111 MAGGIO 2017
L’azalea, simbolo della lotta contro il cancro in Romagna in questo numero Tumore del pancreas: situazione presente e prospettive future Intervista al dott. Giovanni Luca Frassineti
Good Sun Good Skin, lo IOR sulle spiagge romagnole In collaborazione con il prof. Ignazio Stanganelli
Lo sport, una potente arma di cura e prevenzione Parla l’ex maglia rosa Ivan Basso
Condividere aiuta noi stessi e gli altri Il racconto di Monia Fabbri, donatrice di storie
Dalle sedi IOR Cesena: San Giovanni si avvicina Faenza: Messa a Villa Agnesina Forlì: Musica e ARTHE Imola: Scuole libere dal fumo Lugo: Tempo di sagre Meldola: La testimonianza di Monica Ravenna: Donne in cammino Riccione: Cena Solidale Rimini: Il capitano deve morire Santarcangelo: Una Fameia Sgangareda
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INDICE
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Organo Ufficiale dell’Istituto Oncologico Romagnolo Lo scopo di questo periodico è quello di tenervi aggiornati sullo stato dell’arte della lotta contro il cancro, specialmente in Romagna. Una lotta portata avanti da medici, ricercatori, volontari ma anche semplici persone: persone come voi, con una storia che vale la pena di raccontare e condividere Direttore responsabile Roberto Gabellini Sede Legale Istituto Oncologico Romagnolo ONLUS Forlì - corso Mazzini 65 tel. 0543 35929 fax 0543 21467 info@ior-romagna.it Redazione, marketing e inserzioni Paolo Grillandi Ufficio stampa, comunicazione p.grillandi@ior-romagna.it informatore@ior-romagna.it Progetto grafico Maddalena Fabbri
SEDI IOR ----------------------------------------------------------------Editoriale ----------------------------------------------------------------------------------------------- L’esperto risponde 4 Alimentazione: consigli per l’estate ----------------------------------------------------------------------------------------------- Le nostre lettere 5 Il vostro sostegno: una garanzia per la ricerca ----------------------------------------------------------------------------------------------Ricerca e innovazione 6 Tumore del pancreas: situazione presente e prospettive future -----------------------------------------------------------------------------------------------8 Meldola e Pamplona insieme contro l’epaticarcinoma Prevenzione 10 Good Sun Good Skin, lo IOR sulle spiagge romagnole ----------------------------------------------------------------------------------------------- Eventi 13 Lo IOR in corsia per un omaggio alle donne -----------------------------------------------------------------------------------------------14 Festa della Mamma 2017, le piazze della solidarietà romagnola -----------------------------------------------------------------------------------------------16 Lo sport, una potente arma di cura e prevenzione ----------------------------------------------------------------------------------------------- Alimentazione 18 Penne di farro in crema di nocciole e sedano ----------------------------------------------------------------------------------------------- Campagne 19 Cinque per mille: lo IOR sfonda quota 34.000 adesioni ----------------------------------------------------------------------------------------------- Le nostre storie 20 Condividere aiuta noi stessi e gli altri ----------------------------------------------------------------------------------------------- Dalle sedi IOR 22 Cesena 27 Meldola 23 Faenza 28 Ravenna 24 Forlì 29 Riccione 25 Imola 30 Rimini 26 Lugo 31 Santarcangelo
Forlì corso Mazzini 65 telefono 0543 35929 info@ior-romagna.it Meldola c/o IRST via P. Maroncelli 40 telefono 0543 739110 meldola@ior-romagna.it Cesena via Montalti 48 telefono 0547 24616 cesena@ior-romagna.it Ravenna via Salara 36/38 telefono 0544 34299 ravenna@ior-romagna.it Faenza via Agostino Tolosano 6/b telefono 0546 661505 faenza@ior-romagna.it Imola via Emilia 34 telefono 0542 011600 imola@ior-romagna.it Lugo via Tellarini 96 telefono 0545 32033 lugo@ior-romagna.it Rimini viale Matteotti 43/A telefono 0541 29822 rimini@ior-romagna.it Riccione p.zza Matteotti 5 telefono 0541 606060 riccione@ior-romagna.it Santarcangelo p.zza Gramsci 7 telefono 0541 623946 santarcangelo@ior-romagna.it
3 Editoriale
IL NUOVO INFORMATORE Una rivoluzione partita da voi, per voi
Cari Amici, è con grande piacere e orgoglio che vi presento la nuova veste grafica dell’Informatore – lo storico periodico dell’Istituto Oncologico Romagnolo. All’interno troverete una serie di articoli rinnovati nella forma e nel contenuto: approfondimento scientifico, storie di oncologia e umanità, notizie dalle nostre sedi, il tutto sempre con grande attenzione Fabrizio Miserocchi Direttore Generale IOR alla persona e ai suoi bisogni. Con questo restyling abbiamo quasi terminato il percorso di rielaborazione ed aggiornamento degli strumenti di comunicazione dello IOR. Siamo partiti dalla campagna 2016 “Vicino a chi soffre – Insieme a chi cura” e, coerentemente con questa traccia, siamo intervenuti su tutte le forme che raccontano l’Istituto al pubblico: sito web, social network, pubblicazioni cartacee. Abbiamo prima di tutto ascoltato voi, i Volontari, le persone che ci sostengono, ci seguono, che collaborano da anni con l’Istituto. È stato un viaggio entusiasmante che ci ha permesso di ritornare alle origini, di riscoprire le radici e i valori quanto mai vivi dello IOR; un percorso che è servito per riproporre in modo speriamo più efficace e più moderno il grande movimento di donne e uomini, Volontari e medici, che hanno portato ai risultati straordinari dell’oncologia romagnola. Un percorso che il nostro Presidente prof. Amadori ha fortemente voluto e condiviso con tutto il Consiglio di Amministrazione, certo che la scintilla che i fondatori seppero accendere nel 1979 sia ancora viva: anzi, che sia diventata fuoco vivo nella battaglia contro il cancro. Ci piacerebbe che questo nuovo vestito fosse anche l’occasione per stimolare ciascuno di voi a inviarci messaggi, opinioni, domande: insomma, a partecipare in un dialogo attivo con la nostra redazione alla vita dello IOR. Noi cercheremo di essere sempre rapidi nel farci suggerire argomenti e dare, ove possibile, risposte alle vostre sollecitazioni. Scriveteci a informatore@ior-romagna.it. Continuate anche a sostenerci: molti di voi, infatti, con grande generosità donano attraverso il bollettino postale che trovano ogni 3 mesi nella confezione di questo periodico, permettendoci in questo modo di divulgare capillarmente, attraverso più copie stampate e più spedizioni, la cultura della ricerca, dell’assistenza e della prevenzione oncologica. Un servizio gratuito per chiunque lo desideri. Grazie. Con affetto Fabrizio Miserocchi
4 L’esperto risopnde
Alimentazione: consigli per l’estate A cura della dott.ssa Annamaria Acquaviva, dietista nutrizionista e farmacista
Salve, mi chiamo Sonia e sono una mamma di 47 anni di Forlì. Ho seguito con molto interesse la vostra iniziativa “I Menù della Salute a Tavola”, tanto che sto cercando di cambiare un po’ la dieta settimanale della mia famiglia, introducendo quegli alimenti e quelle ricette consigliate durante gli incontri. Non è facile perché sia io che mio marito abbiamo sempre seguito la tradizione della cucina romagnola, ma penso sia importante provare piano piano a cambiare qualcosa, specie per i nostri figli di 14 e 11 anni. Volevo chiedervi: in vista dell’estate, avreste dei consigli da darmi per affrontare i mesi più caldi? Grazie!
Cara Sonia, d’estate, con la chiusura delle scuole e il cambiamento degli orari e delle abitudini, tendiamo ad essere meno attenti a cosa mettiamo nel nostro piatto, specie quando siamo in vacanza: ma grazie a qualche accorgimento specifico, riusciremo ad affrontare l’afa nel migliore dei modi e a non ritrovarci appesantiti al termine delle meritate ferie. Per difenderci dal caldo eccessivo, è essenziale bere ogni giorno circa 1,5-2 litri d’acqua, corrispondenti a 8-10 bicchieri: un consiglio valido per tutti, ma particolarmente importante per gli anziani e i bambini, che dovrebbero mantenersi idratati a prescindere dallo stimolo della sete di modo da evitare che l’aumento della sudorazione li induca a perdere troppi sali minerali. Via libera a the o infusi da consumare freschi, magari a base di zenzero, cannella, menta, limone o acque aromatizzate fatte in casa con frutta di stagione, senza zucchero o dolcificanti. Limitiamo, invece, le bevande zuccherate o gli alcolici ed evitiamo liquidi ghiacciati, per non incorrere in problemi gastrointestinali. L’alimentazione deve essere equilibrata,
seguendo i principi della dieta mediterranea. Si dovrà aumentare gradualmente il consumo di verdura e frutta di stagione, prediligendo la varietà di colore nei nostri piatti: ad ogni tinta, infatti, corrispondono diversi benefici. I vegetali di colore rosso, giallo e arancio, ad esempio, come melone, albicocche, pesche, pomodori, peperoni e carote, sono fonti di carotenoidi in grado di preparare al meglio la nostra pelle al sole e sono alimenti ricchi di vitamina C e di componenti antiossidanti, che contrastano l’effetto dei radicali liberi causato dall’esposizione alle radiazioni solari. Consiglio anche i vegetali di colore viola, come i mirtilli, more e uva, ricchi di antociani, poiché favoriscono la microcircolazione sanguigna: combattono la fragilità capillare e la pesantezza delle gambe in estate. Nei nostri piatti dovranno essere presenti fonti di cereali, meglio se integrali, sotto forma di cereali in chicco o come pasta o pane. Tra le “proteine salutari”, il pesce dovrebbe avere un posto di rilievo, specialmente quello ricco di acidi grassi come gli omega 3: aringhe, sardine e salmone. Infine, meglio sdo-
ganare un falso mito. Secondo studi recenti sarebbe sbagliato ritenere che le uova aumentino significativamente i livelli di colesterolo plasmatico, pertanto si possono assumere dalle 2 alle 4 uova in settimana. Principe della dieta mediterranea, infine, è l’olio extra vergine di oliva, prodotto di eccellenza del nostro territorio. È ricco di vitamina E e di sostanze antiossidanti, con molteplici effetti benefici tra cui quelli sull’apparato cardiovascolare. In ultimo, cara Sonia, un consiglio importante: essere attenti all’alimentazione di noi stessi e a quella della nostra famiglia è fondamentale, ma non sufficiente senza un’adeguata attività fisica da praticare quotidianamente. Ti raccomando quindi: passeggiate all’aria aperta, nuotate o altri sport da praticare in acqua o in montagna, ricordando di evitare le ore più calde della giornata e di seguire le regole fondamentali di protezione dai raggi solari. Ti auguro una splendida estate, ricca di momenti sereni con la tua famiglia. Un abbraccio, dott.ssa Annamaria Acquaviva
