Ischianews luglio 2013 - Ischia un'isola da scoprire

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7 spiega l’Assessore regionale all’Ambiente Giovanni Romano che per Ischia ha destinato un’importante capitolo di spesa: “Abbiamo approntato una vera e propria strategia per la risorsa mare! Una risorsa importantissima per la nostra Regione, suscettibile di creare una vera e propria economia sostenibile dell’accoglienza: si puliscono i fondali, si fa la gara per i battelli spazzamare al servizio degli operatori balneari, si impiegano 32 milioni di euro per realizzare gli impianti di depurazione e collettamento di Serrarra Fontana e Forio, ma ce ne sono altri 43 milioni di euro per gli impianti di Lacco Ameno e Casamicciola e stiamo recuperando quelli ancora fermi per il depuratore di Ischia, stiamo facendo di tutto per trasformare il mare in una vera e propria risorsa! Ci crede la Regione Campania! Ci crede, in particolar modo, il Presidente Stefano Caldoro che mette a disposizione le risorse perché il mare sta diventando una priorità per l’azione dell’Amministrazione regionale!” Un’occasione storica per la Regione Campania, Assessore Romano?: “Un’occasione storica perché questa volta le risorse ci sono e soprattutto c’è una grande determinazione da parte degli Amministratori locali di seguirci, nel mettere a disposizione i progetti che già hanno, per renderli subito esecutivi e di fare finalmente spesa. Non possiamo perdere questa occasione, anche perché lo stato e le condizioni del nostro mare sono al limite della rottura! Dobbiamo, quindi, contribuire a mantenere le biodiversità marine e questa immensa risorsa attraverso sistemi depurativi che intercettino le acque reflue e non le facciano arrivare in mare, sollecitando la popolazione ad immettere nei sistemi fognari gli scarichi abusivi. Sono convinto che questa volta ce la faremo! Anche perché i cittadini, e lo dimostra l’esperienza di questi giorni, ci sono vicini ed hanno compreso che questa è la vera occasione di sviluppo per la nostra Regione!”. Un’importante iniziativa pienamente condivisa dall’Ammiraglio Antonio Basile, Direttore Marittimo della Campania: “Per la Guardia Costiera l’impegno per la tutela del mare è un compito istituzionale! Ma noi oggi siamo qui, nel pittoresco scenario di Sant’Angelo, non solo per pulire i fondali del porto, ma soprattutto per dare il nostro contributo in termini di mentalità! Oggi ci sono qui i bambini che rappresentano il nostro futuro e attraverso queste manifestazioni cerchiamo di insegnare

bathing stretches of water, overlooking the coastlines affected by the presence of beaches and cleaning of the seabed with the help of divers from the Coast Guard and volunteers of environmental associations as explained by the Regional Minister for the Environment Giovanni Romano that for Ischia has earmarked an important item of expense: “We have prepared a proper strategy for the sea resource! An important resource for our region, which might create a real sustainable economy of hospitality: cleaning the sea bottoms, boats to clean sea for bathing operators, it is necessary to invest 32 million Euros to build wastewater treatment plants and catchment of Serrarra Fontana and Forio, but there are another 43 million euro to the plants of Lacco Ameno and Casamicciola and we are recovering those still stuck to the reclamation of Ischia, we are doing everything possible to turn the sea into a real resource! We believe in the Campania Region! We believe, in particular, in Chairman Stefano Caldoro that provides resources because the sea is becoming a priority for the action of the Regional Administration!”

Is this a historic opportunity for the Campania Region, Councillor Romano?: “Historic occasion because this time the resources there are and above all there is a great determination by the Local Administrators to follow the projects they already have, to make them immediately executive and finally make spending. We cannot lose this opportunity, because the state and the conditions of the sea are on the verge of breaking! We must, therefore, help to keep this immense resource and sea biodiversity through purification systems that intercept wastewater and do not let it flow into the sea, urging the population to throw in the sewage system the abusive discharges. I am convinced that this time we will succeed! Also because citizens, given the experience of these days, are close to us and have realized that this is the real development opportunity for our region”. An important initiative fully supported by Admiral Antonio Basile, Maritime Director of Campania: “For the Coast Guard the commitment to the protection of the sea is an institutional task! But we are here today, in the picturesque scenery of Sant’ Angelo, not only to clean the


8 loro l’educazione marinara che dovrebbe essere materia di insegnamento nelle nostre scuole! Il mio invito ai giovani è di farsi discepoli di questa fede nei confronti del mare che è una risorsa che abbiamo a disposizione e che non dobbiamo assolutamente perdere perché rappresenta il futuro!” Un altro tassello per il rispetto dell’ambiente, da sempre portato avanti da Lega Ambiente, come ci conferma il Presidente regionale Michele Buonomo: “Non si tratta di un episodio ma di un’iniziativa di più giornate per la pulizia dei fondali che si incontra con altre iniziative che Lega Ambiente porta avanti da anni da “Spiagge e Fondali puliti” a “Ricicla Estate” a “Puliamo il Mondo” per lanciare un messaggio da un lato di aiuto per la nostra costa e per il nostro mare e dall’altro per offrire una visione di grande bellezza delle nostre risorse. Questo deve essere il nostro compito: declinare insieme l’impegno per la salvaguardia ma anche per la valorizzazione! Il mare è la nostra grande risorsa rispettiamola!

bottom of the port, but also to make our contribution in terms of mentality! Today there are children here who represent our future, and through these events we try to teach maritime education which should be a matter of teaching in our schools! My invitation to young people is to become disciples of this faith for the sea which is a resource that we have and that we should not miss because it represents the future!” Another piece for the respect of the environment ever carried out by Lega Ambiente, as confirmed

by the Regional President Michele Buonomo: “This is not an episode but an initiative of several days to clean the sea bottoms that meets other initiatives such as “Spiagge e Fondali puliti” and “Ricicla Estate” to “Puliamo il Mondo” that Lega Ambiente over many years have sent as a message to help our coast and our sea and to offer a vision of great beauty of our resources. This must be our task: declining together the commitment to safeguard but also to enhance! The sea is our biggest resource, respect it!




11 alla famiglia. Proprio a questo si deve la fortissima devozione a san Vincenzo. La festa in suo onore per secoli ha scavalcato la festa della beata vergine del Carmelo, che pure era ed è la titolare della Parrocchia, e il 16 luglio era solo festa di chiesa. Da quarant’anni le due feste sono state unite in un’unica sola ed ogni anno il 16 luglio la chiesa e la piazza di Serrara si vestono di una magica atmosfera: terminata la messa delle 21.00 tutti aspettano un momento magico che ogni anno si rinnova puntualmente: l’ incendio del campanile, accompagnato dal canto “Salve del ciel regina” in un antichissima tradizione ultracentenaria. Un’emozione unica nel suo genere. L’incendio del campanile ricorda quando non esistevano nè la chiesa e nè molte abitazioni; al termine delle incursioni saracene veniva acceso un enorme falò sul belvedere e le famiglie sparse alle pendici dell’ Epomeo con questo segnale capivano che potevano fare ritorno ai loro casali, e che il pericolo era scampato. Ogni anno visitatori e turisti da ogni parte dell’ isola vengono ad assistere a questa magica serata che incanta il pellegrino salito al monte, come al Carmelo in Palestina, a salutare anche per un momento la Vergine: forse anche per questo i frati dedicarono la Chiesa di Serrara alla vergine del Carmelo. La sede parrocchiale di Casamicciola Terme è invece la chiesa di Santa Maria Maddalena, un tempo posta al centro della piazza Maio. L'edificio attuale è stato costruito dopo il calamitoso sisma del 28 luglio 1883, che distrusse completamente Casamicciola. Sullo stesso luogo, già nel Trecento esisteva una chiesetta dedicata a San Severino, la quale fu ampliata nel 1540, per iniziativa del parroco Bartolomeo Monti. Nel 1636 all'antico titolo di San Severino verrà abbinato"ex ingenti devotione" quello di Santa Maria Maddalena penitente, che prevarrà nel corso dei secoli. Il terremoto del 1883 ebbe come epicentro proprio la zona di piazza Maio, e rimase in piedi soltanto il campanile con l'orologio della Chiesa, divenuto leggendario perché fermò le sue lancette all'una e dieci minuti, rammentando ai pochi sopravvissuti, con sinistra precisione, l'istante di quel luttuoso evento. In seguito, soltanto grazie alla volontà incrollabile ed alla caparbietà del parroco Giuseppe Morgera, che sollecitò senza tregua i consiglieri comunali, il 7 maggio del 1894, fu firmato il capitolato di appalto all'impresa costruttrice e, finalmente, l'8 luglio 1894, monsignor Giuseppe Candido, vescovo di Ischia, in un bagno di folla plaudente, benediceva la posa della prima pietra della nuova sede parrocchiale. La Chiesa parrocchiale fu solennemente inaugurata il 31 maggio del 1896, dedicata al Cuore di Gesù e a Santa Maria Maddalena, e sorse leggermente più a valle della precedente.

