare. Da correggere, però, ne restano ancora tanti: rimboccatevi le maniche, c’è lavoro per tutti quanti.
(Gianni Rodari, Favole al telefono, Einaudi, 1996)
Perché l’autore dice che in principio la Terra era sbagliata? E quale fu la soluzione? ........................................................................................................................................
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COSTITU ZIONE E DIRITTI DA GRANDE VOGLIO FARE Oggi il tuo lavoro è lo studio, ma come tutti i bambini hai sicuramente un sogno su cosa vorresti fare quando sarai grande per renderti utile agli altri. Racconta. ................................................................. ................................................................. ................................................................. ................................................................. .................................................................
Tante persone, tanti mestieri Il lavoro è tanto un diritto quanto un dovere. Tutte le persone lavorano non solo per guadagnare i soldi per vivere, ma anche per realizzarsi e sentire che il proprio contributo è parte del funzionamento complessivo della comunità di cui fa parte. Tra un dirigente di una scuola, un insegnante che si occupa dei bambini, un’inserviente della mensa, un ausiliario che tiene pulita la scuola, si può dire che uno o più di questi lavoratori sono inutili? Spiega la tua risposta. ........................................................................................................................................
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....................................................................................................................................... Le donne che si occupano dei lavori domestici, della cura dei figli o degli anziani della famiglia e non hanno un lavoro pagato fuori casa, pensi che svolgano un’attività da riconoscere? Spiega la tua risposta. ..................................................................... ....................................................................
DIRITTI E E N O ZI COSTITU IQBAL La storia che stai per leggere è tratta dal libro “Storia di Iqbal”. Parla di Ikbal Masih, un ragazzo pakistano che lottò per i diritti dei bambini schiavi. Fu ucciso all’età di dodici anni dalla mafia dei tappeti. Oggi è il simbolo della ribellione di tutti i bambini del mondo sfruttati e ridotti in schiavitù. Era una mattina speciale. Quando arrivavano i clienti stranieri, Hussain non poteva trattarci troppo male davanti a loro e doveva far credere che eravamo felici e contenti. «Questi sono i miei allievi,» diceva distribuendo carezze a destra e a manca. […] «qui da me imparano un lavoro onesto che permetterà loro di assicurarsi un futuro migliore, senza fame e miseria. In effetti, per me sono come dei figli». Non so se gli stranieri gli credevano o no. Gli stranieri sono gente strana. In genere erano uomini elegantemente vestiti e con gli occhi freddi, ma ogni tanto veniva anche qualche donna, qualche signora con le gambe e le braccia scoperte e i capelli profumati, che ci guardava sorridendo e diceva: «Che bei bambini!». Non lo so se eravamo cosí belli. Quella mattina, comunque, avevamo ricevuto una colazione piú abbondante del solito – e già questo ci metteva di buonumore – e potevamo ridere e chiacchierare mentre stavamo in fila in attesa di superare la tenda lercia del gabinetto – la «Porta del Paradiso» l’aveva soprannominata qualche miscredente. Le «teste di legno» avevano già fatto i loro comodi e per quel giorno, in omaggio agli stranieri, non sarebbero neanche stati incatenati e noi aspettavamo il nostro turno dandoci gli spintoni. «Buoni, bambini, buoni!»gridava la padrona, ma non suonava come una minaccia, a differenza del solito. Anche Hussain, che in genere compariva a metà mattina aggiustandosi i pantaloni, con la faccia gonfia di sonno, era già
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COSTITU ZIONE E DIRITTI
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sveglio e agitato e sudava e parlava in continuazione. Karim era terrorizzato all’idea che qualcosa potesse andare storto e che Hussain se la prendesse con lui. I tappeti che avevamo tessuto fino ad allora erano pronti nel magazzino e quelli a cui stavamo lavorando facevano bella mostra di sé sui telai. Insomma, c’era quasi aria di festa. […] Certo, nessuno immaginava quello che sarebbe successo. Iqbal non era in fila con noi, se ne stava accanto al suo telaio, ma nessuno ci faceva caso. […] Ricordo Hussain, che andava su e giú lungo la nostra fila, eccitato e nervoso. Ricordo come si fermò di colpo, come smise di agitare le mani e sbiancò in volto. Guardava qualcosa alle nostre spalle. Ricordo i suoi occhi dilatati e la sua bocca, con i denti anneriti dal tabacco, che si apriva lentamente. Ci girammo tutti assieme, come se una grande mano ci avesse afferrato e costretto a ruotare la testa. Non dimenticherò mai piú la scena. Iqbal era in piedi accanto al suo posto di lavoro. Dietro di lui c’era il tappeto, quel meraviglioso tappeto di un azzurro che non si era mai visto, con un complicato disegno floreale, ed era perfetto. Iqbal ne aveva completato quasi un terzo, aveva lavorato meglio e piú velocemente di quanto avrebbe saputo fare chiunque altro. Gli stranieri sarebbero impazziti per un tappeto cosí. Iqbal era pallido anche lui, ma meno di Hussain Khan. Prese il coltello che usavamo per tagliare le filacce dei nodi, lo alzò sopra la testa, ci guardò tutti, uno per uno, si girò con calma e tagliò il tappeto dall’alto in basso, proprio a metà. «No,» pensai, «non farlo!» Sentimmo distintamente, nel silenzio che era calato nel laboratorio, lo sstrappp dei fili recisi. Hussain Khan urlò come un maiale ferito. La padrona urlò. Karim urlò, perché lui faceva tutto quello che facevano i padroni. Li vedemmo correre attraverso il laboratorio. […] Prima che potessero afferrarlo e disarmarlo, Iqbal aveva usato altre due volte il coltello e adesso
DIRITTI E E N O ZI COSTITU il tappeto piú bello del mondo era un ammasso di lana sporca sulla terra rossa del pavimento. Poi, altrettanto all’improvviso, calò il silenzio e sembrava che non dovesse finire piú. […] Hussain Khan era in piedi davanti a Iqbal e lo dominava con la sua mole. Era rosso in viso e le vene del collo erano gonfie come se stessero per scoppiare. Stringeva in mano il coltello che aveva tolto a Iqbal e per un terribile momento pensammo tutti: «Lo ammazza!». La padrona singhiozzava, raccoglieva i pezzi del tappeto e li ripuliva dalla polvere rossa, come se fosse stato possibile, per un miracolo, rimetterli assieme. Karim si prese la testa tra le mani, disperato, neanche fosse stata roba sua. «Maledetto,» sibilò Hussain, «maledetto! Me l’avevano detto che eri un ribelle, un traditore. Me l’avevano detto: Hussain non ti fidare! È una vipera. Un serpente velenoso. Un ingrato. E io, sciocco e cieco, che pensavo… Me la pagherai, oh, se la pagherai». «Nella Tomba,» ululò la padrona, «gettalo nella Tomba e non farlo uscire piú!» Rispondi. Chi è Iqbal?
Rid. Francesco D’Adamo, Storia di Iqbal, Einaudi Ragazzi
........................................................................................................................................ Chi è Hussain? ........................................................................................................................................ Che cosa fa Iqbal con il suo coltello e perché? ........................................................................................................................................ Come ti immagini la “Tomba”? ........................................................................................................................................
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COSTITU ZIONE E DIRITTI Chi è il narratore di questa storia? ........................................................................................................................................ Chi è il protagonista di questa storia? ........................................................................................................................................ Dividetevi in gruppi e provate a scrivere un messaggio destinato a uno dei visitatori stranieri del laboratorio dei tappeti, descrivendo in quali condizioni vengono realizzati. ........................................................................................................................................ ........................................................................................................................................ ........................................................................................................................................ ........................................................................................................................................ ........................................................................................................................................ Fame o lavoro minorile? In molti Paesi sottosviluppati gli adulti ricevono paghe molto basse per il lavoro che svolgono. Per questo motivo è necessario che anche i bambini vadano a lavorare per potersi procurare il cibo e aiutare o sfamare la famiglia.