5 Le nostre lettere
Il Vostro sostegno: una garanzia per la ricerca Lettera del prof. Giovanni Paganelli, Responsabile Progetto ARTHE
6 Ricerca e innovazione
Tumore del pancreas: situazione presente e prospettive future Intervista al dott. Giovanni Luca Frassineti, Direttore Oncologia Medica IRST IRCCS, Meldola Dott. Frassineti, parliamo di tumore del pancreas esocrino. Qual è la situazione oggi in Italia? Il tumore del pancreas esocrino non è tra le cinque neoplasie più frequenti, tuttavia occupa il quarto posto come indice di mortalità per le donne ed il quinto per la totalità maschi e femmine. In Italia abbiamo circa 13.500 nuovi casi attesi l’anno: essendo una neoplasia tipica dell’invecchiamento, se si stratifica per età il target più colpito rimane quello delle donne dai 70 anni in su. Sebbene le stime non siano delle più rassicuranti, stiamo assistendo ad un cambiamento positivo sia in termini di incidenza che di mortalità, anche nella nostra Regione. I dati del Registro tumori della Romagna ci dicono, infatti, che se fino ad un paio di decenni fa l’aumento dell’incidenza si attestava sul +3,9%, dal 1998 tale crescita si è arrestata nei maschi e risulta quasi ferma (+0.5%) nelle femmine. Verosimilmente, questo miglioramento si deve ad una maggiore attenzione verso stili di vita più sani: la forte diminuzione del numero dei fumatori, soprattutto tra gli uomini, unita a quelle misure di prevenzione di patologie cardiovascolari e tumori in generale che oggigiorno un po’ tutti conosciamo. Nonostante questo trend positivo, il tumore del pancreas esocrino è ancora
Il dott. Giovanni Luca Frassineti è, da settembre 2016, il Direttore dell’Oncologia Medica dell’IRST IRCCS di Meldola, oltre ad essere il Responsabile del Gruppo di Patologia Gastroenterica dell’Istituto. Classe 1956, si è laureato con lode in Medicina e Chirurgia all’Università di Bologna nel 1980, conseguendo successivamente la specializzazione in Oncologia Medica a pieni voti presso l’Università di Ancona; valente esperto di ricerca translazionale, ha avuto l’opportunità di vincere agli inizi della carriera una borsa di studio dell’Istituto Oncologico Romagnolo, da sempre votato a supportare giovani oncologi con talenti dedicati all’assistenza ed alla ricerca. Allievo del prof. Amadori, ha seguito il suo Maestro nell’avventura dell’IRST collaborando con lui al suo sviluppo scientifico ed assistenziale. Assieme al Presidente IOR organizza inoltre numerosi progetti di Ricerca e di Didattica: tra questi, una posizione di rilievo occupa la conferenza “Translational Research in Oncology”, meeting che richiama in Romagna esperti da tutto il mondo giunto alla sua quarta edizione. una delle neoplasie che fa più paura. Perché, secondo lei? I passi avanti, in termini di sopravvivenza ai cinque anni, sono stati indubbi negli ultimi anni: tuttavia, la prognosi rimane sicuramente non positiva. Colpa delle peculiarità di questa patologia, caratterizzata da aggressività e imprevedibilità: purtroppo la diagnosi precoce resta complicata, poiché spesso questo tipo di neoplasia è causa di sintomi significativi solo nelle sue fasi avanzate, quelle fasi cioè in cui la scelta terapeutica che offre le maggiori possibilità, la chirurgia radicale, è oramai impossibile da intraprendere. La tempestività è un fattore fondamentale per migliorare quadro clinico e prospettive di guarigione: per questo, sebbene siano spie piuttosto vaghe, è bene che il paziente e le diverse
figure sanitarie di riferimento facciano particolare attenzione a sintomatologie e situazioni apparentemente aspecifiche, alle quali spesso non si fa attenzione, come: steatorrea; insorgenza improvvisa di diabete mellito; dolori di schiena o addominali; nausea e vomito a un paio d’ore dal pasto; perdita di peso senza una causa apparente; scarso appetito; affaticamento. Anche l’ittero da ostruzione o compressione delle vie biliari può essere un primo sintomo di carcinoma pancreatico, in particolare in presenza di malattia alla testa del pancreas. Quando un tumore del pancreas è operabile e quando, invece, non è possibile intervenire chirurgicamente? La neoplasia operabile non deve presentare localizzazioni di malattia a distanza
7 Ricerca e innovazione
Il dott. Frassineti con la suo gruppo di Patologia Gastroenterica
e non deve compromettere o infiltrare i grossi vasi sanguigni. In secondo luogo, anche qualora si presentassero le condizioni utili ad un’operazione, il chirurgo deve valutare preventivamente che gli effettivi benefici che un intervento può procurare al paziente siano maggiori dei rischi cui viene sottoposto. Per questo si insiste molto sul termine di resecabilità chirurgica e sul concetto altrettanto importante di “resecabilità chirurgica borderline”, che rappresenta quella grossa linea di confine che separa l’opportunità di un intervento o meno. La ricerca si sta concentrando molto su questo aspetto: l’obiettivo è quello di portare i tumori del pancreas considerati al limite sempre più verso l’operabilità. A tal proposito, qual è lo stato della ricerca in oncologia medica? La ricerca si sta concentrando su due linee: quella dell’immunoterapia e quella dell’identificazione di fattori biomolecolari predittivi non solo della propensione di un soggetto alla malattia, ma anche di risposta dello stesso ai farmaci. Nel primo caso, lo specialista si concentra sulla scoperta di nuovi medicinali in grado di sbloccare possibili freni inibitori del nostro sistema immunitario in
modo da “insegnargli” a riconoscere le cellule cancerogene e, di conseguenza, a combatterle. Nel secondo caso, andiamo ad identificare quelle varianti geniche che possono fornire una previsione sulla probabilità di una persona di sviluppare questa neoplasia, per cercare per esempio di intervenire con terapie preventive. Inoltre, conoscendo la risposta o meno di un determinato soggetto ad un farmaco specifico, ci si può dirigere verso lo sviluppo di terapie ad hoc e di terapie antitumorali sempre più studiate sulle caratteristiche molecolari della neoplasia. In IRST la mia equipe ha partecipato ad almeno tre esperienze importanti a livello mondiale. In particolare, siamo stati selezionati in uno studio internazionale che si chiama APACT: un grande riconoscimento del nostro lavoro. Lo scopo della sperimentazione era quello di valutare in fase adiuvante, cioè in post chirurgia ed in assenza di malattia nota, l’azione della gemcitabina, farmaco standard, in associazione all’abraxane: lo studio è chiuso, il reclutamento è avvenuto, attendiamo solo che trascorrano tempi adeguati di follow-up per poter eventualmente modificare i nostri approcci terapeutici.
Esiste un modo per cercare di prevenire il tumore del pancreas? I due fattori di rischio più importanti sono sicuramente il fumo di sigaretta e l’obesità: al primo è attribuibile circa il 30% della casistica totale, mentre condizioni di sovrappeso alterano il metabolismo glucidico attivando pathways cellulari che favoriscono l’infiammazione. Si stima che un elevato indice di massa corporea aumenti la mortalità per tumore del pancreas di una percentuale che oscilla tra il 20% ed il 40%. Dunque, il primo consiglio è quello di non fumare e mantenere il più possibile il proprio peso forma, attraverso uno stile di vita non sedentario e una dieta che preveda l’assunzione moderata di grassi animali e carni rosse a favore di alimenti ricchi di sostanze antiossidanti. Occorre fare attenzione anche al consumo di alcolici; a patologie associate quali diabete mellito soprattutto in assenza di fattori predisponenti o di una storia familiare; all’esposizione a sostanze chimiche quali betanaftilamina, benzidina, DDT, pesticidi e solventi; e alla predisposizione genetica. Il 10% di pazienti con tumore pancreatico, infatti, presenta almeno due parenti di primo grado affetti dalla stessa malattia.
8 Ricerca e innovazione
Meldola e Pamplona insieme contro l’epaticarcinoma Intervista al dott. Andrea Casadei Gardini, Oncologia Medica IRST IRCCS, Meldola Andrea, da Meldola a Pamplona: si può dire che ne hai fatta di strada, in tutti i sensi. 18 ore di auto, per l’esattezza! A parte gli scherzi, sono molto contento di essere qui alla Clinica Universidad de Navarra, votata per il terzo anno consecutivo miglior ospedale di Spagna. Si tratta di un’opportunità unica: un’esperienza di sei mesi che sicuramente mi farà crescere molto, sia da un punto di vista personale che professionale. Di cosa ti occuperai, nello specifico? Seguirò l’equipe di Epatologia del Professor Bruno Sangro, uno dei principali esperti del settore, Principal Investigator dello studio mondiale che riguarda l’applicazione sull’epatocarcinoma del Nivolumab, uno dei primi e più promettenti farmaci immunoterapici. La mia giornata sarà divisa in due: durante la mattina ci occuperemo di clinica, visitando i pazienti ricoverati con varie patologie epatiche, non solo oncologiche; mentre il pomeriggio lo dedicheremo alla ricerca. Una moglie, Assunta; due figli, Virginia di cinque anni e Nicola di cinque mesi. È stato difficile trasferirsi ed adattarsi ad una nuova realtà? Affatto: mia moglie è in maternità e ha deciso di seguirmi, mentre Virginia
Parte integrante dell’equipe di Patologia Gastroenterica del prof. Frassineti, Andrea Casadei Gardini è un trentacinquenne forlivese che, nonostante la giovane età, ha già avuto modo di distinguersi nel campo dell’oncologia non solo nazionale ma mondiale. Nel gennaio 2015 è stato infatti chiamato a parlare a San Francisco al meeting annuale dell’ASCO (American Society of Clinical Oncology), più precisamente al Gastro Intestinal Cancer Symposium, per presentare uno studio di cui rappresenta il Principal Investigator italiano. Andrea, già sposato con due figli, è quindi quella che, in gergo sportivo, si potrebbe definire una “grande promessa” della medicina: un talento tutto romagnolo, che fa capire come la nostra sia una terra d’eccellenza nel campo dell’oncologia, riconosciuta a livello internazionale.