the patron saint of the parish community and venerated inside all the territory, was celebrated on the first Sunday of September, ie before harvest and at the foot of the image, peasants still held out and lend a sign of great devotion, clusters of grape: popular piety has been believing for centuries that Vincenzo protects their vineyards from diseases that could affect the work of a year and so also the profit to support the family. Just that, is due the very strong devotion to St. Vincenzo. The feast in his honor for centuries has passed over the feast of the Blessed Virgin of Mount Carmelo, that was and is the owner of the parish, and on July 16 it was only feast of the church. For forty years, the two parties have been merged into a single one and every year on July 16 the church and square of Serrara have a magical atmosphere: after the 21:00 Mass everyone is waiting for a magic moment that is renewed every year on time: the fire of the tower, accompanied by the song “Hail Queen of Heaven” in a hundred year tradition. A unique experience of its kind. The fire of the tower remembers when there were neither the church nor many homes, at the end of the Saracen invasions was lit a huge bonfire on the lookout and families scattered on the slopes of Epomeo and by this signal they understood that they

could return to their houses, and that the coast is clear. Every year, visitors and tourists from every part of the island come to witness this magical evening that enchants the pilgrim ascended the mount, like the Carmelo in Palestine, even for a moment to greet the Virgin: perhaps for this reason the brothers dedicated the Church of Serrara of the Virgin of Carmelo. The parochial seat of Casamicciola Terme, however, is the church of Santa Maria Maddalena, once placed in the center of the Piazza Maio. The current building was constructed after the disastrous earthquake of July 28, 1883, which completely destroyed Casamicciola. On the same place, as early as the fourteenth century, there was a church dedicated to San Severino, which was enlarged in 1540, on priest Bartolomeo Monti initiative. In 1636 the old name of San Severino will be accompanied by “ex considerable devotion” that one of St. Mary Magdalene penitent, which will prevail over the centuries. The 1883 earthquake had its epicenter just the area of Piazza Maio, and stood only the bell tower with the clock of the Church, which has become legendary because its hands stopped at 13.10, recalling the instant of that mournful event


to the dignity of a minor basilica, in a shrine is a half-length statue of Mary Magdalene dating back to 1730. Great was and still is the effort put into the cause of beatification of the legendary priest Giuseppe Morgera, declared venerable by Pope John Paul II in 2002, who is buried also in the left aisle of the Basilica.

Sul transetto sinistro della Chiesa, elevata successivamente alla dignità di Basilica minore, in una teca è conservata una statua della Maddalena a mezzo busto databile al 1730. Grande è stato ed è tuttora l’impegno messo nella causa di beatificazione del leggendario parroco Giuseppe Morgera, dichiarato venerabile da Giovanni Paolo II nel 2002, le cui spoglie riposano anch’essa nella navata sinistra della Basilica. Dopo i circa 42 anni da Parroco di Santa Maria Maddalena del grande don Vincenzo Avallone, a reggere attualmente la Parrocchia è il giovane don Gino Ballirano, dopo i brevi periodi trascorsi alla guida della Comunità dall’indimenticato can. don Filippo Caputo e da don Gaetano Pugliese. Ogni anno nel mese di luglio Casamicciola onora la sua Santa Patrona. Da pochi anni è stata ripresa la tradizione delle due processioni che si svolgono nei giorni precedenti la festa: nella prima sera la statua percorre le vie di Casamicciola “alta” mentre nella seconda quelle della “marina”. Il 22 luglio è il gran giorno in onore della Patrona: dopo le Ss.Messe mattutine l’appuntamento è alle ore 20.00 quando la statua viene portata sul Sagrato per la S.Messa Solenne all’aperto. La festa si conclude con una serata musicale e con uno spettacolo di fuochi pirotecnici che illuminano il cielo di Casamicciola, in attesa del 22 luglio del prossimo anno.

and the few survivors with precision. As a result, only by the will and the unwavering determination of parish priest Giuseppe Morgera, who tirelessly urged the councilors, on May 7, 1894, was signed the contract documents to the construction company and, finally, on July 8, 1894 Monsignor Giuseppe Candido, Bishop of Ischia, among the cheering crowd, blessed the foundation of the first stone of the new parish. The parish church was solemnly inaugurated on May 31, 1896, dedicated to the Sacred Heart of Jesus and St. Mary Magdalene, and rose slightly downstream of the previous church. On the left transept of the church, later elevated

After about 42 years as pastor of St. Mary Magdalene, great Don Vincenzo Avallone, to lead the parish is currently young Don Gino Ballirano, after short periods at the helm of the Community by the unforgettable Can. Don Filippo Caputo and Don Gaetano Pugliese. Every year in July, Casamicciola honors its patron saint. For few years has been revived the tradition of the two processions that take place in the days before the feast day: the first evening the statue through the streets of “high” Casamicciola while in the second one those of the “marina”. On July 22 is the big day in honor of the Patroness: after the Ss. Masses in the morning the appointment is at 20.00 when the statue is carried to the churchyard for the Solemn Mass outdoors. The feast day ends with an evening of music and with a show of fireworks that light up the sky of Casamicciola, waiting for ‘July 22’ next year.




15 a Sant’Anna, la madre di Maria, o forse perché i figli erano considerati la vera ricchezza della famiglia” mi dice Bruno , il gestore dello chalet. La piccola cappella, posta sulla stradina pedonale, dedicata a San Giovan Giuseppe della Croce, il francescano del XVII secolo, ischitano e patrono d’Ischia, è incastonata in un fabbricato antico ed ha ai piedi dell’altare una piccola statua della “Madonna – bambina” posta in una barca con la scritta “S. Maria bambina”. Giovan Giuseppe Esposito della famiglia “Scaiton”, il soprannome, qui tutti hanno un soprannome perché i cognomi sono comuni e non indicativi, ricorda ancor oggi la morte di suo padre. “Si chiamava Gaetano e faceva il pescatore e morì a 42 anni il 12 febbraio 1934 in mare per una tempesta di tramontana con altri 5 compagni ed il suo cadavere fu trovato 5 giorni dopo al largo di Fiumicino. Era uscito con la sua barca, un gozzo ed a remi e si era spinto con i compagni fino al largo di Ventotene, per pescare il merluzzo. Il mare dà la vita ma anche la morte” dice Giovan Giuseppe “Scaiton” a me ed ad Ugo Vuoso, sociologo ed antropologo, sostenitore dell’écoles des annales di Fernard Braudel, animatore da anni del Centro Etnografico delle isole mediterranee, che mi accompagna in questa visita al villaggio dei pescatori. E’ qui che vive Ugo – che sta scrivendo un libro sulle storie di vita dei pescatori locali – in una casa antica in un vicolo dedicato ad Ulisse, il più grande eroe di Omero. “Ho raccolto 12 ore di registrazione dal pescatore Giovanni Rando, che vive con la moglie in una casetta a fianco alla mia, per raccontare storie di vita di un tempo passato che rischia di rimanere sconosciuto” mi sottolinea mentre prendiamo in questa calda giornata di giugno il caffè offerto da Bruno. “La comunità dei pescatori viveva qui con grande spirito di solidarietà. Ci si aiutava a vicenda. C’erano i pescatori ed i contadini. I pescatori avevano una loro professionalità. Erano specializzati nel tipo di pesca. La maggior parte non erano pescatori d’altura ma di costa. Uscivano all’alba con i loro gozzi, a vela ed a remi, e ritornavano la sera. E’ stato così per secoli fino alla metà degli anni ‘ 50 del ‘ 900 quando è arrivato il turismo” mi dice Ugo Vuoso. “Nel Novecento c’è stata anche la grande ondata migratoria nelle Americhe. Dopo la seconda guerra mondiale sono partiti in centinaia per gli Stati Uniti e l’Argentina. A Mar del Plata in Argentina c’è una numerosa comunità di ischitani che lavora nella pesca e che festeggia San Giovan Giuseppe, il patrono di Ischia, come se fosse qui. Non sono mai state tranciate le radici” mi spiega Ugo. Ma come facevano questi pescatori, quasi analfabeti, ad orientarsi di notte in questi golfi di Napoli e Gaeta? Domando a Giovan Giuseppe “Scaiton”. “Vedevamo le stelle – mi risponde “Scaiton” – e dalle stelle sapevamo come orientarci. Le “tre stelle di danaro” sopra l’isolotto di Vivara ci indicavano l’isola d’Ischia poi le stelle della “gallina”. Non avevamo alcuna bussola”. Quando si stava a terra si festeggiava. Le feste erano in onore di San Giovan Giuseppe, di Maria, di Anna. Nonostante l’economia di sussistenza

