InvalsItaliano 3

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Laura Silvestrini

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invals I taliano PPotenziamento della comprensione della lingua Italiana per la Prova Nazionale INVALSI

NOVITà ESCLUSIVe: COMPITI DI REALTà & TERNE D’ESAME SCRITTO

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prove disponibili anche in versione digitale

COMPUTER BASED



Laura Silvestrini

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invals I taliano PPotenziamento della comprensione della lingua Italiana per la Prova Nazionale INVALSI

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prove disponibili anche in versione digitale

COMPUTER BASED


presentazione

la casa editrice la nave dei sogni mette a disposizione i propri libri di testo in formato digitale per gli studenti ipovedenti, non vedenti o con disturbi specifici di apprendimento. L’attenzione e la cura necessaria per la realizzazione di un libro spesso non sono sufficienti a evitare completamente la presenza di sviste o di piccole imprecisioni. Invitiamo pertanto il lettore a segnalare le eventuali inesattezze riscontrate. Ci saranno utili per le future ristampe. Tutti i diritti sono riservati ©2019 www.lanavedeisogni.com info@lanavedeisogni.com è vietata la riproduzione dell’opera o di parti di esse con qualsiasi mezzo, comprese stampa, fotocopie e memorizzazione elettronica se non espressamente autorizzate dall’Editore. Nel rispetto delle normative vigenti, le immagini che rappresentano marchi o prodotti commerciali hanno esclusivamente valenza didattica. L’Editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non è stato possibile comunicare, nonché per eventuali omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti. Ristampa 5 4 3 2 1

2023 2022 2021 2020 2019

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Nelle pagine che compongono questo volume sono presenti esercizi guidati e mirati alla preparazione della Prova nazionale INVALSI che, dal 2017/2018, viene svolta negli Istituti entro il mese di Aprile. Difatti la novità più rilevante è costituita, con la nuova normativa (D.L. 62/2017), dall’esclusione dall’esame di Stato della prova INVALSI che però si rinnova nei contenuti, nei tempi di somministrazione e nelle modalità di valutazione. Gli articoli 6 e 7 del suddetto decreto legislativo individuano, in effetti, dei requisiti, tra cui figura la prova INVALSI, come imprescindibili passaggi per raggiungere l’ammissione all’esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione. L’ammissione è, infatti, disposta quando: “la frequenza alle lezioni è di almeno tre quarti del monte ore annuale (salvo deroghe votate dal Collegio docenti), non vi siano sanzioni disciplinari di esclusione dallo scrutinio finale, e si è partecipato, entro il mese di Aprile (D.L. n. 62/2017 Art. 7, comma 4), alle prove nazionali di italiano, matematica e inglese predisposte dall’Invalsi”. Questo, da un lato, ridimensiona il peso della prova Invalsi in sede di scrutinio finale, ma, dall’altro, assume un nuovo valore che consiste nel diventare misura realistica e concreta dei progressi raggiunti durante il prImo ciclo d’istruzione, evitando, inoltre, di venir considerata fonte di eccessivo stress per studenti e addetti ai lavori. Un altro aspetto significativo sta nel fatto che la “certificazione delle competenze” rilasciata al termine del primo ciclo, è integrata da una sezione, predisposta e redatta a cura di Invalsi, in cui viene descritto il livello raggiunto dagli alunni nelle prove a carattere nazionale per italiano e matematica, e da un’ulteriore sezione, sempre redatta da Invalsi, in cui si certificano le abilità di comprensione ed uso della lingua inglese. Ciò comporta che la certificazione di competenze, che viene rilasciata per la scuola secondaria di secondo grado, sia corredata dei risultati delle prove INVALSI e che costituisca quindi, al pari delle altre, un elemento fondamentale nella certificazione delle abilità degli alunni di effettuare connessioni logiche, inferenziali, linguistiche. Inoltre Invalsi ha interamente modificato la modalità di svolgimento della prova, che avviene attraverso un computer collegato alla rete internet (D.L. n. 62/2017 Art. 7, comma 1, modalità Computer Based Testing - CBT). Nella sostanza, quindi, non cambia la formula dei testi con quesiti che valutano la

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competenza nella comprensione del testo e nell’uso delle principali regole grammaticali su cui rimane importante far esercitare gli alunni. Tuttavia, oltre all’addestramento alla prova INVALSI, si è pensato di dare particolare rilievo a due novità nell’ambito della formazione-educazione, ovvero ad alcuni esempi di tracce che rispettino le linee delle modifiche dell’esame di stato in conclusione del primo ciclo di istruzione e a tre esempi di compiti di realtà, che, per la complessità delle richieste e per la loro applicabilità in ambito reale, rispondono appieno alla necessità di misurare le competenze in settori trasversali. A tal fine il volume è diviso in quattro parti: ü Una sezione dedicata ad alcuni esercizi propedeutici; ü Una seconda sezione con una simulazione di prova completa; ü Una terza sezione, novità assoluta in cui si è scelto di dare spazio a due terne di prove d’esame secondo la nuova normativa; ü Una quarta sezione, esclusiva effettiva, in cui si propongono 3 esempi di compiti di realtà.

Gli esercizi propedeutici Gli esercizi propedeutici hanno lo scopo di provvedere ad accompagnare gradualmente i ragazzi alla comprensione della struttura del Questionario, in modo da rendere sempre più agevole il compito di affrontarlo. Esercitarsi in modo consapevole in queste prove dovrebbe aumentare nei ragazzi la sicurezza nella conoscenza dello strumento, la disponibilità al ripasso di alcune regole grammaticali e infine una sempre maggiore serenità nell’avvicinare la prova statale. Tali esercizi presentano degli esempi di prove costituiti da: ® Testo di varia tipologia (testo espositivo, testo narrativo, descrittivo, poetico) e relativa comprensione del testo (18 quesiti). ® Riflessione sulla lingua (con 12 quesiti intesi a sondare le conoscenze su Fonolo gia, Ortografia, Morfologia, Lessico, Sintassi, Analisi logica, Punteggiatura). Sono previsti quesiti: P A scelta mutlipla

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P A completamento P A risposta aperta P Vero/Falso

La valutazione degli esercizi propedeutici Ogni risposta corretta equivale a un 1 punto, pertanto la tabella di riferimento per l’attribuzione del voto numerico alla prova è la seguente:

Risposte corrette

Voto

da 15 a 17

6

da 18 a 20

7

da 21 a 22

8

da 23 a 25

9

da 26 a 28

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NOVITÀ:

La nuova prova d’esame di Italiano

Come previsto nel decreto legislativo n.62/2017, attuativo della legge 107/2015, la prova di Italiano ha subìto importanti modifiche. L’articolo 8 del decreto legislativo e l’articolo 6 del decreto ministeriale n. 741/2017 ridefiniscono e riducono nel numero le prove scritte dell’esame di Stato conclusivo del primo ciclo. Per la prova di italiano, intesa ad accertare la padronanza della lingua, la capacità di espressione personale e la coerente e organica esposizione del pensiero da parte degli alunni, si propone alle commissioni di predisporre almeno tre terne di tracce, con riferimento alle seguenti tipologie: ®

Testo narrativo o descrittivo 5


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®

Testo argomentativo

®

Comprensione e sintesi di un testo La prova scritta di italiano può anche essere strutturata in più parti riferibili alle diverse

tipologie proposte, che possono anche essere utilizzate in maniera combinata tra loro all’interno della stessa traccia. Per rendere più consapevoli i ragazzi di questa nuova prova d’esame sarebbe opportuno, durante tutto il percorso didattico precedente, privilegiare il riassunto e le riscritture sulle quali si punta moltissimo nelle nuove tracce. Il linguista Luca Serianni, che ha guidato la Commissione di esperti incaricata di stilare un “Documento di orientamento per la redazione della prova d’italiano nell’Esame si Stato conclusivo del primo ciclo” (Gennaio, 2018), ha infatti ribadito che il riassunto presenta “alcuni requisiti formativi che appaiono di grande importanza”. Esso, infatti, “verifica la comprensione di un testo dato e la capacità di gerarchizzarne i contenuti, anche attraverso la scansione in macrosequenze; abitua, con la pratica della riformulazione, all’uso di un lessico adeguato; infine, propone ad alunne e alunni testi di natura e destinazione diverse, mostrando loro attraverso il contatto diretto il variare della lingua a seconda della specifica tipologia testuale”. L’obiettivo si può sintetizzare nel tentativo di suggerire un metodo che orienti alla complessità del pensiero e che dia luogo ad un processo di apprendimento che sia efficace anche in contesti diversi da quello scolastico, al fine di saper comprendere testi di vario genere nella vita quotidiana, nel lavoro, in famiglia. A corredo di questo volume si presentano, quindi, anche due terne di tracce utili a fornire degli esempi pratici per cimentarsi con la stesura della nuova prova scritta di italiano.

Vantaggi dell’INVALSI Computer Based Testing (CBT) La modalità CBT ha reso la prova più “vicina” in termini generazionali ai nativi digitali, i giovani d’oggi hanno sufficiente dimestichezza con il linguaggio informatico e, pertanto, utilizzano in modo più disinvolto gli strumenti tecnologici. Ecco alcuni tra i vantaggi enumerati: P Si può correggere e cambiare anche all’ultimo momento senza il problema che la correzione sia interpretata nel modo errato dagli insegnanti. P Il countdown pare renda più semplice e immediata la visualizzazione del tempo rimanente per il completamento della prova.

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P Le istituzioni scolastiche organizzano la somministrazione delle prove in modo estremamente flessibile, venendo meno il requisito della contemporaneità del loro svolgimento. P Infine, poniamo in luce l’importanza di permettere agli alunni DSA di usufruire della lettura automatica immediatamente mentre svolgono la prova stessa, con una modalità che migliora e accorcia definitivamente i tempi organizzativi. A tal proposito proponiamo nel nostro sito i file audio dei brani inseriti nel presente volume insieme ad altri esempi di simulazioni INVALSI. NOVITÀ: Compiti di realtà Una sezione, vera novità, è dedicata ad alcune proposte di compiti autentici per lo sviluppo delle competenze linguistiche come definite nelle Indicazioni Nazionali del 2012 e nelle Raccomandazioni del 2006 del Consiglio dell’Unione Europea e del Parlamento Europeo. Nella Gazzetta Ufficiale n. 30 del 5-2-2013 si legge: “particolare attenzione sarà posta a come ciascun alunno mobilita e orchestra le proprie risorse – conoscenze, abilità, atteggiamenti ed emozioni- per affrontare efficacemente le situazioni che la realtà quotidiana propone, in relazione alle proprie potenzialità ed attitudini”. Il concetto di “competenza” come sapere-agito intende proprio focalizzare l’attenzione su compiti che richiedono l’attivazione di strategie cognitive e socio-emotive elevate, l’impiego attivo del “sapere” personale in attività significative ed impegnative. Secondo la definizione di Glatthorn i compiti autentici sono “problemi complessi e aperti posti agli studenti come mezzo per dimostrare la padronanza di qualcosa”. Quindi essi si riferiscono a “problemi”, ovvero a situazioni che richiedono allo studente di mobilitare le proprie risorse, le proprie conoscenze e abilità per trovare delle soluzioni. Si tratta, quindi, di situazioni impegnative per lo studente, che contengano una dimensione di sfida in rapporto alle conoscenze ed esperienze possedute, che sollecitino l’attivazione delle sue risorse e si prestino a differenti modalità di soluzione. Un compito di realtà presenta le seguenti caratteristiche: ® è un “compito” che ci si trova ad affrontare nella realtà, quindi non un esercizio puramente scolastico. ® offre problemi e situazioni di problem-solving aperti a molteplici interpretazioni e soluzioni.

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® offre l’occasione di affrontare i problemi da diverse prospettive teoriche e pratiche. In questo modo gli alunni possono personalizzare la soluzione del problema ricorrendo a percorsi vari, selezionando le informazioni più significative e giungendo a soluzioni originali.

® è complesso, pertanto richiede tempi più lunghi. ® può richiedere la partecipazione di più persone e la cooperazione tra singoli. ® può essere interdisciplinare. ® prevede la realizzazione di un prodotto finale che sia completo e ben inserito nella realtà. Ci auguriamo che uno strumento di lavoro così articolato e vario nell’offerta possa costituire un valido supporto nell’organizzazione delle attività didattiche quotidiane, e consentire di individuare spunti operativi e piste trasversali interessanti ed efficaci. Buon lavoro!

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esercizi propedeutici



&esercizi propedeutici fuori fuoco

Marcia nella valle dell’Isonzo

Quando è scoppiata la guerra, eravamo tutti contenti. Mio fratello Antonio perché sognava di arruolarsi soldato. Da mesi diceva che era stufo di lavorare lungo la ferrovia austriaca insieme a papà. Francesco, l’altro mio fratello, era contento perché è uno che si entusiasma per tutto. Quanto a me, non vedevo l’ora di tornare in Italia. 5 Ovviamente nessuno dei tre immaginava cosa sarebbe successo davvero. Non l’abbiamo saputo subito. L’Austria ha dichiarato guerra alla Serbia il 28 luglio 1914, ma a casa nostra la notizia ha fatto effetto un mese dopo. Se non fosse stato per i padroni, avremmo potuto non accorgercene. Eravamo in Austria, ma la Serbia era lontana e anche la guerra lo era. In qualche modo, invece, quella sera la guerra 10 è arrivata da noi. “Mi hanno chiamato i padroni,” ha detto mio papà, sedendosi a cena. “Ce ne dobbiamo andare.” La mamma si è irrigidita. Poi si è afflosciata su una sedia. “Dove?” ha chiesto. Credo che sapesse già la risposta. 15 “In Italia. Ci rimandano indietro. C’è la guerra. Non vogliono più italiani qui”.

