Diari di Viaggio

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DIARI DI VIAGGIO LA CINA CHE SCOPRE L’ITALIA

di Camilla Grandicelli

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DIARI DI VIAGGIO La Cina che scopre l’Italia

di Camilla Grandicelli

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INDICE

Prefazione

8

1

Il movimento del 4 maggio

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2

L’emergere di nuovi scrittori e correnti

17

3

Zhu Zi Qing

21

4

La prosa di Zhu Zi Qing

25

5

Diari di Viaggio

29

6

L’interesse cinese per l’Italia Risorgimentale

34

7

Venezia e Firenze raccontate da Zhu Zi Qing

41

Bibliografia

91

Appendice Citazioni del resoconto di viaggio per l'Italia di Kang Youwei Commento alla traduzione: Venezia Commento alla traduzione: Firenze

5

63


6


PREFAZIONE

Zhu Ziqing 朱自清 (1898-1948) fu un accademico cinese la cui carriera fu attiva durante gli anni ’20 e ’30 del 1900, prima come poeta e, successivamente, come saggista. Le sue prose saggistiche sono tuttora molto lette in Cina e, poiché sono considerate molto importanti, sono state inserite in molti programmi delle scuole secondarie e delle università della Repubblica Popolare Cinese, Hong Kong e Taiwan. Nonostante l’autore abbia una reputazione duratura tra i lettori cinesi, purtroppo è ancora scarsamente conosciuto all’estero e i libri di testo occidentali sulla letteratura cinese raramente lo menzionano. Affinché anche i lettori italiani possano conoscere qualcosa in più su questo scrittore, mi sono appassionata all’autore, ed ho deciso di occuparmi della figura di Zhu Ziqing soffermandomi sul viaggio che egli fece in Italia e in Europa e sulle sue minuziose descrizioni delle città di Venezia a Firenze.

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8


Capitolo 1 Il movimento del 4 maggio: cenni Storici, rivoluzione linguistica e culturale

Il 4 maggio del 1919, 3000 studenti marciarono davanti alla Porta della Pace Celeste (Tiananmen) di Pechino, in segno di protesta contro le decisioni prese dalla Conferenza di Pace tenutasi a Parigi in conclusione della Prima Guerra Mondiale 1. Il Trattato di Versailles, infatti, che fu ratificato in conclusione della Conferenza di Pace, prevedeva la cessione della provincia cinese dello Shandong al Giappone 2. I ministri Cao Rulin 曹汝霖(1877-1966) e Duan Qirui 段祺瑞(1865-1936) furono accusati di essere pro-giapponesi e, per questo motivo, fu data alle fiamme l’abitazione del primo. Oltre alla cessione della provincia, ciò che portò all’indignazione i manifestanti fu una serie di compromessi che la Cina dovette accettare dalla potenza giapponese, come i prestiti Nishihara e le Ventuno Richieste, che il primo ministro nipponico aveva inviato pochi anni prima all’allora Presidente della Repubblica Yuan Shikai 袁世凯(1859-1916) 3. Nei giorni seguenti, ci fu una protesta su scala nazionale organizzata dagli studenti. Ciò avvenne anche con il sostegno delle altre città cinesi, che avviarono un boicottaggio delle merci giapponesi 4. Il termine “Movimento del 4 maggio” viene anche usato per riferirsi alla rivoluzione intellettuale diffusasi in Cina tra il 1917 e il 19215. Nello sviluppo di questo Movimento due influenze furono vitali. La prima fu la creazione dell’Università di Pechino (solitamente

1 Benjamin

I. Schwartz, Reflection on the May First Movement- A Symposium, Harvard East Asian

Monographs, Cambridge (Massachusetts), 1972, p. VII. 2 Merle

Goldman, Modern Chinese Literature in the May Fourth Era, Harvard University Press,

Cambridge (Massachusetts) and London (England), 1977, p.98. 3 John

A. G. Roberts, Storia della Cina - La politica, la realtà sociale, la cultura, l’economia

dall’antichità ai giorni nostri, trad. it., Newton & Compton editori, Roma, 2002, p. 458. 4Ibidem. 5Ibidem,

p. 459. 9


abbreviata in Beida 北大, da Beijing Daxue 北京大学) come istituzione moderna. Dal 1917 fu sotto la direzione di Cai Yuanpei 蔡元培 (1867-1940) che, come rettore dell’Università, iniziò ad introdurre idee nuove da tutto il mondo e creò un ateneo formato da uomini brillanti, provenienti da ambienti diversi 6 . Fino ad allora, la Beida era servita solamente per la preparazione dei funzionari e i suoi standard d’istruzione erano considerati bassi ed aveva il soprannome di “Covo dei giocatori d’azzardo” 7. La seconda grande influenza fu esercitata dal giornale Xin Qingnian 新青年(Gioventù Nuova), fondato da Chen Duxiu 陈独秀 (18911962) a Shanghai nel 1915 8. Questo giornale divenne un punto chiave per gli attacchi al sistema dei valori confuciani. Negli articoli di Gioventù Nuova, Chen esprimeva la sua avversione alla tradizione confuciana, vista come la causa principale della decadenza cinese 9. Inoltre, il giornale forniva delle traduzioni dalla letteratura occidentale, affinché gli scrittori cinesi potessero ispirarsi ad esse 10. Già dal 1917, autori come Chen e Hu Shi 胡适 (18911962) iniziarono a pubblicare su Xin Qingnian articoli in cui essi manifestavano la loro volontà di dare vita ad una “Letteratura Nuova” 11. Uno dei temi principali di questo periodo fu il desiderio di sostituire il wenyan 文言, la lingua classica cinese, con ilbaihua 白话, la lingua vernacolare, più vicina alla lingua parlata in quel periodo12. Infatti, nel1917 furono pubblicati su Gioventù Nuova alcuni articoli di Hu Shi in cui veniva promossa una nuova letteratura basata sulla lingua vernacolare, considerata dallo scrittore come l’unico mezzo possibile per modificare la letteratura 13. Chen Duxiu, in accordo con il collega, promulgò sul numero successivo del giornale un articolo in cui egli stabilì le linee guida per la nuova letteratura:

6

Merle Goldman, op. cit., p. 97.

7John

A. G. Roberts, op. cit., p. 460.

8Ibidem. 9Ibidem, 10

p. 461.

Ian William Crofts, The Prose of Zhu Ziqing, A Thesis in the Faculty of Graduate Studies

Department of Asian Studies, The University of British Columbia, Vancouver (Canada), 1984, p. 4. 11

W. Idema, L. Haft, Letteratura Cinese, Cafoscarina, Venezia, 2000, p. 296.

12Ibidem. 13

Ian William Crofts, op. cit. 10


1) Rovesciare l’ossequiosa letteratura dell’aristocrazia e creare una semplice ed espressiva letteratura del popolo; 2) Rovesciare la stereotipata ed eccessivamente ornamentale letteratura classica per creare una fresca e sincera letteratura realistica; 3) Rovesciare la letteratura incomprensibile e pedante degli eremiti e creare una letteratura popolare 14. Questi articoli sono considerati come l’inizio della letteratura vernacolare cinese. Dal 1917 in poi, il movimento che promuoveva la nuova letteratura prese piede e ricevette un nuovo impeto con l’incidente che scatenò il Movimento del Quattro Maggio del 191915. Già dalla fine del XIX secolo queste idee erano diffuse. Liang Qichao 梁啟超 (1823-1929), infatti, si fece promotore di una scrittura che ricorresse alla lingua vernacolare e, anche se la prosa ufficiale della fine dei Qing era ancora prodotta in wenyan, dal 1910 circa vi fu una grande espansione della prosa popolare urbana, chiamata da molti “Scuola dell’anatra mandarina e della farfalla” 16. Secondo Chen Duxiu ed Hu Shila lingua vernacolare proveniva dalla realtà, a differenza del cinese classico, parlato per lo più da chi proveniva dagli ambienti aristocratici 17. Quindi, questo processo di vernacolarizzazione della lingua faceva parte di un percorso più ampio, che aveva lo scopo di liberare le classi sociali meno abbienti dall’oppressione causata da un’aristocrazia di stampo feudale 18 . Per questo motivo e per attirare l’attenzione delle masse, tutte le pubblicazioni di questo periodo furono promulgate in lingua vernacolare. In poco tempo, il baihua divenne di uso comune e, nei primi anni ’20, il Ministro dell’Educazione promosse la sostituzione del wenyan con il baihua, come lingua per l’istruzione nella scuola primaria19.

14Ibidem. 15Ibidem. 16

John A. G. Roberts, Storia della Cina - La politica, la realtà sociale, la cultura, l’economia

dall’antichità ai giorni nostri, trad. it., Newton & Compton editori, Roma, 2002, p. 461. 17

Kirk A. Denton, Modern Chinese Literary Thought –Writings on Literature,1893-1945,Stanford

University Press, Stanford (California), 1996, pp. 114-115. 18Ibidem. 19

W. Idema, L. Haft, Letteratura Cinese, Cafoscarina, Venezia, 2000, p. 296. 11


Altri temi molto importanti per il movimento culturale che si affermò in questi anni furono l’anti-tradizionalismo, la democrazia, l’individualismo e la rivoluzione20. Tutti questi temi avevano lo scopo di attaccare in modo totale la tradizione. Hu Shi, Chen Duxiu e altri autori si scagliarono contro il sistema etico confuciano, visto come autoritario ed oppressivo 21 . Questi scrittori speravano in una fine dei costumi tradizionali cinesi, parte integrante del sistema confuciano, come la fasciatura dei piedi, la pietà filiale, i matrimoni combinati. Essi vedevano il confucianesimo come un’entità che glorificava un autoritarismo politico e familiare che incatenava l’individuo 22. Per tutti questi motivi, Chen Duxiu promosse l’idea di una rivoluzione letteraria per far decadere la letteratura dell’aristocrazia troppo devota e cerimoniosa e creare una letteratura del popolo, semplice ed essenziale 23. Uno dei più grandi autori che si fece portavoce di questi temi in questo periodo fu Lu Xun 鲁迅 (1881-1936). Poiché egli vedeva il popolo cinese come in trappola e condannato ad un atroce destino, decise di abbandonare gli studi di medicina che aveva inizialmente intrapreso in Giappone e cercare di risvegliare la Cina attraverso la letteratura 24. Su richiesta di molti scrittori, nel 1918pubblicò su Xin Qingnian il suo primo racconto in baihua, Kuangren Riji 狂人日记 (Diario di un pazzo): il protagonista del racconto scrive un diario e riconosce di trovarsi in una società in cui le persone cercano di uccidersi a vicenda, e perfino di mangiarsi 25. Questo racconto, quindi, è una denuncia delle ingiustizie presenti nella società cinese. Un’altra opera degna di menzione è A Q zhengzhuan 阿 Q 正传(La vera storia di A Q), una lunga novella ad episodi, pubblicata nel 1922: la storia rappresenta il disprezzo dell’autore verso l’ormai diffuso atteggiamento di rifiuto nell’accettare le difficoltà e le gravità in cui la società cinese

20

Joshua S. Mostow, The Columbia Companion of Modern East Asian Literature, Columbia University

Press, New York, 2003, p. 291. 21Ibidem. 22

Kirk A. Denton, Modern Chinese Literary Thought –Writings on Literature,1893-1945, Stanford

University Press, Stanford (California), 1996, pp. 114-115. 23

John A. G. Roberts, Storia della Cina - La politica, la realtà sociale, la cultura, l’economia

dall’antichità ai giorni nostri, trad. it., Newton & Compton editori, Roma, 2002, p. 462. 24Ibidem, 25

p. 462.

W. Idema, L. Haft, Letteratura Cinese, Cafoscarina, Venezia, 2000, p. 307. 12


stava annegando, rifugiandosi nei sogni di un glorioso passato 26. Lo stile di Lu Xun è conciso e i suoi personaggi rappresentano spesso delle “tipologie” di uomini: ad esempio, potremmo trovare una donna che è l’emblema delle vittime di una società conservatrice 27. Un altro aspetto peculiare del Movimento del Quattro Maggiofu la prevalenza delle nuove idee su quelle tradizionali e conservatrici. La figura di spicco fu,ancora una volta, Chen Duxiu, che, attraverso il giornale Gioventù Nuova, aveva la missione di distruggere il Confucianesimo 28 . Secondo lui, infatti, questa dottrina doveva essere sostituita da due gentiluomini: “Il Signor Scienza” e “La Signora Democrazia” 29. Non fu però il giornale ad introdurre in Cina nuove idee. Un ruolo molto importante in ciò fu svolto da Yan Fu 严复 (1853-1921) che, fin dalla fine del XIX secolo, iniziò a tradurre molte opere di filosofia occidentale e, grazie alle sue traduzioni, fece conoscere, tra le altre cose, il Darvinismo Sociale in Cina 30 . Comunque, Gioventù Nuova ed altri giornali del periodo del Quattro Maggio ebbero un ruolo chiave nel divulgare queste idee. Anche il succitato Hu Shi ebbe un ruolo attivo nel desiderio di abolire i valori promossi dalla dottrina confuciana. Egli, avendo una carriera didattica molto attiva, produsse delle opere che riflettevano la sua autentica ammirazione per le idee occidentali 31. Per questo motivo, nella Repubblica Popolare Cinese dei primi anni ’50, fu bersaglio dell’aspra critica che si batteva contro quegli intellettuali esageratamente occidentalizzatie pro-americani, che si professavano politicamente indipendenti 32. Come espresso nelle precedenti pagine, Hu Shi fu uno dei primi autori che sperimentò la poesia in baihua. Egli sosteneva che la letteratura in baihua fosse esistita anche nella Cina tradizionale insieme ai generi classici, e che la forma letteraria vernacolare era stata la fonte di tutti i miglioramenti della letteratura in wenyan 33.

26Ibidem,

p. 308.

27Ibidem. 28

John A. G. Roberts, op. cit., p. 463.