working class, “le petit peuple” as the French say, and it is likely that one of his ancestors came to Ischia from Naples, from the house of foundlings, the Real Casa di Santa dell’ Annunziata, where single mothers abandoned their children in the ‘wheel’, they were considered the sons of guilt or sin, and where almost everyone was given the name of ‘Esposito’. “Here at Mandra dozens of families despite having children, adopted a child of the Annunziata perhaps for devotion to St. Anna, mother of Mary, or perhaps because children were considered the true wealth of the family”, Bruno says to me, manager of the chalet. The small chapel, located on the pedestrian street, dedicated to St. John Joseph of the Cross, Franciscan of the seventeenth century, Ischian and patron of Ischia, is set in an old building and has at the foot of the altar a small statue of “Our child Lady” - set in a boat with the inscription “S. Maria bambina”. Giovan Giuseppe Esposito of the ‘Scaiton’ family, which is the nickname, everyone here has a nickname because the surnames are common and not indicative, still remembers the death of his father. “His name was Gaetano and was a fisherman and died at 42 on February 12, 1934 by a storm of the north at sea with 5 other associates and his body was found five days later off the coast of Fiumicino.

He went out on his boat, a fishing boat and had gone with his teammates taking to the open sea towards Ventotene, to fish for cod. The sea gives life but also death”, says Giovan Giuseppe ‘Scaiton’ to me and to Ugo Vuoso, sociologist and anthropologist, a supporter of écoles des annales by Fernard Braudel, animator for years of Ethnographic Centre of the Mediterranean islands, who accompanies me to visit the fishing village. Here lives Ugo - who is writing a book about the life stories of local fishermen - in an old house along an alley dedicated to Ulysses, the greatest hero of Homer. “I’ve collected 12 hours of recording from the fisherman Giovanni Rando, who lives with his wife in a small house next to mine, to tell the life stories of a past time that is likely remain unknown”, he points out while we have a coffee offered by Bruno on this hot June day. “The community of fishermen lived here with a great spirit of solidarity. We helped one another. There were fishermen and farmers. The fishermen were professional. They were specialized in fishing. Most were not fishermen of deep-sea fishing but of coast-fishing. They went out at dawn with their fishing boats, sailing and rowing, and returned in the evening. It has been so for centuries until the mid -1950s with the arrival of the tourism”, Ugo Vuoso says.


16 questa comunità considerava la Chiesa “la persona in più della famiglia”, come mi disse lo storico Mons. Pasquale Polito oltre vent’anni fa raccontandomi la vita dei pescatori. Giovan Giuseppe “Scaiton” mi dice che “una volta per la festa di San Giovan Giuseppe venne il maestro Musella da Napoli con una banda di 140 musicanti”. Anche la festa di Maria è particolarmente sentita. “Nella chiesetta della Mandra Maria viene festeggiata tre volte: l’8 settembre, il giorno della nascita, il 12 settembre, il giorno del battesimo ed il 15 agosto il giorno nella morte e dell’assunzione in cielo” mi spiega Ugo Vuoso. Forse per queste ragioni di forte tradizione religiosa questa comunità della Mandra accolse con entusiasmo una festività dedicata a Sant’Anna, la madre di Maria, il 26 luglio, nel pieno dell’estate ed interamente collegata al mare. Quando si sviluppò nel secondo dopoguerra la tradizione della “Festa a mare agli scogli di Sant’Anna” con la costruzione delle barche allegoriche e la loro sfilata nel giorno di Sant’Anna nello specchio d’acqua antistante il Castello Aragonese gli abitanti della Mandra, i “madraioli”, pescatori o loro discendenti, furono i più entusiasti ed i più bravi nella costruzione delle barche. “C’era grande entusiasmo nella costruzione della barca. Partecipava tutto il quartiere anche i turisti. Per costruire la barca venivano impiegate almeno 90 persone. Si cominciava a lavorare ai primi di luglio per finire il giorno di Sant’Anna. Il varo della barca dalla spiaggia dei pescatori era già una festa. Le nostre barche erano enormi costruite su bidoni di ferro

“In the twentieth century there was also the great wave of migration to the Americas. After the Second World War hundreds of people went to the United States and Argentina. In Mar del Plata in Argentina there is a large community of Ischian people working in fishing and celebrating St. John Joseph, the patron saint of Ischia, as if they were here, to respect the tradition also in the distance”, explains Ugo. But how did these fishermen, almost illiterate, orientate at night in these gulfs of Naples and Gaeta? I ask Giovan Giuseppe ‘Scaiton’. “We could see the stars – replies ‘Scaiton’- and by the stars we know how orient ourselves. The ‘three stars of money’ on the top of the island

of Vivara showed us the island of Ischia and then the stars of ‘chicken’. We had no compass”. When they were on the ground they celebrated. The festivities were in honor of St. John Joseph, Mary, Anna. Despite the subsistence economy, this community regarded the Church, “member of the family”, as historian Monsignor Pasquale Polito said to me over twenty years ago telling about the lives of fishermen. Giovan Giuseppe ‘Scaiton’ tells me that once on the occasion of the feast of St. John Joseph, master Musella came from Naples with a band of 140 musicians”. Even the feast of Mary is warmly celebrated. “In the church of Mandra,






21 “Il mio sogno sarebbe quello di realizzare una fontana proprio in piazza San Gaetano, ho il bozzetto, chissà…”. Le opere di Franco Calise sono conservate un po’ ovunque, basta guardare le insegne di alcune attività commerciali e nelle case di privati ischitani in America, Svizzera, Germania, Svezia, Giappone e Australia. La creazione più preziosa senz’altro è l’angelo realizzato per la tradizionale corsa del lunedì di Pasqua, che percorre le vie del corso richiamando ogni anno fedeli, curiosi e turisti. E’ stato lui a riprodurre una copia dall’originale, che è interamente in legno, e che la Sovrintendenza ha vietato di usare dal ‘94, commissionandone una nuova, in vetroresina, più leggera da trasportare, che ha preso forma da uno stampo d’argilla per riprenderne fedelmente tutti i tratti. Anche Capri raccoglie la sua arte, con una panca ai Giardini d’Augusto imponente nei suoi cinque metri per un metro e sessanta e un pannello in maiolica che rappresenta la Madonna, che fa capolino a via Vittorio Emanuele, in un luogo che prima era considerato tabù. Proprio in questa finestra murata, dove nel dopoguerra era stato apposto un aneddoto mussoliniano poi rimosso, rimasta vuota fino a quando Franco non ha messo piede sull’isola della grotta Azzurra nel 2011. I capresi stanno ancora ringraziando. Certo è piacevole vederlo al lavoro a decorare soprattutto di sera con la luce della lampada puntata sulle sue creazioni, cosa ormai rara, soprattutto perché basta poco per ritrovare poco più in là suppellettili cinesi su cui apporre solo il proprio nome.

a little flowerbed and who knows, we continue along these lines. “My dream would be to create a fountain in Piazza San Gaetano, I have the sketch, who knows ...” The works of Franco Calise are kept a little everywhere, just look at the signs of some business operations and in private homes of islanders in America, Switzerland, Germany, Sweden, Japan and Australia. The most precious creation is undoubtedly the angel made for the traditional Easter Monday who races through the streets by calling the faithful and curious tourists each year. He was the first to reproduce a copy of the original, which is made entirely of wood, and that the Superintendent has been banning since ‘94, commissioning a new one, in fiberglass, lighter to carry, which took shape

from a mold of Clay to resume faithfully all traits. Also Capri collects its art, with a bench at the Gardens of Augustus impressive in its five meters by one meter and sixty and a majolica panel representing the Virgin, ending at Via Vittorio Emanuele, in a place that was previously considered taboo, precisely in this walled-up window, where after the war had been affixed an anecdote by Mussolini, later removed, remained empty until Franco has not landed on the island of the Blue Grotto in 2011. The islanders are still thanking. Sure is nice to see him at work to decorate especially at night with the light from the lamp pointed on his creations, now rare, mainly because it takes very little to find farther Chinese furnishings on which to affix his name.