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esercizi propedeutici

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È stato in quel momento che Antonio è scattato in piedi: “Io ci vado.” “Dove?” ha chiesto la mamma di nuovo. Improvvisamente sembrava che non sapesse dire altro. 20 “Nell’esercito. Mi arruolo con gli austriaci.” “Ma va’, musicante!” ha ribattuto papà, rimettendolo a sedere con uno spintone. Lo chiamava musicante perché Antonio aveva imparato a suonare la fisarmonica. Poteva essere una cosa bella, ma detto così sembrava un insulto. “Ti ho appena detto che non vogliono più vedere italiani. Figurati nell’esercito! Se ti presenti, ti prendono 25 per una spia e fai la fine del topo, a marcire in prigione.” “Quando si parte?” ha chiesto Francesco, che nel frattempo aveva già finito il suo piatto di zuppa. Papà l’ha fulminato con lo sguardo, ma non ha risposto. Papà ha sempre avuto un debole per Francesco. Io ho sentito un tuffo al cuore al pensiero di tornare a casa e di rivedere Mafalda, la 30 nostra sorella più piccola, che in tutto quel tempo era rimasta con una vicina. Chissà quanto era cresciuta, forse non l’avrei neanche riconosciuta. Però me ne sono stata zitta finché il papà e i fratelli si sono alzati da tavola e sono rimasta sola con la mamma. Allora non ce l’ho fatta più. “Si torna a casa, mamma? A Martignacco?” 35 “Sì, Jole,” ha sorriso appena appena. Anche lei era contenta di tornare da Mafalda, per forza. Ma aveva addosso una tristezza più grande. Mi ha accarezzato la testa e mi ha guardato a lungo negli occhi. Poi ha detto: “La guerra, Jole, la fanno gli uomini. Ma la perdono le donne.” Per cominciare, abbiamo perso il lavoro. Tutti, uomini e donne. 40 Qualche giorno dopo infatti Herr Hoffenbach, il padrone della filanda dove lavoravamo io e la mamma, ci ha fatte chiamare insieme alle altre operaie italiane. Eravamo una decina. Il padrone ci ha detto che gli dispiaceva molto. Che non dipendeva da lui. Anzi, che se fosse stato per lui ci avrebbe dato il lavoro per altri quarant’anni, perché non aveva mai avuto delle operaie brave come noi. Però, ha detto, c’erano 45 disposizioni di sicurezza per il nostro bene. Il signor Hoffenbach è andato avanti un bel pezzo con questo discorso. Era sincero, si vedeva: gli dispiaceva davvero che andassimo via. Io non capivo. Non parlo della lingua: ero in Austria da quando avevo finito la scuola elementare, quindi da più di tre anni. Il tedesco ormai lo sapevo, capivo benissimo le sue parole. Era il senso 50 del discorso che mi sfuggiva. Se Herr Hoffenbach era contento di noi, chi voleva mandarci via? Herr Hoffenbach diceva che rientrando in Italia saremmo state più al sicuro. Che poi lui parlava di rientrare in Italia, ma per noi era un’altra cosa. Noi rientravamo in Friuli. L’Italia era un’altra cosa. C. Carminati, Fuori fuoco, Bompiani, Milano, 2014.

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&esercizi propedeutici COMPRENSIONE DEL TESTO 1. A quale guerra fa riferimento il brano? a. Alla Seconda guerra mondiale b. Alla Guerra fredda c. Alla Prima guerra mondiale d. Al conflitto israelo-palestinese 2. Al momento dell’esplosione della guerra, dove si trovano i protagonisti del romanzo? a. In Friuli b. In Italia c. In Austria d. In Serbia 3. La famiglia di cui si narra è composta da: a. Padre, madre, una figlia femmina e due figli maschi b. Padre, nonna, due figlie femmine e due figli maschi c. Padre, madre, una figlia femmina e tre figli maschi d. Padre, madre, due figlie femmine e due figli maschi 4. Il verbo Accorgercene (riga 8) contiene: a. Un complemento di argomento b. Un complemento di termine c. Un complemento di specificazione d. Un complemento di stato in luogo 5. Per quale ragione i personaggi sono distanti dal loro luogo d’origine?

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esercizi propedeutici

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6. Quando Antonio propone di arruolarsi nelle file dell’esercito austriaco (riga 20), il padre: a. Lo incita b. Lo dissuade c. Lo isola d. Lo prende in giro 7. Cosa si intende con l’espressione: “fare la fine del topo” (riga 25)? a. Che si verrà esiliati b. Che non si avrà più tempo per le proprie attività c. Che si verrà isolati e maltrattati d. Che si potrà mangiare abbondantemente 8. “Papà ha sempre avuto un debole per Francesco” (riga 27) si desume dal testo perché: a. Il papà sta zitto b. Il papà definisce il figlio un “musicante” c. Il papà lo fulmina con lo sguardo d. Il papà lo incita ad andare in guerra 9. Perché Jole teme di non riconoscere la sorellina? ............................................................................................................................................................ 10. La frase “Allora non ce l’ho fatta più” (riga 33) si riferisce: a. Allo stare zitta b. Al rimanere sola c. Al pensare alla sorella d. Al riflettere sulla guerra

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&esercizi propedeutici 11. La frase: “La guerra, Jole, la fanno gli uomini. Ma la perdono le donne.” (riga 37) intende:

a. Riferire che tutti sono coinvolti nelle guerre

b. Dire che anche le donne vanno in guerra

c. Spiegare perché si perdono le guerre

d. Spiegare perché il fratello di Jole vuole arruolarsi

12. Chi perde il lavoro nel brano? ............................................................................................................................................................ 13. Herr Hoffenbach dice di dover licenziare le donne: a. Perché sta sopraggiungendo la guerra b. Perché devono tornare in Friuli c. Per ragioni di sicurezza d. Perché c’erano operaie più brave di loro 14. Quanti anni ha Jole? a. 15 b. 10 c. 18 d. 13 15. Per quale ragione “l’Italia era un’altra cosa?” (riga 54) a. Perché il Friuli era una regione diversa dalle altre b. Perché il Friuli non era ancora territorio completamente italiano c. Perché in Friuli vigevano delle leggi speciali d. Nessuna delle risposte precedenti

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16. Il verbo capivo (riga 47) è: a. Indicativo passato prossimo b. Congiuntivo presente c. Indicativo imperfetto d. Congiuntivo imperfetto 17. Nella frase “Però, ha detto, c’erano disposizioni di sicurezza” alla riga 44, Però è: a. Congiunzione subordinante causale b. Congiunzione subordinante finale c. Congiunzione subordinante avversativa d. Congiunzione coordinante copulativa 18. Cos’è la filanda? a. Una fabbrica di tessuti b. Un luogo dove si intrecciano fili c. Un modo di conversare d. Uno stabilimento di lavorazione e filatura della seta

QUESITI GRAMMATICALI 1. Trasforma il seguente discorso diretto in discorso indiretto: Il preside diceva: “Bisogna predisporre nuove aule laboratorio nell’Istituto in modo che tutti gli studenti possano sperimentare i loro apprendimenti in un contesto di elaborazione concreto” ............................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................

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&esercizi propedeutici 2. Con quale delle seguenti congiunzioni potresti unire le frasi “Devi affrettarti… tu voglia arrivare in orario!” a. Se b. Ma c. Che d. Qualora 3. Quale dei seguenti aggettivi non è al grado comparativo di maggioranza? a. Migliore b. Minore c. Peggiore d. Ottimo 4. Scrivi il participio presente del verbo “cantare”. ............................................................................................................................................................ 5. Nella frase “bisogna pensare ai propri interessi”, propri è: a. Un aggettivo qualificativo b. Un aggettivo possessivo c. Un nome concreto d. Un aggettivo dimostrativo 6. Nella frase “Ho incontrato degli amici che mi hanno raccontato delle loro vacanze” il che è: a. Complemento oggetto b. Complemento di termine c. Soggetto d. Congiunzione

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esercizi propedeutici

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7. Nella frase dell’esercizio precedente degli amici è: a. Complemento oggetto partitivo b. Soggetto partitivo c. Complemento di denominazione d. Complemento di specificazione 8. Qual è il soggetto nella frase seguente: “Il prossimo mese dovrete dimostrare di aver lavorato con cura al vostro progetto!” ............................................................................................................................................................ 9. Nella frase “Avendo dormito male, Leonardo si svegliò con il mal di testa” la parte sottolineata indica: a. Conseguenza b. Causa c. Modo d. Tempo 10. Indica quale dei seguenti verbi non è impersonale: a. Nevica b. Accadde c. Bisognava d. Correndo

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&esercizi propedeutici 11. Inserisci nello schema ad albero il seguente periodo: Dobbiamo impegnarci a scuola se vogliamo ottenere risultati soddisfacenti e scegliere un lavoro che sia all’altezza delle nostre aspettative.

12. Nel periodo dell’esercizio precedente si individuano: a. Principale, coordinata alla principale, subordinata condizionale, subordi- nata relativa b. Principale, subordinata oggettiva, coordinata alla subordinata, subordina ta relativa c. Principale, subordinata condizionale, coordinata alla subordinata, subor- dinata relativa d. Principale, coordinata alla principale, subordinata oggettiva, subordinata relativa

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esercizi propedeutici

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Ermal Meta

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&esercizi propedeutici Vietato morire

Ricordo quegli occhi pieni di vita E il tuo sorriso ferito dai pugni in faccia Ricordo la notte con poche luci Ma almeno là fuori non c’erano i lupi 5 Ricordo il primo giorno di scuola 29 bambini e la maestra Margherita Tutti mi chiedevano in coro Come mai avessi un occhio nero La tua collana con la pietra magica 10 Io la stringevo per portarti via di là E la paura frantumava i pensieri Che alle ossa ci pensavano gli altri E la fatica che hai dovuto fare Da un libro di odio ad insegnarmi l’amore 15 Hai smesso di sognare per farmi sognare Le tue parole sono adesso una canzone Cambia le tue stelle, se ci provi riuscirai E ricorda che l’amore non colpisce in faccia mai Figlio mio ricorda 20 L’uomo che tu diventerai Non sarà mai più grande dell’amore che dai Non ho dimenticato l’istante In cui mi sono fatto grande Per difenderti da quelle mani 25 Anche se portavo i pantaloncini La tua collana con la pietra magica Io la stringevo per portarti via di là Ma la magia era finita Restava solo da prendere a morsi la vita 30 Cambia le tue stelle, se ci provi riuscirai E ricorda che l’amore non colpisce in faccia mai Figlio mio ricorda L’uomo che tu diventerai Non sarà mai più grande dell’amore che dai 35 Lo sai che una ferita si chiude e dentro non si vede Che cosa ti aspettavi da grande, non è tardi per ricominciare 21


esercizi propedeutici

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E scegli una strada diversa e ricorda che l’amore non è violenza Ricorda di disobbedire e ricorda che è vietato morire, vietato morire Cambia le tue stelle, se ci provi riuscirai 40 E ricorda che l’amore non ti spara in faccia mai Figlio mio ricorda bene che La vita che avrai Non sarà mai distante dell’amore che dai Ricorda di disobbedire 45 Perché è vietato morire Ricorda di disobbedire Perché è vietato morire Perché è vietato morire Vietato morire

Ermal Meta, www.canzoni.it

COMPRENSIONE DEL TESTO 1. Il testo della canzone proposta è dedicato: a. Al fratello dell’autore b. Alla sorella dell’autore c. Alla madre dell’autore d. Al padre dell’autore 2. “Vietato morire” è un titolo che assume la forma di: a. Un consiglio b. Un divieto c. Un monito d. Un obbligo 3. Cosa accade il primo giorno di scuola dell’autore: a. Viene picchiato da un bullo

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&esercizi propedeutici b. Scrive una canzone c. Porta con sé una collana con una pietra d. Tutti gli chiedono le ragioni di un occhio nero 4. L’espressione figurata “La paura frantumava i pensieri” (verso 11) potrebbe indicare: ............................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................ 5. Nei versi 13 e 14 il testo recita “E la fatica che hai dovuto fare/da un libro di odio ad insegnarmi l’amore” significa: a. Che ha imparato a sognare da un libro b. Che è cresciuto nell’amore nonostante la violenza del padre c. Che ha faticato a imparare ad amare d. Nessuna delle precedenti. 6. Il verso “Anche se portavo i pantaloncini” (25) significa: a. Che era ancora un ragazzino b. Che era un uomo c. Che non poteva fare nulla d. Che non capiva ancora 7. Nel verso 10 “Io la stringevo per portarti via di là” la parola sottolineata si riferisce: a. Alla mano b. Alla collana della madre c. Alla collana della maestra d. Alla vita

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esercizi propedeutici

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8. Trascrivi interamente il ritornello di questa canzone: ............................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................ 9. Nella prima strofa del testo (versi 1- 16) l’autore riferisce di ricordare alcune cose in particolare; esse nell’ordine sono: a. I pugni in faccia, il sorriso della madre, il primo giorno di scuola, la notte b. Il primo giorno di scuola, il sorriso della madre, i suoi occhi e la notte c. Gli occhi della madre, il suo sorriso, la notte e il primo giorno di scuola d. La maestra Margherita e i compagni, la notte, gli occhi della madre e il suo sorriso 10. “ Cambia le tue stelle se ci provi riuscirai…”(vv. 17-21) sono parole pronunciate: a. Dal cantante a sé stesso b. Dal padre del cantante c. Dalla madre del cantante d. Dalla maestra Margherita 11. Come spiegheresti il senso globale della canzone? ............................................................................................................................................................ 12. Dal punto di vista retorico la reiterazione della parola “Ricordo” all’inizio dei versi 1, 3 e 5 si chiama: a. Allitterazione b. Similitudine c. Climax d. Anafora

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&esercizi propedeutici 13. “Cambia le tue stelle” al verso 17, significa: a. Cambia la tua vita b. Cambia umore c. Cambia carattere d. Cambia città 14. Al verso 44 l’autore fa riferimento alla necessità di disobbedire, cosa intende? a. Che non sempre gli insegnamenti dei genitori sono buoni b. Che bisogna fare quello che vogliamo c. Che è preferibile essere critici con il mondo circostante d. Che è meglio non essere troppo “perfettini” 15. Scegli un verso che secondo te riassuma il contenuto della canzone ............................................................................................................................................................ 16. Al verso 29 “Restava solo da prendere a morsi la vita” l’espressione sottolineata ha valore di: a. Metafora b. Chiasmo c. Similitudine d. Ossimoro 17. Con il verso 35 “Lo sai che una ferita si chiude e dentro non si vede” si intende: a. Che alcune cicatrici non si rimarginano b. Che alcune cicatrici dell’anima non si vedono c. Che è meglio non mostrare la propria sofferenza d. Che alcune ferite si rimarginano e che lasciano un segno che non si vede

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esercizi propedeutici

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18. In senso ampio la canzone ha il sapore: a. Della denuncia nei confronti del padre b. Del racconto autobiografico c. Della denuncia sociale contro la violenza di genere d. Del testo -regolativo

QUESITI GRAMMATICALI 1.Indica quale tra i seguenti nomi è un falso alterato: a. Aquilone b. Candelina c. Zietto d. Libretto 2. Cerchia il segno di interpunzione corretto nella frase che segue: Da sempre Rosanna ha un grande sogno : / ; quello di diventare una famosa ballerina di danza classica. 3. In quale dei seguenti gruppi è presente un elemento che non gli appartiene? a. Bello, felice, consueto, verde b. Questo, quello, codesto medesimo c. Primo, tre, qualcuno, doppio d. Ogni, nessuno, qualche, pochi 4. Indica in quale delle seguenti frasi l’aggettivo possessivo è usato nella maniera errata. a. Claudia riordina sempre la sua stanza prima di coricarsi b. L’insegnante ripete sempre la sua spiegazione se gli alunni non hanno capito bene c. Giada e Francesca mi hanno invitata a casa sua, posso andare?

