Roma sparita

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bruno leoni

ROMA SPARITA

La Capitale com’era e com’è 120 anni dopo gli acquerelli di Ettore Roesler Franz

VANISHED ROME

The capital as it was and as it is 120 years after the watercolours of Ettore Roesler Franz


INTRODUCTION

Ettore Roesler Franz and “Roma Sparita” [“Vanished Rome”]

Ettore Roesler Franz (1845-1907), a Roman despite his name, was a great photographer, watercolourist and landscape painter. Towards the end of the nineteenth century Rome still looked like a provincial town compared to the great cities of Europe. In becoming the capital of Italy, however, it underwent a series of profound structural alterations. Franz had the intuition and merit of using his artistic and technical skills to capture on canvas the appearance of a rapidly changing city: in the years between 1878 and 1896, in fact, he painted one hundred and twenty watercolours, in three series of forty, depicting scenes of ordinary life in the old town centre. Franz established an innovative working method by employing photography, his greatest passion, as an aid to painting: rather than working en plein air, in fact, the artist based his watercolours on photographs he had himself taken, often long before. The resulting oeuvre, which Franz titled “Roma Pittoresca – Memorie di un’era che passa” [“Picturesque Rome – Memories of a bygone era”], documents a city that is no more and is generally referred to as “Roma Sparita”.

Aim of the book and working method

At the core of the present volume is the desire to retrace the settings of Franz’s watercolours and compare his Vanished Rome to the city as it is today, one hundred and twenty years later. In order to fulfill this project, it was first of all necessary to pinpoint the exact locations of Franz’s paintings on a map. Taking into account the fact that Rome barely changed in the decades immediately preceding its 1870 capture by the Kingdom of Italy, the 1748 Nolli map of the city presented the best 4

possible choice as it differs only slightly from the Rome Franz inhabited 150 years later, while at the same time featuring an outstanding level of detail and precision. Through an accurate analysis of the paintings, identification of the 120 original viewpoints was achieved. Locations were subsequently pinpointed on the Nolli map, with arrows showing the direction of the painter’s gaze. Only further research made it possible to locate the settings in the current city layout, where the photographs for this book were ultimately shot.

Layout of the illustrations

For each of the 120 locations, the corresponding painting by Franz is reproduced. Whenever possible, in the case of recognisable and identified settings, a digital photograph was taken employing the same vantage point, framing and angle of the original painting. For the other surviving and accessible locations that no longer offer the same viewpoint as the original painting, a photograph was taken as documentary evidence, to illustrate the existing view. Only in the case of 14 locations out of 120, however, corresponding photographic evidence proved unobtainable due to the sites’ radical transformations. The 120 locations’ viewpoints have been grouped in 14 ideal itineraries. These will aid the reader to recreate with the mind’s eye an image of fin-de-siecle Rome while strolling through the current real-life locations. Each itinerary is matched with a Nolli map extract that shows Franz’s original vantage points and the direction of his gaze. Each viewpoint is identified with a reference number which corresponds to the page of this book in which the relevant painting is displayed. For the watercolours, the year of creation, if known, is shown next to the title.


INTRODUZIONE

Ettore Roesler Franz e “Roma Sparita”

Ettore Roesler Franz (1845-1907), romano a dispetto del cognome, è stato un grande fotografo, acquerellista e vedutista romano. Alla fine dell’Ottocento Roma aveva ancora l’aspetto di una cittadina provinciale molto arretrata rispetto ad altre capitali europee e quando divenne capitale d’Italia fu oggetto di grandi stravolgimenti urbanistici. Franz ebbe l’idea ed il merito, sfruttando le sue capacità tecniche e artistiche, di fissare su tela la città che stava cambiando: produsse così tra il 1878 e il 1896 centoventi acquerelli, in tre serie da quaranta, raffiguranti scene di vita quotidiana nelle vie del centro storico di Roma. Con metodo di lavoro originale Franz mise la fotografia, sua grande passione, al servizio della pittura: era infatti solito trarre i suoi acquerelli dalle sue stesse fotografie, anche a distanza di tempo, piuttosto che dal vero. L’opera complessiva, da lui stesso denominata “Roma pittoresca - Memorie di un’era che passa”, e che ritrae una Roma che non c’è più, è comunemente nota come “Roma sparita”.