29Ibidem. 30Ibidem. 31

W. Idema, L. Haft, op. cit., p. 298.

32Ibidem,

p. 299.

33Ibidem.

13


La produzione letteraria di questo periodo è molto varia ed eterogenea. In poesia, molti autori sperimentarono il verso libero e, in prosa, si assistette alla fioritura del racconto e del romanzo 34. Per quanto riguarda quest’ultimo, molti autori iniziarono ad usare uno stile che essi definivano “realismo”, infatti descriveva in modo realistico la vita quotidiana35. Altri scrittori, invece, preferirono utilizzare uno stile che fosse espressione dell’Io. Comunque, tutti gli autori di questo periodo contribuirono a formare un nuovo linguaggio letterario nazionale: formato dalla lingua vernacolare, da forme grammaticali occidentali e giapponesi, ma anche con residui di forme appartenenti al cinese classico 36.

34

Joshua S. Mostow, The Columbia Companion of Modern East Asian Literature, Columbia University

Press, New York, 2003, p. 291. 35Ibidem. 36Ibidem,

p. 292. 14


Capitolo 2 L’emergere di nuovi scrittori e correnti

Dopo il 4 maggio del 1919, il mondo degli scrittori cinesi si divise in due principali correnti: gli innovatori e coloro che volevano preservare il vecchio stile letterario, poiché avevano paura che un’innovazione avrebbe causatola distruzione della cultura cinese tradizionale37. In pochi anni fiorirono nuove riviste letterarie e, nelle maggiori città cinesi, vennero fondate più di un centinaio di società letterarie38. Coloro che facevano parte della leadership di questa scena letteraria provenivano dalle fila accademiche di Pechino: fra i molti vi erano i succitati Chen Duxiu, Hu Shi e Lu Xun 39. Alcuni dei loro studenti, tra cui Zhu Ziqing 朱自清(18981948), fondarono la società Xin Chao 新潮(Nuova Ondata) e pubblicarono un giornale omonimo 40. Questi intellettuali, professori e studenti costituirono un vasto gruppo che aveva come sede delle loro attività Pechino. Ma, nei primi anni ’20, Gioventù Nuova diventò un giornale politico 41 e Hu Shi e Chen Duxiu si separarono: il primo, infatti, era un moderato e abbracciava in modo ottimistico le idee radicali e rivoluzionarie di Chen Duxiu 42. Hu Shi aveva delle idee liberali che lo portavano a voler rinnovare la cultura tradizionale senza distruggerla 43. Dall’altra parte, Chen Duxiu era propenso ad usare delle riforme estremiste. L’unico punto su cui si trovavano d’accordo era il raccomandare una semplificazione dello stile letterario 44. In questa scena fiorirono due importanti società: la Wenxueyanjiuhui 文学 研究会(Associazione per gli Studi Letterari) e la ChuangzaoShe 创造社 (Società della

37

Giuliano Bertuccioli, La Letteratura Cinese, L’Asino D’oro Edizioni, Roma, 2013, p. 334.

38

Merle Goldman, Modern Chinese Literature in the May Fourth Era, Harvard University Press,

Cambridge (Massachusetts) and London (England), 1977, p. 163. 39Ibidem. 40Ibidem. 41Ibidem, 42

p. 164.

Giuliano Bertuccioli, op. cit.

43Ibidem. 44Ibidem.

15


Creazione) 45 . La Società per gli Studi Letterari fu fondata ufficialmente a Pechino nel gennaio del 1921 46. I suoi membri iniziali erano 21, tra i quali ricordiamo il fratello di Lu Xun, Zhou Zuoren 周作人(1885-1967) 47. Nel manifesto dell’Associazione vennero stipulati i princìpi fondamentali ai quali i membri si sarebbero dovuti ispirare: il realismo nell’arte, che doveva essere al servizio della vita ed ispirarsi alle sofferenze degli umili e degli oppressi 48 . Questo manifesto, promulgato nel gennaio del 1921, è considerato una pietra miliare nella storia della letteratura cinese, poiché è la prima forma di proclamazione di un gruppo di scrittori professionali che si dedicano alla letteratura come vocazione 49 . L’Associazione sponsorizzò anche molte traduzioni dalla letteratura europea, specialmente da quella russa e francese. Cessò la sua attività nel 1932 50. Il secondo gruppo importante, la Società della Creazione, venne fondata a Shanghai nel luglio del 1921, dopo che alcuni studenti cinesi, tra cui Guo Moruo 郭沫若(1892-1978) e YuDafu 郁达夫 (1896-1945), ritornarono da un periodo di studi in Giappone 51. In seguito ad alcune discussioni, decisero di pubblicare un giornale in cui si professava l’intento di creare un Nuova Letteratura. Al realismo dell’Associazione per gli Studi Letterari essi opponevano un programma ispirato all’Estetismo: il loro slogan era “L’arte per l’arte” 52. Come scriveva Cheng Fangwu 成仿吾 (1897-1984): La nostra missione deve essere quella di ricercare perfectione beauty 53nella letteratura. Anche se una bella composizione letteraria

45

Merle Goldman, op. cit., p. 164.

46Ibidem. 47Ibidem. 48

Giuliano Bertuccioli, op. cit., pp. 334-335.

49

Merle Goldman, op. cit.

50

Giuliano Bertuccioli, op. cit., p. 335.

51

Merle Goldman, Modern Chinese Literature in the May Fourth Era, Harvard University Press,

Cambridge (Massachusetts) and London (England), 1977, p. 165. 52

Giuliano Bertuccioli, La Letteratura Cinese, L’Asino D’oro Edizioni, Roma, 2013, p. 335.

53

In inglese nel testo. 16


non ha nulla da insegnarci, basta che ci procuri diletto perché la si debba prendere in attenta considerazione […] 54. Dopo la violenta repressione di una manifestazione studentesca a Shanghai nel 30 maggio del 1925, alcuni membri della Società della Creazione decisero di cambiare radicalmente programma. Così, possiamo dire che la Società abbia attraversato due fasi: un “Periodo Esteta” dal 1921 al 1925 e, dopo gli avvenimento del 30 maggio, una “Graduale Svolta a Sinistra”, ocon l’espressione maggiormente utilizzata in quegli anni: “Da una rivoluzione letteraria ad una letteratura rivoluzionaria” 55.

54Ibidem. 55

Merle Goldman, op. cit., p. 165. 17


18


Capitolo 3 Zhu Zi Qing 朱自清 (1898-1948)

Dagli anni ’30, i saggi di Zhu Ziqing sono stati inseriti in tutti i programmi scolastici cinesi e in tutte le antologie di prosa moderna 56. Nonostante egli sia molto conosciuto tra i suoi connazionali, la sua reputazione non ha ricevuto un largo seguito all’estero e di rado viene menzionato nelle antologie occidentali di letteratura cinese moderna 57. Zhu Ziqing nacque il 22 novembre del 1898 nella provincia del Jiangsu 江苏, crebbe a Yangzhou 扬州 (Jiangsu) e lì prese il diploma di scuola secondaria nel 1916 58. Dopo il suo diploma, si sposò con la figlia di un dottore in medicina cinese grazie ad un matrimonio combinato dai genitori. Questo matrimonio fu felice e produsse 6 figli 59 . Nello stesso anno andò a studiare all’Università di Pechino, laureandosi presso il Dipartimento di Filosofia nel 192060. Nel 1925, divenne docente al Dipartimento di Letteratura Cinese presso l’Università Qinghua 清 华 di Pechino, dove nel 1932 divenne Capo di Dipartimento e rimase lì per il resto della sua vita, facendo eccezione per un suo soggiorno a Londra che durò un anno61. Inoltre, durante la guerra Sino-Giapponese (1937-1945), si rifugiò a Kunming 昆明,dove l’Università di Pechino, insieme ad altre, costituì la XinanLianheDaxue 西 南 联 合 大 学 (Università Associata del Sud Ovest) 62. Morì a Pechino nel 1948 63. Egli iniziò la sua carriera come poeta mentre stava ancora studiando presso l’Università di Pechino e, fino al 1925, la sua

56

David Pollard, The Chinese Essay, Hurst & Company, London, 2000, p. 216.

57

Ian William Crofts, The Prose of Zhu Ziqing, A Thesis in the Faculty of Graduate Studies

Department of Asian Studies, The University of British Columbia, Vancouver (Canada), 1984, p. II. 58Ibidem,

p. 1.

59

David Pollard, op. cit., p. 216.

60

Ian William Crofts, op. cit., p. 1.

61

David Pollard, op. cit.

62Ibidem. 63Ibidem.

19


inclinazione letteraria era orientata verso la poesia 64. Dopo questo periodo come poeta, Zhu Ziqing spostò la sua attenzione verso la prosa, con un interesse particolare per la saggistica. Dagli anni ’40, scrisse dei testi per lo studio della letteratura e della lingua cinesi moderne65. Come già espresso nel capitolo precedente, il periodo in cui Zhu fu attivo come scrittore, gli anni’20 e ’30, fu un momento di grande produzione letteraria. Con la fine della dinastia Qing 清 nel 1911, molti personaggi di spicco ricercarono non solo nuovi sistemi politici e sociali, ma prosperò anche una ricerca di nuovi modelli letterari 66. Alcuni intellettuali cinesi che studiarono all’estero e ritornarono in questo periodo erano convinti che i difetti della politica e della cultura cinesi potevano essere migliorati attraverso l’occidentalizzazione 67. Questa voglia di cambiamento portò al succitato Movimento del Quattro Maggio. Durante questo periodo, Zhu Ziqing si trovava a Pechino per motivi di studio e provò particolare interesse verso l’intenzione dei fautori del Movimento di stabilire una nuova letteratura, scritta in una lingua vernacolare (Baihua 白话) 68 . Come accennato nel precedente capitolo, fu uno dei fondatori della società Xin Chao 新潮(NuovaOndata). Fu molto attivo nel produrre testi in lingua vernacolare, prima attraverso la poesia poi, dalla metà del 1920, in prosa. In quel momento la letteratura cinese moderna scritta in vernacolo era ancora agli albori del suo sviluppo, e se non possiamo affermare che Zhu Ziqing fu la guida della Rivoluzione Letteraria del Movimento del Quattro Maggio, è vero che la sua prosa lucida e facilmente comprensibile attira l’attenzione dei suoi contemporanei 69 . Chen Duxiu si era prefissato l’obbiettivo di abbattere la vecchia letteratura, considerata troppo sofisticata ed incomprensibile. Secondo molti dei colleghi di Zhu, egli,attraverso la sua letteratura, ha fornito un modello per raggiungere questo scopo 70. Zhu Ziqing può esser considerato l’autore con più successo del “Movimento Nuova Cultura”. Egli cercò di produrre una letteratura

64

Ian William Crofts, op. cit., p. 2.

65Ibidem,

p. 3.

66Ibidem. 67Ibidem. 68Ibidem,

p. 5.

69Ibidem. 70Ibidem,

pp. 5-6. 20


accessibile a tutti ed in grado di trasmettere emozioni discrete e delicate 71. Il suo intento era di creare una letteratura scritta con un linguaggio semplice e chiaro da esseri umani altrettanto semplici, in opposizione alla produzione letteraria del passato, scritta in una lingua artificiale che trasmetteva solamente sentimenti artificiali 72. Le opere di Zhu esprimono una personalitĂ che combina cultura e ricercatezza con onestĂ e sinceritĂ 73.

71

David Pollard, op. cit.

72Ibidem. 73Ibidem.

21


22


Capitolo 4 La prosa di Zhu Ziqing

I primissimi lavori in prosa dell’autore furono dei racconti brevi e vennero composti mentre era ancora attivo come poeta 74. Dopo la pubblicazione del suo primo saggio, però, abbandonò la poesia e i racconti brevi per concentrarsi su questo genere, considerato da lui come il miglior mezzo di espressione letteraria 75. Prima di questo cambio di rotta, produsse solo due racconti brevi: Bie 别 (Distacco) , scritto nel 1921, in cui viene narrata la storia della relazione di una coppia di sposi che sono costretti a vivere separati; eXiao de lishi 笑的历史 (Storia di una risata), scritto nel 1923, descrive la vita di una nuora in una famiglia tradizionale cinese 76. Entrambe le storie hanno un’impronta fortemente autobiografica e sono chiaramente ispirate alla vita di Zhu Ziqing esua moglie77. Il fatto che entrambi i suoi racconti brevi abbiano a che fare con temi presenti solamente nelle sue esperienze personali ci fa capire che l’autore ha difficoltà nel raccontare la storia di personaggi al di fuori della sua sfera sociale, ma, nonostante ciò, entrambe sono degne di merito poiché ci forniscono una panoramica delle forze sociali che ostacolano l’individuo nella società e ci mostrano la versatilità tecnica dell’autore 78. Ciò che hanno in comune questi due racconti brevi è la presenza di Zhu Ziqing nelle trame. Infatti, in Distacco il protagonista è un’intellettuale che lavora fuori casa, così come il marito della protagonista di Storia di una risata, che è assente da casa per studio o lavoro 79. Non ci sono dubbi che entrambi i personaggi siano basati sulla figura dell’autore. Per quanto riguarda la saggistica, la prosa di Zhu Ziqingcopre un arco temporale di più di vent’anni: il suo primo saggio fu pubblicato nel 1923 e la maggior parte fu prodotta tra gli

74

Ian William Crofts, op. cit., p. 7.

75Ibidem. 76Ibidem. 77Ibidem. 78Ibidem,

pp. 8-9.