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Sfruttamento o prodotti più costosi? Per produrre prodotti a basso costo, molti industriali italiani o di altri Paesi sviluppati, aprono fabbriche in Paesi dove non ci sono diritti, dove non c’è rispetto per l’ambiente, dove si sfruttano i lavoratori. Quando i prodotti arrivano sul mercato, la gente è contenta di comprare prodotti a basso costo e non pensa a cosa c’è dietro quel risparmio.
DIRITTI E E N O ZI COSTITU LO SAI CHE…
I palloni di cuoio della Nike, qualche anno fa venivano prodotti da bambini anche di soli quattro anni. La Nike dopo la denuncia dovette impegnarsi a non affidare più la produzione a fabbriche che sfruttano il lavoro minorile e anche ad aprire delle scuole.
Tu cosa proporresti per impedire lo sfruttamento? ...................................................................................................................................... ...................................................................................................................................... ...................................................................................................................................... ...................................................................................................................................... ...................................................................................................................................... L’UNICEF Da sempre l'UNICEF combatte la piaga del lavoro minorile. Più di 150 milioni di bambini nel mondo vengono sfruttati nel lavoro. Vivono una vita senza istruzione, senza gioco e con gravi rischi per la loro salute mentale e fisica. Il fenomeno del lavoro minorile è concentrato soprattutto nelle aree più povere del pianeta. Tuttavia, non mancano casi di bambini lavoratori anche nelle aree marginali del Nord del mondo.
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COSTITU ZIONE E DIRITTI ALBERTO Mi chiamo Alberto e ho 9 anni. Lavoro in un’officina a Napoli; qui lavorano molti altri bambini come me. Il lavoro non è molto difficile da imparare e poi… costiamo di meno. Ho cinque sorelle: anche loro lavorano per aiutare i nostri genitori a nutrirci. Alcune in una fabbrica di scarpe, altre come cameriere tuttofare. La sera sono così stanco che, dopo aver mandato giù la cena, crollo dal sonno. (da Amnesty International, Il grande libro dei diritti dei bambini, Sonda)
Dove vive Alberto? ........................................................................................................................................ Quanti anni ha? ........................................................................................................................................ Va a scuola? ...................................................................................... Che cosa fa? ...................................................................................... Per quale motivo? ......................................................................................
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Quali diritti gli vengono negati? ...................................................................................... ....................................................................................................................................... Trovi corretto che i suoi genitori mandino lui e le sue sorelle a lavorare? Scrivi cosa pensi al riguardo. ........................................................................................................................................ ........................................................................................................................................
DIRITTI E E N O ZI COSTITU VORREI DIRE LA MIA… Al mondo ci sono tanti bambini che non hanno la possibilità di vivere in un ambiente sereno e di essere amati, e ce ne sono tanti, come te e i tuoi compagni che hanno una casa, una famiglia, possono andare a scuola, giocare, divertirsi. Ma anche loro hanno qualcosa da dire sui loro diritti. Leggi i racconti e discuti con i tuoi compagni. Quando la sera mio padre torna dal lavoro, dobbiamo fare tutti silenzio. La mamma dice che è stanco. Ogni volta accende la televisione e si mette a tavola da solo. Se voglio dire qualcosa, mi dice: «Stai zitto, vai a giocare in cameretta!» Non posso mai parlare, per i miei genitori dico solo stupidaggini, invece non è vero, io vorrei raccontare le cose che ho fatto a scuola… (Alessio) Quando gioco devo stare attenta a non far cadere nulla a terra, papà mi dice che disturbo la signora del piano di sotto. Un giorno giocavo sul tappeto con la palla di stoffa, la lanciavo, la riprendevo, facevo una giravolta, la rilanciavo e la riprendevo… Saltavo e cantavo una filastrocca. Papà mi ha detto: «Basta, dai fastidio!» «Che noia! Non si può mai giocare in santa pace…» ho risposto. «Se hai finito i compiti, vai a guardarti i cartoni alla TV!» Ci sono andata per non prenderle, ma io volevo giocare sul tappeto con la palla… (Mariateresa)
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COSTITU ZIONE E DIRITTI Un giorno a tavola, parlavo e ridevo ad alta voce con mia sorella e ci facevamo degli scherzi. La mamma mi ha dato un ceffone. Io mi sono messa a piangere. «Stasera lo dico a papà!» ho urlato. «Se ti permetti, ti dò il resto!» Quando papà è tornato, non gli ho detto niente per paura di prendere altre botte… (Francesca) Rispondi. Quale diritto viene negato ad Alessio? Il diritto di parlare. Il diritto di giocare.
Il diritto di essere rispettato. Quale diritto viene negato a Mariateresa? Il diritto di parlare. Il diritto di giocare.
Il diritto di essere rispettata.
C = C = A = A = S = S = A = A =
Quale diritto viene negato a Francesca? Il diritto di parlare. Il diritto di giocare.
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Il diritto di essere rispettata. Associa alle lettere che compongono la parola C A S A quattro parole che formino una frase di senso compiuto come negli esempi, poi condividi le frasi con i tuoi compagni.
C= CON (G LI) A= A MICI
S= STIA MO A= ASSIEM E
C= C’È A= ARMON
IA
S= SE CI A= A MIA M O
DIRITTI E E N O ZI COSTITU Ci penso un po'!
. Diritti o..
Cap ricci?
Quando pensi ÂŤIo ho il diritto di...Âť, sei sicuro che non si tratti di un capriccio? Colora di verde i quadratini dei diritti da difendere e di rosso i quadratini dei capricci da bambini viziati. Poi confronta le tue risposte con la Convenzione dei Diritti dei bambini che trovi in ultima pagina e discutine con i compagni.
Ho il diritto di esprimere i miei pensieri e le mie emozioni. Ho il diritto di essere difeso contro qualsiasi violenza. Ho il diritto di essere curato se sono malato. Ho il diritto di essere nutrito in modo adeguato. Ho il diritto di rifiutare il pasto che mi è stato preparato. Ho il diritto di praticare la religione che scelgo. Ho il diritto di non andare a scuola, se non ne ho voglia. Ho il diritto di non aiutare i miei genitori nelle piccole faccende di casa. Ho il diritto di non essere rimproverato quando faccio i capricci. Ho il diritto di imparare a leggere e a scrivere. Ho il diritto di non essere sfruttato nel lavoro. Ho il diritto di andare a dormire tardi la sera. Ho il diritto di guardare sempre quel che voglio alla tv. Ho il diritto di non ubbidire e non ascoltare i consigli degli adulti.
Ho il diritto di non fare i compiti per casa.
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COSTITU ZIONE E SVILUPPO SOSTEN IBILE Art.9
La repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
SE FACCIO CAPISCO Un proverbio cinese dice: “Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco.” Per questo i nostri insegnanti ci portano spesso in giro, dicono che "se facciamo capiamo" il mondo che ci circonda. A noi piace molto uscire, visitiamo luoghi belli e ogni volta facciamo laboratori interessanti e impariamo nuove cose. Un giorno siamo stati alla mostra di Van Gogh e, subito dopo, abbiamo fatto un divertente laboratorio di arte. Attraverso pennelli, schede e filmati ci hanno spiegato e fatto comprendere il punto di vista artistico, storico e geografico di quello che avevamo visto. Conservo ancora il mio capolavoro appeso nella mia cameretta!
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ü Procurati qualche fotografia di una tua visita a un monumento, una mostra, un tesoro ambientale o bene culturale che hai visitato. In classe parlate dell’esperienza fatta, dividendovi in gruppi di 4-5 bambini, poi predisponete un cartellone con la tecnica del collage e presentatelo agli altri compagni.
TENIBILE S O S SVILUPPO E E N O ZI COSTITU Lo Stato italiano, si impegna per lo sviluppo della cultura e per favorire la ricerca scientifica. Lo fa perché la società italiana migliori attraverso una sempre maggiore conoscenza e progresso tecnologico. Per fare ciò, emana leggi per proteggere sia l’ambiente che le bellezze artistiche e storiche presenti nelle città. Cioè tutto quello che viene definito “patrimonio storico e artistico” o anche “beni culturali".
