Intervento di Ippolito Ostellino alla Biennale Creare Paesaggi 2016 - Venaria

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Le reti della mobilitĂ sostenibile nel territorio del Mab UNESCO CollinaPo: cammini, ciclovie e riflessioni intorno ai territori urbanizzati, Ippolito Ostellino, Parco del Po e Collina torinese - Riserva MaB UNESCO CollinaPo


Cognome: Programma UNESCO Man and Biosphere Nome: CollinaPo Segni particolari: UrbanMaB


COLLINAPO’ 85 Municipalies are MAB UNESCO Biosphere Reserve Lima, Peru 19 March 2016


Il territorio nominato MAB UNESCO COLLINAPO


Il territorio nominato MAB UNESCO COLLINAPO



671 Biosphere Reserves worldwide and..in Italy!


POST 2015 SUSTAINABLE DEVELOPMENT GOALS


POST 2015 SUSTAINABLE DEVELOPMENT GOALS THE UNESCO PROGRAMS


UNA PREMESSA SUL TERRITORIO METROPOLITANO. SPAZIO DA PENSARE IN RAPPORTO AL SUO CONTESTO O CHE SI GUARDA DENTRO? Ora, a proposito della città di Orte, vorrei aggiungere una cosa: avendo io scelto come tema del mio argomento la forma della città, vorrei precisare che la forma della città si manifesta, appare, si rivela se confrontata con un fondale naturale. Perciò la forma della città di Orte appare in quanto tale perché è sulla cima di questo colle bruno, divorato dall’autunno, con questa curvatura davanti e contro il cielo grigio. Ora, quelle case che ti ho ci-tato prima, quelle case popolari, che cosa vengono a turbare? Vengono a turbare, soprattutto, il rapporto fra la forma della città e la natura. Ora il problema della

forma della città e il problema della salvezza della natura che circonda la città, sono un problema unico. Ma sempre si pone il problema di rispettare il confine naturale tra la forma della città e la natura circostante.


Una rete di mobilità può essere interpretata e pensata ma in rapporto a quale modello di città/territorio assumiamo in partenza…..

Parco urbano o metropolitano: area verde di una città. L’idea di città: Exurbia, Edge cities, Exopolis

La proposta di rete di mobilità del Sito UNESCO CollinaPo. Sistema di movimento Sistema di conoscenza e di identità


I Comuni che ricadono all’interno delle aree metropolitane sono circa 1.700 e rappresentano il 21 per cento degli 8.101 Comuni italiani. La popolazione complessiva supera i 24 milioni di abitanti, pari al 43 per cento della popolazione nazionale..


Nel 2014, la popolazione mondiale residente nei centri urbani è stata pari al 54%, rispetto al 30% del 1950. Si calcola che per il 2050, la percentuale salirà fino al 66%.



1. Dimensione sociale della complessità e della categoria della rete 2. Concezione dei bisogni dal materiale all’esperienziale 3. Dimensione spaziale nuova della città continuum 4. Nuove comunità geo-digitali


Mark C. Taylor, 2005: «Nel mondo che sta emergendo la complessità è una condizione irrinunciabile quanto ineluttabile.» «…..le circostanze di una cultura a rete stanno trasformando sia i processi del pensiero e della conoscenza, sia i modelli e le strutture della soggettività. Pur generando confusione, incertezza talvolta disperazione, questo inevitabile turbinio offre innumerevoli possibilità creative alle persone e alle istituzioni che sapranno adattarvisi in modo rapido e efficacie».

J. Rifkin, 2010: tutto ruoterà intorno alle relazioni umane e non più alle idee «moderne» della proprietà.

Contesto contemporaneo o della postmodernità: l’emergere di una cultura a rete


Z. Bauman, 2009: La ricerca della felicità non solo quantitativa e al di là del soddisfacimento dei bisogni primari è una delle cause del passaggio alla società liquida. G. Fabris, 2009: «I desideri sono la nuova categoria dell’agire che subentra ai bisogni negli studi di mercato.» C. Cipollini, 2011 «Le esigenze personali si sono diversificate e sono divenute più complesse: non solo mangiare dormire vestirsi ma anche e sempre di più conoscere e informarsi, fare esperienze e crescere spiritualmente e culturalmente.» Pin e Gilmore 2000

I nuovi bisogni dei cittadini


E. Salzano, 2009: «Oggi possiamo dire che il territorio: non è più in opposizione alla città, Non è altro, non è il fuori. Oggi la città comprende il territorio.» (…) Oggi è più sensato parlare di territorio urbanizzato e non di città.