79Ibidem,

p. 18. 23


anni ’20 e gli anni ’30 80. I temi che affronta sono molto vari, ma secondo alcuni studiosi possono essere divisi in quattro principali categorie: 1) Descrizione lirica; 2) Esame delle relazioni interpersonali, con particolare attenzione sui rapporti familiari; 3) Critica della società; 4) Racconto dei suoi viaggi 81. Poiché i suoi primi scritti furono prodotti in poesia, non ci sorprende il fatto che la sua prima produzione in saggistica riguardi proprio la descrizione lirica. Tra le tante opere che appartengono a questa categoria è importante citare Jiangsheng-dengying li de Qinghuaihe 桨声灯影里的秦淮河 (Il suono dei remi sulla sponda illuminata del Fiume Qinghuai), il quale fu pubblicato sul mensile di narrativa XiaoshuoYuebao 小说月报 nel 1923 e descrive la gita di Zhu Ziqing ed un suo amico, lo scrittore YuPingbo 俞平伯 (1900-1990), sul fiume Qinghuai 82. È il più lungo dei suoi saggi e ci fornisce una descrizione dettagliata dell’aspetto del fiume accostandola ad una sorta di classificazione delle attività che si svolgono lungo le sue sponde come, ad esempio, la nautica 83. Nonostante la sua reputazione come saggista sia basata ampiamentesui saggi lirici, i saggi di Zhu Ziqing più conosciuti appartengono alla categoria delle opere che esaminano relazioni interpersonali. Le prime considerazioni dell’autore riguardanti le relazioni tra le persone furono espresse nei succitati racconti brevi. Con la pubblicazione delle raccolte Beiying 背影 (La vista posteriore) e Niwo 你我(Te e Me) si vide un ritorno a questi temi 84. In Beiying, pubblicato nel 1936, l’autore descrive l’incontro con suo padre dopo un lungo periodo di separazione 85. In una lettera, il padre confida a Zhu di essere vicino alla morte ed è inevitabile 80Ibidem,

p. 20.

81Ibidem. 82Ibidem,

p. 21.

83Ibidem. 84Ibidem, 85

p. 31.

David Pollard, op. cit., p. 217. 24


per l’autore ripensare profondamente al genitore, al suo amore e alle sue cure, sentendosi in colpa per non aver spesso ricambiato questi sentimenti 86. I temi principalmente toccati in questo saggio, infatti, sono il dolore, l’autoaccusa e la colpevolezza per non esser stato vicino al padre a sufficienza 87. Anche nei saggi che riguardano le relazioni sociali si evince una forte impronta autobiografica, in cui Zhu decide di ritrarre se stesso 88. Questa categoria di saggi è molto interessante anche perché raffigura tutti gli aspetti negativi della famiglia tradizionale cinese: la considerazione della donna come una serva del marito o la decisione assoluta da parte del capofamiglia sulle scelte matrimoniali e curriculari dei figli 89. In questo tipo di saggi, Zhu Ziqing è solito esporre dei problemi anche se spesso non vi propone una soluzione. Comunque, questo genere di opere sono efficaci per far comprendere al lettore il carattere dell’autore e il suo modo di approcciarsi alle difficoltà.

86

Ibidem.

87Ibidem. 88

Ian William Crofts, op. cit., p. 44.

89Ibidem.

25


26


Capitolo 5 I Diari di Viaggio

Oltre a descrivere i suoi viaggi all’interno della Cina, Zhu Ziqing compose due raccolte ispirate ai suoi viaggi in Europa: OuyouZaiji 欧游杂记(Racconti di viaggio in Europa) e LundunZaiji 伦敦杂记 (Racconti del viaggio a Londra), pubblicate rispettivamente nel 1934 e nel 1943 90. Durante il soggiorno in Europa, l’autore trascorse la maggior parte del suo tempo a Londra, ma prima del suo ritorno in Cina, viaggiò per tutto il continente europeo visitando per la precisione cinque Paesi e dodici città 91. Questo soggiorno fece sì che l’autore potesse produrre la raccolta Racconti di viaggio in Europa, scritta durante il viaggio di ritorno in Cina, che contiene dieci saggi: Weinisi 威 尼 斯 (Venezia), Foluolunsi 佛 罗 伦 司 (Firenze),Luoma 罗马(Roma), PangbeiGu Cheng 滂卑故城, (Le Rovine di Pompei), Ruishi 瑞士 (Svizzera), Helan 荷兰(Paesi Bassi), Bolin 柏林 (Berlino),Deruisideng 德瑞司登 (Dresden), Laiyin He 莱因河(Fiume Reno) e Bali 巴黎 (Parigi) 92. Vi è anche un’appendice in cui Zhu Ziqing riporta delle lettere all’amico e scrittore YeShengtao 叶圣陶 (1884-1988), nelle quali descrive il viaggio in Europa in treno, soffermandosi sulla Siberia 93 . Ciò che colpisce il lettore è la totale assenza dell’autore: tutti questi saggi sono in prima persona ma Zhu preferisce prendere le distanze dalla narrazione affinché il lettore si focalizzi sui luoghi da lui descritti. In questo modo, sembra che Zhu Ziqing abbia preso le distanze dalla sua precedente tecnica di scrittura, come lui stesso ci spiega nella prefazione di Ouyou Zaiji: “Ogni saggio di questa raccolta si concentra nel descrivere i paesaggi e molto raramente io mi riferisco a me stesso […]” 94. Egli aveva predestinato questo libro agli studenti cinesi di scuola secondaria, affinché potessero conoscere la cultura europea 95. Così il testo si sofferma sulla descrizione dei luoghi visitati e delle opere d’arte esposte nei musei. Molto raramente

90Ibidem,

p. 67.

91Ibidem. 92

Ibidem.

93

Ibidem Ibidem. 95 Ibidem. 94

27


vengono raccontati gli incontri con altre persone, in modo da fornire solo il background storico dei Paesi e delle opere d’arte degli artisti che Zhu ammira di più96. Poiché rimase a Parigi per molto tempo, il saggio riguardante questa città è il più lungo della raccolta 97. Come per gli altri testi, l’autore ci fornisce una descrizione dettagliata dei principali luoghi di interesse, accostandola a degli aneddoti di natura storica 98. Inoltre, presenta al lettore dei piccoli resoconti della vita dei parigini, soffermandosi sulla descrizione dei caffè della città99. Zhu Ziqing descrive in modo generale i caffè e ci fornisce un’accurata presentazione delle varie attività che si svolgono all’interno di essi, focalizzandosi sul fatto che, oltre ad essere dei luoghi in cui si beve il caffè o altre bevande, all’interno si può socializzare ed incontrare molti scrittori ed artisti famosi 100. Questa accurata descrizione dei caffè parigini si conclude con un passo in cui l’autore racconta come gli abitanti della città iniziano le loro giornate: La maggior parte dei parigini fa colazione nei caffè. Di solito sono sufficienti una tazza di caffè e due e tre croissant, a differenza degli inglesi che mangiano molto. I croissant sono un tipo di pane, a forma di mezzaluna, croccanti e soffici, e sono buonissimi mangiati caldi. I francesi sicuramente sanno fare il pane, e questo tipo non solo sembra buono alla vista ma lo è anche al gusto[…] 101.

Zhu studiò per sette mesi Linguistica e Letteratura Inglese all’Università di Londra, così, al rientro dal suo viaggio, poté scrivere il succitato Racconti di viaggio a Londra 102. Questa raccolta è composta da nove saggi: San jiashudian 三家书店(Tre Librerie), Wenrenzhai 文 人宅(Le Case degli Intellettuali), Bowuyuan 博物院(Musei), Gongyuan 公园(Parchi), Jia’erdongnishichang 加尔东尼市场(Caledonian Market), Chi de 吃的(Cibo), Qigai 乞丐

96

Ibidem, p. 69. Ibidem. 98 Ibidem. 99 Ibidem. 100 Ibidem. 101 Ibidem. 97

102

Ibidem, p. 71. 28


(Mendicanti), Shengdanjie圣诞节(Natale) e FangdongTaitai 房东太太 (L’Affittacamere)103. Nella prefazione della raccolta, Zhu Ziqing ha sostenuto che anche in questo caso ha deciso di non menzionare se stesso e che in alcuni saggi (come Mendicanti, L’Affittacamere e Natale) vengono descritti i modi di vivere degli abitanti di Londra 104. Inoltre, come da lui stesso affermato: “Forse qui saranno presenti più sentimenti rispetto a Racconti di viaggio in Europa […]” 105 . Questa è la differenza principale tra questa raccolta e la precedente. Infatti, in Racconti di Viaggio a Londra, l’autore si focalizzerà sulle abitudini quotidiane dei Londinesi, oltre a fornire la solita descrizione dettagliata dei principali punti d’interesse culturale 106. Il saggio di questa raccolta che fornisce una descrizione dei sentimenti personali è L’Affittacamere: la Signora Hibbs è l’affittacamere della pensione in cui soggiorna Zhu Ziqing, la quale ha fatto una piacevole impressione all’autore, tanto da introdurla in un altro saggio di questa raccolta, Natale 107. Zhu non ci fornisce una descrizione fisica della donna, ma si sofferma sulla descrizione dettagliata del suo carattere, attraverso delle citazioni indirette dei discorsi della Signora Hibbs 108. Possiamo affermare che questo saggio sia una sorta di biografia: attraverso le osservazioni dell’autore, possiamo conoscere molti aspetti della vita della Signora Hibbs. Grazie a L’Affittacamere, il lettore può conoscere come questa signora abbia passato la sua infanzia, di suo marito edei figli che ha avuto e anche di molti aspetti del suo carattere:viene descritta come una donna ansiosa, una madre apprensiva ed, a volte, anche superstiziosa109. Quindi, a differenza della precedente raccolta di viaggi, Racconti di Viaggio a Londra non è più una semplice descrizione delle principali vestigia storiche di una città. In quest’ultima raccolta, l’autore si è distaccato dall’impronta “scolastica” che aveva intenzione di dare ai suoi diari di bordo: qui l’uomo è presente e prende il posto dell’architettura dell’arte.

103 104

Ibidem, p. 72. Ibidem.

105

Ibidem. Ibidem. 107 Ibidem. 108 Ibidem, p.73. 109 Ibidem. 106

29


30


Capitolo 6 L’interesse cinese per l’Italia Risorgimentale

Prima di soffermarmi sull’analisi di due saggi raccolti in Racconti di Viaggio in Europa, è mio interesse fornire altri esempi di intellettuali cinesi che si appassionarono all’Italia. Infatti, l’interesse cinese per il nostro Paese non si limita soltanto al periodo di tempo trattato finora. Dopo il fallimento di un tentativo di riforme ispirate all’Occidente (Le Riforme dei Cento Giorni del 1898), molti intellettuali cinesi trovarono rifugio in Giappone 110. Qui, dopo la politica di apertura all’Occidente, vari studiosi iniziarono a tradurre molti testi europei, così gli intellettuali cinesi che si trovavano in Giappone poterono approfondire le loro conoscenze occidentali sulla letteratura, la filosofia e la storia d’Europa solo grazie alle molteplici traduzioni dei Giapponesi 111 . Con la lettura delle opere occidentali tradotte, i cinesi abbandonarono i vecchi pregiudizi sugli Europei: L’immagine dell’Occidente e dei suoi abitanti subì un radicale cambiamento: mentre prima l’Occidente era un oggetto non ben identificato, estraneo e minaccioso, per alcuni intellettuali diviene ora fonte di ispirazione politica e letteraria: i capolavori della letteratura occidentale, le biografie degli eroi della nostra storia vengono saccheggiati alla ricerca di ideali politici e modelli letterari, capaci di far risorgere la cultura e la politica cinese 112. Così, nei primi anni del 1900, alcuni letterati cinesi iniziarono ad appassionarsi anche alla cultura italiana, in particolar modo dei protagonisti del Risorgimento: Mazzini, Cavour e

110

G. Bertuccioli, F. Masini, Italia e Cina, L’asino d’Oro Edizioni, Roma, 2014, p. 249.

111Ibidem. 112Ibidem.

31


Garibaldi 113. Anche l’Italia, una piccola potenza, viene apprezza per essersi liberata dalla sottomissione straniera. Con questo proposito, l’intellettuale LiangQichao 梁啟超 (18231929), rifugiatosi in Giappone dopo il fallimento delle Riforme dei Cento Giorni, compose nel 1901 il saggio storico Yidalijianguosanjiezhuan 意大利建国三杰传(Biografie dei tre eroi che hanno fatto l’Italia), nella cui introduzione egli spiega: […] Nella mia vita ho pensato, sognato e adorato un numero infinito di eroi patriottici; eppure soltanto l’Italia presenta degli aspetti simili a quelli della Cina d’oggi, soprattutto se teniamo presenti le condizioni in cui essa si trovava prima del raggiungimento dell’unità nazionale. Fra tutti i patrioti, con i loro ideali e le loro azioni, gli unici che possono costituire un modello per il popolo cinese sono tre eroi italiani.[…] Quei tre eroi hanno considerato l’Italia come la loro madre, come la loro vita; così, anche l’Italia li ha considerati come i suoi genitori, come la sua vita. Ahimè! Perché mai nella Cina d’oggi non ci sono tre eroi simili? Ah! Magari ci fossero! Quando dormi, li invoco nel sonno, quando desto, mi rivolgo a loro[…] 114 Nell’opera Liang riassume poi la storia del Risorgimento, offrendo per la prima volta al pubblico cinese una sintesi degli avvenimenti che portarono alla costituzione del Regno d’Italia 115. Anche l’altro celebre protagonista del movimento di riforma del 1898, Kang Youwei 康有为 (1858-1927), provava un grande interesse per il nostro Paese. Dal 1904 al 1908, compì un viaggio in Europa per visitare le comunità cinesi all’estero 116. Le esperienze vissute negli 11 Paesi che visitò (Italia, Svizzera, Austria, Ungheria, Germania, Francia, Danimarca, Svezia, 113Ibidem,

p. 250.

114Ibidem. 115Ibidem, 116

p. 251.