Il Duomo di Milano
Il Colosseo di Roma
La Torre di Pisa
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La Mole Antonelliana di Torino
La Reggia di Caserta
COSTITU ZIONE E SVILUPPO SOSTEN IBILE Segna con una û i beni da tutelare che fanno parte del territorio. Un parco naturale. Un fiume. Una cattedrale. Un museo. Un palazzo antico. Un monumento. Una spiaggia libera. I giardini del tuo quartiere. Quali sono, secondo te, i beni ambientali e culturali da proteggere nel luogo in cui vivi? ........................................................................................................................................ Da quali pericoli sono da proteggere? ........................................................................................................................................ L’ambiente è rispettato o presenta i segni dell’inquinamento o del degrado? ........................................................................................................................................ Sei ai giardini, ti accorgi che una bambina più piccola di te sta rovinando la corteccia di un albero. Tu come ti comporti? Pensi: tanto è una cosa che non mi riguarda. Lo dici subito ai suoi genitori. Pensi: speriamo che la veda qualcuno, e ti allontani.
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Avvisi il custode dei giardini. Pensi: povero albero! Poi ti giri e ti allontani. Ti avvicini e le chiedi se vuole essere aiutata a scortecciare l’albero. Se vuoi diventare un bravo cittadino, ricorda di guardare i beni comuni (tutto ciò che appartiene alla natura o all’ambiente dove vivi) o i beni di altre persone, con lo stesso interesse che hai per i tuoi beni personali (giocattoli, cameretta, libri, vestiti…).
TENIBILE S O S SVILUPPO E E N O ZI COSTITU UNA QUESTIONE DI CIVILTÀ L’acqua non è un privilegio, ma è un diritto. Ogni giorno usiamo l’acqua per fare tante cose, a volte la usiamo bene, altre volte la sprechiamo. L’acqua, però, è un bene che non è illimitato e anche se tanti credono il contrario, l’acqua può esaurirsi. Circa due miliardi di persone al mondo dispongono soltanto di acqua infetta. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) afferma che ogni giorno queste persone possono contrarre malattie contagiose che si sviluppano a causa delle scarse condizioni igieniche. Cosa si può fare per i Paesi che vivono con questo problema? Non è possibile risolvere un problema così grande, ma possiamo vivere con altruismo e solidarietà partecipando, per esempio, a qualche raccolta fondi per fare costruire pozzi o fontane nei Paesi che vivono con questo problema. Inoltre dobbiamo evitare lo spreco: è una questione di civiltà. Cosa possiamo fare a casa? Intervista i tuoi genitori sulle loro abitudini. Quando mi rado la barba, uso una bacinella per risciacquare il rasoio. Apro il rubinetto dell’acqua il meno possibile.
Quando lavo i piatti, metto l’acqua in una bacinella o nel lavello e chiudo l’acqua ogni volta che interrompo il risciacquo.
Mentre ci insaponiamo sotto la doccia, non lasciamo scorrere l’acqua.
Uso la lavastoviglie o la lavatrice solo a pieno carico.
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COSTITU ZIONE E SVILUPPO SOSTEN IBILE LA SALUTE DELL’ARIA Ecco una frase che sarebbe meglio non dire se si abita in città dove l’aria spesso è poco respirabile perché è una miscela di gas prodotti dagli scarichi di automobili, dall’uso di combustibili per il riscaldamento delle case, dai fumi e dai vapori che escono dalle fabbriche. Se vogliamo rendere l’aria della città più respirabile, tutti nel nostro piccolo possiamo e dobbiamo fare qualcosa. Ma come possiamo migliorare la salute dell’aria che respiriamo? Beh, per spostarsi sarebbe bene utilizzare i mezzi pubblici, usare la bicicletta, o andare a piedi; nelle abitazioni non serve utilizzare il riscaldamento a temperature elevate per tenere caldi gli ambienti. È bene evitare la dispersione di calore, tappare gli spifferi, e aprire le finestre per i ricambi d’aria degli ambienti quando il riscaldamento è spento. Andiamo, facciamo due passi e prendiamo una boccata d’aria!
Chi dei due ha ragione? Indica con una û.
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Bisogna dotare le fabbriche di filtri per depurare i fumi di scarico. Usare i mezzi pubblici per gli spostamenti. Accendere il riscaldamento per meno ore ed evitare dispersioni di calore!
Bisogna chiudere tutte le fabbriche, soprattutto quelle situate in città. Bisogna andare tutti a piedi. Fare a meno del riscaldamento nelle case, nei luoghi di lavoro, nelle scuole!
TENIBILE S O S SVILUPPO E E N O ZI COSTITU Segna con una û per completare le frasi. 1.
L’aria che respiriamo in città è… spesso inquinata e poco respirabile.
pulita, ma solo la notte quando non c'è traffico.
2.
Contribuire alla salute dell’aria è… un dovere del cittadino.
una scelta facoltativa.
3.
Possono contribuire alla salute dell’aria: solo le persone adulte.
tutti, adulti e bambini.
4.
Prendere una boccata d’aria significa:
uscire all’aperto per respirare aria fresca. 5. 6.
uscire di casa e respirare con la bocca aperta per fare entrare più aria.
A cosa serve accendere il riscaldamento per meno ore? serve solo a risparmiare la bolletta. serve a evitare gli sprechi e a migliorare la qualità dell’aria. Nella tua città ci sono le piste ciclabili? Sì. No.
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COSTITU ZIONE E SVILUPPO SOSTEN IBILE IL VALORE DEGLI ALBERI Gli alberi sono molto importanti per gli animali: alcuni si nutrono delle foglie e dei frutti, altri si cibano del legno del fusto o delle radici. Gli animali utilizzano il tronco degli alberi come rifugio, trovando in esso tane e nascondigli. C’è anche chi la propria abitazione se la costruisce da solo, a suon di becco: si tratta del picchio. Il suo nido, scavato nel legno, è comodo e accogliente; quando il picchio lo abbandona per cercare un posticino migliore, ci sono subito molti pretendenti pronti a prenderne possesso. (Opuscolo Un sentiero per tutti… i sensi, a cura dell’Ente Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna)
In questo testo molto breve sono trattati tre argomenti. Abbina i paragrafi a ciascun sottotitolo.
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Gli abitanti degli alberi
Il costruttore di tane
Alberi per nutrirsi
TENIBILE S O S SVILUPPO E E N O ZI COSTITU FORESTE, TERRITORIO, BIODIVERSITÀ Le foreste sono un’importante risorsa naturale in quanto costituiscono l’habitat di oltre l’80% di tutte le specie viventi terrestri e tantissime persone dipendono dalle foreste per il loro sostentamento. Negli ultimi decenni l’uomo ha trasformato troppe aree forestali in terreni a uso agricolo. Lo stato del suolo è un fattore fondamentale per la vita degli esseri viventi. Nel mondo, una parte del terreno agricolo ha il suolo in parte deteriorato e non più coltivabile. Ciò comporta un impoverimento di una parte della popolazione mondiale. Questo fenomeno è dovuto in gran parte a processi indotti dall’uomo tra cui la desertificazione, la deforestazione, la gestione impropria del suolo, l’espansione e l’urbanizzazione delle terre coltivate. Si chiama “San Francesco” l’operazione del WWF italiano per tutelare e ripopolare l’Italia con esemplari di lupo. Oggi grazie a programmi di reinserimento sembra in crescita, ma in passato si era arrivati anche a una popolazione di soli 500 esemplari.
La biodiversità sta diminuendo più rapidamente che in qualsiasi altro momento della storia umana. Attualmente delle 8.300 specie di animali conosciute, circa l’8% si è estinto e il 22% è a rischio di estinzione. Le cause principali di questo fenomeno sono la perdita dell’habitat dovuta all’agricoltura intensiva, la deforestazione, il cambiamento climatico e la diffusione di specie invasive provenienti da altri ambienti.