La città aperta

G. Amendola, 2003: La distanza sembra irrilevante per il pendolare elettronicothe elettronic commuter – così come lo è per chi fa il teleshopping. (….) I criteri di connessione e accessibilità tendono a sostituire quello di distanza, il concetto di rete diviene centrale per ridefinire analiticamente il territorio.»


J. Rifkin, 2010: Il combinarsi della rivoluzione dell’ICT distribuita con il regime energetico distribuito: presupposti per una rivoluzione dell’infrastrutturazione del territorio. Le nuove funzioni dei singoli mezzi di trasporto e nuovi villaggi virtuali. Bauman e Touraine:

Le nuove infrastrutture virtuali

Ci dirigiamo lentamente verso un modello in cui l’identità non sarà più vincolata ad un luogo ma a un ambiente in senso allargato. La tecnologia comincia a far emerge comunità di persone che non rientrano in nessuna cartografia, in quanto non corrispondono a comunità fisiche.


Il tema della domanda di cittĂ


L’UrbanMaB CollinaPo


Le reti insediative in un ambito di territorio esteso a scala della pianura e dei territori montani


Le reti insediative e l’intreccio con le Infrastrutture ambientali


I Comuni che ricadono all’interno delle aree metropolitane sono circa 1.700 e rappresentano il 21 per cento degli 8.101 Comuni italiani. La popolazione complessiva supera i 24 milioni di abitanti, pari al 43 per cento della popolazione nazionale..


L’esperienza dell’UrbanMaB CollinaPo nel Masterplan Corona Verde: modello per una metropolis aperta


CollinaPo, una proposta di neocittĂ (UrbanMaB): un sistema di centri urbani costituito da una spina (il Po) con dorsali (gli affluenti e le valli collinari) che danno corpo ad un territorio neourbano, anche grazie alle connessioni con i sistemi astigiani, canavesani, cuneesi e vercellesi.

Una metropolis plurale che nella sua struttura aperta propone e offre risposte alla domanda di esperienza, nel tema della fruizione degli spazi aperti e della ripresa di contatto con la natura.


Un sistema di assi di mobilità come telaio per la riqualificazione: LA RETE FERROVIARIA LA RETE STRADALE LA RETE CICLABILE LA RETE SENTIERISTICA


Struttura territoriale di base Gli insediamenti umani e gli insediamenti naturali protetti con il Po come spina dorsale


Uomo e territorio Il riconoscimento MAB UNESCO del territorio di CollinPo


Sistemi di territori Corona Verde Le valli La collina


Segni antichi e nuovi Le infrastrutture ferroviarie


Sistemi infrastrutturali Autostrade


Sistemi infrastrutturali Autostrade Strade statali


Le reti della mobilitĂ sostenibile Ciclovie


Le reti della mobilitĂ sostenibile Ciclovie Sentieri


Il Cammino delle Colline del Po


La cooperazione con 56 Comuni e il Coordinamento volontario per i Sentieri.

Accordo di Cooperazione e progetto Piano sviluppo rurale


La SVC nel sistema della Via Francigena

SVC


Le ciclovie: da CollinaPo all’area vasta


Dal Po per collegare Patrimoni: Monviso Vercellese Colline torinesi


Il Piano di FattibilitĂ Legge 4/2000


Le nuove connessioni: CollinaPo – Monviso e Chieri - Po


da Moncalieri a Castelnuovo Don Bosco


La Ciclovia da CollinaPo al Monviso







Una occasione per riflettere sui modelli di città aperta e sulle categorie dell’urbano, individuando poli ambientali e culturali da connettere con un sistema plurale di corridoi di fruizione.


Una occasione per Quale futuro per i parchi? riflettere sui modelli di area protetta, anch’essa aperta …… Città Parco

Integrazione inter territoriale

Autorithy

Green infrastructure (Giardino planetario)

Agency



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