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Malnutrition for up or down - Multivitamin Supplements La malnutrizione per eccesso o per difetto - Ruolo degli integratori multivitaminici Report del simposio all’interno del Forum multidisciplinare Pianeta Nutrizione & Integrazione, Milano Centro congressi Stella Polare, 26 giugno 2015 Il simposio, moderato dal professor Michele Carruba, direttore del Centro studi e ricerche sull’Obesità dell’Università degli Studi di Milano, e dal senatore Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli ordini dei farmacisti italiani (FOFI), ha fatto il punto sulle più importanti carenze nutrizionali e sul ruolo dell’integrazione alimentare multivitaminica/ multiminerale nel mantenimento dello stato di salute e di benessere. Nell’occasione, sono stati presentati i primi dati della campagna “Curare la Salute”, realizzata in collaborazione con la Società italiana di medicina generale, l’Associazione italiana della nutrizione e dietetica clinica, Fofi e Federfarma, e con il supporto non condizionato di Pfizer Consumer Healthcare. Isabella Cecchini, direttore del Dipartimento Ricerche sulla salute di GFK Eurisko ha avuto il compito di mostrare gli orientamenti e i trend della promozione della salute e del consumo degli integratori alimentari con focus particolare sulle abitudini degli italiani. Dall‘indagine effettuata su un campione rappresentativo della popolazione italiana è emerso che più di 7 italiani su 10 reputano di seguire un’alimentazione sana ed equilibrata, ma soltanto il 18% della popolazione riesce a introdurre nella propria dieta giornaliera il corretto apporto di frutta e verdura consigliato dall’OMS, pari ad almeno 5 porzioni, mentre il consumo medio è limitato a 3,5 porzioni. Esiste inoltre una scarsa consapevolezza che queste abitudini alimentari siano inadeguate rispetto al fabbisogno nutrizionale: il 64%

dichiara di essere a conoscenza di quale sia il consumo di frutta e verdura raccomandato ma, tra coloro che dichiarano di conoscerlo, solo l’11% indica correttamente le 5 porzioni al giorno. In questo quadro, assume un ruolo importante il consiglio nutrizionale che possono dare gli operatori sanitari, medici e farmacisti. Come ha sottolineato Andrea Mandelli, il farmacista è a contatto con la popolazione tutti i giorni, e può assistere a 360° il cittadino, non soltanto sotto il profilo delle cure, ma anche sotto quello della nutrizione e del benessere che deriva dall’integrazione, dando quel consiglio attento e preparato, che sa tenere conto del percorso sanitario del paziente. Anche per questo motivo Fofi ha patrocinato fin dall’inizio la campagna “Curare la Salute”, uno strumento per sviluppare l’intervento educazionale e sanitario nei confronti dei cittadini. La sfida dell’integrazione nutrizionale associata a un comportamento alimentare adeguato, equilibrato e vario è un percorso importante che deve essere paradigma di salute e di vita sia negli individui sani, sia in quelli con alterazioni nello stato di salute.


