Inside Quality Design OCTOBER
DECEMBER 2013
PROJECT: THE BLUE PLANET 3XN ARCHITECTURE AND MEMORY: MUSEUM OF POLISH JEWS LAHDELMA & MAHLAMÄKI
€ 9,00 Italy only - € 13,00 B - € 15,00 F - € 16,00 D - € 18,00 NL - € 11,60 P - € 10,80 E
URBAN DESIGN: BARRAKKA PANORAMIC LIFT ITINERANT INSTALLATION: ARK NOVA ANISH KAPOOR AND ARATA ISOZAKI CASE HISTORY: BARAUSSE COORDINATED SOLUTIONS EXCELLENT ARCHITECTURES FROM: DENMARK, FRANCE, HUNGARY, ITALY, JAPAN, MALTA, POLAND, PORTUGAL, SWEDEN, USA
Rivista per la cultura del progetto, dell’architettura, dell’innovazione e del design
Magazine for the culture of indoor planning, architecture, innovation and design
RECOVERY
E D I TO R I A L
NOTIZIE COME QUESTA FANNO BENE ALL’ITALIA E AL MONDO DELL’ARCHITETTURA ED È PER QUESTO CHE ABBIAMO DECISO DI DEDICARLE L’EDITORIALE DEL FASCICOLO DI FINE ANNO. L’ARCHITETTO DI FAMA INTERNAZIONALE RENZO PIANO, 76, HA DECISO DI DESTINARE IL SUO STIPENDIO DI UN ANNO DA SENATORE A VITA A SEI GIOVANI ARCHITETTI, SCELTI ATTRAVERSO UN BANDO ANONIMO SU INTERNET, AFFINCHÈ POSSANO LAVORARE SU PROGETTI DEDICATI AL MIGLIORAMENTO DELLE PERIFERIE, CHE RAPPRESENTANO IL FUTURO DELLE NOSTRE CITTÀ. UNA DECISIONE CHE ASSUME IL VOLTO DELLA FIDUCIA E DELLA SPERANZA, PER CUI RINGRAZIAMO L’ARCHITETTO PIANO.
MIGLIORAMENTO DELLE PERIFERIE DECISIONS LIKE THIS ARE GOOD FOR ITALY AS WELL AS FOR THE ENTIRE WORLD OF ARCHITECTURE AND FOR THIS REASON WE DEDICATE TO IT THE EDITORIAL SPACE OF THIS LAST ISSUE OF THE YEAR. INTERNATIONALLY RENOWNED ARCHITECT RENZO PIANO, 76, DECIDED TO DEVOTE HIS SALARY OF ONE YEAR AS SENATOR FOR LIFE TO SIX YOUNG ARCHITECTS, SELECTED THROUGH AN ANONYMOUS ANNOUNCEMENT ONLINE, SO THAT THEY CAN WORK ON PROJECTS AIMED AT THE RECOVERY OF THE SUBURBS THAT REPRESENT THE TRUE FUTURE OF OUR CITIES. A DECISION THAT TAKES THE FORM OF TRUST AND HOPE, FOR WHICH WE THANK ARCHITECT PIANO.
RECOVERY OF THE SUBURBS
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Editoriale Editorial
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Highlight
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Museum of the History of the Polish Jews Lahdelma & Mahlamäki
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Blue Planet Aquarium 3XN Studio
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Emporia shopping centre Wingårdhs Studio
Sommario OTTOBRE
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National Maritime Museum BIG Studio Kossmann.Dejong, Rambøll, Freddy Madsen, KiBiSi
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Coordinated solutions for every space Barausse
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Vejen GIS Station C.F. Møller Architects
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Barrakka panoramic lift Architecture Project
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Ptuj Congress Centre Enota Studio
DICEMBRE 2013
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3
54
4
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Ark Nova installation Anish Kapoor Arata Isozaki
100 The invisible revolution Next 102 Tåkern Visitor Centre Wingårdh Architects 108 The aesthetics of materials Martini Mobili 112 Style and composition versatility Albed 116 Events
Summary OCTOBER
DECEMBER 2013
118 Chic white Brummel 120 Timeless icons I Dogi
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124 Guest house de Lemos Carvalho Araújo 130 Kemenes Volcanopark Visitor Centre Foldes Architects 136 Louisiana State Museum and Sports Hall of Fame Trahan Architects
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Sk1n L’architettura trova gli strumenti ideali per creare ambienti raffinati, unici e irripetibili nell’incontro tra natura e creatività. Partendo da questo assioma è nato Sk1n, il nuovo brand rivolto al mondo della progettazione che sfrutta la lunga esperienza di Incana®, marchio leader nel campo dello sviluppo, lavorazione e produzione di pietra ricostruita e rivestimenti ecologici per interni ed esterni. Sk1n si presenta con un’immagine elegante, sviluppata dalla collaborazione tra Hella Colleoni, CEO di Sk1n, con la nota agenzia di marketing e comunicazione B2B L’Ippogrifo - con sedi a Trieste, Milano, Roma e all’estero - che intende trasmettere il concept del nuovo brand, fatto di studio, ricerca e armonia estetica, senza alcuna concessione all’eccesso o alla causalità. Le collezioni del nuovo brand, nate dall’esigenza di reinterpretare in maniera esclusiva la pietra da rivestimento per fornire uno strumento duttile alla creatività di architetti e interior designer, sanno dialogare, grazie a una tecnologia innovativa, a un processo produttivo brevettato e a un’ampia gamma di colori ispirati alla cromoterapia, con la luce, generando sofisticati chiaroscuri e suggestive profondità. Ogni dettaglio è una perfetta sintesi di ricerca estetica e tecnologica, pensata per esaltare l’aspetto materico e tattile del rivestimento attraverso un design esclusivo delle forme, delle texture e delle finiture.
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Architecture finds its ideal tools to create refined, unique and unrepeatable environments when nature meets creativity. Sk1n, the new brand dedicated to the design world, taking advantage of the long experience of Incana®, leading company in the development, processing and manufacturing of environmentally friendly stone veneer for interior and exterior, was created starting from this belief. Sk1n features an elegant image, developed by the collaboration between Hella Colleoni, CEO of Sk1n, and the well-known B2B marketing and communication agency L’Ippogrifo with headquarters in Trieste, Milan, Rome and abroad - and designed to convey the philosophy of the new brand, made of research and aesthetic balance, without any concession to excess or causality. The collections of the new brand - resulted from the attempt to reinterpret in a refined way the traditional stone veneer and to provide a flexible tool to the creativity of architects and interior designers - can dialogue, thanks to an innovative technology, a patented working process and a wide range of colours inspired by chromotherapy, with light, creating elegant chiaroscuro effects and striking depths. Every detail is a perfect blend of aesthetic and technological research, conceived to enhance the material and tactile appearance of the cladding stones through an exclusive design of shapes, textures and finishes.
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Vaselli Spirito Pietra Sempre attenta alle esigenze di architetti e progettisti di sviluppare soluzioni customizzate in grado di vestire perfettamente ogni ambiente, assecondandone spazi e stili, Vaselli Spirito Pietra inaugura a Dicembre nella propria sede di Rapolano Terme, in provincia di Siena, la Marmoteca. Questo singolare spazio, elegante e funzionale secondo lo stile dell’azienda, rientra nell’ampio progetto di rinnovamento che vedrà, nella prossima primavera, anche l’apertura del nuovo showroom Vaselli Casa. Ricerca, innovazione e approccio sartoriale rappresentano difatti per l’azienda i punti di riferimento imprescindibili per la propria attività. Quella della Marmoteca sarà un’area in continua evoluzione in cui sono esposti al momento oltre 70 campioni di marmi, graniti e pietre naturali di diversa provenienza e finitura. Il vasto campionario è dedicato alla conoscenza delle differenti tipologie lapidee, al recupero della loro storia e alla consulenza sui processi produttivi e sulle lavorazioni più adatte. Vogliamo che questo luogo - hanno commentato i titolari dell’azienda - contribuisca a creare un inscindibile legame tra la cultura millenaria del marmo, la memoria storica e il sapere artigiano che ci è stato tramandato negli anni. Progettata in collaborazione con i designer Emanuel Gargano e Marco Fagioli di Oco Studio, la Marmoteca sarà un laboratorio dove conoscere, sperimentare e organizzare incontri di architettura e workshop. Aperta tutto l’anno, offrirà a architetti e designer, ma anche ad amanti della pietra naturale, una formazione, unica nel suo genere, circa il mondo lapideo, con la possibilità di visitare, su prenotazione, anche le vicine cave del noto travertino di Rapolano.
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The Marble Gallery inaugurated in December by Vaselli Spirito Pietra in its Headquarters of Rapolano Terme, in the province of Siena, is part of the company’s strategy to always meet the needs of architects and designers to develop customized solutions to suit any space and style. This unique space, elegant and functional in the company’s style, is one of the first steps of a wider renewal project which will include, next Spring, also the opening of the new Vaselli Home showroom. Research, innovation and tailor-made products are the essential values of this company.
The Marble Gallery will be an everevolving space, where at the moment over 70 marble, granite and natural stone samples of different origins and with different finishes are exhibited. The wide collection is dedicated to a better knowledge of stone and of its history and to the expertise on the most suitable processes. We want this space - was the comment of the company’s owners - to help creating an unbreakable bond between the ancient culture of marble, its historical memory and the crafsman skill that has been handed down over the years.
Designed in collaboration with Emanuel Gargano and Marco Fagioli of Oco Studio, the Marble Gallery will act as a working place where to know, experience and organize architectural meetings and workshops. Open all year round, it will offer architects and designers, in general all people fond of natural stone, a training about the stone world, and the possibility to visit, by appointment, the nearby quarries of the famous Travertine of Rapolano.
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Designspeaking Store Il 15 novembre è stato inaugurato nel c e n t r o d i Ve r o n a i l p r i m o Designspeaking Store: si tratta di un suggestivo spazio di circa 300 mq, disposto su due livelli, dove poter tr ov a re lam pa de, co m plem enti d’arredo e accessori che parlano di design, maestria artigianale e unicità. L’attenta selezione dei pezzi - ha spiegato Manuel Barbieri, giovanissimo designer, editore del magazine on-line designspeaking.com e cofondatore, con Roberta Pasini e Guendalina Perelli dello store veronese - è frutto di un attento lavoro di ricerca che tiene conto dell’esclusività del design, delle lavorazioni e dei materiali. Oltre alla possibilità di acquistare singolari oggetti e ricercate riviste di moda, design e architettura lo store offre anche, nella sezione Bespoken, l’opportunità di sviluppare progetti di design, di interior e di lighting design. Grazie all’esperienza maturata con l’organizzazione di Talent's Manifesto il singolare evento che ha raccolto in un concept store in zona Lambrate durante la nota kermesse milanese del fuorisalone la creatività di giovani talentuosi da tutto il mondo abbinata a iconici oggetti di moda e design Manuel Barbieri ha programmato una serie di eventi che si terranno all’interno dello store tutti i venerdì fino a Natale. L’eclettico calendario degli incontri è stato pensato per rafforzare il ruolo dinamico dello store che, oltre a punto vendita e luogo di progettazione, si presenta come hub culturale aperto non solo a un pubblico di professionisti del settore, ma anche al pubblico di passaggio durante lo shopping prenatalizio nel centro di Verona.
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The first Designspeaking Store opened in the heart of Verona on November, 15th: it is a fascinating 300 sqm space, on two levels, where to find lamps, furniture and accessories characterized by good design, handicraft and uniqueness. The selection of the objects to show in the store - explained Manuel Barbieri, young designer, editor in chief of the on-line magazine designspeaking.com and cofounder, with Roberta Pasini and Guendalina Perelli of the Verona-based store – is the result of a careful research based on exclusive design, workmanship and materials. Besides the opportunity to buy unique design objects and to find exclusive fashion, design and architecture international magazines, the store also offers the possibility to develop, in the Bespoken section, design, interior design and lighting design projects. Thanks to the experience gained with the organization of Talent's Manifesto - the event that gathered in a concept store in the Lambrate district of Milan during the famous fuorisalone the artworks of talented young people from all over the world combined with fashion and design objects - Manuel Barbieri planned a series of cultural events that will take place inside the store every Friday until Christmas. The eclectic schedule of meetings has been conceived to strengthen the already dynamic role of the store that, in addition to covering the functions of shop and space devoted to design, is also a cultural hub, open not only to professionals but also to people walking in the heart of Verona for the Christmas shopping.
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Gaber Dopo le novità introdotte ad aprile al Salone del Mobile di Milano, l’eclettica azienda non ha deluso la propria clientela, abituata a sempre nuove proposte, e ha presentato alla recente edizione di Host la Biennale internazionale di Milano dedicata al mondo dell’ospitalità affascinanti collezioni e nuove versioni di modelli già consolidati. Di Slot, il modello disegnato dallo studio Favaretto & Partners ed esposto con successo lo scorso anno all’Orgatec di Colonia, sono state presentate le nuove versioni con rivestimenti, pensate per i più diversi utilizzi, dal residenziale al contract. Novità assolute, invece, il pouf Finferlo e la poltroncina Chevalet, entrambi disegnati dallo studio Favaretto & Partners. Finferlo è un giocoso pouf caratterizzato da un rivestimento esterno che, grazie alla presenza di comode cerniere, può essere facilmente rimosso per il lavaggio o per una dinamica alternanza di colori, o semplicemente aperto per creare un funzionale spazio portaoggetti e portariviste. Il rivestimento interno, attaccato alla struttura portante mediante velcro, può essere a sua volta rimosso per sostituzione o lavaggio. Grazie alla sua leggerezza e a una piccola asola in pelle con il nome del prodotto ricamato, elemento di eleganza e cura sartoriale, è possibile trasportare il pouf con estrema facilità. La peculiarità di Chevalet, selezionata assieme ai modelli Akami e Panama per l’Interior Innovation Award 2014 di Colonia, è la posizione dello schienale, insolitamente inclinato in avanti, che ne caratterizza l’immagine e, assieme alla struttura metallica interna e alla cinghiatura elastica, determina una seduta estremamente comoda e avvolgente La scocca di seduta in schiumato è sostenuta da due fianchi in legno massello lavorato a CNC fissati alla stessa grazie a degli agganci a toppa di chiave, che trovano riscontro nei perni saldati alla struttura metallica e inseriti nello schiumato. Le finiture del rivestimento, sfoderabile e disponibile in diverse colorazioni, sono di qualità sartoriale, sottolineando la cura di ogni dettaglio, che rende la seduta elegante e perfetta in ogni ambiente. Ulteriore novità è la collezione Kalipa, frutto della divisione Ricerca e Sviluppo dell’azienda. Si tratta di pratiche sedute impilabili, realizzate in tecnopolimero, mono o bicolore, pensate soprattutto per il settore contract. Di queste sedute sono disponibili le versioni con o senza braccioli.