25 Classifica Concorso PIDA 2013 La giuria composta da : Francesco Pagliari, Sergio Bizzarro, Grazia Torre, Luigi Prestinenza Puglisi, Ermanno Caroppi, Luca Gibello, Mario Bellini, Francesco Scardaccione e Simone Velsati ha decretato i progetti vincitori della sesta edizione del Premio Internazionale Ischia di Architettura, anno 2013.

Competition Ranking PIDA 2013 The jury consisting of: Francesco Pagliari, Sergio Bizzarro, Grazia Torre, Luigi Prestinenza Puglisi, Ermanno Caroppi, Luca Gibello, Mario Bellini, Francesco Scardaccione and Simone Velsati has declared the winning projects of the sixth edition of the Ischia International Award for Architecture, 2013.

Sezione PIDA - "Slow Life" di Pietro Abbruzzese e Dario Sasso - "Zash Country Boutique Hotel" di A. Iraci, M. Renda, S. Terranova, S. Vivirito - "Hotel 1301 Inn" di Brero, Del Maschio, Pujatti 4°cl (61punti) - "Le Corti di Begio" di Michele, Fabiano, Rubrichi 5°cl (60punti) - "Riva Lofts" Claudio Nardi 6°cl (59punti, parimerito) - "La quiete degli elementi" di Massimo Roj e "The Ashbee" di Michele Sclafani 7°cl (58punti) - "Hotel Piazza Bellini" di Aurino, Discepolo, Fasanaro 8°cl (55punti) - "Hilton Hotel" di Pascal Arquitectos 9°cl (53punti) - "AC Hotel" di Michelizzi, Fabietti 10°cl (51punti) - "Lava in-forme" di Orsini, Esposito 11°cl (50punti) - "Currently the past" di Brentagani, Bertoldi, Lonardi, Cacciatori, Vinco 12°cl (48punti, parimerito) - "Hotel Regine

Section PIDA - “Slow Life” by Pietro Abbruzzese and Dario Sasso - “Zash Country Boutique Hotel” by A. Iraci, M. Renda, S. Terranova, S. Vivirito - “Hotel 1301 Inn” by Brero, Del Maschio, Pujatti 4th cl (61 points) – “Le Corti di Begio” " by Michele Fabiano, Rubrichi 5th cl (60 points) – “Riva Lofts” by Claudio Nardi 6th cl (59 points, equal level) – “La quiete degli elementi” by Massimo Roj and "The Ashbee" by Michele Sclafani 7th cl (58 points) - "Hotel Piazza Bellini" by Aurino, Discepolo, Fasanaro 8 ° cl (55 points) - "Hilton Hotel" by Pascal Arquitectos 9th cl (53 points) - "AC Hotel" in Michelizzi, Fabietti 10 ° cl (51 points) – “Lava in-forme” by Orsini, Esposito 11 ° cl (50 points) – “Currently the past” by Brentagani, Bertoldi, Lonardi, Cacciatori, Vinco 12 ° cl (48 points, equal level) - "Hotel Regina





29 e sei anni dopo sono entrato come insegnante”. A Tbilisi, Belgrado, Marsiglia, e poi in Marocco, Cuba, Sudafrica, Cambogia, Vietnam. Indagare la realtà anziché spettacolarizzarla, spezzare i riflessi immediati di coloro che vogliono fare questo lavoro e sono cresciuti con la tv, con quel modo di realizzare un’inquadratura che è sempre lo stesso. Negli ultimi 20 anni l’avventura professionale di Leonardo Di Costanzo ha dato i suoi frutti più fecondi nel genere documentaristico, di cui è riconosciuto come uno dei più importanti esponenti europei, ospitato e premiato nei festival di cinema di tutto il mondo. Ricordiamo “Prove di Stato” (1999), con cui affronta il tema della latitanza delle istituzioni nel comune di Ercolano, seguendo da vicino Luisa Bossa, ex preside di liceo eletta sindaco dopo Mani Pulite; “A scuola” (2003), spaccato di vita scolastica in un istituto delle medie inferiori di Napoli raccontato dal punto di vista degli insegnanti; “Odessa” (2006, realizzato con Bruno Oliviero), sulla nave mercantile sovietica che per anni è stata ferma al porto di Napoli con il suo equipaggio, smarrito e apolide, costretto a marcire all’ombra del Vesuvio. E ancora “Cadenza d’inganno”, il tentativo di filmare la vita turbolenta di un adolescente che improvvisamente scompare, sottraendosi al progetto e interrompendo il film. Quasi un presagio alla svolta, affatto sorprendente, che conduce Leonardo al cinema di finzione. “A un certo punto – spiega - mi sono reso conto che con i documentari non riuscivo più a raccontare

the Ministry of Foreign Affairs gave the money only for the developing countries. They had paid for a Cameroonian that never came. So I took the two courses that were then, in '87 and '88, and six years later I joined as a teacher”. In Tbilisi, Belgrade, Marseille, and then in Morocco, Cuba, South Africa, Cambodia, Vietnam. Exploring reality rather than showing it to break the immediate repercussions for those who want to do this job and have grown up with television, with that way of making a frame that is always the same. Over the past 20 years, the professional adventure of Leonardo Di Costanzo has paid off fruitful results in the documentary genre, which is recognized as one of the most important European leaders, hosted and awards in film festivals around the

world. Such as “Prove di stato” (1999), about the issue of inaction of the institutions in the town of Herculaneum, closely following Luisa Bossa, a former high school principal elected mayor after Mani Pulite, “A scuola” (2003), crosssection of school life in an institution of the middle schools in Naples told from the point of view of teachers; “Odessa” (2006, produced with Bruno Oliviero), the Soviet merchant ship, which for years has been stopped at the port of Naples with the crew, lost and stateless, forced to rot in the shadow of Vesuvius. And again, “Cadenza d’inganno”, the attempt to film the turbulent life of a teenager who suddenly disappears, avoiding the project and interrupting the movie. Almost an omen at the turn, not surprising,


quello che volevo. Mi sembrava che fosse arrivato il momento giusto per affidarmi a personaggi “esterni”. Ho lasciato però intatta la mia curiosità nei confronti di quella dimensione inesauribile di ispirazione che è il reale, con enorme fiducia nelle sue infinite possibilità narrative. Basta mettersi nel punto giusto per riuscire a coglierle.” Con “L’intervallo”, scritto dallo stesso Di Costanzo con Maurizio Braucci e Mariangela Barbanente, arriva la consacrazione. Prima alla Mostra del cinema di Venezia (dove la critica lo acclama definendolo “il più bel film italiano del festival”) e poi ai Premi David di Donatello (i nostri Oscar), dove il cineasta ischitano si è aggiudicato la prestigiosa statuetta come miglior regista. Esordiente. La pellicola racconta la lenta ma emozionante costruzione di un legame inatteso, uno spaccato temporale ed emotivo (“l’intervallo” del titolo) nella vita di due adolescenti della periferia napoletana che si prendono una pausa da quel mondo che distrugge la loro identità e forza creativa. Salvatore, giovane venditore ambulante di granite è costretto per un giorno a far da carceriere a Veronica, una quindicenne che ha trasgredito le regole non scritte della malavita. Per una manciata di ore i due finiscono per conoscersi e fidarsi l’una dell’altro, ridendo e