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&esercizi propedeutici d. Mia nonna dice sempre: “Ogni cosa a suo tempo!” 5. Cerchia tra le proposte l’opzione corretta: Per ottenere la sufficenza / sufficienza nella verifica di matematica era necessario / neciessario totalizzare il 60 per ciento / cento del punteggio complessivo. 6. Indica la frase in cui il verbo essere non è usato come ausiliare. a. Siamo andati in vacanza per una settimana in Umbria b. Il gatto fu visto sul ciglio della strada c. Ginevra e Leo erano fortissimi nel gioco degli scacchi d. Sono stato a Bruxelles da un’amica 7. Nella frase “I miei amici discussero per molto tempo dell’esito del compito di latino” la porzione sottolineata è: a. Complemento di argomento b. Complemento di specificazione c. Complemento di denominazione d. Complemento di causa efficiente 8. Completa la frase con un complemento di denominazione: I nuovi vicini di casa provengono dalla città ............................................................................... 9.Segna la frase errata: a. Sono stato nel monastero dei francescani b. Ho mangiato un gelato al fiordilatte c. La casa nuova degli zii è molto spaziosa d. Ho riordinato le scarpe nel scaffale 10. “Quando sono andato dai miei nonni in Toscana ho chiesto loro di portarmi a Livorno per una passeggiata.” Il periodo è costituito da:

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esercizi propedeutici

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a. Proposizione principale, temporale, finale b. Proposizione temporale, principale, oggettiva c. Proposizione temporale, principale, dichiarativa d. Proposizione causale, principale, oggettiva 11. Indica in quale dei periodi seguenti è presente una proposizione subordinata relativa. a. Andrea ha la certezza che sarà assunta a breve b. Ci siamo affezionati a questo cucciolo di cane che a breve verrà a casa con noi c. Siamo stanchi che tu ci metta così tanto tempo d. Ho deciso che resteremo a casa il prossimo Natale 12. Trasforma la frase seguente in discorso diretto: Il commesso ci chiese se fossimo state soddisfatte dell’acquisto fatto il giorno precedente. ............................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................

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&esercizi propedeutici YouTube: La nuova televisione

Su YouTube si trovano miliardi di video che chiunque può mettere online, guardare, commentare e condividere. Per alcuni, girare un video e metterlo sul sito è diventato un mestiere: quello di Youtuber. Com’è nato il sito di YouTube? Il primo video è del 23 aprile 2005, tredici anni fa. 5 Si chiama Me at the zoo (Io allo zoo) e mostra Jawed Karim, uno dei tre fondatori del sito, davanti ad alcuni elefanti che dice: “Bene, eccoci qui davanti agli elefanti. Il bello è che hanno proboscidi davvero molto lunghe. E questo è più o meno tutto”. Non è un video molto interessante, ma è importante perché all’epoca era complicato guardare video su internet. 10 È per questo che è nato YouTube: tre ragazzi volevano trovare un modo semplice per scambiarsi le immagini delle loro serate, e così hanno inventato un sito per farle vedere ai loro amici. Quando il sito è nato, nel 2005, ogni giorno venivano guardati otto milioni di video. Oggi sono diversi miliardi. Nel giro di poco tempo le persone hanno capito che un 15 sito come YouTube può servire a molte cose, e non solo a condividere i filmati delle vacanze. Hanno cominciato a diffondere brevi video divertenti con animali carini, pezzi di trasmissioni e video musicali. Nel 2009 il video di un ragazzino di quindici anni ha scalato rapidamente le classifiche dei più visti sul sito. La canzone si intitolava Baby: era l’inizio della carriera di 20 Justin Bieber. Poi gli youtuber hanno cominciato a usare il sito per raccontare delle storie, interpretare degli sketch o spiegare delle cose davanti alla telecamera. Dal 2010 questo tipo di video ha iniziato ad avere molto successo. All’epoca i più importanti youtuber francesi (Norman, Cyprien, Hugo Tout Seul) hanno cominciato 25 ad avere molti fan grazie ai loro filmati divertenti. Tante persone hanno seguito il loro esempio: oggi sono più di un centinaio gli youtuber francesi che hanno un canale con più di un milione di fan. Lo youtuber è un mestiere? Gli youtuber cominciano generalmente a riprendersi 29


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nella loro stanza, parlando di quello che vogliono davanti a una telecamera. Ogni 30 tanto qualcuno si fa notare, ha molti fan e comincia a guadagnare soldi, al punto da farlo diventare il suo lavoro. Tuttavia, “non bisogna credere che sia facile. Non si tratta solo di girare un video con il telefono”, spiega Charles Savreux, portavoce dell’azienda in Francia. Gli youtuber professionisti devono comprare materiali di qualità per avere delle belle 35 immagini, buona musica, effetti speciali e un buon montaggio. “è da tempo che Norman e Cyprien non girano più video nella loro stanza”, spiega Charles Savreux. “Non è solo un passatempo, chi ha successo è coinvolto al 300 per cento in quello che fa”. L’azienda, d’altronde, per avere più abbonati aiuta gli youtuber a realizzare video di buona qualità. 40 Pubblicità. Oggi nell’Unione europea più di tre milioni di persone guadagnano denaro (anche piccole somme) con i video che postano di YouTube. Come fanno? Da una parte, grazie agli annunci pubblicitari che appaiono quando guardiamo i video. Le aziende pagano YouTube perché li diffonda, e ogni volta che appare una pubblicità lo youtuber guadagna un po’ di soldi, anche se non si sa bene quanti e 45 in base a quante persone guardano il video. Se dura più di dieci minuti, lo youtuber ha il diritto di inserire una pubblicità anche in mezzo al video, e non solo all’inizio. È per questo che alcuni girano video di dieci minuti e un secondo! Un altro metodo per guadagnare soldi è il partenariato1 con le aziende. Il giornalista 50 Vincent Manileve, animatore di NoTube, un podcast dedicato a YouTube, spiega: “Quando qualcuno ha un canale con tanti iscritti, c’è subito un marchio che lo contatta”. Prodotti gratuiti. Le aziende adorano gli youtuber perché sanno che milioni di persone guardano i loro video. Per questo gli mandano dei prodotti omaggio (per 55 esempio cosmetici), perché li provino e ne parlino davanti alla telecamera. Quando gli youtuber hanno molto successo, le aziende li pagano perché parlino bene di loro. Ma attenzione! “Molti giovani cominciano perché vogliono essere conosciuti, ma non si rendono conto che solo pochissimi youtuber riescono a vivere con questo lavoro”, avverte Vincent Manileve. 60 Ogni minuto vengono caricate su YouTube 400 ore di video in tutto il mondo. Quindi è veramente difficile farsi notare.

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Articolo contenuto in Kids, Internazionale extra, Ottobre 2018.

Partenariato: accordo economico.

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&esercizi propedeutici COMPRENSIONE DEL TESTO 1. Cos’è uno youtuber? a. Un canale internet di condivisione video b. Una persona che fa un certo tipo di lavoro c. Un modo per definire la metropolitana d. Un video 2. Quanti sono i fondatori di YouTube? a. 1 b. 2 c. 3 d. 4 3. L’articolo mette in luce: a. Le possibilità lavorative offerte da internet b. La prospettiva di far emergere alcuni lavori nel settore del web c. La carriera musicale di Justin Bieber d. Il potenziale lavorativo di un social network 4. Come fa uno youtuber a guadagnare denaro? a. Deve saper vendere b. Deve fare filmati divertenti c. Deve saper usare bene il computer d. Deve avere molti fan 5. Perché Norman e Cyprien non girano più video nella loro stanza? a. Hanno cambiato lavoro b. Sono diventati più professionali

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c. Non hanno più i mezzi per coltivare il loro hobby d. Non viene specificato 6. Perché le aziende pagano gli youtuber? ............................................................................................................................................................ 7. Nell’Unione Europea il numero di persone che guadagna anche piccole somme con i video postati su YouTube è: a. Cospicuo b. Esiguo c. Irrisorio d. Esorbitante 8. Lo youtuber ha diritto di inserire pubblicità all’interno del video quando: a. Il video dura più di 10 minuti b. Il video contiene messaggi pubblicitari precisi c. Il video ottiene molte visualizzazioni d. Il video è professionale 9. Da un insieme di elementi si deduce che l’articolo è tradotto: a. Dall’inglese b. Dal cinese c. Dal tedesco d. Dal francese 10. Cos’è NoTube (riga 50?) ............................................................................................................................................................

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&esercizi propedeutici 11. Indica se le affermazioni sono vere (V) o false (F)

V

F

a. Nel 2009 il video Sorry di Justin Bieber ha scalato rapidamente

le classifiche dei più visti su YouTube.

b. Oggi sono oltre il centinaio gli youtuber francesi che hanno

un canale con più di un milione di fan.

c. Esistono youtuber amatoriali e professionisti. d. È sufficiente caricare un video su YouTube per diventare youtuber.

12. Perché gli youtuber professionisti devono comprare materiale di qualità? ............................................................................................................................................................ 13. Cosa significa che “chi ha successo è coinvolto al 300 per cento in quello che fa” (riga 37)?

a. Che l’impegno è troppo gravoso per poter essere affrontato

b. Che l’azienda investe in chi ha più successo quindi il lavoro è sempre più preciso e specialistico

c. Che lo youtuber acquista una percentuale di azioni per poter lavorare in YouTube

d. Nessuna delle tre risposte precedenti

14. Perché le aziende adorano gli youtuber? a. Perché sono professionisti b. Perché sono simpatici c. Perché sono molto seguiti d. Perché usano i loro prodotti 15. “Ogni minuto vengono caricate su YouTube 400 ore di video in tutto il mondo” (riga 60) è un’affermazione che ha lo scopo di: a. Dissuadere dall’intraprendere questa carriera lavorativa b. Incitare a provare a diventare youtuber

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c. Dare un’idea del fatto che sono in pochi a riuscire a farcela davvero d. Spiegare quanto tempo si può perdere in Internet 16. Dall’articolo emerge l’idea: a. Che diventare youtuber non sia facile b. Che diventare youtuber al giorno d’oggi sia auspicabile c. Che diventare youtuber oggi sia deprecabile d. Che diventare youtuber oggi sia impensabile 17. Nella frase “È per questo che è nato YouTube” (riga 10) il soggetto di è nato è: a. Questo b. Che c. YouTube d. Sottinteso 18. Cerchia i pronomi presenti nella seguente frase: Quando qualcuno ha un canale con tanti iscritti, c’è subito un marchio che lo contatta.

QUESITI GRAMMATICALI. 1. In quale delle seguenti frasi la virgola (,) è usata in modo scorretto: a. Le luci del lampione illuminavano le pozzanghere, lei, il cane e il cestino. b. Agnese, mangiò voracemente la mela c. Roma, capitale d’Italia, ha origini antichissime d. Mi piace la musica moderna, ma preferisco la classica 2. Indica in quale delle seguenti frasi le particelle ci, vi, ne non sono avverbi di luogo.

a. Non dirmi ancora di andare dall’estetista perché tanto non ci vado!

b. A un certo punto me ne sono andato perché stavo morendo di stanchezza.

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&esercizi propedeutici

c. L’insegnante non ci ha detto come svolgere questo compito.

d. Sono così della vacanza in Sardegna che penso vi tornerò la prossima estate.

3. Quale tra i seguenti nomi composti è formato da una preposizione e un nome? a. Cavatappi b. Sottopassaggio c. Altoforno d. Malessere 4. “Avremmo capito”: analizzalo di seguito: Modo ................................................................................................................................................ Tempo ............................................................................................................................................... Persona ............................................................................................................................................. 5. Nelle frasi che seguono la parola che è usata in tre modi differenti: come pronome in funzione di soggetto, come pronome in funzione di complemento oggetto e come congiunzione. Riconosci e scrivi queste funzioni. a. Lo spettacolo che abbiamo visto ieri sera è stato emozionante ......................................... b. Ti ho detto mille volte che non devi scrivere con i pennarelli sul muro!.............................. c. Non apprezzo le persone che non hanno mai un’opinione personale ............................. 6. Completa con un adeguato complemento di termine: .......................................................................................................... piace molto la pastasciutta. 7. Nella frase: Fu giudicato abile per il servizio di leva, la parola abile ha la funzione logica di: a. Attributo b. Complemento di modo c. Complemento predicativo dell’oggetto d. Complemento predicativo del soggetto

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8. Trasforma la seguente frase da passiva ad attiva: “La gara ciclistica fu rimandata dall’associazione a causa del maltempo.” ............................................................................................................................................................ 9. Nella frase precedente individua il complemento di causa efficiente e trascrivilo ............................................................................................................................................................ 10. Nella frase “Andrò da Mario non appena possibile”, le parole sottolineate costituiscono: a. Complemento di moto per luogo b. Complemento di stato in luogo c. Complemento d’agente d. Complemento di moto a luogo 11. In quale dei seguenti periodi è presente una frase subordinata concessiva? a. Se fossi venuto in palestra, avresti provato un allenamento molto tosto! b. Per quanto mi riguarda, aveva torto Mara. c. Ci siamo trovati in biblioteca per ripassare prima del compito. d. Malgrado fosse pronta da un pezzo, non era ancora uscita di casa. 12. In quale dei seguenti periodi è presente una proposizione temporale implicita? a. Quando esci, chiudi gli scuri. b. Una volta completato l’esercizio, potrò uscire. c. Avendo riposato per diverse ore, Lisa si sentiva rigenerata. d. Giocando così tanto stasera sarà sfinito.