Giuliano Bertuccioli, “Il ‘viaggio in Italia’ di K’angYu-wei (3-13 maggio1904)”, «Cina», 4,

Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente, Roma, 1958, p. 3. 32


Belgio, Olanda, Inghilterra) furono narrate da Kang in un’opera composta da undici parti, Ouzhoushiyiguoyouji 欧洲十一国游记(Ricordi di un viaggio in undici Paesi d’Europa)117. Il primo volume dell’opera, Yidaliyouji 意大利游记(Ricordi di un viaggio in Italia), fu pubblicato a Shanghai nel 1905 118. Il viaggio di Kang Youwei inizia il 6 febbraio del 1905 119 . Poiché lo studioso descrive diligentemente tutti i dettagli del suo viaggio, possiamo dedurre che fosse un uomo particolarmente pignolo. Il 3 maggio del 1905 giunge a Brindisi, per poi recarsi a Napoli120. Non sempre Kang si mostra entusiasta dell’Italia, come possiamo dedurre da questa citazione: Avevo immaginato, prima di venire in Europa, che avrei trovato dapprima palazzi belli come se fossero di cristallo e di giada, e gente nobile e intelligente come degli dèi e degli immortali, ma non avrei mai immaginato di trovare tanta sporcizia e tanti imbroglioni e ladri. […] L’Italia è un paese che è stato a lungo diviso tra stati feudali, saccheggiato dagli eserciti. Benché si trovi in Europa, non ha le belle strade, i bei palazzi ed i bei campi dei paesi dell’Europa settentrionale[…]. L’Italia è proprio come la Cina[…] 121. Arrivato a Napoli, egli paragona la città a Pechino: non per la magnificenza dei monumenti ma per il numero di mendicanti che vi ha trovato 122. Però, passeggiando per i giardini del lungomare, si accorge che anche Napoli possiede dei luoghi belli da vedere come, ad esempio, la statua di Cavour, molto ammirato da Kang 123. Essa ispira all’autore una poesia: Tra tanti geni europei della mia generazione

117Ibidem. 118Ibidem. 119Ibidem,

p. 4.

120Ibidem,

p. 5.

121Ibidem. 122Ibidem, 123

p. 6.

Ibidem. 33


Cavour, il ministro italiano, è certamente il più grande! Oggi, non appena ho messo il piede sul continente europeo, per prima cosa, passeggiando, ho visto la bronzea statua di Cavour: alta ed energica. Un volto quadrato, orecchie grandi, un torace potente, un’espressione eroica, un aspetto virile, dignitoso come quello d’un Dio disceso (dal Cielo) a salvare l’Italia! L’eroe della mia generazione che più avevo ammirato, eccolo, l’avevo incontrato per caso. Avrei ballato per la felicità, senza fermarmi, come quando un amante incontra la donna dei sogni 124. Il 6 maggio arriva a Roma. Nel pomeriggio si reca a San Pietro e ne descrive i particolari con dettaglio; conclude ritenendo che non sia il tempio più grande del mondo125. Entrato nella basilica, si sofferma nella descrizione dei confessionali, sui quali fa delle considerazioni che sembrano ispirate dalla lettura di alcuni opuscoli anti-cattolici: […] Nelle chiese cattoliche di ogni stato vi sono i «padiglioni dove si confessano i peccati» e per tal ragione i casi di delitti contro la morale sono numerosissimi[…]. Ecco perché Martin Lutero si ribellò e fondò una nuova religione. Stando così le cose, (si può dire che) i «padiglioni» sono stati la causa della decadenza della Chiesa cattolica[…] 126. Inizialmente, Kang ha un atteggiamento critico nei confronti della città; poi, quando visita i principali musei di Roma e i luoghi d’interesse più importanti, sembra aver cambiato

124Ibidem. 125Ibidem,

p. 7.

126Ibidem.

34


opinione. La noia di un tempo è scomparsa: “Gli italiani amano molto l’arte e l’arte è molto fiorente presso di loro. Il nostro paese dovrebbe vergognarsi!” 127. In conclusione, nelle ultime pagine dell’opera, Kang Youwei fa un paragone tra l’Impero Romano e quello Cinese della Dinastia Han 汉(206 a. C. – 220 d. C.) e, secondo lui, l’Impero degli Han è superiore a quello Romano per diversi motivi: 1) Nell’Impero Han il diritto di cittadinanza era esteso a tutti i sudditi mentre a Roma era un privilegio per una parte della popolazione; 2) Tutti i cittadini cinesi godevano del diritto di uguaglianza. A Roma, invece, si faceva una distinzione fra liberi e schiavi; 3) Durante la Dinastia Han non ci furono tutte le stragi che portarono alla caduta dell’Impero Romano; 4) La moralità dei sudditi Han era maggiore dei sudditi dell’Impero Romano; 5) Gli Han avevano una propria civiltà, quella dei Romani fu importata dalla Grecia128. Quindi, possiamo concludere che l’opera di Kang Youwei non è un semplice giornale di viaggio, ma serve per avanzare alla popolazione cinese, tra le altre questioni, un’importante tesi: l’Italia è il paese europeo che ha più fattori in comune con la Cina; essa deve essere presa come modello dai cinesi per sforzarsi a rinnovare il Paese. Se l’Italia, nazione povera e arretrata, è riuscita a scacciare gli stranieri e diventare indipendente, anche la Cina può riuscirci 129.

127Ibidem,

p. 10.

128Ibidem,

p. 11.

129Ibidem,

p. 11-12. 35


36


Capitolo 7 Venezia e Firenze raccontate da Zhu Ziqing

In Racconti di viaggio in Europa, Zhu Ziqing è solito descrivere per prima cosa il posto che più lo ha colpito della città su cui si sta soffermando 130. Nel caso di Venezia, l’autore inizia descrivendo i canali e le gondole: Venezia è un posto unico. Uscito dalla stazione ferroviaria, penserai subito che non ci sono macchine, se devi arrivare in un posto, non solo potresti prendere un piccolo piroscafo, ma anche una gondola. Un grande canale attraversa Venezia e sembra formare una S; questa è proprio la via principale. Inoltre, ci sono 418 piccoli corsi, ed è come se fossero dei vicoletti. Il battello a vapore assomiglia ad un autobus, ed è sulla via principale; le gondole sono delle barche a remi, sono tipiche di Venezia e vanno ovunque 131. Andando avanti, Zhu ci fornisce un quadro dettagliato del panorama veneziano. Infatti, è notevole la descrizione dell’arcipelago di Venezia visto dal campanile di Piazza San Marco: Dal campanile di Piazza San Marco si può notare che un gruppo di fiori simili al broccato si increspa sia ad est che ad ovest nel mare verde. Da un punto lontano il cielo e la terra sembrano intersecarsi, è una cosa immensa. Qui non c’è nessun fumo di carbone, il cielo è pulitissimo; sotto la luce temperata del sole, ogni cosa sembra trasparente 132.

130Ian

William Crofts, The Prose of Zhu Ziqing, A Thesis in the Faculty of Graduate Studies

Department of Asian Studies, The University of British Columbia, Vancouver (Canada), 1984, p. 69. 131Zhu

Ziqing, OuyouZaiji 欧游杂记, Bai hua wen yi chu ban she, Tianjin, 2004, p. 1. Traduzione di

chi scrive. 132Ibidem.

37


Questo passo è anche rappresentativo della potente capacità descrittiva di Zhu Ziqing. Egli paragona le isole a dei fiori di broccato che si estendono per tutta la laguna, forse risente ancora delle sue prime esperienze come poeta. È normale per un viaggiatore comparare i luoghi che visita con i posti della sua patria. Zhu non è un’eccezione e compara l’arcipelago veneziano con la regione dello Jiangnan, in cui sono presenti molti corsi d’acqua: Per i cinesi che vengono a Venezia sembra la regione dei corsi d’acqua dello Jiangnan (una regione con laghi e fiumi); e chi d’estate viene dal nord dell’Europa, può ammirare dei chiari e limpidi paesaggi primaverili133. Continuando la lettura del testo, troviamo le descrizioni dei vari scenari che l’autore osserva in questa maestosa città. Ne è un esempio la minuziosa descrizione della mastodontica Piazza San Marco: Questo è il posto più affollato di Venezia e anche il posto più meraviglioso e solenne. Oltre al lato occidentale, i cui edifici circostanti sono tutti stati costruiti più di 300 anni fa, nel lato est c’è la basilica di San Marco, il cui campanile sorge sulla destra e ha più di 8 o 900 anni. Inoltre, a destra c’è il nuovo yamen; e a sinistra della chiesa il vecchio yamen134. Al piano terra di questi due palazzi con colonne vi sono molti negozi. Di fronte al negozio c’è una lunga galleria, ogni giorno fino a tardi c’è un via vai di gente […] 135. Un’altra descrizione molto attenta e degna di menzione è quella che l’autore ci fornisce della favolosa basilica di San Marco:

133Ibidem. 134

Ufficio o residenza del governo cinese durante l’era imperiale. http://www. Oxforddictionaries.

Com/it/definizione/inglese/yamen (08/06/2015) 135Zhu

Ziqing, op. cit., p. 2. 38


La basilica di San Marco è la “padrona della piazza”, è stata costruita nell’XI secolo e originariamente era in stile bizantino, avendo linee rette come aspetto principale. Nel XIV secolo vennero aggiunte delle decorazioni in stile gotico, come delle porte ad archi acuti; nel XVII secolo furono introdotte decorazioni artistiche in stile rinascimentale, come delle balaustre. Perciò è sia solenne che meravigliosa; questa basilica rispecchia proprio il bel vigore dei veneziani[…] 136. Zhu Ziqing va avanti descrivendo il Palazzo Ducale. Qui coglie l’occasione per citare il pittore veneziano Tintoretto (XVI secolo)e, come di consueto, offre un quadro meticoloso della struttura: Nel Palazzo Ducale ci sono molti affreschi di pittori famosi. Il grande affresco "Paradiso" di Tintoretto (XVI secolo) è il più famoso; ma ancor più importante è il valore della costruzione. Sul canale c’è questo edificio che aggiunge molti colori. Questo è interamente in stile gotico. Costruito all'inizio del IX secolo, è stato frequentemente incendiato e ristrutturato. […]Inoltre, ha tre piani: i due piani inferiori hanno porte ad archi acuti, con un’ampia veduta ed innumerevoli colonne. Il piano più basso ha un portone semplice e ruvido, ha una forma pesante; quello superiore è più ricco e vi sono molte decorazioni; ma il piano più alto è più semplice, non c'è nessuna colonna.[…] Alla luce del sole è luminoso come una giovane donna 137. Zhu Ziqing non si concentra solo sulla descrizione dei monumenti artistici, ma cerca di spiegare al suo lettore anche gli usi e i costumi degli abitanti delle città che visita. Ciò che colpisce di più l’autore è l’usanza veneziana di inscenare delle serenate notturne nei canali 136Ibidem. 137Ibidem,

p. 3. 39


della città. A questo proposito, Zhu Ziqing fornisce un dettagliato commento a questi spettacoli caratteristici ed affascinanti: Di notte si canta liberamente sotto le finestre delle persone. Tuttavia, si possono trovare anche lungo i canali: di sera, lungo la sponda del canale di Piazza San Marco, si vedono delle lanterne di carta rotonde rosse e verdi, e quelle indicano le barche in cui si cantano le serenate.[…] I cantanti sono sia maschi che femmine, sono seduti intorno ad un tavolo ed a turno si alzano per cantare, accompagnati dalla musica. I testi naturalmente sono in italiano, e i suoni della lingua italiana sono i più chiari e puri. Ascoltandola sembra veramente più musicale, soprattutto la voce delle donne è così.[…] Il ritmo della musica è molto ricco, il tono è caloroso; penso che assomigli alla musica jazz, che va di moda adesso. Sotto le lampade verdi e rosse che oscillano, la voce vibrante e forte, la notte pallida nel canale sembra che faccia uscire nell’aria un po’ di colore rosa138. Zhu Ziqing continua il tour della città descrivendo due chiese considerate da lui molto importanti dal punto di vista artistico. Una di esse, la chiesa di San Rocco, attira la sua attenzione poiché fu decorata dal noto e già citato pittore veneziano Tintoretto. Qui coglie l’occasione per raccontare aneddoti sulla sua tecnica pittorica: Quando Tintoretto dipingeva, secondo le condizioni migliori, dipingeva maggiormente con poche linee, utilizzava anche le ombreggiature, creando questo effetto che sembra disegnato con molta attenzione 139. L’autore rimane,inoltre, colpito dalla seconda chiesa che visita. Nella basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari, infatti, sono presenti i dipinti dei grandi artisti italiani Tiziano (1480-1576)

138Ibidem,

p. 4.

139Ibidem,

p. 5. 40


e Canova (1714-1794). Come di consueto, non ci risparmia l’attenta descrizione dei loro dipinti: Quello di Canova, molto ingegnoso, sembra che l’abbia fatto da solo. Invece quello di Tiziano, maestoso, è stato terminato soltanto alla metà del XIX secolo. Il suo “Assunzione della Vergine” è appeso dietro all’altare e con il rosso acceso ed il blu brillante è molto vivace, tutto il dipinto sembra in movimento, ed è come il vento che passa sull’acqua 140. Zhu Ziqing conclude il suo saggio con un commento ad una esibizione internazionale di arte, la Biennale di Venezia, che ha luogo durante il suo soggiorno nella città: Da piazza San Marco, andando lungo il canale verso est, c’è un parco e dal 1915 ogni due anni si tengono delle esibizioni internazionali di arte. Quest’anno è il diciottesimo, hanno partecipato l’Italia, Olanda, Belgio, Spagna, Danimarca, Francia, Inghilterra, Austria, Russia, USA, Ungheria, Svizzera, Polonia ecc. Ovviamente i capolavori italiani sono di più, la varietà è estremamente ricca, i quadri e le sculture cubiste e futuriste si vedono dappertutto. Ci sono anche tanti altri lavori molto speciali, ma non si riesce a dar conto a tutto. I colori sono vivaci, illuminano lo sguardo delle persone. L’ architettura è in stile moderno, molto semplice e tanto apprezzata. […] 141. Anche nel saggio su Firenze, l’autore inizia il racconto descrivendo il luogo che più gli è rimasto nel cuore. Zhu, infatti, fornisce per prima cosa una descrizione molto attenta del duomo, la Cattedrale di Santa Maria del Fiore:

140Ibidem,

p. 8.