that leads Leonardo to the fiction films. “At a certain point - he explains - I realized that with the documentaries I could not tell what I wanted. I felt it was the right time to entrust to ‘outside’ characters. I left intact, however, my curiosity about the size of inexhaustible inspiration which is the real, with enormous confidence in its infinite narrative possibilities. Just put yourself in the right spot to be able to seize them”. With “L’Intervallo”, written by Di Costanzo with Maurizio Braucci and Mariangela Barbanente, comes the consecration. First at the Exhibition of the Venice Film Festival (where the critics acclaims him defining the

movie “the most beautiful Italian film of the festival”) and then at the ‘David di Donatello Awards’ (our Oscar), where the Ischian director received awards as Best Debut Director. The film tells about the slow but exciting beginning of a unexpected bond, insight, temporal, and emotional (the “interval” like the title) in the lives of two teenagers in the outskirts of Naples that take a break from that world that destroys their identity and creative strength. One day Salvatore, a young peddler of granite is forced to become a jailer to Veronica, a fifteen-year-old who has transgressed the unwritten rules of the underworld. For a few


31 litigando come ci si aspetta da due ragazzi della loro età. Tra sogni e speranze, inserti e divagazioni, confessioni e paure disseminate sui sentieri di un ex ospedale psichiatrico in rovina, Leonardo Di Costanzo costruisce un quadro agghiacciante e poetico sull’assurda violenza operata dalla società sull’individuo, lavorando su un piano di realismo e su un’assunzione di responsabilità che presuppongono una rabbia interiore (e forse un dolore) straordinari. Un film urgente, libero, tassello inedito di un immaginario narrativo di disperata vitalità come spesso quello partenopeo riesce a essere e proporsi. E’ il cinema italiano che non ti aspetti più, un piccolo gioiello a dimostrazione che anche nel nostro paese, quando si vuole, si può fare del buon cinema, degno di essere esportato (e amato) anche all’estero. Malgrado abbia lasciato Ischia diversi decenni fa, Di Costanzo torna periodicamente sull’isola. Soprattutto a Barano, dove vivono i suoi familiari. Nell’ottobre scorso la presentazione del suo ultimo film in una serata-omaggio organizzata dal Circolo G. Sadoul in collaborazione con l’Istituto Luce e il cinema “Delle Vittorie” di Forio. Un’occasione per riabbracciare nuovi estimatori e vecchi amici. Da loro le parole più affettuose: “A chi, tra di noi, ha avuto gli occhi per vedere”.

hours the two young end up getting to know and trust each other, laughing and arguing as would do two adolescents. Between dreams and hopes, inserts and digressions, confessions and fears scattered along the paths of a former psychiatric hospital in ruins, Leonardo Di Costanzo builds a chilling vision on the absurd and poetic violence made by society over the individual, working on a plan of realism and on an assumption of responsibility which require an inner and extraordinary rage (and perhaps a pain). An urgent and free film that combines piece of a narrative imaginary of desperate vitality as often the Neapolitan reality can

be and aim. It is the Italian cinema one does not expect more, a little gem to show that even in our country, when one wants, it is possible to make good cinema, worthy of being exported (and loved) abroad. Despite having left Ischia several decades ago, Di Costanzo comes back periodically. Especially in Barano, where is his family. Last October there was the presentation of his latest film in an evening-tribute organized by the Circle G. Sadoul in collaboration with the Istituto Luce and the cinema “Delle Vittorie” of Forio. An opportunity to embrace new fans and old friends. From them the most affectionate words: “To who, among us, had the eyes to see”.




34 nel firmamento internazionale delle prestigiose località turistiche con il binomio inscindibile mare e terme cioè salute e bellezza ma sarebbe diventato l’albergo delle vacanze per personalità famose in ogni campo. Angelo Rizzoli è morto da 43 anni ed il suo impero economico non esiste più. I suoi giornali come “Oggi” “L’ Europeo” hanno cambiato proprietà e la sua “Cineriz” non esiste più. Anche il Regina Isabella ha cambiato proprietà. Oggi è gestito dall’azienda di famiglia dell’ing. Giancarlo Carriero che ne è il General Manager ed è attualmente il presidente della sezione turismo dell’Unione degli Industriali di Napoli e Provincia. “Il Regina Isabella ha un fascino particolare. Forse deriva dal posto in cui si trova, questa splendida isola d’Ischia, il sito in cui è stato costruito, la raffinatezza dei particolari, il personale che vi lavora, ed è questo insieme che ne fa un luogo amato da personalità di ogni genere e di ogni parte del mondo” dice l’ing. Carriero accogliendo il cronista al quale mostra la “sala del camino” e quella “delle carte”, le quaranta carte napoletane in uno stupendo pavimento della Ceramica di Capodimonte. Al Regina Isabella lavorano oggi 150 persone. Vi sono 128 camere, 3 ristoranti, un centro benessere, 3 piscine di cui quella famosissima sul mare. A dirigere è Davide Maestripieri, 50 anni, toscano trapiantato ad Ischia e tifoso della Fiorentina, che nella Regina Isabella ha cominciato a lavorare come impiegato al ricevimento. L’ ing. Carriero ed il direttore Maestripieri mi mostrano – su mia richiesta – i libri della registrazione degli ospiti in oltre 50 anni di attività che sono custoditi in cassaforte. “Qui sono registrati tutti gli ospiti dell’albergo in oltre 50 anni e meritano uno studio perché da qui è passato mezzo mondo e sono passati i protagonisti di diverse generazioni dalla politica allo spettacolo. E’ una tradizione che continua” dice l’ ing. Carriero. I nomi sono migliaia. Negli anni ‘50 e ‘60, quelli del miracolo economico italiano, venivano i protagonisti di allora della politica come Pietro Nenni, l’amico di Angelo Rizzoli, Emilio Colombo, Luigi Einaudi, ed ancora i personaggi del mondo del cinema, della televisione, dell’ industria. “La camera di Liz Taylor e Richard Burton che girarono ad Ischia il film “Cleopatra” nel 1962 è la numero 370 con il terrazzo sul mare e si racconta che in una delle loro furiose litigate Liz gettò tutti i vestiti di Richard in mare” racconta l’ing. Carriero che ricorda anche “l’eleganza dell’avv. Giovanni Agnelli“ che prima di tutto chiedeva del suo massaggiatore di fiducia, Salvatore Monti”. In uno di questi libri forse ci sono anche i nomi di Oriana Fallaci e del suo compagno, Alekos Panagulis, poeta ed eroe della Resistenza greca al regime dei colonnelli. Forse… perché soggiornavano in incognito.

building complex of Lacco Ameno confirmed his adaptation to the ‘genius loci’ (the spirit of the place), his detachment from the immediate and fashion of the moment, the fine detail. The ‘Grande Albergo della Regina Isabella’ was opened three years later the planning, in 1956, and not only would have been the symbol of the rebirth of the island of Ischia and its entry in the international firmament of the prestigious tourist destinations, with the inseparable duo ‘sea and spa’ that is, health and beauty, but it would become the hotel of the holidays with famous personalities in every field. Angelo Rizzoli has been dead for 43 years and his business empire no longer exists. His papers such as “Oggi”, “L’ Europeo” have changed ownership and his “Cineriz” no longer exists. Even Regina Isabella has changed ownership. Today it is managed by the family business of Mr. Giancarlo Carriero who is the General Manager and is currently the president of the tourism section of the Industrial Union of Naples and its province. “The Regina Isabella has a special charm. Maybe it comes from the place where it is located, this beautiful island of Ischia, the site where it was built, refined details, the staff who work there, and it is this set that makes it a favorite place of all kind of personality from every part of the world”, says Mr. Carriero welcoming the reporter to whom shows the “fireplace room”

and the “the card room”, the forty Neapolitan cards in a beautiful floor of Ceramics of Capodimonte. At the Regina Isabella 150 people working today. There are 128 rooms, 3 restaurants, a beauty center, and 3 swimming pools including the famous pool overlooking the sea. Davide Maestripieri is the director, 50 years old, Tuscan come to Ischia and fan of Fiorentina, who in the Regina Isabella began working as a clerk at the reception. Mr. Carriero and director Maestripieri show me upon my request - the guest register books in more than 50 years of activity that are kept in the safe. “Here are all registered guests of the hotel in over 50 years and deserve a study because from here have passed many personalities of the world and protagonists of different generations from politics to entertainment. It is a tradition that continues”, said Mr. Carriero. The names are thousands. In the ‘50s and ‘60s, those of the Italian economic miracle, were the protagonists of that time of politics as Pietro Nenni, friend of Angelo Rizzoli, Emilio Colombo, Luigi Einaudi, and yet the characters in the world of film, television and industry. “The room of Liz Taylor and Richard Burton, who shot in Ischia the movie “Cleopatra” in 1962 is the number 370 with the terrace overlooking the sea and it is said that