è la più eccitata da questa nuova avventura. Finirà la Scuola Materna qui a Pamplona: ovviamente seguirà le lezioni in spagnolo, inoltre l’istituto prevede sedici ore settimanali di inglese e persino cinque ore di basco. Per quanto riguarda l’ambientamento, devo dire che sono stato accolto bene da tutti: il mio spagnolo lascia ancora a desiderare, ma sia i colleghi che le persone comuni sono disponibili e pazienti. L’unico problema sarà indossare la cravatta: il primo giorno mi sono presentato senza e il Professor Sangro mi ha redarguito di fronte a tutti. Il tono era scherzoso, ma posso assicurare che da quel giorno la indosso sempre. Hai già parlato di fronte all’AISF (Associazione Italiana per lo Studio del Fegato) e all’ASCO: puoi spiegarci l’argomento del tuo intervento? Ho presentato i risultati di una ricerca che ho svolto assieme al Gruppo HCCAVR, il Gruppo Epatocarcinoma di Area
Vasta Romagna, che ho fondato assieme ad altri specialisti della regione: una squadra multidisciplinare che si riunisce una volta al mese per discutere dei casi clinici di tumore del fegato che colpiscono in Area Vasta, occupandosi allo stesso tempo di ricerca. Abbiamo condotto uno studio sul trattamento con Sorafenib, un farmaco antiangiogenetico, utilizzato nel trattamento dell’epatocarcinoma: ad oggi non esiste un marcatore genico in grado di predire la risposta a tale trattamento. Tuttavia, grazie ad uno studio retrospettivo condotto su 130 pazienti, abbiamo individuato una variante che sembrerebbe anticipare i soggetti su cui la terapia non avrà esito. Il prossimo step sarà quello di validare tale risultato con una ricerca di tipo prospettico: in questo momento stiamo arruolando i pazienti. E’ uno studio che coinvolge 13 centri italiani: stiamo cercando di attivarlo anche in 10 centri francesi e ovviamente qua alla Clinica Universidad De Navarra.
‘Questo sarà il secolo in cui oltre l’80% delle forme tumorali verranno sconfitte’ prof. Dino Amadori Molto è già stato fatto, ma molto possiamo ancora fare. Grazie anche al tuo lascito a favore del nostro territorio e dei suoi abitanti potremo avvicinarci alla scoperta di una cura definitiva per il cancro, una corsa contro il tempo che non può e non deve rallentare. Puoi decidere di lasciare ai tuoi cari non solo il frutto del tuo lavoro e della tua vita, ma anche un’impronta indelebile per l’avvenire, quella dei valori nei quali hai creduto. Ad oggi, oltre settanta persone hanno dimostrato in questo modo di credere che un futuro libero da tumori sia possibile. Scegliendo di fare testamento solidale a favore dello IOR, l’Istituto Oncologico Romagnolo, ci aiuterai anche tu a renderlo più vicino.
Per informazioni e materiale informativo: Manuela Palareti, m.palareti@ior-romagna.it Istituto Oncologico Romagnolo Onlus • Sede Centrale: Corso Mazzini 65 Forlì (FC) • tel. 0543 35929 • www.ior-romagna.it
visual designer: Maddalena Fabbri
La domanda per ognuno di noi è: cosa vorrei lasciare?
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Good Sun Good Skin, lo IOR sulle spiagge romagnole Intervista al prof. Ignazio Stanganelli, responsabile Centro clinico-sperimentale Oncologia Dermatologica IRST IRCCS, Meldola Prof. Stanganelli, come si svilupperà il progetto “Good Sun Good Skin”? A s sieme all’Is t ituto Oncolog ico Romagnolo organizzeremo sei incontri pubblici in altrettante scuole medie nelle principali città della Romagna (Rimini, Riccione, Forlì, Cesena, Faenza e Ravenna), aperti agli studenti e ai loro famigliari, che vedranno la presenza di esperti dermatologi e ricercatori della Skin Cancer Unit IRST. In quell’occasione, saranno delineate le linee guida da seguire per prevenire il melanoma e per imparare a conoscere le caratteristiche della propria pelle e adeguare ad esse le nostre abitudini. Tra l’ultima settimana di giugno e la prima di luglio seguiranno otto incontri in diversi stabilimenti balneari selezionati lungo tutta la Riviera romagnola, della durata di circa 30 minuti l’uno e concentrati nelle fasce orarie di maggiore affluenza. Al termine degli incontri tutti i bambini potranno partecipare al percorso ACCA2IOR: un simpatico percorso ludico pensato per i più piccoli, di modo da sensibilizzarli sull’importanza di alimentazione e stili di vita corretti. Saranno infine distribuiti strumenti informativi per fornire pratiche linee guida ai presenti: dai dépliant realizzati ad hoc, per diffondere al maggior numero di persone tutti i consigli necessari per un’esposizione solare senza
Il melanoma è oggi una delle forme tumorali che sta vedendo un numero sempre crescente di casi diagnosticati: l’incidenza, rispetto a dieci anni fa, è raddoppiata, passando da 6.800 nuovi casi l’anno a circa 13.000. L’Istituto Oncologico Romagnolo e l’IRST IRCCS sono in prima fila nella lotta contro questa patologia da anni, attraverso il lavoro della “Skin Cancer Unit”, guidata dal prof. Ignazio Stanganelli. Uno dei massimi esperti di melanoma a livello nazionale, il prof. Stanganelli ha iniziato la sua attività in Romagna come borsista dello IOR ed è stato coinvolto come responsabile nel processo di attivazione, sviluppo e gestione delle funzioni cliniche, assistenziali e di ricerca degli ambulatori di Dermatologia Oncologica del CPO di Ravenna, della Skin Cancer Unit IRCCS IRST di Meldola, dell’ospedale Niguarda Cà Granda di Milano e recentemente è stato chiamato come professore associato dall’Università degli Studi di Parma. Impegnato nello sviluppo di nuove tecnologie non invasive nella diagnosi dei tumori maligni cutanei, in particolare nella diagnosi precoce del melanoma, si occupa da anni anche di prevenzione primaria con identificazione dei fattori di rischio dei tumori cutanei e diffusione delle corrette metodologie di esposizione ai raggi solari. Da questa collaborazione nasce il progetto “Good Sun Good Skin”, il cui scopo è quello di diffondere l’abitudine ad una consapevole esposizione solare per adulti e bambini.
rischi per la salute, fino alla distribuzione ai bambini presenti di braccialetti fotosensibili, di modo da riconoscere le ore della giornata in cui è meglio restare sotto l’ombrellone. “Good Sun Good Skin” sarà quindi un progetto molto incentrato su quella che dev’essere la corretta esposizione ai raggi solari soprattutto nei bambini e negli adolescenti? Esattamente. Occorre tener conto che uno studio recente ha dimostrato come un bambino su quattro, in Italia, ha riportato almeno una scottatura solare durante la propria vita e quasi due su
dieci al mare sono restii ad usare creme o cappellini per proteggersi dai danni dei raggi ultravioletti. Nei primi 20 anni di età si puo’ concentrare sino all’80% dell’esposizione solare: ma proprio le scottature prese nell’infanzia sono il principale fattore di rischio per il melanoma, perché la pelle memorizza il danno e può innescare il tumore nei soggetti predisposti anche a diversi anni di distanza. Per questo è fondamentale trasmettere ai bambini ed agli adolescenti l’importanza di seguire le regole della fotoprotezione, tra le quali le principali sono: evitare le esposizioni eccessive e le conseguenti scottature
11 Prevenzione
La Skin Cancer Unit del prof. Stanganelli
soprattutto se si ha un fototipo 1 o 2; esporsi sempre gradualmente; evitare di farlo nelle ore centrali della giornata; utilizzare indumenti quali cappello con visiera, camicia o maglietta e occhiali da sole; usare creme solari adeguate al proprio fototipo. Che cosa si intende per “fototipo”? Il fototipo è l’insieme di alcune caratteristiche fisiche e la risposta ai raggi solari. Il fototipo I ha capelli biondo-rossi, occhi chiari, carnagione chiara con efelidi: soggetto estremamente sensibile al sole, tende a scottarsi sempre e non abbronzarsi mai. Il fototipo II ha capelli biondi o castano chiari, occhi chiari, carnagione chiara spesso con efelidi: è sensibile al sole, si scotta con facilità e si abbronza con difficoltà. Il fototipo III ha capelli castani, occhi chiari o marroni, carnagione moderatamente scura: si può scottare, ma può anche abbronzarsi. Il fototipo IV ha capelli castano scuro o
neri, occhi scuri, carnagione olivastra: si scotta di rado e si abbronza con facilità. Il fototipo V ha capelli neri, occhi scuri, carnagione bruno olivastra: si abbronza intensamente. Il fototipo VI, infine, ha capelli neri, occhi neri, carnagione scura e non si scotta mai. Una volta identificato il proprio fototipo, è più semplice adeguare i propri comportamenti per una corretta esposizione al sole, godendo dell’aria aperta e delle vacanze al mare o in montagna senza correre rischi. Alla luce delle statistiche, che parlano di un raddoppio dell’incidenza del melanoma in Italia negli ultimi dieci anni, dobbiamo essere spaventati ad andare in spiaggia? Non scherziamo: il sole è sorgente di vita, “condividere” una vacanza al mare o in montagna sotto i suoi raggi luminosi rappresenta un momento di gioia. Le radiazioni ultraviolette sono cruciali nel metabolismo di alcune vitamine, di me-
diatori cellulari e di ormoni prodotti dalle cellule. Ritengo tuttavia necessario creare un atteggiamento più responsabile e critico rispetto a consuetudini e credenze consolidate nel tempo quali l’esposizione “benefica” al sole, specialmente nei bambini, o quel culto della “tintarella” a ogni costo da parte dei giovani. La gestione della pelle durante l’esposizione solare dall’infanzia all’età adulta dev’essere basata sulle regole del buon senso. Fortunatamente, in generale, In generale l’abitudine dei genitori è prevalentemente di una sana prevenzione solare. Riduzione della dose cumulativa solare, evitare esposizioni prolungate in una giornata, limitare le esposizioni nella fascia centrale della giornata, indossare maglietta e cappellino, applicare filtri solari a protezione alta rappresentano le armi per una buona prevenzione, e vengono adottate dalla maggior parte dei genitori.