141Ibidem,p.

8. 41


La cosa che più non puoi dimenticare di Firenze è la basilica colorata e brillante ed il campanile che si trova accanto ad essa e arriva fino al cielo.[…] La pianta base è rettangolare, quindi ci sono tante linee dritte, perciò prevalentemente è molto seria, ma anche romantica.[…] Lei sta sopra alla tua testa ma sta anche dentro di te, grazie all’effetto delle linee dritte ti dà serenità. Il marmo con la sua lucidità riflette i tre colori, dandoti una sensazione di vivacità e tranquillità. In più, intorno è semplice e un po’ scuro. Facendo risaltare la sontuosa architettura sembra darle una base solida.[…]142. Qui, come in Venezia, egli fornisce al lettore un’accurata documentazione dei principali punti d’interesse artistico della città. È la volta del monumentale campanile di Giotto, descritto in maniera estremamente minuziosa: Il campanile si trova a destra della basilica, l’altezza è di 292 piedi inglesi (circa 85 metri) ed è un capolavoro di Giotto (XIV secolo). Giotto è stato un pioniere dell’arte italiana. Da questo campanile si vede che lui è un grande maestro. […]La facciata è divisa in sette livelli: i quattro livelli inferiori sono molto bassi, ha un aspetto di lavoro preparatorio; il livello superiore è più lungo, e sembra che lo aiuti ad innalzarsi. Le alte finestre sono poche ma grandi, nell’ultimo livello c’è una sola finestra, nella forma rettangolare vi è l’effetto delicato della piramide[…]143.

Zhu Ziqing, nei saggi che descrivono queste due grandiose città, coglie spesso l’occasione per menzionare e, in qualche modo celebrare, i grandi artisti del nostro Paese. Da ciò, possiamo evincere che egli fu un grande appassionato ed esperto d’arte. Continuando la lettura del testo, troviamo la descrizione del grandioso Battistero, posto di fronte alla Cattedrale di Santa Maria del Fiore. Anche in questo caso, Zhu Ziqing ne approfitta per 142Ibidem,

p. 9.

143Ibidem,

p. 10. 42


riportare alla memoria il grande artista che si occupò della straordinaria porta di bronzo posta all’ingresso del Battistero, Lorenzo Ghiberti: Di fronte alla chiesa c’è il Battistero. La cosa più famosa è la porta di bronzo del Ghiberti. Ci sono due porte, e sono molto lavorate; ci sono dieci disegni in cui sono rappresentata le storie della Bibbia, è usata la tecnica della prospettiva, ma veramente molto lavorata; sopra le porte vi è un ritratto dell’autore. Michelangelo (XVI secolo) disse che queste due porte erano appropriate per essere le porte Paradiso, per cui divennero molto popolari 144. L’autore, inoltre, presenta spesso degli aneddoti curiosi riguardanti le opere d’arte di cui sta parlando, a volte anche sconosciuti da molti abitanti della città in questione. Secondo la mia opinione, è interessante citare questo singolare aneddoto sulla rappresentazione dell’affresco Annunciazione, che si trova della Basilica della S. S. Annunziata: La cosa più sontuosa dell’interno della Basilica della S. S. Annunziata è il dipinto dell’Annunciazione.[…] Fuori dalla porta, nel corridoio, c’è un affresco di Sarto (XVI secolo), lui stesso e la moglie sono rappresentati nel dipinto, era una situazione molto comune che il pittore usasse lui stesso e la sua famiglia come modelli.[…] . Alla sinistra della porta vi è una nicchia, molto luminosa; vi si fanno offerte con fiori profumati. Sul muro l’affresco Annunciazione rappresenta gli Angeli che consegnano Gesù alla Vergine Maria. Si dice che questo dipinto sia stato fatto dagli Angeli. Di solito è coperto e non viene fatto vedere al popolo. È aperto solo una volta l’anno, il Venerdì Santo. Questo è l’altare più onorato in Toscana 145.

144Ibidem. 145Ibidem,

p. 11. 43


Per un viaggiatore che visita Firenze è impossibile non citare i Medici, facoltosa famiglia di mecenati che ha offerto lavoro ai più grandi artisti rinascimentali d’Italia: I Medici erano grandi Duchi nel Medioevo, hanno governato Firenze per molti anni. In quel momento Firenze era molto ricca. La loro casa è veramente molto lussuosa. La prosperità dell’arte fiorentina, è per metà dovuta dal loro gusto 146[…]. ZhuZiqing fornisce, inoltre, un’accurata descrizione della residenza dei Medici, da lui chiamato tempio, jiamiao 家庙. Secondo il mio parere è doveroso citarne alcuni passaggi: Nel tempio ci sono anche le tombe di tutta la famiglia Medici. La casa è ottagonale e il tetto è a volta. È composto da due piani. Nel piano inferiore ci sono le tombe, nel piano superiore sculture e memoriali. Per le pareti del livello superiore si sono usati marmi di alta qualità e tanti colori, ed al centro vi sono anche dei disegni fatti con pietre preziose. Per il pavimento venne usato del marmo con dei disegni. Il soffitto è affrescato con dipinti di persone famose. Esso è luminoso, colorato e stupendo. È molto raffinato e allo stesso tempo sembra naturale.[…] La famiglia Medici per fare questa residenza, ha usato più di venti milioni di yuan, fino ad adesso non è ancora finita. Lo spazio per le sculture è ancora vuoto per più della metà, ed il pavimento non è ancora sistemato del tutto. Accanto c’è “La Sagrestia Nuova”,opera di Michelangelo, semplice e disadorna. Fu usato del materiale umile e al centro vi sono quattro sculture: “GIORNO”, “NOTTE”, “AURORA”, “CREPUSCOLO”, la decorazione dei monumenti è molto famosa ed è opera di Michelangelo 147. Come tutti sanno, Firenze è la città in cui ha vissuto per lungo tempo Dante Alighieri. Zhu Ziqing non può sottrarsi dal menzionarlo, partendo dalla descrizione della Basilica di Santa 146Ibidem,

p. 12.

147Ibidem.

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Croce, in cui è presente un monumento al grande scrittore italiano. L’autore prosegue il suo racconto riportando alla mente dei lettori la casa in cui Dante ha vissuto: Per quanto riguarda Dante, a Firenze oltre a questa chiesa vi è anche casa sua, che si trova vicino alla Basilica della S. S. Annunziata. È una piccola casa fatta con mattoni, essa è molto semplice e si trova in una palazzina quadrata 148. Zhu continua facendo riferimento ad un ponte in cui si narra che Dante e la sua amata Beatrice si siano incontrati, il Ponte della S. Trinità. Proseguendo con la narrazione, l’autore menziona le case di entrambi: Adesso le case di Dante e Beatrice sono adibite ad altri scopi e non vi si può entrare. C’è solo una targa in legno che indica la casa di Dante. Sul muro della casa di Beatrice c’è un’insegna con due versi di una poesia di Dante, dicendo che lui ha incontrato una donna bella e abbastanza interessante 149. Chi visita Firenze non può non ammirare l’imponenza della sua piazza principale, Piazza della Signoria. Zhu Ziqing non è di questo parere, poiché la confronta con la maestosa e sempre affollata Piazza San Marco di Venezia. Comunque, ne fornisce un’attenta e minuziosa descrizione: Una piazza famosa di Firenze è Piazza della Signoria, si dice che sia anche il centro storico e commerciale, ma è molto più cupa e desolata di Piazza S. Marco a Venezia. Ad est della piazza c’è il Palazzo della Signoria, era il palazzo dell’assemblea nel periodo repubblicano ed ora è il Municipio.[…] Davanti al portone c’è una copia del David di Michelangelo, l’originale è conservato nella Galleria Nazionale del posto. Ad ovest c’è una famosa fontana composta da molte sculture. Al centro vi è Apollo che guida quattro

148Ibidem,

p. 13.

149Ibidem.

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cavalli; si dice che sia stata costruita con un unico pezzo di marmo. Però non ha il vigore della vivida scultura del David. Secondo Michelangelo si era sprecato del marmo per realizzare questa scultura, e forse aveva ragione. Ad est del comune c’è la “Loggia dei Lanzi”, in origine era un posto dove si radunava il popolo, adesso all’interno ci sono tante sculture antiche, tra cui una che sembra avere due facce, e quella dietro dell’autore stesso 150. Vicino a Piazza della Signoria, si trova la Galleria degli Uffizi e Zhu Ziqing non perde l’occasione per descrivere questo luogo, tesoro di importantissime opere d’arte: Questa galleria è stata costruita dalla famiglia Medici, all’interno sono conservati molti dipinti dal XIV al XVI secolo. La quintessenza della pittura italiana la si può trovare lì, ed è migliore degli altri posti. Ci sono i capolavori di Giotto, Botticelli (XV secolo), Da Vinci (XV secolo), Raffaello (XVI secolo), Michelangelo e Tiziano. Le opere di Tiziano e Botticelli sono le più numerose 151. Per quanto riguarda le opere conservate nella Galleria, l’autore si permette di fare un confronto fra due stili artistici, il Fiorentino e lo stile Veneziano. Anche da questo passo si può evincere la passione per l’arte dell’autore: Giotto, Botticelli e Da Vinci utilizzavano uno stile Fiorentino, nel quale si dava più importanza alle linee e alla struttura. Raffaello è arrivato a Firenze ed ha subito l’influenza di questo stile. Tiziano utilizzava lo stile di Venezia, dando più importanza al colore. Queste due correnti sono una classificazione approssimativa dell’arte Occidentale. Le opere del Botticelli quali La Primavera e La nascita di Venere sembrano meglio rappresentare lo stile

150Ibidem,

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151Ibidem,

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Fiorentino. Anche la struttura di “Annunciazione” di Da Vinci è molto raffinata 152. Ciò che colpisce profondamente l’autore è l’usanza di alcune signore fiorentine di realizzare delle piccole e meticolose copie delle più importanti opere d’arte poste all’interno della galleria:

[…]si vedono spesso delle donne che, sedute vicino ad un tavolo, ricopiano dei piccoli dipinti con la penna; la carta di questi dipinti è rettangolare od ovale. Si può aggiungere una piccola cornice di vetro per appoggiarli su un altare in segno di rispetto, il posto è piccolo e si può copiare solo metà del disegno. Questa è un’arte particolare in Occidente, con una sua storia. Chi va nella Galleria, quando passa davanti ai tavoli, viene fermato dalle donne che chiedono di apprezzare il loro lavoro. Ti danno anche una lente di ingrandimento per farti notare il loro coscienzioso lavoro. Ogni disegno costa circa 20 yuan. Loro trattengono soprattutto le signore, forse perché riescono ad apprezzare di più la loro pazienza 153. In conclusione del suo saggio su Firenze, l’autore fa riferimento ai mosaici fiorentini. Non apprezza particolarmente questo modo di incastonare il vetro perché, secondo lui, “La tecnica non è un granché. Nonostante sembri così uguale, manca sempre qualcosa; la pietra incastonata non è così a portata di mano come i dipinti.” 154. Fa anche un paragone con il vetro usato a Venezia, città molto famosa per la lavorazione di questo materiale: Ma il vetro usato a Venezia è diverso. Vengono utilizzati dei piccoli quadrati di vetro per formare il disegno di un panorama, e questi pezzetti di vetro sono simili ma non uguali. Questi vetri vanno a

152Ibidem. 153Ibidem,

p. 16.

154Ibidem,

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costituire una semplice facciata, ma ci sono molti punti di colore. Quando si guarda, è come se ogni punto ti toccasse. Le ombre cambiano facilmente tra loro, dipende dall’angolo in cui si guardano 155. Dalle numerose citazioni di questi due saggi contenuti nella raccolta Racconti di viaggio in Europa, si evince che l’autore usa uno stile molto lineare e conciso. Le proposizioni sono semplici e chiare e tutti gli elementi nel testo sembrano progredire verso un unico scopo: la semplice descrizione dei principali luoghi d’interesse artistico, storico e culturale delle città da lui visitate. Come già affermato nel paragrafo precedente, ciò che colpisce i lettori è l’assenza assoluta dell’autore dal testo. Di rado si leggono le opinioni di Zhu Ziqing e, ancor più raramente, escono fuori le sensazioni e le emozioni provate dall’autore durante i suoi viaggi. Come spiegato in precedenza, Zhu scrisse questa raccolta di saggi affinché diventasse un libro di testo per i lettori della rivista o gli studenti della scuola secondaria. Desiderava che anche i ragazzi cinesi potessero avere il privilegio di conoscere ed ammirare le meravigliose opere d’arte europee. Per questo motivo, l’autore si è fatto da parte per permettere che le sue minuziose e dettagliate descrizioni dei vari luoghi ed opere d’arte diventassero gli unici protagonisti del testo. Secondo la mia opinione, non potendo far sì che gli studenti in Cina osservassero in prima persona i magnifici luoghi europei, Zhu Ziqing ha cercato di descriverli in modo meticoloso e preciso, cosicché le persone che non ebbero la possibilità di ammirare questi maestosi monumenti potessero avere una chiara visione dei numerosi punti d’interesse visitati dall’autore. Non possiamo affermare che questo sia l’unico stile usato dall’autore in tutti i suoi tipi di saggi. Ad esempio, in Beiying 背影(La vista posteriore), citato nei paragrafi precedenti, l’autore ha un approccio più introspettivo e personale. Infatti, il saggio narra della visita dell’autore al padre per il funerale della nonna 156. Alla fine del racconto, quando Zhu ritorna a Pechino, riceve una lettera dal padre: “Sono stato bene. È solo che le mie spalle mi danno molti problemi, i quali non mi permettono neanche di mangiare con le mie bacchette 155Ibidem, 156

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David Pollard, The Chinese Essay, Hurst & Company, London, 2000, p. 218. 48


né di scrivere col mio pennello. Forse la mia fine non è così lontana”. Quando ho letto queste righe ho visto di nuovo, attraverso le mie lacrime, quella sua figura grassa vista di spalle, con un lungo abito e una camicia cinese nera. “Ah!” ho pensato “riusciremo ad incontrarci di nuovo?” 157. Da queste poche righe conclusive, riusciamo a capire che, in questo caso, l’autore aveva intenzione di scrivere un saggio sentimentale, che esplorasse i limiti delle emozioni e i cui temi principali fossero il dolore, l’autoaccusa e la colpevolezza per non esser stato a lungo vicino al padre 158. A differenza di Racconti di viaggio in Europa, qui si evince una forte vena autobiografica, con la quale l’autore vuole ripercorrere tutte le sensazioni e le emozioni provate in quell’episodio. Dunque, concludendo, in Racconti di viaggio in Europa Zhu Ziqing decide di non introdurre i suoi sentimenti e turbamenti non perché non ne sia capace, ma per uno scopo ben preciso: far conoscere ai cinesi nuovi luoghi e stili di vita completamente diversi da quelli conosciuti finora. Forse, grazie alla lettura del suo testo, molti ragazzi cinesi hanno sognato di venire in Europa a visitare i numerosi punti d’interesse da lui descritti.