35 “Decidemmo di trascorrere qualche giorno al mare, così regalandoci un po’ di riposo, un po’ di intimità e scegliemmo l’isola d’Ischia dove un amico albergatore ci avrebbe accolto anche se fossimo arrivati all’improvviso” scrive Oriana nel suo capolavoro “Un Uomo” dedicato a Panagulis. Viaggiavano senza valigia. Era d’ agosto. Era una stanza sul mare. La tradizione è stata mantenuta anche negli anni successivi e dura ancora oggi. In luglio, ormai già da 10 anni, il Regina Isabella è la sede principale dell’Ischia Global Festival ed arrivano le stelle internazionali del cinema per uno degli eventi più importanti della stagione turistica dell’isola d’Ischia che per la Regina Isabella è cominciata il 29 marzo con l’apertura dell’albergo e si chiuderà il 2 novembre con una manifestazione dedicata alla viticoltura ischitana. “Puntiamo sempre a mantenere la lunga stagione, i livelli occupazionali, lo standard dell’albergo ed a mantenere la vecchia clientela. Abbiamo per esempio un cliente tedesco, l’industriale Karl Cronert che ha oggi 87 anni e che viene da noi dal 1966 due volte all’anno, e nello stesso tempo ad acquisire nuova clientela come i russi. Insomma lo stesso stile di sempre” sottolinea l’ing. Carriero. Isabella di Borbone, Regina delle Due Sicilie, solo per cinque anni e senza lasciar tracce nella storia, non avrebbe mai immaginato che sarebbe stata ricordata per sempre nel nome di un albergo prestigioso, nei cui registri degli ospiti figurano nomi della nobiltà e della borghesia, nell’isola più importante dell’arcipelago napoletano quella che il figlio Ferdinando avrebbe amato più di tutte.

in one of their furious quarrel Liz threw all the clothes of Richard in the sea”, says Mr. Carriero who also recalls “the elegance of Mr. Giovanni Agnelli” that first of all asked about his trusted masseur, Salvatore Monti”. In one of these books maybe there are also the names of Oriana Fallaci and her partner, Alekos Panagulis, poet and hero of the Greek Resistance to the regime of the colonels. Maybe ... because he stayed into the unknown. “We decided to spend seaside holidays, thus relaxing ourselves with intimacy and chose the island of Ischia where a hotelier friend would have welcomed us even we had arrived suddenly”, writes Oriana in her masterpiece “Un uomo” (‘A man’) dedicated to

Panagulis. They travelled without luggage. It was August. It was a room on the sea. The tradition has remained also in subsequent years and continues today. In July, already for 10 years, the Regina Isabella is the main venue of the Ischia Global Festival and international film stars arrive for one of the most important events of the tourist season of the island of Ischia that for Regina Isabella began on March 29 with the opening of the hotel and will close on November 2 with an event dedicated to viticulture in Ischia. “We always aim to maintain long season, employment levels, and the standard of the hotel and keep the old customers. We have for example a German client, industrialist Karl Cronert that today is 87 years old and comes to us twice a year since 1966, and at the same time we aim to acquire new customers like the Russians. In short, the same style as always”, says Mr. Carriero. Isabella of Bourbon, Queen of the Two Sicilies, only for five years without leaving any trace in history, never imagined that would be remembered forever in the name of a prestigious hotel, in whose registers guests include names of the nobility and the bourgeoisie, in the most important island of the Neapolitan Archipelago, that one his son Ferdinand would have loved most of all.




38 rete di collegamenti (sentieri, mulattiere, ripide gradinate), spesso scavati negli strati rocciosi, mentre i terreni coltivati, scanditi dai terrazzamenti, venivano sostenuti da una tipica muratura a secco di contenimento: le “parracine”. Sono certamente un gioiello d'abilità tecnica, conoscenza del territorio ed utilizzo dei materiali a disposizione. Costruite con il tufo verde, senza l'utilizzo di calce in modo da permettere lo scorrimento delle acque pluviali, impediscono così l'allagamento dei terreni. Proseguiamo sul sentiero, quindi, percorrendo una di queste mulattiere “la via dei carri”, che in epoca storica era usata per trasportare l’alunite dalla zona di estrazione a quella di lavorazione e poi al porto di Casamicciola. Il sentiero è ovviamente delimitato dalle tipiche murature a secco (“le parracine” appunto), ottenute con le rocce di tufo verde del Pizzone. E’ da sottolineare la presenza di una di esse in particolare che, vecchia centinaia di anni, grazie ad una continua e costante manutenzione, conserva il suo antico fascino e la sua antica funzione. Un’altra sosta la facciamo in una in un’antica cantina scavata in un blocco di tufo, che ci ricorda le antiche tradizioni isolane e l’uso sapiente che le persone facevano delle risorse della propria terra. Il sentiero si snoda quindi attraverso un bosco di castagni proseguendo verso valle e raccordandosi col sentiero di collegamento che porta alla zona di lavorazione. Questa deviazione dall’antico sentiero è dovuta al fatto che la zona

by the flowering chestnut trees) that rise steeply on the steep slopes of the mountain. The complex structure of the isle land here has led to the creation of a network of connections (paths, mule tracks, steep steps), often dug in the rock layers, while the cultivated land, divided into terraces, supported by a typical dry containment masonry: the ‘parracine’. They are certainly a jewel of technical skill, knowledge of the area and use of the materials available. They were built with the green tuff, without the use of lime in order to allow the sliding of rainwater, thus preventing the flooding of land. We go on the path, then along one of these mule tracks ‘via dei carri’, which in historical times

was used to transport the alunite from the mining area to the processing one and then to the port of Casamicciola. The path is obviously bounded by the typical dry walls (‘the parracine’), obtained with the rocks of the green tuff of Pizzone. It is important the presence of one of them in particular that, hundreds of years old, thanks to a continuous and constant maintenance, retains its old charm and its former function. We make another stop at a winery in an old cellar dug into a block of tufa, which reminds us of the old island traditions and the wise use of resources in that land. The trail then winds through a forest of chestnut trees towards the valley and connected


è stata interessata da numerose frane, che hanno determinato l’interruzione della strada con i luoghi di estrazione e la scomparsa di una sorgente ivi presente. L’area tuttavia conserva ancora la morfologia e le testimonianze archeologicoindustriali del passato. L’ultimo tratto della strada è su sterrato e porta alla zona cosiddetta delle “Caulare” (le caldaie) ed è lastricata con la tipica roccia locale (il tufo verde). Si arriva a questo punto in una zona sub pianeggiante, ricoperta di castagni, dove era sita l’industria di lavorazione dell’allume. Lungo il percorso sono riscontrabili elementi litici che apparentemente sembrano estranei al contesto geologico della zona; rappresentano infatti gli scarti di lavorazione dell’allume. In questa zona sono ancora riscontrabili le vasche di lavorazione dell’alunite (le caulare appunto). Quella meglio conservata ha un diamentro di circa 5 metri ed un’altezza di 1 metro. L’itinerario, proseguendo tra i castagneti, si collega ad una stradina carrabile che raggiunge il Piazzale di via S. Barbara, da dove si gode di una bellissima vista dall’alto di Casamicciola, Lacco Ameno e della terraferma. Concludiamo l’itinerario con l’arrivo a Maio, antico centro di Casamicciola, da dove è possibile raggiungere le antiche zone termali di Bagni e la Rita.

with the trail that leads to the working area. This deviation from the old path is due to the fact that the area has been affected by numerous landslides which have caused the interruption of the road with the places of extraction and the disappearance of a spring therein. The area, however, still retains the morphology and the industrialarchaeological evidences of the past. The last stretch of land is unpaved and leads to the area of the so-called ‘Caulare’ (the boilers) paved with typical local rock (green tuff). We get to a sub flat area, covered with chestnut trees, where was located the processing industry of alum. Along the way

are found lithic elements which seem unrelated to the geological context of the area, are in fact the scraps of the alum working. In this area are still found the processing vats of alunite. The best preserved has a diameter of about 5 meters and a height of 1 meter. The route, continuing through chestnut woods and connects to a narrow road that reaches the square of Via S. Barbara, from where you can enjoy a beautiful view of Casamicciola, Lacco Ameno and the mainland. We conclude our excursion with the arrival at Maio, ancient center of Casamicciola, from where one can reach the ancient thermal springs of Bagni and La Rita.






