Guida al cervello
del cane anziano Come garantirgli un invecchiamento di successo aiutando il suo cervello a resistere alla sfida del tempo.
A cura di:
Dott.ssa Sabrina Giussani Medico Veterinario Diplomato Esperto in Comportamento ENVF Presidente Senior SISCA Il comportamentalista
Il suo cervello invecchia prima del nostro! Dei 14 milioni di cani e gatti che vivono in Italia, più di 8 milioni hanno superato la soglia di anzianità, il momento, cioè, in cui i nostri amici a quattro zampe diventano ufficialmente anziani. Per i cani, questa soglia ha un inizio variabile tra i 5 e gli 8 anni a seconda della taglia: molto prima di noi, che abbiamo l’asticella dell’anzianità posizionata sui 65 anni o anche più.
Cani taglia gigante (>40 kg) Cani taglia grande (23-40 kg) Cani taglia media (10-22 kg) Cani di piccola taglia (0-9 kg) e gatti 0
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Età (anni)
Bandina rosa sfumata: inizio dell’invecchiamento.
Con l’inizio della terza età, i cani diventano fragili, vulnerabili ai danni del tempo e predisposti a tante malattie croniche e dolorose, che possono compromettere la quantità e la qualità dei loro “anni d’oro”. Uno degli organi più sensibili al logorio degli anni è il cervello. Ed è il suo invecchiamento (il cosiddetto “invecchiamento cerebrale”) che decreta il tipo di vecchiaia a cui andrà incontro il nostro cane: da “SuperAger” a quattro zampe, nel pieno possesso delle capacità cognitive, mnemoniche e di interazione con l’ambiente e il proprietario, in caso di invecchiamento fisiologico o di successo; da attempato “vecchietto”, disorientato anche tra le mura domestiche, apatico e isolato dal contesto familiare, in caso di invecchiamento patologico o di insuccesso.
L’invecchiamento cerebrale di successo Con l’invecchiamento, è normale che le cellule del cervello (i neuroni) diminuiscano di numero e volume, siano meno plastiche e non adeguatamente rimpiazzate, e non abbiano più la massima efficienza nel comunicare tra loro. Per queste alterazioni cerebrali si parla di “neurodegenerazione”: un processo inevitabilmente legato all’età, ma non per forza associato a una condizione patologica. Semplicemente, a causa dell’involuzione senile, i nostri quattro zampe stanno diminuendo le riserve cognitive e mnemoniche e si preparano a comportarsi da “anziani”: sono meno desiderosi di muoversi, di farci le solite “feste” o di partecipare alla vita di famiglia, a volte sono più irritabili, attaccati alle loro abitudini e restii a qualsiasi cambiamento (dal trasloco all’inserimento di un nuovo componente, persona o animale che sia, nel nucleo familiare). Non c’è da preoccuparsi. Si tratta di comportamenti “normali” per i nostri vecchietti a quattro zampe, che ci stanno solo comunicando che il viaggio nel pianeta della terza età è iniziato. Stanno bene, ma per invecchiare con successo, con la mente ancora agile, attiva e ricettiva agli stimoli e pienamente integrati nel loro contesto ambientale, hanno bisogno di noi ancora più di prima.
L’invecchiamento patologico Purtroppo, c’è il forte rischio che, anche in maniera lenta, insidiosa e impercettibile, il fisiologico declino cerebrale diventi patologico. Una forma anomala e accentuata di neurodegenerazione può infatti determinare una pesante disorganizzazione dei comportamenti associata al calo patologico della memoria e delle funzioni cognitive. Siamo di fronte alla disfunzione cognitiva o demenza senile, malattia neurocomportamentale simile alla malattia di Alzheimer dell’uomo.
In questi casi, il nostro cane può mostrarsi disorientato e confuso anche in casa, non riconoscerci più, svegliarsi frequentemente di notte, perdere le corrette abitudini eliminatorie o addirittura modificare il suo carattere alternando momenti di aggressività a forte apatia (Tabella). A lungo andare, la presenza di questi segni di invecchiamento cerebrale patologico possono ridurre drammaticamente la qualità della vita del pet anziano e compromettere i rapporti con la sua famiglia, proprio quando ha più bisogno di affetto e sostegno!