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&esercizi propedeutici Ciò che inferno non è

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Don Pino risale dalla piazza dei Quattro Canti di Città verso monte. Quella piazza la chiamano anche Teatro del Sole, perché a qualsiasi ora del giorno il sole screpola uno degli otto spicchi di cui è composta. Natura e potere. Sacro e profano. Pagano e cristiano. Luce e lutto. Qui si mescolano. È il vero centro della città, dove il Cassaro, millenaria via fenicia che univa porto e fortezza, mare e necropoli, ora Corso Vittorio Emanuele, si scontra con la via aperta a fine Cinquecento dal viceré spagnolo Maqueda, generando, se si guarda la città dall’alto, una croce perfetta, una croce che nessuno vuole portare. Croce senza delizia. Sta tornando dall’ennesima battaglia inutile combattuta nei corridoi della burocrazia, dove ogni sfida si perde, per stanchezza e disincanto. Non la faranno mai questa scuola media a Brancaccio, né gli daranno mai gli scantinati del palazzone di via Hazon per avviare, lì, almeno un’ipotesi di scuola. Sono locali del comune, abusivamente occupati per attività illecite. Assomigliano ai gironi dell’inferno dantesco, con tanto di indirizzo e codice di avviamento postale. Un inferno polifunzionale: magazzino d’armi e droga, bisca per duelli tra cani e scommesse, alcova di acerba carne prostituita. Ma i permessi non arrivano. I permessi per la normalità non arrivano mai. Non si arrenderà, don Pino, continuerà a insistere, dovesse lasciarci le nocche delle dita a furia di bussare alle porte da cui escono i permessi. Così è Palermo: brilla nei quartieri luminosi ricchi e arricchiti, mentre qualche metro più in là cresce l’inferno destinato a uomini la cui miseria è necessaria alla Mafia per dimostrare che lo Stato è un participio passato. Don Pino sa perché dicono no, sa chi dice no, ma insiste, come la goccia sulla roccia. Un giorno va lui a presentare la richiesta, un giorno va qualcuno del comitato intercondominiale, un giorno un amico, un giorno… Goccia dopo goccia, la pietra si spacca: “Disse la goccia alla roccia, dammi tempo che ti percio” gli ripeteva sua madre quando voleva insegnargli la pazienza che lui non aveva. Il centro Padre Nostro non basta per i ragazzi e i bambini del quartiere. Lì possono giocare, studiare, stare insieme, ma non è paragonabile con il lavoro che si fa in una scuola. È necessario che al mattino i ragazzi vadano a scuola e al pomeriggio al centro. Solo così si può sottrarli alla strada e alle sue regole. Solo toccando un pezzetto di bellezza possono desiderarla. L’inferno è il posto in cui lo spazio per i desideri è già tutto occupato. Allora si fa quello che viene ordinato a testa bassa. A volte si pensa che la mafia sia la violenza del pizzo, gli omicidi, le bombe. Ma don Pino lo sa che la vera violenza è l’assenza di una scuola media in un quartiere di quasi diecimila anime. Mentre il traffico sciama lento e congestionato, ricorda la storia della più grande 37


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pianista del Novecento, che forse lo è diventata perché faceva anche la maestra elementare. In una scuola russa dove c’è un bambino cattivo, odiato da tutti, impossibile da educare. È orfano di padre e di madre. Deruba i compagni, insulta i maestri, 40 picchia le compagne. Un giorno quel bambino quasi ne ammazza di botte un altro: decidono di cacciarlo. I maestri sono schierati come un plotone d’esecuzione, lui ci passa in mezzo. Il preside gli sta dietro in silenzio, lo scorta come una guardia carceraria. La maestra lo guarda andar via, solo, tra adulti che lo fucilano con gli occhi e mostrano compiacimento sulle labbra strette: e lei comincia a piangere. Il piccolo, 45 occhi grigi di apatia e odio, sente il singhiozzo e si volta. Quegli stessi occhi hanno un bagliore di bontà mai vista. Fissa la maestra, mentre il preside lo spinge avanti. Si divincola e corre da lei, l’abbraccia e urla che cambierà, che cambierà, che cambierà. Da quel giorno rimane attaccato alla gonna della maestra, come un cane. Nessuno riesce a spiegarsi una simile trasformazione. Ma lui le confida un segreto: 50 “Nessuno aveva mai pianto per me”. Quel bambino voleva solo farsi amare e non sapeva come, per questo richiamava l’attenzione distruggendo, l’unica regola che la vita gli aveva insegnato. Distrugge chi non sa come si costruisce. E magari distrugge ciò che altri costruiscono per imparare come si fa a costruire, o per esistere almeno un po’. 55 Quella scuola deve diventare realtà e, come il centro Padre Nostro, rappresentare l’evidenza di una alternativa. Mancano lacrime sulla vita di quei ragazzi, sulla vita di quei bambini. Lo scorso gennaio hanno ufficialmente inaugurato il centro Padre Nostro proprio perché ci fosse almeno un posto nel quartiere dove i giovani potessero sentire e vedere 60 negli occhi di qualcun altro il valore della propria vita. Quando avevano saputo che si trattava di padre Puglisi, i proprietari, vicini a certi ambienti, avevano raddoppiato il prezzo. I soldi erano stati raccolti, lira dopo lira, e in meno di due anni il sogno era stato trasformato in realtà. Lui non è un prete antimafia, come dicono, non è mai stato anti nessuno. A. D’Avenia, Ciò che inferno non è, Mondadori, Milano, 2014.

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&esercizi propedeutici COMPRENSIONE DEL TESTO 1. Don Pino, protagonista del brano, “risale dalla piazza dei Quattro Canti di Città verso monte” (riga 1), cioè: a. Va in montagna b. Percorre un tratto di strada in città c. Attraversa la piazza dal sud verso nord d. Attraversa la piazza da nord verso sud 2. L’espressione “Goccia dopo goccia…” (riga 24) sta per: a. Insistendo b. Osservando c. Spostando d. Avanzando 3. A Don Pino servono i permessi per ristrutturare: a. Un magazzino di un negozio d’armi b. Una chiesa c. La piazza dei Quattro Canti d. Uno scantinato comunale 4. In quale parola Poli non ha valore di prefisso: a. Polivalente b. Politeista c. Politico d. Polimeri 5. Nella frase “Disse la goccia alla roccia, dammi tempo che ti percio” (riga 25), percio potrebbe essere sostituito da: a. Piego

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b. Spezzo c. Perdo d. Sposto 6. Quale prerogativa è fondamentale perché la Mafia si diffonda in una zona? a. Una scuola b. Lo spaccio di droga c. La povertà d. Il gioco clandestino 7. “Gli ripeteva sua madre quando voleva insegnargli la pazienza che lui non aveva”(riga 25); indica la funzione logica di gli: a. Complemento oggetto b. Soggetto c. Complemento di termine d. Apposizione 8. Cos’è la mafia per Don Pino? ............................................................................................................................................................ 9. Il termine apatia (riga 45) significa: a. Rabbia b. Incapacità di provare emozioni c. Simpatia d. Dolcezza 10. Quale significato si può attribuire alla frase “Solo toccando un pezzetto di bellezza possono desiderarla” (riga 30)? ............................................................................................................................................................

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&esercizi propedeutici ............................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................

11. Nella frase “Lì possono giocare, studiare, stare insieme…” (riga 27) il verbo potere è: a. Copulativo b. Ausiliare c. Fraseologico d. Servile 12. Cosa vuol fare Don Pino Puglisi? ............................................................................................................................................................ 13. “Il traffico sciama lento e congestionato” (riga 36) in analisi retorica costituisce: a. Una metafora b. Un’allitterazione c. Una similitudine d. Un’iperbole 14. “Il piccolo” (riga 44) si riferisce a: a. Un bambino russo b. Un bambino che è stato picchiato c. Un bambino siciliano d. Un bambino cacciato da scuola

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15. Che valore ha l’anafora del verbo “che cambierà, che cambierà, che cambierà” (riga 47)? a. Di rendere ironico il concetto b. Di indebolire il concetto c. Di rinforzare il concetto d. Di annullare il concetto 16. Scegli una frase dal testo che, secondo te, sintetizzi bene l’episodio del bambino e la maestra. ............................................................................................................................................................ 17. “È necessario” alla riga 29 implica: a. Dovere b. Possibilità c. Opportunità d. Occasione 18. Il passo che va dalla riga 36 alla riga 54 può essere definito: a. Prologo b. Incipit c. Flashback d. Inciso

QUESITI GRAMMATICALI 1. Nel testo sono contenuti 2 errori di ortografia. Trascrivi gli errori negli spazi predisposti: “Il Ministero dell’istruzzione inviò le traccie per l’esame di stato con un ritardo considerevole.” ............................................................................................................................................................

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&esercizi propedeutici 2. Inserisci l’apostrofo dove ritieni opportuno: a. Un opportunità b. Un elemento c. Un automobile 3. Coniuga il verbo “stringere” al modo indicativo, tempo passato remoto, 1° persona singolare. ............................................................................................................................................................ 4. Nelle seguenti frasi riconosci se il verbo è usato in modo transitivo (T) o intransitivo (I):

T

I

a. Matteo non mi ha neanche guardato!

b. Dalla montagna scende un torrente limpido e freddissimo.

c. Alle 18 parte il traghetto per l’isola d’Elba.

d. Erica è venuta in palestra con me.

e. Attraversa la strada con cautela!

5. Nella frase: Mi sono svegliato presto per andare a scuola; “presto” è: a. Aggettivo b. Sostantivo c. Avverbio d. Verbo 6. I lupi sono animali predatori. Che predicato è presente in questa frase? Cerchia la risposta corretta. PREDICATO VERBALE / PREDICATO NOMINALE

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7. Completa: Una frase semplice è organizzata attorno a un solo..............................; ha senso..................................................... e logico; le sue parole sono ordinate secondo le........................................ grammaticali (posizione e concordanza); è chiusa da un segno di................................................... . 8. Nelle seguenti frasi indica se la parola sottolineata svolge la funzione di attributo (AT) o apposizione (AP): a. Ho male alla schiena per avere spostato una cassa pesante. b. Le foglie ingiallite ricordano la stagione autunnale. c. Il comandante Ferrari gode di massima stima.

d. La tua amica Francesca è molto carina e affettuosa. 9. Nella frase: Interrogato sull’accaduto, non gli seppe dare alcune informazione utile. Che valore logico ha “gli”? a. Complemento d’agente b. Complemento oggetto c. Complemento di specificazione d. Complemento di termine 10. Indica in quale di questi periodi è presente una proposizione coordinata a una subordinata.

a. Finiti gli studi, Daniele farà uno stage presso il quotidiano della città in cui abita.

b. Pur avendo ricevuto un notevole patrimonio in eredità, i Rossi vivono come sempre e sono ancora persone semplici e disponibili con tutti. c. Poiché non piove più e la temperatura si è alzata, potremo andare in spiaggia e forse faremo il bagno.

d. Vorrei tanto che tu avessi ragione, perché la tua opinione è molto interessante.

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&esercizi propedeutici 11. Leggi il periodo e indica qual è l’analisi corretta. Attualmente molti genitori cercano il dialogo invece di imporre il loro punto di vista per aiutare i figli quando si trovano in difficoltà.

a. Principale / subordinata 1° grado esplicita/ subordinata 2° grado implicita / subordinata 2° grado esplicita

b. Principale / subordinata 1° grado implicita/ subordinata 1° grado implicita/ subordinata 2° grado esplicita

c. Principale /coordinata alla principale/subordinata 1° grado implicita/ subordi nata 2° grado esplicita

12. Costruisci un periodo seguendo le istruzioni date: Un periodo costituito da proposizione subordinata, proposizione principale, proposizione coordinata alla principale. ........................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................

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& GLI UNNI

Raffaello, Incontro di papa Leone Magno con Attila, Stanze Vaticane

Dall’Asia con furore. Gli Unni erano una popolazione barbarica di stirpe mongolica. Non ebbero mai una vera e propria unità etnica, né mai costituirono un vero Stato. Il loro momento di maggiore gloria fu nel 5° secolo d.C. quando, sotto la guida di Attila, riuscirono a raggiungere una certa coesione. Con la morte del loro capo crollò 5 per sempre la loro potenza. Da Oriente a Occidente. Gli Unni, nomadi selvaggi, abitavano da sempre, come allevatori di cavalli e bellicosi predoni, le immense e piatte distese del deserto del Gobi e della Mongolia. Da quella posizione costituivano una continua minaccia soprattutto per i Cinesi, i quali, per difendersi, costruirono la Grande Muraglia, verso la metà del 3° secolo a.C. Anche questa immensa opera, però, si dimostrò alla lunga 10 inutile: gli Hsiung-nu – così i Cinesi chiamavano gli Unni – riuscirono a varcare la Grande Muraglia verso la metà del 3° secolo d.C. e a giungere a Pechino. Dovettero tuttavia presto ritirarsi dietro la spinta di altre popolazioni nomadi. Il seguente spostamento degli Unni verso occidente provocò un vero e proprio ‘effetto domino’ sulle altre stirpi barbariche che abitavano l’Europa centrale e le steppe eu15 rasiatiche (barbariche, invasioni). I Visigoti, premuti alle spalle dagli Unni, varcarono i confini dell’Impero Romano nel 376, entrandovi come federati (alleati). Due anni

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dopo, però, poiché l’imperatore romano Valente non aveva rispettato il patto di alleanza appena concluso, sconfissero l’esercito romano in Tracia con la grande battaglia di Adrianopoli (378) (germaniche, popolazioni). Da quel momento i Romani fecero ricorso in modo sempre più massiccio al servizio di barbari esterni. Tra questi si contarono in numero sempre crescente gli Unni, che furono al servizio degli imperatori Graziano e Teodosio e dei generali Stilicone ed Ezio. Il flagello di Dio. Gli Unni, però, non erano altro che schiere tra loro slegate, che si riunivano a seconda del bisogno e delle circostanze, senza alcuna vera struttura sociale. Nel corso del 5° secolo d.C. il contatto con i più civili Germani, oltre che con i Romani, portò alla creazione di una struttura leggermente più stabile, con a capo un ‘re’, Uldino. Alla morte di Uldino gli succedette il figlio Rua e quindi i nipoti di questo, i due fratelli Attila e Bleda. Nel 444 Attila uccise Bleda e si fece re di tutte le stirpi unne fra Mar Baltico, Danubio e Don. Attila pretese un forte aumento del tributo che da tempo l’Impero Romano pagava agli Unni, come ad altre stirpi barbariche, e inoltre pretese di esser nominato magister militum, capo dell’esercito. Nonostante ottenesse tutto quel che chiedeva, essendosi accorto dello stato di impotenza in cui versava allora l’Impero, decise di approfittarne. Iniziò a devastare le province orientali, guadagnandosi il titolo di flagello di Dio; si disse anche che dove passavano le sue schiere le distruzioni erano così terribili che non cresceva più l’erba. Quindi, a partire dal 451, iniziò a devastare le Gallie. Lì fu affrontato e sconfitto dall’ultimo grande generale romano, Ezio, nella grande battaglia dei Campi Catalaunici. Al contrario di quanto avveniva per l’Impero, però, le forze degli Unni sembravano inesauribili: nonostante la sconfitta, l’anno dopo un nuovo esercito unno si riversò in Italia. Qui, però, avvenne un fatto miracoloso: il papa Leone I andò incontro al selvaggio invasore e lo convinse a fermarsi. Attila, quindi, si ritirò e l’anno seguente, improvvisamente, morì (453). Con lui si dissolse improvvisamente la potenza degli Unni, che non ebbero più un ruolo importante nella storia delle invasioni barbariche. Un popolo che semina il terrore. Le descrizioni che le fonti antiche riportano di questo popolo sono talmente terribili da sembrare incredibili, anche se la testimonianza di Prisco, che fu ambasciatore alla corte di Attila, è al di là di ogni sospetto. Erano piccoli, esili, più simili a bestie che a uomini, violenti e ferocissimi, vestiti di pelli di animali o di una tunica di tela che non cambiavano se non quando cadeva a brandelli. Vivevano praticamente in simbiosi con i loro cavalli; mangiavano radici e carne cruda, che facevano frollare fra le cosce dei cavalieri e il dorso dei cavalli. Si spostavano con le loro donne e i bambini su carri coperti di pelli. Non avevano alcuna credenza religiosa. Da Treccani “Enciclopedia dei ragazzi”