Obbiettivo del volume e metodo di lavoro

Questo volume porta a compimento l’idea di ripercorrere i luoghi di Roma dipinti da Franz e realizzare un album comparativo tra la Roma Sparita e quella attuale a distanza di ormai centoventi anni. Per raggiungere questo obbiettivo è stato innanzitutto necessario identificare i luoghi su una pianta di Roma: considerando che Roma si è modificata pochissimo nei decenni immediatamente precedenti la sua conquista da parte del Regno d’Italia (1870) si è scelto di utilizzare la pianta del Nolli del 1748 che, anche se disegnata quasi 150 anni prima, non differisce di molto dalla Roma vissuta da Franz e inoltre ha il pregio di una eccezionale precisione e dettaglio.

Una accurata analisi dei dipinti ha consentito la corretta identificazione di tutti i 120 “punti di osservazione” originali che come tali sono stati riportati sulla pianta del Nolli indicando con una freccetta la “direzione dello sguardo”. Non senza difficoltà è stata quindi ritrovata la corrispondente collocazione di questi punti nella città attuale per poter eseguire le relative riprese fotografiche.

Organizzazione delle immagini

Per tutti i 120 soggetti è stata riprodotta l’immagine del dipinto di Franz. Per le inquadrature riconoscibili o comunque individuate sono state realizzate fotografie digitali cercando di utilizzare, per quanto possibile, il punto di ripresa originale e riproporre la stessa identica inquadratura e taglio dell’immagine del dipinto. Per gli altri punti di osservazione, comunque esistenti ed accessibili anche se relativi ad inquadrature senza un riscontro attuale confrontabile, sono state riprodotte, a titolo di documentazione, le corrispondenti viste attuali. Solo in 14 casi sui 120 totali le modifiche urbanistiche sono state tali da rendere assolutamente impossibile realizzare la ripresa attuale. I punti di osservazione da cui sono state riprese le 120 vedute sono stati organizzati in quattordici itinerari ideali, per aiutare il lettore ad immaginare, percorrendo i luoghi attuali, qual era l’aspetto della Roma di fine ‘800. Ad ogni itinerario è stato associato uno stralcio planimetrico della pianta del Nolli con l’indicazione dei punti e delle direzioni di osservazione originali utilizzati da Franz. I punti sono stati identificati con un numero di riferimento corrispondente alla pagina del presente volume in cui è riprodotto il relativo dipinto. Per gli acquerelli è stato indicato accanto al titolo, ove noto, l’anno di esecuzione. 5


a Rossella

Franz in una memoria del 1894 scritta in inglese, ben consapevole dell’importanza del lavoro di documentazione da lui svolto e ormai quasi ultimato, suggeriva che “la collezione dovrebbe essere posta in una sala speciale con una grande carta topografica della vecchia Roma in cui io darei indicazioni dei luoghi dove sono stati ripresi i quadri e questo faciliterebbe gli studiosi delle future generazioni nel capire quale era l’aspetto di Roma prima dei presenti mutamenti”. Ci piace pensare di portare, con questo nostro lavoro, un piccolo contributo alla realizzazione del suo desiderio.


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Giovanni Battista Nolli • NUOVA PIANTA DI ROMA • 1748


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tavola

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SOUTHWARD FROM CELIO Drifting away from the hectic areas of the city centre, Franz heads southeast past the Coliseum, an iconic monument certainly not at risk of disappearing, and arrives in the Celio district, of which he leaves us three considerable views. Eventually he goes even further south, searching for subjects in the most remote corners of the city. Overall the locations shown in these paintings are to this day easily recognisable: out of luck or for their unique positions, they have been only partially affected by urbanization.

DAL CELIO VERSO SUD Allontanandosi decisamente dalle movimentate zone centrali della città, Franz si dirige verso Sud-Est, supera il Colosseo, monumento simbolo di Roma ma sicuramente non a rischio di “scomparsa”, ed arriva al Celio di cui ci lascia tre belle vedute. Infine si spinge ancora più a Sud alla ricerca di soggetti negli angoli più estremi della città. Complessivamente i luoghi rappresentati in questa area sono tuttora ben identificabili in quanto, per cause fortuite o per la loro particolare collocazione, sono stati interessati solo in parte dal fenomeno di urbanizzazione. 251


vanished rome

ARCH OF DOLABELLA (1890) On the left-hand side of the painting is a monastery of friars of the Trinitarian order, with the 12th century portal surmounted by a mosaic shrine. At the centre, a walled up pointed arch portal. On the right is the Porta Celimontana, part of the Serviane Wall complex and known as Arch of Dolabella and Silano. The arch is seen here partly buried and surmounted by the supporting structure of a section of Nero’s Aqueduct, a secondary branch of the Aqua Claudia that 252

brought water to the Domus Aurea. The monastery has been demolished and only the façade and portal remain today, although marred by the presence of garbage bins. A part from that, the present-day situation is only barely changed: notable the re-opening of the pointed arch portal, that today gives access to the Experimental Institute for Plant Nutrition and, after crossing a courtyard and an avenue, the side of the Church of San Tommaso.