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After the new products presented in April at the Milan Furniture Show, the eclectic company has once again satisfied its customers with new fascinating collections and new versions of established models, launched at the recent edition of Host the international Milan-based biennial show dedicated to hospitality. Of Slot, the model designed by Favaretto & Partners and presented last year at the Orgatec show of Cologne, they presented the new version with cladding, designed for the most different use, from residential to hospitality. New products are the pouf Finferlo and the armchair Chevalet, both designed as well by Favaretto & Partners. Finferlo is a playful pouf characterized by a cover which, thanks to hinges, can be easily removed to be washed, replaced with other colours or to create a functional storage space. The internal lining, attached to the main structure by means of Velcro can be as well removed to be replaced or washed. Thanks to its light weight and to a small embroidered name leather flap, which proves the care of any detail, the pouf can be easily carried. The peculiarity of Chevalet, selected together with the Akami and Panama models for the 2014 Cologne Interior Innovation Award, is the forwardslanting backrest which characterizes the shape and which, together with the metal structure and the elastic straps system, defines an extremely comfortable and enveloping chair. The seat is supported by two CNC machined solid wood sides, fixed to it by means of keyhole hooks, which accommodate pins welded to the metal structure and inserted into the foam. The high quality finishes of the removable cover, available in different colours, prove the extreme care of every detail which makes the chair elegant and suitable for every space. Another new product is Kalipa, designed inside the Research and Development division of the company. This collection consists of stackable chairs, made with one-colour and twocolour polymer, ideal for the contract world. This chair is available with or without armrests.
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I Maestri La società americana Exagoga Inc., fondata da Paolo Timoni, esperto di marketing e distribuzione residente a New York da oltre dodici anni, e da Riccardo Mastronardi, manager di grande esperienza internazionale, ha sviluppato la prima piattaforma distributiva online dal significativo nome imaestri.com, operativa da gennaio 2014 e destinata a diventare il punto di riferimento per i professionisti nordamericani della decorazione d’interni per la selezione e l’acquisto dei migliori prodotti di design e arredamento italiani. Considerati l’andamento negativo delle esportazioni del settore arredo verso gli Stati Uniti degli ultimi dieci anni e la conseguente necessità di dover cambiare rapidamente strategie e modelli operativi, i fondatori di Exagoga offrono alle PMI italiane l’opportunità di cogliere le straordinarie potenzialità offerte da questo mercato, che continua a nutrire, soprattutto per quanto riguarda le nuove generazione, un grande interesse per lo stile e la qualità Made in Italy.
American company Exagoga Inc., founded by Paolo Timoni, marketing and distribution expert living in New York for over twelve years, and by Riccardo Mastronardi, manager with relevant international experience, has developed the first online distribution platform, significantly called imaestri.com, operating from January 2014 and destined to become the reference in North America for interior designers and architects where to select and buy the finest Italian design. Given the negative trend in the furniture industry exports to the United States of the last ten years and the consequent need to change strategies and business models, the founders of Exagoga give Italian SMEs the opportunity to take advantage of the extraordinary potential offered by this market, which continues to show, especially with regard to the new generation, a great interest in the Italian style and quality.
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Panasonic
Panasonic sta rendendo sempre più tangibile la visione di un futuro affidato alla tecnologie e alle capacità dell’uomo. A settembre, in occasione di IFA 2013 a Berlino, il colosso nipponico ha presentato in anteprima il suo nuovo Toughpad 4K UT-MB5, il primo tablet ultra HD al mondo con display da 20” e risoluzione 4K. L’ultimo nato in casa Panasonic nella gamma dei tablet business rugged viene proposto nella versione Standard - 4 Gb di Ram espandibile a 8 Gb - già disponibile sul mercato e nella versione Performance 8 Gb di Ram espandibile fino a 16 Gb - più specifico per le applicazioni professionali come la modellazione 3D e CAD, disponibile dalla prima metà del 2014. Progettato in collaborazione con Microsoft e Intel, il toughpad si pone come obiettivo quello di aprire nuovi orizzonti professionali grazie alle sue caratteristiche tecniche, tra cui l’alta risoluzione offerta dal 4K, ben quattro volte superiore al normale HD, e un ampio schermo con 3840x2560 pixel, che lo rendono lo strumento ideale per la visualizzazione di immagini di grandi dimensioni, disegni A3 e file multimediali. Il toughpad può essere utilizzato con il solo tocco delle dita o grazie all’innovativa Panasonic Eletronic Touch Pen.
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G. H. Mumm
Panasonic is making closer the vision of a future entrusted to new technologies and human skills. In September, at IFA 2013 in Berlin, the Japanese company unveiled its new Toughpad 4K UTMB5, the world’s first 20 inch HD tablet with a 4K resolution. The new product in the Panasonic range of business rugged tablets is available in the Standard model - 4 Gb RAM expandable up to 8 Gb - which is already available on the market and in the Performance model - 8 Gb RAM expandable up to 16 Gb - ideal for 3D modelling and CAD applications, which will available in the first half of 2014. Developed in collaboration with Micorsoft and Intel, the toughpad offers a new digital viewing experience thanks to its technical characteristics, among which the high resolution offered by 4K, which is four times better than normal HD, and a large screen with 3840x2560 pixels, which make it the perfect instrument for displaying large images, A3 drawings and multimedia. The toughpad can be used with a the touch of fingers or with the unique Panasonic Eletronic Touch Pen.
La casa produttrice di champagne ha invitato il noto designer Ross Lovegrove a vestire di contemporaneità una tradizione, quella del sabrage, risalente alla Francia dell’epoca napoleonica, quando i soldati celebravano le vittorie aprendo le bottiglie di champagne con un colpo secco di sciabola, in francese sabre. La nuova sciabola disegnata dal designer anglosassone e proposta dalla Mumm in abbinamento alla cuvée non vintage di Cordon Rouge è un sofisticato oggetto in acciaio contraddistinto da forme fluide e da un perfetto equilibrio tra peso e volume per permettere, sia a destrimani che mancini, di eseguire con eleganza l’operazione di sabrage.
The prestige champagne house invited famous designer Ross Lovegrove to give a contemporary look to a tradition, that of sabrage, dating back to the Napoleonic era, when soldiers used to celebrate the victories opening the champagne bottles with one stroke of their sward, in French sabre. The new champagne sabre designed by Lovegrove and proposed in combination with the Mumm Cordon Rouge non vintage cuvee is a refined stainless steel object characterized by fluid forms and by a perfect balance between weight and volume to allow, both right-handed and left-handed, to perform with extreme elegance the sabrage.
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Antoniolupi Design Tra le importanti novità presentate dal noto brand toscano alla scorsa edizione di Cersaie anche il primo termoarredo Antoniolupi, disegnato dal talentuoso Brian Sironi. BIT è un elegante e pratico monolite realizzato in alluminio riciclato al 100% con un risparmio del 95% rispetto alla produzione di alluminio primario. Oltre ad avere una resa termica superiore, a parità di ingombro, e un peso inferiore, a parità di resa, rispetto a un radiatore in acciaio, un termoarredo in alluminio contiene una minore quantità di acqua, che si traduce in tempi inferiori di riscaldamento, con conseguente riduzione dei costi energetici fino al 20%. La sartorialità che caratterizza tutte le straordinarie collezioni Antoniolupi è alla base anche del concept di BIT, che, oltre a coprire altre
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funzioni oltre a quelle di termoarredo, può essere realizzato su misura e composto in un numero infinito di varianti. Ogni singolo elemento - largo 45 cm e disponibile in altezze di 45, 60, 90, 120, 150 e 180 cm - può essere abbinato a piacere e posizionato sia orizzontalmente che verticalmente. In posizione verticale BIT può inoltre essere dotato di un vano portasalviette. Facilmente inseribile in qualsiasi contesto, il nuovo termoarredo Antoniolupi, disponibile in diverse varianti cromatiche, determina, con le sue lievi sporgenze in sequenza ritmica, un sofisticato gioco di ombre che rende l’elemento scultoreo. BIT, pensato per rispondere a tutte le esigenze di riscaldamento, è disponibile nelle versioni ad acqua, elettrico e nella versione mista acqua/elettrico.
Among the new products presented by the famous Tuscan brand at the latest edition of Cersaie, there was also the first Antoniolupi radiator, designed by Brian Sironi. BIT is an elegant monobloc made of 100% recycled aluminium, allowing a saving of 95% with respect to the standard production with primary aluminium. In addition to featuring a higher thermal efficiency, on equal size, and a lower weight, on equal thermal efficiency, if compared to a steel radiator, an aluminium radiator also contains a lower quantity of water, that means that it needs less time to heat with energy savings up to 20%. The tailor-made concept that characterizes all the extraordinary Antoniolupii collections is also a peculiarity of BIT, which is able to add to its primary function of heating other
unexpected functions and which can be customized and composed in an infinite number of variations. Every single element - 45 cm wide and available in heights of 45, 60, 90, 120, 150 and 180 cm - can be combined and placed in horizontal or vertical position. In the vertical option BIT can also be supplied with towel holder. Easy to be adapted to any space, the new Antoniolupi radiator, available in different colours, creates, with its light protrusions in rhythmic sequence, an elegant game of shadows that transform the monobloc into a sculptural element. BIT, designed to meet all heating requirements, is available in three different versions: water, electric and a combination of water and electric.
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Dopo aver vinto nel 2005 la competizione internazionale con il progetto dal titolo Yum Suph o Mare di Canne, gli architetti dello studio finlandese Lahdelma & Mahlamäki hanno presieduto nel 2009 alla posa della prima pietra del Museo della Storia degli Ebrei Polacchi a Varsavia e alla sua inaugurazione nella primavera del 2013, avvenuta in occasione delle celebrazioni per il settantesimo anniversario dell’orgogliosa rivolta degli ebrei del ghetto contro l’invasione nazista. L’edificio, che occupa una superficie di 12.442 mq sull’area dove nel 1940 i nazisti istituirono il ghetto, si presenta come un parallelepipedo in cemento dalla geometria compatta - giudicata dalla giuria del concorso semplice, elegante e priva di facili quanto inutili retoriche - interamente rivestito da una pelle formata da una maglia di rame e da pannelli in vetro laminato, su cui si riflettono la luce e la sagoma suggestiva del vicino Memoriale agli eroici caduti nella rivolta del ghetto, uno degli elementi chiave da cui ha preso il via l’intero concept progettuale.
After winning in 2005 the International architectural competition with the proposal Yum Suph or Sea of Reeds, the architects of the Finnish practice Lahdelma & Mahlamäki were present both when the foundation stone of the Museum of the History of the Polish Jews of Warsaw was laid in 2009 and during its opening in spring 2013 on the 70th Anniversary of the Uprising of the Jews of the Ghetto against the Nazis. Located on a 12,442 sqm area right where in 1940 the Nazis established the Ghetto, the building appears like a rectangular monolithic block, built in concrete, whose concept was defined by the Jury without unnecessary rhetoric, with simplicity and elegance. The outer layer of the double façade is clad with perforated copper panels and laminated glass panels, which reflect the light and the suggestive outlines of the dark facing Memorial to the heroes that fought and died during the Ghetto Uprising, which represents one of the key points of departure for the design concept. Roberta Busnelli
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A settant’anni dall’eroica rivolta del ghetto di Varsavia contro la barbarie nazista nella primavera del 1943, terminata dopo quattro settimane con il massacro di oltre 55.000 ebrei e la deportazione dei restanti, la città di Varsavia ha reso omaggio con un museo alla storia degli ebrei in Polonia che, prima della Shoa formavano una comunità di 3,3 milioni di persone, di cui circa 3 milioni vennero annientati dalla follia nazista. Il museo si presenta come uno scrigno in cemento, rivestito da una pelle formata da una maglia di rame e da sezioni in vetro laminato, che racchiude al suo interno 4.300 mq di spazi espositivi dedicati alla cultura e alla millenaria storia degli ebrei in Polonia. Il nome dato dai progettisti, Yum Suph, tradotto con Mare di Canne e comunemente utilizzato per indicare il Mar Rosso, si riferisce all’architettura della sala principale del museo. L’ispirazione viene dalla parole del Tanakh - il testo sacro dell’ebraismo che corrisponde, in gran parte, all'Antico Testamento della Bibbia cristiana - che alludono alle forme di un tunnel naturale apertosi tra le acque del Mar Rosso per il passaggio del popolo ebraico in fuga dall’Egitto.
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Il profilo curvilineo e organico delle pareti alte 20 m dalle tonalità color sabbia di questo atrio, che rappresenta l’elemento maggiormente caratterizzante dell’architettura degli interni, accoglie i visitatori e li guida verso i centri didattici e gli spazi espositivi sottostanti. L’area espositiva principale, allestita con il supporto di tecnologie multimediali e postazioni interattive, è rappresentata da uno spazio di circa 4.000 mq dall’aspetto quasi incompleto situata nel seminterrato del museo, al di sotto dell’atrio d’ingresso. Oltre a ricoprire la funzione di luogo preposto alla testimonianza e al racconto della storia degli ebrei in Polonia dal Medioevo ai tempi nostri, il museo assolve anche la funzione di centro polifunzionale per lo studio e la ricerca dotato di un auditorium, diversi laboratori, sale multimediali e una sala cinema. Anche se il programma del museo è già attivo dalla primavera del 2013, i lavori di allestimento dell’esposizione principale si concluderanno nel settembre del 2014, mese in cui il museo verrà ufficialmente aperto ai visitatori.
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Seventy years after the heroic Warsaw Ghetto Uprising against the Nazi barbarism in the spring of 1943, lasted four weeks and ended with the massacre of over 55,000 Jews and the deportation of the remaining, Warsaw paid tribute with a museum to the history of Polish Jews which, before the Holocaust formed a community of 3.3 million people, of which about 3 million were killed by the Nazis. The concrete box-like building, clad with pretreated, perforated copper panels and laminated glass, accommodates 4,300 sqm exhibition spaces dedicated to the culture and the millennial history of the Jews in Poland. The name of the competition proposal Yum Suph, or Sea of Reeds, commonly used to indicate the Red Sea, symbolically refers to the architecture of the main hall of the museum. The inspiration comes from the words of the Tanakh - the sacred text of Judaism which corresponds in large part to the Old Testament of the Christian Bible which allude to the forms of the natural tunnel formed by the parting of the waters of the Red Sea during the escape of the Israelites from the pursuing Egyptians. The undulating, organic design of the 20 m high sand-coloured walls of this hall, which is the most important element in the architecture of the building, welcomes the visitors and leads them below to the educational and the exhibition spaces.
Credits: Photographer: Š Wojciech Krynski
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The main permanent exhibition area, equipped with interactive multimedia technologies, is a 4,000 sqm seemingly half-finished, underground space located beneath the main lobby. In addition to the main task to present the history of Polish Jews from medieval times to present day, the museum also functions as a multifunctional centre for the research and exhibition of Jewish heritage, education and culture,
accommodating an auditorium, classrooms, multimedia galleries and a cinema hall. Even if the museum launched its activities in the spring of 2013, the Core Exhibition will open to the public in September 2014.
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Ispirato nella forma a un gigantesco vortice oceanico, il Blue Planet progettato dallo studio danese 3XN e inaugurato la scorsa primavera, è oggi il più grande e moderno acquario del nord Europa. Situato su un lingua di terra che si estende oltre la linea costiera dell’Øresund, a nord del porto di Kastrup e a soli otto km dal centro di Copenhagen, l’edificio, che accoglie su una superficie di 10.000 mq ben 53 vasche con circa 7 milioni di litri di acqua e 20.000 specie tra pesci e animali acquatici provenienti da fiumi, laghi e oceani dalle diverse zone climatiche del mondo, ha richiesto avanzate competenze e tecnologie ingegneristiche trovandosi su di un terreno interessato da processi di subsidenza. Come l’acqua, a cui il progetto si ispira, anche l’architettura del Blue Planet di Copenhagen non è statica, ma suggerisce un senso di dinamicità e di continuo movimento, che rimanda a possibili future estensioni della struttura.