44 sue membra dopo una sfortunata caduta. Ad accoglierci in un assolato pomeriggio di giugno è Roberta; suo papà Luciano ha oggi ereditato da nonno Aniello “il Capitano”, questo stupendo angolo di paradiso, trasformandolo e abbellendolo giorno per giorno. Oggi il parco ha 5 vasche, una sauna naturale e una vasca idromassaggio Jacuzzi a cui tutti i clienti del Parco possono liberamente accedere. Vicino al mare troviamo la piscina più grande (38°), mentre sulle balze, circondate da piante e fiori sono dislocate le altre quattro: una Kneipp, una piscina per i bimbi, una più piccolina e la Jacuzzi. Una scaletta vi condurrà dalla piattaforma con lettini e sdraio a mare, dove sono posizionati gli ormai famosi “ciambelloni” del Vagnitiello su cui farvi cullare placidamente dalle onde lasciando che il vostro corpo sia baciato dal sole d’estate e lambito dall’acqua marina. La struttura è dotata anche di 10 camere che affacciano direttamente sul mare, dove poter alloggiare e godere per più giorni di uno scenario di incomparabile bellezza, in un clima di accoglienza e di famiglia. Anche il Ristorante è una delle tappe imprescindibili della vostra visita al Vagnitiello; tra le specialità troviamo la “bruschetta del Capitano” (con mozzarella e pomodoro) realizzata in memoria del Capitano Aniello, i paccheri con cozze e zucchine e l’immancabile Coniglio “alla Cacciatora”. Il Ristorante del Vagnitiello è aperto anche la sera per gli ospiti che vogliono godersi una squisita cena sul mare; è consigliabile la prenotazione! Un servizio – navetta con un simpatico calessino è previsto sia per i clienti dell’albergo che vengono prelevati al porto, sia per i frequentatori del parco, con partenza nei pressi della Parrocchia di S. Antonio. O' Vagnitiello ha tutto per offrirvi il massimo della serenità e del relax: una discesa nella natura, un luogo meraviglioso in cui sostare; il suono delle onde che si abbattono sugli scogli; la cordialità di Luisa e del marito Luciano; un silenzio paradisiaco che farà da sfondo alle vostre ore di pace assoluta. Un angolo davvero magico, aperto da aprile a metà ottobre, dal quale uscire rigenerati nel corpo e nello spirito, un posto decantato da poeti e visitatori affezionati. Tra questi, Gennaro Gallucci, che ha voluto tradurre in versi la splendida “poesia” emanata dal Vagnitiello:

Suddenly the limbs of the Child disbanded in miraculous in the waters of this wonderful natural oasis, still considered of great benefit for diseases of the human body. Here even Pope Innocent III, found rest for his limbs after an unfortunate fall. To welcome in a sunny afternoon in June is Roberta, her father Luciano today has inherited from his grandfather Aniello “Il Capitano”, this beautiful corner of paradise, transforming and embellishing it day by day. Today the park has 5 pools, a natural sauna and a Jacuzzi which all customers of the Park can freely access. Near the sea we find the largest pool (38 °), while on the slopes, surrounded by plants and flowers are located the other four: a Kneipp pool, a pool for children, a more petite and Jacuzzi. A ladder takes you from the deck with sunbeds and deck chairs to sea, where are located the now famous “life rings” on which being lulled by the waves quietly letting your body be kissed by the summer sun and bathed by sea water. The facility is also equipped with 10 rooms that overlook the sea, where to stay and enjoy for several days a setting of incomparable beauty, in a welcoming and family climate.

The restaurant is one of the essential stages of your visit to Vagnitiello; among the specialties are the “bruschetta del Capitano” (with mozzarella and tomato) made in memory of Captain Aniello, paccheri with mussels and zucchini and the inevitable “Chicken Rabbit”. The restaurant of the Vagnitiello is also open in the evening for guests who want to enjoy a delicious dinner on the sea, reservation welcome! A shuttle-service with a nice gig is available for both hotel guests who are picked up at the port, and for those who frequent the park, leaving near the Parish of St. Antonio. O Vagnitiello has everything to offer the best in serenity and relaxation: a descent into nature, a wonderful place to stay, the sound of the waves breaking on the rocks, the friendliness of Luisa and her husband Luciano, a paradise-like silence that will be the backdrop to your hours of absolute peace. A truly magical corner, open from April to midOctober, from which you can regenerated body and spirit, a place praised by poets and loyal visitors. Among them, Gennaro Gallucci, who wanted to translate into verse the wonderful “poem” issued by Vagnitiello:


45 “Chi comm’a mmè rint’a chist angulill’e paraviso c’ò Padreterno ‘già mannat’nterra, tene intrecciata tutt’a vita soja rint’o core gelosamente’o’nzerra

“Chi comm’a mmè rint’a chist angulill’e paraviso c’ò Padreterno ‘già mannat’nterra, tene intrecciata tutt’a vita soja rint’o core gelosamente’o’nzerra

E, comm’a nnammurato assai geluso, a nisciun’o vulesse fa viulà. Troppe song’e ricord’delicat’ d’e juorne belle’e tant tiemp fa

E, comm’a nnammurato assai geluso, a nisciun’o vulesse fa viulà. Troppe song’e ricord’delicat’ d’e juorne belle’e tant tiemp fa

Mò spontan’a stu core ch’è invecchiato, a rò, amorosamente custoditi, tutti li juorne fai resuscità quanno sceng’a du tè pe fa stu rito.

Mò spontan’a stu core ch’è invecchiato, a rò, amorosamente custoditi, tutti li juorne fai resuscità quanno sceng’a du tè pe fa stu rito.

Rito, cà’ o tene in vita e o fa campà. Tra tutti voglio ricurdà o’cchiu bello d’o tiempo d’a perduta gioventù: Filippo’o Bibbione ‘ngè dev’o canotto

Rito, cà’ o tene in vita e o fa campà. Tra tutti voglio ricurdà o’cchiu bello d’o tiempo d’a perduta gioventù: Filippo’o Bibbione ‘ngè dev’o canotto

E co muglierema Italia, io, giuvinotto, ‘ngè venevem’ a rime à pont’a seggia. (in questo posto allor non profanato) pecchè a grandezz’e Ddio ‘ngiavev’a reggia!

E co muglierema Italia, io, giuvinotto, ‘ngè venevem’ a rime à pont’a seggia. (in questo posto allor non profanato) pecchè a grandezz’e Ddio ‘ngiavev’a reggia!

Stà reggia faceva da curnice alla passione c’auniva strett’a mmè la sposa mia e parlava spontanea, c’ò core e chi (guaglione) guastato ‘unn’er ancor’a furberia.

Stà reggia faceva da curnice alla passione c’auniva strett’a mmè la sposa mia e parlava spontanea, c’ò core e chi (guaglione) guastato ‘unn’er ancor’a furberia.