157Ibidem,

p. 221.

158Ibidem,

p. 216. 49


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BIBLIOGRAFIA

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Appendice Citazioni del resoconto di viaggio per l'Italia di Kang Youwei 威尼斯 朱自清 威尼斯是一个别致地方。出了火车站,你立刻便会觉得;这里没有汽车,要到那儿, 不是搭小火轮,便是雇“刚朵拉”。大运河穿过威尼斯像反写的S;这就是大街。另 有小河道四百十八条,这些就是小胡同。轮船像公共汽车,在大街上走;“刚朵拉” 是一种摇橹的小船,威尼斯所特有,它那儿都去。威尼斯并非没有桥;三百七十八 座,有的是。只要不怕转弯抹角,那儿都走得到,用不着下河去。可是轮船中人还 是很多,“刚朵拉”的买卖也似乎并不坏。 威尼斯是“海中的城”,在意大利半岛的东北角上,是一群小岛,外面一道沙堤隔 开亚得利亚海。在圣马克方场的钟楼上看,团花簇锦似的东一块西一块在绿波里荡 漾着。远处是水天相接,一片茫茫。这里没有什么煤烟,天空干干净净;在温和的 日光中,一切都像透明的。中国人到此,仿佛在江南的水乡;夏初从欧洲北部来的, 在这儿还可看见清清楚楚的春天的背影。海水那么绿,那么酽,会带你到梦中去。 威尼斯不单是明媚,在圣马克方场走走就知道。这个方场南面临着一道运河;场中 偏东南便是那可以望远的钟楼。威尼斯最热闹的地方是这儿,最华妙庄严的地方也 是这儿。除了西边,围着的都是三百年以上的建筑,东边居中是圣马克堂,却有了 八九百年——钟楼便在它的右首。再向右是“新衙门”;教堂左首是“老衙门”。

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这两溜儿楼房的下一层,现在满开了铺子。铺子前面是长廊,一天到晚是来来去去 的人。紧接着教堂,直伸向运河去的是公爷府;这个一半属于小方场,另一半便属 于运河了。 圣马克堂是方场的主人,建筑在十一世纪,原是卑赞廷式,以直线为主。十四世纪 加上戈昔式的装饰,如尖拱门等;十七世纪又参入文艺复兴期的装饰,如栏干等。 所以庄严华妙,兼而有之;这正是威尼斯人的漂亮劲儿。教堂里屋顶与墙壁上满是 碎玻璃嵌成的画,大概是真金色的地,蓝色和红色的圣灵像。这些像做得非常肃穆。 教堂的地是用大理石铺的,颜色花样种种不同。在那种空阔阴暗的氛围中,你觉得 伟丽,也觉得森严。教堂左右那两溜儿楼房,式样各别,并不对称;钟楼高三百二 十二英尺,也偏在一边儿。但这两溜房子都是 三层,都有许多拱门,恰与教堂的门面与圆顶相称;又都是白石造成,越衬出教堂 的金碧辉煌来。教堂右边是向运河去的路,是一个小方场,本来显得空阔些,钟楼 恰好填了这个空子。好像我们戏里大将出场,后面一杆旗子总是偏着取势;这方场 中的建筑,节奏其实是和谐不过的。十八世纪意大利卡那来陀(Canalett o)一派画家专画威尼斯的建筑,取材于这方场的很多。德国德莱司敦画院中有几 张,真好。公爷府里有好些名人的壁画和屋顶画,丁陶来陀(TinDtorett o,十六世纪)的大画《乐园》最著名;但更重要的是它建筑的价值。运河上有了 这所房子,增加了不少颜色。这全然是戈昔式;动工在九世纪初,以后屡次遭火, 屡次重修,现在的据说还是原来的式样。最好看的是它的西南两面;西面斜对着圣 马克方场,南面正在运河上。在运河里看,真像在画中。它也是三层:下两层是尖 拱门,一眼看去,无数的柱子。最下层的拱门简单疏阔,是载重的样子;上一层便 54


繁密得多,为装饰之用;最上层却更简单,一根柱子没有,除了疏疏落落的窗和门 之外,都是整块的墙面。墙面上用白的与玫瑰红的大理石砌成素朴的方纹,在日光 里鲜明得像少女一般。 威尼斯人真不愧着色的能手。这所房子从运河中看,好像在水里。下两层是玲珑的 架子,上一层才是屋子;这是很巧的结构,加上那艳而雅的颜色,令人有惝恍迷离 之感。府后有太息桥;从前一边是监狱,一边是法院,狱囚提讯须过这里,所以得 名。拜伦诗中曾咏此,因而便脍炙人口起来,其实也只是近世的东西。 威尼斯的夜曲是很著名的。夜曲本是一种抒情的曲子,夜晚在人家窗下随便唱。可 是运河里也有:晚上在圣马克方场的河边上,看见河中有红绿的纸球灯,便是唱夜 曲的船。雇了“刚朵拉”摇过去,靠着那个船停下,船在水中间,两边挨次排着 “刚朵拉”,在微波里荡着,像是两只翅膀。唱曲的有男有女,围着一张桌子坐, 轮到了便站起来唱,旁边有音乐和着。曲词自然是意大利语,意大利的语音据说最 纯粹,最清朗。听起来似乎的确斩截些,女人的尤其如此——意大利的歌女是出名 的。音乐节奏繁密,声情热烈,想来是最流行的“爵士乐”。在微微摇摆地红绿灯 球底下,颤着酽酽的歌喉,运河上一片朦胧的夜也似乎透出玫瑰红的样子。唱完几 曲之后,船上有人跨过来,反拿着帽子收钱,多少随意。不愿意听了,还可摇到第 二处去。这个略略像当年的秦淮河的光景,但秦淮河却热闹得多。 从圣马克方场向西北去,有两个教堂在艺术上是很重要的。一个是圣罗珂堂,旁边 有一所屋子,墙上屋顶上满是画;楼上下大小三间屋,共六十二幅画,是丁陶来陀 的手笔。屋里暗极,只有早晨看得清楚。丁陶来陀作画时,因地制宜,大部分只粗

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粗钩勒,利用阴影,教人看了觉得是几经琢磨似的。《十字架》一幅在楼上小屋内, 力量最雄厚。佛拉利堂在圣罗珂近旁,有大画家铁沁(Titian,十六世纪) 和近代雕刻家卡奴洼(Canova)的纪念碑。卡奴洼的,灵巧,是自己打的样子; 铁沁的,宏壮,是十九世纪中叶才完成的。 他的《圣处女升天图》挂在神坛后面,那朱红与亮蓝两种颜色鲜明极了,全幅气韵 流动,如风行水上。倍里尼(Giovanni

Bellini,十五世纪)的

《圣母像》,也是他的精品。他们都还有别的画在这个教堂里。 从圣马克方场沿河直向东去,有一处公园;从一八九五年起,每两年在此地开国际 艺术展览会一次。今年是第十八届;加入展览的有意,荷,比,西,丹,法,英, 奥,苏俄,美,匈,瑞士,波兰等十三国,意大利的东西自然最多,种类繁极了; 未来派立体派的图画雕刻,都可见到,还有别的许多新奇的作品,说不出路数。颜 色大概鲜明,教人眼睛发亮; 建筑也是新式,简截不啰嗦,痛快之至。苏俄的作品不多,大概是工农生活的表现, 兼有沉毅和高兴的调子。他们也用鲜明的颜色,但显然没有很费心思在艺术上,作 风老老实实,并不向牛犄角里寻找新奇的玩意儿。 威尼斯的玻璃器皿,刻花皮件,都是名产,以典丽风华胜,缂丝也不错。大理石小 雕像,是著名大品的缩本,出于名手的还有味。 1932年7月13日作。 (原载1932年9月1日《中学生》第27号)

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佛罗伦司 佛罗伦司(Florence)最教你忘不掉的是那色调鲜明的大教堂与在它一旁的 那高耸入云的钟楼。教堂靠近闹市,在狭窄的旧街道与繁密的市房中,展开它那伟 大的个儿,好像一座山似的。它的门墙全用大理石砌成,黑的红的白的线条相间着。 长方形是基本图案,所以直线虽多,而不觉严肃,也不觉浪漫;白天里绕着教堂走, 仰着头看,正像看达文齐的《摩那丽沙》(Mona

Lisa)像,她在你上头,

可也在你里头。这不独是线形温和平静的缘故,那三色的大理石,带着它们的光泽, 互相显映,也给你鲜明稳定的感觉; 加上那朴素而黯淡的周围,衬托着这富丽堂皇的建筑,像给它打了很牢固的基础一 般。夜晚就不同些;在模糊的街灯光里,这庞然的影子便有些压迫着你了。教堂动 工在十三世纪,但门墙只是十九世纪的东西;完成在一八八四年,算到现在才四十 九年。 教堂里非常简单,与门墙决不相同,只穹隆顶宏大而已。钟楼在教堂的右首,高二 百九十二英尺,是乔陀(Giotto,十四世纪)的杰作。乔陀是意大利艺术的 开山祖师;从这座钟楼可以看出他的大匠手。这也用颜色大理石砌成墙面;宽度与 高度正合式,玲珑而不 显单薄。墙面共分七层:下四层很短,是打根基的样子,最上层最长,以助上耸之 势。窗户越高越少越大,最上层只有一个;在长方形中有金字塔形的妙用。教堂对 面是受洗所,以吉拜地(Ghiberti)做的铜门著名。有两扇最工,上刻 《圣经》故事图十方,分远近 59


如画法,但未免太工些;门上并有作者的肖像。密凯安杰罗(十六世纪)说过这两 扇门真配做天上乐园的门,传为佳话。 教堂内容富丽的,要推送子堂,以《送子图》得名。门外廊子里有沙陀(Sart o,十六世纪)的壁画,他自己和他太太都在画中;画家以自己或太太作模特儿是 常见的。教堂里屋顶以金漆花纹界成长方格子,灿烂之极。门内左边有一神龛,明 灯照耀,香花供养,墙 上便是《送子图》。画的是天使送耶稣给处女玛利亚,相传是天使的手笔。平常遮 着不让我们俗眼看;每年只复活节的礼拜五揭开一次。这是塔斯干省最尊的神龛了。 梅迭契(Medici)家庙也以富丽胜,但与别处全然不同。梅迭契家是中古时 大公爵,治佛罗伦司多年。那时佛罗伦司非常富庶,他们家穷极奢华;佛罗伦司艺 术的兴盛,一半便由于他们的爱好。这个家庙是历代大公爵家族的葬所。房屋是八 角形,有穹隆顶;分两 层,下层是坟墓,上层是雕像与纪念碑等。上层墙壁,全用各色上好大理石作面子, 中间更用宝石嵌成花纹,地也用大理石嵌花铺成;屋顶是名人的画。光彩焕发,五 色纷纶;嵌工最精细,平滑如天然。佛罗伦司嵌石是与威尼斯嵌玻璃齐名的,梅迭 契家造这个庙,用过二千 万元,但至今并未完成;雕像座还空着一大半,地也没有全铺好。旁有新庙,是密 凯安杰罗①所建,朴质无华;中有雕像四座,叫做《昼》《夜》《晨》《昏》,是 纪念碑的装饰,是出于密凯安杰罗的手,颇有名。

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十字堂是“佛罗伦司的西寺”,“塔斯干的国葬院”;前面是但丁的造像。密凯安 杰罗与科学家格里雷的墓都在这里,但丁也有一座纪念碑;此外名人的墓还很多。 佛罗伦司与但丁有关系的遗迹,除这所教堂外,在送子堂附近是他的住宅;是一所 老老实实的小砖房,带一座方楼,据说那时阔人家都有这种方楼的。他与他的情人 佩特拉齐相遇,传说是在一座桥旁;这个情景常见于图画中。这座有趣的桥,照画 看便是阿奴河上的三一桥;桥两头各有雕像两座,风光确是不坏。佩特拉齐的住宅 离但丁的也不远;她葬在一个小教堂里,就在住宅对面小胡同内。这个教堂双扉紧 闭,破旧得可以,据说是终年不常开的。但丁与佩特拉齐的屋子,现在都已作别用, 不能进去,只墙上钉些纪念的木牌而已。佩特拉齐住宅墙上有一块木牌,专钞但丁 的诗两行,说他遇见了一个美人,却有些意思。还有一所教堂,据说原是但 丁写《神曲》的地方;但书上没有,也许是“齐东野人”之语罢。密凯安杰罗住过 的屋子在十字堂近旁,是他侄儿的住宅。现在是一所小博物院,其中两间屋子陈列 着密凯安杰罗塑的小品,有些是名作的雏形,都奕奕有神采。在这一层上,他似乎 比但丁还有幸些。 佛罗伦司著名的方场叫做官方场,据说也是历史的和商业的中心,比威尼斯的圣马 克方场黯淡冷落得多。东边未周府,原是共和时代的议会,现在是市政府。要看中 古时佛罗伦司的堡子,这便是个样子,建筑仿佛铜墙铁壁似的。门前有密凯安杰罗 《大卫》(David)像的翻本(原件存本地国家美术院中)。府西是著名的喷 泉,雕像颇多;中间亚波罗驾四马,据说是一块大理石凿成。但死板板的没有活气,