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Inspired by the shape of a giant sea vortex, the Blue Planet designed by Danish studio 3XN and opened last spring, is today North Europe’s largest and most modern aquarium. Located on an elevated headland towards the sea, on the shores of Øresund, north of Kastrup Harbor and only eight km from the centre of Copenhagen, the facility - which contains on a 10,000 sqm gross area 53 aquariums and displays with approximately 7 million liters of water and 20,000 fish and other aquatic animals from rivers, lakes and oceans from the different climatic zones of the world - required special skills and engineering technologies laying on a ground with tendency to subsidence. Like water, which inspired the project, even the architecture of the Blue Planet of Copenhagen is not static: it suggests a sense of dynamism and endless motion, that refers to possible future extensions of the structure. Stefano Galati
UN VORTICE NEL MARE A SEA VORTEX
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L’idea di un gigantesco vortice oceanico a cui si sono ispirati i progettisti, che anticipa al visitatore il racconto di ciò che lo aspetta all’interno, cambia drasticamente, trattandosi della geometria di un edificio di oltre 10.000 mq, in base all’angolo di visione, alla distanza e alle condizioni di luce. Vista dall’alto la struttura, quasi completamente bianca, ricorda un’enorme stella marina, vista di fronte le sue linee organiche evocano delle onde spumeggianti o la sagoma di un grosso cetaceo, mentre vista più da vicino le oltre 33.000 scandole in alluminio che formano la membrana esterna ricordano le squame di un pesce. La singolare sagoma dell’edificio non è stata tuttavia dettata da sole ragioni evocative, ma dalla sua idoneità a risolvere precise esigenze programmatiche e progettuali, tra cui la possibilità di poter ampliare in futuro di oltre il 30% ciascuno dei cinque bracci del vortice senza dover intaccare l’integrità dell’edificio né interromperne l’operatività.
I visitatori raggiungono l’ingresso dell’acquario seguendo il primo e il più lungo dei bracci del vortice, circondato da una serie di vasche esterne che preannunciano l’esperienza unica che li attende all’interno, trascinandoli in un mondo al di sotto della superficie marina. Attorno al foyer circolare d’ingresso ruotano, in una sequenza di ambienti, le diverse sezioni dell’acquario; è qui che il visitatore può scegliere da quale ambiente partire, se da quello fluviale, lacustre o marino.
Sia l’architettura, con ambienti che spaziano da ampie sale a zone più intime, che gli allestimenti espositivi, supportati da un mix di luci, suoni, tecnologia AV, proiezioni, illustrazioni, grafica e interattività, contribuiscono a creare le atmosfere più giuste per ogni habitat. L’acquario si è avvalso dei più moderni sistemi e delle più avanzate tecnologie che gli hanno permesso di vincere le diverse sfide energetiche e di riduzione dei consumi nonché le difficoltà, sul piano costruttivo, legate alla tendenza all’abbassamento del terreno su cui sorge. Le fondazioni si trovano su pali e tutte le strutture di trattamento delle acque sono sospese nella struttura in cemento. Il sistema di ripartizione dei carichi è formato da 54 singole unità strutturali in acciaio che, grazie al loro posizionamento radiale e alla loro geometria, formano la base per le sinuose facciate dell’edificio. Al fine di ottenere acqua idonea all’impiego nelle vasche è stata realizzata una conduttura lunga 1,7 km nello stretto di Øresund, le cui acque sono anche impiegate negli impianti di raffrescamento degli acquari.
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The idea of a giant sea whirlpool that inspired the designers and that tells the visitor the story of what awaits him inside changes dramatically in the geometry of this over 10,000 sqm building depending on viewing angle, distance and daylight conditions. From the air, almost entirely white, its contours are reminiscent of a starfish. From the front, its organic lines are evocative of silvery-grey waves or a vast sea creature, while on a closer inspection, the over 33,000 small diamond-shaped aluminum shingles covering the façade are reminiscent of fish scales. The peculiar whirlpool concept was however chosen as ideal not only for its visual associations, but also because it resolved a practical challenge in the design brief: it ensures that one or more of the whirlpool arms, with relative ease and without disrupting the building’s integrity nor the operation of the aquarium, can be extended with more than 30 % in order to create more exhibition space.
Visitors reach the entrance of the aquarium by following the first and longest of the whirlpool’s arms, surrounded by some outdoor ponds marking the unique experience that awaits the aquarium visitors as they enter and are pulled into another world beneath the surface of the sea. A circular entrance foyer is the center of motion around the aquarium and it is here that visitors choose which river, lake or ocean to explore first.
The interiors range from grand to intimate settings, allowing the architecture and the exhibits, supported by a mixture of light, sound, advanced AV-technology, projections, film, interactivity, graphics and illustrations, to jointly convey an array of diverse environments and moods.
Th e m os t m od ern sys tems and ad va nced technologies used in the aquarium allowed to obtain high energy consumption reduction and to resolve both the different energy challenges and the building difficulties related to its location on a ground with tendency to subsidence. The structure is founded on piles and all of the sewage plants are suspended in the concrete structure. The load-bearing system consists of 54 unique steel frames, which via their radial positioning and geometry form the base of the curved façades of the building. A service line was built 1.7 km out into the Øresund to obtain suitable water for the aquariums. Moreover, the cooling system for aquariums and climate system for public areas also use seawater.
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Credits: Consulting engineers: Moe & Brødsgaard A/S Landscape consultant: Henrik Jørgensen Landskab AS Exhibition consultant: Kvorning design & kommunikation Lighting Design: Jesper Kongshaug Photographer: © Adam Mørk
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Photo: © Tord-Rikard Söderström
AVVOLTI DALL’AMBRA WRAPPED BY AMBER La monumentale architettura del centro commerciale Emporia, inaugurato alla fine del 2012 nel distretto di Hyllie, a sud della città svedese di Malmö, è stata progettata dallo studio Wingårdhs. L’edificio, che ospita al suo interno circa 200 negozi, ristoranti, caffetterie e oltre 11.000 mq di uffici, è anzitutto un progetto urbanistico ed è solo la prima di una serie di strutture - tra cui uffici, alloggi e spazi commerciali - che rientrano in un ampio piano di sviluppo della zona. Una volta che saranno completati tutti gli edifici del complesso - è stato il commento dell’architetto Gert Wingårdh - del grande centro commerciale sarà visibile solo la sua scultorea entrata realizzata con oltre 800 lastre di vetro color ambra. L’idea di base del progetto, con il quale abbiamo vinto il concorso per la realizzazione di questo centro, era quella di celare di fatto la struttura dietro una serie di edifici residenziali e commerciali, integrandola in questo modo perfettamente nel tessuto urbano.
The monumental architecture of the Emporia shopping centre, inaugurated late 2012 in the district of Hyllie, on the south side of the Swedish city of Malmö, is designed by studio Wingårdhs. The structure, which accommodates nearly 200 shops, restaurants, cafes and over 11,000 sq meters of office space is first and foremost an urban planning project and it is only the first of a series of offices, housing and retail structures that are parts a wider development plan of the area. Once all the structures of the development have been completely built out - architect Gert Wingårdh explained - the sculptural entrance made with over 800 amber-coloured glass panes will be the only part of the big shopping centre that will remain visible. The main idea of our winning competition entry was to hide the structure behind a wreath of residential and commercial buildings, integrating it perfectly into the urban fabric. Gabriele Dalla Torre
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Photo: © Tord-Rikard Söderström
L’idea di allineare lungo le strade una serie di edifici a uso misto imponeva di dare al centro commerciale una forma altamente iconica in modo tale da attrarre i visitatori dalla piazza della stazione di Hyllie verso il centro commerciale. La facciata principale, ricoperta da un doppio vetro color ambra, presenta nel mezzo un taglio diagonale che guida i visitatori dalla piazza verso l’ingresso principale. In questo punto, i giochi creati sui vetri curvi dalla luce dell’Öresund e dai riflessi delle nuvole che si muovono rapide alla ricerca di scorci di sole rendono l’edificio dinamico, creando interessanti scenografie. All’interno, i circa 200 negozi e le aree dedicate alle attività ludiche e alla ristorazione sono distribuiti su tre piani, dalla tipica forma a otto, e organizzati a tema attorno a atri dai colori vivaci: rosso, verde e azzurro. Gli interni sfidano le convenzioni dei tradizionali centri commerciali non solo nei colori e nelle linee audaci, ma anche nelle dimensioni e nella scelta di inserire
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elementi non commerciali, ma realizzati su progetto: dai soffitti alle pavimentazioni, dalla segnaletica alle corde utilizzate per le piante pensili e dall’arredo alle maniglie in vetro delle porte. Il centro ospita insolitamente anche diverse opere d’arte - tra cui sculture in bronzo di Joep van Lieshout, un’imponente opera in cristallo dell’artista finlandese Silja Rantanen e alcune fotografie artistiche di Maria Signe Andersen - e la grande installazione luminosa di Petteri Nisunen e Tommi Grönlund che sottolinea lo scultoreo ingresso vetrato. All’esterno, sul lato nord del complesso una rampa conduce a un garage con posti per 2.500 auto, rivestito con pannelli multicolore, da cui si accede direttamente all’area commerciale. Un ulteriore parcheggio all’aperto per 500 auto è stato realizzato sul lato est. Il tetto della struttura accoglie infine un vero e proprio parco pubblico naturale di 27.000 mq, con ampie zone verdi ricoperte da sedum, erba e alberi, e patii protetti
dal vento da collinette piantumate, che ospitano al loro interno gli impianti meccanici del centro. In futuro - hanno spiegato gli architetti dello studio Wingårdhs - in questa zona verranno realizzati altri ristoranti e una spa, perché i centri commerciali, proprio come i parchi divertimento, devono poter inserire a intervalli regolari nuove attrazione da offrire al pubblico. Oltre all’aspetto di intrattenimento, il tetto del centro assolve anche una serie di funzioni, tra cui la raccolta e il recupero dell’acqua piovana e l’ottimizzazione dell’isolamento acustico e termico degli interni. La grande attenzione per l’ecosostenibilità ha permesso all’Emporia di essere il primo centro commerciale in Svezia ad ottenere la certificazione ambientale BREEAM.
Credits: Structural engineers: Cowi AB Art curator: Cleas Söderquist Lighting design: Black Ljusdesign AB
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Photo: Š Perry Nordeng
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Photo: © Tord-Rikard Söderström
The idea of lining the streets with a series of mixeduse buildings required to give the shopping centre a strong form that could attract visitors from Hyllie Station Square to come in and shop. The ambercoloured double-bent glass of the façade encloses the diagonal slit that cuts through the building and leads the visitors from the square deep into the block. Here the interesting play of light created by the weather of the Öresund Strait with its fast-moving clouds chasing glimpses of sun makes the building dynamic. Inside, the nearly 200 shops, the restaurants, cafes and the areas dedicated to recreational activities are organized around a threestory figure eight and grouped together around boldly coloured atriums, each with a different theme.
The interior challenges established shopping centre conventions not only in the use of bold colours and bent sightlines that break with the norm, but also in the project’s size and in the decision to include noncommercial, custom-made designs: from ceilings to floors, from signage to ropes of hanging plants and from furniture to cast glass door handles. Unusually the centre also includes a quantity of art, seldom seen in a commercial environment - among these, some bronze sculptures by Joep van Lieshout, an impressive glass art piece by Finnish artist Silja Rantanen and a series of artistic photos by Signe Maria Andersen - and the big light installation by Petteri Nisunen and Tommi Grönlund that emphasizes the sculptural glass entrance. Outside, on the north side of the complex, a ramp leads to a rainbow-coloured parking garage for 2500 cars with direct access to the shopping centre.
To the east there is an additional surface parking lot for 500 cars right outside the supermarket. Furthermore, the 27,000 sqm public rooftop park is designed as a bit of cultivated nature with large green areas covered with sedum, prairie grass and trees and patios sheltered from the wind by hills, which are actually hiding the mechanical rooms of the centre. In the future - architects of studio Wingårdhs explained - the rooftop will be developed with outdoor dining and a spa facility because shopping centres, just like amusement parks, need to offer new attractions at regular intervals. In addition to the entertainment aspect, the roof also covers a series of functions, including the collection and recovery of rain water and the optimization of thermal and sound insulation of the interior. The great attention to ecosustainability allowed Emporia to be the first BREEAM certified shopping centre in Sweden.
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Photo: © Tord-Rikard Söderström
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Photo: © Tord-Rikard Söderström
Photo: © Tord-Rikard Söderström
Photo: © Luca Santiago Mora
Sabato 5 ottobre ha aperto i battenti con una sontuosa cerimonia presieduta da Sua Maestà la Regina Margrethe II di Danimarca il nuovo Museo Marittimo Nazionale, progettato dallo studio di architettura BIG in collaborazione con Kossmann.Dejong, Rambøll, Freddy Madsen e KiBiSi. La struttura di 6.000 mq sorge nella cittadina di Elsinore, 45 km a nord di Copenhagen, in un contesto storico unico, adiacente ad uno dei più importanti e noti edifici della Danimarca, il Castello di Kronborg, patrimonio mondiale dell’UNESCO, dove Shakespeare ambientò le vicende del suo Amleto. Il museo racconta in una cornice architettonica avveniristica la storia del mare e l’importanza della navigazione per una nazione bagnata sia dal Mar Baltico che dal Mare del Nord, come si legge nella citazione, riportata al suo interno, dello scita Anacarsi, vissuto nel VI secolo A.C che recita: esistono tre tipi di persone, i vivi, i morti e chi va per mare. La sua costruzione - parte di un ampio programma culturale che comprende la ristrutturazione del castello e la realizzazione di due nuovi edifici ha preso il via dalla scelta progettuale di mantenere inalterate le vecchie mura del porto, erette 60 anni fa, e di collocare le gallerie espositive 8 m sotto il livello del mare, in un percorso continuo che si snoda attorno alle mura della darsena, facendo della darsena stessa il cuore dell’area espositiva e creando un’area esterna dove i visitatori possono sperimentare la scala delle costruzioni navali. Combinando elementi preesistenti con un concept innovativo, i progettisti hanno voluto rendere omaggio al ruolo storico e contemporaneo della Danimarca quale una delle nazioni marittime più importanti al mondo.
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On Saturday October 5 Her Majesty Queen Margrethe II of Denmark cut the ribbon for the grand opening of the new National Maritime Museum, designed by architectural studio BIG in collaboration with Kossmann.Dejong, Rambøll, Freddy Madsen and KiBiSi. The 6,000 sqm structure is located in the city of Elsinore, 45 km north of Copenhagen, in a unique historic context, near one of the most important and well-known buildings of Denmark, Kronborg Castle, a UNESCO World Heritage Site, where Shakespeare set the story of his Hamlet. In a futuristic architecture the museum tells the story of the sea and the importance of navigation for a nation that borders both the Baltic Sea and the North Sea, as resumed in the quote inside the museum of the Scythian philosopher Anacharsis of the early 6th century BC, stating that there are three sorts of people: those who are alive, those who are dead and those who are at sea. Its design which is part of a larger cultural program envisaging the restoration of the castle and the construction of two new buildings - moved from the decision to leave the 60 year old dock walls untouched and to locate the exhibition galleries 8 m below sea level in a continuous loop around the dry dock walls, making the dock the core of the exhibition and creating an open, outdoor area where visitors can experience the scale of ship building. Combining pre-existing elements with an innovative design, the architects wanted to pay homage to the historical and contemporary role of Denmark as one of the most important maritime nations in the world. Markus Görn
TERRA DI MARINAI LAND OF SAILORS
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Photo: © Luca Santiago Mora
Una sequenza di tre ponti a doppio livello abbraccia il bacino di carenaggio, fornendo ai visitatori sia un collegamento con la città che una serie di scorciatoie per raggiungere le diverse sezioni del museo. Il ponte sul porto chiude la darsena servendo come passeggiata sul lungomare, il ponte con l’auditorium collega il moderno centro culturale Culture Yard con il Castello di Kronborg, mentre un percorso zigzagante che unisce il vecchio con il nuovo guida i visitatori verso il basso fino all’ingresso principale del museo. Tutti i piani che collegano le aree espositive con l’auditorium, le aule, gli uffici, la caffetteria e il livello della darsena sono leggermente inclinati andando a creare degli spazi scultorei e dall’alto contenuto emozionale. Bjarke Ingels, fondatore dello studio BIG, ha spiegato che avvolgendo la vecchia darsena con il programma museale abbiamo preservato il patrimonio storico della struttura trasformandola in una corte interna in grado di trasmettere la luce naturale e l’aria all’interno del museo sotterraneo.