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COMPRENSIONE DEL TESTO 1.Quale fu il momento di massima espansione degli Unni? a. 5° secolo d.C. b. 2° secolo d.C. c. 3° secolo d.C. d. 6° secolo d.C. 2. “Coesione” alla riga 4 significa: a. Espansione b. Unione c. Amicizia d. Potere 3. Le tappe che gli Unni hanno attraversato per raggiungere l’Occidente da Oriente sono state: a. Cina, Mongolia, steppe eurasiatiche, Europa b. Mongolia, Tracia, steppe eurasiatiche, Impero romano c. Mongolia, Impero Romano, Adrianopoli, Italia d. Mongolia, Cina, steppe eurasiatiche, Europa 4. Completa cerchiando l’opzione corretta: Gli Unni erano una popolazione sedentaria / nomade che proveniva dalla Cina / Mongolia precisamente dal deserto del Gobi / da Pechino ed era particolarmente pacifica / bellicosa. 5. Gli Unni inizialmente erano organizzati in: a. Una struttura sociale piramidale b. Una Repubblica c. Una Monarchia d. Nessuna delle precedenti

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&esercizi propedeutici 6. Chi succedette al Re Uldino? a. Attila b. Bleda c. Rua d. Teodosio 7. Cosa significa magister militum (riga 31)? ............................................................................................................................................................ 8. Il termine “versava” alla riga 33 significa:

a. Rovesciare

b. Far fuoriuscire

c. Vertere

d. Trovarsi in condizioni precarie

9. Perché Attila viene definito flagello di Dio? ............................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................ 10. Chi fermò Attila nella sua conquista in Italia? a. Ezio b. Il Papa Leone I c. Prisco d. Nessuno 11. Il termine “dissolse” alla riga 42 può essere sostituito da: a. Sciolse b. Distrusse c. Dissipò d. Disgregò 49


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12. Esegui l’analisi grammaticale del verbo “dissolse” (riga 42) Modo ................................................................................................................................................ Tempo ............................................................................................................................................... Persona ............................................................................................................................................. 13. La testimonianza di Prisco, ambasciatore di Attila, è al di là di ogni sospetto (riga 47) perché: a. Conferma le descrizioni delle fonti antiche b. Riferisce il contrario di quanto generalmente tramandato sugli Unni c. Non è credibile d. È dubbiosa 14. Alla riga 34 “guadagnandosi il titolo di flagello di Dio” la parte sottolineata è: a. Complemento di specificazione b. Apposizione c. Complemento di denominazione d. Complemento predicativo del soggetto 15. Cosa significa che vivevano in simbiosi con i loro cavalli (riga 50)? a. In compagnia b. In sintonia c. In difficoltà d. In emergenza 16. Gli Unni erano: a. Politeisti b. Animisti c. Monoteisti d. Nessuna delle risposte precedenti

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&esercizi propedeutici 17. Nella frase “Più simili a bestie che a uomini” (riga 48) la parte sottolineata è: a. Aggettivo qualificativo di grado comparativo di maggioranza b. Aggettivo qualificativo di grado superlativo assoluto c. Aggettivo qualificativo di grado superlativo relativo d. Aggettivo qualificativo di grado comparativo di uguaglianza 18. Scrivi il significato di frollare (riga 51): ............................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................

QUESITI GRAMMATICALI 1. Inserisci i segni di punteggiatura corretti. ...Mi saprebbe indicare la strada per raggiungere Francavilla Fontana… … 2. Quale tra le seguenti è l’analisi grammaticale corretta del nome “grattacielo”? a. Nome comune di cosa, maschile, singolare, derivato b. Nome comune di cosa, maschile, singolare, composto c. Nome comune di cosa, maschile, singolare, primitivo d. Nome comune di cosa, maschile, plurale, alterato 3. Coniuga il verbo Ritenere all’indicativo, passato remoto, 1° persona, plurale. ............................................................................................................................................................ 4. Nella frase “Si fatica tanto” il soggetto è: a. Sottinteso b. Tanto

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esercizi propedeutici

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c. Assente d. Si 5. In quale delle seguenti frasi è presente un complemento di stato in luogo: a. In tenera età, sapeva già contare. b. Non andare a scuola se non ti senti bene c. In camper si può viaggiare con molta facilità d. Cenarono in casa con degli amici 6. Quale delle seguenti parole è un sinonimo di “inzaccherato”? a. Dolcificato b. Storpio c. Maculato d. Infangato 7. In c’è compare: a. Un’elisione b. Un troncamento c. Uno iato d. Un dittongo 8. Scrivi il participio passato del verbo “vedere” ............................................................................................................................................................ 9. Indica la frase in cui compare un predicato nominale: a. Sono cadute tutte le foglie dell’acero b. Era fuggito via senza lasciare traccia c. Il giornale è sul tavolo in soggiorno d. Era davvero un brillante studente

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&esercizi propedeutici 10. Nella frase: “Ci siamo andati diverse volte insieme” la parola sottolineata è: a. Complemento di stato in luogo b. Complemento di termine c. Complemento di causa efficiente d. Complemento oggetto 11. Nella frase “Milano ha meno abitanti di Roma” la parte sottolineata è: a. Un complemento di stato in luogo b. Un complemento di paragone c. Un complemento di denominazione d. Un complemento di specificazione 12. Il periodo “Carla si allena tanto per qualificarsi alle semifinali” è formata da: a. Proposizione principale, proposizione subordinata finale b. Proposizione principale, proposizione subordinata causale c. Proposizione principale, proposizione subordinata modale d. Proposizione principale, proposizione coordinata

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esercizi propedeutici

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LA MEDUSA CON L’ETICHETTA DI PLASTICA

Il drammatico problema dell'inquinamento marino ha una nuova sconcertante icona: in una foto scattata nel Mediterraneo è possibile persino leggere sul cellophane attaccato al celenterato il nome della marca delle sigarette. Guardando attentamente un ingrandimento di questa immagine è possibile leggere 5 la scritta "Philip Morris International". Il nome della multinazionale del tabacco è visibile sulla linguetta trasparente di un involucro di sigarette fotografata all'interno di una medusa luminosa del Mediterraneo. Per gli animali evitare la plastica in mare è diventato ormai come navigare in un campo minato. Milioni di tonnellate vagano negli oceani ogni anno, rendendo difficile per le creature marine, comprese le meduse, 10 non entrarci in contatto. Uno studio pubblicato lo scorso aprile sulla rivista Scientific Reports ha documentato per la prima volta la presenza di plastica nelle meduse. Il caso riguardava una me54


&esercizi propedeutici 15 20

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dusa trovata nel Mediterraneo nel 2016 da parte di un gruppo di scienziati impegnati nella Aquatilis Expedition, un progetto di ricerca triennale per l'esplorazione degli oceani. Nel loro studio i ricercatori spiegavano di aver osservato la presenza di plastica nelle ombrella o attorcigliata lungo i tentacoli di diversi individui di meduse luminose. Quando venti meduse sono state catturate e ispezionate con attenzione, frammenti di plastica sono stati trovati anche nell'apparato digestivo di quattro di loro, spingendo gli scienziati a ritenere che avessero scambiato la plastica con il cibo. "Sono davvero innamorate della plastica a quanto pare", dice uno degli autori dello studio, Armando Macali, un ecologo dell'Università della Tuscia. Sia lui che i suoi collaboratori sono convinti che la medusa abbia afferrato la plastica nel tentativo di mangiarla. Ricerche passate hanno dimostrato come diversi animali marini finiscano per cibarsi accidentalmente di detriti di plastica e questo sia un problema molto ampio. Secondo gli scienziati accade in quanto la plastica ricorda nell'aspetto le loro prede: le tartarughe mangiano meduse che sembrano buste e i pesci mangiano pezzetti minuscoli di plastica simili al loro consueto cibo. La plastica che può essere trovata in mare per diverse creature ha anche un odore invitante. Nel 2016 uno studio pubblicato su Science Advances ha accertato che sui frammenti di plastica crescono facilmente le alghe e mano a mano che si riducono di dimensioni emettono un odore di solfuro dimitele capace di attrarre gli animali affamati. Non è chiaro cosa sia invece in particolare della plastica ad attrarre le meduse, dice Macali. Il suo sospetto è che possa trattarsi di qualche molecola associata alla sua decomposizione. In futuri esperimenti Macali pensa di esporre le meduse a diversi tipi di detriti di plastica in condizioni controllate. Se gli scienziati riuscissero a identificare cosa le attrae in particolare, potrebbero cercare di ottenere dei cambiamenti da parte dei produttori in modo da renderle meno invitanti. Ad ogni modo, secondo gli scienziati, il fatto che la medusa stesse cercando di mangiare la plastica rappresenta un brutto segnale. Le meduse luminose sono in grado di ingerire il 50 per cento del loro peso corporeo ed è stato dimostrato che ingerire troppa plastica può provocare negli animali una lenta morte per fame. Essendo loro stesse prede di animali più grandi che vivono nel Mediterraneo, le meduse che hanno mangiato plastica possono essere a loro volta un pericolo per altre specie. Il tonno rosso, uno dei maggiori predatori di meduse luminose, è ad esempio molto pescato per scopi alimentari e le microparticelle di plastica potrebbero quindi finire per essere ingerite anche dagli esseri umani. "Se vogliamo capire il destino della plastica nell'oceano dobbiamo partire dalla base della catena alimentare". Adattato da “La medusa con l'etichetta di plastica” di Sarah Gibbens in www. National Geographic

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esercizi propedeutici

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COMPRENSIONE DEL TESTO 1. Cosa è stato fotografato nel Mediterraneo recentemente? a. Una medusa con l’etichetta b. Una medusa con un’immagine c. Una medusa di plastica d. Un pacchetto di sigarette 2. Cosa significa l’espressione “nuova sconcertante icona” (riga 1)? a. Un nuovo simbolo sconvolgente b. Una nuova immagine preoccupante c. Una nuova rappresentazione inquietante d. Un nuovo simpatico sponsor 3. “Ombrella” alla riga 17 intende: a. Un ombrello b. Un’infiorescenza racemosa c. La parte del corpo a forma di ombrello d. La parte del corpo con il cellophane 4. Quale multinazionale del tabacco viene citata nell’articolo? Perché? ............................................................................................................................................................ 5. “Celenterato” alla riga 3 è: a. Iponimo b. Nome composto c. Figura retorica d. Iperonimo

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&esercizi propedeutici 6. Alla riga 7 l’espressione “Per gli animali evitare la plastica in mare è diventato ormai come navigare in un campo minato” rappresenta: a. Una similitudine b. Una metafora c. Un’ellissi d. Un’iperbole 7. Cosa dice in sintesi lo studio pubblicato in aprile sulla rivista Scientific Reports? ............................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................ 8. Le meduse sono “innamorate” della plastica perché: a. È saporita b. Emette un odore invitante c. È colorata d. È traslucida 9. L’Università di Tuscia si trova: a. In Antartide b. Negli USA c. In Messico d. In Italia 10. Cosa rappresenta per gli scienziati un “brutto segnale” (riga 41)? ............................................................................................................................................................ 11. Quanto possono ingerire le meduse? a. Il 30 % del loro peso corporeo b. Il doppio del loro peso corporeo 57


esercizi propedeutici

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c. La metà del loro peso corporeo d. Un terzo del loro peso corporeo 12. Alla riga 44 la proposizione “Essendo loro stesse prede di animali” è: a. Una proposizione subordinata causale implicita b. Una proposizione subordinata concessiva implicita c. Una proposizione coordinata d. Una proposizione subordinata temporale implicita 13. Qual è, in conclusione, la preoccupazione degli scienziati? a. Trovare da cosa sono attratti gli animali marini b. Capire se c’è una molecola della plastica che si decompone in mare c. Evitare che le meduse muoiano per fame d. Evitare che, attraverso il pesce, l’uomo ingerisca frammenti di plastica 14. Alla riga 43 “troppa plastica” la parola sottolineata è: a. Un aggettivo numerale ordinale b. Una preposizione semplice c. Un avverbio di quantità d. Un aggettivo indefinito 15. Perché le meduse e le tartarughe mangiano la plastica che trovano in mare? ............................................................................................................................................................ 15. Individua il soggetto della frase “Per gli animali evitare la plastica in mare è diventato” (riga 7): a. Animali b. Evitare c. La plastica d. Mare

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&esercizi propedeutici 16. “Ricerca Triennale”, alla riga 14, significa: a. Durata 30 anni b. Terminata 3 anni fa c. Durata 3 anni d. Terminata 3 anni fa 17. Nella frase alla riga 10 “non entrarci” la particella enclitica -ci sottolineata ha valore di: a. Complemento di stato in luogo b. Complemento di termine c. Complemento di compagnia d. Complemento di unione

QUESITI GRAMMATICALI 1. In quale delle seguenti parole gli accenti tonici sono disposti in modo errato: a. Terréno b. Strabiliànte c. Sciócchezza d. Rumóre 2. Il più grande, Il più forte sono: a. Comparativi di maggioranza b. Superlativi relativi c. Superlativi assoluti d. Di grado positivo 3. Individua e trascrivi i pronomi e le particelle pronominali presenti nel periodo: Gianni, che aveva i suoi strumenti, osava chiederli in prestito a me che ne ero gelosissimo. ............................................................................................................................................................

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4. Nella frase “Il calciatore Francesco Totti è stato il capitano della squadra della Roma, amatissimo da tutti i tifosi”, quante apposizioni sono presenti? a. Una b. Tre c. Due d. Nessuna 5. Indica quali complementi sono presenti nella frase “Alcune zone del mondo scarseggiano di acqua potabile”: a. Un complemento di denominazione e un complemento di specificazione b. Un complemento di specificazione e un complemento di materia c. Un complemento di stato in luogo e un complemento di privazione d. Un complemento di specificazione e un complemento di privazione 6. Indica in quale di queste frasi non è presente né un complemento di compagnia, né un complemento di unione a. Per la passeggiata, pensi di portare con te anche il cane Jean Paul? b. Quel bambino con i pantaloncini a righe è mio cugino c. Non crederai che io faccia questa salita con la bicicletta, vero? d. Ieri sera a teatro con noi è venuta anche Carlotta. 7. Nella frase “Mi sembri stanca” la parola sottolineata ha la funzione di: a. Attributo b. Parte nominale c. Complemento predicativo del soggetto d. Complemento predicativo dell’oggetto 8. Nel periodo “Non si è mai degnato di venirmi a trovare” la frase sottolineata è: a. Una proposizione subordinata oggettiva b. La proposizione principale c. Una proposizione dichiarativa

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&esercizi propedeutici d. Una proposizione subordinata soggettiva 9. Trasforma il seguente enunciato da discorso indiretto a discorso diretto. La maestra disse ai bambini che avrebbero potuto giocare in salone. ............................................................................................................................................................ 11. Trascrivi il seguente periodo nel grafico sottostante. Forti della loro esperienza, i ragazzi iniziarono un percorso didattico alternativo che li condusse all’estero e a visitare altri istituti europei.