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与旁边有血有肉的《大卫》像一比,便看出来了。密凯安杰罗说这座像白费大理石, 也许不错。府东是朗齐亭,原是人民会集的 地方,里面有许多好的古雕像;其中一座像有两个面孔,后一个是作者自己。 方场东边便是乌费齐画院(Uffizi

Gallery)。这画院是梅迭契家立

的,收藏十四世纪到十六世纪的意大利画最多;意大利画的精华荟萃于此,比那儿 都好。乔陀,波铁乞利(BottiDcelli,十五世纪),达文齐(十五世 纪),拉飞尔(十六世 纪),密凯安杰罗,铁沁的作品,这儿都有;波铁乞利和铁沁的最多。乔陀,波铁 乞利,达文齐都是佛罗伦司派,重形线与构图;拉飞尔曾到佛罗伦司,也受了些影 响。铁沁是威尼斯派,重着色。这两个潮流是西洋画的大别。波铁乞利的作品如 《勃里马未拉的寓言》,《爱 神的出生》等似乎最能代表前一派;达文齐的《送子图》,构图也极巧妙。铁沁的 《佛罗拉像》和《爱神》,可以看出丰富的颜色与柔和的节奏。另有《蓝色圣母 像》,沙琐费拉陀(Sassoferrato,十七世纪)所作,后来临摹的很多; 《小说月报》曾印作插 图。古雕像以《梅迭契爱神》,《摔跤》为最:前者情韵欲流,后者精力饱满,都 是神品。 隔阿奴河有辟第(Pitti)画院,有长廊与乌费齐相通;这条长廊架在一座桥 的顶上,里面挂着许多画像。辟第画院是辟第(Luca

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Pitti)立的。他


和梅迭契是死冤家。可是后来扩充这个画院的还是梅迭契家。收藏的名画有拉飞尔 的两幅《圣母像》,《福 那利那像》与铁沁的《马达来那像》等。福那利那是拉飞尔的未婚妻,是他许多名 作的模特儿。铁沁此幅和《佛罗拉像》作风相近,但金发飘拂,节奏更要生动些。 两个画院中常看见女人坐在小桌旁用描花笔蘸着粉临摹小画像,这种小画像是将名 画临摹在一块长方的或椭圆的小纸上,装在小玻璃框里,作案头清供之用。因为地 方太小,只能临摹半身像。这也是西方一种特别的艺术,颇有些历史。看画院的人 走过那些小桌子旁,她 们往往请你看她们的作品;递给你扩大镜让你看出那是一笔不苟的。每件大约二十 元上下。 她们特别拉住些太太们,也许太太们更能赏识她们的耐心些。 十字堂邻近,许多做嵌石的铺子。黑地嵌石的图案或带图案味的花卉人物等都好; 好在颜色与光泽彼此衬托,恰到佳处。有几块小丑像,趣极了。但临摹风景或图画 的却没有什么好。无论怎么逼真,总还隔着一层;嵌石决不能如作画那么灵便的。 再说就使做得和画一 般,也只是因难见巧,没有一点新东西在内。威尼斯嵌玻璃却不一样。他们用玻璃 小方块嵌成风景图;这些玻璃块相似而不尽相同,它们所构成的不是一个简单的平 面,而是许多颜色的点儿。你看时会觉得每一点都触着你,它们间的光影也极容易 跟着你的角度变化;至少这

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“触着你”一层,画是办不到的。不过佛罗伦司所用大理石,色泽胜于玻璃多多; 威尼斯人虽会着色,究竟还赶不上。 (原载1932年9月1日《中学生》第27号

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Commento alla traduzione: Venezia Venezia è un posto unico. Uscito dalla stazione ferroviaria, penserai subito che non ci sono macchine, se devi arrivare in un posto, non solo potresti prendere un piccolo piroscafo, ma anche una “gondola”. Un grande canale attraversa Venezia e sembra formare una S; questa è proprio la via principale. Inoltre, ci sono 418 piccoli corsi, ed è come se fossero dei vicoletti. Il battello a vapore assomiglia ad un autobus, ed è sulla via principale; le gondole sono delle barche a remi, sono tipiche di Venezia e vanno ovunque. A Venezia ci sono molti ponti, 378. Basta non aver paura dello zigzagare e potrai andare dappertutto, senza dover scendere sul fiume. Le persone all’interno del battello a vapore sono davvero molte e, nonostante ciò, il commercio delle gondole è molto diffuso. Venezia è una “città nel mare”, si trova nella parte nord-est della penisola italiana. È una serie di piccole isole, al di fuori una striscia di sabbia la separa dal Mare Adriatico. Dal campanile di Piazza San Marco si può notare che un gruppo di fiori simili al broccato si increspa sia ad est che ad ovest nel mare verde. Da un punto lontano il cielo e la terra sembrano intersecarsi, è una cosa immensa. Qui non c’è nessun fumo di carbone, il cielo è pulitissimo; sotto la luce temperata del sole, ogni cosa sembra trasparente. Per i cinesi che vengono a Venezia sembra la regione dei corsi d’acqua dello Jiangnan (una regione con laghi e fiumi); e chi d’estate viene dal nord dell’Europa, può ammirare dei chiari e limpidi paesaggi primaverili. L’acqua del mare è così verde, così intensa, da poter pensare di trovarsi in un sogno. Venezia non è semplicemente bella e splendente, passeggiando a Piazza S. Marco lo si capisce. A sud di questa piazza si affaccia un canale,e al centro della piazza vi è il campanile che permette di guardare in su. Questo è il posto più affollato di Venezia e anche il posto più meraviglioso e solenne. Oltre al lato occidentale, i cui edifici circostanti sono tutti stati costruiti più di 300 anni fa, nel lato est c’è la basilica di San Marco, il cui campanile sorge sulla destra e ha più di 8 o 900 anni. Inoltre, a destra c’è il nuovo yamen; e a sinistra della chiesa il vecchioyamen 159. Al piano terra di questi due palazzi con colonne vi sono molti negozi. Di fronte al negozio c’è una lunga galleria, ogni giorno fino a tardi c’è un via vai di gente. Accanto alla basilica ciòche va verso il canale è il Palazzo del Governo, una metà di questo sta in una piccola piazza, l’altra metà si affaccia sul canale.

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V. nota 134 p. 22. 65


La basilica di San Marco è la “padrona della piazza”, è stata costruita nell’XI secolo e originariamente era in stile bizantino, avendo linee rette come aspetto principale. Nel XIV secolo vennero aggiunte delle decorazioni in stile gotico, come delle porte ad archi acuti; nel XVII secolo furono introdotte decorazioni artistiche in stile rinascimentale, come delle balaustre. Perciò è sia solenne che meravigliosa; questa basilica rispecchia proprio il bel vigore dei veneziani. All’interno della basilica, sul soffitto e le pareti ci sono dei mosaici, e delle statue dorate, rosse e blu. Queste statue appaiono estremamente solenni. Il pavimento è composto da grandi pietre di marmo, ognuna di colore e varietà diversi. Immersi in quell’atmosfera scura e spaziosa, si è sopraffatti dalla sua magnificenza e austerità. Le colonne della basilica sono diverse, e non per niente simmetriche; il campanile è alto 322 piedi inglesi (circa 98 metri) ed è inclinato da una parte. Ma questi due palazzi sono entrambi a tre piani ed hanno molte porte ad arco, assolutamente corrispondenti alla cupola e alla facciata della basilica; in più, sono entrambe state costruite in pietra bianca, e quasi superano la bellezza e la magnificenza della chiesa. A destra c’è la strada che porta al canale e c’è una piccola piazza. In origine sembrava spazioso, per combinazione il campanile riempie questo posto. Sembra come nella nostra opera quando il generale sale sul palcoscenico, dietro un’asta con la bandiera sempre inclinata come simbolo di potere. L'edificio che si trova in mezzo a questa piazza ha un ritmo davvero armonioso. Nel XVIII secolo si affermò Canaletto, un pittore esperto nell’affrescare i palazzi Venezia, e selezionò molti materiali in questa piazza. Nell'accademia d'arte di Dresda ci sono alcune copie molto belle. Nel Palazzo Ducale ci sono molti affreschi di pittori famosi. Il grande affresco "Paradiso" di Tintoretto (XIX secolo) è il più famoso; ma ancor più importante è il valore della costruzione. Sul canale c’è questo edificio che aggiunge molti colori. Questo é interamente in stile gotico. Costruito all'inizio del IX secolo, è stato frequentemente incendiato e ristrutturato. Secondo opinioni recenti, conserva ancora il suo stile originario. Le cose più eleganti sono la sua facciata meridionale e quella occidentale; la facciata occidentale è inclinata verso Piazza S. Marco, quella meridionale si affaccia sul canale. Guardando dal canale, sembra proprio di trovarsi in un dipinto. Inoltre, ha tre piani: i due piani inferiori hanno porte ad archi acuti, con un’ampia veduta ed innumerevoli colonne. Il piano più basso ha un portone semplice e ruvido, ha una forma pesante; quello superiore è più ricco e vi sono molte decorazioni; ma il piano più alto è più semplice, non c'è nessuna colonna. Oltre a poche porte e finestre, ci sono solo pareti

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spoglie. Le pareti sono costruite con blocchi di marmo bianco e rosa che forma delle semplici linee. Alla luce del sole è luminoso come una giovane donna. I veneziani in realtà sono abili nelle tecniche del colore. Se si guarda questo Palazzo dal canale, sembra che si trovi in mezzo all'acqua. I due piani inferiori hanno una struttura fine e delicata, il piano superiore è la casa; questa è una struttura molto ingegnosa; e, in più, i colori splendidi ed eleganti fanno sentire le persone confuse. Dietro c‘è il "Ponte dei Sospiri"; in passato una parte era una prigione, l'altra un tribunale, i detenuti dovevano attraversarlo per essere portati in tribunale, e quindi prende il nume da ciò. Una poesia di George Byron lo ha citato, perciò é diventato più famoso, ma in realtà è una cosa recente. Le serenate di Venezia sono molto famose. Originariamente erano un tipo di poesia lirica (che esprimeva emozioni). Di notte si canta liberamente sotto le finestre delle persone. Tuttavia, si possono trovare anche lungo i canali: di sera, lungo la sponda del canale di Piazza San Marco, si vedono delle lanterne di carta rotonde rosse e verdi, e quelle indicano le barche in cui si cantano le serenate. Si affittano le gondole per avvicinarsi alla barca, la barca sta in mezzo all’acqua (al centro),ai suoi due lati si fermano le gondole, una dopo l’altra,l’acqua crea delle piccole onde e le gondole sembrano due ali. I cantanti sono sia maschi che femmine, sono seduti intorno ad un tavolo ed a turno si alzano per cantare, accompagnati dalla musica. I testi naturalmente sono in italiano, e i suoni della lingua italiana sono i più chiari e puri. Ascoltandola sembra veramente più musicale, soprattutto la voce delle donne è così. Le cantanti italiane sono molto famose. Il ritmo della musica è molto ricco, il tono è caloroso; penso che assomigli alla musica jazz, che va di moda adesso. Sotto le lampade verdi e rosse che oscillano, la voce vibrante e forte, la notte pallida nel canale sembra che faccia uscire nell’aria un po’ di colore rosa. Dopo aver cantato, dalla barca qualcuno viene nella gondola col cappello rigirato per chiedere una mancia a piacere. Quando non vuoi sentire più puoi remare fino al secondo posto. Questo sembra un po’ come era una volta sul fiume Qinghuai, ma sul fiume Qinghuai c’era più movimento. Da piazza San Marco, se si guarda verso nord-ovest, ci sono due chiese molto importanti dal punto di vista artistico. Una è la chiesa di San Rocco, accanto c’è un edificio, sul muro e sul soffitto è pieno di dipinti, è di tre piani con 62 dipinti in tutto, e sono dei capolavori di Tintoretto. All’interno c’è molto buio, si vede bene solo la mattina presto. Quando Tintoretto dipingeva, secondo le condizioni migliori, dipingeva maggiormente con poche linee, utilizzava anche le ombreggiature, creando questo effetto che sembra disegnato con molta attenzione. Il dipinto “Croce” si trova nella sala di sopra, la forza è molto profonda. 67


La Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari si trova vicino a San Rocco,qui ci sono i monumenti del grande pittore Tiziano(XVI secolo) e dello scultore Canova (XVIII secolo). Quello di Canova, molto ingegnoso, sembra che l’abbia fatto da solo. Invece quello di Tiziano, maestoso, è stato terminato soltanto alla metà del XIX secolo. Il suo “Assunzione della Vergine” è appeso dietro all’altare e con il rosso acceso ed il blu brillante è molto vivace, tutto il dipinto sembra in movimento, ed è come il vento che passa sull’acqua. “Santa Maria” di Bellini (XV secolo), è anche uno dei suoi maggiori capolavori. Loro hanno anche altri dipinti in questa chiesa. Da piazza San Marco, andando lungo il canale verso est, c’è un parco e dal 1915 ogni due anni si tengono delle esibizioni internazionali di arte. Quest’anno è il diciottesimo, hanno partecipato l’Italia, Olanda, Belgio, Spagna, Danimarca, Francia, Inghilterra, Austria, Russia, USA, Ungheria, Svizzera, Polonia ecc. Ovviamente i capolavori italiani sono di più, la varietà è estremamente ricca, i quadri e le sculture cubiste e futuriste si vedono dappertutto. Ci sono anche tanti altri lavori molto speciali, ma non si riesce a dar conto a tutto. I colori sono vivaci, illuminano lo sguardo delle persone. L’ architettura è in stile moderno, molto semplice e tanto apprezzata. Le arti russe non sono molte e per lo più rappresentano la vita dei lavoratori e dei contadini, con un tono maturo e allegro. Anche loro usano colori vivaci, ma ovviamente si vede che non hanno dato attenzione all’arte, lo stile è molto realistico, quindi non cerca troppi dettagli. Gli oggetti in vetro, gli oggetti in pelle incisi, sono tutti prodotti tipici di Venezia. Hanno uno stile classico, elegante. Anche gli arazzi in seta non sono male. Delle piccole sculture di marmo sono piccole copie d’arte famose, e sono fatte da mani famose e con gusto.