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COSTITU ZIONE E SVILUPPO SOSTEN IBILE L’uomo non può vivere da solo, fa parte dell’ambiente in cui è inserito e da questo trae tutto ciò di cui ha bisogno, dal cibo che mangia all’ossigeno che respira. Se l’ecosistema si degrada, la vita animale e vegetale ne patisce e ne patiamo anche noi che ne facciamo parte. Nonostante questo, l’attività umana continua a erodere la salute degli ecosistemi da cui dipendono tutte le specie. Cosa fanno i Paesi del mondo Molti Paesi stanno adottando misure per conservare, ripristinare e fare un uso sostenibile delle risorse naturali: la perdita di foreste sta rallentando, la protezione delle aree chiave per la biodiversità è salita notevolmente, la vegetazione delle aree montane si è estesa e maggiori investimenti promuovono la protezione della biodiversità. Che cosa possiamo fare noi È necessario cambiare mentalità e passare da una visione EGO a una visione ECO del mondo alimentando la cultura del rispetto della natura e degli animali, del risparmio, del consumo misurato, dell’accortezza nell’uso delle cose.
48 Sai cos’è l’agricoltura a Km 0? È la spesa fatta direttamente dai piccoli produttori agricoli con risparmio sui costi di trasporto e minor emissione di anidride carbonica, fondamentale per il sostegno ambientale.
TENIBILE S O S SVILUPPO E E N O ZI COSTITU PICCOLI GESTI, GRANDI RISPARMI Colora di azzurro i quadratini dei comportamenti corretti e di rosso quelli dei comportamenti scorretti. 1.
Utilizzare matite e colori fin quando è possibile.
2.
Buttare i rifiuti dove capita.
3.
Tenere puliti i parchi e i boschi.
4.
Usare il secchio per lavare l’auto.
5.
Usare pesticidi in agricoltura.
6.
Spegnere la luce quando si esce dall’aula.
7.
Sprecare fogli di carta.
8.
Comprare prodotti da agricoltura a km 0.
9.
Lasciare il rubinetto dell’acqua aperto mentre si lavano i denti.
10. Usare i fogli di carta riciclati. 11. Lasciare la luce accesa quando si passa da un ambiente all’altro. 12. Attivare iniziative di volontariato per sostenere la biodiversità e salvare vite di specie animali in pericolo e in via di estinzione. 13. Tenersi informati attraverso la tv, il web, le riviste e i giornali. Riprendi i numeri davanti ai comportamenti corretti e decifrali con il codice qui sotto, e scopri lo slogan! 1. 2. 3. 4. 5.
→ W 6. → T 11. → M → F 7. → N 12. → R → L 8. → E 13. → A → A 9. → Z → S 10. → R
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COSTITU ZIONE E SVILUPPO SOSTEN IBILE FELICE GIORNATA DELLA TERRA! La nostra Terra ha una Giornata speciale. È come festeggiare un compleanno. La Giornata della Terra (Earth Day), si celebra ogni anno il 22 aprile ed è la più grande manifestazione ambientale del mondo. Celebriamo la Giornata della Terra per ricordarci che dobbiamo avere cura del nostro Pianeta e che è nostro dovere proteggerlo. − Felice Giornata della Terra!
Inventa un logo per la Giornata della Terra.
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TENIBILE S O S SVILUPPO E E N O ZI COSTITU SALVIAMO LE API! Le api fanno molto più del miele. Il ruolo delle api è fondamentale per la produzione alimentare e per l’ambiente. Purtroppo rischiano di scomparire a causa di alcuni pesticidi usati in agricoltura. La battaglia per salvare le api è condotta da Greenpeace, un’associazione nonviolenta. I cittadini che ne fanno parte si definiscono i guerrieri della pace. Le persone che fanno parte di Greenpeace fanno campagne per proteggere l’ambiente, promuovere la pace e incoraggiare le persone a cambiare abitudini, perché pensano che questo fragile Pianeta merita una voce. Greenpeace utilizza azioni dirette per denunciare i problemi ambientali e promuovere alternative per un futuro verde e di pace.
AIUTACI A NON SCOMPARIRE
51 Ricerca in Internet informazioni sull’utilità delle api e, con i tuoi compagni, crea una pubblicità per un sistema alimentare ecologico e sostenibile.
INQUIN AM
ENTO A MBIENTA LE
IL PARCO SAN FELICE
Il Parco San Felice ha un bel nome. Su un grande cartello all’ingresso c’è scritto che è stato realizzato dal Comune qualche anno fa con i fondi dell’Unione Europea. Peccato che da un po’ di tempo si trovi in stato di abbandono. Quando era pulito era sempre pieno di bambini che giocavano, giovani, anziani seduti sulle panchine, sportivi che correvano intorno. Ora praticamente per le condizioni in cui si trova, non va più nessuno, solo padroni con i cani. Così, sabato scorso, con un gruppo di giovani volontari del “Circolo Ambiente” di zona abbiamo deciso di metterci al lavoro per risistemare questo spazio verde.
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Una volta sul posto ci è sembrato quasi naturale ripulirlo. Era davvero mal messo. Abbiamo raccolto i rifiuti separando le bottiglie di vetro da quelle di plastica, le lattine e le cartacce, per ridare un aspetto dignitoso a questo spazio verde. A dare una mano c’erano anche alcune mamme e dei papà. Qualcuno ha anche portato un contenitore ad hoc con sacchetti per la raccolta delle deiezioni dei cani. Tra i più volonterosi, qualcuno ha proposto di continuare a mantenere la cura del parco. I miei genitori hanno detto che naturalmente sarà necessario prendere accordi con l’amministrazione comunale. Abbiamo già pronto uno slogan: “Se Parco San Felice mantieni pulito, giocare potrai all’infinito!” Pulire e dare un aspetto dignitoso a questo parco è stato un piccolo gesto di omaggio e riconoscenza a chi ce lo ha donato!
IENTALE MB A ENTO M A N I U INQ Rispondi. Come valuti l’iniziativa di questi ragazzini con i giovani volontari e le loro famiglie? ........................................................................................................................................ A te è mai capitato di partecipare alla pulizia di uno spazio verde o di un qualsiasi spazio pubblico? Se sì, in quale occasione? ........................................................................................................................................ Quando sei fuori casa, dopo aver bevuto un succo di frutta, se non trovi un cassonetto di rifiuti nelle vicinanze, dove butti il contenitore? Puoi dare più risposte.
Per terra, per strada pensando che, tanto, passerà l’operatore ecologico.
Lo schiaccio e lo metto in tasca, per poi buttarlo non appena vedo un cassonetto dei rifiuti.
Lo tengo in mano fino a che non arrivo a casa e lo butto nel contenitore per la plastica.
Lo metto in un sacchetto che mi porto dietro e lo butto quando arrivo a casa.
Sei in viaggio con la tua famiglia. Fate una sosta per mangiare in un’area da picnic. Ti accorgi che il terreno è cosparso di cartacce, sacchetti, bicchieri e piatti di plastica usati, lattine e bottigliette vuote, lasciati dalla gente che si è fermata lì prima di voi. Vicino c’è un cassonetto dei rifiuti. Tu cosa pensi?
Vorrei cercare un posto più pulito!
Ma che maleducati, quelli che hanno lasciato questo sporco!
Bene, possiamo anche giocare a calcetto con i barattoli vuoti!
Che indecenza: prima di mangiare sarà meglio dare una ripulita!
Invierò una lettera al sindaco del Comune.
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INQUIN AM
ENTO Acus tico
SUONI E RUMORI Quali suoni e rumori sentiamo a scuola? - chiede l’insegnante di musica. Ed ecco subito tante mani alzate. - Il volume delle voci dei bambini a mensa è sempre troppo alto, mi fa venire mal di testa... - brontola come al solito Camilla. - Io sento solo il suono dolce della campanella della ricreazione! - esclama Francesco, facendo ridere tutti. - Le voci dei bambini che prolungano la ricreazione mentre noi riprendiamo la lezione è davvero insopportabile! protesta Alex. - E che dire allora delle urla dei bimbi dell’infanzia quando giocano in cortile e noi studiamo o quando cantano a squarciagola in fila al bagno? - aggiunge Luca. - A me piace il suono della voce della maestra Anna quando ci legge i racconti, - interviene dolcemente Stefania. - A noi piace molto recitare poesie con i sottofondi musicali suonati al pianoforte dal maestro, - dicono Margherita, Davide e Greta. - Io sento come un ronzio nelle orecchie quando certi spostano le sedie e le fanno stridere, - si lamenta Edoardo. - A me viene la pelle d’oca e un terribile fastidio ai denti, quando la maestra Patrizia fa stridere il gesso sulla vecchia lavagna nera, - conclude Martina.