11. Trascrivi qui sotto quali sono la proposizione principale e la proposizione subordinata causale nella frase dell’esercizio precedente. Proposizione principale: ................................................................................................................. Proposizione subordinata causale: ............................................................................................... 12. Nel periodo “Malgrado il cattivo tempo, le scuole furono aperte” la frase sottolineata ha valore: a. Ipotetico b. Causale c. Concessivo d. Modale

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Testo A Testo poetico

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Distacco

Io ti sento tacere da lontano. Odo nel mio silenzio il tuo silenzio. Di giorno in giorno assisto all’opera che il tempo, 5 complice mio solerte, va compiendo. E già quello che ieri era presente divien passato e quel che ci pareva incredibile accade. Io e te ci separiamo. 10 Tu che fosti per me più che una sposa! Tu che volevi entrare nella mia vita, impavida, come in inferno un angelo e ne fosti scacciata. 15 Ora che t’ho lasciata, la vita mi rimane quale un’indegna, un’inutile soma, da non poterne avere più alcun bene. Io non so più qual era 20 il porto a cui miravo. Per tanti luoghi insospettati e strani mi trattenne l’amore, ch’è nemico ad ogni alto destino come il vento contrario al navigare: 25 dove persi il mio tempo e logorai le forze del mio cuore. Luoghi a cui, disertati, non tornerò giammai. Sì che per me la terra 30 non è più che un asilo vietato, un cimitero di memorie.

V. Cardarelli, Poesie, Mondadori, Milano 1966)

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COMPRENSIONE DEL TESTO A1. Cosa coglie questa lirica? a. La fine di un’amicizia b. La morte di una persona cara c. La fine di un amore d. Il distacco da un figlio A2. Il verso 2 è: a. Un endecasillabo b. Un settenario c. Un verso libero d. Un decasillabo A3. Al verso 5 chi è complice del poeta: a. La moglie b. Il figlio c. L’amante d. Il tempo A4. Nel verso 1 “Io ti sento tacere da lontano” si individua chiaramente: a. Una catacresi b. Una sineddoche c. Un ossimoro d. Un’allitterazione A5. Individua l’unica rima della poesia ...................................................................................... A6. La rima dell’esercizio precedente è: a. Alternata b. Incrociata

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c. Incatenata d. Baciata A7. “Un’inutile soma” (verso 17) indica in senso letterale: a. La vita del poeta b. Un peso inutile c. Un insieme di cose inutili d. Il dolore per la perdita A8. “Io non so più qual era/ il porto a cui miravo” (versi 19-20) spiega con parole tue il significato di questa metafora. ............................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................ A9. Tra i versi 21 e 26 si trova una similitudine. Il paragone qui descritto è tra ............................................ e................................................... perché ............................................................................................................................................... A10. “Asilo /Vietato” tra i versi 30-31 è: a. Un chiasmo b. Una rima interna c. Un enjambement d. Un ossimoro A11. “Giammai”(verso 28) è sinonimo di: a. Mai b. Ormai c. Semmai d. Sempre

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A12. Nel verso 14 “e ne fosti scacciata” il pronome ne ha valore di: a. Complemento di specificazione b. Complemento di stato in luogo c. Complemento di allontanamento d. Complemento d’agente A13. Cos’è per il poeta “un cimitero di memorie” (verso 31)? ............................................................................................................................................................ A14. “Sì che per me” al verso 29 il Sì ha valore di: a. Se b. Affermazione c. Sebbene d. Così A15. Il fatto che il poeta strutturi la lirica in brevi enunciati a volte chiusi dal punto fermo potrebbe indicare: a. Che il poeta ama la sintassi franta b. Che il poeta preferisce i periodi brevi c. Che il poeta intende distanziarsi dal dolore che prova d. Che il poeta vuole distanziarsi dalla donna che ama

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Testo b Testo espositivo

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L’aglio benefico nel mortaio

“Mai si lava el mortaio che non sappia de aglio”, ammonisce un proverbio medievale. Ovvero: quando pesti le erbe, bada di non dimenticare l’aglio, che lascerà nel mortaio il suo inconfondibile aroma. Non è solo un suggerimento culinario, legato al gusto pieno e compiacente che l’aglio conferisce alle vivande: quando nei proverbi 5 o nei testi antichi si parla di cibo, possiamo stare certi che si sta parlando anche di salute. L’aglio, in particolare, nella cultura contadina è stato sempre ritenuto una sorta di farmaco universale, benefico per ogni genere di disturbi. Qualcuno ha voluto definirlo “l’aspirina del Medioevo”. Alle “erbe” e alle “radici” (così si chiamavano le piante da orto, a seconda che la 10 parte commestibile crescesse sopra o sotto il suolo) si è attribuito per secoli un duplice valore, in funzione della salute oltre che del nutrimento: anche questo spiega la straordinaria attenzione riservata agli orti non solo dai contadini ma da chiunque, cittadini, monaci, signori. Sia in campagna sia in città, ogni casa era circondata da suo orto, formidabile dispensa di cibo e di rimedi terapeutici. Grandi orti sorgevano 15 attorno ai monasteri, e Cassiodoro, nel VI secolo, quando ne fonda uno a Vivarium in Calabria, raccomanda ai discepoli di curare l’orto da cui potranno trarre “nutrimen69


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to e salute”. Il diacono milanese Crispo, richiesto da un amico di scrivere un trattato di medicina, esordisce con una frase sorprendente: “così tu vuoi che faccia di te un ortolano?” 20 Anche Carlo Magno, quando dispone che negli orti delle aziende regie sia coltivata una settantina di erbe e radici, elencate a una a una con puntigliosa precisione, include nella lista molte piante di prevalente uso medicinale. Ma la distinzione fra cibo e medicina è sottilissima e quasi non si avverte: ogni cosa serve a nutrire, ad aromatizzare, e al tempo stesso a fornire sostanze in qualche modo utili alla salute. 25 Per questo, ancora in proverbio, si dice che “ogni erba ha la sua virtù”: tutto serve a qualcosa. Sempre che, beninteso, si sappia come utilizzarlo: il segreto è sempre la conoscenza, e in questa “sapienza delle erbe” la dottrina dei monaci, che trascrivevano e studiavano gli erbari di illustri naturalisti, si incrociava e interagiva con l’esperienza del mondo contadino, che trasmetteva di generazione in generazione 30 pratiche d’uso di erbe e radici. Che l’aglio sia estremamente benefico anche i nutrizionisti di oggi lo spiegano. Così come spiegano che le sue “virtù ’” si attivano solo quando il bulbo viene schiacciato, liberando i suoi preziosi componenti chimici. Che il mortaio (oggi forse diremmo: il mixer) sappia sempre di aglio è un consiglio quanto mai azzeccato. Massimo Montanari, tratto da www.consumatori.e-coop.it

COMPRENSIONE DEL TESTO B1. “Benefico” significa: a. Salutare b. Gustoso c. Di buon auspicio d. Farmacologico B2. L’articolo mette in luce: a. L’importanza dell’uso dell’aglio in cucina b. Il problema dell’odore dell’aglio in cucina c. La molteplicità di usi dell’aglio non solo in cucina d. L’importanza storica dell’aglio

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B3. L’aglio viene definito “l’aspirina del Medioevo” (riga 8) perché: a. Era una pianta molto diffusa b. Veniva venduto come farmaco c. Veniva definito così negli erbari dell’epoca d. Era ritenuto un farmaco universale B4. Le virtù dell’aglio sono ............................................................................ e si sprigionano solo quando ..................................................................................................................................... B5. “Sottilissima” alla riga 23 è: a. Aggettivo di grado superlativo relativo b. Aggettivo di grado superlativo assoluto c. Aggettivo di grado positivo d. Aggettivo di grado comparativo di maggioranza B6. A chi viene chiesto di scrivere un trattato di medicina? a. Al diacono milanese Crispo b. All’amico del diacono milanese Crispo c. A Cassiodoro d. A Carlo Magno B7. Cosa significa il proverbio “ogni erba ha la sua virtù” (riga 25): ............................................................................................................................................................ B8. Le caratteristiche positive dell’aglio sono note fin: a. Dal Medioevo b. Dall’antichità c. Dall’epoca carolingia d. Dall’epoca moderna

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B9. Il Mortaio è: a. Un mixer b. Un attrezzo per tagliare l’aglio c. Uno strumento per pestare l’aglio d. Uno strumento per separare gli spicchi dell’aglio B10. La “sapienza delle erbe” viene trasmessa in erbari scritti: a. Dai contadini b. Da chiunque c. Dai signori d. Dai monaci B11. Nella frase “Così tu vuoi che io faccia di te un ortolano?” (riga 18): Il verbo faccia è nel modo ....................................................................................................... tempo ......................................................................................... persona ...................................... B12. “Interagiva” (riga 28) significa: a. Si scambiava b. Studiava c. Influenzava d. Si confrontava B13. Nella frase alla riga 26 “Sempre che, beninteso, si sappia...” la parola sottolineata è: a. Un elenco b. Una precisazione c. Un inciso d. Un’apposizione B14. “Si incrociava” (riga 28) è un verbo: a. Impersonale

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b. Riflessivo c. Servile d. Fraseologico B15. “Sia in campagna, sia in città” (riga 13) sia…sia sono: a. Congiunzioni correlative b. Congiunzioni avversative c. Congiunzioni copulative d. Congiunzioni disgiuntive B16. “Vivarium” (riga 15) è: a. Una località calabra b. Un monastero c. Un trattato di medicina d. Un orto B17. Il sapore dell’aglio nell’articolo viene definito: a. Formidabile b. Sorprendente c. Pieno e compiacente d. Virtuoso B18. “Sappia” alla riga 34 potrebbe essere sostituito da: a. Conosca b. Intuisca c. Odori d. Fiuti

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la simulazione di prova

QUESITI GRAMMATICALI C1. Correggi l’uso della punteggiatura nella frase seguente e riscrivila nello spazio sottostante: Carolina mi ha chiesto, di uscire con lei? Siccome ho finito tutti i compiti, per domani penso, che accetterò il suo invito. ............................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................ C2. Indica l’unica frase in cui l’uso dell’articolo è corretto: a. In soggiorno abbiamo appeso il quadro acquistato alla mostra di benefi cenza b. Gianni non è più un mio confidente preferito c. Oggi è arriva una prima rondine d. Ho ritrovato una penna blu che cercavo da tempo C3. Individua il nome collettivo tra quelli proposti: a. Concerto b. Flotta c. Tempesta d. Astuccio C4. Quale nome composto corrisponde alla seguente definizione: Serve per recarsi all’estero, fuori dall’Unione Europea ............................................................................................................................................................ C5. Con quali delle seguenti locuzioni congiuntive possono essere unite le due seguenti frasi: “Andremo a fare una corsa”. “Il tempo non promette bene”. a. Per il fatto che

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la simulazione di prova

b. Nonostante che c. Anche se d. Dal momento che C6. Nella frase “Delle signore hanno preparato alcune torte squisite per la festa di Matilde” delle signore è: ............................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................ C7. Indica in quale delle seguenti frasi la particella ne esprime un complemento di argomento: a. Ho preparato le frittelle, ne vorresti un po’? b. Si incontrarono in pasticceria e ne ritornarono con un vassoio pieno di dolci. c. Conoscevo già questo romanzo, ne avevo già sentito parlare dalla mia amica Paola. d. Non insistere ripetendogli sempre le stesse cose, non ne ha bisogno. C8. Indica in quale dei seguenti periodi è presente una subordinata esplicita. a. Tornando a casa, incontrai mio nonno. b. Ti ho pregato di stare fermo! c. Da grande farò il cuoco e diventerò chef! d. Ha deciso che da grande farà l’insegnante. C9. Nel periodo “Roma, come tutti sanno, è la capitale d’Italia”, la frase sottolineata è: a. Una proposizione incidentale b. Una proposizione relativa c. Una proposizione modale d. Un’apposizione

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C10. Analizza di seguito il seguente periodo dopo aver separato con le barrette le proposizioni: PoichÊ non diluvia piÚ e la temperatura è gradevole, potremo andare in spiaggia e forse fare il bagno. ............................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................


le terne d’esame



le terne

PRIMA TERNA

Traccia 1 Testo narrativo o descrittivo coerente con la situazione, l’argomento, lo scopo e il destinatario indicati nella traccia.

Bansky, Girl with baloon, Osserva attentamente l’opera graffito di Bansky, La ragazza con il palloncino, e leggi la traccia dei quesiti che seguono. Chi potrebbe essere quella fanciulla? Cosa è accaduto prima o cosa potrebbe succedere dal momento focalizzato in poi? Immagina che quest’opera costituisca il fotogramma, la scena di un racconto breve che puoi inventare tu e che potrebbe diventare un film di animazione. Ricorda di delineare bene i personaggi, di inserire dei luoghi della storia e di precisare i tempi in cui avviene. Tieni conto della seguente scaletta per la produzione scritta:

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le terne

P Situazione iniziale. P Complicazione/ Elemento di disturbo/ Cambiamento. P Corpo centrale. P Finale.

Traccia 2 Testo argomentativo, che consenta l’esposizione di riflessioni personali, per il quale devono essere fornite indicazioni di svolgimento. L’adolescenza costituisce da sempre un periodo di grandi interrogativi e cambiamenti di carattere fisico e psicologico, una fase in cui la presenza degli adulti è necessaria ma viene spesso rifiutata dai ragazzi o per lo più ignorata. Leggi la seguente lettera a una bambina che sta per nascere: quali aspetti ti colpiscono maggiormente? Concordi con le idee dello psichiatra Crepet? Perché? Sostieni la tua posizione in un testo in cui esponi la tua opinione: come dovrebbero agire gli adulti nei confronti di adolescenti critici ma bisognosi di attenzione? Cerca di convincere un tuo compagno in difficoltà a confidarsi con i genitori nonostante lui sia molto scettico sul possibile aiuto che ne deriverebbe.