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Nel rispetto dell’importanza del Castello di Amleto abbiamo sviluppato il museo nel sottosuolo, poiché sentivamo l’esigenza di restare invisibili nello skyline urbano, creando al contempo una struttura in grado di attrarre i visitatori con la sua forte presenza pubblica. David Zahle, partner dello studio BIG e responsabile del progetto, ha aggiunto che ci sono voluti cinque anni di lavori per trasformare la vecchia darsena in cemento in un museo moderno. Il progetto di questo museo sotterraneo ha richiesto una grande attenzione archeologica e grandi competenze nell’applicazione di tecniche costruttive mai utilizzate prima in Danimarca. Il vecchio bacino in cemento con le sue mura spesse 1,5 m e le solette spesse 2,5 m è stato letteralmente tagliato, aperto e riassemblato in una moderna ed efficiente struttura museale. All’interno, il percorso espositivo, progettato dallo studio olandese Kossmann.Dejong, si sviluppa come un viaggio, attraverso le installazioni tecnologiche più avanguardistiche e le diverse mostre permanenti e temporanee, alla scoperta della storia marittima della Danimarca dalle sue origini fino ai giorni nostri.
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Photo: Š Luca Santiago Mora
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Photo: © Luca Santiago Mora
Photo: © Rasmus Hjortshoj
A sequence of three double-level bridges span the dry dock, serving both as an urban connection as well as providing visitors with short-cuts to different sections of the museum. The harbour bridge closes off the dock serving as harbour promenade, the museum’s auditorium serves as a bridge connecting the adjacent modern Culture Yard with the Kronborg Castle, while a sloping zig-zag bridge, which combines the old with new, guides the visitors down to the main entrance of the Museum. All the floors connecting the exhibition spaces with the auditorium, the classrooms, the offices, the cafeteria and the dock floor within the museum slope gently creating exciting and sculptural spaces.
Bjarke Ingels, founding partner of studio BIG, explained that by wrapping the old dock with the museum program we have preserved the heritage structure, while transforming it into a courtyard bringing daylight and air into the heart of the submerged museum. Out of respect for Hamlet's Castle we needed to remain completely invisible and underground, but to be able to attract visitors we needed a strong public presence. David Zahle, partner at studio BIG and project leader added that for 5 years we have been working on transforming the old concrete dock into a modern museum. The project of this museum below sea level required an archaeologist care, spacecraft designer's technical skills and construction techniques never used in Denmark before.
The old concrete dock with its 1.5 m thick walls and the 2.5 m thick floor was literally cut open and reassembled as a modern and efficient museum. Inside, the exhibition path, designed by Dutch studio Kossmann.Dejong, was conceived as a journey through the most modern technological installations and the different permanent and temporary exhibitions, exploring the maritime history of Denmark from its origins to the present day.
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Photo: © Rasmus Hjortshoj
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SOLUZIONI COORDINATE PER OGNI AMBIENTE
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COORDINATED SOLUTIONS FOR EVERY SPACE Proporre case history che raccontano il successo e la crescita di aziende 100% Made in Italy in periodi difficili come questi significa trasmettere messaggi di ottimismo all’economia e alla società. Messaggi che portano con sé visioni imprenditoriali fatte di rispetto delle tradizioni, sviluppi tecnologici, strategie di prodotto, aperture commerciali, rispetto ambientale e attenzione a qualità e servizi. Visioni come quelle della vicentina Barausse riferimento dal 1967 nella produzione di porte per interni di alta qualità per uso residenziale, commerciale e alberghiero - che hanno permesso all’azienda, che realizza il 92% del fatturato all’estero grazie a una rete di oltre 150 punti vendita presenti in oltre 15 paesi, di chiudere il 2013 con un incremento del 15%. Motori della crescita sono essenzialmente il consolidamento e l’apertura a mercati emergenti - l’azienda è presente con proprie filiali in Russia, Polonia e India ed è di recente definizione la chiusura di legami commerciali con il continente africano - e lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi pensati per assecondare le più svariate evoluzioni del mercato. In quest’ottica Barausse ha ampliato la sua già vasta gamma di prodotti, che spaziano dalle porte dal design classico e moderno a soluzioni scorrevoli, tecnologiche e filo muro, con l’inserimento di parquet e boiserie, pensati per abbinarsi perfettamente alle porte e adattarsi a ogni ambiente, che viene in questo modo personalizzato e arricchito con stile ed eleganza.
Proposing case history telling the success and the growth of 100% Made in Italy companies in these difficult times means to transmit optimistic messages to the economy and the society. Messages that bring entrepreneurial visions made of respect for the traditions, technological developments, product strategies, commercial openings, environmental respect and attention paid to quality and services. Visions as the ones of the Vicenza-based company Barausse, reference since 1967 for the production of high quality interior doors for residential, commercial and hotel industry use - that have allowed the company, achieving the 92% of its turnover with exports, thanks to a network of over 150 stores in over 15 countries, to close 2013 with an increase by 15%. The growth engines are mainly the consolidation and the opening to emerging markets - the company is present with its own branches in Russia, Poland and India and commercial relations with the African continent have been recently established - and the development of new products and services designed to meet the various market evolutions. From this point of view, Barausse has enlarged its already wide gamut of products ranging from the classic and modern design doors to sliding, technological and flush doors solutions, with the insertion of parquets and boiseries, designed to be perfectly combined with the doors and suitable for every space, that, in this way, is customized and enriched with style and elegance. Cosimo Soffientini
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qualsiasi ambiente, dal residenziale al contract, ha presentato le nuove boiserie, formate da pannelli disponibili in diverse dimensioni, lisci o diamantati, realizzati in vari materiali e con diverse opzioni di personalizzazione, che includono la possibilità di essere rivestiti con pelle o tessuto e persino decorati e dipinti a mano come degli affreschi. Il sistema di posa adottato, semplice e veloce, facilita le operazioni di ispezione, sostituzione e pulizia. Convinta dell’importanza di impiegare solo materiali di elevata qualità, a partire dalle essenze in Vero Legno®, l’azienda ha presentato le nuove versioni di porte e boiserie abbinate a tessuti prodotti da aziende leader di settore per design e innovazione quali la danese Kvadrat e l’americana Maharam, con le sofisticate texture Stripes di Paul Smith e Quatrefoil di Alexander Girard. Ampia scelta anche per le pavimentazioni con la proposta di parquet in listoni per una elegante posa a correre, realizzato con tre strati in rovere spazzolato effetto cera e disponibile in dieci diverse finiture da abbinare a porte e boiserie.
Photographer: © Santi Caleca
Impegnata da oltre 45 anni nella ricerca volta ad assecondare, grazie alle caratteristiche estetiche e funzionali dei propri prodotti, le più svariate esigenze di architetti, designer e privati, l’azienda ha recentemente sviluppato una linea di rivestimenti, che includono boiserie e parquet, da abbinare alle collezioni di porte, per fornire al progettista soluzioni integrate capaci di soddisfare ogni necessità stilistica e funzionale. A fare da filo conduttore a questa filosofia, che dal 1967 non ha mai smesso di puntare alla ricerca di qualità e innovazione tecnologica, come testimoniano anche i 17 brevetti industriali depositati, è la capacità di leggere e affiancare il mercato in ogni sua fase, dalla progettazione alla realizzazione fino alla commercializzazione e alla messa in opera. Grazie all’esperienza dei nostri collaboratori e alla flessibilità della nostra organizzazione - spiega Elisa Barausse, responsabile marketing dell’azienda - siamo in grado di seguire ogni singola commessa come un progetto a sé, dalla prima istanza al post vendita. Fedele alla mission di personalizzare con eleganza e originalità
With over 45 years of experience in the research aimed to meet, thanks to the aesthetical and functional characteristics of its products, the various requirements of architects, designers and private customers, the company has recently developed new coated collections which also include boiseries and parquets, to be combined with the doors, to offer the designers integrated solutions able to meet any stylistic and functional need. The ability of interpreting and supporting the market in each phase, from the design to the manufacture up to the marketing and installation, is the leit motiv of this philosophy that since 1967 has never stopped to aim at the research of quality and technology innovation, as the 17 deposited industrial patents testify. Thanks to the experience of our collaborators and to the flexibility of our organization - Elisa Barausse, marketing director of the company - we are able to follow each single order as it were a project itself, from the first request to the post sale. Faithful to its mission to personalise with elegance and originality any space, from the residential to the contract one, Barausse has
presented the new boiseries, formed by plain or diamond panels available in different dimensions, produced in various materials and with different personalization options which include the possibility to be coated with leather or fabrics and even decorated and hand-painted as frescos. The adopted simple and fast laying system makes the inspection, replacement and cleaning operations easier. Convinced of the importance of using only high quality materials, starting from the veneers in Real Wood 速, the company has presented the new door and boiserie versions combined with fabrics produced by leading companies such as the Danish Kvadrat and the American Maharam, with the sophisticated textures Stripes designed by Paul Smith and Quatrefoil designed by Alexander Girard. The choice is wide also for the floorings with the proposed parquet planks designed for an elegant continuous laying and consisting of three layers of brushed oak with wax effect available in ten different finishes to be combined with doors and boiseries.
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Photo: © Helene Hoyer Mikkelsen
All’interno di un piano generale di ammodernamento della rete elettrica danese, il gestore Energinet sta puntando su un potenziamento anche dell’aspetto visivo delle nuove stazioni. Le grandi vecchie centrali a cielo aperto vengono sistematicamente sostituite da moderne stazioni GIS isolate in gas SF6, come quella di 1.650 mq inaugurata pochi mesi fa nei pressi della cittadina di Vejen, nello Jutland, progettata dallo studio di architettura C.F. Møller. Questa nuova centrale da 400 kW rappresenta uno dei centri nevralgici della rete elettrica danese, attraverso la quale passeranno volumi sempre maggiori di energia sostenibile, principalmente eolica.
Within a wider government plan of upgrading the Danish electric grid, the energy infrastructure operator Energinet is also improving the visual appearance of its new power stations. The large open-air switchgear stations are gradually being replaced with SF6 gas-insulated switchgears, also called GIS stations, like the first 1,650 sqm building inaugurated few months ago in Vejen, in Jutland, designed by C.F. Møller Architects. This new 400 kW station is one of the nerve centres in the Danish power grid, through which increasing volumes of sustainable energy - mostly wind power - will be transported. Gianfranco Fusai
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L’ESTETICA DELLE NUOVE CENTRALI THE AESTHETICS OF THE NEW POWER STATIONS 77
Photo: © Julian Weyer
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Photo: © Helene Hoyer Mikkelsen
La nuova stazione GIS progettata dallo studio di architettura C.F. Møller è un importante elemento all’interno della moderna linea elettrica ad alta tensione con potenza 400 kW che percorre la regione dello Jutland centrale, in Danimarca, per circa 175 Km. Questo collegamento è stato realizzato per aggiornare la rete elettrica e garantire il trasporto dell’energia prodotta dagli impianti eolici danesi. L’idea promossa da Energinet, il gestore danese della rete elettrica, è quella di dare all’aspetto esterno di queste stazioni, normalmente situate in spazi aperti, un preciso profilo architettonico, massimizzando al contempo la loro futura flessibilità. Gli edifici sono stati pensati come una serie di moduli prefabbricati, ciascuno formato da un rivestimento con un tetto inclinato e una superficie esterna piegata ad aggiungere stabilità laterale. Disposti in serie, i moduli creano una struttura leggera con numerose aperture triangolari che consentono il passaggio della luce naturale e la vista delle unità GIS al centro dell’edificio. Tutto questo conferisce al progetto una sua precisa identità scultorea, forte e inconfondibile. La pelle esterna della struttura crea continui giochi di luce e ombre che ne cambiano l’aspetto durante le diverse fasi della giornata e dell’anno. Molte delle caratteristiche in materia di salute e sicurezza sono state incorporate all’interno del progetto, come nel caso della pavimentazione centrale ribassata che funge da dissipatore di gas in caso di perdite. Questa prima struttura realizzata nella centrale di Revsing, nei pressi della cittadina di Vejen, che farà da modello per le future unità, è stata rivestita con pannelli di zinco prepatinato, scelti per la loro estetica inimitabile, la bassa richiesta di manutenzione, l’alto potenziale di riciclabilità e la capacità di far riflettere la luce sulle superfici corrugate. L’interno è stato rivestito con una serie di pannelli in fibra di legno a vista che contribuiscono a migliorare l’isolamento acustico dell’edificio.
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Photo: Š Anne-Mette_Hansen
Photo: Š Julian Weyer Photo: Š Julian Weyer
The new GIS station designed by C.F. Møller Architects is an important element of 175 kilometres of new 400 kW high voltage cable up through central Jutland, in Denmark. This link has been built to upgrade the power grid and to ensure that wind power from Danish wind farms is transported to the areas where it is needed.
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The idea of the Danish energy infrastructure operator Energinet is to give the technical enclosure of these stations, typically placed in the open landscape, a distinct architectonic profile, while maximising their future flexibility. The buildings have been therefore designed as a series of pre-fabricated modules, each one consisting of a shell with a slanted roof and a folded exterior surface which adds lateral stability. Arranged in series, the modules create a lightweight, gill-like envelope with different triangular openings, letting ample daylight into the interior and allowing glimpses of the GIS units at the heart of the building. All this gives the design a strong and unmistakeable sculptural identity. The folded skin of the building creates an everchanging play of shadows, altering its appearance all day long and all year round. Many of the health and safety features are incorporated directly into the design, as in the case of the lowered central floor of the station which acts as a gas sink in case of a leakage. This first station built in Revsing, near Vejen, which will represent a model for the future units, has been clad in preweathered zinc panels, chosen mainly for their low maintenance, good recycling potential and the interesting play of light as reflected on the folded surfaces. The interior is lined with a series of exposed wooden fibreboard panels, which contribute to improve the acoustics of the building.