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Rispondi. Quando tu ascolti un suono gradevole, quali emozioni e sensazioni provi? ........................................................................................................................................ Quali emozioni e sensazioni provi, quando tu ascolti un suono/rumore sgradevole? ........................................................................................................................................
tico cus A TO AMEN INQUIN Quali disturbi alla salute avverti? Mal di testa Ronzio alle orecchie Pelle d’oca …………………………………………………. Quali difficoltà avverti nella convivenza? Difficoltà ad ascoltare Difficoltà di attenzione ………………………………………………….
Pensi che i personaggi del racconto possano trovare dei rimedi per star bene? Sì
No
Non so
Per ciascun problema emerso individua delle possibili soluzioni e ipotizza chi deve farsene carico (la singola persona, tutti insieme, l’insegnante, il personale ausiliario, la segreteria, il dirigente). Problema Volume alto delle voci a mensa.
Possibile soluzione
Chi lo risolve
............................................. .............................................
Volume alto delle voci nei ............................................. ............................................. bagni. Voci di bambini in ricreazione.
............................................. .............................................
Voci dal cortile di bimbi dell’infanzia.
............................................. .............................................
Stridio delle sedie.
............................................. .............................................
Stridio del gesso sulla vecchia lavagna.
............................................. .............................................
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inquina m
ento lu minoso
TROPPE LUCI! Devi sapere che, come per i suoni, ci sono luci gradevoli e luci che danno fastidio. Hai mai sentito parlare di inquinamento luminoso? Quali rimedi ai fastidi e agli sprechi? In casa Quando esci da una stanza lasci accesa la luce?
Mai
Qualche volta
Sempre
Quando finisci di giocare alla play-station lasci accesa la TV?
Mai
Qualche volta
Sempre
Quando finisci di utilizzare il computer lo lasci in stand-by?
Mai
Qualche volta
Sempre
Qualche volta
Sempre
Qualche volta
Sempre
Apri di continuo il frigorifero?
Mai
Sali a piedi o usi l’ascensore?
Mai
Per strada
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Dopo la mezzanotte i lampioni sono tutti accesi. Dopo la mezzanotte i lampioni accesi sono alternati. Per evitare lo spreco, in casa, nelle scuole, nei negozi, negli uffici e per le strade è bene utilizzare lampade a basso consumo energetico e spegnere sempre le luci superflue.
TARE N E M I L A IONE EDUCAZ AL SUPERMARKET Al sabato facciamo la spesa. Posso mettere nel carrello tutto quello che voglio. L’importante è stare attenti ad alcune cose: la data di scadenza, gli ingredienti e la confezione. È divertente girare tra gli scaffali del supermarket e fare acquisti, anche se qualche volta mi annoio. Per prima cosa guardo subito le etichette sulle confezioni delle merendine, dei biscotti, delle patatine, dei succhi di frutta, della cioccolata: i miei genitori vogliono solo ottimi prodotti. Anche a scuola c’è un laboratorio in cui giochiamo al mercato. Lì i soldi sono finti e la roba che si compra non si mangia. Rispondi. Ti capita di accompagnare i tuoi genitori a fare la spesa? Sempre
Qualche volta
Mai
Quando fanno la spesa comprano… Quello che trovano più appetitoso e bello. Il prodotto meno caro. Quello che fa bene alla salute.
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I tuoi genitori leggono le etichette dei prodotti? Sempre
Qualche volta
Mai
Non lo so
Mai
Non ci faccio caso
Tu leggi le etichette quando compri qualcosa? Sempre
Qualche volta
EDUCAZ IONE AL IMENTAR E L’ETICHETTA ALIMENTARE L’etichetta alimentare è posta sulla confezione e riporta alcune informazioni obbligatorie del prodotto. Nell’ambito dei paesi dell’Unione Europea i produttori devono adottare norme analoghe. Ecco alcune informazioni obbligatorie riportate sull’etichetta: 1. il nome del prodotto; 2. l’elenco degli ingredienti; 3. la quantità netta contenuta nella singola confezione venduta; 4. la data di scadenza o la dicitura «Da consumarsi preferibilmente entro il...»; 5. il nome e la sede del produttore o del confezionatore; Per acquisti alimentari sicuri segui queste semplici regole: 1. leggi bene l’etichetta; 2. controlla la scadenza; 3. verifica che la confezione non presenti rigonfiamenti, perforazioni e che quindi sia integra; 4. verifica che nei prodotti sottovuoto non sia entrata aria; 5. verifica se i prodotti sono ben protetti dalla pellicola; 6. verifica se i venditori rispettano le norme igieniche.
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Sicurezza sanitaria Le norme igieniche hanno un ruolo molto importante nell’alimentazione. Il loro rispetto è fondamentale non solo da parte dei venditori, ma anche dei consumatori. Per una corretta igiene, i consumatori devono indossare i guanti monouso quando, ad esempio, scelgono dalle cassette la frutta o la verdura non confezionata. Non è rispettoso degli altri toccare prodotti che non si devono acquistare.
TARE N E M I L A IONE EDUCAZ MUSEI… APPETITOSI I musei del pane sono tra i tanti musei del gusto presenti in Italia. Sono allestiti in diverse sale: quella dei cereali, materia prima per preparare i diversi pani del mondo; quella dove sono esposte talvolta centinaia di varietà di pani prodotti nella regione dove si trova il museo, pani provenienti dalle regioni italiane, o ancora pani di molti paesi europei ed extraeuropei. Di solito sono allestiti secondo lo stile casa-museo: durante la visita sembra di fare un tuffo nel passato quando si percorrono le stanze arredate secondo i tempi o ci si trova davanti alle antiche attrezzature che servivano per la produzione del pane. In alcuni sono esposte composizioni di pani artistici realizzate da abili maestri panificatori. Rispondi. Hai mai sentito parlare dei musei del gusto?
Sì
No
Ne hai mai visitato uno con la tua famiglia o con la scuola?
Sì
No
Questi musei esistono su tutto il territorio nazionale. Sono nati con l’obiettivo di educare a mangiare bene e in modo sano. I musei del gusto raccontano la storia dei prodotti tipici e tradizionali della gastronomia regionale. Si scoprono così le diverse fasi di lavorazione, preparazione e conservazione di cibi e bevande. Se ti incuriosiscono, fai una ricerca in Internet da solo o con i tuoi compagni.
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EDUCAZ IONE AL IMENTAR E MAL…NUTRIRSI La malnutrizione è una malattia sociale che non riguarda solo i Paesi poveri. Ha molte facce, per esempio se un bambino consuma alimenti di scarsa qualità nutrizionale è malnutrito e diventa obeso. Leggi e inserisci i seguenti termini al posto giusto. sano e forte ndine mere frutta fres ca e yogurt
equilibrata succh i beva di frutta e nde g assat e
Per crescere ........................................................................ hai bisogno di nutrirti con una dieta .........................................., fare giochi all’aperto e tanta attività fisica. Cerca di evitare spuntini con troppe................................................................. gelati, .............................................................. Scegli ...................................................a casa e a scuola. Osserva l’immagine e rispondi: Seguire una dieta equilibrata significa… Consumare alimenti ricchi di proteine. Consumare alimenti ricchi di grassi vegetali. Consumare alimenti ricchi di grassi animali. Consumare sostanze nutritive di cui ogni organismo ha bisogno in base all’età e all’attività fisica che svolge. A cosa porta un’alimentazione non equilibrata o scorretta?
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........................................................................................................................................ Quanti pasti consumi al giorno? E quanti spuntini fai? ........................................................................................................................................ Quali cibi preferisci? ........................................................................................................................................ Ci sono cibi che non ti piacciono e mangi solo perché sei costretto? ........................................................................................................................................