roma sparita

ARCO DI DOLABELLA (1890) A sinistra del dipinto è il convento dei frati dell’ordine dei Trinitari della Redenzione, col portale del XII secolo sormontato da un’edicola a mosaico. Al centro un portale ogivale murato. Sulla destra si apre la Porta Celimontana, appartenente alla cinta delle Mura repubblicane (cosiddette Serviane) e nota come Arco di Dolabella e Silano, parzialmente interrata e sormontata dalle strutture sostenenti un tratto dell’acquedotto di Nerone, un ramo secondario derivato dal Claudio per alimentare la Domus Aurea.

Il convento è stato demolito ed oggi ne resta solo la facciata con il portale, il che non giustifica che debba essere deturpata dalla teoria di cassonetti dei rifiuti. Per il resto la situazione attuale è mutata di poco: da notare la riapertura del portale ogivale che oggi dà accesso all’Istituto Sperimentale per la Nutrizione delle Piante e da cui si può raggiungere, dopo aver attraversato un cortile e percorso un viale, il fianco della chiesa di S. Tommaso. 253


vanished rome

SANTI QUATTRO CORONATI (1884) The Augustinian monastery Santi Quattro Coronati (Four Crowned Martyrs: Castorio, Sinfroniano, Claudio and Nicostrato) stands on a high ground like an isolated fortress. Franz portrays it from northwest, showing the basilica’s apse that embraces both the aisles and the nave, the only such instance in Rome. To its right is the courtyard’s

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outer wall. Subsequent developments in the area have hidden that side of the imposing structure: the present-day image, in fact, was taken from a viewpoint slightly to the left of the original one, in search of a compromise to prevent the building on the right from completely covering the apse.


roma sparita

S.S. QUATTRO CORONATI (1884) Si presenta come una fortezza isolata edificata su un’altura il Monastero Agostiniano dei SS. Quattro Coronati, ovvero Castorio, Sinfroniano, Claudio e Nicostrato. Franz lo ritrae da Nord Ovest mostrandone l’abside della basilica che, esempio unico a Roma, abbraccia tutte e tre le navate, seguito a destra dal muro esterno del cortile.

La successiva urbanizzazione dell’area nasconde quel lato della possente struttura: la ripresa attuale è stata effettuata da un punto leggermente più a sinistra di quello originale cercando un compromesso per evitare che l’edificio a destra coprisse completamente l’abside.

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vanished rome

THE CHURCH OF S. STEFANO ROTONDO (1888) Another basilica isolated in the green of orchards and vineyard, a rare example of a church with circular plan in Rome. Originally its structure was composed of three concentric circles, reduced to two in the 12th century, when the second tier of columns was united in a con-

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tinuous wall and the colonnade with five arches, seen in the painting, was built. Fortunately the green area that surrounds the basilica has somehow survived to this day. Indeed, in the present-day photo it partially veils the view of the church.


roma sparita

S. STEFANO ROTONDO (1888) Un’altra basilica isolata nel verde di orti e vigne, esempio non frequente di chiesa a pianta circolare. La sua struttura era costituita inizialmente da ben tre cerchi concentrici, ridotti a due nel XII secolo quando fu unito con un muro continuo il secondo giro di colonne e fu

edificato il porticato di ingresso a cinque arcate che si vede nel dipinto. L’area verde immediatamente circostante la basilica si è fortunatamente in qualche modo conservata, ed è proprio il verde a nascondere parzialmente la vista della chiesa nella foto attuale.