Non siamo capaci di ascoltarli Se mi chiedessero di scrivere una lettera a una bambina che sta per nascere, lo farei così. Cosa hai sentito finora del mondo attraverso l’acqua e la pelle tesa della pancia di mamma? Cosa ti hanno detto le tue orecchie imperfette delle nostre paure? Riusciremo a volerti senza pretendere, a guardarti senza riempire il tuo spazio di parole, inviti, divieti? Riusciremo ad accorgerci di te anche dai tuoi silenzi, a rispettare la tua crescita senza gravarla di sensi di colpa e di affanni? Riusciremo a stringerti senza che il nostro contatto sia richiesta spasmodica o ricatto d’affetto? 80


le terne

Vorrei che i tuoi Natali non fossero colmi di doni - segnali a volte sfacciati delle nostre assenze- ma di attenzioni. Vorrei che gli adulti che incontrerai fossero capaci di autorevolezza, fermi e coerenti: qualità dei più saggi. La coerenza, mi piacerebbe per te. E la consapevolezza che nel mondo in cui verrai esistono oltre alle regole le relazioni e che le une non sono meno necessarie delle altre, ma facce di una stessa luna presente. Mi piacerebbe che qualcuno ti insegnasse a inseguire le emozioni come gli aquiloni fanno con le brezze più impreviste e spudorate; tutte, anche quelle che sanno di dolore. Mi piacerebbe che ti dicessero che la vita comprende la morte . Perché il dolore non e’ solo vuota perdita ma affettività, acquisizione oltre che sottrazione. La morte e’ un testimone che i migliori di noi lasciano ad altri nella convinzione che se ne possano giovare: così nasce il ricordo, la memoria più bella che è storia della nostra stessa identità. Mi piacerebbe che qualcuno ti insegnasse a stare da sola, ti salverebbe la vita. Non dovrai rincorrere la mediocrità per riempire i vuoti, né pietire uno sguardo o un’ora d’amore. Impara e creare la vita dentro la tua vita e a riempirla di fantasia. Adora la tua inquietudine finché avrai forze e sorrisi, cerca di usarla per contaminare gli altri, soprattutto i più pavidi e vulnerabili. Dona loro il tuo vento intrepido, ascolta il loro silenzio con curiosità, rispetta anche la loro paura eccessiva. Mi piacerebbe che la persona che più ti amerà possa amare il tuo congedo come un marinaio che vede la sua vecchia barca allontanarsi e galleggiare sapiente lungo la linea dell’orizzonte. E tu allora porterai quell’amore sempre con te, nascosto nella tua tasca più intima. P. Crepet, Non siamo capaci di ascoltarli. Riflessioni sull’infanzia e l’adolescenza, Einaudi, Torino 2001.

Traccia 3 Comprensione e sintesi di un testo letterario, divulgativo, scientifico anche attraverso richieste di riformulazione

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Treviso, a 15 anni scrive ai bulli «Non mangio più ma la vostra ignoranza mi ha reso più forte» Conegliano (Treviso) «A tutti voi che nel corso della mia vita vi siete solo impegnati a “divertirvi” con le mie emozioni, sottolineando i miei difetti anche più nascosti, distruggendomi interiormente senza rendersene conto, voglio dire grazie».

Il giornalino

Inizia così la lettera di Lara (il nome è di fantasia) pubblicata sull’ultimo numero del giornalino scolastico dell’istituto enologico «Cerletti» di Conegliano (Treviso), che forma i futuri professionisti del vino. Una scuola che già in passato era salita alla ribalta, e non solo per avere, tra i suoi ex alunni, il governatore Luca Zaia: nel 2015 fu sospesa un’intera classe per «atteggiamenti offensivi» nei confronti degli insegnanti, con gli allievi costretti a scontare la punizione facendo volontariato in una casa di cura.

La vicenda

Ora emerge quest’altra vicenda, dove però non solo una studentessa di 15 anni trova il coraggio di denunciare i bulli che l’hanno perseguitata, ma lo fa pubblicamente, per giunta rivolgendosi direttamente ai suoi aguzzini attraverso il giornalino interno della scuola. Per «ringraziarli» della loro crudeltà. Il foglio scolastico, l’ultimo pubblicato (poco prima dell’estate), titola: «Lettera aperta di una vittima del bullismo». La firma: «Un’alunna del Cerletti».

Il testo

Il testo è toccante. «Grazie per avermi lasciata da sola a raccogliere i pezzi rotti di me

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stessa - scrive Lara agli autori dei soprusi - e fatto in modo che li rimontassi a mio piacimento così da sembrare più forte; grazie perché adesso il mio fisico è cambiato. Non so se è migliorato perché ha perso quei pochi chili che avevo in più e di cui mi vergognavo, dopo tutte le vostre critiche». C’è anche questo: i bulli la prendevano in giro per qualche chilo di troppo e lei ha rinunciato al cibo. È l’anoressia, il riflesso della sua sofferenza. «Per perdere tutti quei chili ho smesso di mangiare e facendo così ho rovinato il mio metabolismo, e il mio stomaco non accetta più il cibo come faceva prima».

Il bullismo

Il bullismo genera insicurezze. «Grazie per avermi insegnato che nella vita non ci si deve fidare di nessuno, neanche di quelli che si pensano amici veri. Grazie anche a voi ho imparato a capire cosa significa soffrire sul serio di solitudine. Quando mi avete disintegrata all’interno e mi avete lasciata lì, da sola, ne ho approfittato per costruire più di un muro: ogni muro rappresenta la mia personalità, quello più esterno è quello più cattivo, più spesso, oscuro, che fa paura a tutti, mentre quello più interno è quello più sottile e vulnerabile». La lettera si chiude così: «Voglio solo dire un altro grazie a tutti quelli privi di cuore nei miei confronti. Perché nonostante tutto, la vostra ignoranza mi ha reso più forte e ho sempre mantenuto il sorriso davanti a voi, non lasciandovela vinta».

La riflessione

Dino Benacchio è il professore di Lettere che coordina il giornalino scolastico: «È un testo brutale, sincero, che costringe tutti, studenti e insegnanti, a riflettere su quanto accade in qualunque istituto. So che la ragazza si sta riprendendo, anche fisicamente. È questa la cosa più importante». La preside del «Cerletti», Damiana Tervilli, è commossa: «Scrivere questa lettera e poi decidere di pubblicarla nel giornalino dell’istituto è stato un atto di straordinario coraggio, un gesto di ribellione ai soprusi ma anche di fiducia nei confronti del mondo degli adulti e della scuola. Sono orgogliosa di questa studentessa». Tratto da: www.corriere.it Procedi come indicato: Fase 1: Sintetizza il contenuto dell’articolo e della lettera in un testo di tipo espositivo, avendo cura di mettere in evidenza dove è accaduto il fatto, i protagonisti della vicenda, i motivi per cui la ragazza era presa di mira dai suoi compagni, i problemi cui la ragazza è andata incontro e il modo in cui è riuscita ad affrontarli e superarli. Ricordati di rispettare le regole pe un buon riassunto (terza persona, discorso indiretto, uso corretto dei connettivi ecc.).

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Fase 2: Immagina di rispondere attraverso un testo epistolare alla ragazza vittima di bullismo. Esponile il tuo punto di vista su questa storia e sul problema del bullismo in generale, ricorrendo, se vuoi, anche alla tua esperienza personale. Ricordati di utilizzare tutti gli elementi fondamentali in una lettera di carattere informale.

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seconda terna

Traccia 1 Testo narrativo o descrittivo coerente con la situazione, l’argomento, lo scopo e il destinatario indicati nella traccia. A partire dall’incipit che segue inventa un racconto breve in cui inserire i seguenti personaggi: P Thomas; P Un animale alato; P Una nuvola. Luogo: un paesino di campagna. Inserisci adeguate descrizioni. Thomas vedeva cose che nessun altro vedeva. Non sapeva come fosse possibile, ma era sempre stato così. Si ricordava ancora di quel giorno in cui aveva grandinato fortissimo. Si era riparato in un androne ed era rimasto a guardare la grandine che strappava via le foglie dagli alberi. Poi era corso a casa. (G. Kuijer, ll libro di tutte le cose, Salani editore.)

Traccia 2 Testo argomentativo, che consenta l’esposizione di riflessioni personali, per il quale devono essere fornite indicazioni di svolgimento. Fase 1: Leggi l’articolo seguente.

Il bacio ha potere terapeutico ma deve essere frequente e 'intenso' Allevia l'emicrania, tiene a bada il colesterolo e rende la pelle più bella. Non si tratta di un nuovo farmaco, ma degli strepitosi effetti che può avere il bacio. Al più romantico dei gesti d'amore, celebrato in ogni tempo e da tutte le arti, è dedicata una Giornata mondiale che si celebra il 6 luglio e nel cui ambito si possono ricordare anche le sue capacità 'curative'. 85


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Emicrania e depressione Con il bacio si rilasciano dopamina ed endorfine che abbassano la sensibilità al dolore. Ecco perché anche il mal di testa diventa più sopportabile. "L'effetto analgesico e antidepressivo del bacio è dovuto fondamentalmente al fatto che rappresenta la realizzazione pratica e immediata di uno degli obiettivi principali del sistema psico-biologico, o potremmo dire Mente-Corpo, dal quale siamo costituiti, che è l'attaccamento", spiega Giuseppe Genovesi, docente di Endocrinologia presso l'Università La Sapienza di Roma, specializzato in psico-neuro-endocrino-immunologia. In pratica, ci congiungiamo fisicamente, diventiamo "uno" con l'altro. "Per questo motivo il cervello produce specifici neuF. Hayez, Il bacio, Pinacoteca di Brera, Milano rotrasmettitori con particolare riferimento agli oppioidi, ai cannabinoidi, alla serotonina e, in parte, anche alla dopamina".

Anti-stress Poiché riduce i livelli di cortisolo, il bacio è anche un potente anti-stress. Il meccanismo è rafforzato dal fatto che il contatto delle labbra stimola l'ossitocina, un ormone che riduce lo stress. Lo ha dimostrato uno studio che ha misurato il livello di ossitocina e quello di cortisolo in alcune coppie di studenti che si baciavano. Sia negli uomini che nelle donne si è registrata una diminuzione di cortisolo, un chiaro segnale di rilassamento, che è stato maggiore di quanto rilevato quando, anziché baciarsi, le coppie si tenevano semplicemente le mani. "La riduzione di cortisolo che agisce da anti-stress si verifica solo in chi si bacia spesso" chiarisce però l'endocrinologo. "Un bacio unico, magari mozzafiato, produce, invece, un aumento del cortisolo che esprime l'effetto stressante positivo tipico delle emozioni intense".

Anti-cancro e anti-aging Il bacio può agire persino come anticancro e anti degenerativo riducendo l'entropia del sistema del partner. Ma per questo effetto la presenza di un forte sentimento reciproco è una condizione irrinunciabile. "Baciare una persona che ci ama e che amiamo è molto

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differente dal baciare occasionalmente soprattutto dal punto di vista degli effetti che può realmente avere sulla salute", sottolinea Genovesi.

Difese immunitarie Con il bacio ci si scambiano gli anticorpi e, secondo uno studio condotto da ricercatori di Osaka, in Giappone, ciò rafforza il profilo immunitario. "In effetti, la produzione di alcuni neurotrasmettitori specifici stimola il sistema immunitario, in particolare nella sua componente CD4 cioè linfociti T helper", conferma Genovesi. Colesterolo Il bacio può persino aiutare a tenere sotto controllo il colesterolo. "Il baciarsi frequentemente ha un effetto metabolico vero e proprio che induce una riduzione del colesterolo" dice l'esperto spiegando che il colesterolo è il mattone con cui l'organismo produce il cortisolo: "Quindi meno stress significa meno bisogno di cortisolo e meno necessità di produrre colesterolo da parte del fegato".

Denti, calorie e pelle Il meno romantico dei benefici del bacio è indicato dall'Academy of general dentistry, un'organizzazione americana no profit, secondo la quale l'aumento di produzione di saliva, che il bacio comporta, favorisce la rimozione dei residui di cibi e dei batteri responsabili della carie. Ma baciare appassionatamente può contribuire anche al dispendio energetico visto che, secondo alcune stime, ogni bacio farebbe bruciare almeno 12 calorie. D'Altra parte, a beneficiarne è anche la bellezza del viso. Ogni bacio, infatti, muove 29 muscoli facciali rendendo la pelle più tonica e luminosa, mentre la tempesta ormonale che esso può scatenare rilassa il viso. Tratto da: www.corriere.it Fase 1: Perché tanto interesse nei confronti del bacio? Immagina di dover rispondere alla domanda di un adulto che devi convincere del fatto che baciarsi non sia dannoso per la salute ma anzi che sia di grande beneficio per l’intero organismo. Trai dal brano le giuste argomentazioni e utilizza correttamente i connettivi per costruire un testo in cui esponi la tesi: Il bacio fa bene alla salute.

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Traccia 3 Comprensione e sintesi di un testo letterario, divulgativo, scientifico anche attraverso richieste di riformulazione. Fase1: Leggi il testo, poi rispondi alle domande. Chi erano gli "scemi di guerra"? Ce n’era uno in quasi ogni famiglia. Erano l’eredità (a lungo rimossa) della Prima guerra mondiale: uomini tornati dal fronte sotto shock, con gravi disturbi mentali. Durante e dopo la Prima Guerra Mondiale migliaia di soldati furono ricoverati per disturbi mentali: negli ospedali si trovavano reduci estraniati e muti, che camminavano come automi, con i muscoli irrigiditi. La gente li chiamava ingiustamente "scemi di guerra". Ma chi erano davvero? Le cartelle cliniche parlavano di “tremori irrefrenabili”, di “ipersensibilità al rumore”, di “uomini inespressivi, che volgono intorno a sé lo sguardo come uccelli chiusi in gabbia”, che “camminano con le mani penzoloni e piangono in silenzio” o che “mangiano quello che capita, cenere, immondizia, terra”.

Una trincea, Prima guerra mondiale

Shell shock. Questi quadri clinici suscitarono subito l’interesse degli psichiatri, specialisti allora emergenti (in Italia erano stati riconosciuti ufficialmente nel 1872 ed erano diventati molto influenti a partire dal 1904, grazie alla legge che istituiva i manicomi). Su Lancet, tra le riviste mediche più autorevoli, nel 1915 lo psicologo Charles Myers usò per la prima volta l’espres-

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sione shell shock, “shock da bombardamento” o, come lo chiameremmo oggi, disturbo da stress post-traumatico. Myers ipotizzava che le lesioni cerebrali fossero provocate dal frastuono dei bombardamenti oppure dall’avvelenamento da monossido di carbonio. Ma presto fu chiaro che alla base di questi disturbi c’era qualcos’altro, dal momento che i sintomi si manifestavano anche in persone che non si trovavano in prossimità di bombardamenti.