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L’esperto risopnde Bomboniere Solidali
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13 Eventi
Lo IOR in corsia per un omaggio alle donne
“Ogni donna, un fiore”: è questo il nome dell’iniziativa dell’Istituto Oncologico Romagnolo, pensata in occasione dell’8 marzo. Lo IOR, grazie all’attività svolta dai suoi Volontari, non ha solo “invaso” le piazze della Romagna con le sue mimose solidali, ma ha voluto anche presentarsi nelle corsie del nostro territorio per omaggiare tutte quelle donne che non potevano prendere parte alle celebrazioni, perché impegnate in esami di routine, ricoverate o semplicemente nell’atto di svolgere il loro fondamentale lavoro. Così le pazienti, le infermiere e le dottoresse di tutta la Romagna si sono viste recapitare un piccolo omaggio: un fiore appunto, più precisamente una gerbera, simbolo del Progetto Margherita, servizio gratuito messo a disposizione dall’Istituto Oncologico Romagnolo per tutte quelle donne che, durante il loro percorso di guarigione da una neoplasia, affrontano il delicato momento della caduta dei capelli a causa della chemioterapia. Solo nell’arco del 2016 sono
state 358 le parrucche consegnate a donne in chemioterapia: quasi una al giorno. Un dato notevole, che fa ben capire l’importanza di questo servizio per le pazienti. “È questo il motivo per cui, quest’anno, tutto il ricavato della Festa della Donna è andato a sostegno del Progetto Margherita – af ferma il Direttore Generale, Fabrizio Miserocchi – un servizio pensato appositamente per tutte le pazienti della Romagna. Il motto dell’Istituto Oncologico Romagnolo è ‘vicino a chi soffre, insieme a chi cura’: ma per l’8 marzo mi sembra doveroso cambiarlo in ‘vicino alle donne che soffrono, insieme alle donne che curano’. Un ringraziamento speciale va a Casadei&Pellizzaro di Forlì, allo Studio Valore Lavoro di Cesena, a Kiome by Marta di Faenza, a Sì Anelli di Ravenna, all’Osteria La Chiacchiera di Rimini e al Lions Club di Riccione: i partner che, assieme ai nostri Volontari, hanno reso possibile l’iniziativa. Ma, soprattutto, il grazie più grande va a quelle infermiere
Le gerbere all’Hospice Villa Agnesina di Faenza
e a quelle dottoresse che svolgono un lavoro fondamentale nella lotta contro il cancro: speriamo, con questo piccolo gesto, di aver comunicato loro quanto sia importante, e quanto apprezziamo, l’impegno e la professionalità che mettono ogni giorno.” I nostri Volontari hanno portato l’omaggio alle donne dei reparti di Prevenzione Oncologica e Senologia dell’Ospedale Pierantoni di Forlì; del Day Hospital Oncologico dell’IRST IRCCS di Meldola; del reparto di Senologia dell’Ospedale Bufalini di Cesena; dell’Oncologia, Day Hospital e Centro Prevenzione dell’Ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna; dell’Oncologia dell’Umberto I e dell’Hospice Benedetta Corelli Grappadelli di Lugo; del reparto di Oncologia e di Chirurgia dell’Ospedale Civile di Faenza; dell’Hospice Villa Agnesina di Faenza; del Day Hospital, Oncologia ed Hospice dell’Ospedale Infermi di Rimini; del Day Hospital Oncologico di Cattolica; e della Chirurgia dell’Ospedale Franchini di Santarcangelo.
14 Eventi
Festa della Mamma 2017 Le piazze della solidarietà romagnola I 1.200 Volontari dello IOR vi aspettano nelle nostre dieci sedi o presso i banchetti dislocati su tutto il territorio con le loro splendide azalee, da oltre 25 anni il simbolo più bello della lotta contro il cancro in Romagna. Recatevi allo stand più vicino a casa vostra: vi ringrazieranno non solo le vostre Mamme, ma anche tutte le pazienti che ogni giorno combattono la loro personale battaglia contro la malattia. Forlì Ospedale Pierantoni dal 2 al 14 maggio corso della Repubblica, ingresso Cariromagna, venerdì 12 maggio p.zza Saffi, San Mercuriale, sabato 13 e domenica 14 maggio Super Store Conad Bengasi, Conad Tripoli, SMA via Balzella, Super Store Conad Cava, Coop Curiel, Simply Market V.Elisabetta Piolanti, Conad Ravaldino, Conad Stadium, sabato 13 maggio piazz.le Pieve a San Martino in Strada, piazz.le Kennedy, Giardini Pubblici piazz. le della Vittoria, viale Roma di fianco al Bar all’Angolo, sabato 13 e domenica 14 maggio Centro Commerciale Punta di Ferro, domenica 14 maggio Bagno di Romagna p.zza Ricasoli e Giardini Pubblici, sabato 13 e domenica 14 maggio Castrocaro Terme e Terra del Sole viale Marconi, Terme di Castrocaro, sabato 13 e domenica 14 maggio Terra del Sole, p.zza d’Armi, sabato 13 e domenica 14 maggio Conad City Terme via Cantarelli, Conad Castrocaro via del Lavoro sabato 13 maggio Civitella di Romagna p.zza Giacomo Matteotti, domenica 14 maggio
Fiumana p.zza Pertini, sabato 13 maggio Forlimpopoli p.zza Garibaldi, da venerdì 5 maggio a domenica 14 maggio Galeata p.zza Gramsci, sabato 13 e domenica 14 maggio Predappio viale Matteotti 90, p.zza Sant’Antonio, p.zza Garibaldi, p.zza Cavour Predappio Alta, sabato 13 maggio Premilcuore p.zza dei Caduti e via Roma, sabato 13 e domenica 14 maggio Rocca San Casciano p.zza Garibaldi, sabato 13 e domenica 14 maggio Santa Sofia Parrocchia di Santa Lucia, domenica 14 maggio Meldola IRST IRCCS, da lunedì 8 a domenica 14 maggio p.zza Orsini e Conad Bidente, sabato 13 e domenica 14 maggio Cesena p.zza del Duomo, da venerdì 12 a domenica 14 maggio Ipermercato Famila Torre del Moro, Centro Commerciale Montefiore, Ipercoop Lungosavio e piazzetta di Calisese, sabato 13 e domenica 14 maggio Famila p.zza A. Magnani, Conad di Ponte Abbadesse e Supermercato Economy via Romea, sabato 13 maggio Cesenatico corso Garibaldi, sabato 13 e domenica 14 maggio Coop via Saffi, sabato 13 maggio Gambettola Mostra Scambio, corso Mazzini, sabato 13 e domenica 14 maggio
Gatteo p.zza della Libertà, sabato 13 e domenica 14 maggio Longiano Supermercato Economy Ponte Ospedaletto, sabato 13 maggio p.zza del Municipio, sabato 13 e domenica 14 maggio Milano Marittima Rotonda I Maggio, sabato 13 e domenica 14 maggio San Mauro Pascoli p.zza Battaglini, sabato 13 e domenica 14 maggio Sant’Angelo di Gatteo piazz.le della Chiesa, sabato 13 e domenica 14 maggio Savignano sul Rubicone Romagna Shopping Center, da venerdì 12 a domenica 14 maggio corso Vendemini, sabato 13 e domenica 14 maggio Faenza p.zza del Popolo e Centro Commerciale Le Maioliche, sabato 13 e domenica 14 maggio Brisighella p.zza Carducci, Bar Stazione e Supermercato Conad, sabato 13 e domenica 14 maggio Casola Valsenio p.zza Oriani, sabato 13 e domenica 14 maggio Castelbolognese p.zza Bernardi, sabato 13 e domenica 14 maggio Marradi p.zza Scalelle, sabato 13 maggio Marzeno Panificio Pasticceria, sabato 13 maggio Modigliana corso Garibaldi, loggiato comunale, sabato 13 e domenica 14 maggio Riolo Terme corso Matteotti, sabato 13 e domenica 14 maggio
15 Eventi
Solarolo p.zza Gonzaga, domenica 14 maggio Tredozio via XX Settembre, sabato 13 e domenica 14 maggio Ravenna Ospedale Santa Maria delle Croci, presso U.O. Oncoematologia e Centro Prevenzione Oncologica, e Villa Adalgisa Hospice, da mercoledì 10 a venerdì 12 maggio p.zza Einaudi, Chiesa San Domenico, Esp Shopping Center, Conad “Galilei” e Conad “La Fontana”, sabato 13 maggio p.zza San Francesco e p.zza XX Settembre, sabato 13 e domenica 14 maggio Cervia Coop di viale Roma, Coop via C. Mazzotti e Conad di via Caduti della Libertà, sabato 13 maggio Marina di Ravenna p.zza Dora Markus, sabato 13 e domenica 14 maggio Mezzano Coop di via Borghi, sabato 13 maggio p.zza della Repubblica, domenica 14 maggio Pinarella Conad via Platone, sabato 13 maggio Porto Corsini via Po angolo XXV Aprile, sabato 13 maggio Porto Fuori Conad via Staggi, sabato 13 maggio Punta Marina Conad viale dei Navigatori 88, sabato 13 maggio Russi p.zza Farini, da venerdì 12 a domenica 14 maggio Coop e Conad, sabato 13 maggio San Pietro in Vincoli via Farini 89, venerdì 12 maggio Sant’Alberto Conad via Guerrini 152, sabato 13 maggio San Zaccaria Conad via del Sangiovese 3, venerdì 12 e sabato 13 maggio Savarna via Savarna 190, sabato 13 maggio Savio di Cervia via Romea Nord 120, sabato 13 maggio Savio di Ravenna Conad, sabato 13 maggio Lugo Ipercoop Globo e p.zza Baracca, sabato 13 e domenica 14 maggio Crai Pagliuti, Supermercato Crai La Fornace e Eurospin, sabato 13 maggio Alfonsine Coop, Eurospin, p.zza Gramsci, p.zza Monti, sabato 13 maggio Bagnacavallo Conad La Fonte di Tiberio e Centro Commerciale La Pieve, sabato 13 maggio via Mazzini, sabato 13 e domenica 14 maggio Bagnara p.zza Marconi, sabato 13 maggio
Barbiano p.zza Alberico, sabato 13 maggio Belricetto Blu Village Cafè, sabato 13 maggio Bizzuno Supermercato Crai, sabato 13 maggio Conselice Coop e Conad, sabato 13 maggio p.zza Foresti, sabato 13 e domenica 14 maggio Cotignola Conad, Crai Pagliuti e p.zza Vittorio Emanuele II, sabato 13 maggio Filo D’Argenta Sagra Pesce Azzurro, da venerdì 12 a domenica 14 maggio Fusignano p.zza Corelli, sabato 13 e domenica 14 maggio Giovecca Forno, sabato 13 maggio Lavezzola Coop, sabato 13 maggio Masiera Bar, sabato 13 maggio Massa Lombarda Coop, Conad, Lidl e Crai, sabato 13 maggio p.zza Matteotti, sabato 13 e domenica 14 maggio San Bernardino p.zza San Bernardino, sabato 13 maggio San Lorenzo p.zza 8 marzo, sabato 13 maggio San Patrizio p.zza Mameli, sabato 13 maggio San Potito Forno, sabato 13 maggio Sant’Agata Sul Santerno p.zza Umberto I e Conad La Caveja, sabato 13 maggio Santa Maria in Fabriago p.zza Versari, sabato 13 maggio Traversara Chiesa, sabato 13 maggio Villa San Martino piazzetta dott. Montevecchi, sabato 13 maggio Villanova di Bagnacavallo p.zza Martiri, sabato 13 maggio Voltana p.zza Unità, sabato 13 maggio Imola via Emilia 168, Centro Storico e Centro Leonardo, sabato 13 e domenica 14 maggio Rimini Arco d’Augusto, p.zza Cavour e p.zza Tre Martiri, da venerdì 12 a domenica 14 maggio piazz.le Fellini, sabato 13 e domenica 14 maggio Bellaria Isola dei Platani, da venerdì 12 a domenica 14 maggio Miramare Chiesa Sacro Cuore, da venerdì 12 a domenica 14 maggio