TARE N E M I L A IONE EDUCAZ COME NATURA VUOLE La pioggia scende e ci toglie la sete, il sole lentamente ci matura, siamo ricchezze vive e segrete dentro la terra scura: migliaia, anzi milioni, anzi miliardi di cose sostanziose e colorate, che alla luce del sole, come natura vuole, potranno esser mangiate. Il mondo è un frutto tondo Fatto di molti frutti, che vanno seminati, amati e coltivati, e dopo, cotti o crudi, sono foody! La terra è un gran pallone di campagna, il sole la riscalda e dà la luce la pioggia fresca la disseta e bagna, e poi, ecco, produce migliaia, anzi milioni, anzi miliardi, di cose nutrienti e colorate, che alla luce del sole, come natura vuole, potranno esser mangiate.
Roberto Piumini, da Foody come natura vuole, Sillabe
Quali sono le cose nutrienti e colorate di cui si parla? Fai l’anagramma, scoprilo e scrivilo sotto. T R A T U F E D E E
A
R
V
U
R
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EDUCAZ IONE AL IMENTAR E IN PANCIA UN ARCOBALENO La frutta e la verdura sono di tutti i colori: giallo, arancione, rosso, viola, verde, bianco. Contengono vitamine preziose per la tua crescita, la loro mancanza provoca malattie.
Tra gli alimenti elencati segna quelli più ricchi di vitamine.
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Verdura cotta
Frutta fresca
Insalata
Salumi
Burro
Formaggio
Frutta cotta
Merendine
I cibi possono essere di origine vegetale o animale. Nell’elenco che segue circonda di verde tutti i cibi di origine vegetale come ad es. i piselli e di rosso tutti i cibi di origine animale come ad es. il burro . Bevanda di soia – latte – bevanda di riso – pollo – finocchi – lenticchie – tonno – piselli – formaggio – cotoletta di soia – olio d’oliva – spaghetti di soia – riso bianco – uova - farina – bastoncini di pesce – burro – ceci – insalata – pomodori – yogurt – prosciutto – pane – tè – marmellata.
TARE N E M I L A IONE EDUCAZ LA GIORNATA INTERNAZIONALE DELL’ALIMENTAZIONE L’alimentazione è un bisogno fondamentale dell’uomo. Al mondo ci sono bambini che mangiano troppo, altri ancora che mangiano cibi non nutrienti, altri ancora non hanno cibo a sufficienza e muoiono di fame. La malnutrizione infantile è la violazione di un fondamentale diritto umano del bambino e uno dei principi fondamentali della Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, espresso nell'art. 6: il diritto alla sopravvivenza e allo sviluppo.
63 La giornata internazionale dell'alimentazione si celebra ogni anno il 16 ottobre in tutto il mondo per ricordare l'anniversario della data di fondazione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura, conosciuta come FAO, istituita a Québec (Canada) il 16 ottobre 1945.
EDUCAZ IONE FIN ANZIARI A LA PAGHETTA
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In via Soldoni, al numero 20, abitano cinque bambini. Dopo i compiti, se c’è bel tempo, ogni pomeriggio, si incontrano al pozzetto del giardino condominiale e giocano insieme. Edo è il più grande; ci sono Naomi, Oriana, Walter e Robertino. E poi c’è Fufi, l’inseparabile amico “pelosetto” di Oriana e Walter. «Oggi è giorno di paghetta! Da quando ogni settimana mamma e papà me la danno, posso fare tante cose!» dice Edo. «Quali cose?» chiede Naomi. «Posso comprarmi il gelato, il Topolino, le figurine, o il pallone di cuoio se metto insieme un po’ di paghette!» risponde Edo. «E poi mi hanno detto che quando sarò più grande me l’aumenteranno, così posso comprarmi cose più belle». «A me le compra la nonna!» interviene Robertino. Walter lancia una pallina e Fufi corre sul prato a riprenderla. Naomi guarda Robertino e scoppia a ridere, ma questi comincia a lagnare: «Io voglio fare le bolle!» Naomi non gli dà retta, Robertino alza la voce, Fufi si mette ad abbaiare. «Stai buono, Fufi! Terra! E smettetela, voi due!» urla Oriana. «Edo», continua… «dicevi della paghetta…». «Già, la paghetta… Mamma mi ha spiegato che la mia paghetta col tempo crescerà, proprio come me. Anche gli adulti hanno una cosa come la “paghetta”, si chiama “stipendio”». «Stipendio?» «Sì, lo stipendio. Una specie di paghetta super che si prende una volta al mese quando lavori: serve per fare la spesa, comprare i vestiti… andare al cinema, mettere la benzina nell’auto…» «Mio padre dice sempre che ci vuole tutto lo stipendio per pagare le bollette della luce, del gas e del telefono…» bisbiglia Naomi a Robertino «e poi c’è la regola che si pagano un sacco di tasse!» «Le tasse? Cosa sono le tasse?» grida Robertino.
ZIARIA N A N I F IONE EDUCAZ «Io lo so, l’ho chiesto una volta a mio nonno Carmine e mi ha risposto che con quei soldi lì si costruiscono le scuole, gli ospedali, le strade, si tiene la città pulita…» risponde Walter. «Ma che dite?... Le bollette, le tasse!…» esclama Edo. «Uffa, basta! Io voglio giocare con le bolle!» protesta Robertino. «Ma sì, dai, tirale fuori!» dicono in coro. E iniziano a correre nel giardino fra gigantesche bolle di sapone. «Uof… uof» abbaia Fufi e si distende pancia all’aria felice. Rispondi. A. I tuoi genitori ti danno la paghetta settimanale?
Sì
No
Se sì, come la utilizzi? ........................................................................................................................................ Se no, come fai quando vuoi comprarti qualcosa? ........................................................................................................................................ B. C.
Lo stipendio è una somma di denaro che: Riceviamo in cambio di un lavoro. Dobbiamo pagare allo Stato. Dobbiamo spendere subito. Lo stipendio mensile è: La retribuzione dei lavoratori indipendenti. La retribuzione dei negozianti. La retribuzione dei lavoratori dipendenti.
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EDUCAZ IONE FIN ANZIARI A D. Se per un determinato periodo di tempo una persona riceve regolarmente una somma di denaro si dice che ha un reddito. Avere un reddito serve a…
Comprare tutto quello che ci piace. Affrontare le spese di tutti i giorni e risparmiare. Affrontare le spese di tutti i giorni.
E. Lo stipendio è anche chiamato “salario”. Ricerca in Internet o sul dizionario l’origine di questo termine, poi rispondi. La parola "salario", deriva da: Saltellare, perché nell’antico Egitto i lavoratori dovevano trasportare i mattoni saltellando per non scottarsi i piedi sulla sabbia bollente.
Sale, perché nell'antica Roma ai soldati veniva spesso corrisposta, come integrazione della loro paga, una razione di sale.
Sale, perché anticamente il lavoro era duro come il sale e i soldi “sparivano, cioè finivano presto” come il sale quando si scioglie nell’acqua. F. Nel testo che hai letto, Walter dice che suo nonno gli ha spiegato cosa sono le tasse e cioè che le tasse servono per:
Fare cose che non servono ai cittadini. Pagare i servizi per tutti i cittadini. Pagare i servizi solo per alcuni cittadini.
G. Gli adulti considerano alcuni bisogni più importanti di altri. Sai dire perché?
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I grandi dicono così per dire, ma non è vero, tutti i bisogni sono uguali. Servono a vivere bene, ogni giorno. Li chiamano così e basta, in realtà non lo sa nessuno.
H. Quando qualcuno ti regala dei soldi:
Li spendi subito tutti, tanto poi ne riceverai altri.
Compri quello che desideri, ma tieni qualche risparmio da parte. Li metti tutti nel salvadanaio perché ti piace avere tanti soldi.
AZIONI R B E L E C IONE E Z U T I T S CO UN GIORNO DI FESTA 25 APRILE FESTA DELLA LIBERAZIONE Ecco le Frecce Tricolori delle grandi occasioni! Il 25 aprile, Festa nazionale della Liberazione, è la data simbolo della fine della guerra di liberazione dai tedeschi, in cui si concluse la lotta partigiana. Devi sapere che l’accordo fu firmato a Villa Migone, nella città di Genova. L’ Italia si liberò finalmente dal nazi-fascismo e disse per sempre NO alla guerra e a ogni tipo di fascismo!