Isteria. Il neurologo francese Joseph Babinski nel 1917 attribuì i sintomi a fenomeni di isteria, disturbo che si riteneva diffuso solo tra le donne (isteros significa utero, in greco). Suggerì quindi di curarlo come allora si trattava l’isteria femminile: con l’ipnosi. E in effetti i trattamenti talvolta funzionavano, nel senso che i sintomi scomparivano o si riducevano. Si diffuse perciò l’idea che questi quadri clinici fossero frutto di simulazioni, messe in atto per non combattere ed essere congedati. Il che diede il via libera all’accusa di “femminilizzazione” o di “omosessualità latente”, e a una serie di trattamenti di tipo decisamente punitivo, come le aggressioni verbali e le “faradizzazioni”, forti scosse di corrente elettrica alla laringe (in caso di mutismo) o alle gambe (in caso di immobilità).

Il "caso Italia". «Questa disciplina feroce fu messa in atto soprattutto in Italia, dove persistevano atteggiamenti ispirati alle idee di Cesare Lombroso, che classificavano il malato come un essere inferiore, un soggetto debole e primitivo», sottolinea Bruna Bianchi, studiosa della Grande guerra presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia e autrice di La follia e la fuga (Bulzoni editore). «Inoltre, in un Paese in cui la leva era obbligatoria, non si voleva attribuire alla guerra la causa del disagio psichico: meglio sostenere che il conflitto contribuiva a rivelare devianze o degenerazioni in individui già predisposti».

Rimozione. Anche per questo in Italia quella dei traumi psichici conseguenti alla Grande guerra fu una pagina presto chiusa e rimossa. E se circa 40.000 uomini con disturbi mentali finirono rinchiusi nei manicomi statali, una quantità ben più numerosa fece ritorno a casa e in quelle condizioni fu accolta dalle loro famiglie. E fu qui, anche per prendere le distanze dal carico emotivo di quegli sguardi assenti e per poter ricominciare a vivere dopo il trauma collettivo dell’esperienza bellica, che la gente prese a chiamare quei giovani uomini con un termine feroce e ingiusto: “scemi di guerra”. Tratto da www.focus.it

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® Chi erano gli “scemi di guerra”? ® Quali disturbi presentavano? ® Quando iniziarono a suscitare interesse negli psichiatri italiani? ® Da cosa era provocato il “Shell Shock”? ® Quali furono i “rimedi” adottati dai medici? ® Perché in Italia gli interventi erano più feroci? ® Perché si cercò di rimuovere il problema del disagio psichico dalla società?

Fase 2:

Riassumi ora l’articolo aiutandoti con le risposte date nell’esercizio precedente. Immagina che serva a spiegare l’argomento a un tuo compagno che non parli bene l’italiano. Ricorda di ridurlo della metà circa rispetto al testo originale.

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compiti DI REALTÃ



compito di realtà

Compito DI REALTà 1

Ti presento Antonio Canova! Obiettivo: predisporre un prodotto che serva a raccontare qualcosa del proprio territorio a un gruppo di alunni di un altro paese. Tempi di realizzazione: 10 ore. Modalità di svolgimento: visita didattica; lavoro in classe, lavoro in aula di informatica, lavoro a casa. Caratteristiche del compito: un depliant illustrativo su Antonio Canova a Possagno. L’obiettivo è progettare e produrre una brochure informativa bilingue che serva a far conoscere il grande artista di Possagno ad una classe di compagni inglesi di una scuola a Twickenham dove si andrà per una settimana studio. L’idea è quella di partire da un’uscita didattica che preveda la visita al Tempio e alla Gypsoteca di Possagno (TV).

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A. Canova, Autoritratto

Fasi di lavoro. 1. Durante l’uscita i ragazzi, divisi in 4 gruppi, dovranno concentrarsi su alcuni aspetti: P P P P

la vita del Canova quattro opere (concordate con gli insegnanti) curiosità riferimenti di contestualizzazione storico-artistica

2. Al rientro ogni gruppo si dividerà in due sottogruppi per: P iniziare a preparare i testi da inserire nel volantino; P trovare altre informazioni su Canova in internet e nei manuali a disposizione; P selezionare le informazioni più interessanti anche sulla base degli appunti presi alla Gypsoteca; P progettare il volantino stesso (Come piegarlo? Dove inserire le immagini e i testi?). 3. Una sezione del depliant sarà dedicata al contesto culturale cui Canova appartiene (il Neoclassicismo) e alla sua amicizia con Foscolo pertanto si dovranno, sempre a

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gruppi, scegliere dei versi significativi del poeta per celebrare questo sodalizio artistico (4 differenti esempi). 4. I sottogruppi potranno radunarsi una volta stabiliti i criteri di costruzione del volantino e decisi i testi e le immagini da inserirvi. Quindi dovranno iniziare a produrli concretamente partendo da un bozzetto fino ad arrivare ad un progetto preciso al computer. Ogni gruppo dedicherà la propria analisi ad un’opera diversa per ottenere alla fine 4 depliant diversi. 5. Guidati dall’insegnante di inglese i ragazzi tradurranno le parti scelte. 6. Infine si prepareranno delle presentazioni personali dei materiali contenuti nelle brochure sia per i propri compagni italiani di altre classi, sia per i compagni inglesi in occasione della settimana studio prevista. 7. Traccia per la scheda di analisi formale di un’opera: ® Di che tipo di opera si tratta? (È un dipinto, una scultura, un edificio architettonico…) ® Chi è l’autore? ® Quando è stata realizzata? ® Qual è il titolo dell’opera? ® Che dimensioni ha? ® Dove si trova oggi? (In quale città o museo si trova o è conservata l’opera) ® Quali sono i materiali che la compongono? (marmo, tela, legno, plastica…) ® Con quale tecnica è realizzata? (pittura ad olio, pastello, fusione a cera persa…) ® Consideriamo poi i dati relativi all’artista. Approfondiamo le caratteristiche del suo stile, il movimento artistico di cui ha fatto parte, il contesto storico e il luogo in cui ha vissuto e lavorato. ® Concludiamo con l’osservazione vera e propria dell’opera. ® Concentriamoci sulle linee, sui colori, sul gioco delle luci e delle ombre. Proviamo a capire quali idee ed emozioni voleva comunicare l’artista e quali sensazioni suscita in noi l’opera. Ti piace quest’opera? Perché?

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Compito di realtà 2

In giro per Ferrara. Obiettivo: prepararsi a fare da guida ai propri compagni di classe e agli insegnanti nel corso di un viaggio di istruzione di due giorni a Ferrara. Tempi di realizzazione: 6 ore.

Pianta della città di Ferrara

Modalità di svolgimento: lavoro in classe, lavoro in aula di informatica, lavoro a casa, viaggio d’istruzione. 96


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Caratteristiche del compito: una presentazione dei principali monumenti e dei luoghi di interesse della città di Ferrara e dell’Abbazia di Pomposa. L’obiettivo è rendere i ragazzi consapevoli del fatto che le conoscenze che possono apprendere su alcuni monumenti e città assumono un significato più pregnante nel momento in cui devono farne uso per fornire a loro volta delle spiegazioni in nome della chiarezza e dell’abilità oratoria. Fasi di lavoro. 1. Ai ragazzi viene consegnata una scheda di analisi del monumento che chiede di compilare alcune informazioni: P Denominazione P Data P Luogo P Autore P Committenza P Dimensioni P Storia della costruzione P Descrizione formale P Riferimenti storici e stilistici PStato di conservazione

Ferrara, Palazzo dei diamanti

nse tello este s a C , Ferrara

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2. Divisi per piccoli gruppi i ragazzi devono svolgere delle ricerche su: Abbazia di Pomposa Castello estense Duomo di Ferrara Palazzo comunale Palazzo dei Diamanti Piazza ariostea Palazzo Schifanoia 3. Una volta raccolte le informazioni devono selezionare ciò che è più importante ai fini della loro visita guidata e pensare a un modo originale e accattivante per raccontare la propria parte, dividendosi in modo equilibrato le parti. 4. Prima del viaggio sono previste delle prove di “controllo” delle informazioni da parte degli insegnanti. 5. Al momento del viaggio di istruzione non saranno necessarie guide turistiche perché saranno i ragazzi a spiegare ai propri compagni la storia della città e dei monumenti. 6. Per autovalutare in modo immediato la propria prestazione dovranno controllare se: P I compagni e gli insegnanti sono attenti. P Se ciò che si dice suscita interesse. P Se si sta usando un tono di voce adeguato. P Se si riesce a fare in modo che vengano rivolte domande per soddisfare ulteriori curiosità.

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Compito DI REALTà 3

Ti leggo una storia! Obiettivo: preparare delle letture animate per alcune classi della scuola primaria. Tempi di realizzazione: 10 ore. Modalità di svolgimento: lavoro in classe, lavoro in aula di informatica, lavoro a casa, lettura animata. Caratteristiche del compito: Lettura animata di un brano scelto.

Fasi di lavoro. 1. Cosa significa leggere ad alta voce per i bambini? Lezione propedeutica tenuta dalla bibliotecaria in cui si mettono in luce le caratteristiche positive e le qualità necessarie perché la lettura funzioni. 99


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2. Scegliere con l’insegnante una storia adatta dove vi siano più ruoli da poter svolgere. Tener conto: P Dell’età dei bambini (focus sui destinatari); P Dello scopo prefissato (coinvolgere nella storia, divertire, intrattenere, offrire spunti di riflessione…); P Dei mezzi a disposizione per la realizzazione dell’iniziativa. 3. Dividere i compiti: P studiare la parte da recitare, P disegnare cartelloni/scenografie, P preparare un Powerpoint per lo sfondo, P scegliere le musiche di sottofondo, P elaborare maschere/costumi, P pensare a delle attività coerenti da svolgere con i bambini una volta terminata la lettura. 4. Effettuare più prove senza costumi, musiche e scenografie. 5. Effettuare più prove con costumi, musiche e scenografie per avere percezione delle criticità e dei tempi impiegati. 6. Presentazione della messinscena alla scuola primaria.

Per la valutazione dei compiti autentici si rimanda al modulo di sperimentazione della certificazione delle competenze oppure alle rubriche valutative elaborate in ogni istituto.

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bibliografia e sitografia

V. Cardarelli, Poesie, Mondadori, Milano 1966. C. Carminati, Fuori fuoco, Bompiani, Milano 2014. P. Crepet, Non siamo capaci di ascoltarli. Riflessioni sull’infanzia e l’adolescenza, Einaudi, Torino 2001. A. D’Avenia, Ciò che inferno non è, Mondadori, Milano 2014. G. Kuijer, ll libro di tutte le cose, Salani editore, Firenze, 2009. Articoli: Da Kids, Internazionale extra, Ottobre 2018 YouTube: la nuova televisione. Da www.treccani.it (Enciclopedia dei ragazzi) Gli Unni. Da www.nationalgeographic.it “La medusa con l'etichetta di plastica”, di Sarah Gibbens. Da www.consumatori.e-coop.it “L’aglio benefico nel mortaio”, di Massimo Montanari. Da www.corriere.it “Treviso, a 15 anni scrive ai bulli «Non mangio più ma la vostra ignoranza mi ha reso più forte»”, di Andrea Priante. “Il bacio ha potere terapeutico ma deve essere frequente e 'intenso'”, di Irma D’Aria. Da www.focus.it “Chi erano gli scemi di guerra”? di Marta Erba. Il testo della canzone di Ermal Meta, Vietato morire proviene dal sito: www.canzoni.it Documenti e manuali consultati DECRETO LEGISLATIVO 13 aprile 2017, n. 62 DOCUMENTO DI ORIENTAMENTO PER LA REDAZIONE DELLA PROVA D'ITALIANO NELL'ESAME DI STATO CONCLUSIVO DEL PRIMO CICLO. L. Serianni, Italiani scritti, Il Mulino, 2007.

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INDICE

• •

Presentazione Esercizi propedeutici alla prova INVALSI:

p. 3 p. 9

1.

Fuori Fuoco. Testo narrativo. Quesiti di comprensione del testo. Quesiti grammaticali.

p. 11 p. 13 p. 16

2.

Vietato morire. Testo poetico. Quesiti di comprensione del testo. Quesiti grammaticali.

p. 21 p. 22 p. 26

3.

YouTube: la nuova televisione. Articolo di giornale, testo espositivo. Quesiti di comprensione del testo. Quesiti grammaticali.

p. 29 p. 31 p. 34

4.

Ciò che inferno non è. Testo narrativo. Quesiti di comprensione del testo. Quesiti grammaticali.

p. 37 p. 39 p. 42

5. - -

Gli Unni. Testo espositivo. Quesiti di comprensione del testo. Quesiti grammaticali.

p. 46 p. 48 p. 51

6. La medusa con l’etichetta di plastica. Articolo di giornale, testo espositivo. p. 54 Quesiti di comprensione del testo. p. 56 Quesiti grammaticali. p. 59 • 1. 2. 3.

Simulazione di prova INVALSI Testo A. Testo poetico: Distacco, di Vincenzo Cardarelli. Quesiti di comprensione del testo Testo B. Testo espositivo: L’aglio benefico nel mortaio, di Massimo Montanari. Quesiti di comprensione del testo. Parte C. Quesiti grammaticali.

p. 63 p. 65 p. 66 p. 69 p. 70 p. 74

• 1.

Esempi di terne d’esame. Prima terna.

p. 77 p. 79 102


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2.

Seconda terna.

p. 85

• 1. 2. 3. •

Compiti di realtà. Ti presento Antonio Canova! In giro per Ferrara. Ti leggo una storia! Bibliografia

p. 91 p. 93 p. 96 p. 99 p. 101

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I

invals I taliano è un aiuto nel ripasso e nella comprensione di questionari simili alla formulazione della Prova Nazionale. Il testo è suddiviso in quattro sezioni: alla prova Nazionale Invalsi per affrontare un testo narrativo, espositivo o poetico attraverso quesiti di comprensione ed esercizi di riflessione linguistica.

1. Esercizi propedeutici

2.

Una Simulazione completa di prova Invalsi.

3.

NOVITà: Due terne per l’esame scritto di

italiano, secondo la nuova normativa. 4.

NOVITà: Tre esempi di compiti di realtà

utili a mettere in atto competenze diverse in contesti autentici. Per i docenti è disponibile il fascicolo delle soluzioni.

i no lia in I ta tr ls es va v in Sil L.

Questo volume, sprovvisto del talloncino a fronte (o opportunamente punzonato o altrimenti contrassegnato) è da considerarsi copia di SAGGIO-CAMPIONE GRATUITO, fuori commercio (vendita e altri atti di disposizione vietati: art 17 c. 2 L.633/1941). Esente da I.V.A. (D.P.R. 26/10/1972, n° 633, art.2 lett. d). Esente da bolla di accompagnamento (D.P.R. 6/10/1978, n° 627, art.4 n°6). ISBN 978-88-32178-00-5

€ 7,20 9 788832 178005


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