CONNESSIONE VERTICALE
Photo: © Sean Mallia
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VERTICAL CONNESSION Attivo da poco più di otto mesi, lo spettacolare ascensore panoramico progettato dallo studio Architecture Project per collegare il monumentale porto di La Valletta con le mura fortificate della città alta e gli splendidi giardini superiori di Barrakka, è già diventato uno dei simboli della rinascita della capitale maltese, scelta per essere, assieme all’olandese Leeuwarden, Capitale Europea della Cultura nel 2018. La complessa progettazione ingegneristica e architettonica dell’ascensore - alto 58 m e formato da due cabine - ha permesso di risolvere la dicotomia esistente tra le restrizioni dettate dalla storicità del sito - le cinquecentesche mura fortificate, che in passato servivano a proteggere la città e da cui veniva controllato l’eventuale arrivo di navi nemiche, rientrano in un rigido programma di tutela dei beni storici e non potevano essere toccate dall’ascensore - e le esigenze, di ordine sia culturale che economico, di avere un più facile accesso alla città alta per i residenti e per i numerosi turisti che approdano ogni anno negli antichi magazzini barocchi recentemente restaurati della zona del Porto Grande.
Working for only eight months, the spectacular panoramic lift, designed by studio Architecture Project to connect the monumental harbour of Valletta with the fortified walls of the town and the beautiful upper Barrakka Gardens, has already become a symbol of the rebirth of Malta’s capital city, awarded, together with the Dutch Leeuwarden, the prestigious title of European Capital of Culture 2018. The complex architectural engineering of the 58 m high lift - formed by two cabins - allowed to solve the dichotomy between the strong restrictions imposed by the historical site - the sixteenth-century fortified walls that once served to protect the city keeping enemy ships at bay are now subject to a conservation order so that no attachment of the lift was possible – and the cultural and economic needs to have an easier and faster access into the town for the large number of residents and tourists that every year travel from the recently restored Baroque waterside warehouses of the Grand Harbour. Gian Maria Greco
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Photo: © Sean Mallia
L’intenso programma di recupero avviato negli ultimi anni a La Valletta, città in continuo fermento e ricca di splendide testimonianze barocche, ha spinto gli amministratori a riattivare il collegamento tra l’area del porto e la città alta, che in passato era gestito da un vecchio ascensore, costruito nel 1905 e smantellato nei primi anni ’80. Il nuovo ascensore, oltre a movimentare un maggior numero di persone grazie a una capacità di carico per cabina che dalle 12 del vecchio ascensore è passata a 21, copre i 58 m di percorso in 23 secondi. L’aumentata capacità di carico ha determinato un aumento delle dimensioni dell’ascensore e dell’impatto visivo sul contesto circostante, soggetto a un rigido programma di tutela e conservazione del patrimonio storico. Per minimizzarne l’impatto i progettisti dello studio Architecture Project, con sedi a Malta, in Croazia e a Londra, hanno fatto in modo che le qualità geometriche dell’intero sistema richiamassero le forme angolari delle mura dei bastioni e che i bordi ondulati del rivestimento in alluminio modulassero la luce in modo tale da esaltarne la verticalità. La seconda pelle in alluminio che avvolge le cabine vetrate dell’ascensore panoramico, oltre ad alludere all’estetica industriale del vecchio ascensore, permette ai fruitori di godere della splendida vista sulla città e sul Mar Mediterraneo fornendo loro al contempo una protezione dai raggi diretti del sole.
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Photo: © Luis Rodríguez López
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Photo: Š Sean Mallia
Photo: Š Sean Mallia Credits: Lighting design: Frank Franjou
The restoration program started some years ago in the fervent city of Valletta, full of splendid Baroque buildings, prompted the re-activation of the connection between the harbour and the town, which was previously effected by an old lift, built in 1905 and dismantled in the early ‘80s. The new lift, in addition to carrying a greater number of people thanks to its capacity of 21 passengers for each cabin instead of 12 of the old lift, bridges the 58 m long journey in 23 seconds.
The increased load capacity required a much larger footprint than previously, and therefore the renewed connection has a larger visual impact on the environment, subject to a strict preservation program of the historical heritage. To minimize the impact on the landscape, the designers of the studio Architecture Project, with offices in Malta, Croatia and London, decided to let the geometric qualities of the project echo the angular forms of the bastion walls and the corrugated edges of the aluminium skin help modulate light as it hits the structure, emphasizing its verticality. The mesh that wraps the glazed carriages of the panoramic lift, which recalls the industrial aesthetics of the original lift, allows the passengers to enjoy the splendid view over the city and the Mediterranean Sea, while providing them with shade from the direct rays of the sun.
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Photo: Š Samantha Smilovic
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La perenne ricerca di un compromesso tra le restrizioni dettate dalla tutela dei beni storici e artistici e le esigenze funzionali degli edifici restaurati trova un brillante esempio nel recente progetto di ristrutturazione dell’antico monastero domenicano di Ptuj, in Slovenia, trasformato in un moderno Centro Congressi di 3.527 mq. Eretto nel XII secolo ad opera dei primi domenicani giunti nella cittadina, il monastero venne abbandonato nel XVIII secolo, quando iniziò una serie di cambi di destinazione d’uso che lo vide negli anni trasformato in caserma, ospedale, museo e centro d’accoglienza. Ciascuno di questi impieghi lasciò un segno sull’edificio sotto forma di conversioni o ampliamenti, anche se la modifica più evidente avvenne nella navata centrale che, dopo aver perso l’intera porzione absidale - quasi metà dell’edificio durante la trasformazione in stile barocco, presenta da allora un insolito volume allungato. Sfruttando questa peculiarità nonché le analogie tra il programma di un moderno centro culturale e quello di un antico monastero domenicano quale luogo di attività culturale e di ricerca, i progettisti dello studio Enota hanno evitato interventi invasivi alla struttura, che si prestava in modo impeccabile al nuovo schema organizzativo, facendo in modo che fosse proprio il nuovo programma ad esaltare il valore storico e artistico dell’edificio.
The perennial quest for a compromise between the restrictions dictated by the protection of the historical and cultural heritage and the functional demands was brilliantly fulfilled in the recent renovation of the ancient Dominican monastery in Ptuj, Slovenia, transformed into a modern 3,527 sqm Congress Centre. Built in the 12th century, when the first Dominicans arrived to Ptuj, the monastery was abandoned in the 18th century, when it underwent a series of different uses, serving as barracks, hospital, museum up to providing social housing. Each of these roles left a mark in the building in the shape of conversions or extensions, although the part that suffered most was the nave, having lost its entire apsidal portion - nearly half of the building - during the transformation in Baroque style. The new Baroque nave has been squeezed in between the remaining longitudinal walls and today it is still featuring an unusual, elongated volume. Taking advantage of this feature and of the similarities in the programme of a modern cultural centre and of an old Dominican monastery as a place dedicated to cultural and scientific activities, the architects of studio Enota avoided invasive interventions to the structure, which served flawlessly the new organisational scheme, designed to enhance the historical and artistic value of the building. Lea Andreoli
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ANTICO E MODERNO LUOGO DI CULTURA ANCIENT AND MODERN CULTURAL PLACE
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La sala principale del Centro Congressi di Ptuj è situata nell’antica navata, mentre gli spazi ausiliari sono allineati attorno al chiostro, che funge da hall d’ingresso, da cui si diramano i diversi percorsi che attraversano l’edificio. Altre due sale più piccole si trovano rispettivamente nell’antico refettorio e negli spazi destinati ai lavori del monastero. L’intreccio dei diversi stili architettonici che si sono aggiunti negli oltre 800 anni di storia del monastero definisce degli ambienti fragili e sensibili in grado di offrire già da soli un eccellente contesto spaziale. A causa della grande quantità di dipinti e decori originali presenti sulle pareti, solo in parte scoperti e restaurati, i progettisti hanno concentrato l’intervento sulla pavimentazione, che accoglie l’intera gamma di impianti per il funzionamento delle nuove tecnologie per il riscaldamento, la ventilazione, l’illuminazione e la diffusione del suono. Una pavimentazione in cemento nero, che collega tra loro i diversi spazi, definisce l’unicità e la compattezza del progetto
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senza distrarre il visitatore dalle bellezze delle sezioni restaurate e delle decorazioni originali, riuscendo tuttavia a contrastare il disordine delle parti dell’edificio in attesa di completamento. Sopra la sezione centrale dell’antica chiesa gotica, che accoglie preziosi reperti archeologici, tra cui i sepolcri, le pale e i resti dei gradini e dei pavimenti realizzati con lapidi romane, è stata creata una nuova pavimentazione che separa i resti della chiesa gotica dalla sovrastante chiesa barocca restaurata. Il percorso che guida i visitatori verso l’alto fino alle sedute della sala congressi principale fornisce una sequenza di esperienze spaziali che vanno dall’antico edificio gotico ai dettagli dell’architettura medievale fino allo splendore della navata barocca. Il contrasto tra la nuova pavimentazione e il contesto storico dell’antico monastero è volutamente rafforzato dall’accostamento del bianco col nero della sala principale, un evidente riferimento al bianco, simbolo di innocenza, dell’abito e al nero, simbolo di modestia, della cappa dell’ordine dei domenicani.
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The main event hall of the Congress Centre of Ptuj is situated in the erstwhile nave, while all the remaining auxiliary spaces are lined around the cloister, which serves as an entrance hall and the main node of all the paths through the building. Other two smaller rooms are located respectively in the old refectory and in the old working spaces of the monastery. The interweaving of the different architectural styles that were added in the over 800 years of the history of the monastery defines fragile and sensitive environments, which offer an excellent spatial framework already on their own. Due to the extensive painted surfaces, which have been only partially uncovered and restored, the architects limited their intervention exclusively to the floorings, which contain the full gamut of the facilities for the new required technologies for heating, ventilation, lighting and sound. The different spaces are tied together into a more solid design whole by a black concrete paving, which is sufficiently neutral not to compete with the revived beauty of the restored parts of the building, and yet contrasting enough to drown the chaos of the parts of the building which are still awaiting to be completed. Above the central section of the erstwhile Gothic church, which houses important archaeological findings, like sepulchres, reredos and the remains of the steps and floors made from Roman gravestones, a new floor has been created, acting as a spatial partition between the reconstructed Baroque church and the remains of the Gothic building. Credits: Photographer: Š Miran KambiÄ?
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The path that guides the visitors up to the seats of the main congress hall provides a sequence of different spatial experiences, which range from the ancient Gothic building and the newly discovered details of the Mediaeval architecture to the splendour of the Baroque nave. The contrast between the new floor and the historical substance of the erstwhile monastery is deliberately strengthened by the blackon-white appearance of the main hall, referencing the famous black and white habit of the Dominican Order, where the white is symbolic of innocence and black of modesty.
Era l’11 marzo del 2011 quando un terribile terremoto di magnitudo 9 con conseguente maremoto devastò il Giappone, distruggendo interi villaggi e provocando la morte di circa 19.000 persone. Una catastrofe senza precedenti per questa terra che, a distanza di due anni, sta ancora affrontando una difficile ricostruzione, sia da un punto di vista pratico che psicologico. Pochi mesi dopo la tragedia, il Lucerne Festival, la nota kermesse musicale che si svolge ogni anno in Svizzera, avviò il progetto solidale Ark Nova per la realizzazione della prima sala concerti gonfiabile al mondo, trasportabile e antisismica, pensata per portare speranza a un popolo così tanto provato attraverso il linguaggio internazionale dell’arte, della musica e della danza. Finalmente dal 27 settembre di quest’anno l’auditorium Ark Nova, frutto dell’insolita collaborazione tra l’artista britannico di origini indiane Anish Kapoor e l’architetto giapponese Arata Isozaki, sarà operativo al Matsu Park di Matsushima, prima tappa del Festival che toccherà poi tutte le principali città giapponesi colpite dal terremoto.
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The March 11, 2011 huge 9-magnitude earthquake and tsunami devastated Japan, destroying entire villages and leaving more than 19,000 dead. An unprecedented catastrophe for this land, that, after two years, is still facing a difficult reconstruction, from a practical as well as a psychological point of view. Few months after the disaster, Lucerne Festival, the famous Swiss international music festival, launched the Ark Nova humanitarian project consisting in the world’s first inflatable mobile concert hall, created to bring hope to this suffering population through the international language of art, music and dance. Finally on September 27, 2013 the Ark Nova auditorium - born from the unusual collaboration between British artist of Indian origins Anish Kapoor and Japanese architect Arata Isozaki opened, inside the Matsu Park of Matsushima, the festival that will then tour other Japanese cities that experienced the destruction from the earthquake. Roberta Busnelli
LA MUSICA COME SIMBOLO DI SALVEZZA MUSIC AS SYMBOL OF HOPE
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L’installazione gonfiabile composta da una leggera membrana elastica in plastica di colore viola, a cui è stato dato il nome di Ark Nova in ricordo della biblica Arca di Noè, simbolo di salvezza, è una gigantesca struttura che, una volta gonfiata, raggiunge un’altezza di 18 m ed è larga 36 m e profonda 30 m. Progettata dall’artista britannico di origini indiane Anish Kapoor in collaborazione con l’architetto giapponese Arata Isozaki, la grande struttura itinerante adibita a sala concerti ha la capacità di accogliere un pubblico che varia tra le 500 e le 700 persone. Ispirata all’opera Leviathan realizzata da Anish Kapoor nel 2011 all’interno del Grand Palais di Parigi in occasione della quarta edizione di Monumenta, Ark Nova è stata pensata per essere facilmente smontata, ripiegata, trasportata e rimontata in un’altra località. La struttura comprende anche tutti gli impianti audio e le attrezzature tecniche per il palco. All’interno un grande spazio unico garantisce la giusta versatilità per poter ospitare varie tipologie di spettacoli, dai concerti jazz alla musica da camera e dalle esibizioni teatrali o di danza alle esposizioni di arte. I pannelli acustici, la pavimentazione e le sedute per il pubblico sono stati tutti realizzati in Giappone utilizzando il legno di cedro proveniente dall’area devastata dal terremoto attorno alla città di Matsushima.
The inflatable installation made from a stretchy plastic purple membrane was named Ark Nova, or New Ark, in memory of the biblical Noah’s Ark, symbol of hope and salvation. It is a gigantic structure that, once inflated, has a maximum height of 18 m, a length of 36 m and a width of 30 m. Designed by British artist of Indian origins Anish Kapoor together with Japanese architect Arata Isozaki, the big mobile structure used as a concert hall is envisioned to seat 500 to 700 people. Inspired by the Leviathan sculpture created by Anish Kapoor in 2011 inside the Grand Palais in Paris during the fourth edition of Monumenta, Ark Nova has been designed to enable quick dismantling, folding, loading on a truck and erecting in another location. The structure is equipped with the necessary stage and sound equipment. Inside the structure a big open space has been designed to stage different performances ranging from jazz to chamber music concerts, theatre, dance and art exhibitions. Acoustic panels, flooring and chairs have been produced in Japan using the cedar wood from the region devastated by the earthquake near the city of Matsushima.
Credits: Photographs: © Lucerne Festival Ark Nova
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LA RIVOLUZIONE INVISIBILE THE INVISIBLE REVOLUTION Come spesso succede, le rivoluzioni nascono da idee semplici che portano con sé il principio dell’innovazione. Una vera rivoluzione nel settore dell’edilizia, destinata a grandi sviluppi nei prossimi anni, passa attraverso un cavo conduttore ultrapiatto dello spessore di 0,25 mm - dal simbolico nome Next - adesivo, sicuro, flessibile e resistente, pensato per superare i limiti dei cavi convenzionali e in grado di abbattere le immissioni di CO2, migliorando isolamento termico e acustico. Artefici di questa innovazione non sono i ricercatori di una multinazionale, come ci si potrebbe aspettare, ma la tenacia e le competenze del fondatore della società Next, con sede in provincia di Padova, Diego De Fecondo, elettrotecnico esperto di sicurezza civile e militare, specializzato nella lavorazione dei materiali per la conduzione elettrica e nanotecnologica. Dopo anni di ricerche il prodotto messo a punto, prodotto e commercializzato oggi da Next permette - come spiega il suo ideatore - di non dover più creare tracce, rompere muri o installare antiestetiche canaline; è sufficiente stendere il nastro adesivo - testato fino a 5.000 V di isolamento e quindi utilizzabile in sistemi 230/400 V - collegarlo all’utenza tradizionale attraverso una serie di connettori progettati e sviluppati ad hoc e idonei per tutte le sezioni e dipingerlo in modo tale che sparisca completamente nell’architettura grazie al suo microspessore.