Sant’Agata Feltria Conad, da venerdì 12 a domenica 14 maggio Torre Pedrera p.zza Sacchini e via San Salvador, sabato 13 e domenica 14 maggio Viserba Chiesa San Giovanni in Bagno e via Popilia 157, da venerdì 12 a domenica 14 maggio Riccione Centro Commerciale Conad Boschetto e Centro Commerciale Perla Verde, da venerdì 12 a domenica 14 maggio Ospedale Ceccarini, Portocanale viale Dante e piazz.le Turismo, sabato 13 e domenica 14 maggio corso Fratelli Cervi piazz.le Ex ACLI, venerdì 12 e domenica 14 maggio Cattolica Ospedale Cervesi, venerdì 12 e sabato 13 maggio piazz.le Nettuno, sabato 13 e domenica 14 maggio Coriano p.zza Don Minzoni, sabato 13 e domenica 14 maggio Gabicce Mare p.zza Matteotti, domenica 14 maggio Misano Adriatico Conad Rio Agina, sabato 13 maggio p.zza della Repubblica, domenica 14 maggio Morciano Conad e Fratelli Del Magno, sabato 13 maggio Pianventena Edicola Serafini, sabato 13 e domenica 14 maggio San Giovanni in Marignano p.zza Silvagni, domenica 14 maggio Santarcangelo p.zza Ganganelli, da venerdì 12 a domenica 14 maggio Coop Fornace, sabato 13 e domenica 14 maggio Pietracuta Chiesa viale Umberto I e Bar Sport, da venerdì 12 a domenica 14 maggio San Leo p.zza Dante Alighieri, da venerdì 12 a domenica 14 maggio Verucchio p.zza Malatesta, da venerdì 12 a domenica 14 maggio Villa Verucchio p.zza Europa, via Casale 60 e piazzetta Valle del Marecchia, sabato 13 e domenica 14 maggio
16 Eventi
Lo sport, una potente arma di cura e prevenzione Intervista a Ivan Basso, ex campione di ciclismo e Responsabile Settore Giovanile Trek-Segafredo Ivan, maggio è storicamente il mese del Giro d’Italia. Da ex campione e maglia rosa, quanto ti sarebbe piaciuto partecipare alla storica edizione numero 100? A dirti la verità non ho grossi rimpianti riguardo la mia carriera: ho smesso quando volevo, al momento che ritenevo più giusto. Una delle cose peggiori che possa capitare ad un corridore professionista è appendere la bici al chiodo frustrato dal rimorso per qualcosa che, magari, non è riuscito a conquistare: ma io mi ritengo felice ed appagato così. Parteciperò al Giro d’Italia in un’altra veste: quella di semplice appassionato. La magia della Corsa Rosa è quella di essere una grande carovana a cui prende parte l’Italia intera: non vedo l’ora di vivere la centesima edizione con questo spirito. Attualmente ricopri il ruolo di Direttore Sportivo della Trek-Segafredo: come ti stai adattando a questa nuova realtà? Ho iniziato questa nuova fase della mia vita con la stessa identica passione con cui ho vissuto tutta la mia carriera agonistica. Il mio compito all’interno del team è quello di seguire i ragazzi del settore giovanile nel loro processo di crescita: penso di avere maturato negli anni sufficiente esperienza per poter trasmettere ai giovani tutti quegli aspetti mentali
Ivan Basso è stato uno dei più maggiori esponenti di ciclismo italiani del nuovo millennio: maglia rosa al Giro d’Italia 2006 e 2010, è salito anche due volte sul podio del Tour de France grazie alle sue doti da passista-scalatore. Ed è proprio durante l’edizione 2015 della Grande Boucle che, in seguito ad una caduta, ha scoperto di soffrire di un tumore al testicolo: una diagnosi fortunatamente molto tempestiva, che ha permesso al campione di curarsi e sottoporsi alle terapie del caso. Ciò nonostante, a ottobre 2015, ha annunciato il suo ritiro dalle corse: ma non dal ciclismo. Oggi ricopre infatti il ruolo di Direttore Sportivo della Trek-Segafredo, una delle principali squadre del circuito potendo vantare al suo interno corridori del calibro di Alberto Contador e John Degenkolb.
e fisici di cui occorre tenere conto nel passaggio al ciclismo professionistico. Questo sport non mi ha lasciato solo vittorie ma un patrimonio inestimabile dal punto di vista del metodo, dello stile di vita, dell’applicazione, della costanza. Per me rappresenta una novità quella di occuparmi della crescita dei giovani prospetti, tuttavia ritengo che applicando la stessa passione e lo stesso metodo che applicavo durante i miei giorni da professionista non c’è ragione per cui non debba essere un successo. Essere stato un campione ti aiuta nell’interfacciarti con professionisti del calibro di Contador, Degenkolb, Mollema? Sicuramente posso comprendere meglio di altri quali possono essere le esigenze di questi atleti. Tuttavia, la cosa più importante è ricordarsi che quando ti relazioni con un professionista non stai parlando ad un corridore: stai parlando ad un uomo. L’uomo viene prima del ciclista.
Hai dovuto smettere di pedalare a causa di un problema oncologico. Come stai oggi? In verità avevo già deciso che fosse arrivato il momento giusto, per me, di smettere. Il tumore al testicolo non è stata la causa del mio ritiro: semmai, ha rappresentato una motivazione ulteriore per portare fino in fondo una decisione che avevo già preso. Oggi sto bene: continuo nei miei percorsi di controllo, tuttavia mi ritengo una persona molto fortunata. Ho scoperto la malattia nelle sue fasi più precoci, e in maniera del tutto casuale, in seguito ad una caduta: per questo motivo ho potuto sottopormi ad una terapia medica poco invasiva, durata giusto qualche mese. Ciò nonostante sono consapevole di avere avuto fortuna: per questo il mio consiglio, per tutti gli uomini, è quello di tenere sotto controllo la situazione con visite frequenti e autopalpazione. La tempestività della diagnosi è fondamentale.
17 Eventi
L’Istituto Oncologico Romagnolo, assieme alla Nove Colli, promuove il progetto “La Salute in Movimento”, che si prefigge di sensibilizzare le persone sull’importanza dell’attività sportiva non solo come mezzo di prevenzione ma anche come “medicina”. Quanto è stato importante, per te, lo sport nell’affrontare la malattia? Lo sport è fondamentale, e dovrebbe far parte dello stile di vita di ciascuno di noi: non solo per una questione di prevenzione, ma più in generale di metodo per restare in salute. Nel mio caso particolare, non potendo andare in bicicletta durante la terapia, ho continuato ad allenarmi passando al running. Quest’anno la Nove Colli ha donato 7 pettorali di griglia rossa per sostenere il servizio d’accompagnamento gratuito dei pazienti ai luoghi di cura. C’è qualcuno in particolare che ti è stato vicino nel tuo percorso, e quanto è stato importante per te? Sicuramente l’affetto delle persone è fondamentale nei momenti di difficoltà: la famiglia in primis. È la famiglia che nelle situazioni più delicate ti avvolge e ti sostiene, cercando di darti quel calore e
quella assistenza psicologica e fisica per farti stare meglio. Lo sport, comunque, mi ha aiutato molto anche in questo senso: è stato molto bello vedere compagni di squadra, atleti, semplici tifosi uniti per sostenermi in questa fase delicata. Ho sentito forte la vicinanza di tutto il mondo del ciclismo: anche per questo ritengo che lo sport sia fondamentale. Prima o poi ti rivedremo in sella sulle strade della Romagna, magari per prendere parte proprio alla Nove Colli? Purtroppo è una manifestazione che si svolge in contemporanea al Giro d’Italia ed è quindi poco compatibile coi miei impegni, ma sicuramente mi piacerebbe un giorno partecipare.
Con i suoi quarantasette anni di storia, la Nove Colli rappresenta la Granfondo più antica del cicloturismo mondiale. Ad ogni edizione, 12.000 corridori amatoriali provenienti da tutto il mondo si danno appuntamento all’alba sul Portocanale di Cesenatico per prendere parte alla corsa, che in questo modo diventa anche l’evento di punta del turismo romagnolo per il mese di maggio. Ogni cicloturista segna col circoletto rosso questa manifestazione sul suo calendario, sognando di affrontare almeno una volta nella vita salite come il Barbotto o il Gorolo: ascese impervie da scalare sulle due ruote, ma che regalano uno scorcio meraviglioso della nostra terra. Il comitato organizzatore della Granfondo, l’A.S.D. Fausto Coppi, è da sempre in prima linea quando si tratta di sostenere le attività di Volontariato sul territorio: è in quest’ottica che due grandi eccellenze come la Nove Colli e l’Istituto Oncologico Romagnolo hanno stretto una sinergia, volta al supporto delle attività della ONLUS. Il gruppo ciclistico di Cesenatico ha deciso di donare, per l’edizione 2017, sette pettorali di griglia rossa, i più prestigiosi della corsa, che lo IOR ha messo all’asta sulla piattaforma Charity Stars. Il ricavato verrà interamente utilizzato per l’acquisto di un’automobile dedicata al servizio d’accompagnamento gratuito di chi affronta la malattia ma non ha nessuno che possa portarlo ai luoghi di cura: un servizio di cui durante il 2016 hanno usufruito ben 618 pazienti, per un totale di 172.000 km percorsi.
18 Alimentazione
La Ricetta dello Chef Luca Zannoni Penne di farro in crema di nocciole e sedano dal ricettario di Luca Zannoni (chef volontario IOR) per Alce Nero “Fatti di Bio”
Il sedano, ricco di fibre, aiuta a ridurre trigliceridi e colesterolo; mentre la vitamina E, contenuta nelle nocciole, protegge la pelle dai raggi ultravioletti.
Ingredienti per 4 persone: • 320 g penne di farro • 80 g nocciole • 60 g sedano da taglio o foglioline tenere di sedano • 60 g pecorino • 60 g latte di soia • 50 g olio E.V.O.
Preparazione: Confezionare un pesto con gli ingredienti indicati e lasciarlo abbastanza granuloso, cuocere la pasta in abbondante acqua salata, scolarla al dente e condire subito con il pesto di sedano e qualche nocciola intera. Ottime anche fredde. La pasta al farro integrale si accosta bene alla freschezza del sedano ed alla rotondità di gusto dato dalle nocciole e dal latte di soia. Da questa ricetta base si può ricavare una versione che tende al dolce, aggiungendo magari dell’uva passa; o anche una versione più pungente, con addizione di acciughe e peperoncino.