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vanished rome

LOGGIA OF THE HOUSE OF CARDINALE BESSARIONE This was the suburban villa that, around the half of the 15th century, cardinal Bessarione (Giovanni da Trebisonda) had built on a pre-existing medieval foundation on Via di Porta S. Sebastiano, just after the junction with Via di Porta Latina. After the death of the cardinal the house changed owners and uses several times: during Franz’s time it was an inn. Currently it houses 258

offices of the Comune di Roma [City Council]; however the evident state of neglect of its garden speaks of a lack of active use. The garden is inaccessible and the present-day photograph had to be taken from outside the fence, opposite the entrance, at a further distance than the original viewpoint, although preserving the direction of the gaze.


roma sparita

LOGGIA DELLA CASA DEL CARDINALE BESSARIONE Si tratta della villa suburbana che il cardinale Bessarione (Giovanni da Trebisonda) si fece costruire nelle forme attuali ma su preesistenze medievali a metà del XV secolo sulla Via di Porta S. Sebastiano, poco dopo la confluenza con Via di Porta Latina. Morto il cardinale, la casina cambiò diversi proprietari e destinazioni d’uso: al tempo di Franz era ridotta a locanda.

Attualmente è una delle sedi di rappresentanza del Comune di Roma, ma lo stato di evidente abbandono del giardino denota una mancanza di utilizzo effettivo. Il giardino non è accessibile e la foto attuale è stata pertanto eseguita dall’esterno della recinzione sul lato opposto all’entrata, ad una distanza quindi maggiore di quella originale ma curando di rimanere sulla stessa direttrice.

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BIBLIOGRAPHY • BIBLIOGRAFIA

Giuseppe Baracconi: “I Rioni di Roma” - Ed. Napoleone - 1976 (full copy of the original text by Edizioni del Tritone, 1904)

Giuseppe Baracconi: “I Rioni di Roma” - Ed. Napoleone - 1976 (copia integrale del testo originale da Edizioni del Tritone, 1904)

Carlo Bernoni - Renato Mammuccari: “Roma Sparita nelle fotografie di Ettore Roesler Franz” - Newton Compton Editori - 2001

Carlo Bernoni - Renato Mammuccari: “Roma Sparita nelle fotografie di Ettore Roesler Franz” - Newton Compton Editori - 2001

Livio Jannattoni: “Roma Sparita negli acquarelli di Ettore Roesler Franz” - Newton Compton Editori - 2006

Livio Jannattoni: “Roma Sparita negli acquarelli di Ettore Roesler Franz” - Newton Compton Editori - 2006

Rodolfo Lanciani: “Forma Urbis Romae” – Edizioni Quasar – 2007

Rodolfo Lanciani: “Forma Urbis Romae” – Edizioni Quasar - 2007

Giovanni Battista Nolli: “La Pianta grande di Roma, 1748” in facsimile - Highmount, N.Y.: J.H. Aronson - 1984

Giovanni Battista Nolli: “La Pianta grande di Roma, 1748” in facsimile - Highmount, N.Y.: J.H. Aronson - 1984

Land Registry of Rome - 1824; from Public Records of Rome: Progetto Imago II Link: http://www.cflr.beniculturali.it/Urbano/urbano_intro.php

Catasto urbano di Roma - 1824; da ARCHIVIO di STATO di Roma: Progetto Imago II Link: http://www.cflr.beniculturali.it/Urbano/urbano_intro.php

The Interactive Nolli Map Website - University of Oregon Department of Architecture – 2005 Link: nolli.uoregon.edu

The Interactive Nolli Map Website - University of Oregon Dept of Architecture – 2005 Link: nolli.uoregon.edu

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CONTENTS • INDICE

introduction

introduzione

pag. 5

borgo

borgo

from prati di castello to via ripetta

dai prati di castello a ripetta

piazza navona and surroundings

intorno a piazza navona

the tiber at via della lungara

il tevere alla lungara

the tiber towards ponte sisto

il tevere verso ponte sisto

trastevere

trastevere

tiber island

isola tiberina

around ponte rotto

intorno a ponte rotto

left side of the tiber at aventine hill

la sinistra del tevere all’aventino

piccolo aventino and testaccio

il piccolo aventino e testaccio

from the campidoglio to monti

dal campidoglio al rione monti

southward from celio

dal celio verso sud

eastward from piazza barberini

da piazza barberini verso est

pag. 9 pag. 29 pag. 49 pag. 63 pag. 81 pag. 101 pag. 129 pag. 155 pag. 179 pag. 201 pag. 223 pag. 233 pag. 251 pag. 261

bibliography

bigliografia

pag. 270

the jewish ghetto and the portico d’ottavia

il ghetto e il portico d’ottavia



finito di stampare nel settembre 2015 per conto delle edizioni Intra Moenia presso Officine Grafiche Francesco Giannini & Figli S.p.A


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