Principali segni di invecchiamento cerebrale patologico (checklist DISHAAL) D Disorientamento spaziale Si blocca davanti agli ostacoli e fissa nel vuoto pareti/pavimenti Si immobilizza dalla parte sbagliata dell’apertura della porta I
Interazioni sociali alterate (famiglia, altri animali, ambiente) Fatica a riconoscere i familiari o gli animali conviventi Mostra segni di paura/aggressività verso persone e/o altri cani È meno interessato alle “coccole” e non ti fa le solite feste
S Sonno-veglia disturbati Si sveglia spesso di notte e cammina Dorme più del solito durante il giorno H Housesoiling (abitudini eliminatorie) inappropriato Sporca in casa dove gli capita (anche dove dorme) Sporca al rientro dalla passeggiata Marca con l’urina come non aveva mai fatto A Attività generale/motoria alterata Vaga senza meta, perdendosi anche in luoghi familiari È meno interessato al gioco e al cibo Si prende meno cura di sé e della sua pulizia Mostra comportamenti ripetitivi (es. mordersi la coda, afferrare oggetti immaginari) A Ansia Vocalizza senza una causa apparente ed è spesso agitato Manifesta paura e fobia per stimoli visivi/auditivi (es. temporali) Manifesta ansia da separazione L Learning (apprendimento) e memoria alterati Risponde con difficoltà a comandi già conosciuti È rallentato/impossibilitato nell’apprendimento di nuovi compiti
I 7 consigli per un invecchiamento cerebrale di successo
1
Pianifica controlli veterinari geriatrici
Visite periodiche ad hoc sono il primo passo per garantire al nostro cane una vecchiaia serena. Oltre a effettuare check-up di salute generale (dalla testa… alle zampe), il veterinario potrà valutare se eventuali alterazioni del comportamento e delle abitudini di vita riferite dal proprietario sono legate a condizioni geriatriche a forte ripercussione comportamentale (es. artrosi, tumori, malattia parodontale) o indicano piuttosto che il suo cervello sta invecchiando “male”.
2
Scopri i “campanelli d’allarme”
Vivendo accanto a un cane senior, dobbiamo diventare veri e propri Sherlock Holmes. Scovare, cioè, i “campanelli d’allarme” dell’invecchiamento cerebrale patologico (Tabella), non banalizzandoli come inevitabili trasformazioni legate all’età, ma riferendoli prontamente al veterinario curante.
3
Tienilo sempre attivo con il cervello Mantenere in attività il cervello con giochi di ricerca, passatempi e stimoli continui è il modo migliore per preservare le riserve cognitive del cane anziano, favorire la sua capacità di adattamento (resilienza) e ridurre il rischio di decadimento e demenza.
4
Crea un ambiente stabile e rassicurante
Alcuni accorgimenti possono rivelarsi molto utili per i cani senior: • Coinvolgerli nella vita di famiglia [e non metterli in disparte solo perché cominciano a “perdere colpi!”] • Favorire l’accesso a zone sopraelevate (es. divano, macchina) con rampe, gradini, etc. • Rendere confortevole il riposo (es. cucce riscaldate), migliorando la qualità del loro sonno.
5
Mantienilo in movimento
Il movimento va sempre favorito: anche negli anziani. Va da sé che bisogna calibrare la quotidiana passeggiata in base all’età del cane e al suo stato di salute. Ma non dimentichiamo mai i benefici dell’attività fisica sul cervello, dal miglioramento del flusso ematico cerebrale, al potenziamento delle riserve cognitive, alla riduzione dello stress.
6
Controlla l’alimentazione
L’alimentazione è importantissima. La scelta di una dieta bilanciata, formulata in base alle esigenze della “terza età”, permette infatti di evitare i danni fisici del sovrappeso o dell’obesità e le loro ripercussioni sul processo di invecchiamento, compreso quello cerebrale. Attenzione, però! Ricordiamoci che il cane anziano è molto spesso svogliato e inappetente. Cerchiamo pertanto di preparargli pranzetti succulenti, nel pieno rispetto delle raccomandazioni nutrizionali per i cani senior!
7
Usa prodotti specifici per la neuroprotezione
Oggi abbiamo a disposizione prodotti nutrizionali scientificamente studiati per mantenere sano il cervello dei cani anziani migliorandone le capacità cognitive e la memoria. Prima li usi (a cominciare dai 7 anni di età), maggiore sarà la possibilità che il tuo cane sia destinato a vivere una vecchiaia “di successo”.
MB0213-03-2021
Plus
Per il benessere del cervello dei cani e gatti anziani
A chi è destinato? • Cani (e gatti) anziani, per un invecchiamento cerebrale di successo
A cosa serve? • Favorisce la normale funzione dei neuroni (neurotrasmissione) • Protegge il cervello dallo stress ossidativo (effetto antiossidante) • Ottimizza la funzione cognitiva e mnemonica dell’anziano
Come si usa Senilife® è formulato in pratiche capsule birillo che possono essere ingerite intere oppure aperte e spremute direttamente in bocca o sulla pappa. Si consigliano cicli di 90 gg consecutivi da ripetersi 2/3 volte l’anno. Seguire le quantità giornaliere indicate sulle confezioni.
Risultato Cani (e gatti) più attivi e vitali, anche da senior Maggiori info su: www.innovet.it/prodotti/comportamento/senilife/