19 Campagne
Con il 5 x 1000 allo IOR nel 2015 sono stati raccolti 913.268,65 euro
Ad aprile l’Agenzia delle Entrate ha reso noti i risultati per il 2015 degli enti destinatari del Cinque per Mille, quota dell’imposta IRPEF che lo stato italiano ripartisce tra le organizzazioni che svolgono attività socialmente rilevanti. L’Istituto Oncologico Romagnolo si è confermato in crescita: una crescita che dal 2006, anno di introduzione di questo particolare contributo, è stata continua ed inarrestabile. Sono state 34.024 le persone che, nel 2015, hanno scelto lo IOR quale ente destinatario del proprio Cinque per Mille: 208 in più dell’anno precedente. Se si tiene in considerazione che nel 2006 le preferenze si attestavano sui 13.602, si può ben capire non solo quanto la sensibilità legata alla causa della lotta contro il cancro in Romagna sia aumentata, ma anche come i cittadini del territorio identifichino sempre di più questa mission con lo IOR, Onlus che porta avanti questa battaglia dal 1979. A seguito delle adesioni, il Cinque per Mille per il 2015 ha portato all’Istituto Oncologico Romagnolo un totale di 913.268,65 euro: un dato che non fa che confermare la crescita dell’organizzazione. Sono 22.296,55 euro in più rispetto al 2014: un incrementopari a +2,50%.“Aver sfondato il muro delle 34.000 adesioni e dei 900.000 euro rappresenta qualcosa che ci riempie d’orgoglio – afferma il Direttore Generale IOR, Fabrizio Miserocchi – ovviamente questa grande partecipazione verrà restituita al territorio, sotto forma di sostegno a progetti di ricerca scientifica, di servizi gratuiti alla persona, di progetti di prevenzione: tutti aspetti che rappresentano la lotta contro il cancro
Lo IOR sfonda quota 34.000 adesioni nella nostra regione, e che ne fanno terra d’eccellenza in questa battaglia. Noi romagnoli ci riconfermiamo un popolo attivo, intraprendente: laddove c’è un problema non attendiamo semplicemente l’aiuto di terzi, ma prendiamo in mano la situazione cercando di risolverla tramite gli enti e gli strumenti di cui disponiamo. Prima del 1979, la nostra era una terra tra le più colpite dai tumori: oggigiorno, dati alla mano, è riconosciuta a livello nazionale ed internazionale come eccellenza. Tuttavia la lotta contro il cancro, purtroppo, è ben lungi dall’essere terminata: occorre
Fabrizio Miserocchi, Direttore Generale IOR
investire sempre più nella ricerca scientifica e migliorare i servizi alla persona affinché, chi affronta questa malattia, non debba farlo da solo. Per questo l’auspicio è che, da Cattolica a Imola, i romagnoli continuino a sostenerci e ad esserci vicini in questa missione”.
20 Le nostre storie
Il racconto di Monia Fabbri, donatrice di storie
Quando si parla di donazioni, istintivamente il pensiero corre alla disponibilità economica di una persona: quanto può essere in grado di sottrarre alla routine quotidiana per destinarlo a servizi dedicati a buone cause. Tuttavia esistono donazioni meno conosciute, forse meno considerate, poiché attengono a variabili più difficilmente quantificabili ma altrettanto fondamentali. Cos’è infatti un Volontario, se non un donatore di tempo? Dedicare parte della propria giornata, della propria settimana, a prendersi cura a titolo completamente gratuito di una persona che soffre, a rendere i servizi di assistenza non solo possibili ma anche accessibili a chiunque, è un gesto che non ha prezzo. Ma esiste anche un altro tipo di donatore: un donatore il cui valore è sempre più inestimabile. È il donatore di storie, che condivide l’esperienza personale con altruismo e coraggio, affinché il proprio vissuto possa essere utile al prossimo. Chi legge il racconto di queste persone trova al suo interno piccole perle disseminate, fondamentali per chi le sa cogliere: utili consigli per portare avanti gesti di prevenzione che possono salvare la vita; aneddoti e vicende comuni, che ti fanno sentire un po’ meno solo; o ancora speranze, perché una diagnosi di cancro non rappresenta il fischio finale, ma l’inizio del primo tempo. Quanto vale un buon consiglio? Quanto vale il conforto? Quanto vale la speranza? Monia Fabbri è un donatore di storie: per diventarlo, ha scritto all’Istituto Oncologico Romagnolo compilando il form che ha trovato sul sito ufficiale www.ior-romagna.it. E ha avuto il coraggio di raccontare la sua battaglia contro
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la malattia. “Nel 2014 mi è stato diagnosticato un tumore del colon-retto”, si legge nella lettera che ci ha scritto. “Ho scoperto la malattia per una circostanza davvero banale: ogni volta che utilizzavo l’aceto, per condire l’insalata ad esempio, la lingua mi si gonfiava e mi si tagliava, cosa che mi procurava forti bruciori alla bocca. Il collutorio un minimo placava questo fastidio, che però puntualmente si ripresentava”. “Visto il persistere del problema mi sono recata in ospedale per alcuni esami, che hanno evidenziato una forte anemia”, prosegue. I livelli di emoglobina di Monia erano a 6 g/100 ml. “Nonostante fosse un periodo davvero intenso al lavoro, e fossi restia ad approfondire quella che ritenevo essere una semplice banalità, il dottore mi ha imposto il ricovero ed una serie di esami, da cui è emerso un tumore”. La reazione di Monia ad una notizia che molti definirebbero scioccante è al contrario piuttosto leggera: forse perché non si rende pienamente conto del significato di una tale diagnosi; forse
per salvaguardare il figlio Nicolò, che all’epoca frequenta la quinta elementare; o forse perché il sostegno della famiglia e delle persone che le vogliono bene è tale che tutto il resto passa in secondo piano. “Mi sono operata a Bologna nel periodo tra Pasqua e ponte del 25 aprile: così i miei genitori, Mirella e Giorgio, mio marito Emanuele, mio figlio, persino i miei zii ne hanno approfittato per prenotare un campeggio e alloggiare in camper. Negli orari di visita mi facevano compagnia durante la settimana di ricovero; il resto del tempo lo trascorrevano da turisti, a zonzo per la città. Una sera ricordo che sono venuti anche degli amici da Faenza: alla chiusura del reparto, sono andati tutti quanti a cena a mangiare messicano”. Il momento più difficile, per Monia, è stato probabilmente quello della terapia. “Mi spaventava quasi di più la cura della malattia. Ricordo la prima volta che mi sono sottoposta ad una sessione di chemioterapia: al termine ero talmente stanca che una volta giunta a casa mi sono sdraiata a letto. È stato un errore:
21 Le nostre storie
ho trascorso una nottata davvero difficile, e per la prima volta ho avuto dei dubbi riguardo la mia reale capacità di superare quel momento complicato. Tuttavia, durante la seconda sessione ho conosciuto un uomo: un anziano con una recidiva al fegato dopo aver sofferto di una neoplasia all’intestino. Ricordo che veniva in ospedale da solo, in motorino: la sua unica preoccupazione era quella di terminare le terapie entro le 13, perché il pomeriggio doveva trascorrerlo nell’orto, a lavorare la terra. Mi sono detta: se lui ha la forza di andare nel campo dopo la chemioterapia, perché dovrei passare il mio tempo a letto?”. Consiglio, conforto e speranza sono cose che possono arrivare da chiunque, persino da uno sconosciuto, probabilmente ignaro che, nell’attimo in cui parla, sta contribuendo a cambiare radicalmente la tua vita. “Da quel momento in poi mi è scattato qualcosa, anche grazie ai preziosi consigli della dott.ssa Samorì, la psiconcologa che ha seguito il mio percorso di cura: ogni pomeriggio trovavo qualcosa da fare per evitare di stendermi. Tra shopping, lunghe camminate e pedalate sul lungomare della Riviera Romagnola, non stavo mai ferma: nemmeno quando mi sentivo a pezzi. Gli effetti della terapia non hanno portato alla caduta dei capelli, tuttavia erano particolarmente feroci sulle mani e sui piedi: ciò nonostante, avevo troppa paura di ripetere la brutta nottata della mia prima volta per riposare. A volte potevano essere 7 km; a volte 10 km, a seconda di come mi sentivo. Ma non ho più smesso di camminare e fare sport: rimanevo talmente poco a casa che ero preoccupata per la visita fiscale”. Un cambio radicale di stile di vita, che prosegue anche ora che, per Monia, il peggio è passato. “E’ ancora presto per considerarmi guarita: tuttora mi sottopongo a visite regolari, e appena sento qualcosa che non va ammetto di correre dal medico. D’altronde, anche mio marito
Monia Fabbri con la sua famiglia: in primo piano suo figlio, Nicolò
dice sempre che fosse capitato a lui, probabilmente non ce l’avrebbe fatta perché avrebbe sottostimato la gravità di certi piccoli sintomi. Per questo consiglio a tutti di sottoporsi ad esami regolari, e non dare nulla per scontato: nel mio caso ha fatto davvero la differenza”. Un’ultima cosa prima di terminare, Monia, ci tiene a dirla. “Nell’affrontare la malattia serve un atteggiamento sempre positivo e propositivo. Mi è capitato di parlare con persone che faticavano ad aprirsi, quasi come se avere il cancro fosse una vergogna. Io lo raccontavo a tutti: la gente rimaneva sbigottita, addirittura alcuni mi hanno confidato di aver perso il padre per un tumore solo ‘perché a te lo posso dire’. Non so se sia per una questione di rifiuto o cos’altro: ma condividere ciò che si prova con le persone che ci vogliono bene spesso è potente quanto una medicina. Una
diagnosi cambia la vita, ma la vita non finisce con la diagnosi”. Quanto vale un consiglio? Quanto vale la speranza?
“Non sei fregato veramente finché hai da parte una buona storia e qualcuno a cui raccontarla”. Alessandro Baricco, Novecento. Ognuno di noi porta con sé un vissuto, legato alle nostre esperienze, ed è forse la cosa più preziosa che abbiamo. L’Istituto Oncologico Romagnolo ha deciso di dare voce a tutti quelli che vogliono raccontarsi. Vuoi diventare un donatore di storie? Collegati a www.ior-romagna.it e contattaci tramite la sezione “Scrivi la tua storia”.
22 Dalle sedi
CESENA
mento va all’Hospice di Savignano sul Rubicone, alle estetiste impegnate nel progetto “La Forza e il Sorriso” e alle Parrucchiere Marta Evangelisti e Sabrina Bartoletti, che hanno deciso di esporre le nostre uova.
San Giovanni si avvicina
In vista del 24 giugno, giornata in cui a Cesena si festeggia il patrono, le infaticabili Volontarie IOR stanno ultimando le consuete creazioni che, assieme alle confezioni floreali con lavanda e aglio, simboli di San Giovanni, continuano a riscuotere un grande successo. Vi aspettiamo dunque numerosi dal 20 giugno lungo Corso Sozzi.
Stand IOR per la Festa della Donna a Cesena
Festa della Donna
Il 7 e 8 marzo, come da tradizione, i Volontari IOR di Cesena si sono dati appuntamento per festeggiare la Festa della Donna con la consueta distribuzione di mimosa nella piazza del Duomo di Cesena, presso l’Ipercoop del Savio e, novità di quest’anno, presso il Famila di Torre del Moro. I nostri instancabili Volontari sono riusciti a realizzare un incasso di oltre 3.000 euro.
La partita Cesena-Brescia dedicata allo IOR
L’Istituto Oncologico Romagnolo desidera
ringraziare l’A.C. Cesena per il sostegno e la visibilità offerti in occasione della partita Cesena-Brescia di martedì 4 aprile presso l’Orogel Stadium, nel corso della quale è stato distribuito materiale informativo sul 5 per mille.