Art.11
L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali…Promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
L’Italia esprime la sua volontà di pace in quanto rifiuta la guerra sia come attacco alla libertà di altri popoli, sia per risolvere eventuali contrasti tra Paesi diversi. In tal caso vanno interpellate le organizzazioni internazionali come l’ONU. Art.12
La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni.
Ricerca il significato dei colori della bandiera italiana. Verde ......................................................................................................................... Bianco ......................................................................................................................... Rosso .........................................................................................................................
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CITTADIN ANZ
A EUROP EA
L’EUROPA E L’UNIONE EUROPEA Questa è l’Europa, un continente costituito da numerosi territori o Paesi. Alcuni Paesi europei hanno deciso di far parte di uno spazio comune di fratellanza affinché il nostro continente non conosca più né la fame né le guerre. Così nel 1992 con il trattato di Maastricht, dopo diversi cambiamenti, è nata l’Unione Europea (UE). L’UE si costruisce giorno per giorno.
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Negli anni si sono aggiunti sempre nuovi Paesi all’UE fino a raggiungere i 27 Stati membri attuali. L’UE è abitata da quasi 450 milioni di cittadini e si parlano una o più delle 24 lingue ufficiali. L’Italia si trova in Europa ed è uno degli Stati membri dell’Unione Europea. Se sei una cittadina (un cittadino) italiano, sei anche cittadina (cittadino) europeo. I cittadini di ciascun Paese dell’UE votano per eleggere i propri europarlamentari. Alcuni Paesi dell’Unione europea hanno deciso di adottare una moneta unica, l’EURO. Puoi usarla per pagare in tutti i negozi dei Paesi della cosiddetta “zona euro”. Guarda la mappa. Nell’’Unione europea ci sono 27 Paesi. Ne conosci qualcuno? ........................................................................................................................................ Sai qual è la capitale dell’Italia? ............................................................................. Conosci qualche capitale di altri Paesi dell’UE? ........................................................................................................................................
UROPEA E A Z N A CITTADIN I SIMBOLI DELL’UNIONE EUROPEA La bandiera europea L’Unione europea ha una bandiera con 12 stelle dorate disposte in cerchio su uno sfondo blu. Il blu rappresenta i cieli d’Europa, il cerchio di stelle i cittadini europei, le 12 stelle dorate l’unità e la perfezione. L’inno europeo L’UE ha un inno, l’Inno alla gioia. È una melodia senza parole, tratta dalla Nona sinfonia di Ludwig van Beethoven, famoso musicista tedesco, che evoca gli ideali di libertà, di pace e di solidarietà per la difesa dei quali si è costituita l’Unione europea. Il motto europeo Il motto europeo è In varietate concordia che significa “Unita nella diversità” perché l’UE è un insieme di valori che permettono di vivere bene insieme nonostante le differenze di culture, tradizioni e lingue del continente. La giornata europea Il 9 maggio di ogni anno nei Paesi dell’UE si celebra la giornata dell’Europa in ricordo della data di nascita dell’Europa avvenuta nel 1950 con la Dichiarazione Schuman dell'allora ministro degli Esteri francese Robert Schuman. In quel discorso, tenuto a Parigi, compaiono le proposte per costruire la pace una volta per tutte e compare per la prima volta il concetto di Europa.
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CITTADIN ANZ
A EUROP EA
I VALORI CHE UNISCONO I valori umani comuni sono ciò che unisce e contribuisce a sviluppare il senso di appartenenza all’Unione europea. I valori dell’UE sono condivisi dagli Stati membri in una società in cui prevalgono l’inclusione, la tolleranza, la giustizia, la solidarietà e la non discriminazione. Questi valori sono parte integrante del nostro modo di vivere europeo. La condivisione dei valori umani permette di vivere insieme anche quando le culture sono diverse. dignità solidarietà
libertà
tolleranza
valori dell'ue
cittadinanza
rispetto
giustizia uguaglianza
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ü Dividetevi in gruppi e illustrate i valori dell’UE con disegni e didascalie, preparate un cartellone o, con l’aiuto dell’insegnante provate a realizzare un e-book. ü Organizzate un concorso interno alla classe e create un motto sul valore dell'Accoglienza. Nominate una giuria, esponete sull’esterno della porta della vostra aula il motto giudicato migliore. Nel 2012 L’UE ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace e ha destinato i fondi del premio ai bambini che non hanno la fortuna di crescere in un paese pacifico, per realizzare progetti educativi.
gitale di A Z N A CITTADIN CITTADINI…IN RETE! INTERNET è un sistema di informazione e di comunicazione che ha migliorato la qualità della vita sia nel campo del lavoro sia dello studio. È il canale più efficace e veloce per accedere a una grande quantità di servizi e spazi di informazione.
In Internet hai diritto a navigare per raggiungere qualsiasi parte del mondo. Navigare in Internet significa utilizzare i collegamenti tra le pagine (detti anche links) per accedere alle informazioni che desideri, passando da una pagina all’altra. Tutto questo lo puoi realizzare comodamente seduto al tuo computer, in tempi reali e molto brevi. Il World Wide Web, conosciuto anche come web con la sigla WWW o W3 che collega tutti i computer del mondo, è nato il 12 marzo 1989. Internet, però, non è solo un insieme di computer, cavi, satelliti e altro, ma è anche una comunità di persone che scelgono liberamente di conoscersi, di ricercare e scambiarsi informazioni, di condividere idee, progetti, esperienze.
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CITTADIN ANZ
A digita le
La cittadinanza digitale è la capacità di un individuo di partecipare alla società online. Come ogni persona di una società, il cittadino digitale diviene portatore di diritti e doveri, fra questi, quelli relativi all’uso dei servizi dell’amministrazione digitale. La netiquette è un insieme di regole di comportamento nel mondo digitale specie nel rapportarsi agli altri utenti della comunità attraverso risorse come newsgroup, mailing list, forum, blog, reti sociali o email in genere. È una parola macedonia che unisce il vocabolo inglese network (rete) e quello francese étiquette (buona educazione). Segna con una û se le affermazioni sono Vere o False. V Internet è un programma televisivo. In Internet si trovano tante informazioni. Navigare in Internet vuol dire fare un viaggio con la nave. Internet è uno strumento che ha migliorato la vita in tutto il mondo. Collegarsi a Internet serve solo a giocare nel tempo libero. Collegandoti in Internet puoi seguire le lezioni scolastiche a distanza. In Internet non è possibile fare nuove amicizie.
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Se utilizzi Internet sei un cittadino digitale. Internet è una comunità di persone. Internet è solo un insieme di computer collegati tra loro. Per navigare in Internet è necessario disporre di: ü un modem ü un collegamento telefonico ü un browser (programma di Internet).
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gitale di A Z N A CITTADIN SITI WEB Un sito web è una grande finestra aperta sul mondo. Per collegarsi bisogna conoscerne il nome. Il nome del sito è sempre preceduto da tre W. Se non scrivi l’indirizzo esatto, non preoccuparti: si aprirà una pagina con un elenco di indirizzi tra cui scegliere quello che ti interessa. Clicca e ci sei! Compito di realtà: a caccia di informazioni sul Web Collegati al sito ufficiale dell’Acquario di Genova digitando nella barra degli indirizzi www.acquariodigenova.it. Ricerca le seguenti informazioni e completa. Formate i gruppi e con il computer preparate un volantino pubblicitario da dare alle altre classi della scuola. Quanto costa il biglietto per un ................................................................. ragazzino/a della tua età? ................................................................. Quali sono i periodi in cui è possibile ................................................................. visitarlo? ................................................................. Quali sono gli orari di apertura?
................................................................. .................................................................
Ci sono offerte riservate alle scuole?
................................................................. .................................................................
Come si fa per prenotare?
................................................................. .................................................................
Puoi fare un tour virtuale?
................................................................. .................................................................
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QUATTRO PASSI NELLA RETE Internet offre tante cose: visitare luoghi sconosciuti o musei, ricercare notizie e informazioni, ascoltare musica con Youtube, fare pubblicità, giocare. Puoi guardare video on demand, vendere o fare acquisti, seguire le lezioni di scuola o studiare con i compagni a distanza, comunicare con amici e parenti lontani. Video on demand Se vuoi vedere un cartone animato, un film, un documentario, uno spettacolo basta collegarsi al sito specifico e fare le richieste di ciò che si desidera vedere… Fare acquisti In Internet puoi consultare cataloghi, vetrine di negozi di qualsiasi genere e fare tutti gli acquisti che vuoi con i tuoi genitori. Serve solo la carta di credito. In pochissimo tempo riceverai i prodotti a casa che ti verranno consegnati da un corriere.