Revolutions, as it often happens, are caused by simple ideas bringing an innovation principle. A true revolution in the building sector, destined to great developments in the next years, comes through an ultra-flat conductor cable, thickness 0,25 mm symbolically called Next - adhesive, safe, flexible and resistant, designed to overcome the conventional cable limits and able to reduce the CO2 emissions, by improving thermal and acoustic insulation. Developers of this innovation are not the researchers of a multinational company, as we may expect, but the constancy and the competences of Diego De Fecondo, an electrical engineering technician, expert in civil-military safety, specialised in the working of the materials processing for the electric and nanotechnological conduction, and founder of the company Next, with seat in the province of Padua. After years of researches, the developed product, today produced and commercialised by Next, allows as explained by its developer - not having anymore to draw electrical tracks, to break walls or to install antiaesthetical cable; you have just to stick the adhesive tape, - it passed the isolation tests at 5.000 V and can be used in 230/400 V systems - to connect it to the traditional supply through a series of connectors designed and developed ad hoc and suitable for all the sections, and finally to cover it with a coat of paint in such a way that it disappears completely in the architecture thanks to its microthickness. Cosimo Soffientini
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Per raggiungere l’obiettivo di totale integrazione del cavo ultrapiatto Next nell’architettura degli spazi sono stati impiegati per la sua realizzazione solo materiali nobili in grado di garantire la perfetta tenuta alla parete e una flessibilità e una resistenza tali da adeguarsi a qualsiasi curva, fino ad assecondare angoli di 90°. Grazie alla sezione piatta e alla conseguente più elevata superficie di dissipazione, il nastro, rispetto al tradizionale cavo a sezione tonda, a parità di sezione, ha una più alta portata di corrente. Questo presenta evidenti vantaggi soprattutto negli impianti audio, in cui il segnale tende a distribuirsi sulla superficie esterna del conduttore che, avendo una sezione 5,7 volte superiore rispetto a un normale cavo, permette una maggior purezza del suono. Applicare il nastro a un ambiente permette di poter modificare o estendere un tradizionale impianto elettrico in forma non invasiva. Il sistema prevede che con un nastro a tre fili si possa aggiungere in ogni momento uno o infiniti punti luce/comando, semplicemente collegandoli: in definitiva un vero e proprio sistema domotico che, a differenza dei tradizionali, in cui una parte di comando su due o tre fili si interfaccia con un sistema a 220 V e per cui ogni modifica comporta opere murarie o canaline, parte da un sistema a 48 V DC grazie al quale è possibile spostare, rimuovere e connettere in ogni momento, senza alcun intervento invasivo, un numero teoricamente infinito di linee. Inoltre il sistema Next, a differenza dei tradizionali impianti domotici, non ha una singola centralina, ma dispone di tutte periferiche autosufficienti che consentono che un eventuale guasto sia contenuto alla singola unità, lasciando funzionare indisturbate le altre. Oltre a gestire il sistema di illuminazione led, Next può comandare il movimento di tapparelle, tende, porte e cancelli, impianti audio ed elettrodomestici a bassa tensione. Maggior affidabilità e miglioramento strutturale termico/acustico sono tra le principali peculiarità e i vantaggi di questo sistema ad alta efficienza che consente considerevoli risparmi energetici e una diminuzione dei costi impiantistici grazie alla riduzione delle opere, dei tempi di posa e all’impiego di circa l’80% in meno di cavo nel solo impianto di illuminazione rispetto al sistema tradizionale.
To reach the goal of total integration of the ultra-flat cable Next into the architecture only high quality materials have been used for its production, which can ensure the perfect seal to the wall as well as a flexibility and a resistance such to adapt to any curve up to 90° angles. Thanks to the flat section and the consequent higher dispersing surface, the tape, on the same section of a traditional round cable, has a higher electrical capacity. This has obvious advantages, especially in audio systems, where the signal tends to spread out to the perimeter surface of the conductor which, featuring a heat dispersing perimeter 5.7 times higher than a conventional cable, allows a higher purity of sound definition. Laying the flat tape allows to modify or extend a traditional electrical system in a non-invasive way. The system has been designed to allow that an infinite number of lights can be connected at any time to a conductive three-stripe tape: definitely a true domotic system which starts from a 48 V DC system, thanks to which you can move, remove and connect at any time and without invasive works an infinite number of lines, unlike the traditional systems, in which a part of the two or three-wire control interfaces with a 220 V system and every modifications requires masonry works or laying cable trays. Moreover, in the Next system, unlike the traditional domotic systems, that have a single central unit, all the peripheral devices are self-sufficient, allowing that any fault is limited to a single unit, while the others continue to work. In addition to managing the Led lighting system, Next can control shutters, blinds, doors and gates, audio systems and low voltage appliances. A greater reliability and an improved sound and thermal insulation are among the main features and pros of this high efficient system that permits considerable energy savings and a reduction in costs by reducing works and laying times and thanks to the use of about 80% less cable in the lighting system than in the traditional system.
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Photo: Š Christian Badenfelt
BIRDWATCHING In seguito all’avvio, nel 1983, del programma Naturum per la realizzazione di una rete di strutture architettoniche nelle numerose riserve naturali svedesi, sono stati costruiti diversi Centri Visitatori, ciascuno unico nel suo genere, ma tutti caratterizzati da un elevato standard qualitativo. Il più recente, inaugurato lo scorso anno a Glänås, sulla riva sud-est del Lago Tåkern, propone un’originale visione estetica dei tradizionali centri visitatori della zona. Costruito nel punto esatto in cui il bosco incontra il canneto del Lago Tåkern - uno dei più importanti d’Europa dal punto di vista ornitologico, noto perché i suoi dintorni ospitano oltre a una grande varietà di uccelli anche numerose specie animali e vegetali - il nuovo Centro Visitatori progettato dallo studio Wingårdh Architects presenta un interessante contrasto tra una moderna forma scultorea e un linguaggio architettonico che riprende i tetti spioventi e i materiali della tradizione locale.
Following the initiation in 1983 of the Naturum architectural program for the creation of a network of nature reserve structures across Sweden, many Visitor Centres have been built, each one different, but all characterized by a very high quality level. The latest of these centres, which has been inaugurated last year in Glänås, on the southeast shore of Lake Tåkern, offers a unique aesthetic vision of the traditional visitor centres of the area. Located on the ground where the forest meets the reeds of Lake Tåkern - one of the most important breeding and nesting places for many species of births in Europe - the new Visitor Centre designed by Wingårdh Architects features an interesting contrast between its contemporary sculptural shape and an architectural language that refers to the thatched roofs and the materials of the local traditions. Silvia Lopez
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Photo: © Åke Eson Lindman Photo: © Tord-Rikard Söderström
Il nuovo Centro Visitatori progettato dallo studio Wingårdh Architects e realizzato su di una superficie lorda di 750 mq nell’importante riserva ornitologica di Glänås, sulla riva sud-est del Lago Tåkern, nel sud della Svezia, appare a prima vista come un monolite solido e compatto, mentre la sua forma organica è stata progettata attorno a uno spazio esterno aperto alle numerose varietà di uccelli della regione. La rilettura in chiave contemporanea della tradizionale forma dei tetti spioventi, che diventano muri perimetrali senza soluzione di continuità, conferisce un aspetto contemporaneo alla struttura, in forte contrasto con la scelta dei materiali locali, tra cui la pietra calcarea di Borghamn, il legno di pino della contea di Östergötland e soprattutto le canne provenienti dalle rive del lago. Il rivestimento esterno, realizzato con l’impiego di circa 36 milioni di canne, permette all’edificio di mimetizzarsi nel paesaggio, proprio come se si trattasse, in scala ridotta, del classico capanno di un osservatore di uccelli. Oltre alle ampie aperture vetrate realizzate lungo il perimetro dell’edificio, che collegano visivamente il centro con la natura, la cresta del tetto - l’elemento più vulnerabile di un tetto di canne - è stata costruita in vetro così da costituire un ampio lucernario che, oltre a risolvere i problemi legati alla sicurezza, consente un abbondante ingresso della luce naturale. Il rivestimento esterno in canne spesso 25 cm è stato posto su di uno strato isolante dello spessore di 20 cm a creare un rifugio accogliente, confortevole ed ecosostenibile. A poca distanza si trova una torre di osservazione, collegata al nuovo centro attraverso una serie di passerelle che formano un percorso attrezzato da cui è possibile osservare sia il paesaggio lacustre che le forme di vita all’interno della vicina vegetazione.
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Photo: © Åke Eson Lindman
Photo: © Åke Eson Lindman
The new Visitor Centre designed by Wingårdh Architects and built on a 750 sqm gross area in the important bird reserve of Glänås, on the southeast shore of Lake Tåkern, southern Sweden, looks at first sight like a solid block, while its organic shape has been designed to form an outdoor room open to the birds and the sky above. The updating of the local tradition of thatched roofs, which transition seamlessly into walls, gives the building a decidedly modern form, in sharp contrast with the use of local traditional materials, like the Borghamn limestone, the pinewood from the surrounding forests of Östergötland County and, above all, the lake’s reeds. Thanks to the external cladding, formed by some 36 million reeds, the building is perfectly camouflaged in the landscape, just like, on a reduced scale, a typical shack for birdwatchers.
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In addition to the large glass windows along the perimeter of the building, which visually connect the centre with the surrounding landscape, the ridge of the roof - the most vulnerable part of a thatched roof - has been transformed into a glazed skylight, which is not only a technically safe way to finish off the thatch but bathes the interior in light. The external cladding of roofs and walls is formed by more than 25 centimeters of thatch over 20 centimeters of insulation: these together make for a cozy, comfortable and environmentally friendly refuge. A short distance away there is an observation tower, connected to the new centre by a series of boardwalks which form a meandering path from which visitors can enjoy both the landscape and the living forms inside the nearby nature.
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Photo: © Åke Eson Lindman
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L’ESTETICA DELLA MATERIA THE AESTHETICS OF MATERIAL Le eccellenze italiane sono conosciute in tutto il mondo come una sintesi di creatività, tecnica e stile. Una capacità questa che si ritrova in ogni esercizio creativo e artigianale, diventando la più profonda espressione della peculiarità di saper coniugare un’estetica raffinata con una maestria esecutiva, elementi fondanti dell’espressione Made in Italy, diventata negli anni il terzo brand più conosciuto al mondo. Le competenze delle storiche botteghe artigianali si sono tramandate, evolute e arricchite nel tempo attraverso nuove tecniche, mantenendo inalterati il gusto e lo stile. Un’approfondita analisi di queste competenze, analizzate, rilette e attualizzate con l’occhio di chi certe espressioni estetiche le ha assorbite fino a farne una sorta di impronta genetica, è alla base del linguaggio formale di un’azienda come Martini Mobili, per cui la cultura artistica italiana e la sapienza del fare divengono i caratteri distintivi di un prodotto esclusivo di alta qualità, capace di trasmettere sensazioni.
Italian excellence is known all over the world as a synthesis of creativity, technique and elegance. This peculiarity, which is to be found in every creative and crafting activity, becomes the most important expression of the talent to combine a refined aesthetics with manual mastery, on which the concept of Made in Italy - the third most known brand worldwide - is based. The skills of the ancient workshops have been handed down through the centuries, evolving and improving with the adoption of new techniques, while retaining their original taste and style. An in-depth analysis of these skills, reread and brought up to date with the eye of those who have absorbed these aesthetic expressions to the point that they have become part of their genetic imprinting, is the basis of the formal language of a company like Martini Mobili, for which the Italian artistic culture and the working skills are the distinctive characteristics of an exclusive high quality production, able to convey emotions. Luciana Lombardi
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Cultura e competenze hanno permesso a un’azienda italiana come Martini Mobili, sinonimo di eccellenza e qualità nella realizzazione di ambienti esclusivi e personalizzati, di trovare il giusto equilibrio fra artigianalità e tecnologia, creando un perfetto connubio tra il patrimonio dell’esperienza e la capacità di saper interpretare, a volte anticipare, le necessità del vivere attuale. Nell’ambito della lavorazione del legno, solo per citare un esempio, l’azienda accosta dettami della più squisita tradizione ebanista - da incastri a tenone e mortasa alle fresature per incastri a coda di rondine - a lavorazioni con sofisticati macchinari CNC, che ne garantiscono la perfetta esecuzione e permettono di ottenere forme anche molto complesse o inedite. All’interno dello studio tecnico nascono progetti sartoriali in grado di vestire gli spazi, assecondando ogni personalità e permettendo a ogni cliente di crearsi un proprio rifugio emozionale, dove ogni elemento sa trasmettere una sensazione ed armonizzarsi con la propria natura.
Ogni progetto ha una sua storia, però tutti sono la testimonianza di una cultura che, pur affondando le proprie radici nel patrimonio delle antiche tradizioni italiane, sa dialogare con il vasto mondo della contemporaneità. 110
Un dialogo supportato non solo da prodotti eccellenti, ma da adeguate garanzie e servizi post vendita. In quest’ottica l’azienda archivia da diversi anni le parti più significative e le finiture di ciascun prodotto realizzato su misura, costruendo di fatto una memoria, che permette di offrire un servizio di completamento post vendita o di sostituzione in caso di danni accidentali. Un archivio che rappresenta un elemento tangibile della professionalità e dello stretto rapporto che l’azienda stabilisce con la propria clientela. Clienti e progettisti sono accolti inizialmente nell’atelier aziendale, un ambiente dove poter entrare in contatto con i materiali, con il legno, il
marmo, i tessuti e con gli elementi decorativi; un ambiente dove poter toccare e abbinare gli elementi secondo la propria sensibilità, divenendo parte attiva dell’iter creativo del progetto di arredo, per renderlo più rispondente al proprio gusto e al proprio stile di vita. Un ulteriore elemento d’ispirazione è l’ampio showroom, dove sono state allestite con eleganza le più diverse ambientazioni in modo tale da coprire un range completo di stili e ambienti abitativi.
Culture and skills allowed the Italian company Martini Mobili, synonymous with excellence and high quality in furnishing exclusive and customized environments, to find the right balance between craftsmanship and technology, creating a perfect combination of experience and capacity to interpret, sometimes even to anticipate, the needs of modern living. In woodworking, just to cite an example, the company combines dictates from the most refined traditions from mortise and tenon joints to dovetailed joints with high end CNC processing technologies which guarantee a perfect execution and make it possible to obtain the most complex and even innovative shapes. The in-house technical department designs tailor-made projects able to dress the spaces, satisfying every personality and creating for every customer a true emotional shelter, where each detail can convey a sensation and be in harmony with its own nature.