Pasqua Solidale IOR
Anche quest’anno la Pasqua Solidale IOR si è riconfermata una tradizione di successo del territorio cesenate, grazie alla distribuzione delle uova di cioccolato nei weekend antecedenti la festività. Oltre che ai nostri Volontari, presenti a Cesena, Cesenatico, Gambettola e San Mauro Pascoli, un sentito ringrazia-
Scontro di gioco in Cesena-Brescia
23 Dalle sedi
FAENZA Festa della Donna
In occasione dell’8 marzo, presso la sede IOR di Faenza, grazie alla manualità delle Volontarie Oredana e Claudia, sono stati confezionati mazzi di mimosa e sono state prodotte piccole pergamene d’auguri da distribuire dietro offerta al fine di raccogliere fondi a sostegno del Progetto Margherita: il nostro servizio gratuito di fornitura di parrucche per tutte quelle donne che, durante il loro percorso di guarigione da una neoplasia, affrontano il delicato momento della caduta dei capelli. Un ringraziamento speciale va alla Palestra Lucchesi, in particolar modo alla Team Manager Olimpia Randi, al Forno Ciani, nella persona di Miranda Ricci, e al Ristorante Pizzeria Zingarò per aver sostenuto la nostra causa. Inoltre, i nostri Volontari si sono presentati in corsia. Le pazienti, le infermiere e le dottoresse dei reparti di Oncologia e di Chirurgia dell’Ospedale Civile, nonché dell’Hospice Villa Agnesina di Faenza, si sono viste recapitare un piccolo omaggio: un fiore, più precisamente una gerbera, simbolo appunto del Progetto Margherita. Quest’ultima iniziativa è stata resa possibile grazie ad un partner: Parrucchiera Kiome di Marta Casadio, che con il suo generoso contributo ha permesso l’acquisto delle gerbere.
Pasqua
Come da tradizione, per la Pasqua i nostri Volontari hanno presenziato nelle piazze di Faenza, Marradi e Tredozio con le nostre uova di cioccolato. Sono stati inoltre ospitati presso le palestre del Palabubani e dell’Istituto Oriani grazie alla collaborazione con UISP e con Gioca Faenza. In ultimo, ma solo in ordine di tempo, abbiamo riscontrato un grande successo presso il campo sportivo di Borgo Tuliero, in occasione della festa organizzata per la vittoria del campionato di calcio di Terza Categoria da parte dell’ASD Borgo Tuliero. Un grazie davvero di cuore a tutti gli associati e alla piccola borgata, che ha risposto con grande generosità.
Messa di Pasqua presso l’Hospice Villa Agnesina
Il 4 aprile alle ore 15, presso l’ingresso dell’Hospice Villa Agnesina, è stata celebrata da Monsignor Mario Toso, Vescovo di Faenza – Modigliana, la Santa Messa di Pasqua a favore dei degenti e dei famigliari presenti in struttura. Alla cerimonia erano presenti anche il Responsabile Medico, dott. Luigi Montanari, e il Sindaco di Faenza, dott. Giovanni Malpezzi. Al termine della funzione c’è stata l’occasione per un breve momento di condivisione organizzato dai nostri Volontari impegnati tutto l’anno nel servizio di ascolto e compagnia.
Momenti della Messa di Pasqua celebrata all’Hospice Villa Agnesina
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FORLÌ Musica e ARTHE: un grande successo di solidarietà
Sabato 11 marzo si è tenuto l’evento “Musica e ARTHE”, realizzato dallo IOR in collaborazione col Comune di Forlì in occasione della settimana dedicata a tutte le donne. L’iniziativa è stata un successo: il pubblico romagnolo si è dimostrato molto ricettivo e sensibile ai temi della solidarietà e della ricerca scientifica, volta in special modo a finanziare l’innovativa sperimentazione contro i tumori del seno non palpabili denominata Progetto ARTHE e portata avanti dall’equipe del prof. Giovanni Paganelli. Obiettivo della ricerca: permettere a tutte le pazienti colpite da questo tipo di neoplasia di guarire evi-
tando l’intervento chirurgico. L’attuale Direttore di Medicina Nucleare, Medicina Nucleare Diagnostica e Medicina Radiometabolica dell’IRST IRCCS ha incontrato la cittadinanza nella mattinata di sabato 11 in Sala Randi, prestandosi volentieri alle domande degli intervenuti assieme all’Assessore alle Politiche Sociali e di Promozione della Salute Raoul Mosconi. “Il mio auspicio è che si superino i campanilismi in Romagna – ha affermato il prof. Paganelli – la ricerca scientifica è fatta per unire, non per dividere. Dopo tanti anni a Milano sono tornato a casa ed ho trovato livelli di eccellenza assolutamente simili a quelli dello IEO: se sapremo lavorare tutti insieme, la Romagna potrà
Selfie finale dei Tequila Sunrise assieme al pubblico del Teatro Diego Fabbri
diventare il vero punto di riferimento dell’oncologia italiana”. L’evento è poi proseguito in serata: alla presenza del Sindaco, Davide Drei, del Consigliere Regionale Paolo Zoffoli e di varie altre autorità accorse si è tenuto presso il Teatro Diego Fabbri di Forlì il concerto dei Tequila Sunrise, cover band degli Eagles che hanno intrattenuto i circa 400 presenti in sala con due ore di spettacolo. Giancarlo Giusti, volontario IOR e ideatore della serata assieme al gruppo dei Soul Brothers, è intervenuto prima del concerto per un saluto al pubblico: “Ritengo importante precisare che, grazie alla partecipazione del Comune di Forlì e a sponsor come Commerciale Agricola SPA, Romagnola Profumi SRL e MST SRL, l’incasso della serata sarà interamente devoluto all’Istituto Oncologico Romagnolo a favore del Progetto ARTHE: questo significa che dei 20 euro che avete speso per lo spettacolo, nemmeno un centesimo sarà utilizzato per motivi che non siano la solidarietà e il sostegno della ricerca scientifica nella lotta contro i tumori”. Al termine della serata sono stati circa 8.500 gli euro raccolti per la sperimentazione del prof. Paganelli: un grande risultato che ancora una volta dimostra la spiccata sensibilità dei cittadini forlivesi nella lotta contro il cancro.
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IMOLA
Pasqua solidale a Imola
I volontari di Imola con la dott.ssa Jenny Capuccini
Conoscere il tumore
Giovedì 30 marzo si è tenuto alla Sede IOR di Imola un incontro dedicato a tutti i Volontari con la dott.ssa Jenny Capuccini, Medico presso l’Hospice “Villa Agnesina”, volto a comprendere la malattia oncologica e i modi per prevenirla, diagnosticarla e curarla, basandosi sempre e solo su informazioni affidabili e corrette. La dott.ssa Capuccini ha illustrato ai presenti i diversi strumenti a disposizione della medicina per combattere il cancro e come ogni tumore, solido o del sangue, richieda un approccio diverso e spesso anche tempi di cura differenti. Una serata ricca di informazioni, per la quale tutti i Volontari di Imola desiderano ringraziare la dottoressa per la grande disponibilità.
segnanti e ai dirigenti scolastici dell’Istituto Alberghiero “Scappi” di Castel San Pietro Terme, i quali hanno partecipato ai progetti di educazione ai corretti stili di vita portati avanti dallo IOR. Numeri davvero significativi sul nostro territorio: 280 studenti delle classi Prime hanno infatti partecipato al progetto “Scuole Libere dal Fumo” e 300 studenti di Seconda ai progetti sull’alimentazione
La promozione dei corretti stili di vita a scuola
Complimenti a tutti gli studenti, agli in-
“Scegli con gusto e gusta in salute” insieme alle tematiche sull’abuso di alcol. A questi giovani si aggiunge il gruppo dei 45 “peer”, ragazzi delle classi Terze che, adeguatamente formati, andranno poi a riproporre queste tematiche e attività ai più piccoli.
Le Volontarie di Imola con le Uova Solidali
Un sentito ringraziamento a tutti i Volontari di Imola che hanno partecipato e reso possibile la tradizionale distribuzione di Uova di Pasqua Solidali dello IOR nel centro cittadino e a tutti gli amici e le attività commerciali che hanno partecipato all’iniziativa, coinvolgendo i propri conoscenti e clienti per dare un importante contributo alle iniziative di prevenzione IOR nelle scuole della Romagna.
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LUGO Tempo di Sagre
L’arrivo della bella stagione coincide con l’inizio del calendario delle varie sagre: appuntamenti imperdibili oramai divenuti, per tutti gli abitanti del territorio lughese, tradizioni consolidate che attirano migliaia di persone, anche da fuori del comprensorio. Da tempo, questi eventi sono legati a doppio filo con le attività di assistenza gratuita dei pazienti, di sostegno della ricerca scientifica e di prevenzione nelle scuole che lo IOR porta avanti, divenendo così un’occasione unica per trascorrere alcune ore all’insegna del divertimento e della buona cucina della nostra tradizione, facendo al contempo la differenza per la lotta contro il cancro in Romagna. Si parte già venerdì 12 maggio, per il weekend della Festa della Mamma, con la “Sagra del Pesce Azzurro” di Filo d’Argenta: un evento che sostiene lo IOR dal 1986 e che, in trent’anni di attività, ha donato quasi 200.000 euro all’Istituto. Si prosegue con la “Sagra della Porchetta e del Tortellino” di Conselice, evento che attira ogni anno circa 10.000 visitatori. Infine la “Sagra del Cappelletto” di Massa Lombarda e la “Sagra del Tortellone Sanpatriziese”: due manifestazioni oramai di culto per qualsiasi abitante del territorio di Lugo. Vi aspettiamo.