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Le ipovitaminosi Fabrizia Baiamonti, del Dipartimento di Scienze biomediche, chirurgiche e odontoiatriche della facoltà di Medicina dell’Università degli Studi di Milano, ha presentato lo stato degli studi sulle ipovitaminosi, che, paradossalmente, sono in aumento nei Paesi industrializzati, soffermandosi sulle carenze di folati, vitamina B12 e in particolare vitamina D. Vitamina B12 e folato sono vitamine fotosensibili e idrosolubili, non sintetizzate dagli organismi, ma assunte con la dieta e vengono assorbite a livello intestinale (la B12 nell’ileo e il folato nell’intestino tenue). Queste vitamine sono particolarmente importanti, in quanto regolano il metabolismo dell’omocisteina, aminoacido il cui eccesso a livello plasmatico è un importante fattore di rischio per lo sviluppo di patologie cardiovascolari, e che gioca un ruolo importante anche nell’osteoporosi, nelle patologie cerebrovascolari neurodegenerative, nelle malattie reumatiche e, in gravidanza, nella pre-eclampsia e nel ritardato accrescimento intrauterino. L’iperomocisteinemia moderata può derivare da un inadeguato apporto vitaminico e può diminuire con l’assunzione di folato e/o acido folico, vitamine B12 e B6 e betaina. Per quanto riguarda la vitamina D, secondo i dati dell’Oms un miliardo di persone nel mondo presenta ipovitaminosi D. Nell’ultimo decennio è emerso che una condizione di carenza meno seria rispetto a quella che causa rachitismo e osteomalacia/osteoporosi può contribuire allo sviluppo e alla progressione di condizioni patologiche croniche. Il fabbisogno di questa vitamina varia da 1.500 UI/die negli adulti sani a 2.300 UI/die negli anziani con basso intake dietetico. L’alimentazione fornisce mediamente circa 300 UI/ die e quando l’esposizione solare è assente debbono essere garantiti supplementi per 1.200-2.000 UI/die. È importante notare che secondo i dati degli studi, circa il 50% dei giovani italiani è interessato da insufficienza di vitamina D nei mesi invernali e che la condizione di carenza aumenta con l’aumentare dell’età sino a interessare la quasi totalità della popolazione anziana italiana che non assume supplementi di vitamina D.

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Normativa e claim Paola Minghetti, docente di Tecnologia, socioeconomia e legislazione farmaceutiche dell’Università degli Studi di Milano, è intervenuta sull’aspetto normativo degli integratori alimentari e degli alimenti speciali, i cosiddetti novel food. L’immissione in commercio degli integratori alimentari, conformemente ai dettami comunitari, prevede la notifica dell’etichetta del prodotto al Ministero della Salute. È responsabilità del farmacista controllare gli aspetti formali del prodotto che pone in vendita e verificarne l’avvenuta

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notifica (sulla lista pubblicata sul sito www. ministerosalute.it), acquistare e detenere prodotti regolari, conservarli correttamente ed eliminarli tempestivamente se soggetti a ritiro. Di particolare interesse sono il Regolamento n.258/1997 relativo ai novel food, ovvero ai requisiti che deve avere un nuovo ingrediente per poter essere utilizzato negli alimenti, e il Regolamento n. 1924/2006/CE relativo alle indicazioni nutrizionali e sulla salute che possono essere riportate nella presentazione o nella pubblicità dei prodotti alimentari.

La nutraceutical care Francesco Carlo Gamaleri, farmacista territoriale e membro del Consiglio direttivo dell’Ordine dei Farmacisti delle Province di Milano, Lodi e Monza-Brianza, ha illustrato come trovandosi in una posizione privilegiata e interagendo con gli operatori sanitari territoriali (medico di medicina generale, pediatra di famiglia, e così via), il farmacista di comunità può fornire a tutte le categorie di pazienti un supporto sanitario e svolgere un ruolo chiave educativo verso l’adozione di stili di vita sani, proponendosi come una figura professionale in grado di orientare su base scientifica la scelta di interventi preventivi, compresa l’integrazione alimentare. Al pari dell’efficacia, la sicurezza è oggi più che mai un’esigenza diffusa tra i cittadini, che chiedono di essere supportati nella scelta consapevole riguardo i percorsi di prevenzione, cura e di eventuale corretta supplementazione. La nuova farmacia dei servizi nasce dall’esigenza di proporre un approccio che veda il farmacista territoriale, in sinergia con il medico di medicina generale, impegnato a offrire servizi di qualità. La collaborazione su base scientifica tra operatori sanitari anche in tema di integrazione alimentare, struttura la farmacia territoriale in un sistema sanitario integrato con effetti positivi sui bisogni di salute e riduzione del ricorso alla medicalizzazione dei cittadini, con benefici socio-economici.