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Commento alla traduzione: Firenze La cosa che più non puoi dimenticare di Firenze è la basilica colorata e brillante ed il campanile che si trova accanto alla basilica ed arriva fino al cielo. La basilica è vicina al centro della città, tra strade strette e tantissime case, è gigantesca, sembra una montagna. Intorno alla porta il muro è rivestito con del marmo, con linee alterne nere, rosse, bianche. La pianta base è rettangolare, quindi ci sono tante linee dritte, perciò prevalentemente è molto seria, ma anche romantica. Durante il giorno camminando lungo la chiesa, guardo in su e sembra di vedere il dipinto di Da Vinci, la Monna Lisa. Lei sta sopra alla tua testa ma sta anche dentro di te, grazie all’effetto delle linee dritte ti dà serenità. Il marmo con la sua lucidità riflette i tre colori, dandoti una sensazione di vivacità e tranquillità. In più, intorno è semplice e un po’ scuro. Facendo risaltare la sontuosa architettura sembra darle una base solida. La sera è un po’ diverso, nella luce sfumata della strada, quest’ombra gigantesca sembra opprimerti. È stata iniziata nel XIII secolo, ma la porta è del XIX secolo, è stata finita nel 1884, ed ha solo 49 anni. L’interno della chiesa è molto semplice e molto diverso dalla porta e dai muri, la volta del tetto è immensa. Il campanile si trova a destra della basilica, l’altezza è di 292 piedi inglesi (circa 85 metri) ed è un capolavoro di Giotto (XIV secolo). Giotto è stato un pioniere dell’arte italiana. Da questo campanile si vede che lui è un grande maestro. Anche questo usa il marmo colorato delle pareti, la larghezza e l’altezza sono giuste, sono squisite e non appare piccola, ma non troppo sottile. La facciata è divisa in sette livelli: i quattro livelli inferiori sono molto bassi, ha un aspetto di lavoro preparatorio; il livello superiore è più lungo, e sembra che lo aiuti ad innalzarsi. Le alte finestre sono poche ma grandi, nell’ultimo livello c’è una sola finestra, nella forma rettangolare vi è l’effetto delicato della piramide. Di fronte alla chiesa c’è il Battistero. La cosa più famosa è la porta di bronzo del Ghiberti. Ci sono due porte, e sono molto lavorate; ci sono dieci disegni in cui sono rappresentata le storie della Bibbia, è usata la tecnica della prospettiva, ma veramente molto lavorata; sopra le porte vi è un ritratto dell’autore. Michelangelo (XVI secolo) disse che queste due porte erano appropriate per essere le porte Paradiso, per cui divennero molto popolari. La cosa più sontuosa dell’interno della Basilica della S. S. Annunziata è il dipinto dell’Annunciazione. Questa basilica prende il nome dall’affresco Annunciazione. Fuori dalla porta, nel corridoio, c’è un affresco di Sarto (XVI secolo), lui stesso e la moglie sono 71


rappresentati nel dipinto, era una situazione molto comune che il pittore usasse lui stesso e la sua famiglia come modelli. Il soffitto della chiesa è diviso in rettangoli decorati con disegni laccati d’oro, e sono molto brillanti. Alla sinistra della porta vi è una nicchia, molto luminosa; vi si fanno offerte con fiori profumati. Sul muro l’affresco Annunciazione rappresenta gli Angeli che consegnano Gesù alla Vergine Maria. Si dice che questo dipinto sia stato fatto dagli Angeli. Di solito è coperto e non viene fatto vedere al popolo. È aperto solo una volta l’anno, il Venerdì Santo. Questo è l’altare più onorato in Toscana. Anche il tempio dei Medici, è molto famoso per la ricchezza e la magnificenza; ma è completamente diverso dagli altri posti. I Medici erano grandi Duchi nel Medioevo, hanno governato Firenze per molti anni. In quel momento Firenze era molto ricca. La loro casa è veramente molto lussuosa. La prosperità dell’arte fiorentina, è per metà dovuta dal loro gusto. Nel tempio ci sono anche le tombe di tutta la famiglia Medici. La casa è ottagonale e il tetto è a volta. È composto da due piani. Nel piano inferiore ci sono le tombe, nel piano superiore sculture e memoriali. Per le pareti del livello superiore si sono usati marmi di alta qualità e tanti colori, ed al centro vi sono anche dei disegni fatti con pietre preziose. Per il pavimento venne usato del marmo con dei disegni. Il soffitto è affrescato con dipinti di persone famose. Esso è luminoso, colorato e stupendo. È molto raffinato e allo stesso tempo sembra naturale. La fama di Firenze nel comporre mosaici è uguale alla fama di Venezia nel lavorare il vetro. La famiglia Medici per fare questa residenza, ha usato più di venti milioni di yuan, fino ad adesso non è ancora finita. Lo spazio per le sculture è ancora vuoto per più della metà, ed il pavimento non è ancora sistemato del tutto. Accanto c’è “La Sagrestia Nuova”,opera di Michelangelo, semplice e disadorna. Fu usato del materiale umile e al centro vi sono quattro sculture: “GIORNO”, “NOTTE”, “AURORA”, “CREPUSCOLO”, la decorazione dei monumenti è molto famosa ed è opera di Michelangelo. Santa Croce, è “il tempio ovest di Firenze”, “il mausoleo nazionale” della Toscana, le tombe di Michelangelo e dello scienziato Galilei sono là; vi è anche un monumento a Dante, e anche tante altre tombe di persone famose. Per quanto riguarda Dante, a Firenze oltre a questa chiesa vi è anche casa sua, che si trova vicino alla Basilica della S. S. Annunziata. È una piccola casa fatta con mattoni, essa è molto semplice e si trova in una palazzina quadrata. Si dice che in quel periodo le persone ricche avessero questo tipo di palazzina. Si narra che lui e la sua amante Beatrice si siano incontrati vicino ad un ponte. E molto spesso possiamo trovare 72


questa situazione nei dipinti. Questo ponte è interessante, secondo un dipinto sappiamo che si trova sull’Arno e si chiama Ponte della S. Trinità. Ad ogni estremità del ponte ci sono due sculture ed il panorama è davvero magnifico. La casa di Beatrice non è lontana da quella di Dante. La tomba è dentro una piccola chiesa, in un piccolo vicolo di fronte alla casa. Le due ante del portone di questa chiesa sono sempre chiuse, e sono molto sciupate, dicono che sia perché non è aperta molto spesso. Adesso le case di Dante e Beatrice sono adibite ad altri scopi e non vi si può entrare. C’è solo una targa in legno che indica la casa di Dante. Sul muro della casa di Beatrice c’è un’insegna con due versi di una poesia di Dante, dicendo che lui ha incontrato una donna bella e abbastanza interessante. C’è anche un’altra chiesa, si dice che sia il posto in cui Dante scrisse la Divina Commedia. Sul libro però non è scritto e forse si tratta di un detto popolare. La casa in cui ha vissuto Michelangelo è vicina alla Basilica di Santa Croce, era la casa di suo nipote. Ora essa è un piccolo museo, in cui vi sono due stanze che espongono piccole opere di Michelangelo. Per alcune, si tratta di bozze delle sue opere famose. Il tutto è molto vivace, allegro e spiritoso. Su questo piano, Michelangelo sembra più fortunato di Dante. Una piazza famosa di Firenze è Piazza della Signoria, si dice che sia anche il centro storico e commerciale, ma è molto più cupa e desolata di Piazza S. Marco a Venezia. Ad est della piazza c’è il Palazzo della Signoria, era il palazzo dell’assemblea nel periodo repubblicano ed ora è il Municipio. Se guardiamo alla città di Firenze del periodo medioevale, questa aveva proprio questa forma, l’architettura dei palazzi sembra quella delle fortezze inespugnabili. Davanti al portone c’è una copia del David di Michelangelo, l’originale è conservato nella Galleria Nazionale del posto. Ad ovest c’è una famosa fontana composta da molte sculture. Al centro vi è Apollo che guida quattro cavalli; si dice che sia stata costruita con un unico pezzo di marmo. Però non ha il vigore della vivida scultura del David. Secondo Michelangelo si era sprecato del marmo per realizzare questa scultura, e forse aveva ragione. Ad est del comune c’è la “Loggia dei Lanzi”, in origine era un posto dove si radunava il popolo, adesso all’interno ci sono tante sculture antiche, tra cui una che sembra avere due facce, e quella dietro dell’autore stesso. Ad est della piazzetta c’è la Galleria degli Uffizi. Questa galleria è stata costruita dalla famiglia Medici, all’interno sono conservati molti dipinti dal XIV al XVI secolo. La quintessenza della pittura italiana la si può trovare lì, ed è migliore degli altri posti. Ci sono i capolavori di Giotto, Botticelli (XV secolo), Da Vinci (XV secolo), Raffaello (XVI secolo), Michelangelo e Tiziano. Le opere di Tiziano e Botticelli sono le più numerose. 73


Giotto, Botticelli e Da Vinci utilizzavano uno stile Fiorentino, nel quale si dava più importanza alle linee e alla struttura. Raffaello è arrivato a Firenze ed ha subito l’influenza di questo stile. Tiziano utilizzava lo stile di Venezia, dando più importanza al colore. Queste due correnti sono una classificazione approssimativa dell’arte Occidentale. Le opere del Botticelli quali La Primavera e La nascita di Venere sembrano meglio rappresentare lo stile Fiorentino. Anche la struttura di “Annunciazione” di Da Vinci è molto raffinata. In “Flora” e “Cupido” di Tiziano si nota la ricchezza dei colori ed il ritmo delicato. Inoltre c’è anche la “Vergine Maria” di Sassoferrato (XVII secolo), che in seguito è stata molto copiata; è stato anche stampato come illustrazione sulla rivista XiaoshuoYueBao 小说月报 (Mensile di narrativa). Tra le sculture antiche possiamo trovare “Il cupido dei Medici”, e i “Lottatori, il primo suscita tante emozioni, il secondo è pieno di energia. Entrambe sono considerate dei capolavori. Accanto all’Arno c’è la galleria di Palazzo Pitti. Qui si trova una corridoio collegato alla Galleria Uffizi, questo corridoio sta su un ponte, al suo interno sono appesi molti dipinti. Galleria Pitti è stata costruita da Luca Pitti. Egli era un rivale dei Medici, ma poi furono proprio i Medici ad allargare questa Galleria. Tra i dipinti famosi possiamo trovarne due di Raffaello, “Ritratto di Santa Madre” e “La Fornarina”; e “Ritratto di Maddalena” di Tiziano. Fornarina era la fidanzata di Raffaello ed è stata anche la modella di molti suoi dipinti. Quest’opera di Tiziano, invece, ha uno stile molto simile a quello di Flora, ma i capelli biondi al vento le donano un ritmo più vitale. In queste due gallerie si vedono spesso delle donne che, sedute vicino ad un tavolo, ricopiano dei piccoli dipinti con la penna; la carta di questi dipinti è rettangolare od ovale. Si può aggiungere una piccola cornice di vetro per appoggiarli su un altare in segno di rispetto, il posto è piccolo e si può copiare solo metà del disegno. Questa è un’arte particolare in Occidente, con una sua storia. Chi va nella Galleria, quando passa davanti ai tavoli, viene fermato dalle donne che chiedono di apprezzare il loro lavoro. Ti danno anche una lente di ingrandimento per farti notare il loro coscienzioso lavoro. Ogni disegno costa circa 20 yuan. Loro trattengono soprattutto le signore, forse perché riescono ad apprezzare di più la loro pazienza. Vicino alla Basilica di Santa Croce, ci sono tanti negozi in cui vengono realizzati dei mosaici. Il disegno a mosaico su sfondo nero o i motivi floreali o immagini di personaggi famosi sono tutti molto belli; e la bellezza è nel contrasto tra colore e lucidità. Ci sono alcune immagini 74


di buffoni, molto interessanti. Ma la tecnica che viene usata per copiare i panorami non è un granché. Nonostante sembri così uguale, manca sempre qualcosa; la pietra incastonata non è così a portata di mano come i dipinti. Ma il vetro usato a Venezia è diverso, vengono utilizzati dei piccoli quadrati di vetro per formare il disegno di un panorama, e questi pezzetti di vetro sono simili ma non uguali. Questi vetri vanno a costituire una semplice facciata, ma ci sono molti punti di colore. Quando si guarda, è come se ogni punto ti toccasse. Le ombre cambiano facilmente tra loro, dipende dall’angolo in cui si guardano.

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Istituto Italiano Design è dal 1999 un istituto accreditato per la formazione professionale artistica a Perugia e dal 2019 Editore senza scopo di lucro ai soli fini di divulgazione culturale. L’editoria costituisce un’attività marginale non principale come da Statuto Sociale.

AnnaMaria Russo Fondatrice IID Srl

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