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MELDOLA La testimonianza di Monica
Non è stato facile, fin qui, e non ho ancora finito questo percorso lungo, pesante. In questi mesi si sono alternati momenti di stanchezza e sconforto ad altri di energia, determinazione, speranza e combattività. La forza che dobbiamo sempre ritrovare si ricava dal pensiero che il tumore al seno oggi si può curare, e dalla certezza di essere in ottime mani. Ho saputo di avere la malattia durante un controllo normale di prevenzione. Da quel momento la vita si è ribaltata e viene vissuta in funzione delle cure, delle visite, degli interventi chirurgici. Il periodo più duro è stato quello della chemioterapia. Diciamolo, anche solo la parola fa paura. Quando siamo nelle sale d’attesa facciamo finta di nulla: si parla di tutto, ma non del trattamento né della malattia. A volte si scherza: spesso si raccontano viaggi e ricette. Tuttavia dentro abbiamo paura, ma non lo diciamo, di solito, a nessuno. Ci guardiamo l’un l’altro scorgendo gli stessi segni, confrontando capelli e sopracciglia. Qualcuna nella maggiore intimità delle salette della terapia toglie foulard e berrette; qualcuna tiene i capelli così come sono, anzi, non sono; qualcuna, come me, sta con la parrucca, molto spesso donata dallo IOR grazie al
Progetto Margherita. Ci si confronta e ci si rispetta in silenzio, con sguardi e sorrisi; ci si accetta nelle differenze e ci si comprende nelle somiglianze, pronte sempre ad un abbraccio se una, seppure appena conosciuta, cede ad un attimo di pianto. Diciamolo: ogni tanto piangiamo, ogni tanto perdiamo il filo della speranza e la forza per un attimo ci abbandona. Capita a tutti: non dobbiamo vergognarcene. La guarigione è una strada impegnativa, fatta di giorni migliori e di giorni peggiori. In questo sentiero ho incontrato persone splendide, disponibili, umanamente ricche a cui ho cercato di affidarmi. Sono convinta che in qualche modo dobbiamo anche affidarci alle terapie, non contrapponendoci a loro. Esse lavorano con noi e non contro di noi: procurano qualche effetto collaterale per procurarne di più alla nostra malattia e infine liberarcene. Durante le ore delle sessioni, mentre il liquido scendeva in vena dalla flebo, io cercavo di pensare: “dai, vai con cattiveria, vai e fallo fuori, non pensare a me, disintegralo”. E l’ha fatto. La chemioterapia ha dato ottimi risultati. Quando sono stata operata, il tumore infiltrante non c’era più: era stato disintegrato. Allora è vero, il tumore al seno si può veramente curare. Non ci credi veramente finché
non accade. Nel mio caso la chemio ha funzionato prima di tutto perché sono riuscita a farla, nel senso che i Volontari autisti dello IOR mi hanno accompagnato col loro servizio gratuito: un servizio importantissimo, indispensabile, per permettere a molte persone di curarsi, gestito con disponibilità, delicatezza e grande umanità. Non è solo un servizio di trasporto, già di per sé fondamentale, ma un incontro di persone, un “accompagnamento” da casa alla chemio: per questo voglio ringraziare ciascuno di loro. Infine, permettetemi un piccolo cenno sul professor Amadori: sono andata da lui per una visita e un parere sul mio percorso. Mi aspettavo un medico molto bravo ma distaccato, freddo nella routine di anni di visite. Ho trovato invece una persona fuori dal comune, empatica, entusiasta del suo lavoro, molto ricca professionalmente e umanamente. Si è mostrato molto contento dei risultati ed orgoglioso del suo lavoro. Mi ha detto di finire queste ultime terapie e riprendere poi la mia vita normale, anche se ci saranno ulteriori controlli: di stare tranquilla, che è andato tutto bene. Parole che mi permettono di affrontare le ultime cure con maggior leggerezza. Grazie a tutti. Monica
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RAVENNA Donne in fiore
Mercoledì 8 marzo i Volontari IOR di Piangipane hanno organizzato una serata a favore della ricerca e delle donne, realizzata col patrocinio del Comune di Ravenna: “Donne in Cammino – Seguire i passi delle donne nel tempo”, un’iniziativa in rosa pensata per socializzare e condividere le proprie esperienze. All’interno della Sala Rotondi è stato allestito un banchetto dove sono state esposte le tele con stampa romagnola realizzate a mano presso il laboratorio del piccolo centro ravennate. Molto apprezzate anche le esibizioni de: il Coro “A voj cantè neca me”, di Un Mosaico
di Idee; i ragazzi della break dance con le loro magnifiche performance; e Anna, Antonella, Osiride, Caterina e Laura con la lettura di poesie e racconti. Alla serata ha preso parte anche l’Assessora alle Pari Opportunità Ouidad Bakkali, che ha parlato della situazione della lotta per la parità di genere, e alcuni rappresentanti dell’Istituto Oncologico Romagnolo, che hanno concentrato l’attenzione sulla ricerca scientifica, con un focus particolare sui tumori femminili. Una grande partecipazione di pubblico ha permesso di realizzare la bella somma di 1.600 euro.
Mimosa solidale
Grazie alla generosità di Tonina Parrucchieri, Sanzio srl Tribeca Lounge Cafè, Traffic Bar, Area Servizio/Ristoranti La Mendola Carmela e Delta Novel srl, la tradizione della Mimosa Solidale a Ravenna si è confermata un successo, permettendo un incasso di 900 euro da destinare interamente al Progetto Margherita.
Il gusto e la generosità della tavola
Il 12 marzo scorso a San Zaccaria si è svolto l’oramai usuale Pranzo dedicato allo IOR organizzato da “San Zaccaria Insieme” in collaborazione con il Gruppo delle Volontarie del Mercatino di Ravenna: una rinnovata e bella sinergia, che ha permesso di raccogliere quasi 2.000 euro. A seguire, il 26 marzo si è svolto a Cortina di Russi un altro pranzo organizzato dal Punto IOR della cittadina: l’incasso è stato di ben 560 euro.
Tombola
Grazie ancora al Punto IOR di Russi e agli amici di San Pancrazio per averci ospitato in occasione della Tombola per lo IOR che si è svolta lo scorso 8 gennaio, con la quale sono stati raccolti 1.050 euro. Momenti della serata a Piangipane
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RICCIONE 2° Torneo di Burraco Solidale
Domenica 5 marzo diciannove squadre si sono sfidate a colpi di pinelle. Il torneo ha permesso di raccogliere un totale di 1.030 euro. Un grazie di cuore alla Famiglia Corazza dell’Hotel Mediterraneo per l’ospitalità, all’Associazione Burraco Riccione per la collaborazione ed ai Volontari ed esercenti che hanno messo a disposizione i premi.
Festa della Donna
L’intervento del prof. Paganelli alla Cena Solidale
In occasione della Festa della Donna, le Volontarie hanno realizzato dei mazzolini di mimosa realizzando 320 euro.
Fiera di San Gregorio
Dal 4 al 12 marzo i Volontari di Morciano erano presenti alla Fiera di San Gregorio con i palloni e le Uova Solidali, raccogliendo 853,30 euro.
Comicità e solidarietà
Sabato 11 marzo, presso il Teatro Massari di San Giovanni in Marignano, è andato in scena lo spettacolo “Una faccia come il cuore”: una serata all’insegna della comicità e della solidarietà. Grazie a Roberto Casadei, Marina Zoffoli e Daniela Toma per le risate e per i 446 euro donati.
Gran Gala IOR: il momento del taglio della torta
Gran Gala IOR
Venerdì 24 marzo, nella splendida cornice del Grand Hotel Des Bains, 180 persone si sono ritrovate per la Cena Solidale: una bella serata che ha visto la partecipazione del professor Giovanni Paganelli, che ha illustrato il Progetto di ricerca ARTHE da lui diretto. Durante la serata Ilva Melotti ha premiato, con la medaglia IOR, i nuotatori Elisa Celli, Simone Sabbioni e l’allenatore Luca Corsetti per la loro sensibilità verso la lotta contro il cancro. L’incasso della serata è stato oltre 10.000 euro.
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RIMINI
le donne che, durante la malattia oncologica, affrontano il momento della caduta dei capelli. Un grande risultato per le Volontarie che hanno confezionato i simpatici fiori gialli.
Lo IOR e l’informatica
Nevio Monaco firma autografi alla presentazione del suo libro
“Il capitano deve morire”
Grande partecipazione di pubblico alla presentazione del libro di Nevio Monaco, “Il capitano deve morire”, tenuta al Circolo Tennis (CT) di Viserba mercoledì 22 marzo. Presenti al tavolo, insieme all’autore il Presidente del CT Marco Paolini, il Direttore dello IOR Fabrizio Miserocchi e l’inviata del Resto del Carlino Lina Colasante. Dolci e bevande offerti dal CT e dalla Pasticceria Gardini e Raimondi. Il ricavato netto delle copie donate andrà a sostegno delle attività dell’Istituto.
mose IOR ha ottenuto un successo strepitoso, confermando come davvero tutte le vogliano. Le nostre Volontarie hanno confezionato circa 4.000 mazzetti, distribuendoli personalmente a tantissime attività commerciali. Il ricavato, di oltre 9.000 euro, sarà utilizzato dallo IOR per il progetto Margherita, rivolto a tutte
Lo IOR è anche innovazione. Nella nostra sede abbiamo svolto il primo corso di computer, tenuto dalla dott.ssa Cristiana Siano. Il bilancio finale stilato dalla docente è stato molto positivo. Tutti i presenti hanno partecipato con entusiasmo, e tra necessari momenti di distensione e allegria, visto il tema non semplice, che hanno contribuito a rendere il clima sereno, gli “studenti” hanno imparato l’utilizzo base del computer: navigare in internet, creare cartelle, salvare file, gestire le mail, utilizzo programmi di videoscrittura e tanto altro ancora. Ringraziamo di cuore la docente per la gentilezza e professionalità dimostrate.
Le mimose dello IOR: tutte le vogliono
Anche quest’anno la raccolta delle mi-
Le mimose IOR al Circolo Tennis di Viserba Beach Tennis.
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SANTARCANGELO di 3.325 euro, con una crescita di oltre 40% rispetto alla passata edizione. Inoltre anche a Santarcangelo sono state donate, all’Ospedale Franchini, le gerbere alle pazienti oncologiche, come simbolo di vicinanza dello IOR a tutte quelle donne che stanno affrontando il complesso momento della malattia.
Pasqua Solidale
I Volontari distribuiscono le Gerbere al Franchini
Una mimosa Solidale per tutta l’alta Valmarecchia
I Volontari di Santarcangelo e Verucchio hanno tinto di giallo tut ta l’Alta Valmarecchia per la Festa della Donna, grazie alle Mimose solidali dello IOR. Un impegno importante per un risultato straordinario, che ci ha visti impegnati sia sulle piazze di Santarcangelo, Verucchio e Villa Verucchio che in ufficio, per soddisfare le numerosissime richieste degli esercizi commerciali, dei bar e dei ristoranti della zona che hanno scelto di unire al tradizionale dono alle loro clienti, un alto significato sociale al loro gesto. Grazie infatti al lavoro e alla disponibilità di tutto il territorio la nostra Sede è riuscita ad ottenere un utile netto
Un’altra “dolce” tradizione ha visto protagonisti i Volontari IOR in occasione della Pasqua. Da Santarcangelo a Verucchio, passando per Villa Verucchio, Pietracuta e San Leo, i Volontari sono stati impegnati per quasi un mese sulle piazze per la distribuzione delle Uova Solidali, diventate ormai non soltanto un semplice simbolo di questa festa, ma un motivo per tutta la popolazione
La Compagnia dialettale Sammartinese
per sostenere i progetti di prevenzione attivati dal nostro Istituto nelle scuole della Romagna, che hanno permesso di coinvolgere, dal 1992 ad oggi, oltre 110.000 tra studenti ed insegnanti. Lo IOR di Santarcangelo e Verucchio ha distribuito in totale 340 uova, con un incasso che supera abbondantemente i 3.600 euro anche grazie al mercatino.
Commedia Dialettale
Un doveroso ringraziamento anche alla Compagnia Dialettale Sammartinese che ha messo in scena lo scorso 3 marzo lo spettacolo “Una Fameia Sgangareda”, commedia dialettale di Mario Bassi. La serata, con ingresso a offerta libera interamente devoluto allo IOR, ci ha permesso di raccogliere un contributo di 462 euro.
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visual designer: Maddalena Fabbri
Ogni anno in Romagna a 10.000 persone viene diagnosticato un tumore. Aiuta qualcuno vicino a te, sostieni l’Istituto Oncologico Romagnolo. Combattiamo contro il cancro dal 1979