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Il Physicians’ Health Study II: uno studio di frontiera Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di Medicina Generale SIMG ha parlato ENDPOINT PRIMARIO: del ruolo delle cure mediche INCIDENZA DI CANCRO nell’integrazione alimentare. Come Per la popolazione totale riportato nel Position Paper «Nuove dello studio che assumeva MVM evidenze sull’uso dei multivitaminici la riduzione dell’incidenza di cancro e multiminerali e sensibilizzazione è risultata pari all’8% alle carenze nutrizionali statisticamente significativa (HR, 0.92; 95% CI, 0.86-0.998; P=.04) nella popolazione over 50» -recentemente redatto da SIMG nell’ambito di un Gruppo di Studio Multidisciplinare- nella gestione dei soggetti ultracinquantenni, i medici di medicina generale sono chiamati PREVENZIONE SECONDARIA da un lato a monitorare le abitudini SU INCIDENZA DI NUOVO CANCRO dietetiche ed evidenziare possibili Per la popolazione dello studio (N=1312) carenze nutrizionali, dall’altro a che assumeva MVM e aveva avuto fornire counseling su alimentazione una precedente diagnosi di cancro, varia ed equilibrata, sull’eventuale la riduzione dell’incidenza di un nuovo necessità di integrazione e episodio oncologico è stata del 27% (P=.02) sull’importanza dell’attività fisica. L’insieme dei messaggi in ambito nutrizionale del medico di medicina generale, insieme al farmacista, è di fondamentale importanza anche alla luce di recenti indagini che confermano quanto, anche nel Paese della Dieta Mediterranea, in realtà gli errori a tavola sono molto diffusi. Gli integratori alimentari possono rappresentare un valido aiuto per proteggere da inadeguatezze nutrizionali derivanti da un apporto carente di nutrienti o da un alterato metabolismo, soprattutto in alcuni gruppi di individui: gli anziani, per esempio, sono a rischio di carenze di alcune vitamine e un adeguato controllo dell’introito calorico e della qualità dei micronutrienti in questi soggetti è in grado di migliorare il profilo metabolico. I multivitaminici-multiminerali (MVM) rappresentano gli integratori di vitamine e minerali più comunemente utilizzati negli Stati Uniti e in altri Paesi sviluppati. Tuttavia, continuano a sussistere dubbi e polemiche sulla loro sicurezza ed efficacia. I dati attualmente disponibili derivano, infatti, principalmente da studi osservazionali. La recente pubblicazione del Physicians’ Health Study II aggiunge un tassello fondamentale alla comprensione di benefici e rischi per la salute di questa categoria di integratori. È infatti il primo e unico trial clinico che, a oggi, abbia raccolto evidenze circa i benefici e il profilo di sicurezza correlati all’assunzione quotidiana e prolungata di un integratore MVM completo di qualità. Nello specifico, lo studio ha valutato per la prima volta l’efficacia di un MVM nella prevenzione primaria di gravi malattie croniche e in particolare nella riduzione del rischio di sviluppare: cancro, patologie cardiovascolari (CVD), oftalmiche e degenerative cognitive. Ideato, scritto, condotto e pubblicato da ricercatori indipendenti e autorevoli (l’ente promotore è stato il National Institute of Health e i principali ricercatori dell’Harvard School of Public Health e del Brigham & Women’s Hospital di Boston), è uno studio clinico gold standard: randomizzato, doppio-cieco, controllato vs placebo, durato 12 anni (1997-2011), effettuato su 14.641 uomini americani, medici e con un buono stato di salute, di età superiore ai 50 anni, che hanno assunto quotidianamente, con costante monitoraggio, un MVM completo e di qualità, Centrum Silver (in Italia Multicentrum Select 50+).


Lo studio PHS II ha dimostrato, in termini generali, che: • l’assunzione quotidiana e prolungata nel tempo dell’integratore multivitaminico e multiminerale testato non comporta rischi per la salute • in maniera complementare e sinergica ad approcci più mirati sul fronte di stili di vita corretti e sana alimentazione, e in particolare in quei casi in cui la sola alimentazione si rivela insufficiente, l’integrazione multivitaminica e multiminerale può pertanto essere considerata uno strumento sicuro ed efficace per promuovere un buono stato di salute e un healthy ageing. Sempre maggiori evidenze scientifiche supportano un’associazione tra carenze di micronutrienti e varie condizioni croniche dell’età adulta e avanzata. Il medico di medicina generale insieme al farmacista, con un approccio multidisciplinare e sinergico, possono svolgere un ruolo fondamentale nella gestione di tali problematiche, attraverso la diffusione di informazioni corrette su base scientifica, per orientare la scelta di interventi, tra cui l’integrazione.