Each project has its own story, but all are evidence of a culture which, while thrusting its roots deep into the territory and maintaining its Italian origins,can communicate with the wide world of contemporaneity. This dialogue is supported not only by excellent products but also by adequate guarantees and after sales services. The company has been archiving the most significant parts and the finishes of each custom-made product for several years, creating a memory which allows to offer an after sales service and a replacement in case of accidental damages. This archive represents a tangible element of the reliability and of the close relationship that exists between the company and its customers.
Clients and designers are first welcomed in the company’s atelier, a space where they can come in contact with the materials, with wood, marble, fabrics and decorative elements; a space where they can touch and combine the elements according to their personal sensitivity, becoming an active part of the creative process of the furnishing design, to bring it perfectly in line with their own taste and lifestyle. Another important area of inspiration is the big showroom, where the company has installed with elegance the most different settings in order to cover a wide range of styles and living environments.
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VERSATILITÀ STILISTICA E COMPOSITIVA STYLE AND COMPOSITION VERSATILITY Tra gli indiscussi meriti da riconoscere a un’azienda come Albed, fondata in Brianza nel 1964 e specializzata nella produzione di pareti modulari, porte e complementi d’arredo di alta qualità, c’è sicuramente quello di averci regalato un nuovo modo di intendere la cabina armadio. Fino a non molto tempo fa considerata un lusso per pochi e legata all’idea di grandi spazi, la cabina armadio, grazie a soluzioni come quelle progettate e proposte da Albed negli ultimi anni, è diventata un’elegante alternativa al classico guardaroba, in grado di apportare un grande valore aggiunto, in termini di estetica e funzionalità, alle nostre case. Tra i diversi modelli dell’azienda, Solo il sistema, firmato dal Centro Ricerche e Sviluppo Albed, che abbina un design raffinato a lavorazioni accurate e materiali di alta qualità - è stato recentemente presentato nelle versioni freestanding e per l’inserimento all’interno di nicchie. Grazie alle nuove tecniche messe a punto dall’azienda, da oggi non esistono più limiti al posizionamento di una cabina armadio, che, con le nuove versioni, oltre ad offrire una soluzione ricercata e confortevole per mantenere in ordine abiti e accessori, apre anche la strada ad eleganti soluzioni di divisione degli spazi pensate per ogni ambiente.
One of the unquestioned merits of a company like Albed, established in Brianza in 1964 and specialized in the production of high quality modular walls, doors and furniture complements is to have offered us a new way to interpret the walk-in closet. Until short time ago it was considered a luxury item for few people and restrained to the idea of great spaces, but over recent years, thanks to solutions like those designed and proposed by Albed, the walk-in closet has become an elegant alternative to the classic wardrobe, able to bring a great added value to our homes, in terms of aesthetics and functionality. Among the different models of the company, Solo - the system designed by Albed Research and Development Centre combining a refined design with accurate workings and high quality materials - has been recently presented in the freestanding version and in the version to be inserted into niches. Thanks to the new techniques developed by the company, there are no limits anymore for positioning a walk-in closet that, with the new versions, besides offering a refined and comfortable solution to keep the clothes and accessories tidy, opens also the way to elegant solutions of space partition designed for every type of environment. . Davide Spadari
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Con i sistemi e le cabine armadio a catalogo, Albed, azienda contraddistinta da scelte tecniche avanguardistiche e da uno straordinario rigore stilistico, arreda ogni ambiente con eleganza e versatilità compositiva, ottimizzando gli spazi con razionalità e trasformandoli in un vero e proprio segno di distinzione. L’innovativo sistema Solo - che abbina mensole e contenitori in legno, disponibili in legno o nobilitato, a montanti fissati al soffitto con moderne finiture in bianco, anodizzata nera o bronzo - è stato recentemente oggetto di studi e test, che hanno portato alla nascita delle versioni freestanding e per l’inserimento all’interno di nicchie. Il sistema agevola una progettazione customizzata e modulare grazie all’impiego di un unico profilo metallico con cui vengono realizzate le diverse versioni. Le caratteristiche che accomunano i differenti modelli sono il sistema di aggancio delle mensole e dei contenitori, che assicura una pratica ed elegante continuità del piano di appoggio, e l’aggancio dei tubi appendiabiti in metallo e dei contenitori sotto alle mensole. La versione freestanding, posizionabile a centro stanza, oltre ad ottimizzare gli spazi disponibili, offre anche la versatilità di essere impiegata come elegante divisorio di ambienti.
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With its systems and walk-in closets, Albed, a company characterised by avant-garde technical choices and by an extraordinary stylistic rigour, furnishes every milieu with elegance and composition versatility, by optimising the spaces with rationality and by transforming them into a real mark of distinction. The innovative Solo system - combining shelves and wood containers, available in wood or laminated wood, with uprights fixed on the ceiling with modern white, anodized black or bronze finishes - has been recently object of studies and tests, that have led to the creation of the freestanding version and of the version to be inserted into niches. The system makes a customized and modular design easy, thanks to the use of a unique metallic profile with which the different versions are carried out. The common characteristics regarding the different models are the hanging system of shelves and containers, ensuring a practical and elegant continuity of the worktop, and the fastening of the metal clothes rails and of the containers under the shelves. The freestanding version, that can be placed also in the centre of the room, besides optimising the available spaces, offers the versatility of being used as an elegant room divider.
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EVENTS
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Design by Brian Sironi Design by Gumdesign
1:13 is the cryptic title of the exhibition - premiered in Milan last April with the show of the projects and open in the last months of the year at the Museum of Contemporary Art of Lissone with the pieces on show created by Brianzabased companies - that reinterprets the emblematic artwork the Last Supper by Leonardo da Vinci, trying to look beyond and to imagine the 13 chairs of the 12 apostles and of Jesus Christ. To interpret them the organizers have chosen 13 single designers or design studios Alberto Biagetti, PG Bonsignore, CTRLZAK, Lorenzo Damiani, Ghigos Ideas, Alessandro Guerriero, Gumdesign, JoeVelluto, Alessandro Marelli, Elena Salmistraro, Brian Sironi, Sovrappensiero and Alessandro Zambelli - each one combined with one of the 13 diners. The original initiative has among its main aims that to propose a new solid trust in the artistic value and in the power of design.
Design by Alessandro Zambelli
1:13 è il criptico titolo della mostra presentata in anteprima a Milano lo scorso aprile sotto forma di progetti per proseguire al Museo d’Arte Contemporanea di Lissone a fine anno con gli oggetti realizzati da aziende brianzole - che reinterpreta un’opera d’arte emblematica come l’Ultima Cena di Leonardo da Vinci, provando a guardare oltre e ad immaginare le 13 sedie che accoglievano i commensali. Ad interpretare ciò che il dipinto non svela sono stati invitati 13 singoli designer o studi di design - Alberto Biagetti, PG Bonsignore, CTRLZAK, Lorenzo Damiani, Ghigos Ideas, Alessandro Guerriero, Gumdesign, JoeVelluto, Alessandro Marelli, Elena Salmistraro, Brian Sironi, Sovrappensiero e Alessandro Zambelli - ciascuno abbinato a uno dei 13 commensali. La singolare iniziativa ha tra i principali obiettivi quello di ridare fiducia al valore propositivo e artistico del progetto.
Design by Joe Velluto
Le Tredici sedie mai dipinte nell’Ultima cena di Leonardo LISSONE, OCTOBER - DECEMBER 2013
EVENTS
SICAM PORDENONE, 14 - 17 OCTOBER 2014 La quinta edizione di Sicam, il salone Internazionale dei Componenti, Accessori e Semilavorati per l’industria del mobile si è conclusa quest’anno con oltre sedicimila visitatori registrati. L’elemento che ha maggiormente caratterizzato questa edizione è stata la riconferma dell’attenzione degli operatori esteri, provenienti da ben 94 paesi dei cinque continenti. Si è riaffermata in questo senso - ha commentato Carlo Giobbi, organizzatore del Salone - la forte valenza di Sicam per i mercati internazionali, soprattutto per quelli emergenti, ai quali guardiamo ogni anno con la massima attenzione. Se i mercati esteri hanno rappresentato circa il 35% delle presenze non va tuttavia tralasciato il fatto che Sicam continua a confermarsi come l’evento per eccellenza per l’industria del mobile italiana. La flessione negli ingressi, che rimane comunque confinata al 6%, è spiegata con la riduzione delle persone per azienda che si spostano per visitare le fiere. Il prossimo appuntamento con la sesta edizione di Sicam è per il 14 settembre 2014.
The fifth edition of Sicam, the International Exhibition of Components, Semi-finished Products and Accessories for the Furniture Industry ended this year with over 16,000 registered visitors. The most distinguishing element of this edition was the high international rate of foreign trade visitors coming from 94 different countries of the five continents. It reaffirmed in this sense Carlo Giobbi, organizer of the exhibition declared - its importance in the international markets, especially regards to the emerging countries to which we pay every year a great attention. With foreign visitors representing 35% of the presences, Sicam still confirms to be the most important event for the Italian furniture industry. The reduction of visits, however limited to only 6%, can be explained with the cutback of the staff visiting the fair for each company. The next edition, the sixth, of Sicam will take place from September, 14 2014.
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Trasferendo la trentennale esperienza nella realizzazione di cucine, caratterizzate da ricerca stilistica, amore per le tradizioni ed elevate qualità produttive, Brummel ha sviluppato, in collaborazione con i progettisti, gli arredi di tutti gli ambienti di una lussuosa villa in Costa Azzurra, mixando stili e modelli differenti. La luminosità dell’ampia cucina, aperta su un patio esterno, è stata esaltata dagli arredi del modello Jaipur in legno laccato lucido color avorio, impreziosito dal top in marmo dell’isola e dai nuovi sgabelli imbotti rivestiti in pelle con schienale e gamba centrale in metallo. Anche per la camera da letto è stato scelto un look totale white con il nuovo modello Costa Azzurra con laccatura lucida madreperlata, caratterizzato da un decoro su ante e cassetti che ricorda le onde del mare. A contrastare il bianco di pareti, soffitti e arredi solo la tinta noce del pavimento in legno spazzolato con patina argento, sempre creato da Brummel, che prosegue nella cabina armadio, arredata con il modello Luxury Evo in legno bianco laccato lucido. A sostegno della capacità del colore bianco di far risplendere e donare maggior volume agli ambienti sono stati inseriti ampi specchi sia nella zona notte che nell’area wellness. Gli spazi di quest’ultima, anch’essa impostata sui toni del bianco laccato lucido, sono stati vestiti con gli arredi del modello Diamond, completati da una divanetto in pelle bianca nella zona relax, da un’ampia boiserie a specchio e da una serie di pilastrini luminosi, lampade e applique tutti realizzati su misura e personalizzati dall’azienda.
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By transferring the thirty-year experience in the production of kitchens characterized by stylistic research, love for the traditions and high qualities, Brummel has developed, in collaboration with the designers, the furnishings of all the rooms of a luxury villa in Côte d'Azur, by mixing different styles and models. The luminosity of the wide kitchen, opening onto an outdoor patio has been exalted by the furnishings of the Jaipur model in glossy lacquered wood, ivory colour, embellished with the marble top of the island and the new padded stools covered in leather with metal back and central leg. The total white look, with the new Costa Azzurra model with glossy nacre lacquering characterized by a decoration on doors and drawers recalling the sea waves, has been chosen for the bedroom. To contrast the white colour of walls, ceilings and furnishings, there is just the walnut colour of the floor in brushed wood with silver patina, created by Brummel, continuing into the walk-in closet furnished with the Luxury Evo model in glossy white lacquered wood. Wide mirrors have been inserted both in the night zone and in the wellness area as a support of the white colour capacity to make the rooms shine and to give them greater volume. The wellness area spaces in the nuances of glossy lacquered white, have been covered with the Diamond model furnishings, completed by a sofa in white leather in the relax zone, a wide mirrored boiserie and a series of small luminous pillars, lamps and wall lights, all made to measure and customized by the company.
CHIC WHITE Ancora una volta la qualità e lo stile degli arredi italiani sono i protagonisti di una lussuosa residenza recentemente realizzata in Costa Azzurra. A conquistare i responsabili dell’interior design di questa luminosa villa affacciata sul Mare Mediterraneo è stata l’azienda vicentina Brummel, che ha saputo interpretare questo progetto, sviluppato all’insegna di versatilità, raffinatezza e sartorialità.
Once again the quality and the style of the Italian furnishings are the protagonists of a recently built luxury home located in Côte d'Azur. The Vicenza-based manufacturing company Brummel succeeded in conquering the interior designers of this luminous villa facing the Mediterranean Sea, by interpreting this design with versatility, refinement and a tailor-made concept. Serena Delucca
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MITI INTRAMONTABILI 120
TIMELESS ICONS I lampadari dell’azienda veneziana I Dogi, ancora oggi creati a mano secondo l'antica tradizione artigianale tramandata nei secoli dai Maestri Vetrai Muranesi, sono delle vere e proprie opere d’arte luminose che testimoniano una delle espressioni più raffinate e signorili del Made in Italy. Ogni chandelier è realizzato su disegno ed è frutto di una stretta collaborazione tra i progettisti e l’azienda, il cui obiettivo è il raggiungimento dell’eccellenza in ogni più piccolo dettaglio. Il risultato sono dei pezzi unici caratterizzati da un linguaggio intramontabile e al di là di qualsiasi moda, in grado di valorizzare ogni ambienti, dallo stile sia classico che contemporaneo.
The chandeliers of the Venetian company I Dogi, true light artworks still hand worked according to the centuries-old tradition of the Murano Glass Masters, are refined and elegant expressions of the Made in Italy brand. Each tailor-made chandelier is the result of a close collaboration between the designers and the company, which aims to achieve excellence in every single detail. The results are unique pieces featuring a timeless language and a timeless style, that can enhance any classic or contemporary environment. Renata Altea
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L’azienda veneziana I Dogi rinnova in ogni sua produzione il mito, la magia e l’incanto della millenaria cultura della lavorazione artigianale del vetro di Murano. Grazie alla maestria nel modellare il morbido movimento della luce sui volumi di prezioso vetro in un trionfo di trasparenze e colori, l’azienda realizza in tutto il mondo lampadari oversize su misura, progettati per esaltare e impreziosire qualsiasi ambiente, dallo stile classico a quello moderno. I progettisti possono decidere con l’azienda ogni più piccolo dettaglio, dalle fogge dei fiori, delle foglie e dei pendagli che andranno ad arricchire la montatura dei chandelier alle diverse lavorazioni, dalle dimensioni al numero dei punti luce e dalla forma dei bracci a quella delle strutture. Partendo da queste scelte stilistiche, cromatiche e dimensionali, l’azienda è così riuscita a sviluppare il concetto di totale sartorialità nell’arte della lavorazione del vetro di Murano. Un concetto che prosegue anche nell’assistenza durante la fase di progettazione illuminotecnica per approdare a quella di montaggio in loco, attuabile in ogni parte del mondo, con l’ausilio di personale specializzato.
The Venetian company I Dogi renovates in all its chandeliers the myth, magic and charm of the centuries-old culture of Murano glass craftsmanship. Thanks to its mastery in transforming the soft movement of the light over the volumes of fine Murano glass into an explosion of transparency and colours, the company exports all around the world its tailor-made oversize chandeliers, designed to enhance any classic or contemporary environment. Designers can choose together with the company every single little detail, from the shapes of flowers, leaves and pendants that enrich the frame of the chandelier to the different treatments, from the dimensions to the number of lights and from the form of the arms to that of the structure. Starting from these options of styles, colours and sizes, the company developed a new concept of tailor-made art in Murano glassmaking. A concept which is also relevant to the lighting design and the assembly, which can be made everywhere in the world with the support of highly specialized personnel.