Ma nun se po’ tenè na Grazi’e Dio, con egoismo, sulo p’e sé stesso, pure pecchè la tua celebrità vulava, e vol’ancora, appriss’appriesso! Rint’a chest acque toie miracolose so GUARITI PAPI RIGGINE E RE, GRANDI UOMINI DELLE ARTI E DELLE SCIENZE, nziem’a gente normale comm’a mmè.

Ma nun se po’ tenè na Grazi’e Dio, con egoismo, sulo p’e sé stesso, pure pecchè la tua celebrità vulava, e vol’ancora, appriss’appriesso! Rint’a chest acque toie miracolose so GUARITI PAPI RIGGINE E RE, GRANDI UOMINI DELLE ARTI E DELLE SCIENZE, nziem’a gente normale comm’a mmè.


Ma tu p mmè, nun sì sul’o miracolo d’e guarigion’e st’acqua toia sincera, tu sì o’surriso di Domine Dio, c’a ‘ngiaccumpagn’attravers ‘a natura!

Ma tu p mmè, nun sì sul’o miracolo d’e guarigion’e st’acqua toia sincera, tu sì o’surriso di Domine Dio, c’a ‘ngiaccumpagn’attravers ‘a natura!

E io torno semp’a te! Si semp bello! Si o posto cchiù special’e tutt’ o munno! Miez’acciaccato comm’a vicchiariello, te cerc’aiuto… ca stò ghienno ‘nfunno!

E io torno semp’a te! Si semp bello! Si o posto cchiù special’e tutt’ o munno! Miez’acciaccato comm’a vicchiariello, te cerc’aiuto… ca stò ghienno ‘nfunno!

E tu, bello d’a rint e pur’a fore ‘mme riconosci….nun me vuò abbandunà e, co putere tuoi’miracoloso cù st’acqua, c’a salute fa turnà,

E tu, bello d’a rint e pur’a fore ‘mme riconosci… nun me vuò abbandunà e, co putere tuoi’miracoloso cù st’acqua, c’a salute fa turnà,

me turn’e forze e m’aiut a’campà e ca bellezza toia, che non ha eguali, nziem’a salute mmè rituarn’a gioia p’e st’ati juorne c’aggia restà ccà!

me turn’e forze e m’aiut a’campà e ca bellezza toia, che non ha eguali, nziem’a salute mmè rituarn’a gioia p’e st’ati juorne c’aggia restà ccà!

Incanto, serenità, armonia col creato, la pace che affannosamente cercate: tutto questo e altro è la meraviglia stupenda del “Vagnitiello”! Come arrivare in autobus o in automobile 'O Vagnitiello è situato nel comune di Casamicciola Terme, a 2 km dal porto. Un luogo un po’ segreto e per questo non facile da trovare se non ci si è già stati. Il parco mette a disposizione dei clienti un pulmino privato che fa la spola continuamente tra lo stabilimento idrotermale e la strada principale di Casamicciola, il servizio è gratuito. In autobus, la fermata dista circa 350 m. La tratta è coperta dalle linee CD, CS, 1, 2. Info utili Indirizzo: Via Bagnitiello, 75 - Casamicciola Terme Tel.: +39 081 996164 - www.vagnitiello.it Aperto da aprile ad ottobre, dalle 9.00 alle 18.00 Ingresso - € 15,00 / € 12,00

Charm, serenity, harmony with creation, the peace that frantically everyone searches: all this and more is the wonder of the beautiful “Vagnitiello”! How to reach it by bus and car 'O Vagnitiello is located in Casamicciola Terme, 2 km from the port. A secret place and therefore not easy to find if you have never seen it before. The park offers its guests free shuttle service that, that constantly travels back and forth between the hydrothermal establishment and the main street of Casamicciola. By bus, the bus stop is about 350 m. The route is served by lines CD, CS, 1, 2. Useful info Address: Via Bagnitiello, 75 - Casamicciola Terme Tel.: +39 081 996164 - www.vagnitiello.it Open from April to October, from 9.00 to 18.00 Entry - € 15,00 / € 12,00


Per visualizzare il calendario degli eventi aggiornato in tempo reale su qualsiasi applicazione-calendario che supporti il formato iCal (es. i-Phone, Laptops, PC etc.) digita il seguente indirizzo: www.ischianews.com/calendarioeventi

LUGLIO - AGOSTO Per tutto il mese: · Giardini Ravino: 'Oltre la natura' Una macchina fotografica può rivelare i segreti che l’occhio nudo non coglie Venerdì 12 luglio · 09.00 Lacco Ameno - Villa Arbusto: PIDA Premio Internazionale Ischia di Architettura: Apertura giornata di studio · Isola d'Ischia - Percorsi di architettura e benessere “Sulle tracce di Le Courbusier” (evento a pagamento € 31 a persona, per info Arch. Mattera +39 3492752336): ore 10.00 Escursione lungo i sentieri che portano alle architetture rupestri dell’isola ore 13.00 Parco termale “Negombo” ore 16.30 Rientro in albergo · 21.30 Lacco Ameno - Villa Arbusto: PIDA Premio Internazionale Ischia di Architettura: Lecture di Mimmo Jodice (ingresso libero) · 22.00 Lacco Ameno - Villa Arbusto: PIDA Premio Internazionale Ischia di Architettura: Lecture di Boris Podrecca: Le Architetture dell’ospitalità mitteleuropea · 22.45 Lacco Ameno - Villa Arbusto: PIDA Premio Internazionale Ischia di Architettura: Lecture del Prof. Thomas Noble Howe e Avv. Ferdinando Spagnuolo: I beni archeologici come motore del turismo culturale, l’esempio della Fondazione Restoring Ancient Stabiae

Sabato 13 luglio · 09.00 Lacco Ameno - Villa Arbusto: PIDA Premio Internazionale Ischia di Architettura: Apertura giornata di studio · Isola d'Ischia – Percorsi di architettura e benessere “Il Castello e le Torri” (evento a pagamento € 42 a persona, per info Arch. Mattera +39 3492752336): ore 10.00 Visita al castello Aragonese ed alle torri che componevano il sistema difensivo e di allarme dell’isola ore 13.00 Parco termale “Poseidon” ore 16.30 Rientro in albergo · 20.00 Lacco Ameno – Albergo della Regina Isabella (serata ad inviti): Cena di Gala

ore 21.30 Proiezione del film di Giuseppe Tornatore “La migliore offerta” ore 23.30 Premiazioni · 20.30 Serrara Fontana – S. Angelo: 'Approdi d'Autore' - Parole e suoni sotto le stelle rassegna letteraria promossa dalla casa editrice Grau · 20.45 Lacco Ameno – Albergo della Regina Isabella: Ischia Global Fest: La migliore offerta · 20.45 Lacco Ameno – Piazza S. Restituta: Ischia Global Fest: Nuovo Cinema Paradiso · 21.00 Ischia – Castello Aragonese, Casa Del Sole: Manifestazioni artistiche e culturali: Concerto della Corale del Buon Pastore · 22.00 Forio – Lucignolo Disco Bar: Live music – Ingresso e consumazione € 10,00

Domenica 14 luglio · 15.00 Forio – Hotel Terme Galidon: Torneo di Scacchi Isola d'Ischia V edizione: I° turno · 17.00 Forio – La Mortella: Incontri musicali – Elisabeth Nielsen · 18.30 Forio – Cinema delle Vittorie: Ischia Global Fest: Epic - 102' ore 20.30: Turbo - 96' ore 22.30: Bianca come il latte e rossa come il sangue - 102' · 18.30 Ischia – Cinema Excelsior: Ischia Global Fest: Il grande e potente Oz - 130' ore 21.00: Facciamola finita - 107' ore 23.00: Troppo amici- 102' · 20.30 Ischia (Rive Droite) – 081: Ogni Maledetta Domenica - Aperitivo e Afterdinner · 20.45 Lacco Ameno – Piazza S. Restituta: Ischia Global Fest: Una canzone per il paradiso · 21.00 Lacco Ameno – Albergo della Regina Isabella: Ischia Global Fest: La Vénus à la fourrure - 96'

Lunedì 15 luglio · 15.00 Forio – Hotel Terme Galidon: Torneo di Scacchi Isola d'Ischia V edizione: II° turno · 19.00 Forio – Cinema delle Vittorie: Ischia Global Fest: I Croods - 98'



















































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