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Il progetto Curare la Salute Stefania Migliuolo, medical communications director di Havas PR, ha presentato il progetto “Curare la Salute”, nato per sensibilizzare e informare l’opinione pubblica sui temi della corretta alimentazione e sui sani stili di vita come punti di partenza per mantenersi in buona salute. La campagna, partita nel 2014, utilizza tre strumenti in particolare: il sito internet, il test della Piramide alimentare e i materiali informativi diffusi attraverso farmacie e studi medici aderenti all’iniziativa. Curarelasalute.com è uno spazio on line dedicato ai temi dell’alimentazione equilibrata e degli stili di vita corretti, aggiornato periodicamente con contenuti approvati e sviluppati da un comitato scientifico multidisciplinare, composto da Michele Carruba (UNIMI), Lucio Lucchin (past president ADI), Luigi Canciani (presidente regionale FVG della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie), Anna Rosa Racca (presidente Federfarma), Francesco Carlo Gamaleri (delegato FOFI). Offre articoli, approfondimenti e consigli pratici per adottare un’alimentazione adeguata a mantenersi in salute e vivere meglio, per amplificare la consapevolezza individuale e promuovere un’interazione col proprio operatore sanitario di riferimento. Il nuovo Test della Piramide è stato elaborato a partire dalla nuova Piramide alimentare della Dieta Mediterranea (2009), presentata a conclusione della III Conferenza Internazionale CIISCAM (Centro Interuniversitario di Ricerca sulle Culture Alimentari Mediterranee) in collaborazione con l’INRAN, ed è uno strumento per conoscere più a fondo le proprie abitudini in tema di alimentazione sana ed equilibrata. La piramide alimentare indica quali e quante porzioni di ciascun gruppo alimentare devono essere consumate affinché la nostra alimentazione garantisca il

corretto apporto di nutrienti. Attraverso facili domande, arricchite da immagini esemplificative, il test aiuta a scoprire le proprie abitudini alimentari e ad aumentare la consapevolezza in termini di alimentazione. Terminato il Test, il cittadino potrà stampare la propria piramide personalizzata, accompagnata da consigli e indicazioni e l’invito a condividere i risultati con il proprio medico o farmacista di fiducia.

I primi risultati del test Nei primi cinque mesi dalla messa on line sono stati oltre 7.700 gli utenti che hanno effettuato il test interattivo. Il 62% dei compilatori dichiara di avere uno stile di vita attivo, di consumare regolarmente frutta e verdura di stagione (87%), di consumare prodotti del territorio (83%), di consumare frutta e verdura di differenti colori (81%). Comportamenti virtuosi anche per quanto riguarda il consumo di vino e la quantità di alimenti consumata mediamente. Ma se si analizzano nel dettaglio le abitudini alimentari dai test compilati emerge che per una larga fetta della popolazione sussistono abitudini alimentari scorrette. Più della metà beve acqua in misura inadeguata rispetto al fabbisogno giornaliero, e per il 67% dei naviganti è insufficiente l’apporto di porzioni di frutta e per il 73% di verdura. Insufficienti anche le porzioni di latte e derivati (57%), di pane e cereali (80%), di frutta a guscio (69%) e di legumi (62%). Al contrario, è stato rilevato un consumo eccessivo di dolci e prodotti zuccherati (41%) di salumi (27%) e di carne rossa (22%). C’è ancora molto da fare, quindi, per diffondere le informazioni corrette sull’alimentazione e, soprattutto, per sostenere con il counseling quotidiano dietro il banco della farmacia scelte nutrizionali salutari. Campagna realizzata grazie al supporto di


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