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TRA ROCCE E VIGNETI AMIDST ROCKS AND VINEYARDS Su invito dell’imprenditore tessile portoghese Celso de Lemos Esteves, proprietario della casa vinicola Quinta de Lemos, lo studio di architettura Carvalho Araújo ha progettato un’esclusiva guest house, con annessi ristorante ed enoteca, ispirata alle forme irregolari e alle tonalità del paesaggio circostante. Costruita nei pressi della cittadina di Passos do Silgueiros, su di un elevato altipiano circondato da bellezze naturali, la guest house si snoda a serpentina tra le rocce seguendo la topografia del luogo e riferendosi al territorio circostante, rinomato per l’eccellente produzione vinicola, che va dalle vicine valli granitiche del Dão e del Mondego fino alla regione del Douro.
Upon request of the Portuguese textile entrepreneur Celso de Lemos Esteves, owner of the winery Quinta de Lemos, the architectural practice Carvalho Araújo designed an exclusive guest house, complete with restaurant and spaces for wine testing, inspired by the irregular forms and the colours of the surrounding landscape. Located just outside the town of Passos do Silgueiros on a rocky hill, the guest house winds amidst the rocks, following the topography of the landscape and referring to the territory, renowned for the excellent wine production, that extends from the nearby granite Dão and Mondego valleys up to the Douro region. Barbara Arlati
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Le forme sinuose della nuova guest house De Lemos realizzata nei pressi della cittadina di Passos do Silgueiros sono segnate dalla stessa natura, dalle rocce e dalla terra - ha spiegato l’architetto portoghese Carvalho Araújo - le aperture vetrate, gli orientamenti e la distribuzione degli spazi interni sono stati tutti pensati in funzione delle principali viste sulle vigne, del controllo della luce naturale, dell’esigenza di privacy e del rispetto per il paesaggio. Gli ospiti raggiungono la struttura percorrendo una stradina tortuosa che scende dalla strada principale fino all’edificio, la cui geometria sembra proseguire il percorso sinuoso fino alle bellezze e ai ritmi lineari
delle vigne. Una volta raggiunto l’ingresso, la clientela non si trova in una vera reception, ma direttamente all’interno della grande sala ristorante o in una delle tre micro-residenze che formano la guest house. L’area dedicata alla vendita e alla degustazione dei vini, che include anche aule didattiche e piccole sale convegni, è collocata nella parte posteriore, oltre una piscina interna che offre una suggestiva vista sui vigneti e sulle colline. Attraverso due scale esterne è possibile raggiungere il tetto piano dell’edificio che funge da terrazza panoramica per gli ospiti.
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The winding shape of the new guest house De Lemos built near the town of Passos do Silgueiros has been designed by the nature, the rocks and the land; - Portuguese architect Carvalho Araújo explained - the glass openings, the orientation and the distribution of the internal spaces have all been designed in consideration of the main views over the vineyard, the control of natural light, the need for privacy and the respect for the landscape. Guests reach the building through a winding pathway descending from the main road up to the structure, whose geometry seems to continue the winding form of the pathway up to the linear rhythms of the beautiful vineyards. Upon entering the building, visitors are not in a formal reception, but they can head directly into a large dining room or into one of the three small apartments of the guest house. The wine showroom, which includes spaces for wine testing, reserved areas for discussion and small conference rooms, is located in the back, past an indoor swimming pool that offers picturesque views over the vineyards and the hills. Two external staircases lead the guests onto the flat roof of the building, which functions as a viewing platform.
Credits: Landscape Design: JBJC João Bicho and Joana Carneiro Interior Design: Nini Andrade Silva Engineering: Carlos Pires Contractor: Eduardo Oliveira Irmãos Photographer: © Hugo Carvalho Araújo
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IMPATTO VULCANICO VOLCANIC IMPACT Il nuovo Centro Visitatori Kemenes Volcanopark inaugurato la scorsa primavera nella piana tra la città di Celldomolk, 210 km a ovest di Budapest, e la collina Sag di origine vulcanica è stato progettato dallo studio Foldes Architects di Budapest. Sebbene oggi l’Ungheria non sia una terra di vulcani attivi, circa 5 milioni di anni fa l’intera area dove ora sorge il centro fu sede di violente attività eruttive, di cui ancora oggi restano tracce nella qualità del terreno, che consente la produzione di un’ottima qualità di vino esportato in tutto il mondo. I rimandi alle origini vulcaniche del sito e alla sua attività di centro vulcanologico sono da ricercarsi più nella scelta progettuale dei materiali e delle tonalità, che catturano e trasmettono l’essenza del luogo, che non nella sua forma. Il grigio omogeneo del cemento grezzo, il colore dell’acciaio COR-TEN che ricorda quello dei coaguli di lava e la disposizione degli spazi di questo edificio di 965 mq - è stato il commento di Laszlo Foldes, fondatore dello studio - restituiscono al visitatore lo spirito e la vera essenza di un vulcano.
The new Kemenes Volcanopark Visitor Centre, inaugurated last spring in the valley between the city of Celldomolk, 210 km west of Budapest, and the Sag Hill of volcanic origin, has been designed by Budapest-based practice Foldes Architects. Although today Hungary is not a land of active volcanoes, some 5 million years ago the entire area where the centre is located was subject to violent eruptive activity, which left traces in the quality of the soil, famous for the production of high quality wine, exported all over the world. The references to the volcanic origins of the site and to its function as a volcanic centre are more to be found in the use of the raw materials and in the colours, which capture and deliver the true essence of the location, rather than in its form. The homogeneous grey of the concrete, the lava inspired colour of the COR-TEN steel and the arrangement of the space of this 965 sqm building - Laszlo Foldes, chief designer of the studio commented deliver the spirit and the essence of a volcano. Linda Mattei
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Gli interni del nuovo Centro Visitatori Kemenes Volcanopark di Celldomolk, se da un lato riprendono lo stesso linguaggio materico delle facciate con le pareti in cemento grezzo, i pavimenti in resina grigia, le scale in acciaio e i volumi a sbalzo in COR-TEN visibili anche dall’esterno, dall’altra sono stati concepiti per contrastare la rigidità delle forme esterne con un linguaggio formale dinamico e coinvolgente fatto di passerelle sospese a diverse altezze che collegano tra di loro i singoli volumi in COR-TEN. In questi volumi sono contenute una serie di funzioni che variano dalle sale proiezioni ad aree dedicate a installazioni interattive, studiate per presentare l’affascinante storia e le diverse tipologie di vulcani. Per creare un ambiente più raffinato, le didascalie sono state scritte direttamente sulle pareti evitando in questo modo il ricorso a supporti esterni. Un ulteriore richiamo a una configurazione vulcanica appare evidente appena varcata la soglia d’ingresso, quando il visitatore si ritrova in uno spazio che si estende a tutta altezza sui cinque piani dell’edificio fino a uno stretto lucernario ricavato nel soffitto che rappresenta il punto di eruzione, da cui filtra un sottile fascio di luce.
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If on the one hand the interior of the new Kemenes Volcanopark Visitor Centre of Celldomolk uses the same material language of the façades with its naked concrete walls, the dark grey resin flooring, the steel staircases and the cantilevered COR-TEN cubes, also visible from the outside, on the other hand it has been designed to contrast the formal rigor of the exterior with a dynamic and involving language made of bridges linking the different sizes and positions of the COR-TEN boxes. These volumes accommodate a series of functions ranging from screening rooms to interactive installations areas, conceived to present the fascinating history and the different typologies of volcanoes. To create a more refined interior, the exhibition texts are written directly on the walls, thus avoiding the use of any supporting board. Another reference to a volcanic configuration appears evident upon entering the building, when the visitor is in a eye-catching full height hall and sees, five floors above, a narrow skylight from which a thin beam of light filters, which represents the eruption point of the building.
Credits: Photographer: Š Tamås Bujnovszky
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LA CULTURA DELLO SPORT SPORTS CULTURE Il progetto del Louisiana State Museum and Sports Hall of Fame, inaugurato nel mese di ottobre nella storica cittadina di Natchitoches, in Louisiana, è stato curato dallo studio Trahan Architects di New Orleans. I progettisti, considerati lo scopo del museo di accogliere due collezioni in apparente contrasto - una legata al contesto storico/culturale e una di carattere sportivo - e la sua collocazione nel piÚ antico e pittoresco insediamento della Louisiana sulle sponde del fiume Cane, si sono prefissi l’obiettivo - come ha spiegato l'architetto Victor F. Trahan, fondatore dello studio - di creare un edificio con un forte radicamento nella cultura e nelle tradizioni locali, in grado di generare un dialogo tra sport e storia, passato e futuro, contenuto e contenitore.
The Louisiana State Museum and Sports Hall of Fame, inaugurated last October in the historic Natchitoches, Louisiana, has been designed by the New Orleans-based studio Trahan Architects. After considering the purpose of the museum to accommodate two apparently contrasting collections - one related to the historical/cultural context and the other to sports - and its location in the picturesque and oldest settlement in the Louisiana Purchase, on the banks of the Cane River Lake, the architects decided - as Victor F. Trahan, founder of the studio, explained - to design a building with strong references to the local culture and traditions, mediating the dialogue between sports and history, past and future, container and contained. Robert Macleen
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L’approccio progettuale del nuovo Louisiana State Museum and Sports Hall of Fame di 2.600 mq, realizzato per ospitare una collezione di carattere sportivo e una legata al contesto storico/culturale della Louisiana, precedentemente accolte in due diversi contesti, si è basato sulla scelta di non considerare il mondo dello sport separato da quello della cultura locale, ma di interpretarlo come un’importante componente della storia culturale di quell’area degli Stati Uniti. La configurazione degli spazi e degli allestimenti è stata così pensata per esplorare e far interagire questi due universi.
Le aree tematiche, ciascuna con le proprie funzioni espositive e didattiche, fluiscono tra loro visivamente e fisicamente, pur garantendo al visitatore di poter scegliere se sperimentarle separatamente o simultaneamente.
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Con riferimento al contesto in cui è inserito l’edificio, mentre gli spazi interni, fluidi e sinuosi, sono stati pensati come un’estensione dell’intricata rete urbana di Natchitoches, il volume esterno, rinunciando a facili protagonisti, è caratterizzato da un semplice rivestimento formato da lamelle in rame che rimanda alle persiane delle tradizionali abitazioni nelle vecchie piantagioni di cotone della zona. La pelle esterna, oltre a controllare la ventilazione dell’edificio e l’ingresso della luce naturale, genera un effetto superficiale, normalmente ottenuto con ornamenti architettonici, che accorcia le distanze tra il linguaggio formale semplice dell’esterno e quello morbido e ricco he si intravede all’interno. Appena varcata la soglia dell’ingresso, il visitatore si trova in un foyer dalla geometria complessa, ispirata alla geomorfologia
fluviale della Louisiana, che crea l’impressione di trovarsi all’interno di una grotta rivestita con 1.100 pannelli di cemento bianco, illuminati dall’alto con luce naturale per rafforzare l’effetto superficiale della pietra naturale, in cui sono stati integrati tutti i sistemi e gli impianti dell’edificio. Le superfici interne sono anche un tributo dei progettisti alla tecnica costruttiva del bousillage, utilizzata dai coloni nella Louisiana francese intorno al 18° secolo, che prevedeva l’impiego di una miscela di argilla e muschio spagnolo. Il percorso espositivo si conclude sul tetto dell’edificio in una veranda, affacciata su di una piazza della città, che contribuisce a rafforzare il collegamento tra l’esperienza museale e lo spazio pubblico.
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The design approach to the new 2,600 sqm Louisiana State Museum and Sports Hall of Fame built to accommodate together a sports collection and some exhibits related to the Louisiana historical/cultural context, formerly housed in two different buildings - was influenced by the choice to interpret athletics as a component of the cultural history of that area of the USA rather than as independent themes. The space and the exhibits configurations have been designed to explore interconnections between these two worlds.
The thematic areas, each with its own exhibition and educational function, flow visually and physically together, however allowing visitors to experience both narratives either separately or simultaneously. With reference to the site, the fluid and wavy internal spaces have been designed as an extension of the existing m ea n dering ur b an circ u la tio n o f Natchitoches, while the simple exterior volume is clad with pleated copper panels, alluding to the shutters and clapboards of the local plantations.
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The louvered outer skin, besides controlling light, views and ventilation of the building, also creates surface articulation previously achieved by architectural ornamentation, which shortens the distance between the simple formal language of the exterior and the dynamic and rich language of the interior. Once entered the museum, the visitor is in a dynamically shaped foyer, inspired by the Louisiana fluvial geomorphology, which creates the impression to be inside a natural cave sculpted out of 1,100 cast stone panels, seamlessly integrating all systems and washed with natural light from above. The cool internal surfaces are also a tribute of the designers to the bousillage, the ancient building technique made of earth and Spanish moss and utilized by 18th century settlers in the French Louisiana. At the climax of the upper level, the path arrives at a veranda overlooking the city square, sheltered by copper louvers, further connecting the museum experience to the public realm.
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Credits: Photographer: Š Tim Hursley
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Inside Quality Design www.iqd.it OCTOBER
DECEMBER 2013
Direttore Editoriale: Roberta Busnelli Direttore Responsabile: Vito Tramacere Art Director: Paolo Sostenio
Foto copertina / Cover: BARAUSSE new doors and boiseries Collections, 2013 Particolare di un rivestimento / coating detail Maharam textile mod. Stripes by Paul Smith
Graphic design: Studio Play Promoters: Bruna Bellini Cesare Cavallaro Michele Sofo Marketing: Carlo Chiarabini Correspondent in London: Silvana Dunbar Roake Press agency: Puntodoppio - Milano Traduzioni: Vertigo Translations Antonella Bertalmia Hanno collaborato a questo numero: Barbara Arlati, Cosimo Soffientini, Davide Spadari, Gabriele Dalla Torre, Gian Maria Greco, Gianfranco Fusai, Lea Andreoli, Linda Mattei, Luciana Lombardi, Markus Görn, Renata Altea, Robert Macleen, Serena Delucca, Silvia Lopez, Stefano Galati Editore: Verbus Editrice Viale Murillo, 3 I - 20149 Milano Tel. +39.024036605 Fax +39.0240094420 www.verbus.it e-mail: edit@verbus.it Tutti i diritti sono riservati. All rights reserved. È vietata la riproduzione anche parziale senza l’autorizzazione dell’editore. Le opinioni espresse dagli autori e dai redattori non impegnano la Direzione della rivista. Stampa: Litosei Srl Via Rossini, 10 - 40067 Rastignano (Bo) info@litosei.com Autorizzazione Tribunale di Milano n. 607 del 21 settembre 2005. ISSN 1970-9250 Distribuzione in libreria: JOO Distribuzione Via F. Argelati, 35 - 20143 Milano Sole agent for distribution outside Italy AIE Agenzia Italiana di Esportazione Spa Via A. Manzoni, 12 - 20089 Rozzano (Mi) www.aie-mag.com n. 1 fascicolo Euro 9,00 (solo Italia) n. 1 fascicolo arretrato Euro 14,00 (solo Italia) abbonamento annuo in Italia Euro 32,00 abbonamento annuo all’estero / yearly subscription abroad by ordinary Mail Euro 64,00 abbonamento annuo all’estero via aerea/ yearly subscription abroad by Air Mail Euro 88,00
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