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gitale di A Z N A CITTADIN Fare scuola a distanza Fare scuola a distanza se necessario nei periodi di lockdown, ma può essere utile anche in altre occasioni. Cosa serve ü Un PC con Webcam e microfono (e, ovviamente, altoparlanti o cuffie) oppure, ma non ottimale, un cellulare con le stesse caratteristiche. ü Una decorosa connessione di rete cablata o WiFi. Anche sul cellulare può andare bene, basta che ci sia sufficiente "campo". ü L’invito a partecipare dell’insegnante in un’aula virtuale.
Rispondi. Partecipi alle lezioni a distanza?
SÌ
NO
SÌ Hai difficoltà a organizzarti? NO Spiega le difficoltà che hai. ....................................................................................... ........................................................................................................................................ SÌ NO Ti piacciono le videolezioni? Ti piacciono di più le lezioni online o andare a scuola? ..................................... Spiega perché ............................................................................................................
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CITTADIN ANZ
A digita le
Preparati, sta per iniziare la lezione!
La netiquette (le regole di buona educazione) delle videolezioni Arriva puntuale a lezione.
Scegli un posto con una buona connessione.
Quando vuoi parlare, alza la mano e aspetta che l'insegnante ti dia la parola.
Quando l'insegnante spiega, o quando un compagno interviene, ricordati di tenere il microfono spento.
Prepara sul tavolo l'astuccio, i quaderni, il diario e tutti i materiali che servono.
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Per il resto è come a scuola...
Prima di iniziare controlla se la webcam e il microfono sono accesi.
Puoi comunicare anche nella chat, ma solo per fini didattici.
Non puoi nè fotografare, nè riprendere.
Durante la lezione non si mangia: anticipa o posticipa la tua merenda.
Attenzione e partecipazione!
gitale di A Z N A CITTADIN Inviare e ricevere e-mail La posta elettronica o e-mail ti permette di comunicare in tempo reale con altre persone per mezzo dell’invio di messaggi scritti. Comunicare con la posta elettronica non è difficile, basta sapere il nome o l’indirizzo e-mail della persona a cui intendi inviare un messaggio. Per far questo è necessario avere un account di posta elettronica e una password (tradotto in italiano significa “parola d’ordine”), senza i quali non ci si può connettere. Se devi inviare una email, fallo in sicurezza, preferibilmente con la supervisione di un adulto. La posta elettronica è molto comoda quando si vogliono inviare messaggi un po’ più lunghi o documenti allegati. Con i tuoi insegnanti e i tuoi compagni create un indirizzo di posta elettronica di classe e attivate un gemellaggio con una classe di una scuola di un’altra città. Sarebbe interessante se riusciste a incontrarvi in una stanza virtuale per scambiarvi interessi e giochi! WhatsApp e Instagram Un altro modo di comunicare velocemente è utilizzare WhatsApp o Instagram, applicazioni installate sul cellulare, per condividere immagini, testi, video e trasportare ogni istante della vita quotidiana in questo tipo di comunicazione.
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UN GRAVE FENOMENO: IL CYBERBULLISMO Ma accanto a tante esperienze positive, il mondo virtuale delle Reti ha prodotto un fenomeno particolarmente grave: il cyberbullismo. Alcuni ragazzi, ad esempio, non hanno il coraggio di interpretare i bulli nella vita reale e trovano il modo di immettere la propria violenza in Rete attraverso il computer, senza uscire allo scoperto, in assoluto anonimato, ma con conseguenze del tutto simili al bullismo. I cyberbulli, riescono persino a non sentirsi responsabili delle azioni commesse in danno di altri, grazie all’anonimato garantito da Internet. Altre volte usano la prepotenza attraverso le applicazioni installate sui cellulari. I protagonisti del cyberbullismo ü il bullo, ragazzo/a che compie l’atto; ü le vittime, coloro che subiscono; ü gli osservatori che assistono, in maniera più o meno passiva, agli episodi.
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Le forme del cyberbullismo ü e-bullying diretto che consiste nell’uso di Internet per inviare messaggi minacciosi alla vittima; ü e-bullying indiretto che consiste nel diffondere messaggi dannosi o calunnie sul conto della vittima.(dal web) Avevi mai sentito parlare di cyberbullismo? Ti è mai capitato di subirlo o assistere a questi comportamenti senza sapere che non erano corretti? ........................................................................................................................................ ........................................................................................................................................
gitale di A Z N A CITTADIN
Per non imbatterti mai in queste situazioni spiacevoli o qualora questa situazione si presentasse, parlane immediatamente con mamma e papà.
Francesca, ricordati che non tutto quello che trovi sulla rete è sempre realtà!
Per tenerti al sicuro dal cyberbullismo segui queste semplici e precise regole: ü Non dare mai informazioni della tua persona agli estranei. ü Non mandare nessuna fotografia e video attraverso social ed e-mail. ü Racconta ai genitori sempre quali siti internet frequenti. ü Racconta quali ti spaventano e ti provocano paura o disagio. ü Se subisci molestie al telefono o ricevi messaggi poco piacevoli, chiedi subito aiuto ai tuoi genitori. ü Se le molestie arrivano da bulli nella scuola, è bene informare gli insegnanti e il dirigente. ü Non commentare mai messaggi offensivi che possono infastidire altre persone. ü Se una tua compagna o un tuo compagno ti racconta di essere vittima di cyberbullismo consiglia di non tacere e di avvisare immediatamente i genitori. LA PRIORITÀ DELLA VITA È QUELLA DI TRATTARE CON RISPETTO IL PROSSIMO.
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CONVEN ZIONE E DIRITTI LA CONVENZIONE DEI DIRITTI DEI BAMBINI
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La “Convenzione Internazionale sui diritti dell’infanzia” è un accordo firmato da tutti i Paesi del mondo che definisce quali regole bisogna rispettare per proteggere la vita, i diritti e il benessere di tutti i bambini del mondo. Gli articoli della Convenzione riportati in questo testo sono stati riscritti con un linguaggio più semplice per i bambini della scuola primaria. Art. 1. È ritenuto bambino o bambina ogni essere umano fino al raggiungimento della maggiore età. Art. 2. Gli Stati devono rispettare i bambini, siano essi ricchi o poveri, maschi o femmine, di diverse razze, di diverse religioni, di diverse condizioni sociali eccetera. Art. 3. Al bambino devono essere assicurate le cure indispensabili per il suo benessere fisico e/o mentale dagli Stati. Art. 8. Il bambino deve rimanere in relazione con la propria famiglia. Ha il diritto alla propria identità e alla propria nazionalità. Art. 12. Il bambino deve essere interpellato quando si prendono decisioni su di lui. Art. 13. Il bambino si può esprimere liberamente attraverso ogni mezzo. Art. 14. Il bambino può professare liberamente la propria religione, avere libertà di pensiero e di cultura. I genitori devono indirizzare i loro figli nella pratica dei loro diritti. Art. 17. Il bambino ha il diritto di vedere la tv, leggere libri e disporre di altri materiali adatti alla sua formazione intellettuale. Art. 23. Il bambino portatore di handicap ha il diritto di essere curato, di andare a scuola e di prepararsi per il lavoro e di divertirsi insieme agli altri bambini. Art. 24. Il bambino ha diritto all’assistenza sanitaria. Art. 28. Il bambino ha il diritto all’istruzione. L’istruzione deve essere gratuita. Art. 29. Il bambino ha il diritto a una educazione che sviluppi le sue capacità, rispetti i diritti umani e che gli insegni la pace e l’uguaglianza. Art. 31. Il bambino ha il diritto al gioco, al riposo e al divertimento. Art. 32. Il bambino non deve essere costretto a lavorare ma deve studiare per crescere bene. Lodovica Cima (a cura di), Il libro dei diritti dei bambini, Bompiani